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Dettaglio seduta n.150 del 11/01/07 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.05 il Presidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Larizza, Pizzale e Pozzi.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento a:

Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario

Richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 553, inerente a "Abolizione della pena di morte", presentato dai Consiglieri Dalmasso Deambrogio, Bossuto, Robotti, Moriconi, Barassi, Clement, Chieppa e Spinosa

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta comunicazione dell'Assessore Valpreda sui risultati dell'ispezione dei NAS presso gli Ospedali piemontesi, da parte del Consigliere Ghiglia

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Sollecito esame ordine del giorno n. 436, inerente a "RU 486, adozione modello Regione Toscana" e n. 472, inerente a "Pillola abortiva RU 486", da parte del Consigliere Chieppa

Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta di una comunicazione in Commissione o in Consiglio dell'Assessore Valpreda sul tema "Città della Salute" della Città di Torino, da parte del Consigliere Chieppa

Argomento: Trasporti su ferro

Richiesta di una seduta di Consiglio regionale aperto sul tema dell'Alta Velocità, da parte del Consigliere Scanderebech

Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Richiesta di una comunicazione della Giunta regionale su "Torino Film Festival", da parte del Consigliere Vignale

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Richiesta di una comunicazione della Giunta regionale sull'Ospedale Mauriziano, a seguito della sentenza della Corte dei Conti

Argomento: Viabilità

Richiesta d'informativa della Giunta regionale sul piano mobilità ZTL ambientale in vigore dal 15 gennaio p.v., da parte del Consigliere Toselli


PRESIDENTE

Il Consigliere Dalmasso ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Grazie, Presidente.
Inauguro questo microfono. Ieri è stata presentata un'istanza relativa alla moratoria sul tema della pena di morte (ricordo che alle firme apposte se ne possono aggiungere delle altre), che ovviamente può essere modificata in alcuni punti.
Chiederemmo che sia iscritta e possibilmente discussa nei tempi più rapidi possibili, oggi o nel prossimo Consiglio, stante l'attualità del tema e l'urgenza, visto le molte condanne in numerosi Paesi che potrebbero giungere all'esecuzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente. Due sollecitazioni sull'ordine dei lavori.
Dapprima segnalo a lei, Presidente, la necessità di garantire, in ogni seduta del Consiglio, uno spazio adeguato per svolgere le interrogazioni e le interpellanze. Senz'altro sarà stato discusso nella Conferenza dei Capigruppo, ci sarà una copertura politica all'impostazione data oggi a questa seduta, ma di volta in volta ci sono argomenti che possono essere esaminati dedicando lo spazio di un'ora ad interrogazioni ed interpellanze.
In caso contrario, si dovrebbe procedere con richieste d'iscrizione all'o.d.g., che è un percorso che non vorremmo intraprendere, ovviamente se ogni volta c'è lo spazio adeguato per interpellanze ed interrogazioni. È un diritto dei Consiglieri, previsto dal Regolamento, che sottolineo.
La seconda sollecitazione riguarda l'ultimo punto iscritto all'o.d.g.
relativo alla Cantina Sociale di Acqui Terme. Sembrava, infatti, che il Ministero delle Finanze non dovesse concedere una proroga nel pagamento delle imposte (che era poi anche la ragione che aveva portato alla vendita all'asta degli impianti). Per fortuna, invece, i Ministeri Padoa-Schioppa e Visco hanno concesso questa congrua proroga.
L'ordine del giorno dà indicazioni alla Giunta e all'Assessore Taricco in merito. Il documento ha senso se lo votiamo oggi, perché arriverebbe tempestivamente.
Ovviamente, l'ordine del giorno è aperto a tutte le sottoscrizioni.
Non si tratta tanto di mettere il cappello da parte di qualcuno, quanto di trattare un intervento necessario del Consiglio. Oltretutto, la Regione ha versato dei soldi, poiché nella costruzione della nuova cantina sociale vi è stato anche un contributo regionale.
Sollecito quindi l'urgenza dell'approvazione di quest'ordine del giorno nel corso della seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere, nel corso della seduta, una comunicazione dell'Assessore Valpreda sui risultati delle ispezioni dei NAS effettuati negli ospedali torinesi e piemontesi (ovviamente chiedo qualcosa di più rispetto a quanto abbiamo letto sui giornali).
Non è una colpa dell'Assessore; non è neanche ancora stata convocata una seduta di IV Commissione e non dubito che l'Assessore Valpreda avrebbe avuto la sensibilità di informare tale Commissione sulle risultanze di queste ispezioni, però, visto il clamore suscitato negli ultimi giorni, non solo mediatico, rispetto alle situazioni di tanti ospedali italiani ritengo importante avere chiarificazioni e, soprattutto, dati precisi relativamente alle ispezioni dei NAS; ispezioni che - apro una parentesi sarebbe meglio non fare dopo che scoppiano gli scandali.
Non sono il capo dei NAS né mi posso interessare di quelle cose, ma mi sembra evidente che, quando per tre giorni giornali e televisioni inquadrano pezzi di provette spaccate e uno straccio con una pozzanghera, è evidente che chi ha meno a cura i propri reparti e i propri ospedali fa fare un po' di pulizie straordinarie. Presenteremo un'interrogazione all'Assessore Valpreda, chiedendo se alle ditte incaricate delle pulizie degli ospedali è stato richiesto un impegno straordinario nei giorni successivi all'indagine del settimanale L'Espresso.
Un altro punto che chiederei all'Assessore di riferire, magari in IV Commissione, riguarda un articolo, un "occhielluccio", apparso a pagina 24 nella Rassegna Stampa di questa mattina, pubblicato da un importante quotidiano come City. Tale articolo recita: "Città. La futura "Città della Salute", per ora ancora senza indirizzo, avrà fra i 450 e i 700 letti. Lo hanno deciso Comune, Regione e ospedale, che vogliono 'pensionare' il modello Molinette".
Va tutto bene; ma se è stato già deciso, visto che sulla Città della Salute mi sembrava fossimo ancora nella nebbia (quella che in questi giorni sta interessando Torino e il Piemonte), vorrei sapere se ci sono delle novità, delle decisioni e delle delibere. Non mi sembra una questione da occhiello, quanto una questione di grande rilevanza politica. Possiamo condividere il nuovo modello o superare quello "Molinette". Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Chieppa, che interviene in qualità di Consigliere.



CHIEPPA Vincenzo

Chiediamo di concludere finalmente l'iter, lo avevo già posto prima della pausa festiva, della mozione sulla RU 486. Il Regolamento prescrive dopo il passaggio in Commissione, esclusivamente un voto dell'Aula, previa dichiarazione di voto dei singoli Gruppi. Un adempimento che toglierebbe anche pochissimo tempo ai lavori del Consiglio, ma necessario. Reclamo il rispetto dei lavori del Consiglio e del Regolamento, dopo che l'ho posto diverse volte con gran tranquillità.
La seconda questione. Colgo l'occasione per chiedere una comunicazione o in Commissione o in Consiglio, come l'Assessore Valpreda ritiene, sul tema della Città della Salute. Non ho letto su City, ma sulle prime pagine de La Stampa e la Repubblica, e con gran dovizia di particolari, quello che sarà il futuro Parco della Salute della Città di Torino.
Registro che non se n'è discusso in alcun luogo. Per questo motivo chiediamo che la questione sia discussa con urgenza. Ricordo che avevamo sollecitato più volte una discussione e, se non ricordo male, vi è anche depositata un'interpellanza a mia firma sul tema. Dato che è questione centrale, anche per ridisegno della rete ospedaliera (anche, ma non solo) mi pare che sia uno di quegli argomenti su cui bisognerà discutere in maniera rapida e puntuale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inversione dell'o.d.g. al fine di ottenere la concessione di un Consiglio aperto sul tema Alta Velocità. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori incontri; è previsto anche un incontro ad Ulzio. Ricordo che noi siamo il principale Ente coinvolto nella realizzazione dell'Alta Velocità (non voglio entrare nel merito, perché mi auguro che sarà dibattuto nei prossimi minuti se sarà accettata l'inversione dell'o.d.g.).
Capisco il problema della pena di morte e la richiesta avanzata dal Consigliere Dalmasso. Anche noi non siamo d'accordo, perché la vita è sacra. Tuttavia, è ora di prendere una decisione chiara sulla questione Alta Velocità, dopo tutto quello che abbiamo letto sui giornali, dopo tutte le contraddizioni del Governo nazionale, dopo gli appelli del Sindaco di Torino, della Presidente Bresso e del Presidente Saitta,.
Non so se il Consigliere Chieppa faccia ancora parte dell'attuale maggioranza oppure dell'opposizione. Mi piacerebbe che il Consigliere Chieppa, che stimo e per il quale nutro simpatia, venisse da questa parte dell'emiciclo, così si renderebbe più utile. Non basta uscire sui giornali dicendo "no ai ticket", "no a questo", "no a quell'altro". Venga da questa parte, insieme faremo delle giuste battaglie. Il Consigliere Chieppa deve essere anche coerente: così come dice sempre no a questo e a quello, deve dire anche no a quella poltrona. Venga da questa parte. Può essere un modo per rendere un servizio serio ai cittadini piemontesi.
La questione Alta Velocità deve essere presa nel senso giusto. Deve essere presa una decisione coerente, univoca. Una decisione, come dice il Sindaco di Torino, su cui occorre un'unica parola.
Dalla proposta del progetto che abbiamo lasciato nel cassetto pronto per essere realizzato, abbiamo messo in pista quattro soluzioni. Su queste quattro soluzioni abbiamo una marea di tavoli. Di questi tavoli ce ne sono due che si rimpallano continuamente, nei prossimi giorni è prevista una grande manifestazione degli Enti locali e del Comune di Ulzio.
La Regione Piemonte vuol dire basta a questo rimpallo? Vogliamo dire basta a questo modo di fare politica? Vogliamo iniziare ad assumerci delle responsabilità? Vogliamo dare una parola definitiva? Vogliamo convocare un Consiglio aperto, Presidente? Aperto perché abbiamo bisogno di avere una risposta univoca. Non possiamo sentire dire certe cose nel Consiglio comunale (lì c'è il Consigliere Ghiglia, che fa doverosamente il suo lavoro) e qui altre. È importante che una volta per tutte troviamo una sintesi, un punto di incontro per dire una parola unica.
Ecco perché chiedo un Consiglio aperto. Aperto al Comune di Torino aperto alla Provincia, aperto ad eventuali movimenti del territorio.
Cerchiamo di convocare un Consiglio aperto. Propongo, come sede, Palazzo Lascaris, che è quella più adatta anche dal punto di vista organizzativo per le persone che devono lavorare e trascrivere gli interventi. Penso che l'aula del Consiglio regionale possa essere idonea e adatta a svolgere questo compito.
Questo è un impegno che tutti noi dobbiamo assumerci. Mi affido molto a lei, Presidente, per questa richiesta. Ritengo che questo sia il momento giusto. Ritorniamo da un periodo di vacanza, abbiamo passato il Santo Natale, abbiamo ricevuto tutti la santa Comunione. Siamo rilassati prendiamo una decisione univoca e cerchiamo di dare delle risposte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

