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Dettaglio seduta n.167 del 06/03/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ENRICO



(Alle ore 15.03 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 15.03 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bellion, Bresso e Robotti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

b) Modifiche di coordinamento ex art. 83 Regolamento interno Consiglio regionale


PRESIDENTE

Comunico che l'Ufficio di Presidenza ha approvato, con deliberazione del 6 marzo 2007, ai sensi dell'art. 83, comma 4, del Regolamento interno CR, le seguenti correzioni formali di coordinamento alla proposta di deliberazione n. 244 (Ratifica, ai sensi dell'art. 57 comma 3 dello Statuto, della D.G.R. 28 dicembre 2006, n. 65-5053 relativa all'approvazione dell'elenco degli interventi per l'attivazione delle procedure di sottoscrizione di un nuovo accordo di programma tra Stato e Regione in materia di edilizia sanitaria - divenuta deliberazione n. 111 7662 del 20 febbraio 2007) in cui per mero errore materiale nell'emendamento all'allegato B della succitata deliberazione, le cifre di ripartizione cronologica della rimodulazione dell'intervento "Lavori nuova costruzione di n. 1 Casa della Salute" e dell'intervento "Lavori di realizzazione di strutture distribuite sul territorio provinciale, in coerenza con gli obiettivi della programmazione regionale", con riferimento, rispettivamente, all'esercizio finanziario 2007 ed all'esercizio finanziario 2009, non sono state riportate in maniera corretta.
L'errata indicazione delle cifre è dovuta al fatto che la ripartizione cronologica degli importi di tali i interventi sugli esercizi finanziari 2007, 2008 e 2009 è stata effettuata sull'importo complessivo dell'intervento anziché sul solo importo a carico dello Stato.
Si rende pertanto necessario procedere alle seguenti modifiche di coordinamento: nella rimodulazione dell'intervento "Lavori di realizzazione di strutture distribuite sul territorio provinciale, in coerenza con gli obiettivi della programmazione regionale" la cifra di euro 960.000,00 relativa all'esercizio finanziario 2009 è da intendersi modificata in euro 597.000,00 nella rimodulazione dell'intervento "Lavori nuova costruzione di n. 1 Casa della Salute" la cifra di euro 587.000,00 relativa all'esercizio finanziario 2007 è da intendersi modificata in euro 500.000,00.
Per conseguente coordinamento algebrico: nella colonna "Totale euro", derivante dalla sommatoria delle ripartizione triennale degli interventi a carico dello Stato, la cifra di euro 7.260.000,00 è da intendersi modificata in euro 6.897.000,00, mentre la cifra di euro 1.740.000,00 è da intendersi modificata in euro 1.653.000,00 nella riga finale "Totale III fase", la cifra di euro 2.887.000,00 della colonna relativa all'esercizio finanziario 2007 è da intendersi modificata in euro 2.800.000,00, la cifra di 960.000,00 della colonna relativa all'esercizio finanziario 2009 è da intendersi modificata in euro 597.000,00, la cifra di euro 20.416.498,12 della colonna "Totale euro" è da intendersi modificata in euro 19.966.498,12.
Le modifiche ivi indicate si intendono conseguentemente riportate nell'allegato C2 recante il testo coordinato con le modifiche apportate in sede di ratifica.
Le copie delle deliberazioni citate sono depositate presso la segreteria del Settore Assemblea regionale.


Argomento: Lavoro - Movimenti migratori: argomenti non sopra specificati

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 628, presentato dalle Consigliere Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi, Ferrero, Motta e Spinosa inerente a "Trattamento previdenziale sfavorevole per le donne. Eliminazione di ogni forma di discriminazione fra uomini e donne"


PRESIDENTE

Prima di passare oltre all'esame dell'o.d.g., comunico che sono pervenute cento richieste d'inversione all'o.d.g. Procederemo, dunque all'esame di tali richieste. Abbiamo provveduto a distribuire le prime venti, riguardanti le foreste, che, com'è noto, stanno a cuore a tutti quanti.
La parola alla Presidente Cotto.



COTTO Mariangela

Ha fatto bene, Presidente, a chiamarmi Presidente, in quanto intervengo come Presidente della Consulta delle Elette, per chiedere l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 628, avente ad oggetto "Trattamento previdenziale sfavorevole per le donne. Eliminazione di ogni forma di discriminazione fra uomini e donne". È stato presentato e firmato da tutte e sette le Consigliere del Consiglio. Sarebbe un utile e importante segnale se, prima di passare agli altri punti all'o.d.g., si potesse approvare questo documento.



PRESIDENTE

Non l'avevo ancora portato all'attenzione, ma era mio intendimento darlo per iscritto automaticamente, se nessuno si oppone.



COTTO Mariangela

Sarebbe opportuno se potessimo anche approvarlo, in vista dell'8 marzo.



PRESIDENTE

Consigliera Cotto, se non vi sono obiezioni, mi adeguo, però, in attesa di un consenso bipartisan su questo tema, metterei in votazione prima le cento richieste e poi il suo documento. Ovviamente, se nel corso della seduta vi fosse un manifesto consenso come da lei auspicato, mi orienterei per l'approvazione del documento.
Ha chiesto di parlare il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Prima di intervenire, se c'è la disponibilità a votare questo ordine del giorno, lo votiamo e mi riservo di intervenire dopo.



PRESIDENTE

Adesso provvedo a farlo fotocopiare e a farlo distribuire.
Colleghi, vi prego un attimo d'attenzione. C'è una proposta, avanzata dalla collega Cotto, di iscrivere all'o.d.g., prima delle richieste di inversione, l'ordine del giorno n. 628.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 628, presentato dalle Consigliere Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi, Ferrero, Motta e Spinosa, il cui testo recita:



PRESIDENTE

"Il Consiglio regionale premesso che dall'esame dei dati forniti dall'INPS, di cui a mero titolo esemplificativo si allegano le relative tabelle, emerge un'evidente differenziazione nel trattamento previdenziale tra uomini e donne, sia a livello nazionale che regionale, dovuto alla condizione di donna considerato che le donne, da sempre maggiormente impegnate nelle attività familiari che ne hanno oggettivamente determinato una minore capacità contributiva, sono state di fatto penalizzate dal calcolo del trattamento minimo integrativo sulla base del reddito del pensionato tenuto conto che, ancora una volta, sono sfavorite le donne, in particolare le vedove, oggi persone anziane i cui bisogni sono in costante aumento rispetto all'avanzata età e che in molti casi si sostentano con una pensione di reversibilità che rasenta i limiti della povertà considerato che il 2007 è l'"Anno europeo delle Pari Opportunità per tutti" dedicato alla lotta contro ogni forma di discriminazione ritenuto pertanto necessario, nel caso specifico, eliminare qualsiasi intervento discriminatorio nei confronti delle donne che hanno potuto essere presenti nel mercato del lavoro con continuità minore rispetto agli uomini a causa dei molteplici impegni legati alla famiglia (maternità genitori anziani, etc...), agli studi ed alle note difficoltà nella ricerca di un'occupazione impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché, in sede di Conferenza Stato-Regioni, si attui una politica previdenziale che non discrimini di fatto le donne e tenga nella dovuta considerazione il lavoro tradizionalmente svolto dalle stesse all'interno della famiglia ad adottare una campagna di sensibilizzazione per ridurre ed eliminare definitivamente ogni forma di discriminazione nei confronti della donne".



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Vorrei parlare di un'iniziativa che ci sembra inopportuna, anche se la finalità potrebbe essere condivisibile.
stata mandata una circolare a tutte le dipendenti della Regione Piemonte, a firma dell'Assessore Manica e della Presidente Bresso, per partecipare, in occasione dell'8 marzo, ad uno spettacolo organizzato sul territorio, in cui è scritto che avrebbero potuto parteciparvi liberamente perché retribuite, durante l'orario di lavoro.
Riteniamo utile, non avendo nulla in contrario al fatto che l'8 marzo diventi veramente la giornata di tutte le donne, far sì che tutti i soldi spesi con questa iniziativa siano commutati in un'iniziativa popolare a favore delle donne e non sottraendo fondi.
Vista la presenza del Vicepresidente della Giunta regionale, nonch Assessore al bilancio, chiediamo se non ci sia un aspetto legale da considerare, su cui stiamo svolgendo le opportune verifiche: a che titolo si può affermare che la partecipazione a questo spettacolo durante l'orario di lavoro è retribuito dalla Regione Piemonte? Peraltro, ci giunge notizia che molti Direttori, forse più informati di chi ha promosso questa iniziativa, hanno dei dubbi a firmare queste tre ore di permesso perch come sappiamo bene, la nostra legge dà responsabilità ai Direttori per il personale sottostante. Giustamente, molti temono di dover poi essere interpellati dalla Corte dei Conti per sapere come mai un'iniziativa di questo genere è stata fissata in orario di lavoro e finanziata dal pubblico.
Se la volontà della Regione è di favorire incontri della popolazione per onorare la festa delle donne, si usino i soldi che la Regione recupererebbe da queste tre ore pagate e non lavorate, per organizzazione iniziative popolari alle quali abbiano acceso tutte le donne della Regione Piemonte, affinché ore di lavoro pagate e fruibili solo da una piccola percentuale delle donne piemontesi non siano a carico dell'amministrazione pubblica.
Se questa iniziativa non verrà accolta, ci riserviamo di seguire altre vie, come la Corte dei Conti, o chiedere se è possibile, da parte dell'Ente, autorizzare personale a recarsi ad una festa dicendo: "Sei autorizzato ad andare alla festa e noi ti pagheremo le ore di lavoro per andarci".
Può anche essere la festa delle dipendenti regionali, ma ricordiamo che, con tutto il nostro apprezzamento per le dipendenti regionali, le donne in Piemonte sono alcuni milioni. Auspicheremmo, quindi, iniziative a favore dei milioni di donne piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Intervengo approfittando della presenza in Aula dell'Assessore Sibille cui sicuramente interesserà l'argomento.
Alla luce dei tagli consistenti alle Comunità montane, dal punto di vista delle risorse, e poiché nel 1995 inserimmo, tra le deleghe proprie della Regione Piemonte, anche la montagna, istituendo l'Assessorato, mi chiedo come mai, visto che tutti quanti i Consiglieri ritengono la montagna area svantaggiata, non vi sia l'opportunità, attraverso una prossima Conferenza dei Capigruppo, di valutare l'ipotesi di proporre un Consiglio regionale straordinario sulla montagna, in cui l'Assessore ci potrebbe fornire tutti i dati dei tagli effettuati.
In Provincia di Cuneo, ad esempio, comparando gli ultimi tre anni ed esaminando il bilancio di previsione del 2007, c'è, cari colleghi Consiglieri, ben un milione di euro in meno.
Credo che i Consiglieri regionali della Provincia di Cuneo, che negli anni passati si sono lamentati delle poche risorse assegnate alla montagna dalla Giunta Ghigo, dovrebbero lamentarsi anche oggi con la Giunta attuale visto che le risorse date sono ancora meno. Mi chiedo come mai vi sia sempre questo silenzio assoluto: soltanto perché siete una parte politica che governa questa Regione? Ma allora venite meno del mandato cui siete stati chiamati, perché non fate mai ammenda degli sbagli e degli errori e non ponete mai rimedio.
Signori, mi pare che un milione di euro in meno sia una cifra assolutamente ragguardevole. Sono tagli effettuati sulle Comunità montane.
Poiché questi tagli sono avvenuti solo nella Provincia di Cuneo desidero sapere cosa succede in tutte le altre Province e, quindi, sapere a quanto ammontano le risorse complessive che non sono state assegnate, cioè quelle che effettivamente mancano rispetto agli ultimi tre anni.
Detto questo, Presidente, la invito, visto che presiede anche la Conferenza dei Capigruppo, di portare questa mia proposta in Conferenza lo faccia lei unitamente al mio Capogruppo Burzi - per chiedere la cortesia agli altri Capigruppo di dare il via libera ad un Consiglio regionale straordinario sulla montagna.
Ritengo che la nostra Regione ne abbia molto bisogno. Grazie.



