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Dettaglio seduta n.199 del 19/06/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.32 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossuto, Moriconi e Spinosa.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a

Argomento: Procedimento ed accesso atti amministrativi

Diritto all'informazione dei Consiglieri, come da articolo 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale, richiamato dal Consigliere Toselli


PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Vorrei intervenire sull'ordine dei lavori ma, essendo il brusio molto alto, non credo che interessi ai colleghi Consiglieri né starmi ad ascoltare, né stare ad ascoltare quanto lei ha da dire.
Presidente, se può, esiga un po' di silenzio, perché reputo di avere il diritto di intervenire e chi non vuole ascoltare è pregato di fare silenzio!



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. È impossibile sentire il Consigliere Toselli. Prego tutti di fare silenzio o di uscire dall'aula.



TOSELLI Francesco

Presidente, volevo porre alla sua attenzione e all'attenzione dei colleghi Consiglieri una lettera a me giunta da un Assessore della Giunta Bresso. Chiaramente, provvederò a darle copia della lettera, affinché possa evincere il contenuto.
Nella lettera, che leggo testualmente, l'Assessore scrive: "Stimatissimo Consigliere, nell'informarla che le riunioni... si svolgeranno... colgo l'occasione per suggerirle, se lo ritiene utile, una più agile gestione dei suoi quesiti, giacché la Direzione competente, prima di evadere le richieste da lei avanzate, mi sottopone sempre il tenore delle risposte. Potrebbe per entrambi essere più semplice se quei quesiti fossero direttamente inviati a quest'Assessorato, che provvederebbe ad istruire con la Direzione competente quanto necessario alle risposte." Ricordo ai colleghi Consiglieri e, soprattutto, ai componenti della Giunta che vi è una deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, la n. 81 del 2001, che fa riferimento all'articolo 2 del Regolamento, relativo a "Diritto all'informazione dei Consiglieri", secondo cui i Consiglieri esercitano il diritto d'accesso, previa domanda, anche orale, agli uffici interessati.
Ora, i miei quesiti sono stati posti, non certo all'Assessore, ma al Direttore generale di quell'Assessorato, in quanto responsabile dei procedimenti. Visto che un Consigliere può chiedere e non ha come padrone un Assessore di Giunta, ma come collega, un esponente di Giunta, vorrei ricordare che, essendo un Consigliere regionale da dodici anni, non voglio essere soggetto a questo comportamento.
Questo tipo di comportamento da parte di un Assessore dimostra la totale incompetenza e la non conoscenza delle normative vigenti.
Quindi, chiedo alla Presidente Bresso - l'avrei fatto stamattina, ma non volevo interrompere i lavori, per questo ho voluto farlo oggi - di pregare gli Assessori di leggere quanto è stato realizzato da quest'Aula in termini di deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza e di accesso agli atti affinché un umile Consigliere non debba chiedere la disponibilità di un Assessore per ottenere una risposta. Credo che questa sia una cosa che non sta né in cielo, né in terra.
Questo non lo dico solo a mia garanzia, ma indistintamente di tutti. Se tutto ciò che noi andiamo a chiedere ai responsabili dei procedimenti rispetto ai quesiti che noi andiamo a porre, deve passare attraverso un Assessore, allora il lavoro che ogni Consigliere regionale fa e deve svolgere nel rispetto del proprio territorio viene a mancare. Questo non lo accetto, perché ritengo che non faccia parte di un corretto comportamento istituzionale e amministrativo.
Se alcuni Assessori, o uno soltanto, non sono in grado di fare gli Assessori nel senso di comprendere quali rapporti ha un Consigliere con il Consiglio; gli stessi Assessori, che rapporti hanno, rispetto alle proprie deleghe, nel comportamento con i Consiglieri, è meglio francamente che vadano a fare altro o vengano da me, che dopo dodici anni, un minimo di corso glielo posso fare, anche gratuitamente, dimostrando loro tutte le mie conoscenze in materia. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Toselli.
Come lei ha opportunamente citato, la questione del diritto di accesso è normata, come prima fonte, dal Regolamento interno del Consiglio regionale, che stabilisce, all'articolo 2, che, qualora il Consigliere non ottenga le risposte da lui richieste presso l'Amministrazione, pu interessare l'Ufficio di Presidenza, che provvede entro dieci giorni.
Mi spiace che siano intervenuti questi disguidi. Acquisiamo automaticamente agli atti, tramite la Segreteria Generale, questa sua richiesta e ci faremo carico, come Ufficio di Presidenza, di intervenire presso l'Amministrazione e l'Assessorato interessato, affinché il Consigliere abbia le risposte che gli competono.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Sull'ordine dei lavori, perché ho ascoltato con molta attenzione il collega Toselli; non sono in grado di ripetere, nel merito, il contenuto della lettera dell'esponente di Giunta, perché, fino a un attimo fa, non ne ero a conoscenza.
Mi sembra che lei, correttamente, come Ufficio di Presidenza, ne prenda carico, pertanto la prego affinché l'esame di tale questione avvenga nella prossima riunione, perché mi è parso di capire, sentendo, sia il tenore della lettera sia il commento del collega Toselli, che non soltanto il diritto di accesso sia oggetto di discussione.
Tra l'altro la prego, qualora le servisse, di utilizzare la competenza del Vicepresidente Placido, che sul diritto di accesso ha un'esperienza maturata sul campo, che ha supplito ad alcune sue conoscenze, che erano scarse dal punto di vista teorico; sul campo, avendole praticate in parecchie campagne, ha maturato un'esperienza non superficiale, che credo possa essere resa disponibile all'intero Consiglio.
Ma la seconda parte, oltre al diritto di accesso, di cui prego - ripeto nel prossimo Ufficio di Presidenza di volerne tenere conto, comporta anche una confusione che non ritengo giustificabile a due anni, data da cui costui o costei, perché non so se è un Assessore con l'apostrofo o no, non avendo letto la lettera...



PRESIDENTE

l'anno delle pari discriminazioni...



BURZI Angelo

Ritengo cambi poco. Mi sembra sia un'ignoranza non giustificabile della distribuzione dei lavori, per ciò che è competenza della Giunta e ciò che è competenza della Direzione.
Il Piemonte ha già una serie di problemini che, se leggete i giornali delle altre regioni, potreste comprendere; sulla stampa locale non sempre è facile, per i piemontesi, la comprensione di ciò che avviene in Piemonte ma basta leggere ciò che viene pubblicato nelle regioni limitrofe o guardare le televisioni, meglio se commerciali, che sono più libere, per averne un'idea.
Mi sembra sia un'ignoranza, qualora io abbia ben sentito il tenore della lettera, non accettabile.
Vorrei, allora, che l'Ufficio di Presidenza, nel prendersi carico del documento che il collega Toselli - che ringrazio - ha dato all'interesse di tutti noi, pubblici amministratori, lo verificasse e ci evitasse di dover procedere ad inutili interpellanze, mozioni o quant'altro, quando gli elementi all'interno del documento sono già più che sufficienti, ma non per fare un corso di formazione, come generosamente vuol fare il collega Toselli, che voleva rendersi disponibile.
Credo che dopo due anni, se un Assessore non ha compreso come si svolge la sua mansione, molto semplicemente debba essere cambiato e sostituito con qualcuno che almeno conosca le regole del lavoro che dovrebbe svolgere.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, ribadisco le assicurazioni già fornite: l'Ufficio di Presidenza si farà carico, come di sua competenza, degli adempimenti ad esso sottoposti.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 285, inerente a "Approvazione del Programma degli investimenti in edilizia e attrezzature sanitarie per l'attivazione delle procedure di sottoscrizione di un nuovo accordo di programma tra Stato e Regione" (Divenuta Deliberazione del Consiglio regionale n. 131-23049)(collegati ordine del giorno n. 725 "Attuazione del Piano di edilizia sanitaria", presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale e Botta e ordine del giorno n. 726 "Studi di fattibilità per riproposizione modello integrato denominato 'Città della Salute e della Scienza'", presentato dai Consiglieri Muliere, Deambrogio, Rutallo Cavallera, Botta)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 285, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Esaminiamo gli emendamenti presentati sull'allegato.
Emendamento rubricato n. 31, presentato dal Consigliere Vignale.
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Non nel merito dell'emendamento, ma riferendomi a quanto ho già detto stamattina. Abbiamo, a mano, fra i trenta e più documenti, emendamenti alla delibera e, successivamente, emendamenti alle tabelle; considerato che alcuni degli emendamenti di merito che abbiamo presentato si ritengono non accoglibili, chiediamo che, come Regolamento prevede, si parta dalla discussione degli emendamenti sulla delibera, per giungere, poi, alla discussione e votazione degli emendamenti sulle tabelle 1, 2 e 3. Grazie.



PRESIDENTE

Se si ritiene che sia più utile al lavoro dei colleghi procedere con l'ordine solito, non ho alcuna difficoltà ad iniziare dagli emendamenti sulle premesse.
Gli emendamenti, ovviamente, seguiranno il testo della delibera.
Emendamento rubricato n. 27) presentato dai Consiglieri Vignale, Ghiglia Botta: dopo il 1° paragrafo aggiungere: "vista la competenza esclusiva in capo al Consiglio regionale relativamente i piani di edilizia ospedaliera;" La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento, come i colleghi possono vedere dai testi consegnati intende aggiungere un nuovo paragrafo che recita: "Vista la competenza esclusiva in capo al Consiglio regionale, relativamente ai Piani di edilizia ospedaliera".
Crediamo che questo emendamento sia estremamente importante.
Soprattutto con la discussione, o meglio, la non discussione, o la parziale discussione, che vi è stata in sede di Commissione consiliare, non tanto nelle settimane immediatamente precedenti alla discussione della delibera in Aula, quanto negli anni trascorsi, ed anche in merito al Piano AReSS due motivazioni che avrebbero potuto far esercitare ai Consiglieri la potestà che sta al Consiglio, cioè quella di programmare e pianificare anche in termini di edilizia sanitaria - crediamo sia importante sottolineare che tale competenza non è una competenza di Giunta, ma di Consiglio.
Bene ha fatto la Giunta ad utilizzare uno strumento della Regione Piemonte, quale l'AReSS, la quale ha redatto un Piano molto corposo ed articolato, molto ben fatto, in merito ai singoli interventi da sostenere non tanto sulle nuove costruzioni, in quanto è certamente questa una competenza più prettamente politica, quanto relativamente agli adeguamenti e alle ristrutturazioni, che è una competenza a metà tra la politica e il tecnico. Vi è un aspetto di carattere politico, perché è ovvio che, se si vuole ampliare, in termini consistenti, un ospedale, nel caso della delibera l'Ospedale Maria Vittoria o altri ospedali già esistenti, è certamente un'indicazione di carattere politico, che necessita, per inevitabilmente, di una valutazione e di una quantificazione di carattere economico.
Vi sono, poi, moltissimi interventi fra quelli elencati nella prima tabella - quella cumulativa - che si dividono per aree di interesse: Torino e Provincia, sud-est, sud-ovest e quant'altro. Si allocano una serie di interventi che potrebbero sembrare minimali rispetto alle nuove costruzioni e ai grandi ampliamenti, ma, in realtà, sono interventi fondamentali di umanizzazione e di adeguamento normativo, che rendono gli ospedali e i padiglioni già esistenti più fruibili e meglio utilizzabili dai pazienti.
Pertanto, crediamo che ricordare che la competenza relativa a questa delibera sia esclusiva del Consiglio sia un aspetto importante all'interno delle premesse (fra le prime premesse che sono indicate all'interno della delibera stessa).
Nonostante il fervido lavoro della IV Commissione, ogni tanto riscontriamo alcune discrasie fra quella che è la nostra potestà di carattere legislativo (o, perlomeno, rispetto a quanto vogliamo utilizzare la nostra potestà di carattere legislativo) e quanto invece intendiamo delegare quello che è un compito di Governo ma sotto la necessaria approvazione del Parlamento regionale, alla Giunta. Noi non intendiamo fare ciò. O, meglio, intendiamo farlo rispetto ai limiti che lo Statuto della nostra Regione indica.
Pertanto, crediamo che sia fondamentale non soltanto, come in questo caso, inserire la competenza esclusiva del Consiglio, ma sarebbe stato anche opportuno fare un lavoro più approfondito che partiva proprio dallo studio dell'AReSS, che ad oggi mai è stato consegnato in sede di Commissione competente (anche se è uno studio che esiste presso gli uffici dell'AReSS), perché certamente si sarebbe potuti partire da quello studio e ogni Consigliere regionale avrebbe potuto fare alcune valutazioni rispetto agli interventi previsti sui singoli territori.
Crediamo, pertanto, che l'emendamento in oggetto sia qualificante rispetto alla delibera che stiamo votando. Grazie.



