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Dettaglio seduta n.180 del 10/04/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 14.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 14.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Buquicchio, Rutallo e Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Assestamento di bilancio

c) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 6 aprile 2007 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 8 deliberazioni del 12 marzo 2007.


Argomento: Commemorazioni

d) Comunicazione scomparsa ex Consigliere regionale, Giuseppe Bara


PRESIDENTE

Colleghi, mio malgrado, devo comunicare anche la scomparsa dell'avvocato Giuseppe Bara, Consigliere regionale della IV legislatura e dell'ultima fase della V legislatura. Stamani a Torino si sono svolti i funerali, ai quali, in rappresentanza del Consiglio regionale, ha partecipato il Vicepresidente Roberto Placido. Ai familiari abbiamo espresso le più sentite condoglianze in nome dell'intera Assemblea regionale.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 379 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 379 di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti. Gli emendamenti sono stati distribuiti. Nella scorsa seduta abbiamo approvato gli articoli dal n. 2 al n. 29 e dal n. 44 al n. 47.
Proporrei, quindi, di riprendere dall'articolo 30 ("Disposizioni in materia di personale e di organizzazione") in avanti.
ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 103 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: l'art. 30 è soppresso.
La parola alL'Assessore Peveraro per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Quest'emendamento sopprime l'articolo 30 e ripropone il finanziamento di queste spese del Consiglio, nel disegno di legge 380, generando anche la fonte delle entrate.
Sostanzialmente l'emendamento, così come era rappresentato nella legge finanziaria, non aveva l'adeguata copertura finanziaria. Il Vicepresidente Pichetto Fratin ce lo ha fatto rilevare e quindi sopprimiamo quest'articolo e lo riprendiamo nel disegno di legge n. 380, dandogli anche la fonte d'entrata.



PRESIDENTE

Ringrazio anche il Vicepresidente Pichetto Fratin per l'attenzione che ha dedicato a quest'aspetto, che tocca il funzionamento dei Gruppi consiliari.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103.
Il Consiglio approva.
Il Consigliere Pedrale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Vorrei sapere qual è esattamente il numero legale.



PRESIDENTE

In questo momento è 30.
ARTICOLO 31 (che diventa articolo 32) Non sono stati presentati emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Un brevissimo intervento solo per dare conto dell'importanza della riorganizzazione delle aree protette, non tanto dal punto di vista degli accorpamenti delle aree stesse, sulle quali ovviamente abbiamo delle idee un po' divergenti rispetto alla Giunta - comunque verranno confrontate in Commissione quando si discuterà del problema - quanto piuttosto per quanto riguarda la posizione giuridica di questo personale.
Quest'articolo va in tale direzione, nel senso che, essendo a carico della Regione tutte quelle che sono le spese, la verifica del Patto di stabilità avviene già a livello globale come Regione senza andarlo a verificare a livello di singolo Ente.
Questo, a mio avviso, potrebbe essere un punto di riferimento, da un lato, magari per accentrare l'erogazione di certi servizi e fare delle sinergie di zona e, dall'altro, per salvaguardare l'area protetta soprattutto come comunità del parco, poiché i Comuni locali ci tengono molto ad avere una voce in capitolo in queste aree protette, anche se ovviamente entro quelli che sono i limiti delle leggi istitutive che fissano dei paletti molto precisi.
Di conseguenza, colgo positivamente quest'emendamento, che peraltro ricalca anche cose già decise lo scorso anno o forse negli anni precedenti.
Tuttavia, vorrei porre all'attenzione dell'Assessore una terza via: tra lasciare tutto com'è o accorpare tutto in modo drastico, vedere di giocare molto sull'aspetto finanziario e sull'aspetto organizzativo-burocratico salvaguardando però anche le Autonomie locali, la possibilità di contare che c'è adesso da parte degli Enti locali. Se un domani, qualora tutto fosse di fatto regionalizzato, ci sarebbe una minore incidenza dell'Ente locale che rappresenta ovviamente le comunità locali, e in quello scenario naturalmente tutto sarebbe affidato alla disponibilità di rapporti, mentre sappiamo che non sempre tutto è idilliaco quando si centralizzano troppo i momenti decisionali.
Comunque, sono ovviamente osservazioni di larga massima che, da un lato condividono l'inserimento di quest'articolo e, dall'altro, rappresentano anche una prenotazione di dibattito quando andremo nelle Commissioni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 31, che diventa articolo 32.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 32 (che diventa articolo 34) Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Vorrei porre una domanda all'Assessore, in merito all'articolo 32: questa norma riguarda anche il personale dei parchi? Perché, così com'è scritto, riguarda la Dirigenza regionale. Vorrei sapere se magari, per analogia, potesse essere esteso anche al personale delle aree protette o meno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

No, questa è una norma tecnica che riguarda esclusivamente il personale regionale e consente l'utilizzo di quell'ammontare di fondi, già utilizzato sull'esercizio del 2006, anche per il 2007.
È escluso il personale di altri Enti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 32, che diventa articolo 34.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 33 (che diventa articolo 35) Indìco la votazione palese sull'articolo n. 33, che diventa articolo 35.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 34 Emendamento rubricato n. 95 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: l'art. 34 è così sostituito: "Articolo 34 (Stabilizzazione dei rapporti di lavoro) 1. La Regione avvia un processo di stabilizzazione del personale precario compresi i lavoratori del settore della sanità, nei limiti e con le modalità previste dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria per l'anno 2007).
2. La Giunta regionale, attraverso un confronto con le Organizzazioni Sindacali e sentiva la Commissione consiliare competente, predispone un piano annuale per dare attuazione alle finalità previste dal comma precedente".
Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro, per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
L'emendamento che viene presentato sostanzialmente integra quanto già riportato nella Finanziaria appunto all'articolo 34, nel senso che fa un preciso riferimento, così come il testo previgente, alla legge Finanziaria.
Come i Consiglieri sanno, la legge Finanziaria introduce alcuni elementi decisamente importanti in materia di stabilizzazione del lavoro in particolare per i tempi determinati che abbiano acquisito tre anni di attività continuativa con la Regione o che comunque abbiano, alla data del 26 settembre, stipulato un contratto con una durata complessiva di almeno tre anni.
Introduce altri elementi importanti di forme di stabilizzazione per il lavoro precario. In particolare, per tutte le Co.Co.Co, la norma introduce specificatamente un elemento di stabilizzazione laddove richiama la possibilità di riservare delle quote nell'ambito dei concorsi pubblici (quote non inferiori al 60%) a Co.Co.Co., ovvero a collaborazioni continuative.
Quest'emendamento - in particolare quest'articolo - sostanzialmente prevede per la Regione e i suoi Enti (ovviamente è incluso anche il sistema della sanità) l'individuazione di un percorso, in linea con la legge Finanziaria, per la stabilizzazione dei rapporti di lavori così come previsto, e dà sostanzialmente un mandato alla Giunta, di concerto con le organizzazioni sindacali, e avendo informato la Commissione competente, di predisporre un Piano annuale, ben sapendo che la stabilizzazione complessiva non potrà intervenire solo nell'arco di un solo anno, per raggiungere le finalità previste dalla legge finanziaria che qua, nella fattispecie, vengono fatte proprie dall'Amministrazione regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Vorrei porre solo una domanda all'Assessore: in questo processo di stabilizzazione rientrano anche i Co.Co.Co. alle dipendenze del Consiglio regionale, e quindi dei relativi Gruppi consiliari?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

La Finanziaria prevede esplicitamente l'esclusione da queste forme di stabilizzazione, quindi da queste quote riservate, di tutte le collaborazioni continuative finalizzate alle attività di carattere politico. Certamente, per quanto riguarda l'Amministrazione regionale sono le Co.Co.Co. che oggi sono inserite nell'ambito della Direzione Comunicazione; devo dire che hanno la stessa caratteristica - bisognerà valutare caso per caso - certamente anche le Co.Co.Co. del Consiglio regionale, per quanto attengono gli uffici dei Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Vorrei porre una domanda che, per analogia, credo possa ricalcare quella testé riportata dal collega Casoni.
Mi domando se anche per quanto riguarda le Co.Co.Co. nel settore della sanità ci sia una distinzione tra quelli che sono i rapporti di lavoro che attengono alle funzioni di gestione sanitaria ed altre che, all'interno della sanità, possono avere connotazioni di collaborazioni di carattere politico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Confermo che dovranno essere verificati, anche sul sistema della sanità, criteri e logiche che hanno un riferimento ben preciso: sostanzialmente, la Finanziaria non intende stabilizzare indistintamente tutti questi tipi di collaborazione. La Finanziaria puntualizza e focalizza giustamente, a mio avviso - un aspetto delicato di molte Co.Co.Co., che non riguarda, ovviamente, solo la Regione Piemonte, i suoi Enti e la sanità; sostanzialmente, sono collaborazioni che, di fatto, già oggi, sono esercitate sotto una forma di subordinazione, che dovrebbe essere esclusa proprio dalla natura stessa della Co.Co.Co. Quindi queste forme di lavoro che, in qualche modo, sono di carattere subordinato, devono essere regolarizzate. La Finanziaria va, dunque, in questa direzione e noi intendiamo seguire questa direzione, esaminando situazione per situazione sia per la Regione, sia per gli Enti strumentali che per il settore sanitario.
Come ho detto prima, bisogna fare una valutazione molto ponderata in relazione al fatto che comunque queste stabilizzazioni possono intervenire solo a fronte di un concorso pubblico, dove tu riservi una quota. Quindi dobbiamo necessariamente soddisfare un'esigenza più ampia, prevedendo anche l'assunzione dall'esterno di nuove risorse e di nuove forze.
Tant'è vero che il secondo comma del nostro articolo precisa che la Giunta è impegnata, con la Commissione e con le organizzazioni sindacali in un piano pluriennale di stabilizzazioni di questo tipo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Ritengo che questo sarà veramente un percorso molto importante ovviamente il confronto con le organizzazioni sindacali sarà significativo.
Naturalmente è una vicenda dalla quale si esce con una determinata coerenza, perché è chiaro che essendovi ottomila Comuni e più di cento tra Province e Regioni, bisognerebbe che tutti si comportassero in un determinato modo. Abbiamo già visto in altre situazioni come vanno a finire le cose.
Per consentire alla Commissione competente di svolgere un ruolo chiederei all'Assessore se è possibile avere questo "sentita" magari suddiviso in due fasi: una fase ascendente della decisione, quindi quando le cose s'impostano in un confronto con la Commissione; un passaggio finale, quando ci sarà la proposta finale della Giunta, per evitare che questo percorso diventi difficile da decifrare.
Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi, trattiamo una materia molto delicata e credo che tutti siamo interessati a che le questioni si evolvano nel migliore dei modi. Non c'è nessun'altra recondita motivazione, se non quella di dare un significato a "sentita la Commissione consiliare".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Clement.



CLEMENT Gian Piero

Credo che sia un articolo particolarmente importante della nostra legge finanziaria, come diceva l'Assessore Peveraro, perché recepisce un articolo della Finanziaria nazionale ed ha un significato politico molto importante.
Credo che da troppo tempo non si usava più discutere se non dal punto di vista delle filosofie, delle ideologie, delle scuole di pensiero rispetto alle forme di lavoro all'interno di quest'Aula. La Regione, con questa scelta, sceglie di percorrere quelle che sono le strade indicate dalla legge finanziaria e di avviare i processi di stabilizzazione.
Sicuramente sarà un percorso non facile, accidentato, che dovrà confrontarsi sicuramente con le proprie risorse e con le emendazioni sindacali. Credo che con l'aver messo nell'articolo della finanziaria "sentita la Commissione" s'intende un rapporto di confronto con la Commissione perché se avessimo scritto "informata" si faceva la comunicazione alla Commissione in itinere ma "sentita" vuol dire. Credo che tutte le volte che abbiamo trovato finora definizioni di questo genere presupponevano un certo tipo di rapporto con la Commissione, a partire dalla fase iniziale.
Credo che, pur recependo la soluzione del Consigliere Cavallera di un coinvolgimento forte della Commissione e valutandola in maniera positiva l'articolo possa rimanere così com'è.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Ritengo che, analogamente peraltro anche con altre correzioni che abbiamo apportato, "sentita" è qualcosa di più della parola "informata", ma preventivamente credo che risponda alle esigenze che il Consigliere Cavallera sollevava e non contrasta certamente con quello che veniva detto dal Consigliere Clement.
Quindi, aggiungerei all'emendamento "e sentita preventivamente la Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Consideriamo l'emendamento della Giunta regionale n. 95 riformulato con l'aggiunta della parola "preventivamente" dopo la parola "sentita" al comma due dell'emendamento.
L'emendamento è interamente sostitutivo dell'articolo 34. La sua approvazione comporterà l'approvazione del nuovo articolo 34.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 34, che diventa articolo 36, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 35 (che diventa articolo 37) Indìco la votazione palese sull'articolo 35 (che diventa articolo 37).
Il Consiglio approva.
Passiamo alla Sezione quarta, "Disposizioni in materia di diritti".
ARTICOLO 36 Indìco la votazione palese sull'articolo 36.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 37 Emendamento rubricato n. 56 presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: al comma 4 dell'articolo 37 dopo le parole "La Giunta regionale" sono aggiunte le parole "sentita la Commissione consiliare competente".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Quest'emendamento ricalca emendamenti già in precedenza presentati, che avevano trovato accoglimento da parte del Consiglio.
Ovviamente, in questo caso vi sono delle discrezionalità che riteniamo opportune, visto che è stato elaborato il Piano casa. Oltretutto, il fatto di consentire a chi ha un reddito non stabile di poter accedere, con questa garanzia, alla possibilità di essere finanziato, è anche un terreno tutto da esplorare a cui è giusto che partecipi anche il Consiglio.
Poi veda l'Assessore se la formulazione è questa o se vuole mettere "previa informazione". Si pronunci lei, Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Dico solo, per mantenere coerenza con l'intera struttura e considerarlo in modo diverso rispetto a quello dell'articolo 34 (per il quale abbiamo detto che il ragionamento è forse più complesso), metterei "previa informativa" o "previa informazione alla competente Commissione".



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, quindi possiamo considerare riformulato il suo emendamento, con l'aggiunta delle parole "previa informazione alla Commissione"?



CAVALLERA Ugo

Sono d'accordo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56, come riformulato, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 37, che diventa articolo 39 come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 57 presentato dai Consiglieri Cavallera, Pedrale e Cotto: dopo l'articolo 37 è aggiunto il seguente: "Art. 37 bis (Cofinanziamento per la realizzazione del nuovo complesso edilizio della scuola dell'obbligo del Comune di Viguzzolo - Al) 1. Per il cofinanziamento della realizzazione del nuovo complesso edilizio della scuola dell'obbligo del Comune di Viguzzolo - Al, la Giunta regionale è autorizzata a corrispondere un importo di euro 500.000,00 sulla base dello stato di avanzamento dei lavori di costruzione dell'edificio, con imputazione ad apposito capitolo istituito nell'UPB 32022 (Att. Culturali Spettacolo STR - Edilizia scolastica - Tit. II).
2. La maggior spesa prevista al precedente comma trova copertura finanziaria, mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato nell'UPB 09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Tit. II)".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Quest'emendamento tende a sottoporre all'attenzione del Consiglio il problema di un Comune che funge da centro zona nell'ambito della Provincia di Alessandria, che è il Comune di Viguzzolo, al termine della Valle Curone, naturalmente facendo riferimento anche ai Comuni circostanti.
Abbiamo poi presentato, Presidente, un altro emendamento che sposta questa proposta sugli accordi di programma. Per cui il problema rimane, ma verrà proposto sotto altra forma. Farò, quindi, un intervento esaustivo successivamente.
Quest'emendamento viene ritirato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cavallera.
L'emendamento è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
ARTICOLO 38 (che diventa articolo 40) Indìco la votazione palese sull'articolo 38, che diventa articolo 40.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, chiederei un'interruzione di cinque minuti per una breve Conferenza dei Capigruppo, per capire come intendiamo procedere con i nostri lavori, perché saremmo in tempo utile per convocare un Consiglio domani pomeriggio. Non vorrei poi che ci fossero fatte pressioni sulla settimana, visto che ad oggi non è convocato nulla per domani, e anche per capire oggi come si svolge la giornata e a che ora finiamo i lavori.
Noi abbiamo un atteggiamento responsabile e anche disponibile, per conosciuti i contorni delle convocazioni; altrimenti andiamo avanti senza sapere cosa succederà domani, giovedì e venerdì.
Chiederei quindi cinque minuti, che mi sembrano opportuni, per fare il punto della situazione.