PRESIDENTE

La questione verrà sicuramente sottoposta all'attenzione dei Presidenti di Gruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Presidente, devo porre un'altra pregiudiziale sulla linea di quella posta dal mio Capogruppo, relativamente allo spettacolo dell'8 marzo.
Intanto per denunciare la confusione che molte dipendenti regionali hanno avuto nell'essere invitate ad uno spettacolo delle Sorelle Suburbe, perch hanno pensato che si trattasse di una riunione di lavoro e che le firmatarie dell'invito fossero le attrici della gag.
Questo lo devo dire perché si è creata una certa confusione negli uffici regionali: informiamo le dipendenti che non è una riunione di lavoro, ma la lettera è firmata dalla Presidente e dall'Assessore al turismo.
Seconda questione. Si tratta di uno spettacolo, lo dico in questa sede Presidente, di basso livello. L'ultima rappresentazione è avvenuta a Perosa Argentina, di fronte ad una platea inesistente. Il costo del biglietto era di cinque euro, cioè molto inferiore a quello di un cinema che una volta sarebbe stato considerato di terza categoria. Per questo motivo, se si vogliono fare le nozze, non si devono fare con i fichi secchi.
La terza questione, Presidente, la pongo più seriamente.
Quando si governa, i soldi pubblici possono essere sprecati come si vuole, ma la nostra contrarietà è totale. La questione riguarda la Commissione Pari opportunità. Ci troviamo di fronte ad un'evidente forma di discriminazione nei confronti dei dipendenti di sesso maschile della Regione Piemonte, che devono avere, se sarà il caso, lo stesso diritto di partecipazione delle colleghe donne. Il fatto che non sia prevista la festa dell'uomo non toglie il fatto che si ponga una discriminazione, sul posto di lavoro, nei confronti di una quota rilevante di lavoratori che, essendo di sesso maschile, non potranno godere del permesso promesso dalla Presidente e dall'Assessore al turismo. Quindi, Presidente, si pone anche una questione di diritto, non soltanto di facciata e non soltanto divertente.
Al di là del giusto ricorso che, eventualmente, le forze della Casa delle Libertà decideranno di fare rispetto a questa indegna intromissione nella privacy dei nostri dipendenti - una ruffianatio benevolentiae nei confronti delle dipendenti di sesso femminile, che tanto sanno già per chi votare, poi, quanto meno, avrebbero dovuto essere invitate ad uno spettacolo che valesse la pena, non ad uno spettacolo per miseri cinque euro - vorrei porre la questione della discriminazione sessuale in questa Regione, richiamando l'Assessore Manica al rispetto delle pari opportunità della assoluta parità di diritti tra uomini e donne, ovviamente, inviter anche gli amici dipendenti della Regione su questo, in quanto discriminati sul posto di lavoro.
Questa è una questione molto seria: se troviamo un dipendente che vi fa causa perché non ha diritto alle ore di permesso, in quanto l'8 marzo è la festa della donna e lui allo spettacolo non può andarci, e la vince, vorrei anche porre la sottolineatura sulla discriminazione che la Giunta regionale fa nei confronti dei maschi.
Signor Presidente, gli auguri, le mimose e i fiori si possono mandare alle donne, tutto quello che si vuole, però, la inviterei a farsi portavoce nei confronti della Presidente Bresso di questa necessità: l'indispensabilità di assicurare le pari opportunità in questa Regione e la non discriminazione su base sessuale dei lavoratori di questa Regione.
una questione che porremo in maniera seria, al di là delle battute, perch questa è una discriminazione nei confronti dei dipendenti di sesso maschile. Di questa discriminazione risponderete, perché il nostro primo atto sarà quello, per esempio, di scrivere al difensore civico, che su questo dovrà intervenire.
La invito a segnalare questa stortura alla Presidente e di valutare molto bene se intendete proseguire su questa linea.


Argomento: Varie

Saluti agli alunni e insegnanti della Scuola elementare "M. D'Azeglio" di Ivrea


PRESIDENTE

Prima di procedere con gli altri interventi, porgo i saluti a nome di tutti i colleghi del Consiglio agli allievi della Scuola elementare "M.
D'Azeglio" di Ivrea in visita presso Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, anch'io intervengo su questa vicenda della giornata dell'8 marzo che, parafrasando il titolo dello spettacolo comico, potremmo definire: "Il meglio del peggio", più che: "Il peggio del meglio".
Indipendentemente dal fatto se questo sia legalmente possibile, credo che sia politicamente inopportuno, mi sembra una captatio benevolentiae il tentativo di dimostrare in un modo assolutamente nuovo, esclusivo e straordinario che c'è una Regione che pensa alla festa della donna; il che se per certi versi è riprovevole dal punto di vista politico, è ancora più grave se ci compiono delle illegalità.
Peraltro, vorrei porre delle domande. Chiedo se è vero che non sono state invitate le dipendenti dei Gruppi, perché, se loro sono dipendenti a tempo determinato e sono state invitate tutte le dipendenti a tempo determinato della Regione, già questo fatto non costituisce una pari opportunità.
Nel momento in cui questa manifestazione assume l'aspetto di apertura gratuita, da amiche, a tutti coloro che hanno il piacere di essere presenti fino ad esaurimento dei posti, mi chiedo che fine abbia all'interno delle pari opportunità o se non sia effettivamente una iniziativa di tipo gratuito che ha soltanto l'obiettivo politico, demagogico ed elettorale di captare voti e, quindi, consensi.
Peraltro, l'Assessore Manica, che noi apprezziamo per le tante iniziative che ha intrapreso in questi mesi e in questi anni sull'attività turistica, dovrebbe porre più attenzione alle sue competenze. Pensi cosa scrive oggi La Stampa di Cuneo. Relativamente al sito http://www.italia.it/, che il Ministro Rutelli ha presentato pochi giorni fa al BIT di Milano, vi leggo alcuni errori che riguardano la Provincia di Cuneo, ma voi colleghi, se avete tempo, andate a vedere quelli presenti nelle altre Province piemontesi. Ad esempio, su questo sito, che, secondo me, lei dovrebbe immediatamente impegnarsi quantomeno a correggere, c'è scritto che un vino tipico di Cuneo è l'Erbaluce di Caluso! Credo che gli amici della provincia torinese dovrebbero quanto meno risentirsi, anche se è vero che Alba inizia con la lettera "A" e Caluso con la lettera "C".
Ad Alba, invece ci sono riso, fagioli e il vino Albugnano, mentre un formaggio tipico di Castelmagno - l'Assessore Sibille questa mattina ha incontrato il Sindaco di Castelmagno che si lamentava perché lei, dopo tanti accorgimenti e tante parole, non è riuscita a salvare né le zone dell'ENEL né gli uffici postali montani - è il bettelmat! La cosa più straordinaria è che il Governo presenta la Provincia di Cuneo con la sigla CU, che è quella del rame e non sicuramente quella della Provincia di Cuneo. Così come, ad esempio, risulta che a Cuneo, come riportato nel sito del Governo presentato dal Ministro Rutelli, ci sono cinque sale cinematografiche: il Corso, il Fiamma, l'Italia, il Lux e il Monviso. Pensate che i primi tre non esistono da dieci anni. Evidentemente c'è qualcosa che non va, perché si vuole presentare per nuovo ciò che nuovo non è. Direi che questo potrebbe essere un sito per conservatori, non per progressisti. Tra i divertimenti non c'è, tra l'altro, la Multisala, che ovviamente, non c'è solamente a Cuneo, ma in altri Comuni.
La prima frase, però, per quanto riguarda la Città e la Provincia di Cuneo, recita: "Giace appartata dalle principali vie di comunicazione alla confluenza tra Gesso e Stura". Così era scritto nell'enciclopedia De Agostini di 35 anni fa.



