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Dettaglio seduta n.99 del 08/10/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni ed interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 147, presentata dai Consiglieri Daniele Valle e Silvio Magliano, risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione indifferibile e urgente n. 380 presentata dal Consigliere Daniele Valle, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione indifferibile e urgente n. 385 presentata dal Consigliere Daniele Valle risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Avevamo in scaletta anche l'interpellanza n. 1 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui doveva rispondere l'Assessore Luigi Icardi, che è disponibile. Non lo vedo in aula, per cui passiamo oltre.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione indifferibile e urgente n. 147 presentata da Valle e Magliano, inerente a "Politiche e prassi di Regione Piemonte in materia di revoche" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 147 presentata dai Consiglieri Valle e Magliano.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista la replica.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Daniele Valle visto che non lo vedo in Aula, se il Consigliere Magliano la vuole illustrare.
Prego, dica, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Scusi, Presidente, in questo caso sono secondo firmatario, dunque lascerei al collega la possibilità di esporla, però ero convinto di avere, lo dico anche agli Uffici del Consiglio, la mia interpellanza legata all'abbattimento delle barriere della comunicazione e per una maggiore inclusione sociale.



PRESIDENTE

Dopo, a seguire.



MAGLIANO Silvio

Perfetto.



PRESIDENTE

Non è stato attento nell'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Allora discuterei quella adesso.



PRESIDENTE

Prego.



MAGLIANO Silvio

Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione indifferibile e urgente n. 359 presentata da Magliano inerente a "Per un effettivo abbattimento delle barriere della comunicazione e per una maggiore inclusione sociale"


PRESIDENTE

Non essendo in aula il Consigliere Daniele Valle, proseguiamo con l'esame dell'interrogazione indifferibile urgente n. 359, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, a oggetto "Per un effettivo abbattimento delle barriere della comunicazione e per una maggiore inclusione sociale".
Illustra l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per due minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È un'interrogazione che finalmente giunge in Aula e parte da un dato normativo: la legge 104 del 1992 stabilisce: "La Repubblica garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata" - qui ancora veniva definita in questo modo purtroppo in quegli anni questa è la modalità con la quale si definiva la persona con una disabilità - "e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società".
Fu una legge pioneristica che riconosceva tutti i tentativi di sforzo di completa accessibilità.
Poi, con la legge regionale n. 3 del 2019, "Promozione delle politiche a favore dei diritti delle persone con disabilità", una legge regionale fatta nella scorsa legislatura, il Piemonte ha voluto sostenere la dignità, i diritti e le libertà fondamentali di ogni persona con disabilità, porre in essere azioni per eliminare le barriere fisiche, sensoriali e culturali disciplinare gli interventi regionali e favorire il coordinamento con gli Enti pubblici e le associazioni.
Fino a quarant'anni fa, chi nasceva con una condizione di sordità profonda non aveva la possibilità di apprendere il linguaggio verbale, comunicando soltanto con la lingua dei segni. Oggi, invece, tutte le persone sorde anche quelle che nascono con una sordità profonda, seguendo un adeguato percorso sanitario e logopedico possono imparare la lingua orale ottenendone evidenti vantaggi.
Evidenziato che, Presidente, in alcuni ambienti e/o particolari situazioni (come nel vedere la tv, a teatro, al cinema, durante dibattiti pubblici tribune politiche, ascoltare un video), la barriera della sordità diventa un muro apparentemente insormontabile, nel "rilevato che" osservo che anche questa Regione, il 10 dicembre 2020 (questa legislatura), in questo Consiglio ha approvato l'ordine del giorno n. 121, collegato al disegno di legge n. 42 "Impegno, da parte della Regione Piemonte, per l'acquisto del programma di sottotitolazione automatica Dragon Naturally Speaking, che garantisca la piena inclusione di studenti e cittadini sordi", nel quale s'impegnava la Giunta a prevedere uno stanziamento di risorse per l'acquisto del medesimo programma, al fine di attivare un servizio di sottotitolazione delle sedute del Consiglio regionale del Piemonte.
A oggi, le sedute pubbliche del Consiglio regionale, anche trasmesse sui vari canali social, non sono fruibili dalle persone con disabilità uditiva.
E ancora, nel "considerato che" di questa mia interrogazione, aggiungo che "la sottotitolazione rappresenta l'unico atto di progettazione inclusiva e universale e che la lingua scritta, quindi la sottotitolazione, è l'unico strumento in grado di eliminare ogni discriminazione nelle persone con disabilità uditiva".
Alla fine, Presidente, chiedo questo: "Sapere a che punto siano i lavori al fine di rendere accessibili e fruibili a tutti le sedute del Consiglio regionale, prestando una particolare attenzione alle persone con disabilità sensoriale uditiva e promuovendo a utilizzare, in occasione di tutte le manifestazioni pubbliche di rilievo, specie se queste vedono una partecipazione diretta della Regione, lo strumento del sottotitolo quale strumento di comunicazione e inclusione sociale".
Diciamo così, Presidente, ormai in questi dieci anni di attività politica nelle istituzioni sono un po' stufo di vedere ordini del giorno che si occupano di disabilità, che impegnano le istituzioni e poi le istituzioni su questo, non si attivano. La disabilità è un tema importante per le campagne elettorali; è un tema importante per fare battaglie sui diritti e sulle responsabilità, ma, nello stesso tempo, richiede risposte.
Che nel 2020, con tutta la tecnologia che c'è a disposizione, non si sia ancora riusciti a pensare a come trasmettere il nostro Consiglio sottotitolato, mi sembra oggettivamente qualcosa su cui riflettere.
Per assurdo - e concludo - addirittura il Comune di Roma, che assolutamente ben governato non è, è riuscito a dotarsi di questa tipologia di servizio che - ripeto e concludo Presidente - è formata da due canali: la sottotitolazione e la persona che traduce in tempo reale con il linguaggio dei segni, quindi rivolta a coloro che si definiscono segnanti.
Basterebbe anche solo la prima parte, quella della sottotitolazione. La sottotitolazione renderebbe fruibile e leggibile tutto quello che noi diciamo. Vogliamo farlo in diretta? Qualche Consigliere preferisce che non sia in diretta e che ci sia la possibilità di correzione di qualche cosa detta in modo non opportuno? Benissimo, comunque ci sono degli errori di battitura, facciamolo in differita di 15 minuti, però facciamolo, perch ormai è troppo un cattivo costume della politica fare atti d'indirizzo dove si riconoscono i diritti delle persone con disabilità, esce l'articolo sul giornale e poi è tutto come prima e non cambia nulla.
Pertanto, interrogo proprio su questo, per sapere a che punto siamo e in che tempi e in che modo riusciremo a dotarci di un sistema civile di sottotitolazione delle nostre sedute di Consiglio e, perché no, anche nel caso in cui ci sia la Giunta, come ho scritto nell'interrogazione, in eventi pubblici o in conferenza stampa, della stessa tipologia di servizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione. Mi spiace riprenderla, Consigliere, per la stima che nutro nei suoi confronti, per lei ha triplicato il suo tempo a disposizione: per l'illustrazione, i minuti sono soltanto due.
La parola all'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Silvio Magliano, che ha presentato quest'interrogazione e, per risponderle, posso riferire che, in merito, la Giunta si basa su indicazioni fornite dall'Ufficio di Presidenza agli Uffici del Consiglio regionale, affinché siano intraprese tutte le azioni necessarie a rendere accessibili ai disabili sensoriali e uditivi le sedute istituzionali dell'Assemblea legislativa e le altre iniziative pubbliche.
Per entrare nell'argomento, a proposito dell'accessibilità delle sedute del Consiglio regionale, l'Ufficio di Presidenza ha dato mandato agli Uffici di valutare la migliore soluzione, dal punto di vista tecnico ed economico esprimendo preferenza per la sottotitolazione degli interventi in contemporanea alla trasmissione in diretta del Consiglio regionale ritenendo non percorribile, in quanto troppo onerosa, la traduzione dei dibattiti assembleari con la lingua dei segni. La sottotitolazione in diretta è realizzabile mediante diversi strumenti con risultati e anche costi variabili.
Gli Uffici competenti stanno acquisendo le necessarie informazioni tecniche ed economiche, anche alla luce dei previsti lavori di rifacimento dell'impianto audio e di registrazione dell'Aula.
La soluzione tecnica più idonea, sicuramente, sembra essere l'acquisizione delle librerie informatiche, per la sottotitolazione automatica disponibili in Open Source e utilizzati dalle grandi piattaforme, come Google, Amazon e Netflix, la cui funzionalità richiede un lavoro d'implementazione ancora da quantificare in termini di costi e di tempi.
Tutte le informazioni relative alle opzioni in esame saranno sottoposte all'Ufficio di Presidenza che, previo confronto con i Presidenti dei Gruppi consiliari, assumerà le decisioni in merito.
La soluzione che sarà individuata e scelta per la sottotitolazione degli interventi in Consiglio regionale sarà estensibile a ogni contenuto trasmesso in streaming e da tutto il materiale audio e video pubblicato sul sito istituzionale e sugli altri siti gestiti dal Consiglio regionale. A proposito del sito istituzionale, ho potuto fare presente che il medesimo ha un elevato livello di conformità ai parametri di accessibilità previsti per i disabili sensoriali, dalla Legge n. 4 del 9 gennaio 2004, la legge Stanca, appunto. Grazie ai continui miglioramenti e adeguamenti previsti nei programmi annuali, l'introduzione dei sottotitoli automatici per il materiale audio e video pubblicato sarà l'ultimo passaggio verso la completa accessibilità. L'indirizzo della sottotitolazione, come strumento di comunicazione e inclusione sociale, è già stato adottato o è previsto per diversi prodotti informativi dal Consiglio regionale.
L'Ufficio di Presidenza del Consiglio ha approvato, nella seduta del 1 agosto 2019, il nuovo Piano di comunicazione, che ha previsto la realizzazione di una versione del rotocalco televisivo, con modalità fruibile per le persone sorde o con difficoltà uditive. L'Ufficio competente ha provveduto all'affidamento del Servizio di produzione del rotocalco televisivo d'informazione istituzionale per gli anni 2020 e 2021 richiedendo espressamente, tra le caratteristiche tecniche del prodotto, la messa in onda con adeguata sottotitolazione.
A partire dal mese di gennaio 2020, il rotocalco TV-Consiglio News va quindi in onda sottotitolato sul circuito delle emittenti televisive locali piemontesi. Analogamente a quanto avvenuto con il TG, l'Ufficio di Presidenza ha dato mandato agli Uffici, affinché anche le clip di contenuto istituzionale o relative agli eventi organizzati o promossi dal Consiglio stesso siano dotati di adeguata sottotitolazione. Tale adeguamento verrà richiesto in sede di avvio della gara per il rinnovo dell'attuale appalto che giungerà a scadenza nell'ottobre 2021. Quindi, l'appalto giungerà a scadenza nell'ottobre 2021.
Infine, con riferimento alle conferenze stampa, l'Ufficio di Presidenza ha valutato più opportuno e funzionale ricorrere alla traduzione del linguaggio parlato in lingua dei segni (LIS), per cui ha dato mandato agli Uffici di porre in essere i contatti con gli enti e le associazioni che si occupano della traduzione in lingua dei segni, per la stipula delle convenzioni necessarie a garantire il servizio. L'attività non è stata realizzata nei primi mesi dell'anno, stante le sospensioni di tutte le attività in presenza conseguente all'emergenza epidemiologica ancora in corso.
Pertanto, voglio anche fare presente che la Giunta si avvale, inoltre, già della collaborazione volontaria di un interprete in LIS (linguaggio dei segni), appartenente all'Ente Nazionale Sordi, al fine di rendere comprensivi gli interventi in conferenza stampa, convegni e altri eventi pubblici di carattere istituzionale ai sordi e, quindi, a chi non ha la possibilità di udire.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Poggio, per la risposta.
Poiché non sono presenti in Aula gli interroganti dell'interpellanza n. 1 e delle interrogazioni n. 380, n. 385 e n. 147, come recita il Regolamento all'articolo 9.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa se l'ho interrotta; ho sentito il collega Valle, il quale mi ha detto che stava arrivando, ma che gli va bene anche la risposta scritta eventualmente.



PRESIDENTE

Benissimo.
L'articolo 9 del Regolamento recita: "Se nessuno dei firmatari di un'interrogazione è presente al momento in cui essa è posta in discussione in Consiglio o in Commissione, salvo il caso di congedo, alla stessa verrà data risposta scritta, da comunicarsi all'interrogante o al primo firmatario".


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1 presentata da Grimaldi, inerente a "Carenza di medici pediatri nel Comune di Chivasso e in Piemonte" (risposta scritta)

Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione indifferibile e urgente n. 380 presentata da Valle, inerente a "Polmoniti sospette negli ospedali piemontesi in periodo pre-emergenza COVID" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione indifferibile e urgente n. 385 presentata da Valle, inerente a "Chiusura per ferie del reparto di geriatria dell'Ospedale di Cuorgn fino al 15 settembre 2020" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza degli interroganti, all'interpellanza n. 1 e alle interrogazioni n. 380 e n. 385 verrà fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.51 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procedo all'appello nominale per la verifica della presenza.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Dago, Chiorino, Icardi, Lanzo, Ricca e Stecco. Non è presente l'Assessore esterno Marnati.
Il numero legale è, pertanto, 22.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la mancanza del numero legale)



PRESIDENTE

Comunico che il Presidente Cirio si è scongedato. Pertanto, il numero legale è 23.
Non è presente il numero legale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.05, riprende alle ore 10.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procedo nuovamente all'appello nominale per la verifica delle presenze ai soli fini dell'appello.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Dago, Chiorino, Icardi Lanzo, Ricca e Stecco.
Il numero legale è 23.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Come centrosinistra, come Partito Democratico e opposizioni tutte, le chiediamo la possibilità di avere un'informativa e un dibattito in merito alla situazione alluvionale dei giorni scorsi, la situazione del nostro territorio piemontese riguardo ai danni subiti e a quanto è successo nelle giornate precedenti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Perugini.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Anch'io pongo una richiesta che segue un fatto eccezionale, un evento tragico che è successo nel Novarese, ovvero il grave incidente in cui due giovani hanno perso la vita scontrandosi in autostrada, sulla A26, con dei cinghiali.
Per questo, abbiamo depositato un ordine del giorno e le chiedo, ai sensi del comma 2 dell'articolo 58 del nostro Regolamento, l'inserimento dell'ordine del giorno e, qualora possibile, l'inversione dell'o.d.g.
portandolo subito all'attenzione dell'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Continuo a chiedere un aggiornamento sulla situazione delle scuole, dei contagi nelle scuole, per avere un quadro con alcuni dati e capire se la procedura stia funzionando. Vivendo la scuola tutti i giorni da genitore so che ci sono alcuni problemi, ad esempio, collegati alle tempistiche dei test. Ci sono alcuni studenti che perdono diversi giorni di lezione non potendo neanche usufruire della DAD, perché si tratta ovviamente di assenze singole, per aspettare l'esito dei tamponi.
Vorrei capire se ci sono delle novità (ho visto un articolo di giornale questa mattina) rispetto all'impiego dei test rapidi, che potrebbero risolvere almeno in parte questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per chiederle l'inserimento di un ordine del giorno (il n. 411 "Riconoscimento formale della Casa Maternità in Piemonte"). Lo richiedo Presidente, perché penso che sarà alla cronaca giornalistica nelle prossime ore il fatto che abbiamo tante donne che vanno a partorire in regioni diverse dal Piemonte attraverso l'istituto della Casa Maternità e noi, poi le rimborsiamo (ad esempio, la Regione Lombardia). A Torino (è capitato negli ultimi giorni), non riconosciamo tale rimborso da parte della nostra ASL.
È un tema che era già stato posto nelle scorse legislature: basterebbe affrontarlo senza problemi, da questo punto di vista, per cui chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 411, affinché si addivenga finalmente alla possibilità per queste persone di sostenere tale tipologia di parto in Piemonte e non altrove, perché poi le altre Regioni non vengono rimborsate. Quando capita per motivi d'urgenza com'è capitato in questo weekend nel nostro territorio, poi neghiamo il rimborso alla famiglia e alla realtà che gestisce la Casa Maternità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Era solo per dare la presenza, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Sì, l'avevo segnata, come quella dei Consiglieri Giaccone, Grimaldi e Bertola.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Cirio per essere presente.
Credo che a breve svolgerà le comunicazioni sui disastri dell'alluvione. Le chiedo in anticipo di non chiamarlo maltempo, poiché siamo in presenza di quelli che sono gli effetti del cambiamento climatico nel nostro territorio.
Presidente, non replico alla richiesta che immagino abbiano già fatto i miei colleghi, ma le chiedo cosa ne è delle mie richieste di comunicazioni sulla pillola RU486 e le linee d'indirizzo che il Ministero ha aggiornato a luglio. Le chiedo cosa ne è, perché settimane fa, leggendo i giornali abbiamo appreso di una mozione di Fratelli d'Italia e di una proposta di un parere legale da parte della nostra Avvocatura, che il già Consigliere Marrone, oggi Assessore proprio con quelle deleghe, ha fornito all'opinione pubblica. Dico "ha fornito", perché abbiamo letto anche il testo su alcuni giornali, abbiamo letto addirittura su l'Espresso l'estratto di tutto l'atto d'indirizzo.
Ci è stato detto che la Giunta non si era ancora riunita, che, in effetti non si era ancora deciso se ricorrere o meno contro le linee d'indirizzo nazionali. L'Assessore Marrone, nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, ci ha addirittura spiegato che, come esistono i decreti sicurezza Salvini esistono Regioni che si sono opposte, come la Regione Piemonte. Si potrebbe ipotizzare anche questo meccanismo, posto che nel frattempo i decreti Salvini sono andati a casa (e siamo tutti felici, da questa parte); posto che voi avete tutti gli estremi e la legittimità per valutare anche delle ipotesi del genere e poi, però, cosa è successo, Presidente Allasia? Che venerdì apprendiamo tutti che ci sarà o c'è - non lo sappiamo - una circolare di chiarimento che indirizza le Aziende sanitarie piemontesi sulle criticità giuridiche delle linee ministeriali sull'aborto farmacologico.
Non so se le pare normale, Presidente Allasia, ma abbiamo un Assessore che ogni tanto arriva, sta quaranta minuti in Commissione, dieci minuti in Consiglio e poi se ne va (immagino abbia altre difficoltà, anche lui alle prese con una pandemia che non ha fine), per cui le chiedo formalmente se a lei pare normale che questo Consiglio regionale continui a leggere di queste vicende solo sui giornali. In Commissione sanità non se ne pu discutere? Che tre volte in Consiglio non ci date le comunicazioni e adesso c'è una circolare, che però non è una circolare perché non è stata n depositata né illustrata in Giunta. È stata comunicata perché è su tutti i siti, anche quelli ufficiali della Regione.
Insomma, Presidente, ci può dare le comunicazioni (lo chiedo al Presidente Cirio) oppure decidete di depositare questa circolare, di farcela leggere o di darci un'informativa.
A me pare chiaro cosa avete in testa. Questo braccio di ferro di uomini è senza scrupoli, e lo dico senza scrupoli, perché queste vicende non possono essere solo alla mercé dell'opinione pubblica e far sembrare il corpo delle donne un oggetto di contesa politica. Le donne hanno bisogno di sicurezza così come l'aborto ha bisogno di regole ben chiare e di strutture che sappiano svolgere il proprio mestiere, non hanno bisogno di associazioni pro vita o di questi bracci di ferro sulla pelle delle donne.
Forse gliel'avevo già chiesto: c'è una delibera ancora vigente, che abbiamo votato a grande maggioranza in questo Consiglio regionale, che parla dei consultori, che per l'ennesima volta sono tirati in ballo solo per deriderli e per dire che non saprebbero fare quello che, tra l'altro, il Ministero, ma anche altre strutture tecniche, dicono che potrebbero fare.
Siamo in piena pandemia, ce lo ricordate, poi, però, le donne possono entrare tranquillamente in tutti gli ospedali a continuare a fare cose che si potrebbero fare in day hospital o vicende che potrebbero essere gestite diversamente.
Pertanto, le chiedo formalmente di darci quest'informativa e che per favore l'Assessore Icardi, poiché è l'Assessore alla sanità fino a prova contraria, dica qualcosa, perché non si capisce perché tutto passa da un'interpretazione giuridica. Credo che la sanità centri eccome sulla 194.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è solo per chiedere l'inserimento, all'o.d.g.
dell'ordine del giorno con oggetto "Alluvione 2 e 3 ottobre 2020, danni ai privati". Chiediamo che sia inserito e discusso questa mattina congiuntamente a quelle che saranno le comunicazioni.
Mi riservo di fare un'altra dichiarazione quando arriveremo sull'ordine dei lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altre richieste d'intervento.
Possiamo considerare inserito l'ordine del giorno n. 411 del Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, prima mi sono dimenticato e chiederei l'attrazione, a questo punto, dell'ordine del giorno n. 431 del collega Rossi, sempre sul tema che discuteremo dopo l'informativa, in modo da poterlo.



(Commenti del Consigliere Rossi)



GALLO Raffaele

Il numero è 413 ed è una mozione. (I colleghi mi riprendono...) Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sempre sulla questione degli eventi alluvionali.
Considerata la richiesta del Consigliere Ruzzola, anch'io comunico la richiesta di attrazione degli ordini del giorno che sono ancora in caricamento da parte dei colleghi. Appena abbiamo i numeri, li comunichiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ci sono altre richieste? Si può considerare inserito l'ordine del giorno n. 411 del Consigliere Magliano, come quello del Consigliere Perugini, che se l'Aula acconsente sarà discusso nella giornata odierna.
Per quanto riguarda le comunicazioni sull'alluvione, interverrà il Presidente Cirio e poi ci sarà la discussione sugli ordini del giorno e mozioni collegate al tema dell'alluvione.
Sulle altre richieste di comunicazioni, oggi si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo, per cui affronteremo le richieste.
C'è il Presidente Cirio e la Giunta presenti che hanno sentito le richieste sulle varie comunicazioni, ma le metteremo in calendario sicuramente per la prossima Capigruppo.
Adesso, in via del tutto eccezionale, lascerei le mie comunicazioni e il successivo prosieguo dei lavori.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caucino, Dago, Chiorino, Icardi, Lanzo Ricca e Stecco.
Non sono presenti gli Assessori Marnati e Gabusi.
È presente l'Assessore Poggio.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, mi permetta, lo so che è inusuale interrompere in questo modo il Consiglio e chiedo scusa anche al Presidente Cirio che stava per intervenire su un argomento di assoluta importanza, ma in queste ore è previsto il funerale della Presidente nazionale dell'ANPI, il Gonfalone del Consiglio regionale sarà presente e saranno presenti anche alcuni colleghi.
Le chiedo, Presidente, di valutare un minuto di silenzio a ricordo della Presidente Carla Nespolo.



PRESIDENTE

Sì, assolutamente, ma le commemorazioni saranno svolte successivamente perché ci sono tempistiche ristrette per il Presidente Cirio, per cui tutte le comunicazioni, come ho detto in precedenza, le svolgerò successivamente stravolgendo, in via del tutto eccezionale, l'o.d.g.


Argomento: Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Eventi alluvionali del 2 e del 3 ottobre 2020"


PRESIDENTE

Lascio la parola al Presidente Cirio per le comunicazioni della Giunta regionale sui recenti eventi alluvionali.
Prego, Presidente.



CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie.
Innanzitutto, mi associo a quanto diceva il collega Ravetti: l'Assessore Vittoria Poggio parteciperà in rappresentanza della Giunta regionale quindi credo sia giusto e doveroso che ci sia un momento di silenzio e di riflessione.
Questa comunicazione che mi è stata richiesta è quantomai opportuna e credo che sia anche molto utile e prezioso che il Consiglio regionale si esprima.
Se il Consiglio, nella sua sovrana autonomia, lo riterrà opportuno, sarebbe necessario che tutti gli ordini del giorno siano uniti in un unico documento, perché in questo momento, come sempre accade quando il Governo deve assumere decisioni in situazioni emergenziali che riguardano la nostra Regione, sarebbe di estremo aiuto l'unità d'intenti, che peraltro sto riscontrando, a livello parlamentare, da parte dei rappresentanti di tutte le forze politiche eletti in Piemonte. Quindi, se anche il Consiglio regionale concordasse su un unico documento, credo sarebbe di estremo aiuto per le prossime ore.
Le prossime ore saranno determinanti, perché attendiamo che il Consiglio dei Ministri riconosca lo stato d'emergenza. Il riconoscimento dello stato d'emergenza ha con sé la conseguenza d'individuare un primo stanziamento per le opere cosiddette di "somma urgenza", mentre gli stanziamenti successivi saranno quelli per gli interventi strutturali e per i danni ai privati. Già in questa prima tranche di stanziamento, abbiamo bisogno che il Governo si renda effettivamente conto della portata di questo evento calamitoso: infatti, si tratta di una calamità naturale vera e propria perché in Piemonte, in un giorno soltanto, è piovuto più che negli ultimi sessant'anni: era dal 1958 che non pioveva così in un giorno soltanto.
Questo ci deve fare riflettere, perché le caratteristiche, dette sinteticamente, che ARPA ci ha comunicato di questo evento corrispondono a tre elementi. Il primo è la quantità d'acqua assolutamente rilevante in poco tempo, questo è il primo elemento che l'ha caratterizzato; il secondo elemento riguarda le aree che ha colpito, perché sono aree molto circoscritte, chirurgicamente circoscritte in Piemonte. Dall'alto, si vede chiaramente come una vallata sia distrutta e come le vallate che afferiscono alla stessa, cioè quelle accanto, non abbiano avuto neanche una mezza frana e nemmeno un fosso in cui l'acqua sia tracimata. Questo è un dato che ci dice come questa situazione si sia verificata in ambiti geograficamente ristretti, ma dove ha colpito, ha distrutto con furia e violenza superiore addirittura a quella del 1994, che ricordiamo essere stata come la peggiore alluvione nel nostro Piemonte.
Queste sono le due principali caratteristiche e la terza è il periodo in cui è avvenuto, che è una strana, totale e triste novità.
La giustificazione del perché o, meglio, la motivazione del perché aree di alta montagna (Limone ne è l'esempio per tutti), che a memoria d'uomo non ricordano un fenomeno di questo genere e dove oggi hanno le case coricate all'interno del torrente che lo attraversa, è legato al fatto che è piovuto presto. Di solito, queste piogge avvengono a novembre; nel mese di novembre sarebbe stata neve, per la quale si sarebbe addirittura festeggiato, nelle aree di montagna, perché sarebbe stato un avvio anticipato della stagione invernale. Avvenendo a ottobre, invece, è stata pioggia e per questo motivo ci sono stati danni rilevantissimi nell'alta Valle Tanaro e nella Valle Cervo, che cito come esempi principali, in cui la furia dell'evento ha colpito in maniera più dura, ma anche in tante vallate del VCO, dove la grande frana, che monitoriamo e sulla quale erano previsti interventi addirittura ha ricominciato a muoversi a causa di queste piogge. Questo è il quadro che ARPA ci ha spiegato, sul quale c'è una condivisione abbastanza complessiva di come sono andate le cose, sostanzialmente.
Abbiamo cercato, come governo regionale, anzitutto, di essere presenti già nella fase di supporto preventiva, quindi, da venerdì. Stiamo parlando del 2 e del 3 ottobre, quando gli eventi si collocano, tra le ore 23 e le 2 del mattino circa: questo è il periodo principale. Calcolate che alle ore 21.30 di venerdì, tutto era ancora tranquillo e che addirittura nelle aree maggiormente monitorate non c'era nessuno stato di allerta. Tuttavia l'esperienza che il Piemonte ha maturato in tanti anni di alluvioni ha fatto sì che il sistema della Protezione Civile piemontese, insieme ai Sindaci, avesse messo in sicurezza (parlo della sicurezza per le persone) buona parte delle realtà del Piemonte, facendo sfollare le aree più a rischio, chiudendo i ponti, che abbiamo visto non hanno retto e che sono caduti. Di conseguenza, se noi oggi contiamo un numero di vittime molto ridotto, seppur anche una soltanto fa soffrire e non ci dovrebbe essere, è perché il sistema della Protezione Civile piemontese è in assoluto, com'è riconosciuto da tutti, uno dei migliori, se non il migliore d'Italia.
Questo ci ha permesso di limitare i danni alle persone, ma i danni alle cose, alle aziende, alle case, ai beni pubblici e alle infrastrutture sono stati rilevantissimi.
Insieme al Vicepresidente Carosso, che parteciperà al dibattito e che farà le riflessioni finali dopo tutti gli interventi, abbiamo voluto personalmente renderci conto della situazione, tant'è che tra domenica e lunedì, nell'immediatezza dell'evento, abbiamo visitato tutte le aree colpite. L'Assessore Gabusi era sul territorio già nella giornata di sabato. In questo momento, Gabusi non c'è perché è a Roma, in Conferenza delle Regioni; oggi c'è la Conferenza delle Regioni sul tema COVID e sul nuovo DPCM, quindi era importante che partecipasse anche lui personalmente quindi lo giustifico, ma lui sabato era pienamente operativo; domenica, io ero presente tra Cuneo, Biella, Vercelli e Novara e il Vicepresidente Carosso ha seguito tutto il VCO per avere un quadro completo e complessivo.
Abbiamo chiesto immediatamente a tutti i Sindaci di relazionarci, perché ho chiesto al Governo un intervento immediato. Il Ministro dell'Interno, che voglio ringraziare, mi ha dato appuntamento per martedì mattina; quindi martedì scorso sono andato a Roma e ho trasmesso la prima stima delle opere di "somma urgenza". Da questa stima è derivato il calcolo complessivo dei danni, approssimativo, ma non sbagliato, che ammonta a un miliardo di euro di danni complessivi per il nostro Piemonte.
A oggi, soltanto sulla base dei numeri, consegnati a Roma, per trasmetterli al Governo, affinché possa valutare il primo stanziamento di "somma urgenza", che rappresentano gli oltre 100 Comuni colpiti, per ognuno di essi, la stima del danno è di circa 300 milioni di euro di "somma urgenza".
La somma urgenza, come ben sapete, riguarda le opere che bisogna fare subito, quelle opere che, di fatto, si stanno già facendo: l'ordinanza del Sindaco - chi ha fatto il Sindaco lo sa - per opere di somma urgenza, le fai senza i soldi.
Su questo ho voluto difendere anche i Sindaci piemontesi, perché credo che le considerazioni che il Ministro all'Ambiente ha fatto non siano corrette almeno per quanto riguarda il nostro Piemonte. I Sindaci del Piemonte spendono i soldi che hanno da spendere e, soprattutto, stanno firmando ordinanze per interventi di sgombero delle frane, di sgombero dei fiumi e per rimettere le frazioni in collegamento con la civiltà, senza soldi.
Guardo il Consigliere Avetta perché, dato il suo impegno nell'ANCI, sa bene che cosa vuol dire: firmi, sperando che poi ci sia lo Stato a coprire quell'intervento.
Abbiamo garantito Sindaci e Presidenti di Provincia che ci sarebbe stata la copertura dello Stato e che io mi sono sentito di confermare a tutti, dopo la telefonata che ho ricevuto nel primo pomeriggio di sabato dal Presidente Mattarella. Credetemi, mi ha fatto molto piacere non soltanto personale, ma istituzionale per il nostro Piemonte, che il Capo dello Stato, a dieci ore dall'evento - perché è successo tutto nella notte tra venerdì e sabato - si sia preoccupato personalmente della situazione del nostro Piemonte e abbia garantito che lo Stato ci sarà. Credo sia la migliore rassicurazione che la nostra Regione potesse avere sul fatto che lo Stato farà il suo intervento.
Come vi dicevo, abbiamo visionato, abbiamo verificato e abbiamo trasmesso una prima stima che è stata consegnata da me personalmente al Ministro dell'Interno. Sabato, alle ore 15, approfittando della presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Borrelli, ad Alba per ricevere il Premio Internazionale Lattes Grinzane, abbiamo colto l'opportunità della sua visita in Piemonte per convocare tutti gli oltre cento Sindaci alluvionati. Ripeto, sabato alle ore 15 avremo un incontro con tutti i Sindaci del territorio che, direttamente con il Capo Dipartimento della Protezione Civile, riceveranno le prime indicazioni su come comportarsi per affrontare il tema degli interventi di somma urgenza da una parte, ma anche degli interventi strutturali dall'altra.
L'intervento che a noi sta molto a cuore è quello per i privati. I privati sono famiglie, ma sono anche tante aziende. Tante aziende che hanno scelto di rimanere magari nelle vallate di montagna ma che, a forza di andare sott'acqua una volta ogni cinque-dieci anni, potrebbero anche decidere legittimamente di spostarsi in luoghi più sicuri, ma questo vale anche per le famiglie.
Sabato, alle 15, avremo questo incontro, dove verrà definito il valore complessivo che, a oggi, è stimato oltre 300 milioni sulla somma urgenza altrettanti per le opere strutturali e gli interventi strutturali e circa altrettanti - questa è la valutazione fatta anche con le organizzazioni industriali, artigianali, commercianti e agricoli, circa 300-400 milioni di euro - per i danni ai privati che, purtroppo, negli eventi alluvionali rimangono sempre al fondo. Il problema è che oggi non possono rimanere al fondo perché erano aziende che ripartivano dopo il lockdown per il COVID e con questa situazione, se non ricevono aiuti subito, rischiano davvero di non riuscire neanche a rimettersi sul mercato.
Sabato avremo questo incontro, mentre lunedì alle ore 19 incontrerò il Commissario europeo al bilancio e al budget, Hahn, al quale chiediamo l'attivazione del Fondo di solidarietà. Successivamente sarò a Bruxelles perché lunedì e martedì c'è la plenaria del Comitato delle Regioni ammesso che domani non vengano messe restrizioni dal Governo belga sugli ingressi in Belgio perché, come sapete, lì la situazione è particolarmente delicata - ma, ripeto, lunedì alle ore 19 abbiamo un appuntamento con il Commissario al bilancio dell'Unione Europea. Il giorno dopo, al mattino incontrerò il Commissario Gentiloni per trasmettere la richiesta di accesso al Fondo di solidarietà dell'Unione Europea. Noi adesso accediamo al FEN Fondo Emergenze Nazionale, con la dichiarazione dello stato d'emergenza da parte del Governo, ma per accedere al Fondo di solidarietà dell'Unione Europea è necessario, come sempre accade in Europa, che ci sia la convergenza di fattori aritmetici che sono rapportati all'estensione, al PIL e alla riduzione di PIL dovuta all'evento alluvionale. Motivo per cui io faccio un po' da capofila sia per la Liguria sia per il Rhône-Alpes, il PACA, perché faremo una richiesta unica, quindi una richiesta che va anche al di fuori dei nostri confini. Questo per le ragioni che dicevo prima: le aree sono circoscritte e, mettendo insieme tante aree circoscritte riusciremmo ad arrivare al livello minimo che è quello garantito per accedere al Fondo di solidarietà dell'Unione Europea.
Questo è l'iter che abbiamo seguito, soprattutto per dare delle risposte concrete e immediate, perché l'immediatezza qui conta tantissimo anche per il periodo dell'anno in cui siamo. A novembre, se piove di nuovo e non abbiamo fatto almeno gli interventi principali di somma urgenza, ci troveremmo di fronte a rischi ancora maggiori che non possiamo evidentemente correre, ed è questo il motivo per cui abbiamo chiesto al Governo.
In questi giorni ho avuto interlocuzioni sia con il Ministro De Micheli sia con il Ministro Boccia. Il Ministro Boccia sarà domani in Piemonte, per cui devo dire che stiamo cercando tutti insieme di trasmettere davvero la portata e la gravità di quello che è accaduto alla nostra regione.
Come Giunta regionale, proponiamo al Consiglio regionale di adottare una modifica. Abbiamo individuato la possibilità di reperire dieci milioni di euro da mettere a disposizione subito, venendo anche incontro alle segnalazioni che mi sono state fatte in questi giorni in ordini del giorno che, peraltro, vanno in quella direzione e che verranno discussi questa mattina. Noi riusciamo a recuperare la cifra di dieci milioni di euro, ce l'abbiamo individuandola tra economie e uno stanziamento, che già avevamo a bilancio, di due milioni e mezzo e specifico per le emergenze alluvionali.
Ciò che il Consiglio regionale potrebbe decidere, se vorrà, ed è la proposta che la Giunta fa, è di dare un indirizzo di priorità ai privati per queste risorse. Il Governo, anche se dimostrasse tutta la sua attenzione e generosità, per una questione puramente di successione dei tempi, i privati li mette sempre al fondo. Giustamente prima realizza le infrastrutture e prima guarda alla sicurezza ma, mettendoli al fondo rischiamo di arrivare a dare delle risposte che sarebbero tardive nei confronti di aziende che devono partire.
Se, invece, il Consiglio regionale ritenesse che possiamo destinare questi primi dieci milioni proprio per il ristoro ai danni dei privati, magari graduando l'intervento, quindi prima le aziende, prima le attività, prima i piccoli e poi le famiglie a seguire, potrebbe essere un qualcosa che ci aiuta nel dare una risposta pratica e immediata ai territori che sono veramente in gravissima difficoltà.
Per la parte strutturale, dobbiamo cogliere quest'opportunità. Credo che qualificheremmo il lavoro di tutti quanti noi se riusciamo a risolvere i problemi e non a rappezzarli mettendo delle toppe come, purtroppo, in tanti anni si è fatto nel nostro Paese.
Nei luoghi in cui abbiamo fatto gli interventi successivi al 1994 con interventi strutturali seri - e parlo del post-alluvione nelle Province di Asti, di Alessandria e anche Alba - il fiume non ha più esondato e non è che abbia piovuto meno del 1994. Il già Sindaco Marello ricordava bene che è piovuto di più, abbiamo avuto situazioni in cui è piovuto di più che nel 1994, ma a valle il fiume non è più uscito, perché sono stati costruiti gli scolmatori, che hanno funzionato, e sono state fatte le opere spondali.
Se fate un giro nelle aree alluvionali - come ho visto che avete fatto e vi ringrazio - gli abitanti vi dicono "qui è uscita quest'anno, lì è uscita due anni fa, lì nel 2016, qui nel 1994" e addirittura indicano i vari livelli sui muri di quando è uscita l'acqua. Perché l'acqua "va al basso" dicono in campagna, cioè esce sempre negli stessi posti.
Pertanto, cogliamo l'opportunità di attingere anche dai fondi che ci saranno dal Recovery Plan per fare interventi strutturali che siano risolutivi per queste aree del territorio. Sono costosi, però dobbiamo superare il criterio che, purtroppo, viene utilizzato a Roma da chiunque governi, che è quello di vedere quanta gente abita in un posto. Se fanno così, non ci danno un euro. Se valutano un piccolo paese delle nostre vallate in base alle 200 persone che ci abitano, non ci daranno niente, ma sarebbe un errore grandissimo, perché far morire un paese significa far morire l'intera vallata. E poi noi siamo qui a fare tanti ragionamenti sul fatto che è bello stare in montagna, che la gente deve vivere in montagna ma se non garantiamo le condizioni di sicurezza per poterlo fare, in montagna non ci vivrà più nessuno.
È per questo che abbiamo bisogno che il Consiglio regionale si unisca in questa richiesta, che non vuole avere colori politici, ma colori di buonsenso, perché se calcolano il carico antropico su alcune delle nostre vallate, facciamo la fine delle grandi compagnie di telefonia che non mettono le antenne, perché dicono: "Lì abitano poche famiglie, perché devo metterle?". Ma è proprio lì che deve arrivare il comparto pubblico, che non deve fare quel calcolo. Abbiamo, pertanto, la necessità importante di avere stanziamenti che vadano in quella direzione affinché questo non avvenga più.
In ultimo, abbiamo il grave problema con il collegamento del Tenda. Questo è un ulteriore problema nel problema. Su questo ho chiesto al Ministro Lamorgese, che condivideva, la necessità di nominare un Commissario da parte del Governo. Ormai la situazione del Tenda è talmente complicata e complessa per tantissimi motivi e vicissitudini che non si può immaginare di affrontarla con i poteri e i meccanismi normali. Considerate che la zona del Cuneese e le sue montagne, come ben sa il Consigliere Bongioanni, vive di Liguria e di Francia. La strada lì non c'è più. C'è un treno e la ferrata pare aver resistito, ma ci vuole un soggetto che abbia l'autorità di parlare con i francesi per sostituire con delle navette del treno quello che non si può più percorrere con l'auto, ma non può farlo la Regione, non abbiamo nessun potere per poterlo fare. In questo senso, la nomina di un Commissario potrebbe essere lo strumento idoneo, sul quale anche buona parte dei rappresentanti del Governo condividevano.
Questo è il quadro complessivo e ritengo che sia stato utile esporlo in questa fase. Mi scuso con voi, però il Vicepresidente Carosso, che ha seguito con me (lo voglio ringraziare) passo dopo passo questi giorni complicati, parteciperà al dibattito e insieme con voi trarrà le conclusioni.
La data importante è quella di domani, perché ci sarà l'incontro con il Ministro delle Regioni; sabato ci sarà l'incontro col Capo Dipartimento della Protezione civile e la chiusura definitiva del pacchetto Piemonte (chiamiamolo così), mentre lunedì ci saranno i due incontri a livello europeo con i due Commissari per avere l'attivazione del Fondo di solidarietà dell'Unione Europea.
È ovvio che se il Presidente della Regione, chiunque sia e comunque si chiami, potesse arrivare con un atto unanime del Consiglio regionale, credo che darebbe maggior forza al nostro Piemonte e maggiori possibilità di riuscire a ottenere quanto i piemontesi meritano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cirio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Presidente Cirio per la sua relazione puntuale, ma lo ringrazio soprattutto per l'impegno, la presenza e la determinazione con cui ha condotto queste giornate drammatiche e tragiche per il Piemonte insieme all'Assessore Gabusi e alla struttura, perché ha fatto sentire vicina la presenza della Regione. Ha fatto sentire al Governo la voce forte della Regione per la richiesta dello stato d'emergenza, per avere le risorse e dei poteri commissariali che, in questo momento, sono fondamentali per gestire una situazione che per tanti luoghi del Piemonte non ha precedenti.
Mi permetto di portare all'attenzione del Consiglio quella che per la Provincia da cui arrivo rappresenta la più immane tragedia nella sua storia. Il Presidente Cirio ha detto bene che i cambiamenti climatici stanno creando situazioni per cui sono colpite alcune aree specifiche alcune vallate intercluse del Piemonte e alcuni paesi. Purtroppo questo non vale per la provincia di Vercelli, che è stata toccata tutta. Su 83 Comuni più di 50 sono alluvionati. Sono 140 chilometri lineari alluvionati, da Alagna Valsesia fino a Motta de' Conti al confine con la provincia di Alessandria. C'è stato un morto, un disperso e migliaia di persone che non hanno più una casa agibile. Ci sono centinaia d'imprese che non possono ripartire.
La situazione degli argini a nord e a sud della città di Vercelli è che gli argini sono completamente da ricostruire; la città capoluogo è stata alluvionata in almeno tre frazioni della città. È una situazione che, come dicevo prima, non si è mai vista nella sua storia, neanche nel '68. Per questo è evidente che servono poteri speciali e risorse speciali. La cifra del miliardo detta dal Presidente Cirio è una cifra che potrebbe sembrare gonfiata. Secondo me, non solo non lo è, ma è una cifra prudenziale in termini complessivi.
Le Opere Pubbliche della Regione stimavano solo per Vercelli mezzo miliardo di euro solo per quella realtà per interventi di difesa del suolo per Comuni e Province, senza dimenticare l'altra tragedia nella tragedia, cioè l'agricoltura.
Il mondo dell'agricoltura, della risicoltura, è morto. Se non c'è un intervento chiaro, netto e forte (dobbiamo saperlo oggi) il prossimo anno i risicoltori del Vercellese, del Novarese, dell'area di Casale, di parte della Baraggia biellese e, se vogliamo, anche della Lomellina in Lombardia non potranno più coltivare le risaie. La produzione italiana che avviene in questa zona d'Italia e del Piemonte sarà ferma, bloccata, perché il canale Cavour, che è la più grande infrastruttura idraulica che abbiamo, si è lesionato e, con esso, tutta la rete irrigua minore. Insomma, un dramma e un danno senza precedenti.
Ecco perché serve un'azione forte, energica, oggi, e servirà certamente una riflessione politica per il futuro sui problemi mai risolti, come quello della pulizia dei fiumi. Quando si vede a occhio nudo il letto del fiume passare sopra le aree golenali, i campi di risaia, uno si rende conto, a occhio nudo, che un problema in quell'alveo c'è e se tu quella ghiaia non la vai a togliere per decenni, perché dagli anni Ottanta è tutto fermo prima o poi i danni arrivano, prima o poi l'acqua chiede di uscire da qualche parte, prima o poi l'acqua sfonda gli argini primari, dopodiché è la fine.
Quello che è capitato a Vercelli, a Borgo Vercelli, a Vinzaglio, in provincia di Novara, se vogliamo anche nella Lomellina, a Terranova, a Motta de' Conti, a Prarolo, è un qualcosa di evitabile. Si deve evitare! Certo, bisogna riprogrammare e riprogettare il sistema degli alvei e il sistema delle arginature.
L'altro aspetto che tengo a evidenziare è il sistema di Protezione civile.
Ha ragione il Presidente quando dice che funziona: la nostra Protezione civile è tra le migliori in Italia, se vogliamo anche in Europa. È verissimo: abbiamo una capacità straordinaria di volontari, di mezzi, di uomini e di donne incredibili che si mettono a disposizione h24 in certe emergenze. Ma, attenzione, dico una cosa forte: noi siamo tornati, oggi, a prima del 2000, perché quello che è successo in questi giorni (e io l'ho visto, l'ho verificato) non funziona, non va bene.
La legge 1/2018, che ha tolto ogni funzione di autorità di Protezione civile alle Province, fa sì che tutto sia in mano alle Prefetture. Le Prefetture e i Prefetti, che non sono dei tecnici, non hanno una struttura tecnica, non hanno un ufficio che si occupa di difesa del suolo, che conosce il territorio. Non lo conoscono quel territorio! Una volta, che cosa succedeva? Si affiancavano le Province come autorità di Protezione civile e allora sapevi dove intervenire, sapevi quali erano gli argini da attenzionare, pericolosi, sapevi l'aiuto che dovevi dare ai Comuni piccoli che non hanno le strutture tecniche, umane, per fare i controlli.
I piccoli Comuni erano allo sbando; i Sindaci erano allo sbando. Ho sentito dei Sindaci piangere soli, nella notte, perché non c'era nessuno che li aiutava, non c'era nessuno che rispondeva loro, non c'era una sala di Protezione civile a livello locale e provinciale attiva h24.
È mai possibile, nel 2020, un sistema di questo tipo? Visto che lo Stato ha fatto quella devastazione nel 2018, in qualche modo bisognerà correggerla: o (quello che auguro) a livello nazionale si ripone la Protezione civile tre le funzioni fondamentali delle Province altrimenti la Regione dovrà immaginarsi un sistema che sostenga le Prefetture. Non è una colpa dei Prefetti o dei funzionari delle Prefetture badate bene: è semplicemente il fatto che un Prefetto che arriva in un territorio che non conosce, non lo conosce! Non ha la struttura, non ha gli uomini, non ha le cartografie, non ha la struttura tecnica per muoversi, se non agganciandosi, in qualche caso, ai Vigili del fuoco. Un ripensamento generale va fatto anche in quel senso.
C'è tanto da fare, tanto da lavorare, ma oggi la prima cosa fondamentale è che il Presidente ottenga i poteri straordinari, il commissariamento, per riportare avanti e celermente le opere, le opere infrastrutturali ricordando a tutti voi che oggi le province di Novara e di Vercelli sono scollegate tra di loro, hanno dei ponti fondamentali, il legame di tre distretti industriali (il tessile, il valvolame, le rubinetterie), quasi praticamente paralizzati. È un qualcosa che deve indurci a correre.
Quest'alluvione è stata la nostra "Genova": noi dobbiamo avere gli stessi poteri per intervenire esattamente com'è capitato in Liguria, con la tragedia di Genova. Diversamente, ci saranno pezzi di Piemonte (la mia provincia è tra questi) che non riusciranno più a riprendersi.
L'auspicio è che, davvero, da quest'alluvione ci sia anche una riflessione più ampia sui temi della pulizia dei fiumi, sul sistema di Protezione civile e su un sistema diverso da parte di AIPO nella gestione dei fiumi nella burocrazia, che dev'essere snellita, e nella gestione degli argini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Cirio per l'informativa, anche se è dovuto scappare per gli impegni di questi momenti, di quest'emergenza.
Credo sia importante che oggi il Consiglio regionale condivida e discuta quanto è successo in questi giorni, perché è una tragedia che tocca tutti.
Siamo stati tutti, quanto più è possibile per le nostre competenze, vicini ai territori e dobbiamo esserlo, dobbiamo esprimere ancora di più vicinanza alle persone colpite, alle aziende, ai territori devastati. Tutti insieme (oggi non è il momento di fare polemica, non è il momento di dividerci di fronte a questa tragedia) dobbiamo lavorare affinché si trovi, nel più breve tempo possibile, l'intesa Governo-Regione per lo stanziamento dei fondi di emergenza sulle misure più urgenti, che permettano di ricollegare i territori, di sostenere quegli interventi inderogabili che tutti ci chiedono.
Il Governo è presente (l'ha dichiarato), è a disposizione del Piemonte per gli interventi. Nelle prossime ore e nei prossimi giorni sarà importante stilare bene le priorità, le urgenze e le emergenze da portare all'attenzione del Ministero. Chiusa la fase emergenziale, dovremmo interrogarci tutti insieme su come evitare che capitino di nuovo queste tragedie.
Queste tragedie, queste situazioni, si evitano in un modo soltanto: decidendo tutti insieme di stanziare risorse come Regione, anche nella riprogrammazione dei fondi europei e nella programmazione futura, rispetto alla quale avremo tutti la responsabilità, in quest'Aula, di dare le linee d'indirizzo. Dovremmo stanziare risorse strutturali necessarie, non per fare interventi spot, ma per una politica ampia di tutela del territorio.
Guardate, ci sono cose che si possono fare e si faranno d'intesa con lo Stato e con il Governo: le grandi opere. Ci sono poi opere che la Regione può fare perché sono nelle proprie deleghe: la pulizia degli alvei dei fiumi è una competenza nostra regionale, sulla quale dobbiamo lavorare anche solo nella semplificazione delle procedure.
Nello scorso mandato abbiamo provato a lavorare sulla delega ai piccoli Comuni almeno della pulizia dei rii minori, che sono quelli che molto spesso, in queste situazioni, creano i danni maggiori, perché si riempiono non hanno la capienza e creano i danni più ingenti.
Sulla pulizia degli alvei, la Regione Piemonte può fare degli interventi e agire da subito, in modo strutturale, con delle politiche mirate. Non possiamo più aspettare, rispetto a questo punto, e lo si fa con lo stanziamento delle risorse.
Guardo l'Assessore Tronzano, guardo la maggioranza: avremo l'assestamento di bilancio, abbiamo destinato tante risorse a far ripartire l'economia dopo il COVID, ma noi pensiamo che si potevano usare in modo diverso.
Abbiamo ancora a disposizione alcune risorse: usiamole per mettere la leva e per fare investimenti sul nostro territorio. Attenzione a non fare di nuovi interventi a pioggia emergenziali, ma a fare interventi strutturali con le risorse che abbiamo a disposizione in Regione Piemonte, partendo proprio dalla pulizia dei nostri fiumi.
Per il resto, credo che l'intervento del Consigliere Riva Vercellotti colga alcuni aspetti su cui dobbiamo lavorare: la distanza venutasi a creare tra Comuni, enti intermedi e Regione è un fatto. Credo che la Regione Piemonte rispetto a queste esigenze e a questi fatti, debba dotarsi (e lo discuteremo nell'ordine del giorno presentato dal collega Rossi) di una struttura di missione, che possa entrare a pieno regime e possa fungere da trait d'union tra gli enti e i Comuni, proprio per le emergenze, ma anche per gli interventi strutturali sul nostro territorio. Ce n'è bisogno perché i Comuni hanno bisogno di avere vicino gli enti sovraterritoriali e in particolare, la Regione Piemonte.
Lavoriamo e ragioniamo anche su questa proposta, perché in futuro possa funzionare tutto meglio.
Per il resto, oggi è il momento di lavorare sull'emergenza, ma anche di lavorare nel medio periodo per ridurre i danni in futuro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, innanzitutto volevo ringraziare di cuore tutti i volontari che in queste ore e in questi giorni hanno lavorato per mettere in sicurezza il Piemonte e per aiutare le tante famiglie e le tante aziende in difficoltà: gli AIB, la Protezione Civile, le nostre Forze dell'ordine, i nostri Vigili del fuoco e tutte le persone che hanno subito danni e gravissime perdite, ma che da buoni piemontesi si sono tirati su le maniche e hanno lavorato.
Con il Vicepresidente Carosso siamo stati due giorni nel Verbano Cusio Ossola, colpito in maniera pesantissima da questo evento, e abbiamo visto come, in tutto il Piemonte, in pochi giorni e in poche ore le persone si sono messe a spalare e a lavorare, senza aspettare gli aiuti di Stato o che scendesse la manna dal cielo. Da buoni piemontesi, si sono subito messi all'opera per mettere a posto le proprie case, le proprie aziende e i propri luoghi di lavoro.
Una situazione difficilissima; una situazione che ha riguardato tanti aspetti. Ho visto, in particolare nel Verbano Cusio Ossola, famiglie con case con due metri d'acqua, famiglie che stavano traslocando da poco e che hanno dovuto buttare via tutto, e cumuli di macerie sulle strade. Una situazione veramente impressionante.
A Gravellona Toce, vicino a Verbania, in un'area industriale, aziende molto importanti hanno avuto danni per milioni e milioni di euro, perché devono bloccare la produzione, avendo macchinari distrutti da cambiare.
Abbiamo visto famiglie perdere la casa. A Massiola, in Valstrona, è scena una frana di mezza montagna ed è stata distrutta una casa e l'unica bottega del Paese.
A Omegna si è persa un'intera fabbrica di cuscini. Una signora ha perso tutto il suo materiale e il proprietario ha perso completamente il capannone.
A Pieve Vergonte, una famiglia giovane con un bambino ha una frana dietro la casa, con migliaia e migliaia di metri cubi di materiale, per cui la casa non è più recuperabile.
Abbiamo visto molte situazioni pesantissime. Abbiamo visto, in un territorio di montagna dove fare agricoltura è una cosa eroica, apicoltori devastati e un allevatore di pecore con 1.200 capi morti. Quest'allevatore non ha più nulla, ha visto la piena del fiume Toce portare via tutto il suo gregge: 1.200 capi. Situazioni veramente pesantissime.
Mi associo anch'io e da Capogruppo della Lega chiedo con forza alla Giunta regionale, la nostra Giunta regionale, che si attivi un vero e proprio Piano Marshall per la pulizia dei fiumi. Abbiamo fiumi dove l'alveo è più alto dei centri abitati. Sono troppi anni che non si scava, che non si dragano i fiumi e che non si puliscono gli inerti dei nostri fiumi.
È vero che servono zone di esondazione, ci mancherebbe, ma è vero che, con tutto il materiale depositato nelle varie alluvioni, il fiume si restringe va più veloce, più forte e fa danni maggiori.
Fortunatamente, salvo in pochi posti, le opere spondali e i ripari sono stati fatti dopo le altre alluvioni, ma oggi abbiamo l'emergenza di dragare questi fiumi e di togliere questa sabbia, di togliere veri e propri boschi.
Tra Domodossola e Crevoladossola, in mezzo al fiume Toce, abbiamo un vero e proprio bosco, al cui interno vive una ventina di cervi. Una cosa impensabile. Lo dico perché è veramente surreale la situazione.
Ci sono danni stimati, in minima parte, al ribasso, di un miliardo di euro.
Sono anch'io convinto che serva un Commissario, perché l'abbiamo visto durante l'emergenza di Genova, dove c'è un Commissario e dove un'opera importante come il ponte di Genova è stata fatta in un anno. Sappiamo benissimo che, in Italia, senza un Commissario, per un'opera come quella di Genova ci sarebbero voluti vent'anni, se andava bene.
In primis, dobbiamo rispondere ai nostri cittadini e agli imprenditori. Gli imprenditori sono già colpiti dallo Stato il più burocratico del mondo dalle tasse più alte del mondo e quest'anno si sono presi pure il COVID e hanno avuto la sciagura, come tutti noi, dell'emergenza COVID. Oggi non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo per non aiutare queste imprese e questi cittadini con degli aiuti veloci e degli aiuti economici importanti. La priorità della politica, della Regione, dello Stato e del Governo dev'essere di aiutare in primis gli imprenditori e i nostri cittadini.
Un altro ordine del giorno, presentato dal nostro Consigliere Fava riguarda la pulizia e il taglio delle piante. Le piante trattengono il terreno, le piante aiutano a evitare le frane, però nei nostri piccoli paesi di montagna abbiamo situazioni, come la superstrada internazionale dell'Ossola, la Strada Statale n. 33, che è invasa totalmente dalle piante.
A ogni soffio di vento, una strada internazionale viene bloccata di fatto: il Verbano Cusio Ossola è stato bloccato per due giorni, perché la superstrada era totalmente non percorribile per le centinaia e centinaia di piante cadute. Perciò, abbiamo chiesto ad ANAS e chiederemo in tutto il Piemonte anche un piano straordinario di taglio delle piante lungo le arterie stradali e nei centri abitati. È giusto che in montagna e che nei versanti ci siano le piante, che ci sia la vegetazione, ma lungo la strada e vicino ai centri abitati abbiamo un pericolo costante e un'incuria che la vediamo a ogni soffio di vento: è impensabile che le arterie stradali siano invase, che siano chiuse e non siano percorribili, perché in momenti come questi le arterie devono essere libere per essere percorribili dai mezzi di soccorso. Pertanto, chiediamo a tutti di remare nella stessa direzione, di lavorare nella stessa direzione del governo regionale.
Ringrazio il Vicepresidente Carosso per la sua presenza sul territorio e per l'impegno che ha messo in queste ore, insieme al Presidente Cirio e alla nostra Giunta. e chiediamo uno sforzo al Governo. Penso sia scontata l'autorizzazione allo stato d'emergenza, perché la situazione del Piemonte del Verbano Cusio Ossola, di Vercelli, della zona del Cuneese di Limone Piemonte è gravissima; la situazione del Colle di Tenda è sotto gli occhi di tutti, e anche quella della Liguria, quindi do per scontato che sia dichiarato lo stato d'emergenza.
