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Dettaglio seduta n.116 del 10/10/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PICHETTO FRATIN Gilberto



(Alle ore 14.48 il Vicepresidente Pichetto Fratin comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.10)



(La seduta ha inizio alle ore 15.14)



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bresso, Cattaneo e Laus.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Comunicazione dell'Assessore De Ruggiero su "Inquinamento atmosferico e conseguenti provvedimenti assunti dalla Giunta regionale (DGR 66 - 3859 del 18 settembre 2006 'Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000 n. 43. Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ex artt. 7,7 e 9 Decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351. Stralcio di piano per la mobilità')" ed esame ordini del giorno n. 381, 431, 435, 447 e 456 collegati, ed interrogazione n. 1022 assorbita


PRESIDENTE

Passiamo alla comunicazione della Giunta regionale, inerente a su "Inquinamento atmosferico e conseguenti provvedimenti assunti dalla Giunta regionale (DGR 66 - 3859 del 18 settembre 2006 'Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000 n. 43. Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ex artt. 7,7 e 9 Decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351. Stralcio di piano per la mobilità')" La parola al Consigliere Cavallera.
Ricordo che sono a sua disposizione cinque minuti.



CAVALLERA Ugo

Signor Presidente, è una materia che fa discutere e che va affrontata con molto pragmatismo. Prima potevo non condividere, ma capire le decisioni assunte dalla Giunta regionale, perché eravamo in una situazione nella quale dal livello nazionale non provenivano impegni precisi. Adesso che è sceso in campo il Governo con un provvedimento cogente e di immediata attuazione ritengo opportuno cercare di coordinarci e di inserirci nel solco che è stato in qualche modo delineato a livello nazionale.
Sostanzialmente, a livello nazionale, è stata adottata la strategia dell'incentivazione-disincentivazione-penalizzazione oppure di sostegno a determinate casistiche come, ad esempio...



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, è un dibattito, non è obbligatorio rimanere in aula per garantire il numero legale. Chi non è interessato è pregato di uscire perché il collega che interviene fatica a farsi ascoltare. Grazie.



CAVALLERA Ugo

...la conversione degli automezzi a gas GPL o a metano oppure l'acquisizione di un'autovettura che viene classificata ai sensi delle più recenti direttive europee.
Credo si debba essere veramente cauti nel momento in cui si adottano dei provvedimenti, tanto più che quelli adottati nella nostra Regione sono da un punto di vista oggettuale, coerenti con il fatto che si tende a limitare il numero dei chilometri percorsi da autovetture che non sono più raccomandabili dal punto di vista delle emissioni. Purtroppo, il provvedimento colpisce tutti possessori di questi automezzi indipendentemente dall'uso saltuario e dalla quantità di chilometri che il singolo percorre quotidianamente o mensilmente.
Visto che il codice della strada e la data di immatricolazione consentirebbero comunque la circolazione a questi autoveicoli, ritengo che questi provvedimenti limitativi siano giustificati solo in presenza di un immediato e significativo beneficio rilevabile nella qualità dell'aria che, invece, è fortemente dubbio. Dico questo soprattutto perché ritengo che si debbano adottare dei provvedimenti che almeno siano efficaci, anche se, magari, non hanno il massimo consenso sociale; mi rendo conto che per provvedimenti di questo tipo il consenso può essere relativo.
Dato che, secondo me, in moltissimi casi un provvedimento così generalizzato rischia di non raggiungere quell'efficacia che si ipotizza credo sia utile cogliere l'opportunità che viene data dal recente provvedimento del Ministro dell'ambiente, Pecoraro Scanio, sottoforma di decreto legge, e utilizzare le risorse a nostra disposizione per eventualmente amplificare gli effetti di questo provvedimento, pu trattarsi di integrazioni contributive o di un allargamento della platea degli interventi.
Quindi, ritengo opportuno non perseguire la strada del blocco. Ho poco tempo e altri diranno meglio di me quelli che sono gli effetti che si ripercuotono sul parco circolante e sulle varie casistiche sociali; si è già parlato dei possessori di questi automezzi. Non è detto che la semplice rottamazione apporti benefici immediati, perché, magari, si tratta di un'auto collocata da tempo sotto un portico.Il provvedimento nazionale incentiva con una tassa di circolazione zero per uno o due anni, in qualche caso per cinque anni. Occorre senz'altro una rimeditazione da parte delle Regioni.
Ho già preso atto, in qualche modo, di una retromarcia da parte dell'Assessore in ordine alle zone di piano non critiche; questo è un dato di fatto che va considerato.
Noi abbiamo scritto un ordine del giorno, riservandoci eventualmente di illustrarlo dopo, nel quale si punta alla sospensione e riproposizione di una deliberazione di Giunta improntata a quanto ho cercato di illustrare nei pochi minuti a mia disposizione.
In conclusione, la nostra preferenza è improntata alla sospensione del provvedimento e la sua trasformazione in un provvedimento di incentivazione disincentivazione-contribuzione, ovviamente, adeguatamente articolato per le varie tipologie: autovetture e automezzi commerciali o artigiani che consegnano le merci nelle zone metropolitane.
Se ci sarà un confronto in Commissione, eventualmente, potremo essere più precisi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, la mia prima osservazione, dopo aver sentito le proteste provenienti dai cittadini relativamente a questi interventi riguarda l'efficacia in sé del provvedimento, nel senso che adesso illustrerò. Ringrazio l'Assessore per la sua attenzione. Chi possiede una macchina con più di 13 anni, se a benzina, o con più di 10 anni, se diesel vuol dire che percorre pochissimi chilometri all'anno, perché chi viaggia regolarmente la macchina la distrugge molto prima. Io sono tra quelli: quando una macchina di 6-7 anni ha 200 mila chilometri è da buttare via. Ho sentito casi di gente che ha, sì, macchine di 10-12 anni, ma con una percorrenza di 25-30 mila chilometri; questo vuol dire che tali persone percorrono 2-3 mila chilometri all'anno.
Pertanto, se noi blocchiamo queste persone, ritengo che facciamo ben poco a favore dell'inquinamento, nel senso che è vero che queste auto inquinano di più, ma, se sono usate così poco, il totale dell'inquinamento è sicuramente inferiore a quello prodotto da un'auto nuova che circola percorrendo dieci volte tanto i chilometri di un'auto vecchia, che pure inquina di più.
Questa è la prima questione che mi fa sorgere il dubbio su tutta l'impalcatura di questo provvedimento. Nel senso che noi rischiamo di fare un provvedimento, da un lato, pesantissimo, ma che dall'altro avrà degli effetti minimi sull'inquinamento, cioè sui risultati che vogliamo raggiungere e che ci costringeranno a prendere altri provvedimenti.
A questo punto, suggerirei alla Giunta di fare un ripensamento iniziale, cioè di vedere a livello complessivo quali sono le cause dell'inquinamento e dello smog, perché sicuramente il traffico dà un contributo pesante allo smog e all'inquinamento, ma non è il solo colpevole. A mio avviso, sia il riscaldamento che le industrie sono una componente molto pesante per il livello di inquinamento.
Per questo motivo bisognerebbe sicuramente e inizialmente agire a livello complessivo. Mi rimetto nei panni di quei cittadini di cui parlavo prima. Se un provvedimento di questo genere può essere accettato in una città come Torino, dove ci sono dei mezzi ed un servizio pubblico efficiente (metropolitane, tram autobus), invece, quando questo provvedimento viene applicato nei piccoli paesi o addirittura nelle vallate o nelle campagne, sottopone i cittadini a dei gravi rischi.
Un cittadino che abita in una vallata, in un casolare isolato o in campagna, rischia di non poter più andare in città dal medico o semplicemente rischia di non potersi più comprare il pane, di non poter comprare qualsiasi cosa di cui abbia bisogno. Rischia di essere segregato in casa.
Purtroppo, questo provvedimento tratta in modo quasi uguale zone come la città di Torino o altre cittadine dove l'inquinamento effettivamente c'è, con zone come le vallate, le montagne, le colline, dove assolutamente questo inquinamento non esiste. Pertanto, rispetto a quanto sto dicendo invito veramente la Giunta a fare un passo indietro da questa iniziativa perché - ripeto - rischiamo di bloccare e isolare a casa loro, delle persone e di impedire loro una vita normale.
Consideriamo anche il fattore del reddito e delle disponibilità finanziarie. Se una persona ha un auto vecchia di 10, 12 0 15 anni, molto probabilmente la tiene perché non ha i soldi per comprarsene un'altra diversamente, anche solo per un minimo di dignità o di voglia di apparire chi ha un'auto vecchia, se potesse, la sostituirebbe con una nuova.
Pertanto, questo è un provvedimento che va a colpire le classi meno abbienti. Il contributo di 500 euro per sostituire un auto, è un ..



PRESIDENTE

Scusi, collega Dutto, la devo richiamare al rispetto dei tempi.



DUTTO Claudio

un contributo ridicolo, perché oggi se si vuole comprare un auto il minimo che possiamo spendere è 15.000 euro. C'è gente che veramente non ha i soldi per cambiare l'auto e non se ne fa niente delle 500 euro per la rottamazione. Chiedo dunque di annullare il provvedimento.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'avvio dei lavori di rifacimento dell'impianto di amplificazione dell'aula


PRESIDENTE

Visto che mi è stato richiesto, volevo far presente che l'Ufficio di Presidenza ieri ha deliberato l'avvio dei lavori per il rifacimento dell'impianto di amplificazione dell'aula che dovrebbe risolvere, speriamo gran parte dei nostri problemi. Poiché i lavori non sono ancora stati avviati, vi pregherei cortesemente di recarvi fuori dall'aula, nel caso aveste necessità di conversare con altri colleghi. Vi prego veramente di farlo, perché l'intervento del collega Dutto, con tutto lo sforzo e le buone intenzioni per farsi ascoltare, purtroppo non era ascoltabile. Vi prego veramente di consentirci di ascoltare gli interventi.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Comunicazione dell'Assessore De Ruggiero su "Inquinamento atmosferico e conseguenti provvedimenti assunti dalla Giunta regionale (DGR 66 - 3859 del 18 settembre 2006 'Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000 n. 43. Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ex artt. 7,7 e 9 Decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351. Stralcio di piano per la mobilità')" ed esame ordini del giorno nn. 381, 431, 435, 447 e 456 collegati ed interrogazione n. 1022 assorbita (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco

Vorrei esprimere un apprezzamento per il tono e il contenuto della comunicazione dell'Assessore De Ruggiero, nonché per la condivisione - da parte vostra - degli obiettivi generali che hanno portato, non solo il Piemonte, ma anche altre Regioni (Lombardia, Veneto Emilia Romagna, Trento Bolzano e persino il Canton Ticino) a condividere un provvedimento che limiti il traffico al fine di migliorare la qualità dell'aria, che è il tema sul quale noi dovremo comunque misurarci. Abbiamo tra l'altro un'occasione molto particolare e, per alcuni aspetti storica, visto che per la prima volta ci sono degli incentivi anche a livello nazionale su questo versante, cosa che in passato si è promesso e non si è mai fatto.
Soprattutto negli ultimi cinque anni, abbiamo sentito molte parole, molti appelli, ma nessun atto concreto che stimolasse in modo cogente, anche con risorse finanziarie adeguate, un avvio di provvedimenti che non fossero episodici, come quelli delle targhe alterne o delle ZTL. Tali provvedimenti, di fatto, hanno dimostrato di essere scarsamente utili o di dare risultati scarsamente apprezzabili nella lotta all'inquinamento e nell'obiettivo che, in questo caso, si propone nell'arco di tre anni, di raggiungere una percentuale di abbattimento del 10-15% delle polveri inquinanti nell'aria, fronte sul quale - credo - tutti siamo impegnati.
D'altra parte, non possiamo nemmeno sottacere o non tener conto delle preoccupazioni emerse da parte di moltissimi cittadini, da parte degli enti locali e delle associazioni di categoria, rispetto ad alcune modalità applicative della delibera che è stata illustrata questa mattina.
Noi pensiamo che vada apprezzata anche la disponibilità a rimodulare e riconsiderare la delibera affinché si tenga conto, in un confronto con gli Enti locali e con le categorie economiche, della possibilità di introdurre dei correttivi.
Tra l'altro, la possibilità di incentivare, valutare e modulare gli interventi per ridurre al limite il disagio, senza venir meno all'obiettivo di fondo, cioè una lotta seria all'inquinamento, ha aperto un dibattito anche in altre Regioni.
Ci si lamenta della qualità dell'aria che respiriamo, però poi bisogna essere conseguenti nelle azioni di governo. Del resto, una parte di queste motivazioni e dei provvedimenti limitativi del traffico discendono da una serie di cogenti direttive della Comunità europea che, se non rispettate comportano pesanti sanzioni nei confronti dello Stato e nei confronti delle Regioni. Riguardano proprio la necessità di provvedimenti, non estemporanei, contro l'inquinamento atmosferico.
Crediamo sia necessario, ma anche opportuno, che questi provvedimenti siano modulati per consentire una programmazione delle stesse rottamazioni attraverso incentivi e un accordo cronologico ragionevole. Avremo occasione di discuterne in Commissione, con un dibattito molto aperto, che non coinvolge soltanto l'Assessorato all'ambiente, ma anche l'Assessorato ai trasporti e l'Assessorato alla sanità, essendo temi che hanno, proprio per la complessità delle questioni che pongono, una dimensione interassessorile.
Ritengo sia utile, non solo un dibattito su cosa occorre fare e come occorre procedere, ma anche una valutazione, da parte delle Commissioni competenti nelle varie fasi, per step successivi, per monitorare l'efficacia di questi interventi e capire le correzioni da introdurre in corso d'opera. Poiché crediamo che questo sia un tema dove la concertazione è irrinunciabile, diventa necessario coinvolgere gli Enti locali ma soprattutto, le categorie economiche, in vista di una definizione di progetti e di azioni condivise.
Noi crediamo che un'intesa, non solo sia possibile, ma vada ricercata con tenacia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Assessore, ho sentito la sua relazione di questa mattina e devo dire che, sostanzialmente, parte da premesse che condividiamo, nel senso che abbassare il livello dell'inquinamento sul nostro territorio, in rispetto delle norme europee, è un obiettivo al quale ognuno di noi vuole giungere (anche proprio a livello europeo, dove almeno il nostro partito ha sempre votato a favore di questi provvedimenti).
A mio avviso, Assessore, andare a fare una modifica alla delibera di Giunta creerebbe solo un pasticcio. Capiamo la volontà che lei ha espresso questa mattina quando, rendendosi conto di quanto avviene e dell'impatto della delibera sulla mobilità, ha giustamente detto: "Ci sono le zone A, ci sono provvedimenti diversi, faremo in modo che alle aziende non siano applicati. Faremo in modo che ci siano delle deroghe". Ad oggi, questo non c'è nella delibera che avete approvato. Lei sa meglio di me che giustamente, gli agenti di Polizia Stradale o i Carabinieri citano i regolamenti; uno gli può raccontare quello che vuole, ma le parole a volte servono a poco, servono le regole scritte.
Noi siamo disponibili a fare in modo che il provvedimento vada avanti ma ci deve essere una riscrittura comune. Se lei ritira questo provvedimento siamo disponibili a riscriverlo insieme, a questo punto in Commissione, partendo dalle stesse premesse. Addirittura - mi hanno anche mandato l'articolo che lo comprova - pare che siano cinque gli anni di proroga che si è intenzionati a chiedere a livello di Unione europea, tanto è vero che un Commissario europeo critica questa dilazione dicendo: "Sono troppi cinque anni, probabilmente sono sufficienti due o tre anni". Per visto che partiamo dal 2010, quindi non dal 2011 (qui addirittura si parla del 2015) lei nelle sue premesse ha giustamente detto: "Entro il 2010".
Allora era così e ancora oggi è così, però se l'orientamento europeo è quello di prorogare, non vedo perché non possiamo riscrivere queste regole tenendo conto che il nostro gruppo di Alleanza Nazionale ha presentato una controproposta al suo piano che però, avendo ascoltato la sua relazione di questa mattina, vi collima in molti punti. Lei ha detto: "Dovremo sostituire le caldaie". Benissimo. Quindici giorni fa abbiamo presentato un disegno di legge per contribuire, con il 50%, alla spesa per la sostituzione delle caldaie.
Questa è una volontà della Giunta. Benissimo, ne prendiamo atto e possiamo far confluire le due proposte, o fare in modo che il nostro provvedimento vada in quella direzione, e diremo: "Questo provvedimento comprende anche la sostituzione delle caldaie con il 50% di contributo per chi le sostituisce" (ovviamente parlo di quelle inquinanti, non di quelle ad emissioni basse).
Abbiamo parlato anche del sistema del trasporto pubblico locale.
Qualche giorno fa il nostro Gruppo ha presentato un emendamento, sia sull'assestamento sia sulla prossima Finanziaria, alla modifica di legge che limita la Regione Piemonte a sostituire gli autobus con il 50% di contributo a fondo perduto. La Regione Lombardia finanzia la sostituzione degli autobus con il 75% di contributo a fondo perduto, quindi gli autotrasportatori lombardi sono molto più incentivati a sostituire gli autobus inquinanti già da anni.
il momento che anche la Regione Piemonte dia l'esempio, iniziando dal pubblico, cambiando i tanti mezzi - il mio collega Ghiglia ha già presentato questa proposta in Comune. Sono centinaia i mezzi di GTT che circolano inopinatamente a Torino con alte emissioni inquinanti. Vogliamo imporre, a tutti questi soggetti, la sostituzione degli autobus? Basterebbe fare una proroga e dire: "Questo provvedimento è valido nelle linee essenziali, ma scatterà fra due anni". Nel frattempo diamo i contributi per sostituire le caldaie e gli autobus.
Il disegno di legge che abbiamo presentato circa dieci giorni fa riguarda la possibilità di sostituire l'auto per coloro che oggi rientrano in queste categorie. Come? Lei ha detto: "Noi abbiamo dato un incentivo" però noi, valutandolo sul territorio, ci siamo resi conto che questo incentivo, preso a sé stante, può servire a poco, perché molte di queste persone non hanno la possibilità di sostituire un'automobile con 600 euro di investimento. Chi ha una Panda con più di dieci anni, difficilmente trova i quattordici o quindicimila euro che oggi gli servono per comprare un'auto nuova.
Nella nostra proposta di legge proponiamo semplicemente di dire - e questo potreste accettarlo perché sarebbe veramente un incentivo pesante che con mille euro le vecchie auto a benzina possono essere dotate dell'impianto a gas. Paghiamo interamente questa cifra a chi si impegna e lo obblighiamo a fare questa trasformazione, sapendo che quel cittadino non spenderà una lira in più perché porta la sua auto dal meccanico che da benzina gliela trasforma a gas, rientrando nei regolamentari livelli inquinanti.
In più, con questo provvedimento diamo, a chi la vuole sostituire (noi abbiamo valutato in duemila euro per le auto a benzina e in tremila qualora si volesse incentivare quelle diesel, se si ha intenzione di incentivarle...) ...



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Casoni, se vuole terminare, abbiamo stabilito una regola.