PRESIDENTE

Colleghi, visto che stiamo esaminando degli emendamenti di una certa delicatezza, vi pregherei di consentire di ascoltare le illustrazioni e le successive repliche della Giunta, perché altrimenti non possiamo esercitare i nostri lavori nel modo congruo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta.
Ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Ci troviamo di fronte ad un emendamento innanzitutto di buonsenso perché è chiaro che la competenza esclusiva del Consiglio su questa materia è un dato di fatto scontato. Non peraltro oggi ci troviamo qui proprio per deliberare questo Piano.
Ci pare corretto inserire, tra le clausole della proposta di deliberazione n. 285, proprio un richiamo esplicito a questa competenza in capo al Consiglio regionale, che, come sappiamo, in quanto Assemblea legislativa, demanda già (anche giustamente) molti compiti esecutivi alla Giunta regionale. Laddove il Consiglio esercita le sue funzioni e il suo ruolo, è giusto che queste funzioni e questo ruolo siano riconosciuti anche all'interno dei documenti ufficiali che si va ad approvare.
Tra l'altro, trattasi di documenti non di poco conto, perché al di là degli allegati, a cui arriveremo nei successivi passaggi, proprio la proposta di deliberazione è così ricca e pregna di significati e di attenzioni sul pianeta della sanità e, all'interno di questo pianeta, in merito all'edilizia sanitaria, che il ribadire all'interno della delibera il fatto che ci sia un'attenzione e un richiamo particolare ai compiti alle funzioni e al ruolo del Consiglio regionale, ci pare importante Consiglio regionale che vediamo investito anche da strane polemiche sul proprio ruolo e sulle proprie competenze, poiché viene molto spesso sminuito rispetto ai compiti di Parlamento regionale proprio da alcuni organi esecutivi che vorrebbero una maggiore decisione saltando tutto il dibattito, il dialogo ma anche la contrapposizione di idee, che solo in questo organo si può attuare.
Ecco perché noi riteniamo fondamentale, invece, sottolineare il ruolo e la funzione di questo Consiglio, ricordando, anche all'interno della delibera, che essa è proprio creata e resa attuale nella sua funzione più vera proprio dall'apporto del Consiglio regionale. Tra l'altro, parliamo di una delibera relativa ad una materia come quella sanitaria, che è il core business - potremmo chiamarlo così - dell'attività di questo Consiglio delibera che muove una quantità di risorse finanziarie assolutamente straordinaria, se pensiamo che nelle tabelle si indicano bisogni per oltre tre miliardi e 700 milioni di euro. È una cifra assolutamente straordinaria, rispetto alla quale, tra l'altro, molte sono le risorse da reperire, perché è chiaro che parliamo, appunto, di una delibera dove evidentemente, le risorse a disposizione sono non dico minimali, ma comunque parziali; sarà compito del Consiglio regionale nel suo complesso operare affinché queste risorse vengano poi reperite.
Ribadisco, quindi, che questa aggiunta, richiesta dal Gruppo di Alleanza Nazionale (in particolare dal sottoscritto, insieme con i colleghi Vignale e Ghiglia), rientra in una volontà di non dimenticare, all'interno di una delibera così importante, il ruolo del Consiglio regionale; ruolo che dovrebbe essere valutato con attenzione da tutti i Consiglieri regionali, che non possono essere chiamati soltanto a fare gli "approvatori" di politiche regionali, magari senza neanche ben comprenderle, ma devono essere anche stimolati da una sottolineatura di una funzione che è assolutamente fondamentale per questo Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Farei un appello ai colleghi Consiglieri: questo non è un emendamento di parte, ma un emendamento che richiama le procedure che abbiamo visto attuarsi in questa occasione. Quindi non mi rivolgo tanto alla Giunta, ma ai nostri colleghi: noi lamentiamo sempre che il ruolo del Consiglio e dei Consiglieri non è attivo.
In questo documento si elenca tutta una serie di interventi di edilizia sanitaria, senza che tale documento sia passato per l'Aula consiliare. In altre parole è stato mandato, ma si dice: "Vista la competenza esclusiva del Consiglio regionale relativamente ai piani di edilizia ospedaliera vuol dire che i piani di edilizia ospedaliera sono una prerogativa non del Gruppo di Alleanza Nazionale o della minoranza, ma di tutti i Consiglieri di quest'Aula".
In sostanza, bocciando quest'emendamento, si prende atto che la Giunta fa quello che vuole, arriva, manda in Consiglio e noi dobbiamo agire solo di rimpiazzo sui provvedimenti, avendo noi la piena competenza, come Consiglio regionale, su questo tema.
Quest'emendamento non sposta un euro, non va favore di un'ASL o di un'altra ASL, non va a favore di un intervento di messa in sicurezza o di altre cose, ma dice semplicemente: "Vista la competenza esclusiva del Consiglio regionale relativa ai piani di edilizia sanitaria...", che è un diritto sancito dalle leggi vigenti. Si tratta unicamente di ribadirlo come Consiglio. Se approvato, evidentemente i prossimi piani di edilizia sanitaria dovranno passare attraverso il Consiglio prima di essere formulati; viceversa, ci troveremo sempre di fronte a dei provvedimenti preconfezionati, sui quali dovremo intervenire solo a rimpiazzo. Qui scatta il ruolo della politica e delle prerogative del Consiglio.
In questi giorni ci sono polemiche sui costi e sui compiti della politica. Allora, se noi rifiutiamo di esercitare quelle che sono le nostre prerogative e deleghiamo alla Giunta attribuzioni che sono del Consiglio poi vengono anche più facili le polemiche sul ruolo del Consiglio, sul ruolo dei Consiglieri, sulle relative situazioni che si vengono a creare.
Quindi - ripeto - questo non è un emendamento a favore di nessuno e contro nessun altro: ribadisce solo che la competenza esclusiva è in capo al Consiglio regionale relativamente ai piani di edilizia ospedaliera.
Insomma, visto che anche relativamente al caso della Città della Salute abbiamo letto le notizie sui giornali e poi in Aula sono state prese le decisioni, preferiremmo che prima si discutessero in Aula le questioni e poi si leggessero sui giornali le decisioni assunte.
Per esempio, richiamando il caso della Città della Salute, non so come l'abbiano vissuto i colleghi, se sapevano prima quali fossero le risultanze attraverso la loro attività o se invece l'abbiano appreso una mattina su La Stampa. Quest'emendamento è rivolto proprio a dire: "Prima ne discutiamo noi e poi va sui giornali".
In definitiva, colleghi, mi richiamo alla vostra attenzione, perch ripeto - non si tratta di un emendamento politico, ma di un emendamento a favore e in linea con i doveri del Consigliere regionale e del Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 28) presentato dai Consiglieri Vignale, Ghiglia Botta: paragrafo 3° pag. 1 riga 12 dopo "edilizia sanitaria" aggiungere "regionale".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. L'emendamento in oggetto intende aggiungere la parola "regionale" a degli investimenti in materia di edilizia sanitaria.
I colleghi comprendono perfettamente, come lo comprenderanno nella discussione di emendamenti presentati e in corso di presentazione, che non è questo, a differenza del precedente, un emendamento stravolgente. Neppure il precedente lo era o, meglio, lo era sui principi, ma non lo era certo qualora fosse stato inserito all'interno della delibera, perché di fatto si sanciva una competenza che le leggi e lo Statuto della nostra Regione già attribuiscono al Consiglio regionale; era in qualche modo superlativo, ma nella volontà di rafforzare quella che è una competenza che intendiamo esercitare.
Il caso dell'emendamento n. 28 è differente. Certo, va a specificare che stiamo parlando di edilizia sanitaria regionale, ma essendo la nostra una proposta di delibera della Regione Piemonte, anche in questo caso è sicuramente un'aggiunta che, in qualche modo, non va a migliorare la delibera in oggetto.
Vi è però un motivo che ricorderemo anche in altri interventi e che è strettamente legato all'emendamento precedentemente discusso, in altre parole la possibilità da parte del Consiglio regionale e da parte dell'opposizione all'interno del Consiglio regionale, che certamente ha un numero di strumenti inferiore rispetto alla maggioranza di intervenire all'interno delle scelte, perché la Presidente...
Ricordo e sottolineo al Presidente e ai colleghi l'assenza dell'Assessore alla sanità, perché in qualunque altra situazione una delibera che riguarda tre miliardi di risorse non sarebbe potuta passare nelle precedenti legislature, senza la presenza dell'Assessore alla sanità cosa che noi riteniamo non corretta. Ad ogni modo, non ne abbiamo fatto un motivo di pregiudiziale, tant'è che stiamo discutendo la delibera.
Dicevo, la Presidente, quando chiedevamo, alcuni mesi fa, alcune settimane fa, in sede di Commissione, la delibera di edilizia sanitaria perché ne avevamo già letto le cifre all'interno dei giornali e poiché vi era già stata una comunicazione da parte del portavoce della Presidente, ci diceva: "La delibera non c'è, abbiamo una bozza che la Giunta sta discutendo con la maggioranza; nel momento in cui troverà un accordo con la maggioranza che andrà a sostenere la delibera stessa, allora l'assumeremo all'interno della Giunta e solo in quel momento, diventando un atto pubblico, sarà anche possibile distribuirla ai colleghi della IV Commissione".
Questo per sottolineare - e lo sottolineeremo altre volte - che vi è stato, legittimamente, un confronto fra la Giunta e la maggioranza rispetto agli interventi da finanziare. Ciò significa che alcuni interventi magari non c'erano e sono stati inseriti, oppure che alcuni interventi non sono per noi intelligibili perché sono all'interno di quei capitoli omnibus per più aree del Piemonte, che riguardano delle spese dentro le quali alcuni colleghi di maggioranza sapranno che sono comprese anche la ristrutturazione di poliambulatori, l'adeguamento di padiglioni e quant'altro. A noi questo non è dato saperlo, e stiamo parlando di centinaia di milioni di euro solo per Torino e l'Area metropolitana o per la Provincia di Torino.
Stiamo parlando di una cifra che è di 119 milioni di euro a disposizione per gli adeguamenti, ma non so di preciso dove andranno. Credo che questo i colleghi lo sappiano.
Per concludere, la nostra volontà è stata quella di presentare un numero assolutamente esiguo, per numero e quantità economica, di emendamenti che andavano a esprimere, non la volontà di Alleanza Nazionale ma la quella degli elettori che qui noi rappresentiamo. Per quel che mi riguarda, due milioni di euro su tre miliardi sono una quota che credo di poter rappresentare all'interno di questo sub-Consiglio.
Se questo non sarà dato, non importa, ci saranno altri modi per ripeterlo più volte, per riaffermare in più occasioni la necessità di rappresentanza all'interno di quest'Aula, perché - lo rammentiamo - è per questo che chi ci ha votato, ci ha dato mandato a rappresentarli all'interno di quest'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Presidente, mi scuso, ma vorrei vedere l'emendamento, che, essendo corposo, vorrei tenere sott'occhi: noi chiediamo di aggiungere il termine "regionale" alla dizione "edilizia sanitaria".
Inizio questo intervento tornando sullo scorso emendamento e rivolgendomi direttamente all'Assessore Bairati. Guardi, Assessore, ci sono tanti modi di impiegare il nostro tempo: uno è quello di stare qui a presentare e discutere una cinquantina di emendamenti fino a mezzanotte magari anche martedì prossimo.
Un altro modo è quello di rendersi conto che ci sono delle ragioni della maggioranza, ma ci sono anche delle ragioni dell'opposizione, e il "no, no, no", ripetuto venti, trenta, quaranta o cinquanta volte, può anche non stonare, ma spesso stona molto, con le esigenze di produttività e di intelligenza di ciascuno di noi.
Capisco se i "no" fossero detti rispetto ad aumenti di spesa, a modificazioni finanziarie, o fossero dettati da ragioni tecniche che lei potrebbe illustrarci. Ma se il "no" rispetto all'emendamento respinto nell'ultima votazione, che probabilmente sarà ripetuto anche nelle prossime votazioni, è un "no" preconcetto, che non guarda a quello che si chiede (la modifica di un testo o la modifica lessicale di una frase), mi permetto di dire che questo forse non rientra nel suo vero modo di intendere le cose.
C'è poco da fare nell'accettare un certo tipo di emendamento, se non la volontà, che a volte può essere scambiata con prepotenza politica, di voler riaffermare il principio: "Noi abbiamo i numeri, noi facciamo quello che vogliamo, non accettiamo neanche una modifica lessicale", non dico una modifica sostanziale, come l'introduzione di una cifra riferita a una ristrutturazione di un poliambulatorio, di un ospedale o di un reparto, ma addirittura una modifica lessicale.
Non so se questo giova alla causa generale del Consiglio e della Regione Piemonte; non so se giova alla causa della nostra Regione, ma certo lei avrà avuto un mandato per comportarsi in questa maniera da chi c'è, per adesso, quindi la sua maggioranza, e da chi non c'è, la Presidente della Giunta, che, in una discussione così importante, una delle più importanti in termini di costi, preferisce non esserci, lasciando lei a fare il capitano coraggioso, forse con il mandato di dire trenta, quaranta cinquanta "no".
Probabilmente, ci vorrebbe un po' più di duttilità, di elasticità, di agilità politica per capire che, in questo modo, di strada se ne fa poca e soprattutto non si ottengono i risultati che tutti vorremmo ottenere.
Pertanto - ripeto - manteniamo i nostri emendamenti, anzi, penso che con il tempo cresceranno, perché avremo la possibilità di scriverne di più.
Capisco che per lei fa poca differenza, perché oltre il "no" non si va, per cui le sue repliche non necessiteranno neanche di un grande studio o di una grande preparazione, mentre a noi rimane il lavoro più duro di cambiare qualche termine.
Se si riuscisse a impostare un discorso legato più alla capacità di dialogo e di collaborazione, che è sempre stata portata avanti (mi riferisco anche all'Assessore, che dovrebbe tenere i rapporti con il Consiglio regionale), evidentemente queste vicende potrebbero essere concluse in breve tempo, lasciando spazio a tante altre operazioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Questo emendamento, come si può notare, non è certo di sostanza, ma è presentato per capire se questo è un documento assolutamente blindato, dove non può essere aggiunta nemmeno una parola e quindi, se la volontà della Giunta è di dire: "Questo documento è uscito così dalla Giunta, arriva in Consiglio e non si aggiunge nemmeno una parola, anche se gli dà un senso compiuto".
In questo caso, capiremmo che siamo in una dittatura di Giunta verso il Consiglio, perché non viene accolto nemmeno il fatto di aggiungere la parola "regionale" al termine "edilizia sanitaria".
Si tratta di un emendamento di nessuna sostanza, di nessun peso, mentre il precedente era di sostanza, cioè diceva: "Deve essere il Consiglio regionale ad elaborare il Piano di edilizia sanitaria", e mi spiace che i Consiglieri l'abbiano respinto, perché hanno sancito che la Giunta propone quello che vuole.
Abbiamo perso una quota di dignità, che non è di Alleanza Nazionale, ma è di tutto il Consiglio; abbiamo detto: "Brava Giunta, vai avanti ad elaborare tutto, noi siamo qua solo per assistere e vedere se qualche virgola va spostata"! Questo è un emendamento che vuole significare: "È accettabile che un aggettivo possa essere aggiunto a una delibera della Giunta, o viene respinto anche questo?".
Se viene respinto, ne prendiamo atto. Sappiamo che il Consiglio non è in grado di far aggiungere nemmeno una parola, senza alcuna sostanza concreta, al provvedimento, pertanto la dignità del Consiglio, dell'Aula il fatto di ribadire il ruolo del Consiglio regionale, quello della Giunta la mediazione tra essi - ne abbiamo discusso tante volte anche nella Conferenza dei Capigruppo - se continuiamo in questo modo, gli stessi Consiglieri, anziché fortificare il ruolo del Consiglio, lo depauperano ulteriormente.
Saremo dei semplici ratificatori di provvedimenti, dei semplici notai che non fanno altro che apporre la propria firma a documenti redatti da altri.
Credo che questo non sia il ruolo per il quale siamo stati eletti, per il quale siamo pagati, visto che la materia della sanità occupa circa dal 70 al 75% dell'intero bilancio di questa Regione. Se noi questa materia la deleghiamo totalmente alla Giunta senza neanche scalfirla in un aggettivo va da sé che la Giunta sarà autorizzata a fare qualunque cosa e non potremo più dire nulla. Sto dicendo delle cose che - ne sono quasi convinto andranno a favore della Giunta. Infatti, lo dico proprio rivolgendomi ai Consiglieri. Vedo che, giustamente, l'Assessore Bairati, annuisce dicendo: "È giusto, voi ci date potere, noi lo usiamo, il Consiglio non conta niente, contiamo noi".
Mi fa piacere che sia così, perché nelle Conferenze dei Capigruppo normalmente, si lamenta che il ruolo del Consiglio è marginale e sminuito e che non si riesce ad avere un ruolo.
Ripeto, questo è un aggettivo semplice. Se c'è una volontà, la si manifesti. Non per volere della Giunta, ma per volere del Consiglio, perch tante volte i messaggi del Consiglio sono più chiari che non assoggettarsi solo se un Assessore dice sì o no ad un emendamento, perché i Consiglieri votano sì o no secondo quel che dice l'Assessore. Questo è un emendamento che non vale nulla, però è inutile, Rocchino Muliere, lamentarsi ai Capigruppo.
Domani lo dirò alla Conferenza dei Capigruppo. Se noi deleghiamo tutto alla Giunta, voi dite che questo Consiglio non vale più nulla, perch deleghiamo tutto alla Giunta. Avete respinto l'emendamento di prima, che diceva che il Piano di edilizia sanitaria è uno strumento del Consiglio come ribadisce la legge. Noi adesso questo lo diremo, lo diremo in tutte le piazze, nel senso che il Consiglio e i Consiglieri di maggioranza dicono che lo strumento del Consiglio, è uno strumento di Giunta.
Bene! La Giunta, potrà fare quello che vuole, potrà decidere dove non fare interventi di edilizia ospedaliera ed altro e noi saremo qui a ratificare. Se questo è il ruolo che volete, non solleviamo più il problema del ruolo del Consiglio!



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali

Sull'emendamento 28 esprimiamo parere favorevole. Ci sembra che precisi la dizione originaria.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 28.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28, con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Passiamo agli emendamenti successivi, relativi al paragrafo n. 4.
Emendamento rubricato n. 35) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni: paragrafo 4°: cassare "considerato" e sostituire con "visto".
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

arrivato l'emendamento n. 35, quindi possiamo, se il Presidente lo ritiene, andare per ordine non di presentazione, ma di stesura della delibera.



PRESIDENTE

Stiamo seguendo l'ordine di stesura della delibera. Gli emendamenti sono ordinati dagli uffici. Adesso stiamo seguendo gli emendamenti sulla premessa e siamo al quarto paragrafo della premessa. Gli emendamenti attuali riguardano il quarto paragrafo.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 35 precede il n. 29, ma non ho alcuna difficoltà.
Semplicemente, prima non era arrivato.



PRESIDENTE

Procediamo con l'emendamento n. 35.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

L'emendamento n. 35, così come altri presentati a inizio di paragrafo intende sostituire la parola "considerato" con la parola "visto", che in qualche modo è soltanto una modifica che nulla cambia rispetto al deliberato complessivo, anche se abbiamo preso atto che alcuni nostri emendamenti, diciamo più di forma che di sostanza, vengono accolti con benevolenza da parte della Giunta e del Consiglio, quindi siamo certamente disponibili a migliorare non soltanto nella sostanza, come spesso cerchiamo di fare, ma anche nella forma, le delibere del Consiglio regionale.
Anche questo emendamento cerca non soltanto di apportare una modificazione alla delibera, ma intende sottolineare una necessità che riteniamo prioritaria, cioè che ai sensi non soltanto della legge e dello Statuto, ma relativamente a quello che è il lavoro che un Consigliere regionale deve svolgere, si dia la possibilità ad una parte del Consiglio regionale di intervenire proprio nella parte dispositiva, quindi negli allegati, così come abbiamo fatto, quando arriveremo a quegli emendamenti.
Va rilevato che, in sede di discussione sulla delibera di edilizia sanitaria, abbiamo svolto un lavoro che ci ha fatto certamente intervenire in più di un occasione nel merito, ma credo che in due sedute - anzi considerata la Città della Salute, in quattro sedute - abbiamo licenziato in sede di Commissione una delibera di tre milioni di euro, pur non volendo intervenire su alcune storture che la delibera in sé aveva o soltanto facendolo rilevare, perché in dieci minuti di tempo non c'è sempre la possibilità di enunciare tutto quanto si riterrebbe opportuno.
A voi sembra congruo che un Consiglio regionale, che nel mese di dicembre vota una delibera per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero di Venaria, una settimana prima ancora che il Consiglio ratifichi, quindi avendola votata la Giunta ma non il Consiglio e il Sindaco di Venaria, appone già i cartelli nel sito di via Machiavelli (dove si sarebbe dovuto costruire)? Invece, in questi giorni scopriamo - oggi sui giornali, prima per chi vive in Venaria - che in qualche modo si è cambiato il sito. Così come, peraltro, la delibera che stiamo votando afferma: qualora non si debbano aggiungere risorse come si dovranno aggiungere per acquisire un nuovo sito.
Ci pare che tutto ciò non corrisponda né ad una pianificazione né ad una programmazione. Teniamo conto che l'Assessore alla sanità ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell'ospedale in loco cioè con cartelli affissi dall'amministrazione comunale con tanto di simbolo della Regione Piemonte (inizio lavori ottobre 2008, conclusione lavori 2010), ma non era neanche lì l'ospedale, i soldi sono stati parzialmente stanziati. Non siamo disponibili, nonostante abbiamo dato grande disponibilità in sede di Commissione, a portare avanti qualche delibera sull'edilizia ospedaliera. Rilevo che il nostro Gruppo consiliare in questa legislatura, le ha votate tutte, alcune anche a scatola chiusa perché in qualche modo veniva data al Consiglio soltanto la possibilità di ratificare quanto la Giunta aveva precedentemente deciso.
Pertanto, non c'è certamente ostilità da parte del nostro Gruppo consiliare, come ci potrebbe essere, alla costruzione di nuovi ospedali e all'adeguamento di altri, alla ristrutturazione di poliambulatori o quant'altro. Vi è certamente la necessità di rimarcare, anche con queste forme, la potestà dei singoli Gruppi consiliari di fare proposte del territorio che rappresentano.
Credo che questa facoltà non possa essere sottratta ai Gruppi consiliari di opposizione. Questo è il lavoro che stiamo cercando di compiere e che porteremo avanti nel corso della seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Mi sembra che si tratti di un emendamento lessicale. Innanzitutto, devo ringraziare l'Assessore Bairati che, essendo amante del paradosso, ha voluto subito smentire. Assumiamo questo parere positivo della Giunta regionale con un'apertura di credito, caro Assessore, e di un dialogo che faticosamente, tutti stiamo cercando di costruire. La vedremo alla prova soprattutto, sugli emendamenti in cui c'è un movimento finanziario di rilevanza e su cui le nostre aspettative, conoscendo la sua lungimiranza politica, sono naturalmente alte.
Si parte dall'accettazione di qualche piccolo emendamento lessicale, ma speriamo, come minoranza o come Alleanza Nazionale, che ci sia uguale e cotanta pronta disponibilità anche laddove ci siano emendamenti che richiamano a dati finanziariamente più interessanti.
Però, al di là di ogni tipo di battuta, ciò che ci interessa è che non si debba proseguire all'infinito con un clima di strumentalità da entrambe le parti, ma che si possa arrivare, dopo questo primo momento di attenzione anche se avremmo preferito che ci fosse un parere favorevole anche sul primo emendamento presentato, che dava più ruolo e significato al Consiglio regionale - speriamo di proseguire anche su quello che stiamo discutendo ora.
Inoltre, la presenza della Presidente e dell'Assessore alla sanità ci fa ben sperare che la politica, con tutte le sue capacità di mediazione, di interlocuzione e di voler chiudere, in senso positivo, con un'approvazione un capitolo così importante come quello dell'edilizia sanitaria, possa svolgere tutto il suo ruolo in queste ore che ci separano dalla mezzanotte.
Se ognuno si chiude a riccio, se nessuno prende una posizione più elastica, se qualcuno non fa il primo passo... Devo dire che l'Assessore Bairati il primo passo di danza l'ha fatto, adesso vediamo se si mette in discussione. In effetti, abbiamo un emiciclo che si presta a questo tipo di prestazioni.
Se si riuscisse ad evitare che questo Consiglio vada a discutere alcuni emendamenti che non siamo abituati a fare - forse è la prima volta che ci troviamo in queste condizioni, che noi sappiamo hanno una loro validità, ma potrebbero anche essere accusati, da qualche malizioso, di essere emendamenti strumentali - cioè se riuscissimo a superare questo momento certo sarebbe un piacere per tutti.
Come ha già detto bene il collega Vignale, qui trattiamo di cifre estremamente importanti, di interventi che solo sulla Provincia di Torino fanno oltre cento milioni di euro. Giustamente la maggioranza è stata accontentata dal colloquio che, quotidianamente, ha con la Giunta. Allora ci pare che si possa tenere in debito conto anche qualche esigenza della minoranza.
Mi pare, tra l'altro, che alcuni emendamenti veramente di merito e contenuto, che non sono più di cinque o sei - ho visto che ne è arrivato ancora uno del collega Guida - si potrebbero discutere e risolvere, se ci fosse una vera e propria volontà, in poco tempo, Assessore.
Noi dobbiamo sostenere i nostri emendamenti che, ripeto, qualche malizioso potrebbe chiamare strumentali.



