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Dettaglio seduta n.160 del 13/02/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 10.03 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.37)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo, Robotti e Ronzani.


Argomento: Unita' locali dei servizi sociali ed assistenziali e dei servizi sanitari - Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1081 del Consigliere Pedrale, inerente a "Attuazione della delibera n. 2828 del 9/02/2004 dell'ASL di Vercelli"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 1081, presentata dal Consigliere Pedrale.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento alla richiesta del Consigliere Pedrale - s'intendevano ricevere informazioni circa i provvedimenti per la selezione interna a copertura, a tempo indeterminato, di tre posti vacanti di assistente amministrativo, categoria C - si precisa che abbiamo ovviamente chiesto un'apposita relazione alla Direzione generale dell'ASL 11 di Vercelli, da cui emerge quanto segue.
La Direzione generale dell'ASL 11 di Vercelli si è recentemente confrontata con le organizzazioni sindacali del comparto per concordare una prima applicazione dell'articolo 18, comma 4, e dell'articolo 19, comma 1 lettera d), del Contratto Nazionale di Lavoro del 2004, riguardanti rispettivamente il passaggio alla categoria C del personale del ruolo tecnico e per l'attivazione dei processi di sviluppo professionale verticale per il personale appartenente ai ruoli tecnici e amministrativi.
Infatti, dopo il confronto con le organizzazioni sindacali, è stato assunto questo provvedimento (n. 357/C del 10/10/2006) che ha riguardato l'applicazione dell'articolo 18, comma 4, e più precisamente il passaggio alla categoria C di numero 58 dipendenti del ruolo tecnico, le cui procedure selettive sono tuttora in corso di svolgimento da parte delle diverse Commissioni, nominate secondo le norme contrattuali.
Contemporaneamente, si è avviato un primo confronto con le organizzazioni sindacali per una prima applicazione dell'articolo 19, comma 1, lettera d), riguardante il personale amministrativo, che ha interessato l'inquadramento di quattro persone in posti di coadiutore amministrativo categoria B mediante utilizzo di graduatoria di selezione interna approvato con delibera n. 2425 del 22 settembre 2004 e contestuale trasformazione dei posti attualmente ricoperti dai medesimi in categoria A in altrettanti posti di coadiutore amministrativo categoria B senza incremento della pianta organica.
In considerazione del Piano strategico di riqualificazione dell'imminente scadenza di una graduatoria (09/12/2006) riguardante il personale amministrativo con profilo di assistente amministrativo categoria C, si è analogamente concordato con le organizzazioni sindacali del comparto di procedere al passaggio dalla categoria B alla categoria C del personale utilmente collocato nella graduatoria di cui alla deliberazione n. 2828, sempre del dicembre 2004, numero nove dipendenti, con contestuale trasformazione dei posti attualmente coperti in categoria B in altrettanti posti di assistente amministrativo categoria C, senza incremento della dotazione organica, sempre in applicazione del su citato articolo 19, comma 1, del contratto del 2006.
I su indicati provvedimenti sono esaustivi dell'applicazione di quest'articolo 19, ma saranno seguiti da ulteriori atti, finalizzati allo sviluppo professionale del personale appartenente ai ruoli tecnico e amministrativo per la completa disposizione medesima entro i limiti delle risorse contrattuali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda.
Ha chiesto la parola il collega Pedrale.



PEDRALE Luca

Grazie, Presidente.
Mi dichiaro soddisfatto della risposta fornita dall'Assessore. Ne vorrei solo ricevere una copia in forma scritta. Grazie.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 1174 del Consigliere Pedrale, inerente a "Stato di manutenzione ascensori presso l'Ospedale di Vercelli"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1174, presentata dal Consigliere Pedrale.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Quest'interpellanza riguardava lo stato di manutenzione degli ascensori presso l'Ospedale di Vercelli, che, com'è noto, è una struttura datata, e quali iniziative si ritiene di adottare per garantire la sicurezza e la fruibilità degli ascensori dell'Ospedale di Vercelli a tutti gli utenti illustri e non (sembra che gli illustri abbiano un ascensore privilegiato!).
Gli impianti ascensori presenti nel presidio ospedaliero di Vercelli sono in totale 26: 6 montacarichi, 11 montalettighe, 7 ascensori ad uso pubblico e 2 piattaforme elevatrici.
Su 26 impianti, 5 (di cui 4 ad uso pubblico e un montalettighe) sono di recente costruzione e di totale ristrutturazione.
Relativamente ai restanti 21, si precisa che dall'anno 2000 ad oggi (l'ASL ha fornito una ricostruzione precisa) si è provveduto ai seguenti interventi: sostituzione di tutte le pulsantiere di piano e di cabina dotate di dispositivo a chiave; posizionamento di pavimenti in gomma antiscivolo; sistemazione quadri elettrici di impianto; adeguamento delle plafoniere interno cabina, con inserimento di illuminazione di emergenza sistemazione dell'illuminazione del vano corsa ascensori, dei passaggi esterni per raggiungere i vani cabina e dei vani cabina; installazione su tutti gli impianti del teleallarme; sostituzione di tutte le serrature delle porte di piano; installazione su tutte le porte di piano degli impianti non automatici di ammortizzatori "chiudi porta", di barriere optoelettroniche su tutti i montacarichi, di sbarra di protezione e separazione materiale sui montacarichi di categoria B e di limitatori di portata su due impianti ad uso pubblico.
Nell'ottica di una sostanziale ed ulteriore ottimizzazione degli impianti, è attualmente in fase di studio l'ipotesi di sostituzione delle cabine con modelli di ultima generazione, dotati di tutti i più recenti dispositivi mirati ad una maggiore funzionalità con minori guasti (l'installazione, ad esempio, del segnalatore acustico in caso di soprappeso).
Questo è quanto l'ASL ci ha riferito che sta facendo per migliorare questi 26 impianti, di cui però 4 su 5 di quelli aperti al pubblico sono come ho detto, di recente installazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale per la replica.



PEDRALE Luca

Ringraziamo l'Assessore Valpreda per le informazioni tecniche che ha dato; il problema è che il quadro realistico della situazione è invece piuttosto desolante, perché a fronte di questi ragguagli tecnici e di impegni di ammodernamento e di manutenzione, la situazione quotidiana ordinaria è invece diversa. Ci sono stati casi clamorosi (o simpatici) di un Ministro della Repubblica Italiana che è rimasto chiuso insieme ad altri esponenti e autorità all'interno dell'ascensore circa due mesi fa, questo testimonia che questo piano di manutenzione che è in corso non produce tutti questi effetti positivi che sarebbe auspicabile che producesse. Da qui una riflessione che forse prima di pensare a un nuovo ospedale a Vercelli, sarebbe meglio concentrarsi su quello esistente e consentire quel minimo di serena e tranquilla fruibilità per tutti gli utenti, illustri o meno. Ho sentito parlare di pulsantiere sostituite, io personalmente ho trovato pulsantiere che non funzionavano e display bruciati. Questa è una cosa che non va bene, perché tra l'altro crea una situazione anche di confusione interna all'ospedale, dove sono anche prive le indicazioni, ci sono indicazioni volanti con foglietti e fogliettini, quindi tutta una situazione di precarietà che al momento non è ancora stata risolta.
Comunque, di quest'interrogazione desidererei avere copia scritta della risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 1163 presentata dai Consiglieri Ghiglia, Casoni Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Emergenza 'Nora virus' all'Ospedale Molinette di Torino" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 1252 presentata dai Consiglieri Ghiglia e altri, inerente a "Ospedale di Chiasso - Posti letto inutilizzati" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Con il consenso del primo interrogante, la risposta all'interrogazione n. 1163 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale inerente a "Emergenza 'Nora virus' all'Ospedale Molinette di Torino", viene fornita in forma scritta.
Così pure, col consenso del primo interrogante, viene fornita in forma scritta la risposta all'interrogazione n. 1252 del Consigliere Ghiglia Casoni, Boniperti, Botta, Vignale, inerente a "Ospedale di Chiasso - Posti letto inutilizzati".


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 994 della Consigliera Cotto, inerente a "Collegamento ferroviario Nizza-CN-TO-CN-Nizza"


PRESIDENTE

L'Assessore Borioli risponde all'interpellanza n. 994, presentata dalla Consigliera Cotto.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Si tratta di un'interpellanza che ha un po' di tempo alle spalle comunque, ecco la risposta.
Per quanto riguarda gli orari - uno dei quesiti posti nell'interpellanza - date le attuali condizioni infrastrutturali, la riduzione dei tempi di percorrenza sulla linea in oggetto è attuabile soltanto con provvedimenti di riduzione delle fermate; ovviamente intervenendo con l'eliminazione di alcune fermate intermedie tra i due punti di origine e di destinazione della linea.
A tale proposito, è stato istituito un tavolo di confronto attivato l'estate scorsa dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Provincia di Cuneo, del quale - per la verità - stiamo attendendo gli esiti composti che, in qualche misura, individuino nel confronto tra gli Enti locali, la Provincia e le Associazioni dei pendolari una proposta da inserire per le prossime programmazioni di orario. Alla luce di questo lavoro, vedremo se si troveranno le condizioni per intervenire con una modifica dell'esercizio che consenta di diminuire i tempi di percorrenza da un capo all'altro della linea, però in un quadro il più possibile condiviso da quegli utenti che sopprimendo delle fermate intermedie, verrebbero ovviamente penalizzati.
Quindi, su questo stiamo verificando la possibilità di introdurre, per la prossima variazione di orario (dovrebbe essere quella di giugno) delle possibilità di correttivi che naturalmente tengano conto di tutti questi elementi.
Invece, per quanto riguarda l'orario in corso di validità, bisogna precisare che la questione per cui si è determinata una rottura di carico è dovuta al fatto che sulla direttrice Torino-Cuneo, in virtù della forte affluenza di pendolari è stato necessario aumentare la capienza del materiale rotabile. Se ricordate, qualche tempo fa c'è stata al riguardo anche un'espressione piuttosto vivace di malcontento a Savigliano da parte di alcuni utenti del servizio, i quali lamentavano il fatto che le carrozze fossero sempre sovraffollate. Questo ha indotto Trenitalia, anche su sollecitazione della Regione, a imporre un correttivo sul materiale rotabile inserendo i cosiddetti TAF. Ciò ha risolto il problema rispetto alla capienza del materiale rotabile per la frequenza dei pendolari, per ha comportato un problema sulla rete francese, che non è in grado di recepire quel tipo di materiale rotabile, e questa è la regione per cui si determina l'esigenza di un cambiamento e dunque di una rottura di carico.
Per quanto concerne il collegamento verso Nizza, oggi è possibile far riferimento a un treno che parte da Torino alle 7.00 del mattino, arriva a Cuneo e lì coincide con un servizio per Breil-Nice che parte alle 8.33.
Naturalmente, anche su questo fronte si potrà vedere di studiare margini di migliore interoperabilità dei mezzi, che tuttavia risentono, in un collegamento internazionale, delle differenze di fungibilità della rete.
Le differenze di fungibilità della rete sono la causa per cui, avendo introdotto i TAF per recepire la maggiore utenza italiana si è prodotto l'effetto di dover determinare una rottura di carico per andare in Francia in quanto in Francia i mezzi che accolgono più utenti nostri non sono in grado di circolare. È un po', se vogliamo, il problema della quadratura del cerchio, su cui speriamo che anche le nuove tecnologie e gli allineamenti tecnologici delle reti tra loro e la loro interoperabilità nel processo di costruzione di più solidi rapporti di comunicazione anche sul versante delle infrastrutture tra i vari mezzi dell'Europa consentano di superare questi problemi. Da questo punto di vista, dovremmo reintrodurre mezzi con minore capienza sul percorso piemontese e questo provocherebbe nuovamente quei problemi per cui siamo intervenuti introducendo i TAF.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per la replica.



