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Dettaglio seduta n.122 del 06/11/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


GARIGLIO DAVIDE



(Alle ore 10.30 il Presidente Gariglio comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(Alle ore 11.13 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30)



(Alle ore 11.42 il Consigliere Segretario Chieppa comunica che la seduta avrà inizio alle ore 12.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 12.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Pizzale e Valloggia.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 312 inerente a "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006 e modifiche della legge regionale 21 aprile 2006, 14 (Legge finanziaria per l'anno 2006)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare il punto 3) all'o.d.g., relativo al disegno di legge n. 312, "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006 e disposizioni finanziarie" La parola al relatore, Consigliere Reschigna.



RESCHIGNA Aldo, relatore

Il disegno di legge n. 312, relativo all'assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio 2006, giunge all'aula dopo un tortuoso percorso all'interno delle Commissioni consiliari (in modo particolare all'interno della IV Commissione). Ciò non deve stupirci più del necessario, poich particolare rilevanza assumono, ancora una volta, le questioni legate alla spesa sanitaria all'interno del bilancio della Regione Piemonte e anche all'interno del presente disegno di legge regionale.
Vorrei evidenziare alcuni aspetti, in modo particolare, partendo dalla politica delle entrate. Nel disegno di legge sull'assestamento sono iscritti 113 milioni di euro, che corrispondono alla differenza rispetto a quanto iscritto nel bilancio di previsione del 2006 e a quanto effettivamente accertato in sede di avanzo di amministrazione relativo al bilancio 2005.
Sono iscritti 299 milioni di euro relativi ai trasferimenti statali sul federalismo regionale, le cui spese erano già state collocate all'interno della legge finanziaria per il 2006. Sono iscritti circa 230 milioni di euro di trasferimenti dal Fondo Sanitario Nazionale a quello regionale che in parte, sono utilizzati secondo le intese tra le Regioni e lo Stato a copertura del disavanzo degli esercizi precedenti e, in parte, sono collocati a copertura dei costi relativi al presente anno. Nonch l'ammontare di 337 milioni di euro, iscritti sulla base dell'articolo 3 del disegno di legge, come autorizzazione alla contrazione di maggiori mutui rispetto a quanto previsto dall'articolo 3 della legge regionale n.
15/2006, che fissava l'importo per il corrente anno massimo di contrazione di mutui in un miliardo e 570 milioni di euro.
Sul fronte delle spese, le tabelle modificate del disegno di legge prevedono ulteriori stanziamenti nel bilancio di previsione a copertura degli accordi tra la Regione Piemonte e il TOROC sul contratto di sponsorizzazione, a garantire la gestione provvisoria degli impianti olimpici da qui alla fine dell'anno, nell'attesa del funzionamento della Fondazione post-olimpica; agli interventi di cui al piano stralcio sulla mobilità tesi alla riduzione dei livelli di inquinamento atmosferico all'interno della regione; all'acquisizione di immobili per quanto riguarda, in modo particolare, proprietà dell'Ordine Mauriziano; alla cultura e ad altri interventi che sono stati illustrati all'interno delle diverse Commissioni consiliari competenti.
