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Dettaglio seduta n.89 del 07/07/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 16.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Riprendiamo subito la seduta pomeridiana, ai sensi del Capo X del Regolamento interno.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 55 del 19 marzo 2020 e integrazioni di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per una migliore gestione della seduta: per segnalare la propria presenza occorre tenere la telecamera attiva, utilizzando l'apposito pulsante ("rosso" per telecamera disattiva, "nero" per telecamera attiva).
Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola diversamente, il microfono va tenuto spento.
Per chiedere la parola occorre prenotarsi per mezzo della chat. La seduta è trasmessa in streaming, pertanto ciò che è inquadrato dalle telecamere personali è visibile online.
Prego, inoltre, di silenziare i cellulari.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia al fine della conferma della presenza sia al fine della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza. Presenza e votazione vanno confermate nella chat: prego di prestare particolare attenzione a quest'adempimento.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Graglia, Poggio e Ricca.
Il numero legale è 24.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento: Statuto - Regolamento - Consiglio, organizzazione e funzioni

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 7, inerente a "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente con competenze in materia di autonomia, affari istituzionali, federalismo ed enti locali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 7, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta del 10 giugno è terminata la discussione generale.
Sono stati presentati 10 emendamenti: passiamo al loro esame.
Ricordo che l'eventuale aggiunta di firme sugli emendamenti presentati deve essere dichiarata a microfono, in modo che risulti a verbale.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Preioni, Lanzo e altri.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Preioni, Lanzo e altri.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Preioni, Lanzo e altri.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Lanzo per l'illustrazione.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Li presento tutti insieme, perché riguardano l'inserimento, all'interno della proposta di modifica dello Statuto, della materia riguardante (quindi materia di cui poi la Commissione sarà competente) la Comunità di lavoro Regio Insubrica, di cui fa parte la Regione Piemonte insieme alla Repubblica del Canton Ticino e la Regione Lombardia. È una Comunità di lavoro che promuove la cooperazione transfrontaliera nella regione italo svizzera dei laghi prealpini.
Poiché anche la Lombardia la indica come materia di competenza e oggettivamente, nelle nostre Commissioni non è presente, e poiché a settembre la Presidenza andrà al nostro Assessore Matteo Marnati, direi che è un buon motivo per approfondire e soprattutto che il Consiglio si appropri di questa delega e competenza riguardante la Comunità di lavoro Regio Insubrica.
I tre emendamenti riguardano la modifica nello stesso senso, sia nel titolo sia nel testo, quindi lì do per discussi e presentati tutti e tre insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, pertanto sono stati illustrati anche gli emendamenti 1) e 3).
Se non ci sono altre richieste d'intervento, chiedo alla Giunta regionale se vuole intervenire.
Chiedo se ci sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Prima di prendere la parola, ci ricorda come funziona? Perché siamo ex articolo 10.
Solo per capire se cambia qualcosa rispetto agli interventi.



PRESIDENTE

Cambia che li illustriamo uno alla volta e li votiamo uno alla volta.
Ogni intervento è di cinque minuti, in base al Capo X, articolo 97, comma 2.
Cambia rispetto alla normalità e non al Capo X: uno alla volta, si illustrano e si votano.



GRIMALDI Marco

Posso intervenire, allora?



