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Dettaglio seduta n.194 del 05/06/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.02 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 23, 30 gennaio, 6, 13, 20, 27 febbraio, 6 marzo 2007. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati. (Sono approvati).


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso e Pizzale.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Assegnazione delle funzioni di Vicepresidente della III Commissione permanente


PRESIDENTE

Comunico che il Consigliere Dalmasso, in data 4 giugno 2007, è stato eletto Vicepresidente della III Commissione permanente, in sostituzione del Consigliere Iuri Bossuto.
Mi permetto di esprimere al collega Dalmasso le congratulazioni e l'augurio di un buon lavoro, sicuro che anche in quella sede porterà un fattivo contributo, così come è avvenuto nella sua passata funzione di Presidente del Gruppo consiliare.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Polizia rurale, urbana e locale

Inscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 705, inerente a "Sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico locale", presentato dai Consiglieri Cavallera, Leo, Cotto, Pichetto Fratin, Pedrale, Nastri e Cirio


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Volevo chiedere l'iscrizione - non so se adesso o dopo, finite le interrogazioni, ma comincio a dirlo subito, in modo da non perdere tempo - dell'ordine del giorno n. 705, che noi abbiamo presentato come Gruppo e il cui titolo recita: "Sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico locale".
Il documento prende in riferimento la situazione che si è verificata nel trasporto pubblico locale sulla linea automobilistica di autobus Alessandria-Acqui e naturalmente coglie anche l'occasione per esprimere tutto l'apprezzamento verso il comportamento dell'autista e dei due poliziotti che erano sull'autobus. L'ordine del giorno tende a chiedere anche l'installazione di dispositivi di allarme a disposizione dell'autista, in modo tale che possa, magari premendo un pulsante, lanciare l'allarme e poi essere localizzato dal sistema satellitare.
Chiedo l'iscrizione di questo ordine del giorno - Presidente, lei in materia di trasporti è senz'altro sensibile - e possibilmente la trattazione (naturalmente in un momento della giornata che sarà ritenuto opportuno). Giustamente l'autorità statale ha già provveduto (2 giugno) a dare degli encomi e dei riconoscimenti presso la Prefettura e sarebbe opportuno che tempestivamente anche la massima istituzione regionale, qual è il Consiglio regionale, provvedesse a stilare un proprio atto, ovviamente quando sarà il momento opportuno di presenza e di dibattito corretto e regolare di questo documento.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, lo consideriamo senz'altro iscritto; pregherei di trovare, fra i Gruppi consiliari, quel consenso indispensabile per consentirne la discussione e l'approvazione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Tengo solo a dire che, con l'ultima legge finanziaria, il Consiglio regionale ha inserito nell'iter consiliare una norma che consente alle forze dell'ordine di viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi di trasporto pubblico locale gestiti dalla Regione, quindi in qualche modo siamo andati in quella direzione, però sicuramente la questione merita di essere presa in considerazione.
Per quanto riguarda la proposta di individuare o pensare anche a un momento di riconoscimento pubblico effettuato dal Consiglio regionale, ho già chiesto agli uffici di attivarsi e al più presto daremo indicazioni.


Argomento: Industria (anche piccola e media)

Interrogazione n. 1450 del Consigliere Cavallera, inerente a "Sostegno alle imprese piemontesi - legge Sabatini"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g., "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interrogazione n. 1450, presentata dal Consigliere Cavallera.
La parola all'Assessore Peveraro per la risposta.



PEVERARO Paolo, Assessore alle attività produttive

Come già evidenziato in una precedente risposta ad un'interrogazione formulata dal medesimo Consigliere, nell'ambito del Programma 2006/2008 per le attività produttive (basato sulla l.tr. 34/2004), è previsto il progressivo abbandono - in presenza di una ripresa dell'economia e degli investimenti da parte delle imprese - di strumenti di agevolazione di tipo "anticiclico", generalisti e scarsamente selettivi. Una tale impostazione è, peraltro, coerente con gli orientamenti della Commissione dell'Unione Europea, che (in applicazione del principio "meno aiuti, più mirati") impongono agli Stati membri di privilegiare le misure di sostegno alle imprese di tipo "orizzontale" quali gli aiuti alla ricerca e all'innovazione, alla tutela ambientale e al risparmio energetico.
L'obiettivo - in tema di aiuti di Stato alle imprese - è dunque quello di ottimizzare le risorse disponibili, evitando gli aiuti a pioggia indiscriminati, di scarsa o nulla efficacia. In tale prospettiva è in fase di avanzata elaborazione una misura d'aiuto (prevista dal Programma 2006/2008 per le attività produttive) che si propone di supportare le imprese piemontesi che intraprendano investimenti finalizzati ad introdurre innovazioni di processo o di prodotto, a ridurre l'impatto ambientale delle lavorazioni, a ridurre i consumi energetici e ad implementare il ricorso a fonti rinnovabili, a migliorare la sicurezza sui luoghi di lavoro. Tale misura sarà gestita mediante la società a controllo pubblico (c.d.
"soggetto in house") di recente costituita ed il relativo bando sarà attivato nel corso dell'estate: tale misura sarà anche co-finanziata nell'ambito del Programma operativo regionale (POR) 2007/2013.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo

Si potrebbe affermare che, in un eccesso di ricorso alla ricerca e all'innovazione, potremmo anche non dico morire, ma in ogni caso essere, da un punto di vista dialettico, come impostazione dell'Amministrazione regionale, in qualche modo sviati invece da un corretto orientamento degli aiuti in modo sempre più mirato.
Cosa voglio dire? Voglio sostenere che non contesto assolutamente le direttive di fondo, che peraltro erano già presenti anche nel precedente periodo di programmazione, tendenti all'innovazione e all'internazionalizzazione, che massicciamente prevedevano un intervento coordinato con il mondo accademico e universitario.
Personalmente posso portare ad esempio l'esperienza del Consorzio Proplast alessandrino, la sede locale del Politecnico di Torino, dove essendo un luogo di eccellenza della materia plastica, addirittura è venuta fuori tutta una ricerca nel settore dei nuovi materiali; materiali che praticamente trovano poi il loro giusto impiego anche in quelle realizzazioni più innovative quali lo spazio, le nanotecnologie, ecc. Per ci sono anche i comuni mortali.
Noi siamo un Paese anche della piccola impresa, che ovviamente a rete in modo coordinato, va orientata sempre verso iniziative consortili o comunque, convergenti per andare sui mercati e per avere il trasferimento tecnologico. Tuttavia, ci penserei bene ad azzerare completamente determinati filoni, soprattutto quando siamo in presenza di un "cavallo che beve", nel senso che abbiamo una domanda che, improvvisamente, viene interrotta.
Intendevo soprattutto chiedere all'Assessore notizie sul periodo transitorio, perché è cessata l'operatività del medio credito e non c'è ancora quella della società in house (se sono ben informato).
Quest'informazione, ovviamente, era sottesa all'interrogazione. Mi auguro comunque, che vi sia una valutazione ponderata.
Condividendo gli orientamenti maggioritari, di maggior impiego delle risorse in una certa direzione, suggerirei un "atterraggio morbido", nonch l'utilizzo di una parte delle risorse nella direzione tradizionale soprattutto a beneficio del rinnovo degli impianti o di altri investimenti urgenti e impellenti che, in particolare le imprese di minore dimensione devono fare e che vedevano nella Legge Sabatini la possibilità di un finanziamento agevolato.
Assessore, la ringrazio per l'attenzione in questo senso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
La parola al Vicepresidente Peveraro, per una breve replica.



PEVERARO Paolo, Assessore alle attività produttive

Grazie, Presidente.
Volevo soltanto fare una piccola appendice all'interpellanza del Consigliere Cavallera rispetto alla questione relativa alla gestione del transitorio, così com'è stato specificatamente richiesto; seguirà una valutazione più complessiva.
Ciò che posso dire è che comunque dobbiamo fare un punto finale. A mio avviso, questo punto finale è il 21 dicembre (se non ricordo male), giorno in cui è comparsa su La Gazzetta regionale la comunicazione ufficiale che si ultimava l'attività della Legge Sabatini.
In realtà, dall'ultimo Comitato, che si è svolto il 18 dicembre, ci sono ancora alcuni giorni, per cui quelle pratiche che s'inseriscono nel periodo fra l'ultimo Comitato e il giorno in cui c'è l'evidenza pubblica della comunicazione devono essere, in qualche modo, esaminate e portate a compimento.
Dopodiché, nell'ambito delle iniziative regionali, proprio perché non possiamo nascondere che la Legge Sabatini ha avuto una storia di successo perché, inevitabilmente, nei suoi quarant'anni di storia ha svolto obiettivamente un ruolo e una funzione importante - credo che uno strumento predisposto attraverso una legge regionale che, in qualche modo, attualizzi la Legge Sabatini, ma che provi ad immaginare anche un sostegno specifico debba essere studiato, affrontato e ovviamente portato all'attenzione del Consiglio regionale.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione n. 1325 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "La Regione intende comprare il terreno a Lauriano?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1325, presentata dai Consiglieri Chieppa e Robotti.
Risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al patrimonio

