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Dettaglio seduta n.182 del 12/04/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Bossuto, Bresso, Gariglio Moriconi, Motta, Reschigna, Robotti, Spinosa e Valloggia.
Il numero legale è 26.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 379, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" (ordini del giorno collegati: n. 661, inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008"; n. 663, inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore'"; n. 666, inerente a "Torino capitale del design 2008"; n. 658, inerente a "Revisione del regolamento regionale 9/R/2003"; n. 667, inerente a "Riduzione dei fondi destinati alla cultura e alle politiche giovanili"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 379 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" di cui al punto 2 all'o.d.g., prosegue con le dichiarazioni di voto. Naturalmente, ricordo all'Assessore Peveraro, nel caso volesse fare alcune precisazioni, che un eventuale intervento della Giunta può solo precedere le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Dichiarazione di voto che è strettamente legata a quanto ho votato in chiusura della seduta di ieri, in merito all'approvazione dell'articolo 1.
Questa legge finanziaria, più degli altri anni, è certamente una legge onnicomprensiva: non è soltanto la manovra finanziaria della Regione, ma introduce anche alcune anticipazioni di adempimenti legislativi che non sono stati approvati dall'Aula, o alcuni interventi sui quali, pur potendo esprimere una positività di carattere generale, manifestiamo una certa perplessità. Perché quando non è l'Aula a legiferare, ma si dà una delega alla Giunta regionale, anche il controllo su come questi fondi saranno effettuati o l'equità con cui verranno effettuati viene meno.
Il riferimento è certamente all'articolo relativo alla stabilizzazione lavorativa, perché poco o nulla dice se non enunciare un principio all'articolo relativamente al sostegno al reddito, che può essere anche condiviso, ma così com'è scritto non differenzia i differenti soggetti siano essi parte di un nucleo familiare o singoli soggetti, perché si calcola solo la singola persona e il reddito da essa percepito, così come il fondo relativo agli asili nido o, per essere corretti, anche l'articolo approvato dal Consiglio presentato dal nostro Gruppo consiliare relativamente all'editoria locale, dando quindi possibilità di regolamentazione alla Giunta che, in realtà, sarebbe di competenza del Consiglio.
Questo ci segnala un problema, che noi, in più occasioni, abbiamo avuto modo di rilevare, anche in sede di discussione e dichiarazione di voto che alla legge finanziaria intendiamo fare: la difficoltà che il Consiglio regionale ha nel discutere e, successivamente, se vi sono le condizioni, nell'approvare delle proposte di legge.
Salvo per un'eccezione, che è quella dell'Assessorato all'agricoltura (perché interviene il PSR nell'anno, quindi si doveva recepire all'interno della finanziaria), in moltissimi casi riteniamo - anche per questo la nostra valutazione non sarà positiva - che il Consiglio abbia svolto un lavoro di supplenza, non con le formule ordinarie (ovvero non con quelle della votazione di un progetto di legge) rispetto alla scarsità di lavoro degli Assessorati.
Lo diciamo al Consiglio e, soprattutto, ai colleghi di maggioranza e alla Giunta, essendo quasi a metà di un mandato di una legislatura (in termini di legge finanziaria da approvare). Al di là delle espressioni di contrarietà o meno che possiamo esprimere su una legge finanziaria, che è il cuore o il pilastro della politica di un Ente, vorremmo che tutta una serie di indicazioni che sono state espresse in compagna elettorale, ma soprattutto sono contenute del programma di Governo, si trasformino in realtà, prima con la votazione di leggi ad hoc su alcuni interventi, e poi in finanziaria e in bilancio, con interventi che vanno a rispettare quelli che sono stati i patti presi con gli elettori e con quest'Aula presentando il programma.
Allora, certamente i ticket sulla farmaceutica sono un passo certamente la legge quadro sul lavoro è un altro passo; le politiche a favore della famiglia o le politiche infrastrutturali sono altri due passi che devono, in qualche modo, vedere un'azione di Governo che in finanziaria concretizza solo il finanziamento delle leggi.
Invece vi è un secondo passaggio, che è quello più pertinente alla legge finanziaria, che è proprio il finanziamento delle leggi.
Il nostro Gruppo ha presentato alcuni emendamenti, così come hanno fatto altri Gruppi di minoranza e come faremo in sede di bilancio, per cercare di far sì che alcune leggi della Regione Piemonte siano più o meno finanziate, a seconda delle sensibilità.
Ci permettiamo di esprimere una criticità, che riteniamo sia fra quelle prioritarie o quelle che maggiormente individuano le differenze che vi sono all'interno di quest'aula fra centrodestra e centrosinistra.
Vado a concludere, posto che ieri col Presidente Gariglio eravamo rimasti quasi d'accordo che, non essendo intervenuti in merito all'articolo 1, ci avrebbe concesso pochissimo tempo in più nelle dichiarazioni di voto finale. Mi avvio, comunque, alla conclusione, ponendo un solo esempio: noi crediamo che l'aver voluto aumentare i fondi per la legge relativa alla popolazione nomade, agli extracomunitari, e il fondo per i semidetenuti in libertà, portandola ad una cifra superiore ai 4 milioni di euro, e, per contro, non stanziare neppure un euro per la legge sulla sicurezza individui una priorità - ma ve ne sarebbero altre, che abbiamo anticipato nel corso del dibattito - che questa Giunta e questo Consiglio ha ritenuto di avere, e una reale differenza nei confronti del centrodestra, ma noi crediamo anche uno scollamento nei confronti dei cittadini.
Quanto è avvenuto solo nel fine settimana pasquale dimostra che vi è un'emergenza sicurezza e noi crediamo che nel merito questa Giunta non intenda intervenire, se non con l'approvazione di una legge che dovrà venire. Ma le leggi vigenti sono da finanziare.
Pertanto, per le motivazioni che anticipavo nella prima parte del mio intervento, quelle non di una incapacità ma talvolta di un'impossibilità del Consiglio regionale di avere un proprio spazio di carattere legislativo - e quindi si deve rifugiare in finanziaria - e, dall'altra parte, per i finanziamenti che sono stati riconosciuti ad alcune leggi che riteniamo in alcuni casi non prioritarie e in altri casi sottostimate, il nostro Gruppo consiliare esprimerà un voto contrario rispetto alla legge finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Quando si tratta di votare un bilancio, ho sempre dei problemi etici nel senso che è del tutto evidente che, se fossimo noi maggioranza, avremmo presentato un bilancio diverso.
Personalmente ho questo criterio di valutazione: il bilancio voglio vederlo all'attuazione pratica. Credo che anche con un bilancio diverso da quello che avrei fatto io, se la Giunta avesse lavorato bene, potrebbe avere il mio consenso. Ovviamente la minoranza non vota mai a favore, ma può sempre scegliere tra l'astensione e il voto contrario. Non sono tra quelli che ritengono che, essendo di minoranza, non si possa votare a favore il bilancio. Qualcuno lo sostiene. Personalmente non sono d'accordo.
Ho sempre questa problematica, mentre oggi non ce l'ho, per un dato specifico. Il mio voto contrario sarà proprio legato a questo aspetto.
Crediamo che le istanze che abbiamo rivolto siano quelle maggiormente corrispondenti ai bisogni della nostra popolazione. Sulla sicurezza, per non posso dire che quelle istanze abbiano avuto una risposta soddisfacente ma piuttosto estremamente negativa. Per carità, può anche essere che la dialettica sia una e l'attuazione pratica sia un'altra.
Sono molto ottimista di norma, anche se a volte la pratica mi fa pensare che spesso sbaglio, però il mio ottimismo si slancia a pensare addirittura che, nel campo della sicurezza, questa Regione possa fare qualcosa nel prossimo anno. Le risposte avute, però, sono state per noi estremamente negative.
Noi votiamo recisamente contro questo bilancio, per la parte legata alla sicurezza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Sarò molto breve.
A fronte di una Finanziaria di circa 65 articoli, in occasione della cui approvazione la Giunta presenta solo quattro Assessori su 14 e la maggioranza ha un numero legale di 26, dal punto di vista politico non posso esentarmi - personalmente non mi considererei esentato neanche se fossi seduto dall'altra parte - da un giudizio estremamente negativo sul metodo.
Risolvo prima il merito. In questi 65 articoli c'è di tutto e, di conseguenza, ci sono anche parti condivisibili. È un peccato, però, che la metodologia seguita (che abbiamo scelto di seguire, perché non ce l'ha imposta nessuna) ci abbia impedito di riflettere sufficientemente su molte parti. Ne cito una per tutte, anche perché tocca uno degli aspetti più importanti della struttura economica e finanziaria di questa Regione: la sanità.
A tal proposito considero come elemento apprezzabile (ricordo che su quell'articolo il nostro Gruppo votò a favore), la copertura dei dissesti o dei disavanzi o dei buchi, a seconda dei momenti in cui le differenze tra le entrate e le uscite vengono definite in un impegno ambizioso assunto dal Vicepresidente della Giunta e corretto dal neo Assessore alla Sanità, che lo ha rimodulato un po' più morbidamente, nei rimanenti tre anni della sua prima - e noi ci auguriamo anche ultima - legislatura. L'intenzione è di utilizzare le entrate cospicue che il bilancio di questa Regione prevede per portarle, non solo in un equilibrio definitivo - leggasi in nero - ma per utilizzare il nero per incominciare a ristrutturare, parzialmente, le esigenze che la struttura fisica della sanità merita.
Relativamente al metodo, invece, se uno legge la relazione vede in quante sezioni è distribuita la lunga articolazione della Finanziaria. Chi ha vissuto i giorni in Commissione e i minimi - oserei dire insufficienti giorni di Aula, per le tematiche qui suddivise, non può che esprimere alcuni dubbi. Questa maggioranza, quella che oggi lo approva, evidentemente non crede, nei fatti, nella legge che prevede un documento di programmazione economica e finanziaria che dovrebbe definire per tempo le priorità (l'estate è la priorità che questo Consiglio si è dato). Se la maggioranza non lo condivide, o non lo condivide più - so che alcuni autorevoli membri del centrosinistra lo ritengono un documento inutile - si cassa come documento inutile, non rendendolo una mera ritualità, ma modificando le leggi che ne imporrebbero, invece, un'utilità sostanziale.
C'è la tendenza, molto dichiarata dalla Presidente, che ci considera non noi di opposizione ma l'intera Aula, come il porto nelle nebbie. Anche da questo deriva la tendenza a richiedere, e molto spesso ad ottenere, una deroga che non facilita il Governo, ma facilita l'assenza del confronto.
Chi ha vissuto questi giorni in Aula, e fuori dall'Aula, sa con quanta fatica procede il dialogo tra Giunta e maggioranza, che non si parlano. Non è un fatto che incide positivamente nemmeno con i rapporti con l'opposizione, perché quando gli accordi si fanno e non vengono rispettati perché le parti non si parlano o perché cambiano idea, questo incide, non tanto e non solo sul percorso a breve, ma sulla formazione di leggi che poi governano, per un periodo triennale, la Regione, che è di tutti e non solo della parte che, democraticamente, avendo vinto le elezioni, oggi la governa.
Auspicherei che la maggioranza riflettesse sull'iter che intende darsi come metodo sulla prossima Finanziaria, perché almeno quella del 2008 di sicuro la farà. Non vedo segni di tendenza ad abbandonare, ancorché in maniera motivata, l'ardore politico. Noi, a maggior ragione, nel votare convintamente contro, nel metodo e molto spesso nel merito, in sede di dichiarazione di voto rendiamo ancora più esplicito il perché abbiamo richiesto in maniera sistemica, trovando certamente l'approvazione della Giunta (ma molta meno coesione di quella che ci saremmo aspettati dai Gruppi della maggioranza), che il Consiglio regionale, nelle sedi di consultazione e di commissione, venga informato (esigenza tradotta in "previa informazione"). Senza questa modalità di dialogo, non è che il Governo, qualunque esso sia, lavori meglio: contro gli scogli in senso politico e certamente contro gli interessi di una collettività composita come il Piemonte di oggi. Votiamo convintamente contrario. Dopo aver visto il residuo numero legale della maggioranza - 26 che votano la Finanziaria del 2007 e 4 Assessori presenti, due dei quali distratti da altri temi possiamo passare ad una legge, altrettanto importante sui numeri, dove dimostreremo l'inadeguatezza di questa proposta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Signor Presidente, svolgerò alcune considerazioni anche di carattere generale, esprimendo il voto favorevole dello SDI, visto che non avevo avuto la possibilità di intervenire nella discussione generale di avvio del dibattito.
Voglio riprendere alcuni punti in modo molto sintetico, in primo luogo quello del Patto di stabilità, l'impegno rispettato dalla nostra Regione per il 2006, il proposito di fare altrettanto per il 2007 e la condivisione del disappunto espresso dal Vicepresidente, Assessore al bilancio e finanze, Peveraro, per il fatto che da parte del Governo centrale e del Parlamento si sia dimostrata poca serietà cancellando con il decreto "mille proroghe" le sanzioni eventualmente previste per chi, l'anno scorso, non aveva rispettato il Patto di stabilità.
Naturalmente, noi siamo contenti per le Amministrazioni che hanno avuto risposta alle difficoltà che hanno dovuto affrontare, ma riteniamo che ci debba essere maggiore serietà per quanto riguarda la certezza del rispetto delle regole e delle norme. Diversamente, se nel 2007 dovesse verificarsi la cancellazione delle sanzioni per chi non rispetta il Patto di stabilità anche la nostra tradizionale e proverbiale serietà piemontese potrebbe essere rivista in relazione a questi atteggiamenti.
Credo che noi dovremmo utilizzare il nostro rispetto delle regole per ottenere di più dal Governo, in particolare - è una questione che ritengo importante segnalare come SDI - sulla riscossione dei crediti che vantiamo nei confronti dello Stato, oltre 3 miliardi di euro, che rappresentano un peso e condizionamento inaccettabile per il nostro bilancio.
Nei giorni scorsi ho avuto modo di parlare con imprenditori della mia area territoriale, ai quali ho chiesto quali interventi prioritari loro sollecitassero alla Regione. Mi hanno risposto che, in questo momento, il punto maggiormente importante sarebbe che la Regione pagasse in tempi accettabili e trasferisse anche le risorse ai Comuni che devono pagare le imprese per interventi effettuati in tempi ragionevoli, altrimenti, in questo modo, si scaricano sui bilanci delle imprese oneri finanziari inaccettabili, che in molte realtà comportano un rischio di fallimento.
Ritengo che questo noi dovremmo tenerlo in considerazione.
Il secondo aspetto che voglio evidenziare riguarda il livello del welfare. Abbiamo un elemento qualificante del nostro bilancio e di questa legge finanziaria, chiedo alla Giunta una riflessione rispetto all'aver mantenuto un livello molto elevato di risorse in questo ambito; quindi, le risorse sono state destinate, però, soprattutto per il sostegno di chi il reddito lo ha già. Qui, rispetto alla nostra attività, dovremmo chiederci cosa possiamo fare di più rispetto a chi il reddito non ce l'ha, pensando non tanto ad un reddito di cittadinanza, a spiccioli in più da erogare alle fasce più povere, che, comunque, vengono spesi tristemente in una vita relegata ai margini della società, ma mettendo in moto meccanismi di carattere virtuoso, che, in qualche modo, possano creare, da un lato, più sviluppo, più opportunità e più ricchezza da distribuire, quindi, anche più coesione.
Relativamente ai nostri futuri impegni, è anche necessario immaginare un concetto di welfare nuovo, che si ispiri un po' al concetto di capability, formulato dal nobel Amartya Sen, che consenta di mettere le persone nella condizione di poter fare ciò che oggi non possono, rendendole più libere attraverso questi aspetti.
Capability vuol dire pensare anche a iniziative che permettano al giovane perennemente precario di sottoscrivere un mutuo per acquistare la casa o pensare ad un futuro più stabile. Si tratta di creare nella nostra società le strutture che mettano la famiglia nelle condizioni migliori per poter essere tale. Quindi, da questo punto di vista, come SDI, proporremo alcune iniziative per quanto riguarda gli impegni del futuro.
Richiamo velocissimamente alcuni altri aspetti positivi che ritengo necessario sottolineare: le risorse impegnate per lo sviluppo, il finanziamento della legge sulla ricerca, la legge n. 34 per l'industria che costituisce un volano fondamentale per il rilancio dell'economia piemontese, che è in fase di ripresa, come ha evidenziato l'Assessore Peveraro nella sua relazione.
Per quanto riguarda le scelte operate in tema di sanità, il ripianamento definitivo del deficit 2006 e pregressi è una scelta unica nella storia della nostra Regione. L'accordo stipulato con il Governo e la programmazione triennale delle entrate ci consentono scelte di programmazione per dare risposte migliori al sistema sanitario della nostra Regione. In conclusione, richiamo l'attenzione anche su un altro punto che ritengo di grande rilievo: l'impegno per la stabilizzazione dei lavori precari. Condivido certamente la scelta; ogni volta che c'è la possibilità di assicurare lavoro e certezza alle persone, noi, certamente, la sottoscriviamo. La mia raccomandazione è che non si creino, attraverso i percorsi della stabilizzazione, percorsi preferenziali o discrezionali.
Chiudo esprimendo un voto favorevole. Riteniamo che sia una buona legge finanziaria ed esprimiamo apprezzamento per l'ottimo lavoro svolto dall'Assessore al bilancio e finanze, anche per l'approccio ricettivo alle sollecitazioni da parte dei Consiglieri nelle discussioni che hanno preceduto il dibattito che si conclude oggi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida per dichiarazione di voto.



