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Dettaglio seduta n.13 del 26/07/05 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GARIGLIO



(Alle ore 10.32 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 10.58)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri, Cavallera e Laus.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Problemi energetici - Innovazione tecnologica - Trasporti su gomma

Interrogazione n. 31 dei Consiglieri Scanderebech e Guida inerente a "Asfalto fotovoltaico"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 31, presentata dai Consiglieri Scanderebech e Guida.
Risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Signor Presidente, intervengo in merito a quello che un po' immaginificamente è stato definito l'asfalto fotovoltaico, in occasione della Biennale dell'ecoefficienza e della presentazione dello scooter ad idrogeno prodotto dall'Environment Park. Come sapete, è uno dei parchi tecnologici della Regione Piemonte e, in particolare, si occupa di tecnologia ambientale.
Preciso anche lo stato dell'arte delle tecnologie e a chi erano rivolte. Le presentazioni sono state condotte da Sharp Tecnology, che è una multinazionale che non devo presentare, e dall'Università di Ottawa, che in consorzio con alcune università europee, stanno sviluppando soluzioni avanzate sul fotovoltaico. Queste soluzioni utilizzano due tipi di tecnologie: i pannelli ultrasottili e - la soluzione più interessante che renderebbe questa una possibilità applicativa importante per quanto riguarda la sperimentabilità sulla rete autostradale - i film, che sono vernici fotovoltaiche che rendono assorbenti le superfici.
Queste presentazioni erano propedeutiche a due importanti programmi di ricerca, in sede europea e in sede nazionale - quello sostenuto dal MIUR scade il 30 settembre - che intendono accelerare la ricerca pubblica e privata in materia di soluzioni energetiche alternative.
Quindi, la Regione, che individua quale uno dei propri indirizzi strategici centrali della ricerca in campo energetico e, in particolare, la produzione di energia da idrogeno generata da fotovoltaico, ha preso in considerazione queste due soluzioni di carattere precompetitivo: Sharp Tecnology e quella sostenuta dal Consorzio Università Americane, che è una soluzione ancora dal carattere fortemente sperimentale. Sono due ipotesi di lavoro che potrebbero essere sperimentate localmente in vista della costituzione della piattaforma dell'idrogeno, rispetto alla quale noi intendiamo candidarci, da applicare estensivamente sul territorio.
In riferimento ai costi dello studio e delle politiche di accelerazione annuncio che saranno sostenuti dai capitoli sulla ricerca piemontese.
L'incertezza è di carattere assiomatico, nel senso che tutte le volte che si indirizzano delle risorse sulla ricerca precompetitiva si assume un certo margine di rischio. La motivazione è facilmente argomentabile sulla base del fatto che, come sapete, ci sono indirizzi importanti di ricerca sul piano energetico determinati, molto banalmente, dal trend che tutti gli analisti individuano nel mercato dell'energia nei prossimi anni e, in particolare, dal forte grado di dipendenza, che tenderà a crescere rispetto alle fonti energetiche derivanti dall'utilizzo di risorse fossili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Assessore.
Sono un po' deluso dalle sue spiegazioni, così come mi aspettavo perché non capivo cosa potesse rispondermi di conseguenza.
Ciò che più mi ha infastidito quale Consigliere consiliare è stato leggere un titolo in prima pagina sul quotidiano La Stampa che recitava: "Alla Bresso piace l'asfalto fotovoltaico". Ho pensato che la Presidente forse, ha tre-quattro lauree, forse, è più brava del sottoscritto, forse ha studiato a Houston, forse, ha fatto qualche corso speciale per ciò che riguarda la scienza, l'innovazione e la tecnologia. Assessore, veramente questa è una cosa brutta! Non si possono vendere cose inesistenti, non si può imbrogliare la gente anche relativamente al sapere, visto e considerato che avete improntato tutto il vostro programma sul sapere, sull'innovazione, e sulla tecnologia.
Mi sta bene l'idrogeno, mi sta bene quello che lei ha riferito, che in tutto il mondo si stanno studiando dei metodi per convertire l'energia ricavata dall'idrogeno tramite il sistema fotovoltaico, tramite pannelli e tramite fasce di film, ma non parlare di asfalto fotovoltaico! In più un titolo in prima pagina! Non è un articolo del Corriere della Parrocchia di Moncalieri, lo ha pubblicato il quotidiano La Stampa! Ragazzi, è una cosa vergognosa! Capisco che ormai siete diventati la voce della verità, per questo distorce un po' quello che è il sapere, quello che ognuno di noi ha imparato sui banchi della scuola elementare e medie. Non esiste l'asfalto fotovoltaico! Anzi, al contrario, in giro per il mondo si sta cercando di rendere l'asfalto il più silenzioso possibile, il più plastico ed elastico possibile, per evitare le infiltrazioni dell'acqua; quindi, non pu esistere un asfalto fotovoltaico! Mi aspettavo come minimo delle scuse, non rivolte a me, visto che state improntando tutta la vostra gestione sul sapere, sull'innovazione e sulla tecnologia. Se questi sono i primi passi, mi auguro che non succeda quanto sta avvenendo in Puglia, dove il Presidente Vendola ha sbaraccato tutti i mulini che producono energia tramite il vento.
Insomma, il Presidente della Regione Puglia si è proposto, così come la Presidente Bresso, presentando il proprio programma nel nome dell'innovazione e della tecnologia - cosa di cui tutti ci stiamo riempiendo la bocca in questi periodi - come se fosse la panacea dei cassintegrati, come se fosse il futuro dei disoccupati. Me lo auguro, per aspetto anche di capire che cosa mangeranno nei prossimi mesi, nei prossimi anni i cassintegrati e i licenziati della FIAT.
Personalmente sono ormai abituato a tutto, però se questo è il primo segnale è una cosa molto grave, meriterebbe come minimo delle...



PRESIDENTE

Consigliere Scanderebech, non l'ho interrotta, però la prego la prossima volta di usare dei toni più consoni al luogo e al rispetto delle persone che vi lavorano.



(Commenti del Consigliere Scanderebech)



PRESIDENTE

Assessore Bairati, se vuole fornire un supplemento di risposta, pu prendere la parola.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Brevissimamente. Consigliere Scanderebech, se lei non si soffermasse alla lettura dei soli titoli, ma entrasse nel dettaglio della questione, si accorgerà che l'asfalto fotovoltaico è un escamotage giornalistico comprensibile.
Non mi pare che la Presidente decida i titoli degli articoli dei giornali, almeno per adesso, quindi la questione andrebbe ricondotta nei limiti che può avere un titolo, che naturalmente è un po' immaginifico dato l'oggetto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 84 della Consigliera Manica inerente a "Attivazione ed estensione servizio piattaforma tecnologica GSM/SMS rivolto ai cittadini sordi e audiolesi"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 84, presentata dalla Consigliera Manica.
La parola all'Assessore Bairati per la risposta.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

L'interpellanza fa riferimento al servizio "Easy Contact", che è una piattaforma tecnologica GSM sviluppata con risorse regionali, rivolta ai cittadini portatori di handicap dell'udito. Si tratta di un sostegno per favorire l'erogazione di servizi sia informativi che di assistenza attraverso l'utilizzo del telefonino come mezzo di trasmissione semplice e amichevole per i cittadini che, purtroppo, hanno questo tipo di handicap.
Il servizio è stato avviato nel maggio 2004, sostenuto da due atti amministrativi, uno di aprile e l'altro di novembre; avviato in forma sperimentale, ha coinvolto in una prima fase 350 cittadini audiolesi.
Nel 2004 il servizio ha ricevuto un premio dal Forum della Pubblica Amministrazione in qualità di servizio innovativo rivolto a questo particolare tipo di utenza, su sollecitazione degli Enti nazionali di protezione ed assistenza ai cittadini audiolesi, che chiedevano l'estensione del servizio da una fase sperimentale a una fase a regime.
La Giunta, con delibera del 13 giugno 2005, sulla base delle valutazioni tecniche effettuate sia dagli uffici che hanno più competenza in materia tecnico-specifica che dagli uffici che si occupano di politiche sociali, ha deciso l'estensione del servizio, che riguarderà una platea di circa 4.500 soggetti. Quindi diciamo che la risposta al primo quesito, che riguarda il passaggio dalla fase sperimentale alla fase a sistema, è stato deliberato con quell'atto di Giunta del 13 giugno.
Per quanto concerne il coinvolgimento dei servizi socio-assistenziali e in particolare dei consorzi, già nel settembre 2004 si era stabilito un contatto funzionale tra i due uffici (gli uffici che si occupano di risorse tecniche e quelli delle politiche sociali) per la promozione del servizio.
In questa nuova fase deliberativa di estensione, si è rinnovata la collaborazione, che quindi vedrà in particolare sul terreno della comunicazione la partecipazione delle due Direzioni e dei due servizi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore. Sono felice di apprendere che questo progetto sperimentale, avviato l'anno scorso dal Vicepresidente della Giunta Casoni in collaborazione con l'Assessorato alle politiche sociali, sia stato giudicato positivamente. Era un progetto sperimentale; abbiamo avuto il conforto di ricevere un premio dal Forum della Pubblica Amministrazione e quindi non possiamo che essere contenti che in questa iniziativa non ci sia stata discontinuità.
importante far conoscere l'iniziativa a tutti i consorzi socio assistenziali. Noi non l'avevamo fatto allora perché si trattava di un progetto sperimentale, per cui non conoscevamo quali potevano essere i risultati; adesso che li conosciamo, adesso che sappiamo che il servizio viene esteso su tutta la Regione Piemonte, allora è un motivo in più per comunicare di questa iniziativa a tutti i consorzi e agli enti gestori del socio-assistenziale.
Tante volte si dà per scontato che l'informazione sul territorio ci sia, salvo poi constatare che sono in molti a non conoscere l'iniziativa stessa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Bairati che integra la risposta.



