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Dettaglio seduta n.135 del 06/12/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN GILBERTO



(Alle ore 10.03 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Comella e Laus.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame dell'o.d.g., ritengo opportuno convocare una Conferenza dei Capigruppo per un lieve ritocco al calendario, resosi necessaria a seguito della mancata effettuazione della I Commissione convocata per stamattina alle ore 9.
Prego i Presidenti dei Gruppi di recarsi in sala A per una Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.31 riprende alle ore 10.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che in sede di Conferenza dei Capigruppo si è convenuto di non convocare nella giornata di lunedì 11, alle ore 9.30, la IV Commissione bensì di utilizzare quella mattinata per fare una seduta della I Commissione. Quindi, lunedì 11 alle ore 9.30 si effettuerà una seduta di I Commissione con all'o.d.g. il bilancio del Consiglio regionale. In seguito sono state richieste alcune comunicazioni del Vicepresidente della Giunta regionale e bisognerà vedere se ci sarà la disponibilità a darle.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Volevo cogliere l'occasione per ricordare in questa sede e soprattutto a lei, che è il garante anche dei corretti rapporti tra la Giunta e i Consiglieri, che abbiamo svolto una proficua discussione in IV Commissione sui PRR.
Dopodiché, l'Assessore è andato in Giunta per approvarli. Noi abbiamo chiesto in quella sede di avere le deliberazioni di Giunta. È stato detto che era difficile averle in tempo reale.
Quindi, abbiamo aspettato tutto il giorno di martedì e mercoledì mattina ho ancora chiesto al funzionario responsabile della Commissione. Al momento, a differenza dei giornali che hanno già pubblicato in tutto il Piemonte tabelle e tabelline, noi non siamo in grado di avere le varie deliberazioni di Giunta (sono una per ogni azienda sanitaria regionale). E visto che l'Assessore Valpreda ci ha ricordato che a noi soprattutto compete l'azione di controllo politico sugli atti della Giunta, mi vuole spiegare, Presidente, come facciamo noi se non abbiamo le deliberazioni dei PRR a svolgere il nostro ruolo? Non siamo dei chiaroveggenti, dobbiamo vedere le carte.
Noi chiediamo di avere queste carte immediatamente, perché non c'è nessuna ragione, visti i servizi elettronici e visto che le deliberazioni erano già pronte dall'altro lunedì ed erano state rimandate.
Credo che si possano accettare tutte le strategie di comunicazione, nel senso che prima si fa la conferenza stampa, poi si comunica a parenti ed amici, ma i Consiglieri dovrebbero essere i primi ad averne copia.
Chiedo un suo autorevole intervento per ristabilire almeno sulle deliberazioni più importanti una correttezza di rapporti.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, noi ci siamo fatti carico nella giornata di ieri di questa richiesta, che era già stata inoltrata in via informale agli uffici del Consiglio regionale da parte di alcuni colleghi Consiglieri.
Li abbiamo già richiesti e c'è stato assicurato che si sarebbe provveduto celermente alla riproduzione delle varie deliberazioni che contengono questi piani. Continueremo a sollecitare affinché vengano consegnate al Consiglio nei tempi più celeri possibili. Peraltro la Giunta è presente, quindi se lo riterrà opportuno potrà dare chiarimenti maggiori in ordine alle tempistiche. È corretto che i colleghi Consiglieri chiedano queste informazioni ed è corretto che le abbiano nei tempi più celeri possibili per svolgere il loro mandato. Quindi, senz'altro agiremo affinch questo accada.
Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Intervengo sempre sull'ordine dei lavori, approfittando della presenza dell'Assessore Migliasso. Chiedo se è possibile avere in Consiglio una relazione sul reinserimento dei detenuti a seguito di indulto.
Voi sapete che ho presentato diverse interpellanze e anche un ordine del giorno. Tutto questo dal mese di agosto in avanti, a seguito anche di alcune notizie. Abbiamo sentito ieri il telegiornale regionale raccontare la storia di quel detenuto, che non sapeva dove andare quando è uscito a seguito di indulto, che ha tentato il suicidio. È stato salvato e ha rubato tre volte nei supermercati, perché non aveva da mangiare.
Noi abbiamo già stigmatizzato il fatto che la Regione ha offerto un caffè ai detenuti usciti a seguito di indulto.
Penso che la maggioranza, che è sempre stata sensibile su quest'argomento, non possa permettere un comportamento simile quando tanti soldi non sono stati impegnati da parte dell'Assessorato alle politiche sociali, non per colpa degli uffici, ma forse per disattenzione.
Chiederei, tra il Consiglio di oggi e il Consiglio di domani, una relazione dell'Assessore sul reinserimento dei detenuti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Visto che siamo sull'ordine dei lavori, mi aggiungo anch'io.
A proposito della questione che richiamo, abbiamo scritto una lettera ritenendo di averla anticipata precedentemente in sede di conferenza stampa, se le cronache di stampa riportano correttamente gli avvenimenti.
Prima il Vicepresidente Placido e poi il Consigliere Larizza si sono uniti nel chiedere attenzione da parte del Consiglio regionale, oltrech evidentemente la Giunta in termini di esecutivo, su un tema che, a nostro avviso, sta diventando molto significativo. Si tratta dei rischi che il polo informatico di Moncalieri, dove risiede il centro elaborazione dati sta correndo, nell'ambito del processo di fusione tra San Paolo e Intesa di essere trasferito dalla sua sede naturale a Milano.
Questo comporterebbe, tradotto in banalissime cifre, circa duemila tra addetti diretti ed indiretti, e circa 200 milioni di euro l'anno. Su questa vicenda c'è una preoccupazione in senso socio-economico complessiva da parte di quello che è in questo momento il maggiore attore piemontese nell'ambito della ICT. Ma all'interno di ciò, leggendo attentamente i documenti che da luglio scorso precedettero le ipotesi di fusione, quindi leggendo la documentazione dei due gruppi bancari, orientata a Bankitalia e una parte delle comunicazioni, siano esse formali o informali, che sono fluite in fase successiva, credo si possa anche evincere che, nell'ambito della gestione di questa fase della fusione, molto rilevante per la socio economia piemontese, non tutto, ad avviso di chi parla, sia avvenuto in maniera del tutto elegante, trasparente ed opportuna.
Allora, per il merito, sono in ballo duemila addetti e duecento milioni l'anno di ICT nell'ambito di quello che è il maggiore attore. Sono preoccupazioni che, ripeto - senza volerne attribuire la paternità a chi ne ha parlato per primo - so essere larghissimamente condivise soprattutto all'interno della Banca San Paolo, riguardano le modalità con cui ciò sta ancora avvenendo. Secondo noi c'è ancora tempo, per chi ha compiti di governo, per intervenire nel rispetto di quelli che furono i patti e comunque, non in una difesa sterile del posto di lavoro, ma in vista di una difesa degli accordi. Pertanto, ci sembrerebbe indispensabile che in questa sede, che è l'assemblea legislativa del Piemonte, questo discorso venga affrontato.
Come pure ci sembra indispensabile che quello che verifichiamo apparentemente dalla stampa come un'assenza di interlocuzione da parte dei principali organi di governo, voglia essere, qualora l'assenza sia immediatamente surrogata da una presenza attiva, nel rispetto degli accordi e della trasparenza della gestione.
Se le informazioni in nostro possesso sono corrette, non tutto sta avvenendo come chi volle prevedere la fusione.
Ove, evidentemente, autorevolmente la Giunta e il Consiglio non decidano autonomamente, dovremo ricorrere, ma ci piacerebbe evitarlo, alla convocazione di un Consiglio straordinario. Ci sembra che il rispetto per la Sala e il rispetto per l'argomento dovrebbero indurre la Presidenza del Consiglio o la Giunta a volersi attivare e a non subire un'inutile iniziativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Toselli.



TOSELLI Francesco

La ringrazio, Presidente, per aver dimostrato stamani di voler tutelare i Consiglieri regionali, e mi riferisco alla richiesta avanzata dal Consigliere Cavallera. La inviterei, pertanto, a contattare direttamente l'Assessore regionale Valpreda affinché non solo venga in aula, ma venendo in aula ci porti, nella mattinata, la documentazione richiesta in merito alle ASL e alle ASO del Piemonte.



PRESIDENTE

Scusi, collega Toselli, è arrivata la risposta in questi termini: alcune delle deliberazioni sono già disponibili on-line, nella mattinata lo saranno tutte e nel primo pomeriggio avremo a disposizione le copie cartacee. Questi sono i tempi comunicati dalla Giunta regionale.



TOSELLI Francesco

La ringrazio, Presidente, però i tempi mi sembravano assolutamente diversi, visto che credo che il materiale sia disponibile già da tempo visto che il comunicato stampa non può essere stato fatto su aria fritta ma attraverso della documentazione che giace presso l'Assessorato.
In ogni caso, prendiamo atto di questo modo comportamentale, rispetto al quale la informo che noi, nella passata legislatura, in alcune occasioni siamo stati bacchettati, credo ingiustamente, poiché la maggioranza si sta comportando né più né meno alla stessa maniera.
Inoltre, avendo letto le interviste dell'Assessore Borioli sulla questione dell'Asti-Cuneo, già nella seduta di ieri mi sono permesso di chiedergli una cortesia, unitamente alla Consigliera Cotto, al Consigliere Cirio e ad altri colleghi successivamente intervenuti: avremmo bisogno di avere un'informativa sulla Asti-Cuneo. Anche perché, avendo la delega ai trasporti, credo che l'Assessore sia nelle condizioni di venirci a dire che cosa sta succedendo e se intende confermare o meno la manifestazione cui immediatamente avevo dato la mia adesione.
Avevo ancora richiesto, Presidente, un'illustrazione da parte dell'Assessore regionale all'ambiente, visto che il 15 gennaio entra in vigore il provvedimento su blocco auto, rottamazione, mobilità - con qualsiasi nome lo chiamiamo, credo che sia comprensibile a tutti - e visto che all'interno della delibera vi era l'applicazione, da parte delle Province e dei Comuni, di un articolo preciso. Desidero sapere se quell'articolo, previsto dalla delibera, è stato affrontato dall'Assessore regionale, se ne è a conoscenza e qual è lo stato dell'arte della delibera sulla mobilità.
Credo che siano due punti importanti: siamo quasi sotto le feste e penso che questo Consiglio debba esserne informato. Presidente, considerato che andremo qualche giorno in vacanza, lei non convocherà il Consiglio e saremo in difficoltà, mentre abbiamo assoluto bisogno di rispondere al nostro territorio.



PRESIDENTE

Sempre disponibili, peraltro, anche a convocare Consigli in via straordinaria per dare le risposte del caso.
Ha chiesto la parola i Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Mi associo alla richiesta del Consigliere Burzi per avere dall'Assessore Peveraro, noto per le sue frequentazioni con gli ambienti San Paolo e per le sue amicizie - assolutamente legittime, ci mancherebbe altro! - qualche informazione.
Le notizie sui giornali, da rassicurazioni che ci erano state date in passato, vengono smentite giorno dopo giorno; addirittura - non si capisce perché, ma i giornali cambiano quotidianamente - nonostante la fusione alla pari, sembra che Torino debba pagare il maggior peso in termini di occupati.
Allora vorremmo capire e avere un aggiornamento su un fatto che riguarda migliaia di lavoratori piemontesi che, al di là della promessa di un'assunzione privilegiata dei figli, rischiano, a causa di questo accordo sicuramente importante, condivisibile, strategico, ecc. - di trovarsi senza un posto di lavoro.
Sottolineo un altro aspetto. Nel momento in cui - ma lo diremo in un eventuale dibattito - ci fosse anche un prepensionamento di molti, questo significherebbe che la nostra Città perderebbe comunque dei posti di lavoro, perché quei posti di lavoro non sarebbero recuperati col turnover.
Questo è un fatto che troppo poco spesso viene sottolineato, cioè si magnificano soltanto le sorti progressive di una grande banca internazionale che consentirà il meglio per tutti - e possiamo anche condividerlo - ma non si considera mai l'impatto sociale di questa fusione.
Da questo punto di vista, ci associamo alla richiesta di comunicazioni.
Un'altra cosa, Presidente. Sull'ordine dei lavori attendiamo, viste le novità che nessuno ci ha ancora rappresentato, di sapere dalla Giunta cosa intende fare alle ore 11.15 di una piovosa giornata di dicembre.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Guida.



