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Dettaglio seduta n.82 del 23/06/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.31 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 153 presentata da Sacco, Frediani e Bertola, inerente a "Problematiche relative al trasporto pubblico locale urbano e suburbano esercito da AMAG Mobilità"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo.
Oggi si provvederà a rispondere alle seguenti interrogazioni e interpellanze: la n. 153 presentata dai Consiglieri Sacco, Frediani e Bertola, cui risponderà l'Assessore Gabusi; la n. 248 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Gabusi; la n. 112 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Chiorino; la n. 257 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Chiorino; la n. 253 presentata dai Consiglieri Avetta, come primo firmatario, e i Consiglieri Gallo e Rossi, cui risponderà l'Assessore Marnati; la n. 258 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; la n.
237 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Chiorino.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
Comunico agli Assessori che è richiesto dalla Presidenza l'invio delle risposte tramite e-mail agli interroganti, come di consueto.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione dell'interrogante. Vi è la risposta della Giunta regionale per cinque minuti ed è prevista la replica dell'interrogante per cinque minuti.
Procediamo ora con l'esame dell'interrogazione a risposta orale n. 153, cui risponde l'Assessore Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere esaustivo con tutti i dati che mi sono stati forniti perché ci sono anche elementi tecnici che nell'interrogazione sono richiamati, soprattutto rispetto alla quantificazione dei servizi...



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Non mi sentite? Io vi sento bene.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Io la sento bene.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Presidente, gli altri mi sentono.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Presidente, è lei che ha problemi di audio.



PRESIDENTE

Sì, adesso sento.
Prego, Assessore, prosegua.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, ricordo che l'Agenzia della Mobilità Piemontese è titolare della gestione del contratto di trasporto pubblico urbano di Alessandria dal 1° gennaio 2018.
Il contratto di servizio relativo ai servizi di TPL prevede all'articolo 9 che, a fronte dell'erogazione dei servizi del programma preventivo dell'anno di riferimento, siano riconosciute alla società concessionaria compensazioni complessivamente pari a 4.559.000 euro, comprensive di IVA e agevolazioni tariffarie.
L'articolo 2 della convenzione per il trasferimento dell'Agenzia del contratto prevede che il corrispettivo spettante per i servizi di TPL previa acquisizione, sia liquidato mensilmente per un ammontare pari al 95 dell'importo previsto, mentre l'articolo 9 del contratto subordina la liquidazione del saldo delle spettanze all'avvenuta trasmissione della rendicontazione da parte della società concessionaria. Questo serve perch tutti comprendano quali sono i flussi di cassa, non per AMAG Mobilità, ma per tutte le aziende del TPL piemontese.
Per il 2018, dall'esame delle informazioni risulta essere stata erogata una produzione di servizi pari a 1.985.000 chilometri. Di conseguenza verificata la coerenza dei dati con le fatture, l'Agenzia della Mobilità naturalmente con i fondi messi a disposizione a livello nazionale e con fondi nostri, ha liquidato alla società complessivamente la somma di 4.559.588, quindi il 100% di quello che era il contratto passato dalla Provincia di Alessandria all'Agenzia della Mobilità.
Non risultano essere sinora autorizzate dall'Agenzia variazioni rilevanti dei servizi programmati. Tuttavia, nel corso degli ultimi mesi del 2019 come sapete tutti, soprattutto i Consiglieri del territorio - anche perch altre interrogazioni erano state presentate - per motivi legati alla disponibilità di spesa del proprio bilancio, il Comune di Alessandria ha evidenziato la necessità di ridurre già nel 2019 gli stanziamenti a proprio carico. Pertanto, abbiamo iniziato un'interlocuzione tra Regione e Agenzia per capire e analizzare quali servizi potevano essere ottimizzati naturalmente senza lasciare a piedi gli utenti, o comunque non diminuendo di molto il servizio nelle ore considerate di punta e quei servizi che sono considerati necessari.
Questo tavolo si è creato e sta lavorando per individuare gli interventi necessari a garantire sia la sostenibilità economico-finanziaria del contratto, sia il servizio su quel territorio. Si prevede che il servizio nel suo complesso, potrà essere migliorato - questo fa parte del tavolo di lavoro che abbiamo imbastito e che si è un po' congelato con i problemi legati al COVID - e certamente ottimizzato anche dal punto di vista economico-finanziario con lo svecchiamento del parco rotabile e quando sarà completata l'installazione del biglietto elettronico, saranno resi disponibili dall'Agenzia i relativi dati inerenti all'esercizio - questo aiuta certamente a gestire le modifiche delle tratte di percorrenza. Nonch quando, a completamento delle procedure per il nuovo affidamento dei servizi di TPL afferenti al Bacino Sud-Est, sarà possibile garantire un'effettiva integrazione funzionale tariffaria tra il servizio in questione e gli altri servizi di TPL.
Tale quadro, come avrete capito, è molto tecnico. È evidente che ho avuto un confronto non solo per quest'interrogazione, ma per il lavoro complessivo, con l'Agenzia per la Mobilità. Il quadro serve a comprendere quali siano le difficoltà per AMAG, ma che possono valere per tante altre società rispetto ai flussi di cassa, ancor prima del Coronavirus.
Nella fattispecie, conoscete le difficoltà che ci sono state su Alessandria per le varie aziende che si sono succedute. Il percorso adesso è finalmente iniziato con una società solida, però in questo caso incidono sul servizio anche le difficoltà del Comune di Alessandria che, come sapete, ha vissuto negli ultimi sette-otto anni il problema del dissesto finanziario, quindi già l'anno scorso si erano verificate queste problematiche.
Il BIP ci consentirà di avere un numero maggiore di dati, in un territorio che era un po' scarno dal punto di vista dell'implementazione infrastrutturale. Questo non ci consentiva di fare un lavoro puntuale, più dettato dall'esperienza dei funzionari e dei viaggiatori, ma non sostenuto puntualmente dai numeri come capita in altri territori, quando si deve decidere se ridimensionare o se cambiare una tratta o degli orari.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per la risposta.
Replica alla risposta il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per cinque minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore. Spero di ricevere anche la nota scritta della risposta all'interrogazione.
È un problema che avevano già prima dell'emergenza COVID e che speriamo si possa sistemare per i mesi successivi.
Pur considerando che le varie problematiche legate ad AMAG Mobilità derivano dalle difficoltose vicende economiche e finanziarie che ha attraversato, non può essere una scusante per far saltare alcune corse.
Sappiamo benissimo che la qualificazione del trasporto pubblico è legata alla garanzia che esso sia esercito con orari e corse ben definite. Più diventa instabile il servizio, meno le persone possono farci affidamento.
Soprattutto chi utilizza il trasporto pubblico, anziché la vettura privata per andare a lavorare, deve poter arrivare puntuale agli appuntamenti.
