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Dettaglio seduta n.88 del 07/07/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 09.33 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte. Sono Gianluca Gavazza, Consigliere Segretario dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Piemonte ed è per delega del Presidente Stefano Allasia che dichiaro aperti i lavori inerenti alle interrogazioni ed interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni ed interpellanze, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'elenco delle interrogazioni pervenute.
Oggi, si provvederà a rispondere alle interrogazioni come segue: interpellanza n. 210 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione indifferibile e urgente n. 178 presentata dal Consigliere Daniele Valle, risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione ordinaria a risposta orale n. 205 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione ordinaria a risposta orale n. 202 presentata dal Consigliere Daniele Valle, risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione indifferibile e urgente n. 178 presentata da Valle, inerente a "Sicurezza e sorveglianza del nuovo poliambulatorio situato nella struttura dell'ex Ospedale Valdese di Torino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 178.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta dell'Assessore per tre minuti e non è prevista una replica.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Valle.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per due minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione, si riporta l'attenzione sulla struttura dell'ex Ospedale Valdese di Torino poi convertito in poliambulatorio, con una Casa della Salute e diversi altri servizi di carattere sanitario, che ospita ancora importanti macchinari e strumentazioni sanitarie.
Poiché il quartiere, e in particolare le aree limitrofe, notoriamente in Torino risultano essere sede di svolgimento di attività di spaccio e piccola delinquenza, ci si chiede se la struttura sia dotata di un adeguato sistema di videosorveglianza o se non si ritenga di dotarla, tanto per la tutela del presidio quando anche per un effetto di presidio del territorio circostante e quindi di ricaduta positiva su quel margine di quartiere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.
Assessore, è collegato? Scusate solo un attimo, abbiamo perso l'Assessore! È il bello della diretta. Consigliere, abbia pazienza.
Ancora qualche attimo, altrimenti passiamo all'interrogazione successiva.
L'Assessore ci dice che non riesce a collegarsi. Aspettiamo qualche minuto, così procediamo in ordine. Lei, Consigliere Valle, è collegato?



VALLE Daniele

Sì, sì; ci sono.



PRESIDENTE

Abbia pazienza. Speriamo che il più presto possibile si possa tornare tutti in Aula, così, la gestione delle interrogazioni e di tutto ciò che concerne il lavoro d'Aula, sarà più semplice.
Possiamo procedere: l'Assessore Icardi è collegato.
Consigliere Valle, le chiedo una gentilezza: se può illustrare nuovamente per due minuti la sua interrogazione.
Grazie.



VALLE Daniele

Certo, non c'è problema.
L'interrogazione riguarda la struttura dell'ex Ospedale Valdese di Torino, che, nella scorsa consiliatura - anzi due consiliature fa - è stato chiuso e, poi, progressivamente trasformato in poliambulatorio e Casa della Salute. Per questo, ovviamente, ospita anche macchinari importanti, oltre a essere una struttura di riferimento in Torino per una serie di patologie significative. D'altra parte, consideriamo che quel quartiere, proprio quella porzione di quartiere di San Salvario, è spesso sede di attività di spaccio e di cattive frequentazioni nel periodo serale e notturno.
Con quest'interrogazione, si vuole conoscere se la struttura sia dotata di un sistema di videosorveglianza esterno per disincentivare la criminalità, tanto rivolta alla tutela del Presidio, che è anche particolarmente nuovo, quanto per dissuadere comportamenti malavitosi all'esterno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle per la sua illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Intanto, mi scuso per il ritardo, ma in Assessorato non avevamo ricevuto le credenziali per l'accesso al Consiglio di oggi. C'è stato un disguido, ma adesso è a posto.
Sarò brevissimo nella risposta all'interrogazione presentata dal Consigliere Valle.
La Casa della Salute Valdese è dotata sia di un sistema di antifurto sia di un sistema di videosorveglianza esterna che tutelano direttamente l'ingresso pedonale dove c'è la rampa d'accesso, e anche il perimetro da Via Pellico e da Via Ormea (quindi c'è una doppia sicurezza). Speriamo sia un sufficiente deterrente contro eventuali atti malavitosi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 210 presentata dal Consigliere Magliano inerente a "Piano Diagnostico Terapeutico Regionale"


PRESIDENTE

Ricordo che ai sensi dell'articolo 69, comma 3, e dell'articolo 101 del Regolamento interno del Consiglio regionale, è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti e la risposta della Giunta regionale per cinque minuti. L'interpellante ha facoltà di replica per altrettanti cinque minuti Illustra l'interpellanza n. 210 il Consigliere Silvio Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questa interpellanza, inerente a "Piano Diagnostico Terapeutico Regionale", nasce da una sollecitazione pervenuta al Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia (GILS), che è una realtà di volontariato molto viva nel nostro Paese e che si occupa di sostenere, aiutare, confortare e informare i malati di sclerosi sistemica, che in Piemonte sarebbero circa un migliaio.
Che cosa auspica il GILS? Che possa avviarsi il progetto che è partito ad esempio, in Regione Lombardia: mi riferisco al "Progetto ScleroNet", che punta alla creazione di una rete di collaborazioni professionali tra le differenti strutture ospedaliere, con l'obiettivo di migliorare la cura e l'assistenza di tutti i malati affetti da sclerosi sistemica. Il Progetto ScleroNet ha dato origine ad una rete integrata di unità operative ed ambulatori riconosciuti come "centri di alta specializzazione" nel percorso diagnostico-terapeutico per i pazienti affetti da sclerodermia.
È una patologia oggettivamente invalidante, che crea enormi problemi a coloro che ne sono affetti e mai come oggi sarebbe opportuno - lo dico all'Assessore, evidentemente - che si provasse a ragionare di una rete regionale. Purtroppo queste patologie in alcuni casi sono in aumento e diventa quanto mai necessario riuscire ad intervenire con un piano regionale.
Nell'interpellanza faccio altresì notare che nelle regioni Lombardia Liguria, Toscana e Marche è stato predisposto un Piano Diagnostico Terapeutico Regionale (PPTR) per l'assistenza e la cura dei pazienti sclerodermici uniforme per tutte le strutture ospedaliere. Perché nasce questa interpellanza? Perché in Piemonte è stato unicamente costituito cosa di cui è necessario ringraziare, perché funziona molto bene - tra l'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi Gonzaga di Orbassano l'Azienda Ospedaliera Mauriziano e la Città della Salute e della Scienza di Torino, un "Gruppo malattie rare", al cui interno vi è un'identificazione della sclerodermia con un Piano Diagnostico Terapeutico Aziendale - non regionale - nel quale confluiscono le unità operative che seguono i pazienti sclerodermici.
Nel "considerato" aggiungo che un Piano Diagnostico Terapeutico predisposto a livello aziendale è differente in ogni singola struttura ospedaliera - questo è evidente, lo dice il concetto in sé - e sarebbe preferibile predisporre anche in Piemonte, come nelle regioni che ho citato prima, un PTPR uniforme per le varie Aziende Ospedaliere, al fine di rendere più omogeneo ed efficiente il percorso di cura e di assistenza.
Da qui, interpello l'Assessore per sapere se e con quali tempistiche la Regione Piemonte predisporrà un PDTR, in considerazione del significativo numero dei malati di sclerosi sistemica in Piemonte, che necessitano di cure e assistenza uniformi ed efficienti alla stregua di quelli già operativi presso le altre regioni italiane. Questo lo dico perché il mondo del volontariato (in questo caso il GILS) che si occupa di questa tipologia inizia ad avere la necessità di non trovarsi nella condizione per cui se hai la fortuna di vivere ed essere seguito da un certo tipo di Azienda Sanitaria hai un certo tipo di trattamento; se, invece, vivi in un'altra parte della nostra Regione, il problema è più complesso.
Visto che è stato possibile realizzarlo in altre regioni, interpello appunto l'Assessore - ne avevamo già parlato a suo tempo - se fosse interessante e possibile in questi quattro anni di legislatura arrivare ad un piano di questo tipo, perché sarebbe una grande risposta.
Perché è vero che "1.000" è una cifra che, rispetto all'intero numero di piemontesi, non è così elevata. Ma le assicuro, Assessore, che chi oggi vive quel tipo di patologia, vive una condizione altamente invalidante.
In chiusura, rinnovo il mio ringraziamento all'Associazione GILS, che continua da anni a sostenere questa iniziativa, a sostenere i malati, a fare raccolta fondi e, con i fondi, a fare ricerca.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per conto della Giunta regionale, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Su questo tema siamo abbastanza d'accordo con il Consigliere Magliano.
La rete piemontese per le malattie rare ha sviluppato un modello di assistenza che sta garantendo qualità delle prestazioni assistenziali a favore di pazienti affetti da malattie rare presso le nostre istituzioni d'eccellenza, senza penalizzare la presa in carico del paziente nelle strutture territoriali più vicine al luogo di residenza.
Questo modello si fonda sulla promozione di percorsi e sulla tempestiva diffusione di informazioni sanitarie al personale sanitario, ai pazienti e alle associazioni di volontariato che svolgono un ruolo importantissimo in questo caso.
La Regione Piemonte, prima in Italia - tengo a precisarlo - ha riconosciuto la sclerosi sistemica progressiva come malattia rara esente dalla partecipazione alle spese sanitarie dal 2005 (dal ticket), quindi molti anni prima che fosse acquisita nel nomenclatore nazionale. Quindi siamo stati precursori! La Regione ha anche stabilito per prima dei criteri di esenzione che con l'ingresso del nomenclatore nazionale, sono poi stati acquisiti anche dal Ministero. Quindi, in un certo senso, sull'esenzione del ticket per questa malattia abbiamo fatto scuola.
La formazione di un percorso diagnostico-terapeutico nella Regione Piemonte richiede, come da DGR del 29 gennaio 2013 n. 36-5284 "Rete regionale delle malattie rare", una serie di linee guida per la definizione dei gruppi tecnici e dei centri esperti - il coinvolgimento di tutti gli specialisti impegnati non è un aspetto così immediato e così facile, per ci stiamo lavorando - che, a vario titolo, nel trattamento della malattia intervengono (in questo caso, immunologi, reumatologi, dermatologi pneumologi, cardiologi, nefrologi, gastroenterologi, e, come dicevo prima associazioni di pazienti).
A questo scopo, l'Assessorato alla sanità e al welfare si è già fatto carico di attivare un Tavolo di lavoro, che in passato aveva iniziato a stilare criteri di esenzione e di lavoro per produrre un percorso consonante con la struttura assistenziale della nostra Regione. Dunque questo tavolo è già partito. Questa iniziativa si avvale anche dell'esperienza accumulata a seguito dell'applicazione dei Piani Diagnostici Terapeutici Aziendali autonomamente sviluppati dalle Aziende Sanitarie Locali.
Concordo pienamente col Consigliere Magliano sul fatto che occorre omogeneità su tutto il territorio regionale. Questi lavori sono partiti, ma purtroppo in seguito al COVID si sono rallentati. In ogni caso, stiamo lavorando insieme ai tecnici e ai medici che si occupano di questo e mi auguro che in tempi consoni si possa concludere il lavoro. Non so specificarle un tempo finale, ma le assicuro che ci stiamo lavorando.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Come recita il Regolamento, il Consigliere Magliano ha facoltà per cinque minuti di replicare.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente, impiegherò meno tempo.
Ringrazio l'Assessore per la disponibilità e mi auguro che a questi gruppi di lavoro venga convocata in maniera permanente l'associazione di volontariato di riferimento. Perché mai come oggi diventa importante che mentre i nostri dottori e i nostri professionisti iniziano a pensare a questo Piano Diagnostico Terapeutico Regionale, possa anche essere coinvolta l'Associazione GILS, perché la collaborazione tra sistema sanitario regionale e il mondo del volontariato è fondamentale, soprattutto il mondo del volontariato relativo alle associazioni dei pazienti associazioni che spesso sono all'avanguardia anche dal punto di vista della ricerca e della professionalità con la quale approcciano al tema.
Mi auguro di avere notizie, appena lei potrà, della ripartenza di questi Tavoli di lavoro e le chiederei di tenerci informati per capire, a suo giudizio, quando questi Tavoli di lavoro, a quel punto, saranno in grado di dirci che sarà pronto il PDTR anche su questo tipo di patologia.
Come ho detto in premessa, da questo punto di vista il San Luigi di Orbassano sta facendo un lavoro eccellente. Ho avuto modo di visitare la struttura che si occupa particolarmente di questa patologia e sarebbe importante, come giustamente si sottolineava e mi fa piacere che concordiamo, che anche un cittadino della provincia di Novara, di Vercelli di Biella, di Asti e di Cuneo possa avere non dico una stessa struttura, ma la stessa tipologia di eccellenza che ricevono i cittadini della provincia di Torino che, purtroppo, hanno una diagnosi di sclerosi sistemica.
La ringrazio e attenderò la documentazione - come ha detto il Presidente Gavazza - e, da questo punto di vista, mi auguro che riparta quanto prima questo lavoro. Magari ci daremo tra sei, sette, otto, nove mesi un tempo di aggiornamento per capire a che punto siamo perché è una richiesta cui, a mio giudizio, questa Regione deve dare risposta.
Grazie Presidente e grazie Assessore per la disponibilità.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica. Ricordo solo all'Assessore Icardi che gli Uffici hanno inviato l'e-mail a suo tempo, ma forse sarebbe bene che i nostri Uffici si parlassero perché magari non avevano l'e-mail giusta per l'invio.
Grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 205 presentata da Ravetti, inerente a "Richiesta di mantenimento a pieno regime della Sezione di Scuola dell'Infanzia di Cremolino (Al) per l'anno scolastico 2020-2021"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 205.
La parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Scusi, Presidente quindi rispondo senza un'illustrazione?



PRESIDENTE

Ha cinque minuti e poi, per diritto di replica, l'interrogante ha cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, perché ho perso un attimo il collegamento e non ero certa d'aver capito correttamente. Grazie, Presidente.
Con questa interrogazione il Consigliere Ravetti chiede di sapere se la Regione Piemonte intenda attivarsi per assicurare il mantenimento a pieno regime per l'anno scolastico 2020-2021 della sezione della Scuola dell'Infanzia di Cremolino, anche in termini di organico occupato.
Su questo tema c'è da dire che la programmazione regionale della rete scolastica, sebbene sia mirata a garantire la sostenibilità del sistema nel suo complesso e, di conseguenza, evitare situazioni che ne determinino frammentarietà, tiene anche ovviamente conto delle reali esigenze delle realtà locali e di conseguenza declina le esigenze sui singoli territori e anche del disagio di frequenza scolastica non solo nei Comuni montani, ma anche in quei Comuni che siano collinari, di pianura con una situazione di marginalità socio economica e con una popolazione fino ai cinque mila abitanti. Questi, sostanzialmente, sono i parametri ulteriori che vengono utilizzati nell'analisi. Ed è proprio con queste motivazioni che, con il Piano di dimensionamento scolastico, la Giunta regionale segnala all'USR quindi all'Ufficio Scolastico Regionale, i punti di erogazione del servizio di scuola dell'infanzia primaria e secondaria di primo grado ubicati in Comuni montani in situazioni di marginalità che si ritiene debbano essere mantenuti funzionanti, nonostante ci siano riduzioni degli alunni per cui il numero risulti poi essere inferiore ai parametri indicati dal Ministero.
La richiesta di mantenimento in deroga è avanzata dai Comuni che effettuano un'analisi del bacino di utenza, una valutazione anche dell'andamento demografico, della presenza o meno dei vari requisiti che consentano alla popolazione studentesca un facile accesso al servizio all'istruzione e quindi al servizio scolastico e poi, sulla base di questo vengono individuate quelle situazioni in cui il mantenimento risulta essere indispensabile per la comunità locale.
Con la programmazione della rete scolastica per l'anno scolastico 2020 2021 sono state individuate complessivamente 332 scuole da mantenere in deroga che rappresentano circa l'11% delle scuole totali del primo ciclo di istruzione.
Il Comune di Cremolino in data 12 febbraio 2020 ha segnalato al Settore delle politiche dell'istruzione, la programmazione e il monitoraggio delle strutture scolastiche e non ha richiesto l'inserimento della propria scuola dell'infanzia nell'elenco delle scuole da mantenere in deroga per l'anno 2020-2021. Questo perché l'analisi effettuata in quel preciso momento riguardante le frequenze del periodo scolastico 2019-2020 e le proiezioni per gli anni scolastici successivi, in realtà, non evidenziavano delle criticità particolari. Dopodiché ci sono stati degli eventi calamitosi, quello dello scorso novembre 2019 e il Comune è stato interessato, a quel punto, da una spinta migratoria che potrebbe, di conseguenza, portare un calo considerevole delle iscrizioni e tale, a quel punto, da far valutare il mantenimento in deroga della scuola dell'infanzia.
Proprio in coerenza con questi principi, quelli che abbiamo sempre tenuto anche rispetto ad altre situazioni tipo quella di Cremolino e delle altre che, avviso il Consigliere Ravetti, le ho fatto mettere anche divise per provincia, quindi riceverà il documento (adesso quella parte non la illustro a voce perché siamo sullo specifico sulla scuola dell'infanzia di Cremolino), ma abbiamo inserito anche i dati delle varie province in modo da avere un quadro. La volontà della Regione per tutto quello che è possibile è proprio arrivare al mantenimento. Ovviamente a maggior ragione e ancora di più adesso in cui siamo in una difficoltà di attenzione sanitaria maggiore e differente da quella che avevamo in precedenza dovuto al COVID e quindi, a maggior ragione, si ritiene di dover fare una serie di valutazioni, anche in questi termini, anche pensando a tutto quello che vorrebbe dire il trasporto pubblico.
Tutto questo per dire che, a differenza di altre situazioni in cui avevo già scritto all'Ufficio Scolastico Regionale, questa scuola entra in una seconda tornata di scuole che verranno segnalate da parte dell'Assessorato all'Ufficio Scolastico Regionale chiedendone il mantenimento in deroga ai parametri ministeriali. Verificheremo i dati consolidati del numero di iscrizioni 2020-2021 perché questo è un parametro che dobbiamo dire, ma se si paventa il calo degli alunni ci sarà questo passaggio con la richiesta di mantenimento in deroga ai parametri ministeriali, quindi con la ferma volontà di tenere attivo, così come è oggi, tutto il servizio educativo di Cremolino.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie Assessore per la risposta.
Replica alla risposta l'interrogante Consigliere Domenico Ravetti. Ha cinque minuti.



