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Dettaglio seduta n.91 del 21/07/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.34 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi. Sono Gianluca Gavazza, Consigliere Segretario regionale dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio e, per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperti i lavori inerenti alle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'elenco delle interrogazioni pervenute. Oggi si provvederà a rispondere alle interrogazioni come segue: interrogazione ordinaria a risposta orale n. 305 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà il Vicepresidente Fabio Carosso; interrogazione ordinaria a risposta orale n. 327 presentata dal Consigliere Diego Sarno, cui risponderà il Vicepresidente Fabio Carosso.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione n. 305 presentata da Rossi, inerente a "Realizzazione nuovo ponte sul Ticino di Oleggio ed esclusione della Provincia di Novara dal decreto Ponti"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione n. 305.
Ricordo che per l'illustrazione delle interpellanze, come recita l'articolo 69, comma 3 e comma 101 del Regolamento, è prevista l'illustrazione dell'interpellante per cinque minuti, la risposta della Giunta regionale per cinque minuti ed è prevista, a facoltà dell'interpellante, la replica per cinque minuti.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Rossi, per cinque minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Solo due parole, Presidente, per descrivere ai non novaresi l'importanza e le caratteristiche del ponte di Oleggio, il cosiddetto "Ponte sul Ticino di Oleggio". È un ponte realizzato a fine XIX secolo; un ponte in ferro che collega il Comune di Oleggio con la sponda lombarda del medesimo fiume Ticino.
Si tratta di un'infrastruttura strategica per il territorio, perch mette in collegamento due Regioni nelle vicinanze di un aeroporto internazionale quale quello di Malpensa.
Sul ponte in questione, il traffico medio giornaliero è pari a 11 mila 865 veicoli leggeri e 1395 veicoli pesanti; è un traffico cresciuto in questi anni anche a causa della presenza dell'aeroporto Malpensa, come ho detto prima.
Il tratto in questione registra un tasso di incidentalità molto elevato, come si riscontra anche dalla cronaca dei giornali locali, e incide anche sulla qualità dell'area. Nel marzo del 2019 il ponte è stato chiuso.



PRESIDENTE

Mi scusi, dobbiamo uscire .



(Interruzione lavori per allarme antincendio dalle ore 9.38 alle ore 9.43)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Rossi, se vuole può iniziare dall'inizio la sua illustrazione o vuole procedere da dove si era fermato?



ROSSI Domenico

No, no; continuo, Presidente.



PRESIDENTE

Benissimo, era 1 minuto e 22, quindi ha ancora 3 minuti e mezzo.
Prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Dicevo che questo ponte, che risale a fine XIX secolo, è stato chiuso sia nel 2019 sia nel 2020 per interventi sul controllo della stabilità e verifiche strutturali. È evidente, quindi, come l'opera, pur essendo fondamentale per il territorio, non è più idonea a soddisfare i requisiti per l'odierna viabilità e sicurezza.
Nell'ottobre 2012 è stato presentato un progetto che prevede la realizzazione di una nuova struttura con due corsie da 3,75 metri affiancate da due banchine da 1,5 metri e due percorsi pedonali. L'iter procedurale per la realizzazione di un nuovo ponte è iniziato nel 2004, con il bando per la progettazione pubblicato già dalla Provincia di Novara, e nel novembre del 2006 Regione Piemonte e Provincia di Novara hanno firmato una convenzione per il finanziamento.
Nel documento di Programmazione Economica e Finanziaria del Ministro dei Trasporti 2008-2012 si legge, riguardo all'accessibilità stradale a Malpensa, che "il completamento delle opere necessarie a garantire il collegamento stradale e autostradale all'aeroporto di Malpensa richiede un approccio complessivo al sistema, attraverso il coordinamento con la Regione Lombardia, l'ANAS e le Province coinvolte. Si tratta di completare gli interventi lungo la Strada Statale 32 e l'ex Strada Statale 527, nel tratto iniziale da Oleggio a Malpensa".
Ritenuto, Presidente, che è accertato un traffico di oltre 13 mila veicoli al giorno; dato atto che, fin dagli anni Ottanta, il territorio valuta l'opportunità di realizzare una nuova infrastruttura; preso atto che presso il Ministero competente sono stanziati circa 9 milioni di euro finalizzati alla realizzazione del nuovo ponte; appreso che, nonostante il Piemonte abbia beneficiato di circa 135 milioni dal cosiddetto "Decreto Ponti" del 2019, nessun intervento ha interessato la provincia di Novara s'interroga la Giunta regionale per sapere se e come intende portare avanti l'iter relativo alla realizzazione del nuovo ponte sul Ticino, che collega la Provincia di Novara a quella di Varese.



PRESIDENTE

Grazie, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Carosso, per la risposta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
In risposta all'interrogazione n. 305, premesso che l'obiettivo della realizzazione di quest'opera è quello di risolvere un'importante criticità trasportistica sul collegamento interregionale con l'aeroporto di Malpensa confermiamo che la Provincia di Novara ha progettato, fino a livello di progettazione definitiva, il nuovo ponte sul Ticino nel Comune di Oleggio lungo la Strada Provinciale n. 527 della Malpensa.
Nel Piano Investimenti regionale sulla rete trasferita (Decreto n. 271 del 27 novembre 2002) era previsto l'intervento di adeguamento della strada provinciale fino al ponte, ma tale intervento non è stato finanziato per mancanza di risorse.
Il costo della realizzazione è cambiato molto nel corso del tempo.
Ripercorriamo le tappe. La Regione Piemonte, ai sensi della Legge regionale n. 4 del 1983, con apposita Convenzione stipulata con la Provincia di Novara il 30 novembre 2006, ha finanziato tutte le spese tecniche relative all'intervento (stimate in 2 milioni di euro), che risultano totalmente liquidate. Tale convenzione prevedeva un importo complessivo per la realizzazione del ponte pari a 13 milioni, con la redazione di un progetto preliminare, approvato in data 11 dicembre 2007 e l'importo delle opere allora era già passato a 24,7 milioni. Il progetto definitivo è stato sottoposto alla fase di valutazione d'impatto ambientale, la cui procedura in capo la Provincia di Novara, Settore Ambiente, ha avuto esito non positivo a causa del sostanziale parere negativo della Regione Lombardia al collegamento.
Venendo ai giorni nostri, per quanto riguarda la posizione dell'intervento rispetto al cosiddetto "Decreto Ponti" (Decreto ministeriale n. 1 del 03/01/2020) va evidenziato che, al termine dell'esame delle segnalazioni raccolte dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra le Province, Città Metropolitane e ANAS, con il supporto delle Regioni, il ponte in oggetto non risulta assegnatario di risorse. Il ponte, infatti, è fuori dalla graduatoria dei soggetti beneficiari del Piano delle assegnazioni per la realizzazione degli interventi. Peraltro si evidenzia che il ponte sul Ticino a Oleggio risulta inserito nel Piano di classificazione dei progetti al 93° posto, per un importo di 1.300.000 euro, per manutenzione straordinaria del ponte esistente. Tale posizione non rientra tra quelle assegnatarie per esaurimento dei fondi disponibili che erano 250 milioni in totale.
Infine si evidenzia che la Regione Piemonte, come sanno tutti i Consiglieri, ha richiesto alle Province un primo elenco di opere prioritarie, nella fattispecie 3 per la Provincia di Novara. Per il momento quest'opera non rientra tra quelle proposte dalla Provincia.



PRESIDENTE

Grazie, per la risposta.
La parola al Consigliere Rossi, per la replica.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Vicepresidente Carosso, per la puntuale risposta che chiedo di poter fotocopiare. Tuttavia, non mi ritengo completamente soddisfatto, Presidente, perché non ho capito, al netto dei problemi e delle criticità elencate dal Vicepresidente relative al ponte - il fatto che la Provincia di Novara non l'abbia inserito tra le opere prioritarie e che, forse, mancano le risorse - se e come la Regione abbia intenzione di porre le condizioni per le quali quest'opera si possa rimettere in carreggiata, che è il quesito centrale dell'interrogazione. A questa domanda non mi pare di aver ricevuto risposta.



PRESIDENTE

Grazie, per la replica.


Argomento: Viabilità

Interrogazione n. 327 presentata da Sarno, inerente a "La circonvallazione di Carmagnola è ancora una priorità?"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 327.
La parola al Consigliere Sarno, per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione è abbastanza chiara già nel titolo.
Ripercorro alcune tappe, per poi porre le tre domande che provengono dai residenti di Carmagnola e anche da molti amministratori locali.
Il 19 settembre avevo già presentato un'interrogazione per chiedere se la circonvallazione e il completamento della bretella sulla Tangenziale di Carmagnola fossero una priorità all'interno del mandato elettorale di questa Regione.
A tale interrogazione l'Assessore Gabusi aveva dato assolutamente parere favorevole, nell'ottica d'inserire all'interno delle proprie priorità la continuazione del progetto già avviato dalla passata Amministrazione Chiamparino.
Ricordiamo che la Città di Carmagnola, grazie a una campagna dal titolo "Che aria tira 2020?" ha rilevato che la zona centrale della città di Carmagnola presentava livelli molto superiori rispetto a livelli d'allerta di NO2. Evidentemente, questo comporta che quella circonvallazione sarebbe una manna dal cielo per l'ambiente, per l'area e, quindi, per i cittadini di Carmagnola.
In questo contesto, la Regione Piemonte, venerdì 3 luglio, ha sottoscritto un documento unitario intitolato "Il Piemonte non può stare indietro" nel quale si richiedono al Governo regole speciali (come sempre chiediamo regole speciali anche per l'ordinarietà) e in queste regole speciali sostanzialmente si ponevano alcune questioni di priorità: la TAV le opere di accompagnamento, l'Asti-Cuneo, la Pedemontana e altri interventi e tra questi interventi, Presidente, era sparita la circonvallazione di Carmagnola.
Quindi, teniamo a chiedere a questa Giunta e all'Assessore che ci risponderà se la circonvallazione di Carmagnola resta una priorità nel Piano d'investimenti relativi alla viabilità della Regione Piemonte; e quando si avvieranno i lavori, perché la prima interrogazione riguardava considerazioni e impegni generali, oggi invece chiediamo quando si avvieranno i lavori del primo lotto; terza e ultima domanda: quali non sono i tempi definitivi e certi per la fine della progettazione degli altri due lotti (sappiamo che la circonvallazione ha potenzialmente tre lotti per essere completata) per ridare respiro, nel vero senso dalla parola, ai cittadini di Carmagnola.



PRESIDENTE

Grazie, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Carosso, per la risposta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente Per rispondere alle domande del Consigliere Sarno, è utile ricordare che la Variante Est di Carmagnola era stata inserita nel Piano degli Investimenti approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 271 37720 del 27 novembre 2002, dove il soggetto attuatore allora era la Provincia di Torino. La mancanza di adeguate coperture economiche ne ha impedito la realizzazione.
Tuttavia, negli anni sono state portate avanti importanti azioni: innanzitutto, con l'Accordo di programma sottoscritto tra il Ministero dei Lavori pubblici, la Regione Piemonte, la Provincia di Torino, il Comune di Carmagnola, l'ANAS e la Società Autostrada Torino-Savona, per la realizzazione del nuovo casello autostradale Carmagnola Sud e della nuova bretella per collegare il casello con la ex Strada Statale 20 del Colle di Tenda.
Sono stati previsti due interventi: l'intervento numero 1 riguardava la realizzazione del nuovo casello di Carmagnola Sud in località Crocetta sull'autostrada A6 Torino-Savona; l'intervento numero 2 riguardava il collegamento del nuovo casello di Carmagnola Sud tramite apposita bretella di connessione, da realizzarsi in Viabilità ordinaria, con la località Cascina Chiaberti ubicata lungo la Strada Statale 20 e la Strada Statale 661, intersecando la Strada Provinciale 137 Reale e la Strada Provinciale 136 a Sud dell'abitato di Carmagnola.
Questo secondo intervento di realizzazione della bretella di connessione è stato compiuto da ANAS con un cofinanziamento regionale, come previsto nell'accordo; al contrario, il nuovo casello, pur avendo ottenuto tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie, non è stato confermato tra le nuove opere da realizzare nel Piano economico-finanziario relativo al periodo 2014-2018. Chiaramente, questo impedisce alla bretella realizzata da ANAS di raggiungere la sua piena funzionalità, che include anche l'alleggerimento del traffico di attraversamento della Città di Carmagnola.
Siamo nel 2016 e la situazione è in stallo. Per superare tale situazione, mentre i costi per realizzare il nuovo casello lievitava, la Regione Piemonte mandava una nota al Ministero per illustrare una proposta alternativa che consentisse, da una lato, di contemperare alle esigenze trasportistiche del territorio e, dall'altro, di limitare il costo di investimento. Tale soluzione consisteva nella realizzazione del primo lotto della Variante Est di Carmagnola di circa 3,5 Km, per collegare la Strada Provinciale 661 con l'esistente stazione autostradale di Carmagnola.
Venendo ai giorni nostri, la Regione Piemonte, la Città metropolitana e il Comune di Carmagnola hanno chiesto formalmente al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che tale intervento, limitatamente al primo lotto della Variante, sia posto a carico di Società Autostrada dei Fiori SpA, concessionaria dell'autostrada A6, in sostituzione del nuovo svincolo di Carmagnola Sud. Il Ministero ha chiesto alla Regione Piemonte di contribuire alla realizzazione dell'opera e la Regione Piemonte conferma di essere in grado di cofinanziare l'intervento per un importo di 500.000 euro. La restante parte (pari a circa 8 milioni) risulta a carico della società concessionaria.
Lo schema di convenzione è stato sottoscritto da Regione Piemonte Città Metropolitana, Comune di Carmagnola e Società Autostrada dei Fiori ma non ancora dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in quanto è in attesa dell'approvazione dell'aggiornamento del piano finanziario della società autostradale presentato nel mese di giugno.
Per quanto riguarda, invece, il secondo lotto della Variante, tale intervento è stato proposto dalla Città Metropolitana tra gli interventi strategici del proprio territorio, al fine del suo inserimento nel nuovo Piano investimenti sulla viabilità in corso di predisposizione.
In una prima fase, non era chiaro quale fosse l'ordine di priorità, ma il Consigliere Fabio Bianco ha chiarito (per adesso solo verbalmente) che la variante di Carmagnola è certamente tra le prime otto e a breve farà pervenire nota esplicativa scritta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta.
La parola all'interrogante, Consigliere Diego Sarno, per la replica.
Ne ha facoltà per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sono in parte soddisfatto dalla risposta. Chiediamo davvero che la Regione faccia tutto quanto di propria competenza, ovviamente, sperando che, come è uscito su alcuni organi di stampa, si sia solo trattato di una dimenticanza comunicativa nell'Accordo di Programma citato nell'interrogazione iniziale.
Continueremo a vigilare e a svolgere il nostro lavoro affinch soprattutto il primo lotto e poi gli altri due, vedano la luce rispetto a questo percorso travagliato. È fondamentale, su questo, essere ulteriormente uniti.
Pertanto, in parte sono soddisfatto, ma continueremo a vigilare nelle prossime settimane e mesi, Presidente, per continuare a creare un collegamento con la città di Carmagnola e i propri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno per la replica.
Ringrazio tutti e tutte e, nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buon lavoro a tutti.



(Alle ore 9.57 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Procederò ora all'appello nominale per la verifica della presenza dei Consiglieri.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la mancanza del numero legale)



(La seduta, sospesa per mancanza del numero legale alle ore 10.05 riprende alle ore 10.32)



PRESIDENTE

Procederò nuovamente all'appello nominale per la verifica della presenza dei Consiglieri.
Saluto innanzitutto il Governatore Cirio, che si è scongelato ed è presente in aula con noi.
Il numero legale è 21.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Sono altresì presenti gli Assessori esterni Marnati e Poggio Vittoria che saluto.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo un'inversione punti all'o.d.g. dell'odierna seduta: nello specifico, chiederei di posizionare al punto 2) quanto iscritto al punto 7), ovvero la proposta di deliberazione n. 76 "Associazione Abbonamento Musei.it. Approvazione delle modifiche statutarie", licenziata all'unanimità in VI Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
A nome del Partito Democratico chiedo l'inserimento all'o.d.g. della mozione n. 387, inerente a "Richiesta di presentazione delle osservazioni sul Masterplan 2020-2035 sottoposto da SEA al Ministero, da parte di Regione Piemonte".
Chiedo, inoltre, che tale mozione venga posta all'inizio dell'o.d.g.
per un motivo tecnico: la scadenza per queste presentazioni è il 5 settembre, per cui l'indicazione alla Giunta va espressa in termini celeri.
Diversamente, sarebbe inutile.
Chiedo, quindi, che si possa affrontare l'argomento come primo punto all'o.d.g. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sull'ordine dei lavori, vorrei segnalare a lei e all'Aula che c'è una rappresentanza di lavoratori della Embraco di Chieri davanti al Consiglio.
Chiedo quindi di poter trovare, nell'arco della giornata, compatibilmente con l'organizzazione dei lavori, un momento per ricevere tale rappresentanza, concordando con loro anche le modalità più idonee.
Collegandomi a ciò, chiederei anche la disponibilità, se condiviso (ma penso di sì, perché si tratta di un atto di indirizzo che l'Assessore ha già visionato e che, in ogni caso, è stato condiviso da diverse Amministrazioni comunali sul territorio), di poter procedere, magari subito dopo l'incontro con i lavoratori, alla trattazione e votazione dell'ordine del giorno già iscritto all'o.d.g. di oggi n. 361, inerente a "Crisi Ventures (ex Embraco): confronto con associazioni di categoria e mondo produttivo locale, sostegno ai processi di reindustrializzazione, sostegno all'azione della Procura della Repubblica".
Grazie.



PRESIDENTE

Vi ricordo che è consentita una richiesta per Gruppo.
Quanto alla comunicazione sull'Embraco, abbiamo già dato disposizioni di organizzare un incontro con i delegati alle ore 13.00 in Sala Viglione con i Capigruppo e tutti i Consiglieri che volessero partecipare all'incontro, che svolgeremo appena ci sarà una pausa.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo che l'Assessore Chiorino sia in congedo, per cui non so se nell'arco della giornata sarà presente. In ogni caso, provo a chiedere se fosse possibile ricevere un'informativa in seguito al tavolo che si è svolto nell'Ufficio Scolastico Regionale alla presenza del Ministro Azzolina rispetto alle modalità di avvio del nuovo anno scolastico.
Chiederei, quindi, la disponibilità dell'Assessora a rendere comunicazioni su quello che si è discusso al tavolo in USR nell'arco della giornata odierna. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io chiederei un'informativa che si può collegare a quanto richiesto adesso dalla Capogruppo Frediani. Nel senso che oltre al tavolo sulle scuole, credo che ci sia un'incertezza assoluta sull'apertura e sulla data fissata per lo 0-6 in tutta la regione. Ci sono Comuni, come il nostro capoluogo torinese, che hanno inviato una lettera a tutte le famiglie in cui, appunto, in un non certo rassicurante avvio delle graduatorie, si dice che non c'è ancora certezza né sulle modalità, né sulle date di apertura.
Immagino che sia interesse della Regione coordinare la tematica immagino anche che con il Ministro Azzolina l'Assessora Chiorino si sia confrontata per fornire delle linee guida utili per tutta la Regione. Le chiedo, quindi, di poter ampliare l'informativa anche al tema dello 0-6.
E, se possibile, di non ripetere quello che è successo nelle scorse settimane, quando avevamo richiesto, tra l'altro con la stessa collega Frediani, un'informativa sui centri estivi e sul ruolo strategico dei servizi educativi in questa Fase 2.
Non vorremmo che nella Fase 3 ci dimenticassimo del ruolo della Regione, perché si fa presto a chiedere più autonomia - mi pare che dai banchi del centrodestra volevate addirittura richiedere un potere straordinario! - ma iniziamo a gestire i nostri poteri ordinari, o, almeno forniteci informazioni su quello che la Giunta sta facendo, in accordo con i Ministeri competenti e con gli Enti locali. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g.? Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Volevo rispondere, a nome della maggioranza, alla richiesta avanzata dal Consigliere Rossi.
Concordiamo sicuramente sulla possibilità di portare in discussione la mozione testé citata, tuttavia riteniamo che vada inserita al fondo dell'o.d.g.
Mi auguro che ci sia la buona volontà di tutti di accelerare la trattazione dei vari punti per poter discutere e rivolgere un invito alla Giunta prima della scadenza del 4 di settembre. La nostra volontà politica c'è, però è innegabile che, se iniziamo ad inserire nuovi punti all'o.d.g.
come maggioranza dobbiamo tutelare il fatto di arrivare entro questa sera all'approvazione della proposta di legge a prima firma del Consigliere Ruzzola. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Chiedo scusa, Presidente, ma le vorrei rivolgere una domanda sul Regolamento: posso chiedere comunque il voto sulla mia richiesta di inversione punti all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Sì.



ROSSI Domenico

Grazie.
Allora chiedo il voto sulla mia richiesta di inversione punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Dobbiamo prima procedere all'inserimento del nuovo punto all'o.d.g.



ROSSI Domenico

Allora lo chiedo dopo, grazie.



PRESIDENTE

L'incontro alle ore 13.00 coi lavoratori della ex Embraco sarà in sala Viglione.
Sulle comunicazioni richieste alla Giunta ricordo che è presente il Vicepresidente Carosso e altri membri della Giunta, se vogliono interloquire.
Per essere ordinati ricordo le richieste, la procedura la vediamo in seguito. C'è la richiesta di inversione del Consigliere Bongioanni di inserire il punto 7) all'o.d.g. prima del punto 2) che riguarda le Nomine.
Io eseguirei prima le Nomine e la proposta di deliberazione che riguarda il Consigliere Nicco, che è un po' che aspetta di essere convalidato alle elezioni di quest'Aula, e lo metterei prima del punto 4), prima della discussione sul disegno di legge n. 87.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In merito all'incontro con i lavoratori Embraco chiedevo se fosse possibile anticipare leggermente l'orario di incontro, considerato che ne abbiamo un altro alle ore 14.00, ragion per cui sarebbe impossibile per i Consiglieri avere una pausa di dieci minuti.
Se si potesse anticipare l'incontro sarebbe più agevole per il lavoro di tutti.



PRESIDENTE

Si, però dobbiamo interrompere i lavori d'Aula; dobbiamo essere tutti coscienti che dobbiamo procedere non voglio dire celermente, ma con l'intesa di arrivare alle ore 18.00 a un determinato punto dell'o.d.g. Ben venga anticipare, così chi è a manifestare non deve aspettare fino alle ore 13.00 o oltre.
Se riuscissimo tra un paio d'ore a sospendere anticipatamente penso che non ci siano problemi per i lavoratori che sono già qui.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Mi, scusi, Presidente, ma è stato fatto mancare il numero legale, e non è colpa mia se siamo in ritardo di mezz'ora sulla tabella di marcia.



