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Dettaglio seduta n.166 del 06/03/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.04 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Auddino, Bellion, Boeti e Robotti.


Argomento: Variazioni di bilancio

b) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 1° marzo 2007 ha trasmesso, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 10 deliberazioni del 5 febbraio 2007. Gli allegati a disposizione presso l'Ufficio Aula.


Argomento:

c) Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Comunico che sono stati presentati i processi verbali delle sedute del 10, 17 e 24 e 31 ottobre 2006 e del 6 e 7 novembre 2006.
Non essendoci osservazioni, s'intendono approvati.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1162 dei Consiglieri Cavallera, Nastri e Cotto, inerente a "Disturbi del comportamento alimentare"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze".
Iniziamo con l'esame dell'interrogazione n. 1162, cui risponde l'Assessore Valpreda, che ha pertanto facoltà di intervenire.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verteva sulle iniziative di prevenzione dell'anoressia e della bulimia e anche quali attività d'informazione si ritengono necessarie per prevenire questi disturbi.
I dati epidemiologici. I disturbi del comportamento alimentare sono dei disturbi mentali caratterizzati da comportamenti estremi di appetizione o rifiuto del cibo, che spesso inducono a deterioramento grave e talora morte.
In Piemonte i soggetti giovani a rischio sono almeno 700 mila. Si stima che l'incidenza dei nuovi casi sia tra i 180 e i 350 casi di anoressia e tra i 360 e i 500 casi di bulimia.
Questi dati sono derivati da uno studio regionale della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Psichiatria, che è stato compiuto su 1.000 ragazzi tra i 14 ed i 18 anni delle scuole superiori, ed evidenziano che le ragazze sottopeso sono circa il 17% mentre quelle che presentano condotte alimentari problematiche sono il 7/% della popolazione femminile e l'1% della popolazione maschile.
Dall'altro lato, i ragazzi in soprappeso sono già l'11%.
I Centri di Salute Mentale diffusi sul territorio offrono l'assistenza specialistica territoriale e sono il primo punto di riferimento.
C'è questo centro che si chiama SCDU, che è un Centro Pilota Regionale per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Comportamento Alimentare ed è attivo presso l'ASO San Giovanni Battista. È stato istituito nel 2005 e svolge un ruolo di cura, prevenzione e riabilitazione dell'anoressia bulimia ed obesità psicogeni.
Il Centro Pilota svolge inoltre attività di coordinamento sui percorsi clinici e di ricerca su altre strutture pubbliche e private che sono numerose in Piemonte: la Casa di Cura Villa Cristina, l'Istituto Auxologico Piancavallo, la Comunità per l'anoressia di Moncrivello e il Centro Amenorree del S. Anna, in quanto soprattutto per l'anoressia uno dei primi disturbi è l'interruzione del flusso mestruale. Vi è inoltre la Clinica Neuropsichiatria Infantile.
Con quest'ultima è particolarmente importante la liason per i ricoveri per adolescenti oltre i 16 anni.
Nel luglio 2006 è stato anche attivato un Day Hospital Psichiatrico per questi disturbi di comportamento con sei posti letto e la possibilità di dodici accessi al giorno.
Non esistono interventi di prevenzione primaria dei quali sia provata e documentata l'efficacia. Noi abbiamo il Centro Cochran per la medicina basata sulle prove di efficacia e non abbiamo trovato riscontri su quello.
La prevenzione secondaria garantisce solo la possibilità di precoce riconoscimento. La SCU dell'ASO San Giovanni Battista ha attivato interventi nelle scuole ed incontri con i medici di medicina generale collabora anche con l'Associazione Prevenzione Anoressie Torino (PrATo) che ha svolto e svolge azione di sensibilizzazione rivolta a famiglie e scuole.
Sono state anche attivate due linee telefoniche per adulti e per minori, attive dalle 12 alle 16 dal lunedì al venerdì in collaborazione con la PrATo e con la Clinica di Neuropsichiatria Infantile e le Molinette.
Valutate tutte le attività poste in essere per contrastare il problema si può affermare che la Regione Piemonte, da tempo, è all'avanguardia in questi disturbi e nessun'altra Regione ha una serie di centri così accreditati e qualificati.
Questo tuttavia ha un'azione di efficacia non risolutiva sul problema che è legato ad un complesso di fattori, anche ad influenze psichiche.
L'anoressia è fortemente influenzata dai modelli imperanti. In particolare le indossatrici esercitano, come ben noto, un'azione nefasta nel proporre un modello di bellezza che fa presa sulle adolescenti, ma ha scarse fondamenta nel campo dell'igiene alimentare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta relativamente tempestiva secondo quelle che sono le procedure dell'Aula, ma certamente puntuale e precisa.
Lo scopo dell'interpellanza era proprio quello di mettere la nostra attenzione su una situazione che diventa sempre più preoccupante, oppure rischia di diventare preoccupante per le ragioni che l'Assessore ha esposto, anche in termini quantitativi.
Sappiamo quanto sia difficile intercettare tutte queste situazioni che prima dell'essere patologiche, hanno la loro origine in sindromi particolarmente pesanti sia per i soggetti che cadono nella rete di modelli di vita e di alimentazione che senz'altro debilitano l'organismo sia per le loro famiglie.
L'Assessore, discutendo di sanità e di Piano in Commissione, diverse volte ha detto: "Bisogna che il sistema prenda in carico il soggetto perché le risposte devono essere plurime e integrate". Proprio in questo caso, a mio avviso, si può verificare una situazione di studio, perch ovviamente occorre interessare la sanità, ma rivestono un ruolo importante anche la famiglia e la scuola.
Colgo l'occasione per lanciare una proposta all'Assessore: se non sia il caso (forse in Lombardia l'hanno fatto, senz'altro è avvenuto in Spagna) di lanciare un allarme e un invito al mondo della moda per utilizzare in qualche modo dei soggetti che non possano essere inquadrati in definizioni di tipo medico o patologico.
evidente che non possiamo dirci soddisfatti quando abbiamo dato una risposta soltanto di tipo sanitario, ma qui la salute va vista in tutti i suoi aspetti, nel suo connotato sociale ed etico, nonché dal punto di vista del modello di vita.
Da quanto sono a conoscenza, devo dire che in Piemonte siamo forti come identificazione delle situazioni e come diagnostica. A volte, c'è anche l'opportunità di rivolgersi a centri esterni; so di centri presenti in Liguria cui si rivolgono giovani o meno giovani che si trovano in questa situazione. Mi auguro che non ci sia nessuna difficoltà a poter accedere a queste strutture, perché sono interventi di tipo specialistico. Mettere in piedi comunità di questo tipo richiede operatori veramente qualificati, che sono difficilmente formabili, mentre da un punto di vista medico indubbiamente noi abbiamo una situazione di eccellenza.
In sostanza, credo che dobbiamo vedere, insieme al mondo dell'assistenza, del sociale e della scuola, se possiamo incrementare la risposta autoctona che siamo in grado di dare.
Comunque, grazie all'Assessore. Quello dell'educazione alimentare è un problema che dovremo continuare a seguire e lo verificheremo anche nella discussione del Piano Socio Sanitario regionale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1106 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Verifica urgente del sistema ProQAtm per l'invio ambulanza del 118"