PRESIDENTE

Prego, ha cinque minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come ho già provato a dire, l'autonomia doveva nascere dalla volontà di affrontare i problemi del Piemonte e non dal desiderio di non essere da meno rispetto a Veneto e Lombardia.
Come lei sa, siamo stati felici di questa discussione solo quando c'è stato il passo indietro sull'istruzione. Come, tra l'altro, ha rilevato il professor Pallante durante la discussione che abbiamo svolto mesi fa sarebbe stato importante utilizzare l'autonomia come strumento per affrontare, a partire da un'analisi profonda del contesto, temi politicamente e socialmente rilevanti per il nostro territorio piemontese.
Le vere emergenze di questo territorio non sono mai state presenti in questo dibattito pubblico e, come abbiamo visto purtroppo nella recente pandemia, questa discussione è andata ancora più (come si può dire?) indietro negli oggetti di discussione, nei pensieri e nelle riflessioni di questa maggioranza. Penso alla crisi ambientale, ma anche, sull'autonomia alla crisi occupazionale.
La differenziazione di questa autonomia si giustificherebbe in funzione di una peculiarità - ad esempio, la peculiarità di un luogo o della sua popolazione - per garantire migliori servizi alla collettività, non certo per operare una distinzione o una competizione fra regioni, come ha sottolineato un altro professore che è venuto in audizione da noi, il professor Grosso.
Le richieste contenute nella delibera piemontese sono state in gran parte riprese dalle bozze della Regione Veneto e della Regione Lombardia come se l'obiettivo fosse solo quello di non essere da meno degli altri Governatori. La stessa Giunta che vuole l'autonomia in questi mesi ha mostrato, di fatto, tutti i suoi limiti e - l'abbiamo già detto durante la crisi - ha dimostrato di non saper gestire i poteri ordinari, chiedendone spesso di straordinari.
Per questo, come sapete, abbiamo avversato sin dall'inizio questa Commissione. L'abbiamo fatto perché crediamo che sia davvero inutile e anche dannosa (parlo proprio degli emendamenti di cui discuteremo nei prossimi passaggi). Penso che togliere i poteri alla I Commissione, far diventare una Commissione permanente quella sui rapporti. neanche fra Enti locali e Regione, ma come se ci fosse una vera trattativa fra Regioni e Stato sui poteri della nostra Costituzione, dell'intero impianto nazionale federalista.
Non è così, mi spiace che questi concetti siano figli più della stagione che vedeva l'avvicinarsi di Salvini a Premier del Paese.
Purtroppo, poi, c'è stata quella sbronza estiva, il Papeete, e la Lega è ancora lì, incastrata fra una promessa al proprio elettorato e il tentativo a tutti i costi di ridefinire i ruoli all'interno della maggioranza.
Per questo siamo rimasti forse gli unici ad opporci a questa delibera che presto passerà - immaginiamo - perché non ho certo il tempo per continuare ad oppormi da solo a questo scempio, anche dal punto di vista del nostro Regolamento e del nostro Statuto, dove ogni maggioranza decide di mettere un orpello di Commissione, tanto per accontentare i propri desiderata. Credo che sia proprio un concetto sbagliato.
Dopodiché, andate avanti, avete i numeri per farlo. Noi continueremo a dire che questo è un errore; è un errore politico; è un errore istituzionale. E crediamo, tra l'altro, che nei prossimi mesi si vedrà che questa Commissione era davvero inutile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Brevemente, per ricontestualizzare la ripresa di questo discorso che si è interrotto a giugno. Notavo che gli emendamenti del collega Lanzo sono datati 10 febbraio, quindi erano depositati da sei mesi. Il relativo dibattito è durato in Commissione parecchi mesi, parecchie settimane.
Sul tema della Commissione autonomia abbiamo detto tutto quello che dovevamo dire. Noi ritenevamo - lo pensiamo ancora - che la scelta migliore fosse quella di istituire una Commissione speciale su questo tema, per andare a presidiare i temi legati all'autonomia e alla delibera che abbiamo votato nel mese di novembre o dicembre di quest'anno, e quella della scorsa legislatura.
La vostra scelta è stata quella di istituire una Commissione permanente. Ribadiamo che la Commissione permanente, per quanto ci riguarda, non è la soluzione migliore. Registriamo - intervengo per questo su questi tre emendamenti della maggioranza alcune storture che erano state inserite nell'oggetto della nuova Commissione, e chiediamo che almeno vengano corrette, eliminando le parole "sburocratizzazione" e "semplificazione", che erano talmente ampie da portare questa Commissione ad essere sempre convocata insieme alle altre. Perché tutte le norme di legge, ancora di più dopo il deposito del vostro disegno di legge sulla semplificazione, che prevedeva appunto l'abolizione di una norma ogniqualvolta se ne inseriva una nuova (poi lasciata, anche lì, in Commissione e non portata avanti), avrebbero portato questa Commissione ad essere convocata ogni volta insieme alla I, alla II, alla III, alla IV o alla V Commissione permanente.
Eliminando le parole "sburocratizzazione" e "semplificazione" almeno si definisce un po' meglio il perimetro e l'oggetto di questa Commissione sull'autonomia che stiamo andando a discutere e che andrete ad approvare nei prossimi giorni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Solo per esprime un pensiero e un ragionamento su questa Commissione di cui abbiamo già discusso ampiamente sia in Commissione sia in Consiglio.
Vorrei ribadire quello che credo sia un aspetto determinante per questa Commissione, per evitare di commettere un grave errore: la tematica era già stata discussa ed affrontata in sede legislativa, prima da parte dalla Giunta Chiamparino, poi dalla Giunta Cirio in questa legislatura. Ora certamente, ci sarà un lavoro di monitoraggio dell'azione del Governo regionale nei confronti dello Stato: benissimo. Ma il tema fondamentale che ci tengo ad evidenziare è che l'azione legislativa regionale e il lavoro di questa Commissione dovrà dirigersi su un elemento che è tracciato nelle ultime parole del titolo dalla Commissione: gli Enti locali. Lì sta la vera sfida, perché non ci siamo accorti, guardando ai rapporti tra Regione e Stato, degli altri rapporti, quelli tra Regione e .