In merito all'interpellanza 1325 - "La Regione intende comprare il terreno a Lauriano?" - posso riferire che, a seguito di un incontro con il Sindaco e, se non ricordo male, anche in presenza del Presidente del Consiglio comunale di Lauriano, il Sindaco ha avanzato una proposta di acquisizione, da parte della Regione Piemonte, tramite vendita diretta a titolo oneroso, di un terreno edificabile di proprietà comunale.
La Regione, al momento, non ha adottato alcun atto formale preordinato all'acquisto dell'immobile.
L'immobile in questione è sito in Lauriano; ha una superficie di 1.675 metri quadrati e il valore stimato dall'Agenzia del Territorio è di 134.000 euro.
Come dicevo, all'Amministrazione regionale è pervenuta, da parte del Comune, copia di una deliberazione del 29 settembre con cui si dispone la vendita di diversi immobili del Comune, tra i quali il terreno cui facevo riferimento.
Come ho detto, fra la documentazione pervenuta vi è anche la perizia stilata dall'Agenzia del Territorio - ufficio provinciale di Torino - che ha determinato il valore del terreno, utilizzando il metodo di stima sintetico-comparativo, che consiste nella ricerca del più probabile prezzo in libera contrattazione di compravendita, ovviamente in base all'andamento del mercato immobiliare.
Utilizzando le fonti in materia a sua disposizione, il valutatore ha stabilito in 134.000 euro il valore di costruzione dell'unità immobiliare.
Il fondo in questione è pervenuto al Comune di Lauriano a seguito dello scioglimento dell'Ente comunale di assistenza di Lauriano Po e rientra tra i beni patrimoniali vincolati a finalità socio-assistenziali e sociali, di cui all'articolo 38 della legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1.
In caso di alienazione, il suddetto vincolo verrebbe a gravare sulla somma introitata dal Comune in essenza del previo spostamento del terreno oggetto di vendita: in pratica, il vincolo deve rimanere sul terreno oppure dev'essere spostato dal Comune su un altro bene sostanzialmente di valore analogo.
Per quanto concerne la procedura per l'alienazione dell'immobile, il Comune di Lauriano, con deliberazione consiliare del dicembre 2006, ha demandato al responsabile del servizio l'individuazione del metodo per la scelta del contraente.
Il Segretario comunale ha reso noto che sono in corso verifiche finalizzate all'individuazione della modalità di alienazione più corretta eventualmente con procedura di evidenza pubblica. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Credo che non poteva essere esaustiva, poiché mi è parso di capire che il procedimento è in corso anche da parte degli uffici regionali.
Noi, intanto, vi poniamo una serie di perplessità su quest'operazione che c'impegniamo a seguire.
Nel frattempo, ci sembra utile precisare anche in quest'Aula che i passaggi precedenti all'attivazione degli uffici regionali sono stati abbastanza singolari, nei rapporti con quell'Amministrazione comunale.
Lei parlava di una perizia di questo terreno di 1.600 metri quadri stimata in 134 mila euro.
Io le chiedo ufficialmente in questa sede di riverificare questa somma poiché non ha pari nei terreni di quella zona.
Il nostro timore è che assolutamente in buona fede - ripeto, tutti assolutamente in buona fede, ci mancherebbe! - si possa compiere un errore di valutazione.
Quello previsto è un costo di acquisto che, come ripeto, risulta eccessivamente alto per quella zona, in termini di vendita tra privati di terreni simili in quell'area territoriale. Questa è una cosa importante.
Vogliamo evitare di pagare eccessivamente un terreno, seppure ad un'amministrazione comunale. In ogni caso bisogna fare attenzione.
So che non è compito della Regione, tuttavia noi vorremo fare chiarezza su un aspetto, se è possibile (credo che l'Assessore non possa farlo in questo momento, ma questa è una vicenda in progress, quindi restiamo in allerta).
Il Comune di Lauriano risulta quasi in dissesto, con una situazione di deficit economico molto, molto rilevante. Noi chiediamo che le cose vengano fatte, così come certamente saranno fatte, nell'assoluta tranquillità e nell'assoluta attenzione. Può darsi che a qualche amministratore locale sia venuto in mente di ottenere un introito dalla vendita alla Regione di quel terreno, ma la Regione, io credo, deve chiarire anche agli interroganti, se è il caso, perché dovremmo acquistare quell'area; qual è l'interesse regionale su quell'area, quali sono i progetti regionali su quell'area.
Non credo che possiamo fare, ma l'Assessore sicuramente non vuole farlo ne sono certo - operazioni di acquisto di un terreno e poi si vedrà. Non funziona così. Si dica perché lo vogliamo acquistare e si dica anche perch e con quali finalità. Questo oggi manca. È carente questo aspetto da parte degli uffici regionali. Chiediamo di conoscere le motivazioni per cui si vorrebbe acquistare quel terreno a Lauriano.
Seconda questione molto importante. Chiediamo una ri-verifica del prezzo di acquisto, che non può che allinearsi con il prezzo di acquisto dei terreni similari di quell'area. Mi pare di dire una banalità, ma l'Assessore è esperto di libero mercato, io molto meno. Sicuramente l'Assessore sa meglio di me che è il mercato a dettare il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. Ci pare che qui siamo fuori da una logica strettamente di mercato.
Lanciamo una richiesta di ulteriore attenzione e chiediamo formalmente qui, di essere informati come interroganti - decidete voi la forma - sulle determinazioni che gli uffici regionali prenderanno in merito alla vicenda.



PRESIDENTE

La parola, per un'ulteriore puntualizzazione della risposta, al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al patrimonio

Non potendo più intervenire nella premessa di un'altra interrogazione chiedo solo di precisare alcuni aspetti, perché la prima parte è stata una lettura burocratica di una risposta. In realtà la questione, come certo non sfugge al Consigliere Chieppa, è ben più complessa.
Rispetto alle questioni che sono state poste e relativamente alla perizia, posso assicurare che questo a mie mani è già il documento dell'Agenzia territoriale (la vecchia UTE), quindi è un buon riferimento.
Certamente è senz'altro da approfondire e da verificare con più attenzione.
Secondo. Emerge una questione più politico-amministrativa, che riguarda il Comune di Lauriano, le difficoltà di quel Comune e anche l'impegno dell'amministrazione regionale nei confronti di piccole realtà. Credo che il Consigliere Chieppa non possa dubitare, ma quando sono venuti a trovarmi il Presidente del Consiglio comunale e il Sindaco - non ho la minima idea di che amministrazione ci sia a Lauriano, qualcuno mi ha detto che è un "misto bosco" di maggioranza e minoranza - al di là della questione sostanzialmente, mi è stata rappresentata anche la difficoltà economica del Comune, legata, a quello che mi è stato riferito, ad un infedele dipendente comunale (peraltro, ho letto sui giornali che c'è stata una condanna).
Quindi suppongo che la questione sia così come mi è stata rappresentata.
Ciò che mi interessa - non certo l'aspetto penale e civile, che dovrà essere oggetto di valutazione da parte della Magistratura - è cercare una soluzione per risolvere anche i problemi di questo piccolo Comune per non mandarlo in dissesto.
evidente che la seconda domanda che il Consigliere mi ha posto crea qualche imbarazzo in più, se è proprio finalizzata al tipo di utilizzo del bene. Ho meno imbarazzo nel dire che compito dell'amministrazione è anche quello di salvaguardare non nell'interesse dell'amministrazione, ma nell'interesse degli amministrati del Comune di Lauriano, benché piccolo.
Vediamo e studiamo le modalità. Credo che anche quello sia un obiettivo.
Una volta chiarita anche tutta la parte relativa agli aspetti penali e civili che, ovviamente, non mi competono e a fronte dei quali l'Amministrazione regionale deve attendere l'esito prima di fare qualsiasi passo - questo l'ho detto il primo e unico giorno in cui ci siamo visti con gli amministratori di quel Comune - dobbiamo essere pronti anche a fornire una ciambella di salvataggio ad un Comune della Provincia di Torino.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Commercio al dettaglio

Interpellanza n. 714 dei Consiglieri Pichetto Fratin e Leo, inerente a "Oneri finanziari a carico delle medie e grandi strutture di vendita di nuova realizzazione l.r. 28/99 e l.r. 37/03" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 714...



PRESIDENTE

LEO Giampiero (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo il rinvio dell'interpellanza.



PRESIDENTE

L'interpellanza n. 714 è rinviata.


Argomento: Artigianato

Interrogazione n. 1423 dei Consiglieri Casoni, Botta, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Crisi Settore autoriparazione"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1423, sulla quale risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore all'artigianato

Diciamo anzitutto che, sostanzialmente, per il maggior numero, le imprese delle settore dell'autoriparazioni sono imprese artigiane.
Quello che posso confermare agli interpellanti è che, in questo momento, sono attivi tutti gli strumenti di agevolazione di competenza della Regione.
In particolare, le suddette imprese artigiane possono beneficiare dei finanziamenti agevolati a valere sul Fondo regionale artigianato, istituito con la legge regionale n. 21 e gestito dalla Finpiemonte. Il Fondo interviene, in concomitanza con fondi bancari, per investimenti in macchinari, attrezzature, formazione, certificazione di qualità ristrutturazioni. La quota di Fondo regionale è concessa a tasso zero.
Le imprese possono accedere ai contributi in conto interessi o in conto canoni gestiti di Artigiancassa, a fronte di finanziamenti bancari attivati per investimenti in macchinari, attrezzature, terreni e immobili.
Entrambe le linee di intervento sono immediatamente attivabili e presentano una consistente disponibilità di risorse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ringrazio l'Assessore Peveraro per la risposta che è certamente politica, ma ha una sua tecnicità. L'Assessore ha ricordato tutte le misure di cui possono beneficiare le imprese artigiane - non poteva, forse, fare altrimenti - ma non ha fatto alcun riferimento a misure straordinarie perché la Regione non è intervenuta in tal senso, anche se ci troviamo di fronte alla categoria degli artigiani che noi crediamo abbia problemi derivanti, sostanzialmente, da due fattori, come ricordiamo sull'interrogazione.
Da una parte lo svecchiamento del parco auto, dato dalle normative regionali e nazionali: la limitazione della circolazione ed i benefici economici per l'acquisto di una nuova autovettura che possono essere soprattutto i secondi e un po' meno i primi - ritenuti interventi positivi ma creano certamente dei problemi a un comparto che, quasi di punto in bianco, vede venir meno un settore importante del proprio fatturato che era quello della ricambistica legata, ovviamente, ad auto che hanno una certa età. Perché è fuori discussione che auto nuove o con pochi anni hanno molta meno necessità di accedere alla ricambistica.
Vi è poi un secondo aspetto che è altrettanto preoccupante e che, per certi versi, vede le norme rispettate in modo differente che è quello della ricambistica nei grandi centri commerciali. Mentre, da una parte, chi fa ricambistica con la propria attività artigianale è obbligato correttamente, ad una serie di adempimenti rispetto all'utilizzo dei materiali esausti che ricambia, ma ovviamente sostituisce, dall'altra parte non vi è una normativa che impone ai centri commerciali uguali tipologie di garanzie e sicurezza rispetto ai materiali sostituiti.
Faccio un esempio banalissimo sull'olio: mentre i ricambisti sono obbligati a tutta una trafila, corretta, nella gestione dell'olio esausto colui il quale acquista due litri di olio presso la grande distribuzione che, in molti casi, sostituisce da sé, è ovvio che avrà una gestione dell'olio esausto assolutamente meno tutelante, anche nei confronti dell'ambiente.
Se siamo soddisfatti rispetto alle risposte tecniche e politiche che l'Assessore ha dato, lo siamo meno - non è una competenza che riguarda solo l'Assessore, ma l'intera Giunta regionale - sulla domanda che gli poniamo: "Quali iniziative tende ad assumere la Giunta regionale a sostegno del settore?" Queste iniziative particolari a sostegno del settore non vi sono.
Noi crediamo che quando si mettono in campo delle pratiche, come il piano sulle viabilità, che rischiano di mettere in crisi o diminuire il fatturato di alcuni soggetti bisogna, per contro, mettere in campo altre misure che garantiscano che molte di queste imprese che danno lavoro - come ricordiamo nell'interrogazione - ad un numero elevato di addetti per un numero elevato di aziende, possano non patire quanto accade.
quanto abbiamo detto, per esempio, in agricoltura: in molti casi sono proprio gli agricoltori che si fanno carico di processi di miglioramento ambientale, anche se, molte volte, la Regione non si ricorda che queste pratiche di miglioramento ambientale hanno, in realtà, un costo per queste aziende.
Così come è stata creata una sezione emergenze per i commercianti che hanno avuto problemi essendo frontalieri rispetto ai grandi interventi all'interno della nostra Regione, noi ci auguriamo che si possa pensare anche all'interno della politica regionale, ad interventi che tendano a non penalizzare, anche se in modo indiretto, questo settore.


