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Dettaglio seduta n.111 del 19/09/06 - Legislatura n. VIII - Sedute dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PLACIDO



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Placido comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bellion, Buquicchio, Cavallera Gariglio, Guida, Lepri e Ronzani.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilanci preventivi

c) Deliberazioni di variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2006


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 12/09/2006 2006 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n.
9 deliberazioni del 30 maggio 2006, n. 5 deliberazioni del 5 giugno 2006 n. 17 deliberazioni del 12 giugno 2006, n. 1 deliberazione del 19 giugno 2006, n. 13 deliberazioni del 26 giugno 2006, n. 1 deliberazione del 27 giugno 2006.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 648 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Lista d'attesa e tetti di spesa" (L'Assessore Valpreda ha fornito risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 722 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Nomina Commissario ASL" (L'Assessore Valpreda ha fornito risposta scritta)

Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 796 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Misure restrittive adottate dall'Assessorato alla tutela della salute e programmazione socio-sanitaria" (L'Assessore Valpreda ha fornito risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che è stata fornita risposta scritta da parte dell'Assessore Valpreda alle interrogazioni nn. 648, 722 e 796.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 815 dei Consiglieri Cavallera, Pichetto Fratin, Cotto Ferrero e Burzi, inerente a "Conferimento di incarichi di consulenze esterne da parte delle ASR"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze", esaminiamo l'interpellanza n. 815, presentata dai Consiglieri Cavallera, Pichetto, Cotto, Ferrero e Burzi.
Risponde l'Assessore Valpreda.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Il quesito ineriva il conferimento di incarichi di consulenze esterne da parte delle ASR.
In risposta all'interrogazione indicata in oggetto, che consta di numerosi allegati che sono felice di consegnare, si ritiene di dover fare alcune precisazioni preliminari.
L'Assessorato tutela della salute e sanità ha instaurato, sin dall'anno 2001, un monitoraggio periodico degli incarichi professionali di consulenza attribuiti dalle Aziende Sanitarie Regionali, con riferimento peraltro non ai soli incarichi di carattere amministrativo, finanziario o tributario bensì anche a tutte le possibili tipologie di collaborazione professionale (con riguardo, quindi, anche alle consulenze di carattere sanitario, che per inciso rappresentano da sole circa il 65% della spesa complessiva per consulenze delle Aziende Sanitarie Regionali, nonché agli incarichi tecnici, quali progettazioni, direzioni lavori, collaudi).
Con due successivi atti di indirizzo si è così stabilito a carico delle Aziende Sanitarie un debito informativo con cadenza semestrale disciplinando, naturalmente, tra i vari aspetti, anche i termini da osservare per l'invio delle rendicontazioni: a questo riguardo occorre precisare che i dati relativi agli incarichi professionali conferiti o vigenti nel primo semestre dell'anno in corso non sono al momento disponibili, in quanto il termine in proposito indicato alle Aziende per la loro rendicontazione è il 30 settembre prossimo venturo.
A livello complessivo regionale, il dato che appare particolarmente interessante è la diminuzione, nell'anno 2005, della spesa per consulenze affidate alle ASR, passata da euro 62.474.698, relativi al 2004, a euro 58.457.159, per un decremento di poco superiore a 4 milioni di euro (pari percentualmente, al 6,4% in meno).
A completamento della risposta, si trasmette in allegato tecnico l'elenco completo delle consulenze esterne affidate dalle Aziende Sanitarie piemontesi nell'anno 2005 (fra le quali sono comprese quelle in materia di "prestazioni d'opera intellettuale professionale di carattere amministrativo, finanziario o tributario"), nonché il prospetto contenente le consulenze affidate direttamente dalla Regione a supporto delle singole Direzioni o Settori dell'Assessorato tutela della salute e sanità.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Devo dire che, pur con una predisposizione d'animo, eventualmente almeno a livello personale, favorevole, è difficile dichiararsi soddisfatti della risposta, ad eccezione della tempestività e della ricchezza degli allegati, che, ovviamente, prendiamo in carico ed esamineremo. Per ora, ci sembra di non aver neanche ancora scalfito la superficie del tema, che è rilevante non tanto perché lo diciamo noi, ma perché, l'Assessore Valpreda lo sa, è un tema su cui molte volte, nelle scorse legislature, in questa sede, in Commissione - fin qui perfettamente - e molto spesso anche all'esterno, ci si è confrontati non sempre sul merito. Quindi, ci torneremo, perché abbiamo una doviziosa messe di allegati da esaminare. A noi piace molto leggere la carta, perché dalla carta si capiscono molte cose. Poi, non potendo più governare - chi governa sa di essere subissato di carta - con la carta, in questo caso fornita in parte minima, cerchiamo di ridurre la nostra crisi momentanea di astinenza.
Entrando nel merito, al di là dei numeri citati, peraltro, estremamente importanti - che questi siano in decremento o in aumento è per ora non particolarmente rilevante - il nostro intervento intende porre all'attenzione dell'Assessore, che su questo, se non ha cambiato idea nel corso degli anni, è abbastanza orientato, quanto segue. La struttura sanitaria della Regione Piemonte nel complesso - intendo, Assessorato e struttura di governo - è giudicata da molti, anche all'esterno di questa Regione, una struttura di qualità. Ove questo fosse, evidentemente, non pu spiegarsi facilmente un sistemico accesso a un servizio di incarichi esterni, perché il sistemico accesso a servizi di incarichi di consulenza denota, appunto, una carenza sistemica della struttura e non momentanea.
Non mi aspetto, nel dire queste parole, un colpo di bacchetta magica, che nessuno può avere, chiunque sia colui che governa, chiunque sia la parte che rappresenta, però, certamente, ci sono atti, delibere e indicazioni che potrebbero andare in una certa direzione.
Ci permettiamo di aggiungere che questi atti e indirizzi per ora non li vediamo, anzi, richiamo l'attenzione dell'Assessore e dei colleghi della Giunta e dell'Aula: a nostro avviso - vogliano anche i colleghi di maggioranza riflettere su questo - si sta andando verso un uso sistemico degli incarichi non soltanto nel suo Assessorato, Assessore Valpreda, ma un po' dappertutto. Quest'uso sistemico degli incarichi ci sembra essere talora prevaricante delle funzioni della struttura; questa prevaricazione (uso tutte lettere minuscole, per ora) è evidentemente estremamente nociva nella sostanza e nella forma del lavoro che l'istituzione credo debba fare indipendentemente dal colore politico degli organi di governo.
A noi sembra che quanto sto qui sottolineando sia un fatto, non un'opinione. Anche se al momento esula dal contesto specifico dell'interrogazione, mi rivolgo in primis all'Assessore Valpreda, il quale essendo colui che impiega maggiori risorse pubbliche e anche colui che almeno in senso di volumi, ha il maggior numero di casi da esaminare al proprio interno - di responsabilità, sia ben chiaro - sa bene come questa sembra sia diventata un'abitudine.
Il suo Assessorato è tutt'altro che escluso da quanto sto dicendo e ci sembra un errore grave nei confronti della struttura; ripeto: nella forma neanche nella sostanza.
In merito, ove non vedessimo dei segni - e ripeto, non solo non li vediamo, ma vediamo un aggravamento della malattia - c'impegneremo a ripresentare nel dovuto modo gli interventi che competono ad un'area d'opposizione nel controllo e nel supporto delle attività a lei proprie.
Grazie.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'assenza del numero legale rilevata dalla Consigliera Cotto


