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Dettaglio seduta n.175 del 03/04/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.01 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bossutto, Botta, Deambrogio e Ricca.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 5, 6, 7, 12, 14, 18 dicembre 2006.
Se non vi sono osservazioni s'intendono approvati.


Argomento: Viabilità

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Completamento collegamento autostradale Asti-Cuneo"


PRESIDENTE

Come convenuto al termine della precedente seduta di Consiglio, lascio la parola all'Assessore Borioli per una comunicazione sull'autostrada Asti Cuneo.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Questa comunicazione era stata richiesta da qualche tempo. In diverse occasioni ero pronto a rispondere, ma per ragioni di diversa organizzazione dei lavori non ho potuto farlo. Oggi segnalo un ultimo elemento di cui dare brevissimamente conto.
Come si è appreso, anche attraverso gli organi d'informazione, è stato posto sotto sequestro uno dei cantieri relativi al lotto tra Isola d'Asti e Motta di Costigliole, che costituisce uno dei lotti per i quali era stata prevista l'apertura al traffico il prossimo 16 aprile. Parto da quest'elemento per dire brevemente ciò che peraltro è stato rimarcato anche da ANAS ufficialmente, attraverso il capo del compartimento di Torino e il Presidente Pietro Ciucci, in una nota che mi ha indirizzato la settimana scorsa, e dallo stesso Ministro Di Pietro in visita in Piemonte venerdì scorso.
Quest'iniziativa della Magistratura riguarda una presunta irregolarità dico presunta, perché sono in corso gli accertamenti da parte dell'autorità giudiziaria - nella posa del tappetino d'usura sul lotto che si sta realizzando che, per l'appunto si pensava dovesse essere aperto al traffico il 16 aprile.
Devo ricordare che quest'iniziativa è scaturita anche da una funzione attiva che ANAS ha svolto, istituendo una propria commissione interna di verifica sulla qualità dei lavori in corso di esecuzione, per accertare se i lavori che si stanno eseguendo siano conformi ai capitolati d'appalto, in base ai quali le imprese si sono aggiudicate la realizzazione stessa dei lotti di cui parliamo.
Su questo versante ci auguriamo che gli accertamenti possano produrre con la massima rapidità possibile, il dissequestro del cantiere, come ovviamente il ripristino della regolarità dell'esecuzione dei lavori qualora questi non siano stati svolti regolarmente. Per quanto riguarda tutte le conseguenze di carattere amministrativo e, se del caso, penali nei confronti degli autori dell'eventuale reato nei confronti della pubblica amministrazione, deciderà, con le modalità che le sono proprie, la Magistratura. In proposito, ho avuto rassicurazione dal Presidente di ANAS circa l'intenzione di tenere ferma la programmazione dell'apertura dei lotti perché il giorno 16 si sarebbe dovuto aprire non soltanto il lotto che oggi è sotto sequestro, ma anche altri lotti dell'autostrada Asti-Cuneo la cui realizzazione era stata affidata ad ANAS. Il Presidente Ciucci mi ha confermato l'intenzione di ANAS, salvo che non intervengano particolari e ad oggi, imprevedibili problemi, di procedere all'apertura del traffico dei lotti rimanenti.
Il Ministro Di Pietro, tra l'altro, ci ha spiegato nella sua visita del 30 marzo scorso che anche sul lotto sequestrato, attraverso la costituzione del Ministero stesso quale parte lesa, si è intrapresa la strada dell'attivazione dell'incidente probatorio. Questo dovrebbe essere un ulteriore elemento in grado di consentire il dissequestro in tempi più rapidi del cantiere oggi sotto sequestro. Ferma restando l'iniziativa in corso da parte della Magistratura, che si svolgerà secondo i tempi stabiliti dalla legge, il dissequestro del cantiere consentirebbe di riprendere i lavori e di procedere rapidamente alla loro conclusione e quindi, alla rapida apertura anche del lotto su cui oggi grava questo punto interrogativo.
Per quanto riguarda il resto dell'Asti-Cuneo, devo semplicemente aggiungere ciò che è emerso alla luce dell'incontro avvenuto a Roma con il Ministro Di Pietro alcune settimane fa, del quale mi sono fatto promotore e che ha visto la partecipazione dei Presidenti delle Province interessate del Presidente Marmo e del Presidente Costa - e dei Sindaci dei Comuni capoluogo - Cuneo ed Asti - nonché del Sindaco di Alba, che oggi svolge le funzioni di Presidente del comitato di monitoraggio. Abbiamo avuto la spiegazione esatta delle problematiche relative alla stipulazione della convenzione tra la società che si è aggiudicata la gara europea per la realizzazione dei lotti in project financing e ANAS.
Tale convenzione oggi deve tener conto della nuova direttiva generale che disciplina i rapporti convenzionali tra ANAS e società concessionarie.
In merito è in corso una trattativa piuttosto complessa con la società Asti Cuneo, rispetto alla quale la novità più significativa ad essere emersa dopo l'incontro svoltosi presso il Ministero con il Ministro Di Pietro, è una comunicazione che il Presidente Spoglianti - Presidente della Società Asti-Cuneo - ha rivolto al Ministro Di Pietro, rappresentandogli sia gli aspetti problematici sia una disponibilità della società stessa a trattare per trovare una soluzione condivisa che rispetti, nel frattempo, le nuove impostazioni di legge e anche le caratteristiche della gara europea, sulla base della quale la società stessa si è aggiudicata titolarità in questa concessione.
D'altra parte, lo stesso Presidente Spoglianti, in una nota indirizzata alla Presidente Bresso e, per conoscenza, al Presidente di ANAS e ai due Presidenti delle Province - i quali, in modo particolare il Presidente Costa hanno ritenuto di darne notizia pubblica - ha ricevuto conferma circa la disponibilità della società di fare tutto quanto sta nelle sue possibilità e anche nel dovere che ha il Presidente della società di tutelare i propri interessi, per ricercare una soluzione che consenta, al più presto, di sbloccare questa partita. Una partita complicata ma rispetto alla quale, noi tutti stiamo prestando il massimo possibile dell'attenzione. Comprendo certi atteggiamenti nell'agone della schermaglia politica che, in qualche misura, servono qualche volta a fare folclore purché non ci distolgano dall'obiettivo primario di cercare un punto di caduta e di accordo, che consenta all'opera di trovare finalmente la sua conclusione.
So che ieri si è svolto un incontro del Comitato di monitoraggio, al quale personalmente non ho potuto essere presente, anche perché la sua convocazione mi è stata comunicata quando avevo già preso altri impegni. Mi risulta che in quella sede siano emerse alcune proposte da parte degli Enti locali, che condivido e di cui mi farò latore nei confronti del Ministro Di Pietro con il quale, in queste settimane, avremo ulteriori occasioni di incontro, oltre che con il Presidente di ANAS.
L'obiettivo è di dar vita ad un tavolo composto dal Ministro stesso dai vertici ANAS, dai rappresentanti del territorio (in modo particolare la Regione e le due Province interessate) e dalla società concessionaria per stringere i tempi di una trattativa che, ai sensi di legge, avrebbe ancora svariate settimane di fronte per potersi compiere nel rispetto delle normative vigenti, ma che noi vorremmo tutti quanti si potesse concludere celermente per sbloccare finalmente questa situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Mi dispiace che comunicazioni così importanti sull'autostrada Asti Cuneo cadano in un momento di grande assenza e, quindi, di scarsa attenzione dei Consiglieri regionali, sia di maggioranza sia di minoranza.
La notizia del sequestro del tratto di strada che doveva essere inaugurata il 16 aprile ha sconvolto i cittadini e gli amministratori, che si sono chiesti: "Come possono accadere cose del genere nel nostro Piemonte?" Eppure sono cose che capitano. C'è molta delusione, come c'è anche un po' di delusione, se mi consente, Assessore, per le sue dichiarazioni. Non voglio fare schermaglia politica, perché guardo sempre ai risultati e a cercare un punto d'accordo, però non posso accettare che un Assessore regionale dica solo: "Dedichiamo il massimo dell'attenzione" e non parli di nessuna azione, se non per dire: "Le proposte arrivate dagli Enti locali le porterò al Ministro". Tra l'altro, lo stesso Ministro ha proposto un tavolo per stringere i tempi per sbloccare la situazione.
La burocrazia, quella che dovrebbe controllare che queste cose non capitino; quella che dovrebbe misurare se i lavori sono effettuati con correttezza e nella legalità; quella che dovrebbe misurare i centimetri dell'asfalto, allunga i tempi per organizzare un tavolo di monitoraggio.
Ecco, Assessore, vorrei che lei questo tavolo lo aprisse domani per avere notizie certe e per capire se, anziché 25 centimetri d'asfalto, ce ne sono venti. Questo vorrebbe dire che la strada è in sicurezza solo per cinque anni invece che dieci? I cittadini vogliono risposte certe. Vogliono sapere che se anche da altre parti possono correre il rischio che la quantità d'asfalto sia inferiore a quella che doveva essere.
Sono veramente amareggiata. Mi aspettavo, Assessore, una sua presa più diretta e più decisionista. È vero, la questione è di competenza dell'ANAS ma non possiamo dimenticare che noi siamo la Regione Piemonte, quindi non possiamo assistere dicendo che non è di nostra competenza. Noi siamo il Parlamento di questa Regione e allora dobbiamo agire, non possiamo dire: " successo così, gli Enti locali fanno qualcosa, il Ministro fa altro". Per fortuna, il 16 aprile s'inaugura comunque la variante d'Isola d'Asti, opera attesa da non so quanti anni (dire venti è poco), come anche si apre l'altra parte d'autostrada verso Cuneo, però non possiamo aspettare gli eventi.
Magari un Sindaco più fantasioso propone qualcosa e noi, come Regione diamo il massimo dell'attenzione; però i cittadini non sanno cosa farsene del massimo dell'attenzione regionale. I cittadini voglio un'azione concreta, veloce, decisa. Vogliono sentire che la Regione Piemonte c'è e che non si limita a rispondere: "La responsabilità è dell'ANAS".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Personalmente esprimo, a differenza della Consigliera Cotto apprezzamento per le dichiarazioni misurate, attente e informate del nostro Assessore. Sull'iniziativa giudiziaria credo che, anche se siamo un Parlamento, abbiamo ben poche possibilità di incidere o di modificare anzi, dobbiamo solo augurarci che il più tempestivamente possibile si facciano le perizie, l'incidente probatorio e tutto quello che si deve fare. Ovviamente deve essere accertata la situazione, proprio per verificare che la strada sia stata realizzata con criteri che consentono durata e sicurezza.
Siamo d'accordo sul fatto che non sia rinviata l'apertura dei lotti terminati - e sul punto so che l'Assessore si è fatto interprete anche con il Ministro - quindi la data del 16 aprile deve essere rispettata inaugurazione o no. L'apertura di quanto è possibile aprire deve avvenire.
Come Regione Piemonte dobbiamo avere a cuore soprattutto l'interesse generale del nostro territorio, che è quello che l'opera vada avanti e che più rapidamente possibile possano riprendere i lavori per gli otto lotti restanti. In questo momento non si tratta di competenze: non ci sono azioni possibili, se non sceneggiate. Di sceneggiate non ce ne facciamo niente come non ce ne facciamo niente delle intenzioni di qualche Sindaco fantasioso.
Ricordo la proposta che il nostro Assessore e la Presidente avevano concordato e fatto emergere (perché la lettera della società alla nostra Presidente non è casuale), cioè quella di avviare una trattativa stringendo i termini e utilizzando i mesi che la società ha per rispondere allo schema di convenzione inviatagli dal CIPE; una trattativa che risolva le problematiche e il contenzioso aperto.
A questo punto, da una parte bisogna arrivare ad una definizione che rispetti le norme finanziarie e, dall'altra, che non stravolga i criteri d'aggiudicazione della gara, perché sappiamo che questo potrebbe dare adito a ricorsi ed iniziative di questo genere.
Lo scoglio vero di questa trattativa sarà il piano finanziario, sul quale indubbiamente ci saranno dei problemi, tenendo anche conto che c'è la volontà del Ministro Di Pietro e del Governo, più volte ribadita, che quest'opera comunque vada avanti, tant'è che addirittura il Ministro ha minacciato - tra virgolette - che nel caso in cui non si trovi un accordo con la società che si è aggiudicata l'appalto, si possa andare ad un intervento diretto dello Stato attraverso l'ANAS.
Quanto proposto dall'Assessore, cioè di accelerare questo tavolo a tre cui partecipi anche la Regione, le due Province e il territorio, pu sbloccare la situazione. Non dimentichiamo, infatti, che è importante il problema del sequestro, ma il vero problema è sbloccare la possibilità di far ripartire tempestivamente, mantenendo i progetti già approvati dalla Conferenza dei Servizi, gli otto lotti che ancora mancano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Ad oggi, su tutta la vicenda dell'Asti-Cuneo dobbiamo distinguere due problemi principali. Il primo riguarda il sequestro del tratto di autostrada in via di completamento, da Motta ad Isola d'Asti. Sul punto capisco che non possiamo interferire con l'opera della Magistratura, per perlomeno possiamo segnalare, a livello di comunità piemontese, di comunità cuneese e astigiana, la necessità che questo tratto sia aperto al più presto. Non dico di fare pressioni, ma di far conoscere alla Magistratura questa necessità, in modo che si arrivi al più presto al dissequestro di questo tratto dell'autostrada e a realizzare tutti quei lavori di completamento necessari a completare il nastro d'asfalto nelle dovute misure, come previste, tutta la segnaletica, ecc.
Ovviamente, nel frattempo, bisogna provvedere all'apertura inaugurazione sì, inaugurazione no, direi che l'inaugurazione è l'ultima cosa cui possiamo pensare - dei due lotti che sono finiti.
E questo è un problema che ritengo vada a risolversi, magari con u po' di ritardo, ma nell'arco di qualche mese.
L'altro problema, sul quale ho dei timori molto più pessimisti riguarda la realizzazione degli ulteriori otto lotti.
Un brevissimo riassunto di quello che era successo a questa autostrada: era stata data una prima concessione alla società autostradale del gruppo Gavio, che avrebbe dovuto costruire; a quell'epoca, non era un'autostrada ma una superstrada, da Asti a Marene, mentre l'autostrada andava da Cuneo a Massimini.
In cambio, la stessa società doveva ottenere il rinnovo della concessione dell'autostrada Torino-Piacenza.
Il gruppo Gavio ottiene il rinnovo della concessione dell'autostrada Torino-Piacenza, in cambio della rinuncia alla concessione per l'Asti Cuneo, quindi è stato fatto un immenso regalo al gruppo Gavio da parte del precedente Governo D'Alema.
Dopo di che, la realizzazione dell'autostrada Asti-Cuneo viene affidata direttamente all'ANAS.
L'ANAS realizza, con una lentezza esasperante, sette lotti; due sono stati aperti, due sono praticamente finiti, uno è sequestrato, altri due verranno terminati - speriamo - nel giro di qualche mese.
Nel frattempo, il Governo Berlusconi fa una gara internazionale di project financing, vinta regolarmente da un gruppo di società che devono costruire, a proprie spese, gli altri otto lotti, e poi gestire tutta l'autostrada. Entra a far parte di questo gruppo di società anche l'ANAS.
Purtroppo, però, non si arriva all'ultima firma della convenzione cambia il Governo e l'attuale Governo blocca tutto.
La mia preoccupazione è che si voglia fare un passo indietro e ripetere quello che è già successo una volta, cioè, pur di eliminare il gruppo Gavio, che ha vinto la gara internazionale, e fare in modo che rinunci alla concessione, s'inventa qualcosa di macchinoso e complicato, per far realizzare dall'ANAS i lotti mancanti e affidare l'autostrada completamente in mano all'ANAS.
Perché è una mia preoccupazione? Perché un fatto del genere partirebbe con un lunghissimo periodo - sicuramente anni - di discussioni, di cause giudiziali.
Mi preoccupo, perché oggi ci stiamo incamminando in questa strada, nel senso che sono già state presentate diverse convenzioni alla società che ha vinto regolarmente l'appalto per la costruzione dell'Asti-Cuneo, ma queste convenzioni non coincidono con i termini della gara, per cui la società non ha, fino ad oggi, firmato queste convenzioni; c'è, in questo momento, un muro a muro fra Ministero, Governo, e la società autostradale, col risultato che è tutto bloccato.
Il mio invito - e c'è un ordine del giorno da me presentato, che invita la Giunta, ma anche tutti noi, ad intervenire presso il Governo - è che ci si sieda ad un tavolo e si trovi una soluzione, nel senso che ormai la società che ha vinto regolarmente la gara, una gara europea, ha diritto a realizzare e gestire l'autostrada e ha diritto a farlo alle condizioni pattuite in quella gara europea.
Pertanto, deve poter godere di una concessione che sia in linea con quella gara, o perlomeno che possa venire accettata dalla società, ma con dei termini il più vicini possibile a quelli della gara, altrimenti rischiamo che le società che avevano perso quella gara facciano ricorso complicando notevolmente la situazione.
in questa direzione che invito la Giunta ad agire, andando da Di Pietro, andando al Governo a chiedere di rispettare i patti e mettere le cose a posto, affinché i lavori possano riprendere al più presto.
Ripeto: ho presentato un ordine del giorno su quest'argomento; chiedo che venga messo in votazione al termine di questa discussione, ritenendo che la discussione è oggettivamente esaustiva di quanto previsto dall'ordine del giorno stesso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