Tuttavia, oltre allo stato d'emergenza, se vogliamo essere efficienti con i nostri imprenditori e i nostri cittadini, dobbiamo avere il commissariamento. Questo lo chiediamo con forza al Governo e allo Stato italiano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Penso sia abbastanza ovvio, ma ci tengo a fare notare che in poco più di un anno dalla nostra elezione, stiamo parlando di alluvioni, di dissesto idrogeologico e di danni ingenti già per la seconda volta.
Possiamo individuare tutta una serie di soluzioni, a breve termine possiamo chiedere il risarcimento ai privati il più presto possibile; tutto giustissimo, tutto condivisibile, ma poi il prossimo anno saremo qui a discutere delle stesse cose. Di conseguenza, bisogna ragionare su un intervento strutturale, lavorando in sinergia anche con il Governo, con tutti gli enti, altrimenti sono tutte parole che rimangono lì.
Il problema principale è che i tempi di ritorno degli eventi alluvionali ormai non sono più uno ogni cinquant'anni o uno ogni cent'anni, ma uno all'anno, uno ogni due anni, quando ci va bene, o uno ogni tre quando siamo fortunati. Quindi, il problema è che abbiamo antropizzato in zone dove oggi non è più possibile antropizzare: il consumo di suolo non ha assolutamente giovato, perché ha ridotto la capacità d'impermeabilizzare il terreno.
Due cose dobbiamo fare il prima possibile, anzi tre. La prima è intervenire con delle opere reali per la difesa del territorio, che sono opere costose ma sono le vere opere di cui necessita questo territorio. Abbiamo bisogno di vasche di laminazione, di aree golenali, così come dobbiamo far sfogare i fiumi quando si riempiono in maniera eccessiva e non sui centri abitati ma in zone dove non facciano danni.
Il secondo aspetto è legato al fatto che ci sono troppe abitazioni fabbriche, aree commerciali in zone esondabili, in zone ad altissimo rischio. Bisogna trovare il modo di farli delocalizzare, magari con incentivi e con tutta una serie misure, ma vanno spostati da lì, perché non possono più rimanere, altrimenti ogni anno siamo, punto a capo, a risarcire danni che sarebbero tranquillamente evitabili.
Non è una cosa che possiamo fare in un anno, non è una soluzione che possiamo fare in due anni, ma magari fra dieci anni, se lavoriamo bene avremo risolto il 90% dei problemi, però bisogna lavorarci e bisogna crederci. Bisogna assumersi l'impegno non vedendo il risultato il giorno dopo, perché bisogna capire che, tante volte, la buona politica si vede sul lungo periodo e non sul breve.
Inoltre, l'aspetto fondamentale è che dobbiamo smettere di impermeabilizzare il terreno; laddove riusciamo magari a delocalizzare troviamo il sistema di ridurre quella che era l'area impermeabilizzata dalla struttura che stiamo delocalizzando. Questo, con tutta una serie d'incentivi. Ne ho anche parlato con altri Consiglieri della maggioranza e dell'opposizione: ci sono varie strade per andare incontro a queste esigenze.
Adesso, certamente lavoriamo sulla contingenza, ma dobbiamo evitare che ogni anno si ripetano questi eventi, perché costretti ad affrontare misure emergenziali che, ogni volta ci impediscono di fare una buona quantificazione e una buona pianificazione delle risorse necessarie per mantenere in sicurezza il territorio.
Le opere vanno realizzate, ma non sono sufficienti, perché bisogna anche ragionare sul fatto che le opere potranno consentirci di arginare la nuova ordinarietà, ma ci saranno, comunque, eventi straordinari su cui non avremmo grandi possibilità d'intervento, se non quello di prevenire a monte, non consentendo la possibilità di edificare o, comunque, di svolgere attività in aree che ogni quattro-cinque anni, nel migliore dei casi, sono a bagno.
La mia proposta è questa. Lavoriamo in questa direzione, lavoriamo per fare in modo che ogni anno non stiamo qui a discutere delle stesse cose, a trovare soldi che, sul lungo andare, magari saranno dieci volte quelli necessari rispetto a risolvere il problema in maniera strutturale.
Spero che ci sia la volontà di tutti, senza fare passare il cerino delle responsabilità. Spesso, purtroppo, abbiamo visto anche in passato, quando invece c'erano anche altri enti, che i drammi sono sempre gli stessi indipendentemente da dove si sposta il centro di potere. Se non si risolve il problema, che sia la Provincia, la Regione, lo Stato o l'Unione Europea il problema è sempre lo stesso.
Dobbiamo fare in modo di non trovarci più a discutere di questi aspetti perché abbiamo deciso di risolverli a monte. Ci vanno investimenti forti.
Bisognerà togliere risorse da qualche altra parte? Facciamolo. Dobbiamo trovare il coraggio di farlo, perché sarà sempre peggio. Ogni anno che passa sarà sempre peggio e lo vediamo nei trend. Lo vediamo nei trend degli eventi di ritorno che, purtroppo, non sono più quelli che vediamo scritti sulla carta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, voglio fare subito un ringraziamento al Presidente Cirio per l'intervento puntuale, preciso e dettagliato che ha fatto e per la sua presenza sul territorio, insieme con quella del Vicepresidente Carosso.
Nella giornata di domenica li ho anche accompagnati a vedere queste ferite terribili che, ancora una volta, l'acqua ha inferto al territorio. Io vivo in provincia di Cuneo, quindi mi riferisco a quello, ma di riflesso a una grossa fetta di tutto il Piemonte.
Ventisei anni fa lavoravo alla Coldiretti. Sono laureato in scienze geologiche e avevo seguito l'alluvione del 1994, andando anche a produrre una pubblicazione. C'è sicuramente, come ha detto giustamente il Presidente e i colleghi che sono intervenuti dopo, una differenza tra ieri e oggi.
All'epoca aveva piovuto tre giorni, con una pioggia battente, una pioggia intensa, mentre quella che abbiamo vissuto lo scorso fine settimana è stata una pioggia concentrata in poche ore del venerdì sera. Alle 17 di venerdì pomeriggio ero a Ceva proprio con il Presidente Cirio per fermare un protocollo sul turismo, c'era l'allerta arancione quando siamo usciti dalla sede dell'Unione Montana, c'era una pioggerellina che non necessitava neanche dell'ombrello. Al mattino dopo, c'era il sole, ma la provincia era devastata.
Tuttavia, c'è un luogo comune fra 26 anni fa e oggi, ed è quello che chi ha percorso le valli ed è andato a vedere i danni ha potuto rilevare.
Quell'eccesso enorme e mostruoso di materiale lapideo, di trovanti che sono trasportati dall'acqua ma, ancor più impressionante, è la quantità di arbusti, di rami, di alberi che chi ha girato ha visto ammassati contro i pilastri dei ponti, contro le ringhiere dei ponti, di quei ponti che sono sopravvissuti all'alluvione perché molti sono stati portati via. Mi riferisco soprattutto alla Valle Tanaro, dove tre ponti sono stati spazzati via, fra l'altro uno costruito proprio dopo l'alluvione del 1994, che adesso si trova nel letto del Tanaro ed è sotterrato da alberi e rami.
I danni sono enormi, sono danni alla gente, perché sono danni alle abitazioni. Danni enormi alla viabilità ancora più drammatica sul lato francese, quella che si collega con la realtà turistica di Limone Piemonte.
Danni alle aziende: c'è chi ha perso tutto. Sabato ho visto piangere delle signore che non avevano più l'azienda spazzata via dall'acqua. Le coltivazioni.
Riprendo un attimo il discorso riferito alla località sciistica e del turismo invernale ed estivo di Limone Piemonte, che è un fiore all'occhiello per tutto il nostro Piemonte. Sorvolando in elicottero la zona con il Presidente abbiamo visto Limonetto, che è una borgata di Limone, completamente sotterrato dal fango e alcune seggiovie di cui non si vede più la partenza e non si vedono più i tralicci perché sono sepolti. La cosa più grave qui è che manca completamente un collegamento, che è foriero di risorse turistiche e di ritorno turistico, di grande ritorno economico per tutta la provincia di Cuneo, per il sud Piemonte, che è quello della Valle Roja. Mi riferisco alla strada che da Limone Piemonte attraversa il Colle di Tenda e arriva prima a Montecarlo e poi a Nizza. Quello che abbiamo visto è un danno drammatico, difficile da recuperare per una delle stazioni sciistiche più rinomate e più apprezzate dal turismo francese, che quest'anno, qualunque soluzione si possa trovare, quel turismo non vedrà più.
Ho parlato con il Sindaco di Tenda, l'amico Jean Pierre Vassallo (chi è venuto quest'estate a fare la via del Sale lo ha conosciuto), che domenica sera piangeva perché l'abitato di Tenda è stato totalmente evacuato. Sono stati evacuati tutti gli abitanti, portati a Nizza e, in questo momento, è totalmente isolato dalle vie di comunicazioni.
I francesi hanno stanziato dieci milioni di euro per rimettere in funzione la ferrovia, e anche noi dovremmo essere attenti. Il Presidente Cirio ha detto che non possiamo farlo come Regione Piemonte, ma dobbiamo attivarci in tutte le forme possibili con il Governo perché questo collegamento l'asse Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza - sia perlomeno un polmone di ossigeno nei tempi lunghi in cui ci vorranno per riprogettare e ricostruire la strada della Valle Roja. Garantire questo collegamento è fondamentale per la sussistenza di una comunità importante come quella della provincia di Cuneo.
Oggi noi siamo qui a governare, i cittadini piemontesi aspettano delle risposte, ma sono risposte che dobbiamo dare in modo immediato. Secondo me ne dobbiamo dare due. La prima, Presidente, l'ha già tracciata, ed è quella di stanziare immediatamente delle risorse. Condivido appieno la sua proposta di stanziare dieci milioni a favore dei privati: prima le aziende che devono ripartire, già segnate drammaticamente dall'epidemia e dopo ovviamente, le famiglie.
Inoltre, bisogna dare una risposta ai nostri Sindaci per quanto riguarda la viabilità e tutte le problematiche che ci sono. Abbiamo gli acquedotti interrotti e i Comuni ancora oggi senza luce e senz'acqua. Ieri ho percorso l'ultima valle che mancava nei sopralluoghi che ho effettuato da sabato fino a ieri sera e in Valle Mongia solo ieri hanno liberato 15 residenti in alcune borgate.
Però dobbiamo dare anche un'altra risposta. Dobbiamo ascoltare quel coro che arriva dalle aree alluvionate, dagli amministratori e dai cittadini che chiedono con forza che questi disastri non si verifichino più. Ha detto bene prima il collega Sacco quando parlava dei tempi di ritorno. Ha citato il luglio del 1994 e a quell'epoca i tempi di ritorno, a detta degli esperti, erano di 200 anni. Oggi noi ogni due anni andiamo sott'acqua.
Pertanto, dobbiamo avere il coraggio di affrontare la problematica citata in apertura del mio intervento, cioè dobbiamo intervenire con il disalveo dobbiamo pulire i fiumi, dobbiamo togliere gli alberi e le isole fluviali che creano dighe contro i ponti, perché sono queste che creano le condizioni dei disastri. Questo vuol dire che, ogni qual volta ci saranno delle piogge intense, subiremo dei danni. La manutenzione dei versanti non esiste, l'ha detto anche il collega Riva Vercellotti. Dobbiamo progettare la gestione dell'alveo e degli argini, ed è fondamentale. Questo è un onere che abbiamo nei confronti di chi ci ha eletti e ci ha mandati in questa sede, ai quali dobbiamo dare una risposta, e la risposta è questa. I nostri cittadini la meritano, la meritano i nostri abitanti, i nostri amministratori e i nostri Sindaci.
Per questo mi auguro - ed è un appello che rivolgo a tutta la maggioranza e anche alle forze di opposizione - che in tempi veloci riusciremo tutti insieme a mettere mano al sistema legislativo per dare una risposta forte.
In questi cinque giorni in cui ho girato sul territorio ho visto tanti colleghi del Consiglio, tra i quali i colleghi Gagliasso e Martinetti oltre al Presidente Cirio e al Vicepresidente Carossa. Voglio ringraziare i nostri Sindaci prima di tutto. Ho visto tanti Sindaci con gli stivaloni spalare nel fango, guidare le ruspe, intervenire prima ancora che lo Stato fosse presente nell'interesse della loro comunità e, insieme con loro, i cittadini e tutti quei volontari che ho visto "sgobbare" nel fango. Per bisogna dire un grande grazie a chi rappresenta l'Istituzione per aver garantito la presenza 24 ore su 24; primi fra tutti i Vigili del fuoco, a fianco di loro la Protezione civile e i nostri operai, che fanno riferimento alla Regione Piemonte, della AIB.
Con il Presidente Cirio - lo anticipo - in una conferenza tenutasi domenica sera a Limone Piemonte abbiamo pensato anche di ipotizzare - lo metto anche all'attenzione del Consiglio - l'emissione di un nuovo voucher, che sia un "voucher neve" per aiutare quelle località del sud e del nord Piemonte che sono state più colpite.
Concludo con un detto più che mai attuale, che recita "prevenire è sempre meglio che curare". È un monito che arriva da lontano, ma che ci deve far tenere ben presente quella che è la nostra responsabilità oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anche il mio intervento inizierà ovviamente con un pensiero e un abbraccio alle vittime di quest'alluvione e di questo disastro, così come esprimendo la nostra vicinanza a chi ancora adesso sta lottando in tanti piccoli Comuni e in tante valli e comunità montane per ritornare alla vita e alla connessione col mondo, oltre ovviamente alla disperazione di chi ha perso tutto in queste ore.
Partirei da una frase detta dal Direttore de L'Espresso, che ci dice che l'Italia è diventata l'hot spot dei cambiamenti climatici e che ci ricorda che cosa è successo in questo weekend, durante il quale, tra la Liguria e il Piemonte, si è verificata quella che è stata definita da molti, anche in questa sala, come una bomba d'acqua, con le persone disperse e le vittime così come quello che è successo, ad esempio, sul fiume Sesia che, quando è salito di più di 8,5 metri, ha provocato quell'alto numero di esondazioni nelle diverse aree del Piemonte, facendo sì che ci sia un ennesimo record targato Climate Change.
Non voglio elencare la serie infinita di vicende simili a quelle che sono successe in queste ore. Anzi, mi piacerebbe addirittura partire da quello che vi ho detto la scorsa settimana circa questo stato pericoloso di cose descritto ogni volta come se fosse un oggetto sconosciuto dai nostri radar mentre in realtà è ben scritto nelle relazioni addirittura del nostro principale ente di controllo e governo dei cambiamenti climatici, cioè l'ARPA.
L'ARPA diceva già nello "Stato dell'ambiente" di quest'anno che lo scorso anno è stato uno dei più caldi degli ultimi 60 anni. Inoltre, ci spiegava che il clima si è stabilizzato con una media del 10,6, cioè 1,5 gradi in più della media degli ultimi trent'anni. E ci diceva già lo scorso anno che l'apporto delle precipitazioni totali annue aveva visto un surplus di 1.295 millimetri, che è un surplus legato al trentennale precedente, cioè pari al 23% in più.
Ma cosa ci diceva l'ARPA? Ci diceva che, così com'è successo quest'anno per diversi mesi siamo stati fra le Regioni con più siccità e con una vera emergenza legata alle risorse d'acqua. E già lo scorso anno ci diceva che da metà ottobre a fine novembre, l'anomalia di precipitazioni è passata da meno 25% a più 20%.
Ho rispetto ovviamente per chi, come mi ha appena preceduto, ha di sicuro a cuore i destini del nostro territorio e per chi oggi ricorda gli investimenti fatti, così come per chi, ad esempio il collega Riva Vercellotti, è rimasto alle stagioni precedenti. Per vent'anni, infatti, ci siamo lamentati ex post della cementificazione selvaggia di cui parlava il collega Sacco, di non fare il necessario per dragare i fiumi, e ossessivamente, abbiamo ripetuto le stesse cose sapendo che quell'impermeabilizzazione non aveva mai freno. Anzi, vi ricordo cosa avete fatto nel "Riparti Piemonte", solo per farvi collegare due delle discussioni che state svolgendo, o quello che avete fatto la scorsa settimana, quando non avete accettato il tema della tutela ambientale nella discussione dell'idroelettrico.
A me sembra tutto surreale, Presidente Allasia. Quello che si è abbattuto sul Piemonte in queste ore (le vittime umane di esondazioni e devastazione) non è un semplice maltempo, non è sfortuna, non è il caso. Io vorrei che questa vicenda vi entrasse un po' nella pelle: è figlia di un paradigma che è saltato. Anche la pandemia ci dice questo: quanto il nostro strapotere sulla natura alla fine non sia incondizionato e abbia degli effetti che poi, ci ritornano contro.
Lo so che è difficile considerare ogni scelta politica in base alla regola della finitezza delle risorse naturali e materiali e del rispetto del clima e dell'ambiente. Lo so che parlate di diesel e della difficoltà delle persone di cambiare stili di vita ricordandovi, una volta l'anno, che ci sono persone che hanno redditi bassi solo quando devono cambiare le macchine! Quando si deve parlare di salari minimi, di aumentare i redditi magari a parità di ore o con la riduzione delle ore non ci sentite, per quando bisogna cambiare le macchine siete sempre molto attenti a parlare di quelli più in difficoltà! Io ve lo dico sinceramente: certo che servono investimenti sulla messa in sicurezza e sono certo che il Governo sappia che i soldi del Recovery Plan devono essere messi anche sulla più grande opera strategica del nostro territorio, cioè la riconversione ecologica dell'economia e della messa in sicurezza del nostro territorio. Fatevelo dire da chi vi ha proposto più di un anno fa lo stato di emergenza climatica vedendo l'insofferenza ad ascoltare le parole dei ragazzi di Fridays for Future, perché secondo voi erano troppo catastrofisti; a me sembravano troppo moderati per l'età che hanno, per i toni e le cose che ci hanno detto, pacatamente e senza darci dei criminali, come fanno spesso i movimenti ecologisti in giro per il mondo.
Io vi chiedo semplicemente di essere un po' conseguenti, di leggere ogni tanto quello che scrivono i nostri report scientifici, di dirci che, tutto sommato, tutto passa da quello che costruiremo nei prossimi anni, perché le lancette del tempo pare si siano fermate per quest'umanità se nei prossimi vent'anni non cambieremo queste strategie, questi tipi di effetti devastanti.
C'era un bel report che ci spiegava che cosa è successo quest'anno: quest'anno, per intenderci, vicende come queste ne sono successe tante anche la grandinata su Torino di qualche mese fa, le trombe d'aria, cioè il nostro Paese è uno di quelli, con altri Paesi del mondo, che rischia di più nei cambiamenti climatici. Lo sapete che se non capovolgiamo questa tendenza avremo molte difficoltà, oltre ai fenomeni una tantum, che per non è un caso che arrivino sempre negli stessi periodi dell'anno. Lo scorso anno sono accaduti fra il 24 e il 30 ottobre, per intenderci; forse l'ARPA non può stabilirlo qualche giorno prima, ma più o meno sappiamo di cosa parliamo, quell'allerta in qualche modo dev'essere focalizzata.
Oltre a questo, dicevo, c'è la parte più strutturale: parlate di agricoltura, ma lo sapete che se i cambiamenti andranno avanti così, negli anni, noi vedremo la scomparsa dei vigneti nel nostro Piemonte? Sapete cosa vuol dire per noi perdere una storia millenaria, ma soprattutto che ha avuto un risvolto incredibile negli ultimi trent'anni per l'export, per la vocazione turistica e produttiva del nostro Piemonte? Non ho molto altro da aggiungere, perché queste stesse parole me le sentirete dire fra qualche minuto parlando di un'altra legge: sui rifiuti e nuovamente sull'idroelettrico. Insomma, piangiamo i nostri morti assieme siamo uniti su queste questioni - figuriamoci, non voglio fare il cattivo a tutti i costi - ma davvero cambiamo almeno lessico, almeno non chiamatelo maltempo, almeno non parlate di sfortuna, di caso, di fato, perché non c'entra nulla né per chi crede in Dio né per chi non ci crede: c'entra l'uomo in tutto questo! Voi vedete solo la natura, ma c'entra tantissimo l'uomo e la natura, quando si sfoga così, è perché è stato portato qualcosa di anomalo dentro di essa. Non credo, davvero, che questa Regione possa permettersi di sottovalutare quello che sta accadendo.
Pertanto, colleghi, siamo disponibilissimi a votare un atto d'indirizzo però vorremmo vedervi alla prova dei fatti nel prossimo assestamento, vi vogliamo vedere alla prova dei fatti fra qualche ora nei prossimi emendamenti che presenteremo sulle grandi derivazioni, vi vogliamo vedere alla prova dei fatti su quelle che saranno le misure sulla qualità dell'aria nei prossimi mesi, vi vogliamo vedere alla prova dei fatti - e chiudo - sul tema dell'autonomia.
Guardate che il Nord si deve unire solo su un grande tema: quello di togliere quella macchia nera che c'è sopra le nostre teste e ripensare, per esempio, a un trasporto pubblico locale che rischia, anche grazie alla pandemia, di essere spazzato via per altri due anni.
Unitevi a noi, unitevi in questa discussione e vedrete che troverete degli interlocutori credibili, che hanno solo voglia di seguire gli interessi della nostra regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non è mai facile intervenire dopo eventi drammatici come quelli di cui stiamo discutendo oggi, però è anche vero che, pur non essendo facile, è nostro dovere. Oltre a contare i danni, abbiamo la responsabilità di capire e di agire, affinché non dico che tutto questo non accada più (forse questa sarebbe un'affermazione da delirio di onnipotenza), ma almeno per fare in modo che i danni siano meno drammatici. Questo sì, è certamente qualcosa che rientra nei nostri doveri.
Anch'io, come tutti, porto un pensiero di vicinanza ai territori colpiti alle persone che hanno perso tutto, ai familiari delle vittime e un ringraziamento particolare ai volontari della Protezione civile che davvero stanno facendo un lavoro enorme. L'altro giorno, accompagnando il Presidente Cirio nel sopralluogo nel Novarese e nel quadrante nord-est, a Grignasco mi ha davvero colpito vedere il lavoro che stavano facendo - e credo lo stiano facendo tuttora - i volontari.
Abbiamo la responsabilità di capire e voglio toccare un argomento che forse è stato toccato poco dai colleghi che mi hanno preceduto, ma mi ha colpito molto l'intervento del collega Carlo Riva Vercellotti, rispetto a quello che sto per dire.
Guardate che noi stiamo dando per scontato o, comunque, nella discussione di oggi ci siamo soffermati troppo poco su quest'aspetto, che i ponti possano crollare, così com'è successo a casa nostra sabato. Nonostante quanto sia successo a Genova due anni fa, noi qui non stiamo piangendo i morti per il crollo del ponte di Romagnano Sesia - dobbiamo dircelo - per fortuna, per un caso fortunato, perché il ponte, quando è crollato, era aperto al traffico.
Fortunatamente non stiamo piangendo i morti, però non possiamo non soffermarci sul fatto che in Piemonte, a causa di un forte evento alluvionale, è caduto un ponte del 1968.
Perché dico questo e perché l'ho collegato anche all'intervento del collega Carlo Riva Vercellotti? Perché se parlate con il Sindaco di Romagnano Sesia vi dirà che lui, nella valutazione della chiusura e riapertura del ponte non ha avuto la disponibilità di confronto con una struttura tecnica.
Questo non lo dico per dare responsabilità a qualcuno, sono sempre decisioni difficili, ma io dico, andando anche dietro a quello che diceva il collega Carlo Riva Vercellotti, che oggi il Sindaco di un piccolo paese deve decidere se aprire o chiudere un ponte senza avere la possibilità di una struttura tecnica che a supporto gli dica: guarda che c'è questo elemento, quest'altro elemento. Non ce lo possiamo più permettere nel 2020.
Saranno altre autorità, se lo riterranno, a capire come mai e se quel ponte aveva ricevuto tutte le manutenzioni previste. Questo io non lo so, dico solo che certamente noi, in quest'Aula, dobbiamo dirci che non possiamo accettare, come un fatto normale, che se piove cade un ponte.
Questo non dobbiamo e non possiamo accettarlo e dobbiamo fare in modo che un Sindaco, quando deve fare una valutazione di quel tipo, abbia qualcuno di qualificato con cui confrontarsi per prendere una decisione ponderata.
Questo a tutela dei cittadini della comunità e anche dei Sindaci che coraggiosamente, amministrano questi piccoli Comuni.
Sul ponte, lo ripeto, non piangiamo i morti per un caso fortuito.
Su questo, faccio solo un passaggio per dire che va bene un'attenzione ai privati, ma non sarei d'accordo per una totalità rispetto all'invito del Presidenti Cirio, cioè non sarei d'accordo sul destinare la totalità delle nostre risorse ai privati, perché su infrastrutture come quelle di cui stiamo parlando (strade franate e acquedotti recisi) abbiamo bisogno di intervenire con somma urgenza e di contemperare senza mettere prima uno o prima gli altri. Ci vuole una valutazione delle priorità e non possiamo permetterci di dare i contributi ai privati senza ripristinare le infrastrutture, anche perché altrimenti dai privati non ci si arriva o ci si arriva con diverse ore di ritardo.
Il quadrante nord-est, insieme al Cuneese, è stato fortemente colpito anche per quanto riguarda le vittime umane. Dobbiamo sperare che nei prossimi mesi non ci siano altri eventi eccezionali come quello del weekend scorso.
Tuttavia, senza polemica, Presidente, voglio dire due cose: non possiamo cavarcela né con la nostalgia, dicendo che i nostri nonni pulivano i fiumi né con la delega totale (il Governo, l'Europa). C'è una questione che in quest'Aula dobbiamo chiederci: cosa possiamo fare noi come Regione? Possiamo fare tante cose o, in alcuni casi, non facciamo le cose che dovremmo fare.
Anche in linea con quanto detto dal Presidente Cirio prima, guardate che le modifiche di questi eventi alluvionali dipendono, per lo più, da azioni fatte negli anni dall'uomo. Visto che dipendono dall'azione dell'uomo sarebbe interessante capire quali azioni possiamo fare noi per mitigare questa tendenza.
Faccio un elenco non esaustivo: i cambiamenti climatici (già citati soprattutto dal collega Grimaldi) che rendono questi fenomeni più violenti e più concentrati, come diceva il Presidente Cirio; il consumo di suolo perché, per anni, il Piemonte ha avuto un consumo di suolo esagerato, sopra anche la media nazionale; il tema dell'abbandono della montagna, su cui credo dirà qualcosa di più il collega Marello; l'abusivismo edilizio pratiche allegre e spregiudicate nella costruzione; la capacità o l'incapacità di manutenere le infrastrutture; un eccesso di burocrazia quando occorre intervenire; un'inadeguata ingegneria istituzionale, dovuta a riforme sbagliate, che ha indebolito gli enti intermedi, a partire dalle Province; il negazionismo culturale, che forse è alla base di molti dei problemi che stiamo affrontando.
Ebbene, tutto questo ci riguarda e riguarda anche il nostro ruolo di Consiglieri regionali e di Assessori. Una cosa certa che non possiamo più fare è quella di continuare a piangere e a stupirci, ma poi continuare a fare come prima. Se noi facessimo così anche questa volta - piangiamo, ci stupiamo e poi non cambiamo le scelte anche della Regione - allora ci chiameremmo (non so, avvocato Avetta, se dico bene) in correità rispetto a eventuali prossimi eventi alluvionali.
Ci sono domande semplici: cosa sta facendo il Piemonte per ridurre le emissioni di CO2? Oggi dobbiamo farci questa domanda. Che cosa facciamo sul consumo del suolo in Piemonte, e anche in Parlamento, dove la discussione è ferma e forse è bene che a questo punto riprenda? Che cosa facciamo per il ripopolamento delle montagne? Prima abbiamo sentito, nell'intervento del Consigliere, di alcune situazioni: anche tutto questo riguarda le politiche della Regioni Piemonte.
Allora, mentre chiediamo giustamente i soldi al Governo, anche noi dobbiamo impegnarci per cambiare profondamente prima di tutto alcuni paradigmi che orientano le nostre riflessioni e le nostre scelte, per fare scelte politiche concrete.
Faccio un esempio e poi vado alla conclusione, Presidente.
È ferma una mozione sull'economia circolare e la bioeconomia; so che il Presidente Cirio, nelle settimane scorse, ha incontrato gli imprenditori per costruire con loro anche il Piano di rilancio del Piemonte, per l'arrivo dei soldi del Recovery Fund. Io non so che cosa si siano detti e che cosa finirà in questo Piano, ma mi auguro e spero che qualsiasi cosa passi anche dal Consiglio, tenga come centrale il tema della bioeconomia e dell'economia circolare.
Faccio un esempio. Quanto la questione dei boschi invasivi e delle foreste non gestite può diventare elemento centrale per un rilancio della filiera del legno? Quanto legno stiamo importando dall'estero, che invece potremmo produrre qui in Piemonte? È soltanto un esempio, ma potremmo farne decine e decine. È chiaro che, per fare questo, serve un ragionamento che ci porti a cambiare anche il tipo di pensieri che abbiamo sull'economia piemontese e a guardare un po' più in là. Se non lo facciamo di fronte a eventi eccezionali come questo, non lo faremo in condizioni ordinarie, perch cercheremo di dare ragione, volta per volta, all'interesse che in quel momento, legittimamente, ci chiede conto, perché si è in crisi, perché si è in difficoltà, questo lo capisco, ma l'evento eccezionale deve servirci per darci la possibilità di fare un salto più lungo.
Concludo, richiamando quanto diceva prima il Consigliere Gallo e richiamando la mozione: se ha ragione il Consigliere Riva Vercellotti, e io credo che ne abbia, rispetto alla questione sul supporto ai Comuni, fino a quando a livello nazionale non si mette mano a quel vulnus che c'è, noi abbiamo un dovere, che è quello di creare una struttura regionale a supporto dei Comuni, in grado di dare risposte immediate in questi casi, ma anche nella progettazione di quegli interventi sovracomunali, per essere pronti, dal punto di vista progettuale quando arrivano le risorse, non soltanto per l'emergenza, ma anche sul medio-lungo periodo.
Al di là delle polemiche che ci sono state in questi giorni, i Comuni da soli non sempre possono farcela, anche perché molti progetti non possono riguardare un solo Comune, ma riguardano intere valli, un'intera regione, i 140 chilometri citati dal collega Riva Vercellotti. Allora, quei 140 chilometri vanno messi insieme. Chi lo fa oggi? Oggi, probabilmente, non lo sta facendo nessuno: creiamo noi una squadra di missione che sappia fare questo e che metta il nostro territorio nella condizione di avere i progetti giusti, per un futuro più sicuro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo, perché c'è stato un evento calamitoso che ha colpito buona parte del Piemonte, in modo particolare anche la provincia di Cuneo la provincia dalla quale provengo anch'io. Soprattutto, la Valle Tanaro e la Valle Vermenagna sono state le due vallate più colpite da questi due giorni di pioggia che hanno portato via delle abitazioni e nelle reti viarie tutto quello che una montagna e un fiume in piena potevano portare via.
I danni sono incalcolabili, sono tantissimi. Abbiamo visto, tutti quanti noi, le famiglie piangere, ma rimboccarsi le maniche e, con i badili e le pale, pulire garage, sotterranei e alloggi per fare il possibile per riportare la situazione difficilissima alla normalità.
Vorrei ringraziare, innanzitutto, la Protezione civile, i corpi dell'AIB degli antincendi boschivi, la Croce Rossa, i Vigili del fuoco, i Carabinieri, la Polizia, il Soccorso alpino e tanti altri volontari che, in silenzio, si sono adoperati cercando di ripristinare le migliori condizioni per queste aree.
Un pensiero va a Sergio Astegiano, il dipendente ANAS, custode del tunnel del Tenda, che venerdì scorso, alle ore 16, ha preso la decisione di chiudere il tunnel, in collaborazione con il Sindaco di Limone, Massimo Riberi. Una decisione che, se non fosse stata presa, poteva causare a una strage, perché nel versante francese la strada è crollata e lì potevano esserci diversi morti che ora, menomale, non siamo qui a piangere.
Un pensiero particolare va rivolto anche ai margari, che soprattutto nella Valle Vermenagna avevano ancora le vacche e le pecore in alpeggio. Questi margari sarebbero scesi di lì a pochi giorni nelle pianure del Cuneese.
Purtroppo, però la montagna franando ha portato via anche le vie di accesso in queste zone dell'alta montagna.
Ringrazio, in modo particolare, il Presidente, il Vicepresidente della Regione e l'Assessore alla Protezione civile, che dal mattino presto alla sera tardi si sono recati in questi luoghi per portare non soltanto la vicinanza della Regione, ma per cercare di fare una stima completa dei danni in modo da poter chiedere quello che ci spetta al Governo centrale.
Ricordo che, ogni anno, la Regione versa dieci miliardi di euro in più di quelli che riceve, quindi ce li devono assolutamente restituire, per tutto questo dissesto idrogeologico.
Un pensiero va all'industria del turismo, che in queste vallate è sicuramente stata colpita e non si sa quando riprenderà, perché, per ben che vada, ci vuole del tempo. Pertanto, dobbiamo mettere in campo delle risorse, noi come Regione, ma soprattutto il Governo centrale, in modo che questa industria non si fermi. L'industria del turismo vuol dire non soltanto impianti sciistici, ma tutto quello viene a corollario, ovvero gli hotel e tutte le attività che sono legate al ristoro e all'accoglienza.
Ben venga la proposta della Giunta regionale di stanziare dieci milioni di euro per i danni ai privati. Assolutamente, sì, perché i privati sono sempre gli ultimi in classifica, ovvero, se ci sono delle risorse, prima vanno alle opere strutturali e dopo ai privati, ma vediamo tantissimi privati, aziende e famiglie che hanno perso non soltanto il lavoro, ma anche tutto il resto, basti pensare agli arredi e agli elettrodomestici queste persone hanno avuto danni incalcolabili.
Inoltre, lo scorso 22 settembre, anche a Saluzzo c'è stata una pioggia torrenziale di grandi dimensioni, come si è potuto evincere dalle cartine meteorologiche dell'ARPA Piemonte. Oltre 100 sono stati gli interventi dei Vigili del fuoco e, anche qui, ci sono stati moltissimi danni, soprattutto alle aziende agricole delle frazioni di questo Comune, ragion per cui chiederei di inserire anche Saluzzo, che è stato coinvolto dalle piogge torrenziali di fine settembre, all'interno dell'elenco di quelli che hanno subito danni.
Concludo dicendo che oggi la Terza Sezione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici a Roma esaminerà il progetto definitivo ed esprimerà un parere sul tunnel del traforo dell'Armo Cantarana, un'opera che collega il Piemonte alla Liguria, che parte da Ormea per arrivare fino a Pieve di Teco.
Sicuramente è fondamentale che quest'opera sia finanziata e si possa partire con i lavori, soprattutto in un periodo come questo, dove i collegamenti tra Piemonte e Liguria, per via delle piogge alluvionali e non solo, sono limitati. Sicuramente sarebbe un bel segnale partire con questo investimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo comunicare e rendere noto all'Aula che è arrivata una delegazione del Comitato Emergenza Cultura, che aveva chiesto di essere accolta per essere ascoltata dal Consiglio.
Mi faccio portavoce di questa richiesta e chiedo di poterla esaudire.



