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Dettaglio seduta n.93 del 29/07/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(Alle ore 10.05 il Consigliere Segretario Gavazza comunica che la seduta inizierà alle ore 11.00 a causa del protrarsi dei lavori della seduta di I Commissione)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 11.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Procedo all'appello nominale, per la verifica delle presenze. Ai soli fini dell'appello, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio Graglia, Icardi, Marrone, Poggio, Protopapa, Ricca, Stecco, Tronzano e Zambaia.
Il numero legale è, pertanto, 21.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Constatata la presenza del numero legale, possiamo procedere.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 28 luglio 2020.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Graglia, Icardi, Marrone, Poggio, Protopapa Ricca e Stecco.
Ricordo a tutti i Consiglieri di verificare, prima dell'apertura di ogni votazione, di essere collegati alla piattaforma Webex.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come tanti di voi, abbiamo ascoltato le parole del Ministro dell'istruzione alla Camera. Mi era parso di capire, dalla Conferenza dei Capigruppo, che c'era un accordo affinché in questi due giorni ci fosse un'informativa da parte dell'Assessora Chiorino sulle competenze che mi pare esistano in materia d'istruzione della Regione Piemonte.
Capisco che una parte di questo emiciclo voleva le competenze esclusive per esempio, sui docenti, e sarebbe stata una discussione importante. Ma mi pare che abbiamo comunque delle funzioni di coordinamento e il nostro ruolo è attivo anche nei confronti con l'ex Provveditorato agli studi.
Non ho capito bene perché l'Assessora Chiorino ieri si sia tirata indietro rispetto a questa possibilità, immaginando un suo intervento la prossima settimana, in un Consiglio regionale che peraltro non ci sarà. Ieri ha accampato, mi pare, una scusa, e cioè quella di sentire il Ministro alla Camera, cosa che - per carità - tutti noi cittadini abbiamo potuto fare così come ha fatto il Parlamento. Mi pare, però, che ci siano state delle interlocuzioni dirette col Ministero e con l'ex Provveditorato, per cui crediamo che non ci sia bisogno, da parte di un Assessore all'istruzione della Regione Piemonte, di attendere quelle comunicazioni.
Oggi, però, quelle comunicazioni ormai sono state date: vorrei capire che cosa ha fatto saltare il banco rispetto all'accordo preso in Conferenza dei Capigruppo su questa informativa. Può darci comunicazioni in tal senso? Pu chiedere alla Giunta se c'è la possibilità di affrontare questo tema? Tema che mi pare centrale, poiché lo stesso Presidente Cirio ha detto che è quasi più importante riaprire le scuole che tante attività.
Se ho capito bene, questo è l'ultimo Consiglio regionale prima della riapertura della scuola. Bisognerebbe innanzitutto capire se è vero che le scuole riaprono, soprattutto lo zero-sei. Perché alcune grandi città piemontesi hanno iniziato a dire che potrebbero far slittare anche di 15-20 giorni o addirittura di un mese la riapertura dello zero-sei.
Sapete benissimo che questo rappresenterebbe un doppio colpo, sia per il sistema economico, sia, ovviamente, per il sistema educativo. Soprattutto per quei bambini che non possono essere solo lasciati nelle mani dei nonni o di un esercito di babysitter che non esiste.
Vi chiederei, insomma, se è possibile, di avviare un confronto sui servizi educativi e capire se c'è la volontà, in quest'ultimo Consiglio regionale di rendere questa informativa.
Presidente, decida lei come muoversi, anche rispetto a quelle che sono state le sue comunicazioni di stamattina.



PRESIDENTE

L'Assessore Chiorino non è in congedo, ma non è presente. Appena arriverà.
Sono comunque presenti altri Assessori della Giunta, per cui se avranno delle comunicazioni da svolgere in nome e per conto dell'Assessore potranno farlo in qualsiasi momento.
Nell'eventualità che dovesse arrivare l'Assessore e chiedere la parola potrà iniziare il dibattito in merito. Altre situazioni non le conosciamo come Presidenza.



GRIMALDI Marco

Mi sono sbagliato o era intendimento della Conferenza dei Capigruppo fare queste comunicazioni? Perché sembra sempre che poi le cose passino da una discussione all'altra senza mai una decisione presa.
Mi pare che avessimo calendarizzato questa ipotesi, lasciando la disponibilità all'Assessora Chiorino di decidere l'orario migliore.
Peraltro, non stiamo facendo ostruzionismo, nel senso che ieri è stata approvata la prima legge, così com'era stato previsto, e tra poco andremo avanti con l'ordine del giorno. Dunque, non c'è nessuna intenzione, da parte nostra, di far saltare un accordo. Dopodiché, però, gli accordi si rispettano, dall'inizio alla fine.
Ci sono altre vicende che nel frattempo possono succedere. Ne cito una? Mi pare che la questione carceraria, a partire dalle Vallette, ci porti di fronte a una nuova discussione. Una Conferenza dei Capigruppo potrebbe anche decidere di calendarizzare, il prima possibile, l'audizione del nostro Garante, ad esempio.
Insomma, un conto è affrontare le discussioni politiche e far sì che la quotidianità possa cambiare anche l'orientamento di scelte prese. Ma se la Conferenza dei Capigruppo non serve a niente, perché da due mesi chiediamo informative sul lavoro e sull'istruzione e queste non ci vengono date iniziamo ad essere un po' stufi. Non capiamo perché il Consiglio regionale non sia più la sede del dibattito pubblico istituzionale, di quello che fa la Regione Piemonte e di quali sono le sue competenze, che, tra l'altro, mi paiono molto forti, sia in tema di lavoro sia d'istruzione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Gli accordi stabiliti in sede di Conferenza dei Capigruppo prevedevano di concedere uno spazio all'Assessore. Come Presidenza del Consiglio e come Capigruppo lo spazio è stato concesso.
Se poi la Giunta non prende la parola e non conferisce all'Aula, la Presidenza e l'Aula ne prendono atto. Oltre a quello, si può fare ben poco.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Esame proposta di legge n. 59, "Riconoscimento della specificità montana della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e trasferimento dei proventi dei canoni per l'utilizzo del demanio idrico"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 59, inerente a "Riconoscimento della specificità montana della Provincia del Verbano-Cusio Ossola e trasferimento dei proventi dei canoni per l'utilizzo del demanio idrico", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri era iniziata la trattazione della proposta di legge n.
59.
Ha illustrato la proposta il Consigliere Preioni ed è iniziata la discussione generale, con gli interventi dei Consiglieri Bongioanni, Gallo e Marello.
Aveva chiesto di intervenire il Consigliere Sacco, se non erro. Se altri colleghi desiderano intervenire, possono iscriversi.
Prego, Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in questa discussione generale, alla fine di un lungo lavoro di confronto con le altre forze politiche presenti in Consiglio.
Come Movimento 5 Stelle, abbiamo detto che avremmo sempre appoggiato le buone idee e dare una risposta alla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola era un obiettivo per il quale ci eravamo spesi anche in campagna elettorale.
Considerato che la proposta di legge andava in questa direzione, ma con tutta una serie di problematiche risolte grazie a un ampio confronto possiamo dire che il Consiglio regionale riesce a rispondere a un'esigenza che per tanti anni una Provincia aveva sempre avanzato, cui non aveva mai avuto una risposta sufficiente. Ricordo, a tale proposito, gli atti dei colleghi della scorsa legislatura che sono stati approvati all'unanimità del Consiglio regionale, con i quali si spingeva nella direzione del riconoscimento del 100% dei canoni alla Provincia del VCO. Non si è riusciti ad arrivare a questa cifra, ma sicuramente è stato fatto un grosso lavoro con un importante riconoscimento.
Di conseguenza, possiamo dire che oggi si chiude un lungo lavoro di confronto e, soprattutto, di risposta a una Provincia che per tanti anni ha avuto una serie di difficoltà. Attraverso questi stanziamenti riusciremo finalmente a sanare e a riequilibrare tutta una serie di disallineamenti legati a un territorio prevalentemente montano che, per vari motivi, ha difficoltà a svolgere tutta una serie di azioni, soprattutto dal punto di vista economico, legate a una sacrosanta tutela del paesaggio e della montagna. Sappiamo che fornire dei servizi pubblici nei paesi di montagna ha un costo importante, che è più elevato rispetto ad altre zone, proprio perché più soggette a quello che viene definito "fallimento di mercato" nel caso in cui non dovesse esserci un intervento importante compensativo da parte della Pubblica Amministrazione.
Con questa legge si è voluto fare di più, perché modificandola abbiamo deciso di scendere nel dettaglio sulla ripartizione del fondo inizialmente destinato al riconoscimento del 60% di canoni idrici come da legge nazionale nei confronti delle Province su cui vertono le grandi derivazioni. Siamo andati a lavorare su un fondo di 20 milioni di euro già previsti a bilancio antecedentemente all'impugnativa intervenuta per un problema legato alle competenze, in quanto lo Stato ha legiferato su competenze che, invece, spettavano alla Regione. Ci siamo assunti la responsabilità di legiferare come Regione per riconoscere tutta una serie di prerogative alle Province, in primis al VCO, e in secondo luogo alla Provincia di Cuneo e alla Città metropolitana di Torino, cui viene riconosciuto il 50% dell'introito dei canoni.
È chiaro che nasceva una questione di equilibrio nei confronti delle altre Province piemontesi, in quanto quest'operazione drena una grande quantità di risorse che vanno a confluire nei bilanci delle tre Province che ho appena citato. Pertanto, si è deciso di creare un fondo perequativo anche per quelle Province che non hanno la fortuna - o la sfortuna in alcuni casi, ma in questo caso è una fortuna - di avere sul proprio territorio delle grandi derivazioni e che quindi sarebbero rimaste escluse dalla ripartizione delle risorse.
Un emendamento, che abbiamo fortemente voluto come Gruppo e per il quale ho condotto io la trattativa, era legato alla commisurazione di questo fondo perequativo a una reale esigenza di spesa delle province. Un emendamento presentato a prima firma di un collega della maggioranza, ma sottoscritto anche dagli altri Capigruppo, va nella direzione di non riconoscere dei fondi residui un tot a Provincia senza una logica - anche se inizialmente l'idea era quella - ma di riconoscere un quantitativo di risorse parametrato in base a una reale esigenza. Quest'esigenza è stata poi definita in una delle due competenze principali che drenano risorse alle Province, che è la manutenzione della rete stradale di competenza provinciale.
Detto questo, possiamo dire che con non poche difficoltà siamo riusciti a giungere al termine di una proposta di legge che è partita come controversa, ma che poi ha avuto la condivisione di gran parte dell'intero Consiglio regionale. Ci sono state non poche difficoltà, in quanto si è discusso in larga parte del problema legato alle competenze. Infatti diverse sentenze della Corte Costituzionale parlavano del collegamento che dev'esserci fra il numero, la caratteristica e il costo delle funzioni che sono delegate e lo stanziamento di bilancio che consente di coprirle.
Questa è una ratio che ha voluto stabilire la Corte Costituzionale per legare la necessità delle Province di svolgere le funzioni delegate.
Infatti, se si danno delle funzioni alle Province e poi non le si mette nelle condizioni di svolgerle, si va incontro a tutta una serie di principi, fra cui il buon andamento della Pubblica Amministrazione e soprattutto, non si è in grado di dare un servizio che si delega a un altro ente, perché non lo si mette nelle condizioni di operare.
In questo caso, però, la previsione viene un po' letta al contrario, perch siamo andati a dare un buon quantitativo di risorse, legando in alcuni casi anche delle funzioni. Vorrei altresì ricordare che non siamo sempre stati molto generosi con le Province, perché se è pur vero che il contributo viene parametrato al fabbisogno delle Province, rileviamo - basta prendere i bilanci delle province piemontesi - che forse queste risorse non sono sufficienti.
Spero che con questo tipo d'intervento si possa andare incontro alle esigenze delle nostre Province; anche se è pur vero che questi soldi sono presi dal bilancio regionale, quindi in un certo senso la Regione avrà meno risorse, ma le daremo in mano alle Province, che speriamo possano utilizzare al meglio per rispondere alle esigenze dei cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste in discussione generale? Prego, Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Vedo con piacere che oggi c'è un clima di particolare condivisione e di vicinanza tra le varie forze politiche dell'Aula sulla proposta di legge a prima firma Preioni. Questo mi fa certamente piacere.
Tuttavia, vorrei partire da un fatto accaduto la scorsa settimana, con una sentenza, la n. 155, dalla Corte Costituzionale, che dichiara incostituzionale il decreto legge 135, cosiddetto decreto semplificazioni del 2018. Il disegno di legge su cui prende forma la proposta oggetto di esame e di dibattito oggi è proprio il disegno di legge n. 135. Mi sono chiesto se c'è da stupirsi di questa bocciatura della Consulta. Direi proprio di no.
Ero stato facile profeta quando, già da tempo, spiegavo, a chi mi chiedeva di essere molto prudente sul disegno di legge n. 135, perché basta aver letto, anche una sola volta e velocemente, la Costituzione italiana per capire che quel provvedimento aveva evidenti lacune sul conflitto di poteri tra Stato e Regioni. Ciò che invece mi ha stupito molto è che la Regione la nostra Regione, lo scorso anno non abbia fatto ricorso. Lo ha fatto la Toscana, l'ha fatto il Presidente della Toscana Rossi, perché - attenzione bene - la Regione Toscana veniva privata, nel suo bilancio, di 2,2 milioni di euro, che la Corte riconosce fondamentali per l'esercizio delle proprie funzioni, perché quei fondi per i canoni e per le grandi derivazioni sono collegati e connessi alle funzioni che devono svolgere le Regioni.
Il Piemonte non ha fatto ricorso. Si è dimenticato? Non lo so, me lo sono chiesto anch'più volte e ho pensato: com'è possibile che la Toscana ha fatto ricorso su due milioni e due e la Regione Piemonte, che aveva un'uscita di più di 30 milioni di euro, non l'ha fatto? Sono risorse fondamentali per la sanità, per l'assistenza, per il sociale, per il turismo, per il lavoro e per i trasporti. Nulla, non è stato fatto nulla.
Mi sono detto: forse la Regione Piemonte sarà piena di soldi, avrà un bilancio particolarmente ricco, particolarmente ridondante; poi sono arrivato in Regione, ho controllato le voci di bilancio e mi sono accorto che quella grossa quantità di risorse non è così evidente.
Penso anche che, ogni volta che noi dobbiamo spendere anche solo 100.000 euro, dobbiamo fare molta attenzione e rifletterci non una, ma tante volte.
Eppure non avvenne nulla. Ripensarlo adesso, col senno del poi, ha dell'incredibile, alla luce della sentenza n. 155, quell'accordo transattivo firmato un anno fa, che dava nove milioni alla Provincia del VCO. Chissà se l'Avvocatura avrebbe dato parere favorevole alla luce della sentenza n. 155.
Ma non solo. Lo scorso anno, prima delle elezioni, non solo non è stato fatto ricorso, non solo è stato fatto l'accordo transattivo, ma sono stati messi, in legge di stabilità, quattro milioni per la specificità montana del VCO. Bene, contenti, ma occorre capire se questi fondi, come mi sono sempre chiesto, sono necessari per le funzioni trasferite al VCO. Sono congrue oppure no? È un qualcosa che mi sono sempre chiesto e ora qualcuno alla Corte Costituzionale è intervenuto. Ho sempre detto di essere molto prudenti, quando si tratta di argomenti così delicati come i canoni idrici e, soprattutto, del conferimento di funzioni. Dico questo anche perché è proprio sul tema del conferimento di funzioni che qui, in quest'Aula, tutti insieme abbiamo approvato un ordine del giorno sei mesi fa, in cui, tra le altre cose - e lo cito testualmente - l'impegno era "di definire, per ognuna delle funzioni già conferite e auspicabilmente conferibili, i livelli essenziali di prestazione e il conseguente fabbisogno standardizzato".
L'auspicio è che il lavoro sulle funzioni conferite sia già iniziato, o che comunque inizi quanto prima, ma prima bisognerebbe definire i livelli di prestazioni, cioè quello che vogliamo garantire ai cittadini; poi si definisce il fabbisogno economico e, infine, si trasferiscono le funzioni.
Questo è anche il buon senso che ce lo dice. Così avevamo deciso.
Non è un passaggio di stile quello che sto dicendo in questo momento, ma è a mio avviso, un passaggio fondamentale per garantire, non solo il buon andamento (articolo 97 della nostra Costituzione), ma per rispondere a un altro principio costituzionale più volte richiamato nella sentenza n. 155 dalla scorsa settimana, cioè la corrispondenza tra funzioni e risorse. Se do delle funzioni, devo dare anche le risorse, in modo corrispondente, in modo congruo e in modo proporzionato. Né di più né di meno, facendo molta attenzione a quello che si viene ad attribuire. Non lo fai? Beh, lasci campo a degli evidenti spazi per poter ricorrere.
Concordo sulla proposta del Consigliere Preioni, a scanso di equivoci. Da sempre ho detto che ritengo importante che le Province, e anche la Provincia del VCO, recuperino funzioni, prendano più funzioni (nel VCO, in particolare, quelle legate alla specificità montana). Benissimo, bene ampliare il perimetro delle funzioni della legge 23 del 2015. Tuttavia forse il mancato dibattito in una Commissione ha pregiudicato, a mio avviso, l'approfondimento di due aspetti: primo, il tema delle funzioni conferite a Verbania e a tutte le altre Province; secondo, il condizionamento della previsione finanziaria a un percorso che poteva arrivare tranquillamente - e giustamente, a mio avviso - in osservatorio.
Ciò che mi stupisce è l'intesa con le Province. Io, che vivo un po' il mondo delle Autonomie locali, mi pare che sia la prima volta, negli ultimi decenni, che lo Stato o la Regione definiscono un importo a favore degli Enti locali senza un'intesa preventiva. Allora bisognerà anche rispondere al CAL, che ha dato un'indicazione differente a quella che avete siglato con gli emendamenti di natura finanziaria. Lo dico per rispetto verso le Province che altre cose chiedevano.
Fate attenzione, facciamo attenzione tutti, perché è evidente che, come dicono anche i nostri Uffici, nei nodi critici ci sono spazi per un ricorso. È evidente, e allora forse un'attenzione andava messa, anche perché si crea uno squilibrio significativo nel mondo delle Province piemontesi. Questo è evidente: a fronte delle stesse funzioni, o di quelle che attualmente abbiamo, c'è uno squilibrio profondo. I numeri sono questi: se non sbaglio, circa 500 mila euro a quasi tutte le Province e tre Province prendono una cifra decisamente più importante.
Attenzione, vi ricordo solo un numero: complessivamente, le risorse che quest'anno attribuiremo al sistema delle Province piemontesi per gestire la caccia e la pesca, che è la funzione oggi principale, insieme alle autorizzazioni per le centrali di biomassa, più altre poche funzioni in campo ambientale, cubano più di quanto era il Fondo unico per le funzioni trasferite negli anni d'oro delle Province (metà anni Duemila), quando cioè le Province si occupavano dei trasporti, della formazione dell'agricoltura, delle politiche sociali, della cultura, dello sport eccetera. Oggi, diamo una quantità di risorse superiori, ma non a tutte, ma soltanto a tre.
Attenzione, allora. Mia nonna mi diceva: "Se mangi troppa cioccolata magari sei contento, ma alla fine ti fa male". E attenzione, perché il problema delle Province in questi anni, sul quale si è dibattuto molto, non riguardava soltanto la proliferazione delle Province, ma anche il fatto che c'erano tanti soldi che si sprecavano. Allora arrivava Firenze che aveva la televisione, Perugia aveva la polizia a cavallo, Bari aveva la sua orchestra, Napoli aveva la sua flotta.
Presidente, se mi dà ancora un minuto, non faccio neanche la mia dichiarazione di voto personale.
Quello che dico è: attenzione, perché dando troppe risorse si rischia di sprecarle e noi non facciamo un bene alle Province, ma facciamo un male. Io sono il più grande sostenitore del dare funzioni e ampliare le funzioni delle Province, ma dev'esserci congruità, proporzionalità, equità e giustizia tra territori, perché non esiste che un cittadino che vive in Valsesia, già discriminato rispetto a quello valdostano, oggi lo sarà rispetto a quello della confinante Valle Anzasca. Non c'è un motivo vero e serio.
In conclusione, gli emendamenti che anch'io avevo segnato all'inizio (proprio per iniziare una discussione tutti insieme e credo che a qualcosa sia servito, almeno per cercare di perequare, anche in piccola parte) li avevo sostenuti e presentati prima della sentenza n. 155, quindi chiudo con tre auspici.
Il primo, un po' ironicamente, è sperare che l'Avvocatura dello Stato non veda questa legge, perché è ragionevole pensare che, magari, un occhio critico lo porrà.
Inoltre, faccio un invito alla Giunta, in particolare agli Assessori Tronzano e Carosso, di mettere testa, perché è fondamentale che in Osservatorio sia ripianata la frattura con le Province, che sarà inevitabile, guardate. E si apre un confronto fra la garanzia di dare risorse, ma anche funzioni corrispondenti, altrimenti non avremmo risposto al nostro compito.
Infine - e chiudo - l'auspicio è che si avvii una nuova stagione di rapporti diversi tra il sistema delle Autonomie e la Regione, perché credo che debba essere molto più legato, molto più attento, molto più strutturato e, soprattutto, dev'essere incentrato su una visione d'insieme del sistema delle Autonomie locali piemontesi: una visione razionale, una visione rispettosa dei principi costituzionali e di uguaglianza che devono far sì che tutti i cittadini del Piemonte devono avere gli stessi e uguali diritti, perché non ci possono essere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Per questo motivo, Presidente, anticipo una mia dichiarazione personale di voto. Voterò tutti gli articoli che non hanno un'implicazione finanziaria ma ho qualche dubbio su quello che ci potrà dire la Corte dei Conti e la Corte Costituzionale sulla parte finanziaria.
Pertanto, parteciperò alla votazione, anzi sarò presente, per garantire il numero legale, ovviamente, per senso di responsabilità, ma non parteciper alla votazione di quei singoli emendamenti finanziari.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
In nome del Gruppo di Forza Italia, che rappresento, farò alcune considerazioni di carattere generale, ma che saranno in buona parte le considerazioni che riguardano l'intera legge. Metterò insieme sia le considerazioni di carattere politico, che ho sentito dai colleghi dell'opposizione e della maggioranza, sia quelle di carattere più squisitamente tecnico fatte dal collega Riva Vercellotti.
Alcune considerazioni di carattere generale. La prima è che il testo che oggi entra in Aula è un testo che non ha, anzi sarebbe più corretto dire che non avrà nulla a che fare, con quello che uscirà da quest'Aula oggi peraltro credo con un voto favorevole, se non all'unanimità, a grandissima maggioranza. Ritengo che il fatto che il testo che entra in Aula sia diverso da quello che uscirà, come hanno già ricordato i colleghi, sia un fatto estremamente positivo, perché ho visto un lavoro unanime e concorde prima all'interno dalla maggioranza e, poi, con l'intera Aula per trovare una sintesi che ci vede fondamentalmente concordi.
È chiaro che uscirà un testo diverso, perché, nel frattempo, dalla presentazione a oggi, sono cambiati i presupposti e i contenuti e, come sarà chiaro dagli emendamenti, andremo anche a cambiare il titolo. Ecco perché dico che sarà un testo molto diverso.
Nella sua diversità cercherà - io credo - di dare le giuste e dovute risposte a una Provincia come quella del Verbano-Cusio-Ossola che, come ha ricordato il presentatore Preioni, ha delle necessità, delle istanze e delle caratteristiche che rendono necessario uno sforzo dell'intero territorio regionale nei confronti di un territorio che ha bisogno di essere sostenuto per le sue istanze e per le sue peculiarità.
Il testo iniziale, come dicevo, aveva un solo obiettivo, che era quello di dare alla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, avendo già ottenuto il riconoscimento di Provincia con una specificità montana, risorse e competenze. Il lavoro che abbiamo svolto - credo di poter rivendicare con grande forza il lavoro svolto dal Gruppo di Forza Italia, prima, in maggioranza e, poi, con tutti arrivando a una condivisione e a una sottoscrizione di tutti gli emendamenti - è stato quello, come ha ricordato il Consigliere Riva Vercellotti, di proporre un testo che andasse a beneficio di tutte le Province del territorio piemontese e, quindi, di tutti i cittadini piemontesi.
Questo l'abbiamo fatto, perché crediamo che quest'atto di correttezza e di equilibrio fosse assolutamente indispensabile, anche perché andiamo a utilizzare, nello specifico, delle risorse che arrivano dai canoni idrici e, in modo particolare, dalle grandi derivazioni su cui si pagano questi diritti e che - voglio ricordare - il decreto legislativo n. 112 dell'allora Governo Ciampi trasferì alle Regioni questa competenza non per una regalia, ma perché da altre parti furono tolte delle risorse e, quindi erano compensate le risorse necessarie e indispensabili alle Regioni, per svolgere le proprie funzioni. Insomma, non sono soldi che ci sono stati regalati, né risorse che ci sono arrivate senza una decurtazione da altre fonti che formavano l'intero bilancio della Regione.
Come dicevo, abbiamo fortemente voluto questo riequilibrio, lo abbiamo voluto in modo così forte che anche noi avevamo fatto questa proposta, come ha ricordato il collega Gallo. C'erano tre proposte di legge che andavano in questa direzione. La nostra proposta di legge era la n. 106, di cui prima che uscisse questa sentenza, prendevamo atto. Quindi noi, oltre ad auspicare e ad andare a indicare il 60% come contributo da dare a tutte le Province che avevano sul proprio territorio grandi derivazioni, andavamo a creare un fondo perequativo che era equivalente al restante 40% da distribuire alle altre Province.
Insomma, un'operazione certamente importante, che andava a impegnare non 20, ma gli interi 33 milioni che arrivano da questi canoni a beneficio dell'intero territorio.
Ci tengo a rivendicare che siamo l'unica forza politica che ha agito scrivendo e difendendo questo, perché nelle altre due proposte di legge, in modo diverso, si andava a distribuire solo alle Province o ai territori montani di quelle Province, ma nessuno proponeva un fondo perequativo significativo per le Province che non erano ricomprese. Questo è un fatto che noi teniamo a sottolineare.
Peraltro, lo abbiamo fatto andando a dire dove investire le risorse e quindi, nello specifico, in merito alle risorse per le Province diverse dal Verbano-Cusio-Ossola, diciamo che queste devono essere investite sulla viabilità di carattere provinciale in modo particolare per quella viabilità che appartiene ai territori montani o prevalentemente montani.
Questo l'abbiamo fatto per due motivi: il primo, perché consideriamo giusto e corretto, poiché quelle risorse derivano da una specificità, quindi da quei territori che probabilmente hanno sopra le proprie teste i bacini imbriferi, che siano quei territori a beneficiarne. Lo abbiamo fatto perché nell'ultima parificazione della Corte dei Conti nei confronti del bilancio della Regione Piemonte veniva sottolineato il fatto che ci fosse un disequilibrio rispetto ai conti o, meglio, ci chiedevano di equilibrare i conti e quindi di andare a destinare più risorse agli investimenti e meno alla parte corrente, quindi abbiamo cercato di andare in quel senso e destinare le risorse alle Province, ma, obbligatoriamente, per farle andare sul titolo degli investimenti e, in modo particolare, sulla viabilità.
Qui apro un capitolo che credo debba essere evidente e chiaro a tutti: tutte le Province, nessuna esclusa, sono in forte deficit di risorse soprattutto per dare risposte sulle due materie che principalmente sono di loro competenza, cioè la viabilità di tipo provinciale e le scuole di tipo secondario. Noi sappiamo che tutte le Province sono in grandi difficoltà.
Devo dire, e ci tengo a specificarlo, che a volte ho sentito ricordare in quest'Aula le Province minori, pensando che la Città metropolitana di Torino stia alla grande, che abbia risorse a gogò, addirittura da sprecare.
Vi devo dire, come componente del Consiglio della Città metropolitana, che così non è. La Città metropolitana di Torino negli ultimi anni aveva un deficit strutturale di 20 milioni di euro all'anno circa e, per pareggiarlo, ha dovuto vendere tutto il patrimonio immobiliare che aveva e non solo. In ultimo, solo lo scorso anno, il palazzo di piazza Castello dove c'è la sede della Prefettura e dove c'era e c'è ancora la sede del Consiglio provinciale. Abbiamo dovuto vendere l'intero patrimonio, quindi i gioielli di famiglia, per pareggiare il bilancio. Per oltre 3.000 chilometri di strade, di cui 200 chilometri in montagna e decine di chilometri di strade bianche, ultimamente venivano destinati tre milioni di euro che, facendo i conti in modo molto semplice, significava avere a disposizione meno di 100 euro per chilometro per mantenere efficienti quelle pavimentazioni stradali.
È evidente che, in questa situazione, le Province non possono far fronte ai propri compiti, ma io oggi considero importante e doveroso sottolineare che, con questa legge, andiamo a sopperire a una grave lacuna e a una mancanza da parte del Governo nel dare le risorse necessarie alle Province per svolgere le proprie funzioni fondamentali, quelle funzioni che lo Stato ha delegato loro. Noi abbiamo pensato, cambiando il nome a una Provincia e chiamandola Città metropolitana anziché Provincia, che i chilometri delle strade automaticamente scomparissero e gli istituti secondari non ci fossero più.
Credo che non ci sia più un solo politico e un solo amministratore in Italia che sostenga quella riforma che tutti conosciamo come "legge Delrio", ma oggi facciamo i conti con quello che ha causato, con quello che ci si è illusi di fare pensando di poter tagliare i fondi.
Oggi, come Regione (questo intendo sottolinearlo) ci facciamo carico di sopperire a una grave carenza da parte del Governo, e quando dico Governo non intendo dire, a scanso di equivoci, questo o quello, ma intendo il susseguirsi di tutti i Governi che ci sono stati, che hanno fatto mancare le risorse necessarie per dare le risposte a quei settori che sono fondamentali per la gestione dei nostri territori, delle nostre Province in modo particolare viabilità ed edilizia scolastica.
Pertanto, dev'essere chiaro ed evidente che, con questo provvedimento cerchiamo di dare delle risposte a tutti i territori, non uno solo. In questo caso, lo facciamo in modo proporzionale e abbiamo scelto questo caso sottolineo - in modo volontario, perché se fino all'altra settimana avevamo l'obbligo di destinare il 60% di quelle risorse, oggi non abbiamo più alcun obbligo, quindi ritengo che quest'atto sia ancora più forte perché noi lo facciamo comunque, non avendo più l'obbligo, decidendo di destinare quel 60% alla Provincia del VCO, il 50% alle altre Province e creare un fondo perequativo pari al 6% per quelle Province che non sono sede di grandi derivazioni idriche e che quindi non avrebbero risorse, ma che noi, con senso di responsabilità, vogliamo comunque contribuire a dare loro, affinché possano svolgere quelle funzioni fondamentali cui dovrebbe provvedere lo Stato. Poiché non lo fa, lo facciamo noi, cercando di essere vicini alle istituzioni e a tutti i cittadini del Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste d'intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 9) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Avendo fatto una lunga disquisizione di questa legge, do per illustrati gli emendamenti. Inoltre, propongo, se non subito, ma dopo qualche votazione per una certa eleganza, se ritenete, di dare lo stesso esito, tenendo presenti naturalmente le dichiarazioni del Consigliere Riva Vercellotti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 12) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 9).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'emendamento n. 9), procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 10).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se siete tutti d'accordo, vi chiedo se posso dare la stessa votazione anche per gli emendamenti successivi. Intanto verifico che tutti abbiano votato.
I Consiglieri Riva Vercellotti e Ruzzola non hanno votato.