Non credo che rimanga molto da aggiungere rispetto a quanto ha detto il Consigliere Ferraris, che ha espresso perfettamente anche il mio pensiero.
Forse vale la pena di richiamare solo tre questioni.
Accanto alla necessità che questo tratto venga riaperto il più presto possibile e che la trattativa per i rimanenti otto lotti sia condotta al meglio, producendo risultati concreti, va ribadito che le opere pubbliche si appaltano con gare e non con concessioni.
Pertanto, nel momento in cui il Governo, nella persona del Ministro Di Pietro, è intervenuto per ribadire e riaffermare questo principio, credo l'abbia fatto, non tanto per bloccare o sbloccare delle opere interpretando, in questo, anche una mia opinione, oltre che una pratica quando mi sono travato ad amministrare denaro pubblico - quanto per ribadire un principio che è tale per tutti i Paesi europei e che forse va applicato semplicemente per salvaguardare e spendere al meglio il denaro pubblico.
La seconda questione: credo che un campanello d'allarme relativamente all'indagine della Magistratura, non nel merito, perché, semmai, si commentano le sentenze, non le inchieste, vada interpretato e sentito rispetto alle modalità con le quali si controlla lo stato d'esecuzione delle opere pubbliche.
Lo ricordava già la Consigliera Cotto: forse, su questo, varrebbe la pena di tentare di essere parte in causa, non solo rispetto al problema specifico, ma anche rispetto al modo in cui si eseguono i lavori e soprattutto si controllano.
Terza questione: credo ci si debba far carico, così come mi pare sia stato fatto finora, di informare tempestivamente le autorità locali e i cittadini delle aree interessate e non, seguendo e accompagnando il processo di governo delle emergenze - in questo caso - e poi della contingenza - per quanto riguarda lo sviluppo delle trattative - informando tempestivamente - dicevo - nel modo più completo ed esaustivo possibile tutti i soggetti interessati relativamente all'evoluzione delle cose.
Credo sia il modo migliore per dare il senso e il segno del fatto che la Regione c'è, più che con trovate estemporanee, semplicemente stando a fianco dei cittadini e delle autorità locali, per cercare di far valere i diritti e portare a casa le opere realizzate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per il tempo che ci ha dedicato e le informazioni che ci ha fornito.
Peraltro, proprio ieri, insieme al collega Ferraris siamo stati tutta la mattina a Cuneo, in Comitato di monitoraggio per l'Asti-Cuneo, dove abbiamo affrontato e approfondito queste questioni.
vero anche quanto diceva il collega che mi ha preceduto: da un punto di vista puramente teorico, la volontà e le finalità di intervento del Ministro Di Pietro sono, se guardiamo l'aspetto giuridico, comunque un interesse amministrativo, condivisibili.
Il problema è che, per chi non ha vissuto direttamente le vicende dell'Asti-Cuneo, questa materia rischia di apparire piuttosto astratta ed estranea.
Pensate soltanto a questo: si era diffusa l'opinione che il 16 aprile si sarebbe inaugurata l'Asti-Cuneo, se non che il Sindaco di Cuneo - che peraltro non è dei colori politici di questa parte del Consiglio - ha detto: "No, signori. Guardate che non...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Vi prego di prestare attenzione all'intervento.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente. Evidentemente l'Asti-Cuneo non interessa, se non a coloro che tutti i giorni la devono percorrere.
Ricordo anche - questo è un dato importante - come venne diffusa la notizia dell'inaugurazione dell'Asti-Cuneo. Il Sindaco di Cuneo fece sentire la sua voce e disse: "Guardate che non s'inaugura l'Asti-Cuneo s'inaugura un altro tratto". Qualcuno della Regione comunicò che era il tratto Asti-Marene. Peccato che neanche questa era la verità, perch neppure il tratto Asti-Marene veniva inaugurato, ma sarebbe stato inaugurato il tratto Isola d'Asti-Alba. Se non che, nell'ultima settimana neanche più il tratto Isola d'Asti-Alba viene inaugurato, ma viene inaugurato il tratto Motta di Costigliole-Alba. Siamo passati da 100 km. a 80, a 40, a 25.
questa la situazione che vivono coloro che abitano in quelle zone e che, per necessità economico-aziendali, ma anche per necessità private tutti i giorni devono percorrere quella strada. È una situazione di presa in giro. Qualcuno ironizzava sui giornali locali che ci fosse una sorta di iettatura a sfavore dell'Asti-Cuneo, perché è pur vero che la Magistratura ha bloccato il cantiere, è pur vero che l'ha bloccato presumendo di avere delle ragioni obiettive e fondate per poterlo fare, ma è altrettanto vero che, dopo tutti i ritardi, quest'autostrada - o, meglio, mancata autostrada che viene inaugurata dopo vent'anni, si riduce ad essere una bretella autostradale di rilevanza minore rispetto all'iniziale tracciato complessivo. Ciò è veramente paradossale.
per questo, caro Assessore e cara Presidente, che noi ci permettiamo di rimarcare la necessità che la Regione assuma una maggiore determinazione in questa vicenda. L'Asti-Cuneo non è vicenda politica né di destra né di sinistra, sull'Asti-Cuneo ce n'è per tutti. Ce n'è per tutti perch sull'Asti-Cuneo credo che la classe politica in generale sia stata perdente nel corso degli anni, ma credo altresì paradossale che oggi non si faccia sentire, proprio in un momento in cui non si tratta più di questioni...