PRESIDENTE

Collega Guida, la ringrazio per averci indicato anche le incongruenze riportate sulla geografia piemontese nei siti del Governo, però, le ricordo che era intervenuto invocando la vicenda dell'8 marzo, non ho capito il nesso conduttore che l'ha portata a questo.
La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Forse, per aiutare l'interpretazione del brillante intervento del collega Guida, bisognerebbe stare più con i piedi per terra, interessarsi maggiormente dei problemi concreti del Piemonte e cercare di dare un'immagine più seria del Piemonte in tutta Italia e in tutto il mondo.
Invece, probabilmente, perdiamo tempo su cose che, sicuramente, sono meno importanti della concretezza e sobrietà piemontesi, di cui noi eravamo orgogliosi e fieri, ma negli ultimi tempi questa sobrietà è stata messa a dura prova.
Onestamente, quando ho letto la comunicazione circa l'invito allo spettacolo teatrale dell'8 marzo inoltrata ai dipendenti regionali mi è sembrato di tornare ai tempi del liceo quando i presidi, alla fine dell'anno o del quadrimestre, per alleviare un po' la tensione, decidevano di fare un'assemblea, tanto per perdere un po' di tempo e non fare lezione ovviamente, con la complicità di qualche insegnante, l'euforia e la felicità degli studenti. Però, piccolo particolare, adesso come allora, per quanto riguarda le scuole, il nocumento, al limite, va alla cultura e all'istruzione dei singoli alunni, i quali, però, non percepiscono uno stipendio e, soprattutto, non devono rendere un servizio alla comunità regionale, un servizio agli altri, un servizio ai cittadini.
Sostanzialmente, interrompere l'attività della Regione per circa un'ora e mezza non è come interrompere l'attività di un liceo o l'attività di un Comune di 400 abitanti, ma è interrompere seriamente la funzionalità dei servizi regionali e sociali di un'intera Regione.
Attenzione a quello che si sta facendo, perché, per un lasso di tempo significativo, le strutture, i servizi e gli Assessorati rimarranno sguarniti, considerando che gran parte del personale regionale è di sesso femminile.
Quanto ho detto è da intendersi come riflessione sociologica e antropologica rispetto a quanto produce un'iniziativa di questo tipo. Poi c'è un aspetto più di legittimità dell'atto compiuto: ci risulta che dal momento in cui c'è stata la separazione delle competenze burocratiche e politiche, la parte politica, cioè gli Assessori e i Presidenti, abbiano un compito esecutivo, politico, d'indirizzo e di controllo non certamente gestionale. Quindi, non sappiamo davvero se rientri tra i poteri degli Assessori e del Presidente dare disposizioni di servizio ai propri dipendenti.
Questa è una competenza che riguarda - crediamo proprio di non sbagliarci - i Direttori regionali, cioè la parte funzionariale della Regione. Non per niente, ci risulta che questa iniziativa stia destando gravi perplessità all'interno della stessa struttura dirigenziale della nostra Regione.
Concludo con due altre piccole riflessioni.
La prima è che se proprio si voleva svolgere questa iniziativa politico teatrale, lo si poteva fare, ma fuori dall'orario di servizio, come altre Amministrazioni pubbliche hanno fatto e stanno facendo in questi giorni. Lo si fa alla sera, al sabato o alla domenica, senza bloccare l'attività ordinaria della Regione.
Inoltre, come già rilevato da qualche intervento precedente, devo dire che si parla tanto di pari opportunità, ma la prima pari opportunità è stata trasgredita, perché le dipendenti dei Gruppi regionali - in particolare parliamo del nostro Gruppo regionale - non sono state invitate a questo spettacolo teatrale, eppure anche loro sono delle donne e anche loro sono dipendenti regionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intanto mi devo scusare con il Presidente del Consiglio per avere abbandonato la riunione senza averle consentito una replica, ma si sa che ho un caratteraccio, non come altre persone che attualmente presidiano ben più autorevolmente di me questa Giunta. Quindi, mi vorrà scusare delle mie intemperanze.
La seconda cosa è che sono sorpreso, anche se non più di tanto, perch negli interventi che mi hanno preceduto, neanche tanto tra le righe è stato detto che l'attuale Giunta ha compiuto il reato d'abuso di atti di ufficio dando delle disposizioni senza averne la competenza. Può darsi che la cosa non disturbi nessuno, ma questo è quanto è successo: utilizzo di denaro pubblico con finalità politiche che, in altri tempi, altri chiamavano peculati, perché questo parrebbe possa succedere. E infine un duro colpo a chi lotta contro la precarietà, ma ci pare che la difesa dei precari evidentemente competa a noi.
Caro collega Clement, è passata di mano, perché se nemmeno nonostante l'abuso e con l'utilizzo di denaro pubblico si invitano tutte le donne questa selezione nei riguardi dei precari, nel caso donne, evidentemente sarà una competenza che insieme ad altri temi nel prossimo futuro svolgeremo.
Stabilito che tutto ciò all'attuale Giunta non fa nessun effetto, vorrà dire che insisteremo. Intanto cambierei tema per un momento.
Vorrei comprendere dalla Presidenza del Consiglio o da chiunque altro se ci sono delle novità in merito alla Commissione post-olimpica, perch noi che vi abbiamo casualmente partecipato venerdì, non abbiamo ben compreso, un po' perché siamo distratti un po' perché siamo rimasti sorpresi (ma crediamo di essere rimasti sorpresi solo noi) dal fatto che l'attuale Presidente della Commissione, Consigliere Laus, ha argomentato, a nostro avviso, con dovizia di dettagli - non vorrei dare interpretazioni che non mi competono - la non utilità, l'inutilità, la superfluità, la non più utilità dell'attuale Commissione.
Conseguentemente a ciò, ci è sembrato abbia reso disponibile la propria Presidenza e si sia dimesso o abbia comunque sollevato la questione tramite una lettera che credo sia stata inviata al Presidente del Consiglio nonché all'Ufficio di Presidenza e al Consiglio, di un dibattito sulla Commissione post-olimpica.
Ci è sembrato di avere compreso questo nella sessione di venerdì attorno all'intervento del Presidente si sono poi succeduti, tutti diversi interventi di Capigruppo o presenti elementi della maggioranza. Il fatto che siano tutti diversi ci ha tranquillizzato, perché ci saremmo preoccupati se ci fosse stato un punto di vista unanime. Il fatto che fossero tutti diversi ci ha tranquillizzati, nel senso che ci siamo sentiti di nuovo a casa.
Adesso vorremmo comprendere - ma se non siete ancora pronti possiamo aspettare - se ci sono delle novità su questa Commissione, stante che ci è sembrato, anche tramite le sue parole e non solo, che ci sia una certa urgenza di lavori da svolgere nell'ambito delle attività delle Commissioni e del Consiglio.
Siccome vorremmo contribuirvi, vorremmo capire con quali tonalità e con quali strumenti. Se ci sono delle novità e ce le fate conoscere non soltanto tramite i giornali, che non riteniamo tuttora una fonte del nostro lavoro, vi saremmo grati, altrimenti aspettiamo con pazienza fino alle prossime puntate.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Presidente Burzi, le comunico che forse in ragione dell'imminenza del suo intervento, qualche minuto fa - e non più tardi - è pervenuta al protocollo la lettera annunciata dal Presidente della Commissione post olimpica, il collega Laus.
Quindi, la lettera non mi è ancora stata sottoposta in visione, perch è appena stata presentata dai funzionari responsabili della Commissione al protocollo. Quindi, sarà protocollata e ne prenderò visione.
Ovviamente quando ne avrò preso visione, sarà mia cura comunicarla innanzitutto a tutti i Presidenti dei Gruppi nella Conferenza dei Capigruppo, quella rituale di mercoledì alle ore 14. I colleghi Presidenti dei Gruppi avranno modo di darmi indicazioni sulle loro valutazioni in merito all'utilità, all'opportunità o meno di questa Commissione, che ricordo - è stata votata non molti mesi fa dal Consiglio regionale che all'uopo, ha anche predisposto una modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale stesso.
Quindi, appena ne avrò preso atto, sarà mia cura trasmetterla anche in modo formale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Ritengo che la questione sollevata dal collega Burzi non sia indifferente.
Lei adesso ci aggiunge una novità rispetto a quanto avevamo letto sui giornali. Io ero assente venerdì scorso alla Commissione post-olimpica e ho letto con una certa sorpresa delle dichiarazioni del Presidente collega Laus, che peraltro, in questi anni di impegno in Consiglio, ci ha abituati all'estrema franchezza, che espone anche con grande simpatia.
Mi auguro che la lettera di dimissioni che le è pervenuta contenga qualcosa in più di quanto abbiamo letto sui giornali, cioè contenga anche le motivazioni che hanno portato il collega Presidente della Commissione a giungere a queste conclusioni. Quindi, l'indicazione dei punti e delle responsabilità che, secondo lui, portano a questa presa di posizione perché diversamente forse avremmo dovuto ragionare un po' meglio prima.
Lei ha ricordato la modifica regolamentare che abbiamo dovuto effettuare per istituire la Commissione, peraltro con un dibattito abbastanza aspro, circa il ruolo della Commissione stessa. Si dibatteva se fosse un ruolo di controllo e, quindi, se la Presidenza fosse assegnabile alle minoranze, oppure se fosse una Commissione di carattere ordinario, con la Presidenza assegnabile ad un Consigliere di maggioranza. In questa vicenda, abbiamo pagato anche un prezzo politico nel dibattito che ne è seguito.
Sarebbe opportuno avere copia della lettera per fare chiarezza su queste questioni, perché diversamente non capiamo quali possano essere le ragioni che hanno portato a questa presa di posizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Mi sono permesso di scrivere delle brevi riflessioni per evitare ombre e penombre di riferimenti incerti per quello che riguarda l'attività interpretativa della lettera della quale ho dato lettura in Commissione.
Ho detto in Commissione che "chi è preposto alla gestione della cosa pubblica, ma è sprovvisto della dote, sempre più rara, di ammettere l'errore, rende un pessimo servizio alla collettività".
Mi riferivo chiaramente alla necessità di prendere coscienza di una situazione e di esternare, di conseguenza, quello che si è rivelato essere un errore di valutazione, anzi di sopravvalutazione.
Come Presidente mi sono sentito in dovere di forzare i tempi per uscire da una situazione istituzionale imbarazzante.
Ammetto di avere commesso anche un altro errore, quello di non aver rispettato alla lettera il protocollo; di non aver coinvolto adeguatamente i Consiglieri della maggioranza. Per questo, vi chiedo scusa.
Sono convinto che tra i nostri obblighi vi sia anche quello di suonare i campanelli di allarme. Tante volte succede che, in vista di una tempesta il marinaio che per primo annusa il pericolo, ha il dovere di suonare l'allarme anche a rischio di scavalcare gerarchie e calpestare prassi consolidate. L'errore di essermi fatto trasportare, in buona fede, dalla voglia e dal dovere di rendere conto in pubblico di una situazione tuttavia evidentissima e nota agli addetti ai lavori - non può e non deve spostare l'attenzione dal fulcro della vicenda che è, e rimane, l'inutilità della Commissione.
Tuttavia, posso assicurare che quella che a molti conviene far passare come una sortita polemica fine a se stessa è, in realtà, frutto di un travaglio politico ed istituzionale, almeno per quanto mi riguarda, non più occultabile. Parliamo tanto di azioni moralizzatrici e poi ci perdiamo forse, eccessivamente a discutere sull'opportunità di dire o non dire certe cose, soprattutto sulle modalità più giuste da seguire per farlo. Accetto dunque, le critiche sui contenuti del mio appello, ma non posso accettare ulteriori giudizi sulla mia tenuta morale e politica.
Detto questo, ci tengo a tranquillizzare i Consiglieri della minoranza che non c'è nessuna crisi nell'Unione. Capisco che fra i ruoli dell'opposizione vi sia anche quello di enfatizzare in maniera negativa i passaggi della maggioranza, ma questa volta far passare le puntualizzazioni di un Presidente di Commissione per il grimaldello della crisi, non regge.
Così come non si possono tarpare le ali della libertà di espressione, allo stesso modo non si possono tarpare le ali della vostra fantasia.
Il problema non è Mauro Laus che non è stato messo nelle condizioni di lavorare con tranquillità. C'è piena sintonia con l'Assessore Bairati. Il problema è, lo ripeto, ragionare in tempi brevi sulla necessità di mantenere in vita la Commissione così com'è, a prescindere dalla persona chiamata a sovrintenderla. Così come ho detto in Commissione, le funzioni della Fondazione post-olimpica sono quelle di gestire managerialmente tutto il quadro del parco olimpico ereditato, rispondendo a criteri manageriali.
La funzioni alle quali deve assolvere la Commissione post-olimpica, a mio avviso, è quella del monitoraggio e della verifica del piano industriale già presentato dall'Assessore Bairati come Presidente pro tempore della Fondazione. Non è la Commissione post-olimpica che deve dare le indicazioni nei dettagli per assolvere alla funzione manageriale o imprenditoriale.
A mio avviso, l'unica indicazione che può dare la Commissione post olimpica è se - ed è stato già fatto - il quadro ereditato del parco olimpico deve essere gestito complessivamente, oppure deve essere diviso.
L'inutilità della Commissione è certa; l'importante monitoraggio per verificare il piano industriale presentato dall'Assessore Bairati, a mio avviso, può essere fatto tranquillamente in altre Commissioni.
Permettetemi anche di ringraziare quei Consiglieri della minoranza che hanno dimostrato di saper apprezzare il mio intervento, così come mi sento in dovere di ringraziare i Consiglieri di maggioranza che hanno condiviso la mia posizione al di là delle procedure. Adesso non ci resta che mettere da parte stupore e sbalordimenti per affrontare seriamente la questione.
Le mie, dunque, non vogliono essere semplici dimissioni, e cerco di essere più chiaro. Il mio comportamento vuole essere una traduzione di una chiara posizione politica, cioè il suggerimento per riavviare una discussione per l'abolizione della Commissione post-olimpica, attraverso il passaggio nella Commissione regolamentare e l'apertura, prima della scadenza di metà mandato, di una seria e attenta riflessione che coinvolga tutto il sistema delle Commissioni. Una riflessione che prenda in considerazione la possibilità di ridurne il numero.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Non ho ben capito se, a seguito dell'intervento del Consigliere Burzi e dei successivi interventi dei Consiglieri Ricca e Laus, si sia aperto un dibattito sulla questione, bypassando le normali procedure.



PRESIDENTE

Le rispondo in diretta, se mi consente. La questione sarà posta all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo e, se serve, della Giunta del Regolamento. Ovviamente si è trattato di una modifica regolamentare sentita questa Commissione.
Senz'altro, la mia prima cura sarà di investire della questione - che in primis è politica - la Conferenza dei Capigruppo, posto che sono stati alcuni Presidenti dei Gruppi a fare richiesta affinché venisse istituita questa Commissione. Quindi, indicativamente, il dibattito si aprirà in Conferenza dei Capigruppo. Alcuni Consiglieri sono già intervenuti in Aula quindi è facoltà di chi lo ritiene intervenire.



MANOLINO Giuliano

Se dobbiamo ancora parlarne in Conferenza dei Capigruppo posso anche rinunciare all'intervento, a condizione che non si apra un dibattito in Aula, altrimenti farò alcune brevi considerazioni. Mi rimetto al giudizio del Presidente.



PRESIDENTE

Penso che il dibattito possa svilupparsi nella Conferenza dei Capigruppo.



MANOLINO Giuliano

Rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Se dovessero continuare altri interventi, le darò la parola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

A titolo personale, volevo esprimere il mio apprezzamento e il mio appoggio ad un Presidente che ha avuto il coraggio di dire cosa pensava (cosa rara in politica). Condivido al 90%, se non al 100%, le valutazioni sulla Commissione (attenzione, non sull'importanza del post-olimpico, ma sulla Commissione).
Al Consigliere Laus tutto il mio appoggio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Prima le pongo una questione, Presidente. Qual è il motivo per cui parlo? È una questione di minuti.



PRESIDENTE

Vorrei prima sapere cosa intende dire.



GHIGLIA Agostino

Non voglio provocarla, Presidente, ma il Consigliere Laus - Presidente dimissionario di una Commissione - ha posto una questione politica pesante come un macigno. Vorrei capire per quanti minuti posso parlare. Ovvero, se devo parlare sull'ordine del lavori piglio un minutaggio, se devo parlare sotto altre forme ne piglio un altro. Vorrei sapere dal Presidente per cosa devo parlare perché voglio affrontare quel tema.



