Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.164 del 27/02/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


CHIEPPA VINCENZO



(Alle ore 9.30 il Segretario Consigliere Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PLACIDO ENRICO



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Barassi, Bresso, Gariglio, Rutallo e Turigliatto.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 10-17-24 31 ottobre e 6-7 novembre 2006. Saranno posti in approvazione la prossima seduta consiliare.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 675 dei Consiglieri Robotti, Chieppa inerente a "Cessione 2S Banca a Société Generale" (rinvio)


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 675, presentata dai Consiglieri Robotti e Chieppa.
Risponde l'Assessore Migliasso, che ha pertanto la parola.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Mi dispiace molto, ma la Direzione Formazione Lavoro, non è in possesso di elementi utili per la formulazione della risposta all'interpellanza in oggetto. Quindi, o era mal indirizzata alla sottoscritta oppure non siamo in grado di rispondere, perché come Regione non siamo stati contattati da alcun soggetto che potesse metterci in luce le questioni sollevate. Chiedo ulteriore tempo e la possibilità di valutare se sia proprio la sottoscritta che deve rispondere come Assessore al lavoro, visto che le competenze sono di carattere sostanzialmente procedurale, o se le questioni richieste sono più di competenza di altri componenti la Giunta, in modo da poter formulare una risposta concreta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore; gli interpellanti concordano.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 669 dei Consiglieri Clement, Barassi, Dalmasso, Deambrogio e Bossuto inerente a "Ore di straordinario alla POWER TRAIN"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 669, cui risponde l'Assessore Migliasso.
Prego.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Sulla base del verbale di accordo redatto il 29 marzo 2006 - e che, se i Consiglieri e le Consigliere desiderano, darò in allegato - tra la Direzione dello stabilimento di Mirafiori Meccanica della FIAT POWER TRAIN in Italia e le RSU dello stabilimento, che regola il lavoro straordinario in relazione all'intesa raggiunta, sempre fra le parti sopra richiamate, in data 12 dicembre 2005, si rappresenta che le parti firmatarie concordano sull'esigenza di un'articolata attività preparatoria delle macchine, da realizzarsi nelle ore antecedenti l'inizio del primo turno di lavoro ed in riferimento all'immediata partenza produttiva alle ore 6.00 del giorno seguente una giornata non lavorativa.
Sempre nel citato accordo del 29/3/2006, le parti hanno concordato le modalità per l'avviamento degli impianti, che prevedono complessivamente l'impegno di circa 105 persone tra addetti alla manutenzione e addetti alla conduzione degli impianti. Tale impegno è previsto su base volontaria e oltre l'orario di lavoro.
Quindi, alla luce di quanto gli uffici mi hanno esposto, risulta esservi una condivisione dell'utilizzazione dello straordinario (non finalizzato direttamente alla produzione, ma unicamente alla preparazione degli impianti), secondo le finalità, i limiti e le modalità previste negli accordi che ho citato e che - ripeto - se i Consiglieri interroganti lo desiderano - posso mettere a loro disposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Ci riteniamo soddisfatti dalla risposta fornita dall'Assessore. Ci piacerebbe solo avere, come propostoci, la copia scritta, per poter ancora valutare eventuali e ulteriori ambiti di precisazioni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 984 dei Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale inerente a "Rivendicazioni della polizia penitenziaria in servizio presso l'istituto di Novara"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 984, presentata dai Consiglieri Boniperti, Casoni, Botta, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Pur considerando con l'attenzione dovuta le problematiche segnalate dal Sindacato autonomo di polizia penitenziaria, e che riguardano l'istituto penitenziario di Novara, che portano tensione e malcontento negli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria, mi corre l'obbligo di rilevare come la Regione Piemonte, così come tutte le altre Regioni, non abbia competenza ad intervenire sui problemi evidenziati.
Condivide però la giusta preoccupazione che questo disagio incida negativamente sulla gestione degli istituti e, di riflesso, anche sull'attività che da anni la Regione Piemonte attua in collaborazione con l'amministrazione penitenziaria.
In diverse occasioni, è stato segnalato al Ministero della giustizia e al provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria la necessità, per gli enti esterni, di poter contare su personale che operi con continuità e stabilità in una situazione strutturata ed organizzata con l'unico obiettivo di coordinare possibili interventi finalizzati al miglioramento della qualità della vita nelle carceri, sia per le persone detenute sia per il personale che vi opera. Come sappiamo - conosciamo un po' le realtà carcerarie - si tratta di persone che vivono una condizione spesso di grave e pesante disagio.
Purtroppo, la situazione evidenzia le difficoltà del Corpo di polizia penitenziaria; difficoltà che spesso incidono negativamente non solo nei rapporti fra gli operatori dell'Amministrazione penitenziaria stessa, ma devo dirlo - a volte vanificano anche i notevoli sforzi fatti per creare tra operatori interni ed esterni al carcere, quel clima di collaborazione che è assolutamente necessario.
Pur avendo opinioni diverse in rapporto al provvedimento dell'indulto questo ha ridotto notevolmente la popolazione presente negli istituti penitenziari della nostra regione e conseguentemente, almeno nelle prime fasi, penso abbia alleggerito le difficoltà legate alle carenze di personale della Polizia penitenziaria. Auspichiamo, pertanto, che la situazione possa costituire un momento di confronto fra il personale della Polizia penitenziaria, gli organi competenti, il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria e il Provveditorato regionale dell'Amministrazione stessa, per affrontare le problematiche evidenziate nell'interrogazione dei Consiglieri.
Vorrei, peraltro, assicurare che attraverso gli uffici intercorrono costanti rapporti tra il Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria, le Direzioni degli istituti e gli uffici competenti dell'Assessorato al welfare e al lavoro. Naturalmente mi farò interprete con gli opportuni organismi affinché tali inconvenienti siano superati al più presto, pur - come dicevo - in competenze non proprie in questa materia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

certamente vero che le competenze relative alla Polizia penitenziaria, come molte altre materie di rilevanza nazionale, non attengono direttamente alla Regione Piemonte. Vogliamo, però, ricordare le possibilità di intervento che la Regione ha relativamente al Governo nazionale nel segnalare la mancanza o la carenza di personale, in alcuni casi molto grave, come in questo.
Si tratta di un caso che riguarda tutta la Regione Piemonte, certamente il carcere di Novara, ma non soltanto, anche perché in merito la Regione ha voluto dimostrare una propria sensibilità presentando, se non ricordo male un disegno di legge per l'istituzione del "garante dei detenuti".
Credo che la sensibilità debba essere pari tanto nella garanzia dei detenuti quanto nella garanzia di chi opera all'interno delle carceri non essendo detenuto, ma facendo parte del Corpo di Polizia penitenziaria. Una garanzia anche per i cittadini, che ovviamente sono meglio tutelati nel momento in cui vi è un sistema carcerario che garantisce una presenza di detenuti all'interno delle carceri. In tal modo, i Magistrati delle singole zone circondariali non sarebbero costretti ad applicare quanto più possibile gli sconti di legge per evitare di sovraffollare le carceri o per evitare che il Parlamento debba riproporre, seppur dopo una valenza pluriennale, leggi quale quella relativa all'indulto.
Se possibile, vorremo avere la risposta scritta della nota a mano dell'Assessore. Grazie.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 857 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Aumento dell'aliquota IVA applicata ai prodotti dolciari"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 857, presentata dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
La parola all'Assessore Caracciolo per la risposta.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

La risposta è datata 15 novembre 2006.
In relazione all'interpellanza di cui all'oggetto, si rende noto che l'aumento al quale facevano riferimento agli interpellanti non ha avuto luogo, come si può evincere dalla lettura della legge 4 agosto 2006, n.
248, di conversione del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 (decreto Bersani).
L'aliquota IVA applicata ai prodotti dolciari rimane pertanto invariata (10%), ai sensi del decreto Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n.
633, tabella A, parte terza.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 1041 del Consigliere Toselli, inerente a "Numeri Verdi Sportelli del Consumatore"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caracciolo per rispondere all'interrogazione n.
1041, presentata dal Consigliere Toselli.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore al commercio e fiere

I numeri verdi regionali collegati agli Sportelli del consumatore sono stati disattivati il 1° luglio 2006. Tali numeri, uno per provincia collegavano l'utente con 14 Sportelli del consumatore, facenti capo, da ormai più di un decennio, a quattro associazioni dei consumatori iscritte all'albo regionale.
Le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione a compiere tale scelta sono state molteplici.
In primo luogo, l'entrata in funzione del numero verde unico regionale (800333444) ha fatto nascere l'esigenza di razionalizzare il sistema dei numeri verdi regionali, valorizzando il nuovo numero verde unico.
In secondo luogo, il 1° luglio 2006, grazie al cofinanziamento del Ministero dello Sviluppo Economico pari a 911.654 euro, è stata attivata la nuova rete degli Sportelli del consumatore, articolata attualmente in 53 punti diversi, che coinvolge ben 11 associazioni dei consumatori (sulle 14 attualmente iscritte). L'ampliamento della rete necessita quindi di nuovi strumenti di comunicazione, oltre al numero verde regionale, come internet.
Inoltre, nel tempo il collegamento diretto numero verde provinciale agli Sportelli del consumatore aveva provocato un equivoco sui ruoli svolti dall'Amministrazione regionale e dalle associazioni dei consumatori, con conseguente confusione per l'utente. Sempre più spesso gli utenti del servizio di numero verde ritenevano di parlare con personale della Regione Piemonte invece che con le associazioni e, viceversa, chi telefonava agli uffici regionali pensava di poter comunicare con personale delle associazioni.
Attualmente, chiamando il numero verde unico regionale si possono ottenere i riferimenti degli Sportelli del consumatore accreditati da quest'Amministrazione.
Si è inoltre progettata una collana di 15 depliant che è destinata all'informazione su tematiche di interesse consumeristico. Di questa collana sono già stati stampati i primi tre numeri, il primo dei quali contiene le informazioni relative agli Sportelli del consumatore e il riferimento al numero verde unico regionale. I depliant sono distribuiti presso gli URP di Regione, Province e Comuni con più di 20.000 abitanti nonché presso gli Sportelli del consumatore, affinché siano diffusi a consumatori e utenti.
La nuova rete degli Sportelli del consumatore, con i relativi strumenti di comunicazione, è stata presentata nel corso di una conferenza stampa lo scorso 1° dicembre.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Mi fa piacere che la mia interrogazione abbia aiutato la Giunta a fare chiarezza rispetto alla questione. Razionalizzare i sistemi non vuol dire ottenere migliori servizi. In questo caso, razionalizzare il sistema ha comportato dei disservizi agli utenti e la poca chiarezza tra Amministrazione regionale e associazione dei consumatori ha creato non poche difficoltà. Mi pare, Assessore, che complessivamente tutte le questioni siano state superate e quindi daremo alla cittadinanza e ai consumatori il servizio ripristinandolo con una maggiore chiarezza e una maggiore organizzazione tale da fornire le risposte richieste.