(Commenti dell'Assessore Borioli)



CIRIO Alberto

COTTO Mariangela (fuori microfono)



CIRIO Alberto

Facciamo intervenire l'Assessore Borioli che ci minaccia con le mani!



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore Borioli, lei potrà intervenire nella replica.
Nessuna minaccia, colleghi. L'Assessore Borioli non è tipo da minacciare né il collega Cirio persona che si lascia intimorire.
Prego, Consigliere Cirio, prosegua pure.



CIRIO Alberto

Ringrazio l'Assessore Borioli, che forse nel suo ruolo di tecnico faceva quel movimento con le mani magari in rappresentanza di tutti i cittadini che lo hanno votato, quindi rispetto maggiormente il gesto.
Io le dico, cercando di rappresentare qualcuno o quel poco che posso rappresentare all'interno di questo Consiglio, che non è bello il fatto che, mentre un Consigliere parla...
Peraltro non so se si rivolgesse a quello che stavo dicendo io, perch le stavo dicendo...



(Commenti dell'Assessore Borioli)



PRESIDENTE

Assessore Borioli, ribadisco che lei potrà intervenire nella replica.
Consigliere Cirio, finisca l'intervento: ne ha tutta la facoltà.



CIRIO Alberto

Concludevo il ragionamento... Peraltro non capivo la reazione, non so se fosse stata rivolta a queste parole...
Personalmente non mi faccio intimorire, ma il gesto è eloquente.
Io direi, quel gesto lì, caro Assessore....



(Sul banco dell'Assessore Borioli viene esposto un articolo di giornale)



CIRIO Alberto

Presidente, non si possono mettere cartelli in aula. Lei mi deve spiegare: prima, mentre stavo parlando, l'Assessore faceva dei gesti ai miei colleghi (non credo li rivolgesse a me) e non si capisce cosa succede adesso il Vicepresidente Peveraro porta un cartello e lo mette davanti al banco dell'Assessore Borioli. Io le chiedo soltanto se uno può parlare in una situazione e in un clima del genere. Credo che sia suo dovere ricomporre l'Aula; diversamente, non ho più nulla da dire.



PRESIDENTE

Assessore Borioli, la invito cortesemente a evitare gesti che la Presidenza non ha visto, se ci sono stati, o a esibire cartelli e giornali.
Questo, cari colleghi, mi permette di richiamarvi a mantenere un comportamento, dall'abito agli atteggiamenti alle parole, consono all'Assemblea, che non sempre viene tenuto. Questo vale anche per gli Assessori, in quanto, al di là di essere esterni o interni, è fondamentale il rispetto dell'Aula.
Prego il Consigliere Cirio di terminare il suo intervento.



CIRIO Alberto

Stavo concludendo che la questione dell'Asti-Cuneo, carissimo Assessore, non è una questione né di destra né di sinistra, non è una questione su cui si voglia far fare bella figura o brutta figura a una componente o all'altra che siano maggioranza di oggi o minoranza di ieri e viceversa.
L'Asti-Cuneo è una questione su cui ha fatto brutta...



(L'Assessore Borioli commenta nuovamente con gesto della mano)



PRESIDENTE

Assessore Borioli, non è questo il modo di ascoltare né di rivolgersi a un Consigliere. La invito, per cortesia...



PRESIDENTE

BORIOLI Daniele (fuori microfono)



PRESIDENTE

Siccome la Consigliera Cotto continua a fare dei gesti nei miei confronti...



PRESIDENTE

Assessore, lei avrà tutta la facoltà, senza limiti di tempo, di intervenire nel corso della sua replica.
Colleghi, se volete discutere dell'Asti-Cuneo questo non è il modo: non fate gli interessi dei cittadini coinvolti.
Prego, Consigliere Cirio, termini l'intervento.