COTTO Mariangela

Grazie Assessore per l'informazione. L'interpellanza è stata un po' sollecitata dal rappresentante del Comitato dei "Piemontesi del mondo" di Nizza, quando alla riunione della Consulta dell'immigrazione, cui era presente anche il collega Clement, lamentava i disservizi oggetto proprio dell'interpellanza.
Sarà mia cura trasmettere la risposta, ma soprattutto la speranza che il programma venga presto modificato, e quindi i collegamenti Torino-Nizza possano riprendere con la stessa frequenza di prima.
I nostri piemontesi nel mondo vogliono sentirsi sempre vicino ai paesi e alle città di origine, e noi sappiamo che sono tantissimi i torinesi che sono sulla Costa Azzurra.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1194 del Consigliere Pichetto Fratin inerente a "Attuazione della fase operativa del progetto Galileo in Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che all'interrogazione n. 1194 del Consigliere Pichetto Fratin verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 1043 della Consigliera Cotto, inerente a "Trenitalia autofinanziamento per le nuove tecnologie - modifica orari di lavoro e utilizzo scuolabus"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 1043, cui risponde l'Assessore Borioli.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Anche questa è un'interpellanza datata 9 ottobre, quindi la risposta cerca di fotografare un po' la situazione. Per quanto riguarda una delle questioni poste è relativa al dispositivo VACMA. Questo è noto e peraltro si è aperta una vertenza piuttosto intensa tra Trenitalia e le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori. Mi risultano esserci stati a questo proposito anche dei pronunciamenti sia dalle parti competenti nell'ambito del sistema sanitario a presidiare la sicurezza del lavoro.
una materia molto complessa affidata alla gestione e alla trattativa tra le parti, e quindi da questo punto di vista l'unica cosa di cui posso rendere informazione al Consiglio è che abbiamo assunto l'impegno ricevendo una delegazione nel corso di una recente proclamazione di agitazione da parte dei lavoratori delle Ferrovie, di affrontare anche ad un tavolo regionale tutta una serie di tematiche inerenti la sicurezza del trasporto ferroviario e dei lavoratori nell'ambito del trasporto ferroviario.
Ovviamente si tratta di un'istanza alla quale abbiamo aderito volentieri.
Il tavolo lo stiamo organizzando, fermo restando che come ho spiegato al rappresentante dei lavoratori, noi possiamo cercare di svolgere un ruolo di costruttori di relazioni, però c'è tutta una parte che riguarda il rapporto tra l'applicazione di questi sistemi e i riflessi contrattuali attinenti le relazioni sindacali ed industriali nell'azienda che fa parte della logica e della trattativa tra le parti su cui noi possiamo fornire un tavolo di discussione, e non certo sostituirsi come una delle parti della trattativa.
Per quanto riguarda la Torino-Bologna faccio solo una precisazione a monte la linea Torino-Bologna non è una linea di competenza della Regione Piemonte.
Colgo l'occasione, nel fare questa precisazione, per evidenziare al Consiglio un aspetto ricorrente e molto complesso da gestire. Gli utenti piemontesi sono in molteplici casi interessati da servizi e da linee che ovviamente li riguardano, di cui noi ci possiamo fare carico politicamente ma che, all'atto della suddivisione delle competenze tra le diverse Regioni, sono state affidate alla competenza di Regioni diverse dalla nostra.
Succede reciprocamente la stessa cosa per alcune altre linee, e quindi non rientrando nei nostri contratti di servizio, sono linee che si sottraggono alla nostra potestà amministrativa di intervento, ad esempio la nostra potestà di fare leva sui dispositivi contrattuali per intervenire ad esempio inibendo delle modifiche oppure sanzionando i disservizi.
Lo dico perché questo discorso vale per la Torino-Bologna, ma vale - tanto per parlare di un tema ricorrente dalle mie parti - per la linea Genova Ovada-Acqui-Alessandria, che è una linea che dipende dalla Regione Liguria e su cui ogni tanto giustamente viene richiamata l'attenzione della Regione. Però non può che essere un'attenzione per sollecitare un'attenzione politica di pressione, ma non di esercizio amministrativo nei confronti di un rapporto contrattuale che in questo caso non c'è.
Per quanto riguarda la Torino-Bologna siamo in questa situazione. Quando mi è stata redatta la risposta, ma questa è la situazione che poi fotografa quanto effettivamente successo, non sono intervenute novità significative di variazione con l'orario invernale, salvo un treno in partenza da Bologna alle ore 4.53 - per il quale è previsto l'arrivo a Torino alle 9.10 - sul quale sono state inserite fermate aggiuntive a Villafranca, Villanova e Trofarello.
Peraltro c'è da ricordare che queste tre fermate aggiuntive sono in realtà servite ad ovviare al fatto, che si determinava costantemente, per cui questo treno stava fermo dieci minuti alla stazione di Torino-Lingotto, non riuscendo a rientrare nel nodo. Quindi, tanto valeva far sì che questo tempo - che non è diventato un tempo aggiuntivo di percorrenza - venisse sfruttato per cadenzare tre fermate che consentono di recuperare utenti.
Per quanto riguarda infine la questione degli scuolabus oggetto di diversi passaggi in Consiglio, volevo solo comunicare che, dando corso all'impegno che mi ero assunto, ho portato all'attenzione della Commissione infrastrutture, mobilità e governo del territorio della Conferenza Stato Regioni, un dispositivo che preveda la modifica dell'articolo 83 del Codice della strada, e quindi contempli la possibilità che gli autobus immatricolati per uso proprio dagli Enti territoriali possano essere adibiti al trasporto di persone per il perseguimento dei propri fini istituzionali. Questa proposta è stata recepita con voto unanime dalla Commissione in data 12 settembre, nel corso di una riunione tenutasi a Roma su proposta dell'Assessorato della Regione Piemonte. Tale proposta fa parte del pacchetto che la Commissione sottoporrà al Governo nell'ambito della trattativa complessiva sul trasporto pubblico locale che si dovrebbe riaprire a Palazzo Chigi.
Era stata annunciata la riapertura per oggi, ma ci sarà sicuramente qualche giorno di slittamento rispetto al termine inizialmente previsto. Nonostante ciò quella diventa la proposta ufficiale di tutte le Regioni al tavolo del Governo, nell'ambito del percorso che si dovrà fare per rivedere il Codice della strada.
Quindi, ci auguriamo che possa venire accolta, anche se il processo di confronto richiede che sia istituito ed avviato questo tavolo. Voglio sottolineare che mi ero preso un impegno nei confronti del Consiglio e ho cercato per quanto di mia potestà di darne adempimento. Intanto questa è una posizione che è diventata posizione delle Regioni e non solo della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha la parola, per la replica, la Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore per la complessa risposta.
Quando ho presentato questa interpellanza, l'ho fatto anche su indicazione di colleghi pendolari che, come la sottoscritta, hanno perso un treno alle ore 18.20, ma potevano essere anche le ore 17.20 oppure le ore 16.20. Infatti, pur trovandosi al binario, non si poteva salire sulla prima carrozza, ma neanche sulla seconda, sulla terza e nemmeno sulla quarta. La porta non si poteva aprire ed il treno è partito.
Dopo avere chiesto spiegazioni sul treno successivo, ci è stato risposto dal controllore che, per motivi di sicurezza, era obbligato a far viaggiare il treno a metà servizio, con metà numero di carrozze. Ragion per cui si chiudevano le carrozze con le prime classi perché, in determinate stazioni, essendo il treno troppo lungo, i passeggeri rischiavano di scendere fuori dalle pensiline. Problema di sicurezza che si riscontra spesso. L'Assessore ha fatto bene a rispondere che è molto complessa la materia. La sicurezza deve essere sempre al centro dell'attenzione sia per chi lavora a Trenitalia sia per chi deve utilizzare il treno per motivi di lavoro. Spiace, ed è già stato oggetto di una mia precedente interpellanza cui l'Assessore ha risposto per iscritto, vedere che nelle stazioni ferroviarie del Piemonte, ma anche di altre stazioni d'Italia, vengano effettuati lavori che, a giudizio dei cittadini, sono inutili. Per esempio nella stazione di Asti un bellissimo pavimento in granito è stato coperto da un brutto pavimento di marmo e le piastrelle sono già rotte. I cittadini si chiedono perché non vengano date determinate priorità.
La linea Torino-Bologna è chiaro che presenta qualche disservizio.
Avete fatto molto bene a far fermare questo treno anche nelle stazioni di Villafranca, Villanova e Trofarello, proprio sulla base del buon senso. Il treno doveva, comunque, fermarsi per dieci minuti ed è logico dare la possibilità a chi abita in quelle località e si vede passare tantissimi treni, poter usufruire del servizio. Spero che la sollecitazione politica nei confronti delle Regioni Liguria ed Emilia Romagna abbia effetto perch sono loro la causa di molti guai che riscontriamo sulle linee (l'Assessore proviene da Alessandria quindi sa di cosa parlo).
Scuolabus. Farò un monumento, al mio paese dicevano di neve, se l'Assessore riuscirà, nel giro di quest'anno, a portare a conclusione questo annoso problema.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita") - Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1238 della Consigliera Ferrero, inerente a "Tutela dei siti giochi olimpici"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1238, sulla quale risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Nell'interrogazione della Consigliera Ferrero si fa riferimento ad un furto avvenuto nei siti olimpici (ad integrazione dell'interrogazione, devo ricordare che in realtà i furti sono due). Si interroga la Giunta per sapere quale sia lo stato dell'arte delle misure di sicurezza degli impianti olimpici e quali sono gli interventi, a tutela della funzionalità degli stessi, che si intendono adottare nella fase post competitiva a conclusione dei giochi delle universiadi.
Dal termine dei Giochi Olimpici e Paralimpici i servizi a tutela degli impianti, del patrimonio olimpico più in generale, sono stati adeguati prima alle esigenze della fase di disallestimento delle strutture temporanee e, successivamente, alla necessità di manutenzione e tutela degli impianti chiusi al pubblico. Il TOROC responsabile, come è noto della cosiddetta gestione temporanea, ha provveduto alla vigilanza attraverso l'impiego di strutture professionali ad hoc, dei seguenti impianti della Città di Torino (in seguito farò riferimento agli impianti specifici, cui si riferiva la Consigliera): Palavela, Oval, Palaolimpico Torino Esposizioni e Villaggio Olimpico di Via Giordano Bruno.
Gli impianti sotto tutela nella gestione temporanea affidata a strutture di security esterna, nell'area montana sono: Palaghiaccio di Pinerolo, Palaghiaccio di Torre Pellice, Polifunzionale di Pragelato impianto di Bob e di Biathlon sul sito di Cesana e Villaggio olimpico di Bardonecchia.
Nello specifico, presso l'impianto del Bob-Skeleton di Cesana Pariol che ha una superficie (è importante dirlo) di 180.000 metri quadri non ancora interamente consegnati a TOROC, sono ancora attivi una serie di squadre di operatori che hanno le seguenti funzioni: la realizzazione del cosiddetto - mi si perdoni l'infelice espressione, ma è un'inflessione tecnica - "Palazzo della spinta"; due squadre per la movimentazione degli inerti e del vegetale per la sistemazione a prato e l'arginatura di terrapieni (avviata dopo l'ultimazione dei giochi olimpici); l'alternarsi di allestimenti e disallestimenti perché l'impianto è stato, come è noto sede di una serie di manifestazioni sportive che si sono succedute dopo la chiusura dei giochi olimpici stessi.
L'Istituto di vigilanza, che ha un contratto di 24 ore su 24, è sempre stato presente e sono stati denunciati due episodi di furto. Nel primo quello cui si riferisce l'interrogazione, sono stati sottratti un trattorino e una torre faro (le indagini sono tuttora in corso da parte degli organismi competenti). Nel secondo furto, che riguardava materiale di più piccola dimensione, la refurtiva è stata recuperata dopo denuncia ai carabinieri di Cesana e l'Istituto di vigilanza che era stato predisposto in quel caso è stato sostituito.
Per quanto riguarda l'altra parte cui si faceva riferimento nell'interrogazione, cioè la custodia dell'impianto di Freestyle di Sauze d'Oulx, non avendo il predetto Comune assicurato le funzioni di gestore in qualità di destinatario finale né definito i rapporti con il TOROC per la gestione temporanea, questa condizione ha imposto, in qualche modo, alla Regione Piemonte di trattare con la Sestrieres S.p.A. (gestore privato di una serie di impianti di risalita della Via Lattea) la disponibilità a garantire la salvaguardia del sito e dei relativi manufatti, con particolare riferimento all'innevamento artificiale programmato.
Stante questa situazione e stante il fatto - lo dico per inciso, non essendo riportato nella narrativa scritta della risposta - che tutta questa dotazione, con tempi diversi relativi al termine delle opere, è alla fase di accatastamento, comunque saranno beni in consegna alla fondazione, al fine di ottimizzare la sicurezza dei siti ed in particolare di quegli impianti che, per lunghezza della recinzione perimetrale ed estensione delle aree impongono una vigilanza più articolata, complessa e conseguentemente costosa, la fondazione sta ultimando, ho visto gli ultimi dettagli negli scorsi giorni, una proposta per la realizzazione di un sistema integrato e informatico di sicurezza, composto da sistemi anti intrusione e sottosistemi di video sorveglianza integrati tra loro, che si collegheranno progressivamente con tutti gli altri sistemi di sicurezza dei siti costruiti in occasione della realizzazione degli impianti stessi: antincendio, impianti di controllo della diffusione sonora e gestione dell'impiantistica speciale.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, alla Consigliera Ferrero.



FERRERO Caterina

Ringrazio l'Assessore per la risposta a questa interrogazione chiedendogli la cortesia di poter avere la copia scritta.
Questa interrogazione rientra in una serie di considerazioni che abbiamo svolto in diverse occasioni in cui si è discusso del solito e annoso problema del passaggio di competenze tra TOROC e la Fondazione.
Ovviamente, siamo ancora in una fase transitoria che, anche in questo caso dimostra difficoltà a partire; sostanzialmente, i contenuti della risposta dell'Assessore evidenziano come, di fatto, anche su questo tipo di competenza e di responsabilità siamo in una situazione a cavallo fra due competenze, cosa che, in teoria, potrebbe creare dei problemi.
Questo è sicuramente un caso. Gli impianti sono molti, le attività anche, ma è ovvio che l'attenzione, che era concentrata sugli impianti olimpici in periodi ovviamente più sensibili, si sta pian pianino affievolendo. Il tutto rientra quindi nella gestione ordinaria di una serie di attività che, in questo momento, sono svolte da enti di diversa natura che si trovano a dover gestire questa fase transitoria.
Quindi, la sollecitazione (come abbiamo fatto in tante altre occasioni) è quella di partire con l'attività della Fondazione, in modo tale che tutte queste attività, magari minimali rispetto alle competenze che questo organismo dovrà svolgere, possano trovare un filo conduttore, un comando unico, sicuramente più economico rispetto alle due funzioni che parallelamente, in questo momento state svolgendo.


Argomento: Sistema informativo regionale

Interrogazione n. 999, presentata dal Consigliere Burzi inerente a "Applicazione dell'art. 13 del DL Bersani 'Norme per la riduzione dei costi degli apparati pubblici regionali e locali a tutela della concorrenza'"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 999, cui risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Grazie, Presidente.
un'interpellanza che tocca un punto di notevole sensibilità politica e amministrativa. È noto a tutti, che l'articolo 13 del cosiddetto decreto Bersani, richiamato nell'interpellanza, fa particolare riferimento alle società operative nel campo dei sistemi informativi. Tuttavia, il decreto Bersani norma, in generale, tutte le materie di interesse economico locale e non soltanto i sistemi informativi; in qualche modo, determina, sulla base di una serie di principi, la separazione tra attività cosiddette di mercato e attività non di mercato.
Peraltro, il decreto citato - di cui dobbiamo tenere conto - è stato convertito in legge dello Stato ed è fortemente oggetto di discussione, di approfondimento e di interpretazione. Lo dico per inciso: non a caso alcune Regioni italiane hanno inoltrato ricorso alla Corte Costituzionale perché il decreto, che stabilisce una serie di principi, riguarda esclusivamente le società di interesse regionale e le partecipazioni degli Enti locali; non riguarda, per esempio (e questo è un caso), le società di diritto nazionale che operano nel campo dei sistemi informativi.
Questa considerazione ha portato una serie di Regioni a muovere ricorso contro il decreto stesso, che è tuttora oggetto di forti discussioni ed approfondimenti.
da notare che, recentemente, il Ministro Nicolais - non l'estensore ma il Ministro che ha la responsabilità delle politiche di innovazione nella pubblica amministrazione - ne ha sottolineato gli aspetti positivi richiamando alcune criticità, fra cui questa situazione di squilibrio nel trattamento tra società di emanazione regionale e società di diritto nazionale. Nel commento del Ministro, uno dei casi sottolineato come caso di eccellenza e di punta nel sistema dell'ICTS di natura pubblica è stato quello del CSI Piemonte, cui fa riferimento l'interrogazione del Consigliere Burzi.
La seconda parte dell'interrogazione richiederebbe un'ulteriore evoluzione della discussione che facemmo qualche mese fa in Commissione. La valutazione che esprimo sul ruolo del CSI Piemonte è estremamente positiva per quanto riguarda - se mi si passa il termine - il ruolo più nobile e alto che l'ente svolge in qualità di ente strumentale di governo strategico dei sistemi informativi per la pubblica amministrazione piemontese. In Commissione avevo già espresso una valutazione; dalla valutazione espressa in Commissione era nato un lavoro di ridefinizione del ruolo e dell'organizzazione del Consorzio stesso, lavoro che ha, in qualche modo impattato contro il decreto Bersani, per cui è stato rivisto e riorientato alla luce della nuova legislazione vigente.
Diverso è il discorso dei compiti più strettamente operativi, dove i criteri di valutazione, di merito e di rapporto tra prestazioni e costo, a mio modo di vedere, dovrebbero essere quelli più tipici dei sistemi produttivi di natura privata, adottando, se vogliamo, come metrica dell'efficienza di valutazione delle prestazioni, il principio di efficienza.
Proprio in riferimento al principio di efficienza, da più parti si è mossa la critica al Consorzio di avere, appunto, un rapporto troppo squilibrato tra costi delle prestazioni ed efficienza delle prestazioni stesse.
Al di là delle valutazioni un po' impressionistiche che possono essere dettate da considerazioni su oggetti o prodotti specifici del Consorzio che si possono produrre in diverse occasioni (una era già stata fatta nella legislazione precedente e ne ho preso atto), si è proceduto ad una valutazione per così dire imparziale e terza delle prestazioni del Consorzio stesso.
Le perizie affidate, le valutazioni di efficienza, le valutazioni tecniche e professionali sulla congruità dei prezzi pagati (il benchmark naturalmente, è stato prodotto con operatori di analogo peso e posizionamento corrispettivo sul mercato) collocano il Consorzio in una fascia di prezzi considerati sostanzialmente congrui, simili, e, per certi versi, inferiori, rispetto a quelli che quel tipo di operatore garantisce sul mercato.
Il cosiddetto "tariffario", relativo ai costi delle prestazioni delle figure professionali che il CSI fornisce, può essere considerato coerente con gli standard attualmente sul mercato. Ciò non significa, naturalmente che date le caratteristiche del Consorzio e del mercato stesso non sia possibile produrre maggiore efficienza.
In questi giorni è in via di conclusione la definizione della nuova convenzione che regola i rapporti triennali tra CSI e Regione Piemonte convenzione che introduce significativi cambiamenti proprio sul piano dell'efficienza nel rapporto tra l'Amministrazione regionale e il Consorzio come fornitore di soluzioni software.
Se il collega vorrà, entrerò nel dettaglio della valutazione dei prezzi per singole funzioni, ma potremo tornare sull'argomento successivamente.
Vengo, quindi, alla parte più politica dell'interrogazione, laddove si faceva riferimento alle dichiarazioni espresse dal Direttore del Consorzio dottor Rovaris, secondo le quali, se ho ben compreso, il decreto stesso sarebbe fortemente discutibile; anzi, per certi versi, produrrebbe effetti opposti a quelli auspicati - vale a dire, una separazione netta tra il mercato e la domanda pubblica in beneficio della crescita del mercato stesso - con un restringimento della concorrenza, eliminando, di fatto, le società partecipate dalla Regione.
Si chiede un commento della Giunta e del sottoscritto su tali dichiarazioni e, se non sbaglio, una valutazione anche sul decreto stesso.
Premetto, ovviamente, che è assolutamente legittimo che l'ingegner Rovaris esprima il proprio parere in merito all'articolo 13; parere surrogato, peraltro, da una serie di pareri legali tesi a dimostrare che il Consorzio è, di fatto - semplifico il concetto per brevità - esente dall'applicazione dell'articolo 13, in quanto, com'è noto, il CSI costitutivamente, è un Consorzio interuniversitario (nasce, cioè, con un accordo tra gli Atenei piemontesi). La mia personale opinione è la seguente: esprimo senz'altro un giudizio complessivamente favorevole sulla filosofia che sottende l'articolo 13, che è quella di cercare di intervenire, di normare e, in qualche modo, di restringere una certa invasività di campo dell'economia pubblica su settori che devono essere più propriamente occupati e regolati da meccanismi di mercato. Credo, altresì che questo genere di Consorzio (il CSI ha una storia propria, rispetto ad altri Consorzi regionali) abbiano rivestito, dalla metà degli anni settanta fino ad oggi, una funzione rilevante nella crescita, nella diffusione e nella consapevolezza dell'importanza che i sistemi informativi possano avere nella vita pubblica del Paese.
Ritengo - stiamo lavorando in tal senso - che la Direzione di riorganizzazione dei Consorzi stessi vada più verso un concetto di consorzio inteso come "centro di competenza in forma di stazione appaltante" piuttosto che non una fabbrica di software, e quindi il decreto Bersani debba rappresentare un'occasione da sfruttare. Non a caso affermavo che ci si riferisce non soltanto ai sistemi informativi, ma alla galassia delle partecipazioni, e il primo atto operativo che la Giunta ha prodotto tenendo conto anche della normativa dell'articolo 13, è, di fatto, la scissione di Finpiemonte tra una società puramente in house, che svolgerà compiti di economia pubblica, e un'holding di partecipazioni, che invece avrà compiti di mercato.
Teniamo conto, inoltre, che il fatturato del Consorzio - torno a riferirmi al CSI - verso gli Enti non consorziati (quindi verso il mercato), risulta di scarso rilievo rispetto ai ricavi complessivi del CSI Piemonte, al contrario di quanto non accade per altre Aziende di tipo pubblico del settore dell'ICTs. Credo, però, che quel vulnus cui si richiamavano alcune Regioni italiane, sia un elemento di seria riflessione: se mercato deve essere, questo debba valere per le società a partecipazione regionale, ma analogamente anche per i Consorzi di diritto nazionale che operano nel mercato della ICTs. Se mercato deve essere, deve essere completo e non parziale. Grazie.