RUZZOLA Paolo

Presidente, mi comunicano che il mio voto non è partito, ma era favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



(Commenti del Consigliere Marello)



PRESIDENTE

Registriamo per il verbale il voto favorevole del Consigliere Marello.
Grazie.



RUZZOLA Paolo

Mi scusi, Presidente.
Mi dicono che la piattaforma non ha di nuovo registrato il mio voto che era favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Prendiamo anche atto del voto favorevole del Consigliere Ruzzola.
Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 11).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ci mostra l'esito della votazione precedente, prima di dare la stessa votazione anche per gli emendamenti successivi?



PRESIDENTE

Stavo cercando una votazione con tutte le presenze: prima ne sono mancati due, adesso altri due.



GALLO Raffaele

Per vedere l'esito complessivo del voto in aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 12).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 1.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Marello comunica di votare a favore dell'articolo 1.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 13) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Preioni, Ruzzola, Bongioanni Gallo, Sacco. (Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti, Preioni, Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano, Bongioanni..
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Bongioanni, Magliano, Preioni Ruzzola, Gallo, Sacco, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 13).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri Gavazza e Sarno dichiarano di esprimere voto favorevole mentre il Consigliere Riva Vercellotti dichiara di non partecipare alla votazione.
Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 14).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



DAGO Angelo

Presidente, sull'emendamento n. 14) voto a favore.



PRESIDENTE

Sull'emendamento n. 14) ci sono anche i voti favorevoli dei Consiglieri Valle, Avetta, Rossi, Fava, Disabato, Martinetti e Riva Vercellotti.
Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 2).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 5).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Cane comunica per il verbale di votare a favore.
Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 2.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 3) presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti, Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano (Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 3).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 3.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Non essendovi richieste d'intervento, chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 4.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 4) presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti, Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano (Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento, chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento 4).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento, chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 5.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 L'emendamento rubricato n. 1) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 16) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 17) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 15).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento 16).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento 17).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Non partecipo al voto.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 18).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 19).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'articolo 6.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 6) presentato da Ruzzola, Preioni, Bongioanni Gallo, Sacco, Magliano, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Ruberò pochissimi istanti solo per dire che questo, come quello che arriverà, è un emendamento presentato dal nostro Gruppo, come prima firma ma ampiamente condiviso da tutti.
Tengo a sottolineare che questo è l'emendamento che destina quella quota del 6% del complesso dei canoni idrici a beneficio delle Province che non hanno grandi derivazioni, inserito nell'articolo che ci permette di creare quel fondo perequativo di cui abbiamo parlato prima.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste per dichiarazione di voto, pertanto procedo con la votazione dell'emendamento.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 ter Emendamento rubricato n. 8) presentato da Bongioanni, Ruzzola, Preioni Gallo, Sacco, Magliano, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Sarà un intervento a due voci, perché lo chiuderà, di fatto, il collega Marello.
Quest'emendamento, di cui sono primo firmatario, ha l'importanza, per la Provincia di Cuneo, che ho l'onore di rappresentare e che ha 155 Comuni totalmente montani su 250, di prevedere un intervento con il 50% delle risorse che quotano 3.730.000 euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria, la ripresa della bitumazione e il recupero della viabilità.
È un intervento che possiamo considerare fondamentale, quasi storico, per quella che è oggi l'economia della Provincia di Cuneo che, come mi ha raccontato anni fa l'amico Sergio Chiamparino, è da considerarsi una sub Regione.
Voglio far notare anche che il 10% della quota che sarà assegnata è destinata agli interventi sul recupero turistico delle strade bianche, che sono un patrimonio straordinario per quella che è l'offerta outdoor della Provincia di Cuneo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente L'emendamento n. 8) è uno dei tre emendamenti che dà forma a quest'intervento legislativo. Come ha puntualizzato prima il Consigliere Bongioanni, definisce il conferimento del 50% dei canoni idrici alla Provincia di Cuneo; la cifra è grossomodo 3.730.000-3.750.000 euro e, dal punto di vista delle funzioni, come destinazione, dà gli interventi sulla viabilità e sull'infrastruttura della viabilità montana, per quanto riguarda la manutenzione ordinaria e la manutenzione straordinaria.
La scelta che viene fatta con quest'emendamento è di destinare questi fondi ai Comuni totalmente montani, che sono circa la metà rispetto ai Comuni della Provincia di Cuneo e, quindi, oltre 130.
Personalmente, credo che forse, nella logica di lasciare una maggiore flessibilità all'ente Provincia, sarebbe stato più opportuno usare l'espressione "Comuni prevalentemente montani", in modo - ripeto - da lasciare una maggiore flessibilità, ma è stata fatta questa scelta, che ha una sua logica, anche perché queste derivazioni sono in montagna.
Del resto, la necessità d'intervenire su un complesso di strade (ricordo che, in Provincia di Cuneo, complessivamente superano di gran lunga i 3.000 chilometri, quindi, giustamente, siamo non una Provincia, ma da questo punto di vista una Regione), ripeto, ha una sua logica e credo che andrà valutata in concreto. Pertanto, se ci saranno problemi pratici nell'attuazione di queste destinazioni, si potrà eventualmente apportare qualche modifica, sulla base dell'esperienza acquisita.
In ogni caso, ritengo che sia, come ho già detto ieri in sede di discussione generale, una buona legge che, sotto questo profilo, è riuscita a mettere d'accordo, in quest'Aula, maggioranza e opposizione.



