Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.137 del 12/12/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.00 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo il Consigliere Robotti.


Argomento:

b) Presentazione deliberazioni di Giunta regionale


PRESIDENTE

L'elenco delle deliberazioni della Giunta regionale presentate sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Per la seduta odierna di Consiglio regionale sono state richieste delle comunicazioni all'Assessore Bairati sul tema del post-olimpico. L'Assessore si è sempre dichiarato disponibile.
stata inoltre richiesta una comunicazione sul collegamento autostradale Asti-Cuneo all'Assessore Borioli e una comunicazione sul tema delle vaccinazioni antinfluenzali per le donne in stato di gravidanza all'Assessore Valpreda.
Sul tema è pendente, come collegato, l'ordine del giorno n. 526, che ha come primo firmatario il Presidente Rossi.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Comunicazione della Giunta regionale sulla somministrazione del vaccino antinfluenzale alle donne in stato di gravidanza


PRESIDENTE

Per quanto riguarda le "Comunicazioni della Giunta regionale", di cui al punto 2) all'o.d.g., do la parola all'Assessore Valpreda, che svolgerà una comunicazione sulla somministrazione del vaccino antinfluenzale alle donne in stato di gravidanza



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Devo assicurare che questa richiesta di comunicazione mi vede molto favorevole perché consente di chiarire - non dico una volta per tutte perché la tecnologia avanza e ci saranno sempre dei problemi simili - il problema della vaccinazione antinfluenzale e della sua efficacia.
Com'è noto, le evidenze scientifiche che derivano da revisioni delle letterature esistenti, che si chiamano meta-analisi, sono molto avanzate e vedono anche protagonisti ricercatori italiani e piemontesi.
Per quanto si riferisce al tema dell'offerta di vaccino alle signore in gravidanza, ci sono due teorie, due scuole di pensiero. Una sostiene che quest'intervento che mette al sicuro, ove efficace, le pazienti in gravidanza, può essere effettuato in ogni periodo della gravidanza; invece l'altra scuola di pensiero prevede un intervento che sia effettuato nei primi mesi della gravidanza.
Il vaccino attualmente disponibile dal servizio pubblico è un vaccino che è ampiamente testato sotto gli effetti della sicurezza e può essere somministrato a tutte le signore in gravidanza senza alcun inconveniente.
Diverso è il discorso per i vaccini in commercio. Negli ultimi anni la produzione dei vaccini è più efficace, in quanto sono state aggiunte delle sostanze che si chiamano adiuvanti, che di solito sono sciolte in liquido oleoso, che potenziano l'immunità.
Quando una ditta produce un vaccino nuovo deve sottoporlo ad una serie di controlli. Alcuni vaccini, in particolare quelli prodotti con il veicolo oleoso che potenzia l'azione immunitaria, nella fase iniziale non erano stati sufficientemente testati per il rischio in gravidanza, anche se le prove cliniche effettuate non comportavano alcun inconveniente.
Il bugiardino, che è l'opuscolo delle istruzioni annesso alla confezione delle medicine, segnava doverosamente e registrava che nelle pazienti in gravidanza non esistevano delle prove certe e quindi non era opportuno considerarlo un intervento a rischio.
Successivamente la ditta ha effettuato dei test, per cui ogni vaccino in commercio è testato e può essere utilizzato per le pazienti in gravidanza. È successo che nel confezionamento - problemi della ditta di tipo commerciale - il bugiardino non è stato corretto, per cui continuava a riportare la vecchia iscrizione. Credo che si sia trattato di una micragnosità nell'illustrazione da parte della ditta che, per risparmiare non ha stampato altri bugiardini.
Di conseguenza, attualmente il vaccino a disposizione è sicuro anche per le donne gravide e, essendo lo stesso tipo di vaccino, non c'è alcun pericolo per gli altri. Questo sempre per quanto riguarda il vaccino affidato ai medici liberi professionisti che non fanno parte della rete ufficiale di fornitura del vaccino, che è assicurata dagli organismi pubblici di vaccinazione, per i quali il problema non è mai sussistito.
Certamente i medici hanno una competenza e una professionalità tale da poter giustificare le loro scelte.
La vaccinazione delle donne gravide al secondo e terzo trimestre di gravidanza è stata inserita recentemente tra le raccomandazioni ministeriali proprio in considerazione della disponibilità di vaccini testati per quest'uso. La Regione Piemonte in materia di vaccinazione recepisce integralmente e applica annualmente le disposizioni ministeriali.
Il vaccino adiuvato, che, come ho detto, è indicato per gli ultrasessantacinquenni (quindi non utilizzato in stato di gravidanza), è impiegato per una migliore risposta del sistema immunitario, come raccomandato dal Ministero.
Riporto integralmente quello che c'è nella letteratura scientifica circa il dibattito sulle modalità di vaccinazione. Le donne che si troveranno nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, durante la stagione influenzale dovrebbero essere vaccinate in autunno, dato che la gravidanza aumenta il rischio di complicazioni e di ospedalizzazione per patologie polmonari connesse con l'influenza.
Poiché il vaccino antinfluenzale attualmente utilizzato non è un vaccino vivo e solo raramente si associa a reazioni sistemiche gravi alcuni esperti ritengono che il vaccino possa essere considerato sicuro in qualsiasi momento della gravidanza. Altri esperti preferiscono vaccinare solo durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza, evitando il primo trimestre, quando cioè l'aborto spontaneo è più comune, preferendo evitare delle esposizioni non necessarie.
La presenza in commercio di vaccini antinfluenzali per i quali l'uso in gravidanza non è precisato nel foglio illustrativo, spesso solo a causa del mancato aggiornamento del foglietto stesso, non comporta comunque rischi per le donne gravide, in quanto la vaccinazione antinfluenzale viene applicata sia nelle campagne pubbliche sia nelle vaccinazioni individuali esclusivamente da personale medico abilitato, che decide in base alle condizioni, alle caratteristiche del soggetto e alle indicazioni del prodotto qual è il vaccino più adatto.
In ogni buon conto, l'Assessorato segnalerà all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) la necessità di verificare se persiste sul foglietto illustrativo l'incongruenza circa l'indicazione alla vaccinazione antinfluenzale delle donne in stato di gravidanza con richiesta di procedere alla correzione. In questo caso, ritengo che l'interrogazione in oggetto sia stata utile, da un lato, per fornire tutte le garanzie, le assicurazioni sull'innocuità del prodotto e, dall'altro, per segnalare la persistenza di un errore che è dovuto sicuramente ad una cattiva organizzazione del sistema di comunicazione aziendale da parte di una delle ditte che producono il vaccino e che deve essere comunque tempestivamente corretto.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni dell'Assessore Valpreda, non abbiamo previsto di svolgere dibattito; se i colleghi acconsentono, penso che si possa utilizzare lo strumento dei chiarimenti di due minuti, atteso che poi cerchiamo di operare col buonsenso.
La parola al Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Ringrazio l'Assessore Valpreda per la risposta, che è stata puntuale, e per l'impegno a comunicare alle strutture territoriali le indicazioni da seguire. Lo inviterei anche ad informare i medici per evitare la possibilità di errori, perché effettivamente alcune farmacie, come ad esempio quella di Alessandria cui mi sono rivolto, hanno a disposizione solo le due versioni del vaccino dove c'è scritto che non può essere utilizzato. Quindi è bene che anche i medici siano informati su come operare.
Tra l'altro, informo l'Assessore che ho anche provato a fare delle chiamate alle strutture competenti di due Aziende sanitarie e, ad esempio la 13 consiglia la vaccinazione, mentre la 5 dice che è meglio non farla (parlo proprio della struttura competente).
Ripeto, l'ASL 5 dice che è meglio evitare la vaccinazione onde evitare problemi patologie eventuali collegate, l'ASL 13 invece la consiglia.
Quindi credo che una circolare fatta dall'Assessorato che chiarisca nei termini quello che l'Assessore ha detto a noi questa mattina possa essere utile per tutti e possa anche migliorare il rapporto che c'è fra le strutture e le pazienti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Buquicchio.



BUQUICCHIO Andrea

Vorrei intervenire in questa discussione per tranquillizzare - anche se l'ha fatto già in modo esaustivo l'Assessore - il Consigliere Rossi e quanti sull'argomento si preoccupano, innanzitutto per un motivo: la prescrizione del vaccino è comunque e sempre affidata al medico e il medico sa, altrimenti non sarebbe un medico, quello che può fare e quello che non può fare. Il problema, così come l'ha messo in evidenza l'Assessore riguarda esclusivamente il primo trimestre di gravidanza, laddove, per la mancata differenziazione degli organi, qualsiasi farmaco, non solo i vaccini, può determinare problemi nell'organogenesi e può causare embriopatie o malformazioni nell'embrione.
Mi permetto solo di interloquire con l'Assessore, dicendo che non penso che la casa farmaceutica abbia commesso un errore nell'indicare comunque una controindicazione generica non specificando il trimestre per l'uso di quel farmaco, che comunque è da somministrare solo ed esclusivamente nel secondo e terzo trimestre nei casi in cui la gravida abbia problemi, tipo cardiopatie, pneumopatie, diabete, asma e altri disagi di questa natura.
Pertanto, senza entrare nel merito della questione, non so se si tratta di un errore della casa farmaceutica, che, prudentemente, come per la maggior parte dei farmaci, ne controindica l'uso durante la gravidanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Buquicchio. Mi scuso se l'ho interrotta bruscamente.
Ringrazio altresì l'Assessore Valpreda per le comunicazioni testé rese.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'intenzione del Consigliere Cavallera di presentare un ordine del giorno sulle difficoltà della Cantina Sociale Viticoltori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo presentare un ordine del giorno urgente in merito alla situazione critica che sta vivendo la Cantina Sociale Viticoltori dell'Acquese, che probabilmente l'Assessore Taricco conosce. Si tratta di una cantina che ha realizzato un impianto nuovo, anche con i contributi...



PRESIDENTE

Mi scusi, ma trattandosi di una mozione d'ordine, dovrebbe motivarla.



CAVALLERA Ugo

Volevo preannunciare che presenterò, a tal riguardo, un ordine del giorno, da considerare urgente dal momento che la procedura coattiva è in corso. Ne chiederei l'iscrizione e l'approvazione nel corso della seduta odierna, vista la straordinarietà della situazione.



PRESIDENTE

Consigliere Cavallera, la invito a formalizzare la consegna del documento in oggetto.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale in merito alla Fondazione post olimpica e al destino degli impianti olimpici (interrogazione n. 403 del Consigliere Allasia inerente a "Palasport Isozaki" assorbita dal dibattito)


PRESIDENTE

Proseguiamo, sempre in merito alle "Comunicazioni della Giunta regionale", di cui al punto 2) all'o.d.g., con la comunicazione dell'Assessore Bairati sulla situazione del post-olimpico.
Tale comunicazione è stata più volte rinviata. Mi spiace che il Consigliere Giovine non sia in aula, ma abbiamo provveduto a sollecitarne la presenza.
La parola all'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
La richiesta del Consigliere Giovine, cui si erano associati altri Consiglieri, riguardava un'informazione relativa allo stato di avanzamento delle attività post-olimpiche.
L'attività post-olimpica, in atto dal mese di aprile 2006, è attualmente affrontata da diversi soggetti che operano nelle more della completa operatività della Fondazione post-olimpica, costituita con legge regionale nel giugno 2006 (e costituita avanti il notaio il 20 settembre dello stesso anno).
Come sapete, è una Fondazione di partecipazioni, che ha il compito di ereditare la mission olimpica. Attualmente è diretta da un Consiglio di Amministrazione temporaneo, presieduto dal sottoscritto e composto, in qualità di Vicepresidenti, dai rappresentanti del Comune e della Provincia di Torino. Sono stati altresì nominati tre revisori dei conti temporanei.
Quanto sopra nelle more della chiusura del bando, i cui termini sono scaduti recentemente, per la nomina del Consiglio di Amministrazione definitivo, nella pienezza dei suoi poteri.
Il Collegio dei Fondatori, composto dai vertici istituzionali della Regione, della Provincia e della Città di Torino, esercita le sue competenze statutarie.
Il Consiglio di Amministrazione provvisorio della Fondazione è attualmente impegnato in una serie di attività propedeutiche alla piena operatività della Fondazione stessa. In particolare, è impegnato nell'approfondimento del programma di intervento (nella fattispecie, dovrà predisporre entro l'anno il budget preventivo del 2007), finalizzato, senza gestione diretta - ricordo che la Fondazione non è un Ente di gestione, ma è un Ente cui viene data la valorizzazione del patrimonio post-olimpico alla valorizzazione degli impianti olimpici, allo sviluppo delle strategie per l'attrazione degli eventi sportivi e non, e per lo sviluppo di azioni mirate alla crescita del comparto turistico, sportivo e culturale della Regione Piemonte e, in particolare, del territorio olimpico.
Sulla base del piano suddetto verrà approvato il bilancio di previsione del 2007.
Tale bilancio contemplerà anche il lavoro svolto dal Comitato Sport Commission - le cui attività terminano alla fine di quest'anno - che ha predisposto una serie di eventi sportivi da collocare sulla dotazione sportiva della Fondazione. L'attività del Comitato confluirà all'interno della Fondazione, diventando parte integrante della stessa.
Parallelamente, si stanno elaborando gli strumenti per la comunicazione del marchio e dell'attività post-olimpica, oggetto di un primo approfondimento da parte di strutture di comunicazione della Regione Piemonte e del Comune di Torino.
Per quanto riguarda l'attività di salvaguardia e di valorizzazione dei siti olimpici, essa è attualmente garantita attraverso la Parcolimpico s.r.l., società costituita da TOROC conseguentemente alle intervenute modifiche statutarie della Fondazione TOROC stessa.
Tale impegno è rivolto, soprattutto in questo momento, ad un corretto svolgimento della prossima Universiade Invernale, che si terrà tra gennaio e febbraio 2007, manifestazione che vede il sostegno di tutti gli enti pubblici territoriali presenti nel Comitato organizzatore e che sostengono l'avvenimento sportivo.
Per rendere sostenibile l'operatività della Fondazione post-olimpica come sapete, questo era stato oggetto di un'approfondita discussione in Commissione in merito all'equilibrio economico e finanziario della Fondazione - è stato predisposto un emendamento alla legge finanziaria dello Stato; emendamento che consente, innanzitutto alla Regione Piemonte nella fase post-olimpica, l'utilizzo delle risorse eventualmente residuate dall'Agenzia Torino 2006, nonché, per il territorio piemontese, di quelle delle opere connesse e di accompagnamento; l'emendamento contempla anche una dotazione - cioè un piccolo fondo di dotazione - per lo start up della Fondazione stessa.
Ad oggi, tale emendamento è stato recepito in parte dal Governo, nel senso che è stata accolta quella parte dell'emendamento che dota il territorio di un piccolo fondo iniziale di 10 milioni di euro per il 2007 e di 10 milioni di euro per il 2008; dotazione che consentirà uno start up più agevole e tranquillo per la Fondazione. È stata altresì accettata la proroga della durata della Agenzia 2007, che risulta essenziale ai fini di una serie di attività indispensabili al corretto conferimento dei beni olimpici alla Fondazione. In particolare, tali attività riguardano l'accatastamento dei beni, una serie di espropri ancora da completare asservimenti dei beni olimpici in favore dei destinatari finali. Solo a compimento di questo iter amministrativo ciò consentirà a questi ultimi cioè ai destinatari finali, di incorporare i beni nel rispettivo patrimonio e di disporne poi il conferimento alla predetta Fondazione post-olimpica, a titolo di proprietà, di diritto d'uso o di superficie.
ovvio che tali beni dovranno essere soggetti a adeguata perizia di stima del valore stesso, che non potrà coincidere con il valore di costruzione, attualmente segnato a libro.
Tale attività è affidata ad un gruppo di lavoro degli enti, che attualmente sono gli enti fondatori della Fondazione stessa, e tale attività è stata recepita nell'emendamento firmato dal Governo ed introdotto nella legge finanziaria, per la parte di proseguimento della vita dell'Agenzia.
L'emendamento non contempla, però, il mantenimento delle risorse residue legate agli avanzi di gestione dell'Agenzia Torino 2006, alle opere connesse d'accompagnamento in favore del territorio.
L'attività in oggetto, anche in virtù dell'emendamento cui facevo riferimento, contempla una dotazione di venti milioni di euro nel biennio 2007/2008. Tale dotazione dovrebbe assicurare il corretto ed equilibrato funzionamento della Fondazione nei suoi primi 24 mesi, tempo minimo ma assolutamente indispensabile per un buon avvio delle attività di valorizzazione e di gestione dei siti olimpici, perché, come più volte abbiamo discusso durante il dibattito che ha portato alla legge, e come dimostra l'esperienza di altre realtà che hanno gestito l'eredità olimpica dei Giochi invernali, un certo equilibrio si raggiunge soltanto dopo un certo numero di anni di gestione. In particolare, ricordo gli esempi più virtuosi di Lillehammer e di Calgary, che hanno trovato un parziale equilibrio finanziario dopo cinque anni di attività.
Concludendo, garantire un'eredità ai beni olimpici è un obiettivo assolutamente dovuto nei confronti del territorio. È un obiettivo di lungo periodo, che può essere raggiunto soltanto per gradi.
Credo che, anche grazie agli emendamenti che verranno accolti nella legge finanziaria, abbiamo a disposizione le risorse per fare partire in maniera più tranquillizzante l'attività post-olimpica.
In questa fase, l'attività più urgente riguarda due aspetti: il primo è il lavoro che sta facendo la Fondazione TOROC e la Parcolimpico a sostegno delle attività dell'Universiade del 2007; il secondo riguarda il complesso iter amministrativo che dovrà portare la Fondazione, nel giro di qualche mese, ad avere una piena proprietà dei beni olimpici stessi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bairati.
Cari colleghi, è stata richiesta una comunicazione e non un dibattito.
Ordinariamente, sulle comunicazioni degli Assessori sono previsti interventi di chiarimento di due minuti. Mi rendo conto che si tratta di una questione difficilmente condensabile in due minuti, non avendo noi ancora tempi da Parlamento europeo, ma non avevamo immaginato un dibattito.
Cercheremo di essere elastici nella tolleranza, ma non consentiremo in alcun modo di sforare i cinque minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Laus; ne ha facoltà.



