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Dettaglio seduta n.168 del 13/03/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 10.02 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.43)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta. Prego i Consiglieri di accomodarsi in Aula.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Moriconi e Rutallo


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

b) Rinuncia al ricorso n. 77 del 2006 avverso legge regionale n. 14/2006


PRESIDENTE

Comunico, inoltre, che il Presidente del Consiglio dei Ministri rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato, ha rinunciato al ricorso 77 del 2006 proposto con atto notificato il 14 giugno 2006, e l'impugnazione degli articoli 2 e 3 della legge regionale n. 14 del 2006 (Legge Finanziaria per l'anno 2006), a seguito dell'avvenuta abrogazione delle norme oggetto del ricorso stesso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Nuovo Gruppo consiliare denominato "Gruppo Consumatori"


PRESIDENTE

Comunico che in data 12 marzo l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della nascita di un nuovo Gruppo, costituito dal Consigliere Michele Giovine, sinora appartenente al Gruppo Misto, con la denominazione di "Gruppo Consumatori".
Nel Gruppo Misto rimane il Consigliere Stefano Monteggia, sempre con la denominazione "Progetto Nord Ovest per l'autonomia del Piemonte".
Salgono così a 17 i Gruppi del Consiglio regionale del Piemonte.
Sottolineo che il numero non è propriamente il più felice, quindi invito i Consiglieri ad operare in tal senso!


Argomento:

c) Distribuzione processi verbali


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 7, 14, 21 e 28 novembre e 4 dicembre 2006, che verranno posti in approvazione durante la prossima seduta consiliare.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Per chi volesse maggiori delucidazioni su tali proposte, gli allegati sono disponibili presso l'Ufficio Aula.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "Dante Alighieri" di Torino


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame del punto successivo, desidero salutare, a nome di tutti i colleghi, gli allievi della Scuola Media "Dante Alighieri" di Torino, in visita al Consiglio regionale.
Vi ringrazio per la vostra partecipazione e mi scuso per il ritardo con cui abbiamo iniziato i nostri lavori.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Leo in merito all'organizzazione della sessione speciale del Consiglio regionale su "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia"


PRESIDENTE

Premetto che è stata richiesta l'iscrizione di alcuni punti all'o.d.g.: come da prassi, tratteremo l'argomento a seguito delle interrogazioni e interpellanze.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
In merito alle "Comunicazioni del Presidente", di cui al punto 1) all'o.d.g., desidererei sapere, anche se alcuni colleghi Capigruppo se ne stanno già occupando, se cortesemente l'Ufficio di Presidenza e i Capigruppo hanno disposto la sessione speciale del Consiglio su "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia".



PRESIDENTE

Sì, collega Leo.
Ieri, durante la seduta dell'Ufficio di Presidenza, abbiamo espresso delle indicazioni di massima sullo svolgimento: si terrà nel corso della mattinata di martedì 20, per dare la possibilità ai colleghi che lo desiderano di essere presenti a questo Consiglio e, parallelamente, di recarsi, nel tardo pomeriggio, a Polistena per la "Manifestazione nazionale contro le mafie", che si terrà in data 21 marzo.
L'Ufficio di Presidenza ha altresì immaginato un'organizzazione dei lavori della seduta di martedì prossimo, che verrà comunicata durante la Conferenza dei Capigruppo prevista per domani.
La definizione della proposta è stata comunque unanime, pertanto non dovrebbero insorgere problemi. Speriamo che il dibattito possa essere utile e auspichiamo che vi siano le condizioni per arrivare, nella giornata di martedì prossimo, all'approvazione della legge contro la mafia, che è un atto firmato da tutti i Consiglieri e che giace in attesa di approvazione da mesi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Ringrazio la Presidenza.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1277 del Consigliere Pedrale, inerente a "Prescrizione Aranesp 500 mc EPO"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 1277, presentata dal Consigliere Pedrale.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
La gravità del caso segnalato (paziente affetto da tumore intestinale operato in urgenza a Briançon) avrebbe richiesto una rappresentazione più dettagliata circa la situazione creatasi, attraverso l'indicazione almeno della residenza del paziente, del medico di base, del medico specialista e quant'altro, per rispondere in modo esauriente all'interrogazione in oggetto.
In termini astratti, ci si può limitare a segnalare che la specialità medicinale Aranesp, che è una eritropoetina, è classificata in fascia A ed inserita nel cosiddetto PHT (Prontuario Ospedale - Territorio) e, pertanto in duplice via di distribuzione (farmacie ospedaliere e farmacie convenzionate).
Si ritiene, quindi, di poter affermare che il paziente, munito del piano terapeutico rilasciato dallo specialista oncologo dell'Ospedale di Briançon, possa rivolgersi alla propria ASL di residenza per ottenere l'erogazione diretta di questo farmaco.
Risulta comunque da un'indagine effettuata dall'ASL il riferimento che il paziente oggetto dell'interrogazione ha ottenuto il farmaco.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale, per la replica; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Le informazioni fornite dall'Assessore sono più che esaurienti. Anche la notizia finale è positiva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1299 del Consigliere Ricca, inerente a "Centro antidoping di Orbassano"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1299, presentata dal Consigliere Ricca.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

In riferimento all'interrogazione in oggetto è stata richiesta apposita relazione al "Centro Antidoping Alessandro Bertinaria" di Orbassano.
Tale Centro é stato interamente realizzato; l'edificio è stato collaudato in data 8 marzo 2005 ed è stato attrezzato in modo da essere pienamente operante durante le Olimpiadi di Torino 2906.
Per quanto riguarda l'accreditamento WADA/CIO - la WADA è l'Agenzia mondiale di lotta al doping, che lavora direttamente con il CIO, Comitato Olimpico Internazionale - durante l'evento olimpico è stata operata un'estensione dell'accredito di cui già disponeva il laboratorio antidoping di Roma. Si è pertanto proceduto ad accreditare temporaneamente, fino al 31 marzo 2006 (termine delle Olimpiadi), il laboratorio di Orbassano (edificio e attrezzature) e il personale del laboratorio di Roma.
Nel frattempo, sono proseguite le attività istituzionali del Consorzio che oggi opera in particolare nei seguenti ambiti: stesura dei protocolli generali, sviluppo e validazione di metodi per la ricerca di sostanze dopanti, finalizzati all'ottenimento delle certificazioni ISO 9001 e 17025.
appena il caso di sottolineare che nel settore del doping sono continuamente immesse nuove sostanze, che magari hanno effetti terapeutici su altri distretti dell'organismo, ma hanno, come secondario, l'effetto dopante. Pertanto, è necessario un continuo aggiornamento delle metodiche analitiche, ma anche una sistematica revisione della letteratura, per individuare quali di questi effetti sono tali da indurre la pratica perversa nello sport. Ricordo che tutte le sostanze simpatico-mimetiche venivano usate per gli asmatici (ad esempio, il clenbuterolo). Venivano continuamente usate, per effetti dopanti, anche dai corridori ciclisti che caso strano, soffrono tutti di una sindrome asmatica, e l'utilizzo di queste sostanze migliora le performance.
Inoltre, è in corso una collaborazione con la Regione Piemonte e l'Istituto Zooprofilattico per valutare tutte le sostanze che vengono utilizzate in zootecnia, che sono l'anticamera di una sperimentazione peraltro, a livello massale, ma che precede gli studi sull'uomo.
Ancora, ricordo la realizzazione di studi epidemiologici finalizzati alla tutela della salute, in particolare dei giovani sportivi, attraverso la valutazione del rischio cardiovascolare e lo studio di come i profili metabolici possono essere variati da queste sostanze.
Ci sono anche le ricerche in collaborazione per la valutazione di alterazioni endocrinologiche in conseguenza di sforzi intensi o di assunzioni di farmaci (storicamente, i derivati del testosterone), che sono stati i primi ad essere impiegati nell'uso della pratica sportiva.
In particolare, tra le prospettive future, si evidenziano le attività inerenti agli ambiti tossicologici, perché si vuole estendere anche allo studio delle dipendenze, in modo da utilizzare al meglio queste raffinate attrezzature tecnologiche dell'antidoping, istituendo un centro di promozione alla salute e anche delle valutazioni epidemiologiche, per organizzare al meglio la cogestione delle emergenze che richiedono analisi chimiche.
Quindi, il centro è particolarmente attrezzato sotto il profilo delle professionalità. Ci auguriamo che quest'imponente programma di interventi possa fornire un contributo sostanziale nella lotta al doping.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Ringrazio l'Assessore Valpreda per la risposta puntuale e tranquillizzante anche rispetto a quella che era la questione che avevo sollevato, peraltro oggetto già di interrogazioni nella passata legislatura.
Le informazioni che mi erano pervenute si riferivano invece ad una struttura non utilizzata al pieno delle sue possibilità, per non dire sottoutilizzata.
Mi auguro che il programma d'interventi che lei ha rappresentato venga effettivamente attivato, perché sono sicuro che l'intervento, dal punto di vista delle professionalità disponibili e delle attrezzature impiantate possa consentire di svolgere un importante ruolo e di dare un forte contributo nella ricerca per la lotta al doping, che ormai colpisce anche ragazzini e persone che dovrebbero essere amatori dell'attività sportiva, e che invece utilizzano ben altri prodotti, assolutamente non giustificati.
Peraltro, mi dicevano che, nel corso delle Universiadi invernali l'attività di laboratorio ha funzionato ma sempre in accreditamento con il centro di Roma. Sarebbe opportuno, magari, se si riuscisse a completare la procedura di accreditamento, ma ci vogliono dei tempi tecnici probabilmente di sperimentazione.
Mi auguro che le prospettive future siano quelle che lei ha delineato: avere a Torino un centro di eccellenza anche nella lotta al doping e nella ricerca delle sostanze dopanti.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 1308 dei Consiglieri Lepri e Rostagno, inerente a "Patrimonio agricolo dell'Ordine Mauriziano" Interpellanza n. 1082 dei Consiglieri Cavallera e Cotto, inerente a "Destinazione futura dei terreni dell'Ordine Mauriziano di Stupinigi Staffarda e S. Antonio di Ranverso"