Continueremo a monitorare quest'aspetto e speriamo che, con questo nuovo tavolo, si possano risolvere tutte quelle difficoltà riscontrate nei mesi precedenti all'emergenza COVID.
Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 248 presentata da Avetta, inerente a "Disagi sulla linea ferroviaria Torino-Ivrea-Aosta - orari e riduzione delle corse"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 248.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
La questione della linea Torino-Ivrea-Aosta e dei disagi che vivono i pendolari e le persone che usano quella tratta ferroviaria è nota. È una questione annosa e l'Assessore Gabusi la conosce bene, ne abbiamo già parlato altre volte. Ovviamente questi disagi sono stati molto amplificati dalla crisi COVID, per cui è chiaro che rischiano di alimentare pericolosamente una sorta di circolo vizioso.
Mi spiego meglio: più volte abbiamo ragionato dell'esigenza di tutelare il trasporto pubblico locale, sia perché muove tante risorse pubbliche, sia perché coinvolge dipendenti, sia soprattutto perché, seppure indirettamente, ci aiuta a respirare meglio, perché il piemontese che usa il treno o il bus lascia a casa la macchina. È ovvio che quel piemontese lascia a casa la macchina nella misura in cui può confidare su un servizio sicuro, ma altrettanto efficiente. Se, al contrario, si vede tagliare le corse, come avviene sulla Torino-Aosta, cui si aggiunge l'ovvio timore per il COVID, è evidente che il ritorno all'uso della macchina, anche da parte dei pendolari che usano il treno per lavoro o lo riuseranno quando riapriranno le scuole per studio, incomincia a diventare un dato più certo.
Ultima considerazione che aggiungo alle richieste esposte nell'interpellanza: so che i pendolari della linea Torino-Aosta stanno raccogliendo firme per chiedere di rivedere gli orari, perché, a loro avviso, in alcuni casi non rispondono più alle esigenze di trasporto legate o, meglio, rispondono ancora a esigenze di trasporto legato ad abitudini che parrebbero superate. Mi riferisco ai tempi dettati dalla grande azienda o dalle grandi aziende che, via via, non ci sono più.
Su questo sarebbe interessante capire, laddove questa raccolta firma fosse definita e fosse inviata, se e come ci possono essere spazi per dialogare con Trenitalia sulle corse, sugli orari e, magari, sul ripristino o sullo spostamento di alcuni treni, pur rendendomi conto che c'è il problema del rapporto con Aosta.
Adesso ascoltiamo l'Assessore, ma vorremmo capire se c'è lo spazio per dialogare sulla modifica degli orari e sull'individuazione di orari che siano più confacenti alle esigenze attuali dei pendolari. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Per la Giunta, risponde l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
È inutile farvi il riassunto di quanto è successo in questi mesi, perch sarebbe un po' noioso, però sapete che, nel periodo del lockdown,la riduzione dei servizi ha riguardato, indistintamente, il Piemonte e le altre Regioni d'Italia, arrivando, più o meno mediamente in Italia parlando dei servizi ferroviari, a un 25% di offerta.
Il discorso qual è? Sulla linea Torino-Aosta, la difficoltà ulteriore, che conosce bene il Consigliere Avetta, così come i pendolari di quel territorio, è che ci sono alcuni treni per la cui maggior parte sono di competenza della Regione Valle d'Aosta, diciamo compensati e pagati dalla Regione Valle d'Aosta, e altri minoritari da parte della Regione Piemonte.
In quella fase, tutti, indistintamente, hanno avuto una riduzione che, pian piano, dal 4 maggio ha ripreso, prima al 50 e poi al 70%. Dal 14 giugno ha ripreso un servizio ormai a regime normale, parificato a quello dell'estate scorsa.
Possiamo dire, quindi, che su quella tratta siamo in linea con quanto succedeva esattamente un anno fa, per cui non un trasporto sporadico, ma un trasporto a pieno regime, sia pure con evidenti - come diceva il Consigliere Avetta - danni o disagi per i pendolari, anche se i nostri rapporti numerici e le medie calcolate su quelle tratte rappresentavano una media di utenti per treno di 14-15-16 passeggeri nelle prime due settimane dalla riapertura, dal 4 al 20 maggio.
Per quanto riguarda la tratta Chivasso-Ivrea-Aosta, e? servita da treni di competenza della Regione Valle d'Aosta (i treni diretti Torino-Chivasso Ivrea con coincidenza per Aosta che non effettuano le fermate intermedie) e, sulla sola tratta Ivrea-Chivasso, dai treni locali Ivrea-Chivasso che effettuano tutte le fermate intermedie e che sono di competenza di Regione Piemonte.
Per quanto riguarda i treni di competenza piemontese, nelle condizioni normali erano 36 treni al giorno; durante il lockdown si erano ridotti a 12 treni al giorno, poi progressivamente aumentati da inizio maggio.
Analoga riduzione di servizio e successiva progressiva riprogrammazione dei treni sono state attuate dalla Regione Valle d'Aosta sui treni diretti.
Anche per i treni valdostani il servizio dal 14 giugno risulta completo.
Nella fattispecie, anche per dare qualche dettaglio rispetto all'interrogazione, il treno citato, il 1016, in partenza da Ivrea alle 16.31 e in arrivo a Torino alle 17.30, è un treno che la Valle d'Aosta aveva temporaneamente sospeso nella fase emergenziale, ed è forse uno di quello che ha creato più problemi. L'impatto poteva essere attutito dal fatto che quelli delle 15.31 e delle 18.31 erano ancora presenti. Nella fase dell'emergenza si poteva anche immaginare, utilizzando mezz'ora in più, di prendere il bus della linea Sadem, con partenza da Ivrea alle 16.30 e arrivo a Chivasso alle 17.33, per prendere poi un treno regionale veloce che arrivava a Porta Nuova alle 18.06. Naturalmente con non pochi disagi e immaginando che tutte le coincidenze fossero perfette.
Sull'ultimo accenno fatto dal Consigliere Avetta, rispetto alla possibilità di modificare gli orari, da parte della Regione c'è assoluta disponibilità a comprendere, non solo su questa tratta, ma su tutte le tratte, le nuove esigenze, in un contesto in cui dobbiamo ricordare che dobbiamo sviluppare servizi certamente più aderenti alla realtà, che carichino il maggior numero di persone possibile, e dobbiamo evitare quei servizi che purtroppo, viaggiano a vuoto, che sono servizi che, come diceva Avetta esistono ancora in tutto il Piemonte, perché magari esistevano 10-15 o vent'anni fa. Le nostre finanze non ce lo permettono più.
Anche se avessimo tanti soldi - cosa che non è - faremmo fatica a farlo perché la ripartizione del Fondo nazionale TPL tenderà sempre di più a suddividere i soldi anche in base alla bigliettazione. Dobbiamo rendere sostenibile il servizio di trasporto locale e sarà sostenibile nella misura lo faremo utilizzare dagli utenti. Di conseguenza dobbiamo fare questo sforzo non soltanto perché ce lo chiedono i pendolari, ma perché, da buoni amministratori ci spetta.
Nella fattispecie, i problemi riguardano il nodo di Torino, dove non è pensabile entrare a tutte le ore: siamo messi un po' meglio rispetto ai nodi di Milano e di Roma, ma tutti vorrebbero entrare in quei 15-20 minuti al mattino e uscire più o meno alla stessa ora.
Purtroppo, le tracce sono quelle, quindi, secondo me, è importante che i pendolari e le Amministrazioni locali (vorrei ricordare a tutti noi che dobbiamo avere un rapporto anche con le istituzioni locali, perché hanno e devono avere la percezione di quello che capita nei loro territori e delle istanze dei loro concittadini) possono fornirci un quadro delle richieste che possiamo avanzare, per iniziare una trattativa tecnica con Trenitalia e, soprattutto, con RFI, per capire quali siano le tracce disponibili e come ottimizzare i chilometri che abbiamo oggi sulla rete per renderli più appetibili all'utente.



