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Dettaglio seduta n.171 del 20/03/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore14.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Barassi, Boeti, Cirio Clement, Ferraris, Giovine, Lepri, Rabino, Rostagno, Scanderebech e Valloggia.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

b) Questione incidentale di legittimità costituzionale della l.r. 24/2002 (Norme per la gestione dei rifiuti)


PRESIDENTE

Con ordinanza pronunciata in data 28 febbraio 2007 (depositata il 1 marzo 2007) nella causa civile, iscritta al n. RG2844/2005, promossa ex articolo 22 della legge n. 689 del 1981 dal Comune di Saluzzo contro la Provincia di Cuneo - comunicata al Presidente del Consiglio il 15 marzo 2007 - il dottor Alberto Tetamo, giudice istruttore in funzione di giudice unico presso il Tribunale di Cuneo Sezione prima, ha dichiarato non "manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 17, comma 2, della legge della Regione Piemonte 24 ottobre 2002 n. 24 in relazione agli articoli 4 e 11 della stessa legge, nella parte in cui prevede che nel caso in cui non vengano raggiunti, a livello di comune, gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dall'articolo 24 del d.lgs. 22/1997... si applica ai Comuni la sanzione amministrativa...
per violazione dell'articolo 3 della Costituzione", disponendo la sospensione del giudizio in corso sino all'esito del giudizio incidentale di legittimità e l'immediata trasmissione degli atti del procedimento alla Corte costituzionale.
Copia della suddetta ordinanza è depositata presso la Segreteria dell'Assemblea Regionale.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Modifica funzioni assessorili assegnate con DPGR n. 43 del 28 aprile 2005 al Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso


PRESIDENTE

Comunico inoltre che, con decreto n. 18 del 19 marzo 2007, la Presidente della Giunta regionale, "ritenuto opportuno, in considerazione delle gravi condizioni di salute dell'Assessore Mario Valpreda, ricondurre temporaneamente le materie di competenza dell'Assessore alla Presidente, al fine di garantire continuità nel proseguimento del programma di governo della Giunta regionale; decreta di ricondurre temporaneamente alle competenze della Presidente le funzioni relative a: Tutela della salute e sanità, programmazione socio-sanitaria di concerto con l'Assessore al Welfare".
Colleghi, in proposito, vi comunico che mi sono permesso di manifestare, a nome di tutta il Consiglio, l'espressione d'augurio per una pronta e completa guarigione all'Assessore Valpreda.
Mi sono recato ieri in ospedale. Ho parlato con i Primari che lo hanno in cura e sono consapevoli della gravità dell'incidente occorso all'Assessore Valpreda, ma ci hanno dato anche parole di speranza, perch si tratta comunque di patologie diffuse, e molto spesso da questi traumi si esce anche con soluzioni di recupero molto positivo. Ho ricevuto di parole di speranza e ho anche comunicato il ringraziamento da parte del Consiglio regionale per tutto quello che stanno facendo per l'Assessore Valpreda.


Argomento:

c) Modifica funzioni assessorili assegnate con DPGR n. 43 del 28 aprile 2005 al Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso

Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Variazioni di bilancio

e) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale, in data 16 marzo ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 ("Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte"), tre deliberazioni del 12 febbraio 2007, una deliberazione del 26 febbraio 2007, contenenti variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2007.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che, per quanto riguarda il punto 1) all'o.d.g., "Approvazione verbali precedenti sedute" sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 7,14, 21, 28 novembre e 4 dicembre 2006.
Se non vi sono osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 372, inerente a "Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia"


PRESIDENTE

Mi è stata rivolta la richiesta di iscrizione all'o.d.g. del disegno di legge n. 372, relativo a "Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia", licenziato dalla IV Commissione all'unanimità in data 20 marzo 2007, ovvero questa mattina prima del Consiglio.



(L'Assemblea, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento agli auguri di pronta guarigione rivolti dal Consigliere Burzi nei confronti dell'Assessore Valpreda


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Volevo ricollegarmi su quanto lei ha detto in apertura di sessione relativamente all'Assessore Valpreda. Noi, come Gruppo di Forza Italia e come tutti i Gruppi di opposizione, vorremmo fare arrivare all'uomo, al marito e al padre tutti i nostri auguri. Di ciò incarichiamo il Capogruppo Deambrogio, che sappiamo avere un rapporto continuo con la famiglia, perch Mario Valpreda è una persona perbene. Ce ne sono meno di quante servirebbero.
Ci auguriamo che presto possa tornare a essere l'uomo che è, il padre che è e il marito che è. Siccome non può fare l'Assessore, Presidente, mi pare che lei abbia detto che la Presidente Bresso ha avocato a sé al momento le deleghe senza porre fretta. Però ci attendiamo che la Presidente, nelle sedi consiliari che riterrà opportune, ci dica come intende procedere, perché tutte le deleghe sono importanti. Quelle della sanità non sono certamente un'eccezione, né per l'importanza della materia né per ciò che attorno alle deleghe della sanità questa maggioranza ha voluto porre, anche in ambito di bilancio, che è uno degli argomenti di cui ci stiamo occupando.
Colgo l'occasione per ribadire al Presidente del Consiglio, che ha partecipato alla riunione dei Capigruppo di opposizione - un utile momento di dialogo, uno dei pochi finora - all'opposizione e all'attuale Giunta, la richiesta su come arrivare alla conclusione di alcune leggi importanti, tra cui certamente la legge di bilancio della finanziaria.
Colgo l'occasione per dire - lo ribadirò domani alla Conferenza dei Capigruppo - che la tentazione di percorrere forzature prima di aver deciso che si è deciso di litigare ci sembrano inopportune per chi crede nel dialogo, come ci sembra da parte di alcuni. Crediamo che nelle prossime giornate si possa, con una certa chiarezza, vedere se c'è lo spazio per costruire o se c'è lo spazio per litigare, sempre in senso politico ovviamente, senza che nulla tocchi i rapporti tra le persone.
evidente che da parte dell'opposizione litigare è più semplice, ma siccome siamo ambiziosi, vorremmo partecipare a un processo di costruzione.
Ci sentiamo pronti, ma evidentemente da soli non possiamo farlo.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame proposta di deliberazione n. 253, inerente a "Istituzione della giornata del volontariato"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il punto 3) all'o.d.g., relativo alla proposta di deliberazione n. 253. Tale proposta di deliberazione è stata presentata dal sottoscritto quale primo firmatario e da tutti i Consiglieri membri dell'Ufficio di Presidenza.
La parola, per l'illustrazione, al Vicepresidente Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente.
L'Ufficio di Presidenza, in attuazione dell'articolo 7 della legge regionale 38 del 1994, dove viene individuato l'alto valore sociale svolto dal volontariato nell'ambito della Regione Piemonte, e premesso, altresì che lo Statuto regionale valorizza e favorisce, nelle sue varie manifestazioni, la partecipazione dei cittadini alle iniziative di solidarietà a livello regionale, propone al Consiglio regionale l'istituzione della "Giornata del volontariato", individuandola nell'ultima domenica di settembre.
Questo è quanto viene proposto al Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Sono giunti alla Presidenza due emendamenti, cui è prima firmataria la Consigliera Cotto.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Cotto, Leo e Cavallera: Al punto 2 del dispositivo la parola "Settembre" è sostituita con "Aprile" Emendamento rubricato n. 2) presentato dai Consiglieri Cotto, Leo e Cavallera: Il punto 3 del dispositivo è sostituito con il seguente: "3. di dare mandato all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale di predisporre d'intesa con la Giunta regionale ed il Consiglio regionale del Volontariato, un programma di attività per lo svolgimento della giornata" La parola alla Consigliera Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Non sono intervenuta nella discussione generale perché il problema è noto a tutti e perché la delibera, presentata all'unanimità dall'Ufficio di Presidenza, è altrettanto chiara e d'interesse collettivo. Tuttavia, ho presentato due emendamenti.
Il primo riguarda un problema: secondo me, la giornata fissata a settembre rischia di non essere ben organizzata con il coinvolgimento delle scuole. Può andare bene, in via transitoria, quest'anno, però mi chiedo se per il prossimo anno non sarebbe meglio organizzarla in primavera o in estate. Nell'emendamento ho scritto "aprile", poi giustamente gli uffici mi hanno fatto notare che l'ultima domenica di aprile potrebbe rientrare nei 45 giorni prima delle varie tornate amministrative che ormai ci sono tutti gli anni.
Sul punto, quindi, anche in nome dei colleghi Leo e Cavallera, sono disponibile a correggere l'indicazione, suggerendo l'ultima domenica di marzo.
Il secondo emendamento riguarda il punto 3 del dispositivo, in cui si dà mandato all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale di predisporre, d'intesa con la Giunta regionale e con il Consiglio regionale del volontariato, un programma di attività per lo svolgimento della giornata. Perché dico di affidare all'Ufficio di Presidenza del Consiglio l'organizzazione? Perché già la Giunta, con lettera dell'Assessore Migliasso, dava mandato al Consiglio di organizzare la "Giornata del volontariato".
Sarebbe facile, l'ho già detto questa mattina usando il termine "latitanza", sottolineare l'interesse della Giunta a questa pratica. Mi auguro che nelle varie Conferenze dei Capigruppo si sottolinei la necessità della presenza della Giunta in Consiglio, specialmente da domani, quando incominceremo a discutere di bilancio di previsione.
Dovrebbe quindi essere l'Ufficio di Presidenza del Consiglio a predisporre questa giornata, cui consiglio di creare un piccolo comitato magari con due esponenti regionali della maggioranza e due della minoranza per meglio organizzare questa giornata.
Da sempre, com'è noto, le varie Province e i vari Comuni organizzano questa giornata quando lo ritengono più conveniente, magari in occasione della festa del paese.
Ricordo che negli altri anni la "Giornata del volontariato" in piazza veniva organizzata con tutte le Province piemontesi, con il Comitato di gestione per il volontariato, con tutti i centri di servizio, con la "Tre giorni del volontariato" di Torino, con la RAI, con La Stampa e con altri giornali.
Questo è importante. Mi auguro che si possa dare continuità anche adesso che sarà compito del Consiglio organizzarla. Grazie.



