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Dettaglio seduta n.149 del 22/12/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 9.31, il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Innanzitutto, a nome di tutto il Consiglio, volevo porgere gli auguri al Consigliere Vignale che è diventato papà per la seconda volta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Buquicchio e Chieppa.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 30 "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, iniziamo la seduta con il punto 35) all'o.d.g.
Tutti i Consiglieri devono entrare in aula, altrimenti non si pu procedere alla votazione.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (su presenza Assessori in aula)


PRESIDENTE

La Consigliera Cotto ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Vorrei parlare quando c'è almeno un Assessore perché so che negli accordi fatti si chiedeva la presenza di un numero maggiore di Assessori.
Che non ce ne sia proprio neanche uno, mi sembra che quel rispetto che anche la maggioranza chiede nei confronti del Consiglio non ci sia.



PRESIDENTE

Chiedo che almeno un rappresentante sia presente. Peraltro, Consigliera Cotto, faccio notare che stiamo parlando di Regolamento interno, un tema di assoluta sovranità del Consiglio.



COTTO Mariangela

So che gli Assessori sono impegnati in Commissione, ma mi sembra veramente eccessivo iniziare in questo modo. Vi abbiamo già assicurato il numero legale per potere iniziare.
Il clima natalizio va bene, però non c'è neanche un Assessore presente al dibattito su una materia importante come la modifica del Regolamento.



PRESIDENTE

Non avendo ricevuto alcuna indicazione da parte della Giunta regionale la seduta è sospesa.



(La seduta sospesa alle ore 10.06 riprende alle ore 12.15)


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 30 "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento Interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

La seduta è riprende.
Riprendiamo il punto 35) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire il mio "no" all'esame della modifica dell'articolo 13 del Regolamento e al punto successivo che i Capigruppo hanno deciso di inserire nell'o.d.g. di questa mattinata, prima di tutto perché non era negli accordi. Io so che gli accordi, per quanto mi era stato riferito erano sull'approvazione di cinque leggi entro Natale, e di un'altra subito a gennaio. Non sono d'accordo che argomenti così importanti vengano inseriti all'ultimo momento all'o.d.g., nel momento in cui c'è anche uno sciopero dei giornali. Faccio appello a chi in una passata legislatura ha bloccato giustamente un Consiglio regionale che voleva aumentare indennità e dotazioni, pronunciando un bellissimo discorso sui costi della politica e sulla morale.
Ora si modifica il Regolamento per cercare di mantenere i finanziamenti, anche se cambia la situazione dei Gruppi. Questa è una legge ad personam, sono quelle dichiarazioni che si fanno a seconda dei ruoli che si ricoprono.
Chiedo, poi non farò ostruzionismo, alle coscienze di ognuno di voi soprattutto di coloro che tenevano determinati discorsi, di riflettere alcuni secondi; non chiedo di più, solo alcuni secondi, perché mi sembra che andiamo ad approvare dei provvedimenti che poi ci potrebbero mettere a disagio.
Non ho mai tenuto discorsi moralistici e, in genere, diffido di chi li fa; non ero al corrente di questi accordi e non so perché siano stati presi, ma siccome anche la Presidente Bresso ha sempre dichiarato che tutto deve essere trasparente e ci dobbiamo dire le cose in Consiglio, io accolgo l'invito ad essere trasparente, a dire quello che penso qui in Consiglio e a chiedere un attimo di riflessione. E' giusto cambiare le regole, ricordo i discorsi che faceva il vostro ex Segretario regionale: si cambiano dalla prossima legislatura. Se voi foste da questa parte, ci impedireste di cambiare le carte in tavola. Noi probabilmente siamo buoni, c'è il clima natalizio e non so se ci sono altri accordi, ma se ci sono mi piacerebbe conoscerli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Innanzitutto, bisognerebbe ripristinare una verità all'interno dell'aula; nell'accordo che abbiamo fatto alcuni giorni fa nella riunione dei Capigruppo per cercare di sbloccare la situazione, ci è stato chiesto di arrivare oltre all'approvazione di alcuni provvedimenti inseriti all'o.d.g., anche alla modifica dell'articolo 13 del Regolamento, e quindi della legge che era in discussione.
La modifica dell'articolo 13 del Regolamento ha occupato circa sette riunioni della Giunta per il Regolamento, e si è svolto un lavoro ed un ragionamento più complessivo, non riferito soltanto alla modifica dell'articolo 13. Si è anche parlato di iniziare un confronto, una discussione per arrivare ad una modifica del Regolamento. Per quanto ci riguarda - parlo per il Gruppo dei DS - auspichiamo che questa modifica del Regolamento venga attuata, e non per fissare le regole per la prossima legislatura: noi vorremmo cambiare le regole in questa legislatura. Questa è la nostra opinione attuale ed anche della scorsa legislatura. La collega Cotto si ricorderà che il Gruppo dei DS ha presentato una modifica del Regolamento quando eravamo all'opposizione, perché pensavamo fosse utile per i lavori dell'Aula, per i lavori di questo Consiglio, modificare il Regolamento già allora.



(Commenti del Consigliere Ghiglia)



MULIERE Rocco

Certo, caro collega Ghiglia. Noi eravamo d'accordo... Non volevo sollecitare ulteriore dibattito, ma viste la pesante riflessione, credo utile intervenire.
La modifica dell'articolo 13 del Regolamento: su questo abbiamo ragionato e abbiamo fissato nuove regole, dei paletti per la formazione dei Gruppi, che riguardano questa e la prossima legislatura.
Inoltre, per quanto riguarda la legge sul finanziamento dei Gruppi, noi abbiamo proposto una modifica, perché pensiamo che le aggregazioni dei Gruppi consiliari non debbano essere penalizzate; il rischio è che vengano favorite le disaggregazioni dei Gruppi, mentre oggi, con l'attuale legge si penalizzano le aggregazioni. E questo è sbagliato dal punto di vista politico.
Noi abbiamo proposto che, in un'eventuale aggregazione di più Gruppi, i Gruppi portino nella nuova aggregazione le risorse che gli erano state attribuite. Questo non comporterà un aggravio dei costi nel bilancio del Consiglio. Se facciamo il ragionamento del mancato risparmio, potremmo anche affermare che il Consiglio regionale si può riunire una volta l'anno se invece si riunisce più volte l'anno, è un mancato risparmio.
Cara collega Cotto, se facciamo questo ragionamento, bisogna arrivare a questi paradossi! Poi possiamo anche ragionare.
In ogni caso, noi siamo pronti, questa mattina, ad approvare la modifica del Regolamento e la modifica della legge. Noi siamo d'accordo. Lo abbiamo detto in altre occasioni; lo ribadiamo questa mattina.
Mi auguro che questa modifica regolamentare, così auspicata da alcune forze della minoranza, stamani non venga bloccata dalla stessa minoranza.
Quindi, Presidente, per quanto ci riguarda noi siamo per andare avanti modificare l'articolo 13 del Regolamento e arrivare all'approvazione della modifica della legge che finanzia i Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Colgo l'occasione per formulare di nuovo, in sua presenza, gli auguri al collega Vignale per la nascita di Matteo e, ovviamente, alla moglie.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dalmasso.



DALMASSO Sergio

Sembra anche a me che nell'accordo di martedì questi due punti fossero compresi: questo e quello successivo relativo all'accorpamento dei Gruppi.
Di questo abbiamo discusso molte volte sia nella Conferenza dei Capigruppo sia nell'apposita Commissione Regolamento.
Noi voteremo questi due provvedimenti, anche se - come sapete - in Commissione abbiamo espresso più volte delle riserve e sollevato problemi e questioni.
Il primo, perché riconosce l'esistenza di Gruppi a noi oltretutto lontanissimi dal punto di vista politico (facenti parte dello schieramento opposto), che hanno avuto eletti con le norme elettorali esistenti.
Il secondo prevede che l'accorpamento di due Gruppi non comporti aumento alcuno di spese; può essere un precedente per altri Gruppi che potrebbero, nel corso dei prossimi tre anni, accorparsi, legarsi, ecc.
ecc.: lo scenario politico è abbastanza mobile (non molto, ma abbastanza mobile), quindi può consentire, nei prossimi tempi, modificazioni ricomposizioni e quant'altro.
La riserva che abbiamo espresso più di una volta è quella per cui il Regolamento non dovrebbe essere cambiato su istanze specifiche e singole ma sarebbe opportuna una discussione complessiva - già un altro Gruppo ha detto questo - il più possibile concordata tra tutte le formazioni politiche e gli schieramenti su questo Regolamento, perché fissi dei criteri generali, che non siano modificabili volta per volta, cui i Gruppi e i singoli Consiglieri debbano attenersi in modo estremamente rigido.
Noi abbiamo espresso questa posizione e la manterremo nei prossimi tempi. Continuiamo a credere che il Regolamento potrà essere modificato in modo condiviso su alcune questioni specifiche, già da oggi; siamo favorevolissimi - lo abbiamo già detto - ad una modificazione complessiva che possa essere discussa e che parta magari anche dalla prossima legislatura, ma su alcuni elementi, che tutti quanti riteniamo vecchi e superati, crediamo che sarebbe utile una discussione e una condivisione di modificazioni sin da subito.