GUIDA Franco

Intervengo solo per ricordare, Presidente, che quando abbiamo discusso l'assestamento di bilancio abbiamo ritirato gran parte degli emendamenti e degli ordini del giorno, così come era stato stabilito nell'incontro dei Capigruppo.
In quella sede, la Giunta aveva preso l'impegno di comunicare al Consiglio, con una breve relazione, che fine avevano fatto gli ordini del giorno approvati dal Consiglio in sede di bilancio di previsione.
la terza volta che chiedo di avere notizia sulla fine di questi ordini del giorno.
Per ciò che riguarda, invece, la vicenda Asti-Cuneo di cui si parla in questi giorni, vorrei solo ricordare che circa un mese fa alcuni Assessori della Giunta - nella fattispecie, l'Assessore Sibille - dichiararono, con un comunicato stampa, che la vicenda era risolta e che Di Pietro avrebbe firmato di lì a pochi giorni la convenzione definitiva con la Società Asti Cuneo S.p.A., cosa che poi è stata smentita anche dallo stesso Assessore Borioli, che adesso minaccia di prendere delle iniziative.
Vorrei ricordare che esiste un'interrogazione, a firma mia e di altri Consiglieri, del 19 ottobre, in cui facciamo presente che le dimissioni dall'AISCAT del Presidente Palenzona erano state innescate proprio da divergenze col Ministero dei Lavori Pubblici e delle Infrastrutture sulle concessioni.
Se per caso la Società concessionaria Asti-Cuneo S.p.A. dovesse aprire un contenzioso con l'ANAS e con il Ministero, sarà praticamente impossibile continuare le opere: sapete benissimo che l'amministrazione pubblica non può contrarre con chi gli ha fatto causa.
Di conseguenza, invito la Presidente Bresso e l'Assessore Borioli a chiedere un incontro immediato e urgente con il Ministro dei Lavori Pubblici, perché questa vicenda rischia veramente di bloccare la principale infrastruttura autostradale in costruzione in Piemonte.
Vorrei inoltre ricordare che l'Assessore Borioli, da noi sollecitato più volte, è stato inerte, non ha fatto praticamente nulla, e all'interrogazione presentata dai Gruppi di minoranza il 20 giugno 2005 ha risposto il 16 febbraio 2006. Certo, se oggi si arrabbia ne ha un po' di ragioni da vendere, però poteva benissimo farlo prima, come avevamo sollecitato noi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "Nievo-Matteotti" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Nievo-Matteotti" di Torino che sono qui in visita.
Benvenuti; speriamo che la visita possa essere di vostro gradimento.
Siamo contenti che siate intervenuti durante i lavori del Consiglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ricapitolando, è stata posta una serie di istanze che riguardano in primis la richiesta di avere delle deliberazioni della Giunta regionale, e ho già comunicato i tempi annunciati dalla stessa.
In particolare, sono state espresse le seguenti richieste: del Consigliere Cavallera di disporre dei Piani strategici di riqualificazione dell'assistenza e di riequilibrio economico della Consigliera Cotto di una comunicazione della Giunta regionale sul reinserimento dei detenuti a seguito dell'applicazione della legge sull'indulto del Consigliere Burzi e del Consigliere Ghiglia di una comunicazione della Giunta regionale sul futuro e sulle prospettive occupazionali del centro elaborazione dati del gruppo San Paolo IMI in Moncalieri dei Consiglieri Toselli e Guida di una comunicazione della Giunta regionale sullo stato d'attuazione del collegamento autostradale Asti-Cuneo del Consigliere Toselli di una comunicazione della Giunta regionale sulla variazione alle limitazioni della ZTL ambientale presso la Città di Torino del Consigliere Guida di una comunicazione della Giunta regionale in merito agli ordini del giorno approvati insieme al bilancio di previsione del 2006, e al loro stato d'attuazione.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati - Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazione della Giunta regionale sul futuro e sulle prospettive occupazionali del centro elaborazione dati del gruppo San Paolo IMI-Banca Intesa di Moncalieri


PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Sono state richieste alla Giunta regionale comunicazioni in merito a due questioni: la prima riguarda la vicenda dell'Autostrada Asti-Cuneo, la seconda riguarda la Banca San Paolo, in riferimento all'operazione di fusione con Intesa.
Per quanto concerne l'Autostrada Asti-Cuneo, il collega Borioli si è dichiarato assolutamente disponibile ad intervenire nella settimana prossima per relazionare in merito alla vicenda, scusandosi, peraltro, per la sua assenza, trovandosi fuori Torino proprio per discutere e approfondire quei temi e quegli aspetti. Il suo impegno, dunque, è pertinente rispetto agli approfondimenti richiesti.
In merito al centro di calcolo di Moncalieri del San Paolo, non avendo notizie più aggiornate rispetto a quanto si legge sui giornali, in riferimento ad una questione che riguarda l'organizzazione di questa importante banca italiana, mi riserverei di acquisire le relative informazioni e di riferire in tal senso non appena ne disporrò (comunque all'inizio della settimana prossima), avendo ben presente che, in primis la Presidente, gli Enti piemontesi hanno seguito con la dovuta attenzione l'operazione, correlandosi, in particolare, con la Fondazione San Paolo l'interlocutore degli Enti locali, e avendo la Società San Paolo IMI S.p.A.
piena autonomia decisionale per quanto riguarda le scelte strategiche e più nel merito, le scelte operative.
Per quanto concerne, invece, le considerazioni del Consigliere Guida confermo che in settimana il collega Borioli sarà in grado di fornire le dovute risposte in merito all'applicazione e al rispetto degli ordini del giorno che sono stati approvati insieme alla legge finanziaria del 2006.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Interverrò sulle comunicazioni testé rese dal Vicepresidente, che peraltro ringraziamo.
Intanto, non essendo sicuro che sia stato ricordato nel riepilogo che con molta attenzione, il Presidente ha fatto sulle richieste pendenti, mi permetto solo di sottolineare un aspetto: è stata appena fissata, per lunedì mattina, una seduta di I Commissione, onde svolgere i lavori che per altre ragioni, questa mattina non è stato possibile fare.
Credo sia stato ricordato, ma mi permetterei di aggiungere - al massimo sarà ritenuto pleonastico - che non sarebbe ritenuta inutile una qualche comunicazione, da parte del Vicepresidente o di altra persona a ci delegata dalla Giunta (che comunque sempre organo collettivo è), sui temi sono toccati ieri in assemblea sindacale, durante l'incontro svoltosi in Consiglio, di cui certamente l'Assessore Deorsola, con dovizia di dettagli avrà riferito, che - mi permetterei di aggiungere, anche in questo caso in maniera pleonastica - riguardava i ritardi, da parte della Giunta, su una proposta inerente alla revisione della legge n. 51; e una sommessa critica che peraltro mi pare di aver visto su autorevoli organi di stampa, su un tema che la minoranza ha sollecitato e che non intende affatto abbandonare (anzi, troviamo stimolante il confronto sulle cifre e sulle modalità) sul tema delle consulenze: abbiamo visto che almeno due delle componenti sindacali, sia dei quadri che dei dirigenti, ci sembrano essere in sintonia con ciò.
In secondo luogo, prendendo spunto da quanto ha riferito la Presidente Bresso in sede di Conferenza dei Capigruppo, parrebbe che mercoledì 13 la Giunta approvi il bilancio preventivo 2007-2009; qualora questo sia confermato - credo che lei sia il più autorevole detentore di informazioni a tal riguardo - non saremmo contrari se ce ne anticipasse le linee riprendendo una modalità che l'Assessore Valpreda ha volutamente interrotto ne parleremo durante la prima sessione di IV Commissione - sui PRR, com'è stato ricordato più volte anche in questa sede, per ultimo (o per penultimo) dal collega Cavallera. Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Per quanto concerne il punto 4) all'o.d.g., "Esame testo unificato delle proposte di legge n. 47, 48, 58 e 156 'Norme per la gestione della fauna acquatica, degli ambienti acquatici e regolamentazione della pesca'" avevamo esaminato il primo degli emendamenti presentati all'articolo 3. In assenza dell'Assessore Taricco, dobbiamo stabilire come procedere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Presidente, credo occorra un po' di coerenza: abbiamo ricevuto un o.d.g. che prevedeva quattro sedute consiliari, variamente articolate, con un ordine ben preciso anche nelle priorità, ed era stato più volte ribadito di proseguire seguendo tale sequenza.
Adesso noi siamo qui - tutti - disponibili a discutere e ad approfondire i vari argomenti. Mi sembra strano che la Giunta regionale prima chieda un'accelerazione e dopo non sia presente in Aula, attraverso l'Assessore competente, per dialogare e dibattere con i Consiglieri per proseguire l'esame delle varie leggi.
Mi sento veramente preso in giro: è una sensazione che ritengo assolutamente opportuno comunicare, anche per sottolineare un senso di disagio. Se esiste veramente questa urgenza, allora è assolutamente necessario che la Giunta si mobiliti, articolando le proprie presenze, come si è sempre fatto (parlo, infatti, anche per esperienza personale): prima viene il Consiglio, ovvero l'attività legislativa, poi tutte le altre attività, che dovranno essere coordinate e compatibilizzate.
Presidente, riporti un po' di ordine e di regolarità nei rapporti tra Giunta e Consiglio, perché noi non siamo un "recinto" nel quale si butta un provvedimento dopo l'altro, e poi ci si azzuffa o si fanno discussioni alla rinfusa. C'è una logica da seguire: sono provvedimenti complessi, per cui ci siamo organizzati anche per garantire le presenze e vogliamo che si lavori in maniera ordinata. Acceleriamo, ma in modo ordinato, affinché che il nostro lavoro esca da quest'aula nel migliore dei modi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Vi tengo informati sull'evoluzione della Casa delle Libertà in partito unico.
Oltre a tutte le conclusioni già espresse, v'informo che ci sono delle differenze culturali tra la componente delle "colombe" e dei "falchi".
Sentita, in maniera molto elegante, la colomba, mi permetto di ricordare all'aula che l'escalation - parola inventata dal celeberrimo generale Westmoreland - ha avuto un pessimo esito. Stiamo discutendo di pesca.
Durante la notte ci siamo sforzati di preparare una serie di interventi sull'articolo 3, perché fino a ieri sera era ancora pendente almeno un emendamento di maggioranza, quindi vorremmo vedere la maggioranza attivarsi, per la parte che le compete, per accelerare gli esiti della discussione. Noi saremmo pronti a discutere. Prendiamo atto, con un certo rammarico, dell'assenza dell'Assessore competente.
Suggerirei di evitare forzature di inversioni all'o.d.g., tema che conosciamo bene e che ci renderebbe più semplice il lavoro che dovremmo comunque fare. La scelta spetta all'Assemblea, ma sapendo già prima quali sono gli esiti di ciò che sta per succedere. Mi sembrerebbe più divertente e più utile approfondire i temi inerenti alla pesca.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Presidente, prendo la parola per segnalare, anche da parte mia, un certo disagio. La prima questione che voglio porre la pongo alla maggioranza. Potrei farlo in una riunione di maggioranza, ma voglio farlo qui in Aula perché, prima di tutto, noi siamo Consiglieri regionali. Mi rivolgo anche ai ragazzi che questa mattina sono venuti a visitare Palazzo Lascaris.
Noi rappresentiamo la più importante Istituzione regionale in Piemonte.
Abbiamo un dovere nei confronti degli elettori. Siamo anche pagati per questo - aggiungo ben pagati - e abbiamo il dovere di cercare, noi come maggioranza, di far funzionare al meglio quest'Istituzione.
Questa mattina, come altre mattine, abbiamo iniziato in ritardo e, in più, questa mattina non abbiamo garantito il numero legale in I Commissione, dove dovevamo compiere un atto importante: approvare il bilancio del Consiglio regionale. Non lo abbiamo fatto perché non c'era il numero legale. È un fatto grave. Com'è grave il fatto che quando il Consiglio è convocato alle ore 10, i Consiglieri regionali arrivino alle 10.15, alle 10.30, alle 11, alle 11.30. Non è ammissibile. Non è ammissibile. Noi abbiamo una responsabilità e un dovere - ripeto: un dovere nei confronti degli elettori.
Non ho mai lavorato in fabbrica, ma quando in fabbrica o in ufficio si arriva in ritardo e bisogna timbrare, mi risulta che, in caso di ritardo viene sottratta una parte dello stipendio. Non so se si può fare una norma regolamentare, e non è questo il punto, perché la serietà e l'etica non si introducono con il Regolamento, ma ci vuole serietà per rappresentare prima di tutto, le Istituzioni e poi per fare la battaglia politica. Prima di rivolgere un appello alla minoranza, bisogna essere a posto.
Mi auguro che in questi giorni la maggioranza dimostri di essere a posto; di avere quella serietà necessaria per fare quella battaglia politica che bisogna fare anche in quest'Aula e non solo sul territorio.
Abbiamo posto una priorità politica, che è l'approvazione del Piano Socio Sanitario nei tempi più brevi possibili, noi pensiamo nell'interesse dei cittadini piemontesi. È legittimo pensare diversamente: noi pensiamo questo.
Questa mattina non è presente l'Assessore Taricco perché è a Roma per una questione importante per la Regione: cercare di garantire quei fondi necessari affinché il suo Assessorato possa assolvere ai compiti e ai bisogni del territorio.
Questa mattina, nel poco tempo che ci rimane, potremmo anche fare una battaglia sulle inversioni all'o.d.g. Potremmo chiedere l'inversione dell'o.d.g., ma voi, successivamente, ci chiederete di farne altre, quindi non so se risolviamo la questione. Intanto, potremmo approvare gli ordini del giorno sull'Europa, visto che ieri ne abbiamo discusso quattro ore, con un interessante dibattito che raramente si sente in quest'Aula. Lo abbiamo fatto tutti quanti con molta serietà, quindi, per essere conseguenti al dibattito di ieri, potremmo approvare quegli ordini del giorno.
Dopodiché, come è già successo in altre occasioni, visto che il disegno di legge sulla sperimentazione per le varianti ai piani regolatori è già stato incardinato in Aula, cioè sono già state svolte le relazioni al disegno di legge, potremmo andare avanti su quel testo di legge. Sarebbe un fatto positivo. Sicuramente non ci sono le condizioni per approvarlo, ma almeno votare il primo articolo sarebbe già un fatto importante.
Mi sono permesso di fare questo intervento. Non so se avevo l'autorevolezza per farlo, ma era una questione che sentivo e ho voluto esprimere la mia opinione in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Da parte nostra non possiamo che aderire all'appello alla responsabilità espresso dal collega Muliere, perché penso che tutti i Consiglieri regionali siano d'accordo. Queste sono parole, mozioni d'affetto, intendimenti generali che tutti noi condividiamo, al di là del ruolo che oggi rappresentiamo in questo Consiglio. Alla fine, però, alle parole devono seguire i fatti.
I fatti di questa giornata, messi uno dietro all'altro, dimostrano le difficoltà in cui si arrabatta questa maggioranza e questa Giunta regionale.
Presidente, non è normale che in un momento in cui si vogliono fare forzature, in termini di convocazione di Commissioni e di organizzazione dei lavori, salti una Commissione importante come la I. Non è normale che in un momento in cui si vuole andare avanti su leggi regionali, salti la continuazione di una discussione come quella sulla pesca, in quanto l'Assessore è assente.
Gli Assessori possono sicuramente avere altri impegni, però non è accettabile che un Assessore che rimane in Aula fino alle ore 20 della sera precedente, non si assuma la responsabilità di dire: "domani non ci sono perché sono a Roma, perché devo incontrare il Papa, perché devo fare qualcosa di molto importante per il Consiglio". Non è ancora più accettabile che questa mattina, alle ore 10.30, si convochi una Conferenza dei Capigruppo e il rappresentante della Giunta non ponga in quella che sarebbe stata la sede naturale per discutere cosa fare, il problema. Che si arrivi poi, finita la Conferenza dei Capigruppo, in aula e, presi uno a uno, si dica: "non c'è l'Assessore. Cosa facciamo". Anche le questioni istituzionali di rapporti normali, stanno saltando! Questo veramente ci preoccupa.
Questa giornata, che è nata male e che, secondo me, se va avanti finirà peggio, vediamo di concluderla nel più breve tempo possibile, magari cercando di concludere il dibattito sull'Europa, che è un discorso importante, che abbiamo affrontato ieri e cessando lì i nostri lavori.
Cerchiamo, ognuno per la sua parte, di farci un piccolo esame di coscienza e di riprendere domani mattina, e poi nelle giornate successive con un altro passo, ma con un altro rispetto dei Consiglieri e del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Condivido, sottoscrivo e sento mio l'appello che, con forza, il Capogruppo dei DS ha rivolto all'Aula. Lo condivido non soltanto per vicinanza politica, ma anche per un comune sentire politico nel modo di intendere l'impegno istituzionale cui siamo stati chiamati dagli elettori.
Da questo punto di vista il mio Gruppo, piccolo, cercherà di dare, come ha cercato di dare fino ad ora, un contributo anche in questa direzione.
Volevo anche sottolineare come la seconda parte dell'intervento del Consigliere Muliere delinei un percorso di lavori per oggi che mi sento di sottoscrivere e che mi auguro possa essere condiviso dall'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Anche noi non possiamo, in questa sede, non biasimare e prenderci la responsabilità, anche di fronte alle minoranze, dell'assenza di alcuni Consiglieri che hanno determinato l'impossibilità dello svolgimento della I Commissione. Non si tratta di mettere all'indice nessuno perché noi, come Gruppo, abbiamo avuto, in un'altra occasione, per un incidente, come dire di organizzazione, la responsabilità della mancata presenza in aula. Il problema non è questo, ma è assumere tutti come maggioranza la responsabilità più forte e fare in modo che questi episodi non si ripetano.
Il nostro Gruppo ha provveduto, organizzativamente, a fare in modo che ciò non possa più capitare, che questa responsabilità la dobbiamo assumere con soluzioni organizzative all'interno della maggioranza. Sono sicuro di interpretare il sentimento di tutta la maggioranza nel ritenere che episodi come questi non dovranno e non potranno più succedere.
Tuttavia, visto che siamo chiamati ad un'opportuna ammissione di responsabilità in questa occasione, voglio evitare, e credo di interpretare il sentimento di tutti, che questo episodio contribuisca a disegnare nei confronti della classe politica regionale un tratto di insensibilità incapacità, trascuratezza, vorrei dire anche cialtroneria e altri attribuiti che in queste settimane ci sono stati attribuiti dagli organi di stampa.
Voglio difendere la responsabilità e il buon nome mio, del mio Gruppo e dei Consiglieri di maggioranza e minoranza. Non siamo, lo voglio dire con molta chiarezza, una banda di sfaccendati. Siamo tutti, chi più chi meno ma larghissima parte di noi, impegnati responsabilmente nell'esercizio delle nostre funzioni. Può capitare che ci siano dei ritardi, e ciò perch la sera prima facciamo tardi ad un incontro, ad un'assemblea e altri appuntamenti politici. Può capitare. L'importante che questa responsabilità non venga meno e che ci sia una responsabilità più forte anche rispetto al rispetto degli orari del Consiglio. Questi orari, questa responsabilità sono la prima nostra responsabilità. Prima di tutto il resto.
Voglio anche ricordare e parlare ai Consiglieri di minoranza e al Consigliere Burzi rispetto all'ordine dei lavori. Forse c'è stata una forzatura, chiamiamola come vogliamo, rispetto al calendario dei lavori.
Tuttavia, riteniamo questa richiesta di maggior impegno, alla fine legittima. Abbiamo trovato ieri una prima forma di nuovo equilibrio tra le richieste di maggior presenza in Commissione e le opportune e comprensibili richieste di mantenere impegni, anche in capo ai singoli Consiglieri sul territorio, e il mantenimento dei lavori nelle altre Commissioni. Credo che, con un po' di responsabilità collettiva, possiamo dimostrare un po' di senso di responsabilità di tutto l'organo consiliare andando avanti nel lavoro previsto all'o.d.g., giustificando - credo che sia fuori discussione l'impegno dell'Assessore Taricco e anche il modo che ieri avete ricordato di confronto con la minoranza - l'Assessore oggi a Roma per un importante impegno istituzionale.
Il mio appello a rinviare a domani il lavoro sulla legge sulla pesca e di procedere con la discussione di altri punti all'o.d.g. sia un appello di buon senso cui sono convinto, anche la minoranza, non sarà insensibile.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio al "Gruppo Best" del Politecnico di Torino, in visita a Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Saluto i membri del Gruppo Best del Politecnico di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Speriamo che la visita presso il Consiglio regionale vi risulti particolarmente gradita.
Grazie della vostra presenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Cotto sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Volevo chiedere di sconvocare la III Commissione (agricoltura) che è convocata per oggi alle 16.30. Se l'Assessore è a Roma, per rispetto dei Consiglieri, non si può permettere ciò. Credo alle parole usate dai Capigruppo e ripeto a me stessa che si è credibili per quello che si fa.
Oggi è convocata la III Commissione che, per caso, è stata convocata alle 16.30 (mai successo). Così come la I Commissione era stata convocata alle 9 in punto (mai successo). È facile immaginare che questa Commissione possa anche andare deserta, magari per mancanza dell'Assessore.
Voglio sottolineare ancora alcuni aspetti. L'Assessore, in modo non corretto, ieri non ci ha riferito che questa mattina era impegnato, dopo tutto il lavoro svolto nel gruppo per mediare anche - ringrazio il Consigliere Cavallera - i vari emendamenti che provenivano dalla maggioranza. Il Consigliere Cavallera ha lavorato ore e ore a fianco dell'Assessore e non ha saputo nulla di ciò. Voglio anche ricordare, se volete portiamo i dati, che a tanti incontri a Roma hanno partecipato i direttori. Vorrei che il Presidente del Consiglio ricordasse l'importanza di essere presenti per legiferare.



PRESIDENTE

Nell'incontro del caso, ricordo che l'Assessore Taricco fungeva da relatore, quindi era indispensabile la sua presenza.
Per quanto riguarda la seduta pomeridiana di oggi, l'Assessore Taricco ha confermato la sua presenza nella seduta della Commissione di oggi.
Prendiamo quindi atto della comunicazione svolta.
Ho ancora altri colleghi che chiedono di intervenire.
Proporrei due minuti di sospensione e un confronto con i Presidenti dei Gruppi: se gentilmente possiamo vederci, in modo da definire una modalità utile per chiudere i nostri lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.48 riprende alle ore 11.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego di procedere alla distribuzione i due ordini del giorno sul tema dell'integrazione europea.
Nella Conferenza dei Capigruppo "volante" si è convenuto di procedere con una comunicazione dell'Assessore Migliasso, avente ad oggetto le questioni dei detenuti scarcerati a seguito dell'indulto, cui seguirà l'eventuale dibattito, che prego di contenere in tempi celeri, perché si è convenuto di arrivare alla votazione degli ordini del giorno sull'Europa che chiudono il Consiglio aperto ieri.
Confermo che domani la seduta avrà lo stesso o.d.g. Non avremo la presenza dell'Assessore Conti, a causa di impegni all'estero; quindi procederemo con i punti all'o.d.g., a cominciare dalla legge sulla pesca.
Prego i colleghi Consiglieri e i colleghi Assessori di dare la possibilità di sentire l'intervento. Chi non è interessato, può accomodarsi fuori.