PRESIDENTE

Insieme agli Uffici avremmo immaginato una riscrittura del suo emendamento n. 1, sdoppiandolo quindi in due parti.
Il primo emendamento, quindi, diverrebbe: al punto 2 aggiungere, dopo la parola "indire", le parole "per l'anno 2007" e poi aggiungere il punto 2 bis che recita: "Indire, per gli anni successivi, la giornata del volontariato l'ultima domenica di marzo".
La pregherei solo di formalizzare gli emendamenti.
In questo modo abbiamo tre emendamenti, formalmente presentati, alla proposta di deliberazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo nel merito della delibera, su cui esprimiamo parere favorevole, perché ci sarà poi modo di discutere delle modalità con cui l'Ufficio di Presidenza ha correttamente ritenuto di presentare questa proposta di delibera, quindi non è questo il momento. Tuttavia, c'è un aspetto da sottolineare.
vero che è una delibera, sia pure calendarizzata da almeno due settimane, interamente di competenza del Consiglio, cioè presentato dall'Ufficio di Presidenza all'Aula, ma è altrettanto vero che riguarda un aspetto importante anche per la Giunta regionale perché, come ricorda il punto 4 della parte deliberativa, sarà poi la Giunta a porre in essere tutti i provvedimenti necessari per la realizzazione della giornata, dando mandato alla Giunta regionale - secondo il punto 3 - di realizzare e di programmare la stessa. Per questo motivo, il fatto che l'Assessore competente non sia presente è un'anomalia. È vero che è un'iniziativa del Consiglio, ma è altrettanto vero che in qualunque attività, anche di competenza consiliare, solitamente i membri della Giunta, che hanno una qualche attinenza, dovrebbero essere presenti.
In questo momento abbiamo sanato, con un po' di ritardo, il vulnus quindi ne siamo lieti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Nell'annunciare il voto favorevole vorrei far notare, poiché si parla sovente del ruolo dei Consiglieri e del Consiglio - a volte lo si invoca e a volte non lo si considera nella sua effettualità (cioè qualche persona dell'Esecutivo, e non solo, ritiene talora che il Consiglio regionale sia un impaccio e serva a poco), che è stato merito del Consiglio regionale e della Commissione in particolare. Bisogna proprio dirlo, perché è l'assoluta verità: è merito di una Consigliera, la Consigliera Cotto, se noi, cari colleghi abbiamo oggi la "Giornata del volontariato". Lo dico anche ai colleghi di maggioranza: noi non avremmo più avuto la "Giornata del volontariato" se non ci fosse stata questa battaglia della collega Cotto.
Quindi, come dire, onore al Consiglio. Quando la Giunta è disponibile ad ascoltare è meglio per tutti. Abbiamo prima sentito il messaggio per nulla criptato del Presidente Burzi, cui ci associamo. Questa è la prova che, quando la Giunta dialoga con il Consiglio, c'è un vantaggio per tutti.
Sotto questo rispetto, avremo presto un'altra opportunità con le celebrazioni del 2011.
Ci tenevo a dire che il ruolo del Consiglio, specie quando ci sono Consiglieri che prendono a cuore, come nel caso della collega Cotto materie e sostanza dei problemi, non può che essere positivo. Il nostro voto, come ho già detto, è a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, svolgerò un intervento veloce. Anche noi voteremo convintamente a favore del documento, perché riteniamo che la "Giornata del volontariato" sia un sistema di riconoscimento a persone che tanto danno solo con le loro forze, anzi, a volte anche con le loro economie, perch tanti volontari mettono anche la mano nel portafoglio per sostenere iniziative, le loro associazioni o l'acquisto di mezzi, anche se in cambio sinceramente, ricevono poco.
Il volontariato va assolutamente aiutato e pubblicizzato; il riconoscimento per l'attività gratuita e anche sincera dei volontari va sicuramente dato. La "Giornata del volontariato" è un modo per riconoscere a queste persone il lavoro che svolgono e dire loro grazie anche da parte anche delle istituzioni del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Signor Presidente, voteremo a favore di questo provvedimento; ne abbiamo discusso anche con il collega Chieppa, che è firmatario del provvedimento.
L'unica cosa che posso dire, che ho già detto in Commissione, la voglio ripetere in Aula, visto che ritengo giusto che il ruolo del Consiglio e dei Consiglieri si possa pienamente completare con il confronto in questo luogo, che è il luogo deputato alla discussione e all'incontro delle culture e delle idee che compongono la società piemontese.
Ritengo che questo provvedimento, così come concordato, sia un provvedimento giusto, che può essere votato, ma dal mio punto di vista, il punto di vista di colui che guarda al volontariato con grande attenzione ammirazione e rispetto, ho un po' un sospetto, questo sì, dovuto al fatto che la politica spesso ricerca queste passerelle. C'è il rischio che queste giornate diventino galà in cui gli Assessori di turno, in qualche modo possano partecipare per fare le star e stringere le mani al volontariato quando, invece, il volontariato va sostenuto nella quotidianità, con risorse che spesso mancano, con volontà politiche che spesso mancano e che sono mancate anche nel passato. Spesso questi nostri volontari soffrono nella quotidianità l'impossibilità di portare a completamento il loro progetto sociale, la loro visione del mondo, la loro visione dei rapporti umani.
Quindi, noi voteremo questo provvedimento, però tenendo conto che vi è questo rischio. Su questo invito la Giunta e il Presidente del Consiglio a porre grande attenzione sulle modalità organizzative di questa giornata per evitare il rischio che sia un galà o una passerella per gli Assessori e per i dirigenti di turno, per stringere mani e abbracciare persone che, una volta finito il galà, vengono dimenticate e rimandate sulle loro ambulanze con i loro anziani, con i loro portatori di handicap, per essere ricordate l'anno successivo: una pratica sicuramente poco onorevole e anche poco sociale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, anche il nostro Gruppo voterà convintamente questa proposta di deliberazione. Credo che i volontari non hanno bisogno di molte parole, lo abbiamo detto tante volte, lo si dice sempre: i volontari lavorano in silenzio, badano ai fatti. Noi, come istituzione, possiamo lanciare un messaggio di valorizzazione del loro lavoro e lo possiamo fare attraverso tanti atti e questo, promosso dal Consiglio, è uno di quelli, ma tengo a sottolineare che sarebbe sbagliato che su una questione importante come questa ci fossero valutazioni diverse. Qui non c'è nessuna valutazione diversa; tra l'altro, la Giunta ha dimostrato più di una volta che rispetto alla questione del volontariato, c'è una sensibilità molto forte.
Questo è un messaggio che l'intera Regione (Consiglio regionale Giunta, maggioranza e minoranza), lancia al mondo del volontariato. Noi siamo attenti al lavoro di quel mondo, lo dobbiamo dimostrare come istituzione, con tanti atti che possiamo assumere nei confronti di questo mondo.
La "Giornata del volontariato" è un atto importante e, siccome il volontariato è diffuso su tutto il territorio, possiamo anche preparare indicativamente un programma, ma il segnale, anche in questo caso, è quello che, diffusamente sul territorio, le istituzioni e le associazioni di volontariato preparino a loro volta programmi diversi e manifestazioni di tipo diverso, senza ingessare in un unico programma le manifestazioni di quel giorno particolare.
Quindi, votiamo convintamente questo provvedimento, accompagnandolo con queste poche riflessioni.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "Csea" di Orbassano


PRESIDENTE

Prima di procedere con gli altri interventi, desidero salutare gli allievi dell'Istituto "Csea" di Orbassano, che sono in visita al Consiglio regionale.
Grazie di essere venuti in visita qui. Vi auguriamo una buona continuazione della vostra escursione all'interno del Palazzo.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame proposta di deliberazione n. 253, inerente a "Istituzione della giornata di volontariato" (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida per dichiarazione di voto.



GUIDA Franco

Signor Presidente, anche noi voteremo a favore di questa iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, che ha accolto le richieste di alcuni Consiglieri, in modo particolare, come è stato ricordato, della collega Cotto, che ha sempre dimostrato sensibilità verso questi argomenti.
Come giustificare questa scelta? È una gratificazione. Faccio mio l'intervento del Presidente Muliere: è una gratificazione per il mondo del volontariato, che non ha bisogno di ordinanze, non ha bisogno di delibere non ha bisogno di comandi, è sempre a disposizione, ma che, ogni tanto, ha bisogno di essere gratificato.
Credo che la "Giornata del volontariato" non sia la passerella dei politici tra il mondo del volontariato, ma il mondo del volontariato a mettersi in mostra nei confronti dei cittadini, quindi anche della politica, evidenziando le tante cose che fa.
Il volontariato è essenziale in moltissime comunità piemontesi: se non ci fossero le associazioni di volontariato, variamente organizzate in tante strutture e in varie materie di applicazione, non vi potrebbero essere spesso varie attività delle piccole e modeste amministrazioni comunali.
Ecco che il Consiglio, con questa deliberazione, che mi auguro venga approvata all'unanimità, dà un segnale e un riconoscimento. Credo che sia un riconoscimento positivo verso un mondo che ha bisogno di soldi, di risorse, di strutture, di sedi in molti casi, ma anche del riconoscimento politico autorevole come quello che il Consiglio regionale oggi concede.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino per dichiarazione di voto.



MANOLINO Giuliano

Signor Presidente, volevo soltanto unirmi ad esprimere il parere favorevole del mio Gruppo, perché a livello personale vivo molto intensamente questo problema del volontariato, in quanto da giovane ho svolto un'attività - come credo molti altri colleghi Consiglieri - come volontario nell'ambito del mio territorio.
Come qualcuno aveva già accennato, credo che sia non soltanto utile, ma indispensabile il volontariato a livello territoriale e locale, più nei paesi che non nelle città, ma naturalmente in generale.
Dico questo perché credo che, laddove le istituzioni non possono arrivare, sicuramente il volontariato...



PRESIDENTE

Colleghi, vi pregherei di consentirci di procedere nei lavori con un minimo di silenzio.



MANOLINO Giuliano

Voglio anch'io ringraziare in modo particolare la collega Cotto per questa gran sensibilità, che le è consona e ripetutamente riconosciuta. In questo caso, ha fatto sì che la sua sensibilità si aggiungesse alla sensibilità della Giunta regionale, per fare in modo che la Regione Piemonte non dimenticasse questo grande impegno dei cittadini.
Abbiamo visto l'utilità e l'importanza del volontariato non solo nelle utilità sociali, ma anche nelle attività e negli interventi che presso l'opinione pubblica hanno maggiore visibilità. In occasione delle Olimpiadi, sono stati proprio i volontari a consentire che il tutto si svolgesse regolarmente, dando il supporto di assistenza e di conforto a tutti, cosa che le istituzioni, per quanto c'impegniamo e per quanto tutti gli apparati istitutivi regionali e provinciali s'impegnano, non riescono a garantire.
Ovviamente il nostro Gruppo è molto favorevole a quest'impegno e sarà ancora più favorevole qualora, al di là della "Giornata del volontariato" la Giunta regionale e il Consiglio regionale sappiano almeno una volta l'anno impegnarsi non solo nella celebrazione di una giornata, ma anche nella realizzazione di iniziative e di sensibilizzazioni per aumentare la disponibilità al volontariato e per far sì che i giovani valorizzino sempre di più quest'istituzione naturale, che non ha bisogno di elezioni, ma nella quale basta buona volontà. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bizjak per dichiarazione di voto.