(Commenti dell'Assessore Bairati)



BOTTA Marco

Ho detto qualche malizioso, non certo lei. Lo so che lei è troppo gentleman per pensare che Alleanza Nazionale possa produrre emendamenti strumentali.
Però, come dicevo, lo dobbiamo fare proprio perché si possa arrivare ad un clima più favorevole e positivo, non sull'accoglienza, ma almeno su una discussione seria pacata e attenta di quei cinque emendamenti di merito proprio per chiudere rapidamente questa importante pagina per il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Proseguo da dove ha terminato il collega Botta. Si comprende che si tratta di emendamenti di facciata che vogliono sottendere a un problema più generale. Ci era parso di capire, proprio nei giorni scorsi, che ci sarebbe stato un minimo di attenzione verso i problemi posti dalla minoranza.
Ora, su un Piano che prevede tre miliardi e 700 milioni di euro, credo che tutti i nostri emendamenti, globalmente, sommino qualche decina di milioni di euro e si rimarrebbe sempre sotto la voce dei tre miliardi e 700 milioni; magari, anziché essere tre miliardi e 730, sarebbero tre miliardi e 770.
Visto che comunque i milioni a disposizione sono 500 e quelli da reperire sono più di tre miliardi, credo che non cambi il volume della sostanza. Avendo peraltro presentato degli emendamenti molto di sostanza sarebbe sufficiente che i segnali venissero in questa direzione per fare in modo che questo provvedimento possa passare, facendo in modo che sia presentato dalla Giunta per i suoi tre miliardi e 700 milioni di euro e che il Consiglio ne modifichi qualche decina di milioni, vale a dire lo 0,5 del contenuto con interventi che, peraltro, non sono demagogici o inventati, ma riguardanti il più delle volte la messa in sicurezza degli impianti.
Altrettanto compare nell'elenco su altre voci. Quindi, anche qui vorremo vedere come viene detto di no ad un intervento all'ASL 16 e di sì ad un intervento, che è già sul Piano, su un'altra ASL con la stessa voce per esempio quella di messa a norma di sicurezza. Credo che sia veramente il caso di riflettere e vedere se questo provvedimento può passare semplicemente, con alcuni piccoli segnali. Se i segnali non arrivano, vorrà dire che noi andiamo avanti. Non pretendiamo di stravolgerlo, di modificarlo nella sostanza o nelle sue parti; pretendiamo solo che con pochi interventi si possa fare in modo che anche gli interventi generati dall'opposizione siano in qualche modo tenuti in considerazione.
Viceversa, l'opposizione fa il suo ruolo, che è quello di opporsi se non si sente considerata. In questo momento non ci sentiamo considerati.
Come abbiamo già dichiarato alla Presidente e all'Assessore Bairati, non è la mole degli emendamenti quella che conta, ma è la sostanza degli emendamenti quella che conta. Il nostro è un richiamo all'attenzione, per verificare se, dalle parole dette nei giorni scorsi, si possa passare a qualche fatto.
Noi abbiamo dichiarato che su questo tema non avremmo sollevato particolari difficoltà, ma ci sembra di aver presentato anche degli emendamenti che non vadano in questo senso e siamo disponibili, qualora giunga un segnale, anche a fermarci per raggiungere quel risultato a cui ancora ieri, auspicavamo.
Ci serve soltanto un piccolo segnale di attenzione, per capire che su un Piano da tremiliardi e 700 milioni di euro, magari con 10 o 20 milioni in più (che comunque sono da reperire, perché quelli certi sono 500), per interventi già inseriti su altre ASL, siano uniformati quando altre Aziende Sanitarie li richiedano.



PRESIDENTE

La Giunta vuole esprimere il parere su questo emendamento?



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Parere negativo.



PRESIDENTE

La Giunta regionale si esprime, dunque, in senso contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35 con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 29) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia: paragrafo 1° riga 13 cassare "razionalizzare" e sostituire con "migliorare".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
La filosofia dell'emendamento presentato certamente segue quella degli altri, anche se questo non è un emendamento soltanto di forma: fra la "razionalizzazione" e il "miglioramento" dell'utilizzo delle risorse c'è una sostanziale differenza. Per carità, è ovvio che è la ricerca di un sostantivo, ma non è la ricerca di un sostantivo casuale, non è il "Visto... considerato". Nel senso che oggi, in molti casi, alla parola razionalizzazione viene attribuita un'accezione negativa. Quando si parla di "razionalizzazione sanitaria" o di "razionalizzazione delle spesa pubblica", in molti casi si intende una riduzione o, in altri casi, di un taglio della spesa, delle prestazioni e quant'altro.
Credo che il termine "miglioramento", che certamente non fa mutare in termini generali quella che è la sostanza della delibera, né quanto si intendeva dire, affermi, in modo palese, la volontà di migliorare l'utilizzo delle risorse, attribuendo, quindi, un'accezione positiva alle modalità con cui un'istituzione regionale tende ad usare i soldi dei cittadini.
Questo è certamente uno dei fini che si pone l'emendamento, che è di carattere formale, non certo sostanziale (anche se crediamo che questo sia davvero migliorativo dal punto di vista lessicale).
Non nascondiamo, ovviamente, che, a fronte di una delibera pienamente condivisa, che avesse tenuto conto, in qualche modo, di quelle che sono le istanze legittime e concrete che l'opposizione avanza - lo manifesteremo nel momento opportuno, cioè quando dovremo elencare e discutere gli emendamenti alla tabella 1 C, o magari anche precedentemente, per fare comprendere ai colleghi per cosa si intende fare questa sottolineatura della possibilità da parte di tutto il Consiglio regionale di intervenire sia pure in modo parziale o con una quantificazione economica, rispetto al totale, assolutamente esigua - nel rappresentare una parte delle esigenze dei cittadini che abbiamo il dovere di rappresentare.
Nell'intervento successivo avrò modo, con i cinque minuti a mia disposizione, di illustrare qual è (almeno per quanto mi riguarda, essendo su un'area torinese) l'emendamento che, come Gruppo di Alleanza Nazionale abbiamo presentato (ve ne sono altri presentati dai colleghi che rappresentano i cittadini di altre Province piemontesi), ma crediamo che questo percorso non possa in qualche modo essere disconosciuto. Noi lo facciamo in modo assolutamente aperto.
Badate che se avessimo fatto una trattativa o una discussione che precedeva quello che è il luogo in cui queste valutazioni vanno fatte, che è l'Aula, non sarebbe accaduto nulla relativamente a quanto oggi è accaduto.
Abbiamo presentato gli emendamenti non dico con certezza di accoglimento, ma essendo emendamenti che andavano sulla tabella 1, cioè su quella tabella in cui si individuano gli interventi da realizzare, potendo reperire le risorse in un secondo momento, secondo le modalità che la Giunta ha indicato, noi credevamo che non ci fossero grandi problemi. Anche perché riteniamo che siano interventi davvero utili alla cittadinanza concordati, in tutti i casi, con le realtà ospedaliere locali e con i cittadini che usufruiscono di queste realtà.
Così non è stato, ma vi sarà modo, negli interventi successivi, di provare a convincere il Consiglio regionale, oltre che la Giunta (perché la Giunta esprime correttamente un parere, ma è il Consiglio regionale che vota rispetto alla bontà degli emendamenti che intendiamo sostenere).
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Concordo sull'emendamento - e non solo perché l'ho firmato - ma anche sull'impostazione che il collega Vignale ha voluto illustrarci poc'anzi.
Perché la sostituzione del termine "razionalizzare" col termine "migliorare" non è solo una questione lessicale.
Purtroppo, da Consigliere alla seconda legislatura, ho provato sulla mia pelle la differenza tra questi due termini e soprattutto l'uso smodato talvolta irrazionale, che noi facciamo del termine "razionalizzare" termine che nasconde tutta una serie di significati che ormai, anche per il cittadino poco accorto alle cose della politica, hanno una connotazione negativa.
"Razionalizzare", in molti casi, vuol dire tagliare, diminuire, far cessare, limitare; insomma ha un'accezione assolutamente inaccettabile soprattutto quando si parla di sanità.
Se penso al discorso della soppressione di tutta una serie di ASL, se penso che questa soppressione, in realtà, non viene chiamata soppressione ma razionalizzazione...
Se, in base a questa ipotesi di soppressione, si arriva a una razionalizzazione delle spese, che comporta, o comporterebbe, un risparmio di circa 80 milioni di euro a regime, mi comprenderà quando dico che forse è meglio eliminare il termine "razionalizzare", tenendo conto che dietro a questo termine - ripeto - inserito in delibera, ci sono tutti questi significati negativi.
Pertanto, faccio, anche in questo caso, un appello al buonsenso; lo stesso buonsenso, Assessore, che ci permetterebbe di concludere la vicenda di questi emendamenti e di interloquire con il governo regionale sottolineando le esigenze dei territori che, a volte, il governo potrebbe non conoscere, non per cattiveria, ma perché, a volte, nel duro diuturno lavoro di occuparsi del Piemonte, qualcosa sfugge, anche ai più bravi anche ai professori, che non sono infallibili.
Vede, quest'ansia di non farsi aiutare, quest'ansia di non accettare i suggerimenti, questa volontà di chiudersi nella propria perfezione di legislatori, ci lascia molto perplessi.
Nella scorsa legislatura, un caro collega dell'allora opposizione diceva sempre che interveniva per cercare di portare un aiuto alla maggioranza, e devo dire che, col senno di poi, questa sua esortazione assume un certo significato, ma dovrebbe assumerlo anche per voi.
Quando vi chiediamo di inserire, all'interno di questo Piano, alcuni interventi di limitato impatto economico, forse neanche l'1%, della spesa legata allo svolgimento di questo Piano, mi dolgo nel vedere che non ci date ascolto.
Presidente, "mi taccio", perché non c'è più interlocutore.



PRESIDENTE

La Giunta è presente in mezzo a noi e la sta ascoltando, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Mi zittisco, ma recupererò.



PRESIDENTE

La ringrazio, ma ha già ampiamente approfittato dei secondi, in passato...



BOTTA Marco

Purtroppo, è importante questo piccolo concetto che volevo comunicare all'Assessore Bairati...



PRESIDENTE

Rassicuro tutti che l'Assessore Bairati è molto attento ai lavori del Consiglio e, quindi, è sempre pronto a cogliere i suggerimenti.



BOTTA Marco

Per questo lo stimo, perché perlomeno ha la gentilezza, l'accortezza la cortesia, e l'obbligo politico - mi ricorda il collega - di stare a sentire anche le piccole cose...



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Non ho ancora finito, Presidente.
Per concludere, voglio ribadire l'appello lanciato all'Assessore Bairati: non vi spaventate per l'1% delle risorse che la minoranza chiede fate uno sforzo di dialogo, cercate, anzi, di farvi dare una mano da chi non ha altri interessi che il miglioramento dei propri territori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Abbiamo appena avuto modo di interloquire con l'Assessore Deorsola, per fargli capire che il nostro non è un intervento strumentale, finito a respingere ogni cosa e tirarla per le lunghe, ma è un bisogno di attenzione.
logico che questi emendamenti tendono a migliorare parzialmente il testo, ma non sono i veri emendamenti di sostanza, che seguiranno.
Vorremmo che ci fosse maggiore attenzione e si motivasse il motivo per il quale da tre miliardi e 700 milioni non si può passare a tre miliardi e 720 milioni, visto che i tre miliardi e 200 milioni sono ancora da reperire, non si sa dove e quando.
Se, invece, questi soldi ci sono, Assessore, non saranno certo i 20 milioni a creare dei problemi. Oppure, se siete sicuri di avere i tre miliardi e 700 milioni per sostenere tutti gli interventi in delibera, non sarà certo un problema trovare gli altri 20 miseri milioni di euro che i Gruppi dell'opposizione tentano di far passare al pari di altri interventi che avete inserito nella delibera, per non far sì che vi siano ASL di serie A e ASL di serie B.
probabile che, dove c'è stata più attenzione da parte dei Consiglieri del centrosinistra, le ASL sono ben rimpolpate di provvedimenti, mentre dove ci sono meno amici del centrosinistra, sono addirittura a capitolo zero.
Questa è una dignità che noi chiediamo e lo facciamo anche attraverso un tentativo di miglioramento del testo.
L'emendamento chiede di sostituire un aggettivo, che a nostro avviso migliora la qualità del testo. Prima è stato accettato un emendamento quasi insignificante, un suggerimento testuale, ma noi vogliamo farle capire che ci interessano gli emendamenti che migliorano nella sostanza il testo del provvedimento.
Pertanto, possiamo andare avanti. Come lei sa, il nostro non è un Gruppo che si stanca; il nostro è un Gruppo che è abituato a parlare e a tenere le proprie posizioni. Quando non trova ascolto, è abituato ad assumere atteggiamenti diversi, e se tale atteggiamento viene sprezzantemente rifiutato, di conseguenza, può diminuire la disponibilità esistente tra i componenti dei Gruppi della minoranza ad accompagnare il seguito del lavoro che oggi dobbiamo svolgere.
Nei giorni scorsi, negli incontri avuti ai vari livelli, sia tra i Capigruppo sia col Vicepresidente Peveraro, c'è stato detto che un minimo di attenzione - non abbiamo mai preteso di determinare gli orientamenti della Giunta - alle esigenze dell'opposizione sarebbe stato dedicato.
Stiamo constatando, invece, che vengono rifiutati semplici cambiamenti e volumi economici veramente risibili, che riteniamo siano quasi dovuti.
Vorremmo sentire le spiegazioni per le quali, ad esempio, viene inserita una messa in sicurezza in un'ASL, mentre in un'altra viene rifiutata.
Presidente, ho presentato un emendamento relativo alle ASL 16 e 17, che non hanno un euro, e il Direttore generale, Mirano, dice di aver bisogno di 10 milioni di euro per mettere in sicurezza i due ospedali.
Se lei ritiene che questo non sia dovuto, vuol dire che rifiutate la messa in sicurezza degli ospedali di Savigliano, Fossano e Mondovì, mentre ho visto che in altre ASL questo, correttamente, avviene.
La nostra richiesta è questa: non si tratta di costruire nuovi centri o nuove sale operatorie.
Termino qui, ma avremo modo di tornare sull'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ovviamente mi rifaccio a quanto dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, per denunciare la scrittura del testo, caratterizzato da una mentalità biecamente materialista di stampo marxista che, evidentemente, in un testo che potrebbe apparire soltanto tecnico va ad appesantirne il significato e, appunto, la stesura.
Noi, infatti, proponiamo, con quest'emendamento, spiritualmente migliorativo, di eliminare il termine "razionalizzare", termine prettamente di sinistra, che sa esclusivamente di tagli e di tagli di posti letto, di strutture e di servizi, con un termine molto più umanizzante (visto che parliamo di sanità, l'umanizzazione è un dovere), che è "migliorare".
Voi volete semplicemente razionalizzare, tagliare in maniera egualitaria senza alcun tipo di criterio oggettivo, magari a prescindere dal merito dell'intervento, con una distribuzione abbastanza a pioggia rispetto alle strutture. Invece, con quest'emendamento intendiamo non soltanto migliorare la formulazione di un testo arido, ma anche migliorare le condizioni e, quindi, le ristrutturazioni delle singole strutture.
Il Consigliere Casoni in realtà, ha ragione due volte, non solo perch rispetto ad una cifra di tale portata ed importanza (20 milioni più, 20 milioni meno), alcuni emendamenti risultano irrilevanti, ma anche perché ci troviamo, per la maggior parte...
Presidente, scusi, può riprendere un po' l'Aula? Non riesco più a urlare perché non mi sento neanche più da solo e se non mi sentono gli altri, direi che è giusto, oltre che legittimo, perché se non mi sento da solo è un problema! Dicevo che è due volte giusto, in primo luogo perché in effetti rispetto alla somma totale (si tratta di somme abbastanza visibili) è ancora più giusto se noi rapportiamo alcune di queste somme e alcune di queste richieste alla somma virtuale, cioè a quella che voi avete messo sperando un giorno, come dicevamo stamattina, di vincere ad una serie sommata di lotterie nazionali ed internazionali da cui reperire le risorse.
Allora, se alla dea fortuna, quella che deve aiutarvi a realizzare il Piano di edilizia sanitaria, chiedete uno sforzo in più, non è che la dea fortuna si preoccupa per un 1% di differenza rispetto ai soldi che vi deve procurare per portare avanti questo piano più onirico che ambizioso. Di conseguenza, sarebbe veramente migliorativo, oltre che ragionevole - magari non razionale ma ragionevole da parte vostra - chiedere alla dea bendata uno sforzettino in più.
Questo potrebbe sicuramente essere apprezzato, perché contribuirebbe indubbiamente a migliorare il testo dal punto di vista della stesura. A migliorare la qualità degli interventi previsti nella delibera di edilizia sanitaria, a migliorare oggettivamente e, nel caso concreto, delle situazioni che, come diceva Casoni prima, sono abbastanza sperequate perché fanno in qualche caso dei figli e dei figliastri di cui non si capisce bene la motivazione.
Quindi, in particolare, su quest'emendamento invitiamo l'Assessore Bairati a riflettere con ragionevolezza e non solo con razionalità.