PRESIDENTE

Se non ci sono osservazioni in senso contrario, la richiesta può essere accolta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.07 riprende alle ore 15.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ha riorganizzato i nostri lavori secondo le modalità che passo ad illustrarvi.
L'odierna seduta serale è sconvocata e prego i Presidenti dei Gruppi di informare i Consiglieri non presenti in aula.
Il Consiglio è convocato per domani alle ore 15.30 in seduta pomeridiana fino alle ore 20. Il Consiglio è altresì convocato giovedì mattina alle ore 10 e giovedì pomeriggio alle ore 14.30.
S'intendono sconvocate le Commissioni di domani pomeriggio e di giovedì, mattina e pomeriggio.
I Presidenti dei Gruppi, in questo modo, hanno anche inteso superare alcune osservazioni poste all'interno delle Commissioni circa l'opportunità di calendarizzare appuntamenti di Consiglio in concomitanza con appuntamenti congressuali o convegnistici organizzati dalla Giunta regionale.
Quindi, ribadisco che l'odierna seduta serale è annullata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 379 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2007" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo ad esaminare il disegno di legge n. 379, di cui al punto 2) all'o.d.g.
ARTICOLO 39 Emendamento rubricato n. 58 presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: al comma 1 dell'articolo 39 dopo le parole "della Giunta regionale" sono aggiunte le parole "sentita la Commissione consiliare competente".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, qui tocchiamo un aspetto molto delicato, che è quello degli oneri per acquisire determinate autorizzazioni, previo lo svolgimento di istruttorie.
Presidente, non vedo l'Assessore al bilancio, comunque, non importa, è adeguatamente supplito dall'Assessore all'ambiente.
Volevo porre una domanda più di carattere generale. Il Governo adesso ha approvato un provvedimento in base al quale si vuole ottenere l'autorizzazione ad attivare un'azienda nel giro di un giorno, di 24 ore ma direi "troppa grazia!", conoscendo come stanno le cose e da che punto partiamo.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, prego coloro che non sono interessati alla discussione di uscire dall'aula; questo vale anche per chi è collocato all'interno degli emicicli! Per cortesia, abbiamo una serie di articoli da esaminare, è difficile ascoltare, la Giunta è tenuta a rispondere alle osservazioni che vengono poste sugli emendamenti!



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo porre una questione di questo tipo: per le istruttorie, che poi, sfociano in autorizzazioni, ci sono, ovviamente, due tipi di esigenze.
La prima è quella dei tempi, che costituiscono, forse, uno degli aspetti negativi, se confrontiamo il Paese Italia (il Piemonte è all'interno dell'Italia) con gli altri Paesi europei. L'altra concerne il problema dei costi per predisporre gli atti da sottoporre ad istruttoria.
Noi sappiamo anche che c'è un principio generale secondo il quale se la Pubblica Amministrazione già dispone di dati è inutile che li richieda e che vengano duplicati, ma non è così. Se vogliamo usare un proverbio genovese, si dice che è il marinaio che rovina il porto, cioè probabilmente, nel passato, ci sono stati atteggiamenti da parte di alcuni proponenti che tendevano a non essere chiari nella proposizione degli impatti o delle conseguenze di determinate attività.
Adesso, leggendo un articolo di questo tipo, di per sé, si può dire che sia un articolo logico; alla fine, se si determina un'istruttoria, è necessario che ci sia un rimborso spese. Però, non vorrei che, dopo, nel momento in cui le questioni non hanno più quella centralità di attenzione che possono avere in sede legislativa, anche per la garanzia connaturata con il processo legislativo regionale, sia in termini di uffici, che di Commissione e di Aula, si perdesse di vista questa questione.
Quindi, volevo intervenire non tanto per discutere la configurazione dell'articolo, ma richiamare la delicatezza del soggetto: l'ARPA, che svolge funzioni importanti per conto della Regione, e la delicatezza dei soggetti imprese proponenti, relativamente alle loro attività lavorative e alla realizzazione di infrastrutture, a volte anche per conto della Pubblica Amministrazione in concessione, piuttosto che con altre formule amministrative, affinché non si esageri.
Alla fine, il rischio è legato al momento in cui si volesse cercare di contenere anche la dimensione organizzativa dell'ARPA. La stessa cosa, a mio avviso, è successa già per il CSI, dove quello che poteva essere un confronto con il mercato non c'è mai stato, se non raramente; di fatto avendo programmi spezzettati - qui parliamo di progetti e interventi - a loro volta coperti da risorse e rimborsi spese, alla fine, quasi quasi, non essendoci un costo, l'Amministrazione può dire che, intanto, è un'attività per conto di altri e "buonanotte"! No, invece, è un compito di istituto quello che svolge l'ARPA e, a mio avviso, dovrebbe essere quasi proprio una battaglia, cioè un impegno dell'Amministrazione regionale, della Giunta e dei suoi organi, "mettere il naso" in tutte le attività, anche degli organi che agiscono per conto della Regione, in modo che vengano svolte nel migliore dei modi, tempestivamente efficacemente e anche nel modo meno costoso.
Questo è il ragionamento che volevo fare. Poi, ovviamente, è stato presentato un emendamento per far tornare la questione in Commissione, mi auguro che venga accolto. Allora, quello che diciamo in questa sede, poi potrà essere ripetuto, al momento opportuno, in sede di Commissione.



PICHETTO FRATIN



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Intervengo solo per commentare un attimo l'intervento; poi, c'è un emendamento.
Consigliere Cavallera, qui siamo in sede di discussione della legge finanziaria, quindi parliamo da un punto di vista strettamente economico che, però, non è quello prevalente. La riflessione per cui ho portato in Giunta questa tipologia di emendamento nasce proprio dal fatto che talvolta, la gratuità crea, di fatto, un affollamento di richieste.
L'esempio che porto lei lo conosce molto bene: le richieste di individuazione dei siti per le antenne della telefonia, che nel 2004-2005 sono state moltissime, spesso, hanno anche bloccato i possibili processi autorizzativi, di diniego e di chiusura delle pratiche. Questo si verifica spesso quando, ovviamente, la richiesta di una valutazione è assolutamente gratuita.
Quindi, questo ha a che fare anche, a mio parere, con la semplificazione del percorso per chi ha veramente a cuore la conclusione per loro, ovviamente, ci si augura sia positiva - della richiesta avanzata.
È un punto delicato, però, in cui c'è un effetto di finanza anche positiva, ma, soprattutto, l'effetto di restringere, spesso anche con la leva del pagamento delle spese e del rimborso delle spese, un eccesso di richieste, tra virgolette, "gratuite" di valutazioni preventive, che non fa bene neanche alla nostra macchina.



PRESIDENTE

Qual è il parere sull'emendamento? La parola all'Assessore De Ruggiero.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Non avevo sotto mano l'emendamento.
Sono sempre assolutamente d'accordo, non c'è nessun problema a porre un "sentito". C'era una discussione sui diversi termini, ma il senso politico è chiaro, se non ho colto male.



PRESIDENTE

Quindi, è "previa informazione alla", Consigliere Cavallera?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Quindi, "previa informazione alla", correggerlo come gli altri.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 39, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 40 (che diventa articolo 42) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ci troviamo di fronte ad una sostituzione dell'articolo 38, della legge regionale n. 32 dell'82, che è quella di conservazione della natura.
Sappiamo che vi sono delle proposte di revisione globale di questa legge.
In sede di Finanziaria la Giunta regionale propone di anticipare una riforma della legge n. 32 limitatamente agli aspetti sanzionatori. Ci domandiamo: è necessario, oppure possiamo aspettare la revisione della legge n. 32? Anche se, ovviamente, la discussione della revisione della legge n. 32 implica un dibattito approfondito. Senz'altro ci saranno anche diversi punti di vista, diversi approcci.
Credo che, comunque, l'impianto della legge n. 32, per certi versi fino ad ora, abbia mantenuto la sua efficacia. Cercavo di confrontare i nuovi valori con quelli precedenti, anche con le nuove definizioni. Ci riserviamo sempre, su certi argomenti, di riproporre in aula le nostre considerazioni e poi di prendere in questa sede la decisione finale.
Abbiamo alcune perplessità a procedere in questo modo.
Possiamo sentire qualche precisazione da parte della Giunta ma comunque, sostanzialmente, ci sembra che alcune violazioni vengano sanzionate in modo più appesantito e altre trovino una configurazione che potrebbe dare luogo, e dà luogo senz'altro, ad alcune discussioni. Non è il caso adesso di impostare, nel merito, un dibattito articolato in questa sede. È chiaro che ci riserviamo, qualora non si condividessero, per le parti non condivise di questo articolo, di intervenire quando si discuterà nella Commissione competente la nuova legge n. 32. Sapete che gli aspetti sanzionatori, nelle leggi, soprattutto le sanzioni amministrative, sono sempre molto discutibili. Ovviamente, quando si tocca il cittadino nel portafoglio nascono dei problemi.
Per concludere, devo dire che le violazioni della legge n. 32 hanno sempre comportato una certa reazione da parte dei cittadini (forse il termine "sempre" è esagerato), diverse volte hanno avuto delle reazioni anche molto significative ed incisive. Vi era un'applicazione eccessivamente formalistica della norma per cui il contadino che lasciava l'auto nel passaggio per entrare nel proprio terreno - conosco dalle mie parti qualche caso - veniva sanzionato. Ovviamente era la Provincia che sapeva quante volte doveva intervenire per mediare. Qualche volta, in altre epoche, anche il sottoscritto era intervenuto ad annullare o raccomandare l'annullamento di certe sanzioni.
In teoria la sanzione, se applicata con criterio, se applicata come contrasto di sostanza e non formalistico alla violazione, va bene. Sotto questo profilo volevo cogliere l'occasione per far sì che ci sia una vigilanza dei vigilanti. "Quis custodiet ipsos custodes?", dicevano i latini. Una massima che deve sempre essere all'attenzione di coloro che hanno una responsabilità pubblica importante come quella di tutelare l'ambiente.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 40, che diventa articolo 42.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 41 (che diventa articolo 43) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Interverrei, se fosse possibile, contemporaneamente sull'articolo 41 e 42.
Per quanto riguarda l'articolo 41, è una formula "speditivi" per confermare la validità della legge regionale n. 42 del 2000, quindi non ci sono rilievi da formulare.
Per quanto riguarda la bonifica dei siti inquinati, è obbligatoria la scelta che fa la Giunta di contrattare un mutuo, un finanziamento che probabilmente lo Stato avrà dato sotto forma di controinteressi, con piani di ammortamento pluriennali.
Vorrei cogliere l'occasione per sottolineare una forte preoccupazione che ho io e che penso abbiano anche molti colleghi riguardo all'andamento della bonifica dell'ACNA di Cengio e Saliceto. Dico Cengio e Saliceto proprio perché il sito nazionale insiste sui due Comuni: uno in Liguria (Cengio) e uno in Piemonte (Saliceto). Secondo me, è stato un grave errore da parte del Governo, suddividere l'intervento in due modalità diverse ancorché la Regione Liguria possa aver chiesto la proroga dello stato di emergenza e il Piemonte no e ancorché la Liguria la pensi in un modo e il Piemonte in un altro, in quanto il problema è unico.
Noi adesso, signori, abbiamo dai 100 ai 200 mila metri cubi di terreno inquinato a Saliceto che deve essere bonificato. Con la collega Barassi tempo fa siamo andati in visita a Cengio e, passando di lì, abbiamo visto anche il sito di Pian Rocchetta (che è quello in Piemonte): ripeto, ci sono da 100 a 200 mila metri cubi di terreno ancora da bonificare! Siamo rimasti col cerino in mano. Ci promettono 20-30 milioni di euro per interventi in Piemonte. Signori, quando si parla di ACNA, non bisogna mai accettare il ricatto del contributo straordinario: prima si faccia la bonifica! Per la bonifica di Saliceto, dato è stato inquinato dalle vecchie produzioni ACNA, non si deve tirare fuori neanche una lira: quella deve rientrare nelle bonifiche che competono all'ACNA.
C'è il Commissario a Cengio? Benissimo, questo Commissario deve prendere questi 100 mila metri cubi di terra inquinati, portarli dentro lo stabilimento e metterli nella zona tombata, il cosiddetto Basso Piave, dove si farà la tombatura di alcuni milioni di metri cubi di rifiuti, che ovviamente si potevano portare via difficilmente e che quindi devono rimanere lì controllati nel tempo.
La situazione che si è creata a Saliceto è anche caratterizzata dalla pioggia di qualche contributo ai Comuni. Per carità, posso anche capire che il Comune abbia qualche problema e gli serva un aiuto per migliorare l'ambiente, per bonificare, per fare fogne, acquedotti, ben venga tutto però - attenzione - il primo obiettivo è sempre stato e deve rimanere la bonifica complessiva del sito, soprattutto di quelle parti che si era deciso di asportare (come a Pian Rocchetta).
Sotto questo profilo, siamo fortemente preoccupati. È stato un grave errore non aver portato avanti la bonifica di Cengio e Saliceto insieme e adesso dovremo adottare delle iniziative al riguardo. Personalmente, mi auguro che la Giunta regionale le adotti, anzi che la Giunta regionale prenda direttamente in mano il completamento della bonifica di Saliceto perché ovviamente i Comuni sono troppo piccoli per affrontare una simile problematica (a meno che non intervenga la Provincia, non ci sia una joint venture fra le Province del Bormida, ecc.).
Quello è un intervento da fare subito; poi c'è il problema dei sedimenti lungo il fiume, anche se buona parte dei problemi li ha anche risolti l'alluvione asportando in modo anomalo dei residui di microinquinanti che erano rimasti depositati.
In ogni caso, attenzione: abbiamo un grosso problema e a Saliceto c'è un'attesa da parte della gente. La gente comincia a essere sfiduciata e dice: "La bonifica, sul fronte piemontese, si è fermata".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 41, che diventa articolo 43.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 42 (che diventa articolo 44) Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Voglio fare un intervento sotto forma di una breve dichiarazione di voto.
Visto che la Presidente Bresso è al suo posto al centro dell'emiciclo voglio ricordare a lei l'importanza di far concludere la bonifica dell'ACNA in Piemonte a Saliceto, perché dopo tutto quello che è avvenuto in questi due anni, oggi come oggi abbiamo una grossa criticità.
Non c'è alcuna certezza rispetto ai 100-200 mila metri cubi di terreno inquinato di provenienza ACNA messi a Pian Rocchetta da portarsi dentro al sedime dell'ACNA - secondo l'intesa, a spese ACNA - per essere tombati laddove si tomberanno gli altri 2-3 milioni di metri cubi di rifiuti.
Questa è veramente un'urgenza. Quindi, Presidente e Assessore, usate tutti gli strumenti che avete a disposizione per l'emergenza delle bonifiche perché questo è il tassello finale della bonifica dei siti direttamente inquinati dall'ACNA; il resto lungo il corso del fiume è eventuale sedimento, ma quello è l'ultimo mucchio di terreno inquinato che qualora non si intervenisse direttamente, passerebbe ai posteri come un lascito poco simpatico. Peraltro, ci sarebbero ovviamente i giudizi negativi da parte della pubblica opinione, perché la Liguria si fa forte di avere ancora il Commissario, di avere ancora le risorse, di stare intervenendo, di essere lì pronta a ricostituire anche attività produttive mentre noi, a valle, con un palmo di naso, restiamo a guardare tutto questo, mantenendo la nostra quota residua di terreno inquinato.
È un problema. Fatevene carico, perché è un grosso problema.