LAUS Mauro

Grazie, Presidente.
Il sostentamento economico del post-olimpico promesso dalla Finanziaria è un'ottima notizia. È il frutto del lavoro portato avanti con fatica dalle personalità politiche piemontesi, che si sono adeguate affinché venisse riconosciuto il giusto spazio al Piemonte e al post-olimpico. Possiamo seppur con cautela, gridare al pericolo scampato.
Il mancato sostentamento dello stato avrebbe comportato, è inutile nasconderlo, un salasso per le casse della Fondazione incaricata di sovrintendere al post-olimpico.
Detto questo, premettetemi di dire che mi restano comunque estranee le motivazioni di chi, nel varare la manovra finanziaria, aveva, di fatto precluso all'Italia e al Piemonte la possibilità di completare il percorso olimpico.
Eppure, non dobbiamo abbassare la guardia. Anche perché, se è vero che oggi possiamo guardare al futuro con un po' più di ottimismo, è anche vero che manca ancora un progetto strategico lungimirante, in grado di gettare le basi per il rilancio delle attività e delle strutture legate alla fase del post-olimpico.
Il mio non vuole essere un intervento polemico né di circostanza, per il ruolo che occupo come Presidente della Commissione post-olimpica, ma molto più semplicemente, la traduzione di un dovere politico su un tema che, ne sono certo, coinvolge tutti i colleghi Consiglieri.
Oggi siamo in forte ritardo rispetto alla scrittura del terzo capitolo di un meraviglioso libro, purtroppo ancora incompleto. Nel primo capitolo sono state scritte le straordinarie pagine dell'avventura olimpica; nel secondo sono state descritte le teorie, i possibili scenari e la governance candidata a gestire gli impianti, ed è stata altresì manifestata la volontà di un percorso virtuoso per l'economia e lo sviluppo turistico locale.
Oggi noi abbiamo il dovere di dare inizio alla scrittura del terzo capitolo, e cioè quello più concreto, quelli di numeri possibilmente dettagliati, partoriti da chiari business plan pluriennali, relativi a manifestazioni che si svilupperanno nei singoli siti olimpici.
Quando leggiamo che ci sono progetti che comprendono 34 manifestazioni scuole per gli sport invernali e il lancio degli sport minori, scatta la presunzione di sapere di che cosa stiamo parlando.
Tutto questo va bene, ma non possiamo permetterci il lusso di accontentarsi e lasciarci cullare da prospettive belle ma vaghe e generiche. Abbiamo il dovere di pretendere e di sapere quali saranno i dati di ritorno, diretti e indiretti, sul territorio.
Noi, fino ad oggi, ci siamo limitati ad assicurare agli impianti una manutenzione ed una politica "alla giornata", e per questo non ancora pianificata e non sufficientemente programmatica, così come invece ci viene richiesto dai codici della cultura manageriale.
La non operatività della Fondazione e la temporaneità della Parcolimpico s.r.l. non permettono il realizzarsi di uno sviluppo pluriennale, se non altro per l'assenza di chi può impegnarsi a firmare impegni per gli anni futuri.
Faccio un esempio più chiaro: se una multinazionale o in ogni modo una gran società come la Nike, la Coca Cola, la Ferrari o tante altre volessero sponsorizzare un impianto o intitolarselo per un periodo pluriennale, non avrebbero, oggi, l'interlocutore titolato giuridicamente a firmare i contratti.
Se è vero che questi esempi, seppure con sfaccettature diverse, possono essere moltiplicati senza difficoltà, capite che la situazione pu diventare, per usare un eufemismo, un tantino preoccupante.
A tutto questo aggiungiamoci pure che, ad oggi, i distratti non hanno ancora capito la precisa volontà del Comune di Torino rispetto alla Fondazione post-olimpica.
Colleghi, noi abbiamo la responsabilità di tracciare una linea di demarcazione tra la volontà politica e quella tecnica commerciale. La politica non può sempre candidarsi ad indossare, in maniera presuntuosa, le larghe vesti della tuttologia, ma deve invece valutare, con la giusta dose d'umiltà, le molteplici soluzioni che competenti ed esperti ci proporranno di volta in volta: questo deve essere un punto fermo.
Il post-olimpico era il momento per capitalizzare il consenso accumulato. Se non acceleriamo, il post-olimpico rischia di diventare esclusivamente il momento dove accumulare recriminazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie Presidente, Grazie, Assessore, per la sua relazione. Non so che libro abbia letto il Consigliere Laus. Se è un libro meraviglioso, si tratta sicuramente di un horror per quanto ha riguardato la gestione delle Olimpiadi torinesi, al di là del loro successo. Ma questa è polemica politica.
Mi vorrei soffermare su alcuni dati su cui è necessaria una risposta e magari, caro Presidente Laus, visto che condivido molte delle sue preoccupazioni, occorrerebbe che dicessimo all'Assessore e alla Giunta che fosse opportuno che, magari, ci muovessimo sul post-olimpico, anziché fare delle improbabili maratone in IV Commissione. Altrimenti, se continuiamo a cancellare la Commissione post-olimpica perché dobbiamo fare altro di più urgente che poi finisce in nulla, è evidente che le sue preoccupazioni diventano sempre più preoccupanti per tutti noi, ma non le risolviamo.
Sarebbe opportuno che dedicassimo un po' di attenzione a questo.
Prima questione. La reggenza dell'Assessore Bairati, contro cui non ho nulla, doveva essere temporanea: sta diventando troppo lunga. La prima domanda è: perché l'Assessore Bairati regge così a lungo? Perché non si nominano i Consigli di Amministrazione? Perché non si dà modo a tutti di guardare, controllare, capire, programmare, progettare, pianificare e ideare? Perché non si parla più di post-olimpico salvo per il fatto che il Governo, in parte, accetta degli emendamenti? Perché dopo i riflettori olimpici c'è il buio pesto sul post-olimpico, tra l'altro a reggenza provvisoria? Queste le prime domande.
Dovevano essere sei mesi, una breve reggenza. Ricordo che l'Assessore Bairati aveva detto "nel segno della discontinuità", ma avevo anche ribadito che, secondo me, le sue prospettive erano un po' troppo ambiziose.
Non capisco perché ci avete fatto fretta a giugno, fretta a luglio, ma tutta questa fretta per dire "togliamo Castellani"? Voi non avevate detto "togliamo Castellani", ma voi non potevate dirlo. Noi desumevamo che volevate togliere Castellani, ma Castellani continua ad essere lì e adesso, blatera di Partito Democratico. Ci auguriamo che riesca a rovinare pure quello. Al di là di quello, non capiamo, non c'è il motivo del ritardo e nessuno lo spiega.
Seconda questione. Voglio sapere, Assessore, chi è il Direttore Generale del TOROC. Ho già chiesto al Presidente della Commissione che gli Uffici regionali venissero investiti di questa questione, anche informalmente: risposte non ne ho perché il Direttore Generale del TOROC è scaduto il 30 settembre 2006. C'era una semplice lettera del Sindaco Chiamparino che il 30 giugno lo reincaricava - secondo me, anche questo era dubbio dal punto di vista della legittimità - ma anche questo incarico formale da parte del Sindaco, posto che potesse darglielo lui, sarebbe scaduto il 30 settembre. Dopodiché, non ci sono altri atti ufficiali. Chi è che firma? Chi è che decide? Terza questione. Cosa sta facendo la società Parcolimpico? Non c'è più un Direttore Generale, a quanto sappiamo o, quanto meno, la sua proroga non è stata formalizzata. Chi firma per il TOROC e cosa sta facendo il TOROC? Vorrei, e le chiedo formalmente, Assessore Bairati, di sapere cosa ha fatto, come atti amministrativi (l'elenco, ecc.) il TOROC dal giorno dopo le Olimpiadi, ad oggi. Non le facciamo queste cose, perché dobbiamo fare la sanità, Presidente della Commissione post-olimpica? Non è colpa nostra se dobbiamo chiederle in questa sede le cose e in cinque minuti.
Altra domanda. A che punto è l'attività del reggente, cioè sua Assessore? Cosa sta facendo, Assessore? Lei è venuto in Commissione, ci ha detto una serie di cose, io non le condividevo, preferivo che fosse un Consiglio di amministrazione. Però lei ha detto: faccio questo, questo e quest'altro. Cosa ha fatto? Rispetto alle cose che mi sono appuntato, ho la sua relazione. Nella Commissione post-olimpica svolta ormai troppi mesi fa cosa è stato fatto? Quarta questione. È vero che si stanno vendendo i computer, i deumidificatori e i climatizzatori del TOROC? È così? Che ci sono alcuni magazzini pieni, e sono state vendute molte cose? Vorrei l'inventario prima e dopo.
Presidente, devo concludere. I problemi sono molti, ma chiederei al Presidente del Consiglio di garantirci, nei confronti della Giunta, la trasparenza in merito a questa situazione. Garantendo al Presidente Laus di poter convocare la Commissione post-olimpica in maniera tale da rivolgere queste domande. Mi rendo conto che, fatte in questa sede, con la ristrettezza dei tempi, hanno poco senso, ma non abbiamo un'altra sede per farle. Quindi, o cancellate la Commissione post-olimpica e facciamo le interrogazioni, oppure date la possibilità alla Commissione post-olimpica di riunirsi. Non esiste che continuiamo a ragionare sempre a babbo morto dovendo chiedere le cose.
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità, ma i tempi sono quelli e la sede inadatta. Cercate di organizzarci meglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei fare qualche valutazione rispetto alla relazione che per certi versi, rappresenta veramente il senso del governo transitorio del post-olimpica. Le considerazioni che ha fatto l'Assessore Bairati rispetto a quello che abbiamo sentito raccontare in Commissione molto, ma molto tempo fa, sono effettivamente da Presidente di un Consiglio di Amministrazione temporaneo, che, sostanzialmente, attende di poter fare qualcosa.
Il problema è che non è così. Le considerazioni che l'Assessore Bairati, come giustamente ha ricordato il Consigliere Ghiglia, faceva nelle ultime riunioni di Commissione in cui è stato audito, erano ben più pesanti. L'Assessore Bairati diceva cose del tipo: "Siamo transitoriamente a governare, insieme con gli Assessori di Provincia e Comune, una fondazione. Nel frattempo faremo il piano strategico, il budget, la pianta organica, la definizione del direttore dirigente. Faremo tutto in attesa che il nuovo Consiglio di Amministrazione, quando s'insedierà sostanzialmente prenda atto di quello che stiamo facendo e vada avanti".
Oggi non emerge tutto ciò. La prima domanda che rivolgo è, se nel frattempo, c'è stato un ripensamento rispetto agli obiettivi iniziali, e mi sentirei di condividere questo ripensamento. Un conto è organizzare la struttura, anche finanziariamente, con gli emendamenti alla Finanziaria con una serie di richieste che possono permettere alla fondazione di decollare, un altro è dire in questo periodo transitorio...
Tra l'altro, non ho capito il transitorio di 24 mesi. A cosa facesse riferimento l'Assessore Bairati, magari lo capiremo dalla documentazione che ci vorrà - spero - mettere a disposizione a seguito dell'intervento che ha fatto.
Ho sentito parlare di un "transitone" di 24 mesi, che non ho ben compreso se riguarda il mandato del Consiglio d'Amministrazione temporaneo oppure le risorse. Però la situazione in questo momento è che noi non siamo assolutamente informati di quella che è l'organizzazione del post-olimpico che in questo momento ha quattro interlocutori: il TOROC, la Parcolimpica l'Agenzia e la Fondazione.
C'è stata fatta fretta per approvare la legge. Poiché abbiamo in più occasioni sentito da questa Giunta e dal Sindaco Chiamparino che bisognava essere assolutamente a posto per partire con questa ondata di proposte sul post-olimpico, vorremmo capire dove vi siete fermati e che cosa state facendo, perché effettivamente le considerazioni del Consigliere Laus Presidente della Commissione post-olimpica, sono condivisibili.
Il Presidente Laus sostiene che manca un progetto strategico, che c'è un forte ritardo nell'individuazione di questo fatidico terzo capitolo del libro "Prospettive vaghe e generiche" e si fa una politica alla giornata.
Tutte considerazioni che noi facciamo assolutamente nostre, Presidente.
Se lei vorrà a breve trovare un momento di confronto rispetto a questa situazione, è ovvio che, per quanto ci riguarda, saremo assolutamente disponibili a discuterne.
In questo momento, il grande imbarazzo è che non capiamo a che punto sono gli obiettivi che l'Assessore Bairati ci aveva anticipato in Commissione, se avete già sostanzialmente preparato tutto in attesa che il prossimo Consiglio d'Amministrazione prenda atto di quello che avete deciso, vada avanti a gestire e decida di che cosa se ne fa di questi quattro interlocutori. Questa è una domanda alla quale, nelle sue considerazioni, non abbiamo trovato risposta.
Le perplessità in questo Consiglio non sono dell'opposizione, ma di un'ampia e articolata trasversalità che richiede delle risposte. In questo senso, ovviamente, con forza, Assessore Bairati, chiediamo un piccolo sforzo in più. Una piccola integrazione rispetto alle sue considerazioni molto burocratiche che oggi ha voluto elencarci nel suo intervento.
Anche noi siamo favorevoli al fatto che il Governo ci abbia dato una certa attenzione rispetto alle richieste che erano state fatte, quindi come vede, i "no" non arrivavano solo dal precedente Governo, ma anche dal vostro. Quindi, evidentemente, a volte bisogna assumere delle scelte.