BIZJAK Alessandro

Anch'io intervengo brevemente per preannunciare il voto favorevole del Gruppo de La Margherita a questo provvedimento, che noi valutiamo positivamente perché si dà, per la prima volta in una sede istituzionale attuazione all'articolo 7 della legge n. 38/94.
Questo è un provvedimento molto importante, perché istituzionalizza la "Giornata del volontariato" a livello regionale. Sono tante le manifestazioni che riguardano il mondo del volontariato, che ogni anno si svolgono in Piemonte, alcune delle quali anche promosse dalla precedente Giunta regionale.
Con il provvedimento di oggi, tutte queste manifestazioni di volontà e di valorizzazione del volontariato assumono, secondo noi, un rilievo istituzionale molto importante. Per questo il nostro voto sarà favorevole.
Soprattutto, a noi pare che questa giornata, che concordiamo possa svolgersi nell'ultima domenica del mese di marzo per evitare di interferire con altri provvedimenti di natura amministrativa, cioè le elezioni - come accennava prima la Consigliera Cotto - debba essere una giornata la cui organizzazione debba essere improntata a far conoscere tutte le organizzazioni di volontariato in Piemonte che si occupano delle questioni più diverse e più disparate, ma molto importanti per i cittadini.
Non sia, come diceva il Consigliere Robotti, una passerella dei politici, ma sia in realtà una modalità, da un lato, per far conoscere il volontariato e, dall'altro lato, per coinvolgere sempre di più i cittadini del Piemonte su queste tematiche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca per dichiarazione di voto.



RICCA Luigi Sergio

Anch'io esprimo il voto favorevole del Gruppo SDI alla proposta di indizione della "Giornata del volontariato", che ne riconosce il ruolo e valorizza e promuove la finalità di natura sociale, civile e culturale del volontariato. È rivolta anche a sostenere l'attività delle associazioni come espressione di quella solidarietà e di quel pluralismo di partecipazione alla vita civile, che è richiamata dalla proposta di deliberazione.
Ma credo che, in aggiunta ai significati della "Giornata del volontariato" che hanno voluto richiamare gli interventi che mi hanno preceduto, ne vorrei aggiungere uno diverso, che non vorrei sembrasse un richiamo improprio, ma mi sembra utile sviluppare anche in funzione di considerazioni che ho sentito svolgere sabato scorso dal professor Garelli dell'Università di Torino, proprio su questo tema. Cioè l'interrogativo che noi dovremmo porci e, quindi, del richiamo che deve significare anche per le istituzioni la "Giornata del volontariato", in relazione al fatto di cosa può significare per una società una realtà del volontariato che cresce troppo, che si sviluppa molto e che diventa in qualche modo sostitutiva anche delle attività più istituzionali. In altre parole, si tratta di capire come questo voglia dire in qualche modo che la società ha delle crepe, ha delle disfunzioni, non dà le risposte giuste, non soltanto in termini di servizio, ma anche in termini di soddisfazione personale, per i cittadini, che trovano nel volontariato quella realizzazione che non trovano sul posto di lavoro o nelle loro attività quotidiane.
Quindi, volevo fare questo richiamo per ricordare che la "Giornata del volontariato" deve essere non soltanto una riflessione per valorizzare la partecipazione dei cittadini all'impegno pubblico, ma anche per interrogarsi, da parte delle istituzioni, se le risposte che danno in termini di servizi, in termini di qualità della vita, in termini di percorsi per la realizzazione delle aspirazioni dei singoli cittadini sia all'altezza del sentire della gente e della popolazione. Se quindi la crescita a dismisura di alcune attività di volontariato non sia un sintomo di correzioni che devono essere poste e dell'attenzione diversa che deve essere posta dalle istituzioni a questo fenomeno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso per dichiarazione di voto.



DALMASSO Sergio

Noi abbiamo già espresso in Commissione, e credo che sia noto, un giudizio positivo su questo provvedimento. Negli anni passati vi è stata l'iniziativa "Volontariato in piazza", oggi si struttura una giornata specifica per il volontariato.
Credo che sia particolarmente significativa ed importante, perché il volontariato agisce su mille temi (salute, ambiente, assistenza, carcere).
L'abbiamo verificato anche in questi giorni: il gran tema della pace è sempre più dirimente nelle grandi scelte internazionali e nello scenario internazionale.
Quello che continuiamo a chiamare con un termine ormai improprio "Terzo Mondo", il sud del mondo, la parte povera del mondo, che diventa proporzionalmente e sempre maggiore all'interno di questo pianeta, in cui miliardi di uomini e donne mancano delle cose più elementari e necessarie.
In una fase in cui anche la politica e le formazioni politiche dimostrano difficoltà, si parla sempre di giovani, ma talvolta il volontariato non si riferisce solo ai giovani. Credo che anche persone che hanno oltre i sessant'anni sviluppino forme di volontariato che sono anche forme associative tra loro, che danno anche un senso, in molti casi, alle iniziative che vengono prese, che hanno il vantaggio di essere basate su obiettivi pratici estremamente verificabili.
Credo che scopo della giornata, che giustamente è stata istituita - se n'è parlato in Commissione e il merito credo che vada al Consiglio, alla Giunta, all'Assessore e a tutti - è di far conoscere le iniziative che vengono intraprese, di far sì che sul territorio siano maggiormente note di porre anche sul tappeto i temi che esistono, che sono temi collettivi in molti casi.
Abbiamo svolto una piccola iniziativa sul carcere a Cuneo pochi giorni fa e continuiamo a affermare che molte città che vivono il problema carcere non sanno che questo esista. Ma la questione si potrebbe porre per mille altre questioni sociali di gran peso.
Continuiamo a pensare, per una formazione politica nostra ed una scelta politica che non è di oggi, che il volontariato abbia un'importanza fondamentale, che debba essere sostenuto e valorizzato, debba essere conosciuto di più, ma che sia, sostanzialmente, complementare, e che non debba, in alcuna forma, essere sostitutivo di un intervento pubblico che deve essere centrale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Questa mattina è stato detto: "Beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi". Forse è sicuramente eccessivo dire: "Beato quel popolo che non ha bisogno del volontariato". Il volontariato svolto dai cittadini è un'attività più che meritoria però, essendo nelle istituzioni, non possiamo fare a meno di interrogarci che, laddove arriva il volontariato è perch forse, in qualche modo, non sono arrivate le istituzioni. Essendo dentro un'istituzione, questo pensiero dobbiamo porcelo.
A parte ciò, non vorrei che ci fosse un volontariato di serie A e uno di serie B. Per molti anni ho fatto volontariato ambientalista e animalista. Prima è stato citato dal Consigliere Dalmasso il problema delle carceri, ma vorrei ricordare che il mondo del volontariato si aspetta da noi non solo giornate celebrative, ma anche risposte laddove possiamo darle, dove possiamo darle, per quello che possiamo fare quando siamo nelle istituzioni.
Pensando al mondo del volontariato che ho conosciuto da vicino, ci sarebbe anche un modo per onorare una "Giornata del volontariato": ascoltare qualche volta di più le associazioni del volontariato ambientalista e animalista quando si trattano le questioni che le riguardano da vicino.
Non sto qui a ricordare le vicende dell'estate scorsa in merito alla gestione degli animali selvatici, non sto qui a ricordare tutti i problemi dell'ambente che investono le decisioni prese nelle istituzioni regionali comunali e provinciali e il rapporto che si crea in queste occasioni con il mondo del volontariato. L'istituzione della Giornata del volontariato deve anche essere vista in questo modo, in altre parole nell'ottica dell'impegno, da parte delle istituzioni, ad ascoltare di più il mondo del volontariato. Forse, in questo modo, la "Giornata del volontariato" potrebbe anche essere gestita in modo diverso.
Non dimentico che nella passata legislatura la "Giornata del volontariato" cadeva sempre in periodo elettorale o prelettorale: questo non lo dimentico. Per dare una risposta al volontariato sarebbe meglio ascoltarlo di più, cercare di aiutarlo e magari fare meno passerelle dei politici in queste occasioni.



PRESIDENTE

Non vi sono altri Consiglieri iscritti a parlare.
Procediamo alla votazione degli emendamenti.
L'emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Cotto Leo e Cavallera è ritirato dalla proponente e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 1 bis), presentato dai Consiglieri Cotto, Leo e Guida: nel deliberato aggiungere al punto 2 dopo "indire" le parole "per l'anno 2007".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 bis).
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1 ter), presentato dai Consiglieri Cotto, Leo e Guida: nel deliberato aggiungere il punto 2 bis che recita "2bis. - di indire, per gli anni successivi, la 'Giornata del volontariato' l'ultima domenica di marzo".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 ter).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione, il cui testo come emendato, verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "L. Valenziano" di Tortona


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "L. Valenziano" di Tortona in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Grazie per esservi alzati in piedi. Benvenuti in Consiglio regionale.
Speriamo che la visita sia di vostro gradimento. Siete capitati durante i lavori di una sessione di Consiglio regionale. ci fa piacere che siate arrivate nel momento di piena attività del Consiglio.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g

Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Disegno di legge n. 372, inerente a "Celebrazione per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia" (inserito come punto 3bis) all'o.d.g. )


PRESIDENTE

Abbiamo iscritto, ad inizio di seduta, il disegno di legge n. 372 "Celebrazione per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia".
Se non ci sono osservazioni in senso contrario, proporrei l'inversione e collocherei il disegno di legge n. 372 al punto 3) bis all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non ci sono da parte nostra obiezioni, se non una. Vorremmo che fossero presenti la Giunta e la maggioranza. A parte queste due piccole esigenze che noi consideriamo banali ma parrebbe che non lo siano, per il resto non ci sono obiezioni.