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Interpellanza n. 631 dei Consiglieri Cotto e Cavallera, inerente a "Strutture socio- sanitarie - finanziamenti per mantenere rette superiori ai livelli essenziali di assistenza"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 631, sulla quale risponde l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

un'interrogazione molto datata, quindi se i Consiglieri interroganti lo vorranno, fornirò loro la risposta scritta.
Con la DGR 2232 del 20 febbraio 2006 non sono stati stanziati "fondi per mantenere invariate rette che oggi risultano più alte rispetto ai livelli massimi stabiliti dalla DGR 17 2005" come sostengono i Consiglieri interpellanti, ma, semplicemente, si è stabilito di riconoscere, come prevede la DGR 17/2005, che la retta a carico dei cittadini utenti che occupano posti-letto in strutture per anziani non autosufficienti a gestione diretta e/o convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale non deve essere superiore alla quota massima prevista dalla DGR n.17/2005 per il periodo transitorio (1/05/2005-30/04/2006). Faccio notare che questa delibera, che l'Assessore Valpreda e la sottoscritta hanno assunto, è stata frutto di un accordo con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL che hanno premuto molto perché la Giunta la adottasse.
Il fatto che in alcuni ambiti del territorio regionale trovassero applicazione tariffe giornaliere (quindi retta a carico del servizio sanitario regionale e retta a carico del cittadino-utente/Comune) superiori alla quota massima prevista dalla DGR n. 17/2005 per il periodo transitorio, era ben noto al momento dell'accordo sottoscritto nel Tavolo congiunto Regione-Territorio riguardante gli indirizzi e le linee guida per il nuovo modello integrato di assistenza residenziale socio-sanitaria a favore delle persone anziane, accordo poi approvato con la DGR 17/2005.
Tant'è che la DGR n. 17/2005 si premura di definire il percorso amministrativo per affrontare questa fattispecie stabilendo: "Punto 3. Nel caso di tariffe giornaliere in essere al 31/12/2003 superiori ai valori tariffari individuati al punto 1) come soglia massima per ciascuna fascia di intensità assistenziale/tipologia strutturale, la quota a carico dell'Utente/Comune non può in ogni caso superare le percentuali di compartecipazione previste nel precedente capitolo 2 nell'allegata tabella D.
Punto 4. Nei casi di cui al punto 3, viene adottato uno specifico provvedimento regionale per indirizzare in forma equilibrata l'andamento tariffario verso gli standard del presente modello, sia in relazione ai livelli assistenziali effettivamente erogati da parte delle strutture in questione, sia in relazione alla sussistenza del processo organizzativo previsto dall'allegato 1 per il modello a regime." Le competenti Direzioni Politiche Sociali e Programmazione Sanitaria hanno provveduto ad effettuare un monitoraggio, coinvolgendo sia le ASL sia i Soggetti Gestori delle funzioni socio-assistenziali, per individuare in quali aree territoriali ed in quali strutture trovano applicazione tariffe complessive (quindi retta a carico del Servizio Sanitario Regionale e retta a carico del cittadino-utente/Comune) superiori alle soglie massime previste nel periodo transitorio di applicazione della DGR n. 17/2005. Da tale monitoraggio è risultato che i posti letto per anziani a gestione diretta e/o convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale con tariffe superiori alle soglie massime previste rappresentano complessivamente il 16% del totale dei posti letto convenzionati con il servizio sanitario regionale, esclusi quelli destinati ad utenti affetti da morbo di Alzheimer ed altre tipologie correlate, per i quali la DGR n. 17/2005 rinvia ad apposito provvedimento regionale. Va da sé, Consigliera Cotto, che gli uffici mi hanno preparato la risposta in data 14 aprile 2006 e che, per varie circostanze, non è mai stata richiamata o non è mai stato possibile dare una risposta.
Come precisato nella DGR n. 2232 del 20/02/2006, il monitoraggio ha evidenziato che gli standard assistenziali erogati dalle suddette strutture "sono pari o superiori a quelli previsti dalla DGR 41 e successive modificazione e che il modello organizzativo adottato è coerente con quello previsto a regime dalla DGR n. 17 del 2005" e, comunque, tali tariffe erano state validate prima del 31/12/2003, sia dai Soggetti Gestori delle funzioni socio-assistenziali sia dalle ASL territorialmente interessate.
Occorre, infine, precisare che applicando alle tariffe (retta sanitaria più retta alberghiera) determinate secondo i costi definiti con la D.G.R.
n.41 del '95 un incremento percentuale annuo composto dell'1,8%, pari in otto anni al 15,34% della tariffa complessiva del 1995, si sarebbero ottenute le seguenti tariffe rivalutate (vi sono tre tabelle che evito di leggere e che poi vedrete quando consegnerò la risposta scritta).
Quanto sopra dimostra che una corretta applicazione sia del modello gestionale sia della conseguente valorizzazione tariffaria definiti dalla DGR n. 41/1995 avrebbe comportato l'applicazione di tariffe, addirittura sin dall'anno 2003, superiori a quelle definite, per il periodo transitorio, come soglia massima dalla DGR n. 17/2005.
Balza in maniera del tutto chiara che: negli anni di vigenza della DGR n. 41/1995 non vi è stata, su buona parte del territorio regionale, una corretta applicazione del modello gestionale stabilito dalla DGR stessa circostanza che può aver "giustificato" l'applicazione di tariffe inferiori a quelle definite nel provvedimento stesso. In diverse aree territoriali (in particolare nella provincia di Alessandria) le tariffe hanno subito diminuzione, almeno per quanto riguarda la retta a carico del Servizio Sanitario Regionale.
A fronte di tariffe inadeguate a coprire i costi derivanti da una corretta applicazione del modello gestionale stabilito dalla DGR n.
41/1995, non sono stati correttamente erogati servizi e prestazioni previsti dal provvedimento regionale, come peraltro risulta dagli stessi verbali delle Commissioni di vigilanza.
Non sarebbe stato possibile, anche sotto il profilo giuridico amministrativo, imporre alle strutture che correttamente hanno applicato il modello gestionale stabilito dalla DGR n. 41 e quindi standard assistenziali pari o superiori a quelli definiti nel provvedimento stesso una riduzione della tariffa peraltro validata sia dall'ASL sia dal Soggetto gestore, tariffa che risulta in linea con quella definita dalla DGR n. 41 poiché incrementata annualmente di una percentuale sostanzialmente pari al tasso d'inflazione programmata.
In buona sostanza, con la D.G.R. n. 2232 del 20.02.2006 si è preso atto delle situazioni, già prefigurate dalla DGR n° 17/2005, in cui le tariffe giornaliere in essere al 31.12.2003 risultavano superiori ai valori tariffari massimi individuati per la fase transitoria dalla D.G.R. n 17/2005, e si è, di fatto, ricondotta la retta a carico del cittadino/utente al valore massimo previsto dalla DGR n° 17/2005 per il periodo transitorio, evitando però di penalizzare quelle strutture (ed il personale che vi opera) che già applicavano, ed applicano tuttora, standard assistenziali pari o superiori a quelli previsti dalla DGR n. 41/1995.
Si precisa, infine, che la proposta alternativa, indicata dai Consiglieri interpellanti, di utilizzare le risorse previste dal provvedimento in questione per "l'adeguamento delle rette più basse ai livelli minimi necessari e indispensabili a garantire un corretto livello di assistenza e retribuzione del personale" risulta contraddittoria e del tutto impraticabile rispetto alla D.G.R. n° 17/2005 con la quale si è stabilito - fatti salvi i casi di tariffe superiori e per i quali, appunto è stata assunta la DGR n. 2232 del 20.02.2006 - che i criteri e gli indirizzi economici definiti nel provvedimento stesso trovano applicazione sino al 30.4.2006, data entro la quale è prevista "la definizione del piano di intervento per gli anni successivi, preso atto dei risultati della fase transitoria, onde condurre alla realizzazione a regime del modello assistenziale integrato previsto negli allegati alla deliberazione".
Noi, quindi, abbiamo assunto un provvedimento, non per premiare le strutture, ma per evitare che le persone ospitate fossero penalizzate.
Relativamente a quanto segnalato dai Consiglieri interpellanti "che le tariffe per i ragazzi disabili, stabilite dalla Giunta Regionale nel lontano 1997, continuano ad essere applicate invariate dalle ASL nonostante l'aumento dei costi", si precisa che il modello organizzativo per articolare la risposta residenziale e semiresidenziale per persone disabili, fra cui i minori, è stato rivisto e ridefinito dalla DGR 23.12.2003, n. 51-11389 ad oggetto "DPCM 29 novembre 2001, Allegato 1 Punto 1.C. Applicazione Livelli Essenziali di Assistenza all'area dell'integrazione socio-sanitaria".
La succitata DGR n° 51/2003 è frutto, come precisa il provvedimento stesso, della "trattativa e concertazione condotta con le rappresentanze degli Enti locali, le organizzazioni sindacali, del volontariato e del privato sociale, attraverso il Tavolo congiunto Regione-Territorio, per l'applicazione dei LEA sull'area socio-sanitaria". La DGR in questione stabilisce l'attuazione del modello organizzativo integrato fra sanità e sociale con un percorso graduale che progressivamente, nell'arco del triennio 2004-2006, riguarda sia il complesso delle prestazioni previste sia i conseguenti obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità degli interventi erogati rispetto alle reali esigenze degli utenti.
In ogni caso, la DGR n. 51/2003 stabilisce che per le strutture residenziali e semiresidenziali (compresi i servizi per i minori) rientranti nelle diverse tipologie previste dalla normativa regionale, il modello è fondato sull'individuazione di fasce diversificate nell'ambito delle strutture e degli interventi per disabili, graduando poi su tre livelli di complessità le prestazioni da erogare rispetto al progetto personalizzato. Per quanto riguarda il fattore retta la DGR in questione stabilisce l'indicizzazione della retta sia per il livello base (corrispondente ai parametri gestionali minimi previsti dalla normativa regionale di riferimento) sia per il livello medio ed il livello alto cui corrispondono ulteriori incrementi dei tempi di assistenza rispetto al livello base ed un corrispondente incremento della retta.
L'eventuale aggiornamento delle tariffe per quanto riguarda i vari servizi dell'area della disabilità saranno valutati sulla base del monitoraggio riguardante la realizzazione del modello organizzativo previsto dalla DGR in questione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente, e grazie Assessore.
L'Assessore ha ragione quando dice che la delibera impone l'adeguamento delle tariffe per chi è oltre la soglia. È una delibera che conosco bene perché insieme all'ex Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Torino ci abbiamo lavorato tre anni, per giungere ad una soluzione che doveva essere provvisoria per un anno e poi prevedere un adeguamento anche delle tariffe più basse. Non è possibile continuare per anni e anni con questa diversità tra il Torinese, l'Alessandrino e l'Astigiano, dove i cittadini ricevono interventi differenziati da parte delle ASL: andiamo da una tariffa di 86 euro al giorno per RSA della zona Torino, con 46,44 a carico della sanità a tariffe RSA in altre zone di 51 euro, con la partecipazione sanitaria del 50%.
Ci rendiamo perfettamente conto dei costi che questo adeguamento comporta, però a tutti i cittadini piemontesi dovrebbero essere dati gli stessi servizi e le stesse prestazioni in campo sanitario.
Di questo argomento ne riparleremo in sede di bilancio di previsione perché è importante che il Consiglio regionale approvi finanziamenti per garantire, in tutte le case di riposo, l'uguaglianza di trattamento evitando che ci siano anziani discriminati.
Proprio in questi giorni stiamo discutendo la legge sulla discriminazione e l'applicazione del principio di uguaglianza. Mi auguro che questo principio di uguaglianza e di non discriminazione possa trovare validità già iniziando dalle Case di riposo. Grazie.


