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Dettaglio seduta n.163 del 20/02/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 14.45 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 15.24)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Chieppa, Cirio, Laus Spinosa e Valloggia.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 4) all'o.d.g. che reca: "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione dell'esito della votazione delle nomine effettuata nella odierna seduta consiliare antimeridiana.
Proposta di deliberazione n. 240 "Consorzio per gli Insediamenti produttivi del Canavese" - Consiglio Direttivo - nomina di 3 membri (articolo 15 Statuto dell'Ente).
(Divenuta deliberazione n.102-7610) Proclamo nominati, quali membri del Consiglio Direttivo nel Consorzio per gli Insediamenti produttivi del Canavese i signori Fernando Ricciardi Alberta Pasquero e Giuseppe Cerchio. Quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze, ai sensi dell'articolo 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 239 "Fondazione Ariodante Fabretti" - Collegio dei Revisori - nomina di 1 membro (articolo 11 Statuto dell'Ente).
(Divenuta deliberazione n.103-7614)



PRESIDENTE

Proclamo nominata, quale membro del Collegio dei Revisori della Fondazione Ariodante Fabretti, la signora Angelè Roberta.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 238: Fondazione "Nuto Revelli" - ONLUS Consiglio di Amministrazione - designazione di 1 rappresentante (articolo 9 Statuto dell'Ente).
(Divenuta deliberazione n.104-7616)



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale rappresentante nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione "Nuto Revelli" - ONLUS, il signor Lido Riba.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 230 "Azienda Speciale della Camera di Commercio di Asti per la Promozione e per la Regolazione del Mercato" Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente (articolo 8 Statuto dell'Ente) .
(Divenuta deliberazione n.105-7630)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, nel Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Asti per la Promozione e per la Regolazione del Mercato, quale membro effettivo il signor Bonino Massimiliano e quale membro supplente la signora Pizzotti Lidia Maria.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 229 "E.V.A.E.T. - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara" - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di un membro effettivo e di un membro supplente (articolo 8 dello Statuto dell'Ente).
(Divenuta deliberazione n.106-7632)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, nel Collegio dei Revisori dei Conti, dell'"E.V.A.E.T.
Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara," il signor Ferrari Giancarlo, quale membro effettivo e il signor Bonino Massimiliano, quale membro supplente.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 228 "Azienda Speciale della Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola" - Collegio dei Revisori dei Conti nomina di un membro effettivo e di un membro supplente (articolo 8 dello Statuto dell'Ente) (Divenuta deliberazione n.107-7635)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, nel Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda Speciale della Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, la signora Trotta Cristina, quale membro effettivo e la signora Ceravolo Maria Carmela, quale membro supplente.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 227 "Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte - A.R.E.S. - Piemonte" - Collegio dei Revisori - nomina di 1 membro effettivo in sostituzione del signor Antonino Colloca (articolo 9 l.r. 19/2001) .
(Divenuta deliberazione n.108-7654)



PRESIDENTE

Proclamo nominato, nell'Agenzia Regionale delle Strade del Piemonte A.R.E.S. - Piemonte, quale membro effettivo, in sostituzione del signor Antonino Colloca, il signor Alberto Tudisco.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 226 "Conferenza di Servizi presso la Regione" nomina di un esperto effettivo e di un esperto supplente con esperienza in materia di sistemazione idraulico-forestale in sostituzione dei signori Giorgio Goria ed Enrico Ravedoni (articolo 33 l.r. 44/2000).
(Divenuta deliberazione n.109-7659)



PRESIDENTE

Proclamo nominati, nella Conferenza di Servizi presso la Regione, quali esperti con esperienza in materia di sistemazione idraulico - forestale, i signori Togni Renato Walter (effettivo) e il signor Belfiore Giorgio (supplente).



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 225 "Parco Naturale dei laghi di Avigliana" Consiglio Direttivo - nomina di un membro, con esperienza in materia zoologica, botanica e idrobiologia, in sostituzione del signor Antonio Aquilano (articolo 9, comma 10, l.r. 12/1990) (Divenuta deliberazione n.110-7661)



PRESIDENTE

Proclamo nominato, nel Consiglio Direttivo del Parco Naturale dei laghi di Avigliana, quale membro con esperienza in materia zoologica, botanica e idrobiologia, in sostituzione del signor Antonio Aquilano, il signor Panicco Fabio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori.
Prima di proseguire i lavori, riterrei utile un momento di confronto con la maggioranza per una questione che vorrei porre.
Chiederei, pertanto, una sospensione di cinque minuti, per una riunione dei Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

Se non vi sono osservazioni in senso difforme, la sospensione è accordata fino alle ore 15.40.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.28 riprende alle ore 15.40)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta. Sulle comunicazioni dell'Assessore De Ruggiero erano pervenute alcune richieste d'intervento.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non intendo disturbare l'ordine dei lavori, ma normalmente, quando avviene un'interruzione - massime richieste della maggioranza - sempre che non sia un'indiscrezione, non saremmo totalmente disinteressati a sapere il perché, o che cosa è successo: si sta parlando del Torino? Cambia l'allenatore? Riguarda Capello, del Real Madrid? Si tratta, magari, di temi che possano interessare anche questa Regione o quest'Aula? Vorremmo dei chiarimenti in tal senso, se la cosa non disturba.



PRESIDENTE

Su quest'ultimo aspetto, visti gli esiti delle ultime partite di campionato, l'interesse è ampiamente diffuso, Presidente Burzi. Sarà nostra cura comunicarlo.
Qualche Presidente di Gruppo ritiene opportuno fornire qualche ragguaglio in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Si trattava di una questione che atteneva un problema che avevo sollevato all'interno della maggioranza, non così rilevante da porre all'attenzione dell'Aula in questo momento, che credo abbia trovato risposta e soluzione in tempi rapidi.
Abbiamo rispettato i cinque minuti di sospensione, pertanto il Presidente ha potuto riprendere il lavori nel tempo concordato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Credo, Presidente, che questa Regione non sia "cosa propria".
Durante una convocazione abituale del Consiglio regionale, a seduta aperta (quindi formalmente con l'Assemblea riunita e con una maggioranza che garantisce il numero legale), viene richiesta una sospensione. Poi come se nulla fosse, si rientra in Aula e non si ha l'accortezza o il buonsenso di fornire alcuna precisazione, almeno nel rispetto dei Consiglieri regionali che non hanno partecipato alla riunione e che supinamente, sono rimasti seduti in questo consesso ad attendere che la maggioranza si districasse tra le proprie questioni; quel rispetto che ogni Consigliere deve all'Aula, a fronte di una riunione.
Basterebbe dire: "Ci siamo riuniti per questo motivo". Credo che nessuno di noi sia intenzionato a re-intervenire rispetto a ciò che Ella cortesemente, vorrà indicare.



PRESIDENTE

Collega Toselli, mi spiace non poter fornire direttamente le indicazioni, in quanto non ho partecipato alla Conferenza dei Capigruppo.



TOSELLI Francesco

Chiedo cinque minuti di sospensione per una riunione dei Capigruppo d'opposizione.



PRESIDENTE

Collega Toselli, se un Capogruppo chiederà una sospensione, procederemo in tal senso.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Se qualche Presidente di Gruppo chiederà una sospensione, procederemo chiaramente, con la stessa disponibilità che abbiamo avuto nei confronti dei colleghi della maggioranza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero, sempre sull'ordine dei lavori.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
In sostituzione del mio Capogruppo, il Consigliere Rossi Oreste, e quindi in qualità di Vicecapogruppo facente funzioni in questo momento chiedo tre minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Non intervengo in senso contrario alla richiesta avanzata dalla minoranza, perché la comprendo.
Questo diventa, però, un precedente, che fa sì che ogni volta che vi è una sospensione, sia di maggioranza sia d'opposizione, si dovrà esplicarne la ragione in Aula. Dovremmo chiedere, dopo questi tre minuti di sospensione, la ragione di tale riunione di minoranza.
Ritengo che questo violi, pur con l'attenzione e il rispetto che si deve a quest'Assemblea, anche l'autonomia dei Gruppi e delle coalizioni di affrontare questioni che si ritengono importanti e propedeutiche al proseguimento, ma non tali da interessare la totalità dell'Assemblea.



PRESIDENTE

Mi pare acclarato, pur non avendo partecipato alla Conferenza dei Capigruppo, che la riunione è stata chiesta a seguito della proclamazione degli esiti del voto. Evidentemente tali esiti non sono stati rispondenti nei numeri, alle attese dei colleghi. Mi pare che in sede di Conferenza dei Capigruppo si sia ottenuto un chiarimento. Non sono presenti in Aula i Capigruppo della maggioranza, però riterrei inopportuno montare incidenti su questo tema.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente.
Spiego subito il motivo per cui avevo chiesto la sospensione.
La minoranza, in base alle motivazioni edotte dal collega Toselli, che da parte mia considero valide, poteva anche esprimersi con un'azione di ostruzionismo, che personalmente mi turba e non mi piace, però lo faccio con decisione quando è il caso.
Con la richiesta di sospensione - ho chiesto tre minuti - pensavamo di esaminare l'opportunità che la minoranza reagisse con qualche forma di protesta o meno.
Preso atto del discorso del Consigliere Ricca, che in parte condivido ho pensato di doverne discutere, anche se ritengo che non sia obbligatorio spiegare le motivazioni di una sospensione. Mi sono sentito esautorato, non facendo parte della maggioranza, da un'argomentazione che toccava tutti.
Vista la situazione, ritiro la mia richiesta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Voglio sottolineare che quando il collega Toselli ha chiesto l'interruzione lo faceva a nome del Gruppo di Forza Italia, essendo Segretario del Gruppo. Secondo noi, quindi, aveva titolo per chiederlo.
Diciamo sempre che la politica è trasparenza, ma quando vogliamo capire cosa è successo, non è dato a sapere.
Per combinazione, questa mattina abbiamo votato delle nomine. C'è stato qualche malumore; forse c'è stata qualche prevaricazione nei confronti di qualche Provincia che rischia di essere colonizzata da nomine torinesi.
abbastanza logico, quindi, che ci sia uno stato di tensione. Non c'è assolutamente nulla di male a parlarne.
Capisco il collega Ricca che ha voluto interrompere i lavori del Consiglio. Il Consigliere Ricca non è nuovo alla politica, quindi sa che ad ogni azione c'è una reazione, altrimenti prima di iniziare il Consiglio che combinazione neanche questa volta è iniziato puntuale alle 14.30...



(Commenti in aula)



COTTO Mariangela

C'era la Giunta delle Elezioni. C'è sempre un motivo, anche perch penso che l'Ufficio di Presidenza, quando decide le convocazioni, abbia presente il quadro delle varie Commissioni. Voglio solo dire che il collega Ricca aveva tutto il tempo, prima dell'inizio del Consiglio, per chiedere ai Capigruppo di maggioranza una spiegazione su cosa era successo.
Se non ha voluto fare questo, ma ha voluto interrompere i lavori del Consiglio, è perché aveva bisogno di dare voce alla sua minoranza nella maggioranza. Il collega Ricca deve aver il dovere e la possibilità di parlare in quest'aula. Non deve essere assolutamente intimidito.
Quindi chiederei, visto che prima non c'è stata discussione sulle nomine, di farla tranquillamente adesso. Combinazione si parla della Provincia di Asti. Poiché siamo già schiacciati da Cuneo e da Alessandria se anche Torino arriva a colonizzarci, allora diventa veramente difficile andare avanti.
Penso che il collega Ricca abbia il dovere di dire in quest'Assemblea qual è il suo umore su cosa è successo. Forse la minoranza ha contribuito a creargli qualche tensione, magari facendo convergere i voti su un candidato non gradito.
Parliamone, non dobbiamo aver paura.


Argomento: Viabilità

Dibattito sulla comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Limitazione del traffico nella giornata di domenica 25 febbraio 2007" Esame ordini del giorno n. 595, 596, 598, 600, 614 e 615 collegati ed interrogazione n. 1363 assorbita dal dibattito


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori aprendo il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore De Ruggiero in merito al divieto della circolazione del traffico previsto per domenica 25 febbraio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ho letto l'Accordo interregionale, peraltro già conosciuto, che ha tutta una serie di paletti, per esempio il discorso dell'Euro 4 da salvaguardare. Mi sembra giusto favorire i comportamenti virtuosi e purtroppo, cambiare la macchina è legato anche al reddito delle persone: molti vorrebbero cambiarla, ma non hanno le risorse, quindi occorre individuare, in questo senso, dei programmi più significativi.
Ciò che chiedo alla Giunta regionale è di essere più chiara e più trasparente. Nel nostro ordinamento regionale non dobbiamo richiamare un generico peggioramento o un mantenimento delle condizioni negative della qualità dell'aria, ma intervenire in quelle realtà più critiche.
A tal proposito, chiedo all'Assessore cosa serve bloccare il traffico nella Val Borbera, nella Val Curone o nella Val Bormida, zone della provincia di Alessandria in cui bloccare o non bloccare il traffico non è assolutamente significativo.
Condivido i provvedimenti di emergenza nelle aree urbane e metropolitane, però proprio alla domenica, quando si esce dalle città per andare fuori porta verso realtà in cui i ristoranti lavorano la domenica o dove ci sono altre forme di afflusso legate al ricongiungimento di nuclei familiari, mi sembra assolutamente non giustificata l'impostazione drastica del Piemonte.
Se il Piemonte vuole fare il primo della classe, lo faccia sotto altri profili: si attesti su posizioni più ragionevoli della Regione Lombardia e della Regione Emilia, riportate sugli organi di informazione e desunte anche dagli atti.
In conclusione, sono curioso di avere un resoconto preciso e puntuale dell'elenco dei 1.206 Comuni del Piemonte. Avrei piacere di sapere, magari lunedì, quali sono i Comuni che, effettivamente, hanno adottato provvedimenti significativi. Lasciamo stare i segnali; se vogliamo dare segnali organizziamo delle assemblee, magari al sabato sera, nelle varie realtà.
Diamo dei contributi per isolare termicamente gli edifici, diamo dei contributi per sostituire le caldaie, aiutiamo anche chi abita nel casolare sperduto che deve sostituire la vecchia Panda con mezzi economici più moderni, ma non adottiamo comportamenti che sono tipici della città, che nella città si giustificano e che vengono imposti in realtà dove hanno scarsissimo significato.
Sarò grato di ricevere l'elenco dei Comuni che, effettivamente, hanno adottato queste ordinanze che sono significative e che non riguardano solamente Piazza Roma o Piazza Italia, vale a dire la piazza centrale del paese, ma che si estendono ad un minimo di territorio, che abbiano un certo significato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Ormai viene facile dire: "Noi l'avevamo detto". Il nostro Gruppo qualche mese fa, aveva presentato un'interrogazione urgente all'Assessore De Ruggiero nella quale s'invitava l'Assessore ad uniformarsi alla Regione Lombardia che, sin dall'inizio, ha gestito in maniera molto più intelligente, più pragmatica, più chiara la vicenda. Noi, invece, ci ritroviamo in una regione in cui non solo i Comuni e le Province, ma anche i singoli cittadini, non sanno ancora meno come devono comportarsi. Un cittadino di un Comune sperduto di una vallata non può sapere esattamente cosa ha deciso il suo Sindaco, in accordo con la Provincia e in accordo con la Regione. Navighiamo sempre nella massima confusione, nella massima anarchia, che non genera chiarezza.
La Regione Lombardia un mese fa ha emanato una direttiva molto chiara in cui sono stati specificatamente indicati i territori esenti dal provvedimento. In Lombardia tutti sanno chi domenica può circolare e chi no.
Tutti i giorni ricevo telefonate in cui mi si chiede: "Domenica devo andare da un Comune ad un altro, posso circolare?". È l'ennesima dimostrazione di mal governo di una situazione apparentemente semplice. Se c'è un atto che la Presidente Bresso ha firmato insieme ai Presidenti di altre Regioni, perché non assumere un provvedimento unico e chiaro, come ha fatto la Regione Lombardia? L'Assessore De Ruggiero ha dichiarato: "I Comuni che non adempiranno saranno penalizzati nei finanziamenti regionali". Ma questa è una dichiarazione di una gravità eccezionale. Non può permettersi nell'autonomia dei Comuni, di fare quest'affermazione. Chiunque abbia un minimo di conoscenza dell'autonomia, dell'indipendenza dei cittadini, dei limiti della politica, dei limiti delle cariche politiche e delle cariche istituzionali non può "ricattare" o minacciare Sindaci. Il Sindaco di Rivarolo ha già detto che non applicherà quella disposizione perché quel giorno è in corso un'importantissima manifestazione alla quale lavorano da un anno e non vogliono rovinare il lavoro di un anno. Sindaci di montagna con stazioni sciistiche non l'applicheranno, perché già sono alla canna del gas, visto che non c'è neve, ma se non arrivano neanche quei tre turisti chiudono i battenti.
Leggo un passaggio della delibera emanata dalla Regione Lombardia, che dovrebbe far riflettere: "I Sindaci dei Comuni della Regione Lombardia, per particolare e motivate necessità, possono concedere ai residenti sul proprio territorio deroghe al divieto di circolazione per persone e veicoli valide per tutte le zone critiche e gli agglomerati della Regione Lombardia". Chi deve recarsi in un certo Comune, se il Sindaco lo motiva, è libero di farlo. Non capisco perché l'Assessore De Ruggiero abbia fatto una dichiarazione di quel genere, che se i Sindaci non adempiranno, saranno penalizzati nei finanziamenti regionali.
Noi su questo vigileremo, vogliamo l'elenco dei Sindaci che non hanno ottemperato e verificheremo che, anche in termini legali, siano garantiti pari diritti a tutti i cittadini della Regione Piemonte, così come in tutta Italia.



