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Dettaglio seduta n.191 del 15/05/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 14.31 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Deambrogio, Laus, Moriconi e Valloggia.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g.:

Argomento: Viabilità

Testo unificato del disegno di legge n. 234 e della proposta di legge n. 54, inerente a "Deviazione della circolazione degli autoveicoli pesanti dalla strada statale n. 33 del Lago Maggiore all'autostrada A/26. Abrogazione della legge regionale 6 ottobre 2003, n. 24" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

pervenuto il parere favorevole dell'Unione Europea sul disegno di legge n. 234 della proposta di legge n. 54, "Deviazione della circolazione degli autoveicoli pesanti della strada statale n. 33 del Lago Maggiore".
Possiamo dunque iscrivere il provvedimento all'o.d.g.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 693 presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Condanna dell'aggressione subita dalle Forze dell'Ordine e dal FUAN all'Università" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stata chiesta dal Consigliere Ghiglia nella seduta antimeridiana l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 693.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Mozione n. 694 presentata dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia, inerente a "Servizi socio-sanitari per adulti e anziani affetti da patologie invalidanti e non autosufficienti" (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stata altresì richiesta, da parte del Consigliere Vignale l'iscrizione all'o.d.g. della mozione n. 694.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Ghiglia di procedere all'inversione all'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 693


PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Vorrei chiedere l'inversione dell'o.d.g. per discutere oggi l'ordine del giorno poc'anzi iscritto sugli incidenti accaduti ieri all'Università di Torino.



PRESIDENTE

Poiché lo abbiamo iscritto in calce, le chiederei di proporre un punto per l'inversione, di proporre in quale punto all'o.d.g. inserirlo.



GHIGLIA Agostino

Dopo il punto 4) bis.



PRESIDENTE

Rammento che siamo all'esame del punto 6).



GHIGLIA Agostino

Allora al punto 5) bis.



PRESIDENTE

In sostanza, intende anticipare...



GHIGLIA Agostino

Presidente, con i valenti Uffici di cui si avvale mi deve far dire a che punto? Non lo so. "Ora". "Now". "Hic et nunc". È sufficiente?



PRESIDENTE

Ci sono Consiglieri che intendono intervenire in senso contrario? Ripeto, è stata richiesta l'inversione dell'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 693 avente come oggetto "Condanna dell'aggressione subita dalle Forze dell'Ordine e dal FUAN all'Università". Ci sono interventi in senso contrario? La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Per quanto mi riguarda, nessuna contrarietà ad affrontare un tema come questo, tuttavia ritengo che dobbiamo concludere il disegno di legge che abbiamo iniziato a discutere. Si tratterà di programmare i lavori della giornata.
Si potrebbe trovare un'intesa con il Consigliere Ghiglia su quando discutere l'ordine del giorno, sono contrario a fissarlo in questo modo.
Ripeto, si può trovare un'intesa su quando discuterlo all'interno della giornata. È vero che la prossima settimana non è convocato il Consiglio discutiamone un attimo. Sono contrario ad inserirlo in quel punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, vuole intervenire sul punto?



BURZI Angelo

Intervengo sul punto dell'ordine dei lavori, non sul merito specifico di quanto chiesto.



PRESIDENTE

Se mi consente, vorrei prima risolvere la questione della richiesta d'inversione presentata dal Consigliere Ghiglia...



BURZI Angelo

Scusi se mi permetto, molto sommessamente, di insistere. Quanto dice il Consigliere Ghiglia che, come al solito, è totalmente condivisibile, è successivo non nel merito, ma nel metodo, a quanto da lei dettoci questa mattina durante la sessione mattutina. Sempre che l'alzheimer non abbia raggiunto livelli preoccupanti, lei affermò che si sarebbe convocato l'Ufficio di Presidenza. Attendo, con assoluta pazienza, che qualcuno mi dica se è stato convocato e cosa è successo. Sono assolutamente favorevole dando ragione, a priori, comunque e sempre, al compagno Ghiglia, a discutere quanto il compagno Ghiglia dice di discutere. Tra l'altro, ha ragione nel merito.



PRESIDENTE

Per quanto concerne la prima questione sollevata dal Consigliere Ghiglia, si potrebbe ipotizzare una soluzione per cui l'inversione potrebbe essere accolta portando l'ordine del giorno al punto 6) bis, cioè mettendolo in discussione dopo il disegno di legge sul rendimento energetico.
Per quanto riguarda la richiesta avanzata dal Consigliere Burzi informo che appena mi sarà consentito interverrò sul punto.
Riformulata in questo modo possiamo dare accolta, all'unanimità, la richiesta d'inversione presentata dal Consigliere Ghiglia? La richiesta di inserire al punto 5) bis l'ordine del giorno sui fatti accaduti a Palazzo Nuovo, viene mantenuta in modo formale dal Consigliere Ghiglia.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'inversione all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Ghiglia, che propone l'esame dell'ordine del giorno n. 693 al punto 5) bis all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale in merito alle decisioni assunte dall'Ufficio di Presidenza, relativamente al comportamento del Consigliere Segretario Chieppa nel corso dell'ultima seduta di Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ci sono altre questioni preliminari da affrontare, poi proseguiremo l'esame degli altri punti all'o.d.g..
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Ruberò pochissimi secondi, perché credo che l'Aula - e il Consiglio tutto - meriti due parole di chiarimento sui fatti avvenuti nell'ambito dell'ultimo Consiglio regionale.
In termini generali - voglio affermarlo con gran sincerità - ritengo sbagliato interloquire in maniera così diretta, com'è accaduto peraltro in Aula da parte del sottoscritto, con alcuni Consiglieri durante le operazioni di voto o successivamente. Dunque, ritengo che gli atteggiamenti tenuti in quel frangente siano stati oggettivamente sopra le righe.
Vorrei aggiungere, senza alcun tipo di bis-polemica, che mentre ho precisato quello che è un atteggiamento doveroso di rispetto verso l'Aula tutta, sentimento che sento profondamente, al di là delle battute e dei momenti scherzosi fra di noi - l'Aula, in quanto assemblea elettiva, è una cosa seria e deve mantenersi in quell'ambito, perché è l'espressione vera della democrazia - consentitemi di ribadire, però, il mio non pentimento da un punto di vista politico: sì, è stato un atteggiamento sopra le righe, ma compiuto in un momento politico forte dell'Aula, con un voto e con un giudizio politico che io ho ritenuto - lo ribadisco - gravissimo.
Non avrei dovuto - lo ammetto - interloquire direttamente con alcuni Consiglieri per la loro modalità di espressione di voto, perché questo, in qualche modo, ha creato turbativa ai lavori dell'Aula. Questo è un atteggiamento sbagliato, non solo nei ruoli di componente dell'Ufficio di Presidenza, ma anche per tutti i componenti del Consiglio regionale.
Tuttavia, per chi vive la politica come una passione vera - ce ne sono altri in questo Consiglio che io, indipendentemente dalla collocazione e dalle idee, stimo per questo - queste cose sono assolutamente comprensibili, diciamo così, ma in quel contesto - lo ripeto - sbagliate.
Mi sono permesso di ricordare, però, che da un punto di vista politico resta pieno il mio dissenso; piena la mia critica politica per quello che è accaduto.
Tuttavia, credo che l'Aula, quale espressione vera di democrazia dei cittadini della nostra Regione, meriti questa mia presa d'atto di aver assolutamente espresso, in quel frangente, la mia posizione politica con una metodologia che non si confà ai lavori dell'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza si è riunito nell'intervallo dei lavori del Consiglio e ha deliberato, all'unanimità, di esprimere disapprovazione per il comportamento tenuto in Aula, erogando una sanzione di sospensione dell'attività di Questore per una seduta di Consiglio regionale.
Ovviamente, la manifestazione di intenti dell'Ufficio di Presidenza è anche di evitare, in ogni modo, che per il futuro si manifestino episodi che portino ad interrompere l'attività del Consiglio, che, in quel caso chiaramente, sarebbero incompatibili con il mantenimento degli incarichi che comportano responsabilità all'interno della gestione dell'Aula.
Vi sono Consiglieri che desiderano intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Un topolino! Abbiamo partorito un topolino, ed è stato un parto difficile.
Dividerei le mie valutazioni a caldo - posto che non credo che ve ne saranno a freddo, dal momento che non ritengo che l'episodio lo meriti - in due passaggi.
Intanto apprezziamo l'attività dell'Ufficio di Presidenza, che sappiamo ha svolto con fatica; una fatica che poi l'Ufficio di Presidenza vorrà valutare in se stesso e in tutti gli organi che in qualche modo governano siano essi un'Aula, una Giunta o un qualche altro organismo massimo di natura pubblica, in una propria dialettica interna.
Certo, mi sembra che alcuni livelli di dialettica interna esulino dalla modalità che a me piacerebbe vedere applicate, soprattutto quando sono all'opposizione, perché non credo che siano utili.
Però apprezziamo - così pure non ho difficoltà a dirlo, anche se mi allargo un attimo rispetto all'argomento principale - che per ora solo sui giornali, ma avremo certamente modo e occasione anche in Aula, di rientrare su argomenti che hanno occupato molte pagine dei giornali.
Noi non sempre apprezziamo - è un eufemismo per dire che non apprezziamo mai! - che vengano espletati, da parte del Consiglio regionale temi di doveroso interesse essenzialmente in sedi legittime, ma che non sono queste; alludo ad interviste, a controinterviste e opinioni su attività molto importanti del Consiglio regionale, su cui, al momento anche per l'assenza di alcuni - anzi "alcuna" - delle principali parti interessate, credo sia difficile interloquire. Ma non ci mancherà occasione.
Sull'intervento del Consigliere Chieppa, che collego strettamente a ci che già il Capogruppo Robotti, in due sedi, sia nella riunione dei Capigruppo di mercoledì scorso, sia stamattina, aveva peraltro interpretato se consentite un commento personale - più generosamente dal punto di vista umano (ma è un'opinione personale che ho, ed è un merito che ascrivo in questo caso, al collega Robotti), constato tre cose: c'è una parola così semplice da dirsi quando si ritiene di aver umanamente sbagliato che è "chiedo scusa", che noi avremmo apprezzato molto se lei l'avesse detta umanamente parlando.
Ci sono due aggravanti, collega Chieppa: lei, a mio avviso, fa benissimo a non pentirsi. Un mio collega di maggioranza dice spesso (non è mia la frase, per cui non me ne attribuisco il merito) che è pentito solo chi ha tradito. La sua posizione politica è stata manifestata con una passione che le fa onore: è il modo dell'espressione che non disonora lei problema suo - ma tutti noi. Questo è il motivo per cui ce ne siamo occupati non certo nel merito, ma solamente nel modo.
Dopodiché, come si diceva quando appartenevo del tutto esternamente ad alcune aree di pensiero non così distanti, se oggettivamente la critica è grave, non dia ulteriori prove d'ipocrisia. Traetene le conclusioni, non soltanto insultando dei colleghi; mi spiace che siano di maggioranza perché, se fossero stati di minoranza, vi avremmo fatto vedere come si difende un collega.
Il vostro atteggiamento non c'è piaciuto, non solo per il collega, ma soprattutto per l'Aula.
Sul merito politico, avendo letto i vostri testi, so che non siete pentiti; vuol dire che state sbagliando e lei è connivente in tutta una serie di atti di Giunta e di governo che, evidentemente, la dovrebbero far pentire tutti i giorni e che probabilmente motivano questo suo cattivo umore.
Stare a distinguere se uno ha detto "buffo" o "puffo": francamente penso che Gramsci non accetterebbe questo da un compagno serio, come lei.
Apprezzo la passione, ce n'è sempre troppo poca; quando il metodo non trova l'espressione giusta, lo fa la passione politica.
Prendo le distanze dal suo modo e da chiunque altro, qualora mi capitasse, e mi può capitare. Buon lavoro!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione le parole del collega Chieppa e devo dire di aver apprezzato il dispiacere che lui ha avanzato anche se - come ha ricordato il collega Burzi - non abbiamo colto, nelle sue parole, indicazioni dirette di scuse.
Scuse che ci saremmo aspettati, perché è vero che la passione ci pu portare a dire cose che magari non vorremmo dire, ma, poi, la tranquillità e il tempo per riflettere avrebbero dovuto indurre a scusarsi, soprattutto tenendo conto che sono state usate parole non propriamente rispettose nei confronti della persona.
Lei ha parlato di rispetto per l'Aula. Ritengo che il rispetto per l'Aula si misuri anzitutto nella misura del rispetto delle opinioni personali.
Ciascuno è libero, semmai sbaglia, di esprimersi in forza del mandato popolare che ha avuto; è libero, anzi è chiamato ad esprimere ciò che ritiene, nell'esercizio della sua funzione giusta e opportuna.
Non ci sono voti più giusti o voti meno giusti, voti sbagliati o non sbagliati; ciascuno si esprime come ritiene.
Pertanto, per quanto ci riguarda, la questione è chiusa; l'Ufficio di Presidenza si è espresso come ha ritenuto, ma, certo, le parole che lei ha espresso non ci hanno soddisfatto.
Abbiamo apprezzato molto di più le parole del suo collega Robotti che certamente ha avuto quella passione che lei, in questa sede, non ha dimostrato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Mi rallegro per la conclusione di questa vicenda, che, sinceramente stava diventando quasi un po' farsesca.
Credo, però, che il collega Chieppa abbia fatto uno sforzo importante e umanamente molto apprezzabile, anche per come lo conosco, quindi vi posso garantire che lo sforzo c'è stato.
La cosa che non accetto - e lo dico con grande correttezza e trasparenza, come sempre, quando intervengo - è che si faccia finta che il problema politico non esista. Il problema politico c'è ed è lì, in tutta la sua enormità.
Noi, colleghe e colleghi - parlo ai colleghi della maggioranza rappresentiamo una comunità di uomini e donne che ha scelto di permettere alla nostra coalizione di governare il Piemonte, e di farlo coerentemente sulla base di un programma e di un livello coesivo, che abbiamo dichiarato in campagna elettorale.
Questa coesione, così come in qualche occasione è stata sollecitata e richiesta a noi della sinistra alternativa, d'ora in avanti, la chiederemo su tutte le questioni, anche ai nostri colleghi di maggioranza.
Non ci possono essere due metri e due misure con cui misurare la lealtà, la correttezza, la linearità, rispetto all'applicazione del programma di una parte della coalizione nei confronti di un'altra parte.
Il metodo deve essere uno solo, tutti dobbiamo attenerci ad un progetto di governo, che è quello che la Presidente rappresenta; tutti dobbiamo avere la correttezza e l'onestà politica, oltre che morale, di rappresentare questa maggioranza e di non uscire da questa maggioranza, per questioni eticamente anche molto importanti, ma che non ci qualificano agli occhi dell'opinione pubblica piemontese del centrosinistra, che è quella che ha espresso la maggioranza in questa Regione come forza di governo capace del cambiamento e capace di rappresentare un elemento di progressività degli interessi generali della gente del Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Abbiamo chiesto il parere dell'Ufficio di Presidenza - che si è riunito e ha preso una decisione, che noi rispettiamo e ci fa piacere che lei ne abbia dato conoscenza.
Non facciamo commenti: a noi la passione non spaventa e, come ha detto il collega Burzi, non entriamo nel contenuto, ma entriamo nel metodo quindi non faccio considerazioni.
Per noi l'incidente poteva essere chiuso così.
Vedo che vengono lanciati segnali di fumo da una parte e dall'altra della maggioranza. Se c'è un problema di maggioranza, si faccia una riunione di maggioranza, si chiariscano i problemi all'interno della stessa, si venga in Aula a dire: "La maggioranza ha raggiunto un'intesa su questo tema", per non assistere a riunioni di messaggi e contromessaggi in Aula, durante una seduta del Consiglio regionale.
Abbiamo apprezzato l'intervento del collega Chieppa, che si è alzato e ha dato la sua motivazione.
Questo - ripeto - denota, ancora una volta, un problema che abbiamo già posto: se la maggioranza ha dei problemi, li risolva, ma non ne discuta in Aula in nostra presenza, perché noi vogliamo fare il bene del Piemonte e non siamo qui per rafforzare o unire la maggioranza, che è disomogenea.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. In seguito a questi interventi, mi sorgono due preoccupazioni: una, come Consigliere e come cittadino residente in Piemonte, rispetto al fatto della questione politica, che - non lo diciamo noi, lo dite voi - investe la maggioranza. Ma su questo, non intendo assolutamente infierire.
Auspico, anche nell'interesse della minoranza, che il Piemonte possa essere governato portando avanti i progetti che interessano la popolazione.
Questo non c'entra con l'episodio in oggetto: anche se il collega Chieppa non avesse detto niente, non sarebbe cambiato niente del problema politico.
L'altra questione che mi preoccupa è questa: il Presidente Gariglio per fortuna, ha accettato la parola "Questore". Ne sono contento, perch non abbiamo mai sentito parlare di "Questore" e vorrei che fosse chiaro il meccanismo: per parte nostra, il problema nasceva dalla qualifica del collega. Io stesso non dovrei fare certi interventi, però un conto è che un Consigliere lo faccia, un conto è che non lo faccia.
Non entro nel merito dei provvedimenti che la Presidenza ha inteso applicare, ma chiedo che sia chiaro all'Aula che questo è un provvedimento fatto al Questore, non al Consigliere.
Mi pare sia così. Se sbaglio, smentitemi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie Presidente.
Anche noi prendiamo atto della decisione dell'Ufficio di Presidenza e prendiamo atto delle parole del collega Chieppa.
Il collega Chieppa ha detto che ha sbagliato, per la funzione che ricopre in Consiglio, nel rivolgere alcune considerazioni a colleghi in quest'aula.
Credo che vada ribadito il rispetto delle idee espresse da ogni Consigliere regionale e che questo sia il principio sul quale ognuno di noi debba attenersi nel lavoro all'interno di quest'Aula.
E credo che questo principio vada sempre seguito. Non credo che ognuno di noi possa rivolgere appelli ad altri, perché abbiamo assistito in più di un'occasione ad atteggiamenti che hanno interrotto i lavori di quest'Aula sia da parte di forze dell'opposizione sia da parte di forze della maggioranza.
Quando si interrompono i lavori di un'Aula consiliare significa che in quel momento viene a mancare il rispetto nei confronti degli altri colleghi e dei lavori dell'Aula.
Quindi, credo che ognuno di noi si debba attenere a questa linea di condotta che credo sia la linea di condotta che ognuno di noi deve seguire come Consigliere regionale all'interno di un'Aula consiliare, di un'Assemblea legislativa come questa.
Proprio perché siamo convinti e abbiamo piena fiducia nel lavoro dell'Ufficio di Presidenza, credo che questa vicenda si chiuda con la decisione dell'Ufficio di Presidenza stesso.
Bisogna distinguere le questioni di metodo e di rispetto dalle questioni politiche.
Non credo che ci siano problemi all'interno della maggioranza; ci possono essere opinioni diverse rispetto ad alcune questioni. Non credo - e lo dico anche ai colleghi di maggioranza - di intravedere problemi all'interno di questa maggioranza, ma in ogni caso avremo modo di discutere all'interno delle forze della coalizione, che rappresentano il governo di questa Regione, delle questioni politiche e dei temi che ci hanno coinvolto in una discussione così importante nella seduta scorsa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Credo che si debba prendere atto di quanto ha detto il collega Chieppa.
La passione gioca dei brutti scherzi ed effettivamente si è trattato di una pagina negativa del Consiglio regionale cui ne è seguita un'altra, cioè le dichiarazioni della Presidente Bresso in merito alla sua decisione di non fare partecipare il gonfalone, ovvero il simbolo del Piemonte, alla manifestazione di Roma, anche se per la verità poi il Piemonte è stato presente ed autorevolmente rappresentato.
Credo che di problemi, Consigliere Muliere, ce ne siano ovunque; ci sono all'interno dei piccoli partiti, figuriamoci se non ci sono nella maggioranza. Poi poco fa il Capogruppo Robotti lo ha confermato.
Il problema è che la politica attraversa un momento di transizione troppo lungo, quella che potremmo chiamare la "transizione infinita", che è una questione aperta nel dibattito nazionale.
Fino a quando questa transizione non sarà completata, ci saranno tensioni ovunque; ci saranno tensioni all'interno dei partiti di maggioranza e anche in quelli di minoranza. Però chi ha la maggioranza ha il dovere di governare e di farlo con razionalità, che a voi manca spesso in quest'aula su quelli che sono argomenti chiave.
Sarà soltanto il futuro a dire se effettivamente le tensioni cesseranno.
Ho detto già altre volte, e lo ripeto, che ho la sensazione che su molti argomenti invece ci saranno delle diatribe e ci saranno dei confronti molto accesi e molto duri, e noi su alcuni temi li auspichiamo.
Secondo me quello che è mancato nel dibattito dello scorso Consiglio è stato il fatto di non comprendere che su un argomento così delicato sono ammesse anche scelte che non devono essere le scelte della maggioranza o della minoranza, ma sono le scelte della coscienza, che superano gli accordi e i programmi che vengono presi nelle sedi dei partiti.
Questo è quello che è emerso nel dibattito del Consiglio regionale dello scorso martedì.
Che poi il Consigliere Chieppa abbia utilizzato delle parole e si sia rivolto ad un nostro collega di maggioranza in un certo modo, è sicuramente una cosa di cui ci siamo tutti preoccupati e stupiti.
Le sue scuse in effetti non sono arrivate, ma ciò che conta e che è più importante è che all'interno della maggioranza su un argomento così delicato si sia aperta una discussione che le parole di oggi del Consigliere Chieppa e dei suoi colleghi non hanno sicuramente chiuso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Non penso che il Consigliere Chieppa dovesse dire qualcosa di più qualcosa di meno o qualcosa di diverso. Il Consigliere Chieppa ha espresso un suo giudizio, confermato poi dal suo Capogruppo, in merito all'esistenza di un problema politico.
Penso che relativamente a questo argomento, Consigliere Chieppa, il problema politico non esista, nel senso che qui non si tratta di fare o non fare un'opera, non si tratta di fare una "scelta pratica" o di un determinato tipo su cui si può essere d'accordo o meno. Si tratta di uno di quegli argomenti che ormai si chiamano "eticamente sensibili", e che quindi dipendono un po' dalla coscienza individuale.
Non penso che relativamente a questo argomento ci fosse un vincolo di maggioranza.
Personalmente non ero presente alla discussione e mi dispiace, perch se ci fossi stato avrei votato sicuramente contro per la mia posizione apertamente laica su determinati argomenti.
Questo non significa che altri Consiglieri della maggioranza non potessero essere liberi di esprimere un voto a favore di un'istanza che proveniva in questo caso dall'opposizione.
Dico questo perché ritengo che il problema politico su questo argomento proprio non esista, non debba esistere ed è bene che nessuno lo strumentalizzi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Credo che i primi interventi, quello del collega Chieppa e i primi a seguire, abbiano in qualche modo trattato il problema all'ordine del giorno.
Gli ultimi interventi potevate farli in una riunione di maggioranza piuttosto che nell'aula dell'Assemblea regionale.
Ma noi, da forza di opposizione, non possiamo che prendere atto che su alcuni aspetti la maggioranza è stata spaccata e rimane spaccata. Non possiamo che esserne lieti per la nostra parte politica e molto meno lieti per i cittadini piemontesi, perché ovviamente attività o comunque fibrillazioni all'interno delle maggioranze, in qualunque ente si verifichino - e ancor di più in un'istituzione a carattere legislativo scarsamente producono un numero maggiore di atti o una miglioria dell'attività parlamentare.
Quindi, credo che si siano intrecciati i due aspetti che, secondo me erano molto differenti tra loro.
Personalmente conosco il collega Chieppa da un po' di anni, in quanto siamo stati colleghi in Consiglio provinciale. Io credo - me lo posso permettere perché abbiamo un rapporto che va oltre la politica - che abbia soltanto compiuto un errore, oltre a quello ovviamente della settimana scorsa, quello di non chiedere semplicemente scusa all'Aula. Chiedendo scusa, avrebbe risolto tutto. Conoscendo il Consigliere Chieppa da un po' anni so che, in realtà, ha chiesto scusa, senza usare il termine scusa. Lo ritengo un errore non averlo fatto.
Le scuse alla collega e all'Aula rientrano nei rapporti istituzionali.
Tutta la rimanente riflessione che ha fatto il collega, legittimamente da parte sua, sulla quale ha riflettuto il Consiglio regionale e che ripeto, è oggetto di riunione di maggioranza e non di valutazione in seno all'assemblea, non sta a noi giudicare in quanto spettatori. Se devo esprimere un parere, credo che l'Ufficio di Presidenza abbia fatto una valutazione corretta. Non credo che nel momento in cui bisogna giudicare un collega, salvo ovviamente comportamenti che vanno oltre l'espressione verbale, sia mai esageratamente utile o troppo utile la punizione esemplare. Esiste anche un rapporto di comunanza nelle attività di Commissione e nella attività di Consiglio, quindi non credo che queste cose siano utili.
Credo che l'Ufficio di Presidenza abbia meditato una sanzione, perch era corretto che ci fosse, ma una sanzione giusta senza per questo voler creare precedenti spiacevoli. Anzitutto per chi la deve subire, in secondo luogo anche per scongiurare un precedente che poteva essere di carattere punitivo nei confronti di un componente dell'Ufficio di Presidenza e dell'Aula.
Rimarco, in conclusione, che è evidente a tutti che, al di là dell'episodio che mi sembra essere, in qualche modo, superato - di questo siamo lieti - non è certamente superata una frattura che esiste all'interno del centrosinistra. Attenderemo, non certo su aspetti tecnici quali sono quelli che oggi potremmo esaminare, ma su altre leggi, che noi consideriamo importanti e che hanno attenzioni differenti rispetto alle due parti che compongono il centrosinistra - la legge sulle discriminazioni, le leggi sulle famiglia e altre leggi come queste - di vedere se esisterà ancora una maggioranza in grado di supportare alcuni elementi programmatici della maggioranza. Avremo ancora, ahimè, quasi tre anni di tempo per verificare quanto ciò che è stato scritto nel programma si potrà realizzare nonostante queste fratture.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Vorrei chiedere un'inversione dell'o.d.g.
Oggi è stato iscritto all'o.d.g. - al punto 5) bis, prima della discussione dell'esame di legge n. 256 - l'ordine del giorno n. 694 relativo ai servizi socio-sanitari. Credo sia un tema importante, di estrema attualità, da affrontare. Ricordo che ne abbiamo discusso, su sollecitazione delle associazioni, il 28 novembre in Consiglio regionale e da allora la Commissione competente non ha più affrontato l'argomento neppure il Consiglio regionale.
Una manifestazione che ha visto, al di là della presenza numerica, una presenza di associazioni di volontariato che rappresentano quasi l'intero mondo delle associazioni di volontariato legate ai minori, agli adulti e agli anziani non autosufficienti con problemi legati all'utilizzo delle strutture socio-assistenziali comunali e regionali, deve essere affrontata con assoluta celerità.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto un'inversione all'o.d.g. per esaminare l'ordine del giorno n. 694, che è stato iscritto oggi al punto 5) bis.
Ci sono interventi in senso contrario? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Esprimiamo parere contrario alla richiesta di inversione dell'o.d.g.
Pensiamo che sia opportuno andare avanti nella discussione del disegno di legge di cui l'Aula si è già occupata nella seduta scorsa di Consiglio.
Nello stesso tempo, esprimiamo la nostra disponibilità a discutere, magari dopo l'approvazione del disegno di legge, l'argomento cui il Consigliere Vignale faceva riferimento. Pensiamo anche noi che sia opportuno che l'Aula discuta di questo argomento, ma pensiamo che sia più opportuno posticiparlo.
Concludiamo, se riusciamo, il disegno di legge in oggetto, poi siamo disponibili a discutere del resto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Vignale, che propone l'esame dell'ordine del giorno n. 694 al punto 5) bis all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Problemi energetici - Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Esame disegno di legge n. 256, inerente a "Disposizione in materia di rendimento energetico nell'edilizia"


