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Dettaglio seduta n.144 del 19/12/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(La seduta ha inizio alle ore 00.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bresso, Buquicchio Cavallaro, Comella, Placido, Rabino, Rutallo, Spinosa, Travaglini.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che sono state presentate n. 140 richieste d'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Non intervengo per illustrare il primo punto all'o.d.g., ma seguo l'elenco presentato dal Presidente riguardante i vari disegni di legge da esaminare.
Chiedo che non venga discusso il primo punto all'o.d.g., perché ci saremmo aspettati che la Presidente Bresso, così come comunicato dagli organi di stampa, arrivasse sì alle ore 20, ma s'intrattenesse anche durante il resto delle sedute, compresa quella notturna. Altrimenti, ci pare che alcune dichiarazioni siano più utili per comparire sui quotidiani nazionali che non per volere, in modo verosimile, far sì che il Consiglio approvi alcune proposte di legge, parte delle quali anche noi riteniamo importanti; su altre, invece, pur non ritenendole meno importanti, non si è raggiunto un accordo neppure in sede di Commissione. Non crediamo che un Consiglio, che poco ha operato, non certo per volontà dell'opposizione nell'arco di 11 mesi, debba fare gli straordinari per venire incontro alla poca efficienza del Governo regionale e della maggioranza.
Per questo motivo, chiedo che il primo punto all'o.d.g. non venga messo in discussione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Vignale. Prendiamo atto delle sue affermazioni.
Chiedo scusa, forse non ho afferrato bene il senso del suo intervento: pu specificare meglio cosa vuole che venga messo in votazione? Vorrei comprendere qual è la mozione pregiudiziale, in maniera tale da procedere nel modo più opportuno. Prego, Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Il nostro Regolamento, all'art. 63, comma 1 recita: "La questione pregiudiziale, cioè che un dato argomento non debba discutersi, e la discussione sospensiva, cioè che la discussione debba rinviarsi, debbono essere proposte da un Consigliere prima che abbia inizio la discussione."...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, però lei chiede che non debba discutersi quale punto?



VIGNALE Gian Luca

Il primo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Però, prima di passare alla votazione delle questioni pregiudiziali devo finire le iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g. Quindi, accantoniamo la sua richiesta e, nel caso in cui finissimo questa "messe" di iscrizioni...



VIGNALE Gian Luca

Perfetto. Se lo segni.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento)


VIGNALE Gian Luca

Iscrizione all'o.d.g. n. 1 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 100 avente oggetto: "Quale futuro per i lavoratori della Finmek Automation di Caluso".



PRESIDENTE

Procediamo con l'iscrizione dei nuovi punti all'o.d.g. Passiamo all'iscrizione n. 1, con cui si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 100, avente come oggetto: "Quale futuro per i lavoratori della Finmec Automation di Caluso".
S'iscrive per l'illustrazione il Consigliere Scanderebech; in senso contrario, interverrà il Consigliere Deambrogio.
La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Tutti conosciamo la situazione di Torino e Provincia: hanno permesso alla Giunta, e alla maggioranza di vincere le elezioni regionali con uno scarto di 100 mila voti. Ieri abbiamo letto sui giornali che le cose stanno cambiando perché, come potete constatare, la presentazione dei diversi ordini del giorno con i quali si sta permettendo di fare ostruzionismo - è inutile nasconderlo - sono la dimostrazione che ci sono problemi sul territorio. Territorio che non è facile governare ma soprattutto, non è facile dare delle risposte. Quest'ordine del giorno, che mi è capitato per caso tra le mani, è firmato dal Consigliere Ricca.
Consigliere che, con gran soddisfazione, questa mattina mi ha dato la sua disponibilità a sottoscrivere la legge che ho presentato sul riordino sulla riduzione degli orari dei locali, e riduzione del vittime del sabato sera. Ma di questo parleremo. Ringrazio il Consigliere Ricca e tutti gli altri Consiglieri che vogliano sostenere tale legge, se riusciamo a ridurre i morti del sabato facciamo il nostro dovere. Preciso che Torino è al primo posto per ciò che riguarda le morti del sabato sera e la regione Piemonte è al terzo posto a livello nazionale.
Torniamo all'ordine del giorno in oggetto. Ringrazio il Consigliere Ricca per avere evidenziato le problematiche occupazionali del territorio ma questo documento è datato 27 settembre. Non capisco perché il Consigliere Ricca abbia presentato quest'ordine del giorno. Il Consigliere fa parte di una maggioranza che ha vinto le elezioni proprio a Torino e provincia, laddove i problemi dell'occupazione e dello sviluppo sono incardinati in una struttura fordista, in una struttura dove la parte sindacale è il cuore, l'anima di questa società. Di conseguenza questa Giunta, questa maggioranza esprime questa anima, questa identità fordista che avrebbe dovuto dare risposte ad un'azienda in crisi, che ha messo in cassa integrazione 300 lavoratori, quindi 300 famiglie, e questo si aggiunge a tanti altri problemi.
Davanti a questa situazione così drammatica, davanti ad uno scenario così devastante, questa Giunta non dà una risposta forte. Io non me la prendo con la Presidente Bresso, perché la tenacia, la determinazione, la volontà di dare delle risposte ce l'ha questa donna, è la politica che grava intorno alla Presidente che non c'è. Questo è un problema politico grave. E voi sostenete di difendere i diritti dei lavoratori? Mi permetta una considerazione finale, Presidente. Il fatto che abbiamo sospeso la seduta solo per cinque minuti, è un problema sindacale. Da Consigliere regionale rivendico la libertà almeno....



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, è terminato il tempo a sua disposizione avrà modo di interloquire sull'iscrizione successiva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Per dichiarare la nostra contrarietà all'iscrizione di questo punto all'odg.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (come richiesto dai Consiglieri Vignale, Lupi e Cavallera) sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 35 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 2) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 101 avente oggetto: "Potenziamento dei Consultori".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Volevo terminare l'intervento precedente. Come dicevo prima Presidente, mi affido a lei, alla sua imparzialità. Cinque minuti d'intervallo! Non era mai successo. Lo dico con tutta onestà. Anche l'aspetto sindacale nei confronti dei dipendenti. Voi che difendete i diritti dei lavoratori, vi rendete conto! Per interesse politico stiamo strumentalizzando i dipendenti, li stiamo tenendo qui per interessi politici. Se avete ragioni voi o ragione noi, è un altro discorso, ma non venite a sostenermi che difendete i diritti dei lavoratori. Non è giusto! Concediamo almeno mezz'ora per andare in bagno, per andare a mangiare! Non si danno cinque minuti di sospensione. Questa è un'offesa, ma non nei miei confronti. Consigliere Robotti, lei che studia, che fa l'analisi dei diritti dei lavoratori, abbia pietà, faccia qualcosa. Non basta un accordo con i sindacati. Presidente, di questo voglio una risposta e chiedo cinque minuti di sospensione perché è una questione delicata. Non volete sospendere? Non c'è problema! Domani quando arrivano i sindaci riferiremo anche di questo, e poi invieremo una letterina ai sindacati dove faremo presente queste cose. Ma la televisione queste cose le deve dire, i giornalisti che hanno questo potere così forte, queste cose vanno dette.
Mah! comunque, fate quello che volete io sono a posto con la mia coscienza voi un po' meno. Presidente, su questo deve prendere una decisione chiara.
Sui diritti dei lavoratori non si scherza, come non si può scherzare su coloro che sono in cassa integrazione, su coloro che non hanno un'occupazione. Noi, tutto sommato, bilancio permettendo, uno stipendio ce lo abbiamo, ma ci sono tante persone che non ce l'hanno e, a quelli che ce l'hanno, stiamo dando un brutto esempio, indipendentemente se parliamo di opposizione o di maggioranza. Non stiamo dando un bell'esempio.
Quindi, Presidente, non è un problema, andiamo avanti.
L'ordine del giorno chiede più consultori. Giustamente, i colleghi Ghiglia, Vignale e Botta rivendicano il diritto alla vita e, quindi, più consultori, proprio perché in questi giorni abbiamo vissuto vicende drammatiche.
Ho un volantino distribuito oggi in Comune, scritto e stampato da un gruppo di donne della CGIL e da altri esponenti del Comuni di Torino. Ve lo vorrei leggere, perché è giusto sapere cosa vuol dire diritto alla vita e cosa rivendicano questo gruppo di donne, in relazione alla vicenda Boggione, che si lega a tutto il problema dei consultori. La collega Cotto ha parlato di undicimila aborti l'anno: è proprio il disavanzo tra nati e morti che ci dovrebbe far riflettere per capire in che direzione stiamo andando e, quindi, quanto siano importanti i consultori e un intervento, da parte della Giunta, su un tema così delicato e importante.
In questo momento non è presente l'Assessore ai servizi sociali, la quale dovrà tener conto di qualsiasi incidente che riguarda questo aspetto molto delicato, anche se abbiamo provvedimenti e progetti in corso a tutela della maternità, e quindi della vita.
Non vi leggo il contenuto del volantino, però mi raccomando Presidente, un'attenzione particolare per quanto riguarda la tutela dei diritti dei lavoratori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

L'ordine del giorno merita di essere discusso, ma in un'altra seduta e non in questo momento.
Per questo motivo, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 2.
Il Consiglio non approva.
Relativamente alla sua osservazione, Consigliere Scanderebech, ho preso atto dei risultati di una Conferenza dei Capigruppo, tenutasi nella serata di ieri, che ha stabilito esattamente i tempi per la convocazione della seduta notturna. Mi sono attenuto, quindi, ad una decisione assunta in sede politica.
Mi permetto anche di aggiungere, Consigliere Scanderebech, che in sede di Ufficio di Presidenza avevo osservato che nelle sedute notturne delle passate legislature mai si era richiesta la presenza delle stenotipiste considerando sufficiente la registrazione.
Alcuni autorevoli Consiglieri, a nome di Gruppi consiliari, hanno chiesto che fosse garantita la resocontazione stenografica anche in seduta notturna e, quindi, ci siamo attrezzati in tal senso.
A tal proposito ringrazio tutto il personale che, nonostante difficoltà contrattuali e normative, si è prestata. Ci siamo doverosamente attenuti alle indicazioni emerse in Conferenza dei Capigruppo.
Iscrizione all'o.d.g. n. 3) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 104 avente oggetto: "Finanziamento per gli edifici di culto".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Grazie, Presidente.
Mi dispiace che non sia presente la Presidente Bresso, perch quest'ordine del giorno ha origine in una politica iniziata dalla Giunta Brizio-Marengo - bei tempi, ha ragione, Consigliere Robotti - una delle migliori Giunte che la Regione Piemonte abbia avuto: gran convergenza. La sua Presidente Bresso era Assessore in quella Giunta e, ogni tanto, i suoi interventi facevano sussultare il Presidente Brizio. Prontamente, il Consigliere Lido Riba, il Consigliere Marengo e il sottoscritto intervenivamo per ricomporre la situazione, riappacificandola. Devo ricordare che i Consiglieri Riba e Marengo erano molto bravi, quasi bravi come il Consigliere Muliere, nello stemperare i toni.
In allora iniziò questa politica per i beni culturali: nacque il progetto per le Residenze Sabaude e si avviarono tutte le iniziative per i beni culturali. Impropriamente - anche se con il Presidente Ghigo è stata fortemente lanciata - il primo progetto, intitolato "Memoria del futuro" lo scrivemmo in quella Giunta, in particolare Alberto Vanelli, Rolando Picchioni e il sottoscritto; mentre Brizio e Marengo appoggiarono moltissimo quest'iniziativa che, arrivando ad oggi, è portata avanti più che adeguatamente ed egregiamente dall'Assessore Oliva.
Ebbene, perché sosteniamo che sia opportuno votare quest'ordine del giorno? Perché sottolinea che i beni culturali sono uno strumento prezioso della nostra Regione, per il turismo culturale, per il turismo religioso per la stessa qualificazione del territorio. Infatti, quando ad inizio legislatura affrontammo l'argomento e, reduce della campagna elettorale una parte della sinistra voleva rivoluzionare tutto questo lavoro, il Consigliere Boeti e la Consigliera Motta fecero autorevoli interventi in quest'Aula, spiegando la bontà della politica per i beni culturali sostenendo l'importanza dell'investimento per i beni culturali.
Tra altro, in Aula c'è un Assessore che ha dato grandi contributi a questa politica, l'Assessore Conti, che ha sempre riflettuto molto su questi argomenti.Mi sembra importante approvare un ordine del giorno che sostiene che i beni culturali sono centrali per la nostra Regione, specie dopo i tagli operati dalla Finanziaria e dal Governo Prodi, che ha tagliato anch'esso sui beni culturali e su queste iniziative, e la Finanziaria che riportando ai livelli del 2005, riduce i fondi sui beni culturali, un ordine del giorno del Consiglio regionale che sostenga l'importanza dei beni culturali e che sottolinei una politica che è nata con la Giunta Brizio-Marengo, seguita fortemente con la Giunta Ghigo, che oggi prosegue e non può essere messa in crisi da tagli nazionali, da ostacoli e incomprensioni. Nella passata legislatura, il fatto che al Piemonte spettasse anche il coordinamento nazionale dei beni culturali ha attribuito allo stesso un prestigio e un peso politico particolare, che ha permesso di trattare alla pari con il governo, anzi, con i governi che si sono succeduti: sia il primo Governo Prodi sia il Governo Berlusconi. Per questa ragione, per non diminuire il nostro peso politico, credo sia importante una presa di posizione di tutto il Consiglio regionale a sostegno di una politica per i beni culturali. Questo - ripeto - non perché riteniamo che essa non sia considerata importante da chi ne ha la responsabilità pro tempore, ma perché è opportuno dare un sostegno ad un aspetto così eccellente per la nostra regione. Grazie.



PRESIDENTE

iscritto a parlare, in senso contrario, il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Nonostante l'affascinazione prodotta dalla ricostruzione storica del collega Leo, siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 3.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 4) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 106, avente oggetto: "Bloccare l'asilo politico del terrorista Luis Posada Carilles e sua richiesta di estradizione in Italia'"



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 4).
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

L'ordine del giorno presentato dai colleghi di Rifondazione Comunista pone un problema condiviso dal nostro Gruppo consiliare: bloccare l'asilo politico del terrorista Luis Posada Carriles, negli Stati Uniti d'America ma soprattutto nell'estradizione sul suolo italiano.
un problema che riguarda decine di delitti verso i quali si è trovato un colpevole. La Magistratura italiana o i servizi italiani hanno individuato dove sono presenti i colpevoli, anche perché, al di là di qualche passaporto falso, non si celano molto, ma il Governo italiano e, in molti casi, la Magistratura italiana, sono assolutamente silenti e poco attenti nel richiederne l'estradizione.
Il caso che viene individuato dalla mozione presentata dai colleghi relativamente al salvadoregno uccisore del cittadino Fabio Di Celmo, un italiano ucciso in un attentato terroristico, è certamente uno dei tanti che vede un terrorista, un criminale straniero, aver compiuto un reato di sangue, essere stato condannato, ma non risiedere nelle patrie galere italiane.
Quest'ordine del giorno ci sta a cuore, non soltanto rispetto a questo caso, che è certamente importante, perché è comprensibile, perché provoca dolore, soprattutto nei familiari, ma per la giustizia tutta, quando vi è un reato impunito e del quale non si conosce il colpevole.
decisamente peggio quando di un reato si conosce il colpevole e si sa dove esso risiede.
A noi interessa quest'ordine del giorno perché ci permette di porre l'accento su decine di terroristi che, in anni anche a noi molto vicini hanno commesso reati di sangue, quasi sempre finiti con l'uccisione di cittadini italiani; terroristi che sono anch'essi cittadini italiani, ben individuati dal nostro Stato, ma verso i quali non è stata richiesta alcuna estradizione. Saremmo lieti vi fosse la stessa tempestività che c'è stata per molti cittadini italiani che si sono macchiati di reati nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Managua, città capitale del Nicaragua, ospita decine di terroristi quasi tutti appartenenti alle Brigate Rosse, all'Unione Comunisti Combattenti o a Prima Linea; uno di essi - Manlio Grillo - è proprietario di un albergo all'interno del quale vi è un'associazione - "Gli amici del Piemonte" - finanziata dalla nostra Regione.
A Managua vivono circa 45 terroristi, tutti di matrice comunista ricordo Tommasi e D'Angelo, dell'Unione Comunisti Combattenti, i cui reati risalgono agli anni '80, e nei confronti dei quali l'attenzione è scesa oppure Casimirio o Grillo, nei confronti dei quali la Magistratura, per anni, non ha ritenuto opportuno richiedere l'estradizione.
Solo alcuni casi, solo quando il processo è andato in prescrizione e quando è stata fatta una valutazione di carattere politico, non giudiziale relativamente alla necessità di assicurare alla giustizia questi cittadini italiani, che conducono una vita assolutamente agiata in Paesi stranieri sono stati riaperti e sono state riaperte le richieste di estradizione.
Alcuni di questi esponenti cooperano con le ONG, anche queste finanziate lautamente dalle istituzioni pubbliche, fra le quali anche la nostra Regione.
Pertanto, riteniamo opportuno iscrivere all'o.d.g. questo documento che solleva un problema per noi molto sentito. Chiediamo, nel caso venga respinta la nostra richiesta, di tenerlo a mente, per affrontare un tema che riguarda la necessità di giustizia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, che interviene in senso contrario.
Collega Boeti, le chiedo scusa, ma prima non avevo capito che voleva intervenire sull'ordine dei lavori.



BOETI Antonino

Votiamo contro la richiesta di iscrizione dell'ordine del giorno all'o.d.g.
Mentre ho la parola, mi permetto di fare una considerazione sul problema delle stenotipiste. Non mi pare che la maggioranza abbia chiesto la loro presenza questa notte, pertanto, per quanto cui riguarda potrebbero anche andare a casa.
Devo dire che riteniamo così poco importante quanto dice l'opposizione che trascriverlo ci sembra addirittura una crudeltà inutile.
Pertanto, con tutto il rispetto, se il Presidente ritiene che le signore possono ritornare alle loro famiglie, noi saremmo d'accordo.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione, poi interverrò su questo tema.
Indìco la votazione nominale (come richiesto dai Consiglieri Vignale, Lupi e Cavallera) sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 4).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 6 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere oltre, mi soffermo brevemente sulla vicenda della presenza in aula del personale di supporto, che è stata richiamata a iniziare dal collega Scanderebech; tra l'altro, colgo l'occasione per ringraziarlo anche della sensibilità dimostrata.
Allora, nella situazione odierna il personale ha organizzato i propri lavori in maniera tale per cui la presenza in aula è stata pianificata, è stata impostata nei turni di lavoro e quindi nella seduta notturna di oggi effettuerà tutta la prestazione lavorativa.
Faccio notare, collega Boeti, che anche laddove le stenotipiste non fossero presenti, tutto viene registrato e comunque il dibattito viene sempre trascritto, per cui di queste sedute viene fatto il resoconto stenografico. La presenza in aula del servizio di stenotipia è funzionale a garantire una pronta trascrizione nel caso, come a volte succede, qualcuno chieda l'immediata sbobinatura.
Se i colleghi in questa sede convengono con l'osservazione formulata dal Consigliere Scanderebech, possiamo decidere fin d'ora di evitare il loro impegno nelle prossime sedute notturne convocate per le notti di martedì e mercoledì. Chiaramente tutto verrà comunque registrato e in seguito trascritto.
Vedo il collega Giovine dare cenni di dissenso... Se non c'è l'unanimità, rinviamo a una Conferenza dei Capigruppo. È chiaro che qualora i Capigruppo consentissero, sarà mia cura procedere affinché il servizio di stenotipia venga comunque reso, ma non contestualmente come invece succede; ovviamente, parliamo solo delle sedute notturne, quelle convocate dalle ore 00.01 in poi.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento)


PRESIDENTE

Iscrizione all'o.d.g. n. 5) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 107 avente oggetto: "Comitato 8 settembre 1943".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Spiace sentire certe affermazioni da parte del collega Boeti, il quale sostiene che praticamente è inutile, anzi forse quasi offensivo, ascoltare quello che dicono i colleghi dell'opposizione.
Dal canto mio, ritengo che sia perfettamente inutile cercare di far passare dei provvedimenti iniqui, scorretti, contrari al bene del Piemonte come è il Piano sanitario, perché poi, cari colleghi, siamo qui a perdere del tempo...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



ROSSI Oreste

Caro collega Boeti, forse lei non era presente, ma l'abbiamo già detto quattro o cinque volte, come opposizione. Con estrema correttezza, vi abbiamo proposto di rinviare questo bellissimo, magnifico, eccezionale Piano sanitario all'anno nuovo e nel frattempo a sbrigare in tempi accettabili - per noi, tempi accettabili, attenzione, significava non anno nuovo, ma prima di Natale - un pacchetto di provvedimenti all'esame dell'Aula su cui non c'era un'opposizione dura da parte delle minoranze che comprendeva anche la questione Case Popolari.
Se voi avete risposto picche, è chiaro, caro collega, che ci obbligate a star qua a perdere tempo. Non siamo noi che abbiamo fatto questa scelta: sia chiaro che siete voi che avete fatto questa scelta.
Per quanto riguarda, invece, il punto in discussione, con questo ordine del giorno, il cui primo firmatario è il collega Ferraris, si richiede di istituire, come da proposta del Comitato 8 settembre 1943, la ricorrenza dell'8 settembre 1943 come un giorno del ricordo, addirittura chiamando l'8 settembre 1943 "giorno di memoria nazionale".
Il motivo è molto chiaro: come dice il Comitato 8 settembre 1943, lo scopo è quello di promuovere e divulgare un progetto di innegabile valore morale: il riconoscimento dell'8 settembre 1943 non solo come data del più doloroso e umiliante evento del secolo scorso per il nostro Paese, ma come giorno di rinascita di un'Italia libera, grazie all'audacia e alla lucida reazione di un crescente eroico moto popolare opposto alla ferocia invasione delle orde naziste nel tentativo di reimporre la dittatura fascista.
Questo è un bellissimo proclama, e io credo proprio che voterete a favore dell'inserimento immediato di questo ordine del giorno e dell'immediata discussione, così magari potremo cominciare a parlare di tutti i pro e i contro della lotta partigiana, degli eccessi dell'una e dell'altra parte e magari anche di quello che è successo dopo la liberazione.
Un vostro aderente, tal Pansa - magari è poco conosciuto - è rimasto folgorato sulla via di Damasco e ha scelto di raccontare anche i crimini subiti da coloro che si schierarono con i nazifascisti, perché purtroppo il bene e il male non sono sempre in un'unica parte. Sicuramente c'è chi ha colpe molto più gravi, e non voglio neanche pensare a quello che hanno fatto di inaudito i nazisti e i fascisti, ma non è tutto oro quello che luccica, le colpe sono anche altrove.
Parlare di questo ordine del giorno e di quello che propone può essere l'occasione, per questo Consiglio regionale, di fare una seria riflessione su quanto ha rappresentato per l'Italia quel periodo - il prima, il durante e il dopo - e magari comprendere perché una persona di sinistra, schierata attivista come Pansa, ha capito che forse era anche il caso di raccontare quel che di male hanno fatto alcuni aderenti o adepti a formazioni partigiane, addirittura dopo la guerra, contro persone assolutamente inermi e disarmate come sacerdoti, donne, ragazze che sono state massacrate uccise e mai ritrovate.
Basta leggere quei libri: credo che si apra un universo forse diverso da quello che vi hanno insegnato fin da quando eravate piccoli.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta di iscrizione dell'ordine del giorno.
Devo dire che mi sembra che nell'intervento del Consigliere Rossi ci siano un po' di imperfezioni: le cose non sono andate esattamente come il collega ha detto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 5.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 6 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 108 avente oggetto "Pensione di reversibilità ai figli inabili" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Spiace sentire dai banchi della maggioranza che si ritiene inutile ascoltare i nostri interventi, di non dare la possibilità all'opposizione di fare la propria parte. "Inutile" è un termine molto grave che riporter nella mia provincia quando, in sede di discussione, dirò alla minoranza che nella mia provincia ha colori come quelli del Consigliere che ha parlato in precedenza - che, così come ho imparato in Consiglio regionale è inutile ascoltarla.
Ciò detto l'argomento in discussione è tutt'altro che inutile, ma è molto utile specialmente per chi ha avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con situazioni di questo tipo. L'argomento ha a che fare con un disegno di legge, il 3306 "nuove norme in materia di diritto alla pensione di reversibilità da parte dei figli inabili" che integra il regio decreto legge del 14 aprile 1939 n. 636, aggiungendo un comma molto importante e profondamente innovativo. Il comma che questo disegno di legge ha come obiettivo di inserire, è che il figlio superstite, riconosciuto inabile al lavoro, non perda il diritto a percepire la pensione di reversibilità se svolge un'attività lavorativa comunque retribuita, purch il reddito annuale imponibile, ai fine dell'imposta sul reddito, derivante dalla predetta attività lavorativa, non superi quello stabilito per l'erogazione della pensione per gli invalidi civili, aumentato dell'indennità di accompagnamento. Nel caso in cui si superi la soglia di reddito individuata dal precedente comma e dal parametro indicato dal precedente comma, il diritto alla pensione di reversibilità viene meno, ma viene riacquisito nel momento in cui cessa la predetta attività lavorativa.
Sotto un profilo giuridico, quindi, si pone come una sorta di causa ostativa, di impedimento all'ottenimento del riconoscimento.
Sotto il profilo pratico, quest'ordine del giorno ha un profondo significato. Modificare una norma che oggi rischia di penalizzare gravemente gli inabili al lavoro nei casi in cui questi, temendo di perdere la reversibilità in caso di attività lavorativa, rischierebbero di essere ulteriormente penalizzati. Questo, oltre ad essere un forte disincentivo, è un ostacolo vero e proprio. Ed è un ostacolo che crea una sorta di ingiustizia sociale. Non dobbiamo dimenticare che proprio in questo momento in cui è aperto il dibattito nella società, in cui è aperto il dibattito per individuare e riconoscere i diritti delle famiglie o di quelli che, in termini più moderni, qualcuno chiama non famiglie ma unioni - unioni che possono essere di fatto, di diritto, unioni da cui possono nascere dei figli - a maggior ragione, se si parla di estendere questo tipo di diritto a questo tipo di unioni, si deve pensare anche al caso di figli inabili. Al caso di ragazzi per cui l'inabilità al lavoro viene ulteriormente penalizzata ed ulteriormente danneggiata da questo tipo di norma fortemente e gravemente lesiva della dignità lavorativa di queste persone che noi chiamiamo diversamente abili e che hanno dimostrato, nel corso della loro attività, di svolgere una vita normale. La vita è normale nel momento in cui le norme, le leggi che regolano la convivenza civile e sociale di questo Stato, ti permettono di avere una vita normale. Una norma come questa, che penalizza ulteriormente l'inabile non riconoscendogli la reversibilità in caso di superamento della soglia, non è una assolutamente una legge socialmente utile.
Quest'ordine del giorno sensibilizza il Parlamento affinché questo disegno di legge possa avere un iter, se vogliamo, agevolato; trovare un appoggio che non è né di destra né di sinistra, ma trasversale. Diventare legge dello Stato italiano e, in questo modo, eliminare quella che pu essere, ed è, una grave ingiustizia sociale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 6.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 7) presentata dal Consigliere Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 109 avente oggetto: "Presidio ospedaliero Settimo Torinese".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno di cui si chiede l'iscrizione, il n.109, riguarda il presidio ospedaliero di Settimo Torinese. È evidente come quest'argomento, legato all'imminente e sempre presente discussione sul Piano sanitario, sia assolutamente opportuno. Le premesse dell'ordine del giorno in oggetto constatano che il Consiglio comunale del Comune di Settimo Torinese, sin dai primi anni '90, ha approvato vari ordini del giorno tendenti ad ottenere la collocazione sul territorio settimese di una struttura ospedaliera, anche in ragione della sua maggior popolazione nell'ambito dell'attuale azienda sanitaria e del tessuto industriale e lavorativo della città. Voglio ricordare che la città di Settimo Torinese ha, tuttora, seppure in forte arretramento e in forte contrazione economica ed industriale, una realtà industriale più importante e presente nel panorama intero della Regione Piemonte. Ci sono industrie meccaniche, ci sono industrie chimiche, industrie farmaceutiche tutta una serie di realtà industriali che, a vario titolo, a più riprese, sono in crisi oppure in fase di espansione e di rilancio. Credo che questo sia assolutamente importante da rilevare e da tenere in considerazione. Non è corretto penalizzare una realtà che già paga dal punto di vista ambientale e sociale con un pesante insediamento industriale, anche sotto il profilo della sanità.
Il collega Pace, che sicuramente conosce bene questa realtà, potrà ampiamente intervenire e renderci edotti di tutti i commenti che sta facendo in questo momento. Lo ringrazio per i suoi suggerimenti fuori campo, ma vorrei che rendesse partecipe tutti i colleghi presenti.
Colgo l'occasione per salutare il Presidente Crosetto, il Presidente del Gruppo provinciale di Forza Italia, Lo Iacono e l'on. Armosino. Mi permetto di supplire all'Ufficio di Presidenza, facendo gli onori del caso in particolare a due bellissime signore, rappresentanti delle Istituzioni e di una parte del popolo piemontese.
Tornando all'ordine del giorno in oggetto, continuo ad esporre le considerazioni esposte dai proponenti nelle premesse.
Il 12 settembre 1997, il Consiglio comunale di Settimo - che voglio ricordare essere governato in larghissima maggioranza dalla sinistra addirittura una parte di sinistra alternativa - ha approvato all'unanimità riuscendo a mettere insieme tutte le varie anime della sinistra, della sinistra alternativa e del centrodestra (che seppur ridotto ai minimi termini esiste), un ordine del giorno per la realizzazione di una nuova struttura sanitaria complementare all'ospedale di Chiasso. La realizzazione di cui sopra avrebbe finalmente dato una risposta all'esigenza più volte espressa dalla cittadinanza e dalle forze politiche nella loro interezza la cui finalità è il bene primario della città. In tal modo, sarebbe stata più accettabile, nell'ambito dell'ASL 7, la media dei posti letto, seppur sempre notevolmente al di sotto di quella prevista, e si sarebbe migliorata l'offerta dei servizi sanitari.
evidente che queste considerazioni vanno in contrasto con la previsione nefasta dell'unione dell'ASL 10 con l'ASL 8, quindi unire una realtà chierese con quella pinerolese, che sono talmente distanti da diventare quasi antitetiche.
Grazie, Presidente, e grazie colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Siamo contrari alla discussione di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 7.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 8) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 110 avente oggetto: "La Regione completi le assunzioni del concorso n. 133 del 23/06/1999".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Parliamo di un argomento di stretta attualità, anche sotto il profilo della tutela legale che viene data agli utenti. È un argomento diventato cavallo di battaglia di diverse organizzazioni di associazioni di consumatori, nel momento in cui si pone il problema del minuscolo consumatore finale dei servizi, come quello della telefonia, in cui il rapporto con il colosso che gestisce la telefonia diventa difficile. Già solo per la differenza dei ruoli e, soprattutto, per la differenza di potere contrattuale, di rapporto e di impostazione tra i due soggetti...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Cirio, ma stiamo parlando del punto n. 8: ordine del giorno intitolato: "La Regione completi le assunzioni del concorso n.
133 del 23/06/1999".