GUIDA Franco

Signor Presidente, l'UDC voterà "no" alla legge finanziaria 2007, ma crediamo che, attraverso l'opera svolta in questi giorni in Consiglio, da parte di molti Consiglieri di maggioranza e di opposizione, si sia potuto migliorare il testo originario. Certamente, avremmo voluto di più soprattutto per ciò che riguarda i temi che abbiamo già sollecitato in discussione generale, tra i quali la sicurezza e l'attenzione alle famiglie. Noi abbiamo evidenziato che nella legge finanziaria 2007 manca un capitolo destinato alla famiglia. Esistono qui e là degli interventi, ma secondo noi, non c'è stato un riconoscimento soggettivo a questa che noi consideriamo una delle istituzioni principali della nostra società.
Avremmo voluto che, ad esempio, dopo la relazione dell'Assessore Caracciolo sulla sicurezza ci fosse una presa d'atto e un cambiamento nella maggioranza, con l'inserimento, mediante appositi emendamenti, di maggiori risorse, ma così non è stato. Credo che a nome dell'intera opposizione si debba anche ringraziare l'Assessore Peveraro per la pazienza e l'attenzione dimostrata verso i nostri emendamenti. So che alcuni di questi gli hanno creato qualche discussione nell'ambito della maggioranza, ma è così, non possiamo cambiare le regole non scritte dei rapporti tra maggioranza e minoranza, in modo particolare tra Giunta e opposizione. L'anno scorso avevamo evidenziato - l'Assessore Peveraro non era ancora in servizio presso questa Istituzione - la difficoltà per la maggioranza ad accettare i rapporti diretti tra gli Assessori e la minoranza, ma è così in tutti i Consigli comunali, regionali e credo anche in Parlamento. La maggioranza spesso è silenziosa, è maggioranza solo per alzare la manina, lo sapete bene, ma, ogni tanto, fatica ad evidenziare quelle che sono le proprie necessità. Ho parlato con alcuni colleghi che mi dicevano che io ero riuscito a far approvare alcune cose, mentre loro no, però, non è colpa mia se il sistema funziona così, bisogna prenderne atto. Si può sicuramente migliorare, ma è certamente diverso il nostro ruolo da quello dei Consiglieri di maggioranza. D'altronde, solo attraverso la presentazione di emendamenti, di ordini del giorno, di interrogazioni, di mozioni attraverso un'opera di convincimento quotidiano, anche personale, nei confronti dei singoli Assessori, noi riusciamo a portare a casa qualcosa quindi, in qualche modo, a migliorare il nostro rapporto con i cittadini ma anche il rapporto tra la Regione e i cittadini.
Se dovessi definire il ruolo svolto dai Consiglieri di minoranza che sono riusciti a farsi approvare degli emendamenti in questa legge finanziaria, dovrei dire che noi abbiamo migliorato la legge finanziaria laddove era carente, nel rapporto diretto tra la Regione e le Comunità locali. Il nostro modo di operare va inteso in questo senso; io sono lieto che qualcuno lo abbia accolto, nella fattispecie l'Assessore Peveraro: gliene renderemo merito. Assessore vicino ad un altro Assessore (l'Assessore Bairati) che spesso ha ottenuto risultati positivi portando a casa disegni di legge nel 2005, nel 2006 e quest'anno.
Questo cosa vuol dire? Che quando c'è dialogo la minoranza è forse un po' meno temeraria di quanto si pensi, è più disponibile in modo concreto al dialogo, è disponibile a dare il proprio contributo. Con questi chiarimenti il nostro voto sarà politicamente contrario. Nella fattispecie abbiamo votato a favore di alcuni emendamenti e di ciò credo che la Giunta e la maggioranza stessa possa tenerne conto.



PRESIDENTE

Qualche altro Consigliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto? Prima di passare al voto finale, ci sono due ordini del giorno considerabili collegati alla Finanziaria: l'ordine del giorno n. 661 inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008", l' ordine del giorno n. 663 inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore"', presentato dal Consigliere Cavallera.
Si aggiunge un altro ordine del giorno il n. 666 inerente a "Torino capitale del design 2008" che recita: "Si impegna la Giunta regionale ad affrontare l'evento di risonanza mondiale di Torino capitale del design per valorizzare tutti i distretti industriali in regione, in particolare il distretto orafo del Valenzano".
Passiamo quindi all'ordine del giorno n. 661 inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008", presentato dai Consiglieri Robotti, Dalmasso Moriconi, Ricca, Lepri, Spinosa e altri.
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione



MULIERE Rocco

L'ordine del giorno n. 661 è sintetico, ma molto importante. È un impegno che il Consiglio regionale si assume nel portare una proposta allo stesso Consiglio regionale per fare in modo che, a partire dal 2008, ci sia una rimodulazione dell'IRPEF a parità di gettito seguendo la progressività dei redditi e facilitando, guardando con attenzione alle fasce più deboli della società piemontese. Questo è un impegno molto importante per quanto riguarda la politica fiscale nella regione. In seguito farò una riflessione sulla decisione che ha assunto la maggioranza, la Giunta di non aumentare la tassazione nella nostra regione. Questo ordine del giorno va nella direzione non soltanto di non aumentare, ma di facilitare le fasce più deboli della nostra società. Questo credo sia un impegno estremamente significativo e importante della nostra politica.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media " A. Gramsci" di Grugliasco


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "A. Gramsci" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siamo nella fase di votazione degli ordini del giorno collegati alla Finanziaria e al bilancio 2007 della Regione Piemonte.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 379, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" (ordini del giorno collegati: n. 661, inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008"; n. 663, inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore'"; n. 666, inerente a "Torino capitale del design 2008"; n. 658, inerente a "Revisione del regolamento regionale 9/R/2003"; n. 667, inerente a "Riduzione dei fondi destinati alla cultura e alle politiche giovanili"