PRESIDENTE

Riprendiamo dal punto 6) all'o.d.g., proseguendo l'esame del disegno di legge n. 256.
stata effettuata la prima parte della discussione generale, in cui sono intervenuti, nell'ordine, i Consiglieri Cavallera, Travaglini Turigliatto, Ricca, Botta e Vignale.
Non essendoci altri Consiglieri che intendono intervenire in sede di discussione generale, passiamo all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Ghiglia, Vignale: Art. 1 comma 2 inserire la lettera h): "h) forme di incentivazioni economiche per i cittadini."



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Vorrei solo esprimere il parere favorevole della Giunta su questo emendamento, che individua possibili incentivazioni economiche (peraltro emergono in tanti altri provvedimenti) a favore dei cittadini per l'applicazione della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'emendamento che è stato presentato riguarda, a nostro giudizio, un aspetto importante, ovviamente correlato ad altri due emendamenti che vedremo nel corso della votazione e della lettura della legge.
Considerato che certamente questa normativa può apportare dei benefici in termini di migliorie di prestazioni energetiche e, a medio e a lungo periodo, crediamo che possa apportare anche delle migliorie relativamente alla compravendita delle abitazioni (una certificazione in più relativamente al consumo e al costo di un'abitazione che si sta acquistando), noi riteniamo che sia opportuno tener conto, quando si attua questo aspetto di carattere legislativo, che le migliorie che andranno a prevedere un consumo inferiore di energia e un'ottimizzazione sull'utilizzo di energia non abbiano, però, anche un impatto economicamente gravoso nei confronti dei cittadini.
certo che alcuni interventi di miglioria energetica, così come la stessa certificazione, saranno un aspetto in più sulle tasche dei cittadini. La certificazione lo sarà senz'altro, perché, come vedremo in un altro passo, ogni dieci anni si è obbligati a questa forma di certificazione, quindi sappiamo che ogni tot numero di anni vi sarà questa spesa.
Teniamo conto, altresì, che ci troviamo di fronte una situazione in cui esiste un numero limitatissimo di edifici che sono in qualche modo certificati; pertanto ci troviamo di fronte una vastità di persone che qualora vogliano allegare il documento di certificazione energetica in caso di locazione o di compravendita, dovranno affrontare una spesa non indifferente.
Come dicevamo precedentemente, crediamo che in questi casi sia opportuno che l'istituzione che vuole migliorare le prestazioni energetiche e vuole certificare (far certificare) le abitazioni, stanzi anche dei fondi a favore dei cittadini affinché questo non sia l'ennesimo costo che la burocrazia impone al cittadino, ma possa essere, qualora sgravato di una parte importante del costo stesso, una possibilità che al cittadino si offre.
Per questo motivo, abbiamo previsto questo emendamento, in cui si inserisce in nuovo punto al comma 2, un punto h), in cui la Regione, nelle finalità, prevede e disciplina forme di incentivazioni economiche per i cittadini.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 6, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Ricordo che il numero legale è 30.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Dopo l'articolo dei principi - articolo 1 - questo è l'articolo delle definizioni e degli ambiti applicativi.
Avremmo chiaramente preferito un'applicazione limitata ai nuovi edifici, oppure alle vere e proprie ristrutturazioni importanti, come del resto viene segnalato dall'articolo stesso, cioè superori ai mille metri.
Purtroppo, le prescrizioni vengono poi applicate anche alle ristrutturazioni che potremmo definire "minori", Assessore, quelle degli impianti termici. Questo è un criterio molto largo, così come il fatto che superato, se vogliamo, in parte dall'emendamento che abbiamo già votato sull'articolo 1 e dagli emendamenti che voteremo (spero) sui prossimi articoli - il certificato energetico applicato sostanzialmente a tutti gli edifici poteva costituire, come avevo già precisato durante la discussione generale, un appesantimento non indifferente, sia per chi magari acquista o costruisce casa, sia per chi affitta.
Oggi speriamo di addivenire anche a dei momenti di compensazione, che diano maggiore tranquillità a queste categorie di cittadini. Resta il fatto che ripartire da zero sugli edifici nuovi, poteva essere un inizio più graduale e, quindi, più rispettoso delle esigenze dei piemontesi.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia e Vignale: Articolo 3, comma 1, lettera j Al primo capoverso sostituire "organismi edilizi" con "edifici" ed al secondo capoverso sostituire "organismo edilizio" con "edificio".
Emendamento rubricato n. 8 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia e Vignale: Articolo 3, comma 1, lettera j Dopo la parola "precedente" cassare il seguente periodo: "Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'involucro dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
I due emendamenti che illustriamo insieme sono differenti; uno è di forma e l'altro è di sostanza. L'emendamento rubricato al numero 7 ancorché l'Assessore abbia fatto riferimento a quanto viene utilizzato nel Testo Unico, si riferisce agli "organismi edilizi" ed appare proprio una di quelle modalità di scrittura tipica di molte leggi italiane, in cui vi sono dei vocaboli che ritroviamo solo ed esclusivamente nelle leggi stessi. Per cui ci pareva che la parola "edificio" fosse più rispondente a quello che è non soltanto un italiano corretto, ma anche alla comprensione della legge stessa.
Al di là di questo, ci pareva invece che l'emendamento n. 8, che risponde ad altri emendamenti presentati e ad alcune riflessioni che abbiamo fatto, sia più importante.
Lo diceva prima il collega Botta; noi di fatto introduciamo una legge sulla miglioria della prestazione energetica e sulla certificazione all'interno di un panorama che non vede praticamente alcuna casa certificata. Esistono già da tempo alcune imprese che fanno certificare alcuni edifici, ma dove abbiamo una percentuale infinitesimale di abitazioni della nostra Regione che sono certificate, avremmo preferito una via più graduale rispetto alla certificazione e agli adempimenti, credendo che la legge, così come veniva ricordato all'art. 2, comma 2, sia un po' troppo stringente e vada a prevedere la certificazione per un numero di aspetti che sono quelli normali della manutenzione o della vita di una casa, cioè la manutenzione straordinaria, il cambio degli impianti di riscaldamento e quant'altro.
In tal senso ci sembrava che definire la "ristrutturazione edilizia come gli interventi rivolti a trasformare gli organismi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare in tutto o in parte nell'organismo edilizio diverso dal precedente" fosse l'identificazione di ristrutturazione più opportuna.
Quindi, vale qui come valeva per l'articolo 2, affiancare alle nuove costruzioni i casi di ristrutturazioni importanti di un edificio che, in alcuni casi, equivale a quello di una nuova costruzione.
Ci pare invece che prevedere il ripristino e la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'involucro dell'edificio, l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti - quindi è sufficiente che uno modifichi ed inserisca nuovi elementi di impianti per dover sottostare a quanto è previsto dalla presente legge - ci sembra che sia un passo troppo lungo che viene fatto, ma avremmo preferito, anche rispetto ai tempi (ma questo lo vedremo in un altro articolo) una maggiore gradualità di questi interventi, anche perché vi è un oggettivo timore.
Prevedendo di fatto poco più di due anni di applicazione nell'andare a regime rispetto alla presente legge, non so neppure se esista un mercato che sia in grado di offrire una manodopera e se vi siano delle imprese in grado di offrire quella che sarà la richiesta rispetto a quanto la legge prevede. È un po' come quando nel 1990 uscì la legge n. 46 in merito all'adeguamento degli impianti elettrici.
In realtà, vi era una domanda decisamente superiore a quella che era la possibilità di intervento da parte di imprese o artigiani nelle abitazioni.
Questo è il nostro timore, perché quei casi hanno spesso prodotto un aumento dei costi ed è ovvio che se si ha un maggiore mercato e maggiori richieste, ci si può anche permettere di alzare i costi. In realtà, non ho una concorrenza, perché è una concorrenza verso l'alto e non certo verso la riduzione del prezzo.
Il timore che noi nutriamo è questo e crediamo che alcune delle indicazioni che abbiamo dato cerchino di mitigare questo aspetto. Proprio per questi motivi, e non sulla filosofia generale che sta dietro alla legge e va sull'applicazione immediata e non pregressiva, abbiamo alcune perplessità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Noi vediamo proprio da questo articolo, in particolare nel comma che è oggetto anche del nostro emendamento, lo scontro un po' di due filosofie e di due approcci rispetto a questa legge: un approccio assolutamente estensivo dato dalla Giunta, e un approccio a mio avviso più ridotto, ma anche più ragionevole proposto dall'emendamento che il Gruppo di Alleanza Nazionale ha presentato.
proprio sulla definizione di "ristrutturazione edilizia" che noi continuiamo a richiamare l'interesse dei legislatori interessati a tutt'altra cosa, perché la definizione di ristrutturazione edilizia è troppo amplia, quando invece si prevede semplicemente l'inserimento di nuovi elementi o di impianti.
Vorrei che l'Assessore ci desse qualche spiegazione di cosa vuol dire "nuovi elementi o di impianti".
un'interpretazione molto larga che creerà dei grandi problemi a tanti cittadini piemontesi, non ultimo per la ragione che già accennava il collega Vignale.
In questo caso, lo vedremo negli articoli successivi, bisognerà formare centinaia e migliaia di tecnici affinché siano in grado di rispondere alle giuste esigenze che la legge ribadisce.
Vedrete che non è vaticinio di poco conto quello che possiamo fare dicendo che tra un anno e mezzo, a quattro-cinque mesi dalla scadenza della legge, cioè dell'inizio di applicazione vero e proprio della legge, verremo in aula a posticipare il termine perché non sarà materialmente possibile mettere a norma tutti gli impianti, tutti gli edifici e tutte le proprietà immobiliari del Piemonte in un termine così breve ed avendo la necessità di formare ancora tutti i professionisti.
Ripeto che è una legge importante, ma a mio avviso andava assunta con una gradualità ed una cautela che forse è mancata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Abbiamo fatto già un'ampia discussione, quindi non rispondo sulla sostanza, anche se sono argomenti di grandissima importanza.
Solo per dire che c'è un parere negativo, pur condividendo il senso rispetto al lessico che utilizziamo. Per evitare confusioni il lessico è corrispondente a quanto risulta nel Testo Unico dell'edilizia, quindi ritengo più opportuno lasciare la terminologia, pur condividendo che noi abbiamo dei termini barocchi che usiamo nelle nostre tesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Barassi, Muliere Lepri: All'articolo 4, comma 1, dopo le parole "dell'edificio" è soppressa la parola "non".
La parola alla Consigliera Barassi per l'illustrazione dell'emendamento.