PRESIDENTE

La ringrazio dell'attenzione.
Non abbiamo deciso di aprire un dibattito sul tema, perché né era calendarizzato né è stato posto in maniera formale. Nemmeno la Giunta ha reso una comunicazione quindi, come prevede il Regolamento, non si è aperto un dibattito sulla comunicazione. La questione sarà oggetto, sicuramente di un approfondimento politico, pertanto sarà posta all'attenzione della Conferenza dei Capigruppo.
Se la Conferenza dei Capigruppo decidesse di dare seguito alla questione, ovviamente ne sarà investita la Commissione competente e il plenum dell'Aula.
Il Consigliere Burzi ha posto, per primo, la necessità di avere un chiarimento sulla questione, cui sono seguiti alcuni interventi che puntualizzavano sul tema. Sono ovviamente stati fatti al limite del Regolamento del Consiglio regionale e la situazione è questa. Inviterei a non fare qui un dibattito, che si può e si deve sviluppare nella propria sede, fermo restando soprattutto che la volontà d'espressione dei Consiglieri non è censurabile ex ante. Pregherei di evitare di fare un dibattito che, invece, si dovrà fare in altra sede.
Se alcuni colleghi devono intervenire, lo facciano a titolo d'intervento sull'ordine dei lavori. Indicativamente la tempistica è di due minuti, e anche qui alcuni colleghi hanno sforato. In assenza dei poteri coercitivi che, com'è noto, non sono attribuiti al Presidente del Consiglio, inviterei tutti i colleghi al rispetto delle istituzioni e al senso di una logica di programmazione degli interventi. Pertanto, ringrazio il Consigliere Manolino di aver posto la questione, come peraltro ha fatto lei, Consigliere Ghiglia.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Il Vicepresidente della Giunta mi sta disturbando perché fa il countdown sui secondi, ma non mi faccio distrarre dai provocatori comunisti.
Detto questo, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori mantenendomi nei cinque minuti e trentanove secondi che ha sottratto al collega Laus, per chiederle la convocazione della Commissione post-olimpica nello stesso orario usuale del venerdì alle ore 12.
Vorrei che se ne facesse carico lei, Presidente, o che se ne facesse carico il Vicepresidente non dimissionario della Commissione stessa, perch il nostro dovere è quello di assicurare la funzionalità del Consiglio regionale e, quindi, l'ordinato svolgimento delle Commissioni.
Vede, Presidente Gariglio, apprezzo l'onesta intellettuale del Collega Laus, che, dicendo di non volerlo fare, ha tirato una pietrata alla Giunta regionale e al suo amico Assessore Bairati. Quando mi si dice: "Il problema non è il Consigliere Laus che non è stato messo nelle condizioni di lavorare", era un intercalare, ma l'ho voluto segnare perché è un intercalare, possiamo prendere la registrazione, ma non voglio sollevare il caso politico. Il collega Laus ha detto (mentre tirava la pietrata): "Non voglio tirare una pietrata all'Assessore Bairati, con cui ho un rapporto straordinario". "Stong!" Stong nel senso che, in quel momento, come nei fumetti, sull'Assessore Bairati è caduto il pietrone! Non voglio sollevare la questione politica, voglio sollevare la questione tecnica. Presidente, vorrei, desidero e le chiedo formalmente, in quest'Aula, la convocazione della Commissione post-olimpica per venerdì alle 12.
Vedete, colleghi, lo so che le intenzioni del collega Laus sono schiette, oneste e trasparenti, ma, caro collega Laus, incidentalmente stiamo assistendo, da parte della Giunta regionale, non soltanto a delle bieche forme di discriminazione sessuali nei confronti dei maschi della Regione Piemonte, ma anche alle forzature sulla convocazione della Commissione sanità della Regione Piemonte stessa.
Non vorrei che qualche malpensante (Presidente Gariglio, per questo le chiedo di convocare per venerdì prossimo alle 12 la Commissione post olimpica) avesse il sospetto che il fumus sollevato dalle dimissioni del Presidente Laus dalla Commissione post-olimpica fosse creato ad arte per non convocare la stessa e consentire ogni venerdì un paio d'ore di IV Commissione in più.
Presidente Gariglio, sicuramente non è questo l'obiettivo, ma se qualche teorico che volesse disegnare il teorema della sinistra per cercare di violentarci un po' sulla Commissione sanità avesse avuto quest'idea Presidente, noi non glielo permettiamo. Per noi il problema post-olimpico è problema cocente e urgente, abbiamo un reggente da quasi nove mesi in questa Fondazione, nonostante il C.d.A. fosse nelle condizioni di essere nominato già dal settembre scorso e questo è un problema in sé. Altro che non essere messi nelle condizioni di lavorare! Collega Laus, dovresti riunire la Commissione per chiedere ogni volta perché non si nomina democraticamente un Consiglio di Amministrazione vero e non servo dei padroni monocolori di Regione, Provincia e Comune, e perch questo piano industriale non può essere controllato da un Consiglio di Amministrazione eletto, non da un reggente come l'Assessore Andrea Bairati.
chiaro il motivo per cui ogni venerdì bisogna convocare la Commissione post-olimpica. Ed è per questo motivo, Presidente Gariglio, che mi rifaccio alla sua saggezza perché venerdì alle 12 venga convocata la Commissione post-olimpica, con il seguente o.d.g.: "Audizione dell'Assessore Andrea Bairati e/o della Presidente Mercedes Bresso sui motivi per i quali non è ancora stato eletto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione 20 marzo".
Diversamente, Presidente Gariglio, se dietro a questa cosa ci fosse un tentativo furbesco di puntare ad altri obiettivi, sappiate che non ci stiamo.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, le darò una risposta estremamente puntuale. Domani come ho già ribadito, proporrò la questione all'attenzione dei Presidenti dei Gruppi, onde capire qual è la valutazione politica dei colleghi Presidenti, in merito all'opportunità di questa convocazione.
Resta inteso che la lettera, che ho testé ricevuto, non contiene le dimissioni del Presidente Laus, ma contiene soltanto un rimettere a me personalmente, la valutazione. Pertanto, finché il Presidente in questione come tutti gli altri Presidenti di Commissione, è in carica, assolve alle sue funzioni e, come dice il Regolamento, il Presidente, sentito il Vicepresidente, convoca la Commissione e ne definisce l'ordine del giorno.
Quindi, le Commissioni sono operanti, il Presidente è in carica e lo rimane fintantoché non vengono assunte delle decisioni politiche dal Consiglio o personali, in merito allo svolgimento del mandato.
Mi aspetto che le Commissioni funzionino come da prassi fintantoché non vengono prese delle decisioni definitive in materia.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Presidente, grazie per le sue puntualizzazioni, perché non avevamo capito niente.
Chiederei al collega Novero di ritirare la solidarietà al collega Laus perché, secondo il Presidente Gariglio, non si è dimesso, quindi penso che lei abbia espresso troppo presto, collega Novero, la sua solidarietà.
Secondo quanto ci ha detto il Presidente, non so se è una perifrasi, tutta vetero-democristiana, per cui il termine "dimissioni" non è proprio uguale all'espressione "rimetto il mandato". Qui possiamo fare un comitato di saggi per verificare se il collega Laus, dicendo che voleva rimettere il mandato, intendesse dimettersi oppure intendesse qualcos'altro.
Questa precisazione del Presidente, che ingarbuglia ancora di più la questione, in qualche modo, la chiarifica anche, se vogliamo.
Al di là di questo, al di là che ci sia una remissione di mandato o una dimissione dal mandato del Presidente Laus, intervengo sull'ordine dei lavori per dirle che non sono d'accordo con lei che il dibattito debba essere fatto in altra sede e in altro momento. Non succede tutti i giorni ma neanche tutti i mesi e neanche tutti gli anni, neanche ogni quinquennio perché non ho mai visto un Presidente di una Commissione, ordinaria o speciale, che rimettesse il mandato o si dimettesse, dicendo di non essere stato messo nelle condizioni di lavorare.
Sono parole, se le parole hanno ancora un senso...



(Commenti del Consigliere Laus fuori microfono)



BOTTA Marco

Sì, ma peggio ancora se sono già pubblicate sui giornali, come le abbiamo lette. Se oggi vengono riconfermate ufficialmente con una lettera inviata al Presidente del Consiglio, per me è un fatto importante che deve essere discusso in questa sede.
In parte, il collega Laus ha già illustrato quali possono essere le ragioni che lo hanno portato a questo gesto; tra l'altro, rispetto ad una Commissione che, come tutti ricorderanno, ha avuto una gestazione difficile, lunga, tribolata, nata con mesi e mesi di ritardo rispetto al corso normale. Non tocca a me ricordare perché tutto questo è successo, ma è successo.
Il fatto è che adesso, dopo pochi mesi dalla sua istituzione (non facciamo neanche un anno della sua incoronazione, collega Laus) la resa sostanziale o formale costituisce un fatto grave. Non si tratta di una Commissione come un'altra; non si tratta di una Commissione tanto per accontentare un Presidente o un Vicepresidente. Si tratta di una Commissione su un tema importante. Si tratta di una Commissione con compiti significativi. Si tratta della Commissione che dovrebbe vigilare sul buon andamento di tutta la gestione del post-olimpico.
Per tutti questi motivi, ritengo che il Consiglio, anche senza aspettare la Conferenza dei Capigruppo di domani (perché qui continuiamo a caricare la Capigruppo di qualsiasi necessità o bisogno), debba affrontare la questione.
L'Aula è sovrana anche rispetto alla Conferenza dei Capigruppo e quindi, visto che il problema è stato posto, non per volontà di qualcuno ma perché c'è stata una comunicazione del collega Laus in maniera molto chiara, è l'Aula che deve continuare a discutere del problema, se esiste un problema.
Peccato che non sia presente l'Assessore Bairati, ma ritengo che i colleghi di Giunta - e in particolare il Vicepresidente che è diventato un "tuttologo", come compete a tutti i Vicepresidente che si rispettano potranno dare una propria interpretazione sulla questione.
Questa situazione, se da una parte non ci priva totalmente di una Commissione così importante, dall'altra segnala uno stato di tensione e di crisi, che riguarda almeno il suo Presidente e chi o cosa non l'ha messo in condizione di lavorare come voleva.
Se bisogna rifissare i termini, i compiti e gli obiettivi della Commissione, occorrerà parlarne, se è un'esigenza. Il Presidente della Commissione ha detto che vorrebbe muoversi in un certo modo, cioè verificando e controllando l'operato del Consiglio di Amministrazione e la conduzione manageriale del post-olimpico, mentre qualcuno ritiene che dovrebbe essere la Commissione a dare le indicazioni sul contesto in cui il Consiglio di Amministrazione della Fondazione dovrebbe muoversi. Non è una cosa da poco conto. Chiarirsi le idee su un passaggio di questo tipo è la condizione per poi consentire alla Commissione di andare avanti e al suo Presidente, qualora lo ritenesse, di riprendersi il mandato o di ritirare le eventuali dimissioni.
Per questo motivo, Presidente, se l'Aula è d'accordo, ritengo che questo dibattito, sulla scorta delle indicazioni già fornite dal collega Laus e da altri colleghi intervenuti, debba continuare ed arrivare a buon termine.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
A questo punto dovrei ringraziare indirettamente il Consigliere Botta per aver dato la stura al dibattito, perché prima si interveniva solo sull'ordine dei lavori o sulle conclusioni teoriche e non pratiche.
Dicevo prima al collega Novero che mi aveva "fregato", ovviamente bonariamente, perché mi pare che, al di là degli stupori di molti colleghi che pensano e che dicono di tutto e di più su questa azione provocatoria da parte del collega Laus (perlomeno qualcuno l'ha interpreta in questo modo) tutta questa eccessiva meraviglia sia esagerata.
la prima volta, dopo anni, che qualcuno ha il coraggio e la capacità di dire che se una cosa non è indispensabile se ne può anche fare a meno.
Questo vorrebbe dire risparmio di tempo, di denaro, di impegno, e la possibilità delle altre Commissioni di assorbire quelle ore di lavoro per sviluppare tematiche e provvedimenti giacenti in Aula.
La prima considerazione, quindi, va fatta a favore del Presidente Laus che personalmente considero ancora tale perché mi è stato ribadito che finché non viene presa un'opportuna definizione da parte del Consiglio regionale, la Commissione sopravvive. L'indicazione data dal Presidente quindi, non era squisitamente personale e relativa alle dimissioni, ma era collegata alla vita normativa, legislativa e istituzionale di una Commissione.
Devo fare i miei complimenti, perché mi pare che in questa decisione ci sia molto raziocinio, molto autoresponsabilità e una capacità di indagine conoscitiva sull'utilità, sulla valenza e sull'opportunità, che non è da tutti. Come sempre succede e non solo in questa Aula, qualcuno cerca di carpire motivazioni e logiche nascoste, o addirittura fantasiose, per inventare qualche scusa. Se è così, credo che chiunque faccia delle valutazioni in merito, secondo me corre il rischio di essere interpretato come personaggio in malafede. Questa è veramente un'ottima iniziativa per dimostrare a tutti noi che, quando si vuole dare una mano alle Istituzioni non si deve coinvolgere destra o sinistra, maggioranza o minoranza, ma bisogna ragionare sull'utilità.
Dico questo perché il collega Laus, che non ha vissuto la VII Legislatura, non ha fatto altro che riaprire, involontariamente ma sicuramente molto coscientemente, una ferita istituzionale di questa Regione, cioè la sussistenza di un numero spropositato di Commissioni.
Ricordo che nella VII Legislatura, per oltre un anno e mezzo, in occasione della stesura dello Statuto, vi è stato un grande dibattito tra i Consiglieri, che opportunamente ritenevano di ridurre queste Commissioni.
Non solo da otto a sette, ma da otto a cinque, se non da otto a quattro.
Naturalmente non abbiamo recepito questo problema quando è iniziata l'VIII Legislatura, e non abbiamo ridotto il numero delle Commissioni perché nello Statuto non era stato definito alcunché in proposito, ma alla luce dei fatti di oggi abbiamo continuato ad incrementarle con questa pseudoesigenza.
Ricordo che si era dibattuto su questa Commissione e sulla sua validità. Si disse che doveva essere temporanea, quindi a valenza limitata se non una Commissione di verifica o di indagine o, addirittura, una Commissione con una valenza di qualche mese.
Alla fine, le pressioni di varia natura, che non voglio oggi commentare perché non credo abbiano più importanza, hanno fatto sì che diventasse una Commissione permanente.
Bene ha fatto il collega Laus a farci riflettere sull'opportunità di continuare a gestire e ad attivare tempi e lavori di una Commissione che può sicuramente diventare, non dico una stampella perché non lo sarebbe, ma una funzione di doppione istituzionale rispetto ad una Fondazione post olimpica, che, invece, dovrebbe gestire i programmi della Giunta e dell'Assessore e attivarsi per fare in modo che la programmazione di gestione degli impianti svolga la propria funzionalità durante questa legislatura e nel tempo a venire.
Questo tipo di considerazione non può e non deve sfuggire ai colleghi.
Se vogliamo davvero intervenire con un sistema di razionalizzazione della spesa, del denaro e del tempo della Regione, credo si debba davvero valutare l'opportunità di raccogliere l'invito del Presidente Laus.