BAIRATI Andrea, Assessore alla ricerca

Informo la Consigliera Cotto che è in partenza una comunicazione congiunta dell'Assessore Migliasso e mia ai consorzi, che risponde al quesito da lei posto.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 71 dei Consiglieri Casoni, Botta, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Esportazione del 20% dei rifiuti regionali"


PRESIDENTE

Trattiamo ora l'interrogazione n. 71 presentata dai Consiglieri Casoni Botta, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
La parola all'Assessore De Ruggiero per la risposta.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Il decreto legge n. 115 del 30 giugno di quest'anno ha previsto una proroga al 31/12/2005 di questo specifico input. La proroga è relativa al divieto del conferimento in discarica dei rifiuti non trattati. La questione, quindi, da un punto di vista della sostanza, è solo spostata di 4 mesi e mezzo o 5 mesi e mezzo.
Mi sono limitato a dichiarare anche ai colleghi Assessori provinciali che la proroga non sarebbe stata richiesta dalla Regione Piemonte perch personalmente non condivido la logica delle proroghe; in alcuni casi sono assolutamente necessarie, in questo caso il problema andava preso di petto.
Di fatto, abbiamo alcuni mesi a disposizione per sanare la distanza tra la nostra capacità di trattamento dei rifiuti e la produzione dei rifiuti non trattati.
Il non trattamento dei rifiuti riguarda una percentuale che, sui dati del 2004, è individuabile all'incirca al 20%, quasi tutto attribuibile alla provincia di Torino, vale a dire alla metà del territorio piemontese.
Cosa avverrà? Credo che sia stata una scelta giusta quella di aver preso di petto il problema, perché alcune soluzioni possibili entro il 31/12 in termini impiantistici sono in essere; parlo in particolare dell'impianto di pre-trattamento presso la discarica di rifiuti solidi urbani di Torino e dell'impianto nel Cuneese, sempre di pre-trattamento. Ma in particolare - e questo darà ovviamente un risultato importante nella riduzione del carico dei rifiuti potenzialmente o presumibilmente esportabili - c'è stato, nel corso del 2005 senza dubbio, ma lo dicono già i dati del 2004, un incremento della raccolta differenziata, nello specifico una implementazione della partita nel settore della raccolta differenziata per quanto concerne il rifiuto organico.
La maggiore raccolta differenziata dell'organico ci permette di controllare, verificare e analizzare i dati dei rifiuti dei singoli Consorzi, rispetto alla possibilità di assimilazione del rifiuto non trattato, ma ampiamente differenziato e soprattutto differenziato nell'organico, quindi la loro assimilabilità al rifiuto trattato, vale a dire un rifiuto scevro di organico può, ovviamente se certificato e analizzato, essere considerato un rifiuto trattato ed essere conferito in discarica.
Questo, seguendo, ovviamente, i dettati del programma regionale per la riduzione dei rifiuti biodegradabili, potenzialmente assimilabili ai rifiuti da portare, e gestibili e smaltibili in discarica.
Ritengo che siamo in grado - ovviamente un punto più definitivo lo faremo nei prossimi mesi - di sopperire, nel giro di pochi mesi, a questa distanza tra impiantistica di trattamento o raccolta differenziata dell'organico e impegno a portare i rifiuti trattati in discarica.
Sono ottimista rispetto ai dati che avremo nel mese di dicembre.
Ripeto, tra l'altro, che i dati di cui oggi siamo in grado di parlare sono i dati del 2004; dal 2004, dai dati non ancora ufficiali, c'è una crescita della differenziazione dell'ordine del 5%, in gran parte attribuibile alla raccolta dell'organico, pertanto ritengo che il dato del 2005 possa essere più positivo e darci delle novità positive rispetto all'impegno che abbiamo per il 1' gennaio 2006. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore per la risposta all'interrogazione, che aveva lo scopo di stimolare una discussione su un tema importante.
La nostra maggiore preoccupazione è far sì che, qualora non siano concesse proroghe, e quindi si debba esportare il rifiuto in siti esterni al Piemonte, si faccia in modo che il costo non ricada sui cittadini che devono pagare la tassa di smaltimento rifiuti. Non si può imporre al cittadino di fare la raccolta differenziata e aumentare, nel contempo, la tassa sui rifiuti.
Anche noi siamo tendenzialmente contrari alle proroghe, perché, se ci sono dei termini, vanno rispettati, però, nello stesso tempo, siamo anche attenti alle tasche dei cittadini che in questo momento non sono floridissime, pertanto, anche un aumento della tassa sui rifiuti potrebbe generare dei costi aggiuntivi non facilmente sopportabili da una certa fascia di famiglie.
Fortunatamente il termine è stato prorogato a fine anno, ma, come diceva l'Assessore, entro fine anno questo problema va risolto. Occorre, da un lato, riuscire ad aumentare, anche attraverso i meccanismi di cui parlava l'Assessore, la raccolta differenziata o, perlomeno fare in modo che ci sia un intervento pubblico che copra gli eventuali costi, senza farli ricadere sulle spalle dei cittadini che pagano già la tassa dei rifiuti urbani.
Questo era lo spirito dell'interrogazione, quindi la rimandiamo a fine anno, quando il problema si ripresenterà. Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 13 dei Consiglieri Robotti e Chieppa, inerente a: "Crisi alla Geodis-Zust Ambrosetti"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 43 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta, Boniperti e Ghiglia, inerente a: "Licenziamenti alla Geodis-Zust Ambrosetti"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interpellanza n. 13 dei Consiglieri Robotti e Chieppa e all'interrogazione n. 43 dei Consiglieri Vignale, Casoni, Botta Boniperti e Ghiglia, che unifichiamo per identità dell'oggetto.
La parola all'Assessore Migliasso, per la risposta.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. La risposta naturalmente è identica per entrambe l'interpellanza e l'interrogazione.
Informo le Consigliere e i Consiglieri che il 6 maggio 2005 la Società Geodis-Zust Ambrosetti ha affidato una procedura di mobilità per quelle unità produttive distribuite sul territorio nazionale e per un numero complessivo di 94 lavoratori, di cui 23 sono occupati presso l'unità produttiva di Trofarello e 2 presso l'unità di Feletto Canavese.
Come, peraltro, prevede la normativa vigente, visto che sono interessate più unità produttive dislocate sul territorio nazionale, la competenza della procedura è in capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Questo Assessorato, tuttavia, poiché i lavoratori della Geodis-Zust Ambrosetti risultano inquadrati in tipologie contrattuali diverse, tra cui quella del terziario, esclusa dalla possibilità di utilizzazione degli ammortizzatori sociali (cassa integrazione straordinaria, mobilità indennizzata), ha preso giustamente contatto con il Ministero del Lavoro per assicurarsi che tutti i lavoratori coinvolti dalla procedura avessero la stessa equità di trattamento. Questo, per fortuna, sarà reso possibile da quanto previsto dall'applicazione del decreto legge pubblicato il 30 giugno 2005, n. 115, che reca: "Disposizioni urgenti per assicurare la funzionalità nel settore della Pubblica Amministrazione", che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 luglio, il quale, all'articolo 7 laddove parla di ammortizzatori sociali per i settori in crisi, permetterà l'ammissione agli ammortizzatori delle aziende del settore terziario.
Questo decreto, quindi, dovrebbe consentire ai lavoratori della Geodis Zust Ambrosetti l'utilizzo della cassa integrazione straordinaria e della mobilità indennizzata, lasciandoci più tranquilli perché abbiamo ragione di credere che questa notizia, che interviene immediatamente su una questione di importanza vitale per le lavoratrici e per i lavoratori, cioè la possibilità di avere un reddito garantito, sia pur decurtato, permetta un confronto più sereno tra le parti sociali coinvolte in questa trattativa sulla procedura di mobilità.
Come sempre, sarà cura degli Uffici dell'Assessorato seguire con attenzione particolare l'evolversi della situazione che ho illustrato alle Consigliere e ai Consiglieri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Robotti.



ROBOTTI Luca

Chiedo solo di avere la risposta scritta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente. Anche noi chiediamo la risposta scritta e siamo sostanzialmente soddisfatti di quanto detto dall'Assessore, non tanto perché si sia trovata una soluzione, quanto perché si potrà affrontare una situazione fra le parti in modo differente, almeno non avendo il timore immediato di un licenziamento.
Credo che sarà compito della Commissione competente, di concerto con la Giunta, esaminare una serie di attività produttive, così come questa, che in realtà non hanno un problema di commesse o di produzione, se non fisiologico, come ci può essere in tante imprese, ma che vanno verso un processo di esternalizzazione che colpisce imprese già esistenti, creando problemi non indifferenti ai lavoratori.
Ho accennato un altro problema esistente, anche se di natura differente, al Presidente della Commissione; penso che l'Assessorato al lavoro, anche se non sempre di diretta competenza sui problemi che va ad affrontare, dovrà essere particolarmente vigile per garantire un proficuo rapporto con l'impresa, per capire anche quali sono gli strumenti migliori da utilizzare e certamente quello messo in campo dal Governo nazionale, per l'estensione degli ammortizzatori sociali alle imprese sotto i 15 dipendenti, o ai dipendenti inquadrati come terziario, è un provvedimento che può servire, non per certo a migliorare la situazione nel suo complesso, ma per avere la possibilità di trattare in maniera differente le diverse situazioni che si evolvono. Sappiamo che vi è un problema legato alla copertura di questi fondi perché, estendendo i soggetti che possono usufruire degli ammortizzatori sociali, c'è anche una disponibilità economica che si esaurisce rapidamente.
compito della Commissione competente, e certamente della Giunta affrontare questo come un'altra serie di temi.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla calendarizzazione dei lavori delle Commissioni consiliari


PRESIDENTE

Approfitto per dare conto a tutti i Consiglieri delle decisioni assunte durante la Conferenza dei Capigruppo di questa mattina, in ordine alla calendarizzazione del provvedimento di assestamento di bilancio. Per la giornata di domani si è deciso di convocare la Giunta per il Regolamento alle 9.30; alle 10.30 una seduta congiunta della II e della I Commissione alle 13.00 la Giunta per le elezioni; alle 14.00 una seduta congiunta tra la III e la I Commissione. Nella giornata di giovedì non si terranno riunioni di Commissioni. Nella giornata di venerdì si è deciso di convocare una seduta congiunta tra V e I Commissione alle 9.30; alle 13.00 una seduta congiunta tra la VI e la I Commissione; alle 16.00 una seduta congiunta tra la VII e la I Commissione. Lunedì mattina si è deciso di indire le consultazioni sull'assestamento di bilancio alle 9.30; alle 14.30 una seduta congiunta tra IV e I Commissione. Per la giornata di martedì si è deciso di convocare la I Commissione alle ore 10.30 e alle 14.00; mentre alle 10.00 è prevista una Conferenza dei Capigruppo per organizzare il prosieguo dei lavori e per fare il punto sulla situazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leo per mozione d'ordine; ne ha facoltà.