L'intervento del Consigliere Scanderebech va letto in questo senso. Il nostro Gruppo ha presentato una richiesta di Consiglio regionale aperto sulla TAV. Credo che questo debba essere assolutamente fatto, dopodich questa mattina, si sono aggiunti altri due interventi di richiesta di ordini del giorno. Uno, che condividiamo, riguarda la pena di morte.
giusto che da quest'Assemblea nasca una discussione con un invito al Governo, al Parlamento, affinché si facciano promotori nelle sedi opportune.
L'altro riguarda un argomento di grande attualità, gli ospedali, di cui ha parlato il Consigliere Ghiglia. Solo queste tre richiese richiedono un'immediata sospensione del Consiglio. I Capigruppo decidano come affrontare le discussioni che sono essenziali per un buon inizio dell'attività dell'Assemblea per il 2007.
Il Consigliere Scanderebech ha parlato dell'attività che doverosamente, svolgiamo in Aula, tuttavia devo fare un appunto, non tanto all'Ufficio di Presidenza quanto, più in generale, a chi ha voluto interpretare il discorso delle presenze o delle assenze nell'aula del Consiglio solamente come un semplice conteggio della firma che noi apportiamo. Le presenze in Consiglio devono essere pesate, non tanto contate. Secondo l'opinione pubblica, un Consigliere vale di più o di meno a seconda della sua presenza in Aula. La sua valutazione diventa soltanto un esame matematico di quanto volte è venuto a fare una firma. Credo che questo non sia il modo con cui giudicare l'attività di un Consigliere regionale.
Chiediamo una sospensione dei lavori del Consiglio, una discussione dei Capigruppo su come affrontare le discussioni, la calendarizzazione, nel più breve tempo possibile, di un Consiglio regionale aperto sulla Torino-Lione la discussione sulla pena di morte e le comunicazioni dell'Assessore su un problema d'attualità che riguarda gli ospedali piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Le richieste sono molte, come credo legittimo che sia dopo una pausa che ha visto in alcuni settori la nostra Regione molto impegnata soprattutto, nei dibattiti sui quotidiani.
Mi permetto di sottolineare due aspetti che vorremmo fossero trattati in Aula. Una è la questione relativa a Torino Film Festival, perché non passa giorno, dagli ultimi giorni dell'anno scorso fino alle cronache di stamattina, in cui non apprendiamo dai giornali alcuni sviluppi che avvengono nel merito.
In sede di VI Commissione, abbiamo già chiesto una serie di audizioni.
Ci parrebbe però corretto che l'Assessore Oliva, se è presente, perché dai quotidiani abbiamo appreso che era o è in Kenya...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, diventa difficile ascoltare, nonostante l'impianto acustico potenziato.



VIGNALE Gian Luca

Sostenevo che sarebbe opportuna una comunicazione su Torino Film Festival.
Analogamente, crediamo sia opportuna - in questo caso il Vicepresidente è presente, quindi si potrebbe calendarizzare - una comunicazione sull'ospedale Mauriziano, genericamente inteso.
Non faccio ovviamente il riassunto perché tutti i colleghi hanno letto i giornali, ma abbiamo letto di posizioni assolutamente differenti tra loro all'interno della maggioranza. Vorremmo capire, dall'Assessore Valpreda e dall'Assessore Peveraro, qual è la linea che s'intende tenere.
Sottolineando un aspetto che è quello che c'interessa maggiormente, la politica in più di un'occasione ha discusso relativamente al Mauriziano.
L'aspetto che c'interessa sottolineare è quello relativamente alle centinaia di imprese creditrici che attendono di essere pagate, in parte dalla Fondazione e in larga parte dalla Regione Piemonte.
Pertanto, c'interesserebbe ampliare il ragionamento in merito, visto che le ipotesi che la stessa maggioranza pone sul campo sono le più differenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Presidente, anch'io mi permetto di fare una considerazione sulle presenze, perché non mi sono visto segnato sui numeri dei giornali. Ho partecipato a 92 Consigli regionali e sono d'accordo con il Consigliere Guida quando afferma che conta più la qualità della presenza che il numero delle presenze, ma rispetto al numero certamente non mi sarebbe dispiaciuto essere segnalato.
Due considerazioni sul Parco della Salute e una sull'Alta Velocità.
Mi pare che la Regione Piemonte abbia affidato all'AReSS il compito di studiare l'ipotesi progettuale. Il compito dell'AReSS è di capire che tipo di ospedale bisognerà realizzare e, in un secondo momento, dove localizzare l'ospedale.
Dato che mi sembra che "anno nuovo, Consiglio vecchio" e che la tendenza sia più di discutere sulle parole che sui progetti, prima di parlare del Parco della salute, aspetterei di capire che cosa, nell'arco di un certo numero di mesi, l'AReSS ha definito. Quando ci sarà un'ipotesi progettuale, su cui naturalmente i Consiglieri possono esprimere quello che pensano, allora sarà il caso di discuterla in maggioranza, in Commissione e in tutti gli ambiti nei quali i Consiglieri ritengono che debba essere discussa.
Oggi una discussione sul Parco della Salute, secondo me, è una discussione inutile e che non porterebbe niente al Consiglio regionale, ma soprattutto non porterebbe niente all'evoluzione del progetto.
Lo stesso discorso vale per l'Alta Velocità. C'è un Osservatorio quello di Virano, che sta lavorando e studiando tutte le ipotesi, partendo dall'ipotesi zero, quello di non fare la linea. Lasciamo che l'Osservatorio finisca il suo lavoro e poi potremo dire quello che pensiamo. Smettiamola di discutere su cose che non ci sono.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Direi, Presidente, se lei consente, che parlerei per fatto personale.
Noi di Forza Italia abbiamo una certa attitudine a combattere l'ignoranza, perché rappresentiamo una gran forza popolare, ma quello che dice Boeti è falso. Sembrerà un aggettivo esagerato, potrei usare aggettivi più pesanti - tanto qui abbiamo deciso che si può dire qualunque cosa quindi scelgo l'aggettivo falso - perché siamo all'inizio dell'anno e non vorrei che il collega Consigliere s'irritasse da subito inutilmente.
Falso nel senso che non ha letto la legge, perché se avesse letto la legge dell'AReSS, dovrebbe invece intervenire, cosa che faccio volentieri in surroga dell'intervento del collega, parzialmente carente. Mi chiedo come mai l'attuale Direttore dell'AReSS probabilmente non abbia nemmeno lui letto la legge, oppure c'è una versione della legge che è quella istituita dalla Presidente Bresso.
Dice la Presidente Bresso: "Ci sono istituzioni, leggi, prassi e procedure che mettiamo da parte, tanto non servono e ne inventiamo di nuove più efficienti". Tuttavia, l'AReSS ha una legge istitutiva. Parrà strano ma un tempo, in questa Regione le cose venivano decise facendo delle leggi e non attraverso interviste, comunicati stampa o altre iniziative, peggio se fatte da un Esecutivo per nulla rappresentativo della politica, visto che gli Assessori sono tutti i simpatici colleghi dimissionari, che hanno rinunciato al rapporto con l'elettorato che alcuni di loro ha eletto per scegliersene uno in massima libertà.
Sono molto tollerante, chiunque deve decidere chi è il proprio padrone se il territorio e i voti o il Presidente della Giunta. Mi pare che i colleghi Assessori oggi qui presenti, che ringrazio per la presenza e cui auguro un felice e interessante anno di lavoro, abbiano fatto la loro scelta.
Un tempo qui si facevano le leggi. AReSS è un organo di consulenza; io avrei suggerito un organo di consulenza della Giunta. Quando facemmo la legge, si decise di farne un organo di consulenza dell'Assessorato alla sanità. Chiederei ai colleghi che sono ben più rispettosi delle istituzioni e che all'epoca votarono contro questa legge, di voler riproporre AReSS come organo di consulenza della Giunta e non dell'Assessorato alla sanità come oggi è. Eventualmente propone, non decide un bel nulla, ma fa quello che dovrebbe fare, lo può far bene o male. Discuteremo nelle sedi di Consiglio dell'ipotesi di configurare AReSS come organo di supporto alla Giunta.
Purtroppo pare di vedere che, anche in questo caso, come in molti altri, ci sia un uso degli strumenti del tutto improprio. È anche il caso di Finpiemonte. So che il Vicepresidente Peveraro se ne occupa, perch delegato dalla Margherita o semplicemente perché ha voglia di occuparsene ma mi pare che la competenza appartenga alla Presidente Bresso, che è sempre assente.
Il Presidente Calderoni decide che cosa Finpiemonte farà. Non dovrebbe essere così o, perlomeno, non è mai stato così e non lo sarà neanche in questo caso, perché Finpiemonte, essendo ente strumentale della Regione e non di una parte politica, è soggetto ad una legge, che poi possiamo modificare, ma non all'interpretazione di chi, nominato dalla Regione, le leggi le deve rispettare e non sostituirsi ad esse interpretando inventando o suggerendo.
Quindi, ritorniamo all'origine. Il collega Boeti legga bene la legge rilegga il dibattito sulla legge avvenuto due legislature fa (allora il partito in cui milita votò contro), eventualmente proponga una modifica.
Tra l'altro, professionalmente, appartiene al mondo della sanità che questa legge esprime. Proponga che AReSS torni ad essere uno strumento di consulenza della Giunta e non dell'Assessorato alla sanità.
Capisco bene che l'Assessore Valpreda, che sta cercando di battere il record mondiale dei consulenti in un unico Assessorato in Italia, ci tenga ad avere anche questo come elemento costitutivo di un nuovo record, ma ognuno è libero di interpretare a modo proprio. Evitiamo, però, se possibile, di continuare a sostenere che i nani sono sei e che il capo dei nani si chiamava Grimilde, perché su queste basi temo che non verranno prodotte molte leggi, i giornali scriveranno quello che ritengono opportuno scrivere e la Regione Piemonte continuerà nel suo brillante percorso di successi che ormai da un anno e mezzo ha intrapreso, come peraltro tutti i sondaggi di marca di sinistra stanno connotando, e che deve essere l'origine di una certa tensione che mi sembra di percepire nei quadri della maggioranza.
Dopodiché auguro a tutti i colleghi un buon anno, un felice decorso di questa parte di legislatura che noi auspichiamo continui così perché, per quello che ci riguarda, sta andando benissimo e buon lavoro a tutti.