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Penso che lei debba sospendere i lavori del Consiglio, perché tra maggioranza e minoranza non c'è numero legale. Non è dignitoso andare avanti così; tante volte, nelle passate legislature, lei lo ha fatto notare: credo sia veramente umiliante per noi che seguiamo. Tra l'altro, so che alle ore 11 c'è un appuntamento tra la Presidente Bresso e tanti Sindaci, cui penso molti di noi vorranno partecipare, perché si tratta del Piano socio-sanitario riguardante l'ASL di Casale. Non so come lei valuta la situazione, ma era mio dovere farlo presente, tanto più che lei insisteva a volermi fare parlare, per cui ho ritenuto di intervenire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Cotto. In realtà eravamo in due ad insistere, perch c'era anche il Consigliere Burzi che insisteva e con maggiori argomenti.
La ringrazio per la segnalazione, che condivido. Abbiamo aperto i lavori del Consiglio verificando con attenzione che fosse presente il numero legale richiesto, di 28 Consiglieri. Si presume che i colleghi siano non interessati o in prossimità dell'emiciclo.
Pur condividendo le sue osservazioni, non essendo a ridosso di una votazione, ma in fase di sindacato ispettivo, devo dire con rammarico che la regola è che debba essere presente l'Assessore e uno dei firmatari.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 815 dei Consiglieri Cavallera, Pichetto, Cotto, Ferrero e Burzi, inerente a "Conferimento di incarichi di consulenze esterne da parte delle ASR" (seguito)


PRESIDENTE

Concludiamo l'esame delle interrogazioni ed interpellanze con l'intervento dell'Assessore Valpreda, che intende integrare la risposta sull'interrogazione n. 815.
Prego, Assessore.



VALPREDA Mario, Assessore alla tutela della salute e sanità

Premesso che sono sempre affascinato dal modo così raffinato con cui il Consigliere Burzi fa le sue durissime critiche politiche, prendo atto del clima molto corretto e leale con cui queste critiche vengono fatte.
Anche se non le ho lette, allegate alla risposta ci sono le indicazioni circa i quattro consulenti che supportano, con impegno di spesa, l'attività dell'Assessorato, In particolare, in due settori - che sono quelli della gestione e sviluppo della funzione regionale di governance e la verifica delle certificazioni obbligatorie di bilancio - c'erano effettivi problemi di carenza da parte della struttura, che può essere affiancata e supportata in modo adeguato da due professionisti di provatissima esperienza. Per quanto riguarda gli altri due, l'incarico del signor Luca Semeraro, che lavorava presso il Settore Prevenzione sanitaria e dell'ambiente di vita e di lavoro - altra area di grandissimo interesse - è scaduto il 31 luglio alla stessa data è scaduto l'incarico della dottoressa Gabriella Viberti che seguiva la parte della medicina territoriale.
Noi abbiamo avviato - come politica - la creazione di una tecno struttura che apporta ai tecnici dell'Assessorato un contributo tecnico specifico, con particolare riferimento alle figure mediche, da parte dei professionisti delle ASL. Abbiamo creato una serie di gruppi di lavoro coordinati dal responsabile della struttura regionale, che si avvale delle esperienze e delle capacità professionali e tecniche proprie dei destinatari dei provvedimenti. Riteniamo che non si tratti affatto di una prevaricazione, ma di un utile momento d'integrazione, che avviene - è il caso di sottolinearlo - a titolo gratuito nell'ottica di un'osmosi continua di esperienze tra chi ha le funzioni più elevate di programmazione verifica e controllo e chi deve invece svolgere l'attività di gestione concreta, l'attività operativa.
Noi riteniamo, in ogni caso, che la struttura dell'Assessorato vada rinforzata in diversi settori, perché la sanità evolve ad un ritmo tale per cui le competenze, difficilmente, riescono a mettersi alla pari con l'incessante progresso tecnico e scientifico.
Quindi, riteniamo che ci debba sempre essere un'operazione anche di reclutamento e di cooptazione delle professionalità necessarie. Per questo abbiamo utilizzato questa strategia, che non è sostitutiva, ma integrativa.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento alla richiesta di una sospensione dei lavori a causa della concomitanza di un incontro tra la Presidente Bresso e l'Assessore Valpreda con una delegazione di Sindaci del Casalese