RAVETTI Domenico

Intervengo anche meno di cinque minuti, Presidente.
Intanto voglio ringraziare l'Assessora Chiorino e attendo ovviamente la risposta scritta, così come è stato preannunciato da lei, Presidente.
In pochi istanti voglio dire questo. Non entro nel merito della risposta; mi sia concesso, tuttavia, di raccontare le ragioni del deposito dell'interrogazione. Ad inizio febbraio l'ex Sindaco di Cremolino, Mauro Beretta, mi telefonò per chiedermi a che punto fosse questa pratica. Non sono solito presentare interrogazioni, cerco le vie brevi perché per praticità amministrativa e per abitudine se non c'è nulla di particolarmente pressante preferisco raccogliere informazioni. Ma per Mauro Beretta, che è stato Sindaco sino all'anno scorso di Cremolino, questa interrogazione doveva avere i crismi dell'ufficialità, per cui quindici giorni dopo ho depositato questa interrogazione. Sono contento della risposta, ovviamente Beretta mi telefonò per conto dell'Amministrazione comunale.
Tuttavia il 28 marzo Beretta ci ha lasciato, il COVID se l'è portato via e non riuscirò a fargli avere la risposta. Appena la riceverò la porterò in amministrazione comunale e sono contento che l'ultima sua battaglia sia finita bene.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, per la sua replica.


Argomento: Asili nido - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 202 presentata da Valle, inerente a "Chiusura sezioni scuole materne comunali Torino"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 202.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante. Vi è la risposta della Giunta regionale per cinque minuti ed è prevista la replica dell'interrogante per cinque minuti.
Per conto della Giunta si è resa disponibile alla risposta l'Assessore Chiorino, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente, ovviamente manderemo la risposta all'interrogazione al Presidente Valle anche con un numero maggiore di dati rispetto a quelli che fornisco ora per non appesantire e non sforare i tempi.
Con questa interrogazione il Presidente Valle chiedeva di conoscere i numeri relativi alle richieste di iscrizione alle scuole materne comunali per l'anno scolastico 2019-2020. Chiedeva, inoltre, il numero dei bambini effettivamente presi in carico dal servizio comunale nel medesimo anno scolastico di riferimento e i flussi sulle altre paritarie convenzionate e le scuole statali. Chiedeva, altresì, di verificare le condizioni di parità, universalità e prossimità del diritto educativo stabilite dalla legge sul sistema 0-6 e che queste siano effettivamente rispettate e garantite anche a Torino. Inoltre, chiedeva alla Regione di farsi garante di un processo di riprogrammazione del servizio, al fine di salvare una delle eccellenze italiane in campo educativo e di verificare che non rimangano scoperte intere zone della città.
Per quanto riguarda il punto 1), sappiamo bene che l'Italia è stata investita da un forte calo delle nascite e c'è un grande tema drammatico quello della denatalità, che si sente in modo importante e, ribadisco drammatico anche in Piemonte con un calo iniziato nel 2009. Le previsioni nell'ambito dell'Osservatorio regionale sul sistema formativo dell'istruzione da parte di IRES evidenziano che, a livello regionale, il calo proseguirà almeno fino al 2023, anche se si prevede in modo meno intenso. Se si circoscrive l'osservazione alla città di Torino, si rileva che nel 2018 sono nati circa 2400 bambini in meno rispetto al 2009.
Nell'ultimo quinquennio il numero dei bambini residenti a Torino nella fascia 0-6 anni è passato da 53.527 a 46.856. Quindi, si è registrato un calo importante di 6671 bambini: 4285 nella fascia 0-3 anni e 2386 nella fascia 4-6 anni. Nello stesso periodo, nella scuola dell'infanzia si è registrato quindi un calo di 1853 alunni.
Dai dati della rilevazione scolastica regionale risulta che, nell'anno scolastico 2019-2020, oltre 18600 frequentano una scuola dell'infanzia nella città di Torino; di questi, 5882 sono alunni di una scuola paritaria convenzionata, 6149 sono alunni di una scuola statale e 6619 di una scuola comunale. I plessi attivi sono complessivamente 191 e le sezioni 773, senza considerare in questo caso le scuole paritarie non convenzionate. Le sezioni "primavera" sono frequentate da oltre 200 bambini. Gli alunni in ingresso sia di 3 anni sia anticipatari sono 6040, oltre due terzi dei quali frequentano una scuola comunale o convenzionata e solo per circa un terzo una scuola statale.
I nuovi ingressi non hanno dunque saturato la massima capienza dei posti a disposizione, intesi come posti resi disponibili da bambini in uscita, tant'è che a dicembre 2019 il Comune di Torino ha reso noto che nelle scuole dell'infanzia risultavano ancora disponibili complessivamente oltre 950 posti, pari al 14% dei posti disponibili all'apertura delle iscrizioni. Al Presidente Valle dico che nella risposta scritta riceverà una tabella con alcuni dati ancora più precisi. In ogni caso di questi posti, 429 risultavano nelle scuole paritarie convenzionate, 362 nelle statali e 163 nelle comunali e tutte le Circoscrizioni presentano posti disponibili.
In merito al punto 2) sappiamo che il comma 1 dell'articolo 1 del decreto legislativo 65/2017 stabilisce che il sistema integrato è il percorso individuato dal legislatore statale per sviluppare nel segmento 0 6 anni potenzialità di relazione, autonomia e creatività, garantendo altresì pari opportunità di educazione, di istruzione, di cura e di relazione di gioco, superando le diseguaglianze, le barriere territoriali economiche e culturali. Il quadro normativo statale è stato attuato a livello finanziario mediante l'istituzione di un Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione ed istruzione, che ha ripartito con successivi decreti ministeriali le risorse statali per le tre annualità 2017-2018-2019. Per il 2018-2019 è stato associato anche un cofinanziamento regionale.
Gli interventi prioritari per ciascuna Regione sono stati definiti ed orientati dalle Amministrazioni regionali e dovevano, fra le altre cose perseguire la finalità di consolidare e ampliare la rete dei servizi educativi per l'infanzia (titolarità pubblica e privata convenzionata) e stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni primavera per superare progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell'infanzia.
Inoltre, andare ad ampliare e sostenere la rete dei servizi per i bambini nella fascia di età compresa tra 0 e 6 anni, in particolare in quei territori carenti di scuole dell'infanzia statali.
La programmazione regionale, nello specifico, quindi assunta tra l'altro dopo i confronti con ANCI, ha investito sostanzialmente in quattro azioni. La prima è stata un sostegno ai costi di gestione dei servizi educativi per l'infanzia (titolarità pubblica e privata convenzionata). La seconda è stata una riduzione delle tariffe praticate dai titolari di servizio per l'accesso ai servizi educativi per l'infanzia. La terza è un sostegno ai costi di gestione per favorire l'accesso ai servizi educativi dei bambini diversamente abili, e questo è anche comprensivo di opere strutturali. La quarta riguarda il sostegno ai costi per la gestione e il potenziamento dei servizi della sezione primavera, al fine di poter progressivamente superare il tema che creava delle complessità (e qualcuna ne crea ancora) degli anticipi dell'iscrizione alla scuola dell'infanzia.
Pertanto, in merito all'azione di cui al punto 1) e 2), la Regione ha optato nel sostenere, in primis, i servizi 0-3, in quanto sono servizi senza alcuna forma di aiuto regionale. Le scuole dell'infanzia a titolarità pubblica, infatti, sono finanziate dallo Stato, mentre quelle paritarie ricevono annualmente un sostegno in forza alla legge regionale n.
28/2007. Trattandosi di servizi a domanda individuale, l'obiettivo era quello di consolidare la rete dei servizi educativi per l'infanzia.
Invece, per quanto riguarda il punto 3), il forte calo delle nascite ha interessato anche i vari flussi delle scuole e, pur non essendo ancora in possesso dei dati riguardanti le iscrizioni 2020-2021, ci si attende un'ulteriore contrazione del numero degli alunni iscritti.
Le azioni di supporto e riorganizzazione del servizio garantita dalla Regione sono arrivate alla conclusione con la programmazione relativa all'anno 2020-2021 che, su segnalazione della Città di Torino, ha previsto di trasformare in scuola statale il plesso della scuola comunale di via Delle Verbene, quindi la Circoscrizione 5, composto da 3 sezioni. Appare dunque che, alla luce dei dati esposti e delle dinamiche demografiche in atto, la Regione ha fornito tutto il possibile supporto al processo di riprogrammazione del servizio, a supporto delle difficoltà organizzative e gestionali del Comune di Torino, con la finalità di garantire alle famiglie un'adeguata facilità di fruizione dell'offerta educativa e torno a ribadire anche quello che ho detto nella risposta precedente rispetto alle azioni della Regione nell'ambito del servizio educativo. Grazie.



PRESIDENTE

Replica alla risposta l'interrogante, Consigliere Valle, per cinque minuti.



VALLE Daniele

Grazie, presidente.
Sarò molto più rapido, soltanto perché è importante per me ricevere tutti i documenti relativi alla risposta all'interrogazione. Infatti, c'è un'enorme mole di dati da analizzare, rispetto ai quali l'intento mio sarà quello di capire la congruenza tra questi e la decisione del Comune di Torino di chiudere 14 sezioni su 13 plessi. Probabilmente, con i numeri che ci ha fornito l'Assessore, mi pare di intuire che non lasceranno scoperto nessun servizio, ma sicuramente costringeranno ad una scelta sulla parte del mercato delle paritarie, anche non convenzionate, probabilmente, perch i numeri non sembrano sufficienti a garantire tutta la richiesta. È chiaro che se si dovesse spostare in questo modo la richiesta sul paritario non convenzionato, per le famiglie si tradurrebbe in un aggravio importante oltre al dispiacere e all'occasione, politicamente persa, di disperdere un patrimonio di conoscenze e di competenze quale quello del sistema educativo della Città di Torino, che fino a pochi anni fa era considerato ancora un'eccellenza a livello nazionale. Negli anni '70, è stato apripista dei servizi educativi delle metropoli italiane.
Comunque, attendo i dati e ringrazio l'Assessore.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per la replica.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.14 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.20)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 55 del 19 marzo u.s. e sue integrazioni, secondo quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per la migliore gestione della seduta. Per confermare la propria presenza occorre tenere la telecamera attiva, utilizzando gli appositi pulsanti rosso (disattivato) e nero (attivato). Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola; diversamente, il microfono va tenuto spento. Per chiedere la parola, occorre prenotarsi per mezzo della chat.
La seduta è trasmessa in streaming. Pertanto, tutto ciò che è inquadrato dalle telecamere personali è visibile online. Prego, inoltre, di silenziare i cellulari.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Gallo ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori prego Consigliere.



GALLO Raffaello

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere, se è possibile a inizio seduta, convocare una Conferenza dei Capigruppo per delineare meglio i lavori di questa mattinata; magari farlo subito, una Capigruppo veloce, per poi iniziare i lavori del Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste di intervento, svolgerei subito la Conferenza dei Capigruppo, in modo da valutare il prosieguo dei lavori della mattinata sull'approvazione dell'o.d.g.
Sospendo la seduta e invito i Capigruppo a collegarsi, da remoto, nella stanza dei Capigruppo. Vi è già stato mandato il link, grazie agli Uffici.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.23 riprende alle ore 11.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia al fine della conferma della presenza sia al fine della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza. Presenza e votazione vanno confermate nella chat: prego di prestare particolare attenzione a quest'adempimento.
Ai soli fini dell'appello comunico che sono in congedo i Consiglieri: Caucino, Cirio, Graglia, Poggio e Ricca.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.
Il numero legale è 24.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Chiedo l'attrazione di un ordine del giorno dal titolo "Esaurimento delle graduatorie dei voucher scuola e spese obbligatorie" da aggiungere alla prima discussione che abbiamo in oggetto in Consiglio regionale.
È già stato depositato e sottoscritto da diversi colleghi.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno viene attratto sul punto n. 3) con gli ordini del giorno 298 e 295.
Se non ci sono altre richieste di intervento proporrei un inserimento all'o.d.g. con una mozione avente ad oggetto "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile", da inserire al punto 4), successivamente agli ordini del giorno prima citati.
Se non ci sono altre proposte di modifica o interventi in merito l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Graglia, Poggio e Ricca.


Argomento:

Approvazione processo verbale precedente seduta


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processo verbale precedente seduta", comunico che è stato approvato il processo verbale del 26/05/2020.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 298 presentato da Magliano, Canalis, Giaccone inerente a "Innalzamento della soglia ISEE per l'accesso al voucher scuola ed ulteriori misure necessarie a seguito della grave crisi economica derivante dall'epidemia da COVID-19" e ordine del giorno n. 295 presentato da Canalis, Magliano, Rossi e Giaccone, inerente a "Revisione fascia ISEE per l'assegno di studio e altri strumenti per contrastare la dispersione scolastica"; ordine del giorno n. 365 presentato da Grimaldi, inerente a "Esaurimento delle graduatorie dei 'voucher scuola' e spese obbligatorie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 298 e n. 295 di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 298; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno ritorna su un tema del quale abbiamo parlato fin dall'inizio di questa legislatura; tema molto caro non solo al mio Gruppo, ma penso a tanti altri componenti del Consiglio regionale.
Mai come oggi i dati dicono che c'è una grande preoccupazione rispetto al mantenimento in vita delle scuole paritarie che, ricordo, fanno parte del sistema pubblico ormai per legge dello Stato italiano. Legge che porta il nome del Ministro Berlinguer che, fondamentalmente, riconosceva per la prima volta il servizio pubblico dell'istruzione che poteva essere gestito ed erogato o da scuole statali o da scuole non statali.
La nostra Regione si è distinta nelle legislature passate per un'attenzione alla libertà di scelta educativa. Libertà di scelta educativa che è in capo alle famiglie e non allo Stato e che, da questo punto di vista, prima con il buono scuola e poi con i voucher, ha permesso alle famiglie di avere una contribuzione da parte della Regione, partendo dalla propria condizione economica, per poter accedere a queste scuole.
È evidente che il COVID e la crisi sanitaria che porta a una crisi economica, mette in grande difficoltà le famiglie per poter accedere a questo tipo di istruzione perché, come sappiamo, purtroppo, il nostro Stato è forse uno dei più arretrati dal punto di vista del riconoscimento e della libertà di educazione, quindi all'equipollenza e al trattamento economico delle famiglie che fanno questo tipo di scelta educativa e formativa.
Fondamentalmente, quindi, ci troviamo di fronte a una condizione per cui tanti genitori e tante famiglie si stanno ponendo una domanda, cioè se poter continuare a mandare i figli in queste scuole. Scuole che, sappiamo partono dagli asili fino ad arrivare alle scuole superiori.
Poi c'è un altro grande tema. Noi sappiamo bene che in questo momento si stanno trovando tante soluzioni per riuscire a mantenere tutti i ragazzi a scuola, ma tra i mille patti di collaborazione territoriale, purtroppo il Governo non sta immaginando di pensare a patti di collaborazione anche con le scuole paritarie, cioè pensare di poter permettere a ragazzi che frequentano la scuola o a classi che frequentano la scuola statale di accedere alle scuole paritarie che, per assurdo, hanno già spazi, hanno già aule, hanno tutto quello che serve per poter sviluppare le lezioni come negli anni passati. Ma questo è il grande tema della quota capitaria che fa parte del dibattito nazionale portato avanti da numerose associazioni di genitori e anche associazioni di scuole paritarie.
In questo atto chiedo fondamentalmente quanto ho richiesto nell'ultimo anno a questa Giunta e a questa maggioranza, cioè di aumentare la disponibilità economica per il voucher scuola, aumentando di almeno 4 milioni il fondo, che oggi si attesta su 4,5 milioni. Questo aumento è legato al fatto che chiedo l'innalzamento della soglia ISEE da 26 mila a 40 mila euro, cosa che accade già in altre Regioni, ad esempio la Lombardia.
Perché chiedo l'innalzamento delle risorse? Perché se chiedessi esclusivamente l'innalzamento dell'ISEE, si creerebbe una lista d'attesa cosa che, per fortuna, su questa misura negli anni passati o almeno nell'ultimo anno non c'è stata. Per cui, a fronte della richiesta di innalzamento dell'ISEE, per forza deve esserci una richiesta di aumento di risorse.
Siamo ancora lontani da quanto viene richiesto dal Forum delle Associazioni familiari, piuttosto che da altre realtà del mondo delle famiglie e del mondo della libertà di educazione. Però mi pare che queste siano due richieste che vanno nella direzione che questa maggioranza e questa Giunta avevano sostenuto. Ho sentito più volte diversi esponenti di questa maggioranza - ultimamente anche parlamentari che fanno riferimento ai partiti che in questo momento sono in maggioranza - che dicevano che assolutamente si sarebbe intervenuti, perché quello che era stato fatto dalla maggioranza precedente non era abbastanza e che quindi l'impegno del centrodestra su questo tema sarebbe stato massimo.
Da oggi fino a quando non cambieranno le cose sarò un po' una sentinella delle cambiali elettorali che avete speso con questi mondi proprio per cercare di capire se erano soltanto promesse elettorali, se era soltanto un modo con cui si provava a chiedere voti a due dei soggetti, a mio giudizio, più bistrattati dalla politica negli ultimi 20-30 anni.
Infatti, si è sempre parlato di libertà di educazione e di parità scolastica indipendentemente dai partiti di appartenenza e poi si è fatto ben poco.
Allo stesso tempo, questo mio atto potrebbe essere accolto da questa maggioranza, proprio per quello che sta capitando a Roma. Come sapete, è stato approvato un emendamento assolutamente bipartisan che aumenta i 150 milioni a 300 milioni di euro per le scuole paritarie sia quelle della fascia di età 0-6 per arrivare poi alle scuole elementari, medie e superiori.
Tutte le forze politiche, tranne il Movimento 5 Stelle, si sono dette disponibili e hanno votato. Devo dire che ho letto con grande piacere un'affermazione del Vicesegretario federale del partito della Lega Nord Renzo Fontana, che dice: "La battaglia continua, il nostro obiettivo è vincere un certo pregiudizio ideologico in seno al Governo e alla maggioranza che fino ad oggi ha negato aiuti adeguati a 12 mila istituti quasi 160 mila insegnanti e quasi un milione di studenti. La scuola deve essere autenticamente libera e sussidiaria". Questo dice il Vicesegretario Fontana. Poi ci sono stati interventi del Partito Democratico, di Italia Viva e Forza Italia. Tutti i partiti, tranne il Movimento 5 Stelle - che devo dire su questo ha esplicitato il suo pregiudizio ideologico e in politica ci sta - si sono resi assolutamente disponibili a fare un lavoro su questo tema. Lo stanno facendo a Roma, per cui abbiamo la possibilità di farlo anche in Piemonte.
Questo mio ordine del giorno chiede questo ed impegna il Presidente della Giunta e la Giunta regionale ad aumentare le risorse di altri 4 milioni e di spostare la soglia ISEE, cioè l'ultima fascia, da 26 a 40 mila euro. Mi parrebbe un modo con cui dare un segnale innanzitutto alle famiglie.
Concludo, Presidente. Il mio obiettivo è da sempre stato quello di dare alle famiglie la possibilità di scegliere, non dare soldi alle scuole paritarie. L'obiettivo è quello di permettere alle famiglie di poter scegliere dove mandare i propri figli a scuola. Essendo la scuola ancora oggi un ascensore sociale, l'obiettivo è che tutti possano scegliere di andare in una scuola di eccellenza statale, ci mancherebbe, o in una scuola di eccellenza non statale, quindi paritaria. Questo lo dobbiamo fare, anche perché se guardiamo il numero di studenti di queste scuole, ci rendiamo conto che è un numero importante, perché ci sono lavoratori, ci sono insegnanti e il personale amministrativo. Il dato del 30% di ipotesi di chiusura di queste scuole è un dato assolutamente allarmante per due motivi. Uno perché si perderebbe un'esperienza educativa importante e si perderebbero posti lavoro e, in secondo luogo, perché il nostro sistema statale non sarebbe assolutamente in grado di assorbire quel 30% di studenti.
Per cui mi auguro che questa maggioranza che ha fatto della libertà di educazione, della parità scolastica e del sostegno a questo mondo uno dei suoi cavalli di battaglia per vincere le elezioni, si ricordi di allora e voti favorevolmente a questo mio ordine del giorno. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno n. 295.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis per l'illustrazione ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Spero che si senta correttamente. Ringrazio per l'opportunità di poter affrontare oggi questo tema in Consiglio regionale. Confesso però che il mio ordine del giorno era stato depositato un mese fa, quindi in una fase temporale molto diversa che cambia in qualche maniera gli obiettivi e le possibilità di realizzarli oggi, 7 luglio.
Qual è lo spirito che sta alla base e nel cuore dell'ordine del giorno? Lo spirito è quello di combattere la povertà quando questa è un ostacolo all'istruzione. Noi, con questo ordine del giorno, vogliamo affermare l'importanza dell'istruzione, considerata bene primario per i bambini e per i ragazzi del Piemonte. È considerata un servizio essenziale al pari della sanità di cui tanto ci siamo occupati in questi mesi.
Vorremmo che davvero il drammatico impatto della crisi epidemica, da cui non siamo ancora completamente usciti e che si è abbattuto su tante famiglie piemontesi, non implichi un aumento della dispersione scolastica o un peggioramento dei livelli di istruzione della nostra Regione che ricordiamolo, in questi anni è riuscita a raggiungere grandi risultati facendo abbassare notevolmente il numero di giovani piemontesi che lasciano prematuramente la scuola.
Vale la pena ricordare che tra gli obiettivi della strategia europea 2020 c'era anche quello dell'abbattimento della dispersione scolastica e specificamente di portare al di sotto del 10% la percentuale dei ragazzi e dei minori che abbandonavano la scuola prematuramente. Il Piemonte aveva raggiunto questo obiettivo, ma i dati di questi ultimi mesi ci fanno molto preoccupare. Soltanto ieri il Direttore della Caritas di Torino, Pierluigi Dovis, ha sottolineato come il numero di accessi alle mense dei poveri nel capoluogo piemontese è aumentato addirittura dell'80%. Purtroppo questi numeri non possono che crescere nei prossimi mesi quando non ci sarà più la cassa integrazione - che comunque in questa prima parte dell'anno ha interessato decine di migliaia di famiglie in Piemonte - e quando la crisi economica morderà in maniera ancora più atroce.
Quindi, vogliamo spezzare questa catena tra povertà e riduzione della istruzione e far sì che l'incremento della povertà sia accompagnato da un incremento delle risorse che la nostra Regione metterà in campo per stare accanto e per accompagnare soprattutto le famiglie più in difficoltà.
Questo ordine del giorno nasce anche dal fatto che il provvedimento più importante che la Regione ha licenziato per far fronte alla crisi economica conseguente al COVID - la legge cosiddetta "Riparti Piemonte" che abbiamo approvato in Consiglio regionale nel mese di maggio - contemplava 15 milioni di euro a sostegno del sistema 0-6, ma non prevedeva alcuna risorsa che andasse ad aumentare l'assegno di studio, che è uno dei fiori all'occhiello della nostra Regione, che ha sempre funzionato molto bene e di cui andiamo tutti molto fieri.
Osservando un'assenza di attenzione su questo capitolo di spesa, il nostro Gruppo consiliare ha inteso depositare questo ordine del giorno proprio per colmare questo vuoto e per dare un forte segnale pubblico e politico di attenzione alle nuove generazioni.
Questo è il senso dell'ordine del giorno.
Abbiamo avuto modo di scontrarci, nelle settimane passate, in merito alla carenza o, comunque, al ritardo dei fondi regionali sui centri estivi che rappresentano uno strumento sia sociale sia educativo. Abbiamo anche assistito a numerosi strali, da parte della Giunta regionale, contro il Governo nazionale, lamentando una scarsa attenzione, una ridotta attenzione nei confronti della scuola.
Oggi, la Giunta regionale ha l'occasione di mostrare che non fa soltanto opposizione al Governo nazionale, ma che si impegna concretamente per sostenere la scuola; così come ha anche fatto il Governo nazionale.
Ricordiamo, ad esempio, per quanto riguarda le scuole paritarie, che a tutti gli effetti fanno parte, come diceva il Consigliere Magliano, del sistema pubblico integrato dell'istruzione, che, in questo ultimo mese, il Governo nazionale ha aggiunto ben 300 milioni di euro a favore delle scuole paritarie, riconoscendone il ruolo e la necessità per tenere in piedi il sistema di istruzione. Per cui chiediamo alla Giunta regionale di fare, a sua volta, la propria parte e di aggiungere delle risorse.
Il mio ordine del giorno era nato a inizio giugno, quando non conoscevamo ancora la risposta ai due bandi 2020, quello su iscrizione e frequenza e quello sull'acquisto dei libri di testo, con scadenza 30 giugno. Essendo oggi il 7 luglio, mi permetto di aggiornare l'ordine del giorno alla luce del risultato di questi due bandi. Risulta che abbiano fatto domanda, per il bando iscrizione e frequenza, circa 4 mila famiglie e per il bando acquisto libri di testo addirittura centomila famiglie quindi con un incremento di circa quarantamila famiglie rispetto al bando 2019, che si attestava intorno alle sessantamila domande.
Alla luce di questi dati, alla luce del grande aumento della povertà che purtroppo abbiamo riscontrato negli ultimi mesi, ma che non è ancora stato certificato e intercettato dall'ISEE (perché, ricordiamolo, l'ISEE fotografa la situazione economica degli anni precedenti e quella attuale) e alla luce di questi cambiamenti intercorsi tra la data di deposito dell'ordine del giorno e la data di discussione odierna, vorrei proporre alla Presidenza alcuni emendamenti, che adesso mi appresto a illustrare a beneficio dei Consiglieri.
I primi due emendamenti sono in premessa nell'ordine del giorno e vanno a descrivere quanto ho appena detto, cioè il numero di domande presentate per i due bandi 2020 e descrivono anche il fatto che nella legge "Riparti Piemonte" non fossero sono state allocate ulteriori risorse per finanziare l'assegno di studio.
Gli altri emendamenti, che se volete posso scrivere nella chat, in modo da poter essere letti con più comodità da tutti i Consiglieri, riguardano la cancellazione del secondo punto dell'impegnativa, laddove si chiede una proroga, al 30 giugno, dei bandi che scadevano il 10 giugno (a questo punto mi sembra chiaramente superato dai fatti) e una modifica del punto 3 dell'impegnativa, laddove chiedevo di adoperarsi per il reperimento di maggiori risorse, al fine di raggiungere gli studenti che oggi si trovano in una situazione economica peggiore rispetto al 2019 e al 2018 riconoscendo, in questo modo, una priorità, all'interno del bilancio regionale, alle spese per l'istruzione delle nuove generazioni.
Come propongo di riformulare questo punto? Adoperarsi per il reperimento di maggiori risorse, in modo tale da soddisfare il 100% delle graduatorie di entrambi i bandi, proprio alla luce del fatto che le domande sono notevolmente aumentate, pur tenendo fermo l'ISEE a 26 mila euro.
Questo ci dà la prova di quanto si siano impoverite le famiglie.
Aggiungo anche un altro aspetto, cioè di applicare non l'ISEE classico quello che fotografa la situazione degli anni precedenti, ma l'ISEE istantaneo, che meglio rispecchia la reale situazione economica delle famiglie nell'oggi, soprattutto nel post COVID.
Se dovessero essere accettate questa modifica, e quindi dovesse essere messa in campo un'elevazione delle risorse a bilancio, un incremento delle risorse a bilancio, sarei disponibile a togliere il primo punto all'ordine del giorno, quello che si dava l'obiettivo di aumentare la soglia ISEE da ventiseimila a trentamila euro. Chiaramente, questo lo farei alla luce di una discussione con la maggioranza, sia con la Giunta sia con i Consiglieri regionali.
Mi appresto a copiare la proposta di emendamenti nella chat e ad ascoltare con attenzione gli interventi della maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente, però forse illustra prima il suo ordine del giorno il collega Grimaldi, se è collegato.



PRESIDENTE

Sì, c'erano prima le illustrazioni degli ordini del giorno.
Se vuole intervenire nella discussione generale, prima terminiamo l'illustrazione degli ordini del giorno.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'oggetto del mio ordine del giorno è collegato a entrambi quelli illustrati, però vorrei segnalarvi il dramma più grande che abbiamo davanti. Se guardate i dati in nostro possesso, in Regione Piemonte, nel 2016, sono state finanziate 14 mila e 488 voucher, soprattutto sulla graduatoria dei libri di testo, trasporti e altre spese, per cui erano state ammesse 19 mila e 570 domande.
Arrivammo, nel 2016-2017, a sostenere le spese delle famiglie fino a 9 mila e 842 di ISEE. Negli anni successivi non è andata meglio, anzi, siamo arrivati a sostenere spese fino a 7 mila e 726 di ISEE nel 2017-2018 nell'anno successivo siamo arrivati a 5 mila e 655, nell'ultimo anno, cioè nello scorso anno, abbiamo finanziato 39 mila e 037 domande, su 55 mila e 720 mila, arrivando a 8 mila e 911 di ISEE.
Cosa vuol dire, sostanzialmente, colleghi? Che, soprattutto per la stragrande parte dei richiedenti (e sono studenti e studentesse che vanno nelle scuole statali) il limite di ISEE di cui parlavamo prima, cioè i ventiseimila, non è raggiunto. Abbiamo decine di migliaia di esclusi ma addirittura, la gran parte delle famiglie sotto i ventiseimila euro di ISEE non presenta la domanda perché, sapendo che neanche si arriva al livello di povertà assoluta (e si arriva sempre sotto i diecimila euro di ISEE), molte famiglie hanno rinunciato.
Cosa succede però, proprio stando in linea con quanto dicevano i colleghi sulla crisi? Quest'anno c'è stato un boom, secondo quanto abbiamo appreso dai giornali: le prime stime delle domande per il voucher scuola del prossimo anno sarebbero cresciute quasi del 70%. Fate un po' i calcoli: dalle 58 mila del 2019 potrebbero sfiorare quasi 100 mila.
Il problema non è certo quello di aumentare le fasce ISEE. Capisco alcuni colleghi, come il collega Magliano che da sempre fa una battaglia sulle paritarie, per cui faccio un'analisi anche su queste: di fatto, sulla seconda graduatoria, quella per iscrizione e frequenza, viene sempre esaurita tutta la graduatoria, arrivando fino ai ventiseimila euro di ISEE.
Lui dice: allora aumentiamo fino a trentamila.
Però, colleghi, troviamo il modo di esaurire le graduatorie (e in parte lo diceva la Consigliera Canalis dicendo "entrambe)", ma per esaurire entrambe le graduatorie, soprattutto per le statali, non si può aumentare l'aspettativa, arrivando fino a 30 mila euro di ISEE e non rendersi conto che a malapena riusciamo a coprire le fasce fino a 10 mila euro di ISEE. Se lo scorso anno, con lo stesso quantitativo di risorse e, tra l'altro, lo ricordo, lo scorso anno la Pentenero riuscì a fare una cosa molto intelligente e cioè mise le risorse dello Stato insieme a quelle regionali facendo un'unica graduatoria. Uno studio dell'IRES, che testimonia anche gli anni di lavoro che abbiamo svolto di avanzamento sul voucher testimonia che c'erano delle sovrapposizioni, soprattutto sui libri di testo.
Oggi, la graduatoria è unica e con 13 milioni di euro siamo riusciti a finanziare soltanto 39 mila domande su 55 mila. Immaginatevi con le stesse risorse che cosa succederà quest'anno. Se su 100 mila domande, riusciremo a coprirne 40 mila, significa che più di 1 studente su 2 non riuscirà a ottenere la borsa. Quindi, aumentare la soglia ISEE significa aumentare da 100 mila domande e arrivare magari anche a 130-140 mila, ma se noi non aggiungiamo risorse per scalare quella graduatoria, stiamo semplicemente aumentando le aspettative. Io non sono contrario ma, come affermo nel mio ordine del giorno sottoscritto da diversi colleghi, il primo impegno che dobbiamo mettere in campo è esaurire le graduatorie legate al contributo regionale al voucher scolastico, al fine di garantire il diritto allo studio a tutti gli idonei, evitando cioè che vi siano soggetti esclusi anche attraverso (questa è una formulazione che lasciamo in campo anche per una mediazione politica) l'inserimento del capitolo 135112 e, per intenderci, di tutto il voucher, quindi di entrambe le graduatorie (assegni di studio per trasporto, libri e ampliamento POF, informatica), di cui all'articolo della legge n. 9 del 19 marzo 2019, renderla di fatto una spesa obbligatoria.
La nostra proposta, quindi, è di redigere un atto di Consiglio in cui i voucher vengono definiti come spesa obbligatoria e questa è una eventualità che lasciamo nell'impegnativa. Come sapete è una battaglia che, insieme al Partito Democratico, al Movimento Cinque Stelle, alla Lista Monviso e ai Moderati, abbiamo fatto nell'ultima proposta di bilancio, sia in assestamento sia nella discussione generale dello scorso bilancio (che è stato un bilancio straordinario a causa del COVID); direi che se vogliamo eliminare questo dibattito infinito che a ogni sessione di bilancio affrontiamo su quanti sono gli esclusi dal diritto allo studio, rendendo la spesa obbligatoria, potremmo avanzare una proposta che può interessare la gran parte dei piemontesi, che anche dopo questa crisi, potrebbero essere ancora di più tranquillizzati del fatto che ogni idoneo verrà messo nelle condizioni di prendere questo voucher.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valle, sulla discussione generale.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire in discussione generale, perché m'interessava esprimermi su tutti e tre i documenti di cui stiamo parlando, per dire che li ho sottoscritti tutti e tre, condividendoli.
Ho trovato in tutti e tre una complementarietà importante; anzitutto per il tema che pongono in discussione sempre significativo, ma ancora più significativo oggi, dopo i tre mesi di lockdown che hanno tenuto chiuse le scuole, creando grandi disagi alle famiglie, e che ripongono al centro della discussione, a volte un po' dimenticata, da noi come anche dal Partito nazionale, devo dire, il tema della scuola, che è il grande ascensore sociale dimenticato di questo Paese e che è uno strumento davvero di fondamentale sostegno alle famiglie e al futuro dei nostri ragazzi.
Lo strumento del voucher, che è lo strumento della politica regionale con cui noi interveniamo a sostegno del diritto allo studio, negli anni si è implementato diventando uno strumento veramente efficace. Io penso che il boom di domande che abbiamo registrato quest'anno su entrambe le graduatorie, almeno dalle notizie dei giornali, poi magari sarà il caso di poter esaminare, a bocce ferme, le domande prima che si compongano le graduatorie in Commissione, per sapere com'è andato questo bando, però - al netto di questo - ci dice due cose: da una parte, che la crisi economica probabilmente anche legata al Coronavirus, ha colpito duro e, quindi, ha spinto più famiglie a fare richiesta di questo beneficio, ma dall'altra parte ci dice anche che l'opera di riforma dello strumento, che è stata impostata negli scorsi anni, continua a funzionare, perché la crescita di quest'anno non è un caso isolato, ma è un trend che continua da quando noi abbiamo trasformato il buono suola in voucher, passando dalla logica del rimborso alla logica dell'anticipo.
Io penso che le innovazioni significative, innanzitutto in termini del fatto di aver cambiato il tipo di strumento e, poi, di avere progressivamente riallineato l'emanazione dei bandi all'anno scolastico, in maniera tale che la disponibilità dello strumento arrivi alle famiglie prima dell'inizio dell'anno scolastico, abbia via via e verosimilmente continuerà a creare maggiore interesse nei confronti di uno strumento che prima finiva per servire a chi non serviva veramente: serviva a chi poteva permettersi di anticipare una spesa, oppure a chi poteva permettersi (spesso nel caso delle scuole paritarie) di scaricare il costo dell'anticipo sulla scuola, che si faceva carico di aspettare il buono anche due anni o due anni e mezzo prima che arrivasse.
Era una tassa che noi ponevamo alle scuole paritarie, era una discriminazione che noi imponevamo alle famiglie, perché non tutti potevano permettersi di anticipare quelle spese e quindi rinunciavano sostanzialmente, a chiedere il beneficio; ora che questi i vincoli sono venuti meno, è chiaro che lo strumento sta conquistando sempre più il favore delle famiglie. Perché trovo questi ordini del giorno complementari? È chiaro che pongono tre questioni fondamentali da diversi punti di vista.
Innanzitutto, la necessità di alzare le soglie ISEE; fattore importante non solo perché ormai strutturalmente soddisfiamo sulle paritarie i 26 mila del tetto indicato in legge - che avevamo abbassato proprio perché prima, in realtà, davamo vita a graduatorie infinite, che non si soddisfacevano mai ma che ha margini d'innalzamento, perché con 26 mila euro di ISEE non stiamo parlando di ricchi benestanti che non meritano più l'aiuto pubblico: è evidente che si tratta di famiglie che, soprattutto per la spesa importante qual è la retta della scuola paritaria, possono ben meritare il sostegno della Regione. Inoltre, si pone, in secondo luogo, il tema della misurazione istantanea dell'indicatore economico; soprattutto in un anno come questo, in cui la situazione economica di molte famiglie è cambiata e cambierà - improvvisamente, può essere davvero uno strumento più efficace per misurare la situazione patrimoniale delle famiglie.
Infine, si pone il tema dell'ingiusta sperequazione, che ancora abbiamo sulla graduatoria delle scuole statali, sulle quali abbiamo bisogno d'investire maggiori risorse; quel beneficio, che pure è inferiore dal punto di vista economico rispetto a chi va alla scuola paritaria - chi sceglie la scuola statale non sostiene la spesa per l'iscrizione per la frequenza - è fondamentale perché si devono comunque sostenere spese importanti. Peraltro, (mi sento di aggiungere, giusto per rendere più completo questo dibattito) noi dobbiamo lavorare per rendere il voucher veramente accettato ovunque. Il tema per cui i nostri voucher non siano ancora accettati da tanti concessionari di trasporto pubblico, tanto per fare un esempio su cui abbiamo discusso diverse volte in Commissione anche in questa legislatura, evidentemente, è qualcosa che non possiamo permetterci, perché ne va della serietà della nostra istituzione. Questi sono signori che ricevono soldi dalla Regione non possono rifiutarsi di convenzionarsi, perché non possiamo permetterci che la nostra Regione continui a essere a macchia di leopardo e che, per molti, il voucher sia uno strumento accessibile, ma inutilizzabile o comunque utilizzabile in maniera non propria, non sulla spesa principale che può stare a cuore a una famiglia, che potrebbe essere quella del trasporto.
Il fil rouge che li lega è rendere veramente efficace lo strumento, ma per farlo occorre un investimento convinto da parte di questa Giunta e non soltanto annunci di principio a cui, specie in materia di innalzamento delle soglie ISEE, noi abbiamo assistito in più occasioni durante la campagna elettorale con impegni presi da Consiglieri e dal Presidente Cirio stesso; diverse occasioni pubbliche o documenti sottoscritti, rispetto ai quali ora c'è bisogno di chiedere consequenzialità. Consequenzialità che avremmo chiesto in ogni caso nel corso di questo quinquennio, ma che ritengo - la crisi dovuta al COVID che abbiamo alle spalle, la fatica delle strutture scolastiche e anche di quelle strutture del mondo delle paritarie che hanno affrontato difficoltà enormi per andare incontro alle esigenze delle famiglie, merita, a maggior ragione, non solo maggiore attenzione, ma anche un'accelerazione della discussione che ci troviamo giustamente ad affrontare oggi, prima che riapra l'anno scolastico a settembre.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Spero che la mia connessione regga, perché oggi ho qualche difficoltà infatti, gli interventi dei colleghi in alcuni momenti li ho persi.
Come affermava il collega Valle, nella scorsa legislatura abbiamo assistito a un'evoluzione dello strumento del voucher, che sicuramente è stato migliorato, ha visto anche un aumento di impiego di risorse e adesso è sicuramente uno strumento più fruibile per le famiglie. Rimane ovviamente, un tema centrale su cui abbiamo più volte portato l'attenzione del Consiglio e della maggioranza.
Il Consigliere Grimaldi citava anche alcune nostre .