LEO Giampiero

Non discuto assolutamente la calendarizzazione delle Commissioni, solo che il Presidente Gariglio sa meglio di altri che venerdì sarò in missione per il Consiglio regionale, insieme alla Consigliera Segretaria Spinosa.
Non mi sarà possibile, quindi, partecipare alle varie Commissioni, in particolare alla VI. Anticipo che chiederò un supplemento di VI Commissione, in quanto non potrò esserci, ma vorrei parteciparvi, dal momento che saranno discussi dati molto importanti sull'istruzione e sulla cultura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Intervengo sull'ordine dei lavori. Avevo presente, al termine della Conferenza dei Capigruppo, che si è conclusa verso le 10.30, un calendario diverso. Ho chiesto conferma anche al collega Lupi, che ha risposto affermativamente: è cambiato. Quando si modificano le decisioni della Conferenza dei Capigruppo, è opportuno avvisare i Capigruppo che avevano presenziato alla riunione stessa. Ho informati i miei colleghi - va bene che sono qua - e gli uffici che venerdì avremmo concluso i lavori alle ore 13 e invece, nell'arco di un'ora, il calendario è stato modificato. Chiedo almeno di esserne informati, in modo da non trovarci di fronte a delle sorprese.
Le chiedo la cortesia, per la prossima volta, di informarci prima di provvedere a cambiare il calendario.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, mi scuso e mi dispiace che non se ne sia stato informato, ma abbiamo proceduto a cambiare la calendarizzazione, spostando alla giornata di venerdì ciò che si era immaginato per la giornata di giovedì, dietro richiesta pervenuta dalle opposizioni, motivata per la concomitanza di un appuntamento importante. Ho equivocato, pensando che fosse una richiesta che rappresentasse tutta l'opposizione. Così non era rappresenta la quasi totalità ma non tutta. Mi dispiace, abbiamo dato per scontato che tutti fossero rappresentati.
La parola al Consigliere Leo.



LEO Giampiero

Solo per chiedere scusa al collega Rossi per non esserci raccordati. La buona educazione non ha mai bisogno di troppo tempo.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda il supplemento di VI Commissione, Consigliere Leo sono dispiaciuto, per il ruolo, l'esperienza, la conoscenza e la competenza che ha sull'argomento, per la sua assenza, ma le dico già d'ora che sarà difficile, visto che abbiamo a che fare con un calendario dei lavori molto concentrato, che si possa trovare un altro spazio. Al di là della disponibilità della Presidente Pozzi, che sicuramente c'è, esiste un problema di concomitanza di lavori di Commissione.
Comunque, nella Conferenza dei Capigruppo di martedì avremmo occasione di verificare la questione. Cerchiamo di trovare un meccanismo che le permetta di dare il suo contributo senza far saltare il calendario dei lavori.
Procediamo con i lavori odierni.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 91 dei Consiglieri Placido e Laus inerente a "Cassa integrazione lavoratori SITAF"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 101 del Consigliere Ricca inerente a "Richiesta di intervento della Cassa Integrazione Guadagni ordinari per i dipendenti della SITAF- S.p.A."


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 91 presentata dai Consiglieri Placido e Laus e l'interrogazione n. 101 presentata dal Consigliere Ricca sulla quale risponde ad entrambe l'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente. Volevo informare i Consiglieri che il 28 giugno come loro sicuramente sapranno, la società SITAF ha trasmesso alla Presidente Mercedes Bresso una nota dove evidenziava che, a causa del grave incidente verificatosi il 4 giugno 2005 nel traforo del Frejus, parte francese, che ha comportato danni ingenti alla struttura con la chiusura a tempo indeterminato della stessa, era giunta alla determinazione di attivare la procedura di cassa integrazione ordinaria per una parte dei propri dipendenti.
Occorre precisare che l'Ente competente per la concessione della cassa integrazione ordinaria è, come tutti sapranno, l'INPS. La cassa integrazione è stata richiesta per il termine massimo previsto dalla normativa vigente, cioè tredici settimane, decorrenti dal 23 giugno 2005.
Le due società, SITAF (italiana) e SFTRF che cogestiscono il traforo rispettivamente per le due tratte di competenza relativa, si sono rese disponibili ad effettuare ogni sforzo possibile, finalizzato al rientro alla normalità, con la conseguente ripresa del transito. Questa naturalmente, sarà accolta favorevolmente da chi dovrà percorrere quelle tratte e con soddisfazione da parte dei lavoratori, perché, in questo modo rientrerebbero in azienda coloro che sono attualmente interessati dalla cassa integrazione ordinaria.
Come sempre, sarà nostra cura seguire con attenzione l'evolversi della situazione che vi ho sommariamente descritto. Non mi risulta che ci sia ancora l'accordo, almeno che non sia intervenuto in queste ultime ore di questi ultimi giorni, di una data possibile di riapertura perché, se non ricordo male, ci sono delle differenze tra le richieste della parte italiana e quelle della parte francese. Diventa necessario, quindi prolungare per un po' la cassa integrazione che, comunque, è coperta da queste tredici settimane.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Vi sono repliche da parte dei presentatori dell'interrogazione? Ha chiesto la parola il Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Innanzitutto ringrazio l'Assessore per la risposta che ha fornito.
Io ho presentato questa interrogazione perché ho trovato scandaloso che una società di un comparto che non soffre certamente di liquidità, anzi, ha grandi risorse disponibili (forse è l'unico grande comparto che gode di grandi risorse in questo Paese, che, al contrario, soffre di liquidità, a partire dal bilancio dello Stato fin al più piccolo Comune), ponga in cassa integrazione, per una situazione contingente, settanta dipendenti. La situazione aziendale non è certo tale da poter giustificare l'intervento della cassa integrazione guadagni. Si tratta di una momentanea contrazione degli introiti da pedaggio, dovuta alla temporanea chiusura del Traforo del Frejus.
Peraltro, quando il Traforo del Monte Bianco chiuse per un periodo ben più lungo di quello preventivato per questo caso, non fu chiesta la cassa integrazione (Cigo) per la società concessionaria, perché non ritenuto dalla stessa ammissibile in allora. In quel periodo, gran parte del traffico fu deviato al Frejus, con non indifferenti vantaggi economici per la SITAF, tanto che dovette assumere, in accordo con i Sindacati e con l'Ente concedente ANAS, anche alcuni precari per l'esazione dei pedaggi.
Ho trovato pertanto singolare tale richiesta in una situazione che vede la Regione e le altre istituzioni impegnate per trovare soluzioni a tante situazioni di crisi che interessano aziende e lavoratori in difficoltà.
Credo che sia necessaria una decisa presa di posizione politica per evitare che in situazioni di bilancio estremamente floride, si scarichino oneri sul comparto pubblico e si mettano in crisi famiglie di lavoratori, senza motivazioni aziendali coerenti e sufficienti. La ringrazio ancora per la risposta che ha fornito.


Argomento: Province - Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 17 presentata dalla Consigliera Cotto inerente a "Possibilità per i familiari coadiuvanti delle imprese autonome di far ricorso allo strumento dell'articolo 13 per coprire i periodi di lavoro non più sanabili per intervenuta prescrizione. Ordinanza n. 21/01 Corte Costituzionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 17, presentata dalla Consigliera Cotto.
La parola alla Consigliera Cotto, per l'illustrazione.