Argomento: Trasporti su ferro

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Burzi e Ghiglia in merito ad un'informativa sugli adempimenti spettanti alla Regione Piemonte per l'avviamento dei lavori della TAV nonché in merito ad un'informativa sui lavori dell'Osservatorio della Val Susa, presieduto dall'architetto Mario Virano


PRESIDENTE

Questa mattina non abbiamo le condizioni numeriche previste dalla legge per procedere con la proposta di deliberazione n. 271. Pertanto, proporrei di passare al punto 5) all'o.d.g. e di esaminare la proposta di deliberazione n. 222.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Cercando di approfittare della consueta disponibilità del Vicepresidente della Giunta, vorrei ricordare che oggi mancano 45 giorni alla chiusura dei termini per cui la Regione Piemonte e gli altri organismi adempiano alle procedure necessarie per la TAV.
Capisco che sia un tema che alcuni reputino noioso, mentre noi lo riteniamo un problema essenziale. Proprio in tal senso, abbiamo scritto ancora ieri a lei, signor Presidente, in modo che voglia attivare le procedure, nel modo che lei riterrà opportuno, perché quanto prima l'Aula possa ulteriormente dibattere su questo tema. Non certo per farci perdere inutilmente del tempo, ma perché è sensazione nostra, e ritengo di tutti i Gruppi dell'opposizione e di alcuni Gruppi della maggioranza, che l'avvicinarsi di queste scadenze generi preoccupazione per il futuro dell'iniziativa.
Sarebbe stato più semplice per noi - oggi non eravamo informati dell'assenza della Presidente - approfittando della disponibilità della Presidente a stare con noi, in questo simpatico porto delle nebbie, poterle chiedere che cosa pensa di fare tra un'intervista e l'altra. Purtroppo oggi la Presidente non c'è e quindi ci avvaliamo della consueta disponibilità del Vicepresidente che, magari, ancorché marginalmente, è interessato alla TAV.
Fateci sapere cosa possiamo fare perché questa Regione possa avere un'infrastruttura, che noi riteniamo indispensabile, affinché i nostri figli non debbano procedere a un'emigrazione contraria a quella che negli ultimi secoli si è indirizzata verso questa Regione. Ne saremmo abbastanza interessati.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Che il tema sia strategico e importante è stato ricordato dalla Presidente e dal collega Borioli in più di una circostanza. Inoltre i lavori del gruppo di lavoro sono seguiti costantemente dalla nostra amministrazione.
Personalmente, anche se non sono presenti né la Presidente né il collega, credo che non ci siano problemi nel fare il punto della situazione ed un aggiornamento in uno dei prossimi Consigli, non appena ci sarà qualche elemento di particolare novità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, lascio stare la risposta del Vicepresidente Peveraro. Sinceramente, poteva impegnarsi un po' di più. Capisco che non sia un problema per lui, tanto è ancora Vicepresidente "pro poco tempore" quindi può dire: "Domani tornerò a fare danni - speriamo - nel privato, non mi devo neanche impegnare troppo". Però, la questione è molto seria Assessore, visto che i giorni passano e avete perso tanti anni. Tanti anni avete perso e avete fatto perdere, voi comunisti, verdi, alcuni dei DS vedo il collega Boeti - che andavate a fomentare le folle della bassa Valle di Susa, sostenendo, ovviamente, tesi opposte in quest'Aula. D'altronde per i comunisti e post comunisti avere sempre una doppia faccia, a seconda del posto dove ci si trova, è normale, è connaturato...
Collega Boeti, non ce l'ho con te!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Boeti)



GHIGLIA Agostino

Io non ne conosco, purtroppo, non so rispondere su questo. Conosco troppi comunisti, sempre meno, lo stiamo vedendo, ma, comunque, ancora troppi.
In ogni caso, Presidente, seriamente, vorrei chiedere se il Vicepresidente Peveraro può dedicarci anche solo venti secondi, visto che ha risposto in venticinque.
Noi chiederemmo l'audizione immediata, decida lei la sede, del Presidente dell'Osservatorio.
Vede, Presidente, adesso fa così, abbiate pazienza...



(Commenti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Sì, lo faccia lei, Presidente Gariglio. Visto che il Vicepresidente Peveraro dice "che ci viene a fare", glielo dico io.



(Commenti del Vicepresidente Peveraro fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

No, fa così.
Allora, mi dica qualcosa. Per evitare che si interpreti il non detto lei dica qualcosa, così facciamo prima.
Le spiego il perché, Presidente Gariglio. Noi siamo stati tutti bravi perché dobbiamo lasciar lavorare l'Osservatorio - giusto? - ma è un mese che su tutti i giornali continuano a comparire ipotesi, le più svariate e fantasiose.
Allora, avremmo diritto di conoscere ad oggi, a 45 giorni - che poi diventano 43, 42, 41, domani sono 44 giorni - dalla scadenza: cosa c'è sul piatto? Esistono davvero percorsi alternativi? Se esistono ipotesi, di cosa si sta parlando? Tutti parlano, tutti sanno, fanno le piantine, su La Stampa hanno pubblicato la piantina, i nuovi tracciati, le foto dal satellite, con le strisce, e gli unici che non sanno un "tubo" siamo noi! Allora, capisco che cercate di farci vivere in una neomonarchia di stampo sovietico, però, quei pochi diritti che abbiamo, Presidente Gariglio, li vorremmo esercitare.
Noi chiediamo la convocazione immediata del Presidente, visto che il tempo è poco e di voi non ci fidiamo, perché ne avete già sprecato troppo.
Vorremmo capire davvero pubblicamente cosa c'è, non solo per indiscrezioni giornalistiche, che non bastano più.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, quanto alle garanzie di stampo "sovietico", cercher di renderle operanti, grazie anche all'ausilio dei nostri colleghi dell'Ufficio di Presidenza, che ben più di me ne sono a conoscenza.
Comunque, affronterò la questione, sempre che non arrivino indicazioni in senso diverso da parte della Giunta regionale nel corso del Consiglio di oggi e domani, nel corso della Conferenza dei Capigruppo - ho già parlato al Presidente della Commissione permanente competente per materia valuteremo la possibilità di immaginare un incontro in seno alla II Commissione. Ciononostante, se dovessero emergere indicazioni in senso contrario nel corso della seduta dei Capigruppo di domani, nulla osta procedere anche in altro modo. Ritengo che, però, la richiesta di audizione dell'architetto Virano possa essere assolutamente portata a compimento nel giro di poco tempo. Comunque, domani, se verrà presentata questa richiesta provvederemo a calendarizzarla nei tempi dovuti per un adempimento così importante e indifferibile nel tempo.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Signor Presidente, sempre per rimanere quasi sul tema, sempre che il Vicepresidente possa - non volevo, posso anche rimandare l'intervento a domani mattina in I Commissione - ritengo che quanto prima la Giunta delibererà l'assestamento, perché rientra negli obblighi di procedura delle leggi di bilancio e variazione di questa Regione. Domani, se, come credo il Vicepresidente Peveraro sarà presente in sede di I Commissione, ne parleremo ed, eventualmente, riprenderemo anche il tema nella Conferenza dei Capigruppo.
In questa sede, anticipo un tema, correggendo in parte quanto detto dal Vicepresidente. Non è vero che non ci sono notizie sull'argomento che abbiamo appena testé esaurito, le notizie sono tante, forse troppe, ma solo nelle sedi non necessariamente le uniche competenti: mi riferisco ai giornali.
Lo stesso avviene per un altro tema, che è quello, in senso molto lato dei costi della politica e dell'amministrazione pubblica; è un tema che non ho intenzione di iniziare a risolvere qui, in quanto non mi compete risolvere, però, tenderei a portarmi un passo in avanti.
Sarebbe utile per quest'Aula - sicuramente lo sarà per la I Commissione e per la legge dell'assestamento, una volta approvato il consuntivo - se il Vicepresidente, che, a questo punto, ha a sua disposizione almeno due elementi, il consuntivo 2005 e il consuntivo 2006 - almeno quelli, essendo stati redatti dalla sua amministrazione, sono certamente solidi, ben fatti formalmente ineccepibili e hanno tutta una serie di altre qualità positive che, tra l'altro, dovrebbe anche avviarsi con la consueta velocità all'applicazione pratica della riforma della struttura organizzativa, ex legge n. 51 - questo attiene agli impegni assunti da lei, Vicepresidente in quest'aula martedì scorso - ci facesse conoscere, per esempio, qual è scelga lei - la modalità di contabilità industriale, la più varia. Si potrebbe discutere per lungo tempo sulle modalità, ne scelga una basata sui consuntivi 2005 e 2006 e comunichi ai Consiglieri della I Commissione quindi a tutti noi, qual è il costo, suddiviso per argomenti, di quella che, con un termine che io aborro, si chiama la "macchina della Regione".
Partendo dalla "macchina della Regione", sia quella diretta dei dipendenti diretti, scelga anche lei le voci, sempre in linea con il consuntivo, attinenti al mondo degli incarichi, che, oggi, non ho voglia per ragioni di tranquillità, di chiamare "consulenza". Scelga anche lei pur non avendo la delega - ha la delega in quanto Assessore al bilancio di consuntivarlo - le voci relative al mondo delle partecipate. Non voglio l'esame di tutto. Prendiamo una serie di dati approvati per legge - il consuntivo 2005 è una legge, l'abbiamo votato, e quello del 2006, a parte alcune polemiche che avverranno quando qui lo discuteremo, verrà approvato e utilizziamoli come termometro, finché lei, come diceva - noi ci auguriamo per poco tempo - ci farà compagnia nelle deleghe che al momento ricopre. Questo servirà, almeno per questa maggioranza, per tarare l'intero elenco dei risparmi che ogni giorno, in maniera sistemica, appare su ogni emittente, su ogni quotidiano e su ogni foglio che la Presidente Bresso enuncia. In questa sede, vorremmo decidere cosa fare di tutti questi risparmi, di quello che vorrei definire il "tesoretto della Regione".
Magari, c'è qualcosa d'altro da comprare, visto che lei è anche l'Assessore al patrimonio.
Noi vorremo conoscere l'ammontare di tutti questi risparmi che sono andati accumulandosi in questi due anni e, in secondo luogo, come indirizzarli verso una politica di investimento. Magari possiamo aggiungere un metro al tunnel della TAV o potenziare le iniziative che questa Giunta ha per lungo tempo promosso, però, partirei dai numeri.



PRESIDENTE

Presidente Burzi, il suo intervento mi dà lo spunto per anticipare a tutti i colleghi che era mia intenzione porre la questione "costi della politica" in una prossima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari anche per aggiornare circa i due incontri tenutisi uno presso il Parlamento, l'altro presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri durante la settimana scorsa.


Argomento: Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 222 inerente a "Proposta del Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 7 comma 4 della L.R. n. 51/92 di rettifica degli attuali confini esistenti fra il Comune di Gavi e di Arquata Scrivia (AL) mediante aggregazione della Frazione Sottovalle del Comune di Gavi all'interno dei confini del Comune di Arquata Scrivia" (collegati ordini del giorno n. 707 e n. 709)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la deliberazione n. 222, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Deorsola per l'illustrazione.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

