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Dettaglio seduta n.14 del 26/07/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE COSTA



(Alle ore 14.40 il Vicepresidente Costa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.12)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ha chiesto congedo il Consigliere Laus.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento ad articoli apparsi sul quotidiano la Repubblica aventi ad oggetto il disavanzo sanitario (mozione d'ordine)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi per mozione d'ordine; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per sapere se l'Ufficio di Presidenza aveva verificato, dalle firme, una congrua presenza del numero legale nella sessione pomeridiana, vista la natura dei temi che, non soltanto oggi, ma in questi giorni, stiamo ponendo all'attenzione del dibattito regionale.
Mi sentirei rassicurato se, di volta in volta, l'Ufficio di Presidenza prima di essere da noi inutilmente sollecitato, assicurasse il raggiungimento del numero legale.



PRESIDENTE

Consigliere Burzi, l'Ufficio di Presidenza è stato, come sempre sollecito nei propri adempimenti. Il numero legale risulta garantito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech, sempre per mozione d'ordine.



SCANDEREBECH Deodato

Presidente, questa mattina non ero presente nella Conferenza dei Capigruppo, in quanto non sono stato avvisato.
Preciso che non è colpa di nessuno, ma siccome stiamo cambiando gli uffici ho potuto leggere la comunicazione soltanto questa mattina. Ricordo però, che in Commissione si era parlato delle ore 13.00.
Ciò che mi preme sottolineare, però, è che neanche i miei colleghi questa mattina, erano al corrente di ciò che è apparso oggi sul quotidiano la Repubblica. Si tratta di un articolo intitolato "Ruberie sulla sanità".
Nell'articolo si legge: "La riflessione non investe solo la certificata presa d'atto del gravissimo disavanzo di bilancio, ma soprattutto le cause che lo hanno determinato nel corso di dieci anni di Governo del centrodestra, le principali improvvisazioni e incapacità di andare oltre provvedimenti congiunturali, forte conflittualità interna con un Assessore alla sanità perennemente in bilico e sotto accusa, tendenza ad accogliere in modo acritico le pressioni lobbistiche..." e non vado oltre.
un atto molto grave, che presuppone di dover rivedere il tutto.
Vediamo se è il caso di programmare una riunione con tutti i Capigruppo.
Credo che si debba proseguire evidenziando, in Commissione sanità, nella maniera più trasparente possibile, ciò che è stato scritto oggi su la Repubblica. Se è il caso, inviamo anche gli atti alla Magistratura.
Insomma, facciamo tutto quello che volete, colleghi: noi siamo tranquilli non abbiamo alcun problema.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, ha chiesto la parola per mozione d'ordine. La sua posizione è assolutamente chiara; la prego, pertanto, di concludere.



SCANDEREBECH Deodato

Come ripeto, non abbiamo alcun problema.
Noi chiediamo una riunione immediata dei Capigruppo, sia di maggioranza che d'opposizione, per cercare di ricalendarizzare il programma. Parliamone in Commissione.
Non possiamo continuare a leggere di simili questioni su giornali d'interesse nazionale. Se c'è qualcosa che non va, rivolgetevi alla Procura. Noi siamo a posto, cari colleghi, o perlomeno la nostra coscienza è a posto.
Per favore, cerchiamo di sviscerare questi problemi nelle Commissioni preposte.



PRESIDENTE

La prego di concludere, visto che sta parlando per mozione d'ordine.



SCANDEREBECH Deodato

Lei è il Presidente di un'Assemblea e penso che la trasparenza sia il primo punto all'ordine del giorno per tutti i nostri documenti.
Quanto è scritto oggi su la Repubblica è una cosa molto grave.



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, il messaggio è chiaro.



SCANDEREBECH Deodato

Come ripeto, tali questioni devono essere affrontate in Aula e in Commissione.
Ritengo, quindi, di dover rivedere il tutto. Lascio comunque la parola ai miei colleghi.
Grazie.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, non vorrei troncare la discussione su tale questione, però non possiamo aprire un dibattito all'interno del Consiglio regionale partendo da quanto si riporta sugli articoli di giornale.
Questa mattina si è tenuta una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
Gli articoli erano già ampiamente noti e non è stata chiesta nessuna modifica né alcun intervento sull'ordine del giorno.
I Consiglieri hanno la possibilità di ricorrere ad atti di sindacato ispettivo o a mozioni e condizionare il prosieguo dei nostri lavori nelle prossime sedute consiliari su quest'aspetto.
Non condizionerei, però, il dibattito calendarizzato in Conferenza dei Capigruppo per un articolo di giornale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Mi spiace contraddirla, Presidente, ma purtroppo in quest'Aula più volte abbiamo assistito, da parte di colleghi che all'epoca facevano parte della minoranza, a richieste d'intervento sull'ordine del giorno, o a proposte di sospensione per riunioni di minoranza o per Conferenze di Capigruppo proprio su questioni apparse sui giornali.
una cosa che succedeva non solo quando venivano fatte dichiarazioni da parte dei rappresentanti della Giunta, quindi Assessori o Presidenti, o dei rappresentanti della minoranza o della maggioranza, ma quando subentravano addirittura fattori esterni: ricordo, ad esempio, la questione Odasso.
Devo dare atto che questa mattina c'era già l'articolo su la Repubblica, ma non sono abituato a leggere un giornale di tal fattezza e me l'hanno fatto vedere oggi pomeriggio in una riunione delle minoranze, e sono rimasto molto male, perché mi pare che ieri si fosse raggiunta non dico un'intesa, ma quasi un accordo di non belligeranza in Commissione.
Tant'è che il Presidente del Gruppo della Margherita ha fatto un intervento apprezzabile, dicendo all'incirca: "Nessuno vi accusa di avere rubato quei soldi o di averli sprecati, semplicemente di averli utilizzati in un modo che noi non condividiamo e che utilizzeremmo in modo diverso, magari risparmiando".
Tant'è che ci siamo lasciati ieri sera rinviando le decisioni sull'ordine dei lavori ad una riunione dei Capigruppo che si è tenuta stamattina. Mi pare che alla riunione dei Capigruppo, nonostante ci fosse molto materiale su cui discutere, si sia anche arrivati ad uno pseudoaccordo di terminare in Aula in tempi abbastanza ristretti, e nessuno dei rappresentanti della minoranza l'ha contestato.
Questo è successo prima di vedere dichiarazioni di questo tipo, perch la Presidente della Giunta regionale, mentre noi stavamo trattando non dico un accordo ma un percorso fattibile su una questione importante per la nostra Regione, ha pensato bene di insultarci. Infatti, come Gruppo della Lega Nord e come Consigliere della precedente legislatura, mi sento offeso dalle dichiarazioni fatte dalla Presidente della Giunta. Quindi, caro Presidente, se non vuole concedere una riunione dei Capigruppo va bene lo stesso, vuol dire che la faremo come minoranza, ma quella almeno ce la deve concedere, per lo meno come Capigruppo di minoranza . Poi valuti lei se fare o meno quella di maggioranza, ma ritengo che sarebbe utile. Lei sa bene, Presidente, che, se vogliamo, abbiamo tutti gli strumenti regolamentari per impedire il prosieguo dei lavori. Credo che un minimo di discussione ci debba essere su un'accusa di furti, anzi di ruberie sulla sanità virgolettate e apparse all'inizio delle pagine piemontesi di un quotidiano nazionale.



PRESIDENTE

La proposta mi pare chiara.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Noi anche stamattina abbiamo dimostrato un senso pratico nella riunione dei Capigruppo sull'ultima legge che abbiamo approvato, anche grazie al fatto che abbiamo ritirato gli emendamenti perché abbiamo visto, da parte dell'Assessore Deorsola, un atteggiamento congruo.
Dico questo per ribadire che rispettiamo chi ci tratta con rispetto.
Invece abbiamo letto queste notizie, che interessano personalmente tutti i Consiglieri di maggioranza della vecchia legislatura. Noi non permettiamo che nessuno si arroghi il diritto di far pubblicare articoli come questo di stimolarli o comunque di virgolettarli.
Quindi, se ci sono degli elementi chiediamo che vengano portati all'attenzione della Magistratura e che si facciano delle denunce precise.
Se ci sono degli elementi, si venga in Aula a riferire il motivo di queste dichiarazioni. Ieri giustamente è stato detto da rappresentanti della maggioranza, in particolare del gruppo della Margherita, che assolutamente non era quello il senso della proposta.
Oggi, come Consiglieri regionali, di fronte ai nostri elettori abbiamo il diritto e anche il dovere di dare una risposta ad alcuni titoli di giornale, dove viene detto di tutto senza argomentarlo e senza portare un minimo straccio di prova.
Quindi, se ci sono delle prove, vengano portate in quest'Aula e vediamo dove arriviamo. Però ritengo che si debba parlare quando si hanno degli elementi per poterlo fare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Parlo in sostituzione del Presidente Ghigo, che ci raggiungerà fra breve. Noi abbiamo due richieste che consideriamo pregiudiziali allo svolgimento di altri lavori consiliari: che i Capigruppo del Consiglio ci dicano come la Presidenza della Regione, e non di una parte politica intenda commentare o meno quanto apparso su un giornale. Su questo vogliamo una risposta, qualunque essa sia. Quando arriverà la risposta, la valuteremo.
Inoltre, chiediamo che quest'Aula deliberi sulla Commissione richiesta ieri da alcuni componenti della maggioranza e che già ieri, prima dell'intervento del Presidente Lepri, le componenti di minoranza avevano accettato. Quindi, chiediamo l'istituzione di una Commissione o anche due ma la chiediamo pregiudizialmente allo sviluppo di ulteriori altri lavori consiliari ed indipendentemente dai giornali.
stata chiesta dalla minoranza e già ieri in I Commissione avevamo detto che eravamo d'accordo. A questo punto, prendendo atto di spunti che escono dall'Aula, ma che comunque sono venuti, ne chiediamo l'istituzione in via pregiudiziale.



PRESIDENTE

Su una questione di questo tipo, ai sensi del regolamento, parla un Consigliere per ciascun Gruppo, ma non vorrei troncare il dibattito. A questo punto, direi che è inutile proseguire il dibattito in questa sede.
Sospendiamo per dieci minuti il Consiglio per una riunione dei Presidenti dei Gruppi e vediamo come organizzare i nostri lavori. Probabilmente riusciamo a farlo senza continuare questa discussione in questa sede.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.31 riprende alle ore 16.29)