PRESIDENTE

Grazie, anche per il puntuale rispetto del tempo. Il Consigliere Ghiglia, in funzione del suo ruolo di Consigliere Segretario, a quest'ora è molto attento al rispetto del Regolamento, a differenza di altri Consiglieri dello stesso Gruppo.
La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Esprimo parere contrario, come abbiamo già spiegato più volte, sia io sia l'Assessore Bairati, in Commissione e in Aula.
I progetti finanziati e da rimodulare sull'ex articolo 20 sono nominativamente indicati con le cifre, quando esistono e, in particolare per l'allegato due, quando i progetti sono cantierabili nell'arco dell'anno o esistono già e sono stati già presentati. Per quelli che necessitano di adeguamenti - cosa del tutto possibile, perché gli studi dell'AReSS dimostrano che la maggior parte delle nostre strutture ospedaliere e dei poliambulatori ne hanno bisogno - i fondi sono nella tabella generale, che prevede i finanziamenti per grandi aree, perché per assegnare i soldi devono essere presentati i progetti.
Quindi, non è che non esistano i soldi: non esistendo il progetto, non può esistere un emendamento che assegni dei soldi su un progetto che non c'è.
Non esiste una richiesta con un progetto che consenta di dire: assegno tot risorse. Magari esiste la richiesta dove si dice che servirebbero dei soldi, ma non è un progetto. Quando i progetti ci saranno, e noi abbiamo le risorse a bilancio per finanziarli (ci sono i 178 milioni dell'ex articolo 20, che andiamo a trattare con il Governo) definiremo l'assegnazione delle risorse. Gli altri sono nominativamente indicati, perché sono progetti già presentati e validati, per i quali abbiamo deciso di assegnare delle risorse (in alcuni casi c'erano già le assegnazioni, che oggi vengono confermate).
Questa è la ragione per cui diciamo no, quindi è inutile cercare di far credere che non vogliamo dare i soldi agli ospedali delle tre ASL della Provincia di Cuneo quando non è così. Peraltro, in quell'area, come sapete esistono forti investimenti come quello sull'ospedale di Alba-Bra l'ospedale di Mondovì, l'ospedale di Ceva ecc...
Quindi le risorse esistono in questa delibera, che non è vero che non ha il finanziamento: ha il finanziamento a seconda delle modalità che sono indicate e che sono in grado di coprire l'intero Piano.
Però, per poterle assegnare, lo abbiamo detto, occorre che esista il progetto chiaramente identificato con una cifra.
Per questa ragione, diciamo no e diremo no a tutti i casi analoghi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dalla Presidente Bresso.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricato n. 36 e 38, come già comunicato al primo firmatario, sono considerati irricevibili.
Emendamento rubricato n. 37) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni: paragrafo 4°: cassare "delle risorse" e sostituire con "dei fondi regionali".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non tutti gli emendamenti sono di forma: molti di quelli presentati lo sono e lo è anche l'emendamento n. 37.
L'emendamento prevede di sostituire alle parole "delle risorse" le parole "dei fondi regionali". Questo anche in virtù dell'emendamento che è stato prima accolto dalla Giunta regionale, ma soprattutto per sottolineare quanto abbiamo detto precedentemente.
In merito a questo emendamento e, soprattutto, agli emendamenti che verranno, vorrei fare una riflessione rispetto a quanto è stato detto dalla Presidente Bresso: secondo noi, non corrisponde esattamente a verità.
Noi, oggi, votiamo una delibera che ha una parte di interventi sui quali si può fare una progettazione immediata. Alcuni di questi hanno addirittura, una progettazione in essere ed una possibile cantierabilità quindi rispondono a quanto la legge finanziaria del 2005 prevede relativamente agli Accordi di Programma.
Questa è la partita che riguarda l'allegato 2 con le varie tabelle che oggi, andremo a votare. l'allegato 2 prevede una serie di interventi, che sono stati concordati con le singole ASL, sui quali - come dicevo precedentemente - è in corso una progettazione in via definitiva addirittura, vi è la possibilità di immediata cantierabilità degli interventi stessi.
Questo riguarda, da un punto di vista qualitativo e quantitativo, una piccola parte della delibera che stiamo votando. È sufficiente leggere il paragrafo 6 per comprendere che quanto stiamo dicendo corrisponde a verità.
Leggendo il paragrafo 6 si evince che utilizzeremo una somma di 88 milioni di euro derivante da un nuovo accordo di programma e 46 milioni di euro relativi ai fondi destinati alla Regione Piemonte non cantierati e recuperati. Di quello stiamo parlando, relativamente all'allegato 2.
Vi è, poi, l'allegato 1 che è la parte, da un punto di vista quantitativo ed anche qualitativo, che riguarda l'intera delibera. È la parte più consistente perché riguarda le nuove costruzione, alcuni ampliamenti e tutta quella parte relativa alla tabella 1 sulla quale non abbiamo progettazioni e risorse (Città della Salute, Moncalieri Alessandria, Ivrea ecc.), tant'è che nella colonna risorse da reperire leggiamo un miliardo e 600 milioni di euro, tant'è che gli emendamenti che abbiamo presentato riguardano quella tabella, non certo la tabella sulla quale vi sono risorse certe con progetti in corso di avanzamento o addirittura definiti.
Pertanto, le parole della Presidente sono certamente veritiere se riferite alla tabella 2, non lo sono se riferite alla tabella 1. Al di là del numero delle tabelle, tutti i colleghi comprendono che, a fronte di una disponibilità economica, derivante dagli accordi con lo Stato - diciamo al massimo, per essere benevolenti, di 100 milioni di euro l'anno - noi stiamo ragionando di un programma pluriennale che non riesce neppure a reperire un miliardo di euro di risorse dagli accordi derivanti dallo Stato, ma che i rimanenti due miliardi e rotti li deve reperire tramite alienazioni indebitamento o quant'altro.
Crediamo che su quello vi sia la possibilità reale di incidere andando ad indicare degli interventi da fare, non previsti all'interno della delibera in oggetto. Su quella cifra, pensiamo sia assolutamente congruo poter indicare degli interventi che non rappresentano una bandierina, ma delle esigenze reali che i cittadini piemontesi hanno e che noi, in qualche modo, cerchiamo di rappresentare



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Riprendendo il filo di ciò che dicevo prima, devo dire che anche la Presidente Bresso ha fatto un intervento di sinistra, improntato ad un assoluto relativismo culturale che, in questo caso, trova il suo oggetto nel fatto che la Presidente ha visto uno solo dei due allegati.
Allora, i casi sono due: non glieli avete fatti vedere, oppure si è sbagliata - non vorrei che un fulmine mi colpisse all'interno di questa sala, perché capisco che dire che la Presidente Bresso possa essersi sbagliata mi espone a tutta una serie di pericolose conseguenze fatali e divine, però conto sulla confusione che contraddistingue anche la vostra maggioranza - o ha relativizzato il problema.
Vede, Assessore Bairati, rimango incredulo di fronte ad un'affermazione come quella fatta prima dalla Presidente Bresso, che diceva: "Non si pu pretendere di piantare delle bandierine abusive".
Ha ragione la Presidente! Ma voi avete fatto il Palio di Asti con la Città della Salute, Assessore Bairati! Altro che bandierina abusiva! Vi rendete conto che avete presentato un progetto - voi dite: "Noi finanziamo le cose che hanno un progetto" - di varie ed eventuali, rispetto al quale una persona di indubbia serietà, come l'Assessore Viano del Comune di Torino, ha detto: "Siamo d'accordo, qualora verificata la praticabilità". A fronte di questa dichiarazione, il Sindaco del Comune di Collegno ha affermato: "Beh, sono rimasta un po' stupita, perché tra la Certosa e l'area prevista di Grugliasco ci sono alcuni chilometri e una ferrovia in mezzo", alla faccia della passatoia evocata anche da qualche giornale! E questa non è una bandierina abusiva?



(Commenti del Presidente Gariglio fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Fate un sottopasso, Presidente Gariglio? Lo fa la GTT? No, pensavo che ci fosse...



(Commenti del Presidente Gariglio fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

No, perché nella trasmissione ereditaria che è stata fatta alla GTT di Torino degli incarichi degli amministratori delegati, pensavo che ci fosse stato un pour parler per un sottopasso, un sovrappasso, un razzo o quant'altro che potesse collegare la ricerca alla diagnostica.



PRESIDENTE

poco delicata, da parte sua, questa affermazione.



GHIGLIA Agostino

Ma cosa c'entra, Presidente? Ma non volevo dire che lei è parente di Panero! Che Dio me ne scampi! Volevo solo dire che, essendoci una impercettibile contiguità politica c'è stata una trasmissione ereditaria nell'ambito de La Margherita. Non volevo dire che c'era qualcosa di personale, ci mancherebbe! Non sono scandalizzato quando la politica si prende le sue responsabilità, Presidente. Avete vinto le elezioni e la Margherita ha preso la GTT. Ma è giusto: i DS pigliano Amiat, Rifondazione piglia un po' dappertutto, ma è giusto così, sta negli equilibri della democrazia. Il collega Buquicchio è geloso perché prende poco ovunque, infatti spesso si arrabbia! Ma questo sta, appunto, nel gioco della democrazia. Ma non so perché mi avete sviato dal mio discorso principale.
Con che coraggio ci venite a parlare di bandierine abusive quando avete seminato aste! Perché nell'allegato 1 ci sono una serie di "pagherò, forse" e di...
Il fatto che lo avete scritto, adesso vorrei ricordarlo alla Presidente Bresso, perché altrimenti mi sgrida...
Ieri avete cambiato la locazione dell'ospedale di Venaria; io l'ho letto sul giornale di oggi: visto che non ce lo avete detto in Commissione la settimana scorsa, presumo che l'abbiate cambiata ieri. Qualche somaro credo che si tratti di qualche componente dell'Amministrazione - dice: "Cambia il sito ma non cambia il progetto". Ma quando mai! Cambia il sito e non cambia il progetto? Capisco che voi facciate le cose "tric e branca", sempre a spanne, però sinceramente sentirsi anche dire che cambia il sito e non il progetto, e quindi non cambia il finanziamento...
Ma poi, nell'illustrazione eventuale di altri emendamenti, andiamo a leggere dove non avete messo i soldi, ovvero dove avete messo i soldi senza uno straccio di progetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Devo dire che anche sono rimasto abbastanza impressionato dall'intervento della Presidente Bresso, in positivo, naturalmente: in positivo per noi, perché se andate avanti così sarà una cavalcata la nostra! Voi partite sempre dall'assunto di avere la verità rivelata, che le cose che fate sono le migliori che si possano fare, e che sostanzialmente quello che viene previsto nel Piano è proprio ciò che serve al Piemonte.
Quindi lesa maestà a chi tenta, magari, di dare un contributo per migliorare e, come ripeto, per aiutare voi e i territori. Perché è da questo assunto che dobbiamo partire.
Non è questione di bandierine, Assessore Bairati. Perché, come ripeto anche se per uno strano disegno del destino lei fosse preso da una smania di protagonismo e approvasse tutti i quattro o cinque emendamenti di contenuto e di merito che abbiamo presentato, guardi che ad inaugurare la sala operatoria o il nuovo blocco di Cardiologia di Acqui Terme non andrebbe Marco Botta, ma al massimo l'Assessore Bairati; ad inaugurare il Poliambulatorio dell'ASL 4 non andrebbe il Consigliere Vignale, ma l'Assessore Bairati; ad inaugurare il nuovo Polo della prevenzione di Casale Monferrato non andrebbe il Consigliere Cavallera, ma l'Assessore Bairati; ad inaugurare i nuovi locali messi in sicurezza delle ASL 16 e 17 del Cuneese non andrebbe il Consigliere Casoni, ma l'Assessore Bairati.
Questo per dire, e per dirvi, che questi interventi, che rappresentano una cifra assolutamente esigua e insignificante rispetto allo stanziamento di questo Piano, intendiamo farli per aiutare la Giunta regionale che nella sua immensità e nella sua complessità, magari può avere dimenticato qualche intervento importante.
Vede, Assessore, io non posso vantarmi di conoscere bene il Piemonte ma conosco un po' meglio la mia Provincia: com'è possibile che un'intera ASL, un intero territorio come quello compreso tra Novi Ligure, Acqui Terme e Ovada - territorio che, tra l'altro, gestite da settant'anni, in termini di Amministrazioni locali - non abbia neanche un intervento previsto nel Piano? Neanche uno! Neanche uno! Lì non ci sono ospedali che necessitano di ristrutturazioni? Non ci sono Poliambulatori da ristrutturare? Non ci sono interventi sulla sicurezza da fare? Oppure non ci sono Consiglieri regionali che si siano interessati a quel territorio? Sono contento che siano previsti due interventi sull'ASL 21 di Casale e due sull'area del Tortonese; sono contentissimo che vi sia la previsione di un nuovo ospedale di interesse nazionale per Alessandria. Ma perch l'area del Novese, dell'Acquese e dell'Ovadese viene totalmente dimenticata? Anche per supplire a queste mancanze. Certo, se si parte dalla concezione di essere assolutamente perfetti e ci si sente dire: "Guarda che forse sarai perfetto al 99,9 ma quello 0,1 - me lo concederai - non c'è manca alla totale perfezione", magari uno si offende e risponde: "Ne facciamo una questione di principio".
Assessore, lei che è un uomo di scienza e di economia - per cui è abituato al ragionamento - sa meglio di me che quando ci si rifugia nelle questioni di principio, è perché non si hanno argomenti, e allora si dice: "Ne facciamo una questione di principio". E per una questione di principio qualunque indicazione, suggerimento, formula che uno voglia offrire, verrà respinta, sempre per una questione di principio.
Ho troppa stima per lei per pensare che riuscirà a tener ferma questa posizione di principio, che di principio non è (in politica i principi sono cose importanti, ma servono per altro): qui stiamo parlando di alcuni interventi minimali all'interno del disegno generale, che sono importanti per alcuni territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Dopo aver ascoltato l'intervento della Presidente, viene da chiedersi se lei abbia letto la delibera. Perché come ha già detto il collega Vignale precedentemente, ci sono dai 40 ai 50 interventi segnalati in questa delibera che non solo non hanno una progettazione preliminare definitiva ma nemmeno uno studio di fattibilità, nemmeno una situazione.
Se andiamo a vedere la tabella C, si vede chiaramente che ci sono interventi che sono inseriti magari come volontà richieste da qualche ASL ma di certo non hanno...
Anche perché viene facile capire che quando parliamo di nuove edificazioni, allora, forse, può anche essere giusto un ragionamento sviluppato: se si deve costruire una nuova struttura, un ampliamento, un adeguamento, un nuovo ospedale, una nuova struttura, lì ci vorrebbero i progetti preliminari e definitivi.
Mi chiedo, ad esempio, dove siano i progetti preliminari o anche solo lo studio di fattibilità della Città della Salute, che, all'interno di questa delibera, occupa uno spazio decisamente consistente, dal punto di vista economico e delle risorse.
Come si fa a dire che gli interventi di messa in sicurezza necessitano di progettazione? Se corrono dei fili scoperti, se ci sono da sostituire delle zone, se c'è da mettere in sicurezza un'area, che bisogno di progetto c'è? Sono interventi che vanno fatti per la sicurezza dei pazienti, degli operatori e dei visitatori.
Le parole stesse "messa in sicurezza" denotano che non c'è alcuno stato progettuale, tanto è vero che mi viene da chiedere: "Quali sono i progetti delle messe in sicurezza che qui sono inseriti?".
Si presume che si metta in sicurezza una struttura, e da qui capiamo che le motivazioni date dalla Presidente valgono per l'ex articolo 20, che doveva avere la sua progettazione.
Tutta la parte riguardante l'ex articolo 20 ha il suo progetto, mentre rispetto a tutta la parte dell'allegato C1, in particolare, le cose che ha detto la Presidente non sono assolutamente vere.
Se la Presidente è sicura di queste risorse, che saranno rese disponibili e utilizzabili, non si capisce perché rispetto alle voci che vanno sotto l'indicazione di "messa in sicurezza", richieste per strutture ospedaliere, non per ambulatori o poliambulatori, si dice che non si pu procedere, perché non esiste uno stato di progettazione.
Mi chiedo quali siano le voci rispetto alle quali si può procedere e quali stati di progettazione abbiano molti degli interventi che sono inseriti.
Rispetto alla Città della Salute, l'altro giorno abbiamo letto due paginette e qui troviamo centinaia di milioni di euro.
Se possono essere inseriti i fondi per la Città della Salute, non si capisce perché non possano essere inseriti quegli interventi minimali su alcune ASL.
Questo rimane un mistero; mi piacerebbe sentire una risposta in questo senso.
Pertanto: quali sono i progetti presentati su una serie di interventi che poi, magari, andremo anche a verificare? Se tutto quello che c'è qui è già in possesso di un progetto preliminare, chiedo il progetto preliminare della Città della Salute e voi ce lo dovete esibire.
Se questo progetto non esiste, vuol dire che quanto ha detto la Presidente non è assolutamente vero.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Esprimo parere negativo, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 37, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio non approva.
Gli emendamenti rubricati n. 39 e 40 sono emendamenti di tecnica normativa pertanto verranno regolati come da prassi.
Emendamento rubricato n. 41) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni: paragrafo 4°: dopo "diciotto mesi dalla" aggiungere "loro".
La parola al Consigliere Ghiglia, per l'illustrazione.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Questo emendamento mi sembra abbastanza chiaro perché dice: "Decorsi 18 mesi dalla loro sottoscrizione...



PRESIDENTE

La ringrazio, perché non riuscivo a interpretare...



GHIGLIA Agostino

Ci mancherebbe, Presidente, siamo qui per aiutarvi a fare meglio sempre, quindi non deve avere dubbi sulla nostra capacità collaborativa.



PRESIDENTE

Ritengo che, se l'emendamento va inteso "dalla loro sottoscrizione" non ha valore normativo...



GHIGLIA Agostino

Scriviamo, allora, "dalla data della loro sottoscrizione"; lo subemendo, Presidente.
Devo dire che siamo dei veri maestri di tecnica legislativa e un giorno i posteri ci saranno grati per l'encomiabile servizio che svolgiamo a favore della lingua legislativa e di quella italiana, più o meno parlata o più o meno scritta.
Comunque la ringrazio, Presidente, per il prezioso suggerimento.
Potrei anche obiettare sul fatto che l'emendamento, limitato a "loro" non fosse un emendamento ricevibile. Su questo mi chiedo che tipo di valutazione finale dovremmo dare. Nel senso che: è il Presidente del Consiglio che, come ultima istanza, decide sul fatto che possa portare o meno una innovazione legislativa o una modifica? Per dare un giudizio finale siamo sicuri che non si debba interpellare l'Ufficio di Presidenza? Se ci fosse questo tipo di discrezionalità finale, mi permetto Presidente, di sollevare qualche dubbio sulla legittimità del giudizio finale. A questo punto ella potrebbe, per ogni emendamento che noi proponiamo, con una forzatura faziosa e settaria, dichiararcelo irricevibile perché, a suo opinabile, discutibile e, a nostro avviso, poco fondato parere, l'emendamento in oggetto potrebbe non rappresentare un elemento innovativo.
Per questa volta, Presidente, le diamo l'assoluto beneficio della buona fede...vox clamans in deserto...



PRESIDENTE

Mi pare leggermente esagerata questa affermazione, Consigliere Ghiglia.
Sicuramente la temperatura ricorda il deserto, ma gli Assessori sono presenti e sempre attenti.



GHIGLIA Agostino

In effetti, Presidente, dovrebbe cortesemente fornirci un microfono mobile, così, in analogia al nostro grande leader Silvio Berlusconi potremmo anche noi deambulare per l'aula mentre illustriamo l'emendamento.
Vogliamo e pretendiamo un'assoluta parità di trattamento con la Giunta regionale. Non è giusto che l'Assessore Bairati o l'Assessore Deorsola possano passeggiare per l'emiciclo e noi essere costretti a fare il buco sul pavimento, sempre nella stessa posizione, con il rischio poi di inciampare all'emendamento successivo. Una volta che si fa il buco diventa lungo ripararlo.
Comunque, stavo dicendo, Presidente, che questa volta vogliamo darle tutto il credito della buona fede e dare fiducia anche alle sue capacità linguistiche, oltre che giuridiche. Accettiamo, quindi, nostro malgrado, il suggerimento a subemendare e migliorare l'emendamento n. 41.
Ci riserviamo, dovendo formalizzare il subemendamento, di illustrarlo successivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Mentre giungono altri emendamenti, proseguiamo in una discussione che pare tra sordi. Mi stupisce che anche a richieste avanzate di chiarimenti la Giunta non voglia darci nessuna risposta. Scendere nelle tecnicità del testo, come abbiamo visto, è molto semplice. È infinito, è modificabile "enne" volte. Non credo sia interesse di nessuno diventare degli esperti lessicali di tecnica legislativa, quanto piuttosto fare in modo che dei provvedimenti possano essere emanati e approvati con il contributo, anche in piccolissima parte, di questa parte d'Aula. Cosa che, invece, pare non ci voglia essere permessa. Siamo costretti, giocoforza, a stimolarla continuamente, a fare in modo che anche questa parte dell'Aula possa avere una qualche attenzione, possa avere una considerazione.
Prima ho rivolto una domanda alla quale non è stata data risposta perché, mentre deambulano per l'emiciclo, da parte degli Assessori non c'è la dovuta attenzione. Avevo chiesto qual era il progetto preliminare della Città della Salute e se si può produrre. La Presidente aveva detto che tutti gli interventi inseriti in questa delibera hanno un progetto di fattibilità, un progetto di realizzazione e solo quelli possono essere inseriti. Se non ha detto questo, allora mi dica perché non può essere accettato un emendamento che chiede, come peraltro abbiamo richiesto a più riprese, la messa in sicurezza di altre unità ospedaliere.
Se vale il concetto che tutte le cose devono essere utili e necessarie capiamo che sia utile e necessaria la Città della Salute della quale non sappiamo nulla, se non che forse sorgerà in parte a Grugliasco, in parte a Collegno e in parte a Torino. Sappiamo bene che se alcuni nosocomi non sono in condizioni di sicurezza, vanno realizzati degli interventi che permettano agli operatori, ai pazienti e ai visitatori degli ospedali di essere messi in situazione di scurezza. Viene facile delle due l'una.
Se invece è possibile inserire, così come è stato fatto per la Città della Salute, interventi che non sono né progettati, né cantierabili, n altro; questo vale per l'ASL di Torino delle Molinette, ma vale anche per le altre ASL del Piemonte e vale soprattutto per quelle ASL che, magari non sono nemmeno in questo documento citate, non compaiono. Sembra che questi elenchi siano fatti così.
In Piemonte ci sono una ventina di ASL che hanno montagnette di milioni di euro e altre che non sono neanche citate. Non esistono, non hanno bisogno di nulla, andranno bene per i prossimi trent'anni, ma così non è.
un film sbagliato, è un film che vedete solo voi. Noi contribuiamo ad aiutarvi a riequilibrare la situazione, ma voi continuate a negarcelo, e non ci date delle risposte.
Ho sentito la Presidente quando ha detto che gli interventi non possono essere inseriti perché tutti devono avere la fattibilità, e sono tutti presentati, o essere cantierabili. A parte Molinette 2, secondo me, c'è tutta un'altra serie di interventi che non sono assolutamente n cantierabili né hanno studi preliminari per fare in modo che si possa avere un trattamento equo per tutte le ASL della nostra regione.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Devo dire che gli interventi della Presidente Bresso sono tanto ricchi di materia e di argomenti, ma è chiaro che è, soprattutto, su questi interventi che si dipana il nostro ragionamento; spiegazioni addotte dalla Presidente, sostanzialmente, per bocciare, ancora prima della loro illustrazione, gli emendamenti di merito.
Assessore, le ricordo quei quattro o cinque emendamenti di merito che potremmo esaurire nell'arco di venticinque o trenta minuti. Mentre, mi sembra, che stiamo parlando da circa due ore e mezza di emendamenti che qualcuno maliziosamente potrebbe chiamare emendamenti strumentali.
Dicevo, l'intervento della Presidente Bresso è sempre così ricco di interesse per ciascuno di noi che, nel tentativo di portare argomenti alla posizione di non prendere in considerazione gli emendamenti di merito dell'opposizione, la Presidente legittimamente argomentava che i progetti inseriti nell'allegato 2 o nell'allegato 1 devono essere progetti in stato almeno di progettazione, dove c'è un'idea...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, è più facile sentire qualche appuntamento serale che l'intervento del collega Botta. Quando ha terminato il collega Botta, potrete intervenire.