PRESIDENTE

Proseguiamo esaminando l'interrogazione n. 1308, presentata dai Consiglieri Lepri e Rostagno, inerente a "Patrimonio agricolo dell'Ordine Mauriziano"; parallelamente, chiediamo di estendere la risposta all'interpellanza n. 1082 dei Consiglieri Cavallera e Cotto, inerente a "Destinazione futura dei terreni dell'Ordine Mauriziano di Stupinigi Staffarda e S. Antonio di Ranverso", cui risponde la Presidente Bresso.
Prego.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La mia risposta riprende i passi compiuti nell'ultimo periodo temporale, che decorre dai primi giorni di novembre 2006 ad oggi. Premetto che, fin dall'inizio dell'attuale legislatura, la Regione Piemonte, per mia personale iniziativa (oltre che di altri), ha più volte avanzato pressioni nei confronti della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Interni per sollecitare una presa di posizione e un chiarimento in merito ai diversi e complessi aspetti che riguardano la vicenda del Mauriziano.
Il primo esito di queste sollecitazioni risale all'inizio del novembre 2006, con la convocazione, da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei rappresentanti della Regione Piemonte ad una riunione aperta ai Ministeri interessati (Sanità, Beni culturali, Interno) e alla Commissaria governativa D'Ascenzo.
Nel corso di tale incontro, che avvenne esattamente il 7 novembre 2006 la Presidenza del Consiglio diede assicurazioni circa l'emanazione di un decreto d'urgenza, con il quale sarebbe stata posticipata di un anno la moratoria nei confronti dei creditori dell'Ordine e si sarebbe fatta chiarezza sugli aspetti disciplinati della L. 4/2005, che aprivano dubbi interpretativi sull'attribuzione, rispettivamente, alla Fondazione e all'ASO regionale, neocostituite, dei debiti accumulati da parte dell'Ordine. Debiti che assommano, ad oggi, secondo una recente determinazione del Commissario, a 307 milioni di euro, comprensivi del debito della Unicredit Banca, attualmente oggetto di contenzioso.
Il DPR, venuto alla luce solo il 23 novembre successivo, con un giorno di ritardo rispetto alla scadenza della moratoria prevista dalla L. 4/2005 apparve subito inefficace, sia per la fumosa interpretazione fornita ai quesiti posti dalla Regione Piemonte, sia per non aver affrontato il nodo relativo alle modalità con cui la Regione Piemonte avrebbe potuto acquisire parte del patrimonio immobiliare dalla Fondazione, secondo quanto da tempo richiesto alla Commissaria governativa.
Le disposizioni introdotte nella legge finanziaria 2007, con il maxiemendamento approvato dal Parlamento, hanno fatto infine chiarezza almeno in merito agli aspetti connessi all'acquisizione del patrimonio immobiliare dell'Ordine da parte della Regione Piemonte. Il comma 1350 dell'articolo 1 dispone che la proprietà di tali beni "può essere trasferita a titolo oneroso e per compendi unitari comprendenti più unità ai valori di mercato, alla Regione Piemonte, nel rispetto dei contratti di affitto o locazione efficaci al momento del trasferimento", non applicandosi a tali operazioni i vincoli previsti dalla normativa vigente in termini di prelazione agraria.
Ne consegue che, in base a detta norma, la trattativa con la Fondazione potrà riprendere, consentendo alla Regione di salvaguardare un importante patrimonio immobiliare a destinazione agricola, inscindibile, per la sua configurazione e collocazione territoriale, da quello di carattere storico culturale.
In base a quanto disposto dalla legge finanziaria 2007, i titolari dei contratti d'affitto dei terreni agricoli sono assolutamente salvaguardati in quanto, con l'operazione di acquisto da parte della Regione Piemonte del patrimonio immobiliare di cui sopra, viene a mutare semplicemente la proprietà dei beni e non "il regime giuridico dei contratti di affitto o locazione efficaci al momento del trasferimento", che rimane inalterato, in modo da non compromettere in alcun caso la produttività delle aziende agricole interessate.
Occorre aggiungere che, proprio negli ultimi giorni, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato le procedure per la nomina del Presidente del Consiglio di Amministrazione - di cui la Regione sarà partecipe con un proprio rappresentante - della Fondazione Ordine Mauriziano e tale iniziativa - che è continuamente annunciata e speriamo sia effettivamente completata - potrà sicuramente accelerare le trattative per assicurare il buon esito delle operazioni, scongiurando i rischi di possibili manovre di tipo speculativo per i terreni agricoli che assumono una valenza di carattere unitario con le proprietà di carattere storico e culturale ambientale. A tale proposto, nei giorni scorsi ho inviato un'ulteriore nota di sollecito al Presidente Prodi, perché a tutt'oggi non abbiamo avuto notizie in merito a queste nomine.
stato più volte annunciato, anche dal Sottosegretario Letta, ma, come sapete, a tutt'oggi non sono state effettuate.
Come affermato dai Consiglieri interroganti, la Regione ha posto in essere le misure di carattere urbanistico necessarie alla salvaguardia di cui sopra, rinnovando il vincolo paesaggistico sulle suddette aree fino al 2008; il secondo passo è rappresentato dalla loro acquisizione, cui si intende procedere nel più breve tempo possibile, compatibilmente con le valutazioni che al momento sono ancora piuttosto divergenti, e sulle quali si sta cercando di trovare un accordo per una valutazione comune. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lepri per una replica.



LEPRI Stefano

Ringrazio la Presidente per le sue note informative. Forse non sono stato sufficientemente chiaro nell'interrogazione urgente che ho proposto all'attenzione della Giunta. In particolar modo, volevamo avere informazioni rispetto ad alcune vicende, ricordate nell'interpellanza, che riguardano il Comune di Rosta e il Comune di Nichelino, dove sono state fatte acquisizioni da parte di privati, a seguito di rilevazione di terreni agricoli ad opera della Commissaria, su cui si sono levate voci e preoccupazioni, ampiamente rappresentate e amplificate da Consiglieri di maggioranza e di minoranza.
In particolar modo, l'interrogazione era rivolta a queste due vicende sulle quali non mi pare che la Presidente abbia fornito indicazioni.
Essendoci probabilmente stato un equivoco nella lettura dell'interrogazione, chiederei alla Presidente, se non in questa occasione in una prossima, di precisare le vicende relative a queste due questioni.
Nello specifico, so che la Giunta ha effettuato un intervento proprio per inserire un vincolo paesaggistico, rispetto alla questione dei terreni del Comune di Rosta, che però è prossimo alla scadenza. Di conseguenza, ci sono stati allarmi da parte di Assessori e Consiglieri rispetto a questo vincolo paesaggistico e al fatto che sono state acquisite, da noti costruttori aree importanti di terreni agricoli che, verosimilmente, per le intenzioni degli acquirenti, non sarebbero destinate ad uso agricolo.
L'altro caso, che riguarda il Comune di Nichelino, è più limitato ma anch'esso piuttosto delicato.
Su queste due vicende, quindi, avevamo chiesto un approfondimento alla Giunta. Non so se la Presidente è in grado in questa occasione di fornirci i dati.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Bresso per un supplemento di risposta.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Come ho ricordato, su entrambe le aree sussiste il vincolo che abbiamo posto. Come il Consigliere ha sottolineato, ovviamente tale vincolo ha una scadenza, non è rinnovabile all'infinito, a meno che, nel frattempo, non sia stato approvato un Piano paesaggistico che ne definisce in modo permanente le eventuali destinazioni.
Effettivamente stiamo verificando, in particolare rispetto ai terreni di Rosta, anche una situazione relativa ad aspetti di tipo idrogeologico.
Tuttavia, stiamo verificando la coincidenza fra il disegno relativo alla necessità di una vasca di espansione della Dora in quell'area, messa in evidenza dai nostri uffici del Servizio Idrico, per capire se i terreni venduti dall'Ordine Mauriziano ed acquisiti dalle società di cui parlava il Consigliere, rientrino nell'area che ci risulta essere necessariamente destinata a cassa di espansione, sulla quale andrebbe posto un vincolo agricolo permanente, oltre che di tipo paesaggistico. In questi casi non si tratta di espropriare le aree, ma di porre un vincolo permanente per consentire all'acqua, in caso di necessità, di espandersi e non raggiungere Torino. La situazione della Dora è molto delicata perché, come sapete all'interno della città di Torino tale corso d'acqua ha dei vincoli molto stretti, cioè una sezione molto stretta e, quindi, se arriva troppa acqua inonda un'intera parte di città.
L'unica area dove è possibile prevedere, prima dell'arrivo nell'area metropolitana, un'espansione dell'acqua eventualmente in eccesso, è esattamente in quella zona.
Ciò che stiamo verificando è l'esatta coincidenza o meno fra questi terreni e quelli individuati dalla nota consegnata dai nostri Servizi Idraulici. A seguito di questo potrò essere più precisa, perché ho chiesto una verifica.
Diversa è la situazione di Nichelino. Ribadisco che il vincolo attuale è temporaneo. Noi però, come i Consiglieri sanno, stiamo accelerando le procedure per la definizione del Piano paesaggistico, anche in accordo con le diverse Province, per gli approfondimenti, quindi bisognerà che, prima dello scadere del vincolo temporaneo, siano assunte decisioni, in un senso o nell'altro, sulle caratteristiche di vincolo o no che questi terreni dovranno avere.
Non siamo di fronte ad una situazione ancora totalmente definita, ma che dovrà esserlo prima dello scadere dei vincoli posti.
Sono due situazioni diverse: una da verificare nell'ambito puramente paesaggistico e vincolistico agricolo; l'altra, invece, necessita di una serie di approfondimenti idraulici.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per una replica.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
La risposta della Presidente Bresso è senz'altro coerente con il suo punto di vista, più volte manifestato, sulla vicenda dell'Ordine Mauriziano e con elementi di razionalità, però la Presidente sa che noi non condividiamo, dal punto di vista dell'opportunità, la necessità o lo scelta di acquisire, quindi di spendere risorse per acquisire al patrimonio della Regione quelle proprietà più direttamente collegate a Stupinigi, Staffarda e Sant'Antonio di Ranverso.
Presidente, ricordiamoci del progetto di Corona Verde che, se non vado errato, per quanto riguarda Torino faceva riferimento anche alle proprietà dell'Ordine Mauriziano. Credo che partendo proprio da quel progetto si possa benissimo elaborare uno strumento di pianificazione paesaggistico permanente, con zone di salvaguardia e tutta una normativa specifica. Quei terreni sarebbero salvaguardati a costo zero, per quanto riguarda la Regione.
Penso che, in un momento di difficoltà finanziaria, questo sia un passaggio su cui torneremo in sede di bilancio, perché le necessità per la Regione sono tante, quindi a questo punto occorre spiegare perché Stupinigi sì e la piazza d'Armi di Alessandria no, pur essendo una grande area verde a mezzadria tra gli ambienti ambientali e quelli idraulici alluvionali.
Devo dire che la vicenda del Mauriziano è impastata di tutta una serie di pregiudizi nel valutare l'opera della Commissaria - i Commissari hanno sempre delle funzioni poco simpatiche - e a tutt'oggi manca la definizione di una serie di questioni pendenti. Sì, la Finanziaria 2007 ha dato delle risposte urgenti, però, che fine hanno fatto Lanzo e Valenza? Sono tante le questioni veramente aperte. Poi, probabilmente, serve un contributo finale finanziario del Governo, che credo debba senz'altro assolvere le funzioni di nomina dei propri rappresentanti in una Fondazione, ma se vogliamo chiudere una vicenda che ha comunque risvolti...