PRESIDENTE

Vi prego di contenere gli interventi nei due minuti concessi altrimenti non riusciremo ad effettuare i dibattiti previsti per oggi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente.
A differenza di chi mi ha preceduto, ringrazio l'Assessore per la comunicazione.
Anzi, chiederei che questo provvedimento - un segnale di attenzione e di riflessione sull'importanza e la delicatezza della situazione in cui viviamo sotto il profilo dell'inquinamento e della necessità di una lotta molto severa, continuativa nel tempo e molto più coraggiosa rispetto al tema dell'inquinamento da polveri sottili - sia accompagnato - questo per noi diventa un punto molto importante - da una comunicazione molto più forte di quella che è già stata effettuata con la campagna "Non rottamiamo i nostri polmoni", proprio per dare la percezione esatta del rischio, ma anche delle opportunità e degli atti messi in cantiere.
Non possiamo dimenticare che, sotto il profilo regionale, ma anche quello nazionale, proprio in questi giorni sono state adottate alcune misure molto importanti sul piano riscaldamento, legate alla mobilità, come in questo caso, che aiutano a tutelare un bene che non è infinito: l'ambiente e la salute dei cittadini.
Tra l'altro, credo che occorra leggere con grand'attenzione il protocollo, soprattutto su un punto che rappresenta una misura non episodica, che è quella del Tavolo tecnico interregionale che, se non sbaglio, andrà a monitorare, con alcuni passaggi impegnativi e vincolanti su tutta l'area del Nord Italia, una serie di interventi che riguardano i trasporti, la mobilità, ma anche le immissioni da soggetti stazionari come gli impianti termici civili e le biomasse.
Come dicevo prima con il Consigliere Novero, la Regione Lombardia ha già impedito l'uso delle stufe a legna. Lo stesso Consigliere Novero diceva di non essere d'accordo, ma è una scelta fatta e voluta. Forse occorre vedere tutte le realtà sia sotto un verso sia sotto un altro. Per questo crediamo che quella di domenica prossima sia una buona occasione per riflettere e mettere al centro dell'attenzione quei temi che sono, e saranno, un impegno quotidiano per tutti coloro che sono chiamati ad una responsabilità pubblica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Devo dire che quando ieri ho ascoltato l'intervista della Presidente Bresso ad una televisione privata sono stata d'accordo con lei. Non si pu che condividere quello che diceva: i cittadini devono riabituarsi a salire sui mezzi pubblici. Può anche essere interessante capire dove i tram ci portano nella nostra città, però poi ho pensato subito al mio paese, dove i tram non ci sono, dove non ci sono i pullman. Questa realtà non è solo nel mio paese; su quattro milioni e 300 mila cittadini della nostra Regione saranno un milione e mezzo, forse due, i cittadini serviti in modo efficiente dal trasporto pubblico.
Personalmente sono una patita dei mezzi pubblici, quindi, quando è possibile, ne usufruisco sempre.
Però così non è nei nostri paesi. Noi abbiamo tante borgate, tante località e tante case sparse, quindi comprendo quei Sindaci che hanno difficoltà a firmare l'ordinanza, perché sanno che se firmano l'ordinanza i cittadini del loro paese non potranno andare a messa, non potranno andare a comprare il giornale e il pane, non potranno partecipare ad altre iniziative.
Se ne vale la pena, se è obbligatorio per motivi di salute è giusto che così sia, però nelle nostre comunità collinari e nelle nostre comunità montane non si ha l'impressione - e su questo c'è il supporto dei dati che l'aria sia così cattiva e così nociva. Pertanto, crediamo che l'esperimento non possa calare su tutto il territorio piemontese.
Faccio una proposta e mi spiace che non ci sia l'Assessore ai trasporti. Proprio pensando al federalismo, sarebbe bello se per domenica 25 la Giunta regionale emanasse un'ordinanza con la quale si dice che i Comuni possono utilizzare gli scuolabus per il trasporto delle persone anziane anche all'interno del proprio Comune o del Comune vicino. Potrebbe essere un'iniziativa valida.
Noi abbiamo recentemente sentito il collega Borioli dire che siamo in dirittura di arrivo per l'utilizzo di questi scuolabus; potrebbe essere una forzatura che può aiutare e non fa stare bloccati i nostri anziani a casa.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "N. Pellati" di Nizza Monferrato


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola "N. Pellati" di Nizza Monferrato in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Viabilità

Dibattito sulla comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Limitazione del traffico nella giornata di domenica 25 febbraio 2007" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore De Ruggiero.
Ha chiesto la parola il Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Ho un vicino di casa un po' strano, come quasi tutti quelli che abitano dalle mie parti. Una volta all'anno questo signore va dal distributore di benzina a farsi riempire il serbatoio. Due anni fa aveva speso 32 euro quest'anno solo 23 euro, perché lui la macchina la usa pochissimo.
Domenica prossima però festeggia cinquant'anni di matrimonio e voleva andare in montagna ad una festa. E, ligio alle leggi, mi ha chiesto se pu andare.
Dopo le istruzioni che abbiamo ricevuto oggi, cosa dovrei dirgli? Gli dico che può andare, perché c'è il blocco ma lui non abita nel centro storico e quindi non ha problemi. Lui abita vicino alla strada provinciale.
Lui mi guarderà e mi dirà: "Mi stai spiegando che stiamo morendo tutti avvelenati, però mi dici anche che posso andare".
Secondo me il problema è questo: i provvedimenti che prendiamo devono essere credibili e comprensibili, altrimenti provvedimenti anche giusti che non sono capiti dalla gente, creano una situazione difficile.
Oltre ad essere credibili e comprensibili, e questo lo è poco soprattutto di domenica, con questo documento - vado all'altro punto che mi appassiona - si commette anche un grave errore.
Ho passato qualche mese a spiegare ai miei concittadini che la Lombardia ha fatto una cretinata con il discorso delle stufe a legna, ma noi piemontesi siamo più bravi. E io elogiavo la Giunta piemontese perch era più brava di quella lombarda. Adesso dovrò spiegarglielo e mi chiederanno che cosa sto dicendo.
Il discorso della stufa è un discorso assurdo; un albero, quando nasce incomincia, come tutti gli organismi viventi, a produrre per la sua vita anidride carbonica. Però i vegetali hanno il grande pregio che, di giorno con la luce e con le parti verdi, bruciano l'anidride carbonica e diffondono ossigeno. Il compenso tra quanto ne producono di giorno per la loro vitalità e quanto ne bruciano per la sintesi clorofilliana è positivo quindi producono un effetto benefico. Ma quando l'albero crolla perché è vecchio e muore, si decompone e incomincia a produrre anidride carbonica.
I nostri boschi abbandonati, per il fatto che tutti usavano solo più il gas o il petrolio, sono diventati degli enormi depositi che stanno emettendo anidride carbonica.
In questi ultimi anni c'era stata, per fortuna, una ripresa. Dalle mie parti, in tutti gli angoli stanno raccogliendo la legna, in quanto c'è nuovamente una ripresa dell'uso della legna per il riscaldamento.
Ma come facciamo a dare dei segnali così contraddittori? Come facciamo a dire che devono razionare le stufe a legna, se invece è necessario, per il benessere generale della Terra, che i boschi, una volta che il vegetale ha smesso di produrre clorofilla, vengano ripuliti? Continuerò ad usare la stufa a legna a casa mia, anche perché vivo a più di mille metri di altezza e per altri motivi. Quindi, sono autorizzato.
Però, sono segnali contraddittori che danno il segnale che danno; passerà solo il segnale che non bisogna più usare quelle stufe lì. È un segnale negativo, anche se non ci viene imposto, ma quello che diamo è un segnale e i segnali sono anche importanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Visto che ormai siamo in piena discussione sul blocco stradale del prossimo 25 febbraio, esistono diversi ordini del giorno già presentati e inseriti nell'o.d.g. del Consiglio regionale che trattano per lo più di deroghe ai divieti di circolazione.
Per evitare due discussioni separate sullo stesso argomento, propongo un'inversione all'o.d.g., in modo da portare questi ordini del giorno immediatamente in discussione, e di considerare questa discussione allargata già agli ordini del giorno, per procedere alla fine di questa discussione alla votazione di questi ordini del giorno.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Dutto ha chiesto che, a seguito di questo dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore De Ruggiero vengano posti in votazione i quattro ordini del giorno che trovate al punto 41) dell'o.d.g.: ordine del giorno n. 595 "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Casoni, Vignale Botta, Boniperti, Ghiglia ordine del giorno n. 596 "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Dutto, Rossi Novero ordine del giorno n. 598 "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori", presentato dal Consigliere Scanderebech, Guida ordine del giorno n.. 600 "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti" presentato dai Consiglieri Toselli, Burzi ordine del giorno n. 615 "Blocco del traffico per il 25 febbraio 2007" presentato dai Consiglieri Barassi, Deambrogio, Travaglini.
Se non ci sono interventi in senso contrario, consideriamo che l'Aula acconsenta unanime, se, invece, ci sono interventi in senso contrario chiaramente, ci regoleremo come di conseguenza, procedendo a porre in votazione la richiesta di inversione.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Al termine del dibattito, metteremo in votazione gli ordini del giorno indicati.
La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Solo per chiarire: li poniamo in votazione senza riaprire il dibattito? chiaro! Facciamo così?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

In effetti, la mia proposta andava proprio nel senso di non ripetere due volte la discussione su uno stesso argomento. Visto che stiamo discutendo la questione del blocco, in questa discussione inseriamo anche l'argomento delle deroghe, così lo discutiamo una volta sola. Poi non so se ci saranno le dichiarazioni di voto, magari, ma, sicuramente, con un dibattito solo facciamo tutte e due le cose.



PRESIDENTE

Proseguiamo quindi con il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore De Ruggiero, che assorbe gli ordini del giorno di cui al punto 41) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Signor Presidente, innanzitutto volevo ringraziare l'Assessore De Ruggiero per l'intervento molto chiaro e preciso che ha svolto in mattinata. Volevo anche sollevare una perplessità, perché mi sembra che il dibattito che si sta sviluppando, chiesto a chiarimento della giornata del 25 febbraio, stia andando un po' oltre le righe rispetto alla giornata specifica del 25, nel senso che va un po' al di là di quella che era la comunicazione iniziale.
Dopodiché, mi sembra che nella comunicazione iniziale l'Assessore abbia evidenziato alcuni punti secondo me importanti e che intendevo sottolineare ulteriormente. Un primo punto era legato al discorso della giornata del 25 che è comunque una giornata importante, perché spesso anche i simboli hanno un grande significato, soprattutto come elemento di comunicazione e di coinvolgimento dei cittadini, rispetto ad un problema che spesso - molte volte anche in aula - abbiamo detto essere un problema di tipo emergenziale. I problemi sono legati all'inquinamento dell'aria e alla ricaduta che questo tipo di inquinamento ha sulla salute dei cittadini e sulle condizioni ambientali in generale, dall'aumento della temperatura del pianeta alle ripercussioni che questi aumenti e queste emissioni climalteranti avranno. Questo ci viene detto da studi non di parte, ma da parte dell'OMS e dell'ONU, che lo ha ribadito nel convegno tenutosi proprio pochi giorni fa a Parigi. Sono elementi fondamentali, che devono indurre tutti quanti a ragionare profondamente per cercare di assumere delle decisioni che davvero affrontino nel cuore il problema dell'inquinamento dell'atmosfera e dell'aria. Ben vengano tutte le iniziative in questa direzione.
In questo senso volevo sottolineare l'importanza del protocollo siglato tra le cinque regioni della Pianura Padana che, comunque, tentano di affrontare in modo più radicale il problema.
Sottolineo anche una serie di interventi posti in essere dalla Regione Piemonte, magari, non tutti importanti, nel senso che alcune volte si tratta di risposte date in una situazione di emergenza: la delibera stralcio sull'inquinamento dovuto al traffico veicolare; la delibera stralcio, che è appena stata votata, sul riscaldamento e il condizionamento; il disegno di legge, di cui si riprenderà la discussione giovedì in Commissione, sul rendimento energetico degli edifici. Tutti questi sono elementi importanti che ci dicono come la Regione si stia muovendo in modo organico.
La clausola ambientale inserita all'interno della delibera di programmazione sul trasporto pubblico locale costituisce un altro elemento mai verificatosi in Regione Piemonte. Non so quante altre Regioni abbiano inserito clausole di questo tipo all'interno della loro programmazione sul trasporto pubblico locale, che impegnano la Giunta a lavorare ulteriormente su questo tema.
Comunque, al di là della comunicazione sul 25 febbraio, mi sembra importante un altro passaggio sottolineato dall'Assessore: il 25 febbraio non vuole essere una giornata contro l'auto, punto, ma vuole essere una giornata a favore del pedone e di chi usa la bicicletta.
Questi sono elementi importanti, perché ci permettono di dire che esistono anche altre possibilità di mobilità, alle quali i Comuni dovrebbero anche prestare attenzione. Proprio questa mattina leggevo - non mi ricordo se su La Stampa o su la Repubblica - una polemica sulla mancanza delle rastrelliere per biciclette a Torino. Questo può essere un elemento che incentiva anche i Comuni, con una piccola spesa, a dare un segnale circa l'esistenza di altre possibilità di mobilità all'interno della città.
Queste possibilità permettono anche ai cittadini, che, magari, una volta tanto non si muovono in macchina, di riscoprire o scoprire scorci dei luoghi in cui abitano, parti architettoniche, paesaggi, che ci permettono anche di riappropriarci degli spazi comuni e delle città in cui viviamo.



PRESIDENTE

Consigliera Barassi, la prego di concludere.