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Intervengo solo per rinnovare la richiesta già avanzata dalla Consigliera Cotto. È in programma un incontro tra una delegazione di Sindaci e la Presidente Bresso; se - come credo - viene mantenuto, poich il tema interessa tutti i Consiglieri, certamente i Consiglieri di opposizione, visto che riguarda le doglianze che alcuni Sindaci di un territorio esprimono circa delle ipotesi di riorganizzazione previste nel piano, ovviamente, siamo desiderosi di parteciparvi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Se è previsto quest'incontro della Presidente Bresso e dell'Assessore alla sanità con i Sindaci, credo sia, a questo punto, inevitabile sospendere la seduta per permettere ai Capigruppo e ai Consiglieri, che intendono parteciparvi, di poterlo fare.
Penso, però, che sia necessario coordinare meglio la gestione degli incontri nel prosieguo del nostro lavoro nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Questa non è una sottolineatura al Presidente che oggi presiede l'Aula, ma si tratterebbe di organizzare i nostri lavori e questi incontri in modo tale da non sospendere i lavori del Consiglio. Semmai, si pu decidere tutti insieme. Visto che lei, Consigliere Ghiglia, fa parte dell'Ufficio di Presidenza, mi rivolgo anche a lei: affrontate la questione e verificate come organizzare i lavori del Consiglio, perché è chiaro che non possiamo sospendere i lavori tutti i martedì. Nel caso di oggi credo sia giusto sospenderli; il mio è un invito ad organizzare meglio i lavori dei prossimi Consigli regionali, a decidere un metodo. È un invito che rivolgo a lei, Consigliere Ghiglia, e al resto dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Non intendevo rispondere al collega Muliere, ma giustamente il Presidente di Forza Italia mi ha dato un suggerimento intelligente. Vorrei dire - ma senza battute - che, scorrendo l'o.d.g., in realtà la sospensione vi fa un favore, perché non essendoci provvedimenti da votare probabilmente la richiesta di sospensione vi aiuta a riflettere meglio su alcune leggi.
Ma a parte questo, collega Muliere, non ti sto a fare le decine di centinaia di esempi in cui il Consiglio regionale è stato interrotto per qualsiasi tipo di manifestazione molto più istituzionale di quella di 52 Sindaci con fascia tricolore che si presentano davanti al palazzo del Consiglio regionale. Dopodiché è evidente, Presidente, che se fosse possibile organizzare i nostri lavori per ottimizzarne i tempi, noi siamo sempre disponibili. Io faccio la mia parte, ricordo però al Presidente del Gruppo DS che è la Conferenza dei Capigruppo che organizza i lavori del Consiglio e non l'Ufficio di Presidenza. Questo per togliermi un pezzettino di responsabilità, perché altrimenti ne ho troppa e poi mi si dice che faccio troppe cose e tutte male.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, la nostra posizione è nota da tempo. Spiace che a oggi l'Ufficio di Presidenza non abbia ancora provveduto a trovare un metodo per concordare gli incontri con le parti istituzionali, le associazioni, gli enti o i cittadini che chiedono di essere ricevuti. Questo è un ennesimo esempio di come i lavori del Consiglio non sono ben organizzati, perché di nuovo dobbiamo interrompere i lavori per incontrare - giustamente - una delegazione di Sindaci.
L'invito che ha rivolto il Capogruppo Muliere è assolutamente accettato dal Gruppo della Lega Nord: parliamone una volta per tutte e decidiamo un metodo di operatività, così evitiamo di perdere tempo e poi di parlarci addosso l'un l'altro.
Approfitto dei due minuti che ho a disposizione per chiedere, visto che è presente la Presidente Bresso, se ha intenzione o, perlomeno, quando ha intenzione di riferire al Consiglio relativamente al progetto TV Piemonte All News. Vorremmo capire che differenze ci sono rispetto al progetto che era stato avanzato dalla Giunta di centrodestra capitanata da Enzo Ghigo e che aveva trovato un'opposizione feroce da parte del centrosinistra opposizione che aveva addirittura portato il centrosinistra - e leggo la frase letteralmente - a dire: "La voce del padrone realizzata con i soldi dei cittadini". Il centrosinistra di allora - ma molti suoi rappresentanti sono qui ancora oggi - avevano perfino presentato un esposto al Garante delle comunicazioni, sostenendo che la proposta fosse illegittima.
Ora, visto che è di nuovo tornata in auge questa televisione piemontese, noi chiediamo alla Giunta di venirci a spiegare - una Giunta espressione in buona parte di quel centrosinistra che sparava a zero contro la proposta fatta dalla Giunta di allora di centrodestra - cosa cambia quali sono le differenze o se il centrosinistra ha cambiato idea. Noi potremmo anche essere contenti, però venga in aula, riferisca e sentiamo il parere del centrosinistra, magari delle stesse persone che a suo tempo insultavano il progetto del centrodestra.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Intervengo solo per avanzare una richiesta, Presidente. Visto che è stato puntuale nel rispetto del Regolamento in merito alle interrogazioni e agli atti di sindacato ispettivo, chiedo altrettanta puntualità nel rispetto del Regolamento per far sì che a tale attività venga dedicata - di norma, come dice il Regolamento - un'ora di tempo.
In sostanza, chiedo che alla ripresa dei lavori se arrivano gli Assessori assenti per rispondere alle interrogazioni in programma, si ricominci per un tempo dato che chiude l'ora, rispondendo a qualche altra interrogazione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Vignale.
Vado a memoria: non abbiamo mai impiegato meno del tempo necessario, ma condivido la sua considerazione, ferma restando la condivisione dell'Aula rispetto alla gestione dei lavori che decideremo in questo momento.
Alcune comunicazioni di servizio rispetto alle osservazioni fatte dal Consigliere Muliere, dal Consigliere Burzi e da altri. È evidente che sarà compito, secondo le rispettive competenze, della Conferenza dei Capigruppo sede dove si organizzano i lavori dell'Aula, e dell'Ufficio di Presidenza fornendo indicazioni su come eventualmente organizzare i lavori stessi affrontare questo argomento.
Tengo a precisare che non è la prima volta che ne discutiamo.
evidente che l'Ufficio di Presidenza non è stato interpellato ufficialmente da chi è venuto questa mattina a manifestare, se non con un fax di un Gruppo consiliare che informava in tal senso (ma è cosa diversa). Noi prendiamo atto che questa mattina c'è una richiesta di incontro da parte di una serie di Sindaci, amministratori o altre persone del Casalese. Tale incontro si terrà evidentemente in Consiglio regionale.
Concordo: non è questo il modo di svolgere la giornata di Consiglio del martedì. Ciò sarà oggetto di discussione nella prossima riunione dell'Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei Capigruppo, al fine di trovare un metodo comune riguardo alle prossime occasioni. È evidente che e qui, se permettete, esprimo una valutazione personale - se si prende la consuetudine di ricevere delegazioni al martedì, lascio alle vostre considerazioni - non oso neanche dire al vostro buonsenso - immaginare cosa possa succedere. Scusate, -ripeto- è una considerazione personale.
L'incontro con la delegazione si svolgerà in Sala Viglione per motivi di capienza; penso che un'ora possa bastare. Riprenderemo i lavori consiliari alle ore 12 con la continuazione delle interpellanze e interrogazioni, anche in base alla presenza dei richiedenti e degli Assessori interessati.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.05 riprende alle ore 12.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Protezione civile