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Sanita': argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Presidente della Giunta regionale Bresso relativamente ad articoli apparsi sul quotidiano "Repubblica" aventi ad oggetto il "Disavanzo sanitario"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Presidente della Giunta, Mercedes Bresso, che svolgerà una relazione ai sensi dell'articolo 49 del Regolamento.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Mi si chiede di fare una dichiarazione su una vicenda che, francamente non capisco come mi possa essere attribuita semplicemente sulla base di titoli di articoli di giornali. Com'è noto, neppure i giornalisti scelgono i titoli dei loro articoli, né tanto meno i Presidenti di Regione o comunque i politici. Come potete vedere, sul quotidiano la Repubblica c'è un titolo: "Bresso, ruberie sulla sanità?". Credo però che sia, anche se in realtà non corrisponde totalmente al mio pensiero, utile leggere il testo interno, dove mi si chiede che cosa penso del disavanzo della sanità. Io dico: "Non è stato gonfiato ad arte e vi ricordo che i dati che vi sono stati distribuiti sono firmati dal Dirigente del bilancio e da un Dirigente della sanità, quindi sono siglati e valutati dai tecnici". Questo è quanto affermo. L'opposizione ha chiesto i dati e noi li abbiamo forniti. Come ben sapete, la richiesta di chiarire la situazione della sanità è emersa in Commissione. Tutti speriamo che le trattative con il Governo riducano la voragine, come ho spiegato ieri mattina.
Concludendo, mi auguro, come anche il Consigliere Ghigo, che le somme siano state spese in servizi per i cittadini e non siano sparite in sprechi e ruberie. Ovviamente qui c'è la risposta alla domanda: ci sono state ruberie? A tale domanda ho risposto quanto ho detto prima.
Non sono io che ho scritto il titolo, non ho parlato di ruberie, ho risposto esattamente nel senso che mi auguro non sia così. Ovviamente, non sono in grado di dire se ci siano state o non ci siano state. Questo è quanto ho risposto al giornalista nel momento in cui mi poneva una precisa domanda.
Onestamente, non vedo su cosa io debba rispondere al Consiglio. Come sempre avviene, ho letto sui giornali dichiarazioni, quanto meno buffe, a me attribuite sia da membri di quest'Assemblea, sia da altri che, tra l'altro, non sono informati dei fatti riportati sui giornali. Mi sembra un po' esagerato continuare a parlarci attraverso i giornali, perch attraverso i giornali non si riesce a mantenere il dibattito su un livello di correttezza: i giornali hanno come unico obiettivo quello di farci litigare, come mi sembra normale, perché più noi litighiamo più i giornali possono pubblicare titoli roboanti. Ho letto però su di me cose che francamente, trovo un po' buffe, perché credo di essere conosciuta e di essere anche stata votata in quanto conosciuta come amministratrice attenta. Ho sempre controllato personalmente i bilanci della Provincia, sto controllando quelli della Regione, ma vengo trattata da dilettante. Sono laureata in economia, sono professore di economia, ho fatto per vent'anni l'amministratore, quindi credo di essere non necessariamente brava, ma sicuramente non una dilettante in questo campo. Eppure, vengo tacciata delle peggiori incapacità.
Faccio come tutti, prendo atto del fatto che in politica ci si insulta che i giornali amplificano gli attacchi che ci si fanno nelle Assemblee e che ci sono persone fuori delle Assemblee che intervengono, ritenendosi qualificate e motivate.
Francamente, credo che siamo tutti sufficientemente esperti di questi argomenti per sapere che non è in base agli articoli dei giornali che si discute nelle Assemblee elettive. Se si discute in base agli articoli dei giornali, non si fanno altro che polemiche. Non credo che la dichiarazione che non è esattamente, come sempre in questi casi, quella che ho rilasciato al giornale, possa essere offensiva. Io dico esattamente il contrario di quello di cui mi pare essere accusata, e mi scuso di non essere stata presente alla Conferenza dei Capigruppo (è venuto il Vicepresidente) perch abbiamo una serie di altri problemi in corso di cui mi stavo occupando.
Sono naturalmente disposta a discutere. Stiamo iniziando la discussione sull'assestamento, abbiamo discusso del consuntivo, discuteremo nel corso dell'autunno sia sul bilancio, sia sui dati della sanità, che sono ovviamente a disposizione di tutti. Io ho le mie opinioni che, quando sarà il momento, esprimerò alla Commissione e all'Aula. Non ritengo che la sanità piemontese sia stata gestita bene, questo l'ho detto a voi e lo dir ancora quando ne avrò l'opportunità, ma questo fa parte dei miei diritti politici, come fa parte dei vostri sostenere che invece l'avete gestita bene. Mi sembra normale. Fa anche parte di quelle che non sono nemmeno notizie il fatto che chi è stato appena eletto consideri che chi veniva prima di lui non abbia gestito bene. Fa parte dei diritti inalienabili di chi viene dall'opposizione, così come difendere il proprio operato fa parte dei diritti inalienabili di chi ha governato.
Quello che voglio dire è che, a richiesta, noi abbiamo fornito dei dati che sono firmati dai dirigenti e come tali possono essere naturalmente interpretati. Io stessa ho detto che non credo che alla fine il deficit 2004 non sarà quello, ma i dati non sono, in quanto tali, contestabili. A meno che, naturalmente, qualcuno non dimostri che i dirigenti hanno firmato il falso. Com'è noto, i bilanci sono a disposizione di tutti e gli elementi, man mano che saranno disponibili, saranno a disposizione di tutti, di chiunque ne voglia prendere notizia, voglia essere informato e voglia fare le proprie valutazioni.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 49 del Regolamento, se ci sono Consiglieri che vogliono intervenire, possono prendere la parola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Naturalmente abbiamo ascoltato una comunicazione per nulla convincente da parte della Presidente. Io credo che sarebbe stato più corretto, meglio accettato dall'Aula, almeno da questa parte dell'Aula, una semplice presa d'atto che - come succede a tutti, anche a quelli bravi - ogni tanto parlando con i giornalisti, scappa la parola di troppo. Questo sarebbe potuto essere interpretato da noi come un gesto di umiltà, cosa che obiettivamente ritengo sia una caratteristica della quale la Presidente non è molto dotata; ha invece altre caratteristiche e altre doti, ma questo non è avvenuto.
Ci siamo trovati di fronte all'ennesima giustificazione che nulla sposta sulle argomentazioni che noi abbiamo addotto alla discussione in quest'Aula. Non voglio entrare nel merito della sanità, perché con tutta la minoranza vogliamo farlo in IV Commissione, che noi riteniamo essere la sede giusta.
La Presidente dice che chi ha assunto la responsabilità di Governo, ha tutta la legittimità per criticare l'esercizio precedente, ci mancherebbe nel senso che noi siamo assolutamente convinti di non essere dei fenomeni e, di conseguenza, siamo convinti di avere fatto comunque quello che eravamo capaci di fare. Probabilmente abbiamo fatto degli errori e, come ho già detto ieri in Commissione, adesso tocca a voi; naturalmente vi faccio i migliori auguri, perché il tema della sanità è un tema complesso, molto articolato, molto sfaccettato, che ha un'infinità di variabili che non si risolvono semplicemente attraverso dei dogmi, ma richiedono una forte elasticità.
L'unico elemento polemico che voglio porre alla riflessione di questo dibattito è che in questi tre giorni abbiamo assistito a continue dichiarazioni sul presunto disavanzo degli esercizi finanziari 2002-2003 2004. Oggi, però, la Presidente ha detto di essere convinta che il disavanzo, alla fine, non sarà di questa entità.
Allora, se la Presidente ne è convinta preventivamente, è ovvio che ho qualche diritto nel sostenere che questi dati sono per eccesso. Questo non lo dico con un accenno critico esasperato; lo dico perché - come ho già detto in Commissione - è abbastanza scontato che, nel presentare un assestamento e un conto preventivo, si ecceda nell'ottimismo delle uscite e non si ecceda nel pessimismo delle entrate. Nel senso che, probabilmente entreranno più soldi da parte del Governo centrale sui conti della sanità e, probabilmente, le ASL alla fine faranno dei conti assestati che saranno diversi da quelli presentati, ma questo è un argomento che discuteremo in maniera dettagliata e documentata nella IV Commissione.
Ritengo che oggi la Presidente Bresso abbia perso un'occasione per dare un segno di disponibilità all'Aula, dicendo: "Mi sono sbagliata, devo difendere la sanità".
Mi permetta, Presidente, adesso la sanità è una sua responsabilità pertanto quella dichiarazione è negativa sia nei confronti degli attuali operatori sia nei confronti della sanità, perché lei gestisce la sanità da tre mesi e, secondo me, questo è un settore che va difeso. Poi, se occorre stabilire l'esistenza di eventuali ruberie, ci sono gli organi competenti e penso che chi ha una responsabilità amministrativa e di governo importante come quella della Presidenza della Regione, non debba esprimere giudizi che non siano politici.
Mi auguro che questo momento di riflessione possa essere foriero di un rapporto più diretto, meno mediato.
Rispetto alla considerazione della Presidente sugli organi di stampa adesso al governo ci siete voi, lo spazio sulla stampa l'avete voi; noi come opposizione, ne abbiamo un po' meno ed è chiaro che, quando se ne abusa, si rischia di rimanere scottati.
Nel caso specifico, mi sembra che a lei sia successo proprio questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Ripeto quanto ho già detto alla riunione dei Capigruppo: do atto al Presidente del Consiglio di aver sempre saputo coordinare i rapporti tra i Capigruppo, così come do atto ai Capigruppo di maggioranza e di minoranza di aver saputo dialogare, anche duramente, ma sempre nel rispetto delle singole posizioni, creando un clima in Consiglio che definisco tranquillamente giusto, ottimale.
Oggi, però, abbiamo letto alcune notizie sui giornali, rispetto alle quali il collega Leo ci ha confessato: "Mi ha chiamato un mio conoscente dicendomi: 'Per forza non avete potuto stanziare soldi alla cultura, a causa delle ruberie nella sanità!'".
Pensi, Presidente, come ci sentiamo, noi Capigruppo dei partiti di minoranza, di fronte ad azioni e articoli come questi! Se lei avesse detto: "Sprechi", lo avremmo accettato, ma "ruberie" è qualcosa di più pericoloso e lei non è certamente ingenua, sa benissimo che se dice a un giornalista: "Sprechi o ruberie", la prima cosa che fa è scrivere un articolo sulle ruberie! Mi risulta che Trabucco sia un giornalista stimato, che non ha mai travisato delle dichiarazioni; inoltre, lui stesso, da noi interpellato, ci ha risposto di aver scritto pari pari quello che la Presidente ha inteso rappresentare. Precisiamo che si può dire di tutto, tranne che quel giornalista sia un nostro rappresentante od amico.
E allora, Presidente, lei che è esperta, se di fronte a quella dichiarazione non avessimo reagito, saremmo stati conniventi!



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale (fuori microfono)

C'era il punto di domanda...