PRESIDENTE

È mancato il numero legale, non è stato fatto mancare. È diverso.



SACCO Sean

Non devo garantire io la maggioranza, sono all'opposizione.



PRESIDENTE

La richiesta del Consigliere Bongioanni passa dal punto 7) all'o.d.g.
al punto 4).
Metterei in votazione prima la proposta del Consigliere Rossi dell'inserimento e successivamente voterei l'inversione della mozione n.
387 che è stata inserita subito dopo la proposta di deliberazione n. 57 e prima del disegno di legge n. 87 su cui c'è da votare il richiamo in Commissione.
Metterei in votazione l'inversione della mozione n. 387 prima del punto 4).
Ricordo che le votazioni devono essere svolte con il sistema Cisco.
Siete pronti? Se volete possiamo votare per alzata di mano e i Consiglieri Segretari contano le mani alzate. Avremo una giornata per provare le votazioni, adesso votiamo per alzata di mano.
Dobbiamo votare la richiesta del Consigliere Rossi che chiede di inserire la mozione n. 387 prima del punto 4) all'o.d.g., cioè prima della discussione sui disegni di legge e progetti di legge.
Mettiamo in votazione per alzata di mano chi è favorevole alla richiesta di inversione di inserimento della mozione n. 387 .



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Adesso votiamo per alzata di mano.



GRIMALDI Marco

Adesso cade il numero legale, voti con il registro, Presidente. Avete voluto farci tornare in aula e siete assenti? Adesso dimostrate di avere il numero legale, ogni volta.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Se la smettete di interloquire fra voi possiamo verificare per alzata di mano il numero legale.



(Il Presidente Allasia effettua la votazione per alzata di mano e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Il numero legale è 21 ed è presente.
Procediamo alla richiesta di inversione proposta dal Consigliere Rossi della mozione n. 387 prima del punto 4) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per alzata di mano sulla proposta di inserimento del Consigliere Rossi.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta del Consigliere Valle che chiede di iscrivere l'ordine del giorno n. 361 dopo l'incontro con Embraco.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per alzata di mano sulla proposta di iscrizione del Consigliere Valle.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Graglia, Icardi, Marrone Mosca, Poggio, Protopapa, Ricca, Tronzano e Zambaia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 27/05/2020 e del 04-09-10/06/2020.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Informo che è necessario procedere alle seguenti designazioni e nomine di componenti:


Argomento:

Nomine

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 87 "Compagnia di San Paolo "(Art. 8, comma 1 lettera b e art. 9 Statuto Compagnia) Consiglio Generale - designazione di un Consigliere in sostituzione del Signor Carlo Picco.

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 83 "Consigliere/i di Parità regionali (Decreto legislativo n. 198 dell'11 aprile 2006) - Designazione di una/un Consigliera/e di Parità effettiva/o e di una/un supplente.


PRESIDENTE

Sottolineo che per la designazione della Consigliera di Parità, come concordato nella Commissione Consultiva per le Nomine, i nominativi delle candidate seguono l'ordine corrispondente alla graduatoria emersa a seguito della valutazione comparativa effettuata in sede di Commissione Consultiva per le Nomine.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 86 "Azienda pubblica di servizi alla persona "Sant'Antonio Abate" - Consiglio di Amministrazione (articolo 7, Statuto dell'Ente) - nomina di un membro. XXXXX


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 85 "Enoteca Regionale Colline Alfieri dell'Astigiano" - Consiglio di Amministrazione (articolo 11, Statuto dell'Ente) - designazione di un membro.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 81 "Fondazione Academia Montis Regalis Onlus Consiglio di Amministrazione (Articolo 12, Statuto della Fondazione) designazione di un membro.

Argomento:

Proposta di deliberazione n, 84 "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo" (Articolo 4, l.r. 13/2009) Comitato di Gestione designazione di 3 rappresentanti.


PRESIDENTE

Ricordo che una designazione, tra le tre, spetta alle opposizioni, ai sensi dell'articolo 79, comma 3 del Regolamento.


Argomento:

Proposta di deliberazione n. 82 "Azienda speciale della CCIAA di Cuneo "Centro estero Alpi del Mare" Cuneo (Articolo 9 Statuto dell'Ente) Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di un membro effettivo e di un membro supplente.


PRESIDENTE

Gli elenchi delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico sui quali la Commissione Consultiva per le Nomine ha espresso parere favorevole, ai sensi degli articoli 6 e 9 comma 6, della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 "Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati" sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 dello Statuto, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Rammento che in base all'articolo 79, comma 4, del Regolamento, saranno considerati eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, fatta salva l'elezione dei candidati proposti dalle minoranze laddove sia ad essi riservata la facoltà di procedere alla relativa indicazione. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione sono eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Chiedo ai Gruppi di opposizione se intendono procedere alla designazione di propria competenza di un membro in seno al Comitato di Gestione del Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per dire che il Gruppo del Partito Democratico ritira la scheda relativa all'elezione del componente del Museo regionale dell'emigrazione.
Le altre non le ritiriamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Anche il nostro Gruppo ritira solo la scheda del Museo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare che non ritireremo le schede su tutte le votazioni se non quella del Museo, dove le opposizioni hanno un membro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Per il nostro Gruppo faccio la stessa considerazione dei colleghi Magliano e Grimaldi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Anch'io volevo comunicare che il mio Gruppo non ritirerà nessuna scheda per le nomine.



PRESIDENTE

Quindi, il Movimento 5 Stelle non ritira le schede.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Bertola.
Procedo all'appello nominale per la votazione.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico che per la proclamazione provvederò nel corso della seduta non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 72, inerente a "Convalida dell'elezione del consigliere regionale Davide Nicco (ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 72, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Marello, che interviene in qualità di Presidente della Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, che svolgerà la relazione sull'istruttoria svolta dalla Giunta in merito alle condizioni del Consigliere Nicco, al fine della convalida dell'elezione.
Ricordo al Consiglio il successivo svolgimento della votazione a scrutinio segreto.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Oggi, portiamo a termine la procedura di convalida del Consigliere Nicco, che era stata interrotta purtroppo per gli eventi relativi al COVID che hanno comportato la sospensione dei lavori d'Aula per alcuni mesi.
Nella relazione voglio ricordare l'istruttoria svolta dalla Giunta che presiedo, che nella seduta del 3 marzo 2020, ha esaminato la condizione del Consigliere Davide Nicco proclamato dal Consiglio regionale in data 14 gennaio 2020, per accertare se sussistano o meno cause di ineleggibilità incompatibilità o incandidabilità.
Ai sensi dell'articolo 18, comma 3 del Regolamento interno del Consiglio regionale, la Giunta per le Elezioni, infatti, deve presentare le proprie conclusioni al Consiglio entro 90 giorni dalla proclamazione.
Nell'ambito dell'istruttoria il Consigliere Nicco ha dichiarato di aver ricoperto, nell'anno precedente e fino alla data della presentazione della candidatura, la carica di Sindaco del Comune di Villastellone, carica cessata nel mese di maggio 2019. Inoltre, ha dichiarato di ricoprire, alla data della dichiarazione, le cariche di Revisore legale in ATC Torino, di Torino 2006 Olympic Park e della Fondazione Centro Studi Società Mutuo Soccorso.
Il Consigliere ha poi avuto cura di trasmettere, per conoscenza al Consiglio regionale, in data 2 marzo 2020, le lettere di dimissioni da tutte le tre cariche ricoperte, che ho poc'anzi citato.
Il Consigliere, infine, ha dichiarato di non versare nelle condizioni previste dall'articolo 7 del Decreto legislativo n. 235 del 2012 (più noto come Decreto Severino) e dagli articoli nn. 143, comma 11 e 248, comma 5 de Decreto legislativo 267/2000 del Testo Unico degli Enti Locali che prevedono ipotesi di cause di incandidabilità.
Pertanto, la Giunta per le Elezioni ha acquisito il certificato penale del Consigliere Nicco e avendo complessivamente accertato, ai sensi della vigente normativa, l'insussistenza di cause di ineleggibilità incompatibilità e incandidabilità, la Giunta stessa ha deliberato all'unanimità la proposta che oggi viene sottoposta al Consiglio regionale di convalida dell'elezione del Consigliere Davide Nicco.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono interventi in merito.
Propongo al Consiglio di procedere, conformemente alla proposta e con la votazione a scrutinio segreto, alla convalida del Consigliere Davide Nicco.
Per la convalida dell'elezione accorre barrare "sì".
Dispongo che siano distribuite le schede di votazione.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Bertola.
Procedo con l'appello nominale.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Procediamo allo spoglio delle schede.



(Il Presidente Allasia effettua lo scrutinio delle schede)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Proclamo convalidata l'elezione del Consigliere Davide Nicco, ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36 comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Auguro al Consigliere Davide Nicco un buon lavoro.


Argomento: Musei

Esame proposta di deliberazione n. 76, inerente a "Associazione Abbonamento Musei.it. Approvazione delle modifiche statutarie"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 76, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La proposta di deliberazione n. 76 è stata licenziata all'unanimità dalla VI Commissione, nella seduta del 22 giugno scorso.
Do ora la parola all'Assessore Poggio per l'illustrazione.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Le modifiche allo Statuto dell'Associazione Abbonamento Musei.it sono state richieste dalla Prefettura, a seguito dell'istanza della personalità giuridica nazionale rilasciata dalla Prefettura e richiesta dall'Associazione Abbonamento Musei stessa. Pertanto, si tratta più che altro di modifiche di tipo terminologico e lessicale.
La proposta di deliberazione è stata licenziata in VI Commissione perché propedeutica a un riconoscimento giuridico nazionale, alla luce delle inclusioni di altri enti oltre a quelli regionali. Di fatto, sono entrati nell'associazione, quindi nella fondazione, anche la Regione Lombardia e la Regione Valle d'Aosta.
Queste sono le motivazioni per cui sono state richieste delle modifiche statutarie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione sulla proposta di deliberazione n. 76, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Visto che sul mio computer non funziona il sistema di votazione annuncio il mio voto favorevole a microfono.



PRESIDENTE

Va bene, grazie. È registrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Non sono certo di avere seguito la procedura corretta, pertanto comunico anch'io a microfono il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

No, non è stata registrata la sua votazione.
Se desidera, registriamo quindi la sua votazione a microfono.



MARELLO Maurizio

Sì sì, esprimo voto favorevole.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marello esprime voto favorevole.
Consigliere Avetta, aggiungiamo anche il suo voto?



AVETTA Alberto

Grazie.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Registriamo anche il voto favorevole del Consigliere Rossi.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Anche il mio, per favore.



PRESIDENTE

Anche quello dell'Assessore Marrone.
Grazie.
La proposta di deliberazione n. 76 è dunque approvata.



GRIMALDI Marco

Mi scusi, Presidente.
In merito alla proposta di deliberazione n. 76, la mia schermata registra che ho espresso voto favorevole, eppure non si vede fra i risultati.



PRESIDENTE

Adesso verifichiamo.



GRIMALDI Marco

Così mi dice il collega Magliano, rimproverandomi.
Ma non è colpa mia.



PRESIDENTE

Segnaliamo il suo voto.
Il Consigliere Grimaldi non ha registrato la votazione, così come i Consiglieri Rossi, Avetta - Salizzoni non era presente - Grimaldi Bongioanni - Cirio non era presente - e Marello. L'Assessore Ricca è collegato, ma non.
Comunque, la proposta di deliberazione n. 76 è approvata.