BARASSI Paola

Si tratta di un emendamento tecnico. A seguito di una riformulazione tecnica dell'articolo, da parte degli Uffici, c'è stato un refuso per cui non è stata cancellata la parola "non". L'emendamento propone esclusivamente, di cancellare il "non" per avere la formulazione corretta del testo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 9 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 5, comma 5, sostituire il seguente periodo "...Nella parte dell'edificio visibile all'esterno" con "in luogo facilmente visibile al pubblico".
La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione dell'emendamento.



VIGNALE Gian Luca

Per dare omogeneità agli edifici, tanto quelli privati quanto quelli di edilizia pubblica, considerato che l'attestato, la targhetta deve essere affissa in luogo facilmente visibile al pubblico, ci sembrava che la stessa valutazione andasse fatta per gli edifici di nuova costruzione, o soggetti a ristrutturazione in edilizia privata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per il parere della Giunta.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Parere favorevole della Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9 con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2 presentato dai Consiglieri Barassi, Muliere Lepri: All'articolo 5, comma 12, dopo le parole "Per gli edifici esistenti, nei casi di compravendita o locazioni," aggiungere le seguenti: "e per gli edifici di cui all'articolo 2, comma 2, lettera a)".
La parola alla Consigliera Barassi per l'illustrazione dell'emendamento.



BARASSI Paola

Anche questo è un emendamento tecnico ed è un'integrazione che serve a coprire un vuoto normativo.
Con la formulazione precedente la ristrutturazione di edifici con superiore utile fino a 1.000 metri quadrati, o su porzioni di edifici con superiore utile superiore a 1.000 metri quadrati, sarebbe rimasta esclusa dalla disciplina della certificazione energetica. Questa integrazione serve per avere un'uniformità rispetto a tutti gli edifici.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà per dichiarazione di voto sull'articolo 5.



BOTTA Marco

Questo è un articolo assai importante - sebbene lo siano tutti - perch contiene tutta una serie di prescrizioni cogenti, sempre relative alla certificazione energetica degli edifici, che è, forse, la grande protagonista dell'intera legge, in particolare di questo articolo.
Oltre che su altri punti (alcuni oggetto di emendamenti già esaminati) la nostra attenzione veniva attirata da questo comma 7, dell'articolo 5 relativo alla durata e alla validità temporale dell'attestazione della certificazione. Per carità, poi ci sarà una norma dell'Unione Europea o di San Marino che ci obbliga a rinnovare ogni dieci anni, ma mi chiedo se anche in questo caso, non siamo più realisti del re: se un edificio ha ottenuto la certificazione energetica e nei dieci anni successivi non ha compiuto modifiche - nel caso le avesse compiute rientrerebbe nei casi che abbiamo già visto di ristrutturazione - perché dobbiamo obbligare a rinnovare la certificazione energetica, sopportando ulteriori costi? vero che si tratta di "edificio", ma in realtà si parla di ogni singola unità immobiliare, perché la certificazione energetica ce l'ha ogni singola unità immobiliare di un edificio, quindi vale per tutto il patrimonio immobiliare. Magari tanti manutentori o tanti tecnici saranno contentissimi, però mettendoci dalla parte del cittadino - aspetto che non ci compete, perché dovrebbero valutarlo le associazioni dei consumatori il pensare di rinnovare ogni dieci anni una certificazione, anche senza aver apportato modifiche, ci pare oggettivamente una forzatura.
Purtroppo non siamo riusciti a presentare un emendamento, ma volevo che rimanesse a verbale che sull'articolo il voto non sarà positivo.



PRESIDENTE

Registriamo, dunque, la dichiarazione del Consigliere Botta e procediamo alla votazione dell'articolo 5.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia e Vignale: Articolo 7, comma 2 Al secondo capoverso sostituire "asseverata dal Direttore" con "del Direttore" e al quarto capoverso sostituire "predetta osservazione" con "predetta perizia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Ormai, più che fare le leggi, recepiamo le leggi o le indicazioni altrui, perché ci pare che l'Assessore ci abbia spiegato che c'è una norma superiore - da cui derivano tutta una serie di conseguenze - che richiede l'asseverazione.
Pongo una domanda e, in un certo senso, mi rispondo da solo.
L'asseverazione è, evidentemente, una pratica che comporta costi che ripartiti nell'ambito di una grande unità immobiliare, diventano ridicoli o comunque limitati, ma negli altri casi no. Parliamo comunque di un costo che va ad aggiungersi a quelli già previsti per ogni unità immobiliare.
Noi pensavamo, quindi, che potesse essere possibile - ma è una domanda retorica - sostituire il discorso dell'asseverazione con la perizia, che comporta oneri minori per i cittadini.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Non è una domanda retorica. Per la verità, è ovvio che noi applichiamo in questo caso, il decreto legislativo n. 192/2005, emanato nel Governo precedente (lo dico solo per precisare che in questa vicenda c'è continuità, fortunatamente).
Però, in sede di Commissione ambiente, potremo certamente approfondire la questione, anche relativamente agli punti rilevati in questa legge ovvero l'asseverazione, le multe e il punto precedente, che non è stato oggetto di emendamento ma di segnalazione, sui quali, certamente, per quella che potrà essere la nostra posizione anche su semplificazioni possibili, dopo averne valutato la sostanza, si potrà ovviamente inviare richieste di revisione del testo (questo non rappresenta certo un problema) oppure comprendere meglio quale può essere una nostra autonomia regionale di cui possiamo farci carico.
In maniera più complessiva, non credo che sia una domanda retorica. In questo momento ritengo che sia corretto approvare la norma in questo modo pertanto il parere è negativo su questo emendamento, ma non sul problema.
In questo caso, in termini di sostanza, l'asseverazione rappresenta una garanzia. Vedremo di ragionarci ancora.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10 con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: All'art. 8, dopo il comma 1 inserire il seguente comma 1 bis: "Nel caso di ristrutturazione il maggior spessore delle murature perimetrali, resosi necessario al fine del miglioramento dei livelli di isolamento termico ed acustico o di inerzia termica e contenuto in massimo 15 cm, non pregiudica le distanze di rispetto delle confrontanze tra proprietà distinte".
Non essendoci richieste di illustrazioni e dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 10, comma 3 sopprimere la parola "manutentore" e sostituire con "Responsabile dell'esercizio e manutenzione".
Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato questo emendamento perché riteniamo che al comma 3 dove si dice che "copia del rapporto di controllo tecnico provvisto di bollino verde è inviata dal manutentore in forma cartacea o elettronica alla Provincia", ritenevamo fosse meglio individuare il Responsabile dell'esercizio e manutenzione come il soggetto che dovesse inviare la copia del rapporto di controllo tecnico, essendo il Responsabile dell'esercizio e manutenzione colui il quale già si occupa della gestione amministrativa e non solo della caldaia.
Pertanto, ci sembrava che individuare non il manutentore, ma colui il quale si occupa dell'esercizio e manutenzione fosse più adeguato alla richiesta, che peraltro è di natura soprattutto amministrativa e non tanto legata alla verifica dell'impianto termico al Responsabile dell'esercizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Devo dire che invece il senso è proprio così. Infatti mi dispiace che non sia stato ritirato.
Le dizioni sono quelle che abbiamo ereditato, il manutentore è il soggetto tecnicamente qualificato e il responsabile è di fatto il proprietario. Quindi, è proprio nell'ottica indicata dal Consigliere Vignale.
Il nostro parere sull'emendamento è negativo, ma il fine è assolutamente lo stesso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Il testo dell'articolo 12 viene completamente eliminato e sostituito con il presente: "Art. 12 (Soggetti competenti) 1. Sugli impianti con bollino verde le Province, anche avvalendosi dell'ARPA, effettuano ispezioni a campione, volte ad accertare la rispondenza delle condizioni di esercizio e manutenzione rispetto a quanto dichiarato nel rapporto di controllo tecnico, nonché verifiche sulla sussistenza dei requisiti delle imprese di manutenzione autorizzate ai sensi dell'articolo 11 e sulla correttezza e regolarità del loro operato secondo i criteri dettati dalla Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 20, comma 1, lettera m).
2. Le Province, nel rispetto dei criteri individuati dalla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 20, comma 1, lettera j), svolgono le ispezioni sugli impianti termici privi del bollino verde, nonché sui sistemi di condizionamento d'aria al fine di verificare l'osservanza delle norme relative all'esercizio e manutenzione.
3. Le province possono delegare le funzioni di cui ai commi 1 e 2 agli enti locali, previo accordo con i medesimi.
4. Le province e gli enti locali effettuano le ispezioni di cui ai commi 1 e 2, incaricando anche organismi esterni, in possesso dei requisiti di cui all'allegato 1 del decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 551 (Regolamento recante modifiche al DPR 26 agosto 1993, n. 412 in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia).
5. I soggetti che effettuano le ispezioni si avvalgono esclusivamente di tecnici in possesso dei requisiti di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a) e b) della legge 5 marzo 1990, n. 46 (Norme per la sicurezza degli impianti) o che hanno ottenuto il riconoscimento di verificatori tramite esame ENEA e/o abbiano svolto per almeno due anni la funzione di verificatori per conto delle Province o di ARPA; per entrambi i soggetti che effettuano le ispezioni è necessario il possesso dell'attestato di partecipazione ad appositi corsi, disciplinati ai sensi dell'articolo 20 comma 1, lettera k).
6. Le province inviano annualmente alla Regione, in formato elettronico una relazione riportante le attività eseguite in materia di ispezione degli impianti termici e dei sistemi di condizionamento d'aria nel corso dell'anno precedente.".
Emendamento rubricato n. 5 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore De Ruggiero: Art. 12, al comma 1, prima riga, le parole "la Regione" sono sostituite con le parole "le Province".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Con tale emendamento proponiamo invece che: "la Regione, avvalendosi di ARPA", si dica "la Provincia, avvalendosi di ARPA". Ho chiesto ai Consiglieri del Gruppo di Alleanza Nazionale di ritirare il loro emendamento perché il senso è questo. L'unica vera variazione è questa. Gli uffici provvederanno a cambiare qualche plurale o qualche singolare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Siamo a favore dell'emendamento presentato dalla Giunta perché è sostanzialmente simile a quello che aveva presentato il nostro Gruppo consiliare. Riteniamo opportuno che le verifiche siano svolte dalle Province per una serie di motivi. Un dato è di carattere di omogeneità.
Le Province, già adesso, attuano delle valutazioni biennali rispetto alla caldaie. Un compito che hanno assunto in anni passati. Crediamo che sia da parte dei cittadini sia delle imprese ci sia un'abitudine nel relazionarsi con l'Ente provinciale.
Vi è un altro aspetto che credo interessi non poco. Infatti una delle proposte avanzate dall'UPI alla Regione era relativa all'introito che le Province potranno utilizzare tramite questa delega.
Crediamo opportuno individuare il soggetto più idoneo - stiamo parlando di un numero che non so quantificare, ma certamente di alcuni milioni di euro complessivamente - nelle otto Province. Prevedere che andranno alle Province, non avocarlo come Regione Piemonte, è un dato positivo.
Tutti comprendono che, sul bilancio regionale, una cifra simile ha un impatto che non è rivoluzionario, su quello delle Province, invece, ha un risvolto che, economicamente, è decisamente più importante.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 13 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero Il comma 2 è così sostituito: 2. Nell'ambito delle misure dirette all'incentivazione del risparmio energetico, i consumi possono promuovere la realizzazione di interventi di chiusura con materiali isolanti del basamento di edifici realizzati su pilotis." La parola all'Assessore De Ruggiero, per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Ci sono, ovviamente, delle ricadute che riguardano alcune possibilità da parte dei Comuni, di intervenire migliorando la legge (credo che ve ne siano almeno tre).
I Comuni possono, nella loro autonomia, prevedere riduzioni degli oneri di urbanizzazione laddove ritengano che sia possibile e rappresenti un meccanismo incentivante.
Possono andare verso un "non conteggio" nella cubatura dell'aumento di spessore delle pareti, laddove questo garantisce le distanze ma nello stesso tempo rende migliore il rendimento energetico negli edifici.
Infine, su sollecitazione di più Consiglieri, c'è un punto delicato riguardante i piani pilotis (che personalmente apprezzo dal punto di vista estetico), che da un punto di vista del rendimento energetico degli edifici, rappresentano una dispersione termica. Anche in questo caso stiamo affidando alla saggezza delle Amministrazioni comunali la possibilità - perché di questo parliamo - di rifare dei conti: se si arriva ad un risparmio energetico in coerenza con la legge, riteniamo che i Comuni possano valutare l'opportunità di parziali tamponamenti dei piani pilotis.
Credo che sia un punto correttamente lasciato dal Consiglio regionale all'autonomia e alla saggezza del livello comunale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere soddisfazione per l'emendamento presentato dall'Assessore, che ha visto il Gruppo di Forza Italia presentare una proposta di legge in tal senso, e l'Assessore Conti impegnato ad approfondire l'argomento e suggerire proprio l'aspetto del risparmio energetico.
Era giusto prendere il "treno" di questa legge per iniziare un primo percorso volto al recupero dei piani pilotis.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 18 Emendamento n. 14, presentato dal Consiglieri Casoni, Boniperti, Botta Ghiglia e Vignale: Articolo 18, comma 1 Al terzo capoverso sostituire "almeno il 60 per cento" con "almeno il 40 per cento".
Emendamento n. 15 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti, Botta Ghiglia e Vignale: Articolo 18, comma 2 Cassare il seguente periodo: "...con fonte rinnovabile differente".
La parola all'Assessore De Ruggiero, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 19.
Emendamento rubricato n. 16 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia: Art. 19, comma 2, dopo le parole "impianti termici individuali" si aggiungono le seguenti parole: "con particolare riferimento agli edifici ubicati nei comuni definiti turistici ed agli edifici in cui più del settanta per cento degli appartamenti sono dotati di un impianto di riscaldamento autonomo." La parola al Consigliere Vignale per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'articolo in oggetto è uno di quelli che ci poneva più timore rispetto alla legge in oggetto e devo dire che molti dei timori potranno essere fugati o meno rispetto a quanto previsto dal comma 2, cioè il Regolamento della Giunta regionale con cui stabilirà modalità e casi in cui è possibile installare impianti termici individuali. Difatti è un po' un paradosso; la mia generazione è cresciuta, soprattutto quando eravamo più giovani, con il mito del risparmio energetico grazie all'impianto autonomo.
Quindi, ci spiegavano che i paesi nordici, grazie all'impianto autonomo, avevano risparmiato il 25% della produzione di energia o quant'altro. Cambiano gli anni - ma non molti per la verità perché non stiamo parlando di molti anni fa - e rilevo che le case tuttora o fino a pochissimi anni venivano costruite con l'impianto autonomo; addirittura alcune Amministrazioni comunali per lunghi anni hanno dato degli incentivi affinché si passasse da un riscaldamento centralizzato ad un riscaldamento autonomo, in particolare nelle grandi città, perché ovviamente la gestione del calore dal pianterreno all'ultimo piano è profondamente differente.
L'attuale legge dice invece che gli edifici nuovi e quelli soggetti agli interventi di quell'articolo 2, comma 2, lettere d) ed e) sono dotati di impianto centralizzato di produzione di acqua calda sanitaria e riscaldamento nonché di sistemi automatizzati di termovalorizzazione e contabilizzazione individuale del calore.
Rimane pertanto - ed è certamente positiva - la parte relativa ad un pagamento pro capite rispetto a quanto consumato.
fuori discussione che esiste un problema, rispetto a quelle che sono le seconde case, in particolar modo nelle aree turistiche, in molte delle quali vi è una persona che abita per 365 giorni essendo residente e non turista.
Esiste altresì un problema legato a non far sì che nelle case magari di recente costruzione o certamente non molto vecchie, qualora un condomino o qualche condomino si trovi nelle condizioni di dover cambiare il proprio impianto termico, in qualche modo non coinvolga e non obblighi ai sensi della legge tutti gli altri condomini a fare altrettanto.
Ovviamente quello non lo otterremmo, ma otterremmo un cambiamento della caldaia fatto in modo non trasparente almeno da un punto di vista dell'esecuzione dei lavori e dell'evidenza fiscale.
Il nostro emendamento chiede alla Giunta che, nella definizione delle modalità di esenzione del comma 1, si tengano in particolare riferimento gli edifici ubicati nei Comuni definiti turistici e gli edifici in cui più del 70% degli appartamenti sono dotati di un impianto di riscaldamento autonomo.
Credo che con queste indicazioni la Giunta, anche su altre valutazioni che la stessa potrà fare, potrà consentire di far sì che le nuove costruzioni possano utilizzare questo sistema, ma tenendo anche conto delle vocazioni dei territori in cui queste nuove costruzioni vengono realizzate.
E' ovvio che la costruzione di un edificio che ha finalità turistiche in Comuni che hanno vocazione turistica è assolutamente differente sia per consumo termico sia per modalità di utilizzo del medesimo rispetto ad un edificio cittadino.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Comprendo le ragioni dell'emendamento. Per la verità è abbastanza inusuale che a fronte di un Regolamento, che poi sarà portato all'attenzione della Commissione e di cui abbiamo già discusso - vale a dire quali erano i criteri e i limiti che debbano avere poi i regolamenti presentati dalla Giunta - entriamo troppo nello specifico.
Però comprendo bene che il tema è delicato e quindi c'è questa volontà di entrare nello specifico.
Da un punto di vista tecnico entrare in un'ottica delle percentuali pu rappresentare addirittura qualcosa di controproducente. Suggerirei di fermarmi, perché effettivamente è una tipologia a se stante la logica dei Comuni turistici. È vero che c'è un'altra tipologia proprio di fruizione delle abitazioni, c'è un'altra tipologia anche di costo del riscaldamento.
Quindi, se i Consiglieri sono d'accordo, sarei per fermarmi sul punto che recita "con particolare riferimento agli edifici ubicati nei Comuni definiti turistici", perché ci rende anche più semplice una maggior elasticità nei punti successivi nell'elaborazione del provvedimento.
Se siamo d'accordo, proporrei di fermarmi al punto dei Comuni turistici che rappresenta una caratteristica a parte per la verità.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, è stata avanzata una proposta di riformulazione dell'emendamento.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Nel merito a noi non interessa la percentuale, ma interessa però molto che vengano individuate due tipologie che possano essere esentate dal regolamento della Giunta. Da una parte vi sono i Comuni, poi mi permetto di dire che dovevamo trovare una definizione che fosse in qualche modo scientifica; quindi, vi sono i Comuni turistici, perché poi abbiamo una fascia di Comuni che non sono definiti turistici, ma che turistici sono.
Poi sarà compito della Giunta valutare, noi diamo la prima indicazione.
Alla seconda noi teniamo moltissimo, non tanto sulla percentuale perché se vogliamo la percentuale possiamo anche non metterla e dire "gli edifici in cui la maggioranza degli appartamenti" oppure "un gran numero" oppure "è prevalente", ma secondo me dobbiamo dire "non riguardanti i Comuni turistici". L'Assessore lo sa perché ne abbiamo parlato, perché è ovvio che se nel Comune di Torino vi è un'abitazione costruita nel 1985 che ha interamente gli impianti autonomi, ma che ricade, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, lettere d) ed e), nei casi in cui non può mantenere un impianto autonomo ma deve rivedere interamente il proprio impianto. Ci troviamo di fronte ad un problema che ha un carattere economico, innanzitutto, e pone anche una serie di problemi.
vero quello che dice l'Assessore che l'indicazione rispetto ai regolamenti, solitamente, non si danno in legge. Tuttavia, è altresì vero che ci troviamo di fronte, secondo noi, ad una situazione particolarmente sensibile. Siamo disposti a riformulare l'emendamento se c'è una proposta dell'Assessore in cui si comprendono le finalità. Comunque ci dovrà essere un regolamento di Giunta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per il parere della Giunta.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