PRESIDENTE

E' iscritto a parlare il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non volevo intervenire, ma lo faccio solo per ricordare al collega Muliere che la prima proposta di modifica del Regolamento di questo Consiglio regionale l'ho presentata io nel 1997 e tutto il centrosinistra di allora si oppose ferocemente.
Dopodiché, nella passata legislatura, visto che i DS erano così pronti a modificare il regolamento e visto che notoriamente riuscivano ad ottenere tutto quello che volevano, evidentemente non avevano insistito abbastanza per modificarlo.
Auspichiamo anche noi che negli ultimi giorni di questa legislatura si possa addivenire ad una modifica del Regolamento, affinché nella prossima i lavori possano essere più ordinati e razionali. Quindi, con questo auspicio, dichiaro che voteremo a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Noi abbiamo faticato un po', nella scorsa settimana, per riottenere un risultato cui tenevamo molto: che l'ordine dei lavori di quest'Aula venga definito dai Gruppi che compongono questa Aula, senza interferenze che riteniamo lesive sia delle istituzioni sia della produttività dell'Aula stessa.
Abbiamo sentito, non solo stamattina - e non sarà certo né la prima n l'ultima volta - delle legittime pregiudiziali poste, in questo caso, dalla collega Mariangela Cotto. Ne abbiamo sentite "n" nelle legislature precedenti e ne sentiremo "n + 1" nelle prossime, perché questo è anche un modo di arricchire il dibattito.
L'ordine dei lavori - mi permetto di correggere solo in parte il collega Muliere - non è definito nella quantità, ma nella qualità del lavoro. Noi abbiamo rinunciato ad un rispetto eccessivo puntuale di un Regolamento obsoleto; mi sembra francamente inutile ricordare tutti i tentativi che sono stati fatti, nessuno dei quali ha portato al risultato che tutti, a parole, dicono di volere: una modifica sostanziale del Regolamento. Quindi, quando una modifica sostanziale del Regolamento ci sarà, la parte politica che l'avrà ottenuta - ritengo che in democrazia competa alla maggioranza ottenere i risultati e, quindi, governare - se ne potrà a buon diritto far onore.
Non entro nel merito dei provvedimenti che discuteremo, perché c'è spazio all'interno degli stessi provvedimenti per discuterne. Certo che non cominciando, temo sia difficile, essendo le ore 10.34, arrivare ad una fine.
Credo sia l'unica cosa che nessuno di noi voglia. È proprio per far sì che il dibattito fluisca democraticamente, oserei dire, usando un avverbio importante, che prima abbiamo fatto questa modestissima dimostrazione sulla legge della pesca.
L'ordine dei lavori è stato definito alle ore 9.15 dalla Conferenza dai Capigruppo, non vedo Capigruppo che lo contestino. Quindi, pregherei il Presidente del Consiglio di cominciare, onde, ragionevolmente, prima o poi si possa anche finire.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, è esattamente quello che ho fatto: siamo sul punto n. 35. E' prevista la possibilità che tutti coloro che lo ritengono possano intervenire; poi, procederò alla votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Signor Presidente, intervengo rapidamente.
Credo che i patti vadano rispettati. Sinceramente, non capisco il dibattito che si è aperto oggi sull'intervento della collega Cotto.
Ritengo che il tema della riforma del nostro Regolamento riguardi tutti, maggioranza e minoranza; una riforma di questo tipo non può essere un aspetto che coinvolge solo la maggioranza. Ripropongo un ragionamento che ho già fatto in quest'aula tempo fa, in altre parole la necessità che si apra un confronto tra maggioranza e opposizione sul tema della modifica del Regolamento, per arrivare ad un'ipotesi condivisa da sottoporre all'Aula. È urgente anche per evitare fughe in avanti o atteggiamenti che sinceramente, non riesco a comprendere, che, in qualche modo, non rispettano il lavoro di larga condivisione che abbiamo fatto insieme per uscire da quella secca sulla quale ci eravamo posati e che, in qualche modo, potrebbe mettere in discussione anche l'utilità e la generosità con la quale abbiamo condotto questa discussione fino a questo punto.
Noi manteniamo gli impegni, voteremo a favore di questa modifica. Se ci sono contraddizioni in seno ad altri Gruppi, spero che questi Gruppi si possano chiarire in modo pieno e complessivo prima di giungere in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Novero.



NOVERO Gianfranco

Signor Presidente, in modo amichevole, ricordavo che dalle mie parti c'è un proverbio: "Gli dai la mano, ti prendono il braccio". È una battuta concordo relativamente alla futura discussione sul Regolamento globale.
Nel caso specifico, pacta sunt servanda, noi non abbiamo assolutamente alcuna remora a mantenerlo; anche se non ci fosse stata una questione di patti da osservare, la nostra idea, come Gruppo, è che questi provvedimenti siano giusti. Quindi, noi voteremo a favore di quanto si era concordato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Signor Presidente, naturalmente, anticipo che sono a favore e che tra di noi è necessaria anche un po' di coerenza e di etica, altrimenti si rischia di vanificare le richieste fatte da ognuno singolarmente, facendole cadere nel ridicolo. Cerchiamo di essere coerenti con gli impegni che assumiamo in Aula. In assenza di questa coerenza, si rischia che tutta l'Assemblea venga svuotata da valori e principi, ma, soprattutto, dalla sua legittimità.
Oggi, volevo anche aggiungere che, come Gruppo UDC, pur sulla carta anche se l'articolo parla della riunificazione dei Gruppi o dell'eventuale composizione dei Gruppi da due o tre (due nel caso ci sia il riferimento a livello nazionale e tre nel caso non ci sia il riferimento), in qualche modo, siamo completamente contrari, perché così facendo si danneggiano i piccoli Gruppi. Siamo in democrazia e ed è stato stabilito un criterio, sul quale il sottoscritto insieme al collega Guida hanno dato la massima disponibilità. Dobbiamo tralasciare ogni forma di polemica e proseguire sugli impegni già assunti.
Aggiungo qualcosa in più: non ho alcuna vergogna di dire in quest'aula che ci sono ancora dei vulnus riguardo ai finanziamenti dei Gruppi in generale.
Questi finanziamenti dei Gruppi, se c'è la disponibilità, se è previsto un adeguamento secondo i criteri e i numeri ISTAT, elargiamoli! I costi della politica, fino a quando sono trasparenti, fino a quando sono legittimi, devono essere al di sopra di ogni strumentalizzazione.
Pertanto non condivido quanto espresso dal Presidente dell'UDC Casini che ha dichiarato: "Bisogna ridurre i Consiglieri regionali; è uno spreco!".
Non ci siamo proprio, cari colleghi! Lo dico a voi, ma, al momento opportuno, lo dirò anche a lui.
Non sono d'accordo su niente che riguardi la riduzione di stipendi o di numeri fino a quando ognuno di noi non avrà il coraggio, la determinazione la franchezza e l'onestà intellettuale necessarie.. Tra le tante cose, è una questione personale, il sottoscritto, prima di entrare in politica faceva ben altro. Oggi, sostengo che, forse, quanto riceviamo non è ancora sufficiente, pur venendo pagati decentemente; se si vuole fare politica così come fanno molti di noi. I Gruppi non hanno ancora risorse a sufficienza per poter svolgere il vero compito al quale sono chiamati.
Quindi, non c'è niente da vergognarsi ad affrontare determinati discorsi. Il sottoscritto non ha alcuna vergogna o forma di pudore o di falsità o di ipocrisia nel venire pubblicato su La Stampa o su La Repubblica o nell'andare in onda sulla Rai; non c'è problema, purché venga condiviso, purché ci sia l'accordo, affrontiamo pure ogni problema, sono a disposizione, così come penso anche il mio collega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Monteggia.



MONTEGGIA Stefano

Signor Presidente, questa mattina vedo che vengono smentiti anche i Segretari dei Partiti a livello nazionale, allora, va bene, va bene tutto.