PRESIDENTE

L'Assessore Valpreda risponde all'interpellanza n. 1106, presentata dai Consiglieri Chieppa e Robotti.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'interpellanza richiede informazioni sul sistema di valutazione per l'invio delle ambulanze.
Le Centrali Operative del Piemonte stanno adottando un sistema di valutazione sanitaria telefonica in ossequio all'atto di intesa Stato Regioni di approvazione delle linee guida sul sistema di emergenza sanitaria dell'11 aprile 1966, che fra l'altro recita: "I protocolli di valutazione di criticità dell'evento devono utilizzare codifiche e terminologie standard non suscettibili di ambiguità interpretative e devono essere sottoposti a periodica valutazione e revisione. Tali protocolli quale il Sistema di Dispatch, sperimentato e riconosciuto a livello internazionale, dovranno essere concordati a livello regionale dai coordinatori delle varie centrali, con l'obiettivo di rendere omogenea la risposta all'emergenza sul territorio nazionale e periodicamente aggiornati, tenendo conto dell'evoluzione scientifica e tecnologica e delle eventuali linee guida elaborate dalle Società Scientifiche".
Relativamente al sistema informativo, si cita: "Tale sistema deve inoltre, permettere la rilevazione delle attività svolte, anche ai fini di valutarne la qualità e l'appropriatezza rispetto ai problemi affrontati onde consentire interventi correttivi". Quindi non solo la Centrale Operativa 118 della provincia di Torino, ma tutto il sistema regionale sta adottando tale sistema nell'ottica di una standardizzazione qualitativamente più elevata nella risposta alle richieste di emergenza sanitaria. L'evoluzione del sistema, iniziata con la Centrale Operativa 118 della provincia di Biella nel febbraio 2006, sta proseguendo a cascata su tutte le Centrali Operative del Piemonte.
Quanto contenuto, nell'atto di indirizzo sopra citato, è supportato dalla pregressa ed attuale diffusione del sistema su altre Centrali Operative del 118 in Italia (in uso ad esempio a Genova, Savona, Imperia Aosta, Mantova, Reggio Emilia, Cesena, Udine, Pieve di Cadore, Mestre ecc.) ed anche sui sistemi di emergenza sanitaria all'estero, sia in Europa che al di fuori di questa. Dal punto di vista sanitario, l'adozione di un sistema di questo tipo permette al personale addetto alla valutazione di disporre di una linea guida standardizzata e verificabile, al termine della quale viene proposto un codice di urgenza sanitaria non vincolante nella scelta del mezzo, che viene espressa attraverso la professionalità dei sanitari delle Centrali Operative del 118. Il codice suggerito, in altri termini, può essere liberamente cambiato sia in sottostima che in sovrastima dall'operatore di centrale.
Il costo sostenuto per l'acquisizione e messa in opera del sistema compresa la formazione del personale, ammonta a 255.882,022 euro.
L'installazione del prodotto sui sistemi informatici di Centrale è stata effettuata dalle Aziende Sanitarie, sede di Centrale Operativa, mediante le proprie risorse di settore (ad esempio, per il CTO ha provveduto il CSI).
Il programma è stato acquistato dalla Priorità Dispatch Co., società nordamericana leader anche settore di altri servizi di emergenza e fornitore di sistemi alle centrali di polizia e vigili del fuoco fornitrice di oltre 4.000 centrali operative sanitarie in ambito mondiale.
Il prodotto è stato individuato su precisa relazione del coordinamento regionale dei responsabili delle Centrali Operative del 118, con provvedimenti amministrativi del caso espletati dall'ASO CTO di Torino competente per materia; l'azienda fornitrice del sistema risulta l'unica sul mercato internazionale a commerciare tale prodotto.
Dopo la formazione del personale interessato, è stata istituita una Commissione mista composta dai responsabili medici, dai coordinatori infermieristici e da due infermieri per ciascuna Centrale Operativa 118 del Piemonte, che hanno personalizzato il prodotto secondo caratteristiche adattate alla nostra realtà. Tale Commissione revisiona regolarmente le procedure adottate e, sulla base delle informazioni raccolte, propone eventuali cambiamenti.
Il sistema su indicato, a fronte delle numerose applicazioni e riscontri scientifici, del percorso di studio e formativo impostato e completato su circa 250 infermieri e circa 50 medici 118, dell'impegno economico affrontato negli anni scorsi, della omogeneità del metodo è sicuramente, il sistema di scelta per il prossimo futuro.
L'introduzione del sistema informatizzato per la valutazione telefonica ha comportato, inizialmente, un deciso rialzo delle stime di codice giallo e rosso. La punta massima raggiunta è stata del 23% in uscita di codici rossi nei primissimi giorni di utilizzo.
Si forniscono a tale proposito alcuni dettagli: il sistema informatizzato non stabilisce di per sé il codice, ma stratifica, per gravità e su basi statistiche, l'ipotetica situazione clinica del paziente.
I codici, così come debbono essere inseriti a norma ministeriale (bianco verde, giallo e rosso) sono stati creati e inseriti nel sistema informatico da un gruppo di lavoro composto da due persone per ogni centrale operativa del Piemonte. Tali codici sono stati revisionati dai responsabili medici ed infermieristici per l'approvazione e quindi inseriti nel sistema informatico. Il sistema non obbliga la scelta del codice, ma lascia sempre e comunque, la scelta al sanitario che valuta (ovviamente, in quanto sanitario, si ritiene che abbia la competenza per farlo).
Esempio di male utilizzo regolarmente accaduto: "Buongiorno ho visto un camion che mentre parcheggiava ha urtato la mia moto. Sono uscito e nel tirarla su da terra mi sono ferito ad una gamba". Inserendo nel sistema informatico la dinamica moto-camion senza alcuna interpretazione ulteriore (poteva succedere che il motociclista si fosse sfracellato a terra, invece era un incidente abbastanza banale) in tale caso, infatti, era stato attribuito un codice rosso del tutto improprio.
Dopo un primo periodo di assestamento gli "eccessi" di codifica comunque eccessi in super prudenza - sono rientrati in un range sovrapponibile a quello delle altre centrali operative. I dati confrontati con altre centrali operative di pari dimensione o esperienza (Milano e Bologna) hanno evidenziato che il Piemonte è tuttora ben al di sotto delle percentuali di uscita in codice rosso/giallo degli altri sistemi regionali o locali (con punte che superano il 30%).
Sulla base delle considerazioni esposte e recependo anche alcune richieste pervenute da parte di pochi medici operanti sui mezzi di soccorso avanzato della città di Torino, il sistema ha proceduto ad una valutazione scheda per scheda delle ambulanze di soccorso avanzato del mese di settembre 2006 (mese statisticamente indicativo per la materia trattata).
Da tutte le schede compilate sono state escluse quelle in cui il codice di invio e rientro concordavano, quindi in uscita giallo/rosso o rientro giallo/rosso, in quanto non sono state ritenute possibile motivo di incongruenza tra codice di invio e rientro (concordando infatti il giudizio della centrale con quello espresso dal medico a bordo del mezzo).
Questi i numeri. Sono state valutate 676 schede. I pazienti sottoposti almeno a visita medica sono 661; 631 trattamenti ALS (Advanced Life Support, trattamenti di supporto vitale avanzato) con 202 elettrocardiogrammi, 177 accessi venosi con infusione di liquidi, 252 terapia endovena, intramuscolo o per altre via somministrate. I pazienti ospedalizzati sono stati 515, di cui 58 con mezzo di soccorso di base. I pazienti lasciati al domicilio dopo il trattamento 118; pazienti che hanno rifiutato il trasporto in ospedale (pur avendoglielo proposto) sono stati 36. Pazienti non visitati, allontanati, non presenti o comunque non presi in cura, 15. Questi sono i dati di attività di quanto richiesto.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Grazie, Assessore.
Chiedo scusa, Assessore, per averle fatto leggere questa lunghissima risposta, ma credevo fosse un po' più rapida. Ho ritenuto di poterla ascoltare anche in aula per dare atto che - lo diciamo pubblicamente - c'è stato un reale intervento migliorativo del sistema di catalogazione delle richieste dei cittadini al 118 rispetto ai codici di intervento.
Eravamo preoccupati, perché in una prima fase accadeva ciò che l'Assessore ha riportato, ossia una sovrastima dei codici rossi, che è sì prudenziale come l'Assessore ci ricordava, ma il problema è che il nostro sistema di soccorso non è come quello degli Stati Uniti, da dove proviene quel tipo di programma. Negli Stati Uniti le ambulanze sono medicalizzate dunque anche in caso di sovrastima dei codici rossi non si ha una problematica poiché qualunque tipo - adesso banalizzo - di mezzo intervenga si ha la certezza che sia medicalizzato e che possa dare una risposta anche ad un'improvvisa emergenza cui ci si trova di fronte.
Il problema che si era verificato sul nostro territorio è questo: avendo un numero ancora limitato, in termini assoluti, di ambulanze medicalizzate, c'era il rischio di inviare quelle poche ambulanze medicalizzate su codici rossi che, in realtà, non erano tali. Vi era il pericolo potenziale di lasciare scoperti codici rossi reali proprio perch si aveva una sovrastima dei codici rossi.
Ricordo il problema, ma ribadisco che sia un problema largamente superato, perché mi risulta - la risposta dell'Assessore mi conferma nelle mie conoscenze dirette di quel settore - che il problema sia stato largamente approntato e risolto.
Colgo l'occasione, Assessore, non dico per sollecitare, ma per aggiungere anche una nostra proposta. Noi dovremmo guardare anche ad altri Paesi europei nel campo del soccorso. Il nostro 118 deve tendere in maniera progressiva, da adesso fino alla fine della legislatura, ad incrementare il numero di mezzi di soccorso medicalizzati; superando, progressivamente quelle che sulla carta sono ambulanze ma che, in realtà, trasportano volontari rispetto ai quali abbiamo la più grande stima, ma quei tipi di equipaggio necessitano di personale professionale preparato da quel punto di vista medico.
Ci rendiamo conto che sia un percorso lungo, ma volevo dare atto pubblicamente che c'è stato un intervento e si è andati ad una sostanziale soluzione del problema che abbiamo sollevato. Grazie.