Argomento: Presidente della Giunta Regionale

Interrogazione n. 1215 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti Ghiglia, inerente a "La Presidente si crea un Contact center personale al costo per i cittadini di tre milioni di euro"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1215, sulla quale risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle telecomunicazioni

Grazie, Presidente.
L'interrogazione fa riferimento, in un titolo abbastanza immaginifico alle ragioni, alle funzioni, alle modalità, alla struttura e ai costi di un servizio di call center con funzioni riservate.
Premesso che alla risposta sono allegate le determine riguardanti l'attivazione del servizio (determine prese tra il 27 giugno 2006 e il 22 novembre dello stesso anno); premesso che lo stesso servizio, cioè la stessa piattaforma tecnologica, è utilizzabile senza alcun onere aggiunto anche per le funzioni di protezione civile, essendo una piattaforma in grado di inoltrare comunicazioni di emergenza 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 e 365 giorni all'anno; premesso che la stessa piattaforma è utilizzabile per gestire l'allarmistica installata nelle infrastrutture regionali contenenti informazioni riservate, in particolare gli archivi dati; il servizio di centralino riservato ha lo scopo di fornire ai soggetti pubblici della nostra Regione un servizio in grado di creare un contatto diretto tra il richiedente e l'Ente operante sul territorio con cui si ha la necessità di comunicare.
Tale sistema richiede, come è comprensibile, esistendo una serie di utenze riservate, un livello elevato di riservatezza, trasparenza e correttezza nella gestione da parte degli operatori, i quali non possono in alcun modo fornire agli utenti del servizio numeri o recapiti di cui il servizio stesso dispone; questo al fine di non ledere la privacy personale come peraltro di non svolgere impropriamente servizi da ufficio informazioni e non da centralino riservato. Come ho già detto, il servizio è operativo 24 ore al giorno, sette giorni su sette.
Tale servizio, convenzionalmente denominato anche nell'interrogazione "Batteria della Regione Piemonte", dispone del maggior numero di utenze e di dati possibili. L'intento è di creare un servizio efficiente, la cui utilità trova dimostrazione nella quotidianità e nella frequenza delle relazioni politico-amministrative, quanto e soprattutto anche in quelle contingenze di vera urgenza, come dimostrato dalla sua flessibilità di applicazione a protezione delle infrastrutture e di Protezione Civile.
Quindi, si tratta di un servizio non unicamente appannaggio della Regione Piemonte, ma che vede partecipe ed è estensibile a tutto il territorio.
La realizzazione del servizio, dal punto di vista tecnologico, è stata possibile ricorrendo ad un'opzione relativa all'applicazione dei servizi avanzati di comunicazione, prevista dal contratto cosiddetto di fornitura di un servizio di gestione e manutenzione globale del sistema di telefonia e delle utenze per i collegamenti della rete telefonica della Regione aggiudicato a Telecom Italia sulla base di una gara ad evidenza pubblica.
Sono state pertanto utilizzate le funzionalità attive, previste da quel contratto che, ripeto, è stato aggiudicato sulla base di gara pubblica, e in esercizio sull'infrastruttura esistente di fonia mobile, mentre si è resa necessaria un'integrazione della dotazione hardware e software in utilizzo alle postazioni degli operatori predisposte presso la sede di Piazza Castello.
Il Centro oggetto dell'interrogazione sfrutta una parte dell'esperienza e della dotazione hardware del call center INPIEMONTE 800333444 strutturato per fornire ai cittadini, imprese ed enti servizi e informazioni della Regione Piemonte. Quindi, in altri termini, utilizza una parte delle dotazioni tecnologiche e hardware per funzioni riservate, che erano state previste anche per funzioni pubbliche.
Il contratto in oggetto, stipulato nel marzo 2005 con Telecom Italia S.p.A. e con Raf S.p.A. divisione Phonemedia, ha la peculiarità di gestire i fabbisogni informativi dell'Amministrazione in modo flessibile, da cui come si vede, la flessibilità dell'utilizzo delle piattaforme, ottemperando nel caso specifico ad un contact center Riservato per la Presidenza senza dover impostare particolari procedimenti specifichi considerata la flessibilità e l'ampiezza del contratto assunto in data marzo 2005.
Nello specifico, il nuovo sistema è costituito da un gruppo di collaboratori destinati a gestire i flussi di informazioni da e verso la Presidenza, secondo un certo protocollo di priorità, attivo 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno.
Per quanto riguarda i contratti di inserimento a tempo determinato essi sono appunto contratti a tempo determinato della durata di 12 mesi, ai sensi dell'articolo 54 del decreto legislativo in oggetto, n. 276/2003.
Inquadramento, ai sensi dell'articolo 59, comma 1, del decreto legislativo n. 276/2003 nella categoria impiegati VII livello del vigente CCNL degli addetti al call center.
Tali impegni - qui mi permetto di fare riferimento al titolo un po' impreciso della interrogazione - articolano questo quadro di costi.
Relativamente al primo punto, le voci relative agli operatori tra il 2006, il 2007 e il 2008 sono - facendo la somma - 320 mila euro: 80, 240 e 40, rispettivamente per il 2006, il 2007 e il 2008.
Per quanto riguarda l'allestimento dei servizi Telecom aggiuntivi e le integrazioni hardware e software, attraverso il canone leasing, previsto dal contratto del 2005, sono 24.523, 118.170 e 24.523. Quindi, mi si consenta un po' l'approssimazione, siamo a 170 mila euro.
L'allestimento per l'adeguamento delle postazioni, ovviamente, è stato fatto in un'unica tranche relativa al 2006, quando sono state adeguate le postazioni stesse, per un importo complessivo di circa 85.451 euro.
Quindi, per quanto riguarda l'articolazione della spesa siamo a 189.974,90 nel 2006, 358.170 nel 2007 e 64.523 previsti nel 2008, per un importo complessivo di circa 580 mila euro e non per l'importo di tre milioni come icasticamente riportato nel titolo dell'interrogazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, non poteva pensare che avrei fatto a meno di replicare, se non altro per le molteplici imprecisioni. A mie mani ho tutte le delibere, dalle quali ho tratto i costi; quando leggerò la risposta dell'Assessore cercherò di comprendere se ho fatto male i conti. Rispetto alla cifra che supera il milione di euro, solo in merito al contact center temo assolutamente di no.
Intanto, c'è un dato che oggi rileveremo: l'Assessore dovrà far presente al portavoce della Presidente, dottor Borgogno, il quale sosteneva che la spesa era di circa 100 mila euro, di riportare in modo più corretto la voce della Presidente, perché, se non sono tre milioni, cosa di cui dubito, spiegherò poi il perché, è certamente una cifra non indifferente.
Voglio esprimere due parole soltanto per spiegare quanto accadde anche in termini di tempi. La Regione Piemonte, con questa Giunta, si dota di un numero unico, unificando così tutti i numeri verdi (InfoPiemonte e altri) per la spesa di 300 mila euro. Il 14 giugno 2006, però, il Gabinetto della Presidenza riteneva fosse necessario realizzare, come cita la deliberazione, un contact center atto a soddisfare le esigenze di utilizzo della Presidenza. Sottolineo "della Presidenza", perché, dopo le nostre interrogazioni, la Presidente ci ha anche inviato una lettera chiedendoci di dare tutti i nostri dati, in modo che potessero essere dati agli utenti del contact center. Io ho risposto dicendo che i nostri dati erano presenti già in qualsiasi rubrica telefonica della Regione, che non serviva a niente, tanto meno una Batteria h24, 365 giorni all'anno.
Detto ciò, il Gabinetto della Presidenza, il 14/06, riteneva utile realizzare questo servizio. Con una tempistica assoluta - è ovvio che quando si parla della Presidente, insomma, ci si dà più da fare - pochi giorni dopo, il 27 giugno, 13 giorni dopo, si provvedeva già alla deliberazione di realizzazione del contact center. Il 10/07, 14 giorni dopo l'istituzione del contact center, con nuova nota del dirigente - anche in questo caso dovremo comunicarlo al dottor Borgogno, trasmetterò copia della sua risposta dicendo che non è ancora in funzione, visti i contratti sottoscritti in data ben antecedente, glielo diciamo che era attivo, così svolgerà meglio il suo lavoro di portavoce - il Gabinetto della Presidenza riteneva che questo fondamentale servizio per il Piemonte non solo fosse da mantenere, ma da implementare. Pertanto, sono state fatte assumere dalla RAF Spa altre sei persone.
Un dato numerico rispetto alla prima e alla seconda delibera: senza inserire le spese di personale, i contatti telefonici, le utenze, le scrivanie, gli uffici utilizzati e quant'altro, vi sono due delibere che riportano una spesa mensile di 15.000.
Sono due delibere differenti: una lo realizza, l'altra lo implementa.
Visto che la durata è triennale, in un caso e nell'altro, 15.000 euro moltiplicati per 12 e per 3 a casa mia fa 540.000. Quindi noi superiamo già il milione di euro soltanto relativamente al personale. Ed è bene ricordare alla Giunta, ai colleghi ma anche agli organi di stampa, che nel momento in cui la Presidente porta avanti una battaglia contro lo "scandalo portaborse", decide di far assumere 12 dipendenti per quello che è un centralino di Protezione Civile, da Viminale.
Oggi abbiamo fatto una richiesta relativamente alle modalità di spesa poi faremo anche una richiesta relativamente all'utilità, perch personalmente il mio nome non l'ho inviato.
Perché tutto ciò cui faceva riferimento l'Assessore Bairati è presente presso l'URP oppure presso Infopiemonte. Non vi sono notizie differenti.
Comunico che esiste una "Batteria della Protezione Civile utilizzata 24 ore su 24" Se quello doveva essere, si faceva un impegno sul fondo dell'Assessore Caracciolo, per dire: "Creiamo una Batteria di Protezione Civile 365 giorni l'anno, 24 ore su 24". Oggi l'Assessore non l'ha detto, e vorremmo che lo dicesse la Presidente.
Vorremmo solo capire questo milione - o più - di euro, spesi dai cittadini piemontesi per questo immaginifico contact center della Presidente, che dopo 13 giorni deve essere anche implementato, oltre ad aver fornito lavoro a 12 persone, aver fatto acquistare un po' di arredi avere fatto licitazioni private, non aver tenuto conto di una gara quadro che la Regione Piemonte aveva fatto nel 2005, a cosa serve? Oltre a tutta una serie di questioni procedurali sulle quali non siamo ovviamente interessati - per cui non ci interessa presentare ricorso - dico soltanto, per i pochi che ascoltano, che è un po' anomalo che la Regione faccia un contratto relativamente alle spese di telefonia, servizi telefonici, di comunicazione e quant'altro, con una delibera quadro nel 2005, per un importo di milioni di euro, che prevede - questo contratto in un passo la possibilità, come quello del CSI, di implementarlo qualora nascano nuovi servizi, facciamo un nuovo servizio e due licitazioni private. È una cosa un po' strana.
Il senso avrebbe voluto che si usasse il contratto precedente oppure per un importo simile, si facesse una gara ad evidenza pubblica.
Ma questa è una delle tante anomalie che questo servizio offre, sul quale non siamo soddisfatti, ma non per la puntualità delle risposte rispetto alle determine - su questo siamo soddisfatti - ma perché ad oggi avendo anche ascoltato con attenzione la risposta dell'Assessore, e avendo altresì ricevuto la lettera in cui si chiedeva di fornire il nostro nome dobbiamo ancora capire a cosa servono 12 (o quante saranno) persone che, 24 ore al giorno, 365 giorni l'anno, servono la Presidenza, perché la lettera è stata fatta successivamente. Le delibere valgono per quanto vi si scrive: se si vuole fare un concetto allargato, cambiate la prossima delibera. Ma si dice "per soddisfare le esigenze della Presidenza", neanche della Giunta regionale.
Quindi è un servizio privato, che costa certamente più di un milione di euro ai cittadini piemontesi, i quali non sanno - come non sappiamo noi - a cosa serve.


