Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.147 del 20/12/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


GHIGLIA AGOSTINO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Laus e Valloggia.


Argomento: Varie

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di chiarimenti da parte del Consigliere Monteggia, in merito ad affermazioni dell'Assessore Valpreda sul nuovo ospedale di Novara; del Consigliere Ghiglia, in merito al licenziamento di un dirigente della Finpiemonte; del Consigliere Cavallera in merito ad una informativa dell'Assessore De Ruggiero sull'inquinamento atmosferico ambientale legato alla circolazione dei veicoli; del Consigliere Leo in relazione alla morte e ai funerali dell'ex Assessore alla cultura del Comune di Torino, Giorgio Balmas


PRESIDENTE

Il Consigliere Monteggia ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Questa mattina ho appreso, dagli organi di stampa della mia Provincia che l'Assessore Valpreda è intervenuto in un incontro organizzato dai Democratici di Sinistra, in cui ha rilasciato dichiarazioni sul nuovo ospedale di Novara.
Ho chiesto diversamente di poterne discutere qui in Aula. L'anno scorso, poiché doveva essere licenziato il Piano Sanitario entro il mese di gennaio, si era parlato del nuovo ospedale, ma nulla si era mosso.
Oggi apprendo dal giornale che l'Assessore Valpreda ha dichiarato nell'incontro avvenuto a Novara, dove sorgerà e come sarà fatto l'ospedale (mentre il Commissario dell'ASL di Novara ha detto che il progettista Gregotti, nel suo progetto, sfiora il dilettantismo).
Personalmente credevo che tutte queste questioni dovessero essere discusse prima in Consiglio regionale e non sul territorio. È già stato deciso tutto: peccato che il Piano sanitario ancora non c'è.
una questione importante, quindi credo che l'Assessore dovrebbe venire a relazionare in Aula sul nuovo ospedale di Novara, perché non si possono fare dichiarazioni sul territorio e non dire niente in Consiglio.
Il Piano Regolatore è ancora fermo - sicuramente l'Assessore Conti lo sa e già si stabilisce dove verrà ubicato il nuovo ospedale di Novara. Mi sembra strano, anche perché il Piano Sanitario non è ancora "uscito".
Si va sul territorio a fare solo operazioni di immagine. Era presente anche l'Assessore Manica, che forse è meglio che si occupi più di turismo dato che in questo momento non mi sembra che il turismo sia molto fulgido.
Oltretutto, mi pare che l'Assessore Manica non abbia tanta visibilità sul territorio, quindi forse deve ricorrere alla presenza dell'Assessore Valpreda per averne un po'.
Chiedo che si venga in Consiglio a relazionare, perché non mi sembra giusto che sul territorio si facciano certe affermazioni, mentre il Consiglio non sa nulla.
C'è poi stata anche la seguente dichiarazione: "Non pensiamo invece a cattedrali nel deserto, come i nuovi ospedali di Biella, Asti o Mondovì" quindi dimenticate anche questo, perché l'Assessore ha già fatto queste dichiarazioni. L'ospedale di Biella, Asti e Mondovì, quindi, sono "cattedrali nel deserto".
Credevo che questo Consiglio dovesse essere informato, perché se i Consiglieri regionali sono stati eletti sul territorio, è giusto che possano discutere del loro territorio, prima che si vada a discutere in loco.
Non credo che i miei colleghi di Novara, di minoranza oltre che di maggioranza, siano contenti di queste affermazioni. Il Presidente della Provincia, Vedovato, si è dichiarato soddisfatto: lo sarò anch'io quando l'ospedale di Novara sarà costruito.
Assessore, dubito che in tempi brevi si riuscirà a portare avanti il tutto, visto che a gennaio dell'anno scorso doveva essere licenziato il Piano Sanitario. Lei mi avevo detto che entro la fine di gennaio l'avremmo portato a casa. Ma quale gennaio? Del 2010? Quale ospedale, quello del 2050? A questo punto si dovrebbero dare delle spiegazioni in Consiglio e lei Assessore, dovrebbe relazionare, così si potrebbe iniziare un ampio dibattito e tutti i Consiglieri ne sarebbero informati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Ho una questione che vorrei sollevare - e le annuncio già che la solleverò oggi in I Commissione - perché mi giunge notizia di una crudele pulizia etnica all'interno di Finpiemonte.
Mi risulta che ieri sia stato licenziato un dirigente, ovviamente con buona pace dei soliti sindacati che fanno la lotta solo quando governa il centrodestra, mentre i lavoratori possono essere tutti cacciati quando governa il centrosinistra.
Questa situazione di pulizia etnica la voglio denunciare pubblicamente e oggi chiederò con molta fermezza, prima dell'inizio della I Commissione che vengano auditi, nella prima seduta utile, il Presidente di Finpiemonte e i sindacati di Finpiemonte. Questo perché voglio che le situazioni siano dimostrate anche dai fatti e non solo dalle mie parole, che per me sono vere e giuste, ma per altri potrebbero essere opinabili e da verificare.
Lo dico, Presidente, perché questo fatto, che credo abbia pochi precedenti nella storia della Regione Piemonte e delle sue partecipate e controllate, a mio avviso merita un'attenzione tutta particolare, anche per una situazione in cui in Finpiemonte sta coinvolgendo decine e decine di lavoratori.
Volevo denunciare pubblicamente questo fatto, perché non vorrei che dipendesse dal fatto che questo lavoratore sia iscritto all'UGL. Non vorrei.
Presidente, non ho fatto nomi, perché se l'avessi fatto avrei richiesto seduta segreta, però sono ancora libero, fino a quando il Presidente Gariglio non mi toglie la parola, di esprimere, con molto garbo, le mie opinioni.
Presidente, ho voluto denunciare la situazione e annunciare che oggi pomeriggio, prima dell'inizio dei lavori, chiederò al Consigliere Ronzani Presidente della I Commissione, una convocazione urgente dei vertici di Finpiemonte e della rappresentanza sindacale. Grazie.



PRESIDENTE

Collega Ghiglia, rimaniamo intesi che lei solleverà la questione in I Commissione, dove credo si potrà procedere in tal senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Vorrei riportare l'attenzione sul tema della sanità, visto che è presente l'Assessore Valpreda. A questo punto chiederei come si organizzano le vicende delle inaugurazioni, soprattutto in una fase come questa, in cui erano previste, se non fossero stati convocati i Consigli, molte riunioni di Commissione sanità. Questo, almeno, era il programma fino ad una settimana fa.
Oggi, ad Alessandria, alle ore 11 inaugurano il fantomatico Centro Riabilitativo Borsalino, mentre alle 17.30 viene inaugurato l'Hospice.
Sia l'uno che l'altro sono argomenti di grande interesse per gli alessandrini, soprattutto per i pubblici amministratori, che in questi decenni hanno lavorato sotto varie forme, ricoprendo vari incarichi.
Probabilmente, il fatto di aver trasformato l'amministrazione delle ASR alessandrine in una specie di legione straniera (perché si vede che in Provincia di Alessandria nessuno è all'altezza di svolgere il ruolo di Direttore generale, di Direttore sanitario o di Direttore amministrativo) è perché non conoscono o non sanno e quindi fissano le inaugurazioni quando capita. Credo, intanto, che il Borsalino andrebbe inaugurato a pieno regime e non quando decolla in tono minore. L'Hospice di Alessandria è stato inaugurato tre o quattro volte (una volta come centro diurno, un'altra come RSA), ma non è mai andato a regime.
Protesto affinché non siano programmate inaugurazioni nei giorni della settimana nei quali è convocato il Consiglio o una Commissione. Riferite ai vostri commissari inviati sul territorio, se possono, di fissare le inaugurazioni di venerdì pomeriggio che, notoriamente, è un giorno comodo per tutti.
Ho seguito personalmente la vicenda del Borsalino, dagli eventi alluvionali in poi, quindi avrei piacere assistere ad un'eventuale presentazione pubblica di questa attività. Sottolineo anche il fatto che grazie alle precedenti male gestioni, comunque, in questi ultimi mesi abbiamo assistito a parecchie inaugurazioni.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, l'Assessore avrà modo di interloquire anche su questo punto. Senz'altro sarebbe assai utile se fosse diramato un invito a tutti gli amministratori della sanità piemontese delle varie ASL e ASO affinché tenessero conto, nelle inaugurazioni, anche della programmazione dei lavori del Consiglio regionale. Ci sono realtà e realtà, ma realtà così importanti significano il compimento di un lavoro svolto anche grazie all'impegno di tanti Consiglieri di entrambi gli schieramenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Non vorrei che il mio intervento fosse ritenuto strumentale, così come non lo è stato nei giorni scorsi quando mi sono riferito al problema dell'inquinamento dell'aria e alla delibera che partirà il 15 gennaio prossimo. Chiederei la collaborazione dei Consiglieri di maggioranza al fine di richiedere, insieme all'Assessore competente, un'informativa in merito. Entro il 15 gennaio le Province dovranno definire le modalità di esecuzione del piano e i Sindaci emettere le relative ordinanze prevedendo, inoltre, appositi provvedimenti per raggiungere nei propri territori infrastrutture realizzate in base ai piani comunali di mobilità come parcheggi di interscambio modale, per assicurare i collegamenti internazionali essenziali. Così recita la delibera e tale parte della delibera è stata ripresa da un comunicato stampa della Giunta regionale. Mi riferisco alla Giunta regionale della Regione Piemonte che ha il compito anche in questo caso specifico sulla delibera della mobilità, di coordinare le Province nell'espletare quanto ho appena elencato.
Chiedo, e lo chiedo anche ai Consiglieri di maggioranza senza porre in essere alcun tipo di strumentalizzazione, un'informativa dovuta a questo Consiglio su una delibera importante che è stata contestata da gran parte dei cittadini: dalle fasce sociali più deboli, agli imprenditori, dai giovani e agli anziani. A mio avviso non risolve il problema dell'inquinamento in Piemonte. Ho sempre ritenuto che gli strumenti fossero altri. Chiedo con forza, e lo chiedo a tutti i Consiglieri dell'Aula in modo non strumentale e provocatorio, un'informativa all'Assessore competente, prima della chiusura dei nostri lavori.
Se, per ovvie ragioni, non fosse possibile nell'arco della mattinata visto che abbiamo in calendario altre sedute, chiedo cortesemente di essere informato in qualità di Consigliere eletto in Piemonte.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, la Giunta regionale ha assicurato la propria disponibilità - una volta terminato il piano di attività che ci siamo dati nella Conferenza dei Capigruppo - ad intervenire sul tema con una comunicazione. Da adesso alla fine dell'anno calendarizzeremo parecchi Consigli, presumibilmente anche nel periodo tra Natale e capodanno, e l'Assessore competente interverrà in questo senso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo, ne ha facoltà.



LEO Giampiero

vero che gli interventi mi vengono meglio di notte perché sono vispo oltretutto ringrazio i Consiglieri perché abbiamo avuto l'opportunità di affrontare anche ragionamenti seri, toccare argomenti che, normalmente, non sarebbero toccati.
Conosco la sensibilità dell'Ufficio di Presidenza sull'Europa per questo motivo ieri, senza nessun intento strumentale, avevo insistito per la Consulta Europea.
Invece mi permetto di dire ai Consiglieri, in particolare a quelli che l'hanno conosciuto e l'hanno avuto come collega, che è morto Giorgio Balmas. Non tocca a me commemorarlo, ma volevo segnalare due cose: primo se la Presidenza del Consiglio potesse predisporre, nella formula che ritiene o un minuto di silenzio, o una presenza ai funerali domani. Non dubito della sensibilità della Giunta, ma la Giunta ha la sua autonomia.
Secondo volevo segnalare ai Consiglieri, perché giustamente è stato ricordato da alcuni amici, che ha avuto qualche dimenticanza negli ultimi anni. Vorrei ricordare, solo perché in quest'aula non lo sanno, che la Regione Piemonte aveva assegnato un premio speciale a Giorgio Balmas. In qualità di Assessore alla cultura, qualche anno fa, avevo assegnato un premio speciale a Balmas.
Vi ringrazio, qualunque cosa si predisponesse per me va bene, ma mi sembrava doveroso rendere tributo a Giorgio Balmas.



PRESIDENTE

La parola alla Presidente Mercedes Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

una questione che, ovviamente, non può essere rinviata perché i funerali sono domani. Assicuro la presenza della Giunta ai funerali domani.
Come mi suggerisce il Presidente del Consiglio, il minuto di silenzio, di norma, non si fa. Tuttavia concordo con quanto diceva il Consigliere Leo che l'azione di Balmas è stata particolarmente importante per la città di Torino nello sviluppo di politiche culturali innovative (ad esempio è stato l'inventore di Settembre Musica). Queste brevissime parole, quindi vogliono essere anche un ricordo e un apprezzamento per un'azione che la Regione, nelle diverse configurazioni politiche, ha sempre condiviso e anche un apprezzamento per il ruolo svolto in tutti questi anni nei suoi vari incarichi per la cultura piemontese e torinese. Assicuro la nostra presenza.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Comunicazione dell'Assessore Valpreda sulla "Situazione relativa alle interruzioni di gravidanza in Piemonte" e sulla "Costruzione dell'Ospedale di Novara"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Valpreda per una comunicazione.