chiaro il senso. Proporrei di aggiungere, se è possibile, al comma 2: "Con particolare attenzione agli edifici ubicati nei comuni definiti turistici e agli edifici esistenti a prevalente dotazione di impianti di riscaldamento autonomo".



PRESIDENTE

Se ho ben capito, la riformulazione proposta dall'Assessore è la seguente. Dopo le parole "impianti termici individuali" si aggiungono le seguenti parole "con particolare attenzione agli edifici ubicati nei comuni definiti turistici e agli edifici esistenti a prevalente dotazione di impianto di riscaldamento autonomo".
Consigliere Vignale, va bene? Consideriamo riformulato, secondo il testo che ho letto, l'emendamento presentato dal Consigliere Vignale.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Volevo rivolgere una domanda all'Assessore rispetto a questa nuova riformulazione.
Poiché gli edifici sono per la maggioranza dotati di un impianto di riscaldamento autonomo e l'Assessore ha parlato di edifici esistenti, mi chiedevo se anche rispetto agli edifici ubicati nei comuni definiti turistici, quando si parla di eventuale possibilità di installare impianti termici individuali, si tratta di nuovi edifici o quelli esistenti, in ristrutturazione? Proporrei che fosse per le ristrutturazioni, quindi per gli edifici esistenti, ma volevo un chiarimento da parte dell'Assessore.



BARASSI Paola

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



BARASSI Paola

Il punto è abbastanza semplice. Noi stiamo chiedendo di predisporre una centralizzazione. Per fare ciò occorre un passo successivo di Giunta. Qui stiamo solo dicendo: quali sono gli edifici nei quali è possibile - a partire da un'idea che tutto sia centralizzato - installare impianti termici individuali? Per la verità è possibile esaminare questa tipologia nei comuni definiti turistici e quelli in cui c'è già una sostanziale prevalenza di edifici con riscaldamento autonomo.
Gli edifici di nuova costruzione hanno una loro regolamentazione che è oggetto di successiva regolamentazione. Il nuovo, in questo momento, vale anche per i turistici, ma la distinzione per questi non l'abbiamo ancora fatta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16 così come riformulato, con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 17 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: art. 20, comma 10, terzo capoverso sostituire "...da euro 1.000,00 a euro 6.000,00" con "da euro 500,00 a euro 3.000,00".
Emendamento rubricato n. 18 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 20, si elimina l'intero comma 11.
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 17 e 18, il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Al comma 10, del terzo capoverso, riteniamo che la sanzione prevista che va da 1.000 euro a 6.000 euro, debba essere ridotta con una sanzione da 500 euro a 3.000 euro. Teniamo conto che stiamo parlando di un tecnico dell'impresa incaricata del controllo e della manutenzione, punito con una sanzione amministrativa da euro 1.000 a euro 6.000. Per carità, è doveroso che un'istituzione, quando emana una legge, preveda anche sanzioni per il mancato rispetto della medesima. Ma ci sembrano oggettivamente troppo onerose per questo tipo di mancanza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero, per esprimere il parere della Giunta regionale.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Speravo che il Consigliere Vignale mi evitasse di segnalare che questo emendamento non è accoglibile, perché è presente nel decreto legislativo n.
192, articolo 15, comma 6, emanato da un Governo che non godeva della mia fiducia (questo era solo per sottolineare che stiamo parlando dell'applicazione di un decreto legislativo non votato da noi).
Su questo emendamento, il parere è negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Assessore, lei dimentica che il Governo è cambiato e la gente non arriva più alla quarta settimana.
Bisogna diminuire le sanzioni, perché altrimenti - poveretti - non arriveranno più neppure alla seconda settimana!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17, con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore De Ruggiero, per esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 18.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il parere è negativo - anche se si coglie il senso dell'emendamento perché renderebbe meno efficaci le disposizioni. Ovviamente, stiamo parlando di controlli.
Eliminare completamente il comma 11 dall'articolo 20 renderebbe meno cogente tutto l'impianto dei controlli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Abbiamo proposto l'eliminazione del comma 11 perché poter prevedere la sospensione di un'impresa autorizzata per un anno dall'elenco di cui il comma 11, e addirittura per due anni se l'ARPA riscontra che nel corso dei cinque anni in relazione ad almeno tre impianti oggetto di "bollino verde" non sono state segnalate le anomalie accertate in materia di sicurezza dell'impianto termico, ci pare oggettivamente gravoso.
Rileviamo che la sospensione e l'impossibilità lavorativa per un anno due o tre per un'impresa artigiana o per un'impresa di medie dimensioni (ma anche di grandi dimensioni) corrisponda al fallimento.
Credo che non ci possa essere nessuna legge di nessuna istituzione che abbia come vocazione quella di far fallire un'impresa.
Ritengo che le leggi debbano essere sì severe, ancora di più se si riscontra una continuità nel non rispetto...



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri ad abbassare il tono di voce o a continuare a dialogare all'esterno dell'emiciclo, specialmente la forte componente cuneese che si trova al centro e trasversalmente blocca i lavori!



VIGNALE Gian Luca

Vede, Presidente, noi proviamo a fare una previsione: oggi questa legge passa nella trasversale non curanza. Noi abbiamo il timore - è per questo che esprimeremo un voto contrario (adesso lo faccio come parentesi) - che quando la legge entrerà in vigore, man mano che la gente inizierà a dover vendere, affittare, cambiare l'impianto termico o quant'altro, non ci si potrà non rendere conto degli effetti secondo noi nefasti, non rispetto ai principi, ma rispetto alla rigidità di questa legge.
Il comma 11 ne è un esempio. Come dicevamo, non capiamo per quale motivo - questa è la ragione della cassazione dell'articolo un'istituzione, per quanto voglia porre una sanzione, che è sacrosanta per far rispettare la legge, possa avere come finalità quella di far chiudere un'impresa. Richiama un po' la battaglia condotta dai commercianti rispetto al mese di sospensione o addirittura alla revoca della licenza a fronte di scontrini non emessi.
Teniamo conto che stiamo parlando di rapporti di prove in cui non sono state segnalate le anomalie accertate in materia di sicurezza dell'impianto termico. Ciò significa che io - impresa - ho accertato una anomalia, ma non l'ho segnalata. Provare che in malafede ho accertato un'anomalia e non l'ho segnalata, e non che magari non ho i rilevatori o la competenza per segnalare un'anomalia accertata, credo che sarà molto complesso.
Credo, altresì, che se avessimo inteso, piuttosto, prevedere un provvedimento che andava ad alzare le sanzioni economiche, così come negli altri commi (partiamo da 5.000 euro nei confronti del costruttore a 500 euro nei confronti del responsabile dell'esercizio) senza prevedere né la sospensione di un anno, né addirittura la sospensione per due anni, avremmo fatto una cosa buona, tanto nel garantire che la legge venisse rispettata quanto nel garantire che nessuna impresa possa chiudere per responsabilità di un'Amministrazione pubblica o di una legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18 con il parere contrario della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 24 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore De Ruggiero: A seguito dell'emendamento all'art. 12, comma 1, il comma 16, seconda parte dell'art. 20 viene così modificato: "le violazioni di cui ai commi 1, 2, 12 e 13 sono accertate dalla Regione che applica le sanzioni e introita i relativi proventi. Le violazioni di cui ai commi 3, 4, 5, 6, 7, 14 e 15 sono accertate dal Comune competente per territorio che applica le sanzioni e introita i relativi proventi, le violazioni di cui ai commi 8, 9 e 10 sono accertate a seguito delle ispezioni di cui all'art. 12 dalla provincia competente per territorio, o dall'ente locale delegato, che applica le sanzioni e introita i relativi proventi".
La parola all'Assessore De Ruggiero per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

In base alla modifica dell'articolo 12 in cui abbiamo attribuito compiti e responsabilità alle Province, bisognava rivedere tecnicamente solo gli introiti e la definizione degli introiti suddivisi per Regione Provincia e Comuni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24 con il parere favorevole della Giunta regionale, espresso dall'Assessore De Ruggiero.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 20, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 19 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Dopo l'articolo 20 viene inserito il seguente articolo: "Art. 20 bis (Beneficiari) 1. I cittadini piemontesi otterranno contributo in conto capitale per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e di certificazioni degli edifici di cui alla presente legge.
2. La Giunta regionale entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge predisporrà relativo regolamento per la concessione dei contributi." Emendamento rubricato n. 20 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 21, dopo il comma 3, si aggiunge il seguente comma 4: "4. La Giunta regionale, sentite le Commissioni consiliari competenti delibera i criteri e le modalità per la concessione di contributi in conto capitale per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e di certificazione degli edifici di cui alla presente legge." La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sembrava impossibile definire "i cittadini piemontesi otterranno contributo" mentre nell'articolo 21 - e sono d'accordo con l'emendamento presentato - è possibile dire che "la Giunta regionale definisce i criteri per i contributi".
In quel caso tutto fila.
C'è stata una piccola incomprensione tecnica, quindi non dovrebbe esserci un articolo 20 bis, mentre l'articolo 21 viene adeguatamente completato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Facciamo contestualmente anche l'emendamento n. 19 e il n. 20, nel senso che ritiriamo l'emendamento n. 19, manteniamo l'emendamento n. 20 che si va a legare con il punto h) previsto nell'articolo 1.
Nell'articolo 1 abbiamo inserito nelle finalità il fatto che la Regione predisponesse forme di incentivazione economiche per i cittadini.
Individuate le finalità, il comma 4 dell'articolo 21 è in qualche modo la modalità legislativa con cui andiamo ad individuare i criteri con cui verranno concessi i contributi, dando come sempre la competenza alla Giunta regionale che sentirà le Commissioni competenti per presentare un regolamento o comunque le modalità di concessione del contributo stesso. A queste sono poi legati gli emendamenti che illustreremo successivamente rispetto alla parte economica.



PRESIDENTE

Procediamo però secondo l'ordine. È stato ritirato l'emendamento n. 19.
Devo procedere alla messa in votazione dell'emendamento n. 21, che riguarda l'articolo 21, comma 3; successivamente voteremo l'emendamento n. 20.
Quindi, iniziamo con l'emendamento n. 21, sul quale interviene il Consigliere Botta.



BOTTA Marco

In conseguenza a tutto il discorso fatto in questo paio di ore la richiesta era di allungare i termini di entrata in vigore della norma, in particolare poi del certificato energetico e delle conseguenti applicazioni.
Riteniamo che lo spostamento al 2012 possa essere sufficiente per dare modo innanzitutto di formare i tecnici competenti alle certificazioni e poi di dare la possibilità a tutti i piemontesi che hanno un'abitazione o che stanno in un immobile di mettersi in coda e di ottenere, a prezzi calmierati e non a prezzi alti in virtù anche della pressione derivante da un termine di scadenza così vicino, la certificazione energetica, anche favorita dalle norme di finanziamento che sono state introdotte e che verranno poi meglio definite dalla Giunta regionale.
Quindi, la richiesta è di allungare i termini affinché queste due esigenze, quella della formazione dei tecnici e quella della possibilità dei cittadini di mettersi in regola, siano adeguatamente unite.
L'allungamento di tre anni riteniamo possa essere un fatto positivo.
Innanzitutto lanciamo un messaggio oggi sulla necessità di adeguarsi alle disposizioni europee e alle disposizioni nazionali, ma diamo anche una tempistica umana ai tanti cittadini che dovranno poi impegnarsi su questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 21, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 22.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 23 Indìco la votazione palese sull'articolo 23.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 24 Emendamento a firma del Consigliere Ricca che recita: All'articolo 24, comma 2 si propone dopo le parole "la Giunta regionale" di sopprimere le parole "ogni tre" e sostituirle con le parole "dopo due". Si propone di inserire un comma 2 bis "le successive relazioni avranno cadenza triennale".
La parola al Consigliere Ricca per l'illustrazione.



RICCA Luigi Sergio

Questa legge avrà un impatto forte soprattutto sul patrimonio edilizio esistente. Assegno grande importanza alla clausola valutativa prevista dall'articolo 24 e ritengo opportuno che, in sede di prima applicazione, la relazione che fornisce le indicazioni e la relazione ai quesiti che l'articolato propone, vengano effettuate ad una cadenza di due anni dall'approvazione della legge. Tre anni in sede di prima applicazione mi sembrano eccessivi. Ci consentirebbe, questo, di fare un bilancio dell'impatto effettivo sul territorio e di valutare le eventuali correzioni da apporre, se necessario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero per il parere della Giunta.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Voteremo l'emendamento del Consigliere Ricca, anche perché forse è uno dei pochi che sta seguendo la legge e si rende conto dell'impatto che avrà.
Diluendo il momento della clausola valutativa, spero di poter cambiare qualcosa della legge prima delle elezioni. Ci farete un regalo meraviglioso con questa legge perché, quando entrerà in vigore nel 2009, i piemontesi sapranno sicuramente chi incolpare.
Il Consigliere Ricca, attento a questi aspetti, con il suo emendamento propone un clausola valutativa prima, così, in questi due anni comprenderemo di aver messo una enormità di cose che non vanno e avremmo la possibilità di modificarle.
Siamo assolutamente favorevoli alla proposta del Consigliere Ricca.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 24, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 3, presentato dai Consiglieri Barassi, Muliere Lepri: All'articolo 25 (Abrogazioni), dopo il comma 1, è aggiunto il seguente: "2. E' abrogata la lettera d), del comma 1, dell'articolo 53 della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 (Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59).".
La parola alla Consigliera Barassi per l'illustrazione.