CASONI William

Assessore Susta, sa benissimo che il punto di domanda non vuol dire niente, perché se chiediamo a 300 cittadini, 299 l'hanno interpretato in modo affermativo, e l'hanno comunicato telefonicamente a me e ai colleghi Ghigo e Leo.
Per questo motivo, prendiamo la palla al balzo, per dire che, essendoci dei dubbi rispetto alla gestione della sanità negli anni passati - e questo riguarda direttamente anche Alleanza Nazionale, perché l'Assessore alla sanità, per tutti i dieci anni del governo Ghigo, apparteneva al nostro partito - insieme agli altri partiti della minoranza abbiamo chiesto e formulato che si convochi una Commissione d'inchiesta, perché vogliamo dimostrare di non avere nulla da nascondere rispetto a queste affermazioni.
Chiederemo, pertanto, secondo le prassi che ci sono permesse dal Presidente del Consiglio, l'istituzione di una Commissione che faccia chiarezza, perché se si lanciano le mezze parole, che poi si trasformano in parole intere, senza un chiarimento forte a fianco, significa far passare solo un messaggio e questo non possiamo permetterlo.
Un'altra cosa la voglio dire all'Assessore Valpreda: Assessore, lei sa quanto me la stimi (ci conosciamo da tanti anni), ma se quello che lei ha scritto oggi in quell'articolo l'avesse detto in Commissione, avremmo potuto dialogare o ribattere, avremmo potuto discutere rispetto alle allusioni sulle lobby. Parlo della forma, non del contenuto: siamo Consiglieri e Capigruppo regionali di maggioranza e di minoranza e voi siete Assessori, Vicepresidenti e Presidente della Giunta; abbiamo il diritto di conoscere, noi per primi, il pensiero reciproco, anche se duro o contrastante. Potremmo anche concordare su certi percorsi, come abbiamo fatto con il Presidente del Consiglio, istituendo un calendario dei lavori che, a questo punto, disattendiamo, perché non possiamo collaborare e predisporre un calendario dei lavori che acceleri i tempi e poi leggere articoli come questi, che, indipendentemente dalle dichiarazioni autentiche, ci arrecano un forte danno politico.
Chiederemo, pertanto, una Commissione di inchiesta che approfondirà se ci sono state delle ruberie amministrative sui conti e nella gestione della sanità, in modo da fare chiarezza una volta per tutte.
Per concludere, voglio dire che nelle nostre dichiarazioni non siamo mai teneri; abbiamo fatto dichiarazioni dure verso la Presidente Bresso gli Assessori e gli altri partiti politici, ma chiediamo di non arrivare mai all'insinuazione personale o politica della ruberia. Se si ha quel dubbio, si presenta una denuncia alla Procura della Repubblica, ma è meglio non scivolare in questi sottintesi e allusioni. Possiamo dire "sprechi cattiva gestione, incapacità, incompetenza", con tutta una serie di aggettivi, ma mai insinuare nel lettore, o nell'elettore, il dubbio che ci possano essere state cose sporche sotto questa gestione. Se si hanno delle prove, devono essere portate nelle sedi competenti. Intanto, noi chiediamo che venga fatta chiarezza con l'istituzione di una Commissione d'inchiesta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente. Volevo far presente che quando siamo arrivati noi nella sesta legislatura, su questi banchi, la sanità piemontese era allo sbando. Sì, c'erano venti indagati, Presidente Bresso, dei quali molti sono stati rinviati a giudizio. Lei non deve dire di no; continua a fare affermazioni che non corrispondono alla realtà. Si rende conto che lei solo perché Presidente, ogni volta che parla qualcuno dice "no" o "sì"? Lei non è la voce della verità.
Nel 1995 c'erano delle persone indagate e lei faceva parte di quella Giunta, usciva da poco proprio da quella Giunta: Assessori rinviati a giudizio; Consiglieri regionali rinviati a giudizio e la sanità allo sbando totale! Quando siamo arrivati su questi banchi, nessuno di noi ha fatto insinuazioni del genere. Lei prima ha dato la responsabilità ai giornalisti, ma non è vero, perché queste parole gliele ha messe in bocca lei. Nelle ultime sedute di Consiglio regionale lei ha terminato il discorso dicendo: "Preparatevi al peggio". Chi ascolta queste parole cosa vuole che si metta nella testa? Che ci siano delle falsità e delle ruberie.
Quando, come oggi, dalle 14.00 alle 15.00 abbiamo letto questo articolo beh, se permette, ci lascia intendere che ci siano cose false, delle ruberie e che sono stati compiuti atti non regolari.
Valpreda, lei oggi non è più Direttore regionale, lei è Assessore alla sanità. Gestisce, coordina e controlla il 90% del bilancio della Regione Piemonte e quindi ha delle responsabilità. Forse, sia lei sia la Presidente Bresso, non avete ancora capito che rappresentate la gestione, la programmazione e gli interessi economici e sociali di tutti i cittadini piemontesi. È chiaro, quindi, che ogni vostra affermazione e ogni vostra insinuazione verrà amplificata dai giornali, ma noi, come Consiglieri regionali che siamo schierati dalla parte opposta alla vostra, cosa dobbiamo pensare? I nostri elettori cosa devono pensare di tutto questo? Noi vogliamo chiarezza, Presidente Bresso! Vogliamo chiarezza anche perché io, Scanderebech Deodato, non so se ha ragione Ghigo o Bresso, quindi ho bisogno di capire. Per poter capire questo bilancio, caro Vicepresidente Susta, lei mi deve presentare i singoli dettagli dei singoli capitoli. Dato che lei, Presidente Bresso dell'arrivare ad un bilancio trasparente ha fatto un vanto e una bandiera noi vogliamo un bilancio trasparente. Quindi vogliamo ritornare in Commissione con i dettagli e capire se quello che dice Ghigo, quello che dice Pichetto, quello che dice Susta e quello che dice la Presidente Bresso sia la verità. Noi e i cittadini piemontesi vogliamo trasparenza.
Presidente Bresso, può darsi che tutto quello che è successo oggi sia importante. Capisco che politicamente continuiamo a subire, ma avete già vinto. Lei deve amministrare una Regione che non è Porta Palazzo o Mirafiori, ma è più grande della Svizzera. Poiché dobbiamo dare risposte ai cittadini piemontesi, cerchiamo di non fare illazioni, ma di essere chiari quanto più è possibile, senza demandare responsabilità ai giornalisti. I giornalisti, per vostra fortuna, sono dalla vostra parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Ghiglia, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Siamo tutti adulti, vaccinati alle cose della politica ed esperti di comunicazione per non avere l'idea del peso che le nostre frasi, le nostre dichiarazioni e le nostre risposte possono avere sui media. La differenza tra chi fa politica e chi amministra è un senso, da parte di chi amministra, di maggiore responsabilità. Il dire e non dire, il lasciar credere, l'insinuare e il costruire una risposta come se fosse una dichiarazione, Presidente Bresso, equivale a fare una dichiarazione equivale a lanciare il sospetto, ad esempio nelle sue dichiarazioni e nelle sue risposte, che, in qualche modo, la gestione della cosa pubblica sanitaria piemontese negli ultimi dieci anni sia stata interessata da ruberie ed altre questioni.
Vede, però, non è neanche quello che ci interessa. La cosa che ci interessa e ci preoccupa di più è che, togliendo il lavoro a capaci e valenti giornalisti, l'Assessore Valpreda si improvvisi egli stesso giornalista (peraltro con una buona penna, Assessore, glielo riconosco, ha scritto un bell'articolo su la Repubblica di questa mattina).
Lei, come Assessore, ha il dovere principale di riferire a questo Consiglio regionale e ai Consiglieri regionali prima che ai mass media.
L'articolo che lei ha scritto questa mattina contiene tre frasi, nelle quali lei spiega le cause del presunto buco sanitario accumulato nel corso degli anni. Di queste tre frasi ce n'è una in particolare che personalmente, come iscritto ed esponente di Alleanza Nazionale (partito che per dieci anni ha gestito direttamente, anche con il suo aiuto Assessore Valpreda, la politica sanitaria piemontese) mi ha colpito: quella in cui si dice che in qualche modo c'è stata la tendenza ad accogliere, in modo acritico, le pressioni lobbistiche.
A chi si riferisce, Assessore Valpreda? Personalmente non ho mai ricevuto pressioni lobbistiche e non permetto a nessuno di dire che, nei sei anni in cui sono stato Consigliere di maggioranza e nei quali ho avvallato la politica sanitaria della Giunta, ho ricevuto pressioni lobbistiche. Se ci sono state pressioni lobbistiche, che lei ritiene tanto poco trasparenti da spingerla ad individuare, in esse, la causa di un buco creatosi nella spesa sanitaria, deve denunciarle pubblicamente. Si alza e dice che la lobby A, la lobby B, la lobby C, la lobby D hanno fatto pressioni sugli Assessori del passato - lei presente, lei consapevole ripeto: lei presente, lei consapevole - da cui è artatamente derivato attraverso mezzi indebiti, un presunto buco sanitario. Lei si alza e dice nomi, cognomi, persone e testimoni, perché lei, evidentemente, se lo sa era testimone, perché se uno non lo sa, non fa un'affermazione così grave.
Lascio stare - devo concludere il mio intervento - anche se non dovrei il mancato controllo sulla gestione sanitaria delle aziende. Forse sarebbe stato più utile che anche lei desse il suo contributo nel corso degli ultimi dieci anni di amministrazione della sanità piemontese. Quello che non le permettiamo, Assessore Valpreda (detto con la stima che sa che le riconosciamo) è di offendere una comunità e un partito che, per dieci anni ha gestito con trasparenza - e tutte le indagini della Magistratura fin qua fatte lo hanno dimostrato - la cosa pubblica piemontese. Non glielo permettiamo. È per questo che oggi abbiamo chiesto, firmato e sottoscritto con tutti i colleghi della minoranza, l'istituzione di una Commissione d'inchiesta regionale sulla gestione della sanità dal 1995 al 2005.
Vogliamo che sia chiaro a tutti i cittadini che un conto è la propaganda un conto è la politica, un conto sono le illazioni, ma altro conto è la verità di questi dieci anni: una verità caratterizzata, non so se da errori e questi devono essere dimostrati - ma sicuramente da trasparenza nella gestione politica della sanità piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo che l'intervento della Presidente Bresso sia stato opportuno e abbia chiarito il senso delle sue dichiarazioni al giornale la Repubblica.
La Presidente ha risposto ad una domanda e, come ha dichiarato in quest'Aula, si è augurata che le risorse siano state spese, in questi dieci anni, per migliorare i servizi dei cittadini, e non per altre cose. Il senso era chiaro ed è stato ulteriormente precisato, qualora ve ne fosse ancora bisogno.
Credo che sia opportuno soffermarsi su una questione. Nei giorni scorsi la minoranza ha chiesto all'Assessore al bilancio e all'Assessore alla sanità di portare i conti in Commissione.
Come maggioranza abbiamo sostenuto tale richiesta e, dopo quattro giorni, l'Assessore alla sanità e l'Assessore al bilancio hanno portato i conti in Commissione. Ritengo che sia stato un fatto positivo.
Questi conti sono il frutto anche di un lavoro compiuto dalla Giunta in questi mesi per conoscere, in modo trasparente, qual è la situazione della sanità piemontese dal punto di vista del deficit che finora è stato accumulato. Penso sia un atto di trasparenza positivo, rispetto al quale tutti quanti dobbiamo dare atto alla Giunta di aver messo un punto fermo: adesso sappiamo che la situazione da cui si dovrà partire è questa.
Mi auguro - e lo voglio ribadire in Aula - che d'ora in avanti ci sia un dibattito tra la minoranza e la maggioranza sulle prospettive e su cosa intendiamo fare noi, che governiamo oggi il Piemonte, rispetto alla sanità piemontese. E lo faremo nei prossimi mesi, perché si sta lavorando in tal senso e presenteremo la bozza del Piano regionale socio-sanitario nei tempi che ci siamo dati nel programma elettorale, ribaditi dallo stesso Presidente e dall'Assessore alla sanità in quest'Aula.
Dovremo aprire un confronto fra maggioranza e minoranza su come intendiamo governare e come governeremo la sanità piemontese.
Relativamente ai conti, vorrei soltanto precisare un ultimo aspetto: in quattro giorni è stato chiesto di portare i conti e lo abbiamo fatto. Devo dire - e lo voglio fare in questa sede - che, in passato, abbiamo chiesto tante volte trasparenza sui conti della sanità piemontese; e tutta questa trasparenza, a noi, non è stata data.
Mi ricordo, Presidente Ghigo, che più di una volta è stato detto in Consiglio: "Guardate che stiamo lavorando e vi assicuriamo che ci sarà un pareggio nel bilancio della sanità piemontese". Poi, abbiamo visto - negli anni scorsi, ma ancora adesso - che così non è stato.
A nostro giudizio, questa confusione che c'è stata nella gestione della sanità, non ha giovato complessivamente. Bisognerebbe, dunque, fermarsi un attimo. Ora sappiamo qual è la situazione: forse, sarebbe molto più utile confrontarsi sulle cose che bisognerà fare in futuro. Su questo saremo valutati dai cittadini piemontesi, perché tre mesi fa è già stato espresso un giudizio.



MULIERE Rocco

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



MULIERE Rocco

Ma che giudizio, ringrazia Berlusconi!



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, per cortesia, non interrompa il collega.



MULIERE Rocco

Perdere, e sbagliare valutazione, è un fatto negativo, caro collega Scanderebech.
Sostenere che il giudizio dei cittadini piemontesi si sia basato soltanto sulla valutazione del Governo Berlusconi è un errore politico perché i cittadini piemontesi - a torto o a ragione - hanno espresso una valutazione sugli uomini e sul programma che abbiamo presentato e hanno dato fiducia a noi, così come cinque anni fa hanno dato fiducia al collega Ghigo (e torto a noi).
Adesso dovremo guadagnarci questa fiducia e il consenso che ci hanno riconosciuto i cittadini. Sbagliare valutazione è un fatto negativo e secondo me, i cittadini piemontesi hanno valutato negativamente anche la gestione di un settore importante come quello della sanità. Però le elezioni sono ormai sorpassate. Sono finite. Sarebbe errato continuare a parlare di quello che è stato. Cerchiamo, invece, di guardare avanti e di valutare le azioni che questa Giunta e questa maggioranza faranno rispetto alla gestione della sanità.
Vorrei soltanto aggiungere un'ultima cosa, scusandomi per essermi dilungato: rispetto alla richiesta che è stata avanzata in Commissione non so se verrà formalizzata - di costituire di una Commissione d'inchiesta, credo che non ce ne sia bisogno.
Tra l'altro, come ha giustamente ribadito il Presidente della Commissione sanità, Consigliere Rostagno, è nella facoltà della Commissione competente valutare anche le questioni relative al passato. Decideremo insieme - me lo auguro - in Commissione, convocata per lunedì pomeriggio se sarà il caso o meno di concedere ulteriori poteri alla IV Commissione.
Credo che la IV Commissione abbia le competenze riconosciute dal Regolamento per approfondire e lavorare anche in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Vorrei cominciare proprio dal fondo. Ho appena sentito l'intervento del collega Muliere, Presidente del Gruppo DS, il quale sostiene che tre mesi fa è stato espresso un giudizio: ha vinto il centrosinistra, a confronto col centrodestra. È indubbio il risultato, ma non per questo, oggi, chi amministra, ovvero chi governa questa Regione, deve attaccare pesantemente la compagine che ha perso, perché chi amministra dovrebbe essere il rappresentante dell'intera compagine regionale, e non solo di una parte di essa.
Diverso è il ragionamento - e lo dico rivolgendomi alla Presidente Bresso - se ci riferiamo ad un intervento fatto da un segretario regionale di un partito, che, nel suo caso, è più che legittimato ad attaccare la componente avversa, oppure di un Consigliere regionale, di maggioranza o di opposizione, che fa politica e, quindi, attacca l'avversario politico.
Il fatto che un amministratore in sé - quindi il Presidente di una Giunta regionale o l'Assessore competente di una materia - esprima giudizi così pesanti, in particolar modo fuorvianti per il lettore che abbia letto quell'articolo o, peggio ancora, che abbia solo letto il titolo dell'articolo - esula un pochino dalle sue competenze. Un Presidente di una Giunta comprende tutti i piemontesi, non solo quelli che l'hanno votato tre mesi fa. Questa è la grossa differenza.
Se posso giustificare un segretario di partito che attacca la Giunta proprio perché, in quel momento, è segretario di un partito, meno posso giustificare un Presidente di Giunta regionale, che rappresenta, in quella funzione, l'intero Piemonte, se attacca pesantemente una componente politica che fa parte del Consiglio regionale.
Tra l'altro, è un articolo pesantemente fuorviante, perché il titolo è chiarissimo: "Bresso: ruberie sulla sanità".
La citazione è fra virgolette, pertanto viene accreditata alla Presidente Bresso una dichiarazione molto pesante ed offensiva nei confronti di una componente forte - perché numerosa - del Consiglio regionale.
Prendiamo atto che leggendo l'articolo e anche dalle dichiarazioni della Presidente che diverso è il contenuto dell'articolo e diverso è quello che lei ci ha detto oggi rispetto a quello che potrebbe apparire dalla semplice lettura del titolo dell'articolo. Su questo non ci sono dubbi, però è anche chiaro che il giornalista ha riportato la frase virgolettata con grossa evidenza sulla prima pagina della cronaca piemontese di un quotidiano nazionale.
Quindi, lo smacco e - chiamiamolo così - l'attacco politico c'è stato sicuramente nei confronti di chi aveva amministrato ed è un attacco pesante, molto pesante perché si mette in dubbio addirittura il fatto di avere compiuto degli illeciti pesanti, perché parliamo di ruberie sulla sanità.
Questo può anche essere fatto, ma non può essere fatto sicuramente nel momento in cui la stessa coalizione che governa, quindi la stessa coalizione che lo ha espresso, insieme all'Assessore alla sanità e al Presidente della Giunta, chiede alle minoranze un atto di cortesia, cioè di non fare ostruzionismo, di cercare di individuare un percorso comune per arrivare, in tempi brevi, all'approvazione di un assestamento di bilancio la cui variazione di assestamento da sola vale qualcosa come 1200 miliardi delle vecchie lire.
Non stiamo parlando di un assestamento di bilancio di qualche nocciolina, ma di un assestamento di bilancio la cui sola variazione di bilancio pesa qualcosa come 1200 miliardi di vecchie lire! Ieri c'è stata una richiesta precisa da parte della maggioranza: cerchiamo un percorso comune per arrivare, prima della pausa estiva, ad approvare l'assestamento perché è utile farlo. Quindi, cerchiamo di andare non d'amore e d'accordo, ma almeno di trovare un percorso coordinato di interventi che possano portare in Aula il provvedimento il più presto possibile. Quando ho letto la Repubblica e con altri colleghi abbiamo fatto la riunione dei Capigruppo, si è deciso di arrivare in Aula nella seconda metà della prossima settimana. Quindi, c'è stato il massimo atteggiamento di disponibilità da parte dell'opposizione.
Una dichiarazione di questo tipo fatta dalla Presidente e, peggio ancora, un articolo scritto dallo stesso Assessore, quindi scritto di suo pugno perché scritto da Mario Valpreda, Assessore alla sanità, è pesante ed ingiurioso perché ci dà degli incapaci.
Da una parte leggere: "Le cause che hanno determinato il buco nel corso di dieci anni di governo del centrodestra, le principali: improvvisazione incapacità di andare oltre i provvedimenti congiunturali, forte conflittualità interna con un Assessore alla sanità perennemente in bilico e sotto accusa, tendenza" - qui siamo addirittura all'insulto - "ad accogliere in modo acritico le pressioni lobbistiche, mancanza di controllo gestionale sulle aziende..." e, dall'altra parte, chiedere di andare a tarallucci e vino per arrivare all'assestamento del bilancio prima delle vacanze senza creare problemi, scusate, stride un pochino. Se da una parte si chiede all'opposizione: "State buoni, approviamo la variazione di bilancio, approviamo l'assestamento di bilancio" e, dall'altra, si fanno dichiarazioni offensive nei confronti dell'opposizione, come fate a pensare che l'opposizione accetti un dialogo, un discorso concordato e si faccia pure insultare sui giornali? Ci chiedete veramente troppo! questo che oggi ci ha spinto a chiedere un chiarimento in Aula perché prenderci gli insulti può anche andarci bene, ma prenderci gli insulti e dovervi anche fare il favore di non bloccarvi un provvedimento comunque poco chiaro - non ci dite come quei soldi verranno spesi capitolo per capitolo, ma ce lo dite sotto pacchetti, chiamati unità - riesce un po' difficile per noi.
Gli elettori, permetteteci di rispondervi, non ci hanno certo dato mandato qua a farvi dei favori, e farvi dei favori in cambio degli insulti: scusate, proprio fessi non lo siamo! L'ultima battuta e concludo: Presidente, io le ricordo solo che "chi si loda, s'imbroda".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chieppa; ne ha facoltà.