BOTTA Marco

Presidente, avverta i colleghi di non prendere appuntamenti serali perché il Consiglio è convocato fino alla mezzanotte. Eviterei, almeno questa sera, di assumere appuntamenti serali, perché potremmo esporci a qualche brutta figura.
Il discorso di questi progetti che, in quanto inseriti negli Allegati 1 e 2, dovrebbero già essere progetti in avanzato stato di progettazione o a livello di un'idea già supportata da qualche momento creativo, trova la sua negazione, proprio la più lampante, chiara e inoppugnabile proprio nel discorso dell'ospedale di Alessandria.
Il collega Muliere mi sarà testimone. Purtroppo, noi stanziammo, mi sembra, 500 mila euro due o tre anni fa, ancora legislatura di centrodestra, per lo studio di fattibilità dell'ospedale di Alessandria. Ma in realtà questo studio non è stato mai fatto.
Quindi, oggi abbiamo nell'Allegato 1 una previsione di 320 milioni di euro da trovarsi. Nel senso che di risorse disponibili non ce ne sono o perlomeno, non sono scritte. Poi, se l'Assessore dice che ci sono apportiamo una modifica tramite emendamento alla tabella 1 e nella colonna che cito nella sua precisa connotazione lessicale: "Risorse da reperire".



(Commenti dell'Assessore Bairati)



BOTTA Marco

stata emendata? Quindi, quanto è stato reperito, Assessore?



(Commenti dell'Assessore Bairati)



PRESIDENTE

Consigliere Botta, termini l'intervento, dopodiché l'Assessore Bairati potrà intervenire.



BOTTA Marco

Giustamente, il Presidente è molto preciso nei suoi interventi.
Ripeto, passiamo da "Risorse da reperire" a "Risorse programmate dal presente Piano". Fra poco, spero, l'Assessore ci spiegherà concretamente da dove vengono fuori queste risorse programmate.
Al di là della questione finanziaria, a me interessava dire che l'Ospedale di Alessandria è un esempio chiaro di mancanza assoluta sia di qualsiasi studio di fattibilità sia di qualsiasi barlume di progettazione.
Allora, sta nelle stesse condizioni in cui starebbero quei piccolissimi e minimali interventi che l'opposizione ha chiesto di inserire in questo Piano, per venire incontro a territori che non hanno ricevuto alcuna attenzione, a intere ASL che non hanno ricevuto alcuna attenzione all'interno del vostro Piano.



PRESIDENTE

Non è possibile intervenire fuori microfono, Consigliere Scanderebech se vuole, può intervenire sull'ordine dei lavori, ufficialmente.
Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ho visto i suoi bellissimi manifesti e vorrei farle i complimenti.



PRESIDENTE

Questo non centra nulla con la rete ospedaliera.



SCANDEREBECH Deodato

Però, se vuole apparire quale uomo del popolo del popolo, così come è stato fotografato sui manifesti, dovrebbe venire anche in aula senza cravatta, con un bel maglioncino ed una semplice giacca. Le parlo da amico e le faccio ancora i complimenti



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, non è questa la sede.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Mi ricorda il numero dell'emendamento?



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 41.



VIGNALE Gian Luca

Si tratta di un emendamento di forma, così come altri che abbiamo già illustrato. Anche in questo caso, bisogna ricordare come in realtà abbiamo poco discusso di programmazione di edilizia sanitaria e non delle singole delibere che la Giunta regionale, dopo l'entrata in vigore della legge 266/2005 (la Finanziaria del 2006), che prevedeva che le cifre stanziate con accordo di programma, se non utilizzate, cioè se non vi fosse stata l'apertura dei cantieri a 18 mesi dalla sottoscrizione, sarebbero state revocate e si potevano impegnare solo successivamente.
Questo per ricordare al Consiglio ed ai colleghi che, in realtà, il frutto di una mancata programmazione, che intravediamo anche all'interno di questa delibera dove, soprattutto nella tabella 1, si individuano alcune possibilità di nuove realizzazioni, ampliamenti e quant'altro sulle quali però, ad oggi non c'è, in moltissimi casi, neppure uno studio di fattibilità, può portare a quanto già avvenne nel 2006, quando il Governo nazionale revocò 65 milioni di euro alla Regione Piemonte - se non ricordo male - per poi riconoscerne 46 milioni, cioè una parte di quelli che erano stati revocati, così come da legge finanziaria.
Questo per dire quanto sia importante, in realtà, non soltanto una volta approvata la delibera, ma anche precedentemente, stendere delibere di edilizia sanitaria che abbiano una loro possibilità di progettazione rapida ed una loro cantierabilità altrettanto rapida.
Ricordiamo che, dalla sottoscrizione dell'Accordo di Programma alla cantierabilità degli ospedali oggetto di Accordo devono passare non più di 18 mesi.
Se oggi iscrivessimo alcuni interventi che potrebbero essere oggetto di Accordo di Programma, ma sui quali, ad oggi, non è neppure partito, come ricordava il collega Botta per esempio per l'ospedale di Alessandria, uno studio di fattibilità, un progetto preliminare né un progetto esecutivo o definitivo per poter cantierare l'opera, vi è il rischio di incorrere nuovamente, nella perdita dei fondi che il Governo nazionale assegna alle singole Regioni tramite gli Accordi di Programma.
Crediamo, allora, che sia importante ricordare questo aspetto. Ci auguriamo che una parte delle risorse oggetto di Accordi di Programma siano inserite nell'Allegato 2, nelle varie tabelle; certamente non la totalità perché la somma complessiva è ben superiore alle risorse disponibili ad oggi della Regione Piemonte. Il Piano è pluriennale, quindi si potranno utilizzare altri Accordi di Programma. Sarà però importante avere una verifica in sede di Commissione dello stato dell'arte delle singole progettazioni - lo prevedrà un emendamento che illustreremo successivamente perché ciò che è mancato in questi anni è stata proprio una verifica di come l'Assessorato, le ASL e quant'altro, procedevano rispetto ad un mandato che avevano ricevuto col voto consiliare sulle delibere di edilizia sanitaria.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Non essendovi altre richieste di intervento, chiedo alla Giunta di esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 41.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Leggo "18 mesi" cui aggiungere "dalla data di"? È questo?



(Commenti del Consigliere Vignale)



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Esprimo parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41, con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 16) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia: al quarto capoverso premesse sostituire le parole "diciotto mesi" con "ventiquattro mesi".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento che abbiamo presentato è più che altro un auspicio, nel senso che sappiamo di non poter modificare le normative nazionali e quindi, di non poter prevedere che i 18 mesi previsti da legge diventino 24. Ma anche sulla scorta di quanto è accaduto nel 2006, quando la Regione non ha sostanzialmente perso, ma non ha potuto utilizzare nel corso dell'anno i 46 milioni di euro che sono stati revocati dal Governo nazionale perché allo scadere dei 18 mesi - cioè al 31/12/2005 - una parte consistente dei fondi non erano stati utilizzati, noi abbiamo in qualche modo auspicato che una legge nazionale futura possa apportare una modifica ai tempi massimi entro i quali rispettare l'accordo, da 18 a 24 mesi.
Perché, come dicevamo precedentemente, questo consentirebbe verosimilmente ai tanti progetti o ai tanti interventi inseriti all'interno di questa delibera, che oggi non hanno né studi di fattibilità né progettazioni preliminari o seguenti, di avere la possibilità e la speranza di poter utilizzare i fondi derivanti dagli Accordi di Programma fra Stato e Regioni, senza che essi debbano essere revocati o "messi in naftalina" per l'anno avvenire e riutilizzati nell'anno successivo.
Questo significherebbe fare una buona programmazione sanitaria, ma significherebbe anche avere - è ciò che chiederemo non appena la delibera sarà approvata - una sorta di cronoprogramma per tutti gli interventi che oggi (o quando sarà) andremo a votare, tanto sull'allegato 2, cioè sulle risorse e sugli interventi un po' più certi, quanto sull'allegato 1, che sono quelli che possono certamente essere auspicati, su alcuni dei quali vi è certamente una condivisione di massima, relativamente a nuovi insediamenti ospedalieri, ad ampliamenti di poliambulatori e ospedali esistenti, ma sui quali nutriamo una certa perplessità che si possano trasformare, in tempi anche solo medi, da enunciazione in progetti concreti.
Ricordiamo che non stiamo votando un ordine del giorno, cioè non stiamo impegnando o invitando la Giunta a prevedere che in una futura delibera di edilizia sanitaria si stanzino dei fondi per costruire l'ospedale di Alessandria, piuttosto che quello del Canavese o di Moncalieri (cioè tutti quelli che costano centinaia di milioni di euro, ma che oggi hanno allocazione di risorse pari a zero, al di là di quanto vada asserendo l'Assessore Bairati).
certamente vero che con l'emendamento n. 1 abbiamo messo una pezza che vale tanto quanto gli emendamenti che ha presentato e sta discutendo Alleanza Nazionale, che non hanno alcun valore sostanziale. Il valore sostanziale l'avrebbero se la Giunta avesse presentato un emendamento che diceva che, a fronte del miliardo e 600 e rotti milioni da reperire, vi era un Piano di dismissione, indebitamento, progetto di finanza o quant'altro che nelle sue diverse articolazioni consentiva di reperire le risorse che oggi, a tutti gli effetti, risultano mancanti.
Pertanto, l'emendamento presentato è per noi un auspicio, che pu consentire alla Giunta di operare al meglio.
Sappiamo che stiamo parlando di una normativa nazionale e che questo non può essere ritenuto che un invito, che chiediamo all'Assessore Bairati in qualità di esponente della Giunta regionale, di fare al Governo nazionale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Presidente, ho seguito, forse non con la giusta attenzione, i ripetuti interventi che i colleghi di Alleanza Nazionale, in modo particolare, hanno sviluppato in queste ore.
Mi riallaccio all'ultimo emendamento, che il collega Vignale ha definito "emendamento auspicio".
Non so se possa esistere questa nuova formula giuridica dell'emendamento auspicio e lo dico soprattutto a lei, Presidente, perch forse bisognerebbe ragionare maggiormente sull'ammissibilità di alcuni emendamenti.
Un emendamento come questo non doveva nemmeno essere reso ammissibile perché è un emendamento che interviene, che non può modificare un arco di tempo già stabilito, che peraltro ha avuto già degli effetti con la Finanziaria 2005, quindi non capisco come si stia lavorando, perché mi pare che alcuni emendamenti siano di un ostruzionismo palese ed altri non dovrebbero neanche essere ammessi al voto.
Le chiedo, pertanto, Presidente, una maggiore attenzione, da questo punto di vista. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Parto da quest'ultimo intervento del collega Deambrogio, il quale ritiene che questo emendamento, che sposterebbe o creerebbe un auspicio affinché il Governo regionale si muova sul Governo nazionale, per spostare da 18 a 24 mesi il termine entro il quale certi interventi possono essere portati a compimento, non dovrebbe essere consentito.
Per carità, naturalmente non possiamo che attenerci a quello che il Presidente del Consiglio regionale statuisce, però faccio presente che quando un emendamento viene messo in discussione, su di esso è già stato effettuato un esame di legittimità.
Devo anche dire - collega Deambrogio - che non è che risolviamo la questione di questa lunga discussione introducendo dei meccanismi di non presentabilità o di non accettazione di uno o più emendamenti. La questione si risolve con una presa di posizione politica.
Sono ormai quasi tre ore che andiamo avanti; ripeto, la mezzanotte si avvicina e a noi fa piacere trascorrere una lieta serata con tanti simpatici colleghi, nonché componenti di Giunta, perché questo ci permette di conoscerci meglio, di scendere più nel profondo rispetto alle argomentazioni. L'importante è che ci sia consentita, vedendo il collega Robotti, almeno la pausa cena.
Dicevo, non è cassando, non recependo o mettendo in discussione l'ammissibilità di uno, due, tre o cinque emendamenti, che risolviamo la questione. La questione si risolve se c'è una presa di responsabilità da parte della Giunta regionale - come noi, da tre ore, chiediamo - dove viene concessa ("ottriata", direbbero i giuristi di un tempo), la possibilità anche all'opposizione di portare un contributo migliorativo, un aiutino Assessore - a questa Giunta che, nella sua onnipotenza ha forse dimenticato qualche piccolo intervento.
Questi sono i veri termini della questione.
La maggioranza e la Giunta dicono: "Piuttosto morti che dare questa possibilità anche all'opposizione", non di piantare bandierine, perché le nostre bandierine, rispetto alle vostre, farebbero sinceramente ridere (va bene che siamo abituati, da anni, a confrontarci con un avversario numericamente straordinariamente superiore, però in questo caso la proporzione neanche si pone), ma di dare un aiuto alla maggioranza e alla Giunta, nell'individuazione di alcune necessità di edilizia sanitaria del Piemonte. Con il nostro contributo, questa delibera non solo sarebbe già stata votata da qualche ora, ma probabilmente avremmo già iniziato qualche provvedimento che sicuramente interessa gran parte dei piemontesi.
Se continuiamo a barricarci in una posizione di difesa ad oltranza di un principio secondo il quale solo quello che è stabilito dalla Giunta e dalla maggioranza può essere oggetto di una votazione positiva, che nessun tipo di collaborazione, nessun tipo di aiuto, nessun tipo di suggerimento che l'opposizione può dare deve essere preso in considerazione - non pretendiamo approvato - e meditato, è chiaro che continuiamo a fare il muro contro muro. Questo ci farà passare una simpatica serata, ma poco produrrà per il Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Vorrei dire una cosa al collega Deambrogio, che anziché lamentarsi degli auspici del collega Vignale, dovrebbe tentare di salvare l'azienda sanitaria della città dove è stato eletto Consigliere regionale.
Cosa vuole che le dica, Presidente? Non ho voluto intervenire prima perché già più volte ho espresso il mio parere per quanto riguarda questo programma di investimenti. È un programma di investimenti fatto sulla carta, con tanto fumo e in realtà molto poco arrosto, specie per quanto riguarda il reperimento dei fondi.
Gli emendamenti dei colleghi di Alleanza Nazionale sono sicuramente critici, ma anche per permettere di fare degli interventi costruttivi.
Altri sono invece emendamenti, come ho visto, assolutamente seri e sarebbe auspicabile che possano essere recepiti dalla Giunta e, quindi, approvati dal Consiglio.
Mi permetto di insistere: alcuni di questi emendamenti, secondo noi dovrebbero essere approvati, perché assolutamente coerenti e utili per il Piemonte. D'altra parte, questo è un testo che immancabilmente ha grosse carenze.
Tra l'altro ricordiamoci (faccio solo un esempio) come alcune realtà ospedaliere siano state di fatto dimenticate. Solo nella mia Provincia, gli ospedali di Novi, di Acqui e Ovada non vedono, di fatto, nessun investimento importante sui loro presidi. Sono cose sicuramente non corrette nei confronti della popolazione piemontese, specialmente per chi vive in quelle realtà che non vedono interventi importanti sulle loro realtà ospedaliere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Intervengo sull'ordine dei lavori, sollecitato anch'io dall'intervento del Consigliere Deambrogio, a cui mi permetto di ricordare due tre passaggi.
Ieri abbiamo avuto un incontro molto utile anche con la Presidente Bresso, e si è parlato anche di questioni che concernono l'argomento di cui oggi si sta discutendo l'approvazione. La Presidente stessa, di fronte ad un nostro commento sulla non ancora del tutto definita Città della Salute ci indicò un sottile volumetto, fresco fresco di stampa, edito dalla Bairati S.p.A.
La stessa Presidente ci disse di non averlo ancora letto del tutto (ha fatto una battuta per dire che sono 300 pagine, e allora puntualizzò che sono solamente 220). Credo che nessuno qui, perlomeno non noi di minoranza ne sia lieto, ma ci sarà tempo quando il progetto della Città della Salute dal 2011 in poi, finalmente troverà, con una nuova maggioranza, qualche contenuto di maggiore serietà.
Rimanendo ad oggi, siamo arrivati ad un giorno scarso di dibattito su una delibera di circa quattro miliardi di euro, non affondata con quella tempestività che vi è consona. Parlare di ostruzionismo rispetto agli interventi fatti dai colleghi di AN francamente mi pare precipitoso, è come cercarsi delle grane ove già non ce ne fossero abbastanza. Vi assicuro che al momento non mi sembra ce ne siano. Siamo ampiamente nel merito, in questo caso ad opera dei colleghi di AN, ma anche noi, come Gruppo di Forza Italia, negli interventi che si succederanno esporremo i nostri suggerimenti. Immagino che anche altri Gruppi di minoranza abbiano dei suggerimenti per una delibera che, a nostro avviso, è di gran lunga migliorabile.
Comunque, insisto: lei ha tuttora in casa uno dei migliori esperti di ostruzionismo consiliare, l'ingegner Pino Chiezzi. Chieda a lui che cos'è e come si fa l'ostruzionismo in Aula. Ci obbliga a darle degli esempi assolutamente fuori tempo e del tutto inidonei, perché lui era molto più bravo. Uno che è riuscito a emendare le cifre del consuntivo, finora non l'avevo mai visto. Prendiamola allora con calma, non c'è motivo per spazientirsi, stiamo discutendo una delibera estremamente importante da neanche un giorno. Gli argomenti sono tutti sensati. Non creiamoci più danni di quanti già non ne abbiamo.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento sull'emendamento rubricato n.
16.
La parola all'Assessore Bairati per il parere sull'emendamento n. 16.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16, sul quale l'Assessore Bairati, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 30) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia: dopo la riga 19 aggiungere: nuovo paragrafo 4 bis "considerato che le norme sopraccitate riguardano soltanto gli interventi oggetto di Accordi di programma sottoscritti e non l'intero Piano come da Allegati 1 e 2" La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Questo emendamento intende evidenziare come di fatto ci troviamo rispetto alle precedenti votazioni che il Consiglio regionale ha fatto sulla delibera di edilizia sanitaria, in una situazione assolutamente differente. Tutte le altre delibere votate dal Consiglio regionale, in realtà, prevedevano interventi che avevano totale copertura economica, data dall'Accordo di Programma con lo Stato del 2000, del 2005 e del 2006.
Oggi, per la prima volta, almeno in questa legislatura, stiamo votando un piano di edilizia sanitaria che ha una parziale copertura relativamente ad alcuni interventi, come dicevamo, sostanzialmente quelli relativi alla tabella 2. Una parte consistente delle risorse da reperire, anche su alcuni interventi dove vi sono le indicazioni di destinazione di risorse, non è ad oggi, oggetto di Accordo di Programma. Lo potranno essere negli anni a venire, perché questo è un piano pluriennale, ma non riguarda l'intera delibera.
Credo che specificare questo sia importante, perché è ovvio che se la Regione Piemonte finanzia l'ospedale di Moncalieri con delle alienazioni di patrimonio regionale, il vincolo relativo alla legge 266/2005 non c'è più perché non stiamo più trattando di un accordo di programma, ma di una sorta di autofinanziamento che la Regione ha realizzato con l'alienazione di immobili o con l'indebitamento.
Noi crediamo che in delibera, in questo modo o in un'altra modalità, si debba dire che i vincoli previsti dalla legge n. 266 sono legati soltanto agli interventi oggetti di accordo fra Stato e Regioni. Al contrario, tutti gli altri interventi non sono legati da questo vincolo. Da ciò si deduce che anche i 18 mesi dalla sottoscrizione alla cantierabilità degli stessi possono non essere accolti.
Però, è importante, e lo vedremo in alcuni emendamenti successivi, come sia fondamentale, non esistendo questo vincolo che, in qualche modo, dà una sorta di accelerazione ai lavori della Giunta regionale nella progettazione e nella cantierabilità degli interventi che oggi abbiamo deliberato, che anche relativamente agli altri interventi vi sia una sorta di garanzia di realizzazione delle progettazioni e degli interventi stessi, certo in un arco pluriennale, perché di questo stiamo parlando.
Nell'emendamento n. 11, che illustreremo successivamente, questo sarà meglio esplicitato. Ma credo che sarà un compito che la Presidenza della IV Commissione dovrà tenere nella giusta attenzione, altrimenti il rischio è che non vi sia una priorità rispetto a quello che oggi abbiamo votato, ma il rischio è che - come, peraltro, ha detto la Presidente in più di un'occasione - si vada a cantierare, e quindi ad investire risorse regionali, non sull'ospedale di cui più ha necessità la Regione, non sull'adeguamento ritenuto più prioritario, ma sull'adeguamento e sull'ospedale che è stato progettato.
In questo modo, si scavalcherebbero i piani di priorità che, invece sono garantiti negli interventi previsti dagli accordi fra Regione e Stato perché hanno una scadenza temporale, oltre la quale la Giunta regionale vede revocare tutti i fondi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenie il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Visto che sono già le ore 18, se la Giunta lo ritiene utile, proporrei un momento di confronto. Poi, non siamo noi a doverlo chiedere, perch possiamo andare avanti tranquillamente. Lo dico anche perché ho ricevuto visite di alcuni Consiglieri che ci dicono alcune cose che, però, non ci sembrano ancora chiare. Certo, se riceviamo suggerimenti per trasformare gli emendamenti in ordini del giorno, i relativi emendamenti potrebbero anche essere ritirati, ma questo ce lo deve dire la Giunta.
Per esempio, se ci viene detto che le esigenze rappresentate nell'emendamento sono già racchiuse all'interno, noi potremmo trasformare quell'emendamento in un ordine del giorno. Credo che per fare questo, con il numero di emendamenti che circola, dei quali la gran parte non è oggetto del contendere, ma si tratta di tre o quattro emendamenti, sia forse opportuno vedere come procedere. Certo che questo non può essere fatto in queste condizioni e senza nessuna proposta da parte della Giunta.
Se questo è l'atteggiamento, noi legittimamente andiamo avanti con i nostri emendamenti che, piuttosto, ci facciamo respingere ad uno ad uno.
Però, mi sembra che le proposte siano fatte per essere ascoltate. Se, poi tutte le volte che uno parla, parla ai muri di quest'aula, continuiamo pure a farlo da qui in avanti.
Da questo punto di vista, credo sia importante fare in modo che, se si vuole veramente portare a casa il provvedimento, ci sia un'attenzione oppure potreste dirci che la strada che stiamo seguendo non è giusta, ma che gli intendimenti che ci proponiamo possono essere raggiunti in quest'altro modo.
Noi non vogliamo mettere la "bandierina", come si diceva prima vogliamo essere certi che alcune ASL non siano dimenticate, vogliamo essere certi che alcuni interventi siano coperti. Queste cose devono essere dette chiaramente, dalla Giunta, e se si vuole accelerare le procedure sarebbe utile fermarsi qualche minuto per vedere se su questi temi è possibile un accordo, altrimenti, riprendiamo e andiamo avanti come siamo andati avanti fino ad ora.
Visto che ogni nostro intervento dura mediamente cinque minuti e quando interviene tutto il Gruppo sono venti o venticinque minuti per ogni emendamento, credo che interrompere cinque minuti non guasti l'economia dei tempi e dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
L'emendamento in discussione ed il successivo che andremo a trattare sono emendamenti di merito e di un certo significato. È chiaro che, mentre per provvedimenti oggetto di accordo di programma esiste questo vincolo tagliola dei 18 mesi che, con l'emendamento precedente, chiedevamo di poter spostare a ventiquattro mesi, naturalmente, con un cambiamento della legge nazionale, per tutti gli altri, quelli che non derivano da accordi di programma ex articolo 20, quindi col Governo nazionale, i tempi sono assolutamente dilatati, non ci sono sostanzialmente limiti, gli impegni che vengono presi oggi sono...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, siamo ampiamente sopra ai decibel consentiti.
Può essere interessante o meno, ma chiedo a chi ha dei problemi di andare fuori a parlarne. Avviseremo in tempo per votare.