(Scampanellìo del Presidente)



MANOLINO Giuliano

Termino, Presidente.
Mi associo a questa sua interpretazione dicendo che sono sin d'ora d'accordo a che possa essere naturalmente sospesa da quest'Aula la funzionalità della Commissione e che, qualora, in un prossimo futuro, se ne manifestasse la necessità, questa possa riaprirsi...



(Scampanellìo del Presidente)



MANOLINO Giuliano

...come Commissione permanente, ma come eventuale Commissione di verifica e di controllo di un'attività che la Fondazione dovrà svolgere nei prossimi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Signor Presidente, chiedo scusa al collega Manolino che mi ha preceduto, ma non sono assolutamente d'accordo con quanto ha detto. La motivazione è la seguente. Avevo già fatto notare al Presidente Laus, in sede di Commissione, l'inopportunità del metodo seguito. Ha chiesto scusa ne prendiamo atto, non era neanche il caso di chiedere scusa così con enfasi, perché può rientrare nella scelta di una procedura che ognuno di noi decide di adottare, però, prendo atto di questo gesto di estrema umiltà da parte dell'amico e collega Laus.
Mi permetto di rammentare che in quell'occasione gli avevo ricordato che, qualora il Presidente di una Commissione in modo serio e puntuale avesse ritenuto di compiere un gesto, che sicuramente ha una valenza politica, in quanto intende evidenziare le criticità relative alla gestione di quella Commissione o altro, avrebbe dovuto semplicemente dire di dimettersi, dandone motivazione, e non, viceversa, chiedere lo scioglimento di una Commissione, subordinando, ovviamente, le proprie dimissioni o rimettendo il mandato nelle mani del Presidente in caso di scioglimento.
ovvio che se la Commissione si scioglie non esiste né Presidente n Vicepresidente, né Commissari. Non ritengo legittimo, (se può essere legittimo da parte di qualsiasi esponente politico dire "non ci sto, mi dimetto"), da parte del Presidente di una Commissione chiedere lo scioglimento della Commissione stessa, prescindendo dal coinvolgimento della maggioranza, o minoranza, e di tutti i Commissari, perché, comunque è una Commissione che riguarda sia Commissari appartenenti alla maggioranza sia Commissari appartenenti alla minoranza.



(Scampanellìo del Presidente)



BUQUICCHIO Andrea

Per quanto riguarda la necessità dell'esistenza di una Commissione come quella post-olimpica, esistente ad altri livelli istituzionali (Comune e Provincia), invece, sono profondamente convinto che debba esistere e si debba cercare di farla funzionare nel migliore dei modi. Effettivamente tanti sono gli argomenti sui quali si sarebbe potuto intervenire sin dall'inizio.
L'orario non può costituire una scusante o un elemento da considerarsi di paralisi funzionale, quello per cui la Commissione è stata relegata alle ore 12 dopo la Commissione sanità; cioè, si scelgano tempi e spazi adeguati per svolgere un lavoro delicatissimo, che non si deve confondere con quello della Fondazione post-olimpica, che, invece, dovrà svolgere funzioni ben diverse. La Commissione serve e servirà sempre di più. Il fatto che, ad oggi, non si sia riusciti, come dice il Presidente, a lavorare come si sarebbe voluto, non è sicuramente motivo per annullare una Commissione.
Mi dispiacerebbe moltissimo, per la stima personale che ho nei confronti del collega Laus, qualora decidesse di dimettersi, però, quella è una sua legittima ed esclusiva scelta personale, che nulla deve avere a che fare con una richiesta, di scioglimento quanto meno, diciamo inopportuna da parte di un Presidente. Questo lo può fare un esponente politico, in qualità di segretario di partito o di Consigliere regionale in senso lato ma nel momento in cui il Presidente di una Commissione chiede lo scioglimento di tale Commissione compie un atto politico gravissimo; è il motivo per cui si sarebbe dovuto - prendo atto che Laus ha chiesto scusa coinvolgere tutta la maggioranza, ma non solo, anche la minoranza e tutti i Commissari.
Quindi, comprendo che il Consigliere Laus abbia voluto gettare una pietra...



(Scampanellìo del Presidente)



BUQUICCHIO Andrea

...nello stagno, però, non condivido sicuramente il metodo e auspico che questo Consiglio, qualora fosse investito della decisione sulla sopravvivenza o meno della Commissione, decida tranquillamente per la sopravvivenza, perché ipocrita è il ragionamento...



(Commenti fuori microfono)



BUQUICCHIO Andrea

Collega Manolino, non ti sto dando dell'ipocrita. Ipocrita è la considerazione di voler fare qualche quisquilia di risparmio con quello che, viceversa, si potrebbe disperdere, qualora mancasse un controllo effettivo della Regione su quella Fondazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, come minoranza, abbiamo assistito in modo assolutamente sereno e incolpevole, alle vicende che hanno riguardato la Commissione post-olimpica istituita in Consiglio regionale. Peraltro l'opposizione si è comportata in modo esemplare. Ricordate quando un anno fa c'era da dare il via alla Fondazione post-olimpica: abbiamo ritirato le nostre proposte di legge, abbiamo convenuto sulla Fondazione, abbiamo dato una mano a redigere uno Statuto credibile, cioè, abbiamo avuto un atteggiamento assolutamente disponibile e aperto.
Abbiamo fatto di più, abbiamo anche accettato obtorto collo che una Commissione, che, di fatto, è una Commissione di verifica e di monitoraggio la si potrebbe definire una Commissione d'inchiesta, anche se di inchiesta non è - fosse affidata alla Presidenza di un esponente della maggioranza.
Questo è il nocciolo: dando la Presidenza di questa Commissione alla maggioranza, è chiaro che, poi, il Consigliere Laus possa dire di non essere messo nelle condizioni per poter lavorare, perché, probabilmente, la maggioranza, sulla partita dell'olimpico e post-olimpico, ha ancora molte cose da chiarire, molte cose da confermare e ancora molti conti da rendere pubblici. Quindi, questa Commissione, gestita da un esponente della maggioranza, non poteva essere efficace ed efficiente, cioè avere un risultato positivo. Questo è il vero nocciolo della questione.
Rendetevi conto che non si sono sbagliati i legislatori che ci hanno preceduto quando hanno scritto che le Commissioni di verifica e controllo devono spettare alla minoranza. Questa è la dimostrazione che il sistema non funziona, non si poteva, soltanto per fare piacere a qualcuno - non se la prenda il simpatico Consigliere Laus, la questione non è personale, ma politica - affidare ad un altro esponente della maggioranza anche quella Commissione. In gioco c'è la democrazia, il funzionamento delle regole all'interno di un'assemblea legislativa come la nostra.
Quando vi abbiamo detto che il post-olimpico che c'era a Torino sarebbe stato un post-olimpico assistito, abbiamo detto la verità. Sarà così, ed è ancora così. L'unica cosa che funziona del post-olimpico è il palazzo Isozaki; per il resto, è una nebulosa su cui non si può ancora assolutamente esprimere qualche certezza, anche per quanto riguarda i conti del futuro. Se la Giunta, se l'Assessore competente, se tutti quelli che sono interessati al post-olimpico a Torino non hanno le idee chiare, come potevano mettere in condizioni di lavorare il Presidente della Commissione? Se il Presidente della Commissione fosse stato un esponente della minoranza, sicuramente ci sarebbe stato un altro modo di affrontare il discorso, certamente alcune volte anche in modo strumentale, ma in modo più chiaro, più democratico, più aperto e, siatene certi, la Commissione avrebbe funzionato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Parlo anche a nome del Gruppo di Rifondazione Comunista. Le parole utilizzate dal Consigliere Manolino vanno considerate con attenzione.
Quando un Presidente di Commissione si dimette in modo palese e chiaro così come ha fatto il Presidente Laus, qualche considerazione deve essere fatta. Se un Presidente di Commissione...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Moriconi. Ribadisco: non mi è giunta alcuna lettera di dimissioni.