PRESIDENTE

È un problema non nuovo, infatti commentavo che la Presidente Bresso era Assessore all'ambiente nei momenti massimi della questione ACNA.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 42, che diventa articolo 44.
Il Consiglio approva.
Adesso vi è una serie di emendamenti relativi all'introduzione dell'articolo 42 bis, ter e quater.
Emendamento rubricato n. 59 presentato dai Consiglieri Cavallera, Pedrale e Cotto: dopo l'articolo 42 è aggiunto il seguente: "Articolo 42 bis (Bonifica dell'area denominata 'Control Sonic' di Tortona Al) 1. Per completare la bonifica dell'area denominata 'Control Sonic' nel Comune di Tortona la Giunta regionale è autorizzata a corrispondere la somma di euro 1.500.000,00 con imputazione ad apposito capitolo istituito nell'UPB 22992 (Tutela ambientale Gestione rifiuti - Direzione - Tit. II) 2. La maggior spesa prevista al precedente comma trova copertura finanziaria, mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato nell'UPB 09012 (Bilanci e finanze - Bilanci - Tit. II)".
Ha chiesto la parola Consigliere Cavallera per l'illustrazione dell'emendamento n. 59; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Questo emendamento era stato presentato proprio per mettere in luce e dare risalto ad un problema che esiste sul territorio regionale riguardante i rifiuti radioattivi.
Di solito, noi ci concentriamo sui rifiuti radioattivi degli ex siti nucleari, come Trino, Saluggia e Boscomarengo (quest'ultimo è in fase di risoluzione) e non sottolineiamo in modo adeguato quei rifiuti radioattivi che originano dall'attività ospedaliera oppure altri rifiuti ovviamente a bassa radioattività generati da attività industriali.
In questo caso, noi abbiamo un sito nel Comune di Tortona dove vi sono rifiuti di questo tipo. Ho colto l'occasione di presentare questo emendamento, augurandomi che l'Assessore possa rassicurare non solo me, ma soprattutto la cittadinanza di Tortona e ovviamente tutto il Consiglio regionale, sul fatto che questo rientri certamente nell'elenco delle bonifiche (questo sì, perché c'è un'anagrafe delle bonifiche).
Ciò che però mi ha preoccupato è il fatto di considerare queste bonifiche di rifiuti a bassa radioattività come "normali bonifiche". Non lo sono, perché la radioattività, comunque, comporta l'applicazione della legge specifica sulla radioattività, che determina responsabilità ovviamente degli organi statali e non solo (non voglio buttare tutta la croce addosso alla Regione!). È certo che o si interviene - e siamo già dentro la legge delle bonifiche, qualora venisse considerata una legge sulle bonifiche - oppure quando discuteremo della nuova legge sulla radioattività, chiederò l'aggiunta di un emendamento (nel disegno di legge da me presentato non è previsto nulla, ma a questo punto potrebbe essere quella l'occasione) per istituire un fondo per concorrere anche alla bonifica di questi rifiuti radioattivi, che sono sì minori come rischio, ma hanno comunque il loro peso perché sono diffusi.
Noi abbiamo sempre rivolto la nostra attenzione verso Trino, Saluggia Boscomarengo, eccetera, e poi magari abbiamo altre realtà: ricordo, ad esempio, le rocce radioattive accumulate in un vecchio stabilimento siderurgico in una vallata alessandrina, mi riferisco a questo di Tortona ma ce se sono altri, basta sfogliare le anagrafi delle bonifiche senz'altro l'Assessore è più aggiornato di me.
Sarei disposto a ritirare l'emendamento se ci fosse un impegno o una rassicurazione in ordine all'obiettivo dell'eliminazione di questo cumulo di rifiuti radioattivi che credo, alla lunga, non faccia bene n all'ambiente, né alla popolazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente La mia richiesta prevede il ritiro dell'emendamento, ma solo per non creare percorsi differenti da una bonifica all'altra; nel senso che annualmente, come il collega Cavallera sa bene, viene stilato il programma delle bonifiche cosiddette regionali (non che siano di serie B, ma tutte a fondi regionali). Per quanto riguarda Tortona (Control Sonic), è una questione particolarmente delicata; va fatta una messa in sicurezza reale con un punto di responsabilità del privato oppure del privato "guardiano" del capannone. Ci sono, quindi, delle responsabilità e delle problematiche specifiche. Però è in cima alle nostre attenzioni.
Discuteremo, poi, delle priorità, ma soprattutto delle fattibilità degli interventi, perché credo che nella stesura del Programma regionale annuale di bonifiche, una delle variabili che fa testo sia proprio la fattibilità degli interventi.
Il punto è la Control Sonic, che è assolutamente alla nostra attenzione, pur con alcune delicatezze sulle responsabilità.
La mia richiesta, quindi, è di ritiro dell'emendamento per non creare percorsi diversi fra le varie necessità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Non ho difficoltà a ritirare l'emendamento, perché non voglio che si pensi che si voglia attivare percorsi particolari.
Però rinvio la problematica alla discussione in Commissione sulla muova legge sulla radioattività: mi auguro che in quella sede possano essere date delle indicazioni di fattibilità ravvicinate da parte dell'Assessore e della Giunta.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 59 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 82 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale e Ghiglia: dopo l'articolo 42 aggiungere il seguente articolo: "Art. 42 bis (Incentivi in materia di inquinamento ambientale).
1. La Regione Piemonte, nell'adottare politiche di contrasto all'inquinamento ambientale causato dall'emissione gassose nocive prodotte dal trasporto veicolare gommato, interviene per incentivare: a) la sostituzione di autoveicoli euro 0, 1, 2, che siano alimentati a benzina o a gasolio, con autoveicoli di nuova immatricolazione, dando priorità a quelli alimentati a GPL o metano; b) la conversione dell'impianto carburante a benzina con impianti GPL o metano.
2. Possono beneficiare dei contributi le imprese singole o associate e le cooperative che siano titolari del diritto di proprietà, ovvero di altro diritto reale di godimento sul mezzo gommato per il quale si richiede il contributo, con sede legale o operativa nella Regione Piemonte.
3. Per il biennio 2007-2008, agli oneri quantificati in 7.500.000,00 di euro annuo nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) 22042 (Tutela ambientale gestione rifiuti Risanamento acustico ed atmosferico Tit. II spese in conto capitale) del bilancio pluriennale 2006-2008 si provvede con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001 n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 83, che diventa articolo 45 presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale e Ghiglia: dopo l'articolo 42 aggiungere il seguente articolo: "Art. 42 bis (Incentivi in materia di inquinamento ambientale).
1. La Regione Piemonte, nell'adottare politiche di contrasto all'inquinamento ambientale causato dall'emissione gassose nocive prodotte dal trasporto veicolare gommato, interviene per incentivare: a) la sostituzione di autoveicoli euro 0, 1, 2, che siano alimentati a benzina o a gasolio, con autoveicoli di nuova immatricolazione, dando priorità a quelli alimentati a GPL o metano; b) la conversione dell'impianto carburante a benzina con impianti GPL o metano.
2. Possono beneficiare dei contributi le imprese singole o associate e le cooperative che siano titolari del diritto di proprietà, ovvero di altro diritto reale di godimento sul mezzo gommato per il quale si richiede il contributo, con sede legale o operativa nella Regione Piemonte.
3. Per il biennio 2007-2008, agli oneri quantificati in 250.000,00 di euro annuo nell'ambito della unità previsionale di base (UPB) 22042 (Tutela ambientale gestione rifiuti Risanamento acustico ed atmosferico Tit. II spese in conto capitale) del bilancio pluriennale 2006-2008 si provvede con le modalità previste dall'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001 n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni per l'illustrazione.



CASONI William

Sarò velocissimo, Presidente. Tra l'altro, intervengo anche in riferimento all'emendamento rubricato al n. 83.
Questo articolo chiede di aggiungere incentivi in materia di inquinamento ambientale e di includere le auto aziendali nella sostituzione dei cosiddetti blocchi Euro 0 e Euro 1.
Come è noto, sono stati dati dei fondi ai privati, mentre nessun fondo è stato dato alle aziende.
Sono due gli emendamenti, perché qualora venga respinto il primo, sul secondo c'è un accordo che è già stato raggiunto in sede di trattativa.
Comunque, l'emendamento n. 82 vuole stimolare l'Assessore a valutare se si possono aggiungere altri fondi oltre ai 250.000 che sono già inclusi nell'emendamento 83.



PRESIDENTE

È uno stimolo che chiede una reazione.
Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.
DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente Mi sembra che il punto politico-amministrativo sia molto chiaro ("politico" è una parola esagerata!): mostrare attenzione anche a forme di incentivazione non solo per il parco privato e pubblico, ma anche per quello aziendale.
Siamo ovviamente in fase di Finanziaria, quindi vanno raccolti gli input. È chiaro che, quando si parla di cifre, 7 milioni e mezzo sono una cosa, 250 mila sono tutt'altra cosa.
Ritengo che sia possibile accettare l'emendamento rubricato come n. 83 che serve, per usare il medesimo termine, come sollecitazione a trovare risorse adeguate a seguire questo fondo.
Sull'emendamento n. 82 esprimo parere negativo, mentre sull'emendamento n.
83 esprimo parere positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 83, che diventa articolo 45 il Consigliere Casoni si è già espresso.
Tale emendamento assumerà la posizione di articolo 42 bis.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83, sul quale l'Assessore De Ruggiero, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 43 (diventa articolo 46) Emendamento rubricato n. 10 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: all'articolo 43 sono aggiunti i seguenti commi: "9. All'articolo 5 comma 1, dopo la lettera c) è inserita la seguente lettera: 'd) essere in possesso di un diploma di laurea in tecnologie agroalimentari, tecnologie per la ristorazione, scienze dell'alimentazione o di altra laurea equipollente o di un diploma di tecnico nel settore alberghiero o di un diploma di qualifica triennale nel settore alberghiero o di una qualifica triennale regionale rilasciata da una struttura formativa accreditata dalla Regione Piemonte, ai sensi della L. 196/97'".
10. Il comma 2 dell'art. 5 della legge regionale 38/2006 è soppresso".
La parola all'Assessore Peveraro per l'illustrazione.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

Mi pare che su quest'emendamento, peraltro, vi sia un concorso di opinioni.
Come mai è ritirato?



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Di concerto con l'Assessore Pentenero, riteniamo di ripresentarlo, in modo più articolato, in un prossimo provvedimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 43, (diventa articolo 46), nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12 (diventa articolo 48) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: dopo l'articolo 43 è aggiunto il seguente: "Art. 43 bis (Modifiche alla l.r. 21/1997) 1. Il comma 3 dell'articolo 1 della l.r. 21/1997, come modificato dall'articolo 1 della l.r. 24/1999, è sostituito dal seguente: '3 Gli interventi sono attuati: a favore delle imprese artigiane, sia singole che associate o consorziate nonché a favore di imprese richiedenti che ottengono l'iscrizione presso il competente albo provinciale delle imprese artigiane entro dodici mesi dalla data di presentazione della domanda di intervento agevolativo. Le imprese beneficiarie devono avere la sede operativa nel territorio della Regione Piemonte a favore di altri soggetti pubblici o privati, individuati dalla Giunta regionale con i programmi di attuazione della presente legge, purché gli interventi siano comunque finalizzati al sostegno e allo sviluppo dei soggetti di cui alla lettera a).' 2. Al comma 1 dell'articolo 16 della l.r. 21/1997, come modificato dall'articolo 13 della l.r. 24/1999, dopo le parole 'la Regione promuove' sono inserite le seguenti ', anche agevolando lo sviluppo di progetti integrati con il concorso degli enti locali,"'.
La parola all'Assessore Peveraro per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 12.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento riguarda la legge 21 sull'artigianato. In particolare, i due commi riguardano il primo ampliare o, meglio, inserire tra i destinatari degli interventi previsti dalla legge 21 tutti i soggetti diversi dalle imprese purché, ovviamente, siano poi le imprese stesse a beneficiarne. Questo consente di poter far transitare le risorse e i fondi anche attraverso gli enti pubblici. Infatti, il comma due esplicita che per rispondere all'esigenza di un maggior coinvolgimento degli Enti locali nelle politiche di sostegno finanziario degli insediamenti artigiani, si rendono più flessibili le possibilità e le modalità d'applicazione dell'intervento in questione, prevedendo appunto la possibilità di utilizzare il tramite degli Enti locali per sostenere queste iniziative ai sensi della legge 21.



PRESIDENTE

Ci sono colleghi che desiderano intervenire sull'emendamento n. 12? La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Volevo solamente chiedere se con l'emendamento rubricato n. 12 ci riferiamo all'articolo 43 bis, perché bis è corretto, ma in realtà prima era scritto ter.



PRESIDENTE

È corretto come bis. Ha ragione, collega Cavallera, in ogni caso l'emendamento rubricato con il numero 12 è inerente alle "Modifiche alla legge regionale 21/1997".
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta di poter utilizzare anche i soggetti diversi dalle imprese stesse, purché gli ultimi beneficiari siano le imprese. Questo ci permette anche una diversa modalità di finanziamento del sostegno stesso, perch come sapete, a seguito della modifica della Corte Costituzionale l'intervento diretto sull'impresa privata attraverso un finanziamento è discutibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

La proposta è senz'altro interessante. Penso che possa spianare anche la strada ad una ricognizione, da parte della Giunta, di altre possibilità di interventi in altri settori, sempre finalizzati a predisporre infrastrutture o insediamenti produttivi e, in senso lato, naturalmente dove il destinatario finale pro tempore è senz'altro colui che utilizzerà il lotto o, in ogni modo, il contesto territoriale adeguatamente infrastrutturato. Ora, il mezzo, cioè l'intermediario, può essere l'ente pubblico territoriale.
È veramente una soluzione, a mio avviso, che merita tutta l'attenzione ma non soltanto in modo episodico. Non lo vediamo come una strada per aggirare l'ostacolo, ma come un'occasione per rendere possibili determinati interventi. Anche in altri casi, come il turismo piuttosto che l'attività produttiva in senso lato, vi possono essere grosse difficoltà ad intervenire proprio per questo nuovo dettato costituzionale, che ha frenato l'intervento previsto da molte leggi regionali. Quindi potrebbe essere addirittura una norma a regime, che potrebbe essere inserita nelle leggi di carattere generale che riguardano le attività produttive. Ovviamente dà una soluzione al problema specifico, ma penso che possa diventare anche un sistema.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, (diventa articolo 48). presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 60 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Cavallera e Cotto: dopo l'articolo 43 è aggiunto il seguente: "Articolo 43 bis (Modifica della legge regionale 29 dicembre 2006 n. 38 "Disciplina dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande') Al comma 3, dell'articolo 27, della legge regionale 29 dicembre 2006, n. 38 (Disciplina dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande) le parole: "entro mesi quattro" sono sostituite dalle seguenti: "entro mesi dodici'".
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente. Quando è stata approvata la legge 29/12/2006 si era previsto, con un dibattito molto interessante in Commissione (al di là dei contenuti, per le tesi diverse e contrapposte), se fosse il caso di concedere ai soggetti pubblici esercizi, che erano in possesso di doppia o tripla licenza, la possibilità di cedere la doppia o la tripla licenza entro quattro mesi, quale risarcimento per la liberalizzazione degli insediamenti.
Si stabilì il termine di quattro mesi dall'entrata in vigore.
Chiaramente i tempi e i meccanismi di divulgazione non sono stati così immediati anche da parte delle associazioni e ora, a pochi giorni dalla scadenza dei quattro mesi, si sta verificando, a livello piemontese, un po' la corsa al cedere o l'attesa all'ultimo momento per acquistare, svalutando anche di molto il valore di questo avviamento e, secondo la tesi di chi correttamente diceva che doveva esserci un risarcimento per questo avviamento, vanificando quello che era l'obiettivo.
Pertanto, l'emendamento rubricato al numero 60 ha il significato di prorogare i termini, se ritengono, da quattro mesi a dodici mesi, e dare un anno per fare questo. La scadenza, quindi, è a dicembre, salvo che la Giunta voglia mettere un termine diverso.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 61 presentato dai Consiglieri Pichetto Fratin Cavallera e Cotto: dopo l'articolo 43 è aggiunto il seguente: "Articolo 43 bis (Proroga del termine di cui all'articolo 6, comma 3, del regolamento regionale 9/R/2003 recante 'Norme per la disciplina della preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, relativamente all'attività di bar, piccola ristorazione e ristorazione tradizionale') 1. Il termine di cui all'articolo 6, comma 3, del regolamento regionale 9/R/2003, già modificato dall'articolo 27, comma 2, legge regionale 29 dicembre 2006 n. 38 (Disciplina dell'esercizio dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande) è prorogato al 1° luglio 2008".
La parola al Vicepresidente Pichetto Fratin, che interviene in qualità di Consigliere.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
Anche questa è una proroga, visto il successo della precedente, ma con l'aggravante di essere la proroga di una proroga della proroga, e riguarda l'applicazione del regolamento regionale di igiene e sanità su tutti i pubblici esercizi.
È un argomento che è stato dibattuto già in questo Consiglio e in Commissione. Siamo nella situazione dove il sistema dei pubblici esercizi non è completamente adeguato a livello piemontese; ancor più siamo in una situazione dove la risposta che viene dall'Assessorato è di giudizio e ponderazione da parte dei controllori delle ASL. Ma un numero così alto di ASL, non essendo una sola, lascia alla mercé di coloro che fanno le ispezioni il giudizio sulla bontà e sull'adeguatezza degli interventi per il rispetto della circolare.
Forse più che una proroga ci vorrebbe una revoca e una valutazione un po' più ponderata del tutto, ma noi ci limitiamo a dire che almeno venga data una proroga, se non la revoca complessiva del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 85 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: dopo l'articolo 43, aggiungere il seguente articolo 43 bis: al comma 2 dell'art. 27 della l.r. 38/06, le parole "al 1° luglio 2007" sono sostituite con le parole "al 31 dicembre 2007".
L'emendamento rubricato n. 85 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 100 (che diventa articolo 47) presentato dai Consiglieri Vignale, Muliere, Ferrero, Clement, Bizjak, Casoni, Ricca Robotti, Rossi e Guida: dopo l'articolo 43 aggiungere il seguente articolo 43 bis: "Art. 43 bis (Ampliamento di superficie e modifiche dei locali).
1. Al comma 2 dell'articolo 27 della l.r. 38/2006, le parole 'al 1° luglio 200' sono sostituite con le parole "al 31 dicembre 2007'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Intervengo io perché il collega Vignale non è presente.
Questo è un emendamento firmato da molti Presidenti di gruppo, quindi è un emendamento assolutamente trasversale. Non ha costi, quindi ci rimettiamo al Vicepresidente.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è positivo ed è frutto di un accordo dell'Aula.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100, (diventa articolo 47). sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Gli articoli dal n. 44 al n. 47, Sezione VIII, in materia di trasporti sono già stati approvati.
ARTICOLO 48 Emendamento rubricato n. 67 presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: al comma 1 dell'articolo 48 dopo le parole "La Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti parole "sentita la Commissione consiliare competente".
Si tratta dei soliti emendamenti che prevedono un ruolo consultivo informativo della Commissione consiliare.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, immagino che la Giunta, come ha fatto per gli altri emendamenti, accoglierà anche questo rubricato al n. 67, che recita la solita frase: "Sentita la Commissione consiliare competente". In questo caso è "previa informazione".
Vedo, Presidente, che lei sta convincendo l'Assessore, che era già convinto, perché...