Argomento: Varie

Saluto agli alunni della Scuola elementare "San Domenico Savio" di Torino


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame delle successive interrogazioni, rivolgo un cordiale saluto agli alunni e agli insegnanti della Scuola elementare San Domenico Savio di Torino, in visita al Consiglio regionale.
Vi informo che siamo nella fase delle interrogazioni e interpellanze dove uno o più Consiglieri interrogano su particolari problemi e l'Assessore competente risponde loro.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1223 del Consigliere Rossi inerente a "Infezioni ospedaliere"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1123, presentata dal Consigliere Rossi Oreste.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e della sanità

Grazie, Presidente.
Il problema delle infezioni ospedaliere è un'emergenza continua in molti ospedali italiani, tant'é che è stata recentemente all'onore delle cronache, per così dire, con alcuni episodi gravissimi.
In riferimento all'interrogazione indicata - il Consigliere Rossi chiede se l'Assessorato è a conoscenza dei problemi di manutenzione strutturali presenti al CTO di Torino - si precisa quanto segue.
Le sale chirurgiche di ortopedia del quarto piano sono dotate di 12 porte motorizzate che presentano, effettivamente, problemi ai meccanismi di automazione delle chiusure.
Attualmente è in atto un programma di intervento di manutenzione straordinaria per la sostituzione di sei di questi meccanismi, ed entro agosto si prevede di sostituire i restanti sei (sono 12 in totale).
Il malfunzionamento dei meccanismi non preclude, però, la movimentazione manuale e pertanto la chiusura delle porte.
Il blocco operatorio del Dipartimento di Emergenza risulta essere a norma sotto il profilo strutturale, in quanto è presente la separazione tra i percorsi "sporco" e "pulito" e, dal punto di vista impiantistico presenta volumi di ricambio d'aria adeguati agli standard (superiori a 15 vol/h), con classe di filtrazione idonea ed impianto elettrico e di gas medicinali a norma.
Inoltre, è dotato di tre spogliatoi con docce funzionanti, separati per genere.
A partire dall'anno 2000 sono stati attuati nelle Aziende Sanitarie Regionali i programmi annuali per il controllo e la sorveglianza delle infezioni ospedaliere, condotti con la supervisione di un gruppo regionale.
Devo dire che il Piemonte, in questo campo, è una delle Regioni all'avanguardia per la lotta a questo tipo di patologie.
La Regione Piemonte ha indagato comportamenti, preparazione del paziente e aspetti strutturali delle sale operatorie in un ampio studio regionale.
Sono stati analizzati i comportamenti degli operatori (sono stati osservati quasi 5000 operatori) in sala oratoria, le tecniche di preparazione su quasi 900 pazienti e le caratteristiche delle sale operatorie (54 blocchi operatori).
I dati sono stati elaborati e resi disponibili in Azienda. Erano anche stati fatti studi di prevalenza regionale su circa 10.000 pazienti.
Nel 2000 - cioè al momento di partire con questi interventi - la frequenza degli eventi era pari al 7,8%. Considerando solo gli eventi clinicamente valutabili ed escludendo, quindi, le infezioni asintomatiche abbiamo una prevalenza del 4,5%.
Non ha senso ripetere studi regionali con eccessiva frequenza, per l'impegno ma anche per i costi, se non per verificare sostanziali cambiamenti a seguito di interventi mirati.
Si pensa di ripetere l'anno prossimo un analogo studio, ma nel frattempo le singole Aziende, in relazione a dimensione della struttura e interventi di correzione attivata, hanno ripetuto nelle singole realtà gli studi di prevalenza. Da tener presente che uno studio regionale descrive realtà molto disomogenee per rischio e tipologia di pazienti e fornisce quindi una fotografia generale che non è però indispensabile per sorvegliare e controllare il fenomeno.
Nel 2004/2005 la Regione Piemonte ha condotto uno studio di incidenza sulle infezioni a seguito di intervento chirurgico, questi tipi di studio richiedono una sorveglianza post-dimissione che è di trenta giorni per gli interventi non ortopedici e di un anno per gli interventi ortopedici.
Per poter paragonare la situazione piemontese a quella internazionale e avere un dato di riferimento locale, sono stati osservati per sei mesi 4.389 interventi di ernia (incidenza di infezioni 1,2%) e 844 interventi su colon (incidenza 9,2%); questa differenza è spiegabile perché gli interventi al colon sono più sporchi. Questo tipo di studio comporta una sorveglianza di trenta giorni.
Sono anche stati sorvegliati 1.980 interventi di protesi d'anca e 566 di protesi al ginocchio; in questi casi, la sorveglianza è stata di 12 mesi e il tasso di infezione è dell'1,2% (quindi buono).
I dati sono elaborati sia su scala regionale sia forniti sul singolo ospedale. È evidente che casistiche limitate per numero di interventi forniscono dati meno "attendibili" e, quindi, in questi casi, gli ospedali valutano caso per caso la stabilità del dato e assumono interventi commisurati al rischio reale.
Sui reparti di terapia intensiva nel 2003-2004 sono state sorvegliate le polmoniti nei pazienti ventilati: 31 terapie intensive; 2.676 pazienti sorvegliati; una media di 86 per reparto, ma con grandi variazioni in relazione alle dimensioni del reparto stesso.
stato condotto tra il 2004 e il 2005 uno studio pilota su batteriemie e sepsi nosocomiali: i risultati saranno presenti a breve. Nel dettaglio che poi farò avere al Consigliere Rossi ci sono tutti questi dati, da cui risulta che dal 2000 (lo so bene, perché ineriva alla Direzione da me diretta) c'è un'imponente attività di questo genere.
Ultimo punto: quali iniziative di propria competenza intenda assumere per rendere più sicuri i nostri ospedali. La Regione Piemonte è una delle tre Regioni capofila, con Emilia Romagna e Friuli, del progetto nazionale "INF-OSS" (prevenzione e controllo delle infezioni associate all'assistenza sanitaria e socio sanitaria) promosso dal CCM (Centro controllo malattie) del Ministero della salute, che ha l'obiettivo di fornire a livello nazionale strumenti per la sorveglianza delle infezioni e per l'applicazione di pratiche assistenziali standard.
La Regione partecipa anche al programma nazionale dell'OMS "Clean care is safer care" con 39 reparti di 19 aziende che sperimenteranno nel 2007 con la metodologia dell'OMS, un intervento per intensificare il lavaggio delle mani: sembra una banalità, ma è uno degli strumenti di prevenzione più efficace. Questo progetto ha lo scopo sia di sensibilizzare al lavaggio delle mani attraverso un'azione promozionale, sia di offrire alle aziende una metodologia di valutazione dei processi assistenziali utili alle politiche di sorveglianza.
La Regione ha formato negli anni '90 (unici in Italia) una quantità di infermieri addetti al controllo delle infezioni adeguata al fabbisogno: ci sono 34 infermieri addetti al controllo a tempo pieno e 26 a tempo parziale, per un totale di 1/250 posti letto, che risponde ai parametri internazionali, distribuiti omogeneamente in tutte le Aziende.
L'attività di formazione da parte della Regione è costante, con interventi puntuali mirati a tutte le categorie degli operatori, chirurghi inclusi.
Si tratta di un problema molto grave e pesante, in continuo divenire perché cambiano le patologie, cambiano i sistemi di sorveglianza, cambiano anche gli strumenti terapeutici, gli antibiotici utilizzati, che a volte rendono inefficaci gli interventi in seconda battuta (la cosiddetta prevenzione secondaria).
Quindi, noi abbiamo insistito soprattutto nel fare crescere la coscienza collettiva su questo importante problema, fornendo a tutti gli operatori gli strumenti culturali atti ad affrontarlo con efficacia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi



ROSSI Oreste

Ringrazio l'Assessore per la dettagliata relazione e le risposte date.
Mi dichiaro quindi soddisfatto da quello che ha detto.
Chiederei anche la cortesia di aver il testo scritto, visti i temi trattati abbastanza impegnativi.


