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Dettaglio seduta n.19 del 14/09/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(La seduta ha inizio alle ore 15.20)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Gariglio e Ricca.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121 "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e disposizioni finanziarie per l'anno 2006"


PRESIDENTE

Colleghi, prima di iniziare i lavori della seduta pomeridiana con il dibattito generale sull'assestamento, fornisco alcune informazioni che possono essere utili al fine di calendarizzare al meglio i vostri impegni.
La VII Commissione non sarà convocata nella giornata di giovedì.
I nostri lavori proseguiranno, così come previsto, questo pomeriggio.
Venerdì il Consiglio sarà convocato in seduta unica dalle ore 10 alle 15.
Il Consiglio è convocato anche nella giornata di lunedì prossimo alle ore 10.30. I lavori inizieranno con una comunicazione dell'Assessore Valpreda cui seguirà il dibattito. Alle ore 13 termineranno i lavori del mattino.
Alle ore 14.30 è prevista la riunione dei Capigruppo. Alle ore 15 riprenderà il Consiglio con l'orario normale. E' previsto il Consiglio anche nella giornata di martedì sia di mattino che di pomeriggio.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Avevo annunciato la presentazione di una serie cospicua d'inserimenti di nuovi punti all'o.d.g. Al riguardo, voglio solamente dire all'aula affinché rimanga per correttezza agli atti - che abbiamo soprasseduto momentaneamente alla presentazione di queste richieste d'inserimento all'o.d.g., in quanto nella riunione dei Capigruppo che si è appena tenuta c'è stata un'apertura nei confronti dell'opposizione e si aperto un dialogo su determinate richieste - a nostro giudizio, estremamente importanti - che i Gruppi potranno avanzare. Si è inoltre deciso di fare un dibattito, come richiesto questa mattina dal Gruppo della Lega Nord relativamente alla situazione del Sant'Anna, che si terrà nella giornata di lunedì con una relazione dell'Assessore alla sanità e con la possibilità d'intervento dei vari Capigruppo o delegati dai Capigruppo.
Per questi motivi, rinunciamo, per oggi, alla presentazione degli inserimenti di nuovi punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Passiamo pertanto alla discussione generale dell'esame del testo unificato del disegno di legge n. 113 e del disegno di legge n. 121, di cui al punto 2) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Inizio il mio intervento ribadendo che da parte mia, come da parte dei colleghi di minoranza, non c'è alcuna intenzione a fare ostruzionismo su un argomento così importante com'è quello dell'assestamento di bilancio.
Siamo qui per contribuire, ovviamente nel nostro ruolo di minoranza, a risolvere i problemi della gente.
Pur avendo molte cose da dire un po' su tutti i settori, limiter questo mio primo intervento al settore delle politiche sociali, perch voglio richiamare l'attenzione di tutti voi sulla delusione che l'assestamento porta per quanto riguarda la politica dei servizi sociali.
Un mio professore di lettere spiegava che i proverbi sono la saggezza popolare, e allora mi viene in mente il proverbio "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". In Piemonte non abbiamo il mare, però ricordiamo le parole dette dall'Assessore alle politiche sociali appena insediata, quando lamentava la carenza di asili nido e delle politiche sociali negli ultimi cinque anni.
Riconosco i limiti delle priorità quando si deve decidere e ho ascoltato con molta attenzione gli interventi dei Consiglieri Reschigna e Ronzani sul minor avanzo, sul fatto che si devono stabilire delle priorità.
Tuttavia, non si vede l'impegno previsto precedentemente sul bilancio per quanto riguarda gli asili nido. E allora come si giustifica una Giunta di centrosinistra che, al riguardo, ha sempre fatto una battaglia giustamente, e la ringrazio ancora oggi - in una regione come il Piemonte in cui negli ultimi cinque anni, nonostante la Giunta del centrodestra, i posti negli asili nido sono passati da 10.500 a 15.000? Vi invito a leggere la pubblicazione dell'anno scorso.
Come riuscite a giustificarvi, quando ci siamo sempre detti in Commissione e dappertutto che siamo in ritardo? Come sapete, sono 105.000 i bambini nella nostra regione in età da asilo nido e quindi 15.000 posti sono una risposta insufficiente. Andiamo da un 20% della città di Torino a un 8% della provincia di Cuneo, e questo si spiega col discorso della famiglia (a Cuneo c'è una famiglia allargata, a Torino non c'è più). La media nazionale è del 6%, in Piemonte è circa del 14%, ma questo non ci soddisfa e, soprattutto, non può soddisfare voi.
Sapete che, se vogliamo veramente favorire i servizi all'infanzia e alle giovani coppie, dobbiamo investire e non togliere i finanziamenti statali, non impegnarli. Anche perché, se guardate alle nostre realtà tanto alla realtà di Torino quanto a quella delle altre province, sono sempre meno i bambini che possono essere accuditi dalle nonne. Con l'innalzamento dell'età pensionabile, molte nonne lavorano ancora e quelle che non lavorano si devono dividere tra l'accudire i propri nipotini e gli anziani genitori magari non autosufficienti. Richiamo l'attenzione di tutti voi, ma in particolare quella del Consigliere Ronzani, su questo argomento perché è veramente un autogol sui servizi all'infanzia: dopo le critiche che ci avete fatto, chiaramente non potete presentarvi senza l'impegno in questa direzione.
Ma c'è di più. È facile dire: "Non ci sono le risposte alle nuove povertà". Scorrendo i vari capitoli, vedo - con mio stupore, magari invece il collega Rossi è contento - che avete tolto 70.000 euro per le politiche sull'immigrazione. Leggo male? Chiederei all'Assessore al bilancio di correggere subito, perché al capitolo mancano veramente 70.000 euro (al riguardo, ho presentato insieme a dei colleghi un emendamento). Così come per i detenuti. Ci saremmo aspettati qualcosa di più da una Giunta di centrosinistra per il reinserimento lavorativo dei detenuti, ma non c'è nulla. Come non c'è nulla per la popolazione zingara. Noi potevamo essere in difetto, però ci dovete riconoscere che su questi argomenti - e possiamo dimostrarlo con dati di bilancio - abbiamo lavorato.
Inoltre sono rimasta molto stupita nel vedere che sono stati tolti 500.000 euro già destinati per le sedi del volontariato. È per questo che stamattina ho detto che, quando entreremo sui singoli emendamenti, sarà necessaria la presenza dell'Assessore.
Inoltre guardando, vedo altri 500 mila euro in meno in uno specifico capitolo che riguarda la promozione dei progetti d'interesse regionale. Ci significa che l'Assessorato non ha più progetti di interesse regionale? Allora anche su questo c'è da chiedersi il motivo, perché è vero che è stato aumentato il fondo sociale di 3.250 mila euro. È giustissimo e anche noi avevamo in previsione di aumentare questo fondo regionale, che deve dare le risposte a tutto il territorio piemontese.
Il collega Dalmasso ha detto che il malessere sociale tocca di più Torino rispetto alle altre Province. Non è così, e l'ha detto bene il collega Guida quando è intervenuto, perché nell'altro Piemonte si è sottovalutato il malessere sociale.
Si è sottovalutato perché chi aveva bisogno non andava presso il proprio Comune a manifestarlo, si vergognava quasi di avere bisogno.
Mangiava pane e cipolle, mangiava solo patate, ma non rappresentava il proprio disagio.
Il riparto di questo fondo sociale non può prescindere ovviamente dal cosiddetto fondo storico e quindi è chiaro che i consorzi dei Comuni e delle Province hanno ricevuto meno rispetto alla Città di Torino che, in prima persona, ha garantito tantissimi servizi.
Però su questo non si può non dare risposta, non si può non guardare con attenzione a queste cifre presenti sui vari capitoli. Così come ho visto togliere 10 mila euro per aiutare gli emigrati di ritorno per delle attività produttive. È chiaro che il discorso si riferisce ai piemontesi nel mondo, soprattutto dell'Argentina; ho visto che sono stati inseriti più finanziamenti per il discorso della casa, però la nostra filosofia - che penso debba essere la filosofia di tutti - è quella di cercare di fare uscire il cittadino dalla condizione di bisogno, e quindi dobbiamo aiutarlo anche per l'attività lavorativa.
Di questioni cui accennare ce ne sono tantissime, però non nascondo di essere seriamente preoccupata per questa politica, che definirei rinunciataria, sui servizi sociali: una politica che aumenta il fondo perché si trasferisce ai Comuni, che sono per legge titolari delle funzioni socio-assistenziali, ma in proprio si rinuncia addirittura a 500 mila euro che sono una sciocchezza rispetto ai milioni di euro che la sanità impegna e ha sempre impegnato in progetti sperimentali. Basta vedere anche gli ultimi bandi e proprio l'ultimo, nello specifico, mi pare che sia sui due milioni di euro. Le politiche sociali rinunciano a questi 500 mila euro che contribuivano a dare risposte alle scuole delle mamme immigrate o all'iniziativa che, insieme all'Assessore Pozzi del Comune di Torino avevamo messo in piedi, per quanto riguarda le scuole materne, per mandare i bambini figli di immigrati a Noli.
Sono veramente contenta di riscontrare un disinteresse così generalizzato da parte della Giunta: oltre a pochissimi Assessori, anche gli altri non mi stanno a sentire. Mi auguro che a voi, Consiglieri di maggioranza, possa capitare maggiore fortuna e di avere attenzione.
chiaro che questo dimostra i limiti di un dibattito che voi però dovete aiutarci a risolvere, perché è anche nel vostro interesse, colleghi della maggioranza, far sì che il Consiglio sia rispettato e che ogni Consigliere sia ascoltato quando parla. Altrimenti questi discorsi, pur non volendo fare ostruzionismo, saranno da me ovviamente ripetuti sino a quando avr capito che qualcuno mi ascolta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSTA



PRESIDENTE

Comunico che hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Gariglio e Ricca.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Cominciamo ad entrare nel merito di questo bilancio di assestamento, ma ancora di più in questa variazione di bilancio di assestamento che ha presentato la Giunta. A dire la verità, è una variazione poco chiara perché va per UPB e non tanto per capitoli, ma qualche indicazione l'Assessore competente l'ha data stamattina.
Alcune domande però sorgono spontanee, in particolare ci piacerebbe sapere da dove arriva - e se l'ha detto, probabilmente ero disattento l'entrata dei 42 milioni e 357 mila euro. Sapere se sono fondi previsti in arrivo dallo Stato, se abbiamo la sicurezza che arrivino. Magari già nella Conferenza Stato-Regioni c'è stata un'assegnazione di fondi, c'è stata una promessa di assegnazione di fondi, ma se non è così vorrei sapere se arrivano da eventuali tagli di altri capitoli, che però non riusciamo a individuare. Quindi, vorremmo capire da dove arrivano questi 42 milioni di euro di nuove entrate.
Non vorremmo, ma penso che non potrebbero essere inseriti adesso, che preludano ad un aumento, magari dopo le prossime elezioni politiche, di IRAP o di IRPEF, perché è chiaro che il nostro sistema Regione, specie quello imprenditoriale, non potrebbe certamente sopportare un aumento ulteriore dell'IRAP, né tanto meno dell'IRPEF, viste anche le dichiarazioni e il materiale contenuto nel programma elettorale della maggioranza che ha vinto le elezioni.
Vi sono, inoltre, alcune questioni che ritengo importanti e che voglio sollevare. Sono relative ai tagli pressoché totali, i tagli estremamente pesanti che vengono fatti sulla legge sulla sicurezza che questo Consiglio aveva approvato verso la fine del suo mandato, circa un anno fa. È una legge della quale hanno, tra l'altro, beneficiato molti Comuni amministrati dalla sinistra. Porto come esempio il beneficio che ne ha avuto il Comune di Alessandria, che si è visto finanziare un bel progetto sulla sicurezza.
Quindi, sono tagli assolutamente consistenti e che ci preoccupano molto: nel momento in cui nella nostra regione c'è richiesta di sicurezza è preoccupante che si taglino fondi per una legge che ha dato ottimi risultati perché le domande arrivate sono molte di più di quelle che sono state soddisfatte; sarebbe molto meglio provvedere ad aumentare la dotazione e non a toglierla. E vado nei particolari: si sono tolti 100 mila euro dalle spese per il funzionamento dell'Osservatorio regionale sulla sicurezza; si sono tolti 500 mila euro dal capitolo della contribuzione per l'istituzione e il funzionamento della Fondazione piemontese per le vittime dei reati; si sono tolti 100 mila euro dai contributi ad enti ed organizzazioni private per progetti integrati e per la sicurezza.
Essendo tagli che riteniamo assolutamente inaccettabili. Preannuncio già al Vicepresidente Placido, che in questo momento non è presente, ma che sicuramente è ben informato, visto che è stato delegato dalla Presidente Bresso di trattare con i Gruppi le richieste che riteniamo più importanti che una delle richieste che avanzerà il Gruppo della Lega Nord sarà proprio quella di ripristinare i fondi che sono stati tagliati dalla legge sulla sicurezza, perché la riteniamo fondamentale per la nostra Regione.
L'altra questione che voglio sollevare, anche perché la cifra è veramente irrisoria, ed è, più che un taglio di bilancio, veramente neanche una goccia nel mare, riguarda i circa 16 mila euro (per la precisione 15.000,949 euro) che vengono tagliati dal premio "Piemontesi nel mondo" finanziati dalla legge regionale n. 46/92. Credo che questo Consiglio regionale e i Consiglieri, che allora erano all'opposizione e che oggi sono in maggioranza, abbiano avuto la possibilità di vedere quanto i "Piemontesi nel mondo" siano attaccati alla nostra Regione e alla nostra cultura. I piemontesi emigrati in Argentina, spesso e volentieri parlano meglio la nostra lingua, rispetto a noi piemontesi che viviamo in Piemonte.
Penso che recuperare 16 mila euro facendo dei tagli sul premio "Piemontesi nel mondo" sia veramente come dare uno schiaffo a queste persone e penso che se ne potrebbe fare a meno, anche perché 16 mila euro non ci chiudono né i buchi di bilancio né ci danno grandi fonti di finanziamento per la gestione di altre operazioni.
Secondo me, possiamo solo far star male persone che credevano moltissimo nella vicinanza con il loro Piemonte.