PRESIDENTE

Grazie Se non vi sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Non vi sono richieste per dichiarazione di voto, pertanto procedo con la votazione dell'emendamento.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 quater Emendamento rubricato n. 7) presentato da Bongioanni, Ruzzola, Preioni Gallo, Sacco, Magliano, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come dicevo, questo è il secondo emendamento che va a caratterizzare la legge sulla specificità delle altre Province.
Con quest'emendamento, andiamo a destinare quel 50% dei canoni a tutte le Province che ne hanno titolo e diritto. Per la Città metropolitana questo significa più di sei milioni di euro e, com'è stato ricordato, per Cuneo oltre tre milioni e mezzo di euro. Alcune risorse andranno anche a Novara a Biella e ad Alessandria, le quali potranno beneficiare di quel riparto di quel 6% complessivo. Daremo significativamente delle risorse rilevanti a tutte le Province.
Inoltre, tengo a sottolineare quello che ho già detto nella discussione generale: queste risorse, per legge, dovranno essere destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria e al recupero dei manufatti e della viabilità nei territori a prevalenza montana. Quindi, anche qui sottolineo l'attenzione che abbiamo voluto indicare espressamente affinché le risorse andassero a disposizione di quei territori che più hanno sofferto negli anni e che, come abbiamo detto, alle volte sono sede di centrali idroelettriche o sopra le cui teste ci sono i bacini.
Voglio altresì sottolineare il punto numero 3) di quest'emendamento, che come ha ricordato il collega Bongioanni, riguarda nello specifico la legge quando dice che un 10% delle risorse devono essere destinate, in questo caso, dalla Città metropolitana agli interventi di recupero e valorizzazione delle strade bianche nei territori montani. Questo lo facciamo perché crediamo sia necessario e indispensabile porre grande attenzione a quelle strade che hanno anche un interesse storico e turistico.
Come sempre, noi ricordiamo che per la nostra montagna il turismo è l'unica o la principale fonte di economia, quindi crediamo giusto andare a destinare queste risorse con l'intento di generare un'economia sana nei confronti di quei territori che, difficilmente, potrebbero avere in altro modo. Il turismo è una fonte incredibile di economia per questi territori e noi crediamo che, con la valorizzazione di queste strade, come'stato fatto per la Via del Sale dal collega Bongioanni, si possa ripetere un'esperienza positiva anche per le montagne del Torinese, creando, anche in quel caso una buona economia.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 7).



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 20) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, avendo votato tutti i Consiglieri, darei la stessa votazione dell'emendamento n.
7).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Solo per dire che sull'emendamento n. 20), all'articolo 7, sono favorevole.



PRESIDENTE

Allora devo annullare la votazione precedente.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Pertanto, l'articolo 7 viene soppresso.
ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 21) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Magliano, Giaccone.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, se tutti i Consiglieri sono d'accordo, possiamo dare la stessa votazione dell'emendamento n. 20).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indico la votazione sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 L'emendamento rubricato n. 22) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 25) presentato da Preioni, Gallo, Sacco, Tronzano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, se tutti i Consiglieri sono favorevoli, possiamo dare la stessa votazione dell'emendamento n. 20).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'articolo 9 è approvato, poiché l'emendamento n. 25) è interamente sostitutivo.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 23) presentato da Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Tronzano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Se non vi sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'articolo 10 è approvato, poiché l'emendamento n. 23) è interamente sostitutivo.
Registriamo a verbale l'astensione del Consigliere Grimaldi sulla votazione dell'emendamento n. 23). Inoltre, sia riportato a verbale che la Consigliera Nicotra ha votato a favore, come anche il Consigliere Fava.
ARTICOLO 11 Indìco la votazione sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 24) presentato Preioni, Bongioanni, Ruzzola Gallo, Sacco, Giaccone, Magliano, Tronzano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento n. 24), che va a modificare il titolo della proposta di legge.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

La Giunta regionale, ovviamente, esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Certo, Assessore.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 24).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Per precisazione, l'emendamento rubricato n. 3), testé approvato, era soppressivo dell'articolo 3, che viene quindi abrogato.
Ai sensi del Regolamento, è stata redatta una nota di coordinamento, che mi accingo a leggervi.
Al fine di meglio specificare la portata normativa del testo approvato, si apportano le seguenti modifiche di coordinamento, ai sensi dell'articolo 90, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
All'articolo 6, comma 3, e agli articoli 6 bis, 6 ter e 6 quater, le parole "una quota del" sono sostituite dalle parole "la quota pari a".
All'articolo 6, comma 3, e agli articoli 6 bis, 6 ter e 6 quater, le parole "a partire dal 2020" sono sostituite dalle parole"dall'entrata in vigore della presente legge".
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge? Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Consentitemi di farla, visto che sto anche diventando papà, quindi è particolarmente emozionante votare una legge così importante con quello che mi sta per succedere, positivamente! Oggi il Verbano-Cusio-Ossola diventa un territorio e una Provincia orgogliosa di essere piemontese. Una Provincia che abbiamo rischiato di perdere con un referendum con cui chiedeva di annettersi alla Lombardia.
Una Provincia che salviamo dal dissesto, quindi salviamo dal dissesto i tanti fornitori e le tante ditte del territorio che, altrimenti, non avrebbero ricevuto le dovute spettanze o avrebbero dovuto aspettare anni e anni.
La Provincia, con queste importanti risorse, potrà riprogrammare il futuro del nostro territorio e sistemare finalmente la situazione debitoria: parliamo di otto milioni di euro, che rappresentano il 60% dei canoni del grande idroelettrico, tutti gli anni, con una legge così importante, voluta da tutti e votata, praticamente, da tutti; una legge che sarà un macigno sulle future legislature regionali.
Nessuno potrà toccare una legge del genere, con una condivisione così ampia in un'Aula che ha dimostrato grande responsabilità, grande unità e grande attenzione al VCO, per ristabilire il principio della specificità montana già definito dalla legge dello Stato, ma anche dall'articolo 8 dello Statuto della Regione Piemonte, che dà dignità ai territori montani, che come abbiamo sottolineato in questi giorni, sono territori marginali lontani e che hanno difficoltà e spese maggiori nel gestire le proprie funzioni.
Siamo contenti di avere trovato una sintesi col CAL, importantissimo organismo, e di aver trovato una quota di perequazione per le Province che vivono situazioni di difficoltà. Abbiamo deciso di non andare a intaccare i loro capitoli di spesa, ma abbiamo utilizzato questo capitolo - quei famosi 20 milioni - creato ad hoc nel bilancio per i canoni del grande idroelettrico. Le Province possono quindi stare tranquille, perché le loro spettanze non saranno toccate. Anzi, con questo sistema di perequazione oltre a Torino e a Cuneo, che, come il VCO, hanno una produzione idroelettrica importante, diamo almeno 500.000 euro l'anno (per tutti gli anni) alle Province piemontesi.
Mi auguro, quindi, che i Sindaci e i Presidenti di Provincia del Piemonte possano essere soddisfatti di una legge del genere.
Vorrei passare ai ringraziamenti. Ringrazio per l'azione politica anche il mio Segretario, Riccardo Molinari, che ha dato una mano a livello politico per arrivare all'approvazione di questa legge. Peraltro, oggi è il suo compleanno, quindi gli facciamo anche gli auguri in diretta streaming.
Un ringraziamento all'Assessore al bilancio, Tronzano, e ai suoi Uffici senza i quali non sarebbe stato possibile arrivare a una quadra e raggiungere una sintesi importante.
Un ringraziamento al mio Gruppo, che ho l'onere ma, soprattutto, l'onore di presiedere. È un Gruppo complesso, grande, importante, unito e compatto che sa veramente dare messaggi forti a questo Piemonte, soprattutto in un momento come questo. Servono sempre di più messaggi e indicazioni politiche forti, e un aiuto alle nostre comunità locali e alle nostre Province, che sono la colonna portante della nostra Regione.
Un grazie alla maggioranza, ai colleghi e ai Presidenti dei Gruppi, con i quali abbiamo avuto una grande collaborazione su questa norma, che partiva inizialmente, da un presupposto esclusivamente sul Verbano-Cusio-Ossola.
Successivamente, si è arrivati a una compensazione e a un ragionamento più ampio sulle specificità montane che riguardano anche gli altri territori.
In pratica, tra gli otto milioni di euro, che rappresentano il 60% del grande idroelettrico, i quattro milioni sulla specificità montana, che non abbiamo voluto toccare perché rappresentavano un punto fermo, i due milioni che arriveranno col DDL grande idroelettrico di monetizzazione dell'energia gratuita, alla Provincia del VCO riconosciamo la specificità montana e il 100% dei propri canoni idrici. È una svolta epocale; è una svolta che porta questo territorio a essere orgoglioso, a essere al pari di trattamento di Sondrio, di Belluno e delle Province gemelle a specificità montana.
Grazie, in particolare, al contributo dei Capigruppo di maggioranza. Ci siamo ricordati dei territori a specificità montana di Torino e di Cuneo.
Abbiamo fatto un grande lavoro con i Capigruppo di minoranza. Ricordo che il PD aveva già definito, con la legge sulla specificità montana, il famoso capitolo dei quattro milioni (poi due, che andranno a perequare, quindi lì si è scelto di lasciarla). È una legge ben fatta, che parlava delle funzioni, per cui va nella linea già descritta dalla Corte Costituzionale.
Ringraziamo i colleghi del Movimento 5 Stelle, che, insieme con noi della Lega, hanno sempre sostenuto il 100% dei canoni e la riconoscenza della specificità montana.
Grazie al Presidente Giaccone e al Presidente Magliano, che hanno voluto sottoscrivere con noi questi emendamenti.
Grazie anche al Presidente Grimaldi, perché sappiamo benissimo quanto è bravo a fare opposizione e a svolgere il suo ruolo. È naturale che se ci dà l'opportunità di svolgere il lavoro in maniera fluida e lineare, anche il suo contributo sarà importante, perché sappiamo che se s'impunta e se ha voglia tenerci qui per giorni e giorni, sa farlo benissimo! Grazie agli Uffici del Consiglio regionale e un grazie alla mia segretaria particolare, Graziella, che ha messo anima e corpo nella stesura di questa legge.
Grazie a tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Intervengo rapidamente per ringraziare il Consiglio e i Capigruppo.
Approfitto di quest'occasione, visto che non l'ho ancora fatto, per augurare al Capogruppo Gallo buon lavoro e per ringraziare l'ex Capogruppo Ravetti, che ha sempre dimostrato un'equilibrata determinazione. Grazie per il lavoro che ha svolto.
Dico solo che questo traguardo per la Provincia del VCO potrebbe essere definito storico, però abbiamo anche la responsabilità - lo dico al Capogruppo Preioni - di evitare altri insidiosi referendum. Questa legge pertanto, dev'essere l'occasione per dire a quella Provincia che fa parte del Piemonte a pieno titolo e che abbiamo riconosciuto, così com'è successo per Sondrio e Belluno, la sua specificità montana.
Terremo presente come Giunta, insieme con l'Assessore Carosso, i giusti suggerimenti del Presidente della I Commissione Riva Vercellotti. Le risorse in base alle funzioni sono valutazioni che sicuramente approfondiremo all'interno dell'Osservatorio, in modo da dare equità a tutto quello che è stato e sarà l'intervento a favore delle Province.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Vorrei fare un intervento in parte un po' polemico nei confronti del collega Riva Vercellotti, non nel merito di alcune questioni che ha posto ma relativamente ad alcuni riferimenti alla passata legislatura per il 2018. Però non è questo né il momento né la situazione per farlo. Credo infatti, che oggi sia un momento importante di condivisione di quest'Aula rispetto a una legge nata in un modo e che, tra pochi minuti, sarà approvata in un altro modo, perché sarà una legge complessiva sulla montagna e sul sistema delle Province.
Riteniamo assolutamente corretta - e l'abbiamo condivisa e sostenuta l'introduzione del fondo di perequazione per le altre Province. È finanziato con una parte dei fondi che la Provincia di Cuneo e la Provincia di Torino non prenderanno rispetto alla Provincia del VCO e rispetto ad alcuni fondi già destinati nel bilancio della Regione Piemonte. Abbiamo lavorato affinché si costruisse una norma complessiva sul sistema della montagna e delle Province e che fosse pienamente coperta dal punto di vista finanziario. Non ci interessava fare annunci o inseguire percentuali relative ad alcuni territori montani, ma ci interessava dare una risposta a quei territori, con copertura finanziaria e con risorse disponibili pienamente operative dal giorno successivo all'approvazione della norma.
Abbiamo lavorato in questa direzione e credo che oggi andremo ad approvare una norma che poggia le sue basi sulle fondamenta inserite nella proposta di legge n. 104 a mia prima firma, che era il disegno di legge del Partito Democratico con il quale abbiamo inteso affrontare questo tema insieme con le forze di maggioranza.
Rileviamo che all'interno della maggioranza c'è un'intesa complessiva, ma ci sono delle voci dissonanti. Crediamo, e lo dico con forza, che sicuramente la maggioranza abbia svolto il suo ruolo, ma che questa norma se viene approvata oggi e se viene approvata così com'è, sia merito anche del Partito Democratico, se non soprattutto del Partito Democratico e delle forze di opposizione.
Questa è una legge che mettiamo a disposizione dei territori. È un testo unico, uno di quelli su cui ci avete sentito parlare tanto negli scorsi mesi. Ci sono stati testi unici che uscivano da quest'Aula su temi anche dirimenti o sui quali eravamo distanti, ma che, dopo un lavoro approfondito, erano approvati all'unanimità. Questo è il primo di questa legislatura e speriamo possa essere uno stimolo per i prossimi mesi sulle altre misure e norme che andremo ad affrontare. Pertanto, è una bella pagina per il Piemonte e per il sistema della montagna e tutto il sistema delle Province, ma evidentemente anche e soprattutto per il Verbano-Cusio Ossola.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Dopo le parole giustamente appassionate del Presidente Preioni e quelle del Presidente Gallo, la cui chiusura sottoscrivo e condivido in pieno, credo che oggi si scriva una pagina bella per la nostra Regione, ma soprattutto si dia una prova di grande capacità di quest'Assemblea consiliare di elaborare i contenuti legislativi e di tradurli in un'azione efficace per il territorio.
L'abbiamo già detto nella discussione generale: siamo partiti da una proposta di legge che raccoglieva un grido di aiuto della Provincia del VCO e fra pochi minuti andremo ad approvare uno strumento di legge che ha due caratteristiche fondamentali. Da un lato, dopo la sciagurata legge Delrio che ha lasciato nel limbo le Province, riconosce alle stesse una centralità e un ruolo importante di dialogo con il territorio, tenendo sempre presente che Torino non è così vicina alla periferia.
Io vivo in una provincia che, come ho detto illustrando l'articolato, viene considerata una sub-Regione, che ha 3.600 chilometri di strade provinciali oltre a un numero ancora più alto di strade comunali. Oggi si dà respiro sia economico sia in termini di funzioni alle Province ma, soprattutto, si ridistribuiscono le risorse là dove si producono, con un discorso che contempla una perequazione per il resto del territorio. Andiamo giustamente ad assegnare il 60% dei canoni idrici prodotti alla Provincia del VCO che come ricordavo ieri, ha 74 Comuni montani su 77, ma assegniamo anche il 50 a Cuneo e a Torino. Ricordo che Cuneo, su 250 Comuni, ne ha 155 montani.
Da questo deriva l'emendamento di cui sono il primo firmatario, che individua l'indirizzo di questo 50% di risorse dei canoni idrici alla manutenzione ordinaria e straordinaria, alla pavimentazione bitumata e al recupero della viabilità, quantomai importante e fondamentale per permettere a coloro i quali hanno il coraggio di vivere in montagna di potersi muovere, ma soprattutto di poter rendere fruibile la montagna per quello che ci regala in termini di prodotti, di ambiente e di turismo. Per questo, in coda all'emendamento che ho firmato come primo firmatario, una quota del 10% viene trasferita per gli interventi a favore del recupero e la manutenzione delle strade bianche a interesse turistico con una grande storia alle spalle.
Penso che il sistema di lavoro, che ha visto prima un confronto acceso fra i Capigruppo di maggioranza per arrivare poi a una sintesi efficace trovando una condivisione con il dialogo su alcune modifiche con le forze di opposizione, sia un modello di lavoro che ci debba servire da esempio per l'attività che ci aspetta nel prossimo quadriennio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che concordo con quanto detto dai colleghi.
Oltre a quanto detto dal collega Preioni, cioè che oggi è una bella giornata per il VCO, devo dire che è una bella giornata per il sistema delle Autonomie locali piemontesi nella sua interezza, in modo particolare per le Province, le quali da oggi possono affermare con orgoglio di aver trovato o rinnovato nella Regione un nuovo punto di riferimento. La Regione oggi si conferma essere un punto di riferimento per gli enti territoriali in questo caso per le Province, andando a sopperire a quelle carenze che il Governo aveva lasciato.
Concludo con un auspicio, visto che è presente anche l'Assessore al bilancio Tronzano. Abbiamo trovato le risorse per far sì che le strade dei nostri territori siano messe a posto e siamo convinti che, in modo molto veloce e unanime come abbiamo fatto oggi, troveremo anche le risorse per rifinanziare il contratto del trasporto pubblico locale per far sì che su quelle strade possano viaggiare i mezzi che forniranno i servizi ai nostri territori.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo procedere con la votazione del provvedimento.
Indìco la votazione sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo concluso l'iter della proposta di legge n. 59.
I lavori sono sospesi fino alle ore 14.30 e riprenderanno con il prosieguo dell'o.d.g.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.14, riprende alle ore 14.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Musei - Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 78, inerente a "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. Approvazione di modifiche statutarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 78, di cui al punto 6) all'o.d.g., licenziata a maggioranza dalla VI Commissione nella seduta del 23 luglio scorso.
La parola all'Assessore Poggio per l'illustrazione.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Si tratta di un provvedimento che va di seguito a quello che è stato il parere favorevole della Giunta, che riguarda la rivisitazione e le modifiche dello statuto della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino.
Ho già presentato in Commissione i punti, perché alcune modifiche sono di ordine terminologico e lessicale e alcune sono più di sostanza, quindi sintetizzo i punti più caratterizzanti la modifica dello statuto stesso.
Tra questi, c'è l'eliminazione dei limiti al rinnovo degli organi (articolo n. 4). Sono organi il Presidente, il Consiglio d'Amministrazione, il Comitato scientifico e il Collegio dei Revisori. Lo Statuto attuale prevede un solo rinnovo dopo la prima nomina, ora si elimina questo limite.
Un altro punto è quello relativo all'articolo 9. C'è una maggiore specificazione in ordine ai poteri del Consiglio d'Amministrazione. Viene semplicemente spiegato, nella modifica, cosa deve contenere l'avviso di convocazione e come si deve svolgere la seduta. Inoltre, viene scritto in maniera più chiara l'esercizio delle funzioni di ordinaria e straordinaria amministrazione.
All'articolo n. 10 vi è una maggiore specificazione in ordine ai compiti del Direttore e all'inserimento della possibilità di un rinnovo del relativo incarico. Vengono specificati in quest'articolo in maniera più chiara i compiti di gestione e viene prevista la possibilità di rinnovo così come per gli organi.
All'articolo n. 12 si trova l'introduzione della revisione legale in capo al Collegio dei Revisori dei Conti. È una scelta, sottolineo, legittima perfettamente allineata con le decisioni della maggior parte degli enti partecipati.
C'è stata la richiesta di approvare la proposta di deliberazione in questa seduta di Consiglio, in quanto la Fondazione si riunisce domani alle ore 9 ed è stata convocata per procedere al vaglio della modifica dello statuto stesso. Noi siamo soggetti che fanno parte della Fondazione stessa.
Non ci sono leggi ostative di tipo nazionale o regionale nel recepimento di queste modifiche, pertanto è stata deliberata dalla Giunta.
Ho visto gli emendamenti della Consigliera Frediani e annuncio che il mio parere è contrario, perché andrebbero a ripristinare lo statuto originario e, quindi, le modifiche recepite. Inoltre, c'è stato il parere favorevole della Giunta regionale, per cui è chiaro che non posso accogliere gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Sacco, sull'ordine dei lavori.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo comunicare la sottoscrizione degli emendamenti della collega Frediani da parte del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato un po' di emendamenti e ci siamo anche abbastanza contenuti, semplicemente perché crediamo che un passaggio così importante come la modifica statutaria di una delle più importanti fondazioni della Piemonte avrebbe meritato un approfondimento maggiore. Tant'è che, durante la seduta della VI Commissione, nel corso della quale si è iniziato ad affrontare il tema, avevamo richiesto di approfondire queste modifiche perlomeno con un altro dei soggetti che compongono il Consiglio d'Amministrazione della Fondazione, e cioè il Comune di Torino.
C'era stato un assenso da parte della Commissione rispetto all'ipotesi di organizzare una seduta congiunta, dopodiché pare non sia arrivata la richiesta da parte della Commissione.
Scusate, ma mi sono dimenticata che siamo in seduta di Consiglio e, poich sto parlando di regole, mi sembra corretto rispettarle io per prima.



