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Dettaglio seduta n.96 del 15/09/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.32 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze. In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni e delle interpellanze pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 382 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Caucino; interpellanza n. 208 presentata dal Presidente Gallo; interpellanza n. 353 presentata dal Consigliere Magliano; interrogazione indifferibile e urgente n. 276 presentata dal Consigliere Rossi; interrogazione indifferibile e urgente n.
277 presentata dal Consigliere Valle; interrogazione indifferibile urgente n. 279 presentata dal Presidente Giaccone; interrogazione indifferibile e urgente n. 329 presentata dal Presidente Valle. A queste ultime risponderà l'Assessore Icardi.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi indicati ed è espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Psichiatria

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 277 presentata da Valle, inerente a "Quale destino per il reparto di psichiatria dell'Ospedale Mauriziano?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 277.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione per due minuti.
Ricordo che la Giunta risponderà per tre minuti e non sono previsti minuti per la replica.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Avrà notato che, pur non essendo tenuto, per rispetto a lei ho messo la giacca, mentre continuiamo a rispondere a interrogazioni con dei ritardi ben oltre a quelli che sono i termini previsti dal nostro Regolamento.
Questa interrogazione risale al 10 giugno. Peraltro, mi mette nella condizione di essere bullizzato dai miei colleghi, perché giustamente questa discussione l'abbiamo già fatta un mese fa in merito a un ordine del giorno su analogo tema.
Pertanto, mi sento di dire questo all'Ufficio di Presidenza dell'Aula: se non riusciamo a far rispondere gli Assessori in tempo - e su questo ho capito che è una battaglia persa - almeno quando la discussione in Aula finisce per vertere sulle stesse questioni perché ci si arriva tramite un'informativa, un ordine del giorno o l'interrogazione di un collega sarebbe almeno il caso di accorparle nello stesso giorno, perché immagino che le informazioni di cui disporrà oggi l'Assessore saranno del tutto analoghe a quelle che ha voluto condividere con quest'Aula quando ci siamo trovati a discutere un documento ben più impegnativo - perché non richiedeva soltanto informazioni ma richiedeva un impegno della Giunta presentato a prima firma del collega Magliano.
La questione è nota: durante il periodo del COVID è stato chiuso il reparto destinato ai pazienti psichiatrici dell'Ospedale Mauriziano, ovvero il reparto che si trovava nell'Ospedale Mauriziano ma che dipendeva dall'ASL Torino 1. È un reparto importante, perché conteneva 17 letti che sono circa il 30% della dotazione complessiva dell'Azienda torinese e ci interessava sapere quali sono i piani futuri per questo reparto previsti dall'Azienda.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In realtà, ho già risposto a un'interrogazione fotocopia di questa, quindi leggerò esattamente la risposta già data. Diciamo che repetita iuvant.
L'Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano si limitava a ospitare da anni il reparto di psichiatria gestito da personale dell'ASL Città di Torino nell'ambito del Dipartimento di Salute Mentale, quindi non è del Mauriziano, ma della Città di Torino.
Nel periodo di COVID è stato necessario liberare il maggior numero possibile di spazi all'interno del presidio ospedaliero - ancora oggi il numero di posti letto è decisamente ridotto - per garantire il distanziamento sociale necessario. Le camere da tre letti sono diventate a due letti, pertanto al momento non è possibile ridestinare alla Psichiatria il reparto in uso in precedenza.
Sul territorio torinese e anche nell'area Torino sud nella quale insiste il Mauriziano sono già presenti altri due reparti dello stesso tipo sia alle Molinette sia all'Ospedale Martini. In ogni caso, anche se si ripristinasse al Mauriziano tale reparto, per garantire il distanziamento sociale dei degenti non si potrebbero accogliere più di 12 posti letto. Peraltro, il reparto necessiterebbe anche di una serie importante di lavori indispensabili e strutturali.
In questo reparto vengono, di norma, accolti i pazienti con patologie psichiatriche e non persone senza fissa dimora o migranti, come indicato nell'interrogazione, né con problematiche di tipo meramente psicologico. Al fine di garantire il trattamento a eventuali pazienti con problematiche psichiatriche presso il DEA reparto di degenza, il Mauriziano ha proceduto alla stipula di una convenzione per effettuare queste prestazioni e consulenze psichiatriche da parte degli specialisti del Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL.
Sulla base di tutte queste considerazioni, già in precedenza espresse comunque siamo sempre aperti a una rivalutazione nell'ambito del contesto più allargato della rete psichiatrica dell'area della Città di Torino allo scopo di realizzare percorsi di diagnosi e cura efficaci e soprattutto efficienti, nello specifico setting assistenziale, tenuto conto dell'incertezza dell'attuale quadro emergenziale - ricordo che siamo ancora in emergenza - che richiede una flessibilità nella rimodulazione di tutte le attività ospedaliere, al fine di fronteggiare l'eventuale aumento delle nuove infezioni da COVID.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interpellanza n. 382 presentata da Magliano, inerente a "Applicazione della normativa ISEE (DPCM 159/2013)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interpellanza n. 382.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta dell'Assessore per cinque minuti e la replica dell'interpellante per altrettanti minuti.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'interpellanza riguarda un elemento che, oggettivamente, rappresenta la modalità con la quale un cittadino, o una cittadina, può ricevere ciò che è previsto nelle misure socio-assistenziali di welfare. Stiamo parlando della normativa ISEE.
Nel premesso dell'interpellanza ricordo che il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 2013 n. 159, titolato "Regolamento concernente la revisione e le modalità di determinazione ai campi di applicazione dell'indicatore della situazione economica equivalente" (ISEE appunto), ha introdotto importanti novità nella modalità di calcolo e di determinazione della condizione economica delle famiglie che richiedono prestazioni sociali agevolate o, comunque, subordinate alla prova dei mezzi.
Ai sensi dell'articolo 2, l'ISEE è lo strumento di valutazione, attraverso criteri unificati, della situazione economica di coloro che richiedono prestazioni sociali agevolate, la determinazione e l'applicazione dell'indicatore ai fini dell'accesso alle prestazioni sociali agevolate nonché della definizione del livello di compartecipazione al costo delle medesime e costituisce il livello essenziale delle prestazioni (quindi entriamo anche nel campo definito dei LEA, di cui più volte si è parlato) ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m della Costituzione fatte salve le competenze regionali in materia di formazione programmazione e gestione delle politiche sociali e socio-sanitarie.
In base all'articolo 14, le prestazioni sociali agevolate, in corso di erogazione, continuano a essere concesse secondo disposizioni previgenti almeno fino alla data di emanazione degli atti, anche normativi, conformi alle nuove disposizioni e, comunque, non oltre 12 mesi dalla data di pubblicazione della DSU e, quindi, non oltre il 31 dicembre 2015.
Nel "considerato che" pongo il tema che la Giunta regionale ha deliberato con proprio provvedimento, le linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa ISEE, di cui al DPCM 5 dicembre 2013, n.
159 (di cui sopra), demandando altresì al Direttore regionale della Coesione sociale la designazione dei componenti il Tavolo tecnico mirato all'adozione di atti regionali per l'applicazione della normativa.
Il Tavolo è stato istituito con determina il 3 marzo 2015 e, dal 2015 a oggi, la Regione, con varie determine, ha prorogato il regime di gestione transitoria di applicazione dell'ISEE.
Nel "rilevato che" pongo ulteriormente l'accento sul fatto che, rimanendo valida la deliberazione della Giunta del 15 febbraio 2010, la Regione prevede la partecipazione per la quota sociale della persona con disabilità, considerando reddito le indennità e pensioni percepite per le disabilità riconosciute.
Questo è quello che emerge per il fatto che noi continuiamo a prorogare ci che è stato emanato il 15 febbraio 2010, la 56-13332.
L'INPS, con la circolare del 25 luglio 2016, ha recepito le sentenze del Consiglio di Stato, la n. 838, la n. 841 e la n. 842, con le quali si stabiliva l'esclusione, ai fini del calcolo ISEE, dei redditi derivanti da pensione e indennità a favore di disabili componenti il nucleo familiare.
Il DPCM 2013, all'articolo 3, comma 6, stabilisce che il soggetto che si trova in convivenza anagrafica, ai sensi del DPR 223 del 30 maggio 1989, è considerato nucleo familiare a sé stante, salvo che debba essere considerato componente del nucleo familiare del coniuge, ai sensi del comma 2.
Da qui, l'interpello alla Giunta, che ringrazio per essere presente per rispondere, per sapere entro quali tempistiche saranno adottate le misure necessarie affinché l'assistenza domiciliare sia riconosciuta ai cittadini con i parametri previsti dalla riforma ISEE (DPCM 159/2013), cioè, quand'è che la Regione, interrompendo questa continua prorogatio, inizierà a prendere in considerazione quello che è emerso in Consiglio di Stato, ossia l'esclusione, ai fini del calcolo ISEE, dei redditi derivanti da pensioni e indennità a favore di disabili componenti il nucleo familiare, cioè non considerare queste misure di sostegno al reddito, per queste persone che fanno parte del nucleo familiare, come montante complessivo della famiglia.
Questo lo diciamo - e vado alla conclusione, Presidente - perché è evidente che, oggi, le famiglie rappresentano il primo punto di accoglienza e di sostegno, a volte anche in modo drammatico, di figli, parenti o genitori con disabilità. Quando la disabilità è sui propri figli è ancora più pesante e il fatto di sentirsi dire che quel tipo d'indennizzo che lo Stato riconosce a chi purtroppo, per nascita, per incidente o per malattia entra in una condizione di disabilità, fa parte del montante ISEE, oggettivamente è inaccettabile, perché preclude alle famiglie, che si accollano costi enormi per la gestione di queste disabilità, l'accesso a ulteriore possibilità di sostegno.
Ho concluso e ringrazio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione e per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Caucino.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente.
Posto che l'interpellanza, pur avendo per oggetto il generico stato di applicazione della normativa ISEE (DPCM 159 del 2013), sembrerebbe interessare, nello specifico, la tematica della convivenza anagrafica di cui all'articolo 3, comma 6, del DPCM 159/2013, si rileva quanto segue.
La Regione Piemonte, in virtù di specifica richiesta da parte dell'ANCE e del coordinamento regionale degli enti gestori, ha adottato un provvedimento, la DGR 10-881 del 12 gennaio 2015, contenente linee guida per la gestione transitoria dell'applicazione della normativa ISEE, di cui al DPCM 159/2013.
Successivamente, a più riprese ha prorogato - e da ultimo con DGR 166411 del 26 gennaio 2018 - sino all'adozione del provvedimento definitivo. Con il medesimo provvedimento iniziale è stato istituito un Tavolo tecnico quindi stiamo parlando del 2015, a composizione mista, finalizzato all'adozione di atti regionali per l'applicazione della normativa ISEE.
L'attività del Tavolo tecnico di raccordo e sintesi delle richieste, da un lato, provenienti dagli organi rappresentativi degli enti gestori e ANCI e dall'altro, da parte delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, si è caratterizzato per una significativa divergenza tra le parti interessate sulle modalità di traduzione delle linee guida nonostante il tentativo di mediazione regionale, e ha portato, a oggi, al mancato licenziamento di un provvedimento definitivo, sia in occasione della prima istituzione del Tavolo, quindi, ripeto, fin dal 2015, sia quando i lavori del medesimo sono ripresi, quindi nel 2018.
Infine, nel 2019 i lavori del Tavolo tecnico sono stati riattivati e, a fronte delle recenti posizioni assunte dai sindacati, da ANCI Piemonte e dal coordinamento degli enti gestori in ordine alla proposta di linee guida per l'applicazione uniforme dell'ISEE, il tentativo di condivisione di un testo su tale tematica presenta difficoltà determinate da talune rigidità di non semplice gestione. Come il Consigliere saprà, ci sono due visioni diametralmente opposte rispetto a questa problematica, per cui la gestione della mediazione negli anni è risultata difficilissima.
L'azione di mediazione regionale, seppure complessa, non può né dev'essere interrotta. Guardi, Consigliere, questa è una mia visione di carattere prettamente politico, perché le assicuro che gli Uffici regionali sono di segno opposto, ma ritengo che, invece, debba essere assolutamente trovata una soluzione. Non dobbiamo interrompere questa mediazione, perché il perseguimento della ricerca di una soluzione di sintesi è un obiettivo ritenuto importante dall'Amministrazione regionale e per il quale sarà profuso il massimo impegno.
Per quanto concerne l'applicazione dei parametri previsti dall'articolo 3 comma 6, del DPCM n. 159 del 2013 in tema di convivenza anagrafica, in virtù del combinato disposto del dettato normativo nazionale e regionale attualmente in vigore, essi devono considerarsi immediatamente applicabili.
Se il tema fondante è legato alle fasce ISEE, oggi sappiamo che, a livello territoriale, queste fasce sono definite in via autonoma dai 49 enti gestori. Questo per quanto riguarda tutte quelle altre prestazioni che esulano dal cosiddetto assegno di cura.
Per quanto riguarda, nello specifico, l'assegno di cura - domani, peraltro in IV Commissione, affronterò dettagliatamente la questione - abbiamo proposto delle fasce ISEE che saranno, ovviamente, adottate con il nuovo Piano regionale per la non autosufficienza e che, a seguito del mio raffronto con i membri della IV Commissione, verrà presentato al Ministero.
Conseguentemente, tale Piano dovrebbe essere accertato dal Dipartimento preposto e le fasce ISEE proposte dai miei Uffici saranno poi validate.
Questo perché per i gravi queste fasce ISEE le abbiamo in qualche modo proposte noi; per i gravissimi, invece, sono già previste uniformemente su tutto il territorio a livello nazionale. La problematica legata all'uniformità delle fasce ISEE è certamente una problematica che va a incidere rispetto a tutte le altre prestazione, ovviamente, e agli assegni di cura. Per quanto riguarda, nello specifico, gli assegni di cura quest'uniformità viene posta in essere per i gravissimi a livello nazionale e per i gravi, invece, a breve con l'approvazione del nuovo Piano regionale per la non autosufficienza.
Per contro, il tema dell'uniformità delle fasce ISEE per tutte le altre prestazioni, Consigliere, resta. Stiamo parlando di una trattativa, stiamo parlando di una mediazione posta in essere dagli Uffici a partire dal 2015 quindi il Consigliere potrà comprendere, proprio per il fatto che in questi anni non si è trovata una soluzione in quanto, in realtà, le posizioni dei soggetti coinvolti sono evidentemente molto distanti, ma ciò non toglie che, anche rispetto a questo punto, da parte mia, ci sarà ovviamente il massimo impegno per trovare una mediazione che possa, in qualche modo essere un punto d'incontro e poter dare la miglior soluzione possibile per il bene dei piemontesi e degli utenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo all'Assessore di avere la nota scritta. L'Assessore ha letto molto velocemente e la ringrazio, anche perché la risposta era decisamente puntuale.
Mi scuso con lei e con i suoi Uffici e la prossima volta specificher meglio nel titolo, come giustamente mi ha voluto far notare l'estensore della sua nota, l'applicazione della normativa ISEE. Era molto generica, ma è evidente dal testo che mi occupavo prettamente non di ricchi possidenti che cercavano di ricevere indebitamente un bonus sanitario, ma di persone che, invece, si trovano nelle condizioni di avere in casa una persona con disabilità.
Assessora, non discuto di quello che è capitato perché lo dice la storia che non siamo stati in grado, quelli di prima e quelli di oggi, almeno fino a oggi, di trovare una soluzione, ma non ho capito - magari poi me lo dirà in un'altra sede - se il terzo punto che ho inserito nel mio "rilevato che", cioè se l'INPS, con la circolare n. 137, abbia recepito la sentenza del Consiglio di Stato (n. 838, 841 e 842) con le quali si stabiliva l'esclusione, ai fini del calcolo ISEE, dai redditi derivanti da pensioni e indennità a favore di disabili componenti il nucleo familiare. Questo è già una risposta che avrei avuto piacere di ricevere, cioè quando faremo questa trattativa avete in animo di recepire queste sentenze del Consiglio di Stato. Sì? No? Se la risposta è sì, i cittadini, le mamme e i papà con queste persone a carico che sto ricevendo avranno speranza nel fatto che, finalmente, c'è un Assessore che dice che il Consiglio di Stato, per gerarchia delle fonti varrà di più dell'interpretazione di un funzionario di un sindacato dell'ANCI (questa è la base del diritto). A quel punto noi daremo un segnale per cui iniziamo a recepire ciò che è stato deciso nel 2013.
Questo, forse, è uno dei problemi endemici del nostro Paese, che non riguarda chi oggi governa: tendenzialmente, quando si fa una norma, prima che questa norma si applichi, passano proroghe, proroghe, proroghe e proroghe. In questo caso, però, sono tutte proroghe che vanno a nocumento del cittadino che si trova ad avere un parente convivente e che ha una pensione d'indennità d'invalidità.
Volevo capire questo. Alla luce di quello che ha detto l'Assessora - che ringrazio, perché mi auguro che, almeno in questa legislatura, si trovi una soluzione di sintesi sui gravi e sui gravissimi - si riconosca un principio. Un principio, secondo me sacrosanto, che uno può dire che è d'accordo - ognuno si auto-considera un costituzionalista o un esperto di misure di previdenza - ma se c'è una sentenza, quella sentenza si applica.
Volevo solo capire, per uscire da quest'Aula con una risposta adeguata, se Regione Piemonte farà sua quest'indicazione dell'INPS, in modo tale che per le famiglie che hanno persone con disabilità nel proprio nucleo familiare non siano conteggiate ai fini ISEE, come previsto, i redditi derivanti da pensioni e indennità. Non ho colto nella sua risposta, se non tutta una serie di programmazioni di attività che devono essere svolte, se questo è l'oggetto del contendere con le parti o se su questo. Invece, Regione Piemonte vuole arrivare finalmente a riconoscere quello che il Consiglio di Stato ha già sancito.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Brevemente. Grazie, Consigliere.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore, dovrebbe rispondere in piedi.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Ha ragione Certamente il recepimento delle sentenze del Consiglio di Stato è un obiettivo (politico, quantomeno) di quest'Assessore. Da parte mia, c'è assolutamente la volontà di fare in modo che nell'ambito di queste trattative, così come queste sentenze sono state recepite dalla stessa INPS, come lei ha ben spiegato, vengano recepite anche dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Volontariato

Interpellanza n. 208 presentata da Gallo, inerente a "Aree di sosta di proprietà delle Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere utilizzabili dalle associazioni di volontariato che si occupano del servizio di trasporto e accompagnamento malati"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 208, presentata dal Consigliere Gallo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, per l'illustrazione; ne ha facoltà per cinque minuti.



GALLO Raffaele

Conosco molto bene l'argomento, anche se non riesco ad accedere alla Intranet.
L'interrogazione è di febbraio di quest'anno, quindi ringrazio l'Assessore per la risposta in data odierna. La illustrerò brevemente.
Alla fine della precedente legislatura avevamo chiesto, attraverso un atto d'indirizzo votato all'unanimità da quest'Aula, che le Aziende Ospedaliere e le ASL potessero mettere a disposizione delle associazioni di volontariato che svolgono un'attività fondamentale relativa al trasporto dei malati e degli anziani che si trovano, magari, in situazioni di solitudine, presso gli ospedali per visite mediche, per controlli o per accertamenti, una disponibilità di posti auto nelle vicinanze dell'ospedale o all'interno delle aree del relativo ospedale per parcheggiare l'auto e accompagnare la persona all'interno della struttura, aiutandola anche nelle attività di controllo e di svolgimento degli esami, per poi poterla riaccompagnare presso il proprio domicilio.
Tutto questo oggi non è possibile. In molti casi, ci si trova in difficoltà perché bisogna trovare un parcheggio sia all'interno delle strisce blu, sia in zone ospedaliere molto affollate. Capite anche voi, quindi, che non è semplice svolgere una funzione così importante quando si tratta di accompagnare magari persone che hanno problemi di deambulazione.
Dunque, la volontà del Consiglio regionale nella scorsa legislatura era quella di agevolare questo servizio così importante. Era stato dato mandato alle Aziende Ospedaliere di trovare la soluzione, ciascuna nel proprio ambito e secondo la propria tipologia.
L'interrogazione che avevo presentato pre-COVID voleva accertare a che punto si è nella definizione di quest'opzione, quali Aziende hanno incominciato ad attivare quest'opzione, in che modalità e con quali tempistiche si pensa di arrivare al completamento di questa richiesta pervenuta - lo ripeto - all'unanimità dal Consiglio regionale all'interno della discussione che abbiamo fatto alla fine della scorsa legislatura relativamente al Piano della cronicità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente di Gruppo Raffaele Gallo per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Volevo solo ricordare che parliamo di un ordine del giorno del 10 luglio 2018, che impegnava la precedente Giunta. Come lei sa bene, la precedente consiliatura poteva impegnare solo la Giunta di allora, non certo questa.
Tuttavia, in ottemperanza a quello che lei mi chiede, ho fatto verificare lo stato di attuazione di quell'ordine del giorno e purtroppo devo rilevare che in qualche caso è stato applicato, ma nella stragrande maggioranza dei parcheggi e delle aree non è stato attuato.
Mi rendo perfettamente conto che sarebbe utile poterlo fare, quindi chiederemo alle Aziende Sanitarie - indipendentemente dall'ordine del giorno, ovviamente - di valutare gli spazi, la disponibilità e la possibilità di poter realizzare questi parcheggi e queste aree di sosta in prossimità dei servizi, in maniera da dare un'opportuna soluzione al problema.
Indipendentemente dall'ordine del giorno, mi sembra una cosa sensata e daremo corso di nuovo a questa valutazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 353 presentata da Magliano, inerente a "Hospice pediatrico"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 353 presentata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano Silvio per l'illustrazione; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Giunta per essere presente e per dare risposta a quest'interpellanza che si occupa di un tema a mio giudizio importante e delicato.
Come sapete, ai sensi dell'articolo 2 della legge n. 38 del 15 marzo 2010 "Disposizioni per garantire l'accesso alle cure palliative e la terapia del dolore", si avvia tutto un procedimento per cui all'interno della codifica medica alle cure palliative la terapia del dolore inizia a prendere piede all'interno del nostro sistema sanitario.
Le cure palliative sono state definite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare problematiche associate a malattie inguaribili attraverso la prevenzione e il sollievo dalla sofferenza per mezzo di un'identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e altre problematiche di natura fisica, psicologica sociale e spirituale.
Questo tema, che riguarda persone che sono alla fine del proprio percorso di vita e che necessitano di questa tipologia di servizio e di offerta sanitaria, emerge come drammaticamente necessario quando a parlare di hospice aggiungiamo l'aggettivo "pediatrico", cioè un luogo nel quale i bimbi gravemente malati e le loro famiglie possano percorrere spesso nella maggior parte dei casi - il percorso che li porta poi al decesso.
Nel punto del "premesso che" vado ancora a rilevare che, come appreso dall'articolo sul quotidiano Vita del 12 aprile 2019, "Cure palliative pediatriche: il grande ritardo", in Italia solo il 10% dei".
Presidente, io non riesco a parlare.



PRESIDENTE

Chiedo all'Aula un po' di silenzio.
Chi non è interessato ai lavori del sindacato ispettivo può uscire.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Riprendo; evidentemente, non è d'interesse dei colleghi, ma stiamo parlando di hospice pediatrici di bimbi che sono in gravi condizioni di malattia.
In Italia, solo circa il 10% dei 35.000 bambini con malattie inguaribili e bisogni assistenziali complessi riceve le cure palliative pediatriche cui dovrebbe avere diritto.
Nel "rilevato che" racconto che cosa ha fatto la Regione Piemonte: la Regione Piemonte ha formalizzato la rete di cure palliative di terapia del dolore per i pazienti in età evolutiva con l'individuazione di percorsi specifici per i piccoli pazienti e i loro familiari e la realizzazione di un hospice pediatrico nel presidio Regina Margherita di Torino.
La DGR è la n. 20 dell'8 febbraio 2010. La Regione ha individuato due sedi di hospice pediatrico.
La sopracitata legge 38 del 2010, recepita con DGR, ha previsto all'articolo 5, l'attivazione della Rete regionale di cure palliative e della Rete regionale di terapia del dolore. La DGR 11 del 27 gennaio 2014 ha formalizzato la Rete regionale di cure palliative e di terapia del dolore del paziente pediatrico; documento nel quale sono specificati i requisiti di tale rete, tra cui la preparazione degli operatori dei servizi, la formazione di base continua sul dolore e sulle cure palliative pediatriche, la misurazione della qualità della vita; sono specificate le caratteristiche dell'hospice pediatrico, tra le quali la preparazione in CPP del personale operante, e si ritiene opportuno istituire una Commissione di coordinamento.
Tutto questo venne fatto nel 2014.
Il 17 maggio 2016 c'è stata l'inaugurazione dell'hospice pediatrico "L'isola di Margherita", primo hospice pediatrico del Piemonte (questo, nel 2016), ma la DGR 202 del 2019 ha autorizzato l'apertura e il funzionamento del Centro residenziale di cure palliative "L'isola di Margherita", cioè tre anni dopo. La DGR 739 ha approvato il protocollo del 2019 e il protocollo regionale indicante i criteri e i requisiti per l'accesso ai pazienti all'hospice pediatrico.
Vado alla conclusione, Presidente.
Interpello la Giunta regionale per sapere se l'hospice pediatrico "L'isola di Margherita" possieda, a oggi, i requisiti assistenziali indicati nella DGR 117041 del 27 gennaio 2014, con particolare riferimento ai punti sopra specificati, cioè se si rifà a tutto quello che ho detto in narrativa.
Inoltre, si chiede per quale ragione si è atteso fino al 19 marzo 2019 nonostante l'inaugurazione fosse stata fatta il 17 maggio 2016; se l'hospice pediatrico "L'isola di Margherita" sia stato, dunque, inattivo dal 2016 al 2019 e per quale scopo sia stato utilizzato in quest'arco di tempo; se sia stata realizzata una rete di cure palliative pediatriche; se sia stata istituita la Commissione di coordinamento della Rete regionale di cure palliative e terapia del dolore rivolte al paziente pediatrico; a oggi, quanti pazienti pediatrici non in fase terminale, perché l'hospice può essere utilizzato anche per la gestione della fase non terminale, sono in carico all'hospice pediatrico.
Questa è un'interpellanza che pone l'accento su un tema assolutamente drammatico, ma che ha bisogno di una risposta evoluta e concreta perch alla luce delle domande che ho fatto in questo momento, in questi anni non l'abbiamo gestito con correttezza.
Chiedo, quindi, all'Assessore una risposta in merito a questi punti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Mi scuso, per conto dell'Aula, per aver disturbato la sua illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Parliamo di un excursus che parte dal 2010 e arriva fino all'inizio 2019.
Lei ha già citato una serie di norme e poi ha posto delle domande: sar molto rapido sulle norme ed entrerò nel resto.
Sappiamo che, nel 2012, è stato approvato un atto d'intesa Governo-Regioni.
Voglio leggere il dispositivo: "Per quanto riguarda la Rete pediatrica di cure palliative e di terapia del dolore, stanti le peculiarità dei percorsi assistenziali dedicati ai pazienti pediatrici, si demanda al successivo provvedimento deliberativo l'individuazione di centri di riferimento sul territorio regionale, la definizione della rete stessa indicata nell'intesa con la parola 'aggregazione funzionale e integrata delle attività di terapia del dolore e cure palliative rivolte al minore', erogate nei diversi setting assistenziali, nell'ambito territoriale e ospedaliero definito a livello regionale".
Questo, nel 2010. Poi, c'è stata una serie di normative che lei ha già citato.
Ricordo che, nel 2014, è stata formalizzata e approvata la "Rete regionale di cure palliative e terapia del dolore rivolta al paziente pediatrico" quindi la risposta alla sua domanda è: sì, esiste questa rete. Poi, sempre nel 2014, è stata istituita la Commissione di coordinamento della Rete regionale cure palliative, quindi c'è anche questa Commissione.
A entrambe le due domande che lei ha posto, la risposta è: sì.
In seguito, la Città della Salute ha realizzato l'hospice pediatrico e, per rispondere alla domanda "se abbia i requisiti", ho fatto un'analisi degli atti, non essendo stato io presente durante questa vicenda: la Commissione di vigilanza competente ha effettuato, in data 15 novembre 2016, un sopralluogo finalizzato alla verifica del possesso dei requisiti per l'autorizzazione del Centro residenziale cure palliative - hospice pediatrico "L'isola di Margherita", esprimendo con apposito verbale agli atti del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari parere favorevole.
Non ho motivo di dubitare della correttezza, quindi.
MAGLIANO Silvio (fuori microfono) In che anno?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Nel 2016. Il 15 novembre 2016, la Commissione di vigilanza ha accertato che c'erano i requisiti per il funzionamento. Poi, ci sono altri verbali.
Questo è stato recepito, con deliberazione del Direttore generale dell'ASL Città di Torino, il 13 aprile 2017.
Lei mi chiede per quale ragione si è atteso fino al 19 marzo 2019 per autorizzare il funzionamento dell'hospice pediatrico, considerato che l'inaugurazione è avvenuta il 17 maggio. Io posso soltanto ipotizzare le ragioni che hanno spinto il mio predecessore in questo lasso di tempo, ma immagino che sia stato possibile dare corso all'attività e alla piena operatività dell'hospice solo nel momento in cui sono state definite le tariffe giornaliere per la degenza ordinaria diurna svolta in hospice pediatrico; tariffe a tutt'oggi non definite a livello nazionale, cui la Regione ha dato formalizzazione con la DGR del 15 febbraio 2019. Ripeto: lo immagino.
Si precisa, a questo proposito, che la Regione Piemonte è la terza Regione d'Italia ad avere definito le tariffe e ad avere un hospice pediatrico quindi siamo abbastanza all'avanguardia.
Con delibera dirigenziale del 19 marzo 2019 (sempre Giunta precedente), è dunque stato autorizzato all'apertura e al funzionamento l'hospice pediatrico "L'isola di Margherita" presso l'ospedale Regina Margherita, in possesso, come dicevo prima, di tutti i requisiti richiesti certificati dalla Commissione di vigilanza.
Con una nostra successiva delibera dirigenziale del 30 ottobre 2019 è stato approvato il protocollo indicante i criteri e i requisiti per l'accesso dei pazienti all'hospice pediatrico, in attuazione alla delibera di febbraio.
Nel periodo intercorso tra l'inaugurazione dell'hospice e l'autorizzazione al funzionamento, i letti non sono rimasti inutilizzati, ma sono serviti al ricovero di sollievo di pazienti oncologici e non oncologici, non rispondenti alla terapia attiva, ricoverati presso i reparti del presidio.
Quindi, è stato utilizzato.
A oggi, facendo riferimento all'ultima domanda, non c'è alcun paziente non conforme ai requisiti previsti preso in carico dall'hospice, cioè tutti i pazienti che sono nell'hospice sono coerenti con i requisiti previsti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore e chiedo di avere la fotocopia della documentazione anche perché lei ha un tono di voce basso e con la mascherina e il sottofondo dei colleghi, era pressoché impossibile sentirla, però legger con attenzione e cura quello che lei mi ha dato. Poiché aveva due fogli diversi, la ringrazio per aver fatto anche un po' di memoria storica e avere chiesto che cosa i suoi predecessori avevano fatto.
Penso che però sia importante alzare il livello di attenzione. Oggi noi abbiamo solo un hospice che, da quello che mi dicono e da quello che lei mi ha risposto, è funzionante e che quindi raggiunge la sua funzione di hospice e non di reparto per bimbi con malattie oncologiche, per cui nessuno dei pazienti di questo hospice oggi è lì, purtroppo, per i motivi per cui è tenuto a starci.
Certo è che bisognerà lavorare affinché queste tipologie di servizio possano essere non solo su Torino, anche perché, come abbiamo visto nel "rilevato che", in teoria si parlava anche di Alessandria come un altro punto per l'hospice (questo sempre del 2010). Perciò, è importante capire bene quale rete riusciamo a dare, perché mi pare che questo sia un tema sul quale dobbiamo lavorare. È vero che si fanno le battaglie affinché non avvengano riduzioni di posti letto, ma c'è anche una qualità del servizio e una continua evoluzione di questi servizi che dobbiamo riuscire a garantire alle famiglie.



