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Dettaglio seduta n.118 del 17/10/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PLACIDO ROBERTO



(Alle ore 15.33 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



GARIGLIO DAVIDE



(La seduta ha inizio alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Barassi, Nastri, Rostagno, Rutallo e Valloggia.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione "Emergenza rifiuti campani" ed esame ordini del giorno n. 465, 466, 467 e 468 collegati (seguito)


PRESIDENTE

Dobbiamo riprendere i lavori con la votazione dell'ordine del giorno n.
468, collegato al dibattito sviluppatosi a seguito delle comunicazioni della Giunta regionale, di cui al punto 3) all'o.d.g., sulla questione dei rifiuti provenienti dalla Campania. La votazione nella seduta antimeridiana è stata invalidata perché non si è raggiunto il numero legale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 468, il cui testo recita: "Preso atto della situazione d'emergenza in cui si trova la Regione Campania tenuto conto della disponibilità o capacità dei siti di smaltimento presenti nella Regione Piemonte il Consiglio regionale piemontese riconosce la necessità di contribuire per la sua parte, a risolvere una situazione di emergenza, anche sanitaria, che deve coinvolgere tutto il Paese impegna la Giunta regionale a completare il confronto con le Province piemontesi, comunità locali concordando con loro le azioni necessarie".
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Scusate, Consiglieri. Mi rendo conto delle difficoltà, ma ho chiamato tutti i Consiglieri per tempo. Sarebbe indispensabile essere presenti perlomeno nel momento delle votazioni.
Per utilità dei lavori del Consiglio, soprassediamo alla votazione, che ripeteremo prima della chiusura della sessione pomeridiana e passiamo ad esaminare altri punti dell'o.d.g. Riterrei opportuno non "sprecare denaro" anche nei confronti dei nostri concittadini, non perdere tempo, ma procedere con le comunicazioni, con il dibattito e con l'esame degli altri punti all'o.d.g.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta del Consigliere Novero di esaminare ed approvare l'ordine del giorno n. 455


PRESIDENTE

Il Consigliere Novero ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



NOVERO Gianfranco

Solo mezz'ora fa ho avuto una notizia Ansa di questa mattina, che recita: "Un lieve cedimento strutturale è stato registrato nei cunicoli del Museo Pietro Micca, in Via Guicciardini".
Avevamo presentato un ordine del giorno in tal senso, sul quale eravamo un po' tutti d'accordo, ma non abbiamo avuto fino ad ora il tempo di discuterne. I lavori sono andati avanti e, come primo effetto, c'è stato un cedimento.
Chiedo di esaminare quest'ordine del giorno, anche senza discussione perché la questione è chiara: chi è favorevole è favorevole, chi è contrario è contrario.



PRESIDENTE

Consigliere Novero, le do atto del modo sobrio e gentile con cui pone la questione. Non ho alcuna controindicazione e, se i Consiglieri non sono contrari, possiamo impegnarci ad approvarlo nel corso della seduta, anche senza discussione, poiché è una questione ampiamente condivisa da coloro che si occupano di tematiche che riguardano la conservazione del patrimonio e le fortificazioni. Se i Consiglieri lo consentono, procederei a metterlo in votazione nel corso della seduta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Presidente, indubbiamente lei è frequentatore delle chiese e attento alle prediche del parroco che la domenica mattina si lamenta, con i pochi presenti, delle persone che non vanno a messa.
Sono le 16 passate, quindi nessuno contesta e nessuno si sorprende di nulla, ma ritengo che si debbano seguire le regole e le prassi che abbiamo sempre seguito. Abbiamo inserito all'o.d.g. quell'argomento; semmai, per cambiare, bisogna fare un'inversione dell'o.d.g. Certamente il Presidente è una guida saggia e prudente dell'Assemblea, però il Presidente non ha ancora la possibilità, come organo monocratico, di decidere gli argomenti da trattare. Se, invece, il Presidente propone all'assemblea di invertire l'o.d.g., di accantonare un argomento e di trattarne un altro, è un'altra cosa.
Volevo capire qual era la prassi. A parte il fatto che mancava il numero legale, mancava dal punto di vista virtuale, quando abbiamo deciso di utilizzare sistemi elettronici si è detto che non si usciva dall'aula e tutto era recepito con la presenza in aula. È una prassi seguita una volta da quei banchi, adesso da questi. È una situazione che ovviamente noi accettiamo in modo convenzionale, così come si accettano altre cose.
Seguire le regole vuol dire capirci tra noi, in ogni modo arrivare al risultato, fatti salvi i momenti di interruzione previsti dal Regolamento.
Chiederei un chiarimento per sapere in quale situazione ci troviamo e qual è la proposta del Presidente.



PRESIDENTE

Ho fatto una breve consultazione del Regolamento con i colleghi dell'Ufficio di Presidenza. Ai sensi dell'articolo 52, comma 4 del Regolamento si può passare ad altro punto dell'o.d.g., non ritornando più sulla votazione. Pertanto, passiamo ad altri punti all'o.d.g.: alle comunicazioni e alle proposte di deliberazione.
Consiglieri, se tutte le richieste di intervento sono sull'ordine dei lavori, ritengo opportuno convocare una Conferenza dei Capigruppo.



(La seduta, sospesa alle ore 16.14 riprende alle ore 16.41)


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Comunicazioni della Giunta regionale in merito alla questione "Emergenza rifiuti campani" - Esame ordini del giorno nn. 465, 466, 467 e 468 collegati (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dobbiamo procedere ad effettuare la terza votazione dell'ordine del giorno n. 468.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 468, il cui testo recita: "Preso atto della situazione d'emergenza in cui si trova la Regione Campania tenuto conto della disponibilità o capacità dei siti di smaltimento presenti nella Regione Piemonte il Consiglio regionale piemontese riconosce la necessità di contribuire per la sua parte, a risolvere una situazione di emergenza, anche sanitaria, che deve coinvolgere tutto il Paese.
impegna la Giunta regionale a completare il confronto con le Province piemontesi, comunità locali concordando con loro le azioni necessarie".
Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alle richieste della Consigliera Motta e del Consigliere Vignale di esaminare rispettivamente gli ordini del giorno n. 355, 349 e n. 433 (Inversione punti all'o.d.g.)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Motta sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

Siamo d'accordo sulla proposta che faceva il Consigliere Novero sull'inversione dell'ordine del giorno n. 455, iscritto al punto 10) all'o.d.g. Inoltre, chiediamo un'inversione all'o.d.g. senza discussione se tutti i colleghi sono d'accordo, sull'ordine del giorno relativo all'uso dei chips per l'invecchiamento del vino.
Abbiamo letto sui giornali che alcuni enologi hanno già ordinato la segatura per l'invecchiamento in barrique, sofisticazione su cui noi siamo contrari. Se entrerà sul mercato nei prossimi giorni, sarà difficile prendere provvedimenti.
Quindi, chiediamo che gli ordini del giorno sull'argomento siano approvati con urgenza. Altrimenti, nei prossimi mesi, ci ritroveremmo a discutere di un documento che non ha più nessuna valenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale, sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Con motivazioni simili a quelle addotte dai colleghi, poiché si è ritenuto opportuno inserire alcuni ordini del giorno di carattere normativo, particolarmente urgenti, vorrei chiedere che - anche in coda all'ordine del giorno richiesto dai colleghi della Lega Nord e della Margherita - venisse discusso l'ordine del giorno n. 433 sulle somministrazioni gratuite delle vaccinazioni per il pneumococco e il meningococco.
Lo motiveremo nella discussione, ma ricordo che nel mese di luglio l'ultimo mese in cui abbiamo la certezza dei dati, nella Regione Piemonte vi sono stati 75 casi di bambini affetti da questa malattia.
Fortunatamente, molti di questi casi sono andati a buon fine, altri purtroppo no. Riteniamo importante che il Consiglio regionale discuta della necessità di poter addivenire alla somministrazione gratuita di una vaccinazione raccomandata e presente nel piano nazionale delle vaccinazioni.



PRESIDENTE

Procederei seguendo l'o.d.g. Nel frattempo, chiederei ai Presidenti dei Gruppi di confrontarsi sulle proposte. Se le tre proposte saranno accolte dalla collegialità dell'Aula, le inseriremo all'o.d.g. secondo gli orientamenti che emergeranno.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 433, la difficoltà che mi pare ravvisare è unicamente quella dell'assenza dell'Assessore Valpreda nella discussione di Aula di oggi pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boeti; ne ha facoltà



BOETI Antonino

Parlo in nome del mio Gruppo. Riteniamo che un argomento così delicato come la questione delle vaccinazioni, debba prevedere la presenza in Consiglio dell'Assessore Valpreda. Mi rendo conto che non sempre abbiamo discusso alla presenza degli Assessori competenti per altri ordini del giorno, ma questo è un tema importante, che riguarda buona parte della popolazione piemontese.
Noi crediamo che senza l'Assessore Valpreda la questione non possa essere discussa.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, non vorrei aprire un dibattito procedurale.
A questo punto, ai sensi del Regolamento, pongo in votazione le varie proposte di inversione di punti all'o.d.g. che sono state avanzate, anche se non è stato precisato, da nessuno dei proponenti - se non marginalmente dal Consigliere Vignale - il punto di collocazione dopo l'inversione.
Il collega Novero ha chiesto di invertire il punto 10) all'o.d.g.: potrebbe essere logico posizionarlo come punto 6 bis).
Restiamo in attesa che il Consigliere Novero lo specifichi, posto che si devono ancora svolgere le "Comunicazioni della Giunta regionale" in materia di legge finanziaria; al punto 4) all'o.d.g. è prevista la proposta di deliberazione n. 203, relativa al Piano territoriale della Provincia di Biella, mentre i punti 5) e 6) si riferiscono a due disegni di legge.
Collega Novero, formalizzi la sua proposta; dopodiché, la porremo in votazione. Come ho detto, una soluzione ragionevole potrebbe essere quella di collocarlo al punto 6 bis), ma attendo la sua formale proposta per poi passare alla votazione della stessa.



NOVERO Gianfranco

La mia proposta era dopo il voto...
Abbiate pazienza, colleghi: "Mentre il Senato discute, Sagunto viene bruciata", dicevano i Romani!



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi! Quindi la sua proposta è di collocarla al punto 3)?



NOVERO Gianfranco

La galleria, in questo momento, sta cedendo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Novero: io non discuto la bontà dell'argomento vorrei solo sapere in quale punto all'o.d.g. lo vuole inserire, affinché i Consiglieri possano votare sapendo come la sua proposta va a modificare l'organizzazione dei lavori.



NOVERO Gianfranco

Il punto è che venga votato immediatamente, senza dibattito.
A quest'ora avremmo già votato!



PRESIDENTE

"Immediatamente" non è possibile, perché attendiamo comunicazioni della Giunta regionale. Potremmo inserirlo al punto...



NOVERO Gianfranco

Vi faccio notare che a quest'ora avremmo già votato.
Comunque, se la Giunta regionale ci porta via del tempo, pazienza, la galleria crolla! Va beh, vedremo martedì prossimo. Non so.



PRESIDENTE

Se mi specifica cosa vuole...



NOVERO Gianfranco

Lo inserisca al punto che ritiene più opportuno.
Faccio presente che se non viene approvato oggi, può diventare inutile.



PRESIDENTE

Ci sono interventi in senso contrario? Mi pare di interpretare il senso della proposta del collega Novero considerando la sua richiesta di inversione punti all'o.d.g. con la ricollocazione del punto in oggetto al punto 3 bis), ovvero dopo le "Comunicazioni della Giunta regionale".
Il Consigliere Novero propone di invertire il punto 10) all'o.d.g.
collocandolo al punto 3 bis).
Mi pare di cogliere il consenso unanime dell'Aula: consideriamo dunque accolta la proposta di inversione del punto 10) all'o.d.g. e del suo posizionamento al punto 3 bis).



(L'Assemblea, all'unanimità tacitamente acconsente)



PRESIDENTE

La Consigliera Motta ha testé richiesto l'inversione del punto 15) all'o.d.g. Invito la collega Motta a precisare la nuova ricollocazione del punto per cui si chiede l'inversione.



MOTTA Angela

Grazie, Presidente.
Ne chiedo la collocazione subito dopo il precedente: in pratica, al punto 3 ter).



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di intervento in senso contrario, consideriamo accolta la proposta di inversione del punto 15) all'o.d.g. al punto 3 ter).



(L'Assemblea, all'unanimità tacitamente acconsente)



PRESIDENTE

Passiamo all'ultima richiesta di inversione punti all'o.d.g., avanzata dal Consigliere Vignale, che richiede di invertire il punto 9) all'o.d.g.
Collega Vignale, vuole precisare il punto in cui intende collocarlo?



VIGNALE Gian Luca

Al punto 3 quater), facendo rilevare, in particolare al partito di maggioranza relativa che ha posto il problema rispetto alla presenza o assenza degli Assessori, che è un po' anomalo che, su un tema tanto importante quale quello del chips nel vino, sia sufficiente la...