PRESIDENTE

Ricordo che sull'ordine del giorno n. 661 è stato presentato un emendamento, a prima firma Consigliere Vignale, che chiede di eliminare le parole: "senza riduzione delle entrate tributarie complessive". È facoltà dei proponenti l'ordine del giorno accettarlo o meno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Se un osservatore non sapesse bene chi governa in questa aula, in questa regione, a Roma che cosa dedurrebbe dall'ordine del giorno prima dell'emendamento (questo sì, assolutamente condivisibile)? Vedrebbe un impegno proposto da una parte consistente dell'aula rispetto al Governo.
Senza voler giocare sulle parole, una maggioranza evidentemente non soddisfatta - ad ora, poi vedremo nel futuro - rispetto alla politica fiscale di cui qui si sottolineano alcuni effetti perversi o non condivisibili: "Si impegna la Giunta a fare un provvedimento legislativo affinché gli effetti connessi con la Finanziaria 2007, in riferimento all'addizionale 2008, servano a tutelare i percettori di redditi più bassi attraverso deduzioni di imponibili e/o aliquote differenziate per scaglioni di reddito". Quindi c'è una larga insoddisfazione che si manifesta in un ordine del giorno, impegnativo nei riguardi della Giunta (due degli autorevoli membri stanno seguendo attentamente, ma mentre uno è il titolare della politica delle entrate, l'altro è un autorevole esponente della politica delle uscite).
Un Governo centrale che non si capisce di che colore sia ma, vogliano soprattutto i più giovani comprendere in che ambiente dovranno vivere e secondo me, cercare di modificarlo, come se fosse una parte terza. Un Governo di non ben chiaro colore, che sta facendo una finanziaria 2007 i cui effetti, sottolineo, servono a togliere delle criticità verso i percettori di redditi più bassi.
Voglio evidenziare alcuni aspetti. Questa maggioranza, nell'ultimo atto, ha presentato - noi abbiamo fatto anche una conferenza stampa che non ha avuto particolare esito, ma non importa - un numero notevole di ordini del giorno. Un certo numero degli stessi sono stati approvati e prevedono impegni di Giunta (ben 25) votati dalla maggioranza. La Giunta non li ha tenuti in gran considerazione non essendo molto originali perché, una delle frasi peggiori di quest'aula è: "un ordine del giorno non si nega a nessuno". Quale effettività avrà questo impegno, lo vedremo. Ricordo a questa autorevole Aula che i provvedimenti legislativi si dividono in due tipologie. La prima comprende quelli che fa la Giunta: pochi, pochissimi non ce n'è nessuno che attenda l'esito dell'Aula; giacciono, sepolti da polvere, in Commissione.
Vogliamo parlare, visto che l'Assessore Bairati dissente, di alcuni impegni presi su alcune leggi, di cui non è neanche iniziata la discussione oppure si rimanda l'argomento in sede di bilancio, altrimenti il collega Rocchino Muliere si turba (non vorrei mai turbare una persona che stimo moltissimo)? Ricorso che i Gruppi di questa maggioranza, dialettica e critica, nei riguardi della Giunta, possono fare dei provvedimenti di legge: è previsto dal nostro Statuto.
Infine, sono molto curioso di vedere come tecnicamente si riuscirà a modificare tutto, senza cambiare le entrate complessive. Starò a guardare perché sono un ingegnere e di ragioneria capisco poco; quel poco che capisco, l'ho imparato occupandomi di bilancio, ma sono convinto che questo ordine del giorno non verrà esaurito.
Per questo motivo, se fosse impegnativo e con delle percentuali sulle riduzioni del fisco, lo voterei positivamente: a chiunque vadano le riduzioni, se riduciamo le tasse, io voto favorevolmente, per qualunque finalità. Però deve esserci scritto in grassetto che si riducono le entrate, e poiché tendo a fidarmi poco, chiedo entro quando e di quanto.
Per il resto, solo parole: lo vedremo, dopo averlo approvato, nelle prossime puntate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Svolgo un intervento brevissimo e tecnico, ma molto semplice.
L'ordine del giorno, così come è scritto, è assolutamente irrealizzabile, in quanto l'aliquota IRPEF che la Regione applica attualmente è dell'1,4% ed è il valore massimo che la Regione possa applicare.
C'è una fascia di esenzione per i redditi più bassi.
Se vogliamo rendere l'aliquota progressiva e rimodularla in modo da favorire i redditi più bassi - cosa che teoricamente considero giusta ed equa - dobbiamo ridurla e, ad esempio, far pagare solo l'1 per mille, lo 0,6%, o quello che decideremo, a chi ha un reddito più basso. Non possiamo aumentarla ai redditi più alti, andando oltre l'1,4%: pertanto, con questa manovra, è impossibile garantire la non riduzione delle entrate.
Ovvero, se vogliamo rimodulare e rendere progressiva l'addizionale IRPEF, dobbiamo accettare una riduzione delle entrate, perché - ripeto possiamo diminuire l'addizionale IRPEF sui redditi più bassi, possiamo anche aumentare la fascia di esenzione, ma non possiamo aumentare l'addizionale IRPEF sui redditi più alti. Pertanto, se la riduciamo sui redditi più bassi, dobbiamo ridurre le entrare e non possiamo mantenere le entrate invariate, perlomeno quelle relative all'addizionale IRPEF.
Per questo motivo, l'ordine del giorno, nel suo complesso, è irrealizzabile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Ritengo che l'impegno che la maggioranza, in assoluto accordo con la Giunta, ha voluto realizzare con questo ordine del giorno sia un impegno politico, importante e qualifichi tutto il lavoro fatto, sia con la legge finanziaria sia con la legge di bilancio.
Noi accettiamo "la sfida" lanciata dal Consigliere Burzi e arriveremo sicuramente, in fase di assestamento o comunque entro il mese di novembre il tempo dato tecnicamente e dal punto di vista legislativo - con una proposta. Non voglio assolutamente mettere in discussione l'affermazione del Consigliere Burzi, ma a quella data verificheremo se questo, come altri ordini del giorno sarà rimasto solo un pezzo di carta o una pia intenzione.
Effettivamente, le considerazioni del Consigliere Dutto sono ineccepibili dal punto di vista tecnico; diventa difficile pensare, con l'attuale normativa nazionale, di sgravare i redditi più bassi, senza aumentare l'aliquota dei redditi più alti, mantenendo quindi lo stesso livello di entrata.
Credo che la risposta a questa domanda, o a questa perplessità, stia nella dinamica delle entrate IRPEF a livello nazionale.
L'addizionale IRPEF - lo dice la parola stessa - è un'addizionale collegata direttamente all'IRPEF. Nel 2006, il gettito IRPEF - questo è un dato ormai consolidato - è aumentato di oltre il 10% e pensiamo che nel 2007 continuerà ad aumentare, anche grazie alla lotta serrata all'evasione fiscale che questo Governo sta mettendo in atto.
Ciò porterà matematicamente dei risultati anche a livello regionale e ci permetterà di ragionare, dopo le ferie estive, nel mese di settembre ottobre, su come costruire la rimodulazione, senza andare a penalizzare il gettito complessivo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Ritengo che, all'interno della legge finanziaria si sia provato ad individuare - l'hanno fatto alcuni colleghi, in particolar modo quelli della sinistra - alcuni punti che potrebbero dare una svolta - così è stata definita - rispetto ai primi due anni di governo di questa Giunta.
Uno dei punti considerati è quello legato alla progressività dell'addizionale regionale, senza riduzione delle entrate tributarie complessive. Va ricordato che l'addizionale IRPEF, gravando sui redditi, è di per sé progressiva. È, però, comprensibile e accettabile che alcuni redditi maggiormente privilegiati, o comunque di quei soggetti che guadagnano di più, possano concorrere, così come accade nelle politiche fiscali che tendono ad avere un intervento sociale, a ridurre il peso dell'imposizione fiscale per i redditi medi, o medio-bassi. L'ordine del giorno in oggetto presenta, secondo noi - come dicemmo relativamente all'emendamento n. 5 alla finanziaria - due limiti: il primo è che demanda alla Giunta una modulazione della tabella rispetto a un provvedimento legislativo che è di competenza del Consiglio. È pur vero che dice: "Sentite le parti competenti", ma un conto è legiferare rispetto a una modalità di tassazione, un conto è delegare alla Giunta la realizzazione di questa modalità e il compito di informare la Commissione. Si viene meno alla funzione legislativa e si attua una funzione di delega che il Parlamento regionale dà all'Esecutivo. Questo è il primo aspetto che meno piace. Ricordo però - non mi sembra un'affermazione "rivoluzionaria" - che è possibile attuare politiche fiscali che vadano in riduzione del peso fiscale per le famiglie. Ovviamente non possiamo sapere, perché non abbiamo di fronte neanche una simulazione; ma se ragionassimo sulla tipologia delle famiglie italiane o dei cittadini piemontesi, emergerebbe un numero assolutamente limitato - non supera il 5% - di percettori di alti redditi un numero molto (o abbastanza) esteso di percettori di redditi medi e un numero altrettanto esteso di percettori di redditi bassi e medio-bassi.
chiaro che, a parità di entrate, vi dovrà essere un aumento dell'imposizione non soltanto ai redditi alti, ma anche ai redditi medi per garantire a quelli bassi o medio-bassi di avere un'agevolazione. È un po' il discorso che è stato fatto sulla legge finanziaria nazionale, che si è discussa quest'anno. Come tutte le bonifiche fiscali, credo che sia un tema talmente delicato, da un punto di vista sociale, che non soltanto riteniamo che non possa essere demandato esclusivamente alla Giunta, ma che debba altresì prevedere la possibilità di una riduzione complessiva delle entrate.
Ricordiamo che l'addizionale IRPEF - introdotta dal precedente Governo oggi rappresenta quasi il 10% del bilancio complessivo della Regione Piemonte. Credo, però, che ragionare solo su un tema, nel senso di dire "Rimoduliamo le fasce a parità di gettito", mi sembra limitativo.
L'ideale, forse, sarebbe quello di dire "Rimoduliamo le fasce con riduzione delle entrate". Ma visto che è diametralmente opposto a quanto i proponenti hanno scritto, noi chiediamo - se venisse accolta la nostra proposta potrebbe anche esserci un'espressione non di contrarietà - che venga almeno lasciata "carta libera" rispetto a quella che dovrà essere la manovra, pur da un punto di vista tecnico. Perché ha ragione il collega Burzi nel dire che è difficile, a parità di entrate, rimodulare tutte le aliquote.
In secondo luogo, teniamoci aperta anche la porta della possibilità di ridurre le entrate che derivano dall'addizionale IRPEF.
Estendiamo ai firmatari dell'ordine del giorno la richiesta di cassare questa frase, perché darebbe maggiori possibilità sia alla Giunta che al Consiglio, nelle espressioni in Commissione, di avere un differente intervento che tenga aperti tutti i ventagli. Tenete conto anche la possibilità di un aumento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Credo che la proposta di ordine del giorno sia largamente condivisibile non solo dai proponenti, perché riguarda un tema e un impegno sul quale la Giunta, e quindi l'intero Consiglio, dovrà lavorare nei prossimi mesi quello di utilizzare le accresciute risorse per attuare una politica di ridisegno della fiscalità (e di questa parte della fiscalità) più equa.
Come e secondo quali canali, proprio perché non si è indicata una strada, credo che sia oggetto di discussione e di dibattito anche con qualche dato in mano, come ricordava poc'anzi il Consigliere Vignale.
Ritengo, però, che sia inutile, in questa sede, mentre indichiamo, con un ordine del giorno, una linea di tendenza e un obiettivo politico che vogliamo perseguire, andare a cesellarlo fino al punto di farlo diventare un qualcosa di diverso da quello che, per l'appunto, si voleva che fosse.
Sarebbe interessante, invece, che il Consiglio regionale rivendicasse il suo protagonismo nel determinare fasi e modalità di discussione, perch non si presenta tutti i giorni in questo Paese e nella nostra Regione l'occasione di provare a costruire politiche più condivise, a partire da un dato positivo, cioè che un maggiore gettito ci permetta, in modo non eccessivamente doloroso né per le finanze della Regione né per i contribuenti, di ridisegnare e far attuare delle politiche di perequazione e di ricerca di maggiore equità nella tassazione stessa.
Mi pare che questo fosse il senso dell'ordine del giorno in oggetto per il quale propongo che così si voti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Larizza; ne ha facoltà.



LARIZZA Rocco

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per precisare un aspetto. Dal mio punto di vista, si tratta di un provvedimento urgente, in grado di ripristinare la situazione precedente alla legge finanziaria nazionale. È una cosa molto semplice: se aprissimo una discussione sull'insieme del sistema fiscale ce la porteremmo dietro per tutta la legislatura.
Mi preoccupa maggiormente la fascia di cittadini al di sotto dei 15.000, che è la parte più colpita da questo provvedimento. Perché nella tassazione locale non è prevista l'esenzione delle tasse fino a 8.500 euro. Quindi è evidente che è su quella fascia che insiste. Mantenendo la stessa aliquota, questi pagano di più, fino a 120 e non so quanto (non ho i dati sottomano).
Si tratta solo di sanare un'ingiustizia creata per effetto di una modifica della legge finanziaria nazionale.
Dopodiché, se si intende porre mano al sistema fiscale (parlando anche di federalismo fiscale), bisognerebbe fare un coordinamento tra i diversi livelli per evitare che sugli stessi redditi insistano più tasse. Senza coordinamento, si rischia di colpire le fasce più fragili, quelle che se ne accorgono subito se mancano 100 euro, anche se in un anno! Credo che sia necessario trovare il provvedimento più urgente possibile, cioè col metodo più veloce possibile, altrimenti rischiamo di fare dei danni.
Sul resto, per quanto mi riguarda sono del parere che vale sicuramente la pena di aprire una discussione, magari con qualche proposta di legge più articolata, che tenga conto del ruolo che la Regione può avere facendoci carico dei problemi e dell'imposizione gravosa, diciamo così, su alcuni redditi.
Qui si tratta, però, di intervenire sui redditi bassi, non sui redditi in modo generico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Ovviamente, sul contenuto dell'ordine del giorno la Giunta è d'accordo e lo condivide in pieno, anche perché, come i Consiglieri ricorderanno, se ne è già discusso nel corso del dibattito sulla Legge finanziaria, perch addirittura inizialmente era previsto come articolo della Finanziaria stessa.
Voglio solo precisare, dal punto di vista tecnico, rispetto ad alcune obiezioni avanzate dal Consigliere Burzi e da altri Consiglieri, in merito al contenuto del provvedimento.
Come ho cercato di spiegare nella mia relazione introduttiva, la Legge finanziaria ha introdotto una modalità perversa, e secondo me anche censurabile, per cui i redditi, a livello di tassazione locale, per le famiglie composte da un nucleo familiare con più di una persona a carico sono leggermente aumentate.
Da che cosa è dovuto tutto questo? Fino a prima della Legge finanziaria 2007, la deducibilità degli oneri a carico delle famiglie era sul monte del reddito. Oggi, questi oneri sono detraibili dall'imposta e quindi paradossalmente, il reddito è aumentato e l'imposizione fiscale complessiva è diminuita. Ma quando l'addizionale viene determinata sul reddito automaticamente l'addizionale, a livello locale, regionale e comunale aumenta. Quindi non è vero e non si può dire che oggi il gettito complessivo delle addizionali, a livello locale e a livello regionale, è inalterato rispetto all'anno precedente. No. Il gettito complessivo, a livello regionale, aumenta. Peccato che la stessa Finanziaria, secondo me con un'ulteriore distorsione, prevede che quel maggior gettito non vada a beneficio degli Enti locali, ma resti nelle casse dello Stato centrale.
Complessivamente, ciò che si dice nell'emendamento è che intanto si correggano gli effetti della manovra finanziaria 2007. Come ricordava il Consigliere Larizza, questo punisce e colpisce in particolare i redditi più bassi, perché taluni di questi redditi riuscivano, grazie alla deducibilità, a stare sotto la soglia della No Tax Area. Oggi, invece avendo un reddito più alto, ancorché un'imposizione complessiva fiscale, a livello nazionale, più bassa, escono da questa No Tax Area e, quindi, hanno un carico complessivo di imposte molto superiore.
Qual è il gettito di questa operazione finanziaria? Ad oggi non è stimata, cioè non è precisamente calcolabile. Noi la stimiamo in oltre venti milioni di euro, quindi cifre molto importanti.
Questo emendamento, quindi, tende a presentare un provvedimento che per il 2008 riduca e modifichi questo effetto distorsivo della Finanziaria.
Il secondo elemento, che sono certo non sia sfuggito a nessuno, è che noi parliamo comunque di senza riduzione delle entrate tributarie complessive. La Regione non ha solo entrate relative all'addizionale IRPEF quindi anche ulteriori ed eventuali operazioni di rimodulazione, o di tutela delle fasce più deboli, potranno essere attuate attraverso altre operazioni di manovra tributaria complessiva.