Argomento: Rapporti Regione - Parlamento - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Comunicazione della Giunta regionale sul reinserimento dei detenuti usciti di prigione a seguito dell'applicazione della legge sull'indulto (Interpellanza n. 918 presentata dai Consiglieri Cotto e Cavallera inerente a "Iniziative per il reinserimento dei cittadini scarcerati" e interrogazione n. 942, presentata dai Consiglieri Cotto, Cavallera, Burzi e Toselli, inerente a "Reinserimento dei detenuti scarcerati a seguito dell'indulto" assorbite dal dibattito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso per la comunicazione sul reinserimento dei detenuti usciti di prigione a seguito dell'indulto.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Come i Consiglieri sanno, volevo informarvi che con una delibera del 2 agosto del 2006, vista la legge n. 241 del 31 luglio 2006, che concedeva il beneficio dell'indulto a favore delle persone che avevano commesso reati fino al 2 maggio 2006, a seguito di una riunione di coordinamento, tenutasi in Prefettura e che ha visto al tavolo attivato dal Prefetto, oltre alla Prefettura, la Regione, la Provincia e il Comune di Torino più altri soggetti, per far fronte alle prime conseguenze del provvedimento, non potendosi da parte della Prefettura, né da parte dell'amministrazione carceraria, né dello stesso Sottosegretario che era presente all'incontro ipotizzare dei numeri certi, abbiamo ritenuto di accantonare la somma di 20.000 euro per essere pronti a qualsiasi evenienza. Salvo poi operare sotto forma di conguaglio rispetto a diversi compiti che gli enti devono assumere qualora la cifra non fosse, come immaginavamo, sufficiente.
Quindi ritengo, da parte di chi ha fatto queste considerazioni, anche sui giornali e legittimamente, un artificio polemico sostenere che la Regione stanzia 20.000 euro, ossia un euro a testa per pagare un caffè ai detenuti. La Consigliera Cotto sa benissimo che la Regione opera da anni in questi campi. Continua ad operare aumentando il proprio intervento e le proprie risorse e anche sul tema specifico, essendosi mossa, credo, in pieno accordo con gli altri enti istituzionali, i quali sono stati coinvolti fin da subito attraverso i GOL con una lettera inviata alle Province, chiedendo loro di attivare e di segnalare tutte le questioni che si manifestassero.
Così facendo, seguiamo un percorso, anche dal punto di vista istituzionale, assolutamente corretto e rispettoso delle competenze specifiche. Come i Consiglieri e le Consigliere sanno, e a maggior ragione chi è stato Assessore, non è compito della Regione distribuire fondi ai singoli soggetti, tantomeno ai singoli detenuti, i quali possono accedere agli sportelli appositamente attivati, di cui ora dirò e, in più, presso i centri dei servizi opportunamente dislocati in tutto il territorio regionale.
In ogni caso, in quell'occasione che citavo, cioè l'incontro in Prefettura, abbiamo posto un problema che abbiamo tradotto in un ordine del giorno e che poi abbiamo inviato ai Ministri Damiano, Ferrero e Mastella, a firma Bresso, Saitta e Chiamparino con i quali, sollecitavamo uno stanziamento di fondi, perché così ci era stato detto, cioè che sarebbero stati disponibili 30 milioni di euro, messi a disposizione dalla Cassa delle ammende.
Noi avevamo chiesto che sul territorio regionale affluissero almeno tre milioni della Cassa delle ammende per progetti in sede locale, per rispondere appunto ai bisogni delle persone beneficiarie del provvedimento di indulto; dichiaravamo altresì la disponibilità della Regione e degli Enti locali a svolgere un ruolo attivo e a rafforzare la rete integrata tra servizi pubblici e privato sociale, come sempre avviene, per affrontare in modo coordinato l'intera problematica.
Le risposte non sono arrivate sotto forma di risposta alla lettera, ma sotto altre forme, che adesso dico. I Ministeri, chiamati in causa, si sono attivati stanziando dei fondi per iniziative molto diverse.
Il Ministero del lavoro ha stanziato 11.506.469,00 euro, che saranno gestiti da Italia lavoro e utilizzati per tirocini, tutoraggio e incentivi alle imprese in 14 aree metropolitane. Per la nostra Regione il progetto coinvolgerà Torino e la provincia.
In relazione a questo progetto, proprio nei giorni scorsi, abbiamo inviato un documento al Ministero, che puntualizza la necessità di coerenza delle iniziative con le politiche del lavoro e le politiche sociali competenze che, come previsto dalla normativa, sono assegnate ai livelli locali.
Se avete un attimo di pazienza vi leggo il testo della lettera che ho inviato al Ministro del lavoro e al direttore generale per il mercato del lavoro, dottoressa Lea Battistoni: "A seguito della prima riunione informativa e di coordinamento con le Regioni, in merito al progetto nazionale lavoro sull'inclusione sociale dei detenuti beneficiari dell'indulto di Italia lavoro e dopo l'invio del progetto stesso da parte del Ministero del lavoro, si riportano alcune considerazioni di carattere generale, già espresse nel corso della riunione, da parte dei tecnici di questa Regione, partecipanti all'incontro.
Premesso che le Regioni, per quanto riguarda le politiche del lavoro sono state coinvolte solo dopo che erano già stati avviati i confronti con le Province e le Aree metropolitane, si sottolinea che sarebbe stato molto utile un raccordo tempestivo con le Regioni medesime, soprattutto per evitare sovrapposizioni di iniziative e realizzare, invece, un'opportuna armonizzazione degli interventi sia nazionali che regionali.
Per quanto riguarda il merito del progetto, si sottolinea la necessità che il punto di riferimento degli interventi siano i Centri provinciali per l'impiego, i quali possono garantire un'accurata valutazione dell'occupabilità dei soggetti e porsi come luogo di attivazione del rapporto con le imprese.
Inoltre, poiché gli interventi per l'inserimento lavorativo prevedono uno screening iniziale attraverso colloqui diretti con la persona, è opportuno prevedere che il primo colloquio sia fatto, come del resto è previsto per legge per chiunque cerchi lavoro, presso il Centro per l'impiego. In questo modo il centro potrà agire tempestivamente nel caso in cui nell'incrocio domanda-offerta di lavoro prospettato non si rilevi fattibile la collocazione lavorativa per qualche beneficiario del provvedimento.
Un altro aspetto importante per la Regione Piemonte riguarda l'individuazione della sola area di Torino come ambito di attuazione del progetto. Risulta, infatti, difficile in questo modo rispondere alle diverse istanze che giungono dal territorio piemontese, che trovano una copertura solo parziale con il progetto 'azione di reinserimento sociale per i beneficiari dell'indulto', approvato quest'ultimo dal Ministero della giustizia e Cassa e ammende, di cui parlerò subito dopo.
Alla luce delle considerazioni sotto riportare, si richiede che la Regione possa partecipare nelle progettazioni esecutive, ipotizzate dal progetto, al fine di pervenire ad un'attivazione delle risorse puntuale e non sovrapposta ad altre iniziative, in armonia con tutte le esperienze già attive sul territorio piemontese, e cioè quelle realizzate mediante l'utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo, nell'ambito del TOR regionale, di quelle previste dalle leggi regionali in materia di aiuto alle assunzioni dei soggetti deboli del mercato del lavoro ed infine di quelle realizzate con i progetti della cassa ammende. Distinti saluti".
Questa è la lettera inviata al Ministro Damiano, al Direttore generale del mercato del lavoro dottoressa Battistoni e anche al Direttore generale per le politiche e per l'orientamento alla formazione, dottoressa Vera Marincioni. Ciò detto, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia, nel mese di agosto, ha chiesto ai diversi Provveditorati regionali (quelli dipendenti dal Ministero di grazia e giustizia) di elaborare, sulla base di budget definiti, un proprio piano di intervento regionale da presentare per il finanziamento attraverso la cassa delle Ammende.
Il progetto del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria del Piemonte prevede anch'esso tirocini, azioni di accompagnamento a supporto e tutoraggio per un costo di 315.906,47 euro, ed è gestito in totale autonomia dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
Il Ministero della solidarietà sociale, con decreto del 02/10/2006, ha emesso un "Bando per la presentazione di progetti a favore di detenuti tossicodipendenti, alcoldipendenti o portatori di malattie, droga-alcool correlate, posti in libertà per la concessione dell'indulto, ai sensi della legge 31/07/2006, n. 241". Possono presentare progetti i Comuni con più di 500 mila abitanti, le Regioni con meno di un milione di abitanti e le Province, entro venti giorni dalla pubblicazione del decreto.
In considerazione dei ristrettissimi tempi, l'Assessorato al welfare ha provveduto ad inviare una nota a tutti i GOL piemontesi e, attraverso l'Assessorato alla sanità, alla rete dei SERT che operano con gli istituti penitenziari, sollecitando la presentazione dei progetti, soprattutto mediante il coordinamento delle reti locali.
L'intervento della Regione Piemonte, quello di 20.000,00 euro, è conseguente, come dicevo, alle sollecitazioni emerse nelle riunioni che si sono tenute agli inizi di agosto presso la Prefettura di Torino, in cui venivano evidenziate due esigenze: punti di accoglienza, informazione e orientamento ai servizi per le persone dimesse; interventi per rispondere alle prime esigenze delle persone più vulnerabili, quali l'ospitalità notturna, i pasti e i trasporti ecc.
Rispetto al primo punto (punti di accoglienza, informazione e orientamento), si è cercato di utilizzare le risorse già presenti sul territorio: sportelli per i dimittendi (progetto SPIN a Torino, progetto Raining Stones ad Alba e progetto Sp.I.R.I.T. a Fossano). Per il secondo (interventi per rispondere alle prime emergenze), in accordo con il Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria, si sono finanziati cinque interventi, affidati ad associazioni di volontariato nelle cinque zone corrispondenti ai territori di competenza degli Uffici dell'esecuzione penale esterna per rispondere ai bisogni immediati.
Vorrei ricordare - è banale farlo, ma lo faccio ugualmente - che la legge è entrata in vigore il primo agosto e che, pur con le difficoltà legate al periodo e alle necessarie procedure amministrative, si è riusciti ad operare in tempi brevi.
L'intervento poneva l'obiettivo di rispondere alle esigenze immediate cui non era possibile rispondere se non in questo modo. D'altra parte, la Regione Piemonte si occupa da anni dei problemi delle persone in esecuzione penale ed ha, nel tempo, messo a punto proprie normative che vengono finanziate annualmente, promuove interventi ed ha costituito una rete di attori del pubblico e del privato, che operano su tutto il territorio regionale, ponendosi quindi in un'ottica diversa rispetto ad altre Regioni che hanno storie ed esperienze diverse. Il che può anche voler dire che la Regione Lazio, non avendo un'esperienza come la nostra, quei rapporti istituzionali e quella consuetudine ad operare in rete che io ritengo la migliore possibile e la più efficace, abbia ritenuto opportuno stanziare la megagalattica cifra di 500 mila euro. Non so come li abbia spesi e forse potremmo anche saperlo perché è sempre utile conoscere le esperienze delle altre Regioni.
Riassumo brevemente qualche dato. Inserimenti lavorativi attraverso il POR...