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale (fuori microfono)

Sta arrivando l'Assessore!



VIGNALE Gian Luca

Presidente, dopo potrà richiedere la parola. Il Regolamento lo conosce bene, credo.
Come dicevo, è strano che in merito ad un punto tanto delicato, non sia sufficiente la presenza dell'Assessore - in questo momento in aula - salvo che non si parli, come questa mattina, di presenze virtuali, mentre su altri temi - altrettanto importanti, posto che uno asserisce alla sanità e l'altro alla tutela del patrimonio enologico piemontese - invece sia sufficiente.
ovvio - e concludo - che mentre continuiamo a dimostrare un senso costruttivo nelle cose, per cui secondo noi è positivo che l'ordine del giorno richiesto dalla collega Motta venga approvato, non possiamo non prestare attenzione al fatto che vi sia un trattamento con due pesi e due misure in ogni consesso, in ogni Consiglio.
Non so se sapete che vi dovete apprestare a votare dei provvedimenti importanti: ve lo comunico.



PRESIDENTE

La proposta di inversione avanzata dal collega Vignale prevede lo spostamento del punto 9) all'o.d.g. al punto 3 quater).
In senso contrario, voleva intervenire il Consigliere Lepri; ne ha facoltà.



LEPRI Stefano

Concordo con le osservazioni avanzate dal collega Boeti.
Noi, su questo tema, abbiamo bisogno di un approfondimento, non solo in Aula, ma anche in Commissione, perché il tema è oltremodo delicato e non così facilmente condiviso, non solo per ragioni economiche, ma anche per ragioni di opportunità e di appropriatezza rispetto alla somministrazione di questi vaccini.
Pertanto, ritengo che il Consigliere, che so essere sensibile a questo tema, sia disponibile ad un confronto, che io chiedo in Commissione neanche in Consiglio. Considero quindi non opportuno discuterne in questo momento, tanto più nella misura in cui abbiamo concesso il benestare a due ordini del giorno che sono obiettivamente urgenti. Non mi pare che questa mozione rivesta i caratteri dell'urgenza. Anche per questa ragione, ritengo più ragionevole discuterne in altra sede.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Presidente Bresso.



BRESSO Mercedes, Presidente della Giunta regionale

Ho chiesto la parola solo per una brevissima precisazione: sono d'accordo con il Consigliere Vignale, infatti ho chiesto all'Assessore Taricco di essere presente. Se l'assessore Valpreda sarà disponibile a venire, se ne potrà discutere (non dico votare, perché personalmente non so se decideremo di votarli, ma in tal senso deciderà la maggioranza). Vorrei però, che con me fosse presente l'Assessore.
Ciò vale anche per quanto concerne l'ordine del giorno inerente all'agricoltura.
Quello cui si riferiva il collega Novero, invece, riveste carattere più generale, pertanto non rilevo la necessità della presenza di un Assessore specifico.
Quando si discute di una questione specifica, è preferibile la presenza dell'Assessore competente, che solitamente si prepara ad esserci all'ora giusta. Qui siamo di fronte ad una richiesta di inversione punti: o l'argomento resta all'ora prevista, oppure si concede il tempo necessario per farlo arrivare.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Vignale insiste nella richiesta, procediamo alla votazione.



PRESIDENTE

CHIEPPA Vincenzo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Vorrei intervenire, Presidente, per una questione procedurale.



PRESIDENTE

In merito alla richiesta di inversione punti all'o.d.g. sono intervenuti un Consigliere a favore e uno contro.
Ripeto. Ai sensi del Regolamento è stata avanzata una proposta di inversione punti all'o.d.g. dal Consigliere Vignale: si chiede di invertire il punto 9) all'o.d.g., relativo all'ordine del giorno n. 433, al punto 3 quater).
Il Consigliere Lepri è intervenuto in senso contrario.
Procediamo alla votazione di tale richiesta.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. avanzata dal Consigliere Vignale.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Comunicazioni del Vicepresidente della Giunta regionale, Peveraro, in materia di "Legge finanziaria 2007" - Esame ordini del giorno n. 448 e 470 collegati


PRESIDENTE

Passiamo nuovamente al punto 3) all'o.d.g., "Comunicazioni della Giunta regionale", relativamente alla legge finanziaria 2007.
La parola al Vicepresidente Peveraro.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
La richiesta d'informazione circa la Finanziaria vuole essere non una valutazione complessiva nel merito della Finanziaria, ma un'analisi della situazione, in particolare alla luce del decreto legge relativo alla Finanziaria 2007 e alle varie discussioni che si sono sviluppate sia in sede di Conferenza delle Regioni sia con gli incontri tra Stato e Regioni.
In particolare, partirei dalle prime puntualizzazioni in merito al contenuto degli aspetti più specifici che riguardano la Regione, e quindi in particolare il bilancio 2007 della nostra Amministrazione.
Il primo punto più importante è quello contenuto nell'articolo 73 del disegno di legge, in particolare il riferimento al patto di stabilità.
Vengono sostanzialmente definiti ed introdotti due elementi di una certa importanza; il primo riguarda la possibilità d'indebitamento delle Regioni.
Come certamente i Consiglieri sapranno, la legge prevede che gli oneri finanziari complessivi, ovvero gli interessi passivi più le quote di capitale rimborsate nel corso dell'anno, non possano pesare per oltre il 25% delle entrate proprie, cioè entrate tributarie. Questo limite ovviamente permette di determinare quello che è l'indebitamento complessivo dell'ente.
Sulla base di questo parametro, la possibilità d'ulteriore indebitamento della Regione Piemonte era di circa un miliardo e 900 milioni di euro. Il disegno di legge della Finanziaria prevedeva una riduzione di questa percentuale dal 25 al 20%, compromettendo in modo molto consistente la possibilità di indebitamento e, conseguentemente, di investimento che l'Amministrazione regionale avrebbe potuto fare.
In particolare, la prima stima dell'effetto di questo provvedimento ci indicava la possibilità di ulteriore indebitamento in una cifra non superiore ai 900 milioni di euro, considerando ovviamente i tassi attuali perché è evidente che ogni eventuale aumento dei tassi di interesse avrebbe comportato una contrazione ulteriore della possibilità di indebitamento.
L'altro elemento di una certa importanza relativamente al patto di stabilità riguardava il contenimento della spesa. In particolare, per l'intero comparto delle Regioni il contenimento complessivo era determinato e stimato in un miliardo e 850 milioni, con un meccanismo per la definizione del peso su ciascun bilancio regionale che prevedeva di considerare le spese in conto corrente più le spese in conto capitale del 2005, riducendole dell'1,8%, e arrivando così a determinare il tetto di spesa per il 2007.
Che cosa avrebbe comportato e che cosa comporterebbe questo per la Regione Piemonte? Sostanzialmente una diminuzione rispetto alle spese complessive del 2005 di circa 70 milioni, che riparametrate sul 2006 vorrebbero dire circa 100 milioni tra spesa corrente e spese di investimento, non individuando una differenza nelle due componenti di spesa di circa 100 milioni di euro.
In particolare, questo elemento porta con sé una serie di ripercussioni relative agli anni successivi, ma certamente la più rilevante e più significativa riguarda la materia del personale, a fronte del quale il mancato rispetto del patto di stabilità comporterebbe il divieto di assunzioni per l'anno prossimo. Le Regioni hanno avanzato al Governo, in sede di trattativa una serie di obiezioni, le più importanti delle quali certamente legate alla possibilità di indebitamento delle Amministrazioni regionali. La considerazione ovvia è che questo limite avrebbe comportato e comporterebbe certamente un'importantissima contrazione degli investimenti e nelle infrastrutture del comparto delle Regioni in genere, e certamente anche della nostra Regione.
Il secondo punto portato all'attenzione del Governo, che possiamo considerare in qualche modo delicato, riguarda le tasse automobilistiche l'accisa sulla benzina e l'IRAP.
In particolare, sulla tassa automobilistica abbiamo preso atto con un certo rammarico che la determinazione della nuova tassa automobilistica è stata fatta in totale autonomia e senza alcuna concertazione con le Regioni e con la Conferenza delle Regioni e, secondo le prime stime, determinerebbe una significativa riduzione anche delle entrate.
Relativamente all'accisa sulla benzina, rileviamo come vi sia una forte diminuzione nel gettito, ovviamente anche considerate le maggiori trattenute che il Governo centrale applica in merito.
Sull'IRAP, la preoccupazione più significativa delle Regioni era legata all'impatto che il finanziamento della riduzione del cuneo fiscale del 5 prevista nella Finanziaria del 2007 avrebbe potuto produrre o potrebbe produrre sui bilanci delle Regioni, ancorché sempre la Finanziaria preveda che il minore gettito sarebbe comunque compensato da maggiori trasferimenti centrali.
Questo è stato considerato più un problema di cassa che un problema di competenza, quindi non dovrebbero registrarsi minori entrate.
Complessivamente, il timore delle Regioni è che la possibilità di compensarlo in una fase successiva produca ulteriori ritardi ad una situazione obiettivamente in questo momento già molto difficile nell'ambito dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni.
Più in generale, le Regioni avevano lamentato che su parecchie norme per esempio l'articolo 78, che riguarda i costi complessivi della politica la legge finanziaria interveniva con norme che in qualche modo ledono anche l'autonomia delle Amministrazioni regionali nelle proprie determinazioni.
Quindi, abbiamo portato, nell'ambito di una serie di discussioni nella Conferenza delle Regioni, all'attenzione del Presidente del Consiglio dei Ministri e degli Assessori competenti, queste osservazioni.
Dall'incontro che c'è stato la settimana scorsa, sono emerse alcune indicazioni che credo siano abbastanza importanti.
La prima riguarda il patto di stabilità. Sostanzialmente, in merito al patto di stabilità, è stata riconosciuta dal Governo la necessità di modificare la norma relativa alla riduzione della percentuale degli oneri finanziari complessivi sul totale delle entrate, e la disponibilità a riportare tale percentuale all'originario 25%.
Questo è un dato certamente importante e positivo perché rimette le amministrazioni regionali, nella condizione di mantenere un livello di indebitamento, quale quello precedente l'introduzione della norma finanziaria del 2007.
Invece, in merito alla riduzione della spesa complessiva, abbiamo riscontrato un'indisponibilità ad un ritocco della riduzione complessiva delle spese, in partita corrente degli investimenti delle Regioni, che erano stati determinati in 1.850 mila euro. Tutto ciò ci fa prevedere che quest'elemento del patto di stabilità non cambierà.
In merito alle altre questioni, ovvero quelle relative alla targa automobilistica (l'accisa), al recupero dell'ammontare inferiore di IRAP conseguente al finanziamento della riduzione del cuneo fiscale e alla richiesta dello stralcio di alcune norme invasive delle competenze regionali, abbiamo potuto riscontrare la disponibilità di aprire dei singoli tavoli, per arrivare a determinare in modo concertato delle soluzioni che in qualche modo non pesino sui bilanci delle Regioni ma soprattutto, che mettano le amministrazioni regionali, nella condizione di svolgere in assoluta autonomia, le proprie politiche di natura fiscale e di gestione della tesoreria. Credo che questo, comunque, rappresenti un buon elemento.
In conclusione, direi che come amministrazione regionale piemontese stiamo seguendo, con l'attenzione necessaria, le evoluzioni della Finanziaria. Voglio ricordare, che sabato scorso, nel corso di un incontro che ha promosso il Sindaco della Città di Torino con i parlamentari del Piemonte, abbiamo presentato un emendamento che riguarda alcuni aspetti che insistono sui bilanci degli enti locali. Un emendamento che è certamente importante per la nostra amministrazione e che riguarda l'Agenzia 2006, e dà la possibilità di continuare a stralcio, l'attività ancora per un anno completare gli interventi e le necessarie operazioni fino al 31/12/2007, e poi la necessità anche di finanziare, l'ulteriore sforzo che le amministrazioni territoriali, a tutti i livelli, stanno facendo, con la Fondazione post-olimpica per una gestione oculata di tutti gli impianti di eredità olimpica.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che in Conferenza dei Capigruppo si è definito che nell'ambito del dibattito su queste comunicazioni, ogni intervento di ciascun Gruppo consiliare sarà della durata di cinque minuti. Questo è l'accordo.
Ci sono colleghi che desiderano iscriversi per la discussione? Hanno chiesto l'iscrizione il Consigliere Pichetto, Rossi, Dalmasso, Reschigna Ricca, Bizjak e Botta.
La parola al Consigliere Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto

Ringrazio l'Assessore Peveraro per l'esposizione dello stato dell'arte che investe tecnicamente i conti della Regione, con riferimento, in particolare, per l'articolo 73 che investe direttamente i trasferimenti o comunque i meccanismi di minore entrata d'investimento.
Giacché parliamo di una Finanziaria in continua evoluzione, credo che l'Assessore Peveraro si riferisca alla Finanziaria della settimana scorsa giovedì o mercoledì scorso. La Finanziaria di oggi, è di 40 miliardi di euro e i conti li ha fatti Bertinotti e di Bertinotti noi ci fidiamo.
Significa però che dovremo andare a vedere bene dove ci sono gli altri sei miliardi di euro, perché la settimana scorsa erano all'incirca 34.
chiaro che il meccanismo della legge finanziaria nazionale che va a rideterminare i meccanismi sulle Regioni e in senso esattamente opposto quello che è il principio di federalismo, su questo, ahimè, anche nei Governi precedenti ho fatto le altre trattative.
Facilmente, dimenticavano i principi che predicavano quando erano esterni alle trattative sulla finanza pubblica.
Piuttosto, c'è da dire, che non è stata fatta una valutazione su quello che è l'impatto della legge finanziaria nazionale sul territorio piemontese. Vorrei allora ricordare che il Piemonte è una delle grandi Regioni d'Italia che ha maggiori tassazioni. Siamo una delle Regioni che paga di più. In Piemonte, Lombardia e nel Nord Italia, fortunatamente c'è più occupazione, anzi, si vive una realtà di quasi massima occupazione in quanto c'è una maggiore concentrazione di imprese. Automaticamente determina che l'impatto di misure, che da parte nostra sono inique, ricadrà fortemente sul territorio regionale con conseguenze sui consumi da parte delle famiglie e con conseguenze sul sistema produttivo.
Vorrei ricordare che la tassazione IRPEF e la modifica della tassazione IRPEF, comunque il mantenimento di alte aliquote di tassazione IRPEF significa che l'aggravio ricadrà a carico di coloro che partono da 1.600 euro al mese in su. Quindi i ricchi sono coloro che prendono più di 1.600 euro al mese e non 16.000 euro al mese. Questo è il primo effetto, peraltro (con una nota di riflessione personale) coltivando un meccanismo - quello della progressività delle imposte dirette - ormai assolutamente obsoleto nell'economia moderna.
Sulla progressività delle imposte dirette, ci ho creduto molto negli anni '70, ma se ci stava in un'economia chiusa non ci sta più in un'economia globalizzata dove il trasferimento dei grandi redditi avviene in via telematica e non più con gli "spalloni" di quelli che portano i soldi di qua e di la della Svizzera. Quindi la progressività va a colpire solo una parte della popolazione. Non va a colpire assolutamente la ricchezza. Questo significa che l'unico modo che ha un'economia moderna di colpire la ricchezza - perché è giusto che chi è più ricco paghi di più - è il meccanismo dell'imposta indiretta. In un'economia moderna, le valutazioni devono essere di imposta indiretta e con un'imposta diretta che, se graduazione può ancora avere, deve essere minima. Il 43% lo pagano solo alcuni in Italia. Così come le aliquote oltre il 33%, o comunque oltre il 20%, che sono le aliquote ordinarie di molte realtà, neanche classificate "paradisi fiscali", in giro per il mondo.
Quindi è inaccettabile il piede di partenza della Finanziaria nazionale; così come è inaccettabile il meccanismo delle tariffe, le cui conseguenze le avremo sull'economia. È il caso di parlarne in sede di Consiglio regionale, perché l'aggravio sugli enti locali significa che in una società dove le tariffe hanno un peso decuplicato, rispetto anche solo a una decina di anni fa, sul paniere del bilancio familiare automaticamente la riduzione del trasferimento sugli enti locali si trasformerà in un aggravio del sistema delle tariffe a carico delle famiglie. Automaticamente, quindi, chi pagherà il prezzo più pesante saranno le famiglie, in particolare là dove i servizi ci sono, là dove i rifiuti non li mandiamo in Campania ma ce li teniamo e ci facciamo le discariche, ancorché con tutti i ritardi denunciati questa mattina. Saremo noi, in quanto Regioni, Province e Comuni, ad aggravare i nostri cittadini di tutti gli oneri della Finanziaria nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Le risegnalo, Presidente, la scorrettezza della Presidente Bresso, che è apparsa a fare un giro oggi, visto che la sua maggioranza non ha garantito il numero legale, e poi è sparita, lasciando di nuovo solo l'Assessore. In questo modo riesce a non fare l'intervento che si era impegnata a fare nella riunione dei Capigruppo, tramite l'Assessore Deorsola che rappresentava la Giunta. Ne parlavo anche adesso con il collega Capogruppo Burzi, il quale mi confermava l'impegno della Presidente Bresso a relazionare sulla Finanziaria. Quindi glielo ricordo e la prego di sollecitare la Presidente ad essere più corretta con i Consiglieri regionali, almeno con la minoranza, se non vuole esserlo con la maggioranza.
Entro nel merito della Finanziaria.
La Finanziaria è un disastro. Fa acqua da tutte le parti.
indispensabile che si esca da quest'aula almeno con la votazione di un ordine del giorno che dia mandato alla Giunta di intervenire sul Governo affinché si facciano delle modifiche. Personalmente sono terrorizzato dall'applicazione di questa Finanziaria, perché si va a trasformare i piccoli Comuni in governatorati, addirittura vietando - cosa incredibile ad un Assessore comunale o provinciale di potersi mettere in aspettativa mentre ricopre l'incarico di Assessore comunale o provinciale. Si arriva a danneggiare le comunità montane e collinari, tant'è che un documento sottoscritto da tutte le comunità montane piemontesi, nel dichiarare che questa Finanziaria è inaccettabile, termina dicendo: "Consideriamo la Finanziaria inaccettabile, in quanto gravemente lesiva del faticoso processo di crescita dei territori montani".
Le Comunità montane chiedono al Governo di ritarare le richiamate proposte, in quanto gravemente lesive dei diritti e degli interessi dei territori montani.
una Finanziaria che porta a gridare allo scandalo addirittura Chiamparino, Sindaco DS; Saitta, Presidente della Provincia di Torino (poi arriveremo anche alla Presidente Bresso); ma addirittura SIULP Piemonte Forze di Polizia, che dicono: "Con pochi articoli di una legge finanziaria si cerca di mettere in ginocchio la Polizia di Stato".
Addirittura abbiamo dichiarazioni dell'API: "Eccovi le chiavi delle nostre imprese".
Confartigianato protesta: "Ora basta, la manovra finanziaria è inaccettabile perché frena lo sviluppo".
La Presidente Bresso dichiara: "Vorrei garanzie più chiare sul tempo del concreto avvio del federalismo fiscale. È una manovra razzista verso il Nord".
Bresso e Illy: "Le Regioni del Nord bocciano la Finanziaria".
La Stampa: "Bresso: così il Nord verrà strangolato".
Queste non sono dichiarazioni di Oreste Rossi della Lega Nord o dei colleghi del centrodestra, che essendo all'opposizione gridano contro un Governo di sinistra che vuole distruggere il paese, ma sono dichiarazioni colleghi, di rappresentanti di quello stesso Governo, di gente di centrosinistra, di rappresentanti del sindacato della Polizia, delle imprese, delle Comunità montane, delle Comunità collinari, dei Comuni molti dei quali amministrati dal centrosinistra.
Voi qui dovete venirci a spiegare, visto che siete membri di una Giunta, con una Presidente Bresso che ha fatto - secondo me giustissime dichiarazioni e denunce, cosa volete fare per cambiare questa Finanziaria.
Non ci interessa sapere quello che è scritto sulla Finanziaria, perché lo sappiamo, lo leggiamo e ne possiamo parlare; vogliamo capire com'è possibile che la Presidente Bresso, DS, dica: "E' una situazione preoccupante, quasi da allarme rosso. C'è una parte della Finanziaria che deve essere assolutamente cambiata, altrimenti rischiamo di bloccare le imprese economiche, soprattutto al Nord".
L'intervistatore de La Stampa, giornale notoriamente non certo di destra, scrive: "Addirittura, Presidente?". Risposta: "Strangolano gli investimenti pubblici". "Il suo collega Bassolino - dice l'intervistatore non si lamenta. Perché?". Risponde la Presidente Bresso: "Perché in Campania arriveranno almeno quattro miliardi di fondi comunitari che grazie al cofinanziamento statale e regionale triplicano (...) In questo caso, lo squilibrio tra Nord e Sud c'è, ma è a nostro favore".
Non lo dice la Lega Nord, lo dice la Presidente Bresso. Attenzione.
"Questa Finanziaria penalizza il Nord se non si alza la soglia massima di indebitamento?". "Sì." E alla fine, per quanto riguarda la tassa sul turismo e così via: "Un colpo basso da un Governo amico se lo aspettava, Presidente?". "No".
Queste sono dichiarazioni che vengono dal centrosinistra, dalla Presidente di una delle Regioni più importanti del nostro Paese. Per concludere: ricordiamoci il taglio del TFR alle aziende, che va a finire nel buco nero dell'INPS; ricordiamo la tassa sulla successione; ricordiamo tutte le addizionali che causano tagli agli Enti locali, i quali li faranno pagare ai cittadini; ricordiamo il ticket, non solo sulle ricette ma addirittura sul pronto soccorso; ricordiamo la polizza sulla casa.
Credo che sia veramente una situazione insostenibile.
Noi vogliamo capire cosa vuole veramente fare questo Governo regionale di centrosinistra per modificare una Finanziaria fatta da un Governo nazionale di centrosinistra, quindi amico di questa maggioranza, ma che questa maggioranza sconfessa completamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Il giudizio su questa legge finanziaria, che per alcuni aspetti è ancora in fase di gestazione, è articolato.
Per la prima volta, ci pare di vedere un tentativo, dopo alcuni anni di reintrodurre un criterio di equità per le risorse e di redistribuzione di costi e vantaggi in misura proporzionale fra le classi sociali.
Pensiamo che sarebbe stato e sarebbe meglio se le scelte fiscali fossero più selettivamente dirette verso i redditi medi e medio-bassi del lavoro dipendente.
Ci pare raggiunto qualche risultato sul tema del lavoro nero e del precariato, anche se siamo ancora molto lontani dal risolvere i gravi e urgenti problemi che essi presentano, sia nel settore privato sia nel settore pubblico.
Nella pubblica amministrazione vi è un precariato che in questi anni è cresciuti in misura esponenziale: si parla di 350 mila lavoratori precari.
Anche in questo caso sarebbe necessario ed indispensabile indicare come, in quali tempi e con quali tappe, prevedere una sanatoria di una situazione così grave e così negativamente pesante.
Altra nota positiva è che ci sono risorse per i rinnovi contrattuali rimandati per lungo tempo. A gennaio dovrebbe essere aperto un tavolo per riscrivere, almeno parzialmente, alcune regole sulla questione lavoro sulla questione legge n. 30, sulla questione ammortizzatori.
Manca - questa è una nota negativa - un'inversione sul tema delle spese militari, che così profondamente incidono. Ci pare necessario spingere fortemente, fin dai prossimi mesi, per un confronto maggiore su precarietà pensioni e spesa pubblica.
Le notizie che i giornali riportavano oggi sulla scuola non sono per nulla incoraggianti, anzi, sono un campanello d'allarme preoccupante ed estremamente pesante.
Per la questione regionale specifica, siamo davanti, ancora una volta ad un qualcosa che abbiamo lamentato per lungo tempo, da quando per la prima volta ho ricoperto il ruolo di Consigliere comunale (moltissimi anni fa). Ogni anno, in occasione delle leggi finanziarie nazionali, nei Consigli Comunali e Provinciali, si dice: "I trasferimenti statali calano".
I singoli Consigli lamentano questa situazione, che incide su quello che dovrebbe essere - non uso il termine federalismo, ma decentramento - un fortissimo decentramento e un gran rilancio della funzione che gli Enti locali possiedono in quanto scelti direttamente e maggiormente a contatto con la popolazione.
Ricordo che, in questo primo anno e mezzo di Giunta di centrosinistra vi sono stati impegni su alcuni temi e qualcosa si è ottenuto. Sulla questione ticket, c'è il rischio che queste prime piccole tappe siano contraddette dall'introduzione dei ticket a livello nazionale, qualora si decida (speriamo di no). Passi in avanti si sono fatti sulla questione delle LSU, della scuola sul sostegno ai redditi più bassi, sulla stessa occupazione.
L'Assessore conosce la nostra posizione sull'assestamento in corso.
Crediamo si leghi alla discussione sulla Finanziaria che, forse, sarà ancora modificata. Gli incontri con i Sindaci l'hanno cambiata su alcuni punti fondamentali nel rapporto tra Stato ed Enti locali (ancora di più si potrà fare nelle prossime settimane), che riguardano alcuni temi che ci sembrano centrali e fondamentali.
L'Assessore sa che abbiamo chiesto un quadro riassuntivo completo del precariato a livello regionale, come della situazione per quanto riguarda il sostegno al reddito, che non può essere affrontata e risolta nel giro di pochi mesi, ma che deve essere uno dei centri della politica che l'amministrazione regionale deve assolutamente compiere. Lo stesso discorso si può fare sulla questione delle case di riposo per anziani. Un'altra questione più marcata e più netta che abbiamo posto è la questione affitti.
Siamo davanti ad un disagio sociale profondo, ci rendiamo conto delle difficoltà che anche la legge finanziaria nazionale scorge. Un'inversione di tendenza, netta e profonda, è il solo elemento che può ridare fiducia a strati sempre maggiori di popolazione che, in caso contrario rischierebbero di intendere che tutte le amministrazioni, tutti i governi di qualunque colore essi siano, non modificano profondamente le loro condizioni materiali, il loro modo di essere e il loro modo di vivere.
Anche su questo i costi della politica, che l'Assessore ha toccato nel suo intervento, ci sembrano un elemento che, a livello morale, dovrebbe essere al centro della nostra attività nei prossimi mesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Reschigna; ne ha facoltà.



