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Dettaglio seduta n.128 del 21/11/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GHIGLIA AGOSTINO



(Alle ore 10.09 il Consigliere Segretario Ghiglia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Bresso, Buquicchio Moriconi e Spinosa.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

c) Designazione Vicepresidente vicario (decisione U.d.P. del 15 novembre 2006)


PRESIDENTE

Comunico che dal 18 novembre 2006 al 18 maggio 2007 il Vicepresidente Picchetto Fratin è designato a sostituire il Presidente in caso di suo impedimento temporaneo, ai sensi dell'articolo 6, comma 2 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazioni verbali precedenti sedute", comunico che nelle adunanze precedenti sono stati distribuiti i processi verbali delle seguenti sedute: 27 giugno, 4, 11, 18 e 26 luglio.
Se non vi sono osservazioni, li considererei approvati.



(Il Consiglio, all'unanimità, approva)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici

Interpellanza n. 808 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Rischio di presenza di nichel nell'acqua potabile di Silvano d'Orba"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 808, presentata dai Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore alle risorse idriche



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Il problema scaturisce dalla rilevazione di concentrazioni di nichel d'origine naturale e fa riferimento alle captazioni idriche effettuate nel Comune di Silvano d'Orba. Questo è il primo punto.
Il secondo punto si riferisce al fatto che vi sono state delle modifiche - la risposta scritta sarà senz'altro più articolata - sulle concentrazioni ammesse, quindi la presenza di concentrazioni superiori al valore limite di 20 microgrammi/litro nell'acquedotto di Silvano d'Orba è stata segnalata, per prima volta, nell'aprile 2004 dall'ASL 22 di Novi Ligure (inizialmente era leggermente superiore alla media, posto che vi è stato un abbassamento del valore limite e quant'altro).
Come spesso avviene in questi casi, sono state richieste delle deroghe.
Pertanto, in conformità ad un decreto interministeriale, si è concesso un lasso di tempo (posto che si riteneva di poter procedere in quest'ordine) una sorta di proroga temporale, per individuare delle soluzioni.
Il primo programma d'intervento del Comune di Silvano d'Orba prevedeva la realizzazione di un impianto d'abbattimento del nichel preceduto da prove sperimentali con un impianto pilota. Il costo di quest'impianto era dell'ordine di 300.000 euro, la cui copertura era assicurata dall'ATO 5 alessandrino. Era stato altresì stabilito che le conclusioni delle rilevazioni avrebbero dovuto essere stilate entro il 31 agosto 2006, con la costruzione di tutto l'impianto.
Per motivi assolutamente tecnici, che non conosco nel dettaglio, è stata concessa una proroga fino al 31/12/2006. Si sta, quindi, verificando.
Per la verità, la sperimentazione pare essere positiva, nel senso che i numeri registrati finora sono positivi.
Peraltro, si è ritenuto che la soluzione definitiva - quella che, per così dire, "tagliasse la testa al toro" - consistesse in un collegamento in un'interconnessione tra l'acquedotto di Silvano d'Orba con quello del Comune di Ovada. Per questo motivo, la spesa è notevolmente superiore (stiamo parlando di 1.300.000 euro), ed è stata inserita nell'Accordo di Programma Quadro Stato-Regioni, firmato lo scorso 23 maggio, finanziato per 850.000 euro con i fondi CIPE e il resto con cofinanziamento del gestore.
Al momento, la situazione è questa (nel testo della risposta scritta è descritta in maniera più dettagliata). Nel frattempo, si è registrato un imprevisto innalzamento dei valori di concentrazione del nichel rispetto ai dati riscontrati a giugno 2006, con valori superiori ai limiti concessi dalla deroga, vale a dire di 50 microgrammi/litro. Pertanto, quest'anno si è proceduto alla distribuzione di acqua mediante mezzi di emergenza. Noi riteniamo che le soluzioni che sono state messe in campo siano in grado di soddisfare le difficoltà riscontrate - in particolare l'interconnessione relativa al tratto Rocca Grimalda e Silvano d'Orba e la fattibilità del collegamento con il pozzo sito in località Pollarola del Comune di Capriata d'Orba - e assicurino un maggior volume di approvvigionamento idrico integrativo per il soddisfacimento del fabbisogno degli acquedotti comunali di Silvano d'Orba e di Rocca Grimalda. A conclusione di questo lavoro e della rispondenza degli impianti sperimentali, sarà opportuno darne notizia, assieme all'ATO alessandrino. Pertanto, sarà presto convocato un incontro con tutti gli Enti interessati, per valutare insieme i risultati e definire, seguire e monitorare lo sviluppo dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta, per una replica; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Assessore.
Prendo atto della sua risposta, e le sarei grado se volesse fornirmela anche in forma scritta.
Certo, quello che lei dice non ci solleva dalle preoccupazioni che l'interrogazione metteva in risalto. Anzi, il fatto che non solo sia stato innalzato il limite previsto per la concentrazione, ma che tale limite innalzato venga ancora superato, per cui si è resa necessaria la fornitura idrica per le popolazioni mediante autobotti e mezzi alternativi c'inducono a pensare, sperando che lei avrà la cortesia di tenerlo a mente che il problema reale permane. Che poi sia un problema di concentrazione di nichel naturale, e quindi non indotta da altri possibili fattori esterni può essere un dato tutto sommato positivo, nel senso che non ci troviamo di fronte ad un inquinamento esterno. Rimane, tuttavia, un problema per la popolazione, che dovrà essere superato non solo attraverso degli impianti di abbattimento, ma anche attraverso soluzioni strutturali (la captazione di altre fonti provenienti da altri acquedotti).
Assessore, prendiamoci entrambi l'impegno di fare, per l'inizio del prossimo anno, il punto della situazione, perché pur non riferendoci ad una zona densissimamente popolata, ha comunque il diritto di essere servita da acqua buona, bevibile e spendibile.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Polizia rurale, urbana e locale

Interrogazione n. 1066 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale inerente a "Rischio di soppressione della Scuola di Polizia di Alessandria"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1066 presentata dai Consiglieri Botta Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale.
Risponde l'Assessore Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla polizia locale

Grazie, Presidente.
La materia in esame non rientra tra le competenze dell'Assessorato regionale alla Polizia Locale, appartenendo piuttosto alla sfera legislativa ed amministrativa riservata allo Stato: in particolare, al Ministero dell'Interno, all'interno della cui struttura la Scuola di Polizia di Alessandria è incardinata e da cui dipende.
Invero, l'unico ambito pertinente alla competenza dell'Assessorato regionale alla Polizia Locale, circa la Scuola di Polizia di Stato di Alessandria, risulta essere quello determinato dalla Convenzione siglata tra la Regione Piemonte e il Ministero dell'Interno-Dipartimento di Pubblica Sicurezza - in data 24 ottobre 2002, Rep. N. 7395, e in seguito rinnovata formalmente il 16/03/2004, Rep. N. 9025 e infine ancora ulteriormente rinnovata tacitamente per altri due anni.
Detta Convenzione, preso atto che: la Regione Piemonte ha tra i suoi compiti istituzionali la promozione e la realizzazione di attività formative per il personale della Polizia Locale, sia attraverso specifici corsi di varia tipologia, sia attraverso seminari, giornate di studio, convegni e ogni altra iniziativa formativa utile per gli Operatori di Polizia Locale dei diversi Corpi e/o Servizi di P.M. piemontesi le Scuole di Polizia dello Stato hanno sperimentato, per lungo tempo nuove metodologie didattiche e moderni impianti formativi e sono state quindi ritenute capaci di fornire le competenze, le strutture ed il personale necessario per curare l'avvio e la gestione in comune dei progetti formativi finalizzati alle predette esigenze, fatte salve le peculiarità dei Corpi di Polizia Locale.
La suddetta Convenzione è stata sottoscritta dalla Regione Piemonte per fruire, dietro corresponsione di apposito corrispettivo debitamente rendicontato, delle competenze, delle strutture, dei docenti e degli istruttori della Scuola di Polizia di Alessandria (l'unica presente in Piemonte), appunto per l'organizzazione e la realizzazione dei corsi regionali, sia di formazione iniziale, sia di specifica qualificazione professionale, sia di aggiornamento, anche su aspetti monotematici destinati agli operatori di Polizia Locale.
Certamente si possono condividere le preoccupazioni espresse dagli interroganti, poiché la chiusura di un organismo importante quale è la Scuola di Polizia cagionerebbe un grave danno, tanto a livello economico quanto a livello di immagine, destinato a ripercuotersi sull'intero territorio; a tale proposito nulla impedirebbe una valutazione politica, da esprimere attraverso un appello della Presidente della Regione, circa la necessità di mantenere in funzione la Scuola di Polizia di Alessandria.
Questo, pur tenendo conto che ad oggi, poiché la Finanziaria non è ancora stata approvata, non vi è certezza alcuna in merito alla chiusura della Scuola.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta per la replica.



BOTTA Marco

Ringrazio l'Assessore per la cortese risposta; gradirei averne copia in particolare per le frasi conclusive in essa contenute. A nostro avviso Assessore, potrebbe anche essere utile che dai banchi dell'esecutivo del Piemonte ci fosse una richiesta di chiarimenti al Ministero dell'Interno rispetto a questa eventualità che faceva un po' il paio con l'eventualità delle soppressioni delle Questure e delle Prefetture di alcune province del Piemonte e anche di una riorganizzazione delle forze di Polizia a livello territoriale.
Pur comprendendo che non si tratta di un ambito specifico di intervento della Regione - lo sappiamo tutti - se ci fosse soltanto la volontà di avere chiarimenti, sicuramente richiesti da una fonte assai autorevole com'è il governo regionale, potrebbe essere utile, anche qualora - Dio non voglia - l'ipotesi fosse veramente quella della chiusura, per orchestrare un intervento teso a fare tutto il possibile perché ciò non avvenga.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 662 del Consigliere Robotti inerente ad "Ampliamento discarica collegnese di Barricalla" Interrogazione n. 680 dei Consiglieri Bossuto, Barassi, Clement, Dalmasso Deambrogio inerente ad "Ampliamento discarica collognese di Barricalla" (Viene concordata risposta scritta)


PRESIDENTE

Le risposte dell'Assessore De Ruggiero alle interrogazioni n. 662 e n.
680 vengono accolte in forma scritta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Presidente, intervengo sull'ordine delle interrogazioni.
L'Assessore Bairati è stato visto, avvistato in aula e quindi ci dovrebbe essere; l'Assessore Manica non so, però è già diverse volte che le mie interrogazioni sono nelle prime posizioni in elenco e poi non vengono mai discusse. Allora è inutile seguire l'ordine cronologico e quant'altro.
Sollecito, se possibile, una ricerca degli Assessori.



PRESIDENTE

Collega Cavallera, ha assolutamente ragione. Noi riceviamo sempre un elenco della Giunta con le risposte pronte e di cui abbiamo assicurata la disponibilità, ma non sempre ciò corrisponde a una disponibilità effettiva.
In questo momento è provvidenzialmente entrata in aula la Consigliera Manica, appena evocata, e quindi le chiediamo di rispondere agli atti di sindacato ispettivo di sua competenza.


Argomento: Acque minerali e termali - Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interpellanza n. 718 dei Consiglieri Cavallera, Pichetto Fratin e Cotto inerente a "Programma di rilancio del polo termale di Acqui Terme" Interrogazione n. 834 del Consigliere Cavallera, inerente a "Approvazione accordo quadro in tema di razionalizzazione e riorganizzazione sistemi degli organismi societari finalizzati all'attività termale di Acqui Terme"


PRESIDENTE

Prego la Consigliera Manica di rispondere all'interpellanza n. 718 presentata dai Consiglieri Cavallera, Pichetto e Cotto. La risposta s'intende abbinata all'interrogazione n. 834, presentata dal Consigliere Cavallera.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