Argomento: Personale del servizio sanitario - Tossicodipendenza

Interrogazione n. 1067 dei Consiglieri Rossi, Dutto e Novero inerente a "Convegno Internazionale su Droghe"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1067, presentata dai Consiglieri Rossi Dutto e Novero.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore regionale alla tutela della salute e della sanità

In riferimento all'interrogazione indicata, che peraltro è già stata oggetto di un dibattito in IV Commissione, si precisa quanto segue.
Il Convegno dal titolo "La riduzione del danno in Europa e in Italia: 'Sottovento' dieci anni sulle cattive strade" ha rappresentato un rinnovato ambito di confronto culturale tra esperienze italiane ed europee nell'ambito delle attività di riduzione del danno e dei servizi a bassa soglia.
A tale riguardo, tengo a precisare che questa iniziativa si collega ad altre promosse dalla Regione, volte a ridurre la morbosità e la mortalità per patologie infettive ed overdose nella popolazione tossicodipendente.
Tra queste ricordiamo, ad esempio, le recenti misure adottate per contrastare gli effetti dell'indulto.
Senza entrare nel merito delle dichiarazioni attribuite al Direttore del Dipartimento dell'ASL 5, ribadisco che questo Assessorato ha dichiarato piena disponibilità ad avviare attività rivolte a contenere i rischi di morbosità, mortalità ed emarginazione sociale nella popolazione tossicodipendente.
In questa ottica si conviene che il miglioramento dei servizi per la prevenzione, cura e riabilitazione degli stati di tossicodipendenza, oltre che essere un obiettivo del programma di questa maggioranza, è completamente perseguito anche dall'Assessorato con interventi economici e strutturali (ad esempio, la DGR n. 28-5020 del 29 dicembre 2006 di approvazione dei criteri di riparto dei Fondi per la lotta alla droga).
ferma intenzione di questa amministrazione riprendere un dibattito su tutte le tematiche delle tossicodipendenze, ribadendo che le iniziative promosse verranno passate al vaglio dei criteri di efficacia e di appropriatezza.
Ogni iniziativa inerente ai temi di impatto sociale del fenomeno droga della nostra Regione sarà ovviamente concordata con gli enti locali.
Anche in quest'ottica, è parso opportuno finanziare il convegno in oggetto con 20.000 euro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

In questo caso, Assessore, come lei può ben immaginare, non posso dichiararmi soddisfatto, perché lei di fatto non ha risposto a quanto si chiedeva nell'interrogazione.
Lei ha semplicemente detto che la Regione vuole lavorare per prevenire e migliorare la situazione relativa ai tossicodipendenti e alle patologie collegate e ha detto che il Convegno è stato finanziato, ma il Convegno parlava di fatto di riduzione del danno in Europa e in Italia.
L'interrogazione, in realtà, era molto più mirata su un'altra questione: le dichiarazioni portate da un dipendente della Regione. Si tratta del Direttore del Dipartimento Patologia delle Dipendenze dell'ASL 5, il quale avrebbe dichiarato, come è apparso sui giornali, delle cose sinceramente non riconducibili a norme di legge esistenti, sia a livello nazionale sia a livello regionale.
Addirittura, questo dipendente regionale ha dichiarato: "Le recenti vicende in Lungo Stura Lazio ci insegnano che bisogna creare luoghi diversi, luoghi protetti per il consumo sul modello della narcosala di Barcellona". Di fatto, significa dire: "Occorre fare le famose stanze del buco".
Oggi non è possibile fare questo, perché le norme nazionali non lo prevedono e neanche quelle regionali. Ma le dichiarazioni ancor più gravi ancora di questo funzionario pubblico sono state quelle che tale progetto potrebbe partire con un'iniziativa spontanea.
Di conseguenza, noi le chiediamo, Assessore, se sia lecito che un dipendente della Regione, che porta la voce della Regione in un Convegno di fatto finanziato dalla Regione, possa ipotizzare un mancato rispetto delle leggi esistenti, minacciando la possibilità di far partire l'iniziativa contro la legge, quindi contro le norme vigenti addirittura dei suoi datori di lavoro, perché noi, fino a prova contraria, siamo datori di lavoro dei dipendenti, dei funzionari, dei dirigenti e dei direttori dei Dipartimenti delle Aziende Sanitarie Locali.
Quindi la domanda è questa, Assessore: è stato legittimo l'intervento di questo signore? È un intervento, come le chiediamo, avverso cui si pu assumere un provvedimento disciplinare? Ha intenzione l'Assessorato di richiamare questo signore, quando parla per conto della Regione in un Convegno pubblico finanziato dalla Regione stessa, invitandolo a non andare contro le norme di legge esistenti?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per un'integrazione alla risposta.



VALPREDA Mario, Assessore regionale alla tutela della salute e della sanità

Intanto, la voce ufficiale al Convegno l'ho portata io stesso e il dipendente dall'ASL 5 è stato richiamato a non avventurarsi in iniziative che non fossero concordate.
La Regione Piemonte non ha attuerà iniziative contrarie alla legge fermo restando la disponibilità ad avviare percorsi in accordo con l'Amministrazione centrale ed eventualmente con altre Regioni che consentano di contenere gli effetti di questo drammatico fenomeno unicamente all'insegna dei criteri d'efficacia e d'appropriatezza.
Certamente non autorizziamo nessuno a parlare in nome della Regione tanto più quando c'è l'Assessore che ha portato il suo saluto e ha indicato quali sono le linee di orientamento della Regione.
Comunque, queste esigenze di un controllo della comunicazione sono state rappresentate a tutti gli operatori del SERT, che peraltro operano bene, invitandoli a non fare delle esternazioni improvvide e quindi assicuro che le stanze del buco non sono nei programmi della Regione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

La ringrazio, Presidente. Se non sbaglio, la prossima interrogazione non riguarda più il collega Valpreda, ma un altro Assessore.



PRESIDENTE

una significativa interpellanza che riguarda l'Assessore Oliva.



BURZI Angelo

...verso cui tutti porremo la giusta e doverosa attenzione, come sempre facciamo.
Mi permettevo di disturbare un attimo l'Assessore Valpreda, qualora lui volesse, perché ieri ho letto un'interessante dichiarazione del mio alleato preferito, il Consigliere Chieppa, in questo momento purtroppo assente, il quale era turbato - dice l'ANSA - da un vocìo indistinto (mi pare lo chiamasse così) proveniente dalla politica e attinente alle nomine delle Direzioni amministrative e sanitarie, eventualmente conseguenti a quelle delle Direzioni generali, che - come lei sa, perché l'ho già detto in Commissione - noi riteniamo, se non altro dal punto di vista della forma proceduralmente illegittime - ma questo è altro tema che discuteremo in altra sede e che non riguarda, al momento, quest'Aula.
Gradirei, ove non siano cambiate le leggi o io mi sia distratto, che lei ricordasse a tutti i colleghi - soprattutto ai più giovani della sua maggioranza, perfino a quelli interni alla sua maggioranza da lei politicamente, almeno apparentemente, meno lontani - che la legge sulle nomine è per ora molto chiara e che la competenza di chi deve nominare le terne non è oggetto di discussione, a meno che uno non sappia, o non voglia, leggere la legge.
Quindi, stabilito in maniera inequivoca che i brusii o vocii non derivano dall'opposizione - un po' perché noi non parliamo sottovoce e le cose che diciamo, in genere, le diciamo forse in maniera eccessivamente arrogante, ma ad alta voce - vorrei che lei chiarisse: a) di chi sono le competenze, ove non siano cambiate; b) che se ha sentito dei brusii, peggio se provenienti dalla sua maggioranza, trattasi di ipotesi di reato, non di disordine o di brusii. E le ipotesi di reato - l'attuale facente funzioni di Presidente del Consiglio è, dal punto di vista formale, tutt'altro che inesperto - hanno da essere trattate come tali.
Di conseguenza, vogliate, in una delle tante riunioni di maggioranza o qui in aula, chiarire le competenze, e sottolineare che i brusii o attengono a sostanze bevute o fumate, oppure a tema più grave.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, mi sono distratto un attimo e non sono riuscito a capire sull'ordine dei lavori...



BURZI Angelo

Approfittavo della presenza dell'Assessore Valpreda, qualora avesse qualcosa da dire spontaneamente.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, lei che ha grand'esperienza sa che non era un intervento sull'ordine dei lavori.
La Presidenza ha la necessità di far rispettare il Regolamento: il suo intervento non era sull'ordine dei lavori.
Se vi sono altre richieste di parola sull'ordine dei lavori - mi auguro di no - invito i colleghi a svolgere un intervento sull'ordine dei lavori e non su, seppur importantissime e significative, problematiche relative alle cose sulle quali interveniva, al di là della condivisione o meno, il Consigliere Burzi.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interpellanza n. 1117 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia, inerente a "Evento culturale 'Elogio della sbronza consapevole'"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Oliva per rispondere all'interpellanza n. 1117 presentata dai Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia.