Argomento:

Risposta scritta ad interpellanza

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1211 del Consigliere Pichetto, inerente a "Concorso per primariato geriatria dell'ospedale degli Infermi di Biella" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta all'interrogazione n. 1211 del Consigliere Picchetto Fratin.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola Media "Don Minzoni" di Collegno


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola Media "Don Minzioni" di Collegno in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1201 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia, inerente a "Il lettore viva voce per gli ipovedenti non viene pi fornito dalle ASL" Interpellanza n. 1242 dei Consiglieri Chieppa e Robotti, inerente a "Lettori viva voce per ipovedenti"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare congiuntamente l'interrogazione n. 1201 e l'interpellanza n. 1242, sulle quali risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Le risposte possono essere unificate.
In riferimento sia all'interrogazione che all'interpellanza, si fa presente che, pur non essendo lo strumento inserito nel nomenclatore tariffario di cui al decreto ministeriale 332/99, la Regione Piemonte ha comunque nel tempo impartito chiare indicazioni per fornire e garantire la fornitura di ausilio "viva voce non vedenti" già con la delibera regionale n. 65 del 2002.
Il dispositivo lettore "viva voce" può pertanto essere ricondotto ai codici del nomenclatore riferito da ausili ottici elettronici computerizzati, prescrivibili a soggetti affetti da cecità assoluta o che abbiano un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi con correzione.
Come concordato con le associazioni dei soggetti retinopatici e ipovedenti, è allo studio un nuovo provvedimento complessivo volto a integrare il nomenclatore tariffario regionale di quei dispositivi tecnologici più avanzati e riconducibili alle attuali strumentazioni erogate.



