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Dettaglio seduta n.190 del 15/05/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(Alle ore 10.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bresso, Deambrogio e Moriconi.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

b) Variazione Presidenza VII Commissione permanente


PRESIDENTE

Comunico che in data 10 maggio 2007 è stato eletto Presidente della VII Commissione permanente il Consigliere Iuri Bossuto, in sostituzione del Consigliere Gian Piero Clement


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Vicariato Vicepresidente


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza in data 14 maggio 2007 ha preso atto che dal 19 maggio al 19 novembre 2007 vicario sarà il Vicepresidente Roberto Placido


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

e) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 10 maggio 2207 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 3 deliberazioni del 2 aprile 2007, n. 4 deliberazioni del 16 aprile 2007, n. 1 deliberazione del 23 aprile 2007. Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

f) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 22 dicembre 2006, 11, 16 e 23 gennaio 2007. Verranno posti in approvazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Nella scorsa seduta di Consiglio sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 18, 19, 20 e 21 dicembre 2006. Se non vi sono osservazioni, si intendono approvati.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Cavallera di una informativa da parte dell'Ufficio di Presidenza sui fatti accaduti in aula nella seduta consiliare dell'8 maggio 2007


PRESIDENTE

Il Consigliere Cavallera ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Nella scorsa seduta, siamo stati testimoni di fatti che penso abbiamo tutti deprecato, riguardanti intemperanze o comportamenti che devono essere approfonditi da parte di chi ha la responsabilità dell'Aula nei confronti di una collega che aveva svolto il proprio compito votando liberamente a fronte di una proposta deliberativa.
Mi sarei aspettato, visto che l'altra volta c'era stata una sollecitazione in tal senso, che l'Ufficio di Presidenza valutasse la cosa e poi riferisse all'Aula, che ovviamente è rimasta largamente shockata da comportamenti del genere.
Mi sarei aspettato da parte sua, Presidente, un'informativa in questa sede prima di andare avanti nei nostri lavori, perché il fatto è abbastanza grave da creare preoccupazioni (usiamo questo termine) tra coloro che vogliono confrontarsi, magari anche duramente, ma comunque sempre nel rispetto delle persone e della loro libertà di scelta in quest'Aula.
Di conseguenza, Presidente, sollecito un'informativa immediata da parte sua per esporre all'Aula quali sono i provvedimenti che l'Ufficio di Presidenza ha deciso di adottare.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, l'Ufficio di Presidenza si è riunito nella mattinata di ieri. In assenza del plenum e vista l'assenza di parte dei membri dell'Ufficio di Presidenza, si è deciso di soprassedere.
L'Ufficio di Presidenza è convocato alle ore 13 espressamente per deliberare su questa questione e quindi nella seduta pomeridiana potremo metterla a conoscenza delle deliberazioni che verranno assunte.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Mancava il plenum nel senso che mancava il collega Chieppa. È una precisazione, tanto si tratta di registri pubblici dove apponiamo delle firme, per cui non rivelo un segreto di Stato. Mancava il collega Chieppa e quindi non potevamo procedere senza di lui.
Presidente, le preannuncio che più tardi, all'apertura della seduta pomeridiana (penso che ci saranno un po' più di colleghi), chieder l'iscrizione di un ordine del giorno che ho depositato poc'anzi, teso a condannare i gravissimi episodi di violenza perpetrati da bande di delinquenti, facenti riferimento ai centri sociali e all'area dell'autonomia, che ieri hanno aggredito non soltanto gli studenti di Azione Universitaria che stavano esercitando un diritto legittimo (svolgere propaganda elettorale all'Università), ma hanno causato anche seri incidenti con la Polizia, sfondandone il cordone e devastando l'androne di Palazzo Nuovo.
La cosa preoccupante, Presidente, per cui riterremmo importante che oggi questo Consiglio regionale dibattesse della questione, è che ci sono parole d'ordine molto vecchie in queste aggressioni; c'è un Rettore che minimizza, quasi che incendiare cassonetti e devastare l'atrio di un'Università che tutti paghiamo sia un normale esercizio di democrazia e di campagna elettorale per le elezioni universitarie; c'è addirittura della gente che a Torino - non dico neanche che è ospitata in stabili comunali perché questo è noto - si permette di dire chi può entrare e chi non pu entrare, a suo insindacabile giudizio, all'Università.
Quindi io chiederò l'iscrizione di questo ordine del giorno, perch ritengo importante affrontare oggi una discussione al riguardo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

