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Dettaglio seduta n.173 del 27/03/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 15.00 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "G. C. Abba" di Torino


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "G. C. Abba" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta, Chieppa, Gariglio, Placido Ricca e Robotti.


Argomento: Variazioni di bilancio

Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 23 marzo 2007 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), n. 7 deliberazioni del 26 febbraio 2007 e n. 4 deliberazioni del 5 marzo 2007.
Gli allegati sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

Richiesta iscrizione argomenti all'o.d.g.

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 641, inerente a "Solidarietà a Fausto Bertinotti" presentato dai Consiglieri Leo, Cotto, Ferrero e Guida (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stato depositato l'ordine del giorno n. 641, presentato dai Consiglieri Leo, Cotto, Ferrero e Guida, che ha per oggetto "Solidarietà a Fausto Bertinotti", di cui si chiede l'iscrizione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)


Argomento: Musei

Esame proposta di deliberazione n. 43, inerente a "Legge regionale 14 marzo 1995, n. 31, articolo 2, comma 2. Istituzione di Ecomusei del Piemonte" (Divenuta DCR n. 120-12662)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. che prevede l'esame della proposta di deliberazione n. 43.
La parola all'Assessore Oliva per l'illustrazione.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Questa è una deliberazione che riguarda l'istituzione di otto nuovi Ecomusei, per i quali è stato fatto il percorso istruttorio nei mesi precedenti.
Se n'è parlato due o tre volte in Commissione e si è concordato di creare l'Ecomuseo del Granito di Montorfano, nel Comune di Mergozzo e Verbania (VCO); l'Ecomuseo della Terra del Castelmagno, nei Comuni di Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana (CN); l'Ecomuseo dei Certosini nella Valle Pesio, a Chiusa Pesio (CN); l'Ecomuseo dei Feudi Imperiali, che coinvolge diversi Comuni in provincia di Alessandria; l'Ecomuseo del Marmo di Frabosa, nel Comune di Frabosa Soprana (CN); l'Ecomuseo dell'Argilla nei Comuni di Cambiano e Poirino (TO); l'Ecomuseo della Pietra e della Calce di Visone, nel Comune di Visone (AL) e l'Ecomuseo della Pietra Ollare e degli Scalpellini, nel Comune di Malesco (VCO).
In queste otto proposte di Ecomusei avanzate, il percorso istruttorio fatto dagli Uffici ha trovato la convergenza dell'interesse culturale dell'Ecomuseo e delle comunità locali a cooperare e lavorare sul progetto stesso.
C'è, poi, un altro Ecomuseo - non c'è il Consigliere Cavallera, che era stato uno dei sostenitori e promotori già nella scorsa legislatura - che riguarda un'iniziativa nella provincia di Alessandria. Non ricordo esattamente la dicitura dell'Ecomuseo, ma la possiamo recuperare.
Rispetto all'istituzione di quest'Ecomuseo c'è, ad oggi, un problema di accordo tra le diverse comunità locali.
Credo si possa proporre come emendamento - così si era detto in Commissione - in aggiunta a questi Ecomusei, l'istituzione di questo nuovo Ecomuseo, previo raggiungimento dell'accordo fra le diverse comunità locali proponenti.
Presidente, non so se si debba formalizzare per iscritto l'emendamento.
Se ritiene, lo formalizzo: è una sorta di impegno e raccomandazione a realizzarlo.



PRESIDENTE

Una precisazione: in merito al suo intervento, Assessore Oliva, non è possibile scrivere l'emendamento in Consiglio, perché la procedura di legge prevede che vi sia un delibera di Giunta che presenta la proposta al Consiglio.
Il suo lo possiamo considerare un impegno politico. A questo punto, il Consiglio attenderà la procedura che deve essere avviata dalla Giunta, con formale delibera.
aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Siamo assolutamente contenti, anche perché è una delle poche volte in cui un Assessore riconosce il lavoro svolto dai suoi predecessori. In questo caso, ha riconosciuto al collega Cavallera il merito di essersi occupato, nella passata legislatura, degli Ecomusei.
Mi sembra che questa sia una proposta condivisa già in Commissione.
Prendiamo atto, dalle parole dell'Assessore, che vi è un formale impegno - si vedrà poi tecnicamente come portarlo a termine nell'istituire un nuovo Ecomuseo, previsto, peraltro, già dalla Commissione, in modo verbale.
Trattandosi di una proposta di deliberazione, ahimè, il Consiglio non può, con un atto formale, presentare un emendamento - Assessore, non pu presentarlo neanche lei - e quindi metterlo in votazione.
Se, però, c'è quest'impegno formale da parte dell'Assessore, almeno per quanto mi riguarda, senza prendere impegni per il mio Gruppo, voter favorevolmente sulla delibera della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
Condivido anch'io questo provvedimento. Vorrei fare solo una segnalazione, altrimenti sembrerebbe quasi una banalizzazione o un atto amministrativo dovuto di scarso peso. Con l'istituzione di questi otto Ecomusei e con un impegno che non riguarderà soltanto le case in terra cruda - l'iter di valutazione per altri sette od otto Ecomusei - già in uno stadio molto avanzato, oggi abbiamo diciassette Ecomusei che diventeranno venticinque, più le case in terra cruda, più gli altri. Già oggi, quindi rappresentiamo un terzo degli Ecomusei nazionali.
Per il Piemonte, questo è sicuramente un punto di vanto.
L'Ecomuseo, oltre ad essere una forma originale di organizzazione di un territorio che mette in mostra se stesso verso gli altri, attraverso la rappresentazione delle funzioni, dell'ambiente, delle attività economiche e della storia di un territorio, è anche lo specchio di una comunità che immagina e vede riflessa se stessa.
Per questo motivo, vogliamo rilevarne l'importanza, come hanno già detto altri colleghi e come ha già detto l'Assessore Oliva, ma, soprattutto vogliamo sottolinearne il percorso attuativo, per completare il quadro che riteniamo molto importante.
Una rete ecomuseale rappresenta un valore aggiunto anche per il turismo e per la stessa tutela più attenta del nostro territorio.
Auspichiamo anche noi che questo percorso sia rapido e che prossimamente, in Consiglio, dopo i dovuti passaggi sia per quanto riguarda le case in terra cruda, sia per le altre ipotesi di istituendi Ecomusei, si rappresenti in tempi abbastanza celeri questa rete che copre l'intero Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per sottolineare l'adesione del nostro Gruppo alla proposta di delibera. Il nostro voto, quindi, sarà favorevole.
Questa deliberazione ha avuto un iter abbastanza lungo. Era stata presentata in Commissione oltre un anno fa, ma abbiamo rimandato per almeno un anno la sua approvazione in Commissione, in attesa che anche il territorio alessandrino esprimesse concordemente, un'unanimità di vedute rispetto alla costituzione dell'Ecomuseo e delle case in terra cruda.
A questo punto, anche noi riteniamo che sia urgente e importante procedere alla votazione di questa delibera istitutiva di nuovi otto Ecomusei, perché non è giusto che tutti gli altri territori piemontesi siano penalizzati e rimangano al palo ad aspettare che Alessandria giunga ad una decisione condivisa.
Mi sembra importante, comunque, sottolineare la disponibilità dell'Assessore ad intervenire immediatamente per la costituzione dell'Ecomuseo di Alessandria e di aiutare i territori a trovare un accordo.
Questo nuovo Ecomuseo, insieme agli altri che si stanno definendo e la cui istruttoria è già in una fase avanzata, potrà trovare una sua attuazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Voglio solo precisare che sul frontespizio della proposta di deliberazione è citata la legge regionale 14 marzo '99: leggasi '95, n. 31 è un errore di stampa.
La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Confermo l'impegno di portare al più presto una delibera di Giunta nella quale si contempli anche la creazione dell'Ecomuseo e di case in terra cruda che, previo accordo con il territorio, è sicuramente uno dei terreni e dei percorsi sui quali intendiamo lavorare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 43, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di inversione del punto 42) all'o.d.g., relativa a "Discussione congiunta della mozione n. 630 'Abolizione ticket sanitari" e dell'ordine del giorno n. 632 "Cancellazione dei ticket sulle prestazioni specialistiche (10 euro) e riduzione del 50% dei ticket farmaceutici"


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Sono certo, relativamente alla votazione precedente, che è stato tutto regolare, però è avvenuta una moltiplicazione: ancora una volta abbiamo assistito alla moltiplicazione del voto. Ognuno ha le arti che ritiene, ma su questo non pongo questioni.
Ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori per richiedere un'inversione dell'o.d.g., come già annunciato in sede di Conferenza dei Capigruppo. Chiederei che venga anticipata la discussione del punto 42) all'o.d.g., inserendolo immediatamente dopo il punto 3), facendolo diventare punto 3) bis.
Si tratta di tre documenti presentati da tre differenti Gruppi consiliari, ma soprattutto, come già detto in sede di Conferenza dei Capigruppo, oltre ad avere una rilevanza di natura politica, hanno anche una rilevanza in termini di bilancio.
Non avrebbe quindi più senso votarli a bilancio approvato perch qualora questi atti di indirizzo - o anche solo alcuni - venissero approvati, dovremmo procedere o, meglio, la Giunta dovrebbe procedere alle necessarie modifiche al bilancio della Regione.
Per questo motivo, per l'importanza che riteniamo abbiano e per il forte legame che hanno con il bilancio che voteremo prossimamente chiediamo che questi documenti vengano iscritti come punto 3 bis) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 51, terzo comma, c'è una proposta d'inversione dell'o.d.g. presentata dal Consigliere Vignale, con la proposizione di inserire al punto 4) dell'o.d.g. il punto 42), che prevede la discussione congiunta della mozione n. 630 "Abolizione ticket sanitari" (a prima firma del Consigliere Deambrogio) e dell'ordine del giorno n. 632 "Cancellazione dei ticket sulle prestazioni specialistiche (10 euro) e riduzione del 50 dei ticket farmaceutici", presentato dal Consigliere Vignale quale primo firmatario.
La parola al Consigliere Muliere, che interviene in senso contrario.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, noi riteniamo opportuno continuare con l'esame delle proposte di legge. La soppressione dell'Osservatorio regionale è contenuta in un disegno di legge, poi, abbiamo un'altra proposta di legge. Pertanto è nostra intenzione affrontare prima la discussione e votazione sui disegni e proposte di legge, poi, se il Consiglio concorderà, procedere con la discussione sugli ordini del giorno.
Ritengo opportuno proseguire il nostro lavoro nell'approvazione di disegni e proposte di legge. Quindi, dichiariamo la nostra contrarietà all'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Gli interventi sono stati uno a favore e uno contrario.
Possiamo procedere alla votazione sull'inversione proposta dal Consigliere Vignale.
Ricordo che il numero legale è 28.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Calamità naturali

Richiesta di inversione del punto 9) all'o.d.g. relativo a: Ordine del giorno n. 588 "Carenza di neve nelle stazioni sciistiche"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale sull'ordine dei lavori.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, partendo dai primi ordini del giorno, questo Consiglio regionale, credo negli ultimi tre mesi - come peraltro sottolineato anche dal Presidente del Consiglio nell'ultima Conferenza dei Capigruppo e come ricordato dal sottoscritto - salvo l'ordine del giorno relativamente alla giornata contro le mafie di Polistena, non vota un ordine del giorno da tempo immemore e, soprattutto, non lo discute.
Per quanto riguarda quello su Polistena ci fu l'accordo di tutti i colleghi, quindi, in coda al Consiglio, votammo l'ordine del giorno.
Ritenendo fondamentali le attività di indirizzo del Consiglio, anche perché questo consesso ha gran difficoltà a votare proposte di legge - nel senso di istruirle in sede di Commissione - al di là di alcune iniziative assunte correttamente da alcuni Presidenti di Commissione, tanto della maggioranza quanto dell'opposizione, almeno, ci sia data la possibilità di votare degli ordini del giorno.
Pertanto, chiedo che il punto 9) all'o.d.g., riguardante l'ordine del giorno presentato dai colleghi Toselli, Cavallera e Nastri, relativo ad un tema di estrema attualità, al di là della nevicata dell'ultimo fine settimana, diventi il punto 3) bis.



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli chiede di intervenire sul punto 9). Quindi, lei chiede di portare il n. 9) al n. 3 bis.
La parola al Consigliere Muliere, che interviene in senso contrario.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, sinceramente, non capisco, sono le quattro del pomeriggio, ci sono due proposte di legge che nel giro di mezz'ora possono essere approvate e, successivamente, possiamo discutere gli ordini del giorno.
Non capisco quest'atteggiamento! Se si vuole continuare tutto il pomeriggio a chiedere l'inversione all'o.d.g., benissimo, ma qui nessuno vieta di proseguire con l'o.d.g.! Ci sono delle proposte di legge, le approviamo e, poi, proseguiamo il lavoro sugli ordini del giorno. Non capisco quest'atteggiamento. Comunque se si vuole continuare, noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale è intervenuto a favore e il Consigliere Muliere in senso contrario.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Vignale.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Istituti Pubblici di Assistenza e beneficenza - II. PP. A. B.

Richiesta di inversione del punto 6) all'o.d.g., inerente alla proposta di legge n. 60, inerente a "Riordino del sistema delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza", presentata dai Consiglieri Cotto, Ghigo Cavallera, Ferrero, Leo, Manolino, Pichetto Fratin, Cirio, Burzi (Richiamata in aula ai sensi dell'articolo 34, commi 1 e 4, del Regolamento).


PRESIDENTE

La Consigliera Cotto ha presentato una richiesta di inversione del punto 6) all'o.d.g., inerente a "Riordino del sistema delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza".
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Poiché il Capogruppo Muliere dichiara l'intenzione di procedere con l'esame delle proposte di legge e ce ne sono due subito dopo, chiedo di poter discutere la proposta di legge n. 60, "Riordino del sistema delle IPAB", di cui al punto 6) all'o.d.g., che la Conferenza dei Capigruppo ha inserito in posizione molto alta.
Quindi, vorrei capire se era sincero - scusa, collega Muliere, se uso tale espressione - il Capogruppo dei DS quando proponeva di procedere secondo l'o.d.g.
La disponibilità a discutere il punto 6), arrivando ad un'espressione di voto, sarebbe l'occasione per dimostrarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere, che interviene in senso contrario.



MULIERE Rocco

La collega Cotto sa benissimo che il richiamo in aula di questa proposta di legge è un'azione politica da parte della minoranza rispettabilissima e pienamente legittima, che noi non concordiamo...



(Commenti fuori microfono)



MULIERE Rocco

MULIERE Rocco



MULIERE Rocco

... Sì, al punto 6). È un richiamo in aula, non lo abbiamo concordato nella riunione dei Capigruppo.
...È il richiamo in aula di una proposta di legge presentata dalla Consigliera Cotto, quale prima firmataria, e dal Gruppo di Forza Italia.