PRESIDENTE

L'Assessore ha già interloquito con il Comitato, ma se vuole pu intervenire.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Volevo, appunto, informarvi che sono uscita dall'aula per incontrare il Comitato Emergenza Cultura, con cui ho avuto un confronto e li ho rassicurati sulle richieste che avevano portato durante la manifestazione.
Penso di aver avuto un confronto soddisfacente, che potete verificare con i diretti interessati.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Bene che la Giunta abbia già interloquito con le persone che sono qui fuori da questa mattina, ma credo che alla richiesta di essere auditi dal Consiglio regionale come istituzione vada data seguito. Credo che nella pausa dei lavori, insieme compatibilmente con i tempi del question time che ci siamo dati nella Conferenza dei Capigruppo, si possa trovare una mezz'ora per accoglierli in sala Viglione e sentire le loro istanze come Consiglieri regionali. Ovviamente, qualora lo ritenesse, è invitata a essere presente anche l'Assessore Poggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri sull'argomento? Vedremo nella pausa se ci sono le condizioni e se ci sono anche i responsabili regionali del comparto cultura interessati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io brevemente per dare il mio contributo alla discussione.
Ho fatto diversi sopralluoghi, insieme al Ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, nelle giornate di sabato, domenica e lunedì sui territori, nelle zone colpite dall'alluvione. Non si può parlare di maltempo, questo è un disastro naturale. Sento parlare di emergenza sui cambiamenti climatici, ma secondo me siamo ormai completamente dentro ai cambiamenti climatici.
A proposito di cultura, sarebbe proprio un cambio culturale, non solo con parole di sostegno quando succedono questi disastri, intervenire. Siamo tutti contrari al consumo di suolo, che bisogna fare in maniera diversa salvo che alla prima occasione si prova ad aggirare qualche regola.
Ho vissuto in prima persona l'alluvione del 1994, che ha colpito la famiglia di mia moglie. Ho ancora bene negli occhi lo scenario del sentimento di chi è stato toccato in prima persona e che ha visto persi i suoi oggetti, come di chi, ancora peggio, ha perso i propri familiari o conoscenti. È uno scenario cui non ci si farà mai l'abitudine.
Quando giri il territorio e vedi cataste di mobili e suppellettili che sono la vita di quelle persone che sono state travolte dalla furia dell'acqua diventa difficile non immedesimarsi e diventa veramente anche difficile non provare a pensare a qualcosa che si possa fare in maniera incisiva. L'ha detto prima il mio Capogruppo: serve un ragionamento più ampio, serve una programmazione, perché non possiamo più considerare questi eventi come emergenza.
L'ha ricordato prima il Consigliere Demarchi. Solo qualche mese fa la città di Saluzzo è stata colpita da temporali violentissimi che hanno distrutto le colture e il lavoro di tanta gente che passa le giornate in quei campi spaccandosi la schiena e aspettando di raccogliere qualcosa, ma che, nel giro di un niente, vede distrutto tutto il suo lavoro, le sue aspettative e le sue risorse economiche.
Grazie anche ai Vigili del fuoco che ci hanno accompagnato con i loro mezzi, perché era impossibile arrivare, siamo andati a Limone e abbiamo visto la disperazione della gente che, dopo la pandemia, che li ha penalizzati economicamente e oltre tutti gli aspetti sociali che si è portata dietro, aspettavano la stagione sciistica come una possibilità di rilancio per recuperare ciò che si era perso. Adesso, invece, vedono tutto distrutto, non sanno neanche bene come e quando potranno ripartire.
Chiaramente le istituzioni faranno tutti gli sforzi possibili. Sono sicuro che la Regione s'impegnerà, lo Stato sicuramente farà la sua parte, ma diventa veramente complicato poter aiutare tutti in maniera adeguata questo ce lo dobbiamo dire, perché è per forza così.
Ho sentito parlare prima il Presidente Cirio e chiedersi com'è possibile che l'acqua faccia dei disastri del genere, ma se qualcuno di voi è stato sul posto ha visto che semplicemente l'acqua si è ripresa quello che era il suo corso naturale. Questo è successo.
Parliamo anche di pieni poteri, da qualche parte ha funzionato. Forse a Genova ha funzionato, ma continuo a sostenere - questo lo dicevo già quando avete presentato il progetto sul "Riparti Piemonte" - che utilizzare bene quelli che già si hanno consentirebbe veramente di limitare queste problematiche.
Anche da parte mia c'è il ringraziamento a tutti i volontari, alla Protezione civile, alle Forze dell'ordine e a tutti coloro che sono intervenuti. Ho sentito caldeggiare tantissimo l'aiuto ai privati, che è chiaro che pagano in prima persona e dovranno non solo tirarsi su le maniche, ma anche andare a chiedere dei fondi in banca che possano permettere di recuperare la situazione. Però non va dimenticato che ci sono anche delle strutture pubbliche.
Sono stato al Centro di Formazione Piemontese, quello del Cebano e del Monregalese, che è una scuola che accoglie tantissimi allievi e che eroga una formazione professionale con torni, macchine a controllo numerico e saldatrici. Lì tanti materiali costosissimi sono stati spazzati via e il giorno stesso, insieme ai familiari e ai docenti, gli allievi si sono messi all'opera per ricostruire e per provare a ripartire. Non possiamo veramente dimenticare che queste sono parti pubbliche, ma sono importantissime almeno tanto quanto quelle private. Pertanto, auspico un intervento a 360 gradi perché bisogna far ripartire tutti. Non c'è altra soluzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Innanzitutto mi unisco al pensiero nei confronti di coloro che, ancora oggi, stanno soffrendo le conseguenze di quest'emergenza drammatica. Ci uniamo tutti insieme al ringraziamento nei confronti di tutte quelle persone che, in questi giorni, hanno lavorato, a cominciare dai volontari dalla Protezione civile e da tutte le associazioni che si sono impegnate per aiutare i territori colpiti.
Ho ascoltato con grande interesse la relazione del Presidente Cirio e ne ho apprezzato soprattutto la chiarezza rispetto agli obiettivi che si pone.
Abbiamo tutti apprezzato, inoltre, la tempestività con cui il Presidente e anche tanti Consiglieri, sia di maggioranza sia di minoranza, hanno visitato le aree duramente colpite dall'emergenza. E lo hanno fatto svolgendo il loro ruolo e affermando il ruolo che l'Ente deve assumere quando succedono calamità come queste, durante le quali è necessario far sentire la presenza ai territori, stando al fianco delle persone direttamente coinvolte e dei tanti amministratori locali che, con fatica e assumendosi anche tante responsabilità spesso personali - com'è stato ricordato più volte nel dibattito di questa mattina - cercano di risolvere i problemi.
Ho apprezzato anche il modo - lo dico senza sarcasmo - con cui il Presidente ha glissato un po' sulla polemica con il Ministro, forse consapevole che potrebbe rivelarsi un po' contraddittoria rispetto a quel richiamo - che, invece, è assolutamente condiviso - all'unità d'intenti da parte di tutti quando succedono queste situazioni.
Però c'è una riflessione, più volte ripresa anche dagli interventi che mi hanno preceduto, che mi fa pensare a quanta distanza spesso ci sia tra i principi e gli obiettivi che vengono enunciati, spesso anche con grande enfasi, nella contingenza e nei momenti complicati come quello che molti piemontesi hanno vissuto e stanno ancora vivendo in questi giorni considerate poi le azioni che dovrebbero esserne la conseguenza. Sono azioni che dovrebbero contraddistinguere il quotidiano di ognuno di noi e a ogni livello, a cominciare dai cittadini e a cominciare da noi stessi nella nostra veste di comuni cittadini, perché tutti dovremmo avere a cuore quelle regole da rispettare nell'interesse nostro e delle persone che vivono vicino a noi e nel territorio. Quella corrispondenza tra principi e azioni dovremo applicarla anche noi, in quanto legislatori di questa Regione, che mai come oggi dobbiamo sentire questa grande responsabilità.
Un tema già raccolto dal collega Grimaldi vale per la discussione sulle grandi derivazioni d'acqua e sulle priorità che dovremmo garantire al suo uso potabile rispetto agli altri usi, magari anche economicamente più importanti e più interessanti, ma confido che troveremo un punto di equilibrio su questo tema. Questo vale, a maggior ragione, per tutte quelle norme che nei vari passaggi sia regolamentari sia legislativi, legati ad esempio all'emergenza COVID, abbiamo visto intervenire, a nostro avviso, in modo confuso e disorganico, per esempio su una materia importantissima come l'urbanistica.
È già stato ricordato, credo, dal collega Rossi. Abbiamo assunto delle norme che la deregolamentano e ne ampliano le maglie, allentando quelle regole che magari non generano troppo consenso, ma che poi ci consentono quando capita la piena del fiume, di metterci tutti in salvo, noi e i territori che dovremmo tutelare. Pertanto, da questo Consiglio e da questa Giunta ci aspettiamo consapevolezza dei tempi in cui viviamo e del futuro che ci attende, perché quel futuro è già un presente.
Non ripeto le cose già dette questa mattina, e che condivido, rispetto al tema delle crisi climatiche e ambientali. Dobbiamo avere un grande senso di responsabilità nel governare un territorio che si sta rivelando sempre più fragile e, al tempo stesso, ci rivela, per certi aspetti, anche la sua capacità di darci dei segnali molto precisi, che sono quelli cui molti colleghi hanno fatto riferimento questa mattina, rispetto non più al futuro che ci attende, ma rispetto al presente. Mi riferisco alle bombe d'acqua.
Qualche mese fa - lo ricorderete, perché è un argomento già affrontato in altre discussioni - ci sono stati interi viali di Torino invasi completamente dall'acqua. Non credo che a memoria ci possiamo ricordare molte altre situazioni come queste, che sono sempre più frequenti perch succedono regolarmente. Tutti gli anni a ottobre succede quello che abbiamo vissuto in questi giorni.
In conclusione, rispetto alle considerazioni appena svolte, richiamo solo l'attenzione sul cosiddetto nodo idraulico di Ivrea. Seppur siano stati rilevanti i danni materiali alle coltivazioni e ci siano state famiglie sfollate in tutti i Comuni interessati al nodo idraulico, per fortuna non ci sono state conseguenze così tragiche come quelle che quell'area del Piemonte aveva vissuto con le alluvioni del 2000 e del 1994. Per certamente, la gestione dell'emergenza in quell'area specifica ha evidenziato delle carenze preoccupanti nella gestione delle informazioni e delle conseguenti decisioni.
C'è stata una piena improvvisa della Dora Baltea, le cui cause sono oggetto di analisi in questi giorni; è stata interrotta sia la linea ferroviaria Torino-Milano sia la Torino-Aosta, ma, soprattutto, è stata improvvisamente chiusa l'autostrada Torino-Aosta, causando (sabato, nel centro di Ivrea, e in tutti i Comuni lungo cui scorre la statale 26) un enorme ingorgo di traffico da e per la Valle d'Aosta. Gli amministratori locali lamentano il fatto di essersi accorti della chiusura dell'autostrada non perché siano stati avvisati da un organo che faceva da coordinamento, ma per il traffico che incominciava a bloccare i loro piccoli Comuni.
Credo, pur comprendendo le difficoltà del momento emergenziale, che con buona probabilità un intervento più puntuale nel prevedere, nell'allertare nel condividere, nel comunicare avrebbe potuto limitare i disagi, che sono stati grandi rispetto alla gestione dell'emergenza in quei due giorni e che, per fortuna, non hanno avuto le conseguenze che, invece, sono capitate in altre occasioni. Peraltro, in quella zona dove, proprio in forza delle esperienze che sono state vissute in altre epoche e in altri anni, avevamo costruito modelli gestionali che, a mio avviso, andrebbero ripresi.
Teniamo anche conto di una considerazione (molte cose sono già state dette se non ricordo male anche dal collega Rossi, in particolare): noi abbiamo soppresso, forse troppo frettolosamente, le Province, che erano stati modelli di riferimento rispetto a questo ruolo di equilibrio e d'intermediazione con gli amministratori locali, che avevano un soggetto sicuro cui fare riferimento.
Questo ruolo - mi riferisco, in particolare, alla situazione della Città metropolitana di Torino - non è ancora stato assunto appieno dalla Città metropolitana per tante ragioni che non è questo il momento di affrontare però certamente avevamo maturato dei modelli di riferimento come il Piano speditivo di protezione del nodo idraulico di Ivrea, che, per quanto mi consta, c'è ancora e dovrebbe essere applicato, ma che nasceva proprio dalle esperienze maturate in quegli anni per gestire, in quelle vicende drammatiche, le situazioni d'emergenza come quelle che sono capitate sull'alveo del nodo idraulico qualche giorno fa.
Insomma, credo che con un maggiore coordinamento da parte del nostro Ente riprendendo anche la proposta del collega Carlo Riva Vercellotti (quello è un tema su cui noi siamo pienamente disponibili ad approfondire e a ragionare), forse noi saremmo stati più capaci di quanto non lo siamo stati a garantire a tutti i Sindaci di non sentirsi privi di riferimento consentendo loro di avere una maggiore capacità d'intervento. Ritengo che questo ruolo di coordinamento la Regione lo debba recuperare a sé e lo debba svolgere in concreto.
In conclusione, credo sia necessario fare tesoro dell'esperienza che abbiamo vissuto, così come degli errori che tutti commettiamo quando gestiamo le cose, grandi o piccole, non importa, sia nella gestione di questa emergenza sia soprattutto - e concludo, Presidente - nell'affrontare certe tematiche, come quella cui ho fatto riferimento, forse a volte con un eccesso di confidenza rispetto alla positività di quel futuro che ci attendiamo e che, invece, è già tra di noi.
Al contrario, questa confidenza la vorrei utilizzare affinch quest'esperienza drammatica possa orientare concretamente il nostro agire quotidiano, ma soprattutto il nostro agire sia dal punto di vista della regolamentazione sia dal punto di vista della formazione, che rappresenta il nostro dovere nei confronti dei cittadini piemontesi e del Piemonte.
Mi auguro che da questa esperienza, dalle parole e dagli obiettivi che ci siamo posti e che si è posto il Presidente questa mattina, si possa davvero cambiare rotta rispetto ad alcune tematiche e aumentare e consolidare maggiore sensibilità nei confronti di argomenti che non sono più argomenti di nicchia, non sono argomenti di un'associazione, non sono argomenti di qualcuno che è particolarmente sensibile a un certo tema, ma sono argomenti che devono interessare tutti, perché noi dobbiamo esprimere una legislazione che pensa al futuro di questo territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Poiché sono le 12.36 e abbiamo la necessità, per motivi tecnici e sanitari di evacuare l'aula per la mezz'ora di ricambio d'aria, possiamo sospendere la seduta.
Ricordo, alle 13.30, lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e, successivamente, la seduta d'Aula.
Finito il question time, nella mezz'ora d'intervallo per il ricambio d'aria possiamo convocare la Conferenza dei Capigruppo. Pertanto, finito il question time, faremo mezz'ora di pausa per il ricambio d'aria, com'è ormai procedura consolidata, e successivamente riprenderà la seduta d'Aula.
Consigliere Ravetti?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il question time, alle 13.30. Finito il question time, faremo la mezz'ora di ricambio d'aria, di areazione forzata della sala; in quella mezz'ora riuniremo la Conferenza dei Capigruppo nella sala delle Bandiere e successivamente, finita la Capigruppo e passata la mezz'ora, passeremo al prosieguo della seduta, con la continuazione della discussione sulle comunicazioni del Presidente Cirio.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.37)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 13.34 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 432 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 433 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 434 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 435 presentata dal Consigliere Bertola, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 436 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
437 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 438 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 439 presentata dal Consigliere Ivano Marinetti, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 440 presentata dal Consigliere Carlo Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte da parte della Giunta alla posta elettronica agli interroganti.
Ricordo che gli interroganti hanno tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta. Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non è prevista replica.