PRESIDENTE

Il Consigliere Boeti ha chiesto la parola per fatto personale; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Intervengo per fatto personale, in quanto il Consigliere Burzi mi ha accusato di falsità. A questo punto, credo che sia corretto che io faccia una riflessione.
Ritengo che il Consigliere Burzi usi in maniera distorta le parole (non uso la parola "falsa" perché la trovo un po' offensiva e quindi non fa parte del mio vocabolario). Ha detto bene: essendo l'AReSS un organismo di consulenza della Giunta, credo che sia corretto che la Giunta, e nella fattispecie l'Assessorato alla sanità che ha la responsabilità del sistema socio-sanitario regionale, affidi all'AReSS la consulenza rispetto all'ipotesi progettuale.
Di conseguenza, ritengo che la Giunta abbia fatto bene ad affidare all'AReSS quest'ipotesi di lavoro. L'AReSS non deve concludere il lavoro: è un'ipotesi di lavoro che discuterà, che presenterà naturalmente alla Giunta, la quale poi la farà valutare dal Consiglio dal punto di vista politico.
Ad ogni modo, penso che l'Assessorato e la Giunta abbiano fatto bene e per quanto mi riguarda, ritengo di non aver detto falsità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Boeti. In altri tempi, magari si sarebbe risolto in altro modo. Per fortuna, nel terzo millennio, queste cose non succedono.
Ha chiesto la parola il Consigliere Toselli sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Non mi sono ancora stufato di chiedere ai colleghi Consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione, di essere solidali con me in una richiesta: ottenere un'informativa sull'applicazione della delibera del 15 gennaio prossimo sulle variazioni alle limitazioni della ZTL ambientale, relativa alla mobilità.
Come vede, Presidente, lo chiedo con molta serenità, però mi spiace perché mi sembra che alcune forze politiche della maggioranza, non sostenendo questa richiesta, si stiano schierando veramente contro gran parte dei loro elettori, contro quelle fasce deboli della società che hanno iniziato a cambiare le auto e che dovranno cambiarle prossimamente, vista la partenza della delibera del 15 gennaio prossimo.
Vorrà dire che rimarrò solo su questa richiesta. Ne sono felice, ma aspetto dall'Assessore competente, così come si era rimasti d'accordo in questo Consiglio prima delle vacanze di Natale, di sapere che cosa succederà.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori o per altre motivazioni previste dal Regolamento, chiedo cortesemente un attimo di attenzione per provare a ordinare le varie proposte che sono pervenute, molto diverse tra loro; le elenco tutte, vediamo se i colleghi proponenti condividono o no.
Abbiamo due strade: una è dare la possibilità all'Assessore Valpreda di effettuare immediatamente, vista l'attualità del problema, un'informativa sulle ispezioni negli ospedali piemontesi effettuate dai NAS, che - da quello che si è capito dagli organi di informazione - hanno dato un risultato positivo relativamente ai presidi ospedalieri piemontesi. Per quanto riguarda il sindacato ispettivo che segnalava il collega Cavallera elemento importante non solo in assoluto ma in particolare dei lavori del nostro Consiglio, nella prossima seduta dell'Assemblea regionale tale attività riprenderà con lo spazio doveroso.
Lo stesso discorso vale per la proposta di iscrizione della moratoria sulla pena di morte, altro tema attuale, presentata dal Consigliere Dalmasso.
Per quanto riguarda Città della Salute, che è proposta da più colleghi e Mauriziano vi sono due possibilità: parte Città della Salute della IV Commissione; sul Mauriziano, anche per dare un'informativa più esauriente visto l'argomento che dura da qualche anno e non si esaurirà certamente in questi giorni, bisogna decidere se trattarlo in IV Commissione o anche in seduta d'Aula.
L'altra necessità - mi sembra evidente, colleghi - è quella di effettuare una riunione dei Capigruppo il più rapidamente possibile, anche ora, per decidere la calendarizzazione delle richieste effettuate da alcuni colleghi, in particolare dal Consigliere Scanderebech, relativamente al Consiglio aperto a Palazzo Lascaris sulla TAV. Su Torino Film Festival richiesta del collega Vignale, presumo che l'Assessore Oliva non avrà problemi a dare un'informativa. Come il collega sa, in VI Commissione è già calendarizzata; se fosse necessario rendere un'informativa anche in Consiglio, lo si valuterà in Commissione. Ripeto, non penso che l'Assessore Oliva abbia problemi a dare informazioni su un tema attuale e di grande importanza ed interesse. Idem per quanto riguarda l'informativa sulla mobilità richiesta dal collega Toselli. Presumo che l'Assessore De Ruggiero stia verificando se sono state già presentate delle interrogazioni e delle interpellanze per trattare tutte le richieste non in questo Consiglio (anche perché l'Assessore De Ruggiero in questo momento non è presente), ma senz'altro nel prossimo.
A questo punto, anche per raccogliere un po' di opinioni, se siamo d'accordo potremmo iniziare con l'informativa dell'Assessore Valpreda sulle ispezioni dei NAS ai presidi ospedalieri piemontesi; nel frattempo attendiamo segnalazioni e cenni d'assenso da parte vostra. A seguire, una rapida interruzione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo, al fine di verificare le varie richieste su Consiglio aperto e inserimento nuovi punti all'o.d.g.
La proposta del Consigliere Scanderebech è chiara: ha presentato una serie di inserimenti di nuovi punti all'o.d.g. Vi sono pregiudiziali rispetto alla decisione del Consiglio aperto sulla TAV, mentre non ci sono problemi su inserimenti tipo moratoria e altro.
Prima di decidere e di dare la parola all'Assessore Valpreda, se l'Aula acconsente, cedo la parola al Consigliere Leo sull'ordine dei lavori.