Interpellanza n. 793 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Carenza degli organici dei Vigili del Fuoco del Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 793, cui risponde l'Assessore Caracciolo che ha pertanto facoltà di intervenire.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si evidenzia che la Regione Piemonte, tramite il Settore Protezione Civile, ha avviato da tempo un proficuo rapporto con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
Nel 1997 il Settore ha stipulato un protocollo d'intenti che ha consentito di avviare progetti comuni nel campo della protezione civile.
In particolare sono stati inseriti tutti i Comandi Provinciali nella rete RUPAR, si è avviata una sperimentazione nel campo delle comunicazioni satellitari, sono stati consegnati materiali speciali per lo spegnimento degli incendi e per il contenimento degli sversamenti di liquidi tossici e nocivi.
Parallelamente, anche nei confronti dei Vigili del Fuoco Volontari sono state avviate iniziative che si sono concretizzate con la fornitura di mezzi speciali.
Queste scelte, che perseguono l'obiettivo di rafforzare il sistema regionale di protezione civile, rientrano nelle strategie della Regione che punta, oltre che sulle dotazioni strumentali, anche sulla disponibilità delle risorse umane.
Disporre di personale qualificato e distribuito territorialmente è elemento fondamentale per rispondere agli eventi che progressivamente si manifestano sul territorio piemontese.
Si ricorda inoltre che il problema sollevato dagli interroganti è già stato oggetto di un ordine del giorno (n. 170), approvato del Consiglio Regionale nella seduta dello scorso 31 gennaio; conseguentemente a tale atto, l'Assessore sottoscritto ha interessato della problematica in esame il Capo Dipartimento della Difesa Civile, Vigili del Fuoco e Sicurezza e i Prefetti delle province piemontesi, attraverso una lettera (prot. 231/UC) di cui riferisco quanto segue: "Poiché la sicurezza dei cittadini è un'esigenza di primaria importanza, trasmetto l'ordine del giorno citato, in un'ottica di collaborazione affinché il problema della carenza di personale nel corpo dei vigili del fuoco e tutte le altre criticità connesse e segnalate nell'atto, seppur non rientranti nelle competenze istituzionali attribuite alla Regione, siano prese in considerazione al fine di individuare una soluzione adeguata.
Infine, rammento che queste problematiche sono già state discusse ottenendo promesse di interessamento e risoluzione, in concomitanza con lo sciopero dei Vigili del Fuoco, nel periodo immediatamente precedente all'evento olimpico, durante un incontro tenutosi presso la Prefettura di Torino, in presenza delle Autorità locali e del Prefetto Capo Dipartimento Difesa civile, Vigili del Fuoco e Sicurezza presso il Ministero degli Interni, dottor Morcone".
Ritengo pertanto di poter aderire alla richiesta presso le Autorità competenti, nella consapevolezza della necessità che nelle province piemontesi venga destinato un maggior numero di effettivi e di mezzi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e a tale scopo riferisco che lo scorso 14 settembre ho incontrato il Sottosegretario all'Interno dottor Ettore Rosato presso il centro unità cinofile di Volpiano: in tale occasione mi sono premurato di ribadire la situazione molto seria della carenza di personale riguardante il corpo di Vigili del Fuoco in Piemonte come sollecitato dalle forze politiche del Consiglio Regionale.
Il Sottosegretario ha garantito il suo personale impegno, ricordando che tale situazione rappresenta un problema di rilevanza nazionale di cui il Dipartimento ha piena consapevolezza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Vignale; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Ci riteniamo soddisfatti della risposta data dall'Assessore, di cui chiediamo copia, augurandoci che, all'interessamento che l'Assessore ha dato, al di là della non solidarietà ma volontà di collaborazione data ai Vigili del Fuoco, faccia seguito l'impegno garantito dal Sottosegretario.
Ci auguriamo che a ciò segua la possibilità di soddisfare le esigenze del Corpo dei Vigili del Fuoco all'interno della Regione Piemonte.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interpellanza n. 511 dei Consiglieri Cavallera, Pichetto Fratin, Cirio e Cotto, inerente a "Applicazione della nuova normativa in materia di contribuzione per il ripristino dei danni da calamità naturali"


PRESIDENTE

Passiamo all'interpellanza n. 511, cui risponde l'Assessore Caracciolo che ha pertanto facoltà di intervenire.



CARACCIOLO Giovanni, Assessore alla protezione civile

La Regione Piemonte, com'è noto, non ha diretta competenza in materia di ristoro dei danni alluvionali riportati dalle imprese a causa dell'evento del novembre 1994.
Ciononostante, ha sempre seguito con attenzione l'evoluzione della normativa partecipando sia con propri dirigenti tecnici, sia con gli Assessori competenti (spesso coadiuvati dal Presidente della giunta Brizio tra il '94 e il '95 e dal Presidente Ghigo negli anni successivi, alla stesura delle normative di riferimento).
La Regione Piemonte non possiede dati propri riguardanti le imprese alluvionate che si sono rivolte agli istituti di credito ordinario per ottenere i benefici dispensati dalla Legge 19 ottobre 2004, n. 257 e che per il 2005, hanno riguardato esclusivamente quelle imprese che a suo tempo avevano beneficiato, oltre che del contributo in capitale, anche del finanziamento a tasso agevolato.
Ciononostante, la Regione Piemonte ha chiesto notizie agli istituti di credito speciale, ovvero al Mediocredito Centrale, che si occupa di alcune tipologie di impresa (commerciali, industriali e dei servizi) e Artigiancassa S.p.a., addetta esclusivamente alle imprese del settore artigiano.
La legge statale 257/2005 prevede per l'anno 2006 un incremento del contributo in conto capitale (che passa dal 30% al 75%) a favore di quelle imprese che avevano già usufruito del solo contributo in conto capitale (pari al 30% dei danni subiti).
Nel corso dei mesi di maggio-giugno 2005, più volte gli uffici della Regione hanno cercato di ottenere informazioni circa l'esito delle istruttorie.
Gli uffici regionali sono peraltro venuti a conoscenza che il Ministero del Tesoro ha organizzato almeno una riunione per fare il punto della situazione tra la primavera e l'estate scorsa, riunione alla quale la Regione non è stata invitata, mentre è stata invitata la Provincia di Asti oltre ai rappresentanti di MCC e Artigiancassa.
Nello stesso periodo, il Direttore regionale ha richiesto e ottenuto un incontro con i dirigenti del Ministero per conoscere i tempi di attuazione del primo decreto ministeriale (quello riguardante il pagamento delle spettanze ai beneficiari di finanziamento agevolato, oltre che di contributo in capitale), nonché i tempi di redazione del secondo decreto ministeriale (quello riguardante l'incremento del contributo a fondo perduto per quei beneficiari del solo contributo in capitale).
Il Direttore regionale, durante la riunione del Comitato Agevolazioni Artigiancassa (in questo comitato il Direttore regionale rappresenta la Conferenza dei Presidenti delle Regioni) avvenuta in data 27 gennaio 2006 ha potuto colloquiare con i responsabili dell'Ufficio del Ministero del Tesoro, dottor Pepponi, per sollecitare l'invio dei dati richiesti e la redazione del secondo decreto ministeriale in grado di soddisfare le esigenze delle imprese alluvionate ed indennizzate con il solo contributo in capitale pari al 30% dei danni subiti.
Il dottor Pepponi ha assicurato il pronto invio del materiale richiesto, che è poi stato inviato dagli Enti erogatori delle provvidenze mentre ha tenuto a sottolineare che il secondo decreto è da qualche settimana pronto e alla firma del sottosegretario Onorevole Armosino.
Per quanto concerne la questione delle difficoltà incontrate dalle imprese nei confronti delle banche, anche la Regione Piemonte ha registrato, attraverso decine di telefonate e il ricevimento di molte lettere provenienti dai vari comitati alluvionati, questo stato di difficoltà; gli uffici hanno quindi chiesto di avere informazioni più circostanziate (elenco nominativo di imprese in difficoltà con le banche) ma da parte dei comitati o da parte di singole imprese non è poi giunta alcuna segnalazione. Si specifica nuovamente che in questo contesto la Regione si muove senza avere una specifica competenza in materia.
La Regione Piemonte in ogni caso assicura la massima attenzione e auspica una conclusione positiva per le questioni relative al risarcimento dei danni subiti dalle imprese colpite dagli avvenimenti alluvionali del novembre 1994.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela

Ringrazio l'Assessore per la risposta, anche se datata.
Abbiamo sentito dalla relazione che si fa riferimento al decreto che doveva essere firmato dal Sottosegretario, onorevole Armosino. Chiederei anche in nome dei Consiglieri Cavallera e Pichetto, che hanno seguito tutta la partita, un aggiornamento. Intanto la risposta scritta, poi un aggiornamento, che può avvenire comodamente in Commissione o per altre vie più brevi.
Ringrazio l'Assessore per la sua attenzione alle problematiche di questo genere.