(Commenti del Consigliere Scanderebech fuori microfono)



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Cirio a favore. Non è consentito collega Scanderebech, abbia pazienza.
Il Consigliere Cirio ha chiesto la parola, quindi possiamo considerare terminato il suo intervento?



CIRIO Alberto

Sì, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 8.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 9) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 112 avente oggetto: "Nuovi numeri telefonici al posto del 12 (892.892.892.4524) Costi alle stelle, dal 2000 si paga 12 volte di più. La Regione informi i consumatori".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Innanzitutto, mi scuso per quanto in precedenza e ringrazio il collega dell'attenzione.
L'argomento è di particolare importanza e di forte attualità. Si riferisce al rapporto tra il consumatore finale e l'erogatore di un servizio come la telefonia che, molto spesso, assume una sorta di quasi impalpabilità e di inconsistenza fisica che non permette, nella maggior parte dei casi, un rapporto equo, perché dà difficoltà al consumatore finale di avere un interlocutore specifico, nell'ambito dei rapporti del servizio stesso.
In particolare, si fa riferimento ai nuovi numeri telefonici. Sapete che un tempo c'era il numero 12 per avere informazioni sugli abbonati. Oggi è stato sostituito da altre formule numeriche - ad esempio 892.892 - che conosciamo dalla pubblicità televisiva.
importante analizzare come sotto questo cambiamento di cifre ci sia un altro cambiamento ancora più rilevante e ancora più grave per le tasche dei consumatori. Le nuove utenze telefoniche, difatti, hanno un costo, per gli utenti, che è dal 26% al 54% maggiore rispetto al costa del vecchio 12 fino ad arrivare ad un costo medio, per informazioni, di circa 9 euro.
veramente paradossale: se pensate che un tempo il servizio 12, per una chiamata da un minuto e 43 secondi, costava euro 0,61, oggi, con il servizio 892.892 arriva a costare 3,21; con il servizio 424 costa euro 2,63; con il servizio 1254 euro 3,04; con il servizio 412 euro 3,04; con l'operatore euro 2,08. Ricordo un passaggio, un aumento del costo effettivo davvero elevato, davvero esorbitante: il 54% in più per avere un'informazione telefonica.
necessario aggiungere un'ulteriore considerazione, un ulteriore elemento: volendo, esistono strumenti, ad esempio quelli che ci fornisce Internet, in grado di diffondere informazioni tecniche, nel dettaglio e nei contenuti, gratuitamente, quindi, non solo ad un costo profondamente inferiore, ma addirittura gratuitamente.
Tuttavia, è necessaria un'informazione maggiore e, anche sulla base dei dati che sono stati forniti da "Altroconsumo", relativamente al settembre 2005, risulta evidente questo grave aumento.
La finalità di quest'ordine del giorno è di impegnare la Giunta in una campagna promozionale, in una forte attività che, da una parte, informi con maggiore compiutezza e completezza gli utenti e i cittadini di fronte a questi costi e, dall'altra, faccia le dovute pressioni presso il Ministero delle Telecomunicazioni, affinché riattivi questo servizio; servizio necessario e il cui costo oggi è aumentato del 54%.
un ordine del giorno che esprime tutta la sua attualità: le principali battaglie condotte dall'Associazione dei consumatori intendono tutelare il consumatore finale nei confronti dei grandi gestori della telefonia. Sono battaglie perse in partenza, perché evidenziano la difficoltà dell'utente di poter interloquire con qualcuno. Provate a parlare con i servizi legali di queste grandi multinazionali e vi troverete di fronte a questo tipo di difficoltà.
Crediamo che uno dei compiti della Regione Piemonte possa essere quello di informare in merito a quest'argomento, perché solo attraverso una compiuta informazione si potrà tornare ad offrire un servizio che non chiediamo sia gratuito; noi non chiediamo che venga data gratuitamente la possibilità a chiunque di accedere ad un servizio che, effettivamente, ha un costo di erogazione. Tuttavia, un conto è un costo di erogazione equo, o meglio, equilibrato nel contemperamento degli interessi in gioco e dei costi complessivi del servizio stesso, un conto è aumentarlo del 57%, a scapito dei cittadini.



PRESIDENTE

iscritto a parlare, in senso contrario, il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

L'argomento è reale ed attuale, ma è strumentale; pertanto votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 9.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 10), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
"Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 113, avente ad oggetto: 'Biella distretto-pilota del tessile'".
La parola al Consigliere Pichetto Fratin, per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, che peraltro mi vede come primo firmatario, richiama l'applicazione dell'articolo 53 della legge Finanziaria del 2006, nella parte in cui prevede una via sperimentale per una nuova normativa a favore dei distretti produttivi italiani, con la contemplazione di agevolazioni di tipo fiscale, di tipo contabile amministrativo e finanziario.
La stessa norma prevede, all'articolo 53, che il governo individui, a livello nazionale, i distretti per la sperimentazione di tale modello.
L'applicazione della legge regionale n. 24/1997, che era un'attuazione della legge n. 317/1991, aveva meccanismi rigidi di individuazione dei distretti industriali e, peraltro, trovava applicazione laddove i distretti esistevano, cioè laddove effettivamente il sistema di legame delle imprese era tale da rendere reale un distretto e non esistente puramente sulla carta. Infatti, l'applicazione della legge n. 24/1997, che, per scelta dell'Amministrazione precedente, prevedeva un Comitato di distretto non remunerato - e questo è il dato che considero fondamentale - che lasciava ai Consorzi di imprese private o alle società miste, pubblico-private l'iniziativa di domande per la partecipazione ai bandi, ha visto attivarsi nell'ambito del Piemonte, solo i veri distretti.
Alcuni distretti, che vennero costruiti sulla carta, perché avevano i requisiti previsti dalla legge n. 317/1991, ma che non erano tali per la struttura di filiera produttiva, non si attivarono. In merito, ci fu una scelta precisa da parte della precedente Amministrazione nel non volerli attivare, perché non erano distretti nel vero senso della parola.
Il distretto biellese fu uno di quelli che, nell'applicazione della legge n. 24/1997, si cimentò maggiormente, e non solo sotto l'aspetto delle iniziative di partecipazione ai bandi, quindi con iniziative di tipo produttivo. Peraltro, più del 50% delle domande finanziate riguardavano meccanismi di internazionalizzazione. Tali meccanismi di internazionalizzazione furono attivati negli anni 1998-1999-2000, in tempi in cui si parlava di Far East e non di globalizzazione, o di crisi del Far East della Corea e non di Cina. Quindi, in momenti in cui non c'era ancora la percezione completa del fenomeno, ma quelle realtà distrettuali già intravedevano quel tipo di percorso.
Ho citato Biella, ma posso citare anche Canelli, che è un altro distretto importante.
Ebbene, Biella ha tutti i requisiti per sperimentare il meccanismo dell'articolo 53 della Finanziaria. Sperimentarlo, vuol dire avere l'appoggio della propria Regione; vuol dire essere messi nella condizione di poter presentare un progetto a livello nazionale. Significa inoltre poter fare da pilota, con una valutazione degli esiti che potranno portare in sede di estensione e di applicazione a livello nazionale di questo nuovo modello - peraltro proprio la stessa norma parlava di sperimentazione perché era stato un approccio con cautela - ad estenderlo a tutte le altre realtà distrettuali. Realtà che hanno caratterizzato e caratterizzano, per vivacità, per produzione, ma anche per creazione di posti di lavoro, non solo la realtà piemontese, ma tutto il territorio nazionale, ricordando qual è il ruolo che hanno avuto i distretti italiani nella crescita economica del nostro Paese.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, il Consigliere Pichetto ha fatto anche l'Assessore nella precedente legislatura, quindi sa sicuramente che il compito di un Consiglio regionale è quello di approvare le leggi, perché i problemi si affrontano con le norme e con le leggi.
Il paradosso di questa discussione, collega Pichetto, sa qual è? Che la minoranza, per impedirci di approvare le leggi, ci propone di discutere degli ordini del giorno.
Questo è il paradosso: chiacchiere, anziché norme cogenti. Anche per questo noi, caro Pichetto, votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 10.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 11) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 114 avente oggetto: "La Giunta Bresso si impegni a tagliare le spese non essenziali dal bilancio 2006".
La parola al Consigliere Lupi per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

L'ordine del giorno di cui ci accingiamo a richiedere l'inserimento all'o.d.g. è direttamente inerente a questioni relative al bilancio, in questo caso al bilancio 2006. Evidentemente l'attuale Assessore, come giustamente sostiene, non è responsabile, ma tutte le osservazioni riportate nell'ordine del giorno hanno, in qualche modo, una diretta validità anche per la situazione odierna e quindi tutto ciò che è contenuto all'interno del documento potrebbe essere sicuramente tenuto in considerazione con riferimento ai problemi relativi al bilancio regionale 2007; bilancio regionale 2007 che, come sappiamo, attualmente non è stato ancora approvato, nonostante ci avviamo a terminare quest'anno solare. Tra l'altro, si tratta di un atto di primaria importanza, un atto dovuto che probabilmente avrebbe dovuto essere presentato con dei tempi sicuramente diversi da quelli che, al di là dei giusti problemi collegati alla definizione della finanziaria, hanno comportato dei ritardi.
In particolare, l'ordine del giorno cita testualmente che la legge finanziaria del 2006 - naturalmente noi, in qualche modo, lo trasponiamo nell'attualità e quindi chiediamo che venga presentato, ovviamente, con un riscontro rispetto alla situazione odierna - afferma la volontà di ridurre il costo del lavoro, di stanziare dei fondi a favore delle famiglie, di non ridurre la spesa sanitaria sociale, intendendo diminuire in maniera strutturale i costi della politica a partire dagli stipendi degli eletti fino alla riduzione delle spese per auto blu e consulenze.
Se è vero che negli ultimi tempi, nel panorama della politica italiana la questione dei costi della politica è stata spesso strumentalizzata in maniera becera, è comunque importante, con un atteggiamento responsabile tenere presenti alcune istanze che provengono da parte dell'opinione pubblica.
Questo ordine del giorno sottolinea la valenza di queste aspettative che non devono essere strumentalizzate in maniera bassa, ma tenute nella dovuta considerazione proprio perché diffuse in larghi strati della popolazione. E allora, proprio per queste ragioni, noi riteniamo importante e significativo, in una serata così particolarmente carica di pathos, che questo ordine del giorno venga accettato.
Mi permetto di concludere l'intervento con un accenno alla questione della presenza delle stenotipiste: noi siamo favorevoli, perché riteniamo che questa presenza, insieme alla presenza delle collaboratrici dei Gruppi rappresenti uno dei pochi motivi di interesse della seduta odierna. Siamo sicuramente favorevoli alla loro presenza proprio per avere almeno questa valenza di presenza estetica che ci permette di resistere in questa lunga maratona.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Collega Lupi, le faccio notare che ci sono anche altre signore in sala Consigliere e non.
Interviene in senso contrario il Consigliere Laus.



LAUS Mauro

Collega Lupi, siamo profondamente dispiaciuti: siamo costretti a votare contro perché la problematica è complessa e non è suscettibile di una disamina fugace. Pertanto questa sera difficilmente riusciamo a trasferire la questione nell'aspirazione al giusto epilogo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 11.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 12) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 116 avente oggetto: "Riduzione IVA sul vino".
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

L'ordine del giorno che stiamo esaminando per la sua eventuale iscrizione nel corso di questa nottata è un documento che richiede la riduzione dell'IVA applicata alle vendite di vino dal 20% al 10%.
Teniamo presente che il Piemonte è una delle Regioni che maggiormente hanno curato la qualità della produzione viti-vincola: circa l'80% della nostra produzione viti-vinicola è a denominazione di origine sia DOC che DOCG.
Dobbiamo considerare che, nonostante questo, che ha fatto sì che la nostra produzione fosse riconoscibile sui mercati internazionali come una produzione di qualità, oggi non è più sufficiente per reggere in un mercato nel quale si affacciano nuovi produttori. Abbiamo produzioni sudamericane dal Cile in particolare, sudafricane, californiane e di altre parti del mondo, fra un po' avremo anche le produzioni cinesi. Una concorrenza che si estende ormai a quasi tutte le produzioni sul mercato. Abbiamo senz'altro la potenzialità e la capacità di uscire da questo impasse, naturalmente occorrono dei programmi di riposizionamento sui mercati e anche aiuti transitori. Prescindo in questa sede dalle valutazioni che si fanno, e si faranno, sul piano di sviluppo rurale e su tante altre iniziative del settore agricolo, agroindustriale e commerciale.
Ricordo che sarebbe a disposizione del mercato e dei produttori una leva, quella fiscale, che sarebbe sufficiente ridurre. Dimezzando l'aliquota dal 20 al 10% senz'altro si darebbe un impulso che potrebbe aiutare i produttori anche ad avere quelle risorse necessarie per attivare nuove campagne di commercializzazione, di riposizionamento sui mercati. Non dimentichiamo anche che, in Europa, in Francia, in Italia il vino non solo è una bevanda da classificarsi, insieme a tante altre, di pregio, ma anche un alimento, quindi si potrebbe diversificare ancora di più l'aliquota. Non dimentichiamo che certi prodotti di largo consumo - come il pane, l'olio il latte, la frutta e la verdura - scontano l'IVA al 4%. Noi poniamo la nostra attenzione su questo ordine del giorno - adesso mi sfugge, in modo articolato, il panorama di tutti i sottoscrittori - meritevole di attenzione. Ritengo assolutamente necessario aprire un dibattito su queste tematiche. È proprio il classico pronunciamento che non incide, per tranquillizzare il Consigliere Ronzani, non bypassa l'attività legislativa ma costituisce uno di quei pronunciamenti autorevoli, fatto dal Piemonte che, insieme alla Toscana è regione di riferimento per quanto riguarda la viticoltura in generale, di qualità in particolare.
un segnale che potrebbe anche giungere, dovrebbe giungere tempestivamente se è vero come è vero che, a livello comunitario, stanno discutendo la riforma dell'OCM vino (Organizzazione Comune di Mercato). Non c'è tempo da perdere, bisogna che iscriviamo questo ordine del giorno e che lo votiamo al più presto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Dopo la Lucania e la Calabria, espressa prima dal Consigliere Auddino penso che la Sicilia abbia tutto l'onore di partecipare a quest'aula ed esprimere una risposta negativa.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 12.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 13) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 119 avente oggetto: "Art.
45 della finanziaria 2006" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine, ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 119, all'articolo 45, tratta della finanziaria 2006 e, in particolare, il 5 per mille per il volontariato e per la ricerca. Per capire per quale motivo questo ordine del giorno abbia tuttora, un'attualità stringente, credo che sia mio dovere fare un'ampia e diffusa lettura ai Consiglieri: "Il Consiglio regionale considerato che nella nuova legge finanziaria, precisamente all'articolo 45 (il 5 per mille per volontariato e ricerca) il Governo nazionale dispone che: comma 1. Per l'anno finanziario 2006 ed a titolo iniziale e sperimentale, fermo quanto già dovuto dai contribuenti a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota pari al 5 per mille dell'imposta stessa è destinata, in base alla scelta del contribuente, alle seguenti finalità: a) sostegno del volontariato; b) finanziamento della ricerca scientifica sanitaria e dell'università; c) attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente. Considerato inoltre che, con questo mezzo, si intende far ricadere sui cittadini le responsabilità del finanziamento alle politiche sociali ed alla ricerca, essendo la sfera delle politiche sociali vitale per il Comune di cittadinanza in questo modo viene ridotto ad una sorta di lotteria nella quale viene inserita la possibilità di finanziamento di attività sociali nel proprio comune di appartenenza. Appare evidente che ad una prima lettura, ciò comporta una separazione netta relativamente all'ammontare del gettito tra comuni grandi e comuni piccoli, nonché tra territori dove esistono attività produttive e territori con scarsa..."chiedo scusa, Presidente, ma sono disturbato...



PRESIDENTE

Scusate Consiglieri, ciascuno Consigliere ha diritto di esprimere il proprio pensiero. Mi rimetto alla correttezza, al buon senso e alla dignità di ciascuno.



GIOVINE Michele

Mi viene il dubbio, anzi, sono certo che questo ordine del giorno sia stato presentato dal Consigliere Scanderebech. Chiedo scusa ma non ho colpe in questo, sono sicuro di non averlo scritto io.
"Considerato infine che, non conosciamo ancora i criteri di suddivisione dell'aliquota ma possiamo già prevedere una ricorsa all'accaparramento delle risorse da parte dell'associazione di volontariato. Quale volontariato però non è definito. Quello che andrebbe a sostituire i camparti dimessi o esternalizzati, di stato sociale? Inoltre, nella lotteria rientra la ricerca scientifica e l'Università. Il nostro Paese è già agli ultimi posti in Europa, per quanto riguarda il finanziamento delle ricerche, quindi con questo sistema si tenta di mediare gli ennesimi tagli della spesa pubblica.
L'impegno è che la Giunta e la sua Presidenza esprimano, presso il Governo nazionale, il giudizio negativo della Giunta regionale del Piemonte nei confronti di questa particolare disposizione.
C'è sicuramente una problematica sul 5 per mille del volontariato e la ricerca, che credo questo Consiglio abbia tutto il dovere di affrontare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi; ne ha facoltà.



POZZI Paola

Grazie, Presidente.
Temo che l'illustrazione dell'ordine del giorno ci confermi nella nostra idea che non valga la pena discuterlo in questo momento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 13 Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 14) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 121 avente oggetto: "La Regione stanzi fondi per ridurre la tassa sulla raccolta rifiuti nei Comuni".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno, ancorché presentato il 12 ottobre 2005 quindi più di un anno fa, è purtroppo ancora di grande attualità. Riguarda il rincaro avvenuto in gran parte dei Comuni della Provincia di Torino (immagino anche in altre Province, ma sono realtà che conosco di meno) relativamente all'inizio del sistema di raccolta differenziata "porta a porta" dei rifiuti.
Tale rincaro è stato assolutamente oneroso, tanto per le imprese quanto per i cittadini. Per i cittadini, abbiamo rincari che vanno da un minimo di 200 fino a percentuali che superano il 500%, mentre per le imprese le percentuali sono addirittura superiori. Ciò non tanto e non solo per un sistema che si rivela, via via, inefficace anche relativamente ad un teorico ritorno economico che avrebbe portato ad autofinanziare il sistema di raccolta porta a porta, ma è un aggravio della tassa, dovuta dall'entrata in vigore, in tutti i Comuni, della legge Ronchi. Pertanto, il 100% della spesa deve essere coperta dai cittadini.
In particolare, ciò che ha fatto impennare l'esborso da parte dei cittadini, per il servizio di raccolta rifiuti, è stato il passaggio da tassa a tariffa, cioè nel momento in cui i Comuni hanno deciso che introitare le risorse dei cittadini non sarebbero stati più gli Enti ma i consorzi, i quali fanno pagare ai cittadini, non soltanto le spese relative alla pulizia e alla raccolta, ma anche tutte le spese accessorie dei consorzi: vedi un numero di dipendenti spesso non proporzionale; un servizio erogato svolto con soggetti, sempre gli stessi, che non vengono individuati con bandi pubblici ma a trattativa privata. I cittadini, oltre a pagare la tassa per lo spazzamento e la raccolta, devono pagare le consulenze, i maggiori oneri, i numeri verdi assolutamente costosi, cioè tutto ciò che riguarda le spese dei consorzi.
Oggi abbiamo una media: su 100 euro che il cittadino paga per la raccolta differenziata, nei Comuni che l'adoperano integralmente, abbiamo una percentuale relativa allo spazzamento e alla raccolta rifiuti che va dal 27 al 35%. In poche parole, su 100 euro, 27 o 35 euro sono dedicate alla raccolta differenziata o allo spezzamento e pulizia delle strade mentre la rimanente parte sono fondi che vanno per il mantenimento dei consorzi.
Sarebbe facile ricordare chi sono i Presidenti dei consorzi: l'ultimo eletto, il Capogruppo dei Ds in Provincia, Stefano Esposto, eletto Presidente del Consorzio Seta, ma potremmo elencarne altri. Sono tutti ex amministratori che, casualmente, hanno svolto, prima di avere quell'incarico, un'esperienza politica all'interno dello stesso partito che, verosimilmente, dà molta formazione, rispetto all'amministrazione e gestione, del sistema dei rifiuti, meglio se differenziati.
Vi è un dato: nei giorni scorsi, il Comune di Beinasco ha deciso che tornerà al sistema tradizionale, per non incidere più troppo nelle tasche dei cittadini. Ci si è resi conto che il problema delle tasse indirette che aggravano i cittadini in modo non proporzionale rispetto al reddito, ma rispetto all'unità abitativa e ai metri quadri di casa in cui si abita, è assolutamente iniquo. Questa è la vera leva su cui fare equità sociale relativamente alle politiche sui tributi. Per questo motivo, come abbiamo già chiesto nel bilancio 2006, chiederemo che nel bilancio 2007 si stanzino risorse consistenti, affinché i Comuni possano individuare fasce sempre maggiori di esenti, o che paghino una tariffa inferiore, rispetto ad un costo che è andato sempre aumentando, rispetto alla raccolta differenziata all'interno dei Comuni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Naturalmente siamo favorevoli all'incremento della raccolta differenziata, ma continuiamo a non essere favorevoli all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. n. 14.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 15), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 122, avente oggetto: "Maggior sostegno ai lavoratori vittime di incidenti sul lavoro".
La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