VALPREDA Mario, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

Grazie, Presidente. Se mi consente, darò tre risposte rapide. La prima in ordine di priorità, è quella che era stata concordata con il Consigliere Ghiglia, relativamente ad alcune dichiarazioni rilasciate dal Direttore della Sanità, Vittorio De Micheli.
Devo dire che il tutto parte da una relazione che il Ministro della Salute ha fatto sull'attuazione della legge 194, pubblicata il 21 settembre. Da questa relazione, in modo molto strumentale - mi dispiace qualificarlo così, ma comunque è stata letta in modo disattento - il dottor Silvio Viale, ginecologo torinese, aveva colto l'occasione per polemizzare direttamente con il sottoscritto, dicendo che vi erano delle difficoltà nel realizzare le interruzioni volontarie di gravidanza in Piemonte, in quanto le donne in questa regione dovrebbero aspettare di più per abortire: solo l'8% riesce a farlo entro l'ottava settimana di gravidanza.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Capisco la stanchezza accumulata, però l'Assessore Valpreda sta fornendo una comunicazione che è anche di una certa delicatezza, quindi pregherei coloro che non sono interessati di accomodarsi fuori dall'aula.
Prego, Assessore, continui pure.



VALPREDA Mario, Assessore alla programmazione socio-sanitaria

L'accusa del dottor Viale diceva che solo l'8% delle donne piemontesi riesce ad effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza entro l'ottava settimana, mentre la media nazionale è del 38%, con punte di oltre il 70%.
La replica del Direttore generale della Sanità, dottor Vittorio De Micheli, era stata volta a sottolineare come il dottor Viale non avesse letto bene e non avesse capito il significato di questa inchiesta, in quanto a livello internazionale e anche nazionale l'indicatore della qualità dei servizi è legato al numero di aborti che non vengono fatti entro l'ottava settimana, ma entro l'undicesima o la dodicesima.
Perché questo? Perché significa che sono stati fatti accertamenti sanitari attenti e sono state messe in opera anche tutte le indagini collaterali di carattere psicologico, ecc. che ineriscono alla conferma della donna a voler proseguire questo tipo di intervento. In questo caso il Piemonte registra una percentuale del 18,5% contro una media nazionale del 16%.
Questo era il significato dell'affermazione del dottor De Micheli a tutela della qualità dei servizi che vengono resi e anche del funzionamento della rete di protezione. In più, un altro indicatore può essere quello che intercorre tra il rilascio dell'autorizzazione ad effettuare l'aborto ed il momento in cui si conferma l'aborto stesso. Su questo fronte, siamo in linea con quanto avviene nel resto dell'Italia settentrionale.
Devo dire che complessivamente in Piemonte gli aborti sono stabili da molti anni; l'ultimo anno abbiamo registrato un leggero regresso e l'intervento, che peraltro è consentito dalla legge, deve essere accompagnato da un'azione - che noi ci proponiamo di fare per pervenire l'aborto - di informazione per quanto riguarda le tecniche legate all'attività sessuale delle persone per prevenire o evitare gravidanze indesiderate.
In Piemonte, comunque, da quando è attiva la 194, gli aborti sono calati di molto e il concorso che viene dato al numero di aborti complessivi da parte delle donne straniere, delle immigrate, si ridurrà non appena riusciremo ad aprire i Consultori, facendo superare a queste donne l'innata diffidenza o la non conoscenza delle possibilità di frequentare queste strutture. Dunque anche questo è un problema collegato alla necessità di integrare i nuovi arrivati, in modo da evitare che vedano lo strumento dell'interruzione volontaria di gravidanza - molto impropriamente e colpevolmente, se vogliamo - come uno strumento di controllo delle nascite.
Il secondo punto è legato alla mia presenza lunedì sera a una manifestazione a Novara che aveva come tema la sanità novarese in generale e l'ospedale.
Inviterei i Consiglieri che hanno visto con perplessità questa iniziativa a riflettere sul fatto che la Pubblica Amministrazione si esprime, perlomeno per quanto mi riguarda, per atti e non attraverso articoli di giornale.
Io ho partecipato a questa iniziativa su invito, come ho sempre partecipato a tutte le iniziative fatte in Provincia di Novara - fossero organizzate da Alleanza Nazionale, dai DS o semplicemente da gruppi sindacali, io vado - e non abbiamo affatto stabilito dove si costruirà l'ospedale.
stata affermata la necessità di superare i problemi legati al vecchio ospedale di Novara. Il vecchio ospedale di Novara, per la messa a punto questi sono i risultati di un'analisi che aveva fatto l'ARES negli anni scorsi e che nei mesi scorsi era stata completata ad opera di un gruppo di ricercatori del Politecnico - richiederebbe 54 milioni di euro. Di conseguenza, vista anche la localizzazione, è opportuno che si costruisca che si riaffermi la volontà di costruire un nuovo ospedale.
Le riflessioni sono indispensabili per evitare che si ripetano quegli inconvenienti che si sono verificati con la costruzione del nuovo ospedale di Asti. In questo caso, ricordo al Consigliere Cavallera che Asti ha il primato assoluto dell'inaugurazione: la struttura è stata inaugurata sette volte, da quando c'erano i primi muri. Finalmente un primato non esaltante era meglio quando c'erano i primati negli 800 metri, ma comunque questa è un'altra cosa.
Dicevo, vogliamo evitare che si parta con dei programmi che non rientrano nell'ambito di una programmazione generale. Come ho già detto in Commissione, sicuramente i progetti di sviluppo edilizio della regione, per i quali stiamo facendo l'istruttoria, saranno oggetto di studio in Commissione, proprio per evitare - come si è verificato ad Asti, Biella e Mondovì - che ci sia il prevalere di logiche localistiche non inquadrate in una giusta e razionale distribuzione dell'offerta dei servizi.
Quindi io sono a dire che, con un atto ufficiale, la Giunta ha incaricato l'ARES, che è il supporto tecnico scientifico della Regione, di redigere la bozza di un progetto che sarà sottoposto a tutti i pareri e sarà illustrato.
Però siamo unicamente in una fase preliminare, dove si parte dal punto di vista che, per la sicurezza degli operatori e dei malati, è antieconomico fare altri investimenti sulla struttura attuale dell'ospedale novarese.
Bisogna riflettere con una precisa analisi, anche perché l'ospedale di Novara è uno degli ospedali sede dell'Università. Ci sono poi altri problemi legati alla necessità di creare sul confine con la Lombardia una struttura ad alta attrattività e ad alta qualificazione sanitaria, in modo da rallentare la mobilità passiva.
Consigliere Cavallera, in merito al terzo punto, devo ammettere una mia distrazione sul tema delle inaugurazioni, che è un tema che inerisce a delle funzioni di rappresentanza che mi distraggono dai compiti verso cui sono più portato, cioè di affrontare i problemi reali.
Comunicheremo ai Direttori generali la necessità e l'opportunità di farle nel fine settimana, in modo che i Consiglieri territoriali locali possono brillare di giusta luce.
Ricordo però che non c'è stata nessuna volontà ad escludendum dei medici alessandrini, perché il Direttore dell'azienda che ha anche funzioni attualmente di scavalco sulle altre aziende, è il Dott. Ghiazza, che è di Acqui Termi, comunque di matrice alessandrina.
Poi nei singoli ospedali ci sono dei Direttori sanitari che sono di origine locale. Quindi, anche prima il Direttore generale dell'ASL di Casale non era alessandrino, e anche il Direttore sanitario proveniva da un'altra Regione.
Comunque assolutamente escludiamo che ci siano delle volontà di emarginazione dei cittadini alessandrini che hanno molte virtù, tra cui quella di avere dato origine a degli illustri Pontefici.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni sono previste delle richieste di chiarimento.
Inviterei i colleghi per quanto possibile di attenersi ai due minuti di tempo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Monteggia; ne ha facoltà.



MONTEGGIA Stefano

Personalmente all'Assessore Valpreda dico solo che se tutto ci prosegue in modo soddisfacente, sono il primo ad essere soddisfatto dell'ospedale di Novara. Non sono sicuramente contrario alla costruzione dell'ospedale di Novara, anzi auspichiamo che si faccia il più presto possibile e che siano espletate tutte le cose necessarie per raggiungere questo scopo.
Non ho contestato il fatto che lei abbia fatto delle affermazioni, e tra l'altro non penso che i giornalisti scrivano sempre delle cose non veritiere. Magari possono fare qualche elucubrazione particolare e poi scrivere determinate cose, ma non tutto quello che viene detto viene falsificato; scrivono quello che sentono.
Quindi, non ho contestato il fatto dell'ospedale di Novara o che lei sia andato a Novara a parlare. Le dico solo che in un convegno che viene fatto in un determinato partito, può essere anche lei strumentalizzato perché magari qualcuno vuole prendersi la visibilità sul territorio e quel qualcuno sappiamo benissimo chi è.
Per cui la inviterei ad un convegno che potrebbe essere fatto sull'ospedale di Novara con tutte le forze politiche e con tutti i Consiglieri regionali. A quel punto non ci sarebbe nessun impedimento e nessuna contestazione da parte di nessuno.
Mi sembra che sia una cosa importante, perché venendo a parlare dell'ospedale di Novara lei potrebbe avere la sua legittimazione sul fatto che l'ospedale si farà e non sarà strumentalizzato da nessuno, il che mi sembra molto importante perché strumentalizzare una questione del genere diventa una cosa che non fa piacere a nessuno, perché deve essere una cosa fatta per i cittadini.
L'ospedale di Novara - come lei giustamente ha detto - oggi è stretto si continuano a spendere soldi per mettere a posto le strutture già esistenti.
Quindi, mi sembra giusto pensare alla realizzazione di un nuovo ospedale.
Questa era la cosa che volevo fosse puntualizzata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Ringrazio l'Assessore Valpreda per questo chiarimento, dicendo però due cose.
La prima: non ho dubbi né sulla malafede né sulle capacità distorsive di quel ginecologo - che spero tornerà presto ad essere oscuro - citato prima dall'Assessore Valpreda, e che non cito per decenza dei miei denti.
Tuttavia devo anche ricordare che questo personaggio in qualche modo e in vario modo, per un anno e mezzo anche a causa di quella che ho denunciato essere una copertura politica sistematica, ha potuto portare avanti una sperimentazione irregolare all'ospedale Sant'Anna, con tanto di benedizione del Ministro della salute, Livia Turco. Quindi, questo è un punto.
Oggi sono felice che non si esprimano parole di entusiastica adesione nei confronti dei suoi atteggiamenti, però per un anno e mezzo così non è stato, cioè nulla si diceva ma non si controllava nemmeno e si consentiva ad un Ministro della Repubblica di venire a Torino a dichiarare che la sperimentazione della pillola abortiva all'ospedale Sant'Anna era ottima ed abbondante.
Secondo punto. Questa cosa nasce dal fatto che anche il Direttore regionale della sanità non ha, per quello che era nelle mie conoscenze e che ho potuto leggere, risposto in maniera congrua, perché nell'Ansa, da cui ho preso i fondamenti per chiedere le comunicazioni, non veniva spiegato quello che oggi ha spiegato l'Assessore Valpreda, che ringrazio per la disponibilità, ma semplificando molto, quasi a voler giustificare quello che in maniera distorta diceva Viale, sintetizzava dicendo "noi ne facciamo di più, cioè la nostra percentuale è più alta", senza fare le precisazioni che l'Assessore Valpreda ha fatto.
Quindi, Assessore Valpreda, la pregherei anche di dire ai suoi Direttori che indipendentemente dalla matrice culturale, quando si comunica su certi argomenti occorrerebbe essere un po' più delicati, oltre che precisi. Tanto se l'Ansa istituzionale scrive tutto, non dovete sintetizzare in tre righe; si racconta tutto, si dicono le premesse in maniera tale che si capisca bene e in maniera tale da non fare risaltare che sembra che il Piemonte semplicemente sia il recordman nel campo degli aborti, cosa che credo non sarebbe e non sia qualificante per nessuno indipendentemente da come la si possa pensare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Volevo ringraziare l'Assessore Valpreda, perché ha considerato le mie osservazioni. Però io mi riferivo soprattutto ai vertici dell'ASO che sono stati reclutati nella legione straniera: parlo del Direttore generale, del Direttore sanitario e del Direttore amministrativo; poi è chiaro che diventa difficile deportare gli altri primari o gli altri responsabili di presidio: quelli, ovviamente, sono autoctoni.
Al di là delle battute, voglio comunque sottolineare l'importanza di sostenere anche finanziariamente l'ammodernamento e la sostituzione di apparecchiature dell'ospedale di Alessandria, dove in questi giorni c'è stato un brutto inconveniente: sono rimasti senza TAC e il pezzo di ricambio deve arrivare da Singapore (c'era la notizia sul giornale di oggi). Vediamo di creare dei circuiti di fornitura. Visto che adesso avete commissariato e avete un quadro globale, l'ideale sarebbe avere - appunto una rete di approvvigionamenti omogenei, di facile reperimento dei pezzi di ricambio e anche di facile articolazione delle sostituzioni in caso di inconvenienti tecnici, tenuto conto che, più è alta la tecnologia, maggiori possono anche essere i rischi di guasto (questo non lo nego).
Comunque, diciamo che non fa mai male richiamare l'attenzione su servizi fondamentali come quelli ospedalieri. Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 545 inerente a "Nuove risorse economiche per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'o.d.g. Come sapete, avevamo approvato un'inversione: il punto 4) era stato portato al punto 1 bis). Quindi dovremmo riprendere con il punto 1 bis): "Edilizia residenziale pubblica.
Proposta di deliberazione n. 209".
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Questa mattina ho presentato un ordine del giorno, di cui chiedo l'iscrizione e l'approvazione: "Nuove risorse economiche per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici". È collegato alla delibera che stiamo per discutere, quindi - ripeto - ne chiedo l'iscrizione e la discussione.