(Scampanellìo del Presidente)



PRESIDENTE

Tanto per riunire due concetti: da una parte ci sono le lamentele sul fatto che questa Presidenza non fa rispondere in tempo e, dall'altra, da parte di tutta l'Aula c'è il disturbo continuo della seduta.
Prego, Consigliere, proceda.



MAGLIANO Silvio

Detto questo, sarà mia cura, Assessore, leggere con attenzione quanto da lei riportato nella nota, proprio perché c'è un grande tema della pediatria che non riguarda solo e soltanto l'eccellenza legata al nostro ospedale, ma c'è un tema legato anche ai servizi che diamo sui territori, ovvero alle famiglie che hanno bimbi in queste condizioni, per cui dopo la fase acuta atterrando sul territorio, necessitano di una continua attenzione.
Leggerò con grande attenzione, come ho detto, la sua nota e cercheremo magari grazie al Presidente della Commissione competente, di fare un approfondimento su questa materia, che è di assoluto interesse, anche e proprio perché - e concludo - riguarda una delle ingiustizie più grandi che vi sono, che è il dolore dei bambini più piccoli. E fare in modo che per questi bimbi e soprattutto per la famiglia, che vive come una contraddizione umana e di vita il fatto che il proprio figlio stia male e così tanto male, creare servizi di eccellenza sarà anche il compito di questa Giunta e di questa legislatura.
Per il resto, ringrazio l'Assessore per quanto risposto in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per aver trattato un tema così importante in Aula.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 276 presentata da Rossi, inerente a "Città della Salute e della Scienza di Novara prevenzione fenomeni corruttivi e infiltrazione della criminalità organizzata"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 276.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte del proponente di due minuti e la risposta da parte dell'Assessore di tre minuti e non è prevista replica.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione nasce dopo l'approvazione da parte del Ministero del finanziamento per la Città della Salute e della Scienza di Novara, avvenuta il 12 maggio 2020 con la trasmissione del Decreto dirigenziale "Ammissione a finanziamento dell'intervento denominato 'Città della Salute e della Scienza di Novara'".
Perché si rende necessaria quest'interrogazione? Perché lo scorso 11 febbraio, in occasione dell'approvazione della legge richiesta dal Ministero per sbloccare il finanziamento dell'Ospedale di Novara, insieme alla legge abbiamo approvato alcuni ordini del giorno collegati. Partendo dal presupposto che, com'è ormai noto a tutti, il ciclo del contratto pubblico, tanto più sulle grandi opere, è dimensione privilegiata per l'infiltrazione della criminalità organizzata e per i fenomeni corruttivi si rende necessario, qualora si mettono in campo iniziative di questo tipo prevedere anche iniziative volte a prevenire questi fenomeni, come hanno fatto altre Regioni. Cito solamente come esempio la Lombardia, che ha un Osservatorio sul partenariato pubblico-privato.
In occasione dell'approvazione della legge, fu approvato all'unanimità dall'Aula un ordine del giorno che prevedeva impegni specifici, che vado a ripetere, perché è proprio su questi che chiediamo di sapere a che punto è la loro messa in pratica. Il primo riguardava l'estensione del protocollo ANAC, già presente per la realizzazione del Parco della Salute e della Scienza di Torino, anche alla Città della Salute di Novara. Poi la valutazione dell'Istituto di un Osservatorio regionale sul partenariato pubblico-privato e, inoltre, se sono state date indicazioni alla stazione appaltante, che in questo caso è l'Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità, per il ricorso a strumenti utili a rendere il ciclo del contratto pubblico trasparente e partecipato.
L'ultimo impegno è se la Regione abbia promosso un protocollo specifico con Prefettura e Forze dell'ordine per un coordinamento puntuale dei controlli in tutte le fasi del ciclo del contratto pubblico.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sulla vicenda di Novara abbiamo veramente lavorato tantissimo e voglio ricordare che a lavorarci per prima è stata proprio la Direzione sanità.
Abbiamo rivisto il Piano Economico Finanziario, che ci era stato sottoposto alla firma. In questa revisione, fatta anche con Cassa Depositi e Prestiti abbiamo ottenuto - e questo lo potete anche accertare dalle delibere - un risparmio di ben 99 milioni di euro.
Con riferimento alle domande poste nell'interrogazione (abbiamo sviscerato a fondo tutta la tematica), l'Azienda ospedaliera Maggiore della Carità di Novara ha avviato le procedure di gara, come lei diceva, Consigliere, il 12 giugno, con deliberazione n. 480.
Con riferimento agli aspetti legati alla trasparenza e al contrasto alla corruzione si evidenzia che la stessa Azienda (l'abbiamo concordato insieme) ha approvato, in data 10 luglio, la deliberazione n. 581 "Nuova Città dalla Salute e della Scienza di Novara", affidando un incarico di collaborazione gratuita di controllo sul tema "infiltrazioni e anticorruzione" al Generale dei Carabinieri Maurilio Liore, appena in pensione, per i lavori di stesura e attuazione del Protocollo Legalità.
L'Azienda, anche in virtù della deliberazione citata, procederà a stipulare uno specifico protocollo di legalità con la Prefettura di Novara ovviamente con le Forze dell'ordine, avente a oggetto un potenziamento dei controlli antimafia, al fine di prevenire infiltrazioni criminali e assicurare il preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza, nell'ambito della concessione di costruzione e gestione dell'opera.
Sappiamo, come lei citava prima, che i progetti di partenariato pubblico privato sono ad alto rischio sotto questo profilo, quindi si è pensato come Giunta regionale, ai diversi aspetti problematici dei PPP e abbiamo attivato una collaborazione con l'IRES, che ha un gruppo di lavoro la cui attività è mirata a verificare e valutare tutti gli aspetti del partenariato pubblico-privato di ogni partenariato pubblico e privato che le Aziende sanitarie del Piemonte vorranno attivare, promossi dall'Azienda o dal privato indifferentemente, ma farà tutte le necessarie valutazioni.
Pertanto, un gruppo di lavoro che può definirsi sostitutivo all'Osservatorio ce l'abbiamo già presso l'IRES.
Si sottolinea inoltre, con riferimento al partenariato di Novara, che, come sapete, è stato siglato un protocollo con Cassa Depositi e Prestiti, il più grande operatore nazionale sotto il profilo di finanziamento agli enti pubblici, nel quale sono anche previste le valutazioni di congruità, quindi di contrasto alle infiltrazioni di tipo mafioso.
Questo protocollo è stato stipulato il 6 dicembre 2019, con il progetto di partenariato pubblico-privato, relativo alla realizzazione "Città di Novara", approvazione schema di protocollo d'intesa, attività di cooperazione tra Regione Piemonte e Cassa Depositi e Prestiti, a titolo gratuito. In particolare, il protocollo citato disciplina l'attività di consulenza da parte di Cassa Depositi e Prestiti in favore dell'Amministrazione (in questo caso l'Azienda), in relazione agli aspetti economico-finanziari di ripartizione dei rischi di finanziabilità e modalità di affidamento del contratto per l'attuazione del progetto.
Tutti gli altri protocolli di cui lei chiedeva, quindi al di là di quello ANAC, sostituito dalla collaborazione di un Generale dei Carabinieri in pianta stabile presso la Città della Salute di Novara, sono stati applicati, compreso il Gruppo IRES, che ha proprio il compito di valutare e di controllare tutti i progetti di partenariato, quindi di fare un'azione indiretta di osservatorio.
Grazie, Presidente.
Le darò poi la risposta scritta, Consigliere Rossi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 279 presentata da Giaccone, inerente a "Adrenalina autoiniettabile per soggetti allergici in età pediatrica"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 279.
La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Ha già introdotto lei l'argomento: l'adrenalina autoiniettabile per i soggetti allergici in età pediatrica, in particolare bambini che sono, in virtù della loro patologia, a rischio di anafilassi. SCR Piemonte, con il bando del 23 gennaio 2016, ha assegnato, a giugno dello stesso anno, una fornitura di adrenalina della ditta Bioproject, che ha nome il farmaco denominato Chenpen, al posto delle precedenti che era Jext e Fastjekt.
Per essere concisi e sintetici, Presidente.



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo gentilmente di tenere un comportamento riguardoso in aula, nel rispetto di chi deve illustrare l'interrogazione.
Grazie.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
In considerazione del fatto che le nuove siringhe assegnate non hanno le medesime caratteristiche di quelle precedenti e, in particolare, sono molto più scomode da usare, dal punto di vista della sicurezza danno meno garanzie e devono - ricordo - essere utilizzate in situazioni di particolare difficoltà (magari con il bambino nel panico perché è in preda a una pre-crisi di anafilassi e non ha intorno il genitore che la sa usare ma le maestre o qualche altro operatore presente), è chiaro che il fatto che le precedenti fossero molto più agevoli, molto più rapide, più protette e più sicure dava una determinata garanzia che queste successive non danno.
La nostra preoccupazione è sollecitata proprio dalle associazioni dei genitori di questi bambini, i quali dicono addirittura, nelle raccomandazioni della nuova penna, che c'è scritto che, visto che una sola iniezione potrebbe non essere sufficiente, non per la quantità, ma per il fatto di non riuscire ad arrivare a destinazione, di portarsene sempre due.
La domanda - e concludo, nello sforzo di essere più possibile sintetico, ma chiaro - è cosa la Regione a questo proposito, visto che è chiaro che le caratteristiche delle due forniture non sono le medesime, ha intenzione di fare per ovviare alla difficoltà.
Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Mario Giaccone per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
È una materia estremamente tecnica, per cui il Settore farmaceutico della Direzione sanità mi ha dato una traccia adeguata.
Come lei diceva, in data 29 aprile 2020, a seguito dell'espletamento del decimo appalto specifico, per la gara 12/2020 relativa al sistema dinamico e acquisto è stata disposta l'esecuzione in urgenza, a far data dal 29 aprile, della fornitura di farmaci emoderivati per le aziende del Servizio Sanitario Regionale delle Regioni Valle d'Aosta, Lazio, Molise e Puglia e ovviamente il Piemonte.
Nell'ambito di questa gara, per il lotto in questione, sono stati aggiudicati: Chenpen 150 da 0,3 milligrammi, Chenpen 300 e farmaci equivalenti in termini di principio attivo. Forma farmaceutica, dosaggio e gli altri prodotti in commercio a base di adrenalina autoiniettabile, ossia Jext e Fastjekt, come esplicitato anche sul sito dell'AIFA (c'è una tabella allegata che è il comunicato di AIFA).
D'altro canto, le raccomandazioni dell'EMA, citate nel testo dell'interrogazione in oggetto, hanno lo scopo di promuovere l'uso corretto degli autoiniettori, precisando che la formazione dell'utilizzatore è di fondamentale importanza e che, tra l'altro, gli operatori sanitari devono prescrivere due autoiniettori che i pazienti devono portare sempre con s come riportato nelle schede tecniche dei singoli prodotti. Per tutti e tre i medicinali in commercio è disponibile sul sito AIFA il materiale didattico per i pazienti e per gli operatori sanitari che, a ogni buon conto, si allega.
Pertanto, a quanto consta, anche il prodotto aggiudicato in gara, quindi quello che noi abbiamo oggi disponibile, stante la sua accertata equivalenza quantomeno normativa rispetto agli altri farmaci a base di adrenalina autoiniettabile, viene considerato appropriato anche sotto il profilo della sicurezza d'uso.
Tanto premesso, occorre comunque rammentare che l'aggiudicazione da parte di SCR Piemonte del farmaco Chenpen non esclude, in questo come in altri casi, la possibilità di acquisto di un farmaco differente da parte delle Aziende Sanitarie Regionali e delle ASL, qualora specificatamente richiesto per motivate esigenze cliniche dello specialista.
In estrema sintesi, la gara è stata espletata, dobbiamo sottostare al contratto di gara, ma certamente sulla prossima fornitura queste indicazioni saranno rese cogenti nella prossima gara.
Al momento, le ASL possono discostarsi da questo su motivate esigenze richieste da parte del paziente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Consigliere Giaccone, non ha diritto di replica perché è un'interrogazione indifferibile e urgente.



GIACCONE Mario

Non voglio replicare, volevo solo chiedere il testo della risposta all'interrogazione.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 329 presentata da Valle, inerente a "Conferme e informazioni essenziali sulla riapertura del poliambulatorio di Druento"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 329.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.
Prego, Consigliere, ne ha facoltà per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Il poliambulatorio di Druento, come tanti e comprensibilmente nel periodo più duro del Coronavirus, è rimasto chiuso al pubblico demandando i prelievi e le pratiche urgenti alle vicine sedi di Alpignano, Pianezza e Venaria, comportando un modesto disagio per la popolazione ma, comunque significativo, perché abituata a potersi avvalere del poliambulatorio in Druento.
Il 6 luglio una nota dell'ASL TO3 ne ha disposto una prima riapertura parziale per la funzione del punto prelievi a giorni alterni e poche altre attività.
Quello che ci interessa sapere è se sia prevista, come, in che tempi e con quali modalità la riapertura dei servizi presso il poliambulatorio di Druento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il poliambulatorio di Druento ha continuato a operare in forma ristretta con il servizio di continuità assistenziale, l'attivazione delle USCA e la possibilità di effettuare prestazioni tramite il CUP in remoto, come peraltro previsto dalla procedura aziendale per la garanzia del distanziamento sociale e di tutte le misure igienico-sanitarie atte a contrastare il COVID-19.
Nello specifico, il servizio USCA del poliambulatorio di Druento è operativo tutti i giorni, sabato e domenica compresi, dalle 8 alle 20. Il servizio di continuità assistenziale è attivo dalle ore 20 alle ore 8 dal lunedì al venerdì e dalle 10 di sabato alle 8 di lunedì mattina. Dal 15 luglio è operativo anche il punto di prelievi, con un massimo di 20 prelievi al giorno. Il centro prelievi è operativo ogni mercoledì dalle 8.15 alle 10.15 tramite prenotazione.
Il CUP è attivo in remoto dalle 8.30 alle 12.30 nei giorni feriali, ed è anche attiva l'e-mail CUP.venaria@aslto3piemonte.it, oppure telefonicamente allo 011-4991610/607.
Pertanto, l'attività del poliambulatorio di Druento si considera pienamente operativa, tenuto conto della necessità di garantire le misure di prevenzione allegate all'emergenza Coronavirus.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Grazie a tutti e, nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale. Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 10.35 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti.
Procedo all'appello nominale per la verifica delle presenze.
Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Chiorino, Gagliasso, Marin, Leone, Ricca, Stecco, Tronzano e Zambaia.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'inserimento all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 397, inerente a "Attivazione nelle università piemontesi del corso di laurea triennale per la professione di assistente sanitario".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Approfittando della presenza dell'Assessore Icardi, avanzerei una richiesta, senza nessuna intenzione polemica ma solo per mettere al corrente tutta l'Aula della circostanza che riguarda la campagna vaccinale antinfluenzale.
Apprendiamo dagli organi di stampa che la Conferenza Stato-Regioni ha deciso di destinare al territorio 250.000 dosi di vaccino antinfluenzale, a fronte delle 800.000 acquistate nel corso dell'anno passato, quindi con una differenza in difetto sensibile. La restante parte è stata assorbita dalle Regioni per questioni di natura pubblica.
Volevo dunque condividere questa notizia e chiedere all'Assessore un'informativa - se intende darla - in merito alla suddetta situazione.
Perché tra qualche settimana, con la richiesta che è cresciuta enormemente in relazione alle preoccupazioni indotte dal Coronavirus e dalla maggiore allerta che la popolazione ha giustamente ricevuto dagli organi ministeriali e dall'informazione sanitaria in generale, ci troveremo con poco più di un quarto della disponibilità sul territorio rispetto a chi deve acquistare il vaccino.
Per quanto questa richiesta l'abbia già avanzata all'Assessore in Commissione, mi sembrava urgente per il territorio piemontese che anche l'Aula fosse al corrente della situazione.
Approfittando della sua presenza sia qui sia in Conferenza Stato-Regioni chiedevo la possibilità di un'illustrazione in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Considerato che nell'ultima Conferenza dei Capigruppo si era convenuto sull'urgenza di due ordini del giorno, uno a firma del Consigliere Nicco l'altro a firma della Consigliera Frediani, tenuto conto del fatto che saranno anche delle votazioni abbastanza rapide, chiedo un'inversione dei punti all'o.d.g. per discutere questi due atti d'indirizzo antecedentemente ai disegni di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Convengo con quanto esposto dal collega Sacco del Movimento 5 Stelle.
Pertanto, siamo favorevoli all'inversione dei punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
A dire la verità, mi aspettavo, dopo la Conferenza dei Capigruppo politica di venerdì, la presenza del Presidente Cirio in Aula e anche dell'Assessora Chiorino.
Noi, ironicamente, chiedevamo se il Presidente Cirio avesse la febbre, se se la fosse misurata o di portare l'autocertificazione alla Conferenza dei Capigruppo! A parte le battute, speriamo che il Presidente e l'Assessora stiano bene, ma alla fine non si è mai conseguenti. Siamo riusciti a sentire l'Assessore Marnati, che la scorsa settimana ci ha spiegato che ogni scuola avrebbe avuto un medico a disposizione; siamo passati all'Assessora Chiorino, che ha letto per un'ora la relazione tecnica, tra l'altro degli uffici statali, per poi leggere un comunicato stampa, due giorni dopo, con un'ordinanza che non era neanche stata annunciata martedì in Aula.
Ieri abbiamo visto com'è andata, cioè è successo tutto e il contrario di tutto: ci sono scuole che hanno misurato la febbre, ci sono scuole che non hanno misurato la febbre, ci sono scuole che hanno guardato le autocertificazioni; c'è chi l'ha fatto fuori, c'è chi l'ha fatto dentro c'è chi l'ha fatto nelle classi. Insomma, ognuno ha seguito le linee d'indirizzo nazionale, ma ognuno, giustamente, ha provato a organizzarsi rispetto a un'ordinanza che è arrivata a neanche tre giorni dall'inizio dell'anno scolastico.
Io non so se il problema, Assessora Caucino, sia lei, perché se c'è lei non c'è l'Assessora Chiorino e se c'è l'Assessora Chiorino non c'è lei, per sarebbe stato molto carino che, dopo la relazione di martedì e il confronto di venerdì, una delle due fosse venuta in Aula anche solo per dire cosa è successo, perché nel frattempo (non so se i colleghi hanno percepito la novità), oggi, per l'ennesima volta, riaffrontiamo il "Riparti Piemonte".
Cioè l'ennesima legge che ripassa da quest'Aula, perché, cosa è insuccesso? Oh, c'è stata un'impugnativa del Governo! Posto che il gioco l'abbiamo capito, cioè l'unico modo per il Presidente Cirio di finire sui giornali è provare a fare un braccio di ferro con il Governo, e ci riesce - per carità - vi chiediamo se possiamo evitare che quest'Aula sia trattata in questo modo! Dal Papetellum in poi, dalle vostre ordinanze, dalla guerra prima ai runner e poi ai termoscanner, fate solo perdere tempo, con queste manfrine! Di conseguenza le chiedo, Presidente, poiché venerdì ci siamo detti che ci saremmo aggiornati e l'inizio della scuola c'è stato, di capire se questo braccio di ferro con la Ministra Azzolina, con il Ministro Speranza e con il Consiglio dei Ministri debba andare avanti all'infinito o non si possa ogni tanto, ammettere che il rumore di fondo che fate per finire sui giornali, per farvi impugnare le leggi, serve solo a far perdere tempo ai piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Non ripeto quello che hanno detto i miei colleghi: ieri, oggettivamente, è iniziato l'anno scolastico e avremo la settimana in corso per vedere le conseguenze di quello che è stato e non è stato, con una serie di responsabilità a mio giudizio almeno equamente distribuibili.
Approfitto della presenza dell'Assessora Caucino per capire se è possibile avere informazioni in merito a una parte del nostro mondo scolastico.
Come voi sapete, tutti gli anni chi inizia sempre un po' dopo la scuola per un problema strutturale del nostro sistema sono le bimbe e i bimbi, le ragazze e i ragazzi con disabilità, che oggettivamente si trovano in una condizione di ritardo strutturale legato agli insegnanti di sostegno. A me iniziano ad arrivare tutta una serie di segnalazioni molto preoccupanti perché la procedura per gli insegnanti di sostegno che strutturalmente non ci sono, oggi, alla luce della normativa sul COVID e alla luce dei distanziamenti, risulta ancora più lenta.
Pertanto, iniziamo ad avere una serie di famiglie che, a differenza di quello che capitava strutturalmente negli anni scorsi (dopo una decina di giorni iniziavano a partire i servizi per il trasporto dei disabili a scuola, per accompagnare i ragazzi e riportarli a casa), non hanno certezza di quando questa parte dei nostri studenti potrà tornare in classe.
Essendo - è vero - materia di scuola, ma che in parte può interessare anche l'attenzione dell'Assessora Caucino, vorrei capire se abbiamo dei dati, se siamo entrati in un'interlocuzione serrata con i Dirigenti scolastici e il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale, che ha voglia a dire che cercherà di riempire tutte le postazioni d'insegnanti mancanti, ma noi abbiamo un'altra parte di questo mondo che regolarmente viene attenzionata in modo decisamente meno attento da parte delle istituzioni. Le famiglie oggettivamente, tra i tanti problemi che già vivono, hanno ulteriormente il problema del COVID.
Chiedo se avete - come Giunta, come Presidenza o come Assessorato - qualche dato in più e qualche rassicurazione per queste famiglie che già fanno fatica a organizzarsi alla luce della disabilità dei loro figli e che, in questo caso, sono ulteriormente danneggiate, perché non sanno quando i ragazzi potranno tornare in classe, alla luce dell'emergenza COVID. Come sapete, per alcune gravi disabilità l'utilizzo della mascherina non solo non è concesso, ma è proprio vietato, perché c'è un rischio per le vie respiratorie rispetto alla postura che hanno e rispetto alla patologia che hanno.
Pertanto, c'è grande attenzione sull'apertura dell'anno scolastico. Penso che, come Consiglio regionale, non possiamo sottrarci dal capire qual è la condizione di questi nostri studenti che, per fortuna, sono un numero importante proprio perché in questi decenni abbiamo fatto un percorso di evoluzione per dare anche a loro la possibilità di studiare insieme agli altri compagni di classe.
Se fosse possibile avere delle informazioni e delle rassicurazioni, ve ne sarei decisamente grato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste? La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Presidente, poiché ci sono un paio di emendamenti al disegno di legge n.
109 a firma dell'Assessore Tronzano, che hanno portata tecnica e invarianza di oneri, ma che toccano, anche se da un punto di vista tecnico, la materia del bilancio, se i Presidenti dei Gruppi ritengono, chiedo di fare una piccola sospensione per confrontarci, anche presso la Presidenza, in modo da poterli anticipare e spiegarne anche solo la ratio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Prima di entrare nel punto, semmai, sospenderemo la seduta per una Conferenza dei Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

In tal senso, qualora dovessimo riunire una Capigruppo, le chiedo di farlo formalmente nella sala A, perché le ultime volte non è andato bene l'avvicinamento alla Presidenza.



PRESIDENTE

Sì, questo mi sembra necessiti di.



GRIMALDI Marco

Lo dico solo per meglio prevenire incomprensioni, perché ogni volta non ci capiamo; nella confusione dell'Ufficio di Presidenza, lì vicino, siamo troppo stretti. Per le regole di contenimento del COVID e per una buona riuscita di questa seduta, meglio vederci in una sala.



PRESIDENTE

Sì, la faremo nella Sala delle Bandiere. Finito l'espletamento delle comunicazioni, eventualmente vediamo che cosa decide l'Aula per quanto riguarda le procedure.
La Consigliera Canalis ha chiesto l'inserimento dell'ordine del giorno n.
397. Se l'Aula acconsente, si può inserire nell'o.d.g. in coda all'attuale elenco.
C'era inoltre la richiesta del Consigliere Giaccone di un'informativa da parte dell'Assessore Icardi sulla campagna di vaccinazione. L'Assessore è disponibile. Vorrei solo capire se questo aprirebbe un dibattito, come prevede il Regolamento. Se è un'informativa lampo con un breve dibattito può essere svolta, anche perché non è mia intenzione e non c'è necessità di chiudere le discussioni. Però se ci fosse la possibilità di proseguire in modo ordinato, sarebbe la cosa migliore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Dal mio punto di vista, mi sembra importante che sia fatta la comunicazione sull'argomento. Non ho interesse a sottrarre tempo all'Aula con repliche o dibattiti, però mi sembra che la cosa sia abbastanza urgente. Inoltre, è una forma d'impegno tra gentiluomini che anche gli altri Capigruppo devono accettare.



