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Dettaglio seduta n.151 del 11/01/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 14.32 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Pizzale, Placido, Pozzi e Rutallo.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Iscrizione ordine del giorno n. 553, inerente a "Abolizione della pena di morte", presentato dai Consiglieri Dalmasso, Deambrogio, Bossuto, Robotti Moriconi, Barassi, Clement, Chieppa, Spinosa e Ricca (iscrizione all'o.d.g.)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Iscrizione ordine del giorno n. 556, inerente a "Trasferimento del Day Surgery di Gattinara presso gli Ospedali di Vercelli e Borgosesia" presentato dai Consiglieri Pedrale, Burzi, Cavallera e Cotto (iscrizione all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Colleghi, è stata richiesta l'iscrizione di due ordini del giorno.
Nella Conferenza dei Capigruppo sono stati preannunciati l'ordine del giorno n. 553, a prima firma del Consigliere Dalmasso, sull'abolizione della pena di morte, e l'ordine del giorno n. 556, a prima firma del Consigliere Pedrale, avente ad oggetto il trasferimento del Day Surgery di Gattinara.



(L'Assemblea, all'unanimità acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Non essendoci osservazioni, li consideriamo iscritti all'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Questa mattina c'è stata una discussione abbastanza approfondita, poi si sono riuniti i Capigruppo.
Poiché ora il clima è tornato più disteso e sereno, vorrei richiamare la possibilità di esaminare i due ordini del giorno di cui al punto 35) all'o.d.g., uno del centrodestra e l'altro del centrosinistra, che riguardano la Cantina sociale di Acqui, che...



PRESIDENTE

Prima di porlo in votazione?



CAVALLERA Ugo

Chiedo di porlo in votazione, perché abbiamo avuto la fortuna che il Ministro delle Finanze sospendesse le procedure di recupero forzoso, quindi di messa all'asta dell'impianto. È un impianto modernissimo, è importante se ci può essere un'iniziativa della Regione.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, resta inteso che, ovviamente, non abbiamo nessuna pregiudiziale affinché ciò avvenga. Procederei seguendo l'o.d.g., così come abbiamo convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo, perlomeno esaminando il primo punto, sapendo che, se vi è il consenso, che si pu cercare utilmente durante questa seduta, per votare l'ordine del giorno è sufficiente qualche minuto.
Inviterei i colleghi Consiglieri a confrontarsi. Se vi è consenso prima di chiudere, procediamo a porlo in votazione.


Argomento: Varie

Saluti al Gruppo pensionati CISL Piemonte


PRESIDENTE

Colgo l'occasione per porre i miei saluti e quelli dell'intero Consiglio alla delegazione del Gruppo pensionati della CISL Piemonte in visita presso il Consiglio regionale. Benvenuti, speriamo che la visita possa essere di vostro gradimento.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame disegno di legge n. 277 inerente a "Sperimentazione di nuove procedure per l'approvazione delle varianti strutturali ai Piani regolatori. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56"


PRESIDENTE

Procediamo con l'o.d.g.
Mi è parso di capire che non vi siano le condizioni per procedere con l'oggetto di cui al punto 3), relativo a "Nomine".
Se non ho indicazioni in senso contrario, procedo oltre.
Passiamo ora ad esaminare il disegno di legge n. 277, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Come sapete, si tratta di un disegno di legge già pervenuto in aula relativamente al quale si era deciso il rinvio in Commissione, che poi lo ha licenziato. Riprendiamo con una nuova relazione.
La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Reschigna, ha svolto la relazione la prima volta che abbiamo esaminato il disegno di legge?



RESCHIGNA Aldo, relatore

Sì.



PRESIDENTE

Adesso è tornato in aula a seguito del passaggio, pertanto la prego di integrare la relazione per come ritiene opportuno. Successivamente apriremo la discussione sul punto.



RESCHIGNA Aldo, relatore

La discussione in Commissione ha consentito un approfondimento in merito alle due questioni rimaste incompiute, una relativa alle varianti semplici, quindi riguardante la modifica dell'articolo 8 della legge regionale n. 56, e l'altra relativa alla questione del silenzio-assenso riguardo all'espressione dell'ARPA e al parere preventivo della stessa sulle varianti strutturali.
Sulla prima questione, l'Assessore Conti, in sede di Commissione, aveva annunciato la presentazione di un emendamento della Giunta in Aula.
Sull'altra questione, invece, era stato definito un atteggiamento complessivo all'interno della Commissione.
La discussione in sede di Commissione non ha rappresentato altri elementi di novità.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, passando un po' di tempo tra una seduta e l'altra serve anche a ricapitolare un attimo la situazione.
Devo ricordare che noi, in ordine ai provvedimenti che l'Assessore Conti di solito presenta, manteniamo sempre un'attenzione alta sia per il contenuto degli stessi, sia perché, bisogna darne atto, è sempre stato disponibile a confrontarsi su tutti i punti senza chiusure pregiudiziali.
Poi, è chiaro, ci sono differenze di veduta, ma queste, ovviamente attengono anche alle parti politiche alle quali ciascuno di noi appartiene.
Noi riteniamo molto importante mantenersi il più possibile aderenti al testo deliberato dalla Commissione, in quanto è il risultato di un confronto veramente approfondito, che, peraltro, anche il relatore Reschigna aveva qualificato come un compromesso, come un'intesa significativa e meritevole d'attenzione.
Adesso non ripercorro tutti i contenuti del provvedimento, anche altri colleghi del Gruppo interverranno. Noi siamo interessati a vedere come si svolge questa sperimentazione. Sappiamo che ci sono 1.200 Comuni, le Amministrazioni, ovviamente, hanno vari orientamenti politici, quindi è chiaro che non si deve assolutamente creare una situazione, neanche psicologica, di figli o di figliastri. Se ci sono delle procedure da migliorare nell'interesse della comunità e del Piemonte, noi, ovviamente siamo senz'altro d'accordo, perlomeno vogliamo aprire una linea di credito agli Assessori che si avventurano per questa strada, fermo restando che poi, ci sarà il confronto per la revisione complessiva della legge urbanistica, sulla quale la Giunta si è avviata e per la quale anche noi ci stiamo attrezzando. Qui, ovviamente, il nostro Gruppo potrà fornire qualche valutazione più articolata.
Quindi, credo che una legge che tempestivamente dà avvio a questa procedura meriti proprio di essere sperimentata.
Devo anche annunciare che ho qualche perplessità - o, forse preoccupazione - in ordine alla conversione che deve anche essere richiesta alle nostre strutture per orientarsi in questa direzione. Sono strutture che, nel frattempo, dovranno mantenere una procedura ordinaria per le varianti complesse e la revisione generale, mentre per le varianti strutturali dovranno intraprendere il nuovo sistema. Quindi, non è un percorso da intraprendere, come si suole dire, tra virgolette "sottogamba", con faciloneria, è una fase veramente importante del lavoro della Direzione urbanistica della Regione. Conosco personalmente i funzionari, so che sono persone che hanno sempre gestito nell'interesse generale tutte queste procedure, però, veramente, adesso è il momento nel quale bisogna migliorare la dialettica con gli Enti locali e munirsi preventivamente degli orientamenti dell'amministrazione e poi cercare di declinarli di volta in volta, man mano che si partecipa alle varie conferenze. Ci sono dei problemi pratici. Adesso, ragionando, simulavo il funzionamento: su 1.200 Comuni, sono circa 400-500 l'anno le varianti strutturali; numero consistente, ammesso che i Comuni continuino a farle e non si arrestino di fronte ad un nuovo sistema.
La risposta del sistema ai cambiamenti è molto importante, sia dal punto di vista reale sia dal punto di vista psicologico.
Per quanto riguarda un intervento di completamento, ne ho già parlato nella seduta in cui fu presentato il provvedimento, però mi auguro che ci si possa limitare a varare la norma e, se proprio ci deve essere una messa a punto in ordine alle varianti parziali - fermo restando la nostra contrarietà sul punto - che sia veramente un qualcosa più di principio che di reale.
Se si deve intervenire a modificare la legge urbanistica, al di là di questa sperimentazione, lo si deve fare in modo organico e dopo aver deciso, una volta per tutte, cosa teniamo come Regione e cosa demandiamo alle Province e agli Enti locali. Ovviamente, la filosofia di fondo della nuova riforma è largamente condivisa: il piano strutturale con gli indirizzi stabili nel tempo raccordati alle pianificazioni di livello superiore e la flessibilità, per l'amministrazione, di adeguare alcune scelte puntuali e di dare risposte alle domande che oggi vengono dalla società in modo molto più impellente, con richiesta di risposta in tempi rapidi. È una situazione ben diversa da quando c'era la possibilità - uso un brutto termine - di esercitare un maggior dirigismo e la regia pubblica non interferiva con la possibilità di fare o non fare un certo evento.
Oggi sul territorio si affaccia un'opportunità. Compete all'ente territoriale decidere se accoglierla o no, ma sarebbe un peccato perdere delle opportunità solo perché l'Italia o il Piemonte, rispetto ad altre Nazioni o Regioni, ha delle procedure troppo burocratiche.
Con questo mi sembra di aver richiamato sommariamente i temi in discussione sulla riforma. Nello specifico vediamo articolo per articolo però raccomando all'Assessore coerenza col testo licenziato dalla Commissione, perché su quello siamo d'accordo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Cavallera per il contributo che ha sempre dato in Commissione e per avere colto nel segno, con questo suo breve intervento, parlando di preoccupazione. È una preoccupazione alle strutture che devono realizzare una transizione difficile, dopo trent'anni di prassi consolidata verticistica di gestione dei problemi urbanistici.
una preoccupazione anche rispetto ai tecnici e agli amministratori locali che devono realizzare una rivoluzione copernicana rispetto al consolidato.
Perché affermo che il Consigliere ha colto nel segno? Perché il senso di questa legge è anticipare una riforma più ampia, preparando le strutture e i soggetti ad agire in un modo diverso rispetto al passato, oltre ad essere inesorabilmente una risposta politica ad istanze provenienti da una pluralità di soggetti.
Cercherò di essere breve per non rubare tempo al relatore della legge.
La volta scorsa - e sono già passati due mesi da quanto abbiamo affrontato il tema - il dibattito è stato molto ampio. Tutti i Gruppi si sono espressi e si era deciso di ritornare in Commissione in quanto rispetto al testo votato in Commissione, erano stati presentati due emendamenti. Si è ritornati in Commissione dove la discussione si è poi sviluppata. I due emendamenti oggi distribuiti sono a mia firma. Il primo è molto marginale: si tratta semplicemente di una correzione di tipo giuridico. Il secondo, invece, che lascia intatto tutto il testo di questa legge di sperimentazione, ha per oggetto la famosa questione "vertenza delle varianti parziali".
Ne do breve lettura: "Dopo il decimo comma dell'articolo 17 della legge regionale 56/77, come sostituito dall'articolo 1 della legge regionale 41/77, è aggiunto il seguente 10 bis: qualora la variante parziale sia stata approvata con procedura non coerente con i suoi contenuti, chiunque vi abbia interesse può presentare, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla sua approvazione, motivato ricorso al Presidente della Giunta regionale, agli effetti del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199".
Perché questa richiesta, che personalmente credo abbia una serie di pregi, rispetto a tante opzioni discusse ed introdotte? Innanzitutto perché elimina quel ruolo improprio della Provincia, fortemente richiesto dall'ANCI, così com'era espresso nella prima versione della legge. Assume che non si possono inoltrare ricorsi generici, ma unicamente motivati nel merito: procedura e contenuti. Si apre la possibilità a chiunque di richiedere l'annullamento, come previsto da molto Consiglieri, ma nel contempo consente alla Regione di esaminare solo le varianti formalmente contestate.
di scrittura semplice, com'è stato richiesto. Sposta le competenze dell'annullamento direttamente alla Giunta e alla Presidenza. Con il ricorso motivato - questo lo ritengo un passaggio molto importante - si escludono ragioni eminentemente politiche, che trovano già nel Consiglio comunale la sede appropriata per la loro esplicitazione. Nel contempo potrebbe essere uno strumento utilizzabile anche nella futura legge regionale, quando si riproporranno contenziosi analoghi. Sappiamo che nella legge si prevede la duplicazione del livello locale del piano strutturale ed operativo - lo ricordava il Consigliere Cavallera - e si propone il problema della coerenza del piano operativo rispetto al piano strutturale.
Ho la sensazione, ma questo è un mio punto di vista strettamente personale, che un emendamento di questo genere possa spezzare molte lance e rispondere a sollecitazioni venute in questo stesso Consiglio dalla stessa minoranza. Lo stesso Consigliere Cavallera ha presentato un'interpellanza su una variante parziale e lo stesso era avvenuto dal Gruppo di Alleanza Nazionale.
Sostanzialmente, il ricorso sarebbe gerarchico. Non si cambia l'intelaiatura dell'anticipazione, ma si fa soltanto riferimento a questa possibilità. È richiesta argomentazione motivata e chiederei al Consiglio anche perché i tempi sono molto stretti, si fa riferimento ad un disegno di legge che regola questi aspetti - di prevederne la sua approvazione.
un'occasione, questa, che non mette assolutamente in discussione quei Comuni che hanno comportamenti virtuosi. Tuttavia, sappiamo che in alcuni casi questo non succede.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Finalmente giunge in Aula, dopo tanti mesi, questo provvedimento. È un provvedimento sicuramente importante, soprattutto fondamentale per il futuro dell'economia piemontese. Quando si parla di copianificazione urbanistica, si parla di qualcosa di importante.
La relazione di maggioranza, in parte condivisa anche dalla stessa minoranza con alcuni emendamenti, tratta di ottemperanza ai principi costituzionali di sussidiarietà. È la speranza che, finalmente, possa aprirsi anche il varco del centralismo a favore dei cosiddetti enti sott'ordinati. Tutti sanno anche, purtroppo, del drammatico "gap" legislativo in materia urbanistica esistente attualmente tra la Regione Piemonte e la Regione Lombardia. L'apertura sociale della legislazione lombarda ha generato, in materia urbanistica, tanti benefici economici in tutto il suo territorio, non solo per la Lombardia, ma anche per la stessa Emilia Romagna, che si trova nelle medesime e concrete possibilità.
Per il Piemonte, la strada è ancora molto lunga, se pensiamo che la nostra legge urbanistica, quella del 5 dicembre 1977, è tuttora in vigore.
Una legge superata, macchinosa, senza i principi della moderna urbanistica che sono già indicati dalla norma nazionale ancora in vigore. Una legge che chi, come me, viene da una Provincia lontana rispetto a quella di Torino una Provincia di frontiera, sa cosa significa. Visito spesso aziende situate al di là del Ticino, insediate nelle Province lombarde. Il Comune di Novara, nel giro di un anno, un anno e mezzo, ha attivato l'iter per approvare in Consiglio comunale il Piano regolatore, mi auguro che ben presto venga approvato in Regione. È fondamentale che venga approvato il Piano regolatore nella seconda città del Piemonte. È importante questo strumento urbanistico che oggi blocca strutture tipo il CIM, che ha un'importanza strategica, com'è stato riconosciuta dal Piemonte e più volte dallo stesso Assessore Borioli e anche dall'Assessore Conti.
Dovremmo monitorare con costanza e, soprattutto, con attenzione anche la corretta applicazione dei principi indicati nell'articolo 31 bis denominato Conferenza di Pianificazione. Forse mi preoccupa molto la libertà degli enti sott'ordinati che, in questo momento, è solo parziale.
Infatti, risulta essere vincolante, ancorché minoritario, come era già prima, all'interno della Conferenza di Pianificazione, il voto della Regione. Ancora di più oggi ci preoccupa la preparazione, bisogna dirlo apertamente, dei vari funzionari - che siano essi comunali, regionali o provinciali - nel recepire il meccanismo sperimentale dell'utilizzo dell'implementazione. Questo diventerà importante.
L'Assessore Conti ci deve assicurare, ma sicuramente lo farà, che questo stesso aspetto seguirà il principio della sburocratizzazione, che non ci sia tanta burocrazia nelle procedure, soprattutto anche l'attuazione della volontà degli enti sott'ordinati, in tempi rapidi e certi. Ci sono Comuni che attendono tre o quattro anni per l'approvazione di un piano. Se si rinvia alla legge n. 56/77, ma tutti sappiamo che l'interruzione dei termini, certe volte anche scandalosi, consentono tempi di approvazione dei Piani regolatori degni di paesi che sono ancora in via di sviluppo.
importante anche il valore della perentorietà dell'articolo 31 ter punto 4, rispetto alla presentazione delle osservazioni. Non devono essere assolutamente considerate le osservazioni pervenute fuori termine, devono essere distrutti i dossier pervenuti agli enti partecipanti alla Conferenza di Pianificazione successivamente ai tempi della prescrizione della legge.
Non riesco a capire bene quale sia la competenza in materia urbanistica dell'ARPA. Viene indicata l'ARPA quale espressione tecnica sulle analisi e sugli elaborati di carattere geologico, ma allora il settore ideologico della Regione viene, di fatto, escluso da tali valutazioni? Questo è una domanda che rivolgo all'Assessore. Anche se il principio è condivisibile temiamo che la mancanza di indicazione organizzativa possa delegare al caso l'applicazione di tale norme. Troppo spesso la sperimentazione pubblica è risultata un fallimento. Questo è un settore strategico ed è fondamentale soprattutto, per lo sviluppo della Regione che oggi, purtroppo, trova in movimenti come No TAV e No Opere quasi protagonisti delle scelte politiche anche di quest'Amministrazione.Sicuramente, ne sono convinto, l'Assessore avrà il coraggio, e lo farà, di assumere l'impegno per la riforma della legge urbanistica regionale. Fatto fondamentale. Se tutto questo dovesse essere attivato, proprio creando un percorso, nel momento in cui s'inizia a ragionare all'interno della Commissione, per il bene della regione, quindi per i nostri territori, diventi abbastanza facile trovare una condivisione.
Rifare e portare avanti una legge ferma al 1977 sicuramente sarebbe fondamentale per lo sviluppo di tutta la Regione Piemonte, quindi è necessaria una condivisione sia da parte della maggioranza sia da parte della minoranza. Sono questi gli aspetti importanti che bisognerà attivare nei prossimi mesi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "A. Angelini" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "A. Angelini" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Stiamo svolgendo una discussione su una legge in materia urbanistica vale a dire la legge che regola le costruzioni all'interno delle città, gli insediamenti urbani (mi suggeriscono un grande Lego). Una volta chiusa la discussione, passeremo alla votazione. Una volta votata, la legge diventerà efficace.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame disegno di legge n. 277 inerente a "Sperimentazione di nuove procedure per l'approvazione delle varianti strutturali ai Piani regolatori. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56" (seguito)