Con riferimento all'interpellanza in oggetto relativa allo stato di avanzamento degli interventi previsti dall'accordo Regione-Enti locali, le scelte per il rilancio di immagine e per il recupero del patrimonio immobiliare della stazione termale di Acqui Terme risalgono all'accordo di programma del 1997 - stipulato tra la Regione Piemonte, la Provincia di Alessandria, il Comune di Acqui Terme e la Società Terme di Acqui S.p.A.
sulla cui base sono stati eseguiti importanti lavori agli impianti termali e ad alcune strutture ricettive (complesso Regina); tali scelte sono poi state ridefinite nella "Lettera di intenti" del novembre 2003.
Quest'ultima prevedeva un intervento superiore ai 120 milioni di euro per la realizzazione del progetto ideato nel 2000 dall'architetto giapponese Kenzo Tange, da finanziare in parte mediante l'aumento di capitale della Società Terme di Acqui da parte degli attuali Soci (Regione e Comune di Acqui), nonché attraverso l'ingresso di nuovi partner societari quali: la Provincia di Alessandria, la Cassa di Risparmio di Alessandria e la sua Fondazione, per un importo complessivo di oltre 43 milioni di euro la restante parte è da ricercare invece sul mercato imprenditoriale.
La Regione Piemonte ha sottoscritto nel giugno 2004, a seguito della "Lettera di intenti", un aumento di capitale pari a 18,3 milioni di euro attingendo, allo scopo, dai fondi destinati dalla legge 166/2002 al Programma Regionale Piemonte 2006 (Opere di accompagnamento alle Olimpiadi), a differenza dei restanti firmatari che, per varie ragioni, non hanno dato seguito a quanto convenuto nell'intesa del novembre 2003.
In particolare, l'introduzione di vincoli alla spesa degli Enti locali da parte della Legge Finanziaria 2004 e seguenti, ha impedito a Comune e Provincia di procedere all'aumento di capitale, il che ha determinato in gran parte anche la mancata adesione degli altri firmatari.
Il disimpegno dei sottoscrittori della "Lettera di intenti" e diverse polemiche locali hanno di fatto "congelato" il progetto di Kenzo Tange.
La Regione, in occasione dell'Assemblea ordinaria della Società tenutasi nel dicembre 2004, nel prendere atto delle mutate condizioni tramite il suo rappresentante dell'epoca (nella fattispecie, il Consigliere Cavallera, allora Assessore), ha ritenuto di indirizzare le scelte della società verso la realizzazione di un primo stralcio di opere, proporzionale alle risorse realmente disponibili (in particolare quelle derivanti dall'aumento di capitale regionale), incentrato sulla riqualificazione del patrimonio esistente anziché su nuove opere, concentrate nella zona Bagni della cittadina termale. Questa proposta è stata condivisa all'epoca dall'altro socio, il Comune di Acqui Terme.
Nella successiva assemblea societaria del 25 marzo 2005 gli azionisti di Terme di Acqui S.p.A. (Regione Piemonte per circa l'83%, dopo la sottoscrizione dell'aumento di capitale e Comune di Acqui Terme per la quota rimanente) hanno approvato il nuovo business plan, attestato attorno a 28 milioni di euro, per la realizzazione di un primo stralcio di opere costituite da: ristrutturazione del Grand Hotel Antiche Terme, compreso l'attiguo stabilimento termale e un nuovo centro fitness all'interno dell'immobile; recupero e valorizzazione dell'area detta "Lago delle Sorgenti" e ristrutturazione del Salone "Kursal".
Nello stesso periodo veniva approvata la progettazione di massima di dette opere: oltre alle risorse derivanti dall'aumento di capitale della Regione si era aggiunto, nel frattempo, un ulteriore finanziamento regionale "Docup" per circa 2,5 milioni di euro. Restavano pertanto da reperire risorse per oltre sette milioni di euro. Ciò rendeva oggettivamente critico il relativo business plan.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione, entrato in carica a fine giugno 2006, ha mantenuto le scelte del precedente, ma ha ritenuto di rivisitare sia gli aspetti progettuali che quelli finanziari, considerando non sostenibile per la società l'indebitamento previsto.
Inoltre, anche la progettazione di massima aveva bisogno di alcuni approfondimenti. In particolare, il progetto di massima prevedeva di realizzare la piscina del nuovo centro fitness sotto il piano di campagna comportando scavi di oltre quattro metri interferenti la falda termale tale ipotesi non era stata preceduta dai necessari sondaggi geognostici.
Inoltre, si prevedeva un ampliamento di fabbricato a monte, ai piedi di una frana storica e monitorata costantemente (frana del monte Stregone): a prescindere dai pericoli, erano previste costose opere di consolidamento.
In terzo luogo, il progetto prevedeva ampie demolizioni che snaturavano il complesso alberghiero, parzialmente derivante da una villa di metà del Seicento appartenuta ai Gonzaga.
Per tali ragioni sono stati effettuati nuovi accertamenti, che hanno sconsigliato sia di ampliare a monte il fabbricato, sia di scavare nel sottosuolo, che di demolire parte dei fabbricati. Si è così rivisitato il progetto che, mantenendo il recupero previsto in termini qualitativi e quantitativi di camere, attrezzature ed impianti, risulta essere meno invasivo e meno costoso.
Anche il recupero del "Lago delle sorgenti" è stato riprogettato per evitare la sostanziale copertura dello stesso (come da progetto originario) e riuscire invece a valorizzarlo come bene naturale da utilizzare per il recupero di acqua termale, indispensabile per il potenziamento delle attività, e per creare un percorso all'aperto di attività ludico-termali.
La riprogettazione, così sommariamente delineata, ha determinato anche una riduzione complessiva dei costi, oggi stimati attorno ai 21,5/22 milioni di euro. L'approfondimento tecnico compiuto dalla società in questi mesi ha, pertanto, determinato sostanziosi risparmi per l'esecuzione dei lavori ed ha portato ad individuare scelte tecnico-progettuali meglio rispondenti alla natura dei luoghi, alla tipologia dei manufatti, alle esigenze della stazione termale.
In ogni caso, già nell'autunno scorso, sono iniziati alcuni lavori propedeutici agli interventi sui beni esistenti, quali la rimozione di coperture in amianto, la sistemazione di sedimi e pertinenze; proprio in questo periodo si avvierà inoltre la pulizia del "Lago delle sorgenti" mediante la rimozione del fango. La progettazione esecutiva, così aggiornata, è stata già approvata e nell'estate saranno avviate le procedure di affidamento dei lavori, che inizieranno in autunno, al termine della stagione termale 2006.
Da segnalare, infine, la recente assegnazione da parte della Regione alla società di un ulteriore finanziamento regionale "Docup" (a seguito della "riprogrammazione" delle risorse di quest'ultimo), pari a circa 650.000 euro, destinato alla ristrutturazione dello stabilimento termale Antiche Terme.
Per quanto riguarda lo stato economico-patrimoniale della società, le Terme di Acqui hanno chiuso il bilancio al 31/12/2005 con una perdita pari a 568.824 euro, anche se il fatturato complessivo è cresciuto di oltre il 3%. Tale perdita è stata determinata per 315.105 euro dalla svalutazione della partecipazione in "Nuove Terme s.r.l.", una vecchia questione che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di affrontare con decisione e per quello che è realmente.
Ciò considerato, il risultato è in linea con quello degli anni precedenti, anche se sembra delinearsi un'inversione di tendenza soprattutto nel settore del "benessere", cui la società si dedica con particolare impegno. Peraltro, la solidità patrimoniale della società non è in discussione.
In quanto alle iniziative regionali per rafforzare lo sviluppo del territorio Acquese, la Giunta ha approvato, con deliberazione n. 42-1831 del 19 dicembre 2005, il documento contenente le "Linee di indirizzo programmatico e procedurale per la predisposizione del piano strategico regionale per il turismo".
In detta deliberazione si afferma che questa amministrazione regionale assegna al turismo un ruolo di particolare rilevanza nel processo di diversificazione e di rilancio dell'economia coerentemente con gli indirizzi che l'Unione Europea assegna a questo settore nell'ambito delle proprie politiche di sviluppo secondo il principio di sostenibilità.
convincimento di questo governo regionale che il sostegno allo sviluppo turistico regionale vada perseguito in stretta collaborazione con il territorio, in particolare con gli Enti locali e in primo luogo con le Province, raccordando e sostenendo l'azione regionale con la programmazione di queste ultime.
Su tali basi la Giunta regionale ha ritenuto di promuovere la predisposizione di un "Piano strategico regionale per il turismo" quale strumento "quadro" per la messa in atto di un piano di azioni e per la definizione delle specifiche iniziative attraverso cui darne operatività.
Il "Piano strategico regionale per il turismo" dovrà essere elaborato secondo i contenuti del "Documento" approvato con la citata deliberazione n. 42-1831 del 19 dicembre 2005 che prevede, tra l'altro, nell'ambito di una stretta collaborazione con il territorio e con gli Enti locali che lo rappresentano istituzionalmente, la messa in atto di iniziative di qualificazione dell'offerta dei servizi turistici, di promozione e di sostegno alla cooperazione tra gli operatori pubblici e privati del settore.
Il documento in questione individua alcuni prodotti turistici come "temi portanti", tra i quali il segmento turistico "Termale e Benessere" come sistema e opportunità di offerta su cui sviluppare i "Piani Prodotto".
A tal fine, sono già stati effettuati incontri tematici tra l'Assessorato regionale al turismo e i diversi soggetti del sistema turistico del territorio della Provincia di Alessandria, con particolare riferimento al Comune di Acqui Terme e allo stabilimento termale ivi presente.
Nello specifico, con deliberazione n. 24-2403 del 20 marzo 2006 la Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 22 ottobre 1996, n. 75 e s.m. e i., ha approvato il "Programma annuale tecnico di indirizzo e coordinamento delle attività di promozione, informazione e accoglienza turistica per l'anno 2006", elaborato anche sulla base di quanto contenuto e disposto dalla sopra citata DGR n. 42-1831 del 19 dicembre 2005, nel cui allegato viene espressamente approvata la realizzazione di un progetto volto alla valorizzazione del sistema termale piemontese ed in particolare Terme Acqui.
Allo stato attuale, è stato realizzato il work shop denominato "Feeling Good in Piemonte 2006", che si è tenuto nel Comune di Acqui Terme dal 28 settembre al 1° ottobre 2006, realizzato attraverso la collaborazione del settore Promozione turistica Locale di Alessandria "Alexala", l'Agenzia di Accoglienza e di Promozione Turistica Locale delle Langhe e del Roero l'Agenzia di Accoglienza e di Promozione Turistica Locale di Asti oltre ad altri partner tecnici, operatori privati e le Delegazioni ENIT operanti nei mercati turistici europei di interesse per l'evento in questione.
Tale work shop, di valenza internazionale, ha coinvolto tutta l'offerta termale del Piemonte e, in particolare, Acqui ed ha rappresentato un incontro tra domanda e offerta, con l'intento prevalente di valorizzare il prodotto turistico legato alle terme e che si traduce nella cessione di turismo benessere. Ovvero nella possibilità di usufruire di cure termali e dei centri di benessere, oltre che di poter godere delle molte attrattive turistiche e culturali della Provincia.
Nell'arco temporale di svolgimento di quell'evento sono state organizzate attività collaterali, quali educational specificamente destinati agli operatori e ai giornalisti del settore, per meglio comprendere le potenzialità derivanti da un'accoglienza di qualità secondo il trend di mercato più attuale, che vede nella ricerca di sicurezza tranquillità e benessere i valori di ,maggior interesse per il turista.
L'amministrazione regionale si è resa parte attiva nella realizzazione dell'evento in questione, in quanto la location di Acqui Terme, in qualità di centro naturale storico del turismo termale piemontese, ben si addice al proporre l'offerta dell'intero sistema termale del Piemonte, consentendo da un lato di offrire agli operatori stranieri un'immagine più solida del prodotto turistico termale e una migliore possibilità di scelta, e dall'altro di rafforzare tale prodotto idoneo a svolgere una funzione di volano non solo per il territorio della Provincia di Alessandria, ma per tutta la Regione Piemonte.
Per quanto attiene altre iniziative promozionali per lo sviluppo del territorio acquese, così come dell'intero territorio piemontese, anche per l'anno in corso è stato dato sostegno, attraverso l'applicazione dell'articolo 16 e 17 della legge n. 75 del 22 ottobre 1975, che prevedono contributi ad enti pubblici e associazioni senza scopo di lucro volti a realizzare manifestazioni ed eventi di richiamo turistico sul territorio piemontese, oltre che a consorzi turistici per attività promozionali sia in Italia che all'estero e in questa direzione sono andati anche interventi segnatamente relativi al territorio acquese.



PRESIDENTE

La parola, per replica, al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Prima di tutto ringrazio l'Assessore perché, pur non rispondendo a tutti i quesiti, comunque ha fornito una sintesi di quelli che sono gli orientamenti della Giunta regionale in riferimento alla politica turistico termale.
L'interpellanza n. 718 aveva soprattutto lo scopo di costituire un sollecito soprattutto per la Società Terme di Acqui, perché sono passati 18 mesi circa dall'insediamento della nuova Giunta. Pur condividendo la necessità di rivisitare il progetto, che però è un progetto di intervento su un immobile esistente, si può anche decidere di modificarne qualche aspetto, ma è chiaro che abbiamo, da un lato, gli stanziamenti accantonati con i fondi di accompagnamento delle Olimpiadi, dall'altro i lavori non sono ancora iniziati, allontanando nel tempo quella necessità di completamento dei ricavi della società che possono metterci al riparo da ulteriori perdite. Per cui devo sottolineare il fatto che la nuova amministrazione della Società Terme è stata ampiamente rinnovata dalla Giunta, non è che sotto questo profilo abbia portato grossi giovamenti.
La mia sollecitazione è ancora quella di prendere atto e di apprezzare quello che ha già fatto l'Assessore Manica, ma bisogna veramente insistere perché occorre accelerare l'intervento.
Per quanto riguarda l'interrogazione n. 834 (chiedo di acquisire copia della risposta perché molto articolata), l'Assessore non è entrato nel merito della decisione di fusione per incorporazione della società s.r.l.
Nuove Terme. Questa, ovviamente, è stata una scelta discrezionale, forse obbligata, ma che comunque ha tutte le sue implicazioni. Peraltro, abbiamo visto che ha inciso anche sui risultati del 2005, per quanto riguarda la Terme di Acqui S.p.A.
Mi auguro che questa operazione e il conseguente mutato scenario, che vede la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria entrare nella compagine societaria nel senso che si doveva, in qualche modo, rinegoziare un'esposizione verso di loro del complesso termale, dia i suoi frutti. In sostanza, in piccolo si è fatto quello che è successo per la FIAT: le banche entrano nella compagine societaria.
Quello che manca, in sostanza, è capire l'evoluzione futura, perché a livello di lettera di intenti del 2003, si è ipotizzato un allargamento al Comune, alla Provincia e anche ai soggetti economici locali, poi questo è venuto meno e adesso l'ingresso è dovuto al fatto di essere in qualche modo creditori. Avere un finanziamento che in qualche modo viene rinegoziato comporta anche l'ingresso per pro-quota degli enti finanziari, quindi della banca e della Fondazione nella compagine societaria.
Mi auguro che questo voglia significare anche una maggiore managerialità, un rilancio anche da un punto di vista gestionale della società, e naturalmente possa prevedere in futuro l'uscita di questi soggetti e un coinvolgimento maggiore del territorio, perché questa mi è sembrata anche l'impostazione strategica a cui faceva riferimento l'Assessore.
Ritengo che queste società debbano svolgere managerialmente al meglio il loro mestiere ma, soprattutto, la valutazione va fatta dal punto di vista dei ricavi e degli auspicabili utili, ma anche dello sviluppo alle attività turistico-termali, che sono le attività centrali su cui si basa la vita e anche lo sviluppo futuro della zona acquese.
Comunque, prendo atto della risposta. Chiedo una copia della risposta scritta e mi auguro che ci sia un forte e ulteriore impegno personale dell'Assessore, per sollecitare l'adempimento di tutto quello che programmaticamente è stato deliberato sia nelle assemblee che nei Consigli di amministrazione della Terme di Acqui S.p.A.