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio, non soltanto formalmente, l'Assessore Bairati per la risposta che ha fornito nell'ambito dell'interrogazione da noi presentata che ritengo sia stata ampia, soprattutto per le parti più generali, perch riprende temi che erano già stati toccati, come l'Assessore stesso ha colto, nell'ambito di analoghe discussioni in Commissione.
Per brevità da un lato e per un livello di attenzione complessiva che non mi pare altissimo - Assessore escluso - dall'altro ("meglio pochi che male accompagnati", diceva sempre la mia mamma!), farei solo tre o quattro considerazioni che potrebbero servire utilmente - così mi auguro - nelle fasi successive.
nelle abitudini dei responsabili degli enti strumentali (qualunque essi siano e qualunque forma giuridica abbiano, non soltanto nell'ambito di questa legislatura), assumere talora opinioni alternative e comportamenti che, a mio avviso, esulano dal mandato della committente (perché "ente strumentale" significa, evidentemente, che la Regione considera le attività di quell'Ente, o parti di loro, uno strumento tattico e spesso strategico delle proprie politiche).
di assoluta evidenza - l'ingegner Rovaris non rappresenta certo un'eccezione in tal senso - che hanno il diritto di avere delle opinioni su una qualunque forma di espressione politica, da chiunque espressa.
Certo è che, quando le espressioni sono contraddittorie, come nel caso specifico, al di là della modesta opinione di chi sta parlando oggi rispetto a quello che sembrerebbe essere il volere politico, strategico tattico della mandante, qualche considerazione ulteriore credo che potrebbe eventualmente essere fatta, non necessariamente in questa sede.
Sgombro subito il campo dal discorso di quanto attiene - come occasione all'interrogazione - al decreto Bersani.
Il decreto Bersani - avremmo dovuto farlo noi e meglio quando eravamo al governo - ha fondamentalmente due caratteristiche: delle due versioni perché ultimamente ne ha aggiunto una seconda puntata - questa è probabilmente migliorabile, incompleta e per talune parti criticabile, ma avviene nell'ambito di un mondo difficilissimo per chiunque l'abbia affrontato. Se è difficile per Bersani, figuriamoci come avrebbe potuto o potrebbe esserlo per un qualunque Ministro che non avesse aprioristicamente una capacità di gestione del consenso delle aree sociali, che probabilmente Bersani ha per la propria estrazione, oltre che per la propria capacità.
Per quanto mi riguarda, Bersani sta andando nella direzione giusta, non dappertutto, non in tutte le aree che tocca; in quelle che non tocca, come diceva sempre mia madre - che stamattina ho assunto come consulente "pitost che nient, l'è mej pitost!".
In ogni caso noi, quando abbiamo avuto la competenza per farlo, non mi sembra che nel mondo delle idealizzazioni abbiamo preso i voti che, a mio avviso, sarebbe stato utile prendere. D'altronde, se li avessimo presi probabilmente staremmo governando. Ma questo lo vedremo in puntate successive, perché c'è sempre un'altra puntata.
Lei ha toccato con molta attenzione il discorso del CSI. Mi sembra che l'occasione del rinnovo della convenzione sia per la Giunta un'opportunità per riflettere. Ove la Giunta autonomamente voglia o sappia fare da sola credo che il Consiglio non debba sottrarsi a questa sua possibilità.
Il CSI è nato tanti anni fa; credo che oggi sia paragonabile alla portaerei Forestal piazzata nel mezzo del Lago di Avigliana, che bene non fa alla portaerei, ma ancor peggio fa al Lago di Avigliana, perché l'una blocca l'altro e l'altro è bloccato dall'una.
Ritengo che qualunque valutazione sia stata fatta, anche nelle scorse legislature, in termini di rapporto prezzo/prestazioni ben si farebbe nelle diversificatissime aree di interesse e di azione del Consorzio. Ben si farebbe a procedere in maniera sistemica, e non soltanto nel caso del CSI a un qualche sistema di valutazione con tecniche ormai mature, non certo innovative, dalla customer satisfaction in su, che penso bene farebbero sia all'Ente strumentale, ma soprattutto ai committenti. Anche perché in qualche modo l'abitudine ad avere la "pappa pronta", comunque questa pappa venga cucinata - nel caso del CSI, prevalentemente fra il bene e il benissimo - rende evidentemente il rapporto di concorrenza e di competitività un po' carente.
Non casualmente - e concludo - chi parla ha più volte detto che il mondo del CSI potrebbe essere l'elemento evolutivo più serio del mondo della sanità, almeno finché "La Margherita" consente all'Assessore Valpreda di rimanere dov'è, visti i lapsus freudiani del Presidente Gariglio in questa fase particolarmente confusa.
Tuttavia, finché le cose stanno così - e, per quanto ci riguarda stanno benissimo, perché, come ho detto più volte, quando una squadra lavora per noi non ha da essere disturbata in nessun momento, bisogna lasciarli lavorare utilmente - l'area della sanità è certamente l'area dove di più e meglio le competenze del CSI, secondo me non sufficienti nel merito, potrebbero essere accoppiate, secondo modalità che competono alla Giunta, ai consorziati e - perché no? - al Consiglio valutare, per rendere più efficiente il percorso organizzativo o riorganizzativo della sanità.
Tutto questo, evidentemente, dovrebbe preludere ad una riorganizzazione dell'Ente stesso, che rientra nel più ampio quadro della riorganizzazione delle partecipate (in senso lato) della Regione Piemonte, tema su cui attendiamo con una qualche impazienza che la Presidente Bresso in quanto tale, in quanto Presidente e in quanto specificamente delegata, se non sbaglio, a questa specifica delega, voglia farci capire che cosa intende fare.



PRESIDENTE

Collega, sono due i minuti di nota debito che sarà formalizzata nel corso della giornata.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 1179 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "TOROC senza un Direttore generale"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati per rispondere all'interrogazione n.
1179.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

L'interrogazione era molto schematica e faceva riferimento alla presenza o meno del Direttore generale del TOROC nel periodo post olimpico.
La risposta è, ovviamente, un po' burocratica, perché si riferisce alla pienezza della competenza degli organismi deliberativi del TOROC.
I responsabili degli atti deliberativi del TOROC rimangono, come da Statuto, il Consiglio d'Amministrazione, l'Ufficio di Presidenza, il Presidente e il Direttore generale, negli ambiti e per le materie di rispettiva competenza. L'ingegner Cesare Vaciago è rimasto ed è tuttora Direttore generale del TOROC senza soluzione di continuità tra il periodo olimpico e il periodo post olimpico.
Dal 30 settembre 2006, gli atti del TOROC sono stati firmati, a seconda del tipo di documento, dal Presidente, Valentino Castellani, dal Direttore generale, ingegner Cesare Vaciago, dal Vicedirettore generale, dottor Paolo Bellino, dal Direttore responsabile per il coordinamento della dissoluzione (scusate il termine, ma è quello tecnicamente adottato), ingegner Angelo Paris, nonché da altri procuratori per il settore di competenza/responsabilità funzionale (Direttore del personale, Direttore della logistica, Direttore dei magazzini, ecc.), in piena conformità con le disposizioni statutarie e con i limiti di procura conferita.
Competente per la nomina del Direttore generale del TOROC è il Consiglio d'Amministrazione del TOROC, il quale ha deliberato in capo all'ingegner Vaciago la responsabilità di Direttore generale del TOROC "fino alla chiusura contabile dello stesso, che avverrà con l'ultima riunione di C.d.A. entro e non oltre il primo trimestre 2007".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Sono un po' pedante, ma questa domanda sull'ingegner Vaciago la pongo in tutte le sedi e anche all'ingegner Vaciago stesso, che ha risposto allo stesso modo. Ciò nonostante, Assessore, io continuo a non essere convinto.
Non sono convinto perché il contratto dell'ingegner Vaciago scadeva a marzo 2006. L'ingegner Vaciago era stato autorizzato dal Comune di Torino a fare a scavalco il Direttore generale del TOROC. Il contratto era fino al 31 marzo 2006; dal 31 marzo 2006, ci era stato assicurato che l'ingegner Vaciago sarebbe rimasto Direttore generale del TOROC, ma senza percepire alcun compenso.
E già qui mi chiedo se questo sia possibile, giuridicamente e legalmente, oltre tutto per quanto riguarda un ente di questo tipo e con questo patrimonio - più presunto che reale, ma c'è addirittura un know-how che avete addirittura quantificato nell'aggiustamento dei conti di Castellani che adesso afferma che sono solo 25 milioni di Euro dimenticandosi che negli ultimi sei mesi la Regione ne ha dati 22 in sponsorizzazione e il Comune di Torino 41 vendendo alloggi che dovevano essere destinati all'edilizia popolare e alle famiglie meno abbienti.
Comunque adesso sono solo più 25 e Castellani è contento. Chiudo la parentesi perché altrimenti dovrei infervorarmi e non voglio farlo.
Voglio continuare sulla strada di Vaciago. Dal 30 marzo scade Vaciago in altre parole non percepisce più la lautissima indennità da Direttore generale del TOROC.
Cosa succede? Senza nessuna deliberazione del C.d.A., che prima aveva deliberato (quando fu nominato) la nomina di Vaciago a Direttore generale c'è una lettera di Chiamparino, il sindaco della Città di Torino, in cui si dice "lei è autorizzato a svolgere le mansioni... per 90 giorni", quindi fino al 30 settembre 2006. Anche perché pensavate di fare prima le altre cose.
dal luglio dello scorso anno che lei, Assessore, mi aveva fatto una promessa, dicendo "almeno ci sarà una discontinuità, perché togliamo di mezzo il TOROC e facciamo la Fondazione". Questo a luglio 2006, ma siamo a febbraio 2007 e c'è ancora il TOROC. C'è la Fondazione, c'è il C.d.A. ma comunque sia non si è ancora dissolto.
Noi abbiamo puntato sulla dissoluzione del TOROC fin da luglio e non si è ancora dissolto: quindi è vero che la gramigna non muore mai.
A parte questo, dal 30 settembre non c'è più alcun atto - è questo che a me preoccupa e su cui voglio una risposta - non c'è più alcun atto formale di autorizzazione formale all'ingegner Vaciago a ricoprire il ruolo di Direttore generale del TOROC.
Perché se mi dite che lui va fino alla dissoluzione, fino al conto finale, va bene. Allora perché a marzo gli è stata fatta una lettera di proroga, peraltro unilaterale da parte del sindaco, cui non è seguito più nessun atto formale? Ovvero non dovrebbe durare fino alla fine del TOROC ma fino alla fine dell'incarico avuto e concesso dal sindaco di Torino.
E' questo passaggio che non capisco, perché poi l'ingegner. Vaciago mi ha risposto: "I C.d.A. del TOROC hanno deliberato che io dovessi continuare perché io sono la memoria storica".
E su questo evito perché mi verrebbe una serie di cose da dire, ma non le dico perché non è questa la sede.
Quindi, voglio capire come sono possibili due cose: innanzitutto che un ente abbia un Direttore generale che non ha alcun tipo di incarico formale e per il quale all'inizio erano stati previsti e prodotti degli atti formali di incarico. Questa è la prima domanda.
La seconda domanda è se sia possibile - secondo le leggi che regolano la materia - che il Direttore lo faccia senza stipendio, in prorogatio, e capire che tipi di atti può firmare o ha firmato.
Sapevo che la risposta era burocratica però, Assessore, la risposta non è sufficiente e non è soddisfacente. La formulerò in maniera diversa perché voglio andare a fondo di questa questione.
Ritengo che ci sia stato in un qualche momento uno spezzamento della catena per cui il Direttore generale del TOROC non può fare oggi il Direttore generale del TOROC, e continua a farlo.



PRESIDENTE

Sarà segnalato alla Giunta di inserire prossimamente come prima risposta quella dell'Assessore Bairati alla interrogazione n. 896 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti e Botta.
Dichiaro chiusa la trattazione del punto 2 all'o.d.g.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento)

Argomento: Trasporti su gomma

Ordine del giorno n. 595, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Casoni Vignale, Botta, Boniperti e Ghiglia (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 596, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Dutto Rossi e Novero (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 598, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori", presentato dal Consigliere Scanderebech e Guida (iscrizione all'o.d.g.) Ordine del giorno n. 600, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Toselli e Burzi (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 601, inerente a "Approvazione del Manifesto di Saragozza", presentato dai Consiglieri Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi Ferrero, Motta e Spinosa (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

stata richiesta l'iscrizione dei seguenti nuovi punti all'o.d.g.: ordine del giorno n. 595, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Casoni Vignale, Botta, Boniperti e Ghiglia ordine del giorno n. 596, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Dutto Rossi e Novero ordine del giorno n. 598, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori", presentato dal Consigliere Scanderebech e Guida ordine del giorno n. 600, inerente a "Deroghe al divieto di circolazione del traffico per i lavoratori turnisti", presentato dai Consiglieri Toselli e Burzi ordine del giorno n. 601, inerente a "Approvazione del Manifesto di Saragozza", presentato dai Consiglieri Cotto, Pozzi, Valloggia, Barassi Ferrero, Motta e Spinosa.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Vista la presenza dell'Assessore De Ruggiero chiederemmo, se fosse possibile nell'arco della giornata, una comunicazione da parte dell'Assessore rispetto alle notizie lette oggi sui quotidiani rispetto ad un'iniziativa di ricorso che alcuni Consiglieri della maggioranza hanno fatto su tutta la partita inceneritore, che dal nostro punto di vista richiede, ovviamente anche come Regione Piemonte, un chiarimento.
Se è possibile una breve comunicazione da parte dell'Assessore, lo ringraziamo.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Per chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno che presento ora al banco della Presidenza, che ci auguriamo sia sottoscritto anche da altre forze politiche, con il quale si esprime solidarietà al Presidente Napolitano in merito alle dichiarazioni fatte dal Presidente croato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Desideravo sapere se insieme all'iscrizione dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Scanderebech in merito alla giornata del 25 febbraio, di fatto sono iscritti anche i conseguenti ordini del giorno che vertono sulla stessa materia, oppure se, avendone presentato uno nel merito, devo io stesso richiedere l'iscrizione.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Toselli, non ho colto la domanda.



TOSELLI Francesco

Mi pare che il Consigliere Scanderebech abbia richiesto l'iscrizione di un suo ordine del giorno che riguarda la giornata del 25 febbraio (blocco delle auto, giornata ecologica). Visto che nel merito sono stati presentati anche altri ordini del giorno...