La proposta di deliberazione tiene conto di istanze che sono pervenute nel corso del tempo (ormai molto tempo è passato) in modo condiviso, perch logicamente anche solo guardando la cartina della Provincia di Alessandria si coglie la vicinanza della Frazione di Sottovalle al Comune di Arquata e la lontananza rispetto al Comune di Gavi.
Pertanto questa deliberazione, che la Giunta doverosamente propone al Consiglio, tiene conto di queste istanze. Sono state esperite le consultazioni nel corso del lavoro svolto in Commissione e anche dalle consultazioni si è colto la comune volontà dei cittadini di essere ricompresi nel Comune di Arquata e non più nel Comune di Gavi.
Devo anche dire che ci sono state delle richieste che, nel corso del tempo, compatibilmente con le risorse di bilancio, ma non nel tempo per protrarre un impegno che deve essere invece realizzato in un arco temporale ravvicinato, la Giunta, nel senso di altri Assessori che seguono altre deleghe, si sono dichiarati disponibili ad intervenire per una doverosa attenzione anche sotto il profilo della valutazione di quanto questa operazione comporterà da un punto di vista tecnico nei confronti del Comune che riceve. Ovviamente, il Comune che riceve beneficerà anche di quel poco di imposta ICI, ma in questo caso parliamo di un contributo che riguarda opere che potranno e dovranno essere realizzate nel Comune di Arquata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Abbiamo assistito ad una relazione un po' sotto tono, visto che si parla della frazione Sottovalle, forse per assonanza alla denominazione della frazione stessa.
Vorrei subito fare una premessa. In linea di principio, il mio atteggiamento personale ed anche quello del nostro Gruppo è sempre stato quello di prendere atto democraticamente di quello che le varie cittadinanze, secondo le regole, decidono per quanto riguarda l'appartenenza a Comuni, Province e quant'altro.
L'intervento che noi facciamo adesso e che personalmente svolgo tende soprattutto a contribuire all'adozione di un provvedimento che sia il più possibile consono a quelle che sono le disposizioni di legge, ma anche utile e non pesante da un punto di vista organizzativo e finanziario per le amministrazioni coinvolte. Nel caso particolare, si tratta dell'amministrazione comunale di Arquata.
Abbiamo discusso in Commissione sul provvedimento e in questa sede vorrei richiamare la preferenza e la valutazione di un percorso più opportuno, che noi abbiamo presentato in Commissione quando abbiamo richiamato l'articolo 4, l'articolo che prevede lo svolgimento di referendum nei Comuni interessati.
Si tratta in particolare degli articoli 3 e 4 della L.R. n. 51: uno riguarda le nuove costituzioni di Comuni, l'altro riguarda le modifiche.
Quindi, quella per noi era e resta la via maestra, peraltro corroborata anche da pronunciamenti giurisprudenziali che ci sono stati per altre vicende relative a Comuni piemontesi.
Abbiamo avuto modo anche di aggiornarci in Commissione, ascoltando i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Gavi e di Arquata e della Provincia di Alessandria, che hanno adottato specifiche deliberazioni, come prevede la L.R. n. 51.
Non sono tanto i Comuni a non avere compiuto gli atti previsti, ma adesso al bivio c'è la Regione, la Commissione e, di conseguenza, l'Aula che devono adottare un percorso piuttosto che un altro.
Vorrei in questa sede ricordare che i desideri della maggioranza - almeno così risulta - degli abitanti della frazione Sottovalle derivano da una valutazione negativa rispetto al comportamento dell'amministrazione di Gavi in ordine alla dotazione di servizi e ad un'attenzione che l'amministrazione di Gavi riserverebbe o meno alla Frazione Sottovalle.
Naturalmente l'amministrazione di Arquata, che dovrebbe ricevere la porzione di territorio, ha ulteriormente precisato la propria posizione in sede di nuova audizione recentemente svolta nei mesi scorsi, dicendo: "Se il problema è che i cittadini criticano l'amministrazione di Gavi perch non ha fornito tutte quelle risposte amministrative di servizi infrastrutturali che i cittadini si attendono, non vorremmo che fra un po' di tempo la stessa critica venisse rivolta alla nuova amministrazione di Arquata".
L'amministrazione di Arquata ha osservato: "Faremo valutare dai tecnici comunali quelli che sono gli impegni di spesa necessari. Sulla base di questa valutazione faremo una valutazione ufficiale alla Regione in ordine ad un ammontare di infrastrutture da migliorare ed adeguare nel nuovo Comune di Arquata allargato anche alla frazione Sottovalle".
La comunicazione è arrivata e noi ne abbiamo traccia nei verbali di Commissione; materialmente non è disponibile sui nostri banchi, ma l'Assessore ha sicuramente la comunicazione circa i 500 mila euro. Nella comunicazione il Sindaco di Arquata, naturalmente, dettagliava sia nelle opere di viabilità e dell'edilizia comunale, sia anche nelle opere riguardanti i defunti (cimitero pubblico, ecc.).
A maggior ragione, nel momento in cui non siamo di fronte ad un pronunciamento referendario di tutta la comunità arquatese, credo che dovremmo - dobbiamo - assolutamente o riprendere la strada maestra, che secondo le nostre proposte è di andare a referendum, oppure, in subordine visto che noi parliamo da posizioni di minoranza e la scelta corretta o discutibile la proporrà la Giunta e la farà la maggioranza di questo Consiglio - almeno non mettere in difficoltà l'Amministrazione comunale fornendogli le risorse finanziarie per raggiungere l'obiettivo che in qualche modo si vuol raggiungere, che è quello determinato da una minore distanza della frazione di Sottovalle (non parliamo di vicinanza, parliamo di una minore distanza) dal capoluogo di Arquata rispetto al capoluogo di Gavi. Poi, se andiamo a vedere i confini, è chiaro che nelle zone boscate questi sono molto frastagliati e articolati - ciò riguarda tutti i Comuni del Piemonte - ma qui dobbiamo guardare soprattutto la distanza del centro dal capoluogo di un Comune, dal capoluogo dell'altro Comune, laddove ci sono i servizi scolastici e tutti gli altri servizi (sanitario, ecc.).
Quindi in questo intervento di carattere preliminare voglio soprattutto concentrarmi su questi due aspetti, in primo luogo quello della procedura.
Torno a ribadire che, per quanto ci riguarda, occorre adottare una procedura più consona all'articolo 4 che non all'articolo 7, con lo svolgimento del referendum.
Cosa capita? Attenzione, signori della Giunta e colleghi del Consiglio: noi andiamo a adottare un atto che comunque costituirà un precedente.
Quanti Sottovalle ci sono nei 1.206 Comuni della Regione Piemonte? Non lo so, non ho fatto un censimento, ma qua e là ovviamente ci sono delle diatribe, ci sono delle valutazioni, magari temporanee o che magari verranno riassorbite da una maggiore attenzione delle Amministrazioni di appartenenza. Di conseguenza, quando adottiamo dei provvedimenti, abbiamo anche l'onere di essere molto in sintonia con le leggi, soprattutto quelle regionali, e pensare all'insieme della realtà piemontese, valutando anche le conseguenze dei nostri atti.
L'altro aspetto è di un corretto rapporto istituzionale. Quella che andiamo a compiere è una scelta di tipo amministrativo. In sostanza, in sede amministrativa, andiamo a costituire in modo più ampio il territorio del Comune di Arquata non "passando" solo dei boschi, ma passando una frazione, passando delle persone e quindi chiaramente dando delle spese aggiuntive al Comune di Arquata.
Voi sapete che, dalla Bassanini in poi, c'è un principio: quando si attribuiscono dei compiti, bisogna anche attribuire le relative risorse. Da un punto di vista tecnico, non so come bisogna procedere; io mi sono fatto carico in modo artigianale di preparare un emendamento diviso in due, parte nella premessa e parte nel deliberato, per dare attuazione a questa esigenza di sostegno finanziario, ma è chiaro che un'Amministrazione comunale che non sia semplicemente orientata a valutazioni e a principi di grandeur territoriali deve ovviamente guardare a quello che è l'interesse della cittadinanza.
Indubbiamente i cittadini già residenti ad Arquata sono e saranno ben disponibili ad accogliere nuovi concittadini nel momento in cui non ci dovessero essere dei danni, nel senso che bisogna stornare dei fondi che sono già magri, che sono già contenuti a seguito dei tagli della finanziaria e quindi il sostegno finanziario è assolutamente necessario.
Chiudo l'intervento, Presidente, ringraziandola per la sua particolare attenzione, che ci ha consentito di svolgere le considerazioni del caso e per l'atteggiamento finale personale (e credo anche del Gruppo). Attendo poi risposte sia da parte della maggioranza sia da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Non mi dilungherò come ha fatto il collega Cavallera, anche perch premetto subito che ho già seguito in Commissione tutte le problematiche di questa delibera, dove sono state ampiamente rappresentate.
Personalmente non ho nulla in contrario a che la frazione di Sottovalle possa, dal Comune di Gavi, essere aggregata al Comune di Arquata Scrivia.
Mi interessa piuttosto capire - e penso che dovremo chiederlo agli uffici se la delibera è corretta.
Il collega Cavallera ha già detto che questo fatto costituisce un precedente; un precedente che io vorrei far valere già da domani per le tante borgate e frazioni che magari chiedono la rettifica dei Comuni ed essere aggregati al Comune vicino, ma l'iter di queste pratiche in genere è lunghissimo e allora, scoraggiati, si fermano.
In Provincia di Asti conosciamo bene queste problematiche: abbiamo avuto due Comuni (Piovà Massaia e Cerreto) che per i confini hanno litigato per più di cinquant'anni. Tale problema è all'attenzione dell'Assessore perché con una lettera il Comune di Piovà Massaia chiede un contributo per le spese legali sostenute. La lettera è del 15 marzo 2007 e non ha ancora avuto risposta; è stata inviata anche alla sottoscritta e alla Consigliera Motta come astigiana. L'oggetto recita: "Decisione del Consiglio di Stato del 2005 relativa al ricorso proposto da questo Comune nei confronti della deliberazione della Regione Piemonte del 13 luglio 1994".
Con tale decisione, il Supremo Consiglio si pronunciava in merito alla questione della definizione dei confini tra il Comune di Piovà Massaia e il Comune di Cerreto d'Asti; questione nella quale la Regione Piemonte ha preso parte attraverso una pronuncia, poi annullata dal Consiglio di Stato con la quale venivano modificati i confini tra i due Comuni.
La questione, su cui chiederei veramente l'attenzione di tutto il Consiglio e della maggioranza, è molto importante.
Con la delibera che la Giunta ci propone "svegliamo" le procedure perché diciamo che non è più necessario far ricorso al referendum, in quanto bastano le delibere dei due Consigli comunali. Personalmente, pu anche andare bene, sebbene nutra qualche perplessità in tal senso. Però ci dev'essere l'impegno della Giunta che da domani questo valga per tutte le frazioni e le borgate dei 1.206 Comuni della Regione Piemonte, perché non si può assolutamente pensare che possa andare bene per Gavi e per Arquata Scriva e non, per esempio, per la borgata Castagna, che è divisa tra i Comuni di Cossombrato e di Chiusano. Se percorrete la Valle Rilate, vedrete da una parte un cartello che riporta "Castagna, frazione di Cossombrato" e dall'altra "Castagna, frazione di Chiusano". Non a caso ho citato la borgata Castagna, perché chiaramente è una "castagna un po' rovente" quella che andiamo a deliberare. Potrei citare le vecchie frazioni del Comune di Asti, aggregate successivamente alla città capoluogo per permettere ad Asti, nel 1935, di diventare Provincia. Questi ex Comuni piangono ogni volta che vedono provvedimenti a favore dei Comuni inferiori ai 15.000 abitanti, perché loro, aggregati così, hanno tutte le caratteristiche dei piccoli Comuni, però non possono averne i benefici.
Con questo provvedimento, credo che nelle venti frazioni di Asti da domani si cominceranno a raccogliere le firme, perché ogni frazione vorrà aggregarsi al Comune vicino: è abbastanza logico se possono avere dei benefici (le vicende di Noasca, di Carema o di altri Comuni in altre Regioni insegnano).
Raccomando alla Giunta molta attenzione, ma la stessa attenzione la raccomando al Consiglio: attenzione a cosa andiamo ad approvare! Mi sta bene approvarlo, però vorrei da domani una circolare a firma della Presidente Bresso che sottolinei che le procedure sono cambiate: le procedure della Regione Piemonte da oggi sono modificate, per cui i Comuni possono rideterminare i propri confini. Perché se vale per Gavi e Arquata deve valere per tutti gli altri Comuni. Altrimenti, mi dovete spiegare il motivo, che non può essere solo perché da cinque o sei anni chiedono la stessa cosa: quanti Comuni chiedono tante cose da tanti anni e le loro richieste non sono mai state soddisfatte? Dopo, procederemo ad approvare una legge sull'educazione alla legalità.
Se questa delibera è illegittima, quale esempio diamo noi, come Consiglio regionale, ai giovani delle scuole, dove manderemo illustri oratori a spiegare che le regole si devono rispettare, se per primi non le rispettiamo? Avrei visto, a monte di questa delibera, la stessa possibilità.
Modifichiamo - come Regione Piemonte lo possiamo fare - le procedure per la rettifica dei Comuni. Altrimenti nutro qualche perplessità.
Ho seguito con molta attenzione l'intervento del collega Cavallera, in particolare laddove sottolineava che il Comune di Arquata chiede alla Regione Piemonte 500.000 euro per accogliere la frazione Sottovalle.
Abbiamo sentito in diretta in Commissione il Sindaco di Arquata sottolineare tutte le necessità di questa borgata e non posso che essere favorevole laddove si stanziano contributi per risolvere i problemi. Anche questo, comunque, costituirà un precedente, perché chiaramente rappresenterà un incentivo in più, per le tante borgate che vogliono passare al Comune vicino, di chiedere finanziamenti per risolvere i problemi. Inoltre, sarà un'aspettativa in più per il Comune di Piovà Massaia, che chiede alla Regione di venirgli incontro per l'ingente somma di denaro - quasi 70.000 euro - per le spese legali che ha dovuto sostenere per affrontare questa questione, dove la delibera della Regione Piemonte è stata annullata dal Consiglio di Stato: "Tanto premesso, si chiede alla Regione, come la stessa promise nell'incontro avuto in Provincia, alla presenza del Commissario Prefettizio, del Vicepresidente della Giunta provinciale e dei legali della Regione Piemonte, in data 27 marzo 2006" cita un verbale - "di poter avere questo contributo che, a tutt'oggi, non è ancora pervenuto".
Spero che il Presidente, a tutela del Consiglio, voglia far valutare dai suoi uffici se questa delibera è legittima e si può approvare. Tutto questo, come ripeto, a tutela del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
A questo punto, chiederei alla Commissione competente di verificare le richieste delle amministrazioni comunali pervenute in tal senso, ad esempio, nella passata legislatura, così mi aiuterebbe a farle mie e a ripresentarle (previa verifica telefonica con le amministrazioni che nella passata legislatura avevano presentato tali istanze).
Perché se questo è il metodo, non vedo perché le amministrazioni che nei cinque anni passati avevano presentato la propria documentazione, non possano riproporre la stessa istanza, attraverso questo nuovo metodo che l'Assessorato propone, del tutto legittimo, per carità: è un metodo che secondo me, può essere applicato anche alle Amministrazioni comunali passate, come a quelle presenti e a quelle future.
Invito pertanto i funzionari della VIII Commissione a rendermi partecipe rispettivamente delle richieste delle Amministrazioni avanzate in tal senso nella passata legislatura, affinché possa, a monte, verificare con le stesse se sono ancora interessate o meno a tali proposte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei colleghi e anche se stiamo parlando di una piccola frazione di due Comuni non molto grandi credo che oggi si compia un atto importante, soprattutto per quei cittadini che da molti anni chiedono di passare dal Comune di Gavi al Comune di Arquata. Mi rendo conto che è difficile, per chi non conosce quel territorio, capire questa forte spinta da parte degli abitanti della frazione Sottovalle. A proposito di tempi e di iter, vorrei ricordare, come ha fatto la collega Cotto, che questi abitanti da molti anni chiedono questo "passaggio".
La prima richiesta ufficiale che ha dato vita all'iter è di sei anni fa, del 2001. Vorrei altresì ricordare che la prima delibera del Comune di Arquata che accetta questo passaggio è del 2001, mentre la delibera del Comune di Gavi è del 2004. La Provincia di Alessandria ha deliberato, nel 2005 o all'inizio del 2006, un parere favorevole.
Siamo di fronte ad una situazione diversa da altre, lo vorrei ricordare anche alla Consigliera Cotto. C'è la richiesta sottoscritta dagli abitanti di Sottovalle per le ragioni che, in parte, ha ricordato il Consigliere Cavallera e che vorrei ricordare a tutti i Consiglieri. Siamo di fronte ad una situazione diversa perché, oltre alla richiesta dei cittadini di Sottovalle, il Comune di Arquata, cioè il Comune che deve "ricevere", e il Comune di Gavi, che deve "donare" questa frazione, sono d'accordo...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Cotto)