PRESIDENTE

Ritorniamo ad esaminare il disegno di legge n. 277.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Credo che l'intervento dell'Assessore e l'intervento del Consigliere Cavallera abbiano sottolineato l'importanza del provvedimento che comunque, è da considerare sperimentale, com'è stato detto.
Mi auguro che la sperimentazione non duri all'infinito, perché la parola sperimentale finisce sempre con l'assumere il significato di precario. Invece dobbiamo avere delle certezze dalle pubbliche amministrazioni.
Credo che alla fine la sperimentazione potrà essere considerata positiva se evitiamo, ovviamente, di ritornare su alcuni argomenti (come ha detto prima il Consigliere Cavallera) che erano già stati oggetto di una discussione approfondita in Commissione. Devo ringraziare il Presidente della Commissione, i colleghi e in modo particolare il Consigliere Reschigna per la pazienza, così come per l'attenzione verso le richieste le istanze e gli emendamenti proposti dall'opposizione.
Per ciò che riguarda l'emendamento che lei adesso ha ricordato, in modo particolare l'emendamento n. 1, sono lieto che al momento non ci siano altri emendamenti se non i suoi, nel senso che questa legge poteva già essere stata approvata da almeno un mese un mese e mezzo. Poi le cose sono andate in un certo modo, ma lei sa anche che personalmente, assieme al mio Gruppo, ho sempre cercato di dare una mano affinché si arrivasse ad una discussione, sempre che si rispettasse un po' l'accordo, chiamiamolo così.
Anche la politica ogni tanto funziona attraverso gli accordi che non sono inciuci, ma semplicemente il contributo che ciascuno porta ad una discussione importante come può essere questa, in cui molti di noi portano anche le proprie esperienze di amministratori comunali o, comunque di rappresentanti degli Enti locali.
Per ciò che riguarda l'emendamento n. 1, cui lei fa riferimento qualora la variante parziale sia stata approvata con procedura non coerente con i suoi contenuti, chiunque vi abbia interesse può presentare, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla sua approvazione, motivato ricorso al Presidente della Giunta, premesso che per me questo emendamento non ha una grande importanza nel dispositivo di questa legge, perché credo che chiunque abbia interesse, dovrebbe quanto meno fare alcune cose, come ad esempio presentare delle osservazioni nella fase di pubblicazione che il Comune segue.
Il Comune la pubblicazione la fa sia nella delibera programmatica che in qualche modo vogliamo indicare, sia nella deliberazione che poi il Consiglio comunale approva. A quel punto, le osservazioni sono pubblicate.
Sappiamo bene che ci sono termini generali che la Regione non può limitare quelli del ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale.
Non sono uno di quelli che si scandalizza se viene scritto questo. Nel senso che comunque è un diritto in più, se vogliamo dire che i diritti fanno parte del sistema democratico. Quindi se qualcuno ha un interesse o vuole far presente qualcosa al massimo organo di controllo urbanistico, è giusto che lo faccia.
Però cercherei di essere certo dal punto di vista giuridico. Nel senso che, secondo me, sarebbe più interessante e forse più giusto scrivere: "Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione, di deliberazione ed approvazione della variante" e non soltanto dalla sua approvazione, ma dalla data di pubblicazione della deliberazione. L'approvazione avviene in Consiglio comunale, non è contestuale la sua pubblicazione all'Albo del Comune, e ciò avviene dopo un po' di giorni. Io proporrei di scrivere: "Dalla data di pubblicazione della deliberazione di approvazione della variante".
Per adesso mi fermo qui, dandole questo contributo. Aspetto di vedere cosa succede nel dibattito, se vengono presentati altri emendamenti.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri colleghi che intendono intervenire, chiudiamo la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 2 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti: Al comma 4 dell'articolo 31 bis, inserito dall'articolo 2 del disegno di legge 277, le parole: "del procedimento" sono soppresse.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare la Consigliera Barassi per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Ovviamente voteremo a favore dell'articolo 2. Volevo semplicemente fare una sollecitazione rispetto al comma 6, quando si parla del silenzio assenso rispetto al parere dell'ARPA, che sollecitavo. Poiché si dice "entro trenta giorni", solleciterei la Giunta a fare in modo che l'ARPA dia realmente il parere entro trenta giorni. Che sia un impegno per la Giunta perché effettivamente così si ricorre il meno possibile alla formula del silenzio-assenso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Per quanto ne so io, l'ARPA, in situazioni anche molto critiche come il post-alluvione, l'adeguamento al PAI ecc., è sempre stata in grado di rispettare i termini. È una legittima preoccupazione teorica, ma credo che non ci saranno tutti quegli sbracamenti cui indirettamente poteva far riferimento alla collega.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese sull'articolo 2 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Conti (sostitutivo dell'articolo 4): all'ultimo periodo del comma 7 dell'articolo 17 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'art. 1 della l.r. 41/1977, dopo le parole "è trasmessa alla Provincia e alla Regione", sono inserite le parole "entro dieci giorni dalla sua assunzione".
Dopo il comma 10 dell'articolo 17 della l.r. 56/1977, come sostituito dall'art. 1 della l.r. 41/1977, è aggiunto il seguente: "10 bis. Qualora la variante parziale sia stata approvata con procedura non coerente con i suoi contenuti, chiunque vi abbia interesse può presentare entro il termine perentorio di trenta giorni dalla sua approvazione motivato ricorso al Presidente della Giunta regionale, agli effetti del D.P.R. 24 novembre 1971, n. 1199".
Su tale emendamento i proponenti chiedevano di intervenire con una correzione.
La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Avevo letto il testo di questo emendamento e ho ascoltato il suggerimento del Consigliere Guida, che farebbe suonare il testo in questi termini: "entro il termine perentorio di trenta giorni dalla data della pubblicazione".
Sono d'accordo.



PRESIDENTE

La parola la Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Solo per certezza dei termini, perché "assunzione" non vuol dire, come sappiamo bene in questo caso, effettiva efficacia della delibera. Per il ricorso al TAR, questi sono termini assolutamente importanti e determinanti.
Mi permetto ancora di chiedere una cosa, Assessore. Sempre nell'ambito di questo articolo, scriviamo: dopo le parole "trasmessa alla Provincia e alla Regione", sono inserite le parole "entro dieci giorni dalla sua assunzione", ma in questo caso l'assunzione è la deliberazione, poi bisogna che gli uffici predispongano gli atti e la mettano all'Albo per la pubblicazione. Io mi permetterei di scrivere, in questo caso: "entro dieci o anche venti giorni dalla data di pubblicazione della deliberazione", cioè utilizziamo sempre il dato della pubblicazione, ovvero dell'efficacia esecutiva della delibera, perché secondo me è meglio dal punto di vista giuridico. Poi non ritengo che su questo articolo, su questa modifica ci possano essere prevenzioni di merito politico.
Chiederei dunque di riflettere su questo: la parola "assunzione" ha sempre qualcosa di incerto per ciò che riguarda le delibere di variante al Piano Regolatore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Anch'io condivido la sollecitazione del collega Guida ad essere precisi per quanto riguarda il comma 10 bis, che individua dei termini di ricorso eventuale al TAR.
Invece, per quanto concerne la prima parte, secondo me nel testo del disegno di legge già c'era scritto. Se andiamo a leggere l'articolo 4, già nel testo licenziato a maggioranza dalla Commissione c'era quella modifica.
Ma al di là di ciò, consideriamo l'emendamento come confermativo di un testo.
Ricordo che, in questo caso, avevamo previsto dieci giorni - almeno l'Assessore aveva previsto dieci giorni - proprio allo scopo di accelerare i tempi. Mi sembrava che fosse anche la richiesta da parte di qualcuno, che diceva: se non la trasmettono, tengono la delibera in un cassetto e poi quando se ne accorgono, è troppo tardi.
Allora, a questo punto, direi: mettiamo il termine "assunzione" - anche se è un brutto termine, non è chiaro - "entro dieci giorni dalla sua approvazione", cioè quando il Consiglio comunale si riunisce, entro dieci giorni deve mandare la delibera ai soggetti destinatari dell'invio.
Se qualcuno che ha scritto "assunzione" voleva parlare di "adozione" allora occorre ricordare che in termini urbanistici si parla o di "adozione" o di "approvazione". Personalmente, credo che il termine più appropriato possa essere "approvazione", però ovviamente mi rimetto alle vostre valutazioni. A mio avviso, non va bene la parola "assunzione" perch nella legge n. 56 ho sempre letto o la parola "adozione" o la parola "approvazione".
Per il comma 10 bis la pubblicazione invece va bene, perché lì c'è un ricorso al TAR e allora bisogna avere la pubblica notizia. Mentre la parte dei dieci giorni riguarda i funzionari del Comune che devono inviare la delibera entro dieci giorni, l'altro emendamento riguarda la pubblicità dell'atto ai fini di un eventuale ricorso al TAR.
Devo dire che interveniamo per dare un contributo a migliorare il testo. Su questo emendamento - l'avevo già detto prima - noi ci asteniamo per coerenza con quello che avevamo sostenuto durante il dibattito in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Intervengo molto brevemente sulle questioni che sono state poste dal Consigliere Guida e anche dal Consigliere Cavallera.
Dal nostro punto di vista, nessuna obiezione in merito alla modificazione proposta dall'Assessore Conti in relazione all'intervento del Consigliere Guida sul comma 10 bis: è giusto far decorrere i termini per un eventuale ricorso dalla pubblicazione della variante.
Invece, per quanto riguarda la questione sollevata dal Consigliere Guida sui termini di trasmissione della variante parziale dal Comune alla Provincia, esprimo lo stesso parere che ha espresso il collega Cavallera.
Il Consigliere Cavallera ha ricordato le ragioni per cui andiamo a inserire questa norma all'interno della legge: evitare che l'indeterminatezza sui tempi di trasmissione, che appartiene oggi alla legge regionale n. 56 determini una trasmissione da parte delle singole Amministrazioni comunali alle Province delle varianti parziali in tempi tali per cui le Province non sono nelle condizioni di rispondere entro la procedura comunale. Se ricordiamo che il comma 7 dell'articolo 17 della legge n. 56 prevede che le Province hanno 45 giorni di tempo per esprimere il parere e se immaginiamo di allungare i tempi di dieci o venti giorni dalla pubblicazione, vuol dire che in moltissimi casi ci troveremmo con le Province fuori termine massimo.
Mentre consiglierei all'Assessore di accogliere il suggerimento che su questo piano esprimeva il collega Cavallera: "assunzione" all'interno della legge urbanistica non la troviamo, "approvazione" è il procedimento finale per cui il termine esatto è "entro dieci giorni dall'adozione", che mi sembra il modo più lineare per esporre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Più che su quest'ultima parte - sentiremo la proposta dell'Assessore in merito alla modifica, che potrà anche essere implementabile - vorrei intervenire, diciamo così, sull'insieme di questo emendamento, perché forse il percorso che ha portato a questa stesura, a firma dell'Assessore, non è stato propriamente lineare in queste settimane e in questi mesi. Ciò che conta, però, è che oggi ci troviamo di fronte a questo emendamento, che apprezziamo molto, proprio perché il nostro Gruppo ha lavorato durante tutto l'iter di stesura della legge, nella direzione di costruire un'idea della norma, in un percorso di sperimentazione e di semplificazione, che venga valorizzata: "semplificare" non deve voler dire "decostruzione" e "liberalizzazione" senza nessun costrutto. Ci pare che questo emendamento sia particolarmente utile, perché interviene sulle cosiddette varianti parziali - che noi auspichiamo non siano più presenti nella stesura della nuova legge generale in materia di urbanistica - che noi tutti sappiamo essere state parecchio critiche per il nostro territorio piemontese.
L'abbiamo potuto sperimentare tutti, sia come amministratori locali, sia nella nostra esperienza politica e amministrativa di questi ultimi mesi.
Il nostro voto sarà sicuramente positivo, soprattutto perché crediamo di aver dato una forte spinta in questa direzione e apprezziamo che sia stata accolta in questo emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Conti, per esprimere il parere della Giunta.



CONTI Sergio, Assessore alle politiche territoriali

Grazie, Presidente.
Approfitto del minuto che voglio rubare a questa Assemblea per tranquillizzare, innanzitutto, il Consigliere Guida: volutamente l'abbiamo definita "legge di sperimentazione", per i motivi che abbiamo ripetuto tante volte e che sollevava anche lo stesso Consigliere Cavallera.
Non c'è dubbio che non avremmo proposto una legge di sperimentazione se non avessimo in animo di addivenire, in tempi relativamente stretti, al testo della nuova legge.
Voi sapete che alcune versioni - anche improprie - sono circolate nella speranza che nel giro di pochissime settimane si possa iniziare il discorso anche in questa sede.
Se il Presidente me lo consente, a questo punto, darei lettura dell'emendamento così come discende dagli appunti che ho preso a seguito della discussione.
Il testo recita: "All'ultimo periodo del comma 7, dell'articolo 17 della legge regionale 56/1977, come sostituito dall'articolo 1 della legge regionale 41/1977, dopo le parole 'è trasmessa alla Provincia e alla Regione' sono inserite le parole 'entro dieci giorni dalla sua adozione'".
Proseguo la lettura: "Dopo il comma 10 dell'articolo 17 della legge regionale 56/1977, come sostituito dall'articolo 1 della legge regionale 41/1977, è aggiunto il seguente: '10 bis. Qualora la variante parziale sia stata approvata con procedura non coerente con i suoi contenuti, chiunque abbia interesse può presentare, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla sua approvazione, motivato ricorso al Presidente della Giunta regionale, agli effetti del DPR 14 novembre 1971, n. 1199'".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, riformulato così come testé letto, e quindi verbalizzato, dall'Assessore.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione l'articolo 4, così come riformulato.
Mi correggo: non occorre votare l'articolo 4 perché lo abbiamo automaticamente sostituito con l'emendamento appena votato.
L'articolo 4, quindi, è da intendersi approvato.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 Consiglieri votanti 40 Consiglieri hanno votato SÌ 40 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 219 inerente a "Disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle autonomie scolastiche statali - anno scolastico 2007/2008"


PRESIDENTE

Colleghi, proporrei di non esaminare il punto 5) all'o.d.g., tenendo conto dell'assenza della correlatrice.
Se non ci sono osservazioni, e se i colleghi acconsentono, passiamo ad esaminare subito la proposta di deliberazione n. 219, di cui il punto 8) all'o.d.g.
Prego di procedere alla distribuzione della documentazione.
Successivamente, interverrà l'Assessore Pentenero.