BARASSI Paola

Ho finito.
Il 25 febbraio è una giornata simbolica, che può portare con sé una serie di altre conseguenze, a partire anche dalla riappropriazione della qualità della vita dei cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Cercherò di non andare fuori dalle righe e di rimanere in tema, per non indispettire nessun Consigliere.
Al di là delle battute, credo che siano due gli aspetti da toccare rispetto al blocco del traffico previsto per il 25 febbraio, senza riaprire, con questo, la discussione sul Piano della mobilità, che, in più occasioni, avevamo già contestato, non ritenendolo equo e utile.
Come dicevo, rispetto al blocco del traffico del 25 febbraio, credo che vi siano due aspetti da contestare fortemente: il primo, che è grave quanto il secondo, ma da un punto di vista istituzionale crediamo che sia peggiore, visti i rapporti di sussidiarietà che ci dovrebbero essere con gli enti, riguarda le dichiarazioni che ha rilasciato la Presidente Bresso.
La Presidente, che conosce bene quali sono le norme che regolamentano la possibilità di utilizzo dei contributi regionali per la riduzione di impatto delle emissioni, sa che non vi è alcuna direttiva (o bando regionale) che preveda che il Comune "virtuoso" - quello, cioè, che applica il blocco del traffico - possa accedere ad un numero maggiore di contributi, mentre il Comune "meno virtuoso" possa accedere ad un numero inferiore.
Vi è, al limite, un'altra valutazione, che l'Assessore ha avuto già modo di precisare all'Aula nel suo intervento, in riferimento alla distribuzione della multa fra gli Enti locali (e quando passammo dalla prima alla seconda stesura del Piano di mobilità fu precisato anche questo aspetto): visto che col principio di sussidiarietà affidiamo delle responsabilità agli Enti locali, se viene inflitta una multa alla Regione Piemonte, questa può essere, in qualche modo, divisa fra i Comuni. Con quali modalità non lo so, ma era una linea di principio che l'Assessore comunque aveva asserito, sulla quale possiamo anche non trovarci d'accordo ma il cui principio non fa una grinza.
Dev'essere chiaro, però, che se un Comune al di sotto di un certo livello di emissioni decide di non attuare il blocco del traffico, fa una scelta assolutamente legittima, considerando che il blocco può essere attuato solo ed esclusivamente attraverso ordinanze comunali, e non mediante direttive regionali, tantomeno provinciali (le Province hanno solo il compito di coordinare o provare a coordinare "La giornata del traffico").
Ma la negatività - o un aspetto delle negatività - che vogliamo esprimere sulla giornata del 25 febbraio è legata alle imprese del nostro territorio o alle iniziative che in esso si svolgono.
Vi pongo due esempi: in un anno in cui le montagne risultano penalizzate dalle condizioni climatiche, con tutto ciò che ne comporta non soltanto per le stazioni sciistiche, ma per tutto l'indotto che lavora sulle stazioni sciistiche, un blocco del traffico nelle città e (oppure no) nei Comuni limitrofi, che, di fatto, impedisce alle persone di recarsi presso le stazioni sciistiche, creerà un afflusso decisamente inferiore verso questi luoghi.
Inoltre, il blocco del 25 ha anche costretto decine e decine di amministrazioni locali a spostare manifestazioni come il carnevale, la fiera o altre iniziative che avevano organizzato da mesi, perché avrebbero corso il rischio di un'affluenza minore da parte dei cittadini.
Al di là della condivisione rispetto alla riduzione delle emissioni inquinanti, la domanda che ci dobbiamo porre è quanto questo valga la pena ovvero quanto sia davvero determinante per il 25 il blocco delle auto, che di fatto, passerà più per un'iniziativa simbolica, volta a sottolineare la necessità di riduzione di emissioni inquinanti all'interno delle Regioni della Padania. Ma questo simbolo rischierà di danneggiare pesantemente tutte quelle attività che lavorano principalmente sulla domenica, come i ristoranti o altre attività per cui la domenica rappresenta il giorno di principale incasso (senza soffermarsi sui grandi centri commerciali, che possono essere certamente penalizzati, ma riteniamo che abbiano possibilità di rimedio nell'arco dei rimanenti giorni dell'anno).
Per questi due aspetti - le minacce della Presidente Bresso e il rischio di bloccare molte attività produttive o iniziative del tempo libero o di carattere culturale della nostra Regione - riteniamo che il blocco del traffico del 25 sia inutile, perché rivestirà solo il carattere del simbolo, ma danneggerà molte comunità della nostra Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Noi non contestiamo la sostanza del provvedimento, perch l'inquinamento atmosferico nelle nostre comunità è un grave problema. La situazione la conosciamo da anni: lo sforamento giornaliero è al di sopra di ogni possibile attenzione e mediazione, per cui dobbiamo fare qualcosa.
Ritengo, però, che ancora una volta si sia scelta la strada sbagliata quella di un provvedimento mediatico; un provvedimento assolutamente incomprensibile.
Il messaggio che il Presidente vorrebbe far arrivare ai cittadini è confuso, inquinato dalla mancanza di chiarezza. Non state spiegando con trasparenza che cosa accadrà effettivamente domenica. Molte famiglie, molti automobilisti e molte comunità non sanno come rispondere a questo blocco: cosa riguarderà, effettivamente? Il coordinamento fatto con le Province, per esempio, prevede una pubblicazione sui giornali, sui quotidiani, sui settimanali, o attraverso le radio con un'informazione diretta? Alcuni di noi ricorderanno il blocco del traffico di molti anni fa causato da problemi inerenti al petrolio: furono effettivamente delle domeniche piacevoli! Ritorno alla poesia della collega Barassi, che diceva "riscopriamo i centri storici, riscopriamo la bicicletta". La gente aveva ripreso ad acquistare mezzi ormai scomparsi, come il monopattino o i pattini a rotelle. Effettivamente, avevamo riscoperto i nostri centri storici.
Ma se questo messaggio vogliamo lanciarlo attraverso modalità affrettate, alla fine quella di domenica non sarà una giornata piacevole: per alcuni sarà una giornata di ansia, in attesa di conoscere quali erano i divieti e se s'incorre o meno in una contravvenzione se si usa l'automobile.
Se devo fare un appunto, è quello della mancanza di comunicazione e di trasparenza.
Questo tipo di atteggiamento allontana la Pubblica Amministrazione dai cittadini.
Come definire, poi, l'atteggiamento della Presidente Bresso, che scrive sui giornali e lancia dichiarazioni del tipo: "I Comuni che non aderiranno saranno puniti"? Questa è un'esagerazione un po' improvvida, non sembra anche a lei, Assessore? Bisognerebbe, a mio avviso, utilizzare altri strumenti.
Come ripeto, non credo che vi siano degli amministratori comunali o provinciali non disponibili ad affrontare con serietà la questione. Ma oggi, da parte della Regione, non vi sono né risorse finanziarie, né atti che possano far pensare ad un cambiamento strutturale.
Per questo motivo, se da un lato ci rendiamo ben conto che la situazione è grave e va "presa per le corna", dall'altro lato non crediamo che debba essere affrontata attraverso questo tipo di divieto.
auspicabile il coordinamento fra le Regioni, perché rende più forte l'amministratore quando emana una delibera o firma un'ordinanza. Quando la cosa viene fatta da molti, costituisce una sorta di protezione per il pubblico amministratore, perché potrà dire: "Lo stanno facendo dappertutto".
Attenzione, però: forse altrove hanno utilizzato degli strumenti moderni e più efficaci. In Piemonte siamo ancora un po' indietro nel comunicare ai cittadini gli obiettivi che ci prefiggiamo. Auspico, quindi una maggior serietà nelle comunicazioni.
Credo di non essere assolutamente contrario ai provvedimenti presi nell'interesse dei cittadini. Questo, effettivamente, non è un provvedimento né equo, né utile. Domenica, per alcuni Comuni, sarà forse una giornata gioiosa e di festa, ma dal punto di vista del contrasto all'inquinamento sarà una giornata persa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto l'iscrizione di diversi ordini del giorno perché, sino ad ora, non abbiamo ancora affrontato un problema importante da risolvere.
In Piemonte abbiamo parecchie industrie che lavorano a ciclo continuo e una serie di servizi più o meno indispensabili per la popolazione. Gli addetti che lavorano in queste industrie, in questi settori di servizi o nei trasporti hanno la necessità di andare a lavorare. Una loro assenza potrebbe causare danni gravissimi, soprattutto alle industrie o all'interruzione dei servizi (penso alle ferrovie, con i macchinisti che devono recarsi in stazione). Per questo motivo sarebbe necessario prevedere una deroga che permetta a tutti questi lavoratori turnisti di recarsi tranquillamente sul posto di lavoro. Si potrebbe, per semplificare la situazione, richiedere una certificazione del datore di lavoro che attesti che quel lavoratore quel giorno lavora con quell'orario e con quei turni e che, quindi, deve recarsi in quel preciso posto per svolgere le sue mansioni.
Una soluzione simile è stata studiata in Lombardia, dove una deroga del genere è prevista ed è conosciuta.
Per questo motivo, inviterei l'Assessore ad emettere un decreto, in modo da preparare questa deroga entro domenica. È una questione certamente importante, altrimenti i lavoratori rischiano di pagare multe salate per andare a lavoro, oppure, non andando a lavorare, potrebbero causare grossi danni.
Chiuso quest'argomento, che spero venga recepito dall'Assessore rivolgo una critica molto più generica alla Giunta, relativamente alla confusione creata su questa giornata. Fra Comuni che hanno aderito ed altri che non hanno aderito, fra varie deroghe (non si capisce se le auto Euro 4 potranno viaggiare oppure no) c'è una colossale confusione tra i cittadini che li disorienta. Bisognerebbe intervenire per chiarire esattamente dove si può viaggiare e dove non si può; chi può viaggiare e chi non pu viaggiare.
Un'altra critica che rivolgo sempre alla Giunta riguarda una sorte di pressione, per non chiamarla ricatto, verso quei Comuni che non hanno intenzione di applicare sul proprio territorio il blocco delle auto.
Nel momento in cui si dichiara che i Comuni che non applicano questo blocco perdono i contributi - perlomeno così ho letto sui comunicati stampa mi sembra che si sia al limite del ricatto. Non condivido assolutamente un'imposizione di questo genere da parte della Giunta.
Riassumendo, i tre punti importanti da affrontare sono: dare la deroga ai lavoratori turnisti che devono recarsi sul posto di lavoro domenica fare chiarezza sul blocco; ritirare la minaccia di non erogare contributi ai Comuni che non applicano il blocco.
Concludo ritenendo che tutti questi provvedimenti, che provocano forti danni alla popolazione, diano benefici minimali o addirittura inesistenti.
Pertanto, ritengo che questo modo di combattere lo smog produca solo molti problemi e pochi benefici.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Caro Assessore, ci ritroviamo a parlare di blocchi. Lei verrà ricordato come l'Assessore dei blocchi.
Se l'unico documento che la Regione Piemonte ci mette a disposizione è l'Accordo con le altre Regioni - perché mi pare che l'unico documento prodotto dalla nostra Regione sia questo - mi dà e dovrebbe dare la dimensione dell'insufficienza con cui abbiamo affrontato questo problema.
Forse l'abbiamo preso sotto gamba, perché altre Regioni, che pure hanno contribuito a stilare questo documento, sono poi intervenuti con provvedimenti suppletivi che hanno comportato deroghe di buonsenso, non macchiate da visioni ideologiche.
Prima i colleghi facevano riferimento alla Regione Lombardia, ma un conto è applicare il blocco del 25 come lo applichiamo noi e un conto è applicarlo come lo applica la Lombarda, cioè con una serie di deroghe di buonsenso che non vanno ad impattare su gruppi di persone che la domenica lavorano. Sicuramente i lavoratori turnisti cui faceva riferimento il collega Dutto, ma anche tutti gli ambulanti che la domenica mattina vanno ai mercati e che, secondo le vostre regole, dovrebbero uscire al mattino con i loro banchi e aspettare poi le dieci di sera per ritornare a casa perché all'una, quando il mercato chiude, non possono circolare.
Pensiamo a tutta una serie di soggetti che la Regione Lombardia esenta dal blocco, cui noi invece non diamo nessuna risposta. È questo il modo di operare? Aspettiamo che i singoli Comuni, nelle loro ordinanze, si occupino di tutte queste situazioni, senza dare un cappello generale rispetto ad una giornata che sarà un caos assoluto e rispetto alla quale chi verrà multato dovrà ricorrere al Giudice di Pace? In quel caso, caro Assessore, vedremo se il diritto alla mobilità, diritto costituzionalmente garantito, prevarrà sull'accordo delle Regioni per diminuire - fatto su cui bisognerebbe discutere - le polveri sottili.
Assessore, la invito a riflettere. Siamo solo a martedì, abbiamo ancora la possibilità di salvare almeno una decenza amministrativa ponendo delle deroghe precise, serie e dette dal buonsenso, che i piemontesi si aspettano. Guardate che continuando con questi provvedimenti esemplari continuiamo ad allontanare la gente dalla politica, perché la politica diventa incomprensibile, diventa attuazione di momentanei furori senza alcun senso concreto.
Se vogliamo risolvere i problemi con scelte esemplari, caro Assessore in Piemonte abbiamo il problema enorme della denatalità. Non vi verrà mica in testa di fare anche il giorno dell'amplesso plurimo, in maniera da affrontare anche questo problema? Tra il blocco del traffico e l'amplesso plurimo preferirei questo secondo provvedimento, però sarebbe sempre una stortura degna del vostro Governo regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Il tema è già stato dibattuto più volte in Aula, anche da parte del mio Gruppo.
Intanto, vorremmo sapere se il Presidente del Consiglio regionale non intenda prendere una posizione contro la Presidente della Giunta regionale che arriva, addirittura, a minacciare i Comuni che non ottempereranno al blocco regionale di non dare loro i contributi. Voglio capire se, in democrazia, questa è una cosa normale, Presidente Gariglio.
Molti Consiglieri hanno sottolineato quest'inciso quasi si trattasse di una battuta, ma in tanti anni di attività non ho mai visto un Presidente di Regione, un'istituzione di questo livello, arrivare al terrorismo nei confronti dei Comuni. Alle minacce! Mi chiedo se siamo ancora in una Regione normale o se, qui, qualcuno, spinto dall'elezione diretta, da impulsi megalomani, da autostima eccessiva o, non volontà di potenza nietzschiana, ma da volontà di onnipotenza bressiana, abbia sclerato ed è arrivato a dichiarare queste cose! A me non sembra che in una Regione normale, in un paese civile, anzi in un paese normale, come direbbe un grande scrittore che non c'è vicino che si chiama Massimo D'Alema, si possa accettare che il Presidente di una Giunta regionale minacci altre istituzioni. Vorrei chiedere se il garante del Consiglio regionale, ma anche il garante del dibattito e della democrazia dell'ente più alto che c'è in Piemonte, su questo non abbia nulla da dire. Trovo imbarazzante il silenzio sulle parole della Presidente Bresso.
In altri momenti della storia di questa Regione, a fronte di un'affermazione così grave, ci sarebbe stato probabilmente qualche corteo probabilmente qualche presidio, probabilmente qualche Sindaco con la fascia tricolore che avrebbe gridato delle cosacce. Noi non arruoliamo Sindaci perché quelli del centrodestra sono abituati più a lavorare che a manifestare. Vorrei sapere, comunque, se nessuno di noi ha niente da dire a tutela della libertà e della democrazia! Il provvedimento dell'Assessore De Ruggiero è il classico provvedimento patacca: inutile, demagogico, velleitario e dannoso soltanto per l'economia. È assolutamente insussistente sotto il punto di vista ambientale della qualità dell'aria e della qualità dell'ambiente in generale, come qualunque studio scientifico, dal più sfigato al più elevato, potrebbe dimostrare.
Stanti queste insussistenze, e stante le gravità di quelle affermazioni, mi appresto con i Consiglieri del Gruppo a presentare un ordine del giorno in cui il Consiglio regionale stigmatizza e condanna le parole della Presidente della Giunta, che si concretizzano con, a nostro avviso, un reato di minacce nei confronti di altre istituzioni. C'è anche un limite alla polemica politica: a chi non obbedisce e a chi non ottempera, non daremo i contributi! Credo che ci sia ancora un'adesione libera. Sul fatto della libertà dell'erogazione dei contributi potremmo discutere a lungo.
A questo punto dovremmo parlare della qualità dei progetti. Non credo che sia strapagando, come fa il Comune di Torino, al quintuplo del valore normale qualche artista di strada che si possa definire un progetto di qualità o meno. Sulla qualità dei progetti, Presidente Gariglio, potremmo se vuole, approfondire per alcune settimane, se non per alcuni mesi.
Detto ciò, vorrei sottolineare come ultima postilla l'assurdo di un provvedimento di questo genere. Non so che squadra giocherà il 25 febbraio a Torino. Sono juventino ma, faccio ammenda, non so se giochiamo o no per l'ennesima vittoria che ci guiderà al posto che meritiamo. Tuttavia Presidente Gariglio, anche lei dovrà spiegare ai suoi lettori che, mentre i tifosi del Toro potranno recarsi allo stadio perché giustificati, chi dovrà andare a trovare un parente ammalato, non sarà giustificato; chi dovrà recarsi in un ospedale, non sarà giustificato.
Questa è la reale incidenza dannosa del provvedimento De Ruggiero!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve. Mi auguro che domenica a circolare sulle strade del Piemonte non vi siano le auto blu degli Assessori. Se le auto degli Assessori sono dispensate per gli impegni istituzionali, devono essere dispensate anche le auto dei singoli Consiglieri. Chi ci garantisce che le auto blu rimangono parcheggiate negli appositi garage?



PRESIDENTE

Per quanto riguarda le osservazioni avanzate dal Consigliere Ghiglia senz'altro avremo occasione, in Ufficio di Presidenza, di valutare se e come procedere in merito alle dichiarazioni rese. Invito a differenziare tra i titoli dei giornali e il contenuto delle dichiarazioni. Ovviamente il Consiglio regionale vigila sul rispetto delle normative e sul fatto che l'attività amministrativa non sia prevaricante nei confronti di alcuno. Non ho ragione di ritenere che si proceda in questo senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Alcune brevissime considerazioni. Ho apprezzato l'iniziativa che si metterà in atto domenica 25 febbraio. La Consigliera Barassi ha già richiamato la valenza simbolica di certi provvedimenti; è la prima volta che si mette in atto, per cui qualche punto interrogativo può averlo sollevato.
Anch'io ho ricevuto sollecitazioni da parte di Sindaci che hanno in programma manifestazioni particolari per domenica 25, ma credo che nei provvedimenti della Giunta siano già contenute le risposte alle eventuali perplessità e dubbi avanzati, con un elenco di deroghe che tengono conto anche della possibilità, comunque, di far circolare sulle strade provinciali che non hanno alternative sicure, o anche sulle strade statali i mezzi. Garantendo così, là dove ci sono le esigenze, la mobilità assoluta.
Ho chiesto di intervenire anche per sollecitare l'Assessore su iniziative che potranno essere assunte successivamente a quella del 25 febbraio. Di considerare la possibilità di porre in atto un incremento di offerta del trasporto pubblico con corse aggiuntive rispetto al servizio ordinario nei momenti che, successivamente, potessero essere assunti di blocco del traffico, parziale o totale. Di considerare la possibilità di usufruire del trasporto pubblico per un'intera giornata al prezzo di un solo biglietto, così da incentivare l'uso del trasporto pubblico locale invece che il trasporto privato.
Questa proposta può essere un elemento da prendere in considerazione per migliorare la possibilità di rispondere alle esigenze di mobilità dei cittadini e, soprattutto, può consentire di confrontare la positività dell'uno o dell'altro provvedimento, in materia di salubrità dell'aria e quindi, di valorizzare la questione del trasporto pubblico con una valida e reale alternativa al trasporto privato.
una sollecitazione che lascio a futura memoria per eventuali provvedimenti che dovessero essere assunti dopo quello del 25 febbraio.