CASONI William

Stavo facendo un ragionamento che può essere utile ai lavori dell'Aula.
Se cerchiamo di costruire qualcosa lo costruiamo, altrimenti ci atteniamo rigidamente alle regole.
Se l'Assessore ritira il provvedimento, lo riscriviamo inserendo le mie proposte, che anche l'Assessore ha richiamato prima nella sua relazione. Se sarà così ci impegneremo, in sede di assestamento, a reperire fondi relativi alla possibilità di sostituire le caldaie, gli autobus, le auto private e lei potrà dire: "Il mio piano è valido, ma poiché l'Unione Europea posticipa i termini, lo preannuncio per il futuro e, nel frattempo prevedo gli strumenti per attuarlo".
Se lei accetta questa proposta, il nostro Gruppo accompagnerà il provvedimento perché, come è stato detto prima, l'inquinamento va combattuto.
Intravedo in quello che l'Assessore ha detto un grande pasticcio. Se noi creiamo disomogeneità sul territorio, faremo in modo che un automobilista che parte da un centro della provincia di Asti e debba venire verso Torino, arrivi ai confini di un comune in fascia A, si blocchi, lasci la macchina fino alle 18.30 per poi riprendersela dopo quell'ora.
Non creiamo troppi problemi. Se i sindaci hanno la facoltà di vietare la circolazione automobilistica nelle loro città e di creare della ZTL lo facciano, ma noi non mettiamo altri paletti.



PRESIDENTE

Consigliere Casoni, per cortesia, la pregherei di rispettare il Regolamento.



CASONI William

Vincoliamoli a questi cambiamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rostagno; ne ha facoltà.



ROSTAGNO Elio

Questa mattina, nella sua comunicazione, l'Assessore De Ruggiero ha iniziato il ragionamento articolato che lo ha portato anche ad annunciare una rimodulazione del provvedimento assunto dalla Giunta. L'Assessore ci ha fatto presente che avevamo di fronte un problema reale, quello dell'inquinamento atmosferico, che è andato peggiorando in tutte le principali città del Piemonte. Ricordiamo che Torino rappresenta la punta maggiormente esposta, una delle città che ha superato più di 35 volte i 40 milligrammi in questione. Città che sono sicuramente in una situazione pericolosa, tant'è che da qualche tempo la Comunità Europea chiede di provvedere.
L'Assessore ha iniziato il suo intervento illustrandoci il problema un problema serio, di tutela della salute dei cittadini - e perché si è assunto il provvedimento in questione. Altre Regioni vicine a noi hanno nel tempo, hanno raggiunto obiettivi che ancora non abbiamo raggiunto e che oggi dobbiamo perseguire con tempestività.
Il sottoscritto ha vissuto, come molti Consiglieri, la pressione che molti concittadini hanno portato avanti per esprimere le loro difficoltà ho concordato con l'Assessore sul fatto che il problema principale era legato alla sanità e alla salute dei cittadini. Attendevo con ansia la disponibilità a rivedere, in parte, il provvedimento.
Per quanto riguarda il sottoscritto, ma ritengo anche per il Gruppo de La Margherita, l'annuncio dato questa mattina sulla disponibilità a mantenere per i 58 comuni, in termini inderogabili, i provvedimenti assunti (qui la situazione è maggiormente grave) e a ridiscutere per il resto del Piemonte le parti modificabili del provvedimento, è risultato di sollievo per la pressione che abbiamo ricevuto. Sollievo che non deve farci perdere di vista l'obiettivo principale, cioè sostenere che il Piemonte ottempera le richieste avanzate dalla Comunità Europea perché ritiene che la qualità dell'aria deve essere nei limiti di sicurezza in tutte le città e in tutti i luoghi a maggior traffico.
Tuttavia, l'accettazione di rivedere per i piccoli comuni le possibilità di intervento, concordemente con i Comuni stessi e le Province ridiscutere di orari, rideterminare elementi che per qualche verso erano apparsi troppo penalizzanti per gli operatori, o troppo difficoltosi per essere applicati, è un'apertura che riteniamo fosse necessaria e ha fatto bene l'Assessore ad assumere.
Siamo fiduciosi che nelle prossime settimane gli incontri che l'Assessore avrà gli permetteranno di definire, in termini puntuali, la proposta di rimodulazione dell'intervento su cui si potrà sicuramente intervenire per una modifica del dispositivo di Giunta assunto. Modifica che permetta di dare una parziale soddisfazione a quegli utenti che si sentivano eccessivamente penalizzati ma che, nello stesso tempo, mantenga dritta la barra del provvedimento nella sua interezza. L'obiettivo di puntare alla qualità dell'aria e al rispetto dell'indicazione della Comunità Europea resta primario.
Primario l'obiettivo posto con l'assunzione della delibera, necessario, in qualche modo, rimodulare il provvedimento. Siamo interessati a discutere nei luoghi che saranno opportunamente predisposti dall'Assessore, la proposta che vorrà avanzare. Riteniamo, pertanto, che le varie proposte di modifica illustrate e che sono in fase di illustrazione, non possano essere prese in considerazione da parte nostra. Eventuali proposte come quella testé avanzata dal Consigliere Casoni, relativamente ad un ritiro per una ridifinizione concordata, sono inopportune perché confonderebbero i nostri cittadini sulla volontà di arrivare a dare risposte concrete sulla qualità dell'ambiente nel quale viviamo. Non c'è, secondo noi, la necessità di arrivare ad ipotesi come quelle avanzate dalla minoranza. È sufficiente una rimodulazione come ha prospettato l'Assessore. In tal senso siamo disponibili a dare il nostro contributo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Rivolgerei subito una domanda all'Assessore: se lo spirito che ha guidato lei e la Giunta a predisporre questo provvedimento era di migliorare la qualità dell'aria del territorio piemontese, perché non avete pensato di dare un contributo ai cittadini piemontesi per installare pannelli solari? Avremmo ottenuto due risultati positivi. Il primo, si inquinava di meno. Non potete dirmi che la colpa dell'inquinamento è esclusivamente degli automobilisti che viaggiano in macchina o per lavoro o per altri motivi e che invece sono esonerati dall'inquinamento dell'aria, tutti gli impianti di riscaldamento del Piemonte e le industrie che ci sono sul territorio piemontese.
Secondo risultato. Se avessimo dato un aiuto economico, molti cittadini piemontesi avrebbero installato pannelli, o potrebbero installare pannelli solari, con un grosso vantaggio anche per le loro tasche, quindi doppio vantaggio: si riduceva l'inquinamento e si faceva spendere meno ai cittadini piemontesi che vivono, come tutti noi, in un realtà dove il riscaldamento ha costi eccessivi. È chiaro che oggi, con la tecnologia sui pannelli solari, non si è in grado, se non c'è un contributo, di coprire in modo totale e, in tempi brevi il costo del pannello rispetto al risparmio energetico. Ma con un aiuto e un contributo pubblico sì.
La Regione, a nostro giudizio, vorrebbe utilizzare questo provvedimento per darsi una "pennellata" di ambientalismo: ma ambientalismo non è perché sono misure che vanno a danneggiare la fascia più debole della popolazione, dove chi possiede un'auto vecchia è perché è anziano, e quindi usa poco la macchina, per cui non spende i soldi per cambiarla, oppure perché non ha le condizioni economiche per poterne comprare una nuova, o ancora perché fa un piccolo lavoretto, magari con il vecchio camioncino, il pulmino o l'Ape Car, e non ha i mezzi economici per sostituirli. Noi, a costoro, andiamo a dire: "Se sostituisci il vecchio mezzo ti diamo 600 euro"? Sappiamo benissimo, Assessore, che un'auto con le caratteristiche richieste da questa delibera non costa meno di 10.000 euro! Se andiamo poi, a parlare di un furgoncino o di un camioncino costa nettamente di più.
Con questo provvedimento, metteremo moltissima gente nel nostro Piemonte nelle condizioni di non poter più utilizzare la macchina, o di utilizzarla solo in alcuni orari della giornata (peraltro assurdi, lei converrà con me), oppure solo in alcuni territori - in un Comune sì, in un Comune no - tenendo conto che il "no" alla circolazione è comunque imposto nella maggioranza dei Comuni piemontesi, come popolazione ovviamente (il 73% della popolazione), che è proprio dove si organizzano periodicamente i mercatini, dove c'é più movimento di questi furgoncini; ma è anche dove si scende dalla campagna per andare in città a fare il "giro", la spesa l'ospedale, insomma a fare quello che si deve fare in una normale attività quotidiana.
Sinceramente, è un provvedimento illegittimo, a nostro giudizio, anche perché non lo prevede in applicazione per chi arriva da fuori Regione quindi dalla Liguria, dalla Lombardia, dall'Emilia Romagna, dalla Valle d'Aosta, eccetera: in questo caso, infatti, un mezzo non regolare pu attraversare il Piemonte, può andare nelle città piemontesi e - bello! secondo l'Assessore non inquina, o perlomeno gli si concede di inquinare! Anche sotto questo punto di vista siamo in una situazione poco corretta nei confronti dei "pantaloni", inteso come cittadini del Piemonte che pagano.
Ricordiamoci che un "pezzo" del bollo che pagano tutti i possessori di auto e di motoveicoli lo incassa le casse della Regione.
I cittadini che provengono da altre Regioni, pur non avendo le carte in regola, grazie alla vostra delibera possono ugualmente circolare in Piemonte, dove, invece, i cittadini piemontesi che pagano la parte del bollo alle nostre casse non possono andare. Quindi, oltre a non pagare vengono e inquinano.
Non solo: come diceva bene il collega Casoni, nelle zone di confine aspetto ancora più ridicolo - potremo creare una "concorrenza sleale" fra piccoli operatori di mercati, piccoli proprietari di camioncini o di piccoli mezzi, proprio perché nella Lombardia o da altre Regioni possono venire nel nostro Paese a lavorare e a fare i mercati, mentre i nostri operatori non possono farlo, nonostante paghino le tasse in Piemonte attraverso il bollo.
Veniamo ai controlli sulla qualità dell'aria, Assessore: perché non insistiamo sui controlli, se lei crede nell'ambiente e nella qualità dell'aria? In quanti edifici pubblici, oltre che privati, si superano i gradi previsti per legge durante l'inverno? Andiamo a limitare quelle emissioni.
Diamoci da fare. Facciamo qualcosa che migliori la qualità dell'aria, ma non penalizzando coloro che appartengono a quelle fasce che già sono considerate deboli.
Io invito seriamente l'Assessore e la Giunta a ritirare questo provvedimento, perché secondo noi è irregolare e scorretto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nastri; ne ha facoltà.



NASTRI Gaetano

Grazie, Presidente.
Quando ci si trova di fronte ad un problema come quello dell'inquinamento dell'aria, vi sono solo due strade da seguire: la prima è rivolta alla sostituzione delle cause primarie, delle fonti inquinanti o alla loro mitigazione alla fonte; la seconda è quella di adottare provvedimenti che abbiano il solo scopo di colpevolizzare a caso una delle fonti, indipendentemente dalla sua portata o dalle sue percentuali di incidenza, al solo scopo di dare l'immagine di chi è sensibile al problema che chiaramente si dà da fare.
La Giunta Bresso ha scelto la seconda strada. Su questo non vi sono dubbi. Infatti, nel Piano per il risanamento della qualità dell'aria non si fa altro che puntare l'indice accusatore sulle auto private, decretando che oltre un certo anno di immatricolazione esse sono "l'untore" di turno senza pensare che in questo modo si sconfessa se stessi, perché si colpiscono, prima di tutto, quelle fasce deboli che dichiarate sempre e quotidianamente di voler difendere; si dimostra l'incapacità di coniugare la tutela dell'aria con la tutela del cittadino e del diritto del cittadino a lavorare. Infatti, imponendo esclusivamente proibizioni di questo tipo si ottiene solo di impedire a chi è costretto a spostamenti in auto, di poter esercitare dei diritti non da poco, primo fra tutti il diritto al lavoro.
Una Giunta lungimirante avrebbe proposto...



(Brusìo in aula)



NASTRI Gaetano

Sarei contento se mi ascoltasse, Assessore De Ruggiero, perché vorrei darle alcune indicazioni che, a mio giudizio, potrebbero essere fondamentali.



NASTRI Gaetano

DE RUGGIERO Nicola (fuori microfono)



NASTRI Gaetano

La sto ascoltando.



NASTRI Gaetano

Come dicevo, una Giunta lungimirante avrebbe proposto un Piano molto più articolato, che prevedesse: la graduale sostituzione dei veicoli potenzialmente inquinanti tramite un sistema di incentivi un altrettanto graduale rinnovo del parco pubblico degli automezzi, che per la gran parte, sono compresi fra quelli inquinanti un Piano di potenziamento del trasporto pubblico su tutto il territorio regionale un monitoraggio e degli interventi anche su altre fonti di emissione dell'articolato, come gli impianti di riscaldamento un programma di incentivo volto all'utilizzo di energie pulite negli abitati di possibile applicazione una diversificazione mirata su base territoriale, tenendo conto, ad esempio, delle oggettive caratteristiche che si presentano in un grande centro urbano, logicamente diverse da quelle di un centro collinare.
La preoccupazione per questo provvedimento è seria e palese: da un lato si penalizza una categoria di cittadini e di fattori produttivi, dall'altro si osteggia apertamente - o più astutamente si dimentica - la promozione dei trasporti diversi dalla gomma.
La Giunta Bresso crede che i cittadini piemontesi non sarebbero contenti di potersi spostare su mezzi pubblici efficienti, a basso impatto ambientale? La Giunta Bresso crede che i piemontesi non sarebbero pronti a dotarsi di mezzi a propulsione eco-compatibile se ne avessero la possibilità? Perché si colpisce sempre la stessa categoria, quella dei privati cittadini e delle private aziende, mentre si evita accuratamente di mettere sotto accusa altre realtà che indubbiamente inquinano almeno quanto loro se non di più? Mi associo alle affermazioni dei colleghi Rossi e Casoni: effettivamente, le aziende piemontesi potrebbero decidersi di trasferire la propria sede legale altrove, magari in Lombardia o in Liguria, per poi circolare lo stesso. Ecco perché non posso che condividere le considerazioni del collega Cavallera nel chiedere di sospendere urgentemente il provvedimento e di sostituirlo magari con un altro che incentivi soprattutto i cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Barassi; ne ha facoltà.



BARASSI Paola

Grazie, Presidente.
Io volevo innanzitutto ringraziare l'Assessore De Ruggiero per l'importante relazione/informativa di questa mattina, che ha evidenziato i nodi critici legati al problema dell'inquinamento dell'aria, che ha delle ripercussioni evidenti, importanti ed estremamente preoccupanti sulla salute dei cittadini, e che impone obbligatoriamente a tutti gli Enti locali - alla Regione in primo luogo - di attuare degli interventi strutturali per modificare la situazione attuale. È pur vero che le sanzioni della comunità europea potrebbero anche slittare di qualche anno ma è comunque fondamentale non perdere un solo giorno per cercare di intervenire in modo strutturale rispetto a questa problematica, connessa alla salute dei cittadini. Questo è un aspetto fondamentale.
Mi è sembrato interessante anche il ragionamento dell'Assessore rispetto all'impegno che la Regione in questi mesi ha profuso in questa direzione, sia con l'accordo interregionale che è stato siglato quasi un anno fa sia con una serie di altri atti. Mi spiace che alcuni Consiglieri non ne siano a conoscenza, ma adesso è in discussione in V Commissione la deliberazione stralcio rispetto alla qualità dell'aria legata al riscaldamento e agli impianti di condizionamento.
Quindi, è un elemento importante che va sempre nella direzione di un risanamento della qualità dell'aria.
in discussione - è già stato depositato e abbiamo già fatto le audizioni - il disegno di legge legato alla certificazione energetica degli edifici, che è un altro elemento importante. Poi magari nel dettaglio possiamo anche discuterne alcuni aspetti e alcuni elementi, ma sono tutti interventi che vanno strutturalmente nella direzione di una riduzione drastica degli inquinanti presenti in atmosfera.
Ci sono poi una serie di altri interventi che stanno andando avanti come quelli per il fondo rotatorio per l'incentivazione e per la sostituzione delle fonti energetiche di origine fossile con utilizzo di pannelli solari e fotovoltaici e c'è adesso questa delibera stralcio sulla mobilità La Regione sta assumendo quindi una serie di provvedimenti in questa direzione. Certo, ognuno può discutere alcuni tratti e alcuni elementi di questi provvedimenti, però si stanno facendo operazioni importanti in questa direzione e non solo per evitare di pagare le sanzioni europee, ma perché esiste una volontà politica, da parte dell'Assessorato e della Giunta in generale, di affrontare in modo strutturale questo problema.
Rispetto alla delibera stralcio sulla mobilità di cui si è discusso e si sta discutendo, l'Assessore ha dimostrato anche stamattina una disponibilità e un'apertura a rivederne alcune parti che risultavano critiche e su cui anche noi, come Gruppo, abbiamo sollevato una serie di obiezioni e di perplessità.Questo ci sembra un passaggio importante, perch quando si dice "rivediamo e rimoduliamo gli interventi per il finanziamento alla rottamazione", siamo molto attenti e abbiamo intenzione di ragionare con l'Assessore rispetto a questo tipo di rimodulazione.
Pensiamo, ad esempio, che buona parte dei fondi stanziati con la delibera precedente debbano servire, anche in accordo con la normativa statale in via di definizione in questi giorni, per andare ad incentivare la sostituzione del parco mezzi utilizzati per il trasporto lavorativo come nel caso dei camioncini per il materiale edile.



PRESIDENTE

Consigliera Barassi, mi scusi se la interrompo. Colleghi, mi rendo conto che è difficile prestare attenzione dopo tante ore di dibattito, ma poiché ci sono ancora dei colleghi che devono intervenire, vi pregherei di accomodarvi fuori dell'aula nel caso in cui doveste procedere con colloqui di tipo personale.
Vi chiederei di rendere la situazione gestibile anche da parte dei colleghi che devono parlare.



BARASSI Paola

Stavo dicendo che per noi i fondi dovrebbero essere rivolti essenzialmente a questo settore, perché pensiamo che mezzi di trasporto di questo tipo debbano essere cambiati in quanto sono quelli generalmente più inquinanti e che percorrono più chilometri all'interno delle città. Quindi è importante intervenire in quest'ambito.
Noi, peraltro - e l'abbiamo già segnalato - crediamo che la chiusura al traffico per le auto immatricolate prima del 1993 sia per certi versi discriminatoria soprattutto rispetto alle fasce più deboli della popolazione. Se andiamo a vedere, queste auto appartengono sostanzialmente a persone anziane che percorrono comunque pochi chilometri o a persone che non sono in grado di cambiarle. Quindi, rispetto a quest'aspetto chiediamo che sia fatto un ragionamento diverso. Dopodiché, tutti gli interventi sono importanti e pensiamo che ogni intervento che si fa in questa direzione comunque porti un elemento in più di discussione e sia un contributo potenziale rispetto al miglioramento della qualità dell'aria.
Per quanto riguarda la qualità dell'aria e la mobilità, riteniamo che occorra un ragionamento di più ampio respiro, nel senso che ci rendiamo conto che tale problema mette innegabilmente in discussione tutti gli stili di vita e i modelli comportamentali che abbiamo. Quanto meno chiediamo ed auspichiamo che da subito l'Assessore De Ruggiero, in collaborazione con gli Assessori ai trasporti e alla sanità, mettano in atto un piano legato allo sviluppo del trasporto pubblico locale, perché solo riducendo il numero di autoveicoli e riducendo il numero dei chilometri percorsi, dando quindi a tutti i cittadini la possibilità di usufruire di un servizio pubblico locale equo anche da un punto di vista sociale, riusciremo ad incidere strutturalmente rispetto a questa problematica.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Cotto.