PRESIDENTE

La Presidenza ringrazia.



FREDIANI Francesca

Dicevo che c'era stato un assenso da parte della Commissione, dopodich pare ci sia stato un problema, non so se all'interno alla segreteria della VI Commissione o di comunicazione tra le due Commissioni regionale e comunale. Fatto sta che non siamo riusciti a organizzare questa seduta congiunta.
Da quanto ne so, il Consiglio Comunale di Torino o la Commissione non si è espressa in merito a questa modifica di statuto, quindi non abbiamo neanche elementi sufficienti per giudicare il suo impatto. Non siamo riusciti ad approfondire la questione per valutare quale possa essere effettivamente la conseguenza.
Io, in realtà, non ho neanche ben capito come si sia arrivati a questa proposta di modifica, nel senso che anche nelle premesse della deliberazione c'è scritto che "è arrivata richiesta dalla Fondazione". Al che, ci si chiede: chi è la Fondazione? Perché anche la Regione fa parte della Fondazione. Di conseguenza, ci sarà stato un momento in cui i soci della Fondazione si sono confrontati e avranno deciso che fosse necessario apportare queste modifiche.
Durante quest'intervento tengo a precisare che non sono nessuno per giudicare l'operato delle persone che, in questo momento, stanno ricoprendo un ruolo all'interno della direzione e del direttivo del Museo egizio: sono persone di grande competenza e sono persone che hanno consentito a questa realtà culturale piemontese di raggiungere e mantenere un alto livello nel panorama culturale nazionale, internazionale e, oserei dire, anche a livello mondiale.
Detto ciò, non siamo qui a valutare la competenza delle persone e non stiamo neanche parlando di nomi, nel senso che qualcuno ha ipotizzato che questa modifica dello Statuto potesse essere una modifica ad personam, per consentire a una delle persone, che in questo momento ricopre un certo ruolo nel Museo Egizio, di continuare a ricoprire il ruolo. Non stiamo parlando neanche di questo, nel senso che il nostro interesse è capire se alla Regione, in quanto socio fondatore del Museo Egizio, queste modifiche possano portare un qualche vantaggio o, meglio, se possano portare un qualche vantaggio ai cittadini piemontesi.
Pertanto, vorrei capire bene l'impatto delle modifiche e avrei voluto capirlo proprio in una sede un po' più idonea, perché adesso noi siamo arrivati in Aula e ci stiamo confrontando in una seduta pubblica giustamente, dove non c'è molto spazio per l'interlocuzione. Avrei preferito che fosse convocata una seduta di Commissione per consentire appunto, uno scambio anche più continuo e ripetuto tra i componenti della Commissione e con un altro soggetto istituzionale importante, che è, per l'appunto, il Comune di Torino, ma questo non è stato possibile.
Non siamo neanche riusciti a confrontarci in modo approfondito in VI Commissione, sia per le modalità d'interazione, sia il fatto che la VI Commissione è stata convocata, se non sbaglio, il giorno prima alle ore 13.15 per una seduta che si sarebbe svolta il giorno dopo alle ore 11 quindi con poco preavviso e scarsa possibilità di potersi preparare al confronto.
Alcune modifiche sono più di tipo formale e si può tranquillamente comprendere quale sia il senso. Sulle altre vorrei capire bene quale possa essere l'impatto, ripeto, senza considerare quali siano le persone che attualmente ricoprono certi ruoli, perché non è di questo che stiamo parlando. Non stiamo valutando il loro lavoro, non stiamo parlando dell'opportunità o meno di riconfermare quelle persone, ma stiamo parlando dell'opportunità di cambiare lo Statuto di una Fondazione per esigenze che a oggi, non mi sono così chiare, se escludiamo il discorso sulle persone in particolare.
Un'altra cosa che vorrei capire è quali siano le conseguenze di un non voto da parte del Consiglio regionale o di un voto contrario rispetto a questa proposta, perché sappiamo che ci sono altri soggetti all'interno del Consiglio d'Amministrazione. Le modifiche dello statuto sono approvate a maggioranza assoluta da statuto, per cui, considerando che il Consiglio comunale di Torino non ha preso posizione rispetto alle modifiche, mi chiedo che cosa succederebbe se il Consiglio regionale si presentasse domani all'assemblea dei soci senza una posizione approvata dal Consiglio stesso. Vorrei capire almeno questi aspetti, che avrei preferito approfondire in altri contesti e con altre modalità, analizzando esattamente le modifiche proposte e cercando di decontestualizzarle, quindi togliendole sia dal contesto attuale e temporale sia da qualsiasi riferimento a persone specifiche, rispetto alle quali, ripeto, non c'è alcun giudizio sull'operato.
Non dev'essere, come alcuni giornalisti hanno cercato di fare in queste settimane conoscendo la posizione del mio Gruppo, considerata una battaglia personale contro una persona, ma se c'è una condizione definita in uno statuto di una fondazione c'è un motivo. Pertanto, vorrei capire se tale motivo è venuto meno e se si ritiene che sia la scelta più corretta per il bene della Fondazione, della realtà culturale e della nostra Regione.
Spero che avremo modo di farlo oggi in questa seduta e torno al motivo del deposito degli emendamenti, perché è proprio un tentativo per chiarire bene tutti gli aspetti, in modo che l'intero Consiglio regionale possa alla fine votare in piena consapevolezza le modifiche proposte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo in discussione generale per sottolineare quanto già ribadito dalla collega Frediani.
Ci siamo trovati un po' in fretta a dover approvare le modifiche a questo statuto. Mi aspettavo, infatti, una discussione più ampia o, almeno, un maggiore tentativo di approfondimento, proprio perché andiamo a modificare un testo statutario - poi sicuramente non sarà così - e sembra che sia fatto apposta per una persona. Per quanto questa persona possa lavorare bene o male, la ratio dell'alternanza o, comunque, il limite alla riconferma di una posizione all'interno di un Ente spesso, come diceva la mia collega, è legato a una volontà e a un ragionamento che vede nell'alternanza una sorta di garanzia, cioè per non avere sempre una stessa persona alla guida.
È il motivo per cui non si capisce neanche quale sia la posizione che vogliamo portare come Regione. Non ho avuto modo neanche di ascoltarla in Aula, perché è vero che potremmo esprimere un parere all'assemblea dei soci, ma in quest'assemblea dei soci ci sono anche altri enti, fra cui fondazioni che sembrano essere d'accordo su questa modifica statutaria.
Pertanto, considerato che non si capisce la motivazione per cui questa modifica debba essere approvata, sarebbe il caso di conoscere la ratio prima di procedere a un intervento così importante, in quanto non si tratta di una figura di secondo grado, anzi è una figura apicale. Vorremmo capire per quale motivo si sta cercando di andare in quella direzione.
Considerate che tutto quello che viene approvato in fretta e senza spiegazioni può sempre nascondere delle problematiche e delle insidie.
Motivo per cui riteniamo più utile cercare di capire la ratio e soprattutto, se questo intervento può essere migliorativo o peggiorativo per la Fondazione. In questo senso, vorremmo che il dibattito fosse approfondito in Consiglio regionale. Invito pertanto i colleghi che sono d'accordo con questa modifica ad aiutarci a comprendere la motivazione di questo intervento, proprio per evitare che si pensi che sia fatto solamente ad personam e non su un principio legato al buon andamento del soggetto giuridico che stiamo andando a modificare.
Spero che il mio intervento in discussione generale possa aprire un minimo di dibattito, che non sia autoreferenziale e che le mie domande possano trovare una risposta, perché se facciamo una modifica del genere dev'essere non per una situazione contingente e che adesso potrebbe farci comodo, ma perché pensiamo che anche nel lungo periodo possa esserci una ricaduta positiva per questo ente. In caso contrario, è chiaro che non stiamo facendo un buon lavoro, ma stiamo semplicemente accontentando una richiesta che esula dai principi con cui è stato immaginato lo statuto di questo importante ente.
Chiedo nuovamente ai colleghi di aiutarmi a capire per quale motivo stiamo andando in questa direzione, perché se è solamente un passaggio formale in quanto ci si è già messi d'accordo in altre sedi, consentitemi di dissentire in questo luogo. E se dovessimo andare a presentarci in un consiglio d'amministrazione per il semplice fatto di non far votare da sole le fondazioni che vi partecipano per poi dare lo stesso identico voto, non ne capisco neanche la motivazione, cioè sembra un po' che il mezzo non coincida con il fine o, comunque, che non ci sia alcun tipo di apporto che possiamo dare come Regione su questa scelta.
Chiudo lanciando nuovamente la domanda, ovvero per quale motivo riteniamo che questa modifica statutaria possa essere positiva per questo Ente e che non debba essere letta come una modifica che consentirebbe a una persona su cui nemmeno mi voglio esprimere, perché non ne ho le competenze proseguirebbe nel suo incarico.
Per quale motivo stiamo andando in questa direzione, dato che questa modifica, inevitabilmente - è sotto gli occhi di tutti - consentirebbe la riconferma della posizione attuale?



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in fase di discussione generale in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho visto che non si prenotava nessuno, per cui mi sono presentato io poiché avevo già in animo di intervenire in questa discussione.
Abbiamo assistito questa mattina a un clima quasi idilliaco. Mi è persino venuta in mente una citazione dal film "Pulp Fiction", pronunciata da Mr. Wolf: "È un po' presto per cominciare"; il resto non si pu pronunciare! Ed era un po' presto, infatti. Perché spesso, come sa bene l'attuale mio vicino di banco, il dottor Salizzoni, che oltre a essere mio collega in Ufficio di Presidenza e un chirurgo di fama mondiale, è anche un appassionato di ciclismo, a volte sembra che tutto sia in discesa, poi improvvisamente arriva la salita! Ebbene, oggi pomeriggio si è decisamente in salita.
Questo era per dire che da parte nostra - mi sembra che appaia in modo chiaro - c'è tutta la volontà di opporsi compattamente, convintamente e con forza a queste modifiche. Come ha già richiamato giustamente il mio Capogruppo, il Presidente Sacco, convintamente il nostro Gruppo sottoscrive tutti gli emendamenti presentati dalla collega Frediani a questo provvedimento. Provvedimento che, a una prima lettura, ma anche a una seconda.
Io non sono membro della VI Commissione, per cui prima di intervenire se non conosco i fatti, cerco di farmeli spiegare e di approfondire la questione, quindi leggo le delibere e, soprattutto, chiedo ai colleghi che invece hanno seguito la vicenda, per capire, per farmi un'idea. La delibera che si vuole approvare oggi rappresenta una sorta di "oggetto misterioso" non perché non se ne conosca il contenuto, giacché il contenuto è pubblico dovendolo, questo Consiglio regionale, approvare o respingere, ma perché è un po' più oscuro il percorso che ha seguito.
Qui votiamo disegni di legge, proposte di legge consiliari, delibere che sono di provenienza della Giunta regionale o dei Consiglieri regionali.
Questa delibera è diventata chiaramente una proposta di deliberazione presentata dalla Giunta regionale, ma qual è la sua origine? Qual è l'origine di questo provvedimento? Chi lo ha chiesto? Quali soggetti all'interno della Fondazione lo hanno chiesto? Perché l'impressione che mi sono fatto, confermata anche da chi ha seguito meglio il provvedimento, è che ci sia qualcuno che è d'accordo, qualcuno che lo è più o meno, qualcuno che proprio non è d'accordo all'interno di quest'Aula, ma non solo da questa parte dell'emiciclo, anche dall'altra, però tace. Perché, ci chiediamo? Sono diverse le modifiche proposte allo statuto, ma la principale quella che più suscita perplessità, è chiaro che secondo qualcuno ha un nome e un cognome: è quella relativa all'articolo 4, che elimina il limite rispetto ai rinnovi delle cariche.
Lo confermo anch'io: per noi non è una questione di opinioni sulle caratteristiche di determinate persone. E non è nemmeno una questione di opinioni sull'operato di determinate persone. Per qualcuno è sicuramente una questione più personale, ma per noi non lo è, perché noi cerchiamo di basarci sulle regole e le regole sono tali perché non guardano in faccia le persone. Una regola viene scritta, è un modo per stare insieme, è un modo per portare avanti delle attività, una fondazione, un Consiglio regionale un intero Paese, e, come tale, deve durare nel tempo e non guardare in faccia le persone. Perché, altrimenti, facciamo una regola per tutti quelli che sono biondi, una per tutti quelli che una volta erano biondi come me una per chi ha tanti capelli, una per chi ne ha pochi, e via dicendo.
Invece le regole non devono guardare in faccia le persone, perché sono regole. Altrimenti, non si scrivano o finisce così, che a volte si cambiano secondo le persone con cui si ha a che fare. Ma allora diventa un po' lunga! Perché se tutte le volte che cambiano le persone bisogna cambiare anche le regole, per adattarle a una realtà che si vorrebbe portare avanti forse il nostro non è più un sistema di regole, ma diventa un sistema un po' diverso.
Perché ho parlato di "oggetto misterioso"? Perché sicuramente sarebbe servita una discussione più ampia in sede di Commissione consiliare, magari anche con altri soggetti, ad esempio con l'altro soggetto istituzionale importante della partita in questione, ossia l'Amministrazione comunale.
Invece si è deciso di proseguire, sebbene l'Amministrazione comunale di Tonino non si sia espressa. Non è obbligatorio esprimere un voto favorevole o contrario. Cercare di arrivare oggi in Aula con questo provvedimento è l'ennesimo colpo di mano. Perché, a differenza di quello che accade o che può accadere in altri casi, dove un provvedimento ha una data e una scadenza certa entro la quale bisogna approvarlo, questo non ce l'ha. Non solo non ce l'ha, ma, a differenza di altri, può pure non essere approvato perché non è in capo a questo Consiglio l'obbligo di approvare o di trattare un provvedimento del genere.
Penso, quindi, che debba essere chiaro a tutti che chi invece oggi va a esprimere un voto favorevole su questo provvedimento se ne assume la responsabilità, perché anche se è contrario tace. Anche in quel caso se ne assume pienamente la responsabilità, perché diventa un provvedimento suo anche se non lo condivide.
Ciò che vorremmo fosse chiaro a tutti è che siccome si può anche non votare se non si è tutti d'accordo, se lo si fa, ciascuno poi se ne assume la responsabilità. Come ripeto, si sarebbe potuto seguire un percorso diverso non dico per salvare le apparenze, ma almeno per dare una cornice istituzionale un po' più credibile a questa votazione, più credibile a questa discussione, più credibile a questo tentativo di variazione dello statuto, approfondendo con una Commissione congiunta con l'Amministrazione di Torino, ma non dopo, perché dopo ci si racconta com'è andata, se è andata bene o male, si parla del più e del meno, anche del fatto che è finito il campionato. Si fa prima per capire o confrontarsi sulle ragioni che hanno spinto un'Amministrazione a non esprimere un voto e per capire eventualmente quali sono le ragioni che, invece, spingerebbero, spingono e vogliono spingere una maggioranza a esprimersi, senza - mi pare di capire convinzione.
A volte vedo provvedimenti che non condivido e che mi vedono totalmente contrario, ma che dall'altra parte portano una sincera convinzione politica e legittima, anche di programma amministrativo. Qui non c'è ed è proprio per questo che ho definito questa delibera come un oggetto misterioso, ma noi siamo disponibili a star qui delle ore a parlare di quest'oggetto misterioso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'intervento.
In discussione generale ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sarò piuttosto breve, perché il concetto è stato ben espresso dai colleghi che mi hanno preceduta.
Siamo arrivati in Aula con questa modifica statutaria, in fretta e furia non abbiamo avuto nemmeno il tempo di comprendere quello che stava succedendo in Commissione. Come stanno andando le cose? Stanno andando nel senso che questa Giunta si sta prendendo una responsabilità (e se la sta prendendo da sé) su una modifica di uno statuto che può essere vista come un vero e proprio azzardo. Infatti, quando le regole sono scritte e sono messe su carta, il fatto di cambiare ogni due per tre non porta sempre a benefici. E poi bisogna sempre indagare un po' sul perché queste siano cambiate. Tutto questo non sembra essere stato chiarito da parte della Giunta. Certo, per carità, abbiamo letto tante indiscrezioni sui giornali.
Si può pensare che "sia così", si può pensare che "non sia così", però io penso che nelle aule istituzionali ci voglia prima di tutto chiarezza.
Sembra che questa modifica - dico sembra perché l'ho appreso dai media sia fatta per permettere a una persona di ricoprire una carica per un'altra volta. C'è stato il quadriennio 2012-2016 e quello 2016-2020, adesso bisogna rinnovare la presidenza di questa importante Fondazione. Se così fosse, ritengo che sia sbagliato il principio. Partendo dal presupposto che sia stato fatto un buon lavoro, ritengo che questo buon lavoro sia sempre attribuibile a un team di persone e non soltanto al singolo. E questo lo vediamo in Consiglio regionale come lo vediamo anche in altri enti. La differenza non la fanno le singole persone, la fanno i gruppi e i team di persone.
Per questo ritengo che attribuire tutti i meriti a una sola persona piuttosto che a un gruppo sia di per sé esagerato, anche sbagliato.
Oltretutto per fare questo, confermando una persona, si deve cambiare un intero regolamento. Magari sono regole discusse sulle quali si è dibattuto tanto e per le quali si ritiene importante anche fare un turnover.
Obiettivamente non possiamo partire dal principio di dire che quella persona è stata così brava e così competente da essere confermata enne volte. Secondo questo principio, anche la politica non dovrebbe avere futuro, così come la dirigenza di questi enti, perché se partiamo dal presupposto che ci sono persone che sono così capaci di ricoprire un ruolo si dà per scontato che altre non siano in grado, senza vagliare un altro parterre di personalità, magari con curriculum e formazione eccellenti.
Però queste si escludono a priori, non s'indaga nemmeno sulla capacità o sulla competenza di altre figure, perché si dà per scontato che quella che effettivamente ricopre una determinata posizione sia eccellente.
Su questo si apre un altro scenario, che è quello del trasmettere competenze e sapere a nuove generazioni. Personalmente mi ritengo parte di una nuova generazione e faccio fatica ad accettare di non poter essere all'altezza o di non poter imparare, a differenza di chi, invece, ricopre un ruolo sicuramente per la competenza. Mentre sarebbe giusto dare speranza a chi arriva dopo di poter ricoprire determinati ruoli, dopo aver studiato appreso e fatto esperienza, e non dare per scontato che non ci sia nessun altro in grado.
Sinceramente, se fosse veramente così, me ne dispiaccio per tutti i motivi che ho già elencato e ribadito, perché non lo trovo un discorso percorribile. Se fosse così, potremmo dire addio forse a questi enti e a queste fondazioni, perché secondo questo principio, quando finirà l'ennesimo mandato, non ci saranno più persone capaci e competenti in grado di ricoprire questi prestigiosi incarichi.
Condivido l'intento dei miei colleghi e il messaggio che vi hanno mandato lo faccio mio, per cui direi che forse un approfondimento e una riflessione in più non soltanto sulle modifiche, ma anche sui principi che queste modifiche portano con sé, sarebbe un lavoro opportuno che dovremmo fare come Consiglio regionale. Altrimenti vi state prendendo la responsabilità di cambiare uno statuto prima di esservi confrontati con altri enti, ma quest'atteggiamento è anche un po' arrogante.
Ribadisco che è il caso di prendere del tempo per approfondire la questione e, soprattutto, di non dare tutto per scontato, perché il messaggio che stiamo lanciando, cioè che soltanto alcuni possano ricoprire determinate cariche e soltanto alcuni magari abbiano la competenza o la capacità di farlo è, secondo me, profondamente sbagliato e anche superficiale, se così dovesse essere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato attentamente le preoccupazioni anche di una giovane Consigliera, che giustamente dice "se così succede, si va avanti a rinnovi e non c'è la possibilità di far crescere giovani generazioni che facciano esperienza in quel settore". Questo è quanto ho percepito dall'intervento.
Però credo che in periodi e momenti come questi, quando l'analisi dell'operato di un museo di valenza internazionale ha dimostrato con i fatti, non con le parole, dei risultati ottenuti nell'interesse di una collettività non solo torinese e piemontese, ma anche nazionale, non mi scandalizza per nulla modificare eventualmente degli statuti per far sì che alcuni risultati vengano premiati con il permanere di quella responsabilità a quei livelli.
Questo non significa consolidare per vita eterna delle persone, ma è secondo me, una premessa che serve a far crescere proprio in questi anni qualcuno che possa, con il tempo, professionalizzarsi per eventualmente subentrare.
Pertanto, la Lega in modo convinto darà parere favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di quanto sostenuto dai miei colleghi. È chiaro che qui si parte da un principio, cioè si va a modificare uno statuto. Lo statuto rappresenta il pilastro, ma se andiamo a modificare questa struttura, ci deve essere, a mio giudizio, un motivo serio e fondato.
La Consigliera Frediani in Commissione ha affrontato in parte l'argomento ma, com'è già stato detto e ripetuto, in realtà anche chi non era in quella Commissione occasioni di approfondimento ne ha avute abbastanza poche perché erano frasi riportate, ragionamenti riportati o chiacchiere, come si usa dire, sotto i portici. Ciò che ho potuto capire, ma mi auguro che in questa sede si possa aprire un dibattito che darà indicazioni più chiare sull'intento di questa modifica, è che le occasioni di approfondimento sono state veramente poche. La mia opinione personale è che ci dev'essere per forza un obiettivo preciso che qualcuno vuole portare a casa.
Ho ascoltato l'intervento del collega Marin: sì, è vero, in questi enti a volte vediamo delle persone che sono più brave e più capaci, però non pu essere una giustificazione per lasciarli lì vita natural durante. C'è uno statuto, com'è stato ricordato, ci sono delle regole, non c'è unanimità in questo Consiglio. Sono stati approvati provvedimenti: alcuni ve li siete votati come maggioranza, però altri, dopo un confronto serrato, aspro e anche litigando, hanno ottenuto risultati diversi, anche con qualche miglioria nostra (nostra intesa come opposizione).
Sono curioso di vedere come si evolverà il dibattito, perché credo che vada approfondito. Non c'è stato un approfondimento che possa dare indicazioni precise o, almeno personalmente, non ho indicazioni precise che mi possano convincere che questa sia una modifica che potrà fare del bene sia all'ente sia alla città di Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste d'iscrizione a parlare, per cui dichiaro chiusa la discussione generale sul provvedimento e passiamo agli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento riportiamo il comma 2 dell'articolo 1 alla versione originaria, per cui le parole "dalla data di costituzione avvenuta in data 6 ottobre 2004" sono abrogate. Come dicevo prima, questi emendamenti dovrebbero essere uno spunto di discussione, nel senso che il nostro scopo è di cercare, perlomeno, di chiarire le posizioni di tutti i Gruppi presenti in Consiglio rispetto alla modifica che stiamo votando.
Dico questo perché vorrei ricordare ai colleghi, soprattutto della maggioranza (in particolare al collega Marin, che è appena intervenuto) un'intervista di qualche anno fa uscita su un noto quotidiano. Parliamo del 2018. Si parlava proprio del Museo Egizio, in particolare di Christian Greco che, ricordo, nel 2014 era l'unico under 40 a dirigere un museo di questo livello, a livello nazionale. Potremmo dire, anche se guardando il suo curriculum fa un po' ridere definirlo una scommessa, però Christian Greco è stata una scommessa. Tuttavia, Christian Greco ha vinto un bando ha superato una selezione, non è stato nominato dal Ministero piuttosto che da altri enti, quindi le sue competenze erano talmente palesi ed evidenti che è riuscito a superare questo bando, ha superato questa selezione di una Commissione (peraltro, presieduta da Evelina Christillin) e ha occupato questo ruolo con grande successo, perché ha contribuito a rilanciare il Museo Egizio.
Questo per dire che nel 2018 era uscita questa intervista: si parlava di Christian Greco e c'è una dichiarazione di un esponente di Fratelli d'Italia, ma condivisa da esponenti della Lega Nord, che diceva: "Una volta al governo, Fratelli d'Italia realizzerà uno dei punti qualificanti del proprio programma culturale che prevede uno spoil system automatico al cambio del Ministero della Cultura per tutti i ruoli di nomina, in modo da garantire la trasparenza e il merito e non l'appartenenza ideologica".
C'era, quindi, la volontà d'intervenire sulle nomine, in modo da garantire trasparenza e merito. Ripeto, non stiamo parlando di merito e non stiamo analizzando l'operato di queste persone e della persona che attualmente sta ricoprendo il ruolo di Presidente, però la ratio alla base di certe regole inserite negli statuti è proprio questa, cioè garantire trasparenza, merito e, aggiungo io, anche un ricambio in certe posizioni.
La Lega Nord ne ha fatta una propria bandiera, è stato uno dei punti fondanti, peraltro sbagliando, perché Christian non è stato nominato quindi si è anche scelto un bersaglio che nulla c'entrava con questi propositi.
Ho finito il tempo, Presidente, giusto? Tre minuti?