La ringrazio, Presidente Gariglio, ma mi rivolgo soprattutto al Consiglio e in particolare a quelle forze di sinistra che si sono sempre battute per l'agibilità democratica in Università. Non voglio drammatizzare, grazie a Dio non siamo ai livelli del '75-'76-'77, non siamo a quei livelli, però l'inizio è lo stesso. L'inizio è lo stesso, colleghi.
Io sono - ahimè - abbastanza vecchio per ricordarlo. L'inizio era lo stesso: squadristi, di un colore o dell'altro non ha importanza, che decidevano chi doveva e chi non doveva entrare all'Università e si arrogavano il diritto di cacciare fuori la gente in ogni modo, con ogni sistema. Si è poi innescata un'escalation.
Certo, prima ci sono state le liste di proscrizione per gli studenti di estrema destra, poi per i liberali moderati, poi per i cattolici, poi - lo ricorderanno Rocco Larizza e gli altri - anche i militanti della FGCI a un certo punto furono emarginati, poi ci fu la guerra fratricida fra i Katanga, ecc. La storia, quando si ripete, è tragica: non dobbiamo assolutamente permettere questo.
Ho letto una dichiarazione di uno di questi caporioni, che dice: "Noi decidiamo, tutto sommato, la lista cattolica e permettiamo l'agibilità. Non è che a tutti quelli che non la pensano..." Ma scherziamo? Noi siamo arrivati nel '75 alle prime elezioni della Repubblica non democratiche, con squadracce che impedivano agli elettori di votare caricandoli mentre si recavano ai seggi. Devo dire che quella volta in assenza dello Stato, abbiamo votato solo perché il Partito Comunista e la CGIL erano garanti dell'accesso ai seggi (con qualche sistema energico ricordo Ferrara e Fassino, il primo aveva una spinta di sfondamento più corposa dell'altro).
Quindi richiedo che se ne discuta assolutamente oggi. Se lasciamo passare queste cose, è proprio grave, è un errore drammatico per la democrazia. Come i rigurgiti di razzismo, di neofascismo, qualunque cosa non va lasciata passare mai e bisogna intervenire subito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente e colleghi. Per quanto riguarda la vicenda accaduta in Aula la settimana scorsa, ho svolto un breve chiarimento in Conferenza dei Capigruppo, che pensavo, vista anche l'opinione di molti colleghi Capigruppo presenti in quella sede, avesse chiarito l'accaduto.
Mi sono formalmente scusato con i colleghi Capigruppo per quanto è accaduto; credo sia sbagliato essere irrispettosi dell'Aula e dei colleghi.
Rispetto ad alcuni temi, che vanno al di là degli aspetti istituzionali, di governo e di gestione della nostra Regione, ma che riguardano i grandi temi ideali, morali ed etici, ritengo sia normale che culture diverse, magari molto diverse, si possano contrapporre.
Si possono contrapporre anche con toni più accesi, magari tendenti alla corpulenza, senza mai cadere, però, nell'errore di esercitare una minima violenza morale - mai fisica - nei confronti di altri colleghi.
Tutto questo non è accaduto e non è vero - lo dico con grande chiarezza che il collega Chieppa se la sia presa con la collega Motta. Il collega Chieppa si è avvicinato a questa parte dei banchi del Consiglio e rivolgendosi al Gruppo della Margherita, ha detto: "Avete votato in blocco l'ordine del giorno delle minoranze".
In base a quell'affermazione e in seguito ad una replica della Consigliera, c'è stato un alterco tra i due, che non riguardava, certo, la libertà di espressione della collega.
Credendo che la vicenda si fosse conclusa in Conferenza dei Capigruppo mi sono tranquillizzato, ma, se le cose non stanno così, avete un ulteriore atto di scuse da parte del nostro Gruppo, di tutto il nostro Gruppo, nei confronti dell'Aula e dei colleghi interessati.
Non si può alimentare e strumentalizzare questa vicenda, perché questa volta riguarda un componente della maggioranza, tra qualche mese potrebbe riguardare un componente della minoranza.
già accaduto in altre occasioni che alcuni colleghi della minoranza non abbiano rispettato l'autorevolezza dell'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mi ricollego al tema.
L'intervento del Capogruppo Robotti casca a fagiolo. Il Capogruppo Robotti si è espresso, oggi, in maniera più completa di quanto abbia fatto alla riunione dei Capigruppo, non ricevendo da parte dei colleghi Capigruppo - non so dagli altri, certamente non da parte mia l'assicurazione che il caso fosse chiuso.
Questo, per un motivo molto semplice: per quanto ci riguarda, finora non abbiamo espresso alcuna valutazione sul merito, ma abbiamo chiesto, con dei toni morbidi, la richiesta che l'organo di governo di quest'Aula l'Ufficio di Presidenza - si riunisse. L'abbiamo chiesto come Capigruppo di opposizione e la nostra ci era sembrata una richiesta abbastanza chiara netta.
Non riteniamo che l'utilizzo di toni enfatici modifichi l'essenza di quanto diciamo; se qualcuno necessita anche del tono della voce, è un problema suo. A me bastano le parole e non il tono tramite il quale queste vengono espresse.
Apprendiamo con un minimo di rammarico che, quanto abbiamo chiesto, non si è ancora svolto, ma siamo poco interessati ai motivi che ne hanno impedito lo svolgimento.
Apprendiamo dalle parole del Presidente che l'Ufficio di Presidenza si riunirà alle 13. Sono le 11,20 e, poiché la pazienza è certamente una dote che abbiamo imparato ad esercitare con gli anni, poiché il buon Dio non ce ne ha voluto dotare a sufficienza, aspettiamo che l'Ufficio di Presidenza faccia quanto di sua competenza e quanto, tra l'altro, ove se ne fosse scordato, noi sommessamente abbiamo chiesto.
Quando l'Ufficio di Presidenza avrà espresso le proprie valutazioni e ce le farà conoscere, noi esprimeremo le nostre.
Nel frattempo, apprezziamo l'intervento pacificatore, da qualunque parte provenga.
Teniamo a precisare che, in questo caso, non ci sentiamo affatto urtati come minoranza, non essendo stato un incidente riguardante le minoranza, ma ci sentiamo molto, molto urtati come Aula.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Prima avevo chiesto la parola, in quanto volevo collegarmi a quanto sosteneva il collega Cavallera, ma va bene anche adesso, perché mi posso collegare a quanto detto dal mio Capogruppo rispetto ai gravissimi fatti accaduti la scorsa settimana.
Ritengo che, quando l'Ufficio di Presidenza deciderà ciò che riterrà opportuno decidere, dovrà anche stabilire di organizzare dei corsi di formazione sulle Pari Opportunità e sul rispetto, magari attingendo dai 750.000 euro che verranno spesi per il Convegno di ottobre, sulle Pari Opportunità.
Abbiamo constatato che sette Consiglieri della maggioranza hanno votato il nostro ordine del giorno, ma gli insulti sono arrivati solo alla Consigliera donna e questo è un fatto grave, nella gravità generale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi, sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

La ringrazio, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori, rispetto al fatto che, ancora una volta, non è iscritta alcuna interrogazione o interpellanza del mio Gruppo.
Non voglio essere noioso, ma anche martedì scorso si è verificata la stessa cosa e non ho sollevato il problema; oggi ci risiamo.
Cosa devo fare, Presidente? Provvede lei affinché venga data, almeno in ogni seduta, una risposta alle nostre interrogazioni, così come accade per gli altri Gruppi, oppure devo fare delle sceneggiate plateali per convincere gli Assessori, o chi di dovere, a rispondere almeno ad una nostra interrogazione ogni volta che si riunisce il Consiglio?



