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Dettaglio seduta n.156 del 30/01/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.01 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Deambrogio e Rutallo.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

"Stralcio di piano per la mobilità in attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43" - (richiesta presentata dai Consiglieri Toselli, Cotto Cavallera, Cirio, Guida, Vignale, Burzi, Botta, Ghiglia, Monteggia Scanderebech, Casoni, Nastri, Nicotra, Rossi, Novero e Boniperti)


PRESIDENTE

Rammento che l'odierno Consiglio è convocato in sessione straordinaria ai sensi dell'articolo 40 dello Statuto, per la trattazione del seguente oggetto: "Stralcio di piano per la mobilità in attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43".
Apriamo la trattazione di questo punto con l'intervento dell'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Ringrazio i richiedenti e il Consiglio dell'opportunità di fare il punto della situazione, che mi sembra di particolare importanza. Viene da chiedersi dove eravamo rimasti, nel senso che eravamo rimasti ad un'ampia discussione. Per la verità, molta acqua è passata sotto i ponti in questi tre mesi in cui non abbiamo toccato più di tanto quest'argomento.
Mi pare che gli eventi principali di questi tre mesi siano stati di natura internazionale e sono, se vogliamo semplificare, per l'opinione pubblica, il gran caldo, il record delle temperature (a Torino sono stati registrati 26 gradi nel mese di gennaio) e l'aver superato tutti i livelli mai raggiunti negli ultimi 150 anni, cioè da quando in modalità confrontabili si misurano le temperature. D'altro canto, la vera notizia è quella del forum tenutosi a Davos nei giorni scorsi, giornalisticamente definito l'assise del mondo capitalistico occidentale: industriali e finanzieri si riuniscono perché comprendono - quindi vogliono essere protagonisti - che, di questo passo, gli equilibri ambientali mettono in serio pericolo lo sviluppo, l'industria e, a questo punto, dal loro punto di vista, anche le loro capacità di profitto.
Quindi, ritengo che l'evento principale di questi tre mesi sia stato la riunione di Davos, che ha rilevato come le preoccupazioni sugli equilibri ambientali - ovviamente nel campo ambientale tutto si tiene - siano non solo delle associazioni ambientaliste o delle principali istituzioni, ma siano preoccupazioni diffuse anche nel mondo capitalistico.
L'altro punto importante - ringrazio della possibilità di parlarne concerne l'ampio e importante dibattito in sede di Unione Europea sulle future capacità dei costruttori dei mezzi di locomozione di produrre rispettando sempre di più l'ambiente.
Chi è riuscito a seguire queste vicende sa certamente che c'è stata una proposta di regolamento da parte del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'omologazione dei veicoli, i cosiddetti Euro 5 e Euro 6.
Tale proposta, che ha avuto il parere positivo in prima lettura del Parlamento europeo, in data 13 dicembre 2006, in buona sostanza, prevede l'introduzione di nuove auto con caratteristiche tali da essere denominate Euro 5 già nel 2009 e di nuove auto meno inquinanti denominate - è solo un numero - Euro 6 nel 2014. Le tempistiche per l'omologazione di nuovi mezzi cioè l'obbligo di immettere sul mercato mezzi con queste caratteristiche incontra alcune difficoltà - il dibattito dell'Unione Europea è concentrato interamente su questo - soprattutto nei nuovi paesi che aderiscono all'Unione Europea, che, certamente, su questo versante, sono qualche passo indietro.
Ancora, in sede di Unione Europea, vi è la proposta sulla direttiva dell'aria, quella di cui abbiamo parlato come estensione temporale dei limiti, che, oggi, sono superati nella situazione italiana, ma non solo nella nostra. La situazione risulta immutata rispetto alla prima lettura da parte della Commissione sugli emendamenti del Parlamento europeo; la prima lettura c'è stata il 26 settembre 2006, ora si attende una seconda lettura che, con ogni probabilità, sarà nell'aprile 2007.
Ricordo che questo significa semplicemente avere una sospensione temporale sui livelli soglia definiti, per evitare - mi rivolgo all'Assessore al bilancio - un'infrazione europea, che è calcolata nell'ordine dei 20 milioni a partire dal 2005, di cui abbiamo già alle nostre spalle una quarantina di milioni.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sì, interamente è nell'ordine di 80-90 milioni, sapete che l'infrazione è a livello nazionale, ma ci sono già delle predefinizioni, ovviamente, del carico regionale.
Questo punto è al vertice delle preoccupazioni non solo del Governo regionale piemontese, ma spero anche di quello lombardo, veneto ed emiliano romagnolo.
previsto che si continui ad andare di pari passo tra queste Regioni che costituiscono il nucleo forte, alle quali si stanno accodando o accordando anche altre, quali il Friuli Venezia Giulia, lo stesso Canton Ticino, la Slovenia, le Province di Trento e Bolzano. Un prossimo aggiornamento dell'accordo firmato a Torino il 28 ottobre 2005 è previsto per il giorno 1° febbraio tra i Presidenti delle Regioni per dimostrare che ci presentiamo all'appuntamento europeo compatti nella lotta all'inquinamento atmosferico.
L'accordo del 1° febbraio propone anche una giornata, che sarà domenica 25 febbraio, in cui si effettuerà un blocco auto in Pianura Padana, per dimostrare, più che risolvere il problema dell'aria, che ovviamente non si risolve così, la compattezza del fronte delle regioni della Pianura Padana che sono le regioni che più scontano l'inquinamento atmosferico, i danni alla salute e, ovviamente, le ripercussioni negative sullo sviluppo e sull'economia.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Per cortesia, colleghi, coloro che non sono interessati alla relazione dell'Assessore possono tranquillamente continuare a operare al di fuori di quest'Aula.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