COTTO Mariangela

Grazie, Presidente. Anch'io ringrazio l'Assessore e anche la maggioranza, per aver capito che la protesta che si è levata spontanea in tutto il Piemonte ha ragione di esistere.
Proprio gli interventi fatti dai colleghi della maggioranza, ultimo quello della collega Barassi, lo dimostrano. I punti da lei individuati prima ancora sono stati individuati dal collega Cavallera. Quindi, è proprio un discorso trasversale quello di dire: "Bravo, Assessore! Devi rimodulare questa delibera".
Noi diciamo: meglio ritirarla, presentarne una, magari concertata anche con i Sindaci interessati; io penso che un passaggio al Consiglio delle Autonomie Locali non sarebbe sbagliato.
Perché dico questo? Perché è stato facile per noi ricevere telefonate da Sindaci, che lamentano di avere mezzi vecchi nel proprio parco auto. Ci sono meno finanziamenti anche per le stesse Amministrazioni provinciali che quindi hanno più difficoltà e si trovano costrette a non poter utilizzare alcuni automezzi, ad esempio nel caso della manutenzione. La Provincia di Asti, su dieci mezzi per la manutenzione, ne ha tre che non può adoperare.
In Commissione sanità ho chiesto all'Assessore Valpreda di fare un monitoraggio su quanti mezzi dovranno sostituire le nostre ASL a causa di questo decreto.
Tra l'altro, ringrazio per la loro presenza gli Assessori Valpreda e Caracciolo per quanto riguarda la sanità e il commercio e l'Assessore Taricco per quanto riguarda l'agricoltura.
Mi spiace constatare che non c'è l'Assessore ai trasporti: sarebbe stato interessante in questa discussione capire, ad esempio, se si è riusciti a sbloccare l'utilizzo degli scuolabus per anziani. Infatti, come è già stato detto in più interventi, gli anziani sono i più penalizzati.
Un Sindaco mi ha telefonato proprio due minuti fa, parlandomi di due anziani del suo paese che gli hanno detto (lo dico in piemontese, poi lo traduco): "Se pudima più nen andè al mercà cun la machina, anduma cul tratur", cioè "se non possiamo più andare al mercato nel paese vicino con la macchina, prendiamo il trattore". Il trattore non è soggetto al blocco e noi andiamo al mercato. Questo blocco è stato percepito in questo modo.
Credo sia opportuno, parlando seriamente, valutare e tenere conto dei suggerimenti, quelli venuti dalla maggioranza e quelli che cerchiamo di proporre anche noi, per fare sì che questa deliberazione non cada dall'alto.
Ho sentito dire: "Rimoduliamo e pensiamo ai Comuni codice 1". Pensando ai Comuni codice 1, mi viene in mente la realtà di Asti (vedo che il Consigliere del Comune di Asti è attento). Però Asti non è solo città; ci sono altri 20 Comuni nei dintorni, la cui realtà è diversa. Allora, è giusto - come ha già anticipato l'Assessore - che sia il Sindaco ad andare in deroga.
Se penso ad Isola d'Asti, un altro Comune dell'Astigiano che ha codice 1, sappiamo che presto si aprirà il tunnel e la situazione cambierà.
Quindi, chiedo un'attualizzazione - non so se si dice così - di questi parametri, per non correre il rischio di sbagliare e di far cadere dall'alto, su questi Comuni, decisioni non attuali, decisioni che la gente non può assolutamente condividere.
Chiedo anche un'attenzione particolare - ed è importante che sia scritto in delibera - per quei mezzi che sono stati donati dalle popolazioni, dalle fondazioni bancarie e grazie ad una generosità intelligente a favore della Croce rossa, della Croce bianca e della Croce verde, affinché possano veramente continuare ad accompagnare i disabili ed i malati per le cure sanitarie e assistenziali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Robotti; ne ha facoltà.



ROBOTTI Luca

Grazie, Presidente.
Assessore, ho apprezzato, così come altri colleghi hanno avuto modo di dire, le aperture che lei ha operato nella sua relazione. Però, mi permetta di fare una domanda: lei ritiene giusto che a pagare le spese del risanamento ambientale siano, in primo luogo, le classi popolari? Cioè coloro che hanno meno; che hanno difficoltà a vivere, quotidianamente, un declino della nostra società, che colpisce in modo particolare quelli che da sempre pagano, sostengono e garantiscono con le loro buste paga e detrazioni alla fonte il naturale sviluppo del nostro paese. Personalmente credo che sia sbagliato.
Si dovrebbe partire da un'applicazione ferrea rispetto ai parchi delle auto e dei mezzi pubblici, partendo dagli Enti locali a tutti i livelli per verificare e concordare con le associazioni di categoria ed i sindacati un graduale passaggio da auto ormai vecchie ed inquinanti ad auto nuove e meno inquinanti.
Ritengo che la finalità sia giusta. Non c'è ombra di dubbio: quella è la direzione in cui dobbiamo andare. Sul come andarci, ho dei dubbi.
Quindi, ho apprezzato la sua scelta di ridiscutere e "rinegoziare" la delibera che lei ha proposto. Ciò partendo da un dato, ovvero che comunque vadano le cose sarà necessario stabilire deroghe ampie per una serie di categorie deboli di questa società, cui sia garantito un diritto fondamentale, che è il diritto alla mobilità, indipendentemente dai mezzi che queste persone possiedono.
Non può essere altrimenti, Assessore. Perché un'amministrazione come la nostra, a fortissima caratterizzazione popolare, che è stata mandata a governare questa Regione e a risanarla da dieci anni di governo delle destre dai ceti meno abbienti, non può essere lei stessa responsabile di un atto che noi riteniamo profondamente discriminatorio.
Noi la sosteniamo, Assessore, perché lei, in modo non usuale, ma con grande umiltà - e questo le fa onore - ci è venuto a dire "rivediamola".
Siamo dunque pronti a metterci a tavolino per rivedere con lei questa delibera, per farla diventare accettabile e, soprattutto, praticabile da quelle tante cittadine e cittadini che ci hanno sostenuto, vogliono continuare a sostenerci e hanno bisogno di vedere in noi un'amministrazione vicina alla loro condizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Toselli; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Assessore, credo che oggi sia nelle condizioni di rivedere la delibera.
Non solo perché a chiederglielo da giorni sono i Gruppi consiliari di opposizione, ma anche perché a chiederglielo sono alcuni Gruppi della sua maggioranza e, a livello territoriale, i cittadini che vi hanno votato, ai quali, con l'applicazione di questa delibera, state dimostrando quanto tenete alle fasce sociali più deboli.
Attraverso questo provvedimento state altresì dimostrando la poca e scarsa attenzione che voi avete dell'intero territorio piemontese. Ma a dirglielo non sono io. Mi permetto di aiutarla nel ragionamento, leggendo un comunicato stampa di Rifondazione comunista, che ho trovato su un sito di un giornalino on line, molto letto nella nostra "Provincia Granda" e che dice testualmente: "La scelta della Giunta regionale di limitare il traffico delle auto maggiormente inquinanti nasce dal fatto che la nostra Regione supera, purtroppo, i parametri fissati a livello europeo in fatto di inquinamento atmosferico, nocivo per l'ambiente e la salute, con ricadute economiche. La Giunta precedente di centrodestra poco o nulla ha fatto in questo senso" - commentano da Rifondazione comunista, a Cuneo "ma ora a pagare sono sempre i soliti, cioè le famiglie a basso reddito tanti anziani proprietari di auto immatricolate prima del 1993. Il decreto legislativo in questione è inattuabile in una provincia come la nostra.
I nuovi vincoli vengono applicati in maniera indiscriminata in tutto il Piemonte. Ma come si fa a paragonare il centro di Torino con il resto del territorio di montagna e dei piccoli paesini della provincia di Cuneo? N si può giustificare la nuova norma con la possibilità di adeguamento locale da parte dei Sindaci" - continuano Fabio Panero (Segretario provinciale di Rifondazione comunista), Sergio Dalmasso (Consigliere regionale) e Ivan Digiambattista (Consigliere provinciale) - "in quanto si potrà agire esclusivamente sugli orari di divieto di circolazione dei veicoli trasformando il territorio provinciale in una sorta di campo minato con Comuni dove si potrà circolare ed altri no.
Meritorio poi lo sforzo economico della Regione che, unica in Italia stanzia un contributo per chi, avendo il reddito basso, cambia l'auto; ma con 600 euro si può cambiare, forse, la bicicletta, oppure rivolgersi alle solite finanziarie, accendendo mutui per chi non ha un lavoro precario".
Vede, Assessore, potrei andare avanti, ma le lascio la copia. Mi faceva piacere che i colleghi della maggioranza, che la sostengono, fossero a conoscenza che, all'interno della sua Giunta, un Assessore di Rifondazione comunista vota a favore di un provvedimento e altri Consiglieri regionali sono sul territorio a proporre una raccolta di firme contro tale provvedimento.
Assessore, prenda atto che deve sospendere questo provvedimento. Glielo chiede la sua maggioranza, e in questo ci aiuta, facilitandoci il compito di chiederle, tutti quanti uniti, non solo di sospenderlo ma eventualmente, se ritiene, di modificarlo o - come lei meglio dice - di rimodularlo.
Ho sentito le sue proposte,. Assessore, e la invito a ridiscutere il provvedimento in Giunta. Sarebbe deleterio l'impatto di tale della delibera per esempio, sugli anziani che usano l'auto per andare al mercato o per portare i nipotini a scuola; sui giovani operai che hanno un contratto a termine e che sicuramente non hanno la possibilità di cambiare la loro vecchia auto. Visto che l'applicazione della norma è prevista per il 7 novembre, si prenda il tempo necessario e ci rifletta. Grazie.



PICHETTO FRATIN GILBERTO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Turigliatto.



TURIGLIATTO Mariano

L'attività di consultazione del giornalino di Rifondazione non può che fare bene al Consigliere Toselli, perché lo aiuta ad ampliare i punti di vista e gli orizzonti. A parte questo, volevo sottolineare come la comunicazione dell'Assessore, questa mattina, abbia in qualche modo dato atto e conto di una serie di rilievi e di osservazioni che non intaccano minimamente la struttura, le motivazioni e l'essenza della delibera stessa.
Una delibera necessaria, indipendentemente dal fatto che possa essere rimodulata, secondo i criteri e le modalità che l'Assessore stamattina ha indicato. Ripeto: una delibera necessaria.
A sentire il dibattito di oggi, sembra che ci sia una qualche forma di perversione che spinge questa maggioranza e i suoi esponenti in Giunta a vittimizzare i cittadini piemontesi, inventandosi questioni che non esistono. L'area del Piemonte è oramai sistematicamente tossica o no (in particolare, nelle grandi aree urbane)? C'è o non c'è, rispetto ai provvedimenti che attengono al tentativo di renderla un po' meno tossica un'oggettiva difficoltà nel delegare unicamente alle autorità locali le competenze in materia? Competenze che, peraltro, hanno visto disparità di provvedimenti, ad esempio, nell'ambito dell'area metropolitana torinese quando si tratta di porre limitazioni del traffico. Queste cose, al di là dei protagonismi, fanno del male a tutti noi e fanno del male al Piemonte.
Secondo me, fanno del male soprattutto a quelle autorità locali, in particolare ai Sindaci - mondo di cui mi sento ancora parte - che prima o poi (soprattutto i Sindaci delle grandi città e delle aree metropolitane non certo dei paesi piccoli) verranno chiamati in causa da qualche cittadino particolarmente "incainato" relativamente alle misure assunte per far sì che l'aria diventi un po' meno tossica o perché non si superino neanche i massimi valori (noi siamo sistematicamente sopra i valori massimi, non quelli medi o di allarme), a tutela della salute dei nostri figli che per la nostra.
Credo che non sia opportuno (mentre si rivendicano correzioni e interventi, che peraltro l'Assessore ha già preannunciato) dimenticare qual è l'obiettivo fondamentale. Credo che l'obiettivo fondamentale sia per tutti quello di avere una delibera con un complesso di misure che, senza penalizzare nessuno, intervenga in modo radicale nel tentativo di migliorare la qualità dell'aria in questa nostra Regione, ed in particolare nelle aree più a rischio. Credo che sia il senso di questo provvedimento altrimenti non ce ne sarebbe ragione e credo che questo aspetto non vada perso di vista Ricordo, a chi magari vede queste questioni sotto forma di polemica politica, che il centrodestra in Lombardia si è dotato di una delibera, non con queste caratteristiche perché è stata assunta in altri tempi, ma certamente ben più radicale di quella piemontese, da almeno cinque anni e mezzo a questa parte.
Credo davvero che questo sia il classico esempio nel quale (lo diceva prima la Consigliera Cotto), convenendo sul problema e sul fatto che vada affrontato in maniera radicale, con gli aggiustamenti che l'Assessore ha ipotizzato, il problema deve diventare per tutti una priorità. Certamente lo deve diventare per il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Volevo prima muovere una valutazione di carattere formale, che peraltro il nostro Gruppo ha già fatto presente, scrivendo all'avvocatura della Regione, tramite il collega Ghiglia.
L'articolo 6 della legge 43/2000 è chiarissimo, in merito alla competenza: "Ogni stralcio di piano individua gli obiettivi che devono essere perseguiti e stabilisce i tempi entro i quali devono essere raggiunti gli obiettivi medesimi; lo stralcio viene predisposto dalla Giunta regionale, d'intesa con le Province e approvato con deliberazione del Consiglio regionale".
pur vero che l'articolo 10 al comma 2) dice che "La Giunta regionale previa consultazione con le Province, aggiorna obiettivi e criteri per la gestione degli episodi acuti, in relazione all'evoluzione della normativa in materia".
La Giunta, per votare il Piano senza richiederne un'approvazione al Consiglio, ha certamente seguito l'articolo 10 e non l'articolo 6. A noi parrebbe che sia assolutamente chiara qual è la competenza, e quindi dovrebbe tornare al Consiglio.
Non dico questo soltanto per un richiamo alla norma, anche se, in qualche modo, la norma è essenziale; tra l'altro, chiedo alla Presidenza e al Consiglio di verificare, come già richiesto da molte settimane dal nostro Gruppo consiliare, se la legge è stata applicata.
Lo dico anche nel merito del provvedimento. Il nostro Gruppo nell'ordine del giorno che è stato presentato e che poi illustreremo chiede che venga revocato il provvedimento. Questo non per sancire il fatto che esista un vincitore e un vinto, individuando questi nell'opposizione e nell'Assessore De Ruggiero. Noi crediamo che sarebbe opportuno rivedere il provvedimento, concordando con i principi che la Giunta ha dato - e che peraltro sono quei principi che la Giunta precedente diede nello stralcio come richiamato nella delibera dell'Assessore De Ruggiero - e tenendo anche conto di alcuni passaggi, uno dei quali è l'utilità.
Noi sappiamo che bloccare esclusivamente il traffico veicolare in un numero limitato di Comuni non dà grandi risultati: dà un risultato marginale, se paragonato al danno sociale che viene causato. Crediamo che non vi sia stata concertazione con le categorie. Ricordiamo che molti colleghi, correttamente, hanno fatto riferimento - e noi concordiamo con queste valutazioni - al problema che sarà causato ai privati; però, non dobbiamo dimenticare i comparti produttivi. Interi comparti produttivi (ambulanti, imprese edili e molti artigiani) hanno un parco autoveicoli che non gli consente, stante l'attuale delibera, di circolare dalle h. 8.30 alle h. 12.30. Non solo quelli che risiedono nei venti Comuni torinesi perché è comprensibile a tutti che un'ambulante che debba operare, in uno dei tanti Comuni in cui vi sarà il divieto ci andrà certamente nell'orario prestabilito. Quindi la richiesta che in qualche modo noi facciamo, e le motivazioni che daremo successivamente con l'illustrazione dell'ordine del giorno, è che l'Assessore ritiri la delibera. Questo non deve essere visto come una vittoria per l'opposizione, ma come la necessità di un provvedimento equo.
Dal dibattito consiliare di oggi è emerso che in questo Consiglio vi è una maggioranza contraria al provvedimento della Giunta. Li ho contati: 32 Consiglieri, quindi la maggioranza, sono contrari al provvedimento. Di questo si deve dare atto, perché se ha ragione il Consigliere Toselli nel sottolineare le distinzioni, rivendico positivamente il fatto che qualche volta il Consiglio svolge il suo ruolo di assemblea legislativa che pu anche dire no ad un provvedimento, ancorché questo sia assunto, in termini secondo noi non corretti, dalla Giunta senza l'approvazione del Consiglio.
Se vi è una maggioranza consiliare o, meglio, se un numero di Consiglieri, che non è quello del solito schema dell'opposizione contraria e della maggioranza a favore, esprime perplessità nel merito, credo ci debba essere una condivisione nella volontà di intervenire rispetto al problema della salute, definendo, insieme, un piano di intervento che tenga conto - come ha fatto l'Emilia Romagna - delle attività produttive e delle necessità delle fasce più deboli, che maggiormente patirebbero questa situazione.
Sotto certi punti di vista, la Finanziaria ha delle storture, se pensiamo che con la Finanziaria si può arrivare, nel 3 euro, a pagare fino a cinque volte di più rispetto al bollo di circolazione. Essendo una tassa di proprietà, significa che per tenere ferma l'auto a casa cinque giorni la settimana devo pagare cinque volte di più. È ovvio che sarò costretto a rottamarla, ma è altrettanto verosimile che non abbia i fondi per acquistarne un'altra.
La Finanziaria dà anche la possibilità di acquisire un'auto con un sostegno economico non indifferente e quindi, se provassimo a discutere insieme un provvedimento che preveda fondi addizionali, è verosimile, senza porre grossi divieti, poter creare un piano che tenga conto della salute delle persone, ma anche della mobilità delle stesse e della tutela delle nostre imprese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Guida; ne ha facoltà.