Per quanto riguarda (e scendo nella parte forse più politica) le dichiarazioni fatte dalla Presidente Bresso ai giornali, in particolare in un intervista pubblicata su "la stampa" riportata con grande spazio sulle edizioni di Torino e in formato ridotto sulle edizioni regionali, credo che abbia preso, almeno in due casi, lucciole per lanterne.
Dire che se si fa il muro contro muro non si possono discutere le proposte di legge presentate dalle opposizioni, di fatto non è corretto.
Sappiamo bene come funziona nel nostro Consiglio regionale il lavoro delle Commissioni. Quando si discute un progetto di legge, si raggruppano sia i progetti di minoranza che quelli di maggioranza per poi argomentarli insieme. Sarebbe stato più corretto da parte della Presidente Bresso dire che, se si continuava a fare ostruzionismo, i tempi dei lavori in Aula si sarebbero allungati, impedendo alle Commissioni di portare avanti sia i progetti presentati dalla maggioranza che quelli presentati dalla minoranza. È come dire: "Fate opposizione, poi la pagate voi". Ma non è così.
Un altro punto che tengo a sottolineare (sicuramente non dobbiamo dire grazie alla Presidente Bresso) è l'ultima parte dell'intervista della Presidente, dove asserisce che gli impegni derivanti dall'accordo con la FIAT saranno approvati dalla Giunta attraverso un disegno di legge che per diventare operativo dovrà essere licenziato dal Consiglio regionale. Si tratta di una scelta fatta per coinvolgere i Consiglieri in un atto di grande importanza. Ma non le dobbiamo dire grazie. È la legge che prevede questo. Non può la Presidente con la sua Giunta deliberare e stanziare più o meno 70 milioni di euro acquistando beni della FIAT o fare investimenti senza un disegno di legge che passa in Consiglio. Fa semplicemente quello che deve fare. Quindi non dobbiamo ringraziarla per questo perché non ci sta coinvolgendo, anzi, per essere coinvolti abbiamo dovuto chiedere un dibattito in Aula su quegli accordi che stavano per essere stipulati o che magari erano già stati stipulati tra FIAT , Provincia e Regione, ma tutto ciò lo abbiamo appreso dai giornali.
Allora, se voleva dare spazio e peso (parliamo anche in questo caso di bilancio) parliamo di milioni di euro dei cittadini piemontesi che gestisce la Regione e che si danno a FIAT in cambio di un certo accordo. Molto bene.
Se abbiamo voluto essere informati, abbiamo dovuto leggerlo sui giornali.
Se la Presidente voleva coinvolgerci doveva coinvolgere il Consiglio ancor prima che la notizia uscisse sui giornali ed essere informati di quei dati.
Quando si fa un disegno di legge automaticamente si va in Consiglio regionale. Ma questo lo dice la legge. Non può fare un disegno di legge e approvarselo da sola Deve comunque venire in Consiglio. Quello che voglio dire è che se si vuole ridurre il muro contro muro, bisogna anche venirsi incontro. Sono d'accordo sul fatto che non ci si può parlare solo attraverso i giornali, ma che bisogna farlo in sedi più importanti, ovvero nelle sedi istituzionali.
Se il Consiglio vuole avere rilevanza, deve essere informato ancor prima degli organi d'informazione, specie su argomenti di grande rilievo.
Anche per questo, stamattina alla conferenza dei capigruppo ho chiesto un chiarimento su quello che succedeva al Sant'Anna, perché avrei voluto non apprendere dai giornali che il primo aborto (chiamiamolo così) fatto con la pillola, in Italia, avviene proprio a Torino in un'azienda sanitaria piemontese. Avrei preferito essere informato e conoscere l'iter ancor prima dell'arrivo degli ispettori (sono arrivati ieri) da parte del Ministero invece, tutto ciò lo apprendo dai giornali.
Sono convinto che dovrebbe esserci maggior contatto fra Giunta e Consiglieri, indifferentemente se di opposizione o minoranza. Perché come Consiglieri rappresentiamo una parte politica e prima di rappresentare una parte politica rappresentiamo una fetta di elettorato, una fetta di persone che ci ha dato la fiducia.
Prima di chiudere questo mio primo intervento, vorrei citare un'altra delle frasi della Presidente Bresso( poi vedremo come verranno in realtà applicate e comunque saranno questioni che dovranno venire in Aula).
Parliamo di nuove tasse. L'impegno era: non graveremo sulla pressione fiscale ma la realtà è che proporremo nuove tasse sul materiale da cava.
Significa distruggere un'economia in forte crisi come la pietra di lucerna che sta subendo una concorrenza spietata da parte del mercato cinese.
Tant'è che le opere olimpiche vengono realizzate negli stabilimenti di Luserna con pietra di Luserna, ma che arriva dalla Cina. Noi come lega nord, abbiamo già attaccato questa situazione. L'abbiamo attaccata anche quando facevamo parte della maggioranza, figuriamoci oggi che facciamo parte dell'opposizione se non segnaliamo questo fatto.
Aumentare le tasse a questo tipo di attività significa distruggerla aumentare le tasse sull'estrazione del materiale da cava (per costruzioni edili) significa far aumentare il costo della costruzione delle abitazioni.
Quindi è il cane che si morde la coda. Perché usare quei soldi per l'edilizia agevolata se l'edilizia agevolata costa di più? Alla fine abbiamo ottenuto il risultato uguale a zero. Paghiamo di più e portiamo a casa lo stesso risultato. Quindi, non è sicuramente un sistema giusto in un momento di crisi come questo. È chiuso veramente.
Un'altra questione sono le tasse sul turismo. Penso che ne parlerà in seguito il mio collega, ma anche lì in un momento in cui il Piemonte dovrà essere investito dalla quantità di turisti mai vista, noi andiamo a proporre delle tasse sul turismo che andrebbero a tagliare le gambe ai nostri albergatori e alle nostre strutture turistiche. Credo proprio che sia un assestamento di bilancio misto ad una serie di dichiarazioni fatte sulla stampa che non rientrano in questo assestamento di bilancio, ma si gettano sicuramente delle macchie oscure sulla realtà importante come quella piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto

In queste considerazioni iniziali, se i colleghi mi permettono, parto dal concetto di assestamento come già in alcuni interventi della mattinata.
Ricordo quello del collega Reschigna, che ha richiamato la natura giuridica dell'assestamento, nel senso di dover prendere atto del conto consuntivo e applicare quelle che sono le risultanze del consuntivo dell'anno precedente sull'anno successivo. Pertanto, con questa impostazione, molti colleghi e la stessa Giunta hanno ritenuto l'assestamento come un momento ordinario ancora sul bilancio di altri.
Probabilmente questa è stata l'impostazione finale ma vorrei ricordare che il bilancio di previsione del 2005 della Regione Piemonte, è stato licenziato il mese di febbraio lasciando vincolati il 90% dei fondi, fino al termine del 31 maggio. Capisco che i tempi di presa d'atto dello stato dell'arte di entrata sul treno che comunque non si ferma, perché comunque l'attività ordinaria amministrativa degli uffici non si ferma, sia tale da non permettere di dire con tempestività: "Per il 31 maggio blocco nuovamente il sistema, fermo tutto e cambio completamente o parzialmente quelle che sono le scelte politiche". Di fatto, però, era possibile, per la nuova Amministrazione, stravolgere il bilancio iniziale: cambiare le scelte assunte dalla maggioranza che governava nella precedente legislatura e quindi, dare nuove impostazioni ed esprimere la propria politica, quella per la quale si è presentata alle elezioni e sulla quale gli elettori hanno giudicato, rendendo perdenti chi ha gestito precedentemente. Di fatto però, questo non è avvenuto. Certamente, per una serie di elementi di ordine tecnico-giuridico e di contingenza: dover prendere atto del minor avanzo di amministrazione; cifra ingente che riguardava gli impegni di fine anno. Ma il bilancio di previsione è nato ad ottobre e le stime di ottobre erano quelle; gli accertamenti successivi sono avvenuti fuori tempo per possibili rettifiche, essendo ormai a febbraio 2005.
Certamente, la preoccupazione di avere una coperta corta sulla parte corrente e non lunga sull'investimento determina la necessità di svolgere una serie di "tagli" e di interventi di natura tecnica e contabile compreso il normale agire dell'assestamento di slittare investimenti, per una serie di ragioni tecniche e oggettive, in particolare per la serie di interventi che prevedono il coinvolgimento di molti Enti locali. Gli stessi interventi diretti regionali non si rendono attivabili entro l'esercizio; e sappiamo bene quali sono i tempi di determinate procedure nel nostro Paese.
Sul piano politico non abbiamo sentito, né durante le sedute di Commissione né durante questi avvii di discussione in Aula, alcuna considerazione da parte del Governo regionale. Contabilmente, potremmo discutere su come svolgiamo gli spostamenti e su come appostiamo maggior mutui (150 milioni di euro anche sull'ultimo emendamento), ma qual è la filosofia della spesa da parte della Giunta regionale? Probabilmente, la maggioranza ne è a conoscenza, ma noi opposizione non abbiamo ancora notizie della grande filosofia e degli indirizzi che questa Giunta regionale intende dare.
Paradossalmente, questo Governo regionale ci dà ragione confermando dopo sei mesi, tutte le azioni predeterminate durante gli anni scorsi. In questo caso, ci sarebbe davvero una sovrapposizione al centro - grande dibattito giornalistico di questi giorni - che porterebbe una serie di turbative su entrambi gli schieramenti, che è meglio affrontare in altro modo.
Sull'assestamento pongo, però, una questione alla Giunta regionale: non lo si può risolvere rinviando al bilancio di previsione del 2006; ricordo che abbiamo operato slittamenti, ma non abbiamo affrontato il bilancio pluriennale, se non per una o due appostazioni.
Siamo a settembre, fra due mesi discuteremo il bilancio di previsione 2006 e in quella sede potremmo affrontare il bilancio pluriennale, ma in una realtà che non può permettersi di accettare la regola che quest'aula ha applicato per il commercio: fermiamo tutto e pensiamo. È stato possibile fermare per qualche mese i nulla osta: si rimedia, si tratta di procedure.
Ma fermare le economie e la società, gli sviluppi in positivo, le innovazioni, e - se potessimo - gli stati di crisi, non è possibile con un provvedimento d'Aula.
Ci saremmo aspettati, almeno in avvio di discussione, una risposta del centrosinistra che governa questa Regione, sugli indirizzi che intende perseguire per un territorio che, con i suoi 4 milioni e 300.000 abitanti si trova a vivere uno dei momenti più difficili della storia contemporanea: da Regione a grande concentrazione industriale ad una Regione postindustriale. Nuovo modello produttivo, in cui le scelte che non possono essere best pratics, i modelli che si presentano ai convegni, utili per conferenze stampa, ma non risolutivi per azioni di sistema. In queste best pratics possiamo accreditare anche l'operazione FIAT, sulla quale l'opposizione ha dato il proprio consenso, considerandola un'operazione che, sotto l'aspetto patrimoniale, non danneggia la Regione - se l'interlocutore rispetta quello che è il tacito patto, più o meno espresso in ogni caso, non può esserci un sillagmatismo che violerebbe una serie di norme sopranazionali. Questa è la grande impresa, l'impresa modello del Piemonte, ma ricordiamo che ci sono anche altre 400 mila imprese.
Ragioniamo sui 50 milioni di euro, ai quali dovranno aggiungersi anche gli euro del fondo unico, che verranno iscritti automaticamente con provvedimento amministrativo. Di questi, due terzi vanno alla grande impresa del Piemonte, alla FIAT, e un terzo alle altre 400 mila imprese.
Questa non può essere una risposta di politica industriale; questa è un'azione. Si tratta di valutare quali siano le altre azioni. Non chiedo puntualità di interventi, perché nella vostra economia la puntualità di interventi può servire alla grande impresa, come nel caso FIAT; ma, "le azioni per creare le condizioni perché ci sia un investimento" - indirizzo dell'Unione europea - sono difficili da svolgere sul resto del sistema.
Ritengo che almeno durante il dibattito debba esserci, da parte della Presidente o del Vicepresidente, un accenno ai futuri interventi di politica di sistema sul territorio, che creino le indispensabili condizioni di infrastrutture. Ne abbiamo parlato in Commissione: mi riferisco al sistema dei trasporti. Ricordo il piano approvato da quest'Aula all'unanimità nella passata legislatura, che, naturalmente può essere rivisto e rivalutato. A fianco di queste azioni sulle infrastrutture devono esserci le azioni puntuali di una società che cambia.
Ho esaurito il tempo a mia disposizione, mi riservo in un successivo intervento, sugli articoli o sulla parte specifica, di svolgere ulteriori considerazioni. Chiedo però fin d'ora alla Giunta regionale di far capire anche a noi dell'opposizione quali siano le linee della filosofia d'azione sul territorio piemontese, su questa Regione che cambia, demograficamente culturalmente ed economicamente, e che ha bisogno di sapere dove vuole andare il Governo del suo maggior ente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rabino; ne ha facoltà.



RABINO Mariano

Come hanno già ampiamente e diffusamente argomentato i Consiglieri Reschigna e Ronzani, questo assestamento di bilancio nasce sulla base di un bilancio preventivo non espresso, non pensato, non immaginato e non sviluppato da questa maggioranza. Sconta, quindi, tutte queste condizioni di partenza. Credo, però, che la Giunta, nei suoi primi passi in quest'azione amministrativa dei primi mesi, abbia già dato il senso di una prospettiva e soprattutto abbia lanciato quelle che sono le linee guida del prossimo quinquennio.
La Giunta e la maggioranza - mi rivolgo al Consigliere Pichetto - non si stanno solo interrogando; non pensano di immaginare soltanto momenti di accademia e di speculazione sul Piemonte che verrà o che sarà, ma hanno già dato alcuni segnali concreti e importanti che, in qualche misura, trovano conferma, anzi nuova linfa, proprio in alcune voci significative caratterizzanti dell'assestamento di bilancio: mi riferisco, innanzitutto all'accordo FIAT su Mirafiori, al disegno di legge sull'innovazione, la ricerca e l'internazionalizzazione, che nell'assestamento trova già, senza che la legge sia stata ancora approvata (affronteremo il tema nelle prossime settimane), una previsione politica significativa, ma anche economico-finanziaria, di risorse non indifferenti, a fronte del quinquennio della Giunta precedente - e soprattutto dell'ultimo anno l'anno di esercizio 2004 - in cui neanche un euro era stato impegnato e liquidato sul fronte della ricerca e dell'innovazione.