(Audio mancante o non comprensibile)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

. rapporto che si è costruito in questi ultimi anni e che ha consentito di andare a riproporre un modello di neocentralismo regionale tanto antistorico quanto contrario alle disposizioni del nostro Statuto - che quest'anno compie cinquant'anni - che parla di sussidiarietà, di spinta, di principio autonomistico degli Enti locali; parla di leale collaborazione tra Enti locali, parla di un rapporto differente, dove la Regione deve unicamente attuare quelle azioni amministrative che necessitano una funzione organica di gestione della Giunta regionale.
Attenzione, quindi, che questa Commissione diventi un motore nella legislazione regionale e nel cambiare passo nei rapporti con le autonomie locali: questo credo che sia fondamentale nel lavoro della Commissione.
C'è tanto da fare. Ma c'è anche tanto da scrivere nei rapporti con la Città metropolitana, con le Province e con le realtà di montagna sul tema delle fusioni e delle Unioni di Comuni, e, in generale, sul tema dei rapporti con i Comuni, grandi e piccoli.
Questa è la vera sfida, a partire, come ribadivo prima, da una riscrittura completa della legge n. 23 che abbiamo discusso. E quale luogo più significativo, se non all'interno di questa Commissione? L'auspicio è che si parli certamente di verifiche, per quanto riguarda il regionalismo differenziato. Ma oggi la priorità in Piemonte credo che sia una riscrittura della legislazione che vada nell'ordine di un'attenzione diversa rispetto al mondo delle autonomie locali.
Sarà questa la vera sfida di questa Commissione che, mi auguro, possa partire con rapidità su questi argomenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire anch'io su questa proposta; i sono successe diverse cose in questi mesi. Quando si parla di autonomia bisogna difendere la propria autonomia, ma anche rispettare quella degli altri. Mi collego alle parole del Consigliere Riva Vercellotti quando parla di un nuovo modo di vedere il rapporto con le Autonomie locali.
Spero anch'io che ci sia questa volontà, una volontà anche di decentramento, in parte, su alcune prerogative che possono essere lasciate agli Enti più vicini al territorio. Certo, la Regione su alcuni aspetti è più vicina rispetto allo Stato centrale, al Governo ma, per altri aspetti lo sono le Province o, comunque, i Comuni. Ho detto questo, giusto per fare un cappello introduttivo rispetto al concetto di autonomismo che deve essere diffuso, ma non semplicemente per difendere il proprio potere o la propria autonomia.
Vorrei far notare che, per quanto possano esserci problemi e vantaggi legati all'autonomia, c'è da dire che l'autonomia poi va effettivamente esercitata e l'esercizio dell'autonomia è un esercizio di Governo, non certo semplice. Faccio riferimento a molti episodi che abbiamo visto negli ultimi mesi dove, mentre altre Regioni decidevano autonomamente e assumendosi la totale responsabilità proprie decisioni, per quanto riguarda la Regione Piemonte non posso dire lo stesso. Più volte ho dovuto leggere dei comunicati stampa da parte del Presidente Cirio e da parte di altri Assessori in cui si chiedeva l'ausilio "romano" per avere il permesso di fare qualcosa.
Spero che la Commissione autonomia dia un po' più di coraggio alla nostra Giunta per prendere delle decisioni nel totale interesse dei piemontesi, senza nascondersi dietro al rassicurante Governo centrale che può togliere le castagne dal fuoco quando non si ha il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri richieste di intervento, metterei in votazione l'emendamento rubricato n. 2) del Consigliere Preioni.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Come maggioranza, chiedevamo, se è possibile, di mantenere la stessa votazione per gli altri due emendamenti Grazie.