OLIVA Gianni, Assessore alla cultura

L'interpellanza si riferisce ad una performance teatrale programmata nell'ambito del progetto "Piemonte dal Vivo" che, tra varie iniziative nella programmazione del 2006 prevede anche la realizzazione di un'opera teatrale dal titolo "Elogio della sbronza consapevole". Tale rappresentazione dovrebbe essere messa in scena a maggio 2007 presso il Castello di Racconigi.
Capisco la suggestione del titolo ma il Consigliere Vignale, che so essere di formazione classica, sa che cosa il vino abbia rappresentato nella cultura del mondo occidentale e come sia stato oggetto, molte volte di sorriso, di scherzo; come abbia permesso di far passare, attraverso quella forma, una serie di esternazioni e di proposte che in altri casi sarebbero state invece represse e soffocate dalla cultura ufficiale. Il vino è sempre stato collegato alla libertà di espressione.
evidente che quest'opera teatrale non ha lo scopo di indurre a consumare maggiori quantità di vino e a sbronzarsi. La politica regionale condotta dall'Assessorato alla Sanità ma, trasversalmente, da altri che si occupano del tema, è stata sempre quella di intervenire per la prevenzione dall'etilismo e non certo per la sua diffusione.
Dopodiché, sapete che le opere teatrali cercano anche dei titoli suggestivi, "elogio", soprattutto, è un termine che nella titolistica è entrato molto spesso: da "L'elogio della pazzia" di Erasmo, all'elogio della morte, all'elogio della vecchiaia, e anche l'elogio della sbronza consapevole. La rassicurante relazione che hanno fatto gli Uffici assicura che non si tratta di un'operazione con tratti di grossolanità, né tanto meno, di un messaggio contraddittorio rispetto alle politiche di prevenzione dell'alcolismo e delle dipendenze in genere. Nessun elemento dello spettacolo evoca, enfatizza o promuove una visione da ubriaconi. Il linguaggio teatrale e multimediale, rimanda ai miti, alle allegorie e alla vastissima simbologia connessa con la plurimillenaria cultura del vino.
Posso assicurare il Consigliere Vignale che si tratta molto più di un titolo che va in omaggio al radicamento e alle sedimentazioni del vino nella cultura occidentale, che non un invito alla grossolanità e al consumo eccessivo del bere e del mangiare.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Non ero spaventato relativamente al titolo utilizzato da "Assemblea Teatro" per la realizzazione di quest'evento. Tra l'altro, non solo sono di formazione classica ma, soprattutto, aspetto più importante rispetto a questo tema, sono nipote e figlio di contadini del vino. Ho colto bene lo spirito che l'Assessore ha evocato nella sua relazione che, secondo me, non era soltanto nel titolo, ma anche nella presentazione di quello che accadeva nell'avvenimento teatrale. Vi era quasi non dico una volontà di spingere le persone alla sbronza consapevole ma, in qualche modo, si diceva come la consapevolezza della sbronza potesse essere un'esperienza positiva per arrivare laddove nel momento di sobrietà non si arriva.
Senza che ce lo spiegassero quelli di "Assemblea Teatro", chiunque nella vita l'ha potuto più o meno provare. Ricordo, altresì in Piemonte l'etilismo causa più danni - direttamente o indirettamente - soprattutto fra la popolazione giovanile, di qualunque altra cosa. Da alcune rilevazioni effettuate dalle ASL, sappiamo che l'attuale aspettativa di vita è inferiore rispetto alla media non tanto perché le persone anziane muoiono prima, ma perché decine di ragazzi muoiono in incidenti d'auto dovuti, in molti casi, ad eccessi vari. Così come c'è un titolo suggestivo abbiamo ritenuto fare un'interrogazione su un titolo che sarà suggestivo ma che ci pare non appropriato.
Come dicevo in apertura, non crediamo che quest'iniziativa induca ad una maggiore assunzione di sostanze o di bevande. Tuttavia credo altresì che la stessa Regione che sostiene un'iniziativa promozionale in cui invita ad un'assunzione intelligente delle bevande alcoliche, debba fare anche attenzione agli spettacoli.
La situazione in Spagna - che in qualche modo precede la situazione italiana tanto per l'abuso di sostanze stupefacenti quanto per l'abuso di alcool - è assolutamente allarmante. Avete visto le misure drastiche che si sono dovute prendere non soltanto per il numero di morti, ma anche per i disordini che avvengono non soltanto in momenti festosi, ma con una certa assiduità. Questo ha provocato un irrigidimento da parte del Governo Zapatero, quindi non da parte di un governo illiberale o illibertario, come qualcuno può credere.
Richiamavo maggiore attenzione. Certamente comprendiamo cosa c'è dietro quel titolo, ma chiedevamo una maggiore attenzione, soprattutto quando si spende il logo della Regione Piemonte.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Ghiglia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Approfitto anch'io della presenza dell'Assessore Valpreda per porre una questione pregiudiziale all'inizio dei nostri lavori; chiederei anche la presenza del Vicepresidente della Giunta, perch credo sia lui il delegato. E' una richiesta alla Giunta.
La questione pregiudiziale è grave e seria. La vogliamo porre in questa sede, affinché ci dedichiate un'attenzione consapevole, riprendendo quello che abbiamo discusso poc'anzi. Ieri abbiamo letto sui giornali e sulle agenzie una frase del quasi eletto Segretario regionale de La Margherita ex Vicepresidente della Giunta regionale, che recita: "Il Piano socio sanitario è farraginoso, ideologico e va rivisto".
Siamo ampiamente d'accordo e avremmo usato, useremo e abbiamo usato delle aggettivazioni decisamente più pesanti per definire il Piano socio sanitario. Ma finché lo fa la minoranza è quasi normale. Nel momento in cui uno dei capi della vostra coalizione dice che il Piano è farraginoso ideologico ed è da rivedere, è evidente che mancano le condizioni per procedere nella discussione del Piano socio-sanitario, fino a quando la maggioranza non si sarà chiarita.
Sorvolo sul fatto che l'ex Vicepresidente della Giunta, probabilmente questo Piano doveva averlo letto in bozza quando rivestiva ancora la carica di Assessore. Siete spesso disattenti, quindi questo capita; inoltre l'aria di Bruxelles è diversa da quella che si respira a contatto con i contact center della Regione Piemonte.
evidente che queste parole non possono essere lasciate cadere nel vuoto: abbiate pazienza! Ci potete far fare quasi tutto, ma nel momento in cui il capo de La Margherita dice che il Piano socio-sanitario è da rivedere, noi siamo costretti a chiedere che tale Piano venga ritirato.
Pongo qua la questione oggi, perché voglio evitarvi - ed evitarci - di non cominciare i lavori venerdì per l'ennesima volta. È chiaro che, a fronte di questa situazione, fino a quando non ci sarà un chiarimento politico inequivocabile - cioè la Presidente smentisce in aula il capo de La Margherita e dice che sul Piano si procede se c'è l'accordo della maggioranza - il Piano non si discute.
Mi sembra banale. Chiedo scusa se ogni tanto dobbiamo sollevare delle questioni, però c'è cosa e cosa: ci sono questioni che possono apparire, ad una lettura malevola, strumentali, ma ce ne sono altre di gran sostanza. Se tra un mese l'on. Susta diventerà Segretario regionale de La Margherita comprenderete che non lavoriamo un mese per voi per farci prendere in giro su un progetto che per l'on. Susta è poco più di carta straccia.
Colleghi, ci darete atto che non può esistere un modo di procedere di questo genere. O ci date un chiarimento inequivocabile - la Presidente o il Vicepresidente rilasciano in aula una dichiarazione che non sia assoggettabile ad equivoci, per cui la maggioranza è compatta nel portare avanti il Piano socio-sanitario Regionale, e quindi smentisce Susta - e va benissimo; oppure nei tempi e nei modi dovuti, come abbiamo fatto con altri colleghi in maniera puntuale e sistematica, faremo le nostre considerazioni. Se non c'è questa dichiarazione, è evidente che non si comincerà proprio, neanche in Commissione, perché verranno usati tutti i metodi che la democrazia assicura per garantire la serietà del lavoro.
Noi non siamo le pedine dei giochetti di Susta o di Soave. Non siamo le pedine dei giochetti del centrosinistra. Questo deve essere chiaro. O ci dite cosa volete fare, e smentite l'on. Susta, oppure ritirate il Piano.
Credo di essere stato abbastanza semplice; speriamo e contiamo in una vostra risposta altrettanto semplice, ma, soprattutto, altrettanto chiara.



PRESIDENTE

Colleghi, visto il tema, ho dato la possibilità al Consigliere Ghiglia di argomentare la questione, però su quest'argomento non è aperto alcun dibattito.
Il Consigliere Ghiglia ha posto legittimamente un problema su cui la Giunta, quando riterrà, risponderà, come anche farà la maggioranza per la sua parte.
Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Ieri, all'assemblea provinciale della Provincia di Cuneo dei lavoratori ed ex lavoratori amianto, mi è stato richiesto come mai in Consiglio regionale giace un ordine del giorno da me presentato il 28 giugno scorso e non ancora discusso.
Ho riferito loro di essermi alzato per ben due volte in quest'aula chiedendo la cortesia alla maggioranza di discuterlo ed, eventualmente, di approvarlo.
In forza dell'assemblea di ieri, chiedo alla maggioranza di discutere il punto 10) all'o.d.g., visto che tale punto non riguarda solo un ordine del giorno presentato dal sottoscritto per i lavoratori ed ex lavoratori amianto, ma riguarda anche altri ordini del giorno dello stesso tenore presentati dalla maggioranza.
Poiché non credo che tale questione possa appartenere soltanto ad una forza politica o ad una coalizione, mi sembrerebbe sensato dare un segnale discutendo il punto 10) all'o.d.g., essendo onnicomprensivo di più posizioni di Gruppi e di Consiglieri facenti parti di questo Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, nella Conferenza dei Capigruppo convocata per domani, in cui saranno presenti tutti i Capigruppo di maggioranza e di opposizione, verrà discussa questa sua richiesta.



PRESIDENTE

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di metterla ai voti. Chiedo di mettere ai voti l'inversione.



PRESIDENTE

Se fa una richiesta di inversione all'o.d.g. sa anche com'è regolata tale richiesta, vista la sua esperienza di più legislature.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà



BURZI Angelo

Mi permetto di sollecitare, essendo presente il Vicepresidente Peveraro ed essendo stata confermata, come lei correttamente ricordava, la Conferenza dei Capigruppo per domani, uno dei tanti impegni che questa Giunta sta disattendendo. C'è un ordine del giorno presentato dalla maggioranza e votato dalla stessa - noi quel giorno non partecipammo al voto, come credo ben ricordi il Vicepresidente - che impegna questa simpatica Giunta e l'altrettanto simpatica maggioranza, a presentare un disegno di legge relativo alla modifica della legge n. 8, che è quella di Finpiemonte, entro febbraio. Mi rendo conto di essermi portato un po' avanti con il lavoro perché oggi, se non sbaglio, è solo il 27 febbraio.
Non me ne vorrà il Vicepresidente Peveraro se temo, essendoci stata la Giunta ieri (e non mi risulta l'abbiate neanche comunicato), che siete di nuovo in ritardo.
In questo caso siete colpevoli per tre ragioni: primo, perché stiamo parlando del provvedimento di riordino della principale struttura finanziaria di questa Regione; secondo, perché sulle basi di questo impegno, da lei auspicato e da queste forze di opposizione concesso, sia pure con molta tolleranza, si è avviato anche un più veloce cammino dell'assestamento da lei presentato; terzo, perché sa bene che, mentre non si capisce attorno a cosa dibatta la Giunta, in Finpiemonte i ruoli di governo da voi discrezionalmente nominati stanno procedendo a piani di riordino e di riorganizzazione, senza che l'azionista principale, che è e rimane - qualunque opinione abbiano le altre forze - quest'Assemblea legislativa, sia informata di nulla. La tolleranza è una gran virtù - noi Granata ne siamo fedeli da moltissimi anni - però quando poi eccede diventa un'altra cosa, che il rispetto profondo per quest'Aula m'impedisce di definire, ma sono certo che il Vicepresidente Peveraro non farà fatica a trovare dei sinonimi. È finita così, senza un vero perché. Basta che ci sia una crisi di governo ed ecco che la Presidente delega l'Assessore De Ruggiero a minimizzarla, parlando del tema locale. Personalmente, non ho problemi ad essere d'accordo con il collega Ghiglia, che pone il suo simpatico cappello su una richiesta di ritiro del PRSS, che credo abbiamo fatto circa un anno fa e che puntualmente rifaremo. Ci fa piacere vedere che tutte le forze di opposizione, e non solo quelle, oggi siano giustamente critiche sul tema, ma è utile rimarcarlo. L'identità deve essere rispettata; l'importante è ottenere il risultato, non chi lo chiede né quando lo si chiede.
Vorremmo quindi arrivare, finita la tolleranza, ad un qualche passaggio un po' più rispettoso delle varie fasi istituzionali, formali e politiche che normalmente contraddistinguono il rapporto tra Giunta e Consiglio.
Finora di correttezza ce n'è stata molto poca. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Sono molto sorpreso perché normalmente il Consigliere Burzi è ben informato anche sui lavori della Giunta. Sono sorpreso per il semplice fatto che oggi, intanto, è il 27 febbraio e la fine del mese è domani, 28 febbraio. La Giunta regionale è convocata per le ore 13 proprio per approvare il disegno di legge sulla Finpiemonte, che, peraltro, è già stato comunicato quattordici giorni fa alla Giunta e riesaminato nella riunione di Giunta di ieri sera, quindi con tutto il lavoro preparatorio del caso.
L'Amministrazione regionale rispetterà puntualmente l'impegno che aveva assunto o, meglio, l'incarico dato dal Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Intervengo solo per segnalare la richiesta che abbiamo intenzione di porre. Associandoci a quanto già detto dal Presidente Burzi, preannuncio che la settimana prossima, visto che uno dei dodici punti del decalogo riguarda direttamente la Regione Piemonte e trattasi dell'Alta Velocità Torino-Lione, gradiremmo una comunicazione della Presidente relativamente a questo punto del programma, che, se domani ci saranno i numeri, diventerà parte dell'impegno cocente che il Governo nazionale ha assunto con l'apporto di tutti i Gruppi della sua maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Nastri.