(Commenti fuori microfono)



MONTEGGIA Stefano

Non è il Segretario, ma non importa, insomma, diamolo come Presidente del vostro Partito quasi, ad honorem. Quello che si sta creando questa mattina potrebbe costituire un precedente pericoloso. Relativamente ai patti stretti attraverso i Capigruppo, non so se ne fossero al corrente alcuni Consiglieri, lo sapremo più avanti nei prossimi interventi. Per auspico che, al di là di tutto, i patti conclusi vengano osservati. Per cui, pur non avendo partecipato, ma, essendo venuto a conoscenza di questa modifica del Regolamento all'articolo 13, voterò a favore di questa modifica, però, specificando che le future modifiche del Regolamento entreranno in vigore nella prossima legislatura. Apportare delle modifiche prima della fine della presente legislatura potrebbe andar bene, ma per la prossima legislatura. Se poi, in corso d'opera, alcune cose devono essere modificate per far sì che il Regolamento possa portare più ordine in questo Consiglio, lo prenderò in seria considerazione. Visto cosa succederà in Consiglio, se vorrò, mi adeguerò e quindi voterò anche queste modifiche del Regolamento, purché, come diceva il mio collega, si osservino e si rispettino i patti concordati nelle Conferenze dei Capigruppo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Riccardo

Grazie, Presidente.
Personalmente avevo già richiesto la modifica dell'articolo 13 nell'ultima riunione di Commissione nel mese di luglio. In quell'occasione il Vicepresidente Peveraro si era assunto l'impegno di informare la Giunta e di proporre questa modifica. Devo dare atto che quest'impegno è stato mantenuto.
Per capire cosa significa questa modifica per il mio Gruppo, voglio fare un breve accenno.
Sono iscritto al Partito Socialista dal 1974, ma per motivi di Regolamento, ancora vigente, ero costretto a parlare in nome di due partiti. Ho già difficoltà a rappresentarne uno, pensate due.
Al di là di questo, il problema è che si diffondeva un'informazione non corretta ai cittadini, parlando in nome di un partito che non rappresentavo. Questa modifica, quindi, è soprattutto nell'interesse dei cittadini.
Voglio ancora aggiungere, anche se non è il tema di oggi, che per quanto mi riguarda sono pronto a mantenere, in qualsiasi momento, l'impegno relativo alla fusione dei Gruppi.
Nel momento in cui si voterà, voterò a favore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo non tanto sul merito della modifica all'articolo 13, quanto sul tema più ampio del Regolamento.
Il Consigliere Muliere ha ricordato che per arrivare a questa soluzione, in termini di Regolamento, c'è stato un notevole lavoro della Giunta del Regolamento presieduta dal Presidente Gariglio. La fatica fatta su questo punto dovrebbe fare riflettere tutti coloro che ritengono - ed io sono uno fra questi - che il Regolamento attuale è del tutto inadeguato.
Non è inadeguato solo nei rapporti tra maggioranza e minoranza, essendo un'ovvietà (chiunque ha potuto rendersene conto sedendo nei banchi di Giunta, della maggioranza o della minoranza), ma è anche obsoleto.
All'inizio, questa era una struttura fondamentalmente di natura proporzionale, in cui tutto avveniva nella realtà del Consiglio e la Giunta era un'espressione del Consiglio stesso. Non a caso, il Presidente della Giunta e gli Assessori venivano qua nominati e revocati, se e qualora la politica in tal senso voleva decidere. C'è stato un cambio epocale, che ha avuto inizio con la legge dell'elezione diretta del Sindaco del 1993. Da quel momento in poi, per referendum e leggi successive, il tessuto elettorale del nostro Paese è profondamente cambiato, sia pure in maniera molto confusa, rispondendo ad un mandato chiarissimo dei cittadini, che hanno voluto scegliere direttamente chi li governa e mandare a casa chi secondo loro, non risponde più alla loro fiducia.
Questo è stato ribadito con molta chiarezza in alcune situazioni di natura referendaria.
Questo Regolamento risponde a tutt'altre esigenze.
evidente, collega Robotti, che il Regolamento non può essere di una parte, ma deve essere di tutti, anche se compete ad una maggioranza, in un determinato periodo, porsi il problema di cambiarlo e presentare delle proposte in merito.
Ritengo che lo spazio ci sia. Evidentemente questo significa avere attenzione, non tanto ai diritti inespressi di una maggioranza, quanto ai diritti delle opposizioni, perché nessuno riuscirà mai a proporre una soluzione che possa avere una qualche speranza di essere operativa da questa o dalla prossima legislatura. Non sarei così preoccupato da quando decorre, ma dal che cosa. Se è una cosa buona non capisco perché si debba far decorrere tra vent'anni. Sarei preoccupato, invece, di garantire il massimo della tutela all'altra parte. Secondo me, la maggioranza di oggi dovrebbe scrivere o a co-scrivere uno Statuto delle opposizioni che si rifletta nel Regolamento e che, probabilmente, vada a modificare anche lo Statuto esistente. Non a caso mi rivolgo, non certo a titolo personale, a coloro che hanno una forte esperienza della cultura dell'opposizione perché appartengono a partiti che hanno nell'opposizione la radice stessa del loro essere.
Lo Statuto attuale può non essere del tutto adeguato e, visto che siamo in argomento, occorrerebbe riflettere su una legge elettorale.
Tutto quanto sto dicendo può sembrare molto complesso, ma richiederebbe uno spazio di tempo di non più di un anno, purché la maggioranza abbia in ciò capacità propositiva di dialogo e di discussione, che sono esattamente i temi su cui è nato quello che, inutilmente, l'attuale maggioranza chiama ostruzionismo o, come ha voluto definire sui giornali, secondo me con poca eleganza e con poco stile, ostruzionismo. Ma non ci risentiamo per questo ne abbiamo viste di peggio e ne vedremo anche di colori diversi.
Sulla modifica, quindi, voteremo a favore.
Come ricordava la dottoressa Garabello, il voto è per persona, quindi si richiede un voto di qualità anche all'Aula, nell'ambito dell'approvazione di una modifica regolamentare. Mi sembra poca cosa indipendentemente da come è nata questa modifica, rispetto ad un'esigenza ben più ampia, che è la modifica del quadro complessivo entro il quale Regolamento, sistema elettorale e modello statutario possono, senza alcun timore, essere rivisti, se e nella misura in cui essi non siano rispondenti al Piemonte di oggi.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'istituto "Galileo Ferraris" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "Galileo Ferraris" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di deliberazione n. 30 "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento Interno del Consiglio regionale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione di modifica dell'articolo 13 del Regolamento.
Procediamo con le dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Esprimo una dichiarazione di voto personale, perché sono in dissenso con il Capogruppo Burzi.
Ringrazio l'Aula per permettere ancora, nel suo Regolamento di modifica, di potersi esprimere liberamente.
Non ho patti da rispettare perché non ero a conoscenza che ce ne fossero, se non ieri pomeriggio, quando ne sono stata messa al corrente.
Proprio ieri pomeriggio ho riferito al mio Capogruppo questa mia posizione che lui ha rispettato come doveva essere.
Ho sentito tenere dei bei discorsi di principio. Sono discorsi che condivido, però ha ragione il cittadino: si tengono i bei discorsi, ma poi si è coerenti nel mantenere privilegi e benefici. Questo non mi va di accettarlo e quindi annuncio che voterò in modo contrario.
L'altro giorno, il Consigliere Boeti, quando si parlava della casa, ha detto: "Questa è l'unica legge di sinistra che abbiamo approvato in questi 18-19 mesi". Io non so se è vero, però è vero, Consigliere Boeti, che questa modifica e la prossima che andrete ad approvare non saranno certo leggi di sinistra.