PRESIDENTE

Siamo all'emendamento rubricato n. 3) del Consigliere Preioni.



GRIMALDI Marco

No. Facciamo una bella votazione per appello nominale.
Grazie.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione l'emendamento rubricato n. 3).
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 10) è decaduto con la votazione dell'emendamento n. 3).
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento riguarda la composizione paritaria del Comitato.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
C'è poco da dire, ha già in parte illustrato lei il senso dell'emendamento. Però ribadiamo ancora una volta, e ogni volta che possiamo, che questa Commissione, per quanto magari sarà paritetica se darete parere favorevole a questo emendamento, continuerà ad essere una Commissione inutile, soprattutto perché si sovrapporrà ai lavori istituzionali di un'altra Commissione, come la I. Inoltre, se andrete avanti magari toglierete i poteri istituzionali che devono rimanere in I Commissione.
Quindi, prendiamo la parola per ricordarvi quello che è successo quest'anno, in cui per 6 mesi avete continuato ossessivamente a parlare di autonomia, di poteri straordinari, ma anche nella discussione che avete fatto la scorso lunedì sull'IRAP avete continuato a non cogliere fino in fondo quali sono le prerogative che le Regioni potrebbero chiedere allo Stato, ma che non conoscete fino in fondo. Ad esempio, c'è il tema della tassazione e tutti quelli che sono i meccanismi di presidio del territorio che non è solo sicurezza come dite voi, ma sarebbe un grandissimo lavoro insieme all'Agenzia delle Entrate e alle forze dell'ordine nel controllo della maxi-evasione che ogni giorno si perpetua nei nostri territori.
Quindi, prendiamo semplicemente la parola per dirvi che questa Commissione ha senso di esistere solo se avrete veramente la voglia di capire che cos'è che non funziona oggi nei rapporti tra le diverse istituzioni dello Stato e non chiedendo poteri speciali, non avendo neanche avuto la capacità di gestire quelli ordinari.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 6).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Intervengo solo per ricordare il senso dell'emendamento: chiediamo che non ci siano più Commissioni permanenti oltre a quelle previste, quindi non più delle Commissioni che ad oggi sono istituite dal Regolamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso Emendamento rubricato n. 5) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Presidente, solo per dire almeno il senso: ogni Consigliere non pu partecipare, invece che a tre, a più di quattro Commissioni permanenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi, identico all'emendamento rubricato n. 8).



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Non ho capito perché dice che è identico.



PRESIDENTE

Perché è uguale.



GRIMALDI Marco

Sono sostituite delle parole: "Nove Consiglieri" e, al secondo periodo le parole "dei sei componenti" sono sostituite dalle parole "dei nove componenti".



PRESIDENTE

Io qua ce l'ho identico.



GRIMALDI Marco

Mentre l'emendamento 6) riguarda i sette componenti.



PRESIDENTE

Emendamento 7) e 8). L'emendamento 6) l'abbiamo votato.
Abbiamo due emendamenti identici: il 7) è identico all'8).



GRIMALDI Marco

Non sono identici e sono due diversi, comunque non è un problema Presidente.