PRESIDENTE

Lo diamo per iscritto. Non l'avevo a mie mani; so che alcuni colleghi ne stanno preparando altri. Rimaniamo intesi che tutti i documenti collegati li iscriviamo automaticamente e li mettiamo in votazione.



(L'Assemblea, tacitamente acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Intervengo sempre sull'ordine dei lavori. Verrà depositato un ordine del giorno allegato alla delibera, quindi verrà inserito automaticamente.



PRESIDENTE

Senz'altro: tutti gli ordini del giorno aventi un tema collegato alla proposta di deliberazione saranno messi in votazione.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 209, inerente a "Edilizia residenziale pubblica. Approvazione del 'Programma casa: 10.000 alloggi entro il 2012' ai sensi dell'articolo 89 della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 di attuazione del d.lgs 112/1998" ed esame ordini del giorno nn. 545, 546, 547 e 548 collegati


PRESIDENTE

Procediamo quindi all'esame della proposta di deliberazione n. 209, di cui al punto 2) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Conti per l'illustrazione.



CONTI Sergio, Assessore all'edilizia residenziale

Presidente, non nascondo un certo qual imbarazzo nel dover presentare questo programma casa, dopo che è stato evocato così tante volte in questi ultimi giorni. Ciò significa che in questa mia presentazione cercherò di essere schematico e soprattutto sintetico.
Anzitutto, sul significato di questo piano. Non ripercorriamo tutta una serie di temi che riguardano l'esigenza, la carenza, la pauperizzazione crescente nella società che implica e impone un intervento in questo senso.
Ricordiamoci la coerenza che questo programma ha con il nuovo Statuto regionale che - come voi sapete - sancisce il diritto all'abitazione; la coerenza di questo programma con il Testo Unico sull'edilizia residenziale pubblica, che è attualmente depositato in Commissione (si sono già espletati i primi passaggi ed è già stato presentato), un Testo Unico che raggrupperà tre leggi diverse: quella che regola i rapporti con le ATC quella che regola i processi di assegnazione della casa, i canoni, ecc.
oltre che la questione dell'alienazione del patrimonio pubblico da parte delle ATC. Tutti problemi che si affermano inesorabilmente in quest'Aula e che dovranno trovare risposta nel riordino di questa disciplina.
Ricordiamoci ancora che, in Piemonte, l'ultimo programma di edilizia sovvenzionata risale al 1996-1999 ed è attualmente in conclusione; quello precedente risale agli anni 1992-1995 e se ne prevede la conclusione nel 2007.
Come sapete, è un piano intimamente plurale - ne parlerò tra pochissimo ed è un segnale, direi incontestabile, che la Giunta ha voluto dare in questo senso.
Nel medio periodo, il contenuto di questo programma e le determinazioni potranno essere corrette; ovviamente non è un piano rigido e determinato dall'inizio alla fine, ma è un piano che si scompone in bienni. Sulla base delle risultanze di quanto si consegue alla fine del primo biennio, si pu intervenire con delle modificazioni.
Ieri sono stati fatti alcuni accenni sui tempi di presentazione di questo programma. È vero: noi abbiamo voluto presentare un programma che seguisse una sistematica quantificazione del fabbisogno. Abbiamo lavorato sodo per alcuni mesi e abbiamo quantificato, rivolgendoci con questionari a tutti i capoluoghi di provincia, a tutti i comuni con popolazione superiore agli 8.000 abitanti, a tutti i comuni a tensione abitativa, alle associazioni cooperativistiche e alle ATC. Il risultato - e questo è un dato macroscopico, ma incontestabile - è che il fabbisogno di edilizia residenziale pubblica in Piemonte è elevatissimo: circa 30.000 appartamenti di edilizia sovvenzionata, al netto di quelli in costruzione, oltre che 10.000 di edilizia agevolata (quantificata, questa, dalle associazioni cooperativistiche).
Si è anche realizzato un questionario sulle aree di destinazione di questi interventi, sulle volumetrie comprese nei piani regolatori. Ebbene circa 4.000 appartamenti potrebbero essere realizzati in zone libere già inserite in Piani regolatori comunali, altri 4.000 interventi in zone dismesse.
Parlavo di un piano plurale. Sintetizzo gli elementi portanti. Si prevedono interventi di edilizia sovvenzionata, comprensivi di programmi di manutenzione e adeguamento funzionale (circa 6.000 appartamenti) con un contributo medio di 90.000 euro più 7.500 euro per l'edilizia eco compatibile.
Si prevedono altresì interventi di edilizia agevolata, con due differenti modalità di finanziamento: la prima in conto capitale, per appartamenti che possono essere offerti a un canone non superiore a 350 euro al mese; la seconda componente è data da un finanziamento in parte in conto capitale in parte in conto interessi, per appartamenti che dovranno essere offerti a un canone non superiore ai 450 euro al mese complessivamente circa 2.000 appartamenti.
Si è introdotto un programma, per il primo biennio, di edilizia agevolata sperimentale per cittadini il cui reddito supera del 30% quello che viene definito per l'accesso alla sovvenzionata; appartamenti che dovrebbero essere offerti a un canone mensile non superiore ai 250 euro.
Per il primo biennio si prevede la costruzione di 300 appartamenti.
Si prevede, altresì, un programma giovani con un contributo a fondo perduto e a fondo di garanzia - la logica è rivolta al recupero del patrimonio esistente, circa 1.400 appartamenti - e un programma anziani ovvero alloggi dati in locazione permanente a persone con più di 65 anni di età; per il primo biennio sono ammessi prioritariamente quei contributi ai progetti già presentati nel vecchio programma "Alloggi in affitto per anziani degli anni 2000", cioè programmi immediatamente cantierabili che il Ministero non ha mai finanziato per mancanza di fondi; si prevedono, in questo senso, 300 alloggi.
Infine, per il primo biennio si è previsto di accantonare 2 milioni di euro per il sostegno delle Agenzie per la locazione in Comuni con più di 15.000 abitanti o in Comuni tra loro associati, per agevolare e favorire l'incontro tra domanda e offerta anche sul mercato privato, assumendo, come dicevo prima, quale obiettivo, la realizzazione di 10.000 appartamenti previsti dal programma contro i 40.000 che sarebbero necessari.
Concludo con alcune specificazioni. Abbiamo dato spazio alla manutenzione e all'adeguamento funzionale, cioè al riuso della proprietà.
Sono previsti, da questi punto di vista, dei meccanismi premiali. La somma complessiva, per ciascuno biennio, raggiunge i 15 milioni di euro.
Sono previsti studi di fattibilità e di riqualificazione urbana presentati dai Comuni, dalle ATC, dalle cooperative e loro consorzi, dalle imprese di costruzione e loro consorzi.
Infine, l'obiettivo è quello di realizzare programmi ad edilizia sostenibile. Questa è una scelta incontrovertibile.
Si prevede la valorizzazione della sostenibilità; il protocollo Itaca individuato è il livello 2. Infine vorrei arrivare alla questione delle risorse e dei tempi.
Voi sapete che complessivamente si prevede un investimento di 750 milioni di euro, di cui 410 milioni circa da economie accertate al 2006.
Il Piano è altresì un esercizio di fine ingegneria finanziaria, come tutti sapete. Comunque, anche da questo punto di vista, il primo biennio è considerato assolutamente sperimentale.
Per quanto concerne la tempistica, tutte le volte che ci incontravamo in Commissione ho sempre sostenuto la tesi di quanto sia importante addivenire in tempi stretti a una deliberazione in questo senso, per far sì che a gennaio possano essere aperti i bandi, per far sì che a marzo possano essere raccolte le domande da parte dei Comuni, avviare subito l'istruttoria e definire, per luglio, una graduatoria della cantierabilità dei progetti.
Ricordo, infine, che a partire dal mese di giugno 2006, in collaborazione col CSI, abbiamo lavorato per predisporre un applicativo.
Concludo, ringraziando per quanto è stato realizzato in II Commissione con il contributo della maggioranza e della minoranza. Sono stati accolti in pratica, tutti i suggerimenti e le suggestioni relativamente alla tempistica, alla certezza dei tempi e al ruolo degli istituti di credito.
Vorrei ricordare quanto ho più volte sostenuto in Commissione: nel giro di pochissime settimane (sicuramente entro gennaio), verrà presentato in Commissione un nuovo programma di housing sociale, con l'intervento diretto delle fondazioni bancarie, per realizzare meglio un partnerariato pubblico privato e dare collocazione a quegli interrogativi che non trovano adeguatamente contestualizzazione nel programma attualmente presentato.
Così come abbiamo accolto, in Commissione, la richiesta di predisporre un fondo di garanzia per il pagamento delle rate di mutuo: abbiamo previsto 2 milioni di euro per il primo biennio per la copertura di mutui di importo massimo di 60.000 euro per quattro semestralità.
Con questo, avrei concluso il mio intervento. Interverr successivamente, una volta che si sarà espletato, come spero, un primo orizzonte di discussione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Prima di tutto, vorrei fare una considerazione in ordine alla manifestazione spontanea di ieri mattina davanti alla sede consiliare: noi esprimiamo un giudizio critico non tanto su coloro che manifestano davanti al Consiglio per esporre le loro richieste o le loro aspettative, quanto piuttosto, per il tentativo di qualche parte politica (non mi riferisco personalmente all'Assessore) di utilizzare strumentalmente questo momento per ottenere una scorciatoia o comunque un'alternativa a quella che reputo essere la via maestra, ovvero il dibattito in Aula tra i Gruppi consiliari.
La questione per noi è chiusa: ciò che volevamo dire, lo abbiamo detto.
Valutiamo comunque singolare il comportamento dell'ANCI; ricordo che l'anno precedente, durante il Governo Berlusconi, erano tutti pronti a recarsi a Palazzo Chigi a consegnare le "chiavi" dei Comuni, sostenendo che non potevano più andare avanti. Quest'anno, nonostante i tagli superiori proposti da un "Governo amico", il comportamento è ben diverso. Ma questo sarà un argomento che avremo modo di approfondire in altra sede.
Venendo alla proposta in oggetto, rilevo che forse la via maestra sarebbe stata quella di rivedere prima la legislazione in materia di edilizia residenziale.
A tal riguardo, avrei una raccomandazione: se si dovrà approvare un testo unico sull'edilizia residenziale, personalmente vedrei assorbita anche l'edilizia agevolata; altrimenti, non si configurerebbe come "testo unico"; se vogliamo fare uno sforzo, comprendiamo anche questa componente che peraltro nel Piano è perfettamente integrata. Poi si potrà discutere se è meno sovvenzionata e più agevolata, o viceversa.
La stessa cosa riguarda la legislazione che personalmente mi aveva visto impegnato un po' come Relatore, un po' come Assessore all'epoca pertanto quelle leggi le conosco bene.
Rilevo, altresì, che sarebbe interessante vedere, dopo dieci o quindici anni, a che punto siamo anche sotto il profilo degli equilibri degli investimenti fatti dai soggetti preposti (Comuni, ATC, imprese private e soggetti convenzionati), verificando la qualità di queste realizzazioni, la redditività e valutando la questione dei canoni, aspetto, quest'ultimo, non secondario.
Credo che sia finita l'epoca nella quale in nome di una socialità, che a volte non era giustificata - in certi casi sì, in altri no - si coprivano anche inefficienze di gestione che, per quanto riguarda l'ex IACP di Torino aveva raggiunto dei vertici tali da dovere interessare addirittura la magistratura penale. Poi c'è stato il risanamento, però oggi occorre veramente fare una riflessione di tipo complessivo, perché se è vero come è vero che in Italia abbiamo un'alta percentuale di proprietà della casa, è pur vero che ci sono dei settori che non potranno, né adesso né in futuro andare alla proprietà diretta. Quindi è giusto avere dei canoni delle case da dare in locazione che siano convenzionati o graduati, ed è altresì giusto che si prevedano dei riequilibri di queste gestioni: o direttamente dalla massa canoni o indirettamente con dei contributi alla locazione perché a mio avviso si devono programmare o indirizzare le risorse, non per creare ulteriori debiti, ma per tenere in equilibrio le varie modalità di intervento.
Per cui, c'è l'intervento diretto ma c'è anche il fondo per pagare il canone che, a mio avviso, in un contesto di legislazione globale sull'edilizia residenziale, deve essere considerato per dare una risposta positiva a coloro che hanno fatto domanda. In questo caso su quarantamila che hanno necessità, riusciamo a realizzarne solo diecimila; le altre trentamila permarranno in affitto da proprietà private che, ovviamente richiedono il canone di mercato.
In questo modo, possiamo sì ritenerci soddisfatti perché mandiamo avanti diecimila alloggi, però abbiamo ancora ulteriori domande non corrisposte. Quando si diceva "discutiamo più approfonditamente questi provvedimenti", avevamo anche ipotizzato di prevedere una richiesta di aumento del numero degli alloggi, fare uno sforzo in più.
In genere l'opposizione è anche qui per questo. Perché solo diecimila? Facciamo anche undicimila, dodicimila, tredicimila, quindicimila; quando discuteremo il bilancio, se quarantamila è troppo, faremo una fotografia sotto questo profilo, perché non si pensi che noi non siamo attenti ad un problema del genere. Ben venga un programma di housing sociale con il coinvolgimento delle fondazioni bancarie: vedremo quali sono le condizioni economiche che verranno praticate come livello di affitto.
Come intervento di carattere generale, non posso non sottolineare come questo programma, pur utilizzando per circa 305 milioni di euro le economie dell'edilizia agevolata, sostanzialmente spinge il programma più che altro verso la sovvenzionata e, per quanto riguarda l'agevolata, si cerca di minimizzare il ruolo delle imprese edilizie o delle cooperative che agiscono in questo settore.
Stiamo attenti! Il privato, o il privato sociale, comunque ha avuto storicamente un ruolo importante. Magari in questi anni ha anche fatto un programma di recupero o di acquisizione di aree, per cui non vorrei che ci fosse uno squilibrio sotto questo profilo.
vero: i programmi vanno avanti a singhiozzo, dagli anni '99/2000.
Siamo al 2006, la Giunta si è insediata a metà 2005, però sono convinto che un maggior coinvolgimento del privato, ovviamente alle nostre condizioni cioè prevedendo canoni accettabili oppure la possibilità i trasferire la proprietà, tutto sommato, potrebbe essere una risorsa da non sottovalutare.
Per cui, la regia e l'intervento principale li fa il pubblico, ma il privato può avere un ruolo, non solo di costruttore ma anche di architetto per un segmento che storicamente è stato importante. Pensiamo a tutti coloro che attraverso le cooperative edilizie hanno potuto accedere alla proprietà della casa. E' una vicenda che nei decenni scorsi abbiamo vissuto, anche per conoscenza diretta.
Successivamente poi faremo una disamina graduale del testo; io propongo al Presidente, velocemente (l'intervento non può che essere nell'ambito dei dieci minuti ed è inutile andare oltre questo limite), di richiamare il testo - non dico comma per comma, ma capitolo per capitolo - in modo tale da poter eventualmente fare degli interventi in Aula. Non siamo di fronte ad una legge, non ci sono i vari articoli, però proporrei questa modalità concordata (parlo all'Assessore e al Presidente). Propongo di esaminare per grandi capitoli il testo, in modo tale da poter eventualmente fare qualche ulteriore puntualizzazione mirata. Ripeto, non è una legge dove ci sono i vari articoli e non vogliamo nemmeno presentare capziosamente degli emendamenti su questo o su quell'altro punto, solo per avere l'occasione per parlare.
Non è questo il contributo che vogliamo dare, ma desideriamo solo approfondire ed eventualmente, se c'è ancora qualche zona migliorabile migliorare.
Se siamo d'accordo su questa procedura, svolgo due ultime considerazioni e poi termino. Una scommessa fondamentale è quella della cantierabilità e della disponibilità delle aree, soprattutto quelle di trasformazione. La mia esperienza sulle aree di trasformazione è quella della bonifica, perché in genere sono aree ex- industriali; l'Assessore De Ruggiero lo sa bene: quando si va a insediarsi in un contesto del genere non si sa mai quello che si trova. Ci sono sempre state molte novità e necessità di intervenire. Pertanto, laddove non c'è il soggetto responsabile, non escluderei la possibilità di fondi per la bonifica magari, possono anche intervenire dei fondi regionali, o comunque, a fronte del programma attuativo del primo biennio che è sperimentale, accertiamoci di avere anche un riscontro circa la certificazione ambientale dell'area.
La seconda considerazione riguarda la sostenibilità. E' un fatto molto importante; io non dimentico di essere stato, per un certo periodo di tempo, il Presidente di questa "benedetta" società - ITACA - che è un ente regionale tra le Regioni; stava andando un po' alla deriva e noi ne avevamo accettato la presidenza ed avevamo spinto sul lavoro per la bio edilizia e l'edilizia sostenibile.
Mi auguro...