PRESIDENTE

Non ho più iscritti a parlare.
Indìco dunque la votazione palese della deliberazione n. 30, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di legge n. 353 "Disposizioni in materia di aggregazione di Gruppi consiliari. Integrazioni all'articolo 3 della legge regionale 10 novembre 1972, n. 12, e s.m.i. 'Funzionamento dei Gruppi consiliari', e all'articolo 1 della legge regionale 8 giugno 1981, n. 20 e s.m.i. 'Assegnazione di personale ai Gruppi consiliari'"


PRESIDENTE

Come sapete, nella giornata di ieri è stata iscritta la proposta di legge n. 353, presentata dai Consiglieri regionali Lupi, Muliere, Moriconi Lepri, Robotti, Manolino, Giovine, Nicotra, Scanderebech.
Comunico che a tale proposta di legge è stato presentato il seguente emendamento n. 1: "Articolo aggiuntivo In deroga ai commi 2 e 4 bis della legge regionale 3 settembre 2001 n. 24 e s.m.i. (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali), i Consiglieri rieletti che hanno chiesto la restituzione dei contributi a qualunque titolo in data antecedente all'ottava legislatura hanno facoltà di riversarli, per ricostruire la posizione pregressa integrati degli interessi legali maturati al momento della domanda.
L'istanza, a pena di decadenza, è inoltrata entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e l'importo è versato in un'unica soluzione entro 90 giorni dalla data della domanda".
Nella seduta odierna è stato presentato un subemendamento all'emendamento n. 1, che estende il disposto di cui all'emendamento n. 1: All'articolo è aggiunto un nuovo comma, che recita: "2. Il disposto, i limiti e le procedure di cui al primo comma si applicano anche agli Assessori in carica nell'ottava legislatura".
Iniziamo con la relazione del Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco, relatore

Grazie, Presidente. Poiché alcune considerazioni relative a questa modifica della legge le ho già svolte nell'intervento precedente, darei per letta la seguente relazione: "Il Regolamento interno del Consiglio regionale, all'articolo 13 sancisce, da un lato, le modalità di costituzione dei Gruppi consiliari all'inizio della legislatura, dall'altro fotografa le fattispecie in forza delle quali è possibile costituire, in corso della legislatura, un nuovo Gruppo.
A questo articolo seguono la legge regionale 10 novembre 1972, n. 12 e s.m.i., con la quale si definiscono le risorse economiche, e la legge regionale 8 giugno 1981, n. 20 e s.m.i., con la quale invece si determina l'assegnazione di personale.
In questo quadro normativo vigente non viene espressamente prevista la figura dell'"aggregazione di Gruppi consiliari", ossia la possibilità che due Gruppi già esistenti si "fondano" insieme così formandone uno diverso.
Questo vuoto normativo comporta, in termini di risorse finanziarie a disposizione, un disincentivo.
La vigente modalità di quantificazione del budget per le spese di funzionamento (l.r. 12/1972 e s.m.i.) prevede infatti una quota fissa suddivisa in scaglioni, in funzione del numero dei Consiglieri appartenenti al Gruppo.
La modifica normativa proposta permette ai Gruppi consiliari esistenti ad inizio legislatura che decidono di aggregarsi di mantenere lo stesso importo per le spese di funzionamento di cui fruivano prima dell'aggregazione garantendo la somma delle singole quote.
In particolare, l'articolo 1 aggiunge un comma 1 bis all'articolo 3 prevedendo che, in caso di aggregazione di Gruppi consiliari, già costituiti ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'importo delle risorse finanziarie di cui al comma 1 sia determinato dalla somma delle risorse finanziarie attribuite ai singoli Gruppi.
L'articolo fa comunque salva la previsione relativa all'incremento delle risorse finanziarie della quota variabile e della quota fissa per ogni successivo Consigliere aderente al Gruppo. In tal modo non si cristallizzano le spese di funzionamento alla fotografia del nuovo Gruppo nato dall'aggregazione e si evidenzia che successive adesioni o fuoriuscite di singoli Consiglieri ad un Gruppo modificano sia la quota fissa sia quella variabile secondo la normativa già in vigore.
La proposta di legge, all'articolo 2, interviene con riguardo al personale.
L'attuale modalità di quantificazione delle spese per il personale (l.r. 20/1981 e s.m.i.) prevede, con un meccanismo di quantificazione analogo alle spese di funzionamento, una quota fissa per tutti i Gruppi consiliari a prescindere dalla dimensione del Gruppo. L'aggregazione di due o più Gruppi comporterebbe il mantenimento di un'unica quota fissa e la conseguente perdita della/e altre.
Anche in questo caso la modifica normativa proposta, aggiungendo un comma 4 ter all'articolo 1 della l.r. 8 giugno 1981, n. 20, permette ai Gruppi consiliari esistenti ad inizio legislatura che decidono di aggregarsi di mantenere lo stesso importo per le spese di personale che avevano prima dell'aggregazione.
Il secondo periodo del nuovo comma 4 ter evidenzia invece che successive adesioni o fuoriuscite di singoli Consiglieri ad un Gruppo modificano la quota variabile secondo la normativa già in vigore.
La I Commissione ha licenziato a maggioranza, nella seduta del 20 dicembre c.a., la presente proposta di legge e l'ha rimessa all'Aula per la sua approvazione".



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo non certo per eccepire, ma per discutere.
Anche questa è una legge che tocca solo parzialmente il tema. In questo caso, il presupposto del legislatore è di favorire - mettiamola così, non voglio sostituirmi a chi ha fatto la proposta - le aggregazioni, credo non penalizzando le stesse dal punto di vista economico.
Com'è stato correttamente detto in un intervento precedente evidentemente, quando si parla di costi, questi si possono valutare o in senso incrementale (in questo caso, non ce ne sono) o in senso di rinuncia a una riduzione (in questo caso ce n'è almeno una, perché, in assenza di questa legge, l'accorpamento di Gruppi tendenti a gruppi più numerosi verrebbe - sostiene il legislatore, e condivido - penalizzato, ma ci comporta una minor riduzione di spesa). Mettiamola così: questo è il punto specifico.
In sostanza, attorno a questa legge - in un sistema ipocrita, quello cui noi partecipiamo, e in questo sono totalmente d'accordo con la collega Cotto e non solo, con molti dei colleghi che poi sostengono le stesse cose solo in sedi diverse - vi è il problema del costo della politica.
Ricordo a tutti noi che il funzionamento dei Gruppi consiliari oggi poi lo vedremo nel punto successivo, che è quello del Consiglio regionale comporta un costo attuale, nell'ambito del bilancio del Consiglio - mi correggerà il collega Pichetto, che è il delegato al bilancio, o il Presidente Gariglio, che ne è responsabile - intorno ai 6-7-8 milioni di euro. È una cifra considerevole, molto considerevole.
Alcune componenti politiche a me non lontane, di cultura radicale, che albergano oggi in maniera ugualmente difficile all'interno dei due schieramenti, un tempo prevalentemente nello schieramento del centrodestra per esempio sono totalmente contrarie a che il costo della politica debba essere sostenuto anche in minima parte dal costo pubblico.
una tesi che mi vede interessatamente attento; non è una tesi che esprime la maggioranza degli interlocutori politici di questo nostro Paese perché in tutte le sedi dove il dibattito è stato fatto c'è, per esigenze diverse, una prevalenza di pensiero che invece vede l'utilizzo dei fondi di finanziamento pubblico alla ricerca di una sempre maggior trasparenza.
Questi soni i due momenti di dibattito. Qui noi facciamo una terza cosa: lo affrontiamo parzialmente; non provochiamo una riduzione di costo non lo affrontiamo, se non rimandandolo a un momento successivo. Potrebbe essere utile, perché, se anche queste non saranno mere parole - in questo caso parlo alla Presidente Bresso e/o ai Gruppi consiliari - prima o poi si dovrà parlare di applicazioni di titolo V o di vecchio impianto di legge Bassanini o di federalismo; prima o poi bisognerà parlare di quanto questo Consiglio, di quanto i Gruppi siano o meno idonei ad eventuali funzioni siano esse legislative o di delega, maggiori di quelle attuali.
Oggi vi rinunciamo, perché la maggior parte di noi - in questo caso, mi permetterei di fare un'eccezione, la maggior parte di voi, perché credo di essere fra i pochi che queste cose le ha dette anche sui giornali e non modificano il proprio pensiero - la pensa in maniera diversa.



(Brusìo in aula e scampanellìo del Presidente)