Argomento: Partecipazioni azionarie regionali

Interpellanza n. 970 dei Consiglieri Cavallera e Burzi, inerente a "Attuazione della legge regionale 13/2006 - Costituzione società consortile per azioni per l'internazionalizzazione del sistema Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 970, cui risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

L'interrogazione fa riferimento sostanzialmente ai tempi di attuazione della legge regionale 13/2006, approvata nel marzo di quest'anno. Tale legge prevede la costituzione di un soggetto unico sul territorio regionale con compiti inerenti alle politiche di internazionalizzazione e, in particolare, inerenti a quattro funzioni: la promozione del sistema economico verso l'estero, l'attrazione degli investimenti esteri verso il sistema economico piemontese, la promozione del territorio sui mercati esteri, la promozione della produzione agro-alimentare sui mercati esteri.
Il percorso di costituzione del soggetto è un percorso caratterizzato da una serie di tappe che prevedono la fusione e l'incorporazione di una molteplicità di soggetti nella nascente struttura.
In questo periodo, si è provveduto alla discussione con i soggetti che verranno incorporati, che sono di duplice natura, regionale e camerale, per allineare i percorsi tecnico-giuridici, per fare in modo che, entro il 31/12/2006, il soggetto nascente abbia la disponibilità giuridica e amministrativa di incorporare soggetti che noi portiamo a infusione e inclusione.
Questo percorso è stato segnato da alcune tappe, tra cui quella dell'8 settembre scorso, in cui i soci costituenti la società - il sistema camerale e la Regione - e i potenziali aderenti, di natura pubblica e privata, hanno firmato un accordo quadro circa gli assetti di governance della società e le tempistiche della sua attuazione. In questo periodo stanno giungendo i pareri e le sottoscrizioni delle quote, cioè le dichiarazioni di sottoscrizione delle quote, da parte delle associazioni imprenditoriali, degli atenei e degli altri enti pubblici e privati coinvolti.
Inoltre, questo percorso è stato segnato - e i tempi si sono allungati in virtù di questa ragione - dall'approvazione, il 4 agosto scorso, della legge 248, in particolare dell'articolo 13, il cosiddetto Decreto Bersani.
Tale decreto norma la natura e il comportamento delle cosiddette società in house e dei servizi di mercato e non di mercato che possono essere erogati dalle partecipazioni regionali. Questo articolato, per la sua stessa natura, pone forti vincoli all'esercizio delle attività delle società regionali e ha determinato un notevole lavoro di chiarimento e di articolazione dello Statuto, nonché dei patti para-sociali che regoleranno la relazione tra soci, al fine di rispondere a quanto previsto dall'articolo 13 della legge 248.
In ogni caso, il percorso di attuazione è giunto pressoché al termine.
stata ultimata la stesura dello Statuto dei patti para-sociali e sono state raccolte le adesioni dei soggetti che entreranno a far parte della nuova compagine societaria. Tale compagine dovrebbe essere costituita entro l'anno, per essere operativa, com'è previsto dalla discussione della legge stessa, nel primo bimestre 2007.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta. Se dovessi dare un giudizio direi che forse l'Assessore Bairati non ha la vocazione a tenere stretti i rapporti con il Consiglio o con le parti consiliari.
In tutti i modi avevamo favorito l'approvazione di questa legge, senza appesantirla di passaggi formali, per discutere preventivamente la questione, ovviamente consci che, avendo da dialogare con diversi soggetti era anche giusto che ci fosse la necessaria elasticità operativa.
Da un punto di vista sostanziale, però, si era detto di aspettare l'Assessore in Commissione, dove avrebbe presentato lo Statuto, in modo da poter, non dico apportare modifiche, ma almeno dare un'informazione e un parere di massima, perché sappiamo che ci sono dei vincoli di legge che sono insuperabili. Naturalmente abbiamo anche il dubbio se la nostra legge regionale debba essere o meno adeguata al Decreto Bersani. Forse non è necessario perché il Decreto Bersani richiede solo attività attuative o di adeguamento. La nostra interpellanza aveva proprio il significato di richiamare l'Assessore Bairati a quella periodica e progressiva informazione sulla quale si era impegnato e nella quale noi avevamo creduto. Ritengo che si debba collaudare un modello di rapporti.
Riassumendo, al di là delle rampogne, vi è la richiesta di confrontarci al più presto nella Commissione competente e cercare di costruire, al di là delle diverse collocazioni su sponde opposte del Consiglio, un modello di rapporti tra maggioranza e opposizione, su temi sui quali si è lavorato e su cui si può ancora lavorare, essendo, la realtà regionale, articolata da vari punti di riferimento e di referenza politica.
Rimane una serie di dubbi, perché l'Assessore ha solo fatto una serie di ipotesi, che ovviamente saranno concretizzate nello schema di Statuto che andremo a vedere, perché alcune questioni erano dubitative all'approvazione della legge.
In poche parole, parte subito la società, assorbendo tutte le attività possibili, o la cosa avviene gradualmente? Queste sono discussioni che possiamo anche non fare in Consiglio, se ci sono le sedi opportune. È un richiamo, quindi, all'Assessore, se ci consente un cartellino giallo. Per quanto ci riguarda, andremo poi nella sede opportuna per sviluppare il confronto.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 1014 del Consigliere Rabino inerente a "Tasse universitarie" (Viene concordata risposta scritta)


PRESIDENTE

Per l'interrogazione n. 1014 del Consigliere Rabino è stata concordata risposta scritta).


Argomento: Informazione - Innovazione tecnologica

Interrogazione n. 1060 dei Consiglieri Botta, Boniperti, Casoni, Ghiglia e Vignale, inerente a "ADSL e World Political Forum a Bosco Marengo"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1060, sulla quale risponde l'Assessore Bairati.



BAIRATI Andrea, Assessore alle politiche per l'innovazione e l'internazionalizzazione

Grazie, Presidente.
Com'è noto, il World Political Forum, evento politico-culturale di portata internazionale, si è svolto nel Comune di Bosco Marengo. Poich tale Comune non dispone di linee di connessione veloce alla rete l'interrogazione chiedeva se, per uno svolgimento positivo delle attività la Giunta sarebbe intervenuta a sostegno delle stesse.
La manifestazione si è tenuta il 27 e il 28 ottobre 2006. Gli organizzatori non hanno sottoposto alla Regione Piemonte, o almeno alla Direzione competente, alcuna richiesta formale o informale di connettività alla rete. In tal caso, sarebbero stati assunti dei provvedimenti, che risultano poi essere stati presi. Poiché la richiesta era stata inviata alla Provincia di Alessandria, la segretaria della Presidenza del Presidente Filippi si è attivata per garantire i servizi di connettività veloce alla manifestazione. Si è trattato di servizi garantiti da un operatore privato, nella fattispecie Vodafone. Le condizioni per il corretto svolgimento e per la connettività veloce al World Political Forum sono state garantite dall'intervento della Provincia di Alessandria, perch è alla stessa che il World Political Forum ha inviato la richiesta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente, e grazie Assessore. L'interrogazione nasceva da un sentimento di disagio espresso nei giorni e nelle settimane precedenti questa manifestazione (sulla quale magari bisognerebbe aprire un intenso dibattito sul merito, che però esula da questo contesto).
Al di là della pronta risoluzione della problematica in oggetto varrebbe la pena, visto che c'è tempo a disposizione, capire con la Provincia, con il Comune di Boscomarengo, e con la Regione Piemonte, come porre in essere un percorso tale per cui non si debba procedere in emergenza, sempre che l'evento continui, come noi auspichiamo, e sempre che continui a crescere, come importanza, come auspicano tutti i finanziatori.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interrogazione n. 790 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Acquisto di strutture private da parte della Regione Piemonte del Comune di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 790, sulla quale risponde l'Assessore Manica.



MANICA Giuliana, Assessore al turismo

un'interrogazione relativa al sistema congressuale. Sappiamo che il settore è tra i più significativi nel quadro dell'offerta turistica nazionale ed internazionale. Se consideriamo la domanda, l'Europa ha la quota di mercato più rilevante (60%) dei congressi mondiali. In Italia il congressuale rappresenta circa il 26% del totale del fatturato complessivo della voce turismo, e l'attività congressuale italiana ha registrato un aumento significativo in particolare nel 2005.
Il comparto congressuale è in Italia in un momento particolarmente significativo ed è un settore con un trend di crescita costante. Noi sappiamo come dentro la vicenda del turismo piemontese, il congressuale rappresenti un po' il core business del turismo piemontese. Se è vero che il congressuale italiano, pur essendo un settore progressivamente in crescita, è un congressuale mediamente più costoso del resto d'Europa e, a volte, anche degli Stati Uniti, sappiamo però anche che il congressuale piemontese, in particolare l'offerta che viene avanzata dalla zona dei laghi, è un'offerta estremamente competitiva rispetto alla Lombardia e alle altre regioni italiane. Si tratta di lavorare significativamente per rafforzare questa proposta ed intervenire anche sul comparto torinese per realizzare un ulteriore incremento.
I risultati dell'Osservatorio Congressuale Torinese per il 2005 evidenziano un andamento positivo di questo settore: crescono le strutture si mantiene stabile ed è in crescita, in alcuni settori, il numero degli eventi, si registra un'impennata nei partecipanti. Complessivamente nel 2005, si stima una crescita del 30% con un totale di 600 mila partecipanti.
Tale valore indica una dinamica nettamente superiore alla dinamica nazionale che l'Osservatorio Congressuale Italiano stima in una crescita del 16% a livello complessivo e 24% per le metropoli e le città d'arte. Il congressuale piemontese trova come momenti organizzativi, per quanto riguarda il Torino, il Torino Convention Bureau, e per quanto riguarda i laghi, il Lago Maggiore Conference. In particolare, Torino Convention Bureau ha effettuato un'indagine intervistando 396 congressisti presenti in sei eventi nazionale ed internazionali. Dal monitoraggio sono emersi dati particolarmente interessanti che ritraggono un quadro complessivamente positivo della città dal punto di vista turistico/congressuale. A confronto con gli anni precedenti si rileva un netto incremento dell'interesse a tornare a Torino, con un crescita di valore dall'85% al 94%.
La Regione Piemonte e il Comune di Torino considerano il turismo congressuale una delle priorità delle politiche di sviluppo e di promozione turistica.
La fiducia per il futuro deriva dall'eredità olimpica: le nuove strutture, sedi di Giochi invernali oggi riutilizzabili per eventi e manifestazioni, hanno già destato l'interesse di molti organizzatori di eventi e la recente acquisizione del Centro Congressi Lingotto sarà un ulteriore elemento strategico (abbiamo approvato una legge in Consiglio regionale) che permetterà di promuovere la città a livello nazionale ed internazionale come sede congressuale e di eventi.
Il Piano Strategico Regionale per lo sviluppo del Turismo dedica particolare attenzione al turismo congressuale e numerose iniziative sono già state intraprese per la promozione del sistema congressuale piemontese.
Inoltre, con la nostra recente adesione ad Italia for Events, progetto interregionale di promozione del sistema congressuale italiano che vede la partecipazione di 17 Regioni, Federcongressi, ENIT, Ministero attività produttive, la Regione Piemonte partecipa attivamente alla definizione delle strategie nazionali per lo sviluppo del settore.
Abbiamo recentemente partecipato alla Borsa del Turismo congressuale a Firenze dove vi è stato un significativo apprezzamento nei confronti di Torino, del Piemonte e delle nostre strutture.



PRESIDENTE

La parola, per la replica, al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Presidente, vorrei fare una precisazione. Non sapevo venisse trattata la mia interpellanza perché non è tra quelle grassettate, prima c'era un'interpellanza del Consigliere Lupi. Sono arrivato in ritardo e devo avere la possibilità di ascoltare l'Assessore dall'inizio. Se c'è un ordine, lo si deve seguire.



PRESIDENTE

L'interrogazione del Consigliere Lupi non è stata trattata semplicemente perché il Consigliere destinatario della risposta era assente. Lei se non in aula, era in Consiglio, ed era comunque presente uno dei firmatari.



GHIGLIA Agostino

Se fosse possibile, chiedo di aspettare un secondo prima di dare la risposta, in modo di avere il tempo di entrare in aula.
Ho ascoltato parte della risposta dell'Assessore Manica, quindi non sono in grado di replicare. Chiederò il dattiloscritto della risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