PRESIDENTE

Interviene, per replica, il Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Leggerò poi la risposta data. Chiederei possibilmente di averla a mano.
Mi sembra sostanzialmente che non siano state date le risposte che si chiedevano, relativamente ai motivi per cui non viene fornito lo strumento e quando intenderanno ridare questa possibilità. Che poi vi sia stato un accordo con la stessa associazione che lamenta invece il blocco della fornitura, mi sembra una cosa anomala. L'Assessore non ha ascoltato la replica ma leggerò la risposta, riservandomi, in sede di Commissione, di riprendere la questione, perché i tempi tra le presentazioni delle interrogazioni e le risposte, anche in alcuni casi recenti che riguardano temi importanti le risposte in Aula peraltro evasive, non soddisfano certo la necessità di approfondimento. Segnalo soltanto al Presidente che in merito all'interrogazione precedente, quella sul 118, il nostro Gruppo consiliare presentò nel giugno del 2006 un'interrogazione che aveva sostanzialmente lo stesso tema a quello su cui l'Assessore Valpreda ha dato la risposta al collega Chieppa.
La richiedemmo con una risposta scritta che, a oggi, non è giunta (salvo negli ultimi giorni, ma non credo) agli uffici del nostro Gruppo consiliare. Pertanto, chiedo copia della risposta dell'Assessore Valpreda relativamente all'interrogazione precedente. In qualche modo possiamo ritenerci soddisfatti o, meglio, riformula la domanda: visto che è stata data risposta nel merito, gradiremmo avere tempestivamente risposta scritta, così come richiesto nella nostra interrogazione, anche all'interrogazione da me presentata.



PRESIDENTE

Prendo atto di questa segnalazione. Adesso verifichiamo. Mi spiace dell'inconveniente.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1303 della Consigliera Cotto, inerente a "Garanzia dei servizi presso l'Ospedale Molinette"


PRESIDENTE

L'Assessore Valpreda risponde all'interrogazione n. 1303, presentata dalla Consigliera Cotto.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Noi abbiamo chiesto una relazione, ovviamente, alle Molinette, dalla quale emerge che in data 19 febbraio 2002, la struttura complessa ORL 1 e struttura complessa ORL 2 sono state trasferite presso il padiglione di via Genova, secondo piano, in locali ristrutturati precedentemente e già appartenenti a tale servizio. Consentendo una maggiore umanizzazione dei processi di cura e il miglior confort agli utenti, presenza di un servizio igienico in ogni camera di degenza con impianto di condizionamento centralizzato.
Le camere operatorie adiacenti al reparto non sono ancora state oggetto di ristrutturazione, pertanto temporaneamente l'attività operatoria è stata ricondotta nel dipartimento di otorino presso le sale operatorie della struttura ORL 3.
Fermo restando che circa il 50% dell'attività chirurgica di otorino avviene in regime di Day Surgery, i restanti utenti necessitanti di ricovero ordinario vengono trasferiti presso l'area di degenza dopo un adeguato periodo di stabilizzazione presso la sala risveglio.
stato infatti allestita una zona in cui il paziente seguito da personale medico infermieristico viene monitorizzato e stabilizzato.
Il trasferimento delle strutture complesse di medicina generale dal presidio San Vito al terzo piano del padiglione di via Genova delle Molinette è stato attuato nell'ambito di un progetto di razionalizzazione di miglioramento della qualità offerta, soprattutto in termini di migliore accesso di indagini strumentali, di complessità intermedia elevata a servizi specificamente presenti nella sede Molinette.
Tale operazione ha comportato una minima riduzione di posti letto, a fronte di una maggiore tempestività dei tempi di cura e di un miglioramento di alcuni indicatori di efficacia e di esigenza.
La dislocazione di utenti presso le strutture complesse di chirurgia rappresenta una modalità attuata non solo in questo frangente, ma per contenere il problema del sovraffollamento all'interno del dipartimento d'emergenza.
Nelle strutture complesse di chirurgia vengono ricoverati i pazienti stabili, necessitanti di osservazioni che vengono peraltro attribuite alla struttura complessa di medicina più vicina, e seguiti dai medici internisti che afferiscono a questa struttura.
Nelle strutture complesse di medicina specialistica, vengono di consueto inviati pazienti di pertinenza nosologica per tali specialità. Per quanto riguarda gli accorpamenti di reparti, quale modalità di contenimento era nell'inefficienza organizzativa di superamento dell'economia e diseconomia di scala così come previsto dal PRR, ad oggi risultano unificate le Strutture Complesse ORL 1 e 2, consentendo un risparmio di dodici risorse infermieristiche e di supporto.
in fase di attuazione l'accorpamento di due Strutture Complesse di Medicina Generale che determinerà anch'esso un risparmio di dodici risorse infermieristiche e di supporto. Tali accorpamenti rispondono a criteri di miglior efficienza in quanto afferenti allo stesso dipartimento e garantiscono prestazioni di elevata qualità, in quanto, essendo omologhi dal punto di vista nosologico, permettono una costruzione ragionata di percorsi diagnostico-terapeutici comuni.
L'accorpamento dei reparti, così come descritto, non determina un aumento del rischio infettivo o una diminuzione della qualità dell'assistenza. L'esecuzione delle prestazioni in ambito di Strutture Complesse omogenee avviene con maggiore condivisione delle procedure e uniformità di comportamento. Il rischio infettivo è monitorato e controllato in tutta l'Azienda Ospedaliera mediante interventi integrati e multidisciplinari, che prevedono formazione specifica del personale sanitario, produzione e aggiornamento di linee guida e procedure sorveglianza dei processi infettivi, vigilanza su tutti gli aspetti di igiene, disinfezione e sterilizzazione. Inoltre, l'Azienda ha aderito e collabora attivamente al progetto nazionale del Ministero della Salute "Prevenzione e controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria e socio-sanitaria".
Ricordo che in passato si era registrata una crescita di alcuni reparti, come l'otorinolaringoiatria, che non rispondevano a criteri di efficacia terapeutica e di efficienza gestionale. Faticosamente, quindi stiamo cogliendo l'occasione dell'andata in pensione di alcuni primari professori universitari, con la collaborazione del personale, per fare una ricomposizione dei percorsi assistenziali, in modo da effettuare quelle economie di scala che in passato erano state piuttosto trascurate.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per una replica.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente, e grazie Assessore per la risposta.
Con quest'interpellanza, ho voluto dare voce ad un malcontento e a delle preoccupazioni registrate visitando i reparti delle Molinette e dintorni. Sono un po' preoccupata per la parte finale della sua risposta quando dice: "Non c'era l'efficacia terapeutica. Adesso, con l'andata in pensione di alcuni primari, siamo riusciti a riorganizzare." Già l'espressione del suo volto mi fa capire che erano più o meno collegati.
Questo mi preoccupa, perché può essere un discorso generale sulla sanità.
Vorrei anche ricordare quanto abbiamo discusso ieri pomeriggio in Commissione, secondo cui, ricordando l'intervento del collega Vignale ed il mio, non si può gestire la sanità solo pensando al risparmio di dodici infermieri o al risparmio di risorse, ma dobbiamo fare in modo di ottenere maggiori risorse per dare risposta ai bisogni dei cittadini. Guai a risparmiare non dando le risposte. Il pericolo c'è, perché spesso le riorganizzazioni fanno correre dei rischi ai ricoverati. Questo mi è stato segnalato.
La ringrazio se mi darà la risposta scritta, perché voglio consegnarla alle persone che mi hanno segnalato il problema ed, eventualmente intervenire ancora in Commissione o in Consiglio su queste problematiche.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il sindacato ispettivo e proseguiamo con l'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Intervengo sul rispetto regolamentare. Mi domando se sia normale, forse anche a discapito degli Assessori presenti, che lo spazio dedicato al sindacato ispettivo di oggi abbia comportato un tempo non superiore a 50 minuti. Personalmente credo di no.
Se è vero che a volte il Presidente deve faticare per mettere insieme Assessori e Consiglieri, dando preminenza agli Assessori presenti, non credo sia possibile, considerando che abbiamo centinaia di atti di sindacato ispettivo cui dare risposta, ridurre il tempo a 50 minuti o forse anche meno.