COTTO Mariangela

Volevo illustrare l'interpellanza richiamando l'attenzione, oltre che dell'Assessore al lavoro, anche dell'Assessore all'agricoltura e dell'Assessore agli Enti locali.
Con questa interpellanza chiedo l'istituzione di un tavolo di lavoro con i Parlamentari piemontesi, con le Associazioni di categoria, con l'INPS regionale e con le varie Associazioni dei Comuni.
Perché chiedo questo? Perché con una sentenza della Corte Costituzionale è stata data la possibilità ai familiari coadiuvanti delle imprese autonome di poter fare ricorso all'articolo 13 per sanare periodi di lavoro non più sanabili per intervenuta prescrizione.
Il problema è importante e magari può interessare direttamente qualche Consigliere.
Si parla, in sostanza, di cittadini che possono recuperare dei periodi lavorati - dai 14 ai 20 o 21 anni - perché nel nucleo di coltivatore diretto, artigiano o commerciante, aiutavano i genitori. Ci sono tantissimi lavoratori prossimi alla pensione, magari in mobilità, con problemi non indifferenti, che fanno pressioni presso gli Enti di patronato e presso i Sindaci per poter avere una dichiarazione che attesti che erano, in quel periodo, lavoratori autonomi.
Questo pone in difficoltà i Sindaci e gli Enti di patronato, proprio perché nel corso di questi due anni le circolari dell'INPS sono diventate sempre più restrittive sulla cosiddetta "prova certa".
So che ci sono 6.000 o 7.000 cittadini in attesa a Cuneo, 4.500 ad Alessandria, 3.000 ad Asti, ma non conosco i dati di Torino e del nord Piemonte.
un problema molto complesso, che merita attenzione e rispetto.
Pertanto, secondo la sottoscritta, è indispensabile un momento di approfondimento. Come Regione Piemonte penso sia doveroso farlo, proprio per trovare la soluzione più idonea affinché non ci siano abusi e che siano tutelati i lavoratori del Piemonte che, sin dalla giovane età, hanno iniziato ad aiutare i propri genitori o il proprio nucleo familiare nella conduzione della propria azienda.
Se gli Assessori sono d'accordo, perché questa è la risposta più importante, si potrebbe istituire questo tavolo con le Associazioni dei Comuni, i Parlamentari, i Patronati e le Associazioni di categoria, al fine di rendere omogenei i comportamenti.
Penso che sia un aspetto molto importante e rientri fra i compiti della Regione Piemonte. Grazie.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori (mozione d'ordine)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Pichetto Fratin, per mozione d'ordine.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Presidente, mi risulta che in questo momento è in corso una conferenza stampa della Presidente Bresso sul disegno di legge riguardante la ricerca.
Chiedo una sospensione del Consiglio regionale per consentire anche la nostra partecipazione, visto che non abbiamo il dono dell'ubiquità.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede la parola per intervenire in senso contrario? Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Francamente non capisco. Che il Presidente della Giunta regionale non possa organizzare una conferenza stampa per illustrare una proposta di legge che riguarda la ricerca senza interrompere i lavori... Non mi risulta che i lavori siano mai stati interrotti perché un qualche Assessore o il Presidente della precedente Giunta avesse organizzato qualche conferenza stampa. Non è mai successo, Presidente.
Francamente, mi sembra una proposta discutibile.
Come ripeto, in passato più volte è capitato che, mentre erano in corso i lavori del Consiglio regionale, il Presidente Ghigo o qualche Assessore della precedente Giunta avessero incontrato i giornalisti per varie questioni. Non per questo, erano stati interrotti i lavori del Consiglio regionale.



(Commenti della Consigliera Cotto fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Consigliera Cotto, noi abbiamo sospeso i lavori del Consiglio quando vi erano delle delegazioni che chiedevano di essere ricevute dal Consiglio regionale: se la Conferenza dei Capigruppo e l'Assessore competente decidevano di riceverle, allora chiedevamo di sospendere i lavori del Consiglio.
Penso che si debba essere contrari ad una simile proposta. Grazie.



RONZANI Wilmer

CASONI William (fuori microfono)



RONZANI Wilmer

Presidente, chiedo la parola.
PRESIDENTE



RONZANI Wilmer

già intervenuto il Consigliere Pichetto Fratin a favore della proposta.



(Commenti del Consigliere Casoni fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma sulla mozione d'ordine è chiaro che il Consigliere Pichetto Fratin, avendola proposta, interviene a favore. Il Consigliere Ronzani è intervenuto contro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Casoni.



CASONI William

Presidente, se qualcuno fa una proposta e il Regolamento prevede che sulla stessa è previsto un intervento a favore e uno contro, o il Consigliere Pichetto alza la mano per intervenire e ribadisce i contenuti della proposta, oppure un altro esponente ha diritto ad intervenire a favore. Perlomeno mi risulta che sia sempre stato fatto così. Si fa una proposta, quindi si interviene uno a favore e uno contro.
Se così non è, lo comunichi, perché diventerà una nuova regola del Regolamento.



PRESIDENTE

Vista la richiesta, non vogliamo assolutamente che si dica che impediamo ai Consiglieri di partecipare alla conferenza stampa. D'altro canto, non vorrei nemmeno che diventasse questa la regola.
La seduta è sospesa per dieci minuti e aggiornata alle ore 12.05.



(La seduta, sospesa alle ore 11.51 riprende alle ore 12.14)


Argomento: Province - Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 17 della Consigliera Cotto, inerente a "Possibilità per i familiari coadiuvanti delle imprese autonome di far ricorso allo strumento dell'art. 13 per coprire i periodi di lavoro non più sanabili per intervenuta prescrizione. Ordinanza n. 21/01 Corte Costituzionale" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'interpellanza n. 17, cui risponde l'Assessore Migliasso, che ha pertanto facoltà di intervenire.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Come la Consigliera Cotto saprà sicuramente meglio di me, la legge n.
1338 del 62, all'articolo 13 prevede una rendita vitalizia per quei lavoratori autonomi che hanno svolto rapporti di lavoro sotto forma di collaborazione con il titolare per nucleo diretto coltivatore, artigiano.
Per potere percepire questa rendita le persone interessate devono ovviamente presentare una prova documentale del rapporto di collaborazione con l'indicazione di un periodo certo che deve essere opportunamente dimostrato.
La documentazione in questione per legge deve essere rilasciata secondo la formula "ora per allora" esclusivamente da pubbliche amministrazioni oppure da enti gestori delle attività autonome.
L'esperienza che la Consigliera descriveva, ed è quella fin qui maturata, ha dimostrato che queste dichiarazioni non sempre risultano omogenee con la conseguenza di un grave trattamento di disparità.
La problematica in questione è già stata discussa per le vie brevi con i funzionari dell'INPS regionale piemontese che hanno convenuto sulla necessità di assumere delle iniziative che possono essere idonee alla soluzione del problema che la Consigliera poneva nella sua interpellanza che è sollecitata anche da alcuni sindaci dell'Astigiano.
La questione, come veniva suggerito e come anche noi pensiamo, potrebbe essere risolta con l'istituzione di un tavolo di lavoro, che si potrebbe costituire a settembre, intorno al quale riunire i funzionari dei diversi Assessorati interessati (lavoro, assistenza, artigianato ed agricoltura e forse anche enti locali per i compiti che l'Assessorato ha). Vorremmo anche l'UPI, l'ANCI e l'UNCEM ed ovviamente l'INPS per arrivare alla sigla di un protocollo d'intesa che armonizzi i comportamenti delle varie parti attraverso questo strumento e dia certezza del diritto alle persone che lo hanno ed eviti d'altro canto gli abusi laddove dovessero manifestarsi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto per la replica.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore e prendo nota che a settembre si istituirà questo tavolo. Quindi, la invito fin d'ora ad iniziare le procedure perch settembre è vicino. Chiedo ovviamente di essere invitata a questo tavolo di lavoro. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso l'esame delle interrogazioni e delle interpellanze.


Argomento:

Iscrizione nuovi punti all'o.d.g.:

Argomento: Calamità naturali

Ordine del giorno n. 51 inerente a "Attuazione interventi evento sismico dell'11 aprile 2003" presentato dai Consiglieri Rutallo e Lepri

Argomento: Rapporti Regione - Parlamento

Ordine del giorno n. 70 inerente a "Approvazione definitiva della riforma Castelli" presentato dai Consiglieri Buquicchio Turigliatto, Pizzale Chieppa, Rostagno, Motta, Ricca, Cattaneo, Rabino, Boeti, Pozzi Deambrogio, Lepri, Muliere, Bizjak e Ronzani

Argomento: Psichiatria

Ordine del giorno n. 43 inerente a "Psicofarmaci per adolescenti" presentato dai Consiglieri Pozzi, Muliere, Lepri, Rabino, Laus, Bizjak Barassi, Deambrogio, Dalmasso, Turigliatto, Pizzale, Cotto, Leo, Botta Ricca, Casoni, Ghiglia, Reschigna e Dutto

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 72 inerente a "Dopo i recenti attentati: uniti contro la guerra ed il terrorismo" presentato dai Consiglieri Lepri, Muliere Ricca e Turigliatto


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. due ordini del giorno. Il primo, il n. 51, a firma dei Consiglieri Rutallo e Lepri è inerente a "Attuazione interventi evento sismico dell'11 aprile 2003" mentre il secondo, il n. 70 che ha come primo firmatario il Consigliere Buquicchio, è inerente all'"Approvazione definitiva della riforma Castelli".
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere l'iscrizione di un ordine del giorno (il n. 43), prima firmataria la Consigliera Paola Pozzi riguardante "Psicofarmaci per adolescenti". Lo consegno in questo momento alla Presidenza.



PRESIDENTE

Prego di depositarlo alla Presidenza.
Se non ci sono osservazioni, gli ordini del giorno n. 51, 70 e 43 sono iscritti



(L'Aula. all'unanimità acconsente alla loro iscrizione)



PRESIDENTE

Infine è stato presentato un ordine del giorno n. 72 avente ad oggetto "Dopo i recenti attentati: uniti contro la guerra ed il terrorismo" e come primo firmatario il Consigliere Lepri.
Tale documento collegato è iscritto d'ufficio perché collegato a ordini del giorno sullo stesso tema, e già inseriti all'o.d.g.