Quindi, se non altro, da questo punto di vista, così come già ricordato dal Presidente della Commissione Ronzani, la Giunta regionale ha dato un indirizzo importante in termini di politica industriale.
Emerge una volontà e una determinazione a recuperare, naturalmente in chiave nuova, i settori fondamentali di questa Regione, ma nello stesso tempo c'è, con la legge sulla proiezione internazionale delle imprese sulla ricerca e sull'innovazione, la volontà di aprire un confronto con il mondo produttivo piemontese e sollecitare questo mondo e le sue nicchie di sviluppo e di settori avanzati a guardare oltre l'ostacolo e a superare i problemi attuali della competizione nei mercati globali.
Credo che da questo punto di vista la Giunta regionale e questa maggioranza, in particolare anche il nostro Gruppo consiliare della Margherita, diano il senso di un'iniziativa per far ripartire il Piemonte soprattutto dal punto di vista economico e dal punto di vista del progresso materiale, consapevoli che questo innesca, sul piano delle risorse, una serie di meccanismi virtuosi che consentiranno anche di finanziare e mantenere alti i livelli di protezione sociale dei servizi sociali e quindi di sviluppare anche nuove politiche sul fronte del nuovo Welfare.
In particolare, crediamo che alcuni segnali siano stati dati - il contributo del Gruppo della Margherita è stato determinante a questo scopo per quanto riguarda la politica della formazione, della scuola, della libera scelta educativa, ma non solo; segnali importanti rispetto al tema della famiglia e al ruolo centrale della stessa.
Sul fronte della sanità, se fino ad ora la necessità era di fare, più che altro, il punto della situazione, di far chiarezza, crediamo che i prossimi mesi debbano essere spesi corrispondentemente e parallelamente al lavoro di programmazione socio-sanitaria di individuare tutte quelle forme e quelle iniziative possibili per determinare forme di riduzione di spesa di risparmio e di razionalizzazione degli investimenti e degli interventi.
Crediamo che si debba fare una ricognizione e uno sforzo generale per trovare risorse nuove, per attivare al meglio le risorse comunitarie, ma anche per costruire meccanismi di finanziamento delle opere pubbliche degli interventi e delle politiche pubbliche regionali nuove ed inedite.
Riteniamo che vadano sperimentate queste scelte e crediamo che su questo versante l'impegno del Gruppo della Margherita sarà importante e significativo.
Crediamo anche che un segnale nel senso di una novità nell'azione amministrativa sia rappresentato dalla legge che ha delegificato, per la prima volta dopo tanti anni, una serie significativa di interventi normativi.
Anche da questo punto di vista, riteniamo che il segnale debba andare nel senso della razionalizzazione, della semplicità e della trasparenza.
Anticipiamo il nostro voto favorevole all'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Grazie, Presidente.
Credo che qualche considerazione in questa discussione generale sull'assestamento, oltre a quelle che chiaramente hanno già fatto i colleghi dei Gruppi di opposizione, meriti di essere svolta, sia per offrire un contributo al dibattito, sia per evidenziare alcune contraddizioni: non che nel governare non si producano contraddizioni, ma credo che il ruolo di una buona opposizione sia di far sì che queste contraddizioni siano messe in risalto e possano essere frutto di riflessione da parte della maggioranza, proprio in considerazione di questa nouvelle vague annunciata sui giornali dall'intervista della Presidente Bresso, che avrebbe dichiarato - siccome le dichiarazioni sono virgolettate, sarebbe più corretto dire "ha dichiarato" - di voler avere con l'opposizione un rapporto nuovo, un rapporto costruttivo, un rapporto che non sia più "muro contro muro" e che non sia fatto di offese. Anche se onestamente, se c'è qualcuno che è stato offensivo, questa è indubbiamente la Presidente Bresso nei confronti della mia vecchia Amministrazione (o dell'Amministrazione precedente), perché non ha fatto altro, in questi mesi, che parlar male di quello che era stato fatto prima.
Scusate, ma bisogna anche stemperare le tensioni, e cito un caso fra tutti: la questione delle automobili. Grandi annunci e grandi dichiarazioni: poi mi sembra che, alla fine, il tutto si sia concluso qualcuno mi corregga se sbaglio - con una gara che avevamo avviato noi (mi riferisco all'Assessorato della collega Ferrero), con un conseguente aumento del numero di macchine e un cambio di modelli. Il risultato è che adesso gli Assessori, che usano tutti la macchina di servizio - ribadisco che non sono assolutamente contrario sul fatto che la usino, perché chi svolge un'attività come quella dell'Assessore ha assolutamente bisogno di avere una macchina di servizio, perché l'impegno è tale per cui non ritengo assolutamente che debbano andare in giro in Panda! - dopo che si è fatto tutto questo gran polverone, spendendo gli stessi soldi per avere qualche macchina in più, stanno più scomodi, perché è noto a tutti che tra la Thesis e l'Alfa 166 c'è una differenza di comodità! Magari non per tutti perché quelli mingherlini staranno comodi anche lì, ma quelli che hanno una certa stazza non possono negare che quella macchina è più scomoda, perch più stretta e più piccola. È un problema di ergonomia.
Al di là di questa considerazione, questa apertura, o dichiarazione di apertura, della Presidente nei confronti dell'opposizione, che riprende il tema svolto dal Consigliere Rossi, mi sembra un timido tentativo di iniziare un dialogo. Lo dico molto sinceramente. Ma se i presupposti di un dialogo costruttivo con l'opposizione sono quelli enunciati in quell'intervista, siamo su una cattiva strada. Naturalmente ognuno agisce secondo la propria coscienza e secondo la propria volontà politica, ma poiché ho la parola e posso esprimere la mia opinione, dico che i presupposti di una volontà di maggiore confronto, di collaborazione o di non filibustering non possono essere quelli espressi.
Filibustering: espressione usata dalla Presidente Bresso quando ancora non avevamo presentato neanche un emendamento, quindi totalmente fuori tempo.
Ma non si è trattato di casualità, tant'è vero che è stata ripresa anche dal Presidente del Consiglio a cui chiederemo, quando sarà presente, di affrontare e di riprendere gli argomenti relativi alle dichiarazioni della Presidente, che hanno avuto un certo peso e rappresentano per noi Consiglieri sia della maggioranza sia dell'opposizione, un punto di riferimento significativo.
I temi e le proposte avanzate dalla Presidente Bresso sono timide.
Ritengo - parlo per il mio Gruppo, ma in un certo senso penso di rappresentare la posizione di tutta l'opposizione - che gli sforzi debbano essere decisamente più concreti, non contenere elementi che rappresentano già un nostro diritto, come quello di discutere sulla legge per destinare i fondi alla FIAT o "l'operazione FIAT"; l'operazione FIAT, voglio ricordare all'Aula, ha ricevuto il plauso delle opposizioni, ragion per cui è ovvio che saremo disponibili a sostenere e a valutare, in senso positivo, la proposta di legge che destinerà i 50 milioni di euro che, nell'assestamento di bilancio, il Vicepresidente Susta ha detto serviranno, in parte, a coprire l'acquisto delle ex aree FIAT.
In sede di dialettica emendativa avanzeremo qualche considerazione ulteriore. Pur avendo appoggiato l'iniziativa sulla questione FIAT, mi sembra che le decisioni assunte dalla Giunta in fase di assestamento non ci siano su quei fondi (fondi generalmente destinati alle piccole e medie imprese) e non prevedano le dovute sostanze per continuare la politica di sostegno alla piccola e media impresa, che noi riteniamo estremamente necessarie.
Mi rivolgo alla Presidente Bresso anche se non è presente (capisco, più di altri, che ci sono i suoi impegni istituzionali a Roma): se s'intende veramente proseguire il dibattito in un clima costruttivo e positivo l'approccio deve cambiare. Fino ad oggi avete fatto solo degli annunci avete parlato male dell'operato della Giunta precedente, anche se poi vi siete ampiamente contraddetti, quando alcuni di voi hanno riconosciuto pubblicamente che in alcuni settori la Giunta precedente ha lavorato bene.
Ieri ci avete presentato l'assestamento con le ultime modifiche (praticamente è il bilancio che avevamo presentato noi). Se si vuole parlare di coscienza e di collaborazione se fossi al posto della Presidente Bresso - ma non lo sono - farei un attento esame e una profonda riflessione sui primi mesi di amministrazione regionale. Sono tanti i segnali che inducono a qualche forma di riflessione e di autocritica. Non so se questo elemento faccia parte della cultura dell'attuale amministrazione, ma ogni tanto una sana e robusta autocritica può essere un esercizio utile. Mi permetto tale gratuito suggerimento, visto e considerato che la Presidente da me non eredita niente - anche se qualcosa potrebbe ereditare: e qualcosa ha ereditato: il disavanzo della sanità che deve gestire.
La mia non è solo una battuta, ma una considerazione che mi permette ultime conclusive riflessioni, anche se sulla sanità - è ovvio ritorneremo quando affronteremo la discussione degli emendamenti.
Avete messo in assestamento 598 milioni di euro, recuperandone 100 suppongo che gli stessi derivino dalla rinegoziazione di mutui passati e che con questo meccanismo abbiate anche rifinanziato la legge n. 5 (mi chiedo perché non facciate lo stesso sulla legge n. 18, sul turismo). Un conto è rifinanziare le chiese... Comunque presenteremo un emendamento e avremo possibilità di discuterne...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Susta)



GHIGO Enzo

un'interpretazione, Assessore Susta. Mi auguro che vada bene. Se passasse la sua interpretazione ne sarei felice perché daremmo risposta ad un bisogno più volte soddisfatto in questi anni. Il Piemonte ha un patrimonio artistico e religioso che necessita ancora di molti interventi ma che in questi anni ha visto il sostegno da parte di precedenti amministrazioni (vedete: ho lo stile di riconoscere quanto di buono hanno fatto le amministrazioni precedenti; spero possa servire da esempio).
Al di là della battuta, è ovvio che in base alle cifre scritte nell'assestamento e alle azioni che come Giunta avete assunto, il discorso del famoso disavanzo o buco della sanità va tutto rivisto. Nel corso dei prossimi giorni, quando entreremo nel merito dell'argomento, affronterò la questione. Avete scritto delle cifre, avete stanziato denaro: adesso, a fronte di atti ufficiali e non più dichiarazioni ufficiose degli ultimi mesi, ci confronteremo e finalmente - forse - riusciremo a dire ai piemontesi qual è il vero disavanzo della Regione Piemonte sulla sanità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Prima abbiamo parlato con la Presidente Bresso, che è intervenuta alla Conferenza dei Capigruppo, la quale a parole ci ha detto che, nei prossimi giorni, potremo interloquire con il Vicepresidente per portare le istanze concrete che l'opposizione intende rappresentare per fare in modo che il bilancio possa essere approvato, dando la giusta visibilità a tutte le parti politiche. Giustamente la Presidente e la Giunta decideranno quali e quanti di questi emendamenti potranno essere accolti e, di conseguenza, il comportamento di Alleanza Nazionale e della minoranza sarà coerente rispetto all'importanza che il nostro partito dà a certi piuttosto che ad altri argomenti, per agevolare il passaggio più veloce o meno veloce di quest'assestamento di bilancio.
Intanto, mi fa piacere questa dichiarazione, che però è solo verbale. A questo momento noi non abbiamo ricevuto nessuna convocazione e siccome per me i precedenti fanno sempre riferimento, devo dire che, dall'inizio di questa legislatura, sino ad ora la Presidente Bresso o il Vicepresidente Susta o gli Assessori mai hanno convocato i Presidenti dei Gruppi di opposizione presso i loro uffici - come si fa normalmente quando s'interloquisce fra maggioranza e opposizione - per discutere e per valutare le loro istanze. Ovviamente siete consapevoli di essere una maggioranza diversa dalla nostra e potete concordare o meno su certe iniziative.
Noi non lo chiediamo, o almeno Alleanza Nazionale non lo chiederà mai né alla Presidente Bresso né al Vicepresidente, di interloquire preventivamente su certi temi, ma sta alla loro sensibilità. Ricordo quando ero Vicepresidente della Giunta, che il Presidente Ghigo l'ha fatto in molte occasioni e si sentivano i Capigruppo di minoranza addirittura negli Assessorati. Si diceva: "Noi abbiamo questo provvedimento: cosa ne pensate?", salvo poi accogliere o meno alcune delle istanze presentate.
Questo era il metodo seguito fino ad oggi e noi - mi spiace preannunciarlo - rivedremo immediatamente la nostra posizione qualora cambi questo atteggiamento.
Devo dire che il nostro Gruppo prudentemente ha preparato sul primo capitolo già circa cinquecento emendamenti, che potrebbe presentare alla Giunta. Non vuole essere un intento ostruzionistico, perché difatti non li abbiamo presentati, ma, come vedete, ci sono dei mazzi di carte sulle nostre scrivanie che noi prudentemente teniamo, perché contiamo sempre che ci sia un atteggiamento diverso.
Siccome queste cose le ho già dette più volte in quest'Aula e mai abbiamo avuto una risposta su questi argomenti. Difatti ricordo che le cose che sto dicendo le ho dette già quando abbiamo iniziato la legislatura quando abbiamo fatto altre discussioni su alcune leggi e quando abbiamo discusso nelle ultime occasioni alla presenza della Presidente Bresso.
Questa è l'ultima volta che noi chiediamo che s'interloquisca. Si vedano quali sono le istanze, si faccia in modo di dare, nel rispetto della maggioranza e delle opposizioni, la giusta visibilità e la giusta attenzione ai Gruppi che ne fanno richiesta, salvo rimanere sulle proprie idee e dire che una cosa non la si può accettare; a quel punto, il Gruppo che ha presentato quell'emendamento può ritenere di fare le azioni di informazione, di dichiarazioni in Aula, di interventi presso la stampa che ritiene utile fare.