CHIEPPA Vincenzo

Rubo pochissimi minuti al Consiglio anche perché avevo delle difficoltà a comprendere quale era il tema di questa discussione. Ho letto con grande attenzione il testo dell'intervista che la Presidente ha rilasciato e devo dire che non vi è alcuna frase su cui sarebbe stato possibile costruire, se non ad arte, una discussione di questo tipo.
L'intervista si conclude con un auspicio, che è l'auspicio anche nostro e anche mio, e cioè che, a seguito degli approfondimenti rispetto alle dinamiche di formazione dell'enorme debito con cui ci troviamo a che fare rispetto al servizio sanitario regionale, al termine di questo percorso auspichiamo che non emergano sprechi o ruberie. Credo che questo sia un auspicio che possiamo e dobbiamo fare tutti.
Invece emerge un'altra questione. Veniva ricordato l'articolo dell'Assessore Valpreda, che condivido pienamente parola per parola punteggiatura compresa. Mi pare che l'analisi fatta dall'Assessore sia quella corretta rispetto alle cause che hanno determinato questo tipo di situazione.
Mi pare che si sia voluto prendere a pretesto quell'intervista e il titolo dell'articolo - sappiamo che i titoli hanno una loro genesi particolare rispetto poi al contenuto dell'articolo - per inquinare un dibattito che invece dovremmo fare con grande chiarezza.
Voglio solo ricordare che, in sede di IV Commissione, il Presidente ha preso un impegno formale, un impegno solenne davanti alle due Commissioni riunite in seduta congiunta, a seguito della nostra richiesta che, per primi, abbiamo avanzato, di istituzione di una Commissione di inchiesta. Il Presidente della IV Commissione ha preso questo impegno di impegnare la IV Commissione in un'azione che riteniamo necessaria, e cioè l'indagine e il fare luce su quella che è la dinamica che ha portato ad un deficit enorme ma non solo. Insieme con il crescere di questo enorme deficit abbiamo in qualche modo dovuto registrare un abbassamento dei livelli qualitativi e anche quantitativi delle prestazioni erogate complessivamente dal servizio sanitario regionale.
Credo che il Polo, da questo punto di vista, cioè la destra in Consiglio abbia un'enorme, incontestabile e chiarissima responsabilità politica.
Auspico che a questa responsabilità politica - e ribadisco auspico non dobbiamo aggiungere sprechi e ruberie, ma questo è un auspicio che non può che essere condiviso da tutta l'Aula, indipendentemente dalle posizioni politiche.
Su un punto dobbiamo essere però assolutamente chiari: il dibattito ci deve portare alla chiarezza sulla formazione e sulla genesi del debito e questo percorso non può essere inquinato. E noi faremo di tutto perché non venga inquinato da questioni di tipo strumentale.
Crediamo che i piemontesi abbiano diritto di conoscere quali sono le cause rispetto alle quali saremo costretti, purtroppo, a fare pagare qualche prezzo in termini di risanamento e di copertura del debito.
Da questo punto di vista, inviterei i rappresentanti del centrodestra ad una maggiore cautela, anche perché - ripeto - hanno un'enorme grandissima ed incontestabile responsabilità politica dello sfascio del servizio sanitario regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Devo dire che avrei fatto a meno di intervenire, perché mi sembrava che le cose fin qui dette fossero tutte. Gli spazi sono quelli concordati in sede di Capigruppo con un calendario molto frequente e molto pressante.
Ci fa piacere e colgo l'occasione, visto che siamo in sessione pubblica, di ringraziare anche la Presidenza per l'apprezzamento che ha voluto fare nei riguardi dei Capigruppo di minoranza per la collaborazione nella stesura di questo calendario, che vedo però messo ulteriormente in crisi.
Non me ne voglia il collega Chieppa perché prendo per oro colato tutto il suo intervento, poiché oggi l'ha fatto più o meno identico a un altro cambiando semplicemente i presupposti. Infatti è partito dicendo: "rubo solo due minuti", poi continuando ha ribadito una serie di concetti.
Collega Chieppa, non c'eri la scorsa legislatura, quindi, mi permetto di ricordartelo. Non sempre, facendo parte di questa maggioranza, sono sempre stato totalmente coeso con la politica di un'area così complessa quale quella della sanità. Fra tutte le Regioni, la Regione Piemonte non è certamente un'eccezione.
Siccome tu hai un tuo ruolo politico - sei un membro dell'Ufficio di Presidenza - prendo per buono quello che dici e a maggior ragione ti ricordo (e lo verificherai) che la IV Commissione è oberata fin sopra i capelli per tutto quello che dovrà fare. Lo constaterai de visu, perché la IV Commissione gestisce tante materie e deve affrontare una serie di compiti: la ristrutturazione dell'Assessorato, il Piano regionale sanitario, la riduzione dell'ASL, tutte cose che si traducono in leggi o delibere, che sono il lavoro che la Commissione farà quando ne riceverà l'incarico. Proprio per questo, ritengo che la doverosa chiarezza (condivido i presupposti, evidentemente e probabilmente diversi) non possa a maggior ragione dopo il tuo intervento, essere dilazionata.
Lunedì ci ritroveremo in IV Commissione. I Consiglieri sono sovrani domani ci sono la I e la II Commissione convocate congiuntamente. Se i Consiglieri di quelle Commissioni ritenessero opportuno e prioritario parlare di un altro tema, credo che siano le priorità della politica quelle che inducono l'ordine del giorno e non la burocratica citazione di una priorità definita prima (si può aspettare anche lunedì), vedrai che forse sapremo convincerti che il disavanzo non è così grosso come credete.
Sentirai le nostre ragioni e riterrai se è opportuno o meno convenirne.
Ritengo pregiudizialmente inderogabile affrontare da subito questo punto, perché se c'è un problema nella tua condivisione totale dell'articolo sugli sprechi su inefficienze e su una serie di altre cose che attengono ma che sono apolitiche, io non esondo da ciò che è la politica, credo che questo debba essere fatto d'urgenza. Se non lo facciamo adesso, è possibile che, fra un anno, noi si cerchi di inquinare i risultati, attribuendovi delle responsabilità che finora non avete ma che fra un anno potreste avere, con meriti o demeriti maturati. Condivido che si debba fare adesso, quindi, facciamolo adesso. Se tu lo hai chiesto noi l'accettiamo, non credo che sia possibile andare oltre se questo passaggio (almeno in senso politico) non è chiuso.
Ribadisco, non si può caricare una Commissione come la IV di ulteriori compiti, non certo perché i Consiglieri della IV non ne abbiano le competenze, ma perché hanno già tanto da fare. Se non credi alle mie parole, chiedi ai colleghi Presidenti delle Commissioni, alcuni dei quali hanno sufficiente esperienza per dirti che una normale Commissione operativa, la IV in primis, affronta certamente anche dei compiti importanti e da svolgere con urgenza. Qualora se ne discuta adesso, è una cosa che dobbiamo chiarirci in breve, non fra un anno, perché fra un anno vedrai che saranno caricati altri meriti e altre responsabilità sul tema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Ho ascoltato l'intervento della Presidente Bresso ed ero anche presente alla Conferenza dei Capigruppo. Devo dire che mi sembra che l'intervento della Presidente Bresso sia stato assolutamente chiarificatore di una vicenda che si è un po' voluta creare. Ha dato una lettura realistica e convincente della vicenda anche richiamandosi a quel principio che, come sappiamo bene, titolo e testo degli articoli seguono sempre due strade diverse.
Per quanto riguarda la sostanza, perché c'è un discorso di forma e di sostanza, devo dire che negli ultimi cinque anni, molte volte, con altri colleghi avevamo sollevato il problema dei debiti della sanità e, molte volte, abbiamo sollevato in quest'Aula domande e interrogativi che sono gli stessi ripresi dalla Presidente Bresso. Gli stessi temi li troviamo anche nell'articolo dell'Assessore Valpreda. Voglio dire che chi ha vissuto le vicende della sanità non può non essere conscio del fatto che si sono vissuti periodi nei quali, di anno in anno, vedevamo che il debito sulla sanità non veniva ritirato, anzi, alla fine di ogni gestione si verificava la permanenza di una mancanza di risorse e di un utilizzo delle stesse che andava oltre i fondi disponibili. Sappiamo bene che sulla sanità ricadono dei costi quali i contratti dei medici di base, che naturalmente, creano problemi per quanto riguarda la loro copertura.
Credo che l'analisi che si può fare sulla situazione attuale della sanità e sulle cause che sono alla base dei problemi che noi abbiamo rilevato e non adesso con il cambio della Giunta, ma da sempre, se si vuole fare di questi temi un oggetto di approfondimento, non comporti la necessità di creare la Commissione speciale, ma che sia sufficiente, come prevede il Regolamento all'articolo 30, utilizzare la IV Commissione, il cui ruolo è quello di affrontare le problematiche della sanità. La decisione che si può momentaneamente prendere può essere quella di utilizzare la Commissione già esistente e utilizzarla per tutto il tempo che sarà necessario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bossuto.