PRESIDENTE

Passiamo ora ad alcune interrogazioni che riguardano l'Assessore Taricco.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'attenzione richiesta dal Consigliere Vignale in merito alle procedure regolamentari cui attenersi nel corso dell'attività di sindacato ispettivo


PRESIDENTE

Il Consigliere Vignale ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



VIGNALE Gian Luca

Noto un'anomalia, che sarà motivo della prossima Conferenza dei Capigruppo. Per questo motivo, chiedo di spostare le due interrogazioni il cui primo firmatario è il Consigliere Botta.
Per discutere le interrogazioni e le interpellanze è necessaria la presenza dell'interrogante e dell'Assessore, tuttavia non c'è un principio di precedenza. Non è che se l'Assessore è presente e il Consigliere assente si può procedere e viceversa no, ma è tutta la mattina che sta accadendo questo.
Nell'organizzazione dei nostri lavori, le interrogazioni contrassegnate in neretto sono quelle alle quali si dovrebbe dare risposta perché la Giunta non solo è pronta, ma i Gruppi consiliari le hanno sollecitate. Di fatto, il Presidente, non certo per colpa sua, deve destreggiarsi con la presenza dell'Assessore di turno. Credo che questo non sia accettabile, non certo per colpa degli Assessori presenti, ma certamente per colpa di quelli assenti che, almeno valutando le interrogazioni e le interpellanze evidenziate in neretto, dovrebbero garantire da subito la loro presenza.
Chiediamo che sia rinviata la risposta alle interrogazioni n. 719 e 894, pur essendo peraltro presente il Consigliere Botta, bench intrattenuto dai Sindaci del Casalese. Fosse anche assente, varrebbe il principio che sostenevo prima.



PRESIDENTE

Nel nostro Regolamento ci sono alcune indicazioni, ma non è così preciso nell'indicare anche l'ordine delle risposte. Le indicazioni del Regolamento prevedono che debba essere presente uno dei firmatari e l'Assessore relativo.
Relativamente alle urgenze, che sono quelle in neretto, subito dopo le interrogazioni cui deve rispondere l'Assessore Taricco, sempre se permangono le due condizioni, ci sono tre interrogazioni che fanno riferimento all'Assessore De Ruggiero, che hanno una priorità e su cui la Giunta è disponibile a rispondere. Condividendo che esiste il problema di meglio regolamentare l'attività di sindacato ispettivo, nella prossima Conferenza dei Capigruppo troveremo il modo di migliorare questa parte dei lavori del Consiglio, che ritengo importante.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Produzione e trasformazione dei prodotti

Interpellanza n. 719 dei Consiglieri Botta, Casoni, Boniperti, Ghiglia e Vignale, inerente a "Produzioni casearie che eludono la normativa comunitaria"


PRESIDENTE

Do ora la parola all'Assessore Taricco, che risponde all'interpellanza n. 719.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

L'interrogazione è stata presentata nel momento in cui si è avviata la trattativa in Piemonte per la ricerca di un accordo sul prezzo del latte.
Essendo scaduti i termini del vecchio accordo del latte e non essendo le parti ancora pervenute alla definizione di un nuovo contratto del latte, si era deciso di fare un acconto sul prezzo del latte pari a 0,29 centesimi al litro.
L'interpellanza partiva dalla considerazione che nel giro di alcuni anni c'era stata la riduzione del valore del prezzo del latte, quindi si chiedeva alla Giunta come intendesse muoversi per far fronte alla situazione; quale fosse la modalità attraverso la quale si poteva garantire competitività al nostro settore e come, in concreto, s'intendesse affrontare il tema della significativa riduzione del prezzo del latte quale prezzo di acconto fosse individuabile in quel momento.
Mi preme fare alcune osservazioni di premessa. La prima è questa. Con la vecchia legge n. 88 le Regioni avevano il ruolo formale, indicato in legge, di attivare accordi tra le parti potendone coordinare la realizzazione. La modifica apportata nel 2001 con la legge n. 102 ha, di fatto, tolto alle Regioni la potestà di porsi come intermediarie tra le parti per il raggiungimento di accordi interprofessionali.
La possibilità di intervento che a suo tempo c'era stata conferita, di fatto, non è più esistente in questo momento. Nonostante questo, la Regione si è mossa in questi anni su più fronti per sostenere il settore.
Sostenerlo da tanti punti di vista. Uno riguarda sicuramente tutta una serie di lavori e promozioni per quello che concerne la denominazioni di origine e tutte le produzioni di qualità del nostro territorio.
Abbiamo avviato, laddove si fa riferimento alla necessità di ripristinare in Regione Piemonte la piena legalità, un percorso che ha portato alla modifica normativa della legge n. 17, legge relativa al trasferimento delle deleghe alle Province. Dal 1995, la Regione è incaricata, per conto di AGEA, di recuperare il prelievo legato allo scorporo della produzione da parte delle aziende agricole. Nell'incertezza normativa, però, non essendo chiaro il ruolo delle Province e della Regione, ci siamo trovati tutti i provvedimenti impugnati al TAR.
Sotto questo fronte, oggi è intervenuta una modifica normativa. Abbiamo già approvato la delibera regionale che dà attuazione pratica a questo percorso di costituzione, nel rispetto della norma, delle attività che devono essere fatte in capo alle Province e in capo alla Regione.
Nelle prossime settimane saranno inviate, a tutti i produttori che hanno superato la quota di produzione loro assegnata, le notifiche del recupero del prelievo, così come prevede la legge. A questo punto dovremmo avere un impianto normativo capace di non avere più problemi di esecutività della norma.
Sotto il profilo della legalità, quindi, il percorso che abbiamo avviato dovrebbe portarci, entro fine anno, ad avere una chiarificazione del ruolo della Regione e un'attivazione esecutiva del recupero delle quote, così come previsto dalla normativa nazionale.
Per quanto concerne il dato economico cui facevo riferimento prima come Assessorato abbiamo svolto, pur non avendone più ruolo e competenze un lavoro di attivazione di rapporti, per arrivare alla sottoscrizione di un accordo commerciale. Seppur nel momento in cui è stata predisposta l'interrogazione non c'erano queste condizioni, perché eravamo in presenza di un accordo di 0,29 centesimi al litro, si è poi addivenuto, nelle settimane seguenti, alla sottoscrizione di un accordo commerciale con 0,314 di prezzo minimo alla stalla per tutti gli agricoltori, sulla base dei quali è stata fatta tutta una serie di accordi migliorativi.
Riteniamo che il percorso fatto, tenendo presente la situazione di competizione internazionale di questo momento, abbia dato una grossa mano alle nostre aziende a poter negoziare, con maggior forza contrattuale, un accordo con le parti industriali. Peraltro, l'accordo prevede una convergenza, che stanno concordando le parti in questo momento, su una politica di valorizzazione delle produzioni del latte piemontese eseguite con disciplinari.
Tutto questo potrebbe diventare - e negli anni prossimi ci diranno se questa strada era adeguata - uno strumento di tutela e di rafforzamento della tipicità delle nostre produzioni, come barriera all'invasione di produzioni che arrivano da altre parti del mondo.
Anche se, in linea teorica, la legge n. 102 non dà più alle Regioni questa facoltà, abbiamo richiesto al Ministero una modifica di legge che ci rimetta in condizioni di avere un ruolo formalmente riconosciuto di attori e di animazione di accordi tra le parti. Nonostante questa non copertura giuridica, abbiamo comunque svolto un utile ruolo ad un accordo positivo così è stato definito dalla maggioranza dei produttori - tra le parti.
Grazie.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione n. 787 dei Consiglieri Bellion, Muliere, inerente a "Peperone di Carmagnola"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 787, sulla quale risponde l'Assessore Taricco.