Due interventi sono emersi come proposte ulteriormente emendative da parte della Giunta regionale nella discussione all'interno della Commissione consiliare. Gli interventi riguardano un primo stanziamento di due milioni di euro a favore dei piccoli Comuni marginali, come intervento da parte della Regione a sostegno del mantenimento e della presenza di servizi pubblici essenziali all'interno di quei Comuni, e un ulteriore stanziamento che incrementa la dotazione iniziale sulla legge finanziaria 2006, di un milione di euro a valere sui contributi sulla locazione degli affitti. Sono due interventi che colgono due esigenze forti e sostanziali emerse nel corso di quest'anno all'interno di parti significative della comunità piemontese.
Prima di affrontare ed evidenziare alcuni aspetti che sono individuati come scelte nell'articolato del disegno di legge sull'assestamento di bilancio, vorrei portare all'attenzione del Consiglio due questioni.
L'assestamento affronta un'ulteriore questione, già affrontata all'interno della stessa legge finanziaria del 2006, che è quello di un ulteriore intervento sulla reimpostazione di fondi. Questo rimane un elemento di grande rigidità sul bilancio della Regione Piemonte, che dovrà essere affrontato con interventi a valere su prossimi esercizi.
L'intervento complessivo tra la legge finanziaria, così com'è stata approvata dal Consiglio regionale, e quello previsto all'interno del disegno di legge per l'assestamento di bilancio, riguarda le impostazioni di fondi per circa 510 milioni e 591 mila euro.
La seconda questione è relativa alla spesa sanitaria. Nella relazione sul bilancio di previsione sul 2006 si evidenziava il forte incremento che la spesa sanitaria assume sul totale della spesa corrente nel bilancio della Regione. Era il 73,5% nel bilancio di previsione iniziale del 2005 nel rapporto rispetto al I e al III titolo delle entrate, è diventata il 74,17% sull'assestamento del 2005, è diventata il 77,29% sulla legge di previsione per il 2006. Con le operazioni contenute all'interno del disegno di legge sull'assestamento, diventa il 77,45% della spesa corrente della Regione Piemonte rapportata al titolo I e al titolo III delle entrate della Regione.
Questo è un tema che merita, e deve meritare la nostra particolare attenzione, anche perché se ricolleghiamo questi dati alle previsioni delle tabelle contenute all'interno del DPEFR, la cui discussione si è avviata sia pure faticosamente, all'interno delle Commissioni consiliari competenti, ci accorgeremmo come questo dato rischia di assumere, anche nelle previsioni triennali, elementi sempre in maggior crescita e importanza.
La questione legata alla politica sanitaria all'interno dell'assestamento merita anche attenzione sotto altri due versanti. Il primo è quello dell'iscrizione contenuta all'interno delle tabelle di accompagnamento del disegno di legge, dell'importo di 200 milioni quale primo intervento a copertura dell'ipotetico e previsionale deficit sulla sanità per quanto riguarda il 2006.
La discussione che si è svolta all'interno della Commissione consiliare ha portato alla presentazione di un emendamento, già approvato in sede di I Commissione, perciò nell'articolato del disegno di legge, all'articolo 7 ter è iscritta la previsione di un'anticipazione sui fondi, a valere sui trasferimenti 2006, di ulteriori 80 milioni di euro a copertura del deficit prevedibile sulla sanità, per quanto riguarda l'anno 2006.
Questo, pur nella difficoltà complessiva che questo tema sta avendo negli aspetti economici, e non solo negli aspetti economici, all'interno della Regione, dimostra comunque l'attenzione e la serietà con cui si vuole monitorare e controllare la spesa sanitaria all'interno del bilancio complessivo della nostra Regione.
Per quanto riguarda l'articolato, vorrei evidenziare alcuni aspetti che mi sembrano degni di particolare interesse. I primi due riguardano il tentativo di una semplificazione nei rapporti tra soggetti e la Regione Piemonte. In modo particolare, questo lo possiamo riscontrare all'articolo 6, dove viene introdotta una procedura più semplificata e meno onerosa, per quanto riguarda gli aspetti economici, riguardante la cessione dei crediti vantati nei confronti della Regione Piemonte.