GUIDA Franco

Assessore, non so se l'apparenza inganna, ma sembra che la Giunta l'abbia lasciato solo nel discutere questa vicenda così delicata.
Le do atto che questa mattina, nella sua relazione, è stato chiaro corretto e persino coraggioso, perché in fondo ha ripetuto quello che ha detto a tanti in questi mesi. Io stesso avevo accompagnato la mia ex amministrazione - essendo uno tra i Comuni che patisce di più la presenza delle polveri sottili - ad un incontro in cui lei ci aveva anticipato questo provvedimento, quindi in qualche modo ci aveva già preparati ad un procedimento che lasciava poco spazio alla discussione.
In quella sede, però, le avevo anche detto - che poi è il nocciolo della questione - che un provvedimento di questo genere richiederebbe alcuni elementi di accompagnamento. Prima di tutto, la casualità nell'applicazione e poi maggiori risorse finanziarie.
Credo che sia proprio questo che oggi le chiede il Consiglio regionale.
Nessuno è contrario ad assumere provvedimenti a tutela dell'ambiente - è emerso con chiarezza negli interventi, anche in quelli dei più feroci oppositori al suo provvedimento - ma la maggior critica è stata mossa poco fa dalla collega Paola Barassi, secondo cui a questa Giunta mancherebbe un progetto strategico e strutturale in materia di ambiente e di mobilità.
Questo la dice lunga sull'insufficiente discussione che probabilmente è avvenuta all'interno della Giunta e della stessa maggioranza. Non credo che si possa risolvere la questione solo con provvedimenti dall'alto.
stato scritto e ripetuto in questa sede che dovrebbero essere le amministrazioni comunali e provinciali a dare l'esempio per prime ricostruendo un parco automezzi adeguato.
Tenete presente che da circa cinque anni tutte le Province piemontesi hanno assorbito gran parte delle competenze dell'ANAS, per cui quasi tutti gli automezzi delle Province adibiti alla viabilità e lavori pubblici sono di provenienza ANAS, che ha dotato le Province di mezzi vecchi.
Come si può pensare che le Amministrazioni comunali e provinciali, già in difficoltà finanziarie, possano improvvisamente provvedere alla riconversione del parco automezzi? Ci sono molte questioni particolari che probabilmente non sono state affrontate in modo adeguato. Il problema, quindi, non è nella sostanza del provvedimento, che è la tutela dell'ambiente, ma nella forma.
In questi giorni credo che molti Consiglieri, come anche lei Assessore, abbiano ricevuto la lettera dell'Associazione "Per il Patto dello Sviluppo della Provincia di Cuneo", che in premessa dice quanto abbiamo detto qui: nessuno è contrario alla tutela dell'ambiente, ma si richiedono alcune azioni per rimodulare, cambiare o modificare - come lei ritiene più opportuno - il provvedimento.
Leggo testualmente: "L'adozione del medesimo approccio utilizzato nelle Regioni confinanti e quindi il ripristino delle logiche di tutela della qualità dell'aria per aree di reale criticità, partendo dalla zone 1 e 2 di Piano...". Fra l'altro, quando si superano certe percentuali, il blocco della viabilità in moltissimi Comuni è già un obbligo di legge. Il problema è che sono gli stessi Comuni che in questi mesi hanno chiesto maggiori risorse per ampliare le zone a traffico limitato, per migliorare la mobilità pubblica, per cercare soluzioni alternative all'uso dell'automobile (dando un sostegno alla trasformazione dei mezzi a metano) e, soprattutto, per consentire a qualcuno di comprare delle autovetture adeguate, come quelle previste nei provvedimenti di carattere nazionale.
Poi ancora, per tornare alle richieste dell'Associazione per il Patto per lo sviluppo, si propone "la concertazione di una linea comune di azione interregionale, che tenga conto delle esigenze logistiche del Nord-ovest in grado di evitare fenomeni distorsivi" - com'è già stato detto - "della concorrenza nel settore del trasporto". In altre parole, si tratta di tenere conto di chi viene in Piemonte provenendo da Regioni dove non è stato attuato o applicato un provvedimento così rigido.
Assessore, personalmente cerco di dare un contributo positivo, seppur critico, sulla forma, perché nell'atto in sé ci sono molti aspetti condivisibili, a cominciare dalla gradualità e da una maggiore concertazione sulle questioni di cui le ho detto, con il coinvolgimento delle associazioni. Non è pensabile, infatti, quando si applica un provvedimento di questo genere, non parlare con gli autotrasportatori, i commercianti e gli artigiani.
Per la Provincia di Cuneo, ad esempio, secondo la stima dell'ACI, il provvedimento riguarda il 61% circa del trasporto merci e il 26% del trasporto privato. Occorrono quindi maggiori risorse e poi - mi consenta un maggiore impegno della Regione nel settore infrastrutturale.
Come possiamo risolvere la questione dell'ambiente, quando molte città del Piemonte hanno ancora la tangenziale da completare e quando gli accordi di programma, avviati alcuni anni fa, sono fermi perché l'Assessore Borioli è lento nella loro approvazione? O quando nella Finanziaria di quest'anno non avete fatto il vostro dovere in modo completo nel finanziare molte opere che aspettano? O quando l'ARES è ferma? Capisco che lei si occupa di ambiente, ma come si può disgiungere ambiente, mobilità e trasporti essendo questioni strutturali nella politica della Regione? Guardi che alla fine ha ragione il collega che sostiene che questi provvedimenti fanno sentire la Regione molto lontana, perché è così.
Termino il mio intervento leggendo quanto dice l'Assessore all'Ambiente del Comune di Fossano, che sicuramente non è iscritto all'UDC: " sconcertante la mancanza di gradualità e di analisi". Ecco, è l'analisi che è mancata. Non è certamente solo colpa sua, forse lo è anche un po' della Presidente Bresso, che vuole dare sempre segnali di forza e di dirigismo.
Continuo la lettura del documento dell'Associazione cuneese: "C'è un divieto cui non corrispondono risorse per dar vita a progetti di mobilità alternativi. Per i privati si doveva prima togliere dal commercio i vecchi veicoli dando poi tempo, uno o due anni, a chi li ha acquistati, per rottamarli". Mi sembra una richiesta di buon senso; un buon senso che, a mio avviso, dovete accogliere e fare vostro.
Concludo con un detto che tutti conoscono: "Il fine giustifica il mezzo"...qualche volta lo tollera.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Buquicchio; ne ha facoltà.



BUQUICCHIO Andrea

Assessore, sa che al di fuori di ogni dubbio ho nei suoi confronti stima e un antico rapporto di amicizia. Motivo per il quale in passato mi sono limitato a darle qualche piccolo suggerimento. Oggi vedo che tutti hanno da dire qualcosa, perciò non se la prenderà e ascolterà cortesemente anche il mio pensiero.
Prima di fare qualche osservazione tecnica, mi permetto di fare un'osservazione di carattere politico. Ieri a Bologna il Presidente Prodi ha detto: "Non voglio fare cose per accontentare, voglio e devo fare cose per governare". Con il termine "governare" si intende fare cose importanti per il raggiungimento degli obiettivi che, nell'azione di governo, e quindi nella responsabilità di governo, ci si è prefissati.
Ma questo è possibile, quindi va fatto, se si considera anche un altro elemento, quello che non è conciliabile con la retromarcia. Delle due l'una: o sono convinto della bontà di qualcosa, e la sostengo sino in fondo, oppure non sono convinto di quella bontà se sono disponibile ad apportare degli aggiustamenti, delle modifiche continue a delle retromarce.
Mi chiedo, allora, perché mai ho prodotto una delibera della quale, nella seconda ipotesi, non ero convinto.
Parliamo di un argomento grande come il mondo, cioè individuare elementi che possono migliorare la qualità dell'aria, quindi della vita intesa come ricchezza di salute. Non parliamo di cose da nulla, ma di un'importanza enorme.
Mi chiedo: Assessore, abbiamo realmente individuato, tramite gli Uffici l'incidenza reale e concreta dell'inquinamento da traffico rispetto ad altri? Abbiamo realmente individuato l'incidenza del traffico inquinante dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati? Abbiamo realmente individuato quanto sia importante vietare il traffico in determinate zone della pianura padana per l'ecosistema padano o se è inutile o superfluo? Abbiamo appurato tutto ciò? Oppure siamo andati dietro ad iniziative di quella o quell'altra Regione cercando di ottemperare solo ed esclusivamente ad un obiettivo condivisibile, quello del rispetto delle norme europee, che prima o poi finiranno se non ci adegueremo con delle sanzioni non irrilevanti.
Se tutto questo è stato fatto ed emerge che il traffico privato è il maggior inquinante, bene ha fatto l'Assessore, bene hanno fatto i suoi Uffici e nessuna critica può essere mossa in termini di equità. Se è quello il provvedimento, peccato se tocca gli operai, peccato se tocca le fasce più deboli. Peccato! Peccato! Peccato! Ma è quello il provvedimento che s'ha da fare, non ce n'è un altro.
Se, viceversa, ce n'è un altro, mi chiedo: perché siamo qui a discutere e abbiamo fatto riunioni su riunioni in Comune, in Provincia, tavoli di concertazione dopo che il provvedimento è stato approvato per giungere a ovvie conclusioni? questo che non mi torna.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente.
Assessore, le dico la verità con serietà. Non pensavo che saremmo arrivati a discutere, dibattere su un provvedimento di questo genere. Un provvedimento che, come è già stato detto da altri Consiglieri del mio Gruppo, è assolutamente assurdo, classista, inutile e, nonostante gli studi approfonditi, estemporaneo.
Non so cosa direte alle persone a reddito minimo che hanno una macchina di dieci anni e che confinerete all'immobilità. Forse spiegherete loro che la colpa dell'effetto serra e dell'inquinamento dell'ecosistema universale sta tutto nel motore della loro vecchia auto. Non so se li convincerete soprattutto perché queste persone, Assessore, non potranno permettersi un'altra auto.
Così come andrete a spiegare a tutti coloro che usano il mezzo privato per lavoro, non parlo solo di imprenditori, ma anche dei tanti giovani che usano il motorino per lavorare e non potranno permettersene un altro, che perderanno il lavoro. Come riuscirete a spiegare a quelle migliaia, non solo di commercianti, artigiani, ma anche di professionisti che hanno gli studi nei centri delle città che volete bandire al traffico privato, che dovranno andare, nella migliore delle ipotesi se ne avranno la possibilità a lavorare in periferia ma, nella peggiore delle ipotesi, dovranno chiudere gli uffici per il fatto che volete bloccare la mobilità.
Vedete, Consiglieri, se il provvedimento proposto dalla Giunta regionale è già un provvedimento molto duro nei confronti del traffico e se inizialmente aveva soltanto delle connotazioni classiste perché colpiva le auto più vecchie, l'estensione del provvedimento che, ad esempio, vorrebbe fare il Comune di Torino, è un'estensione che, sinceramente, diventa, a mio modesto avviso, lo dico senza ironia, un'assoluta follia. Rendere inaccessibile al centro addirittura i motori Euro 3, cioè quelli ancora attualmente in vendita, quindi legali, è un'assurdità. Significa bloccare definitivamente l'accesso al centro di Torino che, incidentalmente, ha anche centomila abitanti residenti che, oltre tutto, anche qui assurdità nell'assurdità, sarebbero esentati dal provvedimento medesimo.
Arriviamo, così, all'effetto paradosso: il povero, con il motore vecchio, non può venire in centro perché lo blocca l'Assessore De Ruggiero ma il ricco, con l'auto semivecchia acquistata un anno fa e perché risiede in centro, può girare e se ne frega di tutti. Vede, Assessore De Ruggiero che in questo paradosso sta l'assurdità e l'inutilità del suo provvedimento.
Se noi volessimo promuovere delle forme di disobbedienza civile, non diremmo: "Entrate in centro". Semmai, diremmo a coloro che risiedono in centro: "Prendete tutti la macchina". In quel modo, attuando una forma di disobbedienza civile legale, vanificheremmo l'obiettivo del suo provvedimento e delle delibere dei Comuni che vorranno applicarlo.
Si rende conto, Assessore, che in questo vero paradosso, perché tale lo si può definire - mi scuso per il paradosso della situazione di paradosso vero - sta l'assurdità e il velleitarismo del suo provvedimento? Noi siamo stati sempre contro il tiranno - non è lei - e contro l'istituzione cieca. E quando l'istituzione pretende dai suoi cittadini deve dare l'esempio. Cosa ne facciamo del 67% dei mezzi GTT non a norma? Anzi, il 67% dei mezzi GTT non era a norma secondo il "De Ruggiero 1", ma il 101% dei mezzi GTT non è a norma con il "Chiamparino bis", perché con la "delibera Chiamparino" sono molti di più i mezzi pubblici che non potrebbero circolare, molto più inquinanti di quella famosa macchina di quel famoso pensionato o di quel famoso motorino di quel famoso giovane che non avranno più, per vostra volontà, la possibilità di girare. Ed è evidente che, da questo punto di vista, noi il 6 novembre (o quando sarà) saremo lì ad annotare targhe e a fare denunce.
Sia chiaro a tutti che quando vedremo le auto di servizio circolare per il centro - l'auto del Sindaco Chiamparino non è Euro 4, per dirne una, e neanche quella del Presidente Gariglio, anche se non so che Euro sia qualche problema ve lo dovrebbe creare, quantomeno di coscienza. Perché non solo penalizzate chi ha meno, ma tentate di legalizzare il sopruso; il sopruso del potente che ha l'auto di servizio e il sopruso dell'istituzione che se ne frega delle leggi che essa stessa emana, facendo circolare dei "brontosauri" che inquinano - è un calcolo abbastanza corretto - cinquanta volte di più rispetto ad un'automobile normale.
Ma c'é un altro paradosso, come diceva giustamente il Presidente Casoni prima.
Se un cittadino parte da un Comune 3 P, ovvero un Comune dove si pu circolare, perché si respira l'aria del "Mulino bianco", quella pulita, e arriva al Comune di Torino 1, cosa dovrebbe fare? Si dovrebbe bloccare riporre la vettura in un parcheggio, e cos'altro? Prendere un bel bus inquinante per raggiungere il centro! Cerchiamo di essere realisti, e non velleitari o ideologici. Io rinnovo la nostra proposta (ma anche di altri colleghi) di ripensare al provvedimento, di sospenderlo per un tempo sufficiente, stante che non ci sono rischi, perché anche l'Unione Europea ha allungato i tempi.
Vi invitiamo veramente a ritirare questo provvedimento, a sospenderlo.
Non so se abbiate o meno la maggioranza, ma è il buonsenso che ve lo chiede. Non esiste un altro provvedimento così assurdo come questo, per il presente, per il passato e per il futuro. Spero che la notte porti consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, ringrazio l'Assessore per l'illustrazione della delibera.
Concordo con lo stesso sul fatto che esista chiaramente un problema l'abbiamo ammesso in più di un'occasione - legato alla salute, compromessa proprio dall'inquinamento atmosferico che a Torino, ma anche in altri centri della nostra Regione, raggiunge livelli elevatissimi (non stiamo qui a ricordare i numeri che questo significa, in termini di salute).
Come si è testé ricordato, emerge anche un problema di adeguamento alle leggi europee, per evitare l'applicazione di eventuali sanzioni.
Dobbiamo riconoscere che l'Assessore ha avuto il coraggio di affrontare l'argomento con una delibera regionale: negli anni passati, erano più volte pervenute delle richieste, da parte di associazioni presenti sul territorio, relative al fatto che, in mancanza o in carenza di una forte spinta regionale, vi era una situazione territoriale disarticolata.
Questa delibera tenta di affrontare, in maniera chiara ed organica, il problema del traffico e della circolazione in riferimento all'inquinamento e alle ricadute sulla qualità dell'aria.
Un indirizzo che andrebbe assunto con forza e chiarezza potrebbe essere quello di affrontare il problema della diminuzione del traffico all'interno dei centri urbani, com'è stato fatto, d'altra parte, in molti Paesi europei.
Assieme ad altri colleghi abbiamo inviato un documento allo stesso Assessore: su questo documento, raccogliendo l'indicazione dell'Assessore di una ridiscussione di alcuni punti della delibera, puntavamo l'accento sulla necessità di incentivare, in maniera decisiva, il trasporto pubblico e, in contemporanea, affrontare il problema della riduzione del traffico privato nei centri urbani.
Non possiamo certamente negare che qualche punto della delibera regionale non ci vede perfettamente in sintonia. Noi, ad esempio individuiamo più la necessità di rivedere il parco automezzi dei trasporti pubblici, indirizzandoci verso il metano o l'elettricità, e vorremmo approfondire la tematica dei filtri per gli autobus, anche sulla base di documentazioni disponibili sia su scala nazionale che europea, per valutare l'efficacia di tali strumenti, sui quali nutriamo ancora qualche dubbio.
Allo stesso modo, mi associo ad alcune affermazioni della collega Barassi relativamente alle problematiche delle auto vecchie: da ambientalista, ammetto che mostrare dei dubbi sul divieto di circolazione delle auto molto vecchie potrebbe sembrare un controsenso. Per effettivamente, alcuni dei punti che sono stati sottolineati - il fatto che le auto vecchie non sono vetture che viaggiano molto, perché quelle che circolano di più e che sono più problematiche dal punto di vista dell'inquinamento, non hanno sicuramente una vita così lunga - ritengo che richiedano degli approfondimenti.
Colgo un segnale positivo nella dichiarazione dell'Assessore sulla possibilità di una rimodulazione della delibera. Vorrei confermare la volontà del nostro Gruppo nel proseguimento dell'impegno, che riteniamo prioritario, di migliorare la qualità dell'aria.



GARIGLIO DAVIDE



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

L'ora è tarda. Inoltre, manca il collega Turigliatto, al quale devo il motivo per cui volevo intervenire. Quindi, lascerò all'Assessore l'impegno di riferire al collega Turigliatto l'origine del mio intervento. Il Consigliere Turigliatto, qualche tempo fa, ha fatto un classico esempio di sillogismo schizofrenico. Ha espresso una serie di premesse, apparentemente condivisibili, traendone poi - se ho sentito bene - delle conclusioni illogiche, quindi schizofreniche. Mi riferisco al sillogismo, non certo al collega, che credo "ci faccia" e non "ci sia".
Il collega ha definito una serie di premesse su cui siamo tutti d'accordo, a partire dall'inquinamento. In seguito, è passato ad un'eccellente difesa della figura dell'Assessore. Sono sempre colpito quando un componente della maggioranza difende un proprio Assessore, perch non è sempre così frequente.
Vede, Assessore - qui sta la schizofrenia - la discussione di oggi non nasce oggi, ma arriva da lontano. Arriva dalle prime ipotesi di intervento che lei propose al Consiglio, immagino in V Commissione, un ambiente che non sempre frequento. So che i primi atti sono già stati modificati.
Infatti, la delibera del 18 settembre è molto diversa dalla prima impostazione. In italiano facile, non in politichese, devo dedurre che l'impostazione del 18 settembre fosse già pesantemente affetta dalle azioni dell'opposizione, probabilmente anche di una parte della maggioranza che in questo caso, agiva come opposizione, come spesse volte è sua abitudine.
Probabilmente, anche da alcune sensazioni che il territorio esprimeva.
Arriviamo fino ad oggi quando, con il forcipe, il Consigliere Casoni disturbando un ordine dei lavori che i Capigruppo si erano dati, ha dovuto forzare, con un'ipotesi di inversione di o.d.g., quella che sarebbe stata una sua naturale comunicazione, dicendoci con dovizia di dettagli, su cui tornerò alla fine della mattinata, quello che era il pensiero di oggi, che è molto diverso dal pensiero di ieri.
Se il pensiero della Giunta di oggi è molto diverso dal pensiero di ieri, sarebbe utile capire dove la maggioranza ha sbagliato. Ha sbagliato nel non ascoltare? È probabile. Sta sbagliando, oggi, nel cedere ad un eccesso di dissenso del territorio? È possibile. Il percorso è pieno di decisioni che il Governo deve prendere, talora impopolari. La Val di Susa è piena di esempi autorevoli in questa materia, non soltanto per quanto riguarda la TAV. Il Governo aveva ragione allora e sta cedendo oggi alle violente pressioni dell'opposizione o della massa? Apro una parentesi: la Giunta continua a non essere rappresentata, caro Presidente del Consiglio, e bisognerà che l'Ufficio di Presidenza si occupi una volta per tutte di fare in modo che almeno la forma di questo Consiglio sia tutelata, perché manca la rappresentanza della Giunta. Non ne faccio un ragionamento di qualità, ma di procedura.
Mi rivolgo al collega Turigliatto, che non c'è, ma va bene che qualcuno ascolti: se in questo tempo si è sbagliato, che poi si chiami rimodulazione, quello che in altri termini il collega Ricca, se si fosse rivolto a me, avrebbe detto - francamente, non è mai successo - "Di nuovo la Giunta ha calato le braghe", bisogna che qualcuno, anche in maggioranza se ne faccio carico. Ripeto, il dibattito di oggi, che a me non sembra del tutto inutile, è stato estratto con il forcipe dalla Giunta.
Dobbiamo procedere ad un'inversione dell'o.d.g., che solo l'attenzione di alcuni Capigruppo e la disponibilità della Presidenza ha trasformato in un dibattito. Su questi temi e non sul merito, di cui capisco poco e meno ancora m'interessa, perché c'è tanta gente che nel mondo dell'ambiente ha ben maggiori competenze di me, inviterei i Capigruppo di maggioranza, di cui abbiamo molto bisogno se vogliamo fare opposizione, a fare qualche riflessione.
Spiegate al Consigliere Turigliatto che non può avere ragione in un dibattito che è durato circa tre o quattro mesi. In qualche momento si è sbagliato, ma c'interesserebbe sapere dalla maggioranza, pur avendo noi la nostra immagine, con chiarezza quando l'attuale maggioranza ritiene di aver sbagliato. In attesa della rimodulazione, che significa aver cambiato totalmente idea rispetto ad una decisione precedentemente presa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Boniperti; ne ha facoltà.