PRESIDENTE

Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Considerata la volontà di non accogliere l'emendamento presentato esprimeremo voto di astensione in merito all'ordine del giorno.
Consentitemi, però, una parentesi e una riflessione.
Se qualcuno non sapesse chi ha vinto le elezioni nazionali e avesse ascoltato il dibattito di oggi di alcuni colleghi del centrosinistra e del Vicepresidente Peveraro, sarebbe certo che il centrodestra, nell'aprile passato, avrebbe vinto le elezioni, perché non da noi è stato detto "Finanziaria ingiusta" o "le assurdità di questa manovra Finanziaria".
Al di là di questo, mi permetto di fare una breve considerazione sull'ordine del giorno, anche per motivare il voto di astensione. Siamo molto attenti alle rimodulazioni fiscali, in rispetto delle fasce deboli però credo che sia sbagliato l'obiettivo. A differenza di alcuni anni fa quando le politiche fiscali avevano un impatto sociale perché dovevano vedere una progressività che tutelasse le fasce più deboli o quelle di reddito medio-basso, oggi il tiro andrebbe spostato sulle imposte indirette, che non hanno progressività. L'ICI non ha progressività. In molti casi, le imposte o le spese degli asili nido, piuttosto che le mense hanno sì una progressività, ma è molto bassa fra il numero di popolazione dei redditi medi/ medio-bassi e i redditi più alti.
Forse di questo, con una politica fiscale che badi all'esistente tutti noi siamo interessati al federalismo fiscale - sarebbe bene parlarne in termini legislativi il giorno in cui vi sarà. È compito della Presidente e del Consiglio stimolare il Governo affinché si arrivi a questo; ma finch non c'è, è meglio ragionare relativamente alle possibilità di imposizione fiscale in capo alla Regione. Per questo motivo, le dichiarazioni del Vicepresidente preoccupano, perché è ovvio che se si dice che si può andare alla riduzione delle entrate tributarie complessive della Regione, sapendo che i maggiori cespiti sono addizionale IRAP, non vorremmo che un beneficio che diamo ad un numero limitato di cittadini vada a penalizzare le imprese.
Ovviamente sono scenari virtuali, nel senso che può essere una delega che consegniamo alla Giunta.
Il nostro voto sarà di astensione, ma presteremo estrema attenzione, in sede di Commissione, su un'ulteriore valutazione seria e concreta del provvedimento: a chi andrà a beneficio, chi penalizzerà e quant'altro.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi di un'altra classe della scuola media "A. Gramsci" di Grugliasco


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "A. Gramsci" di Grugliasco in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 379, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" (ordini del giorno collegati: n. 661, inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008"; n. 663, inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore'"; n. 666, inerente a "Torino capitale del design 2008"; n. 658, inerente a "Revisione del regolamento regionale 9/R/2003"; n. 667, inerente a "Riduzione dei fondi destinati alla cultura e alle politiche giovanili"


PRESIDENTE

L'emendamento proposto non è accolto, quindi non viene votato.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 661, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale, sentita la Commissione competente e le parti sociali, a presentare un provvedimento legislativo in riferimento all'addizionale regionale per l'anno 2008, tesa a garantire, senza riduzione delle entrate tributarie complessive, la compensazione degli effetti della manovra finanziaria 2007 sui redditi e l'introduzione della progressività dell'addizionale regionale IRPEF e a tutelare i percettori di redditi più bassi, attraverso deduzioni di imponibile e/o aliquote differenziate per scaglioni di reddito".
Il Consiglio approva.
Passiamo ora all'esame dell'o.d.g. n. 663 inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore"', presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto e Ferrero.
La parola al Consigliere Cavallera.per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Grazie, signor Presidente. Questo ordine del giorno è una sollecitazione affinché si possa arrivare ad un tempestivo inizio dei lavori. Questa opera è finanziata con fondi che sono trasferiti all'ARES ed ha nelle progettazioni fatte a suo tempo dell'ANAS; da qualche anno a questa parte sono entrati nella competenza regionale e si tratta - appunto di fondi che escono dal bilancio regionale.
Vi è quindi una doppia valenza di questo ordine del giorno. Uno è quello di realizzare l'opera; il secondo è quello di non creare ulteriori residui passivi, visto che il finanziamento dei lavori ex ANAS è stato fatto anche sulla base di normative regionali, utilizzando, a livello pluriennale, il gettito annuale del trasferimento di competenze e di risorse da parte dello Stato. Questo è il ragionamento di tipo finanziario che giustifica il collegamento dell'ordine del giorno alla finanziaria.
Indubbiamente, se avremo un'efficienza finanziaria, avremo anche un'efficienza infrastrutturale, nel senso che si realizzerà un'opera che oggi come oggi, è veramente necessaria, perché c'è l'attraversamento cittadino di tutto il traffico che va verso Voghera, Pontecurone, le vallate tortonesi, ecc. e il traffico, in determinate ore, è bloccato in maniera eccessiva: è una situazione che, a mio avviso, va risolta definitivamente.
Do atto all'Assessore Borioli di avere assolto la parte burocratica di competenza regionale; a questo punto, occorre un intervento incisivo sull'ARES, in modo da poter arrivare all'affidamento dei lavori al più presto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