Un'altra cosa sempre per quanto riguarda gli atteggiamenti: non si pensi di interloquire con qualche Consigliere o con qualche pezzo dell'opposizione o con qualche interesse. Dico questo, perché credo riguardi tutti i Gruppi, e sono sicuro di parlare a nome di tutti i Consiglieri della minoranza: non è conquistandosi la simpatia o andando a chiedere ad un Consigliere o ad un Gruppo che cosa più interessa, che si può agevolare il percorso.
Questo lo dico perché voi sapete bene che, se un Gruppo s'impunta, quel solo gruppo è in grado di fare a lungo ostruzionismo. Quindi, è meglio fare un colloquio franco tra maggioranza e opposizione su temi che cito semplicemente, ma che sono già ribaditi anche da altri.
Intanto vi è un discorso sulla continuità amministrativa, e parlo di continuità amministrativa, non di continuità politica. Gli atti che la precedente Giunta ha assunto, l'attuale maggioranza deve - ripeto, deve onorarli, anche se poi è libera di proporre altre leggi e altri atti che vadano successivamente in differente direzione rispetto a quelli presi dalla precedente Giunta. Questo vale per quanto riguarda, ad esempio, le graduatorie, le leggi che sono state fatte, e che oggi sono ferme, sul turismo, sulla cultura o sui buoni scuola.
Per quanto riguarda i buoni scuola, si può decidere che d'ora in poi noi non siamo d'accordo, ma abbiamo sentito questa voce - vengano ridotte le poste di bilancio per i successivi moduli. Ma quanto già impostato sulla legge n. 18 sul turismo, sulla legge dei buoni scuola e sui bisogni di cassa deve essere erogato e soddisfatto, perché molte aziende e molti enti ci dicono che non stanno ricevendo le risorse che dovrebbero invece ricevere e che sono state comunicate con atti amministrativi della precedente Giunta. Il Vicepresidente Susta, che è avvocato, sa bene che un qualunque ricorso amministrativo su un atto di conferma della precedente Giunta che dica: "Tu hai ottenuto un contributo di 100 lire o di 100 euro" ma che non viene onorato dalla Regione, è motivo di ricorso.
Quindi, anziché alimentare situazioni di questo genere, sarebbe bene pensare a dei capitoli che chiudano queste partite, ad esempio sul turismo sulla cultura, sui trasporti e sul personale. Io non ritengo che siano plausibili operazioni di "epurazione" di atti amministrativi presi dalla precedente Giunta che siano risultati legittimi e non confutabili. Questo è un altro tema per noi molto importante, perché l'etica ha la sua funzione e la sua importanza: se sono stati fatti dei concorsi o la Regione ritiene che non assumerà più in assoluto personale e dirigenti, i concorsi che sono stati espletati vanno comunque onorati, come vanno onorate la legge n. 18 e le leggi precedentemente prese. Poi si può anche cambiare e decidere in maniera diversa.
Del resto, ho visto con stupore, e questo lo devo rilevare - è l'unica cosa che dico sui capitoli - che il primo capitolo in aumento che salta subito all'occhio nel maxi emendamento distribuito recita: "Spese per il trattamento economico, previdenziale ed assistenziale del personale compreso quello comandato degli uffici di comunicazione", cioè delle segreterie degli Assessori, "più 730 mila euro". La Presidente Bresso ci ha detto che avrebbe diminuito le spese amministrative, degli uffici di comunicazione, delle consulenze. Oggi nel maxiemendamento troviamo 730 mila euro solo per gli uffici di comunicazione della Giunta, sottratti ad altri capitoli del bilancio regionale. Oltre agli Assessori esterni, oltre agli altri costi che avevamo già detto quanto gravavano in più all'amministrazione, vorremmo anche una giustificazione di queste maggiori spese. Posso capire se sono destinate a fini non condivisibili dal nostro Gruppo, ma politici e sociali, inerenti al territorio, all'immigrazione, ai centri sociali e a qualunque altra cosa potrebbe essere plausibile.
Aumentare la spesa che già veniva definita astronomica, quella spesa che la Giunta Ghigo, che aveva soldi a disposizione, sperperava con gli uffici di comunicazione, ed aumentare quella cifra di 730 mila euro, m'induce a chiedere se assumete più gente negli uffici di comunicazione. Se non verrà modificato, su questo faremo anche una battaglia. Un conto sono le cose che si dicono, un conto sono gli atti che si fanno. Noi ci basiamo principalmente sugli atti.
Ho ricordato solo quest'aspetto, ma ce ne sono altri che richiameremo nel corso della discussione, anche perché il tempo a mia disposizione è terminato. Però ripeto e mi rivolgo al Vicepresidente Susta, se vogliamo attuare questo metodo, passiamo dalle parole ai fatti.
Noi non chiederemo più niente. Noi non chiederemo più di sederci ad un tavolo per vedere quali sono le istanze e le esigenze della minoranza. Se entro lunedì non riceveremo queste comunicazioni, presenteremo ufficialmente i nostri emendamenti al Presidente del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente, e grazie ai partecipanti della Giunta. Credo di poter parlare, prima ancora di entrare nel merito degli emendamenti, di un sistema che è la novità di questa Giunta regionale, che è il suo modo operativo di comportarsi.
Sono davvero preoccupato, se penso al fatto che questi primi quattro cinque mesi sono il preludio a cinque anni di attività legislativa. Devo dire che mi aspettavo che, dopo tutte le premesse elettorali, ci fosse una gran diversità di conduzione, rispetto a quello che era stato fatto nelle passate Giunte, e che quindi l'ipotesi di modificare ciò che la Giunta Ghigo aveva fatto fosse una prospettiva tangibile. Mi pare che questo non sia. Perché? Perché, puntualmente, vengono prese iniziative da parte della Giunta o della Presidente, senza che il Consiglio regionale sia al corrente di ciò che succede e senza che preventivamente il Consiglio regionale possa intervenire per consigliare e portare il proprio contributo.
Credo che forse qualcuno ha scambiato la Giunta regionale con un'amministrazione comunale. Le Bassanini hanno fatto questa rivoluzione hanno consentito ai Sindaci e alle Giunte regionali di intervenire con una forza notevole su tutto ciò che era la programmazione comunale e regionale quindi (diciamolo pure) di saturare i consigli comunali se non per quelle piccole voci che le Bassanini prevedono: il personale, lo statuto, il bilancio, ma per tutto il resto c'è un'esecutività totale che permette alle Giunte di fare di tutto e di più.
Non dobbiamo dimenticare che la Giunta regionale non è un organo amministrativo, ma un organo legislativo, anzi, non lo è la Giunta ma il Consiglio regionale, quindi non è un Consiglio comunale, nel quale, fatta eccezione per quattro articoli o per quattro cose principali, poi la Giunta può operare. Non siamo come i Consiglieri comunali, che sono degli yes men quasi addetti che devono dare il voto di maggioranza, alzare la manina e basta. Qui si sta parlando di fare delle leggi e delle proposte operative che servano al rilancio di un'intera regione. Se è così, credo che l'apporto di ognuno di noi, perché ognuno di noi, per una parte di territorio, ha sicuramente una conoscenza specifica, dovrebbe essere preventivo ad ogni deliberazione, ma così non è. Non solo, non lo è da parte nostra come Gruppi di minoranza, ma credo che non lo sia meno che mai da parte vostra, Consiglieri di maggioranza. Mi pare tanto di capire che anche voi siete coinvolti sempre dopo, sempre in ritardo e a cose già programmate, già decise.
Vorrei solo sapere se queste caramelle sono il contentino, che è un contentino legislativo, dato a tutti coloro che vengono in Consiglio per deliberare su ciò che già la Giunta ha deciso, e se è sufficiente o no.
Onestamente dire, al di là delle funzioni di maggioranza o minoranza, che a me non è sufficiente. Preferirei, al di là degli schieramenti, contribuire per fare in modo che non la giunta Bresso, non la maggioranza ma la Regione Piemonte potesse sviluppare il Piemonte stesso e le sue attività.
Su questo bilancio di assestamento molte voci e molti capitoli inerenti all'attività del turismo e all'ambiente subiscono riduzioni drastiche che non ho capito bene. Probabilmente è un mio limite, ma non ho capito bene quali siano le motivazioni per le quali in certi settori ci sono queste forti riduzioni. Faccio l'esempio dell'UPB 22-992, dove la programmazione per la materia ambientale (trasferimenti a soggetti per la realizzazione degli interventi) viene ridotta addirittura della metà, pari a 12 milioni di euro, quando noi sappiamo quali sono le gravi problematiche dell'ambiente, dei rifiuti e dei consorzi che si stanno verificando nella Provincia di Torino. Quindi, parlo di mezza Regione.
Nella passata legislatura eravamo abituati, se vogliamo, ad essere snobbati dalla Giunta regionale perché l'esecutivo era l'esecutivo. Adesso mi pare che stiamo portando questo sistema all'ennesima potenza, e questo lo dico per i colleghi Consiglieri di maggioranza.
Vorrei anche rivolgermi al Consigliere Ronzani, il quale stamattina è intervenuto a ragione, dicendo: "Non vorrei che questa minoranza pensasse a degli artifizi regolamentari per fare in modo di condizionare l'assestamento di bilancio". Credo alludesse agli emendamenti e a cose di questo genere, ma vorrei ricordare al collega Ronzani, proprio per la vita vissuta assieme in questa settima legislatura, che proprio nella settima legislatura ho imparato da qualcuno del centrosinistra (non dico da Ronzani, ci mancherebbe, lui sa bene a che cosa voglio alludere) che in alcuni casi artifizi regolamentari hanno condizionato l'attività della Regione Piemonte. Fu così nel caso dei buoni scuola, ma, senza andare lontano e riferendomi agli ultimi mesi di attività politica della settima legislatura, nel nome di una campagna elettorale imminente abbiamo dovuto aspettare fino al mese di marzo per avere il bilancio preventivo approvato.
Se questi non erano artifizi regolamentari, se questo è l'esempio che ci viene dall'alto, mi stupisco come faccia il collega Ronzani a dire oggi: "Colleghi, non fatele queste cose, perché non è costruttivo, non è bello".
Ora, non sono pronto a dire, come ha detto il collega Casoni, che ho cinquecento emendamenti sul tavolo. Se sono preventivamente coinvolto, al di là della funzione di maggioranza o minoranza, è evidente che non posso contraddire me stesso, quindi non utilizzo questi artifizi. La richiesta di dialogo arriva dai giornali, ma qua non è mai stata dimostrata. Allora dovete permettere che il ruolo di opposizione - che personalmente vorrei chiamare "minoranza costruttiva" - venga espresso a mezzo di emendamenti utilizzando quegli artifizi regolamentari che permettono di condizionare e fare in modo che chi, non sui giornali ma qui in Aula, non ha ancora potuto discutere e dialogare, lo possa fare. Questo dialogo non lo abbiamo ancora visto. Se lo abbiamo prima, allora è possibile intraprendere una strada diversa, diversamente, sono veramente preoccupato, come dicevo all'inizio per i prossimi quattro anni e mezzo.
Perché vi dico questo? Se dopo cinque mesi viene presentato un documento di assestamento di bilancio con delle riduzioni drastiche, con cifre non esistenti (mi riferisco ai 600 milioni, adesso finalmente spuntati, per quanto riguarda la sanità) e poi, solo in virtù di discussioni di Aula e di Commissione, viene presentato un maxiemendamento nel quale abbiamo "tante caramelle da succhiare", tanti capitoli (più 100 mila; più 200 mila euro; più 300 mila o meno 200 mila) è come voler dire: "Va bene, abbiamo capito, non vi andava quello che abbiamo fatto, quindi vediamo di darvi dei contentini in tutti questi capitoli, per fare in modo che il contentino quadri il cerchio". Ma non è questo che vogliamo.
Personalmente, chiedo che i "contentini" vengano rimossi e vengano previste quelle facoltà di espansione di attività, come per il turismo, che è stato bloccata perché la legge non è ancora rifinanziata e, quindi, non riusciamo a capire a quanto corrisponde questa nuova discontinuità, o per altre fasi di attivazione dei soggetti e degli Enti locali, con la contribuzione agli Enti locali per incentivare lo sviluppo. Qui tutti parlano di FIAT. È vero, FIAT è molto importante: capitale dell'auto per l'Italia, nonché dell'evoluzione industriale della città di Torino, ma in Regione Piemonte non c'è solo FIAT. La Regione Piemonte conta 1200 Comuni nei quali si sviluppano servizi ed attività artigianali e imprenditoriali per i quali, ad oggi, non siamo in grado di dare risposte.
Non possiamo pensare che i cittadini di Cuneo, di Asti, di Verbania o di Biella diano grande importanza solo a FIAT quando, nelle casse dei loro Comuni, il finanziamento per opere pubbliche, per servizi, per lo sport e per il turismo (addirittura alle Pro Loco, quali fonti di energia del rilancio turistico e dei prodotti) viene eliminato, ridotto e, ad oggi, non ancora rifinanziato.
Questo assestamento di bilancio ha una serie di caratteristiche tali da non permettere che, inopportunamente, su di esso venga dato parere favorevole, se non prima di svolgere, capitolo per capitolo, un dibattito ed una discussione, per verificare se quanto è previsto o quanto eliminato è congruo e sufficiente per i cittadini del Piemonte.
Mi avvarrò degli artifizi regolamentari - come credo anche gli amici e colleghi dei Gruppi della minoranza - non per sentirmi dire che è un atto di ostruzione, ma per fare in modo che la Giunta regionale abbia questo desiderio, un po' "spintaneo", di dialogare, di colloquiare e di venire incontro alle esigenze di chi, come noi, pur essendo minoranza rappresenta, parimenti ed egualmente, il territorio della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, signor Assessore, colleghi Consiglieri, alla fine il documento sull'assestamento è pervenuto in Aula, dopo audizioni, sedute di Commissione e accordi interni alla maggioranza. Mi sono chiesto, per se questa lunga attesa e questo lungo iter fossero il frutto della forza della minoranza o della debolezza della maggioranza. Credo che sia il sistema che è critico, come è già stato detto da alcuni colleghi - mi fa piacere che anche la Presidente Bresso oggi ne parli sulla stampa Ha ragione il Consigliere Manolino: noi arriviamo da amministrazioni pubbliche, quindi abbiamo un'esperienza diversa. Noi vorremmo immediatamente occuparci dei problemi ed intervenire in modo concreto per dare un contributo diretto alla soluzione dei problemi del Piemonte.