BOSSUTO Iuri

Sull'argomento, in nome del mio Gruppo, vorrei spendere due parole perché sta tenendo banco ormai da qualche giorno. È un argomento discusso all'inverosimile e su cui, forse, non si voleva neanche arrivare, tra l'altro con un livello pieno di dibattito, come quello che ho vissuto in questi giorni. Era intenzione di tutti guardare avanti, prendere atto di quello che era stata la sanità nei dieci anni scorsi, ma non per questo bloccarsi nella programmazione e guardare in un settore delicato che purtroppo, spesso, ha fatto soffrire i cittadini. Ma l'impressione è quella che su questo tema si voglia creare una sorta di demonizzazione, che ogni scusa sia buona per sollevare in qualche modo quel coperchio che, tutto sommato, non dovrebbe neanche essere sollevato.
Era intenzione di questa Giunta parlare di assestamento, di rendiconti senza andare in Aula e toccare il tema sanità in questo modo. Eppure, ogni qualvolta si può, si coglie l'occasione per entrare nel dibattito e per entrarci anche a piedi uniti, con tutto quello che comporta. Oggi la causa sono gli articoli giornalistici. Vediamoli questi articoli. È bene dare una lettura, un'interpretazione, ma qualcuno ha parlato di interpretazione autentica. L'unica interpretazione autentica, come diceva il Consigliere Ghigo, è quella del giornalista. Va bene, però anche il lettore si farà la sua idea. Per quanto riguarda le dichiarazioni della Presidente Bresso faccio notare che quello che è in prima pagina non lo si ritrova, così detto e così scritto, a pagina tre. Quella fatta dal giornalista in prima pagina è una sintesi di titolazione sbagliata, errata, brutta, però è una sintesi. Se, poi, si legge l'articolo, si può notare benissimo come venga fatto onore alla minoranza; si cita il Consigliere Ghigo e si dice: "Speriamo che così non sia, condivido le paure dell'ex Presidente della Regione Piemonte".
Pertanto, non bisogna strumentalizzare il tutto, altrimenti non se ne esce più.
Riguardo all'articolo dell'Assessore Valpreda, fa riferimento ad alcuni dati che sono delle opinioni politiche (credo che così vadano interpretate). Si parla di conflittualità interna con l'Assessore alla sanità, perennemente in bilico. Beh, temo che questo sia un fatto reale.
Sappiamo che c'è stato un cambio al vertice, conosciamo le tensioni presenti all'interno della Giunta nei confronti di quel comparto e come questo venisse gestito. Se ne prende atto e lo si dichiara nell'articolo però è un'opinione politica e come tale va rispettata.
Inoltre, si parla di mancanza di programmazione; basterebbe aver partecipato alle numerose riunioni che si sono svolte tra i Sindaci per discutere del Piano sanitario, per rendersene conto. Il Piano non è stato varato, non si è neanche riusciti ad arrivare ad un confronto con i Sindaci o ad un percorso concertativo. Era il muro contro muro, quindi la programmazione non c'è stata.
Si parla, poi, di una tendenza ad accogliere in modo critico le pressioni lobbistiche: attenzione, non è la parola "lobby" che va sotto accusa; le lobby, in alcuni casi, sono anche riconosciute, ci sono Paesi che ne fanno un modus vivendi per quanto riguarda la politica. La lobby c'è, esiste e se ne prende atto. Forse, brucia la parola "critico" e forse è su questo che qualcuno esterna il proprio malessere, perché quel "critico" rientra nella mancanza di programmazione, perché si può fare critica anche su una pressione lobbistica, quando alla base c'è una programmazione.
In assenza di programmazione, tutto diventa critico, ma - ripeto anche qui siamo in ambiti di opinioni e dichiarazioni politiche, e come tali vanno prese.
Crediamo che il resto sia veramente in più. Guardandoci alle spalle penso fosse nella conoscenza di tutti il malessere che gravava sulla sanità; bastava vedere le liste di attesa o prendere atto della diminuzione costante dei posti letto, che era stata interpretata come un modo per mettere mano ai bilanci delle Aziende sanitarie, trasformandosi, poi, in carichi per le famiglie, che hanno dovuto far fronte alle lungo degenze in casa, perché non era più possibile tenerle in ospedale. Basta vedere i dati sulla migrazione sanitaria: la nostra è una regione che ha ricevuto forti contributi anche nazionali; forse, è la regione che ha avuto più contributi, in questo settore, ed è anche quella che ha conosciuto una delle più forti migrazioni verso gli ospedali di altre regioni, ma mi riservo di portare i dati che da qualche parte ho messo.
Prendiamone atto: la IV Commissione è deputata a discutere di questo argomento, senza creare altre strutture o sovrastrutture, che non fanno altro che rallentare o buttare polvere sulle opinioni e i diritti di informazione dei Consiglieri. Quella è la sede in cui discutere e l'invito è di guardare avanti, perché c'è molto da lavorare, quindi crediamo che cadere continuamente in sterili polemiche non possa che peggiorare la situazione dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rostagno.



ROSTAGNO Elio

La preoccupazione del Consigliere Burzi, per la fatica che faremo in IV Commissione a svolgere compiutamente il nostro compito, mi ha colto con particolare interesse. Il collega si è preoccupato del fatto che avremo molto da fare e che, quindi, potremmo anche non trovare il tempo per svolgere compiutamente una delle funzioni previste per una Commissione cioè essere incaricata dal Presidente del Consiglio di una funzione di indagine, determinando gli ambiti entro i quali poter operare.
Vorrei tranquillizzare il Consigliere Burzi, dicendo che la IV Commissione lavorerà sicuramente a tutte le tematiche che sono alla nostra attenzione, dando un importante contributo che permetta di approvare un Piano socio-sanitario, Piano che manca a questa Regione da ben sei anni.
Per sei anni, sono stati approvati i bilanci preventivi, gli assestamenti i bilanci consuntivi, in assenza di un Piano socio-sanitario, ma oggi non siamo in grado di discutere nulla se non abbiamo deciso, fino all'ultimo, i destini di ogni singola ASL.
C'è l'impegno, da parte di tutti noi, ad andare avanti, in tempi rapidi, nella discussione sui grandi e piccoli temi che la sanità ci sottoporrà, però la questione dell'attività di indagine che la IV Commissione dovrà svolgere non è di secondaria importanza. Ieri, infatti in Commissione congiunta con la I Commissione, mi sono fatto carico di sentire l'Assessore Valpreda e il Vicepresidente Buquicchio e da loro ho avuto la disponibilità a convocare, ogniqualvolta ci sia la necessità, la Commissione stessa per procedere a quelle analisi che sono state richieste.
Consideriamo assolutamente utile approfondire in tempi brevi i dati forniti, andando a verificare se ci sono eventuali responsabilità da accertare.
In caso di dubbi, chiederemo l'istituzione della Commissione di indagine in seno alla IV Commissione, e solo nel caso riscontrassimo situazioni talmente gravi da doverla giustificare, procederemo alla richiesta di una Commissione di inchiesta. Riteniamo che, per ora, la richiesta di una Commissione di inchiesta sia pretestuosa, finalizzata ad accentuare ulteriormente lo scontro politico sul tema del buco della sanità. Pensiamo che si voglia utilizzare il tema del buco della sanità per renderlo talmente politico da farlo sembrare meno aritmetico, cioè far apparire lo scontro come tale e non far risultare le reali inadempienze.
Intendiamo affrontare il problema partendo dalle semplici somme analizzando i segni negativi, ripetuti in modo significativo, e cercando di capirne il significato. Questo è il compito che dovrà svolgere la IV Commissione e questo è quello che farà. Ci siamo impegnati in tal senso e sono sicuro che i Consiglieri saranno puntuali nello svolgere il loro compito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Sono fra quelli che non c'erano prima e mi sto chiedendo se vogliamo continuare a fare il gioco delle parti all'infinito. Credo sia necessaria una tregua, nel senso che è stato auspicato ieri in Commissione. Qualcuno della maggioranza ha detto al Consigliere Ghigo: "Ci dica lei cosa dobbiamo fare per proseguire il dibattito e andare avanti", e il Consigliere Ghigo ha dato un indirizzo.
La tregua, però, richiede anche rispetto su ciò che accade fuori del Consiglio regionale, altrimenti rischiamo di parlare solo fra di noi e dare all'opinione pubblica delle informazioni diverse.
Può darsi che nell'ambito della sanità ci siano anche state delle "ruberie" o delle inefficienze, non mi stupisco di questo, ma siamo così sicuri che queste ruberie e queste inefficienze siano veramente in grado di generare il deficit di cui stiamo parlando? È qualcosa di diverso: è il Piemonte, è il sistema economico, sociale, sanitario del Piemonte. Per questo motivo ieri ho detto, rispondendo a chi parlava di Commissione di inchiesta, che forse andrebbe chiamata Commissione sullo stato della sanità in Piemonte, per capire cos'è la sanità.
Ho ascoltato molti interventi, anche moderati, che apprezzo: il sistema sanitario, oggettivamente, può essere collocato nell'ambito di una responsabilità politica ben precisa (l'Assessore pro tempore alla sanità o il Presidente della Giunta regionale pro tempore), ma il sistema sanitario è qualcosa di più complesso, che riguarda tutti da vicino.
Quanti di noi sono disponibili a tornare a casa e dire ai nostri Sindaci: "Domani il nostro ospedale verrà chiuso", oppure: "Alcuni reparti vengono soppressi, perché a venti chilometri ce un ospedale uguale"? Quanti di noi sono disponibili a non accettare i condizionamenti politici per la ricerca del consenso che questa o quell'associazione, questo o quel comitato, questo o quel sindacato, questo o quel gruppo di primari assistenti e infermieri ogni giorno ci chiede? Ecco perché la tregua è necessaria. Il deficit della sanità - grande, medio o piccolo che sia - ci coinvolge tutti, perché è in gioco il sistema sanitario del Piemonte.
Questo è il discorso che ho fatto ieri in Commissione e continuo a ripetere. Ecco perché sarebbe bene che chi, come lei, Presidente Bresso, o come lei, Assessore Valpreda, ha l'onere e l'onore di governare, si astenesse da un certo tipo di comunicazione rivolta all'esterno, per riflettere e iniziare a pensare come agire.
Il piano sanitario di cui parlava prima il Capogruppo dei Democratici di Sinistra pensate di farlo da soli? Credo che sia impossibile farlo da soli, con tutte le audizioni in Piemonte. Invito proprio ad una tregua, qui in Consiglio regionale ed anche fuori, perché è impensabile pensare che la gestione della sanità piemontese sia addebitabile soltanto a chi ha gestito finora il sistema sanitario a livello di Giunta regionale.
Tuttavia, c'è qualcosa di più importante. Forse, nelle lobby di cui parlava l'Assessore nel suo articolo, possiamo comprendere qualcosa di più che le lobby che rappresentano i sistemi industriali e aziendali: lobby è anche qualcosa di professionale; lobby è anche qualcosa di sindacale; lobby è anche un'associazione; lobby è anche difendere i servizi sanitari nel proprio territorio. Non è un peccato battersi, nel proprio Comune o in quello vicino, affinché i servizi funzionino, ma la richiesta di migliori servizi vuol dire maggiori investimenti che contribuiscono a far crescere quel deficit.
La grande responsabilità è di essere capaci, o non capaci a seconda dei casi, a dire dei no piuttosto che dei sì.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Susta.