L'ordine del giorno proposto dal collega Cavallera è una sollecitazione ulteriore per la realizzazione di una importante opera già prevista nel programma degli interventi sulla viabilità. Lo condivido e vorrei aggiungere la mia firma al documento in esame.
Vorrei però anche sottolineare che le risorse, in questo bilancio, sono previste; questa è un'ulteriore sollecitazione, ma - ripeto - le risorse sono previste.
Il punto è che dovremmo pensare al finanziamento degli stati di avanzamento di questa opera (e questo è il problema che abbiamo), ma l'impegno da parte della Giunta, dell'Assessore alla viabilità c'è, perch ci sono le risorse nel bilancio.
Questa è una prima risposta positiva da parte della Giunta alle sollecitazioni che vengono dal Consiglio, per cui credo che ci sia un consenso unanime proprio perché - appunto - la Giunta ha previsto questa realizzazione tra le priorità dei suoi interventi nel programma della viabilità.
Spero - mi auguro - che si possa appaltare l'opera entro quest'anno credo che questo sia l'auspicio di tutti, anche del Assessore ai trasporti che oggi non è in aula per altri impegni. Credo che questo sia un impegno comune Quindi, Presidente, vorrei aggiungere la mia firma e, naturalmente dichiarare il voto favorevole a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 663, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale richiamato il programma degli interventi sulla viabilità di interesse regionale (ex strade statali) che prevede la realizzazione di una variante in corrispondenza dell'abitato di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada "padana inferiore" al fine di agevolare il traffico verso il Vogherese e le valli tortonesi, alleggerendo le percorrenze sull'unico ponte del torrente Scrivia attualmente utilizzato per l'ingresso nella città di Tortona e l'accesso al casello autostradale preoccupato per le difficoltà attuative dovute sia alle procedure burocratiche sia all'approvazione tecnica dei progetti anche se questi adempimenti nel caso di Tortona risultano compiuti ritenuto necessario completare al più presto le procedure per arrivare all'affidamento dei lavori che oltre a migliorare la viabilità ridurrebbero le emissioni inquinanti dovute al traffico difficoltoso che caratterizza l'attuale attraversamento est-ovest della città di Tortona impegna la Giunta regionale ad adottare ogni e qualsiasi iniziativa affinché l'opera venga appaltata al più presto con il conseguente inizio dei lavori possibilmente entro il corrente anno 2007".
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 666, inerente a "Torino capitale del design 2008" presentato dai Consiglieri Muliere, Ronzani Comella, Rutallo, Travaglini, Deambrogio, Botta, Cavallera.
Si tratta di un ordine del giorno bipartisan, che impegna la Giunta "ad affrontare l'evento di risonanza mondiale di 'Torino capitale del design' per valorizzare tutti i distretti industriali della Regione ed in particolare il distretto orafo valenzano".
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Questo ordine del giorno mi pare abbastanza chiaro: impegna la Giunta ad affrontare l'evento dell'anno internazionale 2008, in cui Torino sarà capitale del design, per fare in modo che si abbia un'ottica regionale che vada oltre i confini della città di Torino.
E' un'occasione per valorizzare l'artigianato di eccellenza e, in questo quadro, è un'occasione ulteriore per valorizzare l'opera dei distretti presenti sul territorio piemontese e, in particolare modo, in questo caso, il distretto di Valenza, che vive una situazione di difficoltà oggettiva legata alla concorrenza internazionale, alla situazione internazionale dal punto di vista economico molto difficile.
Si tratta, dunque, di un'attenzione particolare nei confronti del distretto orafo, cosa che la Giunta ha già dimostrato, firmando, un anno fa, un accordo di programma con il Comune di Valenza e le associazioni (l'associazione orafa, le associazioni sindacali, le organizzazioni imprenditoriali) della città di Valenza; per cui - ripeto - questa attenzione c'è già.
Ritengo che sia utile sottolineare, con questo ordine del giorno l'impegno che ci deve essere in una occasione particolare come quella del 2008.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Io ho sottoscritto l'ordine del giorno e lo voter convintamente, anche se voglio soffermarmi sull'occasione citata per il 2008.
Io credo che noi ci possiamo inserire in questa occasione, anche se la logica delle occasioni e dei grandi eventi, se da una parte può essere di stimolo, sicuramente non deve essere la logica di fondo che guida la nostra azione. So che da parte della Giunta sono già stati fatti dei passi in questo senso e sono sicuro che non è la logica degli eventi che, in qualche modo, può e deve governare l'attività da questo punto di vista.
Penso che andrebbe fatto il punto, visto che una parte di attività è già stata espletata - prima il Consigliere Muliere citava l'accordo di programma fatto con Valenza, ma io posso citare l'accordo e il protocollo che è stato firmato per rilanciare la Filiera del Freddo a Casale - perch c'è un Piemonte, per dirlo come Ilvo Diamanti questa mattina su "Repubblica", policentrico che si riorganizza, che sta cambiando faccia.
Credo che bisogna saperlo interpretare, che occorra fare anche il punto delle cose già fatte, in modo particolare con le Province che sono anche il punto di raccordo riconosciute dalla Giunta in quanto tali, come luogo dove si firma materialmente, si tengono insieme gli accordi di programma.
Soprattutto con le Province fare il punto della situazione e capire come al di là degli appuntamenti internazionali che sono i benvenuti, si proceda in questo senso e in questa direzione che, dal mio punto di vista, è una direzione giusta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Condivido sicuramente gli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto. Condivido soprattutto alcune osservazioni del Consigliere Deambrogio rispetto al Piemonte policentrico ricordando che quel Piemonte è uno dei frutti migliori della gestione di questa Regione nei passati dieci anni. Gestione, che, purtroppo, oggi stiamo perdendo perché stiamo ritornando ad un Piemonte Torino-centrico. Questa è una realtà vera che viene confermata anche da tante destinazioni di risorse. Proprio in questo senso vedo anche lo sviluppo di questo ordine del giorno, so che l'Assessore Bairati è molto attento alle esigenze dei distretti industriali.
Questo è l'anno internazionale del design. Un evento importante che vedrà martedì prossimo la triennale di design a Milano dove la Regione Piemonte è direttamente coinvolta (purtroppo cade in un giorno di Consiglio, vedremo se potremmo partecipare all'inaugurazione della triennale considerato il fatto che il Piemonte, con Valenza, svolge un ruolo importante).
L'ordine del giorno per me va visto in quel senso, soltanto un memento una sollecitazione ulteriore all'Assessore Bairati affinché, anche su un evento come questo, non ci si faccia prendere troppo dal Torino-centrismo (ma sono sicuro che sia già così); che si dia quindi un occhio di riguardo a quelle realtà, purtroppo decentrate geograficamente ma non come capacità di creazione, di sviluppo, di essere ai primi posti al mondo nella creatività. In questo senso, mi pare ci siano ampie attenzioni, forse anche precedenti allo stesso ordine del giorno. In questo modo crediamo di essere di stimolo al lavoro che sta svolgendo l'Assessore Bairati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Negli interventi dei Consiglieri che mi hanno preceduto si è dato atto ad una grande riconversione che in questi anni ha caratterizzato il sistema produttivo economico regionale, in modo particolare le esigenze e le necessità di importanti distretti come quello orafo Valenzano. Distretti che, ovviamente, sono immersi da sempre nell'internazionalizzazione e nella globalizzazione che, per certi versi, costituiscono e possono costituire sempre più una grossa opportunità. Di contro, c'erano anche delle insidie perché la concorrenza, anche di Paesi che fino a poco tempo fa non operavano sul mercato della produzione e della gioielleria, oggi, grazie anche alla scuola che noi abbiamo fatto, in senso lato, la facilità di acquisire conoscenze con sistemi di comunicazione, di trasmissione, delle informazioni telematiche, di mobilità delle persone, producono e insidiano la nostra produzione. Soprattutto possiamo rilanciarci grazi alla ricerca e ai nuovi materiali, collegamenti sempre maggiori con gli atenei piemontesi e, naturalmente, con la ricerca sempre di una maggiore qualità, di una grande creatività che, storicamente, lì ha posto le radici.
Ci sarà, quindi, tutto il Piemonte alla grande manifestazione dell'anno del design, ma Valenza dovrà trovare la sua giusta collocazione. Non ho dubbi, indipendentemente dall'ordine del giorno, dell'attenzione dell'Assessore, ma l'ordine del giorno prenota e conferma un'attenzione particolare da parte del Consiglio.
Abbiamo appreso favorevolmente la notizia che è stato appaltato il lavoro del Palazzo Mostre di Valenza, quindi per non arrivare troppo tardi ci auguriamo che i tempi e le tappe vengano bruciate, che si possa arrivare al più presto. L'ideale sarebbe se, entro il 2008, si potesse già inaugurare qualche evento sussidiario collegato al Palazzo che, come voi ben sapete, viene definito Expo Piemonte-Valenza.
Una specificità valenzana inserita in un sistema unico piemontese naturalmente con tutti gli approcci integrati e moderni, efficaci ed efficienti all'attività fieristica, all'attività espositiva che ovviamente, non è solamente un momento di qualche giorno, di qualche settimana, ma è un insieme di servizi alle imprese di quel distretto industriale che ne ha veramente bisogno per andare sempre di più sui mercati internazionali, per radicarsi sempre di più, per stabilire sempre più nuove relazioni. È un grosso tema di lavoro per l'assessorato competente. Senz'altro non mancheremo di essere attivi con tutte le iniziative consiliari in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ne ho approfittato per rendere noto, per far presente ai Consiglieri che hanno presentato questo ordine del giorno, tutta la mia approvazione e solidarietà anche alla luce del fatto che a Grugliasco sta per nascere il Museo del Design, uno dei più importanti musei a livello europeo. È un evento molto importante, se si potesse già visitarlo sia nel caso sia finito sia nel caso non lo sia.
Un progetto veramente importante che vale la pena perché l'architetto oltre che essere piemontese, è uno dei più famosi a livello internazionale.
Un momento di eccellenza importante: un museo in cui saranno esposti tutti gli oggetti disegnati e inventati da questo architetto.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 666, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: nel 2008 Torino sarà capitale internazionale del design questo avvenimento costituirà un'indubbia occasione per promuovere l'artigianato d'eccellenza, le produzioni industriali e manifatturiere delle imprese piemontesi il distretto orafo Valenzano potrebbe trarre indubbi vantaggi dall'evento che non deve svolgersi solamente entro i confini territoriali del capoluogo ma coinvolgere le eccellenze produttive, in particolare quelle che stanno subendo delle contrazioni determinate dalla concorrenza internazionale impegna la Giunta regionale ad affrontare l'evento di risonanza mondiale di "Torino capitale del design" per valorizzare tutti i distretti industriali della Regione ed in particolare il distretto orafo valenzano".
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Colleghi, sono pervenuti una serie di ordini del giorno che ritengo, in gran parte, collegati al bilancio.
Al momento, sono stati ammessi due ordini del giorno, entrambi bipartisan (vedo firme di ogni parte politica): il n. 658 sul commercio, inerente a "Revisione del Regolamento Regionale n. 9/R/2003" presentato dai Consiglieri Vignale, Muliere, Ferrero, Clement, Bizjak, Casoni, Ricca Robotti, Rossi, Guida; e il n. 667 inerente a "Riduzione dei fondi destinati alla cultura e alle politiche giovanili" presentato dai Consiglieri Leo, Cavallera, Ricca, Vignale, Pedrale, Botta, Manolino Lepri, Pozzi, Turigliatto, Dalmasso, Cattaneo, Auddino, Cotto, Dutto Guida.
Passiamo, pertanto, all'esame dell'ordine del giorno n. 658. Ricordo che, su questo documento, sono stati presentati due emendamenti di proroga, non accettati dalla Giunta regionale.
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente, per illustrare l'ordine del giorno.
Consideriamo importante addivenire a una revisione del Regolamento dei pubblici esercizi, in virtù della modifica della normativa regionale ed anche in virtù della modifica dei Regolamenti della Comunità Europea soprattutto per evitare problematiche ad una serie di soggetti che non ha potuto mettersi a norma, ai sensi dell'attuale Regolamento, non per mancata volontà, ma per impossibilità oggettiva, rispetto ad alcuni dettati del Regolamento del 2003.
Ci auguriamo, pertanto, che la Giunta, nel presentare il Regolamento alla Commissione, tenga conto delle differenti tipologie delle strutture autorizzate o da autorizzare, della differenza fra i centri storici e non o altro.
Vogliamo fare in modo che si concluda, entro breve tempo, un percorso iniziato con la votazione della nuova normativa sui pubblici esercizi (la legge n. 38/2004), che si dovrebbe concludere con la revisione del Regolamento ad essa collegato. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 658, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che una moltitudine di esercizi pubblici già esistenti ed autorizzati si trovano nelle condizioni di non poter ottemperare appieno al regolamento in oggetto, sia per evidenti impossibilità strutturali, sia per l'avvenuta scadenza dei termini previsti per la richiesta rilevato che non è stata data una capillare e corretta informazione sul suddetto Regolamento e che i termini sono stati più volte prorogati creando incertezza e confusione sottolineato che allo stato attuale gli esercizi pubblici non a norma potrebbero al 1 luglio 2007 chiudere battenti o perlomeno vedersi ridimensionare la propria capacità lavorativa considerato ancora che nel frattempo, con l'emanazione della legge regionale 29 dicembre 2006 n. 38 (Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande) si è andato a modificare lo scenario delle attività in pubblico esercizio normato dalla legge 287/1991 (legge su cui si fonda il Regolamento 9/R/2003), creando ulteriore confusione ed incertezza sulle pratiche amministrative ed i termini, non solo negli esercenti, ma anche negli organi competenti (vedi comuni ed ASL) considerato ancora che il Regolamento CE 852/2004 sull'igiene dei prodotti alimentari ha sostanzialmente abrogato e sostituito la Direttiva CE 43/1993, recepita dal d.lgs 155/1997, e la legge 283/1962 (norme sulle quali si basa il Regolamento 9/R/2003) eliminando di fatto le autorizzazione sanitarie e sostituendole con la semplice registrazione delle attività, ed istituendo le nuove procedure amministrative per l'apertura delle attività della DIA semplice e DIA differita (a seconda dell'attività), da recepire nelle Regioni secondo le linee guida della commissione permanente Stato-Regioni del febbraio 2006 impegna la Presidente della Giunta e l'Assessore competente a: rivedere il Regolamento 9/R/2003, alla luce della nuova l.r. 38/2006 e del Regolamento CE 852/2004, prevedendo le opportune deroghe per le attività in locali storici e per le attività già autorizzate che hanno evidenti impedimenti strutturali presentare la revisione del Regolamento sopraccitato entro novanta giorni alla Commissione competente stanziare delle risorse economiche per facilitare le eventuali opere strutturali necessarie all'ottenimento dei soli requisiti igienico sanitari".
Il Consiglio approva.
Passiamo all'ordine del giorno n. 667.
La parola al Consigliere Leo, per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Cari colleghi del Consiglio, svolgo un breve intervento, perché la materia, per fortuna, è conosciuta. La voglio evidenziare tra i dati politici di particolare importanza, almeno a me così sembra.
Innanzitutto, non per dovere, ma con piacere, voglio ringraziare il mio Gruppo che ha fatto, di questa vicenda, oggetto di dibattito, discussione ed attenzione; in futuro, lo faremo anche pubblicamente.
Inoltre, voglio ringraziare la maggioranza, i colleghi con cui ho parlato maggiormente (Turigliatto, Dalmasso, Auddino, Pozzi), perché il fatto che questo ordine del giorno venga condiviso - ed è stato integrato un passaggio della collega Pozzi sulle politiche giovanili molto opportuno e positivo - è un dato di forza dell'intero Consiglio regionale.
Aggiungo una questione marginale, ma che voglio ricordare: il fatto che si riconosca, in maniera collegiale, da parte del Consiglio regionale che in passato è stata attuata una buona politica al riguardo, Ciò è per noi motivo di orgoglio.
Infine, gli impegni da assumere: un'attenta riflessione sui danni che potrebbe causare una forte riduzione dei fondi; un tavolo di confronto e di lavoro con la Città e il Governo; recuperare risorse importanti in sede di assestamento - gli eventuali fondi che mancassero - dopo un dibattito positivo sul bilancio.
Lo dico soprattutto all'Assessore Oliva: questo include un giudizio positivo su come sono spesi i fondi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Leo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'ITIS "Aldo Moro" di Rivarolo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'ITIS "Aldo Moro" di Rivarolo, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza. Stiamo discutendo e votando gli ordini del giorno collegati alla finanziaria regionale 2007.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 379, inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" (ordini del giorno collegati: n. 661, inerente a "Addizionale regionale IRPEF 2008"; n. 663, inerente a "Realizzazione della variante in corrispondenza dell'abitato del Comune di Tortona tra la strada della Lomellina e la strada 'padana inferiore'"; n. 666, inerente a "Torino capitale del design 2008"; n. 658, inerente a "Revisione del regolamento regionale 9/R/2003"; n. 667, inerente a "Riduzione dei fondi destinati alla cultura e alle politiche giovanili"