BARASSI Paola

sempre un emendamento tecnico, una norma di coordinamento. Poich nell'articolo 25 viene abrogata la lettera e) del comma 1, dell'articolo 3 della legge regionale n. 23 del 7 ottobre 2002 che fa riferimento alla lettera d) del comma 1, dell'articolo 53, della legge n. 44 del 26 aprile 2000 si riteneva opportuno, nella norma abrogativa, abrogare anche quest'altro comma per coordinamento fra le due leggi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 25, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 22 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 26 (Norma finanziaria) comma 1: eliminare "euro 700,00" e sostituire con "euro 1.700,00".
Emendamento rubricato n. 23 presentato dai Consiglieri Casoni, Boniperti Botta, Ghiglia, Vignale: Art. 26, comma 1, dopo la lettera b) si aggiunge la seguente lettera c): "c) 1.000.000,00 euro per contributi in conto capitale per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e di certificazione degli edifici.".
Prima di procedere alla loro votazione, sulla base dell'articolo 80 comma 3, è necessario che la I Commissione esprima il proprio parere.
Pertanto, il virtù del Regolamento, convoco seduta stante la I Commissione presieduta dal Presidente Ronzani, per esprimere il parere sugli emendamenti n. 22 e 23.
Contestualmente, il Consiglio è sospeso; i lavori riprenderanno alle ore 18.20.
Invito i Commissari della I Commissione a recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.08 riprende alle ore 18.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La I Commissione ha terminato i propri lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Grazie, Presidente.
Ai sensi del terzo comma dell'articolo 80, la I Commissione ha espresso parere favorevole, all'unanimità, al seguente emendamento, interamente sostitutivo dell'articolo 26: "Art. 26 (Norma Finanziaria) 1. Per gli esercizi finanziari 2008 e 2009, è autorizzata nell'ambito delle unità previsionali di base (UPB) 22081 (Tutela ambientale gestione rifiuti Programmazione risparmio in materia energetica Titolo I - spese correnti) e 22082 (Tutela ambientale gestione rifiuti Programmazione risparmio in materia energetica Titolo II - spese in conto capitale) del bilancio pluriennale per gli anni 2007-2009 la spesa pari a 1.700.000,00 euro per ciascun anno, in termini di competenza, è ripartita in: a) 100.000,00 euro per spese correnti volte ad approfondimenti tecnico scientifici e attività di formazione e informazione b) 600.000,00 euro per spese correnti volte a verifiche, ispezioni e monitoraggi in materia di impianti termici e certificazione energetica degli edifici: c)1.000.000,00 euro per contributi in conto capitale per gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche e di certificazione degli edifici.
2. Agli oneri di cui al comma 1 del biennio 2008 e 2009 si fa fronte con le risorse finanziarie individuate secondo le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n.7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n.
2 (legge finanziaria per l'anno 2003).
3. Le somme riscosse ai sensi dell'articolo 20, comma 16 a causa delle violazioni delle norme di cui ai commi 1, 2, 12 e 13 dell'articolo 20 sono introitate nello stato di previsione dell'entrata del bilancio regionale nell'ambito della UPB 0902 (Bilanci e finanze Ragioneria) e sono destinate a finanziare le attività regionali di cui all'articolo 20, comma 17." tutto, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Possiamo considerare ritirati gli emendamenti testé illustrati, previo consenso dei firmatari?



PRESIDENTE

BOTTA Marco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ronzani ha illustrato l'emendamento rubricato n. 26 interamente sostitutivo dell'articolo 26, sottoscritto, oltre che da lui dall'Assessore De Ruggiero e dai Consiglieri Botta e Vignale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
La dichiarazione di voto a nome del Gruppo a cui appartengo non può che essere negativa.
Abbiamo cercato di temperare gli esiti e le conseguenze di questa legge. Riteniamo di aver svolto, sia pure con dei limiti, un buono lavoro introducendo, proprio con l'ultima norma che è stata votata (quella finanziaria), un aiuto concreto per i piemontesi che andranno a fare la certificazione energetica.
Così pure riteniamo che sia merito del nostro Gruppo e di quest'opposizione l'attenzione che verrà posta nel regolamento che la Giunta emanerà, in particolare sulla questione del riscaldamento centralizzato per i Comuni definiti turistici e per gli stabili con una presenza di riscaldamento individuale preponderante rispetto ad altre forme di riscaldamento.
Purtroppo questa legge, che è una legge a nostro avviso significativa dai concetti teorici molto spesso anche condivisibili, ha trovato un'attuazione a nostro avviso troppo radicale.
Non siamo riusciti ad intervenire sul suo momento d'applicazione ed avremmo voluto che fosse posticipato nel tempo. Non siamo riusciti a far comprendere come sarebbe stato più giusto che questa legge venisse applicata esclusivamente alle nuove tipologie di stabili o al massimo alle grandissime ristrutturazioni. Invece l'impatto ci sarà su tutto il Piemonte.
Non siamo riusciti a scendere anche ad applicazioni di tipologie di fonti energetiche meno cogenti e meno difficili da raggiungere; percentuali del 60%, la mancanza di possibilità di scegliere energie alternative soprattutto per alcune zone dove questo sarà assolutamente complesso, fanno di questa legge una legge probabilmente troppo legata all'ideologismo.
Noi speriamo che anche quando ritorneremo su questa legge, quando la Giunta porterà in Commissione i vari regolamenti e i vari criteri, che sono parecchi, si possa riempire anche questa norma che noi riteniamo non sbagliata in sé, ma troppo radicale in alcune applicazioni. Quindi auspichiamo che si possa migliorare la situazione generale e si possa più tenere in conto qual è la situazione di partenza del Piemonte, perché una cosa è la teoria, una cosa è l'utopia, una cosa è quello che vorremmo che sia, un'altra cosa è la realtà.
La realtà piemontese, a nostro avviso, non tanto quella del nuovo che si adeguerà, facendo ricadere i costi di questa legge sugli acquirenti e poi a loro volta gli acquirenti sugli affittuari, ma soprattutto i proprietari di immobili esistenti avranno serie difficoltà a far sì che si possano mettere in regola, quindi ci saranno difficoltà per tanti piemontesi a rispondere ai dettami di questa normativa.
Molto rimane da fare in questi due anni e qualche mese che mancano alla sua applicazione; molto rimane da fare soprattutto per il discorso della formazione di quei tecnici che dovranno essere molti, perché il patrimonio immobiliare piemontese è enorme, tutto dovrà essere sostanzialmente certificato e molto dovrà essere mutato. Molti degli interventi saranno richiesti e bisognerà arrivare anche ad un'informazione capillare in questi due anni e mezzo, perché non vorremmo che il Piemonte scoprisse, magari due tre mesi prima del termine ultimo dell'entrata in vigore della legge, di doversi conformare a questa normativa.
Sarebbe un vero e proprio disastro. Quindi, è giusto che la Giunta e che l'Amministrazione dovranno coadiuvare l'applicazione della legge nella concretezza dell'intervento anche per questa legge non solo a vantaggio degli operatori specializzati e dei tecnici, ma anche dei cittadini coinvolgendo le associazioni dei consumatori con un consistente intervento di informazione.
Noi ribadiamo con dispiacere, perché non ci sembrava di chiedere molto per arrivare ad una legge dall'impatto meno forte. Certo, se avessimo ottenuto qualcosa in più a favore dei cittadini piemontesi e qualche regola meno rigida, il nostro atteggiamento avrebbe potuto essere diverso.
Purtroppo, in questa situazione siamo costretti a dirci contrari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Un breve intervento per dichiarare il nostro voto convintamente favorevole a questo disegno di legge. Un disegno di legge che riteniamo importantissimo per il Piemonte, che s'inserisce all'interno di un quadro generale di normative in materia ambientale che la maggioranza e la Giunta regionale hanno portato avanti in questi mesi e che, secondo noi caratterizzano fortemente l'azione di questo governo regionale.
un'azione di governo regionale perfettamente in linea con quelle che sono le direttive europee e i decreti nazionali appena usciti, e che s'inserisce in un quadro ambientale estremamente preoccupante per tutti.
un quadro ambientale che vede un aumento indiscriminato delle emissioni di maleodoranti, con tutte le conseguenze da un punto di vista climatico, ma anche dal punto di vista della tutela e del risparmio idrico.
Quindi, questo provvedimento estremamente importante s'inserisce in una lotta che l'Unione Europea e tutta una serie di altri Stati, anche al di là dell'Unione stessa - mi riferisco a tutti gli Stati che hanno sottoscritto già nel 1992 il Protocollo di Kyoto, che ancora oggi è inattuato - stanno portando avanti.
Questo disegno di legge ci sembra un elemento estremamente importante in questa direzione, perché troppo spesso assistiamo a disastri ambientali parliamo, così come spendiamo grandi parole rispetto ai problemi climatici e ai problemi ambientali, ma quando si tratta di tradurre in pratica e in leggi queste preoccupazioni scattano sempre altri meccanismi, per cui le priorità sono altre.
Forse dovremmo pensare un attimo di più ai risvolti economici, visto che leggi e provvedimenti di questo tipo portano ad un risparmio complessivo per l'intera collettività. Il risparmio complessivo è quello di pensare non soltanto ad un risparmio individuale, che peraltro c'è ed è già stato visto e stabilito da altri Stati che hanno attuato normative del genere (lo stesso Trentino Alto Adige ha attuato provvedimenti simili) perché le spese che gli utenti andrebbero a sostenere in un primo momento vengono poi ammortizzate nel giro di pochi anni, con un risparmio anche da un punto di vista economico. Con provvedimenti di questo tipo andiamo ad attuare dei risparmi per l'intera collettività, che poi nei momenti di emergenza deve spendere tre o quattro volte tanto i soldi di tutti, perch tutti versiamo i contributi per intervenire e porre un freno alle emergenze cui ci troviamo di fronte.
Quindi, pensiamo che questo provvedimento non sia assolutamente radicale, ma che sia un provvedimento giusto e che, accanto a questo ed altri che la Giunta ha preso, altri provvedimenti devono essere presi in questa direzione. Se non cominciamo a pensare che i problemi di tipo ambientale sono dei problemi prioritari e dirimenti per tutto quello che deve succedere a monte, non riusciremo più ad uscire in modo positivo da una situazione che, giorno per giorno, e lo viviamo sulla nostra pelle diventa sempre più preoccupante e devastante.
Ribadisco il nostro voto positivo su questo provvedimento; ribadisco il nostro sostegno a questo provvedimento della Giunta e a tutti i provvedimenti che la Giunta intenderà assumere in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un telegrafico giudizio del Gruppo dei Democratici di Sinistra. Sia nel dibattito generale sia nell'azione emendativa abbiamo messo in evidenza come il promuovere un rendimento energetico maggiore nell'edilizia, in qualche modo incoraggiando il miglioramento energetico delle nuove edificazione e della trasformazione del patrimonio edilizio esistente, possa rappresentare un obiettivo. Un obiettivo non solo condivisibile anche da parte di settori dell'opposizione visto le modifiche introdotte, ma coerente, come è già stato detto, con una politica ambientale energetica che abbiamo avviato e stiamo costruendo con atti di indirizzo molto importanti e con un impegno significativo che vede risorse destinate a questa politica e una profonda innovazione dell'impianto legislativo regionale.
L'obiettivo principale era quello di offrire uno strumento giuridico che, parallelamente alle direttive europee, prevedesse soluzioni in grado di sfruttare pienamente il potenziale di risparmio energetico ancora inattuato e migliorare le prestazioni esistenti negli edifici.
convinzione nostra, per questo voteremo un convinto sì, che il testo che oggi stiamo approvando risponda positivamente a questo obiettivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, voglio esprimere anch'io il parere favorevole dello SDI sottolineando l'importanza della legge. Non ripeto, per brevità, le considerazioni che il Consigliere Travaglini ha appena richiamato. Voglio aggiungere soltanto che l'approvazione della legge chiama in causa anche la nostra responsabilità. È un'assunzione di responsabilità importante anche perché la Regione Piemonte è titolare di un patrimonio immobiliare consistente (penso a quello di proprietà diretta della Regione e a quello in proprietà alle ASL).
Così come chiediamo ai cittadini un impegno importante per l'attuazione della legge, noi dovremmo pensare che da domani, con l'approvazione della legge, dovremmo destinare risorse ingenti e significative, anche da questo punto di vista, per quanto riguarda l'ammodernamento del nostro patrimonio immobiliare. In modo da evitare di trovarci, fra qualche anno, di fronte ad un impegno evaso da parte dei cittadini, con una fotografia della nostra realtà che sarà in ritardo rispetto a quanto noi stessi chiediamo ai cittadini del Piemonte.
Se posso fare una piccola battuta, Presidente, visto che siamo in materia ambientale, mi sposto su un altro settore, quello della raccolta differenziata che, nelle linee di indirizzo nostre, vorremo portare al 65 quindi oltre a quanto previsto da alcuni piani provinciali. Vorrei chiederei se non sia possibile, all'interno del Consiglio, affiancare ai contenitori per lo smaltimento della carta, anche quelli della plastica.
Ogni volta che noi beviamo smaltiamo la plastica nello stesso contenitore della carta. Da questo punto di vista una piccola attenzione dovremo porla anche noi.



PRESIDENTE

Consigliere Ricca, il punto è già stato ripetutamente sollecitato dalla Presidente Bresso. Le imprese di pulizia hanno disposizioni tassativa di operare in questo senso e così fanno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero, ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Voterò convintamene contro la legge, ma senza rabbia. Quando una legge va contro un'ideologia ci si può anche arrabbiare, ma quando va in un senso che, ideologicamente, è anche il tuo ma pensi che l'applicazione abbia dei problemi, voti contro perché non l'approvi, ma senza rabbia.
Spiego il mio voto negativo nonostante sia favorevole al risparmio energetico.
Non so se non sto bene, ma in aula ho freddo...



PRESIDENTE

Consigliere Novero, non sollevi il partito trasversale capeggiato dalla Consigliera Pozzi.



NOVERO Gianfranco

Per sei anni sono intervenuto in Provincia a denunciare il fatto che d'inverno avevo caldo e d'estate freddo, ma verifico che è così anche in Regione.
Noi votiamo una legge sul rendimento energetico, con tutto il discorso che faceva la Consigliera Barassi e che condivido. Tuttavia, emergono delle preoccupazioni relativamente all'applicazione pratica della legge. Per esempio, mi chiedo: la casa della mia borgata costruita in pietra a secco si potrà ristrutturare? Si potrà applicare la legge? Magari sì.
Mi chiedo come si potrà applicare la legge in quelle realtà che esistono ancora, in genere, in montagna o in campagna. Come faranno a ristrutturare gli alpeggi? È una domanda che rivolgo. Confesso, non mi sono preparato bene in materia, abbiamo lasciato, lo ammetto, il compito ad Alleanza Nazionale che lo ha svolto bene. Ripeto, quella che mi preoccupa di più è l'applicazione della legge.
Il mio voto è negativo, ma moderato. Ho sentito da parte dell'Assessore conoscendolo so che verrà rispettato - l'impegno a fare attenzione alle varie realtà. Secondo me la problematica di questa legge - doverosa nel principio e complessa nell'estensione - sta nella sua applicazione. Nelle città, nel tessuto urbano non vedo grandi problemi, ma ne vedo in realtà di cui la maggior parte dei tecnici non conosce nemmeno l'esistenza e le problematiche. L'Assessore mi dirà che non sarà così, e io sarò contento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 42 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Direi che potremmo fare un'inversione dell'o.d.g. e votare un provvedimento licenziato all'unanimità e iscritto all'o.d.g. in apertura di seduta pomeridiana. Si tratta del Testo unificato del disegno di legge n.
234 e della proposta di legge n. 54, "Deviazione della circolazione degli autoveicoli pesanti dalla strada statale n. 33 del Lago Maggiore". Un provvedimento fermo da nove mesi perché in attesa del parere favorevole dell'Unione europea. Il parere è arrivato, si tratta di un provvedimento che tocca la stagione estiva, quindi dovremmo intervenire.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento:

Esame testo unificato del disegno di legge n. 234 e della proposta di legge n. 54, inerente a "Deviazione della circolazione degli autoveicoli pesanti dalla strada statale n. 33 del Lago Maggiore all'autostrada A/26. Abrogazione della legge regionale 6 ottobre 2003, n. 24"