PRESIDENTE

La maggioranza ovviamente deve garantire le condizioni per iniziare i nostri lavori sul disegno di legge n. 372. È d'uopo che sia presente la Giunta, peraltro rappresentata dall'Assessore competente e anche dall'Assessore Bairati, che interviene sempre ad adiuvandum.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame disegno di legge n. 372, inerente a "Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia"


PRESIDENTE

Iniziamo pertanto l'esame del disegno di legge n. 372, iscritto al punto 3) bis all'o.d.g. Sono relatori i Consiglieri Massimo Pace e Giampiero Leo.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero, relatore

Cari colleghi, anziché leggere la relazione tecnica, che è lunga e dettagliata, ma è stata molto esaminata in Commissione, farei due osservazioni politiche.
La prima è che tutta la minoranza, compreso il Consigliere Vignale, ha contribuito con gran rapidità all'approvazione di questa legge, per cui ci rimettiamo alla Presidenza del Consiglio per valutare l'esito finale, ma abbiamo accelerato al massimo. Abbiamo dato ogni contributo, compreso quello di mantenere il numero legale in Commissione.
Per quanto riguarda la seconda considerazione, devo assicurare che è un'ottima legge e per questo facciamo i complimenti alla Giunta e all'Assessore Oliva. Faccio altresì notare che abbiamo lavorato molto. I dettagli, se vuole, potrà illustrarli il collega Pace, li risparmio il Consiglio, affinché magari oggi non chiuda troppo tardi, almeno per una volta, visto che abbiamo garantito il numero legale, nonché approvato la deliberazione sulla "Giornata del volontariato".
Ebbene, la considerazione è questa: è importante che vi sia questa legge, anche per rispondere ad una certa insipienza del Governo Prodi, nel senso che noi abbiamo sentito e abbiamo visto che, mentre in passato rispetto a queste celebrazioni si parlava di una centralità assoluta a Torino, questa prospettiva è andata sempre più scemando. Ho già ricordato in Commissione che facciamo parte del Comitato Nazionale, che dopo le elezioni regionali non è stato rinnovato, per cui ci sono due risposte: o si fa come ha fatto il Sindaco Chiamparino, che ha alzato la voce con il Governo centrale - non possiamo che apprezzarlo - oppure si approva questa legge, sostenendola per dimostrare che il Piemonte è al passo, attento e preparato.
Infine, tra i vari emendamenti che sono stati accettati, discussi e presentati in Commissione, guardiamo con favore a quello che, dando all'Unità d'Italia un senso di unità regionale e istituzionale, ha previsto (la Giunta in questo è stata molto disponibile) la presenza anche della minoranza nel Consiglio d'Amministrazione di questo grande Comitato per le celebrazioni.
Concludo affermando che è un'occasione importante, con un Piemonte che sembra (specie il Comune di Torino) battere un po' in ritirata sulla cultura. Leggendo gli articoli dei giornali e le dichiarazioni degli Assessori, tutto quello che facciamo per sostenere la cultura, la progettualità e la centralità di Torino e del Piemonte è importante.
Abbiamo già annunciato il nostro voto favorevole, anche perché non siamo schizofrenici.