TARICCO Giacomino, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente.
Gli interpellanti chiedono quali sono le iniziative che la Regione Piemonte intende assumere per sbloccare l'istanza del Peperone di Carmagnola IGP, attualmente giacente presso l'Unione europea.
La procedura prevede che la Regione esprima un parere, da un punto di vista tecnico, sulla bontà del percorso e su tutte le modifiche che devono sostenerlo. Sulla base di questo parere, il Governo predispone un fascicolo sul quale può chiedere la tutela transitoria, da parte dell'Unione europea.
Dopodiché, il fascicolo viene rinviato a Bruxelles per l'approvazione definitiva.
Il percorso, per quanto riguarda il Peperone di Carmagnola, è già molto avanti. La Regione ha già espresso a suo tempo il parere e lo Stato Italiano ha già inoltrato la procedura a Bruxelles, ottenendo la tutela transitoria. Siamo sostanzialmente in attesa del pronunciamento del parere definitivo, sul quale, peraltro, in questo momento non abbiamo più potestà di incidere.
Mi rendo conto che le condizioni contingenti legate alla questione Peperone Cuneo-Peperone Carmagnola stanno animando il quadro intorno a questo consorzio di tutela di IGP, ma per quello che sappiamo, e a quanto ci risulta, dovrebbe essere soltanto più questione di tempo, affinch l'Unione europea riconosca definitivamente questo prodotto, peraltro già in tutela transitoria.
Grazie.


Argomento: Norme generali sui trasporti - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione n. 874 dei Consiglieri Ghiglia, Casoni, Boniperti, Botta e Vignale, inerente a "Blocco auto. Proposta De Ruggiero" interrogazione n. 902 del Consigliere Rabino, inerente a: "Limitazione alla circolazione delle auto in Piemonte" interrogazione n. 877 del Consigliere Scanderebech, inerente a "Stop a 500 mila auto"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 874, 902, 877, cui risponde l'Assessore De Ruggiero.



PRESIDENTE

DE RUGGIERO Nicola, Assessore all'ambiente



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Consegnerò poi la risposta scritta, dove vengono meglio esplicitati alcuni dettagli.
Relativamente alla prima richiesta, comunico che stiamo lavorando sul piano mobilità. Ma cosa facciamo su altri aspetti, che sono quelli relativi all'inquinamento atmosferico da industria e da riscaldamento? È importante dire che in V Commissione c'è tutta la partita sul rapporto riscaldamento civile e inquinamento atmosferico e c'è tutta la partita - perché citata nelle interrogazioni - del teleriscaldamento energetico degli edifici e dei complessi generali. Lo sottolineo proprio per chiarire che non ci stiamo preoccupando solo dell'aspetto, sia pure più delicato, della mobilità, che ma c'è anche attenzione per gli altri aspetti.
Le problematiche dell'inquinamento industriale oggi sono maggiormente affrontate dagli apparati provinciali, perché spetta alle Province l'onere e la responsabilità di rivedere, in termini di nuove autorizzazioni, quello che può essere il punto di equilibrio da trovare tra le necessità occupazionali e le necessità di rispetto dell'ambiente. È una seria responsabilità. Ci sono alcuni casi più eclatanti, ma c'è un lavoro quotidiano effettuato, soprattutto dagli enti provinciali. Ci sono poi alcune specifiche domande, cui si dà risposta in forma scritta, ma credo che in questa sede sia importante dire che la delibera regionale, che è un piano stralcio in modifica del piano stralcio già ereditato dalla scorsa legislatura, non è un'iniziativa solo della Regione Piemonte. Quando lo scorso mercoledì ci siamo recati, come delegazione della Giunta regionale in Lombardia per incontrare la Giunta regionale lombarda, con l'Assessore lombardo all'ambiente ho posto il tema (tra quelli da discutere) molto serio per noi, dell'inquinamento acustico da Malpensa e da ampliamenti previsti a Malpensa. L'Assessore competente della Regione Lombardia ha chiesto tutto il materiale utile per fare un punto della situazione in merito ai provvedimenti comuni che si stavano adottando nelle due Regioni e, quindi, di verificare lo stato dell'arte.
L'accordo coinvolge Regioni della Valle Padana ma non è più solo quello perché, rispetto alla prima squadra (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte), c'è l'attenzione e il desiderio di condividere questo progetto anche da parte del Friuli Venezia Giulia, del Canton Ticino e della Slovenia (questa è una notizia che ho avuto dal direttore lombardo che fa un po' da regista di quest'operazione). Verrà quanto prima firmato l'accordo fra le Regioni, che rischia di essere un accordo internazionale perché, come dico sempre, quando vediamo dall'alto, dal satellite, la situazione d'inquinamento atmosferico, ovviamente investe ovviamente la Valle Padana, che è l'area più vasta, che supera le soglie di tutta la Regioni europee, ma che ovviamente investe anche alcune altre valli penalizzate come noi da fenomeni meteorologici.
chiaro che nel corso di questi anni sono stati messi in atto provvedimenti, ma anche alla luce delle situazioni metereologiche la Pianura Padana, le Fiandre e diverse valli tedesche continuano a rimanere con evidenti livelli di superamento, tant'è vero che il livello di multa molto facile da sommare, che fa riferimento ai numeri di superamenti giornalieri dell'anno precedente (nel nostro caso il 2005) e la grandezza media dei superamenti è dell'ordine di qualche decina di milioni. Per noi Regione Piemonte potrebbe essere intorno ai 17-20 milioni di euro di multa europea. Questo è ovviamente motivo di preoccupazione, come lo è per la Lombardia, per l'Emilia e per il Veneto.
chiaro che stiamo parlando di un problema di salute, al di là del mero rispetto di soglie e di accordi internazionali. Stiamo, a tutti gli effetti, parlando di un problema di salute.
Nel nostro programma elettorale era scritto a chiare lettere che la Regione avrebbe giocato il suo ruolo, non lasciando sole Province e Comuni in quanto credo che questo serio problema è in capo alla responsabilità dei singoli Sindaci, nel momento in cui riscontrano dei valori di superamento dell'inquinamento e, nello stesso tempo, devono dimostrare di mettere in atto tutte le misure possibili di contenimento.
allora che si sono condivise molte misure (lo dico in maniera molto rapida) dimostratesi efficaci nel corso degli anni, che sono certo tutto ciò che fa riferimento al trasporto pubblico, nei limiti ovviamente dei nostri bilanci regionali. Noi possediamo un parco macchine di trasporto pubblico che non ci garantisce un trasporto efficiente, spesso non è un'alternativa del tutto utile al traffico privato. Abbiamo sicuramente una vetustà del parco macchine che è evidente a tutti. Oggettivamente scontiamo dei ritardi di adeguamento del trasporto pubblico alle necessità.
Il grande sforzo che compiamo come Assessorato all'ambiente significa aver assunto gran parte delle nostre risorse economiche per dotare, a partire dall'eurotre e dall'eurodue, di apposito filtro il nostro patrimonio del trasporto pubblico locale, in quanto è una misura accredita una misura certificata, che si può adottare. Inoltre, c'è la parte relativa all'estensione di un provvedimento che si è dimostrato efficace nel corso di questi anni, l'estensione di zone a traffico limitato, parziale o totale (rientra nella responsabilità dei Sindaci il dare maggiore preferenzialità anche nell'uso del suolo urbano, che è ovviamente quello che è).
Il terzo punto, dimostrato da tutti i calcoli sulle potenzialità di emissione, riguarda l'incentivo al rinnovo del parco auto privato.
Stiamo parlando di un incentivo che si sta dimostrando, come dire, di rinnovo del parco auto, da quando c'è dibattito su questo punto, che certamente porta a limiti in tutte le Regioni (provvedimento già adottato in Emilia Romagna e in Lombardia) delle stesse macchine, cioè delle macchine che hanno eurozero, eurouno per il diesel, degli orari sostanzialmente identici, con un'attenzione particolare alle zone di piano vale a dire dove il superamento non è a rischio, ma - è già dimostrato - è un'attenzione un po' diversa sulle aree di mantenimento, in aree più marginali, meno densamente abitate, laddove ai Sindaci è data la possibilità, nella loro saggezza e nel loro buon senso, di trovare il giusto equilibrio tra la capacità di limitare l'inquinamento atmosferico e nello stesso tempo, di garantire l'accesso agli essenziali servizi farmaceutici, medici, sanitari e quant'altro.
Siamo l'unica Regione, fra quelle che hanno fatto quest'accordo, che hanno messo in campo un incentivo economico dell'ordine dei seicento euro solo ed esclusivamente per coloro i quali rottamano l'auto, ma solo se c'è un certo livello economico, sapendo benissimo che c'è una correlazione tra parco macchine più vetusto e fasce economicamente più deboli. Riteniamo che è la prima volta che vi è in Italia la possibilità di rottamazione senza sostituzione di nuova auto e solamente limitata alle classi economicamente più deboli.
Ovviamente, essendo una cosa nuova, la seguiremo con molta attenzione.
Non sappiamo dire al momento con estrema precisione, anche se sappiamo quanti sono i mezzi pubblici e privati, quante siano le possibili persone o famiglie che usufruiranno di questi incentivi. Ciò vuol dire che monitoreremo con molta attenzione quest'iniziativa.
So bene con cosa abbiamo a che fare, è inutile negarlo, questo è un problema serissimo di salute, non di inquinamento atmosferico. Abbiamo alcune misure che si sono dimostrate efficaci, fra cui questa del rinnovo del parco macchine. Abbiamo messo in campo tutto ciò che può essere utile a rendere più sopportabile questa misura.
Non ultimo, vi è il sostegno economico alle Province, perché possano supportare e rendere più facile la corretta applicazione di questa delibera di Giunta regionale, sapendo che i problemi esistono, ma che il problema serio è quello che abbiamo di fronte. Maglia nera o no, poco importa: a livelli assolutamente elevati di inquinamento atmosferico vi è un'evidentissima ricaduta sulla salute umana.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Casoni.