L'Assessore forse può fornire la risposta in forma scritta direttamente.
A seguito di richieste inoltrate in Conferenza dei Capigruppo, il Vicepresidente Peveraro risponde ad una serie di interrogazioni che hanno per oggetto i ritardi nei pagamenti della Regione Piemonte. Poiché ci sono molti interroganti, rimaniamo intesi che diamo la possibilità, a coloro che lo desiderano, di intervenire sulla questione.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 956 dei Consiglieri Toselli e Leo, inerente a "Buono scuola 2005/2006. Ritardo pagamenti" Interrogazione n. 1020 del Consigliere Rossi, inerente a "Consorzio di formazione CSEA" Interrogazione n. 1025 dei Consiglieri Clement, Barassi, Bossuto, Dalmasso e Deambrogio, inerente a "Ritardo erogazione stipendi lavoratori CSEA" Interrogazione n. 1040 del Consigliere Toselli, inerente a "Ritardi nei pagamenti dei contributi regionali" Interrogazione n. 1078 del Consigliere Leo, inerente a "Ritardo pagamenti Buono scuola" Interrogazione n. 1084 dei Consiglieri Botta, Boniperti, Casoni, Ghiglia e Vignale, inerente a "Mancati pagamenti da parte della Regione alle aziende che eseguono lavori assistiti da contributo finanziario regionale" Interrogazione n. 1098 del Consigliere Cirio, inerente a "Ritardi nei pagamenti alle imprese che eseguono lavori per conto di enti pubblici"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 956, 1020, 1025, 1040, 1078 1084 e 1098, alle quali risponde l'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
La situazione che si era venuta a creare in relazione alle difficoltà finanziarie che, indubbiamente, la Regione attraversa e - mi permetto quantomeno, di usare il passato - ha attraversato, è confermata anche dal numero di interpellanze e di interrogazioni che il Presidente ha test elencato. Vorrei ripercorrerne brevemente le ragioni, perché, a mio avviso è opportuno che il Consiglio ne sia edotto, al di là delle considerazioni che già in sede di Commissione sono state svolte in più di una circostanza.
Il cronico ritardo nei pagamenti, da parte dello Stato, dei crediti della Regione, ha inevitabilmente condizionato in questi anni la situazione finanziaria complessiva della Regione. Quest'aspetto è chiaramente individuabile dall'analisi del bilancio regionale, da cui si evince, con gran chiarezza, che da tre anni a questa parte lo Stato ha sostanzialmente bloccato il trasferimento di risorse fresche alla Regione, inducendo sostanzialmente, due nuovi elementi: il primo è un aumento considerevole dei residui attivi; il secondo è una tensione finanziaria che inevitabilmente, si riflette in un'anticipazione di tesoreria, che nel corso dell'anno raggiunge sostanzialmente i livelli massimi consentiti dalla legge e che, peraltro, si porta dietro un ritardo nei pagamenti.
Io credo che le operazioni che l'Amministrazione regionale ha messo in atto in questi mesi - o, meglio, in queste settimane - possano portare entro la fine dell'anno, ad una normalizzazione della situazione. Mi spiego meglio.
Sostanzialmente sono quattro gli elementi che m'inducono ad immaginare un ritorno alla normalità della situazione.
Il primo è certamente legato all'importante emissione di Buoni Ordinari Regionali, avvenuta giovedì scorso. Quest'emissione, pari ad un miliardo e 856 milioni di euro, realizzata alle migliori condizioni che il mercato internazionale potesse offrire, consentirà sostanzialmente due interventi: il primo riguarda un'importante operazione di rinegoziazione di mutui già esistenti per circa 850 milioni di euro, con effetti importanti sul bilancio del 2006, sul bilancio del 2007 e degli anni successivi.
Questi finanziamenti avevano una durata residua molto breve e sono stati portati a trent'anni, con tecniche e modalità già utilizzate dalle precedenti Amministrazioni, e certamente non solo dall'Amministrazione piemontese ma dalle Amministrazioni di tutta Italia.
L'altra parte di risorse, che ammonta a circa un miliardo di euro permetterà di generare nuove risorse, che saranno destinate a rimborsare i debiti che l'Amministrazione ha assunto su partite ad investimento.
La seconda manovra certamente importante, i cui dettagli sono in corso di perfezionamento proprio in queste ore anche attraverso un confronto con il Ministero delle Finanze, riguarda la partita dei debiti che l'Amministrazione regionale ha, nel suo complesso, nei confronti della sanità.
Su questo fronte è in corso la definizione di un'operazione di cessione di crediti dei fornitori della sanità pro-soluto; il sistema - lo abbiamo ricordato in più circostanze - prevede, sostanzialmente, un'operazione a tre: fornitori della sanità, sistema finanziario e Regione. Non vi sono oneri a carico dei fornitori da parte delle banche, perché la cessione avviene pro soluto, per cui viene riconosciuto il cento per cento del valore facciale del credito. L'Amministrazione regionale potrà, così facendo, frazionare nel tempo il pagamento di questo debito residuo.
Vorrei peraltro ricordare che questa non è un'operazione solo di cassa ma anche di competenza, perché non viene fatta soltanto per soddisfare o meglio, per migliorare, le condizioni di pagamento dei fornitori della sanità, ma viene fatta altresì - e direi principalmente - per chiudere il buco del comparto sanitario sul 2004. Conseguentemente, tale operazione ci metterà anche nelle condizioni di poter ottenere, nei tempi che verranno definiti col Ministero una volta chiusa la partita del 2004 (avendo chiuso la partita del 2005 e sostanzialmente avendo chiuso la partita del 2006) risorse aggiuntive per 275 milioni di euro, che rappresentano quella quota definita "premiale", nel momento in cui vengono chiuse le partite pregresse (nello specifico, del 2004).
Certamente, anche questo darà soddisfazione ai fornitori del sistema della sanità, che, in questo periodo, vivono una tensione consistente legata ai ritardi.
Il terzo elemento lo considero una valvola di sfogo, approvata da questo Consiglio regionale in sede di assestamento; tale manovra ci permetterà di anticipare la parte dei crediti che l'Amministrazione regionale vanta nei confronti dello Stato.
La definisco una valvola di sfogo - per le ragioni che illustrerò e per i numeri che fornirò - perché non considero necessario attivarla nel corso del 2006. È certamente una possibilità che ci riserveremo di utilizzare nel 2007 qualora la situazione dovesse ripresentarsi in modo critico.
Il quarto elemento, certamente confortante per l'Amministrazione regionale (tenderei a dire determinante), prevede lo sblocco di un ingente quantitativo di risorse da parte dello Stato.
Le attese sono per un incasso di un miliardo e 200 milioni in contante entro il 22 dicembre, con una prima rata il 22 novembre e una seconda il 22 dicembre.
Sostanzialmente, ci troviamo ad avere delle risorse per circa un miliardo provenienti dall'operazione negoziata sul mercato internazionale al netto della parte rinegoziata, e un ulteriore miliardo derivante da risorse fresche.
Senza considerare la partita della sanità, che dovrebbe trovare, con l'operazione che ho descritto, una sua completa soddisfazione, o, meglio dovrebbe permettere all'Amministrazione regionale di recuperare i ritardi dovremmo avere più di due miliardi di euro di cassa. Al momento, la situazione è la seguente: noi abbiamo mandati già predisposti e non ancora pagati dalla Tesoreria per 382 milioni di euro.
Sostanzialmente, l'Amministrazione regionale ha pagato tutti i mandati fino al 30 aprile e ha poi sospeso per le necessità e, soprattutto, per le difficoltà che ho poc'anzi illustrato, ha sospeso i pagamenti, però ha 382 milioni di euro; ha una spesa fissa indicativa, per il mese di dicembre (risorse necessarie per il mese di dicembre), di 468 milioni di euro quindi sostanzialmente ha 850 milioni di euro di debiti da pagare (pregressi o del mese di dicembre).
A fianco di questo, si aggiunge un'anticipazione nei confronti del nostro Tesoriere, ad oggi, di circa 750 milioni di euro.
Quest'anticipazione deve essere chiusa contrattualmente (così come previsto nel contratto con il nostro Tesoriere) entro il 31 dicembre. Nel frattempo certamente non sfugge a nessuno che la posizione anche di Tesoreria è leggermente migliorata rispetto al passato, quando appunto abbiamo denunciato sostanzialmente, se non ricordo male, nel mese di agosto, che avevamo ancora 10 milioni di euro, in relazione al fatto che proprio in questi giorni abbiamo incassato il fondo perequativo che ci ha permesso ovviamente, di diminuire la nostra esposizione di cassa (avendolo messo nella Tesoreria). Ciò significa che però entro l'anno dobbiamo chiudere 850 milioni di debiti e 750 milioni di Tesoreria, il che vuol dire 1 miliardo e 600 milioni di euro. Avendo a disposizione liquido per 2 miliardi di euro mi sento di dire abbastanza serenamente che entro il 31 dicembre tutte le nostre posizioni verranno regolarizzate.
Aggiungo altresì nello specifico, rispetto a questioni che sono state poste nell'ambito delle interrogazioni, che dalla fine del mese di ottobre è stato dato il via al pagamento dei buoni scuola per 15 milioni di euro il che vuol affermare che indicativamente entro la fine dell'anno i buoni scuola saranno integralmente pagati.
La seconda questione riguardava lo CSEA e i crediti nei confronti dello CSEA. Su questa partita, ad oggi sono state regolarizzate le fatture e i mandati fino al 30 maggio, come ho ricordato; i mandati emessi successivamente sono inclusi ovviamente nella partita di 382 milioni di euro di mandati già emessi che erano fermi in Tesoreria perché non avevamo le risorse e che verranno messi in pagamento dal 27 novembre in avanti.
Infatti, le prime risorse arriveranno il 22 novembre dallo Stato e il 27 novembre, quando verranno accreditati sui conti correnti della Regione il miliardo e 856 milioni di BOR emessi la settimana scorsa. Grazie.



PRESIDENTE

Parecchie interrogazioni hanno avuto risposta. Prego coloro che intendono intervenire di segnalarlo.
La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

In realtà, come ricorderà il Presidente Gariglio, si era chiesta una comunicazione da parte della Giunta; la modalità può utilmente essere sostituita da quella di risposte alle interrogazioni.
Tuttavia, Assessore, nella sua risposta - visto che in questa fase credo che il tempo debba, per utilità, essere breve - secondo me, si evincono tre aggettivi. Ci sono degli elementi positivi, che esaurisco subito. Noi apprezziamo la velocità con cui lei risponde; ci piacerebbe peraltro, che i suoi colleghi di Giunta avessero la stessa attenzione in termini di velocità, se non altro.
Poi vi sono due componenti: una componente tecnica e una componente politica. Esaurisco subito la seconda, perché nell'ambito delle sue risposte - non che oggi mi attendessi da lei valutazioni diverse - la politica è totalmente assente. Ci torneremo, perché questa è un'Aula di Consiglio regionale e credo che la politica non debba mai essere assente in quanto gestiamo essenzialmente denaro pubblico, in primis, diamo delle valutazioni su come questa gestione avviene, sia avvenuta, avverrà e soprattutto dovremmo darci delle regole per indicare come, migliorando dovrebbe avvenire in futuro.
Tutta questa parte è, se non per alcuni accenni impliciti nel suo intervento, assente, ma comprendo le motivazioni dell'assenza e troveremo le modalità per affrontarla nelle prossime fasi, sia con lei sia con i colleghi di Giunta: credo che prima o poi, quanto prima, il bilancio preventivo andrà all'esame delle e della Commissione competente e avremo quindi modo politicamente di discutere.
Sui punti principali, faccio però tre o quattro commenti, che credo rimarranno nella discussione prossima. Per quanto riguarda i BOR, penso che tecnicamente si potrà discutere ancora un attimo sul costo della modalità.
Personalmente non sono convinto che l'Amministrazione abbia scelto il costo migliore. Ma è opinabile. Il vero problema, caro Assessore Peveraro, è che quando queste cose andranno a maturazione, io avrò 88 anni (stiamo parlando di 30 anni) e lei ne avrà alcuni di meno.
Mi domando se e in che misura la sua Giunta - e le anticipo io la risposta: in nessuna misura - si sia preoccupata di questo modesto onere di 1,8 miliardi di euro che avete contratto ritengo non nei costi migliori, ma utilizzando una grande solidità del bilancio della Regione. I tanto su lodati rating sono stati confermati perché erano stati ottenuti dalla Giunta precedente, come lei ben sa; miglioramenti, al momento, non se ne sono visti. Come dire, lei ricorderà che la Giunta precedente - se vuole l'aiuto nella ricerca dei documenti - non aveva i rating e ha iniziato la procedura per ottenerli, trovando - ce ne compiacciamo - numerosi sottoscrittori in Europa, i quali si fidavano della solvibilità della Regione Piemonte (e ci mancherebbe!). Voi state lavorando da troppo poco perché questa solvibilità sia già messa in discussione, ma il tempo degrada lentamente.
Non è, secondo me, al costo minore, e soprattutto, Assessore, si prepari, perché lei continua, in maniera molto precisa e puntuale - e io l'apprezzo - a parlarci di interessi. Io vorrei che lei cominciasse a prepararsi - e soprattutto i suoi colleghi, che poi queste risorse investono, spendono - a parlarci di capitale, perché sia che si tratti di mutui o di BOR, quando ci si indebita, prima o poi bisogna anche rendere il capitale e io non vedo, né nell'ambito della struttura che oggi da lei dipende (il personale, e ci arrivo) né tanto meno nelle voci di investimento e spesa, nessun intervento strutturale che faccia stare un po' più tranquilli non voi, che oggi avete questa grande iniezione di liquidità, ma chi vi subentrerà, i vostri eredi, sia in senso anagrafico (i suoi e i miei nipoti) sia in senso politico: quelli che ogni giorno di più accorgendosi dell'inefficienza in sede tecnica e dell'assenza in sede politica, credo che se potessero già oggi vi cambierebbero; ahimè, non potendo, devono attendere l'esito politico-tecnico.
Faccio degli esempi, Assessore. La partita della sanità la lascio anch'io a parte, perché merita e meriterà ben altre sedute; inoltre, vedo l'Assessore Valpreda inconsuetamente attento anche alla parte numerica dell'aspetto della sanità, ma tanto la IV Commissione è convocata per venerdì, nel senso che le occasioni di incontro non solo ci sono, ma auspichiamo che ce ne siano di più e che si inizi finalmente a discutere senza ulteriori rallentamenti di questo clamoroso, eccellente piano sanitario regionale che vorremmo discutere prima che lo ritiriate.
Assessore, quando lei dice "a breve, incasseremo uno e due miliardi di euro" - ha detto entro il 22 dicembre, se non sbaglio - lei sta dicendo due cose. Una conferma quello che ha detto ieri il Ministro Tommaso Padoa Schioppa, il quale per la prima volta, dopo diciotto mesi, ha affermato che i conti pubblici nella sua Finanziaria, per ora solo per metà approvata sono stati sempre in miglioramento, tranne per il 2005. Cito testualmente le parole del Ministro Tommaso Padoa-Schioppa di ieri in seduta pubblica.
Se li incassate vuol dire che qualcuno ha originato delle entrate.
Tranne Prodi, non ci crede più nessuno al fatto che l'incremento di entrate sia stato originato negli ultimi 150 giorni dall'attuale Governo, perché è tecnicamente impossibile, sia nei benefici sia nei malefici, che le cose avvengono così velocemente.
Secondo passaggio: questa valvola di indebitamento potrebbe avere una grande efficacia, e me ne compiacerei, se fosse orientata agli investimenti. Ma perché e non a - come ha detto lei, usando un'unica volta una piccola parte tecnica, che non mi è piaciuta - tappare il buco della sanità del 2004. Guardi che sul tappare il buco... Lo lasci dire all'Assessore Valpreda, che ha la sua parte nel tappare i buchi, visto che mi pare che la vostra Giunta sia una specie di groviera. Siccome noi la memoria l'abbiamo buona, ogni cambiale viene puntualmente siglata e rimandata al mittente.
Comunque, siccome i consuntivi 2004-2005, prima o poi, li approverete e sul 2006 stiamo discutendo, sarei più convinto se vedessi non solo un peggioramento dei riscontri attivi, ma delle politiche del personale che agendo sulle direzioni, sugli Enti locali ed enti coordinati, tutti prevalentemente - lei ne sarà conscio, Assessore, in questa nostra Regione governata dalla sua parte politica - concertano nel ritardare gli investimenti, i residui passivi, i soldi pubblici che non vanno a destinazione perché impegnati, ma non liquidati o la riscossione di residui attivi (soldi di cui la Regione ha diritto e che per "enne" ragioni, molto spesso procedurali, non sempre la Regione riesce ad entrare in possesso nei tempi dovuti).
Gli indici di utilizzo della capacità di investimento non mi sembrano dai dati degli ultimi monitoraggi, particolarmente confortanti, ma in una delle prossime sessioni - se vuole anche domani in I Commissione - su ci potremo confrontarci.
Sulla tecnica si può discutere, ma non è evidentemente un problema tecnico. I nipoti non possono al momento lamentarsi, ma i genitori dei nipoti magari sì, perché stanno assumendo dei debiti che poi qualcuno pagherà, ma di questo parleremo di capitale e riforme strutturali.
Sull'assenza di valutazioni politiche, credo che, sia nelle sedi delle Commissioni, ma anche in quest'Aula, non mancherà occasione Vicepresidente, per ritornare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Molto telegraficamente, volevo stigmatizzare quanto ha già ampliamente presentato il collega Burzi. Ovvero, quello che è questa operazione dei BOR. Caro Vicepresidente Peveraro, per quanto ci riguarda, questa operazione è semplicemente un aumento del debito pubblico.
Abbiamo trovato abbastanza fuori luogo, per non dire di pessimo gusto la sua foto sorridente sul giornale, quando annunciava che nelle casse della Regione Piemonte arrivava nuova liquidità. L'unica notizia positiva di quell'articolo era che c'erano, se ben ricordo, 600 milioni di euro che venivano liberati e riconosciuti per debiti pregressi sulla sanità dallo Stato su un miliardo e duecento di debiti consolidati.
Mentre, invece, sui BOR, credo che, quanto ha già ampiamente detto il Consigliere Burzi sia comprovato dall'esperienza nel passato. Già altre realtà istituzionali piemontesi hanno provato l'esperienza di fatto dei buoni ordinari, tra cui cito la Provincia di Alessandria, e sono state esperienze assolutamente fallimentari.
Mi auguro che lei abbia ragione, mi auguro che non sia così, mi auguro che lei avesse ragione di sorridere in quella foto, mi auguro che questa liquidità venga investita positivamente nel conto degli investimenti del Piemonte per uno sviluppo che permetta poi di rientrare rispetto a queste cifre. La trovo, sinceramente, un'operazione estremamente dubbia nella forma e nella sostanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Fra le interrogazioni presentate, ve ne erano alcune del nostro Gruppo consiliare, fra le quali una che chiedeva l'ammontare complessivo dei debiti ed i soggetti creditori nei confronti della Regione Piemonte. Al di là di questo, che sarà certamente un lungo elenco a disposizione degli uffici, vorrei fare soltanto una riflessione, non tanto, avendola già fatta alcuni colleghi, sull'aumento dell'indebitamento, ma su come si pongono le amministrazioni pubbliche nei confronti delle imprese private.
Vi è un dato, che non è solo della Regione Piemonte e, in particolar modo, dello Stato: abbiamo visto alcuni esempi, purtroppo, di cronaca che riguardano la giustizia o altri settori delle amministrazioni statali, che riguardano certamente la Regione Piemonte per ciò che concerne i lavori svolti. Le ASL, la Fondazione Mauriziano, che non riguarda direttamente, ma indirettamente la Regione e molti altri soggetti testimoniano il fatto che in molti casi, lavorare per il pubblico può essere, certamente, motivo di interesse per ogni impresa che vuole perseguire un profitto, ma in molti casi questa opportunità si rivela come una negatività, nel senso che ogni Consigliere avrà un elenco di imprese che hanno richiesto un intervento o di sapere quando vi saranno i pagamenti.
L'importo economico di molte imprese che ci hanno contattato è assolutamente allarmante rispetto alle scadenze e agli adempimenti contrattuali previsti nei capitolati e allarmante per l'esposizione creditizia che molte di queste imprese hanno.
Al di là della valutazione relativamente a quanto aumenta l'indebitamento regionale complessivo, che certamente è all'attenzione del Consiglio e anche del nostro Gruppo consiliare, credo che quest'Aula, ma in generale quest'istituzione non possa non tenere in considerazione di come in molti casi, il pubblico, sia esso Stato, Regioni, Province o Comuni diventi un soggetto che rischia di creare indebitamento ulteriore alle imprese e un grave danno di natura economica.
Credo che su questo in qualche modo bisogna ragionare. Già alcuni soggetti hanno richiesto audizione alle Commissioni regionali, ma su questo credo che da parte della Giunta occorra un'attenzione particolare, perch se è tollerato (ed è anche noto il ritardo che a volte il pubblico ha nel pagare), non è certamente tollerabile che queste dilazioni rispetto ai termini di pagamenti scorrano di mesi in mesi. Pertanto, poniamo la questione all'attenzione, poi chiediamo all'Assessore (visto che ha dato una comunicazione omnibus rispetto a molte interrogazioni) anche un testo scritto.
Riteniamo la risposta esaustiva, ma vorremmo avere sotto forma scritta quanto domandavamo in una delle interrogazioni presentate, dove si chiedeva l'elenco dei creditori e l'ammontare complessivo di cui dispone la Regione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Ferrero; ne ha facoltà.