(Commenti fuori microfono)



MULIERE Rocco

...anche il Consigliere Manolino.
Naturalmente, la collega Cotto sa benissimo che da parte nostra c'è la volontà di discutere, c'è anche un testo che spero verrà discusso quanto prima - adesso non c'è, ma verrà presentato da parte della Giunta.
Quindi, noi vorremmo procedere ad un approfondimento e, naturalmente iniziare in Commissione la discussione su quest'importante questione, che concerne il riordino delle IPAB della nostra Regione. Pertanto, siamo contrari e, quindi, vorremmo continuare iniziando a discutere del disegno di legge n. 389, inerente a "Soppressione osservatori regionali".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
presentata dalla Consigliera Cotto.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Chiedo scusa al Presidente del Consiglio e ai Consiglieri, ma vorrei avere qualche chiarimento rispetto alle convocazioni e agli o.d.g. che riceviamo.
Ho ricevuto un o.d.g. che immagino sia la conseguenza della Conferenza dei Capigruppo. Voi assicurate che gli ordini del giorno si trattano in coda, ma all'o.d.g. che ho ricevuto vi è, al punto 3), la proposta di deliberazione sugli Ecomusei del Piemonte; al punto 4) vi è il disegno di legge che tratta la soppressione degli Osservatori regionali; al punto 5) vi sono le "Nomine", che voi vorreste fare. A questo si aggiunge la proposta della Consigliera Cotto.
Non so, nella mezz'ora cui faceva riferimento il Consigliere Muliere quali provvedimenti ritiene utile discutere ed esaminare in Consiglio, ma se la proposta del Consigliere Muliere, a seguito di una Conferenza dei Capigruppo il cui esito immagino sia questo o.d.g., è del tipo "in mezz'ora facciamo quello che vogliamo noi, cioè la legge sugli Osservatori, poi quello che volete voi, cioè l'ordine del giorno", dobbiamo darci una quadra, altrimenti non riesco a capire quale sia la sua proposta. Se ci sono i punti 4), 5) e 6) che rientrano fra le priorità, non vorrei che dopo la trattazione del punto 3) si trattasse il punto 7), relativo alla proposta di legge n. 395, che ha come relatori i Consiglieri Leo e Bossuto.
Non capisco, allora, l'impostazione che si vuole dare al Consiglio.
La richiesta che abbiamo avanzato precedentemente di discussione di un ordine del giorno non è tale, ma è una proposta che si fa a seguito di una discussione importante ancora in corso, quella sul bilancio; non è una richiesta di discussione rispetto ad una nostra mozione, ma rispetto ad una mozione presentata anche da un partito della vostra maggioranza. Se sostenete di voler abolire i ticket e poi sul bilancio non siete conseguenti, capite che non siamo fuori tema. Per discutere di questioni fuori tema, allora, discutiamo di cose assolutamente conseguenti a quello che faremo domani.



PRESIDENTE

Chiedo per cortesia un po' di silenzio Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Anch'io sono stupita per come si sta procedendo e non riesco a capire.
La richiesta di discutere due ordini del giorno - uno presentato dalla maggioranza e l'altro dalla minoranza - non va bene. Il Capogruppo Muliere dice: "Vogliamo il rispetto dell'o.d.g.". Tento una mediazione proponendo la proposta di legge n. 60 al punto 6) all'o.d.g., ma il Consigliere sorridendo, risponde che questa legge non la possiamo discutere perch dobbiamo rimandarla in Commissione. A me non è chiaro perché non la si possa discutere, la potete emendare.
So che l'Assessore competente si è lamentato più volte perché non è stata presentata una legge regionale sulle IPAB, invece era già stata presentata nel 2003, ma anche allora il Consiglio non aveva avuto il tempo per approvarla. Il Gruppo di Forza Italia l'ha richiamata in aula e si è anche illuso di poterla approvare emendata con i vostri suggerimenti perché la trova al punto 6) dell'o.d.g.
Ho molto rispetto della Conferenza dei Capigruppo, so quanta fatica si faccia per convenire su un ordine del giorno, ma se una legge la trovo al punto 6) all'o.d.g, non penso che l'abbiano messa gli uffici, sarà stato senz'altro il frutto di un accordo tra maggioranza e minoranza.
Ha ragione la Consigliera Ferrero, adesso dobbiamo pensare al bilancio.
L'ordine del giorno presentato da un Gruppo importante, anche se di volta in volta diminuisce di numero, come quello di Rifondazione Comunista merita rispetto. Siete deboli. Noi cerchiamo sempre di difendere e tutelare i più deboli, ed è per quello che insistiamo affinché venga discusso il vostro ordine del giorno e quello presentato dai Consiglieri di Alleanza Nazionale. Se non si può, è il caso di convocare la Conferenza dei Capigruppo e ragionare, perché questo o.d.g. dovrebbe essere il risultato di un incontro della Conferenza dei Capigruppo, altrimenti non riusciamo a capire dove siamo e cosa vogliamo fare. Rischiamo di perdere tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Sulla perdita di tempo potremmo discuterne parecchio: siamo degli esperti in quanto a perdite di tempo.
La Consigliera Cotto sa benissimo che questo provvedimento, di cui lei è la prima firmataria, è un provvedimento richiamato in aula, a norma di regolamento, quindi non è un accordo preso all'interno della Conferenza dei Capigruppo. Un Gruppo può richiamare un proprio provvedimento. La posizione rispetto all'o.d.g è stata decisa da tempo. Nell'o.d.g. di oggi è al punto 6), ma in altri o.d.g. era più avanti. Non c'è ostilità per quanto riguarda il Gruppo dei Democratici di Sinistra a discutere ordini del giorno presentati da Rifondazione Comunista e da Alleanza Nazionale sulla questione dei ticket. Suggerivo soltanto una strada.
Abbiamo due provvedimenti. Mi scuserà la Consigliera Cotto, ma nei due provvedimenti ho considerato il disegno di legge n. 389 e la proposta di legge n. 395. Naturalmente la Consigliera sa benissimo che la questione delle IPAB va discussa quanto prima. È un richiamo alla maggioranza a presentare - non so se sia già stato depositato - un testo di legge sul riordino delle IPAB, in modo tale che ci si possa confrontare tra un testo della maggioranza e un testo della minoranza, in questo caso presentato dalla collega Cotto.
Dopodiché, se trattiamo questi due provvedimenti - il primo è un disegno di legge, mentre il secondo è una proposta di legge - si potranno affrontare e discutere, avendone il tempo, anche i due ordini del giorno relativi alla questione dei ticket. Anzi, credo che su tale materia vi possa essere anche una comunicazione da parte della Giunta, che in queste settimane ha lavorato in quella direzione e potrà presentare un resoconto del proprio operato.
Da parte nostra, quindi, non emerge alcuna ostilità nel discutere questi ordini del giorno. Prima, però, vorremmo affrontare e votare gli altri due provvedimenti.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Io la inviterei a ricordare alla Presidente Bresso che è già in ritardo di parecchio tempo - nonostante la mia sollecitazione sia in Aula, sia al Presidente Gariglio in Conferenza dei Capigruppo, - nel fare la relazione sulla sicurezza (obbligatoria per legge), che avrebbe dovuto essere fatta cara Presidente, entro la fine dell'anno.
Siamo ormai alla fine di marzo, quindi gradiremmo sapere quando lei verrà a relazionare sulla situazione sicurezza in Consiglio. Anche perché è bene che si sappia che la Giunta ha presentato una nuova legge sulla sicurezza, alternativa a quella del centrodestra, condivisibile per una buona parte, che, però, la stessa Giunta ieri ha iniziato ad emendare, con circa 50 emendamenti.
Se la Giunta presenta una legge sulla sicurezza alternativa a quella preesistente e poi la emenda con una cinquantina di emendamenti stravolgendola, facendo addirittura sparire la parola "criminalità" dal testo stesso - non c'è più criminalità in Piemonte? Abbiamo risolto i nostri problemi? - ed eliminando, altresì, i contributi relativi all'installazione di telecamere, di impianti di allarme e così via - e siamo solo all'inizio! - lei comprenderà la nostra preoccupazione.
Gradirei che la Presidente, come si era impegnata a fare con il Presidente Gariglio, relazionasse in Aula prima che una "legge sulla sicurezza" diventi una "legge sui servizi sociali", che niente ha a che vedere con quella che doveva essere in origine.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Rossi.
Relativamente al suo intervento, la Presidente della Giunta regionale ha segnalato la disponibilità a svolgere la comunicazione.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Richiesta inversione punto 10) all'o.d.g.: Proseguimento discussione congiunta ordini del giorno n. 253 "Omaggio alle vittime delle Foibe" presentato dai Consiglieri Cavallera, Ferrero, Pichetto Fratin, Cotto Ghigo, Vignale, Ghiglia, Manolino, Guida, Pedrale, Leo; n. 264 "Giorno del ricordo delle vittime delle Foibe", presentato dai Consiglieri Travaglini Pozzi, Bellion, Ferraris, Reschigna, Auddino, Boeti, Robotti, Lepri Cattaneo, Muliere, Rutallo, Ricca, Turigliatto, Laus, Motta, Rostagno Bizjak, Rabino; n. 265 "Giornata del ricordo -Foibe", presentato dai Consiglieri Dalmasso, Deambrogio, Barassi, Valloggia; n. 591 "Giorno del ricordo delle vittime delle Foibe" presentato dai Consiglieri Travaglini Dalmasso, Auddino, Muliere, Lepri, Ricca, Buquicchio, Bizjak, Turigliatto Valloggia, Robotti, Moriconi, Deambrogio, Barassi, Boeti, Larizza, Clement Pozzi, Reschigna, Ronzani


PRESIDENTE

Vi sono ulteriori richieste sull'ordine dei lavori? Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ha ragione, Presidente: c'eravamo distratti.
Io chiedo che la discussione relativa al punto 10) all'o.d.g. venga anticipata, iscrivendo il relativo punto come 3) bis o 3) quater.
Certamente avremmo preferito discuterlo prima della "Giornata del ricordo", quindi prima del 10 febbraio.
iscritto allo stesso punto (o quasi) ormai da molti mesi, ma, come dicevamo precedentemente, il Consiglio regionale è certamente sollecito o più interessato, diciamo così, alla discussione delle proposte di legge questo può anche essere naturale - piuttosto che agli ordini del giorno nonostante sia calendarizzato da alcuni mesi e riguardi ordini del giorno presentati dai più Gruppi consiliari e più parti politiche. Qualora venga accettata la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., potrebbe coinvolgere tutto il Consiglio e non soltanto, com'è normale che sia nella discussione e nella votazione di singoli provvedimenti, una parte di esso.
Crediamo sia estremamente utile anticiparne la discussione prima del punto 4) all'o.d.g.
certamente un aspetto di carattere politico, che non è legato soltanto all'attenzione rispetto agli ordini del giorno.
Come abbiamo già ribadito in molto occasioni - tanto nelle sedi consiliari, quanto in sede di Conferenza dei Capigruppo - finché non vi sarà un'attenzione non dico pari alla velocità con cui si richiede che vengano analizzati i disegni di legge della Giunta, ma almeno pari a quella delle proposte di legge presentate dai colleghi di maggioranza, anche per le proposte di legge presentate dalla minoranza (e questo, purtroppo, sta accadendo in una sola Commissione, delle molte permanenti che abbiamo), vi sarà una certa ritrosia - o comunque una non condivisione - rispetto a quelle che sono le urgenze che alcuni colleghi segnalavano.
Personalmente, non credo che il punto 4) all'o.d.g. andrà a modificare alcunché - lo dirò quando e se interverremo sul punto in oggetto - ma certamente è importante sottolineare come sia doveroso affrontare dei documenti di indirizzo prima del bilancio (se questi attengono ad esso) e come sia importante che vi sia una parità di condizioni e di trattamento relativamente alle proposte di legge che i Consiglieri, siano essi di maggioranza o di opposizione, presentano all'interno di quest'aula. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale.
Mi è parso di capire che chiedeva l'inversione dei punti dell'o.d.g.
con l'avanzamento del punto 10).
Contro tale richiesta, ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Come già anticipava il Presidente, intendo intervenire contro la richiesta di inversione punti all'o.d.g., ma anche per tentare una modestissima e umilissima proposta, rivolgendomi sia a questa parte dell'Aula, sia all'altra.
Visto che a nessuno piace perdere tempo, avanzo una modesta proposta per vedere se, magari, nell'utilizzarne un poco, ci permetta di non perderne più dopo, perché da qui mi pare che non ne usciamo.
A meno che l'ultimo "parlottio" tra i colleghi Burzi e Muliere non abbia proposto qualcosa, propongo la convocazione immediata di una veloce Conferenza dei Capigruppo, affinché se ne possa perlomeno uscire con qualche indicazione più precisa.
Francamente, questo è uno spettacolo a cui non sono molto affezionato.



PRESIDENTE

Naturalmente col parere contrario alla richiesta di inversione punti all'o.d.g.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Con ritardo, rispetto alla discussione che sin qui c'è stata, e seguendo, in qualche modo, quanto diceva il collega un attimo fa, siccome non piace a nessuno perdere tempo - di sicuro non piace a noi - credo che i tre punti proposti dal collega Muliere, indipendentemente dall'ordine possano essere l'oggetto della nostra discussione odierna: mi riferisco ai due provvedimenti di cui ai punti 4) e 7) all'o.d.g. e il discorso sui ticket, che riguarda tre ordini del giorno, ovvero quello presentato dal collega Dalmasso, quello del collega Vignale e uno nostro. Ma al di là dell'identità, ci interessa che il tema venga discusso oggi, perché, a nostro avviso, ha un'importanze rilevanza anche sul disegno di legge del bilancio e della finanziaria.
Se questo è l'impegno che assume l'Aula, indipendentemente dall'ordine per quanto ci riguarda, anche senza una Conferenza dei Capigruppo, si pu procedere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione del punto 10) all'o.d.g., presentata dal Consigliere Vignale.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Enti strumentali

Esame disegno di legge n. 389, inerente a "Soppressione Osservatori regionali"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 389, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Ferraris, che ha pertanto la parola.



FERRARIS Giorgio, relatore

Questo disegno di legge s'inquadra nel processo di semplificazione amministrativa e normativa avviata con una serie di provvedimenti della Giunta, e riguarda la soppressione di alcuni osservatori che sono specificati nella relazione che accompagna il testo.
In sostanza, si richiede la soppressione di quattro osservatori che erano stati istituiti con provvedimento legislativo: l'Osservatorio permanente sulla condizione dei giovani; quello sul sistema agro industriale piemontese; quello sulla montagna e quello sui settori produttivi industriali. Due di questi non sono mai entrati in funzione e non hanno mai svolto il compito per cui erano stati istituiti.
Sappiamo che, spesso, inserire in una proposta legislativa l'istituzione di un osservatorio rappresenta un momento di attenzione, in senso lato, ad un problema; se poi, però, non è conseguente, viene meno la funzione che l'osservatorio dovrebbe svolgere. Per alcuni di questi, sono specificate le funzioni che, peraltro, sono state ritenute degne di essere svolte e sono delegate alla struttura regionale, come nel caso dell'Osservatorio sulla montagna.
Con lo stesso provvedimento si propone anche la soppressione di alcuni osservatori che erano stati istituiti non con norma di legge, ma con atto amministrativo. Grazie.