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 87, inerente a "Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ricordo che il provvedimento è stato richiamato in Aula su richiesta dell'Assessore Marnati in data 4 maggio 2020.
Nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari di mercoledì scorso è stato concordato il rinvio in Commissione.
Ricordo che l'articolo 35, comma 5, del Regolamento interno prevede che quando un argomento sia posto in discussione a norma del comma 4, il Consiglio, su richiesta motivata della Commissione di almeno tre Consiglieri, può deliberare con la maggioranza dei membri assegnati di rinviare l'argomento stesso alla Commissione perché concluda o effettui la dovuta istruttoria, fissando alla stessa un termine non superiore a 30 giorni per riferire in Consiglio.
Chiedo, pertanto, se è confermata la richiesta di rinvio in Commissione da parte di almeno tre Consiglieri.
Prego, Consigliere Preioni, ha facoltà di intervenire.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo deciso, come maggioranza, di richiamare in Commissione il disegno di legge dell'Assessore Marnati - che parlerà più compiutamente di me di questa norma - perché riteniamo, in tal modo, di tenere un rapporto più corretto con le minoranze, con l'obiettivo di approfondire dei temi delicati e complessi in Commissione, che è il luogo più idoneo a ciò.
Questo è il primo aspetto fondamentale.
Inoltre, data la complessità della materia, vogliamo espletare un'analisi aggiuntiva. Naturalmente, permane la ferma volontà di rimanere nei termini di legge: pertanto, entro il 30 ottobre questa norma regionale andrà approvata. Noi lavoreremo per arrivare alla suddetta approvazione entro la fine di settembre, perché - l'abbiamo detto più volte - è la legge che può garantire la stabilità finanziaria alla Regione Piemonte; stabilità finanziaria che oggi è messa un pochettino a repentaglio in primo luogo dalla situazione di bilancio strutturale, in secondo luogo dall'evento COVID e dalla mancanza di introiti regionali, che ci saranno (l'abbiamo letto anche sui giornali) e che stiamo stimando.
Cosa prevede questa legge? La legge consente di mandare a bando delle concessioni, perché si tratta di questo. Naturalmente, i grandi player stanno combattendo delle battaglie legali pesantissime, ma noi, in maniera intelligente, elimineremmo quelle parti di legge che sono state impugnate in Regione Lombardia. Infatti, parte della legge lombarda è stata impugnata, se non erro, dalla Corte Costituzionale, dunque tali parti verranno stralciate. Peraltro, la nostra era già una legge diversa.
L'altro aspetto fondamentale è il fatto di mandare a bando, come si è detto, le grandi derivazioni, con degli introiti notevole per la Regione Piemonte. Alcune grandi derivazioni sono già scadute, altre stanno per scadere.
Un ulteriore aspetto fondamentale riguarda le Province che producono canoni idrici e che hanno sopra le loro teste dighe e invasi: con questa normativa avranno l'opportunità di ricevere almeno il 60% di questi introiti dei canoni.
In bilancio sono già stati iscritti 20 milioni di euro per le Province quindi le 5-6 Province che producono canoni - per capirci quelle che producono molto - sono quelle del Verbano-Cusio- Ossola, Torino e Cuneo altre hanno produzioni molto limitate. A queste tre Province andrà il 60 e ricordo che in bilancio ci sono 20 milioni di euro.
Dopo la mia legge sul Verbano-Cusio-Ossola, sarà in discussione la proposta di legge sulla specificità montana; sapete benissimo che il VCO in quanto a specificità montana, come le Province gemelle di Belluno e Sondrio, avrà invece il 100% dei canoni idrici perché la specificità montana andrà scritta nera su bianco con un atto e con un quid in più. Quel quid in più è il 100% dei canoni idrici, cosa che avviene già da decenni in Veneto e in Lombardia. Con la legge del Verbano-Cusio-Ossola andremo a sanare una ferita e a riportare degnamente in Piemonte una Provincia che ha avuto percorsi anche complessi.
Da parte del Gruppo della Lega c'è la ferma volontà di votare questa normativa che può consentire alle casse della Regione Piemonte di avere delle entrate importantissime e, dall'altra, la volontà di approfondire in Commissione un tema molto delicato con maggioranza e opposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo, ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per dire che apprezziamo la volontà di richiamare in Aula questo disegno di legge, che riteniamo molto importante e molto complesso. Su questo tema lavoreremo, come opposizioni, nel merito delle questioni come sulla legge del VCO, scritta successivamente. Sono temi sensibili e molto importanti per tutta la comunità piemontese.
La Commissione, come spesso abbiamo detto nei mesi scorsi, è il luogo in cui dibattere, confrontarci, discutere e approfondire, soprattutto disegni di legge di questa portata e di questa importanza. Sarebbe stato quanto meno particolare affrontare un tema così complesso in aula, avendolo richiamato già qualche mese fa.
Apprezziamo la scelta della maggioranza, e su questo tema lavoreremo appena le Commissioni saranno convocate con i tempi giusti per arrivare nei termini previsti dalla legge nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche noi accogliamo con favore il ritorno in Commissione di questa norma in quanto, come avevamo già detto nei mesi scorsi, serviva un maggiore confronto e un maggior approfondimento, non solo in quanto materia importante per la Regione, ma anche per il fatto che non possiamo assolutamente immaginare, su un tema del genere, intervenire in poche settimane, come si pensava di fare quando abbiamo affrontato questo disegno di legge nei mesi scorsi. Come avevamo anticipato alla maggioranza è arrivata la proroga dal Governo che ci consente di arrivare fino al 30 ottobre e, se riusciamo a migliorarla e ad approvarla prima, tanto meglio.
Per fortuna che non ci siamo avventurati ad approvarla in poco tempo in aula perché altre Regioni che hanno avuto fretta nel legiferare in questa direzione, hanno commesso alcuni errori e adesso ci sono delle impugnative e il meccanismo si è inceppato.
Per questo motivo accogliamo con immenso favore il fatto di poter ritornare all'interno della Commissione per migliorare un testo di legge che sarà il testo di legge che la Regione potrà applicare alle grandi derivazioni per i prossimi anni o, forse, per i prossimi decenni.
Speriamo di riuscire a migliorare questo provvedimento, anche e soprattutto non solo da un punto di vista dell'efficienza energetica delle grandi derivazioni, ma anche dal punto di vista di un miglioramento delle ricadute ambientali che queste grandi derivazioni comportano.
Da parte del mio Gruppo ci sarà questo tipo di attenzione sia durante la discussione in Commissione sia durante la discussione in Aula. Spero che si possa arrivare ad una sintesi che possa tenere in considerazione tutti i vari aspetti che vanno a toccare queste grandi derivazioni sui bacini della nostra regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vedo altre richieste di intervento.
Metto in votazione la richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 87 "Assegnazione di grande derivazione ad uso idroelettrico".
Ricordo che la proposta è approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati (26). Prima dell'apertura della votazione prego i Consiglieri di verificare di essere collegati a piattaforma Webex.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vedo che si sono aggiunti autorevoli membri della maggioranza e della Giunta.
Nella scorsa votazione sono stati presenti solo 33 Consiglieri e, se sottraiamo i Consiglieri di opposizione, il numero legale è lì che balla.
Chiederei solo attenzione; diversamente, ogni volta chiediamo la verifica del numero legale e - non si offenda il Consigliere Preioni - è diritto delle opposizioni farlo.
Adesso non lo sto chiedendo, sto solo dicendo di votare, altrimenti le opposizioni compartecipano alla presenza senza che la maggioranza faccia lo stesso, visto che è già caduto il numero legale una volta. La maggioranza è avvisata.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 22.
Ho verificato che nella precedente votazione il numero legale fosse presente.
Possiamo procedere alla votazione del richiamo in Commissione del disegno di legge n. 87. Ricordo ci vogliono 26 voti favorevoli. Ricordo, dopo aver votato, di schiacciare il tasto "invio" che è il pulsante in basso a destra sullo schermo.
Indìco la votazione sul richiamo in Commissione del disegno di legge n. 87 .
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame proposta di legge n. 41 inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale'"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 41, inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Ruzzola, i relatori di minoranza sono i Consiglieri Bertola e Sarno. La proposta di legge è stata licenziata a maggioranza dalla V Commissione il 20 febbraio 2020.
Nella seduta del 14 luglio scorso è iniziato l'esame del provvedimento.
Sono state svolte le relazioni ed è iniziata la discussione generale.
Si era iscritto a parlare il Consigliere Martinetti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Vorrei solo comunicare la sottoscrizione di tutti gli emendamenti dell'opposizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Martinetti per dieci minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
Intervengo sulla proposta di legge presentata dal Consigliere Ruzzola.
In realtà, quello che ho pensato stamattina è che sono un po' stufo di continuare a parlare di caccia, perché è un mese che stiamo andando avanti a discutere su specie cacciabili e non cacciabili.
Capisco che ci siano degli aspetti che fanno riferimento a promesse elettorali, ma credo che questo argomento, in primis, dovrebbe essere affrontato in maniera diversa. In seconda battuta, bisognerebbe, secondo me, dare priorità alle vere problematiche cui andremo incontro nei prossimi mesi e che dovremo affrontare.
Basta semplicemente leggere la rassegna stampa di questa mattina, dove non trovo una notizia che faccia riferimento al problema legato alle attività venatorie. Si parla di trasporti, delle grosse difficoltà che continuano ad avere i pendolari, ma non solo, si parla anche di scuola. La mia collega Consigliera Frediani poco fa ha chiesto se fosse presente l'Assessore Chiorino, perché si dovrà affrontare la questione del rientro degli alunni nei plessi scolastici a settembre, ma c'è ancora grande incertezza sulle modalità, soprattutto per quello che riguarda i trasporti in sicurezza.
Sulla rassegna stampa non leggo del problema degli ungulati, di pernici o di tordi, ma leggo la notizia che le liste d'attesa fanno ancora fatica a dare delle certezze a tutti i cittadini che hanno sopportato il lockdown e il disagio generato dal COVID-19. Mi sembra non ci sia ancora alcuna idea da parte di questa Giunta. Stessa cosa per la situazione individuata nelle RSA. Abbiamo più o meno tutti qualche parente o qualche conoscente in queste strutture, cui facciamo fatica a dare regole precise per poterli incontrare. Ed è veramente un dramma.
Capisco che ci sono ragioni forti sia da una parte sia dall'altra ed è chiaro che agli agricoltori va data una risposta sui danni creati dalla fauna selvatica. Ci sono dei numeri che sicuramente fanno riflettere e che probabilmente vi danno ragione, soprattutto se facciamo riferimento agli incidenti stradali causati dagli animali selvatici: parliamo di morti e di tragedie che si ripercuotono sulle famiglie.
Dall'altro lato, bisognerebbe anche andare a valutare le problematiche legate alla caccia vera e propria, perché durante la stagione venatoria appena passata si contano circa un centinaio di persone tra feriti e morti a causa dell'attività venatoria.
È un argomento sul quale credo ci fosse già una legge che aveva accolto tutte le proposte. Questa proposta di legge, con tutto rispetto per il Presidente Ruzzola, non credo che vada a modificare nessuno di questi aspetti pregnanti. E' vero che è un problema muoversi su certe strade comunali senza autorizzazione, però se proprio deve essere modificata bisognerebbe esaminare nel dettaglio la legge già esistente che, se ricordo bene, questo Consiglio ha impiegato due anni ad elaborare. Se non piace bisognerebbe discuterla in maniera seria, prendendo tutte le proposte che provengono da una parte e dall'altra, cercando di esaminarla - e lo dico io che rappresento un movimento che ha un'impronta ambientalista - in maniera un po' meno ideologica e più nel merito. Così com'è, secondo me, non va bene.
Torno a dire: con i problemi che abbiamo è più di un mese che stiamo solo discutendo di caccia. Credo che bisognerebbe provare ad affrontare anche altri argomenti che ritengo fondamentali. Siamo tutti in bilico viviamo in un momento di incertezza. Io giro parecchio sul territorio e le domande che mi rivolgono fanno quasi tutte riferimento ad altre problematiche e non a queste.
Pertanto invito questa Assemblea a darsi delle priorità e ad andare oltre alla campagna elettorale, perché, se tutto va bene, è ancora lontana.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Due parole veloci sulla proposta di legge presentata dal Presidente Ruzzola che, di fatto, anticipano quello che sarà, fra alcune ore, il voto.
Non interverrò più come dichiarazione di voto, ma intervengo solo ora.
Sicuramente le parole del Consigliere Martinetti hanno un fondo di condivisione. Però forse non c'era sui giornali un chiaro riferimento a quello che sta succedendo nelle vallate del Piemonte, dove gli ungulati stanno continuando ad arrecare dei danni alle coltivazioni di chi ha il coraggio di vivere e lavorare in montagna, di chi ci garantisce il presidio, ai quali dobbiamo essere grati e verso i quali dobbiamo legiferare.
La proposta di legge del collega Ruzzola ha, secondo me, due punti cardine: quello sul controllo dell'aumento incontrollato degli ungulati, in particolare dei cinghiali e il riferimento alle strade di montagna. Sono stato attento agli interventi che i colleghi hanno svolto nella passata seduta di Consiglio. Come ha detto il collega Bertola, laddove l'uomo si è sostituito alla natura, introducendo delle specie che non erano autoctone ha sempre fatto dei danni. E lo fa in questo caso con il cinghiale, che prolifera.
Ho ricevuto non più tardi di venerdì dall'amico Guido Giordano di Valdieri le fotografie dei campi di patate devastati dagli ungulati, ma ho avuto anche informazioni dai racconti dei guardia parco su come il cinghiale si sia evoluto ai tempi. Nelle aree parco di notte il cinghiale esce e va a nutrirsi nei campi coltivati, mentre quando arriva il mattino rientra nelle aree parco dove è protetto.
Tutte le volte che l'uomo ha introdotto delle specie ha fatto dei danni. Lo ha fatto nei nostri fiumi, da quando ha ricominciato a risalire alle porte del Piemonte il pesce siluro, che ha distrutto la fauna ittica autoctona, così come ha fatto il cormorano, per il quale non c'è assolutamente controllo. Sempre per quanto riguarda la montagna e il lavoro in montagna, su specie che sono state probabilmente introdotte dall'uomo un altro problema si incardina sul lupo.
Qualche collega mi spiegava che probabilmente il lupo dovrebbe avere anche lui un ruolo di equilibrio naturale e quindi andare lui ad esercitare il contenimento sul cinghiale. Questo però non avviene, perché il lupo è furbo e come tutti i cani di acuto - chi ha un cane lo sa - lui non va a cercarsi delle grane con il cinghiale che ha denti lunghi 10 centimetri, il pelo irsuto e corre come un treno. È più facile andare a predare le pecore negli allevamenti, specie selezionate dall'uomo per la lana, il latte e la carne, e non per difendersi dal lupo.
Qui si genera un'altra problematica, sulla quale sono già stato protagonista con un'interrogazione: dobbiamo andare a rivedere il sistema risarcimento dei danni perché, così com'è, non funziona, per quanto riguarda i danni da lupo.
Per quanto riguarda il cinghiale, contando anche che non è più il cinghiale autoctono delle nostre valli, ma un ibrido, oppure una specie immessa dall'uomo, il contenimento diventa obbligato, proprio nel rispetto di chi fatica e ha ancora il coraggio - lo ripeto - di vivere e lavorare in montagna.
La seconda parte della legge riguarda le strade di montagna. È un discorso che mi vede assolutamente favorevole: se si chiamano "strade", è perché qualcuno le aveva costruite per percorrerle; se non avesse voluto che si percorressero, le avrebbe chiamate "riserve". Oltre a ipotizzare che il passaggio di mezzi possa aiutare il mantenimento di queste strade e comunque, sia un segnale e un campanello di monitoraggio verso le istituzioni pubbliche che governano quelle strade, lo vedo positivo. Avrei ampliato la platea dei possibili fruitori a tutti coloro che pagano un tesserino governativo, ma ho visto che l'opposizione è già stata prolifica di emendamenti, per cui penso bastino quelle che sono caricate.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo anch'io svolgere qualche considerazione sulla proposta di legge n. 41, che consta di due articoli (ma direi sostanzialmente di uno, perch il secondo riguarda aspetti finanziari), facendo i complimenti al collega Ruzzola che l'ha presentata, per una ragione semplice: con una legge di un articolo è riuscito ad aprire un dibattito che dura da mesi, da settimane.
Non tutti riescono in un intento di questo tipo, quindi volevo provare a ricordare, ovviamente senza offesa nei confronti del collega Ruzzola, ma magari togliendolo anche un po' dall'imbarazzo, che cosa contiene questo articolo.
È una modifica alla legge n. 32 dell'82, che tratta delle norme di conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. Con questo articolo 1 si va a modificare l'articolo 11 della legge e precisa un concetto molto semplice: oggi abbiamo strade comunali, perlopiù in zone montane o collinari, quindi strade sterrate e impervie, sulle quali c'è divieto di transito; sulle quali oggi possono accedere soltanto gli operatori faunistici, ad esempio le Guardie Provinciali, quando svolgono il prelievo degli animali, cioè quando svolgono la loro attività di contenimento della fauna selvatica, in modo particolare cinghiali e caprioli.
Con questa norma andiamo a estendere la possibilità di accedere a queste strade anche a tutti gli altri che sono autorizzati a questo tipo di caccia selettiva, quindi a squadre di cacciatori che svolgono questo tipo di attività.
Questo è il contenuto specifico che ho voluto richiamare all'inizio per ricondurre la discussione al punto. Occorre capire se questo è positivo per le finalità che la legge si pone, oppure la possibilità di accesso a queste strade, per cui è vietato il transito, comporta negatività o conseguenze.
Da questo punto di vista ci sono alcune osservazioni da fare. La prima è la cosiddetta "ratio legis", cioè la finalità che, a detta del suo proponente, ha questa norma, cioè la possibilità di accedere: si vuole facilitare - facilitare - l'esercizio della caccia selettiva volto al contenimento degli ungulati. Sotto questo profilo non si può che essere d'accordo, perché il tema dei cinghiali, per essere molto chiari, o il tema dei caprioli, sono temi che negli anni hanno avuto una serie di salti di qualità notevoli. Qualche anno fa era un problema della montagna, era un problema delle colline, dopodiché è diventato un problema per il mondo dell'agricoltura (e lo è ancora oggi, con l'aumento del numero di questi animali, per cui tutti i danni provocati alle coltivazioni in montagna e nelle nostre colline), ma il salto di qualità più recente (diciamo degli ultimi due anni) sono i problemi legati alla sicurezza urbana e alla sicurezza stradale. Questi animali non vivono e non proliferano solo più nelle zone prettamente naturalistiche delle montagne e delle colline, ma scendono a valle, spesso anche alla ricerca di acqua (e, da questo punto di vista, i cambiamenti climatici hanno sicuramente un peso), quindi attraversano zone urbanizzate, attraversano le strade e determinano anche incidenti di una certa gravità, talune volte addirittura mortali.
È un problema che non possiamo sottovalutare e non può essere politicizzato: contenere questi animali è di destra, non contenerli è di sinistra; contenerli significa essere contro l'ambiente, non contenerli significa essere a favore dell'ambiente. È un approccio assolutamente sbagliato perché è un'emergenza e, quindi, va affrontata, ma va affrontata con tutti gli strumenti che si possono avere a disposizione, ma anche con buonsenso, con logica e con la capacità di mettere in campo questi strumenti senza creare altre tipologie di danni.
Sotto questo profilo, la proposta di legge non risolve il problema, ma è un piccolo tassello per agevolare il recupero, soprattutto dei capi abbattuti, che oggi è reso più difficoltoso dalla intransitabilità di queste strade.
Tuttavia, dal punto di vista di altre tipologie di conseguenze, è un bene o un male che si possa fare questo? La mia opinione è che - e su questo non condivido l'approccio posto da questa proposta di legge - questo sia un tema che la Regione avrebbe dovuto affrontare e affrontarlo con i Comuni, perché queste sono strade comunali.
Sono strade comunali interdette al traffico dai Comuni e talvolta c'è da chiedersi per quale ragione sono interdette al transito veicolare: ci sono ragioni ambientali, che sono importantissime, ma ci sono anche ragioni di sicurezza; sono strade, perlopiù e spesso, che non possono essere transitate perché sono pericolose e perché non hanno le caratteristiche per essere transitate.
A mio parere, l'apertura di queste strade non può che essere decisa e determinata dai Sindaci e dai Comuni, in base a valutazione che tengano insieme tutti questi interessi; che quindi tengano in considerazione l'esercizio della caccia selettiva, che è un interesse, ma che tengano in considerazione anche aspetti ambientali e quelli legati alla sicurezza perché se su quella strada che il Sindaco ha chiuso per ragioni di sicurezza accade un incidente, il responsabile di questo è il Sindaco, non siamo noi che oggi decidiamo che quella strada può restare aperta. È vero mi si può rispondere: "ok, noi diciamo al Sindaco che la può aprire, poi se ci sono altre motivazioni il Sindaco può decidere di non aprirla", ma mi pare che stiamo affrontando il problema al contrario e che quindi, forse più opportunamente avremmo dovuto, anche attraverso un procedimento di modifica della legge che stiamo facendo oggi, dare ai Comuni e/o alle Unione dei Comuni, perché spesso si tratta di piccoli Comuni, soprattutto nelle zone montane e collinari, la possibilità di aprire queste strade e quindi, di decidere in autonomia quelle strade che possono essere transitabili, senza problemi, dai soggetti addetti a questo contenimento di natura venatoria, e quelle che non lo sono.
Questo abbiamo chiesto in Commissione; abbiamo anche presentato emendamenti, che saranno poi portati al voto (abbiamo ancora la speranza che è sempre l'ultima a morire - che possano essere presi in considerazione), ma ci sarebbe parso più utile e più opportuno che il problema fosse affrontato - ripeto - con il coinvolgimento diretto, anche dal punto di vista decisionale, dei soggetti proprietari di quelle strade: i Comuni, responsabili dell'apertura e di ciò che può accadere dal punto di vista delle conseguenze che la mobilità può comportare.
Dunque, anzitutto, apprezziamo la finalità posta in essere e portata all'attenzione di quest'Aula, del contenimento del grossissimo problema che interessa il Piemonte, ma non solo, legato al proliferare dei cinghiali e degli ungulati in genere, con tutte le conseguenze che dicevo prima inoltre, riteniamo che questo provvedimento sia stato caricato di un significato eccessivo; questo provvedimento non risolve il problema dell'abbattimento e del contenimento di questa tipologia di fauna; infine avremmo affrontato questo specifico provvedimento e questa specifica possibilità di accesso straordinario da parte di taluni soggetti a queste chiamiamola così - infrastrutture di montagna e di campagna in maniera diversa, coinvolgendo i Comuni e lasciando ai Sindaci e all'Unione dei Comuni la possibilità - perché è a loro che dovrebbe competere - di decidere nel merito della loro apertura o meno, senza arrogarci noi questo diritto.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per una precisazione: risulterebbe che il mio voto sul richiamo in Commissione del disegno di legge n. 87 non sia stato registrato; vorrei confermare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei comunicare la sottoscrizione degli emendamenti delle minoranze da parte di tutto il Gruppo del Movimento 5 Stelle.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, ha già riferito il Consigliere Sacco.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La mia comunicazione è diversa, giacché non posso comunicare di voler sottoscrivere i miei emendamenti, perché sono già firmati da me.
Io ho già firmato quelli a mia prima firma e quelli del Consigliere Grimaldi, ma non ho sottoscritto quelli presentati dal Gruppo del Partito Democratico; pertanto, comunico di voler sottoscrivere gli emendamenti presentati dal Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Va bene.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Lo ridico a verbale: credo di aver già sottoscritto tutti gli emendamenti del Gruppo del Movimento Cinque Stelle e alcuni del Partito Democratico, ma per correttezza chiedo di poterli sottoscrivere tutti.



PRESIDENTE

Va bene, sono tutti sottoscritti.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, si proceda con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 01 Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 45) che introduce l'articolo n. 0.1.
Emendamento rubricato n. 45) presentato da Grimaldi, Bertola, Frediani Sacco, Disabato, Martinetti e altri.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Scusi, ma non mi ero accorto che in tabella fosse il primo.
Il senso dell'emendamento è molto semplice e credo che possa vedere convinte oltre le forze di opposizione anche quelle di maggioranza, perch all'articolo 2 della Legge regionale n. 32 del 1982, "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", dopo le parole ".di alcune specie di fauna minore" (sapete bene tutta la discussione che abbiamo fatto sulle specie di fauna minore e, fra poco ritorneremo su alcune di queste specie), aggiungeremmo anche le seguenti parole, credo di buonsenso: "le specie di fauna in evidente declino numerico o a rischio di estinzione".
Ovviamente, ci preme assolutamente riportare in questa discussione, che ci costringe, di fatto, dopo un mese di discussione sul cosiddetto collegato omnibus, a parlare nuovamente di caccia e così, di nuovo, anche oggi, vorremmo aggiungere le parole "e la tipica fauna alpina" e questo lo ribadiremo per ogni emendamento.
Per chi si fosse messo in ascolto soltanto ora, il Consiglio regionale non è sotto scacco di forze ambientaliste che hanno rimesso al centro questa discussione (abbiamo discusso per più di cinque anni su quali fossero, secondo noi, le specie da proteggere; in alcuni casi abbiamo vinto e in altri abbiamo perso), ma ricordo a tutti che il centrodestra ha voluto reinserire 15 specie definite protette all'interno della discussione dell'Omnibus. Tuttavia, grazie a una discussione articolata, per fortuna metà sono state stralciate, ma per nostra sfortuna si è voluto cambiare il calendario venatorio e anche le specie cacciabili già in quel provvedimento.
Oggi, non contenti, siamo chiamati di nuovo a sostenere una discussione che vede al centro la caccia relativamente al tema dei mezzi motorizzati.
Per questo motivo, ad ogni emendamento presentato, spiegheremo sia il senso dell'emendamento, ma anche il senso dei nostri emendamenti, perché ci sembra assurdo che mentre potremmo prenderci questa giornata per parlare del ritorno nelle aule dei ragazzi piemontesi, di quanto sta succedendo (anche perché, mi pare, che oggi sia una giornata storica per l'Unione Europea e per l'Italia), o per parlare di ripartenza, purtroppo siamo ancora qui bloccati a discutere sulle specie cacciabili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Condivido in pieno la ratio e la motivazione che hanno spinto il Consigliere Grimaldi a presentare questo emendamento, per aggiungere un riferimento chiaro, all'interno della finalità della legge, alla conservazione del patrimonio naturale e assetto ambientale della fauna a rischio di estinzione o in declino numerico.
La legge che stiamo andando a modificare è la n. 32 del 1982. Vorrei segnalare (poiché abbiamo un sito che è il migliore che ci sia in Italia come banca dati normativa a livello regionale, che da qualche anno è stato ulteriormente implementato) che nella parte alta della pagina si vedono le varie versioni della legge, quindi è un testo coordinato e, cliccando, si possono leggere le vecchie versioni; questa versione è la numero 14, tanto per far capire quante volte sia stata modificata nel tempo e anche questo articolo è stato modificato parecchie volte nel tempo.
Vi suggerisco di andare a vedere per conoscere a cosa pensasse il legislatore in quel momento; un aspetto importante, perché vi è la ragione per cui ha preparato la legge e l'ha fatta approvare. Insomma, è descritta la finalità della legge, che non parla di strade, di fuoristrada, di macchine, di cinghiali, ma tratta delle "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale". Quindi, il focus è quello e non è la strada.
Allora se il Comune ha deciso di piazzare all'inizio di quella strada che però non è una strada. Per alcuni aspetti ho apprezzato l'intervento di Bongioanni, che ha fatto riferimento alle "strade di montagna": no, non è strada.
L'articolo n. 11 parla di "fuori strada", che non è strada, ma è "fuori strada", quindi se il Comune ha deciso di piazzare lì un cartello bianco con il circolo rosso intorno, per far passare soltanto i residenti fittavoli o altri soggetti che fanno attività di tipo pubblicistico C'era una ragione: la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale - ma lo spiegheremo meglio dopo, perché ho finito il mio tempo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi hanno detto che l'applicativo non ha registrato il mio voto sul rinvio in Commissione del provvedimento sulle grandi derivazioni idriche.
Chiedo di registrare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale il voto favorevole dei Consiglieri Valle e Avetta che non erano stati registrati.
Ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento n. 45)? La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Ho sottoscritto quest'emendamento, così come gli altri dell'opposizione, perché considero importante continuare a discutere di questo tema, anche se forse non è il momento giusto, perché - come diceva il Consigliere Grimaldi - in un momento come questo, appena usciti, forse usciti da un'emergenza sanitaria e alla luce di tutto quello che sta succedendo a livello europeo, il Consiglio regionale dovrebbe avere altri temi di cui parlare e di cui far parlare i cittadini piemontesi. Invece continuiamo a discutere di caccia, perché stiamo parlando di caccia, non di conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale. Non stiamo parlando neanche di tutela della tipica fauna alpina: stiamo parlando di modificare una legge che avrebbe la finalità di tutela e conservazione, ma la stiamo modificando in senso peggiorativo.
Si parte sempre dal presupposto che la specie umana sia la padrona del mondo, per cui noi abbiamo creato il nostro ambiente ben poco naturale rosicchiando sempre di più e andando a restringere sempre di più l'habitat di certe specie animali; dopodiché, le abbiamo definite dannose, senza ricordarci che, in realtà, la specie più dannosa che esiste sulla Terra siamo proprio noi: continuiamo a pensare che il mondo appartenga solo all'uomo e cerchiamo di limitare sempre di più gli spazi degli altri esseri viventi.
In più, molto spesso siamo proprio noi ad aggravare il problema, perch ricordava nelle scorse sedute il Consigliere Bertola - molto spesso la presenza eccessiva di certe specie animali deriva proprio dall'introduzione, da parte dell'uomo, di esemplari per poterli poi cacciare.
In questo immenso controsenso, oggi stiamo operando nuovamente su una legge regionale per cercare di dare agli uomini, quindi alla specie umana ulteriori spazi di azione in un ambiente che dovrebbe essere, invece oggetto di tutela.
Per questo motivo, ho scelto (ognuno avrà le sue motivazioni, queste ovviamente sono le mie) di sostenere l'ampliamento del dibattito in Aula anche se - ripeto - spererei che si decidesse di abbandonare questo dibattito per dedicarsi ad altro, perché ritengo necessario cercare di riflettere ancora su quello che stiamo facendo a una normativa regionale che avrebbe bisogno di essere rafforzata dal punto di vista della tutela e non ulteriormente indebolita.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sono molto contenta di aver sottoscritto l'emendamento del Consigliere Grimaldi, che inserisce una nozione fondamentale all'interno dell'articolo 2 della legge regionale in oggetto, chiedendo di tutelare specie in evidente declino numerico a rischio estinzione e la tipica fauna selvatica.
Nel merito della proposta del Consigliere Ruzzola sono già entrata però dico che, invece, su questo punto dovremmo fare veramente una seria riflessione e non come è avvenuto con l'omnibus, dove è stata inserita una specie (noi siamo riusciti a farne togliere una grazie ai nostri emendamenti, cioè la lepre variabile, tipica specie di fauna alpina, e di questo vado profondamente fiera e penso vadano fieri anche i miei colleghi) che è in forte calo numerico ed è un gioiello delle nostre montagne, è simbolo delle nostre montagne, cioè la pernice bianca.
Certamente, voi dovete accontentare il vostro elettorato e l'avete dimostrato; per questo, non guardate in faccia nessuno, però almeno guardate i dati scientifici. Prima di compiere questo gesto, avete chiesto per esempio ai centri di referenza della fauna alpina (ne abbiamo uno presente sul nostro territorio) i dati della presenza di questa specie? Cioè, si sa qual è la reale presenza di questa specie sulle nostre montagne? Questo, soprattutto per i problemi che si stanno registrando cioè la riduzione dei ghiacciai e del manto nevoso sulle nostre montagne che rappresenta l'habitat specifico della tipica fauna alpina.
Voi, con quell'omnibus avete commesso (tra virgolette) "un crimine" e lo dico proprio credendoci, perché forse un approfondimento in più ci avrebbe evitato di arrivare a questo punto. Non si tratta di essere animalisti (attenzione!): si tratta di essere naturalisti e di preservare gli equilibri naturali delle nostre montagne e dei nostri habitat.
Pertanto, quando voi fate confusione tra queste due categorie, vi invito semplicemente a fare quello che dovrebbe fare chiunque: documentarvi e studiare prima di effettuare variazioni all'interno di leggi che comportano un vero e proprio danno per la fauna selvatica.
Tra l'altro, se voi attuate o comunque proponete queste modifiche alla legge come avete applicato e attuato l'omnibus, io mi preoccupo, perché mi chiedo se anche quello l'abbiate fatto con tutta questa leggerezza e con il solo obiettivo, non di tutelare gli agricoltori dai danni provocati da questa specie, ma di accontentare un elettorato che di quell'intenzione non ha assolutamente voglia.
Vi invito nuovamente, come hanno fatto anche i miei colleghi, a riflettere e ringrazio il Consigliere Grimaldi per aver proposto quest'emendamento, che ho convintamente sottoscritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo su quest'emendamento, che ha il palese fine di specificare le prerogative di tutela che vogliamo introdurre. Infatti all'articolo 2 della legge regionale 32/82, "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", dopo le parole "di alcune specie di fauna minore" chiediamo di inserire le parole "per specificare le specie di fauna in evidente declino numerico o a rischio di estinzione", in modo da evitare qualsiasi tipo di interpretazione che possa escludere le specie di fauna che vogliamo tutelare.
Come diceva anche la mia collega, queste sono prerogative che devono essere assolutamente introdotte nella normativa regionale, per tutelare quelle specie che ultimamente il Consiglio regionale, o, meglio, la maggioranza, ha voluto introdurre fra le specie cacciabili.
Attraverso quest'emendamento, ma anche attraverso tutta una serie di altri emendamenti, andiamo a circoscrivere la possibilità di intervenire dal punto di vista antropologico, attraverso l'attività venatoria, su alcune specie che avrebbero, invece, la necessità di una maggiore tutela da parte del legislatore.
Per questo motivo, ho ritenuto di sottoscrivere l'emendamento, che da solo, ovviamente, non è sufficiente a coprire l'intenzione, almeno la nostra, all'interno della normativa regionale, ma ci consente di iniziare a introdurre tutta una serie di aspetti che circoscrivano in maniera più puntuale ed evidente quanto vogliamo introdurre con queste modifiche normative. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo ulteriori richieste di intervento sull'emendamento n. 45).
Mi hanno informato che stanno entrando i lavoratori della ex Embraco: valutavo se interrompere qua i lavori, per riprenderli successivamente.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Presidente, può mettere in votazione l'emendamento? È possibile?