Argomento: Contratti ed appalti - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 434 presentata da Magliano, inerente a "Gara d'appalto sugli ausili acustici: in quale direzione intende andare il Piemonte?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 434.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore di essere qui presente.
L'oggetto è "Gara d'appalto sugli ausili acustici: in quale direzione intende andare il Piemonte?". Perché quest'interrogativo? Perché tutta una serie di fatti, in parte di diritto e in parte di attività amministrativa e attività associativa, portano all'attenzione, almeno mia e di altri soggetti piemontesi, del fatto che Regione Piemonte, come avevamo già discusso in un altro question time, era andata a gara partendo da una supposizione, soprattutto partendo dalla constatazione del fatto che questa tipologia di protesica, inserita all'interno dell'elenco 2 del nomenclatore, cioè dispositivi di serie non personalizzabili, è stata riconosciuta, all'interno di questo elenco, come non consona come scelta in una sentenza del TAR della Basilicata.
In senso analogo, si è espressa con proprio parere la Regione Veneto e la Camera dei Deputati, con un emendamento di bilancio del novembre 2019, ha dato parere favorevole per la ricollocazione delle protesi acustiche nell'elenco 1, cioè dispositivi su misura a tariffa unica.
Il Consiglio di Stato, come dicevo prima, con sentenza n. 00759 del 2019, a seguito del ricorso presentato da ANAP e Assobiomedica, ha annullato la gara indetta dalla Regione Basilicata per l'acquisto di apparecchi acustici.
Inoltre, da quando ne abbiamo parlato la prima volta, a oggi è stata promossa una serie di ricorsi da parte di Amplifon Rete, Associazione Nazionale Audioprotesisti e altri audioprotesisti operanti nell'ANAP integrazione ricorso SCR Piemonte, esposto Ordine degli Audioprotesisti di Torino, Asti, Alessandria e Aosta, denuncia di Federanziani e Associazione Coscioni.
In teoria risulta, a oggi, utilizzabile il precedente nomenclatore tariffario.
Visto che tra tutti i soggetti che stanno chiedendo alla Regione di fermarsi e di ragionare vi sono sia le ditte sia i professionisti dedicati a rendere queste protesi assolutamente utilizzabili e ad hoc per le persone che hanno bisogno di utilizzarle, ma anche Federanziani e Associazione Coscioni, quindi anche i pazienti e i cittadini, forse dovrebbe far pensare alla Regione Piemonte di fare un ragionamento in più rispetto a questa scelta, proprio perché altre Regioni sono tornate indietro annullando la gara, oppure la loro scelta di andare a gara è stata disconosciuta dal Consiglio di Stato.
È per questo che interrogo, per sapere se la Giunta, alla luce di quello che ho scritto (e non mi vado a dilungare perché sto esaurendo i minuti a disposizione), con tutti i rischi che comporterà (rischi per l'imprenditore, per il cittadino e per coloro che dovranno avere a che fare con questa tipologia di protesica che si troveranno un modello completamente spiazzato e diverso da quello che c'è oggi, con danni sia dal punto di vista dell'impresa sia, a mio giudizio, danni anche dalla possibilità di scegliere il proprio professionista) intenda riconsiderare la propria decisione di andare a gara, preferendo piuttosto, come già diverse altre Regioni italiane (come da sentenza riportata in narrativa) considerare le protesi acustiche e i relativi servizi quali dispositivi su misura a tariffa unica, la cui fornitura, dunque, non può essere assegnata tramite accordo quadro.
Concludo, Presidente, ricordando che ho già protocollato un'interpellanza con più punti e spero di poterla discutere quanto prima, perché in alcuni punti di quell'interpellanza potrebbero esserci le risposte che oggettivamente, è giusto e necessario che quest'Aula conosca.
Per il resto, rimango in attesa della risposta dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'interrogazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con il Consigliere Magliano abbiamo già trattato, anche verbalmente, la questione. Condivido molto e i dubbi posti dal Consigliere Magliano sono fondati.
Le leggerò ovviamente la posizione di diritto dell'Avvocatura e degli Uffici regionali, poi le azioni che stiamo intraprendendo, proprio a supporto di un accertamento su questi fatti.
La normativa applicabile a questo contesto è il DPCM del 12 gennaio 2017 per i dispositivi su misura Elenco 1.
La Regione Piemonte, in applicazione della citata normativa, ha espletato la gara centralizzata (che mi pare sia stata indetta il 4 agosto). La Giustizia Amministrativa ha già avuto più occasioni di confermare tale impostazione, per esempio con la Sentenza n. 11300 del 24 settembre 2019 del TAR Lazio, e le Sentenze n. 4186 e n. 4188 del TAR Lazio, che dichiarano infondate le censure sollevate contro il DPCM citato.
La Sentenza n. 759 del 30 gennaio 2019 del Consiglio di Stato ha confermato la legittimità del DPCM.
Ai sensi del Decreto Legislativo 4697, che recepisce la relativa normativa europea sull'immissione in commercio dei dispositivi medici, comprese le protesi acustiche, il soggetto che si assume la responsabilità di conformità del prodotto nella sua registrazione nella banca dati ministeriale è il fabbricante o un suo mandatario. Ovviamente, tutto questo sulla base di requisiti di efficacia, di sicurezza e previo il doveroso rilascio delle certificazioni ottenute dagli organismi notificati.
Sempre secondo il citato Decreto, il cosiddetto "dispositivo su misura" è un dispositivo fabbricato appositamente per un determinato paziente, in conformità alla prescrizione di un medico o di un altro operatore qualificato. Per esempio, sono dispositivi su misura le protesi dentarie, i plantari, le protesi d'arto, eccetera.
I dispositivi fabbricati con metodi di fabbricazione (scusate il bisticcio di parole) o cosiddetti "in serie", sebbene possano anche essere successivamente suscettibili di adattamento per soddisfare una specifica esigenza personale o di un altro utilizzatore professionale, non sono considerati dispositivi su misura. Pertanto, nessun fabbricante di questi dispositivi, specie delle protesi acustiche, potrà chiamare i suoi dispositivi "su misura", né tantomeno può farlo nella disposizione della Regione tenuta al rispetto della normativa nazionale. Questo è un po' il quadro di diritto.
Tuttavia, condivido i dubbi e anche, per un recente confronto con il Presidente nazionale dell'ANAP e anche visto l'esito del ricorso, da lei citato, della Basilicata, atteso che la Regione Veneto ha, sua sponte ritirato la gara proprio per i motivi in premessa, quindi c'è la necessità di ulteriori accertamenti, che non vedranno questi Uffici, la Regione e l'Assessorato entrare nel merito della gara ma, a monte della gara verificare quelle condizioni eventuali di errori, tra l'articolo 1 e l'articolo 2, o anche di eventuali conflitti, che sono stati sottolineati.
Per questo motivo, ci confrontiamo con il Ministero, in tempi rapidi, prima che la gara vada in scadenza. Le assicuro tutto il nostro impegno, perché è una cosa molto importante, che coinvolge anche un mondo economico non indifferente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 432 presentata da Grimaldi, inerente a "Quali piani di gestione interno ed esterno per il COVID-Hospital presso l'Oftalmico?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 432.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nella giornata di martedì scorso, la Giunta ha dato notizia che presso l'Ospedale Oftalmico di Torino è stata collocata l'area temporanea per la cura dei pazienti affetti da Coronavirus, come sappiamo, ospitata da aprile a metà luglio nelle conosciutissime OGR.
Da quanto abbiamo appreso dagli organi d'informazione, dalla giornata di venerdì, quindi prestissimo, saranno attivi 40 posti letto, per fine mese altri 25 e a metà novembre gli ultimi 15 dedicati, appunto, alla terapia sub-intensiva.
Se capiamo bene, a regime, l'area di Torino potrà contare su 80 posti letto e sarà capace di affrontare le eventuali necessità di ricovero di pazienti a bassa e media intensità di cura e, sempre se capiamo bene, l'investimento di oltre 600 mila euro, di fatto, è stato sostenuto dalla Compagnia di San Paolo, attingendo da quanto abbiamo risparmiato dall'allestimento della struttura delle OGR, delle quali magari un giorno, come le abbiamo già chiesto, sarebbe importante fare il punto di quanto ci sono costate, cosa ha voluto dire anche quella vicenda.
Come lei sa, l'edificio che ospita storicamente l'Oftalmico fu costruito dal 1860 al 1866 ed è inserito proprio in pieno centro della città, in una zona molto antropizzata, in cui le vie limitrofe hanno anche addirittura i mercati, e penso anche al fatto che siamo proprio dietro Porta Susa, dietro corso Valdocco e corso Palestro. Insomma, le vie d'accesso all'Oftalmico e la conformazione della zona non sono proprio agevoli e all'interno di quel quartiere, infatti, c'è una viabilità connotata da una presenza, anche preponderante, di vie d'accesso a senso unico, con la presenza di un'apprezzabile rete anche di piste ciclabili e marciapiedi.
A me non risulta che questo destino sia stato condiviso con la collettività torinese. Che cosa intendo, Assessore Icardi? Non abbiamo notizie di un'interlocuzione diretta con la Città, anche se ci sarà stata; non ci risulta che la Circoscrizione fosse stata informata, almeno è sembrata quasi cadere un po' dalle nuvole e, ovviamente, i residenti hanno sempre la preoccupazione per il COVID-Hospital. Chi va a fare il tampone va lì perché tra l'altro non è neanche un hot spot, se capisco bene, però c'è questa percezione. È anche vero che le OGR avevano anche una grande area esterna, erano in un luogo sì molto antropizzato, ma non dello stesso tipo.
Arrivo al punto: ci sarebbe piaciuto discutere diversamente su questa vicenda. Mi rendo conto che nell'emergenza spesso questi passaggi saltino però vorremmo capire almeno il piano di gestione interno al COVID-Hospital e, soprattutto, anche quello esterno di arrivo delle ambulanze, del personale, eccetera. Vorremmo capire esattamente cosa ci ha portato a questa scelta, ma soprattutto come pensiamo di risolvere i problemi che le ho descritto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Inizio con un inciso sulle OGR: nessun problema a darle tutta la documentazione relativa ai costi. Indicativamente, siamo intorno ai 2,7 milioni complessivamente: sono tutti fondi privati e con l'avanzo abbiamo finanziato il trasferimento all'Oftalmico, che è stato necessario, perch il padrone di casa ha reclamato i locali, purtroppo. Noi avremmo mantenuti tranquillamente le OGR, ma non è stato possibile.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Generosi, sì, ma non esageriamo.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Per rispondere alla sua interrogazione, la pandemia da COVID-19 ha imposto ovviamente, dopo l'emergenza dei primi cinque mesi del 2020, una programmazione dettagliata per fronteggiare un'eventuale risalita dei ricoveri a partire da quest'autunno e, ahimè, quello che purtroppo era nelle previsioni, si sta avverando.
Dopo la chiusura delle OGR, come dicevo, è stato avviato un piano per stabilizzare l'offerta di posti letto COVID di bassa e media intensità all'interno della manica dell'Ospedale Oftalmico Sperino, completamente isolata dal resto del presidio.
Per quanto riguarda il piano di gestione interno, sono previsti e garantiti i percorsi di accesso dei pazienti rigorosamente separati da quello di altri pazienti no COVID e dal personale sanitario. Sono percorsi ben identificati e, quando necessario, sono eseguiti adeguati interventi di sanificazione ambientale. I reparti destinati ai malati COVID sono nettamente e spazialmente distanziati da quelli destinati ai pazienti delle aree no COVID.
All'interno del reparto COVID le aree destinate al ricovero e all'assistenza, le cosiddette aree rosse, sono anch'esse ben delimitate e nettamente differenziate dalle altre COVID free idoneamente e specificamente sanificate in modo periodico. Il personale sanitario indossa sempre - previa specifica formazione sul loro utilizzo - gli opportuni dispositivi di protezione individuale.
Infine, per le caratteristiche del virus e delle relative modalità per trasmissione, non esiste alcun rischio di contaminazione e diffusione ambientale extra ospedaliero.
Per quanto riguarda la seconda parte dell'interrogazione, cioè il piano di gestione esterno, va considerato che sia i ricoveri sia gli eventuali trasferimenti successivi sono programmati con le strutture invianti o riceventi e, di conseguenza, inevitabilmente scaglionati nel tempo.
Il numero di accessi e di trasferimenti non è elevato, i trasporti con ambulanza di questi pazienti non avvengono con modalità d'urgenza, anche perché presso il presidio non c'è il pronto soccorso e, come ricordava l'interrogante, neanche l'hot spot per effettuare i tamponi. Pertanto, non vi sono ripercussioni particolari sul traffico nelle adiacenze del presidio.
Infine, è doveroso precisare che, secondo i dati di accesso al pronto soccorso nel 2019 per le urgenze oftalmologiche, quindi l'altra ala dell'ospedale, si sono registrati, solo nell'arco dei primi otto mesi circa 30 mila accessi che la viabilità stradale ha assorbito senza particolari problemi e al cui confronto il numero di movimentazione COVID sarebbe assolutamente residuale.
In ogni caso, tutte le azioni del personale dedicato e i percorsi sono stati progettati secondo norme di sicurezza regionale e nazionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 436 presentata da Rossi, inerente a "Informativa circa il piano vaccinale relativo al vaccino antiinfluenzale previsto dalla Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
436.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte su un tema molto delicato e importante che ci riguarda da vicino e che riguarda un argomento che interesserà la Regione Piemonte già nelle prossime settimane, cioè il piano vaccinale relativo al vaccino antinfluenzale.
Torno su quest'argomento nonostante ne avessimo già parlato anche in Commissione, perché ci ha preoccupato l'allarme lanciato dalla Fondazione GIMBE la quale, analizzando i numeri degli approvvigionamenti delle diverse Regioni, ha inserito la Regione Piemonte tra le Regioni che, dal punto di vista della Fondazione - ed è il motivo per cui abbiamo presentato l'interrogazione - non ha comprato sufficienti scorte e dosi.
Secondo quanto riportato dal report della Fondazione GIMBE, con un milione e 100 mila dosi, di cui avevamo già parlato in Commissione sanità, il Piemonte riuscirebbe a dare copertura al 67,9% della popolazione, target definito rischio, e non al 75% che, invece, è l'obiettivo che dobbiamo raggiungere. Fra l'altro un target che, secondo la Fondazione, si precisa che tiene conto solo del criterio anagrafico e non tiene conto di coloro che, pur avendo meno di sessant'anni, hanno malattie croniche, oppure sono in gravidanza, sono immunodepressi o rientrano in altre categorie di lavoratori a rischio.
Questo secondo la Fondazione GIMBE, che mette la Regione Piemonte insieme con altre Regioni come Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Molise, Umbria Valle d'Aosta e le Province di Trento e Bolzano.
Chiaramente noi sappiamo quanto sia importante, vista la possibile circolazione, oramai scontata più che possibile, tra Sars-Cov-2 e virus influenzale e parainfluenzale, riuscire a vaccinare la maggior parte delle persone, anche per escludere ed evitare che i pronto soccorso e gli ambulatori medici siano invasi da patologie riconducibili all'influenza quando invece abbiamo il vaccino.
A quest'allarme si aggiunge il fatto che c'è un tema di cui abbiamo parlato già in Consiglio: a fianco ai problemi per le categorie a rischio, quindi rispetto alla copertura del 75%, esiste ancora una carenza di dosi per quanto riguarda tutte quelle persone che non sono nel target a rischio, ma che vorrebbero vaccinarsi anche se in questo momento, anche confrontandosi con il mondo delle farmacie, non ci sono sul mercato le dosi.
Pertanto, le persone che in questo momento volessero vaccinarsi non sono nella condizione di farlo, per cui l'interrogazione nasce per chiedere quali azioni la Giunta ha messo in campo o intende adottare per garantire da un lato, la copertura del 75% dei vaccinati per le categorie considerate a rischio, dall'altro per garantire la possibilità di vaccinarsi per la popolazione non a rischio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'interrogazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile per la risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Volevo dire in premessa, poi spiegherò anche i dettagli, che non è la prima volta che la Fondazione GIMBE fa delle valutazioni. Nel caso specifico, non so esattamente quale base dati abbiano utilizzato, per quanto riguarda la Regione Piemonte, ma posso assicurarvi che sono palesemente errati. La Fondazione GIMBE ha fornito dei dati per il Piemonte palesemente errati e ve lo dimostro.
La ringrazio, comunque, Consigliere, per aver posto un tema importante, che è anche giusto chiarire di fronte alla platea che ci ascolta.
La Regione Piemonte si è aggiudicata una fornitura di vaccino antinfluenzale pari a un milione e 100 mila dosi, aumentabili, come sappiamo, per legge, del 20%, (il famoso quinto di legge o sesto/quinto) rispetto alle 713 mila somministrate durante la scorsa campagna vaccinale cioè nel 2019. Abbiamo comprato, insomma, il 54% di dosi in più. Sarebbe per noi un grande risultato arrivare al 75%, sarebbe un risultato storico ed epocale che non abbiamo mai raggiunto, ma tendiamo a quest'obiettivo.
Per raggiungere la copertura del 75% della popolazione ultrasessantacinquenni, sono necessarie per il Piemonte 835 mila dosi.
Per raggiungere la copertura del 75% delle altre categorie a rischio per patologie definite indipendentemente dall'età anagrafica - questo è un dato storico che abbiamo incrementato del 30% - sono necessarie 123 mila dosi.
Per altre popolazioni target previste dalla circolare ministeriale (i servizi essenziali, le forze dell'ordine, gli operatori sanitari, le donne in gravidanza), prevedendo la copertura vaccinale 2019 più 30%, sono necessarie 56 mila dosi. Il totale di questi numeri che ho citato corrisponde a un milione e 14 mila dosi, su un totale di un milione e 100 mila disponibili.
Per le categorie a rischio, certamente abbiamo garantito la copertura teorica del 75% dalla popolazione con un milione e14 mila dosi, inferiore al milione e 100 mila che abbiamo acquistato. Ricordo che questi sono LEA sono vaccinazioni gratuite che noi diamo per questa tipologia di popolazione. Noi abbiamo esteso alla fascia 60-65 anni la possibilità di ricevere la vaccinazione gratuita come attività di prevenzione, calcolando una copertura del 75% della popolazione (anche questa difficilmente raggiungibile).
Per raggiungere questa copertura, abbiamo bisogno di ulteriori 180 mila dosi che, sommate al milione e 14 mila, parrebbero rendere insufficiente il numero ma, se tutte queste categorie si vaccinassero e si raggiungesse l'auspicata copertura del 75% (cosa assai improbabile), la richiesta supererebbe il quantitativo aggiudicato, che sarebbe coperto dalle dosi ulteriormente disponibili come da capitolato di gara e come da norma di legge, che prevede un aumento del 20% (come vi dicevo, il quinto di legge) delle dosi acquistabili rispetto al totale aggiudicato. Ciò porterebbe il numero di dosi da un milione e 100 mila a un milione e 320 mila. Si ritiene, pertanto, che l'acquisto effettuato dalla Regione Piemonte sia ampiamente sufficiente a coprire il fabbisogno delle categorie a rischio.
Aggiungo una precisazione. Un milione e 320 mila dosi ci permette di fornire agevolmente l'1,5% del nostro acquisto, ovvero le 16.500 dosi come da intesa e accordi Stato-Regioni da fornire alle farmacie per le categorie non a rischio, cioè per quei soggetti che vogliono comprare il vaccino sul libero mercato. Riteniamo che, oltre a questo che forniremo per forza perché è una norma che abbiamo condiviso, potremmo aumentare ulteriormente questa fornitura e potremmo garantire, se ci verranno consegnate queste dosi, tutto il fabbisogno delle farmacie, poiché la loro difficoltà di approvvigionamento sul mercato mondiale è palese per tutti. Ragion per cui anche le categorie non a rischio, quei lavoratori e quelle persone che vorranno fare la vaccinazione, saranno garantite in questo senso.
Mi permetto di fare ancora una riflessione perché nell'interrogazione si cita l'inizio della campagna vaccinale. In Piemonte la campagna partirà il 26 ottobre, che è un momento ideale secondo le indicazioni dei sanitari e come anche sostenuto dal comunicato e dalle indicazioni dell'Ordine Nazionale dei Medici. Il picco influenzale ci sarà tra febbraio e marzo, la copertura vaccinale massima avviene entro tre mesi dal momento della somministrazione, quindi facendo il vaccino prima di novembre, si rischia di essere meno protetti. Queste sono le indicazioni sanitarie, per cui se portiamo il 26 ottobre con le vaccinazioni, mi pare molto coerente.
La Regione riceverà dalla ditta aggiudicatrice la prima tranche di vaccino nella settimana del 19 ottobre; le dosi saranno distribuite ai medici di medicina generale a partire dal 23 ottobre tramite proprio le farmacie.
Nella prima fase, per consentire a tutti i medici di disporre di una quantità di dosi, sarà erogato subito il 50% rispetto al totale e le dosi successive potranno essere prelevate su base settimanale. Questa scelta ci permette di fornire progressivamente tutti i medici e tutte le strutture le ASL che fanno le vaccinazioni, evitando, così come abbiamo fatto l'anno scorso, di acquisire più dosi rispetto a quelle che poi effettivamente saranno somministrate a tutte le farmacie, realizzando anche un risparmio in termini non solo economici ed evitando di sprecare dosi che l'anno dopo non servono più.
Credo di avere esaudito la richiesta dell'interrogante, cui invierò la nota scritta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la puntuale risposta e continuiamo con la successiva interrogazione ordinaria a risposta immediata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 438 presentata da Gallo, inerente a "Allocazione dei servizi sanitari indispensabili all'interno della Casa della Salute di Avigliana"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
438.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con questo question time vogliamo portare l'attenzione su un presidio sanitario importante, che è quello della Casa della Salute di Avigliana che è stato costituito negli anni precedenti. Come sappiamo, a causa dalla pandemia da COVID, in molti presidi il sistema sanitario regionale ha visto una riduzione dei servizi allocati in quei presidi, a favore di un maggior servizio per il tema pandemia e COVID-19.
Conclusa la prima fase di emergenza - ahimè, adesso ci troviamo già in una seconda fase - nel mese di maggio-giugno, i Sindaci del distretto sanitario territoriale cui afferisce la Casa della Salute di Avigliana avevano avviato un'interlocuzione con la Direzione dell'ASL TO3, dove questo presidio è allocato, per ripristinare i servizi territoriali più importanti che erano già presso la Casa della Salute di Avigliana.
Circa tre mesi fa, è stato annunciato un imminente ripristino di tutti i servizi di questo polo sanitario ma, a oggi, si rileva che gran parte di quei servizi ambulatoriali non sono stati né riaperti né, tantomeno, dalle notizie che si hanno, si sa quando questo potrà avvenire. Ritenuto il fatto che, sicuramente, l'emergenza COVID sia prioritaria, i servizi territoriali distrettuali sono un elemento fondante dell'intero sistema sanitario regionale e un elemento di prossimità da mantenere e potenziare per i servizi ai cittadini.
Considerato che quel territorio vede proprio nel centro di Avigliana un punto di riferimento per questo tipo di servizi, l'interrogazione verte sulla richiesta all'Assessorato di conoscere quali azioni intende porre in essere per ottemperare al ripristino dei servizi presso la Casa della Salute di Avigliana nel più breve tempo possibile, per far sì che i cittadini possano riavere i propri servizi territoriali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
A seguito di quest'interrogazione, ho sollecitato il Direttore Generale a darmi spiegazioni sulla Casa della Salute di Avigliana e le leggo la nota scritta, anche perché entrare nel dettaglio diventa un po' complicato.
Il Direttore mi riferisce che la ripresa dei volumi di offerta è condizionata alla fase epidemica e l'offerta ambulatoriale sul territorio risente anche di queste figure professionali specialistiche che, a volte non si trovano. L'ambulatorio dell'indifferibilità - lei ha citato una serie di punti ai quali viene dato riscontro uno a uno - è un'attività cessata per mancanza di domanda. Non c'era nessuna utenza, quindi questo laboratorio sull'indifferibilità è stato chiuso perché non serviva.
Per la telemedicina è stata acquisita un'antenna di amplificazione del segnale, che consentirà la trasmissione degli elettrocardiogrammi con refertazione real time, cioè direttamente dalla Struttura Operativa Complessa di Rivoli, non appena sarà in funzione. È stato acquistato e installato in questi giorni, per cui a breve avremo il risultato.
La rete dei CAVS aziendali risponde a una necessità di programmazione e di risposte in fase emergenziale mai cessata e ora purtroppo in fase di riaccensione. Per consentire il ricovero di soggetti COVID positivi e l'accoglienza dei classici soggetti cronici di età avanzata, il CAV di Avigliana verrà reso disponibile per i pazienti COVID positivi in dimissione dagli ospedali aziendali. Alla data del 7 ottobre nessun cittadino di Avigliana risulta in lista d'attesa, quindi vuol dire che il servizio sta funzionando e che non abbiamo liste d'attesa.
La chirurgia oculistica, per obblighi contrattuali della S.r.l.
concessionaria del servizio, ha visto la realizzazione di una nuova sala operatoria con il collaudo previsto alla fine dell'anno corrente. Quindi ci sono tempi tecnici da rispettare per questa tipologia di servizio.
La società regionale intestataria delle attività d'integrazione tra reti locali e disponibilità regionale dell'offerta prevede per il prossimo mese di novembre di iniziare l'integrazione tra il CUP e SovraCup regionale nella speranza che si possano risolvere i problemi di cui abbiamo parlato questa settimana.
Il CONISA non ha espresso il proprio interesse per gli spazi offerti sul polo di Avigliana e il Gruppo AMA è ospite da oltre un anno della struttura del Polo.
Come vede, ci sono alcuni tipi di servizi che non riusciamo a erogare per questioni in questo momento legate all'epidemia e anche alla carenza di specialisti che non si trovano sul mercato. Altri tipi di servizi sono in corso di risoluzione, ma entro fine anno quelli che ho citato dovrebbero concludersi e fornire dare una maggiore offerta alla Casa della Salute di Avigliana.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 435 presentata da Bertola, inerente a "Nuovi possibili ritardi Grattacielo - Palazzo Unico Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
435.
La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo ancora una volta a parlare del Palazzo Unico della Regione, il grattacielo. È una storia che sembra non finire, una vera e propria telenovela. A volte è bene ricordare anche delle date, oltre a ripercorrere tutte le tappe dell'operazione, cosa che facciamo sempre. Come riassunto nelle nostre interrogazioni, ricordiamo sempre una data: inizio dei lavori novembre 2011. A novembre 2020 saranno nove anni, per fare un palazzo.
Ora però ci concentriamo sulle ultime novità, sia dal punto di vista degli atti amministrativi sia relativamente alle notizie che poi ne scaturiscono.
Il 12 luglio 2019 - eravamo già stati sull'argomento, ma lo stesso è ancora oggetto d'interrogazione - alla Regione Piemonte sono state notificate tre citazioni in Tribunale da MB, Unieco e Coopsette per inadempimenti della stessa Regione rispettivamente per milioni 15,2, 13,8 e 35,5 per un totale di circa 65 milioni di euro, muovendo alla Regione 12 contestazioni riserve in pratica.
Con DGR n. 448 del 29 ottobre 2019, la Giunta ha autorizzato il Presidente della Regione a costituirsi in giudizio per le tre citazioni su menzionate depositando le risposte il 19 novembre 2019.
Con DGR n. 5-1907 del 4 settembre 2020, la Regione ha nominato l'ingegner Andrea Giannasso quale consulente tecnico di parte per i giudizi su menzionati, con un compenso di circa 27 mila euro. Nel 2018 era stata costituita una Commissione di accordo bonario che aveva formulato una proposta di accordo sulle riserve rifiutata dalla Regione Piemonte, dicendo "tanto non le dobbiamo pagare, non accettiamo perché andiamo in Tribunale e vinciamo". Con Determina Dirigenziale n. 383 del 21 luglio 2020 è stata costituita una nuova Commissione di accordo bonario, che ancora non ha emesso alcuna proposta.
Da fonti di stampa apprendiamo che queste vicissitudini potrebbero ulteriormente ritardare l'ingresso dei dipendenti nel Palazzo Unico regionale, visto che l'Assessore Tronzano aveva precedentemente dichiarato sempre con una revisione costante dei tempi, che dovrebbe avvenire il prossimo inverno.
Proprio relativamente a queste ultime novità, interroghiamo la Giunta Regionale e l'Assessore Tronzano, che saluto, per sapere se le problematiche legali sulle inadempienze della Regione ritarderanno la data di fine lavori, i collaudi e il trasferimento dei dipendenti nel Grattacielo della Regione Piemonte, oltre, ovviamente, agli ulteriori esborsi per l'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Giorgio Bertola per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Bertola per l'interrogazione.
La risposta è abbastanza articolata e complessa. Io provo a leggere alcune parti della nota scritta, poi gliela lascio.
Innanzitutto, mi faccia dire che sono ottimista, finalmente ottimista sulla chiusura dei lavori a prescindere dal COVID, che purtroppo ha rallentato (questo è evidente), anche perché le modalità di lavoro sono leggermente cambiate. Spero e credo che entro giugno del 2021 si possa chiudere; poi, ci sono i collaudi, quindi immagino che i dipendenti possano entrare nei primi mesi del 2022.
Naturalmente, sarà mia cura, perché è evidente a tutti - lei compreso, che giustamente segue l'argomento - che sarà una modalità di lavoro completamente diversa per i dipendenti, quindi sarà cura della Giunta e mia, assicurare il benessere organizzativo dei dipendenti stessi. Faremo tutto il possibile per arrivare a delle soluzioni che li facciano sentire sostanzialmente bene. Insomma, niente di drammatico: cambiano gli spazi cambiano le modalità di lavoro, ed è chiaro che chi ha lavorato trent'anni dentro determinate stanze, trovandosi in uno spazio più aperto, pu oggettivamente patire, però cercheremo di evitare qualsiasi problema.
Faccio un po' di storia: in data 12 luglio 2019, le società Coopsette, CMB Idrotermica e Unieco hanno notificato atto di citazione alla Regione - come diceva lei - per gli importi citati, cioè Idrotermica 15,223 milioni Unieco 13,872 e Coopsette 35,492 milioni.
A riguardo, si precisa che le riserve d'appalto sono rivolte dall'appaltatore alla stazione appaltante quale parte contraente e sono condizionate allo svolgimento di apposito procedimento preordinato a dirimerne, in via preliminare, l'ammissibilità.
Ciò premesso, in merito alla procedura di accordo bonario cui viene fatto riferimento nell'interrogazione, è opportuno evidenziare che l'accordo bonario è attivato dal Responsabile unico del procedimento, perché nessun altro ha facoltà di attivarlo. Ora, se il RUP decide di attivarlo, lo si può fare e non ci sono discrezionalità di nessuno. Lo attiva quando reputa che sussistano gli estremi per promuovere l'istituzione della Commissione avendo valutato l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza.
In particolare, ai fini dell'attivazione della procedura di accordo bonario, il RUP, che regola l'appalto in questione, valutata l'ammissibilità e la non manifesta infondatezza delle riserve iscritte negli atti contabili, promuove, come atto dovuto, la costituzione di una Commissione per la formulazione di proposta di accordo bonario.
Per quanto riguarda la valutazione circa l'ammissibilità delle riserve occorre fare riferimento a quanto specificato dal Decreto Ministeriale 145/2000, cioè: primo, che siano iscritte sul primo atto dell'appalto idoneo a riceverle, successivo all'insorgenza e alla cessazione del fatto che ha determinato il pregiudizio dall'appaltatore; secondo, che siano formulate in modo specifico; terzo, che indichino con precisione le ragioni sulle quali esse si fondano; quarto, che contengano la precisa quantificazione delle somme che l'appaltatore ritiene gli siano dovute.
Tralascio alcune questioni.
Gli esiti della disamina delle riserve da parte della Commissione sfociano nella formulazione da parte della Commissione stessa della proposta di accordo bonario, sui cui contenuti si esprimono i soggetti che hanno formulato le riserve e la stazione appaltante, la quale, acquisite le valutazioni legali del caso e tenuto conto di tutte le circostanze d'appalto, può eventualmente pronunziarsi anche in senso negativo, essendo demandato alle parti il perfezionamento dell'eventuale accordo.
Nella sostanza, possono farci tutte le riserve com'è giusto che sia in un appalto pubblico, ma noi possiamo anche dargli zero.
Da parte di queste aziende, ci sono dei debiti nei confronti della Regione: i vizi legati alla posa dei vetri, per esempio, la delaminazione, oppure alcune gare dell'OS18. Quindi, non è che chi pone delle riserve abbia tutte le ragioni.
Per arrivare al punto, il contenzioso in corso non fa venire in alcun modo il dovere dell'ATI di imprese costruttrici all'esecuzione delle prestazioni previste dal contratto, così come autorizzate ed eseguibili a tutte le perizie approvate con relativo cronoprogramma.
Nella sostanza, le riserve e l'accordo bonario non pregiudicano assolutamente la continuazione dei lavori, che, infatti, stanno andando avanti, come previsto, nelle modalità evidenziate.
Questo è quanto. Le lascio naturalmente i dati.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Università