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Su questo provvedimento abbiamo discusso anche in Commissione e devo dire che una prima stesura ci trovava assolutamente dubbiosi e contrari.
Con questa seconda scrittura siamo semplicemente contrari e poco dubbiosi perché abbiamo compreso, sostanzialmente, che il ragionamento che l'Assessore vuole impostare è un ragionamento a pezzi.
Abbiamo sostenuto anche in Commissione che la bontà dell'iniziativa che è quella legata complessivamente ad una revisione e razionalizzazione del sistema degli osservatori e delle commissioni (chi più ne ha, più ne metta), rispetto alle produzioni che questo Consiglio regionale ha fatto negli anni, anche con l'approvazione di leggi che generalmente istituiscono osservatori, ma manca un'iniziativa generale su questo settore. Questo è l'esito delle leggi che vengono generalmente proposte in questo Consiglio.
Dal nostro punto di vista, vi è però un aspetto negativo, vale a dire il fatto che con questa legge, sostanzialmente, si avvia un percorso che noi avremmo preferito fosse avviato in un contesto più complessivo, quindi facendo l'esame della situazione reale degli osservatori regionali nella nostra Regione, valutando per ognuno di essi la necessità di essere in funzione o meno e, infine, a seguito di ciò, varare un provvedimento onnicomprensivo che riordinasse completamente la materia.
La Giunta ha invece preferito fare un primo provvedimento assolutamente non esaustivo del problema. Noi riteniamo che questo percorso sia non corretto, dal punto di vista dell'approccio che si è voluto dare, anche perché, in questa fase, affrontiamo una discussione veramente complessa e completa del tema della nostra interna riorganizzazione, non solo come struttura regionale, ma anche come sistema degli enti coinvolti direttamente dalla Regione nella gestione di dati, informazioni e quant'altro.
Ci saremmo aspettati un ragionamento più completo, che questa Giunta non ha voluto effettuare, perché ha ritenuto fosse più importante il provvedimento. Ovviamente ce ne dispiace e, in questo senso, moduleremo la nostra posizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Alcuni colleghi di maggioranza e, in particolar modo il collega Muliere, ha fatto presente come, in realtà, si stava perdendo tempo nelle discussioni precedenti. Sicuramente non era la modalità migliore per utilizzare il tempo in Consiglio, se non legandolo al motivo politico che ci portava a fare ciò.
Devo dire la verità: non sono certo che il tempo che stiamo dedicando per la votazione di questa legge sia impegnato meglio rispetto a quello precedente, perché il tempo che abbiamo utilizzato precedentemente, ripeto era motivato da ragioni politiche, miranti all'eliminazione dei ticket sanitari.
Queste sono leggi strane. In che senso? Spesso si parla dell'eccessiva proliferazione di norme, tanto nei parlamenti regionali, quanto nel parlamento nazionale. In realtà, come spesso accade, a quella che è una splendida legislazione facciamo seguire una pessima pratica. Sarebbe interessante (ne possiamo ricordare alcuni assolutamente significativi, che non possono essere certamente cassati) passare in esame tutti gli osservatori, non soltanto quelli che non comportano spese per la Regione ma, soprattutto, quelli che comportano spese per la Regione stessa.
In moltissimi casi - parlo, per esempio, delle realtà che meglio conosco, quali quelle degli Enti pubblici - gli Osservatori sono anche i luoghi migliori dove poter indirizzare, assumere e far operare delle persone per attività di enorme valenza sociale.
Se dovessimo ricordare tutte le normative che prevedono un rapporto semestrale o annuale al Consiglio e alle Commissioni che non vengono attuate, faremmo il pari con tutte quelle normative che prevedono osservatori utili alla valenza stessa delle leggi. Allora, l'Osservatorio regionale dei rifiuti, al quale dobbiamo sommare gli otto Osservatori provinciali dei rifiuti e, verosimilmente, qualche altra decina di osservatori o consulte o tavoli presenti all'interno dei Consorzi, che è gestito direttamente dalla Regione Piemonte, che comporta una spesa a carico della Regione; l'Osservatorio regionale dei lavori pubblici alcuni, ovviamente, sono di utilità - l'Osservatorio regionale delle strutture di mobilità; quello vitivinicolo regionale; quello della fauna selvatica; quello della cooperazione; dell'artigianato; del commercio della rete dei carburanti; della condizione abitativa; del mercato del lavoro; delle professioni ambientali; l'Osservatorio sulla riforma amministrativa; l'Osservatorio statistico indicatori fisici Enti locali che gestisce il flusso informativo dei bilanci consuntivi delle Amministrazioni regionali di tutto il Comparto delle Autonomie locali diffusione dei dati dell'Osservatorio cultura, Fondazione Fitzcarraldo Osservatorio riforma amministrativa.
Se qualcuno di voi ha la pazienza di avventurarsi sul sito molto completo, ma malfatto relativamente alle mappe, del Ministero dell'Interno comprenderà e potrà vedere quanto è già stato previsto: l'intero flusso relativo ai bilanci consuntivi, la relazione previsionale e quant'altro dei Comuni; però, questo non riteniamo opportuno cancellarlo.
Poi, abbiamo quelli che sono presso organismi o enti terzi, che comunque, hanno una parte di spesa a carico della Regione: quello turistico regionale, diritto allo studio e l'Osservatorio culturale del Piemonte.
Molte di queste sono sempre all'interno di alcune Associazioni e Fondazioni, che non necessariamente sono l'IRES, perché non si è proceduto ad una riforma organica in cui sono stati aboliti tutti gli osservatori regionali ed è stata data la competenza all'IRES, che non soltanto è una partecipata regionale, ma ha comprovate capacità. Così facendo quest'ultimo sarebbe diventato l'unico soggetto a poter svolgere valutazioni relativamente a tutto quello che è Comparto regionale - cosa che, peraltro, l'IRES fa in gran parte dei casi, così pagando noi due volte le ricerche. Cioè, relativamente al lavoro, l'IRES ci invia il libricino e poi, c'è la pubblicazione dell'Osservatorio regionale; lo stesso avviene per quanto riguarda il turismo: prima lo fa l'IRES e, poi, c'è l'Osservatorio regionale.
Dopodiché, riteniamo ben impegnato il tempo utilizzato per sopprimere quattro osservatori, in realtà, trasformandone alcuni, così come avviene per l'Osservatorio regionale sulla montagna, relativamente al quale, come si dice all'interno della relazione e della legge, di fatto, modifichiamo il titolo, ma non l'indicazione generale.
Per cui, non ci lacereremo le vesti affinché questa legge venga approvata, né saremo lieti o scontenti, sostanzialmente, è un provvedimento inutile; certamente, il tempo che abbiamo perso, prima in Giunta, poi in Commissione e oggi in Aula, poteva essere utilizzato per altri scopi.
Credo - non è competenza del Consiglio, potrebbe occuparsi di tutto anche di questo - che se la Giunta e l'Assessore assumessero un impegno un po' più serio, provando ad individuare tutte le tipologie dove oggi l'IRES sta già conducendo degli studi o quelle che gli potremmo commissionare, la somma delle spese per gli osservatori totalmente o parzialmente a carico della Regione sarebbe decisamente inferiore rispetto alla somma che andremmo a spendere qualora decidessimo di farne fare solo alcuni, perch come dicevo, altre li fanno già all'IRES; avremmo anche il vantaggio di avere un unico soggetto con il quale collaborare, che è il soggetto che va a monitorare le varie attività della Regione. Peraltro, questo accade in moltissimi campi in cui la Regione utilizza alcuni strumenti, come l'IPLA o altre partecipate, per alcune attività peculiari; pertanto, mi chiedo perché nel campo della ricerca sociologica o dei dati non possiamo fare esattamente la stessa cosa utilizzando una struttura che già abbiamo.
Al di là dell'espressione di voto, credo che, oggi, il Consiglio regionale non potrà certamente essere lieto di questa votazione. Non so quale legge sarà, ma sicuramente concorre per vincere il premio della legge più inutile dell'anno e della legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, non facendo parte della Commissione che si occupa di questo settore e di queste deleghe, apprendo dall'aula la soppressione degli Osservatori regionali, in merito alla quale avrei qualcosa da dire.
Intanto, non so se i singoli Assessori ritengono o meno di volerli sopprimere; poi, mi sembra che gli Osservatori istituiti qualche anno or sono avessero e abbiano una significativa attività di monitoraggio e analisi rispetto ai settori preposti (dall'agroalimentare, all'industria e montagna).
Visto che, dal punto di vista industriale, il Piemonte si occupa a pieno regime di agroalimentare - ovviamente, coinvolge non solo le aziende ma l'intero l'indotto - mi chiedo se un sistema di monitoraggio relativamente all'agroalimentare non sia più dall'Assessore competente ritenuto importante. Se non lo si ritiene più importante, vorrei conoscere la motivazione che ha indotto a ritenere opportuna la soppressione di quel tipo di osservatorio.
Allo stesso tempo, visto che tutti quanti vogliamo salvaguardare la montagna come esempio di attenzione da parte del legislatore verso le nostre Comunità montane, gli abitanti e le attività svolte dal punto di vista sociale, culturale, turistico, ambientale e quant'altro, mi chiedo come mai, a volte, in questo Consiglio, la montagna passi un po' inosservata, intanto, con la soppressione della Direzione della montagna e poi, con la soppressione di un Osservatorio regionale che non so se ha svolto o meno le funzioni per le quali era stato istituito. Non vedo neanche alcuna presa di posizione da parte degli Assessori, tanto meno ho sentito intervenire un Assessore per spiegarci la necessità di sopprimere quell'Osservatorio.
Significa davvero che non sono serviti a nulla? Se fosse così, mi chiedo perché allora noi li avevamo istituiti. Alcuni, peraltro, non hanno neanche funzionato, ma se a monte sono stati istituiti, vi sono state delle motivazioni molto forti, altrimenti un provvedimento del genere non si sarebbe certamente attuato.
Vorrei che i Consiglieri che, nella passata legislatura e in questa si sono occupati di montagna molto più di me, mi spiegassero qual è la funzione di quell'osservatorio regionale che oggi viene soppresso. Mi diventa difficile essere a favore della soppressione di osservatori regionali anche soltanto per questa ragione nello specifico. È inutile valorizzare l'agroindustriale, le industrie, il sistema industriale piemontese, valorizzare la montagna se poi sopprimiamo gli osservatori che di fatto, si occupano di fornici dei dati sui quali il legislatore e, a monte, i funzionari, possono lavorare.
Sono osservatori davvero inutili? Qualche Assessore si alzi e ci dica di sì.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Semplicemente per rivolgere una domanda. Per certi versi posso anche condividere le argomentazioni che ha portato la Consigliera Ferrero sul fatto che, forse, sarebbe stato opportuno fare un ragionamento complessivo su tutti gli osservatori, perché magari ce ne sono alcuni che sono inutilizzati o, comunque, dovrebbero essere rivisti. Dopodiché, non penso che l'idea di una rivisitazione complessiva debba portare un voto negativo sulla proposta di delibera.
Mi sembra che si stia agendo nella direzione di una razionalizzazione e di una maggiore efficienza di tutto il sistema degli osservatori.
Una domanda che mi veniva da rivolgere era rispetto alla soppressione dei due osservatori (l'Osservatorio permanente sulle condizioni dei giovani e quello sul sistema agroindustriale piemontese) che vengo soppressi almeno leggendo la relazione, perché non sono mai partiti. Volevo sapere dall'Assessore proponente quali erano i motivi per cui non sono mai partiti i lavori dei due osservatori, se perché erano assolutamente inutili quello sulle condizioni dei giovani poteva avere un senso - oppure perch c'erano altri motivi per cui, forse, valeva la pena ripensarci e studiarci sopra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Deorsola per la replica della Giunta.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con gli Enti locali

Desidero solo fare alcune puntualizzazioni. Il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale è stato approvato all'unanimità Consigliere Toselli, pertanto gli Assessori hanno aderito al testo, così com'era stato presentato.
Successivamente, nell'esame da parte del Consiglio in sede di Commissione, ci sono stati significativi contributi, che hanno portato alla formulazione dell'attuale articolato. Il punto evidenziato lo aveva già messo in rilievo efficacemente il relatore, così come contenuto nella relazione. In questo senso, il contributo che l'Assessore Sibille ha portato in Commissione è stato particolarmente significativo e da me apprezzato. Non solo non si vuole togliere qualcosa al discorso della montagna, ma si vuole portare un momento di semplificazione, certo non completo. Siamo nel filone giusto, questo è stato riconosciuto sia in Commissione sia negli interventi, anche se magari si sarebbe desiderato noi avremmo desiderato - avere un provvedimento fermo ed immutabile.
Il provvedimento va nella direzione della semplificazione e dello snellimento. Sono osservatori che, in parte, non erano mai stato attivati non perché magari non ce ne fosse l'esigenza, ma perché quell'attività veniva svolta dalla struttura stessa. Il ricondurre l'attività alla struttura è un riconoscimento alla struttura stessa e una semplificazione del quadro normativo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
L'esame del disegno di legge n. 389 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente. Mi permetto di chiedere alla Giunta un'ulteriore riflessione rispetto a questo articolo. Abbiamo già svolto questa considerazione in Commissione e pensiamo possa essere condivisibile: riteniamo, cioè, che non abbia senso scrivere in un articolo di legge che il sistema informativo rispetto alla montagna è assicurato dal "SIREM".
Al di là del fatto che la Regione e, nello specifico, l'Assessorato ritengono di utilizzare il sistema informativo che considerano più utile ci domandiamo semplicemente che significato abbia inserire in una legge che ci si avvale di un sistema informativo con nome e cognome, quando magari nel tempo questo sistema informativo potrebbe cambiare.
In Commissione abbiamo colto la disponibilità della Giunta a non considerare questo articolo, perché sinceramente ci sembra una questione poco condivisibile. Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Deorsola, l'eventuale risposta o controdeduzione alle considerazioni pubbliche della Consigliera Ferrero potrebbe interessare anche altri Consiglieri, quindi, per evitare di relazionare singolarmente perché avrebbe esattamente 62 singole relazioni da svolgere, se vuole pu intervenire brevemente.



DEORSOLA Sergio, Assessore al decentramento e rapporti con Enti locali

Mi scuso per aver fatto perdere qualche secondo. Credo che l'osservazione sull'articolo 6 abbia il suo pregio e, d'accordo con la collega Sibille, propongo di formulare l'articolo 6 nella parte nuova cioè: "L'articolo 56 della legge regionale è sostituito dal seguente: 'Articolo 56: Sistema informativo regionale sulla montagna'".
Propongo, quindi, di togliere la parola "SIREM", cosicché il sistema informativo regionale sulla montagna diventa un dato generico e non specifico.
Togliamo, dunque, "SIREM" nel titolo, al comma 1 e al comma 2. Dove c'è scritto: "SIREM", mettiamo: "Il sistema persegue i seguenti obiettivi".
Credo, con questo, di aver apprezzato e dato attenzione ad un'osservazione posta.
Pertanto propongo questo emendamento.



PRESIDENTE

Assessore, può venire a formalizzarlo?



(L'assessore Deorsola si reca dal Presidente a formalizzare l'emendamento)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Deorsola: all'art. 6, comma 1 togliere "SIREM" e al comma 2 sostituirlo con "Il sistema".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Vignale, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Il voto del nostro Gruppo su questa proposta di legge sarà contrario, come lo è stato sugli articoli, salvo sull'emendamento collettivo.
Questo, non tanto perché siamo contrari allo snellimento degli Osservatori o di ogni altra forma che appesantisce le nostre norme o non ne consenta l'attuazione, ma perché è un provvedimento assolutamente parziale che non ci pare abbia alle spalle una strategia legata alla riduzione, se non quella di intervenire, volta per volta, sui singoli Osservatori e neppure quella di pensare a una modalità di gestione per tutto ciò che riguarda le informazioni necessarie all'interno delle leggi, tanto quelle esistenti quanto quelle che il Consiglio andrà a votare. Infatti, se un collega guarda le leggi votate in questa legislatura, può comprendere che le risorse vengono stanziate e il personale viene utilizzato per le attività di ricerca.
Ritengo che si dovrebbe indirizzare la legislazione della nostra Regione verso due direzioni: una, la indicava l'Assessore Deorsola rispetto alle strutture interne, laddove fosse possibile; nell'altro caso noi riteniamo, invece, che sia opportuno individuare un soggetto - in questo caso l'IRES - che svolga questa attività.
La contrarietà sarà proprio espressa per l'episodicità della legge in oggetto, che non mira ad avere un carattere strutturale nella riduzione, ma episodico: ci auguriamo di essere smentiti con una deliberazione successiva che abbia, invece, una valenza di comparto su tutti quelli che sono gli Osservatori e le strutture legate alla ricerca, ma temiamo che non sia così.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anche noi voteremo contro questo provvedimento. Le motivazione sono le stesse: riteniamo che questo provvedimento poteva avere un percorso più complesso e sicuramente più completo rispetto all'ipotesi avanzata di verifica dello stato dell'arte e della situazione reale dell'insieme degli Osservatori nell'ambito di questa Regione. Non riteniamo che questo percorso di provvedimenti a "spot" sia risolutivo. Ci dispiace che in questo senso la Giunta non abbia condiviso questo tipo di percorso.
Per queste motivazioni, voteremo contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Noi ci asterremo su questa votazione.
Consideriamo insufficiente l'azione della Giunta in termini d'ammodernamento del sistema normativo della Regione Piemonte. Peraltro vorrei ricordare che mentre da una parte si cancellano questi Osservatori dall'altra la Giunta è impegnata, a tappe forzate, nella creazione di numerosi enti, aziende e fondazioni, aspetto che, evidentemente contraddice il programma della Presidente Bresso, che aveva assicurato che avrebbe fatto "piazza pulita" di molti enti ed aziende.
Non vorrei che la cancellazione di questi Osservatori fosse la "foglia di fico" per coprire, per la verità, un'azione tutt'altro che qualificante dell'amministrazione regionale, che, invece, sta moltiplicando posti in fondazioni, aziende o enti.
In ogni modo, ci asteniamo e valuteremo compiutamente il prosieguo dell'attività di razionalizzazione portata avanti dall'Assessore competente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi per dichiarazione di voto, dichiaro concluso il dibattito.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno risposto Sì 33 Consiglieri hanno votato NO 4 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Esame proposta di legge n. 395, inerente a "Modifica della legge regionale 15 luglio 2003, n. 17 (Valorizzazione delle espressioni artistiche di strada)"