BONIPERTI Roberto

Grazie, Presidente.
Assessore, abbiamo assistito a una miriade di interventi, che hanno sottolineato quanto grande sia l'esigenza di rivedere questo provvedimento.
Penso che la sua attenzione, che è sempre stata costante sugli interventi di maggioranza e di minoranza, le abbia fatto comprendere quale sia la gravità di questo provvedimento. Un provvedimento che, come hanno già detto tanti colleghi, va a colpire le fasce più deboli, le persone che oggi stanno soffrendo di più: i pensionati, le persone che abitano nei paesi distanti dai grossi centri urbani, dove non ci sono mezzi alternativi.
Ho potuto vedere l'elenco della Provincia di Novara. Ci sono dei paesini, come Sillavengo, che ha 567 abitanti e in cui vi è la ferrovia, ma il treno non si ferma più. Passano due pullman al giorno, uno al mattino ed uno alla sera. Mi piacerebbe sapere come possono ad andare a lavorare gli abitanti di un paese come questo.
Non sto a citare altri esempi di Comuni che non sono nell'elenco, ma che si trovano attorniati da Comuni per i quali è stato preso questo provvedimento. Mi piacerebbe capire come questa gente può muoversi. Forse il buon senso farebbe pensare che un ripensamento, in senso bonario, non per far fare retromarcia all'Assessore, come hanno detto alcuni colleghi di maggioranza e minoranza, possa far sì che questo provvedimento torni in Commissione.
La Regione si faccia carico di intervenire in una situazione che diversamente è improponibile, perché dire a pensionati, che vivono con 600 700 euro di pensione al mese, di cambiare l'unico automezzo che hanno per spostarsi e andare verso la città o verso i centri dove possono fare la spesa, curarsi e tutelare le proprie esigenze, può far sì che questa gente si senta abbandonata. Viene proprio da pensare che le fasce più deboli siano abbandonate da tutti, destra e sinistra.
La invito, dopo aver ascoltato tutti gli interventi, a valutare. Lei è stato anche Sindaco e può capire cosa vuol dire. Glielo dico perch vivendo in un centro un po' più grande, forse non si rende conto di cosa vuol dire per gli abitanti della metà dei 40 Comuni della Provincia di Novara non potersi muovere, non poter andare a fare la spesa e, forse neanche poter andare a prendere il pane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ricca.



RICCA Luigi Sergio

Voglio ribadire la condivisione del Gruppo SDI sui principi che hanno ispirato il provvedimento dell'Assessore. Una condivisione che peraltro è stata espressa da tanti interventi, in modo trasversale all'interno di questo Consiglio. Il problema che affronta è reale: c'è di mezzo la salute un bene primario per tutti noi, che va tutelato anche a costo di assumere dei provvedimenti che possono creare qualche impopolarità.
Devo anche dire che l'Assessore si è assunto la responsabilità di un provvedimento che, a livello regionale, è assolutamente opportuno, per cercare di dare uniformità sul territorio della nostra Regione nell'approccio ad un problema così complesso. Aggiungo che alcuni provvedimenti possono stimolare, con la loro durezza e anche con il loro impatto, la consapevolezza di un rischio che forse non è ben percepito da parte dei cittadini rispetto a quanto realmente c'è nella nostra area, nel nostro ambiente e che mette a repentaglio la nostra salute.
Si tratta di un problema vero, che non si può ignorare. Sono state richiamate anche le questioni tecniche che lo evidenziano: lo sfondamento dei giorni di bonus; il superamento delle medie annuali, che preoccupano ma anche la necessità di un approccio distribuito nel tempo, con una gradualità di applicazione che renda i provvedimenti effettivamente praticabili ed efficaci sul territorio. Diversamente, corriamo il rischio di fare un po' come avveniva con le giornate delle targhe alterne, dove di fatto si allentavano i controlli, con un'efficacia relativa del provvedimento. Quindi, proprio perché ci sono questi problemi, voglio anche apprezzare il senso di responsabilità con il quale l'Assessore ha comunicato la rimodulazione del provvedimento e, a maggior ragione, esprimo attenzione e apprezzamento anche per la capacità di raccogliere le sollecitazioni che sono giunte dall'Aula.
Ci sono problemi di applicazione dei provvedimenti. C'è un problema di risorse necessarie per affrontare la questione in modo strutturale e non soltanto con dei "pannicelli caldi".
Le azioni che l'Assessore sta mettendo in campo, non soltanto con questo provvedimento, sono di carattere strutturale e quindi la questione centrale è quella delle risorse necessarie, per fare in modo che i provvedimenti diventino veramente efficaci nella loro applicazione. Non intendo fare riferimento ai suggerimenti ,che ho ascoltato e in gran parte condivido, dei mie colleghi; voglio però riprenderne uno che faccia riflettere l'Assessore in relazione alla rimodulazione che è stata annunciata. Capisco la necessità di intervenire con fermezza sui codici uno, deve essser però chiaro che bisogna regolamentare l'accesso dai Comuni contermini alle aree con codice uno, dove magari i mezzi pubblici non sono così frequenti e non consentono spostamenti efficaci; mi riferisco ai Comuni vicini ad altri che non sono assolutamente interessati dal provvedimento.
Quello della mobilità è uno dei tanti problemi importanti ed essenziali del vivere di oggi, ma la qualità della mobilità è assolutamente determinante rispetto all'efficacia dei provvedimenti che devono essere messi in campo. Questo chiama in causa, come è già stato fatto da tanti altri che mi hanno preceduto, il mezzo di trasporto pubblico. Quindi dobbiamo avere la coerenza di non chiedere ai cittadini più di quanto non chiediamo al pubblico. Non possiamo chiedere ai cittadini, soprattutto quelli delle fasce deboli, di fare meglio di quanto non faccia il pubblico.
C'è un problema di risorse importanti da mettere in campo, che chiama in causa i bilanci della nostra Regione, quelli degli enti locali, ma soprattutto evidenzia la necessità di reclamare un progetto per la mobilità a livello nazionale, con risorse adeguate per sostenerlo.
Chiudo l'intervento, sollecitando la necessità di assumere provvedimenti che siano concertati nel modo più ampio possibile e condivisi con gli altri enti e soggetti interessati, a partire dai Comuni e dalle Province. Non c'è nulla di peggio di certi provvedimenti che non trovano condivisione ampia con altri soggetti istituzionali e sul territorio, che quindi perdono anche di efficacia nel loro impatto con i cittadini perch si trovano ad essere contestati da chi dovrebbe, in modo coerente e coordinato, metterli in atto. Quindi, da questa annunciata rimodulazione mi aspetto una risposta che cerchi di rendere davvero praticabili ed efficaci i provvedimenti su una questione che, come ripeto, chiama in causa un rischio della salute che non può essere ignorato a cuor leggero.



PRESIDENTE

iscritto a parlare il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

L'ultima sofferenza, Assessore. Dovrei essere l'ultimo di questa...



PRESIDENTE

No. Non è l'ultimo.



PRESIDENTE

BOTTA, Marco



PRESIDENTE

Peccato, perché mi perdo tutte le battute che avevo pensato di fare.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio all'associazione "Amici di Avigliana"


PRESIDENTE

Saluto a nome di tutti i nostri visitatori dell'associazione "Amici di Avigliana", che sono venuti a visitare il Consiglio regionale. Siamo felici di avervi qui e speriamo che la visita possa essere di vostro gradimento.
Grazie di essere venuti.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Comunicazione dell'Assessore De Ruggiero su "Inquinamento atmosferico e conseguenti provvedimenti assunti dalla Giunta regionale (DGR 66 - 3859 del 18 settembre 2006 'Attuazione della legge regionale 7 aprile 2000 n. 43. Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento atmosferico. Aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ex artt. 7,7 e 9 Decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351. Stralcio di piano per la mobilità')" ed esame ordini del giorno nn. 381, 431, 435, 447 e 456 collegati ed interrogazione n. 1022 assorbita (seguito)


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Botta.



BOTTA Marco

Comunque, al di là del fatto di non essere l'ultimo ad intervenire devo dire che l'Assessore si sarà reso conto, dal numero e dalla quantità degli interventi, che il tema è estremamente sentito da tutti i colleghi.
Mi pare che una prima riflessione vada fatta sul dato che emerge, cioè che non c'è nessuno qui dentro che sia a favore dell'inquinamento; anzi tutti condividiamo la questione e la problematicità di una lotta decisa e seria contro l'inquinamento. Naturalmente però divergiamo, come spesso succede in tutte le civiltà, sulla scelta delle priorità per raggiungere questo risultato e sulle modalità di attuazione dell'azione che dovrebbe portare ad una diminuzione dell'inquinamento.
Su questo si basa la critica che Alleanza Nazionale e molti altri partiti presenti in Consiglio regionale le hanno fatto: sulla scelta della priorità e sulla penalizzazione di questi veicoli. Peraltro, Assessore, la quantità di questi veicoli è assai più numerosa rispetto a quella che normalmente ci viene fatta credere, perché gli ultimi dati disponibili dell'ACI non parlano di 420.000 veicoli (che era la cifra data come circolante), ma di oltre 700.000 veicoli in Piemonte, di cui il 52% sono automezzi fino a 3,5 quintali, quindi i veicoli più legati al commercio e all'impresa, mentre il 22% del totale sono autovetture risalenti a privati.
Questi sono dati che devono farci riflettere. Bloccare dal 6 novembre per tutto il giorno, 720.000 veicoli è un fatto importante. È un fatto decisivo per lo sviluppo e la sostenibilità anche economica del nostro Piemonte. Qualcuno ha persino calcolato quale impegno economico ci sarebbe per i piemontesi, se dovessero arrivare alla sostituzione di tutta questa massa di veicoli, individuando un costo medio di 13.000 euro per la sostituzione di ogni veicolo. Ci troveremmo di fronte ad oltre nove miliardi di euro per la sostituzione dei veicoli, ovvero 1/3 della finanziaria varata dal Governo Prodi. Capisco che questo può farle onore nel senso che potrebbe essere uno sviluppo non indifferente per l'economia le case automobilistiche sarebbero sicuramente contente di avere un così alto parco di possibili nuovi utenti. Ma pensi il ritorno, sul Piemonte non solo dei privati (non ripeto l'esempio dei pensionati o di coloro che usano poco l'autovettura, perché possiamo anche metterci a piangere, ma sono considerazioni vere), ma mi riferisco soprattutto alle imprese.
Ripeto, cambiare 130 mila automezzi fino a 3.5 tonnellate vuol dire creare enormi ed evidenti difficoltà alle nostre imprese commerciali di piccole e medie dimensioni, che si aspettano di essere aiutate e non di essere vessate dalla nostra Istituzione regionale.
Per queste ragioni, Assessore, crediamo che un politico di buon senso quale lei è, non assuma la possibilità di sospendere questo provvedimento come una sconfitta personale o di una linea politica, perché non lo sarebbe nessuno la vede in quel senso - ma l'assuma come un momento di crescita e di condivisione con il Consiglio regionale e con le associazioni di categoria.
Un'impostazione che per tanti motivi si rivela errata - come si rileva man mano che andiamo avanti nell'approfondimento di questo provvedimento può diventare utile, con l'assunzione di quelle modifiche che devono essere prese. Il problema esiste e va affrontato, ma va affrontato in modo tale da portare lustro e significato alla sua azione di governo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giovine; ne ha facoltà.



GIOVINE Michele

Grazie, Presidente.
Poiché la maggior parte delle questioni che avevo in mente di sollevare in questo intervento sono state ampiamente esposte dai colleghi di opposizione - e devo dire anche per buona parte della maggioranza - mi permetto solo di sottolineare un aspetto che il Gruppo dei Consumatori, che qui rappresento modestamente, ritiene più grave di questa tipologia di provvedimento. Mi riferisco a quanto graverebbe sulle tasche delle famiglie piemontesi, in particolar modo per quelle che, avendo auto più vecchie probabilmente hanno più difficoltà a cambiarle.
Ben inteso quanto detto dal collega Ricca, cioè che il problema della salute ambientale è sicuramente di importanza prioritaria, non credo che un provvedimento "mannaia", com'è stato di fatto formulato, sia la direzione più corretta da intraprendere, considerando soprattutto la difficoltà economica in cui vive buona parte della popolazione piemontese.
Piccola nota di colore: non più tardi di tre settimane fa ho avuto un piacevole confronto di idee con una pattuglia della Polstrada, la quale mi chiedeva lumi sulla questione perché, di fatto, i dirigenti massimi della Polstrada si ponevano la questione dell'applicabilità del decreto.
Evidentemente sono sorti dubbi e questioni in merito. Non voglio entrare nel dettaglio tecnico, però credo che qualche verifica in più, con tutti i soggetti destinati ad operare con questo decreto, andasse fatta.
Un provvedimento che coinvolge buona parte delle famiglie piemontesi i numeri testé ricordati dal collega Botta sono astronomici - sommato ad altre forme di tassazione aggiunte nell'ultima Finanziaria proprio sull'auto (oltre all'obbligatorietà dell'assicurazione sulla casa contro le alluvioni, che considero un ulteriore balzello gravoso che peserà sul bilancio delle famiglie piemontesi) non può essere appoggiato dai consumatori.
Il Gruppo dei Consumatori, che molto modestamente rappresento qui in Consiglio, sottolinea la propria contrarietà.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore De Ruggiero per una replica.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Volevo solo segnalare che anche a me è sembrato non del tutto inutile per usare un'espressione del Consigliere Burzi - la discussione odierna.
Credo esistano, ma questo per mia cultura politica, dei livelli di consultazione formale, assolutamente seguiti nella loro formalità, ma esistono anche, specialmente quando si presentano provvedimenti da discutere e che hanno un'incidenza precisa sulla vita quotidiana delle persone, dei livelli di consultazione informale e di ascolto, possibili fino all'ultimo minuto. Oltretutto, tutti i provvedimenti vengono rivisti.
Mi dispiace che alcuni Consiglieri intervenuti non erano presenti questa mattina, per cui mi trovo in difficoltà a ripetermi e non lo farò per correttezza rispetto a chi c'era, ma è ovvio che tutti i provvedimenti vengono sempre monitorati alla luce delle novità. Ci sono molte novità, ad esempio, dovute al decreto governativo, per cui il Consigliere Cavallera mi ha detto: "Prenda atto di questo - ovviamente adesso semplifico - quindi viva questa come una soluzione importante e giochiamo, su questo versante ad armonizzare i possibili livelli di incentivo".
Lo dico perché i provvedimenti si seguono nel loro iter anche a seconda delle novità, e in questo caso ci sono novità di una qualche rilevanza.
Ringrazio il Consigliere Casoni per la sua puntualizzazione sull'ANAS relativa al 26 settembre. Ero a conoscenza della notizia che la Commissione del Parlamento europeo aveva trovato, nel corso della discussione, un punto di ricaduta rispetto agli emendamenti. Tali emendamenti erano stati criticati dal Commissario Dimas, Commissario dell'Unione europea all'ambiente, il quale ha dichiarato: "Mi rallegro, ricordando che l'inquinamento atmosferico riduce la durata della vita di tutti i cittadini europei in media di otto mesi".
Confesso che mi fa molto piacere questo contributo, perché è un altro modo di presentare i dati sanitari che, peraltro, non avevo mai usato.
importante che lo dica il Commissario all'ambiente dell'Unione europea, il quale parla di otto mesi e poi critica questa eccessiva estensione a 55 giorni di bonus. Critica l'eccessiva deroga fino ad arrivare, dagli attuali 35, a 55 giorni. Devo dire che con i dati del 2006 i 55 giorni già non ci basterebbero, perché Buttigliera Alta ne ha 69; La Mandria ne ha 46 Borgaro 92; Bra 67; Cuneo 81, quindi anche i 55 giorni non ci basterebbero.
Ovviamente, si seguono queste vicende con tutta l'attenzione in diretta.
Per evitare confusione rispetto ad un'osservazione del Consigliere Boniperti, questa è la zonizzazione del 2002, che dovrebbe essere rivista nel 2007, cioè ogni cinque anni. Alla luce dei dati (perché qui c'è anche un po' di analisi delle possibilità di trasporto e di quant'altro) quello di cui parlavo stamane era che anche all'interno di questo elenco dei circa trecento Comuni di Piano, stiamo dicendo che la delibera del 2002 individua oltre a questa classificazione, anche quelle di maggiore gravità, quelle individuabili con il cosiddetto codice 1 (è una metodologia che abbiamo usato adesso, che ci fa capire il problema). Il comune che ha citato il Consigliere non c'è, spero non sia oggetto di confusione aver distribuito questa zona di piano.
Ringrazio tutti, ho ascoltato con molta attenzione i Consiglieri e sarà mia cura tirare conclusioni anche con maggiore calma.
Al Consigliere Burzi dico che non ritengo affatto questa giornata di ascolto del tutto inutile, credo sia stata invece molto utile.