Invece questo Governo ci dà delle risorse all'insegna della gran discontinuità. Ricordo che il precedente Governo probabilmente si era fermato per una discussione su venti o trenta milioni di euro rispetto ai duemila miliardi che erano stati messo a disposizione per le Olimpiadi.
Quindi, mi permetterei di dire che questo paragone è assolutamente irrilevante.
Ci attendiamo, Assessore, un'integrazione della sua relazione rispetto alle problematiche che ormai stanno emergendo in modo assolutamente trasversale in questo Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Ringraziamo l'Assessore per le informazioni che ci ha voluto dare.
Peraltro, erano conosciute. Ha confermato una situazione nota, non soltanto a noi, ma agli organi di stampa, ai cittadini, agli amministratori locali delle valli e delle zone interessate.
Vorrei fare alcune brevissime considerazioni. L'Assessore nel suo intervento ha ricordato cosa è accaduto in altre città olimpiche, ma ho il dovere, ogni volta che parliamo di questa vicenda, di ricordare però che nell'organizzazione di altre Olimpiadi invernali, alla fine è emerso un avanzo di amministrazione dei Comitati organizzatori, che è stato utilizzato per avviare la fase post-olimpica.
Noi non possiamo dire che le cose siano andate allo stesso modo. Non abbiamo neanche, peraltro, la chiarezza di come sia effettivamente il bilancio del TOROC, e viviamo un po' in una situazione di incertezza.
Credo che questo sia il momento di affrontare il nodo di questa vicenda. Non sapendo esattamente qual è il bilancio finale della gestione olimpica, ci arrampichiamo tutti quanti sui vetri per cercare una soluzione alla gestione degli impianti, che mi sembra doverosa dopo il successo delle Olimpiadi. Ma quest'incertezza, se prosegue nel tempo, alla fine diventerà una certezza, cioè non ci sarà sicuramente un avanzo di amministrazione quindi dovremo ogni volta ricorrere ad aiuti esterni - nella fattispecie del Governo nazionale - che il Presidente della Commissione Laus auspica.
Ora, mi chiedo se sia così giusto che il Governo nazionale intervenga nella gestione del post-olimpico. Credo che questa sia una vicenda che la comunità piemontese dovrebbe cercare di risolvere al suo interno, anche con scelte coraggiose.
Recentemente il quotidiano La Stampa ha presentato una serie di articoli, che svolgono un'indagine e un'analisi di ciò che è accaduto agli impianti dopo le Olimpiadi.
Il quadro è stato abbastanza desolante e anche molti Sindaci, che erano venuti all'audizione in Consiglio, si sono resi conto delle enormi difficoltà che hanno e che avranno nella gestione degli impianti.
Un conto sono, ad esempio, gli impianti costruiti all'interno di edifici e di immobili che possono essere riqualificati e riutilizzati per altre iniziative; un conto sono gli impianti per discipline sportive che sono in modo consuetudinario frequentate nei nostri territori; un conto sono gli impianti che, per vezzo o per iniziative del tutto aleatorie vogliamo continuare a mantenere in attività.
Credo che verrà il giorno in cui dovremo ragionare se ci conviene mantenere in piedi e in attività impianti costosissimi. Quella sarà una scelta che in qualche modo andrà fatta.
Ci prendiamo ancora un po' di tempo? Tre, quattro o cinque anni? Vogliamo vedere cosa capita agli impianti del bob piuttosto che del salto con il trampolino? Vogliamo fare un'indagine nel tempo? Bene, facciamola.
Però non possiamo sperare in eterno che qualcun altro, sia il Governo nazionale, sia la Fondazione bancaria, sia la Regione o il Comune di Torino, dovranno ancora finanziare il post-olimpico.
Noi lo abbiamo definito il post-olimpico assistito. Vorremmo un post olimpico con criteri aziendali, che quanto meno permetta degli introiti. Ma vi ricordate, Consiglieri, che è stato lo stesso TOROC a consegnarci questa primavera un dossier in cui lo stesso TOROC diceva a chiare lettere che secondo i propri studi, soltanto alcuni impianti - mi riferisco, nella fattispecie, all'impianto del Palaisozaki, che una volta riqualificato sarebbe diventato un gran contenitore di eventi - avrebbero potuto avere un bilancio positivo? Credo che dovremmo ragionare in questo senso. Non possiamo pretendere che ogni volta qualcuno ci venga in aiuto perché il Piemonte vuole primeggiare nella gestione di impianti che in qualche modo sono deficitari.
Quando non possiamo volare abbiamo il dovere di tornare con i piedi per terra e verificare le nostre possibilità. Diversamente, sarà impossibile per il TOROC, per la Regione, per la Fondazione post-olimpica che presto prenderà in gestione gli impianti, avere bilanci in attivo.
Mi chiedo, come Consigliere e come cittadino del Piemonte, se potremo sempre contare sugli aiuti delle fondazioni bancarie e se questo sia poi effettivamente giusto.
C'è un progetto per la gestione degli impianti. Se c'è un progetto bisogna tener conto anche degli impianti, per i quali forse è necessario prendere una decisione definitiva. Non credo poi così impopolare.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola "G. Cena" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "G. Cena" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Saluto altresì la delegazione che arriva dal Circondario di Santhià.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Comunicazione della Giunta regionale in merito alla Fondazione post olimpica e al destino degli impianti olimpici (interrogazione n. 403 del Consigliere Allasia inerente a "Palasport Isozaki" assorbita dal dibattito) (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulla comunicazione resa dall'Assessore Bairati.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Mi associo, ovviamente, ai saluti, poiché in questo momento ho la parola.
Assessore Bairati, noi ci aspettavamo qualcosa di più da lei. Ci aspettavamo un po' di certezze per quanto riguarda la situazione dei buchi del TOROC, che dovrebbero ammontare più o meno a 31 milioni di euro, ma non solo. Vorremmo sapere qualcosa sulla situazione della gestione delle strutture, in particolare di alcune delle strutture. Tanto per intenderci ne cito alcune: il trampolino o la pista del bob. Avete valutato voi, come Regione, un costo che dovrebbero caricarsi sulle spalle gli Enti pubblici (circa otto milioni di euro l'anno), oppure la cessione degli stessi impianti.
Il problema è relativo ad una Fondazione che continua a non partire con ritardi terribili. La situazione, lasciata irrisolta, riguarda circa la metà degli assunti del TOROC. Ricordo che erano stati assunti, non si sa bene per quale motivo, a tempo indeterminato e si trovano oggi a casa. Vi è stato il fallimento totale di Next, la famosa società che era stata messa in piedi da TOROC. Adecco cercava di ricollocare i lavoratori assunti a tempo determinato e indeterminato in altre realtà. Anche Adecco è fallita.
Non si sa se l'emendamento passerà o non passerà in Finanziaria. Doveva esserci, ma è stato cassato. Forse ripasserà al Senato e sarà confermato alla Camera, così potremo tirare un sospiro di sollievo, ma non lo possiamo ancora sapere oggi con certezza. Venti milioni di euro indubbiamente sono una cifra che potrebbe cambiare le carte in tavola, perché potrebbe essere risolutiva.
Assessore, sinceramente, è pur vero che questa comunicazione di oggi è stata richiesta, ma è una comunicazione incompleta. Credo sia utile risentirla nel momento in cui sapremo con certezza se questi fondi arriveranno o meno dalla Finanziaria, perché si potranno fare sicuramente conti diversi.
L'invito è di accelerare al massimo l'avvio della Fondazione. Sappiamo tutti che il TOROC gestirà, bene o male, ancora per un paio di mesi gli impianti, che poi dovrebbero passare alla Fondazione. La Fondazione dovrebbe essere non solo costituita, ma già in grado di essere operativa.
Quindi, i tempi sono strettissimi.
Concordo con un collega - non ricordo quale - che aveva sollevato un'obiezione: problemi come questo o come altri, che sono in itinere, non si risolvono né nelle Commissioni, né in Aula. Dall'altra parte si vuole buttare sul tavolo un provvedimento, come quello del Piano sanitario, che non è assolutamente condiviso dalla totalità della minoranza e da parte della maggioranza.
Ricordo ai colleghi - se non lo sanno, è bene che se lo appuntino - che proprio ieri in Provincia di Alessandria, interessata proprio dalla questione delle aziende sanitarie, è passata la linea, con i voti della Casa delle Libertà e della Margherita, a favore di due aziende sanitarie.
Ricordo che ad Alessandria l'amministrazione è in mano al centrosinistra con un Presidente espressione del centrosinistra. Però, è passata una linea opposta a quella dettata, al mattino, dalla Presidente Bresso.
Ieri mattina la Presidente Bresso ha dichiarato: "Ci sarà una sola azienda sanitaria in Provincia di Alessandria e la Margherita si dovrà adeguare a queste decisioni". Al pomeriggio si è già ribaltata la frittata tant'è che la Provincia di Alessandria, a stragrande maggioranza, ha votato per il mantenimento di due aziende sanitarie.
Quindi, voi capite che portare in Aula un provvedimento non condiviso neppure dalla stessa maggioranza, che chiederà tempi lunghi in Commissione e in Aula e che bloccherà tutti gli altri provvedimenti, non ha molto senso. Ritengo che sarebbe meglio che ripensaste alle vostre ipotesi di lavoro, che si andasse avanti a lavorare su questioni veramente urgenti come la questione legata alla Fondazione o come tante altre.
Il Piano sanitario lo si lasci da parte in un momento in cui c'è meno urgenza di lavori d'Aula e di Commissioni, in modo che si possa prima fare l'interesse urgente dei nostri concittadini, ma in seguito affrontare questioni spinose, che - lo sappiamo tutti - richiederanno tempi lunghi e sicuramente, non saranno di facile soluzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Alcune considerazioni sono già state fatte dal collega Ghiglia, che riguardano la chiarezza necessaria, rispetto ad alcuni atti che devono essere affrontati in sede di Commissione e non certamente con una breve comunicazione e con brevi risposte in sede consiliare.
Mi permetto solo di fare alcune riflessioni in presenza dell'Assessore.
Certamente vi è un passaggio relativamente alle differenti forme societarie, che già il collega Ghiglia ricordava. Ve ne sono altre che esulano dalle forme societarie che gli Enti locali prima si sono dati (Agenzia e TOROC); successivamente alle Olimpiadi hanno inteso costituire tanto la Fondazione quanto la Parcolimpico s.r.l. A queste poi si aggiungono delle inspiegabili cabine di regia.
Dai giornali locali che, come i colleghi e l'Assessore sanno, sono il nostro strumento di comunicazione interistituzionale tra Consiglio e Giunta apprendiamo che è stata costituita una cabina di regia - smentite le informazioni false - volta ad attrarre, nelle strutture olimpiche, delle manifestazioni, nei prossimi anni. Quindi, non solo le Universiadi, che già sono state assegnate, ma i campionati mondiali di slittino ed altre iniziative. Si tratta di dichiarazioni rilasciate e virgolettate da lei Assessore Bairati, e dall'Assessore Manica, non di invenzioni. Questo è un altro aspetto che non fa comprendere bene quale sia la gestione manageriale a cui si rifaceva il Consigliere Laus.
Vi è poi un terzo aspetto, che è di carattere istituzionale rispetto alle competenze delle singole Commissioni. Lo dico all'Assessore e lo direi all'Assessore Manica, ma è assente. Nonostante esista la Commissione olimpica, che ha una sua funzione relativamente all'approfondimento costante delle materie olimpiche, delle possibilità di attrazione e quant'altro, l'esistenza di questa Commissione non può prescindere dal fatto che altre Commissioni competenti (trasporti e turismo) non possano affrontare in alcun modo la questione legata alle Olimpiadi.
Nelle rarissime volte che l'Assessore Manica si è degnata di essere presente nelle nostre Commissioni, quando si pronuncia la parola Olimpiadi come se fosse una parola magica, si ferma e dice: "No, di questo si occupa la Commissione post-olimpica e l'Assessore Bairati". Non sfuggirà a nessuno che l'esperienza olimpica e l'attrattiva post-olimpica siano uno degli strumenti di maggior attrattiva, che anche nel futuro piano strategico regionale immaginiamo sia presente come promozione per il Piemonte.
Anche su questo, lo dico così, ne può discutere con l'Assessore Manica.
Anche altre Commissioni, che incidentalmente esamineranno i piani d'area sul turismo o il piano strategico del turismo, potrebbero avere qualche piccola informazione relativamente, non tanto all'attività delle singole fondazioni, ma all'attività di incoming - credo si chiami così - o di promozione internazionale che s'intende fare, non soltanto relativamente al territorio torinese e regionale, sfruttando quella che è stata la potenzialità olimpica in termini di ricettività o di promozione del luogo ed anche in termini di utilizzo delle strutture olimpiche, in particolar modo di quelle legate alle discipline meno note.
Anche dal punto di vista sportivo, c'interessa molto sapere, ad esempio, a che punto sono i rapporti con le federazioni per l'utilizzo dei trampolini, della pista da bob e dello slittino, cioè delle strutture che sono costate di più, hanno avuto un impatto ambientale maggiore e devono necessariamente essere sfruttate per la promozione degli sport minori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Clement; ne ha facoltà.