CASONI William

Caro Assessore, a me sembra che questo provvedimento annunciato sia un tentativo di sovietizzazione della mobilità del Piemonte.
Con questo provvedimento lei andrà a colpire sostanzialmente le fasce più deboli in assoluto del Piemonte, che sono quelle che hanno un auto vecchia. Di certo, tutte le persone benestanti e che dispongono di un certo reddito non hanno certamente l'auto a eurozero o eurouno. Sostanzialmente il provvedimento va a toccare le fasce più deboli e impedirà loro la mobilità.
Non c'è una divisione per aree territoriali, per cui non viene applicato in zone o in Province dove non ci sono queste esigenze, perché è un provvedimento che ha natura regionale, quindi vale su tutto il territorio regionale. Allora mi chiedo come si potrà giustificare in certe zone poco abitate, in paesi di cento abitanti, dove c'è un parco auto di poche automobili e dove non c'è nessun inquinamento. Ci sono zone assolutamente salubri. Impedire a questi cittadini la mobilità anche nelle aree suburbane torinesi interesserà moltissimi cittadini.
Sono intervenuto solo per dichiararmi totalmente insoddisfatto rispetto alla risposta. Tra l'altro, preannunciamo che su questo tema faremo una grande opposizione, anzi, la prossima settimana terremo una conferenza stampa nella quale presenteremo una serie di controproposte, se effettivamente, si vogliono raggiungere gli obiettivi citati dall'Assessore, per non colpire solo un settore della mobilità privata peraltro, si tratta dei cittadini più deboli, che, magari, non hanno altri mezzi per muoversi se non la vecchia automobile.
Il contributo di 600 euro è veramente una vergogna. Conosciamo il valore attuale di un'auto nuova e possiamo immaginare quanto possano contribuire 600 euro per l'acquisto. Uno sconto di 600 euro ce lo può fare qualunque concessionario, basta insistere e visitarne alcuni; magari cercando sul mercato si riesce ad avere un prezzo minore.
Se si vuole intervenire su questo, è necessario agire in maniera diversa, in maniera equiparata, in maniera totale, valutando tutte le fonti di inquinamento, non solo quelle che riguardano le automobili Euro 0 o Euro 1.
Lo ripeto, oggi non voglio preannunciare nulla. Stiamo predisponendo per la settimana prossima un pacchetto di misure che, se l'Assessore sarà coerente con quanto ha detto, andranno a toccare tutte le fasce e tutti i settori; allora, sì, che, effettivamente, si potrebbe avere un abbattimento del PM10 e delle altre sostanze inquinanti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ringrazio l'Assessore De Ruggiero per il coraggio avuto nel portare avanti questo provvedimento anche contro la volontà di buona parte della sua maggioranza. Abbiamo visto che i Verdi e Rifondazione Comunista hanno scritto una lettera secondo la quale questo piano è inutile e si sovrappone ad altre competenze. Qui, mi aspetto che qualcuno della sinistra politica dica qualcosa, poiché è anche importante confrontarsi. Stiamo parlando di salute, stiamo parlando di ridurre quello che è il tasso di inquinamento quindi, è una cosa molto seria. Come ha detto lei, Assessore, la Pianura Padana è l'area con il tasso di inquinamento più alto e, dopo, se ancora nessuno glielo ha detto, le dico il perché.
Partendo da quel punto, dobbiamo cercare di mettere in atto un piano che non sia terroristico, ma che abbia una finalità e contenga uno studio di fattibilità.
Siccome, relativamente a questo piano, sto pensando negativamente, a causa dei dati e delle analisi condotte, mi auguro che qualcuno in quest'aula sia in grado di smentirmi, perché vorrei raggiungere, come tutti in questa sede, un obiettivo positivo e non negativo. Abbiamo già fatto un buco nell'acqua con le targhe alterne; quel provvedimento non è servito a niente e anche in quella circostanza avevamo fatto uso di un provvedimento repressivo e non preventivo.
Ritengo terroristico questo provvedimento, perché va a toccare le fasce deboli, come hanno detto anche i miei colleghi di centrosinistra in quella famosa lettera. Mi piacerebbe leggere per intero quella lettera, perché è un atto importante, che dimostra l'inutilità del piano. È dimostrato da quanto dicono loro, ma penso anche che sia inutile per quello che sto per dire e per quello di cui sono venuto a conoscenza.
Relativamente a questo piano, che tocca le fasce deboli e propone 600 euro per le automobili che escono dai canoni di antinquinamento, mi chiedo quali sono queste automobili. Se andiamo in strada possiamo osservare che oggi ci sono le targhe alfanumeriche, che constano di due lettere, tre numeri e, poi, due lettere; invece, le targhe precedenti, che fanno parte proprio di questo piano di abbattimento, contengono due lettere (quelle della rispettiva provincia), cinque numeri e, in ultimo, una lettera, che è progressiva secondo l'età. Di queste, se guardiamo, ne vediamo una o due su 100. Quindi, quelle 500 mila macchine non esistono e, se esistono attenzione, molti le hanno demolite e i dati disponibili non sono aggiornati - appartengono ai nostri poveri anziani che l'adoperano una o due volte all'anno per andare, a Natale e a Pasqua, dalle Vallette fino in via Roma, per quanto riguarda Torino; questi poveri cristi sono terrorizzati! L'altro ieri mi sono recato presso i mercati e i vigili - sto parlando di persone che rappresentano le istituzioni - mi hanno fermato per avvisarmi del fatto che gli anziani e le persone che vanno ai mercati sono allarmate e preoccupate per questo piano, così come si può leggere. Questo avviene perché queste poche macchine appartengono a poveri anziani che non riescono ad arrivare a fine mese, come diceva anche qualche mio collega del centrosinistra, e non possono permettersi di acquistare una macchina, della quale tutti noi conosciamo il costo.