PRESIDENTE

Grazie, per la risposta.
Come previsto dal Regolamento, chiedo al Consigliere Avetta se vuole esercitare la possibilità di replica.
La parola al Consigliere Avetta per la replica.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare l'Assessore per la sua disponibilità, che mi pare non soltanto condivisibile ma anche apprezzabile rispetto alla possibilità che ci sia una revisione generale degli orari più rispondente alle esigenze attuali di un'utenza che va in tutti i modi sollecitata all'utilizzo del trasporto pubblico locale, per le ragioni che abbiamo detto in premessa.
Credo che mettere a disposizione dell'utenza orari consoni, orari adeguati orari (tra virgolette) "più appetibili", risponda a un'esigenza che è di tutti e che tutti noi condividiamo.
Ringrazio l'Assessore per la sua disponibilità; ovviamente, la trasferiremo ai pendolari della tratta.
Condivido anche il fatto che vadano coinvolti gli amministratori locali.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Occupazione giovanile - Apprendistato

Interpellanza n. 257 presentata da Avetta, inerente a "Riattivazione tirocini"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 257.
Risponderà l'Assessore Chiorino.
Non sto a illustrarvi le regole del gioco, perché gli attori sono sempre gli stessi.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione, per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Anche questo è un tema molto delicato, perché coinvolge prevalentemente ragazzi e ragazze che, attraverso lo strumento del tirocinio, si affacciano, interagiscono e imparano a conoscere il mondo del lavoro.
Spesso, questi ragazzi e queste ragazze tirocinanti si trasformano in un patrimonio per le aziende, che sanno valorizzare le competenze e le conoscenze che queste persone acquisiscono durante il tirocinio.
Ovviamente, anche quest'interpellanza è risalente nel tempo: è stata depositata quando i tirocini non erano ancora stati riattivati. Siamo a conoscenza che, nel frattempo, molte aziende li hanno riattivati, altre non l'hanno fatto e altre ancora li hanno definitivamente interrotti. Magari l'Assessore ci fornirà anche un aggiornamento sui dati.
La domanda, a questo punto, si concentra su quei tre mesi di "buco" che i nostri ragazzi hanno sofferto durante la chiusura a causa del COVID, perch ci risulta che altre Regioni abbiano stanziato un contributo ad hoc a favore degli stagisti, che durante il lockdown si sono trovati senza indennità di tirocinio. Risulta che l'Emilia Romagna eroga, come indennità 450 euro, la Toscana 433 euro e il Lazio 600 euro.
Pertanto, vorrei capire se c'è interesse e se c'è intenzione da parte della Regione - posto che risulterebbe che ai tirocinanti non è ancora stato dato alcun tipo di comunicazione in tal senso - a considerare la possibilità di garantire questo contributo ad hoc a ragazzi che rappresentano potenzialmente il patrimonio più grande nel nostro sistema produttivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
La parola all'Assessore Chiorino per la risposta, per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Nel frattempo, i tirocini sono stati, man mano, riattivati: si è partiti dalla riattivazione degli extracurricolari sospesi, poi tutti gli extracurricolari e, da ultimo, i tirocini curricolari. Quello che, a oggi resta ancora sospesa è la formazione in aula, mentre, dove sono necessari i laboratori, è stata riaperta anche in questi termini.
Per quanto riguarda le misure a supporto, la Regione ha stanziato, anche nell'ambito delle misure declinate per il COVID, dieci milioni di euro entro i quali definire tutti quei lavoratori che non hanno avuto la possibilità di accesso ad ammortizzatori sociali o quei lavoratori che hanno visto particolarmente decurtata la loro busta paga per contratti particolari, chiamiamoli così. Porto l'esempio dei lavoratori delle cooperative delle mense, che, non lavorando già nei due mesi estivi e, di conseguenza, avendo un contratto che li ha portati ad avere una decurtazione assai significativa della busta paga, sulla quale - come ho detto - tendenzialmente non sono neppure coperti i mesi di luglio-agosto questa misura è stata ragionata e studiata per poter essere di supporto a questi lavoratori e anche nell'ambito dei tirocinanti.
Si sta iniziando a declinarla anche dialogando con le parti sindacali proprio per capire e cercare di includerei tutti e, di conseguenza, anche sulla base di altri dati che ci saranno forniti in collaborazione con INPS per individuare proprio in questi termini le persone e le categorie che sono rimaste più in difficoltà né hanno avuto sostegni, e intervenire andando a declinare la misura dei dieci milioni. Si sta facendo adesso e non prima, perché si attendeva anche il DL "Rilancio", per cercare di capire quali categorie fossero comprese al suo interno, quelle che eventualmente non erano state comprese nel decreto precedente o nelle misure precedenti dedicate alla cassa in deroga e agli altri ammortizzatori previsti in emergenza COVID.
Pertanto, si sta sviluppando in questi giorni, anzi in queste ore, e uno degli incontri avverrà proprio questa settimana.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.
La parola al Consigliere Avetta per la replica, per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.
Prendo atto della disponibilità da parte dell'Assessorato a includere anche i tirocinanti tra coloro che potranno beneficiare dello stanziamento di dieci milioni. Forse, anche qua, varrebbe la pena (l'Assessore non l'ha detto) di capire un po' quali sono i tempi, perché ormai siamo a luglio poi c'è agosto. Insomma, si rischia di dilungare parecchio i tempi.
Non ho colto dalle considerazioni dell'Assessore quali possano essere i tempi di definizione delle modalità di erogazione. Ci sarà modo, per l'Assessore, di chiarire anche quest'aspetto. Non credo che, dal punto di vista regolamentare, possa rispondermi nuovamente, ma avrà modo di comunicarcelo. Forse, la Commissione può essere il luogo giusto, qualora e quando riprenderemo la questione, per approfondirla.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta, per la replica.


Argomento: Comuni - Comunita' montane

Interpellanza n. 253 presentata da Avetta, Gallo e Rossi, inerente a "Piano BUL: siamo in forte ritardo, danni alla competitività del Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 253.
Risponderà l'Assessore Matteo Marnati.
Ricordo che, anche in questo caso, l'interpellante ha cinque minuti, il rappresentante della Giunta ha cinque minuti e c'è la possibilità per l'interpellante di una replica per cinque minuti.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione, per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie Presidente.
Anche questo è un altro tema risalente un po' nel tempo. È un tema importante per il Piemonte, perché c'è un fatto evidente, che è sotto gli occhi di tutti, e credo che anche l'Assessore Marnati non solo ne sia consapevole, ma condivida la considerazione: il divario digitale pregiudica la competitività della nostra regione.
Peraltro - non dimentichiamolo - una regione che ha determinate caratteristiche: il 50% del territorio è montano, il 25% è rurale e solo il 25% è urbano. In questo territorio, si distribuiscono 1.181 Comuni, dei quali più di 500 sono piccoli e piccolissimi, con tutte le conseguenze anche dal punto di vista del rendere profittevoli queste piccole conurbazioni rispetto ai grandi player che offrono i servizi di collegamento a internet.
Ci sono Comuni piccoli che hanno territori molto estesi. Faccio l'esempio del territorio da cui provengo, Locana, che sta ai piedi del Parco Nazionale Gran Paradiso, un Comune di 1.500 abitanti che si estende su 132 chilometri quadrati. Fate mente locale rispetto al fatto che Torino ha 130 chilometri quadrati e in questo territorio, ma ce ne sono altri simili in Piemonte; ci sono frazioni, ci sono borgate, ci sono case sparse in cui vivono cittadini piemontesi che hanno evidentemente gli stessi diritti di quelli che vivono nei centri e nelle città.
Quando dico "gli stessi diritti", mi riferisco al diritto di poter usufruire della telemedicina, al diritto che i loro che i loro figli possano seguire le lezioni a distanza, al diritto di fare smart working insomma, hanno il diritto di poter sviluppare tutte quelle attività commerciali e turistiche che hanno bisogno delle opportune infrastrutture per essere sviluppate in modo adeguato.
A questo si aggiunga il fatto che in molte aree del Piemonte - lo sa bene l'Assessore, così come lo sappiamo anche noi, perché è una questione annosa che non è certo nata qualche mese fa - non si riesce neanche a fare una telefonata, non si riesce a usare lo smartphone per collegarsi a internet.
C'è, poi, la questione più vecchia in Piemonte riguardante la mancanza di segnale radiotelevisivo, per cui centinaia di migliaia di piemontesi non vedono bene la televisione.
A questo si aggiunge ancora il tema dell'interpellanza: noi siamo in grave ritardo sul Piano nazionale della banda ultra larga. Anche in questo caso l'Assessore Marnati si è trovato dover gestire, tra le sue competenze un'annosa questione. Molti Sindaci, nelle settimane e nei mesi passati, in particolare quelli coordinati da UNCEM e ANCI, hanno scritto anche alla Regione per chiedere di riprendere in mano la questione del Piano BUL (Piano Banda Ultra Larga), che sconta enormi ritardi per tanti motivi che è inutile sottolineare in questo momento (poi l'Assessore ci aggiornerà in merito). Soprattutto, l'interpellanza è destinata a capire se l'Assessore ritenga utile riattivare, ridare corpo, ridare ruolo e ridare significato alla cabina di regia della BUL, che, a mio avviso, potrebbe rivelarsi uno strumento utile per fare massa critica e per tentare di recuperare il terreno perso con altre Regioni, che invece sono andate più avanti, hanno proceduto meglio e in modo più celere; oggi i cittadini di quelle Regioni possono usufruire di un servizio rispetto al quale, invece, molti cittadini piemontesi scontano ancora ritardi e difficoltà a fruirne.
Credo che la cabina di regia, insieme ai Sindaci e alle Province (e quindi agli Enti locali) possa essere lo strumento adeguato per tentare di riprendere in mano la gestione, da parte della Regione, e il coordinamento del Piano Banda Ultra Larga.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione, Consigliere Avetta.
Per la Giunta regionale si è reso disponibile a rispondere l'Assessore Marnati.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'innovazione