MULIERE Rocco

Sto parlando della situazione nello specifico; se ve ne sono altre, le affronteremo. Al di là della questione della legittimità, ripeto, siamo di fronte ad una situazione diversa dalle altre, perché i due Comuni interessati sono d'accordo. Questo è un elemento molto importante, sul quale inviterei tutti i Consiglieri a riflettere.
Vorrei ricordare che gli abitanti di Sottovalle, per recarsi nel proprio Comune, devono attraversare il territorio di un altro Comune quello del Comune di Carrosio. A sottolineare il fatto che la distanza di Sottovalle da Gavi paese è davvero grande, ricordo che, in tutti questi anni, gli abitanti di Sottovalle si sono serviti dei servizi - scusate il bisticcio di parole - del Comune di Arquata. I figli degli abitanti di Sottovalle sono andati a scuola nel Comune di Arquata; le famiglie di Sottovalle vanno a fare la spesa nel Comune di Arquata e si fanno curare dai medici e negli ambulatori del comune di Arquata. Pensate che quando una persona sta male, poiché gli abitanti di Sottovalle risiedono nel Comune di Gavi, fanno richiesta al 118 del Comune di Gavi, ma le ambulanze percorrono una strada più lunga, impiegando molto più tempo e mettendo in difficoltà chi ha bisogno, in quel momento, di aiuto. Forse sarebbe più semplice essendo il 118 e la Croce Verde presenti anche nel Comune di Arquata Scrivia, utilizzare quelle strutture. Oggi non è possibile. Ecco perché la richiesta degli abitanti di Sottovalle è ragionevole e piena di buon senso ecco perché oggi facciamo un atto di giustizia nei confronti dei suoi abitanti.
Oggi siamo chiamati ad esprimere un giudizio sulla situazione. Credo ci sia bisogno di una riflessione sulla legge che regola la materia, ma stiamo affrontando la questione di una revisione di confini. Vorrei ricordare ai Consiglieri che, poiché questa procedura è iniziata anni fa, l'ex Assessore Laratore, con ragionevolezza, aveva affrontato la situazione con gli abitanti di Sottovalle, con il Comune di Arquata, con il Comune di Gavi e con la Provincia di Alessandria, invitandola ad esprimere il proprio parere (ricordo che la procedura prevede che la Provincia debba esprimere un parere).
La Provincia ha discusso per molto tempo. Il Consigliere Cavallera è anche Consigliere provinciale come lo ero io fino a pochi anni fa, quindi sa benissimo come sia stata lunga la discussione in Consiglio provinciale.
Ricordavo che l'Assessore Laratore, con molta ragionevolezza, aveva cercato di risolvere il problema affinché si potesse arrivare a dare una soluzione favorevole ad una molto sentita richiesta degli abitanti della frazione di Sottovalle.
L'ex Assessore aveva cercato, all'interno dell'attuale legge, di fare riferimento all'articolo 7, che affronta la questione nei termini della revisione dei confini. Se poi, da questa vicenda, nasce la necessità di rivedere l'attuale legge che regola la materia, benissimo, vi è la nostra disponibilità in tal senso. Tuttavia, oggi credo che il Consiglio sia chiamato a fare un atto di giustizia nei confronti di quelle famiglie, che hanno bisogni reali.
Quante volte noi diciamo che dobbiamo essere vicini alle esigenze dei cittadini e della gente! Bene, se oggi accogliamo, come credo vada accolta la delibera della Giunta regionale proposta dall'Assessore Deorsola compiamo un atto di giustizia nei confronti di quei cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Nella discussione, ma anche nella stessa proposta di deliberazione, vi sono due aspetti differenti. Uno riguarda l'oggetto in sé della deliberazione, cioè la possibilità della frazione di Sottovalle di non far più parte del Comune di Gavi, ma di diventare frazione del Comune di Arquata Scrivia. Questo è un aspetto sul quale credo si possa certamente esprimere una valutazione positiva anche per le considerazioni che altri Consiglieri hanno sollevato.
Ci troviamo di fronte - anche se ovviamente le situazioni sono molteplici all'interno delle differenti Province - a confini che sono stati tracciati nei primi anni susseguenti la guerra, per motivazioni dovute ad un ampliamento della conurbazione urbana, nel senso che alcune frazioni sono sorte in località molto distanti dal centro abitato, ma essendo aree agricole, dove non erano previsti insediamenti abitativi, non si pensava che in luoghi così distanti dal centro urbano potessero sorgere delle frazioni. In questi casi, credo sia opportuno che le istituzioni provino a dare risposte a esigenze che vengono, come in questo caso, dal territorio.
Ricordavano alcuni Consiglieri la volontà di entrambe le amministrazioni, oltre che di un numero consistenti di cittadini della frazione, di cambiare Comune perché, di fatto, al di là di quello che c'è scritto nella loro carta d'identità, fanno già parte di una comunità che è quella che eroga loro gran parte di servizi, quella a cui sono più vicini per distanza chilometrica e quant'altro.
Non faccio i tanti esempi del genere che abbiamo sul nostro territorio.
In Provincia di Torino ne abbiamo uno eclatante che anche l'Assessore conosce bene, quella della frazione di Mappano, divisa fra tre Comuni, che ha già tentato in un'occasione di diventare frazione di un singolo Comune o Comune a sé, ma questo non è avvenuto.
Vi è un altro aspetto che oggi va appurato, al di là di quello che è certamente il cuore della proposta di deliberazione, ma che sottende ad un problema che è, a mio modo di vedere, centrale rispetto alla situazione del Piemonte e di tutte le regioni del Nord, di tutte le regioni che sono in qualche modo definite dall'arco alpino o da territori collinari. Il 60% dei Comuni italiani sono nelle cinque regioni del Nord Italia, in particolare modo in quelle alpine. Questo crea certamente, anche nella nostra Regione una grande frammentazione a livello amministrativo, che non solo comporta un costo - che in questi giorni va di moda citare - della politica, ma anche un aspetto, secondo me, più interessante da discutere e da valutare: a volte, è difficile trovare amministratori che governino con criterio il loro Comune.
altrettanto ovvio che, se la scelta di una classe dirigente locale non la faccio fra quindicimila persone o cinquemila persone, ma all'interno di una comunità di cento, duecento o trecento persone, non è necessariamente vero che la qualità della classe dirigente sarà inferiore ma è verosimile che questa frammentazione porti una serie di problemi che conosciamo, esercitando il nostro mandato.
Vi è un aspetto di questa delibera che sottende al referendum. Molti casi di possibili divisioni di frazioni o di possibili accorpamenti o di possibili unioni non sono possibili. Con lo strumento del referendum ci si trova di fronte a valutazioni assolutamente legittime, ma in molti casi campanilistiche. Tali valutazioni fanno sì che la maggioranza dei residenti di un Comune non sia disposto a far parte di un altro Comune, pur non comprendendo che in realtà il luogo in cui abita, in molti casi (come nei Comuni montani, che sono i più piccoli, e in quelli collinari) rimarrà sempre all'interno della sua comunità, ancorché questa sia all'interno del Comune di Arquata o Gavi, per fare l'esempio della delibera in oggetto.
Questo è un passo che riteniamo importante, se non altro come principio. Non so quanto rispettoso della legge n. 51, ma certamente importante come principio. Certamente, senza la "clava" del referendum, è ovvio che si possono fare una serie di ragionamenti che non vanno solo verso il premio dell'unione di servizi, ma ci consentono di fare un'ipotesi posto che questa Amministrazione ne sia interessata - relativamente all'unione di più Comuni.
Nella nostra provincia abbiamo Comunità montane le quali tutte insieme magari con undici, dodici o tredici Comuni, superano a malapena i seimila abitanti. L'unione di più Comuni creerebbe, di fatto, una comunità all'interno di uno stesso Comune con frazioni differenti i cui nomi sarebbero quelli dei Comuni originari.
Questo non comporterebbe solo un risparmio dei costi della politica, ma anche logiche di programmazione sul territorio che non sono locali, cioè della parte di territorio che i singoli amministratori rappresentano.
Però, questo aspetto deve essere chiaro: non si può utilizzare una normativa regionale utilizzandola una volta per intero, ricorrendo anche allo strumento del referendum, un'altra volta utilizzandola solo in parte senza lo strumento del referendum.
Ricordiamo che c'è un altro aspetto: il referendum è uno strumento presente nel nostro Statuto, ma difficilmente utilizzabile per uno scarso numero di richiedenti. Questo avviene quando, volendo addivenire a fusioni di Comuni, i primi cittadini e le amministrazione locali sono favorevoli ma la popolazione è contraria.
Questo va tenuto in conto. Noi lo prendiamo in modo neutro, cioè come una modalità di utilizzo della legge n. 51 che non tiene conto dell'articolo 4. Su questo si possono fare dei ragionamenti che interessano o meno la Giunta o le singole Comunità locali, ma va dato atto che oggi ci troviamo di fronte ad una differente modalità di interpretazione della legge n. 51.
Per correttezza, faccio notare alla Giunta che bisognerebbe valutare se è il caso non di eliminare l'articolo 4, ma di prevederne l'utilizzo soltanto in alcuni momenti. Altrimenti, la discrezionalità dell'uso del referendum è lasciata in mano alla Giunta regionale o alle Comunità locali però non è normata e questo suscita una serie di problemi. Perch ricordiamo che negli Statuti dei Comuni è prevista la possibilità di ricorrere ai referendum consultivi, quindi non vincolanti nelle scelte.