CLEMENT Gian Piero

Intervengo molto brevemente perché i tempi sicuramente non facilitano una discussione approfondita.
Prima questione: credo che bene hanno fatto molti colleghi, ma anche il Presidente della Commissione, a prendere in considerazione - e li invito a rimanere su questa linea - il confronto forte all'interno della Commissione, in modo da poter effettivamente sviluppare il dibattito su questa vicenda, perché oggi è difficile entrare nei contenuti più specifici di questa vicenda.
Gli interventi che mi hanno preceduto hanno tutti messo il dito nella piaga, esprimendo fortissime preoccupazioni su questa vicenda.
Svolgo alcune brevi considerazioni. Prima considerazione: quando abbiamo votato la legge in Consiglio regionale, noi, come molti altri Gruppi, abbiamo chiesto una discontinuità con l'esperienza chiusa della vicenda olimpica. Tale discontinuità non riusciamo assolutamente a vederla non solo da parte di chi ha la responsabilità di gestire in questa fase la Fondazione, ma anche negli interventi dei Consiglieri. Cioè si continua a mischiare la vicenda Olimpiadi e TOROC con la vicenda post-olimpica, e alla fine si rischia effettivamente di capirne poco.
Il dato sostanziale è che su questa partita ci sembra che stiamo perdendo un anno, per non dire che ormai è stato perso un anno. Sicuramente hanno pesato e continuano a pesare su questa vicenda delle difficoltà di carattere finanziario, che mi auguro vengano superate con l'approvazione dell'emendamento alla finanziaria.
Non credo però che tutti i problemi della gestione post-olimpica derivino da problemi di carattere finanziario. Credo che in questi mesi proprio per l'assenza di un Consiglio di Amministrazione alla guida della Fondazione, sia mancato oggettivamente un governo di questa situazione.
Come dicevo prima, si sta perdendo un anno, ma il rischio è che di anni se ne perdano altri. Se non si riescono a pianificare adesso le attività dell'anno sportivo 2007/2008, ci ritroveremo a ottobre o novembre del 2007 esattamente con la situazione attuale.
in questa fase che vengono definiti i programmi, le iniziative e le manifestazioni sportive. Se non c'è un indirizzo di governo forte rispetto a questo tipo di problemi, non so come ci troveremo nella prossima stagione. Avevamo chiesto discontinuità; assistiamo invece ad una continuità. La Parcolimpico s.r.l. è nata da una costola del TOROC e si propone l'obiettivo di subentrare, una volta finita l'esperienza del TOROC nella gestione di tutta l'impiantistica post-olimpica.
Io, per alcuni versi, non ho particolari addebiti da imputare alla Parcolimpico; è del tutto evidente che il personale che ne fa parte ha maturato grande esperienza e grande professionalità nel gestire eventi: hanno organizzato le Olimpiadi, le hanno organizzate bene...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Clement. Prego i colleghi Consiglieri che non sono interessati di uscire dall'Aula o comunque di consentirci di ascoltare l'intervento del collega.



CLEMENT Gian Piero

Come dicevo, le hanno organizzati bene, ma rimangono gestori di eventi e non gestori di impianti.
Questo è un primo problema, perché anche durante l'evento olimpico il TOROC non ha mai gestito direttamente gli impianti, ma ha sempre affidato la gestione all'esterno. Ora si tratta non tanto di gestire eventi, ma di gestire impianti.
Un altro problema è la mission di questi impianti: non abbiamo ancora definito quale obiettivo devono avere questi impianti. Ci sono alcuni impianti che sono sicuramente al servizio del turismo, altri che devono essere al servizio del territorio.
Ci sono profonde perplessità su quando verrà raggiunto il famoso pareggio o break even, come lo chiama qualcuno. Dobbiamo iniziare a dirci le cose, perché io ho partecipato al sopralluogo della Commissione post olimpica alla pista di bob di Cesana. In quell'occasione sono emerse delle considerazioni molto preoccupanti sia da parte di Consiglieri di maggioranza sia di minoranza, rilevando che tale opera non ha nessuna possibilità di futuro. Bisogna mettere in discussione se sia il caso di demolirla o meno.
Credo che i problemi siano parecchi e rilevanti, non ultime le questioni sollevate nei giorni scorsi della Sestriere S.p.A. Per il 2006/2007 è in vigore una convenzione che sarà rispettata fino in fondo, ma dal 2007/2008 verranno a battere cassa, perché l'innevamento artificiale che è funzionale all'intero sistema, dobbiamo pagarlo tutto noi e l'hanno detto chiaramente. Bisogna anche dargliene atto e occorreranno risorse significative.
Credo che si debba riprendere un confronto forte in Commissione per capire veramente dove vogliamo arrivare con questa vicenda post-olimpica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bellion; ne ha facoltà.



BELLION Marco

Grazie, Presidente. Cercherò di stare nei tempi che lei ci ha concesso per il dibattito sulla vicenda post-olimpica.
Ho ascoltato con attenzione i colleghi e credo che alcune delle preoccupazioni espresse possano sicuramente avere fondamento, ma d'altronde credo che siano preoccupazioni che abbiamo sempre avuto davanti agli occhi ancor prima dell'evento olimpico.
Scandalizzarsi è un'altra cosa, cari colleghi dell'opposizione, e credo che oggi occorra concentrarsi sulla realtà effettiva della situazione.
Credo che nessuno di noi potesse responsabilmente pensare che la Fondazione potesse partire prima di avere una certezza dal punto di vista finanziario all'interno di un provvedimento governativo, come è quello del bilancio dello Stato. Lo dico perché stiamo parlando di impianti, caro collega Guida, che vanno al di là dei confini nazionali.
Gli impianti come quello della pista di bob o del trampolino oggi hanno sicuramente una valenza importante per lo sport invernale nazionale, ma hanno una valenza europea per non dire mondiale per lo sport mondiale. Oggi alcune di queste gare possono essere effettuate ad alto livello, proprio perché esistono questi impianti.
Quindi, pensare di fare decollare una fondazione senza un intervento dello Stato, e del Governo che lo rappresenta, era da irresponsabili.
Pertanto, pur condividendo molte delle preoccupazioni, bene è stato fatto in questo mese, a mio avviso, da parte del TOROC, bene è stato fatto da parte della Parcolimpico, che attraverso quel lavoro e quell'esperienza acquisita che riconosceva il collega Clement, hanno permesso poche settimane fa l'effettuazione a Cesana di gare internazionali sulla pista di bob e che stanno permettendo, nella gestione di questi impianti, i Campionati del Mondo di Hockey under 20, che si stanno effettuando in questi giorni a Torre Pellice, purtroppo senza ricevere da parte della stampa e del mondo dell'informazione quella dovuta attenzione che nel post olimpico dovrebbero avere questi eventi.
Colgo l'occasione per ringraziare il Comune di Torino e la sensibilità che permetterà la riapertura di un impianto come Palazzo Vela, che ha visto migliaia di cittadini e che vedrà migliaia di cittadini piemontesi già il 26 dicembre partecipare a un gala di pattinaggio artistico importante, che ospiterà campioni di tutto il mondo; bene, perché questo sarà ripetuto con le Universiadi; bene, perché a febbraio avremo i Mondiali sulla pista lunga con la medaglia olimpica Fabris. Grazie all'esperienza e al lavoro di questi mesi da parte di Parcolimpico, potremo vedere realizzati questi grandi eventi con la gestione di tali impianti.
Ritengo che quello che bisogna fare oggi, nel momento stesso in cui ma di questo penso di essere sicuro - le risorse saranno certe, è che la Fondazione decolli; decolli perché quelle 30 persone che sono lì sono pronte per partire, per dare al nostro Paese e alla nostra Regione un futuro anche nello sport rispetto a quello che è stato il più grande evento di questo secolo e che credo rimarrà tale per la nostra Città e la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Direi: imbarazzo all'inizio del dibattito che è seguito alle comunicazioni dell'Assessore, imbarazzo al quadrato dopo che il dibattito è ormai avviato e penso che le parti importanti siano state dette.
Personalmente non posso che dolermi, Assessore, della sua inadempienza.
Lei è inadempiente sia formalmente che sostanzialmente, e spiego anche perché.
Nel corso di questo anno e mezzo, nelle sedi proprie della politica nelle Commissioni, in quest'Aula, negli incontri che com'è logico deve (non può) fare un Assessore, lei ha detto una serie di cose - al momento, mi collego specificamente su questo, che è l'argomento di cui stiamo parlando nessuna delle quali è avvenuta e molte delle quali le sono state ricordate oggi con una sua sufficienza formale, di cui la lascio assolutamente responsabile, nei riguardi di tre interventi, tutti arrivati dalla sua maggioranza.
Mi sono fatto consegnare il testo del Consigliere Laus di una Commissione che, com'è noto ai colleghi, ho ritenuto e ritengo sostanzialmente inutile. Quando martedì prossimo o giovedì parleremo di bilancio di Consiglio sul tema degli sprechi o dei costi della pubblica amministrazione, certamente un "passaggino" lo meriterà; non me ne vorrà l'amico Consigliere Laus, che sa bene di essere stimato, ma basterebbe soltanto questa relazione a giustificare almeno questo tipo di costo.
L'intervento del Consigliere Clement mi pare che sia stato illuminante e ove non bastasse, c'è stato anche l'intervento del Consigliere Bellion.
Non entro neanche più nel merito, sono state dette cose che non sono avvenute, sono stati presi impegni che non sono rispettati, lei è transitorio e, rispetto ad alcune opinioni dei colleghi, sappia che ne esistono molte altre, non so dirle se autorevoli o no, che ritengono che lei sia contento di essere transitorio. E sa perché? Perché lei ritiene che la sua legittimazione - facendo un errore, mi permetta un'opinione - non derivi da quest'Aula. Ma se lei ha dei problemi - io penso che lei dovrebbe averne, se non ne ha vuol dire che è miope - è quest'Aula che le può dare la forza per risolverli ed è anche la parte di minoranza che attorno alla creazione di questa Fondazione, su sua specifica istanza più volte richiesta e per condivisione le ha dato supporto - perché ne era convinta non era per farle un favore - che le può dare la forza per risolverli.
Ripeto, oggi lei è inadempiente nella forma e nella sostanza, non solo su questo tema, ma certamente il tema di oggi mi pare che debba risultare di solare evidenza a tutti. Ove lei abbia dei dubbi, si rilegga l'intervento del Consigliere Laus, si faccia dare il testo scritto del collega Clement e quello del Consigliere Bellion. Poi suggerisco, sempre se lei ritiene...
Vedo che si diverte, Assessore Bairati. Mi compiaccio, perché la gioventù è bella per questo, perché talora non si rende conto dei problemi che ha e purtroppo, avendo lei dei problemi nell'ambito della gioventù, ne crea anche alla collettività che rappresenta, perché qui c'è un problemino che lei ci ha fatto ritenere importante - e lo è - e di cui nessuno parrebbe volersi occupare.
Allora, o lei ha dei problemi e non si fa aiutare o è contento di occupare quella sedia transitoriamente perché questo la soddisfa, oppure è inadempiente nella forma e nella sostanza. Ma credo che questo Consiglio abbia tutti gli strumenti - e li eserciterà - per porvi rimedio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Faccio i miei complimenti al mio collega Burzi per la posizione sostenuta. Ho appena letto il discorso dell'amico Laus e sinceramente se fossi in lei Assessore darei subito le dimissioni. Questa è una chiara sfiducia fatta ad opera di tre Consiglieri: Laus, Clement e Bellion. L'anno scorso sono stato, insieme al collega Travaglini, a Sarajevo per visitare gli impianti post-olimpici e se andiamo avanti di questo passo presto le nostre strutture diventeranno come quelle, arrugginite e decadenti.



(Commenti in aula)



SCANDEREBECH Deodato

Si dice sempre così. L'avevo detto su sicurezza e ordine pubblico l'avevo detto anche sull'Alta Velocità. L'avevo detto e mi dispiace ripeterlo; sembra quasi che io sia Cassandra, ma quel che avevo detto sta succedendo. Assessore, mi rivolgo a leui chiedendole di intervenire nell'immediato, non so come, ma faccia qualcosa. Da quando si è insediata questa Giunta più spesso è stato detto che presto ci sarebbe stato un intervento, che ci sarebbe stato un aggiornamento e che si sarebbe provveduto a stilare un progetto di riqualificazione. Faccio riferimento a ciò che ha scritto il collega Laus, Presidente di Commissione, uomo di un certo peso politico.
Ripeto, Assessore: al suo posto, mi dimetterei immediatamente. Se durante la mia nomina da Assessore un collega del peso di Laus avesse scritto quello che leggo qui, avrei dato le dimissioni immediatamente per coerenza e per rispetto del lavoro..
Se lei, Assessore, crede nel suo lavoro, oggi si deve dimettere. Non lo chiedo io, non l'ha chiesto Burzi: lo chiede Laus.
Laus ha scritto: "È vero che manca ancora un progetto strategico lungimirante in grado di gettare le basi per il rilancio delle attività e delle strutture legate alla fase del post-olimpico. Oggi noi abbiamo il dovere di dare inizio alla scrittura di un terzo capitolo, cioè quello concreto, di numeri possibilmente dettagliati, a partire da business planning pluriennali relativi a manifestazioni che si svilupperanno nei singoli siti olimpici. Quando leggiamo che ci sono progetti che comprendono manifestazioni per gli sport invernali e il lancio degli sport minori scatta la presunzione di sapere di che cosa stiamo parlando".
Oggi stiamo perdendo tempo. Avete queste continue lotte intestine vostre, su temi di fondamentale importanza quali Alta Velocità; e avete anche la presunzione di venirci ad insegnare a fare opposizione dopo che non avete il coraggio di assumervi le responsabilità delle vostre azioni.
Non venite qui a fare fantapolitica. Non venite ad evidenziare le vostre contraddizioni in quest'Aula, venite qui per relazionarci le vostre decisioni.
Presidente, abbiamo presentato un ordine del giorno sull'Alta Velocità: mi affido alla sua imparzialità. È un fatto grave quello che si sta verificando oggi sull'Alta Velocità.
Faccio appello anche a voi, colleghi. A lei, Consigliere Muliere, che tante volte mi ha ripreso. L'Alta Velocità è l'unico vero progetto portato avanti, in questi ultimi anni, dalla Regione Piemonte. È l'unico vero grande progetto che riguarda lo sviluppo e l'occupazione del nostro territorio, e noi continuiamo a giocherellare con dei proclami della Presidente Bresso e del Sindaco Chiamparino, senza dare risposte.
Da voi mi aspetto uno scatto di orgoglio per questa Regione, per il nostro territorio.
Fateci vedere che siete in grado di fare qualcosa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Sarò meno critico del Consigliere Scaderebech, ma credo che vada ricordato che i problemi che oggi viviamo, nella gestione del post olimpico, erano già prevedibili almeno sei-sette anni fa, quando le Olimpiadi non erano ancora state svolte. Molte persone, tra cui il sottoscritto, avevano già sottolineato come le Olimpiadi sarebbero state un evento importante, ma avrebbero creato, successivamente, inevitabili problemi. Questo rende particolarmente impegnativo il compito di gestire questa fase.
Voglio ancora aggiungere un elemento alle problematiche che si vivranno. Nel post-olimpico non abbiamo solo trampolini ed impianti per hockey e bob; abbiamo anche un gran numero di impianti di risalita per lo sci.
Se continuano le scelte dissennate che stiamo facendo, a livello di Comuni, Province, Regioni e Nazioni, sia in campo nazionale sia in campo internazionale, le condizioni climatiche non potranno che cambiare in modo continuo e costante, quindi sarà difficile ottenere neve sciabile oltre i 2.000 metri di quota. Un accenno su cosa potrà succedere in futuro l'abbiamo già visto quest'anno, con la neve arrivata molto tardi, che ha permesso solo all'ultimo momento l'apertura di quattro piste sciabili a Sestrière, in un comprensorio che ha centinaia di chilometri sfruttabili per questo scopo.
Lo sforzo che si dovrà fare, come è logico e come io sostengo andrebbe fatto, è di considerare le condizioni climatiche generali, e non solo pensare a quelle che ci piacerebbero. Occorre pensare a cosa ci troviamo davanti nel gestire le conseguenze di un cambiamento climatico, che certamente non dipende solo da noi, ma che anche noi, nel nostro piccolo contribuiamo a generare.
A questo proposito chiedo, come ho già chiesto quando si è discusso dell'istituzione della Commissione, che la Commissione e l'Assessore valutino, nella progettazione, tutte le opportunità.
Gli esempi che giungono dalle gestioni post-olimpiche di tutto il mondo sono contradditori: ci sono situazioni che riescono a sopravvivere ed altre meno.
Trattandosi di patrimonio pubblico, la valutazione deve essere fatta valutando tutte le opportunità, sia relative all'impegno della comunità in senso economico, sia relative alle effettive ricadute per la comunità.
Investire ingenti risorse senza valutare le opportunità di utilità per tutta la comunità, mi sembra una scelta da considerare con molta attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati per una replica.