BURZI Angelo

La ringrazio, ma non mi sento particolarmente disturbato dal normale brusio di Natale. Quindi, noi lo votiamo perché eravamo d'accordo quando questo percorso nacque, all'interno di una fase della Giunta del Regolamento, ancorché questo sia un disegno di legge che nasce dalla I Commissione. Inoltre, apparteniamo ad un Gruppo che ha tutt'ora l'onore di avere espresso finora il maggior numero di Consiglieri all'interno di una legislatura regionale (nella precedente): i record sono fatti apposta per essere battuti.
Siamo favorevoli ad un'aggregazione dei Gruppi, non perché riteniamo che l'identità non debba essere rappresentata anche da un singolo Consigliere, ma perché vediamo i rischi della frammentazione sia in termini di costi sia in termini di percorso legislativo.
Sappiate che questa è una legge che non risponde alle esigenze attuali tocca soltanto un aspetto marginale; attendiamo che il dibattito sul federalismo o impianto Bassanini o al Titolo V decolli; siamo molto pessimisti che questo capiti, conoscendo il pensiero di buona parte dei Gruppi della maggioranza. Non perderemo occasione, non certo su quest'argomento, ma anche su tanti altri che ben si prestano, di denunciare con fermezza quelli che noi consideriamo, invece, veri sprechi.
Il bilancio che l'Assessore Peveraro ci ha presentato in sede preventiva è già oggi un ricchissimo esempio di possibilità, buona parte delle quali - Assessore Peveraro - derivano dalla storia precedente. Il collega che la precedette volle proporci un bilancio a base zero, che avesse quindi l'ambizione di voler ridiscutere i costi nella loro natura e non nella loro continuità. Lei, molto più pragmaticamente, questo obiettivo non se lo pone.
Sappia, quindi, che utilizzeremo, come credo sia nostro dovere e nostro diritto, molti degli spazi che il bilancio della Giunta prevede: dodici miliardi di euro a pareggio, se non ricordo male (compreso tutto, sia ben chiaro!). Comunque sia, avremo modo, dopo le audizioni nella tarda primavera, di iniziare una seria discussione su questo argomento, di far convincere lei come Giunta, ma soprattutto i Gruppi della maggioranza, che quando si parla di sprechi, se non è ipocrisia, di esempi ce ne sono così tanti su cui porre l'attenzione!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Abbiamo già espresso prima un parere su tale questione. Risollevo un problema che ho posto ai Capigruppo sull'articolo aggiuntivo. Non la poniamo come questione vincolante, non chiedo assolutamente che venga cancellato o tolto, ma come semplice dichiarazione di voto.
Non comprendo la motivazione, la ratio di questo articolo aggiuntivo.
Alcuni Consiglieri hanno compiuto una scelta; ora possono tornare su questa scelta stessa. All'interno della Conferenza dei Capigruppo tale questione era stata posta; avevo capito, modestamente, che in seguito sarebbe stata rinviata e collocata su un altro punto all'o.d.g.
Mi sembra, ancora una volta, una questione legittima, che non comporta danno alcuno, perché chi rende la cifra ricevuta la rende sempre con gli interessi per il periodo trascorso. Mi sembra, ancora una volta, un provvedimento fatto molto ad nominem e non su una logica di modificazione complessiva di norme e di regolamenti, che ho modestamente cercato di porre nei due minuti di intervento che ho svolto precedentemente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Intervengo soltanto per sottolineare ulteriormente la dichiarazione testé effettuata dal Presidente del mio Gruppo, Consigliere Dalmasso Crediamo che i costi della politica siano costi enormi; di questo siamo convinti anche noi. Crediamo che i costi della politica non siano tanto le indennità criticate, ma nelle indennità che riguardano i Consiglieri comunali e provinciali. E' una norma dibattuta anche nell'ultima Finanziaria: tali colleghi, spesso e volentieri, hanno delle indennità e dei gettoni di presenza non altissimi che, se ridotti, porterebbe a far sì che la politica sia soltanto uno strumento di persone ricche, di figli di papà (diremmo oggi), di persone che abbiano possibilità economica per farla.
Crediamo che i costi della politica reali siano i privilegi, come quelli che a volte abbiamo come Consiglieri regionali, come i deputati ed altre figure che nella politica "lavorano" ed operano. Crediamo che siano i privilegi quelli da abbattere e crediamo che anche i costi dei Gruppi siano tra questi privilegi.
L'ha detto il Presidente, lo ribadisco anch'io adesso: il Gruppo, come nel provvedimento precedente, voterà a favore, sebbene con qualche rimarco con qualche malumore interno, poiché crediamo che il Regolamento vada modificato complessivamente, non per singoli articoli e non ad personam.
Quando ci si candida si sa quali sono i collegi elettorali e le circoscrizioni, e con questo si deve fare i conti: non si può, dopo cercare una soluzione diversa da quella che si conosceva. Quando si formano i Gruppi si sa qual è il budget, si sa che, unendosi, capita qualcosa di diverso dalla possibilità di mantenere lo stesso budget.
Crediamo che il Regolamento...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, non possiamo continuare così! Prego le persone che non hanno interesse ad ascoltare la discussione di accomodarsi fuori.



BOSSUTO Iuri

Riteniamo dunque che siano norme ad personam, e questa potrebbe essere l'occasione per una modifica più generale e meno incentrata su singole esigenze.
Crediamo siano comunque esigenze legittime, da un certo punto di vista sia la norma che ha visto un Gruppo candidarsi e una lista vincere (per carità, il vizio era nel regolamento!), sia la possibilità di incentivare l'aggregazione; anche quella è un'esigenza reale che non andiamo a contrastare né a contestare.
Crediamo però che il metodo non sia del tutto idoneo ad un Consiglio e ad un'assemblea quasi parlamentare. Ad ogni modo, manteniamo un voto favorevole, con tutti i rimarchi che ho appena espresso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale



VIGNALE Gian Luca

Credo che, senza ipocrisia, vadano fatte alcune considerazioni su alcune modifiche oggetto di discussione e, soprattutto, sulla proposta di legge n. 353. Come avevamo avuto modo di dire in sede di Commissione competente, stiamo valutando e andremo a votare, verosimilmente ad approvare una proposta di legge che prevede due letture diverse. La prima che da un'indicazione verso l'aggregazione dei Gruppi consiliari, cioè il favorire l'aggregazione dei Gruppi consiliari; anche questo, in termini generali, si dovrebbe comprendere se è un processo positivo o meno.
Ovviamente è discussione del dibattito politico, ma poco riguarda una modifica regolamentare.
Vi è poi un'altra lettura, che è quella di situazioni contingenti...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Vi pregherei - anche i colleghi che sono in sala e nelle barcacce laterali - di consentirci di ascoltare l'intervento del collega o, perlomeno, di consentire al collega di parlare. Prego Consigliere Vignale.



VIGNALE Gianluca

Come dicevo, vi è invece una seconda lettura che, secondo noi, è quella realistica, sottolineata peraltro da altri colleghi, che è quella che vede il Consiglio regionale modificare il proprio Regolamento secondo necessità contingenti.
Anche noi crediamo che non si possano modificare i passi del Regolamento secondo le singole esigenze che nascono di legislatura in legislatura.
Proprio perché è uno strumento di regole anzi, l'ultimo strumento di regole che il Consiglio regionale si dà, dovrebbe essere non dico immutato ma le modifiche andrebbero fatte non certo e non soltanto per questioni contingenti. Va detto un'altra cosa. Il Consigliere Muliere non ha illustrato la proposta di legge anche perché è semplice da cogliere nelle sue volontà. Ci troviamo di fronte ad una legge, mi rivolgo ai Consiglieri del centrosinistra, che oggi beneficerà due Gruppi consiliari e che rappresenta, per le casse della Regione Piemonte, non aggravi rispetto all'esistente, ma certamente non una riduzione dei costi rispetto a quello che potrebbe accadere. Dopodiché, vi sono situazioni di scelta che alcuni Gruppi consiliari vogliono fare. Non vogliamo certo sindacare rispetto alle volontà politiche di alcuni Gruppi consiliari, però di questo si deve tener presente.
semplice lamentarsi e richiamare soprattutto l'interesse mediatico che, in molti casi, è quello che pare interessare più alcuni colleghi nel momento in cui vi sono proposte che comportano un aumento di spesa complessivo per la macchina regionale, ma, in altri momenti, anche quando vi sono proposte di legge che non rappresentano un maggior risparmio nessuno si alza in piedi per denunciare quanto sta accadendo o si alza dal proprio banco ed esce per non votare o esprime un voto di contrarietà. Lo diciamo solo perché vi sia una correttezza negli atteggiamenti.
Se fossimo persone legate all'interesse giornalistico, sarebbe assolutamente semplice, soprattutto per i partiti di opposizione visto che riguarda due partiti di maggioranza, alzare, con la discussione e la votazione di quest'ordine del giorno, la questione morale su quanto l'unificazione di due Gruppi della maggioranza rappresenterà in termini di maggiori costi per gli enti. Ma noi siamo persone serie, crediamo che la politica, in molti casi, abbia un costo, ma soprattutto siamo coerenti rispetto a posizioni prese. Ci teniamo a sottolineare quanto abbiamo detto e abbiamo già detto in occasioni passate, altrimenti è troppo semplice.
Per essere chiarissimi, ci aspettiamo che la Presidente, oggi, si alzi e dica qualcosa (ricordo che si è alzata un mese fa per non votare un provvedimento che rappresentava un maggior costo). Rileviamo che questo rappresenta un maggior costo o, meglio, una non riduzione di spesa che, in termini di bilancio delle finanze regionali, è esattamente la stessa cosa.
Così ci aspettiamo che il Consigliere Placido e il Consigliere Chieppa se non ricordo male, votino contro perché, di nuovo, rappresentando un aggravio rispetto al bilancio dell'ente per il costo della politica, ci aspettiamo che abbiano un atteggiamento coerente rispetto a quanto fecero con una modifica apportato in quest'aula alcune settimane fa dove tennero un comportamento simile. Se così non accade, vi è almeno il sospetto, e questo rimane, ma ognuno può esprimere i sospetti che crede, che in alcuni casi non vi sia una volontà di moralizzazione dell'attività consiliare, ma una volontà di trovare facili strumenti che conducono all'apparizione sui media, siano essi la carta stampa, la TV o qualunque cosa faccia comunicazione.
A noi interessa inseguire questo. Voteremo in modo coerente rispetto a quanto fatto precedentemente anche perché riguarda, sostanzialmente, un aspetto dei Gruppi del centrosinistra. Credo che la coerenza negli atti amministrativi, se non leggi, proposte di delibera o modifiche del Regolamento, sia importante se si vuole essere credibili in tema di moralizzazione dell'attività pubblica e della presenza di partiti.
Altrimenti, come dicevo prima, rischia di essere una discussione utili per finire sui giornali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Bresso, che interviene in qualità di Consigliera; ne ha facoltà.