LEO Giampiero

Ringrazio il Presidente Placido per l'attenzione.
Comunico anche ai colleghi della Giunta - al Vicepresidente Peveraro all'Assessore Taricco e all'Assessore Valpreda, che ha tante cose da seguire; per questo non mi rivolgevo a lei, Assessore - che mi associo alla richiesta del collega Vignale.
Vorrei fare una notazione per non cogliere di sorpresa l'Assessore Oliva. Noi vorremmo - sì - l'informazione su Torino Film Festival, anche perché i giornali sono stati così rutilanti da creare un giallo o un crescendo rossiniano, com'è stato scritto oggi, ma - lo dico al Vicepresidente della Giunta perché lo trasmetta alla Presidente Bresso sul Festival i danni sono stati fatti e si tratta di rimediarvi.
Siamo preoccupati dei danni che potrebbe arrecare la Presidente Bresso con le dichiarazioni rese ai giornali, sostenendo che nella cultura comanda chi paga, che la Regione organizzerà direttamente le iniziative - quando tutti sappiamo che non è compito della Regione - e una serie di altre affermazioni un po' da MinCulPop.



(Commenti fuori microfono)



LEO Giampiero

Vedo che almeno dei colleghi seguono, e li ringrazio! Anche perché in Commissione si faceva proprio una bella squadra con il collega Vignale che seguiva la materia.
Del resto, se per attaccare il festival Rondolino ha affermato che lo vogliono fare berlusconiano...
Vi pregherei, quindi, di trasmettere questa richiesta.
La relazione - credo che anche il collega Vignale sia d'accordo - non è soltanto sul festival, ma anche su queste dichiarazioni improvvide e, a nostro giudizio, preoccupanti, che ci sono state sulla cultura. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Leo. Ci sarà occasione nell'informativa dell'Assessore (non so se sono state presentate anche delle interpellanze nel merito su un tema quanto mai attuale), sperando che, visto che era diventato un thrilling, fermiamoci almeno ad un giallo italiano normale, con soluzione felice ed esito positivo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia, sempre sull'ordine dei lavori.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Visto che lei vorrebbe iniziare con l'informativa dell'Assessore Valpreda, penso che sia previsto un dibattito a tal riguardo.
Mi chiedevo se non fosse più opportuno convocare prima la Conferenza dei Capigruppo e poi procedere coi nostri lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Il collega Ghiglia mi ha preceduto: prima dell'informativa dell'Assessore Valpreda, sarebbe opportuno convocare una riunione dei Capigruppo.
Forse non si è ancora capito bene - o qualcuno vuol fare finta di non capire - cosa dobbiamo fare oggi.
Presidente, lei è stato impeccabile. Le rivolgo i miei complimenti perché fino a questo momento ha diretto i lavori con imparzialità.
Però bisogna essere chiari: prima convochiamo la Conferenza dei Capigruppo e poi apriamo i lavori consiliari con le dovute informative e le altre richieste all'o.d.g.
Come lei ha giustamente evidenziato, focalizziamo quello che è il problema e decidiamo, una volta per tutte, cosa fare in merito problema dell'Alta Velocità.
Tutti gli altri temi sono importanti, ma su tale questione bisogna decidere subito.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Scanderebech.
Sospendiamo i nostri lavori per convocare la Conferenza dei Capigruppo in sala A.



(La seduta, sospesa alle 11.14 riprende alle ore 12.03)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g (ai sensi dell'articolo 51, comma 2 del Regolamento)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Richiesta rubricata n. 1, presentata dal Consigliere Scanderebech: Ai sensi dell'articolo 51, comma 2, si chiede di invertire il punto 36) dell'o.d.g. spostandolo in posizione 1), affinché l'attuale punto 1) diventi il punto 2), e così via.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

No, Presidente.
Scusi, ma forse non ci siamo capiti: prima di dare la parola all'Assessore Valpreda...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, abbiamo appena sospeso il Consiglio raggiungendo un'intesa.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, lei è a conoscenza che ci sono dei documenti presentati dal Gruppo UDC? Prima di dare la parola all'Assessore Valpreda, volevo intervenire sull'ordine dei lavori.
Ci sono dei documenti che giacciono presso l'Ufficio di Presidenza e il sottoscritto chiede, proprio in relazione a questa documentazione l'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., in base all'articolo 51 del Regolamento.
Prima di dare la parola all'Assessore Valpreda, gradirei poter intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ritenevo che il faticoso accordo raggiunto in Conferenza dei Capigruppo facesse decadere il tutto. Ma se lei insiste su un approccio di mero rispetto alle normative, ovviamente le rispetteremo.
Sono state presentate numerose richieste d'inversione punti all'o.d.g.: la prima chiede che il punto 36) all'o.d.g. venga spostato in posizione 1).
Su questo può intervenire. Prego, Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Intanto volevo fare una precisazione, Presidente, perché non voglio passare né per deficiente né per uno che non rispetta i patti e le regole.
Fino ad ora penso di essermi sempre comportato in modo educato e rispettoso nei confronti delle istituzioni e di tutti i colleghi qui presenti.
terminata la Conferenza dei Capigruppo, ma non ho ancora ricevuto una risposta chiara e precisa sul punto precedente, con cui chiedevo l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno presentato dal Gruppo UDC e firmato da tutti i Consiglieri dell'opposizione sull'Alta Velocità.
Su questo punto non ho ancora avuto alcuna risposta chiara. Lo ripeto affinché tutti lo sappiano, anche chi non era presente: insieme a molti altri firmatari (mi sembra che siano 25 o 26) abbiamo presentato quell'ordine del giorno esattamente tre settimane fa.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ha testé chiesto di illustrare la richiesta d'inversione punti all'o.d.g.



SCANDEREBECH Deodato

Sto rispondendo alla prima riflessione che lei mi ha rivolto. Adesso entrerò nel merito della richiesta sull'ordine dei lavori.
stata richiesta l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno molto importante presentato dal collega Manolino - che adesso è proiettato verso Roma, verso Strasburgo, verso Bruxelles - che riguardava lo sviluppo, il territorio e l'immagine del territorio. Era stato richiesto di intervenire con la modica cifra di poche centinaia di euro, a sostegno di qualcosa come 50 Comuni, per cercare di divulgare i prodotti tipici, l'interesse territoriale che rappresenta la tradizione del proprio Comune e della propria cittadinanza.
Mi risulta - perlomeno così mi è stato detto poc'anzi dal collega Manolino - che l'Assessore Manica, ad oggi, non abbia ancora risposto.
Quest'ordine del giorno, datato 29 giugno 2005, giace presso i nostri uffici e non ha ancora ricevuto risposta.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Scanderebech, ma non ho capito su cosa sta intervenendo.
Lei dovrebbe illustrare la prima richiesta di inversione punti all'o.d.g., quella che chiede di spostare il punto 36) all'o.d.g.
relativo all'ordine del giorno sull'Alta Velocità - in posizione 1).



SCANDEREBECH Deodato

No, di quello abbiamo già parlato prima.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, le ho dato la parola su questo, perché è la prima richiesta che ho ai sensi del Regolamento.
Lei intende porlo in votazione?



SCANDEREBECH Deodato

No, allora c'è un equivoco, Presidente.
Di quello abbiamo già parlato, lei non era presente.
Adesso siamo all'iscrizione del secondo punto all'o.d.g., non del primo: siamo già all'iscrizione del secondo punto.



PRESIDENTE

No, Consigliere Scanderebech, per cortesia, mi consenta di condurre i lavori secondo i documenti e secondo l'ordine che gli uffici assegnano ai documenti.
Posso considerare decaduta la richiesta di inversione n. 1, quella che chiede di invertire il punto 36) al posto del punto 1) all'o.d.g.?



SCANDEREBECH Deodato

Pensavo fosse già esaurito.



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, ha già consumato ampiamente il suo tempo. Adesso per cortesia, se lei la richiede, la pongo in votazione.
Chiede che questo punto venga iscritto, che venga invertito? La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Precisiamo: io pensavo che il primo punto fosse stato già ampiamente discusso e dibattuto prima, quindi fossimo al punto 2)...



PRESIDENTE

esattamente per questo che avevo proceduto.
Consigliere Scanderebech, se ci capiamo, forse è meglio per tutti abbiamo 50 richieste di iscrizione di punti presentati da lei. Io chiaramente, parto dalla prima e vado in ordine di tempo.
Mi pareva che gli intendimenti raggiunti in Conferenza dei Capigruppo evitassero l'esame puntuale di tutte le richieste di inversione.
Consigliere Scanderebech, le vuole mettere tutte in votazione?



SCANDEREBECH Deodato

Cominciamo con la prima, le altre sono delle iscrizioni. La prima è un'inversione, le altre 49 sono iscrizioni.



PRESIDENTE

Bene, chiede di porre in votazione l'inversione del punto 36).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere, che interviene in senso contrario.