un Consiglio straordinario su una vicenda straordinaria, per carità! Per quanto riguarda lo stato delle infrazioni, gli uffici della Direzione generale ambiente della Commissione Europea hanno illustrato la segnalazione dei superamenti, perché abbiamo finito l'anno 2006 e abbiamo lo stato dell'arte, ma al momento il Segretariato generale non ha ancora preso posizione. In ogni caso, arriverà presto una lettera di richiamo ai paesi che hanno registrato i superamenti, quindi arriverà anche al Governo italiano una lettera di segnalazione di superamento.
Tutto il dibattito sull'Euro 5 ed Euro 6 nasce da una valutazione dell'Unione Europea e facciamo anche noi che una delle soluzioni (non l'unica) del problema è l'accentuazione dei livelli di modifica e di modernizzazione del parco macchine.
utile richiamare uno studio dell'Unione Europea, che ovviamente è una pura simulazione. Se - così viene riferito - tutte le auto e tutto il parco circolante europeo fosse aggiornato alle regole ultime (Euro 4), avremmo la risoluzione del PM10 che va dal 60 al 75% e una riduzione del NOX tra il 70 e l'80%. Ci siamo permessi, usando gli stessi parametri le stesse variabili, di fare una simulazione analoga per la Regione Piemonte: se in Piemonte tutte le automobili - ovviamente è un assurdo, è una simulazione fossero auto Euro 4, vale a dire quelle più conformi alle regole attuali avremmo una riduzione dell'immissione del PM10 nell'ordine del 68%.
Il punto legato al rinnovo del parco macchine circolante è un obiettivo europeo. È alla cima degli obiettivi e degli accordi tra le diverse Regioni. È il primo punto di una delibera del Consiglio regionale della Lombardia del 26 settembre dello scorso anno.
Non è successo solo questo: c'è stato un passaggio importante, dai cittadini molto sottolineato, stando a quello che mi dicono, ma forse poco sottolineato dalla politica, sui provvedimenti della Finanziaria. I provvedimenti della Finanziaria sul capitolo relativo alla mobilità sostenibile hanno preso posizioni di grande importanza. Credo che sull'aspetto ambientale la Finanziaria abbia affrontato il problema con forza e con decisione. Molti cittadini ne sono informati, perché ovviamente preoccupati e attenti a queste tematiche, ma credo sia opportuno riepilogare le incentivazioni previste dalla finanziaria del 2007 in materia di mobilità.
Voi sapete che un unico articolo ha tanti commi, quindi sono commi che devo sottolineare. Con il comma 224 (parlo degli autoveicoli per uso promiscuo immatricolati come Euro 0 ed Euro 1, che sono demoliti dal 1 gennaio 2007) si concede un contributo di 80 euro, che è sostanzialmente la gratuità della rottamazione.
Con il comma 225, chi effettua la rottamazione di un autoveicolo per trasporto promiscuo, se rottama senza sostituire il mezzo e se non è intestatario di altro veicolo registrato può richiedere il totale rimborso dell'abbonamento al trasporto pubblico locale nell'ambito del Comune di residenza o di domicilio di durata pari ad un'annualità.
Cito questi, solo per perché vanno in linea con il nostro provvedimento sulla rottamazione. Per la prima volta in Italia - questo è stato fortemente sottolineato in tutte le riunioni tenute a Roma tra gli Assessori e anche con il signor Ministro - questo punto dell'incentivare la rottamazione senza obbligo di sostituzione rappresenta, in ogni caso, una liberazione del mercato dei mezzi più antichi e più inquinanti.
Al comma 226, chi effettua la rottamazione di un autoveicolo e sostituisce detto veicolo con autovetture nuove e immatricolate come Euro 4 ed Euro 5, che investono non oltre 140 grammi di CO2 al chilometro, è concesso un contributo di 800 euro, nonché l'esenzione del pagamento delle tasse automobilistiche per un periodo di due annualità, che diventano tre in caso di acquisto di un autoveicolo con cilindrata inferiore a 1.300 centimetri cubi. Tale limite di cilindrata non si applica alle famiglie numerose.
Come ben sappiamo da tutte le pubblicità, 880 euro sono quelli che su questo punto mette il Governo per le macchine più normali, e ovviamente c'è una moltiplicazione per quattro o per cinque che è dei vari concessionari.
Quindi si entra direttamente nel mercato e c'è una valutazione dell'usato o uno sconto sul luogo di ordine di grandezza differente, secondo le diverse case produttrici e i concessionari.
importante dire che, al comma 227, chi demolisce autocarri immatricolati Euro 0 ed Euro 1 sostituendoli con veicoli di peso complessivo non superiore a 3,5 tonnellate immatricolati euro 4 ed euro 5 ha un contributo di 2.000 euro. Chi somma al comma 227 il comma 228 autocarri e autovetture, il nuovo veicolo acquistato ed omologato dal costruttore mediante l'alimentazione esclusiva o doppia del motore con gas metano o GPL, nonché alimentazione elettrica idrogena, riceve un contributo di 1.500 euro incrementato di altri 500; inoltre, 2.000 più 1.500 più 500 fa 4.000 se il veicolo è a iniezione CO2 inferiore a 120 grammi al chilometro, e questi sono cumulabili.
Nei capitoli della Finanziaria, al comma 236, a decorrere dal 1 dicembre 2006 fino al 31 dicembre 2007, in caso di acquisto di un motociclo nuovo Euro 3, con contestuale sostituzione di un motociclo Euro 0, è concessa l'esenzione dal pagamento delle tasse automobilistiche per cinque annualità. Anche il costo della rottamazione è a carico del bilancio dello Stato nei limiti di 80 euro per ciascun motociclo, quindi c'è una rottamazione gratuita, anticipata dal venditore, che recupera detto importo quale credito di imposta.
Al comma 238, i veicoli immatricolati Euro 0 ed Euro 1 su cui erano stati installati impianti a metano o GPL sono incentivati con intervento per cui la Finanziaria riserva l'importo di 50 milioni per ciascun anno 2007-2008-2009. Al comma 239, ai veicoli omologati dal costruttore mediante alimentazione esclusiva o doppia, elettrica, gas metano, GPL, idrogeno.
Ovvero, se su tutto il sistema a doppia alimentazione viene installato successivamente, non si applicano incrementi percentuali che le Regioni dovranno operare sulla base degli importi definitivi relativi al bollo auto.
Questi sono i provvedimenti della Finanziaria e gli accordi della Regione. I tavoli tecnici sono andati molto avanti. È prevista la firma il 1° febbraio. È prevista una domenica ecologica il 25 febbraio. Stiamo mettendo insieme tutti i sistemi informativi, tutte le capacità di rilevazione. Credo però che non si sia stati fermi a livello di Consiglio regionale, nel senso che il Consiglio regionale ha approvato la nuova regolamentazione introdotta con lo stralcio di piano sul riscaldamento 15 giorni fa, di cui vorrei ricordare i passi principali per evitare una critica che comprendo benissimo.
Non mettiamo la lente di ingrandimento sugli aspetti del traffico, ma anche sui problemi del capitolo riscaldamento, per cui vi voglio ricordare che abbiamo determinato che, dal 1° settembre 2007, non sarà più possibile utilizzare l'olio combustibile per il riscaldamento, com'è già avvenuto per il carbone a partire dal 1° settembre 2005, e che, per quanto riguarda l'utilizzo delle biomasse in impianti con una potenza pari o superiore a 35 kv, sono fissate regole necessarie a garantire un corretto uso di questa fonte rinnovabile anche rispetto al problema delle immissioni in atmosfera.
Per quanto riguarda le caldaie a metano e GPL, devono essere ad alta efficienza, a quattro stelle e a bassa emissione di ossido di azoto, classe 5 per le caldaie a gasolio. Su decisione del Consiglio regionale, sarà possibile l'installazione di apparecchi a tre stelle fino al 1° settembre 2008, perché a bassa immissione di ossido di azoto. Dopo tale data, anche per queste caldaie saranno richieste le cosiddette quattro stelle.
Il Consiglio regionale, col Piano stralcio sul riscaldamento, ha definito che, per quanto riguarda i nuovi edifici residenziali, questi devono essere costruiti con un grado d'isolamento decisamente migliore di quello attuale. Queste nuove regole permetteranno di costruire un condominio che consumi, per esempio, dal 50% all'80% in meno di un analogo edificio costruito negli anni '70-'80. Le stesse regole valgono anche per le grandi ristrutturazioni edilizie sopra i 1.000 metri quadrati.
Nei nuovi condomini dovranno essere installati impianti di riscaldamento centralizzati con regolazione e contabilizzazione autonoma del calore. Questa soluzione consente, rispetto alla vecchia caldaietta, la stessa autonomia di gestione, ma più risparmio, più sicurezza e minori problemi gestionali.
Almeno il 60% dell'acqua calda sanitaria dovrà essere prodotta mediante pannelli solari termici. Ciò comporterà un'altra riduzione dell'ordine stimato del 10% del consumo di combustibile nell'abitazione.
Si suggerisce anche, nella delibera approvata dal Consiglio regionale l'utilizzo del solare termico anche per fornire parte dell'energia necessaria al riscaldamento degli ambienti. Questa soluzione può essere particolarmente efficace se si adottano impianti di riscaldamento a bassa temperatura.
Vengono inoltre fissate le regole per l'applicazione di tecnologie innovative quali la microgenerazione, la cogenerazione e le pompe di calore, sempre in un'ottica di risparmio d'energia e di riduzione delle immissioni in atmosfera.
Anche per gli edifici destinati ad altri usi sono individuate regole specifiche, scheda per scheda, relative alla corretta distribuzione e gestione del calore degli impianti di riscaldamento, allo sfruttamento dell'energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, all'utilizzo della cogenerazione e delle pompe di calore, e in particolare per quanto riguarda gli ospedali, i centri commerciali, le piscine e quant'altro.
Per gli edifici residenziali esistenti - lo ricordo - in caso di manutenzioni straordinarie che interessino parte dell'involucro edilizio, è richiesto che si riducano le dispersioni termiche di muri perimetrali tetti o solai sottotetto, finestre, ecc. Questo, da solo, può comportare un risparmio di combustibile per riscaldamento dell'ordine del 20-30%.
Gli edifici già esistenti con impianti di riscaldamento centralizzato dovranno dotarsi, entro il 1° settembre 2012, di servizi di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa. Questi sistemi permetteranno di regolare in modo indipendente e più preciso le temperature dei vari ambienti e anche, ovviamente, di portare risparmi sulla nostra bolletta.
Ricordo anche che abbiamo assunto impegni relativamente ai complessi ospedalieri per le varie attività, per le varie situazioni. Come pure ricordo che è stato pubblicato sul Bollettino della Regione Piemonte il bando diretto alla concessione di contributi in conto interessi (quindi è parallelo, di aiuto alla delibera sul riscaldamento) per l'incentivazione di interventi in materia di risparmio energetico e di riduzione delle immissioni in atmosfera attraverso il fondo gestito da Finpiemonte. Stiamo parlando di un capitale che, in questo momento, è dell'ordine di 5.654.000 euro, erogati dal nostro Assessorato per agevolare, con concessione di contributi in conto interessi, la possibilità di rinnovarsi in campo di risparmio energetico e di riduzione delle immissioni in atmosfera.
Nel 2005 si è proseguito quel programma di incentivazione al rinnovo dei mezzi tramite incentivi regionali per la diffusione di veicoli a metano e GPL, che ha avuto molto successo e che poi è stato ripreso dagli incentivi nazionali, nell'ordine di quattro milioni di euro. Come pure - lo ricordo solamente - nel 2005 è stato dato un contributo straordinario ai mezzi a metano per gestire in maniera ecologicamente più corretta l'evento olimpico, mezzi che poi sono stati dati alle Amministrazioni locali.
Nel 2006, invece, le spese, le uscite e gli investimenti sono nettamente maggiori, per un totale che possiamo individuare nell'ordine dei 21 milioni di euro, spesi su questi capitoli per questi obiettivi.
iniziata la sperimentazione di asfaltature con materiali catalitici (è una piccola cosa) a Torino, con un impegno di 65.000 euro per studi con l'Università.
stato approvato e abbiamo dato un contributo dell'ordine di 500.000 euro alle Province per il rinnovo del loro Piano di azione, che poi ha significato importanti attività da parte delle Province, quali la modellazione di sistemi di mobilità. Tutto ciò che rappresenta la nuova possibilità di creare mobilità alternative, quindi auto in affitto e quant'altro: 50.000 euro per il Politecnico.
importante sapere che abbiamo finanziato per sette milioni di euro la prima imponente tranche dell'installazione di filtri antiparticolato sugli Euro 2 e sugli Euro 1, che meritano di avere davanti una loro vita di alcuni anni.
Abbiamo definito, con le associazioni del commercio e del trasporto, un impegno di 400.000 euro per lo studio della logistica urbana per il trasporto delle merci. È importante dire che, dato che gli Assessorati lavorano in sintonia, uno dei punti principali dell'Assessorato all'innovazione e comunicazione è il contributo per addivenire alla messa in regola di tutto il sistema delle comunicazioni, perché si ritiene tutti ritengono, è assodato - che l'aspetto principale, per quanto riguarda il trasporto delle merci, è legato alla sua razionalizzazione.
Nel 2005, inoltre, abbiamo definito tutta la partita della rottamazione senza obbligo (prima volta in Italia) di acquisto di nuova auto. Questo compito è svolto egregiamente dall'ARPA, e per questo abbiamo definito 5.100.000 euro di spesa. In questo momento si stanno esaminando 7.000 domande; già quasi 1.000 sono state evase. È ovvio che 7.000 domande sono il frutto di un'accelerazione legata alla situazione di gennaio, quindi in questo momento il livello di analisi delle domande rispetto a quelle pervenute è basso, ma solamente perché in questi ultimi giorni c'è stata appunto, questa accelerazione.
A questo vanno aggiunti 3 milioni di euro, che sono stati concessi direttamente ai Comuni per meglio organizzare le ordinanze emanate il 15 gennaio rispetto a tutte quelle che possono essere le misure di trasporto pubblico, di agevolazione di percorsi pedonali, di agevolazione di percorsi ciclabili, ovviamente per rendere più accettabili e adeguati i loro provvedimenti.
Insieme ai 5 milioni di euro, di cui parlavo prima, per il bando relativo agli incentivi in conto interessi nella partita del riscaldamento il totale dell'impegno di spesa di questo Assessorato nel 2006 è dell'ordine di 21.769.000 euro, a fronte di 5.500.000 euro dello scorso anno.
finito il 2006: possiamo tirare alcune somme sulla situazione dell'inquinamento atmosferico. A fronte di questi numeri - che, se il Presidente consente ovviamente, sono a disposizione dei Consiglieri - e dei dati relativi all'anno 2006, noi riteniamo che la Regione - ma io direi il Consiglio regionale, la Giunta e ovviamente il singolo Assessorato - abbia fatto la sua parte. Questi numeri ci assicurano che siamo assolutamente oltre i livelli definiti dagli accordi europei.
Sostanzialmente, abbiamo una situazione che c'è data dall'analisi delle singole centraline. Il Consigliere Cavallera conosce bene questa questione.
ovvio che le nostre centraline sono ubicate in alcuni singoli siti della Regione Piemonte per permetterci di raffigurare un rapporto complessivo sulla qualità dell'aria, quindi vanno intesi non solo come analisi puntuali. Il punto successivo è quello di fare un rapporto su tutta l'aria e l'area regionale. Dai dati emersi relativi al 2006 appare molto chiaramente che il problema non è solo legato alla città di Torino, non è solo un problema delle grandi città. È più grave nel Torinese, è più grave nelle grandi città, è più grave laddove le condizioni meteorologiche pongono delle situazioni di accumulo.
Lo diciamo con molta amarezza, ma solo i dati di Oulx, quindi un Comune olimpico, di Ponzone (Biella) e di Verbania, non hanno superato, nel corso del 2006, né la media annua né il numero di giorni consentiti. Tuttavia sappiamo che se entrasse in vigore, sul suggerimento del Parlamento Europeo ai membri dell'Unione Europea, la proposta di far scendere la media annua dai 40 microgrammi al metro cubo, come soglia massima attuale, ai 20 microgrammi, nessuna delle nostre centraline sarebbe al di sotto di tale soglia. Il che vuole dire che, ad oggi, abbiamo solo queste tre situazioni che sono al di sotto delle medie, ma abbiamo altre situazioni, ovviamente in tutta la città di Torino, ma anche ad Asti, Alessandria e nell'Alessandrino che, un giorno sì e un giorno no, non superano il livello consentito, che già è un livello soglia.
A partire da qui nasce il ruolo della Regione, che dice di prendere provvedimenti per evitare rischi di superamento (così recita la legge regionale che ho ereditato). È ovvio che questa situazione di superamento è oggetto di attenzione non solo, come è ovvio, della politica, ma anche degli aspetti di valutazione penali rispetto ai dati che abbiamo distribuito. La Regione può affermare di aver fatto la propria parte, come ho detto prima.
Del resto, abbiamo anche condiviso questa responsabilità con Province e Comuni. I provvedimenti che i singoli Sindaci hanno preso con le ordinanze del 6 novembre o, successivamente, il Comune di Torino sulla ZTL il 15 gennaio, sono stati definiti sempre di concerto con le Province, con i Comuni e le associazioni dei Comuni interessati. Abbiamo preso queste proposte di provvedimento di concerto con le Province, riunendo sempre e costantemente gli Assessori provinciali, e così faremo per gli ulteriori provvedimenti del 2007.
Si è definito con gli Assessori che le tipologie di ordinanza avessero una loro omogeneità regionale. Abbiamo una situazione, quindi, che vede la Provincia di Novara trovare un accordo con i Comuni, per cui le limitazioni al traffico agli Euro 0 a benzina e agli Euro 0 Euro 1 diesel, non è limitata ai Comuni superiori ai 20 mila abitanti. La Provincia di Novara ha trovato un accordo più estensivo. La Provincia di Alessandria e la Provincia di Torino hanno esteso il numero di ore superando il minimo dettato dal minimo di omogeneità che volevamo trovare. Si era convenuto che la definizione degli orari avvenisse su basi di omogeneità regionale. Le uniche vere disomogeneità sono legate al fatto che le ore di limitazione del traffico dell'Euro 0 benzina e dell'Euro 0 ed Euro 1 diesel sono in una partita unica, oppure separate tra mattina e pomeriggio. Questa è ovviamente la distinzione principale che emerge.
Con i fondi regionali si sono avviate anche alcune buone pratiche, su cui vorrei richiamare l'attenzione. In particolare, vorrei sottolineare l'iniziativa della Provincia di Torino che sta "finalmente" (è una legge nazionale) sperimentando, quindi cominciando a mettere in pratica, un punto importante del trasporto pubblico per i dipendenti. Vale a dire tutta l'attenzione al cosiddetto mobility manager, che prevede un'organizzazione dell'accessibilità agli uffici, a favore dei dipendenti, con agevolazioni ad esempio, come i ticket trasport sulla stessa falsariga dei ticket restaurant. L'obiettivo è incentivare una mobilità comune e pubblica.
Vorrei anche sottolineare come il Comune di Savigliano, anche con i nostri fondi, abbia vinto un premio nazionale per quanto riguarda la mobilità in bicicletta. Vorrei sottolineare come la Provincia di Novara abbia aggiunto alla campagna di rottamazione nazionale e regionale un ulteriore contributo di 600 euro per gli Euro 0, Euro 1 diesel e Euro 0 benzina.
Ricordo che il 2007 sarà l'anno dell'installazione di filtri antiparticolato sui mezzi pubblici. Con gli Assessori provinciali abbiamo convenuto l'anno del piano stralcio sulle attività produttive, l'anno dell'intensificazione dei processi di autorizzazione ambientale integrata il controllo delle iniezioni da parte delle aziende e i relativi controlli autorizzativi. A tal proposito su richiesta delle Province, sarà erogato un apposito finanziamento regionale per aumentare gli organici e le capacità professionali.
Il 2007 sarà l'anno, così come l'abbiamo definito con gli Assessori provinciali, ma è un tavolo in progress, della metanizzazione, perché su questo siamo soddisfatti. Mi riferisco al punto dell'incentivazione all'installazione di distributori di metano. Il contributo regionale è un impegno di diversi milioni. Avevamo stimato una potenzialità di 33 distributori, in questo momento stiamo esaminando domande per 28 distributori. Il che vuol dire che ci sono state molte richieste, alcune delle quali hanno fatto un passo indietro.
Pertanto, dobbiamo chiederci se è un problema di numero di macchine a metano, oppure se sia un problema di grandezza del contributo. C'è un distributore ad Alba, a Chivasso, a Crescentino, ad Occimiano, a Villanova d'Asti, ad Ozegna, a Sandigliano, a Castello d'Annone, a Cuneo, a Grugliasco, ad Orbassano, a Montaldo d'Ora, a Piede Mulera, a Feletto, a Rivalta, a Robassomero, a Serravalle Scrivia, a Novi Ligure, a Casale Monferrato cominciano, in qualche maniera, a raffigurare una rete, anche se assolutamente insufficiente.
chiaro che questo ci pone in particolare difficoltà, perché quando gli incentivi regionali sono diretti anche alla trasformazione a metano o GPL si crea una disomogeneità, ovviamente, di fruizione e di beneficio concentrandosi nelle Province dove questa distribuzione è più capillare questo, ovviamente, crea una vera disomogeneità.
L'anno 2007 è l'anno dell'estensione delle ZTL, così come definite dal piano stralcio, parziali o totali; è anche l'anno dell'estensione oraria delle limitazioni già adottate a partire dal 15 gennaio nelle Province non torinesi e a partire dal 6 novembre in Provincia di Torino; altre misure si stanno definendo. È chiaro che questo Consiglio ha discusso tutto il gran capitolo del trasporto pubblico locale, che è quello che le Regioni stanno affrontando, perché il gran capitolo dell'adeguatezza del servizio pubblico locale efficiente e pulito - pulito anche da un punto di vista ambientale ovviamente - comporta ordini di grandezza e d'allocazione di misure di bilancio niente affatto banali.
Noi esprimiamo una valutazione di assoluta soddisfazione sulla collaborazione dei Comuni e delle Province, in quanto in tutti i Comuni al di sopra dei 20 mila abitanti sono state adottate le stesse misure in forma omogenea, così come nelle altre Regioni. Le difficoltà, ove ve ne siano vanno affrontate. Il contributo erogato dalla Regione servirà proprio per rendere più adeguate le ordinanze in corso di spesa da parte dei singoli Comuni, credo con qualche soddisfazione anche da parte delle Amministrazioni locali. Tutto quello che faremo nel 2007 sarà, come nel 2006 e negli ultimi mesi del 2005, assolutamente concordato con le Amministrazioni provinciali.
Credo di aver fornito un quadro di quanto emerso negli ultimi tre mesi.
ovvio che i dati al momento dipendono, come è ovvio, dalla situazione meteoclimatica, la quale spazza via quello che c'è sotto, che può essere di più o di meno secondo le attività umane. È chiaro che le registrazioni attuali indicano un'aria moderatamente accettabile, in quanto una settimana fa è stata pulita dal vento. Mi auguro che metteremo sotto questa cappa - è una cappa che fa male ai nostri polmoni e al nostro cuore - meno di quanto normalmente mettiamo, che è quello che normalmente respiriamo.
Ancora un'ultima battuta, che mi ricorda l'Assessore Valpreda, poi davvero, ho terminato: così come si dice che c'è altro da fare, c'è da fare sul riscaldamento e sull'industria - ed è ovvio - allo stesso modo si leggono con disinvoltura i dati sanitari, che sono sempre dati complessi.
ovvio che quando un gran conoscitore e scienziato come Veronesi analizza i dati sui tumori fa bene a sottolineare come questi dati inequivocabilmente, trovino altissime percentuali in corrispondenza delle nostre abitudini al fumo, alle nostre - purtroppo! - esposizioni lavorative ed abitudini alimentari. Quale precisa causa dei tumori, l'inquinamento atmosferico in quanto tale funziona da precursore o aggravante di una situazione, non può essere riconosciuto come causa singola scatenante.
Pertanto, quando il professor Veronesi parla di una percentuale del 2 relativamente alla quale rimango sconvolto - le percentuali sono sempre sconvolgenti - ci riferiamo ai tumori, mentre, invece, in campo di inquinamento atmosferico in particolare si parla di morbosità e di mortalità legata a bronchiti croniche e acute nei 15 giorni successivi ai grandi eventi. Parliamo di malattie cardiovascolari dipendenti da un unicum polmone-cuore; parliamo di meccanismi asmatici, che, ovviamente, si scatenano con particolare riferimento a questi eventi. Ovviamente, la ricerca si svolge anche relativamente ai campi tumorali, ma questo è un problema che vedremo.
Se, da un punto di vista scientifico, il professor Veronesi cita intorno al 2% l'inquinamento atmosferico, con la stessa capacità professionale, l'OMS europea, oggi, a conforto, purtroppo, di quei 36 mesi di vita persi, parla di un 15% di morti premature - questo è il punto importante - derivanti non da incidenti, ma attribuibili all'inquinamento atmosferico nell'Unione Europea. Ovviamente, il 15% è un dato medio tra i luoghi più inquinati, come la Pianura Padana, e quelli meno inquinati, come le cime delle Alpi.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito sul punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli, primo firmatario della richiesta ex articolo 40 dello Statuto; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, mi permetta di ringraziare i colleghi firmatari della richiesta di questo Consiglio regionale straordinario e la maggioranza di questo Consiglio per avere accordato che si svolgesse il dibattito in seduta odierna.
Desidererei richiamare all'attenzione dei colleghi una lettera dell'11 gennaio ultimo scorso di una lettrice a Specchio dei tempi. Visto che si ama molto leggere il giornale durante le sedute consiliari, vi invito a leggere la parte sempre inerente alla rubrica Specchio dei tempi perch troverete un'altra lettera, che può anche aiutarvi a capire quanto è davvero necessario farsi interpreti delle esigenze reali del territorio.
Ovviamente, lo si fa maggiormente quando si è eletti e questa è la nostra responsabilità.
La lettera è stata scritta da una lettrice all'Assessore Mangone: "Tempo fa ho avuto l'onore di incrociarla al volante di una fiammante berlina degna di James Bond, vicino alla quale la mia povera macchinina sfigurava non poco. Dopo alcuni giorni, ho avuto di nuovo il piacere di vederla, anche se solo in tv, mentre descriveva il suo piano per la riduzione dello smog che prevede la limitazione della ZTL alle Euro 2, dopo il blocco delle auto più vecchie già operato dalla Regione.
Allora ho fatto una piccola ricerca su internet e ho scoperto che l'emissione di CO2 dichiarata dalla casa produttrice dell'auto guidata da lei per il motore Euro 4 di minore cilindrata tra quelli in catalogo, pari a 152 grammi/chilometro per le diesel e 234 grammi/chilometro per le benzina, è superiore a quella di molte delle auto Euro 2, compresa la mia che saranno prossimamente interdette all'ingresso nella ZTL. Il consumo di carburante, poi, è addirittura pari al doppio di molte vecchie utilitarie.
Ciò nonostante, dalla prossima settimana dovrò fare il giro dell'oca per rispettare la sua ordinanza, imbottigliata insieme a tanti altri e, forse non avrò più il piacere di incrociarla al semaforo, pazienza, mi accontenterò di vederla in tv".
Certo, Assessore, l'applicazione del provvedimento è evidente soprattutto nelle tasche dei cittadini obbligati a cambiare il mezzo.
L'obiettivo prefissato da questa Giunta, che noi condividiamo, è la salute per tutti e una migliore respirabilità dell'aria, ma questa Giunta non ha avuto il coraggio di estendere il provvedimento a tutti i Comuni piemontesi. Lo ha esteso a 35 Comuni, spostando il problema dello smog in questi Comuni, soltanto nelle periferie, attuando una formula di discriminazione tra residenti e non residenti, cioè la libertà di intossicare discrezionalmente gli abitanti delle zone limitrofe.
Il vero obiettivo della Giunta è certamente quello di evitare le misure sanzionatorie da parte dell'Unione Europea, ma è anche quello di aiutare i costruttori di auto a prendere maggiori risorse e a non penalizzare le fasce deboli della società civile e il mondo del lavoro.
Infatti, gli incentivi sono complessivamente insufficienti. Il bollino blu, Assessore, per le auto con più di dieci anni diventa semestrale, e vi è un provvedimento presso la Commissione trasporti che prevede di aumentare le tariffe del trasporto pubblico locale.
convinto, Assessore, che i 35 Comuni stiano rispettando le ordinanze sindacali? È sicuro, Assessore, che sono state previste le aree di accoglienza? Quante multe sono state fatte ad oggi? Mi fornisca cortesemente questo dato, perché dimostrerà, a se stesso e all'Aula, che i vigili nei Comuni perpetrano soltanto una volontà di informare l'automobilista ma non di multarlo, come lei ha previsto nella sua delibera.
Il risultato qual è? È quello di non estendere il concetto di salute per tutti. Diventa di fatto insostenibile, perché viene ridotta sensibilmente la portata del provvedimento. I Comuni sembrano disattendere le direttive previste. Gli incentivi ed i finanziamenti sono praticamente insufficienti.
La pubblica amministrazione non dà il buon esempio. È funzionante il vecchio parco auto, le risorse stanziate non servono per raggiungere complessivamente l'obiettivo della sostituzione dei mezzi. Allora si chiede il sacrificio soltanto ai piemontesi.
Avete previsto un bonus, ma i restanti soldi per comprarsi la macchina un cittadino dove li trova? Siamo convinti che, pur potendo accedere a quel bonus, abbia i soldi sufficienti per comprarsi il mezzo? Nel mondo agricolo, così come tra i camperisti, vi è attesa per un regolamento che è previsto proprio dalla delibera, ma di cui non si sa più nulla. Questi mezzi continuano a circolare liberamente nelle nostre strade.
Assessore, vuol dire che questi mezzi agricoli e gli autocaravan non inquinano? Vi è differenza fra le auto e i mezzi che avete fermato il 15 gennaio scorso e gli autocaravan e le macchine agricole? Quando entrerà in vigore il regolamento previsto dalla delibera? Vorrei formulare una richiesta all'Aula e al Presidente della V Commissione, anche perché alcune associazioni di categoria mi hanno chiesto di essere audite in Commissione, quindi chiedo a lei, Presidente, e al Presidente della Commissione, la cortesia di voler audire quanto prima le associazioni di categoria interessate a proporre soluzioni in merito. Anche perché sono un po' deluse, in quanto, richiamando un comunicato stampa preso dal sito ufficiale della Regione Piemonte datato 17 luglio 2006 l'Assessore dichiarava che si stava mettendo a punto, con uno stanziamento di 400 mila euro, un accordo con le associazioni di categoria di commercianti ed artigiani per il rinnovo dei loro mezzi ed uno studio per migliorare i flussi di traffico generati dalle operazioni di carico e scarico.
Dal 17 luglio nulla di ciò è avvenuto e i soldi non sono stati stanziati. Provvederò quindi ad aiutare l'Assessore e a formulare, durante il dibattito della finanziaria regionale, un emendamento, che mi auguro venga firmato dai colleghi Consiglieri, sullo stanziamento da lui stesso promesso.
Assessore, la Confartigianato la richiama ancora con una lettera del 29 gennaio, sostenendo che nessun intervento è stato previsto a sostegno delle imprese per la sostituzione dei mezzi aziendali.
Assessore, lei ha la possibilità di riformulare la proposta di un ambiente per tutti. Ritiri queste delibere e convochi un forum sull'ambiente, che è reso più che mai necessario se davvero si ha a cuore la salute di tutti i piemontesi.
Assessore, le delibere della Giunta hanno mosso i loro passi guardando i dati in percentuale forniti dalle centraline. Se si ha un po' di attenzione, sul sito dell'Assessorato regionale all'ambiente c'è il link dove tutti i cittadini hanno l'opportunità di verificare gli ultimi dati ma ci rendiamo conto - sarà anche per l'alta pressione - Assessore, che lo smog, in alcuni casi è anche aumentato in percentuale.
Le consiglio vivamente di prendere in considerazione il ritiro della delibera.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "Padre Gemelli" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "Padre Gemelli" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