PRESIDENTE

Collega Vignale, è vero indicativamente al tempo per le risposte. Per consuetudine dura sempre un'ora, ma in molti altri casi, vista la necessità di dare risposte ad un corposo numero di atti, abbiamo superato l'ora e mezza.
Mi era parso di percepire l'indicazione di molti Gruppi consiliari di affrontare altre questioni attinenti l'indirizzo politico e di sollevarle nella seduta antimeridiana, considerandole preminenti.
Poiché quest'indicazione proveniva anche dai banchi dell'opposizione ho ritenuto di dare spazio ad altri tipi di osservazioni, richieste ed informazioni, che mi è stato comunicato dovrebbero essere posti nel corso della seduta d'Aula di oggi.
Indicativamente, il mio impegno è sempre di garantire un tempo di circa un'ora per le risposte, con la difficoltà, come lei ha evidenziato, di mettere insieme la parte interrogante con la parte che deve fornire risposta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ci sarebbero parecchi temi da affrontare oggi, ma su uno in particolare desidero sollevare l'attenzione dell'Aula, non tanto della Giunta ma dei colleghi Consiglieri, perché quanto sta avvenendo nell'ambito dell'area personale, almeno secondo il mio Gruppo, è di una gravità inusitata.
Devo fare una premessa. Le leggi diventano velocemente obsolete e la legge cui alludo, pur essendo la principale legge di organizzazione del personale di questa Regione, la n. 51 del 1997, è appunto del 1997. Sono dieci anni fa. Alcuni colleghi meno giovani, come il sottoscritto, hanno ricordi recenti di come quella legge diventò tale, mentre altri comprensibilmente giustificati perché più giovani dal punto di vista politico, forse non ricordano o non ne conoscono l'importanza.
La legge del 1997 è l'esito del decreto-legge Amato del 1992.
Per cinque anni quest'Aula si è confrontata su tale legge: due legislature e un numero enorme di sessioni di Commissioni e di Aula. È una legge molto importante per l'organizzazione dell'Ente Regione, perch presidia tutti gli aspetti di organizzazione del personale dell'Ente.
Tutte le volte che si tocca il tema del personale - credo anche a questa Giunta e alla maggioranza che attualmente governa, perché ormai l'esperienza, dopo il primo biennio, non dovrebbe mancare - com'è giusto essendo una risorsa facilmente deperibile, le attenzioni aumentano. Bene la legge del personale divenne tale dopo furiosi - quando dico "furiosi" uso un eufemismo riduttivo, faccio dell'understatement, come piacerebbe sentir dire il mio collega filoinglese Mario Valpreda - dibattiti e venne votata soltanto perché si riunì quella che fu chiamata la "Commissione dei saggi", che era formata da tutti i Capigruppo di allora, che decisero, a mio avviso, in maniera molto criticabile, ma le leggi hanno l'iter che ogni legge deve avere, l'organizzazione iniziale dell'Ente.
giusto che sia l'Aula a decidere l'organizzazione della Giunta e del Consiglio? No, secondo l'Assessore di allora, che ero io; no, secondo credo - gli attuali Assessori, che, oggi, ci assistono nei nostri lavori in un numero neanche così esiguo, però, tant'è e le Aule, si sa, sono sovrane.
Cosa stabiliva per i passaggi successivi la legge n. 51/97? I percorsi possibili erano due. In primo luogo, una revisione di legge, che evidentemente, è possibile in qualunque momento, la maggioranza che ha terminato il mandato nel 2005 ci provò non riuscendoci, quella attuale è avviata abbastanza bene sulla stessa strada, perché, soltanto mercoledì scorso, è stata presentata la nuova legge relativamente alla quale sono state avviate le audizioni.
Per modificare la struttura esistente è previsto in maniera chiara direi per degli scopi che persino un presidenzialista come me condivideva allora, figuratevi se ho cambiato idea oggi, che svolgo momentaneamente un ruolo diverso - che le Giunte o il Consiglio possano modificare la propria struttura mediante una deliberazione di Ufficio di Presidenza o di Giunta sottoponendola successivamente al Consiglio. Questo è l'iter molto chiaro è una delle poche volte in cui i testi di legge rappresentano bene la volontà del legislatore che in questo momento vive in questa Regione.
Cosa fa la Giunta di oggi? La Giunta di oggi delibera, anzi - non delibera, perché, se deliberasse, già ci troveremmo di fronte a un qualche atto sul quale potremmo discutere - comunica che un certo numero di direzioni scadenti il primo maggio, se non sbaglio, debbano essere rinnovate. Per default, si deduce che le altre non lo siano, ma non c'è ad oggi, 6 marzo, alcun altro atto di Giunta. Il Consiglio, su questa materia è totalmente, al momento, esautorato in tutte le sue fasi: non esiste una comunicazione a livello di Aula, non esiste un atto di Giunta, non esiste alcun rispetto del Consiglio come organo di gestione di questo tema, come ripeto - la legge prevede.
Bene, tra le banalità - ne scherzavo prima, perché, ogni tanto, anche sulle cose serie si può scherzare con il Vicepresidente Placido - è chiaro già a tutti, ma proprio a tutti, chi saranno, se le cose non vengono modificate, i nuovi direttori. Quando dico che è chiaro a tutti intendo dire che i concorsi banditi hanno nome, cognome, indirizzo, CAP, e-mail e cellulare dei candidati. Se qualcuno vuole sfidare il teorema, proviamo a giocare con i nomi, che qui può essere considerato un gioco; in altre sedi potrebbe essere un tema veramente molto più pesante, ma mi limito alla sovranità dell'Aula.
Siccome questo tema noi lo consideriamo molto molto grave, ancorché la Giunta non gli attribuisce - forse dipende dal tono delle parole - la gravità che io sottendo, chiedo un'urgente riunione dei Capigruppo. Questo non è un problema delle forze di opposizione: a nostro avviso, è un problema del Consiglio, è un problema delle minoranze. A maggior ragione, a mio avviso, è un problema delle maggioranze, tranne nel caso, ma vorrei capirlo, in cui l'attuale maggioranza pensi, erroneamente, di governare per sempre.
Chiedo che velocemente i Capigruppo si facciano carico di questo problema, auspicando che gli stessi possano risolverlo.
In assenza non solo della riunione, che certamente il Presidente concederà, ma di un esito positivo della riunione, che non so se ci sarà credo che il mio Gruppo ne trarrà tutte le conclusioni; non credo sia difficile immaginare cosa fa un Gruppo di opposizione quando si sente esautorato nei suoi livelli elementari.
Eliminiamo un dubbio: non c'è stata alcuna interlocuzione maggioranza minoranza, il che, da un lato, penso non consenta alla maggioranza facili strumentalizzazioni sul tema: "Ah, ma ci hanno chiesto, noi gli abbiamo dato", non abbiamo chiesto niente.
Lascio questa maggioranza riflettere su un tema così delicato e importante come la legge di riorganizzazione del personale, se sia un atto intelligente avere un'interlocuzione con la minoranza. Prendendo atto che non c'è stata, e dichiarando al momento: "Ho risolto la fase A", alcuna disponibilità a qualunque interlocuzione di natura politica, ringrazio il Presidente per la gentilezza di avermi concesso qualche minuto in più, ma non sono riuscito ad essere maggiormente sintetico su quella che io considero la cosa più grave degli ultimi due anni. So che si pu peggiorare, però, al momento, la trovo la cosa più grave del primo biennio.
Auspico una riunione urgente dei Capigruppo, non solo di minoranza, ma di tutti i Capigruppo.