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

L'abbiamo ulteriormente integrato, perché il numero dei detenuti in regime di semilibertà è stato potenziato, così come sono stati potenziati i progetti presentati dai GOL, che quest'anno, a fronte di uno stanziamento dell'anno precedente di 776 mila euro, ha visto per la parte dei progetti sociali 800 mila euro, più 100 mila euro per i progetti sportivi e 75 mila euro per i progetti culturali. Le altre due Direzioni regionali hanno condiviso con me non solo il progetto, ma hanno aggiunto risorse a quelle che già c'erano, facendosi anche carico, da un punto di vista culturale e integrato, del finanziamento delle attività che erano di rispettiva competenza nell'ambito delle politiche dello sport e nell'ambito delle iniziative culturali.
Le ultime due cose che voglio rapidamente dire sono queste: come loro sanno, i fondi che quest'anno sono stati distribuiti agli enti locali e ai singoli Enti gestori del sociale, e segnatamente al Comune di Torino, ma anche a Novara, sono tutti fondi che non hanno penalizzato, ma hanno favorito piuttosto gli enti.
In particolare, su Torino, che ha come gran centro attrattore per le note ragioni...



PRESIDENTE

Per cortesia: vi pregherei di fare eventuali meeting fuori dell'aula.
Mi rendo conto di chiedervi una cosa anche un po' spiacevole e non comoda ma dubito che la collega Cotto riesca ad ascoltare e dubito che l'Assessore Migliasso riesca a farsi sentire.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Credo che le risorse stanziate per il Comune di Torino e per tutti gli altri enti gestori siano in grado di far fronte ai maggiori oneri che peraltro, non sono stati quantificati in quanto tali alla Regione, ma vengono ricompresi nelle prestazioni di carattere generale, sapendo che naturalmente, su Torino e non solo ci potrà essere un forte appesantimento per quello che riguarda per esempio l'ospitalità notturna e più in generale i servizi a bassa soglia.
A me è parso utile proporre agli enti gestori due temi, uno dei quali riguarda sviluppo ed integrazione dei servizi di pronta accoglienza e di interventi a bassa soglia per i senza fissa dimora e le persone in situazione d'estrema povertà, all'interno del quale potremmo sicuramente ricomprendere questo gruppo di cittadini e di cittadine, utilizzando ci che residuava all'interno del bilancio sul capitolo 17071 per quest'attività e immaginando una ripartizione che tenga conto della popolazione presente nei diversi enti gestori e della situazione particolare del Comune di Torino.
Attendiamo dunque che venga presentata questa progettualità; tra l'altro - lo sottolineo, ma la deliberazione sarà già a mano dei Consiglieri, perché è stata ampiamente pubblicata - c'è un sistema anche premiale, da suddividersi tra quegli enti gestori che avessero voglia di mettersi intorno a un tavolo e lavorare a dei progetti comuni.
Credo di aver dato una risposta abbastanza articolata. Sicuramente non avrò risposto - come sempre, peraltro - ai desideri della Consigliera Cotto, che sicuramente avrebbe voluto di più. Sono pronta a dare un supplemento di risposta, qualora fosse ritenuto necessario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore e mi scuso se l'ho interrotta inizialmente dicendo che non c'era solo l'interpellanza, ma c'era anche un ordine del giorno, che peraltro avevo già illustrato quando avevo chiesto l'iscrizione. Ricordo che avevo l'attenzione di molti componenti della maggioranza, cito per tutti il Presidente della VII Commissione.
Questo l'ho detto, Assessore, solo perché lei poteva evitare di dare maggiori ragguagli sul comportamento del Governo e sul fatto che tre Ministri sono andati in ordine sparso nel cercare provvedimenti per quanto riguarda il reinserimento dei detenuti usciti a seguito di indulto.
Difatti, nell'illustrazione avevo proprio fatto riferimento all'ultimo bando, quello del Ministro Ferrero, e ricordo che il Consigliere Clement era molto attento. Un decreto del 2 ottobre 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 13 novembre, dava 20 giorni di tempo ai Comuni con più di 500 mila abitanti, alle Regioni con meno di un milione di abitanti e alle Province. Lì si invitava l'Assessore a fare riunioni urgenti con le Province, in modo da potere coordinare la progettualità del Piemonte che si trovava da una parte il Ministro Mastella, che indicava altri soldi con un altro budget, e dall'altra il Ministro Damiano, 11.506 euro. E' interessante capire quanto di questi soldi arriva al Piemonte, ed è grave lo sottolineo - che tre Ministri non abbiano risposto alla lettera di Mercedes Bresso, Antonio Saitta e Sergio Chiamparino.
Io mi auguro che la maggioranza non sia impedita dall'intervenire e che dica qualcosa, perché sono partita con queste richieste e con questo desiderio che il Consiglio regionale si occupasse del reinserimento dei detenuti, proprio a seguito delle dichiarazioni di un Assessore della città capoluogo del Piemonte, che si sentiva lasciato solo dai ritardi della ripartizione dei fondi da parte della Regione Piemonte.
vero, l'Assessore ha ricordato che il 2 agosto, su iniziativa del Prefetto di Torino... Non è stata la Regione a prendere l'iniziativa con tutte le Province. Ricordo a tutti i Consiglieri che non c'è solo Torino anche se ha il carico maggiore. Abbiamo tredici carceri in altre località e nessuno si è sentito di dovere coordinare i sindaci delle città sede di un carcere, dei Presidenti delle Province.
Non c'è stata la riunione. È vero, ho fatto dell'ironia sui 20 mila euro, il finanziamento della Regione per reinserire i detenuti. 20 mila euro, 2.200 detenuti in libertà, e si fa confusione - mi permetta di dirlo Assessore - tra il reinserimento dei detenuti, usciti a seguito della legge sull'indulto, e i detenuti in semilibertà.
La Regione, da sempre, si occupa queste tematiche. Mi dispiace in questo caso non abbia usato il termine "eredità": l'Assessore ha ricevuto una bella eredità per quanto riguarda le politiche per i detenuti, così come l'avevo ricevuta io, proprio perché il Piemonte era sensibile a questo discorso.
Non si possono confondere i finanziamenti per i cantieri di lavoro, che probabilmente i Comuni non riusciranno più a fare perché non ci sono più i detenuti, perché sono usciti. Quindi, questi soldi andranno in economia, la Regione non riuscirà a spenderli e di questo chiederemo conto. Se abbiamo 750 mila euro per i cantieri e per fare lavorare i detenuti che sono usciti, voi capite che i Comuni questi soldi non li spendono.
I Comuni sono stati lasciati soli, perché il caffè viene offerto ai detenuti dalle associazioni! Per fortuna ci sono le associazioni di volontariato, che abbiamo sempre ringraziato e che anticipano le prime risposte. Ai Comuni, però, non è stato dato niente.
Quindi, solo 20 mila euro. Non ci sono stati altri finanziamenti, se non l'ultima deliberazione di un milione e 200 mila euro, che erano disponibili sul bilancio già ad aprile, e sono stati accantonati a fine novembre per l'estrema povertà. Penso che vi basti questo per capire che per i detenuti non c'è stata nessuna politica sociale.
Mi vergogno anch'io, e spero insieme con voi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al welfare

Naturalmente, non sempre chi ha l'ultima parola ha ragione. Questo vale per chiunque faccia l'ultimo intervento.
Naturalmente contesto questa visione della Consigliera Cotto, che non tiene conto per nulla di quanto ho detto, e cioè del fatto che gli enti gestori - che sono quelli che fanno le politiche, comprese le politiche nei confronti delle povertà estreme, all'interno delle quali credo che a buon diritto si possano inserire le problematiche delle persone scarcerate anche se non tutte, poiché non tutte sono in quella situazione - sono stati tutti, per la prima volta dopo molti anni, non penalizzati.
Infatti, i criteri stabiliti prevedevano, per esempio, che dovessero essere penalizzati alcuni degli enti che erano agli estremi della spesa storica, segnatamente alcune Comunità montane che avrebbero dovuto vedere una riduzione dei loro finanziamenti. Invece, tutti hanno beneficiato di un aumento dei finanziamenti o, al minimo, hanno avuto ciò che hanno avuto lo scorso anno più le partite aggiuntive sulle questioni dei minori, ecc.
(cosa che, peraltro, la Consigliera Cotto sa benissimo).
Peraltro, la collega Cotto conosce benissimo le prerogative che vengono date da questo benedetto articolo 4, all'interno del quale si può fare, con una certa discrezionalità, sperimentazione oppure attuare interventi su varie partite. Abbiamo pensato di destinare una parte come ulteriore ristoro per gli enti medesimi. Se agli enti arrivano dei soldi per finanziare delle attività che hanno già svolto, l'importante è che arrivino. Il flusso di denaro non è stato fatto mancare perché abbiamo dato gli anticipi, non è stato fatto mancare perché abbiamo fatto un buon riparto del fondo sociale.
Queste sono quote ulteriormente aggiuntive che aiuteranno le persone da una parte, e gli Enti (come il Comune di Torino, ma non solo) dall'altra, a predisporre ulteriori misure per l'emergenza freddo.
Questo lo voglio dire affinché sia molto chiaro. Altrimenti sembra davvero che ci fosse un tempo una mitica età dell'oro cui oggi corrisponde .......casa? L'età del ferro? L'età del bronzo?



PRESIDENTE

Colgo l'occasione per informare che le comunicazioni dell'Assessore Migliasso fanno considerare assorbite, da parte della proponente l'interrogazione n. 942, "Reinserimento detenuti scarcerati a seguito dell'indulto", e l'interpellanza n. 918, "Iniziative per il reinserimento dei cittadini scarcerati", che hanno entrambe come prima firmataria la Consigliera Cotto.
Resta pendente in Commissione l'interrogazione n. 1076, inerente a "Indulto e reinserimento detenuti".


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 529, inerente a "Trattato costituzionale europeo", presentato dai Consiglieri Casoni, Leo Botta, Guida, Nastri, Lupi, Ghiglia, Burzi, Nicotra, Boniperti, Toselli Novero e Rossi esame ordine del giorno n. 525, inerente a "Costituzione europea" presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero e Monteggia esame ordine del giorno n. 527, inerente a "Trattato costituzionale europeo", presentato dai Consiglieri Bresso, Gariglio, Bizjak, Muliere Motta, Turigliatto, Valloggia, Robotti, Dalmasso, Deambrogio, Moriconi Manolino, Pizzale, Rabino, Pace, Cavallaro, Spinosa, Rutallo, Cattaneo Ricca, Scanderebech, Lepri, Comella, Ferraris e Chieppa


PRESIDENTE

Come da intesa, procediamo all'esame degli ordini del giorno presentati a margine del Consiglio aperto di ieri sul tema dell'integrazione europea.
Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 529, inerente a "Trattato costituzionale europeo".



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Riassumendo, sono stati presentati tre ordini del giorno; i primi due sono già stati distribuiti e il terzo, appena iscritto all'o.d.g., è in via di distribuzione.
L'ordine del giorno n. 525 è presentato dal Gruppo della Lega Nord l'ordine del giorno n. 527 ha come primi firmatari la Presidente Bresso e il Presidente Gariglio; l'ordine del giorno n. 529 ha come primo firmatario il Consigliere Casoni.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 525, vi sono colleghi che intendono intervenire? Prego, Consigliere Novero, prenda pure la parola.