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente. Dallo scorso bilancio sono passati dodici mesi speriamo che il prossimo bilancio venga approvato un po' prima, anche se abbiamo verificato che non è facile.
Lo scorso anno il Consigliere Leo ha chiesto un aumento dei fondi per i centri giovanili. Noi abbiamo espresso, allora, un voto contrario dichiarando, però, che il tema era importante, che ci interessava e che come Consiglieri e come Gruppo, avremmo fatto quanto possibile affinch entrasse nell'agenda della maggioranza e del Consiglio tutto.
Le notizie che si stanno diffondendo in questi mesi non sono molto incoraggianti, perché abbiamo, per motivi certamente oggettivi, difficoltà economiche complessive: periodo di vacche magre; una serie di tagli sulla cultura e sulle politiche giovanili a livello comunale, cui bisogna evidentemente riparare.
Il problema principale è che si limitano delle attività che sono già in atto; il problema secondario è che alcune iniziative che erano state ipotizzate sembrano rallentate. L'Assessore sa che sulla questione di Belleville abbiamo espresso una posizione molto chiara. Se si è portata a termine, un'altra iniziativa "Piazza e mestieri", che è giunta a termine e ha una certa collocazione, ma non è certo quello il dato: noi crediamo che anche questa, in questi anni, debba essere portata a termine.
Sappiamo che non tutti la pensano in questo modo, ma crediamo che sia necessaria una discussione; che le associazioni che sono interessate debbano assolutamente ragionare tra loro, trovare una forma di gestione collettiva a cui pervengano anche Comune, Provincia e Regione Il tema rientra logicamente nella discussione iniziata in Commissione credo anche positivamente, sulle politiche giovanili e sulle politiche culturali, rispetto alle quali ogni Gruppo ha espresso le proprie posizioni.
Crediamo che questo ordine del giorno, per quanto sia un semplice impegno alla Giunta e non implichi spese e altro, sia importante e debba essere uno strumento con il quale tutti quanti lavoreremo nei prossimi mesi attorno a questi temi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno scaturisce anche dalle riflessioni che in Commissione si sono svolte in occasione della discussione sul bilancio. E' un documento che mira sostanzialmente a sottolineare il ruolo strategico che hanno le politiche culturali e il rischio che eventuali riduzioni di risorse da destinare alle politiche culturali possa produrre degli effetti negativi, non soltanto per una semplice riduzione della quantità di attività che si possono svolgere quanto piuttosto per una riduzione del ruolo strategico, in quanto culturale e formativo, delle politiche culturali rivolte ai giovani nonché ruolo strategico di una politica culturale anche come motore economico. Questo ordine del giorno, ovviamente, esprime delle preoccupazioni; non esprime delle condanne, non esprime delle valutazioni negative nei confronti di questa o di altre amministrazioni, ma sottolinea che il Consiglio regionale sul tema delle politiche culturali - e in particolare sul tema delle politiche giovanili, che non si esaurisce nella questione dei centri giovanili, ma che significa politiche giovanili e politiche per la cultura dei giovani - mantiene alta la sua attenzione; il documento sostiene la Giunta nelle sue attività e auspica che, qualora ci fossero delle riduzioni, queste possano essere riviste nella fase di assestamento. Svolgo un'ultima brevissima considerazione sul fatto che la penalizzazione delle attività culturali spesso non è la penalizzazione delle grandi attività culturali, ma del piccolo tessuto associativo e culturale che può esistere nella nostra Regione come nelle nostre città soprattutto delle attività culturali rivolte a quelle fasce di età a cui io sono particolare affezionata e che sono i più giovani. Tale operazione si nota poco: se si riduce la stagione del Teatro Regio o del Teatro Stabile, è un evento che suscita indignazione in tutti; se si riducono le attività culturali del Teatro per i bambini piuttosto che delle attività per i più giovani, questo fatto spesso passa inosservato. Invece, sono proprio queste le attività che hanno valore strategico, perché il pubblico per lo Stabile o per il Regio lo si educa attraverso un'educazione alla cultura dei più piccoli: è inutile che investiamo miliardi nel teatro con la "T" maiuscola, se non incominciamo con quello con la "t" minuscola.
Tutte queste valutazioni sono di sostegno per la Giunta, per la sua programmazione delle attività culturali e perché, con un'azione di sistema tra enti locali e Comune e Regione, con un'azione di sistema, si possa fare "massa critica" e si possa, anche attraverso un lavoro congiunto compensare le eventuali riduzioni che dall'una o dall'altra parte possono verificarsi. Questo è il motivo per cui ho sottoscritto e voterò questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 27.
Non essendoci altre richieste di parola, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 667, il cui testo recita: "Premessa l'annunciata riduzione dei fondi destinati alla Cultura e alle Politiche giovanili nel bilancio del Comune di Torino e, seppur in misura ridotta, nel bilancio della Regione Piemonte tenuto conto che la riduzione dei fondi non consentirebbe la continuazione del sistema virtuoso che ha permesso alla Regione Piemonte, e al suo capoluogo Torino, di diventare polo culturale di riferimento considerato che la particolare attenzione dedicata alla Cultura e alle Politiche giovanili ha fortemente giovato all'economia piemontese, dati i numerosi eventi e manifestazioni organizzati su tutto il territorio che hanno consentito al Piemonte e a Torino di essere protagonisti a livello nazionale e internazionale preoccupati che la riduzione dei finanziamenti in settori fondamentali per lo sviluppo e la promozione della cultura piemontese possa impedire la prosecuzione di attività fino ad oggi intraprese con grande coraggio preoccupati inoltre che possono essere particolarmente penalizzate le attività culturali rivolte ai più giovani, il cui valore strategico deve essere invece riconosciuto in misura ancora maggiore che in passato ritenuto assolutamente indispensabile preservare, mantenere e arricchire ulteriormente il sistema culturale piemontese, considerato oggi un modello non solo in Italia ma in tutta Europa il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a compiere un'attenta riflessione sulle pesanti conseguenze che potrebbero derivare dalla riduzione dei fondi alla Cultura e alle Politiche giovanili a costituire un tavolo di confronto con la città di Torino e il Governo per fronteggiare la crisi che si sta prospettando a recuperare i fondi necessari, al fine dell'integrazione delle riduzioni previste, quantomeno nella fase successiva di assestamento del bilancio".
Il Consiglio approva.
Sono stati presentati altri ordini del giorno rispetto ai quali ho avuto modo di parlare con alcuni Capigruppo. Al limite, nel pomeriggio faremo una valutazione per verificare quanti di documenti sono mantenuti, in modo da saperci regolare in ordine ai lavori del pomeriggio.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 28 Consiglieri hanno votato NO 11 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 380, inerente a "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2007 2009"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del disegno di legge n. 380, iscritto al punto 3) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Rabino, che ha pertanto la parola.