PRESIDENTE

Abbiamo deliberato l'inversione all'o.d.g., quindi dobbiamo votare gli ordini del giorno presentati, che formalmente sono quattro, ma si tratta in realtà dello stesso ordine del giorno ripetuto.
Prima di entrare nel merito, chiudiamo il dibattito con una replica dell'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Non avevo nessun'intenzione di replicare, ma solo mettere in evidenza alcuni punti di riflessione che ci sono stati, anche perché il rischio che si corre alla fine di un dibattito è quello di ripetere le stesse cose.
Vi sono però alcuni spunti di gran rilievo. Ha molte ragioni il Consigliere Cavallera nel sottolineare il fatto che, a suo tempo, vale a dire cinque anni fa, fu fatta una deliberazione importante di suddivisione o di mantenimento di Comuni di piano, considerando sostanzialmente che nei Comuni cosiddetti di piano ormai esisteva già il fenomeno dell'inquinamento, mentre i Comuni di mantenimento erano un po' sotto le soglie e, come tali - il termine lo richiamava - bisognava tenerli sotto controllo.
Per la verità, da come emerge per tutti i dati confrontabili nel corso di questi anni, l'andamento ci porta a dire che, mentre alcune politiche nei Comuni di piano hanno avuto riscontri positivi di mantenimento della situazione, se non di miglioramento, in molti Comuni che erano stati considerati al di fuori delle aree più inquinate, oggettivamente le analisi rivelano che ormai il problema è diffuso su tutto il Piemonte.
Quindi, adesso dovremmo andare a rivedere questa suddivisione, ma purtroppo la suddivisione porterà certamente, con dati alla mano ed analisi, elaborazioni e simulazioni, ad un aumento delle aree di piano.
Inoltre, devo dire che, proprio a partire da ciò, il Consigliere Cavallera ricorda bene - e credo che non glissi su quest'aspetto - che la legge regionale che ho ereditato pone in capo alla Regione l'obbligo di provvedere laddove si vanno evidenziando rischi di superamento dei limiti stabiliti dalla legislazione europea.
Noi siamo tenuti a prendere provvedimenti nel caso di rischi di superamento; noi siamo dentro a questi rischi conclamati non da un anno o da tre anni, ma da quando si fanno rilevazioni significative.
Pertanto, siamo dentro il superamento conclamato nelle zone di piano e dentro rischi di superamento nelle cosiddette aree di mantenimento.
Questo è il motivo per cui andiamo rivolgendoci sempre di più - e credo che politicamente sia corretto - all'intero panorama dei Comuni piemontesi.
Peraltro, raccolgo un paio di inviti che mi sembrano importanti. È vera la considerazione che la comunicazione non è mai troppa, però si tratta della prima occasione in cui si propone ai Comuni piemontesi una domenica a favore - e continuo a dire a favore - della salute, a favore del pedone, a favore del ciclista anche tramite il blocco e le limitazioni. Non è un blocco, ma sono delle limitazioni e il senso è diverso.
Occorre quindi una comunicazione e raccolgo quest'invito ad una maggiore comunicazione. Convengo con quanto diceva la Consigliera Cotto, è una vecchia questione legata all'uso dei pulmini scolastici, che ha una problematica tutta particolare.
Colgo l'occasione per ricordare al Consigliere Guida che non si sono mai messe in campo tante risorse finanziarie per combattere il dramma dell'inquinamento atmosferico e dei danni alla salute. Evidentemente bisogna fare di più e credo che sia stato fatto uno sforzo molto grande.
Credo che sia sbagliato sottolineare questa domenica solo come sensibilizzazione, sia pur sempre su un tema di grande importanza.
Quello che sta succedendo è una grand'occasione per sperimentare cosa un Comune o un territorio può sopportare o trovare come giusto equilibrio tra il mantenimento delle attività produttive anche domenicali, la libertà delle singole persone e, come diceva il Consigliere Cavallera, le occasioni familiari, che non vanno stroncate da meccanismi di blocco. Quindi, il giusto equilibrio tra queste esigenze e il fatto che tutto si può svolgere con una limitazione del traffico privato.
Quindi, mi pare che si stia cogliendo - e mi auguro che succeda di più una spinta a sperimentare ciò che è possibile. Lo dico, perché domenica sarò ad Asti e ad Asti si sperimentano - ma a quel punto non è più una sperimentazione - tredici domeniche all'anno e mi auguro che, qualunque sia la Giunta che verrà o il sindaco che verrà, si vorrà mantenere questa che alla fine, diventerebbe una sana e buona abitudine.
Lì si è sperimentato, e può essere l'occasione anche perché altri Comuni facciano altrettanto, chiudendo al traffico privato gran parte del centro abitato, ma consentendo parcheggi di assestamento e in maniera equilibrata rispetto alla possibile fruizione pedonale, perché mi pare che sia questo l'ordine di grandezza dell'area. Si sperimenterebbe così una sana abitudine, verificando le deroghe necessarie, perché anche le deroghe vanno sperimentate.
Mi sembra che l'aspetto che invece vorrei cogliere anche i Comuni montani lo stiano cogliendo per quello che è: un invito turistico attento alle tematiche ambientali.
Ripeto una sola cosa rispetto a questa sollecitazione che viene data sui contributi ai Comuni. È stata una chiara sottolineatura di una schizofrenia che viene da alcune piccole polemiche giornalistiche, che tende a dire "noi non siamo inquinati, ma dove sono i contributi?", nello stesso momento.
A questo ovviamente si risponde, se mi permettete, dicendo: "Non sei inquinato, caro Sindaco, ma mi hanno insegnato che la salute va aiutata e che la responsabilità è in capo ai Sindaci. Se ritieni di non essere inquinato, non mi chiedere contributi". Mi pare chiara la battuta.
Ritengo gli ordini del giorno assolutamente superati e non comprendo perché ci sia stato il tentativo di riproporli. Se il Consigliere Dutto mi ha ascoltato, nel comunicato, e quindi nell'accordo fatto con tutti gli Assessori provinciali presenti, è già ampiamente inserito il punto relativo ai veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico certificati dal datore di lavoro, come eravamo sempre abituati a fare su queste tipologie.
Se questo ordine del giorno presentato martedì scorso oggi diventa un ordine del giorno che dice: "Udita la relazione dell'Assessore, d'accordo sulla giornata ecologica del 25 febbraio e d'accordo sull'ottima giornata di sensibilizzazione e sperimentazione, sottolineiamo la grande attenzione degli Assessori Provinciali a garantire i trasporti per coloro i quali devono lavorare", ovviamente è un ordine del giorno che può essere votato.
Scritto così com'è adesso, è un ordine del giorno che non significa assolutamente nulla, perché la risposta c'è già stata. Quindi, è un ordine del giorno oggi assolutamente datato. Del resto, avevo già consigliato al Consigliere Toselli di aspettare un attimo la riunione che si sarebbe svolta con gli Assessori provinciali il giorno dopo, quindi poteva essere utile aspettare solo un attimo.
Se questo vuole dire: "Bravo, Assessore, che hai inserito insieme agli Assessori provinciali la deroga per i lavoratori", la prendo come una cosa positiva; detta così alla lettera, non vuol dire assolutamente nulla.



PRESIDENTE

Proseguiamo con gli ordini del giorno.
Ne è stato presentato un quinto: l'ordine del giorno n. 614 "Blocco del traffico nella giornata del 25 febbraio 2007", presentato dai Consiglieri Ghiglia, Burzi, Casoni Boniperti, Botta, Vignale, Ferrero, Guida, Cotto, che prego distribuire.
Sostanzialmente, i primi quattro sono identici. Pertanto, visto che si tratta dello stesso documento, pregherei di svolgere le dichiarazioni di voto in una tornata unica.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Utilizzo la dichiarazione di voto per domandare all'Assessore il mezzo di trasporto che utilizzerà domenica per recarsi ad Asti. Credo che ad Asti arriverà con l'auto istituzionale, alle porte della città credo che l'auto istituzionale si fermerà e, poi, si recherà a piedi alla manifestazione o convegno che sia. Se così non fosse, mi chiedo perché dovrei farlo io.
Avendo anch'io impegni istituzionali, come credo tutti i Consiglieri, sono disponibile a non utilizzare l'auto o ad utilizzarla fino alle porte del paese o della città.
Dopodiché, se lei si recherà a piedi, colgo il suo esempio, visto che lei è Assessore all'ambiente. In questo caso non posso farne a meno, e anch'io mi recherò a piedi dove si svolgeranno i miei impegni istituzionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Signor Presidente, anch'io intervengo per dichiarazione di voto, per dire che noi voteremo contro gli ordini del giorno presentati dall'opposizione.
Avendo la parola, colgo l'occasione per fare una sola considerazione: ho notato che i ragazzi delle scuole che oggi hanno visitato il nostro Palazzo sono rimasti fino alla fine del dibattito piuttosto che andare via come fanno di solito, dopo un po' di tempo, magari, stimolati dalla discussione fatta e interessati a quello che stiamo dicendo.
Credo che noi lasceremo ai nostri figli un mondo invivibile, pertanto credo che la discussione, più che riguardare la nostra generazione riguardi soprattutto i ragazzi che ci hanno ascoltato.
Chiedo agli insegnanti che li accompagnano se, quando torneranno in classe, potranno inviare uno scritto alla Presidenza, ai Capigruppo, al Presidente della Regione o a chi riterranno, affinché si possa capire cosa hanno tratto da questa discussione e se ritengono che la giornata del 25 febbraio possa essere utile non solo da un punto di vista simbolico, ma anche da un punto di vista pratico. Non abbiamo l'abitudine di ascoltare quello che pensano i ragazzi, ma questa, forse, una volta tanto, potrebbe essere l'occasione buona.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Per quanto riguarda gli ordini del giorno, ho sentito la dichiarazione del collega Boeti circa il voto contrario. Mi stupisce una cosa del genere: evidentemente, non ha letto il contenuto dell'ordine del giorno.
Invece, vorrei comprendere meglio quanto ha detto l'Assessore, perch nel momento in cui abbiamo scritto l'ordine del giorno questa deroga non era prevista, non so se sia stata inserita successivamente.
Chiaramente, se abbiamo la certezza che questi lavoratori possono andare a lavorare, l'ordine del giorno diventa superfluo e possiamo ritirarlo, ma esiste questa certezza? A noi non risultava? Chiederei ancora all'Assessore di darmi proprio l'assoluta sicurezza di questo. Se così fosse, ritirerei il mio ordine del giorno, ma non se i colleghi farebbero altrettanto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Vorrei ricostruire un attimo solo il punto: quando martedì scorso si è parlato della presentazione di ordini del giorno sulle deroghe ho solo detto, perché sono abituato così, che il giorno successivo, vale a dire mercoledì, avrei avuto un tavolo con gli Assessori provinciali, nel quale avremmo definito insieme l'elenco delle deroghe. Ho fatto anche vedere qual era l'elenco delle deroghe che mi preparavo a proporre agli Assessori provinciali. Così è uscita, devo dire con qualche limatura rispetto ai matrimoni e battesimi, una piccola cosa, e sono stati aggiunti due sacramenti: il battesimo e la cresima, ma questo poco importa.
Già allora dissi che mi sembrava un po' prematuro. Se è uno stimolo va bene, se è una sollecitazione tutto si accetta, ma era già chiaro prima.
Per carità, poi intervengono le ordinanze dei Sindaci, quindi, ovviamente non sono in grado di dire dove viene detto esplicitamente, ma c'è un sistema che porta a questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Il Consigliere Boeti invita studenti e insegnanti a fare alcune considerazioni sul nostro dibattito, ma nell'ordine del giorno presentato dall'UDC c'è scritto di individuare a livello regionale, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia, le deroghe al divieto di circolazione per i veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi, come altresì di adottare a livello regionale le ulteriori esclusioni ritenute necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle attività essenziali, quindi quelle di sicurezza e assistenza. Mi chiedo cosa ci sia di male nel fare un ordine del giorno di questo genere, che è superato dai fatti esplicitati dall'Assessore, ma, forse, il Consigliere Boeti quando prima ha espresso il voto negativo non li aveva letti, ponendo degli approfondimenti.
Sono argomenti condivisibili. Peraltro, come ho già detto prima comprendiamo i motivi di questi provvedimenti, ma comprendiamo meno le modalità con le quali vengono assunti: sono molto affrettati, sono un'iniziativa di propaganda, non riusciamo a spiegare bene ai cittadini come funzionerà. Ammetta, Assessore, che questo è un po' vero, che le famiglie non sanno come domenica si svolgerà il blocco o il divieto o la limitazione del traffico; molta gente non lo sa, c'è poco da fare, questa è la verità.
I cittadini, gli studenti e gli insegnanti sappiano che noi ci sforziamo di far sì che l'amministrazione pubblica sia più trasparente, per cui, Assessore, spieghi meglio le cose, riflettete anche su questo. Qui non c'è una parte che è a favore dell'ambiente e una parte che è contraria ormai abbiamo tutti compreso che si tratta di una materia delicatissima sulla quale dobbiamo quantomeno fermarci a discutere e studiare gli strumenti tutti insieme, quali risorse finanziarie impegnare. Forse è necessario fare un po' meno manifestazioni, un po' meno sagre, spendere un po' meno per l'immagine fine a se stessa significa; forse, qualche soldo in più.
vero che lei ha detto che quest'anno qualche soldo in più lo avete trovato, effettivamente è stato così, poi le risorse sono state distribuite in modo molto arcaico ai Comuni. Su questo ne abbiamo discusso, per effettivamente, quando parliamo di proventi strutturali, noi ci riferiamo a milioni di euro. Un po' come ha fatto il Governo ieri, speriamo che questi soldi, effettivamente vengano spesi, trovino le cosiddette poste giuste in bilancio e che non si fermino nelle burocrazie dei Ministeri o delle Direzioni dei Ministeri. Però, la prego, Assessore, ci comunichi oggi in cosa incorrono i Comuni che, per motivi vari, non dovessero adeguarsi alle vostre indicazioni.
Effettivamente, poco fa, lei ha detto che tanto sono i Comuni che fanno le ordinanze. Quindi, da una parte diamo loro questa incombenza, questa autonomia amministrativa, ma, dall'altra, tendiamo a punirli se non provvedono. È comprensibile anche l'atteggiamento di un amministratore, o di un Sindaco, o di una Giunta, che, forse, non ha i mezzi per provvedere a questo tipo di ordinanza.
Sono disponibile a fare tre domeniche di limitazione del traffico, ma spieghiamolo bene, facciamolo bene, coordiniamoci bene. Solo così riscopriremo la poesia dei centri storici di cui parlava la Consigliera Barassi, e forse riusciremo a migliorare il nostro approccio verso i cittadini. Di sicuro, per adesso, la politica, come ha detto prima qualche collega, si è allontanata dalle comunità.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni dei singoli ordini del giorno.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 595, avente come primo firmatario il Consigliere Casoni, il cui testo recita: Il Consiglio regionale premesso che è stato stilato un accordo tra le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto Emilia Romagna e le Province Autonome di Trento e Bolzano e il Canton Ticino che prevede l'organizzazione di una domenica ecologica, che registri il contemporaneo blocco della circolazione estesa ai territori delle Regioni firmatarie che l'iniziativa è stata fissata per domenica 25 febbraio 2007 che l'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007, ha inviato ai Sindaci e ai Presidenti delle Province una lettera di invito ad adottare idonei provvedimenti di limitazione, elencando le modalità concordate a livello generale dalle Regioni firmatarie dell'Accordo considerato che nella lettera inviata dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007, ai Sindaci e ai Presidenti delle Province, le eventuali deroghe alla limitazione alla circolazione sono demandate alle ordinanze sindacali dei Comuni che la Regione Lombardia, in data 29 gennaio 2007, ha diffuso un comunicato stampa, con l'indicazione delle deroghe riportate in allegato, a valere su tutto il territorio della Regione Lombardia constatato che, sul territorio della Regione Piemonte, molte aziende effettuano attività produttive a ciclo continuo che prevedono l'occupazione di personale dipendente nella giornata festiva domenicale ritenuto che la delega ai Comuni sull'individuazione delle deroghe alla limitazione del traffico non potrà che generare regolamentazioni difformi, nell'ambito di ciascun Comune e di ciascuna Provincia impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad individuare, a livello regionale, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia, le deroghe al divieto di circolazione per i veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro.
ad adottare, altresì, a livello regionale, le ulteriori esclusioni ritenute necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle attività essenziali".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 596, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che è stato stilato un accordo tra le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto Emilia Romagna e le Province Autonome di Trento e Bolzano e il Canton Ticino che prevede l'organizzazione di una domenica ecologica, che registri il contemporaneo blocco della circolazione estesa ai territori delle Regioni firmatarie che l'iniziativa è stata fissata per domenica 25 febbraio 2007 che l'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007, ha inviato ai Sindaci e ai Presidenti delle Province una lettera di invito ad adottare idonei provvedimenti di limitazione, elencando le modalità concordate a livello generale dalle Regioni firmatarie dell'Accordo Considerato che nella lettera inviata dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte in data 5 febbraio 2007, ai Sindaci e ai Presidenti delle Province, le eventuali deroghe alla limitazione alla circolazione sono demandate alle ordinanze sindacali dei Comuni la Regione Lombardia, ha previsto tra le deroghe: i veicoli utilizzati da lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro.
Constatato che sul territorio della Regione Piemonte, molte aziende effettuano attività produttive a ciclo continuo che prevedono l'occupazione di personale dipendente nella giornata festiva domenicale.
Ritenuto che la delega ai Comuni sull'individuazione delle deroghe alla limitazione del traffico non potrà che generare regolamentazioni difformi, nell'ambito di ciascun Comune e di ciascuna Provincia impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad individuare, a livello regionale, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia, le deroghe al divieto di circolazione per i veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro".
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Se leggo bene i risultati della votazione, ci sono 28 voti contrari.
Non è un problema che ci preoccupi molto, ma il numero legale è 29.
Ricordo, tra le tante cose, che noi pretendiamo che la maggioranza mantenga sempre il numero legale, o tragga le conseguenze della sua non capacità o non volontà di non averla.
Poi, se vogliamo, la chiedo a loro la sospensione: per me si potrebbe sospendere da adesso al marzo 2010, così, almeno, evitiamo di fare ulteriori danni. Pretendiamo, però, che la maggioranza abbia i numeri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 598, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che è stato stilato un accordo tra le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto Emilia Romagna e le Province Autonome di Trento e Bolzano e il Canton Ticino che prevede l'organizzazione di una domenica ecologica, che registri il contemporaneo blocco della circolazione estesa ai territori delle Regioni firmatarie che l'iniziativa è stata fissata per domenica 25 febbraio 2007 che l'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007, ha inviato ai Sindaci e ai Presidenti delle Province una lettera di invito ad adottare idonei provvedimenti di limitazione, elencando le modalità concordate a livello generale dalle Regioni firmatarie dell'Accordo considerato che nella lettera inviata dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007, ai Sindaci e ai Presidenti delle Province, le eventuali deroghe alla limitazione alla circolazione sono demandate alle ordinanze sindacali dei Comuni che la Regione Lombardia, in data 29 gennaio 2007, ha diffuso un comunicato stampa, con l'indicazione delle deroghe riportate in allegato, a valere su tutto il territorio della Regione Lombardia constatato che, sul territorio della Regione Piemonte, molte aziende effettuano attività produttive a ciclo continuo che prevedono l'occupazione di personale dipendente nella giornata festiva domenicale ritenuto che la delega ai Comuni sull'individuazione delle deroghe alla limitazione del traffico non potrà che generare regolamentazioni difformi, nell'ambito di ciascun Comune e di ciascuna Provincia impegna il Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad individuare, a livello regionale, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia, le deroghe al divieto di circolazione per i veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro: ad adottare, altresì, a livello regionale, le ulteriori esclusioni ritenute necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle attività essenziali".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 600, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale premesso che è stato stilato un accordo tra le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto Emilia Romagna e le Province Autonome di Trento e Bolzano e il Canton Ticino che prevede l'organizzazione di una domenica ecologica, che registri il contemporaneo blocco della circolazione estesa ai territori delle Regioni firmatarie l'iniziativa è stata fissata per domenica 25 febbraio 2007 l'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte, in data 5 febbraio 2007 ha inviato ai Sindaci e ai Presidenti delle Province una lettera di invito ad adottare idonei provvedimenti di limitazione, elencando le modalità concordate a livello generale dalle Regioni firmatarie dell'Accordo considerato che nella lettera inviata dall'Assessorato all'Ambiente della Regione Piemonte in data 5 febbraio 2007, ai Sindaci e ai Presidenti delle Province, le eventuali deroghe alla limitazione alla circolazione sono demandate alle ordinanze sindacali dei Comuni la Regione Lombardia, in data 29 gennaio 2007, ha diffuso un comunicato stampa, con l'indicazione delle deroghe riportate in allegato, a valere su tutto il territorio della Regione Lombardia constatato che sul territorio della Regione Piemonte, molte aziende effettuano attività produttive a ciclo continuo che prevedono l'occupazione di personale dipendente nella giornata festiva domenicale ritenuto che la delega ai Comuni sull'individuazione delle deroghe alla limitazione del traffico non potrà che generare regolamentazioni difformi, nell'ambito di ciascun Comune e di ciascuna Provincia impegna la Giunta regionale ad individuare, a livello regionale, analogamente a quanto fatto dalla Regione Lombardia, le deroghe al divieto di circolazione per i veicoli utilizzati dai lavoratori con turni lavorativi tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, certificati dal datore di lavoro ad adottare, altresì, a livello regionale, le ulteriori esclusioni ritenute necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle attività essenziali".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 614, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto delle inaccettabili affermazioni della Presidente Bresso secondo le quali non verranno erogati contributi ai Comuni che non aderiranno al blocco del traffico del 25 febbraio 2007 stigmatizza le parole della Presidente Bresso fortemente lesive dell'autonomia dei Comuni" Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 615, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale sentita la relazione informativa dell'Assessore all'ambiente sul provvedimento relativo al blocco del traffico per il 25 febbraio 2007 approvandone lo spirito e le intenzioni ribadisce l'importanza simbolica della giornata del 25 febbraio dal punto di vista comunicativo per un'ulteriore sensibilizzazione ai problemi legati alla qualità dell'aria nella consapevolezza che comunque le gravi emergenze dovute all'inquinamento atmosferico debbano trovare risposte in provvedimenti strutturali impegna la Giunta regionale a proseguire con tempestività nel cammino già per certi versi intrapreso attraverso provvedimenti quali le approvazioni delle delibere stralcio sulla qualità dell'aria, sulla clausola ambientale, sulla delibera del piano triennale del trasporto pubblico locale." Il Consiglio approva.
Comunico che interrogazione n. 1363 "Motivi e finalità del blocco della circolazione in programma domenica 25 febbraio 2007" presentata dal Consigliere Guida, è assorbita dal dibattito fin qui tenutosi.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Chiederei, considerato che richiederebbe poco tempo, un'inversione all'o.d.g., relativamente alla proposta di legge n. 310, in base al comma 5 dell'articolo 34, articolo in base a cui avevo chiesto l'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio per tale provvedimento.
Chiedo che, in base al comma 5, l'Aula possa esprimersi per il rinvio dell'argomento stesso in Commissione, rispettando i termini che il comma 5 suggerisce e non certo impone.
Chiedo che si possa votare subito questo rinvio in Commissione della proposta di legge n. 310, iscritto al punto 6) all'o.d.g., eventualmente anticipando il punto 5) all'o.d.g. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi esprimo in senso contrario, non tanto sul merito di quanto sostenuto dal collega Buquicchio, ma perché, ove concordato con la Presidenza del Consiglio, attenderemmo, visto che abbiamo il piacere di avere la Presidente in aula, la comunicazione della Giunta su un argomento che ritenevo si potesse svolgere questa mattina, ma che poi l'interessante dibattito ha finora impedito.
Credo che la politica debba avere un po' di spazio rispetto alla sia pur comprensibile esigenza sottolineata dal collega Buquicchio.
In tal senso mi esprimo contro la variazione dell'o.d.g., perch vorremmo sentire, prima che notte sopravvenga, una comunicazione della Presidente Bresso.