La richiesta di inserimento all'o.d.g. che ci accingiamo a presentare riguarda l'ordine del giorno n. 122, avente per oggetto il maggiore sostegno ai lavoratori vittime di incidenti sul lavoro.
Come lei sa, Presidente, e come sanno i colleghi Consiglieri, la questione degli incidenti sul lavoro è ricorrente nel dibattito della politica italiana.
I dati che l'ISTAT fornisce periodicamente al riguardo, continuano a indicare una sorta di anomalia italiana, per cui il numero e l'incidenza degli incidenti sul lavoro, sul territorio nazionale, è attestato su valori decisamente superiori alla media europea dei Paesi più sviluppati.
Permane, dunque, un problema che, seppure ripreso anche dagli organi di informazione, non riesce a spingere gli organi istituzionali verso misure che possano modificare, nei numeri, questa situazione.
La finalità dell'ordine del giorno in oggetto è di sottolineare questo consistente iato esistente tra una dichiarata volontà politica - che tutti condividono - di intervenire per sanare un problema che la crudezza dei dati numerici ripresenta periodicamente e l'incapacità, a livello istituzionale, a livello legislativo, ma anche a livello di controlli nell'applicazione della normativa, di portare alla modifica sostanziale di questi numeri.
La differenziazione tra la situazione italiana e quella dei Paesi dell'Unione Europea, dimostratisi più attenti a tali questioni, ci porta a riflettere sulla nostra incapacità di emanare atti legislativi che riducano il verificarsi di questi eventi, oltre che limitare, con una presenza più capillare, più continua, a livello di controlli, la reale applicazione delle norme legislative sugli incidenti sul lavoro.
L'ordine del giorno presentato dalla collega Mariangela Cotto, intende impegnare la Giunta regionale su due aspetti fondamentali: quello finalizzato ad attivare politiche di prevenzione, per ridurre i rischi dell'insicurezza sui luoghi di lavoro, e, a complemento di quanto sostenuto precedentemente, quello orientato a reperire le risorse idonee per favorire, anche attraverso un'adeguata formazione, il reinserimento lavorativo del lavoratore disabile.
Questo è un intervento che potremmo classificare come "intervento tardivo", ma di questo parleremo in un prossimo intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lupi, non mancherà certamente l'occasione.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie. Siamo contrari all'inserimento dell'ordine del giorno in questione.
Approfitto dell'occasione, Presidente, per rivolgermi al collega Rossi il quale ha ricordato, in più interventi, la proposta che l'opposizione ha avanzato nell'incontro informale con la Presidente Bresso.
Il Consigliere Rossi ha detto: noi vogliamo approvare il Piano casa così come lo volete voi, ma voi rifiutate questa proposta.
Per chiarezza: la proposta dell'opposizione riguardava il bilancio del Consiglio, l'eventuale esercizio provvisorio, la conclusione della legge sulla pesca e la legge sui pubblici esercizi, e non il Piano casa.
Pertanto, mettiamo in ordine le cose, dopodiché si può anche ripartire da questa situazione. Adesso continuiamo a discutere le inversioni all'o.d.g.; naturalmente, noi vorremmo arrivare ad una conclusione fattiva dei lavori. In ogni caso, siamo qui a votare contro l'impostazione avanzata dall'opposizione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 15.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 16), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 123, avente oggetto: "Sport equestri: una tradizione dimenticata" La parola al Consigliere Lupi, per l'illustrazione.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente. Prendiamo atto della pacatezza e della chiarezza con la quale il Presidente del Gruppo dei DS ha definito la proposta avanzata dai Gruppi di minoranza, in occasione dell'incontro con la Presidente Bresso.
Quanto da lui affermato è sicuramente corretto, ma è anche vero che, in un'ottica di ricerca, oppure in un tentativo di mediazione all'interno di una normale trattativa, è necessario cercare di muoversi all'interno di un range di accettabilità.
Quando viene avanzata una proposta di un certo tipo, si può anche rispondere cercando di alzare la posta, ma il rilancio deve rientrare in un ambito di lontana accettabilità, anche perché la finalità dell'azione politica non può essere ricondotta solo a pura mediazione; certo, di essa la mediazione fa parte.
Diversamente, nessuna di queste operazioni potrà essere portata a termine.
Questa offerta, di per sé, aveva comunque un valore di un certo peso da parte dell'opposizione. Si sarebbe potuto assumere un atteggiamento almeno vagamente possibilista, un atteggiamento che avrebbe potuto lasciar intendere che chi rispondeva aveva ben chiaro che l'epoca dell'assolutismo è ormai terminata e che, nell'era della democrazia, in una società ormai basata sulla complessità, bisogna almeno tentare una ricerca della mediazione in grado di avvicinare le due parti.
Quindi, se è vero quanto riportato da parte del Capogruppo dei DS rispetto all'incontro, è indubitabilmente altrettanto vero che la risposta da parte del Presidente della Giunta è stata tutto, tranne che una vaga possibilità di apertura. E la situazione odierna è figlia di quell'atteggiamento.
Nel mio intervento iniziale ho detto che questa serata avrebbe sancito nel modo più assoluto, nel modo più pieno il fallimento della politica fallimento della politica che è complessivo, la cui responsabilità ricade sull'intero Consiglio regionale, al di là dell'attribuzione ad ognuna delle parti.
In realtà, lo stanco rituale di stasera - se mi permettete - sancisce in maniera definitiva il fallimento della politica, di ogni forma di politica. Se non partiamo da questa considerazione, continueremo a sviluppare un'azione assolutamente inutile, assolutamente vuota, al di là delle capacità delle singole parti di scaricare sulle altre le responsabilità di questi atteggiamenti.
Dati i rapporti con il mondo dell'informazione, la parte che probabilmente uscirà vincente, dal punto di vista della comunicazione rispetto a questo evento, sarà l'attuale maggioranza. Ma nel complesso dell'evento politico odierno, anche la parte vincente sarà sconfitta nella stessa misura dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Mamma mia!: dopo questa affermazione, votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 16.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 17) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 124 avente oggetto "Spese militari e finanziaria".
La parola al Consigliere Guida per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Questo è un ordine del giorno presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista.
Il dibattito notturno ha una valenza positiva: riesce a resuscitare ordini del giorno che probabilmente non sarebbero mai entrati in discussione in quest'Aula.
vero che forse stiamo facendo un po' di violenza contro noi stessi e non diamo di noi l'immagine migliore, però prendiamo ciò che di positivo ci può essere in un dibattito come questo, che comunque ci vede impegnati nell'ambito della nostra attività, seppure notturna.
L'ordine del giorno mette in risalto elementi che riguardano la finanziaria dell'anno scorso, quando di fatto stiamo parlando o abbiamo appena finito di parlare della finanziaria del prossimo anno.
Mi chiedo se la politica sia adeguata ai tempi e in che modo la politica possa considerarsi aggiornata, quando per una sorta di appendice riusciamo a discutere appena questa notte di questo ordine del giorno che riguarda la finanziaria dell'anno scorso.
Se riflettiamo su questo aspetto, non sarebbe male darci alcune regole se non scritte almeno di consuetudine, affinché gli ordini del giorno possano essere discussi con una certa rapidità. Forse dovremmo anche trattenerci ogni tanto dal presentare ordini del giorno su tutti gli argomenti, dalla pentola a pressione alle spese militari: basterebbe un po' di buonsenso.
Tuttavia, penso che questa notte può rendere attuale anche un ordine del giorno antico come quello presentato l'anno scorso dal Gruppo di Rifondazione Comunista, il quale mette in evidenza tutta una serie di riduzioni della spesa del bilancio del Paese. Si tratta di argomenti sui quali esprimo la totale considerazione e adesione, ad esempio quando si parla di meno soldi per gli Enti locali e per la sanità, di meno soldi per la cooperazione internazionale e di ancora meno soldi per le grandi opere.
Sembra, per la verità, un ordine del giorno che potremmo considerare attualissimo per la legge finanziaria di cui si sta discutendo in Parlamento.
Sono un po' meno d'accordo sulla parte relativa alla protesta che viene fatta dai colleghi di Rifondazione Comunista in merito alla non prevista riduzione delle spese militari. E vi spiego anche perché.
Questa notte, su La Stampa appena uscita - e che valenti colleghi sono usciti a procurarsi - viene presentato in anteprima un nuovo mezzo delle nostre forze armate, nella fattispecie il primo vascello stealth italiano denominato Foscari, la nave invisibile ai radar.
Apparentemente, si tratta di una nave militare come tutte le altre, ma la Foscari nasconde un segreto: è la prima nave stealth (invisibile), come il famoso aereo stealth degli USA, ideato per sfuggire ai radar nemici con motori silenziati.
Nave da guerra fredda, certamente. Sennonché la Foscari è entrata in esercizio troppo tardi, come sempre capita in Italia, perché ad esempio quando si parla delle famose portaerei anche nell'ordine del giorno di Rifondazione Comunista, sappiate che quelle portaerei nacquero quando il Presidente del Consiglio era Bettino Craxi, quindi molto tempo è passato da allora.
La Foscari è stata sperimentata, però in un altro contesto, seppur militare, ma di pace, che è quello dei sei mesi trascorsi a dare la caccia ai mercantili sospetti nell'Oceano Indiano, svolgendo la missione di scovare armi, droga o terroristi.
Ecco quindi che anche un investimento di determinati mezzi con consistenti impegni finanziari (si parla di milioni di euro) per una nave di questo genere, può essere considerato non tanto un investimento per la difesa militare, quanto per la difesa della pace e la lotta al terrorismo.
Dobbiamo stare attenti, non siamo un Paese impegnato su fronti di guerra, non lo siamo stati neanche in Iraq, però ad esempio proprio il bilancio finale della missione Enduring Freedom ci dice che, durante tutti i 5 anni di impegno nell'Oceano Indiano, i nostri marinai hanno interrogato via radio con ispezioni ben 8.400 mercantili, 500 soltanto negli ultimi 6 mesi. Nulla in particolare da segnalare, ma un efficiente ed efficace impegno professionale a favore della pace.
Per ciò che riguarda ancora la nave Foscari, che - ripeto - è stata presentata soltanto in questi giorni, possiede pochissime armi. Ha soltanto una mitragliatrice, e un elicottero. È una nave con una dotazione specialistica di radar. Credo, Consiglieri, di aver portato nell'ambito di questa seduta notturna alcune informazioni senz'altro utili alla vostra attività.
stato detto prima dal Consigliere Muliere che la minoranza avrebbe proposto di approvare soltanto quattro leggi. Attenzioni, ci sono minoranze e minoranze. Io ho chiesto qualcos'altro, tra cui la legge sulla casa.
Poiché voglio essere a posto con la mia coscienza, ci tenevo a dire che ho chiesto di approvare la legge sulla casa, la legge sulla sperimentazione urbanistica, i pubblici esercizi e la delibera sui fondi strutturali.



PRESIDENTE

Consigliere Guida le posizioni su questo punto sono sempre state variegate.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Pozzi ne ha facoltà.



POZZI Paola

Ringraziamo il Consigliere Guida per le informazioni che ci ha dato sulla nave ombra, tuttavia non riteniamo opportuno iscrivere questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 17.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 18 presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 125 avente oggetto "Armi nucleari" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

L'ordine del giorno n. 125 presentato dai Consiglieri di Rifondazione Comunista sulle armi nucleari, è assolutamente condivisibile e tragicamente attuale (la vicenda dell'Iran lo dimostra). Il Gruppo di Rifondazione Comunista fa questa premessa: "Le armi nucleari continuano ad essere la più grave minaccia alla sopravvivenza della specie umana e del pianeta". Questo è assolutamente vero, specie con la possibilità di proliferazione nucleare incontrollata in mano a regimi come quelli nordcoreani o iraniani e il possibile uso da parte di terroristi. "La ricerca, la produzione e il dispiegamento degli arsenali nucleari gravano in maniera pesantissima sulla finanza pubblica, sottraendo risorse che dovrebbero essere stanziate a favore delle infrastrutture delle nostre comunità, per potenziare i servizi sociali e sanitari pubblici, per tutelare e valorizzare l'ambiente". Anche questa è una grande verità, non è possibile che ci sia questo atteggiamento, questo dispiego di energie per una cosa sostanzialmente superata. "L'Italia ha rinunciato al nucleare ed è membro del Trattato di Non Proliferazione Nucleare in qualità di "Stato non nucleare". Credo renda onore all'Italia aver aderito a questo trattato e aver rinunciato al nucleare. Questo ordine del giorno non sarebbe stato totalmente condivisibile ai tempi della guerra fredda. L'equilibrio di forze e, ahi noi, la presenza degli arsenali nucleari ha evitato lo scoppio di una guerra con l'Unione Sovietica quando questa era, dal punto di vista convenzionale, immensamente più forte della Nato. Anche alcuni libri di politologi o di generali della Nato, ma anche dal Patto di Varsavia scritti dopo la caduta del muro di Berlino, rilevano che l'Unione Sovietica avrebbe preventivato un attacco convenzionale contro l'occidente, il cosiddetto Piano Cento, che prevedeva che l'Italia si arrendesse in 100 ore.
Mentre allora poteva non aver senso, perché avrebbe compromesso l'equilibrio internazionale, oggi l'armamento nucleare, questa nuova situazione mondiale, è una pura follia. Condivido l'appello della Corte Internazionale di Giustizia che ha dato una pronuncia per la rimozione della armi nucleari al più presto possibile e invita i 5 stati Nucleari anche se ormai sono molto più di cinque, ad arrivare al totale disarmo nucleare. Pensiamo se l'Iraq di Saddam Hussein avesse avuto il nucleare nel momento più tragico nello scontro con l'Iran di Komeini, quando vi era una guerra mortale in cui sono stati usati...è quando gli americani lo finanziavano, è vero. La tentazione di usarlo di fronte al mortale nemico iraniano poteva essere plausibile. Mentre ai tempi della guerra fredda e il sostanziale duopolio delle grandi potenze consentiva un controllo rispetto alle potenze minori - duopolio che certo non ci piaceva e che certo è molto positivo che si sia superato - oggi non vi è nessuna giustificazione all'uso, o alla minaccia di uso, anche da parte delle grandi potenze, di armi nucleari. Questo ordine del giorno è assolutamente condivisibile e spero che, in un altro momento, avendolo sostanzialmente discusso, possiamo approvarlo.
Certo, questo non cambia gli equilibri mondiali, proprio degli indirizzi e delle indicazioni anche perché sono una serie di proposte operative che rappresentano dei passi in avanti come chiedere al Governo italiano di aderire al programma "2020 Vision" proposta dai Sindaci di Hiroshima e Nagasaki.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Muliere ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Lo ha già detto il Consigliere Leo: in un altro momento troveremo il tempo e la voglia di discutere di questo argomento.
Presidente, ne approfitto per cogliere un'affermazione avanzata dal Consigliere Guida rispetto all'ordine dei lavori. Il Consigliere Guida ha posto una questione, se ben ricordo, che in parte ha già posto in una riunione di commissione....



(Commenti fuori microfono del Consigliere Giovine)



MULIERE Rocco

Consigliere Giovine, alle tre di notte deve avere la capacità di cogliere, non sto intervenendo sull'ordine dei lavori...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Giovine)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglierei, il Consigliere Muliere sta intervenendo in senso contrario sulla proposta di iscrizione di nuovo punto n. 18.



MULIERE Rocco

Vorrei sottolineare, invitare la minoranza a riflettere su quello che ha detto il Consigliere Guida. Il Consigliere Guida ha detto una cosa importante, cioè discutiamo ed approviamo il piano casa, la legge di sperimentazione per le varianti ai piani regolatori, i fondi strutturali,i pubblici esercizi. È una base interessante sulla quale si può riflettere.
Sarebbe utile che il Consigliere Guida potesse discutere con il resto della minoranza perché il resto della minoranza possa fare qualche riflessione all'ordine dei lavori. Siamo alle tre di notte, c'è ancora molto tempo.
Siamo pieni di energia, quindi possiamo andare avanti.
Quanto detto dal Consigliere Guida è un elemento interessante, quindi speriamo che la notte porti consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 18.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 19) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 126 avente oggetto "Salvaguardia della tipica fauna alpina (gallo forcello, pernice bianca coturnice, lepre variabile)".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
I punti 19) e 20) all'o.d.g. riguardano la tipica fauna alpina, fauna nobile che, quindi, richiede due interventi (mi prenoto già per quello successivo), ma anche una premessa di contesto.
Personalmente, credo che si debbano guardare le cose nella loro essenza oggettiva. Leggendo la legge finanziaria, ho visto che agli articoli 9 e 10 si approvvigionano le risorse per finanziare il Piano Casa.
A questo punto, non raccontiamocela: la delibera del Piano Casa da sola non è sufficiente. Leggetevi gli articoli 9 e 10 della legge finanziaria che finanzia il Piano Casa. Il discorso è molto semplice: per rendere operativo il Piano Casa, bisogna avere sia il Piano Casa, cioè il piano degli indirizzi di quadro steso dall'Assessore Conti, sia la dotazione finanziaria.
Per questo motivo, e per il fatto che la Giunta abbia presentato in ritardo la legge finanziaria, il bilancio della Regione e sta ritardando anche il Piano Casa, non staremo zitti. Siamo capaci anche noi a leggere quindi non facciamo strumentalizzazioni delle tre di notte. Noi sappiamo quali sono le situazioni e, se vogliamo andare al risultato, dobbiamo oggettivamente vedere i percorsi. Noi saremo anche disponibili ad affrontarli, ma nelle sedi opportune. Stiamo esaminando le iscrizioni di documenti urgenti all'o.d.g.
Nessuno è sordo o cieco, però, nel momento in cui si vuole accelerare un determinato percorso, bisogna andare fino in fondo, in modo tale che il giorno dopo si possa approvare la delibera con il finanziamento, non le delibere civetta, perché siamo capaci tutti, siamo stati in Giunta tanti anni. È comodo fare riserva di finanziare. Le delibere che contano, quelle che attivano e quelle che vogliono i Presidenti delle ATC e gli amministratori delle cooperative - ho fatto anch'io l'Assessore alla casa in questa Regione, quindi parlo a ragion veduta...



(Commenti in aula fuori microfono)



CAVALLERA Ugo

Certo, certo, sì, sì. Sono stato per un breve periodo, quindi di guasti ne ho fatti pochi. Ho solo ereditato uno IACP di Torino, amministrato da soggetti che erano parenti, non solo di esponenti della ex DC, di cui facevo parte, ma anche della sua parte politica, che avevano lasciato 500 miliardi di disavanzo, che poi, grazie alle tanto deprecate vendite degli alloggi, è stato sanato.
Guardatevi gli articoli 9 e 10 della legge finanziaria e dite domani ai signori che vengono, come pensate di approvare, dopodomani, questi articoli della legge finanziaria. È un dubbio che personalmente ho.
A questo punto, però, ritorno sulla tipica fauna alpina.
In questo documento si parla di gallo forcello, di lepre variabile e di coturnice. Ritengo quanto mai urgente parlare di questi argomenti in Consiglio, perché credo che tutto il caos avvenuto quest'anno, il tira e molla con soggetti esterni che hanno impugnato le delibere della Giunta, si spiega perché non c'è chiarezza di indirizzo. Vogliamo o non vogliamo questa caccia programmata nelle zone alpine? Decidete, cari signori della maggioranza, in modo unico cosa volete, una volta per tutte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari, signori Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Peveraro, in rappresentanza della Giunta regionale.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Mi dispiace dover segnalare che è un po' un'ovvietà quanto detto dal Consigliere Cavallera.
evidente che la legge finanziaria del 2007 prevede il finanziamento sulla base di un'ipotesi di approvazione di una legge. Se non c'è la legge certo non possono esserci i fondi. È di tutta evidenza, quindi, il movimento.
Se nel 2007 non avessimo inserito i finanziamenti per il Piano Casa, è evidente che non avremmo le risorse e non avremmo potuto metterle nel 2006 non essendoci la delibera.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'iscrizione all'ordine del giorno n. 19.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 20) Presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 129 avente oggetto: "Salvaguardia della tipica fauna alpina".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine per fatto personale.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Scusi, Presidente, posso intervenire? Rammento ai colleghi Consiglieri che, secondo l'articolo 60 del Regolamento, è fatto personale non solo essere censurato nella propria condotta, ma anche sentirsi attribuire fatti non veri od opinioni contrarie a quelle espresse.
fatto non vero, una palese contraffazione di quello che è avvenuto nella recente cronaca del Consiglio regionale, ma anche fornire un racconto parziale, perché raccontando parzialmente ciò che è stato detto e fatto nelle settimane precedenti, si può dare una lettura che sicuramente è estremamente conformata e gradirei...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, la pregherei di estrinsecare in cosa si concretizza il fatto personale.



GIOVINE Michele

Il collega Muliere ha detto delle cose che non stanno né in cielo né in terra, o meglio, le ha dette correttamente secondo la sua versione, e sono sicuramente...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Presidente, se mi permette di parlare...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, lei ha diritto di parlare! Chiedo ai colleghi di lasciarla parlare, ma la prego di estrinsecare in cosa si concretizza il fatto personale.



GIOVINE Michele

Le cose non sono andate così come ha detto il collega Muliere.
Peraltro, anche il passaggio del collega Guida mi è abbastanza oscuro.
Voglio ricordare ai colleghi che quando si è arrivati a quella proposta e controproposta, si è arrivati dopo ben sei giornate di battaglia sul pesce. Dopo sei giornate...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Leggi il Regolamento, all'articolo 60, comma 1.
Dopo sei giornate - dicevo - ad un certo punto il collega Muliere ha chiesto al collega Burzi una mediazione per una via di uscita e il collega Burzi...



(Commenti in aula)



GIOVINE Michele

Sto raccontando la verità, caro collega Boeti e caro collega Auddino so che voi non siete abituati: prendetene atto...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate! Per cortesia, colleghi Consiglieri, vi prego! Sto cercando di intervenire, ma se i colleghi Consiglieri di una parte dell'emiciclo mi impediscono di fare il mio lavoro, mi è difficile farlo.
Collega Giovine, lei ha indicato come fatto personale un elemento che a mio avviso, secondo quanto dice il Regolamento, non è tale.
Se lei ritiene che sussista il fatto personale, ai sensi del Regolamento, lo metto in votazione.



GIOVINE Michele

Allora chiedo che venga messo in votazione.



PRESIDENTE

La mia decisione è che non sussiste il fatto personale. All'articolo 60, comma 2, del Regolamento è previsto che se il Presidente ha dichiarato non sussistere il fatto personale e se il Consigliere insiste avverso la decisione del Presidente, decide il Consiglio senza discussione, per alzata di mano.
Pertanto, chi vota sì, vota a favore della sussistenza del fatto personale; chi vota no, vota contro questa sussistenza.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di intervento per fatto personale.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Presidente, potrei anche sbagliarmi, ma mi è parso che nella votazione precedente, quella sull'inserimento dell'ordine del giorno, l'ultima fila della maggioranza abbia espresso un numero di voti superiori al numero di Consiglieri presenti...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



LUPI MAURIZIO

Ho detto che potrei sbagliarmi, l'ho detto molto correttamente.



PRESIDENTE

Colleghi, il Consigliere Lupi ha posto in modo molto garbato una questione. Se ci sono dubbi sulla regolarità delle votazioni, prego di segnalarlo, anche fuori microfono. Abbiamo disposto che, nei nostri lavori l'Ufficio di Presidenza sia sempre coadiuvato dalla presenza di un Consigliere Segretario, che potrà accertarsi personalmente dell'esito delle votazioni.
Pertanto, su tale questione possiamo intervenire, basta che me lo segnaliate.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. L'articolo 62 (l'ordine delle discussioni) riguarda i richiami al Regolamento; intendevo farlo quando ho alzato la mano, per la votazione precedente.
Nella votazione precedente, il collega Bellion non era in Aula, è entrato dopo...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Il collega Bellion è un signore, lo può confermare; non era in aula e non ha votato...



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, capisco che, per chi è stato qui tutto il giorno, l'ora possa rendere meno propensi ad ascoltare, però il Consigliere Vignale ha la parola, pertanto, per cortesia, non interrompetelo.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. In realtà, non è determinante, perché i voti erano 30 e il numero legale era ampio, ma è relativamente all'andamento della seduta.
Ritengo che, nel momento in cui ci si trova di fronte a un confronto che può anche essere aspro e non compreso, si debba continuare ad avere il rispetto dei colleghi.
Lo dico al collega Muliere, o al collega Boeti o al collega Larizza (lo dico perché l'ho registrato, non nei miei confronti, ma l'ho registrato): se il gioco è che ci si alza in piedi e, quando uno di noi parla, si dicono frasi tipo: "Stai zitto", "Finiscila", "Chi pensi di convincere", possiamo farlo anche noi! Ho il timore che il fare l'opposizione non vi sia chiaro, rispetto ai Regolamenti. Noi presentiamo l'inversione perché vogliamo fare uno strumento...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Il collega Larizza lo saprà molto meglio di me...
(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Non lo metto in dubbio, però bisogna conoscere il Regolamento, per farlo, non solo avere tanti anni di militanza e di opposizione.
Vede, collega, l'articolo 60, che il collega Giovine citava, prevede che io chieda il fatto personale, mi sieda, che il Presidente dica che non sussiste, che io, invece, dica che sussiste, e si procede alla votazione.
Poi, mi rialzo e ridico che esiste, e andiamo avanti così tutta la notte in modo ancora meno costruttivo della poco costrutto che ha questo...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Può essere un'interpretazione allargata, però, se vuole, le do altre dieci modalità di interruzione dei lavori dell'Aula, oltre a quella dell'inversione. Allora, se vogliamo, possiamo fare un lavoro che serve a poco, ma che è certamente legato ad una contrapposizione politica che non definiva bene il collega Muliere, perché ho partecipato a una Conferenza dei Capigruppo in cui non si è posto il problema casa. È stata una delle leggi richieste, ma il Consiglio ha iscritto all'o.d.g. la legge sulla pesca - richiesta non avanzata dall'opposizione - altre due leggi e poi la legge sulla casa. Non l'abbiamo stilato noi il calendario: un calendario votato a maggioranza (non all'unanimità) dalla Conferenza dei Capigruppo in cui è previsto: 1) la legge sulla pesca; 2) la legge sull'urbanistica 3) la legge sui fondi europei; 4) la legge sulla casa (forse).
Che si voglia cavalcare quello che è un legittimo gioco delle parti (noi facciamo l'ostruzionismo, voi comprate i pezzi sul giornale), va benissimo. La verità che ci diciamo quando usciamo dall'aula, ma non quando siamo all'interno, è che questo gioco - che ripeteremo da qui a sabato fin quando andremo avanti, tanto tempo ce n'è, a noi basta essere in tre presenti - non serve assolutamente a nulla. Tutto questo discende dalla testardaggine di una persona che ha annunciato di arrivare alle 8.00 e guidare la maggioranza contro l'opposizione, che tanto cederà, ma che alle 11.00 prende la Lancia (o l'Alfa, e non più la Panda) e va a casa. La differenza è tutta lì, perché uno che sa di Consiglio regionale e di Regolamenti comprende che quello che stiamo facendo è un insulto alla comprensione del Regolamento regionale ed è anche un insulto nei confronti dei cittadini piemontesi.
Non si va avanti a forzature. Così come non lo concedeva il centrosinistra nella passata legislatura, non vedo perché lo debba concedere il centrodestra. Se su otto leggi che presentate, cinque non si condividono perché ci sia solo il concetto "passare"... Collega Muliere, mi sembra che tutti i Presidenti di Gruppo - lo dico a lei perché l'ha fatto ma gli altri Capigruppo c'erano - abbiano dato disponibilità a una serie di leggi senza porre veti su nulla. Il Presidente del Consiglio chiese: quali sono le leggi su cui c'è questa disponibilità? Noi le indicammo. Questo è stato fatto; dopo si è passati alle votazioni a maggioranza e infine alle convocazioni.
Qui staremo, poi giocheremo domani mattina: avrete le fasce tricolori i Sindaci, un po' di risalto sui media e quant'altro, ma - voglio dirlo torneremo sulla finanziaria e approveremo poche leggi: di questo, non dell'ostruzionismo del centrodestra, bisognerà rispondere al Piemonte.