PRESIDENTE

Scusi, collega Cavallera.
Per cortesia, colleghi! Prego i signori Consiglieri che stanno parlando, continuando tuttora, di farlo fuori dall'emiciclo, altrimenti diventa impensabile sentirsi. Questo vale anche per il personale, per cortesia, sito nelle barcacce, che non sono un luogo immune dall'ordine del Consiglio. Per cortesia, non è possibile ascoltare le risposte! Prego, collega Cavallera.



CAVALLERA Ugo

In termini concreti e conclusivi, a fronte di un Ente di rilievo nazionale, previsto dalla Costituzione, che costituisce un patrimonio di interesse per l'intera comunità nazionale, anche per il suo significato storico e istituzionale, non possiamo essere d'accordo a che il tutto, come oneri finali, debba essere sopportato dai piemontesi, in particolare dai torinesi, quindi, vendiamo tutto quello che c'è da vendere per coprire questi 307 milioni di euro. Poi, c'è l'improvvida azione dell'Unicredit: per carità, sono società per azioni, devono fare business, nei loro bilanci devono produrre utili per poter acquisire, magari all'estero, nuove partecipazioni. Però, credo che il Governo e il Parlamento - soprattutto il Governo - debbano intervenire.
So che la Presidenza quando si impegna è capace di farsi sentire, ma in questo caso, probabilmente, è necessario rafforzare le lamentele del Piemonte. Magari, un ordine del giorno del Consiglio, sul quale possiamo provare a cimentarci, potrebbe essere anche di aiuto, perché è una vicenda per la quale la parola "fine" non è ancora stata scritta; evitiamo che siano gli ultimi anelli della catena, come gli agricoltori in questi casi oppure, la fruibilità del verde, la salvaguardia di determinati contesti ambientali e territoriali, che, comunque, l'Ordine Mauriziano finora, bene o male, aveva garantito.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Partecipazione e informazione: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1204 dei Consiglieri Burzi, Cotto, Pedrale, Nastri, Leo Cavallera, Ferrero, Toselli, Cirio e Pichetto, inerente a "Iniziative pubblicitarie regionali - legge regionale n. 52/1990"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1204, presentata dai Consiglieri Burzi Cotto, Pedrale, Nastri, Leo, Cavallera, Ferrero, Toselli, Cirio e Pichetto.
Risponde la Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Lo speciale pubblicato su la Repubblica del 30 novembre rientra in una serie di iniziative editoriali sulle principali testate nazionali regionali e locali.
L'obiettivo è divulgare l'attività della Giunta regionale per fornire ai cittadini una corretta informazione sui principali provvedimenti deliberati dall'ente, così come previsto dallo Statuto regionale.
La scelta di acquisire spazi a pagamento sui principali giornali deriva dal fatto che spesso gli stessi giornali, per evidenti ragioni editoriali non possono pubblicare con la dovuta rilevanza le decisioni assunte dalla Regione Piemonte, molte delle quali interessano in maniera specifica i cittadini piemontesi.
L'articolo 5 della legge n. 52/1990 si riferisce nello specifico ad iniziative pubblicitarie, che sono altra cosa rispetto alla realizzazione e pubblicazione di pagine che hanno un contenuto meramente informativo, pur comparendo la corretta dicitura "informazione pubblicitaria".
Nel caso oggetto dell'interrogazione dei Consiglieri, si ritiene pertanto, che la pubblicazione della foto dell'Assessore Bairati, così come le dichiarazioni degli Assessori riportate all'interno degli articoli siano assolutamente pertinenti rispetto all'argomento della pagina dedicata alla ricerca ed all'innovazione, e siano ben lungi dal configurarsi come "pubblicità".
Ricordo comunque ai Consiglieri che i testi, le fotografie e l'impostazione grafica sono scelte autonome della redazione del quotidiano alla quale gli uffici regionali forniscono solo materiale grezzo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi per la replica.



BURZI Angelo

Signor Presidente, non è una replica, perché non mi è stato possibile non certo per colpa della Presidente Bresso, che, anzi, ringrazio per la disponibilità alla risposta, non posso dire celere, perché era del 7 dicembre 2006, ma, non avendo potuto sentirne il volume vocale e non potendo attribuirle la responsabilità, diventa difficile comunicare se non si può sentire quanto riferito.
Ciò detto, leggerò il testo della risposta, tanto temo che l'argomento attorno al quale verteva l'interrogazione non si esaurisca nell'intervento di oggi.
Ricordo soltanto alla Presidente che il testo della legge n. 52/1990 credo assunto come legge durante il primo Governo Brizio - l'anno si riferisce a questo - recita testualmente: "Le iniziative pubblicitarie di qualsiasi genere non devono essere personalizzate né avere forma di intervista o dichiarazioni di singoli amministratori o funzionari regionali. Esse sono destinate ai vari strumenti informativi senza discriminazioni e con criteri di equità, obiettività ed economicità".
Questo dice la legge regionale alla quale noi in questo momento rispondiamo.
Qualora, evidentemente, le leggi non fossero più adeguate - siamo nel 2007, non è detto che il Piemonte del 2007 sia identico al Piemonte del 1990, anzi, con certezza, non lo è, né come situazione socio-economica e neanche come struttura mediatica - rimane la critica da noi sollecitata leggerò con attenzione il testo scritto che la Presidente ci ha letto rispondendo all'immagine - nell'ambito de la Repubblica di quel giorno giovedì 30 novembre, in cui c'era uno speciale Regione Piemonte - niente di particolarmente nuovo - definito "informazione pubblicitaria", all'interno della quale campeggiava una foto dell'Assessore Bairati.
Tuttora, ci sembra che questa modalità non risponda al dettato della legge, è ben vero che è compito delle direzioni del giornali definire la propria linea di comunicazione. Normalmente, i giornali, quando contrattano un'informazione di natura pubblicitaria, concordano il testo con il committente. A noi è capitato più volte che alcuni committenti modificassero il testo per renderlo idoneo a quanto riteneva la redazione l'editore o la direzione del giornale. Questo poteva originare - un equilibrio no - il tema dell'informazione e dell'utilizzo dei veicoli dell'informazione, scopi che stanno in un sottile terreno di nessuno tra le istituzioni e la politica, questo è, non è un tema nuovo per queste aule.
Nella scorsa legislatura la Presidenza Ghigo e la Giunta che a lui faceva capo sono state oggetto di numerosi interventi critici in tale direzione.
Non ho alcuna difficoltà a dire che non tutti gli interventi critici fossero totalmente sconnessi, ma, francamente, non mi ricordo - può darsi che la memoria non sia sempre perfetta - di aver mai visto foto a tutto campo, nell'ambito di informazione pubblicitaria, di qualche collega Assessore, contrabbandando con questa modalità una necessità, certamente ineludibile, di informazione istituzionale.
Sul tema, comunque, ritorneremo, perché credo che l'area dell'informazione sia una delle aree maggiormente oggetto di discussione all'interno del rapporto maggioranza-opposizione, almeno in questa fase.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 1304 del Consigliere Burzi, inerente a "Spese relative agli incarichi di consulenza affidati dalla Giunta Regionale"


PRESIDENTE

Prego i colleghi Consiglieri che hanno altri impegni o che necessitano di comunicare di farlo fuori dall'aula, in modo che l'interrogante possa ascoltare e comprendere il contenuto della risposta.
Esaminiamo l'interpellanza n. 1304, presentata dal Consigliere Burzi.
Risponde la Presidente della Giunta regionale, Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Per quanto riguarda l'interpellanza n. 1304, la relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria 2005 della Regione prende in considerazione, ai fini del giudizio sull'attività di consulenza esterna prestata nel periodo, i dati contenuti nel Bollettino regionale del Supplemento 26 del 29 giugno 2006, che riporta puntualmente, accanto alle generalità del soggetto prestatore (persona fisica o giuridica) l'oggetto dell'incarico, gli atti amministrativi di conferimento (deliberazioni di Giunta e determinazioni delle Direzioni) e l'importo effettivamente erogato nel periodo al prestatore.
Ho più volte invitato i Consiglieri interpellanti ed interroganti a consultare con attenzione tale documento ufficiale, che soddisfa puntualmente e a cadenza periodica ogni necessità informativa sul tema.
Nel secondo semestre 2005 l'ammontare delle consulenze - termine genericamente usato per definire l'oggetto del contenuto di tali edizioni speciali dei Bollettini, che peraltro non coincide con lo stesso significato del termine utilizzato dalla Corte dei Conti - retribuite dalla Regione Piemonte ammonta a 6.970.600 euro.
Osservando la data degli atti amministrativi di conferimento emerge che solo in parte risultano assegnati dalla mia Amministrazione, ovvero a partire dal 28 aprile 2005, e precisamente una quota di 2.157.348 euro.
La parte restante, per un importo di 4.813.252 euro, si riferisce invece a pagamenti effettuati su incarichi affidati dalla Giunta precedentemente in carica e che ovviamente sono stati onorati per ragioni di ovvia continuità amministrativa.
Se vogliamo poi fare una ricognizione nel tempo, vista l'insistenza del Consigliere Burzi sulla materia, emerge che nell'intero anno 2004 - sono sempre dati riportati nei BUR regionali e relativi ad incarichi in questo caso, senza alcun dubbio, conferiti dalla Giunta Ghigo - l'importo delle consulenze pagate è stato pari a 19.143.187 euro; nell'intero anno 2005 quelli retribuiti in base ad incarichi della Giunta Ghigo sono stati pari a 10.435.000 euro, mentre quelli retribuiti su incarico della Giunta Bresso ammontano, come sopra già detto, a 2.157.000 euro comprensivi di 209.000 di rinnovi di incarichi conferiti dalla precedente amministrazione.
Per quanto riguarda il primo semestre 2006, i dati pubblicati sul BUR (supplemento al n. 51 del 21/12/2006) offrono, se gestiti con il criterio della data di affidamento, le seguenti risultanze: totale erogato 6.838.000 euro, di cui per iniziativa della Giunta Ghigo 2.402.000 e 3.904.000 della Giunta attuale.
Mi rendo conto che non è semplicissimo da seguire, quindi poi fornirò i dati scritti.
Ritenendo con quanto sopra di avere esaurientemente risposto all'interpellanza del Consigliere Burzi e nuovamente invitando i Consiglieri ad utilizzare gli strumenti conoscitivi che hanno a loro disposizione e che, oltre tutto, hanno il pregio di derivare da fonti assolutamente indipendenti, chiudo, riepilogando brevemente i dati sopra illustrati.
In due semestri, il secondo 2005 e il primo 2006, ovvero su base annua il peso delle consulenze retribuite per iniziativa della mia Amministrazione (Giunta e Direzioni complessivamente) è stato di 6.061.000 euro, che rappresenta il 31% di quanto retribuito dalla Giunta Ghigo nel 2004 (19 milioni circa) e il 58% di quanto retribuito dalla Giunta Ghigo nel 2005 (10.435.000 euro).
L'obiettivo della riduzione di tali spese, insieme a diverse altre credo sia pertanto da ritenersi pienamente conseguito dalla mia Amministrazione e quanto sopra conferma che la polemica continua a rivelarsi del tutto pretestuosa e priva di ogni fondamento oggettivo.
Consegno i dati che già in altre occasioni ho avuto modo di consegnare naturalmente tutti questi dati sono verificabili con le relative date di affidamento degli incarichi stessi attraverso i Bollettini Ufficiali sopra richiamati.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Burzi, per la replica.