PRESIDENTE

Volevo solo farle notare l'orologio è anche partito con un certo ritardo: le chiedo solo di avviarsi alla conclusione.



CAVALLERA Ugo

Avevo chiesto di sforare trenta secondi per poter concludere.
Mi auguro che, per quanto riguarda la sostenibilità, si possano articolare i bandi in modo più mirato. Adesso abbiamo 5.000 euro o 10.000 a seconda della casistica; però sarebbe il caso di richiedere determinati requisiti, sia in ordine all'esposizione e alla progettazione sostenibile dell'edificio sia in ordine all'aspetto energetico sia in ordine ad altre considerazioni che si possono fare, in modo tale che si possa essere sicuri, a priori, di raggiungere un determinato obiettivo. Sotto questo profilo, si potrebbero mettere a frutto le schede di ITACA oppure anche l'esperienza acquisita, in questi anni, sul territorio piemontese.
Mi riservo di intervenire successivamente, quando il Presidente chiamerà i vari capitoli del testo, se avrò qualcosa da dire specificatamente.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Signor Presidente, innanzitutto, esprimo grande soddisfazione perch dopo queste giornate un po' convulse di lavori, siamo arrivati a un provvedimento molto importante. Ricordo in questi giorni il viso teso dell'Assessore, perché teneva molto all'approvazione di questo provvedimento, relativamente al quale sappiamo che tutte le forze politiche in Commissione si erano espresse in modo positivo. Quindi, secondo me, è stata una bella scelta quella di dare la priorità anche ai lavori, dopo la giornata di ieri su questo argomento.
Le attese sono tante, qualcuno ha già sottolineato l'importanza, in quanto risolve un problema sociale. Noi cerchiamo di risolvere il problema sociale di chi oggi non ha una casa, di chi oggi fatica a trovare un'abitazione con un prezzo accessibile.
Quindi, la scelta di questo Piano casa, innanzitutto, cerca di rispondere a chi ha redditi bassissimi, sarà il 10-15% della popolazione però, sappiamo che molte famiglie non riescono a trovare la casa, ma soprattutto, non riescono, poi, a pagare affitti a prezzo di mercato.
Da questo punto di vista, questo provvedimento è molto importante perché si inserisce in un quadro economico, in quanto 750 milioni di euro costituiscono una risorsa importante per lo sviluppo economico. L'ingresso di tale somma nel mercato permette di dare impulso all'economia che si muove attorno ai cantieri e all'edilizia. Sappiamo che molto del lavoro degli artigiani e della media industria si colloca nell'edilizia affiancandola, è stato sempre così. Quindi, si tratta di una scelta di tipo economico molto importante. Non è sicuramente la principale, ma anche questa è importante.
La Regione deve svolgere un ruolo, soprattutto, di riqualificazione urbanistica, in quei Comuni dove, magari, il riuso è importante. Quanto sottolineato dall'Assessore in merito è molto importante, in quanto, oggi la situazione è spesso contraddistinta dall'abbandono dei siti industriali e dalla decadenza dei centri. È necessario indirizzarsi al riutilizzo e non al consumo di nuovo territorio; anche questa è una scelta innovativa e importante.
Ricordo gli anni 60-70 quando era molto semplice stendere i Piani delle case popolari perché si utilizzavano i campi, i prati e i terreni agricoli anche se, così facendo, si consumava molto territorio e, a volte, si creavano anche dei quartieri, anzi, molto spesso, dei quartieri-ghetto.
necessario sforzarsi per individuare insediamenti integrati nei vari territori dei Comuni, privilegiando quelli che riescono a mettersi insieme per individuare delle aree, anche questa è una scelta innovativa molto importante. Quindi, è apprezzabile, dal punto di vista dell'innovazione, la scelta di non consumare eccessivamente il territorio.
Relativamente ad un altro aspetto rilevante, è necessario individuare all'interno del Piano le fasce settoriali che ineriscono alla questione dei giovani. Sappiamo anche che molti giovani non riescono a programmare il loro futuro, la formazione di una famiglia, perché non hanno una casa, non hanno la certezza di dove la propria famiglia possa vivere tranquillamente.
Il diritto alla casa, soprattutto per i giovani, è molto sentito.
Specialmente nel momento in cui è già problematica la ricerca e la stabilità di un lavoro, secondo me, la casa per le giovani coppie diventa anche una scelta, come diceva l'Assessore, importante da parte della Regione Piemonte, così come la questione degli anziani.
Per quanto riguarda la questione degli anziani, spesso, nel passato, si verificava che l'assegnazione delle case popolari alle famiglie avvenisse senza tener conto anche delle trasformazioni che si verificavano all'interno della stessa famiglia, per cui veniva usato un criterio uguale per tutti. Quindi, si deve anche cercare di dare una risposta secondo le esigenze di ognuno. Pertanto, è necessario creare un'offerta di case che risponda alla problematica degli anziani: non necessariamente case di 5-6 vani, come, magari, avveniva una volta, ma creare anche delle tipologie che sono indirizzate a determinate fasce; quella degli anziani è sicuramente una delle fasce più importanti alle quali bisogna rispondere.
Ritengo che questo sia uno sforzo notevole che qualifica questa Regione, qualifica questo Consiglio, qualifica la scelta dell'Amministrazione di dare una priorità nelle varie scelte che si potevano fare: oggi si reperiscono 750 milioni di euro e si sceglie di intervenire in questo settore. Probabilmente, ci saranno anche altri settori dove, forse, qualcuno potrebbe chiedere di intervenire, ma, secondo noi, la scelta di oggi è importante. Relativamente a questo si deve dato atto che ci si muove non in modo impulsivo, ma sulla base di studi condotti dall'Assessorato e dagli istituti di ricerca; noi Consiglieri che viviamo il territorio conosciamo questo problema perché è molto sentito dai nostri concittadini.
Un ultimo aspetto che voglio rilevare riguarda la scelta di qualità. Io vivo a Nichelino, nella cintura di Torino, e ricordo, negli anni 60-70 quartieri tipo quelli siti in Via Cacciatori o anche in Via Artom, che è al confine tra Torino e Nichelino, relativamente ai quali, per decenni, le Amministrazioni comunali hanno dovuto intervenire in termini di qualificazione e inserimento, sostenendo costi enormi.
Noi, oggi, grazie all'esperienza del passato, cercheremo di non commettere quegli errori. Secondo me, la scelta della qualità è importante perché non si devono creare dei ghetti, è necessario scegliere delle aree in cui sia possibile l'integrazione, anche da un punto di vista sociale tra coloro che abiteranno in queste case.
Per quanto riguarda la qualità, essendo edilizia sostenibile, è necessario privilegiare le scelte di bioarchitettura, innovative da un punto di vista dei consumi energetici. Si deve incentivare, così come viene specificato nel programma, la ricerca per l'uso dell'energia ai minimi costi, ma con la massima efficienza, individuando forme di energia alternativa e rinnovabile. Quindi, anche da questo punto di vista, di tratta di un'innovazione.
Come Consiglio, come Commissione, come Regione, dobbiamo anche vigilare relativamente alla programmazione dei vari Piani, affinché sia possibile in corso d'opera percepire i risultati, senza aspettare la fine dei sei anni per vedere se ci sono errori o applicazioni magari non corrispondenti agli intenti di oggi, avendo la possibilità, in itinere, durante la fase attuativa, di intervenire, come si era detto nella relazione dell'Assessore, e correggere, se ci sono dei correttivi, perché spesso i Comuni non tengono conto di certe situazioni.
Noi crediamo, invece, che occorra una regia, non per controllare l'attività dei vari Comuni, ma per avere una visione globale, in modo da evitare errori che nel passato, in questo settore così importante, ci sono stati. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Intanto, tutta la mia solidarietà al Presidente Gariglio che probabilmente, in questo momento verrà tradotto in qualche segreta landa siberiana, vista l'attuale Presidenza, a cui va comunque tutto il mio rispetto. Speriamo di ritrovarlo; che prima o poi torni fra noi e che non sia una situazione definitiva.
Al di là delle battute, vorrei soffermare l'attenzione su tre particolari.
Primo. Presenteremo all'Assessore Conti un ordine del giorno, che stiamo scrivendo in questo momento con il collega Botta, visto che ci è arrivato testé un ordine del giorno intitolato "Misure per promuovere e favorire l'autocostruzione e l'autorecupero abitativo" affinché venga messo in discussione al più presto, nella Commissione competente, il nostro progetto di legge sul Mutuo sociale, cioè quello che pone la Regione, come Ente garante, per l'acquisto della casa da parte di giovani coppie non abbienti.
Dovremmo riuscire, magari anche contestualmente, a portare avanti provvedimenti così importanti che vanno oltre, cioè che sono utili a qualcosa, indipendentemente da chi li propone.
La seconda questione, Assessore Conti, è un apprezzamento per il suo straordinario ottimismo, nel senso che in questo Piano si delibera la terza parte della programmazione biennale che verrà predisposta entro il mese di ottobre 2010. Mi auguro - e mi dispiace per tutta la stima e la simpatia che ho nei suoi confronti - che non sia più lei l'Assessore competente. Mi sembra un atto ottimistico; non voglio dire velleitario, ma prendo atto che il terzo step del vostro Piano è per ottobre 2010.
Non vorrei che i piani quinquennali di antichissima memoria fossero un retaggio culturale che, credo, non appartenga all'Assessore. Questi sono sei, ne avete aggiunto uno per prudenza, giusto per non copiare e per non dare l'idea che anche questo provvedimento fosse dettato dalla sinistra radicale. Al di là delle battute, Assessore, ci sono alcune cose che non ci piacciano tanto. Come lei sa - e l'ho dichiarato anche ieri in questa Aula noi abbiamo ripetutamente insistito per individuare una corsia preferenziale al Piano Casa. Alcuni nostri esponenti hanno anche manifestato ieri contro la Regione e il Governo della sinistra che, come lei sa, non ha messo un euro per le politiche abitative e per la casa nella Finanziaria. Questo va sottolineato 37 volte, caso mai ci fosse necessità.
Noi abbiamo insistito e fatto quello che potevamo affinché questo provvedimento fosse il primo a tornare in discussione. Tuttavia, in questa delibera si scrive che la programmazione biennale deve essere approvata dalla Giunta regionale e solo dalla Giunta regionale.
Chiederei, alla disponibilità della Giunta, quanto meno di sentire e di informare la Commissione competente, perché sulle politiche della casa Assessore Conti, che è un tema delicato e trasversale, ritengo opportuno e indispensabile un coinvolgimento del Consiglio. Occorre, però, individuare la formula tecnica, perché se la dizione rimane questa e solo questa, è evidente che il Consiglio verrebbe e verrà completamente esautorato.
La dimostrazione che non c'é alcuna velleità di blocco ostruzionistico su questi temi, l'abbiamo data questa mattina e l'abbiamo dimostrato nei giorni passati, però, allo stesso tempo, vorremmo anche essere tutti coinvolti in quella che è, comunque, una grande stima che potrebbe e dovrà a nostro avvio, portare risultati positivi per il Piemonte e per Torino. La stessa cosa la chiedo anche per il penultimo periodo, quello in cui si demanda alla Giunta regionale di apportare eventuali modifiche al programma, rese necessarie dall'attuazione derivante da variazioni delle condizioni di accesso al credito. Anche in questo caso chiedo di coinvolgere la Commissione competente. Si potrebbe anche solo emendare dicendo: "Sentita", però non c'è una riga in cui si dice che ogni X - che potrebbe anche essere ogni anno - l'Assessore riferisce sull'attuazione di questo Piano.
Sono tre emendamenti, Assessore, che vorrei la Giunta facesse propri perché mi sembrerebbe più giusto, visto l'impostazione che si è dato a questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà.