Argomento: Varie

Intervento per fatto personale


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida per fatto personale.



GUIDA Franco

Presidente, uso pochissimi secondi per precisare che le cose sono andate nel modo seguente.
Ho partecipato alla riunione dei Capigruppo in sostituzione del mio Capogruppo Scanderebech. In quella sede ho tentato una prima mediazione che non ha avuto esito per tanti motivi: non esistevano le cosiddette condizioni, vi erano pareri discordi in entrambi gli schieramenti.
Poi ho ripetuto questo tipo di mediazione nella I Commissione e ho chiesto - ecco perché bisogna dire le cose in modo completo, come ha detto prima il collega Giovine - che fosse rinviata ad oggi pomeriggio la Commissione Bilancio per l'esame di tutti i provvedimenti: disegni di legge, bilancio, esercizio provvisorio e quant'altro. Dopodiché ho chiesto che il Consiglio regionale fosse convocato per domani in seduta ordinaria e poi ancora una volta prima di Natale. Mi è stato risposto di no soprattutto dalla maggioranza, questo è chiaro.
Siamo così arrivati a una contingenza che è figlia di un modo un po' algido di governare il Piemonte e che non porta da nessuna parte, dobbiamo rendercene conto. È pur vero che noi facciamo ostruzionismo - chiamatelo come volete - e cerchiamo di farlo nel modo migliore. D'altronde, sono queste le armi che abbiamo. È altrettanto vero che nei corridoi alcuni esponenti della maggioranza ci dicono: "Ne avremmo fatto volentieri a meno"; altri ci dicono: "Avremmo voluto fare una Conferenza di fine anno per annunciare i provvedimenti approvati"; altri ancora esprimono perplessità sulla conduzione della trattativa fra maggioranza e minoranza.
Queste responsabilità risiedono, chiaramente, in chi governa il Piemonte oggi. Io spero solo che la serenità e il calore del Natale facciano diventare più sensibile la persona che ha queste responsabilità.
Ritengo che ci sia, da parte della minoranza, tutta la disponibilità finora dimostrata. Ho portato ad esempio - ricordatevene - il pacchetto Bairati, perché un Consigliere di maggioranza disse: "La minoranza ci impedisce di approvare provvedimenti necessari per il Piemonte". La mia risposta fu: "Non è vero, perché tutte le leggi, i disegni di legge, le proposte, le delibere presentate in Commissione secondo un iter di confronto molto aperto tra maggioranza e minoranza sono state approvate".
Ricordo, al riguardo, la legge sulle aree di Mirafiori, la legge sull'internazionalizzazione del Piemonte, la legge sulla ricerca e l'innovazione e la legge per la Fondazione post-olimpica.
Non vi è stata alcuna opposizione ostruzionistica da parte della minoranza, anzi un contributo molto aperto e anche positivo per migliorare queste norme. Abbiamo tenuto lo stesso atteggiamento per la legge sulla sperimentazione urbanistica, tant'è vero che siamo arrivati in Aula per votarla, sennonché sono stati presentati all'ultimo minuto emendamenti che in qualche modo, limitavano quell'accordo raggiunto in Commissione. È la dimostrazione che queste cose, se spiegate bene, mettono in difficoltà soprattutto voi, e non noi.
Questa è la verità, le cose sono andate in questo modo. Oggi ho ripetuto a un autorevole Consigliere di maggioranza che il percorso poteva essere diverso, ma mi è stato detto: "Pazienza, forse ci arriveremo domani". Ecco, se vogliamo trasformare questo dibattito nella saga dell'ipocrisia, credo che tutti insieme ci stiamo riuscendo.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, a che titolo chiede di intervenire?



GIOVINE Michele

Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, il collega Guida è intervenuto per fatto personale.



GIOVINE Michele

Allora intervengo anch'io per fatto personale.



PRESIDENTE

Lei è già intervenuto sul fatto personale.



GIOVINE Michele

Presidente scusi, vorrei capire perché il Consigliere Vignale prende la parola e parla per sei minuti e mezzo, il Consigliere Guida prende la parola e parla per quattro minuti, ma mi pare - magari sbaglio - che né il Consigliere Guida né il Consigliere Vignale abbiano precisato per quale motivo prendevano la parola.



PRESIDENTE

L'hanno precisato entrambi: il Consigliere Vignale come richiamo al Regolamento e il Consigliere Guida per fatto personale. Per brevità, ho evitato di dire che, a mio avviso, il fatto personale non sussisteva quindi non c'è stato bisogno di votare alcunché.
La pregherei di indicare cortesemente a che titolo intende intervenire.



GIOVINE Michele

Per fatto personale, l'ho già spiegato.



PRESIDENTE

Perfetto, allora ci illustri in cosa consiste il fatto personale.



GIOVINE Michele

Vorrei riassumere semplicemente questo. Se mi avesse dato la possibilità di parlare, Presidente, io avrei detto semplicemente quello che ha già detto il Consigliere Vignale e quello che ha già detto il Consigliere Guida.
Evidentemente in questo momento non c'è il clima adatto per sentire - a norma di Regolamento, come per tutti gli altri Consiglieri - da parte del sottoscritto considerazioni sul tema. Ne prendo atto, Presiedente; lei è un Presidente di garanzia, ma oggi ho qualche riserva sul suo ruolo, tuttavia ne prendo atto e avremo occasione di parlarne anche in altre sedi.
Aggiungo che non sono stati Consiglieri di minoranza a dire che tutti i provvedimenti che hanno avuto un iter normale in Commissione poi sono passati in Aula, ma è stato - mi pare - il Presidente del Consiglio.
Non solo. Voglio ricordare ai colleghi della maggioranza, e ovviamente a quelli della minoranza, ma anche a chi in questo momento sta qui lavorando, che il vero motivo per cui siamo qui a farci le notti è stato ampiamente e chiaramente detto.
Se prendete La Stampa di oggi, nel virgolettato la Presidente Bresso dice che voleva saggiare la compattezza e la resistenza della maggioranza.
Punto e basta. Né più né meno. È correttissimo, è legittimo, ma prendiamone atto.
vero, su alcuni provvedimenti vi era un accordo fra maggioranza e opposizione: noi dicevamo quattro, la Presidente Bresso diceva otto. Trovo legittimo che i quattro che la maggioranza vuol far passare li scelga la maggioranza, non li scelga la minoranza, ma vi dico anche - e se volete domani riprenderemo l'argomento - che non c'è stata alcuna controproposta.
La controproposta è arrivata, Consigliere Muliere, tardivamente, quando in realtà non c'è alcuna volontà da parte della Presidente Bresso di chiudere alcun tipo di accordo. Ripeto, è assolutamente superfluo precisarlo.
Chiedo scusa ai Consigliere se ho rubato tempo prezioso, ma qualche parola in più di chiarimento è utile per chi ha voluto ascoltarmi.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento)


PRESIDENTE

Iscrizione all'o.d.g. n. 20) presentato dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 129 avente oggetto: "Salvaguardia della tipica fauna alpina".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Nella Regione Piemonte, da anni, abbiamo impostato un sistema di caccia che, sostanzialmente, parte da un equilibrio dei cacciatori rispetto al territorio. Tant'è che il rapporto in montagna è un rapporto doppio come ettari rispetto al numero di cacciatori, quindi come numero di ettari per cacciatore. Il prelievo venatorio è un prelievo non indiscriminato, ma avviene sulla base di censimenti. Se verifichiamo anche le impugnative al TAR e l'esito dei giudizi, dobbiamo prendere atto che, per quanto riguarda la gestione dei prelievi venatori nelle zone di montagna, non è stata oggetto di censura da parte del TAR proprio per l'articolazione di questi censimenti e anche per la presenza di esperti faunistici che, in qualche modo, certificano, quindi validano, i censimenti e poi presiedono a tutte le varie fasi del prelievo, quindi valutano il prelievo stesso. Sappiamo che ci sono delle regole che graduano il prelievo nell'arco delle settimane consentite. Il capo prelevato sulla base del prelievo selettivo, viene mostrato ed esaminato dall'esperto e dal proposto dal punto di vista veterinario.
Ritengo che per certi versi le considerazioni che ci sono nell'ordine del giorno meritano attenzione. Il fatto che ci sia una cautela e che il numero dei prelievi sia limitato, viene considerato come se fosse un fatto negativo. Visto che per alcune specie, in certi comparti alpini, abbiamo un prelievo di quattro, cinque unità, allora si pensa di chiudere la caccia.
No. Se le unità sono contenute è proprio perché si vuole garantire la riproduzione della specie e, magari, anche lo sviluppo da un punto di vista numerico e del territorio occupato da questa specie che sono oggetto della caccia nelle zone montane alla tipica fauna alpina.
Il Gruppo di Forza Italia e la minoranza hanno presentato un altro ordine del giorno, i numeri a quest'ora della notte non mi consentono di individuare se era quello prima o quello attuale. Mi sembra che l'ordine del giorno precedente fosse della maggioranza di centrosinistra, e il nostro fosse questo, ma l'ottica era di riunificate gli ordini del giorno in modo da fare un approfondito dibattito e poi chiedere al Consiglio. Un pronunciamento il più possibile consono alla legge regionale e, per certi versi, dare qualche indicazione innovativa, ma non nell'ottica di fermare la caccia.
Questo credo che, da un punto di vista personale, non sono un cacciatore, ma posso immaginare possa essere l'aspirazione di qualche collega. In questa sede noi dobbiamo applicare le leggi e dare indicazioni concrete di una gestione e di una caccia sostenibile. Non sono fondamentalmente contrario all'attività venatoria, purché si svolga in modo responsabile, con un forte legame con il territorio e anche valorizzando il più possibile la partecipazione negli organismi di gestione che sono i comparti alpini e gli ATC di pianura.
In questo senso credo sia opportuno iscrivere questi ordini del giorno all'o.d.g. dei nostri lavori e trattarli il più presto possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Li tratteremo quanto prima, ma intanto siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 20.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 21) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 131 avente oggetto "Sostegno alle aziende avicole piemontesi".
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Vignale ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

L'ordine del giorno presentato ad ottobre 2005 che riguardava il sostegno alle aziende avicole piemontesi è un problema oggi superato rispetto a ciò che riguarda il problema contingente, cioè il timore - non possiamo parlare di altro - che si diffondesse anche nel continente europeo l'influenza aviaria. Questo timore ha causato, nell'arco dell'anno passato un crollo delle vendite di carni avicole con percentuali superiori al 50 ha messo in ginocchio per molti mesi tutta la filiera dell'agricoltura piemontese che occupa migliaia di persone in imprese produttrici di mangime, macellazione, produzione e vendita di carni di pollo.
Così come ha penalizzato fortemente una serie di esercizi commerciali le macellerie, ma non soltanto, che facevano della vendita della carne avicola uno degli introiti, se non principali, certamente rilevanti. Come dicevamo nella richiesta di un ordine del giorno precedente, fortunatamente questo problema è stato risolto. Tuttavia crediamo che gli interventi che la Regione può mettere in campo in merito a situazioni di crisi per le imprese quali queste, non siano sufficienti. È relativamente semplice se come nel caso delle imprese turistiche dopo la tragedia dell'11 settembre vi è, in qualche modo, la possibilità di non richiedere la tassa regionale o fare una sostanziale riduzione temporanea di quello che si richiede alle imprese da parte della Regione Piemonte. Diventa più difficile nei casi in cui non si è una diretta incidenza.
I colleghi ricorderanno che l'anno scorso siamo intervenuti anche per la filiera dell'agricoltura, riducendo leggermente l'IRAP per le grandi imprese produttrici di carni avicole. Ha riguardato una trentina di imprese su tutto il territorio regionale, ma non ha riguardato tutta la filiera dell'agricoltura verso la quale non abbiamo potuto fare alcunché.
Fortunatamente, il motivo del non acquisto era più dovuto ad un timore che non ad una reale espansione, com'è accaduto nei paesi asiatici o del Nord America, dell'influenza aviaria. Credo che anche questo ordine del giorno debba far segnalare - e per questo ne richiediamo l'iscrizione come si debba creare un sistema regionale che sappia rispondere più rapidamente alle esigenze delle imprese in stato di crisi. Non riguarda solo la filiera dell'agricoltura, ma molte filiere e molte situazioni.
Basta leggere i giornali per rendersi conto come, molto spesso, la Regione riesce, con difficoltà, ad intervenire nelle crisi risolvibili. Vi sono ovviamente dei comparti di chiusura di stabilimenti per cessazione di produzione, dove quasi qualunque strumento regionale avrebbe difficoltà a produrre frutti. Vi sono invece decine di altri casi, magari di importanza minore dal punto di vista occupazionale rispetto ai singoli interventi, che nel complesso fanno un numero di occupati assolutamente riguardevole, come la filiera dell'agricoltura piemontese, verso la quale la Regione dovrebbe dotarsi di strumenti che in tempi molto più rapidi siano in grado di rispondere alle varie esigenze.
Come Gruppo consiliare abbiamo presentato anche una sorta di legge quadro che dà possibilità alla Giunta, con delibera di Giunta, di intervenire, avendo quindi uno strumento amministrativo rapido, per rispondere a questo tipo di esigenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Sicuramente il parere è negativo rispetto all'inserimento dell'ordine del giorno. Ritengo, però, di fare alcune brevi considerazioni. Ci sono stati alcuni interventi che hanno aperto una certa interlocuzione, sulla quale credo sia importante continuare a ragionare. Non arriveremo sicuramente all'accordo prima delle sette di questa mattina, però credo che, nell'ambito dei singoli interventi avvenuti sulle singoli proposte di ordini del giorno, senza inventarsi fatti personali inesistenti o cose strane, valga la pena continuare alcuni approfondimenti, in modo da capire quali possono essere le modalità per andare avanti.
Sarà difficile arrivare ad accordi, però per provarci dobbiamo parlare e utilizzare al meglio il tempo che abbiamo in questa ancora lunga notte senza inventare ordini dei lavori o fatti personali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di nuovo punto all'o.d.g. n. 21.
Il Consiglio non approva.
Informo che ho provveduto a convocare una Conferenza dei Capigruppo per la giornata di oggi alle ore 14,15. Alla luce delle discussioni emerse ritengo opportuno fare il punto dei nostri lavori prima della seduta pomeridiana.
Iscrizione all'o.d.g. n. 22) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 133 avente oggetto "Futuro protocollo d'intesa tra Fiat e gli enti locali" Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente, l'ordine del giorno, presentato dai colleghi Chieppa e Robotti, poneva l'accetto sul fatto che la Giunta avrebbe dovuto nell'ambito della trattativa per l'acquisto delle aree di Mirafiori, non prevedere limiti di tempo per la realizzazione di impianti per l'installazione di ulteriori aziende e fabbriche, al posto di quelle lasciate da FIAT.
un argomento di grande attualità perché, a distanza di alcuni mesi dall'istituzione della società Torino Nuova Economia, che dovrebbe impegnarsi affinché l'aree di Mirafiori venga aperta a nuovi insediamenti produttivi, non abbiamo ancora alcuna certezza di cosa effettivamente accadrà nell'area di Mirafiori e nelle aree acquistate dal Comune di Torino, dalla Provincia di Torino e dalla Regione Piemonte, con un esborso milionario.
Tra l'altro, in questi giorni abbiamo saputo che FIAT ha avviato la produzione della Grande Punto anche in India, in collaborazione con la Tata, mentre qui a Torino rimane in attività una sola linea.
Ritengo, quindi, che l'incertezza su cosa verrà costruito nelle aree ex Mirafiori e nelle altre acquistate da FIAT (di cui si è parlato anche oggi diffusamente) e l'assoluta incertezza delle produzioni future della FIAT pongono la necessità che si torni a parlare in Consiglio e in Commissione di Torino Nuova Economia. Oltretutto, mi sembra che, nella legge approvata per l'acquisto delle aree, tutti insieme avessimo fatto inserire un comma in cui si impegnava l'Assessore competente a venire in Commissione e in Consiglio a riferire, ogni tre o quattro mesi, sullo stato dell'arte di questa vertenza.
Personalmente votai a favore. All'epoca, il nostro Gruppo si differenziò, perché votò a favore dell'acquisto delle aree di Mirafiori. Lo abbiamo fatto, come ci ricorda il Presidente, giustificando l'operazione come un credito garantito da immobili, perché, di fatto, era aiuto di Stato: quei soldi servivano alla FIAT per allestire la linea di produzione della Grande Punto. Tuttavia, abbiamo ritenuto di dare un segnale positivo nei confronti di Torino e della grande impresa manifatturiera torinese, che è la FIAT. L'abbiamo fatto soprattutto perché era la fine della città fabbrica, perché era la fine di un'epoca e perché FIAT rappresenta e rappresentava, all'epoca di questa operazione, un punto di riferimento.
Per certi versi, chi ha votato a favore di quel provvedimento ha avuto ragione, perché poi FIAT si è ripresa ed è addirittura diventata un'azienda presa a modello da altri. Grandi competitori internazionali del mercato dell'automobile sono andati in crisi, mentre la nostra FIAT in qualche modo si è ripresa. Se vi dico che c'è la crisi della Renault, della General Motors, della Ford, per non parlare della crisi del ramo Cruiser della Mercedes, mi sembra che, alla fine, la nostra piccola e modesta FIAT abbia dato segnali positivi che noi dobbiamo cogliere.
Ma noi abbiamo comunque sborsato alcuni milioni di euro, quindi vorremmo esattamente sapere cosa accadrà in quelle aree. Vorrei anche ricordare che grazie agli interventi dell'UDC e della Lega Nord, fu modificato anche il titolo di quell'atto amministrativo: non si chiamò più "interventi per l'industria torinese", ma "interventi per le industrie del Piemonte." Ecco perché sarebbe opportuno avere dalla Giunta un quadro della situazione industriale del Piemonte, per sapere se altre aziende si trovano nella situazione della FIAT (è il caso della Locatelli, a Moretta), in cui sia possibile agire attraverso "Torino nuova economia". Laddove, cioè, ci sono delle aziende moderne, che utilizzano tecnologie assolutamente adeguate - tra l'altro quelle della Locatelli sono recenti - ma che per esigenze aziendali vedono trasferita altrove - in Lombardia - la produzione di alcune linee, mi chiedo perché non intervenire.
In quel caso, si tratta di difendere, non soltanto i posti di lavoro ma anche la raccolta del latte, in gran parte della provincia di Cuneo e in gran parte della provincia di Torino.
Ritengo necessario tornare a parlare di "Torino nuova economia" ed esorto la Giunta a farlo, prima in Commissione e poi, eventualmente, in Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Boeti, che interviene in senso contrario.



BOETI Antonino

Siamo contrari alla richiesta di inversione dell'o.d.g., ma, nel tempo che ho a disposizione, per non lasciar cadere le considerazioni del collega Vignale e di alcuni Consiglieri di minoranza, esprimo anch'io qualche considerazione.
In quale posto di lavoro si è mai vista della gente (63 persone) di 50 o 60 anni passare la notte cercando l'uno di non far fare qualcosa all'altro? Questo è completamente senza senso! All'interno della follia di situazioni come questa, Consigliere Vignale, può succedere di tutto: che manchi anche il rispetto nei confronti dei Consiglieri, e questo è assolutamente incomprensibile.
Finora, abbiamo votato le leggi che voi avete deciso di far votare perché in gran parte erano leggi che avevate già preparato voi. Poi, avete deciso di dover dimostrare al Piemonte che non siamo in grado di portare avanti i programmi per i quali siamo stati eletti.
Le elezioni le abbiamo vinte noi; la maggioranza siamo noi! Collega Cirio, nel tuo Comune, ad Alba, l'opposizione non ti impedisce di mandare avanti il programma elettorale con il quale ti sei candidato perché in un Comune questo non è previsto dal Regolamento.
In quest'Aula, invece, l'opposizione, che utilizza in modo cinico e barbaro il Regolamento, impedisce alla maggioranza di portare avanti il programma elettorale e le leggi nelle quali crede.
Questa è la realtà, inconfutabile. Avete fatto ostruzionismo sulla legge della pesca, nonostante il relatore di minoranza fosse il Consigliere Cavallera, il quale ha smesso di fare il relatore di minoranza e ha cominciato anch'esso a fare ostruzionismo.
Ma in quale Paese serio succede una cosa del genere? Un Consigliere relatore di una legge è, contemporaneamente, il relatore e l'ostruzionista.
Questo è inconcepibile in qualunque sistema lavorativo e in qualunque tipo di lavoro, in qualunque parte del mondo.
proprio un fatto personale; su questo non c'è dubbio, il Consigliere Cavallera dica quello che pensa.
State cercando di impedire ai piemontesi, come abbiamo anche fatto scrivere sui giornali, di avere una casa e ai Comuni di avere un Regolamento urbanistico che consenta di lavorare.
Ieri sera parlavo con degli industriali, i quali non si spiegavano come mai il centrodestra abbia adottato questo atteggiamento, avendo sollecitato per i Comuni la possibilità di fare varianti in fretta. Quante volte abbiamo detto che, se arrivasse un'industria dagli Stati Uniti, non saremmo in grado di ospitarla perché ci mettiamo quattro anni a fare la variante? Oggi, che si determinano le condizioni affinché questo si verifichi voi fate ostruzionismo affinché non si verifichi.
Questo è completamente senza senso! Naturalmente, siamo contrari alla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 133.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 22.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Varie

Intervento per fatto personale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio. Collega, la prego di spiegare a che titolo intende intervenire.



CIRIO Alberto

Intervengo per fatto personale.
Credo sia chiaro, collega Boeti: sono avvezzo come lei ad avere a che fare con le leggi e i regolamenti; se vuole, leggo il nostro Regolamento e lo analizzo, ma è un fatto personale, credo sia chiaro.
Non voglio fare alcuna polemica, anzi, ho apprezzato, e cerco di coglierne gli aspetti positivi, sia l'ultimo intervento del collega Boeti sia quello del Consigliere Clement.
Non ho fatto una riflessione sull'attività dell'ostruzionismo, che, di per sé, considero un "lavoro sporco", ma sono intervenuto in merito a una sua affermazione, riguardante l'inutilità di ascoltare le parole dell'opposizione. Mi sono permesso di comunicare che questo lo apprendevo qui a Torino e non ad Alba, ma nella mia provincia, dove il collega Rostagno e il collega Ferraris operano e parlano quotidianamente e vengono ascoltati, perché hanno da dire cose importanti e utili. Non volevo andare ad Alba a dire che qui avevo appreso che è inutile ascoltare quello che l'opposizione vuole esprimere.
Ciò detto, questo è un lavoro non altamente qualificante né altamente qualificato, ma, chi ha studiato diritto del lavoro - il Presidente senz'altro l'ha studiato - sa che la qualità del lavoro non si valuta nel lavoro intrinseco, ma all'interno del complesso dell'attività lavorativa stessa. Quando una persona lavora, non è l'attività manuale o intellettuale che fa in quel momento a dare la qualità di quello che sta facendo; quello che si sta facendo viene valutato nel complesso delle finalità del sistema lavoro in cui la persona è inserita.
Pertanto, anche un lavoro che all'apparenza può apparire "sporco" è un lavoro che si monda della sua sporchezza (se così possiamo definirla), per le finalità che si pone.
Le finalità che noi ci poniamo sono finalità che consideriamo elevate importanti, finalità che sono state espresse all'interno della Conferenza dei Capigruppo e sulle quali abbiamo sentito aperture importanti (ho apprezzato le parole dei Consiglieri Clement e Muliere).
Credo che, all'interno di questo lavoro "sporco", qualcosa di pulito possa uscire e che questo non sia tempo perso, ma possa essere utile per affinare i rapporti tra maggioranza e opposizione e magari permetterci, nel prosieguo della legislatura, di non perdere ulteriore tempo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Ritengo opportuno svolgere qualche considerazione, in quanto mi è stato attribuito un comportamento che non corrisponde esattamente a quello da me tenuto.
Quando si discutono le leggi regionali, ci possano essere due approcci: uno, è quello di darle per scontate. Dopo la discussione in Commissione, il Presidente annuncia: "Votazione articolo 1", "stessa votazione" ai vari articoli e arriva alla fine. Diversamente, si interviene sui singoli articoli.
Ebbene, noi siamo sempre intervenuti sugli articoli e faccio presente che non ci sono ripensamenti da parte nostra sull'articolato, com'è stato detto anche dal Consigliere Guida prima. Sulle leggi sulle quali noi abbiamo dato l'okay in Commissione rarissimamente presentiamo in Aula, in regime normale, degli emendamenti perché partecipiamo ad un'approfondita discussione in Commissione e poi, quando siamo convinti, non è più il caso di lavorare in questa sede.
Allora ci saranno altre ragioni, giustamente; ragioni di quadro.
Abbiate pazienza, qui viviamo in un sistema nel quale, quando arriva una nuova squadra, non solo vuol cambiare l'amministrazione - è un desiderio legittimo cambiare l'amministrazione - ma addirittura si vuole cambiare tutta la legislazione.
L'ha detto anche Napolitano. Mi sembra che autorevolmente, da personaggio profondo e anche senza peli sulla lingua, malgrado a volte usi un linguaggio un po' cardinalizio, abbia detto: "Guardate che un Paese non può andare avanti in questo modo", perché quando arriva una nuova squadra non si può cambiare radicalmente tutta la legislazione precedentemente elaborata.
Se si va avanti con degli stereotipi, si considera sempre ciò che hanno fatto quelli che erano al governo prima di noi tutto sbagliato, mentre noi che siamo arrivati adesso mettiamo tutto a posto. E porto emblematicamente il caso della sanità.
Mi sembra che le cose stiano molto peggiorando. Personalmente, ho assistito proprio nei giorni scorsi ad un ricovero d'urgenza in un ospedale di rilievo nazionale, quello di Alessandria, dove è arrivata una persona gli hanno fatto l'elettrocardiogramma e l'ecocardiogramma, ma occorreva una TAC. La TAC, in quell'ospedale - guarda caso - era guasta. Allora cos'è successo? Il medico ha dovuto interessarsi personalmente per trovare un'altra TAC. La Direzione, sapendo che può capitare che la TAC si guasti non ha mai pensato di organizzare un'alternativa, un ponte radio, un collegamento per rimediare a un inconveniente del genere. No, bontà sua essendo in provincia di Alessandria, il paziente è stato trasportato a Tortona, ma se avesse avuto, ad esempio, un aneurisma o qualcosa di peggio non so quanto questo ulteriore tragitto a mezzanotte sarebbe stato utile.
Caro collega Boeti, negli ultimi anni e anche in campagna elettorale ho sempre sentito il solito ritornello: "Avete impoverito la sanità, l'avete ridotta in una condizione pietosa, ecc.". Mi sembra che in questi mesi, da dopo le elezioni fino ad oggi, si continui quasi tutte le settimane a inaugurare cose che prima erano cominciate e che adesso vanno in porto.
Naturalmente poi, a babbo morto, si dice: "Com'era bravo il babbo".
Colleghi, sulla sanità avete detto che c'era un buco di un miliardo e rotti di euro. A questo punto noi, finché non giungeremo a un chiarimento e ad un confronto costruttivo sulla sanità, che è contrario alla fretta...