PRESIDENTE

Presidente Rossi, i fatti li ricordo bene: abbiamo sollecitato a prestare attenzione anche nelle risposte e garantire la polarità dei destinatari.
C'è un'interrogazione del suo Gruppo, presentata dal Consigliere Novero, su: "Internet veloce nei rifugi alpini", cui rispondono l'Assessore Bairati e Sibille.
Se vuole, possiamo procedere anche subito con la risposta, oppure aspettare l'arrivo del Consigliere Novero.


Argomento:

Risposta scritta a interrogazioni

Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione n. 1079 dei Consiglieri Burzi e Toselli, inerente a "Partecipazione dell'Assessore Oliva alla rassegna 'Alba Libri'" (risposta scritta)

Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1051 del Consigliere Toselli, inerente a "Realizzazione delle iniziative promosse dalla Regione Piemonte" (risposta scritta)

Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interpellanza n. 962 dei Consiglieri Botta, Boniperti, Casoni, Ghiglia e Vignale, inerente a "Concorso di idee per il rilancio e la riqualificazione della Cittadella di Alessandria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1079 dei Consiglieri Burzi e Toselli, all'interrogazione n. 1051 e all'interpellanza n. 962.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione n. 1227 della Consigliera Cotto, inerente a "Contributi per la 369a Fiera del Bue Grasso di Moncalvo"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'interrogazione n. 1227, cui risponde l'Assessore Taricco, che ha pertanto facoltà di intervenire.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interrogazione tende a verificare, alla luce delle risorse percepite nel 2006 dalle Fiere di Moncalvo e di Carrù, le motivazioni che hanno fatto sì che la Fiera di Carrù abbia avuto contributi maggiori di quella Moncalvo e a capire se la Giunta non ritiene che a manifestazioni che operano sullo stesso settore e che abbiano lo stesso interesse sul territorio non debbano corrispondere trattamenti economici equivalenti.
Innanzitutto, due dati di riferimento. Le Fiere di Carrù e di Moncalvo sono simili, ma molto diverse come numeri, La Fiera di Carrù ospita oltre cento aziende di allevamento di bovini piemontesi e mobilita oltre 10 mila presenze; dai dati rilevati dal commercio, la Fiera di Moncalvo ha una quarantina di allevatori espositori e mobilita 4 mila presenze, quindi si tratta di due realtà diverse.
Hanno avuto contributi di tipo diverso, non legati a quest'anno, ma che hanno origine dall'inizio degli anni 2000. Preciso che, per quanto riguarda l'Assessorato all'agricoltura, la Fiera di Moncalvo non ha mai fatto richiesta di contributi; non ci sono agli atti richieste di contributi.
La città di Moncalvo ha avuto dei contributi, ma non per la Fiera del Bue Grasso, di 2000 euro nel 2002 e di 2100 euro nel 2003.
La Fiera di Carrù ha avuto 7700 euro nel 2002; 7000 euro nel 2003; 8000 euro nel 2004-2005 e 9000 euro nel 2006, a cui si sommano contributi erogati dall'Assessorato al commercio, e quindi che non erano sotto la guida del nostro Assessorato - di 2500 euro nel 2006 alla Fiera di Moncalvo e di 15 mila alla Fiera di Carrù.
Peraltro, devo dire che la Fiera di Carrù, in questo momento, è la fiera piemontese di maggior richiamo a livello regionale.
La volontà di differenziazione dei contributi non è stata assolutamente legata ad alcuna valutazione di differenziazione tra le due fiere.
Molto semplicemente, non avendo avuto nessun tipo di richiesta da parte del Comune di Moncalvo, questo Assessorato non ha effettuato alcuna verifica e non è andato a chiedere come mai non ci hanno chiesto il contributo.
Invece, per la Fiera di Carrù, con un aumento di 1000 euro, siamo rimasti in linea con quello che da sempre è stato erogato.
Come ho già avuto modo di dire - non la faccio lunga perché su questo tema ci siamo già ampiamente chiariti - ritengo che in questo, come peraltro in tutti gli altri settori, la legge sui distretti che presenteremo nei prossimi giorni (andrà in discussione in Conferenza Regioni-Autonomie Locali venerdì di questa settimana) sarà l'occasione per fare filiera degli eventi che promuovono un determinato settore. Quindi ritengo che valga la pena di promuovere forme di sinergia, come peraltro stiamo cercando di fare nella costruzione del percorso dell'IGP Fassone anche sulle manifestazioni.
Sicuramente occorrerà fare delle riflessioni sulla necessità di integrare e di fare gioco di squadra tra le diverse realtà di promozione territoriale sulla valorizzazione di questo grande patrimonio che è la razza bovina piemontese; tra l'altro, è una delle poche razze che ha indici in crescita sia sul piano dei risultati sia sul piano dei numeri. Abbiamo infatti recuperato 310 mila capi e i numeri della razza stanno continuando a crescere, unitamente agli apprezzamenti e alle richieste di collaborazione dei paesi esteri per il miglioramento delle razze locali.
Credo dunque che questo sia l'obiettivo da perseguire. Pertanto vi è la massima disponibilità ad accompagnare quello che il Comune di Moncalvo vorrà mettere in campo, ma soprattutto la massima disponibilità a fare in modo che la realtà di Moncalvo e di Carrù possano camminare insieme.
Gli atti che stiamo assumendo vanno esattamente in questa direzione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per la replica.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Su questo argomento ci eravamo già confrontati. E' chiaro che se un Comune non fa la richiesta di contributi, non è certo la Regione che glielo può ricordare. Questo è evidente quando non ci sono dei bandi per l'erogazione dei contributi, ma in questo caso ci sono anche come agricoltura.
Quindi, cercheremo di colmare questa carenza di informazione, perch anche la città di Moncalvo rappresenta un forte richiamo, specialmente nei confronti dei milanesi e dei lombardi. E noi abbiamo necessità di attirare anche visitatori e turisti da quella Regione.