NOVERO Gianfranco

Grazie, Presidente. Non sto a commentare ulteriormente il nostro ordine del giorno, che è già stato ampiamente illustrato dal nostro Capogruppo.
Mi pare che le nostre idee siano chiare e invitiamo chiunque vi si identifichi a votare favorevolmente.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "A. Meucci" di Torino


PRESIDENTE

Saluto, a nome di tutti i Consiglieri, gli allievi della Scuola Media "A. Meucci", che sono in visita al Consiglio regionale. Benvenuti a tutti e buona visita. Grazie di esserci venuti a trovare.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Iscrizione all'o.d.g. ed esame ordine del giorno n. 529, inerente a "Trattato costituzionale europeo", presentato dai Consiglieri Casoni, Leo Botta, Guida, Nastri, Lupi, Ghiglia, Burzi, Nicotra, Boniperti, Toselli Novero e Rossi esame ordine del giorno n. 525, inerente a "Costituzione europea" presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto, Novero e Monteggia esame ordine del giorno n. 527, inerente a "Trattato costituzionale europeo", presentato dai Consiglieri Bresso, Gariglio, Bizjak, Muliere Motta, Turigliatto, Valloggia, Robotti, Dalmasso, Deambrogio, Moriconi Manolino, Pizzale, Rabino, Pace, Cavallaro, Spinosa, Rutallo, Cattaneo Ricca, Scanderebech, Lepri, Comella, Ferraris e Chieppa


PRESIDENTE

Ritornando alle dichiarazioni di voto sugli ordini del giorno sulla Costituzione europea, ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Sono tra i firmatari dell'ordine del giorno che vede, come lei ha prima sottolineato, il Capogruppo Casoni tra i primi firmatari.
Tengo a spiegare all'Aula la ragione di quest'ordine del giorno. Esso è l'integrale ripresa del documento che è stato distribuito ieri e che è stato ampiamente discusso nell'ambito di quello che viene chiamato "percorso di ratifica del Trattato di Costituzione europea - Piano D".
Ci è sembrato che riproporre in maniera praticamente integrale l'allegato 6 del documento che ieri abbiamo discusso, rispetto a quello molto simile che credo veda il Presidente Gariglio tra i primi firmatari abbia le seguenti caratteristiche, che tengo a motivare. Intanto sottolinea la ripresa del processo di ratifica, che ci sembra un rafforzativo, come peraltro il documento propostoci poneva l'accento rispetto al processo di dibattito, non perché non ci si renda conto dell'esigenza che dibattito ci sia, ma europeisti convinti riteniamo che il processo di ratifica sia un rafforzativo.
Ci siamo permessi di aggiungere, al capoverso 3 delle premesse, dove è scritto "processo di unificazione dell'Europa, della pace, della solidarietà", un sostantivo che per noi è imprescindibile, che è "libertà" e che riteniamo non debba dare alcun fastidio a nessun componente di questo Consiglio.
Per le stesse identiche ragioni, nell'ambito delle richieste, abbiamo espunto il paragrafo 4, quello relativo al referendum consultivo, non perché poi eventualmente a ciò non si debba arrivare, ma, essendo europeisti convinti, riteniamo che si possa auspicare di evitare un percorso di questo tipo.



PRESIDENTE

Ricordo che la possibilità di intervenire è garantita per ogni ordine del giorno.
Stiamo discutendo l'ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega Nord, avente come primo firmatario il Consigliere Rossi. Se sul primo ordine del giorno non vi sono altri interventi, chiedo se possiamo procedere alla votazione o se è necessaria una breve sospensione.
Procediamo con le votazioni dei singoli ordini del giorno, ad iniziare dal documento avente come primo firmatario Rossi Oreste.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 525, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: il 29 ottobre 2004, a Roma, è stato firmato dai 25 Stati membri dell'UE il Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, unificando in un unico documento tutti i precedenti trattati, da quelli più lontani di Roma del 1957 fino ai più recenti di Maastricht e Nizza il testo firmato a Roma, non è stato il frutto di un autentico processo costituente europeo, ma è stato elaborato dalla Convenzione presieduta da Valèry Giscard d'Estaing, con vicepresidente Giuliano Amato, e anche la partecipazione della cosiddetta 'società civile' è stata limitata a sparuti gruppi, senza vedere un vero coinvolgimento dei cittadini europei la Costituzione europea avrà un riflesso profondo su ogni cittadino dell'Unione europea e, come dichiarato da molti autorevoli costituzionalisti, l'introduzione del Trattato costituzionale inciderà, con forte impatto giurisdizionale, anche sulla prima parte della nostra Costituzione il trattato è corposo e complesso: 448 articoli, più 36 protocolli e 49 dichiarazioni allegate; una struttura in quattro parti leggibile solo trasversalmente, attraverso una serie di rimandi dalla parte prima alla parte terza da cui si evince che non c'è stata né la semplificazione dei trattati precedenti né un'effettiva volontà di trasparenza, ma piuttosto si è provveduto ad un accorpamento della già complessa normativa esistente senza considerare che nel Preambolo non si fa cenno alcuno alle radici cristiane quale elemento fondante della tradizione storica europea la Costituzione europea potrà entrare in vigore soltanto quando sarà adottato da ciascuno dei paesi firmatari secondo le proprie procedure costituzionali: si tratta della ratifica da parte degli Stati membri per via parlamentare, referendaria o con una procedura mista e la Costituzione una volta ratificata da tutti gli Stati, entrerà in vigore a partire dal 2009, per alcuni aspetti, e dal 2014 per altri; fino a quel momento l'Unione europea continuerà a funzionare come oggi, con i Trattati in vigore il Parlamento italiano ha ratificato il 6 aprile 2005 il Trattato che è stato già ratificato da Spagna, Germania, Lituania, Repubblica Slovacca Austria e Grecia, mentre Danimarca (25 settembre 2005), Polonia (20 settembre 2005), Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito, Paesi Bassi (1 giugno 2005), Lussemburgo (10 luglio 2005) e Irlanda ha rimandato la data del referendum considerato che: la Francia si è pronunciata il 29 maggio 2005 e il 54,87% dei francesi ha detto no alla Costituzione europea (15.422.659 voti) contro il 45,13% che si è pronunciato per il sì (12.686.732 voti); l'affluenza è stata altissima, il 70%, un dato notevolmente superiore a quello del settembre del 1992 quando per il referendum sul trattato di Maastricht andarono alle urne il 69,7% degli aventi diritto nei Paesi Bassi il 1° giugno 2005 il referendum ha avuto esito negativo a seguito dei referendum, il Consiglio europeo del 16 e 17 giugno 2005 ha ritenuto la scadenza del 1° novembre 2006, inizialmente prevista per l'entrata in vigore della Costituzione, non più perseguibile ritenuto che: appare evidente che il processo di integrazione comunitaria - come si è fin qui manifestato - non può significare in alcun modo una mancanza di partecipazione dei cittadini che devono poter esprimere la loro opinione su questioni di così vitale importanza tra i valori fondamentali dell'UE vi è - come scritto nella cosiddetta Costituzione europea - quello di fondarsi sul 'rispetto della democrazia in una società caratterizzata dal pluralismo' preso atto che: la Lega Nord ha lanciato per prima l'allarme sull'evolversi di un'Europa delle istituzioni e dei burocrati lontana dalla volontà dei popoli livellatrice delle identità, sorda ai reali problemi anche economici dei cittadini, immolata al 'vitello d'oro' dell'euro in Italia, nel corso degli ultimi decenni, disposizioni comunitarie sempre più invasive, al pari del crescente trasferimento di poteri a Bruxelles sono sempre stati recepiti con la procedura di ratifica ordinaria, sulla base di una presunta legittimazione Costituzionale disposta dall'art. 11 della carta fondamentale, che però consente 'limitazioni di sovranità' e non la vera cessione che si sta operando a favore di Bruxelles impegna la Giunta regionale ad attivarsi a tutti i livelli, affinché il Parlamento europeo si convochi in sessione straordinaria per assumere una vera iniziativa costituente che possa riscrivere il Trattato, sostituendo il metodo della Convenzione che dopo il 'no' espresso da francesi e olandesi, ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza".
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 527.
Ha chiesto la parola il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente. La mia sarà una dichiarazione di voto molto breve.
Noi abbiamo contribuito a migliorarlo sulle questioni sociali, rispetto alcuni risvolti, che sono, in primis, la difesa dei beni pubblici nell'ambito della riscrittura del nuovo Trattato europeo (quindi della nuova Costituzione). Dico "riscrittura" perché riteniamo che il referendum cui auspicabilmente dovranno essere chiamati i cittadini europei nel 2009 dovrebbe essere costituente, ovvero dovrebbe dare mandato costituente al futuro Parlamento.
Ci sembra una forzatura - lo abbiamo detto ieri e lo ripetiamo oggi che in questa fase si possa resuscitare il testo del Trattato costituzionale ormai tramontato col voto olandese e francese, per portarlo ad un giudizio dei cittadini europei nel 2009. Sarebbe molto più opportuno che il futuro Parlamento fosse investito di un mandato costituzionale e che tale investitura avvenisse attraverso un voto referendario popolare europeo di massa nelle elezioni del 2009.
Noi voteremo a favore di questo ordine del giorno, però con questo punto specifico di perplessità rispetto al metodo da utilizzare sul mandato costituzionale per il Parlamento europeo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Non avendo fatto alcuna dichiarazione durante la seduta di Consiglio regionale aperto di ieri, presenterò successivamente un testo scritto.
Ripercorrendo le affermazioni del collega Robotti, il Gruppo dei Verdi ritiene che sia necessario riprendere il processo per l'approvazione di una Costituzione europea. Ma visti i problemi rilevati in passato nell'approvazione, nell'attuazione e nella scrittura del Trattato preparato, crediamo che sia necessario costruire un percorso leggermente diverso per realizzare, innanzitutto, quella che noi definiamo un'Europa dei cittadini, e non un'Europa delle merci.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

La mia sarà una dichiarazione di voto breve, che ricalca sostanzialmente le precedenti.
Sottolineiamo la necessità di inserire maggiormente, nel processo di costituzione europea, le grandi tematiche sociali (occupazione e lavoro precario) e ambientali (OGM), il nodo della guerra e della pace, che è fondamentale anche nel rapporto con gli altri popoli e il Mediterraneo intero, e la difesa dei grandi beni comuni, primo fra tutti l'acqua.
Continuiamo a ripetere che dopo l'insuccesso del referendum costituzionale, in particolare in Francia (paese assolutamente fondamentale), pare una forzatura l'ipotesi di un referendum unico sostanzialmente europeo - e ci sembra necessario un processo che tocchi tutti i popoli e che dia mandato alla prossima Assemblea di scrivere una Costituzione sui grandi temi che abbiamo cercato di ricordare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Signor Presidente e colleghi, noi voteremo a favore dei due ordini del giorno. Ci sono differenze minime che, a nostro avviso, non tolgono nulla all'importanza di entrambi. Crediamo che l'Europa abbia grandi possibilità sempre che si smetta di trasformarla in "burocrazia", ovvero in Unione Europea delle burocrazie, delle direttive, delle Commissioni, del Parlamento e di tutto quanto gira attorno all'attività che finora l'Europa ha svolto con troppa disinvoltura e con poca attenzione: ci riferiamo, ad esempio, alla sicurezza del continente o ai flussi migratori.
Pensate a come sarebbe facile risolvere questioni che per noi sono diventate dannose, pericolose e difficili da gestire - come l'immigrazione se ci fosse un'unica normativa comunitaria in grado di contemplare l'accoglienza nella legalità e la sicurezza dei cittadini.
Ci sono tanti fronti sui quali l'Europa si è rivelata nano politico come si usa dire, per pensare soltanto alla politica estera, superata dai nazionalismi delle politiche estere dei Paesi più importanti: conta di più il Ministro degli Esteri della Francia, della Germania o dell'Inghilterra che non il delegato alle politiche estere dell'Unione Europea.
Insomma, vorremmo che l'Europa fosse un punto di riferimento per tutte quelle tematiche che ci riguardano da vicino, e di cui si parla nei due ordini del giorno che ci accingiamo a votare.
Abbiamo però corso il rischio - e lo correremo ancora - di parlare di Europa soltanto in vista di elezioni europee o di nomine dei Commissari da parte dei Governi. L'invito che viene rivolto ai mezzi di comunicazione affinché l'Europa diventi argomento di discussione quotidiana nelle scuole nelle famiglie, fra i giovani, nelle università, credo sia uno degli aspetti più importanti. Per farlo, è necessario il coinvolgimento - senza appartenenze di parte - di tutti coloro che di Europa si occupano quotidianamente, ovvero i politici, i Parlamentari europei, le imprese che lavorano con l'Europa, gli organi di informazione.
Credo che il dibattito di questi giorni si sia rivelato utile, sebbene sia stato un po' "chiuso" all'interno di un Consiglio regionale. Non sarebbe, quindi, una cattiva idea, insieme all'Unione Europea, dotata di uffici che si occupano appositamente di questo, alle università e a tutto il mondo politico, organizzare qui a Torino, nel prossimo anno, un convegno di uno o più giorni sull'Europa, proprio per approfondire i temi che questi ordini del giorno hanno messo in evidenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