PRESIDENTE

Scusi, collega Cotto, so quanto questo tema sia importante e necessiti di una condivisione bypartisan, per questo mi permettevo di entrare nel merito.



COTTO Mariangela

Spero che lei non vinca il premio Pinocchio per questa battuta, già il Vicepresidente ha avuto modo di sottolinearlo! Essendo questo l'anno europeo delle pari opportunità, è un motivo in più per informare la competente Commissione sui programmi della Giunta anche per tutte le persone che sono particolarmente sensibili a queste tematiche.
Voi sapete che tutte le Consigliere regionali sono impegnate nella Consulta delle elette e abbiamo avuto la soddisfazione di vedere che anche tantissimi colleghi sono sensibili a questo tema, anche per questo noi ci auguriamo che la risposta sia uguale a quella data agli altri emendamenti simili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Sicuramente è opportuno prevedere una qualche forma di consultazione e coinvolgimento della Commissione competente, anche perché ritengo opportuno, dopo alcuni anni di impegno da parte della precedente Giunta regionale, come di quella attuale, sulla pari opportunità, svolgere una sorta di monitoraggio e di report sulle modalità di utilizzo delle risorse relativamente a questo ambito, sull'efficacia ed efficienza che queste hanno generato. Oltre alla volontà, allo spirito e all'indirizzo politico ormai bypartisan, su questa partita, è necessario capire se alcuni metodi e strumenti utilizzati per avviare e consolidare la politica delle pari opportunità siano da mantenere o da modificare.
A volte, con il Vicepresidente Pichetto, si svolgono dei commenti su come, forse, occorrerebbe utilizzare e individuare strumenti che diano effetti maggiori, visto l'esborso e l'impegno finanziario che la Regione su questa partita, da anni, ormai, assegna a bilancio e si impegna politicamente a produrre.
È opportuno prevedere un passaggio in Commissione con un report dei risultati ottenuti e anche la sede dove, forse, è opportuno cominciare a individuare nuovi metodi e strumenti circa l'utilizzo delle risorse nell'ambito delle pari opportunità. Questo al di fuori di qualsiasi polemica, soltanto con l'obiettivo di aggiornare gli strumenti, di renderli più operativi, incisivi ed efficaci, sempre per il beneficio della comunità piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Resta una mia perplessità di fondo in merito all'inserimento in ogni iniziativa di competenza della Giunta di questa formula, che, mi permetto di dire, è un po' semplicistica e, in qualche modo, può non dico condizionare, ma limitare anche le competenze della Giunta stessa.
Tuttavia, proprio in relazione all'importanza dell'argomento e omogeneizzando la formula a quella che abbiamo già utilizzato per gli altri emendamenti, ovvero sostituendo la parola "sentita" con "previa informazione alla", il parere della Giunta è positivo.



PRESIDENTE

Con molta sensibilità istituzionale, la Giunta regionale ha accolto seppur riformulato, l'emendamento n. 67, pertanto provvedo a porlo in votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 67, riformulato, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 48 (diventa articolo 56), come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 49 (diventa articolo 57) Sull'articolo 49 non sono stati presentati emendamenti.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, qui torna attuale la discussione che avevamo già svolto a suo tempo quando, per legge, si era costituito il nuovo organismo che presiede e collabora con la Regione alle attività di internazionalizzazione.
Ora, noi avevamo espresso - se lo ricorderà l'Assessore Bairati - le nostre perplessità in ordine alla materia del turismo, nel senso che si diceva che, comunque, sarebbe stato opportuno, già a partire da quella sede, cercare di simulare l'andamento a regime di tutta la situazione, nel senso che ci sono delle attività, che qui vengono definite, che ovviamente, non possono essere trasferite all'organismo, al nuovo ICE regionale, definiamolo così, per intenderci, al nuovo Centro Estero multilaterale, che è stato costituito in Regione Piemonte; a questo punto doveva continuare a gestirli la Regione.
Quello che, adesso, rileggendo bene, ci preoccupa o, comunque, ci sorprende, o richiede un minimo di chiarimento il nuovo organismo che si prefigura di costituire.
Nella nostra Regione, in questi anni, abbiamo costituito parecchi organismi, società, consorzi, società-consortile o quant'altro.
Naturalmente, per certi versi, il mio intervento può avere anche una venatura, come ha, di autocritica.
Addirittura si fa riferimento - se non vado errato, non è materia di mia competenza - a quella parte di codice civile, di riforma del diritto societario che prevede la gestione separata, forse anche con bilancio separato, addirittura di eventuali ripiani di perdite e così via.
Desidererei un chiarimento finale da parte dell'Assessore Bairati sotto questo profilo.
È stato presentato, penso dall'Assessore al turismo, questa proposta abbiamo sia l'Assessore al Bilancio che l'Assessore all'internazionalizzazione, chiedo loro un'interpretazione ragionata dell'ipotesi che qui viene avanzata. Dopo un anno di lavoro sul nuovo soggetto dell'internazionalizzazione, i dubbi che qui emergono dovrebbero essere stati superati. Dateci qualche chiarimento.
In linea di principio, noi saremo contrari a costituire un nuovo organismo. Se proprio doveva sopravvivere, avevamo l'ATR: togliamoli la sua proiezione all'esterno, a livello internazionale, diamogliela al nuovo soggetto centro estero multilaterale della Regione, ma vorremmo capire effettivamente, cosa resta da fare, cosa non può gestire direttamente la Regione con i suoi uffici e questo fantomatico organismo cosa sarà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Per ribadire anche noi, tutto il Gruppo, la perplessità sull'inserimento di questo nuovo organismo che contraddice quanto annunciato ad inizio legislatura. Addirittura l'abolizione dell'ATR, quindi di organismi, di enti e di agenzie che si sovrapponevano sullo stesso ambito, sullo stesso argomento, fu uno dei grandi temi della campagna elettorale del centrosinistra. Dopo la creazione della società consortile per l'internazionalizzazione del sistema Piemonte, onestamente, non pensavamo che ci fosse la necessità di prevedere un nuovo organismo con specifici ambiti quando già, nella stessa struttura, nello stesso Assessorato al turismo, sicuramente, esistono le potenzialità, le possibilità per svolgere certe mansioni.
Tra l'altro, su questo argomento, ci piacerebbe anche conoscere l'opinione dell'Assessore competente, come si coordina e quale coerenza emerge - dopo aver abolito l'ATR, dopo aver approvato la nuova società consortile - prevedere un nuovo organismo di questa fattispecie. Da questo punto di vista, esprimiamo la nostra contrarietà.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Dovendo in parte ripetere cose che avevano già detto il Consigliere Cavallera e il Consigliere Pedrale, se volete parlo in dissenso. Se invece .



PRESIDENTE

No, perché è in sede di discussione.



BURZI Angelo

Posso intervenire? La trovo inusitatamente liberale e tollerante e questo fa bene sperare per il proseguo dei nostri lavori. Liberale forse è un po' eccessivo, ma è il primo martedì dopo Pasqua, quindi un aggettivo così si può anche regalare.
Ci rendiamo conto che ci sono tanti argomenti in discussione e mentre noi stiamo discutendo, si cerca anche di costruire ciò che, utilmente aiuterà questi due disegni di legge ad arrivare al loro termine. C'è un lavorio che non consente sempre a tutti di essere attenti.
Tuttavia credo che sul tema del turismo in senso lato, degli organismi inutili come qualcuno ha voluto, in certe fasi del dibattito politico definire tali, valga la pena soffermarsi. L'Assessorato al turismo è uno di quelli che ha la maggior connotazione di spesa diretta. Chi parla non ha cambiato opinione da quando era dall'altra parte non della barricata, ma del lavoro di quest'Aula. Continuo a pensare che la spesa diretta non sia una caratteristica che rende brillanti i bilanci di nessuna Giunta regionale.
Secondo me i bilanci della Giunta regionale dovrebbero essere contraddistinti da leggi di programmazione e di indirizzo e la spesa diretta non rientra in questa attività, quand'anche sia utilizzata al meglio. Nel caso specifico, il tema che stiamo sollevando ho anche qualche dubbio che sia sempre utilizzato al meglio. I dubbi che ho su questo eccellente utilizzo, magari sono condivisi anche da altri osservatori, non necessariamente e soltanto appartenenti all'opposizione.
Inviterei un attimo la Presidente, che su questo tema specifico si è fermata a lungo non soltanto in sede elettorale, a prestare attenzione.
Ogni tanto è bene soffermarsi su alcuni articoli e domandarsi perché si fanno determinate cose. Non che io pensi che la Giunta abbia inserito l'articolo 49 senza pensarci, tuttavia ci sembra che una riflessione connessa con le cose dette in campagna elettorale e con quanto è avvenuto in questi due primi anni di legislatura, farebbe piacere. Comunque ascoltiamo con una certa attenzione un chiarimento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

Non ho altre richieste di intervento.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Al di là delle osservazioni di carattere generale a cui faceva riferimento il Consigliere Burzi che possono essere oggetto di un dibattito specifico a cui non ci sottraiamo.
L'articolo 49 è stato inserito con una specifica finalità. Come ricorderete in sede di dibattito e poi di votazione e di approvazione della legge n. 13 sull'internazionalizzazione, all'interno dell'articolato vi era una serie di norme che prevedevano l'assorbimento delle funzioni di promozione sui mercati internazionali del settore turistico. Funzioni attualmente svolte dall'ATR. Quindi la normativa prevede l'assorbimento di queste funzioni e pone le basi per l'abolizione dell'ATR. Si apriva quindi, una questione di continuità riguardante il personale che attualmente è in funzione all'Osservatorio sul turismo. Funzione, quella della rivelazione dei dati statici delle presenze, obbligatoria a norma di legge.
L'articolo 49 non presuppone alcuna moltiplicazione di scatole o di soggetti in materia di turismo, ma costruisce l'indispensabile continuità perché l'Osservatorio e le persone che oggi vi lavorano possano continuare a svolgere la loro attività. In caso contrario saremmo in assenza della scatola giuridica che consentirebbe lo svolgimento di questa funzione.
Mentre, così come previsto dalla legge e così come previsto da un disegno più generale di semplificazione delle materie di promozione internazionale. Le residue funzioni dell'ATR verranno incorporate dalla nuova struttura, procedendo a quanto abbiamo previsto nella legge n. 13.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Non sono per nulla soddisfatto. L'Assessore Bairati sostiene che non c'è nulla di cui sorprendersi, invece ci tengo a ribadire in questa sede non soltanto il voto contrario, ma che le semplificazioni, le efficienze in senso lato, le continuità...
Ci sono dei lavori a progetto, ma ad un certo punto finiscono: prima o poi qualcuno dovrà spiegare che se i lavori sono connessi ad un progetto non possono essere, per loro natura, a tempo indeterminato, perché non esistono progetti a tempo indeterminato (non alludo necessariamente a questa attività, ma ad altre che la vedono direttamente impegnato in funzione di altre leggi che quest'aula qualche tempo fa ha approvato).
Un illustre Assessore, a suo tempo, disse che le efficienze a ridurre i membri di tutti i Consigli di Amministrazione, portandoli da 5 a 15 (come riduzione è una delle più efficaci!) coloro che sorridono sono quelli che hanno conosciuto l'illustre Assessore e lo hanno frequentato, quindi potrebbero testimoniare che la battuta non è affatto inventata (ha un nome un cognome e una data).
Può darsi che l'articolo che stiamo votando dia continuità e scatole giuridiche - su questo, ovviamente, come per altre cose, controlleremo - ma è certo che le attività di promozione di qualunque Giunta normalmente vengono difese, con una certa tenacia, dalle strutture e dagli Assessori che hanno deleghe in parte connesse alla promozione stessa.
Finora - questa Giunta non è, da questo punto di vista, particolarmente sorprendente - non ho visto nessuna Presidenza capace di riassumere in un'unica delega le attività di promozione, perché hanno alcune caratteristiche politicamente interessanti a cui né strutture né Assessori di qualunque colore politico, finora abbiamo visto rinunciare.
Spiace che anche questa Giunta non abbia per ora sintomatologia di particolare efficienza, come d'altronde la struttura complessiva della Finanziaria, per numero di articoli, e del bilancio, quando ci arriveremo connota con molta evidenza.
Qui votiamo particolarmente convinti in maniera contraria e temo spero di sbagliarmi, ma non credo che sarà così - che richiameremo l'Assessore Bairati fra qualche mese a resocontarci anche su questa cosa prevedo con una politica di annunci che poi si traduce con una certa difficoltà in fatti concreti. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo n. 49, che diventa articolo 57.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 86 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: dopo l'articolo 49, aggiungere il seguente articolo: "Art. 49 bis (Interventi per la messa in sicurezza delle piste da sci).
1. L'apertura al pubblico di una pista classificata è condizionata alla realizzazione, a cura del gestore, di un piano piste contenente le necessarie previsioni per la riduzione dei rischi connessi alle pratiche sportive previste sulla stessa.
2. Il Gestore, nelle figure professionali da lui proposte, è responsabile del piano pista e dell'idoneità del servizio di soccorso.
3. A norma dell'articolo 18, comma 1, della legge 363/2003, la Giunta regionale definisce con propria deliberazione ulteriori prescrizioni per garantire la sicurezza e il migliore utilizzo delle piste e degli impianti oltre a quelle già definite dalla normativa nazionale.
4. In particolare la Giunta regionale con propria deliberazione definisce i criteri per la classificazione delle piste in base al livello di difficoltà e ulteriori oneri a carico dei gestori degli impianti sciistici, ivi compresi gli oneri di manutenzione invernale ed estiva, ordinaria e straordinaria, di sorveglianza e controllo sulle condizioni di sicurezza delle piste, di allestimento dei servizi di soccorso e dei servizi di pista, di posizionamento della segnaletica, della palinatura e delle difese fisiche contro i pericoli esistenti, di segnalazione, di posizionamento e di utilizzo degli impianti di innevamento programmato, di collocazione delle informazioni pubblicitarie e di espletamento dei corsi di sci.
5. Al fine di realizzare gli obiettivi previsti dai precedenti articoli la Regione concede finanziamenti in conto capitale ai seguenti soggetti: Comunità Montane, Comuni, Associazioni, Cooperative e Società che operino con o senza scopo di lucro nell'ambito degli sport invernali.
6. I criteri per l'attribuzione di tali finanziamenti sono previamente stabiliti con deliberazione della Giunta regionale.
7. In attuazione dell'articolo 7, comma 5, della legge 363/2003, la Giunta regionale, nei limiti delle erogazioni statali, concede contributi ai gestori delle aree sciabili attrezzate che devono provvedere alla messa a norma delle piste da sci in esse contenute, secondo quanto previsto dalla normativa e dalle disposizioni attuative statali e regionali.
8. I criteri per l'assegnazione dei contributi di cui al presente articolo devono tenere conto, in ogni caso: a) del numero di chilometri di pista messi a norma b) delle spese effettivamente sostenute e documentate dal gestore.
9. Le risorse necessarie per l'attuazione del presente articolo comporta una spesa complessiva annuale pari a euro 3.500.000,00 per la cui copertura finanziaria si provvede nel seguente modo: per il biennio 2007-2008, agli oneri annui individuati, in termini di competenza, iscritti nelle UPB 21041 e 21042 del bilancio pluriennale 2007-2009 si provvede secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 87, presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: dopo l'articolo 49, aggiungere il seguente articolo: "Art. 49 ter (Piano triennale di intervento inerenti la sicurezza delle piste da sci).
1. La Regione, mediante programma triennale d'intervento approvato dalla Giunta regionale, promuove: a) il passaggio graduale del sistema piste da sci ai Comuni singoli o associati e alle Comunità Montane, da effettuarsi anche tramite società a capitale misto pubblico - privato, prevedendo la possibilità che le piste siano gestite mediante appalto o concessione a privati b) l'incremento dei livelli di sicurezza delle aree sciabili c) il miglioramento qualitativo degli impianti per la pratica degli sport invernali e delle relative attrezzature d) i servizi di soccorso per gli utenti e) gli interventi di manutenzione estiva delle piste f) la riqualificazione ambientale dei complessi sciistici esistenti.
2. Il programma triennale stabilisce gli obiettivi della Regione per il periodo di validità dello stesso, le relative linee di indirizzo e le concrete modalità di attuazione.
3. Durante il periodo di validità il programma può essere modificato con la stessa procedura prevista per l'approvazione.
4. Al fine di realizzare gli obiettivi previsti dal presente articolo la Regione concede finanziamenti in conto capitale ai seguenti soggetti: Comunità Montane, Comuni, Associazioni, Cooperative e Società che operino con o senza scopo di lucro nell'ambito degli sport invernali.
5. La Regione può garantire i finanziamenti erogati dagli Istituti di credito ai soggetti di cui al comma precedente tramite fideiussione.
6. I limiti e modalità di concessione delle garanzie fideiussorie sono previamente stabiliti dalla Regione.
7. Le risorse necessarie per l'attuazione del presente articolo comporta una spesa complessiva pari a euro 10.000.000,00 per la cui copertura finanziaria si provvede nel seguente modo: per il biennio 2008/2009, agli oneri annui individuati, in termini di competenza, iscritti nelle UPB 21041 e 21042 del bilancio pluriennale 2007/2009 si provvede secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 88 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: dopo l'articolo 49, aggiungere il seguente articolo: "Art. 49 quater (Fondo spese di gestione inerenti attività ed interventi sulle piste da sci).
1. La Regione Piemonte, in virtù della qualificazione turistica dei territori che gli impianti di risalita e le piste da fondo offrono costituisce un apposito "fondo per le spese di gestione annue".
2. A tali finanziamenti potranno accedere i seguenti soggetti: Comunità Montane, Comuni, Associazioni, Cooperative e Società che operino con o senza scopo di lucro nell'ambito degli sport invernali ovvero i soggetti gestori di comprensori.
3. Le stazioni sciistiche piccole o medie, così come definite al successivo comma, godono di una maggiore priorità ai fini dell'individuazione dei destinatari dei finanziamenti regionali.
4. Sono definiti piccoli o medi tutti quei comprensori sciistici con non più di 13 impianti di risalita a fune.
5. I criteri per l'assegnazione dei finanziamenti sono stabiliti con deliberazione della Giunta regionale e terranno in considerazione in particolare modo: a) il numero di impianti di risalita a fune b) i chilometri di pista innevata e di impianti di innevamento artificiale c) il numero di impianti di risalita a fune le cui piste siano per un minimo dell'60% ad un'altezza non inferiore a 1.100 metri, per quanto riguarda le piste da discesa d) la superficie di estensione delle piste da fondo posizionate per un minimo del 60% ad un'altezza non inferiore a 1.000 metri, per quanto riguarda lo sci da fondo.
6. Il contributo annuale che i soggetti indicati al comma 2 possono ricevere non può inderogabilmente superare il 40% delle spese complessive sostenute per la gestione.
7. Le spese di gestione ammesse a contributo sono: a) avviamento e sostegno della scuola sci e dell'attività di ristorazione b) campagne pubblicitarie e comunicazione mediatica volta a promuovere il comprensorio sciistico interessato c) rimborso ad associazioni, cooperative o singoli soggetti che svolgono una delle attività di operatore di primo soccorso oppure di figure intermedie per la manutenzione, battitura, innevamento e preparazione delle piste d) manutenzione impianti di risalita a fune e) disbrigo di pratiche burocratiche e consulenze commerciali f) lavori di ristrutturazione e di ammodernamento di eventuali locali macchine o rifugi di proprietà dei gestori degli impianti g) ogni altra voce di spesa che possa essere ricondotta alla naturale gestione e funzionamento di una stazione sciistica.
8. Le risorse necessarie per l'attuazione del presente articolo comporta una spesa complessiva annuale paria a euro 1.000.000,00 per la cui copertura finanziaria si provvede nel seguente modo: per il biennio 2008 2009, agli oneri annui individuati, in termini di competenza, iscritti nelle UPB 21041 e 21042 del bilancio pluriennale 2007-2009 si provvede secondo le modalità dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001 n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte) e dall'articolo 30 della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Emendamento rubricato n. 89 presentato dai Consiglieri Vignale, Casoni e Ghiglia: dopo l'articolo 49, aggiungere il seguente articolo: "Art. 49 quinques (Interventi straordinari a sostegno dei gestori degli impianti da sci per eventi di siccità nevosa) 1. La Regione Piemonte a fronte di una conclamata siccità e povertà di nevicate della stagione invernale 2006-2007 interviene a favore delle stazioni sciistiche, siano esse in forma singola od associata, di natura privata, pubblica oppure mista, erogando contributi fino ad un massimo pari al 50% degli introiti ricavati nella stagione immediatamente precedente sempre che nella medesima non si sia riscontrata uguale siccità nevosa.
2. I soggetti destinatari dei contributi di cui al comma 1 sono i seguenti: Comunità Montane, Comuni, Associazioni, Cooperative e Società che operino con o senza scopo di lucro nell'ambito degli sport invernali.
3. Le risorse necessarie per l'attuazione del presente articolo comportano una spesa complessiva pari a euro 1.000.000,00 da ripartire tra i soggetti di cui al comma 2 sulla base di criteri individuati dalla Giunta regionale approvati entro 60 giorni dalla fine della stagione invernale ritenuta straordinariamente povera di precipitazioni nevose".
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.
Se ritiene, possiamo fare un'illustrazione e una discussione unitaria per tutti gli emendamenti. Come preferisce.