PRESIDENTE

Il 6) era l'altro.



GRIMALDI Marco

Sì, sì, vedo, ma noi li abbiamo mandati correttamente, ho guardato adesso l'invio; comunque, non c'è nessun problema: di fatto, la richiesta è che, al secondo periodo, le parole "dei sei componenti" siano sostituite con le parole "dei nove componenti". Non vorrete certo diminuire la partecipazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono richieste di intervento, indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 7), identico all'emendamento rubricato n. 8).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 1) presentato da Preioni è già stato illustrato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 9) decade con l'approvazione dell'emendamento n.
1).
Terminati gli emendamenti, chiedo se ci sono dichiarazioni di voto sull'intero provvedimento.



GRIMALDI Marco

Io interverrei dopo la maggioranza, se è possibile.



PRESIDENTE

Se nessuno s'iscrive, pongo in votazione l'atto d'indirizzo; non sono previste tempistiche particolari in merito.
La parola al Consigliere Preioni, per dichiarazione di voto.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come Lega, siamo felici che oggi, finalmente, dopo un anno, arriviamo all'istituzione di questa importante Commissione.
Ringraziamo anche le minoranze per l'atteggiamento tenuto oggi in Consiglio regionale -, visto che lavoriamo in "campo X", avrebbero potuto fare un ostruzionismo strenuo, perché il Regolamento glielo consentiva.
Quindi, li ringraziamo per aver compreso che la Commissione, nonostante la loro contrarietà, era matura per nascere.
Per noi che arriviamo dall'autonomismo (ogni tanto la Lega viene confusa con la Destra), perché la Lega ha radici autonomiste ed è quello il nostro DNA, è importante avere una Commissione istituzionale da convocare e un contenitore istituzionale finalmente attivo, anche in Regione Piemonte per approfondire tutti i temi che riguardano l'autonomia.
Siamo anche convinti del fatto che tutti i Paesi federali possano avere i centri decisionali vicini ai cittadini, per poter efficientare il sistema e la macchina amministrativa.
Questo è il nostro spirito, che non abbiamo mai perso. Siamo convinti che il lavoro di prospettiva possa servire per avvantaggiare i nostri territori e la nostra popolazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, per dichiarazione di voto.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Oggi non stiamo discutendo di autonomia o di modalità con le quali chiedere l'autonomia e in quali campi chiederla. Di questo abbiamo discusso nel Consiglio regionale di novembre, nelle Commissioni, in I Commissione alla fine dello scorso anno.
È un tema che abbiamo voluto affrontare anche noi, come Partito Democratico, nella scorsa Legislatura e che è stato ripreso dall'attuale maggioranza, rispetto al quale abbiamo interloquito sui temi e abbiamo corretto delle storture, anche in quel caso svolgendo l'attività che compete alle opposizioni: migliorare il testo della maggioranza e correggerne le storture.
Oggi non stiamo parlando di questo (l'abbiamo discusso a fondo nei mesi scorsi), oggi siamo discutendo e votando uno strumento, un contenitore.
Ripeto per l'ultima volta, perché questa discussione terminerà oggi: noi abbiamo sempre pensato che fosse più utile una Commissione speciale.
Perché? Perché andava a esaurire il suo lavoro e le sue funzioni nell'arco di questa Legislatura, che potrebbe essere effettivamente il periodo temporale nel quale, anche grazie all'interlocuzione con il Governo (ci auguriamo possa riattivarsi nel corso dei prossimi mesi, dopo la forzata pausa del lockdown) i prossimi anni potrebbero essere quelli in cui si determina, si discute, si verificano le condizioni per aumentare alcuni tratti di autonomia della Regione Piemonte, sempre nell'ottica di migliorare il servizio ai cittadini. Tuttavia, è una discussione che si esaurisce in questo lasso temporale.
Quindi, pensavamo che la Commissione speciale potesse essere lo strumento più flessibile, più utile per approfondire e presidiare il tema ma che appunto andasse poi a esaurimento e, quindi, non fosse inserita a pieno titolo tra le Commissioni permanenti, che vuol dire - per intenderci e lo dico a chi ci ascolta - che da domani in avanti la Commissione autonomia esisterà nelle prossime Legislature. Verificheremo nel corso degli anni la sua funzione e la sua utilità e, anche noi come Partito Democratico, presidieremo questi temi.
Per questi motivi, noi daremo presenza, perché consideriamo il contenitore non corretto, anche se utile a una discussione nei prossimi anni e ci auguriamo che l'autonomia, tanto sbandierata dalla Lega e dalle forze di maggioranza, si trasformi in atti concreti, perché come già detto precedentemente da altri miei colleghi, si chiede e si vuole l'autonomia ma quando si devono assumere le decisioni, anche un po' difficili e un po' complicate rispetto all'opinione pubblica, si butta la palla sempre in calcio d'angolo e ci si rivolge al Governo, si attendono le decisioni del Governo o si dà la colpa al Governo.