Il secondo elemento lo possiamo riscontrare all'interno, per quanto riguarda le partite relative all'agricoltura, in modo particolare all'articolo 12 sexies, dove viene fortemente semplificata la possibilità di beneficiare di contributi sull'utilizzo di carburante all'interno dell'agricoltura.
Un'altra questione che mi preme evidenziare all'interno dei nostri ragionamenti riguarda una modificazione che il disegno di legge n. 312 affronta, rispetto ad alcune scelte inserite nella legge finanziaria del 2006. In modo particolare la legge n. 14, che prevede una diversa decorrenza temporale, per quanto riguarda l'IRAP differenziata, che verrà applicata a partire dal 2007, per quanto riguarda banche e assicurazioni.
L'applicazione delle tariffe rispetto ai prelievi idrici nella produzione di acqua minerale viene stabilita, anche per essa la decorrenza è a partire dal 1° gennaio 2007. Vi è la presa d'atto della soppressione dell'articolo che differenziava l'applicazione delle tasse automobilistiche a seconda della potenza impiegata, soppressione che viene espressa e applicata all'interno del disegno di legge, in quanto la norma non ha avuto l'approvazione a livello regionale.
Inoltre, vi è la questione legata all'applicazione della tariffa di escavazione, così com'è stata totalmente riformulata all'articolo 9, in questo cogliendo e proponendo un articolato all'Aula più idoneo, più corrispondente ad un'effettiva applicabilità della tariffa di escavazione e frutto anche di una, seppur postuma, attività di concertazione tra la Giunta regionale e le organizzazioni di categoria.
Sull'articolo 9 del disegno di legge n. 312, mi preme evidenziare all'Aula un aspetto, che è quello relativo all'opportunità, dal mio punto di vista, di procedere ad una riscrittura dell'ultimo comma, il sesto comma dell'articolo 9 del disegno di legge n. 312. Pur comprendendo i principi ispiratori di questo sesto comma (evitare sostanzialmente la doppia imposizione sullo stesso tipo di attività) la formulazione, così come emerge dal testo che viene rappresentato e assegnato oggi all'Aula, rischia di aprire un possibile conflitto tra la Regione e il sistema delle autonomie, in modo particolare con i Comuni, laddove, sostanzialmente vengono dichiarate decadute norme regolamentari all'interno dell'attività autonoma dei singoli Comuni, per quanto riguarda l'imposizione di canoni su coltivazioni di cave non riferite ad aree di proprietà comunale.
Ho qualche perplessità rispetto alla possibilità che, in sede legislativa, la Regione Piemonte intervenga su una materia che appartiene comunque all'autonomia regolamentare e contrattuale dei singoli Comuni.
Il principio, sicuramente condivisibile e sicuramente da sostenere, è quello di evitare la doppia imposizione. Questo problema potrebbe essere affrontato con una riscrittura in sede di dibattito consiliare del sesto comma, che preveda, ferma restando l'attribuzione del 40% della tariffa che deve essere erogata alla Regione Piemonte, la possibilità, in presenza di situazioni particolari locali, da parte dei Comuni, di optare per il mantenimento della norma regolamentare, oppure per l'applicazione del 60 che l'articolo 9 del disegno di legge 312 individua per quanto riguarda quote da attribuirsi alla competenza delle amministrazioni comunali.
Viene prevista la decisione e viene inserita all'articolo 5 del disegno di legge la partecipazione, da parte della Regione Piemonte, tramite Finpiemonte S.p.A., all'aumento del fondo consortile di Eurofidi utilizzando le risorse finanziarie costituitesi ai sensi dell'articolo 15.
Questa è un'operazione di particolare rilevanza, se immaginiamo e teniamo presente il quadro strategico entro il quale Eurofidi si muoverà nei prossimi mesi e che porterà, con questa norma, ad un rafforzamento della presenza da parte della Regione Piemonte.