BURZI Angelo

Questa volta ho sentito meglio e, al di là degli aspetti numerici - su cui accolgo volentieri l'invito della Presidente a leggerli e, qualora necessario, ad approfondirli ulteriormente e ritengo che lo sia - non sviluppo questo intervento sugli aspetti numerici per ora, ma su aspetti più squisitamente politici.
Intanto vi sono dei fatti, anche questi non di non semplice contestabilità e ne scelgo uno, cioè un'assemblea cui abbiamo partecipato come Consiglieri sollecitati dalle rappresentanze sindacali sia dei Dirigenti che dei Quadri, che non mi sembrano essere aprioristicamente in questa fase sospetti di eccesso di filodestrismo aprioristico, ancorché si sia in una fase decisamente più riflessiva rispetto al ruolo che il sindacato confederale ha assunto nei riguardi dell'Unione non tanto in sede regionale, quanto in sede nazionale soltanto pochi mesi fa.
nei fatti che le rappresentanze sindacali in quel giorno - non ricordo chi fosse presente della Giunta, ma vi erano molti colleghi Consiglieri anche della maggioranza - fecero un certo tipo di intervento.
Potrei anche citare la persona che lo fece, ma è irrilevante; e disse testualmente: "Qui non si sta discutendo di quanto e se l'attuale Giunta stia usando o abusando degli incarichi o delle consulenze, perché questa è" a detta di colui che parlava - "una cattiva abitudine di tutte le Giunte e di tutte le Amministrazioni e di tutti i colori".
Quello che contestava rispetto alla sua Amministrazione, evidentemente prendendosi la responsabilità di quanto stava dicendo - che noi condividiamo - era l'abuso di occupazione fisica, logistica da parte dei consulenti, in senso lato evidentemente, che in questa fase stava avvenendo.
nei fatti, che io ho più volte sollecitato, che in alcuni Assessorati, il principale dei quali è quello attualmente presidiato dal dottor Mario Valpreda, che è al secondo anno di esercizio delle sue funzioni, mi pare che stia raggiungendo il ragionevole traguardo di avere un Direttore dei tre possibili, con il gruppo di lavoro che ieri è stato oggetto di discussione, che credo abbia come ordine di numero 34 o 35.
Non giudico la consistenza del singolo gruppo, perché sarebbe illogico ma ne constato la volumetria, che mi pare essere ridondante. Poi chiunque abbia rapporti a vario titolo, per esempio con l'Assessorato alla sanità ne parla come di un Assessorato in questo momento fortemente presidiato da consulenti.
Questo è nei fatti. Voglia la Presidente in qualche modo farsene carico.
Come direbbe o avrebbe detto nella scorsa legislatura un autorevole collega che sedeva nel primo banco, e non cito perché non voglio danneggiarlo ulteriormente, abbiamo una grande opportunità.
Presidente Bresso, nell'intento di ridurre la spesa pubblica e di far chiarezza su chi deve fare che cosa e con quali obiettivi, abbiamo una perfetta occasione, perché in questo momento il Consiglio, in senso lato sta esaminando la legge di bilancio.
Quale migliore occasione per una Presidente che ha nella sua cultura elementi - credo ormai dimenticati ma ce li ha - di cultura liberale e radicale, che ha più volte utilizzato, in riferimento alla Chiesa Valdese che apprezzo soprattutto per l'aspetto di non utilizzo di denaro pubblico se non in chiave di efficacia e di efficienza (firmo subito un ordine del giorno in tale direzione)? Abbiamo lo strumento per decidere quanto mettiamo.
Secondo. Abbiamo lo strumento per mettere dove mettiamo. L'Assessore Valpreda sappia - perché ieri non si è esaurita la fase - che nella sessione di I Commissione presenteremo una serie di emendamenti, almeno il mio Gruppo. Non so cosa farà il resto dell'opposizione, immagino concorderà, non so cosa farà la maggioranza, lo staremo a vedere. Su una serie di capitoli chiederemo, su voci che, a nostro avviso, sono attinenti la materia (spesa per servizi, spese per consulenze ed informatica, spese per consulenza di vario genere) di riportare, in maniera rigida, di minimo gli stanziamenti al 2006, che non è stato un anno dove il costo della sanità in Piemonte ha avuto dei cenni di flessione, ammettendo che questo sia possibile.
Se vogliamo cercare l'efficienza, cominciamo a non rendere disponibili inutili quantità.
Abbiamo un ulteriore strumento, ancora più interessante. Domani ci verrà presentata - immagino che sia all'o.d.g. della I Commissione - la delibera assunta dalla sua Giunta sulla riorganizzazione delle Direzioni.
La settimana scorsa è partita la consultazione relativamente alla legge del personale: i due strumenti principi attorno cui ruota l'organizzazione di quest'Ente e quindi dove viene deciso, per legge e poi per le delibere che ne conseguono, chi deve fare, che cosa e a che titolo.
La sua amministrazione non ha più il problema che noi ci trovammo - non necessariamente originata da noi - di avere una ridondanza di dirigenti rispetto alle necessità. Anzi, in tempo passato alcuni interventi sia di legge, sia di quella che, con un neologismo che a me piace pochissimo viene chiamata rottamazione (forma quanto mai abusata di utilizzare dei termini) hanno consentito all'attuale amministrazione di procedere a delle scelte.
C'è una fase delle scelte. Noi staremo molto attenti, se posso essere di forte stimolo, per ogni forma di chiarificazione su chi deve fare che cosa e che renderà più chiaro chi può essere utilizzato come consulente e nel ridurre, in ogni e qualunque forma, la spesa pubblica. Ogni forma di riduzione della spesa pubblica, possibilmente non soltanto demagogica, ci troverà sempre favorevoli.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 1367 dei Consiglieri Rossi e altri, inerente a "Tavolo tecnico per l'Ospedale Oftalmico di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1367, sulla quale risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Una premessa. L'orientamento della medicina mondiale è contro gli ospedali monospecialistici, in quanto si ritiene che siano maturi i tempi per una ricomposizione della medicina attorno ai problemi di salute.
In questo quadro, la volontà espressa e l'intenzione della Giunta di creare, attraverso la redazione della bozza di Piano, una rete oculistica che non lasciasse come unico referente l'Ospedale Oftalmico, era stata largamente condivisa dai tecnici; meno, ovviamente, dai tecnici che lavoravano nell'Ospedale Valdese, per cui erano emersi alcuni fraintendimenti che sono stati chiariti.
Abbiamo stabilito di convocare un tavolo tecnico per il giorno 14 marzo, alle ore 14, con la presenza, oltre che dei primari dell'Oftalmico (che il sottoscritto ha già incontrato più volte), anche del direttore sanitario dell'ASL 1, del dottor Sturlesi, Direttore del DEA di Cuneo, del Direttore regionale Vittorio Demicheli, oltre che del funzionario Mirko Pia, che si occupa del controllo dell'attività sanitaria.
Premetto che questi, come altri che lavorano in sanità e che vengono fregiati del titolo di consulenti, in realtà, sono tecnici di provato lavoro professionale, che prestano la loro opera gratuitamente. Ritenendo necessario, vista la complessità e l'ampiezza dei problemi, e opportuno che ci sia una catena di comunicazione e di condivisione delle decisioni che sia il più possibile estesa e rivolta soprattutto agli operatori.
Il tavolo tecnico per i problemi dell'oculistica è stato quindi previsto per supportare le attività di programmazione dell'Assessorato alla sanità. La convocazione e utilizzazione è ad essa collegata con quest'obiettivo. Va specificato che questa Commissione è già stata convocata nei primi giorni del mese di marzo e proseguirà i suoi lavori nell'ambito delle normali attività di supporto all'Assessorato per l'attività di programmazione ospedaliera.
Quanto scaturirà dai lavori della Commissione sarà valutato e utilizzato all'interno dell'elaborazione degli studi inerenti allo sviluppo della rete ospedaliera del Piemonte che, per l'oculistica, prevede, anche nella città di Torino, che il servizio sia articolato su più poli. Ci pare francamente assurdo che un ospedale come le Molinette, che è l'ospedale più importante della regione, non abbia presenza di una forte divisione oculistica, visto che i problemi oculistici sono spesso collegati soprattutto nel caso di interventi di urgenza, all'attività del neurologo del chirurgo maxilofacciale e di tutti gli altri specialisti.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Non posso di certo dichiararmi soddisfatto, perché di fatto l'Assessore dice che non c'è interesse a mantenere una struttura unica dedicata, in questo caso, alle questioni oftalmiche. La Lega ritiene che il ruolo dell'Ospedale Oftalmico vada assolutamente salvaguardato, anche perché vi sono casi in cui - e l'occhio è una parte molto delicata del corpo - se s'interviene con gran competenza, si può intervenire in modo positivo. Ci significa che una scheggia di limatura di ferro da un occhio tolta da un medico di un pronto soccorso, o in un ospedale dove non c'è l'esperienza dovuta alla quantità dei casi, può comportare al paziente la perdita della vista o seri danni alla retina o all'occhio. Diverso è arrivare in un posto dove, di quel tipo di intervento, se ne fanno centinaia all'anno.
Probabilmente, la mano che interviene può sbagliare lo stesso (ci mancherebbe altro), ma la percentuale di errore è sicuramente inferiore rispetto a chi quel tipo di intervento non lo ha mai fatto.
D'altronde, Assessore, è la stessa motivazione che voi adottate per ridurre le prestazioni di pronto soccorso. Voi dite: a volte conviene andare in un pronto soccorso più lontano, ma più attrezzato e con personale più competente, rispetto al piccolo pronto soccorso dove non sono in grado di affrontare il caso particolare.
L'occhio è uno di quei casi particolari, fa parte dei casi particolari e difficili, dove la competenza e la capacità di intervenire nel momento più opportuno e in modo corretto può salvare la vista ad una persona.
Non siamo assolutamente d'accordo, quindi, allo smembramento di quest'ospedale, che ha dato grandi risultati al Piemonte. Noi siamo per il mantenimento della struttura in maniera funzionale.
Al limite, siamo d'accordo, se i fondi ci sono - ma lei stesso ha confermato che ci sono - ad aprire, presso i grossi ospedali, dei reparti dedicati, ci mangerebbe! Ma siamo assolutamente contrari a sminuire o a diminuire l'importanza e il peso che l'Oftalmico ricopre per la Regione Piemonte e non solo. Farò ancora un'altra considerazione: finalmente questo tavolo per l'Oftalmico è stato convocato per domani, 14 marzo 2007. Le ricordo, però, caro Assessore, che lei aveva fatto un comunicato stampa, in veste di Assessorato alla sanità, in data 10 ottobre, dove si annunciava al termine di un incontro tra l'Assessorato e la Delegazione dei rappresentanti dell'Ospedale Oftalmico, "la costituzione in tempi brevissimi di un tavolo tecnico, con il compito di salvaguardare il ruolo dell'Oftalmico". Se per lei, Assessore, i "tempi brevissimi" sono dal 10 ottobre 2006 al 14 marzo 2007, sono veramente preoccupato!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Valpreda, per un supplemento di risposta.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Presidente Rossi, le sue preoccupazioni sono del tutto infondate perché nel frattempo l'Ospedale Oftalmico ha continuato la propria attività.
Il fatto che non si sia formalmente istituito un tavolo di lavoro non ha comportato alcuna penalizzazione per i lavoratori, né per i tecnici, n per i medici dell'Oftalmico; anzi, avrebbe dovuto rassicurarli.
Noi abbiamo voluto fare di più e inserire l'Oftalmico in una programmazione a raggio più ampio, anche a livello regionale.
Il fatto che occorra una competenza nel trattare l'occhio, ci vede tutti d'accordo. Per questo motivo - senza penalizzare l'Ospedale Oftalmico ricordo che in periferia e in altre città vi sono degli ospedali con divisioni di oculistica che lavorano certamente non meno bene dell'Oftalmico, in termini di volume e di qualità delle prestazioni.
Quindi le preoccupazioni inerenti al mantenimento della rete di oculistica dell'Ospedale Oftalmico non si sono concretate in alcun atto di riduzione, semmai in programmi di ampliamento e di utilizzo delle competenze (qualora esistano) non solo dell'Oftalmico, per creare una vera e propria rete che non può vedere, soprattutto nella città di Torino, la presenza di un'unica struttura, ma delle "gemmazioni" virtuose sul territorio e nelle altre strutture ospedaliere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per un supplemento di replica.