(Commenti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, è terminato il suo tempo. Per cortesia, stiamo banalizzando anche il fatto personale.



CAVALLERA Ugo

Sto concludendo. Io do un contributo per far presente che, quando sul tema della sanità avviene qualche irrigidimento, ci sarà pure un motivo.



(Commenti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Cavallera, avrà occasione di parlare successivamente. Il tempo è scaduto.



CAVALLERA Ugo

Un secondo, Presidente. Io voglio dire... Vede, non lascia neanche parlare, quindi vuol dire che è punto sul vivo. Quando non le fa comodo allora il tempo è scaduto! Però, attenzione: il tema critico è quello della sanità, per cui non è questione di tempi...



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, per cortesia, potrà parlare a partire dal prossimo punto all'o.d.g. Grazie.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento)


PRESIDENTE

Iscrizione all'o.d.g. n. 23) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 134 avente oggetto "Paventata soppressione delle comunità montane e ripristino del fondo nazionale per la montagna".



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta di iscrizione n. 23.
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Volevo dire che, al di là dei discorsi magari sconclusionati delle ore 3.33, forse era la congiunzione dei tre-tre, che è il numero perfetto, a non consentirmi di essere chiaro nell'esposizione.
Comunque, mi risulta che da parte nostra - così mi ha detto il Capogruppo - c'è stata nei giorni scorsi una disponibilità a confrontarsi e il "niet" è arrivato da qualcun altro, non da noi: c'era un'ipotesi, si erano parlati i Capigruppo. O mi hanno raccontato una frottola o è così.
Questo il collega Boeti dovrebbe saperlo. Chiuso.
Veniamo all'ordine del giorno. Si tratta di un documento che prevede di prendere posizione a fronte della paventata soppressione delle Comunità montane e del ripristino del Fondo nazionale della montagna. Credo che questo sia un tema molto importante; addirittura propongo un rilancio delle Comunità montane.
Se una critica si può fare all'attuale configurazione delle Comunità montane, è proprio quella che il metodo di elezione non simile a quello dei Comuni o delle Province, perché sono elezioni di secondo grado.
Personalmente a volte mi sono interrogato e ho detto: "Che senso ha un'impostazione del genere? Forse sarebbe opportuno legittimare la Comunità montana con un'elezione diretta da parte degli elettori e da parte dei cittadini". Questo forse favorirebbe molto di più la convergenza di tutti i Comuni nella Comunità montana intesa anche come unione di Comuni, perché ci sono delle realtà nelle quali i Comuni sono talmente piccoli che hanno una grande difficoltà a mantenere un'autonomia comunale propria.
Proprio per questo un ordine del giorno di questo tipo merita l'attenzione e merita anche un'accelerazione sotto il profilo della sua discussione, anche se ovviamente le questioni legate al costo della politica o al costo delle istituzioni, tutto sommato, sono un tema dal quale non si sfugge.
Probabilmente, a volte si parla di questi Enti quando invece si dovrebbe parlare dell'enorme proliferazione che è avvenuta in questi ultimi due, tre anni per quanto riguarda le società partecipate: è qui che vi è lo sbracamento e la moltiplicazione dei pani e dei pesci, per cui si sono costruite - permettetemi - poltrone per tutti i gusti.
Ecco, io credo che i costi li paghino i cittadini. Allora è giusto che laddove si vuole, si gestiscano con la mano pubblica certi servizi, ma si abbia la compiacenza di porsi anche l'obiettivo di gestioni le meno costose possibili. Se, a fronte di ogni servizio, continuiamo a far proliferare società partecipate, alla fine non so dove andiamo a parare.
Recentemente sono stati scritti articoli anche di persone ben più autorevoli di me su molti giornali, ad esempio il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, quindi ritengo che sulla gestione dei servizi e le società partecipate dovrebbe essere avviato, nella sede opportuna, un dibattito naturalmente alla luce delle norme di settore, dei rifiuti, delle acque. In questo caso, parlando dei problemi delle Comunità Montane, ribadisco l'importanza che attribuiamo a questi Enti, semmai un loro rilancio anche con un maggior collegamento con la base elettiva attraverso un'elezione diretta, quindi una modalità tipica del Comune,della Provincia dell'ente intermedio. Naturalmente anche un mantenimento di fondi sia da parte dello Stato, sia anche, da parte della Regione.
Avremo modo di discuterne nel bilancio e nella Finanziaria recentemente presentata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Argomento di grande attualità e da non sacrificare in un dibattito a quest'ora di notte. Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 23.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'odg n. 24) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si richiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 135 avente oggetto "Intitolazione nuovo casello di Beinasco".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Questo è un ordine del giorno chiaramente provocatorio perché riguarda l'intitolazione alla Presidente della Giunta regionale, Mercedes Bresso del casello di Beinasco. Possiamo parlare della politica dei trasporti della Presidente, parlare sia dell'Alta Velocità Torino-Lione, sia delle sue promesse elettorali sulla famosa tangenziale di Torino, mai realizzata ma anche sulla questione relativa alla linea Torino-Milano, quindi all'autostrada Torino-Milano, in che condizioni oggi versa. Condizioni sicuramente non agevoli per chi deve percorrere quel tratto, anzi condizioni pessime.
Dispiace vedere che la Presidente sia assente, ricordo che si era impegnata ad essere presente dalle 20 di sera fino al mattino, in realtà l'abbiamo vista solamente nella parte serale del Consiglio, dopodiché è andata via. Se chiede dei sacrifici ai suoi Consiglieri, dovrebbe essere anche disponibile a farli e passare la notte con loro.
La Giunta regionale, ma anche il Consiglio, deve prendere posizioni importanti sulla situazione dei trasporti che non è solo legata ai ritardi ferroviari, ormai all'ordine del giorno, alla pulizia delle carrozze, alla cattiva frequentazioni, ai pochi interventi che ci sono nei confronti di coloro che utilizzano il treno (chi non fa il biglietto, chi compra un biglietto di seconda classe, ma viaggia in prima, importuna i viaggiatori e così via). C'erano stati impegni precisi presi dalla precedente Amministrazione. La Presidente si era impegnata a portare avanti una serie di interventi con le società di pulizia dei treni, ma non è stato fatto granché. Questo vale anche per la questione delle tangenziali torinesi che sono in condizioni, anzi, è perché la tangenziale è solo una, l'altra bretella non si può considerare tangenziale. Manca un'intera tangenziale che la Presidente Bresso prima aveva promesso e poi non si è data da fare per realizzarla.
La realtà autostradale, come abbiamo già detto, è devastante, non parlo solo della Torino-Milano, ma anche della Torino-Piacenza. Basta ricordare il numero di caselli che ci sono nel tratto tra Torino e Alessandria.
Percorro quell'autostrada tutti i giorni, ma il solo casello che c'è tra Alessandria est e Alessandria ovest, da circa tre anni è occupato da lavori per ristrutturare una parte di ponte.
Credo che la Presidente meriti veramente qualcosa per farle i complimenti della sua rete di trasporti e di come tiene la rete dei trasporti autostradale, stradale e ferroviaria.
Voglio fare ancora un passaggio sulla serie di centri logistici che la Regione Piemonte dovrebbe finanziare sul territorio e che poi non finanzia.
A partire da quello previsto dalla Giunta comunale di Alessandria, in Alessandria, che non risulta a bilancio per quanto riguarda la Regione, ma neanche risulta a bilancio per quanto riguarda il Comune. Il Comune di Alessandria ha presentato un bilancio dove non è inserito un euro per il centro logistico che dovrebbe prevedere il trasporto gomma rotaia di cui parlavo in un intervento precedente. Per quanto riguarda l'interporto ci sono interventi, ma sono disastrosi, per quanto riguarda l'autostrada alpina, quella che da Sito viene a Torino, vi invito a percorrerla: è una strada, di fatto, in condizione pessime e piena di buche. Se questa è la situazione che doveva rinnovare il Piemonte, portare il Piemonte al centro dell'Europa, non è sicuramente quello che aveva promesso la Presidente in campagna elettorale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Clemente ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Il parere rispetto all'ordine del giorno è sicuramente negativo, ma non perché non vogliamo discutere di trasporto o di altre vicende che avete continuamente sollevato in questa lunga seduta notturna. Ci sono questioni che crediamo siano indubbiamente molto interessanti e che meritano un approfondimento da parte del Consiglio. La maggioranza, in questo anno e mezzo, non si è mai sottratta a discussioni in Consiglio sui temi più diversi, dalle questioni che avete sollevato voi alle questioni sollevati dai cittadini. Il fatto che noi respingiamo il vostro inserimento all'o.d.g. è perché noi vogliamo discutere le leggi che la Regione Piemonte e i cittadini piemontesi si aspettano. Vogliamo discutere del Piano casa vogliamo discutere dei fondi strutturali, vogliamo discutere delle leggi di bilancio, vogliamo discutere degli esercizi pubblici e vogliamo anche discutere di sanità, di Piano Socio Sanitario. Visto che è stata richiamata una profonda volontà di discutere di questo, benissimo, vogliamo discutere anche di questo. Continuiamo a non capire la vostra posizione nel non voler ascoltare questo tipo di problemi. Anche perché alla fine dell'anno bisogna fare il consuntivo, credo che ci siano delle leggi che non possono assolutamente aspettare l'anno nuovo. Cerchiamo di capire, rispondendo tutti insieme alle esigenze della Regione Piemonte, quali sono le leggi che dobbiamo affrontare in tempi stretti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 24 Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 25) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 137 avente oggetto "Manifestazione a Torino dei Centri Sociali il 22.10.2005".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno di cui richiediamo l'iscrizione riguarda teoricamente, una manifestazione, non credo neppure autorizzata. In realtà è stata un'iniziativa che ha profondamente turbato, non solo dal punto di vista dell'ordine pubblico, ma anche della credibilità di vita all'interno di una città normale.
I colleghi ricorderanno che nell'ottobre scorso sedicenti centri sociali - sedicenti per il nome che hanno - fecero una manifestazione durante la quale manifestarono il loro dissenso distruggendo qualche vetrina del centro, piuttosto che imbrattare qualche edificio di culto, fra cui la Chiesa del Carmine di Torino.
Per questo motivo riteniamo importante, considerato che tentarono anche di entrare e di danneggiare l'ufficio del Vicepresidente Placido, che una situazione del genere venga stigmatizza e condannata da parte del Consiglio.
Nel frattempo, in attesa di intervenire su questo nuovo punto all'o.d.g., ho esaminato l'attività legislativa del Consiglio dal 16 maggio, cioè dal giorno in cui si è insediato. Dei più di quaranta disegni di legge presentati, più di trenta - non ho il numero esatto - sono stati approvati da questo Consiglio. Ne rimangono una decina da approvare, salvo quelli ancora in corso di iter legislativo, cioè che sono in attesa delle consultazioni e di essere approvati dalle Commissioni. Per la verità alcuni di questi disegni di legge non sono neanche giunti a termine dei lavori della Commissione, non certo per ostruzionismo del centrodestra, ma perché non li si è voluti portare o approvare.
Tutto questo per dire che, relativamente ad una tesi, secondo cui il Governo regionale che ha vinto le elezioni deve poter governare, è stato votato un numero certamente limitato di disegni di legge, molti dei quali non sono intervenuti in modo concreto negli interessi generali dei piemontesi, non certo per ostruzionismo del centrodestra, perché sono stati quasi tutti approvati.
Vi sono altri due problemi che vi sottopongo.
Il primo riguarda la convocazione delle Conferenza dei Capigruppo. Mi rivolgo al Presidente: convocare una Conferenza dei Capigruppo alle 14,15 di domani pomeriggio, secondo noi non ha alcun senso. Non voglio dire che non abbia senso trovare una mediazione, però la mediazione e l'interesse del Piemonte, su alcune proposte condivise, può avere un senso, per facciamo tutti politica da molti anni, quindi è ovvio che se la mediazione si vuole trovare dopo che si è avuto la claque dei sindacati degli inquilini o dei Sindaci, ai quali abbiamo detto che il centrodestra blocca il Piano Case (che se va bene sarà terminato entro il 2011 o 2012) ovviamente si racconta una cosa non corretta.
Al di là di questo, personalmente ritengo che una convocazione alle 14,15 sia poco utile e non tempestiva. Tuttavia, rilevo che, di quaranta disegni di legge presentati, più di trenta sono stati approvati.
C'è un aspetto importante che riguarda l'iter procedurale e sulla capacità di questo Consiglio, o sulla capacità dei Presidenti di Commissione, di far sì che più di 300 proposte di legge del Consiglio giungano al voto dell'Aula o delle Commissioni, sia esso positivo o negativo.
Avremo tempo per esprimere valutazioni anche nel merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente.
Rileggendo il punto 25) all'o.d.g., credo che l'intervento del collega Vignale abbia poco centrato l'ordine del giorno, mentre ha dimostrato come anche in Piemonte il centrodestra stia mostrando, com'è stato in questi anni a livello nazionale, la massima indifferenza ad ogni misura di organizzazione e di miglioramento del sistema politico italiano.
In queste ore stiamo vivendo un atteggiamento che negli anni passati ha visto, in altri sistemi, l'annullamento della pubblica amministrazione.
Credo che questo sia un po' il riassunto e la sostanza di questa nottata.
Questo non ha nulla a che vedere con le parole espresse in precedenza da altri interventi, sulla necessità e sulla nostra volontà, ribadita in questi giorni con la nostra presenza in Aula, anche questa notte, come maggioranza (lo abbiamo ribadito sui giornali e lo ribadiremo domani sugli organi di informazione) di dare al Piemonte un governo.
Credo che questo sia ciò che i piemontesi ci chiedono in questo momento e che il centrodestra, con questo atteggiamento di contrasto con tutto ci che si registra (c'è una forte domanda di servizi e di cambiamento che emerge dalla società piemontese) si ostina a non capire.
Anche in questo caso, il nostro "no" è fermo e determinato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'iscrizione di nuovo punto all'o.d.g. n. 25.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Intervengo per unirmi alle considerazioni del collega Vignale considerazioni che svolgo avendole concordate anche con i colleghi del centrodestra in merito alla riunione dei Capigruppo di domani.
Ci appelliamo alla sua sensibilità: noi riterremmo opportuno che questa venisse convocata all'avvio dei lavori del Consiglio, e non alle ore 14.15 come preventivato.



PRESIDENTE

Procedo a fare una verifica nel corso di questa nottata; per il momento, la convocazione rimane fissata prima dell'inizio della seduta pomeridiana, a meno che non trovi indicazioni unanimi per lo spostamento dell'ora.
Premetto che non era una questione politica che mi induceva a fare la convocazione all'inizio del pomeriggio, ma semplicemente un dato tecnico ritenendo importante personalmente esserci e, soprattutto, ritenendo importante fissare entro quel momento il calendario delle future scelte dei lavori consiliari in tempo utile per poterli convocare. Penso alle esigenze di riempire la mattinata e il pomeriggio di giovedì e anche, eventualmente di liberare o di impegnare il personale che viene impiegato nelle sedute d'Aula a questi fini.
Peraltro, auspico che si possa costruttivamente raggiungere un'intesa non credo che la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi sia risolutiva per raggiungere l'intesa. Le intese matureranno - come auspico - a latere delle riunioni di quest'Aula: in qualsiasi momento si trovi un accordo e i Capigruppo lo chiedano, siamo pronti anche a creare dei momenti di sospensione e di discussione più approfondite Comprendo le segnalazioni del Consigliere Vignale e del Consigliere Cirio, ma non era mia intenzione... Se maturano delle intese, ne prendiamo atto e facciamo di tutto per favorirle. Mi pare un intendimento che non pu che essere condiviso da chi ha l'onere di presiedere questa assemblea.


Argomento:

Richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. (ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento).


PRESIDENTE

Iscrizione all'o.d.g. n. 26) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 138 avente oggetto "Sostegno alle iniziative degli amministratori locali in ordine al mantenimento della legalità nei centri urbani".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cirio per l'illustrazione.



CIRIO Alberto

Questa iscrizione all'o.d.g. ha a che fare con un problema reale e di estrema rilevanza nella società odierna. Parliamo di sicurezza, di legalità e parliamo soprattutto dei centri urbani.
Quello che focalizza questo ordine del giorno è che parliamo di sicurezza e dei poteri che vengono dati a un Sindaco per mantenere e garantire il mantenimento della sicurezza stessa all'interno del territorio di propria competenza.
Sappiamo, infatti, che il Sindaco è istituzionalmente competente l'unico o comunque il più importante soggetto competente per quanto riguarda la salvaguardia e la tutela della sicurezza dei propri concittadini.
Questo ordine del giorno - peraltro presentato intelligentemente dai colleghi Buquicchio e Pizzale - tocca un tema importante: quello della prevenzione e della repressione o meglio di qual è il giusto equilibrio tra questi due momenti.
un tema dibattuto, anche in larga parte dalla giurisprudenza più ricorrente. È un tema che ha i suoi echi nella pena: la rieducazione o la fase punitiva della pena. Tutti argomenti che stanno comunque ad individuare che ci sono dei confini tra la repressione e la prevenzione, e che non solo prevenzione e repressione sono in grado di garantire quel diritto alla sicurezza che i cittadini hanno, ma che è necessario individuare anche nella realizzazione pratica e concreta di questi aspetti quell'aurea mediocritas in grado di garantire davvero il potere del Sindaco da una parte e, dall'altra, la sicurezza del cittadino.
un problema dibattuto anche in merito alle evoluzioni che la materia penalistica ha avuto all'interno del nostro paese, con la depenalizzazione o l'alleggerimento di certe previsioni normative. Ad esempio, è facile pensare alla figura dell'ingiuria aggravata, che un tempo era definita oltraggio. Sembra una cosa da poco, però era una tutela forte nei confronti delle forze dell'ordine che lavorano nelle città e nelle strade, perch dava una sorta di tutela giuridica in più: colui che offendeva la dignità e l'onore di un pubblico ufficiale incorreva in questo tipo di sanzione.
Oggi questo non c'è più; si è trasformato in ingiuria aggravata e, come sappiamo, l'ingiuria è punita meno pesantemente. Si è scelto in questo caso non di reprimere, ma forse anche di prevenire.
Con questo ordine del giorno si vuole offrire una sorta di tutela, una sorta di copertura politico-istituzionale (se così possiamo definirla) a quei Sindaci che hanno il coraggio di porre in essere delle azioni; azioni a volte coraggiose, magari un po' di colore o provocatorie, ma che - non dimentichiamo - sono giustificate dal fine ultimo che si pongono, che è quello della tutela, della salvaguardia della salute, della vita e della sicurezza dell'individuo.
Non dimentichiamo che l'integrità dell'individuo è uno dei beni garantiti dalla Costituzione e che nel contemperamento dei bei giuridici in gioco è quello che primeggia sempre. Se a volte qualche Sindaco fa qualche intervento, magari riducendo o comprimendo la libertà di qualcuno, magari in modo provocatorio, non dimentichiamo che lo fa perché nella bilancia dei valori il peso della salute, della vita, della sicurezza del cittadino è quello che pesa di più, è quello che fa sì che a volte si possa andare a comprimere certi altri aspetti del diritto per favorirne altri che sono più importanti.
Questo è lo scopo di questo ordine del giorno; non certo uno scopo pratico, di intervenire con norme, ma uno scopo che, secondo noi, ha un grande valore sotto il profilo morale, sotto il profilo del dare una copertura a questi nostri Sindaci, che si trovano sprovvisti delle armi per combattere la criminalità e la microcriminalità spesso dilagante soprattutto nei centri urbani più grandi.
L'intendo è dunque quello di offrire una copertura e di fare capire loro che non sono da soli in questo tipo di battaglia, ma che le istituzioni - non solo le istituzioni con i loro uomini, non solo le istituzioni con le forze dell'ordine - sono vicine, perché condividono l'idea che a fronte della salvaguardia del bene-vita si possa anche andare a comprimere altri diritti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Poche parole, perché ritengo che siano sempre troppe le parole per dichiarare la nostra contrarietà a questa inversione dell'o.d.g. Non siamo in una fase di trattativa: credo che a questo siano deputati i Capigruppo.
Credo invece che questa serata sia molto bella, perché alle 4 del mattino abbiamo scoperto che si può parlare di un mucchio di cose: dalla sicurezza all'ACNA di Cengio e tante altre.
Abbiamo scoperto che si crea anche un clima familiare, bello simpatico: siamo qui a chiacchierare, a dialogare tra di noi e ci conosciamo un po' meglio.
Credo sia una bella esperienza che vada proseguita il più possibile nei limiti delle nostre forze, perché è produttiva. È produttiva; si parla molto e si fa bene al Piemonte anche così.
Quindi...



(Commenti in aula)



BOSSUTO Iuri

Io no. Non vorrei che il gesto, a quest'ora, fosse equivocato.
Dichiaro quindi la nostra contrarietà a tali inversioni che hanno unicamente fini strumentali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 27), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 139, avente oggetto: "Manifestazione di sabato 22.10.2005 a Torino" La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente. Per rispondere alle legittime domande di alcuni colleghi, fra i quali, ad esempio, il collega Pace, che si chiedono cosa accadde il 22 ottobre 2005 (più di tredici mesi fa), rispondo facendo presente che in quella manifestazione si verificarono alcuni atti di vandalismo molto gravi, tesi a turbare, oltre all'ordine pubblico, alcune forze politiche democratiche, che io considero ancora così, anche se a volte sono a corrente un po' alternata, come la forza politica democratica dei Democratici di Sinistra,- che considero una forza politica importante.
Nei confronti di tali forze politiche sono state attuate delle azioni di vandalismo e di sfregio politico e, a volte, anche di ingiurie personali, per troppo tempo ignorate da questo Consiglio regionale, che non ha fornito una risposta politica: ad un atto politico va data una risposta di tipo politico.
Nella manifestazione del 22 ottobre, alcuni individui, si suppone appartenenti all'area "No global", all'area dei Centri Sociali, per protestare contro gli sgomberi effettuati nelle settimane antecedenti utilizzarono una serie di slogan offensivi e violenti. Peraltro, durante quella manifestazione si verificarono gravissimi atti di vandalismo verso parecchi edifici, fra i quali - e questo forse è l'aspetto più importante la Parrocchia del Carmine, il centro "Domenico Carpanini" e la sede dei Democratici di Sinistra in quella zona della città. Tra l'altro, ci furono anche danni a sedi e uffici delle rappresentanze delle Istituzioni.
In quell'occasione, le Forze dell'Ordine agirono con prontezza e fermezza, impedendo un'ulteriore degenerazione della manifestazione.
Da parte delle forse politiche di questa Istituzione è mancata una risposta politica, pertanto chiedo a questo Consiglio, in questa sede, di fornire quella risposta politica. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. La parola al Consigliere Reschigna, che interviene in senso contrario.



RESCHIGNA Aldo

Esprimo parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 27.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 28), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 140, avente oggetto: "Legge sui beni confiscati alle mafie".
La parola al Consigliere Leo, per l'illustrazione.