Quindi, lo strumento referendario, come strumento di consultazione, pu essere sempre utilizzato. Diverso è se la consultazione è in qualche modo vincolante rispetto alle scelte che altre amministrazioni devono fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Vorrei intervenire sull'interessante dibattito che si è aperto in Consiglio regionale, su questa proposta di deliberazione della Giunta regionale, cercando di rappresentare, dal mio punto di vista in termini molto onesti, come vedo la situazione.
Noi dobbiamo affrontare le problematiche suscitate dalla deliberazione sotto due aspetti. Uno è l'aspetto sostanziale. Credo che sotto il profilo sostanziale non ci possa essere nessun Consigliere regionale in grado di contestare la legittima aspirazione degli abitanti di una frazione di appartenere ad un Comune con cui hanno relazioni di tipo viario nell'utilizzo dei servizi e per soddisfare tutte le esigenze di ogni cittadino rispetto al territorio in cui vive.
Un altro problema di tipo formale è quello rispetto alle procedure che la Giunta regionale ha voluto proporre al Consiglio, in modo particolare per quanto riguarda l'articolo 7 oppure l'articolo 4 della legge regionale 51. Anche su questo piano però mi permetto di esprimere alcune considerazioni preliminari, in modo particolare sul ragionamento che ha svolto il Consigliere Cavallera.
La questione è se sia corretto l'utilizzo dell'articolo 7 della legge regionale 51, che consente di affrontare questo problema attraverso lo strumento della deliberazione del Consiglio regionale, oppure se non è corretto l'utilizzo dell'articolo 7. In questo caso occorrerebbe un procedimento legislativo con tutto quello che comporta il ricorso all'articolo 4 della legge regionale 51.
Tuttavia gli emendamenti che il Consigliere Cavallera ha presentato non sanano la situazione. Faccio fatica ad immaginare come, con uno stanziamento di quattrocentomila euro a carico del Comune ricettore, possa risolversi il problema formale.
La Consigliera Cotto nel suo intervento ha riportato un precedente nell'esperienza di questa Regione che, ancora recentemente, ha visto un pronunciamento da parte del Consiglio di Stato su una vicenda avvenuta in Provincia di Asti, nel Comune di Piovà Massaia.
Sia chiara una cosa: le due vicende, anche sotto un profilo meramente formale, non sono uguali e non sono confrontabili tra di loro per la semplice ragione che il ricorso al Consiglio di Stato è stato promosso da uno dei due Comuni. In questo caso il comma quinto dell'articolo 7 della legge regionale 51 è molto chiaro e recita: "Qualora non tutti i Consigli comunali interessati ne facciano domanda o non raggiungano un accordo sulle condizioni, la richiesta di rettifica viene trasformata in iniziativa legislativa e viene definita con la procedura di cui all'articolo 4".
In allora, la Regione ha utilizzato lo strumento della delibera pur essendo in presenza di una non concorde valutazione da parte di tutti i Comuni interessati, tanto che uno di questi ha fatto ricorso ed ha ottenuto da parte del Consiglio di Stato una sentenza favorevole.
Il quarto comma dell'articolo 7 recita: "Sulle richieste di determinazioni e di contestazione di confini si provvede con deliberazione di Consiglio su proposta di Giunta. La stessa procedura si applica nei casi di rettifica di confini per ragioni topografiche o per altre analoghe e comprovate esigenze locali, quando tutti i Consigli comunali interessati ne fanno domanda e ne fissano le condizioni".
Allora, forse, noi siamo in presenza di una richiesta che è stata presentata da entrambi i Consigli comunali, c'è un parere da parte dell'Amministrazione provinciale; forse, le condizioni della frazione di Sottovalle possono essere fatte rientrare in analoghe e comprovate esigenze locali. È, oppure no, un'esigenza locale quella di una frazione che non ha relazioni di tipo viabilistico nell'utilizzo dei servizi con il Comune attualmente di appartenenza, mentre ha relazioni con il Comune che ha accettato con la deliberazione di Consiglio Comunale la rettifica dei confini? Parlo con molta tranquillità, perché in questa vicenda, come evidenziato nel materiale correttamente reso disponibile dagli uffici legislativi dell'VIII Commissione, che hanno rappresentato molto onestamente la situazione e anche le possibili diverse interpretazioni forse, gli elementi sostanziali e la valutazione rispetto alla considerazione che si tratta della frazione di un Comune che non ha alcuna possibilità di relazione nell'utilizzo dei servizi con il Comune attualmente proprietario costituiscono un'esigenza locale di particolare importanza.
Su questo possiamo svolgere una valutazione ed esprimere un parere rispetto ad una procedura che si presta ad interpretazioni assolutamente legittime, ciascuna delle quali ha particolare fondamento nel sostenere l'applicabilità dell'articolo 4 o dell'articolo 7 della legge regionale n.
51.
Per quanto concerne l'ultima questione, credo che da questa vicenda e anche dal dibattito svolto questa mattina in Consiglio regionale emerga un'esigenza: la revisione della legge regionale n. 51, affinché si possano evidenziare nelle procedure di rettifica o modifica delle circoscrizioni comunali procedure che, effettivamente, consentano di poter essere praticate.
La Carta costituzionale impone, in queste circostanze, di sentire le popolazioni interessate, ma non necessariamente questo vuol dire la messa in atto di procedure che coinvolgono soggetti che, poi, rendono impossibile lo svolgimento di una procedura di questo tipo.
Credo che la legge regionale n. 51 debba essere modificata, soprattutto in presenza di richieste condivise da parte delle Amministrazioni comunali interessate e di richieste condivise con maggioranze qualificate limitando, eventualmente, la consultazione referendaria unicamente al nucleo interessato, laddove, soprattutto, sul piano sostanziale, emergano con nettezza e precisione le comprovate esigenze locali nell'esperienza quotidiana di quella comunità.
Ho voluto svolgere un intervento molto onesto sotto il profilo della legittimità delle interpretazioni rispetto alla legge regionale n. 51, così come sono state rappresentate in questo Consiglio regionale questa mattina.
Altresì, ritengo debbano essere valutate e fatte prevalere con la necessaria attenzione le ragioni di natura sostanziale, il parere unanimemente condiviso da parte delle due Amministrazioni comunali interessate, il parere favorevole espresso dalla Provincia di Alessandria cogliendo un'esigenza che attiene alla qualità della vita e alla possibilità di accesso dei servizi, perché chiunque qui potrebbe chiedersi cosa attiene alla qualità e ai diritti individuali delle persone.
Utilizzare servizi di un altro Comune come ospite non è come utilizzare questi stessi servizi come appartenenti a quella comunità locale. In questo modo si crea una condizione di discriminazione nei confronti della popolazione di quella frazione. È necessario rivedere la legge regionale n.
51, evidenziando maggiormente, nell'affrontare questi problemi, le questioni di natura sostanziale piuttosto che le questioni di complicazione formale, che, in molti casi, la rendono assolutamente non utilizzabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Svolgo una semplicissima dichiarazione.
In Commissione abbiamo espresso un parere favorevole, abbiamo partecipato alle audizioni svolte con la presenza dei due Comuni, dei "frazionisti", del comitato che esiste da lungo tempo e della stessa Provincia di Alessandria.
Crediamo che la questione si trascini da molti anni, forse troppi, ed è già stata discussa da parte di altri Assessori e altri Consiglieri. Non pensiamo si debba rinviare ulteriormente, in presenza di questioni di accesso ai servizi, alla scuola e alla sanità, problemi di viabilità che erano stati sottolineati dagli stessi "frazionisti" in modo estremamente chiaro. Alcuni Gruppi hanno posto una questione formale, detto in termini assolutamente non negativi, essendo una questione fondamentale e centrale che si lega a quella di altri Comuni che chiedono di passare da un'area all'altra o, addirittura, ad un'altra Regione. Qui ci sono differenze, in quanto in molti di questi casi non vi è la condivisione di tutte le parti che riteniamo essere l'elemento fondamentale.
Il fatto che un Comune voglia passare alla Regione Valle d'Aosta, la quale risponde negativamente, ci pare diverso rispetto ad una questione condivisa, che dura da lungo tempo. Al tempo stesso, crediamo che questa non possa essere modificata da 400 mila euro, che sono legati alle spese che, inevitabilmente, il Comune ricevente dovrà sostenere. Invece riteniamo necessaria e indispensabile - lo ha già sottolineato il Consigliere Reschigna - una profonda modificazione della legge vigente che, forse, renderebbe più snelli, semplici ed elementari i fatti che possono nascere da questioni come quelle poste da questi due Comuni e non semplicemente da interessi, per quanto legittimi, che i singoli Comuni possono esprimere nel passare da aree ad altre, che hanno sistemi fiscali e meccanismi completamente differenti. È una questione che, a nostro avviso si lega anche a tutta la tematica seguita dall'Assessore Deorsola in Commissione e ai rapporti tra i singoli Enti locali, le Province e le Regioni, che abbiamo chiamato con il termine "federalismo", che richiederà una discussione di non poco conto, quale quella che abbiamo cominciato e proseguiremo nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