PRESIDENTE

Procediamo pertanto all'esame del testo unificato del disegno di legge n. 234 e della proposta di legge n. 54.
Relatori del provvedimento sono i Consiglieri Reschigna e Boniperti.
Tale provvedimento era fermo da nove mesi, in attesa del parere favorevole dell'Unione Europea, che è pervenuto.
Possiamo dare per letta la relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, il testo, che oggi giunge all'attenzione dell'Aula, deriva dall'unificazione di due iniziative legislative: il disegno di legge n. 234 e la proposta di legge n. 54 confluita nel primo progetto.
Per le notevoli affinità tra i citati testi legislativi, la Commissione referente, fin dall'inizio dell'esame istruttorio, li ha trattati congiuntamente predisponendo un testo unificato. Entrambi i progetti infatti, prendevano le mosse dalla vigente legge regionale 6 ottobre 2003 n. 24 (Deviazione della circolazione degli autoveicoli pesanti dalla strada statale 33 del Lago Maggiore all'autostrada A/26), con cui la Regione aveva stabilito, in via sperimentale e limitatamente al periodo estivo dell'anno 2004, di deviare il traffico pesante dalla strada statale 33 del Lago Maggiore all'autostrada A/26 nelle tratte Gravellona Toce - Castelletto Ticino e Gravellona Toce - Borgomanero. A fronte di una valutazione positiva degli effetti derivanti dalla richiamata legge regionale, la proposta di legge n. 54 ne prevedeva un differimento dei termini, mentre il disegno di legge n. 234 intendeva proporre l'intervento in via permanente.
Il testo unificato, licenziato dalla II Commissione consiliare all'unanimità dei gruppi presenti, riprende le finalità della l.r. 24/2003 sostanzialmente riconducibili all'esigenza di decongestionare il più possibile il traffico, in particolare quello degli autoveicoli pesanti sulla litoranea del Lago Maggiore. Il traffico pesante, infatti dequalifica l'offerta turistica del territorio, incide negativamente sull'inquinamento acustico ed atmosferico, crea problemi di sicurezza per i cittadini e danneggia l'integrità del patrimonio stradale.
L'intervento legislativo prevede il concorso regionale nel pagamento dei pedaggi autostradali a carico degli autoveicoli pesanti obbligatoriamente deviati sull'autostrada A/26, in entrambi i sensi di marcia, per la stagione turistica di ogni anno. L'ambito di applicazione dell'intervento risulta maggiormente ampio rispetto a quello previsto dalla precedente legge regionale, in quanto non vi è più un riferimento puntuale alle tratte autostradali, la cui specificazione è rinviata ad un successivo protocollo d'intesa, ed il periodo di riferimento non è più limitato al 1° giugno-30 settembre di un determinato anno, bensì esteso all'intera stagione turistica di ogni anno.
Si rammenta che il sostegno economico al pagamento dei pedaggi autostradali dei mezzi pesanti, obbligatoriamente deviati sull'autostrada A/26, trova fondamento in una circolare del Ministero dei lavori pubblici del 5 agosto 1993, n. 62, che ha subordinato la possibilità di deviazione dei mezzi pesanti, fuori dai centri abitati, all'individuazione di uno o più percorsi alternativi, di cui almeno uno non a pedaggio. Nel caso specifico della zona del Lago Maggiore tale ipotesi non è percorribile in quanto l'unico percorso alternativo esistente è quello a pagamento rappresentato dalla tratta autostradale A/26.
Data la presenza di una misura di aiuto economico, si è introdotta un'apposita disposizione che subordina la concessione degli aiuti previsti dal provvedimento in oggetto al parere favorevole dell'Unione europea. Già la vigente legge regionale era stata sottoposta al vaglio di conformità con la legislazione comunitaria in materia di aiuti di stato e, a seguito di un iter lungo e complesso, la Commissione europea, con la decisione del 9 luglio 2003, aveva statuito che la misura de quo, pur costituendo aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 87 del trattato CE, tuttavia era compatibile con il mercato comune ai sensi del regolamento (CEE) n. 1107/70 in applicazione dell'articolo 73 del Trattato.
Il testo unificato, di cui si chiede all'Aula consiliare sollecita approvazione, risulta ora composto da sette articoli.
L'articolo 1 indica le finalità della legge e prevede che la Regione concorra all'onere del pagamento del pedaggio autostradale dei mezzi pesanti adibiti al trasporto merci obbligatoriamente deviati sull'autostrada A/26, nei due sensi di marcia, durante la stagione turistica di ogni anno.
L'articolo 2 definisce le tipologie di autoveicoli pesanti oggetto di applicazione della legge, riprendendo testualmente la definizione riportata nella l.r. 24/2003.
All'articolo 3 si prevede, come già disposto dalla l.r. 24/2003, che sia un protocollo d'intesa tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la Regione Piemonte, la società concessionaria dell'autostrada A/26 e le associazioni degli autotrasportatori a stabilire i tempi, le modalità di attuazione dell'intervento, la specificazione delle tratte e le relative modifiche, nonché le quote di partecipazione a carico di ciascun soggetto interessato.
Le modalità per il pagamento dei pedaggi ammessi al rimborso sono definite all'articolo 4 tramite il rinvio ad uno specifico provvedimento della Giunta regionale.
L'articolo 5 reca la norma finanziaria, su cui la Commissione ha recepito la richiesta di modifica del testo formulata dalla I Commissione quale condizione per il parere favorevole.
All'articolo 6 si dispone, quindi, l'abrogazione della vigente legge regionale n. 24 del 2003 in quanto totalmente sostituita dal presente testo.
Infine, l'articolo 7 contiene la clausola sospensiva che subordina la concessione degli aiuti previsti dal provvedimento in oggetto al parere favorevole dell'Unione europea".
Non essendovi richieste di intervento, procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento n. 1, presentato dai Consiglieri Reschigna, Boniperti e Muliere: "Art. 5 (Norma finanziaria) Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa annua di 165.000,00 euro per il triennio 2007-2009.
Per l'esercizio finanziario 2007, lo stanziamento, pari a 165.000,00 euro in termini di competenza e di cassa, è iscritto nell'unità previsionale di base (UPB) 26021 (Viabilità ed impianti fissi - Titolo I - spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007, unità che presenta la necessaria copertura finanziaria.
Per gli anni finanziari 2008 e 2009, al finanziamento della spesa di cui al comma 1, in termini di competenza, si provvede ai sensi dell'articolo 30 comma 1 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003) e dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte)." Tale emendamento serve per attualizzare la norma finanziaria agli anni 2007 2009, visto che è entrata in vigore sostanzialmente un anno dopo quello preventivato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, che introduce il nuovo articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Esame ordini del giorno n. 693, presentato dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale inerente a "Condanna dell'aggressione subita dalle Forze dell'Ordine e dal FUAN all'Università" n. 695, presentato dai Consiglieri Clement, Pozzi, Bossuto, Robotti Barassi, Dalmasso, Larizza, Turigliatto, Chieppa, Travaglini, Boeti Auddino, Reschigna, Ferrarsi, Cavallaro, Pace e Spinosa inerente a "Incidente accaduto presso l'Università di Torino" n. 696, presentato dai Consiglieri Leo, Guida, Cotto, Novero, Nicotra e Pedrale, inerente a "Condanna degli episodi verificatisi all'Università di Torino il 14 maggio 2007" n. 697, presentato dai Consiglieri Bossuto, Clement, Barassi, Dalmasso Robotti e Chieppa inerente a "Gravi fatti avvenuti a Palazzo Nuovo in data 24 maggio u.s."


PRESIDENTE

Colleghi, è stata richiesta da alcuni Consiglieri, con ampio consenso favorevole dell'Aula, la discussione sui quattro ordini del giorno presentati nel corso della seduta odierna, inerenti ai fatti recentemente accaduti all'Università di Torino.
Il primo ordine del giorno ha come primo firmatario il Consigliere Ghiglia; il secondo, il Consigliere Clement, il terzo il Consigliere Leo e il quarto il Consigliere Bossuto.
Dichiaro aperta la discussione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Mi rivolgo a tutti i colleghi del Consiglio, in particolare a quelli della sinistra.
Essendo contro la violenza, non vorrei infliggere violenza ai colleghi per cui il mio sarà un breve intervento.
Ho esaminato gli ordini del giorno presentati e personalmente ritengo che almeno i primi tre siano tutti votabili, nel senso che esprimono, con accenti diversi, delle valutazioni sul rischio che le elezioni universitarie vengano turbate da elementi di violenza.
Vorrei dire una cosa molto accorata ai colleghi. Forse i Consiglieri più giovani non lo ricorderanno, ma quelli meno giovani lo rammenteranno sicuramente. In università, la terribile e drammatica vicenda del terrorismo è iniziata quando alcuni gruppi hanno cominciato a dire che loro avrebbero deciso chi avrebbe avuto diritto di parola in università. Prima fu aperta la cosiddetta "caccia al fascista", con vere e proprie liste di proscrizione di chi era considerato fascista, poi toccò agli studenti liberaldemocratici, che allora si chiamavano Comitati laici riformisti; era il centrodestra democratico; erano posizioni assolutamente di grande libertà e liberalità. Toccò anche voi, poi toccò a noi. Poi toccò ai giovani comunisti, alla FGCI. Insomma, quella escalation andò a colpire tutti, fino a creare un clima che fu un brodo di cultura per il terrorismo.
Non dico che il '68 fu tutto negativo, e neanche il '77, ma quegli eccessi uccisero la speranza del '68. Noi avevamo creduto a questo clima nuovo antiautoritario, ma come i khmer rossi, come altre situazioni, hanno preso una piega della storia che andava contro la direzione voluta e sperata.
Mi rendo conto che, a questo punto, siamo tutti stanchi. Mi rendo anche conto che in queste settimane ci sono stati vari momenti emozionanti ed emozionali che hanno portato anche ad un giusto rilassamento. Però, di fronte alla violenza... Avete letto sul giornale cosa dice uno di questi soggetti dell'area antagonista? Dice: "Noi decidiamo a chi dare l'agibilità in università". Ma questo lo decide solo la Costituzione! Lo decide la Repubblica! Lo decidono le autorità! Nutro grandissima stima per il Prorettore Sergio Roda, per cui non condivido le critiche che sono state rivolte da destra a lui al Rettore Pellizzetti: non le condivido, ma avevano autorizzato assolutamente l'apertura e il volantinaggio dei giovani di destra, che sono una delle tre liste presenti all'università.
Spero che non prevalga uno sterile giustificazionismo - perché c'è sempre in una parte di tutte le forze politiche, anche nella sinistra - chi su queste cose vuole spaccare il capello in quattro, e non essere netto nella condanna della violenza.
Il Partito Comunista, a suo tempo, seppe battersi fortemente. Come ho detto prima, le elezioni del '75 furono condizionate dal blocco delle elezioni da parte dell'estrema sinistra, con il cosiddetto "astensionismo attivo", e furono rese possibili dal Partito Comunista e dalla CGIL, che aprirono i posti di blocco in maniera energica. Ma lo Stato mancava.
Oggi dobbiamo essere contenti se la Polizia garantisce la legalità repubblicana; dovremmo essere invece preoccupati se c'è chi sostiene che sta a loro decidere chi ha il diritto di agibilità. Questo è l'inizio di qualsiasi intolleranza e dittatura.
Aggiungo, colleghi, che noi siamo anche disposti a modificare il testo del nostro ordine del giorno nelle parti che sarà necessario modificare.
Tuttavia, sarebbe estremamente spiacevole - peraltro, richiederebbe molti interventi, in quel caso - dividerci su questa vicenda, perché la condanna alla violenza, la condanna all'intolleranza non può...
Se poi ci sono forze di sinistra che su questo vogliono spaccare, ne prendiamo atto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Siamo tutti abbastanza adulti per capire che il collega Leo, non contento del successo, cerca di replicare il successo. Come dicevo, siamo abbastanza grandi per capire che il gioco è bello quando dura poco altrimenti diventa pesante.
L'ordine del giorno presentato dalla maggioranza è equilibrato, e la sinistra radicale ha dato il proprio sostanziale contributo per la sua stesura.
un ordine del giorno che chiede il rispetto della democrazia, della convivenza civile, della piena cittadinanza di tutte le culture e delle idee, che chiede con onestà il dibattito di confronto e dove la legalità e la libertà democratica e repubblicana possano avere lì il massimo di rappresentanza e di elevazione anche intellettuale, ma soprattutto esprime una condanna precisa e contro ogni forma di violenza e contro ogni testo repressivo.
Su questo tema vorrei soffermarmi un istante. Io sono pronto a difendere chiunque, legittimamente e democraticamente, voglia esprimere una propria opinione contro ogni forma di intolleranza verbale e civile che impedisca agli altri di potersi esprimere.
Però io chiedo anche agli organismi dello Stato di essere più attenti più moderati nell'applicazione dell'ordine pubblico, perché è già accaduto troppe volte in questa nostra città ed in altre zone della nostra Regione che l'ordine pubblico sia stato esercitato in modo arbitrario, senza porre attenzione alla risoluzione dei conflitti e delle tensioni che si possono verificare in modo pacifico.
Personalmente so cosa è successo ieri, perché alcuni nostri compagni erano presenti e in alcuni casi sono stati anche malmenati pesantemente perché si erano messi tra le Forze dell'Ordine e i manifestanti. Per dividere e per evitare che le Forze dell'Ordine e i manifestanti si potessero incontrare si sono interposti e per questa ragione sono stati caricati dalle Forze dell'Ordine.
Due dei nostri compagni sono finiti in ospedale, perché presi a manganellate e a calci e pugni dalla polizia, non dai manifestanti.
Quindi, se c'è un ragazzo che in modo facinoroso e violento tira un calcio ad un poliziotto, il dovere di chi gestisce l'ordine pubblico non è quello di caricare i manifestanti, ma è quello di isolare ed arrestare il cretino che tira il calcio al poliziotto, di identificarlo e, nel caso, di denunciarlo e di arrestarlo, non di caricare il blocco dei manifestanti che si esprimono pacificamente.
Le parole non sono pietre, le parole non sono manganelli, e quindi si possono utilizzare perché siamo in democrazia. Quindi, il compito non è quello di caricare i manifestanti che pacificamente manifestavano il proprio dissenso verso coloro che erano dentro l'Università ed inneggiavano al ventennio fascista, alzavano il braccio al saluto romano, cantavano canzoni del ventennio, rappresentavano elementi grafici del ventennio fascista, che per la Costituzione repubblicana e democratica sono apologia di reato.
Fino a quando questa Costituzione sarà vigente, fino a quando il nostro ordinamento sarà vigente e non verrà modificato, quei gesti e quelle rappresentazioni continueranno ad essere illegali.
Quindi, il dovere delle Forze dell'Ordine è di identificare coloro che rappresentano quei simboli, rappresentano quella storia e di denunciarli così come è quello di identificare e, nel caso, di arrestare i violenti di qualsiasi colore e rappresentazione siano.
Questo è il dovere delle Forze dell'Ordine, non quello di caricare in modo arbitrario i manifestanti e di mandare le persone all'ospedale; non è così che si gestisce l'ordine pubblico.
L'ho detto già in altre occasioni: è già accaduto che, in alcuni casi operazioni di polizia fatte con i piedi abbiano addirittura prodotto dei morti; e ci ricordiamo quello che è accaduto al tossic park dove le persone sono state spinte verso la Dora, sono cadute in acqua e sono annegate. Non è così che si gestiscono le operazioni di polizia.
Possono essere dei delinquenti, possono essere delle persone da arrestare e da condannare, ma la vita è sacra, anche quella di chi delinque.
Quindi, riteniamo che non si debba creare demagogia; noi non avremmo presentato alcun ordine del giorno perché non vogliamo che si alimenti una tensione ed un clima di contrapposizione tra culture diverse.
Oggi si creerà una frattura su un ordine del giorno, e tra l'altro il nostro è molto moderato e molto aperto e potreste votarlo anche voi, ma sicuramente non lo farete.
Dobbiamo evitare che si contrappongano le culture identitarie presenti in quest'aula, così come si sono contrapposte ieri. Non possiamo noi replicare ciò che è accaduto ieri. Quindi, credo che il nostro dovere sia quello di tenere il clima il più basso possibile ed il più sereno possibile. E' per questo che riconosco nelle parole del collega Leo una forza morale importante che chiede dialogo, chiede confronto e rispetto delle culture. Io chiedo altrettanto che ci sia uguale tensione morale nel vedere che, in alcuni casi, la violenza anche giustificata dello Stato è una violenza che si può evitare. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Leggendo i quotidiani di oggi, vedo che le pagine cittadine dei due quotidiani maggiori riportano le dichiarazioni del Rettore, il quale dice: "Noi cerchiamo nel nostro Ateneo di insegnare la tolleranza, la convivenza e il rispetto tra coloro che esprimono civilmente le proprie opinioni, ma a Palazzo Nuovo non esiste un problema di ordine pubblico, non bisogna strumentalizzare l'accaduto." Siamo assolutamente concordi con il Rettore, non intendiamo strumentalizzare l'accaduto, ma ciò non ci può impedire di esprimere preoccupazione per un clima che si è creato all'interno dell'Università dove le diverse opzioni politiche, le diverse sensibilità e culture anzich trovare una via di dialettica democratica pare abbiano trovato modalità di esprimersi basate sull'invettiva, sulla violenza e sulla provocazione.
L'ordine del giorno firmato dalla maggioranza e anche dalla sottoscritta esprime quindi preoccupazione per questo clima, condanna ogni ostentazione di simboli che si richiamino al disciolto Partito fascista.
Credo che in questo Consiglio l'evidente appartenenza di tutti noi all'opzione democratica non potrà che trovare concordi tutti in questa condanna. E condanna tutte le forme di intolleranza culturale, ideologica e politica.
Ogni violenza va condannata e la necessità di non strumentalizzare non può trasformarsi in silenzio di fronte alle forme di violenza.
Sappiamo che la violenza deve essere repressa dagli organi di polizia che hanno e ricevono dallo Stato il compito di reprimere la violenza, ma devono reprimerla nell'ambito delle regole, delle norme e senza mai eccedere rispetto alla stretta necessità.
Il filmato degli scontri - dicono i giornali - è ora all'attenzione degli investigatori della Digos. Saranno quindi gli investigatori della Digos a verificare quali siano state le cause, le reazioni e se le une e le altre possono essere condannabili anche dal punto di vista penale.
Noi ci limitiamo, e non è cosa da poco, perché secondo me è la parte più importante di quest'ordine del giorno, ad auspicare che il libero confronto democratico consenta agli studenti di svolgere le elezioni in un clima sereno e rassicurato. Le elezioni all'interno di un'Università sono una prova di democrazia per i nostri giovani, spesso appena maggiorenni.
Spesso le elezioni all'interno dell'Università sono le prime prove di attività democratica e politica che i giovani svolgono all'interno del luogo del loro studio, del loro sapere e della loro cultura.
Quindi, a maggior ragione queste elezioni si devono svolgere in un clima democratico, sereno, rassicurato e rassicurante nel valore della democrazia e nel disvalore della violenza sotto qualsiasi forma essa si manifesti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

L'ordine del giorno che noi abbiamo sottoscritto convintamene è assolutamente equilibrato, esprime le preoccupazioni legate ai fatti di ieri e dà anche giudizi abbastanza netti su modalità di comportamento che sono emerse all'interno dell'Università. È dovere del Consiglio regionale esprimersi sulla vicenda.
Sono oggettivamente sorpreso dal Consigliere Leo che, invece, presenta un ordine del giorno assolutamente di parte (non so come definirlo in altro modo). Il Consigliere Leo partecipa ai cortei del 25 aprile, partecipa ai cortei del 1° maggio ma nel suo ordine del giorno, mi spiace Consigliere non è onesto intellettualmente ad evidenziare e dipingere una realtà di quanto successo all'Università unicamente additando ad una parte, molto individuata e molto precisa, le responsabilità. Mi divide da lui la valutazione. Ma in questo caso si tratterebbe di fare delle discussioni più che altro dal punto di vista storico, sul definire l'humus dei movimenti come l'humus che poi ha favorito la nascita e lo sviluppo del terrorismo.
La valutazione che il nostro partito ha sempre fatto è esattamente l'opposto. Cioè, quando i movimenti retrocedono, quando non c'è più la capacità, da parte del movimento, di decidere collettivamente, di condizionare e di spingere in alcune direzioni, prendono il sopravvento quelli che pensano che, con atti di prevaricazioni o, addirittura, di violenza fino ad arrivare alle estreme conseguenza, si possano affrontare e risolvere i problemi.
L'ordine del giorno sottoscritto da tutta la maggioranza può essere tranquillamente votato da tutti perché, come ho detto all'inizio, è un ordine del giorno estremamente equilibrato. Se non ci sono altri scopi altre motivazioni sotto. Abbiamo cercato, anche con uno sforzo da parte nostra, di arrivare ad una valutazione la più unitaria possibile. Riteniamo che questo sforzo vada apprezzato e condiviso. La nostra valutazione, di parte, l'abbiamo anche fatta.
Abbiamo anche presentato il nostro ordine del giorno con una valutazione molto precisa e significativa. Riteniamo che sia importante, in questo momento, votare l'ordine del giorno che la maggioranza ha proposto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Sinceramente, sono costernato e incredulo...