Interrogazione a risposta immediata n. 437 presentata da Disabato, inerente a "Garantire agli studenti e alle studentesse i posti letto e la sicurezza sanitaria nelle residenze universitarie"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 437.
Illustra l'interrogazione la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera, ne ha la facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, perché si tratta all'incirca del terzo question time sul tema; abbiamo anche provveduto a richiedere un'informativa all'Assessora competente sul tema del diritto allo studio universitario (l'abbiamo chiesto un po' di tempo fa e questa ancora non è avvenuta). Per me, questa è una grave mancanza, perché noi chiediamo risposte alle domande che il mondo universitario (gli studenti e le studentesse) stanno ponendo alla Regione ormai da tanto tempo.
Questa volta, voglio trattare il tema dei posti letto nelle residenze universitarie, perché con l'emergenza COVID sono state prese delle decisioni che vanno nella direzione di ridurre i posti letto in residenza per cercare di creare meno contatti possibili tra i ragazzi e le ragazze dedicando a ciascuno un posto per ogni camera. Questo comporta una riduzione rilevante di posti letto (circa 500). Quest'anno, in particolare le domande per il posto letto in residenza universitaria sono state superiori. Come ogni anno, ci sono molti idonei non beneficiari e oltretutto, con l'emergenza COVID stiamo assistendo al taglio di cui dicevamo prima.
Questo comporta sicuramente una ragione di forte incertezza nel proseguire le carriere universitarie; poi, ovviamente, molti studenti si trovano davanti alla problematica del caro affitti, che, specie per la città di Torino, è parecchio marcata come situazione. Questo, ovviamente, comporterà non poche conseguenze sul prosieguo, come dicevo prima, delle carriere universitarie. Infatti, arrivano molte richieste sulla possibilità di monitorare lo stato di salute degli studenti tramite dei test, che possono essere tamponi o sierologici, per dare una sicurezza in più agli studenti che stanno provvedendo a entrare nelle residenze in questo periodo.
La domanda che rivolgo alla Regione è proprio questa: come farà la Regione ad andare incontro alle esigenze delle richieste dei posti letto? Riuscirà effettivamente, a garantire il diritto al posto letto? Per carità, è una carenza fisiologica quella di cui stiamo parlando, che in questo momento è aggravata dalla situazione emergenziale, però ovviamente negli anni abbiamo sempre assistito a molte esclusioni. Questo è un grave peccato ed è comunque un non garantire il diritto allo studio a tutti e tutte.
Pertanto, come intenderà garantire la Regione il posto letto a chi ne ha diritto e poi, soprattutto, come intenderà garantire la sicurezza sanitaria di chi entrerà nelle residenze universitarie? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie.
Saluto la Consigliera Disabato e la ringrazio per l'interrogazione.
Rispondo a nome dell'Assessore Chiorino.
Anche ora riassumo un po' la nota scritta e poi le lascio i documenti.
L'EDISU Piemonte ha adottato il documento Gestione Emergenza da Agente Biologico Coronavirus SARS COVID-19, che raccomanda di attenersi alle misure preventive in ordine all'igiene personale contenute nelle locandine informative, nonché al divieto di assembramento e stabilisce una serie di norme per l'accesso e per altre cose.
Per darle la prima risposta, la scelta di ridurre il numero di posti letto nella disponibilità dell'EDISU, che è diminuito di 346 posti, cioè è passata da 2.024, nel 2019-2020, a 1.678 nel 2020-2021, è stata ispirata dalla volontà di garantire i posti letto nelle residenze in piena sicurezza sanitaria e destinare le stanze doppie e triple a uso singolo, a maggior tutela della salute degli studenti.
Secondo, l'EDISU ha avviato (sempre stringendo nella risposta) interlocuzioni anche con rappresentanti del settore alberghiero (ed è qui la seconda risposta che devo alla Consigliera), per trovare soluzione alternativa al servizio residenziale e offrire agli studenti sistemazione abitativa a prezzi calmierati, con le medesime garanzie di sicurezza sanitaria offerte nelle residenze universitarie.
Quanto al punto sulla questione sanitaria vera e propria, ovvero di effettuare uno screening sulle condizioni di salute degli studenti e delle studentesse attraverso test sierologici e/o tamponi, al fine di impedire la diffusione e garantire una maggior sicurezza sanitaria, si segnala che il protocollo della Regione Piemonte per la gestione dei test sierologici approvato nel maggio 2020, sconsiglia l'esecuzione dei test, in quanto non offrirebbero sufficienti garanzie di specificità per l'individuazione di infezioni da COVID in corso. Il medesimo protocollo prevede che, nel caso un ente o un'azienda pubblica o privata intenda avviare un percorso di screening di soggetti mediante test sierologici, tale attività dovrà avvenire previo nulla osta da parte dell'ASL competente per territorio, che concederà un nulla osta solamente dopo aver appurato che l'esecuzione dei test non possa generare difficoltà nell'esecuzione dei tamponi obbligatori o sovrapporsi ai programmi di sanità pubblica.
Infine, va aggiunto che i costi dei percorsi di screening volontari non sono a carico del Sistema Sanitario Regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 439 presentata da Martinetti inerente a "Nuovi disservizi sulla ferrovia Alba-Bra"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
439.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Parliamo di fatti avvenuti sulla linea Alba-Bra-Torino, che ricade sul servizio ferroviario metropolitano, meglio conosciuto come SFM4, che già alla fine dello scorso anno, secondo i dati in nostro possesso, presentava indici di puntualità e affidabilità molto inferiori agli obiettivi minimi garantiti dalla Carta dei Servizi delle ferrovie. Un servizio che è andato peggiorando, anche a causa dell'emergenza COVID.
Parliamo di una linea che è stata oggetto, negli anni, di importanti investimenti di potenziamento e che da settembre del 2020, come dichiarato più volte, avrebbe dovuto riprendere il servizio almeno al 90%, anche per supportare pendolari e studenti, considerata anche la riapertura delle scuole.
Abbiamo appreso da fonti di stampa di alcuni disservizi, in particolare il 1° ottobre c'è stata una cancellazione, per quanto ci è stato riferito e anche da alcune e-mail che ci sono arrivate, di alcune corse, che hanno lasciato letteralmente a terra pendolari e studenti, molti di loro minorenni, senza un preavviso e senza neanche un punto di riferimento ove poter effettuare un reclamo o avere informazioni.
La situazione del trasporto ferroviario non è ancora tornata alla normalità. Non è la prima interrogazione che faccio in questi mesi e nonostante le ripetute richieste, continuiamo ad avere delle risposte un po' ambigue. Va considerato che il pagamento dei corrispettivi alle aziende di trasporto, da parte della Regione, è sempre arrivato puntuale, mentre pendolari e studenti continuano ad avere difficoltà a muoversi sul nostro territorio. Credo sia chiaro a tutti che la domanda di trasporto è direttamente collegata all'offerta per cui, di conseguenza, più abbiamo disservizi e più ci sono dei problemi, più la gente tende a muoversi in maniera alternativa. Maniera alternativa, in questo caso, vuol dire prendere la propria auto privata.
Apprendiamo anche, sembra da fonti di stampa, che i lavori di ristrutturazione e restyling della stazione di Carmagnola, che procede sempre sullo stesso tratto ferroviario, sono stati rimandati a causa dell'emergenza e non si hanno notizie sul cronoprogramma e su come stanno avanzando i lavori.
L'interrogazione, quindi, è per sapere cosa sia accaduto sulla linea e quali provvedimenti s'intenda prendere per sanare questa situazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'interrogazione.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Grazie, Presidente.
Saluto il Consigliere Martinetti e lo ringrazio per l'interrogazione, che ci consente di spiegare alcuni punti da lui sollecitati.
In riferimento all'interrogazione, si evidenzia che, per quanto riguarda la programmazione dei treni sulla linea SFM-4, il servizio feriale è praticamente completo con il cadenzamento orario e i rinforzi Bra-Torino Porta Nuova. Nei giorni feriali sono programmati 32 treni su 34; il sabato feriale 24 treni su 34; i giorni festivi 14 treni su 16; nell'arco di una settimana sono programmati 198 treni su 220, pari al 90% dell'orario normale prima dell'emergenza. I treni attualmente programmati erano utilizzati dal 98% degli 8.600 passeggeri nei giorni feriali, nel periodo pre-emergenza COVID-19.
Al momento, risultano sospesi soltanto l'ultimo treno a Torino delle ore 20.27 e il primo da Bra delle 5.40; il sabato feriale rimane in servizio cadenzato orario con alcuni treni in meno e nei festivi è previsto l'ordinario cadenzamento biorario.
Per quanto riguarda le performance della linea, i treni arrivati puntuali a destinazione, nel periodo 1-6 ottobre, sono stati il 93,3%; nel mese di settembre, il 92,9%. Nel 2019 l'indice di puntualità è stato del 93,6%.
Per quanto riguarda gli eventi del 1° ottobre, si riferisce il report del servizio di quel giorno. Il report riferisce: "Un guasto a un treno ha causato la soppressione del treno 4424 Torino-Stura (9.27) Alba (10.53) da Torino Lingotto ad Alba e del corrispondente treno 4433 Alba (11.07) Torino Stura (12.33) sull'intera tratta. Un problema tecnico agli impianti di sicurezza a Sommariva Bosco ha causato, nel primo pomeriggio, ritardi e la conseguente soppressione parziale di due treni sulla tratta Bra-Alba e di un treno sulla tratta Lingotto fino a Stura".
Infine, relativamente all'ultima domanda, riferiamo dello stato dei lavori di restyling della stazione di Carmagnola. Interpellato il responsabile della Direzione fabbricati di RFI, si conferma che non è stato avviato il programma d'interventi di restyling da parte di RFI, pur rientrando tra gli interventi programmati da RFI stessa, in quanto lo stesso attualmente è in attesa di ottenimento di finanziamento, sia per quanto riguarda la progettazione, sia per la realizzazione.
Gli interventi che risultano attualmente fermi consistono nel completamento del prolungamento del sottopassaggio ferroviario al collegamento con l'abitato di Carmagnola, ma tali lavori sono stati avviati dal Comune di Carmagnola e non da RFI, il quale si è esclusivamente attivato con la firma di una Convenzione per regolamentare le misure di sicurezza necessarie, dal momento che il Comune intendeva operare interventi in prossimità di una linea ferroviaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Tronzano per la risposta.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 440 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Quali interventi per la messa in sicurezza del fiume Sesia?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 440.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Poiché ho tre minuti e poiché, nell'ambito del question time, ogni Consigliere può presentare soltanto un'interrogazione per Consiglio, mi sono concentrato su quella che è la principale e assoluta urgenza: che cosa intende fare, sostanzialmente, la Regione, insieme con AIPO, per tutelare la pubblica incolumità dei cittadini che lungo i fiumi, e ho specificato in particolare il fiume Sesia, si trovano senza argini? Non c'è più nessun tipo di protezione e domani, capitasse non la piena del 2 e 3 ottobre, ma un mezzo evento alluvionale, quei cittadini si troverebbero senza alcuna protezione.
Allora, nelle prossime occasioni mi permetterò di chiedere elementi relativi ai danni all'agricoltura, alle infrastrutture, alla montagna, alle imprese e ai cittadini, ma oggi mi volevo concentrare su questo tema, che s'inserisce anche nell'altro tema delicato, e cioè che, a fronte di una situazione climatica e ambientale profondamente cambiata nel corso degli anni, con eventi estremi che non sono più la straordinarietà, ma l'ordinarietà, occorre anche che la gestione degli alvei dei fiumi e la gestione degli argini sia programmata, progettata e seguita in modo profondamente diverso rispetto al passato.
Lo dico a lei, Presidente. Pensi che gli argini maestri, che sono stati divelti con una facilità imbarazzante, erano semplicemente dei terrapieni composti di terra, quindi lei immagini come una secchiata d'acqua di fiume li ha fatti andare via con una facilità impressionante. Oggi abbiamo intere città e intere comunità allo sbando, nel senso che alla prima piena esse verranno alluvionate.
Allora, quello che chiedevo all'Assessore è di capire quali sono gli interventi urgenti e quali tempistiche si vogliono mettere in atto per velocizzare questi interventi, con delle procedure il più possibile rapide e speditive, anche per capire se c'è già una qualche indicazione da parte della Regione per quanto riguarda lo scolmatore di Vercelli, perché il problema avvenuto a Vercelli è che l'acqua dei canali non riusciva più a entrare nel Sesia. Questo è un problema che abbiamo avuto in passato a Trino Vercellese, con il famoso scolmatore di Trino, che gli abitanti di Trino ancora aspettano dal 2011, ma oggi siamo ancora qui a capire, anche su questo tema, se c'è qualche indicazione in più da parte della Regione.
Concludo, Assessore, con la preghiera di dare veramente un motivo di speranza a tutti quei cittadini, quelle migliaia di persone che attendono oggi una risposta da parte della Regione e da AIPO su questi temi così delicati, che riguardano la pubblica incolumità e la difesa per il mondo imprenditoriale e agricolo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Saluto il Consigliere Riva Vercellotti, il Presidente della I Commissione e rispondo per conto dell'Assessore Gabusi, in questo senso.
L'ultimo evento alluvionale ha posto in risalto le criticità già conosciute, evidenziando la necessità di proseguire verso l'assetto di un progetto individuato dallo studio di fattibilità. Ora, in particolare, e qui arriviamo alla risposta, s'intraprenderanno, in collaborazione con l'Autorità distrettuale di Bacino del fiume Po e con AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po) le seguenti attività.
Primo. Il rilievo e l'analisi delle dinamiche di piena e dei processi fluviali verificatesi nel corso della recente piena.
Secondo. Il confronto con gli scenari previsti dallo studio di fattibilità e conseguente rivalutazione dello stesso, finalizzata a una sua eventuale rivisitazione o aggiornamento.
Terzo. Definizione del nuovo assetto di progetto.
Quarto. Variante alle fasce fluviali del Sesia.
Quinto. Individuazione delle priorità d'intervento e dei finanziamenti per la realizzazione del nuovo assetto di progetto.
AIPO, inoltre, sta eseguendo, con interventi di somma urgenza, lavori di consolidamento spondale e ripristino della sagoma dell'argine nei Comuni di Ghemme, Villata, Sannazzaro, Sesiella, Prarolo, Pizzarosto, Motta de' Conti, Terranova, Frassineto Po, Carisio, Caresanablot, Albano e Oldenico.
Da sottolineare che, per Motta de' Conti, si sta valutando quale sia la soluzione migliore per intervenire a difesa dell'abitato.
Grazie