Grazie, Presidente.
In merito alla prima richiesta - se, in che modo e con quali tempi, preso atto del gravissimo ritardo dell'attuazione del Piano BUL, intendano rispondere alla sollecitazione dei Sindaci sull'urgenza di ridurre fino ad azzerare il digital divide in Piemonte - da un punto di vista temporale, le modalità per intervento e i protocolli d'intesa per il Piano BUL per Piemonte con Infratel e Open Fiber sono stati siglati durante la scorsa legislazione.
L'Amministrazione regionale è ben consapevole dei gravi ritardi sia nella progettazione sia nella realizzazione dei lavori e, soprattutto, è ben consapevole delle esigenze dei Sindaci e dell'urgenza di ridurre questo divario.
Rispetto alle azioni di supporto del territorio da parte di questo Assessorato, abbiamo più volte richiesto e sollecito con urgenza un Piano aggiornato di Oper Fiber e una pianificazione almeno semestrale dell'avvio previsto dei lavori per poter opportunamente informare il territorio.
Sono stati organizzati numerosi incontri tecnici di approfondimento, sia con Infratel conia Open Fiber, cercando di individuare una forma costruttiva di dialogo.
Nel dicembre 2019 ho scritto una lettera al Ministro Patuanelli per evidenziare la gravissima criticità che riguardava i ritardi dei lavori dei cantieri di Open Fiber in Piemonte, collegata al rischio di perdere i fondi comunitari a causa del mancato raggiungimento dei target di spesa previsti nel 2019.
A gennaio 2020 ho incontrato a Roma i vertici di Open Fiber, evidenziando anche in quell'occasione le criticità dovute ai forti ritardi, che, di fatto, hanno portato allo slittamento di tre anni (quindi al 2023) la conclusione delle opere.
Nel mese di marzo 2020, in piena crisi COVID, ho scritto personalmente al Ministro Pisanu per chiedere che fossero assegnati alla nostra Regione con urgenza dei fondi per supportare la didattica online del Piemonte, che, a causa dei ritardi nel piano nazionale, pagava un deficit d'infrastrutturazione tecnologica dovuto della mancanza di connessione in molti Comuni piemontesi.
Proprio in occasione dell'ultimo incontro politico in Conferenza Stato Regioni e delle Province autonome del 21 maggio 2020 (incontro molto recente, quindi), anche dopo un'intesa preliminare con il Presidente dalla Commissione speciale Agenda Digitale, l'Assessore Callari della Regione Friuli Venezia Giulia, abbiamo espresso l'esigenza di proporre un commissariamento posto in capo al Presidente delle Regioni, richiedendo eventuali somme compensative per la prosecuzione delle infrastrutture per garantire il completamento delle opere secondo l'originaria dotazione di spese previste.
In merito al secondo quesito (se condividono la necessità di riprendere con urgenza l'attività della cabina di regia al fine di attivare un monitoraggio vero, concreto e puntuale del Piano BUL, in stretta sinergia con ANCI Piemonte, UNCEM Piemonte e ogni altra associazione di Enti locali interessata e, in caso di risposta affermativa, se e con quali tempi si pensa di rinnovare uno specifico programma di lavoro della cabina di regia), rispondo che, per opportuna informazione, in piena emergenza COVID 19, la cabina di regia del Piano BUL Piemonte è stata convocata il 30 marzo scorso, per condividere tutte le criticità con i referenti di Province ANCI e UNCEM, nonché per chiedere la loro collaborazione al fine di velocizzare gli iter necessari al rilascio delle autorizzazioni per l'avvio di tutti i lavori. Erano presenti anche i referenti di Infratel e di Open Fiber. Le cabine di regia non seguono una pianificazione predefinita da alcun regolamento, ma vengono convocate in accordo ovviamente con il territorio ogni qualvolta ci siano elementi utili da discutere.
Anticipiamo che la prossima cabina di regia sarà convocata per presentare il piano di lavoro di Open Fiber. Per questo motivo, siamo in attesa proprio da loro della rimodulazione dei piani. Qualora possa essere di suo interesse, gli Uffici le invieranno tutte le informazioni utili in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per una replica; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Intanto chiedo - so che l'ha già ribadito - se è possibile avere in forma scritta tutte le risposte degli Assessori, compresa questa dell'Assessore Marnati.
Prendo atto favorevolmente delle considerazioni esposte dall'Assessore rispetto all'interesse al Piano Banda Ultra Larga. Quando nella nostra interpellanza chiediamo di riprendere il lavoro sulla cabina di regia, è evidente che non è che le cose ce le inventiamo, semmai facciamo nostre le sollecitazioni provenienti formalmente sia da ANCI sia da UNCEM Piemonte rispetto a quel lavoro, tant'è vero che risulterebbe che la cabina di regia in un anno, premesso che ho già .



(Audio mancante o non comprensibile)



AVETTA Alberto

Si è trovato a gestire un problema annoso che ha ereditato. Ma, al netto di questo, da un anno ormai è lui l'Assessore, quindi è giusto che si faccia carico sia degli oneri che degli onori rispetto alle tematiche che gli competono.
Detto questo, sappiamo che si tratta di un problema annoso, che arriva da lontano. Le ragioni del ritardo del Piano della Banda Ultra Larga in Piemonte sono tantissime. Sono quelle che l'Assessore ha sinteticamente ricordato, però certamente non possiamo non rilevare il fatto che UNCEM e ANCI abbiano scritto dopo un anno dall'inizio dell'insediamento di questa Giunta.
Soprattutto, rileviamo che la cabina di regia è stata convocata solo una o due volte: dunque, per essere una cabina operativa che coordina, sarebbe necessario, a mio avviso, un programma di lavoro un po' più spedito diciamo così, e un po' più operativo. Ovviamente, se la si convoca una volta ogni tre mesi, quel modello di lavoro non può funzionare in queste condizioni.
In conclusione, rilevo e faccio mie le considerazioni sollevate da ANCI e UNCEM, e prendo atto delle novità che l'Assessore ci ha riferito. Mi auguro, per il bene di tutti e per la competitività del Piemonte, che davvero si possa trovare il modo di recuperare quel terreno perduto suggerendo all'Assessore di coinvolgere e di fare proprie le istanze degli amministratori locali, che conoscono molto bene e molto a fondo questa vicenda, e senza i quali, a mio avviso, quel terreno perduto non lo si recupera, quindi dando ruolo sia ad ANCI sia a UNCEM.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie all'Assessore Marnati e grazie al Consigliere Avetta, sempre puntuale nelle illustrazioni e nelle repliche.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 258 presentata da Rossi inerente a "Gestione del Trasporto Pubblico Locale durante l'emergenza COVID-19 "