Quindi, se volete più autonomia assumetevi anche la responsabilità di assumere maggiore decisioni e di assumerle nell'interesse dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, per dichiarazione di voto.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Come ho anticipato in discussione generale, nella parte introduttiva di questo punto all'o.d.g., vorrei sottolineare il fatto che anche il mio Gruppo darà voto di presenza, per i motivi che ho precedentemente espresso.
Quando è nata l'idea di questa Commissione legata all'autonomia eravamo in un altro contesto prima di aver reso palese l'eccessiva difficoltà di questa Giunta nel prendere le decisioni nei momenti scomodi. Questo, da una parte, ci preoccupa, mentre, dall'altra, pensiamo che l'autonomia, se ben gestita possa essere un grande vantaggio per i cittadini piemontesi.
Pertanto, condividiamo il concetto legato all'autonomia, alla vicinanza della Regione rispetto ai problemi dei propri cittadini; un po' meno, le modalità a cui abbiamo assistito in questi ultimi mesi in merito alla capacità decisionale di questa Giunta. Da un lato, c'è sempre il timore che una maggiore richiesta di autonomia, con questo tipo di Governo regionale non porti ad un miglioramento dello stato della nostra regione.
Per questo motivo, daremo voto di presenza e vigileremo anche noi affinché questa Commissione possa portare il massimo del risultato al Piemonte e ai piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Io credo, invece, che questa sbornia autonomista, in realtà, non abbia portato neanche il centrodestra a fare i conti con l'innovativo ruolo che dovrebbe avere l'Unione Europea, soprattutto dal punto di vista dei grandissimi temi come quello fiscale, come quello del dumping nel lavoro o quello, ovviamente, della discussione più generale che questa pandemia ha portato. Insomma, ci vorrebbe addirittura la capacità di innalzare lo sguardo, mentre questa destra oscilla ormai, anche grazie al Consigliere Preioni che continua ossessivamente a ricordare le radici della Lega, a passare fra il neosovranismo e l'incapacità assoluta di guardare oltre i propri orticelli.
Un'autonomia che si limita a dividere e distinguere non potrà mai convincerci. Mai. Per fortuna, le opposizioni sono state unite almeno sul tema dell'istruzione e sono riuscite a far fare un passo indietro, perch rinunciare alla gestione regionale diretta del personale, che rischiava di minare un principio di uguaglianza delle opportunità, è almeno un passo decisivo per ricordare alcuni principi. Cioè, le scuole e l'istruzione sono fondamentali per il loro rilievo simbolico e rappresentativo dell'unità culturale del Paese e anche la funzione strategica rischiava di essere messa in discussione; una funzione strategica che è trasmissione ed elaborazione di una cultura dell'intero Paese. Di fatto, lì dietro c'è l'idea che in nessun modo si possano devolvere, possano essere devolute alle potestà regionali.
Con questo, però, mi dispiace, mi dispiace davvero che non ci sia nessun avanzamento nella discussione anche di quelli che sono stati i poteri delle Regioni. Io credo sia stata affrontata malissimo la questione federalista; credo che addirittura, a un certo punto, sia stata immersa dentro al volere assoluto di un pezzo della classe politica che andava dal Movimento 5 Stelle fino a un pezzo di narrazione renziana del "sbaraccare tutti i livelli intermedi", tra cui anche quello delle Province che adesso sono lì, nel mezzo, in un guado senza democrazia e con i Sindaci costretti a fare tutto e il contrario di tutto. Pensate solo se fosse arrivato anche il Senato fatto da Sindaci, che magari facevano i Sindaci, i Presidenti delle Città metropolitane e pure i Senatori! Più ci penso e più penso che sia sbagliata dall'inizio alla fine questa discussione. Forse sarebbe davvero stato meglio che a ogni Provincia fosse stato dato il compito di occuparsi di politiche per esempio del lavoro ambientali, magari dando anche parte della gestione delle ASL. Le Regioni sono state schiacciate lì in mezzo: proprio quest'anno che festeggiamo un anniversario così importante, non ci rendiamo neanche conto di quanto la nostra potestà legislativa viene utilizzata male dai Consigli regionali sempre in termini o difensivi o di distinguo, senza mai avanzare nel diritto; oggi, che festeggiamo questi cinquant'anni.