Sono soddisfatta se Carrù e Moncalvo potranno lavorare insieme nell'esclusivo interesse dei nostri allevatori e del nostro prodotto.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 1354 dei Consiglieri Cavallera e Cotto, inerente a "Materiale promozionale diffuso da ESSELUNGA sui prodotti agroalimentari piemontesi"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1354, cui risponde l'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interrogazione mira a conoscere quali altre catene di grande distribuzione siano state coinvolte, rilevato che è stata fatta un'azione promozionale dalla catena Esselunga nel 2006.
L'interrogazione mira a conoscere quali altre catene erano state coinvolte in questa azione promozionale; quali siano le attività promozionali previste per l'anno 2007 e quali siano le presenze dirette che la Regione Piemonte a fiere e manifestazioni agricole di maggiore rilievo nazionale conta di mettere in campo.
Innanzitutto faccio una premessa complessiva. Tra i compiti che ha portato avanti in questi anni l'AIMA c'è anche quello di azioni promozionali mirate sulla grande distribuzione che coinvolgono le produzioni di qualità tipiche piemontesi. Negli anni sono state fatte moltissime operazioni sia in Italia che all'estero finalizzate in questo senso.
Per quanto riguarda l'Italia la promozione è stata effettuata presso 79 Superstore Esselunga finalizzata.
Su questa iniziativa vengono fatte presentazioni di offerte da parte delle catene, poi si valutano, di volta in volta, quelle più convenienti.
Le richieste che molte volte anche le catene fanno per promuovere azioni promozionali sono - sia come entità che come ricaduta - molto diverse quindi sono fatte valutazioni sul rapporto tra potenzialità promozionale e costi da sostenersi per poterle effettuare.
Questo tipo di catena ha portato alla distribuzione di oltre tre milioni di volantini sulle produzioni piemontesi, sui punti vendita della catena. Sono stati realizzati una serie di materiali, di manifesti e di iniziative promozionali. Per il 2007 si stanno concludendo, in queste settimane, trattative con il Gruppo Carrefour-GS, con Auchan, con Gigante con Coop-Italia per verificare la possibilità di accordi in questo senso.
Sostanzialmente, sono attività ordinarie che hanno dimostrato una potenzialità notevole in termini di effettiva capacità promozionale del prodotto piemontese.
Per quello che riguarda le iniziative più importanti previste per il 2007, sono state già effettuate il Vinitaly, lo Slow Fish di Genova. Saremo presenti al Sana di Bologna, saremo presenti al CIS a Bra. C'è stato il MacFrut di Cesena. Il prossimo autunno il Salone del Vino e il Salone della Nuova Agricoltura. Doveva essere per l'autunno di quest'anno, invece slitterà alla primavera prossima, l'edizione di Experimenta dedicata ai temi dell'agricoltura. Abbiamo avuto collaborazioni per quello che riguarda le Universiadi e stiamo organizzando una serie di nuove manifestazioni in campo sportivo e universitario. In seguito, vi sarà la classica organizzazione di eventi di interesse minore collegati al mondo vinicolo.
Questo è un po' l'impianto complessivo delle attività attualmente in essere da parte dell'Assessorato, anche se, alla luce di indicazioni emerse l'11 maggio a Canelli, affineremo ulteriormente e finalizzeremo al meglio gli obiettivi strategici dei singoli strumenti regionali, per garantire una maggiore concentrazione degli eventi e delle modalità di promozione complessiva della Regione.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La risposta dell'Assessore è stata ampia e ha toccato i vari aspetti della questione. Tuttavia, riteniamo che portare all'attenzione le difficoltà di commercializzazione che hanno i nostri prodotti agricoli peraltro di qualità - indubbiamente è un'azione utile per la nostra agricoltura. Non smetteremo di incalzare l'Assessore, ma soprattutto l'Assessorato, affinché si faccia il normale e anche lo straordinario qualcuno direbbe anche iniziative eccezionali.
Ci rendiamo conto, nei vari comparti, di come sia difficile percepire le attese del mercato, insediarsi sul mercato e, naturalmente, consolidarsi in un rapporto con la grande distribuzione che, al momento, sta schiacciando o, comunque, imponendo condizioni che, a volte, comprimono nella catena del valore la remunerazione ai produttori agricoli di base o ai primi trasformatori. L'AIMA era stata istituita per questo. Ci siamo preoccupati quando si diceva di confluire tutto nel nuovo soggetto. In seguito è stato definito, anche con il nostro apporto, che un conto sono le attività internazionali, un altro le azioni sul mercato interno, dove sono ampiamente presenti catene straniere di grande distribuzione.
Sappiamo quanto i francesi abbiano "colonizzato" gli Stati confinanti con la loro grande distribuzione. I francesi, ovviamente, attenti ai nostri prodotti, non possono non essere attenti alle produzioni agricole e agroalimentari francesi. Dicendolo in francese, "savasandir" senz'altro.
L'Assessore ha dato una serie di assicurazioni, ne prendiamo atto.
Credo veramente che, al di là del PSR, che è un documento fondamentale forse varrebbe la pena, in corrispondenza dei vari bilanci annuali e dei vari assestamenti annuali, fare una verifica con qualche indicazione di strategia da aggiornare.
L'Assessorato all'agricoltura è uno degli assessorati che, più di altri, fornisce, in sede di bilancio, una documentazione comprensibile che in qualche modo, lega tutte le cifre in una strategia. Sotto questo profilo non si fa mai troppo, si può fare senz'altro meglio, si può fare anche qualcosa di più. La nostra interrogazione era orientata in questa direzione. Dando atto all'Assessore della congruità della sua risposta ovviamente saremo attenti all'evoluzione della situazione.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interpellanza n. 1451 dei Consiglieri Cavallera e Toselli, inerente a "Tutela della filiera produzione latte"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1451, sulla quale risponde l'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