MORICONI Enrico

Questo è vero, ma stiamo parlando di dichiarazioni pubbliche e riprese da organi di stampa. Sappiamo che non dobbiamo far riferimento ai giornali per formulare le nostre opinioni, ma non più di tanto. Tuttavia, nel momento in cui si fanno delle dichiarazioni pubbliche, si fanno per essere riprese.
In attesa di una decisione ufficiale del Consigliere Laus, la vicenda porta alla luce il problema della Commissione post-olimpica. Sempre relativizzando le dichiarazioni rese, proprio perché sono state rese tramite la stampa, credo che sarebbe stato opportuno che su questi argomenti ci fosse stato un incontro all'interno delle forze di maggioranza. Ricordo che, quando si era trattato di istituire la Commissione, il tema era stato oggetto di una discussione al nostro interno.
Credo di essere stato l'unico - ma questa è una mia posizione personale che, nel corso delle votazioni della Commissione, ad essersi astenuto.
Per quanto mi riguarda, credo che sia possibile ipotizzare che la Commissione post-olimpica rientri nell'ambito di una delle otto Commissioni istituzionali, cioè sia assorbita da quella che, per competenza, si occupa delle problematiche e delle tematiche che riguardano il turismo.
In attesa di conoscere un atto ufficiale del Consigliere Laus riteniamo che la sua decisione, se confermata, sia da rispettare. Saremo disponibili a lavorare per affrontare le problematiche del post olimpico all'interno della Commissione che si occupa delle problematiche del turismo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Chieppa, che intervenie in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Sono stato sollecitato ad intervenire perché ho notato un'ottima alzata di palla, da parte del Consigliere Burzi, degna di un pallavolista.
Successivamente, ho assistito alla schiacciata da parte dell'ex Presidente o ancora Presidente - della Commissione post-olimpica. Queste azioni, se le volessimo paragonare a quelle che avvengono in una partita di pallavolo sarebbero state un'alzata e una schiacciata quasi perfette.
Mi permetto di intervenire esclusivamente sul metodo, e lo faccio utilizzando un tono di voce singolarmente tranquillo e assolutamente moderato. Credo sia necessario segnalare come censurabile e criticabile l'atteggiamento dell'ex Presidente - almeno per quello che mi consta della Commissione post-olimpica. Criticabile, perché abbiamo appreso dai quotidiani di questo suo travaglio interiore, di cui il sottoscritto l'ultimo, in ordine di importanza - lo dico senza ironia - dei componenti della Commissione che il Consigliere presiedeva, non era a conoscenza, se non altro per rapporti di maggioranza. Un travaglio che, con gran passione il Consigliere ci ha raccontato sui giornali e oggi anche in Aula.
Non esprimerò solidarietà al Consigliere, perché è già stata espressa da moltissimi Gruppi consiliari dell'opposizione, ma ribadisco la nostra critica, con gran pacatezza, rispetto a questo modo di operare. Non entro nel merito dell'operatività della Commissione post-olimpica che, in qualche modo, valuteremo dopo le dimissioni del Presidente o, meglio, dell'ex Presidente della Commissione stessa.
Faccio una riflessione a margine. Mi chiedo - so di non svelare alcun segreto, perché le discussioni politiche avvengono, purtroppo, in gran parte sui quotidiani e sui mezzi di informazione, ancor più che in aula cosa sarebbe accaduto se una posizione di questo genere fosse stata espressa da una Consigliera o da un Consigliere appartenente ad un Gruppo della sinistra dell'Unione.
Più di una volta ho sentito in Aula - visto che non è un segreto, è stato fatto pubblicamente - richieste di verifiche politiche perché alcune questioni venivano poste dalla sinistra della coalizione di maggioranza.
Noi non faremo altrettanto. Abbiamo a cuore l'unità e la salvezza di questa coalizione che governa la Regione e il sostegno che realmente diamo alla Giunta.
Mi sono permesso, ex Presidente Laus, di ricordarle anche i passaggi in cui lei, per primo, chiese in aula e sui giornali una verifica politica all'interno della coalizione. Mi sono permesso di sottolineare il fatto che atteggiamenti di questo genere, che possono offrire e offrono oggettivamente una sponda all'opposizione - lei stesso lo ha ricordato nel suo intervento all'inizio di questo momento di confronto e di discussione possono dare oggettivamente una mano alle strumentalizzazioni che la destra, quotidianamente, fa rispetto all'azione di governo e rispetto all'azione che il centrosinistra e l'Unione tenta, più o meno faticosamente, di portare avanti in Regione.
Da questo punto di vista, mi sono permesso di esprimerle la nostra critica e la nostra censura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rabino.