BOETI Antonino

Grazie, Presidente.
Avrei potuto anche non intervenire, poiché le considerazioni per il mio Gruppo sono già state espresse dal Consigliere Auddino, ma ciò in cui credo e lo stesso potrebbero dire i colleghi Reschigna, Rostagno o Guida essendo tutti legati ai nostri mestieri precedenti - mi inducono ad esprimere lo stesso qualche considerazione.
Personalmente voto con soddisfazione questo provvedimento che mi lega alla mia esperienza precedente. Ieri, nell'incontro che abbiamo avuto con il Sindaco di Rivoli, si diceva che quando si riceve il pubblico, le richieste riguardano soprattutto il lavoro, la casa e i posti letto. Sono problemi cui è difficile, in questo momento, dare risposte, perché, se è vero com'è vero e come l'Assessore scrive nel suo documento, c'è bisogno di quarantamila appartamenti in edilizia residenziale pubblica nella nostra Regione.
Credo ci siano due condizioni che danno diritto di cittadinanza: il lavoro e la casa, quelle sulle quali si costruisce la propria famiglia senza mettere in campo politiche serie che consentano, a questa famiglia di essere costruita.
Ritengo che sia un provvedimento di grande importanza e che si leghi a quello del lavoro: la questione FIAT e le altre questioni, infatti, hanno fatto sì che, anche nella nostra Regione, il mondo produttivo abbia potuto avere una boccata d'ossigeno.
Chi si rivolge al Sindaco sono famiglie che non possono comprarsi una casa, anche se il 77% dei piemontesi ce l'ha. Sono le donne che subiscono dai propri mariti, dentro le proprie abitazioni, condizione di estrema violenza a cui non possono fuggire perché non sanno dove andare con i figli. Sono famiglie monoreddito. Sono anziani che, con il reddito che percepiscono, non sono in grado di pagare l'affitto. Ed è per questo che guardiamo, Assessore, con gran soddisfazione, al programma anziani e al programma giovani. 12.500 euro per alloggio, in acquisto, fino ai 35 anni ma, soprattutto, un mutuo per la copertura nel momento in cui, può capitare in un mondo di precari, non si hanno le risorse necessarie per pagare il mutuo stesso.In questi anni è avvenuta una grande riqualificazione di territori importanti delle nostre città, riqualificazione che è stata portata avanti, allo stesso modo, da Sindaci di centrodestra e Sindaci di centrosinistra. Ma questo ha fatto lievitare, in modo importante, gli affitti che oggi, in molti comuni della cintura torinese, non sono più sostenibili. Assessore, c'è bisogno di case in affitto a canoni calmierati così come quando voteremo, mi auguro domani, quella legge che consente ai comuni di fare più rapidamente delle varianti, consentiremo a quei comuni che vorranno farlo, di destinare aree nuove o aree da qualificare all'edilizia residenziale pubblica. C'è una cosa che voglio dire e che non è stata detta: dobbiamo smetterla con i ghetti, ma non costruire grandi insediamenti. A Rivoli abbiamo fatto una bella esperienza. Sei mesi fa sono stati assegnati 22 appartamenti di edilizia residenziale pubblica nel quartiere più bello della città, dove le case private valgono, mediamente due milioni di euro. Abbiamo avuto un sacco di proteste, anche un ricorso al TAR, da parte dei residenti, ma l'abbiamo spuntata. Abbiamo realizzato un'edilizia di qualità e oggi non ci sono più problemi. Ci sono 22 famiglie di una classe sociale non abbiente che vivono, possiamo usare questo termine, in mezzo alle ville più belle della città. Mi pare che l'esperimento stia dando buoni risultati.C'è un altro argomento che non è ancora stato affrontato, che riguarda il sostegno alla locazione. L'anno scorso abbiamo raddoppiato le risorse, passando da tre a sei milioni di euro. Non si può tornare indietro, ma crediamo che nel bilancio del prossimo anno debbano essere destinate risorse maggiori a questo capitolo a fronte di un Governo, ha ragione il Consigliere Ghiglia, che nella sua finanziaria ha completamente dimenticato la questione casa. Un errore grave, che si aggiunge ad altri errori relativi alla finanziaria (una finanziaria che però ha anche molti lati positivi).
Concludo, Assessore, sostenendo che, presentando questo progetto, ha fatto la cosa più di sinistra che abbiamo fatto in questi quasi due anni di legislatura. Di questo la voglio ringraziare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