La ringrazio, Presidente, anche se devo subito cominciare con una "tirata di orecchie". Proprio ieri avevo chiesto di rispettare un pochino le regole che ci stavamo dando. Si era detto - io avevo peraltro accettato di non terminare il dibattito sull'Europa con la votazione degli ordini del giorno.
Noi eravamo addirittura gli unici ad aver presentato ieri un ordine del giorno e abbiamo accettato di non discuterlo.
Questa mattina ero impegnato altrove - le avevo detto: "Stiamo alle regole, se no informiamoci" - e non ho neanche potuto votare l'ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega, ma l'ha dovuto votare il collega Novero, che ringrazio. Ci siamo dati dei turni, d'altronde non si pu essere in due posti contemporaneamente, però mi permetta di dirle, caro Presidente, che è stata una scorrettezza. Ieri avremmo avuto diritto a votare il nostro unico ordine del giorno presentato; abbiamo accettato di non farlo, perché ci avete chiesto di passare alla legge sulla pesca; non abbiamo insistito per la votazione del nostro documento, come invece si sarebbe dovuto fare, almeno in seconda battuta, se non lo si voleva fare nella seduta di Consiglio aperto.
Questa mattina mi sono trovato ad essere informato al termine del funerale. Mi sono precipitato qui, ma da Alessandria i tempi sappiamo quali sono. Sono arrivato e mi è dispiaciuto non poter né intervenire né votare il mio ordine del giorno. Gliela faccio come menzione, Presidente.
Dopodiché, intervengo sugli ordini del giorno che in questo momento sono in discussione: il secondo e il terzo.
Uno praticamente fotocopia dell'altro. C'è una differenza minimale, ma in nessuno dei due si parla di una questione importante come le radici cristiane dell'Europa, nonostante sia stato poi presentato un ordine del giorno identico già ieri (ma che nessuno aveva presentato), con la sola aggiunta della parola "libertà".
L'altro documento, presentato dai colleghi del centrodestra è, di fatto, un ordine del giorno fotocopia, perché ne toglie una parte. È molto simile, ma né l'uno né l'altro inseriscono un punto secondo noi fondamentale: il richiamo alle radici cristiane dell'Europa, che non significa dire: "L'Europa è cristiana". Per carità! Giustamente, i paesi che fondano l'Europa sono laici: ci mancherebbe altro! Ma credo che voler negare che ci sono radici comuni, e che queste si rifanno ai principi della cristianità, sia un gravissimo errore.
Per questo motivo mi spiace che colleghi, addirittura della mia coalizione, che si vantano di essere così vicini alle ragioni della Chiesa della cristianità e che hanno protestato nei confronti della Costituzione europea (che poi è semplicemente un trattato), abbiano qui votato contro l'ordine del giorno della Lega Nord, che prevedeva le radici cristiane.
Questa è una cosa di cui bisogna dare atto, perché un conto è parlare, un conto sono gli atti. Il collega Novero mi dice che si sono astenuti, ma tutti sappiamo che, in questo Consiglio, l'astensione equivale, di fatto ad un voto contrario.
Noi avremmo tranquillamente accettato delle modifiche; si potevano togliere delle parti dal nostro ordine del giorno (non c'ero io, ma era presente il collega Novero, firmatario); potevamo tranquillamente accettare delle modifiche, se c'erano dei punti che non piacevano. Tuttavia, aver voluto negare, anche da parte di quelle persone che si vantano di essere così vicine ai valori della cristianità, il principio che doveva essere fondante per l'Europa il rimando alle radici cristiane, vuol dire veramente negare l'evidenza.
Mentre arrivavo, ho sentito l'intervento di alcuni colleghi di sinistra, di estrema sinistra, che in buona parte devo assolutamente accettare, perché alcuni punti sollevati sono condivisibili e ben stavano espressi in un ordine del giorno a favore del processo europeo. Qui ci stavano assolutamente quei punti, come ci stavano sicuramente riferimenti alle radici cristiane.
Caro Presidente, le devo annunciare un voto di astensione su questo ordine del giorno che è, in buona parte, condivisibile, però è un documento che non ha radici; è un ordine del giorno che non ha cuore, perch ricordiamoci comunque che questa Europa è nata perché i padri dei nostri padri hanno combattuto delle battaglie fondamentali per la libertà di questi paesi, per la libertà del nostro paese, per la libertà della nostra terra.
Quelle radici fondamentali per noi, per molti di noi, per la maggioranza di noi ancora oggi, dovevano essere ricordate.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, è vera la sua ricostruzione dei fatti circa le modalità di messa in votazione degli ordini del giorno. Non era intendimento di chi presiede arrivare oggi a questo esito. Semplicemente l'evolversi della situazione in Consiglio questa mattina ha portato ad una Conferenza dei Capigruppo in cui si è stravolto il calendario originariamente impostato.
Mi dispiace, ma è stata un'esigenza di cambiamento dettata dall'evolversi dei lavori e dal dibattito politico all'interno del Consiglio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Il nostro Gruppo, pur condividendo i principi dell'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, si asterrà sulla votazione, perché si fa esplicito riferimento al referendum approvativo che dovrebbe essere effettuato nel 2009. Il nostro partito non è su questa posizione, pur condividendo il resto dell'impostazione.
Al collega Rossi dico che siamo disponibili alla sua proposta.
Ricordo che proprio il Presidente del nostro partito si è battuto a lungo nella Commissione che ha stilato il Trattato europeo, nel tentativo di inserire queste parole nel testo, operazione poi non riuscita.
Senz'altro, i presentatori di questo ordine del giorno sono disponibili ad inserire il richiamo alle radici cristiane nei principi. Si tratta solo di coordinare il testo e vedere in quale punto inserirlo, però accettiamo questa modifica proposta dal Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Turigliatto; ne ha facoltà.



TURIGLIATTO Mariano

Dichiaro il nostro voto favorevole agli ordini del giorno n. 527 e 529 sostanzialmente simili.
La dichiarazione di voto riguarda anche l'auspicio che al nostro dibattito e ai percorsi di educazione, di cui questa Regione si fa carico riescano a seguire anche azioni efficaci, affinché si arrivi all'approvazione di una Costituzione europea largamente condivisa e che contemperi, come già altri meglio di me hanno detto, la libera circolazione delle merci con la libera vita delle persone che fanno parte di questa aggregazione e anche di coloro che, per le più svariate ragioni, hanno bisogno di prendervi parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto fare una dichiarazione di voto in merito a questo ordine del giorno. Condivido parzialmente la prima parte dell'intervento del collega Rossi, perché mi sembra che un richiamo alle nostre origini alla radici religiose europee poteva starci senz'altro. Devo dire anche che quando a livello europeo è in discussione se accettare o meno una nazione come la Turchia, che ci dovrebbe portare in dote qualcosa come 75 milioni di mussulmani, penso che la nostra ipotesi rischi di diventare retorica e rischi di non trovare una risposta, non solo a livello nazionale, ma a livello di partecipazione degli altri Stati.
Mi piace sottolineare il mio parere favorevole all'ordine del giorno n.
527 perché, come ho detto nell'intervento di ieri, penso che vada incoraggiata l'introduzione, nell'ambito dei programmi scolastici, di corsi di educazione civica, come peraltro previsto nell'ordine del giorno n. 529.
necessario sensibilizzare i cittadini e, soprattutto, i giovani europei le scuole, gli alunni e le scolaresche italiane su questo problema. Io lo considero il punto prioritario, specialmente da parte degli europarlamentari europei che, in qualche modo, con quest'ordine del giorno dovranno stabilire un contatto vero con la nazione, con la cittadinanza italiana e trasportare in Italia una forma di sensibilità che solo loro direttamente vivono in Europa.
Quest'ordine del giorno, senza voler approfondire nessun tema, è generico, ma sostanziale per quello che riguarda la sensibilizzazione.
Dichiariamo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Il Consigliere Scanderebech nel suo intervento ieri aveva fatto riferimento alle origini giudaico-cristiane di cui parlava prima il Consigliere Rossi, quindi credo sia opportuno, da parte nostra, cercare una mediazione per l'inserimento. C'è stato un dibattito ieri, ne abbiamo parlato oggi, mi chiedo se sul tema il Consiglio regionale del Piemonte debba presentare tre mozioni. Su tali temi valeva la pena fare uno sforzo di mediazione. Se ogni volta, per gioco delle parti, tendiamo a differenziarci sulle parole, su alcuni aspetti, sulle piccole cose che esempio diamo a quelli che vorrebbero che l'Europa fosse veramente un gigante dal punto di vista politico e istituzionale?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Sono costretto, con convinzione, a riprendere alcuni interventi dei Consiglieri. Aderisco ben volentieri all'ipotesi di richiesta del Consigliere Rossi, ci stiamo lavorando, l'ha già detto il Consigliere Casoni, quindi lo ringrazio. Condivido quello che ha detto il Consigliere Guida: non si deve sempre, per forza, presentare ordini del giorno comuni ma trovare il modo di presentare, sempre, per forza, anche quando si pensa in maniera simile, ordini del giorno diversi, mi sembra una forzatura di pari livello.
Dall'intervento del Consigliere Manolino si può dedurre che su due ordini del giorno si possono trovare convergenze almeno nel voto, mi pare di intravedere una sostanziale convergenza su questo. Mi aspetterei che i Gruppi centristi, come quello dei Moderati, possano trovare apprezzamenti per entrambi gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Mi dispiace deludere l'amico e Consigliere Leo, ma l'Italia dei Valori che ho l'onore di rappresentare - ha una posizione, da questo punto di vista, estremamente laica. Riteniamo che, in un processo così delicato, che coinvolge interessi così diversi, non si debba partire con il piede sbagliato. Ognuno di noi può appartenere o meno ad una cultura definibile cristiana, ma non è detto che questo debba comportare, necessariamente un'implicazione in ambito politico. Soprattutto in un ambito politico così delicato come quello della formazione dell'Europa. Ed è il motivo per cui noi distinguiamo, Consigliere Leo, il concetto di integrazione da quello di interazione.
L'integrazione, che presupporrebbe una posizione di quel tipo, che fa riferimento a radici culturali e cristiane, significa già atteggiamento egemonico da parte di qualcuno che intende integrare qualcun altro. Invece noi siamo per una cultura di interazione, che significa confronto paritetico tra culture anche diverse e nascita eventuale di qualcos'altro se mai ci fossero le condizioni perché questo possa avvenire. Ed è il motivo per cui voteremo sia l'ordine del giorno n. 527 sia l'ordine del giorno n. 529 purché nulla sia modificato, ovviamente, a riguardo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Solo un suggerimento che si ricollega a quanto già detto dal Consigliere Guida.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi che si sono succeduti da parte dei Consiglieri della maggioranza e, mentre ho ben chiare le posizioni di alcuni Gruppi (per esempio l'intervento del Consigliere Turigliatto è stato esemplare, chiarissimo) altri interventi - alludo a quello per esempio dei Consiglieri Robotti, del Consigliere Moriconi, allo stesso intervento del Consigliere Dalmasso - mi lasciano con un'aleatorietà che non comprendo, ma basta votare e poi si vedranno i risultati.
Tuttavia, poiché da più parti mi sembra si possa sostenere che l'ordine del giorno n. 527 e l'ordine del giorno n. 529, quelli che sono ancora da votare, francamente non hanno punti di distanza che reputo, in questa fase insormontabili, e stabilito che non vuole essere affatto una forzatura, mi rimetto a ciò che l'Aula vuole fare. Se l'Aula vuole votare, siamo pronti a farlo. Voteremo sia favore del nostro ordine del giorno - a maggior misura con il recepimento di uno dei suggerimenti che il Consigliere Rossi ha voluto fare nel suo intervento - sia a favore dell'ordine del giorno che vede la maggioranza proporci una proposta non totalmente dissimile.
Ci piacerebbe, visto che non c'è, a mio avviso, un'urgenza incoercibile, all'inizio della prossima sessione, spendere ancora qualche ora di lavoro per predisporre un documento che raccolga la maggior parte dei consensi (visto che buona parte del lavoro è stato fatto). Sempre che l'Aula voglia apprezzare.
Altrimenti, votiamo gli ordini del giorno come l'Aula ritiene opportuno. Mi sembra un suggerimento che sarebbe sciocco non riprendere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Naturalmente su quello che ha presentato la Presidente e che abbiamo sottoscritto...
Mi scusi, Presidente, non sapevo che ci fosse stato un cambiamento nell'ordine del giorno presentato.