La risposta a questa interpellanza oggi cade a fagiolo, come suol dirsi. Nell'interpellanza, valutando i problemi complessivi del settore lattiero caseario, si chiedeva all'Assessorato quale fosse la valutazione che l'Assessorato dava sull'accordo fatto qualche mese fa tra Cosplat e l'Unione Industriale di Cuneo in assenza di accordo regionale.
Dicevo che cade a fagiolo perché la settimana scorsa abbiamo siglato l'accordo regionale del latte, quindi, in qualche misura, si è conclusa una stagione tormentata del settore lattiero-caseario.
Il complesso snodarsi della vicenda latte di quest'anno ha permesso a tutto il settore lattiero caseario di fare un passo avanti. L'accordo complessivo, siglato la settimana scorsa, superiore di quattro euro a tonnellata a quello che era stato, a suo tempo, siglato da Cosplat e Unione Industriale, ha permesso, al di là del prezzo, che comunque è un elemento importante per quello che riguarda la tutela degli interessi dei produttori, il crearsi di condizioni che hanno fatto percepire un effettivo passo avanti in termini di recupero di consapevolezza per la creazione di una filiera di tutto il settore.
Il rischio di queste trattative è sempre di viverle come una contrapposizione industriali - produttori ed è un rischio molto grosso. La realtà produttiva piemontese e italiana non è in condizioni di giocare ignorando quello che succede nel resto del mondo. Nel resto del mondo purtroppo, va esattamente come nell'interrogazione precedente, verso una concentrazione di gruppi industriali, in molti casi non in mani italiane.
Questo crea un'effettiva debolezza del nostro sistema. L'aver concluso un percorso che ha visto l'accordo Cosplat, in quel momento, appare come una provocazione. Nel senso che nel momento in cui gli industriali non rompevano le trattative sul fronte generale, sul latte, siglavano l'accordo con Cosplat. Questo era stato visto come una provocazione in quel momento.
Devo dire che, tutto sommato, alla fine della fiera, il percorso ha portato ad un accordo che definirei complessivamente alto: il migliore possibile sicuramente per la parte agricola, ma in quel momento anche per la parte industriale, tant'é che il punto di equilibrio è stato molto discusso; per l'ultimo mezzo euro - per passare da 328 euro a 328,5 euro la discussione è durata quasi due ore (si pensi che la trattativa complessivamente è durata poco meno di quattro ore e mezza!). Per cui, la tranche finale è stata molto dibattuta e complessa e penso che il percorso scelto sia stato importante.
Ancora una volta, si riconferma la necessita di mettere mano alla legge n. 102 per ridare alla Regione un ruolo giuridicamente riconosciuto; con questo, torniamo al discorso che abbiamo fatto in Commissione sui tavoli di filiera, perché sicuramente sarà fra i temi che dovremo affrontare quest'anno, dal momento che ritengo che siano un passaggio sicuramente importante.
Questo accordo prevede nuovamente due elementi importanti: rimangono avendo approvato, sostanzialmente, le condizioni dell'anno scorso - le condizioni di valorizzazione e di produzione piemontese, ma soprattutto si vara un tavolo tecnico, che la Regione provvederà nelle prossime settimane a convocare, con il compito di valutare le evoluzioni normative in atto da una parte, e, dall'altra, le ricadute sul futuro delle nostre aziende, per fare in modo che ciò che si muove a livello complessivo ci veda protagonisti nel garantire prospettive di sviluppo al nostro settore lattiero-caseario.
L'interrogazione che in quel momento evidenziava un nervo scoperto, un problema ancora aperto, diventa, all'interno del quadro che oggi abbiamo di fronte, una tappa di un percorso che ha visto, comunque, un esito positivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera, per una breve replica.



CAVALLERA Ugo

Potremmo dire: "Tutto è bene ciò che finisce bene", naturalmente anche quando parte in modo discutibile, com'era il presupposto dell'interrogazione.
Al di là del legittimo comportamento dei singoli gruppi economici, che ovviamente rappresentano i loro interessi, credo che si debba sottolineare l'importanza e la necessità di dotarsi di strumenti per governare i rapporti nelle filiere se si vogliono difendere le produzioni di qualità.
L'Assessore ha già dato atto, anche a Canelli, di questa convergenza di valutazioni, anche con la nostra sollecitazione. Ovviamente, ne prendiamo atto positivamente.
Se il ruolo ci verrà dato dalle leggi nazionali meglio ancora altrimenti, nell'ambito di quello che è il Titolo V della Costituzione e il rispetto dei Regolamenti comunitari, cercheremo di costruirlo noi. Magari faremo anche scuola a livello nazionale.
Noi siamo disponibili ad un confronto e ad un supporto anche in sede di Commissione, e poi di Aula, per arrivare a dotare le Regioni, nel caso particolare la Regione Piemonte, di strumenti normativi tali da poter valorizzare e garantire la qualità e naturalmente i corretti rapporti interprofessionali.
Devo dire, per concludere, che bisogna anche auspicare che all'interno della controparte industriale - mi riferisco a quella autoctona, cioè a quella piemontese, ma anche a quella nazionale, che peraltro è presieduta da un piemontese (l'Onorevole Rossi di Montelera) - cresca sempre più la consapevolezza dell'importanza di produrre con le materie prime piemontesi.
Probabilmente bisognerebbe istituire un premio ogni anno per individuare l'industriale agroalimentare che, più di altri, valorizza, nei rapporti interprofessionali, le produzioni locali.
Cito sempre, ad esempio, il titolare della società Novi, che è il Cavaliere del Lavoro Repetto, il quale, pur essendo mezzo ligure e mezzo piemontese, ha impostato nella produzione del cioccolato, di cui è leader nazionale (e non solo), l'utilizzo della "nocciola Piemonte", la famosa tonda e gentile delle Langhe, di cui ogni anno si fanno degli accordi interprofessionali da 30 o 40 mila quintali.
A suo tempo avevo partecipato a degli incontri proprio nelle zone dell'alta Langa, dove c'erano 1.000 o 1.500 persone che erano lì perch vedevamo uno sbocco abbastanza remunerativo, insieme alle provvidenze del PSR e consentivano a quell'economia, che aveva molte difficoltà, di stare a galla.
Credo che i personaggi lungimiranti, che poi hanno fatto la storia industriale del nostro Piemonte (ce ne sono in tutti i settori produttivi) meritino il giusto riscontro quando tengono comportamenti aggressivi sui mercati, di grande imprenditorialità e capacità organizzativa nella loro azienda, ma anche di grande attenzione alle produzioni autoctone locali di qualità. A volte basterebbe poco per avere la giusta valorizzazione. Grazie per la attenzione.