strano ritenere che questo provvedimento sia esclusivamente di sinistra. Il problema casa è assolutamente trasversale alle forze politiche e va incontro, nell'eventuale approvazione del provvedimento, alla sensibilità che ogni singolo Consigliere esprime, al di là della forza politica che rappresenta.
Mi associo a tutti gli interventi, sia a quelli di maggioranza che a quelli di opposizione. Non interverrò nel merito come hanno fatto i Consiglieri per evitare di ripetere tante considerazioni poiché già nella Commissione specifica mi ero permesso di sollevare alcune questioni a cui l'Assessore, puntualmente, aveva provveduto a darne soluzione.
Avrei piacere, Assessore, che ci fornisse, proprio per nostra conoscenza, uno screening sui bilanci delle agenzie territoriali per la casa del Piemonte. Quando ci preoccupiamo delle risorse che servono per costruire gli alloggi alle famiglie meno abbienti, ci dimentichiamo di entrare nel merito di una puntuale verifica dei conti delle ATC. Mi risulta, Assessore, che all'interno dei bilanci delle ATC vi siano delle risorse, delle congrue risorse, non spese. C'è da chiedersi: perché non sono state spese? Sono a bilancio sotto voci quali "investimenti".
Attenzione, non sono investimenti immobiliari perché poco si attinge di lì per costruire nuovi alloggi, ma avrebbero potuto, in questi anni rispondere a qualche esigenza abitativa liberando quelle risorse investite in titoli ed azioni. Se questo capita è perché non vi è stata, e non vi è una gestione, mi permetta Assessore, trasparente delle risorse con le quali le ATC fanno i propri investimenti. Certo, è facile investire con risorse quando queste arrivano dalla pubblica amministrazione e dallo Stato. Ma se non vi è la compartecipazione, quando vi è possibile, delle agenzie territoriali per la casa, questi enti - se sensibilmente non sentono l'esigenza di promuovere, anche con proprie risorse, la costruzione di alloggi - forse sono inutili. Mi permetta, Assessore, forse sul nostro territorio ci sono troppe agenzie territoriali per la casa.
Invito lei, Assessore, ma i commissari della Commissione competente, ad entrare nel merito, quando l'Assessore ci vorrà fornire i dati sia dei bilanci delle ATC sia della voce che, nello specifico, ho indicato. Avrei piacere di ottenere anche una situazione inerente alle società di alcune ATC, mi riferisco alla ATC di Torino, che so che in questi anni sono state costruite e che, da quanto mi risulta, non hanno bilanci in attivo (oserei dire tutt'alto).
L'Assessore metta in atto la vigilanza che gli compete. Ha gli strumenti per intervenire, ha gli strumenti per conoscere, nel merito, le voci che compongono il bilancio. Farei un torto all'intelligenza dell'Assessore e alla sua capacità di interagire se non fossi convinto che l'Assessore saprà intervenire nel merito. Lo chiedo con ragione, ed è quella ragione dovuta ad una specifica conoscenza: avere coperto per alcuni mesi la presidenza dell'ATC cuneese. Ho verificato i conti della nostra ATC ed ho visto le risorse che avrei voluto, successivamente, disinvestire per spendere in compartecipazione negli investimenti territoriali ma, ahìmè, il tempo è stato tiranno perché sono stato chiamato a svolgere il ruolo di Consigliere regionale. Credo che l'ATC di Cuneo sia nelle condizioni di tutte le ATC piemontesi. Non oso pensare, per esempio, quante risorse l'ATC di Torino, in tal senso, non abbia speso. Emerge un problema trasversale quello della realizzazione degli alloggi. Bisognerebbe intervenire nel merito anche dal punto di vista tecnico. Questo è il lavoro che i Commissari devono svolgere, sentire il dovere di verificare puntualmente i capitoli che possono essere smobilitati a fronte di nuovi investimenti.
Anticipo sin d'ora, così come peraltro avevo fatto in Commissione in modo informale, che il mio voto al provvedimento sarà favorevole. Lo dico adesso per evitare di intervenire successivamente, affinché i lavori dell'Aula possano procedere celermente verso l'approvazione di un provvedimento così importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Devo dire con piacere che siamo arrivati alla discussione su questa delibera del Consiglio regionale, una delibera attesa da tutti i cittadini piemontesi. Da molti anni, infatti, in Piemonte non esiste più un programma e una regolamentazione per le politiche abitative, in particolare per l'edilizia residenziale pubblica. Ciò ha portato come logica conseguenza a una deregolamentazione del settore e ha aperto completamente le porte al mercato privato.
A peggiorare questa situazione, purtroppo, spesso le stesse Amministrazioni comunali, sempre in carenza di fondi per il mantenimento dei servizi e per gli investimenti, da una parte, hanno usato - e purtroppo alcune volte abusato - il territorio comunale, che comunque è un bene comune, per incamerare gli oneri di urbanizzazione e, dall'altra, hanno proceduto alla vendita e alla svendita del patrimonio pubblico, alienandosi nella sostanza da qualsiasi politica di programmazione territoriale, dando una mano, più o meno inconsapevole, alle speculazioni del mercato immobiliare e delle rendite che attorno ad esso si moltiplicano.
In questo quadro si innesca una situazione economica e sociale che vede un aumento sostanziale del precariato e delle vecchie e nuove povertà; gli stessi dati allegati nella relazione alla delibera evidenziano questa problematica.
Ormai questa problematica incide profondamente anche sulle famiglie dei lavoratori, basti pensare - come citava la relazione - che nel 2005 in Piemonte sono stati emessi circa 3.500 provvedimenti di sfratto, con una crescita del 6,4% rispetto al 2004, e che la causa principale di questi sfratti è la morosità.
Da anni è stato costituito il fondo regionale per i contributi sull'affitto, fondo per cui anche il nostro partito si è battuto perché ci fosse un incremento nell'assestamento di bilancio, ma questo fondo è sempre più insufficiente per rispondere in modo adeguato a tutte le richieste.
Oltretutto non è possibile pensare di risolvere il problema legato al diritto all'abitazione con i contributi sull'affitto: occorrono risposte strutturali e grossi investimenti pubblici.
La delibera in oggetto va proprio in questa direzione e parte - come abbiamo sentito dall'Assessore prima - da un'analisi e da un ragionamento molto approfondito sulla situazione abitativa del Piemonte.
Ovviamente ci rendiamo conto che, di fronte a un'esigenza abitativa piemontese di 40.000 alloggi, questa delibera ne prevede 10.000 entro il 2012 e non riesce a dare una risposta complessiva, ma è comunque importante che, dopo anni di stasi, si rimetta finalmente in moto una politica della casa tesa, da una parte, a dare risposte da un punto di vista sociale ai bisogni dei cittadini e, dall'altra, a cercare di contrastare la deregolamentazione del mercato e la speculazione con un occhio attento anche al territorio e al recupero dell'ambiente.
Senza andare ad approfondire temi già approfonditi, quali il programma giovani, il programma anziani, la sperimentazione di questa fascia intermedia tra l'edilizia agevolata e la sovvenzionata, che sono comunque aspetti interessanti soprattutto dal punto di vista sociale, ritengo che questo programma casa preveda misure molto importanti legate alla riqualificazione delle aree urbane e per limitare l'utilizzo di ulteriori aree libere a scopi edificatori. Questo secondo un principio che per me è molto importante: il territorio è un bene comune, è un bene della collettività e va preservato e tutelato.
Questa delibera favorisce gli interventi legati al recupero delle aree urbane degradate o delle aree industriali dismesse e quelli legati alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, a partire da quello pubblico.
Altro passaggio che noi riteniamo estremamente interessante è quello relativo agli ulteriori incentivi che vengono assegnati agli Enti per gli interventi di ristrutturazione e di costruzione progettati, realizzati e gestiti secondo criteri di compatibilità ambientale, in particolar modo legati al rendimento e al risparmio energetico degli edifici; interventi peraltro in continuità con il disegno di legge sul rendimento energetico degli edifici attualmente depositato e in discussione in V Commissione e per certi versi, con la delibera stralcio sul riscaldamento che ormai da quasi due mesi è iscritta all'o.d.g. del Consiglio e di cui sollecito la discussione e l'approvazione.
Sicuramente - l'Assessore ha recepito questo aspetto - c'è molta attenzione anche rispetto all'attribuzione dei punteggi per il recupero ambientale, perché ovviamente un recupero e la nuova costruzione presentano delle peculiarità diverse. Noi pensiamo che sia interessante e importante tutto ciò e quindi vogliamo valorizzarlo, ma oltre a tale aspetto che l'Assessore Conti ha inserito in questo piano, occorre andare avanti con altri provvedimenti.
Dicevo precedentemente che questa delibera ovviamente non esaurisce tutte le questioni legate al problema abitativo in Piemonte: ci sono altri passi da compiere. L'Assessore prima parlava di un disegno di legge sull'housing sociale; il nostro Gruppo ha depositato una proposta di legge sull'autorecupero e l'autocostruzione, tematica interessante che viene già utilizzata in altre Regioni.
Noi speriamo che su questa base si possa continuare sempre più celermente per andare a dare delle risposte a un bisogno sociale e a un diritto dei cittadini, che è quello all'abitazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Sono lieto che la discussione sia ripresa nel modo più giusto, quello del confronto in Aula sulle proposte di legge, di atti amministrativi che hanno seguito il loro iter nelle Commissioni.
La notte ha portato consiglio, non è stato tempo sprecato; abbiamo approfondito molti argomenti e anche, direi, fidelizzato con i Consiglieri di maggioranza e di opposizione, per cui alla fine tutti hanno compreso che il buonsenso doveva prevalere. Sono lieto di aver dato un mio modesto contributo al fatto che, alla fine, si sia ritornati all'attività ordinaria, che è anche l'attività più produttiva.
Devo dare atto anche all'Assessore di essere stato paziente ad attendere nella notte che si arrivasse a parlare del Piano casa: il suo è stato un ottimismo stoico - chiamiamolo così - però alla fine è arrivato dove voleva.
Credo che sia importante parlare di questo provvedimento, che sicuramente non ha una colorazione politica. Si tratta di un provvedimento atteso in tutte le Amministrazioni provinciali e soprattutto dalle varie ATC, alcune delle quali lo hanno portato a termine con efficienza, come quello della Provincia di Cuneo, di cui è stato Presidente il Consigliere Toselli. E' un programma impegnativo.
Anche nelle zone del Piemonte dove si vive bene - e la Provincia di Cuneo sicuramente è una di queste - esistono delle aree di difficoltà.
Esistono dei concittadini che hanno dei problemi all'accesso alla casa esistono dei pensionati che, arrivati ad una certa età, vivono in solitudine. Per cui molti di questi per una serie di motivi preferiscono fare domanda al Comune per avere un alloggio in assegnazione.
Ci sono varie motivazioni ed anche alcuni dati. Pensi che al 10 dicembre 2006, quindi sono dati aggiornati, il fabbisogno di edilizia pubblica sovvenzionata in Provincia di Cuneo è di 1322 alloggi. A Cuneo sono 380, ad Alba sono 160, a Bra 215, a Fossano 130, a Mondovì 84, a Saluzzo 170, a Savigliano 201; senza dimenticare i Comuni minori che hanno 456 domande presentate.
Questo cosa significa? In Provincia di Cuneo vi è stata un'integrazione positiva in questi ultimi anni anche di cittadini extracomunitari.
Difficilmente si sente parlare di problemi che riguardano l'integrazione fra italiani e cittadini extracomunitari. Questo è dovuto soprattutto al fatto che da noi c'è ancora una buona domanda di lavoro, c'è una buona offerta da parte delle aziende; per cui soprattutto per le attività manifatturiere, meccaniche e nell'edilizia e in agricoltura un extracomunitario trova facilmente lavoro.
E' ovvio però che l'extracomunitario non ha una base reddituale che gli consente di integrarsi immediatamente. Per cui vi sono sicuramente molti extracomunitari all'interno delle liste delle domande per l'assegnazione delle case.
Esistono anche due fronti aperti di cui si parla nel piano, le cosiddette aree vulnerabili, cioè gli anziani e i giovani.
Se come è stato detto prima, vogliamo fare qualcosa di concreto per la famiglia effettivamente dobbiamo dare un contributo concreto. Se non lo diamo sulla casa, mi chiedo su che cosa lo possiamo dare.
Quindi, ritengo che il piano cerchi in qualche modo di dare risposta anche a questi quesiti.
Devo dire peraltro che su alcune questioni in particolare dobbiamo porre l'attenzione; innanzitutto sulla manutenzione, perché non basta realizzare alloggi che poi spesso sono abbandonati e degradati, anche perché esistono problemi di convivenze all'interno degli alloggi ATC soprattutto per la varietà umana che in quei siti si va ad insediare.
Ovviamente ognuno ha le proprie esigenze, le proprie consuetudini ed abitudini. Uno dei problemi più grandi che affrontano le ATC è quello di regolare la manutenzione e la vita condominiale in queste strutture.
La seconda cosa positiva su cui sarebbe bene un approfondimento è che per la prima volta, credo si riconosca ai Comuni un ruolo maggiore anche nella ricerca di abitazioni al di fuori di quelle che sono fabbricate dalle ATC. Quando si dice che il Comune può attraverso la collaborazione con i privati addirittura istituire agenzie per la ricerca di alloggi da destinare a persone in difficoltà, mi sembra un fatto positivo, ma è anche un riconoscimento ai privati, sia ai privati organizzati, cioè alle associazioni di piccoli proprietari, sia ai privati organizzati sotto forma di agenzie immobiliari.
Il mercato è aperto per tutti, non soltanto per coloro che si possono permettere di acquistare una casa, ma anche per coloro che non rientrano nei canoni previsti per l'assegnazione di una casa ATC, ma non hanno neanche abbastanza soldi per comprarsi una casa.
Quindi, il sostegno e l'aiuto all'accesso all'abitazione mi sembra in questo caso ben espresso.
Ancora poco chiaro nel piano è il rapporto tra Regione, Comuni e Fondazioni bancarie, nel senso che ritengo che le Fondazioni bancarie devono essere sensibilizzate a collaborare con le ATC, che sono il principale avamposto per l'edilizia pubblica e convenzionata sul territorio, anche e non soltanto dal punto di vista socio-assistenziale di erogazione del contributo, ma anche dal punto di vista dell'investimento che fanno le Fondazioni bancarie.
Le porto l'esempio della Provincia di Cuneo, dove ce ne sono tante cioè ben 5 di derivazione ex Casse di Risparmio; hanno un patrimonio immenso che in parte viene impegnato in fondi di investimento, in azioni ed obbligazioni del sistema bancario nazionale ed internazionale.
Credo che liberare parte di questi investimenti per destinarli ad investimenti immobiliari non possa essere considerato speculativo, ma possa essere considerato addirittura un investimento sociale, eticamente sostenibile anche all'interno dei Consigli di Amministrazione.
Credo che questo tipo di collaborazione vada approfondito e lo trovo assolutamente interessante, perché apre nuove prospettive dal punto di vista finanziario.
Inoltre credo che, non appena il piano sarà attuato e collegato al bilancio perché chiaramente senza soldi il piano è puramente formale, lei debba fare ancora un piccolo sforzo, cioè incontrare i rappresentanti dei Comuni affinché avvenga anche qui una piccola svolta.
Non possiamo soltanto costruire alloggi di edilizia pubblica convenzionata nei Comuni superiori agli 8 mila abitanti. Dobbiamo convincere anche i Comuni minori ad associarsi affinché vi sia una distribuzione sul territorio di edilizia pubblica convenzionata, in modo che l'integrazione avvenga dappertutto. Altrimenti succede, come qualcuno ha già ricordato prima, che in alcuni Comuni più lungimiranti perché hanno aree a disposizione, si creano delle vere e proprie aree o quartieri di edilizia pubblica convenzionata. Invece perché non realizzare anche dei Comuni minori che vivono obiettivamente in modo migliore il proprio rapporto con la sicurezza e con l'economia e realizzare anche in queste zone dei mini-concentrati di edilizia pubblica convenzionata.
Credo, Presidente, che con queste considerazioni il Gruppo UDC possa essere soddisfatto del lavoro fatto e se sarà il caso interverremo.
Ovviamente ci apprestiamo a dare un voto favorevole al provvedimento che secondo noi, risponde a delle esigenze vere e proprie che il Consiglio ha fatto bene a mettere in evidenza immediatamente.
E' un'esigenza che non ha colore politico, non so se questa sia la cosa più importante che abbia fatto la sinistra in questo spezzone di legislatura, ma è sicuramente una delle cose più importanti che ha fatto il Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Grazie, Presidente.
Un breve intervento per testimoniare l'apprezzamento dello SDI per il lavoro svolto dall'Assessore e dalla Giunta e complessivamente dalla Commissione per il metodo utilizzato ed il risultato ottenuto, che ci porta ad approvare una buona legge condivisa ed accolta positivamente da chi ne sarà l'utilizzatore diretto.
Lo abbiamo sentito nell'incontro di ieri i sindaci, i rappresentanti delle associazioni degli inquilini e i gestori delle ATC.
Voglio evidenziare come il lavoro svolto dall'Assessore abbia posto in evidenza un fabbisogno molto elevato - si è parlato di 40 mila appartamenti e come la risposta che si dà con questa legge non sia assolutamente esaustiva.
Comunque rappresenta una risposta importante, un 25% di questo fabbisogno non ancora sufficiente, ma adeguato e realisticamente rapportato alle risorse concretamente disponibili e messe a disposizione.
Vorrei anche mettere in evidenza come questa legge in qualche modo risponda anche meglio alle dinamiche socio-economiche che hanno cambiato la mappa del bisogno in questi anni, così come l'incontro ha messo in evidenza, e come le risorse che vengono messe in campo muovono uno strato di immobilismo che durava da alcuni anni.
Quindi, è un segnale di attenzione particolare che questa Giunta e questo Consiglio rivolgono a quello che è un diritto ed un'esigenza sociale dei cittadini piemontesi.
Voglio richiamare sinteticamente alcuni aspetti che mi sembra importante sottolineare e che sono stati già evidenziati da alcuni interventi che mi hanno preceduto.
La necessità di non realizzare dei ghetti o dei grandi insediamenti avulsi dal contesto urbanistico e sociale della realtà in cui si vanno ad insediare; l'attenzione al riuso del patrimonio esistente e - mi associo al richiamo che ha appena fatto il collega Guida - rispetto alla necessità di intervenire, soprattutto per il riuso di un patrimonio esistente che c'è e sono le piccole realtà, sono i piccoli comuni - nel mio comune, che ha 2.000 abitanti, ci sono due insediamenti di edilizia pubblica, per una ventina di alloggi complessivamente - in modo da dare risposte ad esigenze che sono diffuse sul territorio ed evitare di accentrare interventi che danno risposte alle fasce sociali più deboli soltanto in alcuni grandi centri.
L'altro aspetto che voglio sottolineare, sia pur soltanto per titolo, è il fatto di porre grande attenzione alle esigenze di gestione del patrimonio, e quindi ai rapporti con le ATC.
Infine, un aspetto relativo ai giovani. L'Assessore, nella sua relazione introduttiva, ha parlato del programma giovani. Condivido certamente quanto è contenuto nella legge, ma chiedo di approfondire un aspetto che forse non viene ancora considerato fino in fondo, e cioè quello legato alla precarietà del lavoro e all'assenza di continuità di reddito che caratterizza oramai troppi giovani che, per questo, hanno incertezze rispetto al futuro e la necessità di un programma che riguardi la realizzazione e l'acquisizione del bene casa.
Chiedo dunque all'Assessore di considerare, tra quelle che possono essere le linee di intervento successive, la possibilità di utilizzare il ruolo delle Fondazioni bancarie, che già vengono coinvolte in quel programma di housing sociale che è stato richiamato o del fondo di garanzia, per individuare dei percorsi di sostegno a quei giovani che, pur in assenza di certezze rispetto ad un lavoro continuativo, vogliono affrontare il problema della casa.
Concludo dicendo che, come SDI, abbiamo sottoscritto due ordini del giorno che saranno posti in votazione con l'approvazione della legge: uno riguardante l'autorecupero abitativo e l'altro il sostegno delle persone svantaggiate, che ha come primo firmatario Lepri. Credo che i due documenti, in qualche modo, completino il quadro degli interventi delineati dal testo della legge, sul quale lo SDI esprimerà certamente parere positivo.