Signor Presidente, desidero solo riportare la discussione sul tema specifico in questione, cioè sulla deliberazione, anche se devo assicurare che ho apprezzato molto gli interventi svolti; in particolare, ho avuto modo di raccogliere dagli interventi del Consigliere Vignale, del Consigliere Reschigna e, in ultimo, del Consigliere Dalmasso l'esigenza che è sentita dal Consiglio, quella di intervenire sull'attuale legge, di questo me ne farò carico, insieme al Consiglio, nel più breve tempo possibile.
Mi rivolgo alla Consigliera Cotto, ricordo esattamente il problema ricordo anche un incontro informale avvenuto nel Palazzo con il Sindaco. Il problema - lo dissi allora e lo ripeto adesso - è che la sentenza parla di spese compensate. Essendo la Regione una delle parti, c'è un'oggettiva difficoltà. Devo anche dire che quel verbale, se ho inteso bene, che richiama una riunione alla Provincia di Asti, dovrebbe aver avuto o doveva avere dei seguiti dalla Provincia di Asti, ma su questo assumo l'impegno di informarmi se ci sono state delle attività susseguenti, da parte della Provincia stessa.
Il caso dei Comuni di Carema e Noasca è assolutamente diverso, perch si tratta del problema più generale del federalismo fiscale, che porta vantaggi maggiori ad una Regione a Statuto speciale rispetto alle Regioni a Statuto ordinario.
Anche il caso del Comune di Mappano è diverso, perché il Comitato che si è costituito vuole, non tanto spostare una certa zona, ma creare un'entità nuova.
Anche questo problema verrà affrontato.
Restando nello specifico della deliberazione, ribadisco che non si tratta di un'iniziativa ex cathedra che la Giunta ha assunto, ma si tratta del venire incontro ad una serie di richieste, tutte convergenti, dei due Comuni (il Comune di Gavi, che cede, e il Comune di Arquata, che riceve).
Per quanto riguarda la Provincia di Alessandria, perciò, abbiamo i riferimenti istituzionali locali, che sono tutti concordi.
Nel corso dei lavori della Commissione ci sono state le consultazioni con i Comuni, nelle quali le amministrazioni hanno confermato la loro intenzione.
Devo anche dire - e lo dico per inciso, perché ritengo che su questi argomenti non debba valere un principio di maggioranza o di minoranza - che i Comuni hanno cambiato il loro orientamento, in quanto i cittadini hanno eletto altri amministratori, sia ad Arquata sia a Gavi, dove è cambiato il Sindaco, ma la linea è rimasta la stessa.
Queste considerazioni (le decisioni univoche, che la deliberazione ritiene di recepire, dei due Comuni, dei cittadini durante l'audizione, del comitato che si era formato e della Provincia di Alessandria, che è sulla stessa linea, il tempo trascorso - circa sei anni - e questa circostanza) mi danno lo spunto per dire che se vogliamo produrre maggiore efficienza quindi minore spreco, dobbiamo andare in questa direzione.
Chiedo, pertanto, al Consiglio di approvare questa proposta di deliberazione.
Relativamente alle proposte di emendamento, pur condividendo il fatto che un Comune che riceve una certa porzione di territorio ha qualche disagio - questo è un dato oggettivamente riscontrabile - non abbiamo nella legge, lo strumento per attribuire immediatamente un contributo.
Credo, però, che questo debba essere valutato positivamente, ed è quanto l'Amministrazione ha ritenuto di dover fare con gli strumenti legislativi che sono a sua disposizione.
Anche l'Assessore Sibille, nella scorsa riunione, seppure in modo informale, disse che le richieste del Comune di Arquata, in particolare sarebbero state tenute nella dovuta considerazione. Pertanto l'orientamento dell'Amministrazione è di avere un comportamento coerente e lineare con l'ordine del giorno presentato.
Rispetto alla proposta di emendamento, pur condividendolo - e l'ordine del giorno, in qualche modo, ne tiene conto - non è possibile accoglierlo perché non abbiamo lo strumento per inserire immediatamente nella deliberazione questo stanziamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato dai Consiglieri Cavallera, Burzi: Nelle premesse, prima dell'ultimo capoverso "sentito il parere della competente VIII Commissione consiliare" è aggiunto il seguente: "Ritenuto opportuno erogare un contributo di euro 400.000,00 al Comune di Arquata Scrivia per l'adeguamento e l'ammodernamento delle opere pubbliche nella frazione di Sottovalle, che viene aggregata al territorio comunale arquatese, demandando alla Giunta regionale di adottare, sentita la competente commissione consiliare, i conseguenti provvedimenti ai sensi della legge regionale n. 18/1984 (Legge generale in materia di opere e lavori pubblici), utilizzando le specifiche disponibilità finanziarie previste nel vigente bilancio di previsione 2007-2009 nelle corrispondenti unità revisionali di base (UPB);" Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Cavallera, Burzi: Nel dispositivo, dopo il primo capoverso, è aggiunto di seguente: "di supportare l'adeguamento e l'ammodernamento delle opere pubbliche nella frazione di Sottovalle, demandando alla Giunta regionale di adottare sentita la competente commissione consiliare, i conseguenti provvedimenti ai sensi della legge regionale n. 18/1984 (Legge generale in materia di opere e lavori pubblici), utilizzando le specifiche disponibilità finanziarie previste nel vigente bilancio di previsione 2007-2009 nelle corrispondenti unità previsionali di base (UPB), al fine di attribuire congrue risorse finanziarie al Comune di Arquata Scrivia nella misura di almeno 400.000,00 euro;" Risultano presentati due emendamenti a firma dei Consiglieri Cavallera e Burzi.
Propongo, per un motivo logico, di esaminare prima il n. 2, quello che interviene sul dispositivo, perché, se venisse approvato, le premesse risentirebbero del dispositivo, ma non sarebbe il contrario.
La parola al Consigliere Cavallera, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 2.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Voglio precisare che ritengo di avere a che fare con dei colleghi con i quali si discute in un quadro di correttezza, perché, diversamente, avremmo potuto prolungare la discussione oltre i limiti ragionevoli.
A questo punto, dovete ammettere e riconoscere che la nuova amministrazione di Arquata non ha assolutamente intrapreso una strada comoda, dicendo: "Andiamo in Consiglio comunale, adottiamo una delibera sospensiva della questione, in attesa di vederci chiaro".
In qualche modo, si sta fidando di un rapporto corretto, di cui ovviamente è garante l'Assessore Deorsola, che è l'interlocutore primo dell'Amministrazione, per questo provvedimento. Pertanto, l'aiuto al Comune di Arquata per uscire da quest'impasse è sostanziale.
Ovviamente, l'amministrazione comunale non cambia idea a seconda che ci sia o non ci sia l'aiuto. Credo che tutti gli amministratori comunali vorrebbero amministrare i loro Comuni essendo messi in condizione di poterlo fare. Naturalmente, devono risolvere i problemi esistenti al loro interno, trovando gli equilibri e le priorità per le cose che hanno relazione con il programma e le competenze del Comune stesso.
In questo caso, considerate, colleghi della Giunta e della maggioranza che, nel momento in cui l'amministrazione comunale di Arquata ha un atteggiamento di corretto rapporto istituzionale - diciamo di leale collaborazione, se vogliamo usare termini che dovrebbero essere in uso tra le istituzioni - ovviamente si aspetta che questo peso aggiuntivo, senza verifica della legge n. 51, articolo 4...
Il referendum ha un valore sostanziale per due ragioni: primo, perch si cambia l'appartenenza ad un Comune, e voi sapete quanto sia delicato quest'aspetto.
Ovviamente, prima di andare a modificare una situazione del genere occorre un pronunciamento di coloro che sono i titolari della sovranità che sono appunto gli elettori e i cittadini, attraverso un referendum.
Inoltre, in questo caso ci sono ovviamente degli oneri aggiuntivi che conseguono a questa decisione. Se la decisione fosse stata corroborata da un pronunciamento referendario, in qualche modo avremmo potuto dire: "Aggiustatevi. Avete voluto la bicicletta? Pedalate". Questo non è avvenuto.
A mio avviso, le Amministrazioni comunali non hanno la competenza perché questa spetta al corpo elettorale. Adesso non voglio fare una discussione sulla legge n. 51, però ricordo che correttamente gli uffici della Commissione hanno fatto le loro note e le voglio qui richiamare in sede tecnica, poi noi diamo l'interpretazione che vogliamo.
Insomma, "morale della favola": non andiamo ad aggravare la situazione di discutibilità del provvedimento senza introdurre nel provvedimento un qualche richiamo agli aspetti conseguenti alla decisione in sede amministrativa.
Volete stare in sede amministrativa? Andiamo in sede amministrativa. Ma voglio dirvi di più. Se il problema è la cifra di 400 mila euro, io sono anche disponibile - se ci fosse una richiesta in questo senso - a mantenere tutto il testo fermandosi al discorso della congruità dell'intervento (se volete farlo accertare dagli uffici del Genio civile regionale, mi va bene tutto). La cifra non è assolutamente una questione... anzi, se notate rispetto ai 500 mila euro del Comune, ho già proposto una cifra inferiore.
Se danno fastidio i 400 mila euro, togliamoli.
Tuttavia, signori, per far stare in piedi tutta la costruzione, visto che andiamo in sede amministrativa e non procediamo con legge regionale previo referendum, almeno completiamo la cosa inserendo il richiamo all'intervento regionale di sostegno, così come emendato da un confronto mio con la Presidenza, se - ripeto - dà fastidio la cifra, ma inseriamo qualcosa nel dispositivo della delibera. Soluzione pragmatica per soluzione pragmatica, almeno che ci sia una soluzione pragmatica che risolva i problemi di tutti, della maggioranza, della Giunta e dell'Amministrazione comunale di Arquata.
Nell'illustrazione dell'emendamento, faccio ancora questa richiesta e nel farla, guardo l'Assessore Deorsola e anche i colleghi della maggioranza: a me interessa che di qui esca un segnale. Non si può andare a casa dicendo: "Signori, sperate che poi qualcosa arriverà". Abbiate pazienza, mi sembra che sia troppo poco. Non che non ci sia la fiducia nella parola della Giunta, per carità, è solo che conta nero su bianco.
Noi facciamo degli atti amministrativi; per loro natura, gli atti amministrativi sono quello che c'è scritto: le premesse e il dispositivo.
Togliamo la cifra, se dà fastidio, lasciamo la formulazione dell'emendamento n. 2 che è già riformulato secondo i suggerimenti della Presidente, ma mettiamo qualcosa nel dispositivo della delibera.
Altrimenti, a mio avviso vorrebbe dire tradire la buona fede e la disponibilità che la nuova amministrazione di Arquata ha dato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Presidente, chiedo scusa ai colleghi, ma chiederei due minuti, non di più, per poter discutere nel merito l'emendamento proposto.



PRESIDENTE

Va bene. Se non ci sono controindicazioni, Sospendiamo i lavori per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.53 riprende alle ore 13.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico la presentazione dell'ordine del giorno n. 709, "Rettifica confini fra i Comuni di Gavi e Arquata Scrivia" a firma dei Consiglieri Muliere Reschigna, Rutallo, Dalmasso, Cavallera, il cui testo è in distribuzione.
Rimangono due emendamenti: chiederei indicazioni su come procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno che era stato presentato è stato rafforzato: personalmente, ritengo che sia accettabile, pertanto l'ho sottoscritto.
Vorrei precisare, però, che ciò non toglie che vengano meno le considerazione svolte finora. Da questo punto di vista vorrei essere estremamente chiaro: per me la via maestra rimane quella di approvare l'emendamento così come da me presentato. Per coerenza, nonché per chiarezza, non ritiro l'emendamento n. 2; decadrà, di conseguenza l'emendamento rubricato n. 1. In ogni caso, chiedo che l'emendamento n. 2 venga comunque posto in votazione.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, è una subordinata. Alla fine essendo noi Consiglieri di minoranza e non potendo influire sull'approvazione finale del pronunciamento del Consiglio, prendo atto che l'unica strada consentita è quella dell'ordine del giorno allegato alla delibera, su cui dirò due brevissime parole quando verrà posto in votazione.