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

È possibile mettere in votazione l'emendamento? Grazie.



PRESIDENTE

Adesso poniamo in votazione l'emendamento, ma c'era stata la richiesta di sospensione anticipata dei lavori per procedere.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Potremmo anche proseguire, non è che ci sia. Sono io che presiedo sono io che decido.
Vi sono altre richieste di intervento? Chiedo alla Giunta di esprimere il parere sull'emendamento rubricato n. 45) presentato dal Consigliere Grimaldi.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Non è accolto.



PRESIDENTE

Aspetti, Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Voglio sentire un attimo. perché non ho ricevuto alcuna valutazione.



PRESIDENTE

Le chiedo di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 45), aggiuntivo dell'articolo 0.1, presentato dal Consigliere Grimaldi.



(Commenti fuori microfono)



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
La Giunta esprime parere contrario.
Se non vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto procedo con la votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Il voto del Gruppo del Partito Democratico sarà ovviamente favorevole.
Tengo solo a sottolineare che, nonostante l'importanza di questa legge mancava il primo firmatario e, praticamente, mancava tutta la Giunta tranne l'Assessore Poggio (peraltro, ad un certo punto, cari colleghi della maggioranza, tutta la Giunta era assente!).
Ha fatto bene il Presidente Allasia ad intervenire, perché non c'era il numero legale, tanto per essere chiari. Dunque, per la seconda volta nel giro di un'ora e mezza - meno male che siamo rientrati in aula, perché da remoto era più facile garantire il numero legale! - il numero legale non c'era.
È stato bravo il vostro Presidente a prendere tempo: ma sia chiaro che è questo ciò che è accaduto.
Dunque, anche per una legge che avete voluto portare in aula immediatamente, con tutte le velocità del caso (più o meno), e che volete approvare in questi termini, non avete neanche avuto l'accortezza al primo voto di essere in aula e di garantire, per le vostre cose - dico proprio così, "le vostre cose" - il numero legale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo al Presidente di tutelarmi dal rumore in aula. Grazie.
Intervengo, chiaramente, per comunicare il voto favorevole a questo emendamento.
Quando ero piccolo, mio papà mi portava allo stadio. Erano gli anni Ottanta, gli anni della Juve di Zoff, Gentile e Cabrini (l'Assessore Tronzano sicuramente lo apprezzerà).
A volte non si giocava bene, ma si vinceva lo stesso 1-0: ecco che allora si dovevano far trascorrere gli ultimi dieci minuti, così Zoff cominciava a passare la palla a Gentile, a Cabrini, a Scirea. insomma, si giocava al limite dell'area di rigore e si faceva "melina". Così passavano i dieci minuti: a volte si giocava male, ma si vinceva 1-0. E si vincevano anche gli scudetti, perché chi segue un po' il calcio sa che per la Juventus vincere non è importante, è l'unica cosa che conta. Insomma, si spendevano gli ultimi dieci minuti così, a passarsi il pallone: si chiama "melina". Lo hanno fatto anche altri.
Oggi la "melina" serve anche per riuscire a far votare gli emendamenti alla proposta di legge n. 41. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Se non ci sono altre richieste di intervento per dichiarazioni di voto, procederei con la votazione.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 Passiamo all'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Io spero che le parole pronunciate dal Consigliere Sarno siano false.
Per la verità, anche quelle del Consigliere Bertola, perché la Juve non è cambiata in trent'anni e ieri ha messo il quinto difensore, Rugani.
Lei non stava mica facendo "melina"! Semplicemente, ci ha chiesto di incontrare i lavoratori di Embraco e noi le abbiamo risposto: "Sì, per finiamo prima la votazione".
Adesso se li è già dimenticati i lavoratori della Embraco?



PRESIDENTE

Non me ne dimentico, non si.



GRIMALDI Marco

Allora non ci dia di nuovo la parola per illustrare il prossimo emendamento: andiamo ad incontrare i lavoratori, così come ha appena proposto.
Non vorrei davvero che fosse successo quello che i colleghi stavano dicendo: io non ci posso credere, soprattutto se ha utilizzato strumentalmente i lavoratori. Sarebbe inammissibile e lei non lo farebbe mai! Sull'articolo 1 insistono alcuni emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Bertola.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



GRIMALDI Marco

Tale emendamento è identico a quello rubricato al n. 38).



GRIMALDI Marco

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Sarno, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Valle.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



GRIMALDI Marco

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, sull'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Pensi che prima volevo intervenire per ringraziarla, perché aveva accolto la mia richiesta avanzata ad inizio seduta di sospendere un po' prima i nostri lavori per ascoltare i lavoratori!



PRESIDENTE

Sono le ore 12.41: avevamo detto che li avremmo incontrati alle ore 12.45.
Ho chiesto di interrompere prima e non me l'avete concesso. Ora interrompiamo alle ore 12.45.



FREDIANI Francesca

Siccome sarebbe spiacevole anche pensare che ci stiamo.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire sull'ordine dei lavori, entri nel merito dell'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Prima di votare l'emendamento rubricato n. 1) aveva chiesto di sospendere la seduta perché i lavoratori stavano entrando. Siccome i lavoratori, a questo punto, saranno già entrati, non voglio pensare, come diceva poc'anzi il collega Grimaldi, che sia stato un escamotage per prendere tempo per consentire il rientro in aula della maggioranza assente.
Mi aspetto, quindi, che si sospenda la seduta per andare ad incontrare i lavoratori.



PRESIDENTE

Sospenderemo la seduta alle ore 12.45.



FREDIANI Francesca

Quindi conferma che stava facendo "melina".



PRESIDENTE

Io ho chiesto di sospendere i lavori anticipatamente rispetto alle 12.45, ma non avete voluto. Perciò procediamo come prescritto.
Eravamo all'emendamento n. 2), identico all'emendamento n. 38), a prima firma dei colleghi Bertola e Sarno.
Ha chiesto la parola per l'illustrazione il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento è fondamentale, perché propone nientemeno che l'abrogazione dell'articolo 1 della proposta di legge. Chiaramente, mira ad abbattere proprio questa proposta di legge che noi non condividiamo.
Poi, Presidente - sono strumenti brutti, ma legittimi: è chiaro che quello di prima era un éscamotage - legittimo, ce lo possiamo dire, siamo maggiorenni e vaccinati (io ampiamente, perché ho già compiuto cinquant'anni). Vi dico solo che più da una parte si chiedono tempi certi per l'approvazione di questo emendamento, più questo provvedimento non ha tempi certi. Lo dico perché sono fatto male e sono consapevole di avere un brutto carattere.
Questo emendamento va ad abrogare l'articolo 1 della proposta di legge.
Tuttavia, per dare un senso a queste ore e a questi giorni di Consiglio regionale, proseguo su un discorso fondamentale, un discorso di merito sulla ratio del legislatore, sulla finalità della legge n. 32 dell'82 che ha per oggetto la "Conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", non le auto, i funghi o i cinghiali. Quella la ratio della legge.
Il legislatore ha specificato, all'articolo 11, chi dovrà passare su quella strada. Il Consigliere Bongioanni prima era assente e per una volta che non c'era le ho fatto un complimento. Avevo detto che condivido in parte quello che ha detto prima, anche se io sarò più specifico. Il Consigliere ha parlato di strade di montagna, ma la legge non cita strade l'articolo 11 dice "fuoristrada". La strada è una strada: di pianura, di montagna, di città. Il fuoristrada è un'altra cosa.
Il legislatore ha specificato chi può passare da quel fuoristrada. Chi chiaramente, possiede un terreno perché ci dovrà passare con il trattore perché ha degli attrezzi e non li può portare tutti a mano, perché ha motocoltivatore, perché ha una varietà di strumenti che si deve portare.
Chi affitta un terreno, logicamente, ha lo stesso diritto del proprietario di passare con un trattore o con altro - e poi soggetti che hanno più che un interesse legittimo, una motivazione di tipo pubblico, istituzionale. La legge consente il passaggio a chi, giustamente, fa attività di tipo pubblicistico e quindi i soggetti individuati dalla legge regionale sull'attività venatoria e non altri.
Se noi andiamo a introdurre una serie di deroghe mettiamo in atto un meccanismo discorsivo, di cui parlerò dopo.



PRESIDENTE

Essendo arrivate le ore 12.45 sospendiamo i lavori dell'Aula che riprenderanno alle ore 14.00 con le interrogazione a risposta immediata.
Ai Capigruppo e ai Consiglieri che vogliono partecipare all'incontro con la delegazione Embraco, ricordo che l'incontro è in sala Viglione.
Grazie e buona giornata.



(La seduta, sospesa alle ore 12.46, riprende alle ore 14.12)



(I lavori pomeridiani iniziano alle ore 14.12 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'elenco delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere alle seguenti interrogazioni: la n. 345 presentata dal Consigliere Grimaldi, la n. 346 presentata dal Consigliere Valle e la n. 347 presentata dal Consigliere Riva Vercellotti, alle quali risponderà l'Assessore Poggio; la n. 348 presentata dal Consigliere Avetta la n. 349 presentata dal Consigliere Magliano, la n. 350 presentata dal Consigliere Gallo e la n. 351 presentata dal Consigliere Martinetti, alle quali risponderà l'Assessore Marrone.
Come da Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche. Prego fin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi per il buon svolgimento della seduta. È espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 347 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Empasse all'Asl di Vercelli"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
347.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il question time che ho presentato oggi nasce da una recente e corale bocciatura da parte dei sindaci dell'ASL di Vercelli al bilancio dell'azienda 2019 e all'operato della Direzione generale dell'ASL, in occasione della Conferenza dei Sindaci che si è tenuta lo scorso 6 luglio.
Ed è un giudizio negativo non solo sui conti, che sono - ahinoi - anche quest'anno in rosso, ma soprattutto sulla scarsa attenzione rivolta al territorio in questi anni, cui si è aggiunta la situazione emergenziale legata al COVID e al rapporto più in generale con i Sindaci.
Inoltre, la cosa che ritengo più grave o ugualmente grave è il fatto che, a margine di questa Conferenza dei Sindaci, alcune Amministrazioni in particolare, le più rilevanti dal punto di vista demografico e politico Vercelli, Borgosesia e Varallo, il capoluogo e il secondo Comune della Provincia e un altro Comune che esprime, attraverso il suo sindaco, anche il Presidente della Provincia - hanno chiesto alla Direzione generale che prendesse atto del voto espresso, e hanno usato queste parole: "venire meno dei presupposti utili a proseguire efficacemente il suo mandato e fare un passo indietro".
Cosa vuol dire? Vuol dire che sostanzialmente i Sindaci hanno chiesto al Direttore generale di rassegnare le proprie dimissioni, che è un fatto certamente rilevante e che è figlio non soltanto del voto unanimemente negativo della Conferenza dei Sindaci dello scorso 6 luglio, ma è il frutto di una situazione che si è andata procrastinando per molto tempo.
Lo stesso Direttore ha ammesso che ci sono delle difficoltà, che il rapporto con il territorio non è stato certamente tra i migliori e, mentre abbiamo apprezzato che, a fronte di una bocciatura severa da parte della Conferenza dei Sindaci per l'ASL Torino 4, il Direttore generale si sia dimesso, nel caso dell'ASL di Vercelli questo non è accaduto. Il Direttore non molla, rimane lì seduto sulla sua poltrona e, anziché dare un segnale di attenzione, ha fatto esattamente il contrario. Penso solo a come è stata gestita in modo vergognoso ed imbarazzante la situazione del CUP, sul quale chiedo all'Assessore che risponderà di porre un'attenzione particolare finanche ad arrivare a chiedere un potere sostitutivo per la gestione del CUP, utilizzando anche la Protezione Civile. Perché quello che sta avvenendo non è certamente un fatto normale.
Cosa chiedo all'Assessore? Ovviamente cosa intende fare rispetto a questa situazione e come intenda muoversi l'Assessorato, perché tutti si attendono oggi che la Giunta regionale, nel rispetto delle norme, raccolga l'appello unanime dei Sindaci e dei cittadini esasperati che chiedono a gran voce un cambio al vertice della Direzione sanitaria. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Poggio, che ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come risposta al Presidente Riva Vercellotti, essendomi messa in contatto con l'Assessorato alla sanità, posso confermare che si prende atto dei contenuti dell'interrogazione circa la Direzione generale dell'ASL di Vercelli con oggetto "Empasse all'ASL di Vercelli". Peraltro sono problemi già noti all'Assessorato.
Attualmente è in fase di attuazione la procedura di verifica di metà mandato per le Direzioni generali delle Aziende Sanitarie della Regione Piemonte, anche per quanto riguarda l'ASL di Vercelli. La stessa procedura è destinata a concludersi il prossimo 28 agosto.
Per cui per quanto lei ha richiesto mi farò portavoce presso l'Assessore alla sanità, Icardi.


Argomento: Industria - Commercio - Artigianato: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 349 presentata da Magliano, inerente a "Misure urgenti a favore delle attività di noleggio con autista di autobus e auto"


PRESIDENTE

Continuiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 349.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione a risposta immediata nasce dall'emergenza che sta vivendo il comparto in oggetto. Il 3 giugno in tante città capoluogo di Regione le associazioni di categoria in ambito bus, vetture e natanti del comparto noleggio con conducente hanno organizzato una serie di manifestazioni nazionali.
Anche in Piemonte si è svolta in piazza Castello la manifestazione per protestare contro la mancanza di considerazione per le attività di noleggio con autista di autobus e di auto da parte del Governo. Sappiamo, e questo lo dobbiamo dire a onor del vero, che una parte del bonus è stata data anche a coloro che effettuano attività di noleggio con conducente, ma c'è tutta l'altra parte legata al mondo degli autobus.
Nella medesima giornata i rappresentanti delle associazioni di categoria sono stati accolti dall'Assessore Ricca, il quale ha organizzato un incontro per il 5 giugno con la presenza degli Assessori Gabusi e Poggio. In occasione di tale incontro, sono state avanzate diverse richieste, tra le quali un contributo a fondo perduto e l'esonero al pagamento della tassa di accesso alla città per i bus per tutto l'anno 2020 oppure l'accantonamento di una percentuale di quest'ultima quale fondo da poter utilizzare come aiuto per i comparti.
Il 17 giugno, sempre su richiesta delle associazioni di categoria, si è svolta una riunione via web: in occasione di questo incontro virtuale è stato ipotizzato un contributo a fondo perduto ad azienda. Si è stabilito inoltre, di programmare un nuovo incontro verso i primi di luglio, al fine di definire l'esatta entità del contributo a fondo perduto.
Nell'interrogazione rilevo, inoltre, tutta una serie di questioni legate al COVID e nel "Considerato" evidenzio che questo settore purtroppo, non sta godendo del medesimo sostegno manifestato dalle autorità governative, sia nazionali che regionali, verso altri ambiti produttivi. Si riscontra una discutibile sproporzione tra il poco sostegno riservato a questa categoria rispetto ad altre.
Parliamo spesso di turismo e di sostegno a questo mondo, ma è anche vero che queste sono le realtà che permettono ai nostri turisti di giungere in Piemonte, di fare escursioni o momenti di approfondimento culturale nelle nostre terre. Le associazioni di categoria che rappresentano imprenditori e lavoratori del settore chiedono un pacchetto di misure tempestive, in grado di rimettere in moto la filiera. Chiedono, inoltre che siano discusse e condivise strategie per il rilancio.
Da qui interrogo l'Assessore competente per sapere con quali misure nell'immediato la Regione intenda sostenere economicamente questo settore.
Utilizzo questi ultimi secondi per sintetizzare. Ci sono stati due appuntamenti, nei quali si è parlato addirittura di cifre. Cifre che potevano essere legate alla modalità del bonus Piemonte, cioè l'opportunità di dare ad ogni azienda una cifra quantomeno per manifestare anche a loro una dignità politica. I bonus, come sappiamo, oggi hanno un'entità che è un sostegno politico alle attività che queste aziende portano avanti, sapendo che non è di sicuro quella misura che le rimetterà in piedi. Visto che, per Visto che però. Presidente, chi risponderà al mio question time?



PRESIDENTE

L'Assessore Marrone.



MAGLIANO Silvio

Allora aspetto che l'Assessore. visto che i colleghi pensano che l'atto sia inutile.



PRESIDENTE

Proceda, Consigliere Magliano.
Chiedo ai colleghi se possono accomodarsi nei banchi, grazie.
Proceda, Consigliere.



MAGLIANO Silvio

Procedo se qualcuno mi ascolta. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Io l'ascolto.



MAGLIANO Silvio

È una questione di buona educazione, Presidente, quella che si impara sui banchi di scuola.



PRESIDENTE

Consigliere, lei si rivolga alla Presidenza.



MAGLIANO Silvio

Ma deve rispondermi l'Assessore.
Quindi volevo capire, a seguito di queste due interlocuzioni di persona e una via web, cosa intendeva fare l'Amministrazione e il Governo regionale rispetto a questo comparto che si aspetta, oltre il pieno carico, quindi la possibilità di avere tutte le persone possibili all'interno dei loro mezzi di trasporto, e se la Giunta ha ipotizzato di stanziare un bonus, come peraltro paventato in quelle sedi, anche a questa realtà che oggettivamente, rappresenta un sostegno, un aiuto vero al nostro turismo ma anche tanti imprenditori, tanti padri di famiglia e tanti lavoratori piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione; per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Sì, grazie Presidente.
Riporto la nota pervenuta dall'Assessore Gabusi, che conferma che: "è parzialmente corretto affermare che non ci sono state più interlocuzioni con i conduttori di bus, nel senso che dopo gli incontri citati, in cui con l'Assessore Fabrizio Ricca abbiamo ipotizzato scenari, siamo stati contattati dall'associazione di categoria di bus turistici e noleggio con conducente, Confartigianato e CNA, con le quali si è immaginato un percorso di contributo tramite voucher turistico. Si tratta di una metodologia simile al voucher vacanze, ma declinato per i bus turistici. Vista la tematica, li abbiamo incontrati insieme all'Assessore al Turismo Vittoria Poggio e abbiamo confermato che quella del voucher è la strada che percorreremo. È chiaro che in questo momento servono due circostanze ovvero una legge che possa prevederlo e le risorse a copertura.
Comprendendo bene le difficoltà della categoria e non ci sottraiamo al confronto e all'impegno di valutare il reperimento delle risorse nel prossimo assestamento di bilancio, ma altrettanto trasparentemente oggi non possiamo affermare di essere nelle condizioni di coprire questa spesa.
Sappiamo che c'è questa esigenza e sappiamo che il settore è in difficoltà siamo perciò impegnati nel trovare una soluzione per il settore. Non abbiamo sottovalutato però la richiesta, unanimemente questa volta arrivata sia degli imprenditori incontrati singolarmente sia dalle associazioni di categoria, di superare il distanziamento a bordo dei mezzi.
Vista l'inadempienza, da parte del Ministero dei Trasporti, che non ha modificato le linee guida a livello nazionale come avevamo chiesto, la Regione Piemonte ha emanato un'ordinanza che dal 10 luglio ha reso utilizzabili tutti i posti seduti a bordo dei mezzi pubblici, inclusi quelli non di linea e di bus turistici".