FERRERO Caterina

Non mi soffermo più di tanto sulle considerazioni dell'Assessore Peveraro (il Consigliere Burzi mi ha già preceduta con una serie di argomentazioni) che, ovviamente, ringrazio e al quale, se possibile chiederei il resoconto scritto della risposta che ha dato.
Mi limito, Assessore, a farle due richieste.
La prima è una richiesta che la coinvolge insieme con i Presidenti delle Commissioni e il Presidente del Consiglio. La scorsa seduta, mi ero permessa di ricordare al Presidente del Consiglio che su una parte di questo problema, quello che attiene alle opere pubbliche, era stata fatta una richiesta di audizione da parte di ANCES e da parte delle categorie del sistema delle imprese, legate a opere pubbliche finanziate dalla Regione Piemonte, che avevano già chiesto un'audizione urgente in I e II Commissione, proprio per questo tipo di problema. Mi permetto di chiederle di mantenere quest'audizione, in quanto sarebbe importante utilizzare questo momento di approfondimento per fare un altro tipo di verifica, che è la seconda domanda che volevo porle.
Lei prima ha parlato di impegno da parte della Giunta per soddisfare sostanzialmente la quota di mandati di pagamenti che in questo momento giacciono presso il suo Assessorato e che riguardano la totalità della Regione. Le chiederei cortesemente, nel fare le audizioni e, magari nelle valutazioni successive, di fornirci un altro dato sullo stato delle liquidazioni nei vari Assessorati. Quello che succedeva, per esempio, in passato, che è una cosa verosimile anche nell'ambito del vostro mandato, è che un conto è quello che gli Assessorati hanno mandato alla ragioneria per fare il mandato e quindi il pagamento, ma un altro conto è quello che in realtà giace negli Assessorati, che sono bloccati a fare le liquidazioni sulla base dell'informazione che non esiste cassa. Questo succedeva anche in passato.
Per poter avere una situazione veramente complessiva di quelle che sono le esigenze da parte dei nostri creditori, sarebbe importante avere questo dato, perché ciò che è stato pagato al 30 aprile, forse è stato pagato dopo mesi e mesi di giacenza nell'ambito del suo assessorato. Ma ci sono anche le giacenze di mesi e mesi nell'ambito degli Assessorati a monte che, prima di fare gli atti di liquidazione, sono stati spontaneamente invitati a attendere una situazione di cassa più utile. Dico questo perché è molto probabile che, dal dato della liquidazione, possa emergere in modo più chiaro quella che è veramente la sofferenza da parte dei nostri creditori in particolare, nei confronti proprio dei creditori delle imprese coinvolte su opere pubbliche nell'ambito del territorio.
La Regione fa numerosi bandi che mette a disposizione delle amministrazioni comunali e questo, ovviamente, crea tempi molto lunghi.
Il dato che volevo far rilevare, oltre alle considerazioni che faceva il collega Burzi, è proprio questo: manteniamo l'audizione nelle rispettive Commissioni, poi avremo modo in I Commissione di intrattenerci con l'Assessore Peveraro su questo argomento.
Sarebbe utile entro oggi, avere questo dato.



PRESIDENTE

Poiché gli interventi dei Consiglieri rilanciavano una serie di domande di approfondimento, l'Assessore Peveraro è disposto a rispondere subito.
La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

Credo che gli interventi del Presidente Burzi, del Consigliere Vignale e della Consigliera Ferrero richiedano alcune precisazioni. Parto dalle considerazioni che faceva la Consigliera Ferrero.
Nella mia relazione ho specificato che con l'immissione di risorse rinvenienti in parte dall'immissione dei BOR per la parte, ovviamente conto investimento, e in parte rinvenienti dal rimborso dei crediti che la Regione vanta nei confronti dello Stato, noi saremo in grado di pagare tutti i 382 milioni di euro che sono i mandati emessi ad oggi.
I suddetti mandati sono stati pagati fino al 30 aprile e, quindi quelli che sono in giacenza sono mandati che riguardano i mesi di maggio giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre e novembre. Inoltre, saremo nelle condizioni di pagare 468 milioni di euro, che sono i costi fissi del mese di dicembre.
evidente ed è certo che presso gli Assessorati vi siano delle partite in liquidazione, a fronte del quale non è ancora stato emesso il mandato.
Peraltro, i mandati di 382 milioni di euro sono i mandati a fronte di prestazioni eseguite con debiti scaduti (crediti dei fornitori) o che non avevano scadenza. Quindi, tutti. Presso gli Assessorati possono essere solo in fase di definizione del mandato o debiti non scaduti, oppure, come giustamente mi veniva fatto notare, per negligenza, ma questo dipende dagli Assessorati che non hanno fatto andare avanti i mandati. Diversamente, sono tutti ricompresi nei 382 milioni di euro. Un altro dato importante è che comunque dobbiamo sempre immaginare che stiamo parlando di una macchina che macina circa 11 miliardi di euro in un anno. Che macina, sostanzialmente debiti di quasi un miliardo al mese. Bisogna parametrare tutto a quei livelli di riferimento. Voglio precisare però che questa è la situazione che è stata rappresentata.
Per quanto riguarda le considerazioni che ha fatto il Consigliere Vignale, ovviamente, non ho fatto l'elenco delle imprese che vantano un credito scaduto. Gli uffici sono disponibili a fare l'elenco dei mandati che andranno nelle prossime ore in pagamento. Peraltro, le riconfermo che il valore complessivo di mandati che erano giacenti sono i 382 milioni di euro che sono lì e che andranno in pagamento.
Tenete conto che, come ovviamente riferiva il Consigliere Vignale anche a noi sono arrivate segnalazioni molto consistenti, ma, le assicuro non solo le segnalazioni, quelle erano il termometro. Quelle segnalazioni erano tutte inserite nei mandati che erano lì in giacenza, perché non avevamo le risorse per pagare. Ho ben presente, giustamente, le sollecitazioni provenienti dalla Provincia di Alessandria sulla questione legata sia al terremoto e sia all'alluvione. Ho presente una forte e importante polemica fatta dall'ANCE sul ritardo, che, però, ammontava a 2 milioni e 500 mila euro; in realtà, sono cifre consistenti, ma, in questo ambito, sono in fase di liquidazione. Sono tutte partite che verranno sistemate.
Ho avvertito le stesse preoccupazioni rappresentate dal Consigliere Vignale, perché, in realtà, si trattava di un sistema economico che si stava ingessando, in assenza della possibilità di immettere risorse fresche sul mercato. Credo, però, che, da questo punto di vista, sia stato fatto un buon lavoro.
Sulla questione dei BOR - ovviamente, sono pronto ad affrontare dal punto di vista tecnico i vari aspetti - posso solo rappresentare cosa pubblicherà Business Week (rivista internazionale) sulla nostra emissione considerandola una delle emissioni non solo più importanti, ma fatta alle migliori condizioni in Europa. Dico solo che la domanda dei nostri BOR era di oltre il doppio dell'offerta. Questa grande liquidità e disponibilità degli investitori ad acquistare i nostri BOR ci ha permesso di utilizzare le condizioni migliori che potessero essere ottenute sul mercato. È chiaro che il credito di cui gode la Regione Piemonte è diverso da quello di cui gode la Regione Campania, siamo tutti d'accordo, però, certamente, sono riferimenti. La Regione Campania, tre mesi fa, ha fatto un collocamento un po' inferiore al nostro, ma sostanzialmente analogo, e ha avuto difficoltà a sottoscrivere un numero di bond pari a quello che abbiamo sottoscritto noi, andando 30 punti sopra il BTP; quello della Regione Piemonte è andato dello 0,2% sopra il BTP, quindi, sostanzialmente sul BTP. Le condizioni obiettivamente, credo siano davvero eccellenti. Relativamente alla questione degli incassi della liquidità - mi dispiace non sia presente il Consigliere Burzi - dovrei precisare che, in realtà, non è un congelamento nel pagamento dei propri crediti fatto dallo Stato negli ultimi tre mesi.
un congelamento di risorse proveniente dal Governo precedente. Non mi dispiace dirlo, ma, ovviamente, mi piace rilevare che, in realtà, proprio in questa finanziaria possiamo contare su uno sblocco di risorse unico e mai verificatosi nel precedente governo, in altre parole nei precedenti cinque anni.
Ricordo solo che lo Stato ha trattenuto indebitamente, a mio avviso negli anni passati, l'addizionale IRPEF che aveva incassato dai cittadini contribuenti. Non mi sembra di aver sentito, negli anni passati, sollevare dal Consigliere Burzi o da altri esponenti del centrodestra l'osservazione in merito a questa, che, a tutti gli effetti, è un'appropriazione indebita.
Dopodiché, la questione relativa alla copertura dei buchi aveva un riferimento preciso ed era riferita alla questione della sanità, non alla questione dei BOR, che, invece, finanziano la normale attività di investimento della nostra Regione. Ribadisco che sul comparto sanità l'operazione di cessione dei crediti pro soluto non ha solo un obiettivo di cassa, ma anche quello di coprire ciò che al Consigliere Ghiglia piace definire "disallineamento" fra le entrate e le uscite del 2004", quindi, ha anche e soprattutto quell'obiettivo.



PRESIDENTE

Avverto che l'Assessore non avrà più facoltà di risposta.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Intervengo per chiedere una spiegazione: devo concludere che nella cartolarizzazione dei 500 milioni di euro della sanità entreranno solo spese del 2004? Se nel 2004 c'è un disallineamento, allora noi andremo a vedere solo spese del 2004, altrimenti il disallineamento sarebbe in un altro esercizio. Scusate, sono i conti del...



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Peveraro.



PEVERARO Paolo, Vicepresidente della Giunta regionale

importante dare una spiegazione su questo. Si deve distinguere la competenza e la cassa. Ribadisco: la competenza è quella del 2004. Poi, è evidente che le ASL che avevano un disallineamento tra le entrare e le uscite, quindi avevano più uscite che entrate, non hanno bloccato per due anni i pagamenti relativi al 2004, sono andate avanti a pagare, ma ovviamente, facendo slittare i nuovi pagamenti. Tanto è vero che quando faremo quest'operazione, dal punto di vista tecnico, nei bilanci delle ASL saranno contabilizzate delle sopravvenienze attive per coprire il buco del 2004, quindi, il disallineamento del 2004. Quindi, per competenza, saranno spese del 2004; per cassa saranno pagati fornitori, ovviamente, ben più recenti; tecnicamente è così.



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'esame degli atti di sindacato ispettivo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Coppino" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Coppino" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste del Consigliere Giovine in merito ad una comunicazione dell'Assessore Bairati sulla Fondazione post-olimpica, del Consigliere Cavallera in merito a una comunicazione in Consiglio regionale o a un passaggio in Commissione sulle infrastrutture strategiche, del Consigliere Toselli in merito all'utilizzo dei posti auto riservati ai Consiglieri regionali


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine sull'ordine dei lavori.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, nell'ultima riunione dei Capigruppo era stata avanzata precisa richiesta all'Assessore Bairati di una comunicazione urgente nel Consiglio regionale odierno sulla situazione del post-olimpico con particolare riferimento alla Fondazione, che, da quanto risulta dai giornali, presenta una carenza di diversi milioni di euro per poter funzionare a pieno regime.
Poiché l'Assessore Bairati è qui presente, giacché l'Assessore si era reso disponibile già in quell'occasione a rispondere sul tema, anche perch ci sembra abbastanza urgente, chiedo una comunicazione da parte dell'Assessore e l'apertura di una discussione sulla questione.