PRESIDENTE

La comunicazione della Giunta regionale in merito alla vicenda degli impianti di termovalorizzazione era prevista, quindi viene resa immediatamente. Ciononostante è stata avanzata, ai sensi del Regolamento una richiesta dal Consigliere Buquicchio, che metterei in votazione successivamente.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Costruzione nuovo inceneritore presso il sito del Gerbido a Torino" (ordine del giorno n. 605 "Realizzazione termovalorizzatori", presentato dai Consiglieri Burzi Casoni, Rossi, Scanderebech, Nicotra e ordine del giorno n. 612 "Riduzione della produzione dei rifiuti e recupero degli stessi", presentato dai Consiglieri Muliere, Lepri, Ricca, Buquicchio, Manolino, Turigliatto Dalmasso, Robotti, collegati)


PRESIDENTE

Riprendiamo con le comunicazioni della Giunta regionale sugli impianti di termovalorizzazione.
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'energia



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Avevamo iniziato questa discussione lo scorso Consiglio, quindi faccio un po' di fatica a ricordare dove eravamo rimasti.
Ricordiamo bene che il punto era legato alla firma di tre Consiglieri regionali della maggioranza in calce ad un ricorso presentato da associazioni ambientaliste sul percorso autorizzativo del più grande, per dimensioni, termovalorizzatore della Provincia di Torino.
C'è stata una corretta discussione ed alcuni approfondimenti della nostra maggioranza. Di conseguenza, i Consiglieri interessati hanno responsabilmente deciso, per evitare di entrare in contraddizione, fra enti, con le decisioni di altre istituzioni, come la Provincia di Torino di togliere la loro firma sul ricorso che, ovviamente, prosegue il suo iter.
In particolare, il ricorso riguarda un punto di un certo interesse legato al fatto che l'autorizzazione di impatto ambientale è stata rilasciata dalla Provincia di Torino in quanto prevalente, secondo la Provincia di Torino e secondo gli uffici dell'Assessorato all'ambiente l'aspetto dello smaltimento dei rifiuti. È certo che, oggi, per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, la nuova generazione di inceneritori prevede la termovalorizzazione e, quindi, una produzione di energia superiore a 50 megawatt. Come tale, quindi, rientra in un ordine di grandezza che, per altre tipologie non di smaltimento rifiuti, è sottoposta ad una valutazione ambientale di carattere nazionale.
una questione che può essere legittimamente posta, vedremo poi le risposte. Riteniamo sia un impianto di smaltimento rifiuti, quindi di termovalorizzazione del residuo della riduzione dei rifiuti e del recupero che produce anche energia.
Ovviamente, è stata l'occasione per rifare il punto del nostro programma e delle linee programmatiche per l'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti urbani. Nel programma, quindi, riconosciamo con molta chiarezza, sulla base delle direttive europee, sulla base degli indirizzi della cosiddetta legge Ronchi e sulla base degli ultimi indirizzi del vigente decreto legislativo 152 in materia ambientale, una gerarchia di obiettivi, cui personalmente tengo molto e che sottolineo con forza. Tale gerarchia pone l'obiettivo, mai raggiunto, di riduzione dei rifiuti e quindi, di prevenzione della produzione dei rifiuti.
Anche in questo caso ci sono filoni da seguire con molta attenzione.
Quello che come Assessorato regionale stiamo seguendo è legato all'utilizzato del compostaggio domestico e agli accordi legati alla riduzione degli imballaggi, soprattutto della grande distribuzione.
Nel nostro piccolo, vorrei ricordare che la Regione Piemonte è la prima anche in questo caso parliamo di sensibilizzazione e di sostanza - ad avere supportato interventi di vendita di detersivi alla spina, che sta portando ad una riduzione di migliaia e migliaia di contenitori di plastica. Anche in questo caso è una contaminazione tra sensibilizzazione e sostanza, nel senso che vi è un reale risparmio di bottigliette.
Nelle linee programmatiche approvate dalla Giunta si pone l'ambizioso obiettivo della riduzione del 10% alla fine di questi sei anni che ci sono davanti. In gerarchia questo punto, anche negli indirizzi europei, è al primo o al secondo posto: riguarda il recupero del materiale tramite la raccolta differenziata. Di per sé, la raccolta differenziata non è un obiettivo, ma uno strumento operativo che ormai ci porta a dire, dopo tanta sperimentazione, che alcune città, come Novara, sono arrivate al 70% della raccolta differenziata. Diverse realtà provinciali - Novarese, Verbano Cusio-Ossola e Astigiano - sono a livelli intorno al 60% di raccolta differenziata, ma si tratta di recupero del materiale perché siamo in grado di seguire la filiera, quindi tranne la sporcizia di scarto presente in ogni raccolta differenziata, il procedimento sta raggiungendo il suo risultato.
Terzo punto: ciò che è a valle della riduzione dei rifiuti, della raccolta differenziata e del recupero del materiale, è un materiale particolarmente importante dal punto di vista della produzione di energie.
Le tecnologie oggi disponibili permettono produzioni di energia tramite termovalorizzatori. Sappiamo bene che in questo momento ci sono sperimentazioni. In Italia non vi sono grandi impianti particolarmente importanti, ma è crescente tutta la filiera della ricerca sull'utilizzo dei rifiuti dal punto di vista della produzione di energia e di calore.
Peraltro, la legislazione italiana e la legge Ronchi prescrivono come un rifiuto, anziché "buttato" in discarica, possa essere utilizzato e valorizzato, per cui l'obiettivo è quello della valorizzazione. Infatti attualmente abbiamo un'eredità di alcune impiantistiche di solo incenerimento, in cui la produzione di energia legata al funzionamento stesso dell'impianto è scarsa. Vale a dire che abbiamo 60 mila tonnellata di incenerite a Vercelli, abbiamo circa 30 mila tonnellate incenerite all'anno, ovviamente - a Mergozzo, nel Verbano-Cusio-Ossola, che costituiscono la vecchia generazione dell'incenerimento senza produzione di calore, senza produzione di energia.
La Giunta ha approvato le linee programmatiche avendo ritenuto che sia giunto il momento in cui occorre prendere la responsabilità di proporre il testo per iniziare il vasto percorso di consultazione. Ovviamente, abbiamo la responsabilità di proporre un testo alla consultazione dopo aver fatto tutti gli accordi, gli incontri e le discussioni, soprattutto con gli addetti ai lavori politici. Parliamo in particolare di ATO e di Assessori provinciali.
Sta per partire la revisione del Piano regionale dei rifiuti urbani risalente al 1997, inservibile come strumento al momento. La revisione parte con la presunzione e con l'ambizione della massima consultazione possibile. Quando parlo di massima consultazione, alludo non solo agli Enti locali e alle comunità locali, ma anche alle parti sociali - perché stiamo intervenendo anche su un tessuto economico - e alle associazioni che hanno più volte sollecitato un inizio di consultazioni.
Questo è l'impegno che prendiamo. Se questo suona come sollecitazione al Consiglio ad affrontare in termini più ampi la consultazione e ad estenderla, è una sollecitazione molto utile.



PRESIDENTE

Sul tema, ricordo che nella scorsa seduta era stato presentato un ordine del giorno avente come primo firmatario il Consigliere Burzi.
pervenuto oggi un ordine del giorno i primi firmatari sono i Consiglieri Muliere, Lepri, Ricca, Manolino, Buquicchio, Turigliatto Dalmasso e Robotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Vorrei capire in che situazione ci troviamo. Un conto è discutere delle nuove linee programmatiche della Giunta regionale e una deliberazione sui generis (la Giunta, al suo interno, può darsi tutte le linee di indirizzo che vuole), ma il Piano regionale dei rifiuti lo deve approvare il Consiglio. Abbia la compiacenza l'Assessore di venire in Commissione e di concordare, con la Presidente e i componenti la Giunta, un percorso che ci porti ad un documento preliminare, al Piano definitivo, ad avere un nuovo documento.
L'ordine del giorno presentato dai Consiglieri di maggioranza e anche in parte, l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri di opposizione erano orientati alle discussioni della volta precedente, ma oggi come oggi la situazione cambia. Abbiamo delle dichiarazioni della Giunta regionale che non ho capito bene a cosa si riferiscono. Se sono stati ritrovati degli equilibri di maggioranza, avremmo preferito che ci fosse una comunicazione della Presidente Bresso che desse conto del rinnovato rasserenamento temporaneo e degli equilibri interni alla maggioranza sulla questione dei rifiuti. Il mio Capogruppo mi aveva riferito che si doveva andare a questo chiarimento di ordine prettamente politico.
Altra cosa è entrare nel merito del documento programmatico sui rifiuti che, cari Consiglieri di maggioranza, non si può certo affrontare in questo modo. Bisogna prendere le delibere della Giunta regionale. Io le ho lette si parla di aver avviato il procedimento di revisione del Piano, di aver già consultato mezzo mondo, ma occorre andare in Commissione ed entrare nel merito della questione. Sotto questo profilo, avrei mille critiche da fare.
Per quanto riguarda oggi, cosa stiamo facendo? Ritengo che la comunicazione dell'Assessore De Ruggiero sia poco chiara. La situazione si è ancora più annebbiata quando ho letto il documento di maggioranza.
Certamente non può essere un documento di indirizzo sul tema dei rifiuti perché dovrebbe essere molto più articolato. È un tentativo di dire in poche parole che abbiamo deciso di non usare la parola termovalorizzazione perché, solo se l'avessimo accennata in un pezzo di carta, non saremmo stati d'accordo. Si ricorre a tutte le perifrasi, a tutti sinonimi dicendo "dobbiamo potenziare la raccolta differenziata in modo tale da indirizzare allo smaltimento finale tramite le tecnologie utile, alla valorizzazione del rifiuto stesso".
Signori, volete dire chiaramente la convergenza, sbandierata sui giornali, su cosa si è realizzata? Non realizziamo più i termovalorizzatori? Consiglieri di Rifondazione Comunista o dei Verdi avete deciso di non parlarne e di mettere un velo che copra un tema per voi ostico da trattare ma, in sostanza, su cosa è basata questa convergenza tale da fare ritirare ad alcuni Consiglieri la sottoscrizione di un ricorso al TAR? In Piemonte non si faranno più termovalorizzatori o si faranno? Il documento non lo dice, quindi permettetemi qualche dubbio. Chiedo gentilmente, dato che sono un componente dell'Assemblea e un componente della Commissione ambiente, che sia fatta chiarezza, perché indubbiamente l'intervento fumogeno dell'Assessore De Ruggiero oggi si è ripetuto in questa direzione, cioè spargendo fumo, in modo tale che non si capiscano bene i contorni di ciò che stiamo dicendo.
Credo innanzitutto necessario definire l'assegnazione in Commissione per cominciare un iter di valutazione delle linee programmatiche. E su questo credo non ci siano dubbi, perché c'erano già cenni di assenso da parte dell'Assessore, ma fatemi capire di cosa stiamo parlando, qual è stata la comunicazione e cosa voleva dire, perché, personalmente, non ho capito nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Se persino il collega Cavallera, che ha una pluridecennale esperienza d'Aula, di maggioranze e di ruoli, si irrita vuole dire che la cosa sta diventando non seria, ma grave.
Prendo atto con un certo stupore che la scelta della Giunta, che rispetto perché legittima, è di non parlare di politica.
Prendo atto, ma lo sottolineo: è una malattia non contraddistinguente soltanto questa maggioranza indicare con il dito la luna e poi tenere amplissimi dibattiti sul dito. È una modalità possibile, che in genere non porta a importanti risultati, ma questo pronostico non compete a me farlo.
Essendo la mia parte politica alternativa a quella che oggi governa, mi sembra - come ho detto più volte - che noi dobbiamo lasciare tranquillamente che la squadra che sta vincendo, giochi da sola.
bene che noi non disturbiamo in sede politica il lavoro che la Giunta e la maggioranza stanno facendo, perché, almeno dal punto di vista del tornaconto dei consensi, mi sembra essere estremamente proficuo.
Non lo è nel merito delle cose, e lascerei perdere il merito dell'ambiente - sempre che i giornali dicano il vero, ma lo dicono qualora non ci siano smentite in sede politica e quest'Aula non ne ha ricevute, se la situazione induce il collega Capogruppo Robotti a fare da mediatore.
Secondo me, la situazione è molto più che seria, ma lo lascio giudicare al vostro interno, perché fortunatamente non è problema che ci competa.
Quindi, lascio perdere il merito della questione dell'ambiente, perch come ha detto il collega Cavallera, se martedì era oscuro, oggi è ancora più confuso. Credo che le legittime domande che oggi poneva il collega sulla termovalorizzazione dovranno in trovare, in questa sede o nelle sedi competenti della Commissione o delle Commissioni, una risposta quanto prima.
Ricordo a tutti noi che oggi è il 20 febbraio e che fra sette giorni scade, nella totale disattenzione - perché stiamo guardando il dito e la luna non interessa a nessuno - l'esercizio provvisorio che questa Giunta ha chiesto e ottenuto da quest'Aula.
Vi sarà lo spazio, anche in quella sede, con la dovuta dolcezza, di porre le domande a cui, in sede politica, questa maggioranza e questa Giunta si stanno sottraendo. Quindi, parliamo pure del dito, perché noi non abbiamo fretta, e vedrete che troveremo il modo, almeno in quella sede, di trovare le risposte.
Infatti, ricordo sempre a questa simpatica maggioranza e a questa ancora più simpatica Giunta che il termine che la legge di contabilità nazionale auspica per l'approvazione degli esercizi provvisori è il 30 aprile, che non è così lontano come oggi potrebbe sembrare.
Tornerei al problema politico. Non vorrei sparare sulla Croce Rossa, ma dovendo decidere con quale ONG prendermela, non partirei dalla Croce Rossa perché ve ne sono altre ben più vicine, come colore politico, alla maggioranza che oggi ci governa e su cui, almeno in senso letterale, mi sentirei autorizzato a sparare.
Quindi, non parlo di divisioni, perché le divisioni erano un problema due anni fa; adesso si parla dell'incapacità anche solo di comunicare qualcosa. Neanche nei periodi di più dura contestazione sindacale, quando gli accordi, se non duravano almeno due o tre giorni, non venivano firmati e non erano accordi, si riusciva a discutere sul nulla, come sembrerebbe che oggi codesta maggioranza stia facendo sui temi che non solo fanno parte del vostro programma di governo, ma fanno parte delle esigenze di questa Regione.
Non è da noi che è venuto il termine "verifica", non è da noi che sono venute le esigenze di riunioni di maggioranza il cui esito non è trasparente, come nulla è trasparente né in sede politica né in quest'aula.
Noi siamo pazienti e tranquilli, perché dobbiamo soltanto aspettare che i cittadini abbiano nuovamente la possibilità di esprimersi e facciano ammenda dell'errore che, anche grazie a noi, è stato commesso nell'aprile 2005.
Vorrei che voi aveste pietà delle esigenze dei piemontesi, perché non credo che questa Regione possa attendere altri tre anni a guardare il dito senza mai discutere della Luna. Quando ci sembrerà opportuno e riterremo che la pazienza sia giunta al limite, agiremo nelle sedi adeguate, quelle delle Commissioni, quella dell'Aula e quella della politica.
Però state dando un esempio francamente inconsueto e quanto meno originale, per ora, di non rispetto delle regole basilari della politica e della comunicazione, non dico della trasparenza.
Spero che il Consigliere Robotti voglia provvedere non soltanto mediando, ma da neodemocristiano, per il nuovo partito a cui si sta iscrivendo - qualcuno di questa maggioranza disse a suo tempo che il fatto che fosse comunista era un problema suo e che non doveva attenere all'intera maggioranza - voglia occuparsi di mediare. Altrimenti non so neanche bene di cosa stiamo discutendo: forse del nulla.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Avrei voluto intervenire dopo la Presidente, però, visto che il collega Burzi ha aperto il dibattito sulla questione e visto che il Consigliere Robotti continua a girare per i banchi, forse è giunto il momento di dire qualcosa in merito.
Alcuni giorni fa, il collega Robotti si era agitato a seguito della notizia apparsa su alcuni quotidiani di un'ipotetica apertura al centro moderato da parte della Presidente. Subito dopo ha vestito i panni da mediatore. Le faccio i complimenti, collega Robotti, perché in politica è importante anche mediare e raggiungere lo scopo.
Consigliere Robotti, non si deve preoccupare dell'UDC, del grande centro o dei moderati, perché noi siano moderati e, come tali, rispondiamo alle esigenze e quando c'è da votare, votiamo. "Moderati" significa lavorare nell'interesse della collettività; "moderati" non vuol dire "scemi", non vuol dire "fessi", ma vuol dire decisi ed impegnati nell'interesse dei cittadini.
E lo abbiamo dimostrato, collega Robotti, sulla Fondazione post olimpica. Presidente Bresso, le chiedo un momento di attenzione, perché lei è testimone che noi siamo stati favorevoli alla Fondazione post-olimpica all'Alta Velocità. Siamo favorevoli all'inceneritore, al federalismo e al problema FIAT purché sia rispettato il principio di sussidiarietà e di solidarietà.
Quindi, collega Robotti, noi abbiamo sempre votato, senza mai chiedere posti. La Presidente lo può testimoniare, perché non mi ha mai visto andare a chiederle qualcosa.
Il giorno in cui ne avrò bisogno, verrò a trovarla, ma - ripeto - non sono mai venuto a chiedere, né a lei né agli Assessori, delle cose barattando.
No, noi abbiamo votato nell'interesse della gente. Quindi, voi contateci pure.
Consigliere Robotti, non ti devi né scandalizzare né spaventare se noi votiamo a favore di iniziative che sono nell'interesse della gente e della collettività, perché noi tutti siamo stati votati e facciamo politica un po' per quello.
Ripeto: anche a noi piacerebbe essere non solo da supporto, ma che queste iniziative venissero portate avanti più celermente. Non mi accontento più sull'Alta Velocità di vedere, sentire o ascoltare programmi per, poi, essere ancora fermi lì sull'Osservatorio. Collega Robotti, faccio veramente appello alla tua forza e intelligenza politica, noi abbiamo bisogno di dare risposte alla gente. A noi va anche bene che voi ci diate questi assist per poter controbattere, per poter uscire sui giornali, ma non è questo il nostro compito; non ci interessa contrapporci alle ideologizzazioni politiche da parte di estremismi. Noi vogliamo confrontarci sui contenuti e sulla progettualità.
Voi avete potuto vedere che il sottoscritto, nel momento in cui fa opposizione o esce sui giornali, non attacca mai direttamente la persona perchè nel rispetto di tutti cerco di contrappormi alle iniziative ideologiche di certe persone che trasformano l'ideologia politica in azione politica. Il collega sa cosa vuol dire "azione", tra virgolette.
Presidente Bresso, lancio un appello da democratico moderato: facciamo qualcosa subito, diamo delle risposte alla gente. Non sono ancora interessato alla competizione elettorale, mancando due anni e mezzo. Penso che sia a livello regionale sia a livello nazionale non accadrà niente.
Cari colleghi, noi tutti qui dobbiamo resistere, attraversare il deserto sperando di trovare quella fontana che ci possa dissetare e dare soddisfazione, per poter dare risposte concrete ai cittadini.