PRESIDENTE

Terminata la discussione generale, dobbiamo pronunciarci sugli ordini del giorno collegati.
Chiederei cortesemente ai Gruppi di confermarmi la presentazione degli ordini del giorno. Ci sono tre ordini del giorno che provengono dal Gruppo di Alleanza Nazionale.
Il primo è l'ordine del giorno n. 381, presentato il 4 luglio, inerente a "Divieto di circolazione per i mezzi di trasporto con motore pre euro euro zero, euro uno", dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta Vignale.
Il secondo è l'ordine del giorno n. 431, inerente a "Misure contro l'inquinamento volute dalla Giunta regionale", dei Consiglieri Botta Ghiglia, Casoni, Boniperti e Vignale, presentato il 20 settembre.
Il terzo è l'ordine del giorno n. 435, presentato il 28 settembre inerente a "Revoca del Piano stralcio sulla mobilità", dei Consiglieri Casoni, Vignale, Botta, Boniperti e Ghiglia.
Li mantenete tutti? Va bene.
Vi è un altro ordine del giorno, il n. 447, inerente a "Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'acqua", presentato dai Consiglieri Dutto, Novero e Rossi.
Infine abbiamo l'ordine del giorno, il n. 456, inerente a "Piano stralcio sulla qualità dell'aria", dei Consiglieri Cavallera, Cotto Toselli, Burzi e Ferrero, presentato in seduta odierna Ricordo che abbiamo considerata assorbita nel dibattito di oggi l'interrogazione n. 1022, a prima firma la Consigliera Barassi.
Procediamo prima con i tre ordini del giorno presentati dal Gruppo di Alleanza Nazionale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale, ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Illustro l'ordine del giorno n. 435 anche se è stato motivo degli interventi effettuati dal nostro Gruppo consiliare. Intendiamo richiedere alla Presidenza del Consiglio la votazione separata, e per appello nominale, sui tre ordini del giorno, perché trattano questioni simili che afferiscono sempre al piano, ma in realtà differenti.
L'ordine del giorno n. 435, come abbiamo avuto modo di dire durante i nostri interventi, impegna (tralascio le premesse perché sono state motivo di lunga discussione) l'Assessore e il Presidente a revocare il Piano stralcio sulla mobilità per le motivazioni che abbiamo espresso. Crediamo vi sia la possibilità di arrivare ad un piano condiviso o, in ogni caso migliorativo rispetto a quello presentato. Crediamo sia difficile, anche in sede di II e V Commissione, affrontare una discussione avendo un provvedimento che, formalmente, ha già valore.
Sappiamo che il 6 novembre entrerà in vigore il Piano, sappiamo altresì dall'Assessore che è disposto ad apportare delle modifiche al documento.
Considerato che le modifiche si dovranno apportare e considerato che il documento si dovrà rivedere, sarebbe più opportuno revocare il Piano per discutere, insieme alle Commissioni, eventuali modifiche che possono magari non essere poi soddisfacenti in toto per ciò che riguarda il nostro Gruppo consiliare, ma certamente possono rappresentare una miglioria rispetto al Piano così come oggi è stato presentato.
Chiediamo altresì di affrontare il problema dell'inquinamento con una valutazione complessiva delle motivazioni che portano all'inquinamento atmosferico stesso. Questo è stato fatto con atti formali presentati al Consiglio, quindi con due PDL e un ordine del giorno, riprendendo a finanziare la sostituzione di caldaie, ovviamente quelle maggiormente inquinanti, così come provvedendo ad approvare una proposta di legge che intervenga, in modo più indicativo, sulla sostituzione delle autovetture proprio per evitare i problemi alle fasce sociali più deboli cui facevamo riferimento precedentemente, ciò senza porre dei vincoli e dei divieti.
Riteniamo che se vi è un finanziamento adeguato da parte della Regione Piemonte con un piano biennale o triennale e se a questo aggiungiamo l'impegno che il Governo ha assunto in sede di finanziaria (uno dei pochi aspetti positivi della finanziaria, in altre parole i 1500 euro o i duemila per chi cambia l'auto acquistando una macchina a GPL o a metano), si possa far sì che un certo numero di persone sostituiscano la loro autovettura senza l'acquisto di auto a GPL o a metano. Così facendo si sostituisce in modo naturale e, fisiologico il parco auto e si dà un incentivo alle persone che hanno difficoltà ad acquistare un'auto nuova. Oppure, come una delle proposte di legge prevede, trasformare l'auto a benzina, in auto a GPL o a metano.
Chiediamo altresì che, nel rispetto dell'articolo 6 della legge n. 43 del 2000, sia il Consiglio a deliberare in merito ad un piano stralcio sulla mobilità, non la Giunta regionale. Ricordiamo al Presidente che abbiamo posto sia all'Ufficio di Presidenza sia all'avvocatura un quesito in merito. Ci pare comunque politicamente non solo rispettoso della legge ma anche politicamente più appropriato, che sul tema si esprima, come legge prevede e come buon senso vorrebbe, il Consiglio regionale che è un po' il padre della legge, il padre del piano della mobilità.



PRESIDENTE

Collega Vignale, procederemo con una singola votazione per ogni ordine del giorno.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale ha richiesto la votazione per appello nominale. Prego, dunque, gli uffici di predisporre la votazione in tal senso.
Proporrei di illustrare gli ordini del giorno a seconda del momento in cui lo poniamo in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Presidente, noi non abbiamo i testi degli ordini del giorno. Pertanto chiederei gentilmente di poterli leggere.



PRESIDENTE

Ho già dato disposizioni in tal senso.



MANOLINO Giuliano

Sì, ma se li pone in votazione e non abbiamo ancora i testi...



PRESIDENTE

Ha ragione.
Procediamo con la votazione nominale dell'ordine del giorno n. 381, il cui testo recita: "I Sottoscritti Consiglieri preso atto che, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, l'Assessore Regionale De Ruggiero avrebbe annunciato l'intenzione di attuare un provvedimento di divieto di circolazione dei mezzi di trasporto con motore pre-euro, euro zero ed euro uno a partire dal mese di ottobre 2006 considerato che i mezzi di trasporto privati - come è stato scientificamente provato incidono minimamente sulla qualità dell'aria mentre hanno un forte impatto ambientale i mezzi di trasporto pubblici non eco-compatibili (che da soli inquinano come decine di auto), gli impianti di riscaldamento e quelli industriali considerato quindi che un blocco totale del traffico per i mezzi di trasporto privati dalle caratteristiche in oggetto risulterebbe essere un provvedimento classista e discriminatorio nei confronti degli automobilisti oltre che inutile impegnano il Presidente della Giunta regionale a non attuare provvedimenti di divieto della circolazione dei mezzi di trasporto privati a subordinare l'avvio del rinnovo delle auto private alla disponibilità di incentivi per l'acquisto di mezzi di trasporto eco-compatibili a potenziare la rete di teleriscaldamento, a monitorare le emissioni di sostanze inquinanti da parte degli impianti industriali e a rinnovare il parco autobus sostituendo i mezzi pubblici inquinanti con quelli eco compatibili".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 48 Consiglieri votanti 47 Consiglieri hanno votato Sì 14 Consiglieri hanno votato NO 33 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Procediamo con la votazione nominale dell'ordine del giorno n. 431, il cui testo recita: "Premesso che: le misure contro l'inquinamento volute dalla Giunta regionale della Bresso che interessano i mezzi cosiddetti mezzi motorizzati "anziani", appare come un grave atto rivolto ai cittadini, soprattutto quelli delle cosiddette fasce deboli, già "piegati" dall'attuale momento di crisi economica, che non hanno la possibilità economica di acquistare un'auto nuova e che utilizzano il mezzo per recarsi quotidianamente al lavoro considerato che: una simile politica, pertanto, recherebbe grave disagio alle famiglie piemontesi meno abbienti.
constatato che: un'auto datata è spesso posseduta da coloro i quali non possono acquistarne una nuova.
Questo provvedimento colpisce ulteriormente i cittadini già messi in ginocchio dalla crisi economica.
Il provvedimento non ha poi alcun senso al di fuori delle aree cittadine ad alto tasso di inquinamento, come, ad esempio, le zone collinari o i paesi dove lo smog è pressoché inesistente.
visto che: anche molte aziende piemontesi fanno uso di mezzi datati non considerati utilizzabili dal provvedimento in questione.
importante tutelare queste aziende fornitrici di lavoro che, considerata l'attuale sofferenza economica, si troverebbero ulteriormente in difficoltà nel dover effettuare in tempi brevi la sostituzione dei loro mezzi di lavoro il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad apportare giusti e fondati correttivi al predetto provvedimento, in particolare: 1. concedere alle aziende almeno cinque anni di tempo per la sostituzione dei propri mezzi, prevedendo altresì linee agevolate di finanziamento per l'acquisto dei nuovi mezzi.
2. prevedere una deroga e non applicare il divieto alle zone al di fuori delle aree cittadine ad alto tasso di inquinamento, come, ad esempio quelle collinari o nei paesi dove lo smog è pressoché inesistente 3. nelle città medio-grandi demandare l'applicazione dello stesso provvedimento ai Sindaci, che ne valuteranno l'opportunità sulla base dell'inquinamento locale ma, soprattutto, sulla base delle caratteristiche urbanistiche e socio-economiche della loro città".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato Sì 13 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
In merito all'ordine del giorno n. 435, ha chiesto la parola il Consigliere Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William

Grazie, Presidente.
Intendevo solo precisare che attraverso questi ordini del giorno abbiamo posto dei problemi concreti, come il teleriscaldamento, il monitoraggio e quant'altro.
Con il provvedimento che ci apprestiamo a votare poniamo seguito al ragionamento che abbiamo fatto: siamo disponibili, qualora vengano accolti a contribuire alla rielaborazione di un Piano che raggiunga gli obiettivi preposti. È chiaro che, se tutte le nostre proposte verranno sdegnosamente rifiutate dal Consiglio, ne prenderemo atto. Anzi, forse potrei persino affermare che ne saremo contenti, perché adotteremo le opportune azioni sul territorio e ci tuteleremo in altra sede.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Approfitto della dichiarazione di voto su questi provvedimenti per precisare che anch'io sono rimasto stupito dell'atteggiamento di chiusura totale della Giunta nei confronti degli ordini del giorno che noi, come Gruppo della Lega Nord, condividevamo, tant'é che abbiamo votato a favore.
Riteniamo che non sia un atteggiamento costruttivo. Riteniamo, altresì che l'Assessore avrebbe fatto meglio a ritirare la delibera e a portarla in Commissione. Riteniamo, ancora, che l'Assessore avrebbe fatto meglio a spiegarci il motivo per cui non prevede interventi per chi produce e utilizza energia pulita. Non capiamo perché l'Assessore non abbia previsto un ulteriore contributo per chi sarà costretto ad andare a piedi o a dover cambiare l'auto. Non capiamo perché l'Assessore non abbia precisato il motivo per cui non intende fare controlli più seri presso le abitazioni, in particolare gli edifici pubblici, che utilizzano temperature di riscaldamento fuorilegge (sappiamo bene che ce ne sono veramente tanti!).
Nulla ha detto l'Assessore anche in merito a quella enorme massa di auto di proprietà di Enti pubblici (in particolare Aziende Sanitarie, ma anche Province e Comuni) che dovranno essere cambiate, perché fuori norma (la maggior parte sono le classiche "Panda" che tutti vediamo circolare): altra "legnata" che ricadrà sulle spalle del cittadino "pantalone" piemontese. Perché dover cambiare alcune migliaia di auto Panda che hanno a disposizione le Aziende Sanitarie Locali, significa caricare di qualche miliardo di vecchie lire il bilancio della sanità e quindi dover tagliare dei servizi o incrementare anche quei fondi: insomma, altri soldi che dovranno pagare i cittadini "pantaloni" piemontesi.
Prendiamo atto della totale chiusura dell'Assessore e della Giunta.
Ma non solo, del totale disinteresse dimostrato da questa Giunta nei confronti del Consiglio regionale e dei Consiglieri di minoranza, perch continuiamo a notare l'assenza della Presidente Bresso - impegnata altrove per carità - ma anche del Vicepresidente della Giunta regionale.
Questo dispiace, perché è un provvedimento importante, che impatta sulla popolazione e creerà dei problemi alle fasce deboli. È un provvedimento antidemocratico ed illiberale, perché applicato ai soli cittadini piemontesi e non a coloro che verranno da altri territori nella nostra Regione. É un provvedimento che non porterà grandi benefici dal punto di vista ambientale, perché l'ambiente lo si tutela e lo si aiuta non danneggiando i più deboli, ma piuttosto valutando eventuali interventi che possono portare le auto fuori dalle città, creando parcheggi e dando la possibilità di arrivare nelle città e nei Comuni che hanno problemi di inquinamento con i mezzi pubblici.
Voi siete partiti, invece, con un sistema di repressione; una repressione che colpisce, come ripeto, le fasce deboli. Per questi motivi, è un provvedimento che non potremo, in nessuno modo, appoggiare.
Abbiamo cercato una via di collaborazione, ma avete chiuso le porte - non la porta, ma le porte - in faccia all'opposizione.
Sappiate che sul territorio sarà scontro, ma non solo sul territorio perché è stato un atto di grave scorrettezza istituzionale non portare un provvedimento così importante in Commissione.



PRESIDENTE

Se non vi sono altri interventi, procediamo alla votazione nominale dell'ordine del giorno n. 435, il cui testo recita: "Premesso che lo scorso 18 settembre la Giunta regionale ha approvato il Piano Stralcio sulla mobilità che, dal punto di vista normativo, le modifiche sostanziali al Piano sulla mobilità devono avvenire con delibera del Consiglio regionale, dopo la discussione e l'esame del documento in Aula, mentre le modifiche parziali che non intaccano il provvedimento nel suo complesso possono essere approvate con sola delibera di Giunta considerato che il nuovo Piano stralcio sulla mobilità così modificato colpisce il cittadino privato costretto a cambiare auto oppure a utilizzarla esclusivamente in una determinata fascia oraria, peraltro molto ridotta che il nuovo Piano condanna, altresì, alla paralisi l'intero sistema produttivo del Piemonte, colpendo tutte le categorie con limitazioni che compromettono lo svolgimento delle loro attività quotidiane considerato inoltre prioritario intervenire a tutela della salute e dell'incolumità dei cittadini con provvedimenti che tuttavia non pongano dei divieti, quanto mirino alla salvaguardia ambientale ed alla riduzione delle emissioni gassose nocive che l'esperienza degli anni passati ed i tanti provvedimenti emessi si sono rivelati assolutamente fallimentari ed inadeguati a risolvere il problema verificato che in altre Regioni d'Italia, come l'Emilia Romagna, per venire incontro alle categorie e per conciliare la difesa della salute del cittadino con il sistema produttivo regionale, sono state previste delle deroghe volte a rendere meno vincolante il proprio piano sulla mobilità e riguardante in particolare i servizi socio sanitari e di emergenza sanitaria (118), le attivitàproduttive rilevato che la Regione dovrebbe intervenire nel rispetto della normativa regionale senza limitare la libertà dei propri cittadini e soprattutto individuando nuovi strumenti legislativi volti, di fatto, a ridurre le emissioni rilasciate dalle caldaie, dai mezzi pubblici e dai mezzi di trasporto privato, concretizzando così vere politiche di contrasto all'inquinamento atmosferico i sottoscritti Consiglieri impegnano il Presidente e l'Assessore competente 1) a revocare il Piano stralcio sulla mobilità così come approvato con delibera di Giunta lo scorso 18 settembre 2) ad affrontare il problema inquinamento atmosferico con forti politiche di contrasto e nuove disposizioni di legge regionali volte alla riduzione delle emissioni gassose prodotte dai sistemi di riscaldamento, dai mezzi di trasporto pubblico e privato 3) nel rispetto della normativa regionale vigente, a presentare al Consiglio regionale il nuovo provvedimento sulla mobilità al fine di sottoporlo alla sua approvazione con apposita delibera di Consiglio, prima che possa essere efficace nei confronti della cittadinanza".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato Sì 12 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 447, presentato dal Consigliere Dutto ed altri.
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente.
Il nostro ordine del giorno prevede, come richiesta iniziale, il ritiro totale della deliberazione, ma come richiesta sussidiaria a livello di trattativa fa una proposta intermedia, che esplico brevemente.
In sostanza, la deliberazione della Giunta prevede una fascia, cioè quella dei Comuni di piano, dove la delibera viene obbligatoriamente applicata senza nessuna possibilità di deroga, ma prevede anche una seconda fascia, quella dei Comuni di mantenimento, dove i Sindaci possono fare qualche modifica, possono modificare gli orari e fare qualche deroga.
Noi invece proponiamo, per la fascia di mantenimento, di non applicarla in assoluto e per la fascia di piano di applicarla, dando la possibilità ai Sindaci di fare delle deroghe e delle modifiche agli orari.
A noi pare ragionevole, perciò invitiamo la maggioranza e soprattutto l'Assessore a valutare. Secondo me, il nostro ordine del giorno potrebbe essere - lo dico come suggerimento alla maggioranza - anziché bocciato in toto, bocciato nella prima parte, ma approvato in questa seconda parte.
Perciò chiederei all'Assessore di esprimersi su questa proposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, ho molto apprezzato e mi dispiace che il Presidente Rossi non ci fosse al momento della risposta, altrimenti avrei dato qualche delucidazione in più.
difficile, quando si vanno a rivedere pagine scritte da altri, e ricucire pezzo a pezzo.
Molte delle parti che lei indica come "ritenuto che", per la verità non mi vedono concorde. I "ritenuto che" sono una serie di cose di una certa importanza emerse nel frattempo, credo anche riconosciute da diversi esponenti dell'opposizione, con provvedimenti governativi certamente rilevanti. Quindi, semmai il "ritenuto che" è il decreto legislativo 262 che modifica alcune cose del 3 ottobre.
Poi "riconsiderare le misure" è una terminologia, e non ho problemi a metterci d'accordo sui termini. Certo per i Comuni non inseriti nelle zone di piano sono d'accordo sul fatto che bisogna concordare orari su una base provinciale con molta maggiore attenzione.
Non siamo d'accordo sulla delega perché - lo dico sinceramente - la richiesta dei Comuni, come tipo di risultato da ottenere, aveva proprio quello d'avere la massima omogeneità possibile proprio su un livello di conduzione regionale, perché uno degli obiettivi del nostro provvedimento era di giungere al massimo possibile accettabile d'omogeneità tra i Comuni a principale rischio o già con livelli d'inquinamento elevati.
Gli ultimi due punti mi sembrano assolutamente accettabili; è vero che c'è un problema di bollino blu, importante misura da controllare, e c'è un punto finale che fanno parte degli incentivi al metano e al GPL mi vedono concorde.
Ci sono un po' di problemi, ovviamente, a rivedere il provvedimento e il tempo è tiranno, ma se non ci sono le parti del "ritenuto che", se nel "considerato che" lei fa un'affermazione sul fatto che non corrisponde alle mie convinzioni, se toglie "a ritirare il provvedimento in subordine", se non c'è la seconda parte delle deroghe ovviamente per me non c'è nessun problema.



PRESIDENTE

Mi pare che l'intervento dell'Assessore De Ruggiero abbia dato indicazioni rispetto alla proposta che è stata avanzata.
Consigliere Dutto, possiamo votarlo unitariamente o persiste nella richiesta di votazione per parti separate?



DUTTO Claudio

Sarei per votarlo a parti separate, ma diventa una cosa abbastanza complicata.
Rilancio la palla all'Assessore o alla maggioranza.



PRESIDENTE

Cerco sempre di trovare le soluzioni per andare incontro alle varie parti, ma non mi pare che ci siano le condizioni per enucleare le parti separate.



DUTTO Claudio

Noi non lo ritiriamo; se volete votarlo per parti separate, potete bocciarne una parte, ma diventa un lavoro complicato.