SUSTA Gianluca, Vicepresidente della Giunta regionale

Signori Consiglieri, mi rendo conto di quanto sia difficile, in queste situazioni, tentare di riprendere il filo di un dialogo che pare essersi interrotto. Non voglio esercitare, anche se per deformazione professionale potrei essere tentato a farlo, l'utilizzo delle armi della dialettica per confutare le argomentazioni della minoranza, nei confronti delle affermazioni espresse dalla Presidente della Giunta.
Ci sono alcuni aspetti, nei rapporti tra maggioranza e minoranza, dei quali si dovrebbe semplicemente prendere atto, al di là del modo con cui si presentano o del confronto che generano. Ne abbiamo già discusso nella Conferenza dei Capigruppo e mi permetto di ribadirlo in questa sede solo perché quelle argomentazioni sono state ribadite e confutate, come se non fossero state oggetto di discussione o di approfondimento: c'è un'assoluta discrasia e un abisso tra le affermazioni rilasciate dalla Presidente Bresso nell'intervista e quelle riportate nel titolo dell'intervista stessa.
Vogliamo riportare - ed evito sempre di farlo per la mia deformazione professionale, ma gli avvocati hanno questa brutta abitudine - le parole di un Ansa delle 16.34 di ieri del Presidente Ghigo, in cui dice: "Sarebbe importante chiarire se i costi maggiori sono dovuti ad una migliore risposta ai bisogni sanitari, espressi da una popolazione sempre più anziana (concetto ribadito anche ieri in Commissione dalla Consigliera Cotto) che esprime esigenze di cura più significative, oppure se siano dovuti a cattiva organizzazione o a sprechi".
Il giornalista, ribaltando alla Presidente Bresso l'osservazione del Consigliere Ghigo, riceve la risposta che tutti abbiamo letto, che non era né un auspicio di scoprire che, in realtà, la colpa sono le ruberie, n un'accusa nei confronti di qualcuno che queste ruberie sono avvenute. Senza voler minimamente strumentalizzare, prendiamo almeno atto di questo, nei rapporti tra di noi, perché chi ha una mentalità dolosa nel voler accusare o chi fa uso della cultura del sospetto per criminalizzare l'avversario avrebbe ben potuto ricordare, in quel contesto, che non accuse del centrosinistra nei confronti del centrodestra, ma indagini della Procura della Repubblica stanno accertando o non accertando se esistono fatti che hanno una rilevanza dal punto di vista penale. Non mi sembra di rilevare da questo punto di vista, che ci sia stato un uso strumentale; né si pu permettetemi, usare in modo strumentale una battuta di risposta ad una battuta al Consigliere Ghigo, per attribuire una volontà che non risulta espressa da nessuna parola della Presidente Bresso.
Voglio anche dire qualcosa, al Consigliere Scanderebech e al Consigliere Ghigo, sulla questione dei conti. Di una cosa sono assolutamente certo: questi conti potranno essere confermati, in sede di consuntivi e non di preconsuntivi, in una cifra molto vicina a quella comunicata. Credo che sia doveroso evidenziare - lo dico in seduta pubblica e non in Commissione - che, dopo un esame, Consigliere Scanderebech, dovuto a tutto un lavoro precedente di esami di altri documenti che lei potrà ben consultare, quello che è stato consegnato è l'assunzione di responsabilità finale di sintesi che, sulla base dei dati esposti dalle carte rilevate dalle aziende sanitarie e dall'Assessorato alla sanità, vedono convergere la direzione generale del bilancio e la direzione generale della sanità.
Ma questo è un dato.
Anche noi - e su questo ho già riconosciuto ieri l'onestà intellettuale dell'approccio del Consigliere Ghigo in Commissione - auspichiamo che quell'accordo del 23 marzo, frutto di un lungo lavoro politico alle costole del Governo insieme al sistema delle autonomie locali, trovi la puntuale erogazione nel DPCM di quella somma di denaro che abbiamo iscritto, perch riteniamo che ci sia una ragionevole attendibilità di quanto dichiarato in quel documento, per poterlo iscrivere a bilancio.
Riteniamo, inoltre, che sia positivo l'impegno politico di tutti, di chi c'era prima e di chi c'è adesso, per portare a casa ulteriori soldi. Ma non è che i contributi dello Stato siano il frutto di chi zappa la terra o siano erogazioni liberali di qualche magnate della politica e della finanza che si alza una mattina e decide di far quadrare i conti della sanità piemontese. Può anche darsi che registreremo, in sede di consuntivo o all'interno del bilancio di previsione o in ulteriori leggi di variazione di bilancio nei prossimi mesi, che abbiamo ricevuto contributi in più senza i quali credo che sia oggettivamente difficile chiudere senza difficoltà il problema della sanità piemontese. Tuttavia, non possiamo affermare che quelle non sono risorse che appartengono a nessun altro se non i contribuenti della Repubblica Italiana. Il problema non è solo se noi riusciremo a coprirla. Il problema - che è della destra come della sinistra è di capire se noi condividiamo un'impostazione che ha portato a certificare che, ad oggi, per i dati dei preconsuntivi delle ASL, quelle sono le cifre, premesso che, tutti insieme, confidiamo di poter ripianare il deficit della sanità.
Permettetemi un'altra riflessione: se fossi permaloso come qualcuno ha dimostrato di essere in questo gioco delle parti - non liturgie, come le definì il Consigliere Robotti, mancando di rispetto all'Aula e a tutti noi in sede di Commissione - potrei trarre delle conclusioni, in nome di quella dialettica a cui facevo riferimento all'inizio, su una frase espressa dal Consigliere Ghigo, rivolta alla Presidente Bresso: "Vuole gettare discredito sulla precedente amministrazione per il deficit accumulato, ma vuole che questo buco sia solo mediatico e appaia sulle pagine dei giornali, non nei dati di bilancio, per avere così un presunto vantaggio politico, senza farsi carico delle conseguenze amministrative".
Fuori dal garbo che, per l'educazione che ha ricevuto, ha portato il Presidente Ghigo a dire queste cose, se fossi permaloso come qualcuno dovrei concludere che questa è un'implicita accusa di falso in bilancio.
Allora, chiedo che ci sia un qualcosa in più.
Non aspetteremo che lo faccia la minoranza: il bilancio di assestamento, non appena approvato, accompagnato da una lettera dell'Assessore al bilancio, verrà inviato alla Corte dei Conti - magari ci saranno altri palazzi che non sono così lontani a Torino! - e vedremo se emergerà un problema di legittimità o meno.
Io credo che nelle parole del Presidente Ghigo ci stesse tutto il senso del dibattito e della querelle politica di questi giorni, e non l'accusa implicita di falso in bilancio.
Credo, allora, che sia corretto riconoscere che, per la dinamica dei fatti, per le dichiarazioni all'Ansa, per le domande de la Repubblica e per le risposte della Presidente, in quello spirito di rispetto reciproco che veniva ricordato nella riunione dei Capigruppo, non c'era alcuna volontà di sostenere che l'Amministrazione ha causato delle ruberie.
Le affermazioni, semmai, erano rivolte ad episodi che sono avvenuti nella sanità e l'augurio comune è che non ci siano state queste ruberie.
Non tocca a noi dire se ci sono o meno. E non tocca neanche solo a noi stabilire, Consigliere Scanderebech, se c'erano questioni nel 1995, quando Enzo Ghigo è diventato Presidente, perché di quella Giunta faceva parte il collega Giampiero Leo, il collega Cavallera e tanti altri. Cerchiamo almeno, quelle che sono le eredità dei partiti, che sono per metà confluiti nel centrosinistra e per metà nel centrodestra, oltre a quelli che non hanno mai fatto parte dell'area del pentapartito. Cerchiamo, io e lei, che lo scudo crociato lo amiamo un po', di dividere equamente quelle che sono le responsabilità, perché se non è così, allora siamo dentro, ancora una volta, ad un gioco delle parti che non porta da nessuna parte.
Ne abbiamo lette altre di accuse in questi giorni: "Vogliono chiudere gli ospedali"; lo ha detto Cota, ma io non ho nulla contro i piccoli ospedali. Sarebbe meglio che si occupasse un po' di più delle crisi industriali del Piemonte e un po' meno di questi dibattiti ridotti al minimo. Lo vedremo nel piano sanitario qual sarà la proposta. Qua ci sono due persone che, con altre giacche, credo siano le uniche che hanno chiuso i piccoli ospedali nel Piemonte: uno si chiama Gilberto Pichetto, l'altro Gianluca Susta.
Anche queste accuse nei confronti di qualcuno di noi lasciano il tempo che trova, come quella dei "dilettanti", detta da chi da noi, forse, ha imparato a fare un po' di politica. Credo che davvero ci sia qualche esigenza di ricondurre alla sostanza del rispetto tra le parti. E non sempre il gioco delle parti recupera questa esigenza di fondo. Noi ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente difficile dal punto di vista della gestione della sanità.
Questa gestione crea dei problemi sul bilancio, ma quando avremo i dati definitivi non potremo sottrarci dall'esigenza - o con legge di variazione ad hoc o nel bilancio di previsione - di adottare gli opportuni provvedimenti. Abbiamo il dovere (anche voi, come parte di una maggioranza che governa ancora il Paese) di trovare le risorse per coprire quelli che sono stati i fatti che hanno portato a questa situazione.
All'interno di questa responsabilità collettiva si insinua l'atteggiamento che abbiamo ricordato in Commissione, che non era quello della logica del baratto, Presidente Rossi ("Dateci l'assestamento e noi abbasseremo i toni"). Questo non è rispettoso sul piano umano.
Noi dobbiamo fare l'assestamento nei limiti del possibile, perché le capacità di un Governo e di un'Assemblea emergono laddove si riesce a produrre. Collegate tutti gli spazi possibili e immaginabili alla democrazia. Questo lo abbiamo detto noi.
Si chiuderà per il 5 agosto? Non si chiuderà per il 5 agosto? Ci impegneremo a chiudere. Se non ce la faremo per il 5 agosto, chiuderemo il 10 settembre. Il problema è trovare il minimo comune denominatore attorno a quelle che sono le regole comportamentali minimali.
Credo che in questa vicenda non siano state violate in alcune modo queste regole. Credo, altresì, di poter affermare che se vi è stata una violazione o se questi comportamenti per qualcuno hanno rappresentato una violazione, noi siamo in grado di elencare comportamenti analoghi a quelli che sono avvenuti. Siccome propendo per la prima tesi, quella cioè di un forte dibattito politico, senza che venga meno il reciproco rispetto chiedo, anche a nome della Giunta, che l'Aula prenda atto di tutto questo e possa proseguire i lavori possibilmente in un clima in cui la ricerca della verità - credo di aver dato un minimo contributo a questo - possa servire a ricostruire questo clima. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Mi sia concessa una breve replica. Innanzitutto, rivolgendomi all'Onorevole Ghiglia, vorrei precisare che non ho rubato il mestiere del giornalista a nessuno. Sono iscritto e pago l'Albo da sedici anni; faccio il giornalista da 45 anni e credo sia legittimo, come avviene per ogni rappresentante istituzionale in campo nazionale o europeo, esprimere le proprie analisi politiche su un giornale.
Non credo che si debba commettere l'errore di confondere un'analisi politica con un insulto. Ognuno ha le proprie legittime opinioni sulle cause del disavanzo. Il disavanzo, ad oggi, è quello che abbiamo presentato.
Per quanto concerne il problema delle pressioni delle lobby, ha fatto una buona analisi il Consigliere Guida: le lobby esistono in sanità e sono rappresentate da quelli che vengono chiamati "gruppi di pressione".
Se accogliessimo, in modo acritico, tutte le pressioni - e vi posso fare l'elenco di quelle che ho ricevuto in questi tre mesi da parte di associazioni di pazienti, da parte di gruppi professionali o da parte dei sindacati - i conti della sanità provocherebbero un buco certamente dieci volte superiore a questo.
Il mio articolo si divideva in due parti: nella prima parte, di analisi, sostenevo che le cause del buco possono essere legittimamente attribuite ad altre ragioni; poi esprimevo quelle che sono, a mio giudizio gli strumenti per correggere questo disavanzo che, al momento attuale esiste.
Non ho altro da aggiungere. Grazie.



PRESIDENTE

Direi che la discussione su questo punto può considerarsi esaurita chiaramente lasciando ai singoli Presidenti di Gruppo, così come concordato durante la riunione dei Capigruppo, la facoltà di avanzare le richieste che riterranno opportune e anche di formalizzare, sotto forma di deliberazione una richiesta di istituzione di eventuali Commissioni di inchiesta, come enunciato in alcuni interventi.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame ordine del giorno n. 34 inerente a "Lotta alla flavescenza dorata della vite"

Argomento: Interventi per calamita' naturali

Esame ordine del giorno n. 67 inerente a "Lotta alla flavescenza dorata della vite"

Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interpellanza n. 83 inerente a "Flavescenza dorata"

Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interpellanza n. 114 inerente a "Estensione dei focolai della flavescenza dorata della vite"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g., che riguarda l'ordine del giorno n.
34, presentato dai Consiglieri Motta, Lepri, Rabino, Rutallo, Cattaneo Bizjak, Muliere, Bellino, Travaglino, Ricca, Turigliatto, Pizzale, Robotti Dalmasso, Bossuto, Clement, Cotto, Cavallera, Ghigo, Cirio, Boniperti Botta, Allasia, Monteggia, Dutto, Rossi, Lupi, Spinosa, Moriconi Scanderebech e Giovine. Su questo testo l'ordine del giorno è stato sostituito da un nuovo testo, che è stato distribuito ai Consiglieri.
Sono collegate a questo ordine del giorno l'interpellanza n. 83 a firma della Consigliera Cotto e l'interpellanza n. 114 a firma dei Consiglieri Botta, Boniperti, Casoni, Ghiglia e Vignale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Motta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
L'Assessore Taricco mi ha telefonato dicendo che purtroppo non poteva più essere presente in Consiglio e mi chiedeva di far presente a tutti i Consiglieri - che ringrazio per avere firmato l'ordine del giorno condiviso da tutti i gruppi consiliari - che lo condivide pienamente, e che quindi ne chiede l'approvazione da parte dell'Aula.
Il fatto che questo ordine del giorno sia stato firmato da tutti i gruppi è la dimostrazione che viene condivisa l'emergenza e la necessità della lotta alla flavescenza dorata, che è iniziata dal mondo agricolo e dalle istituzioni già da molti anni, fin da quando si è manifestata la malattia della vite, in particolare nelle zone del Tortonese e dell'Acquese.
Sappiamo tutti che purtroppo tale malattia, che ha carattere fortemente epidemico, si è rapidamente diffusa ed ha interessato alcune delle più importanti aree viticole piemontesi.
Quindi, per cercare per ridurre al minimo l'ulteriore diffusione della malattia nelle aree ancora indenni e soprattutto per il suo contenimento nelle zone dove essa è già presente, occorre mobilitarsi in modo forte ed unanime.
Mi spiace che non sia presente l'ex Assessore Cavallera, però la sua firma nel precedente ordine del giorno è una conferma che condivideva il problema e anche le soluzioni indicate per cercare di dare un aiuto ed una risposta ai viticoltori, e siccome l'abbiamo valutato insieme, vorrei ringraziarlo per questo.
Voglio fare presente che in Piemonte sono stati investiti nove milioni di euro in tre anni, però purtroppo ci ritroviamo oggi ad affrontare nuovamente un periodo di forte recrudescenza della malattia. Quindi, se la malattia continua a propagarsi e nonostante che le viti vengano anche sostituite, purtroppo risultano in gran parte colpite dall'infezione fin dai primi anni, vuol dire che la lotta a questo agente vettore non risulta efficace.
Per questo occorre una mobilitazione a tutto campo; noi siamo consapevoli che si sta mettendo a rischio l'intero sistema vitivinicolo regionale e, di conseguenza, il sistema economico.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Motta. Per cortesia, coloro che non hanno intenzione di ascoltare, sono pregati di accomodarsi fuori dall'aula e di lasciare terminare gli interventi. Abbiamo ancora da esaminare alcuni ordini del giorno e alle ore 18.30 chiuderemo la seduta.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente, concluderò brevemente. Siamo consapevoli del problema e che è a rischio l'intero sistema vitivinicolo della nostra Regione e quindi, oltre all'intervento pubblico, occorre una sensibilizzazione forte nei confronti dei viticoltori.
Naturalmente non bisogna affrontare il problema con emotività, ma con fermezza, cercando insieme di ridurre almeno gli effetti devastanti di questa malattia.
Ognuno deve fare la sua parte e l'abbiamo detto anche in Commissione dove questo ordine del giorno è stato discusso alla presenza dell'Assessore, ma occorre che lo Stato e la Regione reperiscano al più presto tutte le risorse possibili per risarcire i viticoltori dei danni subiti e soprattutto delle spese per i prossimi reimpianti.
Contemporaneamente, devono stanziare altre risorse per accrescere le attività di ricerca e verificare se esistano sistemi innovativi di lotta come la termoterapia e, soprattutto, dare continuità al monitoraggio, che è importantissimo per il controllo dello sviluppo del citoplasma.
Un'altra richiesta importante e condivisa è quella dell'aiuto ai Comuni, soprattutto ai piccoli Comuni presenti nelle nostre Province, nel far rispettare le ordinanze di pulizia dei gerbidi.
I sindaci ci hanno manifestato le loro difficoltà di attuazione della lotta obbligatoria e dell'attuazione delle ordinanze per la scarsità del personale tecnico specializzato e per la mancanza di fondi quando devono sostituirsi ai proprietari inadempienti.
Inoltre, le associazioni di categoria ci chiedono, oltre ai fondi per i danni subiti dai viticoltori, un gruppo tecnico di lavoro che sia formato da esperti, dai produttori e dai viticoltori per decidere insieme come portare avanti le azioni per la lotta obbligatoria alla malattia.
Infine, ci chiedono una proroga sull'obbligo di esercitare il reimpianto entro la quinta campagna successiva perché chiedono più tempo per permettere di verificare la certificazione delle barbatelle con il metodo della termoterapia.
Sono assolutamente convinta che se tutti lavoriamo insieme cercheremo di dare delle risposte all'emergenza e soprattutto di dare più sicurezza al futuro della nostra viticoltura, ma soprattutto abbiamo chiesto, ed è stato chiesto da più Gruppi, che parta immediatamente una campagna di comunicazione a sostegno della viticoltura perché l'immagine del nostro vino in Italia e all'estero deve essere rilanciata e potenziata e non ci possono essere solo pagine di giornali che parlano di malattie, ma dobbiamo dare un'immagine nuova al nostro vino.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghigo; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo

Grazie Presidente, e grazie anche alla collega Motta per l'illustrazione più che articolata dell'ordine del giorno, che obiettivamente è sottoscritto praticamente da tutte le forze politiche di questa assemblea.
Mi dispiace fare questa parte, però credo debba essere segnalato che si discute - e io sono per discuterlo - un ordine del giorno particolarmente importante nel mondo dell'agricoltura senza la presenza dell'Assessore all'agricoltura.
Perciò o la Presidente o il Vicepresidente Susta, visto che sono presenti in Aula, dovrebbero porre un minimo di attenzione perché, in effetti, con questo ordine del giorno sottoscritto da tutti chiediamo degli impegni specifici alla Giunta.
Perciò se non è presente l'Assessore - cosa che mi auguro non succeda più, ma prendiamolo come un fatto casuale - credo che una risposta alle sollecitazioni che poniamo alla Giunta regionale debba esserci rappresentata dalla Presidente o dal Vicepresidente. Chiaramente, quando viene chiesto di adoperarsi per reperire risorse finanziarie, di rifinanziare la misura U del nuovo piano di sviluppo rurale, di attivare una campagna di comunicazione perché la diffusione di questa malattia è anche dovuta ad una disinformazione del settore agricolo, e di adoperarsi affinché il Governo rifinanzi la legge 388 del 23 dicembre 2000, è indispensabile udire la voce della Giunta.
Non vorrei sembrare a tutti i costi il rappresentante dell'opposizione non disponibile al dialogo, pertanto dico: discutiamo l'ordine del giorno votiamolo all'unanimità, ma la Giunta ci dia qualche risposta, perch votarlo senza avere delle risposte, obiettivamente, al di là della buona volontà, mi sembra un esercizio non utile a nessuno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta, che interviene sull'ordine dei lavori.



BOTTA Marco

Volevo rimarcare quello che è stato già messo all'attenzione, anche perché il problema non è di poco conto. Il punto non è se il Consiglio sia d'accordo sull'ordine del giorno, perché chiunque di noi abbia seguito con un minimo di attenzione la problematica della flavescenza sa che l'Assessore Taricco, in più occasioni, ha dichiarato la sua volontà di modificare il tipo di intervento fin qui fatto. Dal momento che l'ordine del giorno chiede invece sostanzialmente di continuare nell'azione che è stata impostata negli anni passati, non basta l'intervento di un rappresentante autorevolissimo della Giunta regionale, ma è necessaria la presenza dell'Assessore.
A questo punto, se l'Assessore Taricco ha raccontato a noi e agli agricoltori (in tante occasioni) delle cose che poi non sono vere e non vengono condivise in Giunta, noi votiamo una cosa che non verrà mai applicata. Devo dire che l'assenza dell'Assessore rispetto alla valenza dell'ordine del giorno in discussione e di altri che riguardano sempre le problematiche agricole ci lascia perplessi, anche perché l'ordine del giorno del Consiglio regionale è conosciuto da alcuni giorni. A questo punto, se l'Assessore Taricco non sta firmando con l'Unione Europea i finanziamenti per il Piemonte, non riusciamo a capire quale impegno lo possa aver portato lontano dall'Aula in questo momento. Quindi, Presidente chiederei di trovare un modo per uscire da questa situazione perché temo che l'Assessore Taricco non possa farla rappresentare da un altro Assessore o dalla Presidente della Giunta, in quanto la tematica della materia è soprattutto tecnica. L'Assessore ha detto che vorrebbe risolvere il problema in maniera diversa rispetto al passato, mentre noi chiediamo sostanzialmente il rifinanziamento del piano PSR e nuove risorse.
Diversamente, rischiamo veramente di creare un pasticcio istituzionale.



PRESIDENTE

Rispetto all'osservazione fatta dal Consigliere Botta, su una materia con una così forte valenza tecnica oltre che politica, interverrà la Presidente della Giunta regionale per la chiarificazione del punto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Scanderebech; ne ha la facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Avendo vissuto questa vicenda nel 2001, dove siamo riusciti, grazie all'impegno del sottoscritto, a mettere in finanziaria circa 60 miliardi (anche se poi gestiti da Cavallera e da altri Assessori), ritengo fondamentale la presenza dell'Assessore Taricco indipendentemente dalla presenza della Presidente. La ritengo fondamentale perché, quando si va nelle riunioni della Conferenza Stato-Regioni alla presenza del Ministro dell'agricoltura, è in quella sede che va esercitata tutta la pressione politica, come è stato ben dettagliato dal Consigliere Guida. È importante che l'Assessore Taricco sia presente, perché è in quella sede che l'impegno deve essere così forte da poter riuscire a far prevalere quella che è la volontà piemontese nei confronti della volontà di altre Regioni. I soldi sono quelli che sono, quindi, bisogna essere veramente combattivi.
Per quanto riguarda il Piano di sviluppo rurale, più che da rifinanziare è in fase di preparazione, perché adesso noi arriviamo al 2006. Dal 2006 in poi ci sarà un nuovo Piano di sviluppo rurale e quindi voi immaginate quanto sia importante quel famoso ordine del giorno che abbiamo votato tutti all'unanimità nell'ultimo Consiglio regionale, laddove c'era anche la diminuzione del 15% dei fondi dell'Unione Europea proprio sul Piano strutturale e rurale della Regione Piemonte.
Altro punto molto importante elencato nell'ordine del giorno riguarda l'intensificazione della ricerca scientifica. È stata fatta una conferenza stampa su innovazione e ricerca, ma mi auguro che, otre alle semplici conferenze stampa, sia previsto qualcosa di più concreto, anche se non saprei da dove attingere per incentivare e intensificare la ricerca scientifica.
Questi sono i punti su cui ci dobbiamo confrontare sul bilancio ed è uno dei motivi per cui ho chiesto il dettaglio dei capitoli, perché è lì che possiamo andare a vedere e ad incidere se facciamo un emendamento o meno a favore di questi problemi che tutti viviamo sul territorio.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Motta.



MOTTA Angela

Vorrei scusarmi con il Consigliere Scanderebech perché prima ho nominato solo l'ex Assessore Cavallera, ma controllando i documenti mi sono accorta di quanto aveva già fatto su questo problema il Consigliere Scanderebech (all'epoca Assessore). Il suo impegna gli è stato anche riconosciuto dalle associazioni di categoria. Me ne scuso per non averlo citato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bellion.