PRESIDENTE

Sì, tre minuti. Grazie.



FREDIANI Francesca

Continuo successivamente, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Siamo scesi nel dettaglio degli emendamenti, dopo aver passato neanche mezz'ora in discussione generale. Purtroppo non ho ricevuto una risposta soddisfacente alle mie domande; continuerò a chiedere un approfondimento sulla motivazione per cui stiamo andando a definire questa modifica di statuto.
Anch'io vorrei collegarmi al ragionamento della collega Disabato sull'importanza dell'alternanza, per dare possibilità ed energie nuove nei processi decisionali. Questo è assolutamente fondamentale per la crescita e il rinnovamento di qualsiasi tipo di ambiente in cui c'è un ricambio generazionale, a partire dalla politica per finire all'impresa, alle associazioni, alle fondazioni e a qualsiasi tipo di organizzazione.
Certamente l'alternanza non per forza legata alla possibilità di far entrare un giovane all'interno della Fondazione, ma forse è l'unica possibilità che gli si concede perché è ovvio che, laddove vengono a crearsi situazioni di assegnazione o, comunque, di reiterazione dei ruoli questo non può avvenire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenie il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo quindi all'esame degli emendamenti.
Questo primo emendamento va a modificare il comma 2 dell'articolo 1 dell'allegato A, nel senso di riportare il testo alla sua versione precedente.
È chiaro che il nostro intento non è di cambiare lo Statuto in senso diverso da quello proposto dalla Giunta regionale; stiamo proponendo di non cambiarlo. Peraltro continua, da una parte, a essere un oggetto misterioso dall'altra abbiamo visto almeno un intervento della maggioranza che era un qualcosa di più di quella che si potrebbe definire una difesa d'ufficio di un provvedimento di Giunta, che si presuppone, si presume, si pensa s'immagina sarà votato anche dalla maggioranza consiliare, anche se il Consiglio è sovrano.
Si dice, appunto, che il Consiglio è sovrano, ma in realtà anche ieri ho visto che non è così. Suonava come qualcosa di più che una difesa d'ufficio, era proprio la conferma che trattasi di provvedimento praticamente ad personam, a differenza di come lo riteniamo noi e a differenza dell'approccio che abbiamo noi nei confronti di questo provvedimento.
Pertanto, l'unico intervento, a parte quello doveroso d'illustrazione da parte della Giunta regionale, che abbiamo sentito da parte della maggioranza è nel senso della conferma di ciò che avevamo in mente noi cioè le ragioni per cui ci opponiamo a questa deliberazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sull'ordine dei lavori.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Dopo tre ore di semplice dibattito ridondante fra me e i miei colleghi chiederei una Conferenza dei Capigruppo rapida, per cercare di sciogliere i nodi su questa discussione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Sacco chiede una la Conferenza dei Capigruppo.
Poiché il Consiglio è d'accordo, è convocata la Conferenza dei Capigruppo in Sala delle Bandiere.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.31, riprende alle ore 16.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Eravamo all'emendamento rubricato n. 1), sul quale aveva chiesto la parola la Consigliera Disabato, che ha pertanto facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Questo è l'ennesimo atto sul quale mettiamo una marcia in più, è una delle priorità per la nostra Regione, ovvero il cambio di questo Statuto. Ne prendiamo atto, però prima di entrare nel merito dell'emendamento vorrei rispondere, se possibile, al Consigliere Marin, con il quale prima c'è stato uno scambio di opinioni sul tema del rinnovo della classe dirigente.
Mi dispiace sfruttare questo tempo per approfondire quel tipo di tematica però non ho ben compreso come un cambio di statuto fatto in questo modo che garantisce a una persona di ricoprire tale posizione per tot mandati possa andare a beneficio di tutte le nuove generazioni che potrebbero andare a ricoprire questi ruoli, muniti ovviamente del giusto curriculum della giusta esperienza e background, dando anche una svolta, un rinnovo di idee e forze fresche a questi tipi di enti.
È chiaro che se diamo la possibilità a una persona di ricoprire per tot anni tale carica, in questo caso una presidenza, non diamo la possibilità a qualcun altro di farlo, che potrebbe crescere, scoprire e appassionarsi a quel tipo di struttura. Di conseguenza non vedo come, all'interno delle istituzioni, un incancrenirsi di queste cariche possa portare a un beneficio, ma questa è una mia riflessione personale svolta a seguito delle parole di un altro Consigliere.
Non volevo togliere tempo sulla discussione dell'emendamento presentato dalla mia collega, che semplicemente è uno dei tanti che chiede di non cambiare l'impianto di questo statuto. È un emendamento condivisibile perché, come abbiamo detto, sono atti che sono discussi per tanto tempo.



PRESIDENTE

La invito a concludere, il suo tempo era di due minuti.