PRESIDENTE

Mi dicono che sono stati tutti iscritti, compreso il suo, Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Allora chiedo al Presidente un'attenzione particolare rispetto a numerose segnalazioni che mi pervengono dai Comuni piemontesi e da diversi cittadini rispetto ad un segnale RAI assolutamente poco chiaro. In più occasioni mi viene addirittura segnalato che RAI 3 Piemonte, in alcune aree, non si vede. Visto che questi cittadini pagano regolarmente il canone RAI, mi è stato richiesto di farmi interprete in Consiglio affinché si trovi il modo per convocare la Direzione della RAI e chiedere di mettere mano ai problemi sollevati dai cittadini che sono interessati a vedere l'emittente.
Presidente, le chiedo cortesemente di indicarmi in quali termini intende porsi rispetto alla questione, che credo attenga molto più alla Presidenza del Consiglio regionale che alla Giunta. Ed è per questa ragione che mi sono permesso di rivolgermi a lei, per sollecitare un suo cortese ed autorevole intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, senz'altro mi farò carico di girare, con nota alla Presidente della Giunta regionale questa segnalazione che, peraltro, è già pervenuta da altri Consiglieri dell'Alessandrino. Detto ci procederemo in via di comunicazione alla Giunta regionale, fermo restando la facoltà dei Consiglieri che lo desiderano di procedere con adempimenti formali - interrogazioni, ordini del giorno, mozioni, atti di indirizzo politico alla Giunta regionale - per impegnarmi in questo senso.
Senz'altro procederemo istituzionalmente per sollecitare questo adempimento, anche alla luce delle problematiche connesse al contratto di servizio RAI, su cui la Presidente si è soffermata nella scorsa seduta di Consiglio regionale.



TOSELLI Francesco

Mi scusi se ho ancora richiesto di intervenire. La ringrazio certamente per questa sua dichiarazione.
Ritengo che sia fortemente ingiusto, e lo dico ai Consiglieri regionali dell'Alessandrino che hanno sollevato la stessa questione, che i cittadini continuino a pagare il canone. Non lo ritengo corretto. Visto che i cittadini subiscono un sopruso pagando il canone senza vedere la televisione, credo che il suo intervento nel merito - non solo una mera trasmissione alla Giunta, ma una sua autorevole presa di posizione e un contatto formale con i vertici RAI - possa permetterci di risolvere la questione che, ormai, è diventata annosa.
Mi scusi, Presidente, se sono ancora intervenuto, ma conosco la sua sensibilità e sono convinto che troverà la forma per farsi interprete di questo disagio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

In riferimento all'intervento della Consigliera Ferrero di Forza Italia, ritengo che non sia accettabile in quest'aula che solo l'opposizione e la minoranza avanzino richieste relative a problematiche sicuramente di interesse generale, di interesse di tutta l'Aula, di interesse di tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio.
Mi spiace che debba provenire dai banchi della minoranza una richiesta di chiarimento e trasparenza su atti politici che ritengo non trascurabili.
Invito anch'io l'Assessore De Ruggiero, in mancanza della Presidente Bresso, a farsi parte diligente e riferire. Capisco che si tratta di notizia dei quotidiani di oggi, però molti Consiglieri di maggioranza già ieri hanno risposto alle notizie Ansa. Non è inaspettata la notizia, si conosceva già, per cui non ritengo opportuno che sia sottaciuta. Il problema deve essere assolutamente sviluppato quanto meno da assunzioni di presa d'atto. Siamo ansiosi anche di sapere il parere sotto il profilo politico, e non solo amministrativo, da parte di chi vorrà rappresentare la Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Mi associo anch'io alle considerazioni che ha appena espresso il Consigliere Buquicchio. Credo sia opportuno, in relazione ad iniziative che ritengo sbagliate nel merito e nella sostanza e inopportune sul piano politico, che ci sia una comunicazione da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Pensavo volesse intervenire su un altro tema, ma l'Assessore aveva già confermato la disponibilità ad intervenire.
Lo dico prima che vengano avanzate ulteriori richieste. L'Assessore De Ruggiero è disponibile ad intervenire, quindi al termine di questa serie di interventi per mozione d'ordine, l'Assessore potrà intervenire. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Scusi se mi permetto. Poiché è stato presentato un esposto da tre Consiglieri della maggioranza che governa, forse sarebbe opportuno che oltre ad una risposta, si fornissero anche dei documenti...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, stiamo intervenendo tutti su un tema su cui già l'Assessore De Ruggiero ha detto di essere disposto ad intervenire.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 602, inerente a "Solidarietà al Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, dopo le dichiarazioni del Presidente della Croazia", presentato dai Consiglieri Botta, Casoni, Ghiglia, Vignale e Monteggia


PRESIDENTE

stata chiesta, a seguito degli interventi sull'ordine dei lavori, la richiesta di iscrizione di un ordine del giorno n. 602, avanzata dal Consigliere Vignale, che darei, come da prassi, accolta all'unanimità se non ci sono interventi in senso contrario.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Boeti ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Solo per capire, Presidente. Martedì scorso avevamo inserito all'o.d.g.
alcuni ordini del giorno che, per quanto mi riguarda, mi sembravano importanti. Mi riferisco alla questione della polizia a Caselle, questione che è rimasta invariata. Vorrei capire se c'è lo spazio, all'interno del Consiglio regionale, per discutere quell'ordine del giorno, oppure se viene soppiantato dalle richieste di nuovi ordini del giorno.



PRESIDENTE

L'inversione è una scelta politica che compete ai Consiglieri. Noi abbiamo stilato una convocazione raccogliendo le priorità espresse dai Capigruppo in Conferenza dei Capigruppo. Fermo restando che, per la trattazione, seguiremo l'o.d.g. convocato, a meno che non vengano formalizzata, votate o accolte all'unanimità, proposte di inversione.
Faccio presente che alcuni Presidenti di Gruppi mercoledì scorso hanno ribadito la loro assoluta contrarietà ad inversioni dell'o.d.g.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Comunicazione della Giunta regionale relativamente a "Esclusione dei siti olimpici dalle gare di Coppa del mondo" (Interrogazione n. 1338, inerente a "Esclusione delle piste piemontesi dalla Coppa del Mondo di sci nelle prossime due stagioni agonistiche" assorbita dal dibattito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Manica, che svolgerà una comunicazione sull'esclusione dei siti olimpici dalle gare di Coppa del Mondo.



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

In merito alla comunicazione richiesta sulla mancata assegnazione di gare di Coppa del Mondo di Sci sulle montagne olimpiche, vorrei fare alcune precisazioni. Immagino che questa richiesta sia avvenuta anche in seguito ad un dibattito che si era aperto e notizie giornalistiche apparse su un importante quotidiano come Tuttosport, che segue da sempre le vicende sportive.
Alla notizia, si è susseguita una serie di commenti a varie voci, non tutte compiutamente documentate, delle vicende del mondo sportivo (a differenza invece di un quotidiano come questo, che ha una lunga storia professionalità e tradizione).
A tale proposito, si è diffusa la preoccupazione che il comprensorio della Via Lattea potesse essere escluso dall'assegnazione di future gare di Coppa del Mondo di Sci Alpino.
Voglio fare alcune precisazioni. Intanto, al suddetto comprensorio era stata assegnata - e si è appena svolta a San Sicario, lo scorso 26-28 gennaio - una prova di Coppa del Mondo di Discesa Libera e di Super G femminile, che ha anche visto il sostegno diretto della Regione Piemonte.
L'evento - realizzato con successo - ha permesso di evidenziare l'impegno della Sestriere S.p.A. nell'organizzazione di ulteriori eventi sportivi e la messa a disposizione dell'ex Colonia Italsider da parte della società Parcolimpico.
Va ricordato che i calendari mondiali di sci, come di altre discipline sono assegnati - come è noto - a dei club o sodalizi sportivi e non certo alle Regioni.
Occorre informare che la FISI è, al momento, commissariata, e quindi molto debole sullo scenario internazionale, nell'impegno a costruire quel sistema sciistico che deve essere competitivo a livello nazionale ed internazionale. Faccio un esempio per tutti: con la Cina, che sappiamo essere fortemente emergente.
La FISI è commissariata, piuttosto debole sullo scenario internazionale e sappiamo che a questo le autorità sportive preposte stanno cercando di mettere mano, per arrivare ad un consolidamento e ad una definizione della sua Direzione Indipendentemente da questa vicenda, va però evidenziato che il calendario degli eventi mondiali 2008 sarà definito solo a maggio 2007 quindi non possiamo, ad oggi, fare alcuna affermazione su inclusioni o esclusioni, perché il calendario è ancora in via di definizione.
Pertanto, un'affermazione perentoria di esclusione di eventuali momenti o di inclusioni di altri non può trovare un riscontro oggettivo e definitivo, fino a quando non si sarà completato il lavoro della definizione dei calendari. Va comunque segnalato positivamente il fatto che lo Sci Club Sestriere è, ad oggi, inserito nel calendario provvisorio della Federazione internazionale dello Sci per l'assegnazione nel 2008 della Discesa Libera e di un Super G, entrambi femminili.
Naturalmente, non ci sfugge che l'obiettivo sia quello di ospitare sulle nostre nevi una prova di slalom gigante o speciale maschile, eventi che garantiscono un importante ritorno di audience televisiva e la presenza di sponsor. Al riguardo, è stato da noi avviato, in accordo con la FISI regionale, a sostegno dello Sci Club Sestriere, un contatto con il Commissario della FISI, al fine di sostenere la necessità che il sistema sci italiano si basi sulla maggiore alternanza di opportunità tra le più importanti stazioni, per meglio contrastare la concorrenza straniera che spesso ci penalizza.
In ogni caso, noi come Regione, anche con il supporto della Fondazione 20 Marzo, recentemente costituita per le importanti opportunità logistiche e di accomodation che può offrire, siamo pronti a supportare l'organizzazione di grandi eventi dello sci alpino. Questa è una disponibilità che abbiamo già dichiarato; da questo punto di vista, abbiamo dato ogni forma di disponibilità di tipo promozionale e organizzativo.
Analogo impegno lo profondiamo per lo sci di fondo sulla pista olimpica di Pragelato. Come sapete, a Pragelato si è svolta, proprio domenica un'importante iniziativa che ha visto più di mille partecipanti; mi riferisco a "Racchette in Valle", giunta alla settima edizione e che ha avuto un grande successo. Si tratta di sostegni che abbiamo già realizzato per lo Snowboard a Bardonecchia.
Naturalmente, seguiremo con cura l'evolversi della situazione della FISI, al fine di far pesare adeguatamente il nostro sistema sia per l'importante eredità olimpica che oggi vantiamo sia per la nostra storica competenza in questo sport. Sappiamo tutti che lo sci, in particolare, è uno di quegli sport nati in Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia, per un breve intervento sulla comunicazione.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore per la comunicazione e per la sostanziale - mi consenta di dire - non risposta, perché l'Assessore ha detto quello che sa.
Sinceramente, Assessore, con tutto l'ambaradan e la prosopopea olimpica di cui, ancora in questi mesi, vi andate riempiendo la bocca... È di pochi giorni fa, un'inutile e costosissima commemorazione del bel tempo che fu con il concerto "Più Uno", costato centinaia di migliaia di euro e che potevate tranquillamente evitare. Il fatto che oggi, con gli investimenti dello Stato che sono stati fatti, con i soldi che sono stati spesi, con le piste che sono state rinnovate, non si sappia se ci saranno gare importanti di coppa del mondo nel 2008, per me è un fatto gravissimo. Stento a crederci! Vede, Assessore, la FISI sarà pure debole, commissariata, tutto quello che vuole, però temo che la stessa non capiti a Garmisch o a Kiztbuhel, e non capiti nei siti tradizionali in cui, ogni anno, si svolgono importanti gare di coppa del mondo.
possibile che solo il Piemonte sia così "sfigato" da dover giustificare con la debolezza attuale della FISI, la non certezza di organizzare la Coppa del mondo? Vorrei sapere se lo stesso problema ce l'ha Cortina sulla discesa libera. Sono certo che a Cortina sanno che avranno la discesa libera. Ma siamo tutti, qui dentro, pronti a scommetterci tutto, persino il debito del TOROC.
Possibile che solo il Piemonte sia così indietro da dover sperare in una congiunzione astrale favorevole, dovendo imputare le responsabilità alla FISI, per il fatto che rischia di rimanere fuori dalle gare di Coppa del mondo? Capita solo qui, Assessore! Capita solo in Piemonte. Allora, noi vogliamo capire! Questa è solo una comunicazione, ma gliene chiederemo un'altra la prossima settimana e anche all'Assessore Bairati. Cosa state facendo? Fondazione 20 marzo: con un direttorio non democratico messo lì da 7-8 mesi, che sta lì, non si capisce fino a quando, con Consigli di amministrazione che non vengono eletti. Parcolimpico: società creata di notte. E quando dico di notte, lo dico veramente, non perché l'abbiate fatta dopo il tramonto, ma perché l'avete fatta in maniera assolutamente nascosta, in attesa della dissoluzione del TOROC; di fretta, senza dar modo alla Fondazione 20 marzo, che poi dovrebbe gestire tutto, di scegliere da che società farsi gestire il tutto e chi nominare come amministratore.
Anche qui: prima che fosse nominato il Consiglio di amministrazione della Fondazione, avete già fatto la società e l'avete data al Vice di Vaciago.
Nello stesso tempo, fate "Più Uno", buttate via i soldi, ma c'è solo una sicurezza: che noi rischiamo di essere fuori dalla Coppa del mondo di sci.
Per contro - Assessore, lei lo sa - alcune opere connesse non verranno più finanziate, per pagare i debiti del TOROC. Faccio l'esempio della pista di Freestyle di Sauze d'Oulx, dove toglieranno i piloni delle illuminazioni e li butteranno via, perché tanto non finanziate più nessun tipo di gara di Freestyle, e con l'incertezza - tutta ed esclusivamente piemontese - di poter ospitare le gare di Coppa del mondo.
Io vorrei chiedere a lei (l'Assessore Bairati è già andato via), vorrei sapere di questa Fondazione, di questa Parcolimpico: cosa ce ne facciamo? Cioè, la Parcolimpico serve solo per quantificare il know-how del TOROC in venti milioni di euro? Quello che sa Castellani vale venti milioni di euro? Vale molto di più, con tutte le consulenze che ha dato! Solo di Consulenze quello che sa Castellani ne vale 40! Ma a parte quello, a cosa è servito, in questo momento, al turismo delle valli olimpiche, all'immagine del Piemonte e delle valli olimpiche? Cosa è rimasto del traino delle Olimpiadi, tranne il concerto di Bennato? Sul territorio non c'è alcun riscontro positivo rispetto all'anno scorso - anzi! - anche per le condizioni meteorologiche, per carità, ma sicuramente anche a causa dell'assoluta immobilità vostra e del fatto che la Fondazione non l'avete mai voluta far decollare, perché c'erano da appianare i debiti del TOROC: speriamo che un giorno, qualcuno, anche su questo, si decida ad indagare (questo è un Paese dove ogni tanto qualcuno apre un'indagine, ma poi si dimentica di chiuderla). In questo caso, stiamo assistendo ad un caso di scuola: lo dico pubblicamente, Presidente, perch certe cose gridano vendetta agli Dei, capisce? Quando vedo Castellani che gode e dice "solo 25 milioni di debiti", senza precisare che in sei mesi gliene abbiamo coperti 60, non posso che - vorrei dire "incazzarmi", ma devo usare un altro termine - adontarmi, in questa sede. E poi sento dire che non ci affidano le gare di Coppa del mondo, sento dire che non sappiamo, o ancora che c'è un calendario provvisorio... E allora? Ci dite qualcosa o facciamo che finirla lì, ed evitiamo, almeno, di sprecare altri soldi?