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 433 presentata da Avetta, inerente a "Bus in fiamme in Canavese. Cosa sta facendo la Regione per dar corso all'acquisto di nuovi mezzi come promesso mesi fa?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
433.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, l'interrogazione è molto chiara. Martedì 29 settembre sulla provinciale che va verso Torre Canavese, un bus della GTT si è incendiato. Su quel bus viaggiavano oltre 40 studenti. L'autista è stato molto pronto a farli scendere e, per fortuna, nessuno si è fatto male.
L'episodio è molto serio anche alla luce della denuncia che già le organizzazioni sindacali avevano sollevato, peraltro in modo molto equilibrato, attraverso addirittura un convegno organizzato legittimamente, anche molto interessante, l'anno scorso di questi tempi. In quel convegno, presenti anche l'Assessore Marnati e l'Assessore Gabusi, fu evidenziata la gravità della situazione che riguarda, in particolare, la conurbazione di Ivrea. Secondo i dati forniti, e nessuno li ha mai contestati, risulta che in quella conurbazione il parco mezzi circolante sia tra i più vecchi e abbia una vetustà che supera la media di quelli piemontesi.
I sindacati, peraltro anche con una mozione votata dal Comune di Ivrea e dai Sindaci della conurbazione, avevano proposto una sperimentazione sulla conurbazione rispetto alla questione della sostituzione del parco mezzi circolante, soprattutto con mezzi a sostenibilità ambientale. In particolare, era stata proposta la totale elettrificazione dei mezzi e l'acquisto di mezzi totalmente elettrici.
In quell'occasione, gli Assessori avevano annunciato che la Regione si stava muovendo per l'acquisto di 200 autobus su tutta la regione Piemonte che, ovviamente, non sono assolutamente sufficienti a coprire le necessità perché solo in quella conurbazione circolano almeno 25 autobus, quindi è evidente che 200 non bastano, ma era un primo passo accolto con positività dai sindacati e con grande positività dal territorio.
A fronte di questo fatto, vorremmo capire a che punto è la situazione e se possiamo attenderci che le procedure siano attivate e si possa immaginare che, nei prossimi mesi, si possa arrivare alla sostituzione di qualche mezzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Andrea Tronzano; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio e saluto il Consigliere Avetta dicendo subito che per l'Assessore al bilancio, così come per il collega Gabusi, è una priorità la sostituzione dei veicoli perché, insieme alle associazioni di categoria e ai proprietari delle linee, riteniamo che la sostituzione di quei mezzi consenta anche un risparmio notevole per l'Amministrazione regionale.
Questo è il caposaldo da cui partiamo.
Nel frattempo, a seguito dell'emergenza sanitaria, le risorse da dedicare alla sostituzione dei veicoli sono diventate 60 milioni di euro. È intenzione della Giunta recuperarli dal nuovo programma POR FESR 2021-2027.
Infatti, il POR FESR 2014-2020, nella sua rielaborazione, contiene due misure relative al TPL, una sul rinnovo mezzi e l'altra sull'implementazione di infrastrutture di ricarica.
Nel mese di agosto la Regione, con la Direzione Ambiente Energia e Territorio, ha trasmesso il progetto relativo ai 60 milioni di euro al Ministero dell'Ambiente per la sua approvazione.
Siamo in attesa dell'approvazione da parte del Ministero, che ci consentirà di sottoscrivere l'Accordo di programma con cui dare il via al progetto che dovrà essere concluso entro la fine del 2022.
Nel progetto è confermata la sostituzione di circa 300 mezzi a TPL, adibiti a trasporto pubblico locale, su tutto il territorio regionale. Misurare l'impatto che detti investimenti avranno sul parco circolante canavesano non è riportato nel progetto e non è immediato. È possibile una stima sulla base del precedente programma d'investimenti, che aveva visto attribuire al bacino extraurbano della Città metropolitana, comprensivo degli urbani di Ivrea-Pinerolo e dei servizi Provibus, il 19% circa delle risorse.
Assumendo detta percentuale come riferimento e chiarito che questa potrebbe anche variare in funzione dei criteri e delle modalità di piano, si pu stimare intorno a 11,4 milioni di euro la quota parte delle risorse disponibili nel breve periodo attribuibili al predetto bacino di servizio.
Elemento da evidenziare è anche che, nel corso della definizione del progetto, sono stati fatti diversi incontri con i Comuni beneficiari dei fondi previsti dal Piano nazionale strategico per la mobilità sostenibile così come sono stati raggiunti accordi e sinergie finalizzate a utilizzare i fondi in modo coerente con i criteri regionali che saranno stabiliti a breve, con una nuova deliberazione che è in corso di elaborazione e congiunta fra gli uffici della Direzione Ambiente e della Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione civile, Trasporti e logistica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano. Grazie a tutti.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Ricordo ai Capigruppo di recarsi presso la Sala delle Bandiere per la Conferenza dei Capigruppo e invito tutti i Consiglieri a uscire per i 30 minuti di areazione.
La seduta riprenderà alle ore 15.20.



(Alle ore 14.46 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella Conferenza dei Capigruppo è stato concordato il prosieguo dei lavori odierni pomeridiani con la sospensione della discussione sulle comunicazioni del Presidente Cirio, che continuerà nella prossima seduta.
Successivamente ci sarà il rinvio in Commissione del disegno di legge n. 88 e, a seguire, il disegno di legge n. 102 inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019 della Regione Piemonte". Pertanto sospendiamo la discussione sulle comunicazioni del Presidente Ciro sugli eventi alluvionali.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione della vittima dell'alluvione del 2 e 3 ottobre 2020 e della Senatrice Carla Nespolo, deceduta il 4 ottobre 2020


PRESIDENTE

Ancora una volta il Piemonte, a causa di un eccezionale evento atmosferico paga un prezzo in termini di vite umane. Tra le giornate di venerdì e sabato scorso una violenta ondata di maltempo ha interessato molte zone della nostra regione, portando morte e distruzione. L'unica vittima piemontese è Samuel Pregnolato, un giovane di 36 anni residente a Quarona il cui corpo è stato recuperato sul greto del fiume Sesia in località Bettole, in provincia di Vercelli. La sua auto è finita nel corso dell'acqua nella notte di venerdì, a causa del crollo della strada. Il fratello ventunenne, che era con lui, fortunatamente si è salvato aggrappandosi ad alcuni rami. Ai familiari desidero rivolgere, a nome del Consiglio Regionale del Piemonte, le più sincere espressioni di vicinanza in questo tragico momento.
Ciò che è accaduto e che sfortunatamente continua ad accadere deve spronare tutti noi verso una più ampia consapevolezza dei rischi del territorio affinché si mettano in atto tutte le misure adeguate di previsione e di prevenzione per una politica di sviluppo e gestione del territorio contro la violenza degli elementi naturali, così da scongiurare altri eventi drammatici.
Desidero ringraziare tutti i soccorritori, le Forze dell'ordine, la Protezione civile, i tecnici, i numerosi volontari e tutti coloro che si sono prodigati anche in quest'occasione nel salvare vite umane e che continuano tuttora con generosità a fornire supporto alla popolazione in difficoltà.
Ricordiamo anche Carla Nespolo, scomparsa il 4 ottobre, prima donna e prima Presidente Nazionale non partigiana dell'ANPI. Facciamo nostre le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che l'ha definita un'appassionata testimone e fervida sostenitrice dei valori della Costituzione, che ha dedicato il proprio impegno a contrastare - anzitutto sul piano culturale, educativo e civile - tutte le forme di violenza, di xenofobia e di razzismo che possono attecchire nelle pieghe della nostra società. Una vita intensa scandita dall'impegno politico e civile sul territorio piemontese, nella Presidenza dell'Istituto Storico di Alessandria, nelle Aule parlamentari, prima alla Camera dei Deputati poi al Senato della Repubblica.
Questa donna piemontese forte, libera e coraggiosa credeva nei giovani e nel loro pieno coinvolgimento per affermare quei valori che rappresentano il cuore democratico del nostro Paese.
Citando la Senatrice Liliana Segre, fece proprio il suo monito rivolgendosi ai giovani: "Siate, ragazzi, le sentinelle della memoria".
Questo rimane il suo lascito, il testamento morale di una donna che ha saputo essere coerentemente una partigiana dell'epoca presente.
Chiedo al Consiglio regionale di osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 2, 7 e 14 luglio 2020.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Approvazione deliberazione in sede legislativa


PRESIDENTE

In data 5 ottobre 2020 la I Commissione Consiliare riunita in sede legislativa ha approvato all'unanimità la deliberazione legislativa avente a oggetto "Cofinanziamento ciclovia VEN.TO".


Argomento:

d) Non impugnativa del Consiglio dei Ministri


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 30 settembre 2020 le seguenti leggi regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge n. 18 del 5/08/2020 "Modifiche alla legge regionale del 2/11/1982, n. 32 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale" legge n. 19 del 5/08/2020 "Disposizioni in ordine alla specificità montana della Provincia Verbania Cusio Ossola e interventi a favore dei territori montani delle Province piemontesi"; legge n. 20 del 5/08/2020 "Modifiche alla l.r. 30/12/1981 n. 57 "Assicurazioni contro infortuni dei Consiglieri regionali".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 23, 25 26, 30 giugno 2020 e del 1° luglio 2020.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Espressione di solidarietà, da parte del Consigliere Ruzzola, nei confronti di Alberto Cirio a seguito del volantinaggio intimidatorio di cui è stato oggetto il Presidente della Giunta regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Volevo dedicare alcuni istanti del tempo di quest'Aula per richiamare un fatto avvenuto nei giorni scorsi e che tutti conosciamo. Mi riferisco ai volantini che sono stati affissi nei giorni scorsi con l'effige del nostro Presidente.
Pur essendo passata più di una settimana e considerato che, nel frattempo non ci sono state sedute di Aula, ritengo necessario richiamare l'attenzione su un fatto increscioso, ovvero la comparsa sui muri di alcuni palazzi della città di Torino di volantini col volto del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, raffigurato in un fotomontaggio di un manifesto come lo statista Aldo Moro, nella storica foto del sequestro da parte delle BR. Giova ricordare che, quasi in contemporanea, volantini intimidatori sono stati affissi anche attorno al Palazzo di Giustizia e riportavano le fotografie del Questore di Torino, Giuseppe De Matteis, del Prefetto, Claudio Palomba, del Procuratore Generale, Francesco Saluzzo, di alcuni altri Magistrati e di alcuni Dirigenti di Polizia.
Si tratta di un atto grave, vergognoso, vigliacco e, al tempo stesso preoccupante che necessita di una ferma posizione di condanna senza tentennamenti e senza distinguo pericolosi. La politica, tutti lo sappiamo è dibattito, dissenso, confronto anche acceso, ma non si può mai scendere in azioni di questo tipo che colpiscono la persona prima ancora che il politico.
Per questi motivi, a nome del Gruppo di Forza Italia, ritengo doveroso esprimere la nostra solidarietà e la nostra vicinanza, innanzitutto umana e politica, al Presidente Cirio e alla sua famiglia, nella certezza che la Magistratura saprà fare piena luce su quanto accaduto.
Concludo, ringraziando, avendolo appreso oggi dai comunicati stampa, la Procura, la Questura, la DIGOS e tutti coloro che se ne sono occupati, che in tempi strettissimi sono arrivati a identificare e denunciare i responsabili. In tal modo potremo anche eventualmente capire quali sono state le motivazioni che hanno spinto tali soggetti a quest'atto indegno.
Grazie.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Esame disegno di legge n. 88, inerente a "Modifiche alla legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1 (Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alle leggi regionali 26 aprile 2000, n. 44 e 24 maggio 2012, n. 7)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 88, inerente a "Modifiche alla legge regionale 10 gennaio 2018, n. 1 (Norme in materia di gestione dei rifiuti e servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alle leggi regionali 26 aprile 2000, n. 44 e 24 maggio 2012, n. 7)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il disegno di legge era stato presentato il 3 marzo 2020 e richiamato in Aula il 3 giugno 2020. Nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è stato concordato il ritorno in Commissione. Ricordo, ai sensi dell'articolo 37, comma 5 del Regolamento interno, quanto segue: "Quando un argomento sia posto in discussione a norma del comma 4, il Consiglio, su richiesta motivata della Commissione e di almeno tre Consiglieri, pu deliberare, con la maggioranza dei membri assegnati, di rinviare l'argomento stesso alla Commissione, perché concluda o effettui la dovuta istruttoria, fissando alla stessa un termine non superiore a trenta giorni per riferire al Consiglio".
Chiedo se qualche Consigliere intende intervenire. Non essendovi richieste d'intervento, passiamo alla votazione sul ritorno in Commissione del disegno di legge n. 88.
Ricordo che per l'approvazione del ritorno in Commissione, in base all'articolo 37, comma 5, del Regolamento interno è necessario il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati.
Indìco la votazione sul rinvio in Commissione del disegno di legge n. 88.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 102, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 102, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza nella I Commissione, il 5 ottobre 2020.
Do la parola al relatore di maggioranza, Consigliere Nicco, per l'illustrazione della relazione.
Prego, Consigliere, ha 15 minuti.



NICCO Davide, relatore

Grazie, Presidente.
Inizio subito a citare due caratteristiche principali, due dati che considero più significativi del bilancio regionale del 2019.
Nel 2019, c'è un bilancio le cui entrate accertate superano le uscite impegnate di 465 milioni di differenza attiva; è un bilancio in cui vi è una riduzione dei residui passivi da 7.892 milioni, quindi sette miliardi 892 milioni, a sei miliardi 844 milioni, quindi una riduzione di un miliardo e 48 milioni dei residui passivi.
Il rendiconto generale della Regione Piemonte dimostra i risultati della gestione contabile dell'esercizio.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Nicco.
Chiedo di tenere tutti la mascherina con il naso coperto, perché abbiamo anche un nuovo DPCM che è molto più restrittivo rispetto a quello precedente.



NICCO Davide, relatore

Assolutamente.



PRESIDENTE

Grazie.