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Noi abbiamo, come Gruppo UDC, esaminato il progetto che è stato predisposto. Avevamo espresso alcune perplessità, timorosi non della sostanza ma solamente della forma, cioè del fatto che non vi fosse di nuovo un'altra fondazione o un'altra istituzione con Consiglio di Amministrazione e con comitati, e che alla fine quest'iniziativa lasciasse da parte gli esperti.
In effetti, con l'inserimento della Consulta e con le spiegazioni che ci sono state fornite dall'Assessore, ci siamo adeguati, quindi anche l'UDC voterà a favore.
Non abbiamo mai avuto (lo ripeto) nulla contro l'iniziativa, che anzi è importante e diamo merito all'Assessore di averla presa, ma solamente ancora una volta, temevamo che vi fosse, da parte della Regione l'istituzione di un nuovo "carrozzone" (uso questo termine, ma non si addice probabilmente a quest'iniziativa).
Comunque, siamo convinti della bontà del disegno di legge e del fatto che il Piemonte faccia bene a intraprendere, per primo, questo tipo di iniziativa e voteremo convintamente a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pace, correlatore; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Intervengo semplicemente per ringraziare la collaborazione che c'è stata da parte di tutti nel portare avanti questa legge e nell'affrontare concretamente tutti i problemi che sono emersi durante il dibattito in Commissione.
Vorrei anche ricordare che già dal 2006 le tre più importanti istituzioni (Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino) hanno organizzato e hanno iniziato a manifestare il calendario dei lavori in riferimento alle celebrazioni del centocinquantenario dell'Unità d'Italia.
Credo che l'adottare questo strumento, adottarlo in tempi brevi, al di là di logiche di parte e, soprattutto, adottarlo in fretta è proprio la modalità più utile per dare respiro a ciò che di positivo e di propositivo stanno già iniziando a sviluppare le più importanti istituzioni piemontesi in riferimento al centocinquantenario.
Credo che in questa maniera saremo più forti nel rappresentare il nostro territorio e saremo più forti nel valorizzare non solo la Regione Piemonte, ma anche, nell'interesse generale in tutta la nazione, il centocinquantenario dell'Unità d'Italia.
Credo che questo sia ciò che ci serve e penso che questo dovremmo farlo oggi con celerità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Per esprimere il voto favorevole del Gruppo dello SDI e l'apprezzamento per il lavoro che è stato svolto in Commissione e per la definizione del testo di questo disegno di legge. Un apprezzamento anche per la disponibilità con cui l'Assessore Oliva ha curato i rapporti con la Commissione, ma ha anche accolto le concertazioni pervenute per la definizione di una legge, che disciplini il percorso con il quale vogliamo affrontare le celebrazioni di una ricorrenza che è un evento che non pu non coinvolgere in modo speciale Torino e l'intero Piemonte.
Credo che quella dei centocinquant'anni dell'unità del nostro Paese sia anche una storia, che anche il resto d'Italia non può che aspettarsi dal Piemonte, una sorta di valore aggiunto da conferire alle celebrazioni.
Vorrei fare ancora una riflessione che mi pare importante.
Ritengo doveroso che l'opera di commemorazione e di rievocazione storica non si esaurisca nella dimensione cronologica di 150 anni fa, ma ne percorra per intero la distanza fino ad oggi, consentendo di coprire l'intero arco del secolo e mezzo trascorso.
Credo non vi sia modo migliore per ricordare se non richiamare il passato nel presente. Dobbiamo partire da 150 anni fa per rievocare un cammino lungo, difficile, esaltante, denso di cambiamenti, capace di scoprire nuovi orizzonti e di superarli senza smarrire il senso della propria profonda identità.
Ritengo anche che le celebrazioni dovranno porre particolare attenzione ai rapporti con l'Europa, proprio in relazione ai rapporti che in allora il Piemonte seppe stabilire con altri paesi d'Europa, che contribuirono a favorire il successo della sua missione: una Regione che seppe farsi Stato e Nazione. A questo proposito ricordiamo la Francia, l'Inghilterra, la Polonia, l'Ungheria e la Svizzera, ma senza dimenticare anche i piemontesi all'estero, soprattutto in Sudamerica, specialmente in Argentina.
Queste celebrazioni, quindi, potrebbero essere una grande opportunità di crescita culturale, economica, politica e sociale, dando continuità a quella grande e fruttuosa presenza che sono state le Olimpiadi invernali dell'anno scorso.
Sollecito la Giunta, che già così brillantemente ha preparato questo disegno di legge, a non dare per scontato soltanto un dovere commemorativo ma a pensare alla possibilità di ridefinire un percorso che richiami quel lavoro ben fatto, quel saper fare che abbiamo dimostrato nel corso del Risorgimento, come ricordava un grande torinese come Primo Levi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Presidente.
Un rapido intervento, proprio a margine della discussione.
La prima considerazione è un appello che vale per il prosieguo di questo percorso, che ci porterà alle celebrazioni contenute in questa proposta. Bisognerà fare molta attenzione. Cominciamo a dirlo: occorrerà vigilare e seguire con grande puntualità lo svolgersi concreto dell'attività. Ho sempre il timore che, nel momento in cui il Consiglio crea ad organismi di gestione di qualunque genere non sempre, anzi quasi mai, il Consiglio stesso è realmente in grado di interloquire con essi. Non dico controllarli, ma il Consiglio dovrebbe essere a conoscenza degli atti concreti che si realizzano in questi organismi.
Sul principio siamo d'accordo, ma sul percorso, sugli atti e sulle scelte concrete credo ci sarà da discutere. Dovremmo discutere.
necessario che venga tenuto aperto questo elemento e questa possibilità di discussione e non venga rinchiuso, così come abbiamo potuto registrare in altre occasioni, in piccoli luoghi e in gruppi ristretti, seppure istituzionalmente preposti a questo.
Questo è un appello e un suggerimento che mi permetto di dare alla Giunta, all'intero Esecutivo e anche, se mi consentite, al Consiglio.
La seconda considerazione è di tipo più generale. Va bene questo provvedimento - credo che il Presidente del mio Gruppo darà un'indicazione di voto - ma in qualche modo dovremmo cominciare a ragionare anche ad una sorta di fuoriuscita dalla cultura dei grandi eventi. Ho la sensazione che ormai a tutti i livelli si tenda, forse contagiati dalla moda veltroniana che viene da lontano, ad avere difficoltà a programmare azioni se queste non sono legate esclusivamente a grandi eventi che - non voglio generalizzare - molte volte comportano spese ingenti dal punto di vista del denaro pubblico, cosa che non possiamo e non dobbiamo dimenticare.
Le celebrazioni che ci apprestiamo ad approvare potrebbero, anzi dovrebbero, segnare un'inversione di tendenza da questo punto di vista.
Dovrebbero avere un approccio diverso, più sobrio, tutto centrato al messaggio che intendiamo dare, evitando di esagerare in fronzoli e orpelli.
Nel documento leggo che vi è la anche la possibilità di attivare collaborazioni e consulenze. Forse è il caso di dare un segnale diverso, un segnale che tenga in gran conto il denaro pubblico, in un percorso di trasparenza e di collegialità, senza perdere di vista la finalità del provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente.
Poiché rischio di ripetere alcuni concetti già espressi, lo faccio in maniera molto sintetica.
Daremo parere positivo, come abbiamo fatto in Commissione, pur esprimendo anche noi la preoccupazione di evitare strutture sostanzialmente pletoriche, cosa già detta dal Consigliere Guida.
Una volta costituito questo Comitato, vi sarà la necessità di valutare quali iniziative sostenere e come si dovranno svolgere queste celebrazioni dei 150 anni. All'interno di tutto questo sarà opportuno verificare quale rapporto dovrà crearsi fra Torino e le altre città italiane di grande importanza risorgimentale come Venezia, Brescia, Firenze e molte altre ancora.
Si dovrà anche verificare il rapporto fra Torino e le altre realtà regionali, certamente piccole e marginali rispetto al capoluogo, capitale a quel tempo, ma pur sempre significative.
Abbiamo sottolineato la questione del personale, che non è puramente sindacale, ricordando di evitare il più possibile forme di precariato che si aggiungono ad altre forme di precariato.
Sappiamo che sono previste assunzioni termine, quindi crediamo che i contratti a tempo determinato, per quanto anch'essi aleatori, offrano migliori garanzie rispetto ai Co.Co.Co. e ai Co.CO.Pro, sapendo benissimo che vicende di questo tipo, compresa le questione recente del TOROC, danno vita ad un precariato che solleverà questioni di carattere occupazionale e l'esigenza di occupazione stabile.
Un'altra riflessione riguarda una maggiore attenzione alle strutture.
Non so se siano previste strutture per queste celebrazioni, ma ricordiamo che non sempre, come fu per Torino 61, sono state utilizzate al meglio, né sempre si sono rivelate così utili (penso ai campionati mondiali di calcio con lo Stadio delle Alpi, la cui storia è abbastanza preoccupante).
Ciò che in Commissione abbiamo ricordato di più, e torno su alcune cose ricordate dal collega Chieppa, è che senza riproporre ogni volta la questione sulle celebrazioni, l'effimero, il non effimero, l'evento e il non evento, il rapporto tra questi e strutture stabili che, invece dovrebbero rimanere, esserci, dare poi impulso a iniziative che non durino lo spazio di qualche settimana. I 150 anni dovrebbero essere l'occasione non solo per una celebrazione sui fatti risorgimentali, non solo sul ruolo che la Città di Torino ha avuto all'epoca, certamente importante e significativo, ma per un bilancio reale e serio di questi 150 anni.
A livello generale, intendo per storia la politica, le scienze, il pensiero che l'Italia ha avuto in questo arco di tempo, ricordando i grossi nodi che la nostra storia ha affrontato, a cominciare da quegli anni stessi. Per quanto riguarda il rapporto tra Nord e Sud, per esempio morirono più persone nella lotta tra lo Stato e il brigantaggio di quelle morte in tre guerre di indipendenza. Pensiamo agli sviluppi ineguali che ebbero le Regioni italiane, al fenomeno migratorio svoltosi in più riprese compresa l'ultima, di cui Torino fu centro per molti aspetti: la città raddoppiò, andando incontro a problemi difficili e complessi. Insomma, mi riferisco a tutti i grandi nodi degli ultimi 150 anni di storia italiana con tutte le sue espressioni.
Noi pensiamo che questa possa essere l'occasione non solo per una festa, non solo per ricordare il ruolo importante di questa città, non solo per sottolineare l'importanza del Piemonte in un processo unitario, che allora fu certamente fatto centrale anche nella storia europea, ma anche per ricordare tutte le pagine anche di altro tipo che sono state scritte nella storia di questi 150 anni. Pensiamo che solo in questo modo le celebrazioni dell'anno 2011 possano avere un profondo significato e non si limitino a rimanere un'espressione che dura un attimo e che poi sostanzialmente, lascia il vuoto intorno a sé.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, prima intendiamo svolgere alcune considerazioni di carattere generale sulle finalità che vorremmo contenesse la legge; questo è il motivo per cui abbiamo cercato di sostenerla e migliorarla all'interno dei lavori della Commissione. Poi, relativamente ad alcune modifiche apportate al disegno di legge, procederemo ad altre valutazioni entrando maggiormente nel particolare.
Certamente, questa è la prima legge che il Consiglio regionale vota immagino sia anche l'unica - relativamente alle celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, che potranno svolgersi in modalità differenti rispetto all'importanza che gli si vuole dare e che oggi non diamo all'interno della legge; dico questo per una questione legata all'impegno economico che è assente nella legge. In realtà, la legge contiene una norma finanziaria, ma al suo interno non vi sono tutti i fondi che verranno stanziati per il centocinquantesimo.
Allora, quanto avverrà dopo la votazione del provvedimento, non tanto la legge in oggetto, può essere letto secondo due modalità. Mi rivolgo all'Assessore in quanto unico superstite della Giunta; se ha promosso il Vicepresidente ad Assessore, ne sono lieto, ma credo sia un errore anche per i tempi! In primo luogo, ci auguriamo che da oggi il Comitato dia inizio alla sua attività, con la finalità di creare, da qui al 2011, eventi, così come ricordato in alcuni articoli della legge, in particolar modo all'articolo 5. Si tratterà certamente di eventi importanti (mostre e quant'altro) per ricordare anche localmente, non solo nel capoluogo piemontese o nei maggiori centri della nostra Regione, che cosa rappresenta, da un punto di vista storico, il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, sia come momento di trasmissione dei valori del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, ma anche come momento di promozione, invece, del Piemonte. Questo è l'aspetto che ci interessa maggiormente; il primo è sicuramente importante, ma crediamo sia più di carattere localistico; il secondo invece, è un aspetto decisamente più rilevante.
Se guardiamo quanto avvenne nel 1961, ci rendiamo conto che, al di là di quanto negli anni a venire sia stato sfruttato, solo con l'evento olimpico, forse, la città ha compreso quale grande intervento si fece per il centesimo anniversario dell'Unità d'Italia. In realtà, nel 1961, una parte intera della nostra città è stata modificata da un punto di vista urbanistico; forse, è uno dei pochi segni - o l'unico - del mutamento di carattere storico e architettonico che la nostra città ha lasciato nel dopoguerra. Tutti gli edifici (Palazzo Nervi, Palazzo a Vela, Italia '61) sono stati costruiti per il centesimo anniversario dell'Unità d'Italia e rappresentano oggi - sono serviti anche per l'evento olimpico - un esempio di architettura e storia che, in qualche modo, ha intriso la nostra città.
Nel momento del centenario gran parte degli avvenimenti hanno riguardato la nostra città. Oggi, il fine è un altro, quello di rivalutare non soltanto il Capoluogo piemontese, ma creare una rete di valorizzazione del patrimonio sabaudo, che sia un volano turistico per il Piemonte certamente per il capoluogo della nostra Regione, ma anche per molte altre realtà piemontesi, la cui valenza storica è oggi più o meno nota a livello regionale, ma non certamente a livello nazionale ed internazionale.
Per far questo è necessario un lavoro che, innanzitutto, funzioni per quanto riguarda l'articolo 9, che, forse, è la parte che più ci interessa cioè, certamente, la valorizzazione della Venaria Reale. Dopo l'intesa con lo Stato, il Ministro della cultura, la Regione e la Provincia, questo potrà essere il momento di grande lancio, anche perché potranno essere terminati i lavori per la Venaria Reale.
Questo dovrà essere uno degli elementi con cui sviluppare la rete delle Regge sabaude - già iniziata e valorizzata dalla precedente Amministrazione con il mantenimento all'interno delle valorizzazioni e promozioni della nostra Regione nel mondo, come patrimonio di eccellenza, che esiste in poche altre realtà europee.
Credo fosse l'Assessore Oliva ad aver lanciato una delle tante suggestioni che ogni tanto leggiamo sui giornali dicendo che anche le Regge sabaude potranno essere un luogo un po' come sono i Castelli della Loira per la Francia, che rappresentano un volano turistico assolutamente importante: la vicinanza con la capitale e alcune regioni di attrazione turistica francesi ne fanno un polo di attrazione turistica internazionale.
Questo è importante, però, se lo riteniamo tale, dicendo una banalità come abbiamo fatto presente in più Commissioni, è necessario che non solo vi sia la convinzione da parte dell'Assessore Oliva o dei membri della VI Commissione, ma deve essere un sentimento condiviso.
Ho già avuto modo di dire in alcune occasioni che nel Cd che promuove il Piemonte nel mondo - è già stato distribuito in centinaia di migliaia di pezzi, ha fatto il giro delle capitali mondiali o in un buon numero di capitali - dove è presente tutto quello che è il patrimonio storico architettonico e quant'altro, vi è un flash relativamente a Palazzo Madama e a Piazza Castello, che viene un po' ricordata più come la Medals Plaza che non il centro che, in qualche modo, rappresenta la vita storica di ci che ha rappresentato la stirpe e la monarchia sabauda e tutto ciò che ha rappresentato nella nostra Regione. Credo che sia una grave mancanza all'interno della programmazione e della promozione turistica regionale.
Quindi, è necessario che si dialoghi un po' meglio e che, anche quando si formano queste iniziative di promozione utili, ma molto costose, ci sia dentro davvero tutto.
Diamo grande importanza a questa legge nell'auspicio che raggiunga l'obiettivo della valorizzazione a livello locale delle molte realtà che esistono. Per questo, su sollecitazione anche e non solo del nostro Gruppo consiliare, crediamo sia stata una modifica positiva l'inserimento dell'articolo 6, perché prevede la Consulta per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, dentro la quale vi potranno essere i molti soggetti, dalle amministrazioni locali alle associazioni e quant'altro che, in qualche modo, possono rappresentare chi opera nel campo della conservazione della storia del Piemonte.
Crediamo altresì che sia un aspetto importante, ed entreremo maggiormente nel dettaglio negli articoli che riguardano la presenza di tutte le parti del Consiglio regionale o del Consiglio Provinciale e Comunale all'interno del Consiglio d'Amministrazione.
una certezza di trasparenza rispetto agli atti. Qualche collega lo faceva già presente, ma credo che questo Statuto, a differenza dello Statuto del TOROC, abbia almeno questa forma di assoluta garanzia, nel senso che nel Consiglio d'Amministrazione ci sarà tanto il centrodestra quanto il centrosinistra - come vadano le elezioni da qui al 2011 non potevano vaticinarlo, ma ci sarà sia l'uno sia l'altro. Non solo sarà dentro, ma avrà anche un diritto di accesso, entro dieci giorni, a tutti quelli che saranno gli atti che anche il Comitato, cioè l'aspetto più esecutivo, andrà a realizzare.
Concludo con una battuta. È singolare che chi si batte contro il precariato del lavoro non chieda l'abolizione all'articolo 7, comma 2, dei punti b) e c). È vero che questo è un comitato a termine e che i contatti non possono che essere a tempo determinato, ma qui dentro scriviamo anche noi lo prendiamo favorevolmente, ma è una posizione che abbiamo sempre tenuto - che si possa adoperare flessibilità nell'utilizzo della contrattualistica lavorativa. Dico che stupisce, perché comprendiamo sempre di più che anche in una situazione come questa vi sia una gran distanza dalle parole alla pratica, cioè nel come si traduce in atto concreto il proprio pensiero.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri perché, visto che in questo momento è lei a presiedere, mi sento un po' più a mio agio, un po' più tutelato, quindi mi allargo un po' e chiedo scusa all'Assessore, ma io non faccio parte della VI Commissione, quindi probabilmente faccio considerazioni che sono prevalentemente inutili. Ma tant'è: una più, una meno.