PRESIDENTE

Vedremo come calendarizzarla nel corso dei lavori, se l'Assessore darà la disponibilità.
La parola al Consigliere Cavallera.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, volevo far presente, senz'altro lo avrà colto anche dai resoconti giornalistici, che negli scorsi giorni si sono svolti incontri importantissimi a livello governativo per quanto riguarda il programma delle infrastrutture strategiche; i titoli, ovviamente, sono tutti coordinati e il termine "strategico" ricorre molte volte.
Se non è cambiata la situazione, la competenza per la pianificazione e la programmazione appartiene al Consiglio. Ritengo opportuno che su quest'argomento si svolga una comunicazione in Consiglio o un passaggio in Commissione, perché non è pensabile che si decida di dare priorità a questa o a quell'altra infrastruttura solamente in un autorevolissimo incontro tra un Ministro e un rappresentante della Regione Piemonte; nel momento in cui le risorse sono scarse occorrerà individuare delle priorità. Alle cene, il Presidente Prodi afferma che il terzo valico non è più da fare.
Dobbiamo riportare il dibattito sulla programmazione e sulla pianificazione nelle sedi opportune. A me interessa, per quanto riguarda le infrastrutture, che tutto ritorni in Consiglio: o la Giunta regionale fa una comunicazione in Consiglio, oppure s'inserisce all'o.d.g nella Commissione competente. Sotto questo profilo mi rivolgo anche al Consigliere Rutallo, Presidente della II Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cavallera.
Avremo cura di esaminare la questione con gli Uffici, con il Segretario Generale del Consiglio ed eventualmente richiamare la Giunta regionale al rispetto delle procedure di legge, qualora fossero state violate.
Ovviamente mi riservo di verificare.
presente il Presidente della II Commissione, quindi in sede di Commissione si potrà valutare se affrontare una discussione su queste tematiche.
Consigliere Giovine, lei è già intervenuto. Le do la parola extra ordinem, quindi la prego di essere conciso.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Faccio presente che sono stato estremamente telegrafico anche nel mio precedente intervento.
Intervengo nuovamente perché ho dimenticato di chiedere, per due questioni fondamentali, analogo intervento dell'Assessore Oliva in Consiglio regionale, su questioni urgenti riguardanti la cultura. In realtà le questioni erano tre, ma ho già avuto rassicurazioni sulla Fondazione Accorsi, che verrà trattata, con audizione specifica dell'Assessore Oliva nella prossima Commissione Cultura di giovedì.
Tuttavia, ci sono altre due questioni assolutamente importanti e prioritarie per l'attività del Consiglio regionale e, in particolare, della politica culturale del Piemonte, per quanto riguarda Artissima e Torino Film Festival. È proprio di oggi un ampio articolo a pagina 9 del quotidiano La Repubblica su Torino Film Festival; mentre non passa giorno che non ci siano polemiche sui direttori e sulla politica che s'intende svolgere per quest'importante realtà culturale piemontese ...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, la pregherei di non illustrarci le problematiche culturali, ma di andare al cuore della sua richiesta.



GIOVINE Michele

Chiedo, come per l'Assessore Bairati, se anche l'Assessore Oliva oggi può comunicarci, in merito a queste due questioni, quali ulteriori sviluppi ci sono. Premetto che se non ci fosse tempo a disposizione o se l'Assessore non fosse presente, sono disposto a richiedere analoga comunicazione nel prossimo Consiglio regionale, mentre sottolineo l'estrema importanza dell'intervento dell'Assessore Bairati sulla vicenda del post-olimpico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda la richiesta all'Assessore Oliva, viene fatta oggi per la prima volta in Consiglio, mentre si era già parlato della vicenda relativa all'Assessore Bairati. Vediamo se riusciamo, nell'ambito della gestione dei lavori consiliari pianificati in sede di riunione dei Capigruppo, far avere la comunicazione o individuare altri meccanismi per far sì che le comunicazioni da lei richieste all'Assessore Bairati ottengano risposta in Consiglio o in Commissione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente.
Non ho voluto interrompere l'interessante discussione che ha raggruppato diverse interrogazioni - e a tal proposito ringrazio il Vicepresidente Peveraro per la puntualità delle risposte - ma ho una questione urgente da sottoporre.
Oggi, come tutti i martedì, il Consiglio regionale è convocato alle ore 10. Ammetto di essere arrivato dieci minuti in ritardo rispetto all'orario prefissato d'inizio seduta, però le chiedo, Presidente, come mai un Consigliere non riesce a trovare un posto per sistemare la propria auto.
Deve aver pazienza, Presidente. Sono stato sino a mezzogiorno esattamente un'ora e cinquanta minuti, fuori con il buon Greghi a controllare le auto, manco fosse un vigile, un poliziotto o un funzionario del Consiglio regionale, per controllare se le auto parcheggiate nei posti riservati ai Consiglieri erano dei Consiglieri, dei collaboratori dei Gruppi o se erano auto che nulla avevano a che fare con questo Consiglio.
Presidente, le chiederei di invitare i Consiglieri regionali, quando abbandonano il proprio posto auto, di tirare su il dissuasore, che è il modo più semplice per garantire il posto la volta successiva. Se così non facciamo, oggi tocca a me, ma domani potrebbe toccare ad un altro Consigliere.
Il problema va risolto alla radice.
Le chiedo, Presidente, un suo autorevole intervento, non per polemica (dimostrato dal fatto di non aver interrotto precedentemente i lavori dell'Aula), ma perché è un problema che credo si debba risolvere, nel rispetto fra Consiglieri. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Toselli, noi abbiamo un problema strutturale di dotazione di posti auto, che contiamo di risolvere, sia pure non in modo consono alle esigenze e ai desiderata dei Consiglieri.
Nel frattempo, abbiamo ragione di credere che alcuni colleghi Consiglieri consentano di parcheggiare nei posti auto a più di un collaboratore; ragion per cui, in sede di Ufficio di Presidenza abbiamo ritenuto e deliberato che ogni Consigliere sia dotato di un distintivo, una vetrofania da portare in portafoglio e che deve lasciata sulla propria auto nel momento in cui parcheggia su uno dei posti, in maniera tale che si possa sapere se l'auto è del Consigliere o del collaboratore del Consigliere. Ogni Consigliere avrà un solo posto a disposizione. Ovviamente ci organizzeremo in modo da multare tutte le auto parcheggiate nei posti riservati al Consiglio prive di questo distintivo.
Verificherò. Pensavo fosse già stato attuato, chiederò conto se non fosse ancora stato attuato.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Iscrizione nuovo punto all'o.d.g.: proposta di deliberazione n. 218: "Approvazione ulteriore riparto delle risorse finanziarie per interventi regionali di soccorso a favore di progetti di emergenza e solidarietà (l.r. 28 gennaio 1982, n. 4)"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. una proposta di deliberazione licenziata oggi ad un'unanimità dal Comitato di solidarietà.
Se siamo tutti d'accordo lo consideriamo iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Iscrizione nuovo punto all'o.d.g.: disegno di legge n. 277: "Sperimentazione di nuove procedure per l'approvazione delle varianti strutturali ai piani regolatori. Modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere al punto 9) bis dell'o.d.g. il disegno di legge n. 277.
Se siamo tutti d'accordo lo consideriamo iscritto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Iscrizione nuovo punto all'o.d.g.: ordine del giorno n. 500 "Alstom ferroviaria di Savigliano" presentata dai Consiglieri Dutto, Ferraris Toselli, Casoni, Rossi, Dalmasso, Robotti, Muliere, Giovine, Rostagno Rabino, Manolino, Pizzale, Monteggia, Nicotra, Lupi, Lepri e Guida


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 500, prima firma Consigliere Dutto.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Oltre all'iscrizione chiederei anche la messa in votazione, se fosse possibile, perché è argomento abbastanza urgente. È proprio di questi giorni la presenza di trattativa in sede nazionale, proprio per cercare di risolvere una situazione ormai piuttosto compromessa.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, possiamo considerarlo iscritto al punto 8) bis all'o.d.g. e poi cercheremo, nella pianificazione dei lavori di oggi pomeriggio, di far sì che l'ordine del giorno venga approvato. È chiaro che c'è un ampio consenso, dimostrato dal numero dei firmatari, quindi potrebbe essere discusso e approvato celermente. Lo iscriviamo come punto 8) bis all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Chiedo al Presidente di valutare positivamente anche il punto 7) all'o.d.g. Si tratta di un testo unificato che racchiude diverse proposte quindi credo si possa esperire celermente.



PRESIDENTE

Stavamo ragionando su una pianificazione. Non a caso lo abbiamo messo in coda, proprio perché ci sono alcuni provvedimenti che attendono da tempo.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Proseguimento esame disegno di legge n. 224 "Autorizzazione ed accreditamento dei soggetti operanti nel mercato regionale"


PRESIDENTE

L'esame del punto 4) all'o.d.g., "Autorizzazione all'accreditamento dei soggetti operanti nel mercato del lavoro regionale", di cui al punto 4) all'o.d.g. - effettuata la relazione, la discussione generale e la replica dell'Assessore Migliasso - prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Migliasso: al comma 1 dell'articolo 1 (terza riga), dopo le parole "degli operatori pubblici e privati" è aggiunto l'inciso "che ne facciano richiesta" Emendamento rubricato n. 3 bis presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Migliasso: al comma 1 dell'articolo 1 (quarta riga), le parole "nell'ambito del territorio regionale" sono sostituite dalle parole "nell'esclusivo ambito del territorio regionale" Emendamento rubricato n. 3 bis presentato dalla Giunta a firma dell'Assessore Migliasso.
La parola all'Assessore Migliasso per l'illustrazione degli emendamenti.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Si tratta, sia per quanto concerne l'emendamento n. 3 sia il 3 bis, di emendamenti di natura squisitamente formale per evitare eventuali impugnative da parte del Governo, come è successo per la Regione Marche.
Il ragionamento vale anche per l'emendamento n. 3 bis, quindi non posso che essere favorevole con ciò che ho proposto.
A maggior chiarimento, perché penso di non essere stata ascoltata voglio affermare che si tratta di emendamenti solo di natura formale, per evitare, come è accaduto per la Regione Marche, che ci fosse un'impugnativa da parte del Governo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3 bis.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 10 presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 1, si propone la soppressione della frase "anche mediante l'utilizzo di risorse pubbliche" La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione dell'emendamento.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 2, comma 2, si propone la soppressione della frase "nel rispetto delle competenze attribuite alle province ed ai principi di sussidiarietà e di adeguatezza".
Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: All'articolo 2, comma 2 b, si propone la soppressione della parola "eccessiva".
Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 2, comma 2 c, si propone la soppressione della frase "con particolare riguardo a quelli appartenenti alle categorie svantaggiate".
Emendamento rubricato n. 14 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 2, comma 2 d si propone la soppressione della frase "ed alla piena valorizzazione".
Emendamento rubricato n. 15 presentato dai Consigliere Giovine e Lupi: all'articolo 2, comma 2 e si propone la soppressione della frase "ed al proseguimento dell'obiettivo di stabilizzare la condizione lavorativa".
Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

In merito all'articolo 2, si precisa che la Giunta accoglie l'emendamento rubricato n. 12, per evitare che la parola "eccessiva" generi interpretazioni non corrette relativamente all'erogazione dei servizi, che non può, comunque, essere frammentata.
La Giunta esprime, invece, parere negativo sugli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ritiro l'emendamento rubricato n. 11 e l'emendamento rubricato n. 13 mantengo, invece, l'emendamento rubricato n. 12.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 14 e 15 li ritira?



GIOVINE Michele

Li ritiro.



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 11), 13), 14), 15 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 16 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 3, comma 1 a), si propone la soppressione della frase "pubblici e privati".



GIOVINE Michele

Non lo ritiro, semplicemente perché credo che la formulazione così prevista sia tautologica.
Con l'emendamento n. 16 si chiede la soppressione delle parole "pubblici e privati", perché è ovvio che si comprendano gli Enti pubblici e privati. Anche se al momento non sono ancora previsti, in futuro potrebbero esserci Enti a capitale misto pubblico e misto privato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso, per esprimere il parere della Giunta regionale.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Mi spiace, Consigliere Giovine, ma non posso accogliere tal emendamento, perché il riferimento agli operatori pubblici e privati è previsto dall'articolo 2, comma 1, lettera e) del decreto legislativo n.
276/03 che stiamo, giust'appunto, esaminando.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Migliasso: al comma 3, dell'articolo 4 (terza riga), dopo la parola: "ambiti" cancellare la parola "territoriali" e dopo la parola "competenza" cancellare le parole "ed ai propri intenti".
Emendamento rubricato n. 17 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 4, comma 3, si propone la soppressione della frase "relativamente ai rispettivi ambiti di competenza e bacini di utenza".
Ha chiesto la parola l'Assessore Migliasso; ne ha facoltà.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Farò un'unica dichiarazione.
Non accogliamo l'emendamento n. 17, il cui contenuto è assorbito dall'emendamento presentato dalla sottoscritta. Peraltro, tal emendamento raccoglie una delle questioni discusse in sede di Commissione sia da parte del Vicepresidente Pichetto, sia da parte del Consigliere Vignale.
L'intenzione è di non voler creare, in alcun modo, l'idea della limitazione del servizio, ma, al contrario, che il servizio, pur essendo erogato in Piemonte, è esteso, ovviamente, a tutti coloro che lo richiedano, anche se provengono da altre Regioni o non sono stati studenti di un'università piemontese.
Questa era una delle richieste avanzate, in particolare, dai colleghi Pichetto e Vignale. Abbiamo ritenuto di accogliere tali sollecitazioni perché la formulazione originale dell'articolo poteva, forse, generare qualche equivoco. Pertanto, in questo senso, ci muoviamo in un'area di chiarezza assoluta.
solo questa la ragione per cui non accolgo l'emendamento n. 17 essendo già sussunto nell'emendamento presentato dalla sottoscritta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Migliasso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 5 presentato dal Consigliere Rossi: dopo le parole "Giunta regionale" aggiungere "sentita la competente Commissione consiliare.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dal Consigliere Rossi: togliere le parole "comparativamente più rappresentative".
Emendamento rubricato n. 18 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 5, comma 1, si propone la soppressione della frase "anche mediante l'utilizzo di risorse pubbliche".
Emendamento rubricato n. 19 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 5, comma 1°, si propone la soppressione delle parole "e innovativi".
Emendamento rubricato n. 20 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 5, comma 1 b, si propone la soppressione della parola "omogenei".
Emendamento rubricato n. 21 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 5, comma 2, si propongono, dopo le parole "la Giunta regionale", le parole "sentita, la Commissione consiliare competente,".
Emendamento rubricato n. 22 presentato dai Consiglieri Giovine e Lupi: all'articolo 5, comma 4, si propone l'aggiunta delle parole "sentita la competente Commissione regionale", dopo le parole "Giunta regionale" La parola al Consigliere Giovine per l'illustrazione.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
In realtà, a meno che la Giunta non abbia un parere diverso sugli emendamenti in oggetto, intenderei ritirarli, a parte il n. 19. Però ce ne sarebbero altri che vorrei testé presentare, che riguardano l'articolo 5.



PRESIDENTE

Non ho capito.