BOTTA Marco

Dicevo, tutti gli altri provvedimenti, che non sono collegati ad una programmazione d'intesa con il Governo nazionale, sono lasciati ad un'effettuazione non legata a tempi certi. L'emendamento in parola intendeva naturalmente ribadire questa situazione ma, anche come ipotesi futura, dare dei tempi anche per la cantierabilità degli interventi legati soltanto alla volontà regionale. Questo ci distinguerebbe sulla certezza per l'assunzione con intelligenza e con una precisa volontà degli impegni su alcuni interventi.
facile inserire, all'interno di un piano decennale, una serie di interventi, anche molto importanti, senza poi essere legati o comunque costretti, in maniera positiva, a rispettare dei tempi di effettuazione degli stessi.
Non dico che dovremmo copiare o andare dietro alla normativa nazionale dei 18 mesi, perché noi per primi chiedevamo un ampliamento a 24 mesi. Ma sicuramente, bisognerebbe che, anche sugli interventi non oggetto di Accordo di Programma, ci fosse la volontà, da parte della Giunta regionale di riferire o comunque di dare una sorta di cronoprogramma al Consiglio, in maniera tale da capire se gli interventi inseriti in queste tabelle sono reali, per cui c'è una vera volontà di arrivare non solo alla loro conclusione ma almeno alla loro progettazione e quindi al loro inizio oppure se sono stati messi un po' come "specchietto per le allodole".
Mi sembra che questo emendamento, che il collega Vignale insieme al sottoscritto e al collega Ghigna vorrebbero vedere inserito in questa proposta di deliberazione, sia significativo per il suo contenuto intrinseco.
Naturalmente, non ci aspettiamo che anche questo intervento venga accolto. Siamo già soddisfatti che l'Assessore Bairati, dando dimostrazione di lungimiranza, abbia accolto un paio di interventi di modifica lessicale sulla deliberazione. Ma quello che ci interessa è arrivare, con la giusta rapidità, agli interventi di merito e di contenuto, avendo fatto maturare nell'Assemblea tutta, la sensazione che questi interventi sul merito possano essere accolti dalla Giunta e quindi essere votati dalla maggioranza senza che questo crei particolare scompiglio.
Siamo in un momento importante del nostro dibattito, per cui sarebbe importante magari perseguire la strada indicata dal collega Casoni e arrivare ad una brevissima sospensione, al fine di verificare la disponibilità o meno, da parte della Giunta e della maggioranza, a trovare una via di mediazione rispetto alle richieste di contenuto e di merito (cioè i quattro o cinque interventi che sono stati richiesti). Noi pensiamo che una decina di minuti di sospensione possano essere utili per raggiungere il risultato auspicato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Botta.
La parola all'Assessore Bairati, per esprimere il parere della Giunta regionale.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

La Giunta regionale esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 31.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 11) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia: paragrafo 4° Premessa: dopo la riga 19 aggiungere: "preso atto che, per tutti gli interventi oggetto di Accordo di programma e non, la Giunta regionale riferirà alla Commissione competente in merito a progettazione e stato dei lavori dei singoli interventi ogni 180 giorni".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Evidentemente lei non ritiene di concedere quell'interruzione richiesta.



PRESIDENTE

Presidente Casoni, mi scusi, l'avevo vista girata: avevo intenzione di chiederle di raggiungermi per poter interloquire con lei. Mentre interviene il Consigliere Botta, possiamo parlarne un attimo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Dicevamo di un file rouge che unisce l'emendamento n. 30 con l'emendamento n. 11. Infatti, in questo emendamento, noi chiediamo che la Giunta regionale riferisca alla Commissione competente in merito alla progettazione e allo stato dei lavori dei singoli interventi ogni 180 giorni.
Ci pare una norma di salvaguardia importante, perché non stiamo parlando di questioni di poco conto, ma di progetti di edilizia sanitaria della nostra Regione.
Più di un collega del Gruppo di Alleanza Nazionale - ma lo sappiamo tutti noi - ha ricordato quanto sia importante la sanità in questa Regione e quanto sia rilevante, all'interno del pianeta sanità, la questione dell'edilizia sanitaria.
In questo Piano decennale, che va ad incidere anche profondamente su alcune strutture sanitarie, di cui conosciamo tutti la vetustà - quando diciamo che la media di vetustà dei nostri immobili adibiti a ospedale o a quant'altro ormai arriva e supera i 70 anni, non diciamo nulla di nuovo - è necessario un intervento di ristrutturazione, o addirittura di ricostruzione importante.
Proprio per questo, riteniamo che non siano sufficienti le interrogazioni che pure i Consiglieri possono presentare per ricevere informazioni sullo stato dei lavori, ma sia importante introdurre una norma precisa che, non dico costringa, perché sarebbe un termine troppo forte, ma induca la Giunta regionale a riferire almeno ogni 180 giorni sullo stato dei lavori e delle progettazioni, soprattutto quando andiamo a toccare o ad evidenziare un Piano come quello contenuto nella proposta di deliberazione n. 285, che è un Piano importante, con interventi per più di tremiliardi di euro (dei quali almeno 2 miliardi e 800 milioni dovranno essere reperiti in qualche maniera, perché sostanzialmente non ci è dato sapere da dove vengano fuori).
Ma al di là di questo particolare finanziario, che poi andremo ad approfondire nelle sedi dovute, la possibilità di dare al Consiglio un'informativa semestrale - poi, per carità, se non saranno 180 giorni ma si preferisce qualche mese in più non è un problema - con una cadenza periodica precisa, dove si faccia veramente il punto sullo stato dei lavori, ci pare una richiesta di assoluto buonsenso.
Adesso vedo che l'Assessore Bairati è distratto, però credo che questa proposta, che non è ancora una di quelle proposte di merito con un esborso finanziario su cui arriveremo tra qualche momento, sia finalizzata a dare una certa centralità al Consiglio regionale e mira a quella famosa trasparenza a cui tutti sostanzialmente tendiamo, ma che molto spesso non viene recepita nella sua praticità, che questa possa essere una proposta sulla quale la Giunta può dare, senza andare a scalfire i tesoretti o i momenti finanziari che magari sono fissati, un'attenzione, un segnale di collaborazione, di vera partecipazione a questo Consiglio.
una proposta che tende ad aiutare, perché, laddove si fa chiarezza e trasparenza, laddove si chiede maggiore informazione per il Consiglio, si fa sempre una cosa positiva, che oggi vale per il centrosinistra e per la Giunta della Presidente Bresso, ma che domani, evidentemente, varrà per le Giunte di altri colori e con altri Presidenti.
Noi non abbiamo paura di sottoporci a questo bagno di trasparenza e spero che il nostro Assessore almeno una doccia riesca a farcela fare!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Molti degli emendamenti che abbiamo presentato erano certamente di forma e, in alcune parti, di sostanza.
Crediamo, invece, per la natura in sé della delibera - lo dico ai colleghi e, ovviamente, alla Giunta regionale, inevitabilmente distratti da una discussione che si protrae da molto tempo - che questo sia un emendamento che può interessare tutti...
Chiedo l'attenzione della Giunta regionale, altrimenti diventerà difficile esprimere un parere nel merito.
Dicevo che, certamente, alcuni degli emendamenti presentati avevano un valore più formale che sostanziale. Crediamo, invece, che questo emendamento, per la natura della delibera, sia importante.
Questo è un Piano pluriennale; una parte di questo Piano ha il vincolo della legge nazionale, che dopo 18 mesi, se i progetti non sono arrivati a compimento e sono cantierabili, sottrae i finanziamenti.
Una parte consistente degli interventi che stiamo facendo, molti dei quali peraltro non li conosciamo, perché rispetto alla tabella 1 A, che riguarda un miliardo e 407 milioni di euro, quindi il 50% della somma interamente stanziata, riguarda interventi per adeguamenti e umanizzazioni all'interno delle singole ASL.
Sono state realizzate alcune macro aree, ma cosa ne faremo, ad esempio dei 384 milioni di euro, all'interno dell'ASL di Torino e provincia, non è dato saperlo, o cosa si farà dei 153 milioni delle ASL a nord del Piemonte non è dato saperlo.
Noi diamo mandato alla Giunta di utilizzare questi fondi, a seconda di quelle che sono le richieste che provengono dalle realtà locali.
Capite che questo è molto diverso rispetto a quanto solitamente abbiamo votato e a quanto andremo a votare, rispetto all'allegato 2, dove ci si dice - possiamo prendere un caso qualunque - "Oftalmico: adeguamento a norme di sicurezza, umanizzazione, degenza, ecc.: 5 milioni di euro" quindi sappiamo dove vengono spese le risorse, per cosa e anche quando devono essere spese, perché sappiamo che, ai sensi della legge 266, se non vengono spese, se sono oggetto di un accordo di programma entro i 18 mesi in qualche modo vengono revocate.
Crediamo, pertanto, che questo emendamento, che prevede una cosa banale, cioè che, a fronte di una delibera di tremiliardi di euro semestralmente la Giunta regionale riferisca alla Commissione competente rispetto allo stato dei lavori dei singoli interventi, sia accoglibile perché va a facilitare il lavoro di tutto il Consiglio regionale e non soltanto del Gruppo di Alleanza Nazionale o dei Gruppi di opposizione.
Questo è un emendamento slegato - infatti era stato presentato precedentemente - che può trovare il consenso - noi ci auguriamo lo trovi della Giunta, ma soprattutto dei colleghi, perché è il Consiglio regionale che dovrebbe avere qualche strumento in più di controllo. La Giunta, se il Consiglio non controlla, va avanti da sola, non è più dispiaciuta o meno dispiaciuta: fa il suo lavoro di governo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
ovvio che, data l'importanza della materia e l'impostazione di programmazione di medio-lungo termine che è stata data alla struttura del testo, rispetto alla necessità di un confronto istituzionale tra esecutivo e Consiglio, su questo emendamento la Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 11, con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio approva.
Comunico che, prima di proseguire con gli altri emendamenti, è convocata una riunione dei Capigruppo in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 18.32 riprende alle ore 19.20)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni. Ne ha facoltà.



CASONI William

Alla luce della riunione che abbiamo fatto adesso, il nostro Gruppo ha definito l'ordine del giorno n. 725 "Attuazione del piano di edilizia sanitaria", sul quale Vorrei un parere della Giunta regionale. Se è accettato, noi ritireremo gli emendamenti presentati, salvo mantenerne alcuni sui quali non interverremo, ma chiediamo che siano messi semplicemente in votazione.
Volevo però avere un cenno di approvazione prima di procedere al ritiro degli emendamenti sulla base di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

Il parere della Giunta sull'ordine del giorno è positivo. Sottolineo solo che abbiamo già inserito nell'emendamento votato precedentemente l'obbligo della Giunta di riferire, affinché nella struttura narrativa del testo tale richiamo non compaia due volte.



PRESIDENTE

Quindi, con quei tempi, sono coincidenti.
La parola al Consigliere Casoni



CASONI William

Allora, Presidente, se vuole enumerare gli emendamenti, le diciamo quelli che eliminiamo e quelli che facciamo mettere in votazione.