MULIERE Rocco

Mi rivolgo al collega Scanderebech. Abbiamo terminato la Conferenza dei Presidenti di Gruppo, nella quale mi pareva avessimo deciso un percorso per i lavori della giornata odierna, rinviando alla prossima Conferenza dei Capigruppo una decisione sulla prossima calendarizzazione degli argomenti e dei lavori del Consiglio.
Mi pare che il Consigliere Scanderebech abbia posto come pregiudiziale una questione relativa al confronto in Aula sulla TAV attraverso un Consiglio regionale aperto. La risposta l'abbiamo data nella Conferenza dei Capigruppo, visto che il collega Scanderebech...
(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente Muliere.
Per cortesia, colleghi!



MULIERE Rocco

L'importante è che ascolti il collega Scanderebech, non importa se gli altri non ascoltano.
Il collega Scanderebech chiedeva una risposta ufficiale della maggioranza relativa a questa richiesta. Le posizioni politiche le discuteremo nel momento in cui discuteremo del problema della TAV.
Per quanto riguarda la richiesta avanzata dal collega Scanderebech relativamente al Consiglio regionale aperto sulla TAV, la maggioranza è contraria a tenere un Consiglio regionale aperto sulla TAV. Naturalmente, è inevitabile, è d'accordo sul Consiglio straordinario sulla TAV.
Quindi, nella prossima Conferenza dei Capigruppo, così come d'accordo decideremo la data, al più presto, rispetto al calendario dei lavori, in cui tenere il Consiglio regionale sui problemi della TAV. Siccome chiedeva una risposta ufficiale di tutta la maggioranza, se questo Consiglio regionale poteva essere aperto o meno, noi siamo contrari ad un Consiglio regionale aperto.
Questa è la nostra posizione. Adesso non capisco questa posizione da parte del collega Scanderebech di insistere nell'inversione all'o.d.g. con altri argomenti; non mi pare che questa fosse l'intesa raggiunta in sede di Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La richiesta di inversione è stata illustrata, in senso contrario si è espresso il Consigliere Muliere, metto in votazione, se mi viene richiesto...



(Commenti del Consigliere Scanderebech fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, l'ha già illustrata, ha parlato prima abbiamo sospeso, per cortesia! Ribadisco che c'è la disponibilità per una sessione straordinaria di Consiglio, è pervenuta anche una richiesta, che, come tale, sarà oggetto della prossima Conferenza dei Capigruppo.



(Commenti del Consigliere Scanderebech fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ha già parlato, è stata fatta la richiesta di inversione, lei ha illustrato i motivi per cui vuole che si voti l'inversione, in senso contrario è intervenuto il Consigliere Muliere.
Adesso devo porla in votazione.
Ricordo che il numero legale è 30.
Indìco la votazione palese sulla richiesta rubricata n. 1 di inversione all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Ho altre 59 richieste di iscrizione punti all'o.d.g. a firma del Consigliere Scanderebech.
Consigliere Scanderebech, la pregherei di darmi indicazione sulle modalità della sua richiesta di intervento.



SCANDEREBECH Deodato

Per precisare l'equivoco precedente, pensavo che fossimo già al punto 2) all'o.d.g., avendo esaurito già l'argomento in precedenza. Chiedo scusa ricominciamo dal punto 2).



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, prima di entrare nell'illustrazione, posso solo avere indicazione se intende mantenere tutte le cento richieste di iscrizione di punti. Le intende mantenere?



SCANDEREBECH Deodato

Certo.



PRESIDENTE

Mi è parso di capire, Consigliere Scanderebech - forse solo io non ho compreso - che la Conferenza dei Capigruppo, terminata pochi minuti fa avesse individuato una modalità operativa che permetteva di procedere nell'esame ordinario dei lavori. È chiaro che, se esaminiamo cento richieste di iscrizione, non potremo fare alcunché.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Volevo definire la situazione, però, giustamente, lei ha dovuto seguire le regole previste dal Regolamento, quindi non mi ha dato la parola.
Volevo precisare che, dal momento in cui non c'è la disponibilità da parte della maggioranza di procedere ad un Consiglio aperto, non m'interessa la forma, come Consigliere regionale, come promotore dell'ordine del giorno, che, peraltro, adesso è stato bocciato, quindi oggi, la mia situazione è ancora più delicata...



PRESIDENTE

Collega Scanderebech, non è stato bocciato l'ordine del giorno, è stata bocciata la richiesta d'inversione.



SCANDEREBECH Deodato

Certo.
Di fronte ad una risposta del genere, c'è bisogno adesso di un'alternativa che scaturisca dall'eventuale Consiglio straordinario chiuso o aperto; non m'interessa la forma, bensì la sostanza.



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Scanderebech, ma facciamo tutti quanti uno sforzo per comprenderci. Lei è uscito prima che la Conferenza dei Capigruppo terminasse, ma in chiusura si è convenuto che nella prossima Conferenza, già convocata per martedì prossimo alle ore 9, si definiranno le modalità con cui affrontare e discutere una serie di problemi, primo tra tutti la questione TAV, su cui si è convenuto sull'opportunità di tenere una sessione di Consiglio, la cui data sarà definita martedì alle ore 9 nella prossima Conferenza dei Capigruppo.
Per le altri questioni in ballo - Mauriziano, San Paolo-Intesa e Torino Film Festival - sempre in quella sede verrà individuato il luogo in cui affrontarle e discuterle.
L'intesa, quindi, è che sulla questione TAV ci sarà una discussione non in Commissione ma in Consiglio, con una sessione all'uopo convocata che sarà definita martedì mattina alle ore 9, dopo che maggioranza e minoranza avranno ragionato su una posizione comune da adottare.
Prego, Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Poiché ritengo, come da Statuto e da Regolamento, che la Conferenza dei Capigruppo sia prioritaria su ogni altra forma individuale di eventuali richieste, mi attengo alla Conferenza dei Capigruppo, però in questo momento voglio da lei, Presidente, un chiarimento. Dalla Conferenza dei Capigruppo appena conclusa è già escluso categoricamente il Consiglio aperto? Se questo, come ho capito dalla votazione e da alcuni affermazioni espresse da autorevoli esponenti della maggioranza, è già stato escluso, è inutile che demandiamo tutto alla prossima Conferenza dei Capigruppo.
Oppure, qualora non si possa organizzare un Consiglio aperto - e dovete darmi delle spiegazioni e dei chiarimenti al riguardo - cosa facciamo in alternativa? Come ci muoviamo all'interno della prossima riunione?



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, oggi, in Conferenza dei Capigruppo l'opinione prevalente dei suoi colleghi era contraria al Consiglio aperto.
Dopodiché, si è convenuto che sia maggioranza sia opposizione si ritrovino al proprio interno e che nella Conferenza di martedì mattina si dia una risposta alla questione TAV: convocare un Consiglio aperto, come propone lei ed altri, oppure un Consiglio straordinario, come propendono altri oppure discuterne in Commissione o non fare nulla.
Questo è stato definito. Mentre mi pare che ci sia stata un'unanimità sull'ipotesi di un Consiglio straordinario, su quella di un Consiglio aperto non c'è stata. Questa è la situazione. Le posso garantire, quindi che martedì si troverà lo strumento per discutere, poiché tutti hanno detto di essere disponibili a discuterne.
A questo punto però, Consigliere Scanderebech, visto che si è raggiunta quest'intesa, mi dovrebbe dare indicazioni sul fatto di poter soprassedere dall'esame delle richieste.



SCANDEREBECH Deodato

A seguito di questo chiarimento, chiedo cinque minuti di sospensione per un incontro tra i Capigruppo della minoranza, al fine di dare una risposta definitiva all'operato.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech....



SCANDEREBECH Deodato

Siamo già sulla strada giusta, però sarebbe motivo di correttezza nei confronti dei colleghi dell'opposizione. Penso che al 90% non ci siano problemi, però chiedo cinque minuti di tempo per una riunione dei Capigruppo di minoranza, per decidere se ritirare o no le mie richieste.
Questo per correttezza.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ho cercato di applicare in modo molto aperto il Regolamento, per consentire di risolvere un problema.
Si era terminata la Conferenza dei Capigruppo stabilendo che avremmo ripreso il Consiglio con le comunicazioni dell'Assessore Valpreda. Sarei intenzionato a dare la parola all'Assessore per delle comunicazioni che abbiamo appena convenuto fossero rese. Dopo tali comunicazioni il Consiglio si sospenderà e riprenderà nel pomeriggio. In tale occasione, se lei non sarà soddisfatto, avrà tutti gli strumenti regolamentari per riprendere le sue richieste. Grazie.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale, inerente a "Ispezioni dei NAS presso le strutture ospedaliere piemontesi"


PRESIDENTE

Per le comunicazioni della Giunta regionale sulle ispezioni dei NAS presso gli ospedali piemontesi, di cui al punto 2) all'o.d.g., la parola all'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