PRESIDENTE

Procediamo all'esame della proposta di legge n. 395, di cui al punto 7) all'o.d.g. I relatori sono i Consiglieri Leo e Bossuto.
I relatori danno per letta la relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente, Egregi Consiglieri, a distanza di tre anni dall'approvazione della legge regionale 15 luglio 2003 n. 17 (Valorizzazione delle espressioni artistiche in strada) è ora possibile un approfondimento conoscitivo della materia oggetto della legge e parallelamente, delle dinamiche e delle esigenze che contraddistinguono il contesto nel quale l'arte di strada trova realizzazione.
La legge 17/2003 individua due categorie di soggetti, ossia i comuni e gli artisti, cui assegnare rispettivamente cinque premi annuali: il valore del premio assegnato alle amministrazioni comunali ammonta a 50.000,00 euro, mentre il premio erogato agli artisti, singoli o associati, è quantificato in 5.000,00 euro.
Questa ripartizione e questa tipologia d'intervento hanno risposto soprattutto nel primo anno, ad una sentita esigenza di riconoscimento pubblico e di sostegno finanziario, testimoniata dall'elevato numero di comuni e di artisti che hanno risposto al primo bando.
La flessione di questi numeri negli anni successivi e l'analisi da un lato delle istanze pervenute dalle amministrazioni comunali e dall'altro dei rendiconti documentanti l'utilizzo dei fondi regionali da parte dei comuni assegnatari del premio, hanno indotto a riflessioni tali da far riconsiderare il meccanismo di finanziamento e la tipologia dei soggetti assegnatari.
Il premio di 50.000,00 euro ai comuni non ha, nei fatti, raggiunto l'obiettivo che la legge si proponeva: nella stragrande maggioranza dei casi la sua assegnazione ha avuto, infatti, come conseguenza un sostanziale disinvestimento economico da parte delle amministrazioni comunali, che non hanno più ritenuto di investire risorse proprie, in considerazione anche della consistenza dell'intervento regionale.
Tale intervento, peraltro, tenuto conto della tipologia di erogazione "una tantum", non ha consentito, una crescita coerente, equilibrata e continuativa delle manifestazioni finanziate, condizione indispensabile per una piena valorizzazione e per un reale sviluppo e radicamento delle arti di strada nella nostra Regione.
significativo che, in non pochi casi, ad alcune brillanti edizioni realizzate con i fondi regionali, abbiano fatto seguito edizioni di dimensioni assai ridotte e di scarso rilievo artistico.
Dopo il primo anno di gestione della legge è diventata sempre più difficoltosa, da parte della Commissione giudicatrice, l'individuazione di manifestazioni realizzate dagli enti locali con caratteristiche tali da giustificare l'assegnazione di un premio di 50.000,00 euro che, in non pochi casi, si è rivelato peraltro anche troppo consistente rispetto alla capacità di organizzazione e di spesa dei comuni stessi.
Si ritiene pertanto più confacente alle esigenze di tutela e valorizzazione delle arti di strada un sostegno economico strettamente commisurato alla rilevanza artistica e progettuale della manifestazione e garantito nel tempo, così come avviene normalmente per i contributi assegnati annualmente ai festival e alle rassegne musicali, teatrali, di danza e cinematografiche, in modo da consentire uno sviluppo pianificabile sul lungo termine, e pertanto capace di garantire incremento della qualità artistica e radicamento sul territorio.
risultato inoltre evidente che, analogamente a quanto avviene per i festival, le rassegne e le manifestazioni degli altri linguaggi artistici i comuni che intraprendono delle attività di arte di strada si avvalgono per la realizzazione delle proprie iniziative, di soggetti privati, quali associazioni culturali, istituzioni, società cooperative.
Si ritiene pertanto opportuno che la legge, così come previsto dagli altri strumenti normativi regionali che regolamentano le attività di spettacolo, contempli fra i possibili beneficiari anche soggetti privati operanti in questo settore, dotati di capacità e professionalità organizzativa.
La proposta di legge, presentata dai Consiglieri regionali che rappresentano l'assemblea regionale in seno alla Commissione preposta all'aggiudicazione dei premi previsti dalla legge regionale 17/2003 e licenziata con voto unanime dalla VI Commissione permanente, si compone di tre articoli.
L'articolo 1 è finalizzato ad escludere dall'applicazione dei requisiti che la legge regionale 17/2003 richiede alle attività di espressione artistica in strada quelle realizzate all'interno di una specifica manifestazione, rassegna o festival.
L'articolo 2, vero cuore della novella legislativa, sostituisce integralmente la tipologia di ripartizione degli incentivi regionali prevedendo da un lato l'assegnazione di contributi annuali ad amministrazioni pubbliche e soggetti privati che, con carattere di continuità, promuovono le espressioni artistiche in strada, e dall'altro lato l'erogazione di premi annuali per artisti singoli o associati che si siano distinti per particolare bravura.
L'articolo 3, infine, introduce mere modifiche di coordinamento terminologico nell'ambito della disposizione finanziaria della legge radice, senza peraltro mutarne né l'importo complessivo, né la relativa disarticolazione tra le due diverse tipologie di incentivo".
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento, procediamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Non essendovi richieste di intervento, pongo in votazione l'intero testo di legge, per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 36 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Discussione congiunta della mozione n. 630, inerente a "Abolizione ticket sanitari" e dell'ordine del giorno n. 632, inerente a "Cancellazione dei ticket sulle prestazioni specialistiche (10 euro) e riduzione del 50% dei ticket farmaceutici" (collegati ordini del giorno n. 444, 559, 634, 644 e 645)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 42) all'o.d.g. "Discussione congiunta della mozione n. 630, inerente a "Abolizione ticket sanitari" e dell'ordine del giorno n.
632, inerente a "Cancellazione dei ticket sulle prestazioni specialistiche (10 euro) e riduzione del 50% dei ticket farmaceutici".
Comunico che sono stati presentati i seguenti atti d'indirizzo: ordine del giorno n. 559 "Ticket sanitario sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali e sui codici bianchi del pronto soccorso" presentato dal Consigliere Burzi ordine del giorno n. 634 "Copertura con risorse statali per il mancato introito dei ticket sulle prestazioni sanitarie" presentato dal Consigliere Burzi ordine del giorno n. 644 "Esenzione per i cittadini disoccupati dal pagamento del ticket per prestazioni sanitarie di assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica sperimentale e di laboratorio e per prestazioni di fisioterapia" presentato dai Consiglieri Cattaneo, Lepri, Bizjak, Motta Rabino, Rostagno, Rutallo.
Vi è anche l'ordine del giorno n. 444, presentato dal Gruppo di Forza Italia, ma superato perché privo dell'introduzione e, quindi, è annullato.
Riassumendo, quindi, i documenti posti in discussione sono la mozione n. 630, nonché gli ordini del giorno n. 559, n. 632 e n. 634, Inoltre, è stato annunciato un ulteriore ordine del giorno, che ha come tema l'introduzione o, meglio, l'abrogazione dei ticket sanitari.
Dichiaro aperta la discussione su questi ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Premesso che ci sentiamo più tutelati dalla Presidenza Gariglio, ma è un fatto politico che discuteremo dopo l'estate, la mozione n. 634, come correttamente ricordato dalla Presidente, al momento non è iscritto, almeno per quanto mi risulta.
Mi fa piacere che il Presidente, giustamente, lo metta in discussione ma credo che prima servirebbe l'iscrizione dello stesso perché, al momento dall'o.d.g. non mi risulterebbe iscritto.
Credo che occorra soltanto un passaggio formale per aggiungerne, al punto 42), l'iscrizione.



PRESIDENTE

Gli Uffici mi dicono che sono aggregati d'ufficio, poiché trattano la stessa materia. Prendo per buona l'osservazione. Rinvio la discussione regolamentare, per poi dirimere la controversia.
Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Scusi, Presidente, lei ha annunciato un ordine del giorno che, credo non sia allegato. È corretto? Questo solo per chiarezza, perché dice che è in preparazione un ordine del giorno, di cui do notizia, ma...



PRESIDENTE

Interpreto io il mio pensiero, collega Toselli.
Da qui in avanti, il tempo potrà portarci tutti gli ordini del giorno che vogliamo. In base alla procedura e alla consuetudine si vedrà se assimilarli o meno, quindi non poniamo limitazione alla libertà dei Consiglieri di presentare ordini del giorno. Peraltro, un vecchio detto diceva che un ordine del giorno non si nega a nessuno.



PRESIDENTE

Apriamo allora la discussione congiunta dei documenti relativi all'abolizione dei ticket sanitari, di cui al punto 42) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, intervengo per illustrare la mozione n. 630, che mi vede come primo firmatario e che, in realtà, raccoglie altre firme. Intanto chiedo a tutta l'Aula, sia ai rappresentanti della maggioranza sia ai rappresentanti dell'opposizione, di votare questa mozione. L'ho già chiesto e ne abbiamo già discusso anche in Commissione qualche settimana fa, perch era stato sollevato come argomento pregiudiziale a seguito di articoli apparsi sui giornali.
In questa sede voglio ribadire qual è l'interpretazione autentica e il valore unico del documento.
Innanzitutto, questa mozione si colloca a metà strada tra un intervento di alcune settimane fa - ad onor del vero, hanno ricordato proprio questo il Consigliere Boeti e il Consigliere Muliere scrivendo direttamente al Ministro Turco - e un atto recente, da me molto apprezzato, della Presidente Bresso, che ha scritto di nuovo sul tema, per richiedere a gran voce che il ticket - il cosiddetto ticket dei dieci euro - venga cancellato o, meglio, venga sussunto dallo Stato, dal Governo statale e, quindi coperto esattamente con entrate di tipo statali.
Questa mozione si inserisce esattamente tra questi due atti e prova a dare, se il Consiglio vorrà, maggiore forza al recente atto della Presidente. Ricordo che una mozione simile a quella che sto tentando di illustrare in questo momento è stata recentemente sostenuta e votata presso il Consiglio regionale della Liguria e, non a caso, il Presidente Burlando se n'è fatto forza in sede di trattativa nazionale.
Una breve illustrazione per chiedere se è possibile l'adesione di tutta l'Aula. Si tratta di intervenire in una situazione che ad un certo punto ho avuto, secondo me, alcuni aspetti paradossali, tenendo conto che la questione dei ticket, nella vicenda dell'ultima Finanziaria; una Finanziaria sicuramente difficile, forse non è stata completamente ponderata.
Personalmente sono contrario all'introduzione dei ticket in generale in sanità, tant'è che ho ritenuto - e ritengo - l'impegno della Regione Piemonte per cancellarli nei cinque anni di questa amministrazione, un impegno determinante. Proprio perché sono contrario all'introduzione di questo tipo di richiesta, che ha una ricaduta sociale molto negativa, credo che sia giusta una riflessione, anche in questa sede, affinché si possa tornare indietro rispetto ad una strada che, se si percorrerà fino in fondo com'è oggi la normativa, è vero che dà uno spazio ulteriore alle Regioni per cancellare questo ticket da dieci euro, ma immettendo altri tipi di compartecipazione alla spesa - comporterà altri gravami, soprattutto sulle persone che hanno direttamente a che fare con il servizio sanitario.
Poiché credo che questo sia ingiusto, e siccome credo che l'errore fatto, magari anche in buona fede, si possa oggi correggere, perché c'è un dato nuovo, rilevato e stabile, cioè le maggiori entrate che il Governo nazionale ha avuto (qualcuno dice 33 miliardi e qualcuno addirittura 36, ma comunque sono entrate che in qualche modo si possono considerare come stabili nel tempo), credo che oggi ci sia la possibilità di un ripensamento e di un lavoro, in sede di Stato-Regioni, affinché il Governo nazionale si faccia completamente carico dell'onere di questo benedetto ticket da dieci euro.
Poiché sono un uomo che riesce anche a capire il valore della mediazione e della trattativa, vedremo cosa uscirà dal livello Stato Regioni. Innanzitutto, penso che occorra andare là battaglieri e quindi chiedere, come altre Regioni faranno, che questo ticket sia completamente a carico del Governo nazionale, ma vedremo cosa ne uscirà.
Tra l'altro, se la Regione Piemonte non avrà questo ulteriore gravame su di sé, forse potrà accelerare, come ha fatto finora, tentando di organizzare una serie di politiche di controllo della spesa, sul terreno dell'attuazione del programma, quindi sul terreno della completa eliminazione dei ticket regionali.
Lo ribadisco, chiedo di nuovo il voto favorevole a tutti i nostri colleghi. Se, oggi, una mozione di questo tipo passerà, in qualche modo, a maggioranza, o se uscirà da quest'Aula rafforzata, darà la possibilità alla Presidente, che oggi ha avocato a sé le deleghe dell'Assessore Valpreda, di far pesare il valore e l'impegno di tutto il Consiglio regionale del Piemonte su un tavolo di trattativa complicato ma che, secondo me, oggi, ha la possibilità di essere un tavolo proficuo. Ritengo che la Presidente lo sappia e credo che noi dovremmo aiutarla.
Per questa ragione, chiedo il voto favorevole su questa mozione, anche per aiutare la Presidente al superiore livello della trattativa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo per illustrare l'ordine del giorno n. 632, presentato dal nostro Gruppo consiliare e, per la verità, da qualche altro collega, già in sede di IV Commissione.
Inizierò con l'illustrare con estrema semplicità il nostro ordine del giorno, per poi fare anche qualche valutazione di carattere politico.
Vi è un aspetto che certamente va considerato: ricordo a tutti i colleghi che la Finanziaria del Governo è sostenuta dai parlamentari e dagli esponenti del Governo di centrosinistra, nonché da tutti i partiti politici di centrosinistra presenti in quest'aula. La Finanziaria ha previsto tanto il ticket sui codici bianchi al pronto soccorso, quanto un ticket di dieci euro per le prestazioni specialistiche.
Tutto ciò non è avvenuto all'insaputa delle Regioni, anzi, è stato siglato e definito "patto della salute" sul quale, addirittura, il Governo nazionale ha poi fatto una grossa promozione non dicendo "paga il ticket" ma dicendo "partecipa anche tu alla spesa sanitaria per migliorare il sistema". Quindi, va detto che la Finanziaria, ancorché votata e scritta da tutti i partiti del centrosinistra, è anche stata concordata con gli Assessori regionali alla sanità, i quali hanno sottoscritto, con la biro il "patto per la salute". È un po' anomalo, ma siamo abituati a veder che coloro i quali fanno un provvedimento sono poi gli stessi a chiedere che il provvedimento venga ritirato.
Il nostro ordine del giorno propone l'abolizione del ticket sulle prestazioni. Come è stato ricordato nell'ordine del giorno precedentemente illustrato, e come per esempio ha fatto la Regione Valle d'Aosta, è possibile per le Regioni eliminare il ticket da dieci euro, ovviamente garantendo la copertura economica che sarebbe derivata e che, in parte, è già derivata dalle entrate del ticket sulle prestazioni specialistiche. Ma visto che ci sono persone sensibili (tutti quelli che hanno sottoscritto il programma che ha candidato la Presidente all'elezione che le ha consentito di diventare Presidente della Regione Piemonte. Credo che nessuno si sarà dimenticato che a pagina 17 del programma: "Spendere meglio" c'era scritto: "Abolire in cinque anni il ticket agendo sugli sprechi e sui sistemi di controllo della spesa".
Non conosco la percentuale, perché non ci è mai stata fornita, per credo che, oggi, la riduzione sia inferiore al 10% del costo complessivo del ticket sulla compartecipazione alla spesa farmaceutica, non quella relativa alle prestazioni specialistiche. Siamo anche a metà legislatura e faccio presente ai colleghi, che tanto tengono al rispetto del programma che hanno davanti due bilanci, questo e quello a venire, perché nel terzo se riusciranno a farlo, è verosimile che non si riuscirà a trasformare in atto concreto l'eliminazione del ticket neppure all'interno della legislatura. Voi mi insegnate anche che avendo il ticket un costo complessivo...