BRESSO Mercedes

Il Consigliere Vignale mi ha rivolto una domanda come Presidente ma secondo me, essendo questa una sede consiliare non riguarda la Giunta e quindi faccio una dichiarazione a titolo personale, come Consigliere.
Sulla questione di merito. Uno dei problemi della politica italiana è l'estremo sbriciolamento e la continua tendenza, proprio a causa dei vantaggi che i Gruppi piccoli hanno, allo spezzettamento sempre maggiore dei Gruppi e dei Partiti. Ci sono una serie di vantaggi che da ci derivano: visibilità, a volte finanziamento dei Gruppi, certamente partecipazione più attiva all'attività politica di chi rappresenta un Gruppo piccolo rispetto a chi fa parte di un Gruppo grande.
Sono favorevole a questa norma perché facilita, rende possibili le aggregazioni senza per questo penalizzarle. Secondo me, dovrebbe essere così in tutte le normative che riguardano le attività politiche e le organizzazioni dei Gruppi a livello parlamentare, ma anche le norme elettorali. Per questo sono favorevole e la voterò.
Per quanto riguarda la mia uscita della volta scorsa era del tutto casuale, lo ripeto. Non voglio appropriarmi di una sessione casuale e farne una presa di posizione politica. Tutti sanno che - nel caso di quelli che sono chiamati "portaborse", ma erano semplicemente personale dei Gruppi sono contraria non al fatto che si offrano delle opportunità d'ingresso nella pubblica amministrazione, ma contraria ai concorsi riservati. Non ho capito ancora cosa prevede la norma della Finanziaria, ma se ci sarà una norma che prevede concorsi riservati, sono personalmente contraria. Ritengo che il diritto d'accesso, tramite concorso, nella pubblica amministrazione debba essere riservato a tutti e non possa essere previncolato da situazioni che sono di fatto e non di diritto e che quindi non sono state regolamentate da un ingresso concorsuale. A meno che si tratti di progressioni interne di carriera sulle quali la riserva fa parte dei contratti sindacali; ed è una buona prassi consentire progressioni di carriera in un Ente.
Le mie posizioni sono chiarissime, in quel caso il concorso era stato svolto, quindi si tratta di persone che oggi hanno un diritto tramite un concorso riservato, che io non condivido, ma che era stato realizzato con una legge, e quindi mi ero impegnata, come tutta la Giunta, a sviluppare un percorso concordato. La mia assenza era del tutto casuale, non aveva nulla a che vedere con le mie posizioni che peraltro sono chiarissime, le avete sentite mille volte e le conoscete.
Questo a titolo personale come Consigliere perché, in questo caso specifico, è materia totalmente consiliare, non è materia della Giunta e quindi non esprimo un parere a nome della Giunta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Per chi è di sinistra come il sottoscritto e che ha l'unità come bandiera, l'auspicio che tutti ci facciamo, che io, in prima persona, mi faccio è che più percorsi di unificazione e di semplificazione del quadro politico scendono in campo, meglio è per la democrazia, meglio è per la politica, meglio è per le persone che vogliamo rappresentare.
Guardiamo con grande attenzione e con rispetto al processo di unificazione, se mai si attuerà, tra i Democratici di Sinistra e La Margherita. Con lo stesso auspicio noi guardiamo ad un possibile processo di unificazione dei Gruppi della cosiddetta sinistra alternativa - noi Rifondazione, e Verdi - con altri soggetti politici che stanno a sinistra del quadro politico italiano. Tutto questo deve avvenire agevolando al massimo questi percorsi e, per quanto ci riguarda, questa agevolazione vuol dire non far perdere un centesimo ai Gruppi politici che sono stati eletti e che hanno avuto i titoli per entrare nelle assise legislative che siano regionali o nazionali. Non bisogna utilizzare la demagogia come strumento di riflessione. Noi, oggi, siamo in procinto di votare una norma che non farà aumentare di un centesimo i costi per l'amministrazione regionale all'indomani di un possibile processo unificativo. Quindi, noi dobbiamo sostenerla e noi la sosterremo con forza questa norma nell'auspicio che sia d'indirizzo per altre formazioni che possano fare altrettanti percorsi unificativi e di semplificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Non ho svolto la relazione, l'ho data per letta ma avevo già fatto alcune considerazioni. Tuttavia ne voglio aggiungere alcune a nome mio e del Gruppo.
Questa nostra proposta, che abbiamo sottoscritto insieme ad altri Capigruppo, non nasce da un'esigenza contingente, come anche il Consigliere Vignale ha fatto riferimento.
Naturalmente noi non nascondiamo che è nato un processo politico; non so come si concluderà, ma è chiaro che c'è questo processo politico.
Questa proposta nasce da un'altra considerazione, che io credo che molti di noi portano avanti da tempo, che bisogna lavorare per semplificare il sistema politico italiano, mentre oggi siamo in una situazione totalmente diversa. C'è una disaggregazione del sistema politico e credo che questo non aiuti, non soltanto la semplificazione del sistema, ma non aiuta il confronto tra le forze politiche, la vita politica italiana e la soluzione dei problemi del nostro paese.
E' una riflessione che viene da lontano, che non nasce oggi, e quindi questa proposta va inserita in questo ragionamento.
Non credo sia positiva la riflessione che è stata fatta, cioè che oggi arriviamo a questa modifica della legge soltanto perché ci sono alcuni partiti che stanno pensando di aprire un processo politico nuovo, di arrivare all'aggregazione dei Gruppi consiliari, se saremo in grado di farlo. Credo che questa modifica vada oltre, anche perché mi auguro che altre forze politiche oggi possano aprire lo stesso ragionamento e lavorare per l'aggregazione di più forze politiche o anche di Gruppi consiliari che rappresentano quelle forze politiche.
Quindi, mi pare limitativo sostenere che oggi arriviamo alla modifica perché ci sono due partiti della maggioranza che stanno lavorando per aprire un nuovo processo politico. Mi sembra riduttivo e anche sbagliato.
Voglio anche aggiungere che trovo strano che si affermi che questa proposta va nella direzione di accrescere i costi della politica. Mi sembra sbagliata anche questa riflessione, perché è vero che se noi non modifichiamo la legge, se due Gruppi consiliari dovessero decidere con l'attuale legge di aggregarsi, il bilancio del Consiglio regionale avrebbe un risparmio.
Però davvero mi sembra un ragionamento un po' riduttivo. Se due Gruppi si aggregano, ogni Gruppo porta con sé le risorse che gli erano state assegnate, e mettendole insieme non c'è un aggravio per il bilancio del Consiglio.
Sono ragionamenti molto semplici, ma che ricordano che oggi stiamo lavorando, facendo questa modifica del Regolamento aiutando un ragionamento più generale che va nella direzione molto importante di semplificare il sistema politico italiano.
Anche perché quando i cittadini invitano le forze politiche a non disaggregare ulteriormente questo sistema, quante volte abbiamo sentito dire dai cittadini "ma quanti partiti ci sono!" e poi quando si cerca di fissare delle regole che possono aiutare l'aggregazione, la semplificazione del sistema gridiamo tutti allo scandalo, io credo che non sia utile e non facciamo del bene a chi crede che le forze politiche e il sistema politico del nostro paese è utile per risolvere i problemi di questo paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Presidente e colleghi, io sono oggettivamente in difficoltà ad affrontare questa proposta di legge, in considerazione dell'articolo aggiuntivo che non ci azzecca nulla con il testo della legge, un articolo aggiuntivo che non trova nessun riferimento nel titolo e nella rubrica della legge. Infatti, nella rubrica della legge parliamo di "Disposizioni in materia di aggregazione dei Gruppi consiliari, funzionamento dei Gruppi consiliari e assegnazione di personale ai Gruppi consiliari". E poi ci troviamo una modifica delle norme che riguardano "Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali".
Quindi, se vogliamo fare delle operazioni surrettizie, siamo liberi di farle. Mi sembra che però anche dal punto di vista formale non stia assolutamente in piedi.
Credo che invece sulla questione del vitalizio, andrebbe aperto un confronto serio e anche con un po' di riferimento a quella che è la normale gestione dei vitalizi e dei fondi integrativi.
Infatti, qui c'è qualcosa che non quadra. Noi tutti i giorni mettiamo in discussione, da parte di tutti, il sistema pensionistico italiano mettiamo in discussione le norme dei fondi pensione e poi ci costruiamo il fondo pensione e il fondo vitalizio a nostra misura, che non risponde a nessun criterio né pubblico né privato, non è un sistema né contributivo n a capitalizzazione né a ripartizione né generazionale. E' un sistema che ci va bene e adesso aggiungiamo un'ulteriore innovazione dove si decide di prenderne tanti, maledetti e subito e poi vengo rieletto e decido di tornare indietro, perché è evidente pensare, dal non avere niente, di avere il 60% dell'indennità di Consigliere regionale come vitalizio.
Io se il provvedimento viene tolto da questo disegno di legge e poi viene affrontato con un provvedimento a parte, mi riservo ulteriormente di valutarlo. Inserito in questo modo mi sembra assolutamente - non voglio usare dei termini forti - un provvedimento scandaloso. Io sicuramente non voterò quell'articolo e mi riservo di fare delle valutazioni più complessive.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Questo dibattito forse meriterebbe una giornata intera per far sì che ognuno di noi possa esprimere il proprio pensiero, la propria opinione.
Una cosa è vera, chiara. Oggi viviamo in una società in cui c'è crisi dei valori, c'è crisi economica e, di conseguenza, i principali responsabili di tutti sembrano essere proprio i politici.
In passato invece nessuno s'interessava di capire che cosa facevano i politici, penso che nessuno sapesse che cosa erano i Consigli regionali o provinciali.
Oggi invece tutti ce l'hanno tutti con la politica, come se la politica dovesse risolvere tutti i problemi. E' vero la politica deve affrontare pianificare, programmare e dare delle risposte, ma è anche vero che tutto il sistema deve essere rivisto, perché è in crisi: parlo di crisi internazionale, di crisi dei valori. Oggi parliamo di tutto, dei PACS, di quanto è accaduto ieri; insomma, si spettacolarizza tutto e siccome la politica fa notizia, se viene "pizzicato" qualche personaggio politico esce in prima pagina, e tutti ritengono che i politici, oltre ad essere superstipendiati, siano anche dei ladri.
Collega Bossuto, io non sono d'accordo con alcune affermazioni che lei ha fatto, in particolare, in merito al fatto che i Consiglieri regionali hanno dei privilegi. Io, in questa veste, non ritengo di avere dei privilegi in più rispetto a quando non ero Consigliere; semmai è il contrario, perché oggi mi sento vincolato alla volontà popolare, che devo rispettare.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, mi rendo conto che è difficile intervenire con questo brusio. Però inviterei i colleghi ad essere concisi, dal momento che alle ore 12.00 è previsto un incontro con i dipendenti del Consiglio regionale per il consueto scambio di auguri.
Vi pregherei, quindi, di valutare eventualmente l'ipotesi di riprendere il discorso dopo la sospensione o di rinviare l'argomento alla seduta del 27 e 28 dicembre.