Il documento sull'assestamento è pervenuto in Aula "nei giorni dell'ira" - com'è scritto oggi nel quotidiano la Repubblica - fra La Margherita e i Democratici di Sinistra, principali partiti della coalizione di maggioranza Non c'è da stupirsi, tuttavia, del fatto che avvengano queste discussioni e che vi siano problemi all'interno della maggioranza. Sono sempre avvenute, anche nell'altro schieramento, anche se ci saremmo aspettati un atteggiamento diverso da chi ha vinto le elezioni parlando di svolta, di cambio di rotta, di maggiore attenzione al Piemonte in difficoltà.
L'impressione che abbiamo avuto, invece, è che l'amministrazione fatichi, che si affidi molto agli annunci, alle conferenze stampa, ma che abbia, oggettivamente, costruito poco. Con questo assestamento, forse, ha perso un'occasione per avviare quella svolta enfatizzata in campagna elettorale, soprattutto qui a Torino. "Di più non si poteva fare": ci è sembrato di sentire, negli interventi di oggi (in modo particolare dai Consiglieri Reschigna e Ronzani), un esplicito riferimento ad un bilancio di previsione approvato da altri. Ma così vanno le cose. Questa è la dimostrazione, peraltro, che una cosa è vincere le elezioni e una cosa è governare, e che, alla prima vera occasione di affrontare i problemi, siete sembrati poco inclini al cambiamento promesso.
Certo, la Giunta è molto in movimento, con alcuni Assessori che si sono mossi sul territorio all'insegna di un presenzialismo senza precedenti soprattutto nelle aree dove la vittoria dell'on. Bresso è stata più risicata o, addirittura, dove non c'è stata; ma a presidiare gli Assessorati e risolvere i problemi del Piemonte, che vuole la ripresa, non può rimanere soltanto la Presidente Bresso o lei, Assessore al bilancio cui diamo atto di un impegno considerevole, con pochi fedeli.
Negli scorsi cento giorni hanno tenuto banco poche cose, oltre alla sanità, argomento di cui si parla in tutte le Regione d'Italia: la TAV e argomenti di corollario, come il presunto blocco dei centri commerciali e l'arrivo, come diceva poc'anzi il Consigliere Ghigo, della nuova flotta di auto istituzionali, questione che è stata al centro di un continuo tambureggiamento di carattere giornalistico. Peccato che a qualcuno sia sfuggito che alcune delle tante autovetture, sono d'accordo che siano tutte FIAT - quelle in servizio agli uffici e non agli Assessori riportano, sulle portiere, anche il nome dell'azienda vincitrice della gara di appalto del noleggio.
Va benissimo; anche se si poteva evitare, non essendo previsto dal capitolato di appalto che ci fosse scritto: "Group Banque Nationale de Paris". Oggi abbiamo più di 150 autovetture che girano per la città di Torino e per il Piemonte con la scritta: "Regione Piemonte, Banque Nazionale de Paris". È una contraddizione, nel senso che vogliamo, da una parte, tutelare il sistema produttivo, economico e finanziario piemontese e torinese e poi, dall'altra, accettiamo uno sconto, non obbligatorio ma facoltativo, per avere questa sponsorizzazione. Si poteva oggettivamente evitare.
Credo che anche da questi piccoli particolari si vede l'attenzione che un'amministrazione regionale ha nell'affrontare i problemi del Piemonte.
Relativamente al documento dell'assestamento, guardiamo con favore agli aumenti degli stanziamenti per la cultura e per il diritto allo studio (siamo d'accordo con i colleghi de La Margherita: tenete duro sul fronte del diritto allo studio e dei buoni scuola, ma non tornate indietro).
Concordo per una maggior dotazione per la funzione educatrice delle parrocchie, per le aree protette, per la montagna, per la promozione turistica. Personalmente non mi scandalizzo se la legge n. 18 non viene più finanziata, o finanziata in parte. È ora di riempire gli alberghi realizzati e, quindi, di spostare quelle risorse verso una maggiore migliore, più forte e più approfondita promozione turistica, in collaborazione con l'ATR e con l'ATL. E naturalmente sulla "operazione FIAT" - anche se vorremmo saperne di più - che giudicheremo quando l'iniziativa verrà presentata meglio.
Certamente rileviamo ancora scarso impegno sul fronte della famiglia e degli anziani (l'intervento della Consigliera Cotto è assolutamente condivisibile), sull'impiantistica sportiva, o ancora sulle politiche di investimento che la Regione ha tradizionalmente realizzato con gli accordi di programma.
Qualcosa in più, in questo senso, poteva essere fatto. Molti Comuni erano - e lo sono ancora - in attesa di conoscere la posizione della Regione, e poco importa a loro se a stipulare quell'accordo di programma, o il propedeutico protocollo d'intesa, erano stati Ghigo e Casoni: sono Amministrazioni che affidano a questa istituzione, prima ancora che ai suoi amministratori, speranze di sviluppo e di investimento.
Queste cose le ho ribadite molte volte anche in sede di Commissione oltre che direttamente all'Assessore Borioli.
Considero altresì contraddittorio non finanziare doverosamente i Piani integrati di sviluppo locale, strumento di programmazione a cui moltissime Amministrazioni comunali hanno affidato i loro propositi di riqualificazione da parte del territorio, alla luce, fra l'altro, di una vostra decisione di riaprire i termini per il finanziamento dei progetti facendo così lievitare il numero di domande pervenute all'Amministrazione regionale.
Naturalmente, avremo modo di parlare ancora di questi argomenti in attesa del bilancio di previsione del 2006, che sarà il vero banco di prova della vostra capacità di amministrare e della nostra capacità di fare opposizione senza prevenzione e senza quell'ostruzionismo che, talvolta, è stato attuato negli anni passati.
Anche il Gruppo dell'UDC è disponibile al confronto sui temi del Regolamento - funzionamento del Consiglio regionale e rapporti con la Giunta - oltre che sull'assestamento e sul bilancio di previsione del 2006 con la disponibilità di chi vuole fare un'opposizione intelligente e non prevenuta nei confronti dell'Amministrazione regionale che è stata scelta dagli elettori piemontesi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne va ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Desidererei rivolgermi non soltanto alla Giunta, che in questo momento non è foltissima, ma anche al Presidente Placido e ai Consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza, con lo stesso impegno e con la stessa attenzione, per toccare tre questioni relative alle vicende prioritarie generali.
La prima questione riguarda la cultura e più complessivamente l'impostazione, la sensibilità e l'atteggiamento che questa maggioranza e questa Giunta possano o meno dimostrare.
La seconda riguarda il diritto allo studio, altro argomento importantissimo, dal diritto allo studio universitario al buono scuola, sul quale interverrò successivamente (le mie non saranno soltanto critiche, ma anche apprezzamenti).
Il terzo discorso - sono contento che siano rientrati in Aula il colleghi Bossuto e Turigliatto - riguarda i centri studenteschi e, più in generale, le politiche giovanili.
Per quanto concerne la cultura, ormai è evidente a tutti - mi fa piacere che ci siano giornalisti autorevoli in sala - che le affermazioni rese in campagna elettorale non erano vere.
Devo rendere atto che le smentite della Giunta non sono state soltanto verbali, perché ho a mie mani una lettera scritta dall'Assessore Oliva su Torinosette, che tutti possono recuperare. Permettetemi, quindi, di far notare che chi ha avuto ragione prima qualche merito ce l'ha.
Vorrei ringraziare pubblicamente quei colleghi - il Vicecapogruppo dei DS Boeti, la Consigliera Motta, il Consigliere Turigliatto e il collega Bossuto - che in Commissione avevano sostenuto che, in realtà, era una buona politica culturale. Ne approfitto - non l'ho fatto prima - per ringraziare dell'ospitalità il Vicepresidente Susta, che mi ha ascoltato: è stato un ospite squisito.
Vorrei quindi citare alcune frasi dell'Assessore Oliva - ribadisco che non le ho scritte io, né le ha scritte sotto dettatura - ad esempio relativamente all'onestà intellettuale di chi ha retto precedentemente l'Assessorato.
L'Assessore Oliva precisa ancora: "In terzo luogo, investiamo sui giovani". Ci tengo a puntualizzare questo passaggio, perché conosco le sensibilità sull'argomento in questo Consiglio regionale.
Sempre l'Assessore Oliva cita, come esempio positivo, il "Cico bum festival", perché è un metodo su cui si è lavorato molto.
Non leggerò tutto il testo della lettera, ma mi limiterò ad alcuni passaggi. Dice ancora: "Il centrodestra degli anni scorsi ha investito molto nella cultura, lavorando in sinergia con il Comune di Torino e promuovendo - lo riconosco volentieri - molte iniziative buone". Prosegue ancora: "La Presidente Bresso ed io non intendiamo certo invertire la rotta, ma razionalizzare e progredire".
Questo, evidentemente, dimostra che un lavoro serio di confronto quest'aula lo può fare, non è una cosa impossibile. Allora, avanzo delle considerazioni e delle proposte.
So gli sforzi che sono stati fatti per recuperare dei fondi sulla cultura. Certo, ci fosse stato il collega Placido all'opposizione, se ne sarebbero recuperati di più, perché coi "blocchi" che faceva lui si recuperavano più soldi. Ma le cose vanno così! Comprendo il discorso complessivo sulle tematiche generali, ma il Piemonte è una Regione che ha saputo avere il coordinamento nazionale, la guida delle Regioni e un simile prestigio. Non sottovalutiamo, per ovviamente non è un appello che rivolgo all'Assessore Oliva, ma all'intera maggioranza - il peso e l'impatto che, nel proseguire su questa politica potrà ricadere sul progresso generale, sul lavoro e sull'occupazione.
Per quanto concerne il diritto allo studio - lo cito soltanto per fornire un dato - il taglio rispetto al 2004 era di 14 milioni di euro (ora di 12 milioni di euro): togliendo i 5 milioni dell'una tantum sarebbe di 7 milioni. Il Presidente Ghigo, l'Assessore Burzi e l'Assessore Pichetto sanno che se avessero tagliato meno non solo avrei fatto una malattia mortale, ma li avrei stressati fino alla fine dei loro giorni! Riconosco, però, che uno sforzo della Giunta è stato fatto, oltretutto in situazioni non semplici. Come ripeto, le indicazioni fornite dall'Assessore Oliva su Torinosette le trovo assolutamente interessanti e positive.
Per quanto concerne il diritto allo studio si è fatto un grande sforzo soprattutto per quello universitario. Rendo merito all'Assessore al bilancio per aver dunque recuperato dei fondi.
Bisogna dire - lo dico soprattutto ai colleghi della maggioranza - che rischiamo, per la prima volta in undici anni, di non pagare tutte le borse di studio. Col centrodestra le borse di studio sono sempre state pagate al cento per centro: ora rischiamo che questo non avvenga, perché c'è stato un lieve calo, nonostante l'Assessorato al bilancio abbia recuperato tanti fondi.
Credo che varrebbe la pena riprendere il discorso anche sull'edilizia universitaria: abbiamo fatto una grande legge sull'edilizia universitaria in questa legislatura, che per ora non è stata rifinanziata.
Un cenno, infine, sulle politiche giovanili, sulle quali invito - non dubito che sarà così - a presentare presto il "Piano Giovani". Gli anni scorsi si presentava entro giugno, ma ci sono stati tanti cambiamenti; c'è da riconvocare anche la Consulta regionale giovanile. Le necessità insomma, sono molte.
I centri studenteschi mi stanno particolarmente a cuore anche per il tipo di modello che abbiamo insieme inventato, ovvero quello dei centri studenteschi autogestito, che non sono, come molti colleghi sanno - alcuni colleghi ci hanno sostenuti anche nella passata legislatura - dei centri sociali o statali. Sono una terza via che funziona. Il protagonismo dei giovani, i giovani che diventano protagonisti del loro destino in un confronto positivo e costruttivo con le amministrazioni. Tante volte ho dialogato con i Consiglieri sul punto, con i Consiglieri Valloggia, Motta Turigliatto, Bossuto che si sono esposti su queste vicende e hanno una grande competenza.Voglio anche ricordare, ad onor del vero, che probabilmente quel finanziamento senza un intervento in aula del Consigliere Placido non sarebbe passato.
Cari Consiglieri della sinistra e del centrosinistra, mi rivolgo anche al Consigliere Moriconi, un taglio di investimento così forte sui centri studenteschi non è un segnale progressista. Guardate che non lo dico con interesse di parte, perché, per esempio, il primo progetto realizzato Piazza dei Mestieri - ha terminato di ricevere i finanziamenti. Il difetto di essere ecumenico me lo porto dalla culla. Non lo dico pro domo mea. Oggi si affacciano una serie di altre realtà che possono realizzare questa esperienza, e chi ha visitato e chi visiterà Piazza dei Mestieri vedrà che progetto straordinario è. Vi invito a visitare la "Casa del Teatro Ragazzi e Giovani", un'altra realizzazione del mio assessorato in sinergia con il Comune di Torino.
Sui centri studenteschi non fate l'errore di fermare questa esperienza.
Certamente non farò ostruzionismo su questo, non presenterò emendamenti non chiederò ai Consiglieri di maggioranza di creare problemi alla Giunta facendo votare degli emendamenti, ma chiederei una sensibilità politica, un ordine del giorno, un'attenzione perché veramente è un modello che sta funzionando, il primo d'Europa. Sono sicuro che visiterete questi centri e quelli che già li conoscono, sanno che veramente è un'esperienza di cui essere orgogliosi perché fa crescere il protagonismo giovanili, il senso di cittadinanza.
In questo senso sottolineo che stiamo preparando una legge trasversale di educazione alla cittadinanza con diversi colleghi, con la Consigliera Pozzi e con altri con i quali ci siamo trovati a lavorare per il completamento di questo discorso. Voglio infine dire, può sembrare fuori tema, fuori discussione può sembrare piaggeria, ma la gestione della Presidenza del Consiglio è stata molto efficiente perché ha rimesso in piedi tante questioni, come il comitato Tibet, uno degli orgogli nella nostra passata legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Non voglio entrare nello specifico dei capitoli, punterò sull'interesse del territorio novarese sui cui pesa una questione piuttosto pesante.