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

Mentre è in corso la distribuzione del testo, chiedo all'Assessore se vuole iniziare l'illustrazione.
La parola all'Assessore Pentenero.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Signor Presidente, con questa deliberazione si intendono approvare le disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle autonomie scolastiche statali per l'anno scolastico 2007-2008.
Da parte dell'Assessorato è stata esperita tutta la fase istruttoria in accordo con le Province, l'ANCI, l'UNCEM e la Direzione regionale del Ministero della pubblica istruzione.
Le richieste pervenute dalle Province riguardano la Provincia di Torino e la Provincia di Vercelli. Per quello che riguarda la Provincia di Torino la richiesta riguarda l'Istituto Tecnico "I. Porro" di Pinerolo. Come revisione di dimensionamento si richiese che l'Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente di Osasco sia disaggregato dall'Istituto "I.
Porro" di Pinerolo. Questo al fine di migliorare la fruibilità del servizio delle due scuole che ho citato.
La seconda richiesta riguarda il Comune di Torino e concerne la Scuola secondaria di 1° grado annessa al Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi" di Torino, che sarebbe accorpata all'Istituto Comprensivo "N.
Tommaseo" di Torino (Autonomia n. 160) Questo è, innanzitutto, un recepimento che noi dobbiamo fare ai sensi della legge n. 508/1999, che non permette più agli istituti musicali di essere annessi a scuole secondarie e di primo grado.
La seconda richiesta riguarda, invece, la Provincia di Vercelli, dove si chiede la disaggregazione dell'Istituto Tecnico Agrario "G. Ferraris" di Vercelli e la disaggregazione dell'Istituto Alberghiero di Trino Vercellese.
Questi istituti sono riaggregati a loro volta con l'Istituto "G.
Ferraris" e con l'Istituto Professionale "B. Lanino" di Vercelli. Il fine è di consentire, anche in questo caso, dei riequilibri su assetti che andrebbero a razionalizzare l'offerta formativa del territorio.
Ritenendo di dover accettare tali dimensionamenti, ve li sottopongo per l'approvazione della deliberazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, dal resoconto della parte preliminare della deliberazione vi sono tutti i passaggi svolti sia in sede locale sia in sede regionale. Negli anni precedenti, molte volte, si arrivava in Consiglio con forti tensioni, perché sul territorio vi erano richieste di accorpamenti o non accorpamenti. Adesso sarebbe interessante conoscere il parere dell'Assessore. Non so se, essendo un anno di passaggio, ci troviamo di fronte ad una fase di armistizio. Sappiamo che la riforma, in qualche modo, è stata stoppata, ma non si capisce bene come si andrà definitivamente a regime. Quindi, le sollecitazioni della periferia non sono arrivate in questo consesso, invece - è già da alcuni anni che pratico il Consiglio regionale! - in precedenza, nelle varie realtà locali, c'erano sempre delle richieste di accorpamento in un senso piuttosto che in un altro.
Questo è quello che, sostanzialmente, mi ha sorpreso per quanto riguarda la deliberazione del 2007 che stiamo discutendo ora.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pentenero per la replica.



PENTENERO Giovanna, Assessore all'istruzione

Signor Presidente, sicuramente incide sul dimensionamento scolastico il congelamento al 2008 della riforma del secondo ciclo. Peraltro, le nostre indicazioni invitavano a limitare tutte le richieste di dimensionamento nell'attesa di definire un piano complessivo di dimensionamento su tutta la Regione e tenendo in considerazione che l'esperienza degli istituti comprensivi, per quello che riguarda la scuola dell'obbligo, praticamente tocca l'80% su tutti i territori al di fuori delle grandi città; credo debba essere un'esperienza da estendere anche all'interno delle grandi città.
ovvio che, però, questi tipi di assestamenti vanno fatti nel momento in cui se ne presenta la necessità oppure all'interno di un piano che tenga in considerazione la razionalizzazione dell'offerta formativa su tutto il territorio, sulla quale stiamo lavorando.
Quindi, il fatto che non ci siano tutte queste estensioni è dovuto intanto, ai numerosi incontri avuti con le Province, pertanto tutti i problemi sono stati discussi a più livelli. In secondo luogo, la riforma del secondo ciclo, per quello che riguarda le scuole superiori, e un ragionamento sul dimensionamento, quindi su un piano che presenteremo in seguito su tutta la regione, hanno inciso sul fatto che non ci siano state maggiori richieste e non ci siano ad oggi tensioni, se questo è il termine che si può usare, sull'aspetto del dimensionamento scolastico.



PRESIDENTE

Non essendoci dichiarazioni di voto in merito, procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 219, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

A seguito dell'accordo tra maggioranza e opposizione, in quanto da definire tecnicamente, procediamo con il punto 6) all'o.d.g., relativo alla proposta di deliberazione n. 157.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Prima il Presidente Gariglio ha chiesto di passare al punto 8) all'o.d.g. perché c'era un assenso generale. Saremo disponibili ad affrontare anche il punto 7) all'o.d.g., ma sul punto 6) non faciliteremo il lavoro di quest'Aula. Quindi, per portare a casa provvedimenti, forse sarebbe più produttivo muoversi su quelli in cui sappiamo esserci un più agevole passaggio. Alla prossima Conferenza dei Capigruppo, invece potremmo discuteremo delle modalità con cui affrontare punti più complessi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Vorrei sollecitare la discussione del punto 6) all'o.d.g. - la proposta di deliberazione n. 157 di attuazione alla legge regionale 7 aprile 2000 essendo un punto ormai licenziato da parecchi mesi dalla Commissione competente, dopo un approfondimento importante ed interessante, ed essendo iscritto da più sedute all'o.d.g..
un tema estremamente importante perché, insieme alla delibera stralcio sulla mobilità, affronta il problema della tutela della salute dei cittadini.
Quando parliamo di qualità dell'aria parliamo anche della salute dei cittadini, nonché di impegni e di attuazione di norme che vanno nella direzione del rispetto del protocollo di Kyoto. Ritengo urgente, quindi assumere determinazioni in merito a questi temi, senza rimandare ulteriormente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Visto che si parla di salute del cittadino, vorrei informare l'Aula che le centraline di Torino, adibite al rilevamento della percentuale di smog in città, non hanno rilevato, da quando è in atto il blocco auto a Torino cioè dal 6 novembre, percentuali minori rispetto alle precedenti.
Se siamo preoccupati per la salute del cittadino, cominciamo a ridiscutere la delibera sul blocco auto e la rottamazione; poi ci preoccuperemo del punto 6) all'o.d.g. In questo modo si procederebbe istituzionalmente, in modo corretto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Riportando la discussione sul merito del punto all'o.d.g, non credo che l'Aula abbia difficoltà a discuterla, sia pure con opinioni diverse. Il collega Toselli ha posto una questione che abbiamo già molto discusso in Aula e in Commissione. Non possiamo non discutere questo punto all'o.d.g.
pensando ad un altro provvedimento. Tra l'altro, proprio in queste settimane, tutti gli organi di informazione hanno parlato di maggior inquinamento, di trasformazione del clima e poi, nel momento in cui possiamo adottare un provvedimento utile (personalmente non so quali risultati porterà) ci fermiamo nella discussione di questo punto all'o.d.g.
Mi sembra un po' contraddittorio rispetto a quello che tutti i giorni leggiamo e diciamo, anche nei colloqui personali con amici, relativamente alla situazione in cui viviamo (basta uscire oggi per renderci conto che sta facendo un caldo primaverile).
Nel momento in cui possiamo fare qualcosa di utile, anche se possiamo pensarla diversamente, poniamo altre questioni. Sono tutte legittime, come quella posta dal Consigliere Toselli di cui ne abbiamo già discusso molto in questa Aula, però credo che questo sia un provvedimento che vada visto per quello che dice e per quello che vuole ottenere.
per questo motivo che ritengo utile, ma sono convinto che tutti lo riteniamo utile, arrivare alla discussione e al voto della deliberazione n.
157.
Presidente, siamo convinti che si possa arrivare alla discussione.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Inversione argomento all'o.d.g dell'ordine del giorno n. 377


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli per un'inversione all'o.d.g..



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Chiedo che si discuta l'ordine del giorno n. 377: "Normativa per la tutela dei lavoratori esposti all'amianto", posizionato al punto 24) all'o.d.g., essendo un problema riguardante la salute pubblica.
Consigliere Muliere, il suo intervento è condivisibile, però salta un passaggio. La Regione propone una deliberazione che viene applicata nel nostro territorio, cioè nel territorio della Regione Piemonte, però le centraline rilevano che lo smog nella città di Torino, nonostante l'applicazione di questa delibera, non è minimamente diminuito. Questo è un problema. Siamo sicuri che questo provvedimento sia giusto, legittimo e risolva l'inquinamento atmosferico? Secondo me no, altrimenti le centraline avrebbero rilevato ben altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Esprimo parere contrario alla richiesta d'inversione dell'o.d.g.
proposta non perché l'argomento richiamato non sia di assoluto rilievo, ma perché, condividendo le considerazioni che il Consigliere Muliere aveva già espresso prima, ritengo assolutamente importante discutere il punto 6) all'o.d.g.
Il punto 6) all'o.d.g. riguarda gli impianti di riscaldamento e di condizionamento, fattori che agiscono certamente sulla situazione climatica, che contribuiscono alla situazione di inquinamento dell'aria in modo rilevante. Peraltro, proprio i dati a cui faceva riferimento il Consigliere Toselli quando diceva che non sono diminuiti i dati di inquinamento dell'aria, testimoniano che concorrono altri fattori, oltre a quelli del traffico. A maggior ragione, quindi, dobbiamo agire su quelli che in questo momento sono alla nostra attenzione. Le altre considerazioni sugli effetti degli interventi sul traffico o meno, vanno trattati nel momento in cui l'argomento verrà in discussione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli chiede la discussione dell'ordine del giorno n.
377, iscritto al punto 24) all'o.d.g., sulla quale il Consigliere Ricca ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione palese sulla proposta di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste dei Consiglieri Rossi e Casoni di esaminare l'ordine del giorno n. 449, nonch alla richiesta del Consigliere Burzi di esaminare l'ordine del giorno n. 425


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Chiedo di passare al punto 11) all'o.d.g., che riguarda l'ordine del giorno n. 449. Poiché si ritiene utile intervenire per abbattere l'inquinamento sul territorio, credo sia più opportuni farlo con sistemi più immediati. Uno dei sistemi migliori per abbattere l'inquinamento, è migliorare gli autobus circolanti sul nostro territorio. L'ordine del giorno n. 449 prevede la revisione delle percentuali contributo per il rinnovo autobus destinato al trasporto pubblico locale. Credo che sia assolutamente necessario discuterlo oggi.
Visto che è intenzione del Consigliere Muliere discutere il punto 6) all'o.d.g. relativo alla delibera di attuazione della legge regionale n. 43 del 2000, che comporta, in ogni modo, una tegola sulla testa dei cittadini piemontesi, perché molti di loro si troveranno a dover sostituire le caldaie in un momento in cui le caldaie devono funzionare (siamo in inverno), credo che prima queste spese siano da caricare sul pubblico.
Poiché gli autobus sono un bene di tutti e, in primis, delle amministrazioni o di quelle società che, comunque, hanno un appalto pubblico per effettuare trasporti, visto che il parco di autobus circolanti sul territorio regionale, in buona parte, è obsoleto; visto che molti di questi potrebbero essere trasformati in autobus ad elettricità o a prodotti gasolio ecologico e così via; visto che il territorio regionale ha già subito la tegola della chiusura dell'ex zuccherificio di Casei Gerola (che pur essendo in Lombardia lavorava le barbabietole piemontesi e dovrebbe essere convertito in impianti a gasolio ecologico) noi chiediamo di intervenire, di discutere subito quest'ordine del giorno affinché si possano aiutare le amministrazioni, le società che vogliono cambiare gli autobus e che questi siano cambiati con attrezzature più ecologiche, più ecocompatibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Per agevolare il lavoro dell'Aula. Se ci impegniamo ad approvare entrambi i provvedimenti, a noi nulla osta. Sono provvedimenti che vanno nella stessa direzione. Giustamente, come ha detto il Consigliere Rossi prima deve intervenire il pubblico, un minuto dopo il privato. Se c'è l'accordo ad approvarli entrambi, possiamo fare prima uno e poi l'altro.
Vorrei la conferma da parte del Consigliere Muliere che, in nome di tutta la maggioranza, dopo aver approvato la proposta di deliberazione n.
157, si approvi anche il collegato ordine del giorno n. 449. Se ci viene data questa garanzia, possiamo procedere nell'esame dei provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Per annunciare, con il consenso del primo firmatario, Consigliere Casoni, la sottoscrizione di questo ordine del giorno che, peraltro ricalca iniziative che già la precedente Giunta aveva portato avanti sotto un altro profilo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi, sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

La proposta avanzata di discutere la delibera stralcio relativa al riscaldamento e condizionamento, e l'ordine del giorno legato alla revisione del contributo per il rinnovo degli autobus destinati al trasporti pubblico locale, ha un senso, seppur con ottica diversa e punti di vista diversi.
La delibera sul riscaldamento e condizionamento incide maggiormente sulle immissioni clima alteranti, quindi sugli effetti del gas serra e sugli effetti della desertificazione. Mentre l'altro agisce più sull'immissione di polveri sottili, quindi sul problema legato direttamente alla salute dei cittadini. Tuttavia, entrambi i documenti vanno nella direzione che auspicavo prima legata al discorso di risanamento della qualità dell'aria e di tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente che, ovviamente, sono direttamente collegati.
La proposta del Consigliere Casoni ha un senso. Si può procedere con la discussione del punto 6) all'o.d.g. e, successivamente, con la discussione del punto 11) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Su un'ipotesi di convergenza come quella che pare emergere dall'aula chiedo al Consigliere Rossi se mantiene la richiesta ossia se, in un'ipotesi d'accordo tra maggioranza e opposizione, intenda discutere sia il punto 6) che il punto 11) all'o.d.g.
Viene meno la richiesta del Consigliere Rossi di inversione Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Quando vedo l'Aula trovare un equilibrio è così positivo, poi siamo all'inizio dell'anno e non posso che associarmi con assoluta disponibilità.
Per stretto collegamento aggiungerei anche il punto 21) all'o.d.g. Il punto 21) a me sembra strettamente attinente al punto 6), che considero un punto non casualmente all'o.d.g, e al punto successivo, così com'è stato un attimo prima discusso e concordato.
Mi sembra che l'ordine del giorno n. 425, "Omaggio alla figura di Oriana Fallaci", sia oggi strettamente attinente esattamente all'ordine consequenziale che fin qui è stato proposto. In tal senso, auspico che l'Aula voglia accondiscendere anche alle mie per ora modeste e umili richieste.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente, le chiederei cinque minuti di sospensione per una riunione dei Capigruppo di minoranza, se i colleghi di minoranza sono d'accordo.



PRESIDENTE

Concedo una momentanea sospensione di cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.39 riprende alle ore 16.59)