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 345 presentata da Grimaldi, inerente a "Problematiche in merito al reperimento di farmaci cannabinoidi conseguente al blocco delle terapie mediche in Piemonte e attuazione della legge regionale 11/2015"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 345.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore sa, sono il primo firmatario di questa legge, che ha regolamentato, per la nostra Regione, l'uso terapeutico della canapa, con le disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche e la promozione di ricerche e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione.
Volevamo riconoscere e garantire il diritto di ogni cittadino piemontese a ricevere cure a base di cannabis e principi attivi cannabinoidi, ovviamente in considerazione dei dati scientifici e ovviamente della loro efficacia.
Come lei sa, la cannabis a uso medico in Piemonte può essere impiegata per sei aree di patologie, laddove le terapie tradizionali si sono rivelate inefficaci (purtroppo c'è ancora questa condizionalità). Nella nostra regione si stima che oltre il 70% dei trattamenti riguarda l'analgesia del dolore cronico o neurogeno. Glielo dico perché, quando ho presentato la legge, in tutto il Piemonte la gran parte delle persone che venivano agli incontri erano soprattutto persone che venivano da operazioni molto gravi e che per anni e anni avevano subito alcune terapie inefficaci, soprattutto del dolore e dell'infiammazione delle articolazioni. La cannabis dava un sollievo a loro e alle loro fragilità.
Questa legge regola il rifornimento del farmaco attraverso tre vie di acquisto: l'acquisto all'estero dei medicinali, secondo quanto previsto dall'articolo 6 della legge, al fine di ridurre il costo della canapa e dei principi attivi cannabinoidi importati dall'estero, e permette alla Giunta di mettere in campo azioni sperimentali o specifici progetti pilota con lo stabilimento chimico Farmaceutico Militare di Firenze, o con altri soggetti autorizzati secondo la normativa vigente, per la produzione di sostanze e preparazioni di origine vegetale a base di canapa.
Come avrà letto nel question time, alcune parti di questa legge non sono ancora compiuti, o almeno non ci risulta che la Regione non abbia fatto di tutto, né per insediare qua grandi stabilimenti di ricerca né per azioni prodromiche insieme agli Atenei per produrle, qua in loco.
Quello che però è successo - me l'hanno confermato anche ex Assessori alla sanità e dirigenti - è che in una richiesta crescente, da parte dei pazienti, nell'aumento delle prescrizioni da parte dei medici, non sempre il rifornimento, che avveniva tramite questo stabilimento Farmaceutico Militare di Firenze (l'unico, per adesso, autorizzato per legge alla fornitura) riuscisse a soddisfare tempestivamente tutte le richieste.
Cosa sta succedendo in queste settimane? Mi risulta che tantissime persone hanno avuto, anche per il blocco del COVID e anche per la situazione difficile di importazione di Bedrocan, l'interruzione della terapia. Adesso lei si metta nei panni dei malati: ha senso, dopo cinque anni dall'approvazione di una legge, che essi si debbano rivolgere al mercato nero per non interrompere questa terapia? Stiamo parlando di una pianta e di principi che sono ben riconosciuti dalla comunità internazionale, ma, soprattutto, che sono meno pesanti di altre sostanze psicoattive molto più gravi.
Le chiediamo come non interrompere queste terapie; come far sì che anche l'approvvigionamento dall'estero non venga interrotto, perché stiamo parlando di vere e proprie cure di cui le persone hanno bisogno e che non si meritano di rimanere in sospensione di questo diritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione e ricordo a tutti i Consiglieri che in apertura della seduta delle interrogazioni viene fatto l'elenco dei numeri delle interrogazioni, di chi illustra e di chi risponde.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Vittoria Poggia.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Grazie per la richiesta di informazioni da parte del Consigliere Grimaldi.
Riporto le considerazioni fatte dall'Assessore alla Sanità Icardi, e chiaramente mi farò anche portavoce di quanto ho ascoltato in questa sede.
Nel periodo precedente all'emergenza COVID era previsto, da parte dell'Istituto Farmaceutico Militare, il raddoppio della capacità produttiva, da 150 chilogrammi all'anno a 300.
Si dice che è in fase di definizione un progetto per migliorare la coltivazione delle piante e anche per la produzione dell'estratto oleoso su basi industriali, con maggior standardizzazione del titolo in principio attivo.
Attualmente la situazione è la seguente: il prodotto Pedanios è disponibile, la FM2 dell'Istituto Farmaceutico Militare risulta carente Bedrocan è fermo in dogana dal mese di gennaio. Essendo preparato di estrazione, non sempre la materia prima ha i requisiti richiesti e, di conseguenza, non può essere messa a disposizione delle aziende produttrici.
Questo è un altro aspetto che può causare carenze di prodotto.
In attesa che l'Istituto farmaceutico militare aumenti la produzione la Regione intende collaborare fattivamente con le autorità nazionali, per rimuovere gli ostacoli per una rapida importazione del medicinale, al fine di non interrompere le terapie in corso, garantendo la continuità di cura a tutti i pazienti trattati.
Le farò consegnare la risposta.



PRESIDENTE

Grazie, per la risposta.


Argomento: Strutture ricettive (albergh., extra-albergh., campeggi e villaggi, classif., vincolo) e strutture e impianti turist.

Interrogazione a risposta immediata n. 346 presentata da Valle, inerente a "Situazione stanziamenti regionali per Ciclovia VENTO"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 346.
La parola al Consigliere Valle, per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Non perdo tempo a ricapitolare, perché sono sicuro che l'Assessore e l'Aula siano ben consapevoli che cos'è la Ciclovia VENTO e che cosa potrebbe rappresentare in termini di progresso del turismo cicloturistico per la nostra Regione e per il Nord Italia in generale.
Vengo direttamente al dunque, per ricordare che la nostra Regione negli anni, ha sottoscritto due protocolli (uno con tutte le Regioni attraversate dal fiume Po e uno direttamente con la Regione Lombardia), per la realizzazione dell'opera e il suo finanziamento in quota parte in carico alla Regione e in quota parte in carico allo Stato nazionale. In particolare, questo secondo protocollo riguardava la Ciclovia del cosiddetto Canale Cavour che per buona parte coincide con il tracciato della Ciclovia VENTO.
Nel corso dell'ultimo omnibus o collegato (chiamiamolo come vogliamo) abbiamo approvato un emendamento che conferisce ad AIPO la funzione di progettazione, proprio per la realizzazione dei percorsi ciclabili all'interno dell'area parco e, comunque, lungo l'asta fluviale del Po nell'ottica di poterla coinvolge nella realizzazione del progetto di cui stiamo parlando.
Sempre nello stesso collegato, però, c'era un altro emendamento (ritirato dalla Giunta e quindi non è stato votato) che prevedeva il trasferimento di alcune risorse allocate per la realizzazione della Ciclovia presso Finpiemonte e presso l'Assessorato, in maniera tale che l'Assessorato potesse collaborare al cofinanziamento per la realizzazione dell'opera.
Poiché tale emendamento risulta essere ritirato, ci interessava sapere come s'intende procedere per trattare il trasferimento di fondi e proseguire in questo modo il percorso di realizzazione della Ciclovia.



PRESIDENTE

Grazie, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Poggio, per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Per rispondere al Consigliere Valle, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha concesso, come lei ben sa, a Regione Piemonte un contributo di 2.907.987,80 euro, di cui è già arrivato il primo 50% di contributo, a fronte - come lei ha detto - di un cofinanziamento regionale di 1.900.000 euro, per realizzare il primo lotto funzionale, che era quello da Chivasso a Trino, della somma totale di 4.807.987,80, come da seguito dettaglio: da una parte, sono fondi statali (come lei ha già ben sottolineato), di cui al Decreto Ministeriale n. 517 del 29 novembre 2018, per la somma pari a euro 2.907.937,80, stanziata sul capitolo n. 218680 dal 2020 e per la restante quota di cofinanziamento, pari a 1.900.000 euro, con fondi regionali derivanti da economie nell'ambito dell'Accordo di programma del 2016, per la realizzazione della Ciclovia del canale Cavour, che sono allocati sul fondo n. 46 (un fondo di Finpiemonte) dell'Assessorato al Turismo, previa restituzione appunto da Finpiemonte alla Regione.
A tal fine, pertanto, è stato predisposto dalla Direzione Opere Pubbliche un emendamento al Disegno di legge n. 83, che erano disposizioni collegate alla legge regionale di stabilità 2020, che è stato presentato dalla Giunta regionale il 20 febbraio 2020 a firma dell'Assessore Tronzano e che riguardava l'articolo 57 bis e che è stato ritirato in quanto le norme finanziarie non possono essere presentate in un provvedimento di tale natura. Tuttavia, ciò non significa che l'opera non rimanga prioritaria e strategica per la Regione Piemonte, tanto che si sta predisponendo una nuova legge di millesimo contenuto, al fine di proseguire nell'iter dell'opera stessa.
Dal punto di vista tecnico, invece, in base a quanto disposto dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti la Regione Piemonte, dovrà provvedere ad affidare i lavori del primo lotto funzionale alla Ciclovia VENTO da Chivasso a Trino, entro il termine massimo della fine agosto 2021.
Il percorso della Ciclovia VENTO si sviluppa prevalentemente lungo argini e pertinenze idrauliche del fiume Po; per garantire omogeneità e il coordinamento dei lavori e delle attività relative alle funzioni plurime del sistema arginale del fiume Po, la Regione Piemonte di concerto con le altre Regioni interessate dalla Ciclovia VENTO ha provveduto a modificare la legge istitutiva di AIPO (Agenzia Interregionale fiume Po), per inserire tra i compiti e le attività dell'Agenzia stessa funzioni relative alla progettazione, alla costruzione, alla manutenzione e alla gestione delle infrastrutture, per la mobilità ciclistica. La legge regionale istitutiva di AIPO n. 38 del 2008 è stata modificata con gli articoli nn. 38 e 39 della legge regionale n. 15 del 9 luglio 2020.
A seguito della modifica della legge istitutiva dell'Agenzia Interregionale il fiume Po, gli Uffici regionali stanno predisponendo la bozza di convenzione per affidare ad AIPO la progettazione definitiva esecutiva e la predisposizione di tutti gli atti necessari per arrivare alla pubblicazione della gara, per l'affidamento e, quindi, la consegna dei lavori entro il termine massimo di fine agosto 2021.
Le farò avere copia.



PRESIDENTE

Grazie, per la risposta.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 348 presentata da Avetta, inerente a "Ponte di Quincinetto: appena ristrutturato e sempre inutilizzabile. La Regione che intende fare?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 348.
La parola al Consigliere Avetta, per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
La vicenda è nota all'Assessore Gabusi (non so chi mi risponderà forse, l'Assessore Marrone o il Vicepresidente) e quindi anche alla Giunta perché è legata a una questione altrettanto complessa e delicata, che riguarda la frana che incombe sull'Autostrada, che più volte abbiamo avuto modo di trattare con l'Assessore, che tra l'altro proprio un anno fa all'inizio del suo mandato, si recò a Quincinetto e credo che in alcune occasioni fu presente addirittura anche il Presidente Cirio.
Oggi parliamo, invece, del ponte che collega la Strada Statale 26 all'abitato di Quincinetto, che rappresenta l'unico snodo di riferimento della rete stradale locale, qualora l'Autostrada dovesse essere chiusa così com'è già avvenuto in passato.
Pertanto, è del tutto comprensibile che il Sindaco di Quincinetto, un Comune che non supera i mille abitanti, non voglia e non possa caricare la sua Amministrazione di una gestione tecnica di un viadotto di queste dimensioni, perché le funzioni, le competenze e anche le funzioni specifiche di questo viadotto esulano dalla necessità che è limitata alla mansione dell'Amministrazione comunale. Questo viadotto oggi ha una funzione sovracomunale e, a maggior ragione, assume una rilevanza e una funzione fondamentali nel caso in cui l'Autostrada dovesse essere chiusa com'è già avvenuto, perché di fatto rappresenta l'unico collegamento tra il Piemonte e la Valle d'Aosta e, in quella tratta, tra l'Italia e la Francia per queste ragioni, con tutte le conseguenze che ciò comporta anche a livello di rapporti economici tra le due Regioni e tra i due Paesi.
Per queste ragioni, chiediamo o suggeriamo alla Regione di farsi parte attiva nel raccogliere il grido d'allarme lanciato dal Sindaco di Quincinetto, ma soprattutto nel dargli una mano avendo - il Sindaco annunciato che limiterà il carico, la portata di questo ponte a 19 tonnellate, perché per aumentare questa portata sono necessarie le competenze tecniche cui facevo riferimento e di quel monitoraggio tecnico del quale evidentemente non si può onerare e caricare il Comune di Quincinetto.
L'interrogazione, pertanto, verte sulla limitazione del traffico annunciata dal Sindaco, con tutte le conseguenze che ciò comporta nei rapporti tra le due Regioni, e su come la Regione pensi di venire incontro al Comune di Quincinetto per sollevarlo da un onere che, francamente e ovviamente, non è in grado di sopportare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

In relazione alla problematica del ponte sulla Dora, nel Comune di Quincinetto, preme comunicare che si è appreso della notizia dagli organi di stampa e, comunque, non per il tramite di comunicazioni ufficiali.
Il Settore Tecnico regionale - Area metropolitana di Torino ha rilasciato, in data 19 marzo 2019, l'autorizzazione preventiva in zona sismica con determinazione dirigenziale n. 837, sul progetto riguardante i lavori di rinforzo strutturale e adeguamento del viadotto sul fiume Dora Baltea, tra i Comuni di Quincinetto e Settimo Vittone.
L'intervento autorizzato ha riguardato il rinforzo di un viadotto che comunque, ha 60 anni di vita ed è stato finalizzato ad aumentare la capacità resistente della struttura migliorandone il comportamento strutturale. Le limitazioni e la portata massima transitabile e il distanziamento dei mezzi pesanti sono conseguenti alle prove di collaudo e al relativo certificato di collaudo statico ricevuto dal Settore regionale sopracitato, in data 30 giugno 2020. In caso di interruzione del traffico autostradale per eventuali frane in frazione Chiappetti, il transito dei mezzi sopra le 26 tonnellate, seppure non ottimale, rimane garantito con la gestione semaforica.
Pur essendo di proprietà comunale, il ponte riveste un interesse strategico per la viabilità extra regionale e per l'economia della valle e per tale motivo, l'intervento della Regione Piemonte - e credo di poter dire con il supporto della Regione Valle d'Aosta - potrà esplicitarsi nel supportare e sostenere eventuali richieste che il Comune vorrà presentare presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la costruzione di un nuovo ponte, come peraltro è già capitato con successo in altre occasioni, ad esempio con il "Decreto Ponti".



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Condizione femminile

Interrogazione a risposta immediata n. 350 presentata da Gallo, inerente a "E' urgente fare il punto sull'occupazione femminile in Piemonte e delineare le azioni per la ripartenza post COVID"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 350.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Raffaele Gallo.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione, vogliamo accendere un faro, una maggiore attenzione su una delle tante questioni emerse durante la pandemia, con le quali dovremo trovare il tempo di fare i conti e gli approfondimenti necessari. Si tratta dell'occupazione: la lettura complessiva dei dati sulla disoccupazione e sulla sottoccupazione generata anche dalla crisi sanitaria ed economica conseguente è molto preoccupante; lo è in tutto il Paese e in Piemonte in particolare e su questo occorre lavorare con le misure economiche integrative che tutti insieme dobbiamo approfondire. Lo è, ancor di più, se restringiamo lo sguardo a una tipologia particolare di occupazione - quella femminile - che più ha sofferto il cambio di equilibrio, il cambio di situazione contingente nella quale si è trovata in questi mesi di lockdown, con la pandemia, con la quale ha dovuto fare i conti.
La situazione dell'occupazione femminile è particolarmente grave: molte lavoratrici o hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione o hanno dovuto fare delle scelte anche legate alla propria situazione familiare.
Dovremo fare i conti con il nuovo scenario legato allo smart working, alle abitudini che dovremmo cambiare tutti insieme nei prossimi mesi, che imporranno dei ragionamenti e delle rivisitazioni anche dell'equilibrio all'interno delle famiglie e della nostra società più in generale.
La mia interrogazione vuole incominciare ad aprire questo tema di dibattito così importante e così attuale, interrogando l'Assessore competente per sapere se, come in altre Regioni (penso all'Emilia Romagna dove è stato convocato da subito il Tavolo per le pari opportunità per approfondire insieme i problemi della quotidianità e i problemi legati ai temi che sommariamente ho anticipato), anche in Piemonte s'intenda avviare un percorso di questo tipo, partendo evidentemente dalla mappatura, dal capire insieme il fenomeno per poterlo poi accompagnare, guidare e governare nei prossimi mesi e nelle prossime scadenze che avremo di fronte quindi approfondire il tema dell'occupazione femminile e dei tempi dell'equilibrio lavoro-famiglia-casa rispetto al quale tutti insieme dovremo interrogarci.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La risposta che mi è pervenuta dall'Assessore Chiorino, che è in congedo, si poggia su una nota che arriva dall'IRES Piemonte anche per la portata statistica che arricchisce la risposta stessa.
Il 2019 può essere considerato un anno di consolidamento della moderata, ma costante, tendenza alla ripresa del quadro occupazionale registrata nell'ultimo quinquennio. In questo contesto, anche l'occupazione femminile è rimasta stabile, con un modesto aumento sia delle donne occupate (da 810.000 nel 2018 a 812.000 nel 2019) sia delle donne disoccupate (da 81.000 a 83.000). Queste ultime, in crescita per effetto della contestuale positiva contrazione dell'area dell'inattività, secondo una tabella più particolareggiata che fornirò brevi manu, al termine della risposta, al Consigliere interrogante.
Questi valori non hanno, tuttavia, consentito di erodere lo strutturale divario di genere rilevato dagli indicatori standard. Il tasso di disoccupazione femminile è rimasto fermo al 59% (circa sette punti percentuali in meno della media generale), mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 9,2% rispetto a un dato medio pari al 7,6 secondo un grafico che fornirò. In altri termini, nel momento in cui la recessione nel 2008 è risultata, se non risolta, almeno metabolizzata, le preesistenti divergenze di genere sono tornate evidenti.
Su questo quadro non positivo, ma quantomeno stabile, si innesta l'improvvisa crisi pandemica esplosa alla fine di febbraio. Da una prospettiva di genere, l'ipotesi diffusa è che quest'ultima potrebbe penalizzare le donne anche in ragione della maggiore presenza femminile nei settori più esposti alle misure di sospensione delle attività adottate per contenere l'epidemia, ad esempio nel commercio al dettaglio. Tuttavia, i dati registrati e i posti di lavoro equivalenti a tempo pieno (FTE) attivati dalle assunzioni e registrati nei mesi di marzo e di aprile, ossia nel periodo del cosiddetto lockdown, segnalano una contrazione della domanda di lavoro dipendente più consistente per gli uomini, pari a meno 46% rispetto alle donne, per le quali la domanda è diminuita di circa 33 punti percentuali, secondo un grafico - anche questo - allegato.
Si tratta di dinamiche parziali connesse agli effetti delle misure di contenimento e non ancora a quelli della crisi economica vera e propria che diventeranno più evidenti a partire dall'autunno. Gli sviluppi di quest'ultima sono per ora difficili da prevedere, per l'assenza di modelli di riferimento anche per le molteplici variabili in gioco e per la complessiva incertezza sull'evoluzione della pandemia.
Anche da una prospettiva di genere, le dinamiche potrebbero risultare più articolate, ad esempio per l'atteso impatto sul settore industriale a marcata vocazione maschile e per la maggiore domanda nell'ambito dei servizi socio-sanitari ed educativi, più frequentemente a vocazione femminile. Valutazioni più compiute saranno dunque possibili a partire dal mese di ottobre con la pubblicazione dei dati semestrali sull'occupazione e l'aggiornamento di quelli relativi alle assunzioni.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 351 presentata da Martinetti inerente a "Ubicazione di una Casa della Salute nella Città di Alba"


PRESIDENTE

Concludiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
351.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Ivano Martinetti.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con una recente lettera aperta inviata dal Presidente del Comitato del Quartiere Alba Centro ai principali esponenti politici del territorio oltre che all'Amministrazione albese e al Presidente Cirio, per quanto mi è dato di sapere, si lamenta una mancata pianificazione passata (ma anche presente) che fa riferimento alla chiusura dell'ospedale di Alba; ospedale che ha visto in questi giorni il suo trasferimento a Verduno, peraltro già cominciato con lo spostamento dei reparti anche dall'ospedale di Bra. Credo che il trasloco sarà completato a giorni, ma tutto questo movimento lascia secondo gli scriventi, un vuoto per quanto riguarda l'ubicazione di una Casa della Salute nella città di Alba.
Mentre per Bra sembra ci siano già indicazioni relative alla sua ubicazione presso il vecchio ospedale, per Alba è ancora in corso una forte discussione, e non si riesce bene a mettere a fuoco quali siano le idee di questa Giunta.
Il territorio dell'ASL CN2 è certamente vasto, perché fa riferimento a quasi 200.000 utenti. Si è provveduto negli anni ad individuare in altri quattro Comuni delle Case della Salute per agevolare i cittadini e gli utenti, ma rimane ancora la grossa incognita su quella che sarà l'ubicazione sul territorio albese, sulla città di Alba.
La domanda è molto semplice: anche in ottemperanza della recente DGR che dovrebbe dotare di un servizio di Telemedicina, interroghiamo la Giunta per sapere quali siano gli orientamenti e i tempi che la Regione Piemonte si è prefissata per dare delle risposte a queste domande che arrivano insistenti da tutte le parti.
Auspichiamo che una struttura di questo tipo, che fa appunto riferimento al servizio di Telemedicina. Peraltro, vorrei spezzare una lancia in favore del primariato albese, che se ne sta occupando da diversi anni: sono stati dei veri e propri pionieri, perché hanno reso un servizio eccellente che ha dato lustro alla sanità del nostro territorio. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta il Vicepresidente Carosso.
Prego, Presidente, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie.
Come evidenziato nell'interrogazione, dal secondo semestre 2017 sono attive sul territorio dell'ASL CN2 n. 4 Case della Salute, con sedi rispettivamente nei seguenti Comuni: Cortemilia, Santo Stefano Belbo, Montà d'Alba e Canale.
Tali Case della Salute sono state realizzate secondo il modello strutturale-funzionale, ovvero attraverso il collegamento tra la sede centrale e le reti di gruppi e associazioni di Medici di Medicina Generale e presidi PDLS presenti nell'ambito territoriale di riferimento (credo che siano i pediatri).
Presso tali strutture e reti collegate vengono pertanto erogate prioritariamente attività di medicina di iniziativa di competenza di MMG e di PDLS in forma coordinata ed integrata con le aree diagnostiche infermieristiche, specialistiche e socio-sanitarie, a garanzia dei principali percorsi di salute e per le patologie croniche (diabete patologie cardiologiche e polmonari, ipertensione, ecc.).
Questa articolazione territoriale delle Case della Salute era stata a suo tempo ritenuta funzionale alle esigenze territoriali, superando l'iniziale programmazione di fine 2016, in cui era stata prevista la realizzazione di una Casa della Salute nel distretto di Bra attraverso la riconversione dell'ex Gruppo di Cure Primarie di una Casa della Salute Alba Langhe Roero nel distretto di Alba, attraverso il potenziamento della già esistente Casa della Salute di Montà.
L'iniziativa emersa nell'interrogazione era inoltre già stata sviluppata negli anni 2013-2014, in occasione della proposta dei progetti di Centro di Assistenza Primaria (CAP) avanzati in attuazione della DGR n.
263627 del 28/03/2012.
Nell'ambito di tali progetti era prevista la realizzazione di un CAP sul territorio del Comune di Alba, in cui avrebbero dovuto confluire tutte le attività già erogate nelle strutture territoriali di Via Matteotti e di Via Diaz, oltre alla Casa della Comunità Assistenziale: il progetto CAP prevedeva il reperimento di nuovi spazi edilizi, mentre per l'ospedale San Lazzaro era prevista la dismissione a seguito dell'apertura del nuovo ospedale di Verduno.
Allo stato attuale, con l'attivazione del nuovo ospedale unico di Verduno, si può prospettare la realizzazione della Casa della Salute rispettivamente ad Alba e a Bra con funzioni hub (centro di riferimento per le prestazioni correlate ai principali percorsi della cronicità), rispetto alle altre già esistenti che assumerebbero il ruolo di spoke, ovvero "antenne" collegate per i servizi di base da erogarsi in sede prossima ai cittadini e alla comunità locale. Allo stato attuale, i servizi territoriali presenti ad Alba, compresi ambulatori, centro prelievi eccetera, rimarranno nelle sedi attuali e pertanto non ci sarà alcun disagio per la popolazione.
Inizialmente, tali attività rimarranno presso la sede ospedaliera mentre si stanno facendo le valutazioni per la migliore collocazione della Casa della Salute albese.
Diverse sono le ipotesi al vaglio e fra queste verrà data priorità a quelle maggiormente rispondenti all'esigenza di garantire dimensioni adeguate ed appropriate all'esercizio delle attività sanitarie e socio sanitarie di competenze dalla Casa della Salute; da erogarsi preferibilmente in zona centrale di facile accessibilità, in un immobile privo di barriere architettoniche, ristrutturabile ed adattabile alle esigenze di una struttura poli-ambulatoriale, moltiprofessionale e multifunzionale, aperta al territorio e all'interazione delle reti MMG/PDLS e con la disponibilità di aree per parcheggio nelle vicinanze.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti e buon proseguimento.