RESCHIGNA Aldo

Vogliamo esprimere, innanzitutto, condivisione rispetto alle prese di posizione che, nelle settimane scorse, sono state assunte dalla Giunta regionale, dalla Presidente Bresso e dal Vicepresidente Peveraro in merito alle questioni emerse nella legge finanziaria: temi importanti che definiscono anche il rapporto tra Stato e Regione.
Esprimiamo anche apprezzamento per i primi parziali risultati determinati dal confronto, sia pure successivo - questo non è certamente un fatto da noi considerato positivo - tra il Governo e le Regioni. In modo particolare, il ripristino della percentuale del 25% sulle entrate proprie.
Credo che di tutte le manovre e di tutti gli aspetti, che riguardavano le Regioni, contenuti all'interno della legge finanziaria, questo era certamente il più pericoloso. Non solo minava la capacità di investimento da parte delle Regioni, ma avrebbe determinato un forte freno agli investimenti e allo sviluppo economico della Regione Piemonte, come di altre. Ritengo e auspico che anche gli altri aspetti possano essere affrontati positivamente nel prosieguo della legge finanziaria.
Tuttavia, mentre la riduzione dell'1,8% della somma della spesa del 2005 (somma tra spesa corrente e spesa in conto capitale) crea qualche problema, la riduzione della percentuale di indebitamento avrebbe determinato situazioni pesanti e drammatiche per la Regione e per lo sviluppo economico della comunità locale.
Esprimiamo anche apprezzamento per la battaglia che le Regioni hanno sostenuto, e in primis anche la Regione Piemonte, a difesa dei contenuti di federalismo fiscale che sono oggi presenti nell'ordinamento. Una battaglia che ha consentito di mettere in evidenza, in modo forte, la necessità di dare piena attuazione all'articolo 119 della Costituzione.
Voglio ricordare che quando abbiamo discusso in aula la legge finanziaria 2006 avevamo immaginato una timida manovra di equità sull'applicazione della tassa di concessione automobilistica - bocciata a livello di valutazione da parte dello Stato - e, proprio in relazione a questo tipo di atteggiamento, riteniamo oltremodo inaccettabile che altri decidano le modalità e i termini di applicazione di imposte che sono tributarie della Regione.
Esprimiamo meno apprezzamenti su alcuni aspetti, che non riguardano l'attività della Regione.
Condividiamo sostanzialmente gli obiettivi che la legge finanziaria si era posta, essendo necessario intervenire in una politica di risanamento.
Consentitemi di ricordare la drammatica situazione dei conti pubblici. In questo Paese assistiamo ad una situazione sempre più paradossale, che non trova riscontro in nessun'altra realtà delle democrazie occidentali: la destra spende e crea debito pubblico, il centrosinistra deve risanare operazioni di questo tipo. In altre democrazie è sempre successo il contrario: la destra si poneva il problema della riduzione della spesa da parte dello Stato, la sinistra poneva la questione e le problematiche di un incremento e di un'attenzione alla spesa pubblica. Questo è un altro degli anacronismi e delle contraddizioni reali che caratterizzano il nostro sistema.
Pur convivendo gli obiettivi sostanziali e di fondo della legge finanziaria, non abbiamo apprezzato, in modo particolare, la mancanza di concertazione preventiva in grado di coinvolgere il sistema e le realtà economiche, ma anche istituzionali, del nostro Paese. Da quando è partito il confronto e la concertazione con il sistema degli Enti locali e con il sistema delle Regioni, non ci si è trovati di fronte ad un muro contro muro, ad una chiusura, ma si è riusciti a farsi carico di tematiche che riguardano ciascuno di noi e, sostanzialmente, ad affrontarle in modo corretto.
L'altra questione che non apprezzo, che considero un errore della legge finanziaria, è che è troppo piena di aspetti ordinamentali e legislativi che con la legge di bilancio dello Stato nulla hanno a che vedere. Dovremmo depotenziare i contenuti della legge finanziaria, ricondurla ai suoi compiti fondamentali e sostanziali. Non immaginare che tutto debba essere collocato lì, per trovare percorsi preferenziali o scorciatoie allo scopo di evitare il confronto pubblico.
Brevemente, due ultime questioni. Un invito all'amministrazione regionale. Molte Regioni hanno aperto un tavolo di confronto con il Governo centrale su tematiche strategiche rilevanti. Noi chiediamo che sia aperta una trattativa che riguarda il Piemonte rispetto ad alcuni nodi infrastrutturali, rispetto ad alcune scelte di fondo che la Regione Piemonte ha individuato come aspetti prioritari.
L'ultima questione la enuncio così, in chiusura. Questa mattina, tutti abbiamo letto i giornali. Leggendo i giornali, tutti abbiamo avuto modo di scorrere la notizia riguardante due Ministri del Governo conservatore svedese, che hanno dato le dimissioni perché non avevano pagato il canone della televisione.
Alla luce del dibattito che si è scatenato sulla legge finanziaria e sulle politiche economiche, dovrebbe emergere una consapevolezza. Non acquisiremo il senso dello Stato e la dignità di una nazione forte nel mondo occidentale e democratico, se anche noi non proveremo vergogna rispetto a quella che, da noi, è la prassi, ma in altri paesi diventa ancora oggi, ragione di scandalo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Luigi Sergio

Indubbiamente, questa legge finanziaria ha creato non poco sconcerto anche tra gli amministratori di centrosinistra che governano Regioni ed Enti locali. Mi sembra giusto evidenziare le reazioni che vi sono state.
Personalmente, mi unisco agli apprezzamenti, manifestati nei confronti della nostra Presidente, del Vicepresidente e del Presidente del Consiglio per le posizioni che hanno assunto di contrasto rispetto ad alcune norme che sembrano non accettabili. Questi dissensi sono anche sinonimo di autonomia, di mancanza di sudditanza della classe di Governo a livello regionale e locale rispetto ad un Governo che ha lo stesso colore, cosa che in passato non sempre si verificava quando le finanziarie venivano emanate dal Governo Berlusconi.
Questa Finanziaria è pesante, perché deve andare a correggere l'eredità pesante del Governo passato. Se c'è un aspetto positivo, che vogliamo mettere in evidenza, è come questa Finanziaria contenga un punto molto coraggioso: la scelta di scendere al di sotto dei parametri europei in un solo anno. Si tratta di una grande scelta, che non può essere considerata secondaria, perché ne và della credibilità del Paese.
Da questo punto di vista, credo che dobbiamo promuovere la Finanziaria.
E' un aspetto che, certamente, chiama tutti a quell'assunzione di responsabilità richiamata anche dal collega Reschigna alla fine del suo intervento.
Oggi tanti si lamentano. Però, è necessario porsi la domanda del perch tutti si lamentano. Forse, la spiegazione potrebbe essere che sono state fatte scelte coraggiose, che hanno colpito un po' tutti, che hanno distribuito i sacrifici e che ci pongono davanti a quell'esigenza di assunzione di responsabilità da parte di tutti che richiamavo prima. Non abbiamo, in questi anni, vissuto al di sopra dei limiti consentiti? Non è necessario da parte di tutti uno sforzo per riportare i conti pubblici in linea con i parametri europei per garantire lo sviluppo del nostro paese? Ci sono certamente degli aspetti che vanno corretti. Si è aperto un confronto con le Regioni, con il mondo delle autonomie ed altri soggetti attori dello sviluppo del nostro paese. Le correzioni che sono state, in parte, annunciate e che mi auguro possano trovare concretizzazione nel dibattito parlamentare, fanno ben sperare che il provvedimento che sarà alla fine licenziato dal Parlamento, possa avere quei ritocchi utili per evitare una serie di disfunzioni sul territorio. Tali ritocchi sarebbero ben comprensibili, anche in relazione alla necessità di assicurare, sia alle Regioni che agli Enti locali, la possibilità di essere ancora volano dell'economia e dello sviluppo locale che, insieme, sono volano dell'economia complessiva del nostro Paese. Non si tratta tanto di pensare a un blocco degli investimenti, ma casomai a correzioni della spesa, che sono anche necessarie.
Quello che possiamo rimproverare al Governo per questa Finanziaria è che, a fronte di uno sforzo importante come quello del rientro nei parametri europei, si sia fatto soprattutto ricorso ai tagli e all'aumento delle imposte, non mettendo mano a riforme di carattere strutturale, che sarebbero state necessarie, come quella della previdenza.
In questa Finanziaria rileviamo come, per quanto riguarda lo sviluppo ci siano dei settori che sono un po' le cenerentole della situazione ed hanno un ruolo marginale, come l'istruzione e la ricerca, e rispetto ai quali potrebbe essere un grande errore non apportare correzioni.
Smentirei anche alcuni aspetti che sono stati da altri posti in evidenza. Credo che in questa Finanziaria le istanze del riformismo non siano state ridimensionate sotto l'offensiva demagogica di una sinistra più radicale, ma che essa corrisponda alla necessità di dare una risposta significativa e importante alle esigenze del nostro Paese e di rimettersi a posto con i conti.
Come SDI, a livello nazionale, abbiamo avanzato una serie di istanze che chiedono di sciogliere positivamente alcuni nodi. Proponiamo uno stanziamento consistente e straordinario per la ricerca (un miliardo di euro) e un nuovo patto con i cittadini contro l'evasione. Un miliardo di euro in più potrebbe sembrare una cifra spropositata, ma si tratta di una cifra che non è affatto tale, perché rappresenta meno di un centesimo del PIL. Queste proposte devono costituire dei veri e propri comandamenti per rinforzare l'impostazione di questa Finanziaria rispetto a quanto è già in cantiere per lo sviluppo e l'equità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bizjak; ne ha facoltà.