RABINO Mariano

Presidente, intervengo mio malgrado, perché credo che il Consiglio avrebbe fatto cosa saggia a raccogliere il senso e lo spirito del suo suggerimento e del suo consiglio e cioè rimandare all'Ufficio di Presidenza io aggiungo ad una riunione o, meglio, alla prossima riunione della Commissione post-olimpica - il dibattito sulla necessità o meno di mantenere in vita la Commissione post-olimpica stessa.
Intervengo mio malgrado, perché essendosi aperto un dibattito, a questo punto, credo sia utile che anche il Gruppo de La Margherita porti il suo punto di vista, a maggior ragione se si considera che chi parla fa parte della Commissione post-olimpica Così come già detto in Commissione, ribadisco l'invito a tutti i commissari componenti la stessa a rimandare la discussione del merito della questione in un'apposita seduta. Credo però che possa essere detto con forza, in questa sede, che va riconosciuto al Presidente Mauro Laus (lo voglio ancora chiamare Presidente) di aver sollevato (anche se ci pu sembrare provocatorio e paradossale) il tema dell'utilità o meno di una Commissione. Più in generale, di averci invitato a riflettere, in vista tra l'altro di una scadenza che si approssima, che è il tagliando di metà legislatura, in corrispondenza del quale tutte le Commissioni, in qualche misura, dovranno fare di se stesse una valutazione e un aggiornamento.
Credo che il Presidente Laus abbia sollevato utilmente questo tema.
Non voglio entrare nel merito della discussione Commissione post olimpica sì, Commissione post-olimpica no; lo faremo nella Commissione e lo farà l'ufficio di Presidenza, che è l'organo a questo deputato. Credo per che dobbiamo essere grati al Presidente Laus, per aver sollevato questo tema e di averlo fatto in modo onesto dal punto di vista intellettuale.
Non ci sono disegni occulti. Qualcuno, addirittura in Commissione aveva immaginato di collegare quest'iniziativa del Presidente Laus al dibattito congressuale de La Margherita. Ogni tanto, nei nostri interventi nelle nostre suggestioni e nelle nostre considerazioni, rischiamo veramente il grottesco.
Ripeto, riconduciamo la lettera del Presidente Laus al Presidente Gariglio al suo senso più proprio; raccogliamo l'invito ad una riflessione approfondita sul senso delle Commissioni, sul numero delle Commissioni e sulla razionalità dell'organizzazione dei nostri lavori. Non è contestabile, al di là della collocazione oraria della Commissione post olimpica, che anche altre Commissioni (mi riferisco in particolare a ci che avviene il giovedì e il lunedì, e non voglio citare né il numero né il titolo delle Commissioni) spesso vedano i propri lavori compressi o in qualche modo minacciati dalle Commissioni che si succedono.
Vorrei fare una riflessione generale e una considerazione su questo tema, utile a tutti, maggioranza e minoranza. Credo che l'iniziativa del collega Laus sia l'occasione per aprire questa riflessione.
Il collega Laus ha riconosciuto, con onestà intellettuale, a volte di aver sbagliato. Credo che, allo stesso modo, sia altrettanto onesto, dal punto di vista intellettuale, riconoscerglielo. Quindi, invito il Presidente Laus a fermarsi, a riconsiderare, insieme con i colleghi di maggioranza e ai Commissari della Commissione, quest'invito, sicuramente paradossale e provocatorio, per avviare la riflessione complessiva sul tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Ero già intervenuto in Commissione sulle dichiarazioni fatte dal Presidente e amico Laus e devo dire che ha avuto sicuramente coraggio a prendere una posizione dura nel dichiarare quanto la Commissione post olimpica non sia riuscita ad incidere sulla politica regionale, provinciale e comunale e, quindi, sulla costituzione della Fondazione post-olimpica ancora in alto mare. Non è nemmeno riuscita ad individuare particolari carenze che ci sono state sicuramente nella scelta di localizzazioni di impianti per le olimpiadi invernali, e nemmeno nella gestione successiva degli stessi.
Quello che gli ho rimproverato in Commissione è che, essendone lui Presidente, avrebbe potuto riunire i referenti dei Gruppi della Commissione e chiedere alla stessa, con un documento o con un atto ufficiale di richiedere, in modo univoco, più potere per la Commissione e più possibilità di intervento, magari anche convocando in modo univoco. Pi potere per la Commissione e più possibilità di intervento, magari convocando organismo per organismo, chiedendo e poi riferendo con un atto o una relazione in Consiglio regionale, ad esempio con il Sindaco di Torino con il Presidente della Provincia, con la Presidente Bresso o con l'Assessore competente sulla post-olimpica, intervenendo con i Sindaci di realtà post-olimpiche, oggi a rischio di chiusura, nonché relazionando al Consiglio. Invece ha preferito scegliere una via un po' più melodrammatica se così vogliamo dire - anche se è stata una linea che, secondo me, ha colpito nel segno.
Questa non doveva essere una Commissione normale (lo chiedeva anche la Lega Nord), ma doveva essere una Commissione speciale: una Commissione di inchiesta oppure una Commissione di controllo, quindi, con poteri e competenze particolari che avrebbe potuto far valere proprio nell'espletamento delle sue funzioni.
L'invito che le faccio, Presidente Gariglio, è sicuramente di portare la richiesta del Presidente Laus - è ancora Presidente, in quanto non si è dimesso ma ha chiesto semplicemente di sciogliere la Commissione - se si ritiene di sciogliere la Commissione, alla Conferenza dei Capigruppo.
Decidere eventualmente di trasformare la stessa - per noi non c'è problema che resti Laus a fare il Presidente - in una Commissione di inchiesta con compiti e competenze particolari, purché questa Commissione venga riempita di autorità. Quindi Commissione di inchiesta o Commissione speciale o Commissione con compiti particolari; chiamatela come volete, inventiamoci un nome, una funzione, ma questa Commissione deve poter lavorare in un certo modo.
In parole povere: deve poter mettere il naso in tanti documenti, in tanti carteggi e avere il potere di convocare persone, ascoltarle, sentire cosa hanno da dire, per poi riferire in Consiglio.
Queste erano le richieste originarie della Lega Nord, queste sono le richieste che a distanza di mesi la Lega Nord ribadisce. Noi siamo contrari a chiudere questa Commissione, perché riteniamo che debba andare avanti con maggiori competenze. D'altra parte le chiediamo, Presidente, di individuare il sistema per dare le competenze, il potere e la forza di indagine e di controllo a questa Commissione. Sta a lei, sta agli Uffici, sta alla vostra maggioranza proporci qualcosa di serio, credibile e funzionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo anch'io, come altri colleghi, che il tema debba essere affrontato da un lato nella Commissione competente, dall'altro nella Conferenza dei Capigruppo.
Credo che questo sia utile. Il Presidente Laus ha posto una questione e, come tale, va affrontata. Però qui voglio sottolineare due questioni.
La prima riguarda il nostro modo di lavorare. Questo non fa parte del tema post-olimpico, è un problema generale che anche noi, come Gruppo consiliare, in un convegno che abbiamo tenuto a gennaio abbiamo sollevato ma avremo le sedi opportune per ragionare su questo tema. E la sede opportuna è la Giunta per il Regolamento; è lì che dobbiamo ragionare e io credo che la Giunta per il Regolamento abbia l'autorevolezza e il compito di affrontare il tema di come questo Consiglio regionale si organizza e lavora.
In quella sede ci confronteremo e discuteremo sulle soluzioni da dare al nostro lavoro.
L'altro tema è il seguente: questa Commissione, che noi abbiamo costituito circa un anno fa, aveva ed ha il preciso compito di affrontare il tema del post-olimpico.
Quindi, noi dobbiamo porci una domanda: questo tema è ancora un tema attuale? Io credo di sì, per le questioni che hanno esposto molti colleghi in quest'aula.
Questa Commissione ha l'autorevolezza per affrontare questo tema nel modo adeguato? Di questa Commissione fanno parte moltissimi colleghi, e se cominciamo a dire che i componenti di questa Commissione non hanno l'autorevolezza per seguire nel giusto modo questo tema così delicato e importante, comincio a dubitare sul fatto che possiamo avere un ruolo, come Consiglio regionale, nell'affrontare nel confronto con le altre istituzioni il tema del post-olimpico.
Quindi, dobbiamo trovare il modo con il quale darci un percorso per affrontare in modo incisivo questo tema.
Il Presidente ci ha posto una questione e credo che all'interno della Commissione, insieme con l'attuale Presidente, dovremmo affrontare questo tema.
Soltanto un appunto da amico nei confronti del collega Laus: non sempre il metodo delle dimissioni è il metodo giusto per sollevare una questione.
Credo che c'era la possibilità per arrivare ad affrontare il tema che lei ha posto con forza, anche senza arrivare all'estremo delle dimissioni.
Credo che ci siano le possibilità, le competenze e l'autorevolezza per affrontare in modo deciso e convinto il tema del post-olimpico anche come Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Una brevissima considerazione che si aggiunge a quanto detto dal Consigliere Moriconi.
A posteriori, credo che valutiamo tutti che forse sarebbe stata opportuna, quando si è formata questa Commissione, una discussione maggiore sulla sua utilità e funzionalità.
Il tema è passato in Aula moltissime volte, ma sempre accompagnato da sostanziali ostruzionismi che non vertevano sul fatto specifico, ma su temi assolutamente esterni a questo.
Credo che sulle dichiarazioni del Consigliere Laus sarebbe stata opportuna una discussione anche prima di queste sia nella maggioranza sia nel Consiglio intero.
Quando si è formata la Commissione, il giudizio era che questa potesse essere utile per l'importanza e la gravità della questione del post olimpico e per le scelte sulla collocazione degli impianti su cui si era discusso. Le valutazioni non erano sempre perfettamente concordanti e sulla possibile gestione di questi stessi con i problemi che venivano sollevati non solo per i costi ma anche per le possibilità reali.
Ora, credo a questo punto che sia utile che il tema venga affrontato nell'Ufficio di Presidenza e ancora in una discussione della Commissione specifica, non so per quando convocata e se convocata nell'ora sua specifica, il venerdì alle ore 12 o in altro orario. Credo che, qualora si verificasse collettivamente la non utilità della stessa, sarebbe giusto che le tematiche passassero alla Commissione turismo, che ha sicuramente una collocazione simile.
Credo al tempo stesso che questo tema ci spinga a ragionare, come ho detto il Consigliere Muliere quando ha parlato di necessità di modificazioni complessive di questo regolamento e delle proposte che sono state fatte - anche noi ne abbiamo alcune - sulla razionalizzazione e forse, sulla riduzione del numero di queste Commissioni. Valutiamo se otto non siano troppe, visto anche l'affastellarsi in alcuni giorni di troppe convocazioni. Il giovedì vi sono tre Commissioni, che spesso si sovrappongono, il mercoledì vi sono Commissioni che spesso si sovrappongono con la Conferenza dei Capigruppo.
Questi problemi potrebbero essere discussi e valutati nella verifica naturale che di questo si dovrà fare fra alcuni mesi oppure, come spesso si dice, valutandole per la prossima legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Io sono uno che in Commissione lavora volentieri e cerco di lavorare positivamente. Per cui raccolgo i ragionamenti, anche se non posso parlare per tutte le Commissioni, perché già va bene seguirne una in maniera adeguata e forse i meccanismi potrebbero essere rivisti. Certo è che questo delle Commissioni - porto un dato storico - è un balletto, perché quando sono entrato in Consiglio, tanto tempo fa c'erano solo quattro supercommissioni, e si diceva che erano poche.
Poi si è passati ad un altro estremo e mi sembra impossibile che l'esperienza non possa fare approdare a numero ragionevole.
Allora ho un sospetto, e lo dico sapendo che il collega Chieppa parlerà nuovamente di strumentalizzazione. Tra l'altro, non ho capito perché il collega Chieppa non si rivolga mai a noi, perché parla delle destre. E tutto il centro? E tutto il centro cattolico? È come se io, parlando ad esempio con il Consigliere Muliere - che è un grande democratico - parlassi solo della sinistra antagonista, barricadiera. Con il collega Chieppa potrei parlare di sinistra reazionaria. Ma così non va bene.
Collega, prenda atto che la realtà è diversa da quella che vede con i suoi occhi. Lo dico, perché decine di volte mi sono chiesto il motivo per cui non si rivolge mai a noi, come se non esistessimo.
C'è già la Presidente Bresso che è convinta che i cattolici non esistano e l'ha anche dichiarato. Poi con l'intelligenza dei colleghi, a partire dai colleghi Lepri e Gariglio, le abbiamo fatto presente che i cattolici esistono. Quindi, la Presidente Bresso è convinta che i cattolici non esistano, il Consigliere Chieppa è convinto che esista solo la destra come facciamo a dialogare, a farci sentire e a rappresentarci? Detto questo, stavo dicendo che queste oscillazioni sono come le oscillazioni degli Assessori. Nella Giunta Castellani - il Vicepresidente Peveraro se lo ricorderà - c'erano otto Assessori al Comune di Torino. E si diceva che fossero pochi.
Noi ne avevamo dodici e sembravano tantissimi. Quindi, c'è un'oscillazione continua.
Sono d'accordo con il collega Muliere sul fatto che si debba trovare un punto e un luogo dove stagionare. Dico però che per fare questo, avendo sentito per anni dai banchi dell'allora opposizione che chi ha più potere ha più responsabilità - lo dice anche l'Uomo Ragno che da grandi poteri derivano grandi responsabilità - credo che sarebbe il caso che adesso noi per parte nostra, ma anche la maggioranza, per parte sua, iniziasse a prendersi una quota di responsabilità.
Devo dire che a me le sorprese piacciono e apprezzo molto quando persone come il collega Laus hanno il coraggio di mettere in discussione cose consolidate, ma una sorpresa continua non va bene. Nella vita ci vuole anche un minimo di ordine e di programmazione.
Per questo motivo, sono d'accordo con il ragionamento proposto dal Consigliere Muliere, a patto che - lo dico con spirito di collaborazione come ha detto tante volte il mio Capogruppo Burzi, per poter lavorare utilmente occorre che la maggioranza, almeno un po', si metta d'accordo.
In Commissione ero presente; ho seguito tutto l'intervento del collega Laus, che è stato lineare, dopodiché c'è stato un intervento diverso da parte di ogni collega di maggioranza. Mentre il Consigliere Boeti lo ha rimproverato, altri hanno detto: "Ma non ti metti prima d'accordo con la maggioranza?". Poi sono intervenuti colleghi de La Margherita, quindi per questo non si metterebbe d'accordo neanche con La Margherita.
Certo, fa piacere e rende le cose più interessanti, ma se vogliamo lavorare utilmente, noi dobbiamo fare la nostra parte, ma anche voi della maggioranza dovete impegnarvi seriamente, cosa che alcuni colleghi fanno.
Tuttavia, se l'impegno si ampliasse, diventerebbe più corale. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Due brevi considerazioni, una sul metodo e una sul merito.
Quando c'è un problema, ci sono diverse modalità per affrontarlo. Se ci sono dei ragazzi che vengono a disturbare sotto la stanza in cui dormo magari mi affaccio, gli butto un secchio d'acqua, loro se ne vanno da un'altra parte e la cosa finisce lì. Se invece esco a sparare col kalashnikov, il giorno dopo la notizia appare sui giornali.
Questo è evidente. Mi sembra, quindi, che rispetto a questa vicenda sia mancato - e lo dico senza fraintendimenti - al collega Laus un minimo di senso istituzionale. L'ho già detto in Commissione: se c'era questo problema, bisognava discuterne all'interno della Commissione, e poi la stessa avrebbe deciso cosa fare, come ad esempio di demandare all'Ufficio di Presidenza e alla Conferenza dei Capigruppo eventuali decisioni.
La scelta è stata di carattere diverso. La soluzione è che oggi abbiamo passato quasi due ore e mezza a discutere della questione. Non so se la metafora pallavolistica usata dal collega Chieppa sia così corretta, ma sicuramente, invece di svolgere una seduta di Consiglio regionale, oggi abbiamo giocato a pallavolo. C'è chi è interessato: a me, per esempio piace la pallavolo.
Anche se si dice che è un anno che è stata istituita la Commissione post-olimpica, in realtà sono passati pochi mesi: è stata istituita a fine giugno 2006 ed è entrata in carica immediatamente prima delle vacanze estive o subito dopo. Abbiamo fatto qualcosa in quattro mesi, si aspettava il famoso piano industriale per discutere che fine avrebbero fatto gli impianti e che strade avrebbe scelto il post-olimpico. È arrivato il piano industriale: 55 pagine di piano; riunione congiunta delle tre Commissioni di Comune, Province e Regione; un patrimonio di 500 milioni che deve trovare una sua destinazione, dal punto di vista amministrativo, ma anche logico, e si chiude la Commissione. Nessun problema a chiuderla. Ne discuteremo, come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, nella Commissione che si occupa di turismo e in quella che si occupa di sport dove deciderà chi di dovere.
Permettete che lo dica uno che probabilmente non ne capisce molto: sinceramente, di tutta questa vicenda ne capisco sempre di meno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non sto a giudicare se l'intervento di oggi del Presidente Laus sia stata un'alzata o se abbia usato il kalashnikov piuttosto che una chiacchierata da un balcone. Certamente c'è un aspetto importante, non per la maggioranza o per la minoranza, ma per l'intero Consiglio regionale. In Aula votiamo una serie di provvedimenti che hanno una grande rilevanza per il territorio regionale, o per alcune parti di esse. Nelle discussioni in Aula si garantisce un ampio coinvolgimento e una continua attenzione, a beneficio delle Commissioni competenti, nel merito.
In realtà, nelle discussioni o nelle convocazioni delle Commissioni questo non avviene praticamente mai.
Faccio due esempi: uno riguarda TNE, l'altro il post-olimpico. Per molte leggi è stata prevista una relazione semestrale o annuale in sede di Commissione, ma non vengono mai assolutamente svolte.
In merito a TNE, il Consiglio regionale non solo non ha fatto una legge, ma ha lasciato una sorta di delega ad occhi chiusi alla Giunta regionale che non ha mai, o quasi mai, riferito in sede di Commissione.
Per il post-olimpico è accaduta esattamente la stessa cosa. Si tratta di tutta la materia che ha riguardato il post-olimpico, con tutti gli investimenti caduti sul nostro territorio, non solo quelli legati alla legge n. 285, ma anche alle opere connesse e alle opere collegate. Su quel che sarà lo sviluppo turistico dell'area olimpica e non della nostra Provincia e della nostra Regione, abbiamo avuto qualche indicazione all'interno della Commissione, che si è riunita poco e male. Oggi non vi è un piano ma, soprattutto, si è andati avanti in termini assolutamente perentori senza il rispetto della legge istitutiva. La Commissione ha discusso poco e male e quindi, come dicevo in apertura, non so se il collega Laus abbia fatto un'alzata o usato il kalashnikov; so di certo che ha sollevato un problema reale che esiste all'interno, ma non solo, della Commissione post-olimpica (in questa forse più di ogni altra, perché non ha neanche la dignità di convocazione come le altre Commissioni ordinarie).
Rilevo, altresì, visto che abbiamo ampliato il ragionamento non soltanto al problema della Commissione post-olimpica, ma al funzionamento delle Commissioni stesse, che questo accade in molte altre Commissioni.
Ormai abbiamo controversie e discussioni all'interno delle Commissioni consiliari, salvo alcuni casi. Bene ha fatto in VII Commissione il Presidente Clement a chiedere che alcune proposte siano messe in discussione, ma la situazione attuale è che, almeno l'80% del tempo in cui svolgono i loro lavori, le Commissioni discutono di atti di bilancio o della Giunta regionale.
Unitamente all'aspetto ricordato prima dal Presidente Laus e poi da altri colleghi, la questione da me sollevata deve essere analizzata, non tanto e solo in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma anche all'interno dell'Aula. È un problema che credo attenga alla Presidenza del Consiglio e ai Presidenti di Commissione perché, come ho già avuto modo di rilevare in altri momenti, è un po' anomalo che in due anni di legislatura siano solo quattro o cinque le proposte di legge provenienti dal Consiglio diventate poi norme regionali, una delle quali proposta dall'opposizione.
Considerando che l'Assemblea legislativa è uguale per tutti, una proposta può essere non licenziata dalla Commissione, quindi avere un voto contrario e non arrivare in Aula. Non è ammissibile che le proposte della minoranza facciano questa fine. Non è possibile che, per avere la speranza di diventare legge, una proposta della minoranza debba per forza agganciarsi ad un provvedimento di maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, siccome la vedo interloquire attentamente con il Vicepresidente della Giunta, Peveraro, e poiché appartenete ad una componente della maggioranza che noi riteniamo ragionevole, così come invece, riteniamo poco ragionevoli altre componenti, la richiamo ad un suo semplice dovere. Questo Consiglio, molti mesi fa, ha adempiuto correttamente all'elezione della Commissione post-olimpica; forse, prima della costituzione della Commissione post-olimpica - non mi ricordo esattamente - l'Assessore Bairati fece approvare in Consiglio la cosiddetta legge sulla costituzione della Fondazione post-olimpica di cui, ad oggi non ci è ancora stato comunicato l'esito.
Presidente, per il semplice fatto di aver costituito mesi fa una Commissione, che, invece, per colpa della Giunta regionale, che non ha attivato la corrispondente Fondazione, non si può riunire, lei ha tenuto in scacco questo Consiglio, verso il quale, adesso, ha quasi un dovere. Fa bene il Consigliere Laus a sollevare questo problema.
Questo è solo l'ultimo degli esempi, infatti, la richiamo ad un attento esame della situazione circa iniziative della Giunta regionale che tagliano fuori e scavalcano il Consiglio, come è avvenuto per la nomina dei Direttori della sanità, ridisegnando una geografia regionale delle Aziende Sanitarie, che non è stata approvata per legge da quest'Aula, alla quale è stata presentata solo come un disegno di legge, senza che la stessa potesse esprimersi. È stato fatto per Finpiemonte, relativamente al quale sono state decise divisioni interne, senza che quest'Aula abbia approvato o ancora esaminato la legge di riordino di Finpiemonte.
Insomma, Presidente, siamo in una situazione relativamente alla quale la richiamiamo ad un atto di orgoglio. Se lei è il Presidente di questo Consiglio regionale - non abbiamo dubbi che sia indipendente - lo tuteli e faccia in modo che questo consesso non debba apprendere dai giornali le decisioni riguardanti questa Regione; per quanto riguarda le leggi che deve approvare, non si faccia sorpassare dalla Giunta regionale, perché ci risulta che, a norma di legge, in questa Regione, le ASL siano ancora quelle originarie, mentre i nuovi direttori sono molti meno, millantando il fatto che è stato presentato un disegno di legge. Cosa vuol dire, che ogni disegno di legge approvato in Giunta è un atto che costringe il Consiglio regionale a legiferare in funzione di questo che ancora non è stato approvato dallo stesso Consiglio? Questo è un procedere assolutamente illegittimo e, come Presidente dell'intero Consiglio, la invito a rimarcare alla Giunta regionale questa illegittimità nel procedere. Ricordo che, addirittura, si diceva di costituire la Commissione post-olimpica perché, nascendo la Fondazione sarebbe stato necessario un organismo di controllo della Regione.
Bene, noi lo abbiamo fatto mesi fa, ma, ad oggi, l'Assessore Bairati ancora non è stato in grado di risolvere il problema della Fondazione post olimpica.
Non prendiamoci in giro, stabiliamo bene i confini della Giunta e del Consiglio. Lei, Presidente, deve fare questo, deve dire fin dove arriva il lavoro della Giunta e dove inizia quello del Consiglio. Solo così credo che noi tutti ci sentiremo più tutelati, altrimenti, anche noi - mi dispiace dirlo - dovremo prendere atto che non ci sentiamo tutelati da lei.
necessario avere un Presidente del Consiglio che tuteli le prerogative e i diritti di questo Consiglio regionale, tutti i suoi Consiglieri, tutte le sue iniziative, tutte le promesse che la Giunta ha fatto a questi Consiglieri; lei deve svolgere la funzione di garante di tutto questo.