(Alle ore 14.59 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta, sospesa alle ore 14.59, riprende alle ore 15.36)


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 87 Compagnia di San Paolo (Art. 8, comma 1 lettera b e art. 9 Statuto Compagnia) Consiglio Generale - designazione di un Consigliere in sostituzione del Signor Carlo Picco.
Proclamo designato, quale Consigliere in seno al Consiglio regionale della Compagnia di San Paolo in sostituzione del signor Carlo Picco, il signor Mattio Antonio.
Per cortesia, Consiglieri, state in silenzio perché non ripeto. Se il Partito Democratico mi chiede di ripetere e lo stesso Partito si mette a chiacchierare.
Consigliere Gallo, la richiamo all'ordine.



CANALIS Monica

Scusi Presidente, prima aveva pronunciato male il nome del designato e non avevo capito.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 83 "Consigliere/i di Parità regionali (Decreto legislativo n. 198 dell'11 aprile 2006) - Designazione di una/un Consigliera/e di Parità effettiva/o e di una/un supplente.
Proclamo designata, quale Consigliera di Parità effettiva la signora Mantini Anna e quale Consigliera di Parità supplente la signora Borgia Cinzia.
Proposta di deliberazione n. 86 "Azienda pubblica di servizi alla persona Sant'Antonio Abate- Consiglio di Amministrazione (articolo 7, Statuto dell'Ente) - nomina di un membro.
Proclamo nominato, quale membro in senso al Consiglio di Amministrazione dell'Azienda pubblica di servizi alla persona Sant'Antonio Abate il signor Ciocchetti Maurizio.
Proposta di deliberazione n. 85 Enoteca Regionale Colline Alfieri dell'Astigiano - Consiglio di Amministrazione (articolo 11, Statuto dell'Ente) - designazione di un membro.
Proclamo designato, quale membro del Consiglio Direttivo dell'Enoteca regionale Colline Alfieri dell'Astigiano il signor Sacco Andrea.
Proposta di deliberazione n. 81 Fondazione Academia Montis Regalis Onlus Consiglio di Amministrazione (Articolo 12, Statuto della Fondazione) designazione di un membro.
Proclamo designato, quale membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Accademia Montis Regalis Onlus il signor Tirone Piero.
Proposta di deliberazione n, 84 Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo (Articolo 4, l.r. 13/2009) Comitato di Gestione designazione di 3 rappresentanti.
Proclamo designato, in senso al comitato di gestione del Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo il signor Calligaro Arturo, la signora Rossetto Lucetta e il signor Rosso Davide.
Do atto che ai sensi del decreto legge n. 39/2013 il signor Calligaro Arturo non potrà assumere deleghe gestionali dirette all'interno dell'organismo e per la signora Rossetto Lucetta, ai sensi della legge 'Riduzione e disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica" essendo lei in quiescenza, il conferimento dell'incarico sarà a titolo gratuito.
Proposta di deliberazione n. 82 "Azienda speciale della CCIAA di Cuneo Centro estero Alpi del Mare Cuneo (Articolo 9 Statuto dell'Ente) - Collegio dei Revisori dei Conti - nomina di un membro effettivo e di un membro supplente.
Proclamo nominato, in senso al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda speciale della CCIAA di Cuneo Centro estero Alpi del Mare Cuneo - membro effettivo il signor Porta Andrea e membro supplente Savino Andrea.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Proseguimento esame proposta di legge n. 41, inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale'"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 41, inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna si è conclusa la discussione generale del provvedimento. È stato esaminato e respinto l'emendamento rubricato n.45) all'articolo 0.1. È iniziato l'esame dell'articolo 1 con l'illustrazione da parte del Consigliere Bertola, dell'emendamento rubricato n. 2) da lui presentato e l'emendamento rubricato n. 38) presentato dal Consiglio Sarno.
Ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 2) identico all'emendamento rubricato al n. 38)? Emendamento rubricato n. 34) presentato da Sarno, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Valle, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato da Sarno, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Valle, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato da Sarno, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Valle, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato da Sarno, Avetta, Canalis Chiamparino, Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Valle, Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Se non sbaglio il primo emendamento citato dal Presidente è quello rubricato n. 34) a prima firma del Consigliere Sarno e da altri Consigliere del PD, che io ho sottoscritto questa mattina.
Quest'emendamento ha l'obiettivo apprezzabile, condivisibile e comprensibile di sostituire l'articolo 1 e migliorare questa proposta di legge. L'emendamento dice: l'utilizzo dei mezzi motorizzati, privilegiando i mezzi alimentati in modo ecocompatibile - giustamente - dei soggetti incaricati ad esercitare operazioni di controllo faunistico e venatorio, a norma dell'articolo 20 della legge regionale 19 giugno 2018 n. 5 e l'utilizzo di mezzi motorizzati, privilegiando i mezzi alimentati in modo ecocompatibile, dei soggetti autorizzati al prelievo venatorio del cinghiale, limitatamente ai giorni e alle ore durante i quali si esercitano tale attività.
Migliora un po' il contenuto della proposta di legge, e quindi in questo senso l'abbiamo sottoscritto, giacché quando non si riesce ad ottenere ciò che si vuole si cerca di agire in un'ottica di riduzione del danno, ragion per cui ritengo questo emendamento una riduzione del danno.
Questo per dire che, comunque, non mi lascia il massimo dell'entusiasmo, ma certamente andrebbe già a migliorare la legge.
Accennavo stamattina perché introdurre queste modifiche quando chi è deputato al controllo, che è un'attività pubblicistica, è già autorizzato chiaramente per favorire il mondo venatorio. Su questo avremo modo di parlare dopo perché ho finito il mio tempo.



PRESIDENTE

Ci sono altri richieste intervento in merito agli emendamenti all'articolo 1? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Visto che prima ho messo a verbale il fatto di poter sottoscrivere tutti gli emendamenti, questo è considerato tale e posso intervenire come relatore?



PRESIDENTE

Come firmatario.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo sono le ore 16 della seconda settimana di ritorno in Aula e siamo ancora qua a discutere di una legge che non credo sia tra le priorità dei piemontesi. Abbiamo l'opportunità con il voto sul primo articolo della legge di fermare questa discussione e di passare ad altri provvedimenti.
Crediamo sinceramente che non ci sia nessuna esigenza di permettere alle piste fuoristrada di essere battute dai cacciatori, e l'abbiamo provato a ribadire con cose molto semplici, cioè come renderemo difficile il lavoro soprattutto di chi si occupa di evitare il bracconaggio ed evitare usi impropri della caccia. Infatti, si autorizza il passaggio di mezzi motorizzati, come ricordava il Consigliere Bertola, in piste che non sono le vie dei nostri boschi, non sono quelle strade provinciali che utilizziamo per arrivare all'abitazione di amici che vivono nelle campagne piemontesi o in montagna. Stiamo parlando di tutte quelle strade che non sono percorribili se non dai proprietari stessi, per portare i propri mezzi, per poter continuare a coltivare degli orti che sono fuori dalle strade più battute. Noi, di fatto, stiamo permettendo a chi va a caccia di poter andare liberamente in quei luoghi.
E chi se non le persone che hanno le idee peggiori possono utilizzare impropriamente questa legge? E chi controllerebbe quegli usi impropri? Anche per questo attendiamo dalla scorsa settimana un pronunciamento da parte dei primi firmatari che crediamo abbiano pensato a questa ipotesi di legge, soprattutto - almeno così c'è scritto - per l'abbattimento selettivo dei cinghiali. Ma anche fosse quello, ricordiamo che l'abbattimento selettivo può essere svolto anche non dai cacciatori.
Per questo chiediamo ancora che la maggioranza ci ripensi e che voti con noi questo emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altre richieste d'intervento sugli emendamenti relativi all'articolo 1, chiederei il parere della Giunta.
Deve chiedere la parola, Consigliere Bertola. Prego.



BERTOLA Giorgio

Io gliela chiedo.
Di solito, gli emendamenti si illustrano uno per uno ed è quello che farò, e lo dico per i prossimi.



PRESIDENTE

Siamo qui per questo.



BERTOLA Giorgio

Infatti, io sono qui per questo e penso anche lei.
Anche questo emendamento è stato presentato dal Consigliere Sarno e dai colleghi del suo Gruppo ed è stato sottoscritto anche da noi per migliorare la proposta di legge. Si sostituisce la lettera b) del comma 4 dell'articolo 11 della legge n. 32 del 2/11/82 in questo modo: "L'utilizzo dei dissuasori acustici ad ultrasuoni dai soggetti indicati ad esercitare operazioni di controllo faunistico a norma dell'articolo 20 della legge regionale del 19/6/2018 n. 5 e l'utilizzo dei dissuasori acustici ad ultrasuoni dai soggetti autorizzati al prelievo venatorio del cinghiale limitatamente ai giorni ed alle ore durante i quali si esercitano tali attività". Quindi, riguarda i dissuasori acustici.
Dicevamo prima che la legge n. 32/82 andava già bene così com'era.
Qualcuno potrebbe pensare che se un Consigliere ha presentato una proposta di legge del genere vuol dire che chi era deputato al controllo della fauna e al controllo e contenimento dei cinghiali non poteva passare. Invece non è così, perché non far passare su quelle strade le guardie provinciali che sono deputate al controllo e al contenimento della fauna dei cinghiali, dei caprioli e di altro sarebbe stato come dire che su quella strada non pu passare la Polizia, non possono passare i Carabinieri, non possono passare i Vigili del fuoco, non può passare la Protezione civile. È chiaro che possono passare quei soggetti.
Così come, invece, è chiaro che, andando a permettere ai cacciatori di passare, introduciamo una chiarissima distorsione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, presidente.
Voglio intervenire anch'io sull'emendamento a prima firma del Consigliere Sarno, in quanto ne condivido pienamente i contenuti. Ho anche presentato un ordine del giorno in merito recante la richiesta di effettuare delle sperimentazioni sul territorio piemontese, in particolari aree proprio per capire quale possa essere l'efficacia di metodi alternativi all'utilizzo dei fucili e, in particolare, alla caccia. In alcune Regioni d'Italia si stanno effettuando proprio queste sperimentazioni. Cito l'esempio della Toscana, dove gli ultrasuoni stanno dando degli ottimi risultati nella riduzione dei danni alle coltivazioni in agricoltura.
Per cui penso che, a prescindere dal tema oggetto della proposta di legge, si debba pensare di andare oltre, per cercare una metodologia che possa garantirci sia un risparmio in termini di risarcimenti nel lungo periodo - perché come abbiamo già detto, se guardiamo le cifre, queste non risultano sostenibili negli anni. Pertanto, cercare un'alternativa che possa essere economicamente vantaggiosa sia per le casse della Regione sia per quelle degli agricoltori e che vada a ridurre l'impatto dell'attività venatoria che è poco sostenibile ed impattante sul territorio. In questo modo, sostituendola piano piano, dove è possibile, con metodi ecologici e poco impattanti.
Per queste ragioni condividiamo pienamente l'emendamento; l'ho sottoscritto con convinzione ed invito i colleghi a fare altrettanto, così come a documentarsi su quello che sta avvenendo nelle altre Regioni, dove questi metodi sono in via sperimentale e stanno dando degli ottimi risultati. Grazie.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 36) ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Chiaramente volevo illustrarlo, ma davo la precedenza, correttamente al primo firmatario. Questo emendamento riguarda l'utilizzo dei cani da caccia.
Dicevo prima che con questa proposta di legge si va ad autorizzare il passaggio su quelle strade ai cacciatori. Quindi, è esclusivamente una cosa fatta per la caccia.
Ho già detto stamattina che ho apprezzato l'intervento del Presidente Bongioanni, anche se abbiamo idee diverse sulla caccia - perché lui è favorevole alla caccia, mentre io sono contrario - ma apprezzo tantissimo l'onestà intellettuale quando la trovo. E qui l'ho trovata, perché ho apprezzato l'intervento del Presidente Bongioanni nella parte in cui ammetteva - finalmente sarà la volta buona - che se ci sono così tanti cinghiali non è per colpa dei cambiamenti climatici o per colpa della Raggi o per colpa dell'Appendino, ma è per colpa di chi negli anni li ha introdotti. Ma queste persone non sono gli animalisti o quelli del Movimento 5 Stelle che hanno introdotto i cinghiali negli anni, sono i soggetti che avevano l'interesse poi a potergli sparare. Quindi, se c'è questa situazione è perché negli anni c'è stato un governo della situazione assente oppure un governo della situazione che strizzava eccessivamente l'occhio ad un certo mondo.
È chiaro che ci sono delle specie che vengono introdotte di anno in anno, ma non proliferano così tanto, perché una specie è diversa dall'altra: un cinghiale non è un fagiano o un'anatra. I cinghiali proliferano e, come è stato giustamente detto stamattina, hanno una capacità di adattamento straordinaria, non soffrono in alcun modo del carico antropico, di cui invece soffrono altri animali, si integrano benissimo e, anzi, stanno addirittura in simbiosi con le attività.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Presenterei direttamente l'emendamento, visto che ne sono diventato correlatore.
Alla lettera b) è direttamente sostituito tutto il comma con il seguente: "Con l'utilizzo dei cani da caccia dei soggetti incaricati a esercitare operazioni di controllo faunistico a norma dell'articolo 20 della legge regionale 19 giugno del 2018, la n. 5, e l'utilizzo dei cani da caccia dei soggetti autorizzati al prelievo venatorio del cinghiale su scrofa limitatamente ai giorni e alle ore durante il quale si esercitano dette attività".
Credo che questo, più di altri emendamenti presentati dal Consigliere Sarno, possa svelare le vere intenzioni della maggioranza. Dà uno strumento in più per svolgere quell'attività che volete incentivare di - immaginiamo cattura selettiva di quella specie che ritenete così invasiva da dover incentivare, anzi, da fare una legge assolutamente solo per essa, solo che noi vi diciamo che al posto di riempire di mezzi motorizzati i nostri boschi, invece di permettere ai bracconieri di avere uno strumento in più per violare ed eludere qualsiasi controllo, con questo emendamento diamo uno strumento che potrebbe essere utilizzabile e potrebbe essere un'alternativa a quello che il Consigliere Ruzzolo tanto vuole.
Speriamo e auspichiamo - faccio io il promoter per Sarno - che sulla via di questi boschi cambierete idea e magari troverete un emendamento come il n. 36, alternativo al vostro disegno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste di intervento sull'emendamento 36) passiamo all'illustrazione dell'emendamento 37).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Sì, grazie.
Questo emendamento ripropone un'altra riscrittura del comma b del comma 4 dell'articolo 11 della legge 32 dall'82; una proposta che riguarda i metodi ecologici utilizzati dei soggetti incaricati a esercitare operazioni di controllo faunistico.
La legge n. 32 dell'82 ha delle finalità di protezione sia dell'ambiente, quindi di chi vive, degli animali che vivono in quell'ambiente, sia dell'assetto ambientale, quindi della strada dell'idrogeologico, eccetera. Quelli sono percorsi fuoristrada che vanno nella natura, quindi non è come andare nei campi coltivati dove c'è un campo coltivato a grano, uno a mais, uno a patate e uno a pomodori. Non è che si va lì perché ci sono i cinghiali, perché se ci sono i cinghiali ci sono anche altri animali. Pertanto, se rispetto alla presenza del cinghiale c'è da fare un'operazione di contenimento, per gli altri animali che si incontrano c'è un impatto umano e antropico anche sull'ecosistema, perch non hanno nessuna ragione di essere disturbati, magari perché non c'è nessun obiettivo di prelievo venatorio, di contenimento o di altro. Magari in alcuni casi sono specie che vanno protette e tutelate e qui torno alla ratio del legislatore.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questo emendamento e vorrei focalizzarmi su un punto che viene parzialmente trattato: il personale addetto al controllo faunistico.
Vorrei far notare come un tempo tutto funzionava bene e i fondi venivano stanziati in modo abbastanza congruo per questo tipo di attività che, diciamolo, non è un'attività di serie B, perché la fauna selvatica è patrimonio dello Stato, quindi tutti gli Enti e le Istituzioni hanno il dovere di tutelarla e di gestirla al meglio. Un tempo, il lavoro di selezione di controllo della fauna selvatica veniva effettuato da personale addetto che era, per esempio per quanto riguarda la Città metropolitana di Torino, molto fruibile da parte dell'Ente, perché erano tante persone deputate a quel tipo di ruolo.
Con il passare del tempo, Province e Città metropolitana hanno subito e ne abbiamo anche parlato in passato, tra l'altro, in occasione di un ordine del giorno - tagli su tagli e ovviamente il personale si è andato riducendo.
Una volta, le Guardie faunistiche ambientali venatorie adibite a tale pratica erano circa un'ottantina; adesso sono circa nove, di cui soltanto tre deputate al controllo sul cinghiale.
Questo dovrebbe farci riflettere, perché stiamo discutendo una proposta di legge che si basa sul contenimento di una specie invasiva a opera di persone che però non dovrebbero avere, come obiettivo, quello. L'obiettivo primo del cacciatore non è il controllo del territorio e della fauna, ma è il divertimento. È uno scopo ricreativo.
Noi stiamo sostituendo quella che è un'opera e un'azione importantissima sul territorio, che dovrebbe essere effettuata da personale specializzato e assunto dalle Province e dalla Città Metropolitana, con del personale, per lo più volontario, che ha altri scopi, non sicuramente il controllo della fauna.
Con questo emendamento, che parla anche parzialmente di questo, vorrei portarvi a riflettere, perché ciò potrebbe creare un danno, in quanto stiamo utilizzando un'attività a scopo ricreativo per fare un controllo su un particolare settore che è quello della fauna selvatica, in particolare di questa specie.
Sono favorevole a questo emendamento e l'ho sottoscritto come tutti gli altri.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Per spiegare al meglio questo emendamento.
Gli emendamenti precedenti cercavano di darvi, come i colleghi hanno ben rappresentato, una riduzione del danno, di questo danno che state creando in quei luoghi particolari con questa modifica e con questa proposta di legge. Qui l'idea è proprio di darvi quasi carta bianca, nel senso che i primi emendamenti erano: "usiamo alcuni strumenti legati a metodi ecologici", qua vi diciamo "usate almeno dei metodi ecologici". Fate voi, vi diamo completamente carta bianca, anche eventualmente attraverso atti ulteriori, per dire: provate a limitare il danno ambientale che andrete a creare su quelle strade e in quei luoghi e provate, come norma, a utilizzare ecologici proprio per il prelievo venatorio del cinghiale quindi il controllo rispetto a quell'azione.
Questo è il senso degli emendamenti ben rappresentati da alcuni interventi e l'obiettivo è davvero quello di chiedere alla maggioranza e al primo firmatario di ragionare su questi emendamenti. Non l'avete fatto in Commissione, vi chiediamo di farlo qui in Aula, mettendoci un attimo di riflessione in più invece che semplicemente e banalmente bocciare tout cour tutti gli emendamenti che abbiamo cercato di rappresentare attraverso un metodo, quindi un merito e un metodo nel presentare alcuni emendamenti senza fare ostruzionismo bieco, per farvi capire che questo è un tema che ci sta a cuore.
Volevamo entrare nel merito della questione, per cui questo emendamento vuole darvi un'idea sull'utilizzo e un incentivo sull'utilizzo dei metodi ecologici utilizzati, ovviamente,dai soggetti incaricati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato questi emendamenti per dire che stiamo facendo di tutto per convincervi a trovare metodi alternativi a quelli che avete pensato.
Tra l'altro - lo ripetiamo - c'erano tantissimi modi per incentivare un utilizzo diverso delle risorse piemontesi, anche per prevenire i danni causati dai cinghiali; avremmo di sicuro discusso volentieri con voi sia sugli indennizzi sia sui metodi alternativi, soprattutto quelli ecologici di cui parla l'emendamento del Consigliere Sarno.
Come sapete, ci sono tantissimi modi per dissuadere questo tipo di fauna e allontanarla dai campi, dalle abitazioni civili. Ricordo che spesso la caccia, anche quella selettiva, se non è fatta nel modo corretto, porta a disperdere parte di quella popolazione, a farla scappare, facendola avvicinare alle abitazioni e luoghi impropri.
Per questo motivo, crediamo che questo emendamento possa essere valorizzato dalla vostra attenzione; se siete disponibili, possiamo anche fermare la seduta per valutare con il primo firmatario Sarno degli emendamenti fuori tempo massimo, per addivenire a una mediazione.
Non si dica, insomma, che le opposizioni non stanno facendo di tutto per convincervi a trovare forme alternative ai mezzi autorizzati - ricordo fuori pista nei boschi piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola, per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Pochi istanti per illustrare questo emendamento che per lo più è un emendamento soppressivo delle parole "ed alle ore". Ovviamente, è un emendamento più di natura tecnica che sostanziale, perché nello scrivere la norma, avevamo scritto "ai giorni ed alle ore", chiaramente creando potenzialmente un conflitto d'interpretazione, perché le giornate venatorie sono una cosa e gli orari iscritti sui tesserini venatori sono parte di quella giornata e, pertanto, potrebbero indurre, nel momento in cui il cacciatore che, in questo caso, va al cinghiale, va all'appostamento o finita la caccia ritorna, ovviamente, sarà fuori da quegli orari e quindi potrebbe essere sanzionato mentre si porta sul posto o mentre rientra.
Giustamente, ho presentato questo emendamento per togliere la possibilità di un'interpretazione che avrebbe potuto ingenerare problemi nella gestione.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento sull'emendamento 1) chiedo il parere della Giunta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il n. 37) è identico al n. 38), identico al n. 2).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.
Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Dimenticavo che il n. 38) è uguale al n. 2), perché sono abrogativi allo stesso modo.
Intervengo in discussione generale sull'articolo 1 che è l'articolo fondamentale, il più importante di questa proposta di legge, giacché è breve, perché gli emendamenti che seguiranno sono emendamenti aggiuntivi all'articolo n. 1, parlando di tutta una serie di questioni.
Si diceva questa mattina: sì, vero, se ci sono tanti cinghiali la colpa è di chi gli vorrà sparare, è colpa dei cacciatori. Bene! Ricominciamo daccapo, ricominciamo da qui: adesso, però, abbiamo il problema e, quindi in qualche modo, bisogna risolverlo.
Peccato che questa Proposta di legge, che prima o poi diventerà legge non risolve il problema; non lo risolve! Questo riguarda un piccolo dettaglio che non è la questione risolutiva, la bacchetta magica, che risolve il problema degli animali che interferiscono con le attività umane in particolare, il cinghiale, ma questo l'ha detto bene - l'ha detto - il Consigliere Ruzzola nella sua relazione, perché è una questione che va risolta con una pluralità di azioni e d'interventi. È chiaro che questa è la più facile, perché si cambia un comma di un articolo di Legge del 1982 ma per le altre ci vuole organizzazione, ci vuole l'intervento della mano pubblica regionale e provinciale (regionale, per quanto riguarda i fondi) e quello non si fa.
Ricordo ancora, quando in sede d'esame dell'assestamento di bilancio avevamo chiesto delle risorse e Protopapa aveva annuito dicendo che in effetti era favorevole, ma poi l'Assessore Tronzano ha detto che non ci sono i soldi. Quindi, lo sapete che il problema si risolve soprattutto così. Se poi vogliamo illudere le persone che cambiando un comma di un articolo di una legge si risolva il problema, fatelo - lo farete - ma sinceramente non si risolvono i problemi così, anzi si va a creare un problema in più relativamente all'impatto antropico, ma anche un po' una disparità. Allora - si comincia a dire, perché l'avete già detto - anche quelli che vanno a raccogliere i funghi, perché non quelli che raccolgono i lamponi, come me? Io però vado a piedi. Per carità, però! Quindi, se il legislatore ha detto che quelle strade hanno delle esigenze di tutela per il luogo in cui si trovano, andare a introdurre tutta una serie di deroghe, a nostro avviso, è veramente assurdo.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento sugli emendamenti all'articolo 1, chiedo il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n.
2), identico al n. 38).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Se non ci sono richieste di dichiarazione di voto sugli emendamenti 2) e 38) di Bertola e Sarno, procedo con la votazione.
Chiedo di collegarvi alla piattaforma Webex.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico che il Consigliere Ravetti ha espresso voto favorevole.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ora lo mandano. Se non lo salvano e lo mandano prima in video, diventa un problema salvarlo.
Fate sapere chi.
Chiedo l'espressione di voto della Consigliera Nicotra. Contrario.
Marin, contrario.
Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, solo per capirci: il numero legale è 22 e hanno votato 20 o 21 Consiglieri. Ovviamente, se abbiamo capito bene, alcuni, per distrazione, non hanno fatto parte del numero legale, quindi l'abbiamo garantito noi, forze di opposizione. Pertanto, chiedo che prima del prossimo voto ci sia la verifica del numero legale, così noi non votiamo e vediamo se ci sono i numeri.