BIZJAK Alessandro

Grazie, Presidente.
Ovviamente, un giudizio complessivo su questo provvedimento lo potremo esprimere solo nel momento in cui la legge sarà licenziata dal Parlamento.
Io colloco questo breve intervento, a nome del gruppo della Margherita, in questa fase del dibattito e, sulla base delle comunicazioni del Vicepresidente, richiamo alcune questioni che le Regioni, insieme ai Parlamentari del territorio, debbono sottoporre con forza all'attenzione del Governo.
Non sono stupito delle prese di posizione degli Enti locali, così è sempre stato. L'iter parlamentare della legge finanziaria è un iter molto complesso. La legge finanziaria è stata quasi sempre modificata, anche in parti sostanziali, dal Parlamento. In tutte le proposte di legge finanziaria che ricordo, sia di Governi di centrodestra che di centrosinistra, vi sono state critiche aspre da parte degli Enti locali che poi hanno trovato parziale conferma nelle modifiche apportate nel corso del dibattito parlamentare.
Non sono stupito dal dibattito politico forte che si sta sviluppando in queste settimane. Anzi, lo considero in termini positivi come un dato di autonomia reale da parte dei rappresentanti e dei partiti di centrosinistra nei confronti del Governo.
Noi ringraziamo il Vicepresidente Peveraro per la comunicazione da lui svolta, che condividiamo. In particolare, condividiamo le iniziative intraprese dalle Regioni e dalla Regione Piemonte in queste settimane. In particolare, ci pare di dover sottolineare l'obiettivo di riportare al 25 la quota del deficit, conformemente al patto di stabilità. Naturalmente, il raggiungimento di questo obiettivo è volano fondamentale dello sviluppo dell'economia.
Prendiamo atto dell'indisponibilità, ad oggi, del Governo a modificare i limiti di spesa, ma sottolineo positivamente anche il terzo punto fermo cui faceva riferimento il Vicepresidente Peveraro, cioè l'apertura di tavoli di concertazione in merito all'applicazione di singoli aspetti della legge finanziaria. Mi pare che questo sia un elemento fondamentale per le Regioni.
Voglio sottolineare un altro aspetto, in termini generali. Uno dei parametri fondamentali su cui noi misuriamo la situazione economica del Paese è l'avanzo primario. Nessuno ha citato questo punto, ma io lo voglio sottolineare più dell'entità del debito, perché stiamo parlando di produzione di ricchezza al netto degli interessi.
Nel 2001, in questo Paese, l'avanzo primario si avvicinava al 5%; nel 2006 è arrivato a qualche punto percentuale sotto lo zero. Questo è l'elemento che misura e certifica, più di ogni altro, la situazione economica determinata del paese. Era, quindi, necessario mettere in campo una serie di misure di rigore e di sviluppo che consentissero di far crescere questa percentuale, perché questo, inevitabilmente, è lo strumento attraverso cui si aggancia la ripresa.
Un altro tema su cui occorre porre molta attenzione riguarda il rapporto con gli Enti locali, come anticipavo all'inizio del mio intervento.
Abbiamo registrato positivamente l'incontro tenutosi la scorsa settimana tra il Governo e i rappresentanti delle associazioni ANCI, UPI e UNCEM. Permane, però, il problema dei piccoli Comuni: siccome si moltiplicano le voci sulla possibilità che il Governo presenti un "collegato" alla legge finanziaria di modifica del decreto legislativo n.
267, cioè del Testo Unico degli Enti locali, che prevedrebbe, addirittura per i piccoli Comuni, l'eliminazione delle Giunte comunali - lo dico in termini grossolani - vogliamo ribadire, in maniera chiara, che siamo concordi con il Governo sulla necessità di ridurre i costi della politica.
Ma questo non vuol dire, necessariamente, ridurre gli spazi per la democrazia. Vogliamo che il concetto sia molto chiaro e chiediamo alla nostra Giunta regionale, qualora dovesse determinarsi una simile situazione, di assumere, insieme alle altre Regioni, una posizione chiara e forte.
Esistono altre questioni che noi valutiamo positivamente: finalmente una politica per la famiglia che si sta definendo progressivamente.
Registriamo positivamente la riduzione del cuneo fiscale, però pensiamo che nei confronti delle imprese, in particolare per le piccole imprese occorra fare uno sforzo in più, soprattutto in direzione della "sburocratizzazione" e "semplificazione della gestione". Questo - insieme ad altri elementi - è quanto chiedono oggi gli imprenditori, che tutti noi abbiamo incontrato in questi giorni e in queste settimane. Così come la questione del TFR va vista con un livello superiore di flessibilità.
Potremmo anche valutarla come una misura straordinaria e temporanea, per far fronte ad una situazione determinatasi quest'anno, senza per considerarla una misura ordinaria e definitiva.
Da questo punto di vista, ci pare di poter valutare positivamente, in questa fase, il lavoro che stanno svolgendo le Regioni.
Naturalmente, il nostro giudizio è sospeso fino a che non vedremo il documento definitivo. Ma chiediamo anche alla Giunta regionale di intervenire sugli aspetti che ho sinteticamente elencato, che ci preoccupano ancora in vista dell'approvazione di questo documento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente.
Partecipiamo anche noi a questo "teatrino della politica", dove naturalmente, ognuno racconta la sua verità su questo documento, che, tra qualche mese, probabilmente, sarà molto diverso rispetto a quello che stiamo commentando oggi.
Fino ad oggi è stato uno strumento eccezionale di "politica per l'opposizione"; noi speriamo che lo sia anche nelle settimane e nei mesi a venire.
Veniamo a sfatare subito due luoghi comuni, perché ormai è prassi politica un po' dei vari Parlamenti - regionali e nazionali - che appena si parte con una nuova legislatura, la prima azione che si fa è guardare al buco che hanno lasciato gli altri e giustificare con il buco - vero o supposto - qualsiasi provvedimento si debba prendere (perché, naturalmente essendoci il buco, vero o falso che sia, tutto viene giustificato).
Ovviamente, non poteva che essere così, come hanno testé richiamato alcuni colleghi. Questo giustifica, per loro, gran parte dei provvedimenti a dir poco strani e inopportuni che vengono contenuti in questa legge finanziaria.
Il secondo elemento su cui bisogna fare un minimo di verifica è il fatto che questa legge finanziaria sia considerata "ridistribuiva", che toglie ai ricchi per dare ai poveri.
Premesso che l'unica aliquota che non è stata toccata è quella massima quella che riguarda i "super ricchi italiani", sono state ritoccate praticamente tutte le altre aliquote; e premesso, altresì, com'è stato ricordato, che il movimento delle aliquote penalizza tutti i cittadini italiani che percepiscono un reddito inferiore (anche solo di alcune centinaia di euro) ai 2.000 euro (perché vengono tartassati gli italiani con un reddito dai 38.000 euro in su se lavoratori dipendenti, e dai 32.000 euro in su se lavoratori autonomi), mi chiedo - e vi chiedo - se un cittadino italiano con un reddito di 1.600, 1.700 o 1.800 euro mensili pu essere considerato "ricco".
I dati forniti dalla stessa Banca d'Italia attestano questa realtà assai penalizzante soprattutto per la categoria dei single.
Se a questo aggiungiamo che per gli incapienti (coloro che sono privi di reddito), che non pagano tasse, l'aumento di reddito non è superiore ai 30 euro al mese (sempre secondo i calcoli della banca d'Italia), cui bisogna detrarre il maggior costo provocato dalla tassazione indiretta quella che dovranno imporre gli Enti locali, fatemi capire dove sta la grande manovra di equità.
Ammetto che questa Finanziaria ha sicuramente molti pregi: per esempio ha svegliato tutta la classe media, il ceto medio, i professionisti.
Dobbiamo ritornare, forse, alla marcia dei 40.000 di Torino per vedere 50.000 professionisti in piazza a Roma contro la legge finanziaria e contro il Decreto Bersani.
Questo è soltanto un piccolo "antipasto" del contrasto sociale che questa legge finanziaria vuole innescare; contrasto sociale che noi rifiutiamo, perché rifiutiamo la battaglia dei poveri - tra i vecchi poveri e i nuovi poveri - che vuole creare questa legge finanziaria, che si anniderebbero soprattutto nel ceto medio.
una legge finanziaria che colpisce in maniera indiscriminata - questo sì - tutti i settori della vita civile italiana.
Naturalmente, abbiamo detto dei professionisti, ma cosa dire del comparto sicurezza, che viene pesantemente tartassato da questa legge? Pensate che si parla solo di mille nuovi assunti tra le Forze dell'ordine non vengono prorogati i contratti a termine in essere e vengono tagliati in maniera pesantissima, i contributi sul comparto sicurezza.
Protestano perfino i magistrati, la scuola, l'università, la ricerca! Quelli che dovevano essere i punti più significativi di un programma del centrosinistra.
Non parliamo, poi, delle tasse reintrodotte - la tassa di successione e dell'aumento dei valori catastali, che andrà ad incidere nelle tasche di tutti gli italiani.
Per terminare, cinque secondi sugli Enti locali: questo articolo 74 colpisce pesantemente gli Enti locali, ma soprattutto i servizi resi dagli stessi. Perfino il tanto vituperato Governo Berlusconi aveva escluso le politiche sociali da qualsiasi tipo di taglio! La nuova legge finanziaria include nei tagli anche le politiche sociali: meno asili, meno mense, meno trasporti, meno soggiorni climatici.
Questa è la politica sociale del centrosinistra.
Presidente, termino ricordando che, forse, non dovevamo andare a fare Fiuggi, perché vedere oggi reintrodotta, da un governo di centrosinistra spero che non sia così - la figura del podestà nel 90% dei Comuni piemontesi, forse ha reso vana - o doveva rendere vana, con un ritorno al passato che noi abbiamo invece cercato di superare guardando al futuro tanta tensione e tanto dibattito interno al nostro partito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Che cosa aggiungere dopo tutto quello che è stato già detto? Questa volta non posso non essere d'accordo con il collega Rossi, che ha ben dettagliato tutte le problematiche ed ha evidenziato quello che è stato detto da parte di esponenti importanti, da parte dei Sindaci e della Presidente Bresso.
Quindi, si è già detto tutto sui giornali, però non sappiamo niente oggi noi non sappiamo niente perché non sappiamo se sono 40 milioni di euro o se sono 36 milioni di euro.
A parte questo, sappiamo solo una cosa: questa finanziaria reprime e non previene e per certe fasce è addirittura terroristica. Cosa vuol dire terroristica? Vuole dire che ammazza le persone con dei provvedimenti al di sopra di una democrazia compiuta.
un esempio il caso dello scontrino. Tutti gli esercenti sono terrorizzati - ecco perché è terroristica - perché se qualcuno ha un dipendente che non fa lo scontrino o nel caso lo facesse, colui che prende il caffè, esce fuori, lo butta ma viene casualmente fermato da un finanziere, quest'ultimo è costretto ad applicare la legge ed un provvedimento terroristico. Mi riferisco ad un esercente che fa fatica a vivere e ad arrivare a fine mese.
Questo Governo, e soprattutto il suo esponente principale, cioè il Primo Ministro Prodi, ha condotto una campagna elettorale sulla vivibilità della quarta settimana, e con questa finanziaria di tutto si parla meno che di risolvere il problema della quarta settimana.
Quindi, si è vinta l'elezione puntando sulla possibilità di arrivare a condurre una vita dignitosa nella quarta settimana, ma questa finanziaria è peggio dell'euro: arricchisce sempre di più i ricchi ed impoverisce sempre di più coloro che non riescono ad arrivare alla fine della quarta settimana.
Cari colleghi alla mia destra, voi dovreste essere partecipi e soprattutto ideatori di una mezza rivoluzione sociale. Non basta lasciare soli i nostri rappresentanti a manifestare sui giornali, dobbiamo fare qualcosa.
Dobbiamo quindi votare un ordine del giorno e così come io prima ho avuto il coraggio, la determinazione e, soprattutto, la coerenza di votare un vostro ordine del giorno, adesso chiedo a voi di votare un ordine del giorno contro alcuni provvedimenti di questa finanziaria.
una finanziaria che penalizza le fasce deboli, penalizza i Comuni più piccoli, ma soprattutto è una finanziaria che, in qualche modo, incentiva le imprese più importanti; tant'è vero che Luca di Montezemolo in questi giorni non parla più, è contento del cuneo fiscale, ma il cuneo fiscale che cosa fa? Non fa altro che favorire le imprese che hanno un certo numero di dipendenti, a discapito quindi delle imprese che hanno pochi dipendenti.
Quindi, mi chiedo come si può avere sviluppo ed occupazione nel momento in cui il tessuto sociale ed economico della nostra società è composto da microimprese colpite da questa finanziaria, e non si deve colpevolizzare e colpire la piccola imprenditoria.
Quindi, non capisco come un esperto di politica, ma soprattutto di economia, come Prodi - dal momento che è stato per cinque anni nella Commissione a Bruxelles - possa portare avanti una Finanziaria così catastrofica come quella attuale.
Chiedo a tutti i miei colleghi di fare uno sforzo e di tralasciare le posizioni politiche e l'appartenenza politica, perché qui è nuovamente in gioco, come stamattina, la dignità, ma soprattutto la vitalità del nostro tessuto economico e sociale, la piccola e media impresa e tutto il commercio.
Il commercio è già penalizzato da provvedimenti come quelli antismog da provvedimenti terroristici come quelli delle telecamere che non fanno entrare le macchine in centro, da provvedimenti come quelli che abbiamo visto fino ad oggi, che penalizzano le fasce medie, ma soprattutto le fasce povere. Dopo quello che è successo con l'indulto, dopo l'immigrazione selvaggia chi è penalizzato sono i piccoli e medi imprenditori, che purtroppo devono affrontare tutte le problematiche burocratiche a cui prima qualcuno aveva accennato.
Quindi, colleghi, facciamo un ordine del giorno che sia coerente, in modo che tutto il Consiglio respinga all'unanimità questa Finanziaria che ancora non conosciamo, ma che nei suoi aspetti reprime la piccola imprenditoria, che è importante volano della nostra società e senza la quale non possiamo pensare di avere uno sviluppo per la nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Peveraro per la replica.