Negli anni Settanta sono state fatte grandi rivoluzioni nel campo dei diritti civili, dei diritti sociali: ma quanto sbagliano le Regioni a non avanzare proposte come abbiamo provato a fare nella scorsa legislatura, per esempio nell'innovazione nel campo dei diritti del lavoro! Quella è la classica materia in cui non c'è avanzamento, perché giustamente non c'è concorrenza e allora non si riesce neanche a sfidare il campo e le peculiarità del nostro territorio, come quelle che hanno visto nascere grandi attori per esempio del delivery piuttosto che della gig economy.
Questa credo sia una discussione monca, in cui il Presidente Cirio dopo un anno come questo, annuncia che rifarebbe tutto nello stesso modo alternando richieste di poteri straordinari nella crisi a momenti in cui si accorge che dietro sé stesso ha lasciato davvero ben poco.
Per questo, questa è una discussione che ci ha portati a una Commissione pressoché inutile, soprattutto perché non credo che il Governo aprirà adesso un'interlocuzione con le Regioni per capire quanta autonomia differenziata concedere, anche perché spesso - ce l'hanno detto tutti i costituzionalisti - noi abbiamo copiato e incollato le richieste delle altre Regioni e la gara era quella di capire quanti punti mettere. Ma, se è differenziata questa autonomia, non passa proprio dalle differenze che ci sono fra Regione e Regione? E quali peculiarità avete sentito nelle nostre discussioni, se poi, alla fine, le nostre richieste non sono né più né meno quelle fatte dal Veneto e dalla Lombardia? Per questo, non ci troverete d'accordo né nel cambiare i nostri regolamenti né nell'andare avanti con questa pantomima, che credo presto scopriremo, anche in Commissione ordinaria, avrà avuto poco senso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare il voto di presenza del mio Gruppo, perché sono convinto che il tema dell'autonomia sia un tema centrale, quanto mai delicato, che necessita di approfondimenti. È inutile tornare sulla storia federalista, prima, autonomista, dopo, del Gruppo che oggi guida in maggioranza la Regione, però saremmo stati molto più possibilisti se fosse stata una Commissione speciale, perché fondamentalmente l'autonomia rappresenta un metodo di governo. Questa, cioè, sarà una Commissione che avrà sovrapposizioni costanti e continue con le altre Commissioni e penso invece, che avrebbe avuto senso se il mandato in questa legislatura fosse stato quello di provare a garantire e ad assicurare più deleghe e più possibilità di lavoro da parte della Regione Piemonte. È innegabile che su alcune materie sulle quali legifera e rappresenta oggettivamente un'eccellenza, forse una Commissione speciale ci avrebbe permesso di non creare troppe sovrapposizioni e, poi, di non consegnare a una futura legislatura una Commissione ordinaria in più che fondamentalmente, per il suo ruolo e per il suo fine, è trasversale su tutte le altre Commissioni, e quindi perderebbe e perderà potenza, da questo punto di vista.
Pertanto, una Commissione speciale forse poteva garantire una maggior capacità di lavoro in questa fase, proprio per arrivare, a fine legislatura, ad avanzare alcune proposte e richieste al Governo, che - a quel punto sì - avrebbero avuto più efficacia.
Mi sembra che questa sia una promessa elettorale che la maggioranza vuole mantenere, a differenza di quelle sulla libertà di educazione, sulla famiglia e su tanti altri temi di cui abbiamo discusso oggi.
Allo stesso tempo, mi pare che sia un qualcosa che darà una "presidenza" in più - quindi ci sarà qualche Consigliere di maggioranza che verrà premiato - ma non porterà oggettivi benefici, perché costruiremo un'altra struttura tra le Commissioni della nostra Regione che non avrà più efficacia nel momento in cui saranno definite le deleghe aggiuntive che la nostra Regione sta chiedendo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste di intervento per dichiarazione di voto, procedo con la votazione dell'intero testo.
Vi ricordo che la proposta si intenderà approvata se otterrà il voto favorevole della maggioranza assoluta dei Consiglieri, ai sensi dell'articolo 20 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Vi raccomando ancora una volta ch,e durante la votazione, è necessario mantenere attiva la telecamera e dopo l'approvazione verbale del voto occorre confermarlo in chat.
Indìco la votazione per appello nominale sulla proposta di deliberazione n.
7, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Passerei alla trattazione del successivo punto all'o.d.g., ovvero la proposta di legge n. 41 inerente a "Modifiche alla legge regionale 2 novembre 1982, n. 32 'Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale'", licenziata a maggioranza dalla V Commissione il 20 febbraio 2020. Il relatore di maggioranza è il Consigliere Ruzzola; i relatori di minoranza sono i Consiglieri Bertola e Sarno.