PRESIDENTE

Il Consigliere Sacco ha richiesto di affrontare i punti 4) e 5) all'o.d.g.
prima dei disegni di legge. Se c'è un accordo, si possono eventualmente anticipare, altrimenti bisogna procedere alla votazione d'inversione.
Chiedo ai Presidenti dei Gruppi di farmi cenno in tal senso.
Inoltre, c'era la richiesta del Consigliere Grimaldi di un'informativa sull'avvio dell'anno scolastico, mentre il Consigliere Magliano chiedeva un'informativa dell'Assessore Caucino sull'avvio dell'anno scolastico per gli insegnamenti di sostegno.
La Giunta è presente, però attendiamo di conoscere la disponibilità.
C'è l'accordo, perciò anticipiamo l'esame degli ordini del giorno.
L'o.d.g. è approvato, così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Campagna vaccinale antinfluenzale della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, ma ringrazio anche il Consigliere Giaccone, perché dà l'opportunità di spiegare la vicenda dei vaccini che è piuttosto complessa.
Come sapete, quest'anno c'è un incremento di persone che vogliono vaccinarsi. Tutte le Regioni hanno fatto delle previsioni in tal senso e noi abbiamo fatto la gara addirittura ad aprile. Tutte le Regioni, tramite la Commissione, avevano chiesto al Ministero di fare una gara nazionale per l'acquisizione dei vaccini antinfluenzali, innanzitutto sapendo della scarsità che si sarebbe determinata e per non mettere le Regioni in concorrenza, perché questo è sicuramente deleterio. Avevamo chiesto una gara nazionale per evitare di mettere le Regioni in concorrenza, ma non è stato possibile farlo. Ogni Regione ha fatto le proprie singole gare e ognuna ha fatto una proiezione della necessità, che sicuramente è superiore all'anno precedente.
Per quanto riguarda il Piemonte, l'anno scorso avevamo acquistato e consumato circa 720 mila dosi e, secondo le previsioni degli uffici del Settore Farmaceutico, ne abbiamo acquistate in gara un milione e 100 mila quindi con un incremento superiore al 30%. Altre Regioni hanno fatto addirittura di più. Cito, ad esempio, la Puglia, che ha raddoppiato la fornitura. Proiettato su scala mondiale - perché tutti gli Stati hanno comprato più vaccini antinfluenzali - si è creata una scarsità di risorse in quanto le aziende farmaceutiche hanno certe potenzialità produttive.
Poiché il settore pubblico è privilegiato nell'acquisto (e ci sono le ragioni), viene a mancare la parte del "libero mercato" (definiamola così) per le farmacie.
Le Regioni acquistano i vaccini che distribuiscono alle categorie a rischio, quindi a tutti gli immunodepressi o ad altre categorie, per cui è molto importante fare la vaccinazione per evitare complicazioni in caso di contrazione dell'influenza. Gli over 65, che è una categoria di prestazioni LEA, hanno ovviamente la precedenza nei confronti di chi va in farmacia a comprare il farmaco e magari ha quarant'anni e non è un soggetto a rischio.
Pertanto, sulla base della maggiore importanza delle categorie a rischio c'è la legge che disciplina una prelazione, ovvero una priorità da parte del sistema pubblico.
Il Ministero ha sottoposto un tema alle Regioni, ovvero che, avendo il sistema pubblico accaparrato tutto il vaccino disponibile, si creerebbe un problema sociale, nel senso che qualunque cittadino che volesse vaccinarsi perché in questo periodo di COVID sente tale necessità - andando in farmacia non troverebbe il vaccino e questo può generare ovviamente un problema sociale. In tal senso, il Capo di Gabinetto e il Ministro Speranza hanno chiesto alla Conferenza delle Regioni la cessione di una quota dei vaccini acquistati dalle Regioni, che nella prima richiesta era pari al 10%. Le Regioni all'unanimità in Commissione hanno bocciato la richiesta perché avrebbe rischiato di compromettere le dosi necessarie per garantire i LEA e per i soggetti a rischio. Dopo più discussioni in Commissione con il Ministero, si è arrivati all'intesa siglata proprio ieri di dare alle farmacie una quota minimale dell'1,5%, che corrisponde a 250 mila dosi che il Consigliere ha citato.
C'è poi il tema di alcune Regioni che, invece, hanno un fabbisogno superiore a quello che dovrebbero ricevere dalle case farmaceutiche, ad esempio, l'Abruzzo e la Sardegna, che l'hanno richiesto, per cui c'è anche il tema della solidarietà tra Regioni. Noi daremo delle dosi e chi ne ha di più e ha la possibilità di farlo andrà a coprire la necessità delle Regioni per garantire i LEA.
La misura dell'1,5% è senz'altro insufficiente, posto che l'anno scorso come correttamente citava il Consigliere Giaccone, le farmacie hanno venduto a livello nazionale circa 800 mila dosi; in Piemonte pare che si attestino sulle 50 mila dosi. È chiaro che dobbiamo pensare ai soggetti deboli, ai soggetti fragili e a garantire i LEA, però questa quota dell'1,5% potrebbe essere implementata, anche perché abbiamo già fatto richiesta - parlo della situazione piemontese, ma lo stanno facendo anche gli altri - di acquisire il cosiddetto "sesto quinto" cioè il quinto d'obbligo (in ogni gara c'è la possibilità, e il fornitore è obbligato a fornirlo, di prevedere il 20% in più rispetto a quello previsto, proprio per far fronte a eventuali necessità sopravvenute).
Ebbene, abbiamo chiesto al Governo, a fronte della garanzia dell'1,5 che sarà sicuramente implementabile.
Cito di nuovo la Puglia, che ne ha comprate il doppio, quindi certamente potrà garantire il 5%, il 7%, eccetera. Insomma, alcune Regioni possono dare di più, poi vedremo come compensare.
Però abbiamo chiesto al Governo, e all'AIFA soprattutto, un impegno specifico, a fronte dell'impegno delle Regioni di fornire l'1,5%, a garantire che poi siano effettivamente consegnate le dosi da parte delle case farmaceutiche. Perché per il momento parliamo di carta: che ci siano poi i vaccini fisicamente! E allora noi li daremo alle farmacie.
Soprattutto, su richiesta dalla Lombardia, che ha citato alcuni lotti e alcune partite per milioni di dosi bloccate in giro per il mondo, che ci sia l'impegno del Governo e dell'AIFA in particolare a sbloccare queste dosi, a fronte dell'impegno delle Regioni di fornire i vaccini anche alle farmacie per il libero mercato.
Ripeto che l'intesa di ieri prevede l'1,5%, ma è una quota minimale: da lì a salire. E noi potremo salire in relazione al fatto che se ci consegnano il "sesto quinto" - parlo solo più del Piemonte - non ci sarà alcun problema a dare la fornitura completa alle farmacie piemontesi.
Se verrà mantenuto l'impegno del Governo di farci consegnare tutte le dosi che abbiamo richiesto, almeno per la parte del Piemonte mi sento di garantire che possiamo fornire alle farmacie il fabbisogno necessario (almeno quanto l'anno scorso).
È chiaro che tutto questo è in evoluzione, nel senso che man mano che arriveranno i vaccini e se ci saranno le garanzie noi potremo fornirli alle farmacie, per evitare il problema sociale, ma anche per evitare che qualcuno che voglia proprio farlo ne resti sprovvisto.
Adesso si discuteva se darlo come distribuzione per conto o in altra formula, ma gli uffici della Conferenza stanno valutando la modalità con cui trasferire questi vaccini. Credo che sia giusto farlo, ma, dall'altra parte, dobbiamo avere la garanzia che i soggetti fragili, deboli e i soggetti ultrasessantacinquenni (quindi i LEA) siano completamente garantiti.
Credo di aver risposto, ma se non sono stato sufficientemente esaustivo, potete porre ulteriori domande.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio sarà un intervento brevissimo. Colgo l'occasione per porre una domanda all'Assessore, che ringrazio per aver affrontato questo tema (peraltro, ringrazio anche il collega Giaccone per averlo posto).
Le chiederei dei chiarimenti in merito alla questione della tempistica dalla campagna sulle vaccinazioni: perché è vero che c'è una problematica di approvvigionamento, che lei ha sviscerato in questo momento. Tuttavia, a luglio ci aveva annunciato che quest'anno saremmo partiti prima, proprio per evitare una corsa in una fase che rischia di diventare critica per quanto guarda l'influenza. E proprio per prevenire la criticità lei stesso ci aveva detto, prima della pausa estiva, che quest'anno la campagna vaccinale sarebbe partita prima.
Da quanto ci risulta, però, in questo momento non è partito nulla.
Le chiedo, quindi, se ci può dire qualcosa su quando intende la Regione far partire questa campagna sulla necessità di vaccinarsi dal punto di vista antinfluenzale, così capiamo quando il territorio sarà informato.
Diversamente, il rischio è che si siano acquistate tante dosi in più ma che i cittadini, poi, non ne comprendano l'importanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Assessore, intende replicare? Prego, ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Probabilmente, prima avevo dimenticato di precisarlo.
Siamo nel quadro dell'accordo e dell'intesa stipulata: in Conferenza delle Regioni c'era anche l'impegno di farli arrivare velocemente, il più velocemente possibile.
Posto che c'è un tempo per fare le vaccinazioni, che non dev'essere troppo in anticipo, ovviamente non dovrà essere neanche in ritardo.
Gli uffici della Commissione e dalla Conferenza stanno proprio lavorando insieme al Ministero per valutare l'inizio esatto, soprattutto con le case farmaceutiche, per la consegna.
Tenete conto però del fatto che tutto il mondo sta chiedendo molte dosi in più rispetto agli anni precedenti, quindi c'è anche un tema di approvvigionamento generale a livello mondiale. I produttori sono sempre gli stessi, i tempi di produzione sono tempi tecnici, determinati proprio dalle fasi di coltura del virus, eccetera. Però garantire anche la fornitura in tempi rapidi è un punto che fa parte dell'accordo.
La data precisa nessuno saprebbe dargliela oggi, ma c'è un lavoro molto intenso proprio su questo tema, sulla garanzia di ricevere le dosi e di riceverle in tempi rapiti.



PRESIDENTE

Grazie.
Possiamo proseguire con i nostri lavori.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Cirio Chiorino, Gagliasso, Marin, Leone, Ricca, Stecco, Tronzano e Zambaia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Nella riunione del 30 maggio 2019 il Consiglio dei Ministri aveva deliberato l'impugnativa della legge della Regione Piemonte n. 17 del 9 aprile 2019 recante "Promozione e valorizzazione dell'invecchiamento attivo".
Successivamente la Regione Piemonte, con gli articoli 11 e 12 della legge regionale 9 luglio 2020 n. 15, recante "Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale - Collegato", ha modificato le disposizioni della legge regionale n. 17/2019 adeguandole alla normativa statale di riferimento. Pertanto il Consiglio dei Ministri in data 10 settembre 2020 su parere conforme dei Ministeri dell'interno e del lavoro e politiche sociali, a seguito di comunicazione da parte della Regione della mancata applicazione delle disposizioni censurate, ha deliberato la rinuncia totale all'impugnazione della suddetta legge n. 17.
Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 10 settembre 2020 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge 22 luglio 2020 n. 17 "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori socio-sanitari e degli enti accreditati per la formazione".
Ricordo a tutti i Consiglieri, nel corso della seduta, prima dell'apertura di ogni votazione, di verificare di essere collegati alla piattaforma Webex.
Proseguiamo con l'o.d.g. così come modificato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Non ho compreso due cose: la risposta alle richieste d'informativa e se pu ripeterci l'impugnativa del Governo, su un'altra legge, su quella successiva al "Riparti Piemonte".
Forse abbiamo capito male, può ripetere.



PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri il 10 settembre 2020 ha deliberato la non impugnatività della legge n. 7 del 2020 inerente a "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori socio sanitari e degli enti accreditati per la formazione". Ripeto, la non impugnatività. Sulla legge della passata legislatura lo Stato non ha fatto ricorso. Una comunicazione riguardava l'informativa che il Governo non ha impugnato le modifiche della legge della scorsa legislatura e l'altra riguardava la non impugnatività della legge n. 17 sull'elenco regionale degli operatori socio-sanitari.
Procedendo invece sull'o.d.g. come modificato, proseguiamo con il punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame ordine del giorno n. 386 presentato da Nicco e Bongioanni, inerente a "Ospedale unico ASL-TO5 - Richiesta di aggiornamento dello studio per la localizzazione fatta nel 2016 dal 'Gruppo di studio di edilizia sanitaria"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame dell'ordine del giorno n. 386 di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano:; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Scusi, Presidente, volevo solo sapere che cosa intendeva fare rispetto alla richiesta di informative.



PRESIDENTE

Verifichiamo in Conferenza dei Capigruppo. La metteremo all'o.d.g. della Conferenza dei Capigruppo e vedremo se c'è la disponibilità.



MAGLIANO Silvio

Della prossima o di oggi?



PRESIDENTE

Nella prossima seduta, prima di iniziare il disegno di legge n. 109. Così com'è stato richiesto dall'Assessore Marrone, faremo una breve Conferenza dei Capigruppo per valutare con i Capigruppo gli emendamenti e il prosieguo del disegno di legge n. 109. Nella Conferenza dei Capigruppo potremmo anche verificare le richieste che sono state avanzate alla Giunta da parte dei Gruppi.
Nella seduta dell'8 ottobre il Consigliere Nicco ha illustrato l'ordine del giorno. In discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Bertola Salizzoni e l'Assessore Marrone nel suo intervento aveva dichiarato il parere favorevole dalla Giunta.
L'esame dell'ordine del giorno, data l'ora tarda, era stato rinviato.
Ricordo che si era iscritto a parlare il Consigliere Gallo, ma avevamo concordato che doveva finire il suo intervento il Vicepresidente Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Lascio la parola al Vicepresidente Salizzoni.
Io interverrò successivamente in dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Salizzoni in qualità di Consigliere.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa ma, come avevo detto l'altra volta, in pochi minuti non mi era parso di poter esprimere bene quello che avrei dovuto e voluto dire.
Dopo cinque anni si chiede di riaggiornare uno studio che ha avuto non poche discussioni, alcune anche piuttosto accese, tra i Comuni interessati e Regione. Riaprire la discussione sulla localizzazione, anche se sulla base delle migliori intenzioni, parliamoci chiaro, significa allungare i tempi e perdere ulteriore tempo. Sappiamo che la Regione in questo momento non ha bisogno di questo, ma ha bisogno di ospedali e di nuovi posti letto.
Non dimentichiamo che l'INAIL aveva inserito l'ospedale dell'ASL TO5 in un piano d'investimenti pubblici che si sarebbe fatto carico di quest'ospedale a condizioni estremamente, a mio parere, vantaggiose per la Regione. A questo punto, mi chiedo se questi cinque anni siano stati uno scherzo e se la Regione Piemonte possa permettersi, in questo momento, di fare scherzi sul piano ospedaliero e, soprattutto, sulla costruzione dei nuovi ospedali.
Mi fa molto piacere che il Consigliere Nicco non metta in discussione la necessità di un ospedale unico, di una nuova struttura unica, soprattutto ricordando quanto, in recenti campagne elettorali, molte forze si siano mosse in difesa dei vecchi ospedali con liste (addirittura una di queste era intitolata "Salviamo l'ospedale insieme").
Ricordo che sono strutture obsolete, una è del Settecento, e voi capite bene che non possiamo affidare il futuro ospedaliero della nostra regione a strutture di questo genere.
Non voglio certamente fare una difesa aprioristica dell'area scelta come sede. Penso che la localizzazione del nuovo ospedale di TO5 - badate bene sottolineo TO5 e non aggiungo il nome di nessun Comune - non può essere condizionata dal colore politico di questa o di quell'amministrazione. Il punto attuale era stato scelto in base soprattutto alla favorevole logistica, questo è innegabile. Tuttavia, il rischio alluvionale era stato tenuto bene in conto già in precedenza e l'Assessore Icardi, prima delle sedute estive, aveva illustrato le sue perplessità e aveva chiesto che si facessero nuovi accertamenti e nuovi carotaggi. Un conto è procedere a nuovi carotaggi e a una nuova perizia idrogeologica, un altro è chiedere di riaggiornare lo studio del nuovo ospedale del TO5.
Perché aspettare la nuova perizia? In che tempi è prevista? L'Assessore è presente e posso chiederlo, se me lo consente. Chi la deve eseguire? Spero come ho avuto modo di leggere su alcune periodici locali, non da soggetti singoli che poi danno un'assicurazione personale sul fatto che una cosa possa o non possa avvenire. Mi auguro che la perizia sia affidata a soggetti istituzionali di comprovata competenza, come ad esempio il Politecnico di Torino.
La scelta del sito su dove realizzare il nuovo ospedale deve corrispondere a determinati criteri, a cominciare da quelli fissati dal Patto della salute (ad esempio, il distanziamento tra i DEA di primo e secondo livello). Inoltre, dev'essere baricentrico. Sul termine "baricentrico" dobbiamo ben intenderci: la baricentricità non è un posto geografico fisso, un punto sulla cartina come il centro della bicicletta dove il mozzo è equidistante dalle ruote e dai cerchioni. Parlando di baricentricità, occorre tenere in considerazione la densità abitativa.
Vorrei ricordare che due di questi Comuni, ad esempio, quelli più vicini a Torino, da soli fanno una popolazione superiore ai 105.000 abitanti e questa popolazione può essere ulteriormente aumentata se si considerano altri Comuni limitrofi.
Ci tengo però a sottolineare un aspetto, perché questo potrebbe portare a rivedere quantomeno il Piano ospedaliero regionale che è stato proposto e che in parte, per certi aspetti, viene seguito.
Non si può prescindere la collocazione di quest'ospedale dal Parco della Salute. È inutile negarcelo, ma ci sono due correnti di pensiero: una è quella secondo cui l'alta densità popolativa è molto vicina a Torino e al Parco della salute, quindi quella popolazione di Torino si riferirà in ogni caso al Parco della Salute o, comunque, alle strutture ospedaliere di quella zona.
Non dimentichiamo che il Parco della Salute, che speriamo si attui al più presto, considera comunque un numero di letti, per quanto grande, pur sempre limito: 1.040 letti non sono in grado di soddisfare tutte le esigenze sia dell'alta complessità, sia di una richiesta di ordinario accesso da parte di una popolazione così vasta. Pertanto, se il sito dell'ospedale fosse individuato in un'altra zona, ma comunque non così attigua, sarebbe comunque scontato che quella popolazione si riferirà alle Molinette (scusate, dopo tanti anni continuo a chiamarle ancora così e non Parco della Salute).
Questo imporrà certamente di rivedere in qualche modo (e non ricominciare, intendo sottolinearlo) il progetto del Parco. Perch necessariamente, se così avverrà, cioè se la nuova struttura sarà non a portata (scusate il termine), occorrerà provvedere a più posti letto perché la sola collocazione del CTO come ospedale di zona credo che non sia sufficiente, considerando anche il fatto che il CTO dovrà pur sempre mantenere delle proprietà di ordine ortopedico, se non fosse per il fatto che accoglie il centro di riabilitazione, che è estremamente importante (è una delle strutture da cui arrivano persino da fuori Regione per la riabilitazione).
Questo deve farci molto riflettere prima di dare una risposta definitiva, perché bisogna pensare al futuro e non soltanto al presente facendo di tutto per non rallentare le relative scelte. Io mi chiedo, ad esempio, se non fosse il caso di aspettare a votare la proposta che è stata fatta oggi, di cui apprezzo molti spunti, dopo questi benedetti carotaggi e questi studi idrogeologici, che richiederanno non più di tre mesi, credo: si fanno e poi ci comporteremo come questi studi ci indirizzeranno a fare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con molta attenzione l'intervento del professor Salizzoni, di cui condivido alcuni punti, ma devo dire - sarebbe stato difficile pensare il contrario - che non mi ha fatto cambiare idea. Vorrei spiegare solo il motivo per cui continuavo a ritenere che, proprio sfruttando i tre mesi di pausa nella procedura di partenza della costruzione del nuovo ospedale unico (tre mesi dovuti proprio all'approfondimento idrogeologico), sia opportuno approfondire anche tutte le altre condizioni previste nel protocollo d'intesa che nel frattempo, in questi quattro anni, possono essere cambiate.
Vede, professore, è vero che lei ha sottolineato la fretta della Regione ma ricordo che la Regione ha identificato nel 2016 l'area in cui fare l'ospedale unico; dal 2016 al 2019 nulla è stato più fatto. Evidentemente la fretta non si può attribuire tutta adesso. È una fretta che forse c'era già allora e della quale, forse, non si è tenuto adeguatamente conto.
Oppure c'erano altre motivazioni che hanno indotto a temporeggiare rispetto alla partenza della procedura.
Penso, però, che attualmente sia non solo una possibilità, ma addirittura un obbligo amministrativo - uso questo termine un pochino più forte - da parte della Giunta fare ulteriori approfondimenti.
Infine, per quanto riguarda la localizzazione, come ha sottolineato lei non sono entrato nel merito della localizzazione, proprio perché condivido che non può essere una discussione fatta in un Consiglio regionale, ma attraverso un'analisi tecnica che dev'essere fatta in altra sede. Mi permetto solo di farle presente che già attualmente - lo dico per cognizione diretta - molti cittadini di Moncalieri e di Nichelino gravitano sulle Molinette, pur avendo un ospedale in centro a Moncalieri. Se quest'ospedale in centro a Moncalieri fosse spostato ancora a sei o sette chilometri più a sud, in questa situazione e anche con questa ipotesi sicuramente ancora più abitanti di Moncalieri e di Nichelino graviterebbero sulle Molinette o sulla Città della Salute.
Pertanto, è un problema che condivido, ma che ci sarebbe in qualunque caso.
Per non esserci, occorrerebbe prevedere l'ospedale nell'ASL TO5, ai confini tra Moncalieri e Torino (dico un'assurdità, ovviamente), e allora forse i cittadini di Moncalieri si fermerebbero lì.
Pertanto, nel confermare in modo convinto il contenuto e la richiesta dell'ordine del giorno, propongo di chiedere alla Giunta di approfondire non solo gli aspetti idrogeologici dello studio fatto ormai quattro anni fa, ma anche tutte le condizioni concordate e sottoscritte con l'assemblea dei Sindaci, per riverificare che tutti i parametri di allora siano confermati e, sulla base dei nuovi parametri, confermati o meno che siano procedere a una verifica della bontà della scelta fatta allora.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se ritiene di effettuare delle modifiche, può venire presso la Presidenza in modo da e sottoscriverle e siglarle.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto e sottoscrivo tutte le argomentazioni portate avanti dal collega Salizzoni, pertanto non le ripeto.
Ritengo, anche alla luce di quanto ha detto il collega Nicco, che noi non possiamo permetterci, in questo momento, di rimettere in discussione sempre tutto, perché per scegliere e avviare delle opere così importanti bisogna pensarle, bisogna fare delle verifiche, bisogna fare degli studi (sono stati fatti sette studi tecnici), bisogna sentire i territori, i Sindaci le aree interessate e poi bisogna decidere sulla base di valutazioni tecniche, scelte tecniche, anche di dati empirici e di dati oggettivi.
Pertanto, la scelta di quel luogo, la scelta di quella localizzazione è figlia di un percorso durato anni, fatto con il territorio, ed è una scelta tecnica che hanno fatto i tecnici, non la politica. Quello è un investimento strategico nell'ambito del ridisegno complessivo del Piano di edilizia sanitaria dell'area torinese, che sta dentro l'identificazione del Parco della Città della Salute: il fatto di tenere ancora in vita l'ospedale CTO, il fatto di localizzare e costruire un nuovo ospedale dell'ASL TO5, che ne ha bisogno. Ne ha bisogno: è sotto gli occhi di tutti la necessità d'investire in edilizia sanitaria su quel territorio.
E allora, lo dico al collega Nicco e all'Assessore Icardi: non possiamo permetterci di fermare ulteriormente il percorso. Dal 2016 a oggi, sono state cercate le risorse. Quell'ospedale poteva essere finanziato con i fondi INAIL, quindi dal dire al fare c'è un percorso amministrativo lungo dietro le quinte, di studio e di verifica, di studi fatti dalla Regione dai tecnici, dai Comuni interessati. Qui ce n'è uno riguardante gli aspetti idrogeologici e, giustamente, l'Assessore Icardi ha assegnato all'ASL (mi sembra) un ulteriore studio, perché vuole avere in mano uno studio già realizzato dai Comuni interessati e certificato dalla Regione Piemonte.
Giusto, questo è giusto: facciamolo, però andiamo avanti, altrimenti i nostri cittadini non avranno mai degli ospedali nuovi, degli investimenti nuovi, delle opere nuove, che hanno bisogno di tempo, di risorse, di progetti, di condivisione con il territorio.
Il fatto di verificare i dati empirici non ci preoccupa. Guardate, noi siamo certi che i dati empirici verificati oggi sono addirittura migliori di quelli del 2017, se possono essersi modificati in questi due anni e mezzo. Però, investimenti collaterali a quell'area anche solo di accesso di viabilità, di trasporti, sono inevitabilmente migliorati per gli investimenti fatti in questo momento.
Non facciamo l'errore di fermare, solo perché è stato deciso in anni passati, da Giunte di un altro colore politico, investimenti così importanti per il nostro territorio e per i nostri cittadini, di cui c'è fortemente bisogno. Pensateci! Noi voteremo "no" convintamente, per questi motivi e per tutte le argomentazioni portate avanti dal collega Salizzoni. V'invitiamo a ritirare quest'ordine del giorno. Se non lo vorrete ritirare, ovviamente sarà approvato dalla maggioranza, ma noi saremo contrari, perché perderemo ulteriore tempo e un'opportunità per quel territorio a discapito dei servizi sanitari per i nostri cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste d'intervento? La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Condivido quanto ho sentito dal professor Salizzoni, ma permettetemi anche di dire che, in questo momento, ho personalmente richiesto un approfondimento, perché di studi idrogeologici che garantivano l'idoneità di terreni dove costruire gli ospedali ne abbiamo visti tanti. Poi, abbiamo visto anche quello che è successo dopo. Voglio citare l'ospedale di Verduno, dove ci sono voluti, a fronte di studi che attestavano l'idoneità 30 milioni di palificazioni e di drenaggi per l'acqua, per permettere che l'ospedale stesse sulla collina dove è stato determinato.
Ho visto l'ospedale di Nizza (è di questi giorni la discussione) costruito in località Rané (dove stanno le rane, e questo già dovrebbe indurre qualche riflessione). Così non è stato, e allora i soldi spesi per le palificazioni e per le fondazioni a un certo punto hanno determinato il fermo dei lavori. Quest'ospedale, che doveva essere di tre piani, è stato costruito solo di due piani, perché sono finiti i soldi. Adesso abbiamo chiesto un ulteriore finanziamento al Ministero, abbiamo chiesto ulteriori fondi per concludere l'opera e credo che a breve si potrà ripartire.
Però, vedete, su tutti quegli studi fatti (ne abbiamo visti, quelli che servono per i Piani regolatori), permettetemi di dire che è meglio fare un ulteriore approfondimento. Anche su Torino abbiamo scelto il sito Millefonti, a Biella il sito Fontanone; insomma, sembra che cerchiamo i rabdomanti per andare a scegliere i terreni dove costruire gli ospedali! L'approfondimento non dura molto, due mesi-due mesi e mezzo, perché la gara è già stata avviata. Le devo comunicare, professore, che purtroppo il Politecnico non ha accettato, quindi tra gli altri 38 che si sono presentati per la gara sceglieremo quello che, in base alle procedure di gara, sarà ritenuto più idoneo e farà l'offerta migliore, per valutare se questo terreno è effettivamente idoneo.
È il medesimo accertamento, non è che Moncalieri abbia avuto un privilegio diverso o un trattamento diverso. Sulla zona dell'erigendo Parco della Salute, oggetto di bonifica, noi abbiamo preteso, a monte, uno studio; è intervenuto il Politecnico e c'è la ditta che ha fatto dei carotaggi, anche per avere contezza precisa degli inquinanti ed evitare delle sorprese dopo.
Insomma, non è che abbiamo trattato Moncalieri in modo diverso, ma abbiamo chiesto un accertamento che, come ripeto, nel giro di due-tre mesi avremo e mi auguro che il terreno vada bene, in modo tale da poter far partire la progettazione, visto che i fondi INAIL ci sono. Abbiamo ancora ultimamente parlato con INAIL e non c'è alcun problema, però è anche vero che se per caso questa perizia dicesse che lì non va bene - è un'ipotesi che non mi auguro - ha senso andare nella direzione che stava ipotizzando il Consigliere Nicco con l'ordine del giorno che ha presentato.
Il Direttore generale mi ha assicurato che, entro la fine dell'autunno avremo i risultati di questo studio e una maggiore tranquillità. Mi risulta anche - permettetemi di dirlo perché sarà stata anche una "trovata" - che al mio predecessore qualche sindaco del territorio sia andato a regalare degli stivali di gomma proprio in occasione della scelta dell'Ospedale di Moncalieri. Io non so che fondamento abbia, però credo che la prudenza imponga a tutti, visti anche gli esempi che abbiamo avuto in Piemonte, un accertamento e su questo siamo tutti d'accordo.
Facciamo gli scongiuri del caso, ma parallelamente un terreno alternativo o uno studio su un sito alternativo è meglio averlo prima che dopo. Inoltre è uno studio che non ha costi eccessivi, ma è una valutazione che nell'ordine del giorno ho visto. Pertanto, voterò a favore di quest'ordine del giorno, fermo restando che mi auguro che non serva.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, passerei alla votazione.
Ricordo di aprire le chat e di votare tramite il cosiddetto sondaggio.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 386, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Chiedo di segnare il mio voto contrario, perché non sono riuscito a votare.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

I favorevoli sono 21 e i voti contrari 11, pertanto i partecipanti al voto sono 32.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Scusi, lei ha votato a favore?



PRESIDENTE

Credo di sì. Mi mettete il dubbio.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è partito il voto. Avevo schiacciato, ma il voto non è arrivato.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Possiamo chiedere la verifica del numero legale?



PRESIDENTE

Sì, ma la votazione è valida e l'ordine del giorno è approvato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, era proprio il dubbio che avevamo prima, ma in realtà è un po' il metodo di voto. Non importa, nel senso che noi abbiamo contato ed erano 22. In realtà, poi hanno votato in 21 per motivi che ognuno in coscienza può dire e quindi non partecipa al voto. Però è quello che già dicevamo cioè noi non possiamo verificare in corso di votazione se c'è il numero legale o meno. Quindi, c'è un problema, perché in realtà, essendo 21, noi magari non avremmo votato e non ci sarebbe stato il numero legale. È un problema che dovremmo verificare e vedere come risolvere.



PRESIDENTE

Si può chiedere la verifica del numero legale prima della votazione, come avete chiesto, quindi faremo la votazione per il numero legale.



GALLO Raffaele

Sì, comunque ho segnalato il problema che credo abbiate capito.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Presidente, fa finta di non capire?



PRESIDENTE

No, non faccio finta di non capire, capisco benissimo e bisogna proseguire con l'o.d.g.



POGGIO Giovanni Battista

Presidente, risulta che ho votato?



PRESIDENTE

Adesso verifichiamo.


Argomento: Organizzazione scolastica

Proseguimento esame ordine del giorno n. 395 presentato da Frediani Martinetti, Bertola e Sacco, inerente a "Collaborazione tra le USCA e le Istituzioni"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame dell'ordine del giorno n. 395 di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta dell'8 settembre la Consigliera Frediani ha illustrato l'ordine del giorno e l'Assessore Tronzano ne ha chiesto la sospensione in attesa del parere dell'Assessore competente.
Chiedo se vi siano altri Consiglieri che desiderano intervenire o chiedo alla Giunta di intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Colgo l'occasione, perché è bene parlare in Aula delle USCA, anche in vista dell'autunno, quando i nostri professionisti sul territorio dovranno essere messi nelle migliori condizioni per lavorare.
Abbiamo chiesto, durante i lavori della IV Commissione e anche ieri durante la sottocommissione coordinata dal collega Valle, di avere dati più ufficiali possibili, diciamo così, sul numero delle USCA sul territorio regionale: come sono composte, di quali professionisti, se rispettano esattamente la percentuale richiesta dal Ministero e, soprattutto, se sono attive e pronte per essere utilizzate qualora il numero dei contagi dovesse aumentare.
A parole siamo sempre stati rassicurati, però saremmo più rassicurati con dei documenti. Crediamo questa sia l'occasione corretta per ribadire la richiesta, in attesa di riceverli.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Rubo solo un minuto, giacché l'altra volta non c'era l'Assessore, per portare alla sua attenzione, che sicuramente sarà già alta, quindi non ho l'ambizione di innalzarla io ulteriormente, il focus sul tema di quest'ordine del giorno.
È iniziata la scuola e in questi giorni ho anche avuto modo di parlare con alcuni pediatri: diciamo che la preoccupazione è molta, perché si teme, al di là della possibilità di avere un innalzamento dei contagi, proprio un problema di gestione delle casistiche. Percepisco chiaramente l'ansia, se possiamo così definirla (forse preoccupazione è il termine più adatto) dei genitori, essendo posizionata in diverse chat che notoriamente sono un focolaio di ansia, però percepisco anche la preoccupazione dei pediatri che forse avrebbero bisogno veramente di un sostegno nell'assistenza alle famiglie.
Nel momento in cui il bambino, il ragazzo o lo studente viene segnalato come sintomatico all'interno di un istituto scolastico, parte tutta una procedura ben definita e formalizzata; nel momento in cui la famiglia si accorge a casa che il bambino, lo studente o il ragazzo presenta dei sintomi, sta un po' all'interazione tra la famiglia e il pediatra, e anche alla descrizione, spesso telefonica, dei sintomi, individuare il pericolo potenziale d'infezione. Credo che, in questo contesto, la possibilità di potersi affidare alle USCA sia un valore aggiunto che dovremmo sicuramente cercare di conservare.
Solo per portare all'attenzione il senso di quest'atto d'indirizzo e quale possa essere l'importanza dell'utilizzo delle USCA in questa fase, quanto mai delicata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Poggio; ne ha facoltà.