GHIGLIA Agostino

ROBOTTI Luca (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Sconcertato, no.



GHIGLIA Agostino

Sono costernato e non sconcertato, Consigliere Robotti. Insegna a qualche tuo collega di partito l'uso della lingua italiana e degli epiteti in maniera tale che non perdiamo più intere giornate di Consiglio regionale per parlare di lui. Se dico costernato, voglio dire costernato.
Sono costernato, incredulo e anche sconcertato - visto che il Consigliere Robotti conosce questo termine, lo uso per fargli piacere almeno capisce di cosa sto parlando - perché abbiamo assistito in quest'aula, fino adesso, Presidente, ad una sorta di allucinazione collettiva. Non so se ci troviamo di fronte alle avanguardie dell'antiproibizionismo di sinistra che hanno voluto oggi provare, al di fuori di quest'aula mi auguro, un nuovo tipo di psicotropi allucinogeni che portano ad una falsificazione oggettiva della realtà. Oppure se ci troviamo di fronte - e questo sarebbe ancora peggio (se qualcuno vuole arrabbiarsi lo faccia pure, non c'è nessun problema da questo punto di vista) - ad un fatto ancora più grave. Sta riemergendo, oggi, in quest'Aula, Consiglieri la disinformazione, quella in cui voi comunisti eravate degli assi negli anni passati. C'è un verità, una realtà per fortuna testimoniata anche dalle riprese effettuate, credo, come capita sempre in questi casi, dalle forze dell'ordine.
C'è il sovvertimento sistematico della realtà che voi avete fatto in quest'aula nel tentativo - vergognoso, mistificatorio e ipocrita - di raccontare, con una univocità che mi fa complimentare con voi per la vostra organizzazione - vecchia, ma ancora valida evidentemente - disegnare una realtà assolutamente diversa rispetto ai fatti realmente accaduti all'Università. Tentando, ovviamente, di ingarbugliare le carte per far sì che gli aggressori e gli aggrediti vengano messi sullo stesso piano. Questa è una tattica brutale, vergognosa, ipocrita - poi vi spiego perché - ma anche pericolosa.
Vedete, fino a quando cercherete di mettere sullo stesso piano aggrediti e aggressori, voi giustificherete gli atti di violenza all'Università di Torino, e non solo; voi giustificherete i delinquenti che abitano, a spese nostre, nei centri sociali; voi giustificherete e coprirete atti di teppismo e di delinquenza. Se lo fate in buona fede, è un problema di sanità. Ma se lo fate, come credo, in mala fede, è un problema molto più grave perché voi vi renderete complici morali delle violenze recenti, ma anche delle violenze future.
Vedete, la realtà è completamente diversa. La realtà è che si era ad una manifestazione di propaganda elettorale per presentare un candidato di Azione Universitaria che l'organizzazione giovanile universitaria del mio partito ha autorizzato. C'è stata una sorte di sedicente mobilitazione antifascista divulgata per giorni sui siti Internet da quelli che abitano nei centri sociali occupati (di proprietà del Comune di Torino, quindi a spese anche mie). Una mobilitazione violenta contro un'associazione che si presentava, e si presenta, alle elezioni universitarie. Dopodiché, c'è stato un cordone della polizia. I vostri, le persone che alcuni di voi sembrano difendere questa distorsione abominevole della realtà, hanno sfondato il cordone della polizia, hanno tentato ripetutamente di sfondare il cordone della polizia.
Quando i giovani di Azione Universitaria sono stati costretti ad abbandonare l'Università per trasferire la loro protesta al rettorato, i vostri, quelli che alcuni di voi tentato di proteggere e coprire, hanno dato l'assalto a Palazzo Nuovo e hanno devastato l'atrio (sono ancora visibili i segni). Questa è la realtà. Voi potete anche tentare approfittando e non facendo onore al vostro ruolo, di sovvertire quello che è capitato. Mi auguro che qualcuno abbia avuto l'accortezza - altrimenti l'ordine pubblico in questa città non sarebbe soltanto un problema di mancanza di uomini, ma un problema, ancora più grave, di mancanza di prevenzione e di organizzazione, mi auguro non sia così - di testimoniare con filmati ciò che è accaduto, i vostri tentativi di mistificare e di offendere la realtà, e, in qualche modo, di rendervi complici dei fatti di violenza se, qualora non fossero avvenuti, riuscirebbero addirittura a "passare".
Sono incredulo, perché pensavo che tanti anni di democrazia e qualche anno di governo avessero insegnato qualche principio base della tolleranza e della democrazia persino ai partiti che si richiamano al comunismo, ma mi accorgo che non è così: sono tutti liberi, tranne quelli che non la pensano come loro.
Addirittura, gli amici di qualcuno in quest'Aula pensano di poter scegliere chi entra in università e chi no, di poter scegliere il bene e il male - loro - e di poter scegliete chi ha diritto di accedere e chi non ce l'ha. Sono anni che i giovani della destra subiscono provocazioni intimidazioni e minacce, e ovviamente non si piegano, perché non l'avete mai avuta vinta e non ce l'avrete neanche nel presente, né nel futuro. Ma nello stesso tempo, è un dato di fatto che sono stati ricorrenti, in questi anni, gli incidenti: è ben nota non solo la matrice, ma anche la provenienza (anche la provenienza fisica). E le istituzioni torinesi...
Guardate, timori non ne ho, e inviterei voi a fare la stessa cosa.
Sono disposto a rinunciare alla mia immunità di funzione per ciò che dico in quest'Aula e vorrei tanto essere chiamato a giudizio; mi piacerebbe che anche i colleghi Robotti, Bossuto e altri che firmano questi abomini rinunciassero alla loro immunità di funzione per quello che dicono e scrivono in quest'Aula e si prestassero ad una bella querela di parte - che suggerirò, ovviamente, all'azione universitaria - e andassero a spiegare le loro buone ragioni in Tribunale.
Perché se in questa città è ancora possibile che accadano queste cose è perché, evidentemente, c'è una Magistratura acquiescente e condiscendente nei confronti dei violenti. Perché ci sono persone che quell'università la frequentano da troppi anni soltanto per fare violenza nei confronti di altri, pluridenunciati. E dico "pluridenunciati" perché non si capisce come mai questi non finiscano mai in galera! Capisco che molti siano figli della borghesia bene, dei radical chic torinesi, dei potenti, magari cugini nipoti o figli di qualche Magistrato o banchiere influente, di qualche finanziatore potente. Però, tant'è, questi in galera non ci finiscono mai! Hanno dieci denunce a testa, ma in galera non ci sono finiscono mai! Si riesce a non fare prevenzione sufficiente in questa città, perch nonostante gli incidenti siano stati annunciati con una settimana d'anticipo, c'è dovuta essere una repressione, anche violenta: e ci mancava altro! Dovevano lasciare che sfondassero il cordone e magari ammazzassero qualcuno? Non so, lo chiedo ai colleghi in quest'Aula: era giusto che la Polizia non reagisse e quindi che permettesse lo sfondamento del cordone e consentisse che le pietre giungessero a segno e che le spranghe facessero il loro dovere? Forse voi ragionate così, ma io no. Forse era meglio bloccarli prima. Forse era meglio non farli arrivare all'università. Forse era meglio. Perché "prevenzione" significa anche quello.
Vorremmo allora capire come mai in una città come questa, nonostante gli avvertimenti e gli avvisi, nonostante lo sapesse il mondo che ci sarebbero stati disordini, si consente che questi episodi puntualmente possono accadere. In più, ci si trova con una parte della classe politica che, sinceramente, lascia sconvolti, perché cerca di coprire le violenze andando a mistificare la realtà oggettiva dei fatti.
Guardate, non mi arrabbio neanche. Non posso arrabbiarmi, ma in ogni modo non servirebbe. Però vorrei veramente che qualcuno avesse il coraggio di uscire dal proprio ruolo, di presentarsi con la propria faccia senza l'immunità e di andare a rispondere, come cittadino, delle bestemmie blasfeme che ha proferito in quest'Aula e delle vere e proprie offese alla realtà e delle coperture della violenza che ha fatto in quest'Aula. Mi piacerebbe, perché una volta tanto sareste costretti a pigliarvi le vostre responsabilità, cosa che non fate mai.
Mi auguro che in questa città - Presidente concludo, perché non vorrei sottrarre troppo tempo - qualcuno finalmente si decida ad indagare qualcuno si decida a guardare i filmati, visto che ho letto sui giornali che c'erano; qualche Magistrato si decida ad intervenire con un po' rigore e non con la solita acquiescenza e mollezza degli ultimi anni, che ha consentito un'escalation di violenze (non solo nell'università di Torino) e che consente a bande di delinquenti, nella certezza dell'impunità, di fare quando ne hanno voglia, il bello e il cattivo tempo in questa città all'università e fuori dell'università.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
Prima di tutto, vorrei dichiarare in questa sede che sono pronto a qualsiasi prova di tampone per verificare se ho assunto sostanze strampalate, in modo tale da poter dimostrare che quanto ho da dire non è frutto di un'allucinazione, ma di una valutazione politica di quanto è avvenuto ieri a Palazzo Nuovo.
Mi spiace, inoltre, che in alcune occasioni in questo Consiglio si mescoli l'agire politico all'agire giudiziario, l'agire politico all'agire personale, l'agire politico all'opinione pura e semplice. Credo che i fatti vadano valutati per quelli che sono, con la massima obiettività. E ritengo che si debba dipingere un quadro il più attinente possibile - ha ragione chi mi ha preceduto - a quello che avviene oggi a Torino, a quello che è avvenuto ieri e a quello che - temo - sia sempre pronto ad avvenire.
Mi spiace molto, per quanto riguarda gli interventi precedenti, che ormai, ogni qualvolta accada qualcosa, si evochi il terrorismo. Mi spiace molto perché ormai con questo spauracchio ho notato che è molto facile sta diventando quasi una distrazione quotidiana, poi passa - tacciare ogni dissenso come prologo o momento d'apertura ad una fase terroristica.
Mi spiace che chi critichi il Papa sia visto come terrorista; mi spiace che chi critica qualcosa sia considerato terrorista; mi spiace che chi faccia ancora politica all'università, sia a destra sia a sinistra, sia tacciato come terrorista.
Mi stupisco che da un collega illuminato come il collega Gianpiero Leo si manifestino definizione di questo tipo.
Sono da sempre comunista, non ho motivo di provare vergogna nel dirlo.
Ho un pregio e un difetto: da sempre sono anche un libertario, quindi mi trovo bene a discutere e a confrontarmi con chiunque, anche e soprattutto con chi non la pensa come me e ritengo di poter rientrare anche tra loro coloro che invocano - e continueranno sempre a farlo - una dialettica aperta tra tutti, un confronto illuminato e costruttivo; un confronto, in parole povere.
Rimango un po' sconcertato - per riprendere i termini usati da altri Consiglieri - quando avvengo episodi (come sempre ormai avvengono a Torino) presso l'università o nei suoi dintorni. Purtroppo ho una lettura diametralmente opposta di quella che ha esplicitato poc'anzi il collega Ghiglia. Perché a Torino gli episodi che avvengono sono assai curiosi per le modalità in cui avvengono, per le vittime che elencano e infine per gli strascichi di polemiche e di strumentalizzazioni che sempre comportano nei giorni a seguire.
strano che i terroristi siano quelli che cadono sempre in agguati o in vicende altrui. Leggevo su La Stampa che c'è paura, tanto che alcuni studenti non di sinistra debbano viaggiare scortati. Ricordo che due anni fa alcuni ragazzi del Barrocchio, non comunisti (quindi non vado a difendere alcuna categoria), sono stati aggrediti da alcuni militanti d'estrema destra, che sono stati individuati ma la cui posizione non è stata ancora ben definita. Rammento ancora come, quando fu organizzata la manifestazione per ricordare quest'avvenimento, vi sia stata una gran carica nel centro di Torino che ha visto poi a terra molti manifestanti tutti tacciati come estremisti pericolosi e cattivi. Peccato che tra i feriti vi fossero anche cittadini più che normali, della quotidianità, che avevano partecipato a quella manifestazione per dichiarare, ancora una volta, il loro sentimento antifascista in una città che è stata - lo ricordo - medaglia d'oro alla Residenza.
A me non piace la demagogia né il qualunquismo, da qualsiasi parte provenga. Secondo alcune dichiarazioni dei giornali - abbiamo presentato anche un ordine del giorno in tal senso, quindi non temo neanche le querele sembra che alcuni giovani siano riusciti ad entrare addirittura un'ora prima all'università. Queste sono le dichiarazioni dei giornali, pronte ad essere smentite. Si racconta che vi sia sempre, all'università, un po' di provocazione reciproca. Guarda caso, si racconta ancora che in alcuni settori, questa provocazione avvenga tramite inni fascisti, saluti romani e quant'altro. Alcuni li ho visti personalmente in passato, perciò su questo ho potuto vedere potrei metterci la firma.
Credo che ognuno di noi conosca bene gli ambiti giovanili delle proprie appartenenze politiche. Noi conosciamo i nostri giovani comunisti, che non sono ragazzi dell'"Aska" o di altri centri sociali, così come credo che il collega Ghiglia conosca abbastanza bene le dinamiche e talvolta le nostalgie che avvengono nei settori più giovanili del suo partito. Non credo vi sia nulla di cui stupirsi. Credo, però, che all'interno dell'università forse alcune azioni che si richiamano decisamente all'apologia del partito fascista - purtroppo, se avvengono - siano un po' da limitare. Non dico da censurare, ma da limitare. Ritengo che l'intervento delle forze dell'ordine nell'università sia molto delicato e non possa prestarsi né a strumentalizzazioni né ad una drammatizzazione che consentano ancora in futuro interventi di questo tipo.
Sono cresciuto con un'idea di Università come il luogo del sapere e del confronto libero o democratico. In un luogo di questo tipo credo che possa valere il principio che valeva addirittura nel Rinascimento, secondo cui nell'Università non si entrava armati.
All'epoca era più facile, perché si girava con le spade.
Credo quindi che l'università come zona franca di libero confronto sia ancora un principio che deve essere più che mai valido oggi, in anni in cui l'intolleranza è grande, in anni in cui i confronti si esasperano, in anni in cui è ancora più importante che nell'Università non entrino studenti armati di attrezzi offensivi e neanche Forze dell'Ordine dotate di questi strumenti.
Credo che la mediazione politica all'università possa avvenire. Ricordo che, quando ero giovane, alcuni funzionari della Digos erano molto bravi in questo. Mi piacerebbe conoscer i loro nomi per ricordarli in positivo perché mediavano ed evitavano fino agli ultimi interventi brutti e drammatici come quelli che abbiamo appreso dai giornali. Io non c'ero purtroppo, e dico purtroppo non per motivi di nostalgia, ma perché avrei potuto trovare qualche elemento in più di discussione. Non c'ero, quindi mi limito a riportare quello che ho letto.
Quindi, che si facciano continuamente dei vittimismi è dannoso, così come credo sia dannoso cercare continuamente di essere o vittime o carnefici. Se andiamo a guardare la mappa di questa Torino, su cui probabilmente bisognerebbe indagare un po' di più, potremmo osservare che questa famosa apologia continua ad esserci addirittura in alcuni cortei di qualche sera fa, in alcune fiaccolate di qualche sera fa: in un quartiere che conosco bene (Santa Rita), non si sono risparmiati i saluti romani al duce e cose di questo tipo.
Quindi, credo che probabilmente in un clima del genere, alla fin purtroppo si legittimi, volontariamente o involontariamente, tutto quello che ne consegue, con le tensioni e le vicende che da lì in avanti diventano sfortunatamente fin troppo naturali.
Non so se è legittimo tutto questo; credo di no e credo che sia anche legittimo fare dei paralleli con gli anni '70.
uscito un bel film, intitolato "Mio fratello è figlio unico".
Consiglio di vederlo, in quanto interessante documento di un periodo storico passato.
Quindi, se ci approcciamo a quegli anni, dovremmo avere un quadro più largo per stabilire qual è l'humus in cui nacque il terrorismo, sia rosso sia nero. Perché vorrei ricordare ogni tanto ai nostri uditori che, oltre al terrorismo più citato, quello rosso, brutto, dannoso, da cui si prendono ampiamente le distanze e che si condanna radicalmente, vi fu anche un terrorismo nero, dimostrato da alcune bombe su alcuni treni e su alcune piazze, che alimentò ulteriormente una reazione ingiustificata da condannare e che poi alimentò il tristemente famoso clima dei cosiddetti "anni di piombo", con tante vittime innocenti.
Chiudo dicendo e riaffermando che l'ordine del giorno che porta la mia prima firma è facilmente ritirabile. Nel momento in cui si arriva ad approvare l'ordine del giorno che non sia troppo qualunquistico, che non sia strumentale ad alcuni richiami di tutela di parte, purtroppo alla fine si dimentica spesso tutto quello che accade in questa città e si dimentica spesso, in questi richiami di tutela, chi è vittima, perché spesso le vittime sono anche gli altri e non va bene concentrarsi solo su una parte.
Bisognerebbe essere un po' più oggettivi anche in questo e lavorare tutti insieme perché si mettano un po' da parte questi atteggiamenti legittimi e legali di apologia e si arrivi a far sì che nell'università ci sia sempre un confronto democratico e aperto, che garantisca a chiunque, nell'ambito del dettato costituzionale, di entrare ed esprimere la propria opinione.
Se questo avviene, sono il primo a difendere chiunque entri nell'università con quello scopo; sono il primo a criticare chiunque entri nell'università per fare apologie di reato che non condivido e non potr mai condividere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Mi rammarico un po' che nelle voci che ho sentite finora non ci sia stata una sovrapposizione di condanna dei canti, dei gesti e dei simboli ostentati da chi esercitava un diritto di manifestare la sua posizione politica o culturale ed ideologica, ma che avrebbe dovuto farlo nel rispetto delle regole della democrazia e quindi senza ostentare quei canti quei gesti e quei simboli. È la stessa condanna anche - che non vuol dire mettere le idee sullo stesso piano - nei confronti di chi ha reagito in modo violento a quegli atteggiamenti.
Mi pare, da questo punto di vista, che si faccia un po' un passo indietro e che si ritorni a quegli anni che richiamava l'intervento del collega Leo. Ricordo benissimo come nei Consigli comunali di allora, a fronte di episodi di violenza verificatisi da una parte e dall'altra, non si riusciva a raggiungere l'unanimità se non si condannava, nello stesso tempo e nello stesso modo, episodi che magari non erano attuali, ma riferiti a questa o quella parte politica.
Credo che eviterò indicazioni dirette e riferimenti diretti per quanto accaduto ieri all'università. Leggo però da un giornale - che non è sicuramente schierato con il centrodestra, ma della cosiddetta area progressista - un resoconto che non mi dà l'idea che ci siano stati degli eccessi da parte delle Forze dell'Ordine. E quindi, da questo punto di vista, non condivido alcuni richiami ed alcuni riferimenti ad un eccesso di repressione, se non come fatto di carattere generale, perché mi sembra che l'atteggiamento che è stato messo in campo sia stato abbastanza equilibrato.
Rispetto a questi punti, chiedo al collega Leo se può cancellare dal suo ordine del giorno una frase che richiama proprio gli anni '70 e l'humus nel quale sarebbero stati reclutati i terroristi. Non perché non dica una verità, ma perché ritengo che oggi non ci si trovi in quelle condizioni e non ci siano in questo momento situazioni che possano essere ricondotte al contesto che caratterizzava gli scontri di quegli anni, cui ho partecipato prima da studente e poi da lavoratore, e che hanno originato un periodo molto triste per il nostro Paese.
Se il collega Leo è d'accordo a cancellare quella frase, il suo ordine del giorno, apportando qualche limatura anche nel primo capoverso, potrebbe essere condiviso dal sottoscritto. Così come esprimeremo voto favorevole all'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Clement.
Quindi, l'invito è a non strumentalizzare. Riprendo le parole della collega Pozzi, che sono poi le parole del Rettore, perché mi sembra che oggi stiamo enfatizzando un episodio che non è da sottovalutare, che è emblematico, ma che in qualche modo dovremmo cercare, noi per primi, di non strumentalizzare come fatto di parte, ma come fatto da condannare in sé e in quanto tale, sia per le espressioni che si sono avute da una parte sia per la reazione sia si è avuta dall'altra.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho iniziato a fare militanza politica con un assioma che si è visto ripetere oggi: nonostante la destra politica venisse settimanalmente attaccata - lo dico da un punto di vista fisico, non politico - vi era sempre una giustificazione, che era quella legata all'antifascismo.
Mi sembra che oggi, dopo molto tempo, si sia ricreato un clima simile.
Devo dire che nel frattempo scrittori, pubblicisti ed altri hanno sanato quello che era un giustificazionismo inutile: prendiamocela con Il Messaggero, che per vendere più copie pubblica l'opera omnia di Mussolini singolarmente o i DVD che riportano i filmati dell'Istituto Luce. Ricordo Il Messaggero e potrei citare altre decine di pubblicazioni. Detto ciò, ho letto attentamente i giornali - oltre ad aver parlato con i ragazzi di Azione Universitaria, che sono parte soggettiva - in nessun quotidiano vi è un resoconto o un passo che dica che, a fronte dell'aggressione avvenuta da parte dell'area antagonista, dall'altra parte vi sia stata una reazione con una manifestazione, con inni, magliette, canti e quant'altro di carattere post fascista, neo fascista o quant'altro. Non credo che lei abbia potuto vedere i filmati della Questura, così come non li ho visti io. Quando li visioneremo, avremo un'altra immagine dei fatti.
Visto che ciò non è accaduto, è la solita vecchia, stantia giustificazione di quella che è la violenza politica che, badate bene, in Italia ha una matrice. Parliamo di violenza politica, non terroristica (che poi diventa terroristica, ha ragione il Consigliere Leo).
Ricordo che il terrorismo nasce dopo un'escalation di violenza. I fratelli Mattei sono stati ammazzati da due balordi di un quartiere romano che decidono di applicare una sanzione ai fascisti del quartiere. Peccato che abbiano buttato troppa benzina nella casa, i malcapitati non riescono a scappare e muoiono. Accade così. Non accade perché c'è una volontà certamente predeterminata - di uccidere, ma era l'atteggiamento - sono stati centinaia i casi di violenza accaduti negli anni '70 - di una parte che voleva colpire una certa area politica che, a sua volta legittimamente, si difendeva. Quando poteva, almeno provava a restituire le aggressioni. Purtroppo, in termini di morti ammazzati e di incidenti avvenuti, ne ha subiti molti di più di quanto ne abbia date (per fortuna rispetto ai morti ammazzati, purtroppo rispetto ai secondi).
L'ordine del giorno di Rifondazione Comunista ribalta in modo complessivo quanto è avvenuto. Non credo sia commentabile, perché è una presa di posizione di carattere politico che non ha nulla a che vedere con quanto scrivono i giornali e con quanto è accaduto nella realtà. Anche gli altri ordini del giorno non tengono conto di un aspetto presente nella nostra società da più di trent'anni: la violenza politica sta chiaramente o è stata in gran parte (non quella terroristica, su questo possiamo dibattere a lungo, ma quello è terrorismo) da una parte.
Ieri mattina è accaduto che, per questioni elettorali, qualcuno è entrato a Palazzo Nuovo prima dell'apertura dei cancelli. Preciso: quando dico dentro intendo sulle scale, non dentro l'Università. Come sapete Palazzo Nuovo ha una cancellata davanti, quelli che sono entrati nelle scale prima dell'apertura dei cancelli lo hanno fatto per essere i primi a entrare all'interno della facoltà. Non è un'occupazione, non è nulla.
Successivamente accade che, peraltro con un largo anticipo rispetto a quanto si voleva fare, un gruppo di persone, con il solito slogan "fuori i fascisti dall'università", intende non garantire agibilità politica ad una parte che si candida legittimamente alle elezioni e intende far sì che queste persone non possano esercitare il loro diritto di fare campagna elettorale, e la polizia si mette in mezzo.
Il Consigliere Robotti - non so se sia il resoconto fedele di quanto ha detto - ha sostenuto che c'erano le schiere di Azione Universitaria, quelle della sinistra e quelle della polizia. Questo ha detto. È avvenuta ovviamente, un'altra cosa, come spesso accade purtroppo.
Da una parte c'era chi voleva fare campagna elettorale per Azione Universitaria; dall'altra molti manifestanti della sinistra antagonista che, da giorni, sostenevano che sarebbero stati presenti; in mezzo, la Digos. La quale, intelligentemente, visto che ben conosce la realtà e aveva compreso che quella di ieri mattina sarebbe stata una giornata particolarmente calda, non si è presentata con tre funzionari che cercano di trovare un rapporto con il responsabile di destra e quello di sinistra ma con la celere e gli scudi. Sapeva che c'era il rischio di scontri.
vero che la polizia non può entrare all'università, o non potrebbe entrare all'università, ma deve garantire l'incolumità dei presenti. Badate, non soltanto dei manifestanti.
Se qualcuno oggi si reca a Palazzo Nuovo si rende conto che l'incolumità era a rischio non solo per i manifestanti, ma per chiunque fosse stato presente all'interno dell'atrio. Quando accadono situazioni di questo tipo, è difficile comprendere chi è manifestante e chi no. Non è che uno va in giro con la maglietta con scritto "viva il Duce", con i capelli corti o gli anfibi ai piedi. Queste erano cose che funzionavano nei fumetti, ma non è, ahimè, la realtà. Dico ahimè nel senso che sarebbe facile per voi dipingere i fatti in quel modo, ma fortunatamente non è quella la realtà.
La polizia si mette di mezzo a fronte di un tentativo di aggressione nei confronti della polizia e la polizia risponde come sa fare e come deve fare. Mi rivolgo a chi ha partecipato a manifestazioni, e quasi ognuno di noi vi ha partecipato: in piazza, lo dico avendo fatto il segretario giovanile di partito, basta avere un militante cretino e per colpa di quello pagano tutti. La responsabilità è di un'organizzazione che porta in piazza un militante cretino, non solo sua. Le responsabilità, nelle manifestazioni come queste, sono collettive. Sempre. Se io attacco un poliziotto, non si è mai visto da nessuna parte che questo venga a prendermi e mi dica: si accomodi, Signor Vignale, la accompagno in Questura. Carica. Così accade. È accaduto per chi ha fatto militanza politica sia nel centrodestra che nel centrosinistra.
Rilevo, da sempre, che la polizia è un soggetto terzo. La polizia non è amica né del centrosinistra né del centrodestra, ma è un soggetto terzo dello Stato che deve garantire l'ordine.
Ho voluto leggere la Repubblica perché da qualche parte ci sarà scritto questa faccenda degli inni, dei simboli e quant'altro: non c'è nulla. Ieri è successa una cosa molto semplice: qualcuno ha tentato di impedire l'esercizio della campagna elettorale a qualcun altro, la polizia ha esercitato il proprio ruolo. È andata così.
Permettetemi una riflessione. Secondo la legislazione italiana, oggi commette un reato chi inneggia a dittature. Fa apologia di razzismo apologia di eccidi o quant'altro, ci potrebbe stare tutto, ma fra chi l'apologia di Pol Pot e chi tira un cazzotto o una sprangata, il reo è chi tira la sprangata, non chi fa l'apologia di Pol Pot. Se Bossuto fa l'apologia di Pol Pot e io gli "ficco" una sprangata, arrestano il sottoscritto perché, per il Codice Penale, si chiama aggressione e il suo è un esercizio di espressione. Non è accaduto questo. Ma posto che sia accaduto, è ovvio che è ben diversa la responsabilità penale fra chi manifesta, anche andando oltre nella propria volontà di espressione le leggi dello Stato, e chi intende ledere la sicurezza fisica di una persona o ledere una persona. In questo sta la differenza. Verrà un giorno che oltre alla grande pamphlettistica che ormai c'è e che, in qualche modo, vi ha superato, non dico che sarà necessario leggere "Cuori neri", peraltro scritto da persone certamente ...