Sull'edilizia sanitaria è stato stanziato un miliardo e 700 milioni di euro; l'intervento più cospicuo e più significativo è la costruzione del nuovo ospedale di Novara con una spesa di 284 milioni di euro. Non sono d'accordo sull'ipotesi di rinviare la decisione dopo una revisione della rete ospedaliera posponendola al nuovo Piano Sanitario Regionale. Restiamo un po' perplessi nel leggere le considerazioni in merito alla necessità di rinviare una decisione, che tra l'altro, era già stata ampiamente condivisa dal precedente governo regionale, quindi condivisa anche dalla sinistra.
Ritardare ciò che è già partito e garantito in campagna elettorale dalla Presidente, sarà considerato dai novaresi il solito diktat della torinocentricità, per cui temiamo che le decisioni relative al futuro ospedale, se dovranno attendere il percorso del Piano sanitario, avranno tempi lunghi. Invito la Presidente a visitare l'ospedale di Novara che ha ricevuto, anche dai politici locali, l'appello a procedere sulla nuova struttura. Alcune dichiarazioni della stessa Presidente affermano di voler stabilire un rapporto forte con Novara che è stata definita, dalla Presidente stessa, un avamposto verso la Lombardia, ma anche un perno su cui lavorare per farne un polo di attrazione. L'invito è di interviene su un problema che sta a cuore ai Novaresi. Vorrei ricordare anche alcune dichiarazioni dell'Assessore Manica, noto esponente del Gruppo dei Democratici di Sinistra novarese, che ha detto: "Anche per ridurre la mobilità passiva verso la Lombardia".
Sappiamo che l'Assessore Valpreda sarà presente in Consiglio provinciale, ragion per cui ci attendiamo che la Giunta provinciale si attivi in Regione per esprimere una decisa posizione per un sì alla realizzazione dell'ospedale di Novara che riteniamo fondamentale e necessario. Tutto questo alla luce di alcune premesse che illustrerà in aula l'Assessore Valpreda. Abbiamo sempre detto che ci vuole una struttura moderna e adeguata ai bisogni della popolazione, del resto la precedente Giunta regionale, guidata dal Presidente Ghigo, aveva avviato le procedure per la realizzazione del nosocomio novarese. Mi auguro che l'Assessore Valpreda quando venerdì sarà in Consiglio provinciale a Novara fornisca queste assicurazioni e che la stessa Giunta provinciale, guidata dal centrosinistra, rimanga su tale posizione. Ricordo che precedentemente la Giunta provinciale non era su queste posizioni, non vorrei che avesse cambiato idea come ha fatto numerose altre volte su alcuni temi. In una seduta di Consiglio Comunale a Novara ho visto alcuni esponenti dell'attuale Giunta provinciale controbattere al nodo ferroviario, ma poi diventati Assessori in Provincia, in una Giunta di centrosinistra, votare a favore. La coerenza non è un optional, è opportuno che ci sia una coerenza politica.
Punterei anche il discorso sulla famosa tassa del turismo e sul discorso delle cave. Abbiamo avuto delle razioni, in un articolo pubblicato su la Repubblica si legge: "Albergatori fuori, ma così si alzano i prezzi.
Un controsenso: prima attiriamo i turisti e poi li facciamo pagare un balzello". Federalberghi dice no alla tassa. Mi sembra una posizione legittima anche perché chi più di Federlaberghi può controllare il flusso turistico nei territori piemontesi. Di solito quando vogliamo avere dati sul turismo, ci si rivolge a Federalberghi per sapere le presenze turistiche sul territorio, per definire le presenze politiche e come si avvia il turismo all'interno dell'economia piemontese.
Ci sono albergatori furiosi per quello che riguarda la tassa sul turismo, costruttori scettici per le tasse dei cavatori (peraltro già pagate dai comuni, per cui dicono: "Le imposte le scaricano sugli ultimi").
No, si attivi un buon viatico per iniziare ciò che invece era stato detto all'inizio: "Non alzeremo le tasse, ma le diminuiremo". D'altra parte la finanza creativa, uscita in questi mesi dal cilindro della Presidente della Giunta Bresso, darebbe un colpo mortale all'economia piemontese. Tassare un settore come il turismo in un momento di gravissima crisi industriale imporre balzelli sulle attività estrattiva di cave e torbiere, rappresenta un danno per l'economia della nostra regione.
La tassa sul turismo, o, come preferisce chiamarla la Presidente, la "tassa di soggiorno", produrrebbe effetti devastanti in qualsiasi caso. Non dimentichiamo che tra qualche mese le Olimpiadi invernali accenderanno i riflettori sul Piemonte, sono anni che lavoriamo su questo evento e sui benefici che l'attenzione dei mass media in tutto il mondo dovrebbe portare al turismo nella nostra regione. Nel momento in cui dovremmo raccogliere i frutti di mesi di disagi e anche di problemi sul territorio, perché, come voi tutti sapete, di problemi sul territorio ce ne sono per la messa in movimento di tutte quelle opere che devono andare a definire le opere olimpiche. In questo momento, quando siamo all'ultimo sforzo, vanifichiamo ogni sforzo e introduciamo una tassa, un balzello che non può che allontanare i turisti.
Su questo, chiamo nuovamente in causa l'Assessore al turismo Manica che fino ad ora queste dichiarazioni del Presidente della Giunta non le ha assolutamente commentate. Capisco che sia un suo Assessore e che magari abbia qualche perplessità o soggezione, ma essendo un Assessore al turismo dovrebbe esprimersi, dovrebbe dire, ad esempio, cosa ne pensa della tassa sul turismo.
In ogni modo, si tratta di provvedimenti inutili e che produrrebbero effetti contrari, frenando settori come quello turistico e edile proprio in un momento in cui il Piemonte ha disperatamente bisogno di differenziare la sua economia e di affrancarsi dalla dipendenza del settore industriale.
Ancora una volta, il centrosinistra smentisce le affermazioni sbandierate in campagna elettorale, quando il Presidente si era impegnato a ridurre l'IRPEF. Per quanto riguarda i capitoli, avremo modo di riparlare anche dell'argomento sicurezza, per il quale nulla o quasi nulla è stato stanziato nei vari capitoli.
Penso che in questo momento la sicurezza nella Regione Piemonte e nelle nostre città sia un bene primario del cittadino, ma non ho visto quelle entrate e quelle agevolazioni che potrebbero dare al discorso della sicurezza delle possibilità attraverso gli Enti locali che soffrono sempre economicamente di queste entrate. Magari un aiuto da parte della Regione per realizzare opere che vadano in favore della sicurezza farebbe sicuramente comodo.
Già in Commissione avevo lanciato quest'appello all'Assessore alla polizia locale per cercare di avere qualcosa in più, come del resto ha già fatto la Regione Lombardia, sul discorso della sicurezza. Porto l'esempio delle telecamere, però i Comuni hanno difficoltà oggettive a reperire i finanziamenti. Però, avendo un aiuto da parte della Regione, potrebbero intervenire e avere qualcosa in più per il proprio territorio.
Vi è un'altra questione: l'identità piemontese, sulla quale avete cancellato tutto, quasi come se l'identità piemontese ormai fosse scomparsa e non ci fossero più dei piemontesi a cui magari piacerebbe parlare in dialetto o conservare quelle che sono le ragioni culturali delle varie zone del Piemonte.
Vorrei rivolgere un ringraziamento: avete tolto 70 mila euro a favore dei cittadini extracomunitari e spero che li diate a coloro che risiedono in Piemonte o a qualche piemontese che ha più bisogno rispetto a qualche cittadino extracomunitario residente. Ho però il dubbio - ma spero che non sia così - che questi soldi vadano a finire per un contributo che l'anno prossimo andrà al Gay Pride, che mi sembra a voi tanto caro. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Prima di fare qualche considerazione, chiedo scusa se mi ripeterò, però, in quest'Aula abbastanza disattenta rispetto ad un argomento che mi sembra stia assolutamente passando sotto la totale disattenzione, e rispetto anche all'atteggiamento che in Commissione è stato di decisa volontà di discutere in Consiglio, mi permetto di fare una valutazione ed una considerazione iniziale.
abbastanza spiacevole e deprimente iniziare questo dibattito iniziale su un documento come quello che questo Consiglio discute per la prima volta in questa legislatura, e che è stato anche anticipato come un documento che avrebbe avuto - vedremo se li ha avuti o meno - contenuti di discontinuità e di linea politica del centrosinistra di inizio di legislatura, con una quasi totale assenza di dialogo, di dibattito e di confronto con la maggioranza.
Mi rendo che ci siano esigenze di tempi, di velocità e di quant'altro ma almeno qualche intervento di qualche autorevole rappresentante dei Gruppi, come in parte è avvenuto, è ovvio che questa minoranza se lo sarebbe aspettato, per lo meno perché fino ad ora mi pare che questa opposizione abbia comunque tenuto un comportamento che nulla ha a che vedere con l'ostruzionismo o con la volontà di discutere di argomenti poco importanti. Sia in Commissione sia in Consiglio mi pare che, fino ad ora l'atteggiamento sia stato assolutamente costruttivo. Non so se al momento sono stati presentati emendamenti, ma mi pare che il numero sia intorno allo zero e questo, al di là del fatto che quest'opposizione l'attività emendativa la produrrà, ci sembrava un segnale per avviare un dibattito serio, costruttivo ed importante su un documento che, anche a giudizio vostro, all'inizio della discussione in Commissione sembrava tale.
Questi ultimi mesi sono stati mesi in cui abbiamo sentito molto spesso nominare un termine a conclusione di una campagna elettorale molto intensa ma anche come argomentazione che anticipava le varie discussioni avvenute in Consiglio. Il termine in questione è "discontinuità".
Questa mattina, venendo in Consiglio e cercando un po' di riassumere mentalmente quanto accaduto nei cento giorni scorsi e cercando di fare mente locale su quelli che sono stati gli atti forti di questa Giunta, o comunque considerati tali, ho cercato di fare una specie di scaletta di questa discontinuità, che mi piacerebbe ripercorrere con voi alla luce dell'intervento del Consigliere Rabino, che ho apprezzato per il suo coraggio, nel senso che ha citato una serie di argomenti che, dal suo punto di vista, rappresentano la discontinuità.
Sono argomenti che io, dal mio punto di vista, invece considero esattamente in controtendenza rispetto a quest'argomento.
La discontinuità mi dice che è stata la legge sulla delegificazione del centrodestra, nel senso che questo era un disegno di legge - non ricordo se più giacente in Commissione o in Consiglio - prodotto dalla precedente amministrazione. Qualche aggiustamento è stato fatto, ma la scelta politica di produrre un disegno di legge per delegificare era stata già fatta, non è stata un segno di discontinuità. Allora ho cercato di andare avanti con il ragionamento e mi è subito venuto in mente il secondo grande argomento sul quale ci si è confrontati nelle conferenze stampa, non in questo Consiglio nei mesi successivi: la legge sulla ricerca. L'altro grande argomento è stato oggetto di annunci, di approfondimenti sempre con i giornalisti e sempre nelle conferenze stampa.
Peccato che anche quest'argomento fosse stato prodotto dal centrodestra e che i contenuti di questo nuovo disegno di legge, che approfondiremo valuteremo e probabilmente voteremo nei prossimi mesi, sia stato prodotto con un'assoluta continuità, in termini d'impostazione politica, rispetto a quella che è stata, ovviamente, la scelta precedente.
Questo non significa che mi dispiace, ma significa che non riesco a capire, stando alle premesse del Consigliere Rabino e alla luce di tante conferenze stampa e articoli sui giornali che abbiamo visto in questi mesi dove si trovi questa discontinuità.
La conclusione cui sono giunta è che la discontinuità è sull'assestamento di bilancio, che è sostanzialmente l'altro grande atto prodotto e discusso in questi mesi anche in Commissione e non solo nelle conferenze stampa; perlomeno, così era in una prima fase.
Qualche segnale di discontinuità l'abbiamo visto: pesanti tagli sulla cultura, pesanti tagli sul sociale, qualche terreno comprato, un ente strumentale in più annunciato da costituire. Mi sono domandata se questi elementi di discontinuità fossero o siano effettivamente quello che da un centrosinistra ci si poteva aspettare. Dopo una campagna elettorale all'insegna di argomenti assolutamente importanti, che per certi versi in certi momenti si possono sicuramente condividere, non ci aspettavamo un risultato del genere. L'assestamento di bilancio che oggi abbiamo in Consiglio regionale, opportunamente emendato, dal nostro punto di vista dalla Giunta, è in linea di massima quasi la fotocopia di quello che aveva prodotto o stava per produrre la passata amministrazione.
Dico questo perché è ovvio che il fatto che certe scelte si condividano non è assolutamente un aspetto che consideriamo negativo. Consideriamo assolutamente fastidioso il fatto che si continui a spacciare in termini e di grande innovazione argomenti sostanzialmente conosciuti, argomenti già proposti e sui quali, con gran piacere, oggi verifichiamo che questa maggioranza si sta assestando.
Vi è, invece, un grande elemento di discontinuità, che non riscontriamo in questo disegno di legge ma che, come vedremo, è stato annunciato nel bilancio di previsione: nuove tasse. Su questo, ovviamente, ci confronteremo, perché è vero che sono tasse di scopo, ma è anche vero che alcune di esse riceveranno giustificazioni che dimostreranno quanto, per certi versi, può essere positivo applicare delle tasse di scopo ma, per altri, assolutamente negativo. Comunque, la novità che abbiamo appreso dai giornali è che questa Giunta si appresta, in vista del prossimo bilancio di previsione, ad emettere nuove tasse. Questo ovviamente è un aspetto che terremo in considerazione e valuteremo nella sua importanza.
Un'ultima considerazione sull'altro termine che ha divertito le nostre vacanze: quello di filibustering. Mi sembra un argomento assolutamente confacente con il comportamento di questa maggioranza, ma soprattutto di questa Giunta, sul tema della sanità. Nel senso che, anche su questo termine, abbiamo visto che si è partiti da grandi annunci su grandi disastri (un buco di un miliardo di euro). Oggi, ancora una volta, il Presidente Ghigo l'ha annunciato prima, ma sicuramente colleghi più autorevoli di me approfondiranno quest'argomento. Con l'assestamento del bilancio e con quest'emendamento, si dimostra che non era proprio così. Se per certi versi è "accettabile" che quest'atteggiamento di filibustering sia assunto dalla Presidente Bresso, lo è un po' meno da parte dell'Assessore Valpreda che, casomai, era un direttore, e magari ha contribuito a creare un buco che non è quello che ha annunciato, ma che ad ogni modo ha rimarcato con grande intensità nelle conferenze stampa e negli annunci fatti in questi ultimi mesi.