POGGIO Giovanni Battista

Volevo solo dire che nella precedente votazione avevo votato favorevole e non era risultato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Sì, non era segnato. Grazie e lo mettiamo a verbale.
Se non ci sono altri interventi, sospendiamo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.52, riprende alle ore 12.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo sulla discussione dell'ordine giorno n. 395 sulla collaborazione tra le USCA e gli istituti scolastici.
La Giunta vuole intervenire? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Preliminarmente volevo rispondere al Consigliere Ravetti sul numero delle USCA.
Oggi in Piemonte abbiamo 90 USCA, una ogni 50 mila abitanti e soddisfano pienamente il requisito del Ministero. Inizialmente le avevamo strutturate sulla base di una divisione territoriale già presente nelle aziende, che sono i Distretti, ed erano più numerose, più nutrite e avevano una popolazione maggiore, quindi il rapporto era più o meno lo stesso, ma avevano un'organizzazione diversa. Il Ministero ci ha invitato a farle esattamente come prevede il disposto del decreto, cioè una ogni 50 mila abitanti e le abbiamo frazionate. Oggi abbiamo un numero di USCA coerente con il dettato ministeriale. Mi auguro che, a breve, le facciano pervenire la documentazione, ma penso che gli Uffici gliela faranno avere.
Sul tema dell'ordine del giorno, emerge invece un problema di organizzazione. Nel senso che l'ordinanza del Presidente Cirio disciplina tutta una serie di attività, tra cui un'unità di crisi e un'unità aziendale nella quale unità, oltre al Direttore di Dipartimento e al Direttore generale sanitario, è prevista anche la figura di un referente per la scuola, che è colui che s'interfaccia con i referenti COVID della scuola.
Chiaramente quando ci saranno delle problematiche, sarà poi quest'unità di crisi ad attivare anche eventualmente le USCA, se necessario. Prevedere un'organizzazione diversa, quindi contro l'ordinanza, di attivazione e di collaborazione al di fuori di questo canale istituzionale, secondo me potrebbe comportare problemi organizzativi.
Posto che i pediatri di libera scelta e i medici di base hanno siglato un accordo, in base al quale noi abbiamo elaborato le linee guida per la scuola, la possibilità che non siano concordi è assai remota, ma su questo tema c'è una certa condivisione di procedure sia da parte dei pediatri e dei medici di famiglia sia da parte della struttura scolastica. C'è un osservatorio che ha validato e ha condiviso queste norme. Ripeto, pu essere che ci sia la necessità di attivare le USCA, ma questo è lasciato a una successiva decisione, proprio da parte dell'unità di crisi aziendale che ha - lo ripeto - uno specifico riferimento per le attività scolastiche.
Ovviamente ogni scuola, ogni plesso dovrà avere un referente COVID che s'interfaccia con il nostro, per tutte le procedure. Questo è già stato predisposto: le Aziende lo hanno fatto e lo stanno facendo (o credo sia in corso di definizione), ma quest'ordine del giorno sovvertirebbe un'organizzazione che già è stata pensata e deliberata in modo diverso.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci richieste d'intervento, procediamo prima con la richiesta effettuata da alcuni Gruppi sulla verifica del numero legale.
Procediamo alla verifica del numero legale.
Prego, è aperta la votazione e chiedo a tutti di aprire la piattaforma.
Il numero legale è 22.
Premete e inviate.
Indìco la votazione sulla verifica del numero legale.
Il numero legale è presente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sono 23 su 42.
Possiamo procedere alla votazione dell'ordine del giorno n. 395.



MAGLIANO Silvio

Mi scusi, Presidente, può aggiungere il mio voto favorevole, dato che mi è rimasta bloccata la chat? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 395, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Mi scusi, non ho capito se quando si schiaccia "non partecipo" si viene conteggiati nel numero legale.



PRESIDENTE

Sì, sì.



CANALIS Monica

Avevamo chiesto che fosse interpretato nel segno opposto, Presidente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, scusate, altrimenti la rifacciamo. Posso capire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se non la smettete sospendo la seduta e ci riaggiorniamo.
Non siamo né al bar né al mercato! Articolo 77 "Validità delle deliberazioni", comma 3: "I Consiglieri che dichiarano di non partecipare al voto non vengono computati al fine del risultato, ma sono considerati presenti ai fini del conteggio del numero legale, qualora presenti alla votazione".
(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, sì, per le votazioni, parliamo delle votazioni. Questo è per il numero legale, ma dato che c'è il dubbio, rifacciamo la votazione e chiedo: chi non vuole partecipare al voto e non vuole dare la presenza per il numero legale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, se non volete partecipare al computo per la verifica del numero legale, non schiacciate nulla all'interno della dicitura.
Sì, perché poi i richiedenti partecipano al computo del numero legale, ma era ormai superiore a 22. Dato che ci sono stati fraintendimenti, chi non partecipa non inserisce.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è il numero legale.
Adesso pubblichiamo l'esito: sono 24 più il richiedente la verifica del numero legale, pertanto il numero legale è superiore a 22.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Articolo 59, comma 4: "I richiedenti la verifica del numero legale sono sempre considerati presenti agli effetti della votazione".
Proseguiamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 395, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 395, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Disabato.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame disegno di legge n. 109, inerente a "Modifiche alla l.r. 29 maggio 2020, n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 109, inerente a "Modifiche alla l.r. 29 maggio 2020, n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19)" di cui al punto 2) all'o.d.g.
È relatore di maggioranza il Consigliere Marin; sono relatori di minoranza i Consiglieri Sacco e Marello.
Ricordo che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 9 settembre 2020.
Prima di dare la parola ai relatori, convocherei la Conferenza dei Capigruppo nella Sala delle Bandiere, al pianterreno.
La seduta è sospesa e aggiornata alle ore 14 per la ripresa dell'o.d.g.
Alle ore 13.30 ci sarà lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e, successivamente, il prosieguo dei lavori.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiedo se è a conoscenza della chiusura del Tavolo sull'Embraco in Prefettura. Avendo preso l'impegno davanti ai lavoratori e alle lavoratrici di aggiornare costantemente l'Aula, qualora l'Assessora Chiorino chiudesse con il Ministero e le parti sociali l'incontro prima dell'inizio della seduta (non abbiamo notizia se anche il Presidente Cirio è presente al Tavolo), sarebbe opportuno, magari una volta finite le interrogazioni a risposta immediata o nel pomeriggio, trovare lo spazio per essere informati in Aula.
Volevo metterlo a verbale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Attendiamo l'intervento della Giunta in merito agli eventi che abbiamo seguito sull'Embraco.
Chiedo ai Capigruppo e alla Giunta di presentarsi in Sala delle Bandiere.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.17)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GAVAZZA



(I lavori proseguono alle ore 13.32 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

È per delega del Presidente Stefano Allasia che dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'Articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Oggi si provvederà a rispondere alle seguenti interrogazioni: interrogazione a risposta immediata n. 397, presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi, unitamente all'interrogazione a risposta immediata n. 398, presentata dal Consigliere Marello; interrogazione a risposta immediata n. 399, presentata dalla Consigliera Alessandra Biletta, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione a risposta immediata n. 400, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 401, presentata dalla Consigliera Francesca Frediani cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 402, presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 403 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 404, presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 405, presentata dalla Consigliera Sara Disabato, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte, tramite posta elettronica, agli interroganti.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.


Argomento: Fondi sanitari - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 397 presentata da Avetta, inerente a "Ospedale di Ivrea: nuovo reparto di sub-intensiva. La Regione finanzierà i lavori?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 397 presentata dal Consigliere Avetta, che ha facoltà di illustrarla.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
L'interrogazione è molto semplice e riguarda i lavori di ammodernamento che sarebbero previsti presso il vecchio ospedale di Ivrea e che sarebbero destinati a dar vita a un reparto di sub-intensiva, insieme all'unità di terapia intensiva coronarica.
Ci risulterebbe che la progettazione e le procedure connesse siano ormai concluse, ma che tuttavia persista - è questo l'oggetto dell'interrogazione qualche incertezza su chi, con quali tempi e con quante risorse potrà essere finanziato quest'intervento; incertezze peraltro sollevate anche da alcune sigle sindacali.
Questo è l'oggetto dell'interrogazione, che l'Assessore conosce bene.
Ribadisco solo, sebbene lo abbia già detto il Presidente, che ringrazio, la richiesta di una risposta anche in forma scritta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per l'illustrazione.
Per conto della Giunta regionale, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
I dubbi che ha sollevato il Consigliere Avetta li ho anch'io, e li hanno tutti gli Assessori alla sanità d'Italia, tant'è vero che la scorsa settimana abbiamo convocato una riunione (erano presenti il Ministro Boccia, il Ministro Speranza e il Commissario Arcuri) anche in ragione delle misure previste dal decreto n. 34, in particolare all'articolo 2.
Abbiamo redatto il Piano nei 30 giorni, così come chiedeva il Ministero. Il Ministero si è espresso e abbiamo avuto un contraddittorio su alcuni ospedali piemontesi, come Saluzzo, Borgosesia e altri, ma alla fine abbiamo trovato un'intesa.
Il 22 luglio il Ministero, con decreto registrato alla Corte dei Conti, ha approvato il Piano sulle terapie intensive e semi-intensive e l'ammodernamento dei Pronto soccorso, con la creazione di percorsi sporco/pulito - diciamo COVID/no COVID - del Piemonte.
Da quella data non abbiamo più avuto notizie, tant'è che abbiamo chiesto un incontro ai vari Ministri e con il Commissario Arcuri, che ha presentato tutta una serie di operazioni ancora da fare (un supplemento d'istruttoria) che hanno lasciato perplessi un po' tutti.
Da tutte le Regioni è arrivato l'invito a sbrigarsi. Noi abbiamo tutto pronto, ma ovviamente aspettiamo, perché il soggetto attuatore è la parte commissariale, cioè la struttura commissariale. Le Regioni da sole non possono partire, così pure il Piemonte. Attendiamo quindi i nuovi sviluppi.
Le leggo però il dettaglio della risposta.
Con la DGR 1492 del 12 giugno, alla luce dell'articolo 2 del decreto 34 abbiamo adottato il Piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza COVID-19.
Il Ministero della Salute, con proprio decreto direttoriale del 13 luglio ha approvato il Piano citato, che è stato trasmesso alla Regione Piemonte e al Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e il contrasto all'emergenza epidemiologica.
Questo documento, in particolare nel dettaglio di Ivrea, prevede la realizzazione di sette nuovi posti (sei in sub-intensiva e una in intensiva) per un importo totale previsto di 828.710 euro (attrezzature comprese).
Il decreto 34 assegna l'attuazione del Piano, come sopra accennato, al Commissario straordinario; attuazione che comprende l'espletamento di tutte le diverse fasi tecnico-amministrative e la redazione dei progetti che dovranno essere valutati e approvati dalla struttura commissariale, fino a completa realizzazione dell'opera.
Si precisa, infine, che ai fini collaborativi, con nota 26776 del 19 agosto, la Regione Piemonte ha comunque richiesto alle ASL di attivare le proprie strutture tecniche per procedere con le fasi progettuali degli interventi pianificati, in modo da agevolare il Commissario Arcuri in una rapida attuazione del Piano.
In sostanza, siamo tutti in attesa delle deliberazioni e delle determinazioni della struttura commissariale. Abbiamo sollecitato alla presenza di due Ministri (se vuole, ho anche delle slide che il Commissario Arcuri ha presentato durante questa riunione, dove ipotizza ancora una serie di attività).
Quel che è certo è che in Regione Piemonte non li avremo per la campagna autunnale, questo è poco ma sicuro. Noi siamo pronti dal 22 luglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 398 presentata da Marello, inerente a "Ospedali COVID-19 in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 398, presentata dal Consigliere Marello, che la illustra; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore. Quest'interrogazione nasce dal fatto che, nelle ultime settimane, si sono fatte sempre più frequenti le voci, ma anche le notizie concrete, relative a un'ipotesi di lavoro che la Regione starebbe portando avanti, avente a oggetto i due nosocomi dismessi di Alba e di Bra dismessi dopo l'entrata in funzione dell'Ospedale di Verduno nel luglio scorso. Quest'ipotesi di lavoro farebbe riferimento alla creazione di un COVID Center in questi due nosocomi, quindi di un centro COVID a servizio di tutta la Regione con circa 300 posti.
L'interrogazione vuole semplicemente sapere se questa ipotesi sia veritiera o meno e, in caso affermativo, siccome non ricordo - magari sbaglio, ma non ricordo - che nel piano che la Regione aveva predisposto ci fosse un'ipotesi di questo tipo, ma ci fosse un quadro di un servizio più diffuso nell'ambito della Regione, vorrei capire come questa destinazione possa essere compatibile con ciò che doveva accadere o stava accadendo in questi nosocomi.
Faccio riferimento al tema degli ambulatori, al tema della Casa della Salute e quant'altro; tutti temi che sia per quanto riguarda Bra sia per quanto riguarda Alba lei, Assessore, provenendo da quel territorio, conosce molto bene.
L'interrogazione ha lo scopo di conoscere la fondatezza di queste notizie e qual è lo stato dell'arte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'emergenza COVID allo stato attuale dev'essere affrontata con estrema attenzione, anche in previsione dell'approssimarsi della stagione autunnale e invernale, in cui prevediamo, ahimè, un incremento importante di positivi. Speriamo di curarli a domicilio, ma nulla ci può esimere dal programmare un'ondata anche in ospedale di pazienti COVID. Pertanto, sono da pianificare e predisporre misure più idonee, con particolare riferimento a quelle strutture in grado di gestire sia i pazienti in fase acuta sia i pazienti con bisogni assistenziali meno complessi.
Con la recente DGR n. 71492 del 12 giugno 2020 "Approvazione del Piano straordinario di riorganizzazione della rete ospedaliera di emergenza COVID", da proporre all'approvazione del Ministero della Salute ai sensi dell'articolo 2 del DL n. 34 - che in realtà è già stata approvata - è stata ridefinita la rete degli ospedali COVID, con particolare riferimento all'area delle acuzie, delle terapie intensive e semi-intensive. In tale ambito è anche stata presentata l'esigenza ulteriore di individuare dei posti low-care, cioè a bassa intensità di cura, per pazienti che non necessitano di terapia intensiva o sub-intensiva o di cure importanti, ma di cure di basso livello, cui possono fare riferimento le Aziende Sanitarie della Regione. In particolare, il decreto ne prevedeva almeno una per i vari quadranti in cui è suddivisa l'area territoriale.
Allo stato attuale, tali strutture necessitano comunque di un ambiente di tipo protetto, pur non richiedendo tecnologie particolari per la gestione dell'alta complessità. Allo stato attuale, le strutture potrebbero trovare una consona sede in ospedale e in questo senso s'inserisce l'ipotesi di individuare i due nosocomi di Alba e Bra - appena dismessi, quindi perfettamente funzionali - come COVID-Hospital.
È stato recentemente effettuato in Assessorato un incontro con i Direttori Generali, cui è stato richiesto uno specifico progetto di supporto. Questo per venire alla sua interrogazione, nulla toglie il fatto di realizzare all'interno dei due ex ospedali, la Casa della Salute e tutti i servizi ambulatoriali che sono un'area separata e distinta e ovviamente assolutamente non contaminante con l'Ospedale. Una quota significativa 300 posti mi sembrano tanti - a ottemperare le richieste che ci derivano dal DL n. 94 può essere trovata nell'Ospedale di Bra e dopo le opportune valutazioni - perché nell'Ospedale di Alba ci sono dei lavori importanti da fare, soprattutto sulle vie di fuga e sulla parte di separazione - possono tranquillamente essere destinati a COVID-Hospital.
Certo non parliamo di un COVID-Hospital per tutta la Regione, perché nel Torinese ne abbiamo identificati altri due, così come in altre aree; ad esempio, nell'Alessandrino ce n'è un altro. Sono sostanzialmente gli ospedali al servizio della provincia di Cuneo, nel quadrante della provincia di Cuneo. Se sarà necessario attivare tutti i posti, li attiveremo tutti, altrimenti si partirà da Bra, che è immediatamente disponibile, per poi passare ad Alba in caso di necessità, ma comunque lo appronteremo in ogni caso.
Questo ovviamente è uno sforzo da parte della Regione, perché rinunciare alla vendita che era prevista in precedenza, benché le gare siano andate deserte, significa un investimento sul territorio e inserire questi due ex ospedali in una rete ospedaliera più stabile. Ricordo che il COVID avrà una fine - io mi auguro rapida - ma le emergenze infettive, ad esempio l'influenza, sono annuali.
Riportare a nuova vita delle strutture che sarebbero state vendute o comunque destinate al triste destino che ha visto altri ospedali piemontesi dismessi, credo che sia un valore aggiunto per il territorio.
Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 399 presentata da Biletta, inerente a "Fondi Gescal: qual è lo stato di attuazione dell'art.19 della l.r. 13/2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
399.
La parola alla Consigliera Biletta per l'illustrazione.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Negli anni Novanta vennero istituiti i cosiddetti fondi Gescal, pensati quale strumento per realizzare un programma decennale di case per i lavoratori. Risulta che, ancora oggi, una parte di tali fondi sia nella disponibilità di Cassa Depositi e Prestiti per un ammontare complessivo di circa 970 milioni di euro. È ormai, purtroppo, noto che l'emergenza sanitaria in corso stia determinando e determinerà una crisi economico sociale dai contorni ancora tutti da definire. Basti solo pensare che il Fondo Monetario Internazionale parla di una crisi economica peggiore di quella del 2008 o, ancora, che la Goldman Sachs stima che il tasso di disoccupazione nell'Eurozona possa arrivare all'11% con una punta del 17 per l'Italia.
Sono ovviamente dati preoccupanti, che avranno inevitabilmente contraccolpi sulle famiglie, con evidenti conseguenze per le politiche abitative. A tale proposito, l'Unione Inquilini ha espresso seria preoccupazione rispetto alla capacità di pagare il canone per circa 3,2 milioni di famiglie lavoratori precari e studenti.
Proprio per queste ragioni, durante la discussione per l'approvazione del "Riparti Piemonte" il gruppo di Forza Italia aveva presentato un emendamento con cui si consentiva alla Regione di utilizzare i fondi Gescal. La nostra proposta è stata poi superata grazie alla sensibilità dimostrata dalla Giunta regionale che, attraverso un analogo emendamento tecnicamente più strutturato, ha consentito l'approvazione dell'articolo 19 della legge 13/2020, che ha previsto che la Giunta provveda alla riprogrammazione delle risorse derivanti dall'ex Gescal, ancora disponibile presso la Cassa Depositi e Prestiti, al fine di procedere con il ripristino, la manutenzione del patrimonio di edilizia sociale dei Comuni e dell'ATC per il soddisfacimento del fabbisogno abitativo.
Con quest'interrogazione vogliamo comprendere quale sia lo stato dell'arte rispetto a quest'importante opportunità per le politiche abitative regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Alessandra Biletta per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente.
Con l'articolo 19 della legge regionale 29 maggio 2020 n. 13, l'operazione che il legislatore ha inteso porre in essere integra quanto già approvato dalla Giunta regionale nel Documento di Economia e Finanza Regionale 2020 2022.
Risultano ancora attivi interventi finanziati con la programmazione nazionale antecedente, anche gravanti sulle risorse ex Gescal, giacenti sul conto corrente presso Cassa Depositi e Prestiti. Le tre Agenzie Territoriali per la Casa e i Comuni a maggiore disagio abitativo da lungo tempo rappresentano la necessità di maggiori risorse per recuperare adeguatamente gli alloggi di edilizia sociale e dare quanta più risposta possibile alle famiglie utilmente collocate nelle graduatorie.
Una nuova programmazione regionale, improntata alla massima concretezza nell'accogliere tali richieste, deve considerare anche il problema dell'efficienza complessiva del sistema, analizzando le cause che possono portare a tempi di realizzazione dilatati. Occorre intervenire in un ambito che non aveva più ottenuto attenzioni dopo l'esperienza programmatoria regionale del 2006, meglio conosciuta come "Programma Casa", 10.000 abitazioni entro il 2012.
Operativamente, per consentire un nuovo programma di riqualificazione e recupero di alloggi di edilizia sociale e sovvenzionata non disponibili per carenze manutentive è necessario procedere all'ultimazione della ricognizione avviata nel precedente mandato amministrativo sull'entità delle giacenze e sul conto corrente di tesoreria n. 201281208, depositato presso Cassa Depositi e Prestiti, come da accordo di programma stipulato in attuazione dell'articolo 63 del decreto legislativo 31 marzo del 1998, n 112, il cui utilizzo è ancora vincolato - e questo è il problema - essendo derivante da finanziamenti di programmi e interventi pregressi, di cui alle leggi n. 113 del '77, n. 457 del 1978, n. 179 del 1992, n. 493 del 1993 e circolare n.127 del 1985.
Attualmente, la stima delle risorse è riassunta nell'allegato A della determinazione n 673 del 14 maggio 2019, avente a oggetto DGR n. 218447 del 22 febbraio 2019, "Politiche di welfare abitativo, aggiornamento amministrativo e contabile e riordino dei programmi di accantonamento del conto corrente infruttifero n. 201281208, istituito presso Cassa Depositi e Prestiti".
Nella determina dirigenziale n. 673 è esplicitata la ripartizione delle risorse tra quelle necessarie alla conclusione degli interventi in corso di Comuni e Agenzie Territoriali per la Casa e quelle rimanenti, eventualmente disponibili, per l'attuazione dei nuovi interventi di welfare abitativo collegato alla DGR 218447 del 2019.
Tali risorse sono stimate e necessitano, come detto, per l'effettivo utilizzo, della definitiva chiusura amministrativa e contabile degli interventi effettivamente ultimati, in particolare, per quanta riguarda gli immobili delle ATC.
È stato comunque già effettuato un fondamentale passaggio con la modifica della destinazione precedentemente prevista. Infatti, all'indomani dell'insediamento della Giunta regionale, erano riesaminati dall'Assessorato alcuni temi già trattati a chiusura della precedente legislatura, con la citata DGR 218447, nell'ambito delle politiche di welfare abitativo; indirizzi che non comprendevano, però, il ramo di quella parte di patrimonio facente parte dell'edilizia pubblica, comunemente definita sovvenzionata, destinata alle categorie di cittadini meno abbienti.
La norma del "Riparti Piemonte" recepisce tale orientamento e interviene al comma 2, individuando gli enti destinatari di tali risorse e le finalità degli interventi. Sono messe a disposizione degli enti attuatori, nel rispetto della destinazione originaria, allo scopo del ripristino e della manutenzione del patrimonio di edilizia sociale dei Comuni e delle Agenzie Territoriali per la Casa.
Quanto al percorso attuativo, al comma 3 si consente alla Giunta di individuare modalità di chiusura amministrativa e contabile, secondo criteri di semplificazione amministrativa e di collaborazione tra pubbliche amministrazioni, ai fini di pubblico interesse, d'interventi assai risalenti, perseguendo l'interesse primario all'attivazione, quanto prima di nuovi cantieri per il ripristino del patrimonio abitativo pubblico e alla messa a disposizione di risorse atte a concludere i procedimenti amministrativi ancora sospesi.
È necessario, a tal fine, effettuare uno screening di tutte le pratiche suddividendole per fattispecie analoghe e categorizzare gli interventi secondo le carenze documentali, per avere un quadro analitico su cui costruire uno o più provvedimenti atti a definire, con ogni singolo ente il percorso più idoneo per giungere alla definizione delle pratiche stesse.
Solo a questo punto potrà essere riconosciuto, a ogni intervento, quanto ancora spettante o ciò che necessita, perché giunga a compimento sotto tutti i profili, compreso quello amministrativo-contabile, e procedere alla nuova programmazione, previa condivisione con il competente Ministero.
Corre altresì l'obbligo di informare che le economie cosiddette ex Gescal non costituiscono la sola possibile linea d'intervento sulla quale l'Assessorato sta lavorando, finalizzata agli interventi manutentivi sul patrimonio di edilizia sovvenzionata. Si citano, in particolare, le risorse legate alla delibera CIPE n. 127 del 2017. Parliamo di 21 milioni per il Piemonte, programmati con una DGR del 27 settembre (ancora in attesa di decreto ministeriale e di approvazione), e poi le risorse della legge n. 80 del 214 "Interventi di manutenzione ordinaria", comunicati il 3 luglio 2020 al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un fabbisogno stimato invece, di dieci milioni per accedere alla ripartizione delle economie di programma nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Caucino per la risposta.


Argomento: Contratti ed appalti

Interrogazione a risposta immediata n. 400 presentata da Magliano, inerente a "Gara regionale centralizzata per la fornitura di ausili per comunicazione e informazione, relativi ai servizi connessi e servizi di adattamento o personalizzazione e manutenzione"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
400.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Cercherò in tre minuti di far comprendere come questo question time, che è prodromico a un'interpellanza che farò all'Assessore, possa accendere un faro su quello che abbiamo fatto come Regione Piemonte. Questa disciplina è, di fatto, normata dal DM 332/99. Nel 2013 la Regione Piemonte ha regolamentato l'iter prescrittivo e ha richiesto un adeguamento tecnico e strutturale oneroso per i professionisti alle aziende audio-protesiche del territorio con la DGR n. 10-6336del 9 settembre 2013.
Nel 2017 accade un fatto per un errore d'interpretazione e per un errore di concezione: lo spostamento nei nuovi LEA della fornitura delle protesi acustiche dall'elenco 1 (dispositivi su misura a tariffa unica), all'elenco 2 (dispositivi di serie, non personalizzabili) di fatto, sposta questa tipologia di prodotto su una categoria che poteva, quindi, essere messa a gara.
Tuttavia, Assessore, questa scelta è stata, di fatto, bocciata dal TAR della Basilicata, bocciata dal parere della Regione Veneto. C'è stato un emendamento di bilancio nel novembre 2019 e un parere della Camera dei Deputati che dicono che è stato un errore e che questa protesica deve tornare nell'elenco 1, quindi non può andare a gara. L'Assessore avrà modo di valutare con i suoi Uffici e di approfondire come tante altre Regioni da questo punto di vista, abbiano poi fatto un passo indietro.
Il 15 maggio 2019, nonostante questo punto e questa serie di fatti che ho raccontato, in Regione Piemonte viene pubblicato il bando di gara per la stipula di un accordo quadro per la fornitura di ausili per la comunicazione e informazione e relativi servizi. C'è un tema: andiamo a vedere chi ha pensato questa gara. Vi erano incompatibilità? Non vi erano incompatibilità? Farà parte della mia interrogazione/interpellanza che rivolgerò a lei, Assessore.
Il 4 agosto 2020 il bando di gara è pubblicato sul sito di SCR. Questo bando rischia di far perdere decine e decine di posti di lavoro di piccoli imprenditori piemontesi perché, per come è strutturato questo bando, di fatto, dà la possibilità alle grandi marche di vincere tutti questi lotti e di togliere ogni possibilità a questi piccoli imprenditori - che sono professionisti iscritti a un albo e che, pertanto, hanno raggiunto un titolo di studi universitario triennale - di continuare a svolgere la propria attività.
C'è una serie di questioni. Ad esempio, il cittadino bisognoso avente diritto risulta penalizzato, dal momento che non potrà più scegliere il suo professionista (pensiamo cosa capita ai bimbi che iniziano questo percorso e poi diventano adulti). Non può scegliere la protesi più adatte alle sue esigenze - e l'Assessore avrà modo di guardare com'è fatta la gara - né pu accedere liberamente, come avviene attualmente, alle sedute di regolazione e di assistenza per ottimizzare la propria esperienza di ascolto e quindi migliorare la propria qualità di vita, perché anche queste sono messe a gara per un numero limitato, a fronte di una spesa regionale non ridotta.
Nelle regole d'ingaggio, meglio sarebbe stato ridurre, con questi professionisti, il quid che loro guadagnano, ma non fare questa gara centralizzando tutto.
Chiedo per quali ragioni la Regione Piemonte, nonostante quanto illustrato in narrativa, che mi auguro l'Assessore abbia letto, perché non sono riuscito a leggere tutto visto il tempo a mia disposizione, abbia deciso di bandire una procedura aperta e finalizzata alla conclusione di un accordo quadro per la fornitura di ausili per l'udito, ausili per registrare e riprodurre informazioni audio e video e servizi di adattamento personalizzato per la mutazione e riparazione.
Mi auguro che, alla luce di questo alert che ho messo oggi sul tavolo con questo question time, la mia prossima interrogazione e il ricorso al TAR che avete in corso vi fermi. Ragioniamo un attimo se, con quello che è capitato dal 17 a oggi, cioè una serie di annullamenti e una serie di stop non è forse necessario, anche per questa Regione, chiedendo di capire cosa pensa su questo l'Assessore, iniziare un discorso che, mi auguro, porti al fermo di questa gara. Rimettiamoci tutti intorno a un tavolo, perch rischiamo non solo di danneggiare questi piccoli imprenditori, ma danneggiare tantissimi cittadini che hanno bisogno di questo tipo di strumentazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie Presidente, e anche grazie al Consigliere Magliano, perché se ci sono dei lati oscuri, qualcosa che non conosciamo o delle criticità, se lei ce le segnala, noi siamo pronti a esaminare a 360 gradi la questione.
Per quanto riguarda la previsione del DPCM del 12 gennaio 2017, che disciplina anche l'assistenza protesica, il ricorso alla gara d'appalto, da parte della Regione Piemonte - parlo di una vicenda del 2017, che non conosco - non costituisce di per sé un fatto anomalo tanto da dover essere giustificato, ma rappresenta uno strumento legittimo cui l'Amministrazione si deve attenere, riducendo la spesa out of pocket da parte dei singoli cittadini e permettendo anche ai meno abbienti di accedere a prestazioni qualitativamente migliori di quelle che si possono permettere oggi.
Al riguardo, si ritiene opportuno sottolineare che le indicazioni delle Commissioni parlamentari che sono arrivate da più parti, non essendo ancora recepite in alcuna norma di legge, non hanno, per loro natura, un valore vincolante. Per garantire l'attività - e questa è una cosa cui teniamo e che va chiarita fino in fondo - alle piccole e medie imprese, la Regione Piemonte ha ottenuto parere favorevole dal Ministero relativamente all'attivazione di due distinte procedure: una avente a oggetto la fornitura degli ausili e una per il servizio svolto dai soggetti abilitati all'esercizio della specifica professione sanitaria per garantire la massima concorrenza e par condicio.
Detto questo, è un provvedimento del 2017 su cui faremo un focus e vedremo quello che c'è da fare, ma attendo la sua segnalazione proprio per andare a fondo della questione. È chiaro che se emergeranno incompatibilità o altre criticità, ci faremo parte diligente nel risolvere la questione e valutare attentamente anche l'esito dei ricorsi amministrativi consolidati in altre Regioni. È inutile andare in giudizio quando sappiamo già che in altre Regioni l'orientamento giurisprudenziale è quello.
Attendo sue notizie e la ringrazio per la segnalazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 401 presentata da Frediani, inerente a "Sperimentazione test salivale"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 401.
Ha chiesto d'illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo d'impiegare molto meno.
Questa mattina parlavamo delle ansie e delle preoccupazioni relative all'inizio della scuola. Uno dei pensieri principali è legato ai test che potrebbero essere effettuati su studenti che manifestino sintomi riconducibili al COVID. Questi test potrebbero essere piuttosto invasivi per i bambini piccoli, rispetto agli adulti.
Oltre a questo, all'impatto con il bambino (potrebbero spaventarlo o provocare fastidio), c'è anche il problema della tempistica dell'esito del test perché, una volta eseguito, il test dev'essere processato, si deve realizzare l'analisi del tampone e, in quel caso, bisogna mettere in isolamento il bambino e i contatti che ha avuto, quindi perlomeno la famiglia.
Sappiamo che in Veneto, grazie alla collaborazione tra la sanità regionale e l'università, nei prossimi giorni (a questo punto, sarà già stato avviato, perché la notizia era di qualche giorno fa) è previsto l'inizio della sperimentazione di un sistema di test salivale. Si tratta di test differenti rispetto al tampone tradizionale, perché il materiale viene raccolto in modo diverso: con un tamponcino di cotone, che viene masticato e inserito in un contenitore con un codice a barre, abbinato alla persona.
Questo evita che il tampone sia effettuato nel naso e in gola e si ha una diagnosi di tipo molecolare. Gli studi dell'Università di Padova hanno assicurato che i risultati saranno analizzati con una precisione assimilabile a quella dei tamponi classici.
Noi vorremmo sapere se sia prevista qualche sperimentazione di questo tipo anche in Piemonte. Ieri, durante la riunione del gruppo di lavoro sul COVID, il Direttore Aimar ha parlato di un accordo con la Regione Veneto per i tamponi, ma mi è parso di capire che non si riferisse a quella tipologia, bensì a tamponi da effettuare soltanto in bocca e non nel naso.
Da quanto ho capito, però la procedura sarebbe diversa rispetto ai test salivali che ho appena descritto.
Vorrei capire quale sia la situazione nella nostra regione e se si pensa di avviare una sperimentazione per provare a utilizzare questi test meno invasivi e più rapidi anche in Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In merito al suo quesito, posso già comunicarle che presso l'ospedale Amedeo di Savoia, in particolare presso il laboratorio di virologia e i vari reparti clinici, è in corso di sviluppo una valutazione comparativa il cui confronto è rappresentato dalla procedura convenzionale cosiddetta tampone, che lei ha illustrato, e il rendimento diagnostico di un test basato sul campione salivare. Un test da considerarsi al momento del tutto sperimentale, attraverso la produzione di un campione salivare più agilmente fornibile da persona oggetto dell'indagine. Il proposito è di ridurre il ricorso al più complesso prelievo rinofaringeo che, come lei sa dev'essere effettuato in profondità ed è molto fastidioso; lo è maggiormente, se pensiamo di doverlo fare a dei bambini in età scolare.
Questo tipo di campione permetterebbe, inoltre, la rapida raccolta di numerosi campioni in un'unica seduta, che si adatterebbe meglio allo screening di comunità numerose. Questo sarebbe possibile farlo in breve tempo.
Tuttavia, la necessità di trattare opportunamente il campione salivare prima di sottoporlo all'analisi molecolare rende necessario il suo trasporto e la successiva manipolazione in laboratorio. È il motivo per cui ciò che è in corso di sperimentazione qui, come in Veneto e altrove, viene attuato altrove, quindi non rappresenta un test cosiddetto "inside", di cui poi le parlerò, ovvero effettuabile in pochi minuti, nell'immediatezza del prelievo, come invece sono i test anticorpali e il nuovo test antigenico.
Sono, invece, ultimate le prove sperimentali del test antigenico rapido, in grado di determinare la presenza del virus nel giro di sette-otto minuti quindi effettuabile nel tempo immediatamente successivo al prelievo. Il prelievo avviene con la stessa modalità del tampone rinofaringeo convenzionale. Questo test è leggermente meno sensibile rispetto al test tradizionale, ma è comunque in grado d'individuare i soggetti con carica medio-alta, cioè i potenziali diffusori. È in corso l'acquisizione di un primo quantitativo di test antigenici, dal costo complessivo nettamente inferiore al tampone convenzionale e si stanno valutando le opportune aree di esercizio ove sfruttarne le caratteristiche.
Lei ha citato il Veneto: abbiamo comprato, insieme al Veneto, in una gara che abbiamo concordato insieme, l'acquisto di un milione di test antigenici, che sono quelli ancora più utili per le finalità che lei ha descritto prima rispetto al semplice test salivare. In più, sono in corso le validazioni per il cosiddetto uso del pooling, da riservare allo screening di comunità numerose. Il pooling consiste nel raccogliere dieci campioni di altrettanti soggetti in un'unica provetta; se la provetta risulta positiva, le aliquote dei dieci campioni soggetti sono testate singolarmente, mentre se la provetta risulta negativa, vengono refertati come negativi tutti i dieci soggetti cui corrisponde. Questo permette di velocizzare la pratica dell'analisi del tampone.
In ogni caso, è in arrivo questo milione di test antigenici che sicuramente avranno un'efficacia e impatteranno molto sul sistema diagnostico del COVID 19.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 402 presentata da Valle, inerente a "Utilizzo palestre scolastiche in orario pomeridiano" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 402, su richiesta dell'interrogante, Consigliere Valle, verrà data risposta scritta.