CASONI William

Vedremo come si sviluppa il ragionamento e se vorranno intervenire altri colleghi.
Veniamo da una stagione particolarmente critica dal punto di vista meteorologico per le stazioni sciistiche. Le previsioni che forniscono gli organismi mondiali dicono che tra circa cinquanta o cent'anni probabilmente non ci sarà più neve in Piemonte: va da sé, quindi, che non avremo più di questi problemi.
Però, è un dato di fatto che oggi centinaia se non migliaia di famiglie piemontesi sono in grande difficoltà, perché questo comparto sta registrando logicamente una battuta di arresto molto forte, con scompensi economici che gravano sugli operatori degli impianti, sui valori economici dei territori che vivono sul turismo invernale, ma anche su tutto l'indotto che questi rappresentano in termini di movimentazioni, di economia e di posti di lavoro.
Mettere in sicurezza le piste da sci, potrebbe rappresentare un bene per la salute. Noi riteniamo che questo sia un intervento a cavallo con la sanità, nel senso che, come tentiamo di ridurre gli incidenti automobilistici attraverso le campagne di sicurezza stradale, altrettanto dovremo fare con le piste da sci, visti i troppi incidenti pericolosi che ogni inverno accadono (anche in questo, pure in assenza di neve).
Se non si vuole intervenire sulle strutture, se non si vogliono aiutare le famiglie dei dipendenti di queste società in crisi, se non si crede come ci pare di capire, di prevedere nemmeno una lira sullo sviluppo turistico delle stazioni sciistiche montane piemontesi, perlomeno si stanzino dei fondi per mettere in sicurezza le piste da sci.
Questi soldi andrebbero a vantaggio della salute di tutti coloro che frequentano le piste da sci, e non credo che questo intervento sia in contrasto con altre linee su cui non crediamo, ma questa Giunta fa credere che si attueranno.
Non vediamo un grande impegno nel sostenere queste stazioni invernali che veramente versano in grandissima difficoltà. Forse perché sono lontane da Torino. Forse perché a Torino questo tema non è molto sentito. Ma se andate in queste località e parlate con le famiglie, vi accorgerete che chi non ha licenziato lo sta per fare; chi aveva un reddito non lo avrà più.
Stanziate dei soldi per mettere in sicurezza le piste.
Poiché anche questa è una responsabilità delle società che gestiscono gli impianti, penso sia doveroso che la Giunta se ne faccia carico.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro, che interviene sugli emendamenti n.
86, 87, 88 e 89.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il parere è negativo.
Peraltro, il problema che viene sollevato da questi emendamenti, meglio esplicitato dal Consigliere Casoni nel suo intervento, è un problema ben presente all'amministrazione regionale. Tant'è vero che, in particolare con Limone Piemonte è già stato avviato un tavolo che nella settimana prossima avrà un'ulteriore sede di approfondimento per una verifica, bench mi renda conto che è solo una parte del problema.
Abbiamo anche incontrato gli esponenti di Macugnaga e con loro abbiamo avviato un ragionamento sulle prospettive di un settore in crisi, che temo stia diventando strutturale, non solo una crisi legata all'instabilità metereologica.
Il problema esiste, è noto e sarà affrontato con i tempi e le modalità che stabiliremo nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 50 Emendamento rubricato n. 68 presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: modifica dell'articolo 50: alla lettera d bis), del comma 2, dell'articolo 6, della l.r. 59/1979 sostituita dal comma 1 dell'articolo 50 dopo le parole "dalla Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti "sentita la Commissione consiliare competente".
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Quest'emendamento è uguale a quelli che abbiamo espressamente presentato per coinvolgere maggiormente la Commissione.
È un argomento che ci sta particolarmente a cuore. Prima si diceva che non c'è più neve sulle montagne. Ora ci riferiamo allo sgombero di neve che diventa un problema per tanti Comuni.
Quindi, ci pare giusto, nel programma che viene elaborato, "sentire" la Commissione per avere anche dalla Commissione stessa, che rappresenta un po' tutto il territorio regionale, quegli utili suggerimenti che possono permettere anche alla Giunta di lavorare meglio.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Con la solita modifica, ritengo possibile l'approvazione dell'emendamento, quindi il parere è positivo se si sostituisce "sentita" con "previa informativa alla".