Nell'esposizione di Torino, in occasione del cinquantenario, per non parlare del centenario, che è stato molto succintamente rievocato parlando di Italia '61, sono stati effettuati interventi che hanno cambiato in maniera significativa il volto almeno fisico, architettonico ed infrastrutturale di questa città, lasciando certamente degli esiti di perplessità. Finora ci siamo domandati - il collega Dalmasso lo ha velocemente ricordato - il perché dell'inutilizzo di buona parte delle strutture di Italia '61, che finora sono stati elementi di preoccupazione.
Dico finora, perché fra poco tempo verranno superati dall'inutilizzo e dal degrado di ciò che è successo in Torino 2006.
Quindi, mi porto avanti con il lavoro e faccio dei pronostici che vedremo in un'altra sessione. Ho letto la legge molto velocemente e so che la legge è stata una legge co-costruita. Ci sono due relatori; mentre gli interventi dei colleghi si succedevano, so che in Comune e Provincia quest'argomento è stato già dibattuto con finalità simili, e credo che la maggioranza e l'opposizione abbiano lavorato insieme, un po' come è stato qui.
Vorrei capire, Assessore, perché non lo so e nel suo intervento di replica mi piacerebbe ci fosse: non vedo le risorse. Non le vedo, perch magari sono io che non le vedo o perché non ci sono. Non capisco su cosa stiamo legiferando.
Non capisco, ma sono certo che lei me lo dirà, perché evidentemente è una legge anche abbastanza ambiziosa, con 20 articoli ed uno Statuto piuttosto complesso. Se l'aveste fatto solo voi lo definirei macchinoso, ma visto che abbiamo contribuito anche noi, mi limito a considerarlo complesso e concertato, cioè è una macchina apparentemente imponente.
Mentre prendo tutte le distanze da interventi simili a quelli del collega Chieppa, per certi versi in maniera più elegante a quelli di Dalmasso, che alla fine dicono "non dobbiamo fare niente, perché se facciamo cose qualcuno ruba", e quindi siccome non passa per la testa e nemmeno per l'anticamera del cervello a buona parte della sinistra che sarebbe più semplice fare le cose rispettando la legge - quindi non facciamo il ponte di Messina, altrimenti la mafia ci specula - il collega Chieppa ha ripreso gli interventi che i suoi zii e i suoi nonni facevano sulle Olimpiadi. Perché in questa sala quei Gruppi erano contro le Olimpiadi; io ho ancora gli interventi e risalgono al 1998.
Adesso, siccome sulle Olimpiadi ci hanno speculato - nel senso buono del termine - la Presidente Bresso, Saitta e Chiamparino, io gli interventi li ho ancora e sono interventi contro la candidatura di Torino alle Olimpiadi. Guardate che non erano favorevoli! Quindi, al di là di questa parte, che m'interessa poco ed è un problema della Presidente Bresso - e a noi fa comodo che rimanga così - vorrei capire qui con quali soldi che cosa facciamo su questa legge. Noi fummo in ritardo nella legislatura scorsa, che si è conclusa nel 2005, ma qui sono passati due anni e l'unica imperfezione dell'intervento del collega Pace è che non è vero che questo è un problema che inizia il 2006.
In realtà inizia nel 1861, perché si sapeva già allora che 150 anni dopo ci sarebbe stato il centocinquantenario, come - v'informo - che nel 2061 ci sarà il bicentenario.
Voglio capire con quali addizioni la Giunta regionale, in alleanza con la Presidenza della Provincia, con il Comune di Torino e con il Governo centrale - per sfortuna vostra, tutti dello stesso colore - intendete utilizzare, oltre che ricordandoci a che cosa serve questo centocinquantenario a questa città, a questa Provincia e a questa Regione.
Penso sempre che senza risorse non si possa fare nulla; il collega Chieppa pensa che senza risorse nessuno ruba. E vede e immagina una splendida prateria brulla, che è già in fase di avanzata realizzazione, in cui torve di comunisti, tutti uguali e tutti poveri, finalmente possono dividersi il più nulla. Ma questo è il suo di problema e, ahimè, anche il vostro.
Vorrei sapere con quali risorse questa legge verrà finanziata e da chi in modo che questo meccanismo che ho definito complesso - perché se l'aveste proposto solo voi, l'avrei definito macchinoso - possa funzionare.
Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché ovviamente condivido le riflessioni del Consigliere Vignale che ha seguito in Commissione il provvedimento. Alla legge sono stati apportati piccoli correttivi. Assessore Oliva, le lancio un appello tanto perché rimanga agli atti. Lo so che non serve, ma qualora le cose non andassero come devono, ci ricorderemo che l'abbiamo detto.
Serve a poco, ma, a volte, sa com'è! Se oggi questa legge passa, lo si deve anche alla minoranza e alla consapevolezza, da parte della minoranza, che se c'è un'opportunità per il Piemonte e per Torino, questa opportunità va colta. Forse, questa legge, al di là dell'Assessore Oliva, l'ha più aiutata la minoranza che la maggioranza. Questo anche per smentire chi, ogni tanto, gioca sul fatto che le minoranze sanno solo dire no, così come su tutte le altre cose che ogni tanto ricorrono riguardo il nostro modo di fare opposizione. Questo è il primo elemento che voglio sottolineare. Quando c'è un'opportunità importante per il Piemonte e per Torino, la minoranza e l'opposizione fanno la loro parte.
La seconda cosa, ancora più importante: non ci fate pentire di questa scelta. Quanto siamo stati aperti ad aiutare il Piemonte e Torino - e non solo Torino, ma anche Casale, altrimenti il Consigliere Botta mi sgrida - a portare avanti una legge che potesse trovare anche nuove risorse per valorizzare i nostri territori, i nostri tesori, la nostra storia rivisitare la nostra tradizione ecc., tanto saremo rigorosi nel controllare.
Vede, Assessore, noi vogliamo più soldi per tutti. Non vogliamo i poveri, non vediamo, necessariamente, nel denaro che affluisce delle occasioni di malversazione, perché i soldi sono uno strumento. Possono essere uno strumento del male o del bene. I soldi, soprattutto se tanti possono servire al nostro territorio e al nostro sviluppo, l'importante è che vengano gestiti nella maniera più trasparente, corretta e onesta possibile. Lo dico, lo abbiamo detto in Comune e lo diremo in Provincia.
Vedo, tra l'altro, l'Assessore comunale Montabone che aleggia non solo in spirito, ma anche in quest'aula, perché lui è l'esperto, non so se si occuperà della materia del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, perché lui nei prossimi 150 anni ci sarà e sarà ancora Assessore al Comune di Torino, quindi una parte ce l'avrà anche lui! Non fateci pentire di questa scelta. Ne abbiamo già avuto di pentimento con TOROC. Non vedo il male prima, non sono un prevenuto, non mi piace guardare le cose con gli occhiali del pessimismo, però facciamo attenzione perché, comunque, negli ultimi anni - anche quando governava il centrodestra - certe occasioni non sono state usate al meglio.
Le Olimpiadi non sono state usate al meglio per questo territorio. Le Olimpiadi rischiano di lasciare un'eredità passiva ai figli, non un'eredità attiva. Le Olimpiadi, il TOROC, Torino 2006 oggi rappresentano una di quelle eredità a cui i figli rinunciano perché sono eredità in perdita perché i genitori hanno dilapidato, hanno gravato di ipoteche la casa di famiglia - e magari anche qualcos'altro - per cui il figlio è costretto a rinunciare perché è meglio rinunciare all'eredità che pagare per tutta la vita! Noi chiediamo, fondamentalmente, una gestione trasparente, accessibile comprensibile senza dover assistere a ciò a cui abbiamo assistito negli anni passati con il TOROC. Magari qualche Commissione post-olimpica, non solo regionale, prima o poi se ne occuperà. È passato un anno dalle Olimpiadi, ma che ne è delle Commissioni post-olimpiadi? Scusatemi l'intermezzo, ma l'Assessore Oliva ricorderà che prima delle Olimpiadi tutti ci dicevano: "Finché ci sono le Olimpiadi fate i bravi, perch dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, altrimenti facciamo brutta figura". È passato un anno è il "dopo" non è mai iniziato! Castellani continua a firmare appelli anche contro i Cardinali a favore dei DICO, ma nessuno è mai riuscito a fargli spiegare come diavolo sia riuscito a fare 100 milioni di euro di buco! Non so se mi spiego.
Quindi noi remiamo tutti in avanti. Quindi l'opposizione e la minoranza remano in avanti. La cosa importante, però, è che non ci troviamo, tra qualche anno o tra qualche mese, a doverci di nuovo basare sulla carità di patria: "Questo non l'abbiamo fatto bene", "l'altro lo abbiamo fatto peggio", "su questo abbiamo buttato via", "i 150 anni si avvicinano e non possiamo fare brutta figura, allora remiamo, remiamo!" Siamo tutti disposti a remare, a fare pure i vogatori anche se malauguratamente, ma ancora per poco, governate voi ovunque. L'importante è che ci dimostriate che anche questo Comitato, attraverso questa legge attraverso le persone che andranno a costituirlo funzioni. Noi abbiamo grandi attese e grande stima nei confronti della Presidente, del Sindaco della Città e del Presidente della Provincia, quasi per tutti, tranne che per quella parentesi in cui hanno fatto parte del Consiglio di Amministrazione e dell'Ufficio di Presidenza del TOROC, quando hanno fatto le tre scimmie: non vedevano, non sentivano e, soprattutto, non dicevano nulla! Tranne per quella parentesi abbiamo grandi stima e poniamo, in quanto istituzioni, grande fiducia, ma non ci fate pentire di questo assegno, perché non è più in bianco. Noi saremo dei controllori attentissimi, questa volta. Abbiamo anche chiesto, ed è stato concesso, un tempestivo accesso agli atti, in maniera tale che i 150 anni dell'Unità nazionale possano essere celebrati non solo nella migliore maniera possibile, ma anche nel modo più trasparente possibile.
Noi insistiamo moltissimo su questo appuntamento, vogliamo che ci siano tante risorse, non temiamo le risorse in quanto tali, ma saremo attentissimi sul fatto che vengano adoperate al meglio e usate per il bene non come strumento per il lancio delle prossime campagne elettorali.
Incidentalmente - l'ho sempre detto che il Sindaco Chiamparino è un uomo fortunato - anche in questo caso i 150 anni cadono nell'anno delle elezioni del Comune di Torino e lui sarà l'ultimo Presidente. Nella vita, il fattore "k" non è comunismo, è il fattore "sederino". Nella vita il fattore "sederino" conta tanto, quindi c'è chi l'ultimo anno farà campagna elettorale per il Comune di Torino. Questo non dovrete e non potrete farlo siamo sicuri che questo non sarà lo spirito ma, nel dubbio, cominciamo a dirvelo già quattro anni prima. Dovremo essere molto attenti a che questa legge - che noi, lo diceva il Consigliere Vignale, votiamo e abbiamo supportato - sia veramente una grande opportunità per tutti e non soltanto com'è stato abbondantemente nel caso del TOROC - l'ho ribadito in Consiglio e l'ho detto centinaia di volte - un'enorme opportunità solo per pochi.
Spesso per pochissimi, con nomi e cognomi ben identificati e identificabili. Noi vogliamo una legge che serva a cinque milioni e duecentomila piemontesi, e non una legge che, da una parte o dall'altra attraverso la sua gestione, serva ai soliti pochi nomi noti che in questa Regione, in questa Città e in questa Provincia sono al governo da fin troppi anni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ghiglia. Le ricordo che siamo 4.200.000 piemontesi.
La lievitazione non c'è ancora, ma con le nuove leggi ci sarà certamente.
Mentre correggendola sull'Assessore Renato Montabone, volevo precisare che lui mira al bicentenario, non solo sul centocinquantesimo; naturalmente sempre da Assessore.
La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Faccio un breve intervento, poiché già il Capogruppo Dalmasso ha esplicitato bene quali sono gli intenti del mio Gruppo, che non sono quelli di criticare il provvedimento né quelli di vederci un male, anzi.
Volevo precisare che stamattina il mio Gruppo ha determinato la tenuta del numero legale in Commissione. Abbiamo seguito i lavori sempre portando delle osservazioni costruttive e mai ostruzionistiche, anzi, innanzitutto perché facciamo parte della maggioranza, poi perché è un provvedimento che per molti aspetti troviamo condivisibile.
condivisibile per il progetto culturale che porta avanti. Siamo certi che, avendo questo provvedimento quale presentatore di Giunta l'Assessore Oliva, il modello culturale che verrà fuori da questo centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia sarà un modello laico e sabaudo, ma non un'apologia di quel che fu il regime monarchico, artefice, nel bene e, per certi aspetti, nel male di quel grande evento che fu l'Unità d'Italia.
Quindi abbiamo delle certezze sul livello culturale, che non sarà un modello ad una via sola, ma sarà plurale; sarà un modello culturale, che parlerà di un ampio momento storico di questo paese vedendone i vari aspetti, ma unendo all'evento un complesso di iniziative storiche e culturali.
Siamo certi che anche il clima sia diverso. Qualcuno naturalmente faceva dei paragoni con l'evento olimpico, ma proprio per il fatto che c'è un governo centrale regionale, provinciale e comunale della stessa matrice politica, credo che si eviteranno tutti quei malintesi che, invece, hanno caratterizzato l'inizio dell'evento olimpico, quando il Governo Berlusconi poco riusciva o poco voleva relazionare con le istituzioni locali, creando anche dei ritardi.
Questo malessere e questa mancata discussione, sia nei finanziamenti che negli atti dovuti che il Governo stesso doveva fare per portare avanti l'evento olimpico, ha provocato ritardi, con risvolti non del tutto condivisibili nella gestione dei lavori e nella scarsa attenzione alle tematiche ambientali. Vi è stata un po' di trascuratezza, forse dovuta all'accelerazione di un pacchetto che, in qualche modo, non sempre è stato frutto di una comunità di intenti, ma che spesso è sembrato essere un po' trattato male da alcuni enti, soprattutto quelli governativi.
Quindi i propositi mi paiono buoni. Naturalmente piace l'idea della Consulta, perché era naturale ed era anche un atto dovuto che in un Piemonte ricco di beni culturali (residenze sabaude, fortificazioni ecc.) vi fosse anche un momento in cui Comuni ed associazioni potessero dire la loro. Purtroppo, questo non ascolto, invece, è un vizio che c'è stato in passato, perché in occasioni di questo tipo non sempre si aveva la possibilità di ascoltare i territori, non in malafede né per cattiveria: a volte, probabilmente, proprio per le dimensioni degli eventi, i territori venivano dimenticati.
Credo che questa Consulta sia un momento importante, una grande svolta nei rapporti tra la Regione e il territorio, perché vedrà come oggetto di attenzione anche i Comuni che ospitano questi importanti beni e naturalmente, anche le associazioni, perché alcuni di questi beni sono gestiti da associazioni. Quindi, valuto favorevolmente il fatto che queste realtà, che si prodigano e che in qualche modo operano dando molta energia per la salvaguardia del patrimonio culturale del nostro territorio, vengano coinvolte nel momento in cui si dà vita ad una celebrazione di questo tipo.
Crediamo che sia positiva quest'inversione di tendenza e crediamo che sia una buona occasione per mettere in rete queste realtà. In Piemonte questo argomento interessa più all'Assessore Manica che all'Assessore Oliva. Il Piemonte ha molte valenze e molte opportunità da questo punto di vista, ma spesso queste non dialogano e non sono messe in rete e, quindi crediamo che questo momento sia importante anche per cambiare marcia in questa direzione, per trovare gli strumenti affinché tutti questi beni relazionino fra di loro e per cambiare veramente sistema, come più volte si è detto e si è evidenziato.
Sarebbe importante dare un'immagine turistica univoca e complessiva del Piemonte, che preveda tutti questi beni, dalle grandi residenze sabaude alle fortificazioni, alcune gestite dalla Regione Piemonte, altre da associazioni come la Verrua, che è una realtà che sta tentando di ridare dignità alla vecchia fortezza, che ha bisogno di aiuto.
Crediamo anche che sia l'occasione per evitare un uso un po' sconsiderato dei fondi (i fondi sappiamo che arriveranno, non vorrei deludere il Consigliere Burzi o altri). Considerando come si sta formando la fondazione, credo che non sarà difficile raccogliere i fondi, dando impulso anche alle opere di Venaria.
Al contempo, mi auguro ci sia un po' di attenzione affinché non vi sia un eccesso di opere, che sia un'occasione per rilanciare queste realtà senza fare l'errore (su questo sta a tutti noi vigilare) di peccare di megalomania ed evitando di fare delle strutture belle a vedersi ma non del tutto utili allo scopo, per esempio funivie, tapis roulant e quant'altro.
Comunque, crediamo sia importante che quest'occasione sia anche un segnale in controtendenza, da questo punto di vista.
Abbiamo evidenziato, e lo ha anche fatto il Consigliere Dalmasso qualche preoccupazione, ma abbiamo avuto le dovute rassicurazioni di sensibilità da parte dell'Assessore nell'articolo 7 di questa legge.
Crediamo che il personale sia un argomento delicatissimo, che sia cosa buona avvalersi del personale già esistente nel nostro ente. È bene tentare a tutti i costi di fare riferimento al personale interno, tentando di coglierne sensibilità in questo ambito, anche con dei bandi interni valorizzare il personale già presente e fare un uso più che limitato di altri tipi di contratto, specialmente quello a tempo determinato.
Ci sono parecchi contratti di questo tipo in Regione e crediamo che non sia il caso di alimentarne ulteriormente. Ricordiamo, ad onor del vero, che uno dei problemi del dopo TOROC è la presenza di molti dipendenti precari che giustamente, finita quell'esperienza, hanno cominciato ad avanzare, più che legittimamente, richieste di regolarizzazione.
Quindi le preoccupazioni sono quelle, ma abbiamo avuto ampia sensibilità e non ci rimane che, ancora una volta, ribadire il nostro assenso a questo disegno di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per confermare il voto favorevole sul disegno di legge, riprendendo rapidamente alcuni temi trattati dal Consigliere Bossuto.
Le iniziative per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità Italia si possono dividere, come prevede il disegno di legge, in due settori: un insieme di interventi che riguardano le celebrazioni; un insieme di iniziative, previste dall'articolo 9, che valorizzano il patrimonio sabaudo.
Relativamente alla valorizzazione del patrimonio sabaudo, è chiaro che le opere iniziate devono essere completate. Il dubbio è capire se nel tempo che ci separa da qui al 2011 si riuscirà a dare completezza all'opera di restauro della Reggia di Venaria Reale. In parte, desta attenzione la formulazione del comma 2, quando si parla degli altri siti di pertinenza sabauda.
Poiché la Giunta s'impegna a dare al Consiglio regionale il programma pluriennale delle opere, è chiaro che il Consiglio sarà chiamato ad esprimersi. Anche in questo caso, le preoccupazioni riguardano i tempi. Ci separano quattro anni dal 2011, quindi prevedere adesso un iter di approvazione, di inizio opere e di completamento delle stesse, senza avere ad oggi, la nozione degli interventi - dove e cosa si dovrà fare - non è facile. Diventa difficile capire se il tempo sarà sufficiente.
Nel confermare voto positivo sul disegno di legge, rileviamo che il passaggio in Consiglio regionale del programma delle opere investe il Consiglio di un'azione di attenzione su queste attività.
Per quanto riguarda l'articolo 7 sul personale, concordo con quanto detto dal Consigliere Bossuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Paolo