Argomento: Contratti ed appalti - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 403 presentata da Grimaldi, inerente a "Acquisto termoscanner per le scuole piemontesi" (posticipo trattazione)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
403 presentata dal Consigliere Grimaldi.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Non vedo l'Assessore, però.



PRESIDENTE

Mi scusi, doveva essere qui.
Le chiedo scusa, passerei alla prossima interrogazione.
A breve risponderemo anche alla sua.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 404 presentata da Sacco, inerente a "Delucidazioni in merito ai provvedimenti adottati a seguito dei gravi fatti che si sono verificati presso l'Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
404, presentata dal Consigliere Sacco, che la illustra.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Colleghi e Assessore, ho voluto portare in Aula quest'interrogazione in merito ai fatti che purtroppo si sono verificati nell'Azienda Ospedaliera di Alessandria, che hanno visto come protagonista un medico del reparto di ginecologia che, in qualche modo, è riuscito a entrare all'interno dell'ospedale nonostante fosse febbricitante.
Da analisi successive è stata poi riscontrata la positività al COVID e dopo ulteriori indagini sono state riscontrate positive altre due infermiere e due OSS.
Sempre sui giornali ho avuto modo di apprendere l'interessamento dell'Assessore Icardi a questo grave fatto, che, appunto, ha visto come protagonista questo medico, chiedendo che fosse aperta un'indagine per verificare come fossero andate effettivamente le cose: perché o questo medico ha bypassato i controlli passando da qualche altra parte, oppure ha passato i controlli e, nonostante avesse avuto la febbre, ha potuto comunque raggiungere il reparto e potenzialmente infettare per altre persone (occorrerà adesso dimostrare se le ha infettate lui o meno).
Al di là del pessimo danno d'immagine alla serietà di un'Azienda, che ritengo un'ottima struttura del territorio, non va dimenticata la messa in pericolo della stessa vita delle pazienti che si recano in ospedale per ricevere cure e non per essere infettate dalla negligenza - per essere abbastanza leggeri - di qualcuno.
Considerato che non ci sia molto da appurare - cioè bisogna semplicemente capire, se ha passato questi controlli, per quale motivo non è stato fermato, e direi che sia anche abbastanza facile individuare i responsabili e considerato che non vorrei che questa cosa, come purtroppo tante volte accade, col trascorrere del tempo cadesse un po' nel dimenticatoio, chiedo all'Assessore se quest'indagine è già stata conclusa (lo spero, perché non vedo grosse difficoltà in merito alla ricostruzione di fatti abbastanza banali, quanto tragici) e se sono stati presi dei provvedimenti per punire questo gravissimo fatto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sean Sacco per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Dagli organi di stampa si sono lette molte cose.
Io ho chiesto immediatamente una relazione al Direttore generale su come effettivamente si siano svolti i fatti ed è pervenuta una prima sommaria relazione. Però è tuttora in corso l'indagine, perché dovrà essere effettuata anche l'audizione di molti testimoni, per cui occorrerà un tempo più lungo; ci vorrà una settimana per disporre di un quadro completo.
Leggo, in sintesi, quello che è successo.
In riferimento a questa notizia, la Direzione generale riferisce che il 10 settembre il Direttore del DEA avvisa il Direttore sanitario che è presente in DEA un dirigente medico dell'Ostetricia Ginecologia con un quadro di sospetto COVID. Si procede immediatamente a fare un tampone fast, in modo da avere conferma dello stato infettivologico nel più breve tempo possibile. Nel contempo, il Direttore facente funzione dell'Ostetricia Ginecologia avvisa il Direttore medico del presidio.
L'accesso al DEA di questo dirigente medico è avvenuto direttamente dal domicilio alle ore 5.49 del mattino del 10 settembre. Intorno alle ore 13.36 viene confermata la positività al COVID. Il medico viene ricoverato nel rispetto delle procedure COVID nel reparto d'infettivologia e vengono immediatamente attivate tutte le procedure di verifica e le azioni del caso (quindi il tracciamento dei contatti, sia di colleghi sia di pazienti).
Dalle prime informazioni raccolte (non ancora complete) e dalle informazioni agli atti (dalle timbrature) risulta che questo dirigente sia stato nel mese di settembre in servizio tutti i giorni ed è dettagliato dal 1° al 9 settembre, con reperibilità nei giorni 5 e 6.
Da estrazione da procedura assenza/presenza delle temperature - quindi il sistema di rilevazione presenze - risultano anche quali siano i varchi utilizzati per l'ingresso all'ospedale.
Il SISP di Alessandria ha provveduto, dopo la segnalazione, a effettuare i tamponi sui familiari del dirigente, che sono agli atti del SISP. Dai tamponi di screening effettuati dal medico competente a tutto il personale della struttura di Ostetricia e Ginecologia (n. 80 tamponi in totale) risultano quattro positivi.
Non vi è, al momento, alcuna evidenza di trasmissione diretta agli operatori, il che significa che i quattro positivi potrebbero non essere legati alla positività del medico.
Anche dal quadro sommario che mi è stato presentato risulta che i comportamenti di questo dirigente medico non sono così irresponsabili come li ha descritti la stampa, anzi non sono affatto irresponsabili come li ha dipinti la stampa. C'è stata forse un'errata valutazione dei fatti, ma da quello che mi scrive il Direttore generale non pare esserci questo tipo di comportamento.
L'indagine è ancora in corso ed è aperto un procedimento disciplinare quindi c'è una Commissione che sta indagando internamente su questi comportamenti, che ascolta testimonianze ed esamina atti. Non appena emergeranno degli elementi tali da indurre a capire che ci sono stati altri comportamenti, sarà immediatamente segnalato alla Magistratura.
Ovviamente questo è un compito dell'Azienda sanitaria, ma al momento mi sento di dire che i fatti sono molto ridimensionati rispetto a quello che abbiamo letto sui giornali. Comunque, nel giro di una settimana quest'indagine sarà conclusa e sapremo sia del provvedimento disciplinare sia di eventuali ulteriori comunicazioni, se e in quanto dovute.


Argomento: Contratti ed appalti - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 403 presentata da Grimaldi, inerente a "Acquisto termoscanner per le scuole piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
403.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo ho avuto qualche anticipazione in cortile, quindi la suspense è un po' finita, ma proprio per questo ho la fortuna di vedere l'Assessore Gabusi di persona e fargli un piccolo ragionamento.
Se capisco bene, qualche giorno fa l'Assessore Marnati, anch'egli presente suggeriva alla nostra cara Giunta di dotare ogni scuola di un medico.
Qualche giorno dopo l'Assessora Chiorino l'ha smentito in Aula, dicendo che avremmo fatto di tutto per mettere piedi l'organizzazione più imponente, ma soprattutto più idonea a far sì che la temperatura fosse misurata dalle scuole. In realtà, però, in due ore di comunicazione l'Assessora si è completamente dimenticata di ripetere queste cose che aveva detto ai giornali, anzi ha ripetuto pedissequamente le linee guida del Ministro.
Poi, a qualche giorno dall'inizio dell'anno scolastico, spunta fuori il decreto n. 95, che "raccomanda a tutte le scuole di ogni ordine e grado del Piemonte di adoperarsi con ogni mezzo a disposizione al fine di procedere alla misurazione della temperatura corporea degli studenti prima dell'inizio delle attività". E nello stesso decreto si dice: se non ce la fate in termini organizzativi, quindi "nel caso di comprovate ragioni di carenza di personale o altre motivazioni oggettive, non si riesca a provvedere a questa raccomandazione.", fatelo fare alle scuole l'importante è che venga registrato e, nel caso che qualcuno non l'abbia fatto, venga poi fatto a scuola.
C'è stato un parapiglia, perché ovviamente ogni Dirigente scolastico dice: "Ma come? Ce lo dice a tre giorni dall'inizio delle lezioni?". È vero che lei l'ha detto nei comunicati stampa, ma un Presidente di Regione non fa il comunicatore, fa il lavoro di fornire le dotazioni al suo sistema scolastico, soprattutto se fa delle ordinanze, mettendolo nelle condizioni di poter procedere.
Tra l'altro, la vicenda è abbastanza capziosa, nel senso che se ci si attiene proprio alle parole, ovvero se subordina queste autodichiarazioni all'entrata a scuola, questa subordinazione viene fatta prima e non dopo in classe, tant'è che la vera preoccupazione dei Dirigenti scolastici è: "Se non avevamo gli strumenti per misurarla fuori, che senso ha fare le code per guardare la certificazione?" C'è voluta una conferenza stampa - perch ormai si fa così, si fanno le ordinanze e poi si fanno le conferenze stampa per spiegare le ordinanze - per dire che, in realtà, quella sarà fatta in classe e successivamente.
Le svelo il mistero, Assessore Gabusi. Sa cosa è successo? È successo che ognuno ha fatto un po' come pensava fosse meglio, scegliendo le linee d'indirizzo nazionale. E sa qual è il punto di questa interrogazione, anche se servirà a poco? Abbiamo dichiarato questi 500 mila euro da settimane perché è da settimane che diciamo che abbiamo stanziato queste risorse però era da settimane che non leggevo nessuna delibera in tal senso. Che cosa scopro? Che la delibera la facciamo 24 ore dopo l'ordinanza.
Facciamo finta che la Regione Piemonte sia più veloce dei bonus, perché in 24 ore il bonus ti arriva. La delibera è fatta venerdì, quindi come minimo possiamo dire che se le scuole del Piemonte hanno comprato anche solo un termoscanner, l'hanno fatto, prima di tutto, in precedenza e, in secondo luogo, senza ascoltare quell'ordinanza e senza leggerla? Lo dico perché o l'Assessore Gabusi adesso mi spiega che fra venerdì e lunedì lui ha fatto la delibera, poi ha dato l'impegno di spesa, ha guardato tutte le IBAN delle scuole e gliele ha inoltrate. Poi, siccome tutte le scuole non avevano ancora i soldi in mano, è andato lui a comprare tutti i termoscanner fra sabato e domenica, glieli ha portati - visto che è Assessore ai trasporti, ha organizzato le flotte per effettuare questa spedizione - e poi ha detto: "Non vi preoccupate! Gli ho anticipato io i soldi, ma adesso ti arrivano col bonus entro lunedì!".
Assessore Gabusi, non vorrei essere nei suoi panni, perché mi pare che la risposta a questo question time sia ridicola. Avete fatto una bolla di comunicazione, avete fatto tanto casino per niente, mandando nel panico Dirigenti scolastici, studenti, insegnanti e famiglie, per poi dichiarare che questi 500 mila euro prima o poi, a babbo morto, arriveranno alle scuole per rimborsare a questo punto dei termometri che, spero, abbiano comprato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi, per la sua lunga illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Gabusi, che ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente, grazie Consigliere.
Sarà perché il Consigliere Grimaldi mi è simpatico, ma non riesco ad arrabbiarmi neanche se gliele dico nel cortile, poi ha un bel nome, quindi condividiamo tanti aspetti.
Credo che questa sia esattamente la rappresentazione di come la comunicazione è diversa dagli atti, perché il testo del question time chiedeva se c'era un atto, se l'atto era stato fatto e io risponderò su questo. Naturalmente, non posso non rispondere a quello che invece non è l'interrogazione, ma è quanto emerso in Aula, perché non voglio sottrarmi a questo ruolo, e ci mancherebbe ancora.
Non so se l'Assessore Marnati ha consigliato e la collega Chiorino.
Non so queste cose, io so che il nostro Presidente ha detto, non solo ai giornali (ai giornali non credo tante settimane fa, forse una settimana prima di fare l'ordinanza), ma ai quattro venti, alla Conferenza delle Regioni, che è l'organismo ufficiale in cui ci si confronta; l'ho detto io su sua delega; l'ha detto al Dirigente scolastico regionale in una riunione in cui io ero presente e ho sentito, in cui tutti questi problemi non mi sembravano così cogenti, perché, proprio per bocca del Dirigente regionale tante scuole si erano già dotate, almeno in minima parte, delle dotazioni per la misurazione della febbre, se non altro - se non altro - per misurarla ai colleghi, ai dipendenti e al personale ATA.
In quell'occasione abbiamo anticipato che, se non ci fossero state evoluzioni diverse che noi auspicavamo, come abbiamo auspicato sui trasporti (misure che poi sono arrivate dopo settimane, dopo mesi, uniformi sul territorio nazionale), noi, come ha detto più volte - non solo in conferenza stampa, ma in tutte le occasioni il nostro Presidente - avremmo voluto che ci fosse la maggiore certezza di come i nostri bambini andavano a scuola per tutelare i bambini, ma prima ancora, se non altro per fascia anagrafica, il personale scolastico, che è certamente in una fase più sensibile da questo punto di vista.
Così abbiamo fatto, in maniera molto lineare.
La delibera arriva il giorno dopo l'ordinanza.
La delibera arriva quando abbiamo capito qual era il metodo più veloce perché in quella riunione, in cui con il Dirigente Manca aveva ipotizzato di fare un bando per le scuole, ci siamo resi conto, con gli Uffici, che non era il metodo migliore.
La delibera cita - testualmente - che darà una quota fissa a tutte le autonomie scolastiche (700 euro per quelle che hanno meno di 1.000 allievi e 850 per quelle che ne hanno di più) e che darà una cifra - credo - alla Società di Committenza Regionale di 50 mila euro per le scuole paritarie quindi compreremo i misuratori di febbre per gli istituti paritari.
Questo abbiamo fatto.
Di certo, con i tempi che ci sono stati del virus, rispetto alle ordinanze o ai DPCM firmati alle 23.50, cambiati, a Conferenze delle Regioni in cui ero presente, durante il sabato notte, fino alle tre di notte, credo che da questo punto di vista, il percorso sia stato molto lineare. Si poteva fare qualche ora prima? Assolutamente. Si poteva fare uno scontro probabilmente dieci giorni prima con il Ministero, dando la possibilità di dire al Ministero: "Magari l'avremmo fatto noi".
Ecco, noi abbiamo cercato, nel silenzio della comunicazione, nelle stanze adibite al confronto (la Conferenza delle Regioni in primis) di provare a far ragionare i Ministri. Non ci siamo riusciti e giovedì il Presidente che non è solito andare contro la linea del Governo, anzi, mi sembra che nella pandemia abbia spesso e volentieri seguito in buona parte quello che riteneva corretto dell'indicazione del Governo, ha deciso di fare un atto che io condivido pienamente, come abbiamo avuto modo di discutere nel cortile pochi minuti fa.
Con questo ha dato luogo a questa delibera che certamente sarà, in parte un rimborso, perché molti hanno già speso, ma nella realtà dei fatti credo che nessuno si sia tenuto al minimo sindacale richiesto dal Ministro Azzolina. Tutti, quasi tutti, con buonsenso hanno fatto molto di più.
Magari l'avrebbero fatto anche senza l'ordinanza del Presidente, io questo non lo so dire, ma certamente buona parte delle nostre scuole avevano già comprato i rilevatori di temperatura per dare maggiore sicurezza a loro stessi e agli allievi.
La delibera - e voglio concludere rispondendo al question time - è stata portata da me e dall'Assessore Chiorino per competenze concorrenti. È stata fatta venerdì con le cifre che ho elencato prima e che saranno disponibili a breve senza procedure particolari (speriamo proprio con la velocità del "Bonus Piemonte") per le autonomie scolastiche piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Interrogazione a risposta immediata n. 405 presentata da Disabato, inerente a "Erogazione contributi a fondo perduto previsti dalla legge regionale 29 maggio 2020 n. 13, a favore delle realtà sportive piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
405.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Brevemente. Vogliamo interrogare la Giunta per sapere a che punto siamo con l'erogazione dei fondi destinati alle realtà sportive piemontesi danneggiate dall'emergenza COVID. Con l'approvazione del "Riparti Piemonte" erano stati previsti quattro milioni e 350 mila euro da destinare a tutte quelle federazioni, associazioni sportive e tutte le realtà sportive piemontesi per la ripartenza. Questa misura, infatti, aveva la finalità di favorire proprio la ripartenza delle attività penalizzate dalla chiusura forzata dovuta all'emergenza sanitaria.
Nella nostra regione c'è stata la questione degli sport da contatto. Tra l'altro, alcune società sono state ulteriormente penalizzate, perché gli sport da contatto sono ripresi successivamente, a luglio, quindi il periodo di chiusura è stato un periodo forzato molto lungo, per cui questi fondi sarebbero stati molto utili, soprattutto in vista della riapertura delle attività a settembre, per riorganizzare gli spazi, per la sanificazione e per adeguare tutti i locali per la ripartenza.
Sappiamo che, a oggi, questi fondi non sono ancora stati erogati dalla Regione Piemonte, per cui va a perdersi un po' quella che era la priorità e la velocità con cui si sarebbero dovuti erogare questi contributi. In questo momento stiamo vivendo altre problematiche, per tutte le realtà sportive piemontesi, che sono oltre l'emergenza, che dovremmo prendere in considerazione. Tra l'altro, sono questioni che tireremo fuori anche durante la discussione della legge sull'impiantistica sportiva. Sarebbe dovuto avvenire oggi, ma non so se sarà possibile.
Affronteremo anche altre tematiche, però per noi è prioritario sapere quando la Regione erogherà questi fondi, dando finalmente una boccata d'ossigeno a tutte quelle realtà sportive che hanno vissuto e stanno vivendo tuttora un momento difficile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'Assessore Ricca mi ha chiesto di sostituirlo, quindi leggo quanto mi ha lasciato.
In merito all'interrogazione posta dalla Consigliera Disabato, si precisa che, in data 27 agosto, la Dirigente del Settore Sport, Carla Villari, ha terminato di firmare i 1.174 atti di liquidazione che, in data 4 settembre la Ragioneria delegata ha concluso per la parte di sua competenza in merito alla verifica della conformità di tali atti di liquidazione. Pertanto, a partire da tale data, il pagamento dei contributi è stato preso in carico dalla Ragioneria centrale, che provvederà a emettere i relativi mandati di pagamento.
Rimangono sospesi gli atti di liquidazione di 330 beneficiari ai quali gli Uffici hanno chiesto con PEC la documentazione probatoria di quanto da loro indicato nelle relative istanze per effettuare i controlli previsti dal bando.
Siamo ancora in attesa di ricevere circa un terzo della documentazione richiesta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.
Comunico che è stata convocata la I Commissione presso la Sala delle Bandiere. Tutti i Consiglieri che non fanno parte della Commissione devono uscire dall'aula, perché dobbiamo consentire la mezz'ora di areazione.
Riprendiamo i lavori del Consiglio alle ore 15.30, una volta finita la I Commissione. Se la Commissione finisce prima delle 15, riprendiamo alle 15.10.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 14.38 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.24)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame disegno di legge n. 109, inerente a "Modifiche alla l.r. 29 maggio 2020, n. 13 (Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19)" (seguito)