PRESIDENTE

Grazie, collega Ghiglia. Abbiamo colto anche il riferimento al politeismo che le è sfuggito, ma pensiamo sia un lapsus.
Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

La veemenza del collega Ghiglia è stata tale che è riuscito a farsi rispondere senza attendere troppo tempo.
Avevo presentato alcuni giorni fa un'interrogazione sullo stesso argomento, ma evidentemente il collega ha altre forze e altri mezzi per ottenere le risposte! Non posso che dargli ragione, però, su quanto ha detto. Considero comunque esaurita l'interrogazione - mi rivolgo ai funzionari competenti che potranno considerare conclusa la vicenda relativa alla mia istanza però inviterei l'Assessore ad un atto positivo: chieda un incontro con la FISI e vediamo se sarà possibile recuperare. Per quanto ne so, i Campionati, le Coppe del mondo e i calendari sono ancora provvisori, e non approvati in via definitiva. Cerchiamo, se sarà possibile, di correre ai ripari.
Noi, come minoranza, ci siamo impegnati in tal senso: ad esempio, il nostro Gruppo si è astenuto sulla Fondazione post-olimpica; abbiamo offerto un contributo alla stesura dello Statuto; abbiamo accettato l'invito della maggioranza ad istituire la Commissione; insomma, abbiamo cercato di dare dei segnali positivi, perché in gioco c'è veramente molto, ovvero la possibilità di usare questi impianti, che sono stati realizzati con i soldi di tutti.
Avevo anche detto all'Assessore Bairati che questo era un esperimento ma ad un certo punto avremmo dovuto fare una sorta di "somma" e verificare se questi impianti venivano effettivamente utilizzati, per alcuni dei quali, se i costi fossero veramente alti, non sarebbe neanche impossibile ipotizzarne la chiusura o una riconversione. Certo, le valli olimpiche si aspettano di più.
Una gara di Coppa del mondo o di Campionato europeo o italiano di sci è un'iniziativa importante, come traino, ma anche per considerare positivo il lavoro che è stato fatto, per le Olimpiadi, nella costruzione degli impianti in quelle valli.
Le consiglierei di incontrare al più presto la FISI, commissariata o meno, perché sarebbe un fatto importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Manica, per un supplemento di comunicazione.



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Guida e come avevo già avuto modo di precisare in occasione della comunicazione, vorrei ribadire che abbiamo già avviato, in accordo con la FISI regionale, un contatto con il Commissario della FISI, al fine di sostenere il sistema sciistico piemontese. Questo lo facciamo tanto più in accordo con il lavoro della Fondazione. È un'azione già avviata.
Volevo soltanto rassicurare il Consigliere in tal senso: si tratta di un lavoro attualmente in corso, che sta proseguendo.
Per quanto riguarda la Fondazione, potrà essere previsto, così come richiede il Consigliere Ghiglia, un ulteriore approfondimento congiuntamente con il collega Bairati. Volevo soltanto precisare che la Fondazione recentemente costituita ha avuto modo di presentare, proprio in questi giorni, il suo logo e il suo business plan.



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

Ma non il suo Consiglio di Amministrazione, Assessore!



MANICA Giuliana, Assessore allo sport

Presenterà anche il suo Consiglio di Amministrazione, nei tempi e nei termini che i traenti si sono concessi (Comune, Provincia e Regione), che li mantengono rispetto all'impegno da questo punto di vista assunto.
Quindi logo, business plan e, nel momento in cui la normativa statutaria che ha dato vita alla Fondazione lo prevede, anche gli organismi dirigenti.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazione della Giunta regionale in merito alle vicende connesse con la realizzazione dell'inceneritore presso il sito del Gerbido a Torino


PRESIDENTE

stata richiesta una comunicazione da parte della Giunta in merito alle vicende connesse con la realizzazione dell'inceneritore presso il sito del Gerbido, a Torino.
Prima di cedere la parola all'Assessore De Ruggiero, comunico che in apertura di seduta pomeridiana, procederemo a porre in votazione le seguenti nomine: Consorzio per gli Insediamenti Produttivi del Canavese, la Fondazione Fabretti, la Fondazione Revelli, l'Azienda speciale Camera di Commercio di Asti, quella di Novara, quella del Verbano-Cusio-Ossola e alcune posizioni relative all'ARES, alla Conferenza dei Servizi presso la Regione e al Parco naturale di Avigliana.
La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Probabilmente sarà una comunicazione utile, se i Consiglieri vorranno prestare un po' attenzione nei confronti di un tema attuale, quello relativo alla produzione dei rifiuti e allo smaltimento degli stessi. Non sarà, quindi, né la prima né l'ultima occasione per affrontarlo.
In premessa, vorrei fare un discorso che considero fondamentale, perch non è semplicemente di natura linguistica: da un punto di vista giornalistico, si continua a parlare di "inceneritori", mentre qui stiamo parlando di "termovalorizzatori". La differenza non è assolutamente banale perché abbiamo un'eredità di impianti di incenerimento, che fanno riferimento, quindi, alla mera necessità di smaltire i rifiuti incenerendoli appunto (solo nella realtà piemontese è presente un inceneritore, con scarsa produzione di energia, a Vercelli e in quel di Mergozzo, nel Verbano-Cusio-Ossola), mentre non abbiamo impianti di termovalorizzazione, vale a dire di utilizzo dei rifiuti, o di ciò che rimane dalla raccolta differenziata e dal loro recupero, che va inserito in un processo di termovalorizzazione.
Il percorso è molto semplice. Noi abbiamo degli input nazionali dalla cosiddetta Legge Ronchi - stilata dall'allora Ministro dell'ambiente Ronchi che pone alcuni obiettivi, anche ambiziosi: la riduzione dei rifiuti e il recupero del materiale, del calore e dell'energia possibile dal processo di smaltimento.
La situazione piemontese può essere così sintetizzata: solo negli ultimi due anni (2005 e 2006) i dati cominciano ad essere confortanti, in un'ottica di inversione del trend progressivo di aumento dei rifiuti; trend che abbiamo verificato sin dal primo giorno in cui si sono cominciati a calcolare i rifiuti prodotti.
Nel 2005 e nel 2006 (quest'ultimo anno limitatamente ai 300 Comuni che testiamo) sembra - per il 2005 è certamente così, mentre per il 2006 parliamo di analisi a campione - che vi sia stato un "non aumento" dei rifiuti prodotti (stiamo parlando, ovviamente, di rifiuti solidi urbani).
Abbiamo una buona situazione di recupero del materiale, ovviamente con medie differenti da Provincia a Provincia. Come sapete, ci sono Province come Vercelli, i cui livelli, per quanto concerne la raccolta differenziata e il recupero del materiale, sono dell'ordine del 23%, mentre ci sono altre Province ben più virtuose, come Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Asti, che hanno, invece, percentuali molto più elevate.
A noi non interessano le percentuali, quanto il contributo al recupero del materiale, che, ovviamente, è il vero punto della situazione.
Siamo assolutamente indietro per quanto concerne la produzione di energia a partire da tutto ciò che sta a valle del processo di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata, vale a dire di recupero del materiale, nel senso che non abbiamo impiantistiche di questo tipo. Il Piano della Provincia di Torino prevede due impianti di termovalorizzazione: un primo che rappresenta già un percorso avanzato all'interno del processo autorizzativo - poi entro nella parte del ricorso e che quindi è relativamente avanti nello sviluppo progettuale autorizzativo; un altro che è più indietro per quanto riguarda l'aspetto localizzativo e che è ancora, come tutti ben sappiamo, alla ricerca di una corretta localizzazione. Così pure è indietro tutta la partita relativa a un impianto di termovalorizzazione al servizio di sei province (i numeri ci dicono così), escluso probabilmente Cuneo, che è anch'essa in una fase di analisi del percorso per la ricerca del miglior punto, della migliore localizzazione possibile.
La Regione ha un Piano rifiuti urbani approvato dal Consiglio regionale nel luglio 1997. Siamo a dieci anni di distanza; abbiamo aperto un processo che non è una decisione di un momento, ma un processo decisionale e di consultazione che ha bisogno del suo tempo e forse ha bisogno di un po' di tempo in più perché c'è una turbolenza legislativa nazionale che ovviamente non ci aiuta (il decreto legislativo n. 152 del Governo precedente e le revisioni in corso).
Tuttavia, siamo arrivati, in accordo parola per parola con gli Ambiti provinciali, le Province, le ATO e i Consorzi, a definire le linee programmatiche, che abbiamo deliberato all'unanimità in Giunta un paio di settimane fa.
Le linee programmatiche sono le linee sulle quali si va a una più estesa consultazione e nelle linee programmatiche approvate all'unanimità dalla Giunta (credo una quindicina di giorni fa, se non erro, o una settimana fa) ci sono le linee guida per iniziare la consultazione: dicono con molta chiarezza che ci poniamo l'obiettivo ambizioso di arrivare nel giro di qualche anno a una riduzione del 10% dei rifiuti prodotti (vale a dire passare sostanzialmente dai 2.300.000 tonnellate prodotte a un qualcosa che vada invece verso i 2.000.000 di tonnellate prodotte).
Ovviamente vi è una grande attenzione per quanto riguarda gli aspetti del miglioramento di tutto il percorso del recupero del materiale: la partita della raccolta differenziata della carta, che diventa carta riciclata, idem per il vetro, idem anche in termini di qualità per la partita organica e così via.
Inoltre, è scritto molto chiaramente: il "recupero energetico (termovalorizzazione) delle frazioni di rifiuto per le quali non è stato possibile il recupero di materiale".
Definiamo anche alcuni aspetti organizzativi con linee guida di autosufficienza delle ATO. Quindi, nelle linee programmatiche del nuovo Piano rifiuti solidi urbani regionale, che sono linee di programmazione, è ben chiaro che per la soluzione del problema o della risorsa rifiuti, se vogliamo così dire, si punta sull'aspetto della termovalorizzazione.
Noi, come Giunta, abbiamo ereditato un sistema di decentramento eccezionale - che io condivido - che è su base provinciale e che mostra limiti per quanto riguarda le province più piccole, perch l'autosufficienza dell'intero ciclo integrato non può essere trovata sulla base di territori troppo piccoli per avere al loro interno completo il ciclo integrato. Penso, in particolare, ad Asti, al Verbano-Cusio-Ossola al Biellese: non si è in grado, nei territori di questo tipo, di chiudere completamente tutta la partita del ciclo integrato, però io condivido sul fatto che la gestione sia una gestione su base provinciale.
La Provincia di Torino e l'ATO della Provincia di Torino sono andati avanti. In questo si inserisce un ricorso, se ho ben compreso, di un'Associazione di Pro Natura su un aspetto procedurale certo di particolare importanza per la valutazione ambientale, una valutazione che si gioca su tavoli "locali", sia pure importanti, o su tavoli nazionali, su cui ovviamente le associazioni sono liberissime di presentare ricorso. Il fatto che Consiglieri regionali associno le loro firme a ricorsi di Associazioni, devo dire che personalmente non mi trova concorde, perché non lo ritengo molto opportuno, a costo di essere talvolta un po' maniacale nell'attenzione al ruolo che ognuno di noi ricopre pro tempore in un dato momento, limitatamente al periodo di un mandato legislativo o amministrativo.
A mio parere, la discussione politica ha tutte le sue sedi per esplicitarsi; ad esempio, sulle linee programmatiche della Regione, ci saranno mille e una occasioni per discutere in modo molto vasto e per sensibilizzare orientamenti diversi, sapendo che le linee programmatiche della Regione seguono quelle nazionali di un Governo di dieci anni fa (un Governo che ho contribuito ad eleggere col mio singolo voto) e che segue la partita dell'astensione all'uso razionale dei rifiuti anche tramite la produzione di calore e di energia.
Quindi, personalmente ritengo che sia un errore quello di affidare ad altri il nostro compito di discussione politica, ma qui rispondo ovviamente delle mie azioni e non delle decisioni di altri. Ritengo che spesso ci siano motivi di confusione quando si mischiano i ruoli.
C'è solo - e concludo - un punto da precisare per affrontare correttamente la nostra discussione, che è quello di partenza.
Nell'affrontare con la giusta prudenza e con la giusta serenità il tema, ovviamente delicato per i cittadini, dell'installazione di impianti di termovalorizzazione, dobbiamo assolutamente porre due punti: 1) la condivisione della localizzazione; 2) tutto ciò che può essere una giusta compensazione ambientale per le zone. Ciò può essere il portato finale, la somma algebrica di qualche effettivo negativo e di molti effetti positivi per la situazione ambientale di quella zona e non possiamo che seguire con molta attenzione quella che è, davvero rapida, l'evoluzione tecnologica in questo campo, perché facciamo un grave errore se, parlando di termovalorizzazione, confrontiamo gli impianti che abbiamo attualmente, che ripeto - sono impianti di dieci, venti, trent'anni fa (Vercelli, ad esempio), con impianti che rispondono a tutt'altra generazione da un punto di vista tecnologico e non sono quello che stiamo andando o le Province stanno andando adesso a progettare e quindi ad eseguire.
I livelli di attenzione ambientale, i livelli di sicurezza, i livelli di monitoraggio sono ovviamente inconfrontabili con il passato, quindi sta a noi seguire, anche nel corso dei prossimi mesi, rispetto alla nuova impiantistica che certamente verrà alla luce, comprendere quali sono le migliori tecnologie, le più attente tecnologie per riuscire a vincere le normali, giuste e legittime preoccupazioni che si manifestano ogni volta che si affrontano temi di grandi impianti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