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

. per cercare di garantire la copertura totale delle graduatorie, che ritengo debba essere l'obiettivo prioritario di qualsiasi maggioranza che governi la nostra Regione.
Abbiamo assistito al dibattito che si sta svolgendo a Roma e credo non sia un segreto la posizione del Movimento 5 Stelle rispetto a questo tema tant'è che durante la discussione si è cercato di porre maggiore attenzione alla fascia 0-6 (è un po' il tema che abbiamo portato anche noi negli scorsi anni in Consiglio regionale), proprio perché nella fascia 0-6 molto spesso le scuole paritarie vanno a coprire una mancanza di servizio che non potrebbe essere coperto in altro modo, oltre a garantire alcuni servizi fondamentali come l'ampliamento degli orari, che rappresenta un grande aiuto per le famiglie con genitori che lavorano.
Detto questo, ovviamente quando si parla di scuola ogni incremento di risorse viene visto positivamente da parte del Gruppo cui appartengo.
Stante la situazione attuale, la scuola paritaria è una scuola che fa parte del nostro sistema scolastico, quindi riteniamo che non sia assolutamente corretto penalizzarla o non prestare la dovuta attenzione, pertanto, a livello regionale, abbiamo sempre sostenuto qualsiasi richiesta di incremento di fondi. Poi, ovviamente, se ci saranno delle modifiche a livello nazionale che vedranno una diversa configurazione del sistema scolastico, si dovrà rivedere un pochino tutto l'impianto normativo anche a livello regionale.
Stante la situazione attuale, non possiamo che essere favorevoli alle richieste degli atti di indirizzo, anche se vediamo alcune sfumature che ci portano a propendere per una scelta in fase di voto che non sarà uniforme.
Ad esempio, nell'impegno del Consigliere Magliano vediamo, se posso definirlo così, un tono un pochino più perentorio rispetto alla richiesta di innalzamento della soglia ISEE, mentre nell'atto di indirizzo della Consigliera Canalis c'è una sorta di valutazione. Io propenderei per una valutazione, per un semplice motivo: come diceva il Consigliere Grimaldi noi non sappiamo ancora quale sarà l'impatto della crisi sull'economia delle nostre famiglie, quindi, prima di decidere di modificare la soglia ISEE, forse sarebbe il caso di fare delle valutazioni in sede di Commissione sugli esiti dei bandi e anche valutare meglio se modificare l'ISEE oppure no, proprio per evitare di creare false aspettative per le famiglie che decideranno di ricorrere al voucher.
Pertanto, l'obiettivo della copertura totale delle graduatorie rimane una nostra priorità ed è il motivo per cui daremo voto favorevole all'ordine del giorno del Consigliere Grimaldi, che, se il collega è d'accordo, sottoscriverei. Daremo, invece, un voto di presenza rispetto all'atto di indirizzo del Consigliere Magliano, proprio per quell'aspetto relativo all'ISEE che non ci sembra debba essere modificato senza una valutazione più approfondita soprattutto in seguito alla crisi che ha colpito la nostra regione e tutto il nostro Paese, negli ultimi mesi.
Speriamo che si possa arrivare alla copertura totale, che ci siano sempre maggiori risorse a disposizione delle scuole e che il sostegno al sistema scolastico in generale sia sempre una priorità di questo Governo.
Sicuramente, noi non faremo mancare la nostra attenzione e il nostro sostegno a qualsiasi proposta che vada in questa direzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Solo per .



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere, si sente il volume basso.



GIACCONE Mario

Mi sente?



PRESIDENTE

Adesso un po' meglio.
Prego.



GIACCONE Mario

Mi sente?



PRESIDENTE

Sì.



GIACCONE Mario

Posso procedere? Devo togliere il video o mi sente regolarmente?



PRESIDENTE

No, sento bene. Era solo basso il volume.



GIACCONE Mario

Bene.
Dicevo, solo per una questione temporale, perché erano già presenti da tempo, ho sottoscritto i due precedenti atti del collega Magliano e della collega Canalis, perché - lo dico a nome del mio Gruppo - siamo convinti che il sistema delle scuole paritarie, come ormai mi sembra patrimonio comune, rappresenti un sostegno significativo per tutto il sistema scolastico. Non è solo quello l'elemento che ci fa sostenere questi atti ma anche la convinzione che rappresentino una possibilità di offerta culturale plurale propria di un Paese civile e che peraltro in tanti altri Paesi europei si manifesta in maniera anche più completa.
Peraltro - ma è già stato detto - sono ambiti nei quali determinati tipi di attenzione legati anche alla sensibilità che caratterizza o che dovrebbe caratterizzare quel tipo di ambiente consentono (lo posso dire anche per esperienza diretta) un'assistenza a studenti in difficoltà anche superiore, ma per scelta, a quella del sistema statale sia, in molti casi un'assistenza economica e non solamente, come ha già detto - e sono d'accordo - la collega Frediani, in relazione alla possibilità di avere orari più estesi che permettono ai genitori che lavorano di essere aiutati nelle loro difficoltà. La mia è stata un'esperienza, di cui sono testimone di programmi di assistenza ulteriore a studenti con difficoltà di apprendimento e di vicinanza a chi non aveva i mezzi economici per poter sostenere le rette.
Al di là di questi aspetti e dei motivi reali per i quali sostengo questo tipo di offerta scolastica, voterò favorevolmente anche il terzo atto d'indirizzo presentato dal collega Grimaldi. A questo punto, se entriamo nel merito della discussione, illustro brevemente il pensiero personale al riguardo.
Per poter osservare la complementarietà cui faceva riferimento il collega Valle e, in definitiva, per rendere sinergici i pensieri e quindi avere, al tempo stesso, un innalzamento dell'ISEE sulle scuole paritarie ma anche un tentativo di esaurire le graduatorie statali, dobbiamo metterci in relazione con la maggioranza e capire che cosa intenda realmente fare rispetto a questi temi.
Io non la metto in termini di polemica elettorale, ma è chiaro che se non decidiamo quali sono le cifre per poter mettere insieme i due temi, se non decidiamo quali sono le cifre che mettiamo a disposizione di questo comparto e che cosa realmente intendiamo investire, rischia di rimanere un insieme di nobili e decisamente condivisi principi, che però, poi, fanno fatica a trovare attuazione.
Trovo che per arrivare ad una sintesi finale, com'è auspicabile e come intelligentemente .



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

. il documento del collega Grimaldi, dobbiamo decidere che cosa destiniamo.
Dobbiamo diventare pratici e pragmatici. Perché, altrimenti, rischiamo che tutto questo ragionamento, fatto per l'ennesima volta, che, tra l'altro, incontra una grossa convergenza sia nella maggioranza (non li ho ancora sentiti, ma tutte le volte che si sono espressi pubblicamente sull'argomento erano dichiarazioni orientate in questo senso) che nella minoranza, cada nel vuoto e non si riesca a fare sintesi e a chiudere il discorso.
Proporrei, quindi, se riusciamo, di presentare un documento finale (o di modificarlo o, comunque, di trovare questa sintesi in via teorica) dal contenuto pratico e numerico. Perché, altrimenti, tutto quello che ormai condividiamo da tempo, difficilmente potrà essere realizzato. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Aggiungo una riflessione più di senso generale rispetto agli interventi dei miei colleghi, che sottoscrivo e confermo in toto.
Credo che questi tre documenti - è una proposta che rivolgo alla maggioranza - possano essere unificati in un testo unico di mozione. Certo noi ci aspettiamo un confronto con le forze di maggioranza, e per adesso sono intervenuti solo i primi firmatari e le forze di opposizione su un tema così delicato. Perché credo che i tre documenti tengano insieme l'intera discussione sul tema scuola e sull'accesso al diritto all'istruzione.
Il mio è un intervento in senso più generale, perché tutti e tre i documenti hanno un filo conduttore unico, che è quello del riflesso della crisi legata al COVID, che investe le famiglie e, di conseguenza, l'accesso alla scuola (o ad alcune tipologie di scuola) e del tetto ISEE.
Vorrei fare una riflessione più generale per dare un contributo in questo senso. Noi su questo tema, come su tanti altri strumenti che abbiamo messo in campo per la lotta alla povertà, utilizziamo come riferimento l'ISEE per accedere agli strumenti di sostegno. Forse, oggi, l'indicatore ISEE andrebbe rivisto completamente, non solo nella sua formulazione e nella sua modalità di calcolo, ma proprio nel senso stesso di indicatore.
Noi sappiamo che l'ISEE si riferisce ai redditi dell'anno precedente: di conseguenza, non permette l'accesso agli strumenti di lotta alla povertà e ai vari strumenti messi in campo dalla Pubblica Amministrazione nell'immediato. Perché una famiglia che oggi si trova in difficoltà e che vorrebbe accedere a determinati strumenti, magari non può farlo perch l'indicatore ISEE, che è legato ai redditi dell'anno precedente, risulta superiore alle soglie di accesso. Dunque, quella famiglia dovrà attendere addirittura l'anno successivo per poter rientrare nei parametri di accesso agli strumenti per il sostegno e la lotta alla povertà (intesi come strumenti di sostegno al reddito, reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno).
Questa riflessione la faccio qui, in senso più generale, perché dovrà essere una riflessione che porteremo avanti sui vari ambiti e che dovrà essere affrontata dal Consiglio regionale. Perché la crisi portata dal COVID, e, più in generale, l'impoverimento a cui stiamo assistendo della nostra società, va affrontato in modo organico anche con indicatori nuovi che permettano alle famiglie e alle persone di accedere agli strumenti in modo più veloce e più adeguato rispetto alle proprie esigenze.
Questa è una breve considerazione generale e spero che il Consiglio possa, non solo su questo tema ma anche su molti altri, fare una riflessione sulle varie fasce ISEE, sui tetti ISEE e sullo strumento stesso dell'ISEE. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per sottolineare, e quindi rafforzare, gli interventi che mi hanno preceduto, cercando anche di mettere in ordine, almeno per la visione che abbiamo dato e che questi tre ordini del giorno sostanzialmente danno, i punti focali dei tre atti di indirizzo come proposta alla maggioranza.
Il primo, anche in ordine di priorità (almeno questa è la mia visione parziale), riguarda la copertura totale delle richieste, com'è stato detto dalla collega Canalis; questo porta, di per sé, ad un aumento delle risorse per la copertura delle richieste, che quest'anno sono evidentemente aumentate. Quindi il nostro primo auspicio con questi ordini del giorno è la copertura totale delle richieste.
Il secondo è l'utilizzo dello strumento ISEE istantaneo, che ci dà la possibilità, oggi più di altri anni, di certificare in termini istantanei la differenza e il cambiamento della situazione delle famiglie, e quindi l'eventuale aggravio della propria situazione a partire, evidentemente dall'emergenza COVID.
Questo è un ottimo strumento, quindi sono contento che nell'ordine del giorno a prima firma della Consigliera Canalis se ne faccia cenno, perch credo che molti Consiglieri che hanno avuto esperienze amministrative possano confermare quanto l'l'ISEE istantaneo sia servito, soprattutto per le domande individuali, ad essere molto puntuali, soprattutto in alcuni strumenti di sostegno emergenziale.
Quindi il secondo punto importante, dopo il primo, è appunto l'ISEE istantaneo.
Il terzo punto, ricompreso nel primo "impegna" dell'ordine del giorno della Consigliera Canalis, disponibile anche a rivederlo, ma anche nell'ordine del giorno del Consigliere Magliano, riguarda l'aumento delle soglie. Questo aspetto lo metto come terzo punto, perché, prioritariamente concordo con quanto ha detto il mio Capogruppo Gallo, nel senso che se la maggioranza avesse la volontà di approvare questi ordini del giorno, si potrebbe pensare di unificarli con questi incipit: cioè la copertura totale delle risorse, riportata in particolare dall'ordine del giorno del Consigliere Grimaldi; l'utilizzo dell'ISEE istantaneo e l'aumento delle soglie ISEE.
Questi tre impegni, sostanzialmente, mettono finalmente la Regione Piemonte - lasciatemelo dire senza polemica, ma con la volontà di costruire concretamente e fattivamente le politiche pubbliche - nella condizione di riconsiderare una priorità il sostegno delle famiglie in tema di istruzione.
Crediamo che questi siano ordini del giorno intelligenti, che mettano in sintonia di costruzione - e non solo di opposizione - la nostra azione politica e la nostra azione legislativa.
Spero davvero che la maggioranza abbia l'interesse, nonostante il recente passato, di avere un'azione positiva da questo punto di vista e di approvare questi ordini del giorno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Mi scuso con il Consigliere Magliano.
Ho letto la bozza della mozione avente ad oggetto "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile" mi sembra un ottimo testo. Poiché mancano cinque minuti alla fine dei lavori dell'Aula di questa mattina e mi pare che debba ancora esprimersi, come minimo, ancora la maggioranza, avanzo una proposta sia ai primi firmatari sia alla maggioranza: aggiornare, se possibile, questa fine discussione all'inizio della seduta pomeridiana e discutere successivamente, come aveva chiesto il Presidente del Consiglio, la mozione avente ad oggetto "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile" .
Propongo di aggiornare la seduta pomeridiana con queste ultime due cose e poi, ovviamente, passare ai lavori ordinari, anche ex articolo 10 del Regolamento.
Ovviamente se siete d'accordo, ma più che altro perché in cinque minuti non so se la maggioranza si possa esprimere e finire il dibattito.



PRESIDENTE

Penso ci siano le condizioni, hanno chiesto di intervenire anche altri Consiglieri.
Se sono tutti d'accordo, metterei la coda della discussione sui tre ordine del giorno e successivamente il quarto punto all'o.d.g., cioè la mozione "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile" all'inizio della seduta pomeridiana, in modo da concludere le discussioni e poi proseguire con il Capo X sulla modifica del Regolamento per l'istituzione della Commissione autonomia. Se sono tutti d'accordo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Solo una specifica sul mio ordine del giorno. Il punto 3) dell'"impegna" evidentemente è superato dai tempi perché chiedevo la proroga dei bandi dal 10 giugno al 30 giugno. In virtù del fatto che, da quando è stato presentato questo atto a oggi che lo discutiamo evidentemente non ha più valore. Chiedo che sia eliminato dal documento il punto 3) perché non è più attuale.



PRESIDENTE

Il punto 2) o il punto 3)?



MAGLIANO Silvio

Il punto 3).



PRESIDENTE

"Adoperarsi per il reperimento di maggior risorse al fine...".



MAGLIANO Silvio

Presidente, non so se stia leggendo il mio atto.



PRESIDENTE

No. Scusi.



MAGLIANO Silvio

Il mio atto ha tre punti nell'impegnativa, il terzo è quello che fa riferimento alle date.



PRESIDENTE

"A prorogare i relativi bandi che scadono il 10 giugno 2020.".



MAGLIANO Silvio

Sì, proprio quello. Chiedo di eliminare quel punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Sono d'accordo sul posticipare la coda della discussione con gli interventi della maggioranza nel primo pomeriggio e sono anche disponibile a un lavoro sinergico per addivenire ad una versione condivisa dell'ordine del giorno.
Chiaramente, però, dopo aver ascoltato il contributo della maggioranza.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, possiamo sospendere la discussione sugli ordini del giorno che si stanno trattando e, successivamente, nella parte principale della discussione pomeridiana, dopo lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, svolgiamo la discussione sugli ordini del giorno, sulla mozione avente ad oggetto "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile". Sempre nel pomeriggio, proseguiamo con l'esame della deliberazione per la modifica del Regolamento interno del Consiglio per l'istituzione della Commissione autonomia e le proposte di legge.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Hilda Francesca Alessandra

Presidente, non so se non la vedo io; ho già provato ad aggiornare, ma non vedo la mozione sull'onorificenza.



PRESIDENTE

L'abbiamo mandata ai Capigruppo, adesso la giriamo anche agli altri Consiglieri.
In corso d'opera è stata corretta, modificata e ricorretta - me ne scuso - per velocizzare i tempi per un'eventuale istruttoria e legislativa nelle prossime giornate.
Se non ci sono altri interventi, io chiuderei la sessione mattutina.
Si riprende alle ore 14.30 con le interrogazioni a risposta immediata e successivamente, il Consiglio regionale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13 riprende alle ore 14.33)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come l'articolo 100 del Regolamento cita, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi, si provvederà a rispondere alle seguenti interrogazioni: n. 323 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone; n. 324 presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino; n. 318 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; n. 319 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 320 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; n. 321 presentata dal Consigliere Maurizio Marello, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; n. 322 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 325 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite mail da parte degli Assessori agli interroganti.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 323 presentata da Frediani, inerente a "Tutelare il turismo in Val di Susa - Cantieri, militarizzazione e disservizi del trasporto pubblico locale mettono a rischio un intero comparto"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
323.
Illustra l'interrogazione la Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera, ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Buon pomeriggio, Assessore.
L'interrogazione, in realtà, è molto semplice: abbiamo visto qualche immagine e qualche articolo uscito soprattutto su testate on line e ricevuto diverse segnalazioni dopo uno dei primi week end estivi. Per dirigersi verso l'alta Val di Susa, ovviamente si possono percorrere diverse strade, ma la più frequentata è sicuramente l'autostrada.
Purtroppo, in questo periodo l'autostrada è tempestata di cantieri: il cantiere che servire per la realizzazione dello svincolo di Chiomonte e oltre a questo, ci sono anche i lavori della società TERNA per la realizzazione del cavidotto. Si viaggia, quindi, molto spesso in corsie uniche e questo provoca lunghe code con conseguenti disagi per i turisti e per i possessori di seconde case in alta Val di Susa. A questo, si sommano anche alcune difficoltà del servizio ferroviario .