NASTRI Gaetano

Signor Presidente, più che altro mi appello alla sensibilità del Consiglio, relativamente all'ordine del giorno, presentato più di un mese fa, avente ad oggetto la realizzazione e l'assemblaggio di un aereo all'Aeroporto di Cameri, l'F35. È un argomento che ha preso piede soprattutto negli ultimi mesi, in provincia di Novara, che, in particolar modo negli ultimi due anni, ha avuto grossi problemi per quanto riguarda l'occupazione sia nel settore tessile sia in quello dei rubinettai.
La richiesta che presento oggi concerne un'inversione per discutere questo ordine del giorno, magari, ponendolo anche ai primi punti del prossimo Consiglio, se non è possibile farlo oggi, proprio per capire se anche la Regione Piemonte, quindi la Presidente Bresso, è favorevole o contraria all'assemblaggio di questo aereo, l'F35, all'Aeroporto di Cameri.
Questo è fondamentale per la provincia di Novara perché non solo porterebbe occupazione, ma avrebbe una ricaduta positiva sull'intero territorio.
fondamentale che anche la Regione Piemonte si esprima per capire e verificare se non è soltanto una priorità del territorio, ma se anche da parte della Regione c'è la volontà di affrontare, discutere e nello stesso tempo concretizzare questa opera importante in un territorio che purtroppo, presenta delle carenze.



PRESIDENTE

Consigliere Nastri, mi permetto di ricordare ai colleghi che il posizionamento degli ordini del giorno, quindi la discussione in aula viene decisa dall'Assemblea dei Capigruppo, dove tutti i Consiglieri sono rappresentati. Vi invito a rivolgervi ai vostri Capigruppo perch sostengano l'urgenza e la necessità di discutere un ordine del giorno invece di un altro, al di là della condivisione o meno. Anche se si tratta di argomenti che condivido, come ex studente aeronautico, ha tutta la mia comprensione ma vi invito a rivolgervi ai vostri Capigruppo.
La parola alla Consigliera Cotto.



(Commenti del Consigliere Nastri fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere, ha già parlato, non mi faccia rimpiangere di aver raccontato un aspetto personale che non riguarda l'aula.



NASTRI Gaetano

Quando si parla di occupazione e di lavoro non c'è un ordine del giorno che deve essere discusso prima o dopo, qui parliamo di un qualcosa dove in una provincia...



PRESIDENTE

Consigliere Nastri, mi scusi, abbia pazienza, le ho dato la possibilità di poter sostenere una cosa che condivido, però, lei deve rapportarsi con il suo Capogruppo!



NASTRI Gaetano

Signor Presidente, solo un secondo. Sono contento della presenza dell'Assessore Migliasso, perché, ultimamente, ha presenziato nella città di Novara a degli incontri. In questa provincia c'è una grossa crisi, non ultima quella della Sergio Tacchini, un'azienda che ha lasciato a casa qualcosa come 80 dipendenti. Reputo importante discutere di questo problema per voi, sicuramente per la provincia di Novara, proprio per evitare problemi ad una provincia nella quale oggi c'è una grossa carenza occupazionale.
Quindi, porre questo ordine del giorno al punto 33) - per carità sicuramente avrà seguito un ordine cronologico - è normale, per conoscendo la sensibilità di tutti, senza seguire appieno la burocrazia sarebbe importante, magari, oggi, discutere questo ordine del giorno perché quando si parla si occupazione dovrebbe esserci interesse da parte di tutti, soprattutto da parte di una Giunta di centrosinistra.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Nastri, abbia pazienza, può sollevare il problema, lo può segnalare, lo segnali al suo Capogruppo, può anche chiedere l'inversione dell'o.d.g., però, deve stare all'interno del Regolamento.



PRESIDENTE

NASTRI Gaetano (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo che venga votato.



PRESIDENTE

Prego, quella è una sua facoltà, va bene.
Il Consigliere Nastri chiede, così come da Regolamento, un'inversione all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Intervengo semplicemente per chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno avente ad oggetto: "Retroporto preferenziale nel basso Piemonte".



(Commenti fuori microfono del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Cotto.
Consigliere Rossi, la Consigliera Cotto aveva chiesto di poter intervenire, toccava alla Consigliera Cotto, ma il collega Nastri si è inserito. Quindi, per una questione di correttezza, sto facendo intervenire la Consigliera Cotto, poi, come da Regolamento, interverrà un Consigliere a favore e uno contro, e porremo, eventualmente, in votazione la richiesta del Consigliere Nastri.



COTTO Mariangela

Intervengo per chiedere l'iscrizione di questo ordine del giorno. Noi tutti abbiamo letto le notizie dell'Autorità del Porto di Genova circa l'individuazione di un retroporto preferenziale nel basso Piemonte. Su questo vorremmo poter discutere perché pensiamo che sia una questione che interessa tanto i liguri quanto i piemontesi del basso Piemonte.
Vedo il Consigliere Muliere molto interessato al discorso; siamo anche interessati al retroporto come Città di Asti, visto che distiamo 20 minuti da Alessandria, meno di mezz'ora da Torino e meno di un'ora da Cuneo.



PRESIDENTE

Prima di passare ad eventuali richieste di ulteriori interventi sull'ordine dei lavori, c'è stata da parte del Consigliere Nastri una richiesta di inversione all'o.d.g.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, concordo con lei nel richiamare i Capigruppo a sollecitare nella Conferenza dei Capigruppo la discussione sugli ordini del giorno. In ogni caso, ciò non toglie che un singolo Consigliere pu ritenere in quel momento un ordine del giorno importante per una situazione particolare. Quindi, il Consigliere Nastri ha fatto quello che è nelle funzioni di un Consigliere. Ciò detto, però, noi saremmo contrari all'inversione dell'ordine del giorno, ci rendiamo conto dell'importanza dell'argomento, si potrà naturalmente discutere, ma, oggi, siamo contrari all'inversione dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Intervengo in modo assolutamente favorevole, invece, all'inversione dell'ordine del giorno, perché ritengo che il progetto della realizzazione dell'aereo militare F35 a Cameri possa essere una soluzione utile per la Provincia di Novara e non solo. Riteniamo anche scandaloso che questa maggioranza continui a nascondersi dietro un dito su questo come su altri progetti, perché sappiamo tutti che su questa operazione c'è una forte contrarietà dell'ala sinistra - lei sa che dicendo "sinistra" intendo riferirmi ai sinistri visti dalle assicurazioni - nei confronti della realizzazione di questo progetto.
Quindi, una volta tanto, abbiate il coraggio di prendere una posizione definita, perché voi non riuscite, come a livello governativo così a livello locale, a prendere posizioni definite. Un ordine del giorno che chiede un impegno preciso di questa maggioranza su questo argomento, sul quale c'è anche un parere favorevole del Governo, è indispensabile. Non capisco, caro Presidente, perché la vostra maggioranza abbia paura, se non per motivi di numeri - ma ve li garantiamo noi - ad approvare un ordine del giorno che va esclusivamente nell'interesse di coloro che hanno bisogno di lavorare e dell'economia del nostro territorio, che, come sa, è piuttosto in crisi. Perché abbiamo anche ricevuto il "duro colpo" dei lavoratori che rimarranno a casa delle Carrozzerie Bertone, dei mille lavoratori che verranno messi in mobilità lunga da parte di FIAT (e pagheremo noi, perch con la mobilità lunga lei sa che li pagheremo noi), e ancora dei 130 lavoratori dello stabilimento Michelin di Spinetta Marengo, che dovranno essere messi, anche loro, in mobilità e perderanno probabilmente il posto di lavoro, e altre riduzioni sempre nel campo della Michelin in Piemonte che ammonteranno a circa 400 unità.
Qui noi possiamo garantire posti di lavoro per almeno 800 o 1000 addetti, per un periodo piuttosto lungo di 12 o 15 anni. Per cui non capisco perché la Regione, per paura della sua ala sinistra, non abbia il coraggio di prendere una posizione precisa e definitiva.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Rossi.
stata avanzata una richiesta di inversione punti all'o.d.g. e sono intervenuti un Consigliere a favore e uno contro.
Ricordo che il numero legale è 30. Invito i colleghi a votare.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione punti all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Nastri.
Il Consiglio non approva.
Era stata avanzata un'ulteriore richiesta di inversione punti all'o.d.g.: nello specifico, si chiedeva di discutere subito gli ordini del giorno relativi all'amianto. Era intervenuto a favore il Consigliere Toselli.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere, che interviene contro tale richiesta.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, noi siamo contrari alla richiesta di inversione punti all'o.d.g., non perché non vogliamo affrontare la questione, che reputiamo senz'altro importante, ma perché credo che la Commissione ambiente, avendo svolto un lungo lavoro sul Piano di tutela delle acque (che adesso è in Aula), spero possa affrontare al più presto i vari testi di legge presentati sul problema dell'amianto. È un impegno che ci assumiamo, sollecitando la Presidenza della V Commissione a porre all'ordine del giorno quanto prima la discussione dei vari testi e affrontare, nel giusto modo, la tematica sollevata dal collega Toselli.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Muliere.
Ricordo che il numero legale è sempre 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione punti all'o.d.g.
avanzata dal Consigliere Toselli.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

BOTTA Marco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Qualcuno ha fatto il pianista!



PRESIDENTE

TOSELLI Francesco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono i pianisti di là!



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Non ce n'è bisogno: si ripete la votazione per appello nominale. Ricordo che il numero legale è 30.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, stavate chiedendo la ripetizione della votazione.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Ma come? Colleghi, per cortesia! Siccome non si è in grado di valutare chi è stato a votare al posto di un altro, dispongo la ripetizione della votazione.



CASONI William

Per appello nominale!



PRESIDENTE

Per appello nominale: lo avevo già precisato, colleghi.
Vedo che ci sono richieste sull'ordine dei lavori. Però, in fase di votazione non sono ammessi interventi. Ho già disposto la ripetizione della votazione per appello nominale e in base al Regolamento eventuali interventi sull'ordine dei lavori saranno effettuati dopo la ripetizione della votazione.
Ricordo che il numero legale è sempre 30. Invito i colleghi a votare.
Indìco la ripetizione della votazione nominale sulla richiesta di inversione punti all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Toselli.