CIRIO Alberto

Presidente, io termino l'intervento, ma non so più cosa devo dire per non far arrabbiare chi siede sui banchi della Giunta.
Sto dicendo e sto ribadendo quanto io credo e quanto penso, cioè che sulla questione dell'Asti-Cuneo abbia fatto brutta figura in generale tutta la classe politica, perché l'opera è stata consegnata per piccoli pezzi e per piccoli tratti dopo vent'anni rispetto ai termini prestabiliti.
Tra l'altro, ricordo che sono morte centinaia di persone, e almeno questo dovrebbe togliere il sorriso dalla bocca dell'Assessore. Sono morte centinaia di persone: non sarà colpa sua sicuramente, ma è colpa in generale di chi fa politica, di chi ci ha preceduto e di chi ci sarà anche dopo, se la politica non risolve questi problemi. Questo non è solo un problema di morte dell'economia, è anche un problema di sicurezza, è un problema di incolumità delle persone.
Ed è per questo motivo che noi oggi siamo a porre un argomento che non dà colpe alla Regione, ma chiede alla Regione di avere una maggiore determinazione, di avere una maggiore forza, di far sì che l'Asti-Cuneo così com'è stato in passato, sia sempre una problematica di rilievo nazionale, una problematica di tutta la nazione italiana.
Se si perde l'enfasi e l'afflato nell'affrontare quest'argomento, si rischia veramente di rimanere incastrati tra i gangli della divisione dei poteri, degli interventi della Magistratura, delle gare d'appalto, di quello che dicevano i colleghi Consiglieri, tutti problemi veramente rischiosi e gravi.
Se non si risolve in questi termini, cioè se l'Asti-Cuneo non viene risolta nei termini in cui è incardinata andando a superare gli eventuali contenziosi che potranno esserci in futuro...
Ieri il Direttore generale dell'Asti-Cuneo ha dichiarato che si siederà al tavolo col Governo con una volontà di negoziare e di andare a risolvere questo problema, ed è una disponibilità importante, tant'è che il Comitato di monitoraggio chiederà formalmente al Ministro Di Pietro, quando verrà il 16 aprile, di incontrare, prima dell'inaugurazione, il Comitato stesso, al fine di instaurare un tavolo trilaterale dove l'Azienda e il Governo possano parlarsi direttamente.
Oggi siamo di fronte a uno strano siparietto: il Ministro scrive all'Azienda, l'Azienda scrive al Ministro e tutti gli altri vengono informati della situazione. Ebbene, se non si chiarisce tale situazione l'Asti-Cuneo non si risolverà mai.
Quando il collega Ferraris dice: "Lo fanno all'ANAS", parla sicuramente in buona fede, ma pensate che l'ANAS ci ha messo oltre 12 anni a fare un tratto di strada che è un terzo rispetto a quello dell'Asti-Cuneo, che in precedenza prevedeva 700 metri di galleria e che nel nuovo progetto comporta diversi chilometri di galleria: sarebbe veramente un assurdo senza considerare tutti i rischi di carattere giuridico.
per questo che le parole che noi chiediamo, scevre da colpe e da responsabilità, sono: maggior determinazione. La Presidente ha dimostrato di saperla avere e di saperla far valere a livello nazionale. Noi chiediamo che la faccia valere e la sappia far valere anche sull'Asti-Cuneo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, la situazione è molto complessa. È un "ginepraio" di carattere amministrativo, giuridico, contrattuale, nonché legislativo, in seguito ai provvedimenti assunti dal Parlamento, dando indicazioni ai Governo, in materia di concessioni autostradali.
Mi rivolgo direttamente alla Presidente Mercedes Bresso affinché questa vicenda assuma, per la Regione e per la Giunta, l'importanza che deve avere.
"Gentile Presidente - le avevo scritto una lettera aperta, che mi permetto di riportare e di ribadire in questa sede, precisando che chi l'ha scritta non la sostiene, né l'ha votata, ma è comunque un leale oppositore (nel senso che la lealtà può essere un elemento che possiede sia un Consigliere di minoranza che di maggioranza, perché si può fare un'opposizione costruttiva, dura e determinata, ma comunque propositiva) le due Province di Cuneo e Asti attendono da tempo il completamento del collegamento autostradale. La Asti-Cuneo è un'opera fondamentale - su quest'aspetto concordiamo tutti - che, una volta ultimata, potrà finalmente apportare benefici non solo alla circolazione, ma anche all'ambiente - le ricordo che le città di Alba e Bra sono fra le più inquinate dalle polveri fini, a causa del traffico - consentendo di rompere quell'isolamento in cui versano alcuni tra i territori economicamente più produttivi e vivaci della Regione. Ci si trova in una situazione suscettibile di ulteriori e imprevedibili sviluppi; se verrà meno l'accordo tra l'ANAS e la società privata, che ha vinto la gara per la realizzazione degli ultimi lotti e la gestione dell'intera tratta, si dovrà ricominciare da capo, con somma e giustificabile frustrazione di cittadini, imprese e amministrazioni locali che aspettano da anni quest'autostrada. Presidente Bresso, rammenti qual è la sua funzione, ovvero massima autorità politica del Piemonte, e chieda insieme ai rappresentanti delle Province e dei Comuni interessati, un immediato incontro con il Presidente del Consiglio Romano Prodi. Non si limiti a generici proclami e rassicurazioni - e si fidi poco dei suoi Assessori - sia autorevole e decisa portavoce del Piemonte, perché forse il tempo per quest'infrastruttura sta scadendo. Occorre passare all'azione per evitare il rovinoso naufragio di una grande e decisiva infrastruttura. Non sostenga - come ha fatto pochi giorni fa, rispondendo con un comunicato stampa - che 'la Regione non ha alcuna competenza diretta sull'opera' perché è un'affermazione pilatesca, politicamente debolissima e insufficiente. Nessuno le chiede conto di appalti o di questioni contrattuali, quanto, piuttosto, della mancanza di iniziativa politica ad alto livello, che serva al Piemonte per migliorare la propria rete di comunicazione viaria. Lei si accontenterebbe, per caso, di burocratiche lettere inviate all'ANAS per conoscere il destino dell'opera, come hanno affermato i suoi Assessori? I piemontesi - ma credo tutto il Consiglio - no di certo. Suvvia, chiami Prodi ed affronti senza ulteriori esitazioni la questione".
Cosa deve affrontare il Presidente del Consiglio in merito a questa vicenda? Una questione specifica.
Non so se lei ha letto con attenzione la lettera che le è stata inviata dalla Società autostradale in data 26 marzo, con allegate tutte le iniziative intraprese dalla società stessa. Peraltro, non sono fra coloro che sostengono che il Ministro Di Pietro sbagli quando vuole rimettere a posto il sistema delle concessioni; quella è un'altra vicenda. La questione della Asti-Cuneo per adesso esula dal sistema delle concessioni autostradali; siamo in una fase di pro-concessione, potrei dire di pre contratto.
La società, pochi giorni fa, con una lettera datata 23 marzo, ha detto ciò che finora non aveva detto.
Glielo riporto: "Nonostante l'obiettivo e l'impegno delle parti, che si sono scambiate corrispondenza e si sono incontrate in più occasioni, non ha ancora acconsentito di addivenire ad una bozza condivisa di convenzione unica e rispettosa della gara internazionale a suo tempo esperita dalla normativa vigente. Questa società è disponibile ad una trattativa".
Ecco, quindi, che la questione va riportata sul piano politico: dev'essere il Presidente Prodi ad obbligare il Ministro Di Pietro ad iniziare questa trattativa. La prenda come una posizione importante del Piemonte. Guardi, la assuma lei questa iniziativa, non la lasci gestire dai suoi Assessori, che hanno dimostrato una certa inefficienza.
In questi mesi, le potrei riportare tutte le dichiarazioni apparse sui giornali che dicevano: "La Asti-Cuneo si farà".
Lei crede che ci sia ancora qualcuno che pensa che la Asti-Cuneo non si farà? Oppure dobbiamo aspettare la fantasiosa chimera che la faccia l'ANAS? Sono reduce, stamani, da un incontro all'ANAS, dove un ingegnere responsabile del settore amministrativo - colui che paga i servizi ANAS ha detto: "Non abbiamo i soldi per fare la manutenzione sulle strade statali ordinarie, figuriamoci se abbiamo i soldi per fare la manutenzione sui tratti autostradali che ci vogliono dare in gestione!".
Presidente, per il rispetto che nutro nei suoi confronti, pur essendo un oppositore, ritengo che spetti a lei prende in mano questa vicenda, così come hanno fatto altri Presidenti di Regione (Lombardia, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna), che, in caso di questioni politiche rilevanti, assumono iniziative politiche.
Lei non si deve accontentare delle generiche rassicurazioni del suo Assessore, che è stato molto inefficiente in questa vicenda. Pu raccontarmi la storia che vuole, ma la vicenda la conosco meglio di lui.
Non dico che sia colpa di qualcuno; dico solo che in questi due anni la Regione è stata ferma.
Lei, pochi anni fa, quando si è candidata, aveva scritto che la Asti Cuneo era una sua priorità. Sono passati due anni: gli impegni sono stati disattesi nonostante la Regione debba giocare, sulla vicenda, un ruolo da protagonista, come ha giocato in tutti questi anni (potrei citarle nomi cognomi e date!).
Si ricordi che la Regione un ruolo ce l'ha anche perché ha firmato l'accordo di programma del 31 luglio 2000 a Torino con il Presidente Amato (c'era Ghigo, ovviamente), e con il Ministro dei lavori pubblici Nerio Nesi.
Pensi che i Comunisti Italiani - era il partito che appoggiava ovviamente, Nerio Nesi all'epoca (adesso non so se abbia cambiato) avevano fatto affiggere in tutto il Piemonte un manifesto con scritto: "Finalmente la Asti-Cuneo! Grazie, Ministro".
Sì, proprio. Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a

Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte dei Consiglieri Burzi e Vignale, di una convocazione dell'Ufficio di Presidenza avente all'o.d.g. il comportamento dell'Assessore Borioli

Argomento: Fondi sanitari

Richiesta, da parte del Consigliere Rossi, di iscrivere all'o.d.g. e di esaminare l'ordine del giorno n. 651 "Ripiano dei disavanzi sanitari pregressi", presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero e Monteggia


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Sono costretto a tornare sull'episodio precedente, che trova delle conferme e delle aggravanti anche durante l'intervento del Consigliere Guida, che ha parlato per circa sette minuti (minuto più, minuto meno), per i primi quattro dei quali, l'Assessore competente tutto ha fatto tranne che starlo a sentire.
Capisco, considerando la nota storia personalmente eversiva e rivoluzionaria del Consigliere Guida, che questo possa aver indotto l'Assessore Borioli a non prestare attenzione: è una scelta personale, che però noi non soltanto stigmatizziamo, ma non siamo disponibili ad accettare.
Ricollegandomi al punto precedente, dove gli atteggiamenti dell'Assessore, a mio avviso, ma credo anche di coloro che erano presenti in quel momento, non sono accettabili per quest'aula, tenderei a non prendere delle posizioni soggettive, ma a pretendere che l'organo di Presidenza faccia il proprio lavoro.
Pertanto, invito ufficialmente il Vicepresidente facente funzioni di Presidente, in questo momento, a convocare un Ufficio di Presidenza quando lo riterrà opportuno e a porre l'argomento all'oggetto dell'attenzione.
Aggiungo, altresì, qualora possa essere utile, che faremo pervenire all'Ufficio di Presidenza una lettera circostanziata sull'argomento, che non è nuova sull'argomento, ma è nuova sull'episodio.
L'Assessore Borioli è ben conscio di non avere nessun impegno con i colleghi di quest'aula: risponde ad altri e in altri posti. Se ne adontò il giorno in cui sedette, per la prima volta in quei banchi, quando gli dissi come dissi ai colleghi: "Voi state scegliendo di smettere di fare politica per diventare dei funzionari, di altissimo livello ma sempre funzionari".
Noi, invece, per scelta, perché non ci obbliga nessuno - e qualora ci avessero obbligati, non avremmo accettato (parlo personalmente) - abbiamo scelto di rispondere a coloro che qui ci hanno mandato con un'elezione diretta. In tal senso, vogliamo continuare.
Scelgo Borioli perché oggi si parla del suo comportamento in Aula e vorrei che non se ne parlasse più, perché il rispetto tra le parti dev'essere totalmente indipendente dal livello e dalla durezza delle critiche.
Nel merito, credo che chiederemo all'Ufficio di Presidenza di fare da arbitro, anche se ci piacerebbe che lo facesse sua sponte. Ci piace quando qualcuno fa l'arbitro volontariamente, senza essere indotto dalle critiche dei giornali o dall'atteggiamento da una parte della squadra, in quanto come lei sa, le squadre non controllate tendono a essere intemperanti.
Niente di peggio di un arbitro che all'inizio della partita tolleri dei falli, perché, poi, durante i 90 minuti successivi, i giocatori, che sono intelligenti, sanno fino a che punto ci si può spingere.
Scelgo volutamente una giornata che ha un o.d.g. scarno, quindi, oggi fortunatamente, anche un peggioramento di clima non inciderà per nulla sulle politiche di interesse di questa Regione. Pensi, se ci fossero stati argomenti importanti, come questo peggioramento di clima potrebbe incidere sull'esito dei nostri lavori! Voglia l'Ufficio di Presidenza procedere; ove non procedesse, sappia che procederemo noi, chiedendo che qualcuno faccia l'arbitro dei nostri conti. Sappiano anche l'Ufficio di Presidenza e i colleghi, soprattutto della maggioranza, che non abbiamo alcun timore nel difendere i nostri interessi quando riteniamo, come in questo caso, siano stati lesi.



PRESIDENTE

Per alcuni secondi l'Assessore Borioli si è distratto nell'ascoltare il collega Guida, che ho chiamato per un'informazione, di questo mi scuso, ma concerneva il funzionamento della seduta.
Per quanto riguarda le sue osservazioni, provvederà l'Ufficio di Presidenza. Vi chiedo di far pervenire eventuali note in quanto è evidente che l'Assessore volge le spalle al Presidente.
Non entro nel merito di quanto affermato dal Presidente Burzi, non è mia facoltà, ci mancherebbe.
La parola al Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, approfittando della presenza della Presidente della Giunta regionale, voglio ricordarle che ho appena depositato, per conto del Gruppo della Lega Nord e del collega Monteggia, un ordine del giorno che invita la Presidente ad attuare tutte le vie possibili, compreso il ricorso alla Consulta, contro il "decreto salva debiti" e la "legge mille proroghe", che ha assegnato una cifra consistente per ripianare i debiti nel settore della sanità solo di cinque Regioni italiane. Guardate caso queste cinque Regioni italiane che non hanno rispettato gli accordi con il Governo circa il contenimento dei debiti, sforandoli, proprio per questo motivo, forse, sono state premiate da un Governo che è di centrosinistra.
Quindi, riteniamo giusto che la Presidente Bresso, che appartiene alla stessa coalizione politica che governa il Paese, faccia quanto hanno fatto altri Presidenti, come Galan e Formigoni, che hanno presentato ricorso, tra l'altro, assolutamente motivato, perché il ricorso si basa sulla violazione del principio di uguaglianza, sulla violazione della responsabilità finanziaria, sulla violazione delle competenze regionali e, addirittura sul pregiudizio al diritto alla salute.
Rivolgo un invito alla Presidente Bresso, la quale, nonostante - lo diceva prima anche il collega dell'UDC - abbia promesso di togliere i ticket - e non li abbia tolti - ci ha fatto anche digerire con la finanziaria la sovrattassa di 10 euro per le prestazioni specialistiche e oggi, secondo noi, non può accettare di essere - lo avevo detto anche l'altra volta - ulteriormente affondata dal fuoco amico, perché questo atto del Governo che finanzia con circa seimila miliardi...
Non si offenda, Presidente Bresso, sull'ordine dei lavori, per fortuna il nostro Regolamento permette che si possa intervenire e lei, purtroppo mi deve ascoltare!