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere breve, perché si rischia di ripetere le medesime cose, anche se interessanti.
Mi sembra di aver colto alcune preoccupazioni e inviti ad avere strutture snelle e di utilizzare in modo intelligente quelle già esistenti senza fare celebrazioni ridondanti.
Il collega Ghighia parlava delle Olimpiadi e dell'eredità passiva delle stesse. Su questo vorrei soffermarmi brevemente, ricordando che quando in Commissione abbiamo iniziato a discutere della questione del post-olimpico l'Assessore Bairati ci ha fornito documentazione e ci ha tenuto una vera e propria lezione, dicendoci che in tutti i luoghi dove ci sono state le Olimpiadi non si è avuta una gestione attiva.
A tal proposito, ci portò anche dati interessanti.
Il problema è cercare di "perdere di meno" e di usare queste strutture al meglio.
Ritengo che per le celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell'Unità Italia la Regione Piemonte si sia mossa molto bene e si sia mossa in tempo. Abbiamo quattro anni davanti e possiamo presentarci agli altri soggetti con le carte in regola, con un lavoro in rete a livello italiano, a livello interregionale e, soprattutto, a livello regionale.
Inviterei l'Assessore a stimolare soprattutto le Province, affinché si rendano conto dell'importanza di queste celebrazioni. Sicuramente il punto di riferimento sarà Torino, capitale d'Italia, ma dobbiamo ricordarci che il Risorgimento ha visto episodi importanti su tutto il territorio piemontese. Quindi il Piemonte ha certamente un ruolo importante.
La legge parla di celebrazioni, di convegni, di eventi, di iniziative di attività, di mostre, di conferenze e di altre cose. Penso che l'attenzione debba essere, sin da ora, soprattutto sulle scuole e sulle numerose associazioni culturali che abbiamo sul territorio piemontese.
Non trascurerei, però, neanche un discorso di internazionalizzazione.
Sappiamo che durante il periodo olimpico molti sono stati gli stranieri a visitare il Museo del Risorgimento, con lusinghiere presenze.
Si è parlato di un grande evento. Secondo il collega Chieppa, oltre i grandi eventi ci sono altre cose importanti. Certo, però, i grandi eventi hanno anche una ricaduta ed è stato dimostrato come le Olimpiadi non siano state solo di immagine, ma portatrici di contenuti.
D'altronde, l'articolo 9 di questa legge, già citata da colleghi che mi hanno preceduto, è un tassello molto importante, perché impegna nel recupero della Reggia di Venaria Reale e di altre residenze sabaude.
Quando si dice che i grandi eventi non devono rimanere isolati, siamo perfettamente d'accordo, però sarebbe utile rileggerci il programma che l'Assessore Oliva e la Giunta hanno proposto all'inizio di questa legislatura. Come si può notare, nel programma culturale e dei beni culturali non ci sono solo grandi eventi: ci sono iniziative importanti nel campo della cultura in genere, dell'arte, del teatro, del cinema e di altre attività.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Oliva.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Due considerazioni.
Mi sembra che questa legge abbia un gran valore politico, perché siamo la prima Regione in Italia che sul 2011 parte con un assetto giuridico definito, quale appunto la legge prevede. Questo ci dà credibilità e legittimazione, nelle interlocuzioni con il Governo, per discutere dei finanziamenti per il 2011. Non so se questa legge arrivi in ritardo o se gli interventi del Governo siano tempestivi o in ritardo, perché non so quando si debba cominciare a pensare al 2011.
Fino alla primavera scorsa è stato in carica un governo di centrodestra; oggi c'è un governo di centrosinistra e, quindi, se oggi c'è un ritardo, c'era anche in precedenza. Diciamo che siamo partiti. C'è tempo per arrivare. Sappiamo che il Governo intende dare al 2011 un carattere nazionale, con celebrazioni che coinvolgono Torino, ma anche le altre due capitali, Firenze e Roma, oltre a città risorgimentali del Nord Italia come Milano con le Cinque Giornate, Brescia con le Dieci Giornate, la Repubblica di Venezia e le celebrazioni del centocinquantesimo della campagna di Garibaldi.
Se lo scenario è così ampio, è importante che il Piemonte e Torino si presentino al tavolo delle trattative nazionali con alle spalle un percorso già fatto, che è quello che si sta per concludere oggi. Questo mi pare sia il primo elemento importante.
Il secondo elemento è costituito dalla legge che è stata proposta dalla Giunta e ampiamente rivisitata in Commissione con il concorso di tutti maggioranza e opposizione, con alcune introduzioni particolari avvenute attraverso emendamenti in Commissione: da una parte, la creazione di una Consulta presieduta dal Presidente del Consiglio regionale o suo delegato alla quale aderiranno tutti i Comuni o Associazioni che, in qualche modo hanno qualcosa a che vedere con il Risorgimento; dall'altra, l'inserimento di norme statutarie che permettono alla minoranza di accedere in tempo reale a tutti gli atti che il Comitato farà.
Mi auguro che l'attuale minoranza per quattro anni controlli con strenua attenzione ciò che faremo; però, non è detto che tra quattro anni non saremo noi a controllare altri, visto che da qui al 2011 vi saranno altri turni elettorali.
Al di là della battuta, mi pare sia una norma di garanzia per tutti indipendentemente da chi allora sarà in maggioranza o in minoranza.
Per quanto riguarda il taglio, non credo che il 2011 sia un grande evento, che comporti l'investimento di tante risorse in un'unica evenienza effimera che dura tre giorni. Il 2011 è un'opportunità nella quale credo che, come Regione, dovremo cercare di investire risorse, soprattutto per il completamento dei lavori di restauro delle Regge sabaude, del circuito delle fortificazioni, dei percorsi del sacro, dai Sacri Monti alle basiliche e monasteri, di cui è ricco il nostro territorio.
Se con le risorse del 2011 riusciremo a completare questi lavori potremo dire di aver recuperato l'importante bagaglio di beni architettonici di questa Regione. Ci saranno sicuramente anche degli eventi avremo tempo di parlarne - che risponderanno ad un'interpretazione del Risorgimento.
Il Risorgimento rappresenta il momento in cui si è assistito alla sprovincializzazione ed europeizzazione di Torino e del Piemonte. Allora sarà importante immaginare degli eventi che guardino non a cosa il Piemonte era 150 anni fa, ma a cosa è diventato 150 anni dopo, che siano una vetrina del presente e non semplicemente una rivisitazione del passato. Poi certamente, ci saranno i convegni storici e ci sarà il riallestimento del Museo del Risorgimento, al quale stanno lavorando già oggi.
ovvio che ci saranno anche interventi di carattere più celebrativo ma l'obiettivo è di realizzare una vetrina del presente, che, dall'altro lato, non deve gravitare solo su Torino, ma, come ha precedentemente osservato il Consigliere Cattaneo, dovrà coinvolgere tutto il territorio.
Se è vero che il Risorgimento lo ha fatto una classe dirigente torinese, è altrettanto vero che La Marmora era biellese e D'Azeglio proveniva dalla Provincia di Cuneo, quindi il Risorgimento aveva un radicamento esteso su tutto il nostro territorio. Pertanto, il centocinquantesimo dovrà essere un evento generale.
Per quanto riguarda l'attenzione alle risorse, al bilancio e alla trasparenza della gestione, al di là di tutte le cautele inserite nella legge e nello Statuto, per garantire alla minoranza qualsiasi accesso agli atti e qualsiasi margine di controllo, quale dovere di ogni minoranza credo ci sia anche la credibilità di quello che in questi due anni abbiamo fatto. L'Assessorato alla cultura ha fatto interventi, che sono stati anche molto criticati attraverso la stampa e i mass media, rispetto a situazioni in cui i bilanci erano scorretti, con il commissariamento di fondazioni quali la Fondazione della fotografia o la Fondazione del circuito teatrale piemontese, partendo proprio dalla considerazione che c'erano dei buchi.
Non è questa la sede per discutere in riferimento al TOROC, però, per qualche mese, ho partecipato al Consiglio d'Amministrazione del TOROC quando ero Vicepresidente della Provincia, e devo dire che anche in quel Consiglio d'Amministrazione erano presenti rappresentanti che allora governavano la Regione. Quindi, se ci sono state responsabilità di distrazione, sono state abbastanza trasversali e non legate ad una stessa maggioranza.
In ultimo, devo fare due ringraziamenti. Il primo, ovviamente, è rivolto alla Presidente della Commissione e a tutti i Commissari della VI Commissione per la disponibilità e celerità dimostrata durante i lavori per l'intelligenza di alcuni emendamenti che sono stati proposti, che indubbiamente, hanno migliorato il testo finale rispetto a quello che avevamo licenziato in Giunta. In questo senso, il ringraziamento è rivolto ai Consiglieri di maggioranza, ma altrettanto ai Consiglieri di minoranza che hanno permesso un rapido svolgimento delle operazioni.
In secondo luogo, un ringraziamento ai funzionari della Commissione perché tra il testo che è stato presentato dalla Giunta, gli emendamenti che sono stati fatti in prima battuta e gli emendamenti fatti in seconda battuta, personalmente, ho creato un "pasticcio" nel quale i funzionari hanno dovuto districarsi con pena e fatica, quindi, non posso che ringraziarli a nome mio personale e di tutta la Giunta per il lavoro svolto.