SCANDEREBECH Deodato

Le chiedo scusa, ma si tratta di un problema delicato che ci coinvolge tutti, sia nelle responsabilità, sia nei diritti che nei doveri. È un argomento che, forse, meriterebbe un'intera giornata di dibattito e di riflessione.
Non accetto, però, il messaggio secondo il quale noi Consiglieri regionali - o, più in generale, noi politici - siamo favoriti, siamo tra coloro che godono di privilegi.
Come ripeto, nessuno ci ha eletti così, tanto per fare. Non solo il sottoscritto, ma tanti altri colleghi, in questa sede, non si sono comprati il posto e non sono stati "paracadutati". Molti di noi se lo sono conquistato tramite la volontà popolare e dobbiamo partire proprio da questo punto di riferimento per stabilire qual è il nostro compito e verificare se siamo o no idonei, se meritiamo quel ruolo.
Poi, se vogliamo fare come in Albania, dove i Parlamentari nazionali prendono 1.000 euro... però sono tutti super ricchi, hanno molte proprietà (quasi mezza Albania!). Insomma, i Deputati rappresentano il potere, e non solo quello politico. Io però su questo non sono d'accordo in senso generale.
Non condivido il fatto che oggi la politica debba essere vista da tutti i cittadini come il male peggiore.
Presidente Bresso, mi ricollego a quanto ha sostenuto lei: anch'io non sono d'accordo con alcuni concorsi pilotati o prestabiliti. Però, siccome ha deciso la politica, lasciamo che una volta tanto si rispettino i patti politici.
Una volta tanto che è stata la politica a decidere, con una condivisione unanime, proseguiamo su quella strada. Poi, sulla base di ci se non siamo d'accordo col metodo con cui è stato affrontato il problema pazienza, vorrà dire che oggi ci saranno altre persone, ci saranno altri interessi politici, lo scenario sarà diverso e ognuno di noi si adeguerà a quello.
Però, una volta tanto che la politica ha deciso una cosa così importante, lasciamo che il percorso si esaurisca. Dopodiché, per quanto concerne le altre iniziative, facciamo in modo che vengano affrontate con coerenza, con determinazione e con lealtà intellettuale.
Portiamo a termine questo percorso, dopodiché quelli nuovi li affronteremo assieme nel modo migliore e più condiviso possibile.



PRESIDENTE

Colleghi, vi ricordo che dobbiamo approvare ancora il bilancio del Consiglio regionale e il bilancio provvisorio e alle ore 12.00 è prevista la sospensione dei lavori.
Chiederei pertanto ai colleghi che intendono intervenire di limitarsi nei tempi, anche perché continuano ad aggiungersi richieste di intervento.
In caso contrario, saremo costretti a riprendere il discorso in un'eventuale seduta pomeridiana oppure in una seduta successiva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Sarò velocissimo, Presidente. Mi limiterò a fare due considerazioni.
La prima è in ordine agli emendamenti aggiuntivi. Li ho letti e ritengo che siano formulati in modo organico - ovviamente con la correzione del Titolo - e prevedono, da parte del Consigliere interessato, la corresponsione degli interessi. Quindi non vedo cosa ci possa essere di particolare.
Volevo rivolgere al Presidente una domanda, in virtù del fatto che è un giurista, per avere un chiarimento in merito: qui si salvaguarda la situazione esistente, ma nel caso di futura convergenza ci saranno uno o due Capigruppo? Può sembrare una battuta, ma mantenendo la situazione in essere, nel caso di fusione...



PRESIDENTE

Presidente Cavallera, ogni Gruppo, ai sensi del nostro Regolamento, ha un Capogruppo. Se due Gruppi si fondano, diventano un Gruppo unico e pertanto avranno un unico Capogruppo.



CAVALLERA Ugo

Non sarà un Gruppo bicefalo, quindi, ma monocefalo.
Grazie per la risposta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente. Sarò brevissimo.
Penso che voteremo la proposta di legge n. 353 perché riteniamo che la correzione apportata risponda ad una norma di buonsenso, che colma una lacuna che non era stata considerata nella stesura iniziale della legge n.
12, che risale ben al 1972, e nemmeno nelle successive modificazione che sono intervenute, e tende a non penalizzare chi volesse mettere in atto quel percorso di aggregazione politica che credo sarebbe accolto, nel sentire la gente, in modo assolutamente favorevole.
Vorrei anche precisare come la decisione di aggregazione tra i Gruppi consiliare nasca da un percorso politico, e non soltanto da aspetti organizzativi. Saranno ben altri i nodi politici e organizzativi che dovranno essere sciolti per portare o no all'aggregazione e al successo un percorso politico che nel Paese è iniziato da tempo, e che riguarda due grandi partiti, che potrà trovare un esempio di successo significativo e di obbligazioni in questo Consiglio regionale soltanto se quei nodi politici verranno sciolti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Buon ultimo, credo di poter aggiungere poco alla discussione. Gli argomenti sono stati ben sviscerati, ma in sostanza ce n'é uno solo: nella misura in cui si sviluppa un processo virtuoso di aggregazione, qualunque essa sia, chi si aggrega (sia partito, sia Ente locale o altra realtà) dovrà essere incentivato, o quantomeno non penalizzato. Questo è il senso del percorso.
Noi chiediamo, in sostanza, che l'aggregazione dei Gruppi, qualunque essa sia, avvenga senza penalizzazioni.
Questa è la proposta, a cui non possiamo che essere convintamene favorevoli.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO. 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese sul seguente subemendamento: Subemendamento 2) all'emendamento n. 1 (estende il disposto di cui all'emendamento n. 1): All'articolo è aggiunto un nuovo comma, che recita: "2. Il disposto, i limiti e le procedure di cui al primo comma si applicano anche agli Assessori in carica nell'ottava legislatura".
Il Consiglio approva Emendamento n. 1 (diventa articolo 2 bis) "Articolo aggiuntivo In deroga ai commi 2 e 4 bis della legge regionale 3 settembre 2001 n. 24 e s.m.i. (Disposizioni in materia di trattamento indennitario dei Consiglieri regionali), i Consiglieri rieletti che hanno chiesto la restituzione dei contributi a qualunque titolo in data antecedente all'ottava legislatura hanno facoltà di riversarli, per ricostruire la posizione pregressa integrati degli interessi legali maturati al momento della domanda.
L'istanza, a pena di decadenza, è inoltrata entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge e l'importo è versato in una unica soluzione entro 90 giorni dalla data della domanda".
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 1, così come subemendato (diventa articolo 2 bis) Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 51 Consiglieri votanti 50 Consiglieri hanno votato SÌ 44 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 211: "Bilancio annuale di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2007. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per lo stesso periodo, ai sensi degli articoli 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di deliberazione n. 211, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, relatore