PRESIDENTE

Sì, lo comunico anche se è stato distribuito. L'ordine del giorno n.
529, quello avente come primo firmatario il Consigliere Casoni, è stato emendato nelle premesse aggiungendo un ulteriore punto che recita: "Convinti della necessità e dei richiami ai valori delle radici cristiane come elementi fondanti della tradizione e identità europea". Questo è il nuovo testo dell'ordine del giorno come riformulato dai proponenti.
Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà



MULIERE Rocco

Mi, scusi, Presidente. Io stavo intervenendo sul testo depositato. Il problema è che, nel momento in cui si decide di votare, si fanno i cambiamenti...



PRESIDENTE

Correttamente devo dire che abbiamo fatto le dichiarazioni di voto anche se alcuni Consiglieri sono intervenuti sul secondo ordine del giorno.
Quello modificato è il n. 3, su cui le dichiarazioni di voto non sono ancora state rese. È arrivato un richiamo da parte di alcuni Consiglieri di alcuni Gruppi a ragionare su un possibile congiungimento degli ordini del giorno.
Se non ci sono indicazioni in tal senso da parte dei Gruppi della maggioranza, sono tenuto a metterli in votazione in ordine di presentazione.
Pertanto, chiedo se ci sono dei colleghi che intendono intervenire per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno n. 527 e poi procediamo alla votazione.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Anche se so già che la risposta avrà facilmente un esito negativo, è mio dovere richiamare l'attenzione dei colleghi su una questione e su un problema che secondo me condizionerà il futuro dell'Unione Europea, ed è quello della non previsione di confini geografici certi nella costruzione dell'organismo in oggetto.
Così come costituita, l'Unione Europea un giorno potrebbe arrivare fino in Cina, perché non ha un confine di natura geografica. Credo che non abbia assolutamente senso logico una cosa di questo tipo. Aveva senso quando è nata la CEE, perché non si voleva limitarla ai primi sei Stati membri. Per non ha assolutamente un senso, adesso, non dare delle limitazioni almeno di tipo geografico. È oltremodo ovvio che, senza una definizione di questo tipo, l'operazione che si vuole compiere con l'Unione Europea avrebbe soltanto una natura squisitamente economica e di mercato.
Chiedo formalmente (devo farlo, anche se questo richiederebbe un dibattito ben più ampio) ai proponenti di inserire, nelle premesse, negli impegni o nelle richieste, un riferimento a dei confini certi, che per lo meno ricalchino quelli che sono geograficamente considerati i confini del continente definito Europa, magari con qualche eccezione, come potrebbe essere per esempio Israele. Lo chiedo sia ai proponenti dell'ordine del giorno n. 527, che mi pare sottoscritto dalla quasi totalità della maggioranza consiliare, ma anche ai proponenti dell'ordine del giorno n.
529, in particolare ai primi firmatari, i Consiglieri Guida e Casoni.
Sono ordini del giorno assolutamente condivisibili sul piano dei principi, che dichiaro di condividere nella forma e nella sostanza, per credo che rischiamo di perdere un'occasione per confrontarci su un punto fondamentale: la definizione dei confini europei.
Se così non è, l'Europa rimane solo un'operazione di mercato.
Ovviamente il sottoscritto è contrario, insieme al mio Gruppo, ad entità organismi sovrastatali o di natura analoga che ricalchino semplicemente operazioni economiche di mercato e non esigenze delle popolazioni e dei cittadini.
Aspetto una risposta in tal senso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Presidente, intervengo per chiedere, come ha già fatto il Consigliere Burzi, poiché ci sono state queste incomprensioni, se non sia il caso visto che tra l'altro abbiamo un impegno programmato già alle ore 13, che la materia possa essere rinviata a domani mattina, solo per la votazione dei documenti, senza ulteriori discussioni e perdite di tempo.
In dieci minuti si vota. Se c'è un'intesa, ogni Gruppo si regolerà come meglio crede in base al nuovo documento che potrebbe essere elaborato anche per rispettare quello che ha detto prima il Consigliere Rossi. Ieri si stava per votare un unico ordine del giorno, ma il rinvio della discussione ad oggi ne ha fatti nascere altri due. A questo punto, forse è meglio tentare di arrivare a domani mattina. Se non fosse possibile, noi chiediamo in ogni modo una sospensione dei lavori, perché ci dobbiamo assentare dall'aula.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, ho preso atto delle richieste che sono state avanzate da alcuni Gruppi. Non mi pare sia arrivata una risposta favorevole a addivenire ad una posizione comune, quindi capisco l'urgenza.
Se non viene formalizzata una mozione, metto subito in votazione i due ordini del giorno, in maniera tale da dare la possibilità ai colleghi di far fronte agli impegni della conferenza stampa.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 527, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale visto l'approssimarsi del 50° anniversario dei Trattati di Roma e per incoraggiare la ripresa del dibattito sul Trattato costituzionale europeo indispensabile per la realizzazione del progetto europeo, di unificazione dei popoli e delle loro culture consapevole della crescente importanza della dimensione europea nella vita dei cittadini cosciente del fatto che il governo europeo si fonda sui principi di prossimità, sussidiarietà e interdipendenza e partecipazione convinto che il processo di unificazione dell'Europa della pace e della solidarietà sia necessario e ineludibile certo sul ruolo fondamentale che le autorità regionali e locali possono svolgere per far crescere nei cittadini una forte coscienza europea, anche attraverso una migliore comunicazione dell'Europa al cittadino si impegna a: mobilitare i cittadini sui temi europei che hanno maggiore incidenza sulla loro vita in modo da favorire una partecipazione più consapevole alla costruzione del progetto europeo richiedere ai propri eletti di operare di concerto per stabilire un legame democratico tra l'UE e i cittadini, raccogliendo le istanze di questi ultimi incoraggiare l'introduzione nei programmi scolastici di corsi di educazione civica su: il significato del progetto europeo, i suoi valori costitutivi la genesi e le sfide per il futuro richiede all'Unione Europea che la politica comunitaria sia rivolta particolarmente ad affrontare i problemi che maggiormente stanno a cuore ai cittadini, come ad esempio: l'occupazione, lo sviluppo urbano e rurale, la sicurezza, la tutela dell'ambiente e l'immigrazione, l'inclusione sociale, la difesa dei beni pubblici e dei sistemi di welfare più avanzati alla Delegazione italiana del Comitato delle Regioni di essere un tramite visibile tra i sistemi delle Autonomie del paese e l'UE, garantendo il rispetto dei principi di prossimità, sussidiarietà, interdipendenza e partecipazione e facendosi latore delle aspettative locali nel disegno europeo ai mezzi di comunicazione nazionali e locali che l'informazione e la comunicazione dell'UE e sull'UE siano considerate un fondamento indispensabile della loro opera di informazione e divulgazione ai governi nazionali e alle Istituzioni europee la convocazione di una nuova convenzione con il compito di rivedere la Parte III e di indire sul testo risultante un referendum consultivo europeo sulla Costituzione per l'Europa, da tenersi in occasione delle prossime elezioni del Parlamento europeo del 2009, in modo da farlo entrare in vigore sulla base di un voto che esprima la maggioranza degli Stati membri e della popolazione dell'Unione. Sarà questa l'occasione per dare ai cittadini la possibilità di chiedere e decidere cosa vogliono in Europa".
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 529.
La parola al Consigliere Lepri.



LEPRI Stefano

evidente la tentazione di strumentalizzare il voto politico in questa sede, perché non si è posto minimamente l'accento su questa questione per tutto il dibattito. È evidente che non pochi tra noi, anche all'interno del nostro Gruppo, ne sono convinti e non pochi, anche tra i nostri rappresentanti negli organismi europei, hanno rappresentato quest'esigenza.
Ripeto, è assolutamente evidente. Lo stesso Consigliere Cattaneo proprio ieri, ha ricordato come per molti di noi sarebbe stato utile l'inserimento del riferimento alle radici cristiane nella Costituzione europea.
Tuttavia, questo non è l'oggetto dell'ordine del giorno, che invece riguarda soprattutto l'importanza di riconsiderare il ruolo dell'Unione Europea, l'importanza della Costituzione europea. Da questo punto di vista troveremo il modo, se ce ne sarà nuovamente l'occasione, nella misura in cui sarà ridiscusso il testo della Costituzione europea, di riaffermare ci che, nello specifico, alcuni colleghi di minoranza hanno inteso evidenziare.
Ci pare, in questa sede, strumentale l'inserimento - molto tardivo peraltro - di questa questione. Poiché non ci sfugge il carattere di strumentalizzazione e il tentativo di evidenziare differenze all'interno della maggioranza, annuncio la non partecipazione al voto del nostro Gruppo sull'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Casoni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Signor Presidente, prendiamo l'ennesima provocazione nell'ambito dei tempi. L'abbiamo chiesto in aula, l'abbiamo ricordato, abbiamo raccolto ogni forma d'adesione e di distinzione: noi avevamo un impegno alle ore 13! Non ritengo neanche più opportuno votare il nostro ordine del giorno.
Vorremmo poter adempiere agli obblighi che abbiamo coerentemente preso in quest'aula.
Poi penseremo agli impegni che, in altre sedi, se sarà il caso, prenderemo e li rispetteremo con la stessa attenzione che stiamo ricevendo.
Buon lavoro!



PRESIDENTE

Prendiamo atto della dichiarazione del Consigliere Burzi.
Ovviamente non metto in votazione l'ordine del giorno n. 529, i cui proponenti abbandonano l'aula...
Chiedo che venga formalizzato alla Presidenza se l'ordine del giorno n.
529 viene ritirato oppure no.
La parola al primo firmatario, Consigliere Casoni.



CASONI William

Presidente, la nostra posizione è chiarissima. Adesso chiediamo l'interruzione dei lavori, che era stata pattuita per le ore 13.
Poiché sono le ore 13.15, ci andrebbe bene rimandare a domani mattina la votazione del nostro ordine del giorno, perché così non si perde tempo e non sono possibili strumentalizzazioni.
La votazione, anziché essere adesso alle 13.15, avverrà domattina come primo atto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
La votazione dell'ordine del giorno n. 529 si terrà domattina, in apertura di seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.18)



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