"Stralcio di piano per la mobilità in attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n. 432" - (richiesta presentata dai Consiglieri Toselli Cotto, Cavallera, Cirio, Guida, Vignale, Burzi, Botta, Ghiglia, Monteggia Scanderebech, Casoni, Nastri, Nicotra, Rossi, Novero, Boniperti) (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo al dibattito sullo stralcio di piano per la mobilità.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio il collega Toselli per quello che ha detto e per tutto quello che ha fatto per ottenere questo Consiglio straordinario, chiesto per cercare di fare il punto della situazione, capire a che punto siamo e se hanno le misure restrittive applicate hanno avuto esito positivo o negativo,insomma, capire se c'è stata effettivamente una riduzione dell'inquinamento atmosferico.
Di tutto questo, lei, Assessore, non ha parlato. Ha fatto un'ampia descrizione tecnica, ci ha dato una lezione di tecnica o di scienza dell'inquinamento, e a conclusione di tutto ci ha consegnato un semplice foglio. Vestendo i panni della solita Cassandra tempo fa avevo detto, e continuerò a dirlo, che questo provvedimento è terroristico. Così come l'euro (dobbiamo dire grazie a Prodi che ancora ci deve restituire quanto ci ha preso con la tassa sull'euro) che ha arricchito sempre di più i ricchi e impoverito i meno abbienti, questo provvedimento terroristico colpisce le fasce deboli.
Le cinquecento auto che dovevano essere dimesse, partendo dal 1993 per ciò che riguarda le auto a benzina e dal 1996 per ciò che riguarda le auto diesel.
Assessore De Ruggiero, lo avevo detto con l'interrogazione che questo provvedimento non sarebbe servito a niente e a conferma di tutto ciò lei ci ha presentato relazione secondo cui l'inquinamento è peggiorato.
Pertanto, ancora una volta, sono state applicate delle misure repressive, delle iniziative terroristiche che non sono servite a nulla.
Terroristiche, perché chi si colpisce? Si colpiscono gli anziani, si colpiscono le fasce deboli, arricchendo sempre di più i più ricchi, coloro che hanno doppie, triple macchine, che possono accedere al centro, e non si dà la libertà a quei poveri cittadini, a quei poveri anziani che vivono nelle periferie di poter esaudire il desiderio di accedere alle zone ospedali o nei casi migliori in Via Roma. E questo, perché? Perché, se non hanno i soldi per arrivare alla terza settimana, figuriamoci se li hanno per comprare le macchine! Come se non bastasse, questo provvedimento è anche contro la libertà d'espressione e soprattutto contro il libero mercato. Cosa vuol dire libero mercato? Che quel poco che producevano gli artigiani e i commercianti, i quali movimentavano benessere e occupazione, viene oggi limitato dall'esprimere le proprie azioni. In sostanza, Assessore - lei l'aveva promesso e io ho presentato oggi un ordine del giorno - lei ha stanziato quattro soldi, ma mancano quegli altri quattro soldi per rimodernare e ammodernare i mezzi di coloro che lavorano quotidianamente e che devono portare a casa la "giornata", perché altrimenti le loro famiglie non hanno di che vivere.
Assessore De Ruggiero, lei oggi ci ha fatto un'ampia esposizione, ma non è venuto a fornirci il monitoraggio della realtà: quante macchine sono state rottamate, che cos'è successo al centro di Torino e agli altri centri laddove è stato impiegato il provvedimento. Di tutto questo, lei ci ha presentato una tabella - sempre repressiva - e ci ha detto, nientemeno come se fossimo non all'università, ma all'asilo: "Sappiate che lo smog fa morire la gente, sappiate che lo smog è pericoloso, sappiate che stiamo vivendo in una società che è in una cappa che respiriamo dannosa e pericolosa. Fate attenzione alla vostra salute".
Ma non c'è bisogno che questo me lo dica lei, Assessore: lo sappiamo già! Lo sappiamo tutti che viviamo in una società multimediale già pericolosa in sé e per sé, ma soprattutto che viviamo in una società inquinata. E noi politicamente non facciamo altro che aumentare l'inquinamento con dei provvedimenti terroristici come questo, lo ripeto ancora una volta! Assessore, che cosa ci ha portato oggi? Una tabellina, ci ha fatto un'esposizione tecnico-analitica del pericolo che produce lo smog, ma dopo mesi di applicazione del provvedimento noi non sappiamo niente. Adesso parlerà il collega Travaglini e forse mi dirà qualcosa, lui forse sottobanco ha ricevuto notizie. Io non so niente, quindi mi aspettavo qualcosa di interessante, perché i media hanno anche bisogno di dire qualcosa dopo che è stato applicato questo provvedimento, dopo che se n'è parlato, dopo che abbiamo limitato la libertà di lavoro e la libertà di movimento a coloro che non possono cambiare la macchina.
Allora chiedo a lei: quante macchine sono state rottamate e sono state cambiate a Torino e che rientrano, per quanto riguarda le auto a benzina tra le vetture immatricolate prima del 1993 e, per quanto riguarda le auto diesel, tra le vetture immatricolate prima del 1996? Inoltre, come può essere un provvedimento varato dalla Giunta regionale trasformato ad hoc, sulla propria pelle politica, com'è successo qui a Torino, dove tutti si possono permettere di fare di tutto, aumentare ridurre, Euro 3, Euro 4? I cittadini piemontesi non capiscono più niente, non sanno più se possono entrare nel centro, se possono uscirne! C'è una comunicazione scarsa, incompleta, ed è uno dei motivi per cui ci sono tante multe! I cittadini, quando si tratta di entrare nell'area della ZTL, si bloccano, chiedono freneticamente informazioni a Tizio e a Caio. Oggi come oggi, i cittadini, oltre a preoccuparsi di portare a casa lo stipendio, di produrre le risorse necessarie per portare avanti una famiglia, si devono porre anche il problema di come fare per andare a lavorare! Vi è poi il discorso dei mezzi pubblici, Assessore. Che cos'è stato fatto per i mezzi pubblici? Lei ha fatto una delibera slogan. È vero, lei deve attenersi alle direttive dell'Unione Europea, ecc., però non trasformiamoci in burocrati peggiori di quelli che ci sono a Bruxelles. Un Assessore, che ha il compito di direttore d'orchestra, che ha il compito di intervenire laddove il problema lo richiede, deve anche essere informato - non mi permetto di dire altro - se un determinato obiettivo è stato raggiunto o no, come è stato raggiunto e se deve essere modificato o ritirato, oppure valutare se deve fare qualcosa di diverso.
Di tutto questo, lei oggi non ce ne ha parlato. Noi ci aspettavamo una relazione dettagliata, un monitoraggio, ci aspettavamo dei dati e non ripeto - questa tabellina.
Poi lei ci ha parlato dello smog, ci ha parlato anche delle caldaie.
Ebbene, oggi in Torino città arrivano delle lettere - anche queste terroristiche - da parte di Iride S.p.A. Tutti sappiamo cos'è Iride e sappiamo che sponsorizza il teleriscaldamento. Voi, amici della maggioranza seduti nelle prime file, che difendete i diritti dei lavoratori, sapete che cosa sta facendo la politica di Iride? Sta distruggendo qualcosa come 3-4 mila posti di lavoro, sponsorizzata da voi, dal centrosinistra! Prima di difendere i diritti dei lavoratori, dovete difendere il diritto al lavoro.
Voi state distruggendo il diritto al lavoro con questa sponsorizzazione Iride, con la sponsorizzazione del teleriscaldamento. Perché lei Assessore, non sponsorizza le caldaie a condensazione? Perché le caldaie a condensazione permettono di far lavorare i 4-5 mila lavoratori che ci sono in Torino, provincia e regione Piemonte. Ma non solo. Visto che parliamo di ridurre l'inquinamento, penso che queste caldaie a condensazione siano la strada giusta per poterlo attuare, in quanto adoperano gli stessi fumi che producono e quindi riducono di molto l'inquinamento. Perché non c'è un incentivo per favorire questo tipo di riscaldamento? Perché favoriamo sempre le partecipate comunali, laddove si devono mettere - così come state facendo per la Finpiemonte - delle persone che hanno bisogno di un posto a 2-300 mila euro all'anno...



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Non posso dire queste cose?



PRESIDENTE

Non voglio interrompere la frase, per carità, però la prego di chiudere: ha superato i dieci minuti a sua disposizione.



SCANDEREBECH Deodato

Concludo velocemente.
Assessore De Ruggiero, noi ci aspettiamo - anche in Commissione - che ci fornisca un monitoraggio e ci dica qual è la situazione attuale, ossia se è stato ridotto l'inquinamento atmosferico o se a Torino dobbiamo togliere qualche albero, perché non so se a lei risulta che scientificamente anche gli alberi producono anidride carbonica; che ci dica se dobbiamo ritornare alle vecchie biciclette, visto che in città esistono le piste ciclabili, ma che ci dica anche come dobbiamo fare per sopravvivere per portare avanti le nostre famiglie. E non lo deve dire a Scanderebech, ma ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Presidente, forse alternare gli interventi fra centrodestra e centrosinistra sarebbe stato meglio.



PRESIDENTE

Guardi, collega Vignale, ho moltissimi iscritti a parlare per il centrodestra e due soli per il centrosinistra, dunque ho pensato di alternarli così: tre e uno, tre e uno.



VIGNALE Gian Luca

Non era un appunto a lei, Presidente. Non lo dicevo nell'economia dei lavori dell'Aula, ma in una discussione che potesse vedere punti differenti di analisi rispetto al piano della mobilità, anche in considerazione del fatto che partiti che siedono all'interno dell'aula e che sostengono il Governo regionale, hanno espresso sia nel primo, ma anche successivamente al secondo provvedimento della Giunta, contrarietà, in alcuni casi anche netta, rispetto al provvedimento stesso.
Credo che, a posteriori, sarebbe necessario - essendo ormai il provvedimento entrato in vigore in alcuni casi, come nella provincia di Torino, il 6 novembre e, in altri, come nelle rimanenti Province piemontesi, il 15 gennaio - fare una considerazione sulle due categorie di cittadini che ha colpito.
Da un lato i cittadini largamente intesi che possiedono un'auto Euro 0 o Euro 1 o, in alcuni casi, anche Euro 2, come per la Città di Torino.
Dall'altra le imprese e le categorie del mondo imprenditoriale. Anche dalla lettura dei dati indicati in Finanziaria si comprende come vi sia una reale esigenza di rispondere a quelle centinaia di migliaia di cittadini - parlo per la realtà piemontese - che si trovano in una condizione paradossale.
Cittadini che utilizzano poco la loro autovettura, spesso per spostamenti brevi perché, come avemmo modo di dire già in una seduta di Consiglio in cui discutemmo di questo punto, è facilmente comprensibile a tutti che, se un cittadino percorre molti chilometri con la propria auto, non può, oggi circolare, se non in casi rarissimi, con un'autovettura che ha più di dieci anni.
Abbiamo creato un problema assolutamente serio, con cittadini che si sono visti doppiamente vessati: da un lato, con l'impossibilità di utilizzare la propria l'auto, pur continuando a pagare tanto la tassa di circolazione, la RC Auto quanto il bollo auto, pur essendo una tassa di proprietà non legata alla circolazione; dall'altro ancora, per il fatto che tra i commi che si ricordavano all'interno della Finanziaria sono stati indicati dall'Assessore, correttamente, gli incentivi, ma non si è detto che vi è stato un aggravio sui costi di bollo per tutti quei cittadini che hanno un'auto che non è Euro 3, Euro 4 o Euro 5, e non hanno potuto beneficiare di contributi significativi, se non in alcuni casi.
I dati rilevati dalle centraline dell'ARPA, in modo significativo quelle situate nella Provincia di Torino (il provvedimento è entrato in vigore solo da novembre), hanno dimostrato che non vi è stata alcuna diminuzione delle polveri PM10 presenti nell'aria (un inverno certamente secco). Si comprende, quindi, che questo è un provvedimento che ha vessato i cittadini, senza dare alcuna risposta reale in termini di riduzione delle presenze inquinanti. Sollecitiamo l'Assessore e i Presidenti delle Commissioni competenti a porre in discussione i provvedimenti giacenti che in qualche modo, tendono a dare delle risposte.
Crediamo sia opportuno il ricambio delle auto più inquinanti, ma che questo non si debba fare danneggiando i cittadini e alcune categorie produttive, ma si debba fare con il concorso da una parte dei cittadini che rinnovano la loro auto, dall'altro con Enti (lo Stato centrale o la Regione Piemonte), che pongono limiti che devono essere certamente superiori rispetto a quelli dettati dalla delibera della Regione nel rispetto dei limiti di reddito, per consentire la sostituzione dell'auto, in particolar modo con la sostituzione di nuove auto a bassa immissione inquinante.
Su questo punto, il nostro Gruppo consiliare ha presentato una proposta di legge articolata, che prevede tanto gli incentivi per chi sostituisce l'auto, dando priorità a coloro i quali la sostituiscono con auto a metano e GPL, quanto la possibilità di trasformare la propria auto a benzina inserendo un sistema di alimentazione o a GPL o a metano, così come viene richiamato in Finanziaria, ma soltanto per gli aumenti del bollo.
Ci pare opportuno sottolineare, in merito a questo abbiamo presentato un ordine del giorno, come tutti i provvedimenti, sia quelli della Regione Piemonte sia quelli dello Stato centrale (anche all'interno di incentivi in Finanziaria), abbiano completamente dimenticato le categorie produttive.
Fra i commi che l'Assessore ricordava ve ne sono tre che, da un punto di vista economico, sono i più significativi. Di questi benefici, non possono beneficiare le imprese.
Anche la delibera della Regione Piemonte prevede un incentivo alla rottamazione, ma esclusivamente ai cittadini non possessori di partite IVA.
Ricordo che l'Assessore regionale il luglio scorso prese un impegno con le categorie produttive, quando venne presentato il Piano. Leggo testualmente quanto è stato scritto in un comunicato stampa in merito: "Un sostegno economico in accordo con le categorie per il rinnovo del parco dei veicoli commerciali". Il comunicato stampa continua individuando alcuni punti essenziali del piano e dice: "Stiamo mettendo a punto un accordo con le associazioni di categorie di commercianti e artigiani per il rinnovo dei loro mezzi e uno studio per migliorare i flussi di traffico generati dalle operazioni di carico e scarico".
Ad oggi, salvo i provvedimenti già esistenti, cioè salvo i provvedimenti legati alle nuove aperture relative alle leggi n. 21 e n. 28 che consentono anche il finanziamento agevolato per l'acquisto di una nuova autovettura, non c'è alcuna misura né del Governo nazionale né del Governo regionale volto ad incentivare la sostituzione del parco veicolare per ogni tipo di impresa.
La Regione, nei 21 milioni di euro che l'Assessore ricordava, non ha stanziato un solo euro per consentire che ambulanti, commercianti artigiani, agenti di commercio e piccole imprese possano avere la possibilità di cambiare la loro auto, garantendosi, quindi, una circolazione all'interno della città, o all'interno dei Comuni dove vige il divieto (non fosse altro per alcune ore).
Faccio solo un esempio, che forse è il più significativo, ma non l'unico, che riguarda la Città di Torino e il centro della città. Avendo un divieto che si estende dal mattino fino alle ore 19 del pomeriggio qualsiasi agente di commercio che non abbia un'auto Euro 3 o Euro 4 è impossibilitato a recarsi nel centro cittadino per prendere ordini o rifornire le imprese che si servono da soggetti come lui. Con ciò sono penalizzati gli artigiani, i commercianti, le piccole e medie imprese.
Quindi, in conclusione, nell'ordine del giorno che abbiamo presentato chiediamo alla Giunta l'inserimento nel bilancio previsionale 2007 di un impegno economico, affinché gli impegni assunti a luglio dall'Assessore e dalla Giunta, quando votarono il Piano e ne diedero comunicazione, abbiano un riscontro effettivo e non siano solo parole spese al vento.