PRESIDENTE

Presidente Casoni, ho preso atto delle sue parole e del gravame che mi attribuisce. Ovviamente, nell'ambito delle possibilità e capacità, cerco sempre di farmene carico.
Comunque, anche relativamente a questa questione, cercheremo di procedere per far sì che gli impegni ai quali lei faceva riferimento siano assolti.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Stavamo cercando di presentare un ordine del giorno, che le consegneremo non appena sarà terminata la sua estensione. Nell'attesa, rubo trenta secondi, visto che il colloquio, come ha già detto il Presidente Casoni, tra lei e il Vicepresidente della Giunta può non essere totalmente inutile. Mi permetto di aggiungere due componenti, visto che, oggi utilmente, abbiamo parlato di tutti gli argomenti trascurando quello che normalmente, è l'argomento principe: la sanità, che vedremo a parte.
Domani mattina è convocata la I Commissione, non ho visto l'o.d.g.
purtroppo, eravamo occupati per altre questioni.
Mi rivolgo al Presidente del Consiglio in modo che il Vicepresidente senta. Noi attendiamo la presentazione di due disegni di legge, uno su SCR che so essere stato deliberato dalla Giunta, pertanto attendiamo la presentazione in Commissione, come normalmente dovrebbe avvenire; un tempo avveniva prima, non importa, meglio tardi che mai, ci interessa che venga presentato. Ovviamente, domani, in Giunta, attendiamo la presentazione del disegno di legge attinente alla Finpiemonte, che è uno dei temi che ci ha visti impegnati anche nelle passate riunioni consiliari.
Sembra che, pallavolo o non pallavolo, di temi oggi, senza tanti sforzi, ne siano stati affrontati. Consigliere Clement, mi pare che il gioco della pallavolo è bello quando entrambe le squadre giocano e oggi abbiamo visto una notevole partecipazioni da parte dei giocatori.



(Commenti del Consigliere Chieppa fuori microfono)



BURZI Angelo

Dovremmo capire noi in quale campo giocate voi, onde poi decidere da quale parte giochiamo noi.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi!



BURZI Angelo

Detto questo, comunque, anticipiamo al collega Chieppa che anche nella seconda parte della legislatura garantiremo lo stesso trattamento che ha avuto nella prima parte, visto che siamo molto grati del contributo che finora ha saputo darci. Ci auguriamo che, con l'aumentata esperienza, il contributo migliori nella seconda parte della legislatura: tutti noi non siamo nati "imparati", ma solo lavorando impariamo.
Dopodiché, avendo presentato l'ordine del giorno, ove le sia arrivato rispetto al quale chiederei al collega Pedrale o ad un altro dei firmatari l'illustrazione, decida la Presidenza del Consiglio come ulteriormente impiegare, se ritiene, in fase di accanimento terapeutico, la sessione odierna, o se passare a fasi più costruttive su alcuni temi che noi abbiamo sottoposto all'Aula.



PRESIDENTE

stato consegnato alla Presidenza l'ordine del giorno n. 629 "Solidarietà a Mauro Laus" presentato dal Consigliere Burzi, ai sensi dell'articolo 92, comma 2, del Regolamento. Pertanto, ne è stata richiesta la votazione al termine del dibattito sulla vicenda della Commissione post olimpica.
Servono alcuni attimi per la riproduzione del documento e per la distribuzione ai colleghi Consiglieri.
Collega Guida, è già intervenuto.



(Commenti fuori microfono)


Argomento: Viabilità

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Guida di un'informativa della Giunta regionale in merito all'incontro tra i rappresentanti dei Comuni, della Provincia di Cuneo e della Regione Piemonte con il Ministro Di Pietro relativamente al collegamento autostradale Asti-Cuneo


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Signor Presidente, occupo solo un minuto, mentre si producono le copie del documento, per chiedere che la prossima seduta del Consiglio possa essere utilizzata anche per conoscere esattamente cosa è accaduto oggi a Roma durante l'incontro tra i rappresentanti dei Comuni, della Provincia di Cuneo e della Regione con il Ministro Di Pietro relativamente alla Asti Cuneo. Mi permetto solo di portare questa notizia senza alcun commento: è in atto una trattativa tra l'ANAS e la Società Asti-Cuneo S.p.A. per la firma della convenzione.
Il Ministro ha dato tempo ancora 15 o 20 giorni e, se non verrà firmata questa convenzione, il Ministro stesso annullerà tutte le gare fatte per la gestione dell'Asti-Cuneo e si procederà, tramite ANAS, al nuovo piano finanziario con indizione di una nuova gara per realizzare i lotti che rimangono. Poiché credo che la notizia sia abbastanza forte, nel senso che se questa strada sarà poi quella che effettivamente viene realizzata strada in senso amministrativo - ci sarà sicuramente un ritardo nell'ultimazione della Asti-Cuneo.
Quindi, chiedo, se è possibile, al Vicepresidente Peveraro di ricordare all'Assessore Borioli di venire qua martedì e di informarci. Lo faranno già attraverso gli organi di stampa, però, al di là degli zelanti comunicati stampa, sarebbe interessante che martedì spendessimo qualche minuto per sapere esattamente che cosa è accaduto oggi a Roma sulla Asti-Cuneo.
Non ho fatto commenti, ma vorrei saperne di più.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame ordine del giorno n. 629 del Consigliere Burzi, inerente a "Solidarietà a Mario Laus"


PRESIDENTE

Per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 629, ha chiesto la parola il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente. Per illustrare l'ordine del giorno del Consigliere Burzi, poiché è emersa la necessità di fare chiarezza dopo l'intervento del collega Laus che, con sorpresa, abbiamo notato che alcuni settori della maggioranza hanno cercato di archiviare senza attribuirvi il giusto peso.
Spesso e volentieri parliamo di cose - mi permetto di dire sicuramente meno rilevanti, meno sobrie e significative. Questo è un caso raro di un esponente delle istituzioni che ha l'onestà intellettuale di dire: "Questa Commissione non funziona, rinuncio alla mia poltrona rinuncio al mio incarico e rimetto il mio mandato".
Non è una cosa banale nel panorama politico piemontese e nazionale riconoscere che non si è potuto svolgere un ruolo istituzionale, e che quindi è meglio rinunciare, piuttosto che fingere di svolgere in maniera efficace un ruolo che, in realtà, non si riesce a svolgere.
Noi ci fermiamo a questo, al di là di qualsiasi valutazione interpartitica e intrapartitica che alcuni hanno cercato di attribuire al collega Laus per questa sua iniziativa. Semplicemente apprezziamo il suo atto di coraggio nel denunciare la possibilità di non poter essere operativo ed efficace alla guida di questa Commissione.
Questo per noi è già importante, ci basta che ci sia ogni tanto un atto di coraggio, di sobrietà e di fierezza nello svolgere le proprie mansioni istituzionali.
Pensavamo che questo comportamento del collega Laus fosse, se non apprezzato, semplicemente constatato. Invece, con disappunto abbiamo rilevato che alcuni settori della sinistra radicale hanno censurato anche in maniera decisa il comportamento del collega Laus, che a noi pare invece di alto profilo e, una volta tanto, di onestà politica.
Pertanto, abbiamo ritenuto di presentare questo ordine del giorno, che è a vostra disposizione e vi preghiamo di approvare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Laus per dichiarazione di voto.



LAUS Mauro

Presidente, non so se sia un fatto personale, però ci sta, ma non è una questione personale.
Però vorrei sottolineare un punto, per correttezza e per rispetto verso i colleghi e per rispetto di quello che ho detto. Nell'ordine del giorno è scritto: "Considerata la sua denuncia di non essere stato messo nelle condizioni di operare quale Presidente della Commissione medesima".
Io ho detto che ho appreso e ho smentito questo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 629, il cui testo recita: "Udite le dichiarazioni del Presidente della Commissione post-olimpica Mauro Laus Considerata la sua denuncia di non essere stato messo nelle condizioni di operare quale Presidente della Commissione medesima Apprezzata l'onestà intellettuale non comune, di voler rinunciare a un incarico istituzionale Rilevato con disappunto che il collega Laus è stato censurato dalla sinistra radicale della maggioranza di centrosinistra Constatato altresì che alcuni colleghi della sinistra radicale nei loro interventi hanno evidenziato una reiterata critica al comportamento del Consigliere Laus Il Consiglio regionale esprime solidarietà al Consigliere Mauro Laus e prende le distanze dalle immotivate censure e critiche rivolte al medesimo".
Il Consiglio non approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Muliere di non proseguire ulteriormente i lavori del Consiglio


PRESIDENTE

Prima di continuare i nostri lavori, devo comunicare che risultano presentate n. 108 richieste di inversione all'o.d.g.
Chiedo ai colleghi presentatori di queste richieste, in particolare al collega Burzi, se sono da considerarsi ancora valide e quindi da esaminare.
In queste condizioni non mi pare vi siano le condizioni per sviluppare proficuamente il nostro lavoro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Penso che l'atteggiamento della minoranza sia sbagliato e noi ci assumiamo le nostre responsabilità.
Del resto, credo sia giusto che la maggioranza si assuma le proprie responsabili tà e la minoranza si assuma le proprie. Penso che questo atteggiamento sia sbagliato e non aiuti a risolvere le questioni che anche voi avete posto.
Detto ciò, credo che sia opportuno, di fronte a questa situazione creare un momento di confronto - e l'occasione può essere quella della Conferenza dei Capigruppo di domani - per cercare di vedere se ci possono essere delle soluzioni per sbloccare questa situazione.
Mi auguro che il confronto all'interno del Consiglio possa aiutare a trovare una via di uscita. Del resto, questa mattina, nella Conferenza dei Capigruppo abbiamo indicato una strada che può recuperare il ruolo del Consiglio regionale. Dobbiamo lavorare, ragionare e confrontarci su questa strada e valutare se c'è la possibilità di ridare all'Aula, come credo giusto sia, un ruolo preciso che nessuno ci può togliere. Dobbiamo solo decidere di giocare questo ruolo, quello del Consiglio regionale. Mi auguro che domani, all'interno della Conferenza dei Capigruppo, il confronto possa aiutarci a trovare un percorso da seguire.
Presidente, possiamo anche decidere di stare qui fino alle 20 di questa sera e votare contro le inversioni dell'o.d.g., ma non mi pare una strada produttiva per nessuno.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento e non mi pare ci siano le condizioni per procedere con i nostri lavori. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata domani alle ore 14.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.52)



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