DISABATO Sarah

Continuo dopo, tanto di tempo ne abbiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà per due minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di quest'emendamento che ho chiesto di firmare, in quanto la Consigliera Frediani ha nel nostro Gruppo maggiormente seguito l'evolversi di questa situazione. È una situazione che adesso andremo ad affrontare nel merito, emendamento per emendamento proprio per evidenziare le criticità che, secondo noi, emergono in questa proposta.
È chiaro che gli emendamenti fanno da riflesso a tutti i ragionamenti che sono in parte già emersi dalla discussione generale. Con questo emendamento la Consigliera Frediani credo voglia mantenere in vita il vecchio statuto che non ci sembra abbia dei problemi particolari, se non una volontà precisa di fare delle modifiche senza motivazioni urgenti e necessarie.
Pertanto, come abbiamo già detto, non riteniamo necessario andare a modificare i riferimenti che parlano di alternanza e di ricambio, che pu anche non essere un ricambio generazionale ma semplicemente un ricambio di persone che guidano enti importanti. Stiamo parlando del Museo Egizio di Torino, un fiore all'occhiello del nostro Paese, non solo di Torino poiché, come importanza, è secondo solo al Museo del Cairo. Ben venga allora quest'emendamento che convintamente abbiamo sottoscritto e che adesso andremo a votare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento interviene sulla proposta di modifiche al testo.
Chiediamo che al comma , dell'articolo 1 dell'allegato A le parole "Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il Turismo" siano abrogate. In questo caso la proposta di modifica era un adeguamento formale per modificare la denominazione del Ministero con la denominazione aggiornata.
Durante la pausa abbiamo avuto modo di confrontarci, anche se un po' rapidamente, con la maggioranza e con l'Assessore. Dev'essere chiaro - e lo ripeterò per tutta la durata della seduta - che non stiamo facendo una battaglia contro una persona, ma stiamo facendo una battaglia per cercare di difendere un principio, che è contenuto in uno Statuto di una Fondazione. Siamo tutti consapevoli che questa Fondazione sia una delle più importanti della nostra Regione; quindi, è nostro interesse ed è nostra intenzione come opposizioni cercare di difendere questo Statuto, perch crediamo che ci sia una ragione se questo statuto prevede al momento un limite dei due mandati.
Tempo fa in un comunicato, in modo anche un po' provocatorio ma non troppo avevo scritto: "Perché non possiamo immaginare che certi ruoli possano essere ricoperti da giovani, magari da precari?". E ovviamente mi sono tirata addosso un mare di critiche, perché sembrava che avessi detto: "Prendiamo il primo che passa per strada e lo mettiamo alla guida del Museo Egizio". In realtà, quella mia provocazione serviva proprio per mettere in evidenza il fatto che nella situazione attuale del nostro mondo culturale noi non diamo opportunità ai giovani. Non diamo sufficienti opportunità ai giovani, soprattutto quando andiamo - e uso un plurale che non mi compete nel senso che noi non abbiamo capacità di fare nomine - a nominare le persone direttamente. E l'esempio lampante è proprio riferito al Museo Egizio, perché a fronte di una nomina diretta della carica di Presidente abbiamo un bando per la scelta del Direttore. Il bando ha portato alla vittoria e alla conseguente nomina di Christian Greco, che ha dimostrato tutte le sue capacità e tutte le sue competenze, pur essendo molto giovane perché era un under 40. E se pensiamo al ruolo che ricopre, un under 40 è molto giovane, ma con grandi competenze e una grande esperienza alle spalle, maturata perlopiù all'estero.
A questo punto, mi chiedo: perché non cerchiamo di cogliere l'occasione per far crescere altre personalità che possano dare valore aggiunto al nostro sistema culturale? Cerchiamo di ringiovanire, di svecchiare il nostro sistema culturale e dare occasioni a persone che hanno le competenze ma non riescono a esprimerle.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi ricollego a quanto appena detto dalla collega Frediani sull'opportunità di questa modifica statutaria.
È chiaro che se andiamo a modificare in tal senso, in questo caso è perch vogliamo riconfermare una persona specifica. È estremamente calzante l'esempio che ha fatto sul bando per quanto riguarda il Direttore, che ha dato la possibilità a nuove energie di entrare all'interno dei ruoli della Fondazione, consentendo di arricchirla. Infatti, il cambiamento di per s non è né positivo né negativo, è un semplice cambiamento, ma se è legato a delle competenze, garantisce sicuramente un miglioramento del sistema complessivo.
È chiaro che, in un ruolo di nomina, può avere le sue motivazioni perché alla fine sono anche l'espressione di una volontà politica nella direzione di un ente. È chiaro che il fatto di modificare lo statuto indubbiamente, non viene pubblicato un bando dove si definisce una serie di competenze, con punteggi, eccetera eccetera - è più legato a un collegamento politico.
In questo modo, andando ad aggiungere ulteriore tempo al mandato, non consentiamo, neanche in quel caso, un ricambio sufficientemente rapido per quanto riguarda quella posizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anche per dare non dico evidenza pubblica, ma almeno chiarezza, relativamente a quanto discusso durante la Conferenza dei Capigruppo, richiesta giustamente dal mio collega, nonché Presidente di Gruppo. Sarebbe interessante sapere anche il risultato dell'interlocuzione dell'Assessore Poggio con la Fondazione, anche per capire come si va avanti oggi. Perché è chiaro che la posizione rispetto a questo provvedimento è evidente.
Sappiamo comunque che il non votare oggi, da parte di questo Consiglio regionale, non va a cambiare la sostanza di modifiche che si possono comunque operare: dunque, stiamo veramente occupando del tempo per qualcosa che, in realtà, non serve.
Del resto, tanto per tornare sulla metafora che facevo prima delle salite, se in questo momento la strada sembra un po' in salita, andando avanti così rischiamo di trovarci, per chi è appassionato di ciclismo sulla salita del Mortirolo o su quella del Tourmalet, che non sono salite qualsiasi, ma sono piuttosto impegnative.
Anche la paventata e appena accennata volontà della maggioranza e della Giunta regionale di voler addirittura arrivare a forzare l'orario di fine seduta di Consiglio, prevista per ore 19, rischia di fare più danno che beneficio.
È chiaro che poi si romperebbero completamente i rapporti già faticosamente ricostruiti con la maggioranza, e qualsiasi provvedimento troverebbe in modo preventivo una quantità di emendamenti che avete già visto in altre occasioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Mi riallaccio sicuramente a quello che ha detto il Consigliere Bertola: trovo questa forzatura del tutto ingiustificata, anche perché fino adesso non ho visto tutto questo essere agguerriti da parte della maggioranza nei confronti di questo cambio di statuto. Non riesco a capire, quindi, per quale motivo ci stiamo imputando così tanto. Forse lo capirei se qualcuno si esprimesse a supporto di questa modifica. Invece, fino adesso, non ho sentito proferire parola dai banchi della maggioranza. E questo la dice ben lunga! Voi state facendo una forzatura su un qualcosa che, tra l'altro, non è nemmeno un vostro cavallo di battaglia. Perché lo capirei se si cercasse di ottenere un qualcosa che possa riguardare uno dei vostri temi principali ma questo impuntarsi non riesco davvero a comprenderlo. Soprattutto questo tirare avanti a oltranza, rompendo, come diceva appunto il Consigliere Bertola, rapporti che difficilmente si sono ricostruiti in base alla collaborazione e alla fiducia.
Forse, un qualche approfondimento in merito sarebbe ben accetto: cerchiamo, almeno, di capire le ragioni che stanno alla base di questa perseveranza nei confronti di questa modifica. Se riusciste a spiegarci quali sono le reali motivazioni che stanno dietro a questa proposta, noi potremmo anche cercare di comprenderle e di discuterne.
In questo modo, invece, sembra veramente che ce la raccontiamo solo tra di noi, che ci diciamo quali sono le ragioni per le quali non si dovrebbe andare a modificare lo statuto. Però non comprendiamo perché stiate chiedendo questa modifica con tale forza e, oserei dire, anche con questa prepotenza. Perché di questo si tratta. Abbiamo discusso ben poco in Commissione di questo provvedimento. Siamo in Aula, siamo qui a chiedervi maggiori delucidazioni, ma tali delucidazioni non ci vengono fornite.
Cerchiamo di chiarire bene questo punto: spiegateci la vostra ratio e forse, noi potremo provare a comprendere meglio la questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 2) la Consigliera Frediani chiede una modifica al comma 3, dell'articolo 1, dell'allegato A; nello specifico, si chiede che le parole "Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo" siano abrogate.
È già stato detto - l'ha spiegato molto bene la Consigliera Frediani, è stato ribadito dai Consiglieri Sacco, Disabato e Bertola - che non stiamo parlando di persone. Nonostante ci sia stato poco tempo per approfondire tutta questa discussione, credo che il punto cardine sia questo: non si sta mettendo in discussione la persona, ma il metodo.
L'abbiamo già detto anche in discussione generale: quando si va a modificare lo statuto, si modifica quello che è il pilastro principale di un documento, la cui stesura è stata frutto di un preciso ragionamento.
Francamente, non ravviso neanche l'opportunità politica di questa maggioranza di modificarlo adesso, perché cadrebbe come una tegola quando nevica troppo! Praticamente, ora la situazione sarebbe la stessa. Domani si dovrebbe riunire il CdA. Da quello che ho potuto capire, è da un anno (o giù di lì) che si parla di questa proposta e noi siamo qui a discuterne in Consiglio regionale a meno di 24 ore dalla riunione di un Consiglio di Amministrazione.
Noi riteniamo che questo non sia il metodo giusto, e lo stiamo ribadendo con tutti gli emendamenti che abbiamo presentato e che continueremo a discutere finché non ci verrà dato un segnale anche dalla maggioranza, che potrebbe ravvedersi su quelle che sono le proprie intenzioni magari analizzando le nostre considerazioni, che sono importanti come quelle di tutti gli altri.
Grazie.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 3) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 3) è stato ritirato perché conteneva un errore formale, come giustamente mi è stato fatto notare dagli Uffici.
Anche con l'emendamento rubricato n. 4) facciamo un'azione di ricostruzione di quello che la proposta deliberativa vuole andare a togliere: al comma 4 dell'articolo 1 dell'allegato A, dopo le parole "delle spese di funzionamento delle attività della Fondazione" sono aggiunte le parole "nonché a garantire la copertura delle spese necessarie per la ristrutturazione funzionale della sede, individuando, ove necessario, nuovi edifici idonei allo svolgimento delle attività e a sostenere gli oneri derivanti dal nuovo allestimento del museo". In questo modo, la parte che nella tabella comparativa dei testi, veniva tolta nella proposta di modifica dello Statuto.
Colgo l'occasione dell'illustrazione di quest'emendamento per precisare una questione, perché durante il nostro incontro in Conferenza dei Capigruppo, cui ho partecipato anch'io, pur non avendo particolare titolo in questo momento, è stato detto che il Comune di Torino, per via di un calendario d'attività piuttosto impegnativo, non aveva disponibilità per la Commissione congiunta.
In realtà, ricordo all'Assessore Poggio - che non so se ne sia al corrente, ma sicuramente il Presidente della Commissione Bongioanni lo è perché messo a conoscenza di una mail ricevuta da parte del Presidente della V Commissione del Consiglio comunale, Massimo Giovara - che in data 16 luglio il Presidente Giovara ha mandato una mail al Presidente Bongioanni, mettendomi in conoscenza - e per questo motivo ne sono al corrente - dicendo che ha appreso da notizie di stampa che la Commissione presieduta dal Presidente Bongioanni avrebbe fatto richiesta di Commissione congiunta, ed evidenziando come la sua segreteria, in realtà, non avesse ricevuto nessuna richiesta.
Certo, può esserci stata un'incomprensione, perché in questo periodo le modalità di lavoro sono anche più complicate, però se si fosse affrontato per tempo questo discorso, con tutti i passaggi e chiarendo bene le finalità, forse non saremmo arrivati fino a questo punto, perché adesso la Regione rischia di non presentarsi all'assemblea dei soci con una posizione condivisa e votata dal Consiglio regionale.
Però non è nostra responsabilità, nel senso che abbiamo chiesto un approfondimento doveroso, perché non riusciamo a comprendere quale sia la ratio di alcune di queste modifiche. Di alcune ovviamente la comprendiamo pur essendo oggetto anch'esse di attività emendativa per ovvi motivi, ma alcune proprio non le comprendiamo. E avremmo voluto confrontarci con l'altro ente pubblico che siede nel CdA, ricordando che, come abbiamo confermato durante l'incontro nella Conferenza dei Capigruppo, il CdA che domani si riunisce ha i numeri per far passare queste modifiche.
Pertanto, noi non stiamo bloccando una modifica di Statuto; semplicemente stiamo chiedendo un maggiore approfondimento su alcuni aspetti che non ci sono proprio chiari.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 4) va a definire in maniera più specifica, il fabbisogno economico necessario. Infatti, chiede che, al comma 4 dell'articolo 1 dell'allegato A del testo proposto, dopo le parole "delle spese di funzionamento e dell'attività della Fondazione" siano aggiunte le parole "nonché a garantire la copertura delle spese necessarie per la ristrutturazione funzionale della sede, individuando ove necessario nuovi edifici idonei allo svolgimento delle attività e a sostenere gli oneri derivanti dal nuovo allestimento del Museo".
Nella relazione leggiamo che non si ritengono consone le modifiche effettuate dalla PDCR in esame e l'emendamento è volto al mantenimento delle disposizioni originali dello Statuto. In questo caso, sono maggiormente definite le finalità della garanzia che si va a richiedere a quelle che sono le spese destinate al funzionamento delle attività della Fondazione.
Questo è un emendamento più legato a un altro aspetto rispetto agli emendamenti che abbiamo analizzato prima, che sono più legati alla motivazione del nostro intervento in Consiglio, ma che comunque ci consente di dare una maggiore specifica di quello che intendiamo tutelare per quanto riguarda la finalità delle spese per il funzionamento delle attività della Fondazione.



PRESIDENTE

Invito a evitare il brusio e a tenere un comportamento consono, perch talvolta è di disturbo per i relatori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, anche per la sua richiesta di evitare brusii.
Anche quest'emendamento è volto alla conservazione della versione dello Statuto attualmente vigente. Mentre scorre il tempo e continua l'esposizione di questi emendamenti, penso a una situazione che è un po' singolare e che mette anche un po' di tristezza, ma non per noi, tristezza per altri. È un pensiero che mi è stato suggerito anche da cose che ho sentito dall'altra parte dell'emiciclo.
Si dice "chi tace acconsente", ma dalle cose che ho sentito c'è chi tace ma non acconsente, che è, in qualche modo, una riflessione un po' sconsolata. Infatti, c'è un cambio di maggioranza in Consiglio regionale e arriva il centrodestra, arriva la Lega, arriva certamente una maggioranza meno Torinocentrica rispetto a quella che c'era nella scorsa legislatura e uno si aspetta di vedere i cosacchi che si abbeverano in piazza Castello.
Invece - guarda un po' - si è disposti a forzare addirittura l'orario di chiusura della seduta, arrivando a mezzanotte, per far passare una modifica che fa stare lì, per il terzo mandato, una persona. Quindi, è una dichiarazione d'impotenza totale. Altro che i cosacchi che si abbeverano in piazza Castello! È una dichiarazione d'impotenza totale a cambiare un sistema. Sono le classiche situazioni che ti fanno pensare che arrivi a governare e non riesci a cambiare le cose.



PRESIDENTE

Consigliere Bertola, intendeva impotenza politica?



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Perché abbiamo dei futuri neopapà e neomamme, quindi sicuramente il loro lavoro l'hanno fatto! Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sono rientrata dopo una breve pausa, ma devo ammettere di essere un po' confusa, perché ho sentito il collega Bertola parlare di mezzanotte, ma non ho capito se stiamo parlando di cinghiali, di autonomia, di referendum, di pavoncella o di pernici. Veramente stiamo qui fino a mezzanotte per parlare di questa cosa? Siete sicuri? Voi di solito sostenete fortemente le vostre tesi e le vostre proposte e noi vi stiamo ad ascoltare con molta attenzione, per cui se si arriva fino a mezzanotte, sicuramente avrete tante cose da dire. Praticamente, mi state dicendo che io devo arrivare fino a mezzanotte a parlare con i miei colleghi del perché non si dovrebbe fare, mentre da parte vostra non sento nemmeno un minuto di discorso che ci faccia capire perché si deve fare e perché stiamo perdendo tutto questo tempo. Questo è possibile? Non c'è nessuno che in quest'Aula abbia voglia di far cambiare idea alla minoranza che vi sta dicendo che forse state commettendo un errore per dire "guardate che vi state sbagliando, forse è giusto così". Non è possibile! Sto parlando da sola con i miei neuroni e con quelli dei miei colleghi, ma dall'altra parte non c'è nessuno che si prenda un minuto per dire: "Guardate che state sbagliando, che è giusto parlare fino a mezzanotte di questa modifica, che è giusto dare la possibilità alla stessa persona di svolgere un mandato per enne volte, che non è giusto dare la possibilità a una persona competente con un curriculum, giovane, una forza fresca e innovativa che possa portare anche soluzioni nuove e nuove proposte. Non è giusto fargli magari ricoprire un ruolo così importante, perché c'è una persona che invece ha tanti anni di esperienza ed è giusto che funzioni così". Poi quando finiranno i mandati e la Fondazione dovrà essere affidata a qualcun altro, chissà se ci sarà qualcuno con un buon curriculum e con un buon background di competenze per ricoprire quel posto? Ancora, è soprattutto assurdo pensare che non ci sia un'altra persona in tutto il Piemonte, ma anche fuori, che possa ricoprire una posizione del genere.
È sbagliato dare questo messaggio e v'invito a darmi qualche motivazione, qualche elemento per non stare qua fino a mezzanotte a dire le stesse cose. Datemi la possibilità di esprimermi e di ribattere alle vostre tesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
C'era un po' di brusio, quindi rileggo l'emendamento per chi non fosse stato attento, perché potrebbe essere sfuggito qualche passaggio, e mi rivolgo a tutto l'emiciclo.
Al comma 4 dell'articolo 1 dell'allegato A, il testo proposto è che, dopo le parole "delle spese di funzionamento delle attività della Fondazione" sono aggiunte le parole "nonché a garantire la copertura delle spese necessarie per la ristrutturazione funzionale della sede, individuando, ove necessario" - se si rendesse quindi necessario - "nuovi edifici idonei allo svolgimento delle attività e a sostegno gli oneri derivanti dal nuovo allestimento del Museo".
Questo, a differenza degli emendamenti presentati prima, come ha sottolineato bene nel suo intervento il Capogruppo Sacco, non fa tanto riferimento al metodo che noi abbiamo già ampiamente contestato in tutte le maniere, con le nostre osservazioni e le nostre critiche cui non abbiamo avuto risposta, ma ha più una funzione economica. È chiaro che vanno garantite delle tutele per il corretto svolgimento di tutte le operazioni inerenti al funzionamento del Museo, funzionamento che ha bisogno di risorse e il cui fabbisogno va assolutamente garantito. L'emendamento va in quella direzione, cioè va a chiedere garanzie totali per quelle che saranno le eventuali risorse di cui necessita.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per ricordare, a chi ci sta ascoltando, che la vicenda è abbastanza semplice. Non ci sono i termini, in questo momento, per finire la discussione in questa giornata e diciamo che la maggioranza ha due grandi possibilità: primo, presentarsi davanti al Consiglio di domani senza l'approvazione di un testo proposto dalla sua Giunta, che evidentemente lo dico, visto che eravamo presenti nelle Conferenze dei Capigruppo - si è deciso di non mettere al primo punto questa vicenda, per cui ognuno si assumerà le proprie responsabilità; secondo, andare a settembre chiedendo il rinvio di questa discussione.
È certa solo una cosa: non mi pare ci sia l'attenzione necessaria per proseguire e quindi, visto che l'esito è scontato (una parte della maggioranza sarà contenta di aver rinviato i termini di questa vicenda, non sarà portata all'approvazione questa modifica e il Movimento 5 Stelle otterrà quello che stanno dicendo da qualche ora), le chiederei semplicemente la verifica del numero legale, oppure di spiegare all'Aula che cosa stiamo aspettando, cioè se c'è una soluzione, se rinviamo a settembre la fine di questa discussione e se possiamo non infliggere alle opposizioni le prossime ore le conseguenze di una vostra scelta che mi pare chiara, cioè non esservi presi le responsabilità fino in fondo. Le chiedo la verifica del numero legale, Presidente.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste d'intervento, verifichiamo il numero legale.
Scusate, il Regolamento prevede che siano tre Capigruppo a sostenere la richiesta della verifica del numero legale. Consiglieri Sacco, Gallo e Giaccone? Sì, sì, va bene, grazie.
La facciamo tramite la piattaforma.
Siamo pronti per la verifica del numero legale.
Il numero legale è 21; indubbiamente la maggioranza indichi "favorevole" e gli altri "contrario" o non votino.
È aperta la votazione mediante procedimento elettronico, altrimenti dobbiamo andare a verificare nome per nome con la chiama.
Indìco la votazione sulla richiesta di verifica del numero legale.
La votazione è terminata.
Sono 19 più i richiedenti, che sono stati quattro, perciò il numero legale è valido.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, vuole intervenire sull'ordine dei lavori?



GRIMALDI Marco

Ci dica esattamente come funziona.
Se però i richiedenti non partecipano alla stessa discussione e alla richiesta, mi sembra davvero assurdo che il centrodestra pensi di poter andare avanti non avendo neanche garantito il numero legale. Comunque, se volete arrivare alla prima votazione, dopo la richiesta, chiedo un'inversione all'o.d.g. Questo potrà essere fatto, altrimenti in occasione della votazione sul prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Articolo 59, comma 4 del Regolamento: "I richiedenti la verifica del numero legale sono considerati presenti agli effetti della votazione".
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento 5) e ha chiesto di intervenire la presentatrice, la collega Frediani.
Prego, ha tre minuti a disposizione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mai mi sarei aspettata di vedere una simile prestazione olimpica da parte della Lega, che è entrata di corsa per votare garantendo il numero legale.
La Christillin sarebbe orgogliosa di voi, perché meritate veramente una medaglia, una prestazione che resterà.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Me la riguarderò anche al rallentatore proprio.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Non è sulle persone.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Ho detto che sarebbe orgogliosa di voi, perché.
Non c'è l'ex Presidente Chiamparino, però sarebbe orgoglioso di voi anche lui, perché sono le due figure simbolo delle Olimpiadi Torino 2006, non per altro. Quindi, dicevo, sarebbe orgogliosa di voi per la prestazione anche sportiva che avete dato in questi ultimi metri - tra l'altro, in salita per arrivare a dare il voto, quindi una prestazione atletica veramente notevole per poter dire: "Noi ci siamo, siamo qui, vogliamo partecipare e vogliamo contribuire a questa modifica di Statuto, perché crediamo che sia necessaria per contribuire a mantenere in equilibrio questo sistema che negli anni, si è creato, si è costruito e si sta autoalimentando".
Tra l'altro, vorrei farvi notare che con le modifiche proposte dello statuto, togliamo anche il limite ai mandati possibili, quindi non solo diciamo che può essere più di uno, più di due, ma non diciamo nemmeno quanti possono essere, quindi, la rendiamo una carica a vita come il Papa come il Papa! Avremo dei Presidenti del Museo Egizio, magari, anche un benemerito, a un certo punto, quando non sarà neanche più in grado di presiedere. Un faraone! E perché non renderla anche ereditaria? Ma facciamo questo passo in più! Emendiamo ulteriormente e facciamo questa proposta al CdA: rendiamolo ereditario, creiamo delle dinastie, seguendo un po' lo spirito delle dinastie dei faraoni, quindi guardiamo oltre e cerchiamo di migliorare ulteriormente e rafforzare ancora di più questo tramandare, di generazione in generazione, certe cariche.
Comunque, sono orgogliosa del vostro sprint. Riproporrò la visione al collega Chiamparino, perché sono sicura che anche lui, che è un uomo sportivo e che, appunto, ha seguito tutta la questione delle Olimpiadi ricordo anche la sua esultanza, proprio con Evelina Christillin - sarà orgoglioso di voi!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sì, anch'io devo dire che ho ammirato la prestazione olimpica in diretta ma soprattutto la cosa che mi sorprende è la foga con cui si difende questa modifica dello statuto anche da parte della maggioranza. Non ho visto tanta foga neanche su temi come la caccia o il gioco d'azzardo, che sono appunto temi - non ce lo nascondiamo, anche perché lo dichiarano tranquillamente si vede anche nel lavoro di Consiglio - propri del centrodestra.
Mi ricordo che, almeno in campagna elettorale, il centrodestra si è sempre scagliato contro questo "sistema Torino": il sistema Torino dev'essere scardinato e con il centrodestra, finalmente, ci potremmo liberare del sistema Torino, poi si vedrà come vanno le cose. Io ho in mano un articolo di giornale (la Repubblica, se non sbaglio) il cui titolo diceva: "Christillin, mi vanto di rappresentare il buon sistema Torino", ma voi oggi lo state difendendo a spada tratta.
Devo dire che sono abbastanza sorpreso: mi sarei aspettato un centrodestra più agguerrito e contro questo sistema, ormai abbastanza incancrenito, del centrosinistra, che con questo tipo di modifica rischiamo di rendere eterno, perché rischiamo di andare in minoranza continuamente sull'individuazione di un nuovo Presidente, perché in questo modo si lascia al Ministero e alle Fondazioni la possibilità di perpetrare il proprio candidato a una carica che dovrebbe essere garantita con un termine, per dare finalmente spazio a nuove persone.