PRESIDENTE

Pratichiamo il principio dell'alternanza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Signor Presidente, anch'io questa mattina ho sfogliato il giornale e oltre alle interessanti e rispettabili opinioni dei cittadini, ho trovato solo su La Stampa le pagine 8, 9 e 11, interamente dedicate al focus sul clima. Credo anche che diano l'idea esatta della dimensione del tema che noi dobbiamo affrontare, che va al di là di vicende e dinamiche personali importantissime, che vanno tenute in considerazione, sulle quali occorre come già abbiamo fatto precedentemente, rimodulare, se non funzionassero anche i provvedimenti che abbiamo preso, ma la filosofia di fondo apprezzo quanto ha letto l'Assessore De Ruggiero nella relazione - rimane così come rimane un problema enorme.
Il fatto che il riscaldamento globale potrebbe costare all'Europa migliaia di vittime e miliardi di danni nei prossimi decenni non è una teoria enunciata o la previsione più nefasta del più ortodosso degli ambientalisti.
Questo documento relativo alla situazione climatica e ambientale, che è stato anche abbastanza impietoso, se vogliamo, è stato redatto dalla Commissione europea, dove, tra l'altro, sono rappresentati gli orientamenti politici più vari del nostro continente, recentemente è stato anche pubblicato sul Financial Times.
Se non saranno presi - lì lo si dice con estrema franchezza provvedimenti sulle emissioni che sono dannose sull'effetto serra, che continua a rappresentare una cappa che compromette anche una parte di futuro, non soltanto è un problema strettamente contingente, noi avremo un problema enorme in rapida evoluzione, in questo caso in senso peggiorativo che colpirà in modo particolare il nostro Paese e il sud Europa. Questo è un fatto difficilmente controvertibile. Tra l'altro, già lo ha citato l'Assessore, recentemente, anche lo stesso World Economic Forum ha affrontato questo problema inserendolo al centro della sua agenda - ormai è un tema nell'agenda di tutti - esaminando, da una parte, le conseguenze e dall'altra, anche i necessari interventi.
Pensiamo che il Nord Italia, in particolare la nostra regione, risulta essere una delle regioni europee dove il peso dell'inquinamento atmosferico è più evidente e più marcato, è sufficiente guardare la fotografia scattata dal satellite, che mostra una gran macchia nera esattamente in corrispondenza di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna; questo significa che c'è anche un'immagine visiva del problema che sta sulle nostre teste e che ci condiziona.
Questa è l'area - è già stato richiamato anche dall'Assessore De Ruggiero - dove la presenza delle famigerate polveri PM10 è più pesante e una delle condizioni che determinano questa situazione è proprio la circolazione dei mezzi maggiormente inquinanti, che, al più presto, vanno tolti dalla circolazione; potremo discutere sulle modalità, ma la finalità è difficilmente controvertibile.
Tra l'altro, abbiamo anche apprezzato il giudizio positivo espresso dal Governo, tramite il Ministro dell'Ambiente, sul nostro modo di porci relativamente a questo tema e al progetto di aggressione dei problemi posti da questa situazione. Vorrei sottolineare che, fino ad oggi, questo progetto è stato l'unico approvato in sede europea; ci auguriamo di non essere soli nel portare avanti questa politica.
L'Unione Europea ammette un tetto massimo di 35 giorni l'anno del superamento del limite di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili.
Questa tabella, che non contiene dati sottobanco, bensì quelli a disposizioni di tutti già da questa mattina, ma che erano a disposizione anche prima, riguarda la fotografia di una parte dei centri. Se noi analizziamo l'intera realtà piemontese, probabilmente, la situazione è molto peggiore di quanto noi oggi possiamo vedere qui rappresentato: gli sforamenti sono addirittura di tre-quattro, a volte cinque, volte superiori alla media che c'impone l'Unione Europea.
Per questo siamo convinti che non si poteva stare con le mani in mano non si poteva far finta di nulla, bisognava intervenire anche con azioni decise di contrasto.
Credo che, nel breve periodo, l'Assessore non avrà problemi ad illustrare in Commissione, con una cadenza che crediamo anche noi debba essere molto ravvicinata, tutti i dati a disposizione, per avere anche un monitoraggio più preciso. Certo non si possono valutare in un tempo così rapido, così breve, quasi istantaneo, gli effetti delle politiche che si stanno attuando.
Tra l'altro, questa scelta non è stata soltanto nostra. È già stato richiamato che la nostra Regione ha promosso l'avvio del percorso di concertazione con le altre Regioni del Nord Italia. Risale all'ottobre 2005 il protocollo firmato qui a Torino tra Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna Veneto, le due Province di Trento e Bolzano cui, successivamente, si è aggiunto anche il Canton Ticino. Non è più nemmeno un fatto soltanto nazionale, per alcuni aspetti diventa transnazionale. Ho sentito dire prima che anche il Friuli si sta indirizzando verso quest'ottica. Crediamo che soprattutto anche qui occorra individuare il punto di incrocio affinché si mettano in campo modalità e strategie comuni concertate.
Tra l'altro, ci siamo mossi con l'adozione del Piano stralcio sulla mobilità, che indica misure strutturali in tema di limitazione del traffico veicolare, di incentivazione all'ammodernamento del parco mezzi pubblico e privato, che, però, è stato anticipato dal disegno di legge sul risparmio energetico, che è stato citato, in edilizia, ed è stato seguito dal Piano stralcio sul riscaldamento. Si è delineata non un'idea approssimativa per affrontare questi temi, ma una vera e propria strategia complessiva per migliorare la qualità dell'aria. Noi crediamo che questo sia un fatto importante che vada valorizzato.
L'Assessore ci ha anche ricordato che questo Piano, che è stato tanto discusso - secondo noi, può essere valutato o rimodulato, ma assolutamente, non deve essere ritirato, sarebbe un assurdo, una contraddizione, un danno, persino un danno! - si articola su tre linee di intervento prioritario.
La prima investe fortemente nel trasporto pubblico pulito con l'adozione di filtri antiparticolato per i bus; la seconda vede l'imprescindibile limitazione della circolazione dei veicoli, che, tra l'altro, concertandola con Province e Comuni, sarà molto più estesa di quella che noi abbiamo già discusso; la terza si riferisce all'aumento delle aree a traffico limitato, le ZTL, che, ormai, stanno diventando anche una costante in molte località della nostra Regione.
Noi crediamo che quest'obiettivo sia importante e che questo Piano vada portato a compimento. Tra l'altro, riteniamo occorra impegnarsi - mi sembra che questo sia l'orientamento della stessa Giunta - per concertare con il sistema degli Enti locali, con le categorie economiche, con tutti coloro che sono interessati, tra cui i cittadini, questi provvedimenti, affinch queste politiche...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, vi pregherei di accomodarvi nei banchi e rendere possibile l'intervento del Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Occorre impegnarsi affinché queste politiche trovino una loro efficacia e possano manifestare la loro incisività, in quanto più sono diffuse, più sono coerenti, più sono efficaci e più danno risultati positivi, che valuteremo.
Abbiamo sollecitato e sottolineiamo ancora un impegno che è stato appena richiamato dal collega Vignale e che condividiamo. Abbiamo votato l'ordine del giorno tutti insieme, che impegna a levare il contributo per l'acquisto di nuovi bus, che impegna anche gli esponenti finanziari regionali a garantire una fase successiva di copertura economica per sostituire il più possibile con mezzi a basso impatto ambientale quelli più obsoleti. Crediamo sia giusto valutare anche l'impiego di risorse europee.
Mi rendo conto che parlare di certe questioni affrontando solo questo profilo può essere magari meno gratificante che centrare le questioni di qualche categoria o di qualche particolarità. Ma se non le affrontiamo in questo contesto, difficilmente faremo qualcosa di utile per la nostra Regione. Noi pensiamo che la politica portata avanti fino ad oggi sia giusta, seria, equilibrata e possa essere migliorata. Però noi pensiamo che la valutazione per essere seria non può essere al minuto. Non può essere una valutazione approssimativa, ma su un arco di tempo breve, a nostro parere, avremo dei risultati che daranno il segno dell'efficacia di questa politica.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "M. Bazzini" di Casalborgone e "C. Pavese" di San Sebastiano Po


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "A. Bazzini" di Casalborgone e "C. Pavese" San Sebastiano Po in visita a Palazzo Lascaris ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

"Stralcio di piano per la mobilità in attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43" - (richiesta presentata dai Consiglieri Toselli, Cotto Cavallera, Cirio, Guida, Vignale, Burzi, Botta, Ghiglia, Monteggia Scanderebech, Casoni, Nastri, Nicotra, Rossi, Novero e Boniperti) (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sullo stralcio di piano per la mobilità.
La parola al Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Cerco di fare un intervento moderato, anche se devo dire che, rispetto alla lunga relazione dell'Assessore, non ho apprezzato il solito richiamo alle morti attribuibili. Vedete, colleghi, noi possiamo parlare di tutto dell'effetto serra, dei ghiacci che si sciolgono, degli orsi che dovranno radersi la pelliccia perché al Polo Nord farà troppo caldo e degli eschimesi che, per la prima volta nella loro storia, hanno comprato il climatizzatore. Non è una battuta, ma una realtà. Uno perché è la prima volta, due perché un tempo non esistevano i climatizzatori, quindi non avrebbero potuto comprarli.
tutto vero! Siamo tutti preoccupati! Ha ricordato giustamente l'Assessore che c'è stato un vertice a Davos quindi da qui tutta una serie di previsioni catastrofiche rispetto al futuro dell'ecosistema mondiale. Fin lì ci siamo. Bisognerebbe cominciare a dire agli Stati Uniti, ma anche alla Cina e - perché no - alla Russia, di cominciare a rispettare i parametri previsti dai protocolli di Kyoto. Non lo fanno e non lo faranno mai, come anche tutti i Paesi in via di sviluppo per i quali il rispetto di quei protocolli significherebbe la morte di tutte le iniziative imprenditoriali che nei paesi del terzo e quarto mondo si stanno mettendo in moto.
Fatta questa brevissima premessa, trovo disdicevole calcolare dei morti alla bell'è meglio, perché sono morti attribuibili non attribuite.
Guardate che non è di poco conto la differenza! È evidente che statisticamente vi può essere un certo numero di morti attribuibili, ma è altrettanto vero che non possono essere certamente attribuite. Questa è una differenza sostanziale, perché se in un processo penale, che è il grado più reale di giudizio, almeno quello su cui si indaga di più, si andasse per i reati attribuibili, sarebbero tutti fuori e non solo grazie all'indulto voluto dal centrosinistra, perché nessuno potrebbe mai essere condannato.
Quando parliamo di morti - l'ho già detto in Consiglio e l'ho ridetto anche in Comune - ma so che voi non ascoltate, perché coi morti fate propaganda, per favore, cercate di essere un po' più garbati, perch l'attribuibilità non è l'attribuzione certa. Quando si parla di vite umane non si devono difendere i provvedimenti assurdi, ridicoli e inutili come i vostri, parlando di morti. Questo è vergognoso oltre che riprovevole, oltre che scientificamente assurdo, immotivato ed inconsistente! Cerchiamo di essere seri. Cerchiamo di dire: "Abbiamo fatto questo provvedimento, lo contestiamo e lo abbiamo contestato; lo contesteremo perché è l'unica cosa che potevamo fare, pur sapendo che non serve a nulla".
Il collega Vignale ha citato giustamente i rilevamenti dell'ARPA degli ultimi tempi che, fortunosamente, nell'ultima settimana danno a Torino un'aria sufficientemente salubre perché, oltre al vento a 80 chilometri orari, abbiamo avuto due giorni di pioggia. Ci mancherebbe anche! chiaro che, come dice l'Assessore De Ruggiero, se in Piemonte tutti i motori fossero Euro 4, si tratta di un paradosso. Se i mulini fossero bianchi e i bambini danzassero felici, anziché tra i rottami, magari in Borgata Falchera, in un bel campo di grano maturo, sarebbero meno felici gli agricoltori, perché il grano sarebbe schiacciato e non si riuscirebbe a tagliare, ma questa sarebbe una conseguenza del benessere. Ecco, se fosse così, Assessore De Ruggiero, avremmo una concentrazione di PM10 inferiore del 68%. Calcolando sui dati di Torino questo 68%, se tutti i motori fossero Euro 4 - parliamo di un'ipotesi fantascientifica, che si verificherà non prima di una ventina d'anni - nel Comune di Torino, in ogni modo, avremmo un superamento del limite massimo di concentrazione di PM10 nell'aria doppio rispetto alla soglia massima prevista dalle leggi. Mentre con l'attuale parco macchine sarebbe triplo.
Per carità, è sempre meglio solo doppio che triplo, anche se sappiamo benissimo che parliamo di fantasia, perché sappiamo tutti che l'80% dipende dalle condizioni atmosferiche, ma è comunque sempre doppio. Questo ci porta a ribadire che il vostro provvedimento, Assessore De Ruggiero, è un bieco provvedimento classista, che va a danneggiare chi ha meno, che va a danneggiare coloro i quali - centinaia di migliaia di famiglie piemontesi e torinesi ma anche di single, ma non tengo conto dei PACS, perché non sono ancora calcolati - che non hanno la possibilità, anche grazie ai mancati interventi del Governo Prodi, di sostituire l'auto vecchia.
Quindi, non so perché l'abbiate fatto. Se avessi le prove che l'abbiate fatto per motivi inconfessabili, evidentemente le denuncerei, per sicuramente tanta è l'inutilità dimostrata dal provvedimento, secondo gli stessi dati che ci ha fornito l'Assessore De Ruggiero. È evidente che voi avete fatto, come minimo, un provvedimento inutile, ma nella realtà un provvedimento dannoso, perché impedite la mobilità alle fasce meno abbienti della nostra popolazione.
evidente che non è un problema vostro, non è un problema di chi viene portato in giro con l'auto blu. Io non sono un pauperista, è giusto che gli Assessori viaggino in auto blu, che abbiano gli autisti e che abbiano tutto quello che devono avere per svolgere al meglio il proprio mandato. C'è per una cosa profondamente sbagliata: il 95% dei mezzi pubblici della Regione Piemonte, del Comune di Torino, addirittura dell'ARPA - che si occupa delle rilevazioni ambientali e che ha delle "Pandacce" che nessuno comprerebbe neanche più a peso per recuperarne del ferro vecchio e costruirci una catapecchia - è fuori legge, è fuori norma, è fuori ordinanza, è fuori piano antismog. Questo non va bene.
La vostra è proprio l'arroganza di chi detiene momentaneamente temporaneamente - speriamo il più breve possibile - il potere. In sostanza voi siete i soliti Robin Hood al contrario: fate pagare ai poveri, ma dove governate non pagate, come si evince anche dalle vostre scelte di bilancio ad esempio per quanto riguarda le misure del rinnovo del parco mezzi.
stato approvato un ordine del giorno a firma del Consigliere Casoni che imporrà, nel prossimo bilancio, di tenere conto di una quota significativa per il rinnovo del parco mezzi. Ma voi del rinnovo del parco mezzi pubblici semplicemente ve ne fregate. Come ve ne fregate di tutti quegli altri provvedimenti che potrebbero servire a ridurre realmente l'inquinamento.
L'Assessore De Ruggiero ha detto - pensate, colleghi - che il Comune di Torino ha investito ben 65.000 euro per sperimentare un bitume che assorbe lo smog. Ebbene, 65.000 euro più o meno corrispondono ad un terzo delle consulenze che il Comune di Torino paga in uno dei 365 giorni l'anno intorno ai 7-8 milioni di euro (il calcolo dovrebbe essere quello).
Il Comune ha speso - avete speso, perché sempre centrosinistra è - ben 65.000 euro per provare un pezzetto, penso 10-20 metri quadri, di un bitume particolare che assorbe lo smog. Allora perché non avete destinato 6 milioni e mezzo di euro per cominciare ad asfaltare via della Consolata che ha registrato 184 superamenti annui dei limiti massimi delle micropolveri? Perché non fate i provvedimenti seri e utili? Tra l'altro quel bitume negli Stati Uniti l'hanno testato più o meno vent'anni fa quindi potrei fare lo stesso discorso di Chieppa sulla RU 486 e capovolgerlo, ma non lo faccio perché non sono solito usare certi argomenti.
In sostanza, da quello che non stanziate si capisce la scarsa serietà il formalismo colpevole e colposo dei vostri provvedimenti. Quindi insistiamo su quest'inutilità.
Presidente Gariglio, lei mi ha già sollecitato tre volte; le ricordo che concludo sempre entro i tempi, mentre altri colleghi, che non sono ligi come me, si prendono due o tre minuti in più perché cominciano a schiamazzare. Io non schiamazzo, ma le chiedo di essere cristianamente tollerante.