Argomento: Varie

Delegazione del Consiglio regionale alla "Marcia per la pace Perugina Assisi"


PRESIDENTE

Devo dare anche conto che è stata avanzata una richiesta da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista, prima firmataria la Consigliera Barassi di iscrizione di un ordine del giorno che, nella sostanza, "impegna il Presidente del Consiglio regionale ad aderire al Comitato promotore della sesta assemblea dell'ONU e alla Marcia Perugina-Assisi".
Conformemente a quanto avvenuto gli anni passati, l'Ufficio di Presidenza ha, nella giornata di ieri, già deliberato l'iscrizione alla suddetta marcia e quindi l'ordine del giorno è di fatto un invito che consideriamo già accolto. Non viene quindi presentato dal Gruppo di Rifondazione Comunista perché è nei fatti già attuato dall'Ufficio di Presidenza.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Presentazione dell'ordine del giorno n. 67 "Lotta alla flavescenza dorata" presentato dai Consiglieri Motta, Vignale, Cotto, Turigliatto, Ricca Moriconi, Muliere, Rossi, Buquicchio, Giovine, Dalmasso, e Lupi sostitutivo ed emendativo dell'ordine del giorno n. 34 "Lotta alla flavescenza dorata della vite" presentato dai Consiglieri Motta, Lepri Rabino, Rutallo, Cattaneo, Bizjak, Muliere, Bellion, Travaglini, Ricca Turigliatto, Pizzale, Robotti, Dalmasso, Bossuto, Clement, Cotto Cavallera, Ghigo, Cirio, Boniperti, Botta, Allasia, Monteggia, Dutto Rossi, Lupi, Spinosa, Moriconi, Scanderebech, Giovine


PRESIDENTE

Do conto al Consiglio che sta per essere presentata la proposta di ordine del giorno avente per oggetto "Lotta alla flavescenza dorata della vite" sostitutivo ed emendativo di quello già presentato - n. 34 - prima firmataria Consigliera Motta.


Argomento:

Riassunzione provvedimenti, ex articolo 77 del Regolamento: adempimenti

Argomento: Enti strumentali

Proposta di deliberazione relativa a "Approvazione ai sensi dell'articolo 27, comma 1, della l.r. 43/1991 del programma di attività dell'IRES per l'anno 2004" (già pdcr n. 509)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. inerente a "Riassunzione provvedimenti ex articolo 77 del Regolamento".
E' pervenuta la richiesta di riassunzione di una proposta di deliberazione concernente l'approvazione, ai sensi della legge n. 46/91 del programma di attività dell'IRES per l'anno 2004, che nella scorsa legislatura ha esaurito l'esame in fase referente.
Quindi, questo provvedimento, se l'Aula acconsente, può essere inviato direttamente all'esame dell'Aula o, in alternativa, all'esame in Commissione.
Non essendoci interventi, dispongo il rinvio in Commissione conformemente alla prassi che abbiamo attuato in precedenza. Quindi, dopo averlo iscritto all'o.d.g., è rinviato in Commissione conformemente a quanto avvenuto sulle proposte di legge.



(L'Aula, all'unanimità, acconsente)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di deliberazione n. 33: "L.r. 32/2001, articolo 3. 'Valutazione di insindacabilita', nell'ambito di un procedimento giudiziario, nei confronti di Giacomino Taricco, consigliere regionale della VII legislatura, a seguito di istruttoria della Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. e quindi alla proposta di deliberazione relativa alla valutazione di insindacabilità del Consigliere Taricco.
L'illustrazione dovrebbe avvenire da parte del Presidente Dutto. Vista l'assenza di quest'ultimo, do la parola al Vicepresidente della Giunta per le elezioni, Consigliere Bizjak, per l'illustrazione delle risultanze dei lavori della Giunta per le elezioni.



BIZJAK Alessandro

In sostituzione del Presidente Dutto do lettura del verbale risultante dalla riunione della Giunta per le elezioni.
In data 21 dicembre 2004 il Consigliere Taricco aveva trasmesso al Presidente del Consiglio regionale una richiesta di valutazione di insindacabilità, ai sensi dell'articolo 122, comma 4, della Costituzione e della legge regionale n. 32 del 2001.
Nella richiesta, il Consigliere riassumeva i fatti, per i quali aveva ricevuto comunicazione formale di denuncia, avvenuti a Lagnasco durante l'Assemblea dell'Associazione Produttori Piemonte Asprofut del 24 maggio 2004. Aveva allegato copia di parte del verbale dell'assemblea da cui si evince che nel corso della riunione vi è stato un dibattito concluso con uno scambio aspro tra il Consigliere Taricco e il Presidente di Asprofut Giovanni Rubiolo. Inoltre, aveva allegato il verbale di dichiarazione o elezione di domicilio e nomina di difensore d'ufficio della Regione Carabinieri del Piemonte e Valle d'Aosta, sezione di Trinità, in relazione alla denuncia - querela del signor Rubiolo Giovanni.
In data 27 dicembre 2004, contemporaneamente alla convocazione della Giunta delle elezioni per l'esame della valutazione di insindacabilità, si era provveduto a richiedere al Consigliere Taricco ulteriori elementi per l'individuazione del procedimento pendente nei suoi confronti.
Il Consigliere Taricco, in data 3 gennaio 2005, aveva prodotto una certificazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Saluzzo, dalla qual è iscritto in qualità di indagato nel procedimento penale n. 601/04 R.G., per l'articolo 594, comma 4, c.p., (ingiuria commessa in presenza di più persone) per fatto avvenuto in Lagnasco il 24 maggio 2004 in danno di Rubiolo Giovanni.
Nella seduta dell'11 gennaio 2005 la Giunta delle elezioni aveva ritenuto non sufficienti i documenti a disposizione per esprimere una valutazione.
Si era pertanto deciso di richiedere alla Procura della Repubblica di Saluzzo ulteriori elementi Con nota 669 del 12 gennaio 2005, il Presidente del Consiglio, con il consenso del Consigliere Taricco, aveva richiesto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Saluzzo, di voler portare a conoscenza del Consiglio i fatti per i quali il Consigliere Taricco è indagato. Dal Tribunale di Saluzzo non era pervenuta nessuna comunicazione e nel frattempo, il 16 febbraio 2005, si era conclusa l'attività del Consiglio regionale per fine legislatura.Con l'avvento della nuova legislatura, il Presidente del Consiglio regionale, in data 28 giugno 2005, ha rassegnato all'attuale Giunta per le elezioni la richiesta di insindacabilità del Consigliere Taricco e la relativa documentazione.
In data 8 luglio 2005 il Consigliere Taricco ha trasmesso alla Giunta per le elezioni copia dell'invito, da parte del comandante della Stazione dei Carabinieri di Trinità, per la presentazione di persona sottoposta ad indagini (articolo 375 C.P.P.) dal quale emerge il capo di imputazione: Il Consigliere Taricco è imputato del reato di cui all'articolo 594 comma 4 C.P. per avere in presenza di più persone, offeso l'onore e il decoro di Rubiolo Giovanni dicendogli "Presidente questa sera ti stai sputtanando .. ti sei veramente sputtanato!...fai schifo! Stai gestendo l'assemblea da cane....in maniera vergognosa". Il fatto è avvenuto a Lagnasco il 24 maggio 2004.
Conclusa l'illustrazione dei fatti, il Presidente Dutto dà la parola al Consigliere Cirio che ritiene che la partecipazione del Consigliere Taricco all'assemblea Asprofut e il suo conseguente intervento siano legati al suo ruolo di Consigliere regionale, essendo la materia agricola di competenza regionale e in particolare essendo l'Asprofut una delle Associazioni riconosciute attraverso le quali la Regione Piemonte sostiene la frutticoltura piemontese.
I Consiglieri Auddino, Giovine e Rabino concordano con il Consigliere Cirio.
Il presidente Dutto fa inoltre notare che il Consigliere Taricco era all'epoca componente della III Commissione permanente, competente in materia di agricoltura Il Presidente Dutto fa inoltre notare che il Consigliere Taricco mette in evidenza come il Consigliere Taricco con il suo intervento all'assemblea Asprofut abbia legittimamente esercitato il suo diritto di controllo come Consigliere regionale in ordine ad una questione di indubbio rilievo regionale.
L'attività del Consigliere regionale è, infatti, anche espressione della funzione di controllo e che tale funzione, come le altre tipiche funzioni consiliari, può esplicarsi sia all'interno che all'esterno del Consiglio regionale.
Il Presidente Dutto mette ai voti la proposta del Consiglio regionale di dichiarare l'insindacabilità del Consigliere Giacomino Taricco, ai sensi dell'articolo 122, 4 comma, della Costituzione e della legge regionale 32/01, in relazione al procedimento penale n.601/04 R.G., per l'articolo 594, comma 4 p.c., per fatto avvenuto in Lagnasco il 24 maggio 2004 in danno di Rubiolo Giovanni, pendente avanti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Saluzzo, in quanto il Consigliere ha legittimamente esercitato il suo diritto di controllo come Consigliere regionale in ordine a questioni di indubbio rilievo pubblico.
I presenti all'unanimità votano a favore della proposta di insindacabilità al Consiglio regionale.
Il Presidente prende atto che la Giunta per le elezioni si è espressa favorevolmente in ordine alla proposta di insindacabilità del Consigliere Giacomino Taricco e comunica che provvederà a comunicarlo al Presidente del Consiglio per i successivi adempimenti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

La relazione è già stata letta. Vorrei solo richiamare l'attenzione di tutti i colleghi per invitarli a votare a favore di questa espressione di insindacabilità che, in questo caso, fa comunque parte del nostro ordinario lavoro: è una forma di tutela di cui potremmo aver bisogno tutti.



(Si dà atto che l'Assessore Taricco non è presente in Aula)



PRESIDENTE

Prima di procedere, ricordo che sarà messa in votazione la proposta della Giunta delle elezioni del Consiglio regionale, così come è stata definita e citata nel verbale letto dal Vicepresidente della Giunta per le elezioni. La proposta messa in votazione è la seguente: "di dichiarare l'insindacabilità del Consigliere Giacomino Taricco, ai sensi dell'articolo 122, 4 comma, della Costituzione e della legge regionale 19 novembre 2001 n. 32, in relazione al procedimento penale n. 601/04 R.G. per l'articolo 594, comma 4, c.p., per fatto avvenuto in Lagnasco il 24 maggio 2004 in danno di Rubiolo Giovanni, pendente avanti la Procura della Repubblica presso il tribunale di Saluzzo, in quanto il Consigliere ha legittimamente esercitato il suo diritto di controllo come consigliere regionale in ordine a questioni di indubbio rilievo pubblico".