PRESIDENTE

Il collega Burzi ha posto sul tavolo una questione estremamente delicata.
Invito, se è possibile, per dare un ordine alla nostra discussione, a svolgere prima gli interventi su questo tema.
Chiedo se relativamente al tema sollevato dal Presidente Burzi ci sono alcuni colleghi che desiderano intervenire.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, come faceva rilevare il Presidente Burzi, ci troviamo di fronte ad una violazione della norma, che nel corso dei due anni di legislatura è certamente la più evidente, anche perché ha avuto grande clamore sui giornali cittadini e non solo.
Il Presidente e altri colleghi ricorderanno che già in più occasioni il nostro Gruppo aveva, in qualche modo, sollecitato l'Ufficio di Presidenza e anche gli Uffici che devono verificare, rispetto alle norme esistenti, gli atti di Giunta. Se si convocherà questa Conferenza dei Capigruppo, ci permetteremo di fare un piccolo, ma assolutamente significativo, elenco delle volte in cui la legge non è stata rispettata.
Senza voler entrare nel merito della questione, avendo iniziato la I Commissione l'iter legislativo delle leggi riguardanti il personale, credo non vi possa essere alcun provvedimento che in qualche modo vada avanti. Su questo gli Uffici dovrebbero dare la garanzia, ma noi chiediamo alla Presidenza del Consiglio un intervento, perché quando vi è una competenza che attiene al Consiglio, la competenza al Consiglio deve rimanere.



PRESIDENTE

Scusi, collega Vignale.
Per cortesia, colleghi: persino dalla mia postazione, è difficile ascoltare il Consigliere Vignale.
Vi prego di tenere un maggiore silenzio.