(Commenti fuori microfono)



VIGNALE Gian Luca

Hanno decimato l'Ufficio di Presidenza. Il povero Presidente Pichetto dopo una seduta estenuante, ha ceduto la spugna.
Considerato che, oggi, il ticket - se non ricordo male - frutta alle casse della Regione 160 milioni di euro, è bene cercare di andare per tappe nella riduzione del ticket.
Allora, senza fare demagogia, considerato che, di fatto, siamo a metà mandato e il secondo bilancio preventivo è quello che inciderà su tutto il 2007 - siamo esattamente a metà mandato - chiediamo che vengano stanziati a bilancio i fondi per ridurre del 50% la spesa farmaceutica (il ticket sui farmaci) e cassare il ticket sulle prestazioni specialistiche, visto che è nelle possibilità e, come ricordavo, alcune Regioni (tra cui la Regione Valle d'Aosta) lo hanno già fatto. Poi, ci pronunceremo sull'ordine del giorno che è stato precedentemente presentato.
Non riesco a comprendere come - non soltanto un partito che è di una coalizione differente - un partito, i cui Parlamentari e Ministri scrivono e votano la finanziaria, mentre l'Assessore sigla il patto della salute avente come oggetto primario la finanziaria, possa dire, tre mesi dopo, di essersi sbagliato, senza scriverlo, perché, almeno, andrebbe scritto nell'ordine del giorno. Non solo si dovrebbe dire che il ticket è iniquo e quant'altro, ma anche che la Finanziaria introduce una quota per la prestazione, che è stato un macroscopico errore politico per le classi sociali più deboli ed è stato il più grande favore che è stato fatto al privato negli ultimi anni. Chiunque si sia recato presso una struttura sanitaria ha potuto verificare che oggi gli esami del sangue costano meno in una struttura privata piuttosto che in una pubblica e come molti esami abbiano quasi lo stesso costo.
Allora è un po' difficile comprendere per quale motivo dovremmo sostenere un ordine del giorno presentato dalle stesse persone che in questi tre mesi, intanto, hanno fatto pagare il ticket a tutti i cittadini italiani.
Concludo dicendo che, ovviamente, la volontà politica di quanto si dice viene misurata attraverso il bilancio e la finanziaria. Se il giorno successivo all'approvazione del bilancio non ci saranno gli 80 milioni di euro necessari alla cancellazione del ticket sulla specialistica e almeno 40-50 milioni di euro necessari alla riduzione del ticket sulle spese farmaceutiche le chiacchiere stanno a zero, cioè, si sa perfettamente chi è a favore dei ticket e chi contro.
Noi, come già annunciato in sede di Commissione, presenteremo gli emendamenti in tutti e due i casi, non soltanto perché riteniamo che il ticket sulle prestazioni specialistiche sia profondamente ingiusto riteniamo altresì che una coalizione seria, che ha centrato buona parte del proprio programma elettorale sulla sanità, sul miglioramento delle spese di gestione e, soprattutto, sull'abolizione del ticket, debba far rispettare gli impegni assunti con gli elettori.



RUTALLO BRUNO


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale sull'ordine dei lavori.



PEDRALE Luca

Signor Presidente, innanzitutto, non riesco a capire se siamo nel maggio 2005 o nel marzo 2007, perché l'avevo vista su quegli scranni la prima seduta del Consiglio regionale.



(Commenti fuori microfono)



PEDRALE Luca

Infatti, abbiamo capito.
Vorremmo rimarcare l'aspetto non banale e piuttosto deludente del comportamento dell'Ufficio di Presidenza nel suo complesso; non avere a disposizione neppure un membro per presiedere questa Assemblea è veramente deludente.
Nel contempo, mi complimento con l'amico Rutallo - amichevolmente lo chiamo Comandante Rutallo - perché vedo che tiene duro e difende bene l'Assemblea, anche in assenza di chi dovrebbe difenderla: complimenti!



PICHETTO FRATIN GILBERTO


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Discussione congiunta della mozione n. 630, inerente a "Abolizione ticket sanitari" e dell'ordine del giorno n. 632, inerente a "Cancellazione dei ticket sulle prestazioni specialistiche (10 euro) e riduzione del 50% dei ticket farmaceutici" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Signor Presidente, condividiamo la mozione presentata dai colleghi di maggioranza. Sommessamente ricordo che due mesi fa il sottoscritto e il Capogruppo hanno scritto una lettera al Ministro Livia Turco nella quale la si invitava a rivedere questo provvedimento. La decisione di scrivere la lettera era nata una mattina in cui, recandomi in ospedale a fare un intervento chirurgico, la responsabile del laboratorio analisi mi aveva lasciato un foglio con scritto quanto segue: "Caro Nino, ti faccio notare che, dopo la finanziaria, un test di gravidanza prima costava 6 euro e adesso, con il ticket, costa 16 euro". Lo stesso ticket per il test di gravidanza nel privato costa 10 euro, è verosimile pensare che i cittadini piemontesi, per risparmiare 6 euro, lo faranno nel privato piuttosto che nel pubblico. Ho citato questo perché in qualche modo è il più eclatante ma c'è una serie di esami che, così facendo, verrebbero a costare più nel pubblico che nel privato.
Pertanto, abbiamo scritto al Ministro che rivedesse questo provvedimento, in quanto ci sembrava decisamente impopolare e al di fuori di quello che abbiamo sempre detto nelle campagne elettorali, nelle piazze e nei mercati, che aveva l'obiettivo di far compartecipare alla spesa i cittadini. Ricordo che in buona parte delle nazioni europee esiste questo sistema: i cittadini che utilizzano un sistema sanitario pubblico comunque, compartecipano alla spesa.
Ci dispiace che, rispetto al sistema socio-sanitario, soprattutto, sia emerso nell'immaginario collettivo e anche nelle tasche dei cittadini questo provvedimento e non gli aspetti positivi che la Presidente Bresso conosce e che, invece, sono previsti nella finanziaria. Ricordo 6 miliardi di euro in più nel triennio per il sistema socio-sanitario, saranno 102 miliardi di euro nel triennio - 204 mila miliardi di lire - 2 miliardi di euro per compensare i deficit pregressi.
Dico in questa sede, per chi non lo sapesse, che il 78% di questa spesa sarà destinata alle Regioni Lazio, Sicilia e Calabria, che hanno i deficit più importanti. Ricordo anche sommessamente che queste tre Regioni erano governate, fino a nove mesi fa, da Governi di centrodestra; la Regione Sicilia continua, naturalmente, ad esserlo.
Ricordo 500 milioni di euro per la costituzione del fondo per la non autosufficienza e un miliardo e 500 milioni di euro del fondo sociale (quel fondo sociale che il Governo Berlusconi aveva dimezzato e che con il Governo di centrosinistra, invece, ha ripreso ad essere una voce importante per l'assistenza). Risorse importanti da un punto di vista economico, ma soprattutto sicure - sottolineo la parola "sicure" - perché oggi le Regioni possono contare su risorse certe nell'arco del triennio e possono programmare la loro attività.
Sono d'accordo con i Consiglieri che hanno presentato la mozione e anche sul modo con il quale ripianare quei 800 milioni di euro che il Governo non incasserebbe più, se è vero che esiste una somma a disposizione rispetto alla quale mi piacerebbe che smettessero di scatenarsi, in tutti i modi possibili, al Governo per utilizzarla. Credo che andrebbero utilizzati per gli ammortizzatori sociali e per elevare le pensioni minime. Sarebbe una manovra da centrosinistra che il nostro elettorato apprezzerebbe.
Crediamo, inoltre, che il ticket sui farmaci vada eliminato, ma abbiamo detto che l'avremmo fatto nell'arco del quinquennio. Era pari a novemila euro il limite minime, oggi lo abbiamo portato a 18 mila euro: vuol dire che il 60% dei piemontesi non paga più il ticket sui farmaci. Abbiamo tempo ancora tre anni per mantenere l'impegno che abbiamo preso con i Piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Dopo l'intervento del Consigliere Boeti poco rimane da fare alla Presidente Bresso se non attivarsi presso il Governo, che è dello stesso colore politico, e far sì che l'avanzo di bilancio, i maggiori introiti di cui tutti parlano e di cui - è un dato accertato - esiste seriamente una buona disponibilità, venga utilizzato per azzerare l'iniquo provvedimento varato dal Governo, che prevede un extra ticket, oppure una tassa sulla salute. Di fatto, non si tratta di un ticket percentuale sul valore delle prestazioni richieste, ma è una tassa sulla salute fissa, sulle prestazioni specialistiche e ambulatoriali di 10 euro "a botta" in quel senso.
Non credo sia giusto chiedere, come chiedono alcuni ordini del giorno che sia la Regione a farsi carico di pagare la tassa sulla salute a favore del Governo, come non è giusto che siano i cittadini a pagare. Il Governo ha degli avanzi per maggiori introiti, usi quegli avanzi per eliminare questa vergognosa tassa sulla salute.
Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte, si ricordi che in campagna elettorale ha venduto l'eliminazione del ticket al Piemonte. Il ticket non è stato eliminato ma, grazie ad un Governo amico, la Bresso è stata colpita e, per ora, non ancora affondata dal fuoco di un Governo amico. Mi auguro che altre bordate di questo Governo nei confronti dei contribuenti la possano danneggiare ulteriormente. Ci mancherebbe! Politicamente, mi auguro che la Giunta Bresso affondi magari anche prima del tempo. Come mi auguro che questo Governo, al più presto, dia le dimissioni e se ne vada a casa su un provvedimento o su un altro. È un augurio politico! Sarà mio diritto sperare che cambi la compagine che governa non solo Alessandria - Comune in cui si vota tra poco, vedremo - ma anche in altre realtà piemontesi, alla Regione Piemonte e al Governo nazionale.
Sicuramente l'iniziativa del Governo non aiuta il centrosinistra della Regione Piemonte. È bene che si sappia che i cittadini non sono contenti di trovarsi 10 euro per ogni prestazione extra. È un costo che, spesso e volentieri - lo ha detto anche il Consigliere Boeti, che è anche un professionista del settore - supera come importo il valore del ticket, ma non solo. Valore del ticket più tassa sulla salute, si supera il costo di fare le analisi direttamente dal privato. Questo chiaramente è ridicolo oltre che controproducente nei confronti dei cittadini piemontesi.
Cara Presidente, quindi, si arrabbi veramente come ha fatto il Sindaco Chiamparino con il suo Governo. Il Sindaco Chiamparino, non più tardi di 15 giorni fa, ha fatto una dichiarazione bellissima. Una dichiarazione apparsa sui giornali e anche virgolettata. La Presidente sa che se non c'è una denuncia di parte, si presume che quelle dichiarazioni, se virgolettate sono vere. Il Sindaco Chiamparino ha dichiarato: "Se si dovesse andare a votare, io non lavorerei né farei campagna elettorale per questa sinistra".
Ha perfettamente ragione, lo dica anche lei, Presidente Bresso, al suo Governo! "Se non eliminate questa tassa iniqua, noi vi faremo la guerra. Noi Regione Piemonte, faremo casino, non accettiamo che i nostri cittadini debbano pagare una tassa sulla salute di 10 euro per ogni prestazione ambulatoriale specialistica che viene prescritta loro". Lo faccia Presidente Bresso! Fa tante volte la zarina, fa tante volte quella che spara contro tutti, spari anche contro il Governo su una questione delicata! Finalmente questo Consiglio sta discutendo una serie di ordini del giorno, importanti per la Regione. Vogliamo sentire le sue parole Presidente, vogliamo sentire il suo impegno nei confronti di un Governo che ha applicato una tassa iniqua ed ingiusta. Si prenda un impegno e lo porti avanti. Voti e faccia votare la sua maggioranza su ordini del giorno che chiedono che il ticket o la tassa sulla salute venga abolita a spese del Governo nazionale, non a spese della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Intervengo per sostenere brevemente la mozione n. 630, che ho firmato assieme ad altri Consiglieri. È già stata ampiamente illustrato come la decisione di imporre i ticket e di lavorare alla loro abolizione, riveste un importante significato sociale. Conosciamo le discussioni emerse sul fatto se il ticket potesse rappresentare o no una dissuasione verso un utilizzo improprio degli strumenti offerti dalla sanità pubblica. Si è discusso a lungo sul fatto che la possibilità di ricorre a certe strutture piuttosto che altre significava, ad esempio, una manchevolezza, una mancanza di successione nei diversi atti che caratterizzano l'utilizzo delle strutture sanitarie.
Sottolineo come nella mozione n. 630 c'è un rilevante passaggio relativo al fatto che si chiede che il gettito delle entrate dello Stato significativamente aumentate di oltre 33 miliardi di euro che non erano previsti in precedenza, si utilizzi per arrivare ad un'abolizione dei ticket imposti. Questo documento, che può essere votato da tutti i componenti del Consiglio regionale, indica chiaramente la possibilità di usare a fini sociali questa somma di entrate fiscali dello Stato. Sappiamo che la discussione sull'utilizzo della somma è aperta a livello nazionale.
Noi, in Regione Piemonte, alziamo la voce, sollecitiamo il Governo a dare un uso sociale a questi fondi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Non vedo in Aula il Consigliere Boeti, al quale volevo riferirmi con molta cordialità, visto che ha elencato una serie di miliardi che la "Finanziaria Prodi" ha messo a disposizione della sanità italiana. Vorrei ricordare allo stesso collega che tutti questi miliardi li ha sostanzialmente presi dalle tasche dei cittadini, ivi compresi quelli piemontesi, imponendo le tasse sulla salute (25 euro del Pronto Soccorso e i 10 euro sulle prestazioni ambulatoriali), mettendo in crisi le Regioni italiane, compresa la nostra, che dovrà trovare 800 milioni di euro nella finanziaria regionale per abolire quei ticket che la "Finanziaria Prodi" ha previsto.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

63 miliardi; 800 è il dato nazionale!