RABINO Mariano, relatore

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, Vicepresidente Peveraro amici, colleghi Assessori, il disegno di legge in oggetto è stato esaminato, come ha sempre detto il Presidente Pichetto Fratin, in Commissione congiuntamente con il disegno di legge relativo alla legge finanziaria per l'anno 2007, secondo il disposto dell'articolo 8 della legge di contabilità regionale.
Entrambi i testi sono stati oggetto di consultazioni con i soggetti enti ed associazioni interessati. L'approfondimento del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 e del bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2007-2009 è stato effettuato attraverso l'analisi, materia per materia, nelle Commissioni competenti, al fine dell'espressione del parere consultivo.
Il bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007 presentato dalla Giunta regionale è stato, come noto e diffusamente illustrato, modificato da una nota di variazione che ha interessato le seguenti materie: agricoltura, edilizia, turismo, trasporti, programmazione sanitaria politiche sociali, beni culturali e così via.
Il totale generale delle entrate e quello delle spese per l'anno finanziario 2007 approvato in Commissione è pari rispettivamente a euro 17.450.717.034,11 in termini di competenza e di euro 23.501.663.725,81 in termini di cassa.
Il provvedimento inoltre - lo possono verificare i colleghi Consiglieri all'articolo 3 autorizza la contrazione di mutui a ripiano della differenza esistente tra il totale delle spese di investimento, di cui si autorizza l'impegno, e il totale delle entrate che si prevede di accertare nel corso dell'esercizio finanziario 2007 per un importo pari a 2 miliardi e 30 milioni di euro, di cui euro 550 milioni relativi a mutui autorizzati ma non contratti negli anni precedenti.
Altre note degne di rilievo.
All'articolo 8 è approvato il fondo per la partecipazione finanziaria ad accordi di programma e intese istituzionali. È approvato anche il fondo per il cofinanziamento dei programmi comunitari. All'articolo 9 il fondo di riserva per le autorizzazioni di cassa destinato a far fronte al maggior fabbisogno di cassa che si manifesti nel corso dell'esercizio finanziario 2007 sui singoli capitoli di spesa, è determinato in 200 milioni di euro.
All'articolo 11 l'avanzo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2006, determinato in euro 232.227.151,50 ed applicato al bilancio di previsione per l'anno 2007, a parziale utilizzo a copertura del fondo di riserva per le spese di parte corrente derivanti da economie su fondi statali vincolati.
Parlavamo prima della manovra di variazione.
Com'è noto, è una manovra di variazione pari a 394 milioni di euro (78 milioni di parte corrente e 316 milioni di parte in conto capitale) che viene finanziata, per 330 milioni, con una quota di intervento sui mutui, e per 60 milioni circa con un incremento dell'IRAP conseguente all'aggiornamento dei valori Irap dell'1% (in particolare, come ricorderanno i colleghi Consiglieri, col passaggio dal 4,25% al 5,25%) per gli Istituti finanziari e le Banche.
Le risorse per l'edilizia scolastica sono già state inserite nel bilancio di previsione 2007 per un importo pari a 25 milioni di euro, che rappresenta uno stanziamento senza precedenti per l'edilizia scolastica piemontese e, pertanto, la Giunta e la maggioranza non hanno valutato la necessità di ulteriori interventi correttivi in sede di variazione.
Va segnalato che con questo disegno di legge si hanno le seguenti importanti realizzazioni: copertura integrale delle perdite del 2006, per quanto riguarda la spesa corrente per la sanità, con uno stanziamento di 60 milioni di euro (UPB 28051) stanziamento, in conto capitale, di 100 milioni di euro, per l'acquisizione di alcuni beni di proprietà dell'Ordine Mauriziano, come l'Abbazia di S. Antonino, quella di Staffarda e il complesso di Stupinigi (UPB 10022).
Rispetto alla versione licenziata dalla Giunta, la variazione di cui parlavamo, quella pari a 394 milioni di euro, ha previsto alcuni importanti e significativi interventi.
Innanzitutto, la copertura integrale delle perdite del 2006, per quanto riguarda la spesa corrente per la sanità, con uno stanziamento pari a 60 milioni di euro (UPB 28051).
Il ripristino di fondi da reimpostare, in conto capitale, pari a circa 120 milioni di euro (risorse che erano destinate a specifiche attività, ora riallocate e contabilizzate) (UPB 09012).
Un significativo intervento, com'è noto, sugli Accordi di Programma e le Intese Istituzionali, per 30 milioni di euro (UPB 08032).
Quote di mutui accesi su interventi per l'edilizia - il Piano Casa per un importo pari a circa 19 milioni di euro, in conto capitale (UPB 18022).
Un'altra UPB che vorrei sottolineare e segnalare è la numero 08042 relativa ai rapporti con società a partecipazione regionale, pari a 11 milioni e 800 mila euro, di cui 10 milioni destinati all'acquisto delle quote di Finpiemonte attualmente possedute dai privati (operazione necessaria per rendere "in house" l'attuale Finpiemonte S.p.A.).
Sulla UPB S1041 (Affari internazionali e comunitari) sono previsti 1 milione e 500 mila euro per integrare i fondi sulle politiche giovanili, e 420 mila euro per integrare i contributi sul bando per l'usura.
Sulla UPB S4991, relativa al Museo Regionale di Scienze Naturali, su richiesta della competente Commissione consiliare, sono stati reintrodotti 900 mila euro.
Credo sia importante sottolineare, sulla UPB 09011 (Bilanci), il milione e 980 mila euro in più che va ad integrare lo stanziamento relativo alla legge che si profila sui piccoli Comuni, e, sulla UPB 14042, un milione e mezzo di euro per le Unioni collinari.
Per il finanziamento della legge sul turismo religioso (questo è stato un tema particolarmente dibattuto) sono previsti 250 mila euro sulla UPB 21011 per la copertura sulla spesa corrente e ben 750 mila euro sulla spesa in conto capitale.
Sulla UPB 21051 sono stanziati 500 mila euro per il finanziamento della legge sul turismo nei parchi, per la spesa corrente, e 1 milione e 500 mila euro sulla UPB 21052 per la spesa in conto capitale.
Sulla UPB 32031 (Promozione delle Attività culturali) sono inseriti 400 mila euro quale piccolo incremento rispetto ad un taglio che era stato di una certa consistenza.
Sulla UPB 25022 vorrei sottolineare anche i tre milioni per il completamento di interventi di ripristino delle opere danneggiate dall'evento sismico del 1° aprile 2003.
Vado alla conclusione.
Il bilancio pluriennale interviene altresì per tenere conto di alcune segnalazioni emerse in sede di esame presso le diverse Commissioni consiliari, che hanno richiesto opportune correzioni. Tra queste, quelle riferite al trasporto pubblico (UPB 26032), pari a 73 milioni di euro per il 2008 e 61 milioni di euro per il 2009, nonché 9 milioni di euro per il 2007.
La I Commissione consiliare ha concluso i lavori giovedì 29 marzo c.a.
con il licenziamento del provvedimento rimettendolo, con urgenza, all'Aula per la sua approvazione.
Colgo l'occasione per ringraziare il Vicepresidente Peveraro, il Presidente della Commissione Ronzani, tutti i commissari, tutti i componenti degli uffici, in particolare la dott.ssa Spagnolini. Ancora una volta, però, sollecito l'attenzione e la riflessione dei colleghi Consiglieri affinché, almeno sulle leggi di bilancio (sulle sessioni di bilancio preventivo e di assestamento) si segua una corsia preferenziale per costruire qualcosa insieme, mettendole al riparo da questo Regolamento che ben conosciamo e i cui effetti, anche in termini degenerativi, abbiamo sperimentato sia dai banchi della maggioranza sia dai banchi della minoranza. Rilanciamo, quindi, la corsia preferenziale per le sessioni di bilancio.
Credo che la minoranza, qualunque essa sia, a seconda delle circostanze e delle legislature, ha tutto il tempo per gestire, seguire, controllare e presidiare le questioni, le sollecitazioni e le suggestioni di cui si voglia fare interprete, rispettando le scadenze ordinatorie di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto la discussione generale sul bilancio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Partirei dalle conclusioni a cui è arrivato il collega Rabino. Su alcune indicazioni oggettive, avvenute con la nota di variazione e con la stesura del bilancio, si possono fare, ovviamente, valutazioni differenti.
Il collega, però, ha cercato di fare un'illustrazione oggettiva di come è stato creato il bilancio, e su quella non c'é grande discussione.
Interessa - anche se a margine, perché non è la discussione principale l'aspetto delle tempistiche relative all'approvazione del bilancio e le eventuali corsie preferenziali per i documenti annessi, siano essi la Finanziaria, il bilancio previsionale o l'assestamento, e anche i tempi con cui questi vengono non solo approvati, ma anche rispettati (i termini ordinativi che la legge pone).
Come Gruppo consiliare potremmo anche essere d'accordo, in termini di principio, rispetto al fatto che i documenti di bilancio prendano nonostante l'importanza degli stessi, una tempistica inferiore nella discussione in Commissione soprattutto e poi nella Commissione d'aula perché è noto che il Consiglio regionale per quasi un terzo dell'anno dibatte di bilancio.
Questo è estremamente importante, oltre che inevitabile, perché sono i documenti principali.
Però è altrettanto vero che si sottrae molto tempo all'attività legislativa ordinaria, quella non legata al bilancio. È indispensabile perciò, che vi siano altri aspetti nel rispetto dei tempi: che i bilanci vengano presentati nel rispetto delle tempistiche previste da legge; che si possa arrivare ad una discussione più snella in sede di Commissione e poi, in sede d'Aula, quando i medesimi (parlo soprattutto della finanziaria ma anche del bilancio stesso) in qualche modo non siano momenti di anticipazione politica o legislativa di attività che non viene svolta all'interno dell'Aula stessa.
Certamente, nelle politiche di bilancio una riflessione andrebbe fatta a livello generale rispetto a due aspetti che a noi in qualche modo interessano e che abbiamo già manifestato all'Assessore Peveraro: un aspetto è la certezza delle entrate nei confronti dello Stato centrale perché - lo abbiamo già detto in merito alla legge finanziaria - credo che la Regione Piemonte, ma complessivamente il sistema delle Regioni, dovrebbe porre come primo punto di rivendicazione nei confronti dello Stato, come la Presidente ha fatto, forse un po' a spot o perlomeno così appare dai giornali, certamente non dalle discussioni fatte in sede di Commissione tempistiche certe di trasferimento dei fondi statali e dei fondi regionali.
Il fatto che una Regione sia costretta a contrarre miliardi di euro di mutui per finanziare la normale amministrazione, intesa come pagamento dei dipendenti e di tutte le spese che servono a tenere in piedi una macchina (comprese quelle legate alla politica), è un dato che preoccupa, non tanto per l'ammontare degli interessi che si vanno a pagare nel corso dell'anno certamente anche per questo - ma perché, così com'è avvenuto nei due anni passati, a fronte di un non trasferimento dei fondi statali, l'Ente regionale cerca di contrarre mutui quanto meno può farlo, calcolando quelle che sono le spese fisse, le spese obbligatorie e le spese indispensabili di mantenimento della macchina amministrativa (mi riferisco ai trasferimenti alla sanità e a quant'altro), andando a penalizzare l'ultimo soggetto della catena dei pagamenti regionali, che sono i fornitori, siano essi direttamente della Regione, siano essi in ambito sanitario. Come abbiamo già avuto modo di dire in altre occasioni, avere più di un miliardo di euro di crediti nei confronti di terzi, rischia di essere un blocco per l'economia piemontese, verso il quale secondo noi va prestata la massima attenzione, ovviamente non soltanto con il ricorso all'indebitamento.
Perché è vero che parte dei mutui che contraiamo li andiamo a chiudere non appena arriva il trasferimento da parte dello Stato, ma è altrettanto vero che una parte consistente di mutui si va a sommare all'indebitamento che precedentemente la Regione aveva.
Allora, andando ad intervenire con più puntualità relativamente ad alcuni singoli articoli e andando ad esporre successivamente le proposte emendative che il nostro gruppo consiliare ha presentato relativamente al bilancio, credo che questa attenzione sia sui tempi sia sulla volontà di trasferimenti certi nei confronti dello Stato centrale dovrebbe essere un punto cardine per consentire alla Regione - e quindi al sistema degli Enti locali che, in buona parte, godono dei trasferimenti regionali - di essere un soggetto che ha tempi di pagamento se non pari alle piccole e medie imprese, almeno pari alle grandi imprese o quasi, o comunque in termini accettabili.
Il costo che noi abbiamo relativamente al ritardo dei pagamenti, credo che non si possa imputare soltanto con gli interessi che calcoliamo rispetto ai mutui contratti. Perché immagino che molti fornitori che lavorano con la Regione nel presentare la loro domanda calcoleranno anche quel 7% o 8% di credito nei confronti delle banche verso le quali sarà necessario accedere per poter lavorare, considerati i tempi di pagamento della Regione. Quindi se dovessimo calcolare, direttamente o indirettamente, il costo che abbiamo per i ritardi dei pagamenti e quanto mettiamo in difficoltà l'economia piemontese, quel dato dovrebbe trasversalmente rappresentare il punto centrale su cui operare per fare una politica di bilancio sana.
Da lì in poi possiamo iniziare a discutere - magari lo faremo relativamente alle politiche fiscali, alle diverse allocazioni sui diversi capitoli e quant'altro. Ma crediamo che quello sia il presupposto essenziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Dopo la legge finanziaria, la discussione sul bilancio consente di avere una panoramica complessiva dell'andamento finanziario della nostra Regione, partendo naturalmente dal risultato degli esercizi precedenti e traguardando quelle che sono le proposte di stanziamento per il 2007, 2008 e 2009.
Possiamo fare, quindi, delle valutazioni molto articolate ed esprimere una serie di giudizi.
Credo che vi sia, innanzitutto, una grossa questione di metodo, e lo sa bene il Presidente che, ovviamente, ha impostato la legge che regola le modalità di formazione del bilancio. Purtroppo, essendo anche appesantiti da tante questioni nei rapporti tra maggioranza e opposizione, tra Giunta e Consiglio, essendo sempre aperta la questione del Regolamento. Come è già stato detto autorevolmente in varie sedi, per quanto riguarda l'opposizione, è una questione che andrà risolta in un'ottica di prossima legislatura. Per quanto riguarda il bilancio si possono anche ipotizzare percorsi di tipo diverso. Per esempio, dobbiamo impiegare complessivamente, in ragione di anno, lo stesso tempo ma, anziché avere un tempo eccessivamente prolungato all'inizio, quando si esamina la proposta di bilancio, forse si potrebbe ridurre questa fase e avere delle fasi successive in aula o forse, meglio, all'interno della Commissione competente per esaminare l'evoluzione del bilancio stesso.
Non dico di fare delle trimestrali di cassa o, comunque, delle trimestrali finanziarie, ma occorre coinvolgere maggiormente il Consiglio nel corso dell'anno sull'andamento finanziario della Regione perché questo a mio avviso, potrebbe facilitare la conoscenza della realtà finanziaria della Regione e facilitare il bilancio di previsione dell'anno successivo oltre che la discussione del consuntivo.
Sono passati dieci anni dalla legge Bassanini (se non sbaglio, la legge n. 59 è del '97) per cui possiamo tirare già delle conclusioni di questo decennio. Indubbiamente la legge Bassanini ha aumentato gli stanziamenti che, in allora, erano legati alle strette competenze della Regione, ma non ha risolto, sostanzialmente, le problematiche che avevano spinto l'allora maggioranza, che era sempre di centrosinistra, ad un compromesso in base alla legge Bassanini che era un trasferimento di competenze amministrative non un federalismo. In modo forse un po' velleitario veniva chiamato federalismo amministrativo, ma in realtà ha generato una serie di conflitti di competenze, ha originato una serie di competenze distribuite sulla stessa materia, la competenze concorrente, le norme di indirizzo approvate a livello nazionale. Le Regioni, in questi anni, hanno cercato di ritagliarsi degli spazi, ma credo che, anche dopo aver assistito alla bocciatura referendaria per quanto riguarda l'ultima riforma costituzionale, oggi veramente sia arrivato il momento di fare chiarezza.
Quando esaminiamo un bilancio come quello che abbiamo all'esame oggi dove, indubbiamente, sono veritiere tutte le previsioni in termini di competenza, sia annuali che pluriennali, ma quelle di cassa, con ogni probabilità, non dico che non siano veritiere, ma di dubbia realizzazione sappiamo già che il Tesoro, lo Stato non trasferirà, nel corso dell'anno gli importi che qui sono previsti. Noi lo sappiamo, speriamo che le entrate di cassa si possano realizzare in modo da poter assicurare le uscite di cassa che poi, tutto sommato, costituiscono la linfa vitale che va al sistema Piemonte sia esso sistema pubblico, sia esso sistema delle imprese sia esso mantenimento di una rete di servizi che, comunque, è fondamentale per tutto quello che è l'apparato produttivo, terziario e istituzionale della nostra regione.
Rischiamo di fare delle discussioni proforma, ma, di fatto, la gestione vera è durante l'anno, compete al governo regionale, quindi alla Giunta proprio perché ci troviamo nella situazione - da un punto di vista di cassa che io definirei di emergenza, se mi è consentito il termine, ma la realtà è questa.
Un sistema complessivo che possa vedere una riduzione dei tempi nel momento in cui si fa l'approvazione del Bilancio e poi delle finestre, dei momenti di approfondimento ma già precostituite, previste, in modo tale da poter consentire alla Giunta di esternare le difficoltà e ai Gruppi e al Consiglio di partecipare, a queste difficoltà, dando qualche indirizzo.