PRESIDENTE

Informo i colleghi che sono stati presentati quattro ordini del giorno legati al provvedimento e due emendamenti. Adesso stabiliremo se anche se la delibera avrà un percorso simile a quello dei disegni e delle proposte di legge, cioè se voteremo prima gli ordini del giorno della delibera o viceversa: è un problema squisitamente tecnico, di cui però ho ritenuto opportuno informarvi.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Soltanto per chiederle chi ha presentato gli emendamenti.



PRESIDENTE

Un primo emendamento ha come primo firmatario il Consigliere Cavallera e un secondo emendamento ha come primo firmatario il Consigliere Ghiglia.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli studenti della scuola media "L. B. Alberti" di Torino


PRESIDENTE

Prima di dare la parola al Consigliere Lepri per l'ultimo intervento ne approfitto per salutare la scuola media "L. B..Alberti" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza Ragazzi, stiamo discutendo un importante provvedimento di legge, una delibera presentata dall'Assessore alla casa, che riguarda il settore casa e quindi interessa centinaia di migliaia di abitanti e molti comuni della nostra regione. Siamo alla fase conclusiva degli interventi sulla delibera stessa.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di deliberazione n. 209, inerente a "Edilizia residenziale pubblica. Approvazione del 'Programma casa: 10.000 alloggi entro il 2012' ai sensi dell'articolo 89 della legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 di attuazione del d.lgs 112/1998" ed esame ordini del giorno nn. 545, 546, 547 e 548 collegati (seguito)


PRESIDENTE

Dopo aver salutato gli allievi della Scuola Media "L. B. Alberti" di Torino e i loro insegnanti, prego il Consigliere Lepri di prendere la parola.



LEPRI Stefano

Grazie, Presidente. Sarò rapidissimo, anche perché non c'è l'Assessore ma lui conosce già l'apprezzamento del nostro Gruppo per il lavoro che è stato fatto; apprezzamento che è stato anche rappresentato attraverso l'espressione di osservazioni integrative, alcune delle quali sono state opportunamente recepite.
Credo che le parole, a questo punto, non servano. Serve semplicemente ricordare come ci siano molti elementi innovativi. Ricordo, in modo particolare, l'esperienza dell'edilizia agevolata sperimentale; penso anche all'innovazione relativa ai programmi anziani e giovani, i cui contenuti altri interventi hanno già ricordato. Da parte nostra, abbiamo inteso anche accompagnare questa così importante delibera con un ordine del giorno, che confidiamo possa essere votato e che ha il sostegno di molti colleghi di maggioranza che l'hanno sottoscritto con noi. Tale documento punta sostanzialmente a potenziare le esperienze di social housing che sono già in parte, in modo sperimentale, state prefigurate nella nostra regione, in modo da poter recuperare risorse abitative anche sul mercato privato attraverso sistemi di garanzia a favore dei proprietari. L'importanza di incentivare attraverso l'attribuzione di criteri premianti la scelta dei costruttori che preferiranno alloggi di piccola taglia è data dal fatto che è sempre più evidente che le famiglie sono composte da nuclei monoparentali, quindi è sufficiente una dimensione più contenuta.
L'ordine del giorno contiene anche elementi di sostegno alla possibilità di realizzare il cosiddetto cambio alloggi a favore di persone fisicamente impedite, potendo contare su un numero significativo di nuovi alloggi. Con questo, noi contiamo che possa finalmente concludersi la lunga attesa di molte persone fisicamente impedite che sono blindate nelle loro abitazioni, perché non è possibile (o comunque i tempi sono molto lunghi) ottenere un cambio alloggio.
Questo è il senso del nostro convinto sostegno al disegno presentato dalla Giunta e dall'Assessore.
Un'ultima raccomandazione, Assessore: faccia in modo che questo disegno così importante e ambizioso, naturalmente oltre che essere realizzato abbia anche la possibilità di essere rappresentato, perché è difficile che i cittadini percepiscano un disegno complessivo da parte di un'Amministrazione. Nessuna nostalgia di programmazioni bolsceviche, ma certamente la capacità, da parte di un'Amministrazione di centrosinistra di governare in modo sinergico e a 360 gradi, di modo che sia chiara la prospettiva che noi andiamo a prefigurare. Questo è il compito che consegniamo all'Assessore, sapendo che saprà svolgerlo.



PRESIDENTE

Alcuni colleghi hanno chiesto di essere informati preventivamente - non ci sono problemi - sui due emendamenti.
Il primo emendamento, modificato dal primo firmatario nel "deliberato" al secondo capoverso del secondo periodo, dopo le parole "dalla Giunta regionale", aggiunge le parole "informata preventivamente la competente Commissione consiliare". Questo l'emendamento a firma del Consigliere Cavallera.
Il secondo emendamento ha come primo firmatario il Consigliere Ghiglia e recita: prima dell'ultimo capoverso, aggiungere "la Giunta regionale annualmente riferisce alla Commissione competente sullo stato di attuazione del presente piano".
Questi i due emendamenti. Dobbiamo decidere se gli ordini del giorno verranno trattati successivamente alla votazione, o, contemporaneamente prima del voto finale.
Bene, dopo il voto finale, tratteremo i quattro ordini del giorno. Mi sembra che non ci siano problemi particolari, anche perché è un provvedimento ampiamente condiviso e atteso.
Terminato il dibattito generale, passiamo all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Cavallera, Ferrero Cotto e Botta: nel deliberato al 2° capoverso nel secondo periodo dopo le parole "dalla Giunta regionale" aggiungere le parole "informata preventivamente la competente commissione consiliare".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

L'emendamento si commenta da sé. È il coinvolgimento della Commissione nell'avanzamento dei vari programmi biennali, per cui è stata trovata una formulazione che, in qualche modo, possa consentire la tempestiva informazione e la celerità della predisposizione dell'atto amministrativo.
Visto che ho la parola, per evitare di intervenire successivamente vorrei ancora sottolineare che noi porremo anche a tutta la partita finanziaria, perché nella legge finanziaria ci sono due articoli che trattano il finanziamento del Piano casa. E dato che la delibera per il primo biennio va approvata entro sessanta giorni, immagino che l'Assessore speri (o preveda) che nel periodo vada posto anche l'aspetto amministrativo e finanziario, perché è chiaro che ci auguriamo che il programma decolli non solo come intenzione, ma anche con la certezza di avere tutte le risorse disponibili. Grazie.



CHIEPPA VINCENZO



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore all'edilizia residenziale

Grazie, Presidente.
Da parte della Giunta, nulla da eccepire. Anzi, ringrazio il Consigliere Cavallera.
Trattandosi di un provvedimento di Consiglio, per cui mi sembra del tutto legittimo che sia previsto un controllo o comunque un'informazione successiva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale l'Assessore Conti, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2, presentato dai Consiglieri Ghiglia, Botta e Casoni: prima dell'ultimo capoverso aggiungere: "La Giunta regionale, annualmente, riferisce alla commissione competente sullo stato di attuazione del presente piano".
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, per l'illustrazione.



BOTTA Marco

Molto brevemente, mi sembra che anche questo secondo emendamento rientri nella filosofia di quello precedente, volto ad attribuire un ruolo significativo al Consiglio.
In questo emendamento si chiede che la Giunta regionale riferisca annualmente alla Commissione sullo stato di fatto del Piano.
Ritengo che sia un atto opportuno, anche perché su questo Piano mi sembra che emerga un'ampia condivisione di intenti. Come da intese informali, mi è parso di cogliere il consenso da parte dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore all'edilizia residenziale

Grazie, Presidente.
Ovviamente, mi sembra corretto quanto è stato sostenuto, per un senso di completamento rispetto all'emendamento precedente.
La Giunta esprime, pertanto, parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo, emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Procediamo all'esame degli ordini del giorno collegati, ai sensi dell'articolo 78 del Regolamento.
Ordine del giorno n. 545 "Nuove risorse economiche per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici", presentato dai Consiglieri Cotto Cavallera, Leo, Burzi, Toselli.
La parola alla Consigliera Cotto, per dichiarazione di voto dell'ordine del giorno n. 545.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Mentre si parla, giustamente, di costruire nuove abitazioni, riterrei opportuno pensare anche alle abitazioni già esistenti, che non sono adeguate ad una popolazione che invecchia sempre di più. Avremo modo di presentare emendamenti alla legge finanziaria e al bilancio della nostra Regione, però riterrei doveroso - penso che l'ordine del giorno possa essere veramente votato all'unanimità - chiedere alla Giunta regionale di farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché siano previste nell'ambito dei provvedimenti di propria competenza, adeguate risorse da utilizzare per le finalità previste dalla legge n. 13 e dalla legge n. 104 per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche dagli edifici.
Se il Consiglio regionale votasse all'unanimità tale ordine del giorno che vedo essere condiviso dalla Presidente Bresso, si potrebbe dare maggior forza alla richiesta.
Mentre ho la parola - mi avvio, comunque, alla conclusione - chiederei ancora l'attenzione della Giunta e del Consiglio sulla proposta di legge che ho presentato insieme ai colleghi nel mese di aprile 2006, relativa all'obbligatorietà di installazione di ascensori nei condomini con disabili e anziani non autosufficienti. Può anche non costare nulla alla Regione però renderebbe giustizia laddove anche un solo condomino potrebbe impedire l'installazione dell'ascensore richiesto in presenza di anziani non autosufficienti e disabili.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Signor Presidente, intervengo solo per dire che noi siamo favorevoli a questo ordine del giorno, che, tra l'altro, va nella direzione di un'azione che noi abbiamo già compiuto depositando una PDL proprio per il superamento delle barriere architettoniche.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Auddino.