PRESIDENTE

Consigliere Vignale...



VIGNALE Gian Luca

Ma c'è una numerosa pamphlettistica, di cui magari vi daremo qualche copia, di scrittori assolutamente non schierati, che dimostra che quanto stiamo dicendo corrisponde, da trent'anni a questa parte, alla realtà.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste d'intervento. Il Consigliere Leo ha ricevuto delle proposte sull'ordine del giorno: se vuole darmi indicazioni sull'eventuale riformulazione, le do la parola. Prego, Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Gliele comunico subito. Al collega Vignale dico che condivido totalmente il suo intervento, perché è di grande lucidità storica.
Tuttavia, poiché ritengo che sia troppo importante che in quest'Aula non si strumentalizzi, non ci si divida, ci sia una...



(Commenti del Consigliere Robotti)



LEO Giampiero

Comunque, visto che ritengo che su questa vicenda si debba trovare il massimo di convergenza, proprio per evitare strumentalizzazioni, ma soprattutto per mettere un punto un punto fermo, devo dire che gli interventi dei colleghi della sinistra...



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Leo. Lei, però, ha già fatto il suo intervento. La pregherei di dirci se vuole riformulare o no il documento.



LEO Giampiero

Voglio riformularlo, ma sto spiegando perché. Dico soltanto di leggere su La Stampa le cinque domande a Davide Grasso, e si capisce perché siamo preoccupati. Quando dice: "Se il rettore non proibisce una delle liste universitarie, ci sono tensioni". Come dire questo? Rispetto agli ordini del giorno, raccogliendo l'invito esplicito del collega Ricca - che ringrazio - cancellerei la seconda e terza riga della frase "visti", per cui rimane così: "Visti gli episodi verificatisi presso la sede di Palazzo Nuovo dell'Università di Torino, lunedì 14 maggio 2007 che hanno richiesto l'intervento delle Forze dell'Ordine". Questo è quanto si dice, non un eccesso del ricorso alle Forze dell'Ordine.
Tolgo il terzo capoverso sugli anni '70 per quella questione aperta, ma complessa, ecc.; rimane "ritenendo che in questo significativo momento di vita democratica debba essere garantita l'opportunità di espressione e di coinvolgimento di tutte le componenti che intendono parteciparvi".
Dopo aver parlato con il collega Ricca ed altri, inserirei la frase "e che nessuno possa arrogarsi, se non gli organi statali istituzionalmente competenti" - perché spetta a loro - "il potere di decidere chi abbia diritto o meno di cittadinanza e agibilità all'Università". Solo gli organi istituzionali: nessun altro può deciderlo!



PRESIDENTE

Consigliere Leo, solo per capire: il suo "visti gli episodi" rimane "considerato che questi eventi" rimane; "ricordando come negli anni '70" viene tolto.



LEO Giampiero

Sì, aggiungendo "e che nessuno possa arrogarsi, se non gli organi statali istituzionalmente competenti, il potere di decidere chi abbia diritto o meno di cittadinanza e agibilità all'Università".



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Leo, le chiedo scusa: vista l'ora e la stanchezza, la pregherei di portarci il suo manoscritto, così lo fotocopiamo e non abbiamo nessuna possibilità di errore.
Non avendo più iscritti a parlare, procedo a mettere in votazione gli ordini del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 693, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto dei gravi scontri verificatisi ieri davanti e all'interno di Palazzo Nuovo, provocati da esponenti dei centri sociali e dell'autonomia considerato che gli estremisti hanno tentato di bloccare violentemente un volantinaggio di propaganda elettorale di Azione Universitaria e successivamente, hanno tentato ripetutamente di sfondare il cordone delle Forze dell'Ordine considerato ancora che gli estremisti di sinistra hanno successivamente devastato l'atrio di Palazzo Nuovo e incendiato cassonetti condanna gli episodi di violenza politica e di intolleranza ai danni degli studenti di Azione Universitaria e delle Forze dell'Ordine da parte degli estremisti di sinistra".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 695, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto il grave incidente accaduto nella giornata del 14 maggio 2007 nell'atrio dell'Università di Torino, durante il quale si sono verificati episodi di violenza e cariche di polizia esprime preoccupazione per il clima di contrapposizione e antagonismo tra le diverse culture e soggettività politiche presenti e operanti nell'ateneo.
L'Università deve e dovrà restare il luogo del libero confronto e del sapere, in cui diffondere il senso della democrazia e riaffermare i valori costituzionali e repubblicani esprime condanna per ogni violenza e per ogni eccesso repressivo condanna altresì i gesti, i canti, i simboli ostentati che si richiamano al disciolto partito fascista e che, per questa ragione, sono per il nostro ordinamento al di fuori delle norme costituzionali condanna inoltre tutte le forme di intolleranza culturale, ideologica o politica che mettono a rischio il libero confronto e l'applicazione stessa dei principi democratici auspica che il libero confronto democratico consenta agli studenti di svolgere le elezioni in un clima sereno e rassicurato".
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Sarà ripetuta nella prima seduta utile di Consiglio.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo è convocata domani alle ore 14.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.58)



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