Queste erano semplici considerazioni, probabilmente ripetitive, ma ci tenevo a farle in questa fase di discussione generale su un tema come quello dell'assestamento di bilancio, che ci porterà successivamente a discutere una serie di argomenti.
Un'ultima valutazione su una considerazione che ho fatto prima, quando ho detto che questo grande elemento di discontinuità lo vediamo nell'operazione relativa all'acquisto di terreni.
Parlo da torinese eletta in questa Provincia, ma è semplicistico questo modo di raccontare questa operazione? Rimarco questo modo di raccontare e queste operazioni semplicemente perché c'è ancora un piccolo fatto sul quale, a noi come opposizione, piacerebbe essere coinvolti. Un conto è dire che sull'assestamento di bilancio sono previste risorse per un'operazione così complessiva sulla quale ci siamo confrontati e abbiamo anche espresso valutazioni positive, ma quando leggiamo, sempre ovviamente sui giornali che entro fine mese gli Enti locali si apprestano a versare 11 milioni di euro su quest'operazione annunciata, ci rendiamo conto che noi, ad una settimana di distanza da questo momento, non abbiamo nulla su cui fare delle valutazioni, nessun protocollo d'intesa o atto. Ce l'avete voi o magari ce l'avrà la Giunta, magari ce l'hanno gli uffici o magari non è vera la notizia data dai giornali. Va bene in un assestamento di bilancio prepararsi a fare questo tipo di operazione, va un po' meno bene accettare di approvare un documento che contiene un'operazione così importante sapendo che fra qualche giorno, senza avere nulla in mano, il primo atto si compirà.
Non dico questo in quanto esponente dell'opposizione, ma come sollecitazione nei confronti di tutto il Consiglio: già in Commissione chiedemmo di approfondire queste notizie che compaiono sui giornali, perch l'operazione è così importante che sarebbe utile conoscerla meglio nel dettaglio. Ecco perché sono stata così semplicistica e mi sembra una risposta in linea con un comportamento che la Giunta ha avuto su quest'argomento in questi mesi, e che, grazie anche alla sensibilità dei componenti della Commissione, è stato pian pianino aggiustato, quindi qualche informazione in più l'abbiamo ottenuta.
importante, anche per questo Consiglio, che sia riconosciuta la dignità di conoscere argomenti così importanti. Ecco perché probabilmente il tempo che l'opposizione vorrà dedicare all'approfondimento di quest'argomento dipenderà molto da una serie di risposte su alcuni temi che, come vedete, non sono i 100 mila euro sul capitolo "x" piuttosto che sul capitolo "y", ma sono, come mi pare, argomenti assolutamente importanti e assolutamente vicini alle necessità e alle urgenze che questo territorio sta vivendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

La programmazione finanziaria della Giunta Bresso è sicuramente caratterizzata da equilibrismi di partite, ovvero, come contrabbandare nuove tassazioni, non certo da una seria volontà di investire per lo sviluppo economico del Piemonte.
Come potremo, infatti, definire l'insana proposta di adottare nuove tassazioni regionali che vanno a colpire i comporti economici del turismo o dell'estrazione di cave e torbiere? Da un lato, si sostiene la necessità di togliere agli imprenditori per dare ai poveri (poveri che, per la Giunta Bresso, sono, oggi, gli extracomunitari che non fanno altro che rovinare le case popolari e domani, coppie di fatto gay, dimenticando la normalità delle famiglie piemontesi che, forse, non interessa); dall'altro, si dimentica che inserendo nuovi balzelli, in contrapposizione alla linea del Governo s'incrina ancora di più la capacità di reggere un sistema che, fino a prova contraria, ha garantito, fino ad ora, a centinaia di migliaia di lavoratori piemontesi, un reddito.
Anche la furbesca idea di attingere a tasse demaniali, con la scusa di garantire la manutenzione degli alvei ed interventi di pulizia dei sottoboschi, in vista di una nuova era della produzione energetica e di nuove professionalità, non è certo comprensibile se pensiamo che in questo modo si andrebbe a creare un circuito vizioso di autoalimentazione fittizia: al mancato introito di tali tasse, l'intero sistema crollerebbe.
E poi quale sarà il vero scopo di questa sciagurata manovra? Probabilmente, ben poco verrà destinato alla reale esigenza di un serio piano economico di rilancio, ma molto andrà ad incrementare le politiche di facciata della Giunta Bresso, quelle che maggiormente garantiscono un ritorno elettorale. Non vedo nessun intervento finanziario volto alla tutela del prodotto italiano, del made in Italy. In questa sede non se n'è mai parlato; si parla soltanto del marchio FIAT, al contrario di quanto ha posto in essere il Governo Berlusconi, che ha fortemente sostenuto, con cospicui finanziamenti e senza acquistare, come certe amministrazioni di sinistra, ex aree industriali dimesse a prezzo di rottamazione (chiamandola operazione di sostegno alla produzione) con variazioni di piano regolatore per ottenere un fortissimo plusvalore.
Chi vivrà vedrà, ma ogni coalizione ha le proprie etiche comportamentali.
Qui ci si dimentica volutamente delle miriadi di piccole e medie imprese, perché la forza produttiva del Piemonte, e soprattutto della mia provincia - la provincia di Novara - è fatta di ben altre realtà produttive e commerciali, che in questi pochi mesi del vostro governo state fortemente penalizzando.
Operazioni di facciata, come l'abolizione dei ticket sui generici: per una questione di immagine penalizzate ritenendo, se non cancellando, opere necessarie per tutta la collettività.
Ho già presentato un'interrogazione all'Assessore Valpreda sul destino dell'ospedale Maggiore di Novara e quello del VCO, dato che erano stati portati avanti dalla Giunta regionale Ghigo. L'Assessore Valpreda ha risposto che, dopo vari ripensamenti, occorrerà attendere il nuovo e fantomatico Piano Sanitario Regionale. Se non volete realizzarlo; se volete punire politicamente chi non vi ha votato, come la provincia di Novara e del VCO, abbiate almeno il coraggio di dirlo apertamente. Ma in questo caso metterete in grave difficoltà, rispetto al suo peso specifico, l'Assessore Manica (che purtroppo non vedo qui in Aula), che prima non era d'accordo e poi l'ha fortissimamente appoggiato, anche quando ricopriva la carica di Consigliere all'opposizione. Adesso come si schiererà? Così è anche per le infrastrutture alla produzione, al turismo, ai trasporti, che non vedono altre dichiarazioni da parte vostra che non siano: "Dobbiamo vedere, dobbiamo aspettare, bisogna rivalutare, bisogna ripensare". Non c'è una politica di intervento sul turismo degna di questo nome, specialmente per le zone, come il novarese, sulle quali la ricaduta delle Olimpiadi 2006 è minimale. Con una mano negate interventi ragionevoli e con l'altra volete introdurre la tassa di soggiorno! Mi dispiace sempre che sia assente l'Assessore Manica, visto che si è sempre lamentata dell'operato della Giunta Ghigo, per quanto riguarda i comparti del turismo e dello sport. Quali sono le ricadute positive sulla nostra Provincia e sulla provincia del VCO, per quanto riguarda le Olimpiadi 2006? Le Olimpiadi 2006 potevano effettivamente rappresentare una grossa ricaduta.
Nelle ultime dichiarazioni alla stampa è stata fin troppo chiara la vostra intenzione: usare lo strumento finanziario per punire chi non si uniforma alla vostra linea (l'infelice uscita sul volontariato dell'Assessore Valpreda, ad esempio, già cardine per dieci anni del Governo Ghigo). Forse qualcuno si dimentica di questo o se n'è dimenticato.
Anche l'eventuale stravolgimento della legge del buono scuola, che per molte famiglie ha rappresentato e rappresenta, non la possibilità di usufruire di istruzione elitaria, ma di iscrivere i figli in istituti che garantiscano la compatibilità delle lezioni con gli orari di lavoro dei propri genitori, oltre che l'impostazione morale dell'insegnamento, è un chiaro sintomo delle vostre intenzioni: livellare tutto il possibile a standard qualitativi più bassi possibili e garantire, al contempo, il mantenimento di quel disagio sociale che rappresenta il vostro serbatoio elettorale più sicuro, senza dimenticare di dare a piene mani a quelle lobby di potere che vi sostengono.
Vi domando una cosa: quello che togliete alle famiglie, che a volte sono cristiane e anche cattoliche, che per coscienza o per necessità si rivolgono alle scuole private, dove lo indirizzerete? Non ditemi che nel prossimo futuro avete intenzione di finanziare le scuole coraniche e le madrasse regionali.
Mi dispiace - scusate se sono ripetitivo - che manca l'Assessore Manica, sicuramente un Assessore importante della Giunta Bresso, che vedo molto poco. Certo, è presente - scusate il bisticcio di parole - ma tagliere nastri quando le opere sono cominciate da altri, è facile. Oggi che dovrebbe essere qui in Aula a rispondere e a farci capire cosa vuol fare effettivamente del turismo e dello sport, non c'è.
Fino a qualche mese fa ero Assessore allo sport e Vicesindaco della città di Novara e nella nostra città lo sport ha sicuramente avuto momenti infelici. Negli ultimi quattro anni, invece, ha vissuto momenti importanti e bellissimi, non perché ero io come Assessore, ma perché abbiamo sempre pensato che lo sport potesse essere un rilancio dell'immagine della nostra città.
Ebbene noi, come altri Comuni, ci siamo collegati agli stanziamenti per le opere olimpiche e nella nostra città, grazie alla Giunta Ghigo e al lavoro svolto dall'Amministrazione regionale (parlo anche del grosso lavoro svolto dall'Assessore allo sport della Giunta Ghigo), tra pochi mesi potremmo inaugurare - e forse in quel caso l'Assessore Manica si farà vedere - una delle opere più importanti di collegamento delle Olimpiadi 2006. Il Parco del Terdoppio rappresenterà, per la Provincia e la città di Novara (ma sicuramente anche per la Regione Piemonte), un punto importante di collegamento e di attrazione. Ecco perché forse l'Assessore Manica farebbe bene a partecipare un po' di più ai lavori normali che si svolgono nella sua Provincia, per quanto attiene al discorso sport.
In alcuni capitoli del documento vedo che sono stati tolti "quattrini" importanti e in altri sono stati inseriti.
Non si capisce per quale motivo il capitolo 26938 - attuazione della programmazione regionale in materia ambientale e trasferimenti a soggetti pubblici per la realizzazione dei relativi interventi - sia stato addirittura dimezzato.
La politica non è fatta solo di slogan. È opportuno, a questo punto dare una risposta all'esterno; non solo a chi non vi ha votato, ma anche a chi vi ha votato. La Regione Piemonte non rappresenta soltanto Torino, ma anche le altre Province.
Vicepresidente Susta, evidentemente quello che le sto dicendo non le interessa. Sono passati soltanto cento giorni, o poco più, da quando avete vinto le elezioni: sicuramente, con la nostra opposizione, faremo capire all'esterno il perché, forse, era opportuno continuare con la Giunta Ghigo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Il dibattito è già in fase avanzata, per cui sarò estremamente breve col mio intervento.
Come molti colleghi della maggioranza hanno sottolineato, interveniamo con l'assestamento di bilancio, su un bilancio che non sentiamo nostro, se così possiamo dire. Questo aspetto viene confermato anche ascoltando le voci dell'attuale minoranza.
Si tratta di un bilancio scritto da una Giunta di centrodestra, e avvertiamo che gli indirizzi contenuti nello stesso vengono, in qualche modo, difesi proprio dagli attuali Consiglieri di minoranza.
Su due punti, in particolare, mi soffermo nelle mie brevi considerazioni: da un lato abbiamo sentito come, da parte dell'attuale minoranza, ci sia quasi uno sdoppiamento, nel senso che da una parte si continua a chiedere interventi in questo o quest'altro settore, per un impegno piuttosto che per un altro; dall'altra parte si continua a ripetere ostinatamente il ritornello della necessità del taglio delle tasse.
In verità, l'ex Assessore Pichetto ha avuto il giudizio di far riferimento al cosiddetto concetto della "coperta corta".
Come forze di centrosinistra dobbiamo rammentare sempre che lo Stato la Regione e gli Enti pubblici non sono fabbriche, per cui non producono introiti, ma si reggono sulla fiscalità. Gli introiti fiscali sono il solo mezzo che abbiamo, come Amministrazioni, per cercare di colmare i gravi danni provocati dal divario sociale e dalla disuguaglianza.
Per questo mi sembra opportuno ricordare, come centrosinistra, che non è fondamentale tagliare le tasse: è importante, semmai, che le stesse siano giuste. Il richiamo alla diminuzione in senso generico delle tasse implica soltanto una privazione di risorse per gli Enti pubblici, senza riuscire a colmare i pesanti disagi sociali che esistono nella nostra società.
Molti sono gli argomenti sollevati che meritano una risposta, a cominciare dal problema della pillola abortiva; mi limiterò, comunque, ad un'analisi di tipo generale. In questo senso, riprendendo quanto ho detto all'inizio del mio intervento, noi non sentiamo nostro questo bilancio e pensiamo che alcune delle mancanze che ancora vediamo in questo assestamento siano sicuramente dovute al fatto che interveniamo su un testo che era già stato scritto.
Per questo, ritengo che alcuni interventi specifici che noi reputiamo ineludibili (penso all'ambiente, al sociale e ad altri settori come l'agricoltura biologica), sui quali non si è potuto operare come avremmo voluto in quest'occasione, dovranno essere oggetto di attenta valutazione nella preparazione del bilancio di previsione del 2006, che sarà il primo vero bilancio che la nuova Giunta dovrà presentare.