GARIGLIO DAVIDE


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame proposta di deliberazione n. 157 inerente a "Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000, n. 43 (Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico). Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la qualità dell'aria, ex articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351. Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 157, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Comunico ai colleghi che è pervenuta una quarantina di emendamenti, in corso di riproduzione e di distribuzione.
La parola all'Assessore De Ruggiero per l'illustrazione.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Chiederei sinceramente l'attenzione di tutti, perché vorrei provare a dimostrare che si tratta certamente di una decisione del Consiglio regionale non influente sul clima e sull'inquinamento atmosferico, n avente ricadute operative sulla gestione delle nostre abitazioni e per coloro i quali operano, perché le nostre abitazioni siano, sia in termini di struttura che in termini di costruzione, ecologicamente più attente tornano anche, come abbiamo presentato in Commissione, i conti per le nostre tasche, per le bollette che paghiamo.
Vorrei provare a dimostrarvelo concetto e dato che il punto è delicato chiederei un momento di attenzione. È ovvio che i dieci minuti di sospensione abbiano consentito di ricevere un po' di messaggi, il che è assolutamente normale. È ovvio che l'Assessore sia tenuto a mantenere viva l'attenzione sulla materia, mentre i Consiglieri non devono necessariamente essere attenti sui singoli provvedimenti, dovendone esaminare tanti e di diversa natura.
Mi sembra assolutamente pleonastico affermare che il tema è all'ordine del giorno. Lo è non per allarmismo di singole associazioni, ma per i rapporti dell'Unione Europea e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
In questo caso, il termine di precauzione è una filosofia che dobbiamo accettare. Poi, possiamo avere maggiori o minori valutazioni positive sull'attendibilità dei quadri che ci vengono portati, ma questo è abbastanza ovvio.
Un articolo di giornale di qualche giorno fa contestava una serie di scenari che l'Unione Europea disegnava, ma questo in termini di previsioni è legittimo. Certamente, non ci esime dal dovere di una precauzione. Poi se lo scenario è 2050, 2070 o 2090, detto francamente, poco importa.
Invece, a me preme dire che stiamo parlando di un provvedimento presentato nel marzo 2006. Siamo a gennaio dell'anno successivo; lo dico non tanto per una valutazione negativa sui tempi della democrazia o sui tempi burocratici, quanto perché è stata fatta una consultazione molto approfondita, trattandosi di un tema la cui l'impostazione di base - non amo né gli slogan, né l'enfasi - dice: "La migliore produzione di energia è il risparmio di energia e la migliore azione di limitazione dell'inquinamento è la diminuzione, laddove non si toccano interessi".
Questo mi sembra banale, ma in Commissione eravamo tutti d'accordo su questa impostazione generale.
La consultazione è stata molto lunga e approfondita, perché è stata una consultazione molto tecnica, ed è giusto che sia così, perché stiamo parlando di produzione di calore, di tipologie di installazione, di regolamenti edilizi e di proiezioni di costi, tutti temi che sono stati precisati.
Vorrei ricordare che in Commissione è stata fatta una sollecitazione all'Assessore, nel momento in cui dovesse riportare in Aula questo provvedimento. Proprio sulla base del tempo che è occorso per una consultazione, che ha visto i pareri favorevoli degli operatori del settore, dopo aver concertato a proposito di qualche situazione che poteva essere ambigua (quindi, chiarezza di alcune situazioni), dopo aver concertato sui tempi, la sollecitazione all'Assessore era di valutare bene i tempi, perché sono intercorsi nove mesi. Adesso, proponiamo, sulla base di quelli che sono i termini discrezionali per il Consiglio, un prolungamento dei tempi, così come definiti nello stralcio di piano, con il giusto riscontro dei "tempi persi" (tra virgolette) per la consultazione.
Come è evidente a tutti, c'è un contributo del riscaldamento all'inquinamento atmosferico, che è più forte laddove gli inverni sono più freddi, ma queste sono tutte banalità. Non è particolarmente incidente (parliamo di un ordine dal 10% al 15% sul particolato), mentre è molto più importante quello che riguarda la CO2 in generale (parliamo del 40% su alcuni inquinanti). Quindi, tutti i calcoli che vengono fatti dipendono sempre dal tipo di rilevazione che si vuole fare. E questo mi pare importante precisarlo.
Volevo sottolineare un altro punto. Si tratta di un provvedimento che con qualche orgoglio per la verità, si presenta all'attenzione dell'Aula perché il Consiglio regionale del Piemonte può essere davvero tra i primi ambiti di grande entità a mettere in campo strumenti di questo tipo.
Esistono esperienze (le più avanzate sono quelle della Provincia di Bolzano) legate ad alcuni grandi o piccoli Comuni, ma non ci sono esperienze legate a Regioni della nostra entità. Saremo tra i primi ad elaborare uno stralcio di questo tipo.
Tutto ciò senza correre il rischio di essere i primi della classe perché non stiamo facendo altro che "copiare" alcune buone norme ambientali già presenti in altri Paesi europei. Non possiamo dire di essere all'avanguardia, tanto meno corriamo il rischio di essere i precursori di nulla.
I contenuti che volevo sottolineare riguardano essenzialmente il miglioramento dell'efficienza energetica dell'intero sistema edificio impianto (tipologia dei generatori di calore, dei sistemi distributivi e di regolazione), per favorire l'utilizzo di tecnologie innovative incrementare l'efficienza energetica e migliorare le emissioni; favorire l'utilizzo di combustibili a basso impatto ambientale e l'uso di fonti energetiche rinnovabili.
Mi fermo un attimo su questo argomento, perché uno dei punti importanti e inserito sempre nei lavori della Commissioni era stato quello di mettere in pista, su un binario parallelo, tutte le misure possibili di incentivazione al ricambio fisiologico o l'accelerazione di un ricambio fisiologico.
Tutto ciò in linea sia con alcune decisioni della Finanziaria, che hanno ribadito la possibilità di detrarre dalle tasse alcuni interventi, in particolare sugli edifici e sulle ristrutturazioni ambientalmente corrette sia con le incentivazioni al ricambio, in particolare, dei frigoriferi, che sono certamente tra i maggiori consumatori.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, il bando che uscirà tra pochi giorni per i privati fa sì che non si giochi più sul fondo perduto (perch non stiamo parlando di eccezionalità), bensì sulla regolarità, vale a dire sul ristoro di forme di interessi (fondo rotativo, diminuzione degli interessi ).
Stiamo parlando di aprire un circuito virtuoso fatto non di eccezionalità, ma di assoluta ordinarietà. Ciò consapevoli di essere all'avanguardia per quanto riguarda il sistema italiano, ma non per quanto riguarda il sistema europeo. Tant'è vero che i numeri - che pochi forse hanno letto - susseguenti alla relazione sul clima dell'Unione Europea, ci assegnavano brutalmente la maglia nera nell'utilizzo di fonti, non più alternative, perché non stiamo parlando di alternativo, ma di fonti rinnovabili e pulite. Ripeto: non stiamo più parlando di alternativo, ma di fonti ormai riconosciute, nulla di sperimentale: stiamo parlando di fonti rinnovabili.
Il punto su cui si è concentrata l'attenzione della Commissione e, in particolare, degli operatori e degli Enti locali, era quali potevano essere le regole accettabili del patrimonio edilizio già esistente. Nel nostro provvedimento - lo dico in particolare al Consigliere Rossi, che ci ha posto di nuovo la questione in questo breve intervallo - parliamo di tutto ciò che è la nuova edilizia, la grande ristrutturazione, la ristrutturazione di questa tipologia di abitazioni.
In merito alle abitazioni di residenza, avevamo convenuto che - è il punto a pag. 29, riguarda le abitazioni di residenza e riguarda gli edifici esistenti - laddove possibile, devono essere realizzati quei meccanismi necessari a permettere la contabilizzazione e la termoregolazione del calore per singola unità abitativa, entro l'1/09/2012 (il termine che avevamo precedentemente indicato era l'1/09/2010). Si è deciso di concedere più tempo, su richiesta, sostanzialmente, degli Enti locali, vista la necessità di seguire sia la partita del nuovo, sia quella del ristrutturato, sia quella dell'esistente, al fine di verificare dove il "tecnicamente possibile" ci consente di andare verso una forma di contabilizzazione e di termoregolazione per singola unità abitativa, con un risparmio di energia e di emissioni - se il termine può essere corretto ma anche di un risparmio per le famiglie (è un fattore assolutamente accertato).
Quando abbiamo fatto le simulazioni, avevamo precisato che l'ammortamento del costo di una maggiore coibentazione e di una maggiore termoregolazione per i grandi condomini era dell'ordine dei sei o sette anni, per le cosiddette villette a schiera dell'ordine degli otto o nove anni (a seconda delle villette), mentre per le case singole era dell'ordine di dodici anni.
Avevamo anche convenuto che installare sistemi di termoregolazione capaci di tenere sotto controllo di calore prodotto, non avesse una grande incidenza negli edifici già esistenti. Ma era giusto non concedere termini troppo drastici o troppo ravvicinati, perché, come spesso avviene sarebbero stati di fatto facilmente superabili senza alcuna forma di controllo.
ovvio - altro punto emerso dalla breve consultazione - che non stiamo parlando solo di privato, ma di privato e di pubblico; stiamo parlando di nuovo e di ristrutturato in riferimento al privato e al pubblico.
Questo è un punto particolarmente delicato, e ha a che fare anche con l'ordine del giorno successivo.
Quando parliamo di contributo pubblico per il rinnovo della flotta tutto il pubblico deve essere all'onor del mondo: il nuovo certamente, il ristrutturato certamente. Se imponiamo i divieti, dobbiamo essere i primi ad essere all'onor del mondo, almeno nella prescrizione di un programma.
Per chi ha avuto la pazienza di leggere il provvedimento, costituito nei suoi aspetti tecnici, da tutte le diverse schede per tipologie e da tutti gli interventi modulati per le singole tipologie, è ovvio che alcune di queste tipologie sono pubbliche. Vorrei sottolineare che abbiamo iniziato a tenerne conto prima delle ferie natalizie, quando si era parlato di "nuova edilizia residenziale pubblica ecologicamente corretta".
Questo non è più un surplus o un optional gentilmente concesso dall'ambiente o dalla maggiore o minore sensibilità ambientale, ma è un dovere. Punto e basta. E così sarà per le tutte le costruzioni che andremo a decidere, come pubblico, tutto il diverso apparato pubblico.
Non vorrei dilungarmi troppo, ma ci tenevo a fare alcune considerazioni in merito alle scadenze di nostra discrezione. Dico questo perché alcune scadenze non sono di nostra competenza: mi riferisco, ad esempio, alla scadenza sull'utilizzo dell'olio combustibile, che è fissata dalla legislazione nazionale.
I termini per la termoregolazione e la contabilizzazione degli edifici esistenti, di cui parlavamo prima, si intende portarli effettivamente al 2012, anziché al 2010; rispetto alla coibentazione delle tubazioni dell'impianto termico, quelli che risultano essere facilmente accessibili e ispezionabili, può essere accettabile uno slittamento della scadenza all'1/09/2009 - pagina 32 - e può essere ancora utile, per quanto riguarda una fattispecie particolare, quella delle piscine coperte, in riferimento ai sistemi di recupero del calore, uno slittamento dei termini all'1/09/2009, anziché all'1/09/2008. Come pure la data entro la quale i cogeneratori dovranno adeguarsi ai limiti previsti per gli impianti nuovi può essere effettivamente portata all'1/09/2010, anziché all'1/09/2009.
Queste sono, in particolare, le richieste emerse dalla consultazione cui hanno partecipato gli enti pubblici e i diversi proprietari di impianti (in questo caso, un punto specifico delle piscine). Le sottolineature rilevate dagli operatori evidenziano qualche preoccupazione rispetto ai termini che ritengo importanti, come la formazione degli stessi: ovviamente c'è bisogno di un lasso di tempo. Rispetto al nostro provvedimento l'obiezione maggiore ex ante, mossa dalle associazioni ambientaliste riguarda il livello dei controlli: so benissimo che nella nostra legislazione il livello dei controlli rappresenta sempre un punto delicato ma è una preoccupazione che viene dopo, per certi versi. Altrimenti non faremo mai nulla! Questo è, ovviamente, un qualcosa di collaterale rispetto ai provvedimenti già presi. Prima emergeva la necessità di porre una stima.
Il discorso sul "particolato", che ha una responsabilità specifica nei mezzi di locomozione, è diverso rispetto a quello sui "biossidi di azoto" o quant'altro. Ciò significa che stiamo parlando di una riduzione che non pu essere più del 20%, nella percentuale attribuita al riscaldamento per quanto riguarda le polveri (con un ordine di grandezza che non è più del 5%), mentre per le NOx anche di percentuali maggiori.
Un ultimo punto, che non vorrei dimenticare, vista la sua importanza: esiste una distinzione fra le "aree di mantenimento" e le "aree di piano".
Le prime sono quelle aree dove non abbiamo superato i livelli, anche se i dati del 2006 indicano un allargamento dell'inquinamento (ma con dei superamenti non eccezionale dei livelli posti dalla legislazione europea).
Sostanzialmente, sono le aree meno urbanizzate: in queste, emerge una problematica tutta particolare. Voi sapete che nella Regione Lombardia è stato vietato l'uso delle caldaie private per i problemi relativi all'inquinamento atmosferico dovuti all'utilizzo del legno come riscaldamento (che, per certi versi, è una misura accettabile dal punto di vista della produzione di energia, ma causa gravi problemi per quanto concerne le emissioni in atmosfera).
Ovviamente, è reso possibile l'uso della legna nelle aree di mantenimento - ci mancherebbe altro - ma per le installazioni di maggiori dimensioni sono stabiliti dei limiti e dei meccanismi di filtraggio: questo potrebbe rappresentare il giusto equilibrio concordato anche con gli altri Assessorati. È stato un punto su cui si sono dimostrate particolarmente attente le Comunità Montane e gli Enti locali meno urbanizzati.
Da questo punto di vista, quindi, è stata fatta una distinzione fra le zone di mantenimento e le zone di piano.
Su tutti i livelli di consultazione, il parere espresso dai diversi punti di vista - o portatori di interesse, come si dice oggi - è stato favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Signor Presidente, pongo una brevissima domanda per una risposta altrettanto breve all'Assessore. Chiedo un chiarimento relativamente alla riduzione del costo, previsto dall'articolo 8 della legge 23 dicembre 1998 del GPL. Probabilmente, questo punto è stato sviluppato, chiedo scusa se non sono stato sufficientemente attento per comprendere tutte le sfaccettature, domando se esistono spazi di manovra affinché questa riduzione del costo possa essere un pochino più significativa rispetto a quella attualmente in atto.
chiara la domanda? Cioè, chiedo se, relativamente a questa riduzione del costo in ambito regionale, esistono spazi di manovra per poterla renderla un pochino più appetibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, abbiamo avuto modo di affrontare in Commissione questo provvedimento, mi sembra leggendolo in modo articolato, con l'introduzione di una serie di modifiche rispetto al testo iniziale.
Qui si parla della qualità dell'aria. Noi sappiamo che la qualità dell'aria è condizionata all'incirca da tre componenti: mobilità produzione e attività produttiva e, ovviamente, anche climatizzazione riscaldamento e condizionamento degli edifici. Nel caso particolare trattiamo questo argomento.
Noi siamo sempre favorevoli a adottare provvedimenti che conseguentemente, portino all'effettivo raggiungimento dell'obiettivo prefisso dagli stessi. Per cui, alcune critiche che abbiamo rivolto in ordine ai provvedimenti della mobilità sono da intendersi sotto questo profilo. Una cosa è adottare provvedimenti tanto per adottarli, perché, in qualche modo, ci si mette a posto con la propria coscienza o con le autorità superiori di controllo, per le infrazioni comunitarie, altra cosa è intervenire effettivamente per determinare delle svolte.
Non è facile, sappiamo che si gioca sulle abitudini delle persone sulla logistica, anche sulle esigenze relative allo studio, al lavoro e alle relazioni, soprattutto nelle grandi conurbazioni urbane. Sappiamo anche che si gioca con il portafoglio dei cittadini, quindi, dobbiamo prestare la massima attenzione, fermo restando che questa Regione, forse prima di tante altre, si è dotata di un piano energetico ambientale. Questo vuol dire che, al di là degli schieramenti politici, comunque, vi è una comune condivisione degli obiettivi, ma - lo ripeto - devono essere perseguiti mediante provvedimenti raggiungibili e non vessatori per i cittadini, che, poi, non determinano risultati.
In questo caso, noi abbiamo preso nota con soddisfazione di tutta una serie di modifiche introdotte, ma ci rendiamo anche conto del pesante impatto di questo provvedimento sulla realtà. In primo luogo, anche da un punto di vista amministrativo, qui si dice che i Comuni devono adeguare entro tot mesi i loro regolamenti edilizi introducendo queste schede, che devono diventare schede di riferimento, ovviamente, ci sono le varie zone di piano. Sono 1.200 Comuni, sappiamo cosa vuol dire, noi facciamo in fretta a scrivere - sono tre righe! Poi, c'è tutta la tematica della legge n. 56 dei regolamenti edilizi che prevede una procedura semplificata.
L'Assessore Conti è assente, ma si deve richiamare la sua attenzione perché se queste norme entrano a far parte del regolamento edilizio tipo approvato dalla Regione, automaticamente, i Comuni si possono adeguare.
Così come predisposto, secondo me, richiede un adeguamento individualistico di ogni Comune con un'elaborazione propria, invece, ritengo che non incida sull'approvazione o meno di questa deliberazione.
Mi rivolgo all'Assessore De Ruggiero: la legge n. 56, negli articoli relativi ai regolamenti edilizi, individua due percorsi. Secondo un percorso individuale, il Comune può redigere il regolamento edilizio che vuole, inviandolo successivamente alla Regione, che lo esamina singolarmente. Diversamente, la Regione stende il regolamento edilizio tipo, se il Comune dichiara di adeguarsi al regolamento edilizio tipo automaticamente, acquisisce quelle norme, che valgono per il permesso di costruire, per le DIA (dichiarazioni di inizio attività).
Detto questo, passo all'altra tematica, che concerne il percorso individuato, soprattutto finalizzato a condizionare le nuove realizzazioni e le ristrutturazioni pesanti. In termini di costi e benefici, mi sembra una scelta giusta e logica, non vedo altre scelte, però, richiamo l'attenzione dell'Assessore e di tutto il Consiglio, in quanto nelle prossime settimane dovremo discutere il bilancio, relativamente al punto a pagina 4, che recita: "Nell'anno 2003 è stata lanciata un'iniziativa volta ad incentivare l'installazione in impianti nuovi o in sostituzione di impianti esistenti di generatori di calore caratterizzati da altissimi rendimenti e basse emissioni. Tale iniziativa, che ha visto le prime realizzazioni durante il 2004, ha comportato un impegno finanziario di 5 milioni di euro. È previsto che tale iniziativa venga riproposta negli anni successivi con l'utilizzo di strumenti finanziari".
chiaro che qui gettiamo il cuore oltre l'ostacolo, nel senso che approviamo le norme, però, poi, è necessario avere anche il condimento cioè le risorse finanziarie. Ovviamente, noi avremmo preferito vedere già inserito in questo piano l'articolo finale finanziario, in cui si indicavano tot milioni di euro disponibili.
Sarà nostra attenzione verificare complessivamente nel bilancio quelli che sono gli impegni, anche perché la Presidente Bresso ha ripetuto molte volte che il tema dell'energia è prioritario, per quanto riguarda i fondi europei un terzo si spenderà in questo settore.



(Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Un quarto, facevo un arrotondamento commerciale.
Se, poi, si va ad un terzo, meglio ancora, perché, tutto sommato, non sarà facile spendere i soldi con le nuove regole dell'Unione europea forse, se ci si orienta verso l'energia diventa più facile. Ovviamente sono d'accordo sul fatto che bisogna spenderli, indirizzarli verso l'innovazione e l'ammodernamento tecnologico di tutto il sistema produttivo, ma, indubbiamente l'aspetto energetico è fondamentale; se, poi non lo si risolve, si rischia davvero grosso anche in termini di infrazioni.
Ho parlato in ordine ai regolamenti edilizi e ai sostegni finanziari non voglio entrare nel merito, perché sarebbe necessario farlo in modo analitico. Mi auguro che i parametri, che qui sono stati visti e indicati in termini di potenza dei generatori e di tipologia di edificio-impianto da un punto di vista dimensionale, sappiano cogliere esattamente quelli che sono degli spartiacque, che è giusto introdurre per non intervenire in zone decentrate, dove, magari, occorre solo accertarsi che ci sia un impiego di materiali e di impianti a norma, mentre in altre realtà, più conurbate e più consistenti, occorre chiedere di più e, quindi, avere delle performance migliori.
A questo punto proporrei all'Assessore, nel deliberato, di introdurre un punto tale da prevedere una relazione al Consiglio, a carico dell'Assessorato, entro un anno, da inviare alla Commissione, sulla prima fase di attuazione del provvedimento, con l'indicazione delle eventuali difficoltà emerse.
Ovviamente si può sempre migliorare il testo.
A mio avviso questo consentirebbe, invece che accapigliarsi su questo o su quel punto facendo solo discussioni teoriche (che possono appassionare il sottoscritto), avere la possibilità di ricevere, dai tecnici dell'Assessorato, una relazione entro un anno. In questo modo si avrebbe il polso della situazione e la Commissione potrebbe riconvocare le categorie per fare un punto.
Potrebbe essere una clausola valutativa sui generis che tranquillizzerebbe un po' tutti, adeguando in corso d'opera il testo.
Magari sulla votazione del documento ci asterremo, non tanto per il merito della delibera, quanto per il contesto di carattere generale, con le critiche che abbiamo fatto sulla mobilità. Sono conclusioni, però, che faremo al momento del voto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Apprezzo la proposta di deliberazione che la Giunta ci ha sottoposto.
una proposta importante che si inserisce all'interno di un contesto estremamente grave e preoccupante, se non drammatico. Proprio sui giornali di oggi leggiamo che l'Unione Europea accusa nuovamente l'Italia per il suo ritardo, ormai cronico, rispetto all'utilizzo di energia alternativa e rinnovabile, e alla non ottemperanza di una serie di direttive europee e di protocolli, sottoscritti anche dall'Italia (il Protocollo di Kyoto in primis) rispetto ad emissioni climalteranti.
Proprio ieri l'Unione europea ha firmato un protocollo d'intesa per arrivare ad una riduzione del 20% delle emissioni climalteranti entro il 2020.
importante e urgente che anche la nostra Regione cominci a fare passi importanti in questa direzione. Questo è un primo passo. È estremamente significativo perché, come diceva l'Assessore, c'è un equilibrio generale rispetto a tutta una serie di dinamiche che vanno dai costi ai benefici dagli interessi dei produttori a quelli dei cittadini e a quelli ambientali.
Probabilmente anche le altre Regioni dovrebbero essere sollecitate ad intervenire urgentemente sul tema, anzi, a questo punto dovrebbe essere un obbligo.
Ritengo interessanti due osservazioni sollevate dal Consigliere Cavallera. La prima, relativa alla proposta di Regolamenti di Edilizio tipo, che la Regione può mettere a disposizione dei Comuni. Mi sembra interessante perché potrebbe essere un elemento e un aiuto in più che come Regione diamo ai Comuni per procedere celermente in questa direzione. La seconda riguarda la proposta della relazione al Consiglio, entro un anno dall'applicazione della delibera, proprio per fare il punto della situazione. Aggiungerei, non solo per fare il punto della situazione rispetto all'andamento, ma anche per fare il punto della situazione relativamente ai risultati e all'efficacia che il provvedimento assume rispetto alla normativa europea, agli stimoli, alle preoccupazioni e all'emergenza in cui ci troviamo.
L'atto che oggi formalizziamo con l'approvazione di questa delibera è sicuramente importante, perché rappresenta un primo passo in questa direzione; un passo importante, rispetto al quale chiedo all'Assessore così come abbiamo già chiesto in Commissione, che in tempi brevi si vada allo stralcio delle emissioni legate agli impianti produttivi.
Questo documento è legato agli edifici pubblici e privati, ma è importante che si vada anche ad una delibera stralcio per quanto riguarda le emissioni degli impianti produttivi, che portano un contributo importante alle emissioni climalteranti.
Detto questo, ribadisco la nostra posizione favorevole alla delibera e sollecito l'Assessore a lavorare in questa importante e giusta direzione che va nella difesa della salute dei cittadini e dell'ambiente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Come Gruppo della Lega Nord abbiamo presentato una serie di emendamenti tecnici al provvedimento, perché non abbiamo alcuna intenzione di fare ostruzionismo. L'unica cosa è che, essendo un provvedimento estremamente tecnico, abbiamo avuto indicazioni, da parte di un gruppo di tecnici, solo dopo i lavori della Commissione, quindi li abbiamo trasformati in emendamenti per confrontarci - senza alcun fine ostruzionistico - e verificare se sono utili per modificare il testo in senso migliorativo oppure no.
chiaro, quindi, che le dovrò chiedere di intervenire, il minimo possibile, emendamento per emendamento, per verificare se effettivamente è utile, come apporto tecnico al testo originario, oppure no.
Di un punto, però, le segnalo subito la necessità, perché mi preoccupa veramente. Sulla delibera, al punto 1.2.2, voce "aggiornamento", si prevede che la revisione, l'aggiornamento e l'integrazione del presente stralcio di piano siano stabiliti dalla Giunta regionale.
Come sa, Presidente, il nostro Gruppo tiene in modo particolare alle competenze del Consiglio. Non vorremmo mai che un domani - fra un anno, due anni o tre anni - possa succedere quanto è successo con la limitazione alle auto, dove la Giunta regionale, senza sentire né la Commissione né il Consiglio, ha semplicemente deciso di togliere la possibilità, a decine e decine di migliaia di cittadini piemontesi, di usare la propria auto, con un provvedimento - ripeto - preso d'autorità della Giunta perché, essendo un Regolamento, non si prevedeva un passaggio né in Commissione né in Consiglio.
In questo caso, potrebbe essere un testo in buona parte condivisibile nuove costruzioni o sostituzioni di caldaie - ma non lo approviamo e con questo testo approviamo anche il fatto che revisione, aggiornamento e integrazione vengono fatti dalla Giunta senza passare né in Commissione n in Consiglio. Questo, sinceramente, non lo possiamo accettare.
Già una volta siamo stati "mazziati", non vorremo di nuovo sbagliare e rischiare, fra qualche anno, di doverci pentire del voto, magari positivo dato.
La richiesta all'Assessore, ho presentato un emendamento in tal senso e ne parleremo quando lo discuteremo, è che almeno si passi ad un esame non dico in Consiglio, ma almeno in Commissione, per quanto riguarda le modifiche al Piano. Altrimenti diamo totale potere alla Giunta su un argomento delicatissimo che tocca le tasche di tutte le famiglie piemontesi. Non vorremmo mai che per una "mania" di protagonismo, per una scelta che non va bene, per una decisione che riteniamo sbagliata, in futuro, la Giunta prenda una decisione, senza passare né in Commissione n in Consiglio, in contrasto con quanto scritto oggi sul documento.
fondamentale difendere il nostro territorio e il nostro ambiente.
Sono stato, e lo sono tuttora, a favore dell'ambiente, tuttavia dobbiamo fare molta attenzione perché non bisogna esagerare. Difendere l'ambiente va bene, ci sono tanti modi per farlo, il principale è sicuramente quello di vigilare.
Vediamo regolarmente circolare sulle strade del nostro paese mezzi obsoleti, soprattutto camion che arrivano da altri Paesi dell'Unione Europei (per non parlare della massa di camion in più che arriveranno rispetto a prima) come la Romania o da altri Paesi dove il parco veicoli circolanti è mostruosamente arretrato. Vediamo situazione di degrado legate ad aziende che continuano liberamente ad inquinare, e non poniamo un limite a questi danni ecologici.
Faccio un esempio per tutti. Tutti sanno che nell'area denominata Fraschetta, Spinetta Marengo - l'area di Novi Ligure, Boscomarengo - c'è un corso d'acqua fra i più inquinati d'Italia. Tutti gli anni si fanno esami tutti gli anni si dice che quel corso d'acqua è qualcosa di vergognoso e scandaloso e che lì c'è di tutto. Anche quest'anno l'ARPA ha effettuato delle indagini sul famoso Rio Lovassina, ha verificato che in quel corso d'acqua sono racchiusi tutti gli inquinanti del mondo (e continuano ad esserci da almeno 30-35 anni, da quando ero bambino), ma nessuno è intervenuto. Nessuno ha fatto una ricerca di chi scarica cosa dentro quel corso d'acqua. Il corso d'acqua continua ad inquinare il territorio continua ad inquinare campi, continua a finire nel fiume Bormida, continua a finire nel fiume Po, continua a finire nel mare.
Perché caricare tutti i costi per l'ambiente sempre al solito pantalone che paga? Hai l'auto vecchia? Comprane una nuova! Arrangiati! Vai a piedi! Hai la caldaia vecchia e devi cambiarla? La compri nuova che ti costa il doppio: arrangiati e paga! È inaccettabile. Non possiamo sempre e solo colpire il cittadino. Dobbiamo pretendere che gli organismi preposti al controllo dell'ambiente, svolgano il proprio compito, cioè controllino coloro che inquinano. Non possiamo pensare sempre e solo far diminuire gli inquinanti al cittadino.
Credo che questa dovrebbe essere una battaglia propria del Gruppo dei Verdi e delle sinistre estreme che si dicono più sensibili all'ambiente.
Finiamo per colpire sempre e solo i cittadini, ma gli organismi che dovrebbero controllare i grandi inquinatori provino una volta per tutte a colpire chi inquina veramente il territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Il quadro della situazione dell'inquinamento atmosferico è indubbiamente complesso e non è certamente risolvibile con un provvedimento tematico. In effetti, si è impegnati, questo universalmente, su molti fronti. Occorrono molte azioni articolate e complesse.
stato richiamato l'orientamento che ieri ha espresso la Commissione dell'Unione Europea sul discorso della riduzione delle immissioni e sulla necessità di aumentare l'impegno sull'energia rinnovabile. Abbiamo constatato, come è stato ribadito, che il nostro Paese, da questo punto di vista, è sicuramente uno dei fanalini di coda (questo è preoccupante). La Regione Piemonte sta cercando, pur in mezzo alle mille difficoltà di un quadro complessivo nazionale difficile, di introdurre alcune azioni innovative. Lo stesso orientamento sull'utilizzo di una percentuale consistente dei fondi strutturali legati alle energie rinnovabili è sicuramente un elemento qualificante.
Il Gruppo dei Democratici di Sinistra ritiene che il provvedimento tenga conto, sicuramente, delle previsioni e delle normative che vengono dall'Unione Europea e nazionale. È chiaramente un impegno, come qualcuno ha richiamato. Questo vorrà dire che, a partire da quest'anno e negli anni prossimi, dovremmo avere nei bilanci delle azioni conseguenti a quelli che i piani per il miglioramento atmosferico, sia per quanto riguarda l'aspetto del riscaldamento, ma anche per quanto riguarda l'aspetto della circolazione, prevedono.
Ovviamente, questo provvedimento non può che essere mirato a partire dalla riduzione dei consumi, primo elemento qualificante, all'introduzione di tecnologie innovative per la migliore efficienza, sapendo che questo va sicuramente non soltanto a toccare il pubblico, dove peraltro c'è un impegno dimostrato nel recente provvedimento per quanto riguarda l'espansione dell'edilizia pubblica, ma anche il privato. Ci si è orientati su indicazioni stringenti per le nuove edificazioni, e cogliamo con attenzione le perplessità e le difficoltà che emergono rispetto agli interventi sull'esistente.
Le affermazioni dell'Assessore, le modalità con cui ci si orienta concedendo delle prescrizioni che tengono conto di quello che è tecnicamente possibile, dando dei tempi di adeguamento sufficientemente ampi, possono garantire tutti da questo punto di vista.
Le proposte avanzate dal Consigliere Cavallera, per quanto riguarda la collaborazione con i Comuni per introdurre elementi di regolamenti edilizio che vadano in questa direzione, sono ampiamente recepibili. Quello che ha detto il Consigliere Rossi sul punto 1.2.2. dell'aggiornamento del Piano in effetti, la norma prevede già che sia sentita la Commissione consiliare se si vuole articolare meglio.
Per il resto, esprimiamo apprezzamento per il lavoro svolto dall'Assessore sul provvedimento sapendo che si richiedono sempre modificazioni e, qualche volta, anche sacrifici o costi che finiscono anche per gravare su chi fa interventi, sui cittadini. Tuttavia, riteniamo anche che l'argomento sia importante e di rilievo per il Piemonte e per la salute dei cittadini e che sia stato affrontato nel modo giusto, equilibrato e con soluzioni condivisibili e, soprattutto, fattibili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Sicuramente il provvedimento che l'Assessore ha portato in discussione è importante e attuale. Insieme alla sanità, l'ambiente è all'ordine del giorno tutti i giorni. Lo sappiamo. Tuttavia, il provvedimento, che pur ha a che vedere con la modernizzazione degli strumenti, dei mezzi che vengono utilizzati per introdurre calore, energia elettrica, condizionamento nelle nostre case, nell'ambiente di lavoro, nel mondo dei servizi, nel vario mondo che utilizza questi strumenti e questi sistemi di combustione, arriva in un momento particolare.
Da una parte, come diceva la Consigliere Barassi, ha a che vedere con quello che dice l'Unione Europea, che ci richiama a maggior attenzione sull'immissioni in atmosfera, cosa per altro non nuova per un paese che ha dei gravi ritardi nella produzione di energia. Siamo un paese che ha operato scelte sbagliate, che non è riuscito a colmare il gap derivante dal no al nucleare. Un paese che, purtroppo, è legato mani e piedi alle forniture di gas e di petrolio. Un paese arretrato dal punto di vista della produzione di energia. Un paese che ancora per molti anni sarà in difficoltà su questo fronte.
Probabilmente ci vorrebbe qualcosa di più. Oggi i giornali parlano di accordi che il nostro paese avrebbe approvato con paesi confinanti, come la Slovenia, la Francia e la Germania, per la produzione di energia elettrica ma anche di investimenti dell'ENEL per i prossimi anni nei paesi dell'Est europeo, o con la stessa Francia per la produzione di energia nucleare.
Mi chiedo quanto sia moralmente giusto che noi diciamo di no al nucleare nel nostro paese, e poi andiamo a produrre energia in questo modo in altri stati.
Ma c'è di più. Siamo anche indietro (lo sa bene l'Assessore) per ci che riguarda le energie alternative, come l'energia eolica. Nessuno vuole gli impianti. Credo che bisognerebbe seguire l'esempio della Germania e della Francia. In Corsica ci sono moltissimi impianti eolici; non si capisce perché questi impianti non ci possono essere anche in Sardegna.
evidente che non possiamo avere tutto, non possiamo avere un ambiente completamente tutelato dal punto di vista paesaggistico, per poi trascurare per il resto le emissioni nell'atmosfera, che è il caso di cui stiamo parlando.
Vede, Assessore, questo provvedimento sicuramente è positivo, non sono fra quelli che mette in dubbio la volontà dell'iniziativa, anche se c'è qualcosa da chiarire a proposito di aspetti tecnici e di questioni di carattere economico-finanziario, affinché non siano appesantiti i bilanci di famiglie e di aziende. Tuttavia, ritengo che il mercato dovrebbe mettere a disposizione degli utenti mezzi concorrenziali dal punto di vista economico e non soltanto ambientale. Infatti, non sarebbe male avere un atteggiamento di promozione nei confronti di coloro che nei prossimi anni dovranno sostituire o installare nuovi impianti di questo genere.
Dicevo però che questo provvedimento arriva in un momento un po' difficile nel campo della politica ambientale del Piemonte. Se c'è un appunto che devo fare alla Regione, alla maggioranza, alla Giunta e anche un po' a lei, riguarda la difficoltà che abbiamo nel capire esattamente qual è la politica ambientale della Regione oggi. Nel senso che abbiamo visto il travaglio dell'operazione auto (tanto per intenderci); l'abbiamo visto come un travaglio interiore della maggioranza e della Giunta, secondo noi, causato da una certa approssimazione.
Ad esempio, ho presentato anche un'interrogazione - spero che se ne parli quanto prima - sulla modalità di erogazione dei contributi ai Comuni per la promozione delle normative antismog. Un'erogazione dei contributi che tiene conto di criteri, secondo me, antichi, non adeguati, come il numero degli abitanti e la superficie del Comune: si danno più soldi e si premiano Comuni che hanno tot abitanti, ma che hanno una superficie immensa. Ho citato il caso di Fossano, che in Provincia di Cuneo non è tra i Comuni inquinati, o almeno è tra quelli in cui la situazione è maggiormente sotto controllo, però ha una superficie immensa, in gran parte rurale e agricola, quindi riceverà un contributo maggiore rispetto a Comuni come Alba, Bra o Cuneo, che sono i Comuni più inquinati della Provincia. Lo stesso discorso si può fare anche nella Provincia di Torino e in altri Comuni.
Credo che manchi un approfondimento generale della politica dell'ambiente. Ecco perché bisogna procedere con estrema cautela. Sono d'accordo. I provvedimenti sono importanti, non possiamo soltanto dirci ambientalisti o comunque preoccupati su ciò che accade all'ambiente, ma abbiamo anche il dovere di essere un po' più concreti e meno ipocriti: quando presentiamo provvedimenti del genere, dovremmo accompagnarli con una copertura finanziaria adeguata.
Lei, Assessore, ha fatto già un grosso sforzo, ma non è stato molto aiutato dalla sua Giunta. Tant'è vero che i contributi se li è dovuti cercare nell'ambito delle risorse dell'Assessorato all'ambiente. Quando si parla di queste cose, i contributi e le risorse finanziarie vanno reperiti nell'ambito del bilancio complessivo della Regione e non soltanto nell'ambito dei capitoli relativi all'ambiente.
Se si procede così, ridurremo ogni volta l'ambiente a una questione secondaria, soltanto ad una parte sussidiaria della nostra attività. Invece si tratta, com'è il caso della sanità, di una delle componenti principali su cui verte la nostra attività di Consiglieri e la vostra attività di Assessori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Anch'io intervengo per sottolineare l'importanza di questa delibera.
necessario e indispensabile intervenire sui temi trattati dalla delibera.
Non possiamo dimenticare che, quando parliamo di problemi ambientali (energia, il consumo dell'energia) è fondamentale, su questo punto, che le prime scelte che si devono fare sono quelle legate al risparmio. Il rendimento energetico degli edifici è uno dei temi che più sono stati sollecitati da numerose associazioni e anche da numerosi esperti. Dobbiamo ricordare su questo tema che, purtroppo, in Italia abbiamo una situazione per quanto riguarda il rendimento energetico degli edifici, molto arretrata rispetto a quella che troviamo nell'Europa del Nord.
Ci sono anche delle motivazioni, nel senso che, nell'Europa settentrionale, i fattori climatici hanno da sempre sollecitato una maggiore attenzione al rendimento climatico degli edifici.
Noi dobbiamo sicuramente recuperare un ritardo che abbiamo accumulato nel tempo, quindi, questo primo passo è indispensabile farlo. Credo che su questo punto ci sia molta condivisione sulla delibera che l'Assessore ha presentato.
Rispetto agli interventi che mi hanno preceduto, vorrei solo ricordare che, per quanto riguarda le decisioni assunte ieri in ambito europeo, come ambientalisti non siamo molto soddisfatti; anzi, direi che siamo preoccupati, nel senso che si riconosce la necessità di tagliare le emissioni del 20% rispetto a quelli che erano i valori del 1990, però con l'indicazione che si fa un'apertura di credito e, forse, con la concessione di qualcosa di più al nucleare e al carbone, puntando sull'utilizzo di un carbone "pulito.
Devo dirlo sinceramente, siamo molto preoccupati. Coloro che dicono che il nucleare è un energia che ci porrebbe al riparo dall'effetto serra quanto meno non considerano tutto il ciclo che riguarda il nucleare, ma considerano solo il momento produttivo, in cui la centrale rimane in esercizio. Tuttavia, non considerano tutto quello che comporta la costruzione della centrale nucleare e, soprattutto, non considerano il periodo lunghissimo - direi quasi infinito, rispetto alla durata della vita umana - della gestione del post-utilizzo, che comporta un consumo di energie fossili e contribuisce all'effetto serra.
Faccio queste considerazioni, che non sono inerenti alla delibera, solo perché, ogni volta che sento parlare di nucleare, tengo a sottolineare quali sono i punti irrisolti di tale scelta energetica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Sono veramente dispiaciuto per come sta andando la discussione. Sono decisamente favorevole a interventi, perché sono sempre stato molto critico per la mancanza di interventi sull'ambiente.
Però, c'è un problema che posso definire personale. Si tratta di interventi complessi, noi siamo legislatori, non sono in grado di giudicare personalmente certe cose. Per carità, sono venuto a giugno e so che questo è stato fatto prima; non è colpa vostra, ma nemmeno mia. Però spero proprio che i colleghi siano convinti, come anche l'Assessore, che gli emendamenti che lei ha presentato - ed è quello che mi dispiace - contengono elementi che solo un tecnico comprende. Nemmeno io li ho capiti, ma un tecnico mi ha spiegato che le cose stanno così.
Se avessimo avuto il tempo di sentire un altro che mi avesse detto il contrario, volentieri avrei chiesto al mio Capogruppo di ritirarlo e comunque, ritirerei la mia firma. Purtroppo è un cosa brutta, ma ogni tanto in quest'Aula capita che si presenti un emendamento a raffica per ostruzionismo. Lo sappiamo benissimo, questi sono tutti, ma dal primo all'ultimo, emendamenti che ci hanno insinuato il dubbio che tecnicamente sia giusto così.
Faccio solo un esempio, esco da questo campo, ma sono anni che faccio questa domanda. Noi abbiamo speso migliaia di miliardi per il rimboscamento delle montagne che una volta erano troppo disboscate; attualmente i prati stanno scomparendo e le piante stanno prendendo il sopravvento. Ho chiesto decine di volte a professori universitari, a esperti e all'Assessore all'ambiente che mi convincessero di questo dato. Se prendo un metro quadrato di terreno e quando l'erba è alta come viene in montagna, la taglio, la metto su un pezzo in piano e la allargo, può, per favore professore, farmi questo calcolo: quant'è la superficie verde di quest'erba e quant'è la superficie verde delle foglie della pianta? Non mi hanno mai risposto.
Io continuo a restare nel dubbio che un prato porti più clorofilla, e quindi più ossigeno, che non un bosco. Questo è un esempio, che forse non c'entra molto, di come la complessità dei fenomeni dell'ambiente pongano la necessità di analizzare le cose il più possibile dal punto di vista tecnico.
Non ho dubbi sulla capacità dei nostri tecnici e nemmeno sulla capacità del nostro Assessore di studiare e di apprendere dai tecnici. Però, tutti possiamo sbagliare. Mi spiace davvero per come sono andate le cose, perch noi non pensavamo che questo provvedimento venisse esaminato oggi. Forse i nostri 47 emendamenti (o quanti sono), in gran parte, possono essere "sballati". Non lo so, però non me la sento di non chiedere a qualcuno di dirci che sono sbagliati, perché un tecnico capace ci ha detto che era così. Il nostro tecnico capace può benissimo sbagliare, ma è evidente che almeno una o due volte potrebbero aver sbagliato gli altri.
Noi siamo in questa situazione: è un problema che reputiamo così grave da considerarlo trasversale, perché in questo caso non ci sentiamo minimamente opposizione (minoranza sì, perché ci bocceranno gli emendamenti). Però ci dispiace: avremmo voluto poter essere convinti dell'aspetto tecnico e sapere se le obiezioni fatte da noi sono valide o meno.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste di intervento, do la parola all'Assessore De Ruggiero per la replica.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Credo sia utile ripercorrere rapidamente il percorso: consultazioni certo - tra maggio e giugno. In particolare - vorrei rimarcarlo consultazioni con gli operatori del settore, e per operatori intendo dire sia chi produce, sia chi installa, sia chi controlla, sia chi forma. Questo provvedimento è molto diverso dai provvedimenti di divieto, che sono sì delicati, ma in questo caso stiamo parlando di un provvedimento che ritiene di poter implementare un mercato di tecnologie più avanzate e che sia di supporto al rilancio dell'economia.
Si tratta di un esempio in cui l'ambiente, come primo impatto, non è come nel caso dell'automobile - uno strumento di divieto, ma è uno strumento di crescita, e questo è stato sottolineato. Vorrei sottolineare il fatto che il parere da parte degli operatori del settore è stato positivo e che, al limite, alcune sollecitazioni di maggiore prudenza e di tempistica - e dopo c'è un emendamento su questo - vengono in particolare dagli enti pubblici, che vedono ripercuotersi anche su di loro alcune nuove regole del gioco.
stato sottolineato - lo dico, in particolare, al Consigliere Rossi il fatto che quando sono stati portati all'attenzione della Commissione i cosiddetti provvedimenti legati allo stralcio sulla mobilità... Stralcio non "dovuto", perché abbiamo ereditato un regolamento che diceva che gli aggiornamenti potevano essere fatti falla Giunta, ma questo è passato come suole dirsi - in cavalleria, e adesso va portato avanti anche quello.
Proprio in virtù di questa "lezione" del buon senso, è stata inserita in questo stralcio - ricordo che è stato inserita e non era prevista nella prima versione - la dicitura "sentita la Commissione". Per me la Commissione è sovrana; quando la Commissione si esprime contro, per me è una sottolineatura che ricevo a tutti gli effetti. Poiché c'è un'attenzione e un'urgenza vera - portare le misure, come stiamo facendo, anche in sede di Commissione europea - il dibattito è in corso, c'è un'attesa vera degli operatori del settore, volevo fare una proposta ai Consiglieri Novero e Rossi.
Ritengo che si può prendere l'impegno di verificare le 47 proposte di emendamento; nel giro di un mese dare un parere dei nostri tecnici sui 47 emendamenti presentati e portarlo in sede di Commissione entro un mese e mezzo. Sono convinto, come mi sembra giusto, che non stiamo deliberando un vangelo, bensì un qualcosa che, se va aggiornato dalla Giunta - e in questo senso è molto più facile - vada rivisto e aggiornato.
Pertanto, proprio perché non credo sia opportuno saltare questo momento, ritengo utile prendere l'impegno di rivedere le 47 sollecitazioni o richieste di approfondimento che vengono dai 47 emendamenti; portarne rispettando i tempi, un parere in Commissione; aggiungere al lavoro che già c'è in Commissione - guardo la Presidente della Commissione, Barassi - una discussione specifica sugli emendamenti, sulle sollecitazioni, sui consigli (non ho avuto il tempo materiale nemmeno di vedere in che cosa consistono nel loro specifico, lo dico sinceramente); portarli entro un mese all'attenzione della Commissione, per valutare quali sono le modifiche da apportare. Ripeto: non è vangelo, non sono comandamenti scolpiti nella pietra; operiamo le modifiche in Giunta, perché a mio parere è giusto che uno stralcio venga cambiato in Giunta.
"Sentita la Commissione competente": questa era già una prassi, anche se non ereditata. Quello della Commissione è un lavoro intenso, ma il rischio è che, come nel caso della mobilità o in altri casi, una volta informati, le cose passino in secondo piano.
Ritengo che la sottolineatura che faceva il Consigliere Cavallera sulla prima attuazione sia da prendere in considerazione con particolare favore perché è giusto fare il punto della situazione a distanza di un anno.
Vorrei solo che ci fosse un serio confronto con gli operatori, perché le consultazioni, in questo caso, sono state un fatto vero. Potrei anche dire: "Noi possiamo presumibilmente attribuire a questo provvedimento un valore positivo di questo tipo"; potrei anche fornire dei dati sulle nuove abitazioni, ma si tratta di dati che già si conoscono. L'importante è capire quanto, nell'ambito di una maggiore attenzione ad una tecnologia più avanzata, all'innovazione o alla formazione degli operatori, questo abbia realmente, in un anno, mobilizzato o mosso un po' le acque. È ovvio che in un anno non ci possono essere molte novità, ma potremo valutarlo.
Quindi, sono d'accordo sulla relazione; per la verità, la vedrei in una forma ancora più partecipata della relazione, ma lo dico solo come impegno.
Credo che ci sia già un impegno vero nella frase "sentita la Commissione" che è una novità che ritengo assolutamente positiva. Chiedo scusa: anch'io ero convinto che potesse passare, non in questa seduta, con le varie scadenze che avevo letto e che qui abbiamo riprodotto, sia pure con una scrittura a penna di cui vi chiedo scusa.
Al Consigliere Buquicchio voglio dire semplicemente che le regolamentazioni sul gasolio sono legate a finanziarie nazionali, mentre alcune maggiori libertà sono legate al metano e quindi alla tariffa agevolata dell'accisa regionale per il metano, che è nelle nostre competenze. Però, vorrei sottolineare - perché condivido l'attenzione al fatto che noi abbiamo una situazione che è ancora con un gradiente di metanizzazione assolutamente differente - che la finanziaria di quest'anno ha posto degli incentivi ancora più elevati di quelli regionali e degli obblighi più forti sull'estensione della legge di metanizzazione.
Vedremo fra un anno se l'estensione della metanizzazione almeno ha diminuito le disuguaglianze vere.
Vorrei ricordare che ha ottenuto un grande successo la campagna di metanizzazione regionale che però, ovviamente, ha risentito fortemente delle discrepanze sulle capacità di istituzione.
Mi riprometto, quindi, di rivedere questo punto specifico: fra un anno verificheremo quanto si è risolta di questa che davvero è una differenza che incide; su questo non c'è dubbio.