PRESIDENTE

La ringrazio per il richiamo ai miei doveri evangelici, che avrò cura di mettere in pratica perlomeno nel corso della seduta. Grazie ancora collega Ghiglia.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

un tema, questo, che ha notevolmente impegnato Consiglio e Commissione, poiché incide notevolmente sulle abitudini dei cittadini e sulla loro possibilità di muoversi liberamente all'interno dei vari territori comunali della regione Piemonte.
Devo dire che noi non contestiamo complessivamente quelli che sono i provvedimenti predisposti in materia di qualità dell'aria, che peraltro risalgono all'attuazione della legge regionale n. 23. Ricordo altresì che le varie Regioni italiane, dal 2001 a venire in avanti, si sono impegnate a redigere un piano energetico ambientale proprio per limitare tutti quei fattori che maggiormente incidono sull'inquinamento dell'aria, oltre che affrontare, ovviamente, le questioni energetiche fondamentali per proseguire sul cammino dello sviluppo.
Al riguardo, credo che veramente dobbiamo cercare di declinare l'obiettivo dello sviluppo sostenibile percorrendo delle strade, se mi è concessa quest'affermazione, in qualche modo rispettose di quel pragmatismo e di quell'efficacia funzionale ai risultati che si devono ottenere.
Certo, ci sono gli interventi di tipo strutturale, che indubbiamente vanno a risolvere o a contribuire a risolvere in prospettiva la situazione.
Questo vale per il comparto produttivo, anche se non c'è il Piano stralcio ancora approvato.
Indubbiamente, la politica regionale e di tutte le Amministrazioni locali di questi anni ha fortemente inciso, anche per l'impegno degli imprenditori, nel comparto produttivo, dove ci sono stati senz'altro significativi miglioramenti.
Per quanto riguarda il riscaldamento, la climatizzazione degli edifici e la mobilità, i lavori sono in corso. Ritengo che sia proprio questa la strada da perseguire, privilegiando i provvedimenti strutturali piuttosto che quelli eccessivamente selettivi e che non producono i miglioramenti attesi.
I provvedimenti eccessivamente selettivi possono essere giustificati solo sotto questo profilo: "Qualcosa comunque abbiamo fatto". Secondo me non è questa la strada su cui insistere.
Indubbiamente occorre considerare varie cose. Prima di tutto, la qualità dell'aria. In questi anni e negli anni scorsi, se andiamo ad esaminare i grandi inquinanti, la qualità dell'aria è comunque notevolmente migliorata non solo in Piemonte, ma un po' in generale, alla luce dei monitoraggi effettuati. Adesso ricordo solamente il benzene, l'anidride solforosa e così via: le varie curve dei diversi indicatori evidenziano che si è verificato un calo delle emissioni.
Più difficile è, ovviamente, intervenire sotto il profilo delle polveri sottili, anche perché qui occorre davvero un supplemento di ricerca per capirne bene l'origine, e questo forse oggi può essere assodato, ma soprattutto per avere maggiori dettagli proprio dal punto di vista della ricerca sotto il profilo della causa-effetto e sotto il profilo delle azioni consigliate per raggiungere risultati positivi.
Condivido assolutamente la richiesta presentata dalla nostra parte politica, quindi in senso lato come opposizione, che tende a sottolineare la necessità di investire e di impegnarsi di più per tutte le azioni strutturali, in qualche modo fermandosi sotto il profilo dei provvedimenti selettivi che riguardano la mobilità.
Forse è meglio ogni tanto bloccare il traffico a livello generalizzato perché indubbiamente a quel punto, azzerando tutto, senz'altro si pu toccare con mano qualche risultato. È chiaro che bisogna intensificare la sostituzione delle auto e raggiungere l'obiettivo delle emissioni connesse alle classificazioni Euro 4 o superiori; per il resto, occorre comunque un approccio politico di tipo complessivo.
Se è vero, com'è vero, che nella Pianura Padana abbiamo determinate forme d'inquinamento, qualche collega sostiene che si possono vedere a livello aereo. Tuttavia, recentemente sono stato in Cina e quando l'aereo sorvolava il territorio, si sono viste delle situazioni d'inquinamento molto più marcate e lo stesso anche a livello del suolo.
chiaro che dobbiamo aspirare ad avere una qualità della vita sempre migliore, ma dobbiamo anche renderci conto che abbiamo una competizione tra i vari sistemi Paese, anche a livello europeo, nel momento in cui si definiscono dei limiti. Per certi versi mi tranquillizzano, ma mi preoccupano anche i nuovi limiti previsti se, in qualche modo, non sono contestualizzati e non sono indicati nelle nuove direttive sempre più astringenti dei percorsi per raggiungere questi obiettivi. Proprio sotto questo profilo siamo carenti, indubbiamente per quanto riguarda la denuncia, per quanto riguarda...



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, il Consigliere Cavallera sta intervenendo e c'è un brusio difficile da sostenere.



CAVALLERA Ugo

Per quanto riguarda la denuncia, per quanto riguarda il richiamare l'attenzione, siamo tutti capaci. C'è una gara, oltre che di corretta informazione, forse al catastrofismo. Invece la gara dovrebbe essere portata avanti sotto il profilo attuativo dei percorsi che i signori dell'Unione Europea - mi riferisco ai nostri Ministri che vanno a contrattare e ad operare nel Consiglio dei Ministri - determinano.
Questo non l'ho sentito dall'Assessore e credo che la Presidente Bresso sia sensibile a questo rapporto, anche nuovo, delle Regioni. D'altronde, la Presidente rappresenta le Regioni, insieme con altri, nel Comitato delle Regioni a livello comunitario. Incito, spingo e invito l'Assessore ad impegnarsi molto di più sotto questo profilo. Abbiamo bisogno di migliorare la qualità dell'aria, abbiamo bisogno di direttive, ma abbiamo anche bisogno di percorsi possibili.
Una cosa è un limite di 20-30 microgrammi annui per metro cubo sul bordo del Mare del Nord, altra cosa è applicarlo in Pianura Padana. Non è che vessando i cittadini, oppure riducendo di qualche chilometro il percorso di un anziano pensionato che deve andare nell'orto a Moncalieri piuttosto che a Chieri, si risolve la situazione. Dobbiamo rimettere ordine e rimettere in fila le cose secondo la loro importanza.
Indubbiamente, sotto questo profilo, sappiamo che la mobilità si pu anche fluidificare, si possono creare delle alternative costruendo ferrovie e metropolitane, integrando sempre di più i trasporti (ben venga, quindi il ticket dei trasporti per i dipendenti). Credo che sia una cosa su cui investire, che porteremo avanti come iniziativa della Regione nell'ambito del bilancio, come bisogna anche realizzare infrastrutture. Adesso, per attraversare la città di Torino da nord a sud, devo percorrere una tangenziale lunga 50 chilometri, mentre potremmo pensare di realizzare una tangenziale est (magari qualche ambientalista eccessivamente conservatore si straccerà le vesti).
La risposta efficace è un mixer, un insieme di iniziative che, a mio avviso, devono riguardare sempre meno limitazioni (ce ne sono già tante: revisioni di automobili, revisione bollini, ecc). Teniamo l'auto in ordine ma soprattutto privilegiamo gli interventi strutturali e definiamo limiti e azioni a livello europeo, con selettivi percorsi di attuazione.
L'Assessore avrà capito che privilegiamo di più, anche con impegni finanziari, gli interventi strutturali, al posto di quelli che danno nell'immediato la sensazione che si fa qualcosa, ma che poi danno ben pochi risultati, stando agli indicatori che seguiamo quotidianamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Speravo che oggi l'Assessore ci fornisse una serie di dati che potessero sostenere l'utilità dei provvedimenti adottati. Questi dati non sono arrivati. Ci si nasconde dietro al fatto che l'inquinamento sia diminuito, ma è diminuito, questo è stato detto, a seguito delle giornate di vento, di pioggia, o di neve che hanno interessato la nostra regione.
Per quanto riguarda la mia impressione - devo basarmi sulla mia impressione, perché non mi sono mai fermato a contare le auto - è che il traffico non sia affatto diminuito rispetto a prima. Dove c'erano code continuano ad esserci; dove c'erano ingorghi, continuano ad esserci: continua ad esserci l'identico traffico di prima. Nei dibattiti precedenti avevo sottolineato come noi limitassimo il traffico agli autoveicoli che percorrono sicuramente meno chilometri l'anno (mi sembra che questo sia vero).
Ho l'impressione che tutti questi provvedimenti facciano ben poco contro l'inquinamento, che diano dei risultati ridicoli ed irrisori, a fronte di pesanti disagi, di pesanti danni che abbiamo inflitto ad una parte della popolazione, proprio a quella parte che ha meno risorse.
Chi possiede un'automobile vecchia di quindici anni è una persona che viaggia pochissimo, normalmente è anche una persona che non ha la possibilità economica per cambiarla. Con l'entrata in vigore, in un ambito di tempo relativamente breve, di questi provvedimenti, abbiamo appiedato molti cittadini che, ripeto, non possono, a livello finanziario, nonostante gli aiuti, nonostante i contributi, sostituire l'auto, ma che dell'auto, in certi casi, avevano un bisogno che rappresentava l'indispensabilità.
Abbiamo lasciato a piedi persone che usavano l'auto per minimi spostamenti, magari anche indispensabili. Non sempre si possono utilizzare mezzi pubblici, magari nel centro città è possibile, ma già in cintura o in altre città non sempre esiste un servizio di trasporto decente. Provocando quindi, disagi enormi a queste persone, a fronte di risultati a mio avviso ridicoli.
L'Assessore, oggi, ha annunciato una serie di altri provvedimenti di natura più strutturale che, effettivamente, potrebbero influire sulla riduzione dell'inquinamento, ma peccato che vengano annunciati solo oggi e siano stati presi da poche settimane. Forse bisognava pensarci prima bisognava iniziare con questi provvedimenti.
Abbiamo detto che la maggior parte dei mezzi pubblici non è a norma (tra l'alto, sono quelli che inquinano di più); ho sentito che ci saranno nuovi provvedimenti, ma questi andavano assunti prima e non per ultimi. Non ho mai sentito, in questi dibattiti, nessun accenno al problema ferroviario e, di conseguenza, al problema del trasporto merci su strada.
Giustamente l'Assessore ha fatto notare che il problema non riguarda solamente i centri delle grandi città, ma riguarda all'incirca tutta la Pianura Padana.
In Italia, a differenza degli altri paesi europei, la quantità di merci trasportati su ferrovia è ridicola; mi sembra che arrivi al 10%. Il 90 viene trasportato su camion.
Basta percorrere una qualsiasi autostrada, e dove le autostrade non ci sono, come in Provincia di Cuneo, basta percorrere le strade statali regionali o anche provinciali, per accorgersi che ci si trova incolonnati in code continue di Tir.
Capisco che questi sono problemi strutturali di portata ben più alta ma il trasferire quote di traffico dalla strada alla ferrovia è, a mio avviso, indispensabile.
Purtroppo, ci troviamo di fronte ad un assurdo. Dove si vuole costruire una ferrovia, in Val di Susa la TAV, che assolverebbe dignitosamente a questo scopo, abbiamo la popolazione evidentemente molto male informata che contesta con decisione la costruzione di una linea ferroviaria non inquinante, e che sceglie di tenersi migliaia di Tir tutti i giorni, quindi di asfissiare piuttosto che avere una nuova ferrovia. Questa mi sembra una cosa assolutamente incredibile.
Sicuramente qui abbiamo un trasporto ferroviario che non è dignitoso per un paese come il nostro. Parlo del trasporto ferroviario merci regionale, ma forse è anche così per quello destinato ai passeggeri.
Abbiamo un sistema ferroviario che non è in grado di competere con la strada per quanto riguarda il settore delle merci.
Su questo si dovrebbe intervenire: l'inquinamento che si verifica è davvero enorme, eppure sui Tir non si è preso assolutamente nessun provvedimento. D'accordo che non entrano nei centri delle grandi città, non entrano nel centro di Torino, non entrano nel centro di Cuneo, ma quando ho letto la tabella dei Comuni più inquinati del Cuneese, mi è venuto in mente il Comune di Robilante. Robilante è un paesino di poche migliaia di abitanti. Com'è possibile che sia uno dei paesi più inquinati? È uno dei paesi più inquinati perché ci passa la Strada Statale 20 verso il Col di Tenda, con una serie infinita di camion.
uno dei paesi più inquinati, perché vicino c'è una cementeria. Non è stato fatto, ma il provvedimento avrebbe magari bloccato l'automobile di un povero vecchietto di Robilante, che ha assolutamente bisogno di quell'auto per scendere da casa sua al paese a comprarsi il pane, ma nulla si è fatto riguardo all'inquinamento delle grandi industrie. Al momento, è previsto che si lasci continuare quella coda di camion e Tir che quotidianamente invade le nostre strade.
Pertanto, a mio avviso, il provvedimento è ancora da rivedere; risulta un provvedimento di pura facciata, senza grandi risultati, ma con gravissimi sacrifici per qualcuno.
Aggiungo ancora una cosa: si è parlato di carburanti alternativi come il GPL e il metano, ma ci sono due problemi. Per il GPL i distributori sono pochissimi; ci sono divieti, ad esempio, per parcheggiare le auto a GPL in tutti i parcheggi sotterranei e per traghettarle. Non ci sono auto prodotte direttamente a GPL, occorre comprare un'auto a benzina e poi farla trasformare.
Per quanto riguarda il metano, i distributori sono ancora meno; una città come Cuneo, ad oggi, non ha nessun distributore di metano. So che ci sono state delle autorizzazioni, per cui è previsto che ne saranno costruiti, ma le auto che si trovano in produzione alimentate a metano sono pochissime.
Pertanto, bisognerebbe anche invitare le aziende automobilistiche a mettersi a produrre automobili a GPL e a metano, provvedendo ad installare sulle auto a GPL dispositivi di sicurezza tali da evitare i divieti cui facevo prima accenno.
A mio avviso, molto resta da fare, a cominciare da quei provvedimenti che darebbero i migliori risultati.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