LEO Giampiero

Cerco di sfruttare questo spazio, rispetto alla giusta considerazione che faceva il collega Bossuto, sperando che, nell'ordine delle cose, tutto congiuri al bene.
Questo argomento riguarda il discorso delle mafie, dei provvedimenti della legge e dell'iniziativa sulle mafie. Ricordo che in Commissione è stato ripreso l'iter della legge sulle mafie, o meglio sull'educazione alle legalità e alla lotta alla mafia.
Con la collega Pozzi e i colleghi Bossuto e Moriconi abbiamo lavorato tanto su questo argomento e spero che questo discorso possa riprendere perché lo considero - ahimè - ancora oggi un'emergenza, anzi oggi la mafia è di nuovo un'emergenza.
Certo, non la sconfiggiamo con quella legge però anche i vari interventi dei procuratori generali e di altri soggetti dicono che il Piano dell'educazione alla legalità, alla cittadinanza, alla civiltà, al rispetto delle leggi, il Piano dell'educazione alle Istituzioni, allo Stato e alla solidarietà è sempre importante, e, in ogni caso, quella è una buona legge.
Tra l'altro, il primo firmatario è il Presidente Gariglio, che ci rappresenta tutti, nel considerarla una questione molto importante.
Dico che questa torna ad essere un'emergenza, perché ritengo che si sia abbassata la guardia, in un momento in cui il fenomeno è fortissimo.
Ho sentito alcune relazioni, non solo sulla mafia siciliana, ma, ahimè lo dico da calabrese - sulla 'ndrangheta calabrese, dove è emerso che questo è un fenomeno che taglia trasversalmente tutte le forze politiche anzi si serve delle forze politiche, manipola uomini o persone un po' dappertutto.
Questo può sembrare apodittico o provocatorio, rispetto a coloro che hanno una posizione unilaterale (c'è una parte della politica che è antimafia e un'altra che è filomafia, tagliate col coltello per schieramenti), ma non è così. Lo è sicuramente nelle coscienze, nelle anime, nelle capacità e nella serietà delle persone, ma non è così negli schieramenti, basti pensare - lo dico da calabrese - alle vicende che stanno investendo la Calabria, dove il Presidente, del centrosinistra - ma appena si passa in Sicilia, cambia lo scenario - è accusato di avere rapporti organici con la 'ndrangheta.
In Calabria, il Presidente, del centrosinistra, ha portato senatori e deputati al governo nazionale, che si regge anche su quei senatori e deputati, e c'è un numero di Consiglieri regionali, soprattutto dell'attuale maggioranza, ma anche dell'attuale minoranza, inquisiti per mafia - sarebbe meglio dire per 'ndrangheta , ma riguarda la legge sulla mafia - veramente impressionante.
Questo significa che occorre rialzare la guardia e che, pur nella lotta orizzontale fra gli schieramenti, ci devono essere delle battaglie, non so come chiamarle, verticali. Con alcuni colleghi, non soltanto di minoranza in questa fila siamo tre democristiani, quindi ci teniamo facilmente - ci intendiamo su una serie di battaglie che sono quelle della legge contro la mafia, dell'educazione alla legalità, del contrasto a questi fenomeni.
Oltre alle battaglie orizzontali - che è comprensibile, per carità sono contro questo bipolarismo, prendo atto che la situazione attuale sia questa - potrebbero, ogni tanto, esserci delle battaglie verticali, cioè congiunte e unite, trovando punti di convergenza forti su alcuni elementi.
L'approvazione rapida della legge - qui ci sono Consiglieri come Turigliatto e altri che danno il massimo contributo e che sono disponibilissimi all'approvazione rapida della legge - non risolve il problema, ma è un segnale unitario di una volontà e di una politica che lotta in quella direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Ronzani ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Il Consigliere Leo ha ragione, ma non stiamo discutendo della proposta di legge ma bensì di un ordine del giorno che, se venisse approvato, non avrebbe alcuna efficacia normativa. Anzi, il fatto di ostinarsi a discutere decine di ordini del giorno ritarda, semmai, la discussione su quella proposta di legge che anche noi consideriamo importante e che vorremmo venisse votata. Per questo votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 28.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 29) Presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 141 avente oggetto "Leggi Fiat. No all'acquisto di campo volo, ma si utilizzano i fondi risparmiati per il rilancio produttivo ed occupazionale di Mirafiori".
La parola al Consigliere Guida per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Questo ordine del giorno è sicuramente stato superato dal fatto che il Consiglio ha approvato l'acquisto delle aree di Mirafiori e di Campo Volo tuttavia è di grande attualità. I Consiglieri che presentarono questo ordine del giorno, chiedevano di non utilizzare denaro pubblico per l'acquisto del Campo Volo, bensì per l'area di Mirafiori, o comunque per investimenti che riguardassero l'area di Mirafiori.
Ritorniamo al tema di pochi minuti fa. Grande attualità perché non sappiamo cosa fare, almeno TNE, al momento, non sa cosa fare delle aree Campo Volo. Credo che questa sia una delle tante questioni aperte sul fronte torinese. Tra l'altro una certa contraddizione l'acquisto delle aree di Campo Volo ce l'hanno. Se siamo riusciti a modificare il titolo della legge da "Investimenti per la riqualificazione del tessuto industriale di Torino" in "Interventi per la riqualificazione del tessuto industriale piemontese" ci chiediamo che senso abbia continuare ad avere in proprietà nel nostro pacchetto immobiliare queste aree e investire l'eventuale ricavo di una vendita per altri interventi in Piemonte. Certo che bisognerà pur decidere cosa si intende fare di queste aree. Noi che veniamo da fuori siamo fortemente interessati perché non vorremmo che tutti gli investimenti di TNE avvenissero in Torino.
Ad esempio. È vero che delle aree Campo Volo si vuole dare una destinazione di carattere socio assistenziale? È vero che delle aree di Campo Volo si vuole dare una destinazione di carattere commerciale residenziale? È vero che si vuole dare a quest'area una funzione di carattere urbanistico che consenta a TNE di avere un grande introito quindi una sorta di speculazione in positivo, a fini pubblici? Sono tutti quesiti che, secondo me, erano intrinseci nell'ordine del giorno presentato dal Gruppo di Alleanza Nazionale il quale si chiedeva che cosa sarebbe accaduto a priori di queste aree, cioè se vi fosse stato veramente un investimento positivo oppure no.
Questo è uno di quei temi che certamente la seduta notturna mette poco in risalto, ma prima o poi di queste vicende l'Assessore Bairati ci darà qualche spiegazione.
Prima ho parlato del fatto che l'Assessore Bairati sia stato bravo, è riuscito a far approvare molte delle sue leggi, ma sono state tutte leggi con un considerevole pacchetto finanziario allegato: post olimpico riguarda milioni di euro che devono essere investiti. Così, soprattutto, un consistente investimento finanziario lo hanno dato gli enti pubblici per l'acquisto dell'area di Mirafiori di Campo Volo. Non vorremmo che, alla fine, questo tipo di investimento sia veramente evidenziato in quello che abbiamo chiamato "credito con garanzie di carattere immobiliare" cioè: noi abbiamo dato dei soldi alla Fiat, che li ha garantiti, ma se alla fine questi immobili non riusciamo a renderli redditizi, facciamo la fine di quelle banche che trasformano il credito inesigibile in bene patrimoniale immobiliare, ritrovandosi con centinaia di appartamenti e di case che non riescono ad utilizzare.
Ritengo che questo tipo di intervento debba essere chiarito. Tra l'altro noi avevamo evidenziato, proprio nel nostro voto favorevole a quella legge, la necessità di avere una puntuale rendicontazione di quello che stava accadendo su queste aree. Mi rivolgo all'Assessore Peveraro affinché faccia presente all'Assessore Bairati, che segue la vicenda, di spiegarci a che punto è l'attività di TNE, quali indirizzi sono stati presi, in che modo la società vuole muoversi nel 2007. Avanzo un'ipotesi: vendiamo queste aree dopo la richiesta di trasformazione urbanistica al Comune di Torino. Noi abbiamo bisogno di fare cassa e si può fare cassa anche attraverso trasformazioni urbanistiche lungimiranti, non necessariamente dobbiamo fare speculazione. Un'area così importante a Torino può essere appetibile e può essere anche considerata un'operazione di carattere sociale. Quando l'ente pubblico interviene nelle iniziative urbanistiche, spesso lo fa in modo positivo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 29.
Consiglieri, mi è stato indicato che non ci sono state correttezze nel momento del voto. Se i Consiglieri lo ritengo procediamo con la votazione.
Pregherei a tutti di essere corretti e votare nel proprio banco.



GIOVINE Michele

Poiché i sospetti c'erano già in tutto lo svolgimento della seduta questa volta c'è stata la fragranza totale....



(Proteste di alcuni Consiglieri)



GIOVINE Michele

Il Consigliere Ricca risultava tra i votanti quando si stava ancora accingendo nei corridoi. Non è colpa del Consigliere Ricca. Ho anche visto chi ha votato per il Consigliere. Per gentilezza....



(Proteste di alcuni Consiglieri)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consiglieri, nessuno è autorizzato ad insultare.
Consiglieri, per cortesia, capisco che siamo tutti stanchi. Vi prego di rendervi conto della situazione in cui lavoriamo. Chiederei al questore di verificare, ma chi custodisce i custodi? Questa è una domanda che si pone.



GIOVINE Michele

un fatto grave, che si voglia far passare il tutto a "tarallucci e vino", non credo sia corretto. Chiedo una sospensione del Consiglio e la convocazione della Conferenza dei Capigruppo affinché si ridefinisca la questione. Chiedo anche aiuto ai Consiglieri di minoranza. Se volete vi dico nome e cognome di chi ha votato per conto del Consigliere Ricca, ma vorrei evitare. Non è molto gradevole e carino, se l'avessimo fatto noi ci avreste fatto "un mazzo così". Siccome per tutta la sera l'abbiamo notato solamente questa volta, addirittura c'é stato lo sfottò: "Ha già votato il collega Ricca. Ha già votato", perché evidentemente qualcuno aveva già provveduto.
Presidente, lei ha visto benissimo...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, non ho visto benissimo perché stavo guardando i Consiglieri e non lo schermo. Pregherei i Consiglieri Questori di aiutarmi a verificare. In questo caso, affinché non venga messa in dubbio la votazione, la ripetiamo e prego tutti i colleghi di votare dal proprio banco.
Ripetiamo la votazione.
Indìco nuovamente la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 29.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 30) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 144 avente oggetto "Torino Lione".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente.
Destino vuole che chiediamo la discussione di questo ordine del giorno proprio oggi, quando che si riunisce la Conferenza sulla Torino-Lione.
Vede, alla fine sarebbe una discussione attuale, perché abbiamo resuscitato (prima, il Consigliere Leo diceva che qua c'erano tre democristiani: effettivamente credo nella risurrezione dei morti, quindi chi lo sa!) questo ordine del giorno presentato il 2 novembre 2005, che tra gli autorevoli colleghi vede anche il Capogruppo Scanderebech.
Cosa chiede questa proposta di ordine del giorno? Chiede quello che probabilmente domani chiederanno i rappresentanti della Regione Piemonte del Comune di Torino e il dottor Virago, responsabile del Tavolo di concertazione: intraprendere ogni iniziativa affinché sia mantenuta la priorità accordata a livello europeo al collegamento ferroviario Torino Lione, nell'ambito del Corridoio 5, e rassicurare la mitigazione dell'impatto ambientale, anche sulla base delle risultanze degli accertamenti tecnici.
Personalmente penso che la TAV non si farà mai. Non sono contrario, ma secondo me non si farà mai.



(Commenti in aula)



GUIDA Franco

Questo lo vediamo alla fine della situazione. Ho voluto solo riportare un'affermazione del Ministro Di Pietro di pochi giorni fa: "I Verdi, alla fine, la TAV non me la faranno fare mai".
Per portare una nota di ottimismo, Presidente...



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, mi rendo conto che è difficile continuare tutta una giornata e una notte a sentire gli interventi dei colleghi, per quanto interessanti, però o rispettiamo un limite, oppure sospendiamo, ci riposiamo un attimo e poi riprendiamo.



GUIDA Franco

Presidente, il sarcasmo tiene svegli.
Se parliamo di notte di un problema così delicato, seppur in un contesto goliardico e semiserio come quello in cui ci troviamo, è un fatto positivo: è una sorta di veglia verso la Conferenza sulla TAV.
Vorrei ribadire che non sono contrario alla TAV, ma ritengo che la situazione, per come si è messa, è molto pessimistica e molto negativa.
Personalmente, quindi, ritengo che la TAV non si farà mai. Basta, chiuso. A parte questo, per portare una nota positiva alla veglia, vorrei leggere cosa ha detto il Sindaco di Torino, il bravo Sindaco Chiamparino.



(Commenti in aula)



GUIDA Franco

Se avessi potuto esprimere un mio parere a Buttiglione quando lo hanno candidato, sapete benissimo che cosa gli avrei detto, però è andata così e come si dice, noi democristiani ogni tanto lo facciamo per spirito di servizio. Questa è stata la dimostrazione di un impegno in buona fede.
Al di là di questo, leggo le parole del Sindaco Chiamparino: "Non è opportuno correre. Dico che nell'autunno nel 2007...



(Commenti in aula)



GUIDA Franco

No, no, Presidente...



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, il collega Guida è stato interrotto lasciamolo terminare.



GUIDA Franco

Fatemi finire di leggere. Dice Chiamparino (e ho saltato sette righe): "(...) perché l'Italia non può rinunciare a un miliardo di euro sui sette che costerà la realizzazione della tratta internazionale. Se accadrà, ne trarrò le inevitabili conclusioni".
Ritengo che la discussione dell'ordine del giorno ci aiuterebbe a capire anche a che tipo di conclusioni parlava il bravo Sindaco Chiamparino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Abbiamo già discusso in questo Consiglio il tema della Torino-Lione.
Siamo riusciti ad approvare ben due ordini del giorno: uno di maggioranza e uno di opposizione. Credo, quindi, che i nostri rappresentanti a Roma sappiano perfettamente cosa dire. Proprio per questo motivo, non si capisce il senso di inserire l'ordine del giorno a questo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 30.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 31) Presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 145 avente oggetto "Carenza organici vigili del fuoco e sicurezza Olimpiadi invernali".
La parola al Consigliere Cirio.



CIRIO Alberto

Affrontiamo un argomento delicato, che ha a che fare con i profili della sicurezza. In questo caso, non si tratta soltanto della tutela dell'individuo, ma anche della tutela dell'ambiente e del territorio parliamo dei vigili del fuoco e soprattutto della carenza degli organici dei vigili del fuoco.
Peraltro, questo è un ordine del giorno interessante, presentato dalla collega Motta, che lancia chiare accuse, peraltro condivisibili, all'allora Governo nazionale, in merito agli adempimenti relativi all'organico dei vigili del fuoco a cui il Governo non aveva ottemperato.
curioso vedere se la sostanza di questo documento vale ancora oggi e soprattutto, vedere se il Governo Prodi sia in grado di risolvere o stia risolvendo i problemi segnalati.
E' un problema reale; tra l'altro si parla tanto di tutela dell'ambiente, e se ne parla spesso in questo periodo, in queste settimane e in questi mesi, ma ci si dimentica che, per tutelare l'ambiente, è anche necessario intervenire, facendo investimenti opportuni sui soggetti istituzionalmente preposti alla tutela dell'ambiente.
Se pensiamo che dai dati forniti dal Ministero degli Interni, per il Corpo nazionale dei vigili del fuoco si evidenzia un passivo di oltre 15.000 unità, ci rendiamo conto di quanto effettivamente questo problema sia reale: 15.000 unità mancanti sul territorio significano boschi colline, aree boschive di vario genere scoperti e non opportunamente presidiati.
Pensate che, nella sola Regione Piemonte, sono addirittura 300 le unità mancanti, stimabili in 10% in meno rispetto al fabbisogno stimato sulla base degli ettari boschivi che la Regione Piemonte presenta.
Questo ordine del giorno si pone l'obiettivo di impegnare il Presidente della Giunta, Mercedes Bresso che - lo sottolineiamo nuovamente - continua ad essere assente dai lavori di questo Consiglio regionale, nonostante gli intendimenti comunicati sui giornali. Il documento rileva che nel nostro Piemonte mancano diverse unità per il comando di Torino, per il comando di Alessandria, per il comando di Cuneo, per il comando di Vercelli, che ha subito il 40% di tagli (e pensate a quale danno all'ambiente di quelle aree del nostro Piemonte!) ed ancora per il distaccamento di Canelli, in Provincia di Asti.
L'argomento è ancor più rilevante se si pone in discussione con quella che viene considerata la riorganizzazione del corpo dei vigili del fuoco.
Qualcuno vorrebbe la loro militarizzazione; altri vorrebbero una sorta di fusione tra i vigili del fuoco professionisti e i vigili del fuoco volontari. E' quindi un dibattito aperto, ma il ragionamento, fatto con estremo realismo, porta a dire che l'implementazione del corpo dei vigili del fuoco con i volontari è l'unico modo per arrivare a colmare questi organici.
Adesso, però, ci si pone il problema se implementare con soggetti non professionisti possa dare le medesime garanzie di qualità, di professionalità del servizio, che non è evidentemente garantito rispetto ad un soggetto che dei vigili del fuoco ha fatto invece una professione tramite un corso di studio e una preparazione pratica e teorica efficiente.
Occorre chiedersi se questa riflessione è ancora valida oggi, che c'è un governo diverso rispetto a quando questo ordine del giorno è stato presentato. Il problema non ci risulta essere stato risolto. Ne riterremmo opportuna la trattazione o comunque l'approvazione in sede di questo Consiglio regionale, augurandoci che i firmatari, i proponenti questo ordine del giorno, considerate le loro assonanze con il Governo nazionale abbiamo magari la possibilità di intervenire direttamente, con maggiore pregnanza e maggior peso rispetto a quello che possiamo fare noi. Ci auguriamo che possano fare in modo che a questi problemi vengano poste delle soluzioni concrete, chiare, ma soprattutto definitive.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Noi siamo addolorati. Votiamo "no", e al "no" affianchiamo uno svisceramento dei nostri più vivi e caldi sentimenti con un ripiegamento della mente sul cuore. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 31.
Il Consiglio non approva Ha chiesto la parola il Consigliere Cirio: a che titolo vuole intervenire?



CIRIO Alberto

Ai sensi del Regolamento.



PRESIDENTE

Ci dica esattamente a quale titolo intende intervenire.



CIRIO Alberto

Indico gli estremi del Regolamento. Voglio intervenire in merito ad una circolare esplicativa del Regolamento stesso, da lei diramata in merito al comportamento e alla condotta da tenersi all'interno del Consiglio regionale. Non viene da me la volontà di fare la morale a nessuno: non ne ho né i titoli né le capacità: ci mancherebbe atro! L'ironia è bella, simpatica, piace e aiuta anche a passare il tempo.
Tuttavia, gradirei che, a presentazioni che hanno un loro contenuto serio venisse data una risposta seria; risposta che poi può avere intorno anche tutti gli orpelli e la coreografia che vogliamo. Però, se la risposta che noi riceviamo - e che peraltro arriva da un collega che stimo ed apprezzo per cui non mi rivolgo direttamente a lui - è una chiara, evidente presa in giro rispetto a quello che si è detto, non credo che questo sia corretto.
Allo stesso modo, gradirei dai colleghi della maggioranza che non venissero fatte affermazioni in merito ai leader dei partiti di ciascuno perché ognuno ha i suoi (tra l'altro il nostro è anche malato). Questo, per una questione di correttezza.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Cirio, è un intervento extra ordinem, quindi la pregherei di concludere.



CIRIO Alberto

tutt'altro che extra ordinem, perché se io le ripeto quello che un Consigliere della maggioranza ha riferito in merito a Berlusconi due secondi fa - e le posso portare la testimonianza dei colleghi - lei stesso dirà che è un comportamento non consono e non corretto.
Ripeto, ci sono tutte le attenuanti del caso, del momento, ecc... Per quello che il Consigliere ha detto, qualcuno potrebbe parlare di exceptio veritatis. Le prendiamo come tali, non ne facciamo un caso; però - ripeto sarebbe maggiormente decoroso, nel rispetto tra i vari Consiglieri, che le lasciassimo fuori dall'istituzionalità e dall'ufficialità del Consiglio.



PRESIDENTE

Senz'altro, Consigliere Cirio. Non penso che il collega Laus volesse intervenire in questo senso, conoscendo anche i rapporti che ha personalmente con il corpo dei vigili del fuoco, oggetto del suo intervento.
Comunque, richiamo tutti i Consiglieri a mantenere la dignità che si confà a questo luogo, anche quando si è in presenza di serate come questa che non sono propriamente edificanti.
Richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 32), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 146, avente oggetto: "L'Europa onori i suoi giusti".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Leo, per l'illustrazione.



LEO Giampiero

E' un ordine del giorno sull'antirazzismo, o meglio, è un ordine del giorno che denuncia, in particolare, i pericoli dell'antisionismo rinascente.
La recente Conferenza organizzata dal Governo iraniano, dal Presidente Ahmadinejad, negazionista nei confronti dell'Olocausto, dimostra come questo argomento sia tristemente attuale.
Dobbiamo mettere in campo ogni iniziativa culturale e sociale, perch anche nella nostra società sta rinascendo una forma di antisemitismo. Su questo argomento si sono scritti e letti tanti begli articoli, ma c'è un tradizionale antisemitismo "di destra" e uno nuovo, anche se non nuovissimo, antisemitismo "di sinistra".
Nelle manifestazioni pubbliche sono state bruciate le bandiere israeliane, si sono viste effigi di religiosi israeliani impiccati e ci sono state profanazioni di tombe, sinagoghe, ecc.
evidente che la vicenda è assolutamente preoccupante.
Da questo punto di vista, condividiamo l'ordine del giorno titolato "L'Europa onori i suoi giusti", laddove si dice che l'educazione agli studenti va improntata nei primi anni di scuola, insieme ai valori della tolleranza, della comprensione del diverso e del rispetto reciproco, nella speranza di costruire una società civile e aperta.
La storia del passato fornisce esempi di odio disumano, di intolleranza etnica, che ha portato all'umanità tragedie e genocidi, come la Shoah, i Gulag e le Foibe. Tra l'altro, le forme di odio ideologico generano tragedie anche da parte di quelle persone che in partenza avrebbero delle buone intenzioni.
L'attuale dibattito sul libro di Pansa, il quale, tra l'altro, è stato recentemente premiato a Torino, è una denuncia di come l'odio ideologico abbia segnato un'ulteriore scia di sangue, quando ormai non era assolutamente necessario, posto che sia mai giustificato.
L'ultimo Osservatorio europeo sul razzismo denuncia una preoccupante ripresa dell'antisemitismo in molti Paesi europei. In riferimento al nostro Paese, esso recita testualmente: "In Italia gli atteggiamenti antisemiti sono ampiamente diffusi in tutte le parti politiche e in ampie fasce dell'opinione pubblica. I sondaggi di opinione mostrano che la maggioranza degli italiani crede che gli ebrei abbiano caratteristiche diverse dal resto della popolazione".
Oggi - ripeto - nuove forme di odio e nuove ideologie fondamentaliste portano violenza nel mondo. È un dato, invece, consolante pensare che mille intellettuali europei hanno sottoscritto un appello all'Unione Europea affinché prenda posizione contro la politica negazionista e aggressiva, nei confronti dell'ebraismo mondiale e degli ebrei, da parte dell'Iran komeinista.
Il fatto che mille intellettuali, di varia provenienza, adesione politica e collocazione culturale, sentano questo bisogno, vuol dire che il rischio è elevato.
Da questo punto di vista, ci sono altri ordini del giorno collegati uno presentato dal collega Ricca, come primo firmatario, che meriterebbero effettivamente di essere votati, magari in coda a tutti gli altri documenti. Si potrebbe decidere di votare 4, 5 o 10 ordini del giorno discussi, che, quindi, hanno trovato un consenso (penso a quello sul nucleare, presentato da Rifondazione Comunista, a quello sulle mafie all'ordine del giorno del collega Ricca, su queste vicende di libertà).
Tra l'altro, le varie Consulte del Consiglio regionale (la Consulta per la Resistenza, la Consulta Europea, ecc.) stanno assumendo pregevoli iniziative in questa direzione. Per questo mi complimento con il Consiglio regionale e con il Presidente del Consiglio, ma anche con i suoi direttori a partire dal dott. Conterno, che hanno dato il loro contribuito. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deambrogio, che interviene in senso contrario.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente. Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 32.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 33) presentata dai Consiglieri Botta Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 147, avente oggetto: "La Regione paghi tempestivamente le imprese fornitrici degli ospedali valdesi".
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, che -devo dire - è ben stagionato, perché risale a novembre 2005, affronta un problema grosso relativo alla situazione degli ospedali Valdesi. Esso, però, non riguarda solamente gli ospedali Valdesi, gli ospedali dell'ex Ordine Mauriziano, ma tutti gli ospedali del Piemonte. Sia per quanto riguarda l'ospedale Valdese, che era stato acquisito come ospedale dalla Regione, sia per quanto riguarda gli ospedali del Mauriziano, i problemi ci sono e sono tanti.
Non si capisce come mai la Giunta regionale, che ha preso in carico queste strutture, non sia in grado di garantire il pagamento alle aziende che sono in attesa di essere pagate, in alcuni casi da anni; il Valdese è un esempio, ma il Mauriziano è ben peggio, perché sappiamo tutti quali e quante imprese siano oggi a rischio di chiusura, perché non sono stati pagati i debiti contratti nei loro confronti da parte delle strutture dell'Ordine Mauriziano.
Non solo, la decisione adottata a livello governativo, prima dal governo Berlusconi e poi ratificata dal governo Prodi, congela la possibilità, per le aziende creditrici, di costituirsi contro l'ospedale quindi chiedere, ad esempio, l'ipoteca dei beni delle strutture del Mauriziano. Queste imprese sono, per legge, impossibilitate a ricevere quanto loro dovuto.
Lo stesso discorso vale per gli ospedali Valdesi. In questo caso, il Commissario liquidatore ha addirittura proposto alle imprese creditrici un pagamento-transazione del credito corrispondente al 51% di quanto fatturato; si tratta di una gravissima perdita, perché un'impresa che ha effettuato dei lavori, che ha utilizzato del personale e che ha sostenuto dei costi per acquistare le materie prime necessarie, si trova a poter recuperare, se vuole, solo il 51% di quanto sostenuto. È chiaro che la situazione è assolutamente insostenibile.
Purtroppo, tale problema non riguarda solo l'ex ospedale Valdese o le ex strutture del Mauriziano (parliamo di Lanzo, di Torino e Valenza), ma coinvolge tutte le strutture ospedaliere di proprietà della Regione (le Aziende sanitarie e le Aziende sanitarie ospedaliere). Come Lega Nord avevamo segnalato, con un'interrogazione, un fatto abbastanza spiacevole: coloro che, ad esempio, forniscono materiale protesico agli ospedali dell'alessandrino, si devono rivolgere a dei legali per chiedere il pagamento di quanto dovuto, perché dal mese di agosto 2006 non ricevevano alcun pagamento per materiale consegnato. È chiaro che una struttura pubblica, che quindi dovrebbe dare una garanzia di qualità, di imparzialità, di corretto pagamento comportandosi in questo modo sicuramente danneggia aziende o privati che hanno reso dei servizi.
C'è un altro fatto da tenere in considerazione. Quando una struttura impiega più di un anno, in alcuni casi addirittura non paga il dovuto, ma impiega anni per pagare il dovuto, le imprese, quando partecipano a gare d'appalto e fanno delle offerte, giocano al rialzo dei prezzi. Cosa che porta la struttura pubblica a dover pagare le forniture dei prezzi più alti del loro reale valore perché sanno che dovranno aspettare il pagamento addirittura anche di un anno. Questi fatti comportano dei gravi danni ripeto economici per le strutture ospedaliere, ma anche per le imprese.
Cosa fare? Anzitutto intervenire sui commissari che vengono nominati dalla Regione. Nel caso specifico, in sostituzione dei direttori generali e chiedere che cambino le norme contrattuali che legano le gare d'appalto, o le assegnazioni dirette dei lavori, alle aziende private, garantendo comunque, il pagamento entro una determinata data. Nel caso in cui questo fatto non dovesse verificarsi, il pagamento di penali, questo sempre a carico del pubblico. Deve essere chiaro che deve rispondere chi è responsabile dell'assegnazione dell'appalto, che sia con gara vera e propria o con assegnazione diretta. Solo così noi potremmo garantire il pubblico sia da prezzi esagerati (perché l'impresa, per paura di non prendere i soldi a tempo debito, alza i prezzi) sia perché, chiaramente con delle garanzie di correttezza nei confronti di chi va a fare i lavori sicuramente, potrebbe strappare dei prezzi più interessanti, più convenienti e quindi portare a casa un risparmio.
Questa Giunta non è stata assolutamente in grado, in un anno e mezzo di intervenire rispetto a quello che poteva essere la conduzione del passato, anzi, ha peggiorato la situazione. Di fatto, le liste di attesa per le aziende in attesa di ricevere i loro soldi, si sono allungate. Non solo, la Giunta non ha saputo nominare neanche i direttori generali, ci sono ancora aziende sanitarie in mano a Commissari facendo anche delle scelte assolutamente criticabili. Porto l'esempio di colui che era amministratore del Mauriziano, di colui che, comunque, in un mondo o nell'altro, ha lasciato che il Mauriziano facesse dei debiti, e oggi si trova ad essere Commissario straordinario non di un'azienda sanitaria dell'alessandrino ma, addirittura, di tre aziende sanitarie contemporaneamente dell'alessandrino.
Capite che la situazione che si può verificare con conduzioni di questo tipo, è sicuramente non positiva.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 33.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 34) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 151 avente oggetto: "Interventi per la riqualificazione dell'area metropolitana torinese".
Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione, il Consigliere Guida ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Presidente vede quanti ordini del giorno furono presentati sulla vicenda area di Mirafiori? Con un po' di buon senso avremmo potuto riunire tutti gli ordini del giorno che riguardavano la riqualificazione dell'area industriale metropolitana e discuterli insieme. Invece ce ne sono parecchi e rischiamo di ripeterci.
Nel tentativo di portare notizie nuove, cerco da fare un piccolo riassunto. L'esborso totale che gli enti pubblici - Regione, Provincia e Comune di Torino - hanno effettuato per acquistare l'area di Mirafiori è stato di 67 milioni di euro (una cifra considerevole). Di cui una parte destinati ad acquisto di 300 mila metri quadrati a Mirafiori e gli altri 600 mila del Campo Volo di cui ho parlato poco fa.
Questo ordine del giorno presentato dal Gruppo di Alleanza Nazionale pone alcuni punti su cui impegna l'amministrazione regionale a vigilare e a concordare con la Fiat nell'ambito della trattativa. Abbiamo saputo che non era possibile inserire nell'atto di compravendita questi impegni altrimenti sarebbe stato palese l'aiuto di Stato di cui abbiamo parlato prima. Come si superò questa richiesta? Con una lettera che ci pervenne firmata dall'amministratore delegato della Fiat e che noi discutemmo in Commissione bilancio e in Commissione industria. In qualche modo la Fiat anticipò questa richiesta e noi, con questa garanzia, abbiamo dato via libera che si è esplicitata nel voto favorevole di parte del Consiglio e del Gruppo UDC e nell'astensione degli altri Gruppi di minoranza.
Per certi versi la situazione è migliorata. Voi sapete che pochi giorni fa è stato raggiunto un accordo fra l'azienda e RSU per l'assunzione di 30 nuovi dipendenti a Mirafiori, in contropartita della richiesta di lavoro straordinario fatta dall'azienda e anche sul lavoro del sabato. Rimane ancora da chiarire, in merito alla vicenda e di cui l'ordine del giorno si faceva carico, la nota vicenda dei 500 dipendenti degli enti centrali di Mirafiori - vi ricordate? Vennero in aula ad ascoltare la nostra discussione - per cui scade il 31 dicembre la cassa integrazione. Non vorrei che questi 500 pagassero per tutti e pagassero anche la ripresa della Fiat, alla fine rischiamo di lasciare per strada qualche cadavere.
Quello che chiedo all'amministrazione regionale - e che vorremmo chiedere con la discussione e l'approvazione di questo ordine del giorno è che queste garanzie fossero reiterate. Chiedo all'Assessore Peveraro di invitare il Presidente Risoli, Presidente di TNE, in Commissione. Tra l'altro Risoli - che viene dalla provincia di Cuneo, quindi porta bene - ha un'esperienza considerevole nel settore finanziario, nel settore bancario è persona competente anche se appartiene ad un'altra area politica, è una persona stimata in provincia di Cuneo. Chiedo, se non verrà discusso l'ordine del giorno di cui chiediamo l'introduzione della discussione questa mattina, che se ne discuta al più presto.
Preannuncio un'interrogazione per sapere che fino fanno i 500 dipendenti degli enti centrali Fiat, e per sapere quale modello verrà costruito, assembrato a Mirafiori in più della grande punto. Si parla di una nuova Stilo, questo sarebbe un segnale importante per rimettere in pista questi capannoni, ormai in disuso da molto tempo.
Credo di aver detto cose condivisibili. È per questo motivo che esorto i colleghi a votare favorevolmente la richiesta di iscrizione di questo importante ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Auddino; ne ha facoltà.