PRESIDENTE

Rispetto alle considerazioni dell'Assessore, ritengo sia corretto prima di procedere all'esame degli emendamenti, un ulteriore esame delle proposte avanzate.
La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

La ringrazio, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione quanto ha testé riportato l'Assessore, e ritengo che abbia fornito una risposta assolutamente corretta e di collaborazione.
Posto che, nel modo più assoluto, non è nostra intenzione bloccare il provvedimento, ma far sì che non si approvi una norma che contenga eventuali errori non voluti oppure che possa implicare richieste eccessive a carico dei contribuenti, noi siamo assolutamente disponibili a non creare alcun problema in questa seduta e in questa fase.
Inoltre, siamo altresì disposti a concedere altro tempo all'Assessore e agli uffici tecnici, trattandosi di aspetti tecnici sui quali o si è competenti o altrimenti si deve ricorrere alla collaborazione di esperti in materia. Consegnerò all'Assessore tutta la relazione relativa a ciascun emendamento, con le motivazioni che ne hanno indotto la presentazione. Poi eventualmente, se si riterrà che alcune di queste osservazioni siano effettivamente valide da inserirle nel testo, ben volentieri si potrà fare una modifica portando il provvedimento in Commissione.
Ribadisco, quindi che da parte nostra non vi è alcun problema, per cui ritiriamo questi emendamenti e li consegniamo all'Assessore come contributo al lavoro - sia pure tardivo - nella speranza che possano essere utili.
Siamo disponibili a procedere con l'esame del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Il dialogo su questo tema è stato estremamente fruttuoso.
Vengono quindi ritirati tutti gli emendamenti presentati dal Gruppo della Lega Nord, mentre rimangono giacenti un emendamento presentato dalla Giunta regionale e uno dal Consigliere Cavallera.
Emendamento rubricato n. 47 presentato dai Consiglieri Guida, Rossi Cavallera, Vignale e Ferrero: "di impegnare la Giunta regionale ad inviare entro un anno alla competente Commissione consiliare, una relazione sulla fase di prima attuazione del presente provvedimento con indicazione delle eventuali difficoltà emerse".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 49 presentato dalla Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero: al punto A della Scheda 1E, 7° capoverso, 3^ riga: sostituire il termine "1.9.2010" con il nuovo termine "1.9.2012".
Al punto C della Scheda 1E, 1° capoverso. 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009".
Al punto C della >Scheda "E, 1° capoverso, 1^ riga, sostituire il termine "1.9.2008", con il seguente "1.9.2009".
Al punto C della Scheda 3E, 1° capoverso, 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009".
Al punto B della Scheda 4E, 6° capoverso, 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009".
Al punto C della Scheda 4E, 1° capoverso, 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009" Al punto C della Scheda5E, 1° capoverso, 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009".
Al punto C della Scheda 6E, 1° capoverso, 1^ riga: sostituire il termine "1.9.2008" con il seguente "1.9.2009".
Nell'allegato 1, ultima riga dell'ultimo capoverso prima dell'Esempio di calcolo: sostituire il termine "31.12.2009" con il seguente "1.9.2010".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49, presentato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese della deliberazione n. 157, il cui testo emendato, verrà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti su gomma

Esame ordine del giorno n. 449 inerente a "Revisione percentuali contributo per rinnovo autobus destinati al trasporto pubblico locale"