BELLION Marco

Come già sottolineato in interventi che mi hanno preceduto, la gravità di questa malattia per tutto il sistema agricolo piemontese è stata anche evidenziata dall'Assessore Taricco durante la discussione avvenuta in III Commissione su questo ordine del giorno.
Il fatto che in questi anni le risorse impegnate per la misura "U" (quella della flavescenza dorata) abbiano superato di gran lunga la misura "A" (quella dei miglioramenti fondiari), la misura "B" (relativi agli insediamenti dei giovani) e qualsiasi altro importo destinato ad altre misure, la dice lunga sulla necessità - lo ricordava il Consigliere Botta espressa in Commissione dall'Assessore Taricco di fare in modo che le risorse che ancora quest'anno ci sono (il Piano di sviluppo rurale Consigliere Scanderebech, termina quest'anno), ci siano anche il prossimo anno.
Non per nulla, l'ordine del giorno, nella parte descrittiva sottolinea anche per i prossimi anni (non necessariamente solo sul nuovo Piano di sviluppo rurale che, per l'appunto, è in discussione in questo momento), la necessità di fare in modo che il Ministero delle politiche agricole e forestali possa, attraverso la modifica della legge 388, destinare quelle risorse che non ci sono state in questi anni e che hanno fatto sì che una parte delle risorse del Piano di sviluppo rurale siano state destinare a questa misura in assenza di politiche nazionali.
Questa discussione, Presidente, l'abbiamo già fatta in Commissione.
Tutto ciò di cui discutiamo oggi (questo lo dico al Consigliere Ghigo) l'abbiamo già fatto in Commissione con l'Assessore Taricco, lo dico anche agli altri colleghi che hanno sottolineato la necessità della presenza dell'Assessore. Questa discussione l'abbiamo già fatta con l'Assessore in Commissione e le modifiche, oggi presentate in questo ordine del giorno sono conseguenti alla discussione avvenuta in Commissione con l'Assessore.
Forse, quello che è mancato in questi anni è un ruolo maggiore da parte del sistema delle Province nel coordinare gli interventi delle organizzazioni professionali agricole, dei Consorzi di tutela vitivinicoli e di quanti altri hanno operato, forse in un modo un po' confuso, su questa materia (l'Università, gli Enti di ricerca ecc). Sono stati spesi molti soldi, pertanto occorre recuperare il ruolo che le Province hanno saputo dimostrare in questi anni, nel gestire il Piano di sviluppo rurale della Regione Piemonte, anche su questa partita.
Collega Scanderebech, parlavi della ricerca; la ricerca esiste, si sta lavorando, ci sono i centri di assistenza tecnica delle organizzazioni professionali agricole che hanno raccolto dati, insieme all'università. Si tratta di coordinarli.
Credo che questo compito ben si addica al sistema delle Province e che questo elemento, pur non essendo scritto nell'ordine del giorno, faccia parte della politica che l'Assessore sta portando avanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
La flavescenza dorata è uno di quei problemi che creano molti danni all'agricoltura; in particolare, essendo tipica delle viti, alla nostra viticoltura. Quello che pare alquanto strano è che, ad oggi, non si sia ancora riusciti a trovare un sistema per combattere questa malattia intervenendo dall'esterno o attraverso delle sostanze (fitofarmaci o antiparassitari) che possano entrare in circolo nella pianta, come i funghicidi, ed eliminare il parassita.
Purtroppo, come è scritto nell'ordine del giorno, l'unica possibilità di intervento, drastica, ma risolutiva, è quella di togliere le piante malate. Spesso conviene sradicare l'intero vigneto, piuttosto che togliere le piante malate, perché non sempre la malattia, e quindi l'infestazione appare nella sua evidenza, pertanto si dovrebbero togliere, magari anno per anno, piante di vite malate e metterne delle nuove, creando così filari o vigneti con viti di età differenti.
Sappiamo bene che se i vigneti sono formati da piante con età differenti, non garantiscono una buona qualità dell'uva raccolta, quindi del vino prodotto.
Occorre intervenire in modo drastico, distruggendo i vigneti, quindi anni, se non decenni, di lavoro, perdendo delle qualità vitivinicole elevate.
Negli interventi che operiamo, occorre tenere in considerazione non solo il danno che subisce l'agricoltore che deve togliere le viti o addirittura i vigneti malati e sostituirli con viti sane, ma anche il periodo in cui le nuove viti non produrranno uva e anche l'eventuale minore, o magari peggiore, qualità del vino che si andrà a produrre.
quindi, molto importante tenere sotto controllo e monitorare la realtà dell'infestazione delle viti sul territorio e chi - lo dice anche l'ordine del giorno - meglio dell'Ente locale più vicino al viticoltore più vicino al territorio, quindi il Comune, può effettuare questo controllo? chiaro che molti di questi Comuni sono ricchi di vigneti, ma sono anche piccoli Comuni, che non hanno molti fondi o del personale in grado di andare a verificare se i viticoltori si comportano in modo corretto rispetto alle piante colpite dalla malattia. Sono Comuni che non hanno personale in grado di verificare se nei terreni incolti vi sono ancora delle viti malate, abbandonate, che quindi rappresentano focolai della malattia.
fondamentale spiegare all'agricoltore che le viti malate devono essere tolte e sostituite con viti sane, perché possono essere focolai di infezione per le altre colture nelle vicinanze.
Occorre, pertanto, operare un controllo e poter dare dei fondi ai Comuni, da una parte, e agli agricoltori, dall'altra, visto il periodo di forte crisi per il settore agricolo e, parallelamente, la sempre maggiore resistenza da parte dei parassiti nei confronti delle piante.
Porto un esempio: ho scoperto che moltissime piante di pini e abeti del territorio alessandrino - zone non vocate a pino ed abete - si stanno ammalando di una malattia molto strana, che fa ingiallire e cadere gli aghi. Queste piante, inoltre, sono crivellate di buchi, quindi dei parassiti bucano la corteccia, penetrano all'interno del tronco ed entrano nella pianta, svuotandola, con due gravi conseguenze: la morte dell'albero e il rischio di caduta, in caso di vento o neve.
importante e fondamentale riuscire a istituire un sistema di controllo e monitoraggio delle specie vegetali presenti sul nostro territorio. L'esempio dei pini che ho portato mi preoccupa, perché si tratta di otto alberi di circa 35 anni, tutti colpiti in modo gravissimo da un nuovo parassita che io non conoscevo, nonostante abbia un minimo di conoscenza nel settore dei fitofarmaci; è un problema che non si è riusciti ad eliminare neppure con i pesticidi più forti, utilizzati per le infestazioni di parassiti del legno.
Questo è un altro allarme che va monitorato, tenuto sotto stretto controllo e, se possibile, risolto.
Il nostro voto sull'ordine del giorno - che abbiamo anche firmato sarà assolutamente favorevole, anzi ringraziamo la collega Motta, che ha voluto portare all'attenzione del Consiglio regionale questo importante problema per il nostro territorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Ribadisco la mia scontentezza rispetto a questa vicenda, perché non ritengo - e non me ne voglia l'Assessore Sibille - che un argomento di questo tipo possa essere trattato da chi non l'ha seguito in maniera continua e approfondita, almeno in questi tre mesi.
Ribadisco che il passaggio di delega da un Assessore all'altro è un fatto assolutamente inusuale perlomeno in questo Consiglio regionale perché avrebbe un senso che a rispondere fosse il Presidente della Giunta o il Vicepresidente, ma non un Assessore privo di quella delega. Questo mi pare irriguardoso nei confronti del Consiglio.
Si tratta di un ordine del giorno importante, significativo; dietro ogni parola di questo documento c'è un problema che non si è riusciti a risolvere, pur con un'attenzione negli anni passati molto severa, con un impegno di risorse molto elevato, il che testimonia il fatto che è necessario modificare alcuni impegni o alcuni modi di attivarci, sulla questione della flavescenza.
Il rammarico di non poter sentire, dalla viva voce dell'Assessore Taricco, quale sarebbe potuta essere l'innovazione e la modificazione della lotta alla flavescenza dorata, è veramente alto; così come è alto il rammarico di non poter disquisire con l'Assessore sul metodo trentino (anche se, sicuramente, l'Assessore Sibille saprà illuminarci). È alto il rammarico di non avere, quindi, quelle assicurazioni che solo l'Assessore titolare di questa delega, avrebbe potuto darci.
Tutto ciò premesso, le richieste contenute in questo ordine del giorno sono assolutamente centrate e centrali, perché è importante renderci conto che la lotta alla flavescenza non può esaurirsi in questo anno. Ad essa vanno destinate nuove ed importanti risorse, anche se questo comporterà difficoltà verso Province non afflitte da questi problemi. La flavescenza dorata è, infatti, un problema in particolare delle province di Alessandria e di Asti, quindi destinare molte risorse per risolvere questo tipo di problema non sarà molto ben sopportato da chi non vive con questo problema e vede il budget complessivo degli aiuti all'agricoltura diminuiti in maniera sostanziale per un problema che, comunque, non riusciremo a risolvere totalmente.
Personalmente, ritengo che sia una giusta richiesta; come è giusto dare gli strumenti ai Comuni, in particolare ai piccoli Comuni, per intervenire direttamente nella lotta al fenomeno.
Le nostre campagne, grazie ad una politica che oggi giudichiamo dissennata, hanno visto un aumento a sproposito della piccola proprietà contadina - dove piccoli appezzamenti di terreni e piccoli vigneti sono una caratteristica fondamentale - in cui, spesso, i proprietari non riescono, e non possono più, intervenire con operazioni di questa portata, anche se parzialmente sovvenzionata. Ecco, allora, la necessità di dotare i Comuni di risorse per intervenire essi stessi, sostituendosi ai legittimi proprietari.
Un altro importante tema riguarda i controlli sulle barbatelle.
Se fosse andato a buon fine lo sradicamento e la ripiantumazione delle barbatelle di vite incompiute negli anni passati, oggi dovremmo essere quasi fuori dal problema della flavescenza dorata; invece così non è perché i controlli sulle barbatelle sono stati insufficienti. È necessario aumentarli, come occorre aumentare l'opera di controllo dei controllori cioè dei comitati tecnici delle associazioni agricole, ai quali era stato demandato quel controllo. Solo un controllo sui vivaisti e sui controllori (eseguito da personale regionale qualificato) potrebbe evitare che tra cinque anni, dopo aver speso molte risorse, ci si possa nuovamente trovare in questa situazione.
giusto, come sostiene l'ordine del giorno, intervenire anche con la pulizia coattiva dei gerbidi e degli incolti a vite, uno dei momenti di diffusione maggiore di questa malattia.
Il voto del nostro Gruppo sarà sicuramente favorevole. Speriamo, per che non sia un voto vanificato dalla politica della Giunta con l'assunzione di posizioni diverse, perché mortificheremmo il ruolo di indirizzo, che è quello che rimane maggiormente a questo Consiglio. La nostra attenzione sull'applicazione reale di questo ordine del giorno sarà alta.



PRESIDENTE

doverosa una risposta al Consigliere Botta.
La Presidenza non ha voluto essere disattenta nei confronti dei firmatari dell'ordine del giorno mandandolo in discussione anche in assenza dell'Assessore competente. Pareva opportuno, invece, trattandosi di un ordine del giorno ampiamente sostenuto in Consiglio, trattarlo anche in assenza dell'Assessore, per perfezionare quell'atto di indirizzo nei confronti della Giunta che, come ha detto prima il Consigliere Botta vincola l'amministrazione regionale a muoversi secondo dettami di quanto scritto in questo ordine del giorno.
Peraltro, si tratta di un ordine del giorno riformulato con l'intervento diretto dell'Assessore e, quindi, presumibilmente condiviso.
Nel momento in cui verrà adottato sarà impegnativo nei confronti della Giunta, fermo restando che consideriamo viventi le interpellanze nn. 83 e 114 alle quali, stante l'assenza dell'Assessore, non si è potuto dare risposta. Alla prossima occasione, quindi, l'Assessore sarà chiamato a rispondere su ambedue le interpellanze, scusandosi per la sua assenza di oggi, e dare conto della sua volontà di ottemperare all'ordine del giorno qualora questo venga adottato.
Dichiaro chiusa la discussione sull'ordine del giorno.
La parola all'Assessore Sibille.



SIBILLE Bruna, Assessore regionale

Ho chiesto di intervenire in chiusura di un dibattito molto articolato che ha avuto passaggi importanti, dal punto di vista tecnico, anche in Commissione. Si tratta di un ordine del giorno del tutto particolare: prima presentato e poi condiviso. L'Assessore competente ha costantemente informato la Giunta sulle problematiche di questa grave malattia della viticoltura, problema che la Giunta ha regolarmente seguito.
L'atteggiamento da parte della Giunta, quindi, non può che essere favorevole rispetto a questo ordine del giorno che, non solo è stato condiviso, ma modificato in alcune sue parti. In particolare, due aspetti devono essere sottolineati.
Primo, è intenzione attivare misure forti nei confronti dei Comuni nella pulizia di aree incolte, perché da tutti è riconosciuto come la base intorno a cui occorre operare; secondo, occorre contrastare coloro che non intervengono per una lotta a questa malattia.
Certamente da parte dell'Assessore, così come è avvenuto in questi primi due mesi, non verrà a mancarvi la presentazione costante in III Commissione di tutti gli interventi che su questo, e su altre questioni relative all'agricoltura, si porteranno all'ordine del giorno.
Il mio è unicamente un intervento di appoggio e di espressione favorevole da parte della Giunta, costantemente informata del problema.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 67, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che la flavescenza dorata della vite continua ad arrecare danni ingentissimi e a disorientare i viticoltori sul futuro delle loro attività e delle loro aziende che siamo di fronte a una situazione di assoluta gravità, che rischia di danneggiare irreparabilmente la viticoltura piemontese con conseguenti ricadute negative sull'intero tessuto economico accertato che il fenomeno flavescenza, in molte zone del Piemonte, in particolare nelle province di Asti, Alessandria, Cuneo, Novara e Torino, registra negli ultimi tempi una recrudescenza disarmante che il fenomeno interessa la totalità della superficie coltivata a vite di 445 comuni, che supera i 46.000 ettari che l'accertamento della malattia può svolgersi solo in un periodo limitato di tempo nel corso della stagione vegetativa e le indagini devono essere concentrate in soli due mesi che quando la vite subisce un attacco di flavescenza, l'unico rimedio per non infettarne altre è l'estirpo che risulta fondamentale nella lotta alla malattia la realizzazione dei trattamenti obbligatori previsti per legge premesso ancora che i viticoltori da tempo richiedono maggiori investimenti nella ricerca e maggiori risorse che consentono di risolvere definitivamente le problematiche dei controlli e l'eradicazione della malattia, e per questo chiedono agli enti locali e al Governo interventi urgenti e risolutivi che i viticoltori denunciano anche la presenza di ampie zone incolte spesso ex vigneti, che risultano essere fonti di reinfestazioni dell'insetto vettore e possibili serbatoi della fitoplasmosi, che vanificano in buona parte gli sforzi di contenimento da parte dei viticoltori stessi che non sempre si ha certezza della piena attuazione di tutte le azioni previste dalla lotta obbligatoria visto che la Regione Piemonte ha adottato un articolato Piano Operativo per la lotta alla flavescenza dorata della vite, ma tale Piano risulta ancora per i prossimi anni privo delle necessarie risorse economiche per sostenere le aziende agricole interessate dal fenomeno tutto ciò premesso, accertato e visto chiede alla Presidente della Giunta regionale Mercedes Bresso di adoperarsi al fine di reperire anche per i prossimi anni urgentemente le risorse fi nanziarie per sostenere le aziende agricole colpite di impegnarsi affinché venga rifinanziata la Misura U del Piano di Sviluppo Rurale e di riproporla nel nuovo P.S.R. attivando anche misure di sostegno ai comuni nella pulizia o nel trattamento delle aree incolte o ancora coltivate con presenza di viti di destinare maggiori investimenti alla ricerca per risolvere definitivamente le problematiche dei controlli e l'eradicazione della malattia di proporre al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali modifiche ai D.M. 31 maggio 2000 e 9 aprile 2001 tali da fornire agli enti locali preposti strumenti capaci di permettere l'effettivo controllo della piena attuazione della lotta obbligatoria di attivare misure di controllo e di sanzionamento per ridurre la inosservanza delle misure lotta obbligatoria previste di attivare i controlli sui vivaisti, affinché producano materiali esenti da flavescenza di vigilare sul sistema di pulizia coattiva dei gerbidi e degli incolti ex vigneto di adoperarsi, affinché il Governo finanzi la legge 388 del 23 dicembre 2000".
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.41)



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