vero che siamo in periodo di carnevale e ogni scherzo vale, però qui stiamo esagerando.
Colleghi, ci rendiamo conto di che cosa sta succedendo? È il paradosso: noi leggiamo dai giornali che tre colleghi, uno dei quali fa parte dei Verdi, abbiamo un decreto che è partito da un certo Ronchi, allora Ministro...
Collega Moriconi, lo conosce Ronchi, che è stato promotore di questo progetto? Andate a fare i ricorsi fuori da quello che è l'ambito di queste competenze. È una cosa vergognosa! Assessore, due sono le cose: o si dimette lei o loro si trovino un'altra posizione politica. Non possono continuare a manifestarsi contrari ad ogni iniziativa di sviluppo, di occupazione e di innovazione e stare sempre dentro a questa maggioranza.
Questa cosa sta diventando una questione delicata, ma soprattutto dannosa e pericolosa. State innescando dei focolai di disagi sociali questo non fa altro che aumentare il disagio sociale, la politica non pu essere contemporaneamente attore e attrice, opposizione e maggioranza.
Non si può più andare avanti in questa situazione. Qui è stato presentato un ricorso al TAR dove si dice no all'inceneritore, no al termovalorizzatore.
Questo cosa vuol dire? No a tutte quelle che sono le necessità pratiche. Si sta discutendo a livello cittadino, a livello nazionale ed europeo su quelle che possono essere le nuove fonti energetiche per i prossimi anni, e noi diciamo sempre no a tutto.
Colleghi, abbiate un minimo di dignità! Spostatevi, rinunciate a questi ruoli, tanto continuerete a fare i Capogruppo e continuerete ad essere i difensori dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. Lasciamo perdere quello che è successo ieri, perché non vorrei innescare una bomba qui dentro. Assessore De Ruggiero, questa ipocrisia la vogliamo interrompere? L'Alta Velocità non possiamo farla e sono 100 mila posti di lavoro, lo Stadio non possiamo farlo perché votano contro e sono altri 25 mila posti di lavoro! Facciamo il termovalorizzatore e l'inceneritore? No, non si può fare.
Il Palazzo della Regione? No.
Ma cosa dobbiamo fare? Fatevi una vostra maggioranza, un vostro modo di fare politica! Noi non possiamo assistere inermi, dobbiamo fare qualcosa.
Non si può più andare avanti così, i cittadini non sono dei pezzi di carta che si possono stracciare ed adoperare ad uso proprio e per il proprio consumo. Dobbiamo smetterla di andare avanti con queste incoerenze.
Assessore De Ruggiero, io confido in lei che è una persona tutto sommato moderata, un riformista moderato, anche se porta avanti con il suo modo moderato degli atti e delle deliberazioni da discutere e su cui non sono d'accordo. Però, ripeto, qui bisogna prendere dei provvedimenti.
Come fa lei a continuare a governare e a fare l'Assessore quando poi all'interno della sua maggioranza, qualsiasi cosa lei faccia, i suoi stessi sostenitori e una forte componente della sua maggioranza è sempre contraria a tutto? Oggi è contraria a questo, domani sarà contraria all'Alta Velocità, dopodomani sarà contraria al Palazzo della Regione. I Comuni sono contrari.
Abbiate anche voi la compiacenza e la forza di farli fuori; se loro non hanno la forza e la dignità politica di identificarsi in quelle che sono le loro azioni politiche e uscire fuori da questa maggioranza, fatelo voi tirateli fuori! Cercate una nuova maggioranza, andate avanti con i vostri numeri. Ma non si può continuare ad essere vittime di questi estremismi che stanno veramente rovinando quelle che sono le iniziative più importanti di questa Regione.
Po, ripeto, è il caso di fare una denuncia al TAR? Perché non fate un'interrogazione qui? Non capisco, quindi spiegatecelo, fateci capire perché, può darsi che avete anche ragione, ma fatecelo capire.
Collega Dalmasso, facci capire che cosa sta succedendo perché qui veramente siamo nel paradosso. Ogni giorno ci alziamo e troviamo sempre impedimenti continui da parte di queste prime due file all'iniziativa di questa Regione e di questa Giunta.
Assessore Peveraro, cosa ci sta a fare lei lì? Me lo chiedo veramente non si può andare avanti così. Lo Stadio non si può fare, il Palazzo non si può fare, l'inceneritore non si può fare, l'Alta velocità non si può fare poi mettete i ticket e dite no ai ticket, mettete gli aumenti dei biglietti del tram e dite no ai tram.
Non se ne può più! Io sono indignato!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie.
Intanto al Presidente e all'Assessore che, rispetto ad una richiesta che abbiamo fatto in apertura di seduta, prontamente oggi ha dato quest'informativa.
Assessore, noi siamo molto delusi dalla sua informativa, nel senso che lei ovviamente ha fatto tutta una serie di premesse che saranno oggetto di discussioni - io mi auguro presto - in Commissione rispetto alla deliberazione che avete assunto e alle linee programmatiche. Poi magari un piccolo passaggio su questo aspetto lo farò.
Ma lei ha dedicato l'80% del suo intervento a riprendere un dibattito che è stato anche affrontato in Consiglio e nei Consigli provinciali rispetto alla situazione della gestione dei rifiuti della nostra Regione e in particolare, della Provincia di Torino, che in questi anni ha sostanzialmente evidenziato tutti i punti deboli e le grandi critiche di gestione a livello territoriale.
L'aspetto che noi oggi avremmo voluto sviluppare perché sulle premesse sono già contenuti in atti che lo stesso Consiglio Provinciale della Provincia di Torino ha dibattuto e ha votato, quindi non entriamo in questo momento nel merito di questi contenuti. Ma l'aspetto sul quale ci saremmo aspettati una posizione diversa, magari anche la presenza della Presidente vista la situazione che si è venuta a verificare, era invece un aspetto legato al chiarimento che, a questo punto, riteniamo sia importante avere dalla vostra maggioranza.
Perché lei non può concludere il suo intervento, dicendo "rispetto al ricorso, io personalmente non lo condivido", perché lei rappresenta in questo momento la Giunta regionale e fa parte di una maggioranza che pone un problema politico forte. Non c'è qualche Consigliere della maggioranza che fa un'iniziativa; ci sono due Capigruppo e la Presidente della Commissione ambiente, che sono sostanzialmente i rappresentanti nell'ambito di questa maggioranza, che politicamente esprimono la linea di partiti, non soltanto delle posizioni personali.
Quindi, Assessore, ci saremmo aspettati da parte sua, sperando che questa sua contrarietà sia anche la contrarietà della Presidente e di questa maggioranza, una presa di posizione diversa. Ha ragione il collega Scanderebech quando dice che assistiamo continuamente ad impostazioni della vostra politica totalmente contraddittorie.
In Provincia il piano provinciale dei rifiuti viene approvato dai Capigruppo di maggioranza, salvo lasciare ai partiti della Rifondazione Comunista, dei Verdi e quant'altro la libertà di voto. Quindi, si verificano delle cose incredibili, per cui il Capogruppo vota a favore e tutti quelli del suo Gruppo uno si astiene, uno vota contro, uno non partecipa.
Anche qui a livello regionale penso che le notizie che leggiamo oggi pongano un problema politico serio, una verifica seria che ritengo dobbiate fare all'interno della vostra maggioranza. Questo al di là di quelli che poi saranno i contenuti che noi auspichiamo di poter discutere nell'ambito della Commissione.
Vede, Assessore, lei parla di una delibera in cui sono state date linee programmatiche e in cui si è preso atto di condividere l'impostazione precedente. Anche su questo aspetto, però, nella delibera abbiamo colto tantissime contraddizioni. Nel documento scrivete che condividete l'impostazione legislativa precedente, ma nelle linee programmatiche immaginate di riorganizzare le competenze, consorziate e quant'altro.
Questo lo vedremo nella valutazione e nella discussione in Commissione.
Anche in questo caso è evidente il fatto che, probabilmente, neanche voi avete ancora ben capito quello che volete fare.
Noi evidenziamo questa chiara crisi della maggioranza sul tema della gestione dei rifiuti, già fallimentare a livello della gestione della Provincia di Torino. Rispetto alle considerazioni che si leggono soltanto negli articoli dei giornali - in questo momento solo questo dobbiamo evidenziare - alcuni sostengono che occorra fare solo ed esclusivamente raccolta differenziata. Le percentuali di adeguamento che abbiamo in prospettiva sono già molto alte, quindi il sogno di immaginare una gestione solo di raccolta differenziata dei rifiuti probabilmente è - e questo lo condivido - solo ed esclusivamente utopia e demagogia.
Noi auspichiamo che in quest'Aula, che è il luogo in cui tutto il Consiglio evidenzia le proprie condizioni, possa avvenire un chiarimento politico rispetto alla vostra impostazione, proprio perché questo ricorso al TAR non è stato firmato da un semplice Consigliere, ma rappresenta politicamente, due partiti e la Presidenza della nostra Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Mi scuso con l'Assessore se ho interrotto la sua pregevole relazione all'inizio, ma sono abituato ai rumors dei suoi compagni di partito e soprattutto, alla confusione che seminano con i loro ricorsi al TAR, quindi io pratico confusione, talvolta mi sbaglio e cambio ruolo, ma mi scuso sinceramente.
I colleghi che mi hanno preceduto, Assessore, hanno sottolineato un problema che non so se lei o la Presidente Bresso continuerete in eterno ad affrontare con la testa sotto la sabbia. Vede, Assessore, mi sarei aspettato che lei dicesse due parole: "Barassi, sbagli", oppure tre parole: "Barassi e Rifondazione, sbagliate", oppure quattro parole: "Barassi Rifondazione e Verdi, sbagliate. Siete contro la linea dei rifiuti della Regione Piemonte. Siete in distonia rispetto al programma elettorale. Siete in contrapposizione a quello che la Presidente, eletta su un programma da tutti i piemontesi, dice".
Lei non ha pronunciato una parola su questo.
Capisco che quando non avete i voti e quando non c'è da votare facciate i furbetti, Assessore, perché la sua è una posizione "furbettesca", però in politica la posizione "furbettesca" non è accettabile, perché il tema dei rifiuti è talmente importante che non può essere lasciato alle velleità politiche della Presidente della Commissione Ambiente. È legittima la sua posizione, ci mancherebbe altro, però è in contraddizione con la politica della Giunta e con il vostro programma elettorale, tant'è che mi sarei aspettato che lei, o la Presidente Bresso, o l'onnicompetente Vicepresidente della Giunta, Peveraro (che sta già pensando al disallineamento del prossimo bilancio e a come caricarci di BOR per caricare di debiti i nostri nipoti) chiedeste alla Presidente della Commissione Ambiente di dimettersi.
Non lo chiediamo noi; lo dovete chiedere voi, se siete minimante coerenti e se credete in quello che dite! Abbiate pazienza - lei, Presidente Gariglio, ha un ruolo super partes ma La Margherita come vota in Provincia? I Democratici di Sinistra come votano in Provincia e in Regione? Votano a favore. È vero che la Presidente Bresso - mi dispiace che oggi non ci sia, perché è una "critichina" che il collega Vignale ed io ci pregiamo di fare spesso - ha impiegato nove anni per scegliere un sito: nove anni per l'allocazione dell'inceneritore torinese, scegliendo poi Gerbido, dopo aver sprecato i soldi della Commissione Bobbio che, se non ricordo male, era anche extra quota. Queste cose si fanno, ma poi, alla fine - non lei, sempre per rimarcare l'ambiguità della vostra amministrazione sulla questione - nella continuità dell'ambiguità della Bresso, vi è anche l'ambiguità di De Ruggiero. Oggi voi non avete il coraggio di dire ai comunisti: "Cari compagni, se la pensate così, andatevene".
Assessore, quando fra un anno e mezzo ci troveremo ad affrontare l'emergenza torinese (perché anche il Sindaco Chiamparino non è un campione, da questo punto di vista) e la discarica di Basse di Stura sarà piena e non avrete ancora individuato, attraverso la Provincia, siti alternativi, la "rumenta" da qualche parte la dovranno scaricare. Anche a causa delle ambiguità e delle posizioni contraddittorie della vostra Giunta, queste scelte non si fanno; così come è bloccata la legge regionale sui rifiuti. Voi bloccate e paralizzate tutto, ma non dite sempre soltanto no, dite anche sempre no su tutto e il contrario di tutto. Qualche volta gli elettori si sbagliano, vi votano, ma ripareranno presto ai loro errori.
Il problema è politica vostra. Noi non possiamo accettare che andiate avanti così a prenderci per il naso dicendo una cosa agli elettori e un'altra con la carta bollata. Il ricorso al TAR, caro Assessore e caro Vicepresidente, non è un ricorso al TAR contro un piano o una delibera, ma è un ricorso al TAR contro di voi, che sostenete cose opposte.
Quando in una coalizione si sostengono cose opposte, ci si divide e ci si separa. Lei, Assessore, non può sostenere una tesi e avere una parte della maggioranza che le vota conto. Non avere la faccia e il coraggio di dire una parola. Una parola!



PRESIDENTE

Consigliere Ghiglia, la pregherei di rispettare il tempo a sua disposizione.



GHIGLIA Agostino

Termino la frase, Presidente, grazie.
Capisco l'imbarazzo del suo partito, Presidente, e il suo personale.
Quindi, cari colleghi della maggioranza, abbiate un sussultino di dignità: dite ai comunisti come la pensate. Loro fanno addirittura i ricorsi, voi abbiate il coraggio di esprimervi. Siamo in una democrazia: garantiremo la vostra libertà di parola!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Assessore, non credo che la questione possa essere liquidata in modo banale. Il problema esiste ed è un problema che non ha caratterizzato solo il dibattito in Provincia di Torino, territorio là dove devono essere localizzati gli impianti.
un dibattito che è il risultato di un percorso al quale ho partecipato in Provincia di Torino fino all'altro giorno, anche in occasione del voto finale di riapprovazione dell'aggiornamento del Piano Provinciale dei Rifiuti della Provincia di Torino, che confermava la realizzazione del termovalorizzatore al Gerbido e di un secondo impianto nella zona nord della Provincia di Torino.
Voto al quale non ho partecipato, esprimendo voto favorevole soltanto come Gruppo dello SDI; al quale hanno espresso parere favorevole anche i Capigruppo di Rifondazione Comunista, dei Verdi e dei Comunisti Italiani.
vero che il voto espresso in modo positivo era riferito soltanto a una sorta di solidarietà di coalizione, e che altri componenti di quei Gruppi hanno manifestato opinioni nel merito delle scelte assolutamente diverse, esprimendo contrarietà attraverso un voto contrario o l'abbandono dell'Aula. Ma è pur vero che quello è un documento ufficiale della Provincia di Torino, e il fatto che Consiglieri regionali, che sono anche Capigruppo o Presidenti di Commissioni ambiente, abbiano sottoscritto un ricorso contro le procedure - almeno questa è l'informazione che ho - per la realizzazione di quegli impianti, è una scelta che ritengo assolutamente sbagliata, nel merito, per i fatti che io conosco.
assolutamente inopportuno, dal punto di vista politico. Bisogna assolutamente rifletterci sopra, al di là delle strumentalizzazioni delle opposizioni e del centrodestra, che - ricordo - in Provincia non ha offerto un contributo significativo all'approvazione del Piano che, oggi, sostiene e difende; questo anche per quanto riguarda i percorsi per la sua approvazione e per l'individuazione dei siti per i termovalorizzatori.
Ricordo soltanto che c'è anche un ricorso in Provincia. Non so se è già stato discusso, forse ha avuto già un esito negativo, che probabilmente ricalca le stesse questioni sollevate dal ricorso che oggi fa scalpore, e che è stato sottoscritto dai Gruppi di opposizione, Alleanza Nazionale in testa.
Da questo punto di vista, , dal punto di vista delle valutazioni politiche, forse ci dovrebbe essere qualche coerenza in più, ma sappiamo quali sono i ruoli e i giochi che si svolgono se si sta all'opposizione in un posto piuttosto che in un altro...



(Commenti fuori microfono dai banchi dell'opposizione)