La relazione che l'Assessore ha offerto è stata molto ampia. Credo sia utile una copia scritta.
Il provvedimento di cui si parla è stato difficile e doloroso, su cui il nostro Gruppo ha compiuto osservazioni che l'Assessore conosce. Le rimetto semplicemente in ordine.
La prima è la necessità di un piano complessivo. Per l'opinione pubblica è passato sostanzialmente solo questo provvedimento specifico per le auto, all'interno invece di quello che è un discorso che deve essere molto più ampio: energie alternative, energia solare, trasporto, trasporto pubblico, rinnovamento del parco auto, i treni di cui ha parlato il collega Dutto con correttezza estrema.
La seconda questione è il limite di un provvedimento che ha toccato alcuni settori sociali, in particolare i più deboli, su cui alcuni di noi soprattutto in loco, hanno richiamato l'urgenza e la necessità di una correzione.
Abbiamo giudicato positivamente i passi avanti che sono stati compiuti tra il primo e i successivi provvedimenti, che sono stati modificati in itinere nel tempo.
Crediamo che le critiche compiute, molte, anche in modo un po' istintivo, non tengano conto fino in fondo del dramma ambientale cui siamo di fronte. Si può accusare chi pone questi temi di catastrofismo millenarismo o pessimismo, ma ci pare che siamo davanti ad una trasformazione profonda, che deve essere valutata fino in fondo.
Il rischio di catastrofe ambientale o di profondissima trasformazione ambientale è presente in analisi che non sono certamente di parte.
L'ex Vicepresidente statunitense Al Gore ha prodotto un film, nelle sale in questi giorni, che richiama questi concetti in termini drammatici.
Siamo quasi all'ora X, mancano dieci anni entro i quali, se non si prenderanno provvedimenti nettissimi, il mondo sarà sulla via dell'autodistruzione.
Le stesse valutazioni venivano da ambienti simili e risalgono a 37 anni fa: il Club di Roma, che non può essere accusato d'estremismo, per primo sollevò la questione della crescita zero.
Analisi motivate parlano sempre maggiormente - e il Consigliere Travaglini ne ha citate alcune - di rischio di morte del Mar Mediterraneo di una desertificazione progressiva, di un'agricoltura che non avrà più possibilità di esistere o che si dovrà trasformare radicalmente, con i problemi connessi.
La desertificazione vuole anche dire migrazioni bibliche; a parte il fatto che dobbiamo cominciare a farci l'abitudine, ma potrebbero essere notevolmente più ampie non solo per motivi economico-politici, ma anche per motivi ambientali.
I cambiamenti climatici crediamo siano evidenti ed ovvi. Chiunque qui dentro ha venti, quaranta, sessanta o ottant'anni mi dica se ha mai vissuto un autunno caldo come quello che abbiamo alle spalle e se si è mai trovato ad avere a gennaio il riscaldamento spento in alcune ore del giorno e le finestre spalancate, così com'è capitato al sottoscritto, che abita in un paese a 600 metri d'altezza sotto i monti, quindi con un clima notoriamente rigido.
Le rilevazioni sulla salute ci pare non possano essere giudicate puramente incidentali. Certo, si tratta di uno screening, di valutazioni di massa che possono modificarsi, ma è ovvio che una serie di malattie, anche estremamente gravi, derivino non dal caso, ma dalle abitudini di vita, da quello che si mangia, da quello che si respira, dagli ambienti in cui si vive. Non è un caso che alcune malattie abbiano un'incidenza maggiore in alcune aree ed un'incidenza notevolmente minore in altre; nello stesso Piano sanitario, alcuni lo hanno visto con un certo stupore, questo è indicato in modo molto chiaro.
Siamo di fronte a necessità che implicano certo scelte individuali da parte di ognuno di noi, ed è necessario un incremento profondo del trasporto pubblico. L'Assessore, con gentilezza estrema, ha partecipato interamente a due nostri convegni, uno sul tema delle biomasse e uno recentissimo con il titolo un pochino provocatorio: "Torino senz'auto". Al di là dell'estremismo del titolo e di alcune osservazioni fatte, su cui possiamo discutere, c'è la necessità di pensare nei prossimi anni ad una città in cui alcune aree, che pian piano si possono allargare, vivano senz'auto; questo è quanto si presenta davanti a noi.
Non ho cognizioni tecniche, non mi spaccio per un tecnico, l'Assessore lo sa, ma sul problema dei filtri antiparticolato inviterei ancora a riflettere fino in fondo sulle osservazioni fatte. Per gli autobus ci sono settori ambientalisti che insistono su questo, io non posso valutare la correttezza tecnica.
La questione riscaldamento è stata posta anche dal nostro Gruppo in più di un caso, quindi la tralascio.
Riteniamo positive alcune misure assunte dal Governo nell'ultima finanziaria, ad esempio incentivi per chi rinnova le auto di tutti i tipi adottate dalla stessa Regione. Crediamo ci sia la necessità di un impegno e di scelte notevolmente più nette relativamente a questi aspetti.
Continuiamo a credere - l'Assessore lo sa, lo dico per l'ultima volta, che questo provvedimento abbia avuto due limiti di fondo.
Inizialmente, un limite è stato costituito dal non aver svolto consultazioni sui territori. In seguito sono state fatte, ad alcune abbiamo partecipato, ma molti piemontesi hanno appreso, sostanzialmente a metà settembre, che questi provvedimenti avevano una scadenza estremamente breve e che, di fatto, non avrebbero potuto usare l'auto entro un termine di 45 giorni. Le stesse consultazioni sono servite a modificare questo fatto in misura rilevante.
L'altro limite, nonostante gli incentivi offerti e l'impegno della Regione, è costituito dalla questione sociale assunta da questo provvedimento. Continuo a pensare - non so se e a livello collettivo, di gruppo, o a livello puramente individuale, essendomi trovato anche in una delle aree dove maggiormente la sofferenza per questo provvedimento è emersa in modo molto chiaro, non solo con le manifestazioni, ma nel senso comune: nei discorsi, negli articoli, nelle lettere pubblicate dai giornali, nei dibattiti tra persone di tutti i tipi - che non vi sia stata un'attenzione sufficiente, fino in fondo, relativamente al problema sociale che, questo provvedimento poneva in luce, cioè la difficoltà, di fronte alle condizioni economiche complessive, per alcuni settori sociali, di cambiare l'auto nel giro di breve tempo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Assessore, mi dispiace doverla tediare, ma oggi tocca a lei, ogni tanto bisogna prendersi anche qualche rimprovero da parte di quest'Aula. Il dibattito odierno è giustificato dall'importanza del tema e dal forte impatto che ha avuto su questa Regione, ma anche dalle iniziative che tanti colleghi stanno prendendo a livello territoriale.
Innanzitutto, sgombriamo il campo da una questione. È chiaro che tutti coloro che sono seduti in Consiglio hanno a cuore le tematiche ambientali: chi può dirsi non ambientalista, chi può dirsi non attento alle questioni del clima, dell'effetto serra, del riscaldamento della nostra terra? Per da questo ai toni catastrofistici che ho sentito anche oggi, direi che ce ne passa.
Ricordo, a chi ha citato l'autunno caldo di quest'anno l'inverno molto freddo dell'anno scorso. Quindi, pur ponendo attenzione ai dati climatici osservo che, probabilmente, rispetto al numero di telefilm trasmessi, c'è un numero maggiore di trasmissioni legate al clima, che è diventato un'ossessione, come la finanza e la salute, ormai, in una società che vive di ossessioni mediatiche.
Una volta, le trasmissioni legate al clima andavano in onda una volta al giorno, per trenta secondi. Ricordo il Colonnello Bernacca, che faceva molto sorridere, mentre oggi sono molti i canali tematici televisivi in cui ci sono esperti di qualsiasi tipo, che da climatologici diventano tuttologi. Sono trasmessi programmi di ore e ore legati al tempo che fa o che farà. Va bene, lo segnalo per verificare che c'è anche questo tipo di distorsione.
Tutti sono ambientalisti, ma, a mio avviso, dobbiamo chiederci, come già tanti colleghi si sono chiesti, se queste misure sono state o saranno utili. Se ci domandassimo cosa queste misure hanno comportato, vedremmo che i risultati sono stati sostanzialmente modesti, così come già prevedevamo.
In tante aree del Piemonte, dove sono stati applicati i provvedimenti della Giunta regionale - adesso appureremo se sono stati applicati per davvero o per finta - i rilevamenti relativi alle polveri PM10 non sono migliorati anzi, in tanti posti, purtroppo, non per colpa del provvedimento della Regione, ma per casualità meteorologica, sono addirittura peggiorati, molto spesso in maniera grave.
Del resto mi pare che lo stesso Assessore ritenesse che un abbattimento del 10% rispetto alla cifra normale delle zone dove sono stati applicati i provvedimenti rappresentasse già, sostanzialmente, un successo, al quale sinceramente, non siamo ancora arrivati. Mi chiedo se non ci siamo arrivati perché non ci si arriverà mai, in quanto, evidentemente, il fermo di questi autoveicoli e di questi mezzi commerciali non porterà a questi risultati, o perché, in realtà, il fermo non c'è stato. Questo è un altro punto dolente sul quale bisogna interrogarsi.
Non vedo svolgersi nelle nostre città una grande opera sanzionatoria per coloro che non rispettano questo limite - magari, avverrà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi - ma diciamo che la popolazione sostanzialmente, ha rifiutato questa legge e, un po' all'italiana, come succede spesso dalle nostre parti, anche le istituzioni hanno chiuso a volte un occhio, a volte due occhi, a volte due occhi e due orecchie, a volte due occhi, due orecchie, la bocca. Potremmo andare avanti, chiudendo tutti gli orifizi che il corpo umano comprende, ma in realtà anche gli elementi legati ai sanzionamenti sono molto limitati.
parso chiaro a tutti (senza distinzione di parte politiche e di ideologie) che si trattasse di un provvedimento, da una parte, di scarsa utilità, dall'altra profondamente antipopolare.
Non voglio stare qui ancora a fare la lagnanza per coloro che sono stati toccati, maggiormente gli anziani, i giovani a basso reddito, i lavoratori dipendenti. Assessore, lo sa che, nella Provincia di Alessandria, siamo riusciti ad applicare il blocco per le autovetture private dalle 13 alle 19, impedendo di ritornare a casa agli operai che vanno a lavorare di mattino con la propria macchina e finiscono il turno alle 17 o alle 18? Devono stare in fabbrica un'ora o due in più perch purtroppo i mezzi pubblici sono quelli che sono, perché nessun Comune almeno della nostra Provincia, ha intensificato le corse o le ha migliorate.
Come sapete, molti luoghi di lavoro e molte fabbriche sono appena fuori dei concentrici cittadini, magari dislocate in piccolissimi Comuni che fanno corona ai Comuni più grandi, quindi nessuno si sente autorizzato ad aumentare i servizi pubblici.
Questo è stato un buon risultato! Molti lavoratori dipendenti e molti operai, che magari iniziano il turno alle 7 del mattino e usano la loro macchina, anche se finiscono di lavorare alle 17 o alle 18, dovrebbero poi non lo fa nessuno e questo dimostra la presa e il seguito che ha avuto questo provvedimento - aspettare le 19.
La Provincia di Alessandria è andata oltre: per essere più realista del re, non ha applicato le cinque ore, ma ne sono state applicate sei, con un provvedimento che passerà alla storia dimostrando l'intelligenza politica dei nostri amministratori provinciali. Un operaio che finisce il turno normalmente, alle 17 o alle 18, sta due ore a godersi i macchinari o l'ufficio perché non può tornare a casa! Diciamo che il provvedimento, a nostro avviso, come risulta dai diversi ordini del giorno che abbiamo firmato, andrebbe profondamente rivisto.
Profondamente rivisto non perché sia errata la filosofia che lo ispira, nel senso che la filosofia di far diminuire l'inquinamento è una filosofia più che giusta e che ci vede sicuramente concordi. Tuttavia, è errato nella sua applicazione, nella sua utilità e nei suoi effetti.
Assessore, mi chiedo perché lei si ostina a non permettere che le autovetture che potrebbero montare impianti GPL o a metano ricevano il contributo di mille euro, in maniera tale da dare la possibilità a queste autovetture, magari vecchiotte, ma completamente funzionanti, di circolare con una spesa, per i possessori, di poche centinaia di euro (normalmente un impianto del genere costa 1.500 euro).
Perché, Assessore, per gli autoveicoli diesel non si può pensare ad un contributo per l'installazione dei filtri antiparticolato? Chiaramente qualche frangia dell'ambientalismo più estremo può sostenere che non sia la soluzione più aggiornata, ma dal momento che tutte le autovetture Euro 4 ed Euro 5 sono omologate con i filtri antiparticolato, non è che faremmo qualcosa di stonato.
Perché non dire, laddove sia possibile, agli automobilisti proprietari di auto con motore diesel, che diamo loro la possibilità di mettersi a posto e, con pochi migliaia di euro, di risolvere, oltre al problema del loro portafoglio, anche in parte quello del nostro ambiente, togliendo queste limitazioni completamente assurde? Tra l'altro, caro Assessore De Ruggiero, non vedo qui con lei l'Assessore Borioli.
Lo dico anche agli amici che, nell'immaginario collettivo, dovrebbero avere più sensibilità ambientalista: noi continuiamo - i giornali locali sono pieni di articoli che ne parlano - a sostituire le linee ferroviarie con autobus di linea. Ha un senso? È la stessa Regione, che impedisce ai cittadini di camminare con auto ritenute vecchie, che ferma i treni sulle linee locali e li sostituisce con gli autobus! Ma questa è politica ambientale? Vi parlate o siete corpi autonomi che s'incontrano ogni tanto per firmare le delibere? Vorrei capire la coerenza di una politica regionale e come si fa a chiedere sacrifici ai cittadini quando i primi a mettere in pratica politiche incoerenti con l'ambiente è proprio l'amministrazione regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