ROSSI Oreste

chiaro, come penso abbia sentito anche lei, Presidente, che è cambiato l'intervento dell'Assessore rispetto alla prima risposta.
Sicuramente è più interessante quanto ha detto adesso, perché ha parlato chiaramente di utilizzo delle competenze dell'Oftalmico - e non di riduzione delle stesse - per creare una rete, per così dire, di possibilità di interventi qualitativamente alti anche all'interno di altre Aziende Ospedaliere.
Questa è un'altra interpretazione, rispetto a quanto ha detto prima.
Lei, prima, ha semplicemente riportato una dichiarazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità contraria a strutture che si occupano principalmente di una relativa materia.
Adesso, invece, lei parla di competenze spostate in rete sul territorio e di mantenimento delle capacità dell'Oftalmico (e non di una riduzione delle stesse, anzi di un loro ampliamento). In questo caso, la sua replica è sicuramente migliore rispetto a quanto aveva detto in prima battuta.


Argomento: Rapporti con altre Regioni - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 1054 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero, inerente a "Emergenza rifiuti campani"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1054, presentata dai Consiglieri Rossi Dutto e Novero.
Risponde l'Assessore De Ruggiero; ne ha facoltà.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
In data 14 ottobre 2006, il Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti della Regione Campania fece pervenire alla Presidente Bresso e a tutti gli altri Presidenti di Regione un Piano straordinario di smaltimento rifiuti, con una richiesta di trasferimento di rifiuti in diverse Regioni italiane.
La Presidente Bresso, insieme con altri Presidenti di Regione, offrì la sua disponibilità, reputando che non dovesse mai venir meno una forma di solidarietà tra le Regioni (in questo caso, le difficoltà riguardavano una Regione del Sud, ma ci sono stati altri esempi di solidarietà in cui le Regioni del Nord hanno avuto bisogno delle Regioni del Sud).
Noi offrimmo la nostra disponibilità dopo aver valutato l'ordine di grandezza della richiesta, che era di 3.500 tonnellate (la quota dei rifiuti indirizzati al Piemonte era la stessa di quella proposta alla Regione Lombardia, ma inferiore a quelle di Toscana ed Emilia Romagna) pari allo 0,15% del quantitativo annuo prodotto in Regione Piemonte. Per noi, quindi, era un quantitativo accettabile, senza particolari contraccolpi.
A fronte di quell'emergenza, il 19 ottobre (quindi tre o quattro giorni dopo) ho convocato una riunione con gli Assessori provinciali e con i responsabili dei diversi consorzi, per vagliare le varie disponibilità degli impianti piemontesi ad accogliere il quantitativo predetto.
Tra le diverse ipotesi avanzate, si è convenuto che la più percorribile fosse quella della Provincia di Asti e dell'azienda GAIA.
Pertanto, risposi al Commissario Bertolaso che poteva rivolgersi alla Provincia di Asti e alla suddetta società. Da quel momento in poi il compito regionale si è esaurito, diventando, com'era giusto che fosse, un accordo con un'azienda, che ha i suoi equilibri finanziari e le sue capacità.
In merito alla richiesta di informazioni in tal senso, rispondo quindi, che sono a conoscenza del fatto che è stato inviato nel suddetto impianto, ubicato in provincia di Asti, il quantitativo convenuto, che è stato smaltito. L'ordine di grandezza dell'accordo economico prevedeva il pagamento del servizio nella misura di 160 euro a tonnellata, notizia su cui, ovviamente, non siamo entrati nel merito, perché il rapporto è stato definito fra l'Ufficio Commissariale campano, diretto dal dottor Bertolaso e l'Azienda Gaia della provincia di Asti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per una replica.



ROSSI Oreste

Finalmente abbiamo scoperto dove sono finiti questi rifiuti.
Noi non abbiamo detto "no" all'arrivo dei rifiuti campani perché siamo contrari alla solidarietà tra le Regioni, caro Assessore, ma semplicemente perché non si può considerare "emergenza" un qualcosa che dura da più di dieci anni; non si può considerare "emergenza" la situazione di una Regione il cui Presidente è stato Commissario che gestiva le emergenze degli anni passati. Emergono, quindi, precise responsabilità.
Credo che ad oggi, comunque, non siano state prese decisioni particolarmente favorevoli per risolvere i problemi di quelle realtà.
Lei, come sa, sono state assunti proprio da quel Commissario straordinario (oggi, Presidente di Regione), mezzi e uomini, mezzi inutilizzati e uomini inutilizzati. Credo che lei abbia letto su alcuni giornali le interviste a quegli operatori ecologici che avrebbero dovuto occuparsi della raccolta differenziata, che si vergognavano di percepire lo stipendio da cinque anni senza lavorare! Assessore, è giusto intervenire in un'emergenza tipo un'alluvione, un terremoto, un disastro, una fuga di gas, un naufragio nel porto di Napoli con dispersione di contenuto chimico. In quel caso, caro Assessore, è un'emergenza seria e ben volentieri siamo disponibili a finanziare un intervento e un aiuto, a mandare mezzi e uomini.
Diverso è un problema che volutamente si trascina per anni, con lo sperpero di denaro pubblico per assunzioni inutili, su dichiarazione degli stessi assunti, e con acquisti di mezzi costosi e mantenuti fermi sotto le tettoie. Oggi, un collega della Presidente Bresso - Il Presidente della Regione Campania - viene a chiedere l'aiuto del Piemonte su un qualcosa di cui lui stesso è responsabile solo per il fatto che è corresponsabile di talune scelte sbagliate. Questa non è emergenza, Assessore, non parli di emergenza!