TOSELLI Francesco

Sì, 63 sono i nostri, certo; 800 sono nazionali. Poi vi è la suddivisione e, rispetto alla partita che riguarda il Piemonte, mi chiedo se i soldi vengano, di fatto, inseriti o meno nella legge finanziaria regionale.
Le domande, sostanzialmente, sono due. La prima è la seguente: malgrado la Conferenza Stato-Regione si sia indirizzata in una richiesta verso il Governo Prodi per l'abolizione dei ticket in riferimento alle prestazioni ambulatoriali, qualora il Governo Prodi non accettasse tale proposta, la Giunta è in grado di trovare i soldi da inserire nella finanziaria regionale per eliminare il ticket dei 10 euro ai cittadini piemontesi? La seconda questione riguarda il ticket sui farmaci: è vero che li ha introdotti il Presidente Ghigo, ma è altrettanto vero che due anni fa in campagna elettorale la Presidente Bresso ha illuso i piemontesi sostenendo che avrebbe eliminato il ticket sui farmaci. La Presidente Bresso avrà certamente un cronoprogramma per l'abolizione dei ticket sui farmaci. E siccome sono passati due anni, ci interesserebbe conoscere parte di questo cronoprogramma e come intende, anche per tappe, eliminare i ticket.
Altrimenti il ritornello continuerà sino alla fine di questo mandato.
Sono sufficienti queste due domande: se ottengono risposta comprendiamo che cosa vogliamo fare sulla sanità; altrimenti, approviamo ordini del giorno e mozioni da inviare al Governo, ma non risolviamo il problema, visto che tra poco in Aula avremo la legge finanziaria regionale da affrontare.
Se il Governo non risponderà entro qualche settimana, i Consiglieri regionali di maggioranza come si comporteranno? Faranno una battaglia in Commissione per prevedere quei soldi e abolire i 10 euro, o no? Se no, è demagogia, perché inviamo "carta" allo Stato, che resta là e di cui nessuno se ne occupa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Visto che hanno richiesto - giustamente - tutti l'intervento della Presidente, non impiegherò assolutamente i dieci minuti tributati (o canonici), ma soltanto due. Uno, per dire che la saggezza popolare ci soccorre: è il caso che la Giunta regionale del Piemonte, guardando il Governo, dica "Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io" perché se questi sono gli amici, non c'é bisogno di nemici.
Come seconda considerazione, condivido tutti gli interventi dei miei colleghi, ma personalmente - lo dico come paradosso - non sono affatto dispiaciuto che ci sia questo Governo di centrosinistra, perch altrimenti, una serie di contraddizioni palesi, enormi ed incredibili, che non sto ad enumerare, tanto sono note, non sarebbero mai emerse e nessuno ci avrebbe creduto.
Era indispensabile, a mio giudizio, che il Presidente Prodi governasse affinché ci si rendesse conto di che tipo di Governo e di coalizione portava avanti: il dato dei ticket è uno dei più emblematici. Del resto alcune vicende oggetto di altri ordini del giorno che abbiamo presentato mostrano lo sconcerto sia della parte moderata che di quelli più di sinistra dell'opinione pubblica rispetto ad un Governo ondivago e contraddittorio.
Siccome in questa particolare circostanza il mio parere non conta nulla e tutti attendono la risposta della Presidente Bresso, termino il mio intervento per lasciare al Presidente della Giunta tutto il tempo di intervenire.
Presidente del Consiglio Pichetto, termino il mio intervento dopo soltanto due minuti, per consentire alla Presidente Bresso di intervenire.
Vedo che è in corso un grande consulto con il Vicepresidente della Giunta Peveraro e col Capogruppo Lepri: ne scaturirà senz'altro qualche pronunciamento politico importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire perché ritengo che la questione sia molto seria delicata e impegnativa nei confronti dei cittadini piemontesi.
In campagna elettorale c'eravamo assunti l'impegno che nel corso dei cinque anni avremmo affrontato con serietà, così come stiamo facendo, la questione dei ticket sui farmaci.
Abbiamo dato dei segnali fattivi (non solo a parole, quindi) in questa direzione e abbiamo intenzione di proseguire, nel corso di questa legislatura, per arrivare al termine del mandato rispettando gli impegni presi.
Oggi ci troviamo ad affrontare anche un'altra questione, che riguarda l'introduzione dei ticket sulla diagnostica e sulle ricette attraverso un provvedimento assunto dal Governo. È noto come all'interno del centrosinistra si sia aperta una discussione - lo ricordava poc'anzi il collega Boeti - e la Presidente Bresso si è fatta carico di un orientamento diffuso fra i cittadini piemontesi, rivolgendosi al Governo e invitandolo a prendere provvedimenti in questa direzione per eliminare i ticket sulle cosiddette "ricette".
C'é una trattativa in corso tra le Regioni e il Governo per addivenire ad una soluzione, perché lo chiedono le Regioni e i cittadini, posto che questo ticket - com'è stato sottolineato nei precedenti interventi - pone in seria difficoltà chi si rivolge alla sanità pubblica.
Visto che stiamo affrontando una discussione all'interno del Consiglio credo che sia nostro dovere, come forze di governo, rispondere ai cittadini e alle loro richieste, non tanto con mozioni e ordini del giorno, ma con impegni, che ci assumiamo di fronte ai cittadini piemontesi.
pienamente legittimo e corretto che la minoranza assuma, attraverso l'azione propria dell'opposizione - quindi con ordini del giorno e mozioni una simile posizione.
So che la Presidente farà una comunicazione al termine di questo dibattito, ma per quanto ci riguarda, come Democratici di Sinistra, ci riconosceremo senza dubbio nelle dichiarazioni della Presidente.
A questo punto, chiedo, come atto di questa maggioranza, di riconoscersi nell'azione che ha assunto pubblicamente la Presidente della Regione e che stanno assumendo anche altri Presidenti di Regione (visto che ci sono diversi ordini del giorno presentati da forze della maggioranza) se è possibile. Questa è una mia opinione: riconoscerci nell'azione della Presidente, con il ritiro degli ordini del giorno presentati dalle forze di minoranza, significa riconoscersi nell'azione che ha assunto la Presidente pubblicamente e che hanno assunto altri Presidenti di Regioni, affinch questa trattativa possa portare ad una soluzione, da parte del Governo attraverso l'assunzione di un'iniziativa per arrivare al ritiro e al superamento di questo ticket.
Se non sarà possibile, vedremo cosa porterà il confronto tra le Regioni e il Governo, ma credo che questo sia il messaggio che dobbiamo lanciare ai cittadini e al Governo. Al Governo chiediamo di superare questo provvedimento e invitiamo la Presidente a proseguire nell'azione che ha già intrapreso per arrivare a questa soluzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Noi vogliamo innanzitutto (sono stato delegato dal collega Cattaneo a rappresentarlo, anche se è lui l'ideatore di questa mozione) evidenziare una questione già nota a molti colleghi.
Allo stato attuale è in atto l'esenzione per i ticket sui farmaci riconosciuta a disoccupati e anziani con basso reddito. La stessa esenzione viene riconosciuta agli anziani con basso reddito, per quanto riguarda la specialistica e la diagnostica, mentre per i disoccupati l'esenzione dal ticket per la diagnostica e la specialistica, viene applicata esclusivamente a favore dei disoccupati che hanno, in applicazione della legge n. 724/94, reddito annuo lordo non superiore a 8.263 euro, aumentati a 11.300 in presenza di coniuge a carico e ulteriori 516 euro per ogni altro figlio a carico.
Quindi oggi è in vigore un sistema d'esenzione ticket per i disoccupati che fa riferimento al reddito dell'anno precedente e, quindi, noi evidenziamo in realtà come vi sia uno squilibrio o, comunque, una non facile giustificazione rispetto a questo diverso trattamento tra pensionati e disoccupati con basso reddito, che non viene applicato anche per la specialistica e la diagnostica, o meglio, viene applicato solo nel modo che ho ricordato prima.
Coerentemente con l'impegno assunto dalla nostra maggioranza di procedere progressivamente verso l'abolizione dei ticket, rappresentiamo un impegno molto morbido ma determinato a far sì che, compatibilmente con la disponibilità di bilancio e coerentemente con l'orientamento del Governo nazionale (perché, ripeto, si fa riferimento alla legge dello Stato), si possa arrivare ad un regime d'esenzione più coerente rispetto alla questione del pagamento dei ticket per i disoccupati relativamente alle prestazioni diagnostiche specialistiche.
Tuttavia, rappresentiamo anche il pieno sostegno alla Presidente e alla Giunta, in riferimento alla necessità di procedere, attraverso un'azione di pressione verso il Governo, all'abolizione del ticket sulle prestazioni ambulatoriali che è oggetto di tutte le altre mozioni.
Quindi, annunciamo il nostro favore a quegli indirizzi e, naturalmente a seconda dei contenuti, esprimeremo un diverso orientamento di voto. Su questo punto, siamo sicuramente determinati.
Concludo con le stesse parole usate dal collega Muliere, poiché abbiamo preso atto con soddisfazione (non c'era bisogno sinceramente neanche della mozione presentata da una forza di maggioranza) dell'impegno della Presidente della Giunta ad operare nei confronti del Governo, affinché si possa arrivare all'eliminazione di questo odioso fardello.
Credo che possiamo sicuramente aderire fiduciosi e pienamente sostenitori dell'operato della Presidente della Giunta. Possiamo, d'intesa con gli altri Gruppi di maggioranza, se si ritiene, arrivare ad un ritiro delle mozioni, naturalmente attraverso un'intesa tra le forze di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi ricollego all'ultima frase che ha detto il Capogruppo Lepri. A noi quello che interessa comprendere è, appunto, sapere qual è la linea di percorso della maggioranza che, anche oggi, in qualche modo, si è sviluppata in questo dibattimento.
Vedete, chi parla ritiene (ma dovremmo risalire ancora al Governo Amato, alla fine dell'autunno-inverno 1999-2000) che l'abolizione del ticket che il Governo Amato propose - non casualmente, credo, prima del turno elettorale della primavera del 2000 - avesse (per lo meno chi parla ne è tuttora convinto) un forte intento demagogico.
Personalmente penso che i ticket, non indiscriminatamente, abbiano anche una funzione di calmiere (uso una parola forte rispetto ad alcune componenti della spesa della sanità). Fortunatamente, in questa fase non è compito, né mio né nostro, governare né quest'aspetto né altri. È invece compito mio - perlomeno, la voglio leggere così - comprendere qual è la linea della maggioranza e del Governo e, dopo averla compresa, su di essa esprimerò la mia opinione. Sarà consentito, spero, oggi, dire che anche dopo questo dibattito e dopo la presentazione degli ordini del giorno che andremo forse a votare, non è chiara.
La maggioranza ritiene, come ha detto nel suo intervento il Capogruppo Lepri, di avere un atteggiamento duro ma morbido. Un bilancio che ha al 30 dicembre del 2006 3,9 miliardi di debito, 2,7-2,8 oggi, non andrà mica in crisi per gli 80 milioni che, eventualmente, questa manovra richiede? Quindi, se la maggioranza vuole che questa manovra iniqua, nei confronto dei ceti deboli non continui, lo dica, lo faccia, lo deliberi, lo metta in bilancio, bilancio che domani mattina discuteremo! Se poi la Presidente Bresso, come capo della maggioranza, ancor più che come Presidente della Regione, ritiene che il Governo attuale, da chiunque presieduto, ci debba dei soldi (più volte nelle sue dichiarazioni è arrivata a minacciare, in senso figurativo, di fare causa perché non ci pagano), guardi che noi l'aiutiamo volentieri. Ma lo faccia e non soltanto sui giornali. Noi c'incateniamo, ma vorremmo volerne vedere un esempio pratico da parte sua; poi magari, una volta che lei si è incatenata vedremo che cosa ci conviene fare. Sicuramente seguiremo l'esempio del leader della maggioranza! Se dobbiamo prendere dei soldi da questo Governo, chiediamoglieli. Noti che tutte le Regioni del centrosinistra, all'epoca del precedente Governo hanno sommato un enorme numero di ricorsi nei riguardi delle decisioni del precedente Governo. Se l'attuale Governo della Regione ritiene (credo che ne abbia una qualche motivazione) ricorrere, ricorra, ma non con dichiarazioni sui giornali, ma al Consiglio di Stato! Vorremmo comprendere se stiamo di nuovo applicando un tentativo francamente un pochino superficiale, che (ha ragione Muliere) non si esplica negli ordini del giorno; comunque, non si risolve qui.
Adesso, terminato il mio modestissimo intervento, aspettiamo di comprendere cosa la Presidente della Giunta regionale, nonché Capo della maggioranza, intende fare.
Qualora, cosa molto probabile, tentando un equilibrio difficile tra le varie componenti, non ci convinca, sappia che il tema noi lo proporremo da domani mattina in sede di bilancio, evidentemente, dopo aver visto se l'annunciata e dichiarata fiducia politica nei riguardi della Presidente come Capo della maggioranza da parte del Capogruppo dei DS e del Capogruppo de La Margherita trova la compattezza della sua maggioranza. Se la compattezza c'è, noi la rispettiamo, se non c'è, credo che, correttamente qualora non sia corretto, non importa, lo facciamo lo stesso - chiederemo il conto nelle sedi politiche di aula, quando ci compete, e di bilancio.
Qui stiamo parlando di soldi nell'ambito di un bilancio che è già indebitato quanto basta, che è sufficientemente capiente per poter consentire questa cosa, che i componenti della maggioranza giudicano iniqua, nei riguardi di un Governo nazionale che gode di un surplus fiscale, che neanche nei suoi più rosei sogni avrebbe pensato di avere.
Lascerei a dibattiti successivi le modalità con le quali si è formato il surplus fiscale e anche questi delegati all'Assessore Oliva, così facciamo una serie di seminari interessanti, finalmente, da un punto di vista culturale. Però, non possiamo più gratuitamente consentire che tutte le posizioni siano formalizzate, nessuna politica di governo decisa e così siano tutti un po' più contenti. Questo può andar bene in qualche momento della campagna elettorale, ma non due anni dopo l'insediamento del Governo di questa Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, volevo intervenire brevemente per fare due sottolineature e una considerazione. La prima sottolineatura trae origine dalla mozione de La Margherita di oggi - non è mai troppo tardi per accorgersi che ci sono i ticket! - che mi è molto piaciuta e per la quale come membro dell'opposizione, mi complimento per la redazione, soprattutto nel "considerato". Un "considerato" come quello scritto dall'abile penna dei colleghi de La Margherita penso che non sarebbe neanche uscito dalla fantasia del collega Vignale, nel senso di opposizione dura e intransigente, il quale recita: "La presenza di previsioni differenziate in materia di esenzione non risponde al alcun criterio specifico - questa parte già sembrava pesante, ma non basta, nel proseguo migliora - ma semplicemente ad una mancata disciplina da parte della Giunta regionale in merito alle prestazioni diagnostiche e specialistiche".
Colleghi, cosa volete che vi dica, basterebbe questo, se votate per parti separate, la votiamo, nel senso che, come dice La Margherita, è uno dei tanti documenti che terremmo. Tra l'altro, se posso dare un consiglio incatenerei prima l'Assessore Peveraro, perché come indebitatore di Enti non ha pari nell'universo finora conosciuto, mi ricordo di lui anche con i disallineamenti del Comune di Torino. Il primo da legare è l'Assessore Peveraro, ma essendo ben sicuri di buttare la chiave in un posto irritrovabile, magari fondendola, come ne "La compagnia dell'anello".
Quindi, noi voteremo per parti separate questa mozione de La Margherita perché non ci sono criteri. Tradotto in italiano significa che voi non governate la spesa, ma queste esenzioni sono state fatte - scusate colleghi, noi vorrei tradurre in maniera forzata - in maniera dissennata senza criterio. Nella traduzione dal linguaggio popolare una persona senza criterio è una persona priva di senno, quindi, sono state fatte esenzioni così, a fantasia, oggi mi alzo ed esento Tizio, Caio e Sempronio, perch Plinio, Caio e Tarquinio fanno un'altra cosa. Quindi, la Giunta regionale non ha una disciplina in merito alle prestazioni diagnostiche specialistiche, praticamente, brancolate nel buio.
Devo dare al Consigliere Cattaneo l'oscar della schiettezza, della chiarezza e dell'onestà intellettuale, non abbiamo un gongolo perché il Piemonte è troppo povero e indebitato per comprartelo, ma faremo una colletta e te lo faremo pervenire.
Per quanto riguarda la seconda considerazione, colleghi, la prendiamo come una battuta, perché, se la dovessimo prendere seriamente, il passo successivo sarebbe la richiesta, ma da parte vostra, delle dimissioni, non da parte nostra, perché siamo fantasiosi, in quanto avete scritto che la Giunta assume e adotta provvedimenti dissennati e privi di criterio.
Presidente Bresso, lo ha scritto il Consigliere Catteneo, vada là e gli dia il suo.
La seconda cosa è più grave, Vicepresidente "indebitator" della Giunta.
Voi vi siete dimenticati un piccolo particolare: nel programma elettorale non ricordo esattamente la pagina, ma possiamo recuperarlo, perché anche quello fa parte delle nostre icone, ognuno ha le icone che può, noi teniamo il programma della Giunta Bresso come icona fantasiosa per fare la nostra opposizione - c'era scritto: "C'era una volta la favola dell'abolizione di tutti i ticket, non soltanto l'abolizione ex post dei ticket imposti dal Governo centrale, ma anche di quelli regionali", dovevate cancellare tutti i ticket! Tutti, via, via, via! Allora, sono un po' di in difficoltà, Vicepresidente, lei che è un esperto di finanza ipercreativa, perché avevate promesso di abolirci tutti i ticket. Ho letto la lettera - gentilmente mi è stata mandata in copia che la Presidente Bresso ha inviato al Ministro Tomaso Padoa Schioppa chiedendo contestualmente all'abrogazione dei ticket governativi il rimpinguamento con altri fondi dello Stato per il mancato introito. Questo significa che non avete i soldi neanche per compensare il mancato introito dei nuovi ticket e che non ci pensate nemmeno lontanamente a mantenere la promessa elettorale di due anni fa.
L'Assessore Peveraro, giustamente, dice: "Guarda questo cosa dice, che pazienza mi tocca avere, cosa mi tocca sopportare!".



(Commenti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Visto che comprendo il disappunto e anche un po' la "stuffia" dell'Assessore Peveraro per sentirsi dire le solite cose, ecco, che immediatamente, gli fornisco una via d'uscita.