PRESIDENTE

Consigliere Dutto, mi pare che non ci siano le condizioni.
Suggerirei di andare ad un voto sul testo unitario.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 447, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che: la Regione Piemonte - con D.G.R. 66-3859 del 18 settembre 2006 - ha deliberato di approvare, nell'ambito dell'aggiornamento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria ai sensi degli articoli 7, 8 e 9 del d.lgs n. 351/1999, uno stralcio di Piano per la mobilità in esso si sono adottate misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto privato (tutti i veicoli di proprietà delle persone fisiche residenti in Piemonte utilizzati per il trasporto privato), che impongono le seguenti prescrizioni: nel periodo dal 6 novembre 2006 al 31 marzo 2007, su tutto il territorio piemontese è vietata la circolazione nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all'Euro 1 e di tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all'Euro 2. È vietata altresì negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro 1, immatricolati da più di 10 anni i Sindaci dei Comuni assegnati alle Zone di Mantenimento del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria possono prevedere, con proprio provvedimento, una diversa articolazione degli orari del divieto, per consentire alla propria cittadinanza la fruizione dei servizi essenziali dal 1 ottobre 2007, sarà vietata la circolazione dalle ore 8 alle ore 18,30 di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all'Euro 1 e di tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all'Euro 2. È altresì vietata negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro 1, immatricolati da più di 10 anni dal 1 ottobre 2008 sarà vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30, di tutti i veicoli Diesel Euro 2, immatricolati da più di 10 anni nella sopraccitata D.G.R. sono inoltre previste misure per la riduzione delle emissioni dovute ai veicoli utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali artigianali, industriali, agricole e di servizio che riguardano tutti i veicoli, fino a 3,5 tonnellate, di proprietà di ditte individuali associazioni, enti e soggetti pubblici, società di qualsiasi natura giuridica con sede legale in Piemonte, utilizzati per il trasporto e la distribuzione delle merci e per l'esercizio delle attività commerciali artigianali, industriali, agricole e di servizio che si articolano nelle seguenti limitazioni: dal 6 novembre 2006 al 31 marzo 2007 è vietata la circolazione dalle 8 alle 12 di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all'Euro 1 e per tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all' Euro 2. È vietata altresì negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro 1 immatricolati da più di 10 anni i Comuni possono provvedere ad una diversa articolazione degli orari di cui al punto 1 per tener conto di quanto già individuato nell'ambito dei regolamenti comunali per il trasporto e la distribuzione delle merci dal 1 ottobre 2007 è vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30 di tutti i veicoli alimentati a benzina con omologazioni precedenti all' Euro 1 e per tutti i veicoli diesel con omologazioni precedenti all' Euro 2. È altresì vietata negli stessi orari la circolazione dei ciclomotori e motocicli a due tempi non conformi alla normativa Euro 1, immatricolati da più di 10 anni dal 1 ottobre 2008 è vietata la circolazione, dalle ore 8 alle ore 18,30 di tutti i veicoli Diesel Euro 2, immatricolati da più di 10 anni ritenuto che: tali provvedimenti si estendono su tutto il territorio della Regione Piemonte, nonostante che, in precedenza analoghi interventi in tema di mobilità avessero interessato esclusivamente i Comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti e quelli individuati in particolari zone ad oggi la struttura della deliberazione consente di fatto che operatori con sede legale fuori dal territorio regionale siano esclusi dal provvedimento sussiste un'evidente sproporzione tra le esigenze perseguite dal provvedimento e l'elevatissimo numero di autoveicoli effettivamente colpiti dal medesimo numerosi cittadini, soprattutto se residenti nei territori montani e appartenenti alle cosiddette fasce deboli della popolazione, sarebbero impossibilitati a raggiungere in auto il posto di lavoro, con prevedibili conseguenze sull'efficienza delle attività lavorative e sull'utilizzo dei mezzi pubblici, presumibilmente non idonei a sopportare il previsto sovraccarico di utilizzo, oppure in molte zone a bassa densità di popolazione assenti del tutto la paralisi o quantomeno un forte indebolimento di numerose attività produttive piemontesi, che si avvalgono di mezzi che - pur ancora efficienti ed in regola con il controllo annuale delle emissioni risultano colpiti dal provvedimento solo per l'età di immatricolazione una complessiva perdita di valore dei parchi veicolari aziendali, in conseguenza del forzato immobilizzo dei mezzi interessati dal provvedimento e conseguente crisi aziendale per esposizioni finanziarie non previste considerato che: da anni già vige in Piemonte una normativa stringente in materia di controllo dei gas di scarico (cosiddetto "Bollino blu"). L'iniziativa è sempre stata accompagnata dallo slogan "il Bollino Blu ci aiuta a respirare meglio" sottintendendo pertanto la corretta finalità della riduzione delle emissioni inquinanti provenienti dagli autoveicoli in circolazione diversi articoli sui sistemi di abbattimento dell'articolato pongono seri dubbi sulla loro efficacia ai fini non solo dell'inquinamento ma anche della salute pubblica. Infatti alcuni studiosi ritengono che l'assunto che i FAP ( Filtri Anti Particolato) abbattano la quantità di micropolveri debba essere considerato in parte vero ed in parte no in quanto degradandole, non le farebbero scomparire ma solo trasformare in PM2,5 o PM1 che sembrano essere molto più pericolose, anche se legali solo perch non ancora normate tutto ciò premesso impegna la Presidente e la Giunta regionale a ritirare il provvedimento o in subordine a riconsiderare le misure individuate dal Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria e in particolare a prevedere che: per i Comuni non inseriti nelle Zone di Piano non si applichi il provvedimento e si lasci alle Amministrazioni comunali la facoltà di applicarlo in base a precisi indicatori ambientali e sulla base delle singole caratteristiche urbanistiche e socio economiche del territorio per i Comuni inseriti nelle zone di Piano si deleghi alle Amministrazioni comunali l'applicazione del provvedimento lasciando la facoltà di individuare l'intervallo temporale in cui vietare la circolazione a sviluppare ulteriori e forte iniziative atte a monitorare la correttezza delle operazioni di analisi condotte dalle imprese, specialmente dai centri revisioni, e rendere sempre più controllato l'obbligo di esposizione del "Bollino Blu" da parte degli utenti, affinché le attestazioni rilasciate dalle imprese di autoriparazioni diventino reale documento di "ecocompatibilità" dei mezzi sottoposti a verifica a promuovere l'incentivazione dell'uso e trasformazione dei veicoli con carburanti a basso impatto ambientale, e potenziare la rete regionale per la distribuzione del metano e GPL per autotrazione".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 45 Consiglieri votanti 44 Consiglieri hanno votato Sì 12 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Passiamo infine all'ultimo ordine del giorno, il n. 456, presentato dal Consigliere Cavallera, che ha facoltà di illustrarlo.



CAVALLERA Ugo

Ritengo che questo sia davvero l'ultimo treno che potrebbe consentire - e mi rivolgo soprattutto ai colleghi della maggioranza - una breve sospensione e un ripensamento da parte della Giunta con tutte quelle che sono le modifiche, ma soprattutto la possibilità di cambiamento di una filosofia.
Qui si tratta di accodarsi, anche se magari ho qualche riserva, alla strategia impostata a livello nazionale, che s'incentra soprattutto sull'aspetto fiscale, e quindi sullo sconto o l'aggravio per quanto riguarda il buono di circolazione e sulla contribuzione. Non ci sarebbero nell'immediato contraccolpi da un punto di vista sociale e si raggiungerebbe a mio avviso grosso modo lo stesso risultato.
Di contro, ho qualche perplessità, perché attualmente, soprattutto nell'ultimo anno e mezzo, mi sembra che i controlli per quanto riguarda il bollino blu non siano certo ai primi posti nell'impegno della vigilanza locale. Quindi, dubito che tutto si traduca in una grida manzoniana e naturalmente poi nel mantenimento dei livelli d'inquinamento.
Nell'altro caso, qualora fosse accolto quest'ordine del giorno, l'incentivo maggiore a adeguarsi con un'auto di classificazione conforme. Quindi ritengo che, senz'altro, possa essere valutata questa proposta, non solo in ordine al fatto che provenga dalla minoranza, ma proprio come proposta di compromesso, che consente un ripensamento e consentirebbe alla Giunta entro fine ottobre, di adottare le sue determinazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Vignale per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Nell'esprimere il voto favorevole del nostro Gruppo e nel concordare con le dichiarazioni espresse dal Consigliere Cavallera, ci permettiamo di sottolineare una schizofrenia consiliare cui abbiamo assistito oggi.
Abbiamo assistito ad interventi particolarmente contrari o duri da parte di alcuni colleghi del centrosinistra, che manifestavano contrarietà al documento presentato dall'Assessore De Ruggiero. La contrarietà si è manifestata votando contro i documenti presentati dai vari Gruppi consiliari oppure, in modo molto più sostanziale, allontanandosi dall'aula.
Anche questo faremo presente, nel senso che è troppo comodo - lo dico ai colleghi di Rifondazione, dei Comunisti italiani, dell'Italia dei Valori manifestare contrarietà sui giornali locali o sui propri organi di partito e poi, nel momento in cui si chiede, non la sconfessione del documento, ma un ripensamento del documento, il ritiro del medesimo e la discussione in Commissione, ci si comporta in modo differente.
Ovviamente, sarà nostra cura far presente anche le modalità comportamentali che, credo, squalificano il potere del Consiglio, perch altrimenti sono parole al vento e nulla più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dalmasso; ne ha facoltà.



DALMASSO Sergio

Visto che sono stato tirato in ballo dal Consigliere Toselli, che ha letto un lungo nostro volantino, e siamo tirati in ballo ora, ribadiamo il nostro atteggiamento. Riteniamo che il provvedimento nasca da un problema ambientale grave, pesante, profondamente sottovaluto e dall'incidenza reale che ha sulla salute. Ribadiamo le posizioni che abbiamo espresso in una lettera, che l'Assessore conosce, non da oggi, ma da lungo tempo, prima del 18 settembre, e che ribadiremo domani in una conferenza stampa.
Crediamo che siano necessarie misure radicali per risanare l'ambiente e l'aria all'interno di un provvedimento complessivo di cui questo punto è uno fra i tanti. Abbiamo sottolineato - che esistono problemi per i Comuni più o meno urbanizzati e per la dismissione dei mezzi, ma esiste una questione di gradualità. È chiaro che un provvedimento preso il 18 settembre sia difficilmente sostenibile per chi deve prendere provvedimenti personali, a costo anche pesante, entro 45 giorni.
Ribadiamo le questioni relative al rapporto fra trasporto privato e pubblico, a chiusura dei centri storici. Voi sapete che vi sono proteste spinte contrarie che, spesso, rendono difficile prendere provvedimenti di questo tipo.
Abbiamo richiesto una discussione seria - speriamo che l'Assessore abbia colto questo punto - sulla questione dei filtri per gli autobus. Non ho la competenza tecnica, ma vi sono pareri diversi sull'opportunità o meno di questo provvedimento e, soprattutto, sulla sua utilità.
Abbiamo ancora segnalato il legame con altri interventi che sono in corso, legati a una serie di altre iniziative (caldaie, autobus, auto progetti come il solare e il fotovoltaico) in una critica che l'Assessore conosce e che ribadiamo al provvedimento espresso.
Abbiamo ritenuto positivo l'intervento di oggi. Attendiamo con interesse e anche in mondo critico i provvedimenti che saranno presi nei prossimi giorni.
Sottolineiamo l'opportunità che le Commissioni II e V si incontrino congiuntamente. Ribadiamo ancora una volta che c'è un problema sociale, in quanto il provvedimento tocca i ceti che maggiormente sono in difficoltà in una situazione sociale complessiva.
Il nostro voto contrario non deriva dalla valutazione negativa sui singoli punti inseriti negli ordini del giorno che sono stati presentati.
Deriva, semplicemente, dal fatto che vorremmo discutere a bocce ferme sulle scelte che l'Assessorato prenderà nei prossimi giorni e che, speriamo siano di decisione collegiale e avvengano dopo aver sentito gli Enti locali.
Per citare la provincia di Cuneo per la terza volta, mi pare che tutte le Giunte in Provincia di Cuneo abbiano espresso pareri contrari, quindi che tutti gli Assessori di qualunque colore abbiano espresso un parere contrario a questo provvedimento, incontrando anche le varie associazioni di categoria, che ci auguriamo non esprimano puramente pareri corporativi anche se la società è profondamente scorporata. Il nostro atteggiamento è questo.
Può essere criticato, me ne rendo perfettamente conto, può sembrare incoerente o altro, ma nasce da queste considerazioni e dall'apprezzamento reale all'intervento che l'Assessore ha compiuto in mattinata.
Se le considerazioni dell'Assessore non ci convinceranno, sarà la prossima settimana quella in cui assumeremo un atteggiamento diverso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 456, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale viste le deliberazioni della Giunta regionale del Piemonte in materia di limitazioni della circolazione stradale degli automezzi avente caratteristiche di emissione non conformi alle più recenti direttive europee sulla qualità dell'aria preso atto delle recenti disposizioni nazionali che incentivano e penalizzano, a secondo dei casi, le autovetture e gli automezzi per favorire la conversione del parco circolante verso il massimo contenimento delle emissioni inquinanti ritenuto opportuno privilegiare gli interventi di rilievo nazionale, che esplicano la loro cogenza su tutto il parco circolante, eventualmente integrati da provvedimenti regionali che ne amplifichino gli effetti impegna la Giunta regionale a sospendere l'efficacia o la decorrenza dei provvedimenti limitativi della circolazione stradale compresi nel piano stralcio per la qualità dell'aria a riproporre un provvedimento regionale di incentivazione/disincentivazione di carattere fiscale e contributivo coordinato con le più recenti disposizioni nazionali dando priorità ai possessori delle autovetture e automezzi abitanti o operanti nelle zone più critiche previste dalla classificazione regionale di qualità dell'aria a coordinare ed attuare l'impegno degli enti locali nella vigilanza sull'attuazione dei provvedimenti vigenti (bollino blu, ecc.) a sostenere ed accelerare gli interventi del "trasporto pubblico" e a realizzare dei parcheggi che sono essenziali per migliorare "strutturalmente" la qualità e la quantità delle emissioni".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 Consiglieri votanti 45 Consiglieri hanno votato Sì 14 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri si sono astenuti 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento: Interventi di promozione della domanda - Parchi e riserve

Esame proposta di legge n. 82 inerente a "Azioni a sostegno dello sviluppo e della riqualificazione del turismo nelle aree protette e nei siti della rete Natura 2000"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di legge n. 82, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Travaglini.



TRAVAGLINI Marco, relatore

Signor Presidente, il mio intervento sarà breve. Per quanto riguarda la relazione, la do in gran parte per letta, sembrandomi più utile all'economia del nostro dibattito.
Sottolineo soltanto l'importanza di questo provvedimento, perché, a trent'anni dall'istituzione delle prime aree protette e del primo piano per i parchi e riserve naturali, il Piemonte si è qualificato da sempre come Regione sensibile, organizzando una rete (la rete Natura 2000) che oggi sarà incardinata anche a livello europeo, che rappresenta non soltanto la tutela dell'ambiente e del territorio, ma anche una grande risorsa di carattere economico. Questo significa che il turismo può essere davvero una grossa attività che trova nei parchi una risposta anche alle domande di gran parte dei cittadini.
Cito dei dati che non sono presenti nella relazione, che danno l'idea del fenomeno. Dal punto di vista macroeconomico, il turismo dei parchi rappresenta in Italia il 24,1% del fatturato turistico nazionale e il 25 di quello relativo alla ricettività ufficiale.
chiaro che quando si genera un volume d'affari intorno ai 18 e mezzo miliardi di euro, che è pari quasi ad un quarto del fatturato turistico nazionale e a un punto e mezzo del PIL, è del tutto evidente che parliamo di qualcosa di molto importante. Con questo provvedimento interveniamo sotto il profilo legislativo sostenendo le attività di promozione turistica e l'infrastrutturazione del turismo nei parchi, incentivando anche economicamente chi organizza delle visite nel sistema delle aree protette.
La nuova finanziaria prevede per il biennio 2007-2008 una spesa pari a 2 milioni di euro annui per interventi così organizzati: circa un milione come contributi in conto capitale agli imprenditori per interventi sviluppo e riqualificazione del turismo rurale; contributi in conto capitale agli enti e associazioni per interventi relativi ai percorsi escursionistici (500 mila) e contributi in parte corrente ai soggetti organizzatori dei viaggi di istruzione per altri 500 mila.
Mi sembra del tutto evidente l'importanza di questo provvedimento, che è necessario, pertanto mi auguro che venga approvato.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sul punto.
La parola al Consigliere Vignale.



VIGNALE Gian Luca

Signor Presidente, il collega Travaglini ha certamente inquadrato il progetto di legge riferendosi ad un aspetto ampio, quale quello del turismo all'interno del Piemonte.
Prima di intervenire nel merito rispetto ad alcuni articoli e anche al lavoro svolto in Commissione, che a nostro avviso non è sempre stato soddisfacente, pongo una premessa di carattere generale sulla legge.
Certamente, l'impegno economico che l'Amministrazione ha sostenuto negli ultimi anni dimostra la possibilità di trasferire una parte di lavoro che attualmente è presente nella manifattura in servizi del terziario, tra i quali quello turistico.
Anche in questa legge vi è, in qualche modo, un'attenzione un po' strabica relativamente alle problematiche di carattere turistico. Cioè, vi sono alcuni aspetti legati a sollecitazioni che noi abbiamo posto anche all'Assessore Manica rispetto alle aree montane minori o, comunque, alle aree meno interessate dagli investimenti della Regione Piemonte e dagli investimenti legati all'olimpico e al post-olimpico, che, in qualche modo ci pare manchino ancora di un intervento.
Certamente, questa proposta di legge può, in qualche modo, incentivare o intervenire in alcune di queste aree con il solo rischio della sovrapposizione. Ricordiamoci che la Regione Piemonte, da un lato stabilisce che la legge 18 non va più finanziata, non essendoci risorse adeguate, mentre, dall'altro, stabilisce di investire 2 milioni di euro, un milione e mezzo dei quali, se non ricordo male, per le infrastrutture, con contributi a fondo perduto, e una cifra assolutamente rilevante (500 mila euro) per ciò che riguarda gli interventi di carattere escursionistico data all'associazione per la segnaletica e quant'altro.
Le visioni sono in qualche modo differenti: c'è chi opera in aree protette dove vige ancora il contributo a fondo perduto e c'è chi opera, ed è sempre la categoria degli operatori turistici, in aree non protette o meglio, dove, forse, c'è un interesse minore da parte della Giunta regionale e di qualche partito che, in qualche modo, ha sostenuto questa legge. Gli operatori che non vivono in queste zone protette non avranno i benefici che sono consentiti dalla contribuzione a fondo perduto.
Al di là di questo, vi sono altri aspetti che affronteremo nella valutazione dei singoli articoli, relativamente ai quali crediamo non vi sia stata la dovuta attenzione. Ad esempio, le sollecitazioni che abbiamo fatto in più di un'occasione relativamente agli investimenti legati alla messa a norma degli impianti, soprattutto degli edifici che dovranno ospitare i turisti, da parte di soggetti che, come ricordavo, ricevono una parte di contribuzione a fondo perduto, affinché fossero adeguati tanto i percorsi escursionistici quanto le strutture ricettive per poter ospitare anche persone disabili. Ciò non è avvenuto, ma presenteremo alcuni emendamenti di merito nella discussione dei singoli articoli.
Questo fa un po' il paio con quanto è accaduto oggi, perché, a volte non è sufficiente pensare che la forza della maggioranza basti a far passare i provvedimenti. Questo va bene se una maggioranza è forte, ma non va bene se una maggioranza è debole. È il caso di questa maggioranza, che a tempo scaduto deve mandare il Capogruppo del partito di maggioranza relativa a convincere i colleghi dell'opposizione che si è operato bene.
Questa circostanza dimostra quanta miopia vi sia stata nell'atteggiamento che questa maggioranza ha tenuto tanto nella discussione degli ordini del giorno precedentemente discussi, perché la minoranza non vuole avere la volontà e il potere di convincere necessariamente la maggioranza, ma credo che fra le due possibilità ci sia una via di mezzo.
La stessa cosa è accaduta per alcuni suggerimenti che il nostro Gruppo consiliare si è permesso di dare in merito a questa legge, ritenendo che fossero dei suggerimenti non dico intelligenti, ma di buon senso, perché ci dovranno poi spiegare, sempre in merito alla legge, che certamente pu essere positiva per un'incentivazione e un miglioramento delle strutture ricettive e delle aree protette. Mi chiedo per quale motivo non si è ritenuto opportuno stabilire all'interno della legge un'indicazione rispetto all'omogeneità della cartellonistica. È vero che esiste una convenzione europea, sottoscritta da tutti i Club Alpini europei relativamente alle modalità con cui realizzare la cartellonistica. In realtà chiunque faccia l'escursionista, vada in bici o comunque vada nelle aree protette non della nostra Regione, si renderà conto che, a fronte di una cartellonistica corretta, che è quella realizzata dal Club Alpino italiano, in molti casi vi è una cartellonistica inserita da chi gestisce i parchi o da alcune associazioni che in qualche modo li gestiscono e certamente in buona fede applicano una cartellonistica aggiuntiva, ma che in alcun modo non corrisponde alle convenzioni in materia.
Sembra una banalità ma è estremamente importante. Faccio un solo esempio per farmi comprendere. Una cartellonistica mal posizionata, come spesso accade, che è quella bassa, non consente, a chi in inverno pratica i più svariati sport percorrendo alcune delle nostre colline o montagne, di vedere parte di quella cartellonistica perché l'altra parte è sotto la neve.
La convenzione a cui facevo riferimento prevede che una certa cartellonistica debba stare ad alcuni metri di altezza per evitare questo e per essere più facilmente individuabile, ma da noi in moltissimi casi ci non accade.
Dico questo perché stiamo parlando di contributi per singola associazione in merito alla cartellonistica fino ad un massimo di 60.000 euro. Voi capite che 60.000 euro per una cartellonistica all'interno di un parco, sono una cifra assolutamente consistente, se pensate che il Club Alpino di Ala di Stura, con un contributo di 5.000 euro (il collega Novero lo sa bene), ha ripristinato buona parte della segnaletica alpina delle Valli di Lanzo.