intervenuto già il Consigliere Scanderebech, più lungamente di quanto farò nel mio intervento.
Faccio alcune considerazioni di carattere generale e una di carattere particolare.
Intanto conosco la materia e la considero delicatissima e complessa per tutti: per l'Assessore, per gli amministratori locali, per gli utenti. La materia non può essere affrontata con provvedimenti temporanei e sporadici ci vuole effettivamente qualcosa di strutturale: un programma a medio e a lungo termine.
vero, noi partiamo da lontano. Non è una decisione di oggi quella di limitare il traffico dei centri storici. È una direttiva europea, una disposizione precedente, che prevedeva delle applicazioni graduali, cui si è aggiunta la repentina scelta della Regione, che ha poi trovato un'effettiva conclusione nella limitazione del traffico in un numero limitato di Comuni.
Non sfugge certamente a chi ha fatto l'amministratore la delicatezza della materia di cui stiamo parlando.
Proprio in queste ore il documento dell'ONU sull'inquinamento del pianeta c'impone in ogni modo di valutare l'argomento con maggiore attenzione e dobbiamo farlo tutti, non soltanto coloro che, per vocazione ed esperienza politica, da sempre, si possono definire ambientalisti.
Quello che noi vorremmo capire è se l'intervento della Regione è un'operazione di propaganda o un'occasione mancata.
Credo che sia un'occasione mancata, Assessore, gliel'ho detto già altre volte. Io avrei utilizzato quest'opportunità come la più importante e straordinaria per la trasformazione del parco auto piemontese. Tant'è vero che, nell'ultima riunione di Consiglio in cui parlammo di questo, le dissi quello che le confermo oggi: su questa vicenda è rimasto un po' solo, anche vedendo l'assenza degli Assessori in Aula.
vero che poi arriverà l'ordine del giorno della maggioranza che le darà una mano. Però quello che forse è mancato in questa vicenda è stata la capacità di spiegare che non era un provvedimento dell'Assessorato all'ambiente, ma un provvedimento dell'Amministrazione regionale piemontese, che richiedeva risorse finanziarie superiori a quelle che lei ha potuto mettere in campo. In altre parole, se volevamo veramente incidere in modo strutturale sul parco auto, bisognava fare di più.
Bisognava veramente fare un piano graduale per aiutare i cittadini a cambiare l'auto - per obbligarli, in alcuni casi - ma dando anche alcune agevolazioni che non siano soltanto quelle promesse dal Governo nazionale.
Un conto è la rottamazione, un conto è la sostituzione, un conto è riuscire nel giro di dieci anni a cambiare quasi completamente il parco auto non soltanto pubblico, ma privato del Piemonte.
A parte queste considerazioni che avevano già fatto i colleghi e su cui non era necessario insistere, vorrei ricordarle questo. Lei questa mattina ha distribuito l'elenco dei Comuni che sono, ahimè, interessati dai dati delle particelle fini del PM10. Purtroppo, sono dati certamente non confortanti. Tuttavia, questi dati la dicono lunga su quali sono i Comuni che hanno maggiore bisogno d'aiuto e di comprensione: sono i Comuni che sono stati elencati, quelli in cui sono state piazzate le centraline di controllo.
Vi sono altri Comuni che non appariranno mai, dove le centraline non sono state piazzate. Quindi dobbiamo sapere che ci potrebbero essere anche altri Comuni inquinati a questo livello, ma che oggi non siamo in grado di monitorare perché non abbiamo piazzato le centraline di controllo.
Quello che però mi chiedo è: se questi sono i Comuni che hanno più bisogno, perché nella delibera che avete approvato il contributo è stato erogato non in base alla percentuale d'inquinamento, ma usando l'antico e arcaico criterio del numero di abitanti e dell'estensione territoriale? Succede, in questo caso, che i Comuni inseriti in questo elenco (i più inquinati) hanno avuto meno soldi di altre amministrazioni comunali soltanto perché queste hanno un territorio più esteso o hanno più abitanti ma non sono egualmente inquinati. Ciò solamente perché si è applicato un criterio obsoleto.
Di conseguenza, chiedo all'Assessore - tra l'altro, dovrebbe essere una risposta che va a chiudere anche la mia interrogazione ancora in attesa di risposta - per quale motivo, se questa è la situazione, non avete erogato i contributi a sostegno dei programmi, delle delibere, delle ordinanze delle amministrazioni comunali seguendo il criterio della percentuale di inquinamento o di numero di giorni in cui si è "splafonato" al di sopra delle tabelle previste dalla legge.
Secondo me, dare il contributo ai Comuni seguendo il criterio dell'estensione territoriale è fondamentalmente sbagliato. Cito il caso di Fossano, in Provincia di Cuneo. Ebbene, questo Comune riceve, in percentuale, più soldi rispetto ad Alba, Bra e Cuneo, che sono molto più inquinati. Ma tutti sappiamo che Fossano è uno dei Comuni più grandi del Piemonte ed è un Comune in gran parte agricolo; casomai, lì esiste un altro tipo di inquinamento, quello degli allevamenti di maiale.
A mio parere, sarebbe necessario rivedere il metodo di erogazione dei contributi: potrebbe essere già un passo in avanti per rendere la delibera della Regione un po' meno superficiale, un po' più oggettiva, più approfondita, più attenta verso chi ha effettivamente bisogno di auto, di comprensione e di compassione da parte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Sono già state dette tante cose ed evidentemente molte sono condivisibili, per cui credo che non sia il caso di ripeterle formalmente ma soltanto di richiamarle, in maniera da svolgere un intervento maggiormente sintetico, che ci permetta di lavorare e di affrontare la seduta del pomeriggio con maggiore tempestività.
La considerazione principale è che chiaramente ci troviamo di fronte a una questione in cui l'opportunità dell'intervento credo che sia qualcosa di acclarato e condiviso da parte di tutti.
Ritengo che non sia il caso, in questa sede, di fare la gara a chi è più per l'ambiente, a chi è più per la difesa del valore della natura della bontà dell'aria con determinate caratteristiche e che tutti i giorni respiriamo. Credo che questi principi li possiamo dare per assodati, dal momento che viviamo tutti nello stesso mondo, che viviamo tutti nelle stesse condizioni.
Di conseguenza, penso che la tutela di ciò che ci sta intorno, della coreografia naturale della nostra vita sia qualcosa che possiamo considerare come presupposto fondamentale.
Quello che invece è in contestazione sono le modalità dell'intervento quindi non il fatto che si dovesse intervenire, non il fatto che non fosse opportuno continuare a pagare multe, non il fatto che nei confronti del progetto europeo dovessimo adeguarci, ma il fatto di come l'Amministrazione regionale ha deciso questo tipo di adeguamento.
Sono le modalità di questo tipo di intervento; modalità che - fa piacere sentirlo anche dai banchi della maggioranza - vengono comunque poste in discussione per quanto riguarda i limiti che queste hanno palesemente dimostrato, in primo luogo il limite alle consultazioni.
Al riguardo, non dimentichiamo che in tante parti del Piemonte questi provvedimenti sono pressoché piovuti dall'alto, perlomeno nella prima stesura, e che il limite delle consultazioni è stato non risolto, ma comunque attenuato in sede di Commissione, rispetto al provvedimento originario che, sotto certi aspetti, era veramente fantascientifico.
Pensate che nella stesura originaria non era prevista la deroga per le auto storiche e per i camper, cioè si era previsto un provvedimento generale, approvato forse in maniera un po' frettolosa, dimenticando tante categorie che non si possono considerare inquinanti; successivamente, una modifica del modus operandi all'interno della Commissione ha permesso di attenuare determinati aspetti del documento, intravedendo diverse possibilità per salvaguardare alcune categorie di cittadini che evidentemente non hanno nulla a che fare con l'inquinamento ambientale.
Si è posto un limite alla mancanza di consultazioni anche intervenendo nell'aumento della capacità contributiva da parte della Regione; aumento che, comunque, risulta essere molto ridotto nella sua entità. Infatti, se prendete in considerazione il prezzo medio di un'autovettura, vi rendete conto che 1.000 euro, seppur rappresentino uno sforzo accettabile sotto il profilo etico, risultano essere ben poca cosa sotto il profilo pratico.
Anche perché il vizio che personalmente penso abbia questo provvedimento è il seguente: se qualcuno ha una macchina di sette-otto anni e non la cambia, evidentemente è perché non può cambiarla; diversamente, avrebbe già provveduto a sostituirla e a rinnovare il proprio parco auto.
Non sono i 1.000 euro - parliamo di un contributo che sta largamente al di sotto del 10%, si attesta intorno al 5-6% del valore medio di un'autovettura - che possono risolvere il problema a coloro i quali la macchina devono effettivamente cambiarla.
Quindi non bastano i contributi ai privati, non bastano i contributi ai Comuni. Addirittura, sulla distribuzione dei contributi da parte della Regione ai Comuni ci sono state delle incongruenze, quando noi abbiamo denunciato - perlomeno nella Provincia in cui io abito - che alcuni Comuni avevano ricevuto quote maggiori rispetto ad altri, malgrado presentassero livelli di inquinamento inferiori. A questo si è risposto che nella distribuzione dei contributi per il piano antismog non si era tenuto conto del livello di inquinamento atmosferico di quelle città.
Se si erogano dei contributi per una città affinché questa possa adeguarsi e attivarsi nella direzione di attutire al minimo le conseguenze negative di un provvedimento dovuto, dall'altra parte credo che il minimo aspetto da tenere in considerazione sia il livello di inquinamento di quella città.
In sostanza: laddove l'inquinamento esiste, il contributo dovrebbe essere più alto; laddove è minore, evidentemente il contributo dovrebbe essere inferiore. Questo non è avvenuto; è avvenuto, anzi, l'esatto contrario, ed è documentato dai Comuni (perlomeno nella nostra provincia) in cui i riferimenti economici non tengono conto di queste valutazioni oggettive. In definitiva: un danno per i Comuni, abbiamo detto, e un danno per i privati.
Prima il collega Dalmasso parlava di un problema sociale. Ebbene, non è solo un problema sociale, è anche un problema sociale. Il problema è sociale quando le classi più deboli economicamente del nostro Piemonte si trovano costrette a non poter più utilizzare il mezzo di trasporto che fino a ieri avevano utilizzato. Non dimentichiamo che quello è lo stesso mezzo di trasporto per cui noi obblighiamo tutti i cittadini piemontesi a adeguarsi facendo il bollino blu e quindi a registrare ad ogni scadenza le emissioni atmosferiche della propria autovettura. Noi certifichiamo che loro, sotto il profilo del bollino blu, possono usare l'autovettura, ma dall'altra parte, con un altro provvedimento, li colpiamo dicendo che la stessa autovettura, per altre ragioni, per altri riferimenti normativi, che non sono quelli che riguardano il bollino blu, la macchina non possono usarla.
un problema sociale, un problema reale che parte da un presupposto lo ripeto, perché secondo me è fondamentale - che vizia il provvedimento: chi non cambia la macchina che ha sette-otto anni è perché non pu cambiarla, non perché non la vuole cambiare. Forse ci si è dimenticati di questo passaggio.
Oltre ad essere un problema sociale, è un problema produttivo, un problema economico, un problema imprenditoriale, un problema per i nostri artigiani, un problema per i nostri spedizionieri, un problema per tutte quelle aziende piccole di questo territorio piemontese che sono la vera forza e la vera linfa della nostra economia e che si trovano, da un giorno all'altro, senza quel preavviso necessario - richiamato dai colleghi di maggioranza poc'anzi - a non poter più utilizzare il furgone, il mezzo di lavoro, lo strumento della loro attività quotidiana.
Sicuramente questo è un danno che, probabilmente, una maggior attenzione nei tempi e nei modi e una maggior contribuzione avrebbe potuto attenuare, ma questo non è stato fatto. Ed è questo il motivo per cui, come ricordava il Consigliere Toselli, la Confartigianato, ma anche altre categorie, si sono battute, e si stanno ancora battendo, contro questo tipo di provvedimento.
La conclusione cui si potrebbe giungere è: è un sacrificio? Allora dobbiamo fare un sacrificio perché, nel bilanciamento degli interessi in gioco, ha maggior valore l'incolumità pubblica, la vita dell'individuo, la salute pubblica rispetto alle esigenze economiche e produttive. Sotto un profilo puramente teorico, ci potrebbe stare, ma solo se questo provvedimento funzionasse. Questo è il dato che rischia di essere la chiave di volta di un sistema, rischia di essere l'elemento che lo scardina. Dai dati che abbiamo e che sono stati citati in precedenza, non sembra che attraverso questo provvedimento la qualità dell'aria in Piemonte sia migliorata.
Mi chiedo, e lo chiedo all'Assessore: se fra un anno scopriremo che in quelle città in cui è stato imposto in maniera verticistica il blocco delle auto la qualità dell'aria non sarà migliorata, cosa succederà? Cosa diremmo a quella gente? Cosa diremo ai Comuni? Cosa diremmo a chi ha cambiato l'auto? Cosa diremo a quelle aziende che sono state danneggiate? Che c'eravamo sbagliati? Se si devono fare dei sacrifici, allora si fanno, ma solo se si è consapevoli che ne vale la pena e che risolveranno un problema più grande cioè la salute dell'individuo. Purtroppo, ad oggi, i dati forniti ci dicono che non è così. Ci dicono che migliaia di cittadini piemontesi vengono vessati e danneggiati, ma che la qualità dell'aria non sta migliorando.
Ragion per cui si chiede - ed è il motivo per cui, a seguito del dibattito molto interessante, discuteremo sugli ordini del giorno - la revoca del provvedimento.
Se si dimostra che con il provvedimento non solo non è migliorata la qualità dell'aria, ma ci si è esposti soltanto a delle multe, credo vada fatta una valutazione economica se sia maggiore il danno economico che stiamo arrecando ai cittadini piemontesi, o il danno che producono le multe nell'Unione Europea. Se costa meno al Piemonte, sia in termini sociali sia in termini economici, pagare le multe all'Unione Europea e se il provvedimento non migliora la qualità dell'aria, forse è meglio provvedere ad una revoca.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Un intervento molto breve perché non è semplice, in questo momento intervenire per la terza volta in Consiglio e per più volte in Commissione (ricordo che il provvedimento è stato discusso anche in Commissione) senza che siano emersi fatti nuovi davvero importanti.
Gli unici fatti nuovi - che non sto a ricordare, perché sono già stati discussi - portati all'attenzione dell'Aula molto bene sia dall'Assessore sia dagli interventi che mi hanno preceduto, sono gli ulteriori studi effettuati dall'ONU e dalla Commissione Europea rispetto alla drammaticità del problema inquinamento area ed emissioni climalteranti. Questi rappresentano gli unici elementi nuovi.
Non potevamo pensare, a quindici giorni dall'entrata in vigore del provvedimento nei Comuni fuori Torino e ad un mese nella Città di Torino che potesse cambiare radicalmente la qualità dell'area, e che quindi si potessero, già subito, leggere dati estremamente evidenti rispetto al provvedimento. Ci vogliono alcuni mesi per capire quanto il provvedimento possa aver dato i suoi effetti, e se li ha dati. Se non li ha dati, lo possiamo eventualmente rimettere in discussione. Ma possiamo fare una valutazione in questo senso.
Senza entrare nello specifico della delibera stralcio, che è già stata sviscerata e su cui anche il nostro Gruppo ha espresso il proprio parere con l'intervento del Consigliere Dalmasso - e su cui anche noi precedentemente avevamo preso delle posizioni - volevo semplicemente dire: meno male che si è assunto questo provvedimento, almeno qualche elemento in più di ragionamento e qualche fatto concreto si sta evidenziando.
un provvedimento perfettamente inserito nella legge n. 43 del 2000 e nella delibera del 2002. Una legge complessiva rispetto alla qualità dell'aria che, per anni, sostanzialmente, è stata inattuata. La legge prevedeva che le Province e gli Enti locali predisponessero piani per la qualità dell'aria, che i Comuni predisponessero piani d'intervento specifici per il territorio comunale, che le industrie con più di 300 lavoratori predisponessero piani per la mobilità per i propri lavoratori mettendo a disposizione degli stessi sistemi di trasporto.
Sostanzialmente, questa legge è stata inattuata fino a pochi mesi fa e non c'è stato un ruolo attivo e di controllo delle Regioni. Questo, secondo me, è stata una pecca molto grossa da parte della precedente amministrazione. Credo che l'Assessore abbia già messo in atto alcune iniziative rispetto al controllo e rispetto all'attuazione di alcune parti della delibera.
L'azione di controllo e di monitoraggio su quanto fanno Enti locali Province e Comuni, e su quanto fanno tutte le altre istituzioni, tra cui le industrie, per dare una risposta in positivo, deve essere messa in atto affinché venga data attuazione almeno alla legge del 2000. Penso che alcune prese di posizione e alcuni interventi, siano stati presi per andare in quella direzione. È possibile, non dico di no, che siano ancora interventi frammentari e inadeguati rispetto all'emergenza e alla gravità del problema (questo è sicuro).
Chiedo all'Assessore che, fra otto mesi o un anno, quando si avranno dati un po' più credibili rispetto all'andamento del PM10 - tenendo presente che nell'Unione Europea si parla di PM5 e di PM2,5, che sono ancora più gravosi e preoccupanti per la salute dei cittadini - venga a relazionare in Commissione. Anche sulla base di questi dati, devono essere prese ulteriori deliberazioni e provvedimenti per andare verso una riduzione sempre più netta del particolato e un miglioramento complessivo della qualità dell'aria.
Penso che, a questo punto, la cosa importante sia, da una parte, fare in modo che tutti i provvedimenti presi e decisi a partire dalla legge del 2000, vengano messi in atto all'interno dei singoli Comuni e sui singoli territori; dall'altra, che ci sia una campagna importante - anche questo è già stato discusso in Commissione - sulla qualità dell'aria (c'era lo slogan "rottamiamo i nostri polmoni"). Purché davvero si vada avanti per creare una coscienza diffusa e collettiva rispetto all'emergenza e alle preoccupazioni che questo problema pone.
Un altro punto importante è che davvero, così com'è stato fatto per il Piano stralcio sulla mobilità, ci sia un collegamento con l'Assessorato ai trasporti - dico di più, anche con l'Assessorato alla tutela della salute perché è un altro nodo importante di questa catena. Un Piano complessivo di sviluppo del trasporto pubblico locale, perché sappiamo benissimo che solo questo è uno dei mezzi che ci permette di ridurre il numero di auto e il numero di chilometri percorsi.
Il problema non è avere l'incentivo per cambiare l'auto, ma avere l'incentivo per rottamare, come giustamente ha osservato l'Assessore, nello spirito che si debba cambiare l'auto, ma che si possa fruire, per la mobilità (questo è sicuramente compito del pubblico metterla a disposizione) di una possibilità diversa per spostarsi all'interno delle città e anche tra città diverse. Questo è un elemento.
L'altro elemento fondamentale riguarda la qualità dell'aria, che investe non solo l'Assessorato regionale, non solo la Regione ma complessivamente, un sistema di sviluppo economico e sociale che va radicalmente cambiato. Il nodo fondamentale, su cui tutti noi, come cittadini in primo luogo, dobbiamo essere chiamati a ragionare, è questo perché non possiamo più pensare di andare avanti con questo modello di sviluppo, sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista della salute dei cittadini. È il modello complessivo che va messo in discussione, anche perché non è sicuramente il modello che produce maggiore ricchezza e maggiore sviluppo.
Se andiamo a vedere gli ultimi dati, già citati, dell'ONU e della Commissione Europea, vediamo che questo modello di sviluppo, con tutti i danni legati all'ambiente e alla salute dei cittadini, produce anche dei costi economici per la collettività che difficilmente riusciamo a coprire.
Quindi, è solo mettendo in discussione alla radice questo modello che noi riusciremo ad uscirne positivamente.
Dopodiché, dentro questo quadro, qualsiasi intervento che vada in una direzione di risanamento è un intervento importante. Dobbiamo ovviamente evitare che a sprechi siano aggiunti altri sprechi. Inoltre, dobbiamo sicuramente riuscire a controllare e a verificare i risultati o non risultati che man mano vengono raggiunti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito del provvedimento, mi sembrerebbe giusto fare una valutazione su questo piano elaborato dalla Giunta regionale, che credo non abbia ben inquadrato quello che è il problema dell'inquinamento dell'aria. Questo provvedimento non ha soprattutto la capacità di guardare a quello che è il futuro, cioè non considera l'insieme dei fattori che provocano nella nostra Regione, quindi anche nella nostra Provincia, il peggioramento della qualità dell'aria.