PRESIDENTE

Parto allora dalle premesse.
Gli emendamenti rubricati n. 43 e n. 46 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
L'emendamento rubricato n. 17, a firma Vignale, invece è una correzione di un mero errore materiale, quindi viene accolto di fatto, perché consente la correzione di un errore.
Gli emendamenti rubricati n. 18, 44, 45, 47, 48, 19, 49, 20, 50, 51, 52 21, 53, 54, 22, 23, 24, 25 e 26, presentati da Alleanza Nazionale, sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 2a) presentato dai Consiglieri Lepri, Rostagno Bizjak, Boeti, Muliere, Ricca, Barassi, Clement, Valloggia, Robotti: Premesse al paragrafo "Per quanto concerne l'intervento denominato Città della salute e della scienza di Torino (...) loro ricomposizioni e ricollocazioni" è aggiunto quanto segue "Al proposito, di intesa con le Amministrazioni locali, sarà prontamente rafforzata o avviata la consultazione con l'Università, i sindacati, le categorie professionali, la cittadinanza attiva".
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Avevo piacere di ricordare quest'emendamento anche con l'attenzione della Presidente, ma sono sicuro che lei condivide questa nostra sottolineatura, messa in risalto da tutta la maggioranza.
Votiamo convintamente (lo diremo poi nella dichiarazione di voto) questo provvedimento così importante. Certamente non possiamo non sottolineare in quest'occasione, e lo diremo di nuovo in conclusione, come si è trattato di un provvedimento certamente dettato dall'urgenza delle scadenze che il Governo ci ha opportunamente richiesto e, per certi versi, imposto.
Questo ha soffocato sicuramente la discussione non facile e importante che siamo chiamati a svolgere in riferimento al riordino, in modo particolare, dalla rete ospedaliera torinese, particolarmente complessa che coinvolge più di dieci ospedali significativi ed altri di minore dimensione, che compongono una realtà sicuramente molto complessa e verosimilmente, anche ridondante. Quindi c'è bisogno, da parte della programmazione sanitaria, di uno sforzo parallelo a quello di ridefinizione della rete muraria e della collocazione fisica in cui intendiamo e intenderemo ricollocare queste attività. C'è bisogno di uno sforzo supplementare e impegnativo per ridefinire i contenuti dell'offerta e, per certi versi, anche per ricomporre l'offerta sanitaria torinese.
Per questo abbiamo ripreso un passaggio, indicato dentro la narrativa che la Giunta opportunamente deve indicare per riportarlo anche nel dispositivo della delibera, affinché questo percorso condiviso, lo sottolineiamo, attraverso il confronto con l'università, le parti sociali e le rappresentanze sindacali possa avviarsi; affinché il passo importante che è quello della ridefinizione complessiva della rete ospedaliera, sia percorso e avvenga con consapevolezza e i dovuti approfondimenti.
Questo è il senso della proposta. Mi attendo che la Giunta la sostenga fortemente, anche smentendo (mi dispiacerebbe avere, seppur sintetica, voce in proposito) le molte voci che in queste settimane e in questi giorni si sono susseguite sui giornali, e che hanno prefigurato assetti degli ospedali futuri che ritengo, alla luce di questa ulteriore precisazioni essere ancora al di là da venire.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Anche noi abbiamo sottoscritto questo emendamento. Voglio ricordare come in parte già feci nella discussione generale la scorsa settimana, che intorno a questo tipo di tema si debbano esercitare, come giustamente l'emendamento richiama, molti attori.
Voglio ricordare, anche se sembrerebbe una banalità, quasi una cosa superflua, ma voglio ricordare che è ancora aperta la questione dell'Assessorato alla sanità di questa Regione. Credo che il cambio dell'Assessore sia prossimo, perché l'Assessorato alla sanità deve avere la piena disponibilità per trattare questo argomento e naturalmente tra tutti gli altri attori, che credo vadano coinvolti, penso debba essere svolto un lavoro articolato e attento.
Penso che si debba partire dal fabbisogno che, in quella parte di città, la sanità esprime, che ci sia la possibilità di farlo in base a dei dati accertabili, che possano aiutare tutti a costruire un progetto condiviso, che non è quello - anch'io sono d'accordo con il Consigliere Lepri - comparso a più riprese sui giornali con facce sempre diverse.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2a).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dai Consiglieri Muliere, Lepri Deambrogio: "Al paragrafo 15° [un modello...prima di Nel percorso delineato...] è inserito di seguito: Il modello integrato denominato Città della salute e della scienza, le cui prime realizzazioni sono previste a Novara e nell'area metropolitana torinese, può essere un format replicabile in altri contesti con un approccio di natura specialistica, in primo luogo ad Alessandria per la relazione tra salute e materiali, Verduno e Bra per la relazione tra salute e alimentazione. Al riguardo l'amministrazione regionale promuoverà specifici studi di fattibilità all'interno dell'accordo di programma quadro sulla sanità sottoscritto nel maggio 2006 (v. D.G.R. 81-2955 - 22 maggio 2006)".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non sono intervenuto nell'illustrazione dell'ordine del giorno perch l'ha fatto il Presidente del Gruppo in modo corretto. Faccio solo una riflessione rispetto a molte cose che sono state dette, riferendomi proprio all'articolo 10.
La Presidente Bresso ha detto, in più di un'occasione, che andavano ben distinte le delibere di edilizia sanitaria con la programmazione del Piano Socio Sanitario, anche in merito al capitolo 5, cioè quella relativa all'edilizia sanitaria.
Noi abbiamo concluso la discussione degli emendamenti in sede di IV Commissione relativamente al capitolo 5 e sono state inserite le Città della Salute di Torino e Novara. Abbiamo concluso quella discussione ed abbiamo iniziato la discussione sulla delibera di edilizia sanitaria all'interno della quale l'emendamento prevedrebbe di inserire al quindicesimo paragrafo un nuovo punto o un'integrazione che dice: "Il modello delle Città della Salute può essere un format replicabile in altri contesti di natura specialistica (Alessandria, Verduno, Bra ecc.). Al riguardo l'Amministrazione regionale promuoverà specifici studi di fattibilità all'interno degli Accordi di programma".
Allora, come ha fatto il collega Deambrogio, poniamo anche noi un aspetto di accettabilità dell'emendamento. Ci domandiamo come, all'interno della premessa di una delibera di edilizia sanitaria, dove non c'è spazio per altre Città della Salute, cioè nella tabella 1 non si dice che ci saranno le Città della Salute di Alessandria, Verduno, Bra o quali altri insediamenti previsti, inseriamo questo paragrafo che non solo è una "bandierina" indebitamente posta, come ha detto la Presidente, ma che dal punto di vista amministrativo non c'entra nulla. L'alternativa è trasformare l'emendamento in ordine del giorno, ed è una cosa di cui prendiamo atto, così come prendiamo atto che la maggioranza ha impiegato sei mesi per redigere emendamenti anche al capitolo 5 sul Piano Socio Sanitario, dove non sono previsti questi interventi.
Le modalità comportamentali, rispetto agli emendamenti che si presentano, devono essere similari. Perché se da una parte non si accetta che si dia un'indicazione rispetto a un presidio poliambulatoriale dall'altra parte non si può accettare che, discusso il capitolo sulle infrastrutture del Piano Socio Sanitario, discussa per quattro settimane la delibera in Commissione, discussi oggi alcuni emendamenti che si dicono irricevibili perché individuano delle forme che non vengono richieste dalle ASL o quant'altro poi, invece, ci troviamo un format ipotetico possibile futuribile su tre nuove Città della Salute.
Bisogna solo essere seri, non siamo contrari all'emendamento proposto.
Se si vuole, lo si trasformi in un ordine del giorno. Certamente riteniamo che sia né formalmente, né politicamente ricevibile. Se così non fosse rileveremmo soltanto che vi sono modalità differenti fra coloro i quali stigmatizzano un comportamento che, invece, secondo noi era pertinente rispetto alla delibera e, invece, quelle che sono speranze e ipotesi futuribili che nulla hanno a che vedere con un atto amministrativo.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sono abbastanza d'accordo con quanto diceva il Consigliere Vignale sulla modalità tecnica della proposta. Forse, meglio sarebbe trasformare anche questo emendamento in un ordine del giorno. Come il Consigliere Vignale sa, questa proposta riprende una discussione avvenuta in Commissione e forse anche in Aula, nell'ambito della quale il Consigliere Cavallera aveva posto la stessa domanda ed io avevo risposto che, in effetti, era una cosa proponibile, ma bisogna studiarla perché, ad oggi non abbiamo elementi sufficienti.
Io stessa ho detto che mi pare che analogo ragionamento potrebbe essere fatto su Pollenzo con il nuovo ospedale, anche se in costruzione.
Forse, il farne anche in questo caso un ordine del giorno con la stessa dicitura, mi pare che corrisponda di più allo stato del dibattito.
D'altronde, l'emendamento sostanzialmente dice questo: studiare la questione in modo da verificarne la fattibilità.
Siccome nel merito siamo d'accordo e raccoglie una discussione avvenuta anche con il contributo dell'opposizione, penso che, se si può trovare una modalità per votarlo tutti, potrebbe essere meglio. In questo modo, anche rispetto ai contributi dati al dibattito, si accoglierebbe il segnale.
Mi risulta che il Consigliere Cavallera ne avesse presentato uno. Forse si potrebbe fonderli in un unico ordine del giorno. Cosa ne dite? Mi sembrerebbe un'ipotesi fattibile.
Lo chiedo, ovviamente, agli altri firmatari, vista l'assenza del Consigliere Cavallera: se riusciste a raggiungere un accordo, per noi andrebbe bene.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 10, attinente le premesse, firmato dai Consiglieri Muliere, Lepri e Deambrogio viene ritirato e trasformato - se del caso, con la collaborazione degli uffici - in un ordine del giorno che porremo in votazione al termine della seduta.
Va da sé che gli altri ordini del giorno relativi allo stesso tema potrebbero seguire lo stesso iter.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Volevo soltanto precisare che l'emendamento n. 4, come giustamente faceva rilevare anche l'Assessore, presentato dal sottoscritto e dai colleghi Cavallera e Pedrale, se leggo bene, chiede una cosa diversa, nel senso che chiede di mutare la dizione che adesso viene utilizzata per l'ospedale di Alessandria con la dizione "Polo ospedaliero della salute e della scienza di Alessandria". Come ripeto, questo emendamento si riferisce alla tabella 4 dell'allegato 1, laddove c'è l'indicazione della dizione naturalmente facendo seguito alla discussione che era stata svolta in Commissione e in Aula, che, sostanzialmente, era stata recepita - perlomeno nelle sue linee fondamentali - anche dalla Giunta regionale.
Tenete presente che questo emendamento era stato presentato addirittura la settimana scorsa, quando si pensava di chiudere il discorso sul Piano dell'edilizia sanitaria.



(Commenti della Presidente Bresso)



PRESIDENTE

Presidente Bresso, se desidera intervenire la prego di usare il microfono.



BOTTA Marco

Questo è un emendamento sulla tabella 4.



PRESIDENTE

Poiché l'emendamento n. 4 tocca le tabelle, verrà comunque posto successivamente in discussione ed, eventualmente, in votazione; fermo restando che l'ordine del giorno, qualora verrà trasformato, potrà recepire, in parte, anche le istanze dell'emendamento n. 4.
Ha chiesto la parola la Presidente Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi scuso se faccio perdere un po' di tempo, però l'aspetto è di rilievo, quindi, secondo me, occorre trovare una definizione che possa funzionare.
evidente che vale la stessa osservazione che poneva prima il collega Vignale.
Questo emendamento, così come il precedente, pur essendo più chiaro e preciso (perché chiede uno studio di fattibilità), presenta una serie di problemi che venivano giustamente fatti rilevare, perché cambiamo nome ad una cosa senza spiegarne il motivo. Un ospedale, all'improvviso, si chiama "Polo della salute e della scienza", ma non c'è nulla che ne giustifichi la dizione.
Se si raggiungesse un accordo, potremmo presentare un unico ordine del giorno firmato anche da lei oltre che dal collega Cavallera - trasferiamo anche il nome del collega Cavallera - in cui diciamo che il modello si sperimenta anche ad Alessandria e a Pollenzo o Verduno - più o meno è quanto sostiene l'emendamento, ma trasformato in ordine del giorno - previo uno studio di fattibilità che ci dica che è possibile farlo. Perch altrimenti, attribuiamo un titolo diverso ad una cosa che invece, at the moment, è solo un ospedale. Sarebbe buffo: cambiamo nome all'ospedale di Asti, ma sempre ospedale è. Se volessimo farne altri, dovremmo precisare in che senso lo facciamo.
Se fosse possibile, potremmo sussumere quegli emendamenti in un ordine del giorno che dica che cosa si fa prima di cambiare nome.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, era già intervenuto.



VIGNALE Gian Luca

Ma è l'emendamento n. 4?



PRESIDENTE

No, non stiamo ancora discutendo dell'emendamento n. 4, Consigliere Vignale. Siamo ancora all'emendamento rubricato n. 10, che viene ritirato.
L'emendamento rubricato n. 4 lo prenderemo in considerazione quando arriveremo alle tabelle.
Come da suo suggerimento, siamo andati alle "premesse".



VIGNALE Gian Luca

Giustissimo, ma non interverrò poi sull'emendamento.



PRESIDENTE

Se serve per chiudere il ragionamento, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Il Presidente ha ragione, ma siccome non vorrei essere male interpretato, proverò a spiegarmi meglio.
L'emendamento presentato dai colleghi Botta e Cavallera ha un fine preciso, che è quello di indicare la volontà di individuare una terza Città della Salute.
La Presidente ha ragione rispetto alle cose che dice: se è una Città della salute e della Scienza, così dev'essere, perché non basta cambiare il titolo davanti a "Ospedale".
Vorrei ricordare che per il Polo ospedaliero di Novara, noi abbiamo iniziato a definirlo Polo ospedaliero nel corso della discussione sul Piano: riflettendo sulla Città della salute di Torino, si è ritenuto opportuno farlo anche su Novara, ovviamente in una situazione in cui non abbiamo neppure uno studio di fattibilità, cioè una volontà politica che ne indichi la necessità. Ma su questo si esprimerà una valutazione e ciascuno manifesterà la propria posizione.
La mia posizione critica rispetto all'emendamento n. 10, se non erro da un punto di vista politico era rivolta alle "bandierine". Ma, da un punto di vista amministrativo, riguardava la necessità di fare un richiamo alle Città della Salute, inserendolo in una delibera che ricorda i principi generali di legge: se vogliamo, lo facciamo come ordine del giorno, che condividiamo. Ma secondo noi non può essere contenuto all'interno delle premesse di una delibera.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 10 è stato dunque ritirato e verrà trasformato dai proponenti in un ordine del giorno.
Passiamo agli emendamenti sul dispositivo della deliberazione.
Emendamento rubricato n. 2b) presentato dai Consiglieri Lepri, Rostagno Bizjak, Boeti, Muliere, Ricca, Barassi, Clement, Valloggia, Robotti: Successivamente all'ultimo punto del deliberato è aggiunto il paragrafo seguente: "di rafforzare o avviare, d'intesa con le Amministrazioni locali la consultazione con l'Università, i sindacati, le categorie professionali la cittadinanza attiva, in modo che i criteri di realizzazione e collocazione della Città della salute e della scienza di Torino siano contestuali alla rimodellazione della rete di assistenza metropolitana e alla riorganizzazione del sistema ospedaliero torinese e in particolare delle sue Aziende Sanitarie Ospedaliere (ASO), anche valutando loro ricomposizioni e ricollocazioni".
L'emendamento rubricato 2b) è uguale all'emendamento rubricato 2a) soltanto che quest'ultimo, testé approvato, interveniva sulle premesse, mentre l'emendamento rubricato n. 2b) interviene sul deliberato (voi lo avete come emendamento n. 2). Abbiamo votato la prima parte, relativa alle premesse (era scritto "emendamento 1"), e adesso, come preannunciato, pongo in votazione la seconda parte di quell'emendamento, che attiene al deliberato ed è consequenziale alla delibera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Per quanto ci riguarda, è assolutamente condivisibile, perché è un aspetto che abbiamo sottolineato in più occasioni.
Rilevo, con una nota critica - perché anche questo tocca fare all'opposizione - che il secondo firmatario ha dovuto attendere due mesi di richieste al nostro Gruppo consiliare per avviare una consultazione che aveva escluso il Consiglio regionale e che riguardava solo la Giunta.
Prendiamo atto di questa volontà, che è parzialmente avvenuta in sede di Commissione competente solo su richiesta del nostro Gruppo.
Lo condividiamo, ma di nuovo mi domando se e come possa stare all'interno di una delibera.
Questa delibera parla di tutto, cioè parla dei poliambulatori, degli ampliamenti; non stiamo votando la delibera sulla Città della Salute, ma una delibera di edilizia ospedaliera, che riguarda tutto il panorama di interventi relativi all'edilizia ospedaliera.
Condividiamo, nel merito, il fatto di inserire questo paragrafo, che riguarda esclusivamente il problema, anche politico, legato alla Città della salute, ma mi sembra che possa stare ovunque tranne che all'interno di una delibera che parla di ristrutturazione, di poliambulatori, di nuovi ospedali, che non sono Città della salute, ampliamenti e quant'altro.
Ci sembra che, da un punto di vista del documento amministrativo, abbia poco a che fare. Se venisse trasformato in un ordine del giorno collegato credo che il risultato sarebbe il medesimo, ma troverebbe, da un punto di vista amministrativo e politico, una collocazione migliore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Ovviamente colgo i suoi rilievi: non si tratta di una irricevibilità come nel caso di alcuni emendamenti che abbiamo esaminato nella seduta pomeridiana, quanto di un problema di coerenza organica del corpo di un testo, di materie che attengono a quel testo, ma che portano anche nel campo condiviso della programmazione sanitaria, in altro senso.
Se non ci sono altre richieste d'intervento, indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato 2b) che attiene al dispositivo della delibera.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 42) presentato dai Consiglieri Guida Scanderebech, Pedrale, Cirio: Dopo l'ultimo capoverso del dispositivo è aggiunto il seguente: "di dare atto che la Regione provvederà con apposito atto alla destinazione, entro l'anno 2010, della somma necessaria per le attrezzature del futuro Ospedale di Alba-Bra".
La parola al Consigliere Pedrale, per l'illustrazione.



PEDRALE Luca

Vorremmo un impegno preciso, per quanto riguarda il discorso delle attrezzature per il nuovo ospedale di Alba-Bra, che è in fase di costruzione.
Su questo, sarebbe opportuno un impegno formale e ufficiale, preciso da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione di concerto con l'Assessore alla sanità