PRESIDENTE

Non avendo altri iscritti a intervenire, procederei a porre in votazione gli ordini del giorno che sono stati presentati. Il primo ordine del giorno è quello rubricato come numero 1, a prima firma del Consigliere Burzi.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Signor Presidente, a titolo personale volevo annunciare la mia non partecipazione al voto su questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Signor Presidente, volevo annunciare che non so come votare, perch non parlo di quello del collega Burzi - penso che li abbiamo unificati vero, Presidente? Li abbiamo unificati? Comunque, volevo fare una dichiarazione di voto sull'altro.



PRESIDENTE

Proceda pure, collega Novero.



NOVERO Gianfranco

Relativamente a all'ordine del giorno del Consigliere Burzi, voterò a favore. Per quanto riguarda l'altro ordine del giorno non so cosa votare se votare o se non votare, perché quando noi abbiamo presentato l'altro ordine del giorno, che non poteva non trovare il consenso, credo, della maggioranza, ci hanno spiegato che era inutile perché la Giunta lo faceva già, la maggioranza ha votato contro.
Vorrei solo capire: se la maggioranza ritiene che la Giunta e la Presidente Bresso siano così autoritari da non sentire minimamente cosa vogliono gli organismi inferiori, io dovrei votare a favore, ma penso che la Presidente Bresso li senta già questi organismi.
A questo punto non so proprio come votare. Probabilmente, non parteciperò al voto o voterò contro, perché, secondo me, , si tratta di cose che vengono già fatte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno rubricato n. 605, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale udita la relazione dell'Assessore regionale sul tema dei rifiuti ed in particolare sulla necessità di realizzare nella Regione i termovalorizzatori previsti dai piani provinciali e regionali ritenuto inopportuno il ricorso in sede di giustizia amministrativa, stante la situazione di emergenza che caratterizza il ciclo dei rifiuti, in particolare nella provincia di Torino impegna la Giunta regionale a perseguire sollecitamente gli obiettivi di raccolta differenziata e di termovalorizzazioni previsti dai suddetti piani".
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 612, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto il programma elettorale presentato dalla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso viste le linee programmatiche per l'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti urbani approvate dalla Giunta regionale ribadendo le priorità dell'obiettivo della riduzione della produzione dei rifiuti, del recupero del materiale tramite le forme più efficaci di raccolta differenziata e pertanto l'obiettivo di una minore quantità di rifiuto da indirizzare allo smaltimento finale tramite le tecnologie utili alla valorizzazione del rifiuto stesso impegna la Giunta regionale a che il percorso di discussione delle suddette linee programmatiche sia improntato alla massima partecipazione delle comunità locali, delle associazioni e delle parti sociali".
Il Consiglio approva.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Proposta di legge n. 310 "Misure di autotutela della Polizia locale e modifiche alla legge regionale 30 novembre 1987, n. 58 (Norme in materia di Polizia locale) e successive modifiche ed integrazioni" - presentata dal Consigliere Buquicchio - (Richiamata in aula ai sensi dell'articolo 34 commi 1 e 4, del Regolamento) (Rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Colleghi, il Presidente Buquicchio ha avanzato una richiesta, ai sensi dell'articolo 34, comma 5, del Regolamento, di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 310, a sua prima firma, di cui al punto 6) all'o.d.g.
in senso contrario si è espresso il Presidente Burzi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Decade la posizione in senso contrario.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il collega Buquicchio ha chiesto il ritorno in Commissione della proposta di legge n. 310 iscritta al punto 6) all'o.d.g.; si era espresso in senso contrario il Presidente Burzi, però, mi pare di capire che le osservazioni poste siano decadute.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente al rinvio in Commissione)



PRESIDENTE

La richiesta è accolta: la proposta di legge n. 310, di cui al punto 6) all'o.d.g. viene rinviata in Commissione.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso, per una richiesta di inversione di punti all'o.d.g.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

La mia richiesta di intervento non verteva sulla proposta avanzata dal collega Buquicchio, sulla quale, se non erro, abbiamo già deliberato.
Intendevo richiedere l'anticipazione della discussione relativa alla proposta di deliberazione n. 244, punto 9 all'o.d.g., relativa al nuovo Accordo di programma di Stato-Regione in materia di edilizia sanitaria, già licenziata dalla Commissione. Il provvedimento in oggetto, essendo stato votato coi poteri del Consiglio, per essere inviato rapidamente a Roma deve essere ratificato entro il 26 febbraio; altrimenti, dovremmo chiedere la convocazione di un'altra seduta di Consiglio prima della settimana prossima.
Chiederei, pertanto, di anticipare tale argomento e di trattarlo come prossimo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

stata avanzata una proposta di inversione punti all'o.d.g.: nello specifico, è stato chiesto di anticipare l'esame del punto 9) all'o.d.g.
che diventerebbe il nuovo punto 4) bis.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 244, inerente a "Programma di interventi articolo 20 della legge 67 del 1988 - Accordo di programma di Stato-Regione del 6 settembre 2000. Applicazione articolo 1, commi 310, 311, 312 legge 233 dicembre 2005, n. 266 /Finanziaria 2006). Approvazione con i poteri del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57 dello Statuto, dell'elenco degli interventi per l'approvazione delle procedure di stipula di un nuovo accordo di programma tra Stato-Regione" (divenuta deliberazione del Consiglio regionale n. 111-7662)


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 244, di cui al nuovo punto 4 bis) all'o.d.g.
Invito il personale a distribuire la documentazione relativa all'ex punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola l'Assessore Bairati; ne ha facoltà.



BAIRATI Andrea, Assessore agli interventi per la ristrutturazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare delle Aziende sanitarie regionali e per l'innovazione nella sua gestione

Grazie, Presidente.
Si tratta di esprimere un parere riguardante la delibera di Giunta regionale del 28 dicembre 2006; delibera che, come recita il titolo, elenca gli interventi immediatamente cantierabili in materia di edilizia sanitaria, considerati a maggiore carattere d'urgenza; interventi di edilizia sanitaria per cui si richiede un mantenimento dell'impegno di spesa da parte dello Stato per un importo complessivo di circa 46 milioni di euro (questione a cui faceva riferimento la Presidente, indicando il carattere d'urgenza del provvedimento stesso).
La delibera, com'è già stato esaminato nella competente Commissione elenca gli interventi previsti, che prevedono, per l'appunto, una quota di investimenti di 46 milioni a carico dell'Amministrazione centrale (pari al 95% dell'investimento stesso) e una quota di cofinanziamento del 5 riguardante la quota regionale degli investimenti.
Questo elenco, però, è da integrare con un'ulteriore tabella non allegata alla delibera - non so se è a vostre mani - che prevede un Piano di investimenti integrativo, riguardante tre tipologie di investimento tutte insistenti sul territorio astigiano: ci riferiamo ai lavori di costruzione del nuovo presidio di Valle Belbo, ai lavori di costruzione di un insediamento sperimentale, denominato correntemente "Casa della salute" (che riguarda la sperimentazione di presidi territoriali per la medicina di base), e ai lavori di ristrutturazione di una serie di strutture distribuite sul territorio provinciale; lavori di edilizia sanitaria che peraltro, sono perfettamente coerenti con la programmazione sanitaria prevista dall'Assessorato.
La delibera ha un duplice carattere d'urgenza: in primo luogo, per non essere costretti ad un'ulteriore richiesta di rinvio e di trascinamento del finanziamento statale; in secondo luogo, com'è già stato esaminato in IV Commissione, per l'importanza che rivestono in sé questi interventi di ammodernamento e di manutenzione ordinaria e straordinaria delle dotazioni di edilizia sanitaria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente, e non in merito alla delibera in oggetto.
Considerato che la delibera è stata assunta dalla Giunta coi poteri del Consiglio, e che la scadenza è il 26 febbraio, rilevo soltanto che è un po' anomalo che non sia l'Assessore competente - così com'è accaduto legittimamente, in sede di Commissione - ad illustrare una delibera di questa importanza, che non riveste soltanto questioni attinenti alla costruzione di ospedali, ma anche alla politica sanitaria della nostra Regione.
Perché, ovviamente, è una competenza. È vero che l'Assessore Bairati si occupa di attività patrimoniali che riguardano anche l'edilizia sanitaria ma è altrettanto vero che stiamo parlando non di una questione patrimoniale in senso lato della Regione Piemonte, ma di un accordo tra la Regione Piemonte e lo Stato relativamente ad una pianificazione per la costruzione di nuovi ospedali o per il miglioramento di quelli esistenti, competenza che, ovviamente, riguarda l'Assessore alla sanità.
Per questo motivo, noi riteniamo opportuno che sia l'Assessore alla sanità ad illustrare tale delibera, e non l'Assessore Bairati, anche per una serie di valutazioni che faremo in corso di discussione - ci auguriamo non oggi - che attengono assolutamente alla materia di competenza dell'Assessore Valpreda, e non dell'Assessore Bairati.
Chiediamo, quindi, che la delibera in oggetto non venga discussa oggi ma nella prossima seduta di Consiglio.
vero che la Giunta l'ha ratificata coi poteri del Consiglio, ma se scade venerdì ha una serie di potestà - dalla convocazione di un nuovo Consiglio a quella di riassumere il provvedimento - per farla approvare dall'Aula.
Rilevo - e concludo - che noi non facciamo tardare neppure di un giorno qualunque procedura, perché avendo votato la delibera coi poteri del Consiglio, manca della ratifica, ma è già esecutiva. Quindi non la ritardiamo di un giorno.
Però, per dovere di completezza rispetto alla discussione - lo si comprenderà nel momento in cui argomenteremo le nostre valutazioni sulla delibera in oggetto - riteniamo che sia indispensabile la presenza dell'Assessore Valpreda, così com'è avvenuto in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Mercedes Bresso; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

L'assessore Valpreda non è presente perché ha avuto un problema di ritardo.
Faccio notare, però, che la delibera è firmata dagli Assessori Bairati e Valpreda, proprio perché l'edilizia sanitaria (e non il patrimonio, che è di competenza dell'Assessore Peveraro) è stata attribuita, con un incarico speciale, all'Assessore Bairati, per condurre a unitarietà il sistema di progettazione e di gestione delle risorse, anche attraverso l'utilizzo, per i futuri investimenti, del patrimonio delle ASO. È per questa ragione che è stata portata avanti da entrambi gli Assessori.
Inoltre, come è già stato ribadito più volte, il Presidente può sempre illustrare, in assenza di un Assessore per ragioni di forza maggiore, una delibera.
In questo caso, l'ha illustrata l'Assessore che l'ha co-portata avanti insieme con il collega Valpreda. Tuttavia, il Presidente è sempre titolato a svolgere le funzioni dell'Assessore, essendo l'Assessore delegato e non titolare in proprio delle funzioni.
Io sono presente, ed è presente uno dei due Assessori che ha firmato la delibera. Mi pare che vi siano, quindi, tutte le condizioni per votare il provvedimento ed entrare nel merito delle questioni, alle quali ovviamente, daremo risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Lo scenario nel quale stiamo discutendo la deliberazione mi consente un intervento più ampio, anche perché nel merito siamo già intervenuti in Commissione.
Questa è una ratifica, ma la inseriamo negli interventi che la Regione prevede sia sulle strutture esistenti sia anche per dotare la sanità di strutture nuove, naturalmente nei limiti delle realizzazioni consentite da questi importi.
Ieri abbiamo visto i conti del quarto trimestre, soprattutto gli interventi di spesa corrente (si assommano a circa 7 miliardi) e abbiamo sottolineato come, in quella sede, si vedevano solo i finanziamenti che fanno capo al Fondo Sanitario Nazionale, poi gli interventi della Regione diretti, oppure quelli sostenuti dall'articolo 20 con il meccanismo del 5 a carico della Regione. Non sfugge a nessuno che le esigenze di ristrutturazione, riorganizzazione e dotazione di strutture nuove per la sanità piemontese, sono ben più ampie.
Delle due l'una: o riusciamo ad avere delle risorse proprie per fronteggiare queste realizzazioni, oppure riusciamo a comprimere le spese correnti in modo da averne una quota destinabile agli investimenti altrimenti quei provvedimenti adombrati da un punto di vista di gestione immobiliare del vasto patrimonio delle ASL, secondo me, sono assolutamente ineludibili. Peraltro, il tutto si accompagna anche a delle urgenti necessità che riguardano la sostituzione delle attrezzature di cui sono dotati i vari reparti. Non mi riferisco ai reparti ambulatoriali o diagnostici generici o generali, ma anche a quelli più delicati, quelli operatori, quelli delle emergenze. Per fortuna non siamo all'anno zero abbiamo delle buone dotazioni, però sono attrezzature che richiedono ricambi molto frequenti e costosi, alla luce di un'evoluzione tecnologica notevole.
chiaro che non si può disseminare, in tutta la regione e in tutti i presidi, tutte le attrezzature, ma quei presidi che sono classificati di un certo tipo bisogna assolutamente dotarli delle necessarie attrezzature. Non voglio, in questa sede, aprire la questione della famosa PET di Alessandria perché è arcinota (quando poi diventa la favola del lupo, non voglio essere assimilato a coloro che gridano sempre al lupo). È stato preso un impegno da parte della Giunta di dotare l'ospedale di Alessandria di questa attrezzatura; per adesso, entro un certo limite, credo ancora alle parole dei responsabili. Non vorrei passare nella schiera di quelli che non credono del tutto alle affermazioni, ma sotto questo profilo è un giudizio sospeso.
Attenzione, noi adesso manderemo a Roma questo provvedimento, avremmo i successivi periodi di attuazione dell'articolo 20, ma credo che per la questione immobiliare - di cui si è già detto e di cui parleremo nel Piano ma soprattutto per la sostituzione delle attrezzature (dagli elettrobisturi, ai tavoli operatori automatizzati, ecc.) occorre creare un fondo, forse già da questo bilancio.
Mi risulta che qualche tempo fa nell'Assessorato abbiano fatto degli accertamenti e siano emerse cifre notevoli. Per esempio, Radio Fante dice che, per l'ospedale di Alessandria, sono state segnalate necessità per circa una trentina di milioni di euro, di cui venti per sostituzioni e dieci per nuove attrezzature. Facciamo anche una tara - è chiaro che quando si fanno delle segnalazioni, c'è una ricognizione di tipo complessivo - ma dividendo a metà, la cifra diventa notevole se poi si moltiplica per i cinquanta presidi in rapporto alla loro gerarchia.
Adesso approfondiremo, votiamo il provvedimento, ma non dimentichiamoci che la sanità, oltre a tutti i provvedimenti organizzativi e riorganizzativi di cui si sta parlando, ha bisogno di mantenere un alto livello di dotazione tecnologica importante che, in questi anni, è stato assicurato. Soprattutto, affrontiamo anche con strumenti nuovi tutta la questione delle strutture immobiliari. Se noi non l'affrontassimo adesso fra un po' diremo che la media degli edifici sanitari piemontesi è di ottanta-novant'anni, ma fra non poco diremo che hanno raggiunto il secolo.
La qual cosa non è certo una cosa buona.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere sentire che il Consigliere Cavallera si è rasserenato vuol dire che il livello di tensione è sceso. Allora facciamo una nuova rappresentazione del tipo "Pierino e il lupo" ma, nel caso qualcuno dubitasse, io tifo per il lupo (l'importante è essere chiari).
Visto che ci tenete, sottolineo l'ineleganza politica di fare questa discussione, peraltro assolutamente legittima (tanto è vero che la stiamo facendo, non ci siamo opposti all'inversione dell'o.d.g. né, tanto meno alla discussione). Non ci sorprende nemmeno il fatto che la vogliate fare in assenza dell'Assessore principalmente competente...