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera, l'abbiamo persa.



FREDIANI Francesca

. per contrastare .
Da dove?



PRESIDENTE

Abbiamo perso solo pochi passaggi, quando diceva "per contrastare".



FREDIANI Francesca

Il succo è che in questa strada abbiamo dei cantieri, alcuni legati alla realizzazione dello svincolo per il cantiere di Chiomonte sul territorio di Giaione, altri legati alla realizzazione del cavidotto da parte di TERNA. A questo, si sommano disagi sulla linea ferroviaria dovuti al sovraffollamento e ad alcune misure che servono a contrastare la diffusione del Coronavirus, pertanto i turisti hanno vissuto un week end piuttosto nero.
La nostra interrogazione vuole semplicemente capire se la Regione intenda assumere delle iniziative per tutelare il turismo diretto verso l'alta Val di Susa, considerando che la situazione non può che peggiorare perché, nel momento in cui non ci saranno più i cantieri, ci sarà comunque, un elevato traffico di camion diretto verso il luogo in cui si smisterà lo smarino e il luogo in cui si realizzerà la fabbrica di conci.
Tutto insieme, costituisce una grave minaccia per il nostro turismo in alta valle.
Noi azzardiamo anche che forse sarebbe il caso di interloquire con TERNA e con TELT per capire se si possa intervenire a livello di pedaggi quindi valutare se sia possibile chiedere alle due società che stanno portando avanti i lavori di sopperire alle necessità dei cittadini, magari facendosi carico dei pedaggi, sollevando i cittadini da questo tributo che francamente, a fronte del servizio offerto non credo sia particolarmente idoneo, adatto e adeguato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'interrogazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Riporto le risposte che mi sono pervenute dagli Assessori Gabusi e Poggio.
In particolare, per quanto riguarda la parte dell'interrogazione di competenza dell'Assessorato ai trasporti e infrastrutture, si sottolinea in primo luogo, che il dialogo con TELT è costante e tocca numerosi temi.
Relativamente all'impatto dei cantieri sull'appetibilità turistica della Val di Susa, siamo convinti, conoscendo TELT, che l'interesse primario di completare l'opera tenga certamente in considerazione il minore impatto in termini di disagi al territorio. È, infatti, interesse di tutti diminuire il più possibile la fase di cantiere anche delle aziende.
La Regione, pur non avendo la gestione diretta dell'opera, si è sempre fatta carico di intervenire sensibilizzando i soggetti responsabili dei lavori. Monitoreremo eventuali situazioni anomale in modo da intervenire se necessario, di concerto con i soggetti coinvolti, al fine di risolvere le criticità che potrebbero venire a crearsi.
Comprendiamo che i lavori in corso possano provocare qualche disagio al territorio, ma va ricordato sempre che i disagi di oggi producono i vantaggi di domani. Basti pensare alla costruzione della metropolitana a Torino: un cantiere molto lungo e complesso, che ha però permesso di migliorare in maniera profonda la mobilità quotidiana di tanti cittadini.
Per quanto riguarda, invece, la parte dell'interrogazione di competenza dell'Assessorato alla cultura, turismo e commercio, si risponde quanto segue: il territorio della Val Susa è un territorio di primaria importanza turistica per il Piemonte e rientra pienamente nell'azione di promozione turistica del programma "Ripartiti turismo".
La Regione Piemonte, in collaborazione con VisitPiemonte, ha presentato stamane la campagna di comunicazione che sarà on line nei prossimi giorni per promuovere nell'immediato e per i mesi successivi con azioni mirate i flussi turistici verso il Piemonte, puntando da subito a presentare la nostra offerta di turismo outdoor e quindi della montagna estiva in collaborazione con le ATL e i consorzi turistici piemontesi.
Il territorio della Val di Susa sarà, nello specifico, portato in evidenza dalle offerte messe a punto dai Consorzi turistici territoriali e dall'attività di comunicazione di VisitPiemonte, in sinergia con Turismo Torino e Provincia, quale ATL di riferimento ovviamente coinvolta direttamente nella strategia messa a punto dal Tavolo di coordinamento regionale.
Puntiamo a raccogliere la preferenza di turisti nazionali dei bacini limitrofi, ma anche a stimolare la ripartenza del turismo dall'estero dei mercati tradizionali, come Francia, Germania, Svizzera e Nord Europa.
Accanto a queste iniziative di carattere più tattico, necessarie per un'azione tempestiva nel sostenere la ripresa di un settore fortemente colpito come il turismo, è bene ricordare che la Regione Piemonte sta sviluppando azioni strategiche attraverso progetti di governance che coinvolgono specificatamente il territorio della Val di Susa come il progetto della via Francigena e il sistema integrato di piattaforme dedicate all'offerta outdoor.
Nell'ottica di sostenere il turismo di prossimità, l'Assessorato alla cultura, turismo e commercio, unitamente alla Presidenza, si sta attivando altresì per la riapertura estiva, seppure parziale, del Forte di Exilles.
Con legge regionale 13 del 2020 e deliberazione della Giunta regionale del 19 giugno 2020 n. 39, è stato attivato il progetto "Sei nostro ospite due notti su tre", che prevede l'assegnazione di voucher ai turisti che vogliano utilizzare le strutture ricettive del Piemonte e quindi anche della Val di Susa.
Mi permetto, conoscendo anche un pochino il tema, di aggiungere personalmente che, al di là delle problematiche e dei disagi che sono ricordati nel question time della Consigliera Frediani, che ben conosce il territorio, i recenti agguati e attentati con chiodi lasciati sull'autostrada per cercare di danneggiare le forze dell'ordine sicuramente non giovano né all'immagine turistica della valle né all'appetibilità rispetto ai visitatori esterni e io credo mettano anche a grave rischio l'incolumità dei turisti che transitano - o che transiteranno sull'autostrada.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.



FREDIANI Francesca

Presidente, mi scusi se la interrompo: è solo per chiedere, se possibile, di ricevere la risposta non dopo due o tre giorni, com'è successo nelle passate sedute.
Inoltre, vorrei ricordare all'Assessore Marrone che non c'è nulla di dimostrato rispetto a quanto è successo nei giorni scorsi. Quindi farei un po' di attenzione ad emettere sentenze: è molto peggio vedere un territorio militarizzato piuttosto che sapere che c'è qualcuno che difende il territorio e l'ambiente.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Io quando vedo le Forze dell'Ordine mi sento rassicurato.



FREDIANI Francesca

Forse non si è mai trovato dalla parte giusta, cioè la nostra.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Vorrei anche far rilevare che non ho detto chi può aver messi quei chiodi. Tuttavia, che siano stati messi sull'autostrada, è un fatto accertato.



PRESIDENTE

Colleghi, lasciamo alla Magistratura le indagini del caso: che facciano loro tutte le analisi necessarie.
Grazie, Consigliera Frediani e Assessore Marrone.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Norme generali sui trasporti

Interrogazione a risposta immediata n. 324 presentata da Sacco, inerente a "Consorzio Intercomunale Trasporti quale futuro per l'azienda"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 324, presentata dal Consigliere Sacco, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho voluto portare all'attenzione del Consiglio regionale una problematica legata al Consorzio Intercomunale Trasporti (CIT), in quanto ci sono forti preoccupazioni rispetto al suo futuro. Alla fine del triennio 2017-2019 lamentava perdite per 1.600.000 euro, senza aver beneficiato di alcun tipo di investimento e nessuno rinnovo nel parco veicolare ormai datato.
I diciassette Sindaci del Consorzio hanno espresso parere positivo alla copertura delle perdite, ad eccezione di Serravalle, che è ferma sul proposito di non finanziare più il CIT a seguito di un bilancio municipale aggravato dall'emergenza Coronavirus (almeno questo è quanto riferito dal Sindaco). Per quanto riguarda il Comune di Novi, che forse è il socio più importante di questo Consorzio, non ha ancora preso una posizione chiara in merito alla volontà di procedere all'erogazione dei contributi necessari a ripianare una parte di debito per consentire di dare un futuro al Consorzio.
È stato presentato un piano industriale che prevede un 20% di introiti dalla bigliettazione, un 50% di contributi regionali e un 30% di finanziamenti da parte dei diciassette Comuni associati. Se i Sindaci non interverranno dando seguito a questo nuovo piano industriale, c'è il rischio di non poter più pagare gli stipendi ai 47 dipendenti del CIT e di non vedere più nel prossimo mese circolare quegli autobus, perché non ci sarebbero più le condizioni economiche per esercire il servizio.
Bisogna intervenire in tempi rapidissimi e la Regione nel TPL ha un grande impatto, sia dal punto di vista della programmazione, ma soprattutto per quanto riguarda la copertura del fabbisogno economico. Occorre trovare una soluzione e un modo per alleggerire, da una parte, gli oneri del CIT investendo su nuovi mezzi, che, vista la vetustà del parco veicolare attuale, possono ridurre il costo di esercizio della stessa azienda.
Mi chiedevo, vista la questione che è stata anche portata all'attenzione dell'Assessorato, quali fossero le azioni che verranno messe in campo, al fine di salvaguardare il CIT e i suoi lavoratori. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco, per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Buongiorno a tutti.
Buongiorno, Presidente.
La questione riguarda, appunto, l'assetto societario del Consorzio Intercomunale dei Trasporti del Novese, che, come giustamente è stato detto, è una società a capitale pubblico che si trova in una grave situazione di bilancio in perdita. È costituita da Comuni, che devono decidere, nell'assemblea prevista per il 14 di luglio, che cosa fare. Su questo ambito, che non è strettamente legato alla mia delega, ho avuto modo di confrontarmi con l'Assessore Gabusi, che appunto mi dice che ci sono dei Comuni che devono provvedere ai versamenti per la realizzazione di quello che è stato definito il "Piano di rilancio del CIT".
Qualora ci fossero delle difficoltà in questi termini, potrebbero esserci 47 esuberi, che sarebbe appunto una conseguenza dei mancati versamenti da parte dei Comuni. Ovviamente, in quel caso, anche l'Assessorato al lavoro farebbe la sua parte. Ma, come dicevo, l'Assessore Gabusi mi conferma che sta monitorando la situazione. Anche nei giorni scorsi ha avuto tutta una serie di incontri con i vari Sindaci coinvolti e c'è questo piano di rilancio che, coi versamenti dei Comuni, prevede sostanzialmente, il salvataggio del CIT. A quel punto, si procederebbe auspicando di non avere esuberi.
Siamo anche noi in attesa delle successive evoluzioni anche rispetto a quella che sarà l'assemblea prevista del 14 luglio.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 318 presentata da Rossi, inerente a "Ripresa dell'attività chirurgica in regime di ricovero presso la sede distaccata di Galliate - Aou "Maggiore della Carità" di Novara" (posticipo trattazione)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 318, presentata dal Consigliere Rossi.
Consigliere Rossi è collegato? In attesa che il Consigliere Rossi si colleghi, proseguiamo con la successiva interrogazione a risposta immediata.


Argomento: Formazione professionale

Interrogazione a risposta immediata n. 319 presentata da Magliano, inerente a "Formazione a distanza in materia di sicurezza e salute dei lavoratori nel contesto dell'emergenza Covid-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 319, presentata dal Consigliere Magliano, che la illustra; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questa è un'interrogazione che ho voluto presentare perché si stavano sovrapponendo due diverse tipologie di approccio.
Come sappiamo, la nostra Regione ha permesso, seppur in ritardo rispetto ad altre regioni, di poter sviluppare la formazione a distanza valente come se fosse formazione in presenza.
Questa modalità, soprattutto per la formazione obbligatoria, ha consentito di poter sviluppare tutta una serie di attività che prima erano precluse a causa dell'emergenza Covid.
Tuttavia, è arrivata una comunicazione da parte della Regione che questa formazione a distanza non è più possibile e occorre ritornare a farla in presenza, e quindi di utilizzare e-learning, per altre tipologie di formazione.
Da questo punto di vista, poi, c'è anche una F.A.Q di Regione Piemonte del 3 luglio emergenza epidemiologica COVID, ex DGR n. 2-114 del 13/02 2020 - Disposizioni in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro che al punto A.1 indica che è facoltà degli operatori decidere se riprendere la formazione in presenza o proseguire con la modalità a distanza fino al termine dell'emergenza sanitaria.
L'AIAS, l'Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza, mi ha posto questo tema proprio perché in un momento come questo, in cui noi stiamo andando avanti con tutta la spinta che c'è sul tema dello smart working cioè la possibilità che i lavoratori possano lavorare da casa, appare un po' assurdo o, comunque, in controtendenza che, invece, si ritorni a fare la formazione in presenza, quando è stato concesso di farla a distanza.
Invece per quanto riguarda un altro Assessorato - Istruzione Formazione e Lavoro - si lascia la possibilità agli operatori di decidere se continuare con la modalità a distanza rispetto a quella in presenza soprattutto in un momento in cui c'è il tema del distanziamento e del posto fisico nel quale far la formazione.
Io mi sono permesso di interrogare la Giunta - e su questo spero mi verrà mandata risposta già di oggi - per avere conferma che quanto riportato in una comunicazione inviata via e-mail dalla Direzione Sanità Settore Prevenzione e Veterinaria corrisponda all'intento del Presidente della Giunta in occasione dell'emanazione del DPGR n. 72 del 29/06/2020 e che quindi, la formazione in videoconferenza non sia più assimilata alla formazione in presenza.
La Direzione sanitaria dice questo e la Direzione Istruzione Formazione e Lavoro dice un'altra cosa. A mio giudizio, e vado alla conclusione Presidente, penso sia quanto meno assurdo che, come viene scritto in questa comunicazione, non si possa più fare la formazione a distanza, assurdo proprio perché le condizioni oggi ci permettono, alla luce di tutti i lavoratori in smart working, di continuare questo tipo di attività. Facciamo più controlli. Controlliamo, ci mancherebbe. Avremo lavoratori che in smart working fanno la loro attività e poi devono tornare in sede per far la formazione in presenza. Mi pare un po' una controtendenza e mi pare, soprattutto, assurdo rispetto a quello che abbiamo permesso di fare sì per l'emergenza COVID, ma è vero che questa emergenza potrebbe portarci ad avere delle nuove prassi e dei nuovi metodi che, a mio giudizio, potrebbero rendere la vita più semplice e più facile alle aziende e alle imprese che vogliono garantire la giusta formazione per legge ai propri dipendenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta. Le ricordo che ha cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per rispondere compiutamente alla risposta devo dire che: tenuto conto che il DPCM dell'11 giugno 2020 consente l'erogazione in presenza del corso di formazione da effettuarsi in materia di salute e sicurezza valutato anche che, con ordinanza n. 72 del 29 giugno 2020 è stato revocato, a decorrere dal 30 giugno 2020, il punto 28 del decreto del Presidente della Giunta regionale n. 68 e che pertanto dal 30 giugno 2020 è consentito a soggetti pubblici e privati di svolgere, alla luce del DPCM dell'11 giugno e ai sensi dell'articolo 1 comma 14 del decreto-legge n. 13 del 16 maggio 2020, tutte le attività di formazione professionale in presenza e nel rigoroso rispetto di quanto previsto dalla scheda tecnica "Formazione professionale" contenuta nelle "Linee-guida per la riapertura delle Attività economiche, Produttive e Ricreative" allegato sub 1 al decreto del Presidente della Giunta regionale n. 68 del 13 giugno 2020.
Questo il quadro normativo. Alla luce di quanto sopra si ritiene che la VDC si possa ancora utilizzare nel rispetto di quanto previsto nell'allegato 2 dell'Accordo 128/2016 e solo per i moduli formativi che prevedono la formazione in e-learning.
Con l'e-mail richiamata in questa interrogazione, il Settore Prevenzione e Veterinaria, alla luce della possibilità di ripresa, sempre nel rispetto delle misure di prevenzione per l'infezione COVID-19, della formazione diretta ha evidenziato l'esigenza di riprendere le attività formative che richiedono delle parti pratiche (ovviamente, perché fosse tutta teoria starebbero a casa), quindi attrezzature di lavoro ex articolo 73 del D.lgs n. 81 (Antincendio e primo soccorso) e quei corsi che, per la specificità del profilo professionale, richiedono prove di simulazione lavorativo-professionali anche durante i moduli teorici, (ad esempio lavoratori, ex articolo 37, ad alto rischio).
È ancora possibile farlo e vengono convocati nel caso di necessità per quei profili professionali e per quelle parti pratiche per cui è necessaria assolutamente la presenza fisica e non è ovviamente ipotizzabile farlo online.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 318 presentata da Rossi, inerente a "Ripresa dell'attività chirurgica in regime di ricovero presso la sede distaccata di Galliate- Azienda Ospedaliera Universitaria "Maggiore della Carità" di Novara "