PRESIDENTE

Nella seduta antimeridiana, eravamo rimasti in sospeso, dopo aver convocato la Conferenza dei Capigruppo, sull'esame del disegno di legge n. 109, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Eravamo all'enunciazione dei relatori di maggioranza e di minoranza.
Il Consigliere Marin non è presente, pertanto darei la parola al relatore di minoranza, il Consigliere Sacco.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Siamo nuovamente a discutere un disegno di legge rispetto al quale avevamo preannunciato, durante la discussione sul provvedimento che è stato impugnato dal Consiglio dei Ministri, i vari aspetti che andavano a confliggere; su altri, avevamo sollevato problemi costituzionali contenuti al loro interno. I vizi di costituzionalità non erano di certo poco evidenti, ma ormai siamo abituati a ripetere le cose due volte.
Per quanto riguarda questo provvedimento, come Gruppo abbiamo deciso di presentare una serie di emendamenti abrogativi. Per senso di responsabilità, come avevamo preannunciato in Commissione e anche per una questione di correttezza istituzionale, non abbiamo aggiunto nuovi articoli che avrebbero potuto creare gli stessi problemi che hanno creato alcuni articoli presentati dalla maggioranza e dalla Giunta in questo provvedimento, ovvero vizi di costituzionalità e vizi legati allo sconfinamento di competenze. Pertanto, non troverete nostri emendamenti aggiuntivi rispetto a quanto era già stato discusso in Commissione e in Aula e rispetto a quanto poteva già essere realizzato precedentemente.
Siamo nella fase di revisione di una legge e stiamo cercando di capire quali parti non vanno ancora bene e quali parti devono essere tolte.
L'incontro avuto pochi minuti fa non va certo in questa direzione, ma ne discuteremo nel merito quando avremo la possibilità di analizzare con più dovizia di particolari cosa stiamo andando a votare. Sicuramente, questo non creerà un conflitto con lo Stato, però duole notare che non tutte le osservazioni che abbiamo avuto modo di leggere, evidenziate dal Consiglio dei Ministri, sono state accolte.
Infatti, non è stata toccata tutta una serie di articoli che, a nostro avviso, andrebbero completamente eliminati. Troverete, al riguardo, nostre proposte di emendamenti abrogativi. Non capiamo per quale motivo si è voluto resistere rispetto a una serie di situazioni palesemente incostituzionali: forse, per evitare di dire che vi eravate sbagliati, che vi eravate nuovamente sbagliati, nonostante non solo i nostri rilievi (uno può dire: "Sono le opposizioni, devono per forza trovare il pelo nell'uovo"), ma anche i rilievi dei nostri Uffici, che avendo una visione terza e puramente tecnica forse dovrebbero essere ascoltati con maggiore attenzione. Quando li si contraddice o si cerca di ignorare il loro parere occorrerebbe almeno avere la contezza di quello che si sta facendo e farlo con un minimo di cognizione.
Per quanto riguarda parte degli articoli su cui avete resistito, sono abbastanza certo che vi verrà dato torto. Mi spiace per voi, ma i vizi sono così evidenti che diventa difficile trovare un'interpretazione che possa essere accolta. Per non parlare di alcune revisioni come la parte sulle facciate dei centri storici: per non cancellarla, è stata fatta una modifica che, alla fine dei conti, va a snaturare totalmente la norma e quindi a rendere la modifica totalmente inutile, con un appesantimento dal punto di vista normativo e una maggiore confusione rispetto al contenuto della legge.
Quando qualcosa è inutile, non bisogna scriverla, altrimenti va ad appesantire l'intero sistema.
Nella mia relazione di minoranza, non voglio anticipare una serie di osservazioni che mi appresterò a fare più nel dettaglio, per non mettere troppa carne al fuoco, nel momento in cui andremo ad affrontare ogni singolo emendamento. Spero ci sia ancora margine per discutere su quanto è stato rilevato dal Consiglio dei Ministri, auspicando che, alla fine dei lavori, possa uscire un provvedimento snello e non più attaccabile in nessun minimo particolare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
La parola al secondo relatore di minoranza, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Ritorna in Aula, sia pure per una sua correzione, un provvedimento che ci ha tenuti non poco occupati nel periodo post lockdown, quando i lavori di questo Consiglio si svolgevano ancora in remoto: mi riferisco al cosiddetto "Riparti Piemonte", la legge n. 13 del 29 maggio 2020. Un provvedimento di poco più di 80 articoli, in cui l'Amministrazione Cirio ha cercato di dare delle risposte alla situazione economica e sociale che si è generata a seguito dell'emergenza COVID.
Ricorderete tutti il dibattito molto intenso che c'è stato su questa legge, rispetto alla quale, come opposizione, avevamo accettato inizialmente di scorporare tutte quelle parti che erano relative al cosiddetto "Bonus Piemonte", in modo tale da poterne accelerare la definizione, affinché questi contributi potessero arrivare il prima possibile alle nostre aziende.
Dopodiché, all'interno comunque del "Riparti Piemonte", e cioè della legge n. 13, furono inseriti nuovi bonus, con un accavallarsi di emendamenti, di richieste, di Commissioni.
Successivamente, il dibattito su questo "Riparti Piemonte" si è spostato su quelle parti di legge che, a nostro avviso, poco o nulla avevano a che fare con la ripartenza del Piemonte, e poco o nulla avevano a che fare con l'emergenza COVID.
Avevamo ricordato, da un lato, come questa legge non mettesse in campo quelle strategie e quelle risorse necessarie per una reale ripartenza dell'economia della nostra Regione; dall'altro lato, che si fermasse a una fase di semplice sostegno e di semplice aiuto - che non poteva essere confuso con il tema della vera ripartenza - e quindi fosse, sotto questo profilo, un provvedimento insufficiente. Avevamo anche evidenziato come questo provvedimento, soprattutto in materia di governo del territorio urbanistica ed edilizia, per dirla in maniera molto più semplice contenesse tutta una serie di norme che non avevano nulla a che vedere con il post-COVID e con la ripartenza del Piemonte, e che fossero state semplicemente inserite come di regola si fa nelle cosiddette leggi omnibus in cui si disciplina un po' di tutto, approfittando di questa "diligenza" che stava passando per inserire tutta una serie di norme estremamente pericolose per il nostro territorio dal punto di vista ambientale, anche con una sorta di deregulation che - lo ripeto - nulla aveva a che vedere con le reali necessità sorte dopo il COVID, ma che andavano invece incontro, a nostro modo di vedere, a esigenze più di natura clientelare che la maggioranza voleva soddisfare.
Avevamo anche evidenziato che molte di queste norme, oltre a essere del tutto ultronee al provvedimento, avevano anche dei profili d'incostituzionalità, perché andavano a finire in materie che erano di competenza dello Stato, o perché violavano i principi di libera concorrenza, o perché andavano a modificare norme in materia di edilizia e di urbanistica che andavano a toccare tutti quelli che erano gli equilibri di natura ambientale, di tutela del paesaggio e di tutela del patrimonio storico e artistico dei nostri centri storici, che comunque rappresentano tutti i beni che sono costituzionalmente protetti.
Lo avevamo detto, ma purtroppo oggi, anche con un po' di tristezza rileviamo che avevamo ragione.
Approvata la legge il 29 maggio, trasmessa la legge al Governo, il Governo con una valutazione che è sempre di natura tecnica. non è di natura politica! Lo ricordo, perché in realtà la Giunta regionale e la maggioranza su questo hanno speculato: hanno detto che il Governo si era atteggiato per cercare di non far ripartire la nostra Regione, insomma non aveva capito le ragioni del Piemonte, eccetera. In realtà, con una valutazione prettamente tecnica, ha fatto un bel po' di rilievi d'incostituzionalità a tutta una serie di norme, proprio quelle norme che noi avevamo evidenziato.
Si tratta di una quindicina di articoli, quindi, come ho già detto in un mio precedente intervento, del 20% circa, di un quinto della legge, e credo che questo rappresenti veramente un punto straordinario.
Spesso la vostra Giunta ricerca la straordinarietà, e qui credo che abbiate veramente fatto dal vostro meglio, perché penso che sia difficile trovare dei provvedimenti che sono approvati da un Consiglio regionale, da un'assise come questa, che, come primo dovere, ha quello di fare delle leggi che innanzitutto siano tra virgolette legittime e che siano conformi alla Costituzione: in questo caso, almeno un quinto sono state oggetto di un rilievo d'incostituzionalità da parte del Governo. Tutto questo ha dunque aperto, come ci è stato anche detto da voi e dalla Giunta in precedenti sedute, nelle settimane scorse, prima ancora delle ferie e della pausa estiva, una trattativa con il Governo evidentemente per adeguare queste norme.
Questa trattativa vi ha portato a fare alcuni passi indietro e alcuni passi di lato; alcune norme avete ipotizzato di abrogarle, altra di modificarle. E così è nata questa proposta di legge n. 109 che oggi viene esaminata dal Consiglio e che va proprio a correggere le storture in materia costituzionale che voi avete fatto nell'approvazione del "Riparti Piemonte".
Però questo lavoro è largamente incompleto, perché una serie di queste norme le avete corrette, ma ne rimangono almeno quattro (alcune delle quali, tra l'altro, avevamo anche avuto modo di contestare nel merito) rispetto alle quali voi andate a insistere con il Governo, cioè dite: "No noi non le modifichiamo". Mi riferisco all'articolo 52, quello che sospende fino al 31 gennaio le istanze volte all'apertura di grandi strutture di vendita; norma che, come avrò modo di precisare tra poco, ha avuto una storia travagliata per la sua approvazione, ma che va a ledere il principio di libera concorrenza; all'articolo 61, quello che va a ridurre, in maniera anche molto drastica, i tempi delle varie Conferenze di copianificazione tra i vari enti (Regione, Stato e Comuni), e che quindi è lesivo del principio di leale collaborazione tra le istituzioni.
L'articolo 62 è un articolo molto pericoloso, perché sostanzialmente molte di quelle che oggi sono le varianti strutturali ai piani regolatori o varianti generali che implicano aumenti di cubatura, indici di edificabilità maggiori - che proprio per esigenze di tutela si possono fare in sede di nuovi piani regolatori, varianti generali e varianti strutturali, che hanno anche un controllo da parte della Regione - vengono in parte, declassate nelle varianti parziali, quindi con la possibilità dei Comuni in buona sostanza di fare da sé.
Un'ultima norma è quella che consente destinazioni sia pure provvisorie per tre anni più due (quindi cinque anni) di immobili che queste destinazioni non hanno, quindi immobili che magari hanno una destinazione di tipo produttivo, che possono, in base a questa norma, essere usati per altri tipi di destinazione.
Su queste norme la Giunta insiste, per cui il Governo le ha formalmente impugnate davanti alla Corte Costituzionale e prossimamente ci sarà il giudizio con un pronunciamento dalla Corte stessa. Oltre al fatto che ci sembrano norme dannose per il Piemonte, come diremo dopo, non vediamo l'utilità di questo braccio di ferro perché, nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse dichiarare illegittime queste norme, esse perderebbero valore sin dall'inizio, quindi è come se non fossero mai state approvate.
In questo caso, si determinerebbe un vuoto legislativo a rischio non soltanto nostro che rappresentiamo la Regione, ma a rischio di quei privati, di quelle aziende e di quei Comuni che avevano fatto affidamento sulla bontà e sulla validità di queste norme. Pertanto, il vostro voler impuntarsi e insistere nel mantenerle è un fatto più di tipo politico e ideologico rispetto a un ragionamento di buonsenso che dovrebbe portare quest'assise ad abrogarle. Noi, infatti, con quattro puntuali emendamenti proponiamo la loro totale abrogazione, come ha chiesto il Governo, in modo da definire una volta per tutte il contenzioso che si è aperto, ed evitare il giudizio della Corte Costituzionale e con esso tutti i rischi che ne possono derivare. Ci sembra una soluzione prudente, di buon senso, da buon padre di famiglia, che è il principio che dovrebbe ispirare sempre il nostro lavoro, a prescindere dal fatto che siamo maggioranza e opposizione.
Pertanto, le valutazioni che ci portarono a non dare un voto positivo al "Riparti Piemonte" verranno confermate anche nel nostro voto, che anche questa volta non potrà essere positivo, a meno che il Consiglio non decida adesso che entreremo nel merito, di prendere in considerazione gli emendamenti che abbiamo presentato.
Aggiungo un ultimo punto, e concludo, proprio legato ai fatti dell'ultima ora, anzi dell'ultima mezz'ora, cioè della I Commissione che si è tenuta poc'anzi, in cui sono stati illustrati due emendamenti - che non ho capito se siano della Giunta o della maggioranza - da inserire come nuovi due articoli in questo "Riparti Piemonte" su una vicenda del tutto nuova.
Da quel che è dato di capire, perché non abbiamo elementi documentali tra le mani, ma abbiamo semplicemente ciò che l'Assessore Tronzano ci ha riferito in I Commissione, è una vicenda che riguarda un investimento importante. Mi pare sia un investimento immobiliare che ha a oggetto un grande albergo, in cui si vanno a ristrutturare delle ville storiche sul Lago Maggiore. È un investimento che, a quanto pare, ha beneficiato e beneficia di contributi di natura pubblica, vista la rilevanza pubblica dell'intervento e dei beni che sono in gioco. È un investimento in ordine al quale il MISE avrebbe concesso un finanziamento di dieci milioni di euro al soggetto privato che farà un investimento che, da quanto ci è stato riferito, è della portata di circa 50-54 milioni di euro. Da quanto ci ha riferito l'Assessore, il MISE ha scritto pochi giorni fa alla Regione chiedendo, nell'ambito di questa procedura, un cofinanziamento di 750 mila euro.
Poiché sui capitoli legati al turismo non ci sono questi fondi, la proposta che è arrivata pochi minuti fa dalla Giunta è di approvare due emendamenti che spostano questi soldi da una missione all'altra e li sottraggono credo, alle attività produttive o industriali o quant'altro, per collocarli in un capitolo che consenta questo tipo di cofinanziamento, in modo che questo investimento possa procedere.
Non solleviamo alcuna nessuna questione né sulla bontà di questo recupero né sulla bontà dell'investimento, anche se non ne conosciamo quasi nulla se non le poche parole che ci sono state dette prima sul tema dell'incremento occupazionale che passerebbe da una cinquantina di posti di lavoro a poco più di un centinaio. Sono tutte cose positive, ma siccome si tratta di una deliberazione che dobbiamo prendere noi riguardante un procedimento che è incardinato al MISE - che quindi ha tutti i suoi controlli - credo che sarebbe stato più opportuno non infilare questi due emendamenti nel "Riparti Piemonte" - che si conferma sempre di più un omnibus in cui c'è tutto il contrario di tutto - mettendo questi 750 mila euro per il cofinanziamento.
Tuttavia, poiché ci è stato detto che c'è urgenza, sarebbe opportuno farlo con una Commissione legislativa, nella quale ci sarebbe stato e ci sarebbe un minimo d'istruttoria che ci potrebbe far comprendere l'entità del progetto e conoscere meglio il soggetto attuatore, cioè il privato.
Consentirebbe a tutti di votare con un po' più di consapevolezza, perch quando schiacciamo un bottone siamo chiamati a farlo in scienza e in coscienza. In questo caso, manca quasi del tutto l'elemento della scienza.
Lo dico senza alcun intento ostruzionistico, sottolineando il fatto che, di questi tempi, se vanno in porto degli investimenti importanti in campo turistico che danno lavoro, siamo i primi a volerli sostenere, ma siccome abbiamo saputo di questo non più di un'ora fa, desidereremmo poterlo approfondire.
Pertanto, come Gruppo del Partito Democratico, chiediamo alla Giunta di non procedere con un'attività emendativa nell'ambito della legge 109, la legge che siamo stiamo discutendo, ma di convocare un'apposita Commissione in sede legislativa, in modo da approfondire e conoscere meglio (e noi daremo la nostra disponibilità come Gruppo) la questione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La stavo per cazziare - o sgridare - per il fatto che non avesse dato un po' di alternanza ai relatori di minoranza con il relatore di maggioranza.
Può dare la parola al relatore di maggioranza e iniziare la discussione? Io ve lo dico: se non c'è neanche la capacità, nella maggioranza, di avere un relatore, di illustrare i vari passaggi e dare anche una sorta di copertura istituzionale e politica da parte di chi qualche errore l'ha commesso, se siamo di nuovo qua, non voglio fare l'intervento che farò fra pochi minuti, ma le chiedo, Presidente, se il relatore c'è, se può dargli la parola e in caso - metto le mani avanti - non ci fosse, la maggioranza è decisa a dare questo compito, magari a questo punto fuori dalle norme del nostro Regolamento, a qualcun altro? Glielo chiedo solo per sapere. Magari adesso il collega Marin, che non vedo, arriverà, altrimenti le chiedo di sospendere finché non c'è una comunicazione in tal senso. Mi sembra un po' paradossale che siano le opposizioni a presentare il vostro testo. Insomma, inaudito.



PRESIDENTE

Non vorrei riprenderla, ma forse ha utilizzato un termine improprio, perch mi pare di aver sentito "cazziare", ma forse voleva dire "cazzare", in termine marinaresco, come la randa, in modo tale da non doverla riprendere.
Sulla questione sul relatore, il collega Marin è in congedo e non c'è l'obbligatorietà regolamentare che relazioni all'Aula. È la Commissione che nomina i relatori, perciò non ci sono le condizioni per avere un delegato un'alternativa dei relatori di maggioranza, perché la Commissione non ha avuto la necessità di nominarne un altro.
Pertanto, si può tranquillamente proseguire, a livello regolamentare, a livello lineare, con i lavori. S'inizia la discussione generale e poi..
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Io, fossi nelle altre opposizioni, mi unirei nella richiesta di sospendere immediatamente la discussione. Dopodiché, almeno trovate un Consigliere che ne faccia le veci? Non parlerà come relatore, ma aprirà il dibattito generale. Riuscite a fare una cosa del genere? Sì? È possibile che il Consigliere Grimaldi non debba chiedere per primo la parola nella discussione generale? Forse addivenire a una soluzione del genere, nel rispetto del Regolamento, si potrà fare o no? Ecco, trovate una persona che anche solo legga.
Tra l'altro, la scrivono i nostri Uffici la relazione di maggioranza quindi immaginatevi che sforzo dovrà fare questo.
Se potete.



PRESIDENTE

Se non c'è l'Assessore competente che vuole relazionare sul provvedimento si apre la discussione generale.
È già iscritto a parlare il Consigliere Perugini, che non dico relazionerà ma inizierà la discussione generale come maggioranza.
Il Consigliere Gallo ha chiesto d'intervenire sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Condivido quanto detto dal collega; se c'è il Consigliere Perugini che interviene va bene, ma non può essere la Giunta a relazionare, perché è il Consiglio che relaziona all'Aula, a seguito dei lavori di Commissione. Ci rammarichiamo che non ci sia il relatore di maggioranza, Marin. Diamo la parola al Consigliere Perugini e poi apriamo la discussione generale.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi sull'ordine lavori, aprirei la discussione generale e darei la parola al Consigliere Perugini per dieci minuti.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Intanto faccio una premessa: in merito all'intervento del Consigliere Grimaldi, e anche al successivo intervento, è vero, avete ragione. Lei Presidente, ha già precisato il fatto che non vi è obbligatorietà; è altrettanto vero che, suo malgrado, il relatore di maggioranza, Consigliere Marin, non ha potuto essere presente qui oggi, quindi si è messo in congedo. Aveva comunicato agli Uffici competenti la sua assenza e mi aveva chiesto di leggere, in sua vece, la relazione, ma dato che la designazione come lei bene ha detto, Presidente - credo possano confermarlo anche gli Uffici di questo Consiglio, i funzionari dirigenti - è da parte della Commissione, tecnicamente non si poteva intervenire nelle funzioni e nel ruolo di relatore di maggioranza, per cui mi sono riservato di iscrivermi per primo e, com'è già stato spiegato, di svolgere questa funzione proprio per dare, com'è stato richiesto, il giusto percorso e avviare correttamente il dibattito in Aula.
Quindi se posso, Presidente, procedo.
Riguardo alle modifiche alla legge regionale del 15 maggio 2020, la n. 13 il disegno di legge n. 109 ha la finalità di adeguare la legge regionale n.
13 alle censure che sono state mosse in sede di verifica di legittimità costituzionale svolte dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare dal Dipartimento per gli Affari Regionali e Autonomie, in data 22 luglio 2020 e in ossequio all'impegno istituzionale, sottoscritto dall'Amministrazione regionale, a modificare il testo originario nell'ottica della leale collaborazione tra Enti costituzionali. Proprio per questi motivi, nella seduta del 9 settembre la I Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza il disegno di legge n. 109, riguardante le modifiche della legge 15 maggio 2020 n. 12 "Primi interventi di sostegno per contrastare l'emergenza da COVID-19" e alla legge regionale 29 maggio 2020 n. 13 e lo ha rimesso all'Aula consiliare, per il proseguimento dell'iter legislativo.
Originariamente, il testo iniziale prevedeva dieci articoli e non ha subito variazioni durante i lavori di I Commissione, se non al titolo del provvedimento, con l'aggiunta della legge regionale 12 del 2020, per mere esigenze formali.
Il disegno di legge n. 109, così come licenziato dalla I Commissione contiene le seguenti disposizioni, e andrò sull'articolato.
. L'articolo 1, che prevede modifiche all'articolo 4 bis della legge regionale 12/2020, interviene nell'ambito della riduzione di capitale sociale richiesta a Finpiemonte S.p.A. e pari a 15 milioni di euro considerato che la quota di spettanza del socio Regione corrisponde al 99,91% del capitale sociale, provvede a modificare la cifra iscritta in entrata e in spesa nel limite massimo di euro 14.986.500,00, con contestuali modifiche delle scritture contabili di cui all'allegato H dell'articolo 36 della legge regionale 13/2020.
. Articolo 2 ("Modifiche all'articolo 27 della legge regionale 13/2020").
Con tale disposizione, si provvede a sanare l'errore materiale di cui al comma 2, sostituendo la dicitura titolo I (spese correnti) con la dicitura titolo II (spese in conto capitale).
. Articolo 3 ("Modifiche all'articolo 37 della legge regionale 13/2020").
La modifica dell'articolo 37 ai commi 2 e 3 è resa necessaria in quanto il riconoscimento di sgravi contributivi attiene alla legislazione previdenziale di competenza statale.
. Articolo 4 ("Modifiche all'articolo 53 della legge regionale 13/2020").
La modifica dell'articolo 53 della legge 13/2020 recepisce le osservazioni sollevate dal MIBACT, che richiedevano il richiamo al rispetto delle norme di tutela previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
. Articolo 5 ("Modifiche all'articolo 60 della legge n. 13/2020").
L'abrogazione del comma 3 dell'articolo 60 della legge regionale 13/2020 consente che possano, comunque, essere richiesti ai partecipanti alla Conferenza di copianificazione e valutazione elaborati e documenti integrativi anche diversi da quelli espressamente previsti nel medesimo articolo 60. La modifica amplia così possibili azioni e relativa documentazione che, anche in un'ottica di più completa ed esaustiva corrispondenza e collaborazione tra tutti i soggetti presenti nella Conferenza, garantisca ai soggetti convocati in Conferenza la più completa conoscenza di tutti gli atti utili.
. Articolo 6 ("Modifiche all'articolo 64 della legge regionale 13/2020").
La legge urbanistica piemontese, che va contestualizzata nel momento storico della sua introduzione e affonda le proprie radici nel 1977 prevede una disciplina specifica di tutela regolamentare nei centri storici, diversa e aggiuntiva rispetto alla disciplina derivante dalla sottoposizione alla tutela del vincolo monumentale o paesaggistico ai sensi delle parti II e III del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
La modificazione all'articolo 64 della legge regionale 13/2020 intende così garantire e specificare che la disposizione operi nel rispetto dei caratteri tipologici e delle caratteristiche del tessuto edilizio esistente.
. Articolo 7 ("Modifiche all'articolo 78 della legge regionale 13/2020").
Le modifiche apportate all'articolo 78 della legge 13/2020, relativo all'introduzione delle cosiddette "tolleranze esecutive", hanno lo scopo di risolvere eventuali conflitti di competenza in ordine alla compatibilità della norma in esame con i disposti di cui alla normativa nazionale, integrando quanto contenuto nella legge regionale 8 luglio 1999, n. 19, "Norme in materia edilizia e modifiche alla legge regionale 5 dicembre 1977, n. 56 'Tutela e uso del suolo'", con l'obiettivo di meglio specificare e distinguere quanto previsto all'articolo 34, comma 2 ter, del DPR 380-2001 in materia di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che non eccedano per singola unità immobiliare il 2 delle misure progettuali.
. Articolo 8 ("Abrogazione della legge regionale 13/2020").
La disposizione prevede l'abrogazione degli articoli 23 ("Sostegno alle destinazioni e al marketing turistico - Riparti turismo"), 63 ("Estensione delle modifiche che non costituiscono variante"), 84 ("Documento unico di regolarità contributiva") e 85 ("Disposizioni in materia di presidi socio-sanitari assistenziali") della legge regionale 13/2020, in quanto non risultano allineati ai disposti nazionali ponendosi in contrasto con la disciplina statale di principio che costituisce l'oggettivo e legittimo parametro di riferimento. Le norme regionali censurate s'inseriscono in ambiti di materia, quali la tutela della concorrenza, l'ordinamento e l'organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali, la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, che sono costituzionalmente riservati alla competenza esclusiva statale.
. Articolo 9 ("Variazione di bilancio").
La disposizione, attraverso una variazione del bilancio di previsione finanziario 2020-2022 in termini di competenza e di cassa, prevede che l'allegato contabile sia conseguente all'articolo 1 e allinea l'iscrizione in entrata e spesa ai commi 1 e 5 modificati dell'articolo 4 bis della legge regionale 12/2020.
. Articolo 10 ("Dichiarazione d'urgenza").
La disposizione, anche in relazione agli impegni assunti con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e a quanto sopra descritto, prevede che il presente provvedimento abbia il carattere d'urgenza.
È stata letta e precisata la relazione in riferimento al disegno di legge n. 109 che oggi è in discussione in Aula e che ha visto, come detto anche il relatore di minoranza, Consigliere Marello, un ulteriore argomento che si è svolto nel corso della I Commissione che ha preceduto la seduta e che come nella ratio dei diversi articoli che sono stati citati, in particolar modo nelle premesse, riguarda quel dialogo istituzionale laddove lo Stato centrale intende censurare, come in questo caso, le leggi che sono approvate dai Consigli regionali, come la legge 13/2020.
Con il dialogo che ho già citato e senza tanti drammi si portano dei risultati di sintesi, ovvero questi dieci articoli, per trasformare il provvedimento nell'utile strumento efficace per dare risposte ai piemontesi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono richieste d'intervento in discussione generale? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Pensavo che l'ingresso del Presidente Cirio interrompesse questa discussione e che ci volesse dare in anteprima la comunicazione che il Governo ha impugnato l'ordinanza. Tuttavia, mi pare che il Presidente Cirio continui a proporre il gioco dell'autoscontro, poiché siamo dentro il "Riparti Piemonte". L'ennesima legge che ritorna in Aula perché qualcuno ha deciso di elevare la nostra attività legislativa a poco più di una continua guerra mediatica contro il Governo, pur sapendo che tutto verrà impugnato e, alla fine, "chi se ne frega" se un po' di Consiglieri perdono tempo e se qualche ufficio si mette a lavorare. L'importante è che nella comunicazione qualcuno prenda dei nostri virgolettati e, magari, li metta, come nel caso dell'ordinanza di Cirio, in primo piano.
Presidente, dal momento che è presente, ho scoperto da un suo Assessore durante il question time che se qualcuno ieri, per caso, ha rispettato la sua ordinanza, magari prendendo per buono il fatto che si dovesse misurare la temperatura all'ingresso della scuola, sappia che l'ha fatto senza un euro della Regione Piemonte e senza un termometro comprato dalla Regione Piemonte. Nei suoi annunci dovrebbe essere conseguente e se da mesi aveva davvero in testa l'idea di comprare i termoscanner, quella delibera poteva farla invece che venerdì pomeriggio magari qualche mesi prima.
Siamo al "Riparti bitume" che, di fatto, dopo il Papetellum e adesso, qua in Aula, vede - almeno, io vedo - che nella relazione di maggioranza (mi spiace che non sia stata svolta dal Consigliere Marin), in tutti i virgolettati, ci sono più o meno delle frasi che potrebbero essere quelle dell'opposizione di qualche mese fa. È incredibile, perché ricordo ancora come se fosse ieri la discussione che abbiamo avuto con gli Assessori per esempio dal punto di vista dell'urbanistica, dicendo: "Guardate che ci sono i Piani paesaggistici, non è che si può fare proprio tutto! Guardate che non c'entra niente, tra l'altro, con questo progetto di legge!". Eppure, si è voluto andare avanti.
Io do un'interpretazione: dal Papetellum in poi, raccontiamo la cronaca degli eterni ritorni in Consiglio regionale di leggi e ordinanze approvate da questa maggioranza e poi rispedite al mittente. Se aveste ascoltato qualcuno dei nostri suggerimenti, probabilmente non saremmo nuovamente qui oggi. Invece, c'era questa gran fretta di approvare i bonus e il "Riparti Piemonte", tant'è che le opposizioni hanno fatto di tutto per non avere sulla coscienza e sulle spalle la responsabilità di quelli che dicevano: "Guardate che forse sarebbe bene prendere anche i tempi giusti per capire esattamente con che criteri".
Mi pare che vi abbiamo assicurato l'iter di approvazione più veloce possibile proprio per procedere tempestivamente ad aiutare le categorie più in difficoltà, accettando anche la bocciatura di tutti i nostri emendamenti di merito che avrebbero sanato le molte questioni presenti nel testo. Lo ricordo ai colleghi: se mai avessimo accettato una Commissione legislativa su tutto, probabilmente il "Riparti Piemonte" sarebbe stato demolito prima di tutto dai nostri Uffici e poi, ovviamente, com'è successo successivamente, anche dal Consiglio dei Ministri.
La cosa incredibile è che avete avuto il tempo di riscrivere il testo due o tre volte, tanto è vero che dalla legislativa sui bonus al "Riparti Piemonte" ne abbiamo passato di tempo in Commissione. Si vede che non vi è bastato; non vi è bastato per riguardare i codici ATECO, ma non vi è bastato neanche riguardo alla seconda parte. La maggioranza (Lega e Fratelli d'Italia) ha deciso di proseguire per la sua strada, inserendo anzi - nella legge una parte sulla caccia solo per accontentare il "partito della doppietta", che è ben presente in tutta la maggioranza.
Quello che abbiamo ribattezzato il "marchette e bitume" è diventata presto una delle deregolamentazioni urbanistiche più importanti degli ultimi anni un via libera indiscriminato a un tipo di cementificazione che pensavamo di aver messo da parte anche grazie alle leggi approvate nella scorsa legislatura e una completa deregolamentazione in ambito urbanistico che viola le norme poste a base della tutela del paesaggio e il governo del territorio. Tutte parti che sono state, poi, impugnate dal Governo.
Insomma, a sette mesi dall'inizio dell'emergenza COVID, in Piemonte stiamo ancora discutendo del "Riparti Piemonte". Fa un po' ridere, perché quello che doveva essere il Governo della velocità, tra safety car, censure e richiami, io non so come mai, ma l'alta velocità del Presidente Cirio è sempre ai box. Per un motivo o per l'altro, non si capisce come mai questa velocità, alla fine, ritorna sempre con le ruote sgonfie in quest'Aula! Adesso, probabilmente, vi va bene così, tanto i giornali si annoiano pure.
Sapete quante righe ci saranno su questa discussione, domani? Zero! Tutto questo vi spronerà ad andare avanti. Andate avanti, va bene così, però c'è un piccolo particolare: a un certo punto, le persone si accorgono, anche loro, che voi non avete fatto niente per cambiare la loro vita.
Guardate che - sì - potete forse dopare il mercato con qualche bonus, e l'avete fatto (male, perché anche lì, invece che lamentarsi il giorno dopo e mettere due criteri perché magari qualcuno ha perso più reddito, è stato più aperto o meno aperto, forse avreste potuto farlo), ma anche queste piccole norme vi danno il segno che il "prima i piemontesi", ritornare a cambiare il volto dei centri storici, ritornare al modello villetta e consumo di suolo indiscriminato, prima o poi, se non è il Consiglio di Stato, se non è la Presidenza del Consiglio dei Ministri, saranno i vostri elettori a dire: "Basta! Dopo anni di retorica, cosa avete fatto?".
Ecco, niente. Purtroppo, ci avete fatto perdere tantissimo tempo, per ora.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quella che stiamo vivendo oggi in Aula è praticamente una storia già scritta, una storia scritta mesi fa. Pertanto, è un film che abbiamo già visto, perché è già capitato di trovarsi in situazioni come quella del film di cui sono state fatte più versioni, che parla del giorno dello scoiattolo, dove una persona si sveglia e rivive sempre lo stesso giorno. È l'ennesimo film già visto, perché è successo con altri provvedimenti: è già stata citata soprattutto la famosa richiesta di referendum per una legge elettorale denominata Papetellum.
È qualcosa che era già scritto, è qualcosa che abbiamo scritto noi e non perché abbiamo (nessuno di noi ritengo, Consiglieri di opposizione) doti divinatorie, nessuno di noi sa prevedere il futuro (se sapessimo prevedere il futuro, faremmo altro), ma umilmente, quando ci viene presentato un provvedimento da valutare e giudicare, da votare, un provvedimento che dovrebbe andare nell'interesse di tutti i cittadini piemontesi (maggioranza e opposizione dovrebbero avere come unica ragione quella di fare gli interessi e il bene dei cittadini piemontesi) abbiamo anche l'umiltà di leggere, di fare delle valutazioni tra di noi, con i nostri tecnici, con degli esperti.
Già al tempo si era detto: "a), b), c), d), ed e) saranno impugnati, non vanno bene, ma non perché lo diciamo noi, non perché siamo parte politica avversa", giacché, facendo qui politica, è legittimo che si abbiano delle posizioni politiche differenti. Ci siamo candidati in partiti e movimenti differenti, in coalizioni differenti, con quattro candidati Presidenti differenti, per cui è normale che poi si arrivi qua con delle idee diverse.
Ma lo abbiamo detto semplicemente perché abbiamo letto questi provvedimenti da una parte con il disegno di legge, dall'altra parte con le norme di rango superiore.
Avevamo anche detto: "Vedrete che torneremo in Aula a parlare di questo provvedimento, perché saranno fatti dei rilievi e voi strumentalizzerete questa cosa". Qualcuno oggi ha parlato di "autoscontro": è un po' quello il giochino. Mia nonna lo chiamava in piemontese "tucme Toni" ("toccami Toni" in italiano), un po' il gioco di farsi toccare da un altro per poi lamentarsi che si è stati toccati. Quindi si alza la tensione, si fanno provvedimenti che non stanno palesemente in piedi o ci si mette di traverso in modo evidente su cose sulle quali non ci si può mettere di traverso, per poi dire: "Ah, il Governo nazionale è brutto, sporco e cattivo".
Infatti, è notizia proprio di oggi l'impugnativa, da parte del Ministero, della delibera sulla misurazione della temperatura: anche lì sulla scuola abbiamo visto - è stato rimarcato la scorsa settimana dal mio Gruppo, intervenuto in merito - che non si è fatto nulla per dei mesi da parte della Regione, poi si è venuti qua a fare il compitino e a riferire cose decise a livello ministeriale, salvo poi dire: "No, ma noi facciamo diverso, perché noi non ci fidiamo delle famiglie, per cui dobbiamo misurare la febbre a scuola".
I termoscanner sono stati annunciati, ma non sono arrivati, per cui ogni istituto sta facendo come riesce e come può (il diario l'autocertificazione una volta al giorno o una volta la settimana eccetera) I nostri elettori e le persone che mi seguono sanno che non mi occupo d'istruzione, eppure persino io ricevo delle segnalazioni e delle lamentele via mail da parte dei genitori: m'immagino chi da sempre segue il tema dell'istruzione! Comunque siamo qui, è un film già scritto e già visto. Di fatto, è come se avessimo scritto mesi fa la relazione a questo provvedimento, con i rilievi che avevamo fatto.
Come opposizioni, e parlo in particolare per il mio Gruppo, il Movimento 5 Stelle, avevamo tenuto un atteggiamento responsabile, quello sì di opporsi a un provvedimento, ma comunque volto a garantire un'approvazione in tempi non dico certi e non dico veloci, ma non troppo dilatati, giacché, formalmente, il nome di battaglia, chiamiamolo così, di questo provvedimento era "Riparti Piemonte". Questo è il nome di battaglia che gli hanno dato la maggioranza e la Giunta regionale, mentre noi gli abbiamo dato un altro nome di battaglia, che è "Riparti cemento", ma era comunque un "riparti".
Abbiamo tenuto, insomma, un comportamento responsabile. Già allora però, dicemmo che comunque non ci ritenevamo ovviamente responsabili e corresponsabili di norme palesemente in contrasto con quelle nazionali: è dunque importante andare oggi a rimarcare quest'aspetto. E nell'essere responsabili, come ha già ben richiamato il mio Capogruppo, il Presidente Sacco, nella sua relazione, abbiamo inteso proporre un numero limitato di emendamenti a questo provvedimento, senza andare a ritirare fuori tutte le questioni che avevamo tirato legittimamente fuori la volta scorsa (perch potevamo rimettere in discussione veramente tutto!). Ci siamo limitati ad alcuni interventi puntuali, dove, a nostro avviso, c'era bisogno di quegli interventi puntuali. Sarebbe stato anche legittimo dire: "Visto che si torna sul tema, sapete che c'è? Parliamo di nuovo di tutto quanto". Invece non l'abbiamo fatto.
Rimane, in ogni caso, un provvedimento che continua a non essere condivisibile, perché ha proprio una visione del mondo, della società, del nostro Paese e della nostra Regione che oggi dovrebbe essere superata perché andava e va a toccare norme che esistevano ed esistono non perché si voleva impedire alle persone di fare delle cose, ma perché mettevano delle tutele. Capisco che la parola "tutela" da quella parte dell'emiciclo e da parte della Giunta regionale sia un termine che suona strano, quasi fastidioso, non comprensibile, o comunque non accettabile. Però, di fatto è così.
Pertanto, da una parte, rimane un provvedimento non condivisibile dall'altra parte, le correzioni un po' rendono non sensato l'intervento precedente, un po' le correzioni non sono vere correzioni, quindi siamo ancora qui a metà di settembre 2020 a parlare di un "Riparti" che era un tema di marzo/aprile per maggio.
A settembre fa ancora caldo, le foglie sono ancora verdi, però tra poco cominceranno a ingiallire e poi a cadere. E noi saremo ancora a parlare di un provvedimento che aveva come suo contesto quello della primavera, della rinascita e riapertura dopo mesi di lockdown.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo portare la discussione dalla fantascienza alla realtà.
"Riparti Piemonte": sicuramente ci sono stati dei piccoli - e sottolineo piccoli - aggiustamenti. Non siamo perfetti; c'è stato un richiamo, abbiamo fatto i compitini e il documento viene rimandato. Sta di fatto, però, che il "Riparti Piemonte" ha dato un aiuto concreto, pesante immediato e veloce a buona parte della nostra classe produttiva, che ha avuto la sciagura, insieme con tutti noi, di subire un'epidemia mondiale.
Per contro, vorrei focalizzarmi - la gente l'ha capito, gli imprenditori lo hanno capito - sul fatto di avere ottenuto un aiuto diretto, veloce e immediato, che non è scontato in Piemonte, e soprattutto in Italia, perché siamo tra i Paesi più burocratici e complessi del mondo.
Moltissime attività produttive hanno invece visto in questo provvedimento un'azione forte e concreta, e penso che sia l'azione che ha riscosso il consenso più grande in questa legislatura da parte della gente nei confronti della nuova compagine del centrodestra alla guida della Regione Piemonte. Quello mi sembra un dato abbastanza palese: basta parlare con i nostri ristoratori e albergatori e con tanti altri che hanno avuto l'opportunità di accedere a questi bonus. Per cui chiudo la parentesi dei bonus Piemonte.
L'altro aspetto è l'impugnativa del Governo o della Ministra dei "banchi a rotelle", che sono diventati la barzelletta d'Europa, su una tutela sanitaria fatta dalla Regione Piemonte con un'ordinanza del nostro Governatore che prevede che, come in tutti gli uffici pubblici e in tutte le fabbriche, si misuri la temperatura all'entrata. È una tutela aggiuntiva.
Se il Ministro e il Governo vuole prendersi la responsabilità di aumentare i contagi nelle scuole, lo faccia, la Regione Piemonte dirà: "Noi avevamo fatto una cosa che tutelava maggiormente". Sappiamo benissimo che ci sono genitori negazionisti, che la platea dei negazionisti sta aumentando e che magari la mattina non faranno la prova della temperatura ai loro bambini.
Era giusto ed è giusto farlo come in tutti gli uffici pubblici. Poi il TAR deciderà se sospendere o no, ma mi auguro, invece, che questa spiegazione sia completa. È giusto che sia misurata all'entrata, come in tutti gli uffici pubblici e in tutte le fabbriche d'Italia. Tra l'altro, ai cancelli con i termoscanner è un'operazione velocissima e semplicissima. È una tutela in più e non comprendiamo questa impugnativa da parte della Ministra Azzolina, sulla quale avremmo molto da dire sulla sua "non azione".
Sappiamo che la competenza delle Regioni per quanto riguarda la scuola è limitata, perché la gran parte è di competenza statale. Siamo convinti che ci sarà una decisione saggia, perché quando si parla di salute pubblica e quando si parla di maggiori tutele, quando si ha buonsenso non si può che andare verso il buonsenso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Era solo per dire che fantascienza è, ad esempio, una notizia ANSA appena letta rispetto a Embraco, che attribuisce il merito della soluzione della crisi a questo governo regionale di centrodestra.
Quando si parla di lavoratori, magari evitiamo di piazzare bandierine dove non possiamo assolutamente metterle. Riconosciamo semmai, al massimo, un lavoro di squadra, ma tanto i lavoratori lo sanno che qualcuno fa politica e propaganda sulla loro pelle.
Vorrei dire un'altra cosa. È vero che ormai a volte qui s'interviene come se fossimo al bar, però se si approfondisse un attimo, si saprebbe che i banchi a rotelle sono stati ordinati non dal Ministero, ma scelti dai Dirigenti scolastici. Quindi, evitiamo di informarci solo attraverso i social e Facebook e ogni tanto leggiamo qualche documento.
Siamo di nuovo qui a discutere di un provvedimento di questa maggioranza che non va bene, che presenta degli errori. E sono errori, perché non è che a Roma si mettono di traverso per capriccio. Ci sono degli errori, che andrebbero riconosciuti, il documento andrebbe corretto e con grande umiltà si dovrebbe riconoscere che si è sbagliato e non si è dato ascolto all'opposizione che, più di una volta e per più provvedimenti, ha cercato di evitare che da quest'Aula uscissero dei provvedimenti sbagliati.
Purtroppo non siamo mai riusciti a farvi ragionare, quindi ci ritroviamo di nuovo qui a perdere tempo, alla faccia della "maggioranza del fare", del vostro essere pratici e diretti che tanto sbandierate, ma che fa solo perdere tempo a questo Consiglio regionale, praticamente dal giorno dell'insediamento.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste di ulteriori interventi, pertanto dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non vi sono emendamenti.
Non essendovi interventi o dichiarazioni di voto sull'articolo 1, passiamo alla votazione.
Comunico che il numero legale è 23.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Per evitare la stessa pratica di prima, può effettuare la prima votazione delle tante, quindi solo questa, per appello nominale? Oppure la verifica.