PRESIDENTE

Proseguiamo con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Ricordo che il numero legale è 27.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Ricordo che con l'articolo 2 si approva anche l'allegato A-Statuto.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

La norma finanziaria - l'Assessore e i Consiglieri lo sanno, è stata calibrata perché si potesse arrivare in Aula in tempi dovuti - fa soprattutto riferimento ad alcune delle finalità della legge, ma non a tutte. Saranno altri i fondi che verranno stanziati e che saranno in carico alla cultura, ma che interverranno sulla legge.
Sarà opportuno avere, in sede di Commissione, come abbiamo già chiesto una sorta di piano da qui al 2011 - ovviamente andrà anche nel C.d.A. del comitato - relativamente alle iniziative che si dovranno svolgere e alle risorse che verranno investite.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 Consiglieri hanno votato SÌ 32 Consiglieri hanno votato NO 1 Consiglieri Il Consiglio approva.



GARIGLIO DAVIDE


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla questione della garanzie sul numero legale sollevata dai Consiglieri Vignale e Leo


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Rilevo solo un aspetto. La legge è passata con il voto di tutta la maggioranza perché la Consigliera Cotto ci ha chiesto la disponibilità di acconsentire alla possibilità di votare, quindi abbiamo votato in modo veloce.
Osservo, salvo arrivi che mi sono sfuggiti, che in questo momento la maggioranza ha 26 Consiglieri in aula e non è in grado di mantenere il numero legale.
Mi rivolgo al Presidente: possiamo chiedere l'inversione dell'o.d.g.
oppure regolarci di conseguenza.



PRESIDENTE

Non so se i Consiglieri della maggioranza sono in grado di garantire il numero legale, che attualmente è di 27 Consiglieri. Il bilancio non possiamo votarlo perché è ancora a mani del Presidente Ronzani in I Commissione, ma confidiamo che sappia sbrogliare la matassa.
Consiglieri, possiamo iniziare a discutere del punto 4) all'o.d.g.? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Primo, il Consigliere Cavallera desiderava essere presente. Secondo una giornata come oggi passa agli annali: abbiamo garantito il numero legale in Commissione, abbiamo votato a favore, abbiamo fatto il dibattito sulla mafia, che è stato molto produttivo, abbiamo parlato del volontariato: mi pare che per oggi potremmo anche riposarci. Altre giornate come oggi, metterei la firma.



PRESIDENTE

Sentito anche l'Assessore competente, poiché non ci sono particolari ragioni d'urgenza, non procediamo.
Rammento ai Consiglieri, in particolare ai Presidenti dei Gruppi, che avevamo un adempimento al punto 6) all'o.d.g., che riguardava una nomina particolarmente urgente. In particolare, diventano indifferibili le nomine per la Fondazione CRT, il cui termine ultimo è martedì prossimo. Decorso tale termine, sono materialmente obbligato a provvedere con decreto per evitare che il Consiglio regionale non abbia la propria rappresentanza all'interno della Fondazione.
Invito i Consiglieri a proporre i nominativi in vista della prossima seduta di Consiglio.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.36)



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