AUDDINO Angelo

Come al solito, Presidente, il collega Guida ha fatto un'ottima disquisizione, perché il tema è importante, però, nel contesto della strumentalizzazione, noi siamo contro. Ci sarà un'altra occasione per discutere di quest'argomento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 34.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 35) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 154 avente oggetto "DDL 150".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Come ha fatto presente prima di me il collega Guida, anche questo punto all'o.d.g. riguarda un ordine del giorno presentato durante la trattazione del disegno di legge n. 150, relativamente ai fondi per l'imprenditoria piemontese.
Ad oggi attendiamo ancora un intervento importante, anche se qualcosa nel triennale dell'industria, e successivamente alla legge sulla ricerca, è stato impegnato, ma su leggi che non riguardano direttamente il disegno di legge n. 150.
Ricordiamo che l'articolo 5 di questo disegno di legge prevede tutta una serie di interventi che la Regione si è impegnata a realizzare, che però non hanno trovato, in quel disegno di legge, finanziamento economico.
I colleghi ricorderanno che impegnammo 35 milioni di euro per l'acquisizione delle aree e che tutti i Gruppi consiliari del centrodestra ricordo il mio in particolare - presentarono un emendamento affinch un'analoga somma fosse stanziata per il resto dell'imprenditoria, non solo dell'area metropolitana, ma per tutta l'imprenditoria piemontese, per interventi simili a quelli fatti nell'area FIAT.
Per alcuni versi l'ordine del giorno è superato, ma per altri certamente no. È importante che la Commissione competente e il Consiglio possano monitorare con attenzione quello che sta avvenendo.
Ricordo che all'interno della legge fu approvato un emendamento presentato dal centrodestra, che prevedeva che le aree FIAT fossero bonificate da parte dell'impresa. Oggi non sappiamo se ciò è avvenuto o se è in corso una pratica relativamente ad un intervento economico che riguarda le imprese e non la Regione.
Se è vero che la maggiore impresa italiana ha avuto una ripresa produttiva che ogni mese vede la stessa guadagnare quote di mercato, non solo a livello nazionale, ma anche a livello europeo, questo non significa che vi sia un parallelo aumento dell'occupazione locale e un parallelo rientro degli attuali cassaintegrati. Anche le strategie di partnerariato che FIAT sta mettendo in atto, certamente positive e necessarie, con soggetti terzi con i quali, di volta in volta, realizzare autovetture differenti, sono interessanti e utili se viste nella logica di un intervento volto a realizzare maggiori vendite in mercati in grande espansione, però preoccupano relativamente alle potenzialità che un intervento pubblico può dare relativamente ad un maggior incremento produttivo e lavorativo all'interno delle aree di Mirafiori.
La produzione della Grande Punto deve essere vista come un punto di partenza e non certo di arrivo, perché ricordiamo che il piano industriale presentato al Consiglio dei Ministri il 3 agosto 2005, prevedeva un numero di addetti, operanti all'interno di Mirafiori, nettamente inferiore rispetto a quelli che ogni giorno vi lavorano, considerato anche il numero di assunzioni, sicuramente non rilevante dal punto di vista numerico, ma significativo per aver segnato un'inversione di tendenza.
Alla luce delle indicazioni che l'ordine del giorno dava durante la discussione del disegno di legge, richiamo l'importanza di effettuare le verifiche previste all'interno della legge stessa, tanto nonché il rispetto dei tre punti indicati nell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Come al solito, un intervento ricco, intelligente e ricco di spunti che affronteremo in Commissione, ma oggi siamo costretti, per colpa vostra, a votare contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 35.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 36) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 155 avente oggetto "Stati generali degli Enti pubblici europei contro l'AGCS".
La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione e, in senso contrario, al Consigliere Deambrogio.
Prego, Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Intervengo in senso diritto, guardando al centro, però.
L'ordine del giorno in questione richiama le problematiche relative alla liberalizzazione dei servizi in senso lato e, in modo particolare richiama l'accordo generale sul commercio, per quanto riguarda i servizi definito in ambito del WTO, e quindi tutte le discussioni che ci sono state per arrivare ad una definizione.
Credo che questo sia un tema veramente di grande importanza, perch richiama due approcci, che possono sembrare anche diametralmente opposti.
Da un lato, vi è una spinta a consegnare al mercato servizi che, da sempre prevalentemente nel nostro paese, sono stati gestiti da enti pubblici dall'altro, vi è la tendenza a mantenere questi servizi nell'ambito della sfera pubblica.
La domanda che sorge è: più mercato nello Stato o più Stato nel mercato? La discussione è aperta.
Io credo che si debba comunque considerare un dato non secondario. I servizi, nel nostro paese, hanno dei costi che, confrontati alla media europea, sono più alti. Le motivazioni sono diverse. In campo elettrico abbiamo un parco centrali sproporzionato verso fonti energetiche costose fonti primarie - oppure abbiamo degli impianti superati, a bassi rendimenti, ecc., ecc. Nel campo delle acque a volte troviamo motivazioni che sono legate alla conformazione degli acquiferi oppure alla particolare condizione delle zone metropolitane, delle zone industrializzate, con tutta una serie di costi per depurare le acque e riciclarle per un uso anche umano. Inoltre, abbiamo altri tipi di servizi, come ad esempio nel campo dei rifiuti, che sono fortemente condizionati dagli obiettivi di qualità ambientale che vengono imposti e decisi dai gestori.
Credo che una maggiore apertura al mercato sia assolutamente inevitabile, anche perché - così dicono le direttive dell'Unione europea alla lunga, il sistema italiano non ha nessun interesse ad attardarsi nell'adottare certe decisioni.
Vedremo cosa succederà in questa famosa seconda fase, tanto sottolineata e per certi versi promessa da certi settori più orientati al mercato del centrosinistra, e forse temuta o in qualche modo ostacolata da altri settori.
Tuttavia, al di là di quelle che possono essere le contingenze del momento o le dialettiche tra la maggioranza e l'opposizione, ritengo che si debba fare di tutto perché il governo primario di questi servizi rimanga nelle mani della pianificazione, della programmazione pubblica; ritengo invece che la gestione possa essere maggiormente industrializzata ed affidata a quei segmenti di mercato che possono modo disimpegnare i servizi stessi.
Nel documento si faceva anche riferimento alla direttiva Bolkestein e alle problematiche del cosiddetto "idraulico polacco", ma il tempo a disposizione non mi consente di andare a trattare questi argomenti.
Mi riservo successivamente di intervenire in proposito.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, non c'è nessun iscritto a parlare per il punto 37), quindi sarò ben lieto di darle l'opportunità di continuare.
La parola al Consigliere Deambrogio.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 36.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 37) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 158 avente oggetto "Solidarietà popolazione Valle di Susa".
La parola per l'illustrazione al Consigliere Vignale; in senso contrario interviene il Consigliere Bossuto.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

La cosa interessante nel richiedere l'inversione di punti all'o.d.g. è che ci fa anche valutare quelli che sono molti documenti presentati - siano esse mozioni o ordini del giorno - che, pur essendo temporalmente datati hanno in realtà ancora una grande attinenza rispetto ai problemi da risolvere all'interno del Piemonte o rispetto a temi che, in qualche modo se erano sospesi nel novembre del 2005, sono ancora senza alcuna soluzione attuale a più di un anno dalla presentazione.
Questo vuole certamente dire che i presentatori hanno individuato un tema importante, ma vuole anche dire - ed è la cosa che maggiormente ci preoccupa - che alcune questioni importanti che riguardano lo sviluppo della nostra Regione (le aree FIAT prima, l'Alta Velocità, in questo caso anche se riferita alla solidarietà delle popolazioni della Valle di Susa) rimangono ancora da affrontare. Così come rimangono ancora da affrontare problematiche legate, non soltanto alla realizzazione o meno di una tratta ferroviaria, pure di grande importanza, come quella della Torino-Lione, ma a come un'istituzione è in grado di gestire interventi di grande rilievo all'interno di aree del territorio piemontese.
In questo momento parliamo della linea Torino-Lione, ma lo stesso ragionamento potrebbe essere esteso alla realizzazione di termovalorizzatori alla realizzazione di discariche di medie e grandi dimensioni.
Secondo noi, vi è la necessità che l'istituzione, nel governare, si doti di una forza, in molti casi rivendicata questa sera dai colleghi di maggioranza, che faccia sì che, quando si individua un intervento come positivo - questo può essere uno dei casi appropriati - vi sia una posizione condivisa che non lasci dubbi rispetto all'atteggiamento di un'istituzione, perché anche la forza con la quale la stessa sostiene un'iniziativa fa sì che le problematiche indicate nell'ordine del giorno vengano sostenute o meno.
Al di là di una valutazione, certamente difforme all'interno dell'Aula fra i differenti Gruppi consiliari, o meglio, che è uniforme all'interno del centrodestra e fortemente difforme all'interno del centrosinistra sulla realizzazione della tratta Torino-Lione, vi è anche, non voglio dire la copertura politica, perché significherebbe addossare una responsabilità a Gruppi consiliari o a partiti politici che certamente non hanno, ma la copertura morale nei confronti di coloro i quali se la prendono, senza che sia stata loro data, anche per realizzare iniziative che vanno al di fuori della legge.
La Valle di Susa, non soltanto l'anno scorso - quando stavano iniziando i sondaggi ed è stata cintata l'area a Venaus, o quando i Comuni di Venaus e Mompantero sono stati interessati dagli eventi che tutti conosciamo - ma anche negli anni precedenti, è stata vittima di numerosi attentati dinamitardi, anche quando la linea era soltanto in progettazione e non era stato siglato neppure il protocollo fra il Ministro dei Comunisti Italiani durante il governo di centrosinistra, e il pari collega francese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Anche in questa dichiarazione esprimo poche parole, perché inizio a pensare che i lavori del Consiglio si bloccano per una sorta di volontà quasi ad essere un po' ridondanti nelle questioni (TAV, aree FIAT, ecc.).
Probabilmente, è il caso di dare un taglio netto a questi continui ricorsi, questo continuo tornare sugli argomenti ormai un po' "triti e ritriti". Adesso abbiamo addirittura i valsusini che hanno fatto esplodere ordigni, pertanto, per evitare di essere ridondanti, ci definiamo contrari all'inversione dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 37.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 38), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 159, avente oggetto: "Situazione di crisi del Canavese".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione.



VIGNALE Gian Luca

Come dicevamo nella richiesta di inserimento all'o.d.g. discussa precedentemente, anche questo argomento è purtroppo ancora di attualità.
La richiesta presente nell'ordine del giorno, sottoscritto da un esponente della maggioranza, è una richiesta di intervento da parte della Giunta regionale, intervento che, in realtà, non si è verificato.
Noi crediamo - ed è una valutazione critica che diamo all'operato di questa Giunta, non di questo Consiglio, relativamente alle problematiche del mondo del lavoro - che questa Giunta e il suo Assessore non abbiano una visione strategica della risoluzione, non tanto delle situazioni di crisi singole, ma degli interventi che impediscano il verificarsi delle situazioni di crisi.
Questo ordine del giorno individua una possibilità: quella di effettuare degli interventi in aree omogenee, finanziati anche dalla Giunta regionale, peraltro con interventi istituzionali illustri (i Patti territoriali), quali quello del Canavese o altri interventi, che però non sempre hanno dimostrato un'adeguata capacità di risposta rispetto ai fondi stanziati.
Se si fa una valutazione rispetto ai molti Patti territoriali stipulati dalla Provincia di Torino, si vede che il numero di occupati è decisamente inferiore rispetto a quanto era stato preventivato e che la possibilità di ottenere risorse a fondo perduto all'interno dei Patti territoriali ha fatto sì che alcune imprese, ovviamente cambiando nome, abbiano semplicemente trasportato le loro tradizioni da una parte all'altra della provincia.
Questo, non per dire che sia inutile una strategia anche del pubblico all'interno di aree omogenee della regione, ma per dire che le occasioni ci sono state e riteniamo siano state occasioni perdute dai territori, perch sono stati utilizzati strumenti un po' farraginosi per creare occupazione strumenti di lunga durata di realizzazione, che dovevano prevedere un'ampia partecipazione. Il caso del Canavese è abbastanza eclatante: si tratta di interventi condotti da un grosso Comune capofila, ai quali partecipavano moltissimi piccoli o micro Comuni, che non avevano la possibilità di incidere sulle scelte che la cabina di regia di piani faceva.
pertanto, alla nostra attenzione ed è per noi un tema interessante quello di andare a individuare politiche di territorio che sappiano rilanciare alcune parti del territorio particolarmente in crisi, come quello del Canavese.
Molte imprese citate all'interno dell'ordine del giorno vivono tutt'ora in una situazione di grande difficoltà; per alcune di esse non si prevede una soluzione, se non quella della fine della mobilità lunga e della non più occupazione da parte di alcuni lavoratori.
Crediamo, pertanto - ed è questa la valutazione negativa che esprimiamo rispetto all'operato della Giunta - non sia sufficiente intervenire a crisi creata - e anche su questo non sempre l'intervento della Giunta è stato repentino ed efficace - ma che le finalità di una Giunta regionale dovrebbero essere quelle di creare strumenti per tutto il territorio regionale, oltre che intervenire in aree definite, come in questo caso quelle più a rischio di disoccupazione o di difficoltà di reinserimento nel mercato lavorativo, con progetti che siano strategici e non interventi occasionali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Per esprimere parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 38.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 39) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 160 avente oggetto: "No ai test per l'individuazione del disturbo da deficit di attenzione e iperattività all'interno delle scuole".
La parola al Consigliere Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero

L'ordine del giorno riguarda una materia all'attenzione della politica del Comune di Torino da tanto tempo: l'attenzione verso i bambini. Si denuncia, in questo caso, il fatto che siano stati imposti, seguendo un sistema un po' americano, test psichiatrici a tutti i bambini e curati con psicofarmaci.
Un sistema che negli Stati Uniti è arrivato a trattare fino a 6 milioni di bambini, in Italia hanno cercato di inserire questo sistema nelle scuole e proporlo con istituti di consulenza. L'ordine del giorno chiede di vigilare, di intervenire, di esortare le istituzioni scolastiche, l'ufficio centrale regionale dell'istruzione e l'Assessore Pentenero su questa pratica un po' devastante nei confronti dell'educazione che non tiene conto delle famiglie.
Addirittura, questo presunto disturbo viene curato con psicofarmaci che fino all'anno scorso erano vietati e solo quest'anno sono stati autorizzati.
C'è coscienza diffusa - anche per quanto, in questo senso, ha fatto sia l'amministrazione regionale sia il comune di Torino nelle passate legislature con l'Assessorato all'istruzione e all'infanzia - come il problema educativo derivi da politiche ben precise, da attenzione, da insegnanti d'appoggio, da proposte educative.
Noi ci siamo sempre preoccupati di essere una società un po' "moscia" il Piemonte non è mai stato considerato troppo esemplare per l'iperattività e che venga curata l'iperattività dei bambini con psicofarmaci, con iniziative psichiatriche è un po' eccessivo.
Da questo punto di vista, siamo a riconfermare che politiche per l'istruzione possono essere assolutamente utili se fatte in maniera di prevenzione, di assistenza e di appoggio ai ragazzi e alle famiglie. Da questo punto di vista la legge di riforma presentata dall'Assessore Pentenero, che è stata assegnata alla Commissione insieme a tante altre contiene molti elementi condivisibili e interessanti da questo punto di vista.
A questo proposito faccio un accenno: abbiamo discusso due anni e mezzo sulla legge sul buono scuola e il testo che viene proposto oggi dall'Assessore Pentenero è al 95% simile al primo testo proposto dal sottoscritto quattro anni fa, ma il mio testo allora fu giudicato inaccettabile. Ringrazio i Consiglieri perché non avevo capito cosa fosse cambiato visto che la legge allora, come ricordavo, fu considerata dal Capogruppo Manica inaccettabile, scandalosa, clerico-fascista, ecc.
improvvisamente è stata approvata dall'Assessore Manica in Giunta, quindi non ho capito cosa fosse cambiato. Oggi i Consiglieri me lo hanno spiegato: la Juve in serie B e tante altre questioni. Noi non abbiamo cambiato idea tutte quelle parti della legge che riguardano l'attenzione verso i bambini che riguardano un'attenzione allo sviluppo in quella difficile età, noi le appoggeremo. Anzi, spero di arrivare ad un testo comune su quelle vicende e questo ordine del giorno rafforza la nostra determinazione in quella direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

L'argomento è serio, ma non a quest'ora. Votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 39.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 40) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 161 avente oggetto: "Documento unico regolarità contributiva (DURC)" La parola al Consigliere Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo

Si tratta di un ordine del giorno che si riferisce al documento unico di regolarità contributiva. Si riferisce, più in generale, alla tematica della semplificazione amministrativa. Obiettivo facile da enunciare, ma non facile da attuare praticamente. Si tratta di una casistica nella quale bisogna coniugare l'obiettivo della semplificazione, con l'obiettivo della documentazione contributiva per vantaggio generale, per la regolarità amministrativa ma anche, soprattutto, nell'interesse dei lavoratori che sono i beneficiari dei versamenti contributivi.
Si ha l'impressione che questi documenti, predisposti e previsti siano non dico ridondanti, ma eccessivamente dettagliati o, comunque, prevedano modalità e scadenze che preoccupano e hanno preoccupato le imprese. Credo che chi lavora nella cosiddetta economia sommersa o border line, rispetto al lavoro nero non abbia problemi di questo tipo.
Quando si introducono nuove modulistiche o nuove procedure, la preoccupazione dovrebbe essere rivolta a quei soggetti che costituzionalmente o per scelta imprenditoriale, si rivolgono ad una modalità di azione corretta, nel senso che vogliono rispettare la norma.
Proprio per questo fanno presente come, nel nostro sistema "paese", la somma di tutti gli adempimenti burocratici e amministrativi sia veramente pesante, costringendo la nostra impresa, soprattutto la piccola e la media a passaggi e adempimenti quasi esagerati.
L'ordine del giorno va in questa direzione.
Mi dispiace che non sia presente l'Assessore Deorsola, che ha già presentato, all'attenzione del Consiglio, provvedimenti di semplificazione per quanto riguarda le competenze dirette della Regione, però credo che molte volte, in sede di Conferenza Stato-Regioni, si diano pareri su tanti regolamenti, anche con allegate modulistiche. Ovviamente si ritiene che non avendo competenza diretta, magari non sia il caso di approfondirla più di tanto. Ritengo, invece, che proprio la battaglia per la semplificazione debba essere combattuta a tutto campo e tutti i giorni, cercando di fare attenzione a quella documentazione importante, perché costituisce titolo per essere ammessi agli affidamenti da parte della pubblica amministrazione. Sotto questo profilo, la regolarità contributiva è elemento fondamentale, sia per la contribuzione previdenziale sia per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro.
Ritengo che si possa benissimo iscrivere un ordine del giorno come questo, perché tratta una tematica di attualità che si intreccia con la sicurezza sui luoghi di lavoro, problema che turba, anche in questi ultimi tempi, la coscienza nazionale e che ha fatto registrare una presa di posizione da parte del Capo dello Stato, richiamando tutte le forze preposte ad una maggiore attenzione, una maggiore vigilanza, ma anche ad un maggior impegno di tutti. Solo in questo modo si potrà avere, da un lato una migliore garanzia di sicurezza e, dall'altro, la certezza che si adottino procedure molto più semplificate e molto più accettabili.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pace; ne ha facoltà.



PACE Massimo

Anche su questo ordine del giorno voteremo contro. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 40.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 41) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 162 avente oggetto "Il Comune di Torino vieta la distribuzione dei prodotti Coca cola, sponsor delle Olimpiadi invernali".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente.
Parlo sottovoce per non turbare il legittimo riposo, ma questo è un ordine del giorno di provocazione che risponde ad un'altrettanta provocazione.
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato un ordine del giorno che impegna il Sindaco e la Giunta a ritirare dai distributori automatici, e da tutti i distributori di bevande dell'amministrazione, la Coca Cola.
Tutto questo in un momento inopportuno, perché l'ordine del giorno viene approvato in un periodo in cui si parla di Olimpiadi e la Coca Cola è tra gli sponsor principali delle Olimpiadi. Non dimentichiamo anche che, in Piemonte, la Coca Cola ha un importante impianto di imbottigliamento che dà lavoro a numerosi cittadini piemontesi.
Al di là di questo aspetto, l'ordine del giorno è finalizzato a sottolineare questa provocazione - che quindi la si prende come tale - e quanto sia assurdo ipotizzare un discorso di questo genere, innanzitutto perché è un discorso contro la legge italiana, la quale stabilisce quali sono i beni in distribuzione e che non possono subire vincoli di natura ideologica, qualunque essi siano. Gli unici vincoli che possono ricevere devono essere quelli della salute pubblica. Diversamente non è possibile per motivi di carattere politico o etico, non prevederne la distribuzione.
Dall'altra parte, è assurdo che il Comune di Torino abbia adottato un ordine del giorno di questo genere. Sarebbe come se il Comune di Milano approvasse un ordine del giorno per vietare la vendita del Rum Cubano nei locali milanesi: paradossale al pari della vendita della Coca Cola.
Trova una sua ragion d'essere in questo tipo di provocazione, ma non dimentichiamoci che è uno sponsor attraverso il quale si sono potute realizzare le Olimpiadi. Ci sono sponsorizzazioni che sembrano ancora più stridenti: pensate che una manifestazione turistica piemontese molto importante, il CIS, ha, tra i suoi sponsor principali, l'American Express.
Se immaginate che queste manifestazioni, finalizzate a rivalutare, contro la globalizzazione, quello che viene definito il prodotto del territorio come immagine di una storia, di una cultura e di una tradizione, vengano finanziate dall'American Express, negazione principale di tutto questo discorso, capite che se si ragionasse in termini ideologici su questi argomenti, sicuramente non si otterrebbe alcun risultato.
Questo ordine del giorno non vuole avere risvolti pratici, ma vuole segnare un punto fermo: su certi argomenti sarebbe opportuno non fare entrare la politica e sarebbe opportuno non strumentalizzare le scelte. Lo si fa e lo si deve fare nella commercializzazione di prodotti realizzati attraverso lo sfruttamento del lavoro minorile o nel boicottaggio di prodotti fatti in aziende in cui non vengono garantiti i diritti sindacali ai lavoratori, ma non autorizzare la messa in commercio di beni solo per pure ragioni di carattere politico, che sono illegali, illegittime e non hanno gran senso, perché vanno contro gli interessi stessi del Piemonte.
davvero un'assurdità.
Ancora più assurdo è che il Consiglio comunale di Torino lo abbia approvato. Questo dimostra come la politica sia staccata dalla realtà perché poi quell'ordine del giorno è diventata carta straccia, non avendo avuto alcun tipo di applicazione pratica, se non accontentare gli animi più estremisti di qualcuno.
stata un'inutile perdita di tempo che non ha avuto alcun tipo di risvolto, anche perché non ne poteva avere effettivamente alcuno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente. Solo per dire che siamo contrari all'inserimento di quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 41.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 42), presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 163, avente oggetto: "Mancato rispetto Legge n. 68 del 1999 da parte degli Enti strumentali della Regione Piemonte"



PRESIDENTE

Passiamo all'iscrizione all'o.d.g. n. 42).
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Questo è un argomento molto serio, che forse poteva essere affrontato a tempo debito e parecchi mesi fa; infatti, è un ordine del giorno che risale al novembre 2005 e riguarda un argomento estremamente importante, che dovrebbe essere qualcosa a cui la sinistra tiene molto.
Esso riguarda l'inserimento dei disabili, quindi una categoria debole nel mondo del lavoro, in particolare nel mondo del lavoro legato alla Regione, sia le partecipate sia le aziende di proprietà sia la struttura Regione stessa.
La legge n. 68/1999 obbliga gli Enti pubblici e i privati ad assumere i disabili all'interno delle loro strutture. Essa reca le norme per il diritto al lavoro dei disabili, promuove l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro, attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato a favore di persone in età lavorativa affetta da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali, portatori di handicap intellettivo, persone invalide del lavoro, con un grado di invalidità superiore al 33%, persone non vedenti o sordomute, persone invalide di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio, con minorazioni ascritte dalla prima all'ottava categoria.
I datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie suddette nella seguente misura: il 7% dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti 2 lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti 1 lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti.
Per essere esonerati dalle assunzioni, le aziende private e gli Enti pubblici versano cifre consistenti al fondo regionale disabili, snaturando di fatto, la ratio ispiratrice della normativa.
Su alcuni giornali è stata pubblicata un'inchiesta, dalla quale emerge che in provincia di Torino risultano da coprire, attraverso assunzioni all'incirca 8300 disabili, di cui 1300 nei soli Enti pubblici e 800 nelle Aziende sanitarie locali.
I dati più preoccupanti riguardano le Aziende sanitarie ospedaliere (ASL e ASO) di diretta emanazione regionale, ma anche gli Enti strumentali (Agenzie ed Enti ausiliari), società partecipate dalla Regione Piemonte ARPA, Finpiemonte, IPLA.
Nonostante un gran numero di atti di sindacato ispettivo, presentato non solo da esponenti del centrodestra, ma anche del centrosinistra, il programma di governo della Presidente Mercedes Bresso non ha previsto nulla circa il diritto di lavoro dei portatori di handicap e, tanto meno, abbiamo assistito a interventi mirati della Presidente a far sì che la struttura Regione e tutte le Aziende ad essa collegate, in particolare le Aziende sanitarie, assumessero coloro che hanno diritto di essere assunti nel numero previsto dalla legge.
Si chiede, pertanto, di impegnare, sia la Presidente della Giunta sia gli Assessori competenti, a intraprendere una verifica relativa all'applicazione delle disposizioni di legge in materia di inserimento dei disabili nel mondo del lavoro, ma, in particolare, ad accertare il rispetto delle normative previste dalla legge n. 68/1999, sia da parte delle Aziende sanitarie locali sia da parte delle Aziende sanitarie ospedaliere piemontesi, degli Enti strumentali delle società partecipate dalla Regione Piemonte e venire a riferire in Consiglio regionale l'esito di tale verifica.
Presidente, credo che questo sia un argomento assolutamente importante che non si può prendere sotto gamba.
scandaloso che, per oltre un anno, non si sia discusso di questo problema. Magari potremmo dedicare quest'ultima ora di Consiglio a qualcosa di buono. Il Consiglio potrebbe dare un'indicazione alla Giunta, affinch intervenga finalmente in modo serio e concreto, permettendo a quei disabili che sono in attesa di occupazione ed hanno diritto a quei posti, di poterli occupare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Siamo contrari all'inserimento dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 42.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di iscrizione all'o.d.g. n. 43, presentata dai Consiglieri Botta Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 164, avente oggetto: "Immediato ritiro del contingente italiano in Iraq"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida, per l'illustrazione.