Sono convinto che in quell'occasione potremo veramente dare quel segnale di svolta che chi ci ha votato si attende da noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Cari colleghi, l'evolversi del dibattito di oggi, ma anche alcuni confronti svolti in sede di Commissione nella scorsa settimana, stanno evidenziando un quadro politico e amministrativo più realistico, dove anche con una certa onestà e difficoltà, l'attuale Giunta e l'attuale maggioranza riconoscono che alcune scelte strategiche fatte dalla precedente Giunta di centrodestra, dalla Casa della libertà, non erano così malsane e non sono state così disastrose; anzi, in alcuni casi, viene riconosciuta addirittura la positività di alcune scelte.
Questo è un facile e stimolante confronto fra le dichiarazioni e le prese di posizione fatte nel mese di aprile o di maggio, all'indomani della vittoria elettorale, quando era stato descritto un quadro disastroso e terribile dal punto di vista amministrativo, rispetto alle dichiarazioni svolte in questa sede, e ancora di più in Commissione, da parte di autorevoli esponenti della maggioranza.
Ricordo, in Commissione sanità, l'ammissione dell'Assessore Valpreda in merito a diverse scelte, soprattutto in campo assistenziale, operate dall'allora Assessore Cotto, sulle quali si è riconosciuta la positività dell'azione amministrativa; hanno avuto un riconoscimento anche certe situazioni difficili, dovute alla madre di tutte le battaglie, ovvero alla scarsità di risorse finanziarie, aspetto sul quale qualsiasi Ente locale o Regione, di qualsiasi colore politico, deve confrontarsi, specialmente su alcune tematiche su cui bisognerà fare scelte a mio avviso decisive: mi riferisco al settore della sanità, della prevenzione e della promozione della salute, l'assistenza. Questi settori dovranno avere, a livello nazionale, europeo e regionale, la priorità su altre scelte.
Queste saranno priorità che dovrete affrontare, così come abbiamo cercato di fare noi nella precedente legislatura, perché è nello stato delle cose ineluttabili il dover scegliere e il dover fare.
Questo parziale riconoscimento sul lavoro svolto dalla precedente Giunta regionale, così come la ripresa di alcuni significativi disegni di legge (come quello sulla ricerca) da parte dell'attuale Amministrazione, ci confortano che quanto avevamo fatto nel recente passato, evidentemente, non era così negativo; di questo ne siamo sicuramente orgogliosi, soprattutto nei riguardi di quell'elettorato che ci ha ancora fortemente votato, quella metà del Piemonte che ci ha dato addirittura la maggioranza.
Detto questo, auspicherei, però, in questa sede di bilancio, delle risposte precise su alcuni aspetti che emergono nelle pieghe delle UPB (tra l'altro, rimpiango l'impostazione del bilancio sottoforma di capitoli perché era uno strumento forse un po' più elementare, ma sicuramente più chiaro e più facile per individuare le spese e gli scostamenti da un bilancio all'altro).
Vorrei che in questa sede di bilancio venissero evidenziati, per alcuni aspetti. C'è confusione, ad esempio, per quanto riguarda la scelta dell'assistenza domiciliare in campo sanitario: non capiamo, infatti, se la volete incentivare oppure no. Noi speriamo che la vogliate incentivare, in particolare per quanto riguarda gli assegni di cura, c'è uno stanziamento di 10 milioni di euro - stanziato dalla precedente Giunta regionale - che deve essere meglio attivato attraverso una delibera che la Giunta deve adottare - e non può più aspettare - sui criteri per gli scaglioni di reddito a cui assegnare l'assegno di cura all'anziano non autosufficiente oppure al famigliare che si prende cura dell'anziano non autosufficiente.
Gli enti gestori, moltissimi enti gestori, consorzi e socio assistenziali del Piemonte, da alcuni mesi sono in una situazione di stallo, non decidono perché hanno paura di sbagliare, quindi è assolutamente urgente che sulla partita, che interessa migliaia di piemontesi, venga presto operata una scelta.
Entro più nell'analisi di alcuni aspetti dell'assestamento di bilancio.
Al di là delle dichiarazioni di principio che lo sviluppo socioeconomico di questa regione deve andare verso servizi, settori e comparti innovativi sempre più importanti (servizi, commercio e terziario) e che quindi la vocazione esclusivamente industriale che il Piemonte aveva deve evolversi in altre direzioni, nella precedente legislatura, consci di questa trasformazione sociale ed epocale, abbiamo cercato di indirizzare il Piemonte attraverso una vocazione più turistica, anche del terziario, del commercio. Adesso, invece, constatiamo che in sede di assestamento di bilancio vi è un arretramento di fronte a questa scelta e vengono sottratti 50 mila euro che invece sarebbero stati estremamente e sicuramente positivi e utili per attivare, in tempi celeri, l'Agenzia regionale del commercio.
L'Agenzia regionale del commercio fu bloccata a metà gennaio nell'ultima seduta del Consiglio regionale. Mi risulta che all'epoca ci fosse una condivisione larga da parte dell'allora minoranza di centrosinistra.
L'Agenzia regionale è uno strumento importante e necessario, non capiamo se si è fatta marcia indietro sul punto e perché.
Il collegato al discorso del commercio è anche contraddittorio, la scelta di incentivare l'offerta turistica attraverso un fondo rotativo che attinge da UPB che fanno riferimento al commercio e all'artigianato. Si toglie da una parte, per mettere dall'altra, ma alla fine i settori economici che dovrebbero avere più impulso - commercio e turismo - elidono le proprie potenzialità.
Il tema della sicurezza purtroppo viene trascurato. Il centrodestra forse è un po' più attento verso questa tematica, è un argomento che è già stato toccato da altri Consiglieri dell'opposizione. La sicurezza è un aspetto importante, molto più importante di un tempo. Un aspetto che tocca la vita di tutti i cittadini e delle famiglie. Specie nelle grandi città il cittadino si avvicina alla politica forse per due o tre argomenti, non di più: l'occupazione, l'economia, l'assistenza, la sanità e la sicurezza.
Il Piemonte merita più sicurezza. Avevamo operato una scelta importante con la legge regionale sulla sicurezza, impostata in maniera intelligente, che si divideva sostanzialmente su due filoni: prevenzione e repressione.
Sostanzialmente gli stanziamenti sulla sicurezza non sono stati potenziati anzi, intuiamo una regressione (questo non va bene). È una legge che ha avuto molto successo, è stata adottata da tantissime amministrazioni comunali del Piemonte (di qualsiasi appartenenza politica); ne hanno beneficiato in molti; è stato uno strumento normativo fortunato, vincente: è veramente un peccato non adeguatamente sostenere e finanziare. Ricordo casi problematici di questi giorni: San Salvario, le difficoltà di tutti i giorni per un qualsiasi cittadino, anche noi stessi Consiglieri, di poter transitare nelle ore preserali o prenotturne alla stazione di Porta Nuova (ricordo che un nostro collega è stato rapinato una volta). È una situazione che non dobbiamo sottovalutare, la sicurezza dei cittadini è molto più importante e la Regione, in epoca di decentramento e di federalismi, se ne deve far carico in maniera più alta e più adeguata.
Un'ultima riflessione sulla particolare impostazione della politica di bilancio dell'attuale Giunta regionale. Al di là di alcuni riconoscimenti ci sono delle fughe un po' contraddittorie, un po' contrastanti. Si auspica e mi fa piacere perché era un nostro cavallo di battaglia, un nostro punto fermo - una necessaria e corretta manutenzione dei fiumi e dei corsi d'acqua, un corretto disalveo. La precedente Giunta regionale, in particolare l'Assessore Ferrero, aveva normato la materia con un'ottima delibera. Ebbene, a fronte del riconoscimento, necessario, per prevenire alluvioni ed eventi catastrofici, una corretta manutenzione dei corsi d'acqua e un corretto disalveo, si propugna e si preannuncia un aumento delle tariffe e delle tasse sugli inerti. Questo è veramente contraddittorio. Se vogliamo incentivare la pulizia dei fiumi non possiamo maggiorare e gravare, in termini di tributi, l'asportazione degli inerti.
Auspico che in maniera sicuramente più produttiva e dal punto di vista della progettualità, ci si possa confrontare meglio e in maniera più approfondita in occasione della discussione sul bilancio preventivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ho chiesto di intervenire non per ribadire affermazioni che hanno già fatto Consiglieri di maggioranza, ma per una riflessione attenta sulla manovra dell'assestamento. Penso che il dibattito sviluppato dai banchi della minoranza sia stato utile anche per la serietà degli argomenti trattati. Credo che questo sia un fatto positivo.
Voglio fare alcune considerazioni molto brevi. La prima. Sottolineare una questione che abbiamo già ribadito più volte, non solo in quest'Aula: stiamo discutendo dell'assestamento di bilancio, non del bilancio di previsione. Una manovra di assestamento che parte da una situazione iniziale e da un bilancio di previsione, in qualche modo, anche viziato dal periodo preelettorale.
Voglio ricordare la discussione emersa allora tra la maggioranza e minoranza, del tipo: "Su alcuni capitoli fissiamo un tetto, dopo si vedrà" (un tetto del 10%, se ricordo bene). Quando abbiamo aperto il bilancio ci siamo trovati tantissimi capitoli azzerati, sappiamo anche che ci troviamo ad assestare un bilancio su scelte che ha operato un'altra Giunta.
inevitabile. Il prossimo anno assesteremo un bilancio impostato dalla stessa maggioranza, e sarà una manovra diversa dall'attuale. Prendiamo atto di questa situazione e prendiamo atto del fatto che la Giunta ha iniziato ad operare a fine maggio, c'è stata la pausa estiva. Molte affermazioni fatte dalla minoranza, anche comprensibili, si scontrano con un dato di fatto, cioè siamo a due mesi dell'entrata di operatività di questa Giunta e stiamo assestando un bilancio difficile. Tutti i bilanci degli enti pubblici sono in difficoltà, prima di tutto, per i tagli ai trasferimenti che sono stati decisi con l'ultima finanziaria, e chissà che cosa vedremo con la prossima. Però bisogna prendere atto di questa situazione, cioè che i bilanci degli enti pubblici sono in sofferenza e anche quello della Regione Piemonte.
Anche l'allora maggioranza ha dovuto fare i conti con i tagli dei trasferimenti e penso anche che voi avete sottolineato il mancato aumento di alcuni capitoli, ma lo sforzo è stato quello di non tagliare su alcuni capitoli - altro che aumentare - per una situazione di difficoltà come quella che si è venuta a creare.
Bisogna sottolineare il fatto che non abbiamo tagliato alcuni capitoli e che, invece, altri sono stati aumentati. Lo sforzo che è stato fatto, ad esempio, per quanto riguarda il diritto allo studio, la cultura ed altri capitoli - lo ha sottolineato anche il collega Leo - ha coinvolto in una vera discussione le forze della maggioranza.
Credo che, come diceva il Consigliere Pedrale, non abbiamo aumentato il finanziamento sulla legge sulla sicurezza, ma forse bisognerebbe riflettere su quella legge. Certo era un fatto parzialmente positivo, ma le scelte di finanziamento di quella legge forse andrebbero riviste, perché è vero che i Comuni hanno chiesto di partecipare al bando in quanto avevano bisogno di illuminare un quartiere e di potenziare la sorveglianza in un altro. Forse bisognerebbe riflettere meglio su come utilizzare uno strumento in parte positivo e riposizionare le risorse di quella legge. Ma noi non l'abbiamo tagliata, e questo è già un fatto positivo.
Inoltre, vorrei dire che l'assestamento di bilancio, per tutti noi, per il Consiglio deve in qualche modo rappresentare un piccolo giro di boa, per la maggioranza prima di tutto, perché noi, in qualche modo, con l'assestamento terminiamo una fase di piccolo rodaggio. Sono passati quasi tre mesi e terminiamo questa fase di rodaggio; per la minoranza significa non fare più riferimento al passato, ma cercare di contrastare la maggioranza rispetto alle scelte che dovremmo compiere. Ed è inevitabile che il vero confronto tra la maggioranza e la minoranza si misurerà nel momento centrale dell'attività di un'amministrazione, cioè in occasione del bilancio di previsione. Sarà lì che dovrete misurare le scelte che noi faremo come maggioranza e sarà lì che si vedrà veramente la discontinuità con il passato.
Certo dovremo essere in grado di segnare elementi di discontinuità però vorrei anche dire che in questi due mesi e mezzo segnali di discontinuità ce ne sono stati, credo anche importanti, e sono stati ricordati dalla relazione dell'Assessore, nonché dagli interventi dei colleghi della maggioranza. Quindi, adesso l'assestamento di bilancio va visto in quest'ottica.
Però vorrei fare un'ultima considerazione, che ritengo importante. La Presidente Bresso aveva rilasciato ieri un'intervista alla stampa, nella quale ha fatto alcune affermazioni.
Credo profondamente che, nella vita di un Consiglio regionale e di una Regione importante come questa, che sta attraversando una situazione difficile dal punto di vista economico e sociale, viste le grandi trasformazioni in atto, che vanno guidate (la Regione può svolgere un ruolo in questa direzione), un confronto vero tra la maggioranza e la minoranza sia giusto e faccia bene alle scelte di questa Regione.
Non mi riferisco soltanto alle regole, che sono regole che vanno seguite da tutti, maggioranza e minoranza, nel senso che possibilmente queste regole vanno scritte insieme, come abbiamo fatto per lo Statuto di questa Regione. Quando noi eravamo in minoranza credo che, insieme alle forze dell'allora maggioranza, abbiamo dato un contributo utile per elaborare lo Statuto di questa Regione.
Ora, credo che sulle scelte importanti un confronto vero tra maggioranza e minoranza debba esserci, anche sull'assestamento, anche se le manovre possibili per un confronto e gli spostamenti che ci possono essere all'interno dell'assestamento sono pochi, ma c'è questa disponibilità.
Nei prossimi giorni vedremo se questo confronto è possibile portarlo avanti per cercare di fare un'operazione di assestamento, non condivisibile pienamente dalla minoranza, questo è chiaro, ma che possa raccogliere indicazioni che vengono dalla minoranza.
Dopodiché, credo che questo Consiglio regionale nei prossimi mesi dovrà compiere scelte importanti, sulle quali ci dovremo confrontare per arrivare in tempi utili ad elaborare il bilancio di previsione, che sarà il vero banco di prova di questa maggioranza.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, la ringrazio.
Non essendoci altri interventi, la discussione generale è conclusa.
Nella prossima seduta prenderemo in esame l'articolato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.05)



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