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione n. 860 del Consiglieri Novero, inerente a "Fondi PSR agli agricoltori" Interrogazione n. 704 del Consigliere Rutallo, inerente a "Sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia" Interrogazione n. 968 del Consigliere Cavallera, inerente a "Pagamenti per il Piano di sviluppo rurale 2000-2006" Interrogazione n. 986 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Blocco dei pagamenti da parte dell'organismo Pagatore Regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora le interrogazioni n. 860, 704, 968 e 986, cui l'Assessore Taricco fornisce una risposta globale.
Siccome era una risposta "fuori sacco", in quanto tali interrogazioni non erano state annunciate nell'elenco delle risposte, informo i colleghi che chi avesse bisogno di questi atti di sindacato ispettivo, sono a disposizione presso l'Ufficio Aula.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Le interrogazioni citate vertono tutte sull'andamento della conclusione della programmazione di sviluppo rurale 2000-2006 e sui pagamenti conclusivi relativi a quella programmazione. Sono temi sui quali in III Commissione abbiamo abbondantemente relazionato nel corso della conclusione dell'anno, esponendo tutto l'andamento dei pagamenti effettuati. Abbiamo colto l'occasione di queste risposte per ottemperare alla richiesta del Consigliere Novero di vedere evasa la sua richiesta d'interrogazione, anche perché in queste interrogazioni ci sono alcuni quesiti che hanno a che fare con la conclusione dei pagamenti 2000-2006. Mi è parso opportuno, in questa sede, riferire qual è lo stato dell'arte, in modo che i Consiglieri ne siano edotti.
Vorrei fornire solamente due notizie sulla programmazione 2000-2006.
Alcune di queste interrogazioni facevano riferimento all'andamento dei pagamenti relativi a quella programmazione. La programmazione si è conclusa, per quel che riguarda la Regione Piemonte, molto bene, nel senso che, complessivamente, nell'arco del sesennio, grazie alla performance del 2006, nel quale, dai 130 milioni di euro di pagamenti medi fatti nell'arco dei primi cinque anni, siamo passati a 230 milioni di pagamenti nel 2006.
Si è potuto ottenere una performance complessiva che è arrivata al 105% dei pagamenti, che ci ha messo in condizione di inserire nei pagamenti la totalità di domande di pagamento che erano state presentate.
A seguito di meccanismi con i quali si è conclusa la programmazione cioè della decisione avvenuta in sede di accordo Stato-Regioni, nel quale si è deciso che la parte finale dei pagamenti (entro il 15 di ottobre del 2006) avrebbe saldato, innanzitutto, tutte le domande finalizzate ad investimenti che erano in condizioni di essere messi in pagamento; tutti i premi relativi alla programmazione presentati entro il 15 ottobre 2005 e, a seguire, con le risorse che ancora c'erano si sarebbe pagato il premio del 2006.
Questo tipo di situazione ha sostanzialmente lasciato da pagare parte di questi pagamenti che sono ancora da effettuare e che sono coperti da risorse aggiuntive che abbiamo potuto portare a casa con l'overbooking da parte dell'Unione Europea, e parte andranno sulla programmazione 2007/2013.
A livello nazionale ci sono circa 650 milioni di euro che ancora debbono essere pagati. Dato che graveranno sulla programmazione 2007/2013 saranno pagabili con risorse comunitarie che ci arriveranno non appena i programmi di sviluppo rurale 2007/2013 saranno approvati. Presumibilmente arriveranno intorno al mese di luglio 2007 su queste risorse ancora da pagare, che in Piemonte ammontano a circa 60 milioni di euro complessivi di cui 30 milioni circa di risorse comunitarie e altrettanti circa di risorse nazionale, perché sono quasi tutti afferenti a premi su cui non c'è concorso di spesa della Regione.
Su queste risorse, nell'incontro dell'8 marzo 2007, il sottosegretario Tampieri ci ha confermato che è in corso la definizione del percorso da parte del Ministero del Tesoro e di AGEA, che dovrebbe portare ad un'anticipazione di risorse da parte del Ministero del tesoro su AGEA e mettere, quindi, AGEA in condizioni di anticipare questi pagamenti, in attesa che le risorse da parte dell'Unione Europea ci arrivino, come dicevo prima, presumibilmente intorno al mese di luglio 2007.
Su questo, come tutti sanno, perché lo avevamo riferito in III Commissione, la Regione Piemonte ha attivato la convenzione con gli istituti bancari, che ha permesso ad alcune migliaia di agricoltori (sono circa tremila gli agricoltori che hanno utilizzato la convenzione fatta con le banche) di usufruire dell'anticipazione del 90% di quanto in loro diritto.
Noi speriamo che l'accordo, che stanno verificando a livello di Ministero del Tesoro e di AGEA, possa portare quanto prima all'anticipazione finanziaria su AGEA, in modo da mettere AGEA in condizioni di erogare agli organismi pagatori regionali e a metterci in condizioni di pagare queste cifre ai singoli agricoltori.
Come molti sanno, perché in III Commissione è già stato presentato, tra gli articoli previsti collegati alla Finanziaria c'è un articolo che ci autorizza ad accollarci una quota degli interessi relativi alle anticipazioni finanziarie che, come dicevo prima, circa tremila aziende agricole hanno utilizzato, in modo da ridurre il problema di aver dovuto utilizzare risorse finanziarie e bancarie per anticipare questo ritardo di pagamento, che non è addebitabile alla Regione perché, come dicevo prima le risorse che devono arrivare sono circa al 50% di provenienza comunitaria e circa il 50% di provenienza nazionale.
Per quel che ci riguarda, stante la situazione finanziaria complessiva in questo momento non è possibile per la Regione anticipare direttamente ma la questione si dovrebbe sbloccare nel giro di alcune settimane.
Questo è l'aggiornamento ad oggi della situazione dei pagamenti relativi alla programmazione 2000/2006.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'esauriente risposta perché, per la verità la mia richiesta era più limitata. Consideravo già chiusa la questione perché quando ho presentato l'interrogazione c'è stata un'immediata risposta nei fatti, ma alla minoranza non è proibito, quando c'è qualcosa che funziona, dire che va bene.
Approfitto dell'occasione per fare una considerazione di carattere generale, perché ci sono molti ordini del giorno ed interpellanze urgenti che potrebbero essere discusse subito in Aula.
Secondo me, il Presidente del Consiglio e il Presidente della Giunta farebbero bene - e credo che lo facciano - quando si tratta di questioni forti e importanti, agire subito. In caso contrario, un Consigliere si potrebbe anche domandare che senso ha presentare interrogazioni ed interpellanze.
Voglio anche citare, Presidente Gariglio, l'urgente ordine del giorno di Nole. Ho visto, però, che la Regione si è mossa. Spero che continui a muoversi in positivo. Non più sollecitato, tramite il mio Capogruppo, la trattazione immediata, perché ho visto che qualcosa si è mosso.
In generale, ritengo che il nostro comportamento dovrebbe essere questo: stigmatizzare quando non c'è una reazione e chiedere un'immediata discussione, perché una non reazione fa presupporre un intento negativo. Se l'intento è positivo, credo sia giusto procedere come procediamo normalmente. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Novero.
Noi cerchiamo di sollecitare le risposte. Purtroppo, non sempre si riesce ad avere risposta positiva nei tempi dovuti. Ha ragione lei Consigliere Novero, quando sostiene che il lato di indirizzo politico e l'atto di sindacato ispettivo hanno senso se vengono calati al momento giusto, ma purtroppo non abbiamo gli strumenti adeguati, anche perché non si riesce a modificare il Regolamento sul punto, modifica che invece si potrebbe utilmente apportare, per rendere più pregnanti questi due strumenti in mano ai Consiglieri.
Personalmente, spero si possa addivenire quanto prima ad una riscrittura delle norme che regolano questa materia; una scrittura sia pure limitata, ma che ci consenta di avere più strumenti per esercitare sia il sindacato ispettivo sia l'indirizzo politico in modo compiuto ed efficace.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Quando si parla di agricoltura è difficile trovarsi di fronte a problemi completamente risolti, anche perché i cicli delle stagioni si susseguono in continuazione, passando dalla raccolta all'aratura e alla successiva risemina. I problemi, quindi, spuntano in continuazione.
Al di là del ricordare i problemi di un'attività produttiva, che ha una grande valenza per il nostro territorio, soprattutto dal punto di vista ambientale, bisognerebbe che il Governo accelerasse la trattativa con Bruxelles. È perfettamente assodato che questi pagamenti verranno comunque imputati al prossimo quadro finanziario. Nessuno lo mette in discussione credo neanche Bruxelles, anche se sappiamo che la burocrazia europea è molto refrattaria a dare risposte in tempo reale. Indubbiamente, nei tanti ritardi o nelle lungaggini, come nelle trattative con l'Unione europea, non so la colpa è dell'Italia o del fronte europeo, però risposte celeri non si sono mai viste.
Speriamo, comunque, che si possa arrivare ad un pagamento il più presto possibile. Sappiamo anche come il Tesoro abbia riscosso parecchie risorse per aver incamerato maggiori introiti rispetto alle previsioni della tassazione e quindi, in termini di cassa, questi quattro soldi, se rapportati al gettito totale, dovrebbero essere disponibili.
Personalmente, nel momento in cui prendo atto della risposta dell'Assessore, che ha ribadito cose già dette in Commissione, ricordo ancora due questioni connesse. Innanzitutto, il discorso di questi interessi. Visto che non hanno aderito tutti e chi ha aderito ne aveva bisogno, non sarebbe male se il contributo negli interessi veleggiasse verso il 100%. Che colpa ne hanno se il sistema è in ritardo nei pagamenti? Magari chi aveva una piccola cifra si è orientato ad aspettarla, mentre chi invece aveva cifre più elevate perché già esposto in banca, rischia di pagare due volte, perché era già esposto in banca e, in più, ha un volume di risorse su cui deve pagare un concorso nuovo negli interessi. Sarebbero per modo di dire, interessi sugli interessi.
Se possiamo, cerchiamo di evitarlo.
La seconda questione è che abbiamo i prebandi. Sarebbero in sintonia con gli andamenti stagionali se arrivassero dei bandi per alcune misure, ad esempio quelle agro-ambientali del 2007. Se andiamo troppo in là, siamo sfasati con i cicli naturali, ma creiamo problemi anche dal punto di vista finanziario.
In questa sede, interpretando il pensiero di tutti i componenti della Commissione agricoltura (senz'altro dei miei colleghi dell'opposizione con cui ci rapportiamo in continuazione, anche perché siamo sollecitati dai nostri referenti sul territorio) vediamo se (il Sottosegretario Zampieri lo conosco personalmente, è un ex Assessore regionale all'agricoltura, quindi conosce bene la materia), insieme all'anticipazione dei pagamenti, si possa, su alcune misure, pagarle incontrastate a stralcio con l'Unione Europea, oppure se, assumendoci una responsabilità congiunta Governo e Regione, è possibile un'emissione anticipata di qualche misura. Quali sono quelle urgenti l'Assessore lo sa, non ha bisogno che glielo ricordi adesso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Assessore, non condivido l'ottimismo che in parte viene fuori dalla sua risposta, perché il problema dei ritardi nei pagamenti in agricoltura, al di là delle battute e del ruolo che ognuno di noi deve interpretare in quest'Aula, è un problema costante e grave. Non dico che è colpa sua perché la colpa non è di nessuno o, perlomeno, le colpe ci sono ma non sono legate soltanto al nostro operato a livello regionale, però la situazione è ancora molto grave.
Sicuramente lei, più di quanto possa fare io, è a contatto con gli agricoltori e si troverà, come ci troviamo noi le poche volte che abbiamo la possibilità di parlare e di incontrare questi operatori della nostra industria primaria, che le difficoltà sono reali. Ormai, senza situazioni finanziarie pregresse alle spalle non è possibile sostenere i costi di intere campagne, perché, ormai, i ritardi non sono più di pochi mesi rispetto all'effettuazione della campagna, ma, addirittura, sono superiori all'anno. Allora, la situazione diventa difficile un po' per tutti soprattutto per i piccoli e i medi, che sono la stragrande maggioranza che, veramente, pur amando tutti la propria terra, pur avendo investito nella propria attività, si domandano se convenga continuare, con tutta una serie di problemi diversi, che, evidentemente, lei può ben immaginare.
Quindi, è necessario lavorare, lasciando perdere questa moda di anticipare, a volte, i pagamenti, però, pretendendo gli interessi, che la nostra Regione ha introdotto negli ultimi anni e alla quale ha già fatto cenno il Consigliere Cavallera. Queste persone hanno il diritto di ricevere un certo contributo, che è già un contributo assolutamente insufficiente rispetto alle esigenze della propria azienda. Non voglio venir qua a piangere sul costo del frumento o anche su quello - purtroppo! - dell'uva in queste campagne: l'uva è stata venduta a 300 lire, senza dare alcun tipo di possibilità, il contributo è in ritardo in maniera importante, se lo vogliamo prima bisogna rimettere gli interessi.
Lei non è un Assessore tecnico, conosce anche molto bene il mondo dell'agricoltura, perché lo frequenta da tantissimi anni: sinceramente, è una situazione insostenibile. Se a questo aggiungiamo - ne abbiamo già parlato e so che lei è d'accordo con me - il mancato funzionamento di alcuni meccanismi tra Finpiemonte e l'AGEA, per cui, a causa di problemi tecnici assolutamente insignificanti, viene bloccata una serie di pagamenti si tratta di cifre anche molto importanti e indispensabili per alcuni imprenditori agricoli per proseguire l'attività - capisce che il quadro non è idilliaco.
Al di là degli sforzi che - ho il piacere di ammetterlo - sono stati fatti da lei e dalla nostra Regione, evidentemente, c'è un meccanismo per il quale, da una parte, a livello generale, si riconosce sempre poco l'agricoltura, per il valore che questa attività ha sul nostro territorio non dico che sia colpa sua, è un dato di fatto generale. Qui non si comprende che, continuando in questa maniera, si spingono gli agricoltori ad abbandonare, ancor più di quello che è già stato, la terra, con tutta una serie di conseguenze.
Dall'altro, quel poco che si riesce ad ottenere avviene in ritardo e, a volte, viene bloccato da cavilli burocratici. È necessario un intervento sono sicuro che lei lo stia già mettendo in atto, per sbloccare queste situazioni.