VIGNALE Gian Luca

L'esempio fatto dal collega Burzi è il più evidente, ma, come dicevo ve ne sono alcune decine di esempi simili.
difficile lavorare all'interno di un'aula, con una disponibilità al dialogo, quando la Giunta regionale, in realtà, non rispetta le leggi che il Consiglio le ha dato. Ricordo che questa è ancora un'assemblea parlamentare. Potremmo discettare in merito alla necessità di delega sulla scelta della conduzione del personale alla Giunta, così come fatto all'interno degli Enti locali, o se è ancora competenza del Consiglio, ma fino a che la legge è vigente, è ovvio che quanto declamato sui giornali non può trasferirsi in un'azione concreta.
Potremmo fare altre decine di iniziative: sono stati soppressi degli uffici, ne abbiamo creati altri. Ad esempio, l'Assessore Manica è particolarmente prodiga nel non rispetto della legge n. 75, e l'abbiamo già fatto rilevare alla Presidenza del Consiglio e agli uffici competenti.
Però su questo non è mai stato detto nulla, quindi credo che il momento delle violazioni legislative, perché di questo si tratta, sia concluso.
Dico anche, concludendo, che avvicinarci alla discussione del bilancio con una violazione così evidente da parte della Giunta regionale e con il silenzio prima degli uffici e poi della Presidenza del Consiglio, ci sembrerebbe una cosa grave. Credo che il Presidente sia stato assolutamente chiaro e lo riconfermo: se abbiamo una legge sul personale che prevede la figura di 34 Direttori, non è possibile che la Giunta regionale, ancorch lo comunichi sui giornali e intenda questa come opera di razionalizzazione del personale, decida di rinnovare il contratto a 14.
Non lo può fare, perché la legge non glielo consente; prima deve modificare la legge e poi lo può fare. Questo è l'alfabeto di chi deve supportare l'attività legislativa della Giunta, e nel momento in cui presenta un procedimento simile gli si dice: "Guarda che non corrisponde agli indirizzi legislativi che il Consiglio ti ha dato e tu non lo puoi fare".
Così facevano i buoni Segretari Generali, mandati dai Prefetti e quindi non dipendenti dalle Presidenze delle Giunte, nei confronti delle Presidenze delle Giunte stesse.
Ma ricordando che c'è chi ha il dovere di fare rispettare le leggi e non le volontà delle Presidenze delle Giunte, è bene che questo accada perché se questo non accade è ovvio che ci sarà un comportamento in tal senso, al di là che si possano ravvisare anche delle omissioni, ma questa è una questione che riguarda chi le compie.
Noi siamo qua per denunciare che questo avviene, per far sì che non avvenga e che le leggi vengano rispettate.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, vista l'importanza dell'argomento, credo di dovere intervenire anche se molto brevemente.
Credo che lei, in qualità di Presidente di questo Consiglio, sia tenuto, visto che ne è stata fatta richiesta, ad imporre alla Presidente Bresso il rispetto delle leggi.
Perché è chiaro e non interpretabile che la legge preveda che, per quanto riguarda le Direzioni, ci sia una proposta di deliberazione della Giunta che va prima in Commissione, poi in Consiglio, ma che deve essere approvata dal Consiglio.
Oggi ci troviamo in una situazione di totale illegalità, in quanto la Giunta ha deliberato un certo numero di Direzioni, non il totale ma solo una parte, senza passare dal Consiglio.
Riteniamo che questo sia assolutamente grave e che ci sia stato un mancato rispetto della normativa vigente. Se la Giunta non vuole rispettare le leggi in vigore in questa Regione, prima le cambi e poi, al limite rispetti la legge nuova, ma oggi lei, Presidente, deve pretendere il rispetto delle leggi esistenti. E non vi sono scappatoie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Certamente la questione posta è importante. Nessuno di noi si vuole sottrarre in un confronto sempre utile tra maggioranza e minoranza.
La questione va approfondita e abbiamo tutte le occasioni per fare questo approfondimento che è urgente, anche perché siamo alla presenza di un atto ufficiale e di altri atti che la Giunta approverà nei prossimi giorni.
Quindi, non ci sono assolutamente problemi nell'avviare questo confronto all'interno della Conferenza dei Capigruppo, tra la maggioranza e la minoranza.
Dal punto di vista dei tempi, valutiamo se l'occasione di domani quando la Conferenza dei Capigruppo si riunisce settimanalmente, cioè nella giornata di mercoledì alle ore 14, possa essere proficua per avviare questo confronto. Altrimenti valutiamo cosa fare, ma visto che domani sarà convocata come al solito la Conferenza dei Capigruppo, questo confronto potrebbe avvenire nella giornata di domani.
In ogni caso, siamo aperti ad ogni soluzione, ma penso che questa sarebbe la più logica.



PRESIDENTE

Premetto che la Conferenza dei Capigruppo è già stata convocata per domani alle ore 14 come da rito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non voglio smentire quanto dirà il Vicepresidente Peveraro, ma tengo a dire che la riunione dei Capigruppo di domani è la classica riunione che abbiamo nel nostro orario consiliare, alle ore 14 di mercoledì.
Siccome riteniamo che l'argomento sia importante - e ci fa piacere e non avevamo dubbi che il Capogruppo dei DS avrebbe posto sull'argomento la giusta attenzione - preferiremmo farla prima. È evidente che finché questo problema non si è risolto, quest'Aula non produrrà moltissimo.
Quindi, valutate come farlo, ma considero che la chiarificazione di questo problema va fatta prima e non dopo. Quindi, valuti perché non ho alcuna utilità a far perdere tempo né all'Aula né alla Giunta né a tutti noi.
Siccome lo considero non di secondaria importanza, prima avviene l'esame del problema, prima auspicabilmente troviamo delle soluzioni e prima forse la vita normale dell'Aula riprende.
Se invece vogliamo aspettare, io non ho nessuna fretta, visto che mancano ancora tre anni e un mese alle elezioni. Quindi, questo tempo, se non vi dimettete prima, lo devo per forza aspettare.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla deliberazione relativa alla riorganizzazione delle Direzioni della Regione Piemonte


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro per una comunicazione della Giunta sulle strutture organizzative regionali.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Non credo che sia con le minacce si vada molto lontano. Voglio solo chiarire per l'Aula l'iter e il percorso amministrativo che la Giunta ha intrapreso e precisare - e questo mi sembra importante soprattutto rispetto alle considerazioni che hanno fatto i Consiglieri di minoranza - lamentando un'inadempienza rispetto alla legge n. 51.
Il percorso è di una chiarezza assoluta: siamo in vigenza di legge n.
51 e a questa ci atteniamo rigorosamente.
A fronte della legge n. 51, l'amministrazione regionale ha presentato come a suo tempo annunciato, entro la fine dell'anno scorso una riforma complessiva della legge n. 51.
La riforma dell'Amministrazione Bresso, così come la legge n. 51, non dà indicazioni in merito alla struttura organizzativa, se non di contorno.
La struttura organizzativa dipende da successivi atti e deliberazioni del Consiglio regionale; deliberazioni e non leggi.
La struttura organizzativa è quella nota, ovvero sostanzialmente 31 tra Direzioni e strutture speciali. A fronte di 31 fra Direzioni e strutture speciali, sono in questo momento affidati 25 incarichi; di questi 25 incarichi, uno scade nell'aprile di quest'anno, 20 scadono nel maggio del 2007, uno scade nel 2008, tre scadono nel 2009.
Rispetto a questa situazione, noi siamo intervenuti sostanzialmente con due provvedimenti: uno di riorganizzazione della struttura apicale della Regione, con una delibera che sarà approvata nella Giunta già convocata alle ore 13...
BURZI Angelo (fuori microfono) Se lei dice delle bugie, io la interrompo.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Al momento, di bugie ne ho sentite solo in particolare dai Consiglieri di opposizione.