(Commenti fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Presidente, non mi sento neanche più da solo, perché c'è la Presidente che sta litigando con tutti gli altri: "Bresso contro il resto del mondo" c'è una partita in corso.
Stavo dicendo che gli fornisco immediatamente la soluzione, in maniera tale che non dovrà più sopportare le banali considerazioni di un umile Consigliere d'opposizione: metta immediatamente in bilancio le cifre utili a sopperire il mancato introito conseguente alla cancellazione di tutti i ticket, anche quelli che c'erano prima. Questa, colleghi, non è una provocazione, siete voi che l'avete promesso e, oggi, ci prendete anche con il naso con la Presidente Bresso che scrive a Tomaso - ha tolto una "m" per risparmiare! - per dirgli: "Caro Tomaso, tolgo i ticket che mi hai imposto tre mesi fa, però, mi devi dare altri soldi, quindi, con il fischio che abolisco gli altri, perché i soldi non ci sono oggi e difficilmente ci saranno domani". Questo stante tutto il discorso ottimo, fondato sull'indebitamento della Regione Piemonte, che nei giorni precedenti è stato sollevato dal Presidente Burzi e dal Gruppo di Forza Italia che ci trova non solo consenzienti, è nelle cifre, dove li andati a trovare? Su questo, vorrei dei chiarimenti.
Vedete colleghi, votare tutte queste cose - sì, sì, noi votiamo, adesso vedremo tatticamente come - non è la base. La base è che dovreste alzarvi e, anziché aumentare i costi per il Consiglio regionale con l'istituzione dell'ennesimo Gruppo della sinistra radicale (e siamo arrivati a quattro ne sentivamo la mancanza!), dovreste dire: "È ora che incominciamo; è passata quasi metà legislatura, i piemontesi ci chiedono di rispettare minimamente le promesse elettorali"! Noi ci saremmo aspettati non solo che in questa manovra aveste cancellato i ticket del Governo, perché questa è quasi un'ovvietà, ma che aveste anche incominciato - e mi rivolgo al nuovo Segretario cittadino della Margherita, che so essere persona seria, che pretenderà il rispetto di questi impegni - a cancellare in questo bilancio gli altri ticket, e quindi a mantenere la promessa elettorale.
Anche questo, lo vorremmo capire dalla Presidente Bresso, questa sera nella sua replica.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente. Non so se ci sia il clima per poter fare un ragionamento un po' più articolato, il più possibile serio. Mi limiterò a lanciare una proposta, a monte della quale ci sono un paio di considerazioni.
Ritengo che, votare degli ordini del giorno, delle mozioni, su un argomento del genere, lasci il tempo che trova.
Ci troviamo di fronte ad un'azione chiara, palese, della Presidente, di pressing sul Governo per l'abolizione di quei ticket che il Governo stesso ha introdotto e ci troviamo di fronte ad una scelta che è iniziata diversi mesi fa, relativamente all'abolizione di determinati ticket sui farmaci generici, che deve necessariamente affrontare, oggi, un pacato confronto per poter comprendere i limiti reali del bilancio relativo alla sanità e parlare finalmente di compatibilità di determinate scelte con le esigenze di una sanità che costa sempre di più e che difficilmente può dare tutto a tutti, come ci si prefigge di fare nel rispetto del diritto alla salute dei cittadini.
E allora, voglio proporre un'idea, non so quanto possa essere accolta dagli amici, dagli alleati e quindi dall'intera coalizione di centrosinistra: perché, anziché pensare di abolire totalmente i ticket per tutti, cosa che oggi sappiamo essere incompatibile con il bilancio, non iniziamo a ragionare su un criterio perequativo d'intervento nell'ambito della spesa sanitaria? Quello che risulta essere "indecente" o "pesante" è che anche le fasce più deboli siano gravate da questi ticket o balzelli - come definiti da qualcuno - ma che redditi superiori ad una determinata cifra, un determinato livello da stabilire, possano intervenire nella spesa sanitaria, penso che questa debba essere una riflessione seria che il Governo anche regionale deve poter fare.
Intervenire, cioè, in modo perequativo, secondo le fasce di reddito.
Questo mi sembra un ragionamento sul quale occorre incontrarsi per poterlo sviluppare.
Ad oggi, decida l'Aula cosa fare, ma mi sembra veramente inutile e inopportuno procedere alla votazione di questi ordini del giorno, in presenza di un indirizzo e di una volontà palesemente espressa da parte della Presidente.
Restano le valutazioni relative all'altro discorso che ho voluto molto brevemente argomentare. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio.
Chiedo un chiarimento al Consigliere Pedrale: collega, l'intervento per il quale era iscritto è quello che ha svolto prima?



PEDRALE Luca

Sì, era sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Grazie. Sul dibattito generale, la parola alla Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Grazie. Intervengo, in generale, sulla questione dei ticket sulle prestazioni.
Voglio ricordare che, nella trattativa con il Governo, che poi si è tradotta, nella Finanziaria, nella parte destinata al Fondo Sanitario, una quota è stata posta a carico delle Regioni. Si è definito il fondo complessivo e si è deciso, successivamente, di porre una quota a carico delle Regioni, con un ticket sulle prestazioni la cui entità e modalità sono state decise nella Finanziaria.
In prima battuta, come ricorderete, questo non poteva in nessun modo essere abolito, perché facente parte del finanziamento alle Regioni sul Fondo Sanitario.
Successivamente, nel cosiddetto decreto "mille proroghe", la norma è stata modificata, consentendo alle Regioni di presentare una rimodulazione del ticket, non l'abolizione dello stesso.
Pertanto, vorrei ricordare al Consigliere Burzi che non possiamo n abolire né ridurre il ticket. Possiamo solo rimodularlo, con una proposta integralmente sostitutiva. Tale rimodulazione - il cui ammontare è stato calcolato intorno a 63 milioni - deve essere presentata dalla Regione Piemonte ed essere approvata dal Governo.
Non possiamo approvare una rimodulazione e applicarla. È il Governo che deve approvarla.
Quello che abbiamo chiesto, come Regioni, e che io stessa ho chiesto come Regione Piemonte, al Governo, nell'ambito del tavolo che è stato aperto per valutare come utilizzare una quota, non i 33 miliardi di maggiore gettito, che non sono disponibili in quanto tali, ma una quota di ciò che si deciderà venga utilizzato del maggior gettito, è la possibilità di rimodulare alcune situazioni di spesa pubblica, per far fronte ad alcune esigenze, quali, ad esempio, le politiche per la famiglia, le riduzione dell'ICI, le politiche per i giovani o per la prima casa, la riduzione delle imposte.
Concordo sul fatto che questo ticket sia iniquo e sbagliato sul piano tecnico. In molti casi infatti il ticket vale più della prestazione in corso (ticket ordinario più quello sul pronto soccorso) perché non è modulato in nessun modo, quindi ciò rende difficile parlare di equità nel sistema. Ed è molto pesante per chi, a causa della propria malattia o per verificare una possibile malattia, deve richiedere molte prestazioni.
Teniamo conto che la quota che verrebbe restituita alle famiglie e ai cittadini non supererà, dalle stime che vengono effettuate, i 3/4 miliardi al massimo, perché ci sono problemi complessi di bilancio pubblico, come sapete, che non consentono di aumentare in modo indiscriminato la spesa pubblica, pur considerando tutte le cose importanti che incombono e che devono essere affrontate. In questo contesto pensiamo però che una quota possa effettivamente essere destinata all'eliminazione o alla riduzione del valore del ticket e, conseguentemente, che bisognerebbe decidere cosa fare facendoci approvare, come previsto, la proposta.
Naturalmente, se il ticket venisse eliminato integralmente, non dovremmo proporre nessuna rimodulazione; se venisse eliminato parzialmente potremmo proporre una rimodulazione più morbida. Ed è per questo che non abbiamo ancora sottoposto al Consiglio una valutazione su come rimodulare.
Se dovessimo rimodulare su 63 milioni, è evidente che avremmo dei margini molto stretti. Ovviamente, cercheremo di farlo tenendo conto dei diversi suggerimenti emersi, rendendo più equo il ticket, riducendo il ticket su ogni prestazione, rimodulando, eventualmente, il massimale, rimodulando una serie di altri possibili ticket. Eventualmente ragionando su un'omogeneizzazione, che comunque dovremmo operare, dei livelli di esenzione. A questo sicuramente dovremmo arrivare.
Non sarò in grado di presentare al Consiglio queste proposte fino a quando non sarà presa una decisione dal tavolo che sarà convocato (i giornali ne hanno già reso nota la composizione, con la presenza di Errani). Se oggi proponessi una rimodulazione, equivarrebbe a dire che potremmo trovare una soluzione per tutti i 63 milioni ma, in tal modo indebolirei la posizione contrattuale del Presidente Errani, che si accinge a trattare per conto di tutti noi.
Per questo ho scritto una lettera al Presidente Prodi, al Ministro della Salute e al Ministro dell'Economia per sostenere la posizione negoziale, comune a tutte le Regioni: che questo ticket debba essere eliminato.
Una volta definito il livello essenziale di assistenza sanitaria, come prevede la legge, non è lo Stato che deve coprire con erogazioni l'intero gettito, ma sono le nostre imposte, in attuazione del federalismo fiscale a doverlo fare. Se vogliamo superare i livelli essenziali, come facciamo già oggi, dobbiamo integrare con nostre risorse. Ma fino a quel livello queste risorse dovrebbero esserci erogate dallo Stato e non possono essere sostituite da un'entrata obbligatoriamente definita su una cifra, su un ticket o su qualunque altra forma di entrata.
Il federalismo fiscale dovrebbe consentire - oggi il federalismo fiscale è applicato, a mio modo di vedere, in un modo un po' sbagliato, ma tale è - una manovra complessiva alle Regioni.
Il metodo che, purtroppo, è stato seguito in questi anni - con una gestione poco chiara in termini di responsabilità - è sbagliato. Negli anni passati, definito quanto serviva, non si metteva mai quello che serviva.
Quest'anno, definito, sia pure al limite estremo verso il basso, quanto serviva, è stato, in effetti, previsto tutto quello che si riteneva servisse, fermo restando l'obbligo per alcune Regioni, fra cui la nostra di ridurre la propria spesa complessiva attraverso risparmi di efficienza.
Il Piemonte è una delle Regioni che deve ridurre la propria spesa complessiva perché ha, in passato, accumulato un debito, che ben conoscete e per sanarlo abbiamo bisogno di un'autorizzazione ad un'operazione che peraltro, abbiamo già fatto. Debito che avete fatto voi, signori della vecchia maggioranza! Se volete possiamo fornirvi tutta la documentazione necessaria, anche perché è ratificata dal Governo, i cui tecnici sono sempre gli stessi: nel momento in cui il Governo autorizza l'operazione verifica anche l'effettiva esistenza dei disavanzi passati.
Noi dovremmo rientrare anche da quei maggiori oneri che si sono accumulati nel tempo. È chiaro che i disavanzi crescono se non si fanno razionalizzazioni e riduzioni. Quindi, siamo in attesa di questa definizione.
Non riteniamo giusto che si sia coperta una parte del fondo sanitario attraverso il ticket. Alcune Regioni, anche di centrosinistra, hanno impugnato la Finanziaria da questo punto di vista. Noi non lo abbiamo fatto ma se il Consiglio lo ritiene, possiamo farlo - perché c'è un impegno del Governo ad affrontare la questione e vorremmo capire se si trova una soluzione. Se si trova una soluzione che eviti, elimini o riduca a dimensioni minori il ticket, valuteremo se proporre un ricorso o meno.
evidente che ci sono i termini, anche costituzionali, di impugnativa del ticket, ma fino ad allora dobbiamo, comunque, rispettare la norma.
Quasi certamente la Corte Costituzionale non entrerebbe nel merito di bilancio, perché questo non lo fa mai, ma solo sulla possibilità che il ticket sia imposto. La Corte Costituzionale non può, ad esempio acconsentirne la sostituzione con risorse proprie, come chiedeva il Consigliere Burzi, poiché ad oggi è impossibile. Su questo sarebbe possibile proporre un ricorso. Poiché è nata una trattativa, attendiamo di capire se la stessa ci porti ad un risultato in un tempo molto più ragionevole.
Se, comunque, proponessimo un ricorso alla Corte, avremmo il parere tra un anno ma, nel frattempo, dobbiamo continuare ad applicare il ticket. Se non ci fosse un accordo con il Governo o fosse un accordo solo parziale avanzerei una proposta di rimodulazione del ticket sulle prestazioni: così com'è - lo hanno detto in molti - non è equo e io condivido.
Prima di mettere mano ad una rimodulazione di 63 milioni, o magari di 20, 30, 35, cioè su una cifra più ridotta, che consentirebbe una più equa e più facile rimodulazione, attendo di sapere se la devo fare.
Vengo, invece, ad una serie di domande che sono state poste rispetto ai ticket sui farmaci, che sono oggetto del nostro impegno elettorale.
Vi ricordo che, ad oggi, abbiamo fatto tre riduzioni. La prima si riferisce all'eliminazione del ticket sui farmaci generici, che vale per tutti, consentendo a chiunque di non pagare il ticket (per i farmaci per cui esistono i generici) utilizzando un farmaco assolutamente equivalente.
La seconda ha riguardato l'aumento del reddito esente per i pensionati. La terza ha riguardato l'estensione di quest'esenzione anche ai disoccupati a pari livello di reddito (sempre per i farmaci).
Le ultime due sono contestuali, ma riguardano tipologie diverse di riduzione.
Siamo predisponendo le valutazioni - ma poiché è in corso una complessa trattativa, non riteniamo di proporlo nella legge finanziaria attuale (col bilancio attuale) ma, eventualmente, con l'assestamento - per attuare un'ulteriore riduzione dei ticket sui farmaci (forse l'Assessore Valpreda ha anche illustrato l'iniziativa in Commissione come dimensioni di massima), finalizzata ad alzare il livello di estensione e, se possibile estenderla a tutte le famiglie e non solo ai pensionati che rientrano in quel livello di reddito.
L'aumento del livello del reddito esente e l'estensione a tutte le famiglie rappresenterebbe, quindi, un passo in avanti molto rilevante (naturalmente con possibili modulazioni per i figli o coniugi a carico o quant'altro), perché porterebbe ad un buon livello di reddito familiare l'esenzione e consentirebbe di affrontare un'ulteriore eventuale riduzione negli anni successivi, sempre entro il termine del mandato.
Quando parlammo di "esenzione dei ticket" - lo dico per chiarezza c'eravamo riferiti a tutti coloro che hanno difficoltà a sopportarli. Anche se è poco (perché non si tratta di quantità), credo che al di sopra di un certo livello di reddito non avrebbe senso proporre l'esenzione totale a tutti; raggiunto un livello di reddito che giudichiamo collettivamente adeguato, riterrei, personalmente, di aver adempiuto al mandato elettorale.
Lo faremo sicuramente entro il 2008 e nella misura che concorderemo arrivando alla totalità della popolazione che ha redditi medio-bassi (non solo bassi, quindi), perché oltre mi parrebbe che la compartecipazione non presenti alcun problema di rilevanza politica (si potrebbe valutare, poi se il gettito meriti o no che venga mantenuto).
Peraltro, si potrà intervenire su altre questioni, perché, come sapete la spesa sanitaria è estremamente rigida, per cui ogni decisione di riduzione delle entrate implica una riduzione delle uscite o un aumento delle imposte sui cittadini. Questa è la situazione.
Per quanto mi riguarda, non voterò alcun documento, perché siamo in un momento delicato di trattativa. Secondo il mio giudizio, oggi sarebbe meglio votare un documento molto generico, col quale affermare che si ritiene che il Governo debba mettere delle risorse a disposizione: in questo caso, però, sarebbe opportuno votarlo sostanzialmente all'unanimità perché avrebbe senso una presa di posizione forte; altrimenti, votare diversi ordini del giorno in cui il Consiglio si "spezzetta" in tante posizioni diverse, rischierebbe di sortire un "effetto boomerang".
Personalmente, non vorrei contribuire allo "spezzettamento" delle posizioni del Consiglio: da questo punto di vista, sarebbe più auspicabile un dibattito che termini senza documenti approvati, in cui tutti però abbiano ribadito che ritengono iniquo questo ticket, affermazioni che danno forza in una fase di trattativa. Questa è la mia opinione.
Formalmente assumo l'impegno, nei limiti in cui questo ticket ci sarà ancora - intero o ridotto, ma se sarà eliminato il problema non si porrà di presentare una serie di opzioni di rimodulazione in Commissione per discuterne e per rimodularlo in modo più equo, nei limiti dell'entità che speriamo sia stata ridotta.
Tutto ciò, però, non può avvenire in questa fase del bilancio, perch farebbe presumere che abbiamo risorse da sprecare, e non si può andare a fare una trattativa dicendo: "Noi, intanto, riduciamo altri ticket", perch credo sia chiaro a tutti quali sarebbero le conseguenze. Per noi questo significa mettere risorse nostre, perché non ce ne sono (non è che ci sono margini nella sanità), prima di tutto, per avere qualche risparmio, che è indispensabile. Per rientrare all'interno del budget che ci viene assegnato e finanziato dobbiamo fare ancora dei risparmi, che, cose come sapete, sono scritti nel Piano sanitario, che ad oggi però non è approvato. Infatti solo una parte dei Piani di rientro è stata autorizzata e indicata ai Direttori generali.
Noi dobbiamo ancora dare le indicazioni triennali ai Direttori generali dei Piani di rientro che conseguono al Piano sanitario. Quindi quel rientro all'interno dei fondi - nella quota piemontese del fondo concordato per i tre anni, ovvero 2007, 2008, 2009 - ad oggi non è sufficiente; potrà esserlo se facciamo una riorganizzazione e produciamo i risparmi necessari.
Ad oggi, i costi della sanità piemontese non consentono di stare dentro quel budget, se non con l'aggiunta di risorse nostre. Il che significa anche che l'ulteriore riduzione del ticket può essere supportata solo con ricorse nostre, che dobbiamo verificare nella fase di assestamento.
Tuttavia, dobbiamo sapere che provengono sempre dai cittadini piemontesi e che si sottraggono ad altre fonti e ad altri possibili utilizzi. Il fondo sanitario, con un'operazione pluriennale di rientro dai maggiori costi che la sanità piemontese oggi ha rispetto al resto del territorio, e con un aumento di entrate previsto nei prossimi tre anni (che non è probabilmente sufficiente al tasso di crescita della sanità stessa), sta all'interno di un binario molto stretto.
Se le operazioni di riorganizzazione riusciranno completamente, sarà possibile che quella riduzione di ticket possa andare sui risparmi della sanità. Me ne farò carico, perché abbiamo preso un impegno (mi rivolgo alla maggioranza) e lo dobbiamo mantenere.
Annoto, fra parentesi, che comunque i tutori del programma sono i cittadini che mi hanno votato e la maggioranza. Voi avete considerato quel programma non condivisibile, quindi sono contenta che voi ve lo ricordiate sempre. Vi rammento solo che lì dentro sono scritte tante cose, che continuamente mi rinfacciate di non dover fare. Quindi non è a voi che devo rispondere, però ricordo alla maggioranza che questo comporta sacrifici in altre parti del bilancio, perché ad oggi non ci sono risorse disponibili nel fondo sanitario (quota piemontese).
Questo significa che occorre fare delle scelte. Vi proporrò di farle nell'assestamento per le ragioni che vi ho anticipato, che mi sembrano del tutto evidenti.
Quindi trattativa con il Governo; eventuale proposta di rimodulazione per la totalità o per la parte che resterà; valutazioni sulla volontà o meno di proporre il ricorso alla Corte Costituzionale; proposta, per quanto riguarda il ticket sui farmaci, di ulteriori riduzioni in assestamento, una volta fatte tutte le opportune verifiche anche sull'andamento dei conti nel corso dell'anno.