BERTOLA Giorgio

Presidente, le farei solo notare che il punto successivo all'o.d.g.
riguarda la proposta di legge n. 4, non la proposta di legge n. 41.



PRESIDENTE

Ha ragione, ha ragione!



BERTOLA Giorgio

Per me, guardi.



PRESIDENTE

Scusate! Scusate!



GALLO Raffaele

Esistono anche le opposizioni, Presidente!



BERTOLA Giorgio

Per facilitarle il lavoro, Presidente, le dico che mancando sei minuti alla chiusura della seduta - tanto non si approva certo in sei minuti! possiamo inserirla come primo punto all'o.d.g. della prossima seduta.



PRESIDENTE

È colpa mia, ho sbagliato io.
Difatti, il Direttore generale stava cercando di capire se c'era un'intesa o meno per questa inversione dei punti. Invece, sono io che ho girato il foglio pensando che fosse l'ultima, ma c'era prima la proposta di legge n. 4, inerente a "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli operatori socio-sanitari e degli enti accreditati per la formazione", richiamata in aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento, perciò senza relatori.
Giustamente, come si faceva notare, mancando poco più di cinque minuti al termine della seduta. Se non vi sono altre richieste di intervento e se c'è un accordo fra tutti i Capigruppo, possiamo.



BERTOLA Giorgio

L'importante è che sia al primo punto all'o.d.g. nella prossima seduta.



PRESIDENTE

No, no, c'è prima la proposta di legge n. 4 e poi la proposta di legge n. 41. Su questo, avete ragione, infatti la Dottoressa stava guardando cosa stavo dicendo! Però, essendoci alle volte degli accordi che non vengono menzionati agli Uffici, non si era permessa di interrompermi. Giustamente avete fatto bene a farmelo notare.
Se non vi sono altri interventi o richieste.



RUZZOLA Paolo

Comunque, Presidente, la ringrazio e mi ha fatto piacere già solo sentir citare la legge!



PRESIDENTE

Va beh, mi paga poi un caffè! Con questo, concluderei i nostri lavori.
La Conferenza dei Presidenti riaggiornerà la seduta alla prossima settimana. Grazie a tutti per il lavoro fin qui svolto.
Auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.56)



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