BAIRATI Andrea, Assessore alla costituzione dell'Agenzia per le Opere Pubbliche del Piemonte

Grazie, Presidente.
Sono state fatte molte osservazioni, domande e richieste. Capisco che ci sia, su questa materia, una sorta di naturale inclinazione a rivolgerle spesso all'interlocutore inappropriato, andrebbero e andranno fatte alcune sono anche molto puntuali, e mi dispiace che non sia presente il Consigliere Ghiglia - al Presidente Castellani, al quale le inoltreremo.
Gradirei che il Consigliere Burzi mi dettagliasse, nel merito, le mie inadempienze, per poterne prendere atto.
Riguardo alla reggenza provvisoria, che non ho alcuna ambizione di trasformare in gestione definitiva, ricordo all'Aula che la Presidenza e il Consiglio definitivo della Fondazione saranno tali quando le nomine saranno state effettuate da parte di questo Consiglio.
Mi comunica testé il Presidente Gariglio che la Commissione nomine è stata convocata per il 19 di questo mese.
Ricordo che la reggenza provvisoria del sottoscritto, avviatasi il 20 settembre 2006, ha un tempo massimo di sei mesi, e verrà immediatamente interrotta quando verrà nominato il Consiglio definitivo della Fondazione.
Rivolgendomi al Consigliere Laus, dico che è bene riprendere il confronto in Commissione sui piani post-olimpici. Molte ipotesi sinteticamente poco fa richiamate, non ultimo il fatto che una parte degli impianti possa essere smontata o alienata, sono condizionate da una serie di vincoli posti dalle autorità sportive, nazionali e internazionali, sugli impianti stessi. In altri termini, non possiamo fare ciò che vogliamo di tutta la dotazione post-olimpica.
Ricordo al Consigliere Scanderebech che a Sarajevo, da dopo le Olimpiadi, sono successe tante altre cose, che hanno causato drammatici effetti che vanno ben al di là del deterioramento degli impianti olimpici.
Al di là di questo, non ho alcun tipo di ripensamento sulle attività che il Consiglio provvisorio sta portando a termine. In particolare - e mi rivolgo alla Consigliera Ferrero - il piano di attività, il business plan il piano di comunicazione, non appena pronti e approvati dal Consiglio che come ho detto nella mia comunicazione, dovranno essere approvati entro l'anno (mi riferisco a questo piano e al suo bilancio allegato), saranno portati all'attenzione della Commissione presieduta dal Consigliere Laus per un esame dettagliato.
Detto questo, i problemi che abbiamo affrontato nel lungo iter di gestione della legge e nel lungo dibattito sulle problematiche post olimpiche non sono cambiati. Tali problemi sono fortemente legati alla dotazione finanziaria che saremo in grado di mettere in campo. È evidente che non abbiamo ancora alcuna notizia definitiva in merito al fatto che l'emendamento alla legge Finanziaria sia stato o meno approvato. Lo sapremo quando riceveremo notizie sulla struttura definitiva della manovra finanziaria: in quel momento, sapremo se quella posta, sulla quale, forse non mi sono espresso in maniera sufficientemente chiara, in questo primo biennio di attività della Fondazione post-olimpica sarà apportata. Solo allora saremo in grado di dire quale sarà l'impegno che gli Enti locali dovranno garantire per il mantenimento dell'equilibrio finanziario della Fondazione.
Le problematiche e i ritardi a cui faceva riferimento il Consigliere Clement - che, mi permetto di ricordare, non sono di un anno - sono stati anche generati dal fatto che la gestione post-olimpica è arrivata troppo in ritardo alla consapevolezza di tutti, in primo luogo degli Amministratori regionali; perché noi ce la siamo trovata sul tavolo nell'autunno del 2005 immediatamente a ridosso della gestione dell'evento olimpico stesso.
Le problematiche che abbiamo illustrato in fase di dibattimento, che sono di natura patrimoniale, di natura finanziaria nonché relative alla destinazione d'uso che vorremmo fare degli impianti e al volano che gli impianti stessi potranno dare alle attività turistico-territoriali, sono fortemente legate - ne abbiamo discusso più volte e sono agli atti - al fatto che il beneficiario di tali attività - cioè il sistema turistico territoriale - è un sistema che, per l'attuale struttura di finanziamento delle attività turistiche, beneficia degli investimenti che farà la Fondazione, ma non è chiamato, in alcun modo, a sostenerne l'attività.
Chiamasi, questo, sostituto d'imposta o contributo sul turismo.
In altri termini, gli investimenti che la Fondazione sarà chiamata a fare per il mantenimento e il corretto uso degli impianti avranno - ci auguriamo che sia così, perché è stato così nelle situazioni virtuose post olimpiche ben gestite - un grande effetto di riverbero turistico sul sistema, anche in termini di capacità di posti di lavoro da generare.
chiaro che dobbiamo immaginare che i beneficiari di questa attività in qualche modo, contribuiscano al buon funzionamento della Fondazione.
questo il terzo capitolo che bisogna scrivere, Presidente Laus, perché gli altri capitoli li abbiamo discussi in maniera più che approfondita.
Detto questo, una volta che la Fondazione avrà approvato il suo budget, anche se nel suo Consiglio provvisoriamente da me retto (che, come ripeto, si dimetterà nel momento stesso in cui avremo il quadro delle nomine definitive da parte degli Enti locali), sarà il caso di fare un passaggio nella Commissione da lei presieduta, per esaminare dettagliatamente quel documento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo solo informarla che ho consegnato l'ordine del giorno a cui facevo riferimento prima.



PRESIDENTE

Procederemo all'iscrizione all'o.d.g. di tali provvedimenti al termine delle comunicazioni.


Argomento: Viabilità

Comunicazione della Giunta regionale in merito allo stato d'attuazione del collegamento autostradale Asti-Cuneo (Interrogazioni n. 715 presentata dal Consigliere Guida, inerente a "Autostrada a 33 Asti-Cuneo: richiesta apertura al traffico Lotto 4-3b Covone-Guarene" e n. 1072 presentata dal Consigliere Guida, inerente a "Dimissioni del Presidente dell'Aiscat Fabrizio Palenzona e rallentamenti per l'Autostrada Asti-Cuneo" assorbite dal dibattito)