(Il Consiglio approva all'unanimità dei 47 Consiglieri votanti)


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 23: "Prima legge regionale di semplificazione e disciplina dell'analisi d'impatto della regolamentazione"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 23, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Sono presenti i due relatori; relatore il Consigliere Cattaneo correlatrice la Consigliera Cotto.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Paolo, relatore

Il disegno di legge n. 23 "Prima legge regionale di semplificazione e disciplina dell'analisi di impatto della regolamentazione" rappresenta un'assoluta novità nell'ambito della nostra Regione, in quanto finalizzato alla razionalizzazione e semplificazione dell'intero "corpus" legislativo della Regione, attraverso il ricorso allo strumento dell'abrogazione espressa di leggi regionali Ciò è dettato dalla constatazione della presenza di un numero elevato di leggi, costituenti attualmente il "corpus" legislativo regionale classificabili come non più operanti, in quanto si tratta: di leggi superate dall'evoluzione normativa successiva o con efficacia limitata nel tempo o comunque ampiamente esaurita o aventi carattere eccezionale e straordinario, in quanto, il più delle volte, contraddistinte dalla necessità contingente di dettare una disciplina urgente o relative ad enti o istituti ormai in disuso.
Ricordo che già alla fine della precedente legislatura era stato presentato un disegno di legge dal contenuto analogo, rispetto al quale però, l'introduzione nell'iter normativo regionale dell'Analisi di impatto di regolamentazione, su cui si ritornerà più innanzi, costituisce una novità.
Il disegno di legge n. 23 consta di tre articoli e di un Allegato (Allegato A).
L'articolo 1 è dedicato all'individuazione delle finalità del progetto stesso, quale, come anticipato, l'abrogazione espressa di leggi regionali già implicitamente abrogate o, comunque, non più operanti od applicate.
Nell'originario progetto di legge presentato dalla Giunta, le leggi regionali delle quali si proponeva l'abrogazione espressa erano 608. Sono diventate, nel testo licenziato dalla Commissione, 640. Ciò anche a seguito delle indicazioni evidenziate nei pareri espressi dalle Commissioni consiliari permanenti, ciascuna per le materie di propria competenza richiesti dall'VIII Commissione ai sensi dell'articolo 35 del Regolamento interno del Consiglio regionale e sulla base di un costante confronto con gli Uffici competenti della Giunta medesima, sia in fase istruttoria che durante l'esame in sede referente.
Preme a questo proposito ricordare che la Direzione processo legislativo - Settore Commissioni consiliari ha operato, nel corso del 2004, una precisa ricognizione sull'effettiva operatività e validità delle circa 1.500 leggi vigenti nella nostra regione, la quale ha condotto ad individuare un numero considerevole di leggi ritenute abrogabili. I parametri consegnati ai responsabili degli uffici delle Commissioni legislative quali elementi di elaborazione sono stati: la verifica del contesto di carattere socio-economico presente al momento dell'emanazione della normativa; l'analisi della evoluzione normativa nella materia di riferimento, successiva alla legge in esame; l'analisi del finanziamento delle leggi di bilancio; l'analisi della catena normativa di riferimento il costante confronto con i funzionari della Giunta regionale competente per materia.
La relazione che ne è scaturita - "Proposte per un progetto di riordino normativo" - esemplifica i risultati del lavoro svolto, precisando per ciascuna legge i contenuti del provvedimento e le ragioni dell'abrogabilità.
L'articolo 2 del disegno di legge n. 23 è volto alla puntuale individuazione delle leggi oggetto di abrogazione, elencate nell'allegato A, ove sono suddivise per materia. Disciplina inoltre gli effetti dell'abrogazione disponendo che le leggi regionali abrogate continuano ad applicarsi ai rapporti sorti nel periodo di loro vigenza, lasciando inoltre, fermi gli effetti delle abrogazioni implicite di disposizioni regionali, non comprese nell'allegato alla legge, che si fossero prodotti ai sensi dell'articolo n. 15 (abrogazione delle leggi) delle disposizioni sulla legge in generale, premesse al Codice Civile.
L'articolo n. 3 introduce nell'iter normativo regionale, l'Analisi dell'Impatto della Regolamentazione (AIR) che trae la sua origine dalla normativa comunitaria, sulla cui base si è implementata la legislazione nazionale (a partire dalla legge 8 marzo 1999, n. 50: "Delegificazione e testi unici di norme concernenti procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1998"). La finalità di tale tipo di analisi è l'introduzione nella Pubblica Amministrazione di strumenti che conducano all'adozione di norme che corrispondano effettivamente alle reali necessità dei loro destinatari. L'AIR consente infatti di verificare ex ante l'opportunità di una regolamentazione o di valutarne, in termini di vantaggi e svantaggi, di costi e benefici, gli effetti sull'organizzazione ed il funzionamento delle pubbliche amministrazioni e sulle attività dei cittadini e delle imprese. Nell'analisi dello schema di provvedimento interessato si ha riguardo specifico al contesto normativo, all'effettiva necessità dell'intervento di regolazione ed alle possibili opzioni alternative; all'adeguatezza della soluzione selezionata e ai costi e benefici previsti per l'amministrazione ed i soggetti interessati.
L'individuazione dei casi a cui applicare l'AIR è demandata dal progetto di legge alla Giunta regionale.Nel corso dell'esame in sede referente del disegno di legge n. 23, la Commissione VIII, sulla base degli emendamenti presentati in quella sede, ha stabilito che la Giunta regionale nell'individuare i casi ai quali applicare l'AIR, informi la Commissione consiliare competente. Ha inoltre convenuto di modificare il titolo del disegno di legge in: "Legge regionale di semplificazione e disciplina dell'analisi di impatto della regolamentazione - anno 2005".In conclusione con il disegno di legge oggi all'esame dell'Aula, approvato all'unanimità dall'VIII Commissione, a testimonianza di una volontà trasversale favorevole all'operazione di riordino del sistema normativo regionale, si intende dare attuazione ad una esigenza espressa anche dallo Statuto della Regione Piemonte all'articolo n. 48, quale quella di assicurare la qualità dei testi normativi che, a tal fine, vanno improntati ai principi di chiarezza, semplicità e al rispetto delle regole di tecnica legislativa e di qualità della normazione.
Signor Presidente e signori Consiglieri, ritengo che con questa legge il Consiglio regionale abbia raggiunto un buon traguardo, che è anche un punto di partenza per abrogare al più presto altre leggi del settore, per esempio, del turismo, dell'agricoltura o della sanità.Rivolgo una raccomandazione al legislatore, quindi a noi stessi, ai tecnici e agli estensori delle leggi: è necessario redigere le nuove leggi in modo chiaro e comprensibile per far sì che le istituzioni si avvicinino sempre di più ai cittadini.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto, correlatrice del disegno di legge.



COTTO Mariangela, correlatrice

Intervengo soltanto per aggiungere una semplice riflessione alla relazione, che condivido.
L'iter di questa legge, nata con l'allora Assessore Pichetto Fratin proseguita con l'Assessore Laratore e giunta oggi in Consiglio per l'approvazione, dimostra quanto sia difficile semplificare, ma ancor più dimostra quanto sia difficoltosa la verifica dell'efficacia delle nostre leggi.
Mi auguro che nel futuro il Progetto CAPIRe ci aiuti nell'orientamento di questo percorso.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sul disegno di legge.
La parola al Consigliere Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Signor Presidente, intervengo a favore del provvedimento che ha impegnato, oltre alla parte politica, gli uffici e le strutture della Giunta, in particolare anche la struttura del Consiglio, che ha avuto un ruolo importante.
La norma che stiamo per varare fa un repulisti di oltre 600 provvedimenti e ci porta ad una lettura del quadro normativo, almeno numericamente, un po' più corretta rispetto a quella che poteva apparire ma ci impone anche di svolgere la seguente riflessione. Il nostro modo di procedere, di legiferare e di normare - quando dico "il nostro modo di normare" mi riferisco non solo alle leggi, ma anche a tutta la parte regolamentare, deliberazioni consiliari piuttosto che, rivolgendomi alla Giunta, deliberazioni di Giunta - è ancora attuale e al passo con la società che stiamo vivendo, con quelle che sono le esigenze dei territori come realtà nazionale, come realtà anche europea rispetto a quella che è la globalizzazione. Uno dei temi su cui si sta discutendo concerne la globalizzazione sociale con tutte le sue sfaccettature e, purtroppo, in alcuni casi, conseguente situazione di esasperazione. D'altra parte, si manifesta sempre più la necessità di avere meccanismi leggibili in modo univoco. Dire che è necessario avere poche leggi ben scritte, chiare a tutti, e regole chiare non è e non deve essere solo uno slogan, perch suona bene o perché trova automaticamente l'interlocutore che si ha di fronte sempre d'accordo per forza - è come dire che se uno è in salute sta bene - ma diventa un'esigenza di chiarezza del convivere sociale.
Siamo un paese che ha ancora delle norme, sostanzialmente, strutturate sullo Stato chiuso, su una società che non aveva una mobilità di persone bensì una rigidità etnica nelle varie realtà, addirittura neanche comunali ma di frazioni.
Oggi, invece, siamo avviati verso una società molto aperta, con una forte mobilità, pertanto è necessario avere delle regole un po' più chiare per tutti, che siano anche efficaci per quella che è l'azione che vogliono perseguire, per quella che è la fattispecie giuridica che vogliono raggiungere. Faccio un esempio relativamente ad una norma nazionale rivolgendomi all'Assessore Deorsola, che ha ereditato questa norma e la porta avanti (un plauso personale per averlo fatto immediatamente alla ripresa della legislatura). Mi rivolgo a lui anche perché è avvocato. Nelle nostre norme, ne abbiamo una relativa al protesto cambiario. Fino a 30, 40 50 anni fa, finire sui protesti cambiari era un'onta. A chi, come me, viene dalle realtà valligiane, il nonno diceva che finire sui protesti cambiari anche solo per una dimenticanza bastava per bollarlo per tutta la vita. Era quindi un meccanismo deterrente ad onorare i propri impegni.
In una società come in quella che stiamo vivendo, con una facilità di mobilità delle persone e quindi non più le radici ferme nello stesso luogo ma anche con una multietnicità, con tante persone hanno lo stesso nome in arabo, il finire sull'elenco dei protesti cambiari - a parte che nessuno più lo legge - non fa più da deterrente. Questo è un modello di norma (in questo caso deterrente) di una società che era una società chiusa, una società stanziale, una società senza mobilità, un modello che non è più adeguato a una società come la nostra.
Certo, non sta alla Regione intervenire su queste, ma su tante altre norme che noi portiamo avanti dobbiamo davvero chiederci, nel nostro ruolo di legislatori, qual è l'effetto, come viene interpretato, quali sono le conseguenze e se davvero è automaticamente leggibile a tutti. Leggibile a tutti significa leggibile ai 4 milioni e 300 mila piemontesi che ci sono ma anche a tutti quelli che, con la mobilità che esiste attualmente nel nostro paese e nel mondo, ogni giorno vengono su questo territorio vengono, vanno e si muovono sul nostro territorio.
Questo è un elemento che, secondo me, dovrà impegnare fortemente la parte politica, ma anche quella che è la struttura, l'analisi dell'impatto regolamentare che è stato portato avanti nella passata legislatura; è stato un primo esempio, tra l'altro sperimentale anche su alcuni processi, e io dico che va esteso su tutti i provvedimenti e va esteso con metodo non burocratico, proprio con una valutazione sostanziale di quelli che sono gli effetti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Enrico Costa.