PRESIDENTE

Consigliere Botta, è difficile intervenire fisicamente sui colleghi Consiglieri, che quando parlano hanno un atteggiamento e quando ascoltano ne hanno un altro, per evitare un frastuono così fastidioso. I Consiglieri Questori sono pregati di intervenire per riportare l'ordine. Grazie.



VIGNALE Gian Luca

Così come ci pareva, ma lo faremo con maggior dettaglio quando saremo all'articolo in oggetto, che inserire un'incentivazione economica (non un obbligo, ma un'incentivazione economica verso coloro i quali utilizzavano i fondi per rendere le strutture ricettive che potessero essere utilizzate da soggetti diversamente abili, non solo strutture ricettive ma anche di percorsi, ovviamente quelli in cui era possibile fare ciò) ci sembrava anche in questo caso un'indicazione di buon senso. Ovviamente non è una proposta ideologica, ma in qualche modo (sempre nella considerazione che buona parte di questa denaro è dato dalla Regione, e non è solo un investimento ma in parte è investimento privato, in parte contributo a fondo perduto dalla Regione) ci sembrava un una modifica che si potesse fare già in sede di Commissione, senza dover arrivare in Aula con un testo che non è necessariamente oggetto, almeno da parte del nostro Gruppo consiliare, di alcune modifiche.
Tuttavia, come dicevo prima, in molti casi, a fronte di azioni come queste, in cui ci potrebbe essere una condivisione sostanziale del testo manifestare una propria forma di volontà non porta a cercare una mediazione di buon senso rispetto a idee differenti che i diversi Gruppi consiliari esprimono, con il rischio che alcuni provvedimenti, che potrebbero essere positivi, rimarranno fermi all'attenzione dell'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo

Condivido anch'io quello che ha detto il relatore, cioè che nella nostra Regione da tantissimi anni si portano avanti politiche di valorizzazione e di salvaguardia, ma anche di valorizzazione delle aree protette. In modo particolare, sono stato testimone dell'impegno degli ultimi dieci anni, da parte della Giunta, che aveva addirittura istituito nel '95 un assessorato al Turismo e ai Parchi. All'inizio qualcuno aveva fatto qualche critica, ma in seguito ci si è resi conto di come fosse importante la tutela dell'area protetta, ma ancora più importante la sua fruibilità.
Naturalmente vanno sempre salvaguardate le riserve naturali, che hanno bisogno di particolare attenzione, ma in via ordinaria. Visto che l'ambiente deve essere per l'uomo, e l'uomo lo deve rispettare, bisogna attrezzarsi e attrezzare il territorio stesso perché ci possa essere una fruibilità sostenibile, nonostante l'impatto dell'uomo con l'ambiente stesso.
In questi anni si sono fatti passi da gigante nella nostra Regione testimoniati anche dalle risorse investite. Abbiamo costruito percorsi naturalistici, luoghi di aggregazione nei vari parchi, a seconda che siano di pianura, di collina o di montagna, recuperando magari antichi edifici oppure costruendone di nuovi, anche utilizzando materiali di costruzioni che si inserivano correttamente nell'ambiente.
Adesso viene presentata questa proposta di legge, che tutto sommato va in questa direzione, però dovendo discutere e dovendo compiere una riflessione finale, qualcuno potrebbe dire, che nel momento in cui l'Assessorato al Turismo presenta un piano strategico del turismo, se è vero come è vero, che le cose che prima sono state dette sono vere, forse è opportuno inserire, per dare un certo tipo di impronta, questa proposta e questa disposizione all'interno di quella pianificazione turistica che l'Assessore Manica ha preannunciato in imminente fase di presentazione.
chiaro che tutto dovrà essere riesaminato e inserito in quel contesto. Naturalmente quali sono le osservazioni che possono essere svolte in questa sede nel momento in cui si condividono la necessità e le finalità di valorizzazione del turismo nelle aree protette? Il timore è che questa sia una legge messaggio, una legge annuncio poi scarsamente supportata da risorse. Tutto sommato, oggi, siamo in grado di stanziare 2.000.000 di euro. Oltretutto, incombe all'orizzonte sempre la solita disposizione che impedisce di finanziare spesa corrente con indebitamento. Credo che qui non ci sia differenza, perché abbiamo visto quanti tagli sono stati effettuati sulla legge 18, quella del turismo, che è stata praticamente azzerata, nel senso che c'è questa disposizione che deriva dal Titolo V di impedire l'indebitamento per fare finanziamenti a privati. Possono solo essere previsti interventi nel settore pubblico. A questo punto, la legge sta in piedi solo se c'è un equilibrio tra pubblico e privato. Tutto sommato, tra i beneficiari vediamo che ci sono anche imprese private. Potremmo correre quel rischio. Adesso il fatto è marginale. Probabilmente l'Assessorato all'ambiente lo sente in modo marginale perché opera soprattutto sul versante pubblico o para-pubblico, mentre, per quanto riguarda gli Assessorati di spesa che intervengono in campo economico, questa limitazione, conseguente alla riforma del Titolo V, ha portato tutta una serie di problematiche che hanno anche modificato le modalità di intervento.
Un'altra considerazione è di vedere come si raccorda questa normativa solo limitata alle aree protette, con quegli interventi che rientrano nella politica degli eco-musei, non solo legati alle aree protette, ma anche alla valorizzazione e alla salvaguardia delle testimonianze dell'attività dell'uomo che, ovviamente, possono essere in contesti urbani e periurbani piuttosto che al di fuori delle stesse aree protette. Non dimentichiamoci che ha la giusta intuizione di salvaguardare anche antichi mestieri e antiche tradizioni, quindi una cultura locale che rischierebbe di sparire.
Credo che in futuro si potrebbe trovare un aggiustamento o predisporre una normativa che sia onnicomprensiva. Questo discorso lo potremmo rimandare alla discussione del Piano strategico del turismo, che ha soprattutto la finalità di incrementare il PIL nel settore turistico, ma che comunque si collega a questo.
Sono state richiamate anche zone di protezione speciale, la rete Natura 2000 e questioni connesse. A mio avviso, sotto questo profilo dobbiamo considerare la presenza di forti preoccupazioni sul territorio. Porto all'Assessore queste problematiche. Oggi è di turno la caccia, per cui sappiamo che ci sono state, sotto questo profilo, delle levate gli scudi nell'individuazione delle nuove zone di protezione speciale che poi - apro una parentesi - sono state un po' superate.
Credo, però, che non si debba pensare o immaginare di procedere a spizzichi e bocconi. Sarebbe opportuno avere, una volta per tutte, una carta con l'indicazione di tutte le questioni in movimento e delle proposte ancora ferme in Assessorato, affinché si possa terminare la fase istruttoria e lavorare, in questa legislatura, per dare attuazione ad interventi o prevederli.
Sappiamo - ma sono voci che vanno e che vengono - che ci sono ancora proposte di aree protette in movimento ed altre che dovrebbero aggiungersi.
Incombono le zone di protezione speciale, previste e sollecitate dai Regolamenti comunitari. Tutto sommato, è una modalità di intervento, in un'ottica coordinata e complessiva che si auspica e si ritiene di adottare.
Tornando al disegno di legge, noi, come abbiamo fatto in Commissione non abbiamo rinvenuto elementi tali da negare il nostro consenso.
Gradiremmo, se ci fosse ancora l'opportunità, di avere una replica da parte dell'Assessore alle nostre osservazioni o un'eventuale ipotesi di emendamento.
Grazie.



PLACIDO ROBERTO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bossuto; ne ha facoltà.



BOSSUTO Iuri

Grazie, Presidente.
L'ultimo intervento credo abbia messo abbastanza a fuoco le possibilità insite in questa legge. È una legge che spero sia un annuncio, non di cose che non si faranno, ma di altre leggi che mettano mano nel settore turistico e ambientale, incrementando sempre di più risorse anche imprenditoriali (scusate il termine, forse non appropriato alla mia cultura), per quanto riguarda le aree protette, ma non solo.
Spesso i parchi naturali, risorsa importante del nostro territorio per la salvaguardia di specie faunistiche e floreali, vengono contestati dagli abitanti, per via di una sorta di diffidenza nei confronti di strutture che ritengono improduttive. L'obiezione più naturale, più ricorrente e più usuale, quando si parla di parchi, è quella di dire: "Sì, va bene facciamoli, però non ci danno da vivere".
Credo, invece, che questa legge rimarchi proprio l'opposto: il parco è un momento di grande salvaguardia, per quanto riguarda le specie naturali ma è anche un'occasione di lavoro. Qualcuno l'ha già capito. Qualcuno già da anni ha capito che questa è un'occasione e ha tentato la strada della guida naturalistica ed altri hanno tentato di avviare delle attività lavorative attorno ai parchi. La legge rimarca proprio questa opportunità e questa possibilità, dandogli un'ulteriore concretezza.
Forse le risorse non sono ancora pari a quelle che potrebbero essere però ritengo che sia apprezzabile l'intenzione di dare un segnale forte e chiaro al mondo della montagna e dell'ambiente, stimolandolo a creare e a sviluppare attività.
Siamo davvero ad un inizio; un inizio che mi piacerebbe avesse con s delle specifiche ed ulteriori opportunità per quanto riguarda i giovani.
Spesso, le aree protette e le fasce intorno ad esse, in gran parte montane vedono l'abbandono della categoria sociale e umana dei giovani. Spesso i giovani, attirati dagli scintillii delle città o da opportunità lavorative lasciano le aree dei comuni limitrofi a queste zone per cercare lavoro o fortuna in aree più promettenti.
Magari in un secondo passaggio sarebbe più opportuno sviluppare un'attenzione verso il mondo giovanile, che spesso abbandona la propria autostima e ogni sperimentazione di attività nuove. Per radicare maggiormente i giovani nel territorio, bisogna che essi credano e scommettano più su se stessi, tentando di intraprendere strade anche dal sapore imprenditoriale, o comunque autorganizzato.
Se riusciremo ad andare in quella direzione avremmo davvero vinto un'ulteriore scommessa. Purtroppo, spesso avviene che il mondo giovanile venga abbandonato a sé, senza dargli indicazioni, direttive, aiuti e sostegni.
Credo che una legge di questo tipo, magari settorializzata e specializzata ulteriormente in questo settore, possa dare una chiara indicazione ed un aiuto per limitare l'abbandono dei territori montani. Mi viene in mente, ad esempio, i percorsi nei sentieri, spesso lasciati a sé.
Se si desse la possibilità alle realtà giovanili di curarli e di organizzare gruppi di visita, magari potrebbe essere un modo per dare un aiuto e combattere l'abbandono di quei territori.
Mi è piaciuta l'idea degli ecomusei. Ancora una volta, quindi, un uso dei parchi e non del mattone selvaggio o, come qualcuno ha voluto fare in passato, dell'abbattimento di ogni area verde a vantaggio di aree sempre più grigie. Si va verso un'ottica di attenzione che offra un momento di sviluppo, comunque sempre in un ambito verde e di tutela dell'ambiente e quindi, come abbiamo detto una volta, ecocompatibile.
Nell'eco ci sta anche l'ecomuseo. Nel provvedimento c'è una traccia di iniziale valorizzazione di percorsi storici e culturali e di antichi mestieri. Probabilmente manca quel "là" ulteriore, che si potrebbe prevedere per dare un ulteriore sviluppo anche a questa partita. L'ecomuseo è un'attività in gran parte gestita dal volontariato e, probabilmente potrebbe, anche in questo caso, diventare un'attività lavorativa.
Parliamo spesso di turismo come uno scenario possibile di altro sviluppo del Piemonte. L'Assessore Manica, in Commissione, faceva riferimento ad un raddoppio del PIL per il settore turistico: va bene siamo d'accordo, ma ricordiamoci anche che oggi il turismo si regge, spesso e volentieri, da una parte su attività imprenditoriali anche fruttuose ricche e, dall'altra, sul volontariato. Abbiamo esempi di volontariato nel settore turistico, sembra assurdo, ma è vero: l'ecomuseo è un esempio.
Oppure cooperative giovanili, come quelle delle guide turistiche e naturalistiche che non ce la fanno ad arrivare a fine mese: quante ne abbiamo viste sciogliersi, chiudere i battenti anche in sedi e località che promettevano bene. Mi vengono in mente le Valli intorno a noi, la Valle di Susa o la Valle Chisone, dove alcune cooperative, purtroppo, hanno chiuso i battenti.
Questo aiuto, che può sembrare minimo, ma in realtà è un segnale importante, va nella direzione auspicabile, ossia di sviluppo imprenditoriale ecocompatibile nel settore turistico.
Sono state diverse le misure non contemplate nel Piano strategico. Il Piano strategico turistico purtroppo a volte si settorializza troppo in campo culturale, però cultura e turismo potrebbero andare più a braccetto e, in qualche modo, avere ambiti di collaborazione più stretti. Un altro settore che mi viene in mente, è quello delle ville sabaude e delle fortezze. Il Piemonte è ricco di fortezze (Vinadio, Fenestrelle, ecc.) che in quel Piano non comparivano minimamente. Siamo davvero in una fase di avvio di un percorso che ha, in queste normative, come in altre, un inizio e un'evoluzione importante.
Chiudo ritenendo utile l'idea dell'escursionismo. È simpatica la proposta di dare un contributo di 30 euro a coloro che partecipano ai viaggi escursionistici di cui la legge si occupa, che riproducono un po' l'attività che si fa nelle zone a margine e all'interno delle aree protette. Ricorda un po' quei campi organizzati da alcune associazioni ambientali composte da operatori che d'estate si impegnano ad arredare, ad impiantare cartellonistica, ad attrezzare queste realtà ambientali che purtroppo, troppo spesso, sono lasciate a sé stesse.
Questa dichiarazione è chiaro che comporta una valutazione positiva da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi sul dibattito generale, la replica all'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore parchi e aree protette



PRESIDENTE

Non ho nulla da replicare, in trenta secondi vorrei solo portare un brevissimo contributo. Il primo aspetto che va sottolineato e che riprende alcuni concetti del Consigliere Bossuto, è che la legge istitutiva nazionale delle aree protette, ormai trentennale, individuava un meccanismo di privilegio per i comuni che allora iniziavano questo percorso. Questa è una legge istitutiva importante perché da un canto ci sono "penalizzazioni" o vincoli che poi si dimostrano, invece, delle scelte lungimiranti. Su altri canti - anche questi ovviamente relativi alla ricettività turistica che comportano maggiori costi nelle ristrutturazioni, comprendendo anche tutte le ricadute ambientali della produzione dell'energia - dovendo scegliere, una delle categorie dovrebbe o potrebbe essere il comune sede di parco.
Una seconda valutazione. Turismo è una parola ambigua, nel senso che può significare cose molte diverse. Sappiamo che adesso c'è una crescente attenzione, anche economica, al turismo sostenibile ma non solo. Vi è un turismo di prossimità, nel senso che si possono sfruttare i posti più vicini. E quindi rispettoso perché fa parte delle regole del gioco.
Nel testo unico - lo cito solamente perché era stata sollevata qualche osservazione sul concetto di fruizione, intendendo il fatto che è un bene che va fruito - emergeva qualche ambiguità. Certo, il primo concetto deve rimanere la tutela, poi la fruizione va riletta alla luce della tutela. La tutela può essere, in qualche caso, "assoluta", se necessario in qualche situazione, e relativa con tutti i suoi gradienti (ovviamente sempre di tutela si tratta, ma di gradienti diversi).
In tutti i parchi, in tutte le aree protette e quindi nei nostri enti di gestione, mi sembra più forte che altrove l'idea che la memoria, la tradizione, le consuetudini, le prassi e i mestieri costituiscano un patrimonio. Insisto perché mi sembra una categoria che si sta estendendo e che è sempre più percepita come un bene comune. Uno degli obiettivi veri dei nostri enti di gestione - fa parte del suo DNA - è la ricostruzione di un bene comune, che non è solo il bosco, non è solo la fauna, non è solo la flora, non è solo la biodiversità, ma probabilmente anche la memoria.
Ultimo punto. In Commissione mi sembrava di aver colto questo orientamento: monitoriamo un po' di che cosa stiamo parlando in termini di capacità di spesa e di attenzione, non sappiamo definirlo adesso, lo vedremo. Eravamo un po' indecisi, ri cordo le discussioni se fossero tanti o pochi 500 mila euro per i percorsi escursionistici. Non sapevamo, detto con franchezza, come comportarci per cui abbiamo deciso di monitorare questo punto per vedere, strada facendo dove saremmo arrivati.
Scusi, Consigliere Cavallera, non ho compreso bene la sostanza degli emendamenti che lei ha proposto. Mi sembra utile, quando affronteremo la discussione, raccogliere, perché la consultazione finisce all'ultimo momento, i contributi e arrivare ad un'approvazione più vasta possibile.



PRESIDENTE

Avendo chiuso il dibattito generale, vi informo che sono arrivati una serie di emendamenti al disegno di legge 82, con questa informazione chiudiamo la seduta di oggi.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani alle ore 14.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.50)



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