PRESIDENTE

A questo punto, proseguendo nella trattazione delle "Comunicazioni della Giunta regionale", di cui al punto 2) all'o.d.g., do la parola all'Assessore Borioli per una comunicazione in merito allo stato d'attuazione del collegamento autostradale Asti-Cuneo.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Credo che fornire un'informativa dettagliata sulla questione dell'Autostrada Asti-Cuneo, ripercorrendo un percorso complessivamente molto complicato, lungo e tortuoso, sarebbe anche ridondante rispetto ad una più opportuna esigenza di aggiornamento e di attualizzazione, nel contesto della quale riprendere qualche termine generale di contesto.
Come sapete - credo che da questo punto di vista vi sia assoluta condivisione, al di là delle collocazioni politiche - su questa infrastruttura è stata spesa, da parte del territorio piemontese nel suo complesso e dagli Enti locali che in esso operano, una lunghissima battaglia, che è approdata, nel 1998, ad un primo ed importante risultato operativo, con la promulgazione di una legge nel contesto della quale sono stati previsti i primi finanziamenti che davano luogo alla realizzazione del nuovo collegamento autostradale Asti-Cuneo, avviato nel suo primo lotto di realizzazione ancora da SATAP, fino alla risoluzione intervenuta nel contratto tra SATAP e ANAS, che ha posto in capo alla stessa ANAS la gestione dell'intera operazione.
Come fu precisato nell'accordo di programma stipulato tra ANAS e Governo (allora il Ministero delle Infrastrutture era presieduto da Nerio Nesi, il Governo da Giuliano Amato), successivamente ripreso nell'ambito di un protocollo di intesa che coinvolse anche la Regione Piemonte e le sue Amministrazioni provinciali, fu stabilito un cronoprogramma e un meccanismo di finanziamento che, a far leva su quote di intervento quindicinali, a partire dagli strumenti delle leggi finanziarie del 1999 e del 2000 prevedeva la possibilità di far intervenire - come, in effetti, è successo nell'iter procedurale successivo attraverso lo strumento del project financing - anche soggetti privati che si curassero di realizzare una parte di questo complesso infrastrutturale.
Nel luglio 2000, se non ricordo male, fu definito, in base all'accordo di programma, un cronoprogramma che prevedeva il completamento dell'infrastruttura - o, almeno, di quella quota parte di infrastruttura che rimaneva interamente a carico della finanza pubblica e di ANAS - fino a Marene entro novembre 2005.
Come sapete, lo sviluppo tempistico, sulla cui vicenda sarebbe anche complicato indagare sotto il profilo delle responsabilità di natura tecnica, politica o quant'altro (come molto spesso accade, per la verità nel nostro Paese e forse non solo nel nostro) ha, in qualche modo conosciuto una dilatazione di tempi. Oggi, per quanto riguarda la parte che grava interamente sulla finanza pubblica, e che ha come soggetto realizzatore delle opere direttamente ANAS, siamo comunque in prossimità del traguardo.
Le notizie che ho - aggiornate a questa mattina - sono che entro il mese di marzo 2007 dovrebbe essere completato e messo in esercizio il lotto dei lavori tra Isola d'Asti e Guarene, non pedaggiato (per il suo pedaggiamento è necessario completare un complesso di interventi del valore di circa 5 milioni di euro, che servono, in sostanza, per approntare gli impianti tecnologici che possono essere attivati con i telepass, senza i quali non si possono introdurre i pedaggi. Mentre la parte fino a Marene dovrebbe essere completata e attivata.
Riassumo brevissimamente la parte concreta. Entro marzo 2007 dovrebbe entrare in esercizio, senza pedaggio, il tratto di autostrada tra Isola d'Asti e Guarene. Per mettere in esercizio, a regime pedaggiato, occorre completare un piccolo, ma importante nucleo di interventi del valore di circa 5 milioni di euro, che riguardano l'installazione di quei dispositivi che oggi consentono di accedere alle autostrade con il telepass, di registrare la tariffazione, ecc.
Entro aprile 2007, invece, dovrebbe entrare in esercizio, pedaggiato il tratto fino a Marene. Per il tratto tra Isola d'Asti e Guarene il pedaggiamento dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2008, anche se l'esercizio della strada è fruibile da marzo 2007.
Questo complesso di interventi costa, per la parte interamente realizzata da ANAS, un po' di più di 370 milioni di euro. Ovviamente, per potersi contestualizzare nella compiuta realizzazione dell'autostrada Asti Cuneo, richiede che siano attivati quei lotti di lavori che oggi sono posti in capo, o dovrebbero essere posti in capo, ad una società che si è costituita con la compartecipazione di ANAS, che ha una quota parte, e un gruppo di privati, tra cui SALP, Grassetto e un altro soggetto di cui non ricordo il nome. Tale società si è aggiudicata, attraverso una procedura di gara europea, la concessione che dovrebbe essere regolata da una convenzione ricompresa in un decreto interministeriale. La gara europea per l'individuazione del soggetto concessionario da parte del soggetto concedente - attivata nel 2003 e conclusa nel 2005 - non ha potuto compiutamente dar luogo all'avvio della realizzazione dei lotti (che oggi sono, per un valore complessivo di circa 920 milioni di euro, oltre ai 370 che dicevo prima, interamente in carico ad ANAS) per realizzare tutta l'Asti-Cuneo.
Sulla stipula e sulla sottoscrizione del decreto interministeriale che doveva riguardare il Ministero delle Infrastrutture e il Ministero dell'Economia, si è aperta, nella scorsa legislatura, una problematica sollevata, in modo particolare, dal Ministero dell'Economia e anche dalla stessa Corte dei Conti che hanno, in origine, individuato un possibile vizio di conflitto di interesse in capo ad ANAS. Infatti, ANAS sarebbe stata, nel contempo, soggetto controllore in quanto titolare della demanialità dell'autostrada (come tutto il resto della rete autostradale sta in capo al demanio pubblico e ad ANAS) e socio della società che si è aggiudicata la gara europea per la realizzazione e poi la gestione attraverso i pedaggi.
Questo problema - che parrebbe oggi essere passibile di risoluzione attraverso un meccanismo di riarticolazione delle funzioni ANAS, che consentirebbe di bypassare questo tipo di problema - oggi è sopravanzato da un'altra questione che si è aperta nelle relazioni tra ANAS e società concessionaria (società aggiudicatrice di un appalto avvenuto attraverso gara europea), che riguarda la natura della convenzione che dovrà regolare i rapporti tra ANAS e la società ed essere ricompresa, anche in questo caso, in un decreto interministeriale, congiuntamente sottoscritto dal Ministro delle Infrastrutture e dal Ministero dell'Economia, atto a seguito del quale l'iter dovrebbe riprendere regolarmente il suo corso.
Questo è il punto su cui tutta la procedura, ad oggi, è incagliata. In sostanza i problemi che, in qualche misura, sono esclusivamente, anche se sono problemi molto rilevanti, di carattere giuridico e procedurale, sono quelli che oggi impediscono che i lotti mancanti possono essere portati ad avvio.
Su questo tema noi, come amministrazione regionale, stiamo svolgendo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, un lavoro costante di monitoraggio. Mi risulta - anche questa è notizia di questi giorni - che si stia lavorando, attraverso una sorta di trattativa aperta tra ANAS e la società che dovrebbe gestire la realizzazione e la gestione dell'autostrada, per affinare i contenuti della convenzione, su cui esistono ancora punti di vista divergenti.
difficile, francamente, capire quali possono essere, compiutamente, i tempi di sviluppo e di conclusione della trattativa, che si inserisce in una questione più complessa. La questione, credo nota e su cui non c'è bisogno di approfondire più di tanto, riguarda la revisione complessiva delle impostazioni del rapporto tra ANAS e, in genere, il regime delle società concessionarie, che io credo meritasse l'attenzione e anche la definizione di qualche elemento di rivisitazione (il lavoro che sta cercando di svolgere il Ministro Di Pietro) su come si esercitano i controlli e si costringono ad una gestione efficace e trasparente le società concessionarie.
In Consiglio, ma anche nella Commissione consiliare competente, il sottoscritto è stato più volte sollecitato ad assumere iniziative nei confronti dei soggetti che gestiscono la rete autostradale in Piemonte, e che non sempre danno prova di una particolare efficiente ed efficace trasparenza nella gestione di quello che dovrebbe essere il loro compito di istituto. Tuttavia, su questa partita sono sopravvenute una serie di complicazioni che riguardano anche il rapporto tra il nostro Paese e l'Europa e che, in qualche misura, hanno riflesso anche sulla vicenda della Asti-Cuneo.
Per questa ragione, e lo ribadisco in Aula, mi sento di poter dire - al di là di tutto, lasciando che ognuno faccia il proprio mestiere - che questa è una infrastruttura che il territorio attende da tempo; è un'infrastruttura per cui le amministrazioni locali hanno fatto molti sforzi; è un'infrastruttura attesa dai cittadini non perché è una fra le tante, ma perché è quella che serve a togliere, nella sostanza dall'isolamento una parte territorialmente rilevante non solo del Piemonte ma di tutto il sistema Paese.
Vorrei solo evidenziare un dato: la Provincia di Cuneo produce una quota di prodotto interno lordo di questo Paese. Non voglio dimenticare la Provincia di Asti, ma questa non vive le stesse condizioni di isolamento dal punto di vista della rete autostradale. La provincia di Cuneo produce una quota di prodotto interno lordo decisamente sovraproporzionale all'entità demografica del Cuneese, quindi è normale che un'infrastruttura di questo genere sia necessaria per eliminare quei colli di bottiglia.
Basta andare ogni tanto da quelle parti e ci si rende conto che diventa molto difficoltoso muoversi e raggiungere Cuneo e il Cuneese. Non soltanto Cuneo, che è un po' più lontano, ma anche Alba e Bra stesse.
Ribadito che l'infrastruttura sarà portata a termine, vi è l'esigenza di avere rassicurazioni sul fatto che si arriverà alla fine del processo sulla parte interamente a carico di ANAS.
Per il 14 dicembre prossimo, ANAS ha promosso un sopralluogo, cui parteciperò, per andare a vedere se questi lotti a carico dell'azienda sono effettivamente in corso di ultimazione conformemente alle tempistiche che vi ho illustrato questa mattina. Abbiamo però anche bisogno che la parte che si deve fare vada avanti. Quindi, prima di tutto abbiamo bisogno di avere garanzie sui tempi.
Credo che, in positivo e in negativo, in questa vicenda si sono avvicendate responsabilità dei diversi Governi che hanno messo in moto l'operazione e che hanno continuato a gestirla. Noi non possiamo permettere che ora tutto s'incagli, così come è successo in sostanza dal 2005 ad oggi intorno ad aspetti di carattere procedurale, giuridico e amministrativo che credo vadano risolti facendo sì che ognuno svolga la sua parte.
Governo, ANAS e società concessionarie devono fare quel che loro compete, agendo tuttavia responsabilmente e non facendo della vicenda dell'Asti-Cuneo un totem su cui giocarsi tutta la partita complessiva. Si tratta di una posta molto complessa, legittimamente ci sono le sedi per discuterne, ma le controversie non possono riverberarsi in modo negativo su un'opera così fondamentale ed importante per il Piemonte.
Ribadisco quel che ho già avuto modo di dire: credo che le amministrazioni pubbliche, nella maniera civile e misurata che loro compete, abbiano un compito prevalentemente di carattere istituzionale prima ancora che politico, con uno spirito assolutamente bipartisan, che punti a coinvolgere in primis le amministrazioni locali oltre che la Giunta e il Consiglio regionale.
Sono pronto, se non ci saranno segnali, in un tempo ragionevole da qui alla fine dell'anno, per quanto riguarda la rimessa in moto di questo processo, a farmi promotore, insieme con altri (naturalmente a chi è d'accordo), di un'iniziativa perché si faccia sentire, nei confronti di chi di dovere, la nostra voce, affinché questa questione venga chiarita da chi ha autorità e titolo per risolverla.
Confido di non dover arrivare a quel punto, perché francamente preferisco fare il mio lavoro nelle sedi più proprie in cui si svolge il lavoro dell'amministrazione. Quando non sarò più Assessore, tornerò a partecipare con più frequenza a manifestazioni, però, come direbbero a Roma, "quanno ce vo', ce vo'".
Insomma, se questa situazione non si sblocca, bisogna che tutti insieme si faccia sentire la nostra voce, perché in definitiva possa riprendere il processo e si possa essere sicuri che, magari con un po' di ritardo, alla fine avremo, in un tempo ragionevole, questa benedetta autostrada che per noi è vitale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Assessore. Grazie per aver ricordato anche un po' la storia dell'Asti-Cuneo.
Ricordo quante battaglie avevamo iniziato con i colleghi che erano qui già nel '95. Ricordo anche la proposta di legge al Parlamento presentata con Lido Riba, proprio per la realizzazione dell'Asti-Cuneo.
Adesso siamo veramente preoccupati come è preoccupato lei, Assessore perché non riusciamo a capire tutte queste problematiche burocratiche, se sono burocratiche. Noi abbiamo letto, nei mesi passati, dichiarazioni del Ministro Di Pietro, del nostro collega, Consigliere regionale Buquicchio del Presidente della Provincia di Cuneo. Sembrava tutto risolto, che si dovesse andare avanti in modo accelerato. Poi abbiamo letto le sue dichiarazioni sui giornali, in cui diceva di essere pronto a scendere in campo, a protestare. Ma noi a protestare non la vogliamo lasciare solo perché questo discorso è veramente trasversale.
Noi vogliamo essere con lei e ribadire che l'Asti-Cuneo la vogliamo tutti! Vogliamo sentirlo dire da tutti in questo Consiglio. Io penso sia indispensabile.
Allora chiedo al Presidente del Consiglio, senza che ci sia bisogno di rivolgergli una richiesta scritta, perché penso che su questo sia d'accordo con la Giunta, di convocare un Consiglio regionale straordinario sull'Asti Cuneo insieme ai Ministri piemontesi, ai nostri Parlamentari, ai titolari delle varie concessioni. Vorremmo anche vederli in faccia. Vedere in faccia chi litiga e non è conosciuto dai cittadini, quali interessi ci sono dietro, qui in Consiglio, come è giusto che sia. Dopodiché scendere tutti con lei a Roma, i Sindaci e gli amministratori locali, che hanno e continuano ad avere un gran disturbo da questi cantieri che non terminano mai; con gli agricoltori che hanno problemi per raggiungere i propri campi per andare a lavorare; con coloro che sono stati espropriati.
Non voglio ricordare tutto. Voglio essere concreta e operativa.
Penso che la Giunta e l'Assessore debbano essere più che d'accordo e mi auguro che il Presidente del Consiglio, senza obbligarci a raccogliere le sedici firme di rito, convochi un Consiglio straordinario aperto prima della fine dell'anno. Solo così il Piemonte può fare sentire la sua voce (come diceva l'Assessore) bipartisan. Solo così possiamo sentire tutti.
Credo che tutti i colleghi Consiglieri siano d'accordo, perché diventa difficile dire non è vero, magari quando qualcuno può insinuare il sospetto che qualche nuova forza politica al governo non voglia finire l'Asti-Cuneo sia contraria all'autostrada.
Penso che se veramente riuscissimo, oggi, ad avere una data prima della fine dell'anno per questo Consiglio straordinario, con i Ministri piemontesi e con i parlamentari, forse possiamo aiutarla, Assessore, a completare quell'opera che lei vuole, che noi vogliamo e che il Consiglio regionale vuole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Cotto. Ovviamente la sua richiesta sarà portata all'attenzione alla prossima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.
Fra l'altro, colgo l'occasione per ricordare che la conferenza dei Capigruppo è convocata per mercoledì 13, alle ore 14.
Esamineremo, tra le altre, anche la richiesta della Consigliera Cotto.
Devo ricordare ai colleghi Capigruppo che, al termine della seduta antimeridiana, è previsto un incontro dei Sindaci dell'area di Santhià con l'Assessore Valpreda. Incontro che si svolgerà in Sala Viglione alle ore 13.
Informo i colleghi Consiglieri che alcuni Presidenti dei Gruppi mi hanno anche espresso la loro preghiera di chiudere la seduta antimeridiana alle ore 13. Ovviamente dobbiamo terminare, chiudendo il dibattito su questo punto. Pertanto vi pregherei, senza voler togliere nulla a coloro che devono intervenire, di essere concisi, in maniera tale da non debordare troppo nei termini anche per riguardo alla delegazione di Santhià, che attende di essere ricevuta.
La parola al Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per aver accettato di fornirci delle comunicazioni. Però vorrei integrare la sua cronistoria con alcuni passaggi, perché molte cose lei le ha dette, molte le ha omesse.
Probabilmente perché le manca il tempo.
Il 16 giugno 2005 ho presentato, insieme con alcuni Consiglieri di minoranza, un'interrogazione per conoscere la data di costituzione della società mista che dovrà ultimare e gestire l'autostrada e quali iniziative intende assumere l'Amministrazione per sollecitare tale costituzione. A quest'interrogazione è stata data risposta il 31/01/2006, sei mesi dopo la richiesta. Il 10 luglio 2005, in visita nella Provincia di Cuneo, la Presidente Bresso annuncia: "La Regione s'interesserà affinché venga costituita la società mista, che dovrà gestire e completare l'Asti-Cuneo".
Poiché su questo tema sono tutti d'accordo, vedremo di arrivare presto alla conclusione. Sono state presentate numerose interrogazioni. Ne ho fatte alcune, pochi giorni fa. Considero, tra l'altro, esaurita la fase dell'atto ispettivo con questo dibattito di oggi, in attesa di presentarne altre. Gli Assessori Sibille e Taricco dicono e affermano: "L'Assessore ai trasporti Borioli sta seguendo costantemente l'evolversi di questa complicata vicenda" - siamo al 17 ottobre - "che finalmente sembra avviarsi verso un approdo positivo".
Bisognerebbe dire all'Assessore Sibille che si informi prima di dare queste notizie, perché suscitano delle aspettative che poi vengono deluse successivamente.
Dice l'Assessore Sibille: "È, infatti, in corso di redazione una nuova convenzione, conforme alle normative, che dovrebbe essere pronta e, quindi diventare operativa in tempo brevissimo." - domani mattina - "In sostanza dalla Regione si sostiene che i problemi amministrativi, procedurali e burocratici, che per oltre un anno hanno impedito l'avanzamento dell'attività, relativi ai lotti non ancora in corso di esecuzione, stanno per essere risolti. L'Assessore Sibille e l'Assessore Taricco annunciano che la settimana prossima" - sarebbe stato il 25 ottobre - "in occasione di una loro trasferta a Roma, cercheranno di ricevere ulteriori informazioni." quasi che il telefono, la posta elettronica o altri mezzi non possano funzionare in modo efficace - "È, invece, già in programma, a Torino, il 31 ottobre, l'incontro fra l'Assessore Borioli e il neopresidente ANAS Pietro Ciucci, durante il quale, oltre ai numerosi problemi della viabilità piemontese, si dovrebbe chiarire la vicenda Asti-Cuneo".
Lei afferma: "La Regione è pronta a farsi carico in prima persona di guidare una delegazione di Enti locali, Province in testa, davanti al Ministero" - ve l'abbiamo chiesto noi, per un anno, e non l'avete fatto "delle infrastrutture e pretendere la soluzione in tempi rapidi, perch così non si può andare avanti. Ci fidiamo della serietà del Ministro, ma dopo l'incontro del 31 ottobre" - quello di cui parlavo prima - "se non avremo risposte certe, saremo i primi a scendere in piazza". Vede, dietro questa annosa questione dell'Asti-Cuneo c'è quello che il Governo ha fatto per gestire l'altra più intricata della fusione tra Abertis e Autostrade.
Glielo dice, in un'intervista di pochi giorni fa, esattamente dell'8 dicembre, Nicola Rossi, economista di spicco dei Democratici di Sinistra e uomo di D'Alema: "ANAS e Governo troppo dirigisti e pasticcioni. Il Governo ha cambiato in corsa le regole fra il concedente e il concessionario inoltre resta da definire il ruolo dell'ANAS. Il ricorso ad una legge, fra l'altro, impropria come il decreto finanziario o la Finanziaria stessa, per modificare unilateralmente il rapporto firmato con un privato e, quindi anche il pre-accordo con la società che deve gestire Asti-Cuneo (Grassetto e SALT, tanto per intenderci) è un precedente grave. Qualunque straniero in futuro, che vorrà venire in Italia a fare investimenti ci penserà due volte. Noi, invece, mostriamo di non avere un quadro stabile". Lo dice un suo collega di partito.
Visto che lei, oggi, non ci ha dato notizie, gliele do io perché basta usare il telefono per informarsi. Il 20 dicembre, il CIPE (Comitato Interministeriale per la programmazione economica) dovrebbe dare il parere di competenza sulla modifica, che sarebbe stata fatta proprio ieri, tra ANAS, il Ministero delle Infrastrutture e la società che ha vinto la concessione per costruzione e gestione, di una postilla che è in corso di approfondimento da parte dei privati e che dovrebbe salvaguardare, fra tutte le concessioni esistenti, quella effettuata con gara e assegnata all'ATI (SALT e Grassetto).
Se il CIPE, il 20 dicembre, darà parere favorevole, sembra che i Ministri competenti (Padoa-Schioppa e Di Pietro) firmerebbero nuovamente il contratto di concessione. Sempre che il privato accetti, perché i contratti si fanno in due. Mi permetto di darle un consiglio, scenderemo in piazza con lei in modo bipartisan...



PRESIDENTE

Consigliere Guida, mi rimetto al suo buon senso. Però, dia anche a me la possibilità di fare il mio lavoro.