(Commenti della Presidente Bresso)



BURZI Angelo

Capisco che sia una novità che al martedì ci sia Consiglio. Capisco che sono delle innovazioni procedurali, capisco che l'Assessore Valpreda essendo un neofita della Regione, sia come persona che come Assessore abbia appreso con un certo stupore che oggi ci potesse essere Consiglio.
Credo che a ben altro sia dovuta la sua assenza.
noto che ha un profondo disinteresse, ahimè non soltanto personale questo gli farebbe onore - per tutte le questioni economiche che attengono alla sua delega, come tutti i comunisti. I soldi pubblici, più sono elargiti, meglio è. Chi li "copre", non è materia di interesse, tanto più per uno seriamente - e non da poco tempo - comunista. Anche perché più soldi il pubblico mette, più, con una certa facilità - e su questo si potrebbero fare dei seminari che lo stesso Valpreda potrebbe tenere anche fuori dalla Regione - si può orientare il consenso. Ma questo è un problema di alcuni sedicenti pseudoliberali che frequentano la Giunta Bresso, uno dei quali siede alla sua sinistra, Presidente.
Peraltro, chi sta con il nemico bisogna che si sporchi le mani, lo faccio io, così mi sacrifico per voi: vero, Assessore Bairati? Cito lei perché oggi non è presente l'Assessore Peveraro che, pur essendo anche lui un buon laico, di questi peccati si è ampiamente macchiato e credo che non prescinderà dal macchiarsene anche nel prossimo futuro.
Vorrei tornare un attimo nel merito, visto che del merito si vuole parlare.
Edilizia sanitaria. La Regione mette il 5%. Credo che la Presidente sappia che, nell'attuale bilancio, di quel 5%, nel prossimo triennio, se ne vedrà poca traccia. Coma mai se ne vedrà poca traccia? Poniamoci delle domande. Forse perché l'incremento della spesa sanitaria, non delle entrate, passa da 6,9 miliardi di euro nel 2004 - quando la pessima Giunta Ghigo stava facendo del meglio possibile, nell'ambito del peggio, per male gestire la sanità - a 7,5 miliardi di euro, che corrisponde al preconsuntivo 2006. Un modesto 10% di incremento. Spero che qualcuno di questa maggioranza e di questa Giunta voglia trarre qualche responsabilità almeno del 2006, ove non si voglia semplicemente dedurne che siano ancora le code alla decennale malagestione precedente. Ci attendiamo anche questa come prossima diagnosi.
600 milioni di euro in più: nessun indice di maggiore efficienza, anche perché questa Giunta si rifiuta di misurarla.
La Presidente e l'Assessore Bairati sanno, come credo anche gli altri colleghi, che la customer satisfaction non è più una tecnica particolarmente innovativa del mondo dell'azienda, però c'è un totale sistemico rifiuto di volersi misurare la temperatura. La democrazia è interessante quando viene utilizzata, ma non soltanto sulla carta.
Misuriamo l'efficienza di quanto questi 600 milioni di euro, in soli due anni, sono serviti all'attuale sanità. La migliore misura sarebbe di andare al voto, ma non posso pretendere a tutti i costi che la Presidente, pur invitata a dimettersi, consenta ai piemontesi di riesprimersi, magari dandole ancora più poteri di quanti già ella non ne abbia oggi.
La spesa è incrementata; l'edilizia sanitaria latita, almeno nel bilancio finora presentato dal Vicepresidente Peveraro.
Passo ad un terzo punto. Quando tentammo, e non ci riuscimmo perch l'opposizione di allora - quella sì era dura, non quella che stiamo facendo noi, nel tentativo di arginare l'opposizione interna alla maggioranza perché non sappiamo seguire tutti gli stimoli che la maggioranza ci dà diceva che per il semplice adeguamento dell'edilizia sanitaria esistente all'epoca (anche se non credo che oggi la situazione sia molto modificata) servivano 1.000/1.200 miliardi di lire. Uso i miliardi perché questa è una situazione datata 1999/2000 e l'euro non c'era ancora.
Questi 1.000/1.200 miliardi non li avevamo. Il Vicepresidente Peveraro non aveva già creato e fulminato i BOR: cosa già avvenuta.
Apro e chiudo una parentesi. Mi pare che, oggi, la liquidità della Regione sia 270 mila euro. 270 mila euro sono quelli che avete in cassa in questo momento e stentatamente riuscirete a pagare qualcuno dei consulenti che avete assunto negli ultimi giorni. Ma questo lo vedremo. La liquidità ve la siete già fulminata e l'attuale Governo, che non è quello di Berlusconi, non vi darà un cent di più, con tutti i problemi che esamineremo nel prossimo futuro.
Dicevo, quindi, che circa nove anni fa mancavano 1.000/1.200 miliardi.
Non li abbiamo trovati. Il Piano non è stato approvato, per un'opposizione legittima e dura dell'allora minoranza.
Oggi i soldi non li avete. Prendete atto che all'interno della vostra maggioranza c'è una seria componente, peraltro in maniera molto coerente e rigorosa nei confronti di se stessa, che dice che tutto ciò che è privato è molto peggio che un peccato. Ultimamente il Consigliere Dalmasso ha scritto interessanti articoli, assolutamente compatibili con il Valpreda-pensiero non so con il resto del pensiero della maggioranza, perché Robotti la mediazione lì non l'ha ancora attuata, né tanto meno con la Giunta, però i soldi non ci sono.
Noi pensavamo, ad esempio, di utilizzare quelli delle assicurazioni coinvolgendoli in un disegno che potesse essere di projet financing o di semplice coinvolgimento pubblico-privato. Diavolo e acqua santa, Assessore Bairati. A lei piace discuterne, quando parla di come si dovrebbe utilmente coinvolgere il privato negli interessi collettivi del pubblico, o quando non si possono incrementare le risorse fiscali. Veda di convincere l'Assessore Valpreda, nelle sedi che lei riterrà convenienti, sia su questo punto sia su un altro su cui la Presidente assentiva.
Quando il collega Cavallera parlava di migliorie del mondo delle tecnologie e dell'utilizzo delle stesse, la Presidente assentiva. La Presidente dovrebbe farsi carico che il suo Assessore, quando parla di tecnologie (nei rari momenti in cui si parla di piani in Commissione, cioè quando la maggioranza lo consente) dice testualmente: "Certo che questo incremento violento dell'offerta delle tecnologie induce delle richieste eccessive". Traduco: basta con questi sviluppi, ritorniamo ad una sana pianificazione della base, in cui tutti hanno un problema. Noi vi diciamo quale problema avete o dove dovete andare, senza tante differenze.
Eventualmente facciamo, se proprio volete, un tavolo o qualche osservatorio ove si dibatta.
Ma come pensate di coniugare queste cose nell'ambito di altre questioni, non tanto dell'edilizia sanitaria, che non viene neanche sfiorata, come tema, nella delibera di oggi? Sarebbe opportuno che qualcuno volesse seriamente occuparsene partendo dal '99 ad oggi e tradurla in milioni di euro di necessità. Veda l'Assessore Peveraro se riesce a procurarseli, magari parlando con il Vicepresidente Salza o con il Presidente Passera, che certamente sarà particolarmente attento, da adesso in poi, alle esigenze del Piemonte, visto come sta andando la fusione Intesa-San Paolo.
Sul privato mi pare che ci sia una certa resistenza, se Robotti non riuscirà a mediarla, tra alcune componenti, molto coerenti, della sinistra ed altre assenti della Margherita e dei DS. Di cosa di nuovo stiamo parlando oggi pomeriggio, Presidente Bresso? Del dito o della luna? Guardi che sul prossimo bilancio, se il consuntivo 2006 della spesa sanitaria citato ieri dall'Assessore Valpreda, è 7,6 milioni, ci aspettiamo una seria prova, almeno in termini di obiettivi e di dichiarazioni di efficienza.
Pretendiamo che l'Assessore Valpreda o la Giunta dicano: bene, ne abbiamo spesi 7,6, da adesso in poi, a parità di servizi, saranno 7,5 o 7,4. Avete anche nominato i direttori generali, che adesso saranno scatenati al vostro servizio e non più succubi di quest'alea di transitorietà che subivano fino a ieri. Ma anche di questo discuteremo da venerdì.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Immagino che quando, oggi, il Consiglio regionale ratificherà la delibera, assisteremo a comunicati stampa dell'Assessorato alla sanità o della Giunta regionale, che segnaleranno la capacità di essere intervenuta nella realizzazione di nuovi ospedali o nel miglioramento di quelli esistenti.
In realtà, la politica di edilizia sanitaria, anche se è materia che poco importa alla Commissione (ad oggi, il Presidente della Commissione non ha ritenuto opportuno convocare neppure una seduta consiliare relativamente all'edilizia sanitaria) rappresenta, unitamente alle politiche di gestione non solo del bilancio ma della politica sulla sanità, uno dei più grandi fallimenti di questa Giunta.
Lo comunico ad alcuni Consiglieri, perché qualche volta è capitato di essere insieme in trasmissioni televisive e quando dicevo che, nel 2005, la Regione Piemonte ha perso 88 milioni di euro, l'Assessore stesso replicava che davo i numeri.
Nel merito, presentammo tempo fa un'interrogazione, perché i colleghi ricorderanno che uno dei primi atti che il Consiglio regionale approv nell'VIII legislativa, nel maggio del 2006, fu un Piano di edilizia sanitaria per più di 100 milioni di euro. Ai sensi della Finanziaria del 2005, alla Regione Piemonte vengono cassati 134 milioni, relativamente alle politiche di edilizia sanitaria. Non lo dice Alleanza Nazionale, è la risposta firmata Mario Valpreda: la legge Finanziaria dello Stato 2006 ha previsto la cancellazione di 134 milioni di euro, rispetto ai 598 iniziali perché mancava la progettazione.
Questo è il primo dato. Ne vengono poi recuperati alcuni, ma la Regione Piemonte, guidata da Mercedes Bresso, perde, come da allegato che viene consegnato dall'Assessorato alla sanità, 88 milioni di euro: 88,047.588 milioni di euro che non vengono recuperati, perché era un vecchio accordo di programma che non viene rispettato.
Non comprendo l'Assessore Bairati, ma credo che, facendo così, imputi qualche responsabilità alla Giunta precedente. Quindi, la informo che quando nel 2000 la Giunta Ghigo fece un accordo di programma con lo Stato per un importo complessivo di 984 milioni di euro, di cui 598 a carico dello Stato - 88 dei quali non sono stati spesi - significa che la Giunta di centrodestra, dalla firma dell'accordo di programma del 2000 all'aprile 2005, è stata in grado di deliberare per 500 milioni di euro dello Stato più altre centinaia di milioni di euro legati ai fondi che, invece, ha messo la Regione Piemonte; quindi, per una cifra che supera i 700 milioni di euro.
Sono documenti dell'Assessorato, Presidente, non li stiamo inventando.
Invece, da quando ha cominciato a governare questa Giunta, ha fatto un accordo di programma non rispettato, cioè non è stato progettato quasi nulla, quindi sono stati cassati 88 milioni di euro, e oggi ripresenta un nuovo piano di edilizia sanitaria che certamente contiene aspetti positivi ma sottolineiamo anche alcuni aspetti negativi che la deliberazione non contiene.
L'Oftalmico, per il quale era prevista una ristrutturazione per 5 milioni di euro, non è compreso, ma è stato deliberato da questo Consiglio regionale nel maggio 2000.
L'ospedale Martini, che aveva uno stanziamento di 11 milioni di euro per l'ampliamento e l'adeguamento, ha perso 11 milioni di euro, mentre il San Giovanni Bosco ne ha persi 14; l'ospedale di Omegna ha perso 5 milioni e 298 mila euro, il Giovanni Battista ha perso un milione e 425 mila euro e potremmo andare a seguire per arrivare a una cifra che non corrisponde esattamente a 88 milioni di euro, perché una parte di questi interventi - e per la precisione il Presidio ospedaliero di Chivasso, il padiglione Bellom del Giovanni Battista e il Cesare Arrigo di Alessandria - sono stati inseriti all'interno di questo piano.
Quindi, anche da un punto di vista quantitativo - poi arriveremo all'aspetto qualitativo - i parametri sono presto fatti: 67 milioni di euro con questo nuovo accordo di programma che verranno utilizzati, in quasi due anni di amministrazione, contro i 700 milioni di euro, stanziati, spesi realizzati e costruiti nell'arco degli ultimi cinque anni della Giunta Ghigo.
Questo è l'aspetto di carattere quantitativo; vi è poi un aspetto di carattere qualitativo, che anch'esso interessa, perché anche la quantità degli interventi realizzati ha certamente una sua importanza. In sede di campagna elettorale, in sede di precedente legislatura, e anche all'interno dell'attuale programma, avete in qualche modo individuato nella programmazione, anche e soprattutto in ambito sanitario, uno dei punti di vera differenziazione tra la precedente Giunta e questa Giunta. Perché era necessario il Piano Socio Sanitario per mettere ordine nella precedente situazione di anarchia e di disorganizzazione.
Bene, mentre il Piano oggi è in discussione, noi approviamo alcuni interventi che anticipano fortemente il Piano stesso. Posso anche fare degli esempi sui quali noi diamo una valutazione di carattere positivo.
La costruzione dell'ospedale della Valle Belbo, che noi riteniamo opportuna, così come l'ampliamento dell'ospedale di Susa o dell'ospedale di Giaveno, che riteniamo altrettanto opportuni, è ovvio che dovevano essere inseriti all'interno di un disegno da sviluppare con una sua progettazione e una sua politica relativamente alle opere di edilizia sanitaria.
Infatti, questa deliberazione dovrebbe essere il frutto di un ragionamento del Consiglio, che la ratificherebbe avendo votato la deliberazione precedente (però pare importargli molto poco dei fondi che vengono persi). Inoltre, se la Giunta avesse adottato un criterio di programmazione, avrebbe dovuto inserire in questo accordo - perché allo Stato non importa che all'interno della quota condivisa ci sia l'ospedale di Susa, della Valle Belbo, di Chivasso, di Venaria o un altro, voi andate a quantificare una cifra e non certo quale ospedale costruirete o migliorerete - le priorità di cui la sanità piemontese aveva necessità sia in termini di adeguamento strutturale sia in termini di nuova costruzione.
Questo non è avvenuto, ma non perché lo dice dall'opposizione il Gruppo di Alleanza Nazionale, ma perché lo dite - e mi permetto di osservare, un po' ingenuamente - e lo scrivete anche in delibera.
Nella deliberazione, Allegato A, si dice, proprio per dare attuazione alle strategie e ad una politica di programmazione: "La Regione, con D.G.R.
3/7/2006, ha istituito un Gruppo di lavoro 'Politica degli investimenti' con il compito di esaminare e di valutare la coerenza dei programmi di investimento presentati dalle aziende sanitarie con la programmazione regionale".
Peccato che la deliberazione prosegua in questi termini: "Il suddetto gruppo di lavoro ad oggi non risulta formalmente attivato e pertanto si ritiene opportuno, in applicazione dell'art. 1, comma 311, procedere all'attivazione della procedura relativa alla stipula di un nuovo Accordo di programma relativamente a quegli interventi per i quali le Aziende sanitarie hanno prodotto la progettazione esecutiva". Insomma, qual è la modalità di programmazione di questa Giunta? Non individuare le priorità importanti per il miglioramento dell'edilizia sanitaria regionale, ma, di fatto, sostenere: "Come abbiamo lavorato? I progetti che le aziende sanitarie ci hanno inviato li abbiamo presi e con quelli abbiamo stipulato l'accordo di programma".
Ora, questo tutto può essere, fuorché un principio di programmazione sanitaria.