GIOVINE Michele

Questi li vorrei ritirare, però ce ne sarebbero altri due o tre che vorrei presentare, che riguardano l'articolo 5; in particolare, uno inserisce...



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, non posso prendere in esame emendamenti che non mi sono stati nemmeno consegnati, quindi...



GIOVINE Michele

Ho capito, però anziché presentarli per poi ritirarli, chiedo eventualmente all'Assessore la disponibilità a vagliarli; non sono tanti sono tre.



PRESIDENTE

Consigliere Giovine, non possiamo valutare o dare pareri su emendamenti che non abbiamo né formulati in un testo né pronunciati.



GIOVINE Michele

Allora li presento.



PRESIDENTE

Se nel frattempo vuole formalizzare gli emendamenti, la prego di farli pervenire alla Presidenza. Intanto, devo procedere con gli emendamenti che mi sono stati consegnati.
Vorrei sapere se intende mantenere gli emendamenti che ho innanzi citato oppure se dobbiamo considerarli ritirati.



GIOVINE Michele

Li mantengo solo ai fini dell'utilizzazione temporale che mi serve per consegnare alla Presidenza gli altri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Su tutti gli emendamenti c'è l'espressione del parere contrario. Se poi si vuole che la sottoscritta, motivi: sono in grado di giustificare ciascun emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Giovine ritira gli emendamenti rubricati n. 5, 6, 18...



ROSSI Oreste

Scusi, Presidente, gli emendamenti rubricati n. 5 e n. 6 sono miei sono nostri.



PRESIDENTE

Mi scusi, ha ragione.
Gli emendamenti rubricati n. 18, 19, 20, 21 e 22 sono ritirati dal proponente e conservati agli atti.
Procediamo con gli emendamenti n. 5 e n. 6. La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Presidente, intendo illustrare l'emendamento n. 5, poi sentire il parere dell'Assessore e fare dichiarazione di voto. Glielo segnalo subito.
Cominciamo con l'emendamento all'articolo 5, che recita: Dopo le parole "Giunta regionale", aggiungere "sentita la competente Commissione consiliare".
Quello che voglio far notare ai colleghi Consiglieri - i quali, come sempre d'altronde, tendono ad essere abbastanza distratti, perché i tempi dei lavori a volte si allungano - è che in questo provvedimento che abbiamo oggi all'esame, presentato dalla Giunta, si toglie di fatto ogni possibilità d'intervento, anche fosse solo ascoltato il Consiglio o ascoltata la Commissione, ai Consiglieri regionali.
Vorrei capire e sapere - poiché nel parere contrario espresso in generale sugli emendamenti l'Assessore comprendeva sicuramente anche quest'emendamento - perché la Giunta, in questo caso l'Assessore Migliasso abbia così tanta paura a far passare un provvedimento sul quale lavorano una serie - e ne parleremo dopo - di "Enti", tra esperti, Comitati Commissioni, Agenzia del lavoro, in Commissione.
Assessore, non le abbiamo chiesto addirittura, "previo voto della Commissione competente", abbiamo solo scritto "sentita la competente Commissione consiliare". Ma di cosa ha paura, Assessore? Di sentire la competente Commissione consiliare? Mi pare alquanto strano! Lei capisce che andiamo a sentire - poi ne parleremo - quattro Enti differenti. Per poter predisporre l'elenco per l'accreditamento degli operatori pubblici e privati idonei ad erogare, nell'ambito del territorio regionale, i servizi al lavoro, andremo ad ascoltare: l'Agenzia Piemonte Lavoro; l'apposito organismo istituito dalla Giunta regionale, composto di funzionari esperti della Regione, da funzionari esperti delle Province e da esperti indicati dalle parti sociali. Non solo, perché non è sufficiente: andremo anche ad ascoltare la Commissione regionale di concertazione e il Comitato al lavoro e formazione professionale. Quindi tutta questa roba però guai ad andare a sentire il parere della Commissione lavoro del Consiglio regionale.
Lei capisce, Assessore, che questa paura di ascoltare il parere della Commissione competente al lavoro del Consiglio regionale, organo secondo noi sovrano su una questione come questa, ci pare alquanto strano. O vuol dire che la Giunta ha paura di eventuali critiche (eventuali, perché non è detto che ci possano essere) che la Commissione potrebbe sollevare attenzione, non potendo in ogni caso bocciare quello che sarà deciso perché il "sentita" non prevede un voto, oppure voi avete idea che questo gruppo di quattro, fra enti e consulte varie che andrete ad ascoltare e ad istituire, sia completamente in mano vostra e non crei alcun tipo di contrapposizione a quello che voi dite.
Quindi, Assessore, la invito sinceramente a riflettere, perché non vedo niente di male a che quest'elenco e questi provvedimenti passino per un parere della competente Commissione. Poi, se come Giunta, volete togliere anche la possibilità alla Commissione lavoro di esprimersi senza arrivare a un voto addirittura su un provvedimento importante com'è quello legato alle Agenzie di formazione e lavoro pubbliche e private della Regione Piemonte benissimo, è una responsabilità che vi prendete, ma lo dite e ci spiegate anche il perché non volete passare in Commissione.



PRESIDENTE

Vi sono ancora alcuni interventi su questo punto.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Volevo informare i colleghi che stiamo discutendo dell'articolo che istituisce l'elenco dei soggetti che sono stati accreditati sulla base dei requisiti che noi abbiamo disposto con gli articoli precedenti. Da questo punto di vista - mi rivolgo al collega Rossi - noi compiamo in realtà un atto dovuto. Nel senso che abbiamo prima individuato i requisiti sulla base dei quali accreditare le agenzie. Una volta accertata l'esistenza di requisiti, la Giunta con un suo provvedimento fotografa la situazione e dice: in quell'elenco vanno messe quelle agenzie che, secondo me, hanno i requisiti.
Da questo punto di vista, direi che la questione è questa: la Giunta deve solo prendere atto che, sulla base di requisiti che lei ha indicato e che noi abbiamo votato questa mattina o che voteremo con questo provvedimento, quelle agenzie, avendo quei requisiti, possono stare nell'elenco.
Sono, però, per farmi carico di un problema che pone il collega Rossi: "informata la Commissione". La Commissione è informata del fatto che la Giunta, sulla base di quei requisiti, ha formalizzato quell'elenco e, su quei nomi compresi nell'elenco, informa la Commissione consiliare competente. Collega Rossi, questa potrebbe essere una soluzione che va incontro alle esigenze che lei pone, avendo prima voluto chiarire quali sono i limiti dell'elenco che deve essere formato e una presa d'atto del fatto che abbiamo agenzie che hanno certi requisiti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Credo che sia quanto mai opportuno inserire il principio cui fa riferimento l'emendamento, perché ricordo che la clausola valutativa che è l'aspetto che vi è in molte leggi regionali relativamente ai poteri non solo di indirizzo, ma anche di controllo del Consiglio, riguarda in particolar modo alcuni aspetti, principalmente, quello del monitoraggio di cui all'articolo 7 e riguarda meno, se non relativamente agli accordi con le parti sociali, l'articolo 5.
Tenendo conto che è vero che l'articolo 5 è la parte applicativa delle indicazioni che la legge dà in commi precedenti, ma riguarda la formulazione di indirizzi e criteri per l'attuazione di forme di collaborazione fra gli operatori pubblici e privati accreditati, i requisiti minimi degli operatori, le procedure per l'accreditamento, le modalità di misurazione dell'efficienza ed efficacia dei servizi erogati le idonee forme di controllo ecc. È un po' il cuore della legge relativamente tanto alle modalità di attuazione della stessa, quanto alle modalità di controllo degli esiti della legge.
Pertanto, credo che inserire il principio che l'emendamento richiama cioè sentita la Commissione competente, sia quanto mai opportuno e peraltro richiama quasi la totalità delle leggi regionali, nel momento in cui vi è una funzione che è attribuita alla Giunta, la quale esercitando i propri poteri e richiamati gli indirizzi che la legge dà, sente la Commissione per espletare una serie di funzioni (le più importanti) che sono richiamati all'interno di quest'articolo.
Alternativamente, si modifica la clausola valutativa. Lo dico anche al collega Ronzani: visto che la clausola valutativa prevede che si mettano in evidenza non soltanto, ma in particolar modo alcuni aspetti, allora nell'articolo 10 - sinceramente, non ho guardato se il collega Giovine ha presentato un emendamento in merito - ma si prevede che gli esiti relativamente all'adempimento dell'articolo 5 siano inseriti all'interno dell'articolo 10.
Ricordo, come dicevo precedentemente, gli altri articoli sono quelli relativi a finalità, principi, definizioni, attuazioni e altro, ma poi il nocciolo dell'istituzione dell'Albo e le modalità con cui l'Albo, ma soprattutto il quanto è svolto si va a compiere è definito all'interno di quest'articolo. Quindi, mi sembrerebbe quanto mai inutile accogliere quest'emendamento che peraltro è solito a decine di leggi regionali che prevedono che relativamente alle competenza della Giunta si senta la Commissione competente.



PRESIDENTE

stata presentata anche una proposta di mediazione del Consigliere Ronzani, che lascio alla vostra riflessione.
La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Prima ho detto che respingevo l'emendamento n. 5 - sbagliandomi naturalmente - ma in realtà penso che si possa, da parte mia, accogliere una richiesta di informativa, assolutamente legittima, da parte della Commissione. Se ai Consiglieri ed alle Consigliere sta bene, direi di formularla in questo modo: "Informata la Commissione". Cioè un'ampia informativa data alla Commissione, che penso possa essere accolta dai proponenti dell'emendamento.



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, corregge il suo emendamento? La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Va benissimo, non c'è nessuna differenza in realtà. Non dovendo e non avendo neanche richiesto che la Commissione arrivi ad un voto, che si senta o s'informi la Commissione non cambia assolutamente nulla. È, di fatto, la stessa cosa. Va benissimo la formula: "Informata la competente Commissione consiliare", anche perché nel momento in cui c'è un'informativa di Giunta alla Commissione, i Commissari hanno pienamente diritti di intervenire e dire la loro. Quindi, ovviamente il voto sarà favorevole.
Approfitto per dire che non è tanto la questione che non ci fidiamo che la Giunta applichi i canoni dettati dalla legge e, quindi, dal Consiglio regionale, ma è una verifica. Dato che in ogni modo non tutti i lavoratori anzi solo una minoranza dei lavoratori e dei datori di lavoro sono rappresentati dalle loro Associazioni, risulta che una moltitudine di soggetti sono, di fatto, se lo ritengono, rappresentati da chi siede in questi banchi, ovviamente dall'una o dall'altra parte politica.
In questo modo hanno una voce "di controllo", che può sollevare obiezioni, non con una lettera all'Assessore - cosa che può fare, per carità, ma è fuori delle istituzioni - all'interno dell'istituzione. Se ci dovessero essere dei problemi, il Consigliere nell'organo competente, che è la Commissione lavoro, può giustamente sollevare obiezioni o segnalare eventuali problemi in modo ufficiale, in modo che rimanga anche a verbale.
una procedura, secondo noi, dal punto di vista della correttezza e della rappresentatività del territorio, sicuramente, più garantista. Il fatto che non passasse nella Commissione toglieva addirittura al legislatore, che ha dettato le regole per fare quest'elenco, la possibilità di controllare che quest'elenco fosse poi rispondente a quello che aveva deciso nel momento in cui aveva votato la legge.



PRESIDENTE

L'emendamento è corretto dal proponente: al posto della parola "sentita" deve leggersi la parola "informata la competente Commissione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), come emendato sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Rossi, che illustra l'emendamento rubricato n.
6).