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 318.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione. Le ricordo che ha tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa per prima mi si era bloccato il PC.
Questa interrogazione verte su un caso, uno dei tanti probabilmente che in questo momento la Regione Piemonte deve affrontare per la ripresa delle attività. Non riprendo nel dettaglio le premesse dell'interrogazione perch conosciamo quanto accaduto con l'entrata, purtroppo, in circolazione del virus che ha portato al lockdown e quindi al blocco di visite e interventi chirurgici non urgenti. Questo ha bloccato per diversi mesi le attività e purtroppo, ha provocato un aumento dei tempi di attesa e un aumento delle liste d'attesa per gli interventi che rischiano, questo lo abbiamo visto di trasformarsi in urgenti perché non si riesce ad intervenire in tempi congrui.
Noi sappiamo che anche la Regione Piemonte, dal mese di maggio, ha disposto la ripresa di attività non urgenti, in linea con le indicazioni nazionali e, nello specifico, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara, sempre da maggio, ha cominciato a richiamare tutte le persone che avevano una prenotazione sospesa a causa del COVID.
Noi, in realtà, siamo in attesa di un'informativa da parte dell'Assessore circa la situazione delle liste di attesa e le azioni per il recupero, e stiamo apprendendo diverse informazioni dagli organi di stampa.
Per quanto riguarda la situazione dell'ospedale di Novara noi abbiamo appreso dagli organi di stampa che risultano circa nove mila visite da recuperare, a cui si aggiunge l'attività chirurgica chiaramente sospesa. Si stanno prendendo gli appuntamenti per le visite sospese, ma soltanto pochi reparti sono riusciti ad aprire le agende per le nuove visite o i nuovi interventi e su alcune, purtroppo, si parla ancora di diversi mesi prima che queste possano riaccadere.
Chiaramente questo sta avendo un esito negativo non solo a Novara, ma tutto in tutto il Piemonte (ma io questa interrogazione la sto dedicando al territorio di Novara), proprio sul fatto che si accumulano centinaia e migliaia di visite ed esami, con un rischio di danno enorme per la salute dei cittadini.
In questa situazione il reparto di oculistica è stato spostato a Galliate, anche perché l'ospedale di Novara ha un problema a riprendere le attività nel seminterrato per questioni legate alla sicurezza che nella condizione di circolazione del COVID va tenuta in considerazione. Come dicevo, l'oculistica è stata spostata nella sede distaccata di Galliate l'Azienda Ospedaliera ha una sede distaccata a Galliate.
Molte delle prestazioni che venivano abitualmente rinviate all'Ospedale Maggiore della Carità non sono ancora attive presso la struttura sanitaria di Novara. Per quanto riguarda le attività chirurgiche nella sede distaccata di Galliate, è ripresa l'attività ambulatoriale, ma non quella in regime di ricovero. Questo fa sì che le persone in lista di attesa siano ormai diverse centinaia. In particolare, nella sede distaccata di Galliate si portano avanti interventi di chirurgia generale (ad esempio l'ernia o proctologia).
La cosa che ci ha colpito in maniera particolare - su cui in realtà non abbiamo conferma ufficiale ma ci risulta - è che nonostante ci sia un blocco degli interventi in regime di ricovero, purtroppo pare che quelli presso la Casa di cura, quindi a pagamento, vengono effettuati ugualmente.
Chiaramente, questo ci sembra anomalo e anche ingiusto, in quanto o l'attività è possibile - e quindi si porta avanti per tutti i cittadini e non soltanto per chi può pagare - oppure se non è possibile, deve essere bloccata anche a pagamento.
Ancora una domanda, Presidente. Sappiamo benissimo che la situazione del procrastinarsi del blocco degli interventi rischia di creare dei danni ai cittadini e ai pazienti in attesa. Pertanto questa interrogazione chiede quando e con quali modalità riprenderà l'attività chirurgica in regime di ricovero presso la sede distaccata di Galliate dell'Azienda Ospedaliera Universitaria "Maggiore" di Novara o, in alternativa, qualora non fosse possibile, come si intende dare risposta alle centinaia di pazienti in attesa di intervento. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per rispondere all'interrogazione del Presidente Rossi si precisa che l'Unità di crisi l'11 maggio autorizzava la ripresa di ogni attività interventi e visite, anche di tipo libero professionale. L'Azienda Ospedaliera, coerentemente alle indicazioni ha immediatamente predisposto un piano organizzativo aziendale per il recupero delle attività ambulatoriali e di ricovero che è stato elaborato sulla base delle risorse disponibili e ovviamente suscettibili di ogni aggiornamento dinamico, in relazione all'evoluzione della situazione epidemica e di quella sanitaria compreso anche il personale dipendente.
A questo proposito giova sottolineare che, a causa dei limiti strutturali dell'attuale sede centrale risalente al XVII secolo, è stato necessario ridefinire l'idoneità di tutti gli spazi ambulatoriali rispetto alle recenti norme sul distanziamento e sui ricambi d'aria. Per consentire la ripresa delle attività ambulatoriali di oculistica è stato necessario individuare nuovi spazi, come diceva il Presidente Rossi, presso la sede di Galliate, a causa delle inidoneità dei locali di Novara.
Come già descritto a maggio nel piano organizzativo aziendale per il recupero delle attività, la carenza di anestesisti, aggravata dall'emergenza COVID, è stato il motivo della sospensione. L'attività chirurgica di ricovero diurno a Galliate - soltanto diurno, come sempre è avvenuto negli anni scorsi - riprenderà all'inizio di settembre, ma i problemi sono la carenza di personale e, come dicevo prima, non tanto l'emergenza COVID ma proprio la carenza di anestesisti per questa struttura.
Preciso però che nella sede centrale di Novara rimangono attive due strutture complesse di Chirurgia Generale per le urgenze e le emergenze e sono garantite attraverso il DEA di secondo livello.
Come previsto dal piano organizzativo aziendale, le priorità nel recupero dei ricoveri chirurgici in elezione riguardano le patologie oncologiche, quelle di elevata complessità. Per cui l'Azienda di Novara è l'unico riferimento del Piemonte Orientale. Attualmente si sta predisponendo e si sta valutando l'opportunità di reperire ulteriori spazi in altre sedi della rete ospedaliera proprio per recuperare ulteriormente quelle attività che sono state sospese.
Il motivo fondamentale, Consigliere Rossi, è proprio la carenza del personale, soprattutto di anestesisti. Però a settembre è già stato organizzato in maniera che possa ripartire in modo importante.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.



ROSSI Domenico

Chiedo se possono inviarla in forma scritta, grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Certamente, come sempre.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 320 presentata da Valle, inerente a "Quale futuro per lo spostamento del poliambulatorio ASL di Alpignano presso i locali del Movicentro visto l'attuale spostamento dello stesso presso Pianezza e Venaria Reale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 320.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Questa interrogazione prende la scia da una vicenda ormai lunga, che è quella che riguarda il poliambulatorio di Alpignano attualmente situato nei locali di via Philips, che però non sono più idonei e sono vecchi, tant'è che già nel 2019 era stato raggiunto un accordo per la loro ricollocazione nei locali del nuovo Movicentro.
Lo stanziamento per gli interventi mi risulta già avvenuto, perché era sul bilancio 2019 dell'ASL. Poi per quello che è successo in questi mesi evidentemente ci sono stati dei ritardi e a questo si è aggiunta la vicenda politica di Alpignano, perché sicuramente il commissariamento non ha semplificato le relazioni tra il Comune e l'ASL.
In questo quadro, però, per il periodo COVID si è provveduto a distaccare i servizi del poliambulatorio di Alpignano presso Pianezza e Venaria. Pertanto è evidente che è sorta un po' di preoccupazione da parte della popolazione locale rispetto alla possibilità che questi poliambulatori tornino indietro e soprattutto si prosegua con il progetto legato allo spostamento del Movicentro. Era su questo che chiedevamo un aggiornamento all'Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione. Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sarò ancora più breve. Abbiamo chiesto informazioni all'Azienda Torino 3 e confermo, da informazioni assunte e condivise, che il trasferimento delle attività ambulatoriali specialistiche è temporaneo ed è ovviamente originato dall'emergenza COVID, in quanto vi è l'impossibilità strutturale del vecchio poliambulatorio di garantire il necessario distanziamento sociale a tutela della sicurezza degli utenti e del personale.
Il trasferimento riguarda esclusivamente le attività della specialistica, mentre il CUP, i prelievi e le attività di consultorio continuano ad essere in funzione nel poliambulatorio di via Philips.
L'azienda sta proseguendo con le procedure per l'attivazione del nuovo poliambulatorio nel Movicentro.
Preciso che gli atti formali da parte del Comune si sono recentemente conclusi, quindi il progetto esecutivo sarà pronto entro il 2020 e a seguire, sempre nell'anno in corso, partirà la gara per l'assegnazione dei lavori.
Credo di essere stato sintetico, ma esaustivo nella risposta all'interrogazione del Consigliere Valle.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 321 presentata da Marello, inerente a "COVID-19 - linee guida RSA - visite familiari"


PRESIDENTE

Assessore, per conto del Consigliere Marello le chiedo se può inviare la risposta scritta all'interrogazione n. 321 inerente a "Collegamento tra le città di Alba e Bra e il nuovo Ospedale di Verduno tramite servizio pubblico". Il Consigliere Marello non riesce a collegarsi e chiede la possibilità di avere la risposta scritta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Presidente, quella è un'altra interrogazione. È relativa al collegamento del servizio pubblico e rispondo io per conto dell'Assessore Gabusi, ma è del Consigliere Martinetti. L'interrogazione del Consigliere Marello riguarda le RSA e le visite, quindi è un'altra cosa.
Piuttosto, rispondo la prossima volta.



PRESIDENTE

Va bene, come vuole.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 322 presentata da Martinetti inerente a "Collegamento tra le città di Alba e Bra e il nuovo ospedale di Verduno tramite servizio pubblico"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 322.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e buongiorno Assessore.
L'interrogazione nasce da una notizia che abbiamo appreso dagli organi di stampa. Una sigla sindacale ha posto l'accento sulla problematica dei trasporti e del collegamento tra le città di Alba e Bra con l'Ospedale di Verduno.
È una vicenda che immagino l'Assessore conosca bene, perché da anni si avanzano dubbi sulla qualità dei collegamenti di queste due città verso il nuovo Ospedale.
In più di un'occasione, i Sindaci hanno chiesto garanzie e che venisse spiegato loro qual era l'intenzione della Giunta regionale per dare un collegamento efficace con l'Ospedale di Verduno. Si sono poi aggiunte anche lamentele di alcuni operatori del 118, che segnalavano le difficoltà, in particolar modo in fase emergenziale, a operare su queste carreggiate che sono piuttosto strette e congestionate dal traffico. Un paio di episodi hanno macchiato questa apertura: il giorno stesso del trasferimento di una parte dell'Ospedale di Bra a Verduno c'è stato un incidente sulla Statale che ha bloccato per diverso tempo il traffico. Di seguito, poi, ci sono stati eventi atmosferici, alcuni temporali particolarmente violenti, che hanno messo in seria difficoltà le condizioni stradali.
Da quanto ci risulta, il collegamento pubblico, al momento, copre una fascia oraria tra le ore 7 e le ore 20, con corse orarie da Bra e biorarie da Alba (praticamente da Alba partono ogni due ore).
Come ho già detto prima, alcune sigle sindacali, che fanno riferimento agli operatori sanitari, hanno lamentato come il servizio, a loro giudizio sia insufficiente per garantire un diritto alla mobilità di chi usufruisce di questa struttura.
La domanda è molto semplice: quali azioni la Giunta intende mettere in atto perché vengano risolti i problemi infrastrutturali presenti in questo momento? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile per la risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota dell'Assessore Gabusi, che purtroppo oggi non può essere presente, che poi invieremo in forma scritta al Consigliere Martinetti.
Per rispondere adeguatamente all'interrogazione è utile ripercorrere le tappe che ci hanno portato alla situazione odierna, almeno le ultime.
Il 28 aprile scorso, l'ASL CN2 ha comunicato che, a partire dall'11 maggio, sarebbe stato effettuato il trasferimento dei servizi ospedalieri quelli con sede a Bra, presso la struttura del nuovo Ospedale con sede Verduno, richiedendo, pertanto, di attivare un servizio di trasporto pubblico locale da Bra, con origine dal Movicentro-Stazione ferroviaria e destinazione Ospedale di Verduno e viceversa, con ritorno.
Il giorno successivo, il 29 aprile, abbiamo confermato all'ASL CN2 la disponibilità al collegamento richiesto, a partire dall'11 maggio. Il servizio prevede il prolungamento all'ospedale della linea urbana esistente tra Bra e Pollenzo, gestita dalla ditta SAC, con corse dalle 7 alle 19 dal lunedì al venerdì e dalle 7 alle 14 il sabato.
Contestualmente, è stato richiesto all'ASL di conoscere le esigenze specifiche di mobilità (relative in particolare a ingressi e uscite del personale sanitario, in quanto, nella prima fase, la mobilità diretta all'ospedale riguarda ovviamente i lavoratori e l'accesso per le visite specialistiche), per predisporre eventuali variazioni. In attesa di indicazioni ulteriori da parte dell'ASL, dall'11 maggio è stato attivato questo prolungamento che dicevo, della linea 1 esistente.
Sono seguiti approfondimenti continui e frequenti con l'Azienda Sanitaria. In particolare, l'8 giugno sono state analizzate le esigenze ulteriori emerse nel primo mese di apertura dell'ospedale. Ricordo che oggi, l'Ospedale di Bra è stato svuotato dei reparti che sono già tutti a Verduno. È stata, perciò, individuata la necessità di attivare un servizio aggiuntivo negli orari di ingresso e uscita del personale impiegato sui turni h24, da effettuarsi 7 giorni su 7, festivi compresi. Abbiamo anche rilevato che le corse aggiuntive in tali orari non permetteranno di dialogare in rete con altri servizi, che sono invece cadenzati a Bra con arrivi e partenze dei treni: l'unica soluzione strutturale sarebbe modificare i turni del personale. Questo diventa un po' più complicato.
La direzione dell'ASL ha, comunque, richiesto di istituire corse necessarie fin dal 22 giugno, in modo da rispondere alle richieste già pervenute dall'utenza, rimandando eventuali valutazioni successive alla fine dell'estate, chiaramente valutando gli effettivi utilizzi del servizio.
Al momento rimane ancora sospeso il servizio al sabato pomeriggio e nei giorni festivi (ad eccezione delle cose sui turni di cui sopra), in quanto non sono ancora autorizzate le visite ai parenti, che rappresentano l'esigenza principale di mobilità in tali giornate. Dal 22 giugno pertanto, è stato attivato un nuovo servizio che prevede rinforzi nelle ore dei turni richiesti dall'ASL. Nello stesso incontro dall'8 giugno, l'ASL ha richiesto di procedere con l'istituzione di un servizio di trasporto pubblico locale tra Alba (prima abbiamo parlato di Bra) e Verduno, in vista del trasferimento a Verduno dei servizi ospedalieri di Alba, previsto entro il mese di luglio, in particolare il weekend del 18.
La configurazione del servizio a regime da Alba a Verduno rispecchierà quella già attuata nel collegamento di Bra-Verduno, ovviamente dimensionata sulla base dell'esigenza emersa.
Fin dall'inizio di giugno, inoltre, parte delle attività ambulatoriali oncologiche con sede ad Alba si svolgono a Verduno presso il nuovo ospedale, come segnalato dalla città di Alba: tale attività, concentrata prevalentemente al mattino e nel primo pomeriggio, è in crescita ogni settimana, anche prima del trasferimento complessivo. Pertanto, si è ritenuto opportuno attivare un servizio di trasporto pubblico locale già nel periodo transitorio, inserendo corse per l'utenza interessata da visite ed esami, con decorrenza da fine giugno e limitato alle fasce interessate.
Dal 29 giugno, pertanto, è stato attivato un nuovo servizio denominato "transitorio", rivolto all'utenza di Alba che deve recarsi a Verduno per visite ed esami già trasferiti in tale sede, fermo restando che il grosso delle visite ed esami resterà presso la vecchia sede di Alba, come Casa della Salute.
Nonostante non sia ancora stato operato il completo trasferimento dell'intera attività ospedaliera, questo collegamento, pertanto, è già attivo nelle giornate dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria dalle 7 alle 18, con corse ogni due ore. Proprio oggi, l'ASL CN2 ha confermato il trasloco definitivo di Alba a Verduno, come già comunicato per le vie brevi informalmente, quindi da lunedì 20 luglio sarà attivato un servizio di collegamento completo, non solo più transitorio, con corse ogni ora dal lunedì al venerdì, tra le 6 e le 20, e il sabato tra le 6 e le 15. Tale servizio viene poi integrato dalle corse giornaliere che si effettuano anche nei festivi, a disposizione dei dipendenti sui turni h24. Nel caso di Alba, a differenza di Bra, questa esigenza di collegamento è servita con cadenzamento base, nelle fasce orarie e nei giorni in cui questo era già adeguato, aggiungendo corse alla sera e nei festivi, come già avviene.
Al momento rimane ancora sospeso il servizio il sabato pomeriggio e nei giorni festivi, a eccezione delle corse sui turni che ho detto prima, in quanto non sono ancora autorizzate le visite dei parenti che rappresentano come analogamente per Bra, la medesima esigenza.
Infine, l'ultima annotazione riguarda gli aspetti economici di questi nuovi servizi, le cui risorse sono infatti quelle storiche, ovvero pari a 480 mila euro Km/anno per il servizio di Bra e 460 mila per il servizio di Alba, oltre alle risorse per i servizi extra urbani, che ad oggi devono essere razionalizzati per almeno 250 mila euro l'anno.
In questo contesto emerge, perciò l'esigenza di studiare efficientamenti all'interno di questo scenario, per poter operare nuovi servizi, senza gravare sul bilancio, ma efficientando i servizi in modo da ridurre il rischio del disagio alla popolazione.
Trasmetto il documento scritto e ringrazio.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 321 presentata da Marello, inerente a "COVID-19 - linee guida RSA - visite familiari"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 321.
La parola al Consigliere Marello, per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, ma ho avuto dei problemi per circa due ore e sono riuscito a collegarmi soltanto adesso.
Con questa interrogazione sottopongo all'Assessore il problema che tocca molte famiglie, riguardante le visite ai familiari nelle Case di riposo, nelle residenze per anziani in modo particolare, e più in generale nelle RSA.
Premesso che lo scorso 18 giugno l'Assessorato alla sanità ha inviato alle Direzioni delle strutture residenziali socio-sanitarie e socio assistenziali, eccetera, comprese le case di riposo, le attuali linee guida per la ripresa graduale dell'attività.
Nell'ambito di queste linee, per quanto riguarda le visite agli ospiti in questa regolamentazione si specifica che devono avvenire esclusivamente previo appuntamento, con programmazione da parte della Direzione della struttura e negli spazi pertinenziali non residenziali o, comunque, in spazi che siano dedicati, con accesso diretto dall'esterno. Nelle linee si puntualizza altresì che è obbligo del direttore della struttura impedire l'ingresso di casi sospetti, ovviamente e giustamente, probabili o confermati di COVID.
Inoltre si disciplinano le modalità concrete degli incontri tra gli ospiti e i familiari: disinfezione delle mani, utilizzo dei dispositivi distanziamento fisico, anche attraverso delle barriere di vetro, oppure di plexiglass, divieto assoluto di contatto fisico e presenza e vigilanza da parte di un operatore.
In questi giorni abbiamo letto sui giornali e anch'io ho ricevuto lamentele di familiari che palesano difficoltà per quanto attiene le visite; addirittura, in talune strutture, le Direzioni non consentirebbero l'accesso e in altri contesti questa regolamentazione stringente impedisce di fatto, visite idonee a recare conforto agli ospiti, che per lo più sono anziani e che da mesi (ormai in certe strutture da oltre 4 mesi) vivono in una condizione pressoché di completa solitudine.
Ho anche trascritto nella mia interrogazione una lettera che, tra l'altro, è stata pubblicata dai media, che è stata inviata, sia al Presidente Cirio che a me, dalla figlia di un'anziana signora, che ha evidenziato queste difficoltà e ha evidenziato anche questi aspetti molto pesanti e cioè anziani che, per fortuna, hanno superato e sono sopravvissuti al COVID, ma che adesso rischiano veramente di avere delle conseguenze pesantissime dal punto di vista psicologico, legate alle condizioni di solitudine che si stanno protraendo nel tempo.
La mia interrogazione è per capire che cosa intenda fare l'Assessorato rispetto a questa problematica, sottolineando che si è passati da una situazione in cui nelle RSA, 4 mesi fa, è esploso il COVID, anche a causa della mancata giusta prudenza (sono mancati i tamponi, i dispositivi eccetera), a una situazione (dopo 4 mesi) in cui in queste stesse realtà forse a causa di un'eccessiva prudenza, queste persone anziane sono costrette a continuare a vivere, dopo mesi, in solitudine; una condizione angosciante che rischia veramente di compromettere la salute psichica oltre a quella fisica degli anziani ospiti di queste strutture.
Quindi chiedo all'Assessorato cosa intende fare per affrontare questo problema estremamente delicato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Risponderò subito all'interrogazione del Consigliere Marello, prima però una questione di forma, perché vorrei evidenziare che in questa interrogazione sono riportate alcune affermazioni non corrette, per non dire totalmente false.
Quando leggo che ".la residenza è COVID free e il Direttore ci ha inoltrato le nuove linee guida della Regione, che sono ancora più restrittive rispetto.", in realtà, la Regione non ha mai fornito linee guida alle RSA, quindi che siano più restrittive di una cosa che non c'era è difficile da immaginare.
Soprattutto, quando leggo, per quanto riguarda l'interrogazione del Consigliere Marello, che ".con la nota delibera di marzo ha previsto la possibilità di trasferire nelle RSA." i malati di COVID per però dire che ci ".sono stati decine, anzi centinaia di decessi." come risultato finale: è un'affermazione del tutto falsa e tendenziosa. La delibera regionale ha detto altre cose, che se rispettate non avrebbero portato nessun contagio e nessun morto.
Detto questo, di cui mi corre l'obbligo far presente al Consigliere Marello, tuttavia, credo sia condivisibile il fatto che, come lui stesso ha citato, leggo testualmente: "Si impongono quindi decisioni capaci di contemperare l'esigenza della giusta prudenza onde evitare nuovi focolai di contagio, con quella della salute psichica degli ospiti che ormai si vedono isolati dal mondo e dagli affetti più cari. Determinazioni che mettano veramente al centro la vita degli ospiti"; condivido con il Consigliere Marello il fatto che privare gli ospiti delle visite faccia davvero male a queste persone anziane, ai loro figli, ai loro nipoti e ai parenti tutti però devo anche dire che queste affermazioni ci devono far riflettere su quali siano le decisioni da assumere e su chi le debba assumere. È giusto che i parenti evidenzino i disagi dei propri cari ed è altrettanto giusto che chiedano d'individuare le responsabilità di chi ha effettuato alcune scelte, anche a posteriori, giudicabili come errate, che hanno portato dei soggetti fragili ad ammalarsi e molto spesso anche a morire.
In questo contesto, nel quale neanche i maggiori esperti sono in grado di fornire certezze (abbiamo sentito dire tutto e il contrario di tutto) ci sono però due ruoli ben definiti che non sono mai stati messi in discussione: il primo è il ruolo di programmazione regionale e nazionale che, alla luce delle indicazioni anche nazionali (Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità) deve assumere decisioni d'indirizzo sulla base dei dati epidemiologici del territorio. Poi, c'è un ruolo dei responsabili delle strutture pubbliche e private (Ospedali, RSA, Aziende sanitarie) che nell'ambito di queste indicazioni, devono assumere decisioni sulla base delle conoscenze delle specifiche situazioni.
Nello svolgere il proprio ruolo, quindi, l'Amministrazione regionale deve tenere conto del quadro generale e tutelare l'interesse prevalente che è la sopravvivenza del cittadino, senza discriminazioni di alcun tipo.
Gli indirizzi (attenzione, non le linee guida) del tutto non vincolanti che abbiamo proposto, che non sono legge e possono essere legati nell'ambito di una flessibilità, ai singoli casi oggetto di interpretazione da parte dei responsabili sanitari delle strutture, tengono conto di una valutazione di rischio-beneficio che al momento non consente di andare oltre. Siamo tutti consapevoli dei disagi - come dicevo - e io concordo con il Consigliere Marello che dovremmo tutti comprendere che non sono fine a sé stessi, ma che hanno lo scopo di ridurre i rischi di infezione dei nostri anziani. Saremo i primi, non appena sarà disponibile qualche certezza, a proporre riduzioni delle misure di protezione.
Voglio, però, ancora ricordare che, per rispondere a "quali provvedimenti la Regione possa adottare", l'articolo 1, comma 1, lettera b) del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 giugno recita testualmente: "L'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalita' e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani autosufficienti e non, e' limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura (ripeto: è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura), che e' tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione".
Pertanto, la decisione su chi, come e quando far entrare i parenti è demandata, dal Governo, direttamente alla Direzione della struttura, che può scegliere di farli entrare, non farli entrare, farli entrare parzialmente, eccetera, senza assolutamente dare alcun tipo di potere normativo alle Regioni. E lo dico perché noi abbiamo previsto delle linee di indirizzo indicando delle misure di sicurezza indicative, che possono essere adottate dalle strutture sanitarie, proprio per agevolarle, non certo per limitarle; nelle linee guida ministeriali già erano presenti, ma abbiamo dato delle indicazioni di cui possono tenerne conto. La scelta però, sul far entrare o non entrare i parenti è demandata - lo ripeto - dal DPCM dell'11 giugno direttamente dal Governo alle Direzioni sanitarie delle strutture. Quindi, la Regione non può né imporre né limitare né vietare in alcun modo questa loro facoltà.
Pur comprendendo la necessità delle persone anziane di vedere i parenti, resta il fatto che è una scelta demandata alle singole strutture.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 325 presentata da Grimaldi, inerente a "Quale futuro per le Officine Grandi Riparazioni"