PRESIDENTE

Collega Vignale, la invito a concludere.



VIGNALE Gian Luca

Non farò la dichiarazione di voto o la farò di un minuto, ma per una volta che si parla di questo tema, si potrebbe fare uno strappo alla regola.
In ogni caso, faccio l'ultimo degli esempi. Potranno essere certamente utili, ma quando si ampliano due ospedali nella stessa area (Susa Avigliana, Giaveno) e se ne ammoderna un terzo, senza avere deciso se quei presidi - come noi riteniamo - siano indispensabili per quel territorio, si comprende perfettamente che è avvenuto quanto dicevamo e quanto scrivete non c'è alcuna logica di programmazione nell'ambito delle politiche di edilizia sanitaria, così come non c'è nell'ambito della gestione quotidiana della sanità.
Vi è soltanto la presentazione dei progetti che sono arrivati e con quelli si stipula l'accordo.
Quindi, tutto può essere, salvo questo. È ovvio che anche noi teniamo a che gli ospedali piemontesi siano migliorati e alcuni di essi vengano realizzati; è altrettanto ovvio che tutto questo è stato fatto senza alcun tipo di programmazione e senza alcun tipo di priorità.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione.
Consigliere Vignale, non avevo visto la richiesta di intervento. Aveva detto che non sarebbe intervenuto per dichiarazioni di voto, quindi non l'avevo nemmeno guardata.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Il Presidente ricorda male, ho detto che avrei fatto una dichiarazione di voto più breve, infatti questo farò.
Il nostro voto sarà favorevole, nonostante le grandi critiche che muoviamo alla gestione della politica di edilizia sanitaria, perch crediamo che in questa deliberazione si rispettino alcuni patti (quello relativo all'ospedale di Venaria), si prevedono l'ampliamento e la costruzione di ospedali importanti (quello della Valle Belbo) l'ampliamento degli ospedali di Chivasso, Susa, Giaveno e altri che vengono inseriti.
Certamente, porremo l'attenzione rispetto ad una deliberazione che io ricordo essere vigente. La deliberazione che il Consiglio regionale ha votato nel maggio 2005 è ad oggi vigente. Quindi, tutti i fondi che indicavo quali fondi persi in strutture che, ad oggi, prevedono il finanziamento, ma che non hanno la progettazione, non sono stati inseriti dovranno essere in qualche modo inseriti, non so se con un nuovo accordo di programma, in quanto non conosco le disponibilità dello Stato, ma altrimenti, certamente, con disponibilità che dovrà reperire la Giunta regionale all'interno di quelli che sono i propri investimenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento aggiuntivo relativo alla tabella denominata A2) presentato a firma dell'Assessore Valpreda (al quale è stata apposta anche la firma dell'Assessore Bairati).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'intera proposta di deliberazione n. 244 come emendata, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame proposta di deliberazione n. 213, inerente a "Approvazione variante al Piano territoriale della Provincia di Alessandria di adeguamento a normative sovraordinate ai sensi della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di deliberazione n. 213, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Signor Presidente, questo provvedimento è, nei fatti, una questione abbastanza routinaria, che si è già presentata pochi anni addietro.
Sostanzialmente, la variante al Piano territoriale della Provincia di Alessandria riguarda essenzialmente l'adeguamento ad alcune tematiche precise: il PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) con relative indicazioni cartografiche delle fasce, le normative relative alle industrie a rischio rilevante, quelle relative al commercio, le indicazioni del nuovo codice dei beni culturali e del paesaggio, la correzione di alcuni errori cartografici presenti nel Piano esistente.
La variante, sulla base del parere espresso in seduta congiunta dalla Commissione tecnico-urbanistica e dalla Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei beni culturali e ambientali, a seguito della discussione della relazione istruttoria predisposta dalla Direzione regionale pianificazione e gestione urbanistica, è da considerarsi, sotto l'aspetto dei contenuti e delle normative vigenti, conforme al Piano territoriale regionale.
L'unico elemento da evidenziare riguarda le normative relative alla localizzazione delle attività commerciali. Dato che la variante di Piano è stata adottata precedentemente alle nuove indicazioni approvate da questo Consiglio, la stessa dovrà adeguarsi all'indicazione e alle limitazioni introdotte dalla deliberazione del Consiglio regionale. Proprio per questo motivo, sono inserite nella normativa della variante le nuove limitazioni fissate dalla deliberazione di questo Consiglio del marzo 2006.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese della proposta di deliberazione n. 213, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici - Opere idrauliche ed acquedotti

Esame testo unificato delle proposte di deliberazione nn. 114 e 220 inerente a "Modifica dei confini degli ambiti territoriali per l'organizzazione del servizio idrico integrato individuati con la legge regionale 20 gennaio 1997, n. 13, in particolare degli ambiti 1, 2, 5 e 6"


PRESIDENTE

Esaminiamo il testo unificato delle proposte di deliberazione nn. 114 e 220, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola all'Assessore De Ruggiero, per una breve relazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Questa è la prima modifica dei confini degli ambiti territoriali legati alla legge n. 13 del 1997 (ovviamente, sulla base di segnalazioni dei Comuni e relative approvazioni da parte dei Consigli comunali).
Sostanzialmente, fa riferimento allo spostamento di tre Comuni (richiesto, come ripeto, dai Consigli comunali).
Si è già svolta una discussione in sede di Commissione e questa riorganizzazione degli ambiti sembra essere possibile.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, procediamo alla votazione del provvedimento in oggetto.
Indìco la votazione palese sul testo unificato delle proposte di deliberazione nn. 114 e 220, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Statuto - Regolamento - Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 245, inerente a "Modifica degli articoli 44, 45 e 46 del Regolamento per l'autonomia funzionale e contabile del Consiglio regionale riguardanti le procedure di affidamento di forniture servizi e appalti di lavori"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 245, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Sarebbe una questione che attiene le competenze del Vicepresidente Pichetto, ma se non vi è nulla in contrario, potremmo ugualmente procedere dal momento che è stata licenziata all'unanimità dall'Ufficio di Presidenza.
Nello specifico, si tratta di una modifica a tre articoli, che adegua il nostro Regolamento al nuovo Decreto Legislativo n. 163 del 2006, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.
un adeguamento delle normative che presiedono le attività dei funzionari del Consiglio regionale.
Se non vi sono osservazioni, pongo in votazione il provvedimento.
Preciso che la votazione è da intendersi come votazione sui singoli tre articoli (44, 45 e 46).
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 245, il cui testo verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

stata richiesta, da alcuni colleghi, un'inversione punti all'o.d.g.: nella fattispecie, si richiede di anticipare l'esame del punto 20) all'o.d.g., ordine del giorno n. 572, "Manifestazione nazionale 'Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie' a Polistena (RC), 21 marzo 2007".
Se non vi sono osservazioni, considererei accolta la richiesta di inversione punti all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame ordine del giorno n. 572, inerente a "Manifestazione nazionale 'Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie' a Polistena (RC), 21 marzo 2007"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 572, presentato dai Consiglieri Auddino, Cotto, Motta, Laus, Cirio, Lepri, Bossuto, Robotti Ronzani, Nicotra, Turigliatto, Pichetto, Toselli, Vignale, Larizza Comella, Pozzi, Reschigna, Rostagno, Rutallo, Rabino, Cattaneo, Nastri Guida, Ricca, Travaglini, Muliere, Dalmasso, Buquicchio, Pace, Boeti Barassi, Clement, Cavallaro, Ferraris, Valloggia, Botta, Cavallera Placido, Chieppa, Spinosa, Bellion e Boniperti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Ringrazio i colleghi e il Presidente per questa inversione all'o.d.g.
che ci ha permesso di esaminare l'ordine del giorno in oggetto, il cui testo è stato fisicamente redatto dal sottoscritto, ma qualsiasi altro collega avrebbe potuto scriverlo in maniera identica, perché credo che la cultura dell'antifascismo sia ampiamente condivisa da questo Consiglio.
Siamo tutti convinti dell'importanza del tema.
Questa manifestazione nazionale si svolgerà in data 21 marzo in Calabria, a Polistena, che è il mio paese d'origine.



(Commenti in aula)



AUDDINO Angelo

Antimafia. Ho detto "antifascismo"? Abbiate pazienza, è un lapsus.
Purtroppo è più facile dire "antifascismo" che "antimafia". Per credetemi - la mafia, in questo momento, è un grave problema: lo è per il Sud, ma anche per il resto dell'Italia.
A mio avviso, riveste una grande importanza il fatto che il Consiglio regionale sottoscriva quasi unanimemente questo ordine del giorno (chi non lo ha firmato, è perché fisicamente non era presente).
Come dicevo, è importante soprattutto perché si muove verso i giovani verso il mondo dell'associazionismo, dove la cultura antimafia deve rappresentare veramente un elemento importante.
La Calabria, purtroppo, come tante altre Regioni del Mezzogiorno d'Italia, è vittima della malavita organizzata, della mafia e di altri soprusi. Ed è difficile, senza l'aiuto di tutta l'Italia, anche di un Consiglio regionale come il nostro, risolvere il problema con le proprie forze. Sicuramente, molto dipende dalla popolazione, ma anche dal nostro contributo.
La nostra presenza in forma ufficiale a questa manifestazione - auspico di molti Consiglieri - nonché la presenza dell'Amministrazione regionale del Piemonte, avrà senza dubbio un grande significato politico e culturale soprattutto nei confronti della vigilanza contro la mafia, per la legalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo, perché il collega Auddino ha già spiegato il senso del documento, ampiamente - direi quasi totalmente condiviso.
Però, come si è detto oggi, affinché gli ordini del giorno siano rispettati e inverati, abbiamo presentato, insieme con altri colleghi, un emendamento sulla base della richiesta inviata ai Capigruppo e alla Giunta da parte dell'Associazione Libera, per far sì che anche in Piemonte il 21 marzo non passi inosservato.
Il testo dell'emendamento recita: "Il Consiglio regionale invita la Presidenza del Consiglio regionale" - ne do lettura, dal momento che è appena stato sottoscritto da altri colleghi e probabilmente non è ancora a vostre mani - "unitamente alla Conferenza dei Capigruppo a convocare per la giornata del 21 marzo prossimo venturo una seduta di Consiglio regionale dedicata al dramma del fenomeno mafioso e al ricordo delle oltre 700 vittime di mafia avutesi del nostro Paese, oppure" - in alternativa, per dimostrare che non vogliamo far perder tempo e bloccare i lavori del Consiglio - "a riservare, allo scopo, uno spazio nel corso della seduta del Consiglio regionale più prossimo alla data del 21 marzo".
Presidente Gariglio e Capigruppo, lo lasciamo alla vostra saggezza.
Ne parlavo assieme ai colleghi Dalmasso, Pozzi, Buquicchio e altri: Presidente, a noi andrebbe bene anche dedicare un'ora o un'ora e mezza magari dalle 9.30 alle 11, anche senza numero legale, purché il 21 marzo (o in prossimità di quella data) si dedichi uno spazio, come richiesto dalla lettera inviata da Libera. Grazie.



PRESIDENTE

Le affermazioni del Consigliere Leo sono contenute nell'emendamento presentato, che, quindi, integra l'ordine del giorno originale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Molto velocemente per esprimere l'adesione a questo emendamento esplicitato dal Consigliere Leo.
Vi è però il rammarico per la discussione avvenuta in Commissione qualche tempo fa sulla proposta che istituisce il 21 marzo quale "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", che ha avuto degli intoppi nella Commissione stessa dovuti a motivi che probabilmente andavano esplicitati altrove.
Ci auguriamo comunque che anche quella proposta vada al più presto in porto.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 572, così come integrato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale preso atto che le associazioni nazionali e piemontesi che fanno riferimento a "Libera" e che si battono per l'educazione alla legalità e contro le mafie, hanno organizzato la manifestazione nazionale del 21 marzo 2007 "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", a Polistena (RC) in Calabria preso atto che l'anno scorso analoga manifestazione fu tenuta a Torino con grande partecipazione e con l'adesione della Regione Piemonte tenuto conto del grande valore educativo dell'iniziativa verso il mondo giovanile e del grande significato per battere le mafie tenuto conto che tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale hanno sottoscritto la Proposta di legge regionale n. 274 "Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", attualmente in fase avanzata di discussione nella sesta Commissione esprime la propria adesione alla "Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie", che si svolgerà a Polistena (RC) in Calabria il 21 marzo 2007 Invita la Presidenza del Consiglio regionale a partecipare alla manifestazione in forma ufficiale con una delegazione del Consiglio invita la Giunta regionale e la Presidenza del Consiglio regionale a promuovere iniziative di sensibilizzazione e di sostegno per favorire la partecipazione dei cittadini piemontesi alla manifestazione".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

stata richiesto l'anticipazione dell'esame del punto 25) all'o.d.g.
inerente all'ordine del giorno n. 592.
Tale documento è stato firmato da rappresentanti di tutti i Gruppi consiliari.
Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
semplicemente una sollecitazione che inviamo al Parlamento, affinch in tempi brevi inizi la discussione per il sostegno al commercio equo solidale.
Questo aprirebbe gli spazi per una discussione anche all'interno del nostro Consiglio, visto che già sono state depositate proposte di legge e sviluppate iniziative in questo senso.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni, consideriamo accolta tale inversione all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Esame ordine del giorno n. 592, inerente a "Sollecito al Parlamento discussione proposta di legge su commercio equo solidale"


PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione l'ordine palese del giorno n. 592, il cui testo recita: "Considerato che: la rete del commercio equo solidale può rappresentare un importante approccio al commercio, promuovendo giustizia sociale ed economica sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l'ambiente e la crescita della consapevolezza dei consumatori.
Valutato che: tale rete tende altresì a migliorare le condizioni di vita dei produttori aumentandone l'accesso al mercato rafforzandone le organizzazioni promuovendo opportunità di sviluppo per produttori svantaggiati specialmente per gruppi di donne e popolazioni indigene e proteggendo i bambini dallo sfruttamento del processo produttivo.
Preso atto che: presso il Parlamento è stata depositata una proposta di legge nazionale tesa a favorire e sviluppare il commercio equo solidale in Italia" il Consiglio regionale invita i Presidenti di Camera e Senato a sollecitare nelle apposite Commissioni la discussione di tale provvedimento che favorirebbe altresì la potestà legislativa delle Regioni su un tema che lega la cooperazione decentrata e la tutela dei diritti umani con lo sviluppo di produzioni ambientalmente compatibili e può rappresentare anche sul nostro territorio un ulteriore possibilità di sviluppo e diversificazione delle attività commerciali".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g


PRESIDENTE

stata richiesta la trattazione del punto 13) all'o.d.g., inerente all'ordine del giorno n. 508. Anche questo ordine è firmato da tutti i Gruppi consiliari.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Visto che è stato approvato l'ordine del giorno precedente, che non doveva essere messo in discussione, io non mi sono opposto, però siccome le intese erano che si chiudeva ad una certa ora, non mi oppongo a questo ordine del giorno, però lei comunichi che, dopo questo atto, si chiude la seduta.
Noi prima abbiamo chiesto come sarebbero stati svolti i lavori e ci è stato detto che sarebbe passata una deliberazione di interesse del Consiglio e l'ordine del giorno sulle mafie, e che poi si sarebbe chiusa la seduta.
Invece è stato aggiunto un ordine del giorno. Quindi, se si fanno degli accordi, li si rispettano, altrimenti stiamo qua fino alle ore 20.
Lo dico al Presidente soprattutto, perché non può ogni volta dire una cosa e poi cambiare tutto.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, io non ho espresso affermazioni come quelle da lei richiamate. Comunque, sono dell'idea che possiamo chiudere i lavori.
stata richiesta questa ultima inversione all'o.d.g. Se siamo d'accordo, si può votare l'ordine del giorno n. 508.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'inversione all'o.d.g.)


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 508, inerente a "Accesso ai benefici previsti dalla legge regionale 16/1992 per gli studenti stranieri"


PRESIDENTE

Non essendoci interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 508, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che la legge regionale 16/1992 (Diritto allo studio universitario) prevede che gli studenti stranieri non appartenenti all'Unione europea accedano, a parità di trattamento con gli studenti italiani, ai servizi ed agli interventi per il diritto allo studio considerato che la vigente legislazione nazionale in materia di documentazione amministrativa stabilisce che l'accesso ai benefici previsti in tema di diritto allo studio sia subordinato alla presentazione, da parte degli studenti stranieri sopraccitati, di attestati o certificazioni rilasciate dall'autorità competente dello Stato di provenienza e successivamente tradotte e asseverate dal consolato italiano verificato che il procedimento sopra descritto richiede spesso tempi molto lunghi, nelle more dei quali lo studente non ha accesso ai benefici previsti dalla legislazione sul diritto allo studio preso atto che il testo vigente della citata legge regionale 16/1992 non prevede, né per gli studenti italiani né per gli studenti stranieri scadenze individuate per la presentazione delle domande di accesso ai benefici, dal momento che la definizione di tali scadenze viene, secondo l'impianto legislativo, riservato ad un provvedimento amministrativo di Giunta regionale, da adottarsi nel rispetto della normativa statale vigente in materia e sopra descritta impegna la Giunta regionale a prevedere, in seno ai provvedimenti amministrativi che definiscono i criteri per la pubblicazione da parte dell'EDISU dei bandi di concorso relativi all'erogazione dei benefici previsti dalla l.r. 16/1992, la concessione, a favore degli studenti stranieri non appartenenti all'Unione europea, di un adeguato termine perentorio per la presentazione della documentazione richiesta dalla legge ed a stabilire che, nelle more di tale termine, i suddetti studenti siano ammessi al godimento dei benefici previsti dalla citata legge regionale, salva l'applicazione di un regime sanzionatorio da applicarsi ai casi di mancata produzione dei documenti richiesti".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.10)



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