COSTA Enrico

Grazie, Presidente. La relazione è stata molto esaustiva e ha chiarito le finalità e gli obiettivi di questo disegno di legge regionale.
un disegno di legge di pochi articoli, e chiaramente questo fa ben sperare anche per il futuro a livello di tecnica legislativa, ma è un disegno di legge che ha un forte impatto sulla legislazione attualmente esistente. Se pensiamo che le leggi regionali sono 1.900, (1.600 quelle vigenti), con questo testo andiamo a sfoltire il panorama legislativo di oltre 600 leggi, scendendo sotto le 1.000.
Dobbiamo anche evidenziare che si tratta di leggi che, oggi come oggi non sono significative ai fini politici, come noi li possiamo intendere però è un elemento molto importante quello di cercare di cominciare a fare chiarezza. Fare chiarezza rispetto a noi stessi, fare chiarezza rispetto ai cittadini, cercare quanto meno di offrire al cittadino che si trova di fronte alle nostre banche dati, che oggi ha la possibilità di consultare via internet, un panorama di norme che siano quanto meno quelle vigenti quelle in corso al momento della consultazione.
Questo è importante e si ricollega certamente a un aspetto di vicinanza tra l'istituzione e il cittadino. Cittadino che molto spesso si trova incapace di poter percepire gli atti che vengono posti in essere in Consiglio regionale, perché vi è una difficoltà a livello di semplificazione per ciò che attiene alla tecnica normativa.
Se andiamo a vedere i disegni di legge che sono depositati nelle Commissioni, tutti quanti puntano a creare nuove leggi, ma non nuove leggi non sull'impianto, sulla radice di normative che sono esistenti, per cui chiaramente, andando a inserirsi su una norma esistente, una volta approvate, non andrebbero ad ampliare il panorama legislativo; invece si tratta di nuove leggi con nuovi titoli, con nuove norme, con nuove discipline, che quindi andrebbero a percorrere in via parallela materie che magari sono già quasi totalmente disciplinate da altre disposizioni normative.
Quali sono i rimedi? Sicuramente dei rimedi di tecnica legislativa, me ne faccio carico. È chiaro che, a livello di propaganda esterna, è più semplice proporre una legge ex novo che una modifica di legislazione esistente, però anche le norme di tecnica legislativa, che probabilmente farebbero felici gli uffici se applicate, consentirebbero anche al cittadino, anche a colui che consulta i nostri atti amministrativi, di avere una cognizione migliore di quello che noi produciamo.
Occorre poi cercare di incidere a livello normativo - e qui mi affido chiaramente alla conoscenza, all'esperienza dell'Assessore Deorsola - in termini di testi unici. Ho letto un comunicato dell'Assessore Manica, tanto per fare un esempio, che ritiene di portare avanti un lavoro di testo unico per ciò che attiene alla normativa sullo sport. Ebbene, ritengo che lo stesso possa essere fatto in molti altri settori, quanto meno per quelle norme che lo consentono; penso al settore dell'urbanistica ove, a fronte di una legge (n. 56/67) che è il pilastro normativo della nostra Regione per questa materia, comunque sono sorte tante altre leggi che non si sono inserite nel filone principale, ma sono andate a disciplinare materie che avrebbero potuto benissimo essere affrontate attraverso modifiche legislative della legge radice (chiamiamola così).
Quindi c'è la possibilità di intervenire attraverso dei testi unici o comunque attraverso delle forme di semplificazione e di ricognizione normativa dei vari settori. Abbiamo visto quelle che sono le leggi (non le ho consultate tutte) che verranno abrogate; sono normalmente leggi di proroga, leggi di bilancio, leggi che stabilivano interventi eccezionali e interventi straordinari. Ecco, secondo me, il modo sbagliato di procedure normativamente, tant'è che oggi non lo facciamo più.
Andare a intervenire per casi che non sono generali e astratti come dovrebbero essere gli interventi legislativi, ma per casi specifici e concreti, come si è fatto molto in passato. Ho visto delle norme di legge che sono state approvate in passato con tributo straordinario alla cooperativa Pinco Pallino, con cessione di garanzia fidejussoria della Regione a favore della società cooperativa, ecco, quelli non sono argomenti oggetto di intervento legislativo.
Dobbiamo imparare - e probabilmente in molti casi il legislatore nazionale ce lo consente e la stessa Costituzione ci ha indirizzato a fare questo - a fare in modo che le leggi stabiliscano dei principi, che il Consiglio regionale stabilisca dei principi e che la Giunta arrivi ad applicare questi principi in forma regolamentare, comunque in forma di intervento secondario rispetto all'intervento legislativo. Dovremmo cercare di identificare dei capi diversi, renderci conto che il Consiglio regionale continua ad avere una funzione di programmazione ed è soltanto la Giunta a intervenire in termini più specifici nell'ambito dell'esecuzione dei principi che vengono affermati dal Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Presidente e colleghi, oggi, come già correttamente ricordava il relatore Cattaneo, noi siamo chiamati ad esaminare ed approvare un dispositivo che di fatto abroga delle vecchie leggi ormai inefficaci.
Questo, all'apparenza, potrebbe sembrare un provvedimento semplice, quasi scontato, una sorta di atto dovuto - in parte lo è anche - ma se pensiamo a tutto il lavoro che c'è alle spalle, allo studio, alla verifica sull'impianto della legislazione vigente vediamo che proprio così scontato non è.
Credo che occorra esprimere anche pubblicamente un riconoscimento e un plauso per il lavoro svolto dagli Uffici, che se ne sono occupati per parecchio tempo - era un lavoro lungo e complicato - che oggi arriva al termine del suo iter con l'esame e l'approvazione in Aula.
Abbiamo un'opportunità importante: ripulire l'ordinamento legislativo regionale, mettendo fine a una sorta di disordine normativo, creatosi per accumulo, in più di trent'anni di attività legislativa.
Come ricordava il collega Cattaneo, è importante eliminare per sempre tutte quelle disposizioni che ostacolano, a volte in modo surrettizio, a volte in modo più esplicito, una corretta individuazione della disciplina da applicare di volta in volta. Questo accumulo ha creato una complicazione non indifferente per i cittadini - lo ricordava il Vicepresidente Costa ma anche per moltissimi amministratori.
Se non sbaglio, dal 1971 ad oggi, in 34 anni, sono state approvate circa 1.900 leggi; più di 300 di queste al momento sono espressamente abrogate, per cui abbiamo un problema non indifferente di una legislazione vigente che vede, ad oggi, prima di questo provvedimento, un terzo della stessa classificabile come non operante, ed è appunto quella oggetto del provvedimento. Un provvedimento che intende rendere leggibile comprensibile e soprattutto utilizzabile l'impianto legislativo della nostra regione.
Ha ragione il Consigliere Cattaneo, quando sottolinea che questi provvedimenti hanno un contenuto strettamente amministrativo, un carattere straordinario; molti sono antecedenti le modifiche costituzionali oppure hanno un'efficacia limitata nel tempo, il più delle volte ampiamente esaurita. Leggi, dunque, ormai inutili, ma in grado di generare confusione e problemi di approccio.
Credo che tutti concordiamo con la proposta di legge, a beneficio della chiarezza e della trasparenza, con un impegno: quello dei testi unici, un accorpamento legislativo sul quale lavorare per evitare il proliferare dei provvedimenti che a volte si affastellano e creano un vero e proprio ginepraio di leggi e leggine, dal quale è difficile districarsi.
Nel contempo, dobbiamo assumere un impegno affinché quest'azione di delegificazione avvenga con cadenza annua o almeno biennale, evitando che si riproduca nel tempo la stessa situazione alla quale oggi cerchiamo di porre rimedio.
Per questo motivo, possiamo anticipare il giudizio e il voto positivo che il Gruppo dei Democratici di Sinistra esprimerà. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gianluca