PRESIDENTE

Va bene, in tal modo evitiamo la verifica del numero legale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
L'emendamento tratta di un investimento d'importanza rilevante per il Verbano, ma non solo per il Verbano, per tutta la zona dei laghi, perch riguarda Stresa, il Lago Maggiore e, conseguentemente, anche una società privata che porta i posti di lavoro - adesso vado a memoria - da una quarantina attuali a oltre 110, una volta fatto l'investimento.
È un investimento di 55 milioni di euro; un investimento che ha avuto una gestazione, paragonata ai tempi che ci vanno per questo tipo d'istruttoria abbastanza lunga, attraverso una richiesta, da parte di questa società, la SIAV (vado a memoria perché non ho il foglio, l'ho dato al Consigliere Carlo Riva Vercellotti per distribuirlo in Commissione), una società.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Ce l'hanno gli Uffici che hanno.



(Commenti fuori microfono)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Credo che sia già arrivato in posta elettronica a tutti i Consiglieri. L'ho messo direttamente online sulla Intranet.



PRESIDENTE

Ci sono interventi sull'emendamento n. 13) della Giunta? Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Mi perdoni, Presidente, mi sono fermato solo per non dare nomi sbagliati rispetto a quanto avevo comunicato in Commissione, perché non ho sottomano il foglio.
È un'azienda composta da soci importanti del tessuto imprenditoriale turistico piemontese, che ha presentato al MISE, come previsto da regolamenti europei e da procedure italiane, la richiesta di un ausilio nell'investimento di 54 milioni, che è stata accettata e approvata per circa 11 milioni di euro.
Ecco, grazie mille, grazie. Allora, la società è la SIAV e l'investimento è di 55 milioni (54 milioni e 900 mila euro, per la precisione). Il MISE finanzia circa 11 milioni, cioè 10 milioni e otto; il recupero è riguardante una ristrutturazione a recupero edilizio e riqualificazione di tre ville di proprietà della SIAV, risalenti agli anni Venti del secolo scorso; le unità lavorative passeranno da 48 a 114 e la fine dei lavori è prevista per il 2024.
Dentro quest'investimento, a nostro giudizio molto importante, c'è un cofinanziamento regionale, come previsto dalle norme che il MISE ci ha chiesto di fare (che facciamo più che volentieri) di 750 mila euro. È stato necessario, per questo tipo d'investimento, uno spostamento da una missione all'altra, dalla missione "Attività produttiva" alla missione "Turismo" nei fondi riguardanti la questione Finpiemonte, il rientro dei capitali di Finpiemonte. Pertanto, noi trasferiamo 750 mila euro a favore di quest'investimento di oltre 54 milioni di euro, che ci pare assolutamente importante.
Rispetto ai rilievi posti dal Consiglieri Grimaldi, che ci chiedeva perch non usare le spese, il fondo di riserva spese obbligatorie, rispondo che il fondo di riserva spese obbligatorie ha dei criteri specifici e immodificabili, di cui abbiamo già trattato ampiamente in altre sedute del Consiglio su bilanci passati (se non ricordo male, sull'assestamento del 2019). Conseguentemente, è necessario, per questo tipo di ragioni procedere, non con il prelievo dal fondo riserva spese obbligatorie, ma con una semplice traslazione di fondi dalla misura che riguarda le attività produttive, in particolare la 1402, a quella del turismo, la 7.01.
Per fare questo tipo di spostamenti, è necessaria una legge regionale che noi attiviamo oggi. È vero quello che dice il Consigliere Marello: avremmo potuto fare una Commissione legislativa, ma i tempi sono molto stretti.
Chiediamo scusa, è un buon suggerimento per le prossime occasioni.
Chiediamo scusa ai Consiglieri di opposizione, non era nostra intenzione accelerare inutilmente o forzare la mano inutilmente, ma in questo caso ci siamo attivati immediatamente. Poiché c'era il disegno di legge n. 109 in discussione in Aula, abbiamo ritenuto, essendo un "Riparti Piemonte", che fosse comunque assimilabile all'oggetto che stiamo trattando nell'emendamento.
Procediamo, quindi, con l'emendamento all'interno del disegno di legge n.
109, per le motivazioni che ho detto in premessa. Tenete conto che l'investimento è un investimento da 54 milioni di euro. Il MISE ha fatto tutto lui, nel senso che ha fatto l'istruttoria, quindi ha assolutamente verificato, con dovizia di particolari, quale fosse la bontà dell'investimento. È stato valutato positivamente e noi mettiamo, anche su richiesta del MISE (ma molto volentieri), 750 mila euro di cofinanziamento regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In Commissione avevo sollevato una questione. State chiedendo di autorizzare un investimento immobiliare di quasi 55 milioni di euro in un'area molto bella del Piemonte. Il contributo che dà la Regione Piemonte è molto basso, anche se sono soldi, ma sono 750 mila euro. Il nostro voto favorevole consente di andare avanti su questo progetto.
Progetto di cui sono venuto a conoscenza un'ora fa. Un illustre piemontese diceva "conoscere per deliberare", per cui mi chiedo se quest'Aula è nelle condizioni di deliberare su una cosa del genere. Non faccio lo "schiacciabottoni" e penso che, come Consigliere regionale, dovrei avere un minimo di dignità e anche di rispetto quando mi viene sottoposto un provvedimento e mi viene chiesto di fare una valutazione, perch rappresento dei cittadini.
Oggi non sono nelle condizioni di votare quest'emendamento, perché non so cosa sto votando. Se a qualcuno va bene limitarsi a schiacciare un bottone va bene, anzi, va male, ma non è sicuramente qualcosa che mi sento di fare.
Poi non parliamo di scadenza, perché non è la fine del mondo se ci riuniamo la prossima settimana in una Commissione legislativa, avendo anche contezza di quello che stiamo facendo e magari approvare quest'emendamento con un voto unanime. Tuttavia, bisogna sapere cosa si sta votando.
A quanto, ormai, pare, il rispetto per l'Aula non è altissimo. Si arriva con un emendamento presentato un'ora fa che consente di fare un investimento di cui nulla si sa, non abbiamo visto neanche uno straccio di carta. Non chiedo i minimi particolari del progetto, ma almeno avere un'idea di cosa si sta andando a fare in quell'area.
Mi spiace, ma da parte nostra non c'è la possibilità di votare una roba del genere, senza essere in grado di fare una valutazione su cosa stiamo andando a votare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Rispondo volentieri al Consigliere Sacco.
Non si può parlare di mancanza di rispetto per l'Aula. Noi abbiamo vissuto nelle istituzioni, viviamo nelle istituzioni e sappiamo che cosa significa rispettare le opposizioni: quando eravamo opposizione chiedevamo lo stesso rispetto e ci è sempre stato concesso, pertanto noi facciamo lo stesso. In questo caso, quindi, respingo al mittente la sua legittima opinione, ma non è la nostra.
Secondo luogo. Sono procedure che noi non possiamo che osservare. Sono procedure attivate dal MISE, in base a regolamenti europei che stabiliscono criteri specifici. Credo che il Consigliere Chiamparino, di sicuro, lo possa sapere meglio di me e, conseguentemente, sappia che non c'è nulla che noi possiamo modificare in quel percorso.
Il MISE ci chiede: "Volete finanziare? Non volete finanziare?". Noi possiamo rispondere non vogliamo finanziare, ma in questo caso abbiamo detto vogliamo finanziare. Certe volte, addirittura, si finanzia con 350 mila euro circa, questa volta ne abbiamo messi 750 mila perché ci crediamo e pensiamo che questo investimento abbia veramente un senso importante.
Così anche la seconda e legittima opinione del Consigliere Sacco la respingo al mittente.
Noi stiamo votando un documento che sappiamo essere stato valutato da un organo superiore al nostro, cioè dal MISE, dal Ministero dello Sviluppo Economico. Non ci sono questioni di nessun genere. Il progetto è quello che vi ho raccontato. Il progetto è un progetto privato, quindi anche gli Uffici mi consigliano di non distribuirlo perché, giustamente, è un progetto privato, ma non c'è nulla assolutamente fuori via o che si possa pensare essere stato fatto in maniera errata, in quanto il Ministero gode dal punto di vista tecnico, di tutta la nostra fiducia. Si tratta di una procedura che così è e così non può essere modificata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Avevo già un po' anticipato il pensiero in sede di relazione di minoranza.
La domanda che rivolgo all'Assessore e che avevo già fatto in Commissione è molto semplice: c'è una scadenza per tutto questo? Il problema non è di tutela delle opposizioni, secondo me il problema è di tutela di tutti quanti noi. Vorrei sapere quanti Consiglieri di maggioranza hanno contezza sufficiente della materia che stiamo trattando (a parte, forse, il Consigliere Preioni che proviene da quel territorio).
Sappiamo che siamo in presenza di un importantissimo investimento, oltre 50 milioni di euro e va benissimo, siamo in presenza di un cofinanziamento pubblico importante, compreso il nostro, perché ci sono dieci milioni del MISE, ma noi oggi siamo chiamati a deliberarne 750 mila. Siamo in presenza di un privato che fa un'operazione, tra l'altro un privato di cui conosciamo a malapena il nome e che anche l'Assessore fatica a ricordare.
Stiamo deliberando soldi della Regione, quindi soldi dei cittadini piemontesi.
Chiedo semplicemente se c'è un termine, perché se il provvedimento non va deliberato entro oggi, entro domani mattina, ma si può deliberare la settimana prossima, siamo in tempo per convocare una Commissione legislativa, fare quel po' d'istruttoria che consenta a tutti quanti noi di capire qualche cosa in più. Capire cosa ha fatto il MISE, capire di che progetto si tratta e conoscere meglio il privato che lo realizza.
Dopodiché, magari, su questo potrebbe anche esserci un voto unanime nessuno lo può escludere, ma oggi non siamo nelle condizioni di votare.
Se le cose rimangono così, anticipo che il nostro Gruppo non parteciperà al voto perché non è in grado di esprimere un'opinione compiuta né in una direzione né nell'altra. Magari si tratta di un investimento che ha tutti i crismi di un grandissimo investimento importante per il Piemonte e per il privato che lo realizza, importante per il territorio, oppure non ha tutta questa importanza e allora diremo no. Ma non siamo in grado di dirlo adesso.
Da un lato, le rinnovo la domanda se c'è una scadenza così pressante al punto che non è possibile convocare una Commissione legislativa entro una settimana o il tempo che serve e, dall'altro, le dico che, se stanno così le cose, noi non siamo in condizione di esprimere un voto e quindi non parteciperemo alla votazione. Non esprimiamo nessun giudizio su questo intervento perché non siamo in grado di farlo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Io la vicenda la conosco, perché è sul mio territorio: il Verbano-Cusio Ossola. Parliamo di Stresa, parliamo di uno dei Comuni più turistici del Piemonte; il Lago Maggiore, quando va bene, ha tre-quattro milioni di presenze turistiche, salvo quest'anno sciagurato del COVID.
È un investimento privato vero, di una famiglia importante del lago, una famiglia di albergatori e dell'hotellerie storica, che ha dimostrato sempre grande sapienza in questo settore. È un investimento che viene fatto tutelando le tre ville antiche che ci sono.
Ho letto sui giornali delle diatribe con la Soprintendenza, che poi sono state superate: prevede la creazione di un nuovo hotel importante, grande a Stresa, che è la patria dell'hotel. Già nell'Ottocento era nel Gran Tour d'Europa e chi poteva viaggiare già all'epoca passava da Stresa e dal Lago Maggiore. Si tratta di un hotel di classe quattro o cinque stelle, una classe importante, che comporta molti posti di lavoro.
Ritengo che, in un periodo come questo, l'opportunità non debba assolutamente sfuggire e il pubblico debba stare al fianco di chi ha coraggio e voglia di investire ancora in Italia, con la burocrazia, le tasse e le difficoltà che ci sono in questo Paese (sono veramente diverse rispetto a tanti altri Paesi).
Noi siamo culturalmente a favore di nuovi cantieri, nuovi lavori e nuovo movimento; lo ribadisco con forza e convinzione, perché c'è bisogno di avere nuovi cantieri in un Paese come questo. Guardando le nostre città, le nostre cittadine, non se ne vedono più e questo ci rende convinti nel votare favorevolmente questo contributo, perché è un progetto fermo da tanti anni. Sono sicuro che tutte le fasi autorizzative sono già state vagliate: dalla Soprintendenza, dalla paesaggistica, in tutti questi aspetti, dal Comune e da chi ha l'autorità di effettuare i passaggi autorizzativi.
Il nostro è un "sì" convinto per un'operazione, certamente privata, che però va a benessere di tutti e crea nuovi posti di lavoro in una località come Stresa, che nasce, vive e avrà come futuro sempre e solo il turismo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Capisco lo stupore del Consigliere Preioni, però - mi consenta - lui ovviamente è qui da più di un anno e un po' sa come funzionano i lavori d'Aula. Sa anche bene che l'irritualità di mettere in una legge come il "Riparti Piemonte" un oggetto che non avevamo discusso certo né allora e neanche in Commissione, all'ultimo, fuori sacco, su una vicenda che non c'entra niente nemmeno con l'analisi dell'oggetto del "Riparti Piemonte" è, di fatto, una variazione di bilancio bella e buona. Punto.
Voi utilizzate impropriamente l'unico strumento aperto per fare una cosa che, di per sé, è per me illegittima, cioè è del tutto legittimo che voi abbiate delle urgenze e chiediate alle opposizioni di aprire una finestra spazio-temporale anche breve, perché secondo voi ci sono degli appuntamenti non procrastinabili con l'Europa, con i Revisori dei Conti, in questo caso con il MISE. Però, permettetemi, è possibile che non ci sia stato un momento in cui discutere anche solo preventivamente dicendo: "Che cosa facciamo? Scriviamo ex novo un disegno di legge anche solo per questa piccola questione? Cosa facciamo? Ci vediamo in una Commissione ad hoc in cui l'Assessore Poggio ci spiega esattamente le ricadute turistiche e culturali del rifacimento di queste tre villette?".
Figuratevi se io non sono contento se un imprenditore investe 50 milioni di euro, ma guardate che d'investimenti sui patrimoni pubblici in giro per il Piemonte ce ne sono tanti. Tra l'altro, non so se questo patrimonio sia pubblico, non mi pare.
PREIONI Alberto (fuori microfono) È privato.



GRIMALDI Marco

Ah, ecco, è pure privato! È pure privato! No, perché spiegatelo un po' ad altri investitori che urgenza c'è di mettere 750 mila euro della Regione Piemonte fuori sacco, fuori dall'assestamento, nel "Riparti Piemonte".
Possiamo avere qualche dubbio?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

No.



GRIMALDI Marco

E io invece.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Se hai dei dubbi, va in Procura! Sono scocciato per le sue insinuazioni.



PRESIDENTE

Non interloquite. Scusate.



GRIMALDI Marco

Se hai dei dubbi, va in Procura! Io sto dicendo: posso avere dei dubbi.



PRESIDENTE

Scusate.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Metti sempre in dubbio.



PRESIDENTE

Scusate.
Fate proseguire.



GRIMALDI Marco

Guardi, Assessore Tronzano, se ha la coda di paglia e ci vuole dire qualcosa, lo dica ai magistrati lei, perché io non ho ipotizzato.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Assessore, adesso le darò.
Assessore.



GRIMALDI Marco

Presidente, se l'Assessore Tronzano è scocciato, lo inviti ad andare fuori perché a me non importa. Non so se gli avete misurato.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

A lei l'ho detto! Ho detto: Presidente, se l'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Ho richiamato all'ordine l'Assessore, chiedo di concludere l'intervento e di proseguire.



GRIMALDI Marco

Ho detto che se l'Assessore Tronzano è alterato o ha la febbre, è febbricitante, vada fuori, si faccia misurare la temperatura. Io.



PRESIDENTE

Si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Ma mi rivolgo a lei, perché non ho accusato di nessuna malefatta o di nessuna cosa torbida. Ho detto qualcosa di torbido? No.



PRESIDENTE

Sì, però, Consigliere Grimaldi, quando le dico "si rivolga alla Presidenza", non deve parlare a una parte dell'emiciclo, deve parlare alla Presidenza.
Prego.



GRIMALDI Marco

Guardi, parlo solo a lei, però come avrà capito, dicevo che è un fatto anomalo discutere con un emendamento di un contributo diretto a un'impresa privata tramite neanche un assestamento o una variazione di bilancio, il "Riparti Piemonte" che, tra l'altro, ritorna in Aula per delle vicende che sono legate solo all'impugnativa del Governo.
Cioè, il Governo t'impugna il provvedimento qua, qua, qua e qua, e giustamente si dice alle opposizioni, e non riapriamo la discussione sul "Riparti Piemonte".
No, perché, scusi, Presidente Allasia, ma se si possono mettere nel "Riparti Piemonte" nuovo, bis o tris - non lo so, ho perso il conto - degli emendamenti ex novo, mi spiega perché io, fra dieci minuti, non devo ripresentarle i 4.500 emendamenti che le ho già presentato due mesi fa? Soprattutto se l'Assessore Tronzano fa l'arrogante dicendomi di andare in Procura, quando io non l'ho accusato di un bel niente? Stavo solo dicendo.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

È finito il tuo tempo, lo dice il Regolamento!



PRESIDENTE

Assessore.



GRIMALDI Marco

Presidente, ma è l'Assessore Tronzano che decide quando devo finire il tempo? Mi faccia capire.



PRESIDENTE

Decido io, però lei ha tre minuti. Le ho dato un tempo aggiuntivo.



GRIMALDI Marco

Mi faccia capire.



PRESIDENTE

Poi se la smettete.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Assessore! Assessore!



GRIMALDI Marco

Io mi fermo. Se il Presidente mi dice di fermarmi, io mi fermo.
Dopodiché, mi sembra assurda la conduzione.



PRESIDENTE

Concluda. Concluda.



GRIMALDI Marco

Ma io ho concluso. Vorrei solo che, a questo punto, l'Assessore Tronzano ritirasse l'emendamento o ritirasse le parole, perché nessuno gli ha detto di andare in Procura; nessuno l'ha accusato di dire niente, se non di essere un po' agitato, mi pare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Non c'è nessuna agitazione, siamo assolutamente tranquilli e sereni.
Siamo stufi - sono stufo - di sentire dal Presidente Grimaldi affermazioni sibilline e sempre capziose per cercare chissà quali dubbi dietro qualunque soluzione.
Lei ci ha detto - lo ricordo bene - nel bilancio preventivo o nel bilancio o addirittura negli emendamenti riguardanti il gioco, che noi avremmo favorito le lobby della notte.
Queste affermazioni sono irriguardose e irrispettose nei confronti dei Consiglieri che si sono sempre comportati nella legalità e con la faccia dritta verso gli elettori e verso l'Aula.
Quindi, caro Consigliere Grimaldi, è ora che la smetta di fare quello che vuole in quest'Aula e di dire quello che vuole in modo assolutamente sibillino.
Lei parli.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Questa è una minaccia?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Non è una minaccia, io non minaccio mai! Io parlo come lei parla, quindi mi rivolgo a lei nello stesso tono in cui lei si rivolge a noi, in maniera arrogante molte volte, e lei non se ne rende neanche più conto.
Io chiedo personalmente alla mia maggioranza di andare avanti senza alcun dubbio, chiedendo scusa al Consigliere Marello: la prossima volta terrò conto di questa indicazione. Ma oggi - per rispondere sempre al Consigliere Marello - il tema dell'urgenza è evidente, perché il MISE sta aspettando questo tipo di nostra impostazione.
Se possiamo fare in fretta, per noi è importante.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Presidente Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per fare una domanda a lei, Presidente, e, attraverso di lei, all'Assessore: c'è una lettera del MISE che dice che c'è un termine perentorio per cui questo cofinanziamento va approvato entro domenica? Perché se c'è, allora prendiamo in considerazione la questione, la approfondiamo e considero molto positivamente le argomentazioni del Consigliere Capogruppo Preioni, perché conosce il problema e conosce il territorio. Ma se non c'è questa lettera, le dico semplicemente di convocare una Commissione legislativa lunedì pomeriggio: prendiamo contezza della questione in modo un pochino più approfondito e poi ciascuno si assuma le proprie responsabilità.
Se c'è la lettera, la faccia vedere; se non c'è, abbia pazienza, ma io delle sue rassicurazioni non mi fido fino in fondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

È giusto, neanche noi ci fidavamo di lei quando ci dava rassicurazioni quindi è corretto che lei non si fidi di noi! È assolutamente corretto.
Il tema centrale è che c'è una lettera da parte del MISE ma non ci sono scadenze, Presidente Chiamparino.
(Commenti del Consigliere Chiamparino)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

È inutile fare gli stupiti, non è che noi abbiamo detto che ci sono scadenze. Noi abbiamo detto che più rapidamente facciamo e prima attiviamo il finanziamento. Mi pare assolutamente legittimo dirlo.
Personalmente, chiedo ai miei Capigruppo di andare avanti spediti. La prossima volta prenderemo atto delle indicazioni del Consigliere Marello e faremo quello che dovremo fare.
Se invece ci sono valutazioni diverse e qualcuno dei Capigruppo della maggioranza mi dirà di fare cose diverse, io mi adeguerò alla mia maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, è già intervenuto.



GRIMALDI Marco

Chiedo la parola per fatto personale.



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

Intanto confermo che l'Assessore Tronzano ha passato la gran parte del tempo a rassicurare il gioco legale - e non ho mai parlato di persone di chissà quale estrazione - che avrebbe cambiato i termini di una legge.
Peccato - continuo a rimproverarglielo: se i termini sono scaduti qualsiasi azione con cui si pensa di tornare indietro con le lancette nel tempo è una sanatoria.
Se l'Assessore si sente infangato da queste accuse vada in Procura e mi denunci, perché io.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



GRIMALDI Marco

Ma lo faccia! Lo faccia, lo faccia!



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



GRIMALDI Marco

GRIMALDI Marco



GRIMALDI Marco

Io ritengo che in politica, quando si perde la pazienza e si è in preda all'ira, è perché si ha da nascondere qualcosa. Se lei ha problemi con queste dichiarazioni, vada dove deve andare.
Invece, Presidente Allasia, visto che lei è lì anche e giustamente per tutelare tutti noi, le pongo un quesito, perché mi pare che i termini della vicenda stiano cambiando: abbiamo capito dalla riunione di Commissione che c'erano dei termini perentori, mentre in replica al Presidente Chiamparino mi pare.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Sì, se no si perdeva il finanziamento o comunque noi non potevamo più contribuire alla vicenda.
Ho letto che ci sono stati dei ricorsi anche al Consiglio di Stato su questo progetto, poi il progetto è stato riscritto. Io non vedo un iter così semplice, nel senso che è un iter che c'è da anni. Adesso mi sto informando, ma lo faccio privatamente, perché non c'è stata nessuna informativa da parte degli Assessori competenti. Per carità, è vero che c'è un Assessore al bilancio che fa le variazioni di bilancio, ma non è che la materia turistica in Piemonte non sia gestita da nessuno, e credo che l'Assessore competente avrebbe tutto il piacere di dirci quanto questa vicenda sia inserita nella nostra programmazione.
Però, Presidente Allasia, poiché immagino ci sia la possibilità di ottenere il progetto, o almeno di vederlo.
Capisco il nostro impegno rispetto al MISE, ma, se comprendo bene, non siamo obbligati a mettere questi 750.ooo euro; non c'è una pratica che ci volete mostrare per dire quando ci siamo impegnati a cofinanziare; non ci sono dei termini perentori. Dunque non capisco perché vi adirate se noi vi diciamo che, dal punto di vista legislativo, è strano utilizzare il "Riparti Piemonte" per fare una variazione di bilancio; è strano non poter leggere il progetto; è strana, diciamo così, questa reazione fuori scala dato che, tutto sommato, non abbiamo adombrato dubbi sulla legittimità dell'atto in quanto tale, cioè sul finanziare o no un'impresa.
Di sicuro, se avete scritto un emendamento sarà stato validato dai tecnici, quindi non ci sono dubbi sul fatto che ci sia una validazione dal punto di vista legislativo. Non era questo l'oggetto delle nostre perplessità.
Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Tronzano, ha chiesto di interviene anche il Consigliere Bertola: preferisce intervenire dopo?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Adesso.