PRESIDENTE

Come convenuto, esaminiamo l'ordine del giorno n. 449, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Come avevo precisato nel precedente intervento, avevo richiesto al responsabile della maggioranza che i provvedimenti marciassero uniti e che si giungesse all'approvazione di entrambi i documenti, così come sono stati presentati, tanto è vero che uno dei partiti della nostra coalizione aveva correttamente presentato 50 e più emendamenti (mi riferisco al Gruppo della Lega Nord), che sono stati ritirati, per consentire l'approvazione del provvedimento.
Ci tengo a motivare questa richiesta, perché magari non tutti comprendono esattamente cosa implica questo aumento.
Mi rivolgo, in particolare, ai colleghi più estremi della sinistra, che sostengono sempre che si debba implementare il servizio pubblico, renderlo più efficace e più pulito: questo provvedimento va nella direzione che altre Regioni bicolori (posso citare la Lombardia e la Toscana) hanno già intrapreso, e mira ad elevare questi contributi nello stesso ordine anche per la Regione Piemonte.
Oggi, in queste Regioni, chi deve sostituire un autobus obsoleto, con più di 15 anni di anzianità (altro che Euro 0!), che quindi inquina moltissimo, in Regione Piemonte riceve un contributo a fondo perduto del 50%, in Regione Lombardia riceve un contributo a fondo perduto del 75% e in Regione Toscana riceve un contributo del 70%, già oggi.
Questo ordine del giorno dice: "da qui al 2009", quindi non subito.
Vogliamo elevare dal 50 al 75% il contributo, distribuendolo nei tre esercizi che rimangono (più o meno, fa un 8% all'anno graduato per arrivare al livello della Lombardia e della Toscana)? Tra l'altro, cosa potrebbe accadere a danno anche dell'economia piemontese? Sappiamo che molte città si stanno attrezzando per bandire gare pubbliche per il trasporto pubblico locale, sia i paesi e sia le città.
Poniamo il caso del Piemonte orientale: a Novara si annuncia una gara per esercire nei prossimi tre anni il servizio pubblico della Città di Novara alla quale, magari, partecipano l'azienda di Novara, che ottiene gli autobus con il 50% di contributo, e l'Autostrada di Milano, che, invece, li ottiene con il 75% di contributo. Quale delle due potrà offrire la condizione migliore? È una domanda alla Catalano. Evidentemente, chi paga l'autobus il 25% in meno, potrà concorrere ad una gara in situazione di favore, oltre a non incentivare la sostituzione di questi mezzi da parte degli esercenti.
Sappiamo che oggi circolano molti autobus con più di 15 anni, ma nessuno sarà incentivato a cambiarli se non riceve una quota di contributo quale quella che ricevono per lo meno i suoi concorrenti nelle altre Regioni.
Questo mi sembra un provvedimento di assoluto buonsenso per adeguarci a chi vuole l'aria pulita.
Caro Assessore, oltre a vietare la circolazione alle auto pre Euro 0 Euro 0, Euro 1 - adesso il Comune di Torino vorrebbe vietare la circolazione ai mezzi Euro 1, Euro 2, forse Euro 3, non si sa bene quando sarebbe opportuno sostituire gli autobus pubblici: sono altro che Euro 0 qui, probabilmente, siamo a Euro 10! Allora, elevare il contributo e mandarlo avanti nei tre anni mi sembra il minimo che si possa chiedere a questa Giunta, per permettere alle aziende piemontesi di sostituire nel 2009 - non oggi - tutti gli autobus con la stessa condizione che applicano la Regione Lombardia e la Regione Toscana, alla quale molte altre Regioni si stanno adeguando.Visto che mi sembra che questa Regione voglia essere un po' capofila nella politica ambientalista, non si può solo dire: "Paga Pantalone, che lascia l'auto a casa o che non la può usare. Paga Pantalone, che deve sostituire la caldaia a casa sua", mentre per quanto riguarda gli autobus pubblici facciamo circolare le peggiori schifezze e non diamo nessun incentivo per sostituirli, rispetto ad altre Regioni, che, magari, potranno favorire anche una concorrenza sleale con i nostri autotrasportatori. Quindi, il danno è sia ecologico sia di immagine della nostra Regione e sia di competitività nell'economia per queste aziende di trasporto piemontese. Mi sembra che creare condizioni di competitività tra le aziende piemontesi lombarde e toscane sia un dovere già di per sé, per non danneggiare ulteriormente la nostra economia, in più facciamo del bene alla qualità dell'aria. In modo particolare, ricordiamo che gli autobus circolano per lo più nei centri urbani e nelle grandi vie di comunicazione, non circolano in montagna - comunque in montagna o in campagna circolano molto meno quindi, laddove l'inquinamento è più forte, maggiore è la presenza di questi autobus.
Un'approvazione costituirebbe un segnale in linea con quanto richiesto al privato: anche il pubblico deve fare la sua parte. Relativamente ai due provvedimenti adottati (quello sulle auto e quello sulle caldaie) è il momento di far vedere che anche il pubblico ci mette qualche lira.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Svolgo un intervento velocissimo.
Sono perfettamente d'accordo con quanto espresso dal Capogruppo Casoni.
Sottoscrivo - mi pare di averlo già fatto anche per iscritto - l'ordine del giorno - credo non ci sia nessun problema, Presidente Casoni? Ovviamente anticipo il voto favorevole del Gruppo della Lega Nord.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Colleghi, credo che l'ordine del giorno presentato dai colleghi di Alleanza Nazionale ponga un problema reale. Ritengo che la politica di questa Giunta regionale, dal punto di vista del trasporto pubblico locale vada nella direzione di favorire un'offerta maggiore di trasporto pubblico locale. Questo è il primo obiettivo. La famosa deliberazione sulla mobilità, cui ha fatto riferimento il collega Casoni, si pone il problema di potenziare il trasporto pubblico locale e destina risorse a questo obiettivo.
Su questo credo che noi non dovremo, Consigliere Casoni, sollevare problemi, esiste questa esigenza, mi sembra che la deliberazione adottata dalla Giunta regionale - della quale si è parlato anche oggi in apertura di seduta - si ponga l'obiettivo di potenziare il trasporto pubblico locale.
Contestualmente, abbiamo un secondo obiettivo: dobbiamo togliere dalla strada quei mezzi pubblici che inquinano e fare in modo che la politica della Regione Piemonte ci consenta anche di rinnovare il parco circolante.
Ci sono due esigenze: da una parte, far circolare un maggior numero di mezzi di trasporto pubblici e, dall'altra, fare in modo che quelli che circolano siano meno inquinanti possibile. In questo senso, ha ragione chi sostiene che noi dovremmo favorire il rinnovo del parco circolante con una politica di incentivi.
vero, colleghi, c'è un problema, vi sono Regioni che progressivamente, hanno portato questo contributo al 75%. Queste Regioni ritengono - credo giustamente - che si debba favorire questo rinnovo del parco circolante e che, al tempo stesso, si debba perseguire una politica che ci consenta di aumentare il numero degli autobus in circolazione, per qual è il rischio che corriamo? Se noi non allochiamo più risorse e ci limitiamo a portare il contributo al 75%, non risolveremo il primo problema, nel senso che non saremo in grado di mettere in circolazione un maggior numero di mezzi. Questo è il vero problema con il quale noi dobbiamo confrontarci, Consigliere Casoni! Credo sia necessario affrontare questa questione con chiarezza, ma anche con realismo. Non contesto l'esigenza che la Giunta regionale venga sollecitata ad affrontare il problema destinando più risorse pubbliche ad una politica del trasporto pubblico locale, che ci consenta, in primo luogo, di aumentare l'offerta di mezzi pubblici e, in secondo luogo, fare in modo che quelli presenti siano i meno inquinanti e possano per questa via anche combattere l'inquinamento atmosferico, però, secondo me, non dobbiamo impiccarci a una formula, probabilmente.
Questo è il problema che sottopongo ai colleghi della minoranza: non dobbiamo impiccarci ad una formula come quella che viene indicata nell'ordine del giorno presentato dai colleghi della minoranza.
Vorrei essere chiaro su questo punto. Noi dobbiamo porci questo problema, anche per le ragioni ricordate dal collega Casoni. Siccome tra un certo numero di mesi o tra qualche anno andremo a gara, non dobbiamo consentire alle imprese pubbliche di altre Regioni di avere un vantaggio competitivo, che si ottiene anche per questa via.
Quindi, il problema è di giungere progressivamente ad un contributo pubblico che ci consenta di non conferire a queste imprese pubbliche di trasporto un vantaggio competitivo. È un problema che esiste, però, non dobbiamo stabilire oggi in questo ordine del giorno di andare in maniera automatica sic et simpliciter ad un contributo del 75%.
La proposta che mi permetto di fare, rispetto alla quale si muovono gli emendamenti presentati dai Gruppi di maggioranza, fa salvo il principio e l'obiettivo che la Regione Piemonte si ponga il problema di superare e aumentare il livello di contributo - dal 50 può diventare 60 - rinviando la questione della quantificazione del contributo in sede di bilancio 2007 bilancio pluriennale. Questo mi sembrerebbe un atteggiamento ragionevole.
Invece di dire che si va al 75%, non curandoci del problema che il bilancio dovrebbe trovare una copertura finanziaria, cioè aumentare le risorse, se non vogliamo che a parità di risorse si riduca il numero di mezzi che mettiamo in circolazione, dovremmo porci il problema di elevare il contributo che la Regione dà a questo obiettivo, rinviando la discussione di merito ad una quantificazione delle risorse, che andrebbe fatta in sede di discussione sul bilancio.
Solo perché gli emendamenti presentati dai Gruppi di minoranza facciano proprio l'obiettivo di elevare il contributo, dobbiamo porci il problema di superare il 50%, rinviando la quantificazione del contributo, sia esso del 55 o del 60, alla discussione che faremo in Commissione bilancio, non appena entreremo nel merito del bilancio di previsione 2007. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Condivido i contenuti dell'ordine del giorno che stiamo discutendo apponendo la mia firma anche al documento presentato dai colleghi della minoranza.
Raccolgo le preoccupazioni e le osservazioni evidenziate dal Consigliere Ronzani, però credo che se pensiamo ad una distribuzione triennale o pluriennale dell'onere previsto come passaggio da 50 a 75% del contributo, potremmo indicare un percorso alla Giunta regionale, certamente di riferimento, ma non così vincolante, in quanto le sollecitazioni che perverranno dal Consiglio dovranno trovare un punto di mediazione con le risorse disponibili sul bilancio.
Da questo punto di vista ritengo che l'azione che sollecitiamo con questo ordine del giorno sia coerente con le discussioni fatte in Consiglio quando abbiamo affrontato il problema del blocco delle auto Euro 0 ed Euro 1. Richiamo il mio intervento di allora, quando dissi che non si poteva chiedere al cittadino privato di fare quello che lo stesso pubblico non metteva in atto.
Lo ritengo un atteggiamento coerente con la politica che la Giunta ha messo in atto. Naturalmente non richiamo i riferimenti alla necessità di rendere più competitive le nostre aziende, in funzione di future gare pubbliche che assolutamente condivido, ma casomai posso fare un accenno polemico e malizioso ai proponenti degli ordini del giorno. Forse avremmo già potuto trovarci nella situazione che ci equipara ad altre realtà regionali richiamate, se la precedente Giunta regionale, allora rappresentata anche dal primo firmatario di questo ordine del giorno avesse già messo in atto i provvedimenti che oggi sollecita alla Giunta di centrosinistra.
Questo è un accenno malizioso che non vuole aprire un momento di polemica, ma è una constatazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente.
Ritengo che l'intento dell'ordine del giorno proposto sia meritevole di attenzione da parte della maggioranza, che ha firmato un ordine del giorno praticamente identico a quello che ha come primo firmatario il collega Casoni. C'è, quindi, la condivisione di un'attenzione che deve essere sempre crescente, rispetto al tema del rinnovo del parco autobus destinato al trasporto pubblico locale.
Tuttavia è evidente che questa richiesta, in modo particolare l'incremento della percentuale dal 50 al 75%, appare significativa e quindi, anche se vengono fatti riferimenti ad altre scelte di altre Regioni, c'è motivo di ritenere che occorra maggior approfondimento, da parte della Giunta e del Consiglio, per assumere una decisione così impegnativa, anche dal punto di vista economico.
Abbiamo ritenuto di sottoscrivere un ordine del giorno che non impegni la Giunta ad una percentuale precisa, sia pure la impegni ad aumentare il contributo per l'acquisto di nuovi autobus.
Ci pare una decisione coerente con lo spirito dell'ordine del giorno ma più prudente, così come ci viene richiesto nell'esercizio delle nostre funzioni.



PRESIDENTE

Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, le chiedo di fare un atto di vigilanza rispetto a quanto è avvenuto. Siamo arrivati al plagio degli ordini del giorno. È stato preso il mio ordine del giorno, è stato fotocopiato (ho le due copie), è stata cancellata una percentuale ed è stata firmata da altri soggetti.
Oltretutto, per iscrivere un nuovo ordine del giorno ci vogliamo 40 voti quindi, prima di procedere alla votazione, lei chiederà i 40 voti. Tutti gli argomenti si possono collegare, ma non uno copiato. Tutti gli argomenti possono essere similari, basta che si differenzino almeno in una riga. Non è stato neanche riscritto: è stata cancellata l'intestazione "Gruppo di Alleanza Nazionale", le nostre firme e sono state apposte altre firme.
A questo punto mi rivolgo anche al Vicepresidente, perché noi quando stringiamo un atto lo rispettiamo; non siamo i giocatori delle tre carte.
Prima di intervenire ho detto: "Noi facciamo marciare il provvedimento sulle caldaie - che tanto interessava all'Assessore - a patto che ci prendiamo l'impegno". Era presente anche il Capogruppo Muliere - che mi dispiace sia uscito - che mi ha fatto segni con la testa per dire va bene.
Anche per l'Assessore andava bene e poi, nel corso della discussione, sono uscite varie perplessità.
A questo punto mi domando se in quest'Aula si può fare tutto quello che si vuole. Fate cosa volete: da domani mattina noi ci regoliamo, perché non ci sto a farmi prendere in giro in questa Aula. Si poteva presentare in altra forma. Sappiamo che gli ordini del giorno non sono emendabili. Lei proceda come ritiene, ma io chiedo all'Assessore all'ambiente e al Vicepresidente di esprimersi, perché era stata individuata un'intesa che viene rimangiata da questa proposizione! Chiedo, quindi, che venga rispettato quanto è stato pattuito prima perché i patti o si fanno una volta o non si faranno mai più!



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, prima di dare la parola ai vari colleghi che chiedono di intervenire per dichiarazione di voto, vorrei solo precisare che, ai sensi del Regolamento del Consiglio regionale, abbiamo sempre permesso, in sede di discussione di un ordine del giorno (ed è avvenuto innumerevoli volte) che qualora colleghi Consiglieri volessero emendare l'ordine del giorno, non essendo emendabile, possono presentare ordini del giorno sullo stesso tema, ma in modo leggermente diverso. In alcuni casi sono stati presentati ordini del giorno esattamente uguali, fotocopiati con correzioni di importi, specie in occasione di provvedimenti sul bilancio regionale. Il Regolamento lo consente.
Altra cosa, Consigliere Casoni, sono le intese politiche che attengono ai Presidenti dei Gruppi che, condivido, se vengono assunte, è importante che, chi le assume, sia coerente. Su questo aspetto non mi permetto di entrare perché non è di mia competenza. Sull'aspetto regolamentare ci tengo a dire che ci siamo comportati in modo lineare.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Se il Presidente, giustamente, nel ruolo che rappresenta, non ritiene di dover entrare nel merito, io, in qualità di Consigliere, desidero farlo.
Mi dissocio, in modo chiaro, da un atteggiamento non rispettoso di un accordo assunto, al di là delle valutazioni sul merito che, volendo, si sarebbero dovute fare prima di siglare, sia pure verbalmente, un accordo.
Il Capogruppo dei DS è uscito dall'aula dicendo: "siamo d'accordo" e ha invitato la Consigliera Barassi ad esprimersi (la Consigliera si è espressa anche a favore). Adesso mi sembra molto pretestuoso giocare sull'accettazione dell'inserimento in votazione dell'ordine del giorno, e non sul consenso dello stesso. Comunque, mi dissocio da questo tipo di scelta. Infatti avevo apposto anche la mia firma, sull'altro o.d.g. ma quando ho compreso appieno la questione, l'ho ritirata.
Nel contempo, per uscire da questa empasse, invito il Consigliere Casoni, ad emendare in modo meno specifico il primo capoverso dell'impegno.
Se non si accetta il 75%, potrà essere valido 70%, ma se non si accetta neanche il 65% significa che non si è d'accordo nel merito. Una presa per i "fondelli" sull'argomento, non è auspicabile e accettabile da parte di nessuno. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Volevo far rilevare che è possibile fotocopiare un ordine del giorno modificando anche una virgole (è legittimo) ma, normalmente, prima di farlo, si chiede al presentatore del documento se accetta la modifica. Se l'accetta, rimane un ordine del giorno del presentatore originario che accetta la modifica, in caso contrario, si presenta un altro ordine del giorno, fotocopia dell'originale, con una piccola modifica. A quel punto è moralmente più legittimo.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, ha ragione e condivido. È chiaro che questo spetta ai proponenti dell'ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, la Consigliera Barassi ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Semplicemente perché sono stata citata in quanto intervenuta dando la disponibilità alla discussione dei due punti all'o.d.g. Non so se sono intercorsi accordi precedenti al mio intervento, ma l'intervento precedente dava una disponibilità alla discussione sui due punti all'o.d.g. e non una condivisione, aprioristica, dell'ordine del giorno (peraltro non l'avevo ancora letto).
Questo intervento era una puntualizzazione rispetto a quello precedente e alla disponibilità che, a gesti, con il Consigliere Muliere, ci eravamo dati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Il mio intervento per spiegare la procedure con cui si è arrivati a ricostruire l'ordine del giorno presentato dai Consiglieri di maggioranza.
Fino ad un attimo prima avevamo presentato un emendamento in cui si dicevano le stesse cose, poi abbiamo scoperto, per motivi che ci sfuggono che se i proponenti dell'ordine del giorno non avessero accolto il nostro emendamento, il nostro emendamento non avrebbe avuto un supporto, quindi non avrebbe potuto avere senso la nostra presentazione. Siamo stati costretti a fare una sorta di "copia-incolla", usando metodi molto artigianali, di cui ci rendiamo conto che non è una cosa bellissima. Per siamo stati costretti dai tempi.
Del problema, in fase di preparazione dell'emendamento, ne avevo anche discusso con il Consigliere Casoni. Il quale, così ci era sembrato, non pareva essere d'accordo ad accogliere il nostro emendamento per cui, alla fine, abbiamo dovuto accettare l'idea di presentare un ordine del giorno alternativo, calzante quello presentato dal Consigliere Casoni ed altri cambiando la percentuale, che è ciò che si ritiene fondamentale.
Lo ha detto bene il Consigliere Ronzani, noi siamo d'accordo sull'indirizzo, sullo spirito dell'ordine del giorno, per cui ci sembrava quasi sprecato dover ricopiare a mano, o dover far ribattere l'ordine del giorno. Ci sembrava corretto, nei confronti dei proponenti, dimostrare che siamo sensibili su questo argomento e non vogliamo nasconderci dietro un dito.
Il problema è che, aver omesso la percentuale, da parte nostra significa un atto di responsabilità perché, in questo momento, come si è detto in altri interventi, non siamo in grado di quantificare la cifra.
Auspichiamo che, se possibile, anche in meno di tre anni, si aggiunga la percentuale che altre regioni, come la Lombardia o altre Regioni del Nord hanno già stabilito di raggiungere.
Questo è l'arcano dell'ordine del giorno fotocopia. È semplicemente una questione tecnica che nulla ha a che vedere con motivazioni politiche.
semplicemente una questione di "comodo". Lo spirito politico è quello di andare nella direzione dell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri di opposizione.
Tra l'altro, lo dico per informazione, è stato distribuito un emendamento e, qualora fosse accolto dal Consigliere Casoni e da altri proponenti l'ordine del giorno, noi siamo disposti a ritirare il nostro e far "funzionare", anche formalmente, l'emendamento. In questo modo ristabiliamo il concetto che l'ordine del giorno è stato presentato dalla minoranza e che la maggioranza lo ha semplicemente emendato, (anche se, mi rendo conto, l'emendamento non è cosa di poco conto).