PRESIDENTE

Un attimo, c'è un problema tecnico: non era pronto l'appello nominale.
Indìco la ripetizione della votazione nominale sulla richiesta di inversione punti all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Toselli.
Scusate colleghi, ancora un attimo di pazienza, per un problema informatico. A breve partirà la votazione.
Invito nuovamente i colleghi a votare.
Mi informano che il sistema elettronico non funziona. Procederemo all'appello nominale con la "chiamata". Invito il Consigliere Segretario Chieppa ad effettuare l'appello nominale dei colleghi presenti.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media "B. Alberti" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Siamo in un momento in cui sono state proposte alcune inversioni dell'o.d.g. Si è effettuata una votazione con appello nominale, ma per un problema informatico la votazione non è avvenuta elettronicamente, bensì con la "chiama" dei Consiglieri, che viene effettuata due volte.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Burzi ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo solo per chiedere ai colleghi Capigruppo di maggioranza di farsi carico, senza particolari toni concitati, di quello che è successo nell'ultimo quarto d'ora. Chi era presente sa quello che è successo: non credo serva ricordarlo né all'Aula tanto meno a quelli che assistono, ch di esempi di non rispetto delle istituzioni credo ne abbiano - ahimè - a sufficienza (sia ben chiaro, per colpa nostra; forse, quando saranno cresciuti, magari contribuiranno anche loro).
Oggi, quando l'Aula lo consentirà, c'è in discussione la proroga dell'autorizzazione dell'esercizio provvisorio, che a mio avviso è un momento importante, perché si parla di una delle principali leggi di bilancio di questa Regione.
Chiedo ai colleghi Capigruppo - qualora condividessero l'opinione che ci siano stati degli eccessi di furberia (se il sostantivo è troppo forte sono anche disponibile a convenire su un sostantivo di minore entità) - ma se questa sensazione ci fosse, di provvedere. Credo che un clima contraddistinto da un eccesso di furberia non sia utile a nessuno. Non lo è mai stato soprattutto a chi deve governare. In genere, è utile a delle forze di opposizione poco responsabili. Fra i tantissimi difetti che abbiamo, questo non crediamo di averlo, non vorremmo esserci tirati per i capelli ... che non abbiamo.
Chiedo, quindi , di avere un po' più di rispetto per la sostanza dei nostri lavori.
Ringrazio il Presidente del Consiglio che ha, invece, con molta attenzione, garantito il rispetto formale - non certo sostanziale, perch non gli compete - dei lavori di quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Credo che in quest'aula sia dovuta un'onestà di fondo a tutti i partecipanti ai lavori del Consiglio regionale. Prima, abbiamo assistito ad un fatto molto strano: pur non essendo entrato alcun Consigliere in Aula da 29 votanti si è passati, negli ultimi secondi, a 30; ripeto, senza che ci sia stato nessun ingresso.
Era evidente a tutti che il numero dei Consiglieri presenti, contati da più di uno dei Consiglieri della minoranza, erano 29, compresa la sua non partecipazione al voto. Quindi 28 votanti più un non partecipante. Con un escamotage.Questa è una furberia; questo è un atto, secondo me, non degno di un Consiglio regionale.
Non voglio contestare il voto, però chiedo a tutti i Presidenti di Gruppo di portare questo episodio all'attenzione della prossima riunione dei Capigruppo, affinché ci sia una sostanziale reprimenda.
Presidente, credo che lei abbia capito. Giustamente, di fronte ai numeri, il suo ruolo le impone un certo modo di agire. Lei si è comportato correttamente, però credo che anche lei, al di fuori del suo ruolo, si sia reso conto che qualcosa nel frattempo è successo.
Il Consigliere Burzi l'ha detto più velatamente; io dico che, se si iniziano a fare i trucchetti sui voti, noi potremo assumere degli atteggiamenti veramente ostruzionistici, che magari riguardano provvedimenti fondamentali per l'avanzamento dei nostri lavori.
Quindi penso che ci debba essere un momento di riflessione da parte di chi - non voglio puntare il dito contro nessuno - si è reso protagonista di questo fatto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Cercherò di essere meno diplomatico dei miei colleghi.
Credo che la responsabilità rispetto a quello che è stato un evidente raggiro delle regole del Consiglio tocchi a chi dell'Ufficio di Presidenza (il Vicepresidente Placido e il Consigliere Chieppa) era presente.
stato visibile a tutti che da 29 a 31 in Aula non è entrato a nessuno. È stato tanto visibile che il Presidente, senza che nessuno ne facesse richiesta, ha fatto ripetere la votazione.
Al di là di quelle che sono violazioni regolamentari, è ovvio che, nel momento in cui la maggioranza non ha il numero, ha qualche Consigliere in giro, pur avendo una persona che, continuando a girare fra i banchi del Consiglio, si dà da fare nel richiamare i Consiglieri.
Se questa è la metodologia, allora la usiamo anche noi. Se questa è la metodologia, io voto per colleghi assenti, un collega chiede la ripetizione e il Presidente fa ripetere la votazione. E così si va avanti a decine di votazioni.
Se non c'è la censura rispetto a qualcuno - che io non dico sia decifrabile, perché io non dico che lei sa chi è stato a votare in assenza del collega - se non c'è la censura nei confronti della maggioranza o dell'esponente di maggioranza che ha votato per i colleghi assenti e se quindi questo fatto non è censurato, ma è considerato come una cosa che è avvenuta, non facilmente riscontrabile e quindi si ripete la votazione allora vale per tutti, non vale per la maggioranza in difficoltà, ma vale anche per l'opposizione, la quale può decidere che, da adesso in poi, su ogni richiesta di inversione un collega vota per l'assente - non è ovviamente censurabile perché se non è censurabile prima, non è censurabile dopo - e si ripete la votazione.
Do un'altra indicazione, affinché si effettui un controllo: non ne sono certo, ma credo che, in base al nostro sistema informatico, una volta che un Consigliere abbia votato, anche qualora estragga la scheda dalla sede non compaia più il colore sul tabellone rispetto all'espressione di voto data, ma continui a conteggiare il numero dei votanti. Mi spiego: nella prima votazione, i votanti erano 30, due dei quali di minoranza, i quali hanno estratto la scheda, è scomparsa dal tabellone la loro espressione di voto, ma non essendo entrato nessuno - almeno a me così è sembrato, sulla prima è un'ipotesi, sulla seconda una certezza - il numero è rimasto 30.
facilmente verificabile: uno di noi vota, leva la scheda e, se il numero rimane uguale, c'è un qualcosa da modificare rispetto al sistema.
Tra l'altro, se io decido, in corso di votazione, di cambiare la mia espressione di voto, che si può anche esprimere con la non partecipazione devo poterlo fare e il tabellone deve registrare questa mia volontà.



PRESIDENTE

Consigliere Vignale, le voglio segnalare che, per quanto riguarda la ripetizione della votazione, l'articolo 67 del nostro Regolamento, al punto 3, comma 3, recita: "Il Presidente, qualora ritenga che sussistano dubbi sul risultato, può disporre la ripetizione del voto per appello nominale".
Ciò indipendentemente dalla richiesta di un Consigliere, ma avevo già visto che c'era più di qualche Consigliere che stava per chiedere la ripetizione del voto per appello nominale. L'appello nominale è stato effettuato con la "chiama", in quanto il sistema in quel momento non permetteva di poterlo fare elettronicamente.
La sua richiesta di verificare la parte elettronica sarà effettuata. In questo momento non siamo in grado di darle una risposta, ma sarà fatta una verifica rispetto alla sua segnalazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Non ci sono dubbi che qui ogni Consigliere, soprattutto di maggioranza debba rispettare le regole, come abbiamo sempre fatto e credo che sia successo anche oggi.
Spiego che cosa è probabilmente successo. Non ci sono dubbi che il numero legale lo dobbiamo garantire noi e bisogna garantirlo nel modo corretto, questo è nostro dovere. Rispettare le regole è un dovere di maggioranza, di minoranza, di ogni Consigliere regionale. Quindi, per quanto ci riguarda, credo che questa debba essere una regola assoluta: ogni Consigliere deve votare se è presente in Aula e non deve delegare il voto a un altro, non è possibile farlo e quindi bisogna che noi tutti vigiliamo su questo.
Probabilmente stamattina è successo che - la cosa forse mi riguarda, ma ce ne siamo accorti dopo - il sottoscritto ha votato e, invece di schiacciare la presenza e di votare anche il bottone del no, probabilmente ha schiacciato solo la presenza ed è corso fuori a cercare altri colleghi perché anch'io avevo visto che eravamo soltanto in 29. Eravamo in 30 invece, perché probabilmente 29 contrari e 1 presente, in quanto io ho schiacciato - così mi hanno detto i colleghi - solo la presenza e allora mi è stato corretto il voto.
Questo è quello che è successo. Probabilmente è stato corretto il mio voto: erano 29 contrari e 1 presente, poi è stato corretto il mio voto ed è per quello che il numero è passato a 30. È successo soltanto questo.
In ogni caso, al di là di questo, non ci sono dubbi che noi, d'accordo con voi, vigileremo perché il voto si svolga rispettando le regole che l'Aula si è data. Da questo punto di vista, non ci devono essere assolutamente dubbi.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la segnalazione del Consigliere Vignale, sarà riportata nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CASONI William

Una volta c'era la differenziazione tra il voto generico e quello per appello nominale; quest'ultimo comportava che i poveri Segretari dovessero ogni volta fare la chiama (come oggi siamo stati costretti a fare).
Poiché il nostro attuale sistema elettronico prevede la possibilità di effettuare l'appello nominale, invito l'Ufficio di Presidenza a disporre che su tutte le votazioni ci sia automaticamente l'appello nominale. In tal modo, in caso di dubbio - come avvenuto prima - è sufficiente schiacciare un tasto del computer per verificare chi è presente o meno, probabilmente guadagnando anche del tempo.
Questo lavoro è in grado di farlo il computer, quindi non vedo perch non lo utilizziamo, almeno ognuno si prende la responsabilità di qualunque voto dà in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Casoni. La sua osservazione sarà riportata, come quella del Consigliere Vignale, nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza.
Voglio ricordare che il nostro Regolamento, fino a quando non verrà modificato, prevede espressamente la possibilità che vengano effettuati diversi tipi di votazione. Quindi - ripeto - la sua osservazione sarà oggetto di valutazione, in attesa della modifica del Regolamento.
Prima di chiudere i lavori della mattinata, potremmo effettuare la votazione per una nomina, perché nella scorsa seduta è mancato il numero legale.
una mera sostituzione della compianta Vera Comoli. Si tratta del nominativo, indicato dalla facoltà di Architettura, di un architetto per il Comitato tecnico scientifico di supporto alla politica regionale delle aree protette. Non è ascrivibile né alla maggioranza né alla minoranza. È un atto burocratico.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo al punto 1) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Comitato tecnico scientifico di supporto alla politica regionale delle aree protette (articolo 21 legge regionale 12/1990). Nomina di un architetto proposto dalla Facoltà di Architettura del Politecnico, in sostituzione della signora Vera Comoli


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Ferraris Giorgio e Nicotra Riccardo.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Chieppa effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si proceda allo spoglio delle schede.



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo eletta la prof.ssa Peano Attilia.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.06)



< torna indietro