RICCA Luigi Sergio

Non confondo le patate con le mele! Ribadisco che il percorso che è stato effettuato dalla Provincia di Torino, per la stesura del piano e anche per l'individuazione del sito, è assolutamente lineare e che la Provincia, in quel senso, ha svolto un ruolo importante di coordinamento e di interlocuzione tra Comuni che avevano interessi tra loro anche confliggenti, che ha portato all'individuazione del sito e all'avvio delle procedure per la realizzazione dell'impianto.
Non sto a richiamare gli aspetti di emergenza che riguardano questi settori, che dovrebbero farci affrontare la questione, pur con i legittimi diversi punti di vista che ognuno di noi può avere, ma dobbiamo avere come riferimento un'emergenza che si sta prospettando anche sul territorio provinciale torinese in questa materia.
Per quanto riguarda il fatto che il ricorso sia stato sottoscritto da esponenti di questa maggioranza con il ruolo, peraltro politico, che rivestono, credo sia necessaria una riflessione all'interno della maggioranza stessa; a questo punto, una riflessione assolutamente importante.
Non parlo di verifica, non tocca a me utilizzare queste parole, ma credo che una riflessione all'interno della maggioranza seria, rispetto ai ruoli e alle opportunità di ricorrere in questo modo a difesa di opinioni politiche legittime sia necessaria farla, per i riflessi anche politici che ci sono sul territorio, anche dove si registrano grandi disponibilità di amministratori locali per la localizzazione degli impianti.
L'informazione a volte scorretta, alimentata da posizioni politiche pregiudizialmente contrarie alla realizzazione dei medesimi, crea nei cittadini uno stato di psicosi; dopodiché, diventa difficile, in qualche modo, rispondere con un'informazione corretta anche dal punto di vista tecnologico oltre che sul piano politico, perché viene a crearsi uno stato di apprensione, legittimo e giustificabile, rispetto al quale le rassicurazioni di carattere tecnico non sono sufficienti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Da parte nostra, nessuna strumentalizzazione di questa vicenda Consigliere Ricca. Casomai, c'è della forte preoccupazione, perché il caso dell'inceneritore di Torino è stato vissuto anche nel resto del Piemonte con estrema attenzione, con estrema trepidazione. Non è facile costruire un termovalorizzatore. Nessuno vuole che questi impianti vengano costruiti a casa propria. Solo oggi una maggiore maturità di molti amministratori permette di realizzare questi impianti in modo adeguato.
Intanto, credo che sia utopistico pensare, come fanno i colleghi di Rifondazione Comunista e dei Verdi, che tutto si possa risolvere con la raccolta differenziata.
Un Paese all'altezza dei tempi, come la Germania, differenzia quasi tutto. Continua però a bruciare quello che non si può conferire negli impianti di trattamento e nei centri di raccolta.
Si pensi che, in Germania, il vasetto dello yogurt viene raccolto due volte: la prima volta per la plastica, la seconda volta per l'involucro di alluminio che lo copre. Ma una parte dei rifiuti in Germania, comunque viene trattata con la termovalorizzazione. Tant'è vero che il decreto legislativo Ronchi prese quel paese come esempio - lo sapete benissimo prese i Länder della Baviera e del Baden-Württemberg, che sono quelli che hanno la maggiore percentuale di raccolta differenziata, ma che hanno anche i termovalorizzatori. E non li hanno lontani dai centri abitati e dai centri industriali. L'obiettivo del decreto Ronchi era quello di valorizzare il rifiuto in termini energetici, in modo da offrire energia elettrica ai centri abitati o ai centri industriali.
Pensate che in Provincia di Cuneo stanno per partire. L'Assessore lo sa, e gli do atto di aver aperto la concertazione, tant'è vero che su questo tema, in provincia di Cuneo, siamo arrivati a trovare alcuni punti comuni con i Consorzi, con la Provincia e con l'Autorità d'ambito.
In Provincia di Cuneo, in questi giorni, parte il Centro di trattamento dei rifiuti di Sommariva Bosco, di un bacino importante a livello industriale ed economico come l'Albese e il Braidese, che è costretto a portare la frazione secca a Parona, in provincia di Pavia, nell'impianto della Lomellina, perché non abbiamo altre strade. Ciò in quanto l'impianto di incenerimento relativo al cementificio Buzzi chiede una cifra troppo alta e i Comuni non se la sentono di aumentare ulteriormente la tassa rifiuti, per cui li portano in un'altra Regione. Ditemi se questo è giusto.
Fra l'altro, a me sembra che tutti i pareri che sono stati dati sul termovalorizzatore di Torino hanno dimostrato che l'influenza - era proprio scritto così - nell'ambiente delle emissioni è assolutamente minima, forse addirittura non considerabile. Adesso io vi chiedo, da questo punto di vista, non tanto dal punto di vista ideologico, perché il vostro ricorso è ideologico, ma dal punto di vista pratico: vi rendete conto della gravità di questo atto? È un atto che mette in difficoltà l'intero sistema dei rifiuti in Piemonte.
Se per caso questo ricorso voi lo vincerete, ottenete quello che chiede la collega Barassi, la quale dice che il loro obiettivo è quello di ritardare la costruzione del termovalorizzatore. È scritto sui giornali non credo sia una dichiarazione che si può confutare. Cosa vuol dire? Ritardiamo il processo che è previsto da una legge dello Stato e che è stato da tutti quanto meno approvato! La gravità del vostro gesto è quella di esasperare la politica ambientale del nostro Paese e quella di preoccupare ancora di più i cittadini. Il vostro gesto è grave perché lo utilizzate per protestare ovunque in Italia sulla costruzione di impianti di questo genere. Guardate quello che è successo a Napoli, dove non soltanto non volevano che fossero costruite le discariche e i termovalorizzatori, ma neanche gli impianti di pre-trattamento dei rifiuti! Credo che questo tipo di politica sia un segno di maturità, perch anche chi, come noi, non ha la vostra vocazione ambientale, da molto tempo si è impegnato a fare un certo tipo di raccolta rifiuti; a fare gli impianti di trattamento (costati cari); ad attendere ad una visione pianificata dei rifiuti in Piemonte. Come ci si può adeguare al Paese e al Piemonte facendo questo tipo di politica? Per quanto riguarda la questione del ricorso, abbiate pazienza! Ma una maggioranza che si rispetti dovrebbe aprire la verifica, questo è un tema grave. Se io fossi amministratore, Presidente o Assessore, la verifica la chiederei! Non voglio correre il rischio di essere "fiocinato" dalla mia maggioranza. Non si tratta, da parte nostra, di strumentalizzare nulla! Tra l'altro, provengo dalla Provincia di Cuneo, neanche da quella di Torino, ma vedo la questione con estrema preoccupazione. Cosa possono pensare sulla vicenda i Sindaci della Provincia di Torino, sia quelli disponibili ad ospitare l'inceneritore, sia quelli che avevano ritenuto che, con questa soluzione, molti problemi fossero superati? Dal punto di vista politico, non posso che ricordare quello che dice il Capogruppo de La Margherita, Stefano Lepri, oggi su La Stampa: "Mettere in dubbio le scelte già prese dalla maggioranza è un fatto molto grave.
Chiederemo una verifica alla Bresso". Addirittura il Presidente della Provincia, Saitta, dice: "Se la convivenza della mia maggioranza con Rifondazione e i Verdi arriva addirittura davanti al Tribunale, la vicenda assomiglia quasi alla causa di separazione di una coppia".
Non si può chiedere alla minoranza di essere disponibile a trattare sulla vicenda dei rifiuti, senza esasperazioni, quando la maggioranza, che governa il Piemonte, non ha dato una gran prova di sé.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Non voglio fare un intervento tecnico. Sui dati tecnici, sulla posizione del nostro partito in Provincia, in Comune e in Regione è tutto chiaro. Il Consigliere Guida ha appena letto le comunicazioni rese a La Stampa dal nostro Capogruppo.
Ho socializzato con i Consiglieri del Gruppo un certo imbarazzo. Non volevo esasperare questo mio personale imbarazzo, ma rimarcarlo. Rimarcarlo perché noi tutti, al di là se di destra o di sinistra, dobbiamo prendere coscienza e conoscenza del fatto che il sistema politico, nel suo complesso, deve riacquistare una sua credibilità. Per riacquistare credibilità è necessario porre in essere dei comportamenti coerenti e in assonanza con quello che si dice e con quello che si fa. Non è possibile vedere donne incinte a metà, non è possibile mangiare in un piatto senza sporcarlo. Lo dico con serenità.
Diceva il Consigliere Ricca: non una verifica, ma una riflessione.
Arrivano poi alcuni momenti nei quali i nodi vengono al pettine, cioè sviscerare problemi e questioni con uno sforzo sicuramente costruttivo nell'interesse principalmente non di una coalizione, non di una forza politica, ma nell'interesse generale del Paese e, quindi, in questo caso nell'interesse generale della Regione e dei cittadini per l'emergenza rifiuti.
Pertanto, la definisco una verifica politica, già chiesta dal nostro Capogruppo Lepri. Una verifica che non vuole essere, e non è assolutamente una risposta alle sollecitazioni da parte di qualcuno strumentalizzata, da parte di qualche altro non strumentalizzata, ma una verifica chiara.
Spiego il perché denuncio quest'imbarazzo. Oggi parliamo di inceneritore, ieri parlavamo di TAV, l'altro ieri parlavamo di altre questioni come quella dello Stadio Olimpico o quant'altro. Non c'è niente di male se noi Consiglieri della maggioranza aspiriamo ad un giusto epilogo nella tutela degli interessi della Regione Piemonte e dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Scanderebech ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Chiediamo cinque minuti di sospensione dopo le riflessioni - coerenti e corrette - dei Consiglieri del centrosinistra e dopo le ultime affermazioni del Consigliere Laus che, per la prima volta, ci consentono di mettere la palla al centro.
Alla luce delle ultime dichiarazioni, chiediamo cinque minuti di sospensione per riflettere.



PRESIDENTE

Il Consigliere Scanderebech ha posto un problema sull'ordine dei lavori. Considerando che ci sono diversi autorevoli Consiglieri che hanno intenzione di intervenire sull'argomento, non mi sembra che emerga qualcosa di particolarmente significativo per interrompere la seduta del Consiglio.
Proseguiamo con gli interventi previsti. Alla fine degli interventi, sarà facoltà di qualsiasi Consigliere proporre interruzioni, sospensioni o altri incontri che possono essere utili.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Preciso per evitare confusione. Sia ben chiaro che le richieste di interruzione, da qualunque parte provengano, sono sempre dovute soprattutto se è un Capogruppo a chiederle, soprattutto se è un Capogruppo di minoranza.
Per quanto riguarda il merito: questa legislatura dovrebbe essere interrotta. A me sembra che gli interventi di questa mattina - alludo particolarmente a tre interventi, non considerando quello che ha originato il dibattito, cioè quello dell'Assessore - necessitano di un elemento di sintesi che non può che arrivare dopo alcune fasi. Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, chi era presente ha potuto osservare un dibattito tra la prevalenza delle priorità degli ordini del giorno e delle delibere, un dibattito che è tema di governo, di qualunque governo.
Alludo all'intervento del Consigliere Buquicchio, che stamattina ancorché non l'abbia sentito integralmente, mi pare abbia segnalato, ove ce ne fosse bisogno, ulteriori carenze - lo dico con la "c" minuscola - di dialogo all'interno della maggioranza. Alludo all'intervento del Consigliere Laus. Lo rilevo in maniera tutt'altro che moderata, faccio parte della corrente della rifondazione azzurra dei rivoluzionari (ma per essere conservatori, bisogna che ci siano delle cose da conservare qualunque conservatore, quando non c'è nulla da conservare, deve, non pu diventare rivoluzionario).
Che esista un problema politico di maggioranza, fa parte dell'onestà intellettuale di alcuni membri della stessa finalmente porvi attenzione. A noi sembrava evidente già dalla fase elettorale. Non siamo stati capaci di spiegare agli elettori che quella che si presentava ad aprile 2005 era una coppia di fatto (che poi fosse PACS dico, non dico, mi è del tutto irrilevante). Che questa coppia di fatto stesse insieme unicamente per meri interessi materiali, è noto a chiunque.
Sul fatto che venga considerata strumentalizzazione o no, non pongo ulteriore attenzione.
Pongo attenzione su un tema su cui l'opposizione tutta, se vorrà convenirne, certamente il mio Gruppo ne ha già convenuto, si adeguerà.
Noi, da adesso in poi, l'ho già detto in Conferenza dei Capigruppo, non faremo che ribadire una posizione già formalizzata nelle singole riunioni di Commissione e di Capigruppo, che sono sempre parziali. Ogniqualvolta rileveremo una posizione politica contraddittoria all'interno della maggioranza, certamente legittima, perché le posizioni dialettiche contribuiscono alla formazione del pensiero, se viene, però, sintetizzata prima che i lavori di Commissione, di Giunta e di Aula ne competano, la evidenzieremo.
La maggioranza, per quanto mi riguarda, può ritirarsi in una qualunque collina dell'Astigiano, in una qualunque baita della Langa, ovunque ella ritenga più opportuno, per discutere e verificare, per tutto il tempo che ritiene necessario, perché mi sembra che ne abbia diritto.
Ciò che non ha più, come diritto politico (o comunque qualora ce l'abbia noi non glielo riconosciamo più), è la possibilità di dibattere, in maniera diversificata, all'interno dei lavori istituzionali. Credo che la verifica, la riflessione, i ripensamenti, i pensieri o qualunque altra attività non risolvano il problema (temo di essere abbastanza pessimista conoscendo piuttosto bene le posizioni non dei singoli, ma dei Gruppi, che peraltro erano già note anche nella legislatura precedente). Ma ove ciò non si sintetizzi in un comportamento univoco di maggioranza, noi segnaleremo il problema politico e ci fermeremo: per quanto? Finché il problema politico non verrà sciolto.
Colgo anche l'occasione per ricordare all'Assessore Valpreda, tramite i colleghi di Giunta presenti (che considero gentili e cortesi nei riguardi dell'Aula, non essendo essi Consiglieri, a partecipare a questo inutile lavoro legislativo, a cui loro hanno rinunciato dimettendosi) un'intervista che lo stesso ha reso, che io non considero fonte del nostro lavoro politico, però sarebbe nostra competenza leggere i giornali. Lui ha detto che noi sul Piano socio-sanitario facciamo "melina", pur non essendo stato ancora presentare ad oggi il documento in sede di Commissione ed essendo state turbate tutte le sessioni della stessa da iniziative essenzialmente della maggioranza, tese a produrre mini, maxi e medi emendamenti.
Siccome l'Assessore Valpreda - purtroppo anche lui, sul calcio, ha la sfiga come me di essere granata - la melina non sa cosa sia, adesso gli facciamo vedere cosa vuol dire fare opposizione, non melina. I veri granata la melina non l'hanno mai saputa fare, perché bisogna sempre giocare a pallone.
Noi "meniamo".



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Burzi.
Un traccheggio a centrocampo non guasterebbe!