Di fatto, l'unica soluzione che questa Giunta ad oggi è riuscita a proporre è una penalizzazione delle fasce più deboli, quelle che oggi utilizzano l'autovettura solo ed esclusivamente per quanto riguarda la propria attività.
Ecco perché gli interventi che possono un domani riguardare i settori che, per la loro natura, rappresentano un terzo delle emissioni nocive purtroppo non sempre se ne parla - sono quelli che riguardano soprattutto gli impianti di riscaldamento, che sono spesso anche afferenti al settore pubblico e per i quali non vi è oggi traccia di nessun tipo di percorso per arrivare ad una modernizzazione.
Infatti, il dato reale è che certe sostanze nocive si concentrano nelle zone urbane soprattutto nei mesi invernali, in coincidenza dell'accensione degli impianti termici.
Quindi, l'amministrazione pubblica dovrebbe dare un esempio, mentre spesso è latitante nell'assumersi anche questo tipo di responsabilità preferendo criminalizzare i privati che sono rei di non avere un introito mensile tale da poter permettere l'acquisto di un'auto nuova.
Sembra che ormai gli unici responsabili di quasi cinquant'anni di politiche energetiche sbagliate siano quei poveracci che devono recarsi quotidianamente al lavoro e che non hanno altro mezzo per farlo se non un'auto vecchia.
Ecco perché i provvedimenti messi in atto dalla precedente Giunta miravano ad ottimizzare un graduale miglioramento del parco macchine, con un calendario d'attuazione non immediato, ma graduale e soft.
Questa Giunta evidentemente non riesce a pensare a nulla di più che ad una serie di misure che, in minima parte, potranno dare un vantaggio magari solo a grandi marche di automobili, come ad esempio la FIAT.
Certo che, se da una parte il Governo centrale aumenta il bollo di circolazione per certe auto, e la Giunta impedisce la circolazione di quei veicoli, migliaia di persone si troveranno a pagare un bollo per un'auto che non utilizzeranno e che lasceranno in garage, senza dimenticare l'assicurazione obbligatoria. Ci si dimentica che si paga un'annualità e un certificato per tutto l'anno, mentre utilizzando l'auto solo per certi periodi dell'anno chiaramente si viene penalizzati.
E proprio per fare quattro conti della serva, nel vostro stralcio di piano si parla di destinare, per incentivi alla rottamazione, circa cinque milioni di euro. Dato per scontato che i possessori di auto Euro 0 ed Euro 1 non siano proprietari miliardari, ma che versano in condizioni economiche che non permettono il cambio dell'auto, possiamo stimare che le auto colpite dal provvedimento siano circa mezzo milione in Piemonte.
Dico così perché mi riferisco proprio un'intervista che ha rilasciato l'Assessore De Ruggiero su un giornale locale della Provincia di Novara.
Quindi, 5 milioni di euro diviso 500 mila dà la cospicua cifra di euro 10; se a questo compariamo il prezzo medio di un'utilitaria Euro 4 comprendiamo che, in meno di un mese, i piemontesi interessati avranno tutti un'auto nuova.
A questo proposito, mi domando - anzi, lo domando all'Assessore - come mai alcuni cittadini, che lo scorso anno avevano creduto in questi incentivi, stanno ancora aspettando di ricevere quanto loro dovuto. Se poi a questo notevole contributo aggiungiamo anche i fondi stanziati per la sensibilizzazione e i progetti, viene fuori che oggi esistono, anche per questo tipo di provvedimento, consulenze su consulenze.
Sarebbe opportuno capire quali siano i benefici del blocco auto quindi, ci si aspettava oggi una risposta concreta da parte dell'Assessore per verificare proprio quali erano i dati. Questa purtroppo non è arrivata.
Le porto l'esempio della Provincia di Novara, che rende conto di quali siano stati i benefici del blocco auto: a parte la valanga di permessi richiesti per svariati motivi, e a parte il divieto sulle strade comunali il blocco del traffico ha prodotto soltanto il brillante risultato di avere, in una giornata di blocco e in piena nevicata, l'aumento delle polveri sottili. Il blocco delle auto non ha assolutamente mitigato il problema, anche perché le auto producono soltanto un terzo delle emissioni mentre gli altri due terzi provengono dai riscaldamenti e dalle produzioni industriali.
Ecco perché sarebbe stato opportuno varare questo provvedimento in maniera diversa, magari anche con una comunicazione ben differente rispetto a quella data. Ci si è trovati ancora in situazioni in cui, ad esempio nella Città di Novara, i vigili urbani sono stati ingolfati di telefonate perché non tutti erano a conoscenza di questo provvedimento e, soprattutto non tutti erano a conoscenza dei non benefici che porta questo tipo di provvedimento.
Ecco perché la nostra richiesta è di ritirare il provvedimento per capire i vantaggi del provvedimento stesso.
Questo sarebbe fondamentale, né sarebbe assolutamente una vergogna ritirare un provvedimento che oggi ha procurato soltanto disagi alle fasce più deboli della nostra Regione, penalizzando non soltanto i lavoratori, ma anche le piccole e medie imprese della nostra Regione, perché gli artigiani non possono svolgere le loro normali attività.
A tutto questo si aggiunge anche il dato non confortante che, mentre i nostri artigiani sono fermi, perché non possono utilizzare l'auto, è inevitabile la concorrenza degli artigiani della vicina Lombardia, le cui auto possono tranquillamente entrare nel nostro territorio e svolgere il lavoro che, invece, poteva essere svolto dagli artigiani piemontesi.
opportuno rivedere questo provvedimento e, allo stesso tempo, creare anche una struttura adeguata dal punto di vista della comunicazione all'esterno. Ritengo che questa sia la cosa più importante, perch sicuramente - termino - questo provvedimento ha creato e sta creando problemi di disagio a tutti, chiaramente, penalizzando le fasce più deboli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Signor Presidente, cercherò di essere breve, perché l'ora è tarda.
Non mi dilungo su quello che già l'Assessore sa essere il mio pensiero e sulla conferma che questo provvedimento ha sortito pochi effetti pratici non perché siamo in una situazione ambientale e climatica di un inverno particolare, ma semplicemente perché, come avevamo detto, queste macchine percorrono pochi chilometri e mediamente transitano proprio nelle aree non inquinate. Lasciamo in disparte proprio quelle che oggi non possono circolare e facciamo, invece, un ragionamento un po' più ampio, che è già stato toccato anche da alcuni miei colleghi.
Assessore, lei si deve coordinare con il suo vicino di banco l'Assessore Borioli. Non è possibile che lei prenda provvedimenti di questo genere - giusti o sbagliati, dopo mi permetterò di dare anche alcuni suggerimenti per renderli veramente efficaci, se si devono prendere - e l'Assessore Borioli sposti il 60% in più delle corse dai treni agli autobus, dopo che tutti abbiamo detto che un autobus inquina quanto venti o trenta - c'è chi dice quaranta - automobili Euro 0 e Euro 1.
Se facciamo circolare più autobus e aboliamo i treni per un ragionamento puramente economico, nel senso che l'autobus costa meno del treno, quando sul treno ci sono poche persone, vuol dire che seguiamo una logica di massima esecutività, di massima professionalità, di massimo business, di rapporto spesa-business, ma, probabilmente, quello cui lei aspira, così come molti altri, non succederà perché, andando avanti di questo passo, si moltiplicheranno, come già si sta verificando, le corse degli autobus, che inquinano moltissimo, poiché non vengono adottate misure, in accordo con l'Assessorato ai trasporti, efficaci sulla riduzione e sostituzione di questi autobus.
Noi abbiamo dovuto presentare un ordine del giorno come Alleanza Nazionale, che, poi, fortunatamente, è stato votato e assunto da quest'Aula, per dire che il contributo per la sostituzione degli autobus deve passare dal 50 al 70%, così come avviene in Lombardia e in altre Regioni, perché, altrimenti, gli appalti delle opere dell'ARES non vanno avanti.
Dove le centraline rilevano un altissimo tasso di inquinamento da polveri PM10, sono pronto a scommettere che il giorno che sarà completata e sarà aperta la tangenziale, con i collegamenti della Asti-Cuneo, queste polveri drasticamente si azzereranno. Oggi, tutto il traffico confluisce nel punto dove è localizzata la centralina, nel centro della Città di Bra dove a lato c'è una circonvallazione e dall'altro lato dovrebbe passare la "benedetta" autostrada Asti-Cuneo, che speriamo venga realizzata al più presto.
Concludo, perché non volevo dilungarmi molto.
Assessore, noi abbiamo presentato un altro ordine del giorno sul quale la invito a riflettere, perché si tratta sempre di un documento che va in questa direzione. Se lei vuole abbattere il PM10 facendo circolare veramente meno auto nei centri delle città e diminuendo le auto che circolano tutto il giorno, deve pensare al parco commerciale, perché il parco commerciale circola innanzitutto otto ore nei centri delle città o nelle immediate periferie, inquinando sicuramente molto di più dei mezzi non commerciali.
Abbiamo presentato un ordine del giorno molto semplice, che chiede di stanziare sul bilancio 2007 cinque milioni di euro per il rinnovo del parco delle auto commerciali, in accordo con le aziende, le associazioni degli industriali, le associazioni degli artigiani, e l'adeguamento a canoni magari anche più severi di quelli che oggi sono applicati in termini generalisti, sia al traffico privato sia a quello commerciale.
Questo potrebbe essere un segnale che, perlomeno, non si intende perseverare con un provvedimento che colpisce solo alcuni, indebolendo i settori economici, e dall'altro lato, come è dimostrato, non produce beneficio ambientale. Non sarà un grande apporto, ma sono convinto che azioni mirate ad incentivare la sostituzione dei mezzi destinati al commercio, sicuramente, potrebbero apportare un beneficio ben superiore alla qualità dell'aria che respiriamo nelle nostre città.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, effettivamente, sono state dette molte parole e dopo aver ascoltato gli interventi precedenti, vorrei ricordare a coloro che dimostravano perplessità riguardo alle problematiche ambientali, che quanto viene comunicato con le trasmissioni e le discussioni relative ai problemi climatici non costituisce la fobia di qualche ambientalista, ma ormai, è entrato a far parte della comunità scientifica internazionale.
Il problema dei problemi è costituito dal fatto che negli ultimi decenni abbiamo iniziato a produrre una quantità di gas climalteranti e gas effetto serra molto superiore alle capacità di assorbimento dei sistemi naturali esistenti sul pianeta, che appunto diminuiscono la presenza di CO2.
Il problema è che, anche se entrasse in funzione immediatamente il protocollo di Kyoto - e così non è, purtroppo, stiamo ancora discutendo su come riuscire ad applicare le riduzioni richieste dallo stesso protocollo avremmo ancora per molti anni il problema di un surplus di gas climalteranti nell'ambiente.
Tanto per ricordare, in questo momento, nella nostra atmosfera sono presenti 380 parti per milione di anidride carbonica, che è il principale gas effetto serra. Ebbene, fino a pochi decenni fa, la quantità di questo gas presente nell'atmosfera non era mai stata superiore alle 290 parti per milione. Poiché la capacità assorbente dei sistemi naturali è meno della metà della nostra capacità di produrre questi gas, se ne deduce la semplice conseguenza che, per più di duecento anni, noi avremo nell'atmosfera la presenza di una quantità di gas effetto serra eccedente rispetto a tutta la storia del pianeta.
Le conseguenze, per coloro che sono ancora scettici, sono rilevabili ad esempio, nell'aumento della temperatura media. Dire che un inverno in Piemonte o in Italia può sembrare più o meno freddo è un ragionamento da provinciali, in quanto il riscaldamento del pianeta viene valutato in base a quello che avviene su tutto il pianeta, non in base a quello che si verifica a Torino o in Piemonte.
Ad esempio, negli ultimi dieci anni la temperatura media globale è cresciuta in media di 0,74 gradi centigradi. Può sembrare poco, ma bisogna ricordare che in tutti i decenni precedenti la temperatura media aumentava di 0,06 gradi per decennio. Abbiamo già constatato l'aumento della temperatura media dei mari, c'è la previsione per il 2100 di un aumento del livello dei mari minimo da 18 centimetri a 43 centimetri, sempre che non avvengano dei fenomeni che fanno ulteriormente alzare questi livelli, c'è sopratutto la previsione che nel 2100 (noi non ci saremo più) la calotta polare potrebbe scomparire durante l'estate.
Possiamo prendere questi dati in maniera minimale, pensando che non sono problemi che ci riguarderanno direttamente. Possiamo anche pensare che chi vivrà in quell'epoca avrà nuovi posti per andare a fare le vacanze, ma guardate che, ben prima di noi, a chiedere soluzioni saranno le compagnie di assicurazioni, che non potranno assolutamente far fronte alle richieste di danni crescenti dovuti ai cambiamenti climatici, alle inondazioni, agli uragani. Abbiamo vissuto pochi giorni fa il primo uragano arrivato sul continente europeo. Non è una cosa da poco.
Per venire alla delibera di cui stiamo parlando, l'auto non è solo emissione di particolati e di gas di scarico; l'auto è anche un gran produttore di anidride carbonica.
Ciò detto, credo che tutti noi siamo consci del fatto che la società attuale si sposti e i cittadini vogliono muoversi, quindi l'obbligo è quello di difendere la mobilità, non solo quello di cambiare il parco auto.
Proprio perché i problemi delle auto non sono solo quelli dei tubi di scappamento, ma anche quelli dell'occupazione del suolo.
Se tutto il parco auto fosse ad idrogeno, probabilmente, bisognerebbe ancora verificare, perché i meccanismi con cui si producono PM10 sono alquanto complicati. Con l'auto ad idrogeno non produrremmo più PM10, ma avremmo lo stesso il problema del particolato emesso da tutti gli organi rotanti, dai freni, dalle trazioni ecc. e, soprattutto, non avremmo risolto il problema dell'occupazione del suolo dovuto alla presenza delle auto.
Credo che la delibera di cui si sta parlando segni un primo passo.
Certo alcune parti della stessa delibera ci hanno fatto discutere con l'Assessore, perché crediamo che si debba lavorare su una mobilità possibile dei cittadini diminuendo la circolazione delle auto private. Noi siamo convinti che migliorare la qualità della vita e la qualità dell'aria richiede inevitabilmente interventi nel senso di garantire la mobilità, ma saremo obbligati inevitabilmente a diminuire la circolazione di tutte le auto private e non solo di quelle non catalizzate.
Sistemi ce ne sono, non solo maggiore disponibilità di mezzi pubblici se pensiamo al car sharing, ai taxi collettivi ecc.
Oltretutto credo che, in una città come Torino, si potrebbe anche investire e richiedere alla FIAT di lavorare su questi temi.
Per concludere, devo sottolineare che noi continuiamo ad avere dei dubbi sui filtri applicati ai pullman di vecchia produzione, come anche sui motori vecchi, perché continuiamo ad avere delle segnalazioni secondo cui rispettare il particolato non fa migliorare la situazione dell'aria.
Noi siamo favorevoli alla delibera e la consideriamo comunque un primo passo per continuare a lavorare ed intervenire su quello che riteniamo il punto fondamentale, ovvero intervenire sulla circolazione privata, non per penalizzare la mobilità dei cittadini, ma per garantire una migliore qualità dell'aria e, nello stesso tempo, la possibilità di spostarsi, di lavorare e di vivere ai cittadini.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri iscritti a parlare, chiudiamo la discussione generale. Dopo aver dato la parola all'Assessore De Ruggero per la replica chiudiamo la seduta e riprendiamo nel pomeriggio con la votazione degli ordini del giorno.
Potremmo riprendere alle ore 15 con una sessione politica della Conferenza dei Capigruppo. Chiedo ai Presidenti dei Gruppi se possiamo trovarci in sala A per fare il punto su alcune questioni relative all'attuazione di una parte della legge sull'assestamento di bilancio.
Dopodiché, alle 15.15 possiamo riprendere con la seduta di Consiglio.
La parola, per la replica, all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Sarò brevissimo.
Assolutamente non ho nessuna voglia di rubare più di tanto tempo. Mi spiace non ci sia il Consigliere Toselli, che ha chiesto il Consiglio straordinario aperto. Qualcuno ha detto che la fine del mondo è vicina altri hanno detto che non è successo niente. Bisogna che vi mettiate un po' d'accordo, ma è solo una battuta.
Il Consigliere Toselli ha detto una cosa che preoccupa non tanto me, ma mi preoccupa per i miei amici e colleghi Sindaci. Quando si dice che i Sindaci hanno emanato un'ordinanza e poi non la fanno eseguire, sarei un po' più attento a dirlo e sarei un po' più attento a muovermi in questo verso, perché è una materia che tocca la salute dei cittadini. Quindi sarà compito mio, ma per solidarietà nei confronti dei Sindaci, dire che conviene anche a loro, in virtù dei numeri che ci sono, effettuare qualche forma di controllo.
Lo dico, collega Cirio, anche perché la Regione fa la sua parte, la Provincia fa la sua parte e i Comuni fanno la loro parte. È significativo che gli unici Consiglieri che hanno citato questo punto delle consultazioni sono stati Consiglieri della Provincia di Cuneo. Lo dico con molta franchezza. Sono molto preoccupato, perché questo processo di discussione e confronto con tutte le Province si è avviato non appena la Presidente Bresso ha insediato la sua Giunta. Voglio dire che noi siamo arrivati ad una delibera il settembre 2006, quando se n'è cominciato a parlare. Ricordo le critiche di tanti Assessori provinciali che hanno partecipato. Erano critiche giuste quando dicevano di non essere in grado di supportare anche economicamente le iniziative da assumere, il che non è cosa banale.
Evidentemente, devo pensare che in Provincia di Cuneo questo non è avvenuto, ma è un puro esercizio di statistica. Se questo punto della consultazione non viene espresso da altri ma solo dal Consigliere Toselli dal Consigliere Cirio e dal Consigliere Dalmasso, evidentemente qualcosa non ha funzionato nella comunicazione con la Provincia di Cuneo, dove io peraltro vado spesso e volentieri.
Invito l'Assessore provinciale a venire più spesso ad esprimere le proprie opinioni anche contrarie e a discutere, perché noi abbiamo l'abitudine di discutere. Dato che questo è un momento rilevante e topico per il 2007, è importante che l'Assessore competente della Provincia di Cuneo, che rappresenta 500 mila abitanti - una cifra notevolissima - si faccia sentire, così come è normale che lo facciano anche i Comuni.
La mia opinione è che in questi ordini del giorno ci siano dei punti di sottolineatura (mi riferisco in particolare all'ordine del giorno della minoranza) di una certa importanza rispetto a come migliorare il trasporto delle merci. Vorrei dire che al riguardo esiste solo uno studio purtroppo, in questo caso solo studio - perché, come al solito, siamo arrivati in ritardo.
Di conseguenza, il parere della Giunta è contrario agli ordini del giorno, che ovviamente nascono da un giudizio negativo, però sono di gran sottolineatura e quindi, come dire, rappresentano una sollecitazione rispetto alla definizione di poste di bilancio e rispetto all'indicazione di un maggiore confronto con le organizzazioni produttive (Confartigianato e quant'altro).
Quindi esprimo un parere negativo, ma comprendendone bene il senso sugli ordini del giorno della minoranza e un parere positivo, ringraziando i Consiglieri della maggioranza.
Dico francamente al Consigliere Guida che a me fa anche un po' specie che in un dibattito così ampio, che parte dalla calotta polare, si vada a trattare di qualche migliaio di euro in più o in meno tra Bra Fossano ed Alba, perché poi è questo il punto, ma va benissimo, lo comprendo bene.
Collega Guida, sto riducendo la questione che ha sollevato per quello che è: qualche migliaio di euro di differenza tra Fossano e Bra. È un dato di fatto. Abbiamo spaziato dalla calotta polare, di cui parlava l'amico Moriconi, a qualche migliaio di euro di differenza di finanziamento.
Francamente, ritengo di non sbagliare dicendo che il clima è un gran problema, che le auto sono purtroppo un fattore di inquinamento, che l'industria è un fattore di inquinamento. Ovviamente, posso sbagliare a dare i finanziamenti: discutiamone.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Con la replica dell'Assessore, terminano i lavori della sessione mattutina del Consiglio regionale.
V'informo che per le ore 15 in Sala A è convocata la Conferenza dei Capigruppo, mentre la seduta del pomeriggio è convocata per le ore 15.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.56)



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