Per quanto riguarda le operazioni di provvista finanziaria, prima dell'autorizzazione alla contrazione di ulteriori mutui per 337 milioni che il disegno di legge affronta, all'articolo 7 viene approvata l'operazione di provvista finanziaria nell'ambito della sanità, che consente sostanzialmente di ricorrere ad anticipazioni, anche straordinarie, da parte della Giunta Regionale, per quei trasferimenti scoperti - e sono consistenti ancora oggi, allo stato attuale - per quei crediti che la Regione Piemonte vanta nei confronti dello Stato nazionale.
Vorrei evidenziare due altre questioni in chiusura, rispetto a scelte importanti che sono immaginate all'interno del disegno di legge 312.
Entrambe, sia pure a titolo diverso, riguardano il tema di Finpiemonte S.p.A. Nel disegno di legge 312, sulla base di obbligatorie prescrizioni da parte dell'Unione Europea, viene sostanzialmente tolta alla gestione di Finpiemonte tutta la questione legata alla gestione dei fondi sull'agricoltura e viene prevista la costituzione dell'agenzia incaricata non solo di gestire i fondi comunitari all'agricoltura, ma anche - nella formulazione, così com'è stata modificata all'interno della I Commissione del Consiglio regionale - altri fondi derivati da leggi statali e da leggi regionali.
In secondo luogo, viene autorizzata l'operazione di scissione all'articolo 11 del disegno di legge 312, di Finpiemonte in due società con la costituzione di una società in house, operazione assolutamente obbligatoria a seguito dell'approvazione, da parte del Parlamento, del cosiddetto decreto Bersani, altrimenti l'amministrazione regionale si vedrebbe costretta a non poter utilizzare, non avendo una società a totale capitale pubblico e fortemente partecipato da parte dell'amministrazione regionale, la stessa come strumento di gestione di leggi regionali dovendosi ricorrere a modalità, diverse rispetto a quelle consolidate ad oggi, per la gestione di quest'aspetto amministrativo della Regione, che ha sicuramente una sua importanza.
L'aver affrontato, per costrizione da un lato dell'Unione Europea quello relativo all'agenzia agricola, dall'altro lato per doveroso rispetto e per consentire di riportare la gestione di questi aspetti di attività regionale nell'ambito delle normative legislative nazionali con la costituzione della società in house, non rende, da questo punto di vista assolutamente prioritario affrontare comunque una riflessione più ampia che ci auguriamo tutti possa vedere inizialmente coinvolto lo stesso Consiglio regionale, sul diverso ruolo della Finanziaria regionale piemontese.
una discussione che si rende, dal mio punto di vista, ulteriormente urgente e prioritaria, proprio per queste due operazioni inevitabili e urgenti che l'assestamento individua e prevede, ma anche alla luce del fatto che il dibattito del Consiglio regionale sulla Finanziaria regionale è fermo al momento della legge istitutiva della stessa, che ha comunque una datazione ormai forte, ed è importante riflettere su questo tema e riportare la Finanziaria regionale sul piano delle strategie di sviluppo della Regione Piemonte, ridefinire i ruoli e i rapporti tra pubblico e privato, prevedere anche forme più adeguate di intervento, da parte della Finanziaria regionale, rispetto alle politiche di sviluppo strategico della Regione Piemonte.
Ho voluto evidenziare alcuni aspetti, ritenuti più significativi dal mio punto di vista, che possiamo recuperare all'interno del disegno di legge, sia nelle tabelle che definiscono maggiori o minori stanziamenti economici sia nell'articolato, che ha una sua consistente rilevanza.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Presidi privati di diagnosi e cura