Argomento:

Risposta scritta ad interrogazioni e interpellanze

Argomento: Caccia

Interrogazione n. 1083 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Istituzione ACS Salbertrand" (risposta scritta)

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 1156 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a "Situazione al quotidiano 'Giornale del Piemonte'" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n 1305 della Consigliera Cotto, inerente a "Nomina del componente nel Comitato etico internazionale presso ASO S. Giovanni Battista - Torino" (risposta scritta)

Argomento: Personale del servizio sanitario - Formazione professionale

Interrogazione n. 1050 della Consigliera Ferrero, inerente a "Corsi di formazione per operatori con formazione complementare" (risposta scritta)

Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione n. 1150 della Consigliera Ferrero, inerente a "Sospensione dell'attività della Casa di Cura 'Villa della salute' di Trofarello'" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 1262 dei Consiglieri Ferrero e Leo, inerente a "Nuova farmacia a S. Maurizio Canavese" (risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1290 della Consigliere Ferrero, inerente a "Disavanzo della gestione del servizio sanitario regionale al 31/1/2004 - DGR 62-5050" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1070 dei Consiglieri Casoni, Ghiglia, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Prenotazione online visite mediche da casa" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 1207 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Ridurre mobilità passiva agli affetti dal carcinoma alla tiroide" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1249 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Servizio radiologia Ospedale Mauriziano di Torino" (risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1316 del Consigliere Rabino, inerente a "Delibera regionale contestata dall'ANMIC" (risposta scritta)


PRESIDENTE

L'Assessore Valpreda è pronto a fornire una serie di risposte relativamente alle interrogazioni e interpellanze, che possiamo riuscire ad esaurire nel corso della seduta odierna se non si richiede risposta in forma orale.
La parola alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Signor Presidente, rispetto all'interrogazione n. 1050, se l'Assessore ricorda, avevamo posto la richiesta di questa risposta nel contesto della discussione del Piano Socio Sanitario. Quindi, direi che adesso va bene la risposta scritta, con la possibilità, magari, di riprendere questo ragionamento quando in Commissione ritorneremo sull'argomento del Piano Socio Sanitario e su quel tema.



PRESIDENTE

Rimaniamo intesi in questo modo, intanto la risposta all'interrogazione n. 1050 viene fornita in forma scritta da parte dell'Assessore Valpreda.
Comunico che verrà data risposta scritta da parte degli Assessori competenti alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 1083 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Istituzione ACS Salbertrand" interpellanza n. 1156 dei Consiglieri Robotti e Chieppa inerente a "Situazione al quotidiano 'Giornale del Piemonte'" interrogazione n. 1305 della Consigliera Cotto, inerente a "Nomina del componente nel Comitato etico internazionale presso ASO S. Giovanni Battista - Torino" interrogazione n. 1050 della Consigliera Ferrero, inerente a "Corsi di formazione per operatori con formazione complementare" interrogazione n. 1150 della Consigliera Ferrero, inerente a "Sospensione dell'attività della Casa di Cura 'Villa della salute' di Trofarello" interrogazione n. 1262 dei Consiglieri Ferrero e Leo, inerente a "Nuova farmacia a S. Maurizio Canavese" interrogazione n. 1290 della Consigliera Ferrero, inerente a "Disavanzo della gestione del servizio sanitario regionale al 31/1/2004 - DGR 62 5050" interrogazione n. 1070 dei Consiglieri Casoni, Ghiglia, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Prenotazione on line visite mediche da casa" interpellanza n. 1207 dei Consiglieri Chieppa e Robotti inerente a "Ridurre mobilità passiva agli affetti dal carcinoma alla tiroide" - resta inteso che se i colleghi insisteranno potranno riproporre un'interrogazione interpellanza n. 1249 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Servizio radiologia Ospedale Mauriziano di Torino" - resta inteso che gli interroganti potranno chiedere un supplemento di istruttoria interrogazione n. 1316 del Consigliere Rabino, inerente a "Delibera regionale contestata dall'ANMIC".


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1344 dei Consiglieri Cavallera, Ferrero, Leo e Cotto inerente a "Collaborazione con Slow Food e ASO Molinette per l'accrescimento del benessere negli ospedali"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1344, presentata dai Consiglieri Cavallera, Ferrero, Leo e Cotto.
Risponde l'Assessore Valpreda, che ha pertanto facoltà di intervenire.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il problema della refezione o ristorazione ospedaliera è un problema di grande importanza per le sue connessioni e i suoi riflessi sulla salute.
Era stato fatto, anche con il mio apporto, un accordo tra l'ospedale San Giovanni antica sede e altre aziende sanitarie regionali, che era stato approvati con una deliberazione che prevedeva, tra l'altro, il trasferimento dei reparti di degenza attualmente presenti nella sede di via Cavour alle Molinette.
In questa prospettiva, sarebbe inopportuno fare degli investimenti come quelli di aprire una mensa o una caffetteria senza che prima sia chiara la destinazione dell'edificio.
Questo non significa affatto, da parte dell'Azienda San Giovanni Battista, che non ci sia la volontà di continuare il discorso intrapreso con l'Associazione di Slow Food.
Lo dimostra il fatto che, proprio in occasione dell'ultimo Salone del Gusto, è stato firmato, previa intesa con l'Assessorato regionale alla sanità, con il Segretario nazionale di Slow Food, Silvio Barbero, con il Direttore dell'Alice Hospital di Darmstadt, Richiard Roehring e con il Responsabile piemontese della "Rete degli ospedali italiani per la promozione della salute", Sante Bajardi, un protocollo di intesa per la messa a punto di strategie e iniziative in questo senso, da adottare via via in tutti gli ospedali della Regione.
Non solo. Nel settembre 2005 l'Assessorato ha formato al proprio interno un gruppo di lavoro multidisciplinare con il compito di produrre delle linee gruppi per il miglioramento della refezione negli ospedali e nelle strutture assistenziali, nonché nelle scuole.
Si è così giunti alla produzione di un piano che diventerà presto operativo nelle Aziende Sanitarie e che vede, tra i suoi principali ispiratori, anche quello della sostenibilità e della qualità delle produzioni agrarie e dei consumi alimentari.
Nel formulare questo documento, i componenti del gruppo hanno tenuto conto non solo della necessità di garantire la salubrità, la freschezza e la sicurezza dei cibi distribuiti, ma anche di valorizzare alcuni elementi quali la tradizione, la stagionalità e la scelta della filiera corta.
In particolare, ricordo che nell'ospedale San Giovanni Battista, nella sede distaccata del GAS, sono stati fatti dei laboratori del gusto guidati da Slow Food, che hanno permesso anche alle persone affette da malattie e da patologie gravi di dimenticare per qualche istante il loro travaglio e di riandare a delle operazioni di profondo significativo culturale di ricordo attraverso la ricostruzione di percorsi alimentari.
All'ospedale di Cuneo è già applicativo un accordo realizzato anche con la Coldiretti, che fa pervenire, per quanto riguarda la frutta e la verdura, degli approvvigionamenti che hanno le caratteristiche indicate.
Quindi, si sta lavorando molto in questo senso. I problemi sono duplici e sono legati da un lato ai costi e dall'altro alla disponibilità compatibilmente con l'organizzazione, di una qualità di derrate che consenta di essere utilizzate immediatamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Devo dire che ero quasi convinto di avere già avuto la risposta in una precedente seduta. Comunque, a questo punto ribadiamo quello che già avevamo avuto modo di considerare precedentemente.
giusto, a mio avviso, interessarsi da parte dell'Assessorato di quella che è la questione del cibo e dei pasti che vengono forniti nei singoli ospedali, quindi non considerarla una questione locale a totale discrezione dei Direttori generali.
Sappiamo che ci sono esigenze igieniche e finanziarie, però la dieta compatibilmente con lo stato della degenza e la patologia che ha portato il paziente in ospedale, è una componente fondamentale per la ripresa. Noi sappiamo quanto sia ricordato negativamente, oltre che lo stazionamento nelle camere ospedaliere, anche il tipo di cibo che lì viene servito.
Se poi uniamo l'utile al dilettevole, nel senso che ci rivolgiamo alle forniture locali, la cosiddetta "filiera corta", e ci avvaliamo di un rapporto e di un dialogo con le organizzazioni che ci sono intorno sul territorio, il risultato sarà senz'altro assicurato.
Quindi, prendo atto che l'Assessore vuole rilanciare questa collaborazione con Slow Food da un punto di vista culturale e dell'approccio.
Prendo atto che l'Assessore considera casi esemplari positivi quelli che ha elencato e che io quasi additerei agli altri ospedali come modalità da seguire, perché poi, avvalendosi dei fornitori locali e della cosiddetta filiera corta, magari si ottengono anche prezzi competitivi, ferma restando ovviamente la salvaguardia dell'igiene. Sappiamo che negli ospedali ci sono grossi problemi di infezioni ospedaliere, quindi maggiormente bisogna avere attenzione per la salubrità degli ingredienti di base.
Comunque, procediamo su questa strada ed ovviamente ci sono delle azioni che sono ampiamente condivise anche in quest'Aula.