PRESIDENTE

Concludiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
325.
Illustra l'interrogazione il Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere, ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sarò molto veloce, perché nel question time si riprendono tutti i passaggi della scelta delle OGR, quindi non tedierò né lei né chi ci ascolta per ricordare la grandissima storia di quel luogo, della sua trasformazione, del ruolo che oggi ha nella società e di quello che ha vissuto in questa crisi.
Ricordo solo alcuni dati salienti degli ultimi mesi: il 4 aprile, è stata sottoscritta l'intesa con la Regione, la Prefettura, il Comune di Torino, la società consortile per azioni OGR, la Fondazione CRT, ovviamente sotto l'egida dell'Unità di crisi che ha destinato l'intera area di 8.900 metri e la creazione di un primo modulo da 96 posti, ripartiti in quattro posti di stabilizzazioni di emergenza intensiva, 32 posti di terapia semintensiva e 56 possibili di degenza ordinaria.
Ricordiamo tutti lo sforzo dei reparti, del Genio dell'Aeronautica Militare che, dal 18 aprire, si sono conclusi con l'allestimento temporaneo di questo COVID Hospital.
Ricordiamo tutti insieme (spero che tra poco lo faremo ufficialmente) che il 13 aprile è arrivata in Italia la brigada "Henry Reeve", composta dai 36 professionisti che da allora, con altri medici italiani, hanno preso a cura quel luogo e, insieme all'ASL Città di Torino, hanno reso possibile il trattamento di successo di più di 160 pazienti e di quello che ancora oggi rimane un'esperienza che noi - ripeto - non abbiamo criticato. Come l'Assessore sa, abbiamo detto dall'inizio che sarebbe stato auspicabile trovare, così come abbiamo trovato, dei luoghi di terapia intensiva dentro il nostro sistema pubblico; abbiamo sempre detto che questo cosiddetto polmone si poteva allestire in fretta in luoghi così idonei come potevano essere le OGR, visto il grande lavoro straordinario di questi anni di messa in sicurezza. Ma, forse, se temporaneamente avessimo usufruito di luoghi come questo, avremmo dovuto in fretta cercarne altri.
Cosa intendo, Assessore? È chiaro che quello è un luogo che oggi ospita 500 mila visitatori all'anno, che ha visto passare tantissimi artisti e quasi un centinaio fra progetti e concerti. È uno dei pochi luoghi dello spettacolo dal vivo utilizzabili in questa situazione di crisi. Lei sa bene che i costi non sono neanche così bassi, perché se oggi è costato tre milioni di euro (così si dice) fino a fine luglio, tutto compreso, lei sa benissimo che più o meno anche solo di allestimenti spendiamo 20 mila euro al mese (credo che siano costati sui 160 mila euro, però quando l'Assessore ci darà, grazie all'accesso agli atti che abbiamo chiesto mesi fa, tutti i dati delle OGR saremo anche più tranquilli nel comunicare pubblicamente certi dati).
Cosa dico, Assessore? Se, come lei confermerà credo alle 18 alla Fondazione CRT l'esigenza di continuare ad avere un luogo polmone per tutto il sistema sanitario, due cose continuiamo a non capire: uno, quel luogo non è adatto alle non autosufficienze. A proposito di RSA, noi le ricordiamo che continuiamo a non sapere dove finiscono i malati non autosufficienti che non si sono negativizzati e che non possono stare negli ospedali. Mi pare che le OGR non nascano per questo, ma, in generale, la funzione di polmone e tampone rispetto agli altri ospedali, per esempio per svuotarli e sanificarli, se continuerà a esistere non capiamo perché, nel frattempo, da quando abbiamo eccezionalmente richiesto una disponibilità a CRT e a Compagnia di San Paolo per sostenerle economicamente, non abbiamo trovato altri luoghi da rifunzionalizzare. Cioè, anche il braccio di ferro con la Città di Torino, con la Circoscrizione guidata da Luca Deri.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, le chiedo di concludere.



GRIMALDI Marco

Finisco.



PRESIDENTE

Grazie.



GRIMALDI Marco

È chiaro che quel luogo rischia di non essere adatto oggi, perché c'è bisogno di utilizzare delle risorse in più per rifunzionalizzarlo, ma non è che continuare a pagare gli allestimenti costi tanto meno, per questo le chiediamo cosa diremo a quel Tavolo, cosa diremo davanti a Fondazione CRT e qual è la posizione della Regione Piemonte per ridare un'altra vocazione alle OGR.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Per conto della Giunta, si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Tutte le vicende che citava il Consigliere Grimaldi mi sono un po' sconosciute. Abbiamo avuto la disponibilità di questo locale, è stato allestito dall'Aeronautica Militare, abbiamo avuto la collaborazione dello Stato cubano, quindi i 38 medici e infermieri mandati da Cuba, tutto gratis (ringrazio anche il Consigliere Grimaldi che so essersi attivato anche per collaborare nel farli arrivare), tuttavia è stato molto utile questo polmone di 100 posti letto proprio nella fase più acuta.
Ora abbiamo pochi pazienti ricoverati e sembrerebbe, oggi, almeno a molti sembrerebbe utile riportarlo all'originaria destinazione. Io prudentemente, dico che non sappiamo ancora quello che succederà in autunno.
Ma per dare una risposta adeguata e per rispettare anche il ruolo di tutti coloro che nelle OGR hanno un incarico attivo (il proprietario e la Fondazione), devo purtroppo posticipare la risposta quantomeno a domani perché oggi pomeriggio alle 17.00 abbiamo un incontro con la Fondazione CRT e con gli stakeholder proprio per trovare una soluzione e un'eventuale ricollocazione o ridimensionamento del presidio che abbiamo nelle OGR.
Presidente Grimaldi, se vorrà nel corso del prossimo Consiglio le fornirò informazioni più dettagliate. In questo momento - è la mia opinione come Assessore alla sanità - vorrei prudenzialmente mantenerlo, perché temo un'ondata autunnale. Mi auguro, però, che non succeda.
Capisco anche le esigenze di tutti quei soggetti che in questi locali avevano delle aspettative, però rimanderei la risposta più compiuta almeno a domani, perché abbiamo una riunione oggi in cui faremo il punto della situazione con tutti i soggetti interessati.
Mi spiace non poterla esaudire completamente, ma sposterei la risposta al prossimo Consiglio o in altro momento che riterrà lei. L'importante è che sia dopo la riunione di stasera.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore e grazie a tutti.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve, il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale.
Buon pomeriggio.



(Alle ore 15.44 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti, la seduta è aperta.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 298 presentato da Magliano, Canalis, Giaccone inerente a "Innalzamento della soglia ISEE per l'accesso al voucher scuola ed ulteriori misure necessarie a seguito della grave crisi economica derivante dall'epidemia da COVID-19" e ordine del giorno n. 295 presentato da Canalis, Magliano, Rossi e Giaccone, inerente a "Revisione fascia ISEE per l'assegno di studio e altri strumenti per contrastare la dispersione scolastica"; ordine del giorno n. 365 presentato da Grimaldi, inerente a "Esaurimento delle graduatorie dei 'voucher scuola' e spese obbligatorie" (seguito)


PRESIDENTE

In mattinata, sono stati illustrati i tre atti di indirizzo di sui al punto 3) all'o.d.g., ovvero l'ordine del giorno n. 295 del Consigliere Magliano, l'ordine del giorno n. 298 della Consigliera Canalis, e l'ordine del giorno n. 365 del Consigliere Grimaldi.
In sede di discussione generale, sul complesso degli ordini del giorno sono intervenuti i Consiglieri Valle, Giaccone, Gallo e Sarno.
Se non vi sono altre richieste di intervento, chiederei alla Giunta regionale di esprimere il parere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Due riflessioni sui tre ordini del giorno presentati questa mattina dai vari rappresentanti della minoranza, inerenti alla richiesta di incremento delle risorse per finanziare i voucher scuola, che aprono, ovviamente, una porta che nessuno vuole chiudere, perché è un tema quanto mai attuale e direi assolutamente condiviso.
Se problematica c'è, sono le risorse: dobbiamo riuscire a capire - al riguardo, ci illuminerà l'Assessore Chiorino, che interverrà a nome della Giunta regionale - se ci sono.
Di sicuro, c'è la volontà di aumentare i contributi per il sostegno alle famiglie attraverso i voucher, questo è poco ma è sicuro. L'eventuale problema, come dicevo, potrebbe essere nella mancanza di fondi, anche in conseguenza all'esponenziale aumento delle richieste di sussidio, che, se ho inteso bene i numeri, sono arrivate addirittura a 90.000, grazie anche all'emergenza COVID-19.
Tra l'altro, c'è un precedente. Perché, se ricordo bene, il collega Federico Perugini aveva presentato a giugno un ordine del giorno che impegnava la Giunta ad attivarsi presso il Governo affinché le scuole primarie di ogni ordine e grado godessero di sufficienti interventi economici (diretti o indiretti di sostegno) in modo da poter programmare la loro attività per gli anni scolastici a venire e quindi continuare in quel prezioso compito che rivestono all'interno della nostra società.
Facendo però un'analisi un po' più ampia sulla situazione, sembra che il Governo ad oggi abbia stanziato soltanto - lo dico fra virgolette - 300 milioni di euro per le scuole paritarie; contributo che poi, se lo si legge con attenzione, risulta essere abbastanza esiguo, se consideriamo che solo la nostra Regione Piemonte ha già stanziato 15 milioni di euro a favore dei servizi per la fascia da 0 a 6 anni, e ne stanzierà altri 10 per il contrasto alla povertà educativa, istruzione e formazione professionale capitoli di importanza fondamentale che non vorrei fossero stati dimenticati a Roma.
Per quello che mi sembra di vedere, quindi, la Regione sta facendo la sua parte bene e fino in fondo. Però, come sappiamo tutti, a differenza del Governo noi non possiamo indebitarci, come strada maestra per andare a ricercare nuove risorse.
Alla luce, quindi, di tutte queste riflessioni, che mi sembrano obbligate, il mio invito alla Giunta regionale è di esprimere la disponibilità più ampia possibile - massima - nel valutare questi tre ordini del giorno. Se questo è condizionato dalla pochezza delle risorse come Presidente della VI Commissione chiedo di valutare se eventuali modifiche agli atti di indirizzo possano poi permettere, in un secondo momento, di approvarli, magari discutendone proprio in sede di VI Commissione, in modo da andare ad ottimizzare o migliorare, per quanto sia possibile, tutto quello che riguarda i voucher scuola.
Nel frattempo, c'è un minimo di auspicio contestuale che il Governo intervenga incrementando anche in modo consistente le elargizioni a favore delle Regioni, che, in caso contrario, proprio per quello che abbiamo detto, difficilmente avrebbero la possibilità di incrementare i fondi da dedicare a questi capitoli che interessano migliaia di studenti e migliaia di famiglie. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire anch'io sul dibattito che è stato aperto sugli ordini del giorno relativi al sostegno alla scuola paritaria. E lo faccio dopo l'intervento del Consigliere Bongioanni perché penso che la Giunta piemontese debba smetterla, ogniqualvolta facciamo delle sollecitazioni che riguardano non temi secondari, ma temi primari come la scuola e le famiglie, di nascondersi dietro al dito e chiamare in giudizio il Governo nazionale, nel dire: "Noi abbiamo fatto poco - perché non possono dire di aver fatto tanto su queste materie - ma il Governo nazionale ha fatto ancora di meno".
Questo è il leitmotiv che stiamo sentendo da qualche mese, e non va bene, per cui lo voglio dire al Consigliere Bongioanni.
Siete riusciti a fare non so quante fasi del "Bonus Piemonte" (quattro cinque, sei o sette, ormai ho perso il conto), avete distribuito a pioggia soldi a tutti, dimenticandovi, in questi quattro mesi - così mi collego, in qualche misura, anche al question time di poco fa - di due categorie, lo ripeto da tempo: gli anziani e i ragazzi.
Gli anziani li avete dimenticati nelle case di riposo e lo avete fatto sin dall'inizio, con il risultato che abbiamo visto, con decine e centinaia di morti nella Fase 1 del COVID. E adesso abbiamo centinaia di anziani che sono lasciati in stato di solitudine e di abbandono delle case di riposo e che dopo quattro mesi non possono neanche incontrare in maniera dignitosa e ne hanno bisogno! - i loro figli, i loro nipoti, i loro familiari più stretti.
Dall'altra, vi siete dimenticati anche dei ragazzi delle scuole, l'ho detto pubblicamente. Ho ribadito anche che il Governo nazionale avrebbe dovuto riaprire le scuole prima, non avrebbe dovuto attendere settembre. Ma con altrettanta forza dico anche che non si risolvono i problemi delle scuole paritarie con 15 milioni di euro. Perché con i 15 milioni di euro che avete stanziato ormai due mesi e mezzo fa, si è riusciti ad andare incontro alle famiglie al massimo per una retta, che si riferisce grosso modo al mese di marzo, cioè al primo mese di lockdown. Ma il lockdown è proseguito ancora ad aprile, a maggio e a giugno. Quindi le scuole sono rimaste chiuse, per cui le famiglie hanno continuato a dover affrontare le spese.
Non nascondetevi dietro un dito. Dove volete trovare i soldi - perch lì ci stanno le vostre clientele e lì ci stanno i vostri voti - li trovate nonostante i debiti della Regione. Lì non vi fate il problema del debito Consigliere Bongioanni.
Dove, invece, vi interessa molto meno - e mi rendo conto che quando si parla di scuola, di famiglie, di assistenza agli anziani parliamo di problematiche che sono un po' più articolate del semplice bonus con il quale cercate, in qualche misura e in maniera anche suggestiva, di coinvolgere il vostro elettorato, sono temi che richiedono delle politiche quando si tratta di quelle problematiche, voi siete completamente assenti.
Speravo - e spero ancora, lei ha parlato a nome del Gruppo di Fratelli d'Italia, ma la maggioranza è composta anche da altri Gruppi - che si manifestasse una sensibilità un po' più diversa su questi temi. Lo spero.
Tuttavia non nutro fondatissime speranze sotto questo profilo, ma questo va nell'interesse delle nostre famiglie, va nell'interesse dei nostri ragazzi e credo che si debba fare uno sforzo enorme, a livello di Regioni e anche a livello di Governo nazionale, per cercare di arrivare a settembre, ad ottobre a riportare questo Paese in condizioni di normalità.
Condizioni di normalità significa, da un lato, riprendere ovviamente le lezioni non più in remoto, ma dal vivo e, dall'altro, ricreare un contesto in cui le famiglie che, sicuramente, in autunno attraverseranno - forse speriamo di no, ma è probabile - un momento molto difficile a seguito delle conseguenze di questa emergenza, siano sostenute e messe nelle condizioni per quanto riguarda i loro ragazzi, di garantire quel diritto allo studio il diritto alle relazioni scolastiche e sociali che sono un diritto fondamentale.
Concludo il mio intervento dicendo che il silenzio della maggioranza di questa mattina mi pare sia stato rotto nel peggiore dei modi dal Consigliere Bongioanni, tuttavia questo testimonia anche che le vostre attenzioni siano rivolte altrove.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ci sono richieste di intervento? La Giunta vuole intervenire? La parola all'Assessore Chiorino.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Scusi, Presidente, io sono sempre in incognito con.