PRESIDENTE

Scusate, c'è la possibilità per tutti di esprimere le proprie opinioni in questo consesso, quindi vi pregherei semplicemente di evitare di sovrapporre gli interventi.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Dicevo, una delibera che modificherà la struttura organizzativa e che come prevede la legge 51, sarà portata all'approvazione del Consiglio regionale.
Noi oggi siamo con l'attuale struttura - vecchia struttura, com'è stato ricordato - e a quella ci siamo attenuti nell'avvio della procedura per l'assegnazione dei nuovi incarichi a far data dal 2 maggio p.v., quando ci sarà la scadenza naturale dei contratti. Sulla base della vecchia organizzazione e dell'attuale organizzazione, perché questa è l'organizzazione vigente, tant'è vero che il riferimento testuale alle Direzioni è fatto sulla vecchia struttura.
Che cosa accadrà? Accadrà che il Consiglio regionale acquisirà la delibera presentata dalla Giunta regionale, ne farà le valutazioni che riterrà opportune, ne farà ovviamente le modificazioni che riterrà opportune e, nel momento in cui sarà approvata la delibera di riorganizzazione, automaticamente decadranno tutti i contratti, quelli nuovi che saranno stipulati il 2 maggio, se ovviamente il Consiglio regionale non interverrà con un'approvazione della delibera prima, quelli che scadranno nel 2008, quelli che scadranno nel 2009 e nuovi bandi sulla base della nuova struttura organizzativa saranno emanati, perché quello è il nuovo riferimento.
Quindi, sinceramente ho difficoltà a capire dov'è lesa l'autonomia e la facoltà del Consiglio regionale di definire, nelle modalità che riterrà opportuno, numero, accorpamenti, denominazioni delle Direzioni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, se viene convocata la Conferenza dei Capigruppo, rinuncio all'intervento e magari parlo un'altra volta.
Come preferisce lei, Presidente.



PRESIDENTE

Mi pare opportuno, per garantire un ulteriore prosieguo utile dell'attività di questo Consiglio, fare un'interruzione dei nostri lavori e convocare una seduta della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Il Vicepresidente Peveraro ha annunciato una delibera alle ore 13, se ho capito bene, inerente alla materia. A questo punto, se non chiediamo troppo, visto che presumibilmente la delibera verrà fatta in questi austeri locali del Consiglio, preghiamo di poterne avere subito una copia dopo che sarà adottata.
Non oggi? Comunque, mi risulta strano che prima vengano emanate le disposizioni di bando e dopo venga fatta la delibera: mi sembra che il carro sia davanti ai buoi.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, interpretiamo il suo intervento come richiesta di acquisire nel modo più celere possibile la deliberazione.



CAVALLERA Ugo

Si, chiediamo di acquisirla immediatamente, ma a questo ovviamente ci penseranno i Capigruppo, perché senz'altro l'Assessore Peveraro si presenterà ai Capigruppo con copia della delibera.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Questa mattina mi sono lamentato sulla disponibilità della Giunta a rispondere ad alcune interrogazioni.
Protesto, come aveva già fatto un Consigliere qualche anno fa, affinch si provveda che tutti i Gruppi abbiano il diritto di tribuna non dico con una percentuale da manuale Cancelli, ma almeno con un'interrogazione o un'interpellanza per ogni serie di risposte. Questo lo chiedo in modo amichevole, ancora una volta. Se, Presidente, si provvede, bene altrimenti, ne prendiamo atto e dalla prossima volta faremo iniziative eclatanti in Aula. Credo che debba essere garantito il diritto di tribuna poiché devono essere trattate ancora parecchie interrogazioni.
Un'altra richiesta che avevo fatto sull'ordine dei lavori, riguarda una legge assolutamente disattesa da parte della Giunta e della Presidente Bresso. Chiedo che venga data attuazione anche alla legge regionale n. 6 del 23 marzo 2004, pubblicata sul Bollettino Ufficiale del 2004 riguardante le politiche regionali integrate in materia di sicurezza...



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, sta intervenendo un Consigliere. Pregherei i Consiglieri di stare nei banchi e coloro che parlano - vale anche per i funzionari e i colleghi - di accomodarsi fuori dall'aula. Pregherei i commessi di provvedere.



ROSSI Oreste

La legge sulla sicurezza - la n. 6 del 23 marzo 2004 - a parte il fatto che, da ben due anni, non solo un euro di quelli che erano previsti in base alle legge è stato stanziato - con motivazioni legate al voler cambiare le regole approvate dalla precedente maggioranza - prevede chiaramente all'articolo 7, che ha per titolo "Rapporti con il Consiglio regionale" - e ne è interessato lei, in quanto Presidente del Consiglio - che il Presidente della Giunta relazioni una volta all'anno al Consiglio regionale sullo stato della sicurezza nel territorio della regione, nonché sulla validità e sull'efficacia degli interventi attuati in esecuzione della presente legge.
Le ricordo, altresì, Presidente, che questa legge è vero che non viene applicata, ma l'osservatorio, che è quello che dovrebbe dare le informazioni alla Presidente perché possa venire a relazionare, tant'è che è regolarmente retribuito, funziona. Noi paghiamo l'osservatorio che dovrebbe dare le informazioni alla Presidente per venire a relazionare in aula. Peccato che la Presidente, in attuazione della legge, non sia mai venuta a relazionare in Aula.
La esorto ad invitare la Presidente, seduta presso i banchi della Giunta, a dare attuazione anche a questa legge benché intuisca che non la ami molto.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, ci muoveremo senz'altro in quel senso.
Peraltro, sulle clausole valutative inserite nel Consiglio regionale nella legge regionale, è previsto un osservatorio apposito, quindi procederemo in tal senso affinché gli adempimenti previsti dalla legge vengano rispettati.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.54)



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