Grazie, Presidente. Svolgo una valutazione relativa al testo di legge in discussione che, al di là del voto espresso in sede di Commissione consiliare, non può che essere ritenuto positivo: sappiamo che l'ordinamento italiano, tanto nel Parlamento della Repubblica, quanto nelle singole Assemblee regionali, si distingue dal resto d'Europa per un eccesso di legiferazione, che ha un rapporto incredibile, in proporzione, rispetto alle Assemblee regionali e ai Parlamenti nazionali degli altri Stati.
Una legge che ha come finalità la semplificazione, in modo da razionalizzare l'impianto normativo dell'Ente Regione, non può che essere un provvedimento positivo.
Certamente, va svolta una valutazione rispetto agli aspetti che la legge pone: quello che entra più nel merito dell'abrogazione di tutte le leggi che non hanno più valore, perché superate da leggi successive, da provvedimenti straordinari o di bilancio - ed è, anche in questo caso, un atto positivo - oppure la necessità dell'analisi di impatto della regolamentazione, atto certamente positivo, perché permette di non arrivare alla situazione odierna, ma più complesso. È un atto più complesso e pone le due parti dell'Istituzione Regione, Giunta e Gruppi consiliari, in due situazioni differenti.
So perfettamente che sarebbe impossibile un'applicazione dell'analisi di impatto della regolamentazione anche per le proposte di legge, ma con lo strumento capire e con un'evoluzione nel sostegno e nell'attività legislativa dei Gruppi consiliari non si può non andare verso questa finalità, altrimenti pare quantomeno disomogeneo che la Giunta faccia un'analisi rispetto all'impatto della regolamentazione, mentre il Consiglio, in modo un po' "anarchico" possa permettersi di fare proposte di legge che non passino al vaglio di questa regolamentazione.
Per riprendere l'esempio dei colleghi che mi hanno preceduto, nel momento in cui si arriva a un testo unico presentato dalla Giunta e approvato dal Consiglio e nel momento in cui il Consiglio produce una nuova legge, se non c'è omogeneità fra le proposte della Giunta approvate dal Consiglio e le proposte del Consiglio, si corre il rischio di avere un testo unico, che è frutto dell'unione di una serie di normative già esistenti, e delle singole leggi che afferiscono sempre alla stessa materia, ma che, in qualche modo, esulano dal testo unico.
So che non è un tema appassionante; sarà certamente più interessante discutere di altre leggi, provvedimenti o mozioni che seguiranno, ma, in realtà, anche se non vi è un interesse esterno particolarmente rilevante, è un punto di assoluto interesse che non riguarda solo l'Ente Regione, ma che riguarda tutto l'apparato amministrativo burocratico italiano.
ovvio che scontrarsi, con le 15.000 leggi italiane, contro le 1.500 3.000 leggi degli altri Stati oppure con le migliaia di leggi regionali contro alcune centinaia delle altre regioni europee porta ad un confronto assolutamente differente fra il cittadino e l'Ente Regione, anche in riferimento all'approdo verso la conoscenza delle leggi, che oggi, grazie a sistemi quali Internet, è mutato rispetto al passato.
In passato, difficilmente un cittadino andava alla ricerca di una normativa regionale; oggi, invece, i cittadini possono cercare le leggi regionali, o meglio, i bandi che discendono dalle leggi regionali, ma chiunque di noi provi a cercare qualche documento all'interno del sito della Regione, si imbatterà in una serie di normative che disorientano o fanno addirittura fuggire.
Ritengo che una valutazione vada fatta, non solo sulla normativa, ma anche sulle misure che la Regione mette in piedi, perché se abbiamo un testo unico, ma dieci bandi differenti che discendono dallo stesso, per i cittadini, le categorie, le associazioni che si confrontano con la "burocrazia", la difficoltà rimane identica.
Detto ciò, esprimendo quindi una valutazione di per sé complessiva rispetto al provvedimento, occorre sottolineare come vi sia stato il tentativo, da parte del nostro Gruppo consiliare in sede di Commissione competente, di provare a modificare, secondo noi in meglio, la legge.
Nel merito presenteremo emendamenti per cercare di addivenire ad una modifica migliorativa dell'impianto legislativo, ma certamente crediamo che si debba tenere posizioni non necessariamente preclusive rispetto alle proposte dei Consiglieri, ma che non siano dettate dalla furbizia.
Il nostro Gruppo ha votato in modo favorevole il provvedimento in Commissione e lo stesso farà in aula, però ci sono anche le modalità e le possibilità di esprimersi con massimo favore per un provvedimento, ancorch rallentando e approfondendo la discussione del provvedimento stesso. Quando le richieste avanzate sono condivisibili - non perché ciò che dice il Gruppo di Alleanza Nazionale debba essere condiviso dagli altri Gruppi, ma perché trova pieno riscontro in tutta la legislazione regionale - credo che cercare di prendere il buono da ogni Gruppo consiliare, anche con un'operazione di mediazione, sia un atteggiamento propedeutico alla condivisione di un parere favorevole sulle leggi. Non tutti i provvedimenti che votiamo sono condivisi al 100%; solitamente, un amministratore esprime voto favorevole piuttosto che negativo quando il provvedimento ha una condivisione percentualmente maggioritaria.
Se un provvedimento interviene in modo positivo nei confronti di una categoria e della cittadinanza largamente intesa, anche se vi sono alcune parti che possono non essere condivise, se ne dà una valutazione di per s positiva.
Questo è l'atteggiamento che il nostro Gruppo ha tenuto nella discussione in sede di Commissione. Al tempo stesso, intendiamo far presente che su una parte, assolutamente minimale rispetto all'impianto complessivo della legge, riteniamo sia opportuno ripresentare l'emendamento presentato in Commissione competente perché venga esaminato dall'Aula e, se possibile, approvato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore alla semplificazione amministrativa

Desidero ringraziare, nel momento in cui il provvedimento arriva all'esame dell'Aula, tutti coloro che hanno contribuito a far sì che la Regione Piemonte possa avere - mi auguro tra pochi minuti - una legge di semplificazione. Non è un lavoro nato oggi, ma è la prima volta, come sottolineava con efficacia il relatore, che in Regione Piemonte, nei 35 anni della sua storia, che c'è una legge di semplificazione e di pulizia tra virgolette - del corpus normativo. Questo è potuto accadere grazie al lavoro della Giunta passata, di quella odierna e delle Commissioni: essenzialmente della struttura sia del Consiglio sia della Giunta.
Voglio ringraziare tutte queste persone. È molto significativo che il provvedimento sia stato licenziato all'unanimità, come ritengo debba avvenire per tutti i provvedimenti concernenti regole e ampiezza del corpus. Mi auguro che non si debba attendere un periodo così altrettanto lungo per avere una seconda legge di semplificazione. Il mio augurio e il mio impegno è di presentare a cadenza molto ravvicinata - un anno o due altre leggi simili.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
L'esame del documento prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Casoni: nel titolo cassare "Anno 2005".
La parola all'Assessore Deorsola.



DEORSOLA Sergio, Assessore alla semplificazione amministrativa

Presidente, signori Consiglieri, non ritengo determinante il fatto che ci siano le parole "Anno 2005", anche se forse apportano un elemento di chiarezza. Dato che c'è questa richiesta, non mi oppongo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n.1, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Visto l'accoglimento da parte dell'Assessore Deorsola di questo emendamento comunico il ritiro di tutti gli altri presentati dal Gruppo.
Come abbiamo detto fin dall'inizio della legislatura, i nostri atteggiamenti sono improntati, di volta in volta, secondo il grado di condivisione che raggiungiamo sui singoli provvedimenti. Questa volta abbiamo visto un approccio positivo, da parte della Giunta, nei nostri confronti. Vorremmo vederlo più spesso, per non costringerci ad assumere atteggiamenti più rigidi nella trattazione degli argomenti.



PRESIDENTE

ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 50 Consiglieri votanti 49 Consiglieri hanno votato sì 49 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Varie

Comunicazione del collocamento a riposo della dottoressa Rovero, Direttore della Segreteria dell'Assemblea regionale


PRESIDENTE

Colleghi, prima di dichiarare sciolta la seduta, mi corre l'obbligo di dare una comunicazione a tutti voi. Questa sarà l'ultima seduta in cui alla sinistra del Presidente sarà presente la dottoressa Rovero, che ha chiesto il collocamento a riposo, dopo 35 anni di servizio dedicati al Consiglio regionale: dal 1970 come Dirigente di Servizio del Consiglio regionale e dal 1988 con l'importante carica di Segretario dell'Assemblea, nonché di Segretario Generale.
Personalmente, anche se sono qui da pochi mesi, come l'Ufficio di Presidenza e come tutti voi, ho potuto apprezzare le qualità umane e professionali della dottoressa Rovero. Rappresenta qui testimonianza la presenza del Presidente Rossi, del Presidente Deorsola, del Presidente Picchioni e della Presidente Spagnuolo. La loro presenza testimonia anche la stima che in tanti anni di lavoro la dottoressa Rovero ha saputo conquistarsi.
A nome personale, dell'Ufficio di Presidenza e, mi permetto, a nome di tutta l'Assemblea regionale, la voglio ringraziare di cuore per aver dedicato 35 anni di lavoro con grande passione e grande impegno, al servizio della Regione Piemonte e al servizio, in particolare, del Consiglio regionale.
Per questo, a nome di tutti, desidero consegnarle un regalo simbolico: una targa recante la scritta: "Al segretario Generale Maria Rovero, con profonda gratitudine".



(I Consiglieri, in piedi, applaudono)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.23)



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