PRESIDENTE

Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Intervengo prima, perché la polemica è solo con il Consigliere Grimaldi.
Sia col Consigliere Marello sia col Presidente Chiamparino sia col Consigliere Bertola abbiamo interlocuzioni politiche normali.
Col Presidente Grimaldi annuncio che sono andato molto vicino alla querela nei mesi scorsi, molto vicino. Però poi, rispettando l'Aula rispettandola! - penso che lei sia sempre idealmente in buonafede e sia onesto intellettualmente, però certe volte lei esagera. Un paio di mesi fa sono andato molto vicino alla querela, quindi non è detto che io non proceda per vie legali nei suoi confronti, nel momento in cui lei dirà delle cose, come solitamente usa fare nei confronti dei Consiglieri, che sono ben oltre il limite della decenza. Quindi, caro Consigliere e Presidente Grimaldi, il nostro tentativo - e lo dico a beneficio di tutti è assolutamente accelerare, ma non cercare di bypassare il Consiglio.
Noi abbiamo utilizzato il disegno di legge n. 109, che è l'unico procedimento di legge oggi in Aula. È abbastanza attinente alla materia dell'investimento turistico e dell'investimento e dell'utilizzo dei fondi Finpiemonte con il "Riparti Piemonte", perché questo dà oggettivamente sviluppo.
Dal punto di vista formale, riteniamo che le modifiche all'interno del "Riparti Piemonte" siano assolutamente legittime e simili al provvedimento di emendamento che stiamo approvando. Dopodiché, se gli Uffici - e lo dico al Presidente Sacco e al Consigliere Marello - mi diranno che il progetto si può tranquillamente mostrare, lo faremo. Questo sinceramente non lo so essendo un progetto privato non so se sia possibile farlo o meno, non è competenza nostra la valutazione e non abbiamo "messo becco" su quella cosa, perché ha fatto tutto il MISE.
Noi cofinanziamo soltanto su richiesta del MISE, tra l'altro non perentoria. Adesso il MISE aspetta soltanto noi per procedere, quindi concordo con il Capogruppo Preioni che prima facciamo, meglio è. Cerchiamo di farlo nella maniera più rapida possibile e l'unico provvedimento centrale e vero in Aula oggi era il disegno di legge n. 109. Come hanno suggerito il Consigliere Marello e altri, per le altre volte utilizzeremo la Commissione legislativa e lo faremo senz'altro. In questo caso, pensiamo di poter andare avanti tranquillamente e io vorrei andare avanti senza alcun dubbio.
La mia alterazione non è stata perché abbiamo qualcosa da nascondere.
Tutt'altro! È sempre solo per i toni capziosi e diffidenti, probabilmente perché è lui stesso che, molte volte, è diffidente su sé stesso e sulle sue azioni e quindi, per forza di cose, cerchiamo di rispondere in modo elegante e garbato al Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Faccio una battuta solo per stemperare: ho chiesto di intervenire solo per avere anche il mio nome nel verbale di questa discussione. Ma è una battuta! In realtà, non dico che voglio mettere pace, perché quando qualcuno vuole litigare, secondo me, è libero di farlo e nemmeno mi schiero. Volevo solo rimettere in pista alcuni concetti che sono stati già evidenziati.
È un'anomalia presentare un emendamento del genere in questo provvedimento? Sì, perché è un disegno di legge che va a correggere un provvedimento che ha avuto dei rilievi. E i primi a mettere giudizio su questo sono stati proprio i Consiglieri di opposizione, che non hanno presentato altro.
Quindi, andiamo un po' a squilibrare quell'impostazione.
È anomalo? Sì. Non è una questione di fiducia nella Giunta o nel MISE. Noi diciamo semplicemente questo: a mio avviso, il MISE avrà fatto un'istruttoria più che corretta, ci mancherebbe. Visto che, per una piccola parte, si tratta di mettere dei soldi dei cittadini piemontesi, noi siamo responsabili dei soldi dei cittadini piemontesi, il MISE no, è responsabile dei soldi di tutti i cittadini italiani, noi di quelli dei cittadini piemontesi. Ma la Giunta, la maggioranza e l'opposizione sono responsabili dei soldi dei cittadini piemontesi. Dal momento che noi non siamo e non vogliamo essere - parlo per me, ma penso di parlare anche per altri - degli "schiacciabottoni", il progetto lo vorremmo vedere, visto che si tratta dei soldi dei cittadini piemontesi. Però, magari, è un progetto più che legittimo che già stato analizzato. In tal caso, benissimo! Rileviamo solo quello.
Altra domanda. Sarebbe stata concessa una trattazione in sede legislativa per un disegno di legge contenente un solo articolo, che riguardava questa questione? Probabilmente sì. Dico "probabilmente", perché non posso inserirmi nella volontà degli altri o pretendere di interpretare o di costringere altre forze politiche a dare un giudizio positivo o negativo.
Dico che probabilmente sarebbe stata concessa.
Pertanto, se non ci sono termini perentori, farlo oggi o farlo tra una settimana in un provvedimento dedicato, a mio avviso, cambia poco, ma questo semplicemente per fare un riassunto della questione. Poi chiaramente voi siete la Giunta e loro sono la maggioranza, si vota e, poiché siamo in democrazia, vince la maggioranza. Noi vogliamo rilevare questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Chiamparino per fatto personale; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

In effetti, è un fatto personale, perché volevo scusarmi con l'Assessore Tronzano, perché ho detto che non mi sentivo completamente rassicurato, ma tale espressione, in realtà, tradiva una diffidenza pregiudiziale che invece, io non ho assolutamente né nei suoi confronti personalmente n tantomeno nei confronti della Giunta, a differenza sua nei confronti miei come si è lasciato scappare.
Tuttavia, ribadisco che quello che mi ha tratto in inganno sa che cosa è stato, Assessore? È stato il fatto che lei ha reagito in modo scomposto mi consenta di dirlo - a un intervento del Consigliere Grimaldi - che ha i suoi toni, per l'amor di Dio, lo conosciamo - ma che non ha detto nulla di capzioso e non insinuava assolutamente nulla. Non ha bisogno che io lo difenda, però volevo solo spiegare le ragioni della mia battuta e delle mie scuse.
In questi minuti ho raccolto anch'io qualche informazione e, oltre alle parole del compagno Preioni - lo dico fra virgolette - ci sono altri motivi per farmi pensare che sia un investimento al quale io personalmente, e anche il mio Gruppo - ma non interpreto nessuno in modo forzoso - vorremmo arrivare a votare a favore. Per fare questo, però, più che vedere il progetto, di cui posso anche capire le ragioni, vorremmo solo capire meglio a cos'è finalizzato, chi è la società portatrice di questo progetto. Nulla di più. Sono cose che se lei accettasse di portare lunedì pomeriggio o, nel più breve tempo possibile, venerdì in una Commissione legislativa che consenta questi minimi approfondimenti, probabilmente potrebbe consentire di arrivare a un voto unanime.
Ribadisco ancora le mie scuse, non ho nessuna diffidenza pregiudiziale nei suoi confronti. Me ne guardo bene.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Ho chiesto di intervenire perché - e mi rivolgo a lei, Presidente Allasia e le chiedo di gestire l'Aula - perché non possiamo permettere, in Aula, un battibecco del genere tra un Assessore e un componente dell'opposizione che solleva questioni e proprie posizioni. Pertanto, la invito, qualora mai dovesse capitare, a gestire un po' meglio l'Aula, perché le questioni personali tra l'Assessore Tronzano e il collega Grimaldi si possono anche affrontare in separata sede o, comunque, non direttamente in Aula.
Dopodiché, noi non siamo qui per validare progetti o per verificare progetti. L'ha fatto il MISE; sicuramente gli Uffici regionali, che propongono, attraverso quest'emendamento, di cofinanziare il progetto avranno fatto le loro verifiche. Questo è un bando ministeriale che ha bisogno di attivare fondi regionali per andare in porto, forse - forse questo lo dico - si poteva scegliere un altro strumento legislativo piuttosto che il correttivo del "Riparti Piemonte". Questo sì, lasciatecelo dire.
Dopodiché, non è che noi vogliamo rallentare un progetto di sviluppo per un territorio, tra l'altro con le ricadute e le rilevanze economiche che abbiamo sentito, però, forse, il correttivo del "Riparti Piemonte", che corregge già errori fatti da questa Giunta (e non li corregge neanche tutti, perché almeno cinque norme non sono corrette), non è lo strumento migliore.
Ribadisco anche quanto detto dal collega Chiamparino; dopodich legittimamente, voi sceglierete lo strumento legislativo che preferite fateci dire, magari, che valutiamo che non sia lo strumento migliore e quindi abbiamo qualche rimostranza.
Sullo sviluppo, di per sé, di quell'area e di quell'intervento, non vogliamo neanche vedere il progetto, perché non abbiamo né gli strumenti n le competenze. Non siamo qui per valutare se finanziare o no un progetto siamo qui per programmare risorse e non far perdere opportunità al Piemonte.
Presidente Allasia, l'ultimo appello lo rivolgo a lei: gestisca l'Aula perché non è possibile vedere un battibecco come prima e per questo, devo dire, mi tocca dare la colpa al Presidente.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Assessore Tronzano.
Consigliere Gallo, sa benissimo che per risolvere il problema dei battibecchi c'è il richiamo e al terzo richiamo c'è l'espulsione dall'Aula.
Non ho nessun problema a farlo, perciò proseguiamo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anch'io brevemente. Volevo solo esprimere una preoccupazione, Presidente, e anch'io mi rivolgo a lei.
Capisco che in certi momenti le emozioni prendano il sopravvento; ricordo quando l'Assessore Tronzano era Consigliere di opposizione, che in alcuni momenti non ha fatto mancare veemenza negli interventi, perché è una persona appassionata, come ritengo sia tale il Consigliere Grimaldi, per cui, nella passione e nell'adesione, con forza, delle proprie convinzioni capita anche di usare toni elevati.
Credo che l'Assessore Tronzano non possa smentire - faccio un esempio su tutti - che, quando si parlava del Regina Margherita, ci sia stata una campagna dove i toni si sono alzati tantissimo. Ciò che, però, non riguarda solo il battibecco avvenuto, ma riguarda tutti, almeno in prospettiva, è che dobbiamo stare attenti a non finire nel ricatto o nell'intimidazione.
Non è che noi possiamo.
E questo, Assessore - chiedo scusa, Presidente, se mi rivolgo direttamente all'Assessore - credo che anche lei, al di là del battibecco, lo condivida cioè che le opinioni politiche espresse in quest'Aula (e non mi sembra che al di là dei toni, ci siano state accuse che riguardino reati), debbano essere ritenute insindacabili, come tra l'altro prevede la Costituzione.
Chiuderò il mio intervento leggendo l'articolo 121 della Costituzione.
Se dobbiamo cominciare a preoccuparci, soprattutto dall'opposizione, che se dovessimo usare una certa espressione rischiamo la querela, capisce che arriviamo in un contesto in cui l'espressione della democrazia viene limitata.
Credo che su questo siamo tutti d'accordo.
Chiudo rileggendo proprio questo comma dell'articolo 122 della Costituzione che dice chiaramente: "I Consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni".
Capisco che in alcuni momenti i toni possano dare fastidio, ma cerchiamo di non ribaltare la situazione peggiorandola e creando un clima di ricatto o d'intimidazione che non aiuta l'esercizio della democrazia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Io, a differenza di alcuni colleghi della minoranza, apprezzo l'equilibrio e la serenità con la quale lei, Presidente, gestisce l'Aula, senza arrivare agli estremi di richiami che poi anticipano l'espulsione. Sicuramente capisco le parole dei vari colleghi di minoranza intervenuti sulle tempistiche, però qui, ritornando all'argomento, ci troviamo di fronte a un accordo di sviluppo.
Gli accordi di sviluppo sono programmi di dimensione più grandi ai quali noi, durante la legislatura, potremmo, più che accedere, dare un contributo. Sono interventi che rivestono una rilevanza strategica enorme con una procedura particolare perché (in Provincia di Cuneo ho avuto la fortuna di vederne realizzato uno) hanno una corsia preferenziale, in termini di tempi e di risorse.
Proprio per questo capisco i tempi con cui l'Assessore Tronzano vuole arrivare a dare il sostegno regionale a quest'intervento che, ricordo genererà, in termini occupazionali e in termini di ricadute economiche, un indotto enorme, nel momento in cui noi abbiamo bisogno di generare risorse sul territorio, soprattutto alla luce delle incognite che ci aspetteranno dopo il 30 ottobre.
A questo punto, se sono 55 milioni gli interventi e 150 e i posti di lavoro che si generano, va bene, quindi il mio Gruppo voterà assolutamente a favore. Non aspettare una scadenza, che forse sarebbe potuta essere più opportuna, quella dell'assestamento di bilancio, ma sfruttare quella che è la prima occasione utile, quindi queste modifiche al "Riparti Piemonte" nella seduta di Consiglio di oggi.
Per questo, voteremo positivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare un minimo di perplessità. Capisco che sia necessario fare in fretta, perché è evidente che le procedure sono esattamente queste, ma è chiaro che in quest'Aula, e prima in Commissione l'Assessore poneva tutta una serie di questioni legate al fatto che c'è un investimento da parte del MISE e un investimento da parte dei privati.
A me, forse a differenza dei colleghi, sarebbe piaciuto, non dico vedere i progetti, sapendo, però, che i progetti sono approvati, altrimenti non saremmo in fase così cogente per mettere le nostre risorse, ma, visto che qua si parla di crescita dei posti di lavoro, approfondire il business plan che porterà questa ricaduta occupazionale.
Abbiamo letto quello che lei ha detto in Aula; se il collega Consigliere Bongioanni è così certo di 120 posti di lavoro, facciamo il calcolo di quanto stiamo spendendo per ognuno di quei posti di lavoro. Ci sta tutto.
Io penso che non sia peregrino né offensivo nei confronti della Giunta chiedere di capire come queste risorse, dal punto di vista occupazionale porteranno a quel punto di caduta e come saranno anche dal punto di vista dell'impresa, cioè se ci saranno imprese edilizie che lavorano.
Tutto questo, forse, poteva essere gestito meglio e affrontato in Commissione, soprattutto perché, Assessore, quando alcuni di noi - il sottoscritto in particolare - le hanno fatto tutta una serie di richieste penso ai voucher per la frequenza - lei giustamente ci ha risposto: non possiamo ragionare fin quando non vi sarà l'assestamento tecnico, in quella fase potremo capire cosa c'è e cosa non c'è.
Ci sono altri Assessorati - penso in parte ad alcuni bandi della cultura che sono fermi perché dobbiamo prima vedere come andrà l'assestamento tecnico, ma mi colpiva il fatto che, invece, utilizzando il ritorno in Aula di questa norma, si sia cercato di utilizzarla, come ormai si cerca di utilizzare la prima norma possibile che abbia un'assonanza o, comunque, un riferimento a una materia analoga, per avviare quest'operazione. Mi spiace constatare che su questa partita si è cercata subito la technicality per mettere le risorse, mentre su altro si è deciso di aspettare l'assestamento. È chiaro, è tecnico.
Ci tengo a sottolinearlo perché, in parte, questo vuol dire che anche se sono risorse già postate su alcune missioni, si decide di spostarle per andare in quella direzione, ma non sono risorse aggiuntive, come le ho chiesto su altre materie. Su altre materie si poteva, invece, fare un ragionamento per toglierle da un capitolo e metterle su un altro.
È una scelta e una priorità politica e mi auguro - ci tenevo a dirlo a verbale - che, quanto alle aspettative che i colleghi hanno rappresentato cioè maggior sviluppo e tot posti di lavoro, ci sia poi anche l'onestà politica di andare a controllare che questo accada veramente. Ricordo che sono 750 mila euro di denaro dei piemontesi, per cui varrà la pena che le promesse fatte e le aspettative che questo progetto porta con sé abbiano poi quella ricaduta occupazionale e quindi un volano di sviluppo sul territorio.
Ci tenevo a dire che, come si poteva aspettare l'assestamento tecnico anche per questo progetto, ci sono tante altre richieste e istanze che, mi auguro, trovino poi soddisfazione da parte dell'Assessorato che, come ha detto anche in Consiglio, sarà da valutare in quella fase, anche per altre istanze. Guarda caso, ma questo è solo uno scherzo del destino, per coprire la graduatoria dei voucher di frequenza, quello che mancava, erano circa 740 mila euro. Questo lo dico per amor di verità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in questo dibattito a sostegno anche di quello che ha detto il nostro Capogruppo, il Consigliere Sacco.
È una questione di metodo. Ho partecipato alla Commissione, Presidente, e mi chiedo cosa sarebbe accaduto se, a parti inverse, cioè se noi avessimo proposto la discussione che ci è stata presentata in mezz'ora, dopo il question time, e convocati velocemente con il telefonino mentre eravamo ancora a pranzo.
Sarà sicuramente un progetto interessante e importante, che potrà dare nuova linfa al territorio da cui viene il Consigliere Preioni, ma credo che non si possa pretendere di difenderlo a spada tratta, quando noi non abbiamo neanche chiesto di vedere nei minimi particolari il progetto se nei bagni si mettono le maniglie d'oro o se le poltrone sono rivestite di pelle umana.
Abbiamo semplicemente detto: dateci un po' di tempo, convochiamo una Commissione legislativa e, nel giro di qualche giorno, se non c'è una priorità, possiamo veramente valutare tutti insieme di dare una votazione unanime che darebbe anche più forza a questo Consiglio, per giustificare anche quei soldi che, è vero, a fronte di quello che è il finanziamento del MISE, probabilmente sono quattro spiccioli, ma sono pur sempre soldi dei contribuenti piemontesi e dovrebbero essere giustificati in maniera più armonica e non come un atto d'imperio, al di là di tutte le polemiche che ci possono anche stare nei dibattiti.
È un appello per avere in futuro delle discussioni più di buonsenso e ragionate tutti insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Rispetto alla dichiarazione del Consigliere Rossi condivido quello che ha detto, nelle mie parole non ci vuole assolutamente essere né minaccia n altro. Anzi, chiedo scusa se si è verificato questo. Mi permetto solo ogni tanto di andare "fuori dai fogli" dopo aver assistito a due mesi d'insulti continui da parte di una persona in quest'Aula nei confronti della Giunta ma anche del sottoscritto, di chi si occupa in maniera lecita e legittima di difendere un interesse delle imprese, che è quello delle imprese del gioco, accostandoci alle lobby della notte.
Non è bello, non so se quello significa qualcosa, come qualche messaggio subliminale da parte del Consigliere Grimaldi, ma certamente noi non vogliamo essere accomunati a questo tipo di situazione e, conseguentemente ci difendiamo perché abbiamo la schiena dritta. Questo è il punto. Se c'è stato qualcosa, chiedo scusa, ma non era mia intenzione offendere qualcuno né tantomeno il Presidente Chiamparino.
Dal punto di vista del metodo certamente è vero, la questione poteva essere gestita meglio, sono d'accordo, me ne assumo la responsabilità.
Probabilmente c'è stato qualche corto circuito. Ne prendo atto e la prossima volta faremo attenzione a fare meglio.
Mi rivolgo sia al Consigliere Marello sia al Consigliere Martinetti, perch può succedere che si verifichi qualche corto circuito e, conseguentemente si arrivi, nel primo provvedimento utile dell'Aula, a inserire un emendamento che probabilmente potrebbe avere qualche discrasia e mancanza di coordinamento con il provvedimento in discussione, ma era il primo tutto sommato è quello più attinente alla situazione, quindi abbiamo provato a fare così.
Quello che io penso è che dentro la cornice di regole, che non siamo noi e stabilire, ma sono i Regolamenti europei e il MISE, noi diamo un cofinanziamento e, all'interno di questa cornice, sarà il privato a muoversi e poi ci saranno gli organi di controllo che verificheranno su questo soggetto privato.
Non è compito nostro verificare quello che fa il privato, noi dobbiamo essere consapevoli che stiamo facendo un cofinanziamento su un'istruttoria avviata dal Ministero, cui tecnicamente siamo devoti e di cui rispettiamo le decisioni. Di conseguenza, noi non facciamo altro che affiancare quest'investimento. Saranno altri organi a controllare, certamente faremo attenzione anche noi come Regione ma, vivaddio, se un investimento da 56 milioni di euro è stato approvato dal MISE con dieci milioni di finanziamento penso, spero e sono certo che andrà a buon fine.
Non c'entra nulla - mi rivolgo al Consigliere Martinetti - il Consigliere Preioni, in questo caso proprio zero. Non sono andato a vedere i dettagli tecnici di questo progetto, perché non è nostro compito verificare dove andare a mettere il naso. È il MISE che ha fatto questo noi cofinanziamo. Questo lo ribadisco, perché secondo me è un aspetto prioritario da conoscere. Dopodiché, come diceva il Consigliere Magliano ci saranno le dovute attenzioni, perché è giusto che i soldi dei piemontesi siano spesi e siano spesi veramente, oltre a quelli degli italiani.
Sull'aspetto che sottolineava il Consigliere Magliano, faccio ancora una differenziazione: qui sono fondi che rientrano da Finpiemonte, non sono nuove spese, non sono nuovi appostamenti; sono spostamenti di cifre da una missione all'altra che devono avvenire per forza tramite legge.
Sui fondi alle scuole, eccetera, c'è bisogno oggettivamente di attesa perché adesso ci sarà la parifica: ci sarà il contraddittorio domani e mercoledì prossimo ci sarà la parifica vera e propria, se verrà data. Noi presenteremo il rendiconto in Aula e come chiedevo, come ho già detto in Aula stessa, noi vorremmo affiancarci l'assestamento tecnico per prendere atto delle risorse che arrivano dal Governo attraverso l'accordo con il Ministro Provenzano sugli FSC. Altra cosa, ed era urgente, ma lì verremo in Commissione, perché l'errore si fa una volta sola: verremo in Commissione spiegheremo l'assestamento tecnico, che però potrà essere approvato non prima di ottobre. Questo è evidente, per forza.
Allora, perché vi chiedo oggi di intervenire, di farlo oggi? Perché è l'unico provvedimento disponibile; poi - certo - si poteva andare in legislativa. È vero, Consigliere Marello, sono d'accordo. Io preferirei andare avanti oggi; se la mia maggioranza dice che va bene, preferirei e suggerisco questo. Tutto qua.
Chiedo scusa, ancora, al Consigliere Grimaldi se ho alzato la voce, ma non per le cose che ho detto, che confermo. Ci conosciamo da quasi 15 anni quindi conosciamo i pregi e i difetti di ciascuno.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi.
Consigliere, lei è già intervenuto.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non capisco più solo una cosa: c'è un oggetto, che è quello della legge. La legge dice: "Il disegno di legge n. 109 ha la finalità di adeguare le leggi regionali n. 13 del 2020 alle censure mosse in sede di verifica di legittimità costituzionale svolta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.", eccetera eccetera, "in data 22 2020, in ossequio all'impegno istituzionale sottoscritto dall'Amministrazione regionale a modificare il testo originario nell'ottica della leale collaborazione tra Enti costituzionali".
La dico in maniera più semplice forse del modo in cui l'ho detta all'inizio, che è sembrata un'accusa di chissà cosa: posto che, come hanno evidenziato tutti, sarebbe stato meglio fare una legislativa o una seduta lampo di assestamento, magari in quella seduta ognuno di noi avrebbe anche solo mosso degli altri rilievi.
Per esempio, io credo che iniziare l'anno scolastico senza lo scorrimento dei voucher sia un errore e aspettare due mesi a fare questa variazione secondo me è un ulteriore errore, ma lasciamo perdere. Ma se il disegno di legge ha un oggetto e nessuno delle opposizioni ha depositato un emendamento al di fuori di quest'oggetto, non l'ha fatto neanche la maggioranza e il disegno di legge serve solo per rimuovere quelle censure davvero noi non possiamo chiedere alla Giunta e alla maggioranza perché si fa? Secondo me, sì.
A questo punto, però, lo chiediamo ai tecnici. Cioè, un parere tecnico sugli emendamenti in teoria dovrebbe stare in coerenza o no con le finalità che voi mettete nella legge? Perché, se non è così, allora cambiate la relazione, le finalità e anche alcuni dispositivi finanziari. Ve lo dico perché è il titolo: c'è uno slittamento, non sta nell'oggetto della discussione. Scusate, lo devo dire e secondo me addirittura il Presidente potrebbe ritenere non accoglibile un emendamento che non c'è nell'oggetto e nelle finalità.
Pertanto, era un rilievo di tipo politico, se vogliamo spostarlo su un altro termine. Ripeto, non c'entra niente la magistratura, i rilievi non erano su chissà quali supposizioni, perché non sono state adombrate quelle e accetto ovviamente le scuse, Assessore Tronzano, ma le dico anche che il tema della notte era introdotto dal fatto che quell'emendamento era stato scritto di notte e mi sembrava figlio di altre vicende, cioè di altre promesse. E, ripeto: non sono promesse illecite, sono promesse lecite che voi avete fatto in campagna elettorale e che noi avverseremo finché ci sarà data la possibilità.
Non sono insulti e le ripeto: se mai le avessi mancato di rispetto con insulti, le chiederò scusa, perché ho riguardato i comunicati stampa e non ho mai utilizzato delle parole negative e contro la sua persona.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale (fuori microfono) Ci ha dato dei ladri una ventina di volte.



GRIMALDI Marco

Come ladri nella notte: glielo ripeto, se lei vuole la retorica.
Guardi, ricordo a memoria le cose...



(Commenti dell'Assessore Marrone)



GRIMALDI Marco

Beh, scusate, una Giunta che si presenta ai Capigruppo spiegandoci che sono finiti i termini della discussione e un minuto prima, di notte, presenta un emendamento, possiamo dire che "come i ladri nella notte, ci avete messo nel sacco"! Assessore Marrone, si ricordi che la retorica, così come l'italiano, è una scienza perfetta.



PRESIDENTE

Grazie.
Scusate, giustamente sono stato richiamato e devo richiamare tutti all'ordine, altrimenti devo procedere come da Regolamento.
A livello di ricevibilità politica, sta nell'Aula e nella maggioranza votare l'emendamento. Nella ricevibilità tecnica, è assolutamente accettabile, perché il disegno di legge 109 è una modifica della legge 13 in cui c'è una variazione di bilancio, in base all'articolo 5, sulla legge 13, perciò, essendo l'emendamento una modifica della legge 13, è ricevibile a pieno titolo. Poi, a livello politico è un'altra discussione.
Pertanto, secondo la Presidenza, c'è l'assoluta ricevibilità dell'emendamento.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Prego?



GRIMALDI Marco

Per non dire il falso, da adesso in poi, finché il Regolamento me lo consente, depositerò gli emendamenti che sono ancora possibili, perch l'esame degli articoli non è ancora iniziato, di soppressione degli articoli del "Riparti Piemonte" che non mi piacevano allora.
Poiché usciamo fuori dai rilievi della Corte Costituzionale e del Governo perché giustamente la Giunta dice "va beh, se posso cambiare il "Riparti Piemonte", lo posso cambiare", e allora, se lo può fare la Giunta e lo pu fare fuori dai rilievi, pensate se non può farlo un Consigliere di opposizione, finché ovviamente gli è data la possibilità nei limiti consentiti dal nostro Regolamento. Grazie.
I primi due emendamenti sono già depositati.



PRESIDENTE

Assolutamente, le modifiche sono ricevibili nei tempi prestabiliti e con le disposizioni da Regolamento, perciò penso che non ci siano problemi, com'è già successo in altri provvedimenti.
Se non vi sono ulteriori interventi sull'emendamento che introduce l'articolo 1 bis e l'articolo 13, procederei alla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non potendo reintervenire, utilizzo la dichiarazione di voto innanzitutto per annunciare l'astensione del mio Gruppo, proprio perché non siamo stati messi nelle condizioni di esprimere un voto ragionato.
È emerso che è stata una scelta politica quella di presentare l'emendamento un'ora prima della discussione, senza mettere né la maggioranza, né tantomeno la minoranza, nelle condizioni di poterlo comprendere a fondo.
Torno a dire che non vi ho chiesto il plico del progetto di 5.000 pagine e tutte le varie azioni. Semplicemente, vi abbiamo chiesto di farci capire cosa stavamo andando a fare: una "ristrutturazione" o un "restauro" è un po' generica come definizione. Vorremmo capire più o meno cosa stiamo andando a finanziare ma, purtroppo, a oggi non mi ha permesso di comprenderlo.
Poiché ci viene chiesto di esprimere una valutazione su un qualcosa su cui non abbiamo elementi per esprimere una votazione, noi oggi non la esprimeremo.
E poiché non si intende utilizzare i metodi consoni a questo tipo d'intervento normativo, che avrebbe dovuto vedere una Commissione legislativa a sé per accelerare questo iter, consentendo il cofinanziamento ma anche consentendo qualche giorno di tempo per avere contezza di quello che stavamo andando a votare, anche noi ci sentiremo liberi di aggiungere degli emendamenti a cose che riteniamo non condivisibili rispetto al "Riparti Piemonte" che è stato approvato e non impugnato.
Perché le regole valgono per tutti e quando c'è una mancanza di rispetto - la vivo come tale, considerato che non c'era nessuna scadenza e nessun limite - non vedo perché il rispetto dovrebbe arrivare dalla nostra parte. Di conseguenza, faremo un'altra scelta politica, portando avanti in piena legittimità le nostre battaglie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi, procederei con la votazione.
Ricordo a tutti collegarsi alla piattaforma Webex.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 13).



RUZZOLA Paolo

Presidente, le chiedo scusa, ma ho il computer ormai spento.
Voglio solo annunciare il mio voto favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Sono le ore 17.36, Consigliere Ruzzola! È vero che è passata l'ora del the, però.



RUZZOLA Paolo

Combinazione, per altri impegni devo lasciare l'aula.
Il fatto è che siamo sempre costretti a non poterci alzare per essere nel numero limite.
Grazie.



PRESIDENTE

Con lei hanno votato 22 Consiglieri.
Il numero legale è 23.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sono le 17.37.
Dovendo riaggiornare la seduta fra mezz'ora, arriveremmo oltre le ore 18. Se dovessimo fare un quarto d'ora in più, penso che non cambi la vita a nessuno; ritengo, però, che non vi siano le condizioni per proseguire.
Possiamo quindi riaggiornare il Consiglio alla prossima seduta. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo si svolgerà nella giornata di domani.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.38)



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