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, no, ci mancherebbe! La spugna è miracolosa, per chi ha giocato a pallone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Non vorrei sottrarmi, in Aula, da un dibattito sempre utile per i lavori del Consiglio. Ho già reso una dichiarazione ai giornali, ma il dibattito si deve fare in questa sede e quindi credo sia giusto intervenire.
Ritengo che alcuni colleghi abbiano commesso un errore nel far un ricorso al TAR. Ma prima di tutto emerge una questione di metodo. Noi abbiamo un compito, quello di risolvere politicamente queste tematiche; ed essendo Consiglieri regionali, abbiamo altri strumenti per affrontarle.
Ricorrere al TAR, non lo ritengo, in senso generale, un compito dei Consiglieri regionali.
Si può fare battaglia politica in altro modo, facendo, appunto battaglia politica, senza ricorrere ad un Tribunale. Questo lo considero un errore.
Inoltre, ritengo che sia sbagliato all'interno di una coalizione che sta governando la Regione, le Province e i Comuni, tanto più quando il Piano dei rifiuti della Provincia di Torino ha ricevuto il consenso di tutta la coalizione, dopo un dibattito molto accesso, com'era giusto che fosse, affrontando una tematica delicata ed importante come la gestione dei rifiuti.
Oggi, fare questo ricorso al TAR è stato un errore di metodo, un errore politico e un errore nel merito, perché condivido la scelta operata dalla Provincia di Torino, che è la linea che stiamo perseguendo. È giusto lavorare, come si sta facendo su tutto il territorio regionale, per potenziare la raccolta differenziata, ma sappiamo anche che una parte del rifiuto deve essere smaltita in un certo modo.
Credo che la politica delle discariche sia stata importante e in questa Regione è stata gestita in un certo modo.
Provengo da una Provincia dove la gestione dello smaltimento dei rifiuti è stata affrontata con serietà (così come in altre Province) e non ha provocato reazioni da parte dei cittadini (o perlomeno ci sono state delle giuste reazioni quando le cose non funzionavano); c'è stata una sorta di equilibrio nella gestione, che ha portato ad affrontare seriamente il problema. Credo che si debba continuare su questa linea.
Per questo motivo, ritengo che sia necessario un chiarimento sul tema (ognuno lo potrà chiamare come crede), che faremo, com'è giusto che sia all'interno della maggioranza. Perché se questa maggioranza vuole affrontare un tema come questo, a maggior ragione, dopo quanto è accaduto nei giorni scorsi, lo dovrà fare - e lo faremo - con serietà, così come abbiamo fatto per altri temi che hanno visto, all'interno della coalizione del centrosinistra, posizioni diverse.
Anche in questa situazione, sono certo che avremo la capacità, come maggioranza, di uscirne con una posizione chiara.
Perché ogni giorno i cittadini sono chiamati a compiere il loro dovere nel momento in cui li invitiamo a potenziare la raccolta differenziata noi, che abbiamo delle responsabilità, dobbiamo dare delle risposte.
Credo che anche in questa situazione saremo in grado di farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie Presidente.
Con l'impugnazione della Valutazione VIA della Provincia di Torino, da parte dei colleghi del Gruppo dei Verdi e di Rifondazione Comunista ritengo che si apra un caso che richieda una profonda analisi: cosa succederà? Pagheranno l'Avvocato con le risorse del Gruppo regionale quindi con i soldi della Regione? Mi sembra una domanda legittima.
Sembrerebbe la "Fiera degli assurdi"! Perché da un lato la Regione ha approvato delle direttive e dei piani che prevedono gli inceneritori o i termovalorizzatori per i rifiuti residui, e dall'altro una parte della maggioranza addirittura presenta ricorso, come fanno coloro che sono in estrema ratio, i privati che devono contrastare, in qualche modo, le decisioni pubbliche.
Qui è un assurdo: com'è stato già ribadito, hanno la possibilità di agire sul piano consiliare, tanto più se hanno responsabilità addirittura di Presidenza di Commissione. Comunque questo si vedrà in altra sede.
Quello che bisogna sottolineare ai cittadini piemontesi e soprattutto della Provincia di Torino, è che l'immobilismo sulle infrastrutture e sugli impianti del ciclo di rifiuti porta all'emergenza, a situazioni che alla fine daranno dei costi veramente insopportabili, in termini di arretramento e di non sviluppo del nostro territorio, per quanto riguarda le infrastrutture.
Per quanto concerne i rifiuti, in Provincia di Torino siamo alla vigilia di un'emergenza forse peggiore di quella di Napoli, a meno che l'unica soluzione inconfessabile sia quella di dire: "Andiamo a Basse di Stura, ampliamo questa voragine, questo antro infernale, e continuiamo a scaricare milioni di metri cubi di rifiuti".
Signori, sappiamo bene che la Provincia di Torino non dispone di impianti di trattamento dei rifiuti e che, attualmente, l'unica soluzione è di metterli in discarica, dopo aver potenziato, oltre un certo limite, la raccolta differenziata.
da questo punto che si deve partire. La Commissione Bobbio non ha portato da nessuna parte, tant'è che è dovuto intervenire il Sindaco di Torino per portare avanti l'iniziativa del Gerbido. Ovviamente poi la Provincia si è raccordata e ha individuato soluzioni compatibili con il Piano rifiuti, però ci sono dei costi.
Già l'Assessore Vernetti, nel lontano 1998, disse: "Nel '99 chiudiamo la discarica di Basse di Stura. Dopo, neanche un chilogrammo in più". Sono stato Assessore dieci anni, quindi so che le interlocuzioni con le Province e con i Comuni maggiori le abbiamo sempre avute.
Come ricordava il Consigliere Muliere, altre Province hanno risolto i loro problemi, elevando i livelli, in certi casi, di raccolta differenziata: nel Cuneese, ad esempio, l'hanno risolti con il cementificio, mentre altrove sono stati realizzati impianti di trattamento allineandosi il più possibile alle norme europee, a quelle nazionali e a quelle regionali.
La Provincia di Torino è in una vera e propria emergenza - bisogna dirlo chiaramente - e l'unico atteggiamento che certi colleghi sono capaci di assumere, è di ricorrere al TAR. Non mi sembra una soluzione. A questo punto, però, come giustamente diceva il nostro capogruppo Burzi, è un problema che dovete risolvere voi. Non è accettabile una situazione in cui i maggiori Gruppi di maggioranza, su questioni fondamentali costitutive della maggioranza stessa - ciclo ambientale, ciclo dei rifiuti e questioni infrastrutturali - pensano esattamente l'opposto.
chiaro che queste situazioni portano all'immobilismo. Se fossero materie che possono subire un rinvio, giudicherebbero gli elettori, ma qui siamo di fronte a dati irreparabili. Non confondiamo l'accademia con le responsabilità di governo. Si possono anche discutere, in sede accademica le tipologie dello smaltimento finale dei rifiuti e disquisire su cosa fare in futuro, ma oggi dobbiamo correre ai ripari per recuperare ritardi del passato.
Per chiudere il ciclo dei rifiuti riduciamo al massimo il minimo scusate il bisticcio di parole - dei rifiuti da trattare. Possiamo anche incentivare al massimo la raccolta differenziata, ma bisognerà smaltire attraverso il recupero energetico e l'incenerimento, una quantità di 200 300 mila tonnellate di rifiuti nella Provincia di Torino. Da qui non si scappa. È inutile che ipotizziamo soluzioni che non esistono.
Sono curioso di sapere se i colleghi ricorrenti pensano di addebitare il ricorso alle spese del Gruppo. Questo non per sapere i fatti loro, ma perché qui dobbiamo agire nella massima trasparenza. Rimango anche in attesa di sapere come la maggioranza intende orientarsi in questa situazione un po' kafkiana. Infine, nel merito, vorrei che i colleghi ricorrenti ci mettessero a conoscenza delle loro proposte alternative.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a rispettare i tempi, al di là della mia segnalazione, per terminare i lavori entro le ore 14.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Ritengo che su quest'argomento si debba dare, da parte di tutti noi, un contributo che non so quanto possa essere utile, poiché alcuni Consiglieri come è stato detto in interventi precedenti, hanno assunto comportamenti quanto meno inopportuni.
Non voglio accentuare o ribadire problemi di verifica, di politica o di maggioranza, perché già altri colleghi della maggioranza lo hanno fatto, ma mi pare necessario un chiarimento serio su questo e su altri temi.
Vorrei essere più pratico e pragmatico nel cercare di capire qual è la giustificazione per cui alcuni colleghi, come sempre o come ripetutamente succede, ritengano, da un punto di vista ideologico e politico, di avere la capacità di interpretare, unici al mondo, un problema, una risoluzione o un valore ambientale o paesaggistico. Personalmente, invece, ritengo che sia un merito e una qualità di tutti i Consiglieri.
Mi pare che quest'esasperazione ideologica, non dico politica, ma poco pragmatica e poco risolutiva dei problemi, non porti da nessuna parte. Lo dice uno che per dieci anni ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consorzio Rifiuti, realizzando impianti e cercando sempre delle pratiche soluzioni alternative. Oggi, però, non si può affermare che vi siano soluzioni alternative al programma provinciale e regionale dei rifiuti.
Alcuni anni fa - parlo di circa dieci anni fa - avevamo addirittura la possibilità di utilizzare altre soluzioni tecnologiche, nonostante Paesi europei più vicini le avessero avviate già da qualche tempo. Ricordo che in Provincia si è discusso molto sulla possibilità di gestione anaerobica dei rifiuti, praticata già in alcuni paesi dell'Olanda e della Francia. Oggi non è più possibile. Oggi, l'alternativa reale a questi problemi non c'è se non seguendo la linea data dal Piano provinciale.
Mi pare anche - e qui devo affermare che negli anni la Provincia ha rallentato anche troppo le soluzioni, per una serie di motivazioni che non sto a ricordare, ma sicuramente con una parte di colpa - che si sia rallentato l'iter per arrivare alla definizione dell'inceneritore e del sito, mettendo in grave crisi la Provincia di Torino. È una crisi tangibile, inevitabile e che vi potrei spiegare, per chi non la conoscesse con dei numeri.
Ritengo che la scelta, operata da alcuni colleghi, di rimarcare l'ideologia a scapito della tecnica sia molto dannosa. Al di là dell'inopportunità dell'atto, con questi ricorsi si corre il rischio di mettere la Provincia di Torino in una situazione reale e di grave emergenza, e di mettere i cittadini della Provincia di Torino nella condizione di transitare con dei rifiuti oltre frontiera per smaltirli all'estero, pagando quattro o cinque volte il costo di una tonnellata di rifiuti smaltita nei nostri impianti.
Mi pare che ci sia molto anacronismo, proprio da parte di chi magari a volte, su problemi sociali, accusa o taccia gli altri di anacronismo. Ci sono delle evidenze che non si possono disconoscere: come sarebbe anacronistico che io affermassi che il collega Burzi è un moderato, per esempio. Non esiste, lo sanno anche i paracarri che non lo è. Mi pare assurdo, da questo punto di vista, essere così anacronistici nel non riconoscere che c'è una necessità, inequivocabilmente priva di altre alternative. Occorre, invece, cercare di collaborare e migliorare le situazioni impiantologiche, anziché insistere a non discutere.
Ricordo che quando abbiamo fatto un discarica di rifiuti in quel di Cambiano, erano tutti terrorizzati. Verdi, ambientalisti, comitati vari contadini e agricoltori dicevano: "No, no, per carità, altrimenti poi c'è la puzza". Noi abbiamo dimostrato, con un sistema di gestione molto corretto, che non solo non c'era la puzza, ma non ci sono neanche gli uccelli che volano sulla discarica e i ratti; questo semplicemente usando la tecnologia e una buona volontà che vuol dire voler realizzare le cose operative ed esecutive.
Mi pare che i colleghi avrebbero dovuto e dovrebbero, non dico fare il mea culpa, ma sicuramente recepire queste proiezioni tecniche che arrivano da tutte le parti, nel "digerire" una mancanza di alternativa reale nelle soluzioni tecniche e nel cercare di dare una mano, come loro sono certamente capaci, per migliorare le soluzioni tecnologiche che ormai sono scelte definitive.
Questo mi pare che sarebbe davvero, al di là delle verifiche, delle maggioranze e della politica, la dimostrazione di una gran capacità di andare incontro non solo alle esigenze della società, ma all'esigenza delle tasche dei cittadini della Provincia di Torino, che viceversa stanno correndo seri rischi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la sua relazione. Vorrei iniziare dicendo che alcune affermazioni fatte dal collega Scanderebech chiaramente mi stupiscono molto.
Credo che la discussione e la dialettica politica all'interno della maggioranza sia inevitabile e che questo non pregiudichi l'opportunità e le scelte che hanno portato la coalizione a presentarsi unita al momento elettorale e che hanno caratterizzato questi mesi di lavoro, pur con le inevitabili divergenze dialettiche manifestate e che forse si manifesteranno. Quindi, le divergenze e la dialettica non pregiudicano l'obiettivo che questa maggioranza si è data e che sta perseguendo.
Se il collega Scanderebech vuole partecipare alle discussioni interne alla maggioranza, quando sarà in maggioranza vi parteciperà, e non mi sembra questo un nostro problema.
Se altre forze della maggioranza chiedono di avere un confronto all'interno della maggioranza, credo che qualsiasi momento di confronto all'interno della maggioranza non possa che servire ad un chiarimento.
D'altra parte, come si dice biblicamente "chi è senza peccato scagli la sua prima pietra", credo che proprio la dialettica all'interno della nostra maggioranza ci sia sempre stata e che questa abbia coinvolto di volta in volta una forza politica piuttosto che un'altra.
Credo anche che questa discussione debba essere riportata a quello che era un po' il tema che ha affrontato anche l'Assessore. Credo che non sia questa la sede e il motivo di discutere sulla sostanza dell'incenerimento delle metodiche di smaltimento dei rifiuti.
Occorrerebbe molto più tempo per discutere se è meglio recuperare l'energia bruciando o recuperando le materie prime come dimostrano molti studi. Dico questo perché ci si dovrebbe confrontare sui problemi ambientali derivati dagli ultimi studi scientifici che dimostrano i problemi legati alle nanopolveri che tutte le sorgenti combustibili emettono nell'ambiente.
Dovremmo anche confrontarci su quanto avviene a livello nazionale relativamente alla gestione dei GIP 6, perché senza i contributi all'incenerimento che l'Italia ha generosamente concesso, a differenza di altre nazioni europee, e che l'Unione Europea stessa ci chiede di far cessare, probabilmente sposterebbero di molto le discussioni che stiamo facendo, perché certi impianti che adesso sembrano utili ed economicamente convenienti, forse non lo saranno più.
Si dovrebbe anche dire, poiché qualcuno ha citato l'esempio della Germania, che in Germania hanno previsto di chiudere le discariche, ma non per fare gli inceneritori, ma chiuderanno le discariche per chiudere gli inceneritori. L'inceneritore comporta inevitabilmente la produzione di una parte di rifiuto che invece di essere assimilabile o solido-urbano diventa nociva ed inquinante. Quindi, in Germania la strada per andare alla chiusura degli inceneritori prevede addirittura di recuperare tutto e di chiudere le discariche.
Credo però che non sia questa la materia della discussione. La materia della discussione, come ha ricordato l'Assessore, è un ricorso. Il ricorso è stato sottoposto dalle associazioni e condiviso da chi l'ha sottoscritto perché andava a sollevare un problema sulla sostanza dell'autorizzazione.
In pratica, le centrali termoelettriche che producono più di 50 megawatt sono assoggettate ad una procedura nazionale, e in questo caso il termovalorizzatore che produce 60 megawatt non è stato assoggettato ad una procedura nazionale.
Chiudo con questo fatto. In fondo, lo stesso Assessore in parte crea qualche dubbio a favore di questo ricorso, quando dice che questo impianto sarà un impianto che produrrà energia da fonti alternative.
Non sto a discutere sull'alternatività delle fonti, però se è davvero una produzione di energia, che va oltre i 50 megawatt, qualche motivo di dubbio sulla validità del ricorso credo che ci sia.
Voglio dire che dalle stesse parole dell'Assessore potrebbe essere giustificato l'argomento fondante che sosteneva il ricorso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Proprio solo pochi minuti perché andrei sostanzialmente a ripercorrere l'intervento del Consigliere Moriconi, nel senso che la discussione svoltasi stamattina è ovviamente importante e di approfondimento, che serve sempre, ma mi sembra che il livello della discussione si sia un po' spostato rispetto all'argomento.
Mi sembra che ci siano due livelli di discussione. Uno è quello della discussione politica sulle linee guida del piano regionale, discussione che nella sostanza ancora non si è aperta.
L'Assessore giustamente ha detto di avere portato quindici giorni fa queste linee guida in Giunta; a breve si aprirà un confronto aperto con tutte le istituzioni, con gli ATO, con le associazioni ambientaliste all'interno della maggioranza e all'interno del Consiglio nelle sedi più opportune, che sono la Commissione e il Consiglio regionale, in cui andremo a discutere nel merito quelle che sono le linee guida, evidenziando eventuali frasi o momenti di contrapposizione o comunque di visioni non comuni nei confronti di condivisioni totali di quelle che sono le linee guida.
Penso che in questo percorso ci siano tutti i margini per un confronto aperto e sereno, in cui andare a rivedere alcune questioni e a fare una ricomposizione in positivo che possa dare una risposta ai bisogni di tutti i cittadini e ai bisogni dei territori rispetto alla gestione complessiva della partita rifiuti.
Questa è una partita aperta, su cui non è ancora partita la discussione e su cui la discussione avverrà nel clima più tranquillo, più condiviso e più approfondito possibile.
L'altro piano è quello del ricorso al TAR che noi tre Consiglieri regionali abbiamo sottoscritto.
Come ricordava il Consigliere Moriconi, questo è un ricorso non nel merito "inceneritore sì, inceneritore no", anzi "termovalorizzatore sì termovalorizzatore no". È un ricorso procedurale, nel senso che parlando di termovalorizzazione, e quindi di produzione di energia dal nostro punto di vista, così come è stato sollecitato ed evidenziato anche dalle associazioni ambientaliste che già in fase di osservazioni al piano provinciale rifiuti, ci hanno sottoposto questo ricorso che, ricordo, le associazioni ambientaliste sono Pro Natura, Italia Nostra, il Forum ambientalista e i circoli di Legambiente Torino.
Abbiamo condiviso questa loro preoccupazione da un punto di vista procedurale rispetto al fatto che, essendo un produttore di energia sopra i 50 megawatt, andava soggetto ad una valutazione di impatto ambientale a livello nazionale e non provinciale. Abbiamo condiviso questo percorso, per cui abbiamo appoggiato il loro ricorso. Qualcuno può ritenere che sia stato opportuno, qualcuno meno, ma noi ci siamo sentiti comunque di sostenere queste associazioni in questa battaglia dal punto di vista procedurale che si sembrava condivisibile e sensata.
Se questo vuol dire scatenare problemi all'interno della maggioranza e fare verifiche su questo o su quell'altro problema, noi non ci sottraiamo sicuramente a nessun tipo di discussione, a nessun tipo di verifica semplicemente richiamiamo il fatto che le discussioni avvengano all'interno della maggioranza e non con le interposizioni e le forzature, anche strumentali, che arrivano dalla minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Molto brevemente, solo ad integrazione di quanto ha già espresso il Consigliere Laus come posizione della Margherita. L'intervento del Consigliere Laus è stato puramente politico, io volevo integrare, in pochissimi minuti, la nostra posizione dal punto di vista tecnico e nel merito.
Intanto per ribadire la fiducia all'Assessore regionale per quanto sta facendo, per il lavoro che sta portando avanti in questo settore e in questo campo. Una fiducia non formale, ma convinta. Bene ha fatto l'Assessore, secondo noi, a precisare che non stiamo parlando di inceneritori, come è uscito sugli organi di stampa, ma di termovalorizzatori. C'è una netta differenza, che tutti conosciamo.
Sappiamo, inoltre, ed è stato detto in molti interventi, che la raccolta differenziata, pur restando una scelta da potenziare, non risolve il problema dei rifiuti. Anch'io, come il Consigliere Muliere, provengo da una provincia dove il problema delle discariche ha causato anni di lotte anche legali. Ogni volta che si parla di discarica nascono comitati a prescindere, senza neanche entrare nel merito, proprio per la paura che si è creata nei cittadini in questo senso. È un compito anche delle istituzioni cambiare questo modo di approcciarsi per discutere in modo sereno e trasparente, per far capire meglio la situazione ai cittadini senza creare paure assolutamente ingiustificate.
Noi sappiamo che il termovalorizzatore è previsto nel Piano provinciale de rifiuti e rientra nel Piano regionale presentato dalla Giunta. Sappiamo inoltre che, e mi è stato confermato da un caro amico che è Direttore generale del Ministero dell'ambiente che si occupa di rifiuti e bonifiche la competenza del VIA, cioè della valutazione di impatto ambientale per i rifiuti urbani, come si tratta in questo caso, è della Pro vincia, non del Ministero. Il Ministero ha competenza esclusivamente per rifiuti tossici e speciali, quindi, anche per questo, non capiamo la scelta dei Consiglieri né dal punto di vista politico né, soprattutto, dal punto di vista tecnico.
Riteniamo opportuno, come è stato chiesto da più Consiglieri, che sia importante chiarire tutte le posizioni non solo di maggioranza, ma anche di tutto il Consiglio. La sede opportuna è quella della Commissione ambiente per discutere in modo ampio e trasparente sulla vicenda chiarendo, come dicevo, tutte le posizioni, soprattutto con l'obiettivo di lavorare insieme per la soluzione dei problemi.



PRESIDENTE

Con quest'intervento, terminano i lavori della seduta del mattino.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.55)



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