L'argomento per cui è stata richiesta un'informativa è di estrema attualità. Si riferisce ad un'inchiesta giornalistica effettuata da un inviato del settimanale L'Espresso, lo stesso che nella scorsa estate aveva suscitato lo scandalo sul caporalato e sulle angherie cui venivano sottoposti gli immigrati in Puglia. Tale ispezione era particolarmente rivolta a verificare le condizioni igieniche di alcuni grandi ospedali italiani.
Sulla scorta dei clamorosi risultati dell'indagine giornalistica indagine condotta molto bene - il Ministro della Sanità, pressato anche dall'opinione pubblica, ha accolto una proposta del Generale dei NAS di effettuare, in contemporanea, un'ispezione che peraltro, come argutamente nota oggi o ieri su La Stampa Massimo Gramellini, con un anticipo di circa 48 ore.
I Carabinieri dei NAS hanno svolto le loro attività anche in Piemonte visitando tutte le principali strutture. Nelle ASL 1 e 2, che hanno unicamente l'Ospedale Martini (poi c'è il Valdese), non sono state fatte ispezioni. Nelle ASL 3 e 4 è stato ispezionato solo l'Ospedale Maria Vittoria di Torino. Nelle ASL 5 e 6, quelle di Rivoli, Collegno e Ciriè non sono state fatte ispezioni. Nelle ASL 7 e 9 sono stati ispezionati gli ospedali di Chivasso e di Ivrea. Nelle ASL 8 e 10 è stato controllato l'Ospedale Agnelli di Pinerolo. Nell'ASL 11 l'Ospedale San Andrea di Vercelli. Nell'ASL 12 l'ospedale di Biella. Nell'ASL 13 non sono state fatte ispezioni. Nell'ASL 14 è stato controllato il Presidio ospedale Castelli di Verbania ed è stata irrogata l'unica sanzione. Nell'ASL 16 sono stati controllati gli Ospedali riuniti di Ceva e di Mondovì. Nell'ASL 17 l'Ospedale civile Santissima Trinità. Nell'ASL 18 l'Ospedale San Lazzaro di Alba. Nell'ASL 19 sia l'Ospedale Massaia di Asti sia l'ospedale di Nizza Monferrato. Nelle ASL 20 e 21 sono andati ad Ovada, a Casale, ad Acqui Terme e a Novi Ligure.
In seguito sono stati controllati: le Aziende Sanitarie Molinette l'Ospedale Maggiore della Carità di Novara, l'Umberto I (quindi l'Ordine Mauriziano di Torino), l'Ospedale di Orbassano; mentre non ci sono state ispezioni al CTO, al Maria Adelaide, al Regina Margherita e al Sant'Anna.
Complessivamente, le ispezioni non hanno rilevato situazioni gravi.
Hanno unicamente posto in rilievo situazioni che sono indicatori della vetustà della maggior parte del patrimonio ospedaliero del Piemonte, ma comunque problemi che riguardavano soprattutto i sotterranei.
L'unica sanzione amministrativa è stata emanata nei confronti dei responsabili dell'ospedale Castelli di Verbania, ed è legata al rilievo di una situazione che cito testualmente dai verbali dei NAS: "Nei luoghi del reparto di psichiatria vi è assenza della cartellonistica indicante il divieto di fumo". Tutto sommato, che in un reparto di psichiatria mancasse il cartello di divieto di fumo, non è così grave.
Fin dal 2000 era attivo in Piemonte un programma (il primo attivato con la sistematicità e il rigore necessario) per il controllo delle infezioni ospedaliere. Il rischio di una cattiva igiene, oltre che dare una pessima immagine all'ospedale, ha riflessi sanitari collegati con l'aumento delle infezioni ospedaliere. Un indicatore che trascende le condizioni igienico sanitarie, ma acquisisce anche il valore e il significato di un parametro di misura dell'organizzazione della qualità professionale dei medici.
Il programma attivato prevedeva, oltre che un'azione di sorveglianza la creazione di un'organizzazione interna, che consisteva nell'attivazione dei comitati per le infezioni ospedaliere. Si presupponeva una serie di controlli per il rispetto dei protocolli igienici legati a tutte le attività del nosocomio, integrati anche da un'attività di sollecito e di formazione di tutti gli operatori, nonché da una serie di interventi specifici e mirati, che riguardavano l'utilizzo dei farmaci impiegati per il controllo e per combattere le infezioni ospedaliere stesse - in particolare gli antibiotici - anche con un'analisi degli insuccessi.
Quest'azione - attivata a tutela non solo dei pazienti ricoverati, ma anche degli stessi operatori sanitari - aveva indotto l'Istituto Superiore di Sanità a definire l'organizzazione piemontese come una delle migliori esistenti.
Devo ricordare che la presenza di infezioni ospedaliere, oltre che un disagio per il paziente, esprimibile nella necessità di reiterare gli interventi e anche nell'aumentare il numero dei ricoveri, si traduce anche in una grave diseconomia con una serie di costi aggiuntivi, che partono per le infezioni più lievi, da mille euro, fino ad arrivare a trentamila euro per i casi più gravi.
Prescindendo dall'opportunità di governare la sanità con i carabinieri che è un'impostazione certamente non sempre condivisibile, mi far portavoce, nel prossimo incontro con gli Assessori alla sanità, che si terrà il 18 gennaio, affinché il Governo dia seguito alle azioni di controllo.
Sulla base dei dati che oggi la Ministra Turco presenterà in una conferenza stampa, faremo delle richieste per attivare, con le risorse che il Ministero vorrà mettere a disposizione, programmi di risanamento edilizio, o anche di costruzione di nuovi ospedali, che si aggiungeranno ai soldi che la Giunta ha già stanziato, o che ha intenzione di stanziare, per accelerare quell'indispensabile processo di ammodernamento e di rinnovamento delle strutture ospedaliere che rimane, comunque un'operazione indefinita. Periodicamente gli ospedali, anche in considerazione dell'ingresso delle nuove tecnologie che richiedono sicuramente adattamenti strutturali, potranno essere attivati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore per la tempestività con cui ha accolto la richiesta. Tuttavia, avrei altre due richieste da fare.
La prima. Come mai le ispezioni sono state solo parziali e hanno lasciato fuori ospedali importanti come, ad esempio, il Martini, il Valdese, il Sant'Anna e il Regina Margherita? Sempre se l'Assessore è in grado di rispondere, perché è chiaro che dipende dai NAS.
Le ispezioni sono già partite in ritardo, sono state preavvertite, ma secondo me, se fossero state fatte a tappeto, era meglio, ma non perch bisogna trovare per forza qualcosa che non va, tanto meglio se si trova che va tutto bene. È evidente che lasciando fuori ospedali importanti, non c'è un'ispezione completa che, almeno, tranquillizzava maggiormente anche l'amministrazione.
La seconda richiesta. È possibile avere le relazioni dei NAS?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Il cittadino, a volte, trova strano che debbano essere i giornalisti a far notare alle istituzioni le incoerenze dei servizi. In effetti, c'è da chiedersi come mai non s'istituisca a livello regionale un nucleo di vigilanza continua come era stato fatto nella scorsa legislatura - lei Assessore, se lo ricorda bene - per la qualità dei servizi nelle case di riposo. Si trattava di una vigilanza di prevenzione e di controllo della qualità.
Tutto questo rumore deve far riflettere e ripristinare quel nucleo di vigilanza, creato nella scorsa legislatura per le case di riposo estendendo i compiti anche alle strutture ospedaliere, in modo che ci sia una vigilanza continua e non dover seguire le notizie giornalistiche per assumere provvedimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio l'Assessore Valpreda per la comunicazione.
Così come ha richiesto il Consigliere Ghiglia, sarebbe opportuno avere il resoconto dei NAS. Mi chiedo se esiste un organo ispettivo, autorevole che oggi può controllare e prevenire la sicurezza negli ospedali. Fino adesso, da tutto quello che è emerso, non si sa di chi siano le responsabilità dal punto di vista penale e giuridico: del Direttore sanitario, del Direttore generale... C'è una Commissione preposta a livello nazionale che vigila e vaglia, ma mi chiedo se c'è per singolo ospedale oppure se questa sorveglianza è predisposta da parte della Regione Piemonte e da parte dell'Assessorato, ma soprattutto è importante sapere come e in che modo avviene questo controllo. C'è un protocollo che deve essere seguito, ma bisogna capire se viene seguito con periodicità e se c'è una relazione su tutti gli ultimi eventi di cui tutti noi abbiamo letto sui giornali, con riferimento particolare alle Molinette.
vero che abbiamo visto in televisione immagini un po' devastanti però se ognuno di noi va a farsi un giro nei sotterranei delle Molinette scopre che c'è qualche problema.