PRESIDENTE

L'emendamento n. 68 è così riformulato: le parole "sentita la Commissione consiliare competente" sono sostituite con le parole "previa informativa alla Commissione consiliare competente".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68, come riformulato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 50, che diventa articolo 58, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 Emendamento rubricato n. 69 presentato dai Consiglieri Ferrero, Cavallera e Cotto: l'articolo 51 è sostituito dal seguente: "Art. 51 (Piani comunali di rilocalizzazione degli immobili a rischio idraulico ed idrogeologico) 1. Al fine dell'attuazione dei piani comunali di rilocalizzazione degli immobili a rischio idraulico e idrogeologico, previsti dalla delibera della Giunta regionale n. 53-10220 del 1° agosto 2003, la Giunta regionale è autorizzata a corrispondere la somma di euro 20.000.000,00 con imputazione ad apposito capitolo istituito nell'UPB 23012 (Difesa del suolo Difesa assetto idrogeologico Tit. II).
2. Per gli anni 2008 e 2009, il capitolo di cui al precedente comma, è integrato con gli introiti derivanti dalla gestione del demanio idrico destinati ai sensi dell'articolo 67, comma 6, del decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (Norme in materia ambientale) all'attuazione dei piani comunali di cui al comma 1, nella misura del 60 per cento dei proventi da canoni per servitù e pertinenze demaniali e da estrazioni di materiale litoide, eventualmente integrati con altri fondi.
3. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente definisce con propri provvedimenti la programmazione e la gestione degli interventi.
4. La maggior spesa prevista al comma 1 trova copertura finanziaria mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato, nell'UPB 09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Tit. II)".
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Anche su quest'argomento, c'è una strana simmetria di comportamento da parte della Giunta regionale. Nel senso che si prevedono piani comunali di collocazione degli immobili a rischio idraulico e idrogeologico.
L'auspicio, la proposta e la programmazione sono sicuramente lodevoli, ma ancora una volta si ignora la causa e i rischi per cui questi immobili sono a rischio idraulico e idrogeologico, ed è la totale mancanza di manutenzione ordinaria dei principali corsi d'acqua in Piemonte.
Questo articolo 51 stride e va in contrasto con la totale mancanza all'interno della sezione 11: "Disposizioni in materia di difesa del suolo", di qualsiasi disposizione che abbiamo da tempo auspicato in Commissione - ormai da due anni, ma che purtroppo non emerge - cioè quello della realizzazione del piano pluriennale di manutenzione dei corsi d'acqua che era stato approvato dalla Regione Piemonte, dall'AIPO due anni e mezzo fa e di cui risulta lettera morta.
Quindi, o vi è una garanzia che questo piano entri in funzione nell'arco del 2007, sfruttando il periodo di siccità estiva, e quindi di intervento dei corsi d'acqua, oppure bisognerà prevedere delle disposizioni in materia di manutenzione ordinaria dei fiumi, disposizioni di urgenza.
Ci risulta e ci sembra che sicuramente in un caso non c'è, perché non vediamo disposizioni in materia di manutenzione dei corsi d'acqua e dall'altro, non abbiamo notizia che l'Autorità di Bacino, in accordo con l'AIPO e le rispettive Regioni, abbia dato il nullaosta e il via a questo piano pluriennale di manutenzione ordinaria dei fiumi, che avrebbe sicuramente dato una risposta significativa ed importante ai rischi di alluvione che permangono drammaticamente su tutto il Piemonte.
Tra l'altro, in questa maniera, utilizzando la deliberazione della precedente Giunta regionale dell'allora Assessore Ferrero, avremmo anche potuto ottenere degli introiti da parte della Regione, da poter riutilizzare sempre a finalità di difesa idraulica sul territorio.
Ovviamente, il materiale litoide che verrebbe asportato attraverso questa attività di corretta manutenzione dei fiumi, avrebbe un canone ed un costo che gli operatori dovrebbero pagare al Demanio regionale.
Purtroppo vediamo che, da un lato, non c'è questa programmazione e neanche una volontà di disposizioni di urgenza su un argomento così delicato e così fondamentale per l'esigenza di milioni di persone della nostra comunità, come, dall'altro, si sottovaluta la possibilità di utilizzare queste risorse che arrivano dai proventi della manutenzione dei fiumi, proprio per le finalità di difesa delle comunità rivierasche o degli stessi finanziamenti per i piani comunali di rilocalizzazione degli immobili a rischio idraulico.
Credo che dopo due anni si doveva prevedere qualche disposizione in oggetto, e comune sarebbe opportuno che da parte della Presidente ci fosse una risposta su come si intendano affrontare i rischi alluvionali sull'intero territorio piemontese. Non è una banalità, purtroppo in quest'Aula si sottovaluta spesso questo argomento.
Chi proviene dalle Province colpite, purtroppo in due anni, da eventi alluvionali, sa cosa significa questo tipo di eventi, sia da un punto di vista ambientale e idrogeologico, sia da un punto di vista economico e sociale.
È una ferita che lacera intere comunità, che impoverisce economie e territori su cui poi ci vogliono anni di impegno e di attività, oltre che di interventi economici, per sostenere le attività imprenditoriali del posto, per rilanciare l'economia di quelle zone. La cosa grave è che gli eventi alluvionali provocano - e questo è un discorso che interessa qualsiasi tipo di maggioranza, o che dovrebbe interessare qualsiasi tipo di maggioranza o di Giunta regionale - la rottura di un atteggiamento di fiducia verso le Istituzioni. Quando ci sono state le alluvioni, tutto il Consiglio regionale è stato accusato, da grandi fette della popolazione piemontese, di essere un organismo incapace, immobile ed inerte nell'affrontare i rischi dell'alluvione.
Vedo che, a distanza di due anni, quel grido di dolore e quelle proteste, a volte anche dure ma giustificate, da parte della popolazione piemontese che è stata colpita dall'alluvione, sono rimaste inascoltate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Vorrei concentrarmi soprattutto su alcune questioni specifiche, facendo una premessa. Il disegno di legge finanziario è uscito dalla Giunta con 12 articoli. Adesso siamo a 53 articoli. Questi difetti della legislazione nazionale sono copiati anche a livello regionale, per cui abbiamo veramente delle finanziarie omnibus. Quindi, ci sia consentito, Presidente, di presentare a volte qualche emendamento, ma naturalmente il rapporto rispetto all'inclinazione ad aumentare gli articoli della Giunta è tre a uno o quattro a uno. Quindi, vince sempre la Giunta la battaglia per aumentare il numero degli articoli.
Detto questo ho già sollecitato il Vicepresidente Peveraro sulle rilocalizzazioni che riguardano le imprese post-alluvione 2000, il quale aveva preso l'impegno di organizzare un incontro, essendo una competenza che riguarda mutui bancari. Vi è un articolo già nella Finanziaria che riguardava l'aspetto fiscale dell'IRAP. Peraltro, c'è già stato il competente comunicato del padrino o della madrina dell'emendamento, quindi il Piemonte è già stato informato.
Per quanto riguarda le questioni di cui adesso si parla, cioè le rilocalizzazioni, credo che la proposta della collega Ferrero sia realistica: o si interviene in modo massiccio con cifre rilevanti, come sono qui, oppure i rischi non si eliminano e, anziché intervenire in modo molto episodico, tanto vale domandarsi se sia il caso. È sempre meglio che niente, però è chiaro che occorrono interventi massicci.
Voglio ricordare che ci sono alcuni nodi idraulici che tutti i giorni e ogni settimana richiamano la nostra attenzione. Mi riferisco al nodo idraulico di Ivrea, di cui ho letto recentemente; al nodo idraulico di Casale; a quello di Alessandria, cioè il famoso ponte. Qui certamente l'Amministrazione uscente di Alessandria non è riuscita ad affrontare il problema. Forse la Regione, né prima né dopo, gli ha dato una grande mano nel senso che con il discorso dell'Autorità di Bacino dell'AIPO e della Commissione dei Beni culturali, siamo arrivati al punto che alcuni nodi critici ancora sono tali.
Senza fare di tutta l'erba un fascio, domando all'Assessore, ferme restando le difficoltà riscontrate negli ultimi mesi - e l'Assessore ci darà atto che noi siamo stati tranquilli, nel senso che ci rendevamo conto di queste difficoltà - se adesso l'emergenza è superata. Ci attendiamo veramente un rilancio di iniziative su tutti i fronti per intervenire, sia a livello di sistema con la pulitura dei corsi d'acqua dov'è necessario sia con le opere e i nodi idraulici su cui completare gli interventi.
Abbiamo la netta sensazione che occorrano risorse.
Vorrei rivolgere una domanda all'Assessore e a tutta la Giunta regionale. Al termine dei cinque anni di mandato, la Giunta regionale del Piemonte, che pur nel suo programma aveva dedicato grande attenzione all'ambiente, al territorio e al reticolo idrografico, a che livello di spesa pensa di arrivare? Siamo già al 2007. Non si può fare tutto nell'ultimo anno. Queste opere sono complesse e devono essere fatte gradualmente, perché la capacità di intervento è limitata da parte del sistema, però, è un sistema che non va fermato.
Ad oggi, i Comitati degli alluvionati sono ancora in agitazione: Casale, Alessandria, l'altro giorno ho letto di Ivrea e quant'altro. Le proteste del Comitato possono essere paragonate alla febbre quando insorge una malattia nell'organismo, cioè nel corpo ambientale, nel sistema idrogeologico.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Le sollecitazioni provenienti dai due Consiglieri mi inducono ad una riflessione.
È la prima volta dall'alluvione del 1994 che una legge finanziaria regionale pone dei fondi per la rilocalizzazione. Mi rendo conto che sono ancora fondi limitati, perché porre l'intervento soltanto nel 60% dei canoni idrici di competenza di opere pubbliche costituisce, probabilmente una somma ancora troppo bassa, però, è un inizio. Fino ad ora, non si era visto un simile intervento, in quanto ho esaminato i cinque anni precedenti e non ho individuato fondi per le rilocalizzazioni. Abbiamo discusso della questione anche in sede di Commissione - il Consigliere si ricorda - questa è una partenza possibile, tenendo conto dei fondi regionali, perché noi abbiamo avuto dei fondi per le rilocalizzazioni, ma provenienti dallo Stato.
Adesso, con questa somma possiamo aderire alle iniziative dei Comuni che possono dar vita ai piani di rilocalizzazione, e individuare ulteriori somme, perché mi rendo perfettamente conto che gli interventi sono più numerosi della somma che noi abbiamo posto. Mi rendo altresì conto che gli interventi di difesa del suolo sono di carattere complessivo, la rilocalizzazione non è che una di queste.
Nonostante i due anni di totale passività da parte dell'Autorità di bacino, che sta vivendo una modifica sostanziale della sua struttura giuridica, ritengo significativo aver raggiunto un accordo sui sedimenti con l'Autorità di bacino e AIPO, che hanno individuato i piani di manutenzione, in adesione alla direttiva data dall'Autorità di bacino. I Consiglieri sono a conoscenza di quanto stabilito dall'Autorità di bacino: solo su studi complessivi di asta è possibile effettuare le manutenzioni.
Credo che, sulla base della deliberazione sui sedimenti che noi abbiamo approvato due mesi fa e l'accordo siglato con l'autorità di bacino e AIPO sarà possibile, escluso il Po, che è di competenza dell'Autorità di Bacino andare a vedere un intervento sistematico asta per asta.
Quindi, l'attenzione rispetto alle problematiche dei danni alluvionali è alta, d'altronde, nelle prossime settimane, chiuderemo un ulteriore e importante ultimo stralcio per quanto riguarda le alluvioni nel 1994. Per quanto riguarda i danni alluvionali del 1994, gli interventi in programma sostanzialmente, sono stati ultimati; so per certo che sono ancora aperte alcune questioni sul nodo idraulico di Ivrea, limitatamente ad alcuni interventi che presentano difficoltà connesse con le questioni degli espropri. Invece, per quanto riguarda Casale, la "fase due" è in via di definizione e nei prossimi giorni si svolgerà un incontro proprio nel Comune di Casale per confrontarci con le Amministrazioni sulla seconda fase; la stessa questione si ripresenta per il nodo di Alessandria.
Mi rendo conto delle sollecitazioni, ma ricordo ai Consiglieri che noi seguiamo con grande attenzione tutte queste problematiche, che non sono di schieramento, bensì interessano l'intera collettività.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, mi rendo conto della difficoltà in fase di discussione degli emendamenti e di merito delle singole materie, è difficile mantenere l'attenzione, pertanto, prego tutti coloro che non sono interessati al dibattito di uscire dall'aula. Questo vale anche per le persone che siedono nelle barcacce e per quelle appoggiate, come suggerisce il collega Robotti, in particolare il Consigliere Scanderebech.
La parola al Consigliere Cavallera per dichiarazione di voto.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, voglio svolgere una dichiarazione di voto, che ovviamente, non è positiva. Credo che l'articolo proposto abbia forti connotati di norma-messaggio, più che essere una norma di effettivo intervento.
Attenzione, visto che qui cominciamo a fare la punta alla matita andiamo fino in fondo e cerchiamo di fare bene il nostro mestiere! L'Assessore Peveraro ha presentato un emendamento in cui si dice che il 60% dell'introito delle pertinenze idrauliche va alla rilocalizzazione.
Attenzione, tutto l'introito del demanio idrico, prima di tutto, deve coprire una previsione di entrata! Pertanto, una formulazione di questo tipo, secondo me, non è completa, a meno che non ci sia la possibilità Assessore Peveraro - per tutte le entrate della Regione di stornarne delle parti, fermo restando che, poi, ci sarà il soccorso delle finanze regionali per coprire l'eventuale buco. Oppure scriviamo: "Una volta coperta la previsione di entrata, per la parte eccedente alle necessità di copertura della previsione di entrata", perché lì abbiamo i canoni di derivazione, il demanio lacuale e le pertinenze idrauliche. Le pertinenze idrauliche concorrono a portare a casa quei 20 milioni di euro globali.
Assessore Peveraro, lei non conosce l'antefatto: quando le Regioni avevano chiesto di avere il demanio idrico pensavano di avere una risorsa aggiuntiva, che per il Piemonte ammontava ai 40 miliardi di allora e ai 20 milioni di euro, per la politica di difesa del suolo.
Parliamo del 1997-1998 - l'allora Ministro del tesoro, Ciampi, quando fu approvato il decreto, scrisse: "Fermo restando che questi soldi vengono posti in detrazione dai trasferimenti", perché, secondo le regole auree delle Leggi Bassanini queste deleghe - ecco un federalismo che non pu stare in piedi - dovevano essere isorisorse, per cui la Regione Piemonte si trova a dover introitare tutti gli anni 20 o 22 milioni di euro di entrate di demanio idrico per poter pareggiare le entrate ordinarie.
Ora, a questo punto, se vogliamo fare la norma-messaggio e dire che qualcuno ha una vocazione maggiore per i messaggi e che qualche altro nell'amministrare, prima di spendere, vuole avere i soldi - a me può anche andar bene un'impostazione del genere - raccomanderei all'Assessore Sibille un "filino" più di prudenza nel dire che siamo ad una svolta epocale perché non ci troviamo di fronte ad una svolta epocale. Saremmo di fronte ad una svolta epocale se la Giunta decidesse motu proprio di mettere 500 mila euro o un milione di euro del budget globale della Regione per le rilocalizzazioni. Allora, a questo punto, veramente, avremmo una svolta.
Così com'è adesso voglio vedere tecnicamente come va a finire la questione, perché, da un lato, ovviamente, la parte difesa del suolo opporrà una norma della finanziaria, ma dall'altra c'è una norma generale che è quella che prima bisogna realizzare le entrate, dopodiché se ne pu utilizzare una quota parte reiscrivendole in entrata e in uscita per finalità speciali. Scusate se sono intervenuto facendo un po' il farmacista, ma non potevo non farlo perché è una materia molto delicata.
Quello che chiediamo è uno stanziamento specifico, quindi facciamo un appello a tutta la Giunta, al di là della volontà - che per altro c'è - di lanciare dei messaggi dell'Assessore Sibille. Faccia uno sforzo la Giunta a stanziare dei fondi, freschi, per la difesa del suolo. A quel punto diremo: la svolta c'è stata. Al momento non la vediamo ancora.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69, sul quale l'Assessore Sibille, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 70 presentato dai Consiglieri Cavallera e Burzi: al comma 2 dell'articolo 51 dopo le parole "la Giunta regionale" sono aggiunte le seguenti "sentita la Commissione consiliare competente".
I proponenti correggono l'emendamento con: "previa informazione alla" .
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Per dare il tempo all'Assessore Sibille di visionare l'emendamento.
È il solito emendamento "sentita la Commissione", che in genere la Giunta accoglie con "previa informazione". È questo il motivo per cui non volevamo intervenire



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

Un conto è un'informativa alla Giunta di carattere generale sul piano di rilocalizzazione. Un altro è l'attuazione dell'articolo 51, con i singoli interventi, che diventano interventi di carattere squisitamente tecnico. Passarli in Commissione è un elemento di lungaggine in più.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Non vogliamo assolutamente discutere l'elenco dei beneficiari.
L'articolo recita: "In alternativa ai contributi .possono essere concessi contributi una tantum in conto capitale nella misura massima dell'80 incentivando le forme associative. La misura della percentuale dei contributi, eventualmente diversificata sulla base delle caratteristiche dei beneficiari, è stabilita annualmente dalla Giunta in base alle risorse disponibili". Noi vogliamo entrare nel merito dei criteri, non degli elenchi. Lo sappiamo benissimo che è compito dei funzionari applicare le direttive del Consiglio e della Giunta.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, le ricordo che stiamo parlando dell'emendamento n. 70, articolo 51.
La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore alla difesa del suolo

L'emendamento risponde ad una richiesta che la Commissione ha posto rispetto ad un innalzamento del limite per quanto riguarda i mezzi spazzaneve. Quando c'è la discussione in sede di presentazione della Finanziaria, verranno stabiliti, di volta in volta, i criteri. Di anno in anno la Giunta dà dei criteri sulla base della quale verranno erogati i fondi.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, ribadisco che stiamo parlando dell'emendamento n. 70, articolo 51.



CAVALLERA Ugo

Ho sbagliato il comma, Presidente. Sono rimasto indietro, pensavo all'articolo 50. Chiedevamo se era possibile avere un'informazione. Il "sentito" viene accantonato subito per non creare equivoci, quindi rimane: "La Giunta regionale, previa informazione della V Commissione, definisce la programmazione nella gestione degli interventi". Non i programmi. Noi intendiamo i criteri.
Al massimo aggiunga, Assessore, se ha dubbi: "i criteri della programmazione e della gestione". Vogliamo discutere i criteri, non gli elenchi.



SIBILLE Bruna, Assessore alle difesa del suolo

Se sta nell'ambito dei criteri, questi possono essere condivisi. Di lì in avanti credo che sia di competenza della Giunta decidere le scelte da operare.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, intende riformulare il suo emendamento? Rilegga la riformulazione così resta a verbale.



CAVALLERA Ugo

"La Giunta regionale, previa informazione alla Commissione competente definisce, con propri provvedimenti, i criteri per la programmazione e la gestione degli interventi".



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 70 del Consigliere Cavallera viene riformulato in questo modo: dopo le parole "la Giunta regionale" aggiungere le seguenti parole "previa informazione alla Commissione consiliare competente, definisce con propri provvedimenti, i criteri" L'emendamento rubricato n. 70, così riformulato, sul quale l'Assessore Sibille, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 51, (diventa articolo 59) come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 52 Emendamento rubricato n. 97 (diventa articolo 60) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: l'articolo 52 è sostituito dal seguente: "Art. 52 (Delega ai Comuni in materia di usi civici) 1. Sono attribuiti ai comuni, le cui collettività risultano essere titolari di uso civico, in forza di accertamento demaniale ai sensi della legge 1766/1927 e regio decreto 332/1928, le azioni amministrative di concessione temporanea a titolo oneroso, di durata non superiore a 10 anni, per il mutamento di destinazione di terre di uso civico purché la concessione non preveda una modifica delle condizioni ambientali di origine.
2. Sono attribuite ai Comuni di cui al comma 1 le competenze relative al mutamento di destinazione di terre di uso civico che abbiano come soggetto attuatore l'ente stesso, per finalità di uso e servizio pubblico.
3. Sono attribuite ai comuni le competenze in materia di autorizzazione al trasferimento del gravame di uso civico da un terreno ad un altro a parità di superfici e pari valore.
4. I Comuni provvedono a trasmettere i relativi atti entro 60 giorni alla Regione Piemonte".
Ha chiesto la parola l'Assessore Peveraro; ne ha facoltà.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n. 97 in realtà riformula - semplificandolo - l'articolo 52 della nostra legge finanziaria sugli usi civici, focalizzando l'attenzione sulla delega ai Comuni delle azioni amministrative di concessione temporanea a titolo oneroso degli usi civici.
È un articolo piuttosto importante, perché, per l'appunto, apporta una delega importante dall'attività della Regione ai Comuni stessi. Ovviamente riguarda tutte le pratiche su cui al momento non è aperto un contenzioso (queste restano sotto il controllo e l'attività dell'Amministrazione regionale).
Avevo chiesto di esaminare in contemporanea anche l'emendamento rubricato n. 96, perché, in realtà, integra l'articolo 52 della nostra legge, che riguarda sempre gli usi civici (in particolare la delega ai Comuni in materia di usi civici), sostanzialmente modificando la percentuale di abbattimento dell'importo dovuto ai privati da parte dei Comuni a ristoro delle occupazioni pregresse avvenute senza valido titolo.
Come ricorderete, la legge finanziaria portava questo abbattimento al 95% dall'originario 60%; con questo provvedimento si riduce la percentuale di abbattimento dal 95% all'80%, per consentire alle Amministrazioni comunali, con queste risorse, di poter sopportare i costi della gestione nonché dell'ICI, che era collegata all'uso civile.
Lasciassimo la percentuale al 95%, di fatto non ci sarebbe un ristoro sufficiente. O, meglio, i Comuni si troverebbero a dover sostenere delle spese aggiuntive, per cui ci è parso corretto riposizionare la percentuale proprio per dare questo adeguato ristoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Premesso che si tratta di una materia molto difficoltosa, nella quale mi avventuro sollecitato soprattutto da alcune missive che penso molti Consiglieri regionali abbiano ricevuto in queste settimane, da parte di soggetti che, per qualsivoglia ragione, sono interessati alla definizione di queste partite pendenti.
Una sollecitazione, in particolare, era orientata alla possibilità di beneficiare di abbattimenti non solo per il pregresso. Qui abbiamo il contenzioso e quindi abbiamo la possibilità di andare ad una definizione con un abbattimento che la Giunta indica nell'80% del dovuto. Vorrei domandare al Vicepresidente - anche se ritengo che questa sia una materia complessa e quindi può anche non avere una risposta in questa sede - se questa delega che viene fatta a livello locale comporta anche la possibilità per i Comuni, motu proprio o su domanda degli interessati o come indirizzo, di praticare per il decennio avvenire (posto che si dice "fino ad un massimo di dieci anni") degli abbattimenti rispetto al canone che possiamo definire, per capirci, ordinario. Una delle segnalazioni che emergeva in queste missive, che abbiamo ricevuto a pioggia in questi ultimi tempi, metteva in risalto come i soggetti esterni avessero percepito una situazione nella quale doveva essere abbattuto sia il pregresso che il futuro. Se adesso il pregresso viene rideterminato nell'80%, con tutte le regole che ci sono per evadere il contenzioso, nulla si dice per il futuro.
Dalla lettura di questo emendamento, si evince solo che la delega è a livello locale, con una serie di articolazioni.
Sarà possibile - quantomeno sarà previsto o prevedibile - un abbattimento rispetto al canone ordinario, o no? Tanto per avere un'informazione che consenta di chiudere la partita a livello nostro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Voteremo favorevolmente rispetto agli emendamenti proposti dall'Assessore.
Vorremmo anche sottolineare l'importanza che da parte della Giunta regionale possa essere presentato, nei prossimi mesi, un disegno di legge complessivo che affronti la materia sugli usi civici, anche individuando competenze da delegare ai Comuni in misura più forte e più intensa rispetto all'importante passo che stiamo compiendo.
Per quanto riguarda la considerazione del Consigliere Cavallera, vorrei solo evidenziare che l'emendamento n. 96 si riferisce ad atti nulli, fatti in passato (nulli perché non c'era la conoscenza di uso civico).
Credo che il problema che sollevava il collega Cavallera dovrà essere affrontato più correttamente all'interno di un disegno di legge complessivo, che affronti il tema degli usi civici e definisca quello che compete la Regione e quello che, invece, è giusto trasferire al sistema degli Ente locali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sarò rapidissimo, Presidente.
Adesso stiamo esaminando l'emendamento 97. Anche l'emendamento n. 96 si riferisce al 52 bis.



PRESIDENTE

Adesso dobbiamo votare l'emendamento rubricato n. 97.



CAVALLERA Ugo

Abbiamo un altro emendamento al 52 bis rubricato n. 107? Domandavo solo chiarimenti in tal senso.