La Giunta esprime parere negativo, peraltro avendo approvato un ordine del giorno, all'interno del dispositivo generale della Giunta, in cui vi sono delle poste per macroarea e ci sono le risorse che andranno definite secondo le modalità inserite nell'ordine del giorno. Inoltre, essendoci una quota fissa sull'articolo 20, è in via di definizione un accordo con le Fondazioni.
Nell'ordine del giorno abbiamo deciso di non entrare nel dettaglio dei singoli punti territoriali, perché la definizione di macroarea è quella più appropriata a una struttura deliberativa di impostazione programmatica come questa.
Sull'ospedale di Alba-Bra vi è già una serie di posti e accordi fatti sia sugli aspetti strutturali sia sugli aspetti tecnologici.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 42, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore Bairati.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ora agli emendamenti sulle tabelle.
Emendamento rubricato n. 31) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Ghiglia.
(Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. I colleghi devono sapere che la Regione Piemonte possiede un locale in via Cigna n. 34, il poliambulatorio Einaudi, ma ha deciso di spendere, già con l'Amministrazione precedente, 700 mila euro l'anno per affittare un locale, non nel centro dell'ASL 4, ma all'estrema periferia della stessa. In questa sede ci sono i poliambulatori e c'è la sede dell'ASL.
Il nostro emendamento chiede, in modo inopportuno, di riportare il poliambulatorio dov'era fino a tre anni fa, cioè in mezzo ai quartieri dell'ASL 4, e di riportare la sede amministrativa al centro dell'ASL 4.
Questo avrebbe apportato un beneficio ai cittadini, in termini di presenza e vicinanza all'interno del quartiere, e avrebbe apportato anche un beneficio per le casse della Regione Piemonte, che avrebbe potuto evitare di sostenere inutilmente una locazione assolutamente onerosa, da qui ai prossimi anni.
Questa, ovviamente, è una battaglia che non abbandoneremo perch riteniamo sia la cosa giusta e ci arroghiamo il diritto di indicare, come politiche, le azioni da intraprendere, perché abbiamo scritto che le ASL devono individuare; le ASL possono semplicemente sbagliare o fare degli errori di valutazione.
Sta alla politica, che esprime una valutazione su una delibera, dire come dovrebbero essere spesi meglio i soldi della sanità piemontese, perch molto spesso spendiamo parole inutili sugli sprechi della politica facciamo anche qualche boutade rispetto alla rinuncia del vitalizio, e non ci rendiamo conto che, con un semplice intervento, potremmo far risparmiare ai contribuenti piemontesi centinaia di migliaia di euro e migliorare i servizi. Questo, però sta alla sensibilità dei Consiglieri.
Ovviamente, voteremo a favore di questo emendamento, che interviene per riporre al centro dell'attenzione la sanità territoriale dei quartieri, che sembra stare molto a cuore a quest'amministrazione, ma che poi se ne interessa molto poco, garantendo un risparmio alla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 31 è stato richiesto, dal Gruppo di Alleanza Nazionale, la votazione nominale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 41 Consiglieri hanno votato SÌ 8 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 5) presentato dai Consiglieri Nastri, Cavallera Cotto: (Tabella conservata agli atti) La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Nella scorsa legislatura, la Giunta Ghigo era intervenuta per sostenere l'acquisto dell'edificio di Casa Bocchetta.
Questo edificio deve essere ristrutturato con una spesa complessiva di 5,8 milioni di euro. Ho presentato questo emendamento perché è un opera molto attesa dai cittadini, ma anche dalla stessa amministrazione comunale di Arona, che è di centrosinistra.
Recuperando quest'immobile si potrebbe ulteriormente migliorare il livello dei servizi, che sono già buoni, ad Arona, ma soprattutto si potrebbero ampliare i reparti di oculistica e di radiologia, nonch ottimizzare la struttura nel suo complesso.
Solo qualche settimana fa, esattamente il 15 maggio, si è verificato il crollo di un balcone; solo per fortuna questo balcone non è caduto sui passanti o sulle automobili che erano parcheggiate, perché se no ci sarebbe stata una vera e propria tragedia. Questo dimostra che non bisogna intervenire soltanto per la manutenzione ordinaria, ma anche per quella straordinaria.
Questo è stato un primo campanello di allarme, che ci invita ad accelerare il ripristino di questo immobile. Anche perché la Presidente Bresso, rispondendo ad una mia interrogazione qualche mese fa, aveva confermato che l'intervento di Casa Bocchetta era da considerarsi come priorità da inserire in questa delibera.
Ecco perché presumo e penso che l'emendamento debba essere approvato.
Adesso mi è stato consegnato un momento fa un ordine del giorno presentato dai colleghi di centrosinistra e che porta la firma di Cavallaro, Valloggia e Cattaneo. Credo che, proprio per un senso di responsabilità che riguarda soprattutto noi del territorio della Provincia di Novara, sarebbe opportuno approvare quest'emendamento. È chiaro che non possiamo pensare di farlo approvare con i 5,8 milioni di euro che servirebbero per la ristrutturazione, però converrebbe dare un segnale di 500 mila o di un milione di euro almeno per intervenire sull'immediato e per ripristinare il tetto.
L'ordine del giorno, secondo me, oggi serve a ben poco. Serve soltanto ad impegnare la Giunta ad intervenire con tempestività, ma solo dopo aver stabilito l'entità della somma necessaria per la messa in sicurezza e dopo la verifica della destinazione d'uso per la ristrutturazione dell'immobile.
Quindi, se c'è l'impegno, deve essere un impegno immediato, magari non per l'intera somma ma soltanto per una somma parziale, che servirebbe per un ripristino almeno parziale.
Ecco perché mi sembra logico che approvare quest'emendamento sarebbe importante: darebbe una risposta al territorio impegnando una cifra che renderebbe possibile ripristinare e ristrutturare quest'immobile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Ritornando sull'intervento del Consigliere Nastri, in questo emendamento quanto meno sono stabiliti i costi dell'intervento per la ristrutturazione di Casa Bocchetta. Invece, nell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Cavallaro, Valloggia e Cattaneo si parla di un intervento da fare con tempestività, stabilita la somma necessaria. Ma se abbiamo detto che nei quadranti viene stabilito questo tot di soldi che non vengono toccati, ci rimetterà qualcuno a quel punto, no? Ho capito che possono essere impegnati su questo intervento, ma siccome non è stato stabilito niente prima, vorrei sapere da che parte verranno tolti questi soldi per fare quest'intervento su Casa Bocchetta.
Ritengo quest'ordine del giorno un po' strumentale per il fatto che va a colpire l'emendamento di Nastri per rimetterlo in pari, ma non per ottenere un qualcosa che sia effettivamente produttivo per Casa Bocchetta.
Nell'ordine del giorno non è stabilito assolutamente niente. Voglio proprio vedere dove l'Assessore Bairati prenderà questi soldi per la ristrutturazione di Casa Bocchetta! un ordine del giorno che contrasta praticamente con quello di cui abbiamo parlato prima nella Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Valloggia.



VALLOGGIA Graziella

Volevamo fare presente che ritiriamo l'ordine del giorno n. 722 "Ristrutturazione Casa Bocchetta" presentato dai Consiglieri Cavallaro Valloggia, Cattaneo, perché ci sembra assolutamente compreso rispetto agli impegni che avevamo chiesto alla Giunta, conformemente all'accordo che è stato presentato dal Consigliere Casoni.
Condividiamo il problema riferito a "Casa Bocchetta" e la questione dell'emergenza; ne abbiamo informato la Giunta che, venuta a conoscenza della questione, si è attivata e ci ha dato la massima disponibilità.



PRESIDENTE

Prendo atto che l'ordine del giorno n. 722, "Ristrutturazione Casa Bocchetta", presentato dai Consiglieri Cavallaro, Valloggia e Cattaneo viene ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 5, il Consigliere Nastri chiede la votazione nominale (e, come immagino, la richiesta è sottoscritta da altri membri del suo Gruppo).
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 34) presentato dai Consiglieri Casoni, Botta Boniperti, Ghiglia, Vignale: (Tabella conservata agli atti) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 32) presentato dai Consiglieri Vignale, Botta Casoni, Ghiglia: (Tabella conservata agli atti) Il Gruppo di Alleanza Nazionale ha chiesto la votazione nominale.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 32, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 33) presentato dai Consiglieri Botta, Vignale Casoni: (Tabella conservata agli atti) Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 33, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 39 Consiglieri votanti 38 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Vignale, Ghiglia Botta: Allegato 1 - tabella 1D, cassare: "Polo Ospedaliero Città della Salute e della Scienza di Torino".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 4 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 7) presentato dai Consiglieri Vignale, Ghiglia Botta: (Tabella conservata agli atti) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dai Consiglieri Ghiglia,Vignale Botta: Allegato 1 - tabella 1/D aggiungere la "disponibilità" di 120 milioni di euro a favore del nuovo Ospedale di Moncalieri sottraendoli dalla tabella 1/D (Costo dell'intervento) Città della Salute.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dai Consiglieri Ghiglia,Vignale Botta: Allegato 1 - tabella 1/D aggiungere 161,3 milioni di euro nelle "Risorse da reperire" dalle "Previsioni di sviluppo per il sistema dei poliambulatori" sottraendoli alla tabella 4 alla voce "Costo dell'intervento" della Città della Salute.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 13) presentato dai Consiglieri Ghiglia,Vignale Botta: Tabella 4 All. 1/D aggiungere 320 milioni di euro al "Nuovo presidio Ospedaliero" di Alessandria sottraendoli al "Costo dell'intervento" della stessa tabella alla voce "Città della Salute".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 14) presentato dai Consiglieri Ghiglia,Vignale Botta: Tabella 4 All 1/D aggiungere 120 milioni di euro nelle "Disponibilità" per il nuovo presidio di Vercelli sottraendoli al "Costo dell'intervento" della stessa tabella alla voce "Città della Salute".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 15) presentato dai Consiglieri Ghiglia,Vignale Botta: Tabella 4 All 1/D aggiungere 120 milioni di euro nelle "Disponibilità" per il nuovo presidio del Canavese sottraendoli al "Costo dell'intervento" della "Città della Salute".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 3) presentato dai Consiglieri Cotto, Ferrero Cirio, Nastri, Pedrale: Alla nota contrassegnata dal simbolo *, inserita nella Tab. 1E dell'allegato 1, dopo le parole "per ogni distretto" sono aggiunte le seguenti: "ad eccezione della Provincia di Asti per la quale è confermata la costituzione delle previste n. 6 case della salute".
La parola alla Presidente della Giunta, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho confermato che lo stanziamento c'è ed è a disposizione. Tuttavia non riteniamo accettabile la dizione per cui si individuano le sei Case della Salute in questo modo.
Se la Consigliera vuole, si può presentare un ordine del giorno che dica che si confermano lo stanziamento e l'intervento, come previsti perché si concordarono dei presidi territoriali per una cifra, che, se ricordo bene, è 6,9 milioni di euro.
Confermo, pertanto, lo stanziamento, però, in questo modo, si confermano sei Case della Salute, invece di confermare lo stanziamento.
Ora, non sono in grado di dire se con questi 6,9 milioni riusciremo a realizzare le sei Case della Salute.
In ogni caso, è a verbale della Commissione e sarà a verbale dell'Aula quindi confermo che lo stanziamento nella delibera c'è, però non mi sento di accettare un emendamento che dice "n. 6", perché nell'accordo si stim una cifra, si parlò di presidi territoriali e non di Case della Salute perché allora non era ancora stata definita esattamente la dizione, e questo è quanto risulta a verbale, dagli accordi con l'Assessore Valpreda.
Confermo, quindi, l'intervento e l'esistenza dello stanziamento; non mi sento, però, di accettare l'emendamento.
Se è un ordine del giorno che chiede la conferma di quello stanziamento ripeto - confermo che lo stanziamento è presente in tabella.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Penso che non ci sia necessità di presentare un ordine del giorno su uno stanziamento, perché è confermato. Questo l'avevo capito benissimo fin da subito.
La mia preoccupazione è la nota messa sulla sinistra, che parla di una previsione o obiettivo di una Casa della Salute per ogni distretto.
Sappiamo che le Case della Salute possono costare un milione di euro come 500 mila, 300 mila o 600 mila euro. Pertanto, quanto è stato finanziato è sufficiente, infatti il Direttore generale sta già conducendo le trattative con le varie comunità collinari e la collega Motta ne è altrettanto al corrente, per cui i finanziamenti bastano per le sei case.
La preoccupazione che ho registrato è che, essendo qui scritto "una per ogni distretto", e i distretti ad Asti sono solo tre, un domani venga impedito, da questa tabella, al Direttore generale di andare avanti nel suo lavoro.
Chiedo, quindi, se è possibile inserire perlomeno "di norma". Se lei Presidente, ritiene di aggiungere le parole "di norma", mi sembra un discorso ragionevole. Nessuno vuole più degli altri; a noi bastano i finanziamenti e non chiediamo neanche un euro in più, però chiediamo di poter fare quello che il Direttore generale sta già concordando con i tanti Sindaci e Presidenti delle Comunità collinari.
Aggiungendo "di norma", secondo me può essere fattibile.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Sì, se la Consigliera ritira l'emendamento, inseriamo "di norma" confermando che lo stanziamento c'è e che, quindi, si dovrebbero poter fare, anzi lo stanziamento mi pare anche abbondante.
Adesso presentiamo l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 3 viene pertanto ritirato e viene sostituito con il nuovo emendamento n. 3 bis.
Emendamento rubricato n. 3 bis) presentato dai Consiglieri Cotto Cavallera, Giovine: Nella nota alla Tabella 1E, dell'all. 1 dopo la parola "ipotizzata" è aggiunta l'espressione "di norma".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 3 bis).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4) presentato dai Consiglieri Cavallera, Botta Pedrale, Rossi: Nella tabella 4 dell'allegato 1, che forma parte integrante del deliberato alla "voce" A.O. ALESSANDRIA sostituire l'attuale titolo con la dizione "Polo ospedaliero della salute e della scienza di Alessandria" Nota: sono presenti tre ospedali: (SS. Antonio e Biagio - osp. civile Cesare Arrigo - osp. infantile / Borsalino - centro di riabilitazione con unità spinale) in loco opera il Politecnico di Torino con specializzazioni nei nuovi materiali ed inoltre l'Università del Piemonte orientale con varie facoltà tra cui Dipartimento di Scienze ad indirizzo ambientale.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Botta ed altri) dell'emendamento rubricato n. 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 31 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo ora agli ordini del giorno collegati alla proposta di deliberazione.
Cominciamo con l'ordine del giorno n. 725, "Attuazione del Piano di edilizia sanitaria", presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale e Botta.
Se non ci sono richieste d'intervento, indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 725, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che gli interventi di umanizzazione, messa a norma, adeguamenti ed accreditamenti sono riportati, solo con somma totale, nella deliberazione n. 131-23049 del 19 giugno 2007 "Approvazione del Programma degli investimenti in edilizia e attrezzature sanitarie per l'attivazione delle procedure di sottoscrizione di un nuovo accordo di programma tra Stato e Regione" impegna la Giunta regionale a successive definizioni nelle sedi competenti alla luce delle richieste pervenute dalle Aziende sanitarie dei rispettivi quadranti, nello stato di avanzamento dei progetti e delle urgenze rappresentate nel corso dell'odierno dibattito consiliare a comunicare al Consiglio regionale di norma ogni 180 giorni lo stato di definizione e di avanzamento del piano di edilizia sanitaria." Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 726, inerente a "Studi di fattibilità per riproposizione modello integrato denominato 'Città della salute e della Scienza''', risultante dalla trasformazione dell'emendamento rubricato n. 10, precedentemente ritirato.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 726, presentato dai Consiglieri Muliere, Deambrogio, Rutallo, Cavallera e Botta, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il modello integrato denominato "Città della Salute e della Scienza", le cui prime realizzazioni sono previste a Novara e nell'area metropolitana torinese, può essere un format adattabile in altri contesti con un approccio di natura specialistica, in primo luogo ad Alessandria per la relazione tra salute e materiali e a Verduno e Bra per la relazione tra salute e alimentazione impegna la Giunta regionale a promuovere, rispetto a quanto premesso, specifici studi di fattibilità all'interno dell'accordo di programma quadro sulla sanità sottoscritto nel maggio 2006 (v. DGR 22 maggio 2006 n. 81-2955).
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Vignale per dichiarazione di voto sull'intero testo della proposta di deliberazione n. 285.



VIGNALE Gian Luca

Al di là della menzogna detta dal collega Robotti, sarò certamente veloce.
Crediamo che una delibera che stanzia più di tre miliardi di euro sia importante, anche per fare un po' il punto di quella che è stata la lunga discussione avvenuta oggi.
Noi rileviamo, come premessa, un dato positivo, perché gli emendamenti presentati sono stati utili, se non altro, per due aspetti.
Il primo aspetto da sottolineare è l'ordine del giorno che è stato votato e che, secondo me, serve a tutto il Consiglio e non soltanto al Gruppo di Alleanza Nazionale.
Il secondo aspetto è che in delibera (cosa che riteniamo estremamente importante) è stata prevista, grazie al voto favorevole dell'Aula, una verifica semestrale sull'andamento di un piano che, essendo pluriennale e investendo diversi miliardi di euro, ha necessità di monitoraggio. Si poteva fare anche senza l'emendamento votato, ma è un punto fermo in più che, in qualche modo, il Consiglio ha.
In merito alla delibera, esprimeremo un voto di astensione, che è la somma di un voto positivo rispetto all'allegato 2, pertanto rispetto a tutti gli interventi di edilizia sanitaria che sono stati individuati.
Crediamo che molti di essi siano prioritari e crediamo altresì che, se in futuro si lavorasse in modo da disporre prima della documentazione dell'AReSS, sulla quale fare alcune valutazioni per individuare le reali priorità, forse sarebbe il modo migliore per addivenire ad un miglioramento della nostra sanità.
Abbiamo il timore, e lo vogliamo dire ad un esponente di Giunta, che non si dia priorità (lo dico all'Assessore che forse sta ascoltando) soltanto agli interventi immediatamente cantierabili, ma si rovesci il ragionamento e si progettino gli interventi prioritari. Noi abbiamo il timore che negli ultimi due anni, le priorità siano state date da ciò che era immediatamente cantierabile.
Crediamo anche che, quando voteremo la delibera su SCR, una diversa modalità di intendere la progettazione di edilizia sanitaria faciliterà questo sistema in cui la politica individua la priorità, i soggetti deputati progettano e poi si va alla loro realizzazione. Su questo pertanto, noi esprimiamo una valutazione certamente positiva. Abbiamo una valutazione, invece, negativa rispetto all'Allegato 1, non ai suoi singoli interventi, perché siamo certamente a favore degli interventi che sono indicati. Crediamo fortemente nel progetto della Città della Salute da un punto di vista filosofico, se non altro. Abbiamo forti perplessità per il reperimento dei fondi (anche questo sarà poi oggetto di verifica in sede di Commissione competente ) e anche nella capacità di interlocuzione e mediazione con le parti sociali.
Dobbiamo dire che l'emendamento che è stato approvato, presentato dalla Margherita, potrà, in qualche modo, facilitare un percorso che abbiamo già sollecitato in corso di Commissione, cioè un coinvolgimento dell'Amministrazione pubblica, dell'Università e delle parti sociali.
Per queste ragioni il nostro voto, dando una valutazione positiva all'impianto tradizionale della delibera e una valutazione negativa non sulle indicazioni ma sulle modalità con cui è stato redatto l'allegato 1 esprimiamo un voto di astensione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Si dovrebbe essere grati verso chi non ha usato nessuna forma di ostruzionismo e, soprattutto, se si usasse un rispetto maggiore di quello che stato dimostrato poc'anzi.
Le chiedo, Presidente di richiamare i colleghi maleducati nei miei confronti.
L'intervento per dichiarazione di voto sulla deliberazione n. 285, che qui oggi abbiamo esaminato, è un intervento che vede e fa un'analisi complessivamente favorevole del lavoro preparatorio della Giunta, di quest'Aula e dei colleghi in Commissione relativamente a un poderoso programma di investimenti che, poc'anzi, tutti i colleghi hanno ricordato essere pari a una cifra di oltre tre miliardi di euro. Si tratta sicuramente di un impegno importante e di un notevole passo avanti rispetto allo status quo della situazione sanitaria per quanto riguarda l'edilizia della Regione Piemonte.
Il nostro voto, contrariamente a quello che possono essere le aspettative, sarà un voto favorevole, perché crediamo che su alcune tematiche, quali ad esempio quelle etiche e altre tematiche che toccano da vicino la vita di tutti, non ci debbano essere partiti ideologici.
Voteremo in modo favorevole, ma questo evidentemente non deve ispirare retropensieri o voli pindarici su spostamenti politici che non hanno minimamente da essere. Il voto favorevole non deve lasciare intendere ammorbidimenti su altri fronti e su altre tematiche, quali possono essere le SCR o, in special modo, la Finpiemonte. Però, ogniqualvolta la Giunta lavorerà bene (in questo caso, ha lavorato bene, a nostro giudizio) e opererà sicuramente per una risalita positiva del territorio e a favore dei cittadini e della sanità piemontese, non avremo alcun problema nello schierarci a favore e a votare positivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Alla luce di tutti gli intervenuti durante la discussione su questa delibera, annuncio il voto di astensione del Gruppo di Forza Italia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

La gente chiede alle Istituzioni, al Governo nazionale e alla Giunta regionale capacità decisionali. Oggi dobbiamo varare un programma di edilizia sanitaria di circa quattro miliardi di euro. È un programma importante, che dovrà migliorare le strutture e la sanità nella nostra Regione per i prossimi anni.
Certo, il Piano andava approfondito ulteriormente, ma le scadenze imposte anche dall'Esecutivo nazionale consigliano una chiusura del confronto.
Concludendo, solo dando risposte e componendo le divisioni si riconquista la fiducia della gente. Fiducia non nella maggioranza o nella minoranza, ma nella politica e nelle Istituzioni. Pertanto, il mio voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla proposta di deliberazione n. 285, il cui testo, emendato, verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 Consiglieri votanti 42 Consiglieri hanno votato SÌ 9 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20.41)



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