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 258.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta dell'Assessore è di tre minuti.
Non è prevista la replica.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non voglio dire sempre le stesse cose quando si parla di questo tipo d'interrogazioni, ma chiaramente ho presentato quest'interrogazione diversi mesi fa, in piena emergenza COVID, ma oggi la risposta ha un senso diverso.
Non voglio dire che non ce l'abbia perché, come dirò nella mia illustrazione, ce l'ha ancora, ma in un senso diverso. In quel periodo eravamo in pieno lockdown, ora siamo in uscita, ma il tema del trasporto pubblico locale esiste per la questione delle misure di sicurezza ed esiste perché gli operatori del trasporto pubblico, nel momento in cui presentavo l'interrogazione, avevano dato indicazioni per cui si scaricava tutto il peso della situazione sugli utenti.
Faccio degli esempi. Se in stazione ci fossero state troppe persone in attesa, queste avrebbero dovuto aspettare il convoglio successivo, perch non sarebbe stato loro permesso di salire sul treno. Abbiamo assistito anche alla soppressione di diversi convogli. C'era un atteggiamento che, in quella fase, tendeva a scaricare molto sui pendolari sia lavoratori sia studenti ma, soprattutto sui lavoratori perché, mentre le attività scolastiche sono state sospese, alcuni hanno dovuto continuare ad andare a lavorare.
Qual è la questione che ponevo e che pongo anche oggi con l'interrogazione in vista della riapertura di settembre dove, sicuramente, l'attività lavorativa sarà a livelli quasi normali come sta tornando a essere, e anche l'istruzione, con ogni probabilità, ripartirà, almeno ce lo auguriamo sperando di avere dati sanitari che ce lo permettano.
Il tema è come la Regione intende fare in modo che il trasporto pubblico locale funzioni e sia coerente con la situazione sanitaria che stiamo vivendo, senza che gli operatori o le scelte ricadano sui pendolari.
Questo era il senso dell'interrogazione, che rimane ancora oggi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi, per essere stato nei tempi e per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Marco Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Capisco che l'interrogazione fosse stata presentata in un'epoca diversa e che quindi avesse delle domande declinate un po' diversamente, ma il Consigliere Rossi oggi ha rappresentato bene quali sono forse le domande più attinenti e aderenti al periodo che ci stiamo preparando a vivere.
Nel corso dell'emergenza dal 4 maggio il servizio è stato gradualmente implementato e oggi siamo sostanzialmente alla situazione di un anno fa.
I disagi sono stati tanti, seppure la sospensione delle attività scolastiche e le molte aziende chiuse abbiano, di fatto, attutito l'impatto. Al di là del quadro incerto per le scuole - anche il Consigliere Rossi ha tradito questa incertezza dicendo "speriamo che il prossimo anno le scuole ripartano normalmente" - e al di là del fatto che queste decisioni non sono ancora state prese, abbiamo deciso, di comune accordo con l'Agenzia della Mobilità, ma anche con il Comune di Torino e con le istituzioni più importanti, di instaurare un Tavolo di lavoro che vede fortunatamente la partecipazione anche delle rappresentanze sindacali, e che ci consentirà di provare a prevenire quello che succederà a settembre.
Abbiamo chiesto ai mobility manager delle aziende, degli enti e delle conurbazioni più importanti di provare a capire i numeri, gli orari di lavoro e le scelte che queste aziende stanno immaginando di fare per settembre. Al pari abbiamo mandato un questionario - iniziativa presentata la settimana scorsa - a tutte le istituzioni scolastiche per provare a non farci trovare impreparati o, peggio ancora, accampare scuse che ci saranno in qualche maniera o dare la responsabilità, a chi non ha ancora deciso o che, magari, deciderà a metà agosto quale sarà il quadro scolastico per settembre.
Il tentativo è di avere una serie di dati e una mole di numeri che ci consentano di ipotizzare proprio quanto diceva il Consigliere Rossi, cioè un servizio il più possibile confacente alle esigenze. Sapendo però che mai riusciremo a soddisfare tutte le esigenze del nuovo mondo o, almeno, non riusciremo a farlo in così poco tempo, considerando anche che il numero di mezzi, il numero di autisti e il numero di chilometri a disposizione difficilmente potrà essere "stressato" più di tanto.
Credo, tuttavia, che ci stiamo ponendo in maniera virtuosa da questo punto di vista, nel senso che, in questo momento, non possiamo fare altro se non prendere tutte le intelligenze che lavorano nel settore - quindi dai Consorzi, a Trenitalia, a GTT, ai sindacati. Si tratta di prendere tutti i centri più importanti di concentrazione dei servizi, cioè le scuole e le aziende pubbliche e private, coinvolgendo anche Confindustria, come abbiamo fatto in questo Tavolo, per provare a delineare gli scenari che a settembre si porranno.
Parallelamente, però - questo lo devo dire, perché è argomento attuale tutte le Regioni si stanno muovendo politicamente (qualcuna addirittura sembra che voglia anticipare con ordinanze del Presidente della Giunta regionale), ma sostanzialmente tutte le Regioni hanno richiesto, ottenendo una dicitura, nell'ultimo DPCM, sulla possibilità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di emanare un decreto ministeriale che modifichi le linee guida in particolari condizioni di contagio. Rispetto al 4 maggio con le linee guida fatte in quei giorni ora c'è una diffusione del virus molto diversa e quindi anche la richiesta che ci fanno tutte le aziende, che è ormai quasi obbligatoria nel momento in cui sugli aerei abbiamo tolto il distanziamento, è proprio quella di eliminare il distanziamento a bordo, coprendo il 100% dei posti utili, naturalmente con l'obbligo della mascherina.
Questo è, secondo noi, il punto di approdo cui si deve arrivare se l'indice di contagio sarà questo. Ci aspettiamo che INAIL, Ministero e Governo approvino velocemente. Ma ciò non farà venire meno il nostro lavoro, quindi non sarà per noi una liberazione il fatto che venga rimosso il distanziamento. Noi continueremo questo tipo di lavoro per essere pronti comunque, a immaginare uno scenario e avere a nostra disposizione una serie di dati che, purtroppo, a oggi e da tanti anni, non abbiamo più raccolto e che ci servono, comunque, come base di partenza di uno scenario trasportistico futuro, che tenga insieme quanto diceva prima il Consigliere Avetta sugli orari nuovi e sulla differenza della nostra società economica e delle nostre città a seguito del COVID.
Questo è quello che, ripeto, stiamo facendo tutti insieme, coinvolgendo i mobility manager delle aziende e degli enti pubblici più importanti, e che cerchiamo di attuare nelle prossime settimane. Naturalmente sapendo che molti istituti scolastici ci stanno rispondendo con una serie di dati, ma anche con una serie di dubbi che loro stessi hanno, non avendo un quadro certo di quello che succederà a settembre.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Ammortizzatori sociali

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 237 presentata da Valle inerente a "Ritardi gestione della cassa integrazione in deroga" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 237.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta dell'Assessore di tre minuti.
Non è prevista replica illustra l'interrogazione.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Scusi, Presidente, leggo in chat che il Consigliere Valle scrive se è possibile avere risposta scritta sull'interrogazione n. 237, perché ha problemi di connessione.



PRESIDENTE

Prendiamo atto di ciò che ha scritto in chat il Consigliere Valle.
Sarà compito dell'Assessore Chiorino rispondere via mail al Consigliere.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Mando la risposta per iscritto al Consigliere Valle.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza. Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 55 del 19 marzo, a integrazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per la migliore gestione della seduta. Per segnalare la propria presenza, occorre tenere la telecamera attiva, utilizzando l'apposito pulsante (attivo/nero disattivato/rosso). Il pulsante del microfono va attivato solo e quando si ottiene la parola; diversamente, per chiedere la parola occorre prenotarsi per mezzo della chat.
La seduta è trasmessa in streaming. Pertanto tutto ciò che è inquadrato dalle telecamere è visibile online. Prego, inoltre, di silenziare i cellulari.
Comunico che procederò all'appello nominale sia al fine della conferma della presenza sia ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza. Sia la presenza sia la votazione vanno confermate nella chat. Prego di prestare particolare attenzione a quest'adempimento.
Comunico che hanno chiesto congedo Chiorino, Cirio, Graglia e Poggio Giovanni.
Il numero legale è 24.
Procedo quindi ora all'appello nominale per l'indicazione dei partecipanti e chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza ai fini del verbale.
Chiedo di mantenere attive le telecamere e il proprio dispositivo e di rispondere all'appello in modo intellegibile e confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, ha chiesto se ci fossero interventi sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

Su eventuali richieste di modifica dell'o.d.g.



GRIMALDI Marco

Assolutamente sì, Presidente, però per non commettere lo stesso errore dell'altra volta, lei le Comunicazioni quando le dà? O ritiene di averle già date?



PRESIDENTE

Le Comunicazioni le ho date e riguardavano i congedi. Al momento, ho solo queste Comunicazioni.



GRIMALDI Marco

Le Comunicazioni dei congedi, quindi?



PRESIDENTE

Prima si approva l'o.d.g. e poi si fanno le Comunicazioni.



GRIMALDI Marco

Sta dicendo un'altra cosa, nuovamente.



PRESIDENTE

No, è sempre stato così. Se qualcuno deve avanzare una richiesta di modifica dell'o.d.g., deve farlo adesso. Poi ci sono le Comunicazioni sulle quali si può intervenire.
Adesso siamo nella fase della richiesta di modifica dell'o.d.g.



GRIMALDI Marco

Benissimo.



PRESIDENTE

Con inserimenti.