ROSSI Oreste

Anche in questo caso, si propone di dare più rappresentatività e più popolarità ai provvedimenti perché, come dicevo prima, la maggior parte dei lavoratori e dei datori di lavoro non sono iscritti ad associazioni o sindacati. Ovviamente, diventano difficili da presentare e lo si può fare nel seno di una Commissione o di un Consiglio dove siedono i rappresentanti politici eletti che possono supplire.
Nel caso in questione, ascoltare solo le associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello regionale (anche perché sarebbe impossibile chiamare tutti i lavoratori che non sono iscritti a un sindacato o tutti i datori di lavoro che non appartengono ad una categoria, perché preferiscono non iscriversi o non aderire) significa cercare almeno di ascoltare quelle associazioni non rappresentative dell'intero tessuto regionale ma presenti su una, due, tre quattro, cinque, sei o sette Province, anziché su tutto il territorio regionale, ma che hanno comunque una delega di un certo numero di lavoratori per essere loro rappresentanti.
praticamente la stessa cosa che facciamo nelle Commissioni. Quando un provvedimento viene in Commissione e si fanno le audizioni, alle audizioni sono invitati tutti i soggetti esistenti, fosse anche un'associazione del settore della cultura con dieci iscritti. Magari poi queste associazioni non partecipano neppure, anzi il più delle volte non partecipano, però, per quanto ci riguarda, sotto il profilo della correttezza istituzionale siamo a posto.
Alle audizioni, noi possiamo tranquillamente invitare tutti i soggetti riconosciuti ed iscritti ai vari albi, anche quelli segnalati dai Consiglieri che magari non sono iscritte o non sono conosciute. In tal modo, chi vuole partecipa. Si tratta solo di sentire, magari non tutte insieme, tutte le associazioni che comunque hanno degli iscritti che rappresentano delle categorie e che comunque rappresentano dei lavoratori che in tal modo possono tranquillamente dare un loro parere, senza portare via chissà quanto tempo alla Giunta o al funzionario della Giunta, perch poi si tratta di fare un'audizione.
Quelli che vogliono partecipano, si manda loro una lettera, quelli che vogliono sono ascoltati. Chi viene, viene e chi non viene non viene, ma noi dal punto di vista della trasparenza e della democrazia saremmo assolutamente a posto. Quindi la invito, Assessore, a togliere le parole "comparativamente più rappresentative" e a considerare in generale le associazioni che rappresentano lavoratori e datori di lavoro.
Un esempio lo posso portare in quel famoso elenco, in quella Commissione della concertazione dove mancano molte associazioni, piuttosto rappresentative, perché vi è un solo rappresentante dell'UGL, che vanta una decina di migliaia di iscritti, o del SIMPA, che comunque ha oltre 10.000 associati solo sulla Provincia di Torino.
Quindi, nulla costa ascoltare anche queste associazioni. Non comporta né perdite di tempo né dispendio economico, perché si tratta di mandar via quelle cinquanta o sessanta o settanta lettere in più per chiamare queste persone. Credo che si possa dare una buon esempio di trasparenza e correttezza invitando tutti coloro che, in qualche modo, rappresentano altri.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Mi spiace, Consigliere Rossi, ritengo di non poter accogliere il suo invito. Intanto perché la fattispecie cui lei faceva riferimento, e cioè i lavori delle Commissioni e le audizioni, sono cose (lei lo sa meglio di me essendo più vecchio di quest'Aula di quanto non lo sia la sottoscritta) che esulano dai compiti di lavoro di una Giunta. L'audizione e non la Commissione è aperta a tutti i soggetti che la Commissione stessa riterrà di dover consultare. Ciò che adesso noi normiamo con provvedimento di Giunta fa sì che l'emendamento da parte mia non sia accoglibile, dal momento che il grado di rappresentatività delle organizzazioni sindacali come quest'audizione, è peraltro presente e previsto dal decreto legislativo 276/03, cioè la traduzione in decreto della legge Biagi, che è sempre del disegno di legge in esame.
Volevo poi rassicurarla, ma lei lo sa perché fa parte della Commissione, che la sottoscritta, tramite i suoi uffici, ha già provveduto 15 giorni fa se non di più, a rimettere alla Commissione i risultati dell'indagine della rilevazione per stabilire in base a quali criteri stabilire il grado di rappresentatività dei datori di lavoro e delle organizzazioni sindacali che appunto è a vostre mani, e che servirà per il rinnovo della Commissione regionale per l'impiego che, come i Consiglieri sanno, opera ormai da troppo tempo in regime di prorogatio e deve essere rinnovata.
Per queste sole ragioni, respingo l'emendamento n. 6.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Assessore, qui sembra quasi che a volte non ci si riesca a capire forse anche per differenze ideologiche. Non stavo dicendo che obbligatoriamente bisogna ascoltare tutte le associazioni dei lavoratori anche quelle meno rappresentative, o dei datori di lavoro. Semplicemente volevo dire che noi siamo contrari a quella scelta, fatta anche dalla precedente Giunta, perché alla fine non si è arrivati a dare rappresentatività e voce alle associazioni nel suo insieme. Quindi noi non eravamo d'accordo su quel provvedimento, tant'è che è rimasto fermo in Commissione. Mi auguro che al più presto possa essere ridiscusso.
Stavo dicendo che la Commissione regionale di concertazione dà già la sua formulazione con delle precise relazioni di monitoraggio, già proposte e pareri per il miglioramento del funzionamento del sistema dell'accreditamento dei servizi al lavoro. Essa è già ascoltata appositamente, perché è già una Commissione regionale di concertazione riconosciuta e istituita dal punto di vista della Regione. Quindi è ufficiale. Quello che dicevo è diverso, perché in questo punto non si dice che si toglie competenza a questa Commissione di concertazione, ma nel testo dell'articolo 5 che avete steso voi è scritto che, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale sente le associazioni dei datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative. Ma queste le sente già perché sono comunque loro che formulano i pareri e le proposte, lo si vede negli articoli successivi.
Non si capisce perché a parte non si possano dedicare due ore, con i funzionari competenti, per ascoltare anche le associazioni meno rappresentative, perché non mi pare giusto che non abbiano neanche la dignità di essere ascoltate. Non mi sembra un problema insormontabile ascoltare anche quelle decine di associazioni in una riunione fatta all'uopo per loro, in modo di dare un minimo di dignità in più e di riconoscimento che è loro negato non solo dal punto di vista dei pareri e delle proposte (cosa che invece fa la Commissione di concertazione), ma addirittura neanche poter esprimere un parere su una cosa che è già stata discussa, proposta, valutata e vagliata da tutti gli altri organismi, tra cui la Commissione di concertazione.
Quindi, neppure dar loro semplicemente la possibilità di esprimere il parere su un argomento, che gli altri hanno già visto e hanno già stabilito che quella Giunta approverà, ci sembra veramente fuori luogo, anche perch noi riteniamo addirittura positivo - e non negativo - per il nostro territorio e per i nostri lavoratori la presenza di una pluralità di associazioni e di enti di rappresentanza di lavoratori e/o datori di lavoro. Almeno, anche se non diamo loro la possibilità di fare proposte scritte o di decidere, diamogli la dignità di essere sentiti su un argomento delicato come questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, semplicemente, ritengo che le argomentazioni prospettate dal collega Rossi siano assolutamente di buonsenso.
abbastanza sintomatico che in una legge nella quale, da una parte, si cerca di regolamentare il mercato del lavoro, ma al tempo stesso di aprirlo, rendendolo flessibile, si voglia, invece, un po' impedire l'intervento dei soggetti che possono contribuire e, al tempo stesso essere ascoltati in questa fattispecie.
Credo conveniente sentire almeno le associazioni sindacali meno rappresentative. Attenzione, oggi sono rappresentative alcune associazioni sindacali, ma domani potrebbero benissimo essere altre. Nel mondo sindacale potrebbe verificarsi quello che accade nel mondo della politica, che è estremamente mobile e variegato: i partiti che oggi sono di maggioranza domani, o dopodomani, potrebbero non più esistere.
Tra l'altro, in particolare, in Piemonte c'è un certo fermento tra varie associazioni sindacali. Pertanto, credo che l'Aula debba accogliere positivamente quest'emendamento. Personalmente voterò a favore, chiedo ai colleghi di fare altrettanto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale sull'ordine dei lavori.



PEDRALE Luca

Quando riteniamo di chiudere i lavori?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, il Consigliere Pedrale mi ha posto una domanda sull'ordine dei lavori! Collega Pedrale, stavo guardando il numero degli emendamenti.



PEDRALE Luca

Potremo chiudere la seduta alle ore 13.30 e riprendere alle ore 15



PRESIDENTE

Abbiamo ancora una decina di emendamenti, si potrebbe ragionevolmente pensare di procedere.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Visto che percepisco la volontà di non prorogare troppo i nostri lavori, terminiamo l'esame degli emendamenti sull'articolo 5 (ce ne sono ancora quattro del collega Giovine), votiamo l'articolo 5 e chiudiamo la seduta; nella seduta pomeridiana riprenderemo da questo punto.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23 presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 5, comma 1, si propone, dopo le parole: "La Giunta regionale istituisce", l'aggiunta delle seguenti parole: "sentiti gli Enti bilaterali regionali o, in caso di assenza di questi ultimi, le associazioni (omissis)".



PRESIDENTE

L'emendamento viene accolto dalla Giunta regionale.
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Bene, se è accolto. Spiego semplicemente ai colleghi che la ratio, di fatto, è legata al decreto legislativo n. 276/2003, che prevede gli Enti bilaterali regionali come sedi privilegiate per la regolazione del mercato del lavoro.
Ringrazio l'Assessore per l'accoglimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23) sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 24 presentato dal Consigliere Giovine: all'articolo 5, comma 4, lettera b), si propone la soppressione delle parole: "anche in forma semplificata".
Emendamento rubricato n. 25 presentato dal Consigliere Giovine e Rossi: all'articolo 5, comma 4, lettera a) si propone la soppressione della parola "logistiche".
La parola al Consigliere Giovine.



GIOVINE Michele

Signor Presidente, intervengo molto rapidamente per chiedere la soppressione delle parole "anche in forma semplificata", articolo 5, comma 4, lettera b), quando si prevedono ulteriori criteri su quest'elenco poiché, sinceramente, ci pare inopportuno e anche un po' in contrasto con lo spirito della legge nazionale prevedere procedure semplificate. In effetti, il decreto legislativo n. 276/2003, all'articolo 13, comma 2 lettera a), identifica un regime autorizzatorio unico. Quindi, è vero che per certi versi, è anche corretto prevedere una certa discrezionalità da parte della Giunta, però, ci sembra molto più lineare e trasparente inserire meno elementi all'interno, ma introdurre alcuni paletti entro i quali non si possono verificare successive contestazioni per chi sta dentro o per chi, eventualmente, sta fuori.
Se il Presidente me lo concede, mi permetto di illustrare anche l'emendamento n. 25, perché la ratio ispiratrice è identica.
Ci sembra che la parola "logistiche, alla lettera a) dell'articolo 5 comma 4, sia poco chiara. Riteniamo tale formulazione un po' generica forse sarebbe necessaria una specificazione o una soppressione.
Comunque, ci riteniamo ampiamente soddisfatti anche solo per l'accoglimento dell'emendamento n. 24.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Si stupisca, Consigliere Giovine, la Giunta lo accetta. La presentazione "anche in forma semplificata" favoriva quei soggetti che hanno già un'autorizzazione a livello nazionale, quindi, avendola, potevano presentare in forma semplificata la documentazione. Comunque, per noi va bene, propongo da parte del Consiglio l'accoglimento dell'emendamento n.
24.
Per quanto riguarda l'emendamento n. 25, esprimo parere negativo, in quanto per "logistiche" noi intendiamo sedi, capacità operative e quant'altro. Quindi, per questa ragione, non accogliamo l'emendamento n.
25.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giovine per dichiarazione di voto.



GIOVINE Michele

Intervengo semplicemente per dire che voto a favore dell'emendamento rubricato n. 24 e ritiro l'emendamento n. 25.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 25 è dunque ritirato dal proponente e conservato agli atti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Sono perfettamente d'accordo con il Consigliere Giovine, di cui ho controfirmato gli emendamenti. Sono d'accordo con l'eliminazione delle parole "anche in forma semplificata". Avrei ritirato anche la parola "logistiche", ma dopo la spiegazione dell'Assessore, che suggeriva di intendere appunto "sedi", quindi la realtà di una struttura presente e non virtuale, riteniamo utile lasciare la parola "logistiche".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24) sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 26 presentato dai Consiglieri Giovine e Rossi: all'articolo 5, comma 5, lettera c) si propone la riformulazione del testo in tal senso: "Le esperienze della maggioranza dei soci e degli amministratori devono essere almeno biennali ed analoghe od assimilabili alle attività svolte ed ai servizi erogati".
Emendamento rubricato n. 27 presentato dai Consiglieri Giovine e Rossi: all'articolo 5, comma 5, lettera d), si propone la sostituzione della parola "prevalenza" con la parola "preferenza".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Sarò molto rapido. La dizione proposta qui ci pare più conforme alla necessità di avere operatori di fatto realmente qualificati e preparati.
Penso che la formulazione dell'emendamento sia abbastanza chiara e parli da sé.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Migliasso.



MIGLIASSO Teresa Angela, Assessore al lavoro

Il parere è negativo, perché credo sia meglio evitare il concetto di maggioranza dei soci o amministratori, ma richiedere a tutti coloro che sono componenti della società, o amministratori, di essere in possesso dei requisiti giusti.
Anche sull'emendamento n. 27 il parere è negativo, in quanto è necessario assicurarsi che l'agenzia svolga effettivamente quell'attività in modo prevalente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine sull'emendamento rubricato n. 27; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la tempistica - un po' meno per la risposta ma tenevo a precisare, spiegare e motivare la ratio dell'emendamento n. 27.
Nella dizione proposta si parla di preferenza anziché di prevalenza.
L'intento è quello di modificare, nel senso di aumentare le possibilità o meglio, di non limitare eccessivamente la concorrenza tra gli operatori consentendo l'accesso anche a quelli più piccoli o che, di fatto cominciano ad affacciarsi sul mercato.
Secondo noi, nella dizione proposta dal proponente si evidenzia di più questo concetto e quest'apertura a soggetti che vogliono cimentarsi in questo ambito.
Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27, sul quale l'Assessore Migliasso, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto sull'articolo 5; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Le ho già detto, Presidente, la mia intenzione di fare una serie di interventi su questo provvedimento perché lo ritengo importante. Sono interventi non ostruzionistici perché, come vede, abbiamo presentato alcuni emendamenti di merito, su cui intendo intervenire.
Sull'articolo in questione, su cui avremmo dato sicuramente voto favorevole o ci saremmo astenuti, siamo obbligati a dare parere contrario perché, come ho detto prima nell'illustrazione dell'emendamento, riteniamo fondamentale che sia data pari dignità, almeno quando è possibile e non su competenze come vengono date ad altre organizzazioni più rappresentative anche a quelle organizzazioni che rappresentano un numero minoritario di lavoratori, ma che comunque hanno pieno diritto di essere almeno sentite.
Mi dispiace che i colleghi della sinistra estrema, i quali sono rappresentati anche in sigle non comprese nella Commissione di concertazione, in quanto sigle minoritarie o di categorie minoritarie di lavoratori, abbiano scelto di non dare, a queste sigle minoritarie, non qualitativamente ma per il numero di persone che rappresentano, la possibilità di essere ascoltate su una questione importante come la formazione e le Agenzie lavoro.
Mi dispiace, perché credevo che almeno una parte della sinistra, quella che non si sente rappresentata solo da CGIL, CISL e UIL, potesse dare, o chiedere di dare voce, alle organizzazioni più piccole.
Proprio per questo motivo, Assessore, secondo me avete fatto una scelta sbagliata nel non volere dare voce a queste piccole associazioni.
Da parte sua, il Consiglio regionale, insieme alle Commissioni, ha scelto - e questo mi fa piacere, da quando sono qui l'ho notato, l'ho ribadito e lo ribadisco ancora oggi - di ascoltare tutti quei soggetti che chiedono di essere ascoltati. Addirittura a volte abbiamo ascoltato comitati, magari nati sul momento per un particolare problema e formati magari da poche decine di persone, ma non per questo meritevoli di minore attenzione.
Ricordo, per fare un esempio, che la triplice sindacale ancora oggi gode di un'agevolazione che potrebbe risalire al periodo medievale. Pensate che in un qualunque ente o in una qualunque azienda si presenti la triplice, d'ufficio ha diritto al 33% dei delegati, anche prendesse zero voti. Se prende il 10% ha il 43% dei delegati. Le più grandi organizzazioni che rappresentano i lavoratori - parliamo di triplice, parliamo di CGIL CISL, UIL - hanno un regalo che gli deriva per legge (una legge che noi abbiamo sempre contestato, ma che purtroppo anche il Governo precedente di centrodestra non è riuscito a cancellare e bene avrebbe fatto a cancellare). Questa Regione, non solo continua a garantire - perché lo prevede la legge - una maggior rappresentanza a quelle sigle che già hanno per un diritto secondo noi medioevale, una super rappresentanza, ma escludendo loro la possibilità di esprimere il proprio parere, rifiuta addirittura di sentire le piccole sigle.
Mi dia retta, Assessore: avete sbagliato, perché era semplicemente un atto di democrazia e di correttezza nei confronti dei piccoli. Noi riteniamo importanti le piccole organizzazioni dei lavoratori, perché anche loro possono dare pareri e osservazioni, magari diversi da quelle di altre sigle, o uguali, ma anch'esse hanno la loro dignità da difendere. Non vi si chiedeva di fare passare a loro la scelta sul provvedimento. Vi si chiedeva solo di poter riascoltare. Avete rifiutato di ascoltare le piccole sigle sia sindacali sia dei rappresentati dei titolari di aziende e così via.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? Indìco la votazione nominale (come richiesto dai Consiglieri di Alleanza Nazionale) sull'articolo n. 5 L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri hanno votato NO 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.45)



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