PRESIDENTE

Si mantiene l'emendamento n. 2 (sul quale la Giunta regionale esprime parere negativo).
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere il voto favorevole del Gruppo di Alleanza Nazionale sull'emendamento presentato dai colleghi Cavallera e Burzi.
Devo dire che comprendo poco le motivazioni che hanno indotto la Giunta a respingere l'emendamento. Vi è un aspetto tecnico che l'Assessore Deorsola ha, in qualche modo, esposto, relativo alla possibilità di mettere da subito, all'interno della delibera, un quantum economico.
Certamente una delibera può dire, in termini di impegno e di indirizzo che si provvederà, con gli strumenti di bilancio (l'assestamento di ottobre o altri strumenti), a garantire internamente alla delibera, quindi nello stesso atto che trasferisce la frazione di Sottovalle dal Comune di Gavi a quello di Arquata Scrivia, una provvidenza economica.
Stupisce ancora di più se lo stesso impegno lo si prende con un ordine del giorno: sostanzialmente non lo inseriamo nella delibera ma, votata quest'ultima, il Consiglio dice alla Giunta (nonostante abbia appena approvato un documento, respingendo un ordine del giorno che chiede la stessa cosa): "Provvedi ad individuare le provvidenze economiche".
Mi rivolgo non tanto all'Assessore, ma ai colleghi, ammesso che ascoltino; ma non importa.
Non ci si sofferma, poi, a fare le barricate su una delibera simile.
Dico soltanto che in termini di rispetto reciproco è quanto mai anomalo che, dicendo le stesse cose - il collega Cavallera ha presentato un emendamento - e concordando sulle stesse cose, si debba bocciare chi dice la medesima cosa all'interno della delibera, per poi approvarla in un ordine del giorno. Sembra più la volontà di poter spendere sul territorio un ordine del giorno che garantisce, ben sapendo che poi ci sarà chi spende quello dicendo: "Hanno bocciato quello coi fondi".
In merito alle valutazioni, rilevo che non è il modo migliore per trovare una collaborazione che consenta di discutere e di approvare le leggi in Consiglio regionale, ma non saremo certo noi a dover insegnare come ci si comporta all'interno dell'Aula.
Il nostro voto, invece, per le motivazioni che illustravamo e soprattutto per il fatto che all'interno di una delibera rappresenta un atto concreto, mentre all'interno di un ordine del giorno è un invito che dobbiamo sperare venga poi mantenuto, voteremo a favore dell'emendamento presentato dal collega Cavallera.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
La procedura che stiamo adottando - lo hanno già ribadito altri colleghi - è alquanto particolare e strana. Per carità, prendiamo per buono che sia necessario attuare quest'intervento. Sarebbe però corretto applicare lo stesso tipo di metodologia anche nei casi successivi.
Per quanto riguarda l'emendamento, sono assolutamente d'accordo e quindi esprimo una dichiarazione di voto a favore dell'emendamento presentato da alcuni colleghi, perché il Gruppo della Lega Nord ritiene che non possa gravare sulle spalle di un'amministrazione comunale un'intera frazione con grossi problemi in termini di lavori pubblici non eseguiti (quindi di carenza di interventi), una frazione che porta con sé spese rilevanti per il nuovo Comune che andrà a costituire assieme al Comune di Arquata, senza un intervento economico di supporto. È pur vero che il collega Muliere e altri colleghi hanno presentato un ordine del giorno sul quale interverrò successivamente e che voteremo in modo favorevole che prevede, ma in modo aleatorio, un intervento anche economico di supporto del Comune di Arquata, ma era molto meglio se nel dispositivo noi avessimo già inserito quanto quel supporto economico è invece reale.
Per questo motivo, voteremo convintamente a favore di questo emendamento.
Chiediamo alla maggioranza di ripensarci e di dare un segno positivo nei confronti del Comune di Arquata.
Ci riserviamo comunque di intervenire nuovamente sull'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 1 è superato.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 707, presentato dai Consiglieri Cotto, Leo, Nastri e Cavallera, inerente a "Procedura per la rettifica dei confini dei Comuni".
La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ho presentato quest'ordine del giorno nel più grande spirito del rispetto delle leggi, delle norme e delle regole. L'abbiamo detto fin dall'inizio: nessuno di noi è contrario alle legittime aspirazioni di ogni cittadino che desidera passare da un Comune ad un altro. Non siamo stati contrari alle legittime aspirazioni degli abitanti di Noasca che volevano passare alla Valle d'Aosta. Nessuno, più di noi, può essere credibile nel dire che la volontà popolare deve essere rispettata.
Noi avremo preferito conoscere la volontà popolare attraverso un referendum, così come prevede la legge, anziché solo attraverso una delibera di Consiglio comunale che per noi è molto importante, ma la legge ci chiede un'altra cosa. La sensazione è che, a volte, ci sono leggi che si applicano e, altre volte, che s'interpretano.
Con quest'ordine del giorno vorremo restringere il campo alle interpretazioni, vogliamo dare a tutti i Comuni le stesse opportunità.
Altrimenti è inutile aver discusso in Commissione per settimane e settimane la legge sulle discriminazioni e poi sentirsi dire che ci sono cittadini discriminati perché il Comune vicino o la Regione vicina offre maggiori servizi. Speravamo che con i consorzi, con le Comunità Montane e con le Comunità collinari non si dovesse assistere alla delusione di tanti cittadini che non possono aspirare agli stessi servizi.
Potrei ritirare il mio ordine del giorno, qualora nell'ordine del giorno successivo s'inserisse una data.
stato presentato un ordine del giorno, che riprende quello che ho presentato, che chiede l'impegno alla presentazione di una nuova legge regionale, ma io vorrei inserire "entro sei mesi". Sono già passati due anni da quando si è insediata la Giunta e vediamo che tutto viene rinviato.
Lo dico adesso perché il Consigliere Muliere era impegnato in una riunione quando, ad esempio, l'Assessore Borioli ha ammesso che la Giunta non ha ancora approvato il Regolamento per finanziare la legge per le stazioni ferroviarie dismesse. È passato un anno e mezzo dall'approvazione della legge e la Giunta non lo ha ancora fatto.
In ogni seduta di Consiglio regionale coglierò l'occasione per ricordarlo anche perché, giustamente, il Consigliere Muliere aveva scritto non pensando una cosa simile - ai giornali astigiani che la legge era finanziata e che quindi i soldi c'erano. Invece così non è.
Chiedo che siano inserite le parole "entro sei mesi", così come chiedo all'Assessore di organizzare un incontro con la Provincia di Asti entro un mese.
Se la nostra richiesta sarà accolta, ritirerò l'ordine del giorno da me sottoscritto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

L'incontro con la Provincia di Asti lo possiamo fare anche entro il mese di giugno, la prossima settimana. In tempi strettissimi, ben prima dei sei mesi ipotizzati, farò conoscere un testo di modifica della normativa sul referendum, su cui iniziare un confronto in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Probabilmente c'è stata un'incomprensione fra me e la Consigliera Cotto. Io non ho presentato un ordine del giorno, abbiamo sottoposto alla Consigliera Cotto alcune modifiche rispetto al suo testo.
Se la Consigliera Cotto mi consente, leggo le modifiche apportate.
Nelle premesse è scritto: "Vista la Pdcr n. 222 che prevede una nuova procedura per la rettifica dei confini fra i Comuni". Noi proponiamo di sostituirlo così: "Visto che la Pdcr n. 222 utilizza le procedure dell'articolo 7 della legge regionale n. 51 per la rettifica dei confini tra i comuni".
Per il resto va bene il testo della Consigliera Cotto, ma con la seguente aggiunta: "Impegna altresì la Giunta regionale a presentare, entro sei mesi dalla data odierna, un disegno di legge di modifica della legge regionale n. 51/92, che definisca procedure più snelle in presenza di consenso delle amministrazioni comunali interessate".



PRESIDENTE

Prego il Consigliere Reschigna di portarci il testo modificato. La Consigliera Cotto riformula il suo ordine del giorno, così come letto dal Consigliere Reschigna.
L'ordine del giorno n. 707, presentato dalla Consigliera Cotto, viene riformulato dalla Consigliera stessa, conformemente alle proposte del Consigliere Reschigna.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 707, come modificato con le integrazioni proposte dal Consigliere Reschigna, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Visto che la deliberazione del Consiglio regionale n. 129-21096 del 5 giugno 2007 utilizza la procedura dell'articolo 7, comma 4 della l.r.
51/1992, per la rettifica dei confini tra comuni Impegna la Giunta regionale ad utilizzare la medesima procedura a parità di condizioni, per tutti i comuni piemontesi che intendono rettificare i propri confini impegna altresì la Giunta regionale a presentare entro sei mesi dalla data odierna un disegno di legge di modifica della l.r. n. 51/1992 che definisca procedure più snelle in presenza di consenso delle amministrazioni comunali interessate.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora ad esaminare l'ordine del giorno n. 709, presentato dai Consiglieri Muliere, Reschigna, Rutallo, Dalmasso, Cavallera e Monteggia inerente a "Rettifica dei confini tra i Comuni di Gavi e Arquata Scrivia".
Ricordo che, rispetto al testo originario, l'aggettivo "specifiche", viene sostituito con l'aggettivo "congrue".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

L'ordine del giorno è pienamente condiviso ed è in linea con l'intervento fatto precedentemente. Non è scritta una cifra, ma almeno c'è una disponibilità finanziaria nei confronti di quest'amministrazione comunale. Chiedo al primo firmatario il permesso di sottoscrivere l'ordine del giorno che, come Lega Nord, condividiamo e voteremo favorevolmente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 709, come modificato il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la motivata deliberazione della Giunta regionale n. 56-4878 dell'11 dicembre 2006, con la quale è stata approvata la proposta al Consiglio regionale di disporre la rettifi ca degli attuali confini tra i comuni di Gavi e Arquata Scrivia mediante aggregazione della frazione Sottovalle del comune di Gavi all'interno dei confini di Arquata Scrivia vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 129-21096 del 5 giugno 2007 recante "Proposta del Consiglio regionale, ai sensi dell'art. 7 comma 4 della l.r. 51/1992, di rettifica degli attuali confini esistenti fra i Comuni di Gavi e Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria, mediante aggregazione della frazione Sottovalle del Comune di Gavi all'interno dei confini del Comune di Arquata Scrivia", licenziata a maggioranza della competente VIII Commissione in seduta del 30/04/2007 considerato che, anche alla luce di quanto accaduto in occasione di analoghe procedure di rettifica di confini, è stato sollevato dal Comune, a cui viene aggregata la nuova porzione di territorio, il problema delle future spese da sostenere in conseguenza della variazione territoriale impegna la Giunta regionale a sostenere il Comune di Arquata Scrivia, destinato a ricevere il territorio della frazione Sottovalle, al fine di agevolare al meglio l'inserimento della frazione nel nuovo contesto comunale, nonché di consentire al comune di affrontare questo passaggio in modo organico e programmando i necessari e dovuti interventi, utilizzando congrue disponibilità finanziarie previste nel vigente bilancio di previsione 2007/2009.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 222, come emendata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.23)



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