Argomento: Informazione - Innovazione tecnologica

Interrogazione n. 1441 del Consigliere Ricca, inerente a "Progetto pilota di Internet veloce nei rifugi alpini" Interrogazione n. 1459 del Consigliere Novero, inerente a "Internet veloce nei rifugi alpini"


PRESIDENTE

Esaminiamo le interrogazioni n. 1441 e n. 1459, cui risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Grazie, Presidente.
Le due interrogazioni sono collegate nell'oggetto, ma distinte nella collocazione territoriale a cui si riferisce l'oggetto.
In entrambe si fa riferimento ad una serie di progetti, in particolare ad un progetto Interreg della Regione denominato "Via alpina", attraverso il quale si sono dotati una serie di primi rifugi prototipo di servizi di collegamento a banda larga.
Nell'interrotazione del Consigliere Ricca si fa richiesta di chiarimenti circa il coinvolgimento dei rifugi collocati nel Canavese e nelle Valli di Lanzo. Più in generale, nell'interrogazione del Consigliere Novero si fa riferimento ai collegi alpini collocati nel settore delle Alpi Graie.
La risposta richiede qualche precisazione sul progetto a cui fanno riferimento entrambe le interrogazioni.
Come dicevo, il progetto ha riguardato i primi dieci rifugi prototipo o pilota, che avevano due condizioni per poter essere coinvolti nel progetto Interreg "Via alpina": dovevano essere di proprietà pubblica o del CAI, e dovevano avere una collocazione tale da poter accedere a infrastrutture esistenti, anche in termini di apertura e raggiungibilità delle strutture ricettive con gli autoveicoli, durante la stagione invernale. Questa era una delle condizioni con cui erano stati identificati non solo i rifugi piemontesi, ma anche quelli dell'intero progetto Interreg.
Le finalità del progetto riguardavano la realizzazione di un servizio di utilità e di gradimento, non solo per i gestori dei rifugi, per ovvie ragioni prestazionali, ma anche degli utenti; la possibilità di sperimentale e verificare la funzionalità e la bontà delle tecnologia senza fili che abbiamo utilizzato nella sperimentazione. Infine l'infrastrutturazione dei servizi non solo era legata alla necessità di portare il servizio a banda larga sull'arco alpino, ma anche a una variabile specifica del progetto, che era quella di creare una rete a banda larga tra i rifugi alpini, in particolare rivolta alla diffusione di contenuti di promozione marketing dello spazio alpino, alla sicurezza (variabile primaria) e alla protezione e tutela del territorio montano.
La sperimentazione si è conclusa, come credo abbiate avuto modo di vedere, gli esiti sono stati considerati estremamente positivi e, in virt del rendiconto e della valutazione dei risultati del progetto, la Regione ha deciso di estendere nei prossimi 24 mesi l'intervento ad altri circa cento rifugi, avendo come obiettivo la copertura pressoché integrale del maggior numero di territori e itinerari alpini. Nella copertura di questo centinaio di rifugi alpini sono ricompresi anche i rifugi canavesani della Val di Lanzo e buona parte dei rifugi collocati nel segmento delle Alpi Graie a cui faceva riferimento l'interrogazione del Consigliere Novero.
Oggi, a conclusione della sperimentazione e ad apertura del nuovo ciclo di investimenti sul wireless alpino, sono in corso di rilevazione e di definizione i parametri tecnici e territoriali che ci consentiranno di realizzare e di avviare l'installazione delle tecnologie in modo efficiente e in tempi ragionevolmente brevi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca per la replica.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente. Mi ritengo soddisfatto della risposta dell'Assessore Bairati, credo condivisa pienamente dall'Assessore Sibille alla quale avevo già rivolto, al momento della presentazione dell'interrogazione, una sollecitazione in via verbale, ricevendo rassicurazioni circa una seconda fase di sperimentazione del progetto.
Ritengo il progetto assolutamente valido, importante e ne condivido le finalità. Allo stesso modo, lo hanno ritenuto valido e importante anche gli altri rifugi alpini, tant'è che la mia posta elettronica è stata oggetto di segnalazioni provenienti da più parti proprio in ragione del fatto che avendo verificato l'esistenza di tale progetto, si sono sentiti in qualche modo un po' esclusi, non cogliendo forse fino in fondo il carattere sperimentale del medesimo (me ne rendo conto). Ho voluto raccogliere le varie segnalazioni perché vi era un altro aspetto che mi ha particolarmente sollecitato e che mi è stato fatto presente: il fatto che i quattro rifugi coinvolti nella sperimentazione della Provincia di Torino siano rifugi che fanno riferimento alle valli olimpiche. Personalmente non ho motivo di dubitare che la scelta sia caduta attraverso parametri di valutazione oggettiva rispetto alla sperimentazione; tuttavia, la percezione che a volte si coglie sul territorio, magari assolutamente non giustificata ma comunque esistente in alcune realtà, è che anche dopo il 2006 si continui ad avere un occhio di riguardo particolare per alcune valli che hanno goduto oggettivamente di attenzioni e di investimenti giustificati dall'evento, mentre in qualche modo il resto del territorio si trovi forse un po' più in penombra e quindi vi sia un'attenzione minore. Quindi volevo porre in evidenza questo aspetto.
Mi pare che le risposte siano però assolutamente rassicuranti e accolgo con favore questa seconda fase, che tenderà a coinvolgere nella sperimentazione con banda larga la maggior parte dei rifugi dell'arco alpino.
Segnalo soltanto il fatto che 24 o 36 mesi, me ne rendo conto, sono un lasso di tempo non propriamente breve, anche se le risorse da mettere in campo probabilmente giustificano un qualche frazionamento del tempo.
In buona sostanza, mi auguro che la seconda fase possa trovare un'attuazione rapida e quindi in qualche modo rassicurare le preoccupazioni dei gestori dei rifugi; nello stesso tempo, spero che vengano date garanzie come vengono fin d'ora date - di un'attenzione verso un servizio assolutamente rilevante anche in quelle realtà.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Norme generali sui trasporti