Questo è il primo aspetto terroristico repressivo, che, giustamente, i miei colleghi di centrosinistra, Verdi e Rifondazione Comunista, hanno avuto il coraggio di evidenziare. Ripeto: quando dei colleghi di centrosinistra hanno il coraggio di dire come stanno le cose, io, per primo, sono tra coloro che li apprezzano e che dicono che questa deve essere la politica: quella del confronto e dei suggerimenti, anche ad un Assessore che va avanti come un kamikaze. Tanto di cappello per chi veramente, ha avuto coraggio.
Anche se la Comunità europea dice che noi dobbiamo attuare una riduzione, mi sembra che in questa circostanza non sia stato fatto un vero e proprio studio di fattibilità e non sia scientificamente dimostrabile che, riducendo il rumore e il gas delle macchine, si possa ridurre l'inquinamento.
Cari colleghi, ultimamente, è stato scientificamente dimostrato che l'ozono prodotto dagli alberi - ritorniamo alla Padania - a livello superiore ci protegge dai raggi ultravioletti, mentre a livello inferiore produce idrocarburi dannosi alla respirazione e che scatenano molte allergie. Allora, cosa facciamo, abbattiamo tutti gli alberi di Torino Assessore? Cosa facciamo? Forse, ci dovremmo chiedere per quale motivo la Pianura Padana ha questo tasso di inquinamento.
Io non sono uno scienziato, io mi documento, cercando di imparare e capire. Dal momento in cui vengo a sapere che l'ozono viene prodotto dagli alberi e che questo, a sua volta, produce degli idrocarburi dannosi alla respirazione e ai polmoni, con tutte le conseguenze che ne derivano, mi chiedo cosa faremo di tutti i nostri alberi e del nostro bel verde che abbiamo qui a Torino.
Cosa fa l'Assessore, taglia tutti gli alberi? Facciamolo, non c'è problema!



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a sua disposizione è terminato)



SCANDEREBECH Deodato

Il mio collega è intento a guardare altro, però ha scritto una bella lettera.
Allora, parlate, colleghi, dite qualcosa anche voi, non comunicate solo tra voi, diteci "qualcosa", anche questo benedetto "qualcosa di sinistra" ma ditecelo, perché noi siamo veramente contenti di ascoltarvi.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a sua disposizione è terminato)



SCANDEREBECH Deodato

Chiedo scusa, però, mi auguro che l'Assessore De Ruggiero prenda in considerazione quanto sto dicendo, non perché lo dico io, ma perché pu essere oggetto di confronto.
Avrei ancora tante altre cose da dire, ce le diremo, se possibile, in Commissione.
Il collega di AN, Casoni, ha tante cose da suggerire relativamente a questo piano, però non so se questi signori riescono ad ascoltarci. Non dico metterlo in atto, ma almeno ascoltarci, questi vanno avanti come kamikaze! Vediamo uno come Di Pietro che attacca e pretende le scuse dal Santo Padre, quindi, qui, mi immagino come questi possano venire a chiederci suggerimenti sulle modalità di adozione di un piano che ci riguarda tutti e che è di interesse generale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Scanderebech.
Con la risposta scritta al collega Rabino, abbiamo terminato la parte dei lavori relativa allo svolgimento del sindacato ispettivo.


Argomento:

Iscrizione argomenti all'o.d.g

Argomento: Questioni internazionali

Ordine del giorno n. 428, inerente a "5° anniversario dell'attacco terroristico dell'11 settembre 2001", presentato dai Consiglieri Muliere Reschigna, Motta, Pozzi, Bizjak, Laus, Comella, Placido, Rabino Turigliatto, Cavallaro, Travaglini, Boeti, Manolino, Cattaneo, Ricca e Pace (iscrizione o.d.g.) ordine del giorno n. 424, inerente a "Solidarietà a Papa Benedetto XVI" presentato dai Consiglieri Leo, Burzi, Dutto, Rossi, Nicotra, Cotto e Toselli (iscrizione o.d.g.) Ordine del giorno n. 429, inerente a "Guerra al Papa", presentato dai Consiglieri Scanderebech, Casoni, Dutto, Vignale, Cotto, Giovine e Lupi (iscrizione o.d.g.)

Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Ordine del giorno n. 425, inerente a "Omaggio alla figura di Oriana Fallaci", presentato dai Consiglieri Burzi e Leo (iscrizione o.d.g.)


PRESIDENTE

Comunico ai colleghi che sono stati presentati quattro ordini del giorno, i n. 428, 425, 424 e 429. Se l'Aula acconsente, li iscriviamo all'o.d.g.



(L'Aula, tacitamente, acconsente all'iscrizione)



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.18)



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