GUIDA Franco

Mi permetto di dare un consiglio all'Assessore: si informi, partecipi e non faccia soltanto il sopralluogo sui lotti da aprire nei prossimi giorni.
Dia una mano più determinata, più forte e più convinta alla Provincia di Cuneo e alla Provincia di Asti, che in questi mesi sono sempre state in prima fila a combattere sia contro questo che contro il precedente Governo per avere la firma della concessione.
Glielo dice uno che non soltanto ha "occupato" la Prefettura, bloccato le strade e per questo è stato segnalato alle autorità di polizia, ma conosce a fondo la storia dell'Asti-Cuneo. Se la facessimo per intero la storia dell'Asti-Cuneo, scopriremmo chi all'origine ha, di fatto, ritardato per trent'anni la costruzione di quell'autostrada.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Sulla base di quanto ha detto l'Assessore, le mie preoccupazioni non vanno ai lotti che sono in fase di completamento e che verranno aperti la prossima primavera. Per la precisione, addirittura, due lotti sono già aperti e funzionanti (da Sant'Albano Stura a Massimini), ma la preoccupazione è: quando inizieranno i lavori per i restanti otto lotti? Ricordo che l'autostrada è divisa complessivamente in quindici lotti.
Sette sono in costruzione o addirittura già aperti, alcuni dei quali già in fase di completamento, e otto devono ancora essere iniziati. Su questi ultimi c'è stata una gara internazionale regolare circa un anno fa, vinta da una società composta dall'ANAS e da privati.
Il risultato di questa gara è stato di fatto messo in discussione dal Ministro Di Pietro per i motivi già illustrati dall'Assessore: una presunta incompatibilità dell'ANAS, che sarebbe diventata concedente e socia della parte concessionaria. A mio avviso questo problema, che esiste già in altri casi, doveva comunque essere superato rapidamente. Invece, sono otto mesi che si sta in posizione di stallo, con notizie un giorno estremamente positive, tanto che sembrerebbe che tutto debba essere sbloccato, il giorno successivo completamente negative e si torna al punto di partenza.
Mi stupisce perfino l'uscita dell'Assessore, che minaccia di scendere in piazza, ma obiettivamente una cosa del genere avrei dovuto farla io anzi l'abbiamo fatta. Infatti, c'è stata recentemente una manifestazione a Bra da parte di cittadini che chiedono, il più rapidamente possibile l'apertura dell'autostrada in modo da deviare il traffico, che attualmente transita nel centro cittadino di Bra, sull'autostrada stessa e quindi liberare dallo smog, almeno parzialmente, la cittadina di Bra.
Ripeto, uscite del genere avremmo dovuto farle noi. L'Assessore, forse farebbe meglio a fare delle azioni più incisive sotto il punto di vista politico, visto che il Governo nazionale e il Governo regionale sono entrambi di centrosinistra. Dal momento che su quest'opera non ci sono contrarietà della popolazione come problemi ambientali o altre cose di questo genere, siamo trasversalmente tutti d'accordo sull'utilità e sull'indispensabilità dell'opera.
Pertanto, quello che bisognerebbe fare è una pesante azione politica sul Ministro Di Pietro. Cosa che non so, fino a questo punto, se è stata fatta. Ripeto, noi della minoranza possiamo farla magari convocando in piazza i cittadini e facendo manifestazioni, ma la maggioranza, la Giunta e la Presidente Bresso dovrebbero invece fare questa azione andando a Roma a battere pesantemente i pugni sul tavolo del Ministro Di Pietro. Cosa che invito comunque l'Assessore a fare, anche perché, sulla base di tutte le relazioni lunghissime che ha fatto, alla fine non vedo ancora un'uscita. Mi sembra che il nocciolo debba ancora essere risolto, cioè siamo in una di quelle fasi di cui dicevo prima, cioè che sembra che domani si risolva tutto, ma non vorrei che invece domani si ritornasse indietro.
Pertanto, il mio invito fermo è quello: datevi da fare, perché c'è assolutamente bisogno di questa autostrada.
Ricordo che dopo l'apertura dei due nuovi lotti avremo praticamente tre pezzi di autostrada che iniziano e finiscono, non esagero a dire nei campi ma in piccole strade provinciali, che non sono assolutamente in grado di sopportare il traffico autostradale. Penso che succederà il caos, nel senso che si arriva in autostrada, si finisce su una piccola strada provinciale e quindi ci saranno delle code infinite, per tornare a fare un altro pezzo di autostrada e per poi tornare su un'altra piccola strada provinciale.
Pertanto, è assolutamente necessario che l'opera venga al più presto completata nella sua interezza, terminando tutti i quindici lotti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ferraris; ne ha facoltà.



FERRARIS Giorgio

Credo che l'Assessore, quando ha definito "complicato" il percorso dell'Asti-Cuneo, ha usato ancora un eufemismo, perché effettivamente la vicenda di questa autostrada è finita in complicanze locali e nazionali che ne hanno comportato quei ritardi su cui stiamo ragionando.
chiaro che è un'opera non soltanto di interesse locale, ma di interesse nazionale. È un'opera attesa dal territorio. C'è stato un grande impegno delle amministrazioni locali, perché chiunque abbia seguito le vicende - sappiamo che spesso i problemi su questo tipo di opere nascono in fase autorizzativa e valutativa - sa che c'è stato il massimo di celerità grazie soprattutto all'impegno dell'allora amministrazione provinciale che in quell'epoca, si era attivata in accordo con tutti i Comuni. Si è costituito un comitato di monitoraggio e, come ricordava prima il collega Guida, si è occupata la Prefettura e si sono fatte delle battaglie.
C'era la volontà in tal senso da parte di tutto questo territorio ovviamente soprattutto da parte della Provincia di Cuneo, perché è il territorio che maggiormente subiva e pativa questo isolamento.
chiaro che vedere che l'opera è partita, che si è fatto qualcosa ma che adesso abbiamo una situazione di stallo, soprattutto in Provincia di Cuneo, ma anche da altre parti, crea grossa preoccupazione.
Il meccanismo dei ritardi è complesso, perché noi ci soffermiamo sull'ultima vicenda, ma non dimentichiamo che qui c'è stata una gara che prima di arrivare alla conclusione, è durata più di due anni. E non dimentichiamo che per arrivare alla definizione della concessione c'è stato un blocco da parte del Ministero dell'Economia del Governo precedente, che aveva rilevato un conflitto d'interesse dell'ANAS, che era da una parte il concessionario, dall'altra parte era nella società titolare della concessione. Questa è stata la causa del lungo ritardo, giustamente ricordata dal collega Dutto, che ha impedito che si andasse avanti sui lotti, che sono quelli che devono consentire il completamento di quelli attuali, fatti dalla parte pubblica.
Il tutto era partito in tempi anche celeri con iniziativa del Governo Amato (allora il Ministro era Nesi), mentre adesso c'è questa vicenda.
Questa è una vicenda complessa a livello nazionale, che interessa tutto il sistema concessionario nazionale, ed è chiaro che non è immaginabile che il Ministro delle Infrastrutture utilizzi un criterio diverso per un'autostrada che ci sta a cuore rispetto a tutto il sistema delle concessioni autostradali.
Dopodiché, tutti siamo d'accordo a far sentire la nostra voce maggioranza e opposizione, e possiamo dire che l'Assessore su questa vicenda si è impegnato dall'inizio dell'attività di questa Giunta regionale. So che ha fatto numerosi incontri a Roma, so che è andato anche a battere i pugni sul tavolo a Roma, ma rendiamoci però conto dalla complessità della situazione.
In questo momento sappiamo che c'è una trattativa che potrebbe superare questo scoglio complessivo su cui il Ministro Di Pietro si sta cimentando e credo con tutte le ragioni, perché in Italia c'è la necessità di definire meglio i compiti delle società concessionarie riguardo agli investimenti riguardo alle manutenzioni, riguardo ai servizi. Questo nell'interesse di tutti i cittadini.
Noi ci auguriamo che questa trattativa, come sembra, si possa concludere in tempi rapidi perché abbiamo bisogno di avere garanzie e certezze sui tempi. Siamo d'accordo, se è necessario, di convocare un Consiglio regionale aperto, come peraltro siamo d'accordo con quello che ha già detto l'Assessore, cioè che se si renderà necessario, faremo sentire la nostra voce dal punto di vista istituzionale e non solo.
Non possiamo che sostenere quanto è già stato fatto dalla Giunta regionale sapendo che la vicenda è complessa, che le motivazioni dei ritardi sono articolate e che in questo momento è chiaro che ci interessa come Piemonte. Chiediamo al Governo di fare in qualche modo una deroga, uno strappo per arrivare a chiudere questa vicenda che ci sta a cuore.
Siamo disponibili a farlo, manifestando nel modo più ampio, più chiaro e più netto possibile la volontà del territorio, che aspetta da anni quest'opera.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Parto proprio dall'intervento che ha svolto adesso il collega Ferraris.
Devo dire che di questa infrastruttura tutti conosciamo benissimo la storia, e quello che oggi ci ha detto l'Assessore addirittura è scritto in libri che già sono pubblicati, anche se magari non sono aggiornati agli ultimi sei mesi. Dieci mesi fa è stato presentato un libro, edito da un editore cuneese e scritto a più mani fra Paolo Chiarenza e Francesco Revelli - ex Assessore DS della Provincia di Cuneo - con voci prese da tutti.
vero che è stata un'opera travagliata, che ha sempre marciato con difficoltà, però intanto poniamoci il problema che il collega Guida ha sollevato: come mai non è partita prima del 1999? Come mai solo nel 2002 sono partiti i cantieri principali e sono partiti i lotti? Peraltro l'Assessore Borioli ha inaugurato l'unico lotto funzionante due mesi dopo che era scaduta la Giunta regionale precedente con il Governo Berlusconi ancora in carica.
Però noi ci chiediamo quali sono le giustificazioni. Ci sono problemi tecnici? Lo sappiamo che sono cose complicate, però credo che ci sia stata una poco efficace azione della Regione nei confronti dell'interlocutore Governo, perché il problema, se c'è, va affrontato di petto, Assessore, non andando in piazza, perché non è che l'Assessore regionale riesce a convocare una manifestazione di piazza per andare a chiedere una cosa.
L'Assessore regionale deve andare a Roma a battere i pugni sul tavolo trovare le soluzioni, portarle a casa, specialmente con un Governo dello stesso colore politico, che ha un Ministro ad hoc, però sicuramente ci sono dei Sottosegretari e dei Viceministri che hanno competenze, tra trasporti ed ambiente, del suo stesso partito. Quindi, bisogna fare in modo che su questa autostrada e per il completamento di questa infrastruttura si trovi una soluzione. Non possiamo essere oggi nello stesso punto esatto in cui eravamo due anni fa.
questo quello che sta avvenendo ed è questo quello che sostanzialmente i cittadini di Asti e di Cuneo vedono. Per questo motivo continuano sempre di più a preoccuparsi e a scendere in piazza. Il problema, se non verrà risolto nei prossimi mesi, veramente scoppierà. Non ci sarà bisogno che qualcuno dica "convochiamo una manifestazione in piazza", perché manifestazioni in piazza, ormai, ce ne sono tutte le settimane, vuoi in un Comune piuttosto che in un altro, o delle istituzioni locali o di Sindaci uniti.
Il vero problema è fare un'azione incisiva. E dico anche di più: Assessore, se lei non ce la fa, la Presidente Bresso si imponga di fare lei questa pressione sul Ministro competente, perché, se non si riesce a risolvere la situazione, è un problema troppo grave.
So che, per esempio, nell'ultima Finanziaria era stato presentato un emendamento, peraltro non da un esponente del mio partito, per fare in modo che l'Asti-Cuneo venisse considerata una deroga rispetto all'impianto complessivo che il Ministro Di Pietro dice di voler rivedere, di voler rinegoziare.
Intanto saltano gli accordi Autostrade-Abertis, saltano gli accordi nazionali, sulla Torino-Lione non so a che punto siamo, ma non credo che siamo molto avanti, l'Asti-Cuneo è ferma, da due anni non si va avanti e allora bisogna trovare delle azioni risolutive.
Sappiamo anche che ci sono cose molto più importanti, che magari qualche partito non vuole che vadano avanti. Sono convinto che ci siano anche delle azioni contrastanti all'interno del Governo, che magari ostacolano certi percorsi, però qui siamo su un piano politico ed è sul piano politico che vanno prese le iniziative.
Si devono assumere le responsabilità anche fino alle estreme conseguenze, perché - come dicevo prima - il programma che avete detto di voler realizzare, lo dovete realizzare nei tempi che avete annunciato.
Prima il collega Guida ha letto delle dichiarazioni fatte mesi fa.
Ebbene, basta con la politica degli annunci: cerchiamo di fare la politica dei fatti, cerchiamo di fare le cose, cerchiamo di far marciare i cantieri cerchiamo di far chiudere questa convenzione! Com'è stato detto prima, i due lotti che apriranno la prossima primavera sono pronti, salvo alcuni piccolissimi dettagli, almeno da un anno. Io li avevo visitati e contavo addirittura che in qualche mese potessero essere aperti allora, quando ero ancora Assessore. Quindi l'ANAS in questi anni non ha fatto nulla.
Concludo dicendo che manifestazioni di piazza ne faremo, ce ne saranno ma sappiamo che non sono quelle che risolvono la situazione. L'Assessore e la Presidente Bresso vadano a Roma, parlino col Ministro Di Pietro e dicano: "La vuoi risolvere questa questione dell'Asti-Cuneo anche con una deroga, oppure dobbiamo aspettare che risolviate il caso Abertis, che risolviate le convenzioni di tutta Italia, che rinegoziate, ecc.?".
Allora, tra vent'anni, probabilmente saremo ancora qui a discuterne.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Mi associo senza dubbio alla richiesta della Consigliera Cotto di un Consiglio regionale straordinario, da svolgersi al più presto con la presenza dei Ministri cuneesi, al fine di verificare una cosa, Presidente: un'unione di intenti e di indirizzo del Consiglio regionale attraverso le sue forze politiche.
Non ho ancora ascoltato nessun intervento di alcuni Gruppi politici e ad esempio, vorrei che fosse chiarita in quest'Aula la posizione in materia di trasporti, e in modo specifico sulla questione Asti-Cuneo, del Gruppo dei Verdi, di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani. Comprendendo la loro linea politica, Assessore, lei potrà capire immediatamente su quale maggioranza effettiva può contare per questa ipotetica manifestazione che intenderebbe fare qualora entro la fine dell'anno non ottenga risposte concrete.
La ringrazio per la sua relazione, che poi è nient'altro che la replica ad un'interrogazione parlamentare fatta al Ministro Di Pietro, il quale ha risposto ai Senatori Menardi e Martinat soltanto poche settimane or sono.
Se la vuole vedere, può riprendere un articolo pubblicato sul quotidiano Italia Oggi in quel periodo, dove è illustrato né più né meno quello che lei ci ha elencato prima nel suo intervento.
Lei è stato in provincia di Cuneo a rassicurarci, a rassicurare gli oltre 560.000 cittadini cuneesi e ha detto alle Amministrazioni presenti di stare tranquille. Da notizie che penso lei avesse ricevuto recandosi a Cuneo, dovevamo stare tranquilli, perché la questione si sarebbe sbloccata e avremmo avuto l'opportunità di non scendere in piazza per manifestare non certo contro il Governo, ma contro quell'apparato di burocrazia e quel Ministro che attualmente ci impediscono di procedere speditamente verso la realizzazione complessiva dell'Asti-Cuneo.
Assessore, ho già detto di aderire a questo Comitato. Non aspettiamo però, la fine dell'anno per sapere che cosa farò il Ministro Di Pietro: informalmente incontriamoci e vediamo qual è l'effettiva sua maggioranza disponibile ad organizzare la manifestazione a Roma per la Asti-Cuneo.
Troverà nella sua opposizione la totalità delle forze politiche; si chieda però, se riesce a mettere insieme tutte quelle della sua maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Mio malgrado, sento parlare dell'Asti-Cuneo da più di vent'anni; ne ho sentito parlare da Consigliere comunale, da Sindaco, da Consigliere provinciale e adesso da Consigliere regionale. È raro che su un argomento abbia sentito tante mistificazioni della realtà, e negli ultimi due interventi ho raccolto un buon concentrato anche di interpretazioni tendenziose degli avvenimenti.
Mi si dice: "Ci sono voluti troppi anni, è stata bloccata troppe volte". Ebbene, torniamo un attimo indietro nel tempo e andiamo a vedere quanto ci è voluto per espletare una gara europea per questa società e quanto tempo ha avuto a disposizione il Governo Berlusconi per eventualmente firmare le convenzioni. Vediamo quanto tempo è passato da quando è in carica questo Governo e da quando è in carica il Ministro Di Pietro.
Noi abbiamo avuto alcuni mesi di Governo Prodi e abbiamo incontrato effettivamente delle difficoltà (purtroppo siamo anche sfortunati): il caso Autostrade-Abertis non è capitato due anni fa, è capitato adesso; il problema della rivisitazione delle convenzioni è reale e visibile sotto gli occhi di tutti, basta andare a Milano in autostrada per rendersi conto di quanto siano giuste le problematiche sollevate. Tutto questo è andato a fare incagliare la Asti-Cuneo come elemento di evidente segnale inviato al Governo.
Credo che l'Assessore Borioli - è venuto a Cuneo e io l'ho sentito in più occasioni dare massima garanzia di assunzione di responsabilità in questo senso - si sia impegnato, si stia tuttora impegnando e si impegnerà al massimo, insieme alla Presidente Bresso, per arrivare a una soluzione.
Il Governo Berlusconi per sei mesi ha trattenuto la cosa ferma senza firmare e non s'è concluso nulla; per fare una gara europea ci hanno messo due anni; nel 1999 le cose sono ripartite dopo che il Ministro Nerio Nesi aveva sciolto una questione attinente a una concessione con un colpo di spada, come si fa coi nodi gordiani, perché avevamo passato anni a discutere se era ammissibile o meno una concessione rilasciata prima che entrasse in vigore il Regolamento europeo, anzi nelle more di...
Adesso dobbiamo sicuramente chiedere alla Presidente Bresso e all'Assessore Borioli di impegnarsi al massimo perché si trovi una forma di deroga, anche se comunque le deroghe...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, se vi disturbo, ma sarebbe opportuno consentire all'Assessore Borioli perlomeno di poter udire gli interventi. Grazie.
Consigliere Rostagno, continui pure.