Esame disegno di legge n. 369, inerente a "Proposta di legge al Parlamento: Modifiche al decreto legislativo 30 aprile 2002, n. 258 (Nuovo codice della strada) in merito alla disciplina degli accessi stradali"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 5) all'o.d.g., che prevede l'esame del disegno di legge n. 369. I relatori sono i Consiglieri Cavallera e Ferraris.
La parola al Consigliere Ferraris.



FERRARIS Giorgio, relatore

In questo momento non dispongo del testo scritto della relazione, ma in questo modo sarò molto breve.
una proposta che il Consiglio regionale intende indirizzare al Parlamento riguardo alla modifica della normativa sugli accessi dei passi carrai sulle strade statali.
Negli anni scorsi erano stati recapitati a numerosi residenti nel territorio piemontese non ancora ingiunzioni, ma preavvisi di pagamento con cifre decisamente alte da corrispondere, chiedendo anche arretrati per gli anni precedenti.
In questa proposta di legge al Parlamento, che propone una modifica del decreto legislativo n. 285 del 30 aprile 1992 (Nuovo codice della strada) sostanzialmente si chiede che, quando l'autorizzazione riguarda accessi unici indispensabili a fabbricati rurali e a fondi rustici, la somma dovuta sia ridotta a 1/5 da quella determinata ai sensi del comma 8 dello stesso articolo e che l'autorizzazione venga rilasciata a titolo gratuito quando tali accessi sono ubicati in Comuni classificati montani.
ovviamente una proposta che il Consiglio regionale rivolge al Parlamento per risolvere un problema relativo alle residue strade statali dell'ANAS, che riguardano prevalentemente zone montane. Infatti nell'ultima classificazione delle strade all'ANAS sono rimaste diverse arterie che si dirigono verso i valichi o verso i confini ed hanno interessato, creando notevoli disagi, soprattutto le vallate dalla Val di Susa alla Val Formazza, alla Valle Stura, alla Valle Tanaro. In sostanza la proposta risponde a un'esigenza che è venuta dal territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo, relatore

Questa è una di quelle casistiche nelle quali vi è alto il rischio di risolvere le cose in sede regionale solamente con una proposta che poi magari rimane abbastanza archiviata nel soggetto ricevente che è il Parlamento, perché questa è una proposta di legge rivolta al Parlamento.
Per evitare questo, anche la componente di minoranza del Consiglio regionale in questi due anni della nuova legislatura ha sempre presenziato agli incontri che i diversi Assessori hanno organizzato al riguardo; mi riferisco, ad esempio, ad un incontro che avevano organizzato l'Assessore Sibille, l'Assessore Taricco, ecc. Insomma, questa è una di quelle occasioni nelle quali si potrebbe dire che marciamo divisi in modo parallelo, però per colpire uniti.
Quindi, qual è l'auspicio? La norma, di per sé, è molto chiara: i due articoli prevedono un trattamento veramente ridotto per quanto riguarda gli accessi nelle zone rurali e montane.
Soprattutto, è importante agire, da un punto di vista istituzionale con un'adeguata e tempestiva presentazione al Parlamento, secondo le regole della proposta di legge.
Inoltre, sarebbe opportuno che il Presidente del Consiglio convocasse i parlamentari piemontesi - anche l'agricoltura deve mobilitare tutti i parlamentari piemontesi, soprattutto nelle zone disagiate, dove gli oneri di questo tipo sono insopportabili - per parlare loro e sollecitare un'iniziativa particolare.
Sappiamo quanto siano difficili gli equilibri all'interno delle coalizioni e i rapporti tra maggioranze e opposizioni, anche e soprattutto in sede nazionale, ma voglio sperare che, essendo una questione che riguarda, in particolare, il territorio montano, ci possa essere una convergenza, utilizzando magari un provvedimento di conversione, che utilizzi questi due articoli come emendamenti, per avere una risposta al più presto, perché le scadenze incombono.
Fino adesso sono stati introdotti dei pannicelli caldi, sono stati fatti dei rinvii, ecc.
Una volta ho sentito dire da un funzionario dell'ANAS - e questo mi ha colpito negativamente: "Incominciamo a sperimentare l'applicazione di questa norma in Piemonte". Signori, io dico di incominciare dalla Sicilia ogni riferimento agli esiti elettorali è puramente casuale - perché non è giusto che una regione che ha sempre manifestato uno spiccato senso dello Stato e che è sempre stata in prima linea nella contribuzione fiscale e tariffaria e nel rispetto delle leggi, venga penalizzata, sotto questo profilo.
Chiedere allo Stato di cambiare il codice, soprattutto rispetto alle strade e alle proprietà demaniali, implica anche un adeguamento da parte di tutti gli altri soggetti, perché le strade comunali, provinciali e regionali devono guardare a queste norme, sintonizzandosi e comportandosi nello stesso modo.
Ribadiamo, pertanto, in questa sede, la volontà che questo sia un impegno comune di tutto il Piemonte.
Intendiamo responsabilizzare anche i colleghi del centrosinistra, che hanno, rispetto a noi, una doppia responsabilità; noi abbiamo l'onere di sostenere la proposta e di sensibilizzare anche le nostre parti politiche nazionali, ma voi - colleghi del centrosinistra - avete Ministri e responsabilità di governo apicali, che, nel momento in cui condividessero questa proposta, potrebbero farla diventare norma nel più breve tempo possibile.
una norma molto attesa, che interessa migliaia di proprietari.
Auguriamoci che possa esserci una sperimentazione in senso positivo, che parta, cioè, dal Piemonte una proposta al Parlamento, che diventi effettivamente legge.
Questa è la migliore sperimentazione di una leale collaborazione tra le diverse Assemblee legislative e anche tra diversi livelli di governo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie Presidente. Voglio confermare e rafforzare quanto hanno detto i due relatori.
Abbiamo avviato questa strada come strumento di sensibilizzazione forte, sul tema in oggetto.
Ho davanti a me una cartella di richiesta dell'ANAS - solo per spiegare di cosa stiamo parlando - di un appezzamento di terra nel Comune di Borgo San Dalmazzo, sulla statale 21 della Maddalena; un appezzamento che avrà un valore commerciale di 400-500 euro, per il tipo di conformazione.
Per regolarizzarne l'accesso, l'ANAS chiede 300 euro, per mettere a posto l'anno corrente, e 1500 euro, per gli anni pregressi, che, sommati agli interessi fanno più di 1800 euro.
Quel terreno non vale l'importo che sarebbe da pagare tutti gli anni: è una pura follia! Non sto a sprecare ulteriori parole. Crediamo che questa proposta che, tra l'altro, permetterebbe all'ANAS di disincagliare una macchina burocratica per un recupero di crediti che molto presumibilmente non recupererà mai - sia assolutamente folle, perché abbiamo visto la documentazione e l'ANAS ci ha spiegato che pensa di partire dal Piemonte per recuperare, in tutta Italia, supposti crediti milionari che non esistono, perché non hanno alcun senso e alcuna ragione di esistere.
Chiedo, pertanto, al Consiglio di approvare questa norma, proprio perché può rappresentare un segnale forte al Parlamento e al Governo affinché intervengano per risolvere il problema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca, per dichiarazione di voto.