PRESIDENTE

Ci sono molti emendamenti che prevedono l'inserimento di un nuovo articolo 52 bis. Li abbiamo raggruppati per motivi di votazione, per l'Assessore ha già illustrato il suo.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97 (diventa articolo 60) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 96 (che diventa articolo 61) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Peveraro: dopo l'articolo 52 è aggiunto il seguente: "Art. 52 bis (Sostituzione dell'art. 20 della l.r. 14/2006) 1. L'art. 20 della legge regionale 14/2006 è sostituito dal seguente: 'Art. 20 (Conciliazioni stragiudiziali in materia di usi civici) 1. Ai fini dell'attuazione dell'articolo 29, commi 2 e 3, della legge 16 giugno 1927, n. 1766 (Conversione in legge del R.D. 22 maggio 1924, n. 751 riguardante il riordinamento degli usi civici nel Regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, che modifica l'articolo 26 del R.D. 22 maggio 1924, n. 751 e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895, che proroga i termini assegnati dall'articolo 2 del R.D.L. 22 maggio 1924, n. 751) per quanto attiene alle conciliazioni stragiudiziali in materia di usi civici, con primo atto nullo registrato entro il 31 dicembre 2006, si dispone che sia previsto un abbattimento dell'80 per cento dell'importo dovuto dai privati ai comuni a ristoro delle occupazioni pregresse senza valido titolo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96 (diventa articolo 61) presentato dalla Giunta regionale, che è già stato illustrato dal Vicepresidente Peveraro.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dal Consigliere Toselli: dopo l'articolo 52 è aggiunto il seguente: "Art. 52 bis (Sostegno alle imprese per la sostituzione degli automezzi aziendali) 1. Al fine di sostenere le imprese che devono procedere alla sostituzione degli automezzi aziendali, in adempimento a disposizioni legislative o amministrative, la Giunta regionale è autorizzata, per l'anno 2007, a stanziare la somma di euro 5.000.000,00 con imputazione ad apposito capitolo istituito nell'UPB 16032 (Industria - Promozione e sviluppo delle p.m.i. - Tit. II).
2. La maggior spesa prevista al precedente comma trova copertura finanziaria, mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato nell'UPB 09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Tit. II)".
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

La Giunta aveva messo a bilancio ed erogato cinque milioni di euro ai privati per la sostituzione degli automezzi Euro 0 ed Euro 1. Nel dibattito che si è svolto qualche mese fa sul piano stralcio relativo al blocco auto e conseguente rottamazione, l'Assessore De Ruggiero aveva annuito quando gli venne fatta una richiesta specifica, peraltro letta da me sul sito apposito della Regione Piemonte e dell'Assessore all'Ambiente. Attraverso un comunicato stampa, lo stesso Assessore diceva di volere erogare 5 milioni di euro anche alle attività produttive per la sostituzione dei propri mezzi.
Ecco perché è nato l'emendamento: per aiutare l'Assessore De Ruggiero a mantenere l'impegno che egli stesso aveva assunto e anche a seguito delle sollecitazioni di tutte le associazioni di categoria, le quali hanno necessità di ottenere (così come per i privati) un contributo per la sostituzione dei propri mezzi, altrimenti potrebbero entrare in crisi, con costi assolutamente ingenti.
Chiedo, quindi, cortesemente all'Assessore di valutare positivamente l'emendamento che prevede l'erogazione di 5 milioni di euro a favore delle attività produttive.
È ovvio che le modalità di erogazione verranno decise direttamente dall'Assessore.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Il problema che ha toccato il Consigliere Toselli è molto serio e sentito. In particolare, lo sento nella mia qualità di Assessore all'artigianato, perché molte di queste situazioni riguardano il piccolo commercio, l'artigianato e la piccola impresa.
Quest'argomento, che certamente trova sensibile e attento il collega De Ruggiero, ha bisogno di un minimo di elaborazione. Nell'esprimere il parere negativo sull'emendamento specifico, assicuro una valutazione attenta nella Commissione competente con il collega, in modo tale da poter arrivare ad allibrare nel nostro bilancio (a questo punto in sede di assestamento) una cifra adeguata per corrispondere queste esigenze che, ripeto, anche noi sentiamo particolarmente forti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale l'Assessore Peveraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 71 (diventa articolo 62) presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Nastri: dopo l'articolo 52 è inserito il seguente: "Art. 52 bis (Istituzione del Fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona) 1. E' istituito il 'Fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona' 2. Le disponibilità di cui al Fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona sono erogate nella forma di contributi al Comune o al consorzio socio assistenziale ove risiede il soggetto passivo della violenza.
3. I contributi di cui al precedente comma sono destinati a sussidio delle spese legali e mediche sostenute a causa dell'offesa subita.
4. La Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente individua le modalità di accesso ai contributi di cui al presente articolo e ne definisce la misura dell'erogazione.
5. Per l'istituzione del Fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona è stanziata nell'UPB 30011 (Politiche Sociali - Persona famiglia Personale Socio Assistenziale - Tit. I - Spese correnti) la somma di euro 500.000,00 in termini di competenza e di cassa per l'anno finanziario 2007.
6. Alla copertura della spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dell'UPB 15111 (Formazione Professionale lavoro - Osservatorio del mercato del lavoro - Tit. I - Spese correnti) del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007".
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Quest'emendamento è di competenza dell'Assessore Manica. Lo dico perch ho già avuto modo di parlarne con il Vicepresidente Peveraro che sull'oggetto, ha sentito l'Assessore Manica.
Noi, come Consulta delle Elette, il 27 novembre 2006 abbiamo presentato una proposta di legge regionale per l'istituzione di un Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti. Ci riferiamo a tutti i tipi di violenza: fisica, sessuale psicologica.
Questa proposta di legge fa parte di un progetto molto più ampio, che ha visto anche il Consiglio regionale votare all'unanimità un ordine del giorno, successivamente inviato a tutti i Consigli comunali dei 1.206 Comuni della nostra Regione, per cercare di sensibilizzare l'opinione pubblica su un argomento di cui mai nessuno vorrebbe parlare, ma che purtroppo esiste e che noi vorremmo far uscire dal sommerso.
Vorremmo veramente contrastare questo grave fenomeno di violenza ai danni delle donne che, purtroppo, esiste anche nella nostra Regione. Spesso si tratta di violenza domestica e quindi, a maggior ragione, c'è vergogna da parte di tante donne, che non hanno il coraggio di denunciare chi fa loro del male.
Tra l'altro, ho presentato un'interrogazione al riguardo, per chiedere alla Giunta di valutare l'opportunità di deliberare delle linee guida intersettoriali, per il sostegno alle donne vittime di violenza (un po' come succede già per i minori).
Sappiamo che sono tante le donne che si recano al pronto soccorso e dicono di essere cadute accidentalmente in casa. I medici sanno che non è vero; hanno il dubbio, però hanno difficoltà a dimostrare il contrario.
Forse sarebbe opportuno creare èquipe multidisciplinari, in modo da potersi confrontare su questi argomenti così difficili, dove tante volte è necessario capire anche quello che le donne non dicono o capire che dicono una bugia, per non voler ammettere che è il marito ad averle picchiate. A volte non li denunciano perché rischiano poi loro stesse di diventare vittime di un sistema.
Abbiamo pensato di presentare questo emendamento che anticipa i contenuti della legge che pensiamo venga approvata all'unanimità, essendo stata sottoscritta da tutte le donne Consiglieri regionali, dove si istituisce il fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale. Siamo nell'anno delle pari opportunità, e abbiamo vista la Giunta stanziare molte cifre: l'anno scorso ha stanziato un milione e 500 mila euro, in preparazione dell'anno per le pari opportunità, mentre ancora di più è stato stanziato quest'anno.
Con l'emendamento, quindi, si pensava di chiedere un trasferimento di parte di questa cifra per dare un segnale forte alle donne deboli.
Chiedevo 500 mila euro, in termini di competenza di cassa per l'anno finanziario 2007. L'UPB è quella relativo alla formazione professionale alle pari opportunità. no, è sul capitolo delle pari opportunità.
Allora è sbagliata l'UPB. Probabilmente è un errore, perché essendo l'anno delle pari opportunità, l'UPB è quello relativo alle pari opportunità, avendo anche un preciso significato politico.
A noi, come minoranza, potrebbe non interessare da dove la Giunta intende prendere i soldi, però so che l'Assessore concordava con il 50 della somma richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Confermo, anche perché la questione posta è di assoluta importanza.
Effettivamente sono da correggere tre punti: l'ammontare, perché era stato rideterminato in 250 mila euro; l'UPB di destinazione, perch effettivamente anche l'UPB a cui è destinata non è un'UPB delle pari opportunità (il dottor Lesca ci farà sapere qual è l'UPB corretta delle pari opportunità) e, contemporaneamente, dobbiamo cambiare l'UPB da cui vengono prelevati 250 mila euro perché, come avevo concordato con la collega Manica, verranno presi dalle risorse delle pari opportunità.
Queste sono le tre correzioni da effettuare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Giustamente il mio capogruppo rallenta un po' la dichiarazione di voto chiedendo come mai solo il 50%. Pei noi donne, che siamo abituate ad ottenere poco o niente, è già un buon risultato.
Ci auguriamo solo che con l'assestamento di bilancio si possa ritornare sull'argomento, anche perché dobbiamo dare tempo alla Giunta di predisporre un regolamento.
Personalmente dichiaro il parere favorevole.
Ringrazio le colleghe Consiglieri regionali per aver condiviso con me questa battaglia. Ovviamente l'emendamento l'ho presentato io, perch essendo di minoranza non ho problemi nel presentare emendamenti o ad attenermi a regole di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Burzi ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Poiché apprezzo molto il fatto che venga recepita l'istanza che la collega Cotto ha riassunto come un lavoro fatto nelle fasi precedenti, non comprendo questa riduzione delle disponibilità finanziarie. Capisco i problemi che possono esserci a scrivere un regolamento e a rendere questo fondo operativo, però non mi sembra che sia un'area su cui fare efficienza.
Capisco che il Vicepresidente Peveraro stia giustamente facendo altre cose, quindi affiderei al Presidente Gariglio la mia sommessa istanza.



PRESIDENTE

Relativamente al pregiudizio della Consigliera Cotto sulla mia presunta discriminazione tra colleghi, donne e uomini, non so se sono la persona giusta, però, confido che si riesca a individuare una soluzione equa.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Rientra tutto nella UPB 15991. Sostanzialmente, non dobbiamo mettere l'UPB a cui vengono assegnati i fondi e l'UPB dalla quale vengono prelevati, per cui adotterei una forma che lasci immutato l'uno, il due, il tre e il quattro, recante: "Per l'istituzione del fondo regionale di solidarietà a favore di donne vittime di reati di violenza sessuale e contro la persona è stanziata la somma di euro 250 mila, in termini di competenza e di cassa, per l'anno finanziario 2007, all'interno dell'UPB 15991".



PRESIDENTE

Quindi, scompare il comma 6.
Consigliera Cotto, possiamo accogliere la riformulazione suggerita dal Vicepresidente Peveraro? (Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71, così come riformulato dalla lettura dell'Assessore Peveraro, sul quale è stato espresso il parere favorevole della Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 72 presentato dai Consiglieri Cotto, Cavallera e Nastri: dopo l'articolo 52 è aggiunto il seguente: "Articolo 52 bis (Progetto "Scuola delle mamme) 1. La Regione Piemonte, d'intesa con l'Ufficio Scolastico regionale per il Piemonte, ripristina il progetto denominato 'Scuola delle mamme' al fine dell'insegnamento della lingua italiana alle donne immigrate in Piemonte.
2. Per far fronte agli oneri previsti dal presente articolo la Giunta regionale è autorizzata a corrispondere un importo di euro 500.000,00 con imputazione ad apposito capitolo istituito nell'UPB 30041 (Politiche sociali altri soggetti pubblici privato sociale Tit. I).
3. La maggior spesa prevista al precedente comma trova copertura finanziaria, mediante corrispondente riduzione dell'importo indicato nell'UPB 30991 (Politiche sociali direzione Tit. I)".
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Signor Presidente, questa volta, invece, il riferimento è al bilancio dell'Assessorato alle politiche sociali, sperando di non aver sbagliato anche qui UPB, ma, conoscendole meglio, mi auguro di averle scritte correttamente.
Nel 2000, a seguito di un esperimento di Comune, Provincia e Regione Piemonte - che l'ha finanziato - nasceva nella provincia di Torino la Scuola delle mamme e, nel 2003-2004, come Regione Piemonte, si è proceduto ad estendere questo esperimento - che la Consigliera regionale Paola Pozzi già Assessore all'istruzione del Comune di Torino, ben conosce - anche al resto del Piemonte.
Perché la Scuola delle mamme? È un'iniziativa di integrazione rivolto alle donne immigrate - non vedo più l'Assessore alle politiche sociali, che era presente quando ho iniziato l'intervento, comunque c'è il Vicepresidente.
È veramente un'iniziativa di integrazione, che permette di insegnare l'italiano, la nostra cultura e le nostre abitudini alle donne immigrate la cui realizzazione è avvenuta con l'allora MIUR. Tale iniziativa era un po' il fiore all'occhiello nelle buone prassi per la Regione Piemonte perché era condivisa e molte altre Regioni e istituzioni cercavano di organizzare dei corsi in questa direzione.
Qualcuno può chiedersi perché la Scuola delle mamme e non dei papà.
Rispondo che, semplicemente, i papà hanno l'opportunità di recarsi alla sera ai corsi serali dei vari CTP, le ex 150 ore, non hanno problemi possono uscire, già sono a contatto con gli altri per motivi di lavoro quindi, hanno maggiori occasioni per esercitare anche l'uso della nostra lingua. Le mamme, invece, per la loro cultura, possono uscire di giorno per accompagnare i bambini a scuola, per poi tornare a casa e lì rimanere.
L'esperimento condotto fino al 2006 ha dato, per quanto di mia conoscenza, ottimi risultati, tant'é che ero certa che sarebbe stato ripetuto il mio progetto sperimentale...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi Consiglieri e Assessori, vi prego, per cortesia, di consentire l'ascolto degli interventi. Grazie.



COTTO Mariangela

Ero certa che ci sarebbe stato un altro progetto pluriennale. Abbiamo assistito e letto dai giornali gli ultimi dati dell'Osservatorio sull'immigrazione: vediamo che il numero è in costante aumento, i dati previsti per il 2012 sono già una realtà nel 2007, pertanto ci troviamo un po' impreparati nel governare questo fenomeno.
Credo che nelle priorità stabilite con il MIUR...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi.
Prego, Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

In particolare mi rivolgo al Consigliere Clement e al Consigliere Dalmasso, che so essere molto sensibile, non voglio escludere altri, sulle politiche dell'integrazione, nel considerare che il punto debole, come sempre, sono le donne, le donne immigrate, che necessitano di maggiori risposte.
Non mi interessa che ad organizzare la Scuola delle mamme continui ad essere l'Assessore alle politiche sociali o l'Assessore all'istruzione tant'è che in Commissione avevo chiesto se era possibile - penso verrà calendarizzata - un'audizione dei due Assessori. Credo, però, che abbandonare la Scuola delle mamme costituisca una perdita per l'intera Regione Piemonte, la quale crede nell'integrazione e comincia a vedere gli immigrati non più con paura, così com'era inizialmente, ma con meno diffidenza, perché abbiamo imparato a conoscere queste persone come badanti nelle nostre case, come lavoratori nell'agricoltura e in tante altre occasioni.
Le iniziative positive che hanno dato buoni risultati sul territorio non devono essere buttate, oltretutto, per quanto riguarda il discorso sperimentale, la cifra non era significativa, mi pare fossero nel 2004...



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, per cortesia, le ho lasciato qualche attimo in più.



COTTO Mariangela

La ringrazio, lei vede che si stanno mettendo d'accordo...



PRESIDENTE

Non ho interrotto i cinque minuti per evitare di essere rimproverato di disparità nei confronti del collega Cavallera, però!