PEVERARO Paolo, Assessore al bilancio e finanze

Non vorrei fare una replica, ma solo alcune considerazioni a margine dell'interessante dibattito che si è sviluppato, ovviamente confermando la massima disponibilità dell'amministrazione regionale a raccogliere quelli che sono stati i suggerimenti intervenuti dall'Aula.
Sostanzialmente vorrei fare solo due precisazioni, in particolare in merito all'intervento del Presidente Rossi. Come ben esplicitato sia nella rassegna stampa sia nello stesso ordine del giorno, che ha come primo firmatario proprio il Presidente Rossi, la posizione della Presidente Bresso tendeva soprattutto a sollevare un allarme, secondo la mia valutazione, molto giusto e corretto sui problemi legati alla riduzione della possibilità di indebitamento per le Regioni italiane.
Quello era l'elemento di maggiore preoccupazione nel disegno di legge originario, perché, com'è stato ricordato in più interventi, aveva anche una possibilità concreta di compromettere lo sviluppo sui nostri territori.
Il fatto di avere avuto rassicurazione che questo elemento della Finanziaria sarà corretto, insieme alle stesse rassicurazioni che il Governo ha dato agli Enti locali per una modifica analoga dei parametri previsti dalla legge n. 267, non dico che ci fa esprimere piena soddisfazione in merito al provvedimento - e non entro nel merito degli aspetti che non riguardano specificamente il bilancio della Regione - ma ci rende leggermente più sereni nell'affrontare la predisposizione del bilancio 2007.
La speranza è che l'esito positivo della discussione condotta nel Tavolo Enti Locali-Governo faccia sì che le iniziative, anche molto pesanti, che i Sindaci avevano preannunciato possano essere quanto meno mitigate alla luce della disponibilità del Governo a venire incontro a molte delle richieste presentate a quel Tavolo.
L'altra cosa che avevo dimenticato di dire è che, nell'ambito delle proposte che la Conferenza delle Regioni aveva formulato, vi era anche la richiesta, accolta in sede di discussione con il Presidente Prodi dell'apertura di un Tavolo sulle infrastrutture, una Cabina di regia perché effettivamente veniva sollevata dalla Regione la preoccupazione che le risorse consistenti (175 miliardi di euro) previste nella legge obiettivo non fossero più disponibili.
Quindi, la disponibilità da parte delle Regioni e della Conferenza in particolare di evidenziare quelle che sono considerate o possono essere considerate priorità nell'ambito delle infrastrutture, è stata accolta. Lo ritengo un altro segnale positivo, che ci metterà probabilmente nelle condizioni di avere, a Finanziaria definitiva approvata, come dire, un quadro più sereno e che permetterà alle amministrazioni regionali e locali di affrontare il 2007 con una prospettiva migliore rispetto a quella che potevamo immaginare per la prima edizione del disegno di legge.



PRESIDENTE

Sono stati presentati due ordini del giorno a margine della discussione: n. 448 "Legge finanziaria 2007" presentato dai Consiglieri Rossi, Dutto n. 470 "Legge finanziaria 2007" presentato dai Consiglieri Ronzani Turigliatto, Clement, Bizjak, Buquicchio, Reschigna, Ricca, Moriconi Chieppa, in corso di stampa e di fotocopiatura.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Vorrei solo richiamare l'attenzione dei colleghi, soprattutto, dei colleghi di maggioranza, affinché l'ordine del giorno che abbiamo presentato non venga interpretato come una provocazione o, comunque, come un ordine del giorno polemico, ma venga preso esattamente per quello che è.
Cioè una proposta alla nostra Giunta di intervenire in sede di Conferenza Stato-Regione per fare modificare la Finanziaria.
Ascoltando gli interventi di diversi colleghi della maggioranza, ho sentito delle dichiarazioni che andavano esattamente su questa linea. Ho sentito colleghi della maggioranza che chiedevano alla Giunta di trattare e di chiedere delle modifiche. È esattamente quello che chiediamo noi.
Pertanto, a mio avviso, quest'ordine del giorno potrebbe essere approvato. Non è un ordine del giorno politico, non è un ordine del giorno polemico, è un ordine del giorno che sottolinea tutta una serie di problemi, che prende spunto da dichiarazioni di illustri personaggi che appartengono al centrosinistra e che chiedono di modificare la Finanziaria.
Siamo disponibili a limare qualcosa, ma inviterei i Consiglieri di maggioranza a non procedere tout court ad una bocciatura solo per il fatto che è stato proposto dalla Lega.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 470.



RONZANI Wilmer

Vorrei brevemente dar conto del contenuto dell'ordine del giorno che abbiamo firmato come Gruppo di maggioranza, che riassume il senso della discussione che si è svolta in Consiglio, attraverso la relazione del Vicepresidente Peveraro e gli interventi dei colleghi della maggioranza.
Nel nostro ordine del giorno, che noi auspichiamo venga votato dal Consiglio nella sua interezza, condividiamo le preoccupazioni e le critiche che la Presidente Bresso aveva espresso in ordine al rischio che la legge finanziaria, così come era stata in un primo tempo immaginata, avrebbe avuto sulla capacità di indebitamento delle Regioni e sulla finanza locale.
Esprimiamo (questo mi pare un dato che sia emerso dalla discussione ) sostegno ad iniziative che hanno sviluppato le Regioni italiane nei confronti del Governo.
Consideriamo un primo importante risultato l'intesa raggiunta con il Governo, per quanto riguarda il ripristino della capacità di indebitamento delle Regioni italiane e del Piemonte. Capacità di indebitamento che noi consideriamo, come molti colleghi della minoranza hanno detto, essenziale per garantire una politica di investimento adeguata alla nostra Regione.
Auspichiamo che il confronto con il Governo, per ciò che riguarda i tavoli cui ha fatto riferimento il Vicepresidente Peveraro e per ciò che riguarda il dibattito parlamentare, sovrano per modificare una manovra, ci consenta di apportare modifiche alla manovra finanziaria decisa dal Governo.
Ribadiamo (qui c'è una condivisione generale) l'urgenza che Governo e Parlamento (faccio riferimento all'intervento del Consigliere Pichetto) mettano finalmente mano al federalismo fiscale. Sottolineiamo anche l'esigenza, cui hanno fatto riferimento alcuni colleghi, di un tavolo specifico tra Governo e Regione Piemonte, così com'è avvenuto per altre Regioni, che ci consenta un confronto attraverso il quale individuare le iniziative con le quali rendere possibile il finanziamento di alcuni progetti, considerati strategici per il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale, che interviene per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Manifesto una certa difficoltà nel leggere in pochi minuti l'ordine del giorno della maggioranza per la grafia degli estensori. Non me ne vogliano ma non è leggibile. Mi sto sforzando, ma non è soltanto una questione di bella calligrafia.
Credo vi sia un aspetto in qualche modo politico. L'abbiamo ripetuto in più occasioni. Verosimilmente ciò accade anche per il fatto che tanto la maggioranza quanto l'opposizione, recitano, a volte, un ruolo che è dettato più dallo schieramento di parte che non dal fare in Aula ciò che si dichiara all'esterno. Paradossalmente ci sentiamo più liberi di fare, sui giornali o all'esterno dell'aula, alcune dichiarazioni che in qualche modo sono non necessariamente schierate con il verbo del centrosinistra o del centrodestra, indipendentemente dal comportamento che teniamo in Consiglio.
Vedete, l'ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega (che avrà il mio voto favorevole), come correttamente illustrava il collega Dutto, al di là delle premesse fatte, impegna la Giunta a intraprendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni, iniziative necessarie al fine di modificare il documento finanziario e tutelare le autonomie e le prerogative riconosciute alle Regioni. Credo sia il minimo che debba fare un Consigliere regionale, se crede che il proprio ruolo sia di tutelare l'organismo che rappresenta e non tanto quello di tutelare la parte politica cui appartiene.
Mi sorprende che su questi documenti non vi sia una condivisione, visto che molti esponenti, tanto della Giunta quanto della maggioranza, hanno in qualche modo dichiarato di essere favorevoli al dettame dell'impegno dell'ordine del giorno della Lega. Ci si accontenta di auspicare che il confronto nel dibattito parlamentare con il Governo possa apportare ulteriori modifiche, dando alla manovra il senso auspicato dalle Regioni.
Fra un impegno e un auspicio, anche in considerazione delle parole espresse dalla stessa Presidente Bresso, preferisco l'impegno.
per questo motivo che voterò a favore dell'ordine del giorno presentato dalla Lega Nord e non parteciperò al voto, come Gruppo di Alleanza Nazionale, al documento presentato dai Consiglieri di maggioranza perché credo si debba avere la responsabilità della condivisione, quando questa c'è.
Noi continuiamo a vivere - e credo che oggi sia il terzo atto - in una situazione per cui, se un documento presentato dal centrodestra è condiviso, non lo si vota; se ne presenta un altro differente, magari meno impegnativo, e poi ci si astiene da quello del centrodestra, o si vota contro, e si vota quello del centrosinistra.
Questo è il paradosso. Se uno crede che conti il titolo dei Gruppi che lo presentano e le firme sottoscritte e non quanto descritto in un ordine del giorno, allora si accontenti, ma credo che il nostro compito sia diverso. Io e il nostro Gruppo consiliare cerchiamo di far pesare di più le parole scritte sui documenti.
Lo dico - e concludo avendo terminato il tempo a mia disposizione perché la richiesta dell'ordine del giorno della Lega Nord è cento volte inferiore alle dichiarazioni fatte dalla Presidente. Se neanche su documenti come questi si trova una condivisione, voi capite che diventa veramente difficile chiedere poi una condivisione ai partiti del centrodestra e al nostro partito, per necessità istituzionali di governo quando noi siamo all'opposizione.
Voi avete intrapreso, dall'inizio legislatura, una via dalla quale non intendete scostarvi, se non quando capirete, battendo la testa contro il muro, che il muro è duro ma non lo spaccate. Continuate a fare così.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deambrogio; ne ha facoltà.



DEAMBROGIO Alberto

Grazie, Presidente.
Per dichiarazione di voto. Il nostro Gruppo voterà a favore dell'ordine del giorno poc'anzi illustrato dal Consigliere Ronzani. Crediamo sia davvero utile che gli Enti locali, e in questo caso la Regione, facciano la loro parte in un momento in cui la Finanziaria sta percorrendo un iter parlamentare.
Non abbiamo nascosto alcune critiche, già espresse dal Consigliere Dalmasso, su questa Finanziaria, anche se pensiamo che segni un'inversione di tendenza su molte cose in questo Paese, ad iniziare dal trattamento fiscale, dopo 25 anni di politiche che, da questo punto di vista, hanno sempre inciso, prima di tutto, sulla vita delle classi popolari.
Questa azione, insieme all'azione di altri corpi intermedi, sicuramente potrà contribuire a migliorare il testo finale della legge finanziaria.
Nel votare questo ordine del giorno, però, vogliamo ribadire che l'impegno per mettere mano al cosiddetto federalismo fiscale significa, dal nostro punto di vista, metterci mano in modo complessivo, avendo la capacità di sviluppare un ragionamento critico su questo approccio, per quello che già ha prodotto. La nostra impressione è che questo approccio non garantisca la solidarietà - e lo ha già dimostrato in passato - non solo tra le Regioni italiane che hanno, com'è noto, una diversa capacità economica complessiva, ma neppure tra le persone, quindi garantire diritti e la possibilità di una vita piena di occasioni.
Nel votarlo, quindi, ribadiamo il nostro auspicio che questo ragionamento critico si possa fare in quella sede. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente.
Voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dai colleghi della Lega Nord. Ho sentito con molta attenzione, dopo aver letto il documento l'intervento del collega Vignale. Anche a me sembra che qualche riflessione dovrebbe esserci, non necessariamente sul tema sollecitato dal collega Vignale. Se nemmeno su questo documento, che in altri momenti mi avrebbe fatto nascere sospetti sulla lealtà dei colleghi della Lega Nord, riusciamo a trovare un'intesa, difficilmente potrebbero esserci richieste, magari su temi obiettivamente più difficili, condivisioni che, talora, potrebbero essere utili.
Ovviamente, ci limiteremo a votare a favore del documento proposto dalla Lega Nord.
Per quanto attiene l'ordine del giorno proposto dalla maggioranza, al di là del fatto - e me ne scuso con il collega Ronzani - della non facilissima leggibilità, ci asterremo.
Nell'ambito del dibattito che si sta svolgendo, tutto interno al centrosinistra, sia in sede nazionale sia in sede locale, francamente non ho ancora ben capito se mi conviene dare ragione a Chiamparino, Saitta e la Presidente Bresso o a Prodi. Siccome non sono ben sicuro di cosa mi convenga, mi astengo, perché mi pare che voi stiate già lavorando bene per noi. Quando le cosa vanno bene, credo che l'importante sia non modificare un meccanismo vincente.
Sull'ordine del giorno della maggioranza, quindi, ci asteniamo augurandoci di non disturbare il manovratore che, mi sembra, stia lavorando bene. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Grazie, Presidente.
Anch'io, come il collega Burzi, voterò a favore dell'ordine del giorno presentato dalla Lega Nord, perché è in gioco, non dico la sopravvivenza ma l'economia e lo sviluppo regionale. È in gioco l'interesse collettivo e quindi, Consigliere Rossi, concordo con lei e sono sulla sua stessa linea.
Quando invece si vuole cavalcare a tutti i costi una situazione strumentalizzandola, per cercare di creare consenso e farsi una bandiera impropria, è inammissibile. In questo caso, più che parlare di bandiera si parla di interessi dei nostri cittadini. Come ha ben detto il collega Burzi, sarebbe opportuno che anche in questa circostanza si trovasse un ordine del giorno univoco. Invece, non so per quale motivo, non riusciamo a trovare un accordo e a sottoscrivere un documento tutti insieme qui in Consiglio regionale. Magari diciamo le stesse cose, ma non riusciamo a leggerle bene. Cerco di capire, però, che in fin dei conti si chiede un tavolo per cercare di modificare l'impostazione, in alcuni punti terroristica, della Finanziaria: uno su tutti - ripeto - riguarda quel benedetto scontrino fiscale che sta terrorizzando un po' tutto il commercio, non solo in Piemonte ma in tutta Italia.
Voterò a favore dell'ordine del giorno della Lega Nord e mi asterrò su quello della maggioranza, poco comprensibile, anche se sono solidale, ma sarebbe stato meglio un ordine del giorno unitario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Venendo incontro alle giuste osservazioni dei colleghi, vista l'ora che ormai si attarda sempre più, intervengo per dire che il Gruppo che qui rappresento voterà a favore del documento presentato dai colleghi della Lega Nord.
Allo stato dell'arte è indubbio che, con questa manovra finanziaria, le tasche dei consumatori e delle famiglie italiane (nel nostro caso quelle piemontesi) sono sempre più appesantite, quindi non solo pieno sostegno all'iniziativa della Lega Nord e dei Consiglieri che l'hanno proposta, ma anche l'augurio e l'auspicio che questo possa essere un cammino intrapreso da tutta la Casa della Libertà affinché si possa ribaltare, sotto il profilo elettorale, un risultato che, fino ad ora, purtroppo, non ci ha visto vincitori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Intervengo sull'ordine dei lavori, sempre in relazione all'ordine del giorno...