GRIMALDI Marco

Sì, sì; volevamo solo chiederglielo, visto che alcune volte le Comunicazioni le ha date addirittura prima dell'appello e in altre occasioni dopo.



PRESIDENTE

Le do prima e lo rifaccio anche dopo perché, poiché stiamo svolgendo per appello nominale le votazioni, serve anche a me per capire chi non chiamare. Attualmente, infatti, sono quattro i Consiglieri in congedo perciò non li ho chiamati. Talvolta erroneamente li chiamo, però non incidono sul numero legale.



GRIMALDI Marco

Allora le potrei già chiedere, dopo il Consigliere Sacco che ha una modifica all'o.d.g., la parola per una modifica dell'o.d.g.?



PRESIDENTE

Sì, va bene.



GRIMALDI Marco

Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sull'o.d.g. Considerato che la votazione degli emendamenti sul collegato ci prenderà diversi giorni e non so se anche i colleghi hanno sentito le notizie che arrivano dal mondo, ma purtroppo sono state registrate ondate di ritorno, per esempio in Corea del Sud, un Paese che ha avuto - sto parlando sempre di COVID - una grande capacità di monitoraggio del contagio, anche grazie a strumenti digitali, visto che purtroppo sta iniziando ad avverarsi quello che alcuni scienziati hanno iniziato a preventivare, legato a queste ondate di ritorno, a questi picchi di contagi legati al COVID, sarebbe molto importante riuscire a votare nella giornata di oggi, la mozione n. 286, che reca "Istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla questione dell'emergenza COVID in Piemonte" proprio per riuscire a sciogliere quei nodi che ci sono verificati durante le fasi emergenziali di marzo e aprile.
In questo modo, avremmo la contezza di avere il polso della situazione nel caso in si dovesse verificare, non solo nel nostro Paese, ma più precisamente nella nostra regione, un'ondata di ritorno. Nella mia provincia c'è stato il caso di una RSA dove ci sono stati contagi e alcune persone sono mancate. Stanno facendo delle verifiche su quelle che possono essere le responsabilità, ma, al di là di questi casi sporadici che abbiamo evidenziato in questo mese, il rischio sarebbe di arrivare a settembre ottobre e novembre senza avere le idee chiare, senza esserci chiariti sulle difficoltà avute nella gestione dell'emergenza COVID.
Chiedo di invertire l'o.d.g. e, quindi, di anticipare il punto 3) come primo punto all'o.d.g., ovvero la mozione n. 286, al fine di consentire a questo Consiglio di attivarsi il più velocemente possibile per andare a indagare su quelle che sono state le difficoltà che ha avuto il nostro sistema sanitario e, soprattutto, le motivazioni, che sono gli aspetti che più ci interessano, per essere in grado di rispondere, in maniera tempestiva, nel caso in cui dovesse essere riscontrato un inizio di ondata di ritorno durante i mesi autunnali e invernali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anche a seguito della discussione avuta con i Capigruppo venerdì, non avendo più ricevuto comunicazioni e non sapendo che cosa la maggioranza ha scelto, dopo aver fatto diverse proposte, anche pubblicamente, chiederei l'inversione dell'o.d.g., a partire dalla votazione, al primo punto, sulle Commissioni d'inchiesta e d'indagine sul COVID.
Come lei sa, ancora oggi i giornali sono pieni d'interviste, appelli e denunce da parte di molti familiari, laboratori e operatori sanitari che si sono sentiti abbandonati durante questa crisi, perché in mancanza di dispositivi, perché in mancanza d'indirizzi chiari e comprensibili, perch ancora oggi non si sa che è successo, dal 20 febbraio alle prime delibere proprio ai pazienti non autosufficienti che uscivano dei nostri reparti di terapia intensiva.
Ancora oggi leggiamo, e avremmo anche un question time sul punto, cosa è successo in queste RSA. Come lei sa, Presidente, il 20 marzo, dopo un mese da Codogno, la Giunta fece una prima delibera, ma non è quella che sarà pubblicata l'11 aprile, quindi quasi 20 giorni dopo. Per questo motivo credo che il Consiglio regionale abbia il dovere di arrivare a un punto su che cosa è successo, su quali sono state le delibere della Regione Piemonte inoltrate alle ASL, quali di queste le ASL hanno inoltrato alle RSA e con quali indirizzi. Come mai è stato possibile, ancora un mese dopo, far sì che alcuni pazienti, senza negativizzazione e senza doppio tampone entrassero nelle RSA? Questo è successo e abbiamo nero su bianco queste prove.
Giacché non siamo un tribunale, ma siamo un Consiglio regionale, credo che una Commissione d'inchiesta o una Commissione d'indagine servano esattamente a capire che cosa non ha funzionato.
Per questo, anche unendomi a quanto diceva il Consigliere Sacco, visto che non è esclusa la possibilità che, purtroppo, ci sia una recrudescenza del virus nei primi mesi dell'autunno prossimo (così la divulgazione scientifica e tecnica ci mette davanti a quest'ipotesi di seconda ondata) non vorremmo che per allora non si fossero risolte neanche quelle che sono di fondo, le domande che ancora oggi poniamo a questa maggioranza.
Dove staranno i pazienti non autosufficienti che escono dei nostri ospedali? È giusto che siano nelle RSA o non è giusto ipotizzare, anche per questa fase nuova, per evitare quanto successo in passato, luoghi, magari gestiti dalla sanità pubblica, per ogni quadrante? È possibile ipotizzare luoghi diversi dalle OGR, che non sono certo luoghi idonei per i pazienti non autosufficienti? Di queste e di tante cose vorremmo discutere con voi, ma credo che il primo punto sia fare chiarezza. Con quale strumento? Commissione d'inchiesta come dicono le opposizioni? Commissione d'indagine, come mediazione fra le opposizioni e la maggioranza? O siete ancora legati a un'idea assai strana: che per difendere l'operato di qualcuno si pensa di insabbiare tutto, anche le responsabilità che non sono della politica e che noi dovremmo indagare per primo? Già, perché non è solo la Magistratura che ha questo compito non ci sono solo i rilievi penali, ci sono quelle che sono le competenze della Regione, ma soprattutto nostre, dell'opposizione. Noi dobbiamo vigilare perché tutto sia andato correttamente e, soprattutto, perché ci sono errori da non commettere in futuro.
Per questo, Presidente, le chiederei l'inversione all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per essere rimasto nei tempi.
Ricordo che il tempo deve essere di cinque minuti al massimo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ne userò molto di meno, però sono a richiedere la possibilità di avere un'informativa per questa mattina, in Aula, in merito a quello che penso che tutti i colleghi abbiano letto e visto ieri rispetto alla manifestazione unitaria delle tre sigle sindacali a tutela di tutte quelle lavoratrici che lavorano all'interno del mondo scolastico.
Come lei sa, Presidente, moltissime sono le attività collegate al mondo della scuola pubblica, come per esempio le mense, che vedono centinaia e centinaia di dipendenti delle cooperative e delle aziende che lavorano all'interno di queste realtà che vivono un momento di grande difficoltà oltre che di grande incertezza rispetto al futuro: cassa integrazione in deroga, incertezze sulla riapertura della scuola, se i ragazzi potranno andare in mensa e, se sì, su che turni.
Poiché ieri c'è stata una manifestazione molto partecipata davanti alla Prefettura, volevo sapere se fosse possibile, in questa sede, avere un'informativa da parte dell'Assessore al lavoro e all'istruzione, proprio per capire che interlocuzioni sono in atto da parte della Regione, perché è vero che ci sono responsabilità e decisioni che devono essere prese in sede di Governo e ministeriale, ma è anche vero che la Regione può compiere un atto di grande propulsione politica e di sostegno a queste istanze.
Penso che queste comunicazioni siano arrivate anche all'Assessorato e volevo capire, Presidente, se fosse possibile, in questa mattinata o in parte di essa, poter dedicare qualche minuto, proprio per capire, noi come Consiglieri, che cosa sta facendo la Regione Piemonte per sostenere aiutare e collaborare con le realtà sindacali, affinché il futuro di queste persone sia il più certo possibile, alla luce delle incertezze che hanno vissuto fino a oggi, proprio a causa del COVID.
È, infatti, evidente che se le scuole sono chiuse, anche tutti i servizi legati alle scuole, comprese le mense, sono fermi.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g., pertanto possiamo procedere con la votazione delle tre proposte.
Prima c'è la proposta di Magliano, che è una richiesta d'informativa all'Assessore del lavoro e all'istruzione, sulla manifestazione indetta dalle tre sigle sindacali a tutela delle lavoratrici che lavorano nei servizi accessori al sistema scolastico (mese, doposcuola e altri), vista l'interruzione legata all'interruzione del servizio scolastico e l'incertezza delle riprese.
Procediamo con questa votazione e, successivamente, con le altre due richieste d'inversione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di comunicazioni della Giunta regionale presentata dal Consigliere Magliano.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la successiva richiesta di modifica dell'o.d.g. del Consigliere Sacco, che riguarda l'inversione del punto 3) con il punto 2) identica a quella del Consigliere Grimaldi: anch'egli chiede l'inversione del punto 3) al punto 2) e, quindi, di votare subito la mozione n. 286 relativa alla Commissione d'inchiesta, prima della discussione e della votazione degli emendamenti del disegno di legge n. 83.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Sacco.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino, Cirio, Graglia e Poggio Giovanni.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, erano solo tre le richieste d'inversione? Abbiamo fatto solo tre votazioni?