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Presidente, lei non mi deve dare la parola con questo tono di sufficienza!



PRESIDENTE

Non era un tono di sufficienza. Il fatto è che mi è arrivato un altro documento. Sto cercando di capire le modalità con cui procedere. Abbia pazienza, non era una questione riferita a lei. Abbiamo un ulteriore documento che ci complica lo svolgimento dei lavori.



CASONI William

Voglio capire se c'è una volontà di giungere ad un provvedimento che abbia un capo e una coda o meno.
Per venire incontro alle varie esigenze che ho sentito, faccio la proposta che mi sembra la minima che si possa fare e si possa accettare.
Chiedo di modificare dal 50% al 75% con dal 50 al 70%, quindi il 5% in meno, e chiedo altresì di allungare il termine dal 2009 al 2010.
Quindi un anno in più per raggiungere quest'adeguamento con il 5% in meno, facendo notare che non saremmo in ogni modo al livello della Regione Lombardia di oggi. Oggi la Regione Lombardia è al 75%. Però mi va bene se viene accettata questa proposta, perché se non venisse accettata, sarebbe chiara la volontà di non addivenire ad un accordo e ad un'intesa a far circolare questi carcassoni fumosi ancora per i prossimi vent'anni.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Casoni, lei emenda il suo ordine del giorno sostituendo al primo punto dell'impegno la cifra 75% con l'addizione 70 modificando il punto 2 con la previsione di adeguate coperture. Come lo emenda il punto 2?



CASONI William

Innanzitutto, va cancellato in sede di approvazione di assestamento per l'esercizio finanziario 2006, che è già passato. Evidentemente quello compare.
Si può emendare in questo modo, per l'esercizio finanziario 2006 gradualmente fino al contributo totale entro l'anno 2010. Il che vuol dire che ogni anno si fa in modo di arrivare, entro il 2010, alla percentuale del 70%. Calcolando che sono quattro anni e che il 20% equivale a dire il 5% l'anno. Il 5% nel 2007, il 5% nel 2008, il 5% nel 2009 e il 5% nel 2010.
Comunque nel 2010 saremo al 70%, quando altri già ora sono al 75%.



PRESIDENTE

Quindi, Consigliere Casoni, la pregherei, se può, di riformulare in forma scritta il punto 2. Del resto, abbiamo preso nota.
Mi pare di capire che propone un adeguamento progressivo, un incremento progressivo degli adeguamenti per arrivare in quattro anni al 20% in più.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Ho ascoltato la proposta del Consigliere Casoni; occorrerebbe formalizzarla.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ronzani non interviene per dichiarazione di voto. Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, facendo una proposta di formalizzazione.



RONZANI Wilmer

Secondo me, se una proposta viene formalizzata, è ragionevole pensare se vogliamo che quest'ordine del giorno diventi un ordine del giorno del Consiglio.
Non esistono, come ho cercato di spiegare nel mio intervento divergenze sulla sostanza del problema che viene posto, semmai divergenze riguardo il modo con il quale raggiungere quell'obiettivo. Pertanto sarebbe opportuno, prima di presentare un emendamento modificativo, posto che il presentatore intenda accoglierlo, che venisse concordato, in modo da diventare in qualche modo un emendamento all'ordine del giorno concordato dai Gruppi consiliari di maggioranza e di minoranza.



PRESIDENTE

Assolutamente ne conveniamo.



RONZANI Wilmer

importante il sostegno del Consiglio regionale tutto. Il problema è di capire qual è l'emendamento che viene proposto.



PRESIDENTE

Colleghi, mi pare che siamo vicini a una soluzione unitaria.
Sospendiamo semmai per qualche minuto.
Collega Vignale, vuole intervenire sull'ordine dei lavori? Collega Vignale, lei come dichiarazione di voto si è già espresso insieme al suo Gruppo. Sono state avanzate, da parte del Consigliere Casoni e del Consigliere Ronzani, delle proposte.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Ho già fatto altre volte richiami al Regolamento, mi permetto di farne altri.
Lo dico a lei, Presidente, e alla dottoressa Garabello: i Consiglieri sono tutti uguali. Pertanto, se io alzo la mano e si dice "no, il collega Casoni è già intervenuto", come mai se il collega Ronzani alza la mano, pur essendo già intervenuto un collega del suo Gruppo, nessuno gli chiede perché sta intervenendo e nessuno gli suggerisce che un altro del suo Gruppo è già intervenuto? C'è qualcosa che non funziona. Sarò anche persona che ogni tanto è attenta e certamente un po' suscettibile su questi aspetti, però vi chiedo che vi sia pari dignità per tutti i colleghi.
Detto ciò, le sottolineo che noi stavamo intervenendo nella fase di dichiarazione di voto su un ordine del giorno. Ne è stato presentato un secondo e risulterebbe, da quanto ha detto lei, che ne sia stato presentato un terzo. Comunque, ce ne sono due. Tra gli ultimi dieci colleghi che sono intervenuti, non ce n'è uno che abbia manifestato la volontà di parlare sull'ordine dei lavori, tutti hanno fatto la loro dichiarazione senza fare alcuna dichiarazione di voto.
Si tenga presente che il Regolamento, quando lo si usa in maniera flessibile, lo si deve usare in maniera flessibile per tutti. Se no, lo si usa in modo rigido sempre, o in modo flessibile sempre.
Il Regolamento è uguale per tutti e lo sottolineo, sia per lei Presidente, sia per chi la consiglia.



PRESIDENTE

Premetto che le decisioni che assumo, Consigliere Vignale, sono mie decisioni, quindi non imputabili agli Uffici. Quindi me ne carico io le responsabilità. Io l'ho ascoltata, la pregherei di fare altrettanto.
Mi sono attenuto all'argomento che stiamo formalmente discutendo, il primo ordine del giorno, quello a prima firma William Casoni. Su quell'ordine del giorno, i colleghi sono intervenuti in discussione generale e per la dichiarazione di voto. Dopodiché, colleghi appartenenti a Gruppi che hanno già fatto la dichiarazione di voto, o colleghi stessi che avevano già parlato, hanno chiesto di riparlare, e io ho dato loro la parola nell'ordine di prenotazione.
Il Consigliere Casoni è intervenuto tre volte, per illustrare l'emendamento, per dichiarazione di voto e, alla fine, con mozione d'ordine, proponendo una rimodulazione del suo ordine del giorno. La stessa cosa ha fatto il Consigliere Ronzani, e a questo fine gli è stata data la parola.
Il Consigliere Casoni ha parlato tre volte. La terza volta lo ha fatto e me ne ha fatto richiesta, argomentando il motivo per cui voleva la parola, poiché non volevo dargliela Mi pare che non ci siano le condizioni per mettere immediatamente in votazione alcunché. Ritengo necessario qualche minuto di sospensione per trovare una soluzione.



(La seduta, sospesa alle ore 19.04 riprende alle ore 19.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego di fare attenzione, perché, probabilmente, questa rilettura farà venir meno la necessità di votare gli altri ordini del giorno.
Leggo la nuova formulazione dell'ordine del giorno n. 449 a firma del Consigliere Casoni, come modificato dal proponente: 1) L'impegno: "ad elevare gradualmente, entro il 2010, con delibera di Giunta regionale il contributo per l'acquisto di nuovi autobus dal 50% al 70%" 2) "A prevedere adeguata copertura finanziaria sia sul bilancio preventivo per l'esercizio 2007, sia sui successivi bilanci per gli esercizi 2008 2009 e 2010;" 3) "a dare priorità nell'erogazione del contributo alle aziende che sostituiscono con mezzi a basso impatto ambientale i mezzi più obsoleti".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 449, come emendato, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la legge regionale del 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale in attuazione del Decreto Legislativo 19 novembre 1997, n.
422) prevede contributi per il rinnovo del parco rotabile e che la percentuale di contribuzione è stabilita con atto della Giunta regionale lo scorso 18 settembre 2006 la Giunta regionale ha approvato il Piano Stralcio sulla mobilità occorre dare un nuovo impulso alla sostituzione dei mezzi in coerenza con una più generale politica ambientale nei confronti dei veicoli destinati al trasporto pubblico locale più vecchi e inquinanti considerato inoltre prioritario intervenire a tutela della salute e dell'incolumità dei cittadini con provvedimenti che mirino alla salvaguardia ambientale ed alla riduzione delle emissioni gassose nocive verificato che in altre Regioni d'Italia, come la Lombardia, per venire incontro a tale esigenza il contributo erogato a favore delle aziende esercenti il servizio di trasporto pubblico locale, ha aumentato la percentuale di contribuzione al 75% del costo dei nuovi autobus impegna la Presidente e l'Assessore competente ad elevare gradualmente entro il 2010 con Deliberazione di Giunta regionale il contributo per l'acquisto dei nuovi autobus dal 50% al 70 a prevedere adeguata copertura finanziaria sia sul bilancio preventivo per l'esercizio 2007, sia sul bilancio pluriennale 2007/2009, sia sul bilancio dell'anno 2010 a dare priorità nell'erogazione del contributo alle aziende che sostituiscono con mezzi a basso impatto ambientale i mezzi più obsoleti".
Il Consiglio approva.
Possiamo considerare ritirato l'ordine del giorno l'ordine del giorno n. 557, inerente a "Revisione percentuali contributo per rinnovo autobus destinati al trasporto pubblico locale", presentato dai Consiglieri Auddino, Robotti, Barassi, Manolino, Monteggia, Lepri e Moriconi? Bene, il Consigliere Auddino ne conferma il ritiro.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Discussione congiunta ordini del giorno n. 534 inerente a "Cooperativa Viticoltori dell'Acquese di Acqui Terme", presentato dai Consiglieri Cavallera, Cotto, Ferrero, Botta e Rossi, e n. 540, inerente a "Cooperativa Viticoltori dell'Acquese", presentato dai Consiglieri Rutallo e Muliere


PRESIDENTE

All'inizio della seduta mattutina, avevamo concordato che avremmo votato nella giornata odierna l'ordine del giorno n. 534, avente ad oggetto "La cooperativa viticoltori dell'Acquese di Acqui Terme", presentato dal Consigliere Cavallera ed altri, e l'ordine del giorno n. 540, avente ad oggetto"Cooperativa viticoltori dell'Acquese", presentato dai Consiglieri Rutallo e Muliere, di cui al punto 35) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Si può chiudere la seduta, così come si può continuare, ma insisterei ancora sull'istanza che abbiamo presentato in mattinata. Se non si pu discutere oggi, che almeno si metta al primo punto della prossima seduta.



PRESIDENTE

Nessuna difficoltà.
Procediamo con la votazione degli ordini n. 534 e 540.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 534, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la situazione critica in cui versa la cooperativa Viticoltori dell'Acquese di Acqui Terme (AL) ove è attivata una procedura coattiva di recupero crediti da parte dei fornitori con il procedimento della vendita all'asta tenuto conto che detto impianto ha beneficiato di sostegno in fase di realizzazione sia da parte del Comune sia da parte della Regione considerata la rilevanza economica e sociale di questa struttura cooperativa, la cui vicenda sta sollevando un largo allarme sociale considerato altresì che il settore cooperativo necessita di un processo di riorganizzazione sulla base di idonei progetti coordinati anche dalle istituzioni vista la rilevanza della viticoltura dell'Acquese con molti DOC e DOCG impegna la Giunta regionale ad intraprendere ogni iniziativa utile per impedire la dissoluzione della cooperativa indicando eventuali percorsi di riorganizzazione e di collaborazione nell'ambito della filiera".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 540, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale vista la situazione critica in cui versa la cooperativa Viticoltori dell'Acquese di Acqui Terme (AL) ove è attivata una procedura coattiva di recupero crediti da parte dei fornitori con il procedimento della vendita all'asta tenuto conto che detto impianto ha beneficiato di sostegno in fase di realizzazione sia da parte del Comune sia da parte della Regione considerata la rilevanza economica e sociale di questa struttura cooperativa, la cui vicenda sta sollevando un largo allarme sociale considerato altresì che il settore cooperativo necessita di un processo di riorganizzazione sulla base di idonei progetti coordinati anche dalle istituzioni vista la rilevanza della viticoltura dell'Acquese con molti DOC e DOCG impegna la Giunta regionale ad intraprendere ogni iniziativa utile per impedire la dissoluzione della cooperativa accompagnando eventuali percorsi di riorganizzazione e di collaborazione nell'ambito della filiera".
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Esame ordine del giorno n. 553 inerente a "Abolizione della pena di morte" presentato dai Consiglieri Dalmasso, Deambrogio, Bossuto, Robotti Moriconi, Barassi, Clement, Chieppa, Spinosa e Ricca


PRESIDENTE

stato richiesto dal Consigliere Dalmasso di procedere alla votazione dell'ordine del giorno sull'abolizione n. 553 sulla pena di morte. Vi è il consenso per procedere alla votazione? Bene, se non ci sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 553, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite nell'aprile del 2005, ha stabilito che l'abolizione della pena di morte contribuisce al rafforzamento della dignità umana e al progresso dei diritti dell'uomo, chiedendo, contestualmente, agli Stati che tuttora mantengono in vigore la pena di morte di stabilire una moratoria delle esecuzioni in vista della definitiva abolizione considerato che il 27 luglio 2006, la Camera ha approvato all'unanimità una mozione che impegna il Governo a presentare alla prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, in consultazione con i partner dell'Unione europea, una proposta di risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione completa della pena di morte una decisione a favore della moratoria da parte dell'Assemblea generale dell'Onu, l'organismo maggiormente rappresentativo della comunità internazionale, avrebbe un valore politico e d'indirizzo straordinario e l'indiscutibile effetto di consolidare l'opinione mondiale della necessità di mettere al bando le esecuzioni capitali, così contribuendo allo sviluppo dell'intero sistema dei diritti umani il Presidente del Consiglio e il Governo Italiano sono impegnati ad avviare le procedure formali perché l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite metta all'ordine del giorno la questione della moratoria universale sulla pena di morte impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva presso la Presidenza del Consiglio ed il Governo Italiano affinché tale impegno prosegua anche attivando tutti quei canali istituzionali in grado di mobilitare in primo luogo i nostri partner europei, al fine di allargare il consenso e creare le condizioni per un successo dell'iniziativa da portare avanti in sede di Nazioni Unite".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.25)



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