PRESIDENTE

Il numero legale era presente, al fine della validità della votazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Presidente, non vedo il mio "pallino", quindi faccio un invito ai potenti mezzi di CSI di fornirci uno strumento all'altezza della gloria di



CSI Piemonte! Grazie.



PRESIDENTE

Cerchi! Guardi, gliel'ho trovato io il pallino. Il suo pallino l'abbiamo trovato: se cerca meglio, la prossima volta lo trova! Consigliere Ravetti, abbiamo segnato il suo voto favorevole, come quello di altri Consiglieri. Anche il Consigliere Salizzoni ha espresso voto favorevole: lo scriviamo. Grazie.
Possiamo proseguire.
Prima della votazione, procederemo alla verifica del numero legale.
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n.
34).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere è contrario.
Ho aspettato a rispondere, perché il Consigliere Grimaldi stava chiedendo la parola.



PRESIDENTE

Chiedeva la verifica del numero legale, ma lo verificherei prima della votazione, perché diversamente perde di efficacia, a mio giudizio. Poi ognuno può vederla come vuole.
Non essendovi interventi per dichiarazione di voto ed essendo stata richiesta, procediamo con la votazione per la verifica del numero legale.
Indìco la votazione sulla verifica del numero legale.
Il numero legale è presente.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n.
35).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono interventi per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 35).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n.
36).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Se non vi sono interventi per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 36).
Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiederei il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 37).



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, per dichiarazione di voto.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono molto dispiaciuto che la Giunta non abbia raccolto nessuno dei nostri inviti. Rivolgo però un appello anche a lei: ogni volta che comunica l'esito della votazione, le chiederei, se possibile, di fornirci anche la relativa schermata, per sapere in quanti hanno votato contrariamente al buonsenso e, soprattutto, ad ogni tentativo di mediazione.
Così, come membri di opposizione, sapremo se stiamo almeno incrinando un po' i rapporti fra i membri della maggioranza, se c'è qualche non allineato, se finalmente il Consigliere Segretario Gavazza tirerà fuori quel buonsenso che spesso utilizza per altre giustissime battaglie qua in Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Parliamo dello stesso Consigliere Gavazza di Torrazza?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Come si esprime la Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 1) del Consigliere Ruzzola?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Ho sbagliato a votare: volevo esprimere il voto contrario.
Ho votato in maniera favorevole, ma volevo esprimere un voto contrario.



PRESIDENTE

Infatti c'erano 24 favorevoli.
Diamo atto che la Consigliera Frediani ha sbagliato il proprio voto e voleva esprimere voto contrario.
Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 1? Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Presidente, le rinnovo la richiesta di mostrare la schermata del voto perché credo che non sia stata inviata. Se è possibile, con calma. non è colpa degli Uffici, è il Presidente che va troppo veloce. Se il Presidente volesse attendere. così vediamo il voto e proseguiamo con l'emendamento successivo.



PRESIDENTE

Cercheremo di svolgere al meglio il compito, con i mezzi di cui disponiamo. Ci sono delle limitazioni dal programma che non consentono qualsiasi cosa; tuttavia, nel mentre si fa la discussione.
Io, peraltro, stavo cercando di andare più lentamente del solito, per mostrare la videata. Nel frattempo, relazionavo il voto e mi sembrava già un'espressione chiarificatrice, ma se volete anche la stampata.
Siamo sempre all'articolo 1. Vi sono richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale.



BERTOLA Giorgio

Intervengo in fase di dichiarazione di voto per esprimere convintamente il voto contrario rispetto all'articolo 1.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ci dispiace, perché con l'approvazione dell'articolo 1 il restante lavoro delle opposizioni sarà finalizzato a dimostrarvi quanto state sbagliando.
Avete ancora l'opportunità di cambiare idea in quest'ultima votazione e di evitare quello che succederà dopo. Dal momento che utilizzate impropriamente il nostro tempo. dico "impropriamente" perché, come sapete per me il canone del buonsenso non è molto utile in politica. Peccato che voi lo utilizziate sempre: ci dite che non c'è buonsenso, che dovete fare i bravi amministratori di condominio, ogni tanto utilizzate anche l'espressione molto paternalistica e molto maschile "del buon padre di famiglia".
Questa vostra retorica a noi non interessa. Dopodiché, però, chiediamo a voi quanto questa retorica sia attuale davanti a quello che sta succedendo, davanti forse alla più grave pandemia degli ultimi cinquant'anni, davanti ad una crisi economica che non è certo di qualche giorno fa e che, tra l'altro, come la discussione europea ha dimostrato non è un fenomeno così temporaneo e strutturale. In questo momento c'è bisogno di risorse straordinarie anche in termini di elaborazione di politiche sul lavoro, sulla scuola.
Noi continuiamo a dirvi che questo sarebbe il momento utile per dire che cosa vuole fare la Regione Piemonte per lo 0-3, per lo 0-6, per la scuola primaria, per le università. Invece siamo qua a parlare di Sus Scrofa: ma non solo stiamo parlando di cinghiali, ma, per la seconda volta in un mese, di cose che, oggettivamente, sono solo promesse elettorali.
Qual è la promessa elettorale? Dire a tutti i cacciatori piemontesi che potranno andare in macchina nei nostri boschi fuori pista perché, con la scusa dell'abbattimento dei cinghiali potranno, finalmente, avere il via libera.
Qual è la vostra giustificazione a tutto questo? Abbozzate, ovviamente nelle retrovie il fatto che ci date ragione, ma al massimo riuscite a dire: ormai i cacciatori sono anziani, non vorrete mica che si portino la cacciagione a spalle in quei boschi. Per carità! Portiamoli lì con i loro mezzi motorizzati fino alla rio più vicino, in mezzo a luoghi in cui non bisognerebbe passare se non autorizzati.
Voi state dando il via libera a tutto questo ed è per questo che non possiamo che votare convintamente contro l'articolo 1 e contro questo disegno di legge, ragion per cui andremo avanti anche dopo l'articolo 1 con i nostri emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto sull'articolo 1? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Il nostro sarà un voto ovviamente contrario. Abbiamo cercato di raccontarvi e di spiegarvi perché il problema era da affrontare, ma lo state affrontando in maniera sbagliata. Questo deve essere chiaro ai piemontesi e agli amministratori locali. Il tema c'è, l'abbiamo già detto e l'abbiamo ripetuto e ve lo vogliamo ridire nella votazione dell'articolo 1.
Il problema è che state affrontando il tema in maniera sbagliata.
Abbiamo anche cercato di raccontarvelo con degli emendamenti in termini di autorizzazione, in termini di metodi diversi del controllo che, come qualcuno ha detto in questa discussione, ve l'avevamo detto in Commissione sono metodi non alternativi, ma semplicemente metodi che rispettano l'ambiente.
Certo, non è che ci possiamo aspettare da una maggioranza che non ha votato l'emergenza climatica che ci sia un'attività volta anche a rispettare l'ambiente, oltre che ad affrontare un tema e un problema che ripetiamo, esiste. Siamo qui, come qualcuno diceva, ad affrontare questo Consiglio di luglio senza affrontare i veri temi di cui la Regione Piemonte ha bisogno e di cui i piemontesi, le famiglie, le mamme e i papà e i nonni, in particolare sul tema della scuola, sul tema, come l'avete chiamata voi, della ripartenza hanno bisogno. Invece che discutere di queste cose, stiamo discutendo di dare un sostegno sbagliato ad alcuni per risolvere un problema che, ripetiamo, esiste, ma che state affrontando in maniera totalmente sbagliata.
Per quello che su questo articolato il nostro voto ovviamente è contrario. Ci dispiace il fatto che, con questa maggioranza, non si possa costruire un ragionamento sul contenuto e anche su alcuni emendamenti che non modificavano l'obiettivo di questa proposta di legge. L'obiettivo anche con i nostri emendamenti, sarebbe stato salvato. Con i nostri emendamenti non si dava potenzialmente, non in maniera diretta, ma potenzialmente, libertà ai cacciatori. Forse la vera volontà di questa legge non è quella della tutela del patrimonio naturalistico, ma è qualcos'altro. Per queste ragioni siamo qui a dare il voto contrario all'articolo 1.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste intervento? Indìco la votazione sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 12) presentato da Bertola.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6), presentato da Grimaldi, identico all'emendamento rubricato n. 60) presentato da Bertola.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Vorrei fare una domanda sulla gestione dell'Aula, Presidente, sulle regole per mantenere la mascherina. Bisogna mantenere la mascherina che copre bocca e naso sia al proprio posto sia mentre ci si muove per l'Aula.
È corretto?



PRESIDENTE

In tutte le parti del Palazzo la mascherina deve coprire sia la bocca sia il naso.



SACCO Sean

Se le regole sono uguali per tutti, io mi occuperò di farle rispettare al mio Gruppo.



PRESIDENTE

Sono uguali per tutti e chiedo a tutti che le rispettino; e non ci devono essere persone in giro. Devono essere tutti distanziati e rimanere ai loro posti - e non in giro.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Solo per confermare il mio voto favorevole all'emendamento rubricato n.
37), che pare non sia stato registrato.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ci sono richieste di intervento sull'emendamento rubricato n. 12)? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo passati agli articoli aggiuntivi.
Iniziano una serie di emendamenti che trattano puramente di caccia.
Sono emendamenti, Vicepresidente Carosso, che modificano la legge regionale n. 5 del 2018. In realtà la proposta di legge n. 41 essa stessa è una proposte di legge sulla caccia che riguarda solo il mondo venatorio, perch tutto il resto del mondo, per quanto riguarda il contenimento del cinghiale, era già dentro la legge, quindi poteva passare su quelle strade.
Questo è un provvedimento che riguarda solo ed esclusivamente il mondo venatorio. Questo è il motivo per cui le proposte di modifica che facciamo a questa proposta di legge negli emendamenti che seguiranno sono tutte relative al provvedimento che riguarda l'attività venatoria nella nostra regione, cioè la legge regionale n. 5 del 2018, peraltro recentemente purtroppo, modificata in senso peggiorativo all'interno del cosiddetto famigerato e famoso disegno di legge n. 83.
Qui si parla di specie soggette a protezione, un elenco che molti di noi ormai conoscono pressoché a memoria perché abbiamo avuto tempo di impararlo chi nell'ultimo mese o negli ultimi due mesi, chi già da più di 5 anni. e lo potrei recitare come una filastrocca.
Invece voglio usare il minuto che rimane su questo emendamento per contestare un altro aspetto della legge: diciamo che su quelle strade possono passare i proprietari dei terreni, i fittavoli e anche i cacciatori. Poi - qualcuno l'ha già detto perché l'intenzione è quella perché no chi raccoglie i funghi? Chi ha il tesserino dei funghi, chi ha il tesserino della bocciofila, eccetera.
Se ragioniamo in questo modo, purtroppo andiamo a perpetuare e confermare quell'atteggiamento e quella mentalità che io definisco "predatoria" delle risorse naturali, che è quella che ispira, purtroppo provvedimenti che andremo ad esaminare e a discutere nelle prossime settimane e nei prossimi giorni - ad esempio, quello sull'elisky. È il concetto di predazione, di utilizzo e sfruttamento massimo delle risorse naturali e di ciò che, invece, dovrebbe essere sottoposto a tutela.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Condivido l'intento di questo emendamento che tende ad escludere dal prelievo venatorio alcune specie che, purtroppo, con l'omnibus sono state reinserite tra quelle cacciabili. Su questo abbiamo dato spazio ad un ampio dibattito sul disegno di legge, durante il quale abbiamo cercato quanto meno di spiegare quanto fosse inopportuno il reinserimento di quelle 7 specie nell'elenco di quelle cacciabili. A parte il fatto che è un regalo alla lobby della caccia, come tra l'altro è anche questa proposta di legge riteniamo che sia stato fatto un passo falso e che non siano state esaminate tutte le varie situazioni legate a queste tipologie di specie. Si tratta di animali che, per la maggior parte, sono in sofferenza numerica e che in altre parti d'Europa vengono protette o stanno per essere protette proprio a fronte della questione dei cambiamenti climatici e della presenza sul territorio di queste specie.
Invece che cosa facciamo in Piemonte? Facciamo esattamente l'opposto.
Direi che già soltanto per questo, qualche domanda dovremmo porcela, ad esempio perché andiamo nel senso opposto di quello che fanno altri Stati o altre Regioni. Abbiamo analizzato veramente i numeri? Siamo andati a vedere, nello specifico, che cosa comporta andare a disturbare questa tipologia di avifauna? Secondo me, tutto questo non è stato fatto, non è stato chiesto un parere tecnico a tutti gli organi preposti che avrebbero potuto darci risposte in merito. E, come ho ripetuto prima e come abbiamo anche detto durante la discussione sull'omnibus, secondo noi risulta totalmente inopportuna.
Pertanto con questo emendamento chiediamo di reintrodurre tutte le specie tra quelle protette. Con la discussione sul disegno di legge siamo riusciti a far proteggere 8 specie; le altre 7, purtroppo, saranno ben presto alla mercé dei cacciatori e questo, secondo noi, è assolutamente inopportuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Si direbbe che questo emendamento sia la vendetta della canapiglia perché di fatto il Presidente Bertola in un emendamento ha giustamente voluto raccogliere due grandi temi. Il primo proveremo a farlo fra poco anche noi ed è quello di reintrodurre fra le specie protette il fischione la canapiglia, il mestolone, il codone, la marzaiola, la folaga, il porciglione, il frullino, la pavoncella, il combattente tanto quanto il moriglione e l'allodola; dall'altra, provare a reinserire la tipica fauna alpina, ritornando ad una grande battaglia che abbiamo già condotto in quest'Aula, quella della coturnice, del fagiano di monte e della pernice arrivando fino alla pernice rossa, alla quaglia, al beccaccino, alla beccaccia, alla tortora e il cesena.
Credo che vi sareste evitati volentieri di ritornare su queste specie che pensiamo debbano essere stralciate dal calendario venatorio, a partire dal fischione, dalla canapiglia, dal codone e dalla marzaiola che, senza di voi, non sarebbero state cacciabili, così come la folaga, l'allodola e la pernice bianca, perché non presenti nel calendario fino a qualche settimana fa. Purtroppo, grazie alla vostra avidità, avete impropriamente utilizzato un omnibus per aggiungere queste specie e, non contenti, la settimana successiva avete voluto continuare con un altro progetto di legge. Almeno però - spero che i colleghi Bertola e Sarno siano d'accordo con la dignità di dire al Consigliere Ruzzola che almeno lui ha provato a costruire un progetto di legge autonomo.
Sarebbe stato bello che tutti insieme vi foste messi d'accordo per fare un nuovo ridisegno della legge sulla caccia. Cioè, volete farlo? Noi, un po' stupidamente - lo dico al Presidente Chiamparino - visto che siamo stupidi cosa abbiamo fatto? Ci siamo messi a fare una legge e ci siamo dimenticati che potevamo impropriamente utilizzare degli strumenti o forse, semplicemente lo sapevamo e non l'abbiamo fatto. Così siamo stati due anni a fare gruppi di lavoro, un anno in Commissione - basta chiedere all'ex Presidente Gallo - e abbiamo presentato un progetto di legge.
Invece voi volete continuare a far così e ogni volta che avete un'opportunità, cambiate le leggi degli scorsi anni che hanno comportato tanto lavoro, anche dietro le quinte. A questo punto potrebbe essere per tutti voi una buona opportunità per conoscere queste specie, che vi ridiremo, anche in formule diverse, nei prossimi emendamenti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere sull'emendamento rubricato n. 6; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Chiaramente, questo emendamento va ad escludere dal prelievo venatorio una serie di specie. Essendo la redazione di questo emendamento, così come di altri, antecedente rispetto alla data di approvazione del disegno di legge n. 83, chiaramente ove ci fosse la volontà (sempre auspicabile) da parte della maggioranza e della Giunta regionale di approvare l'emendamento, noi saremmo disponibili a modificarlo per togliere delle specie che, a seguito dell'approvazione del disegno di legge n. 83, hanno subito una diversa disciplina. Lo dico, perché magari uno pensa di voler dare il parere favorevole, ma bisognerebbe togliere qualcosa. Noi ovviamente siamo disponibili a modificarlo.
Stiamo parlando ancora di prelievo venatorio, proprio per le ragioni che ho detto prima, perché è un provvedimento che riguarda esclusivamente la caccia e non va a risolvere un problema. Fa un'aggiunta in più rispetto a tutte le cose che possono già fare i cacciatori, cose che poi gli altri non possono fare. Ripeto, non si capisce come mai ci siano delle deroghe a delle regole generali per i cacciatori, che semplicemente sono persone che fanno un'attività chiamiamola ludico-ricreativa (sportiva, mah) permessa dalla legge nei limiti delle leggi regionali e nazionali. È legittima in quel senso, anche se non è apprezzata da parte nostra.
Il resto del mondo - che, per fortuna, è la maggioranza rispetto a chi pratica la caccia - ha già delle forti limitazioni: quelle imposte (e ci mancherebbe) dalle norme che tutelano l'ambiente, il paesaggio e il patrimonio naturale, ma si trovano anche in competizione, in qualche modo con il mondo venatorio. Chi, ad esempio, vorrebbe avere la tranquillità di andare a passeggiare in un bosco senza avere il patema o la preoccupazione di beccarsi, per incidente, una pallottola da qualche parte. Si era fatto un tentativo almeno la domenica; almeno tutte le domeniche (questo chiedevamo nella scorsa legislatura); si era arrivati a un compromesso purtroppo al ribasso, per due domeniche l'anno, ma poi anche quelle sono "saltate".
Per cui, un cittadino normalissimo che vuole andare da solo, o con la moglie, con la famiglia o con i bambini in giro per i boschi la domenica o il sabato deve avere il patema d'animo di incontrare cacciatori: persone con un fucile - purtroppo incidenti ce ne sono. E invece, dobbiamo andare a dare altre deroghe.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
A differenza del Consigliere Bertola, credo sia più didattico e più giusto, anche per tutti voi, far capire il senso e il contenuto dell'emendamento 60): chiediamo di escludere dal prelievo venatorio le seguenti specie: il fischione (proverò a guardarvi, se il Presidente lo consente), la canapiglia (come dicevamo), il mestolone, il codone, la marzaiola, la folaga, il porciglione, il frullino, la pavoncella, il combattente, il moriglione, l'allodola, il merlo, la pernice bianca, la lepre variabile, la coturnice e il fagiano di monte, anche detto gallo forcello.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Se avesse sentito il Consigliere Bertola, siamo anche disponibili.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Non sono tutte, mi dispiace, purtroppo la trattativa non è andata come volevamo noi: di quindici ne avete reintrodotte almeno otto.
Con questo emendamento, che ovviamente possiamo integrare, nel senso che può diventare un testo unico con quello appena emendato (vi ricordo che serve solo una riscrittura perché sono in un unico elenco di specie non cacciabili), possiamo finalmente ritornare alla situazione precedente dello scorso anno e aggiungere, così come pensiamo da tempo, parte della tipica fauna alpina, per far sì che i piemontesi dal prossimo autunno possano incontrare molte di queste specie e non i SUV e le Jeep che Ruzzola vuole in mezzo ai nostri boschi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In realtà sono un po' a disagio a intervenire su questo tema, perch chi era con me oggi alle ore 13 ad ascoltare i lavoratori Embraco sicuramente in questo momento sta pensando ad altro; sta pensando, ad esempio, che potremo impiegare meglio il nostro tempo in Aula votando l'atto di indirizzo, credo a prima firma Valle, proprio relativo ai lavoratori Embraco, tant'è che ce l'hanno chiesto (guardo anche il Consigliere Fava). Oggi li abbiamo ascoltati e abbiamo sentito quanto sia grave la loro situazione: sono 470 lavoratori, più altri lavoratori collegati all'Embraco (per il servizio mensa o per altri servizi a supporto) e noi siamo qui a parlare di cinghiali, con tutto il rispetto e tutto l'affetto che nutro verso queste forme di vita, però trovo che sia veramente un tempo sprecato.
Ultimamente le nostre discussioni sono sempre così: ci troviamo in aula con l'opposizione che cerca di far ragionare la maggioranza; la maggioranza che non ascolta e poi magari si trova a votare cose senza neanche rendersene conto, tipo togliere la formazione alla Città metropolitana per poi uscire su una nota testata on line dicendo: "Giù le mani dalla formazione, Città metropolitana.", eccetera, eccetera. L'avete votato voi e non ve ne siete nemmeno accorti, - era all'interno del collegato.
Questo è il livello del dibattito in Consiglio regionale, con una maggioranza che vota senza nemmeno rendersi conto di cosa vota: toglie le deleghe alla formazione alla Città metropolitana e poi grida allo scandalo.
Chiederei di alzare il livello da subito, tanto più che credo dovremo fare la pausa per ricambio d'aria - o come vogliamo definirla; dopodich avremo solo più mezz'ora di Consiglio, se si termina alle 18, per cui cerchiamo di dare dignità a questa seduta votando l'atto di indirizzo sui lavoratori Embraco; almeno per rendere utile questa nostra giornata.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo intervenire su questo emendamento, ma non dopo aver sottolineato le parole della collega, quindi invito anch'io a ragionare su un'inversione dell'o.d.g., per consentire la trattazione dell'ordine del giorno a prima firma collega Valle.
Detto questo, ci siamo già confrontati su questo tipo di emendamento.
Ne abbiamo discusso o, meglio, ne abbiamo parlato noi a lungo durante la trattazione dell'omnibus e, come giustamente dicevano altri colleghi (il Consigliere Bertola e il Consigliere Grimaldi), avere la possibilità di tutelare tutta una serie di specie, per garantire una maggiore biodiversità e dare la possibilità ai piemontesi che hanno un altro modo di vivere il Piemonte e la natura - che non è quella di sparargli - di poterla vivere da vicino passeggiando nei boschi della nostra meravigliosa regione o facendo gite nel week-end, con un arricchimento di quello che si può vedere all'interno delle escursioni, di tutelare tutta una serie di specie che normalmente si fa molta fatica a vedere, proprio a causa del ridotto numero di esemplari presenti nella nostra regione.
Devono essere tutelate per consentire ai piemontesi una maggiore biodiversità e una migliore fruizione dei beni della nostra regione che andrebbero tutelati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo nel merito dell'emendamento, però vorrei fare una considerazione. Prima il Consigliere Grimaldi ha elencato le specie che dovrebbero essere reinserite nell'elenco delle tutelabile. A volte, ma non è la prima volta che succede, sento del brusio da parte dei banchi della maggioranza: a ogni elenco, a ogni nome che viene citato (come può essere la canapiglia o la marzaiola) a volte sento dire: "Ma che cos'è? Cos'è 'sto uccello? Cos'è la canapiglia?" Vede, Presidente, questo è un problema e glielo spiego: se non siamo nemmeno in grado di riconoscere questi animali, se non sappiamo nemmeno di chi stiamo parlando, come possiamo pensare di aver fatto qualcosa di giusto con questo disegno di legge omnibus? Mi scusi, però quando sento dire: "Ma che cos'è? Ma di cosa stiamo parlando?", vi rendete conto che avete inserito delle specie e non le avete manco mai viste? Non sapete né come sono né il danno che state per fare.
Questo è veramente un atteggiamento irresponsabile, a mio avviso perché mi dà conferma di quanto stavo dicendo poco fa: abbiamo votato un disegno di legge, un omnibus, senza conoscere il danno che stiamo arrecando all'ambiente. Non riusciamo nemmeno a riconoscere le specie che abbiamo salvato da quelle che non abbiamo tutelato. Quello che soprattutto non viene evidenziato è che, avendole reinserite sette nell'elenco delle specie cacciabili e avendone salvate otto, c'è anche un problema di riconoscimento. Come alcuni membri della maggioranza non riconoscono e non riescono a differenziare le diverse specie, non è detto che un cacciatore sia in grado di distinguere il codone dal mestolone o dal porciglione.
Attenzione, ci va una bella vista! Occorre una bella conoscenza dell'ambiente! Si pensi che nemmeno alcuni esperti, a volte, riescono a riconoscerli, figuriamoci qualcuno che va lì col fucile pronto a sparare! Quindi si rischia, tra l'altro, di commettere degli errori, e in questi errori non incappano soltanto i politici, possono incappare anche i cacciatori che vanno lì per sparare e che possono sparare un colpo per sbaglio, uccidendo effettivamente il mestolone e dicono: porca miseria, ho sbagliato! Pensavo di aver preso il codone o la marzaiola e invece. Questo è il danno che abbiamo fatto! Quindi, io ho sottoscritto e sono a favore di questo emendamento. Vi consiglio quantomeno di leggerlo e di essere curiosi, andando a vedere quanto è successo. Magari voterete contro ugualmente, perché, per carità non potete fare altrimenti, però almeno documentatevi e capite che cosa è stato fatto col vecchio disegno di legge e che cosa stiamo, invece chiedendo di fare adesso.
La mia è una richiesta di buonsenso, ma è anche una richiesta di approfondimento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono già intervenuto sull'emendamento, però vorrei fare un discorso di buonsenso. Nel senso che sono le 17.08 ed è palese che oggi non si approverà la proposta di legge n. 41. È palese.
Faccio una proposta: sono disponibile a dare per illustrati alcuni emendamenti dall'articolo 1 ter all'articolo 1 undecies - se c'è il consenso dell'Aula. Li do per illustrati e votiamo quell'ordine del giorno importante su Embraco, concludendo la seduta con la sua votazione.
Questa la mia proposta, se non c'è la volontà dell'Aula, chiaramente andiamo avanti come siamo andati avanti fino adesso.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono richieste d'intervento sull'ordine dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.10, riprende alle ore 17.27)