ROSTAGNO Elio

L'Assessore Borioli deciderà in quali forme esercitare tutta la pressione possibile sul Governo e sul Ministro Di Pietro perché si trovi per questo caso particolare, una soluzione.
Se sarà necessario l'appoggio di tutta la maggioranza, ma anche della minoranza, perché il problema è sentito in modo trasversale, tale appoggio ci sarà. Ma riprendere, adesso, i discorsi sui Verdi locali o quant'altro mi sembra perlomeno datato.
Siamo andati avanti degli anni a trastullarci con discorsi tipo "non si fanno le autostrade", "non si fa l'autostrada Cuneo-Asti perché non la vogliono i Verdi", ma la verità era che non c'era accordo su chi la doveva fare.
Adesso, per cortesia, lasciamo perdere queste cose e cerchiamo di arrivare ad una conclusione rapida, che permetta di arrivare all'appalto degli otto cantieri che mancano. Diamo spazio al Consiglio, alla Giunta e alla Presidente perché facciano tutte le pressioni del caso: se c'è da istituire un momento di confronto attraverso un Consiglio regionale aperto lo si faccia, ma non cerchiamo né di andare a scaricare la questione su tematiche superate da almeno un decennio, né di andare a scaricare tutte le problematiche sui pochi mesi di attività di questo Governo, quando si è stati inattivi per anni, né ad accollarci meriti che non si hanno, quando si dice "quando nel 1999 la cosa riprese", poiché nel 1999 tutto ripartì semplicemente perché Nerio Nesi prese la decisione di dire che non era valida la concessione rilasciata nelle more dell'entrata in vigore della normativa europea.
Il libro che è stato scritto a più mani dice sicuramente tante verità ci sono stati infiniti errori e tanta sfortuna; forse era anche un'autostrada che collegava aree troppo poco densamente popolate e quindi non era di così forte interesse economico come se avesse collegato due metropoli. Adesso, però, cerchiamo di risolvere il problema senza ricadere nel loop di queste storie infinite di "vediamo chi è proprio favorevole e chi non lo è". Ora siamo tutti favorevoli che si concluda, ma in modo chiaro, in una normativa nazionale chiara e che ci metta, possibilmente nelle condizioni di avere un'autostrada dove non si viaggi ai 40 chilometri orari quando un'autoambulanza deve portare i soccorsi, dove non si rischi la vita ogni volta che si viaggia come accade su una delle principali autostrade italiane, quella che collega Torino a Milano! Cerchiamo di risolvere i problemi, non torniamo su storie del passato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Non sarei voluto intervenire, pensando che i lavori terminassero entro le ore 13, ma dato che il Consigliere Toselli ci ha tirati in ballo, far una breve dichiarazione.
Dell'autostrada Asti-Cuneo si parla da molti anni. Nel lontano 1985 la Giunta provinciale di Cuneo - Presidente Bonino, che fu anche Consigliere regionale e Assessore - giurò, con numerosi incontri pubblici, convegni e conferenze, che l'autostrada sarebbe stata costruita entro il 1990. Quindi entro cinque anni.
I problemi erano chiari: ritardi di Cuneo, strade pericolosissime, che sono diventate ancora più pericolose in questi anni, con un enorme numero di incidenti.
Il ritardo complessivo sulle infrastrutture è nato, naturalmente, negli anni. Ci furono valutazioni diverse da parte di alcune formazioni politiche, associazioni e Gruppi, che parlarono di "alternative". Fra le altre, si parlò non di un'autostrada ma di una superstrada, che sarebbe stata molto meno costosa e avrebbe consentito più uscite. Si parlò di un percorso che avrebbe dovuto toccare le maggiori città della Provincia (Fossano, per esempio). Fu scelta una strada di altro tipo, che continuiamo a ritenere cervellotica, quella per cui si finisce a Carrù, per ritornare a Marene e per ripiegare a destra un'altra volta verso Bra. Allora furono anche sollevati alcuni problemi.
Si diceva: "Abbiamo un ritardo grave perché il Tenda bis deve essere costruito", era il 1985. L'Assessore sa che in un convegno di pochi giorni fa si è affermato che forse entro nove anni nascerà il Tenda bis, che il Colle della Maddalena non può essere quello che è, perché bastano quattro dita di neve perché il traffico si blocchi, e c'è una situazione di ritardo sui treni, in particolare - il Consigliere Guida lo confermerà - nell'area di Cavallermaggiore-Bra-Alba, sulla quale sussistono seri problemi.
Ci sono sicuramente responsabilità. Noi crediamo che il blocco della costruzione dell'autostrada sia stato pesante anche nei cinque anni di Governo di destra. Il paradosso è che fu proprio la formazione politica che pure era critica a sbloccare, con il Ministro Nerio Nesi, quella serie di impasse in cui ci si trovava da lunghissimo tempo.
Potrei ricordare altri impegni presi dalla Giunta provinciale di Cuneo che giurarono che entro il 2004 avremmo avuto l'autostrada accanto ad una serie di altre opere, che per le Olimpiadi avremmo avuto il Tenda bis e altre mille cose.
Affinché resti a verbale, noi manteniamo, sul percorso che è stato scelto, le critiche che sapete. Ma l'opera è stata iniziata (sette lotti sono stati incominciati, e otto no). E quando si comincia un'opera, le critiche precedenti devono lasciare il posto all'impegno di portarla a termine, Consigliere Toselli. Non ci sono dubbi su questo.



(Brusìo in aula)



DALMASSO Sergio

Se ci saranno manifestazioni o iniziative per chiedere che l'opera vada a termine, noi saremo presenti.
Collega Toselli, fa ridere dire "l'avevamo detto", ma alcune valutazioni critiche espresse sul percorso e sulla scelta da adottare, con il senno di poi, potrebbero essere valutate e discusse.
Perché quando si è di fronte ad un'impasse, bisognerebbe sempre chiedersi, a tutti i livelli, come mai si è arrivati a quella situazione.
La nostra posizione credo sia limpida e chiara: riteniamo che un'opera cominciata debba essere portata a termine molto in fretta e le iniziative che l'Assessore ha intrapreso in tal senso ci sembrano giuste e sacrosante.
Non possiamo dimenticare però le osservazioni sollevate per vent'anni o le promesse di chiusura entro breve tempo fatte dalle varie Giunte provinciali di Cuneo, che non sono state mantenute.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Da astigiana non posso esimermi dal fare un breve intervento, anche se avevamo promesso di concludere i nostri lavori entro le 13. Penso sia importante che l'Assessore possa portare a conclusione questa comunicazione e questo dibattito.
Come dicevo, da astigiana sono stata più volte coinvolta per questo problema, perché quotidianamente gli automobilisti che percorrono la strada da Asti a Cuneo ci chiedono di farci portavoce di questo disagio.
La vicenda la conosciamo tutti e sappiamo quanto sia complessa, com'è stato ben spiegato da tutti i colleghi che mi hanno preceduto (Ferraris Rostagno e adesso anche Dalmasso). Le responsabilità e i ritardi di quest'opera non possono certo essere imputati né a questo Governo, n certamente a questa Giunta regionale. Respingiamo, pertanto, ogni strumentalizzazione per le frasi, per le dichiarazioni e per il grido d'allarme fatto nelle settimane scorse dall'Assessore Borioli.
All'Assessore e alla Giunta nella sua interezza vogliamo confermare il nostro pieno sostegno per l'impegno dimostrato, per quanto hanno fatto e per quanto stanno facendo per risolvere quest'annoso problema.
Siamo disponibili, insieme a loro, a fare pressioni sul Governo, fino alle estreme conseguenze della manifestazione, perché questo non ci spaventa, anche se ci auguriamo che a Roma non sia necessario arrivare a tanto, ma che il dialogo tra le istituzioni prevalga sempre, nell'interesse della collettività che sta aspettando da anni quest'opera.
Siamo anche d'accordo su un Consiglio straordinario aperto, se questa può essere una strada utile per un'ulteriore sensibilizzazione e pressione al Governo, perché non vogliamo esimerci dal dialogo. Pensiamo che il confronto su quest'opera possa ancora portare dei frutti. Riteniamo che condividere insieme il percorso, maggioranza e minoranza con la Giunta possa essere utile per risolvere questo problema. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Borioli per una replica.



BORIOLI Daniele, Assessore ai trasporti

Ringrazio i Consiglieri per il dibattito. Per la verità non mi attendevo che un resoconto, anche piuttosto scarno, sullo stato di fatto di quest'infrastruttura generasse una serie di considerazioni così rilevanti.
Personalmente continuo a muovermi con lo stesso spirito bipartisan con il quale ho improntato la relazione che ho cercato di fare, ribadendo la mia disponibilità, nell'alveo delle mie competenze, avendo, come interlocutori, in primo luogo gli amministratori locali, intesi nelle loro varie articolazioni: il Consiglio regionale e poi la platea degli amministratori locali, soprattutto del Cuneese e dell'Astigiano, ma anche di tutto il Piemonte.
Ovviamente ho dato un'informazione che non poteva essere esaustiva di tutti i passaggi. Non ho voluto soffermarmi su una serie di tempistiche su cui, pur con lo stesso spirito bipartisan che invoca che ci si muova senza logiche di schieramento per la prospettiva che abbiamo di fronte, ma anche guardando all'equilibrio delle responsabilità che ci sono alle spalle, ho evitato di ricordare - l'ha poi fatto qualche Consigliere nel suo intervento - che la gara, che doveva chiudere alla vicenda della concessionaria, fu bandita nel 2003 e conclusa nel marzo 2005.
La questione, quindi, è aperta da un tempo ben antecedente all'entrata in carica del nuovo Governo e anche di colui che non vorrei diventasse il capro espiatorio di tutta questa vicenda, cioè il Ministro Di Pietro, che personalmente credo stia opportunamente rimettendo mano al tema dei rapporti con società concessionarie, ANAS e Governo, in una logica di maggiore ed efficace trasparenza tra controllore e controllato. Lo dico richiamando alla coerenza anche i Consiglieri che, tanquam, chiedono al sottoscritto di farsi interprete di bacchettare le società concessionarie per la maniera, poco trasparente e poco rispettosa nei confronti degli utenti, con cui gestiscono le autostrade che affollano la rete regionale.
Ho evitato di ricordare - e sul punto mi sono guadagnato i prodighi consigli ed inviti a battere i pugni sul tavolo - che pure anche da questa Regione, da chi mi precedeva (il Consigliere Casoni) fu sottoscritto un protocollo d'intesa, a seguito dell'accordo di programma, che prevedeva che i lotti - se va bene, li concluderemo nel 2007 - dovevano essere conclusi in parte nel 2004 e in parte nel 2005. Nel picchiare i pugni sul tavolo spero di avere maggior fortuna di quanta non ne abbia avuta lei, nel sollecitare il Governo e risolvere una vicenda, rispetto alla quale la Regione poteva esercitare un ruolo che, evidentemente, non ha prodotto un gran risultato.
Farò tesoro dei consigli ricevuti. I tentativi di insinuare elementi di divisione (che mi paiono chiariti dagli interventi dei colleghi della maggioranza sulla vicenda) li considero come normali scorie fisiologiche di un dibattito in cui chi è all'opposizione è giusto che faccia la propria parte. Mi pare, però, che siamo tutti concordi sul fatto che questa è un'opera necessaria e bisogna lavorare. In questo senso ringrazio in modo particolare la Consigliera Cotto, oltre a tutti i colleghi intervenuti perché mi pare che dai banchi dell'opposizione sia arrivato un contributo costruttivo, e mi riferisco alla proposta, sulla quale mi pare ci sia ampia disponibilità, di un Consiglio aperto sull'argomento.
Il punto è fare tutto ciò che è possibile per realizzare al meglio, e nei tempi più rapidi, un'infrastruttura - lo ripeto con assoluta serenità d'animo, non avendo avuto, fino a poco tempo fa, particolari responsabilità in questa materia - che oggi si trova ad uno stato, da una parte, di consistente avanzamento e, dall'altra, di problematica attesa di risoluzione, per responsabilità - lo ribadisco - che possiamo snocciolare nel corso degli anni e caricare sulle spalle di diversi dicasteri succeduti.
Oggi mi pare che aprire una discussione per lasciar intendere che ci sia qualcuno che abbia disegni oscuri per fermare l'opera, e non che il tema sia esattamente quello dello "sgroviglio" di una matassa molto complicata, che ha cominciato ad essere così nel 2005 (tant'è che la gara nel 2005 fu conclusa e non si arrivò mai ad una sua definizione), sia un esercizio inutile, che non ci aiuta a fare ciò che dobbiamo fare, cioè ottenere la realizzazione dell'opera.
Ribadisco la mia disponibilità a collaborare con chi vorrà, nell'ambito del Consiglio e del vasto fronte degli amministratori locali, accompagnarci nel far sentire con forza la nostra voce. Non ci sarà nemmeno bisogno, se seguiremo questa strada, di picchiare i pugni sul tavolo. È un esercizio al quale potrei anche prestarmi, ma non mi pare che ce ne sarà bisogno. Da questo punto di vista, sto nel solco delle considerazioni che ho svolto in apertura. Mi pare che il dibattito in Aula mi abbia dato, in questo senso il confronto e l'appoggio che mi attendevo. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico che nel corso del dibattito è stata assorbita la risposta all'interrogazione n. 403 del Consigliere Allasia.



PRESIDENTE

Ricordo che al primo piano è previsto l'incontro con la delegazione di Santhià.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.27)



< torna indietro