PRESIDENTE

Chiudiamo la fase del sindacato ispettivo.
Abbiamo occupato tre quarti d'ora più del tempo di rito. Lo dico perch l'altro giorno era stata contestata una riduzione del tempo per il sindacato ispettivo. Oggi abbiamo più che recuperato anche come numero di risposte ottenute.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta della Consigliera Cotto di una comunicazione della Giunta regionale in merito all'utilizzo del vaccino per il papilloma virus


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Non per prolungare il sindacato ispettivo, ma abbiamo accettato risposte scritte per avere il tempo di fare una richiesta all'Assessore Valpreda, richiesta alla quale può rispondere anche venerdì in Commissione.
Ieri, proprio in Commissione all'Assessore Valpreda avevo già anticipato l'argomento: abbiamo iniziato a parlare anche del Documento di Programmazione del Ministro della Salute verso un piano di azioni per la promozione e la tutela della salute delle donne e dei bambini.
Questa mattina leggiamo su un quotidiano che l'Assessore regionale alla sanità non è d'accordo ed esprime enormi perplessità su quella che definisce "una decisione presa per incapacità di resistere alle pressioni delle case farmaceutiche". Questa dichiarazione ci ha un po' stupito, così in pratica ci chiediamo: "Il Ministro Turco viene accusata di fare comparaggio?" Pensiamo anche alle famiglie che hanno figli e che, a questo punto, non sanno più se aderire al piano di vaccinazione oppure no.
Su questo argomento siamo già intervenuti in passato sulla delibera n.
63 del 10 aprile 2006. Avevamo già avanzato qualche perplessità, nel desiderio di poter essere meglio informati, per meglio informare quei cittadini che pensano che la vaccinazione possa essere fondamentale.
Ricordo anche che la più prestigiosa associazione oncologica degli Stati Uniti afferma che la vaccinazione può prevenire fino al 90% il rischio di tumori al collo dell'utero entro il 2055.
Chiediamo all'Assessore Valpreda se può già anticipare qualcosa in Consiglio. Grazie, Assessore, per la disponibilità.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale sulla sperimentazione e sull'utilizzo del vaccino del papilloma virus


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per una comunicazione, come richiesto dalla Consigliera Cotto.



VALPREDA Mario, Assessore tutela della salute e sanità

Ringrazio la Consigliera Cotto che mi dà l'opportunità di fare una dichiarazione pubblica sull'argomento che è di grande impatto emotivo e di grande interesse.
Intanto smentisco di voler accusare di comparaggio il Ministro Turco.
Le stesse perplessità e riflessioni sull'argomento le ho manifestate davanti al Ministro Turco, che aveva preso la sua decisione sulla base di una serie di pareri dati, incluso il parere del Consiglio Superiore di Sanità e di altri enti scientifici. Al contrario, gli esperti delle Regioni che avevano espresso documentate perplessità non erano stati considerati ma l'incontro si era chiuso in fretta e furia, con una convocazione avvenuta 24 ore prima.
Il papilloma virus è responsabile per almeno il 70% delle neoplasie all'apparato genitale femminile, con particolare riferimento alla cervice e al collo dell'utero. Questo vaccino ha visto la registrazione - un altro è in fase di registrazione - tre anni fa. Studi di revisione effettuati da gruppi di ricerche indipendenti, nel frattempo, hanno riscontrato che il vaccino era stato testato su donne a rischio, per cui non era esattamente ortodosso il campionamento randomizzato su cui era stato effettuato il test (questo si trova nella letteratura internazionale).
Al di là di queste perplessità, che ineriscono all'efficacia, appare un po' affrettato - non siamo pregiudizialmente contro il vaccino - che si sia decisa una vaccinazione universale. Ciò significa che, non conoscendo la durata dell'immunità, non si possono programmare richiami vaccinali che parrebbero indispensabili, qualora si riscontrasse la durata parziale dell'immunità, per dare un completo significato al vaccino.
La riduzione a dodici anni della data di vaccinazione è legata al fatto che, secondo alcune indagini, sembra che l'inizio precoce dell'attività sessuale, configuri nell'età di dodici anni il tempo minimo indispensabile per iniziare questo programma di tre vaccinazioni continue.
Ultima cosa. Non avendo ancora garanzie di efficacia, non si possono abbandonare gli strumenti di diagnosi precoce, in particolare il pap test (che andrebbe programmato per una trentina d'anni), che costituisce sempre lo strumento diagnostico migliore attualmente a disposizione anche per verificare la rispondenza del vaccino.
Abbiamo ritenuto che la fretta di accelerare i tempi fosse stata un po' matrice di una decisione precipitosa. Sulla base di queste scorte avevamo chiesto, visto che i programmi nazionali prevedono l'inizio della vaccinazione il 1° gennaio 2008, ulteriori approfondimenti che il Ministro ha convenuto fossero necessari.
Le Regioni, tutti insieme, hanno visto il rilevante costo di questo tipo di intervento. Per la Regione Piemonte si configurerebbe un costo annuo di 7 milioni e mezzo di euro, pari al costo di tutte le altre vaccinazioni messe insieme. Ricordo che la Regione Piemonte è all'avanguardia nelle vaccinazioni obbligatorie consigliate. Abbiamo messo a punto un'organizzazione vaccinale che è strettamente controllata e non è dispersiva per tutte le vaccinazioni che richiedono un monitoraggio costante dei risultati, in modo che nessuna sfugga a queste prescrizioni. I risultati più brillanti sono stati raggiunti, ad esempio, nella lotta al morbillo, che ci vede vicini al traguardo della copertura totale, quindi in prospettiva, dell'eradicazione di questa malattia sempre nell'ambito di un programma mondiale.
Il vaccino suscita grandi speranze. Noi siamo favorevoli, ovviamente ad una sperimentazione, ma una sperimentazione più controllata, che ci consenta di fare dei programmi che prevedano anche la data di eventuali richiami e, in più, che le spese relative siano rimborsate dal Governo inserendo questo intervento nei livelli essenziali di assistenza.
Riteniamo che la decisione potrebbe essere utilmente rimandata o anche non rimandata, qualora un maggior approfondimento delle indagini sull'efficacia e sull'opportunità di fare una vaccinazione di massa che ricordo, va sempre correlata con un rapporto costo-beneficio che, da un lato, vede la presenza epidemiologica della malattia, dall'altro l'organizzazione delle vaccinazioni e, terzo indice di valutazione, i costi.
Avanti su questa strada, ma con prudenza, come è indispensabile, e non avendo solo informazioni che provengono da parte di chi vuol vendere il vaccino avendone tutto l'interesse. Ci siamo già trovati a fare analoghi ragionamenti sul vaccino contro il meningococco o contro l' aviaria.
Ricordo che lo scorso anno sono stati acquistati vaccini contro l'influenza per 16 milioni che giacciono inutilizzati in un magazzino, e mancavano già le premesse tecniche e scientifiche per dire che sarebbe stato efficace.
Non conoscendo ancora il virus responsabile, avevano comprato un vaccino generico.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliere Cotto, per un brevissimo supplemento; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Solo una brevissima considerazione, Presidente, perché queste tematiche ci angosciano, e non potrebbe essere diversamente quando si rileva un mancato approfondimento o una sperimentazione un po' troppo veloce.
Sull'argomento torneremo ancora, e chiederemo ai nostri Deputati e ai nostri Senatori di interpellare in tal senso il Ministro Turco, proprio perché vogliamo fare chiarezza sulla materia.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per informare i colleghi che, anche a seguito delle affermazioni fatte la scorsa settimana dai colleghi dell'opposizione che non intendo riepilogare altrimenti faremmo perdere del tempo all'Aula che hanno originato una serie di criticità anche nelle sessioni consiliari, è stato indetto un incontro organizzato dalla Presidente Bresso, a cui i Capigruppi dell'opposizione parteciperanno fra esattamente quindici minuti.
Al termine dell'incontro, ciascuno di noi riferirà al proprio Gruppo di appartenenza e all'Aula, quando la sessione ricomincerà (organizzandola evidentemente, per conto del Presidente del Consiglio), sugli esiti dell'incontro. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Burzi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Vorrei fare due comunicazioni.
La prima: la volta scorsa avevo richiesto - lo ricorderà sicuramente una comunicazione in Aula da parte dell'Assessore Borioli in merito all'incontro tenutosi a Roma con il Ministro Di Pietro sulla vicenda Asti Cuneo. Vorrei dunque sapere quando è prevista tale comunicazione richiesta, peraltro, anche da altri colleghi.
La seconda: ho presentato, nella giornata di ieri, un'interrogazione all'Assessore Valpreda in merito a questi casi di "tubercolosi killer" così è stata definita, riscontrati anche in Piemonte. Gradirei saperne di più. Pertanto, chiederei se fosse possibile accelerare quanto prima la risposta a tale interrogazione, posto che alcuni giornali hanno riportato la notizia in prima pagina.
Anche a fine di evitare allarmismi che potrebbero essere ingiustificati, sarebbe opportuno che la Regione facesse sentire la propria voce e il proprio parere.



PRESIDENTE

In ragione della comunicazione del Presidente Burzi, riterrei opportuno convocare la seduta pomeridiana del Consiglio non alle ore 14.30, ma alle ore 15, per consentire anche ai Capigruppo di minoranza di rapportarsi coi rispettivi Gruppi, in maniera tale da non dover interrompere la sessione pomeridiana appena aperta.
Il Consiglio è pertanto convocato alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.48)



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