PRESIDENTE

Sì, le richieste dei Consiglieri Magliano, Sacco e Grimaldi. Quelle dei Consiglieri Sacco e Grimaldi erano identiche. Ponevano la stessa richiesta d'inversione: dal punto 3) al punto 2).



GRIMALDI Marco

No, la richiesta del Consigliere Sacco era di comunicazioni sul COVID. La mia riguarda la Commissione d'inchiesta.



PRESIDENTE

Il Consigliere Sacco ha chiesto l'inversione dal punto 3) al punto 2), come il Consigliere Grimaldi. Questa è la nota degli Uffici, che hanno seguito tutta la discussione.



GRIMALDI Marco

Io le chiedo le comunicazioni sul COVID, allora. Scusi, ma avevo capito che erano diverse le comunicazioni e che il Consigliere Sacco aveva chiesto l'informativa della Giunta, mentre io, a questo, aggiungevo la parte sul COVID.
Diversamente, le chiedo una votazione a parte.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, abbiamo già chiuso la parte delle richieste di modifica dell'o.d.g.



GRIMALDI Marco

No, l'ho capito dopo che faceva solo due votazioni su tre.



PRESIDENTE

Ho riassunto e spiegato tutto. Se vuole, la metto in votazione in via del tutto eccezionale, ma ho chiesto espressamente più volte se c'erano richieste di modifica e non ci sono state, pertanto ho approvato l'o.d.g.
Faccio prima a procedere con la votazione che mettermi a trovare il cavillo.



GRIMALDI Marco

La ringrazio, faccia così.



PRESIDENTE

Non è un problema, facciamo prima a indire la votazione, però chiedo celerità quando chiedo se qualcuno ha intenzione d'intervenire rispetto alle richieste di modifica dell'o.d.g.
Consigliere Gallo, chiede la parola sull'ordine dei lavori? Per cosa? Prego, l'ho letto adesso in chat.



GALLO Raffaele

Presidente, faccia pure votare la richiesta del Consigliere Grimaldi.
Intervengo dopo, prima dell'inizio dell'iter ordinario dell'esame di articoli ed emendamenti, se possibile.



PRESIDENTE

Va bene.



GALLO Raffaele

Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di comunicazioni della Giunta regionale presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, dopo l'approvazione dell'o.d.g., perch prima di iniziare l'esame degli articoli e degli emendamenti, chi è in Aula come me, il collega Sacco e il collega Ruzzola, ha ricevuto un'enciclopedia di emendamenti che andremo a discutere e a incominciare a votare in queste giornate.
Prima d'iniziare un'ulteriore sequenza di tre giorni (oggi, giovedì e venerdì), dopo quella della settimana scorsa, il Consiglio ha sempre lo stesso o.d.g., rispetto al quale rileviamo che anche l'ulteriore nuova richiesta presentata dai colleghi Grimaldi e Sacco a nome di tutte le opposizioni di discutere l'argomento relativo al tema della sanità, del COVID, quindi dell'indagine per fare chiarezza e capire come migliorare il sistema sanitario nei prossimi mesi, è stata di nuovo bocciata. Questo è indicativo della volontà della Giunta e della maggioranza di non approfondire il tema.
A beneficio di chi ci ascolta, dei più o meno numerosi cittadini che ci ascoltano in diretta e degli organi di comunicazione, mi preme riepilogare come mai siamo di fronte a quest'ulteriore sequenza di Consigli regionali fiume, che occuperanno questa settimana e probabilmente anche la prossima: perché, di fronte ai tanti temi che noi abbiamo sollevato nella scorsa seduta del Consiglio regionale, qui in Aula, in Giunta per il Regolamento nel dibattito nel merito delle questioni inserite all'interno di questo disegno di legge omnibus, c'è un silenzio assordante da parte della Giunta e della maggioranza al netto di alcune dichiarazioni stampa che, però, non ci risulta siano corredate da atti formali all'inizio di questa seduta.
Pertanto, li riepilogo a beneficio mio, dell'Aula e di chi ci ascolta.
Noi ci siamo trovati di fronte a una sistematica forzatura del Regolamento dell'Aula: abbiamo discusso un giorno intero in Giunta per il Regolamento e in Consiglio regionale sull'interpretazione di alcune norme che regolano le relazioni Giunta-Consiglio e maggioranza-opposizione a tutela delle minoranze.
Alla Conferenza dei Capigruppo, venerdì, ci siamo trovati di fronte a un'ulteriore forzatura rispetto alla quale, anche qui, chiediamo delucidazioni alla maggioranza: il richiamo in Aula di ulteriori otto disegni di legge, bypassando completamente il lavoro di approfondimento e confronto, nel merito, nelle Commissioni, rispetto alle quali - lo diciamo anche qui in Aula, pubblicamente - chiediamo che sia ristabilito il percorso di relazioni e di dialettica all'interno del Consiglio regionale che prevede un passaggio in Commissione per gli approfondimenti tematici e poi l'approdo in Aula, senza bypassare o utilizzare scorciatoie sistematiche sui disegni di legge importanti, quali, ad esempio, quello sul riordino della materia rifiuti; tema molto importante, che dev'essere approfondito nelle sedi di competenza.
La seconda grande questione è il punto interrogativo, ripetuto con la votazione precedente, in merito alla Commissione d'indagine sulla sanità.
Oramai sono tre settimane che ne discutiamo: non tre martedì, ma tre settimane di Consiglio! E, rispetto a questo, non riusciamo ad arrivare a un dunque, a una sintesi, all'opportunità, tutti insieme, di aiutare il Piemonte, il Sistema Sanitario Nazionale e i nostri cittadini ad avere un servizio migliore, certo partendo dal passato, da quello che è successo, ma per migliorarlo e per fare un lavoro utile per il Piemonte, volto a verificare che cosa non ha funzionato e che cosa dobbiamo migliorare.
Poi c'è il grande tema della caccia. In questo disegno di legge, si ridisegna completamente una delle leggi che noi giudichiamo più equilibrate e discusse in anni di Consiglio regionale all'interno di quest'Aula. Quel lungo lavoro ha portato alla definizione di una legge equilibrata funzionante, pienamente operativa, che andava a coprire già nel 2017 una vacatio legis che oggi non esiste più e che quindi fa decadere l'urgenza e la necessità d'inserire queste norme all'interno dell'omnibus. La legge c'è, per cui l'attività venatoria è regolata.
Con questa norma, voi ridisegnate completamente una legge così importante e complessa, come quella dell'attività venatoria, inserendo non solo nuovi articoli, ma prevedendo emendamenti che riscrivono ulteriormente sia gli articoli sia alcune parti della legge che non avevate voluto modificare all'inizio. A beneficio di chi ci ascolta, ne cito due: l'aumento delle specie cacciabili, quindi l'aumento delle specie che si possono cacciare, e la riapertura dell'attività venatoria la domenica, che era stata una grande battaglia, ma anche una grande vittoria, per chi aveva mostrato questa sensibilità rispetto alla possibilità di chiudere la caccia la domenica per favorire ancora di più il turismo, soprattutto in alcuni territori del Piemonte (penso alle Langhe, al Cuneese, ai nostri boschi), dove a fine settembre la presenza turistica è ancora molto sentita. In quel modo, si dava la possibilità ai nostri turisti di fare le passeggiate in tranquillità.
Infine - ma non la tengo per ultima perché di minore importanza sottolineo una delle questioni emerse nel dibattito pubblico di queste giornate: ebbene, sono trascorse quattro giornate, ma su quest'aspetto rimane un silenzio di fondo e atti formali che non sono conseguenti alle dichiarazioni. Mi riferisco al tema del GAP e della ludopatia, con l'inserimento di quest'emendamento all'ultimo secondo.
Confesso che oggi ho qualche difficoltà a verificare in questa enciclopedia se c'è o no - in realtà, non ne ho di difficoltà - ma vedo che è ancora presente nell'articolato .