Se questi problemi sono stato superati, è meglio per tutti, però fino a un anno fa qualcosa non andava nei sotterranei. Non voglio mettere in allarme nessuno, ma era così. Non è accettabile trasportare i malati per un chilometro di distanza per un'operazione, per un intervento, e questo per ragioni di ottimizzazione delle risorse e per motivi di bilancio. In questi corridoi sotterranei, i malati possono venire a contatto con strutture che possono in qualche modo contaminare e infettarli! Se è vero questo (così mi è stato riferito da alcuni medici), vorrei sapere se sono stati presi dei provvedimenti in merito, perché è ancora più grave di quello che abbiamo visto su tutti i telegiornali e letto su tutti i giornali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Assessore, la cosa che pare alquanto strana è che i controlli non siano stati effettuati proprio nelle strutture CTO, Regina Margherita e Sant'Anna. Guarda caso, Assessore, sono le strutture che avevamo segnalato proprio in Aula, più carenti e deteriorate. In particolare, le avevo segnalato che al Sant'Anna tutta la parte sotterranea, dove ci sono i passaggi, dove passano le signore incinte o che hanno da poco partorito e i loro familiari, è in condizioni di totale degrado, con tutti i tubi e i cavi elettrici a vista, e probabilmente affiorano residui di amianto. In questi sotterranei pubblici c'è addirittura un bar! Anche riguardo al CTO le devo dire la stessa cosa, Assessore, perch abbiamo denunciato carenze del CTO con un'interrogazione datata 12 dicembre 2006, quindi prima addirittura della scandalo giornalistico-televisivo addirittura prima dei controlli avvenuti in Piemonte. In merito a quest'interrogazione, non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Si chiedeva chiaramente se al CTO di Torino, nel blocco operatorio del quarto piano, i chirurghi ortopedici operano con le porte delle sale chirurgiche aperte, in quanto i battenti motorizzati sono talmente usurati da non poter essere più riparabili. È vero o non è vero? Se fosse vero, è un qualcosa che doveva interessare gli ispettori. Non solo, chiedevamo se era vero che al CTO il blocco operatorio del dipartimento emergenza, dove vengono trattati i casi urgenti, fosse fuori norma dal punto di vista strutturale e impiantistico. Ci risulta, infatti, che esiste un solo spogliatoio per maschi e femmine, senza docce, e che addirittura vi sia sovrapposizione dei percorsi del pulito e dello sporco, dove se si passa si corre il rischio di contrarre un'infezione. Ma non solo, ci risulta anche che al CTO è da troppo tempo che non vengono cambiati i filtri degli impianti di aspirazione sopra le sale operatorie, perché il costo della sostituzione di questi filtri è troppo oneroso.
Caro Assessore, a me fa piacere che in altre strutture ospedaliere vada tutto bene, ma come mai, proprio nelle strutture che noi abbiamo segnalato più carenti o su cui abbiamo chiesto una verifica da parte sua, i controlli non ci sono stati?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Credo che il Consigliere Ghiglia abbia fatto bene a chiedere all'Assessore e all'Aula una riflessione su quest'argomento, che è un argomento di grande importanza, non soltanto per gli addetti ai lavori, ma anche per quelli che subiscono le infezioni ospedaliere, in gran parte i pazienti che si sottopongono a interventi chirurgici.
Bisogna dire che c'è un sistema completamente diverso di gestione degli ospedali e, soprattutto, un diverso grado di attenzione rispetto a questi problemi fra il Sud e il Nord del Paese.
Questo va chiarito e devo dire che non sono affatto stupito che i rilievi che i NAS hanno fatto nei nostri ospedali abbiano dato un esito positivo.
Ho vissuto per diciotto anni in Calabria e so perfettamente come stanno le cose negli ospedali del Sud, dove sono spesso i parenti più che il personale infermieristico a far le pulizie o a vigilare sui pazienti stessi.
I nostri sono ospedali seri, le nostre sono strutture serie all'interno delle quali ognuno cerca di fare, nel limite del possibile, il proprio lavoro. Quindi non ci potevano essere, da un punto di vista macroscopico, rilievi importanti. Però le infezioni, Assessore Valpreda, ci sono, fanno parte della chirurgia. Ci sono non solo in Italia, ma in tutte le parti del mondo, dagli Stati Uniti, alla Germania e alla Francia. L'uso eccessivo di antibiotici sta facendo sì che le resistenze che si sviluppano in questi microrganismi li rendano inattaccabili; man mano che diventano inattaccabili, noi aumentiamo la dose di terapia di antibiotici, quindi aumentiamo le resistenze.
C'è ancora qualche problema nei nostri ospedali, ma non ci sono sale operatorie miste, all'interno delle quali operano assieme i chirurghi e gli ortopedici. Questo non è possibile. In tutte le parti del mondo gli ortopedici, per i quali le infezioni hanno un peso maggiore - se un ginocchio s'infetta, se non si toglie la protesi non c'è la possibilità di risolvere l'infezione - non possono operare nelle stesse sale operatorie in cui operano gli urologi e i chirurghi generali, perché altrimenti la possibilità di infezione aumenta in maniera esponenziale. Così come non ci sono in tutti gli ospedali percorsi misti: i percorsi dello sporco e del pulito vanno assolutamente definiti.
In tutti gli ospedali - e lo dico in particolare al Consigliere Rossi si puliscono i filtri delle sale operatorie. È una cosa di cui si occupa la Direzione sanitaria. Il Maria Adelaide ha chiuso le sale operatorie tre giorni durante le vacanze estive per sostituire i filtri; nessuna sala operatoria del mondo opera con le porte aperte, né quelle del CTO né quelle di nessun ospedale italiano.
Per concludere, credo proprio che questa vicenda c'induca a riflettere sulla vetustà dei nostri ospedali, ma anche sui tempi che impieghiamo per ristrutturare quelli vecchi e per costruire quelli nuovi. Anni fa sono andato in un ospedale ad Amsterdam, costruito interamente, dall'inizio alla fine, in soli due anni. È un ospedale con seicento posti letto. Noi, in due anni, quando va bene riusciamo forse a completare il progetto e ad approntare i lavori.
Quindi c'è l'esigenza di rivedere, sotto questo profilo l'organizzazione delle nostre ASL. Credo che le ASL debbano occuparsi di servizi sanitari e che si debba mandare avanti l'ipotesi, che abbiamo avanzato, di una stazione appaltante che, sul modello dell'Agenzia per le Olimpiadi, si occupi di ristrutturare gli ospedali vecchi e di mettere in piedi gli ospedali nuovi.
Ritengo che questa riflessione debba essere avviata all'interno della maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Sono fra quelli che ritiene che, pur non avendo letto alcuna relazione sulle verifiche dei NAS e dei carabinieri nei nostri ospedali, gli ospedali in Piemonte funzionano bene. Non da oggi, certamente, quindi quando Boeti dice che le nostre sono strutture che funzionano, si riferisce alla storia della sanità piemontese. Quindi possiamo dare merito a chi ha amministrato la Regione e la sanità, negli anni precedenti.
Il problema è un altro: abbiamo tanti ospedali vecchi, che sono stati realizzati in strutture che addirittura, in alcuni casi, risalgono al Settecento, se non addirittura al Quattrocento! Strutture che erano nate per altri scopi, strutture che sono state continuamente impegnate in ristrutturazioni e lavori di rifacimento. Pensate alle Molinette: quanti interventi sono stati fatti per alzare le Molinette! Il problema è che gli ospedali, che vengono chiamati (l'Assessore lo sa bene) stabilimenti ospedalieri - non che lo stabilimento debba essere necessariamente manifatturiero, si usa questo termine perché un ospedale è un'azienda complessa, con servizi tecnici oltre che servizi che riguardano le persone - non hanno una vita eterna. Pertanto, è necessario che anche la Regione, che è l'organo di programmazione, di esecuzione e di gestione dell'attività sanitaria, consideri che un ospedale non ha una vita infinita, nel senso che, trascorso un certo numero di anni, va abbandonato e va costruito un nuovo nosocomio, come già accaduto.
Credo che pensare a costruire ospedali nuovi, fatti in un certo modo non più come si pensava dieci anni fa, poiché oggi è cambiato il metodo di costruzione degli stessi - risponda a due esigenze: una è quella di cui parliamo oggi, l'ospedale sicuro sotto tanti punti di vista; l'altra è un ospedale accessibile, cioè dove ci si possa arrivare senza perdere molto tempo, quindi con ampi parcheggi, con possibilità per tutti di arrivarci con tranquillità, con serenità.
Secondo me, questi due aspetti devono essere tenuti in considerazione anche nel Piano sanitario. Non parliamo soltanto di distribuzione della rete ospedaliera: parliamo anche di come realizzare nuove strutture ospedaliere nel tempo (non domani, ma nei prossimi dieci, venti o trent'anni).
Vengo da un'esperienza - l'Assessore lo sa - dove i due ospedali vecchi, che sono stati ristrutturati per cinquant'anni, cederanno presto il posto a un ospedale nuovo. Credo che siano scelte che devono essere spiegate ai cittadini, scelte che comportano necessità finanziarie considerevoli, ma sono scelte che devono essere fatte. Soltanto in questo modo potremo evitare quello che accade altrove, anche se - ripeto - qui si è fatto già meglio che in altre Regioni, ritengo anche per lo spirito di collaborazione del personale e per i mezzi finanziari che la Regione non ha mai lesinato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Sostanzialmente questo ci fa piacere, perché al riguardo sono state dette molte parole anche in passato. È da riconoscere che oggi, come qualche anno fa, la sanità piemontese, con le strutture che ha a disposizione, ha sempre lavorato, e di questo va dato merito ai medici, al personale ospedaliero infermieristico e alle politiche che anche i Direttori generali hanno attivato in questi anni.
Quello che è importante e che io voglio sottolineare è proprio quello che ha detto poco fa il collega Guida. Parlando del caso emblematico di Torino, le Molinette, sappiamo che esiste da anni la proposta di realizzare una nuova struttura. Credo che su questo bisogna attivarsi velocemente perché di certo non si tratta di un'opera che si potrà realizzare in due anni. Qui non siamo in Olanda; purtroppo qui, quando si deve realizzare una struttura ospedaliera nuova, passano cinque, sei, sette, otto, dieci anni.