PRESIDENTE

Presidente Rossi, la prego di rimanere nei due minuti a sua disposizione.



ROSSI Oreste

Sto concludendo; se la Presidente, invece di girarsi a lamentarsi, si fosse girata verso di me, avrei già concluso.
Riteniamo che l'assegnazione di seimila miliardi alle cinque Regioni sia stata fatta in maniera illegittima. Pertanto, chiediamo alla Presidente di intervenire. C'è un ordine del giorno, Presidente: la invito, in apertura della seduta odierna, ad iscriverlo all'o.d.g.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Rossi, lo avrei proposto come inserimento all'apertura della seduta pomeridiana. In assenza di indicazioni contrarie da parte dell'Aula, può essere inserito, poi, si vedrà l'eventuale discussione; procederemo in tal senso all'apertura della seduta pomeridiana.
C'è ancora un intervento sulle comunicazioni dell'Assessore Borioli relativamente all'Asti-Cuneo.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, vi sono certamente due aspetti da trattare per quanto riguarda l'Asti-Cuneo, anche se avremmo preferito trattarne uno solo, quello di carattere politico, che riguarda l'opera in sé.
Relativamente a questo non voglio dilungarmi oltre quanto hanno già detto altri colleghi. Rilevo che, certamente, in questi anni, vi sono state mancanze di carattere politico e vi sono mancanze di iniziativa politica: i sette lotti realizzati durante il periodo Berlusconi-Ghigo, tanto per essere chiari nei confronti dell'Assessore, sono gli unici che si sono concretizzati. Il lotto che verrà inaugurato il giorno 16 è già pronto da alcune settimane, non è ancora stato inaugurato perché si attende l'arrivo del Ministro Di Pietro. Chiunque circoli nella zona di Isola pu comprendere che i lavori sono stati conclusi già da alcune settimane, ma gli astigiani, nel frattempo, non possono usufruire di quella struttura in attesa del Ministro Di Pietro.
Al di là di questi aspetti di carattere politico, invito il Vicepresidente a porre un po' di attenzione, perché le valutazioni che intendo svolgere si rivolgono di riflesso anche all'Ufficio di Presidenza quindi, devo necessariamente attendere.
Le chiedo scusa, ma alcune valutazioni che intendevo fare sono rivolte di riflesso anche all'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

In quest'aula non si dovrebbe discutere solo l'aspetto sostanziale bensì l'aspetto formale.
Affinché sia chiaro agli Assessori e anche ai colleghi di maggioranza noi non accettiamo nel modo più assoluto questo da parte di un Assessore che mai è stato eletto nella sua vita e, forse, non avendo mai avuto il compito di rappresentare i cittadini e confrontarsi con l'elettorato, non ha mai vissuto l'aula. Non avendo mai vissuto l'aula ed essendo un Assessore tecnico - questo lei è, non è stato eletto dai cittadini, né qui né prima, in Provincia di Alessandria - non ha mai avuto la consapevolezza di ciò che significa il rispetto del Consiglio.
Pongo un problema all'Ufficio di Presidenza e anche ai colleghi: non accetteremo più - non lo accettiamo neanche oggi - un tale comportamento da parte di un Assessore non in termini di scherno. Quando qualcuno di noi interviene, alcuni colleghi, di maggioranza o di Giunta, hanno l'abitudine secondo me, non buona - del sorrisino - per carità, in tanti anni di lavoro sui banchi, lo scherno bonario rispetto a quello che è un intervento è un modo per dimostrare il dissenso - o del movimento della testa, che ritengo modalità comportamentali non corrette, perché si ha il diritto di replica e in quel caso lo si dovrebbe esercitare. Non abbiamo mai avuto problemi ad accettare i sorrisi della Presidente o il diniego con la testa da parte di altri colleghi.
Non accettiamo nel modo più assoluto in merito alla continuazione dei lavori che un esponente della Giunta regionale possa permettersi di fare un cenno con la mano - questo è accaduto, Assessore, a noi non interessa, lo ha fatto lei, non l'ho fatto io - o dire ad un collega: "Adesso smettila" o altre cose simili. Per questo noi chiediamo - visto che alle ore 12 c'è una conferenza stampa della Presidente della Giunta con il Presidente del Consiglio per un'iniziativa meritoria - che venga sospeso il Consiglio, che venga convocato l'Ufficio di Presidenza e che adesso, non dopo o fra qualche giorno, prenda delle determinazioni in merito.
L'Assessore, se fosse intelligente, si scuserebbe con l'intera Aula per come si è comportato, ma al nostro partito delle sue scuse postume non interessa. Se uno avesse un briciolo in intelligenza politica, lo comprenderebbe. Vede, Assessore Borioli, lei non è mai stato in un'Aula lei ha sempre e solo fatto il tecnico nominato. Uno che è in un'aula comprenderebbe che nella settimana precedente o nei giorni precedenti il voto del bilancio tutto si deve fare, anche se uno lo pensa, salvo quanto lei ha fatto. Vi è poi un altro aspetto. Noi sentiamo dire, come i Consiglieri sentiranno dire da noi, infinite banalità all'interno sia dell'Aula sia delle Commissioni. Utilizziamo, come il Regolamento prevede la replica per provare a dire o significare che quanto detto è una banalità o è una cosa non molto importante. Non siamo soliti fare cenni, per carità della testa e quant'altro si può utilizzare, a seconda del buon rapporto e dell'importanza che uno dà alle istituzioni e della capacità che uno ha nel comprendere che di essere seduto in Consiglio piuttosto che al bar, ma questo è nella cognizione e nella sensibilità che ognuno di noi ha rispetto al rapporto con l'Aula.
Formalizzo al Presidente la richiesta di una sospensione del Consiglio un'immediata riunione dell'Ufficio di Presidenza e sapere delle determinazioni che prenderà l'Ufficio stesso in merito all'atteggiamento e al comportamento dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Penso che la regola in quest'Aula sia quella di un confronto rispettoso fra i Consiglieri, fra la Giunta, il Consiglio. Questa è la regola che dobbiamo avere sempre come riferimento. Tuttavia, mi sembra che adesso si stia andando oltre nel sottolineare quello che è avvenuto, tra l'altro con considerazioni sull'Assessore che non corrispondono alla verità.
La storia dell'Assessore bisognerebbe anche conoscerla, perché sono state dette cose che non solo non corrispondono al vero, ma sono ingiuste nei confronti dell'Assessore Borioli, che personalmente conosco da tantissimi anni. Posso testimoniare come il rispetto nel confronto politico sia una qualità che ha sempre contraddistinto l'Assessore Borioli nella sua vita politica.
Può capitare ad ognuno di noi di avere un atteggiamento di stizza all'interno di un confronto, tuttavia bisogna evitare di costruire intorno ad un atteggiamento una teoria che non sta assolutamente in piedi.
Detto ciò, la richiesta di riunire l'Ufficio di Presidenza, Consigliere Vignale, non l'abbiamo fatta nemmeno quando i lavori dell'Aula sono stati interrotti da qualche Consiglieri del Consiglio. Neppure in quelle occasioni si è detto: "Si riunisca l'Ufficio di Presidenza, poi si vedrà quale atteggiamento e quale decisione assumere". Interrompere i lavori del Consiglio, chiedere la convocazione dell'Ufficio di Presidenza mi sembra una richiesta esagerata.
Bisogna richiamare ognuno di noi al rispetto delle espressioni delle idee che vengono assunte in Consiglio, cosa che confermo e riconfermo, ma mi sembra fuori luogo sospendere i lavori e fare considerazioni personali sull'Assessore e sulla sua vita politica.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola Elementare "G. Matteotti" di Vinovo


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "G. Matteotti" di Vinovo in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Viabilità