Comunicazione della Giunta regionale sulla vicenda dei 47 lavoratori licenziati dalla Casa di Cura San Secondo di Asti


PRESIDENTE

Incidentalmente interviene, come convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, l'Assessore Valpreda per un comunicazione relativa al licenziamento di 47 lavoratori presso la Casa di Cura San Secondo di Asti.
Dopodiché, vista l'ora, interromperei la seduta per pranzo, riaggiornandola verso le ore 14.30, con la discussione generale sull'assestamento al bilancio di previsione.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Grazie, Presidente.
La situazione relativa alla Clinica San Secondo di Asti era già stata nelle prime fasi, ampiamente esposta in IV Commissione.
Si tratta di una clinica privata convenzionata, posta in liquidazione dal proprietario nel 2002 e che poi ha avuto una vita tribolata, finché si è arrivati alla fase attuale di stallo, con minaccia di chiusura, anche perché la Regione, sulla base del rapporto della Commissione di Vigilanza dell'ASL 19, ha ritenuto di dover sospendere - è un fatto di adempimento amministrativo obbligato - l'autorizzazione, in quanto non erano state adempiute le prescrizioni che la Commissione di Vigilanza stessa aveva proposto.
Attualmente la situazione è ancora confusa perché, pur essendosi profilato all'orizzonte un possibile acquirente, in ogni caso, finch questo acquirente non s'impegnerà ad eseguire i lavori (e la Commissione di Vigilanza ne prenderà atto), la situazione è bloccata.
Credo che le preoccupazioni della Consigliere Cotto riguardano soprattutto i 49 dipendenti che si trovano privi di lavoro.
L'ASL 19, investita del problema, ha iniziato, attraverso la società AMOS (società verso la quale sono esternalizzate alcune attività) a garantire una ventina di posti di lavoro. Ma il problema riguarda gli altri 29: un allarme che ha riguardato e coinvolto anche le massime autorità locali, in particolare il Sindaco e il Presidente della Provincia.
Giovedì scorso c'è stato un incontro in Assessorato, anche alla presenza dei delegati sindacali, in cui si è fatta un'attenta disamina delle possibilità e delle prospettive. Devo dire che, per adesso, gli Enti locali hanno fatto riferimento a difficoltà oggettive di assorbimento di questa manodopera, limitandosi, per garantire i posti di lavoro a queste persone, ad un'azione di sollecito verso l'amministrazione regionale.
L'amministrazione regionale, in particolare l'Assessorato alla sanità che tra i vari compiti non ha quello di provvedere a dare una collocazione lavorativa ai dipendenti di ditte private fallite, si è comunque attivata dimostrando un livello elevato di sensibilità sociale e ha già disposto una serie di contatti con le altre ASL limitrofe per poter eventualmente, nel caso non si trovino sistemazioni nella provincia di Asti, individuare una sistemazione alternativa.
Tuttavia, anche su pressione dei sindacati, l'Assessorato ha dato disposizioni al Commissario dell'ASL 19 per un'ulteriore verifica da compiersi, anche previa consultazione delle proposte che verranno dalle organizzazioni sindacali, per vedere se, in un eventuale e ulteriore ampliamento della possibilità di esternalizzare servizi che non riguardino la componente sanitaria, si possa riuscire a collocare tutti i 29 addetti che eccedono a quelli in pratica già sistemati, in provincia di Asti.
Nei prossimi giorni, avremo i risultati di questa analisi. Confidiamo che si aprano ulteriori possibilità, anche se siamo consapevoli che ci sono alcune difficoltà, perché alcuni di questi addetti - mi riferisco ad esempio ai biologi - hanno delle specializzazioni tali per cui diventa un po' complesso trovare una collocazione in strutture che non ne hanno bisogno.
In ogni caso, si farà comunque un punto della situazione, ben definito che potrà anche riguardare, se non sarà possibile sistemare tutti i lavoratori ad Asti, un programma temporizzato, in modo che sia ben chiaro che, in un'ottica ben definita nei tempi, se non si riuscirà a sistemarli tutti, quelli che saranno costretti a ricorrere a posti di lavoro al di fuori della provincia saranno comunque informati sul periodo di tempo che intercorre tra questa eventuale sistemazione e il riassorbimento.
Noi, tuttavia, confidiamo che l'inter vento congiunto di tutte le componenti che esploreranno anche altre possibilità, possa portare a garantire a tutti gli ex dipendenti della Clinica San Secondo una collocazione, se non interamente nella città di Asti, perlomeno nella provincia di Asti.
Questo è l'auspicio. Non appena ci saranno i risultati di questo studio, che definirà concretamente questa possibilità, sarà mia cura informare il Consiglio e tutti coloro che sono interessati a risolvere questa questione che è, comunque, una questione grave, che si aggiunge ad altre questioni e ad altri problemi di lavoro, la cui presenza verifichiamo puntualmente anche nella nostra provincia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente.
Voglio ringraziare l'Assessore per l'attenzione a questo grave problema che si sta verificando nell'Astigiano, che coinvolge tutte le forze politiche locali. Voi capite che la perdita di 29 posti di lavoro, in un settore dove c'è tanto bisogno, è difficilmente comprensibile da parte della gente. Restiamo ad aspettare l'analisi specifica che il Commissario insieme alle forze sindacali locali, sta conducendo e aspettiamo la risposta dell'Assessore, eventualmente, durante la prossima riunione di Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.46)



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