PRESIDENTE

Si, lo sappiamo.
Prego, Assessore Chiorino, ha facoltà di intervenire.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Il tema di cui si è trattato oggi è molto delicato, è un tema sul quale siamo tutti assolutamente sensibili e sul quale è evidente che ci sono, da parte di tutti, delle preoccupazioni importanti.
Il tema, sostanzialmente, è quello delle risorse. Le risorse non sono sufficienti, anche gli incrementi di risorse stanziati dal Governo purtroppo, non arrivano a coprire tutte le varie esigenze e necessità.
Diceva bene il Consigliere Bongioanni quando ha anche parlato di tutto il tema legato alla povertà educativa e alla necessità. Chiedo scusa, mi si è oscurato lo schermo. Mi sentite?



PRESIDENTE

La sentiamo, Assessore.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Di conseguenza, tra l'altro, anche una serie di misure alle quali la Regione e l'Assessorato stanno lavorando proprio per coprire tutte le esigenze che sono anche quelle nell'ambito della formazione professionale nell'ambito dell'istruzione, ancora nella dotazione di strumenti di device di potenziamento di tutto il sistema educativo, anche rispetto ai divari perché questo è successo: c'è stato un ulteriore incremento dei divari in questo periodo di Covid. Tutte tematiche sulle quali l'Assessorato è pienamente al lavoro, anche nella ricerca e nel tentativo di reperimento di nuovi fondi.
Ripeto, il tema centrale è quello delle risorse. Sicuramente nell'ambito degli atti di indirizzo che organizzano i voucher scuola e quello che può essere migliorato in questo ambito, vale la pena affrontare una discussione e un confronto in Commissione proprio per ottimizzare al meglio tutte le possibilità che possiamo dare alle famiglie in difficoltà con i voucher. Se in quella sede riusciremmo anche ad individuare delle risorse, sperando che anche il Governo incrementi ulteriormente questi fondi, da parte mia c'è la massima disponibilità e anche pieno interesse nel riuscire a migliorare quelle che sono, chiamiamole così, le regole di oggi.
È evidente che la Regione stia facendo dei grandi sforzi come si è ricordato - e ringrazio per questo il Consigliere Bongioanni - come i quindici milioni stanziati sulla fascia 0-6. Sono, invece, circa dieci i milioni a cui stiamo lavorando per declinare misure che vadano a supportare la formazione professionale, l'istruzione, il contrasto alla povertà educativa e la fornitura di device al territorio. Facendo, quindi, una rapidissima somma stiamo parlando di 25 milioni di euro.
La Regione, lo sappiamo tutti, ha importanti difficoltà di indebitamento, abbiamo dei limiti importanti su questo, quindi ragionando e lavorando tutti insieme in VI Commissione, tutto quello che riusciamo a migliorare sicuramente è cosa buona e anche, consentitemi di dire doverosa.
Mio malgrado sono costretta, in questo momento, a dire che questi emendamenti per un problema di coperture finanziarie non possono essere accolti, ma mi sentirei di dire altrettanto di ritrovarci in VI Commissione per lavorare a migliorare tutta questa situazione che crea oggettivamente, delle criticità e delle difficoltà che bisogna fare di tutto per superare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Cercherò di confrontarmi - adesso capiremo in che modo - con gli altri due presentatori rispetto alla proposta di approfondire i temi in Commissione. Tuttavia c'è un dato e dobbiamo dircelo con grande chiarezza.
Nella legge "Riparti Piemonte" sono previsti più di ottocento milioni e quasi cento milioni sui bonus dati alle aziende: questa Regione quando vuole trovare le risorse le trova. Io ho inserito una cifra che è frutto della possibilità di un raddoppio legato agli assegni di studio e anche all'innalzamento dell'ISEE. Guardate, lo dico anche rispetto al dibattito di stamattina, non mischiamo le cose. Un conto è la libertà di educazione un altro è la possibilità di avere un sostegno da questa Regione rispetto alle famiglie che già pagano l'istruzione attraverso le tasse che danno allo Stato ma, attraverso questa Regione, si afferma il principio che un genitore può essere libero di scegliere dove mandare i propri figli. Il sostegno economico garantisce una libertà in tal senso.
È un anno che mi sento dire che siete d'accordo, ma in un anno non ho visto una risorsa in più sul sistema paritario, ancorché sistema pubblico.
Nello stesso tempo, non me ne voglia il Consigliere Bongioanni che ha parlato per primo, io sono convinto che questa maggioranza abbia a cuore alcune categorie. Tuttavia le attività produttive, le attività imprenditoriali e gli artigiani, i commercianti anche costoro hanno dei figli. Avendo loro dei figli, vorrebbero per gli stessi un sistema di istruzione migliore, il miglior sistema di istruzione possibile. Forse un giorno i figli di queste persone, avendo avuto un sistema scolastico di eccellenza, potrebbero magari prendere quel titolo di studio in più che i propri genitori non hanno avuto e quindi far crescere ulteriormente l'azienda. Magari un agricoltore spera che il figlio diventi agronomo per cui potrà ingegnerizzare ancora di più l'azienda, magari un imprenditore spera che suo figlio si laurei avendo avuto alle spalle un corso di studi di eccellenza per poter sviluppare ancora di più l'azienda.
Questa maggioranza, a volte, si rende conto che deve gestire le sue potenzialità elettorali dell'istante, ma non è in grado di guardare a che cosa sarà la nostra Regione tra 10-15 anni. Possiamo decidere di andare in Commissione quanto volete; ma si vedrà che questa maggioranza è a favore della libertà di educazione solo nel momento in cui metterà delle risorse che permettano agli assegni di studio di essere aumentati e che l'ISEE rispetto agli assegni di studio, cresca.
Possiamo discutere del fatto che il centrodestra è sempre stato d'accordo rispetto alla libertà di educazione, ma tutto quello che è detto politicamente o trova azioni in tal merito oppure non vale nulla. E l'idea di continuare a dire che è responsabilità del Governo, in teoria dovrebbe darvi la possibilità di dare ai piemontesi - come spesso sento dire da qualche collega in maggioranza che ama fare riferimenti culinari - un antipasto di cosa vorrebbe dire il Governo di centrodestra a livello nazionale. Fate vedere ai piemontesi quello che siete in grado di fare sulla libertà di educazione, a differenza di quello che non riescono a fare a Roma, sapendo che - questo lo dico per la cronaca - l'emendamento che porta 300 milioni sul sistema delle paritarie è stato firmato praticamente da tutte le forze del Parlamento, tranne che dal Movimento 5 Stelle. C'è sempre questa idea di dire che il Governo non è in grado di sostenere, per poi mettetevi d'accordo con chi della vostra maggioranza attuale a Roma invece, ha sostenuto con forza - penso alla Lega - e ha rivendicato questo denaro come forma di riconoscimento del sistema pubblico in statale e non statale.
Per cui valuteremo con gli altri colleghi firmatari, però ormai siamo arrivati al punto: se siete d'accordo sui temi della famiglia e sui temi della libertà di educazione. Affronteremo prima o poi anche il tema del sostegno e dell'aiuto alla vita nascente, perché non avete fatto ancora nulla su questo comparto. Personalmente non ho mai voluto disconoscere la misura dei 15 milioni. È una misura che, come diceva il collega, è servita per coprire un po' più di una retta nel caso delle materne e un po' meno di una retta nel caso degli asili. Però è stato un segnale politico che questa maggioranza ha voluto dare e che io non posso non riconoscere. Ma dall'altra parte, su tutto ciò che riguarda le elementari, le medie e le superiori - come venivano descritte una volta - non si è fatto alcunché.
Per cui valuterò, Presidente, con gli altri primi firmatari se approfondire in VI Commissione, ma una maggioranza che trova oltre 800 milioni e non riesce a trovarne 4 per affermare un principio di cui si è riempita la bocca in tutta la campagna elettorale su questo tema, è inaffidabile. Sarà cura di tutte le forze politiche, mi auguro - almeno io lo farò - di informare famiglie e gestori di scuole di tutte le volte che gli atti che ho presentato in quest'Aula sono stati miseramente bocciati dicendo che siete assolutamente d'accordo ma non ci sono risorse. Poi per si sono trovate le risorse per tutti.
Dobbiamo capire se oltre a gestire l'emergenza - bene o male, questo lo valuteranno gli elettori, noi l'abbiamo valutato male - sarete anche in grado (e ho i miei dubbi) di gestire il futuro. E il futuro passa dal capitale umano di questi ragazzi, passa dalla possibilità di avere più libertà di educazione, passa - ed è la cosa che mi interessa di più - che proprio i figli delle famiglie in difficoltà, quelle che non potrebbero permettersi una scuola paritaria, lo possano fare perché quello rappresenta l'unico e vero ascensore sociale di questo Paese. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, ringrazio anche l'Assessore Chiorino per essersi espressa.
Cercherò di essere breve e di dire alcune cose per punti. Innanzitutto devo dire che il momento della scelta è adesso. Se rinviamo la discussione ad una Commissione consiliare, per quanto sia apprezzabile il tentativo di innescare un dialogo con le minoranze, i tempi non sono quelli giusti Assessore, perché siamo quasi a metà luglio. Pertanto il tempo di convocare una Commissione e di fare una o due sedute di approfondimento e siamo già arrivati all'inizio dell'anno scolastico. Quindi, forse è sfuggito alla maggioranza e alla Giunta qual è il tempismo con cui è necessario assumere questa decisione. Per cui su questo non mi ritengo assolutamente d'accordo con l'Assessore.
Inoltre, volevo sottolineare che se davvero esiste una sensibilità e una preoccupazione condivisa, se davvero tra le minoranze e la maggioranza c'è un comune sentire sul fatto che, di fronte ad una crisi economica, si debba reagire non soltanto per creare nell'immediato posti di lavoro, ma anche per investire sulla formazione - perché è dalla formazione che negli anni successivi nascono i posti di lavoro - se c'è questo comune sentire essendo nota la calendarizzazione di questi ordini del giorno più o meno da un mese a questa parte, sin dall'inizio della discussione del collegato dell'omnibus, mi sarei aspettata delle risposte più concrete e non un rinvio ad una discussione successiva piuttosto evanescente e fumosa nei tempi.
Anch'io riconosco, e l'ho già fatto nella mia trattazione iniziale l'investimento di 15 milioni di euro sul sistema 0-6 inserito nel "Riparti Piemonte", però non ho affatto apprezzato il disconoscimento dei 300 milioni di euro aggiuntivi. Lo dico al Presidente Bongioanni, perché non sono 300 milioni in tutto, ma sono 300 milioni che si aggiungono ai 550 soliti del Governo nazionale. E' un segnale molto evidente che, tra l'altro, è stato molto trasversale, per cui in questo momento non si pu "scaricare la palla" locale sul Governo, senza dare alcun segnale. Il Presidente Magliano parlava di 4 milioni di euro, ma credo che come minoranze avremmo apprezzato anche segnali di entità inferiore.
Se davvero l'attenzione è sull'infanzia e sull'adolescenza, da parte di questa Giunta sarebbe stato necessario oggi ricevere una risposta un po' più precisa e un po' più tempestiva. Sono delusa, per cui preferirei che nella seduta odierna o, al massimo, nella prossima seduta di Consiglio regionale (ma preferirei fosse oggi), gli ordini del giorno andassero al voto.
Aggiungo ancora una cosa. Nell'ordine del giorno del Partito Democratico a mia prima firma si dava anche un altro suggerimento che poteva essere accolto: quello di valutare l'adozione di una nuova modalità di calcolo dell'ISEE, cioè l'ISEE istantaneo che fotografa la situazione attuale delle famiglie che presentano la domanda di un sostegno economico per l'istruzione. Non ho sentito neanche una parola da parte della Giunta su questa proposta. Mi pare quindi che la discussione su questo tema sia stata affrontata con notevole leggerezza e superficialità. Mi dispiace Assessore Chiorino, però visto che il tema è così rilevante e tocca la vita delle persone più giovani della nostra Regione, forse un surplus di precisione sarebbe stato necessario.
Infine, un'altra piccola nota. È vero che il bando "Iscrizione e frequenza" è un bando chiaramente collegato alle scuole paritarie, ma non dimentichiamo che gli studenti delle scuole paritarie possono anche partecipare all'altro bando, cioè quello relativo all'acquisto dei libri di testo. Per cui eviterei un eccesso di contrapposizione tra le due tipologie di scuole, quelle statali e quelle paritarie. Qui stiamo parlando di un diritto all'istruzione che è per tutti gli studenti del Piemonte e, al di là delle contrapposizioni ideologiche di cui personalmente non faccio parte perché ritengo che tutte le tipologie di scuola concorrano al sistema integrato di istruzione pubblica, credo che oggi da questa Giunta non sia arrivato alcun segnale di attenzione, neanche piccolo, alle nuove generazioni.
Conosciamo i limiti di bilancio della Regione, ma avremmo apprezzato anche un segnale minimo. Chiederei di andare al voto. Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste di intervento sull'ordine del giorno n.
298, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Pertanto, l'ordine del giorno viene posto in votazione come modificato ovvero escludendo il punto 3).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 298, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 295 presentato dalla Consigliera Canalis Prima di votare l'ordine del giorno, ricordo che durante la votazione è necessario mantenere attivata la telecamera e dopo l'espressione verbale del voto occorre confermare in chat.
Se non ci sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto, indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 295, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 365 presentato dal Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, non voglio far perdere tempo, però chiederei all'Assessora Chiorino di riferire presto in Commissione, visto i numeri che abbiamo appreso dai giornali sulle richieste del voucher. I dati che abbiamo indicato oggi a verbale li abbiamo appresi dai giornali; ci piacerebbe sapere se è vero che le domande sono centomila. Direi che è fondamentale oltre votare questo ordine del giorno, sapere cosa farà la Giunta nei prossimi trenta giorni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto, indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 365, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame mozione n. 366 presentata da Allasia, Gavazza, Marello, Salizzoni Ravetti, Dago e Gallo, inerente a "Istituzione dell'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale al merito civile"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 366, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Come concordato nella Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari è stata predisposta una mozione per l'istituzione di un'apposita onorificenza da conferire al personale sanitario a titolo di ringraziamento per l'impegno profuso durante l'emergenza COVID-19.
Il testo è stato condiviso con i Capigruppo ed è disponibile sui consueti supporti.
Chiedo se qualcuno desidera intervenire.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono molto felice che si sia arrivati a una soluzione sull'istituzione di una menzione, che sarà una medaglia al valore civile o un riconoscimento al valore civile ai medici impegnati, in particolar modo, in questa pandemia, perché siamo tutti orgogliosi. Inoltre, fra queste onorificenze al valore civile a chi ha sfidato anche la parte peggiore del lockdown perché sappiamo benissimo che chi ha lavorato lì fuori ha rischiato più di tutti e spesso ne ha pagato le conseguenze.
Dicevo che, se c'è un aspetto forte di questo riconoscimento è quello che fra poco, spero, riusciremo tutti insieme a votare, cioè di darlo anche a chi, arrivato da Oltreoceano, ci ha aiutato. Credo sia un riconoscimento a un'idea di umanità, perché come diceva la Brigata cubana incontrata a Caselle con i diversi esponenti delle Istituzioni di questo territorio, in quel momento, le differenze di bandiera e di schieramento, per fortuna sono venute meno e anche loro ci dicevano che la vera solidarietà è condividere tutto ciò che si ha e non solo ciò che si ha in eccesso. Un pensiero forte, anche ai limiti spesso di alcune nostre idee iperconsumistiche.
Siamo molto felici che questa nuova onorificenza della Presidenza del Consiglio vada anche alla Brigada "Henry Reeve" che, dopo essere atterrata il 13 aprile scorso, ha operato, come raccontavo prima, alle OGR con tantissimi colleghi italiani e ha provato semplicemente ad alleggerire la grave situazione che si era verificata negli ospedali torinesi. Lo ricordo per questo è importante riconoscere successivamente la stessa medaglia d'onore civile a tutti i medici che hanno affrontato questa crisi.
Credo che la Brigada "Henry Reeve" sia la testimonianza che nessuno si salva davvero da solo e che è il giusto riconoscimento a chi è partito da un'isola lontana che certamente scommette molto sulla sanità e l'istruzione, che è figlia di un investimento di un'intera comunità, ma che ha voluto, tanto in Piemonte quanto in Lombardia, dare quel piccolo contributo, che è diventato un grande contributo per tutti.
Spero che tutti insieme approveremo questa modifica di legge nelle prossime ore e prima che finisca il loro lavoro, credo alla fine della settimana alle OGR, questo riconoscimento arrivi da tutta la comunità torinese e piemontese che li ha accolti e che, spero, gli continui a dire che in questo territorio saranno sempre i nostri concittadini e persone che verranno ricordate anche nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La mozione impegna, l'Ufficio di Presidenza a predisporre una proposta di legge finalizzata all'istituzione di una onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale da conferire a persone fisiche e giuridiche istituzioni, enti ed organismi italiani o esteri, che si sono distinti sul territorio regionale attraverso attività professionali, volontarie o benefiche volte a realizzare interventi per fare fronte a situazioni di carattere eccezionale che comportano grave danno o pericolo all'incolumità o alla salute pubblica, nonché per contrastare emergenze sociali di particolare rilevanza.
Indubbiamente, l'Ufficio di Presidenza s'impegna, a seguito dell'entrata in vigore della legge, ad approvare apposito provvedimento di conferimento dell'onorificenza in sede di prima applicazione l'onorificenza della Presidenza del Consiglio regionale alla Brigada "Henry Reeve", in virtù dell'aiuto fondamentale dato nella fase dell'emergenza alla lotta al COVID-19 al personale medico piemontese.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento, procedo con la votazione della mozione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla mozione n. 366, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questo, si concludono i punti all'o.d.g. della seduta antimeridiana.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.40)



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