Grazie, Presidente. La I Commissione ha preso atto della proposta di deliberazione che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha formulato con il fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per l'anno 2007, che è pari a 67.356.000 euro.
Licenziato da parte della I Commissione, il bilancio suddivide l'unica UPB, che rappresenta il Consiglio regionale nei capitoli: 10010, per 19.553.000 euro; 10015, per 24.000; 10026, per 8.293.000; 10246, per 22.561.278; 13014, per 10.409.100 e 11653, per 3.084.500.
Voglio ricordare che nella proposta di esercizio provvisorio depositata in questo Consiglio, riguardo all'UPB del Consiglio regionale è previsto che non vi sia il vincolo dei dodicesimi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Voglio sottolineare due punti. Il primo l'ho già anticipato in Commissione e riguarda il discorso degli studenti che vengono in visita a Palazzo Lascaris.
In Commissione ho chiesto - e l'Ufficio di Presidenza ha detto di voler raccogliere - che venga data la possibilità, agli studenti provenienti da fuori Torino, di poter visitare il Palazzo con un contributo sulle spese di viaggio.
Sappiamo che sono tanti i bambini che non partecipano alle gite scolastiche perché i loro genitori non possono permettersi di sostenere la spesa, pertanto un piccolo sforzo da parte del Consiglio regionale in questa direzione potrebbe far sì che più bambini provenienti da tutto il Piemonte possano sapere cos'è la Regione e di cosa si occupa.
L'altra questione riguarda le Consulte, ma, se il Presidente è d'accordo, la rimanderei. So che c'è fretta di approvare i bilanci pertanto chiedo al Presidente del Consiglio, ma anche al Presidente della Commissione competente, di convocare una riunione di Commissione per un esame approfondito di tali questioni, e magari discuterle in Consiglio regionale nel mese di gennaio o febbraio.
Attendo un cenno di risposta.



PRESIDENTE

Senz'altro, collega Cotto. Per quanto concerne la prima questione che lei ha sollevato - le spese di trasporto - è un argomento che abbiamo affrontato in Commissione; ne parleremo in Ufficio di Presidenza, ma ritengo sia un problema che può trovare un'agevole soluzione (possiamo discuterne anche all'interno della Commissione competente, visto che in quella sede è nato il dibattito).
Per quanto riguarda la rivisitazione del ruolo delle Consulte, ho sempre sostenuto che non occorre mai dare nulla per scontato, quindi tutto può essere rivisto e migliorato, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista della missione.
Insieme alla dott.ssa Garabello, come Segretario regionale del Consiglio, possiamo farci carico di avanzare delle proposte in Ufficio di Presidenza e poi socializzarle in un dibattito, magari non in Consiglio, ma in Commissione, a meno che questo non comporti la necessità di una modifica legislativa, cosa per cui, ovviamente, dovremo intraprendere le regolari strade. Penso che possiamo rimanere intesi che procederemo secondo questa logica.
La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, intervengo molto brevemente anche perché voglio che vengano rispettati i patti. Per me è importante quanto hanno detto precedentemente molti colleghi sui patti sottoscritti nei vari organismi politici, in particolare nella riunione dei Capigruppo, quindi sar estremamente telegrafico, affinché si possa andare rapidamente alla votazione dell'esercizio provvisorio. La dichiarazione di voto è estremamente favorevole a questo bilancio del Consiglio regionale, che peraltro, è una deliberazione che, organicamente, farà parte del più ampio bilancio della Regione Piemonte.
La richiesta che presenterò in futuro - colgo l'occasione avendo qui davanti il Vicepresidente Pichetto, che ha le deleghe al bilancio all'Ufficio di Presidenza è di aumentare progressivamente i fondi per l'Ufficio del Difensore civico e per il CORECOM, riguardante la tutela dei consumatori relativamente ai contenziosi di tipo telefonico con i gestori di telefonia cellulare.
Non ho prodotto alcun provvedimento in questa occasione, perché non era assolutamente la sede opportuna, ci sarà sicuramente spazio nello svolgimento del dibattito relativo al bilancio della Regione Piemonte.
Come ultima nota, mi permetta di dire che ho trovato un po' stucchevole e anche di cattivo gusto interrompere quella che è una prassi consolidata da quando c'è la Regione Piemonte, soprattutto da quando c'è l'autonomia del Consiglio regionale, ovvero questo prolungamento della discussione sul bilancio del Consiglio regionale, che, normalmente, transitava speditamente dall'Ufficio di Presidenza alla Commissione, per poi arrivare in Aula. Si deve tornare a fare questo anche in futuro, perché, essendoci tante occasioni di scontro e di confronto politico nel merito e anche nel metodo credo che il bilancio del Consiglio regionale debba essere tenuto fuori da questo.
Mi scusi, Presidente, se non ho guardato il tempo, ma credevo giusto mettere un punto su questa vicenda.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 211 il cui testo verrà trascritto nel processo verbale della seduta in corso.
Il Consiglio approva all'unanimità.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge 381: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2007"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 381.
La parola al relatore, Consigliere Rabino.



RABINO Mariano, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo recita: "La tardiva approvazione dell'assestamento al bilancio regionale 2006 e le consuete incertezze sulle misure introdotte dalla legge finanziaria statale per il 2007 hanno costretto a ritardare i tempi di predisposizione del bilancio di previsione per il prossimo anno finanziario, con la conseguenza che, non essendo possibile pervenire all'approvazione della legge finanziaria e della legge di bilancio entro il 31 dicembre 2006, è necessario proporre l'esercizio provvisorio per tre mesi. Il presente disegno di legge autorizza, appunto, l'esercizio provvisorio sino al 30 marzo 2007, consentendo la gestione nei limiti di un quarto degli stanziamenti, fatte salve le deroghe per gli interventi collegati alle calamità naturali, per quelli a tutela dell'incolumità pubblica nonché per le spese obbligatorie".



PRESIDENTE

ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 52 Consiglieri hanno votato SI' 37 Consiglieri si sono astenuti 15 Consiglieri Il Consiglio approva.
Comunico che l'VIII Commissione è stata convocata per mercoledì 27 dicembre alle ore 10.00. La VI Commissione è stata convocata per giovedì 28 dicembre alle ore 11.00.
Ricordo a tutti i colleghi che al primo piano, in Sala Viglione, è calendarizzato alle ore 12.00 - cioè adesso - un incontro con il personale del Consiglio regionale per gli auguri, al quale tutti siete invitati.
La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

Signor Presidente, intervengo solo per prendere atto che relativamente ad alcuni accordi, assunti verbalmente nella scorsa seduta del Consiglio regionale, tesi ad avere un'informativa sul piano mobilità - ricordo a tutti che entrerà in vigore il prossimo 15 gennaio - e sulla Asti-Cuneo, vista la riunione del CIPE del 20 dicembre u.s., malgrado le ampie rassicurazioni datami, questo Consiglio, oggi, non è assolutamente intervenuto nel merito.



PRESIDENTE

Collega Toselli, ha ragione, la necessità dell'Aula ha fatto passare in secondo piano l'argomento sollevato. Sicuramente, in Conferenza dei Capigruppo porterò questa osservazione, affinché possa essere evasa nella prossima seduta di Consiglio.
Buon Natale a tutti i colleghi.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.04)



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