Se oggi non si decide - oggi nel senso dei prossimi mesi - come e dove deve essere localizzato il nuovo ospedale delle Molinette oppure altre politiche che vadano a definire questa materia, credo che tra qualche anno i disagi, non per colpa del personale sanitario e degli addetti, ma per colpa delle strutture molto difficoltose, aumenteranno e vi saranno sempre più difficoltà nella gestione.
Allora, con forza aspettiamo - lo dico al collega Boeti, che l'ha citato - che venga presentato questo benedetto disegno di legge sulla stazione appaltante della Regione Piemonte.
Mi rivolgo in particolare all'Assessore Bairati e al Vicepresidente Peveraro, visto che ci viene detto che questo disegno di legge doveva già essere approvato dalla Giunta; un disegno di legge su questa stazione appaltante, costituita probabilmente dall'ex Agenzia regionale e dalla confluenza di personale dall'Agenzia Torino 2006. Auspico che venga approvato dalla Giunta e mandato in Commissione in modo che si possa iniziare a parlarne. Potrebbe essere uno strumento di autentica pianificazione, in accordo con l'Assessore alla sanità, per trovare gli strumenti, gli uomini, le capacità per fare delle progettazioni che camminino più velocemente di quanto non è successo in passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Credo sia il caso di chiarire quali sono i compiti e le funzioni dei NAS, perché probabilmente c'è stata un po' di confusione nel dibattito politico di questa mattina.
I NAS - per quello che mi risulta, magari sbaglio - assolvono alle funzioni di verifica di sicurezza più che altro igienica, e questo è un discorso.
Volevo sollecitare tutti i colleghi di maggioranza e di opposizione dicendo loro e dicendo a me stesso che l'approvazione del Piano Socio Sanitario e quindi l'accelerazione del dibattito vero che deve partire all'interno della Commissione sanità è un'emergenza. L'abbiamo sempre saputo, l'abbiamo detto in campagna elettorale e quindi questo deve essere motivo e momento di riflessione per accelerare tale dibattito nella IV Commissione.
Dicevo, un conto sono le funzioni dei NAS, altro conto è quello che leggevamo sui giornali - che ha detto lo stesso Assessore Valpreda sull'emergenza del patrimonio immobiliare complessivo della sanità.
Per affacciarci a risolvere l'emergenza occorrono 700-800 milioni di euro, e di questi la Regione probabilmente riesce a far fronte solo con un decimo. Seguendo una battuta dell'Assessore, è come se qualcuno volesse mettere un cerotto a una gamba di legno. Di conseguenza, noi tutti assieme dobbiamo iniziare a dirci delle verità, perché la salute è un bene inalienabile, non appartiene né alla sinistra né alla destra, quindi ci deve essere un momento di confronto chiaro all'interno della Commissione sanità.
Noi della maggioranza abbiamo il dovere e la responsabilità di tendere una mano ai colleghi dell'opposizione con serenità e dire e ammettere che se la sanità della Regione Piemonte non è tra le più disastrate d'Italia, è perché negli ultimi dieci anni sicuramente dei passi in avanti sono stati fatti.
Se la popolazione invecchia oggi, la popolazione invecchiava anche dieci anni fa; se ci sono alcune patologie per le cui cure i costi dei farmaci sono esosi, questo succede oggi e succedeva dieci anni fa.
Sicuramente degli errori sono stati fatti, errori manageriali, errori politici, ma siamo umani. Ecco, dobbiamo partire da quest'intesa per tutelare la salute come diritto inalienabile e affrontare veramente il problema più delicato, che è quello della gestione del patrimonio immobiliare.
Credo che questo debba essere affrontato con la massima urgenza all'interno della IV Commissione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per un breve supplemento di comunicazione.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Com'era inevitabile, l'argomento è molto interessante e il dibattito è andato oltre a quelle che erano le richieste.
Innanzitutto, devo dire che stiamo verificando i verbali; li abbiamo e se possono essere messi a disposizione, questo ce lo devono dire gli stessi NAS. Ad ogni modo, noi abbiamo acquisito le fotocopie dei verbali che sono stati rilasciati ad ogni azienda.
Secondo punto. Noi non siamo stati coinvolti nella programmazione delle ispezioni, che è partita dal Comando Nazionale dei NAS, e non è stato possibile fare un intervento a tappeto in tutti gli ospedali. Comunque nella Regione Piemonte oltre l'80% delle strutture sono state ispezionate.
Il fatto che non siano stati controllati il CTO e il Sant'Anna lo abbiamo appreso stamattina facendo la "tabellina" dei verbali che ci erano pervenuti.
Devo dire che le insufficienze strutturali, che sono innegabili trovano la loro rilevanza sanitaria nella presenza di infezioni ospedaliere. Fin dal 2000, abbiamo attivato un sistema di sorveglianza sulle infezioni ospedaliere che prevede una catena di comando e l'instaurazione dei Comitati per le infezioni ospedaliere, che sono un esempio di organizzazione tecnica e scientifica che consente alla Regione Piemonte di avere la metà delle infezioni ospedaliere che si registrano nella media nazionale.
Ci sono, inoltre, dei programmi specifici sulla resistenza degli antibiotici, cifrati da una catena di laboratori altamente qualificata, che forniscono indicazioni di appropriatezza sull'antibiotico da usare e consentono, altresì, di individuare tutti i fenomeni di antibiotico resistenza, per essere correttamente impiegati.
Dobbiamo tuttavia rilevare che l'eccessiva fiducia sull'ombrello antibiotico - ovvero sulla protezione antibiotica - impedisce di attuare quelle misure procedurali più semplici, che talvolta sono dimenticate.
La presenza del Comitato delle infezioni ospedaliere individua tutta una serie di interventi con precise responsabilità, accompagnate dalla formazione anche degli infermieri, che sono importantissimi in questo senso.
Per quanto concerne il problema della programmazione edilizia, nella bozza di Piano Socio Sanitario sono contenute tutte le indicazioni per avviare quel rinnovamento della rete strutturale degli ospedali piemontesi che sicuramente, allo stato attuale, richiederebbe una quantità di risorse (oltre un miliardo di euro) per metterli in sicurezza, ovvero per compiere tutti quegli interventi di adeguamento strutturale ritenuti fondamentali.
Non a caso, ho precisato che nella riunione della prossima settimana credo unitamente agli altri Assessori - chiederemo al Ministro di attivarsi in tal senso. Questa ispezione ha comunque evidenziato una buona situazione nei nostri ospedali, anche perché le organizzazioni e il controllo delle infezioni ospedaliere consentono di porre rimedio anche ad insufficienze strutturali; sono solo più impegnative.
Vi pongo un esempio: anni fa, il Pretore Guariniello aveva avviato un'inchiesta alle Molinette sulla presenza di legionella. L'anzianità, la vecchiaia, l'irrazionalità costruttiva legata ad interventi successivi della rete idrica impedivano gli interventi di bonifica radicale - che consistono nella iperclorazione o nello shock termico - per cui si è dovuti intervenire con una costosissima apposizione di filtri a tutti i rubinetti che è un intervento a valle.
Sicuramente - ne abbiamo parlato anche prima e in Commissione sarà oggetto di nuove informative - sarà necessario modificare gli ospedali anche per evitare quegli inconvenienti relativi al trasporto, che derivano da una "non vicinanza" e da una "non razionale impostazione dei collegamenti" tra i vari reparti: non vengono trasportati per un chilometro gli operati, ma quelli che vanno a fare dei test diagnostici sì.
Perché questo? Perché le Molinette sono accresciute sulla base di alcuni programmi. Vi ricordo che le Molinette sono state costruite nel 1930, per cui hanno oltre 70 anni e gli interventi di risanamento si sono succeduti a seconda delle esigenze del momento: il vero problema nella sanità è che le emergenze purtroppo, "mangiano" sempre l'ordinario.
Da questo punto di vista, dobbiamo sforzarci di fare una programmazione iniziando dagli ospedali. La durata di vita di un ospedale - facendo la media con un ospedale moderno, che è profondamente di verso da uno vecchio - non supera i dieci anni, perché si formano delle condizioni igieniche insostenibili. I nostri ne hanno 70 o 80! Comunque, vi ringrazio per tutte le sollecitazioni che sono state avanzate. La Giunta è attentissima nei confronti di questo programma e presenterà al più presto al Consiglio un Programma di sviluppo di edilizia sanitaria, che sarà gestito anche con criteri di modernità e di efficienza con un'ulteriore innovazione che consentirà, altresì, di evitare quei ritardi nella costruzione, derivanti spesso da procedure legate al rispetto della legislazione vigente, che costituiscono, però, un ostacolo a quella tempestività ritenuta indispensabile per migliorare le condizioni dei nostri nosocomi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Valpreda.
Abbiamo terminato i lavori della sessione antimeridiana. Il Consiglio regionale riprenderà alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.06)



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