PRESIDENTE

Siamo in fase di dichiarazione di voto. Dobbiamo procedere alle votazioni, non può intervenire sull'ordine dei lavori.



DUTTO Claudio

Mi aspettavo una risposta dell'Assessore o, visto che è presente in aula, della Presidente Bresso. Ho fatto un invito molto chiaro, chiedendo alla maggioranza di votare il nostro ordine del giorno. Gradirei una risposta.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, purtroppo siamo in fase di dichiarazione di voto, la Giunta è intervenuta sul dibattito. Con la richiesta d'intervento del Consigliere Vignale, siamo passati alle dichiarazioni di voto.
A questo punto, hanno diritto di parola solo i Consiglieri per esprimere le dichiarazioni di voto dei propri Gruppi consiliari.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 448, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: il 29 settembre 2006 il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge per la Finanziaria 2007, il cui iter parlamentare inizia in questi giorni tale Finanziaria prevede, tra l'altro, pesanti tagli agli Enti locali, tali da suscitare perplessità e preoccupazioni negli amministratori locali. In particolare, la Presidente della Giunta, Mercedes Bresso, in un'intervista pubblica questa mattina sulle pagine nazionali di un quotidiano torinese, proprio in merito alla recente legge finanziaria presentata dal Governo parla di una 'situazione preoccupante', quasi da allarme rosso. ' C'è una parte della Finanziaria' - sostiene la Presidente 'che deve essere assolutamente cambiata altrimenti rischiamo di bloccare la ripresa economica, soprattutto al Nord'.
A preoccupare la Presidente della Giunta non sarebbe tanto il taglio sulla spesa corrente quanto la cancellazione di cinque punti del tasso massimo di indebitamento deciso dal Governo.
Ritenuto che: alla luce di quanto predisposto dal Governo in finanziaria vengono 'strangolati' gli investimenti pubblici. Da quanto si legge, la Presidente dichiara: 'Prima della Finanziaria noi eravamo in grado di accendere mutui per oltre 2 miliardi di euro. Adesso il taglio deciso dal Governo riduce questa cifra a circa 950 milioni. Seicento li abbiamo già impegnati nel corso del 2006, ne restano 350 per i prossimi anni. Fondi che utilizzeremo per cofinanziare i fondi strutturali europei ma che non potremo investire nelle infrastrutture'.
'Se non si alza la soglia massima dell'indebitamento' - secondo la Presidente Bresso - ' questa Finanziaria penalizzerà il Nord. Per questo sono pronta alla battaglia. Questa parte della Finanziaria va cambiata. Ad ogni costo. Se si azzera la capacità di contrarre mutui addio investimenti pubblici e tutto il sistema economico si blocca. E se a questo si aggiunge il rischio di una diminuzione degli investimenti privati - la manovra sui fondi INPS per le piccole e medie imprese - è quantomeno discutibile se non inopportuna - il gioco è fatto'.
Considerato che: secondo la Presidente della Giunta 'nei documenti della Finanziaria resi pubblici non c'è traccia del federalismo fiscale' e 'su alcune materie siamo di fronte ad abusi del Governo, ad esempio l'introduzione di una tassa di soggiorno sul turismo è una materia che la Costituzione attribuisce in via esclusiva alla potestà regionale. È una scelta che spetta alle Regioni e che non deve essere imposta dal Governo tutto ciò premesso il Consiglio Regionale impegna la Presidente della Giunta regionale a intraprendere in sede di Conferenza Stato Regioni le iniziative necessarie al fine di modificare il documento finanziario presentato dal Governo e tutelare l'autonomia e le prerogative riconosciute alle Regioni" Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 470, a firma del Consigliere Ronzani, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte condivide le preoccupazioni e le critiche espresse dalla Presidente Mercedes Bresso in ordine alle conseguenze che la legge finanziaria 2007 avrebbe avuto sulle capacità di indebitamento e sulla finanza locale esprime sostegno all'iniziativa delle Regioni e del sistema delle autonomie: considera un primo importante risultato l'intesa aggiornata con il Governo relativamente al ripristino della capacità di indebitamento attraverso cui favorire una adeguata politica di investimenti auspica che il confronto con il Governo e il dibattito parlamentare rendano possibile una ulteriore modifica della manovra nel senso sollecitato dalle Regioni italiane ribadisce l'urgenza che Governo e Parlamento mettano finalmente mano al federalismo fiscale; sottolinea la necessità che, così come è avvenuto per altre Regioni, venga istituito un tavolo di confronto per individuare, pur nel quadro di una situazione finanziaria difficile, le iniziative attraverso le quali rendere possibile la realizzazione di alcuni progetti essenziali per lo sviluppo della nostra Regione invita la Giunta regionale ad adoperarsi in tal senso".
Il Consiglio approva.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Esame ordine del giorno n. 455, inerente a "Demolizione della testata della Galleria 'Capitale Alta della Mezzaluna del Soccorso' dell'antica Cittadella", presentato dai Consiglieri Novero, Dutto, Rossi, Casoni Vignale, Ferrero, Nicotra, Monteggia, Auddino, Turigliatto, Guida Deambrogio, Moriconi, Robotti, Travaglini, Ricca, Buquicchio, Dalmasso Clement, Cotto, Cavallera, Bossuto e Giovine


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'ordine del giorno n. 455, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Il Consigliere Novero ha già illustrato l'ordine del giorno nel suo intervento.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 455, il cui testo recita: "Premesso che nei giorni 29 e 30 settembre 2006, in occasione delle celebrazioni del III° centenario dell'assedio e della battaglia di Torino del 1706 ed in concomitanza all'importante convegno patrocinato da: Regione Piemonte Comune di Torino e l'Associazione 'Torino 1706-2006', avente per piloto 'L'Alba di un Regno' e alla mostra 'Torino 1706. Memorie ritrovate.
Cronache di un assedio', promossa dal Consiglio regionale e realizzata in collaborazione con la Biblioteca Reale di Torino, il Museo Nazionale del Cinema, Anisa Attività Torino e l'Associazione Immagine per il Piemonte nell'allestimento curato dalla Fondazione Palazzo Bricherasio si è avuta notizia che per la realizzazione di un parcheggio interrato, si dovrebbe procedere alla demolizione della testata della galleria 'Capitale Alta della Mezzaluna del Soccorso' dell'antica Cittadella, facente parte del complesso del Museo Pietro Micca rilevato che: tale atto è un grave attentato all'integrità del patrimonio storico torinese, con la progettata realizzazione di un parcheggio sotterraneo da parte di RFI in Corso Bolzano sull'ideale prolungamento di Via Grandis che l'opera di cui sopra, distruggerebbe l'integrità monumentale del complesso delle gallerie di contromina appartenenti al sistema di difesa sotterraneo della cittadella di Torino, risalenti ai primi anni del 1700 e conservate intatte nonostante guerre, bombardamenti, alluvioni e calamità naturali che hanno interessato l'area torinese; considerato che: questa galleria fu tra l'altro anche teatro dell'eroico episodio di Pietro Micca e la distruzione della stessa, a fronte della realizzazione di un semplice parcheggio, sarebbe uno sfregio ed un mutilazione irreversibile al patrimonio storico-architettonico e culturale della città nonché al patrimonio dell'intera unità il Consiglio regionale impegna la Giunta ad intervenire con estrema urgenza, di concerto con la Provincia e con il Comune di Torino, presso le RFI, il Ministero dei Beni culturali ed il Sovrintendente per i Beni architettonici del Piemonte, affinché venga sospeso l'iter dell'attuale progetto di RFI, con lo spostamento del previsto parcheggio di solo 20 metri e venga così rispettata la tutela ministeriale già del 1971 e tutt'ora cogente".
Il Consiglio approva.


Argomento: - Produzione e trasformazione dei prodotti

Discussione congiunta ordini del giorno n. 355 inerente a "Utilizzazione della segatura rossa (chips) per l'invecchiamento rapido del vino" presentato dai Consiglieri Motta, Cavallera, Rabino, Bellion, Ferrarsi Manolino, Pizzale, Novero e Dutto, e n. 349 inerente a "Utilizzazione dei trucioli per l'invecchiamento dei vini", presentato dai Consiglieri Deambrogio, Bossuto, Dalmasso, Barassi, Robotti e Moriconi


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare gli ordini del giorno n. 355 e 349, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Consigliere Motta; ne ha facoltà.



MOTTA Angela

L'Assessore mi faceva notare che, nell'ordine del giorno n. 355, nel dispositivo, nell'ultima parte, anziché scrivere "di dichiarare la Regione Piemonte "'Regione chips free'", di verificare la possibilità di dichiarare la Regione Piemonte chips free'".
Forse non è possibile impegnare la Giunta su una cosa che magari non potrà fare, non ci sembra corretto. Ci sembra invece di dare un messaggio di indirizzo, che è quello che chiediamo alla Regione di recepire.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 355, sulla base delle osservazioni della Consigliera Motta e con il consenso dell'Assessore Taricco, viene modificato nell'ultimo capoverso.
La parola all'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