COTTO Mariangela

D'accordo. Concludo dicendo che venivano inutilizzate risorse statali e parte di quel 20% che la Regione era obbligata a finanziare come cofinanziamento di questa iniziativa. Un appello forte come quello di contrasto alla violenza alle donne. Un appello forte per investire nell'istruzione di quelle mamme che possono solo andare alla scuola delle mamme perché mentre accompagnano i figli, nella stanza accanto messa a disposizione dal MIUR o dall'autorità scolastica, possono imparare qualcosa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso per il parere della Giunta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Non ho nulla in contrario, salvo la copertura. Ancora una volta si pesca dai capitoli di bilancio dell'Assessorato ai servizi sociali, come prima si pescava da quelli dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro.
È un emendamento che, secondo me, va finanziato pescando dal capitolo generale.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, è già intervenuta sul punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Poiché la Consigliera Cotto vorrebbe aiutarvi, cosa che non capita spesso, sarei contrario, anche per l'utilità dell'Aula, a sentirla. Cedo una parte del mio tempo, ridurrò alla parte complementare perché anch'io avrei qualcosa da dire.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Volevo dire al Consigliere Burzi che non mi sono sbagliata questa volta. Mentre la volta precedente avevo sbagliato UPB, questa volta no.
L'Assessore alle politiche sociali ha circa quattro milioni di euro in un fondo dove preleva per tantissime iniziative: dalle iniziative a favore dei detenuti, ad iniziative varie di contributi per tante altre cose.
Voglio solo dire che come prima ho ammesso di aver sbagliato, adesso voglio dire al mio Capogruppo che non ho sbagliato, ma pensavo che in quel fondo ci potesse essere anche questa priorità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Mi rivolgo all'Assessore Migliasso, o al Vicepresidente Peveraro vorrei parlare con qualcuno in modo che le mie parole non caschino nel vuoto.
Tutti gli emendamenti devono avere una copertura. Se questa sera finissimo ad un'ora decente, credo che con i Consiglieri sarebbe facile decidere di non andare a vedere "Via col vento", perché magari alcuni lo hanno già visto tante volte e altri lo trovano un film eccessivamente lacrimevole. Fin lì potremo anche raccogliere un grande maggioranza.
Più difficile è decidere, nella stessa assemblea, che cosa andare a vedere. Noi abbiamo proposto un emendamento, lo ha appena detto la Consigliera Cotto, che ha un indirizzo che ci fa piacere comprendere che la Giunta, dopo un po' di normale dialettica, condivida.
Quando arriveremo - prima o poi ci arriveremo - a parlare di bilancio qualche elemento di critica saremo anche autorizzati, spero, ad esprimere da dove prenderli. Sono due, quindi, le posizioni: vogliamo cento lire qui ci fa piacere che la motivazione sia condivisa, suggeriamo di prenderli di là. Se la Giunta, nell'apprezzare la parte di destinazione o di indirizzo suggerisce anche da dove prenderli noi, per metà, siamo soddisfatti.
Sull'utilizzo dei fondi dell'Assessore Migliasso, quando arriveremo a discuterli in sede di bilancio, esprimeremo sommessamente le nostre critiche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro per il parere della Giunta.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Effettivamente mi sembra molto semplice.
Il Consigliere Burzi ha appena presentato un emendamento da 3.694 mila euro che la Giunta si appresterebbe ad accogliere: vengono stornati 500 mila euro da questo emendamento e vengono destinati a coprire l'emendamento presentato dalla Consigliera Cotto.
Nella formulazione presentata, il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ovviamente votiamo a favore dell'emendamento che abbiamo presentato.
Non lo dico assolutamente come critica a nessuno, tanto meno alla maggioranza, perché avendo fatto parte di una maggioranza so bene che quando si discute di bilancio e di finanziaria ci sono mille temi che si intersecano.
Tuttavia, sul tema della destinazione, ci sorprende quanto hanno detto precedentemente membri autorevoli della Giunta e quando il Vicepresidente ha detto: "Così non ci piace". Va benissimo, ma ci aspetteremo da parte della maggioranza o della Giunta stessa che dicessero: "Non ci piace quindi suggeriamo di fare così". Vorrei che si andasse oltre.
Le donne oggi sono particolarmente attive e questo ci tranquillizza e ci rassicura in quest'aula. La destinazione che noi consentiamo è molto nobile.
Le discussioni, come vedete, su un articolo possono prendere un sacco di tempo. Questo è un tema importante. Ci spiace, Capigruppo Muliere e Lepri. Non me ne vogliano i Capigruppo, soprattutto il Consigliere Moriconi, che è l'ultimo dei Capigruppo di maggioranza che si è aggiunto precedentemente (non mi ricordo sulla base di quale articolo del Regolamento). Volendo, le discussioni le possiamo fare inutilmente se mancano i fondi, dipende molto dalle opinioni della Giunta.
Se in questo caso era favorevole, si trovi con un minuto di sospensione, una destinazione o una forma di prelievo migliorativo rispetto a quella che suggeriamo noi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Intervengo sul merito dell'emendamento, non tanto sulle schermaglie di carattere burocratico.
Io provengo da un territorio molto parziale della Provincia di Torino e conosco almeno quattro o cinque esperienze di questo tipo, realtà più piccole, più grandi o cose di questo genere.
Credo che le esperienze nel territorio complessivo della Regione di iniziative di questo tipo siano molte, siano variegate e strutturate in maniera diversa.
Se riteniamo che questo tipo di impostazione sia stata corretta a livello sperimentale e abbia dato dei buoni risultati, credo che questa impostazione debba essere ripresa. Ma non con un emendamento sulla Finanziaria, che prevede quattro soldi. Dobbiamo riprendere questo tipo di sperimentazione, aprire un confronto con il MIUR, con gli Assessorati all'istruzione e al servizio sociale, e capire se si può arrivare ad un accordo di programma che veda assieme il MIUR, le Province e gli Enti locali interessati a questo tipo di iniziativa, e poi costruire la quota di finanziamento. Perché altrimenti continueremo ad avere un'esperienza molto interessante della scuola delle mamme su Torino, ma rimarrà un'esperienza concentrata sul torinese, e nelle altre realtà non sarà assolutamente finanziata.
Non credo che questa esperienza vada abbandonata; semmai va ripresa e riformalizzata nella direzione che dicevo.
Dobbiamo aprire un percorso di confronto e di discussione per arrivare ad un risultato significativo su questa vicenda.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Volevamo solo capire fin dove arriveremo, per organizzare gli impegni istituzionali.



PRESIDENTE

Abbiamo circa quindici emendamenti ancora da esaminare sugli ultimi articoli della Finanziaria, esclusi gli emendamenti sull'allegato A, retto dall'articolo 1.
Pensavo potesse essere raggiungibile, come meta, quella di esaminare tutti gli emendamenti che introducono l'articolo 52 bis (sono una decina circa), ma mi pare che i tempi si siano un po' dilungati.
Se pervenisse un diverso orientamento, anche in via informale, da parte dei colleghi Consiglieri, ovviamente organizzeremo la discussione cercando di mettere assieme le esigenze di tutti.
In merito all'articolo 72, dopo un'ampia discussione sarebbe opportuno venirne a capo.
Collega Cotto, lei è già intervenuta due volte e per dichiarazione di voto è intervenuto il suo Capogruppo, Consigliere Burzi. Mi rimetto alla sua correttezza nell'intervento.



COTTO Mariangela

Sarò correttissima, Presidente.
Condivido in parte l'intervento del Consigliere Clement, però siccome ha parlato solo di Torino, probabilmente non ha sentito la mia prima parte dell'intervento.
La scuola delle mamme è un progetto sperimentale su tutta la Regione Piemonte. Nel 2004 è costata 142.000 euro (in tutte le Province c'è questo esperimento), presi da quel fondo a disposizione come priorità tra le politiche di integrazione, d'accordo con il MIUR. Il progetto durava fino al 2006, ma è stato interrotto quest'anno.
Anche in riferimento a questa insofferenza della Giunta di dire "Prendeteli voi da qualche parte", ammetto di essere un po' in difficoltà su questi argomenti, però mi aspettavo un centrosinistra solidale coi più deboli, un appoggio maggiore.
Qualche giornalista si stupirà che a fare la battaglia sia un una Consigliere di Forza Italia e non coloro che organizzano convegni su questi argomenti. C'era un'iniziativa, che andava bene, ma non si ripete. È così: mi chiedo il perché, ma soprattutto vorrei che ve lo chiedeste voi.
Non ricordo come ha votato il mio Capogruppo, ma sono leggermente in disaccordo. Su questo argomento ci torneremo ancora in occasione di bilancio e di ordini del giorno, perché mi auguro che voi mi chiediate di leggere questa pubblicazione sulla scuola delle mamme e magari possiate cambiare idea e appoggiare l'iniziativa, anche se il vostro Assessore dice di no.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Non accetto di sentirmi dire che non facciamo la battaglia sulle politiche per l'immigrazione.
Se emerge questa volontà - dai banchi del centrodestra mi sembra che ci sia - decidiamo insieme di aumentare i fondi per le politiche per l'immigrazione, quindi votiamo per aumentare gli stanziamenti a tal fine e a questo punto si sostiene anche la scuola delle mamme. Però bisogna decidere insieme di aumentare i fondi per le politiche dell'immigrazione.
Se siamo tutti d'accordo, compreso il Gruppo della Lega Nord e di Alleanza Nazionale, avanti tutta! In caso contrario, non si vanno a distogliere risorse che abbiamo già individuato come investimenti per le politiche sull'immigrazione per questo progetto, pur nobile. Non è così che si fa questo tipo di iniziativa. Così si fa demagogia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Volevo solo ribadire che non si possono cambiare in continuazione i contenuti dei capitoli: sembra che ci siano capitoli ridondanti, su cui non c'è nulla da fare, che possano essere diminuiti, aumentati, cambiati in continuazione, o si possano vincolare all'interno di capitoli - quando non è così - o si possano vincolare le risorse attraverso ordini del giorno e cose di questo tipo.
Nessuno nega che questa sia una politica interessante, ma esistono dei fondi sull'istruzione e sull'immigrazione. L'opposizione sottolinea l'importanza di questa politica, per cui vedremo se, nell'ambito delle esigenze complessive, ci sarà la possibilità, attraverso l'assestamento o quant'altro, di rivedere la situazione. Diverso è chiedere un emendamento nell'ambito di un accordo che è stato preso, e chiedendo risorse già concordate e destinate a tal fine.
I capitoli sui quali non è stata fatta una trattativa, non possono essere riscritti ogni volta in Aula. Abbiamo fatto una lunga valutazione sulle esigenze di ogni capitolo - vista la scarsità delle risorse - e i capitoli non possono essere sovraccaricati da altri capitoli, sottraendo risorse da altre UPB in un momento in cui la Giunta dovrebbe, come ha fatto per gli accordi che sono stati presi, fare una valutazione complessiva sulla possibilità di dire sì o no.
Una cosa è un ordine del giorno che esprime delle indicazioni generali altra cosa sono gli emendamenti sui quali ci sentiamo di dire di sì. Qui non ci sentiamo di dire di sì ad una modifica fra due capitoli che non hanno la capienza per sviluppare la politica sottolineata.
Voi sottolineate questa esigenza? Ne terremo conto nell'ambito delle attuali disponibilità dei capitoli. Se saremo in grado lo faremo, in caso contrario porteremo una proposta di aumentare le risorse in sede di assestamento o nel prossimo bilancio. In questo momento, però, non mi sento di modificare i contenuti delle politiche dei diversi capitoli attraverso un emendamento che, sostanzialmente, sposta le dimensioni di due capitoli predefinendo che cosa deve fare uno e sottraendo risorse all'altro. Sarebbe diverso se venissero aggiunte al capitolo appropriato, con un accordo che è stato preso con l'opposizione, delle risorse in più. In seguito verificheremo se è possibile farlo, se bastano le risorse e se vanno bene ma è diverso.
Dove invece vengono modificati i contenuti di due capitoli, uno in più e l'altro in meno, su cui non è stato raggiunto nessun accordo e quindi fatta nessuna valutazione, in questo momento noi ci sentiamo di dire di sì.
Non negando il fatto che si tratta di una politica interessante, ma ci sono migliaia di politiche interessanti, soggiacenti e sottostanti ad ogni voce di bilancio, quindi non possono essere cambiate, per quanto ci riguarda, in questo modo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Se ho ben capito, la Presidente Bresso è d'accordo nell'aumentare i fondi, per poi destinarli al progetto immigrazione piuttosto che all'istruzione. Quindi, prendo al volo la palla che il collega Robotti ha buttato in campo, la metto nell'area di rigore e sono pronto per tirare il rigore. Siamo qui a disposizione, indipendentemente dagli accordi politici sui capitoli, siamo d'accordo nel rilanciare.
Grazie, pensavamo che foste insensibili a un tema così importante e delicato, vero, collega Cotto? Ma adesso che il collega Robotti è giustamente e faticosamente, con la sua voce autorevole ha rilanciato la palla al centro, noi siamo pronti a giocare e vediamo come finisce. Ma è una partita, Vicepresidente Peveraro, fuori degli schemi del campionato già programmato, quindi rifacciamo i conti, mettiamo la palla al centro e facciamo un'altra partita.
Siamo a disposizione, non c'è nessun problema, ma dovete dircelo. Non è che noi, con quelle due briciole sotto l'aspetto politico che ci avete concesso, possiamo tutelare il fenomeno, così importante e delicato dal punto di vista sociale, dell'immigrazione. Secondo noi deve essere fatto qualcosa di molto più forte.
Siamo a disposizione e vediamo di riaprire la partita.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Pozzi.



POZZI Paola

Prendo atto dell'intervento svolto dalla Presidente, perché mi sembra di aver colto in esso la disponibilità politica ad affrontare il tema dell'istruzione per le donne emigrate. Non parlo delle giovani, ma delle trentacinquenni- quarantenni, che vivono spesso segregate in casa, non frequentano i centri territoriali per l'educazione degli adulti, non frequentano le scuole serali e hanno, come unica opportunità d'istruzione e d'apprendimento della lingua italiana e talvolta d'apprendimento della lettura e della scrittura che non conoscono neanche nella propria lingua la scuola frequentata dai loro figli, esse vi si recano per accompagnarli e vi dove si possono fermare per frequentare la cosiddetta Scuola delle mamme, che a volte è anche un modo per acquisire alcune nozioni sull'essere cittadini italiani.
Prendo atto dell'intervento della Presidente. Sappiamo che le compatibilità sono state discusse in incontri tra Giunta e opposizione, in incontri allargati, e che occorre rimanere all'interno di queste compatibilità. Questo lo sappiamo e ne prendiamo atto. Prendiamo altresì atto delle disponibilità che la Presidente ha dichiarato, che fanno in modo che si dia vita a delle politiche integrate: istruzione, politiche sociali politiche di pari opportunità, politiche per l'immigrazione, perché in queste donne immigrate si riassumono tutte le problematiche relative all'istruzione, all'immigrazione e all'integrazione culturale e sociale.
Se su quest'aspetto vogliamo fare un ragionamento insieme affinché alle donne immigrate si diano delle opportunità complessive, avviando quindi un'operazione di sistema più di quanto quest'emendamento possa proporre credo che valga la pena affrontare in questi termini l'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Molto velocemente, anche perché sono d'accordo con gli ultimi due interventi. La Consigliera Cotto ha portato, giustamente, in VI Commissione questo tema, che non conoscevo e che ho appreso qualche giorno fa. E' un tema interessante, importante e significativo.
Un emendamento in sede di bilancio implica necessariamente il passaggio da un capitolo ad un altro, con tutte le difficoltà conseguenti, che esistono e credo siano esistite negli anni precedenti. La soluzione logica sarebbe non rimandare per l'ennesima volta alle calende greche, ma darci un tempo ragionevole perché in Commissione si discuta di questo tema legandolo con altri. Si discuta legando i due Assessorati, perché evidentemente il tema non è solo di un Assessorato, non è solamente la VI Commissione competente nello specifico.
È opportuno arrivare ad una definizione precisa con l'assestamento di bilancio, sperando che l'assestamento il prossimo anno avvenga in tempi più rapidi.
Da parte nostra c'è tutto l'interesse, anche perché credo che un ragionamento puramente in sede di Consiglio sia monco, perché mancano dei pezzi. Mancano il Provveditorato e il MIUR; mancano tutte le strutture che sarebbero necessarie e indispensabili affinché quest'iniziativa parta con stabilità e non precariamente, com'è avvenuto negli anni scorsi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Presidente, vediamo che anche tra i banchi dei DS il dibattito è vivace. Vediamo anche che tra i DS le posizioni sono articolate.
Voglio fare una proposta. Visto che il Presidente Gariglio è un ottimo marito e sostenitore della famiglia, propongo che, nel caso la Giunta regionale non avesse questa sensibilità, il Consiglio prenda l'iniziativa in tal senso, perché questa iniziativa, di cui ho parlato in VI Commissione, effettivamente - lo ripeto ai colleghi, sono contento che ci sia un attimo d'attenzione - è veramente importante.
Quando parliamo d'integrazione, di dialogo, di partecipazione, questo è veramente un modo intelligente, a basso costo e ad alto reddito, per integrare le famiglie.
I dati personali contano poco, ma nel mio palazzo c'è una coppia di immigrati arabi: la signora, mamma di due bimbe, ha difficoltà a partecipare a momenti d'aggregazione, perché il marito glielo proibisce.
Invece, la scuola è l'unico luogo dove quella donna si può recare. Quando abbiamo chiacchierato di questo, ha detto che sarebbe una bellissima cosa una bellissima idea. È un atteggiamento, moderato, ma intelligente, di apertura e di coinvolgimento.
Oggi, avrei potuto fare decine di interventi, ma, Presidente Gariglio ne svolgo uno solo, su una sola materia, per segnalare che la considero una delle più importanti della giornata.



PRESIDENTE

Prima di porre in votazione l'emendamento n. 72, ricordo che la Giunta regionale si è già espressa, nel senso che la Presidente ha detto che terrà conto di quest'indicazione, ma il parere sugli emendamenti in sé della Giunta regionale è, con rammarico, negativo - così come mi viene indicato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72, sul quale l'Assessore Pe veraro, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.53)



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