PRESIDENTE

Grazie La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento va nel solco di quelli precedenti per cercare di conservare il contenuto dello statuto, così com'era nella sua versione precedente.
Tra l'altro, volevo fare alcune precisazioni ai colleghi, per evitare che qualcuno voglia intervenire per fatto personale, quando ho citato un po' a sproposito i cosacchi, perché quell'immagine non era riferita alla parte politica in questione, dal momento che quell'immagine ormai è efficace per descrivere il possibile arrivo di qualcuno che cambia tutto, ma che invece in realtà, in questo caso, non cambia praticamente nulla.
Allo stesso modo, come ha fatto rilevare il Presidente, quando parlavo d'impotenza, parlavo d'impotenza politica, non di impotentia coeundi e nemmeno di impotentia generandi, così come definite dal diritto canonico che penso che voi conosciate meglio di me, anche se l'impotenza politica, a volte, dà anche un certo senso di frustrazione che non fa molto bene neanche per quella cosa là, perché, come dicevo prima, si pensa di spaccare tutto, "arriviamo noi e spacchiamo tutto, cambiamo tutto" ma poi, in realtà, ci si trova a dover aspettare delle ore per schiacciare un bottone e per garantire la permanenza a persone che fanno parte di un sistema che magari, era quello che si voleva scardinare, più a parole che nei fatti.
Ma tant'è, abbiamo visto che la maggioranza si è salvata in extremis su una votazione riguardante il numero legale; si è salvata grazie al conteggio dei richiedenti, ma sappiamo che l'andazzo della giornata è questo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io mi voglio complimentare per le prestazioni atletiche dei colleghi però vorrei soltanto correggere i miei colleghi, perché più che una prestazione olimpica, a me sembrava tanto la scena del film "La mummia" quando i protagonisti scappavano dalla tempesta di sabbia. La differenza è che qualcuno si sta buttando proprio nelle braccia di questa tempesta di sabbia, anzi sembra quasi sia arrivato il momento di cambiare segretario di partito del centrodestra. Magari mettiamo qualche personalità di spicco come Chiamparino, Fassino, non lo so, poiché sono lontani quei tempi quando leggevamo gli articoli di giornale e il centrodestra diceva: "Basta adesso! Noi lo cappottiamo questo sistema Torino!". Io me lo ricordo, anche se ero all'inizio della mia esperienza politica, però già c'erano tutti questi presupposti e adesso sembra tutto finito.
Caspita! Pensavo che un'era politica durasse un po' di più! Si è passati da "scardiniamo il sistema" a "finalmente, possiamo farne parte".
Non so, Presidente, sono davvero basita come ho detto già prima, neanche stessimo parlando di caccia, di fagiano di monte o quant'altro. Trovo veramente assurdo che si debba arrivare a mezzanotte per parlare di quest'argomento.
Sento continuamente vociferare, ma qualcuno prema quel tasto e dica qualcosa! Dica che non è così, che ci stiamo sbagliando, che la modifica non prevede questo e che non lo state facendo per questo; invece, c'è brusio, c'è un vociferare nei confronti dei nostri interventi, ma nessuno prende la parola per difendere questa modifica. A me sembra davvero surreale.
Entrando nel merito dell'emendamento, che pare anch'esso essere abrogativo perché stiamo smontando l'intero impianto e lo stiamo facendo da soli perché siamo rimasti da soli a portare avanti questa battaglia, dico che noi abbiamo il coraggio per dirvi quali sono i vostri errori e le vostre pecche, ma voi il coraggio per difendere le vostre posizioni proprio non ce l'avete!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Leggendo attentamente il Regolamento, le chiedo la verifica del numero legale senza il conforto degli altri Capigruppo, perché credo di poterlo fare.
Può verificare il numero legale, per favore? Senza polemiche. Io farò il ventesimo o il ventunesimo uomo molto volentieri, però non vorrei portarmi dietro altri colleghi.
Grazie.



PRESIDENTE

Mi assumo la responsabilità dell'errore, perché avevo detto, in base al Regolamento che prescrive che ci siano.
Però il comma 2 dell'articolo 59 recita: "Prima di procedere.



GRIMALDI Marco

Presidente, non faccia questo mestiere, non le ho chiesto di chiedermi scusa. Va bene, però metta ai voti.



PRESIDENTE

No, non può chiedere la verifica del numero legale, perché non c'è una votazione. Si può chiedere solo precedentemente a una votazione, ma attualmente non c'è una votazione, pertanto si prosegue con i lavori. Così prescrive il Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Così non è mai stato in questi anni! Lo state facendo voi.



PRESIDENTE

Così prescrive il Regolamento.
Prego, Consigliere Martinetti.



GRIMALDI Marco

No, Presidente, è una farsa. Assumetevi almeno la responsabilità politica di questa farsa.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Martinetti.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Prima ho chiesto scusa e il numero legale c'era, perché non erano stati conteggiati e avevano votato.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Io non le do la parola.
Prego, Consigliere Martinetti, intervenga.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Si metta la mascherina, prego.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Mi vergognerò, non si preoccupi! Mi vergogno tutte le mattine, non si preoccupi! Proseguiamo, Consigliere Martinetti.



(Applausi provenienti dai banchi della maggioranza)



MARTINETTI Ivano

Presidente, si sta alzando un po' la temperatura e non so se sia un buon segno o meno. Anch'io non ho potuto fare a meno di notare la foga di alcuni colleghi, non tanto la prestazione atletica, perché conosco alcuni dei colleghi della Lega e sono anche abbastanza sportivi. È la foga politica che mi ha stupito, cioè questo andare a difendere le modifiche di uno statuto che noi riteniamo vada bene così com'è o che, comunque, abbia bisogno di una maggiore discussione per effettuare eventuali modifiche.
Sicuramente una modifica che non possiamo né accettare né condividere è quella dei mandati a oltranza, perché l'alternanza è una pratica che viene perseguita in tantissime istituzioni, non solo quelle politiche. Pensiamo ai militari o alla Chiesa cattolica. Persino il prete di campagna non sta tutta la vita nella stessa chiesetta e arriva un momento in cui gli chiedono di spostarsi per lasciare spazio ad altre persone, che magari hanno idee più innovative o hanno altri sistemi di approccio.
Questo fatto di non mettere un limite a nessun tipo di mandato rischia di creare un danno non solo a chi governerà dopo di noi, ma anche a voi stessi, se voi sarete di nuovo chiamati a farlo fra cinque anni, perché si farà fatica a intervenire su questi aspetti.
Si è parlato di imperatori e di faraoni: nel caso dovesse essere eletta una donna, sarà una faraona e quindi mi rivolgo ai colleghi cacciatori.
Cerchiamo di non rimanere di nuovo un mese qua dentro per vedere se è una specie protetta e se gli si può sparare.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 5).
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Devo dire che era dai tempi dell'approvazione della legge n. 4/2011 che non vedevo certi virtuosismi da ostruzionismo in Aula. Non so se ci fosse qualche collega all'epoca, quando abbiamo raggiunto vertici irraggiungibili ma direi di no. Io all'epoca non ero Consigliera, ma ho visto diversi interventi in Aula piuttosto notevoli, però si parlava della legge n.
4/2011, cioè parlavamo della legge sui grandi cantieri e sul loro impatto sui territori.
Ora invece stiamo parlando di una modifica di uno statuto, quindi vedete la parabola discendente delle tematiche che si affrontano in Consiglio regionale e, soprattutto, la parabola delle modalità con cui si affrontano.
Se, infatti, questa modifica è veramente così importante, dovevamo dedicare lo spazio e il tempo adeguato per confrontarci tra di noi e con gli altri enti. Magari si potevano fare delle audizioni anche con gli altri soci della Fondazione, per capire quale sia la ratio che porta a questa modifica.
Lo dico perché è una modifica che rimane per sempre o, almeno, fino a successiva modifica dello Statuto. Rimane per sempre, così come (mi viene il dubbio) resterà per sempre anche qualche persona in carica in un ruolo della Fondazione. Orbene, facciamo attenzione a quello che andiamo ad approvare, perché le approvazioni di modifiche di questo tipo hanno una ratio politica dietro. Se andiamo ad avallare una modifica di questo tipo il Consiglio regionale o, meglio, chi vota nel Consiglio regionale una modifica di questo tipo, praticamente va a dire che va bene così, cioè va bene mantenere questo stato di cose, ovvero che certi ruoli siano assegnati senza limiti sempre alle stesse persone.
Vi assicuro che in questa Regione, ma in generale nel nostro Paese, ci sarebbe un gran bisogno di ricambio generazionale, soprattutto in ambito culturale, perché abbiamo una ricchezza di patrimonio culturale immensa, ma che è sempre nelle mani delle stesse persone. Non diamo opportunità di crescita ai giovani, i quali, in realtà, sono formati adeguatamente, perch le nostre università negli anni si sono attrezzate, sono cresciute e hanno degli indirizzi di laurea più idonei a gestire certi aspetti in campo culturale, magari utilizzando strumenti innovativi.
Sono persone che magari sono anche andate all'estero e si sono formate. Non vorrei nominare ulteriormente il Direttore Greco, ma è proprio l'esempio lampante. Pertanto, di fronte a un esempio di questo tipo, mi chiedo per quale motivo dobbiamo continuare ad avere quest'atteggiamento conservativo del sistema.
Veramente non me l'aspettavo da questa maggioranza!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco: ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Andiamo avanti sugli emendamenti per la modifica statutaria.
Tra l'altro, sto aspettando l'intervento da parte di qualche collega della maggioranza che mi possa spiegare per quale motivo non hanno intenzione di partecipare al dibattito, cioè se sono d'accordo a fare questa modifica per riconfermare una persona. Infatti, non vedo altre motivazioni per cui fare questo tipo di modifica adesso, visto che c'è una logica e una ratio per la quale ci sono dei limiti ai mandati, proprio per garantire un certo ricambio e per evitare che ci siano delle fossilizzazioni su certi ruoli.
Come dicevo, sto aspettando di sapere per quale motivo abbiamo deciso di bloccarci in Aula. Non dico che sia una perdita di tempo, perché io e i miei colleghi possiamo andare avanti a discutere per ore, è il nostro lavoro alla fine dei conti. Ma quello che ci piacerebbe capire, per dare un po' di utilità al lavoro svolto in Aula, è per quale motivo c'è tutta questa volontà, da parte della maggioranza, di portare a casa questo risultato, che non mi sembra proprio un risultato per la maggioranza.
Potrebbe rappresentare di più un risultato per qualche Gruppo d'opposizione, chiaramente non il nostro.
Mi stupisco perché, come vi ho proposto nella Conferenza dei Capigruppo oggi avremmo potuto continuare a parlare di cose importanti per la Regione.
Sono stati depositati diversi ordini del giorno interessanti, ma non lo dico per il mio Gruppo, perché attualmente di ordini del giorno, a parte i due collegati al provvedimento precedente, non ne abbiamo depositati.
Pertanto, non è una richiesta nostra per discutere gli ordini del giorno, ma ammetto che nonostante siano ordini del giorno presentati dai colleghi del mio Gruppo, sono atti d'indirizzo interessanti, su cui la discussione potrebbe portare a un qualcosa di più costruttivo, poiché ho capito che tanto non riceverò mai una spiegazione sul motivo per cui la maggioranza ritiene così importante questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Grazie anche per la sua precisazione di prima, giacché può capitare a tutti di sbagliare. In realtà, si è certificato che il numero legale non c'era, signori! Il numero legale in realtà non c'era, tant'è.
È così: non c'era il numero legale, quindi il Consiglio era da aggiornare, per poi ripetere una bella verifica del numero legale.
Non è più una situazione molto regolare questa, però si va avanti. Cioè non era già seria prima, a mio avviso, adesso non è nemmeno regolare. Per si va avanti.
L'emendamento rubricato n. 6) propone una modifica alla lettera c) comma 3, dell'articolo 2, dell'allegato A, sostituendo il testo proposto con il seguente: "c) la migliore fruizione, da parte del pubblico del museo, delle attività museali e dei beni culturali acquisiti, garantendo nel contempo l'adeguata conservazione".
Direi che è piuttosto chiaro l'intento, nel senso che è proprio la funzione e lo scopo del museo: da una parte, la conservazione dei beni culturali che sono al suo interno; dall'altra, il permettere la fruizione e la valorizzazione di questi beni, affinché il pubblico li possa vedere e apprezzare nel migliore dei modi.
Direi che la definizione proposta da quest'emendamento è perfetta; del resto, è esattamente quello che era in precedenza il contenuto dello Statuto. Da parte nostra, perciò, non s'intravedono ragioni per andare a modificare quest'impianto.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di dare la parola alla Consigliera Disabato, volevo solo fare una puntualizzazione.
Poiché è stato riferito che la situazione non è regolare, vorrei che rimanesse a verbale che invece è assolutamente regolare, perché hanno votato 21 Consiglieri, di cui due non erano stati iscritti. Per tutta la giornata - anzi, da quando utilizziamo il sistema Webex - vengono considerate anche le votazioni di quelle persone che non hanno inviato la votazione.
Perciò erano 21, se consideriamo le presenze dell'Assessore Tronzano e del Consigliere Bongioanni, più un richiedente, come prescritto.
Da quel lato, spero di aver chiarito la situazione. Dunque, o tre Consiglieri o un Capogruppo possono richiedere la verifica del numero legale, però in fase precedente a una votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per dirle che la pratica di registrare il voto più o meno favorevole o di astensione in una deliberazione, può essere, di fatto acquisita dopo la verifica del numero legale.
Nella richiesta di numero legale, invece, se il Consigliere Preioni è arrivato fuori tempo massimo, non può essere conteggiato.
In più, lei mi può anche rimproverare del fatto che quella verifica non andava fatta in quel momento, ma lei l'ha accettata. Non sto sollevando una polemica sul fatto che abbia conteggiato gli altri Consiglieri, le sto solo dicendo di non conteggiarli.
Dunque, erano presenti 19 Consiglieri, più la mia richiesta fa 20. Il numero legale per me è caduto e vorrei che almeno fosse messo agli atti perché non si capisce perché dobbiamo considerare i colleghi che ne hanno fatto richiesta, né tantomeno quelli che non hanno avuto il tempo di arrivare alla postazione. Perché - lo ripeto - quello che è successo nelle votazioni è un'altra cosa: non c'era una richiesta del numero legale. Qui c'è la richiesta di numero legale, quindi non è che uno dice: "Ah, scusi volevo votare favorevole". No, il tempo è scaduto e il numero è legale caduto.
Presidente, se lei vuole dire che tanto la votazione non andava fatta perché non si poteva accettare il numero legale è un'altra cosa, ma lei la votazione l'ha fatta partire e il numero legale non c'era.



PRESIDENTE

L'ho fatta e il Consigliere Preioni ha votato, e risulta: 19 voti, più l'Assessore Tronzano e Paolo Bongioanni, che erano presenti, hanno votato ma non hanno inviato la votazione.



GRIMALDI Marco

Ma hanno votato in che senso? Mica hanno.
Anche l'avessero detto dopo a verbale, cosa che peraltro non hanno fatto, non si capisce perché lei sta registrando il loro voto. Cioè chi le dà il potere di fare questa cosa? Il Regolamento non lo prevede. Mi dica in quale passaggio del Regolamento afferma che l'Assessore Tronzano, che avrà avuto dei problemi a schiacciare il tasto invio, deve essere considerato.



PRESIDENTE

Il Regolamento non prevede neanche le votazioni col sistema Webex.



GRIMALDI Marco

O ripete la votazione oppure, semplicemente, sta facendo una cosa che secondo noi, è illegittima, cioè sta tenendo un numero legale che non c'è da qualche tempo.



PRESIDENTE

Ne prendo atto. Grazie.



GRIMALDI Marco

Sì, sì, tanto lei decide di testa sua.



PRESIDENTE

Poi, se si alza, mi fa un piacere.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
A questo punto sarò breve, perché ho ben poco da aggiungere.
Vorrei soltanto mettervi in guardia rispetto ai fatti che si sono verificati in campagna elettorale. Il Presidente Cirio andava a dire nelle province: "Basta col torinocentrismo. Faremo degli interventi a tutto tondo per imprimere un netto cambio di rotta rispetto al sistema Torino". Questo è un cambio di rotta eccezionale! Non lamentatevi, poi, se certi giornali che voi ammirate tanto titolano "Cirio è troppo succube della sinistra", perché veramente non saprei come definire questa situazione! Tra l'altro, abbiamo visto Consiglieri che non sono nemmeno eletti nella Provincia di Torino fare le corse per andare a votare questo cambio di statuto e per garantire quest'oltranza di mandati per delle persone che sono all'interno del sistema Torino. Meno male che si diceva "spazio alle province!", "spazio a tutto quello che non è Torino!".
V'invito a riflettere su un aspetto: questo museo non è una risorsa solo per Torino, lo è per tutto il Piemonte. Di conseguenza, non vedo perché mettersi a fare le corse per le scale per andare a dire "No, invece questo torinocentrismo lo sosteniamo".
Veramente, Presidente, evitatevi la figura di raccontare queste cose in campagna elettorale o di far titolare i giornali con "basta torinocentrismo", "basta Chiamparino" quando, invece, fate le corse per andare dire "sì, sì, sì, evviva il torinocentrismo".
Presidente, è arrivato il momento di essere coerenti, dico solo questo.
È l'invito che vi rivolgo, perché domani ci saranno altri titoli sui giornali che diranno la stessa cosa e a fare la brutta figura non saremo noi.