In questi giorni è emersa una serie di sviluppi sul tema, che mi pare opportuno chiarire nel momento in cui l'Aula approva un ordine del giorno di indirizzo alla Giunta.
Come voi sapete, un po' di mesi fa era stato presentato, da parte di Mariann Fischer Boel, Commissaria Europea all'Agricoltura, una bozza di regolamento che prevedeva la possibilità di utilizzare, al posto della barricatura che viene fatta attraverso l'invecchiamento in botte del vino l'immissione nel vino di trucioli di legno di rovere. Questi trucioli lasciando il tannino, consentono in modo più veloce uno pseudoinvecchiamento del vino stesso.
Su questa metodologia c'era stata una sollevazione di scudi, in quanto era evidente un rischio di contaminazione del vino o, comunque, di pratiche svilenti rispetto al lavoro di invecchiamento in botte della qualità del vino, il sottoscritto aveva inviato una lettera al Ministro dell'Agricoltura e al Commissario Frattini, chiedendo loro di intervenire con decisione per bloccare questo tipo di pratica. Il Ministro Paolo De Castro si era impegnato a Bruxelles per far sì che questa pratica non fosse autorizzata.
L'11 ottobre è stato approvato il regolamento da parte della Commissione europea che, sostanzialmente, stabilisce due cose. La prima: è autorizzata la possibilità dell'utilizzo dei trucioli come pratica enologica consentita. Detta pratica non dà la possibilità di poter iscrivere in etichetta, così come previsto per il barricamento del vino che questo vino è maturato in barrique o invecchiato in botti di rovere o in botti di quercia. Questo tipo di dicitura in etichetta è autorizzato esclusivamente su prodotti che siano stati invecchiati in botte, ma senza trucioli al suo interno. Nel caso in cui il truciolo sia presente in botte per accelerarne l'invecchiamento, il vino non può più essere definito barricato. Questa è una prima soluzione, diciamo così, minimalista.
Peraltro, il Ministro, con cui ho parlato ieri pomeriggio, mi ha confermato che sta predisponendo un decreto, che dovrebbe uscire a giorni che vieta l'utilizzo di questa prassi enologica per le DOC e le DOCG.
Pertanto sarà possibile ottenere alcuni dei risultati che ci eravamo prefissi. Pur accettando volentieri l'indirizzo e l'invito sotteso in questi ordini del giorno, difficilmente sarà possibile autorizzare i nostri produttori a mettere in etichetta la definizione secondo cui la Regione Piemonte è chips free, perché allo stato dell'arte - vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni - questo è esplicitamente vietato dalle direttive comunitarie.
Quindi, raccogliendo l'invito, ma chiedendo che sia messa a verbale questa dichiarazione, faremo tutto quello che sarà possibile, pur compatibilmente con la legislazione vigente e le normative comunitarie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 355 a firma della Consigliera Motta e altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale accertato che il Comitato di Gestione dei Vini dell'Unione Europea ha dato il via libera alla pratica di "invecchiamento" artificiale dei vini mediante l'utilizzazione di segatura grossa ovvero trucioli di legno (chips in gergo) considerato che autorevoli studiosi sostengono che l'uso di tali trucioli possono arrecare danni alla salute umana e il professor Giorgio Calabrese membro dell'Authority Europea della Sicurezza Alimentare, ha definito tale pratica come "antisalutista" a causa della cessione di idrocarburi e alcuni metalli pesanti dal legno al vino l'utilizzo della segatura grossa è certamente assai più economico rispetto ad altri metodi come la barrique e rischia di favorire l'omologazione dei gusti, danneggiando le peculiarità dei vini piemontesi e italiani a favore dei prodotti di Paesi emergenti come Australia, Cile, Argentina, Sud Africa, etc, con conseguente grave danno alle produzioni tipiche di qualità che sono la forza del sistema agro-alimentare piemontese considerato ancora che i consumatori hanno il diritto ad essere informati su quali processi ha subito il vino che stanno per bere, ma il ricorso all'obbligo di indicare l'uso dei trucioli in etichetta è improbabile, poiché attualmente non esisterebbero sistemi di analisi che consentano di capire con certezza se si sono utilizzati i trucioli oppure no visto che la Regione Piemonte ha adottato il divieto di coltivazione di piante geneticamente modificate sulla base di argomentazioni analoghe a quelle che sconsigliano l'utilizzo dei trucioli negli ultimi anni gli enti locali piemontesi, Regione, Province e Comuni si sono impegnati nella valorizzazione dei prodotti tipici di qualità dei nostri territori tutto ciò accertato, considerato e visto chiede alla Presidente e alla sua Giunta di esprimere ufficialmente la contrarietà della Regione Piemonte alla liberalizzazione dell'utilizzo dei trucioli in enologia di assumere tutte le iniziative necessarie, anche da un punto di vista normativo, per contrastare la decisione comunitaria al fine di tutelare i consumatori e i produttori di promuovere una campagna informativa sui rischi e danni legati all'utilizzazione della segatura grossa di verificare la possibilità di dichiarare la Regione Piemonte "Regione Chips Free" e di adottare adeguate misure a sostegno dei produttori vitivinicoli che si dichiarino in etichetta "Chips Free".
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 349, a firma del Consigliere Deambrogio e altri, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale appreso che il Comitato di Gestione dei Vini di Bruxelles ha avanzato una proposta di regolamento il quale darebbe via libera alla pratica di "invecchiamento" artificiale dei vini mediante l'utilizzazione di trucioli di legno considerato che: autorevoli studiosi sostengono, attraverso gli organi di informazione, che l'uso di questi trucioli (chips in gergo) possono arrecare danni, da non sottovalutare, alla salute umana da molti anni gli Enti Locali sono impegnati, con l'applicazione di disciplinari severi, nella valorizzazione dei prodotti tipici di qualità del proprio territorio l'utilizzazione dei trucioli per invecchiare il vino senza un'etichettatura trasparente inganna i consumatori e danneggia i produttori che, nel corso degli anni, hanno investito in qualità del prodotto e del lavoro per essere competitivi in un mercato sempre più difficile ed esigente esprime la propria contrarietà alla liberalizzazione dell'utilizzo dei trucioli in enologia invita i produttori vitivinicoli della regione Piemonte a dichiararsi in etichetta "chips free" così come già proposto da alcuni produttori della provincia di Asti impegna la Giunta regionale a trasmettere il presente ordine del giorno a tutte le sedi competenti e ad assumere le iniziative e le alleanze che riterrà più efficaci per contrastare l'effettiva entrata in vigore del regolamento comunitario in questione".
Il Consiglio approva.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame proposta di deliberazione n. 203, inerente a "Approvazione del Piano territoriale della Provincia di Biella ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 (Tutela ed uso del suolo)"


PRESIDENTE

In merito al punto 4) all'o.d.g., esaminiamo la proposta di deliberazione n. 203, che possiamo dare per illustrata.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 203 il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g. relativo al proseguimento esame proposta di legge n. 82, "Azioni a sostegno dello sviluppo e della riqualificazione del turismo nelle aree protette nei siti della rete Natura 2000". Sul punto avevamo già svolto la discussione generale e c'era stata anche la replica dell'Assessore De Ruggiero.
Essendo pendenti una serie di emendamenti di merito, passiamo al punto successivo all'o.d.g. Nel frattempo, verranno distribuiti gli emendamenti alla proposta di legge n. 82.


Argomento: Interventi di promozione della domanda

Esame proposta di legge n. 74 inerente a "Iniziative a sostegno dello sviluppo del turismo religioso"


PRESIDENTE

In merito al punto 6) all'o.d.g. esaminiamo la proposta di legge n. 74 "Iniziative a sostegno dello sviluppo del turismo religioso", i cui relatori sono la Consigliera Cotto e il Consigliere Travaglini.
La parola alla Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, relatore

Grazie, Presidente.
Se il collega Travaglini è d'accordo, posto che è stata approvata all'unanimità, darei per letta la relazione, il cui testo recita: "Illustre Presidente, egregi Consiglieri, la presente proposta di legge intende riconoscere e sviluppare il turismo religioso e favorire il turismo di ritorno dei piemontesi nel mondo.
Il turismo religioso deve intendersi sia come visita a luoghi religiosi, sia come ricerca di luoghi spirituali, al di fuori dei circuiti tradizionali, per favorire la crescita personale.
Il patrimonio storico, culturale e religioso della nostra Regione deve attribuirsi anche all'importante attività svolta dai Santi sociali e dai Missionari del Piemonte: religiosi che svilupparono attività di evangelizzazione, informazione culturale e di istruzione, soprattutto a beneficio delle classi meno abbienti.
La proposta di legge che esaminiamo prevede una serie di iniziative ed interventi che permettano alle attività già svolte in questo ambito di essere non solo mantenute ma anche incrementate.
Il provvedimento prevede che la Regione promuova interventi destinati a: far conoscere l'attività dei Santi sociali e dei Missionari del Piemonte ed i luoghi nei quali hanno operato, il recupero del patrimonio culturale artistico e religioso, la gestione dell'accoglienza, anche a basso costo dei turisti, il consolidamento nel tempo dei flussi di turismo religioso e la formazione di operatori specializzati nel turismo religioso e solidale.
La proposta di legge dispone, inoltre, che la Giunta regionale, dopo aver acquisito il parere della Commissione consiliare competente predisponga annualmente un programma per la realizzazione degli interventi di sostegno al turismo religioso.
Durante l'esame in Commissione, si è inserito nell'articolato una disposizione che prevede un obbligo di relazione al Consiglio regionale: ogni due anni la Giunta regionale deve riferire in merito alle modalità di selezione degli interventi e di assegnazione dei contributi, alle difficoltà organizzative riscontrate nel realizzare gli interventi di promozione del turismo ed in merito all'entità dell'aumento del turismo religioso nella regione.
Per l'incentivazione del turismo religioso la presente proposta di legge dispone uno stanziamento pari ad un milione di euro per l'anno 2006 il provvedimento prevede di stanziare la stessa cifra anche per gli anni finanziari 2007 e 2008".



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste di intervento, procediamo alla votazione dei singoli articoli.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 5.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SÌ 39 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Interventi di promozione della domanda - Parchi e riserve

Esame proposta di legge n. 82, inerente a "Azioni a sostegno dello sviluppo e della riqualificazione del turismo nelle aree protette e nei siti della rete Natura 2000" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 82, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Comunico che sono stati presentati degli emendamenti di merito, a partire dall'articolo n. 3.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo n. 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti Botta e Ghiglia: all'articolo 3, al comma 1, al punto a), dopo le parole "e arredamento" inserire le parole: "di abbattimento delle barriere architettoniche".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1, sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2, presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 3, al comma 1, al punto b), dopo le parole "dei relativi posti tappa" inserire le parole: "entrambi fruibili, almeno in parte, da persone diversamente abili".
La parola al Consigliere Vignale, per l'illustrazione congiunta di tutti gli emendamenti presentati.



VIGNALE Gian Luca

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per un'illustrazione - se il Presidente me lo consentirà - complessiva degli emendamenti. Poi, ovviamente, procederemo emendamento per emendamento, e articolo per articolo.
All'articolo 3, i due emendamenti che abbiamo presentato intendono garantire che tanto nei luoghi di soggiorno, quanto nei posti tappa o nei percorsi escursionistici, vi sia una quota parte sia di luoghi di soggiorno sia di percorsi e posti tappa utilizzabili da persone diversamente abili.
Ciò non soltanto in virtù di una normativa e di una sensibilità vigente, ma anche in considerazione del fatto che questa legge è mirata a garantire la fruibilità, da parte delle scuole e delle scolaresche, di questi luoghi.
Ci pareva quanto mai penalizzante che una scolaresca decida di frequentare uno dei tanti luoghi presenti nelle aree protette della nostra Regione, mentre una persona diversamente abile non potesse trovare un luogo in cui alloggiare o percorsi da poter fruire.
All'articolo 4 sono stati presentati degli emendamenti raggruppabili sostanzialmente, in due gruppi: il primo riduce la percentuale dal 50% al 30% della spesa ritenuta ammissibile e il massimo della spesa da 60.000 a 30.000 euro. Ciò anche in merito al contributo concesso per la realizzazione dei percorsi, con una riduzione dall'80% al 60% della spesa ritenuta ammissibile e con un massimo di spesa di 10 mila euro. Questo in virtù non tanto del fatto che non considerassimo più o meno eque le percentuali indicate precedentemente, quanto perché, con lo stanziamento biennale previsto, si rischiava di creare un'eccessiva aspettativa che, in realtà, rimaneva tale. Infatti, con questo finanziamento la Regione era in grado di finanziare da un minimo di 12 ad un massimo di 22 interventi, e capite che i soggetti interessati sono qualche migliaio all'interno dei diversi Comuni interessati dalle aree.
Sempre all'interno dell'articolo 4, abbiamo inserito un vantaggio e faccio presente al Presidente che non c'è nessun emendamento distribuito quindi mi auguro che i colleghi vadano sulla fiducia.
Detto ciò, abbiamo previsto un incentivo...



(Commenti in aula)



VIGNALE Gian Luca

Su richiesta di alcuni colleghi, interrompo la mia illustrazione all'articolo 4.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2 sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 3 presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 4, comma 2, riga 1, sostituire "30%" a "50%".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3, sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4 presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 4, comma 2, riga 2, cassare "60.000" e sostituire con.
"30.000".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4, sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5, presentato dal Consigliere Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 4, comma 2, riga 3, dopo "media impresa" aggiungere "agli imprenditori che svolgono lavori di abbattimento delle barriere architettoniche è concesso un contributo aggiuntivo del 10% con un massimo di spesa di 40 mila euro".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5, sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6, presentato dal Consigliere Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 4, comma 3, riga 2: dopo "50.000 euro" inserire "Agli enti e alle associazioni che realizzano percorsi escursionistici al miglioramento dei posti tappa fruibili da persone diversamente abili è riconosciuto un contributo aggiuntivo del 10% con un massimo di spesa di 15 mila euro".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6, sul quale la Giunta regionale, a nome dell'Assessore De Ruggiero, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 7, presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 9, comma 1, punto a), riga 3: cassare "1.000.000" e sostituire con "1.250.000": Emendamento rubricato n. 8, presentato dai Consiglieri Vignale, Boniperti e Botta: all'articolo 9, comma 1, punto b): cassare con "50.000" e sostituire con "250.000".
Ha chiesto la parola il Consigliere Travaglini; ne ha facoltà.



TRAVAGLINI Marco

Grazie, Presidente. Non siamo favorevoli a questo emendamento. Saremmo per mantenere esattamente la dizione e anche le poste economiche stabilite nel testo della proposta di legge licenziata dalla Commissione.
Dico questo per una serie di ragioni: mi sembra giusto trovare una definizione diversa delle percentuali, ma siamo dell'idea che vadano mantenute le poste come sono scritte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Mi sembra che in Commissione si fosse discusso e si fosse trovato un punto di equilibrio nell'ambito di quest'ordine di grandezza. Si era anche detto che non eravamo in grado di valutare l'appetibilità di queste misure e che avremmo potuto valutarle solo sulla base della pratica. Può essere importante accettare queste grandezze indicate in Commissione ed eventualmente rivederle in corso d'opera, attraverso momenti di valutazione annuale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sugli emendamenti rubricati n. 7 e 8, sul quale l'Assessore De Ruggiero ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo della proposta di legge n.
82.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 37 Consiglieri.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.17)



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