PRESIDENTE

Passiamo alla fase relativa le dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno, salvo la verifica di quali ordini del giorno rimangono.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Mi corre l'obbligo di interloquire, in parte con l'ultima comunicazione della Presidente e, in parte con le comunicazioni che prima hanno reso il Consigliere Lepri e il Consigliere Muliere che, in qualche modo, hanno chiesto di ritirare i testi che qui stiamo discutendo. Io, parlo per quello di cui sono firmatario, la mozione n. 630.
Voglio dire che non intendiamo, né io né il mio Gruppo, ritirare questa mozione per un motivo molto semplice, che sta persino tra le pieghe del buon senso.
Intanto voglio liberare il campo da qualsiasi sospetto sul fatto che il mio Gruppo ed io non abbiamo fiducia nell'apporto della Presidente e nell'apporto che la Presidente potrà dare in sede di Conferenza Stato Regioni nelle prossime settimane.
Era già sufficiente l'intervento che ho fatto prima in sede di descrizione della mozione, ma lo ribadisco: per quanto mi riguarda, la Presidente ha la mia piena fiducia e so che, in una trattativa sicuramente difficile, saprà far valere, non tanto le sue ragioni, ma le ragioni del buon senso e le ragioni che si sono raccolte in queste settimane sul territorio piemontese.
Detto questo, penso che non sia giusto, arrivati tra l'altro a questo punto, ritirare la mozione, perché penso che sia un elemento in più, e questo l'ho già detto nell'intervento di descrizione. È un elemento in più di forza di tutto il Consiglio. Cominciamo a guardare alla maggioranza che sostiene questa Presidente, ma l'ho detto nel mio precedente intervento: guardo anche a tutto il Consiglio. È un elemento in più di forza che si consegna alla Presidente e che la Presidente potrà esercitare su quel tavolo di discussione.
già accaduto in Regione Liguria, senza particolari patemi, e quest'elemento di forza è stato esercitato anche pubblicamente dal Presidente Burlando, con modalità molto energiche, molto corrette e molto decise. Penso che questo possa accadere anche nella nostra Regione.
Quindi, questi semplicissimi motivi hanno molto a che fare con il buon senso e con la possibilità che questo Consiglio possa dare una mano alla nostra Presidente in questa trattativa. Per questo motivo, chiedo che questa mozione rimanga e che si esprima su di essa un voto positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi scuso con i colleghi della minoranza, vista l'ora tarda, ma vorrei chiedere cinque minuti di sospensione del Consiglio. Chiedo al Presidente del Consiglio di concedere alla maggioranza cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.55 riprende alle ore 19.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo gentilmente ai Consiglieri di riprendere posto.
Avevamo interrotto su una richiesta di sospensione presentata dal Consigliere Muliere. Non so se vuole riferire in merito.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ringrazio ancora i colleghi della minoranza per la pazienza dimostrata.
C'è una proposta, che penso stia per essere depositata alla Presidenza di un ordine del giorno che integra l'ordine del giorno iniziale. In quest'ordine del giorno, che presentiamo come forze della maggioranza, nel dispositivo finale, dove si dice che la maggioranza si riconosce nell'azione della Giunta, s'invita la Giunta a continuare il suo impegno per arrivare, come fissato nel programma elettorale, all'abrogazione totale, entro il termine della legislatura, del ticket sui farmaci e a continuare, in particolar modo da parte della Presidente, nel confronto con il Governo nel perseguire l'obiettivo di arrivare al superamento del ticket sulle ricette introdotte nell'ultima Finanziaria.
Adesso quest'ordine del giorno dovrebbe essere distribuito.



PRESIDENTE

Si sta fotocopiando l'ordine del giorno riassuntivo n. 645 "Abolizione nuovi ticket sanitari" presentato dai Consiglieri Deambrogio, Lepri Moriconi, Muliere, Manolino, Buquicchio, Valloggia e Cattaneo che, come comunicato, sostituisce la mozione n. 630 e l'ordine del giorno 644, che sono da considerarsi entrambi ritirati, così come il n. 559 presentato dal Consigliere Burzi.
Vivono gli ordini del giorno n. 632, che ha quale primo firmatario il Consigliere Vignale, e il n. 634, che ha quale primo firmatario il Consigliere Burzi; naturalmente, l'ultimo presentato, che è ora in distribuzione.
Naturalmente, saranno posti in votazione in ordine, prima il n. 632 poi il n. 634 e, infine, l'ultimo presentato.
Non essendoci dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 632, a prima firma del Consigliere Vignale, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che uno dei fondamentali punti del Programma di governo della Giunta Bresso, presentato in campagna elettorale ed all'Assemblea Regionale nella prima seduta dell'ottava legislatura, è stato la cancellazione dei Ticket sui farmaci rilevato che Rifondazione Comunista (partito di cui fa parte l'Assessore alla sanità) il giorno 8 marzo 2007 ha richiesto l'abolizione dei ticket sanitari da 10 euro per le prestazioni di assistenza specialistica previsti dalla legge finanziaria 2007 del Governo Prodi sottolineato che il ticket sulla specialistica appare come 'una misura particolarmente odiosa e, come tutte le tasse indirette, particolarmente iniqua' impegna la Giunta regionale a cancellare tempestivamente il ticket sulle prestazioni (10 euro a ricetta) e nel bilancio 2007 a prevedere fondi per la riduzione di almeno il 50% del ticket sui farmaci".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 634, a prima firma del Consigliere Burzi, il cui testo recita: "Considerato che il ticket di 10 euro, previsto nella legge finanziaria, sulle attività specialistiche ed ambulatoriali pone seri problemi di equità della contribuzione e di salvaguardia dei servizi pubblici osservato che le modifiche introdotte in fase di conversione del decreto 'milleproroghe', consentono alle Regioni di rimodularlo o di adottare altre misure, a patto che si mantengano gli 810 milioni di euro di previsti introiti rilevato dunque, che la tale modifica non cancella il ticket, ma si limita ad offrire alle Regioni la possibilità di introietare quella stessa entrata complessiva con altre misure alternative ritenendo che si tratti di una modifica non sufficiente al fine di garantire una vera revisione regionale della norma in essere, perché l'entità finanziaria della manovra non rende di fatto praticabili concrete proposte alternative il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale a sollecitare in ogni sede il Governo affinch anche in considerazione del surplus fiscale riscontrato in questi mesi, si dia copertura con risorse statali al mancato introito per i ticket sulle prestazioni sanitarie, contendo l'abolizione di una misura che penalizza eccessivamente i cittadini e sfavorisce i servizi pubblici".
Il Consiglio non approva.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 645, avente come primi firmatari i Consiglieri Deambrogio, Lepri e Moriconi.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Su questo ordine del giorno compattamente, come Gruppo di Forza Italia ci asterremo, ma vorrei motivare l'astensione.
Sono forse le ore 20... Non so bene che ore siano...



(Commenti fuori microfono)



BURZI Angelo

Controllo, perché la fiducia sta sparendo.
Siamo alle ore 19.35 di una giornata che inizia nella scorsa riunione dei Capigruppo, mercoledì scorso, con la sollecitazione da parte del collega Dalmasso su una mozione, che ad alcuni osservatori disattenti sembrava porre un tema in discussione all'interno della maggioranza. Si sa che gli osservatori sono disattenti e grazie ad un durissimo lavoro di sintesi, così come definito da un autorevole collega del centrosinistra anche questa volta, la maggioranza sul nulla creato da se stessa ha tenuto.
Quindi, abbiamo riconfermato, finalmente - questo è il dato fondamentale una fiducia nell'ambito della Presidente, ove mai servisse, visto che è stata democraticamente eletta e nessuno l'ha mai contestata; così, stante la legge, augurandoci che nulla capiti fino al 2010, andremo avanti.
La discussione all'interno della maggioranza, come condimento della simpatica riunione di oggi, è nata a seguito dell'interessantissima creazione di un nuovo Gruppo, perché, si sa, le regole, da parte di questa maggioranza, si fanno, ma si applicano dopo, mentre i cattivi esempi si danno nel mezzo.
Nell'ambito dell'attuale Regolamento, i due interventi elusivi sono stati fatti dai colleghi Pizzale e Manolino. Non so se dietro di me ci siano ancora, non è grave, perché tanto non possono più ledere nessuno da questa parte. Lascio volentieri alla maggioranza il compito di gestirseli e dall'intervento forte della sinistra europea che elude ulteriormente non tanto il regolamento che hanno votato, ma, soprattutto, la durissima ferma, irriducibile tensione da parte della Presidente della Giunta a ridurre la spesa pubblica.
Lieti di questa conclusione alle ore 19.37, declineremo tutti i temi dei ticket, della spesa pubblica e del bilancio a partire da domani mattina alle ore 9.30. Auguri, Vicepresidente Peveraro!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 645, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale tenuto conto che la Legge Finanziaria 2007 all'articolo 1, comma 796 lettera p), introduce una quota fissa di partecipazione per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale di euro 10 considerato che l'introduzione di tale quota fissa nella sua attuazione ha evidenziato un forte impatto sociale e determinato uno squilibrio tra pubblico e privato, per cui in molte occasioni si è verificato che costa meno ricorrere alle prestazioni in strutture private fuori dal controllo del sistema sanitario e dal sistema di prenotazione CUP rilevato come tale sistema abbia prodotto anche un danno economico allo stesso sistema sanitario nazionale visto che in data 14 febbraio 2007 il Senato della Repubblica, constatato quanto su riportato, ha introdotto nel cosiddetto decreto "milleproroghe" una correzione alla norma finanziaria che determina, alla data del 31 marzo 2007, la conclusione dell'applicazione della quota fissa di euro 10 per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale ponendo, altresì, a carico delle Regioni misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie stabilito come molte Regioni (tra queste la Regione Piemonte), hanno predisposto, e concordato con il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, piani di rientro della spesa sanitaria constatato che l'eventuale nuovo carico economico vanificherebbe il piano di rientro già concordato e sarebbe difficilmente coperto, con risorse proprie dalle Regioni diventando quindi possibili nuovi ticket il gettito delle entrate dello Stato ha subito una impennata significativa pari ad oltre 33 miliardi di euro non previsti ma che, essendo legate al gettito fiscale sono strutturali e quindi acquisite e ripetitive premesso inoltre che la DGR n. 54-2431 del 20 marzo 2006, integrata dalla successiva DGR n. 49 3913 del 25 settembre 2006, prevede l'esenzione dei cittadini disoccupati dal pagamento del ticket sui farmaci la Regione Piemonte non ha invece provveduto ad approvare regolamentazioni circa l'esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, diagnostica sperimentale e di laboratorio e per le prestazioni di fisioterapia (di seguito prestazioni diagnostiche e specialistiche) resta pertanto applicato sul territorio regionale il disposto della legge 23 dicembre 1994, n. 724 (Misure di razionalizzazione della finanza pubblica), che prevede l'esenzione dal pagamento per le prestazioni diagnostiche e specialistiche per i disoccupati aventi reddito annuo lordo non superiore a euro 8.263,31 (aumentati a euro 11.362,05 in presenza del coniuge a carico e di ulteriori euro 516,45 per ogni figlio a carico) pare in generale non auspicabile e confusiva per il cittadino la sussistenza di una pluralità di criteri differenti per l'accesso a prestazioni simili il riordino dei criteri di accesso alle prestazioni sociali agevolate ed alle prestazioni sanitarie secondo criteri univoci, appare senz'altro auspicabile ma di realizzazione non immediata condividendo la comunicazione della Presidente della Giunta regionale nella prospettiva della progressiva abolizione dei ticket sanitari coerentemente con il programma elettorale del centrosinistra impegna la Presidente della Giunta e il Presidente del Consiglio regionale ad attivarsi presso il Governo affinché - in applicazione delle disposizioni relative alla quota fissa di cui all'articolo 1, comma 796 lettera p), della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2007), così come modificato dal decreto cosiddetto "milleproroghe" in cui tali disposizioni si applicano sino al 31 marzo 2007 gli importi della manovra che sono posti a carico delle Regioni con misure di partecipazione al costo delle prestazioni siano invece poste a totale carico del bilancio dello Stato attraverso la prima nota di variazione del medesimo a trasmettere tale mozione - risoluzione al Presidente del Senato e della Camera e a tutti i Capigruppo parlamentari a valutare le modalità, compatibilmente con le disponibilità di bilancio e coerentemente con gli orientamenti del Governo nazionale, per arrivare al riconoscimento dell'esenzione dal pagamento del ticket per i cittadini disoccupati relativamente alle prestazioni sanitarie diagnostiche e specialistiche, analogamente a quanto già previsto per i farmaci".
Il Consiglio approva.
Ricordo che la riunione dei Capigruppo è fissata per domani, alle ore 14.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.39)



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