Per il resto è chiaro che il bilancio ormai riassume tutte le novità introdotte dalla legge finanziaria. Chi ha approvato la Finanziaria vede solo luci e tutto positivo, ma per chi non l'ha approvata permangono ombre e criticità che abbiamo già messo in risalto nella finanziaria stessa e che non sto a ripetere in questa sede.
Mi riservo, personalmente, di intervenire sui singoli emendamenti.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte le strutture tecniche di Commissione, di Assessorato, e anche dei Gruppi, in modo particolare del nostro, che ci hanno assistito durante tutto il lavoro di Commissione e in Aula.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento sul dibattito generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Toccherò soltanto qualche aspetto della parte delle entrate, quelle che io trovo più possibilmente migliorabili perché ho un forte pessimismo conoscendo l'orientamento, trasversale, alle uscite di qualunque Assessore di qualunque parte politica, a qualunque delega sia assegnato.
Il bilancio delle amministrazioni pubbliche - quello dell'Ente Regione non è un'eccezione pur essendo, nonostante gli ultimi significativi peggioramenti, tra i migliori nell'ambito delle Regioni italiane - non sono esenti da componenti di miglioramento.
Mi rivolgo all'Assessore competente che ha tre deleghe, tutte rilevanti: quella del bilancio; quella del personale (una componente strategica dal punto di vista dei miglioramenti perché i cambiamenti passano con molta fatica sulle gambe delle persone che se ne fanno carico) quella del patrimonio che è una delle componenti che può, alternativamente essere considerata sia un costo (talora lo è ma, molto più logicamente) ma anche, in questo caso so che il Vicepresidente Peveraro, non da ora, ne conviene, anche una potenziale risorsa.
Partiamo dall'inizio. Sull'indebitamento forse non abbiamo detto abbastanza. Sono davvero preoccupato di una struttura che ha un margine di ulteriore "indebitabilità" molto ridotta. Oggi ho letto che, conseguente dell'accordo fatto a Roma in sede di rinnovo di contratto del pubblico impiego, alcune componenti, ahimè purtroppo, verranno considerate esterne al patto di stabilità. Il che non è una facilitazione, è semplicemente un'ulteriore tentazione alla spesa cui quasi tutti i Governi, lo dico con rammarico, anche quello che noi presidiammo, non fummo esenti dal cedere.
Quello attuale considera uno dei ministri principali il Segretario Epifani e quindi, dal punto di vista dell'orientamento alla spesa pubblica, del tutto scollegata da meccanismi di meritocrazia. Mi pare che si possano fare dei seminari ben al di là del territorio italiano, esportabili anche in altri Paesi, non in Inghilterra dove Blair, da sempre, ha seguito una politica diversa, pur essendo un esponente considerato, a suo tempo omogeneo, prima di Zapatero, nel centrosinistra, ma certamente non estraneo ad alcune sintomatologie positive che Margaret Tatcher seppe insegnare agli inglesi, tra l'altro, cambiandone il destino complessivo.
Partiamo dall'inizio: l'indebitamento è talmente alto e, ancor più pericoloso, perché sconnesso da una seria politica di investimenti.
Sugli investimenti torneremo quando sarà presente il neo Assessore alla sanità, perché la parte della sanità, in senso lato, è certamente la parte prevalente del bilancio che stiamo discutendo.
Gradiremmo, al riguardo, nella replica del Vicepresidente, qualche parola, perché sia il bilancio di quest'anno sia il pluriennale non sono certamente una legge di investimento.
Non mi pare che questa sia la parte maggiormente sottolineata, mentre ritengo che la Regione Piemonte abbia ancora un significativo deficit in termini infrastrutturali, intendendo per infrastrutture non solo quelle più facilmente attribuibili a questo sostantivo in senso materiale, ma quelle che ne garantiscano la permanenza nell'area della competitività del mondo delle Regioni, non solo italiane, e, ove possibile, ne aumentino la competitività del tessuto regionale, come territorio, nei riguardi delle regioni d'Europa.
Quindi, pochi investimenti; inoltre, con un'efficienza della gestione degli stessi, e, in senso lato, delle risorse stanziate, che continua a rimanere, e quindi non è un aggravamento prodotto dall'attuale Amministrazione, certamente non si avverte alcun sintomo di miglioramento.
Infatti, se i dati in possesso di tutti noi sono corretti, continuiamo a vedere una capacità di rendere i liquidi non più di mille dei vecchi miliardi, o 500-600 milioni di euro, indipendentemente dagli stanziamenti.
Continua ad essere una macchina (macchina è un termine che non mi piace, visto che si riferisce alle persone), un meccanismo che ha molta difficoltà a trasformare gli stanziamenti, che sono molto onerosi qualunque ne sia la fonte, in liquidazioni.
I dati di fine marzo di quest'anno - se non ricordo male - portano intorno ai 100 milioni di euro, forse meno, quanto è stato stanziato, pur nell'ambito dell'esercizio provvisorio, il che significa che non ci sono ancora sintomi di efficienza nell'utilizzo delle risorse soprattutto di investimento, che sono esattamente più complesse, ma proprio per questo motivo dovrebbero essere quelle che trovano maggiore attenzione, sia in termini di risorse che in termini di gestione del personale, perché - punto n. 3 - il livello dei risconti attivi e dei risconti passivi è altissimo sfiorano entrambe le poste poco meno di 5 miliardi di euro, nonostante per legge se ne sia cambiata la classificazione e quindi in linea teorica per una riclassificazione diversa degli stessi almeno avrebbero dovuto diminuire.
Ripeto, anche questo è un classico delle Amministrazioni Pubbliche però il non porre un sistema di incentivazione o di misurazione ai direttori regionali e ai dirigenti regionali nella gestione di questi due fenomeni diventa una automatica incentivazione agli stanziamenti che poi trovano delle finalizzazioni in tempi assolutamente non accettabili, sia in senso di ragioneria che di costo delle risorse e soprattutto di efficacia per gli interventi che nel tempo l'Amministrazione regionale, sia come leggi che come Giunta, ha voluto identificare.
Mi aspetto che ci sia un sistema di misurazione, in questo caso parlo all'Assessore al personale, perché una volta che la riforma della legge del personale esistente sarà stata effettuata, alludo sia a quella delle direzioni ma soprattutto al tessuto di legge, alcuni elementi di meritocrazia vengano posti, non tutti i settori sono identici, non tutte le direzioni sono identiche, il collega Cavallera giustamente ha alluso agli effetti minori rispetto alle aspettative dell'impianto che le leggi Bassanini hanno avuto da quando più di dieci anni fa le prime ebbero vigore, io penso anche soprattutto agli effetti del decreto Amato, il quale se non sbaglio è del 92, il decreto 29, sono passati 15 anni, per carità,a alcuni effetti utilissimi nella distinzione tra il ruolo della politica e il ruolo della struttura hanno avuto efficacia, molto meno di quelli che credo il legislatore e molti di coloro che hanno operato nella pubblica Amministrazione a qualunque livello credo si augurerebbero.
I gestori dei fondi sono le strutture pubbliche; coloro che fanno il nostro lavoro devono indirizzare, definendone orientativamente i criteri gli schemi di applicazione, ma senza confondere, per una distinzione che a mio avviso è basilare, la definizione dei criteri dall'applicazione degli stessi, siano esse contributi siano essi consulenze, siano esse attività di natura diversa.
Allora, il porre attenzione al sistema dell'efficienza, dell'utilizzo delle risorse sia nell'Amministrazione pubblica- Assessore al personale che nella sanità è uno dei primi obiettivi che credo un Assessore al personale che nei suoi anni giovanili, prima di accorgersi che collaborare era più utile che testimoniare la sua appartenenza ad alcuni prodromi del partito Liberare, dovrebbe non aver del tutto dimenticato.
Ci aspettiamo nel prossimo futuro che alcuni sintomi ci inducano a pensare che gli studi giovanili fatti non abbiano del tutto perso alcuni ricordi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi. Nel contempo saluto una delegazione di studenti di Pinerolo, dove mi hanno anche detto che un familiare di uno degli studenti conosce bene il Consiglio regionale, quindi ha informazione in famiglia sul consiglio regionale.
Il dibattito generale è finito con la richiesta all'Assessore della replica sullo stesso.
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. Non entro nel merito della struttura e dell'impostazione del bilancio, perché in qualche modo l'ho fatto nella presentazione della legge finanziaria; ovviamente sono pronto, nel prosieguo della discussione, ad entrare nel merito delle singole questioni.
In questa brevissima replica, vorrei affrontare solo le questioni che sono state poste, in particolare dall'opposizione, molto specifiche e puntuali, sostanzialmente su tre temi: uno che abbiamo già affrontato in qualche modo anche nella prima parte, nella discussione della legge finanzia4ria, relativa alla tempistica, mi pare però che qui ci sia una novità che io sinceramente reputo interessante, che il Consigliere Cavallera ha presentato.
Un'altra questione nota e certamente da tenere sotto controllo, quella relativa all'indebitamento, alla questione più finanziaria in genere è la terza posta dal Presidente Burzi sulla nostra capacità di investimento. In merito alla prima questione, sulla tempistica abbiamo tutti convenuto, in testa il relatore Rabino, sia nella presentazione della legge finanziaria che nella presentazione del nostro bilancio di previsione 2007, che così come è oggi organizzato i tempi di approvazione dei nostri documenti non sono adeguati.
Anche qui, come ho ricordato, ciò avviene per un concatenarsi di questioni che condizionano una puntuale approvazione dei nostri documenti probabilmente - e il collega Conti sta lavorando in questa direzione - lo stesso DPFR è un documento troppo articolato e forse pesante dal punto di vista della discussione. Come dicevo, il collega sta lavorando per preparare un documento più snello, che sia effettivamente un contributo per la definizione delle linee strategiche, ma nulla più.
Da parte nostra, come Giunta, ci impegniamo a rispettare i tempi e quindi a cominciare, da quest'anno, la presentazione di un bilancio di assestamento che io credo meno problematico rispetto a quello degli anni precedenti, perché sostanzialmente non avremo una disponibilità molto significativa e, purtroppo, lo vedremo presto con la presentazione del bilancio consuntivo 2006.
Credo che, se il Consiglio riuscisse ad arrivare ad un'approvazione tempestiva dell'assestamento, potremmo veramente organizzare i nostri lavori per potere essere pronti con nostra legge finanziaria 2008 entro il 2007, come dovrebbe essere naturale.
Voglio però cogliere un riferimento che faceva il Consigliere Pichetto rispetto all'introduzione - non so in quale forma ma quello che mi interesse è la sostanza - di monitoraggi periodici sullo stato di avanzamento di attuazione del bilancio di previsione e anche di monitoraggio della parte relativa agli aspetti finanziari, cosa particolarmente importante che, come abbiamo detto, deve essere tenuta sotto controllo.
Io sono assolutamente d'accordo e disponibile. Secondo me è una cosa interessante, anche perché fornisce al Consiglio - io credo nella Commissione competente o nelle Commissioni competenti - uno stato di avanzamento di attuazione che mette nelle condizioni il Consiglio stesso e i Consiglieri di potere capire dove siamo e, soprattutto, anche di intervenire per migliorare e modificare la situazione. Per cui, se il Consiglio converrà su questa richiesta, dichiaro sin da ora la disponibilità della Giunta ad aderire.
La seconda questione è la questione finanziaria. Non entro nel dettaglio, credo di averlo già fatto nella presentazione della legge finanziaria. Certamente la situazione è delicata e va fatto un attento monitoraggio della situazione finanziaria. Ha perfettamente ragione il Consigliere Vignale, peraltro lo abbiamo già ricordato in tutte le sedi.
E' evidente che le difficoltà finanziarie dell'Amministrazione regionale si ripercuotono sull'intero sistema: è un circuito vizioso che si mette in movimento. Non credo opportuno e non la trovo neanche un'esercitazione particolarmente stimolante quella di andare a ricercare le responsabilità.
Certo, dobbiamo dire che la situazione ha origine almeno da tre fenomeni.
Il primo fenomeno, probabilmente il più rilevante e significativo, è quello legato ai ritardi con cui l'Amministrazione centrale onora i suoi debiti nei confronti delle Amministrazioni periferiche, a livello regionale e di enti locali. Lo abbiamo detto; qui forse ci si ferma e ci si sofferma troppo sui tre miliardi e 100 milioni, cifra importante, ma che comunque ha una sua genesi legata in particolare al sistema sanitario di partita corrente.
Per dire la verità, io sono anche abbastanza preoccupato dal miliardo e 100 milioni che l'Amministrazione regionale vanta sempre nei confronti dello Stato, somma che invece è sulla partita degli investimenti (per un totale complessivo di 4 miliardi e 200 milioni di crediti della Regione nei confronti dell'Amministrazione centrale). Trattandosi di partite per lo più vecchie, anche molto vecchie, e comunque in ritardo rispetto ad una regolare erogazione, tale situazione genera inevitabilmente difficoltà a cascata nel rispetto delle nostre scadenze, avendo ovviamente alcuni impegni in particolare legati al pagamento del personale e partite finanziarie, impegni che hanno delle priorità, per cui condizionano i successivi pagamenti.
Le iniziative che abbiamo messo in atto, sia dal punto di vista dell'Amministrazione regionale sia dal punto di vista del comparto della sanità, hanno migliorato la situazione. Certo, se non si risolverà a monte, in un arco di tempo temo piuttosto breve, potremmo ritrovarci nelle stesse situazioni.
Quali iniziative sono da porre (questo è il secondo elemento)? E' chiaro che un rispetto assoluto e rigoroso dei vincoli del Patto di stabilità contrae la spesa e correla meglio e in modo più rigoroso le entrate con le uscite.
Terzo elemento (sempre in estrema sintesi). E' evidente che nel passato risorse arrivato dallo Stato centrale e destinate al finanziamento di alcune specifiche attività che, in allora, non potevano essere ancora avviate, sono state utilizzate. così come la legge contabile permetteva per finanziare e sostenere le partite di nature corrente. Nel momento in cui partono le iniziative, è necessario trovare le risorse che sono già state utilizzate, quindi è chiaro che la coperta diventa corta conseguentemente, innesca un circuito che non si può più considerare virtuoso, nel momento in cui le risorse dal livello centrale non arrivano più con la stessa regolarità.
E' evidente che, non dico che mi ritengo preoccupato, ma certo ritengo necessario il massimo livello di attenzione su questo aspetto, perch attenzione è richiesta in relazione alle ovvie considerazioni che anche il Consigliere Vignale faceva sul peso degli oneri nel nostro bilancio.
Terza e ultima questione, che illustro brevemente, è quella legata alla nostra capacità di investimento. Certo oggi siamo ad un livello di investimento molto modesto rispetto agli stanziamenti di bilancio soprattutto in relazione al fatto che siamo in esercizio provvisorio e quindi non abbiamo ancora la possibilità di esprimere tutto il potenziale di spesa di investimento che il bilancio manifesta e che potremo esprimere solo a bilancio approvato.
Resta il fatto che, come è ovvio, rispetto ad un piano e ad un monte di investimenti significativo come quello di questo anno, ma anche significativo come quello degli anni passati, la capacità di spesa vera si limita a non più del 50-60% del volume messo a bilancio.
Da un certo punto di vista, questo è un aspetto positivo, nel senso che non mette nelle condizioni di fare tutto il debito, il mutuo che il nostro bilancio esprime nell'articolo 3 e nella sua modalità di finanziamento; nello stesso tempo è anche indice di una minore capacità di sviluppare tutte le iniziative e tutti gli investimenti che vengono espressi nel bilancio.
E' un limite? Non è un limite? Sinceramente, penso che sia un aspetto fisiologico che deve essere monitorato. E' chiaro che un'organizzazione amministrativa migliore influisce positivamente sulla nostra possibilità e sulla nostra capacità di realizzare gli investimenti inseriti a bilancio.
Ritengo che, in particolare sull'ambizioso Piano sanitario di investimenti sul patrimonio della sanità, si dovrà manifestare al meglio la capacità dell' amministrazione regionale di realizzare l'importante mole di interventi lì previsti.
evidente - questo riferimento è rivolto al Consigliere Burzi - che il nostro bilancio non tiene ancora conto, nel 2008 e nel 2009, degli investimenti per il prospettato piano sul patrimonio immobiliare semplicemente perché è ancora un'ipotesi in fase di definizione che, credo l'amministrazione regionale e la Giunta regionale assumeranno nella settimana prossima, e che avrà, a fronte degli investimenti, anche fonti per finanziare quegli investimenti.
Voglio ancora ricordare che nel bilancio che approveremo gli investimenti in sanità sono oltre 320 milioni di euro e buona parti di questi, perlomeno 220, possono essere tranquillamente considerati come risorse finanziarie per sostenere il piano degli investimenti prossimamente presentato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro terminata la fase antimeridiana del Consiglio regionale.
La seduta è sospesa e riprende alle ore 14.30, come da convocazione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.13)



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