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Completamento collegamento autostradale Asti-Cuneo" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per un supplemento di comunicazioni sul collegamento autostradale Asti-Cuneo, la Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho chiesto di intervenire nel merito di alcune questioni, in particolare dell'ultima. Non ho visto il gesto dell'Assessore Borioli, ma ho visto - non solo questa volta, ma un'infinita serie di volte l'atteggiamento democraticamente intollerante e inaccettabile di moltissimi Consiglieri dell'opposizione nei confronti degli Assessori, motivato da una scelta prevista dallo Statuto, che quindi è un diritto mio e della maggioranza e che, secondo me, corrisponde al principio fondante della democrazia, secondo cui chi è esecutore, cioè l'esecutivo, non deve far parte del legislativo. Questo è uno dei principi fondanti che, spesso, nel nostro Paese è stato dimenticato ma che, secondo me, è fondamentale. Il controllore controllato è una formula, dal mio punto di vista, non accettabile.
Ritengo che questa commistione fra esecutivo e legislativo sia stata in questo caso, diciamo consiglio di indirizzo, eliminata per i Comuni e per le Province. Ritengo che sia ancora più importante che venga eliminata per le assemblee legislative, dove la funzione legislativa è molto diversa dalla funzione degli esecutivi e dove il principio del controllo e della separazione fra chi controlla e vota le leggi e chi, invece, ha compiti esecutivi, dovrebbe essere uno degli elementi cardine del sistema democratico.
Questa è la ragione per cui ho agito così. Faccio notare, peraltro, che l'Assessore Borioli è stato eletto, come in altre situazioni e nelle ultime elezioni, ma in quel caso, a causa della legge elettorale, ha dato le dimissioni. Ma questo non c'entra nulla. È un principio. Verificate pure tutte le grandi democrazie del mondo e scoprirete che i casi in cui il legislativo e l'esecutivo sono mescolati sono rarissimi. Il che non significa che spesso l'esecutivo non sia eletto, ma che deve dimettersi nel caso in cui il deputato o il Consigliere venga nominato Ministro o Assessore. Questi sono i principi e non c'è ragione perché, continuamente quest'aspetto, che secondo me è fondante della democrazia, venga rinfacciato permanentemente agli Assessori.
Se l'Assessore ha avuto un momento, di cui sicuramente si scusa, di irritazione, può anche essere capito, perché è continuamente oggetto di questa specie di dileggio per il fatto di non essere stato eletto. Lui è stato eletto come voi, semplicemente si è dimesso. Anzi, è stato eletto con una maggioranza, quindi è sicuramente titolato ad essere qui, anche perch ha una delega di responsabilità.
Entro nel merito della questione sollevata - anche perché a questo punto rispondo io, non c'è più bisogno che l'Assessore Borioli faccia la replica - sull'autostrada Asti-Cuneo.
Secondo me continua a permanere una grande confusione tra parlare e agire. Naturalmente in quest'Aula si parla e quindi, l'Assessore prima ed io adesso, parliamo, ma un maggior numero di parole non si traduce necessariamente in un maggior numero di azioni.
La prima questione che l'altro giorno abbiamo trattato con il Ministro Di Pietro, in una riunione riservata prima della conferenza stampa per la firma di un atto importante, è stata proprio la questione Asti-Cuneo.
Il Ministro Di Pietro ha spiegato a noi, e poi ai giornalisti, qual era la sua preoccupazione e, quindi, innanzitutto verificare che non ci siano rischi per le persone o per le cose, perché è evidente che altrimenti non si può aprire l'autostrada. Successivamente avviare una procedura che, dal punto di vista giudiziario, consenta l'apertura delle tratte completate attraverso un meccanismo che permetta di separare la parte giudiziaria, che dovrà andare avanti, per i danni che dovranno essere rimborsati allo Stato dalla possibilità di dissequestrare l'autostrada e, quindi, poterla mettere in funzione perché, come sapete, se resta sequestrata non può essere aperta al pubblico.
Quindi, non solo ci siamo interessati, ma abbiamo sentito il Ministero e condiviso la sua posizione, perché consente, sempre che non ci siano rischi, di aprire l'autostrada, pur mantenendo la Magistratura il diritto a fare la propria azione e lo Stato a chiedere, se verrà verificato il danno di essere rimborsato.
Per quanto riguarda la prosecuzione, è vero che sono state realizzate pendente il Governo Berlusconi, però le uniche tratte - quelle di cui si sta parlando - sono state autorizzate dal Ministro Nesi. In quell'occasione ero presente anch'io in qualità di Presidente della Provincia di Torino. Ci eravamo molto impegnati, come Province, affinché venisse sbloccata la vicenda dell'Asti-Cuneo (anche il Consigliere Cavallera ricorderà che eravamo presenti alla firma di quell'atto, non come firmatari, ma per celebrare la partenza dei lavori).
Quindi ricordo benissimo il fatto; caso mai si potrebbe forse immaginare che, pendente il Governo di Berlusconi, si sarebbe potuto controllare meglio ciò che si sta facendo, visto che poi si è verificato che l'autostrada non è stata realizzata in modo conforme alla gara allora assegnata. Ovviamente non dico che la responsabilità sia del Ministro Lunardi, ma certamente il Ministro Lunardi e l'ANAS avrebbero dovuto porre un po' più di attenzione a come venivano realizzati i lavori.
Ricordo anche che sull'Asti-Cuneo - e questo scriverò, rispondendo alle lettere aperte che oggi mi sono state consegnate, perché a lettera aperta rispondo con lettera aperta - c'è stato un arresto della prosecuzione dei lavori, essenzialmente causata da un'ennesima richiesta di modifica, perch è vero che tutti vogliono le autostrade, ma nel momento in cui si avviano concretamente le progettazioni, iniziano le richieste di modifiche. Ci sono state delle richieste di modifica del tracciato che hanno rallentato il processo decisionale e di appalto.
Oggi, la gara è stata appaltata. Il Ministro, sempre in base al principio che anche senza troppo parlare si possono fare le cose, ha verificato com'è la situazione. Il Ministro ci ha ricordato che è già andato al CIPE, quindi il Governo ha già dato la prima approvazione della convenzione. È andato al CIPE ed è stata approvata. Oggi si attende la firma, come sapete, della società concessionaria, per tornare, con ratifica definitiva, al CIPE. Sono in atto azioni di confronto e di pressione nei confronti della società perché firmi, altrimenti i tempi di attesa obbligatori, prima di riprendere la concessione e rifare la gara, sarebbero molto lunghi. Siamo convinti che alla fine la firma verrà posta, magari all'ultimo giorno - e sarebbe grave - ma verrà posta.
Su questo stiamo facendo un pressing, sia noi sia il Governo che ovviamente, ha più potere.
Non mi pare, quindi, che in questo momento ci siano critiche da rivolgere al Governo. Ne ho fatte mille e una volta, quindi non sono certo io che mi tiro indietro, ma mi pare che tutto quello che si poteva fare ivi compresa la richiesta alla società di non attendere la scadenza dei tempi per firmare la concessione e di avere rispetto istituzionale invitandola a dire se intende firmare o no, è stato fatto, perché non si può puntare la pistola alla tempia della società per farla firmare. Tutto ciò che legittimamente può essere fatto, anche con un richiamo forte al dovere di decidere se si firma o non si firma, non lasciando semplicemente scorrere il tempo, è stato fatto. Noi abbiamo verificato che è stato fatto e, quindi, essendo la competenza del Governo, abbiamo fatto il nostro dovere, che è di verificare che non sia stato lasciato nulla di intentato per accelerare al massimo la partenza dei lavori.
Questa è la situazione. Non ritengo che in questo momento, al di là di continuare a parlare senza cambiare nulla, ci siano azioni specifiche, se non contattare anche noi, cosa che stiamo facendo, la società, facendo di tutto per indurla ad accelerare la partenza dei lavori.
Non ho ancora letto l'ordine del giorno, ma posso dire al Consigliere Rossi che sono perfettamente al corrente della questione. Qui non si tratta di debiti accumulati da amministrazioni che riceveranno i fondi. Credo ricordiate tutti, perché l'hanno pubblicato tutti i giornali, che sono emersi giganteschi deficit, in particolare nella Regione Lazio, che non mi risulta fosse governata dal centrosinistra.
stata presa una decisione dal Parlamento, su proposta del Governo, di stanziare risorse per le Regioni particolarmente indebitate, a fronte delle quali le Regioni hanno dovuto aumentare al massimo tutte le imposte, prima di potervi accedere, tanto è vero che anche noi, a cui era stato lasciato un grosso debito, avremmo potuto accedervi. Avevamo largamente i criteri per accedervi, ma abbiamo deciso di non farlo per non aumentare le imposte ai nostri cittadini. Pertanto, ci siamo fatti carico integralmente del ripiano del debito, sapendo che altrimenti avremmo dovuto aumentare le imposte.
In questo momento, l'oggetto del contendere non è quel fondo, che era stato condiviso dalle Regioni, ma è la modalità con cui viene distribuito cioè il fatto di stipulare accordi triennali e, quindi, di attribuire risorse, non solo per l'anno in corso, ma anche per i due successivi.
In effetti, la questione è dedicata e importante. La stiamo verificando in sede di Conferenza dei Presidenti, perché se altre Regioni si trovassero, l'anno prossimo o fra due anni, in analoga situazione, non avremmo diritto di accesso al fondo.
Questa questione deve essere risolta. Se non verrà risolta, potremmo valutare anche noi se fare ricorso alla Consulta. Se invece l'obiettivo è ricorrere contro il patto in merito ad un intervento straordinario per alcune Regioni nelle quali, per ragioni di continuità amministrativa, ci si trova a rispondere di un enorme deficit non costruito direttamente, o anche per altre ragioni, pur nella stessa maggioranza (perché ci sono anche casi di questo genere: la Regione Campania, ad esempio, è la stessa maggioranza) credo che il tema dovrebbe essere oggetto di riflessione. È vero che c'è una responsabilità, responsabilità tanto maggiore quando si tratta della stessa maggioranza, addirittura dello stesso Governo, che ha accumulato il deficit, minore, forse, quando lo si deve accettare per ragioni di continuità amministrativa, però è evidente che la continuità amministrativa c'è, quindi non si può rifiutare di accettarlo.
Tuttavia, ritengo che gli elementi di solidarietà debbano anche essere tenuti in conto, quindi il fatto di rifiutare totalmente - se questo è l'intendimento, ma non mi pare lo sia né da parte della Lombardia né da parte del Veneto - da parte delle Regioni, un intervento di solidarietà proposto dallo Stato, non mi pare corretto.
Quando, ad esempio, c'è un'alluvione, si fa un intervento di solidarietà (si potrebbe anche dire: "Arrangiati") e tra un'alluvione e il fatto di trovarsi con 10 miliardi di deficit, prodotto da un'altra Amministrazione, non mi pare ci sia una grande differenza. Inoltre sappiamo che i problemi nella sanità sono, in qualche caso, un fatto di cattiva amministrazione; in altri casi, possono essere un fatto di situazioni particolari di un territorio nelle quali, prima di riuscire ad avviare delle riconversioni del sistema, occorre continuare a fornire un servizio, anche se questo non è efficiente.
Quindi, gli elementi di solidarietà non devono essere dimenticati.
Verificheremo come verrà risolta la trattativa che è ancora in corso, sulle modalità di riparto, cioè sul fatto di consentire l'ingresso, anche nei prossimi anni, alle Regioni che avessero la stessa situazione. Se venisse risolta positivamente, non mi pare vi sia bisogno di ricorso; in caso contrario, valuteremo se sia il caso di fare ricorso alla Corte Costituzionale, al TAR o altro, perché non sono certa che sia una questione tanto di Corte Costituzionale quanto di interpretazione della legge.
Infatti, se si legge la legge finanziaria, non mi pare sia autorizzato un riparto del tipo di quello che è stato fatto, quindi, probabilmente, si tratterebbe più di un ricorso al TAR. Se non si troverà una soluzione soddisfacente, valuteremo anche noi l'opportunità di fare delle azioni in tal senso, per garantire il diritto delle Regioni che si trovassero nella stessa situazione ad avere analogo intervento di solidarietà da parte dello Stato e delle altre Regioni, perché è ovvio che questi fondi avrebbero potuto essere distribuiti a tutte le Regioni, se non fossero stati destinati al ripiano delle Regioni in particolare perdita.
Ho approfittato della parola - e me ne scuso - anche per darvi questa notizia, perché è circolata in maniera piuttosto confusa e, naturalmente se ci sarà bisogno di ulteriori approfondimenti, mi pare una questione che potrà essere valutata in Commissione. Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore Alberghiero "G. Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bresso.
Mentre interveniva la Presidente Bresso, ci hanno raggiunti in visita al Palazzo Lascaris, e assistono ai lavori del Consiglio, insieme agli altri alunni della Scuola Elementare "G. Matteotti" di Vinovo, e gli allievi dell'Istituto Superiore Alberghiero "G. Colombatto" di Torino. Fra l'altro, alcuni di loro hanno dato, recentemente, dimostrazione nell'esibizione del "Tocco d'oro". Li saluto, insieme ai loro insegnanti state assistendo a una comunicazione della Giunta regionale, fatta dall'Assessore ai trasporti Borioli, sull'autostrada Asti-Cuneo. Sono seguiti degli interventi dei Consiglieri e un intervento della Presidente Bresso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle osservazioni della Consigliera Cotto sull'inopportunità di convocare conferenze stampa durante i lavori consiliari, nonché sul comportamento dell'Assessore Borioli durante il dibattito a seguito delle comunicazioni della Giunta regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Presidente, visto che a mezzogiorno c'è una conferenza stampa del Gruppo DS e, a mezzogiorno e mezza, un'altra conferenza stampa, propongo di sospendere i lavori del Consiglio.
Nel frattempo, chiedo come mai le conferenze stampa, che non si possono fare durante i lavori del Consiglio, a qualche Gruppo vengono concesse.
Ricordo di aver posto la questione quando, durante i lavori del Consiglio, sono state ricevute le atlete di Bra da due Assessori, e mi è stato risposto che si era trattato di un errore, ma che l'Ufficio di Presidenza non permetteva le conferenze stampa durante i lavori del Consiglio.
Non so se ci sia un doppio Regolamento: uno per la maggioranza e uno per la minoranza.
Inoltre, se sospendiamo i lavori del Consiglio, l'Ufficio di Presidenza avrà la possibilità di risentire il mio intervento e quello del collega Cirio, interventi che hanno provocato la reazione minacciosa dell'Assessore, e constatare che di offensivo non abbiamo detto proprio nulla. Abbiamo solo interpretato la delusione dei cittadini per il sequestro dell'Asti-Cuneo, nel tratto Isola d'Asti e Motta, la delusione per quei centimetri di asfalto che mancavano e le richieste di chi doveva controllare, senza fare nessun attacco personale all'Assessore, senza dire se l'asfalto era di Berlusconi o di Prodi.
Abbiamo unicamente riportato l'attesa della gente che vuole percorrere il tratto da Asti a Cuneo, possibilmente senza rischi di incidenti, come ricordava il collega Cirio.
Inoltre, signor Presidente, c'è anche un filmato. Lei dice di non aver visto l'atteggiamento dell'Assessore, ma in Aula vi sono molte telecamere (per motivi di sicurezza le chiediamo anche nei nostri Comuni), quindi se la telecamera ha registrato l'atteggiamento minaccioso, con le mani dell'Assessore nei confronti del Consiglio, lo potete rivedere e stabilire perché è un fatto comportamentale molto grave.
Lei, Presidente, quando sedeva nei banchi della minoranza, faceva giustamente notare se, secondo lei, qualche Assessore sorrideva anche solo in modo non pertinente.
Anche in questo caso, non vorrei che ci fossero due regole, come per la sala dei Presidenti, che viene concessa solo ai Gruppi di maggioranza e non a quelli di minoranza.
Ricordo l'intervento in Consiglio del collega Muliere, quando diceva: "Dobbiamo essere in grado, adesso che siamo maggioranza, di continuare a sostenere le tesi di quando eravamo minoranza".
Sappiamo che il Capogruppo dei DS è una persona perbene, quindi speriamo che questo avvenga.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cotto. Voglio ripetere quanto ho detto brevemente durante il dibattito: la Presidenza, avendo l'Assessore e la Giunta di spalle, non ha visto eventuali gesti. Ho già detto al Presidente Burzi, che era intervenuto in merito, chiedendo l'intervento dell'Ufficio di Presidenza, che l'Ufficio di Presidenza valuterà segnalazioni scritte e verbali dei colleghi Consiglieri, sia di opposizione sia di maggioranza, e prenderà provvedimenti, se le informazioni saranno sufficienti, in tal senso.
Mi sono raccomandato - e lo voglio ripetere - ma lo affronteremo in un altro momento, sulla necessità di un comportamento complessivo adeguato all'Istituzione di cui facciamo parte.
Colleghi, abbiamo terminato le comunicazioni della Giunta regionale sull'Asti-Cuneo.
La Presidente stessa aveva espresso l'intenzione di svolgere una comunicazione sull'Assessore Valpreda, comunicazione che può svolgere adesso.
Per quanto riguarda le conferenze stampa, è un problema che riguarda tutti e vale quanto comunicato sulla non opportunità o sul fatto di non tenere conferenze stampa durante le sedute di Consiglio. Pertanto, mentre la Presidente Bresso interverrà, prenderemo informazioni sulle conferenze stampa convocate, le comunicherò all'Aula e decideremo il da farsi.
La ringrazio, collega Cotto, della sua informazione.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Deleghe Assessorato sanità"


PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per comunicazioni sull'Assessore Valpreda.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Per la verità, questa comunicazione era stata richiesta nell'ambito del dibattito sul bilancio e ritengo effettivamente utile svolgerla.
Peraltro, colgo anche l'occasione per informare il Consiglio che l'Assessore Valpreda, che - come sapete - ha avuto due settimane fa un grave ictus, sta avendo un decorso molto positivo, e ancora questa mattina mi è stato detto che la ripresa di coscienza avviene in modo molto positivo e che è già iniziata la riabilitazione di tipo motorio.
Globalmente, insomma, la situazione appare nettamente migliore di quella che si poteva temere subito dopo l'evento.
Anche per questa ragione, immediatamente ho preso una decisione che mi pareva necessaria, tenuto conto dell'importanza in particolare della sanità. Comunque, in ogni caso, l'assenza per un periodo non determinabile di un Assessore comporta o l'attribuzione della sua delega ad interim ad un altro Assessore o l'assunzione da parte del Presidente.
Per l'importanza della sanità ed il momento molto delicato anche di trattativa a livello nazionale su una serie di questioni rilevanti, mi è parso opportuno che l'interim restasse a me.
Ovviamente noi tutti - io stessa e credo tutta la Giunta e tutto il Consiglio - auguriamo all'Assessore Valpreda di ristabilirsi pienamente come sapete, questi sono eventi molto complessi, in cui la riabilitazione è spesso un fatto complicato e lungo - e quindi di essere in grado di tornare alla sua attività in tempi ragionevoli.
Se ciò non fosse possibile, il mio intento è almeno quello - tenuto conto del decorso che oggi siamo in grado di verificare, quindi la presumibile possibilità di parlare o comunque di comunicare con l'Assessore Valpreda a tempi relativamente brevi - di parlare con lui per conoscere le sue intenzioni, di capire se ritiene di poter tornare in un tempo ragionevole per il peso che ciò ovviamente comporta e anche per le difficoltà tecniche di gestire la Presidenza e un Assessorato di questo tipo e dunque mantenere l'interim, oppure se ritiene di dare le dimissioni e, di conseguenza, avviare un iter di modifica della delega.
Credo sia chiaro a tutti che, anche per ragioni di correttezza e di delicatezza nei confronti di una persona che sta male ma non appare non essere in grado di prendere in tempi ragionevolmente brevi una decisione sulla propria possibilità di partecipare ancora o no all'attività politica sarebbe non opportuna una decisione molto rapida in sua assenza prima che sia possibile sentire la sua opinione e capire esattamente quale sarà l'evoluzione della malattia (non so se possa definirsi malattia, ma insomma dell'evento, della situazione, della patologia).
Questo è il mio intendimento. Mi pare che il decorso permetta la ragionevole previsione di poter consentire all'Assessore Valpreda di prendere lui stesso una decisione sulla propria capacità. Sapete che in questi casi solo la persona direttamente coinvolta è in grado di valutare anche i rischi che naturalmente comporta il tornare ad assumere un ruolo sempre che verifichi lui stesso di essere in grado di poterlo fare. Anche la decisione di farlo o no evidentemente dipende da molte cose, compreso il livello di rischio che una persona intende accettare per la propria vita.
Quindi questo è il mio intento, evidentemente allo stato attuale delle condizioni dell'Assessore Valpreda; se ci fossero delle modifiche, valuter io e valuterà naturalmente la maggioranza se si debbano prendere decisioni diverse. Mi pare che in questo momento ci siano le condizioni per attendere una sua ripresa completa di capacità di comunicazione e quindi la possibilità di potermi consultare con lui sul da farsi.
Sono stata lieta di comunicarvi questa mia decisione e contestualmente di potervi comunicare questo decorso, che continua ad essere molto positivo e ci fa quindi sperare in ogni caso di poter recuperare pienamente la persona del primario Valpreda; poi evidentemente starà a lui, a quel punto prendere le opportune decisioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Colgo l'occasione per ringraziare la Presidente Bresso della comunicazione e, soprattutto, della parte positiva della comunicazione.
Visto che alcuni di noi hanno scelto la linea di non disturbare fisicamente Mario - quando una persona è malata, e scegliamo il termine malattia per comodità di ragionamento - le scelte possono essere diverse.
Alcuni di noi hanno scelto di non disturbarlo, ritenendo in tal modo di aiutarne il decorso, che apprendiamo con grande piace piacere dalle sue parole essere più positivo di quanto in prima battuta si pensasse o si temesse, perché sono molte le persone che vogliono bene all'uomo Mario Valpreda. La preghiamo di far arrivare i nostri auguri a lui e alla sua famiglia.
Prendiamo anche atto della decisione che lei ci ha formalizzato senza commentarla da nessun punto di vista, neanche per le motivazioni che lei ha ritenuto di comunicarci per questa decisione.
Sono certo che non le sfugga l'importanza non soltanto connessa alle leggi di cui inizieremo quanto prima la discussione, ma in senso lato delle deleghe che l'Assessore Mario Valpreda ha sin qui ricoperto.
Lei ha, oltre che il ruolo di Presidente, altre deleghe che direttamente la vedono impegnata come Assessore nei riguardi del Consiglio regionale; in alcuni casi, come quello delle partecipate, come posso dire un po' perché finora non ce ne siamo occupati moltissimo, se non per alcune sessioni di Commissione, l'Aula mi pare che non sia mai stata particolarmente coinvolta finora nell'ambito della discussione di questa delega.
La sanità ha oggettivamente peso e rilevanza politico-amministrativa del tutto diversa, quindi siamo certi che lei sia ben conscia dell'onere di cui si fa carico e con molto rispetto, da adesso in poi, potremo litigare con lei, oltre che nel suo ruolo di Presidente - su questo abbiamo una certa attitudine - anche e soprattutto come Assessore alla sanità, che ci verrà ancora più facile, perché a Mario noi vogliamo più bene di quanto ne vogliamo a lei.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ovviamente prendiamo atto con grande soddisfazione che le condizioni dell'Assessore Valpreda vanno migliorando: ci auguriamo tutti di averlo di nuovo con noi il prima possibile per poterci litigare, come abbiamo sempre fatto; d'altronde, in politica è il sale della democrazia, soprattutto se il rapporto è un rapporto reale, schietto, privo di sotterfugi e soprattutto col rispetto umano che si deve sempre alle persone anche quando la pensano in maniera opposta alla nostra.
Presidente, io non dico neanche che non le vogliamo bene. Nel momento in cui lei è Presidente del Piemonte e ci rappresenta, noi le vogliamo anche bene. Non è questo il punto. Ma per volerle ancor più bene, abbiamo bisogno di capire.
ovvio che nelle ultime settimane nessuno di noi, per il giusto rispetto, garbo e direi sensibilità, ha toccato temi sanitari, al di là di quella che è stata la sollevazione degli infermieri, che in qualche modo era indipendente dalla gestione più direttamente politica della Giunta.
Non lo abbiamo fatto, non intendevamo farlo, però, giusto per capirci nei prossimi mesi, Presidente, come lavoriamo? Ossia l'interim significa che di fatto si sospende, se non per l'ordinaria amministrazione, la politica sanitaria della Giunta o no? Perché, se la risposta è "no", come penso, vorrei ricordare - non per aprire una polemica - che da diversi mesi il mio Gruppo, in Commissione sanità, ha chiesto quello che oggi troviamo scritto su La Stampa. Per mesi abbiamo chiesto di avere un'idea di quello che sarebbe stato il cosiddetto "cantiere sanità", cioè tutte le nuove realizzazioni o ristrutturazioni che la Giunta avrebbe inteso fare rispetto agli ospedali piemontesi.
Per vari motivi, non è stato mai presentato nulla. Teniamo presente che, comunque, riteniamo che anche su queste cose il Consiglio debba svolgere un ruolo. Però, se il Consiglio ha un ruolo - anche perché è competenza del Consiglio - lei capisce, Presidente, che è imbarazzante trovarcelo scritto, dopo mesi di richieste, su La Stampa.
Nutro molta amicizia nei confronti del collega Tropeano, perché è bravo.
Il mio Capogruppo oggi freme, perché ha visto che manca la Alba-Bra. Io gli ho risposto che magari...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