RICCA Luigi Sergio

Presidente, voterò a favore di questa proposta, perché ne condivido appieno le finalità.
Sulla materia, avevo presentato un'interrogazione. All'esempio dell'Assessore Taricco posso affiancarne un altro, relativo ad una segnalazione che mi era pervenuta da un coltivatore della zona di Montalto Dora: per un appezzamento piccolissimo, 360 euro di accesso all'anno; 1440 euro più gli oneri per la regolarizzazione.
Quell'appezzamento non vale di per sé neanche 1400 euro e sicuramente il reddito annuo non è di 360 euro. Per questo motivo, chiedo se è possibile pensare di emendare; non ho potuto partecipare ai lavori della Commissione, ma vedo che all'articolo 1 è previsto l'abbattimento ad un quinto dell'importo da corrispondere e l'annullamento, in caso di Comuni montani o parzialmente montani.
Mi rendo conto che la situazione descritta, sia dal mio esempio sia da quello dell'Assessore, interessa anche altri Comuni che montani non sono e forse non lo sono neanche parzialmente.
Chi ha la sfortuna di vivere in questi Comuni, in pianura o in collina ha l'appezzamento con un accesso sulla strada statale e si trova in condizioni sperequate rispetto al resto.
Quindi, chiedo all'Assessore se non sia possibile forzare maggiormente rispetto alla proposta, perché la questione è oggettivamente rilevante per quei coltivatori, che sono piccoli coltivatori, e si trovano nelle condizioni descritte.
Mi associo alle sollecitazioni di chi mi ha preceduto, dicendo che è necessaria un'azione di lobbying molto forte, di tipo trasversale, per fare in modo che il Parlamento raccolga la sollecitazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglino, che interviene per dichiarazione di voto.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Per esprimere il giudizio positivo e favorevole del Gruppo dei Democratici di Sinistra. Auspichiamo, ovviamente, che questa proposta di legge al Parlamento nazionale serva da stimolo per affrontare un tema che ha suscitato moltissime apprensioni, dissensi e contestazioni da parte di coloro che, di fronte all'accertamento dei canoni da parte dell'ANAS, hanno avuto un'amara sorpresa e hanno manifestato il loro disagio rispetto alle cartelle esose e ai canoni, che non erano mai stati richiesti, da parte dell'ANAS.
Capisco l'obiezione del Consigliere Ricca, ma ci sembra molto giusto introdurre una disciplina adeguata e differenziata, che tenga conto delle aree montane e di fattori come la marginalità, la difficoltà di raggiungere quei territori e la particolarità che hanno le imprese, in questo caso agricole, in quelle realtà che hanno un aggravio maggiore, dovuto proprio alle stesse condizioni in cui si trovano ad operare e a muoversi sotto il profilo viabilistico.
Francamente, questa ci sembra una misura minimale rispetto al problema che comunque c'è e deve essere affrontato nel modo più giusto possibile.
Il nostro sarà dunque un voto favorevole, perché condividiamo in senso profondo questa iniziativa proposta dal Consiglio.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi passiamo alla votazione della proposta di legge al Parlamento.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 37 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Visto che siamo giunti alle ore 12,25 e so che l'Ufficio di Presidenza si deve riunire, chiedo se non sia opportuno - riprendendo i lavori ad un'ora consona - anticipare la riunione dell'Ufficio di Presidenza e - ripeto riconvocare un po' prima la seduta pomeridiana. In questo modo, la mezz'ora che si perde adesso la guadagniamo dopo.
Dico questo, perché siamo in pendenza di notizie riguardo alla riunione dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Colleghi, comunico che la proposta di legge al Parlamento appena votata verrà inviata alla Camera dei Deputati.
Stante la richiesta del Presidente Casoni e le necessità di procedere alla riproduzione degli emendamenti presentati sul disegno di legge "Disposizioni in materia di rendimento energetico dell'edilizia", che dovranno essere messi in votazione, anticipiamo la sospensione della seduta.
Il Consiglio riprenderà alle ore 14,30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.25)



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