GUIDA Franco

Questo ordine del giorno è stato presentato dai colleghi dei Comunisti Italiani. La loro posizione sulla situazione in Iraq è chiara e non si pu mettere in dubbio la loro lealtà ed onestà ideologica, rispetto a questo argomento.
Questa è la loro posizione e noi la dobbiamo rispettare.
Peraltro, le truppe italiane hanno lasciato l'Iraq, pertanto potremmo dire che l'ordine del giorno è superato dai fatti. Questo, nonostante la risoluzione ONU 1546, che aveva legittimato, ai punti 9) e 12), la presenza della forza multinazionale, quindi anche dell'Italia. Certo, l'Unione aveva preannunciato questa decisione in campagna elettorale, decisione che era frutto dell'accordo fra i partiti del centrosinistra, ed è un peccato che la ritirata dell'Italia sia coincisa con manifestazioni poco decorose nei confronti delle nostre truppe e della nostra bandiera.
Alcuni passaggi dell'ordine del giorno sono comprensibili, soprattutto quando si dice: "Questa situazione denota una continua e progressiva frantumazione della società irachena e come l'avversione verso gli occupanti produce saldature di interessi e obiettivi tra gruppi ed etnie storicamente avverse".
la realtà dei fatti.
Consideriamo, poi, condivisibile il capoverso in cui si dice che è difficile esportare la democrazia; non bastano certo i milioni di dollari erogati o le forze militari: è una questione di cultura, oltre che di intelligenze e forze armate.
Ma, colleghi, l'Italia in Iraq c'è andata dopo l'intervento militare degli Stati Uniti e sicuramente con un intento pacifico.
Il Presidente Napolitano, pochi giorni fa, al momento del rientro dei militari, ha detto: "I militari italiani si sono impegnati in Iraq sentendo la missione cui erano stati chiamati non come impresa bellica, non come impresa offensiva, ma come impresa di pace e civiltà. Non c'è contrasto politico che possa impedire un sereno e obiettivo bilancio.
Abbiamo vissuto insieme un'esperienza di condivisione nazionale che dovrà fare testo sempre, in qualsiasi circostanza futura".
Dobbiamo anche ricordare quello che ha detto il Ministro della Difesa Parisi, accogliendo la bandiera del nostro contingente: "Esiste un piano che supera le legittime diversità e ci chiama a sentirci tutti componenti di una grande comunità, un piano che chiama tutti e ognuno a riconoscersi nelle decisioni della Repubblica, attraverso le regole della democrazia.
Per questo, i nostri militari in Iraq sono stati nostri, di ognuno e di tutti, dal primo all'ultimo giorno della missione. L'Italia non volta le spalle all'Iraq, resta con la presenza civile, che ha il compito di continuare e sostenere la ricostruzione di quel Paese".
A Baghdad - forse è un fatto che molti non sanno - i militari restano perché sono impegnati nel programma di formazione del personale militare di quel Paese.
Pertanto, ritengo opportuno utilizzare questo ordine del giorno per ricordare quanti militari italiani sono impegnati nel mondo in missioni di pace, e per ricordare, ovviamente, anche se sembra fuori luogo, in una discussione di questo genere, quanti hanno perso la vita.
Signor Presidente, colleghi Consiglieri, faccio una proposta: sarebbe opportuno considerare estinti tutti gli ordini del giorno che sono stati superati dai fatti, dalla realtà, e tenere in considerazione solo quei documenti effettivamente interessanti.
Questo, per consentire a ciascuno di noi di continuare a mantenere nell'elenco delle attività gli ordini del giorno presenti ed impedire la discussione degli stessi in date non attuali.
importante parlare dell'attualità degli ordini del giorno. Immaginate se questi documenti, grazie alla vostra disponibilità, dovessero essere messi in discussione; cosa otterremmo? Una perdita di tempo, che vogliamo evitare.
Visto che facciamo una ricognizione un po' forzata di quanti sono gli ordini del giorno in attesa di essere discussi, riteniamo opportuno procedere all'estinzione della discussione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pace.



PACE Massimo

Il problema è risolto, pertanto siamo contrari all'iscrizione all'o.d.g. del documento in oggetto. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 43.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 44) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 165, avente oggetto: "Attualità della legge 194/78"



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine, per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Devo fare una doverosa premessa. Mi duole questo compito, per l'amicizia, oltre che per una sorta di vincolo di coalizione, ma devo esprimermi contrariamente a quanto ha appena detto il collega Guida.
Considero, non solo assolutamente inutile, ma anche dannoso, un ripulisci degli ordini del giorno che, in teoria, non siano più attuali.
L'ordine del giorno in oggetto, contiene nel titolo una risposta. Il titolo è: "Attualità della legge n. 194 del 1978", ovvero la legge sull'aborto.
evidente che ci sono alcune problematiche che hanno un'attualità costante e continua nel tempo. Ci sono ordini del giorno che, come prima ho definito sono dei "sempre verdi". Ci sono ordini del giorno che seppur datati come questo - risale al 22 novembre 2005 - possono benissimo essere affrontati dai Consiglieri con tutte le modifiche del caso. Alcuni ordini del giorno trattano temi di principio, temi che toccano la sfera della vita dei cittadini su più disperati fronti: se un cittadino ha problemi ad arrivare alla fine del mese nel 2004, magari lo stesso problema ce l'avrà anche nel 2007. L'applicazione della legge n. 194 ha una sua attività nel 2003 e nel 2006 come nel 2007.
Diverso è il caso se una legge venisse abolita. Mi pare che anche in quel caso si potrebbe discutere in questo consesso regionale dell'opportunità o meno dell'abolizione. Voglio ricordare al Consigliere Guida, perché forse è più vezzo alle tematiche amministrative che attengono agli enti locali, che gli ordini del giorno hanno una loro emendabilità in essere. Possono essere emendati dai proponenti o, su richiesta, da qualche membro di Giunta o da colleghi Consiglieri. Emendabile in tutte le sue parti, perfino nel titolo. Nel momento in cui un ordine del giorno è emendabile totalmente, così come una legge, non perde il suo vigore con il tempo, anche se magari nell'ordine del giorno ci sono alcune date di riferimento. Abbiamo parlato di solidarietà, alcune alle forze politiche altre alle forze dell'ordine: la solidarietà è perenne. I fatti sono accaduti e questo nessuno li può contestare.
Sono veramente pochi quelli che rientrano nella casistica dei decaduti prematuramente, teoricamente non ci sono ordini del giorno che non siano attuabili, magari con delle piccole modifiche.
A proposito dell'ordine del giorno n. 165, voglio rilevare che, di fatto, si è passati da 100 mila aborti clandestini dell'83 ai ventunomila del 2001. Questo, indubbiamente, ha avuto un beneficio nella legge n. 194 tuttavia ventunomila aborti clandestini sono un'enormità. Solo per questo motivo merita una discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, in senso contrario, il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Siamo contrari all'iscrizione di questo punto all'odg.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 44.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'odg n. 45) Presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 166 avente oggetto "Donne di pace".
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

L'ordine del giorno di cui si chiede l'iscrizione ha una caratteristica: potrebbe essere attuato dal dibattito di questa sera.
L'ordine del giorno n. 166 è firmato dai Consiglieri Spinosa e Dalmasso, ma anche dal Consigliere Lepri, dalla Consigliera Motta, dal Consigliere Muliere, dalla Consigliera Pozzi, dalla Consigliera Valloggia e dal sottoscritto.
Perché dico che questo ordine del giorno può essere attuato? Primo perché il primo paragrafo osserva il valore della pace: "La pace è un bene che va coltivato attraverso il rispetto, la giustizia e il dialogo".
Il secondo punto descrive cos'è l'associazione donne di pace: " un'associazione interculturale, interreligiosa", promossa da componenti di varie religioni.
Il terzo punto specifica che donne di pace è stata opportunamente finanziata fin dal 2001, quindi l'ha finanziata il sottoscritto.
Il quarto punto sottolinea come questi incontri siano continuamente cresciuti e diventati di grande importanza e abbiano prodotto una serie di iniziative concrete di solidarietà come la costruzione del pozzo e canalizzazione dell'acqua all'ospedale Holy Family di Paida Nyaffa in Uganda, una casa famiglia per i bambini di strada Rumeni, la creazione del centro di guarigione sciamanica di Nadia Stepanova a Ulan Ude in Siberia.
Una serie di iniziative di solidarietà e di pace che hanno la peculiarità di aver toccato delle realtà assolutamente particolari.
Cosa chiede l'ordine del giorno? Perché dico che può essere attuato? Chiede una cosa che so essere all'attenzione e nelle disponibilità dell'Assessore Oliva: che vengano finanziate anche le prossime iniziative.
accompagnato da firme così autorevoli, non parlo della mia, ovviamente.
Nella seconda parte si chiede che la Giunta sottoscriva questo appello che io trasmetto, testé, anzi, stamane, stanotte - sottoscritto da tutti i Consiglieri che ho citato prima e li inoltri questo appello ai quattro Governi nei quali hanno sede queste iniziative di pace. Anche se immagino che non lo voteremo questa sera, potremmo consegnare il testo all'Assessore, con la raccomandazione che la Giunta lo inoltri.
L'ordine del giorno chiedeva esattamente che la Giunta rifinanziasse questa iniziativa e consegnasse questo appello.
Ringraziando le funzionarie per aver recuperato anche l'appello, lo consegno all'Assessore, sapendo che, almeno da questa mattina, una buona missiva partirà. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Sono costretto a fare un atto di grave insubordinazione ai due Capigruppo dei Democratici di Sinistra e La Margherita, ma sono costretto a dire che voteremo contro l'iscrizione di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 45.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 46) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 167 avente oggetto "Regolamento per la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche - Reach -".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lupi; ne ha facoltà.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.
Mi permetto una breve divagazione sulla situazione psicologica delle ore 6.31.
La situazione odierna potrebbe essere paragonata ad una partita di calcio ormai stabilizzata su un risultato di pareggio, quella in cui nessuno delle due squadre riesce ad esprimere qualcosa di significativo e dove tutti aspettano la conclusione dell'incontro. Se il Presidente volesse considerare la possibilità di anticipare il triplice fischio finale, per evitare questa stanca aspettativa della fine di un incontro ormai stabilizzato sul risultato di pareggio e che non ha più niente da esprimere sul piano dello spettacolo e del gioco, farebbe cosa buona e giusta.
Al di là di questa considerazione, la proposta di inserimento dell'ordine del giorno avente per oggetto, "Regolamento per la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (con la sigla REACH) ha, nel suo articolarsi, alcune questioni di indubbia importanza.
Lo stesso ordine del giorno recita: "Premesso che il Parlamento Europeo nella seduta del 17 novembre 2005 ha approvato la proposta di Regolamento per la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche (in sigla REACH) che prevede anche la creazione di un'Agenzia chimica europea; osservato che questa nuova regolamentazione prevede la registrazione e autorizzazione di tutte le sostanze chimiche prodotte e messe in commercio, uniformando quindi le procedure tra tutti i Paesi UE, ma con questo introducendo anche pesanti vincoli burocratici ancora più gravosi per le piccole e medie imprese che producono o utilizzano prodotti chimici; ritenuto che l'applicazione del nuovo regolamento UE possa avere pesanti ripercussioni anche per il comparto tessile e altri settori che utilizzano diversi prodotti chimici per le proprie lavorazioni, e che dovranno seguire la complicata procedura di registrazione prescritta dai regolamenti UE; osservato altresì che tale regolamentazione indebolirà ulteriormente la competitività del comparto tessile europeo e, segnatamente italiano, in quanto per i prodotti importati da Paesi extra-UE non è richiesto il rispetto delle regole stabilite da REACH; rilevato che tutte queste situazioni, oltre a colpire le industrie che producono nell'Unione europea, rischia di avere gravi conseguenze anche per i consumatori perché si amplia il mercato a prodotti che non avranno quelle stesse garanzie di salubrità richieste invece ai prodotti europei; considerato che il regolamento REACH per diventare esecutivo necessita anche dell'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell'Unione Europea; valutando con preoccupazione...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Lupi, ma il tempo a sua disposizione è scaduto.



LUPI Maurizio

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Esiste anche la zona Cesarini, Consigliere Lupi. Parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 46.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 47) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero, Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 168 avente oggetto: "Tutela dell'occupazione piemontese a seguito dell'approvazione da parte del Consiglio comunale di Torino dell'ordine del giorno sulla Coca Cola".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno 168 riprende la richiesta di iscrizione di un ordine del giorno precedentemente illustrata, anche se ne valuta un aspetto differente. Successivamente, cioè, al voto del Consiglio comunale del 14 novembre 2005, che intendeva boicottare la società Coca Cola, prevedendo il ritiro della bevanda e del distributore della stessa presente nei locali dell'Amministrazione, si intende fare una valutazione negativa rispetto all'ordine del giorno votato dal Comune di Torino, non soltanto perch presentato nel novembre del 2005, quindi nei mesi precedenti le Olimpiadi invernali di Torino 2006 (la Coca Cola, essendo uno dei principali sponsor del CIO, era uno dei principali sponsor delle Olimpiadi), ma anche relativamente alle iniziative e alle ricadute occupazionali che poteva avere questa scelta, qualora fosse stata attuata dal Comune di Torino anche nella nostra regione, dove è presente una delle più grandi sedi di imbottigliamento, e quindi vi lavorano molti dipendenti.
Fortunatamente, il Comune di Torino, per ovvi motivi, legati soprattutto all'aspetto principale, quello della sponsorizzazione delle Olimpiadi invernali, non ha dato seguito all'ordine del giorno presentato pertanto non vi sono state ripercussioni negative, da un punto di vista occupazionale.
Certamente, quest'ordine del giorno, che da una parte è superato rispetto ai tempi, segnala un aspetto preoccupante: la volontà di individuare dei nemici, anche laddove si tratti di imprese che danno occupazione all'interno del territorio piemontese e nazionale, ricordando che Coca Cola non produce soltanto la famosa bibita, ma è anche una multinazionale delle bevande in genere, dalle acque alla bibita stessa.
Quest'approccio, che è certamente da definire ideologico, comunque non pragmatico, rispetto a quello che dovrebbe essere il governo di un'istituzione quale il Comune di Torino, segnala aspetti che non sono da condividere, che vanno tenuti in considerazione (e non vi è solo questo caso; ve ne sono molti altri quali quelli, per esempio, sull'Alta Velocità). È una scelta che nulla ha a che fare con lo sviluppo del territorio, ma che ha a che fare con valutazioni di carattere politico ideologico, che rischiano di minare il tessuto produttivo e occupazionale della nostra regione.
Vi sono certamente altri casi che potremmo definire simili, nei quali vi è un silenzio da parte degli stessi soggetti che al Comune di Torino si sono fatti promotori dell'ordine del giorno.
Certamente, alcune valutazioni rispetto alle modalità, non tanto di gestione, quanto di occupazione in Paesi meno sviluppati del nostro, che le multinazionali adottano, possono essere condannate.
Non crediamo, però, che si debba arrivare, da parte di un'Istituzione alla votazione di un ordine del giorno quale quello indicato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo

Per esprimere parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 47.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di iscrizione n. 48), presentata dai Consiglieri Botta Cavallera, Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 171, avente oggetto: "Giornata mondiale contro la violenza alle donne".
La parola al Consigliere Cirio, per l'illustrazione.



CIRIO Alberto

Grazie, Presidente. L'ordine del giorno n. 171 non è più attualissimo sotto un profilo puramente cronologico, ma sempre attuale - ahimè - sotto il profilo contenutistico, per quello che rappresenta e con cui ha a che fare.
Parliamo della "Giornata mondiale del 25 novembre contro la violenza alle donne", per cui abbiamo superato tale data già di qualche giorno, ma purtroppo la tematica rimane attuale e di un'importanza molto rilevante.
Il Consiglio d'Europa lo ha comunicato formalmente all'opinione pubblica italiana ed europea: abbiamo casi veramente gravi e ripetuti di fenomeni di questo tipo, che colpiscono la nostra società.
Non dimentichiamo che l'evoluzione della nostra società è avvenuta soltanto da pochi anni; non dimentichiamo che la violenza un tempo era considerata un reato contro la morale e non contro la persona. Questo era un grande paradosso.
Parlare della "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne", in questo momento, è sicuramente inopportuno, se consideriamo la scarsa attenzione rispetto al tema.
Ritengo, tuttavia, che questo dovrebbe essere oggetto di una trattazione successiva, più ampia, anche perché i dati che ci vengono forniti sono veramente allarmanti e segnalano casi che - se vogliamo - sono ancora veramente più raccapriccianti.
Fa pensare il fatto che la maggior parte dei casi di violenza sulle donne (l'80% dei casi) abbia una natura sessuale, ma soprattutto che in questi casi ci sia quella che viene definita la violenza inattesa, cioè quella violenza proveniente da persone fidate, spesso all'interno dell'ambito familiare. È quella violenza che ha un rapporto direttamente proporzionale alla vicinanza, cioè più è vicino l'autore della violenza e più è difficile che la persona che ha subito la violenza riesca a comunicare la violenza stessa, quindi a farsi aiutare, alimentando un problema reale e grave: il silenzio. Il silenzio delle donne vittime della violenza, un silenzio legato al timore, a volte a un finto pudore, un silenzio che nasconde un dramma che molte donne sono costrette a vivere all'interno del proprio io, senza poter ricevere l'aiuto che le strutture le Istituzioni, possono dare.
Non fa male parlare di questo argomento, non fa male parlarne anche alle 6.45 del mattino, perché è un argomento che tocca la nostra società, e del quale mi auguro, Presidente, un giorno si voglia fare un'analisi complessiva. Nei vari Consigli Comunali del Piemonte e del Paese sono stati approvati tanti ordini del giorno sulla materia. Si è creato un moto popolare ampio, che ha segnato la necessità di poter addivenire a due passaggi. Da una parte una normativa più rigida, ad una normativa che colpisca con maggior efficacia ma, soprattutto, con maggior certezza della pena, gli autori delle violenze. Dall'altra parte la possibilità concreta e pratica di fornire degli strumenti reali alle vittime della violenza sulle donne.
Strumenti reali vuol dire strumenti che riescano a superare questo velo di diffidenza e di omertà che spesso esiste, che è alimentata dalla paura dal timore e dal terrore. Ecco perché noi oggi chiediamo la trattazione di questo ordine del giorno.
Sono le 6,50 del mattino, ma è una materia sulla quale sarebbe opportuno che si ritornasse in momenti più sereni, in momenti in cui il dibattito possa essere maggiormente efficace.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 48.
Il Consiglio non approva.
Iscrizione all'o.d.g. n. 49) presentata dai Consiglieri Botta, Cavallera Ferrero, Giovine, Novero e Rossi.
Si chiede l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 173 avente oggetto "Difesa della Costituzione".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

L'ordine del giorno protocollato n. 173 tratta, come problematica da discutere in Aula, la difesa della Costituzione. La Costituzione è un tema così come la democrazia e la libertà, inerente in modo indissolubile. La Costituzione non ha sicuramente limiti temporali né spaziali per essere discussa. È un segnale molto bello che il Consiglio regionale può dare all'esterno la trattazione dell'ordine del giorno in oggetto che tratta la difesa della nostra Costituzione. Voglio far presente che l'ordine del giorno di cui si chiede la trattazione non è un ordine del giorno presentato dal sottoscritto e neanche da alcun Consigliere di minoranza, ma da Consiglieri della maggioranza, con il primo firmatario il Segretario regionale di Rifondazione Comunista. Non poniamo una questione di steccati ideologici o di barriere sulla questione, è talmente importante che riteniamo che debba essere trattata a chiunque la voglia porre in essere.
In particolare l'ordine del giorno che in questo caso verteva sulla riforma costituzionale - che poi è stata votata e ha avuto l'esito che tutti sappiamo...Consigliere Segretario Chieppa credo che il tema del federalismo sia un tema che la nostra Presidente di Regione ha rilanciato non più tardi di un mese e mezzo fa. Non è finito il dibattito sulla Costituzione, sul federalismo e sui poteri che vengono dalla Costituzione, soprattutto dalla riforma del Titolo V ultimo delegati alle Regioni.
Emendando nelle parti obsolete questo ordine del giorno - in particolare quando ci sono riferimenti diretti o indiretti al referendum già votato - ci sono delle parti validissime. Quando si parla di richiedere "affinché vengano promosse azioni di informazione nei confronti dei cittadini per un'approfondita conoscenza dei contenuti della carta costituzionale del '48" voglio vedere chi dei nostri Consiglieri in aula non sia d'accordo su questa affermazione. Di valori che soni iscritti nella Carta Costituzionale. "Per l'apprezzamento nella sua totalità e per la sua piena attuazione ai fini dello sviluppo e costruzione di un'autentica democrazia". Queste sono parole che poteva scrivere qualunque liberale qualunque socialista, qualunque popolare, qualunque democristiano. Sono contento che l'abbiano scritto Consiglieri appartenenti ad una formazione politica che si richiama ancora alle radici del comunismo. Vuol dire che sono valori condivisi in modo trasversale dalla totalità delle forze politiche presenti in Consiglio regionale. Con questo ordine del giorno inoltre, si chiede di assumere iniziative che possono ribadire che la Costituzione - altissimo frutto di elaborazione di rappresentanti di tutte le culture politiche opposte al fascismo e allo spirito unitario della lotta di liberazione - è patrimonio di tutti gli italiani".
Ritorniamo a quello che ho appena detto. "Fra i principi supremi rientrano il ruolo insostituibile del Parlamento come sede di confronto e di deliberazione" come oggi noi ci siamo confrontando. Credo che questo richiamo sia particolarmente significativo del fatto che il Parlamento, mi rivolgo ai nostri amici di Rifondazione, è sede di confronto e non sede di prepotenze da una parte o dall'altra. Spesso e volentieri, lo abbiamo visto, alla prepotenza si risponde con la prepotenza. Se il Parlamento è sede di confronto e se questo è un Parlamento regionale, chiediamo a tutti di fare un atto affinché si vada al ripristino della vera missione del Parlamento regionale, ovvero un confronto reale fra maggioranza e opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Credo che la partita sia veramente finita, anche la zona Cesarini si è esaurita.
Questa notte è servita a poco. Sicuramente per molti è stata la prima esperienza notturna di Consiglio. Per me è stata un'esperienza unica: è 36 anni che mangio in una mensa aziendale, ma non era mai capitato di mangiarvi due volte in un giorno. Da questa mattina è bene ricucire i rapporti e riaprire un confronto serio rispetto agli obiettivi che ci vogliamo dare che sono quelli che ho già detto in altri interventi: approvare quelle leggi che servono ai cittadini della Regione Piemonte e arrivare ad una discussione seria e approfondita sul Piano Socio Sanitario.
Naturalmente esprimo parere contrario sull'iscrizione dell'odg.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovo punto all'o.d.g. n. 49.
Il Consiglio non approva.
Colgo l'occasione per ringraziare il personale che ha prestato il servizio in aula, nonché i tecnici, il personale d'ordine e di vigilanza il servizio di ristoro che ha assicurato l'assistenza fino a quest'ora.
Ringrazio tutti.
Ricordo che alle 9,30 è convocata la Commissione nomine, e alle ore 10,00 riprende il Consiglio



PRESIDENTE

La seduta è tolta



(La seduta ha termine alle ore 7.00)



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