AUDDINO Angelo

Anche noi siamo favorevoli.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 545, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che molte persone con ridotte capacità motorie, visive o uditive si trovano ad essere ancora in parte discriminate in quanto uno scalino o la larghezza di una porta sono loro di impedimento nei movimenti del vivere quotidiano preso atto che le associazioni nazionali dei disabili indicano in tre milioni gli italiani praticamente 'reclusi' a causa della presenza di barriere architettoniche valutato che oltre alle persone che si trovano già in situazione di disabilità, si deve poi considerare che una parte sempre più ampia della popolazione è costituita da persone anziane, che con il progressivo invecchiamento, potranno trovarsi, quando presenti elementi architettonici che costituiscono 'barriera', in condizione di pericolo poiché una caduta determinerebbe effetti gravi, in quanto potrebbe più facilmente condurre rispetto a persone di altra fascia di età, ad inattività motoria anche permanente rilevato che nelle nostre città italiane, sono ancora presenti, negli edifici privati e anche pubblici, se realizzati anteriormente all'entrata in vigore della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate), barriere architettoniche rilevato che lo Stato, con una lunga serie di provvedimenti normativi, ed in particolare con la legge 9 gennaio 1989, n. 13 (Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati), e la legge 5 febbraio 1992, n. 104, che all'articolo 24 dispone l'obbligo che tutti gli interventi pubblici e privati vengano eseguiti secondo le disposizioni della legge 30 marzo 1971 n. 118 (Conversione in legge del DL 30 gennaio 1971, n. 5, e nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili), ha previsto contributi per l'abbattimento degli elementi architettonici che ostacolano il movimento delle persone diversamente abili constatato che da tempo, ormai, le risorse previste dalle leggi statali risultano ampiamente carenti, quando non assenti, e tale situazione non agevola l'adeguamento ai disposti normativi e, soprattutto, incide pesantemente sulla vita dei disabili e degli anziani ritenuto pertanto necessario porre i cittadini e gli enti nelle condizioni di provvedere concretamente all'eliminazione degli elementi architettonici che impediscono la mobilità delle persone impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva nei confronti del Governo affinché siano previste nell'ambito dei provvedimenti di propria competenza, adeguate risorse da utilizzare per le finalità previste dalla l. 13/1989 e dalla l. 104/1992 per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici".
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 546 "Misure per promuovere e favorire l'autocostruzione e l'autorecupero abitativo", presentato dai Consiglieri Barassi, Deambrogio, Robotti, Chieppa, Turigliatto, Lepri, Dalmasso Spinosa, Bizjak, Rabino, Buquicchio, Reschigna, Ricca, Pozzi, Rutallo Muliere.



PRESIDENTE

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 546, la cui prima firmataria è la Consigliera Barassi, che chiede la parola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Signor Presidente, molto velocemente avevo già accennato, relativamente a questo ordine del giorno, agli interventi di autorecupero e autocostruzione che, insieme ad altri provvedimenti già annunciati anche dall'Assessore, vanno nella direzione di dare ulteriori risposte alle esigenze abitative del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Solamente, per decidere, avrei gradito un minimo di spiegazione di merito dell'ordine del giorno, siccome si inserisce nel contesto autorizzativo e ritengo abbia un risvolto contributivo. In linea di principio, non vi è nessun problema, ma dalla lettura non si evince. Se i proponenti vogliono dire due parole in questo senso, magari, possiamo anche votarlo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Barassi.



BARASSI Paola

Semplicemente, visto che sono stati richiesti degli approfondimenti comunico che in altre Regioni, soprattutto in Lombardia, sono già stati presentati e sviluppati dei progetti di autorecupero e autocostruzione.
Ovviamente, anche questo prevederà dei finanziamenti, che ora non possiamo quantificare. Secondo me, approfondendo la situazione esistente in Piemonte, giungeremo in Commissione ad una quantificazione. Si tratta di progetti che, da una parte, rispondono dal punto di vista abitativo e dall'altra, aiutano anche la coesione sociale mediante la cooperazione degli stessi soggetti che si riuniscono in cooperativa per autorecuperare alloggi, soprattutto di disponibilità pubblica.



PRESIDENTE

La Consigliera Barassi ha risposto alla domanda posta dal Consigliere Cavallera.
La parola al Consigliere Burzi, che interviene per dichiarazione di voto.



BURZI Angelo

Immagino che il mio Gruppo voterà a favore, lo considero poco rilevante.
Invece, mi interessa sottolineare, visto che anche nell'intervento precedente si parlava di barriere architettoniche, che questo ne è un esempio ugualmente operativo. Mi pare che l'intervento del collega Cavallera lo abbia sottolineato, poi, le buone idee, soprattutto se arrivano dalla maggioranza, qualora mai arrivassero dalla maggioranza, è un'ipotesi alla quale non ci sottraiamo, riteniamo debbano trovare riflesso negli atti di governo di questa maggioranza, in modo da poter capire se la maggioranza si riconosce negli atti di governo della Giunta e che eventuali dibattiti, qualora anche l'anno nuovo ne portasse - non si sa mai se alcune lezioni siano già state capite - trovino un po' più di ordine.
Lo traduco per i non udenti: noi ci attendiamo che le eventuali e più che doverose, in questo caso condivisibili, istanze di maggioranza o di parti della maggioranza vengano recepite negli atti del bilancio preventivo, che, senza fretta - oggi siamo soltanto al 20 - questa Giunta con sollecitudine si appresta a discutere.
Ove le opinioni della maggioranza non trovassero riscontro negli atti di questa rispettabile Giunta, sappiate che noi su quel punto sottolineeremo non tanto le divisioni - a questo punto, francamente, si sembrerebbe ingeneroso - ma la non disponibilità a surrogare.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sul secondo ordine del giorno, il n. 546, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale considerato che conche l'approvazione della deliberazione consiliare n. 93-43238 del 20 dicembre 2006 si avvia un percorso per dare una concreta risposta alle domande di nuove abitazioni da assegnare prioritariamente alle fasce più disagiate della popolazione piemontese considerato ulteriormente che: il programma casa, attraverso la costruzione di 10.000 nuovi alloggi entro l'anno 2012, non esaurisce pienamente lo spettro delle risposte possibili al problema della tensione abitativa in Piemonte verificato che in altre regioni italiane sono presenti esperienze significative di autocostruzione e autorecupero e che tali pratiche aiutano a migliorare e aumentare il parco abitativo, nonché ad aumentare la coesione sociale tra i cittadini italiani e cittadini immigrati impegna la Giunta Regionale a definire tempestivamente, partendo dai provvedimenti giacenti in II Commissione consiliare, un disegno di legge in materia di autocostruzione e autorecupero".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 547 "Mutuo sociale", presentato dai Consiglieri Ghiglia, Botta, Robotti, Boeti, Cotto, Cavallera.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 547, il cui primo firmatario è il Consigliere Ghiglia.
La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Mi pare che il Consigliere Ghiglia lo abbia già illustrato sostanzialmente nell'incipt del suo intervento. È un ordine del giorno che richiede un'attenzione particolare su un provvedimento depositato in Commissione, relativo al mutuo sociale. Quindi, si riferisce alla possibilità, con dovuti interventi con gli istituti di credito, di facilitare l'acquisto della casa alle fasce meno abbienti.
Vorrei soltanto segnalare che è una proposta di Alleanza Nazionale, ma è condiviso anche da altre forze politiche. È una priorità che noi poniamo in evidenza, poi, evidentemente, i lavori e i tempi ci diranno se questa priorità potrà essere rispettata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Signor Presidente, ho sottoscritto questo ordine del giorno, lo voter ma con una precisazione, visto che so benissimo che è una campagna di Alleanza Nazionale che svolge nelle grandi città metropolitane su ambito nazionale. È ovvio che non è un'adesione alla campagna nazionale, ma al valore politico e al messaggio che l'ordine del giorno porta con sé.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Conti.



CONTI Sergio, Assessore all'edilizia residenziale

Grazie, Presidente.
Il problema del mutuo sociale, così come per molte fondazioni bancarie emerso a più riprese nel corso di questo dibattito, nei fatti l'avevo anticipato nella presentazione del programma. In allora avevo detto che questo programma non poteva essere separato, da un lato, dalla revisione della normativa (Testo Unico che giace in Commissione) e, dall'altro, dalla predisposizione di un nuovo programma, avente per oggetto l'housing sociale, con il coinvolgimento diretto delle fondazioni bancarie con cui si sta dialogando. Nell'ambito di questo programma si possono inserire provvedimenti che, per ovvie ragioni, prevedono gli elementi emersi nel corso di queste settimane.
Questo è assolutamente parte integrante del programma. Grazie.



PRESIDENTE

Indicò la votazione palese dell'ordine del giorno n. 547, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale in considerazione della proposta di legge n.
242 'Interventi per garantire l'accesso alla proprietà dell'abitazione attraverso il Mutuo sociale', assegnata alla II Commissione consiliare, ad affrontare tempestivamente il tema onde arrivare ad una rapida discussione ed approvazione dei principi sottesi al 'Mutuo sociale".
Il Consiglio approva.
Ordine del giorno n. 548 "Politiche per la casa - misure a sostegno delle persone svantaggiate" presentato dai Consiglieri Lepri, Manolino, Auddino Buquicchio, Turigliatto, Muliere, Pizzale, Boeti, Motta, Bizjak, Cattaneo Ricca, Reschigna, Rostagno, Deambrogio, Rabino, Rutallo, Barassi.
Passiamo, infine, all'esame dell'ordine del giorno n. 548.
Non essendoci richieste d'intervento, indìco la votazione palese dell'ordine del giorno n. 548, in cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che il Programma Casa si propone con lungimiranza di rispondere alle emergenze abitative per far fronte ad una larga domanda insoddisfatta di edilizia popolare; aumenta la quota di nuclei familiari monoparentali e dunque lo spazio abitativo a disposizione di ciascun nucleo può essere ragionevolmente ridotto rispetto al passato; vi sono inquilini con impedimenti fisici che oggi incontrano notevoli difficoltà nella propria mobilità a causa delle barriere architettoniche presenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica considerato che tra le tante persone in cerca di un'abitazione vanno particolarmente sostenuti quanti vivono particolari situazioni di disagio: persone con mobilità ridotta, anziani non autosufficienti, donne sole con bambini, adulti in difficoltà con patologie rilevato inoltre che la risposta a tali bisogni può trovare soluzioni anche con il concorso di soggetti del privato sociale il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale a sviluppare programmi di social housing d'intesa con istituti di credito, soggetti non profit e Comuni, anche destinando alloggi sfitti per l'ospitalità temporanea; a prevedere criteri che premino la costruzione o la ristrutturazione per alloggi medio piccoli e piccoli, così da aumentare il numero complessivo di alloggi a disposizione; a definire procedure atte ad assicurare la rapida ricollocazione delle persone con impedimenti fisici ove siano presenti alloggi liberi di barriere architettoniche".
Il Consiglio approva.
Ricordo che oggi, alle ore 15.45, è convocata la I Commissione e che nella seduta di domani, alle ore 19.00, terminata la seduta di Consiglio, verrà convocata una Conferenza dei Capigruppo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Toselli ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Presidente, le chiederei la cortesia, sugli atti di indirizzo che il Consiglio dà alla Giunta (ovviamente anche su leggi precedenti), di dare l'opportunità, al sottoscritto e all'Aula, di verificare se sono stati applicati o se sono stati lettera morta. Vede, noi approviamo...



PRESIDENTE

Senz'altro, Collega Toselli, e mi scusi se la interrompo. Ad inizio legislatura, su impulso di alcuni Consiglieri, in particolare dalla Consigliera Cotto, abbiamo istituito un Osservatorio proprio sugli atti di indirizzo. C'è un ufficio, quindi, che misura e rendiconta lo stato di attuazione degli impegni formulati in Consiglio regionale. Siamo, quindi in condizione di renderne periodicamente conto. Senz'altro ad inizio anno potremmo fare il punto semestrale al 31 dicembre sullo stato di attuazione di tutti gli ordini del giorno approvati dall'inizio della legislatura.



TOSELLI Francesco

Chiederei, cortesemente, di averne copia.
Seconda questione. Poiché questa mattina vi è stata la riunione del CIPE, in merito all'autostrada Asti-Cuneo, chiederei la sua attenzione Presidente, perché l'Assessore competente ci informi sullo stato dell'arte. Anche questa non vuole essere una richiesta strumentale, ma soltanto un'attenzione che i Consiglieri di Asti e di Cuneo, ma dell'intera Regione, credo abbiano rispetto a quest'opera che è una della tante che il Piemonte aspetta. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, la Presidente Bresso ha ascoltato la sua richiesta e ha assicurato la disponibilità. Verificheremo con l'Assessore Borioli la disponibilità a venire in aula, entro fine dell'anno, a rendicontare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.08)



< torna indietro