in costruzione!



GHIGLIA Agostino

Ecco, è in costruzione. Quindi visto che è un work in progress...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

"La Stampa" c'è.



GHIGLIA Agostino

La Stampa non è la delibera. Quindi la Alba-Bra ci sarà; più ospedali per tutti.
Quello che vorrei sottolineare e capire, Presidente, è questo: voi avete approvato in Giunta un documento? Allora, sarebbe opportuno precisare ai nostri amici de La Stampa - visto che lo so che non è una delibera - che hanno scritto una inesattezza.
Noi siamo contenti che sia così, per cui evito la polemica. Ma visto che sono cose delicate, sia dal punto di vista politico, che sociale e territoriale, sarebbe opportuno dire, per tranquillizzare non solo il mio Capogruppo, che abbiamo rassicurato in diretta, ma anche tutti i cuneesi gli albesi, i braidesi e tutti coloro che si trovano esclusi da quella che non è una delibera, che il documento della Giunta deve essere ancora presentato e magari sarebbe opportuno, visto che in Consiglio si deve passare, andare anche in Commissione a spiegare cosa si vuole fare precisando, altresì, che questo non è un documento ufficiale, perché è importante, giusto per una questione di rapporti.
Visto che vogliamo avere, indipendentemente dall'affetto, un rapporto politico, questo si deve basare su un rapporto di reciproco rispetto. Per cui, quando ci saranno i documenti ufficiali, dovranno seguire le forme e i modi previsti. Se non ci sono questi documenti ufficiali, sarebbe opportuno, a nostro avviso, che la Giunta lo dicesse chiaramente, affinch anche la stampa in generale venga presa come verità, come mezzo che dice le cose che accadono e che capitano (soprattutto quando si puntualizza che si tratterebbe di atti amministrativi) e venga ridimensionata nelle sue informazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "A. Meucci" di Torino


PRESIDENTE

Rivolgo un cordiale saluto ai docenti e agli studenti della scuola media statale "A. Meucci" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a "Deleghe Assessorato sanità" (seguito)


PRESIDENTE

Prima di cedere la parola alla Presidente Bresso per un'ulteriore replica, volevo informare i colleghi, rispetto alle informazioni richieste dalla Consigliera Cotto, che era prevista per le ore 13 una conferenza stampa, fissata da tempo, del Gruppo di Forza Italia, preceduta da una conferenza stampa sull'ADMO (anch'essa fissata da tempo), di cui molti Consiglieri hanno già avuto notizie e informazioni in merito. Si è aggiunta una conferenza stampa del Gruppo DS, prevista, precedentemente, presso lo stesso Gruppo. A tal riguardo, vi è stato qualche fraintendimento, ma sarà cura dell'Ufficio di Presidenza, fare chiarezza in merito.
Emerge, dunque, la necessità di chiarire regole, comportamenti presenze in Consiglio e funzionamenti delle conferenze stampa e di quant'altro (quando convocarle o meno, al di là della facoltà di tenerle in qualsiasi momento presso i Gruppi consiliari).
In attesa di questo chiarimento-comunicazione da parte dell'Ufficio di Presidenza - non solo in merito alle conferenze stampa - comunico che dopo l'integrazione della Presidente Bresso, i lavori di questa mattina termineranno e riprenderanno alle ore 14.30, come da o.d.g. a vostre mani.
In merito all'intervento della Presidente, che ha, di fatto necessitato l'intervento dell'Assessore Borioli, vorrei precisare che non abbiamo avuto modo di discutere dei due ordini del giorno relativi alla Asti-Cuneo (n. 476: "Completamento dell'Autostrada Asti-Cuneo" presentato dai Consiglieri Toselli, Cotto, Cavallera e n. 648: "Autostrada Asti-Cuneo" presentato dai Consiglieri Dutto, Rossi, Novero Rossi) che saranno discussi, come da richiesta del Consigliere Dutto, in apertura dei lavori dove sarà altresì proposto l'inserimento di un ulteriore ordine del giorno il n. 651 "Ripiano dei disavanzi sanitari pregressi", presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero e Monteggia. Successivamente, si procederà all'esame del DPEFR.
La parola alla Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Interverrò brevemente rispetto alle anticipazioni de La Stampa.
In effetti, è in preparazione una delibera che sarà adottata dalla Giunta e trasmessa al Consiglio, che rappresenta una specificazione del Piano Sanitario (quindi, a mio avviso, dovrebbe essere votata - su questo deciderà il Consiglio - in coda al Piano Sanitario), ma che stiamo elaborando perché, come sapete, ci sarà da partecipare al riparto dei tre miliardi previsti nella legge finanziaria, a fronte dei quali occorre portare un programma di edilizia sanitaria.
Questa delibera, che serve per andare al confronto con il Governo su una prima ipotesi di interventi, è una delibera di Consiglio (ho chiesto lumi all'Ufficio di Presidenza del Consiglio).
Le anticipazioni a cui si riferiva il collega - peraltro io non le ho ancora lette - sono le ben note "fughe di notizie" che avvengono ogni qualvolta si convocano riunioni di maggioranza o di minoranza (o di chiunque altro) e non sono necessariamente ciò che la Giunta proporrà al Consiglio.
Ripeto, comunque, che al Consiglio proporremo degli stanziamenti per nuove realizzazioni o integrazioni, ove sarà necessario, delle realizzazioni in corso.
Per il momento, non risulta che l'Ospedale di Verduno o di Alba e Bra se si preferisce, rientri in una di questa situazioni. Al momento, non ha bisogno di fondi aggiuntivi ed è in costruzione. Quindi non comparirà comunque nella delibera.
Per completezza - e per evitare angosce ai Consiglieri e ai territori preciso che nella delibera inseriremo, ovviamente, un elenco di ciò che è in costruzione ma che, al momento, non risulta avere bisogno di risorse aggiuntive (qualora dovesse succedere, entrerebbe nelle successive delibere) e quindi non sarà previsto nella programmazione dell'edilizia sanitaria.
Rispetto alla considerazione che lei faceva, si tratta, ovviamente, di un interim politico pieno, pertanto sostituirò l'Assessore Valpreda, in attesa di future decisioni, su tutte le questioni di Consiglio, sia interne che esterne, che saranno necessarie.
L'accordo con gli Assessori prevede che, qualora mi trovi in difficoltà, gli Assessori che hanno competenze più prossime, mi supportino nella gestione materiale dell'interim (ad esempio, per le parti di bilancio l'Assessore Peveraro, per le parti di edilizia sanitaria l'Assessore Bairati, che ha una competenza specifica su questa questione), per l'interim lo tengo io e, per il momento, lo gestirò in continuità con quanto svolto dall'Assessore Valpreda, il che ci consente di andare avanti ancora per molto tempo con un lavoro che non è solo mio, ma è anche una mia presentazione di un lavoro già predisposto. Poi, insieme con la Giunta prenderò tutte le decisioni necessarie su queste questioni.
Naturalmente, anche nell'iter di predisposizione di questa deliberazione, se ci sarà occasione di una riunione in Commissione, alcune questioni potranno anche essere viste. Fintanto che si discute, la predisposizione di una deliberazione sull'edilizia sanitaria non mi pare essere una cosa segreta, quindi, se in Commissione ci sarà l'opportunità potrò precisare alcune linee su cui stiamo lavorando, ovviamente in attesa di portarvi una proposta formalizzata.



PRESIDENTE

Un'ultima informazione: oggi pomeriggio, alla ripresa dei lavori consiliari, l'Assessore Caracciolo svolgerà una comunicazione sul tema della sicurezza; è un a-dempimento annuale e come tale va rispettato.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.23)



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