PRESIDENTE

C'erano altre richieste d'intervento? Vi chiederei di rimanere al proprio posto e di evitare il brusìo.
La fortuna mia è che la Consigliera Disabato ha una voce alta, perci la sentivo. Ma ci sono altri Consiglieri che non hanno la voce così alta e chiara, perciò vi chiedo umilmente di evitare il brusìo.
Sull'emendamento rubricato n. 6) non risultano altre richieste d'intervento.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



(La Consigliera Frediani e il Consigliere Sacco si avvicinano al banco della Presidenza per interloquire con il Presidente Allasia)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.27, riprende alle ore 17.34)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine lavori il Consigliere Segretario Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto d'intervenire perché da parte di diversi Consiglieri, anche Presidenti di Gruppi consiliari, mi è stata espressa l'esigenza di un elemento di chiarezza. Lei sa quanto è importante la chiarezza nell'interpretazione del Regolamento dell'Aula, e parlo anche ai sensi della lettera b) del comma 1 dell'articolo 10 del Regolamento.
Bisogna essere sicuri di tutelare le prerogative dei Consiglieri, poiché in quella votazione sono stati conteggiati Presidenti di Gruppo sovrannumerari rispetto a quelli necessari, ai sensi dell'articolo 59 del Regolamento (e questo è già stato detto). Oltre a ciò, il Consigliere Bongioanni non ha votato perché non voleva votare, perché è tutto il pomeriggio che dice che non vuole votare questa delibera, però è stato conteggiato.
Allora, Presidente, penso sia necessario fare chiarezza su questo, prima di procedere con l'ordine dei lavori, anche perché, fosse anche vero che quella votazione in quel momento non poteva essere fatta perché non si era in fase di votazione, come dice il Regolamento, nulla vietava un secondo dopo, da parte della prima firmataria degli emendamenti, di ritirarli tutti e di votarli immediatamente.
Non lo possiamo sapere, se non si votava dopo o no, per cui quella votazione, per com'è stata fatta, era pienamente valida. Sul risultato non sappiamo, non abbiamo elementi di chiarezza che ne determinano la validità per le ragioni che ho espresso: Capigruppo sovrannumerari rispetto a quelli richiesti e conteggiati nella votazione e un Presidente di Gruppo, il Consigliere Bongioanni, che non ha votato perché non voleva votare, ma è stato conteggiato.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie.
Chiedo scusa al Consigliere Segretario Bertola per aver perso la prima parte del suo intervento, ma per quanto riguarda il provvedimento di cui stiamo discutendo, quando si arriverà alla fase di voto, sarà poi chiara la mia posizione e del partito che rappresento.
Per quanto riguarda la verifica del numero legale, chiedo venia, ma è stato proprio un errore mio materiale, perché in quel momento avrei dato la presenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

La cosa che trovo incredibile di questo dibattito è il suo potere, che non è né pre-cognitivo, perché non lo sapeva prima, né successivamente interpretativo, perché non è che il collega Bongioanni ha alzato la mano e ha detto a verbale: "Scusi, guardi, non ho inviato". Posto che noi eravamo qui presenti, lui non ha fatto neanche il gesto di schiacciare la presenza la prima e non la seconda, come succede ogni tanto, cioè che si dice "astenuto", "favorevole" e poi non c'è l'invio. Non ha fatto nessuno di quei gesti, ma visto che lei non poteva saperlo, non può registrare né il suo voto né quello di Tronzano successivamente, soprattutto perché non hanno detto a verbale che hanno partecipato a quella votazione.
Non so che film si sia visto. Dopodiché, o lei risolve questa vicenda chiudendo, almeno temporaneamente, il Consiglio finché non si verifica di nuovo il numero legale, oppure seguiremo quello che è appena successo, cioè probabilmente il ritiro di tanti emendamenti e alla prima votazione capiremo cosa succederà.


Argomento: Musei - Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Esame proposta di deliberazione n. 78, inerente a "Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino. Approvazione di modifiche statutarie" (seguito)


PRESIDENTE

Ristabilendo l'ordine, riprendendo il filo logico del procedimento legislativo della delibera e, ai sensi dell'articolo 59 del Regolamento nella sua completezza, proseguirei il procedimento, lasciando la parola alla Consigliera Frediani per l'espletamento dell'illustrazione dell'emendamento 7), poi tre Consiglieri o un Capogruppo potranno richiedere la verifica del numero legale in precedenza rispetto alla votazione dell'emendamento. Se non ci sarà il numero legale, si sospenderà la seduta per trenta minuti.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Arrivati a questo punto, credo sia abbastanza chiaro che il Movimento 5 Stelle è fortemente contrario a questa modifica dello statuto, perché noi siamo sempre stati contrari a qualsiasi iniziativa che potesse consentire il mantenimento di un sistema che a Torino negli anni è risultato ben evidente, consolidato e ha occupato posizioni rilevanti in tutti i settori e in tutti gli ambiti. L'abbiamo sempre detto, l'abbiamo scritto nel nostro programma e a tutti i livelli portiamo avanti azioni per evitare che questo sistema si autoalimenti e si consolidi.
È ovvio che non possiamo sostenere questa richiesta di modifica indipendentemente dalla persona di cui si sta parlando. Per noi potrebbe esserci chiunque in quel ruolo attualmente, non cambierebbe nulla.
È altrettanto evidente che il nostro voto non influisce minimamente sull'ipotesi di modifica dello Statuto, perché non abbiamo i numeri per cercare di influenzare o modificare l'esito del voto. Nemmeno la Regione li ha, nel senso che domani, nel CdA, la Regione potrebbe presentarsi addirittura senza una sua posizione, votata dal Consiglio, e la modifica arriverebbe lo stesso, perché le fondazioni bancarie più Ministero decidono e hanno il potere di modificare uno statuto di una fondazione culturale torinese e piemontese.
Già questo è un dato che dovrebbe farci riflettere.
Arrivati a questo punto, ognuno dovrebbe prendersi le proprie responsabilità e siccome non ho sentito voci, da parte della maggioranza di prese di posizione rispetto a questa modifica (ho solo visto la corsa per garantire il numero per evitare di far slittare ulteriormente il voto) crediamo sia arrivato il momento che questa maggioranza prenda la sua posizione, quindi si metta dalla parte che ha scelto, dalla parte del sistema, credo.
Questo lo potremo vedere soltanto attraverso il voto.
Per questo motivo, conserviamo l'emendamento 1) e l'emendamento 2) ritiriamo tutti gli emendamenti e chiediamo che i due emendamenti rimasti vengano messi in votazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo dire anch'io due parole rispetto a questa situazione abbastanza assurda e paradossale.
Colleghi della maggioranza, oggi, grazie agli emendamenti che abbiamo depositato e alla possibilità di fermare questa discussione, vi abbiamo dato un alibi. Vi abbiamo dato la possibilità di dire: "Non possiamo impantanare il Consiglio regionale su questa discussione, andiamo avanti".
In realtà, la verità è che forse non siete esattamente ciò che dite di essere; che spesso chinate il capo anche voi davanti a richieste che arrivano dall'alto. Questo è uno dei casi, perché una forza politica - mi rivolgo soprattutto alla Lega - dice di voler arrivare in Consiglio regionale e scardinare il sistema Torino, tornare ad avere attenzione per le periferie, avere addirittura la volontà di sostituire una classe dirigente che ormai è straconsolidata in questa città, soprattutto, Torino.
Ebbene, vi abbiamo dato l'alibi di dire: "Ragazzi, non ci presentiamo, non approviamo questo documento, perché non siamo interessati a fare un teatrino". Invece, vi metteremo davanti alla vostra volontà, ovvero la volontà di portare a casa questa modifica, alla volontà di consolidare questo sistema, anziché scardinarlo. Pertanto, abbiamo pensato che forse sarebbe stato più corretto mettere alla luce del sole questa volontà.
Noi voteremo convintamente contro questa proposta, perché noi non siamo di quella pasta, siamo diversi: pensiamo che il sistema Torino dev'essere realmente scardinato e facciamo il massimo per farlo e, soprattutto pensiamo che un ente importante come questa Fondazione avrebbe bisogno di un ricambio e della possibilità di far entrare anche energie nuove e non sempre le stesse persone che, in questo caso, è una persona specifica, ma nei prossimi anni potrà essere un'altra; non cambia assolutamente niente.
Colleghi, diciamo che anche offrendovi quest'assist non siete riusciti a fare gol, perché forse non v'interessa fare gol, ma v'interessava in campagna elettorale. Tuttavia, quando c'è da portare a casa i risultati e quando ne avete la possibilità, anche per dare solo un segnale, ebbene neanche in quel caso avete deciso di coglierla.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, per dichiarazione di voto.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Velocissimo, perché essere contro il sistema Torino, come si dice, non è essere contro Torino, perché a Torino è stata la capitale d'Italia e deve tornare a essere la gloriosa capitale del Piemonte, essere una città che conta in Italia e in Europa. La nostra posizione è contro un certo torinocentrismo, che può esserci soltanto in pochi ambienti di Torino, ma sia chiaro che quest'Amministrazione e questa maggioranza hanno una visione che ho spiegato prima.
La visione è rispecchiata nella legge che abbiamo approvato poco fa, tutti insieme, la proposta di legge n. 59, che dà finalmente un riconoscimento ai territori marginali di montagna; quello è essere contro un certo sistema che, per troppi anni, ha drenato troppe risorse. Invece, oggi si usa una perequazione verso i territori marginali. Quelli sono i fatti che quest'Amministrazione e questa maggioranza vogliono e stanno facendo.
L'altro aspetto, che non dobbiamo nasconderci (anche se non voglio buttarla sul politico), riguarda una cosa che voglio dire agli amici dei 5 Stelle con i quali siamo andati d'accordo tutto il giorno e anche i giorni precedenti: la richiesta della modifica dello statuto ci arriva da un Ministro del loro Governo, perché nel Governo non c'è né la Lega, né Forza Italia e neanche Fratelli d'Italia. Un Governo cosiddetto "giallorosso" di 5 Stelle e PD, un cui Ministro, che gode del loro appoggio anche in Parlamento, ha fatto questa legittima richiesta, quindi trovo che ci sia un po' una discrepanza tra quanto fa il Governo a livello nazionale e quanto chiedono al Consiglio regionale, perché non governiamo.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PREIONI Alberto

Sì, non è un Ministro dei 5 Stelle, sappiamo che è un Ministro del PD, per il Governo è appoggiato anche dai 5 Stelle, altrimenti non avrebbe la maggioranza.
Voglio ribadire con forza che noi gli atti e le leggi che contano le facciamo con una visione verso le Province e verso le periferie, e che scardiniamo realmente un certo sistema Torino che non ci è piaciuto e che vogliamo assolutamente rivedere. Dal punto di vista politico, voglio per rimarcare questa discrasia, che ritengo sia abbastanza evidente rispetto allo Stato e rispetto al Consiglio regionale del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola, per dichiarazione di voto.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Devo dire che il collega Preioni mi ha dato un'ottima idea: credo che la prossima legge che approveremo sarà "Torino capitale d'Italia". Devo dire che, dopo oggi.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Esatto, e tutti i canoni idrici devono tornare qua.
Battute a parte, solo una brevissima riflessione di carattere politico perché fino adesso negli interventi degli amici, soprattutto degli amici 5 Stelle, abbiamo sentito dire che ci andrebbe coraggio e che bisogna esprimersi.
Devo dire su questo, e ribadisco quello che ha detto il collega Preioni che la proposta arriva da un Ministro che fa parte di una maggioranza di cui i 5 Stelle sono la maggioranza, quindi una forza predominante in modo anche importante, credo con il doppio dei voti del PD al Governo. Questo è il primo elemento.
Il secondo elemento è che, se si vuole dare un segnale, un segnale è anche dire di no e non scappare e sfuggire da un voto come, al contrario, state facendo nel Comune di Torino, dove siete da soli, a maggioranza assoluta.
Ora, se volevate rimarcare in modo evidente questa mancata condivisione credo che un voto contrario espresso dal Comune di Torino sarebbe stato importante.
Prima di puntare il dito contro gli altri credo che bisognerebbe imparare a dare il buon esempio, anche in termini politici: dal Comune di Torino, che è uno dei soci, dove siete maggioranza assoluta da soli, mi sarei aspettato un voto con cui si diceva che si era contrari, non certo la fuga dal voto per non esprimersi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, per dichiarazione di voto.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Quanti minuti ho, Presidente?



PRESIDENTE

Cinque minuti, in dichiarazione di voto.



BONGIOANNI Paolo

Ci avviciniamo, con il ritiro degli emendamenti da parte dei colleghi del Movimento 5 Stelle, a votare questo provvedimento che, come Presidente della VI Commissione, mi sono trovato a dover affrontare e sviluppare quindi ritengo opportuno ripercorrerne i tempi e i passaggi.
Nella prima seduta in cui si è affrontato il tema della modifica statutaria del Museo Egizio tutti i Capigruppo di maggioranza e di minoranza hanno votato all'unanimità per affrontare l'argomento in una seduta congiunta con l'omologa Commissione del Comune di Torino. Per colpa anche nostra - e mia quindi - abbiamo aspettato cinque giorni prima di avanzare il confronto con il collega presidente Massimo Giovara, con il quale mi sono confrontato sia telefonicamente sia via mail, e avevamo individuato nella data di venerdì 31 luglio la giornata per la seduta congiunta.
La scorsa settimana, è arrivata la notizia dalla nostra Giunta (notizia della quale noi eravamo completamente all'oscuro) che nella giornata di domani ci sarebbe stata l'assemblea dei soci del Museo Egizio, nella quale come ci ha spiegato prima nella Conferenza dei Capigruppo, ma anche in altri incontri, l'Assessore Poggio, siamo soci, ma non determinanti, in quanto, se ho capito bene, Assessore, si vota per testa e, quindi, ci sono due voti delle due Fondazioni, uno del Comune di Torino, uno del Ministero e uno nostro. Il nostro, pertanto, non è un voto determinante.
In questa fase, visto che c'è un'indicazione di Giunta, il collega e Capogruppo Ruzzola, nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, aveva chiesto di convocare la VI Commissione due giorni dopo (mi sembra giovedì della scorsa settimana). Così è stato e, in quella fase, si è liberato per l'Aula il provvedimento che andiamo ad affrontare adesso.
Non c'è stata, quindi, la possibilità di arrivare alla seduta congiunta con il Comune di Torino, che ci avrebbe sicuramente permesso di sviluppare e affrontare meglio il tema per arrivare oggi più preparati e più coscienti su quello che andiamo a votare.
Alla luce di questo, nella lealtà e nel rispetto della maggioranza, non facendo mancare il numero legale, io e il collega Davide Nicco saremo presenti in Aula, ma voteremo astensione.
Aggiungo, infine, una riflessione che però è esclusivamente personale: avendo avuto la fortuna di lavorare nel mondo delle società partecipate e degli enti partecipati, ritengo che una presidenza di due mandati sia più che sufficiente per sviluppare il lavoro o per portare a termine i progetti.
Come vale per i livelli istituzionali e amministrativi dei Sindaci e dei Presidenti - e valeva quando c'erano i Presidenti delle Province su base elettiva che era limitato ai due mandati - credo sia ampiamente sufficiente il doppio mandato, per non andare a innescare polemiche e pensieri sicuramente sbagliati, sul fatto che delle nomine, dei ruoli e anche dei provvedimenti siano assegnati ad personam. Questa è una prassi che, secondo me, non fa bene e da cui personalmente mi tengo ben lontano e mi voglio distaccare.
Detto questo, saremo presenti in Aula e parteciperemo con l'astensione alle fasi di voto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo per certificare per la seconda volta, nel corso solo di questa giornata, la spaccatura all'interno della maggioranza su un ennesimo tema che viene posto all'ordine del giorno dei lavori di questo Consiglio regionale. Prima si è verificata sulla legge relativa al VCO, con alcune posizioni diverse rispetto alla linea della maggioranza. Ora anche su questa delibera che, lasciatemi dire, non è del Ministro X o Y, ma è un disegno di legge della Giunta regionale che è stato adottato dalla Giunta regionale e portato in Consiglio regionale, figlio di un lavoro - come ci diceva prima l'Assessore - di alcuni anni sulla modifica dello statuto.
Insomma, è un atto della maggioranza che la Giunta regionale ha assunto e che porta al voto del Consiglio regionale.
Il mio intervento è solo per certificare - ma lo verificheremo nei voti tra qualche minuto - la spaccatura di questa maggioranza, che ormai perde pezzi e sta implodendo su tutti i temi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo solo per chiedere la votazione per appello nominale.
Grazie.



PRESIDENTE

Sì, per appello nominale.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Dichiaro di aver sbagliato a votare, ma cambia poco.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Esprimo voto contrario. Lo dichiaro, perché tecnicamente non riesco a votare.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto contrario dell'Assessore Caucino.
Il numero legale è 21.
L'emendamento rubricato n. 2) ha ottenuto 20 voti contrari e un astenuto.
Ora verrà pubblicato l'esito della votazione.
Se non ci sono dichiarazioni di voto, passerei alla votazione della proposta di deliberazione n. 78.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Scusi, di solito abbiamo la presenza, l'astensione e il voto favorevole.
Qui c'è scritto invece "non partecipa", è diverso dal tasto "presenza".



PRESIDENTE

Sì, dà la presenza.



GRIMALDI Marco

Quindi, vuol dire che non partecipo, ma con la presenza?



PRESIDENTE

Sì.



GRIMALDI Marco

No, però non c'è scritto "presenza" come sul tasto, ma c'è scritto "non partecipo".



PRESIDENTE

È scritto com'è scritto. I Consiglieri che dichiarano di non partecipare.



GRIMALDI Marco

Ma il dubbio è: visto che, a differenza delle votazioni normali, c'è una decurtazione dell'indennità su quante volte si partecipa, ho pensato che fosse "non partecipo al voto", ma dico che sono presente comunque in Aula.



PRESIDENTE

È più giusto non partecipare al voto per evitare la decurtazione, non avendo.



GRIMALDI Marco

Sì, ma se uno, invece, vuole dare la presenza? Nel mio caso, io voglio dare presenza.



PRESIDENTE

Quindi, non partecipa alla votazione.



GRIMALDI Marco

Quindi è uguale? "Presenza" vuol dire non partecipare al voto?



PRESIDENTE

Sì, deve cliccare e fare l'invio.



GRIMALDI Marco

È surreale dal punto di vista grammaticale, ma va bene.



PRESIDENTE

"I Consiglieri che vogliono partecipare alla votazione non vengono computati al fine del risultato, ma sono considerati presenti al fine del conteggio del numero legale, qualora presenti alla votazione".



GRIMALDI Marco

Sì, mi è chiaro.



PRESIDENTE

Così recita l'articolo 77, comma 3 del Regolamento.
Se non vi sono dichiarazioni di voto, passerei alla votazione della proposta di deliberazione n. 78.
Indìco la votazione sulla proposta di deliberazione n. 78, il cui testo come emendato, sarà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Nuovamente non mi appare sul sistema la possibilità di votare, pertanto esprimo voto favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole dell'Assessore Caucino.
L'esame del punto 6) all'o.d.g. si è concluso, è stato deliberato e la proposta di deliberazione n. 78 è stata approvata.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso la pubblicano, la mettono a disposizione.
Se qualche Capogruppo mi dà conferma che c'era un'intesa per sospendere i lavori con la conclusione di questo provvedimento.
Silenzio-assenso: concluderei la seduta.
Vi ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata per domani alle ore 13.
Auguro a tutti una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.06)



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