NICCO Davide, relatore

Dicevo, il rendiconto generale della Regione Piemonte dimostra i risultati della gestione contabile dell'esercizio, redatto secondo le disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, introdotte dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 18, e dai suoi successivi aggiornamenti.
Il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019 comprende il conto economico, lo stato patrimoniale e la nota integrativa.
Il conto del bilancio dimostra le risultanze della gestione delle entrate e delle spese secondo la struttura del bilancio di previsione, redatto secondo le disposizioni del citato decreto legislativo n. 118.
Le entrate sono classificate per titoli e tipologia, mentre le spese sono classificate per missioni, programmi e titoli.
Il valore iscritto a saldo del conto del bilancio corrispondente alle somme giacenti presso il Tesoriere alla data del 31 dicembre 2019, incrementata dei residui attivi e ridotta dei residui passivi risultante a tale data rappresenta l'avanzo, se positivo, o il disavanzo, se negativo, di amministrazione. L'avanzo o il disavanzo non rappresenta, pertanto l'intera ricognizione debitoria la cui rappresentazione è compresa sulla base delle informazioni disponibili nello stato patrimoniale, che riporta l'intera ricognizione debitoria e creditoria della Regione e la consistenza del patrimonio netto disponibile secondo quanto riportato nei corrispondenti allegati.
Nei prospetti illustranti la situazione di rendiconto, si dà l'evidenza delle componenti positive e negative che concorrono alla formazione del risultato contabile. Il disavanzo risultante dalla sottrazione, dal risultato contabile, degli importi rilevati quali quote di avanzo vincolato accantonato dev'essere assorbito negli esercizi successivi secondo le vigenti normative in materia, mediante stanziamento della parte assorbita in competenza in ciascuno degli esercizi interessati.
Sul testo del disegno di legge posto all'esame della Commissione è stato acquisito il parere del Collegio dei Revisori dei Conti della Regione Piemonte in data 14 agosto 2020, il quale ha attestato la corrispondenza del rendiconto dell'esercizio finanziario 2019 alle risultanze della gestione, esprimendosi con riserva affinché venissero approvati specifici emendamenti (individuati nel parere con i numeri 2 e 3).
Il rendiconto 2019 è stato sottoposto a giudizio di parifica da parte della Corte dei Conti - Sezione regionale di Controllo del Piemonte, la quale si è espressa con parifica in tutte le componenti del rendiconto 2019 con delibera n. 100 del 24 settembre 2020.
In ottemperanza a tale giudizio di parifica, durante l'esame del disegno di legge 102 in I Commissione sono stati approvati alcuni emendamenti che accolgono i rilievi e le osservazioni espressi dalla Corte dei Conti nel citato giudizio di parifica. La I Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza il disegno di legge in data 5 ottobre 2020, rimettendolo all'Aula per l'approvazione definitiva.
Il disegno di legge si compone di 11 articoli.
L'articolo 1 è denominato "Approvazione del rendiconto": il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2019 è stato redatto in conformità delle disposizioni del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio della Regione, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)".
L'articolo 2) ("Entrate e spese di competenza"): il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2019 viene definito in euro 13 miliardi 642 milioni (se non vi spiace, d'ora in avanti citerò i numeri esprimendoli arrotondandoli in milioni di euro per un'esposizione più fluida), mentre il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2019 è pari a 13.177 milioni.
Articolo 3 ("Rettifiche stanziamenti di competenza del bilancio di previsione finanziaria 2019-2021"): nel rendiconto vengono stabilite alcune rettifiche alle cui cifre si fa esplicito rinvio nel testo del disegno di legge.
Articolo 4 ("Residui attivi e residui passivi degli esercizi finanziari 2018 e precedenti"): i residui attivi degli esercizi 2018 e precedenti rideterminati alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, risultano stabiliti in 6.060 milioni, mentre i residui passivi degli esercizi 2018 e precedenti, rideterminati alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019 risultano stabiliti in 7.892 milioni.
Articolo 5 ("Residui attivi e residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019"): i residui attivi, alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, ammontano complessivamente a 5.616 milioni, mentre i residui passivi, alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, ammontano complessivamente a 6.844 milioni.
Articolo 6. ("Fondo pluriennale vincolato"): nelle previsioni di entrata risultano iscritti il Fondo pluriennale vincolato per le spese correnti pari a euro 159 milioni, e il fondo pluriennale vincolato per le spese in conto capitale pari a 212 milioni, mentre nelle previsioni di spesa risultano iscritti, ripartiti per missioni e programmi, fondi pluriennali vincolati per spese correnti per, complessivamente, 220 milioni e fondi pluriennali vincolati per spese in conto capitale complessivamente pari a 343 milioni.
Articolo 7. ("Situazione di cassa"): il fondo di cassa alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019, come risulta dal conto presentato dal Tesoriere regionale, è terminato in 161 milioni.
Articolo 8. ("Risultato di amministrazione"): alla chiusura dell'esercizio finanziario 2019 è rilevato un disavanzo di amministrazione pari a 1.630 milioni.
Articolo 9 ("Allegati al rendiconto"): segue l'elencazione dei 28 allegati al rendiconto, come stabilito nelle normative contabili in materia.
Articolo 10 ("Rendiconto del Consiglio regionale e rendiconto consolidato"): vengono inseriti nel disegno di legge il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019 del Consiglio regionale, approvato con deliberazione del Consiglio regionale del 30 giugno 2020, e il rendiconto consolidato, comprendente i risultati della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2019.
Infine, vengono abrogati gli articoli 15, 16, 17, 18, 19 e 20 della legge regionale n. 4 del 2018. L'abrogazione di tali articoli è legata alla classificazione della spesa, stabilita nella legge regionale n. 4 del 2018 come debito fuori bilancio, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo n. 118 del 2011. Tali somme rappresentano, infatti, quota vincolata del risultato di amministrazione e, come tale, già rappresentata nei relativi prospetti allegati al rendiconto 2018, all'assestamento 2019 e, per la parte non applicata e non impegnata nel corso del 2019, al disegno di legge in esame.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Do la parola al relatore di minoranza, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Rinuncio al mio intervento di relatore.
L'oggetto del mio intervento sarà svolto in sede di dibattito dal Capogruppo Gallo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Do la parola al secondo relatore di minoranza, Consigliere Sacco.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Su questo rendiconto parto da qualche osservazione che avevo fatto sull'assestamento del 2019, dove come Gruppo avevamo dichiarato che era un assestamento particolarmente timido e senza grosse variazioni. Questo rendiconto, infatti, non è altro che il frutto della precedente Giunta mentre la valutazione della Giunta attuale lo faremo con il rendiconto del 2020.
Questo, comunque, non m'impedisce di sottolineare tutta una serie di criticità rilevate dalla Corte dei Conti. Certo, abbiamo ridotto notevolmente il disavanzo. Questo è importante anche perché, considerate le quote e il debito che dobbiamo recuperare, è il minimo per avere un'Amministrazione che possa essere sostenibile, ma non solo, purtroppo.
Ci sono alcuni aspetti legati a una difficoltà nella spesa, ma non solo legati al fatto che il forte indebitamento ci rende impossibile fare tutta una serie d'investimenti con risorse regionali proprio legate al forte indebitamento della Regione, ma sono state rilevate anche alcune criticità.
La Corte dei Conti, ad esempio, parla di una performance molto deludente per quanto riguarda il FESR, dove maggiormente si collocano i progetti di sviluppo. In questo caso, la spesa non supera il 27%, con zone d'ombra su settori particolarmente utili per lo sviluppo regionale, in particolare parla dell'asse 2 dell'Agenda Digitale. Questo è importante, perché stiamo parlando del progetto della banda ultralarga, che è fondamentale per lo sviluppo di un Paese nel 2020.
Tra l'altro, è un progetto il cui livello di spesa non supera il 10%, cioè quattro milioni su 44 milioni previsti. Per non parlare dell'asse V, cioè sulla valorizzazione dei beni culturali inseriti negli elenchi UNESCO del Piemonte in cui, al 31 dicembre 2019, su uno stanziamento di quasi nove milioni di euro non si registrano pagamenti.
Su questo, dobbiamo riflettere. È vero che abbiamo forti difficoltà, per quanto riguarda le spese d'investimento (poi passerò anche a questo), ma se non siamo in grado di sfruttare ciò che abbiamo, mi chiedo anche, quando avremo la disponibilità di gestire i fondi del Recovery Fund quando arriveranno, come saremo organizzati. Anche in quel caso bisognerà non solo avere una lungimiranza nella spesa, ma anche una capacità di spesa.
Detto questo, altri importanti rilievi fatti dalla Corte dei Conti - adesso vado a memoria, ma il concetto era abbastanza chiaro - riguardano l'individuazione dei criteri per la valutazione dei dirigenti, che non rispettano appieno le indicazioni della normativa nazionale. Questo è estremamente importante perché, per avere un buon andamento della Pubblica Amministrazione, è fondamentale definire in maniera chiara e precisa quali sono gli obiettivi che devono raggiungere i dirigenti per poter poi fare una valutazione che sia il più possibile oggettiva, non solo per una questione legata al raggiungimento dell'obiettivo, ma anche per un'incentivazione, un appagamento del dirigente stesso, che magari vorrebbe avere la possibilità di essere valutato in maniera oggettiva su un lavoro.
Questo poi ricade sull'azione amministrativa e lo vediamo anche sul mancato raggiungimento di tutta una serie di obiettivi che, più che legati a precisi obiettivi, dovrebbero essere il minimo per quello che concerne l'attività dirigenziale.
Detto questo, passerei ai rilievi fatti in ambito sanitario.
È importante, almeno dal nostro punto di vista, utilizzare il più possibile la Società di Committenza Regionale per andare a fare gli acquisti all'interno del sistema sanitario. Inoltre, cercare di spostare in maniera più lungimirante quella che è la spesa dalla spesa corrente agli investimenti.
Certamente, c'è tutta una serie di difficoltà, ma spesso si rinuncia a priori a intervenire attraverso degli investimenti con la spesa in conto capitale per una più facile gestione in spesa corrente.
Tante volte, come abbiamo visto in diversi casi, soprattutto con l'abuso nel ricorso ai partenariati all'interno del settore sanitario - un altro caso evidente - si preferisce esternalizzare tutta una serie di servizi che vanno a incidere sulla spesa corrente, anche se alla fine, analizzando bene i dati, questi servizi sono pagati di più sia rispetto al valore di mercato sia rispetto all'impiego del personale del Servizio Sanitario regionale e dei macchinari acquistati direttamente dalle ASL. Questo è solamente un esempio su tanti. Certo, non fosse uno dei più impattanti sull'intero bilancio, ma si sa che il mare è fatto di gocce e, alla fine, i risultati si portano a casa se si riesce ad avere una buona gestione ad ampio spettro.
Questo Rendiconto 2019, come ho anticipato durante la discussione in Commissione, chiude un'era - possiamo definirla così - sulla gestione della Regione. Nel 2020 andremo a valutare un bilancio fortemente azzoppato dall'arrivo di questa pandemia, che ha sicuramente destabilizzato le entrate, ma anche le spese; certamente, non ha portato giovamento a un bilancio già così rigido e di difficile gestione.
Questo comunque non c'impedisce, anzi, ci dovrebbe maggiormente spronare per raggiungere gli obiettivi di una buona amministrazione indipendentemente da quella che possa essere una visione anche politica, ma alcuni aspetti dovrebbero essere oggettivamente un patrimonio comune perché alcuni rilievi della Corte dei Conti vanno oltre il colore politico e oltre la visione politica: basterebbe applicare le norme e amministrare con l'approccio del buon padre di famiglia.
Questo, purtroppo, è mancato per tanti anni e i risultati li vediamo nel pesante debito, come ha rilevato anche la Corte dei Conti, che la maggior parte dello stesso ricadrà sulle spalle delle future generazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ora sarebbe il momento dell'altro relatore di minoranza, il Consigliere Magliano, ma da quello che ho percepito, rinuncia all'intervento di relazione, quindi, è aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Oggi ci apprestiamo a votare e a discutere sul Rendiconto 2019, l'ultimo documento contabile che va a coprire una parte di amministrazione della precedente legislatura e una parte della nuova Amministrazione. È un documento che certifica i risultati del 2019, un anno di cambio elettorale in cui la nuova Amministrazione si è insediata nel luglio/agosto e ha guidato la Regione Piemonte fino alla fine dell'anno.
Si tratta di un Rendiconto che la Corte dei Conti parifica positivamente (sintetizzo così) e mette in evidenza alcuni elementi positivi e alcune criticità tecniche, dietro le quali però ci sono delle criticità politiche.
Dietro ogni numero che è stato ben relazionato dal collega Nicco e da chi è intervenuto dopo, ci sono scelte politiche e riflessi politici. Ed è su quello che vorrei intervenire in questa discussione generale, più che nel merito del singolo dato economico, finanziario o di cassa che riempie le tante pagine della relazione.
Perché? Perché è bene evidenziare dei dati che certificano, e su questo non sono d'accordo con il collega Sacco, perché non c'è stata una malagestione negli anni passati, ormai è dal 2014-2015 che c'è una costante riduzione del debito e del deficit della Regione Piemonte, certificato anche in questa relazione della Corte dei Conti, che chiude un quinquennio e certifica una costante riduzione dell'esposizione debitoria e, quindi, un miglioramento dei conti dal 2015 al 2019. Inoltre, va detto che certifica che, nei primi mesi di amministrazione della Giunta Cirio, è stata perseguita questa strada del rigore e del riordino dei conti. Quindi, ormai parliamo di sei anni di un faticoso riordino dei conti della Regione Piemonte che dobbiamo portare avanti e che non possiamo allentare.
Il debito è enorme: parliamo di 6,5 miliardi di debito e di deficit, quindi avremo parecchi anni davanti prima di riuscire a ridurlo completamente però è importante che, anno dopo anno, si segua il Piano di rientro definito negli anni passati.
Tuttavia, dal punto di vista politico ci sono alcune questioni che la Corte dei Conti ha sollevato. La prima di tutte e forse la più importante è l'utilizzo dei 101 milioni del risultato d'amministrazione del 2018, che è stato utilizzato nel Disegno di legge "Riparti Piemonte" per finanziare il "Bonus Piemonte". Gli ormai famosi 130/140 milioni deliberati con quella norma, che ha dato una serie di contributi a pioggia sul tessuto produttivo, sono finanziati in gran parte da questi 101 milioni, che tecnicamente sono una parte vincolata del risultato d'amministrazione, che per norma e per indicazione anche della Corte dei Conti potevano e dovevano essere usati per investimenti della Regione Piemonte. Noi li abbiamo usati in traslazione dell'interpretazione della norma, in investimenti delle attività produttive della Regione Piemonte. Il merito e la criticità che solleva la Corte dei Conti non è nell'utilizzo di per sé dei fondi, ma più che altro nella verifica dell'effettiva utilità di questa norma e dei ritorni finanziari e di miglioramento del tessuto produttivo della norma che abbiamo impostato all'interno del "Riparti Piemonte".
Ribadiamo con forza, e noi l'abbiamo chiesto già qualche mese fa, una verifica a fine anno degli effetti di quest'importante - almeno nella dimensione della massa economica movimentata - norma che è stata messa in campo a maggio. Ce lo chiede, sostanzialmente, anche la Corte dei Conti.
È una criticità nel senso che è un punto di attenzione che dobbiamo monitorare e dobbiamo verificare costantemente. Rispetto a questo, se ci sarà un emendamento aggiuntivo a quest'rendiconto che va a destinare alcune risorse di quei 100 milioni in modo diverso, noi lo saluteremo con favore perché andrà a investire e a destinare delle risorse a degli investimenti che serviranno per il territorio e che metteranno a leva un rilancio economico del tessuto produttivo, cosa ben diversa da una distribuzione a pioggia di risorse una tantum.
Vengono evidenziati anche dei lati positivi nel rendiconto della gestione della Regione Piemonte che, in parte, vogliamo sottolineare perché sono figli di decisione degli anni passati. Il primo fra tutti è l'Agenzia della Mobilità Metropolitana, che viene certificata come una scelta felice efficace, efficiente dalla Corte dei Conti che, tuttavia, certifica anche qui il ritardo di quest'Amministrazione rispetto all'applicazione e alla stesura del Piano regionale dei trasporti, che è lo strumento operativo di quella riforma dell'Agenzia dei trasporti che viene identificata come una delle riforme migliori della Regione Piemonte. Anche qui cogliamo la parifica della Corte dei Conti come stimolo per andare in quella direzione e, finalmente, produrre quel documento tanto atteso nel mondo dei trasporti.
Chiudo sul tema della sanità. Il tema della sanità occupa parecchie pagine della parifica e, come sappiamo, è la nostra prima delega e responsabilità.
Lasciatemi ora dire - purtroppo non c'è l'Assessore Icardi e non era presente neanche in Commissione, ma mi ascolterà di nuovo l'Assessore Tronzano e l'Assessore Ricca, che riferiranno all'Assessore - che in questo rendiconto - non è il Consigliere Gallo che lo dice o il Partito Democratico, ma è la Corte dei Conti che lo certifica - i conti della sanità sono in pareggio, ma c'è un disavanzo di 50 milioni. Ben lontano e ben diverso dai tanti allarmi che erano stati lanciati, vi ricorderete, a luglio, appena è cambiata la Giunta regionale, che annunciava un buco enorme nei conti della sanità di 450 milioni e poi di altri 300.
Un allarme continuo sui conti della sanità che, guardate, è certificato che non c'era e non c'è. Per carità, si può sempre far di meglio perché 50 milioni li dobbiamo recuperare, però si certifica che la gestione che noi abbiamo lasciato e che avete ereditato - sicuramente negli ultimi mesi avete potuto correggere, ma su questo tornerò in seguito, ed è evidente che le decisioni degli ultimi tre mesi non possono correggere un anno intero nel bene e nel male - certifica che quegli allarmi, rispetto ai quali c'è stato un ampio dibattito pubblico, erano infondati perché i conti della sanità sono in pareggio.
Sarà responsabilità vostra, totalmente vostra, nel 2020, continuare su questa strada. Non solo. In questi dati si certifica anche un aumento strutturale dei costi del personale che si traduce dietro quel numero nella certificazione (anche qui sono 50 milioni di euro) del fatto che, nel 2019 come negli anni passati con meno forza, è stata avviata una politica di assunzione di personale strutturale all'interno della sanità che evidentemente, non ha sanato tutte le mancanze degli anni passati, ma ha invertito la rotta. Questo non lo dice il Partito Democratico, ma la Corte dei Conti.
L'ultimo punto è il tema degli investimenti della sanità. Dietro ai tanti numeri relativi agli investimenti della sanità c'è poi la verità politica certificata dai numeri, che è quella che sono stati bloccati gli investimenti nella sanità. È certificato che gli investimenti alla sanità del 2018 erano pari a tre milioni e 200 mila euro, ma nel 2019 si riducono sostanzialmente.
Dietro questi numeri, c'è il blocco degli investimenti nell'edilizia sanitaria, che abbiamo più volte denunciato e sul quale abbiamo dibattuto in Aula qualche settimana fa per l'ultima volta sul tema dell'ospedale unico dell'ASL TO5, ma che abbiamo dibattuto molto su Città della Salute di Torino, Novara, Verbano Cusio Ossola, e che viene anche qui certificata come un rallentamento degli investimenti in questo campo che non possiamo permetterci, come scrive anche la Corte dei Conti.
La sanità ha bisogno d'investimenti in edilizia, in tecnologia, assunzione di personale, riorganizzazione e investimenti nella rete territoriale.
Siamo in ritardo su alcuni di questi punti, anche perché negli anni passati non è stato fatto tutto, a maggior ragione non si può tornare indietro sulle scelte fatte e deliberate dal Consiglio regionale che, alla fine sono un danno ai servizi che noi dobbiamo offrire ai nostri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti a parlare.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
La Giunta intende intervenire? La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Grazie ai Consiglieri che sono intervenuti. Ha relazionato sostanzialmente bene il Consigliere Nicco e i Consiglieri intervenuti in seguito hanno fatto le loro opportune riflessioni.
Inizio nel ringraziare gli Uffici che, oggettivamente, hanno fatto un grandissimo lavoro, a partire dal Direttore, con i Dirigenti e con tutti i funzionari. Una squadra infaticabile, che ha messo a disposizione competenze che ci hanno consentito di continuare, come da ragionamento che faceva il Consigliere Gallo, sul recupero del deficit. Uno degli appelli che condividiamo e che abbiamo sempre messo in evidenza, e che ha fatto anche la Presidente della Corte dei Conti Polito, è quello di togliere un peso gravoso dalle generazioni future. Questo tipo di recupero del disavanzo, avvenuto addirittura in maniera superiore rispetto alle attese è certamente molto, molto importante.
Avremo un 2021 ancora difficile, bisogna dirlo; si ripresenteranno quote dei mutui che quest'anno non erano presenti, circa 50 milioni in più, per certamente avremo la forza, anche questa volta, di fare bene anche per il 2021.
Alcune valutazioni. Innanzitutto, come ha agito la Regione nell'emergenza? È vero che il bonus una tantum può avere creato problemi, però noi abbiamo agito su tre fronti in quell'emergenza. Con il bonus, una risorsa una tantum, andando sì a incrementare il patrimonio privato, in un momento d'emergenza che ci ha consentito di poterlo fare, e in secondo luogo abbiamo dato una mano con il sostegno al credito. Questo è importante sottolinearlo, perché i soldi messi a disposizione delle imprese per sostenere il pagamento degli interessi a fondo perduto è stato un aspetto importante, che sommato al bonus una tantum e gli investimenti, con il famoso fondo unico ha consentito alle imprese di poter resistere in un momento difficile.
Sul TPL il discorso è complicato, ma è un ragionamento che stiamo affrontando con grande serietà. Certamente, la possibilità di ottenere risultati immediati non è così semplice, e immediata, ma su questo aspetto ci stiamo lavorando anche con altri enti che ci aiuteranno a raggiungere un risultato, secondo noi, importante, che sarà soprattutto quello del cambio dei mezzi. Perché, come dicevo, in risposta all'interrogazione del Consigliere Avetta, il cambio dei mezzi sarà determinante anche per consentire alla Regione di risparmiare sul trasporto pubblico locale poichè consentirà alle imprese di pagare di meno le manutenzioni, la gestione.
Sanità. Come sapete, la sanità è un bilancio completamente differente. Sono due comparti differenti ma collegati: la Regione è governata dall'Assessore al bilancio e la sanità è governata dall'Assessore alla sanità. Devo dire che l'Assessore Icardi ha avuto il merito di avere una certosina attenzione sui conti delle ASL e di agire con grande determinazione. Lascio per l'intervento sui conti della sanità all'Assessore Icardi.
Non ho da aggiungere altri aspetti: ciò che bisognava dire sui numeri lo ha detto brillantemente il Consigliere Nicco. Noi possiamo soltanto aggiungere che sia sul DL n. 35, sia sui mutui, stiamo continuando ad avere un trend positivo. Ciò ci gratifica e garantisce rispetto agli equilibri di bilancio. Continueremo su questa strada; i nostri obiettivi sono diminuire il disavanzo e provare a liberare risorse, anche attraverso la spending review (che abbiamo iniziato dal settembre dell'anno scorso). Vedremo i primi risultati probabilmente nel bilancio di previsione; i prospetti ci gratificano e dicono che potremmo continuare, oltre che a diminuire il disavanzo, anche ad investire.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare l'Assessore Tronzano perché l'uso "smodato" è esattamente quello che pensano le opposizioni. In effetti, l'Assessore Icardi dichiarava che il buco era di 816 milioni e che questa voragine avrebbe portato nel baratro la sanità piemontese. La parola "smodato" significa esattamente "eccedente i limiti dell'opportunità e della convenienza". Ecco, Icardi è stato smodato a dire quello che pensava sul rendiconto dello scorso anno, tant'è vero che i dati gli hanno detto che sosteneva cose non opportune ed eccedenti.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, sull'aggettivo "smodato" è già intervenuto il collega Grimaldi.
Dovevamo fare la I Commissione: la facciamo in corso.



PRESIDENTE

Quando arriviamo all'esame dell'emendamento.



GALLO Raffaele

Avevo capito che era prima della votazione.



PRESIDENTE

Si può anche fare prima, ma andiamo per ordine.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Si può intervenire sull'articolo 1, ma non in discussione generale.
Prego, Consigliere Ravetti. Sentiamo che cosa ha da dire sull'articolo 1.



RAVETTI Domenico

Ah, sul pareggio. Però, Presidente, sul pareggio.
Ecco, la discussione che noi dovremmo fare non soltanto in quest'Aula, la discussione che noi faremo fuori da quest'Aula, e lo faremo con determinazione, consapevoli delle difficoltà in cui vivono i piemontesi sia da un punto di vista delle criticità che riguardano il ritorno del COVID-19, sia per quanto riguarda la crisi sociale, sarà proprio sul pareggio e cioè sulle dichiarazioni (corrette?) che l'Assessore Tronzano ha rilasciato nel suo intervento prima.
Lo ha detto il collega Grimaldi, prendendo spunto dall'intervento, come al solito, puntuale e intelligente, del nostro Capogruppo. Voi avete costruito lo dico alla maggioranza e rivolgendomi a lei, Presidente - una campagna elettorale raccontando altro rispetto a questo tema, soprattutto per quanto riguarda la gestione precedente del comparto sanitario piemontese. Voi avete raccontato, da un lato, dell'incapacità del centrosinistra di riportare in quota gli aspetti economici, dicendo cose non vere; dall'altro in parallelo, a dire la verità - raccontando ai piemontesi che, oltre a non aver tenuto in linea e in equilibrio i conti, abbiamo abbattuto e abbassato la qualità dei servizi socio-sanitari erogati.
I soggetti terzi, rispetto alla propaganda della politica, testimoniano altro e lo scrivono. Testimoniano altro e lo scrivono. Nel frattempo, non ne parlo, ma lo farò quando sarà presente l'Assessore alla sanità e chiederemo a lui di essere presente - e lo dico in Aula - nelle Commissioni a parlare non di quel che vuole lui, ma di quello che anche noi riteniamo sia importante per la vita dei piemontesi.
Pertanto, con l'Assessore Icardi entreremo nel merito dei bilanci e gli chiederemo conto delle dichiarazioni che ha rilasciato nell'estate dell'anno scorso rispetto a questi mastodontici disequilibri, su cui ora non dico nulla. Però richiamo alla realtà questa maggioranza, una maggioranza che ha costruito per troppo tempo le sue azioni politiche alla ricerca di un consenso che oggi sbatte il muso contro un'altra verità. E contro quest'altra verità noi, fuori di qui, dialogheremo con i piemontesi per riportarli a un ragionamento che è quello che vi costringerà ad assumere posizioni e scelte che sulla sanità voi non avete nemmeno in testa.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento sull'articolo 1, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.39, riprende alle ore 17.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, le chiedo tre minuti per certificare e raccontare alle persone che ci seguono (tante o poche che siano) quello che sta succedendo ed è successo adesso: stiamo facendo una corsa contro il tempo, rispetto alla quale le opposizioni hanno dato un via libera per approvare il rendiconto finanziario nel quale la Giunta regionale inserisce l'emendamento dei famosi dieci milioni che il Presidente Cirio ha annunciato questa mattina, a favore degli interventi per gli alluvionati.
Stiamo facendo una corsa contro il tempo, perché la seduta si chiuderà alle 18 ed è mancato due volte il numero legale! Questa è, nei fatti, l'attenzione della maggioranza di centrodestra ai problemi degli alluvionati e nel fare atti concreti, al di là degli annunci, per aiutare le persone che oggi sono in difficoltà.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Soltanto per dichiarare che, in merito alla prima votazione, dove mi risulta che non sia pervenuta la mia espressione del voto, il voto era favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori proseguiamo con la ripetizione della votazione sull'articolo 1.
Indìco la votazione sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Se non ci sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3



(Commenti del Consigliere Marello)



PRESIDENTE

Controlliamo. Diversamente, il suo voto com'era? MARELLO Maurizio (fuori microfono) Non partecipavo.



PRESIDENTE

Controlliamo e, semmai, lo riportiamo a verbale, Consigliere Marello.
Se non vi sono richieste d'intervento, proseguiamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione dell'articolo 5.
Indìco la votazione sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Se non vi sono richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Se non vi sono richieste d'intervento, proseguiamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunichiamo per il verbale la votazione favorevole dell'Assessore Protopapa.
Prima di passare all'articolo 9, su cui insiste un emendamento, in base all'articolo 84, comma 10, del Regolamento, convocherei la I Commissione direttamente in aula, in modo che si possa svolgere immediatamente.
La seduta è sospesa e viene convocata immediatamente la I Commissione, in base all'articolo 84, comma 10, del Regolamento, per discutere e valutare gli emendamenti sulla proposta di legge n. 102.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.24, riprende alle ore 17.40)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
È terminata la seduta di I Commissione convocata in aula.
ARTICOLO 9 Passiamo all'esame dell'emendamento rubricato n. 2), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Tronzano.
Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'Assessore Tronzano lo dà per illustrato.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il Gruppo di Forza Italia, proprio in questi giorni, ha presentato un ordine del giorno, a prima firma del Consigliere Graglia, che andava nella direzione di chiedere al Governo un impegno nel sostenere finanziariamente i privati per i danni subiti.
Chiedo all'Assessore Tronzano di utilizzare la stessa tipologia di applicazione della norma usata per i terremotati del famoso cratere, quindi di utilizzare un super bonus fiscale del 110 più 55% (165%), ma vorrei capire se questo nostro intervento va a integrazione di quel tipo di richiesta. Credo di sì, però è un'indicazione da parte sua. Sarebbe importante saperlo per il verbale di questa seduta, insieme all'altro aspetto che volevo capire, che riguarda la perimetrazione dei Comuni alluvionati. Vorrei sapere sulla base di quale indicazione l'avete definita, per evitare che qualche Comune con case lesionate o semplicemente allagate sia rimasto escluso; se l'elenco è già chiuso, oppure se è frutto di una verifica e di una precisa perimetrazione di quelle aree.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
La prima risposta è sì, nel senso che, naturalmente, questo è un intervento che nulla ha a che fare con l'intervento del 165%, che sarà una cosa che si aggiungerà a quest'intervento.
Secondo. Sui Comuni, sinceramente, non saprei dare una risposta con certezza, ma leggo l'elenco dei Comuni: "Evento del 2-3 ottobre 2020, prima stima dei danni". Quindi, è stato perimetrato, attraverso il lavoro della Direzione Opere pubbliche, Difesa del suolo, Protezione Civile Trasporti e Logistica, tutta una serie di Comuni di tutte le Province interessate dall'evento. Immagino che sia stata fatta un'operazione precisa rispetto alla seconda domanda che lei poneva, però non lo so con certezza, perch non ho questa delega, quindi dovrò chiedere all'Assessore Gabusi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per il chiarimento che mi ha dato prima in sede di Commissione. Premetto che siamo d'accordo sulla finalità, sullo spirito e anche sulla materia, nel senso che mettere a disposizione dei fondi e indirizzarli, in questa fase, ai privati che hanno subito danni ci sembra una decisione che vada nell'interesse delle persone e delle aziende che, in modo particolare, stanno soffrendo molto in questo momento.
Tuttavia, sul piano contabile, mi pare che quest'operazione, di nuovo, non sia chiarissima, come non lo era stata quella dei bonus, che proprio la Corte dei Conti, nel giudizio di parifica, ha evidenziato. In altre parole sono stati utilizzati dei soldi destinati agli investimenti, sono stati dati sotto forma di bonus, dopodiché è vero che chi li ha presi dovrà produrre una qualche certificazione che attesti che quei soldi sono stati usati per sanificare i locali, o per mettere il plexiglas. In realtà, lo spirito di quei bonus era, tra virgolette, uno spirito parzialmente risarcitorio del fatto che alcune attività erano state inattive per due mesi.
Ora, mi pare che questa stessa ambiguità prosegua anche su questo tipo di provvedimento, che utilizza - se ho capito bene - delle economie di quegli stessi fondi, che dovrebbero essere destinati a investimenti che vengono invece dati per un ristoro parziale a titolo di risarcimento del danno, ma che non è investimento, perché non può essere qualificato come tale.
Inoltre, con una piccola aggravante, però, mi sento di dire, perché la prima è stata un'operazione che ha fatto in prima persona la Regione attraverso Finpiemonte, ma ora l'operazione la scarichiamo sulla responsabilità dei Comuni, perché noi diamo i soldi ai Comuni, che poi devono spenderli. Ricordo che quando ero Sindaco, in passato (nel 2011, mi pare in occasione di qualche altro evento calamitoso) avevamo raccolto l'autocertificazione dei danni, le fatture e quant'altro, poi si era dato il 30% o 20%, non ricordo più, però a monte parliamo sempre di soldi che invece, dovrebbero avere come destinazione investimenti e non il risarcimento del danno ai privati.
Ripeto, la finalità la condividiamo, è buona, dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per andare incontro alle necessità della nostra gente però si segue, secondo me, anche in questo caso, un percorso che (tra virgolette) non è cristallino, dal punto di vista della regolarità, con l'aggravante che su questo coinvolgiamo in maniera diretta gli Enti locali interessati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti, per dichiarazione di voto.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo.
Vorrei ringraziare la Giunta per la sensibilità e per aver immaginato e pensato un segnale concreto e immediato a tante famiglie e a tante imprese in enorme difficoltà. È un segnale giusto e di reale vicinanza.
Sono fiducioso sul fatto che dal Governo possa arrivare un uguale segnale di attenzione, per quanto riguarda la dichiarazione di stato d'emergenza per quanto riguarda la volontà di mettere delle risorse per la ricostruzione, per provvedere a delle norme che paragonino gli alluvionati del Piemonte ai terremotati d'Italia, ma quest'intervento oggi diventa assolutamente importante, è un segnale di chiara vicinanza concreta da parte della nostra istituzione a migliaia di persone che oggi si sono trovate senza più nulla: senza più una casa agibile, senza più un'attività che gli può dare reddito in un anno così drammatico come il 2020, che è già stato, per tante famiglie e per tante imprese, devastante da un punto di vista economico-finanziario.
Bene quest'emendamento, Assessore, con l'auspicio che il Governo possa intervenire concretamente e che questi soldi possano essere un di più che la Regione potrà mettere a disposizione di tante famiglie piemontesi e di tante imprese piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
Non essendovi altre richieste d'intervento, poniamo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) DEMARCHI Paolo (fuori microfono) Volevo solo comunicare il mio voto favorevole che, per problemi di connessione, non ho potuto esprimere.



PRESIDENTE

Ribadisco che siamo in fase di votazione e non ci sono né dichiarazioni di voto né altro tipo d'intervento. Comunque, segnaliamo la sua votazione per il verbale.
Indìco la votazione sull'articolo 9, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Volevo dichiarare il mio voto favorevole sull'articolo 9.



PRESIDENTE

Sarà riportato a verbale.
ARTICOLO 10 Non essendovi richieste d'intervento, pongo in votazione l'articolo 10.
Indìco la votazione sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Segnaliamo per il verbale la votazione favorevole dell'Assessore Ricca.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Volevo solo comunicare che ho sbagliato a votare. Il mio voto sull'articolo 10 è contrario.



PRESIDENTE

Segnaliamo per il verbale il voto contrario della Consigliera Disabato sull'articolo 10.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dell'intero testo di legge.
Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questo, abbiamo concluso i lavori odierni.
Auguro a tutti una buona serata e ci riaggiorniamo alla prossima seduta per il prosieguo della discussione sulle comunicazioni del Presidente Cirio.
Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.58)



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