PRESIDENTE

Consigliere Preioni, o Consigliere Ruzzola, in merito alla proposta del Consigliere Bertola? Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Come maggioranza, se serve a "liberarci" in tutti i sensi dalla "legge Ruzzola" e per agevolare i tempi, siamo d'accordo. Poi, discutiamo qualche minuto dell'ordine del giorno sull'Embraco, perché, come maggioranza proponiamo alcune piccole modifiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come dicevo, confermo la proposta di buonsenso che avevo fatto di dare per illustrati gli emendamenti n. 13), 14), 15), 16), 17), 18), 20), 19) e 22) e, per fare buon peso, anche uno dell'articolo 1 bis (altri erano già stati illustrati), per votare l'atto d'indirizzo. Mi sembra una proposta di buonsenso, che non riguarda la proposta di legge, ma la possibilità di votare quel documento, che penso interessi tutto il Consiglio poich riguarda una questione importante che abbiamo trattato oggi.
Ripeto, in merito al provvedimento, nella sua totalità, la nostra opinione è chiara.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento, proseguirei con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Bertola, identico all'emendamento rubricato n. 59) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non ho capito la mediazione: io vado avanti con la presentazione. Avevo capito che ci saremmo fermati per l'atto d'indirizzo. Non è così?



PRESIDENTE

Sì, però dobbiamo arrivare almeno alla presentazione degli emendamenti.
Ci sono richieste d'intervento sugli emendamenti n. 5) e 59)?



GRIMALDI Marco

Illustro l'emendamento n. 59).



PRESIDENTE

Poiché andiamo in ordine, dobbiamo arrivare all'emendamento n. 22); non possiamo saltarli.



GRIMALDI Marco

Non capisco la mediazione che avete fatto. Scusate, non l'ho fatta io questa mediazione: non ho capito il senso, però. Cioè, non è che tagliamo tre ore di discussione per fare la votazione adesso, solo per capirci.
Mi spieghi lei cosa vuole fare.



PRESIDENTE

No, ma poiché dall'emendamento n. 13) all'emendamento n. 22) ci sono gli emendamenti n. 5), 59) e 39), chiedo se qualcuno vuole intervenire su quegli emendamenti (il Consigliere Bertola ha detto che dà per illustrati gli altri), perché dobbiamo finire l'esame del blocco degli emendamenti all'articolo 1 bis. Poi, se vogliamo, li votiamo oppure li voteremo la prossima volta e interrompiamo, però in ordine cronologico ci sono prima gli emendamenti n. 5) e 59). È quello che ho chiesto. Se non ci sono interventi, passiamo all'emendamento n. 39). Gli altri li do per illustrati, sospendo il provvedimento e proseguiamo con il documento sull'Embraco.



GRIMALDI Marco

Io non vorrei togliere tempo alla discussione sull'Embraco, quindi posso dare gli emendamenti per illustrati, se passiamo direttamente all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Pertanto, gli emendamenti rubricati n. 5), 59) e 39) sono dati per illustrati.
La votazione dell'articolo 1 bis è sospesa.
Gli emendamenti successivi - dal n. 13) al n. 22) - sono dati per illustrati e sospesi.
Sospenderei l'esame della proposta di legge n. 41; la prossima volta voteremo gli emendamenti e proseguiremo dalla discussione dell'emendamento n. 8).
Passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 361 presentato da Valle, Sarno, Magliano Giaccone, Canalis, Salizzoni e Grimaldi, inerente a "Crisi Ventures (Ex Embraco): confronto con associazioni di categoria e mondo produttivo locale, sostegno ai processi di reindustrializzazione, sostegno all'azione della Procura della Repubblica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 361, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, poiché ci sono delle interlocuzioni tra maggioranza e minoranza sul testo da approvare tutti assieme (anche alla luce dell'audizione di stamattina, stiamo perfezionando il testo), non voglio sostituirmi alla maggioranza, ma o sospendiamo e diamo il tempo per le modifiche o votiamo gli emendamenti che non sono stati illustrati dai colleghi Grimaldi e Bertola. Nel frattempo, mettiamo a punto il testo.



PRESIDENTE

Abbiamo sospeso il provvedimento n. 41: non che non voglia, ma non possiamo tornare indietro. Se l'interlocuzione tra Giunta e maggioranza e opposizione.
Scusi, Consigliere Valle, sospendiamo cinque minuti? Va bene, sospendiamo per cinque minuti la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.10, riprende alle ore 17.27)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sarò rapido, anche perché, magari, altri colleghi avranno il piacere di poter intervenire nel poco tempo che abbiamo a disposizione.
Ringrazio anzitutto l'Aula e il Presidente Cirio per l'apertura durante l'incontro con i lavoratori, e per poter trattare oggi il documento sul quale abbiamo avuto occasione di confrontarci con le rappresentanze dei lavoratori dell'ex Embraco.
È una situazione su cui si sono spese già tante parole in quest'Aula abbiamo approvato un ordine del giorno presentato a prima firma della collega Frediani non più tardi di qualche mese fa, dopo un ulteriore incontro che le rappresentanze dei lavoratori, di fronte ai cancelli della ex Embraco, avevano avuto con diversi colleghi. Oggi torniamo a parlarne e se non altro, ad esprimere il sostegno di quest'Aula tanto alla causa dei lavoratori, quanto all'azione che la Giunta potrà portare avanti, sia autonomamente, sia nella relazione con il MISE.
Oggi abbiamo di fronte a noi diversi step: il primo è quello di guadagnare un po' di tempo per valutare approfonditamente la portata della nuova offerta che è arrivata sul tavolo poco prima che il Tribunale si esprimesse sull'istanza di fallimento.
È un'offerta a sorpresa, che ha colto tutti un po' alla sprovvista, ma che ha una sua fondatezza, se non altro perché arriva da una grossa partecipata statale cinese, che quindi vale la pena approfondire fino in fondo, anche perché si farebbe carico di gran parte dei lavoratori. Questa è la prima esigenza.
Il secondo step è quello di verificare, invece, la concretezza delle proposte, alcune delle quali avanzate anche da questa Giunta, rispetto alla riconversione dell'impianto. Ne cito due su tutte, perché sono quelle che hanno prodotto più dibattito: la prima è la trasformazione in fabbrica per la produzione di batterie elettriche; la seconda è la trasformazione in fabbrica per la produzione di dispositivi di protezione individuale approfittando delle agevolazioni riconosciute in tempi di COVID. Sono suggestioni interessanti, rispetto alle quali i lavoratori oggi ci hanno espresso tutta la loro disponibilità. Ma sono ipotesi che necessitano, da parte della Giunta e da parte del MISE, di un approfondimento, per verificarne la concretezza fino in fondo.
Ultima, ma non meno importante - richiesta che, invece, riguarda davvero il territorio, nel senso che riguarda le Amministrazioni locali coinvolte e la Regione (su questa ipotesi, in un incontro promosso dal Comune di Chieri, l'Assessore Chiorino aveva già espresso ampia disponibilità, e secondo me va colta anche perché incontra il favore dei lavoratori) - è la possibilità di procedere a delle parziali ricollocazioni di piccoli numeri di lavoratori, coinvolgendo il tessuto imprenditoriale locale: parliamo di oltre 400 lavoratori e non è facile pensare di ricollocarli tutti in una volta.
In questo senso, si sono perse delle occasioni nel corso dei mesi. E ora che alcune disponibilità ci sono, bisogna però costruire insieme un percorso, e qui, in particolare, l'interlocuzione col Ministero è fondamentale: è per questo che è importante poter mandare a sedere la Giunta al tavolo di trattativa con un mandato forte di quest'Aula, per poter offrire a chi si volesse far carico di piccoli numeri di lavoratori (20, 30 o 40 per volta) le stesse agevolazioni che lo Stato è in grado di offrire a chi, invece, si presenta per garantire i grandi numeri.
È un'ottica che inizialmente, com'era naturale che fosse in questi casi, non era stata apprezzata dalle forze sindacali. Ma col passar del tempo, vista anche la concretezza di queste disponibilità, questa ipotesi ha trovato un favore che, a nostro avviso, è importante cogliere, tenendo ben presente una stella polare, che è quella che abbiamo anche aggiunto in chiusura dell'ordine del giorno, su istanza del collega Fava: comunque, il risultato finale dev'essere che tutti i lavoratori devono avere il posto di lavoro garantito o uno scivolo verso l'uscita dal mondo del lavoro che li veda ovviamente favorevoli e d'accordo.
Non mi dilungo oltre, se non per esprimere una considerazione di carattere generale circa la difficoltà sempre più pesanti che hanno sia gli Enti locali, ma, a dir la verità, anche gli Enti regionali e persino gli Stati nazionali a confrontarsi con i grandi player dell'economia, che possono spostare e rilocalizzare produzioni in giro per il mondo, alla ricerca delle condizioni più favorevoli, rispetto ai quali, a mio giudizio non è più pensabile per le istituzioni locali ma neanche per quelle regionali, per dimensione e per forza, contrastare da sole questi processi economici, che vanno necessariamente affrontati ad un livello più ampio cercando di portare la discussione almeno in ambito comunitario. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono ulteriori richieste di intervento in merito all'ordine del giorno n. 361? Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato con grande attenzione i lavoratori che segnalano da troppi mesi e da troppi anni questo grido di dolore: è giusto che la politica faccia la sua parte.
Come Consiglio regionale, il nostro invito è rivolto con forza al Governo e al Ministero, che sicuramente hanno le competenze rispetto a queste gravi crisi aziendali.
Ci è spiaciuto sentire le parole di questi lavoratori che si sono sentiti anche un po' presi in giro da aziende che avevano promesso loro mari e monti; promesse che poi non si sono mai concretizzate.
È una vicenda molto dolorosa, perché, come purtroppo spesso succede in Italia, si sono fidati di aziende che sicuramente non si sono dimostrate all'altezza di gestire situazioni del genere, e che hanno un po' preso in giro i lavoratori. Sono molto determinati e c'è l'impegno di tutti.
È importante, quindi, avere un atto ufficiale come quello di oggi del Consiglio regionale che possa dar manforte alla vicenda. Come si è detto occorre un intervento reale, perché si va verso questa sentenza e vogliono assolutamente sperare che non si arrivi al fallimento. Perché il fallimento per loro vorrebbe dire non ottenere neanche la cassa integrazione, per cui sarebbe veramente una situazione molto pesante e molto difficile da sostenere.
La politica deve pensare in primis alle cose importanti che danno il senso alla vita di un uomo: il lavoro è la prima cosa. Quindi ben venga un ordine del giorno che dica con forza al Ministero di vederci chiaro su una vicenda che purtroppo ha avuto anche dei lati oscuri.
Bisogna che le aziende in Italia vengono salvate, ma vengono salvate da aziende serie, che possano poi mantenere gli impegni assunti con i lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo per annunciare ovviamente il nostro voto favorevole.
Abbiamo ascoltato i lavoratori questa mattina, una piccola delegazione ma ricordiamo bene tutti i presidi a cui abbiamo partecipato in questi anni, in particolare l'ultimo, che forse è stato il più drammatico (era presente anche il Consigliere Valle), perché abbiamo potuto vedere le reazioni esasperate dei lavoratori che si trovano in una situazione che definire preoccupante è dire poco, direi quasi disperata.
Speriamo che in questi ultimi giorni che li separano dalla sentenza del tribunale sul fallimento si riesca ad avere perlomeno un'interlocuzione con il Ministero, per cercare di aprire nuove vie e nuovi spiragli anche con nuove proposte (ne ha elencate prima alcune il Consigliere Valle). Non bisogna mai smettere di pensare a come poter intervenire in situazioni del genere. È chiaro, però, che dovremmo anche imparare qualcosa da questa esperienza, perché in questi anni l'Embraco è stata destinataria di molti fondi pubblici, anche da parte della Regione, e credo che non possiamo più accettare che delle realtà aziendali vengano sul nostro territorio e poi lascino questo disastro sociale e umano.
Colgo quindi l'occasione per invitare il Consiglio a riprendere la discussione sulla proposta di legge a mia prima firma per il contrasto alle delocalizzazioni produttive, perché è un problema che sul nostro territorio in questi anni è stato portato più volte alla nostra attenzione, ma non siamo mai riusciti a trovare non dico una soluzione definitiva, ma perlomeno a cercare di mettere qualche deterrente in più a tutte quelle aziende che pensano di venire nella nostra Regione a fare danni enormi anche al nostro tessuto sociale, alle nostre famiglie e ai nostri lavoratori.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anche se non dovessero trovare conferma le accuse gravissime di bancarotta, di false fatture, di flussi di denaro finiti nei conti personali dei nuovi proprietari della Ventures, la situazione sarebbe di per sé già gravissima per quanto era già successo nel caso Whirlpool.
Questa vicenda ovviamente rende tutto più inaccettabile da parte dei lavoratori, che rischiano, nel caso venisse confermato il fallimento da parte del Tribunale, di finire addirittura senza ammortizzatori sociali come abbiamo sentito.
Sono ovviamente d'accordo con tutti voi, credo che sia ancora più difficile accettare che questo si possa fare all'interno del nostro Continente e si possa fare per regole, di fatto, non scritte. Dopodich vorrei che tutti assieme ci assumessimo parte di una responsabilità: non alimentare alternative se poi non le pratichiamo tutti insieme fuori dagli ordini del giorno e dagli annunci stampa. Fa sempre piacere ascoltare il Presidente Cirio e sono d'accordo con lui quando dice che le istituzioni non si possono "fare fregare", così come è successo per più amministrazioni. Ricordo che la vicenda Whirlpool nasce con un sostegno pubblico e mi pare che, ormai, arriviamo a due Giunte fa, quindi quella di centrodestra guidate dall'ex Presidente Cota. Così come è allucinante quello che è successo in seguito con il MISE e con la mancata produzione di Venture.
Vi rivolgo un appello. Durante il COVID e il lockdown noi abbiamo scritto un atto di indirizzo proprio sulle vostre parole (ogni tanto vogliamo mettere nero su bianco anche le vostre proposte). Ci avete detto: utilizziamo subito gli stabilimenti Embraco, e noi vi abbiamo risposto che andava bene. Avete detto: utilizziamo le cinque aziende piemontesi per produrre le mascherine e non vi abbiamo risposto che andava bene (addirittura ci siamo presentati in una commissione legislativa per farlo).
Avete detto: ci faremo promotori e non so come sia andata. Quindi prima di promettere di insediare lì una Gigafactory, così come avete fatto oggi discutiamone assieme, capiamo se abbiamo gli strumenti per farlo. Oggi, tra l'altro, stiamo chiedendo altro. Stiamo chiedendo al Tribunale da una parte, anche se l'abbiamo eliminato ma se capisco bene il Presidente ha detto che lo farà Monsignor Nosiglia che mi pare si sia attivato da subito per questa interlocuzione, dall'altra si prende il tempo necessario affinché i proprietari di questa nuova offerta cinese possano consolidarla magari prima del fallimento.
Siamo disponibilissimi, invece che discutere di cinghiali e di specie protette, a vederci anche nella prossima settimana, capire se ci sono dei supporti giuridici e delle risorse da mettere in campo per far sì che sulla vicenda di cui abbiamo discusso, cioè il futuro dell'automotive e il futuro dell'elettrico in Piemonte, davvero si possano anche utilizzare gli strumenti regionali per insediare lì una Gigafactory.
Se questo lo faremo tutti insieme, allora invece che giustissimi atti di indirizzo sarei ancora più orgoglioso di far parte di questa comunità che ha dato ai lavoratori che abbiamo ascoltato oggi una vera alternativa per il futuro. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento metto in votazione l'ordine del giorno n.361 come modificato dal Consigliere Valle.
Dove c'è l'impegno del Consiglio il punto 3) dell'ordine del giorno viene eliminato e l'ultimo punto, dove c'è l'impegna del Presidente recita: "impegna il Presidente e la Giunta a relazionarsi con il Ministero del Lavoro e della Presidenza Sociale al fine di intraprendere tutti gli interventi necessari a sostegno dei lavoratori al fine di salvaguardare tutti i posti di lavoro".
Queste le modifiche così accordate dal presentatore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione sull'ordine del giorno n. 361, il cui testo, così come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Segnalo il voto favorevole del Consigliere Salizzoni che ha problemi con il computer.
Sarà mia premura comunicarvi al più presto l'orario della Conferenza dei Capigruppo che si svolgerà nella giornata di domani.
Auguro a tutti una buona serata e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.00)



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