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

Sono tanti temi e tante questioni che ci tengono qui in Consiglio regionale a discutere nel merito delle questioni, nel merito delle tematiche, ma anche nel merito e nel metodo dei rapporti tra Consiglio, Giunta e maggioranza. Si tratta, tra l'altro, di temi molto divisivi anche all'interno della maggioranza, perché da alcune note stampa abbiamo rilevato che neanche la maggioranza è compatta su molti di questi argomenti. Concludo, Presidente - la ringrazio per la possibilità di svolgere questo intervento - ma le chiedo preliminarmente chiarezza rispetto a tutti questi temi (qualora esista questa chiarezza), altrimenti discuteremo il provvedimento in questione emendamento per emendamento articolo per articolo, e lo faremo per difendere, a nostro giudizio, le posizioni che voi andate a modificare in questo disegno di legge, e per ribadire che il Regolamento è al servizio della buona relazione fra maggioranza e opposizione, fra Giunta e Consiglio, e non può essere forzato da nessuno, né può essere oggetto d'interpretazioni unilaterali.
Il mio intervento voleva essere un riepilogo dei tanti temi aperti e delle questioni inserite in quest'omnibus, anche perché, dopo tante sedute, si rischia di perdere un po' il filo della discussione per chi ci segue e ci ascolta, e magari non riesce più a seguire il dibattito generale.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Le ho concesso qualche minuto in più, che toglierò al collega Giaccone, con sua somma gioia.
Prego, Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il Consigliere Gallo, perché, in realtà, l'aspetto di sintesi cronologica degli avvenimenti recenti che avrei voluto fare anch'io è già stato introdotto da lui, quindi sono d'accordo a prendermi anche qualche minuto in meno.
Vorrei fare alcune considerazioni più sul metodo e sulla circostanza difficile in cui ci troviamo, che potrei definire d'impasse, quasi di blocco o d'incartamento, non solo nei rapporti, ma anche nella normale evoluzione dei lavori d'aula o di Commissione.
Cercherò di essere il più costruttivo e pratico possibile nel mio intervento.
È evidente che, rispetto a un insieme di temi, alcuni dei quali stanno a cuore alla maggioranza, altri alla minoranza, non siamo riusciti in questi ultimi giorni a fare una sintesi e a trovare un disegno d'insieme che appunto, realizzasse, com'è giusto che sia in democrazia, degli elementi di sovrapposizione che consentissero di far riprendere in maniera più fluida i lavori d'Aula.
Quello che suggerirei, dal punto di vista del metodo, è di andare a riprendere tutti gli elementi che al momento sono sul tavolo, che ha già richiamato il Presidente Gallo: ci sono gli emendamenti all'interno del collegato che riguardano la caccia, c'è l'ultimo che riguarda la ludopatia ma c'è anche il tema per noi oggettivamente rilevante della Commissione d'inchiesta (avevamo anche considerato che potesse diventare d'indagine).
Peraltro, c'è anche il tema dell'istituzione della Commissione autonomia.
Voglio ancora una volta confermare che, per quanto riguarda la Commissione di argomento sanitario, dal mio punto di vista non si tratterebbe assolutamente di una "caccia alle streghe", ma più di una ricerca degli elementi di debolezza, che, in un momento oggettivamente molto difficile hanno un po' complicato le cose e hanno anche causato vittime, ma proprio per studiarne il meccanismo e per capire dove si è sbagliato, e non per individuare un "colpevole" (almeno da parte mia, nella maniera più assoluta, visto che già la parola contraddice la mia mentalità rispetto all'argomento).
Perché chiedo questo? Perché, in realtà, se la maggioranza decide di utilizzare questo strumento di forzatura, noi ci troviamo di fronte a un vulnus di natura funzionale, cioè non facciamo funzionare bene gli strumenti che avremmo a disposizione (come potrebbe essere la Commissione) ma anche di natura normativa, perché penso che in quest'Aula si convenga tutti sul fatto che il dibattito su un certo tema, per quanto veda due fazioni contrapposte sull'interpretazione, sia oggettivamente più vantaggioso se viene svolto, piuttosto che se viene realizzato attraverso un emendamento imposto.
L'invito che rivolgo in quest'ordine dei lavori è di non derubricare la funzione fondamentale del dibattito e della ricerca anche in Commissione.
Abbiamo detto più volte che nel corso della legislatura precedente noi stessi, quando eravamo in maggioranza, abbiamo accolto suggerimenti dell'opposizione che - lo dico tranquillamente - hanno migliorato le leggi dal punto di vista dei cittadini piemontesi.
Lo stesso invito lo rivolgo adesso a tutti i colleghi in Aula. Siamo di fronte a una quantità record di emendamenti presentati. Purtroppo siamo stati costretti a presentarli; diversamente, non avremmo potuto, in questo momento, sottoporvi la riflessione che io stesso sto facendo. Se utilizziamo tutto questo tempo che abbiamo davanti, nel quale dovremmo affrontare, emendamento per emendamento, l'illustrazione e il voto per tornare in Commissione e discutere delle questioni fondamentali che ho richiamato prima, facciamo un miglior servizio a noi stessi, nel modo in cui spendiamo il nostro tempo e ai cittadini.
Oggettivamente, sappiamo quale sarà il riscontro dal punto di vista del risultato finale di quegli emendamenti, perché è chiaro che c'è una maggioranza. Diverso sarebbe se, invece, in Commissione, potessimo tutti confrontarci sulle diverse idee e sui diversi modi di affrontare questi temi.
Dal mio punto di vista, l'opposizione sarebbe senz'altro più favorevole a dover non dico cedere le armi, ma a vedere modificata una norma sulla base di un confronto in Commissione piuttosto che sulla base degli emendamenti.
Sarebbe senz'altro un miglioramento nei rapporti tra di noi, perché ci sarebbe rispetto delle opposizioni nel fatto che queste possano svolgere il loro mandato democratico e ciò che i cittadini li hanno invitati a fare ma anche dal punto di vista normativo, come ho già introdotto prima, sarebbe senz'altro un miglioramento.
Considerato che, arrivando a una sintesi in Commissione, per carità, la maggioranza arriverebbe comunque al suo obiettivo di modificare - avendo la maggioranza stessa - la legge, ma probabilmente avremmo anche una norma finale più equilibrata e più corretta.
Ripeto ancora, e concludo e la ringrazio per il tempo che mi ha concesso che comprendo benissimo il bisogno e la legittima volontà della maggioranza di andare verso ciò che ha promesso in campagna elettorale. Invito solo per l'ennesima volta, visto che il tempo che comunque dobbiamo impiegare in uno o nell'altro caso è parecchio, a farlo per la strada principale del confronto democratico e non attraverso le forzature di emendamenti che senz'altro, verrebbero votati ma, alla fine, non avrebbero il riscontro del dibattito e del confronto come dovrebbe essere in Aula.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Pensavo che, dopo il confronto di venerdì in Conferenza dei Capigruppo, il Presidente si facesse promotore di una sospensione dei lavori all'inizio della seduta per capire se le proposte che la maggioranza ci ha fatto abbiano resistito nel tempo.
Devo dire, Presidente, che la maggioranza probabilmente non ha molti problemi a cambiare idea nel corso delle settimane; d'altra parte, i Capigruppo di opposizione hanno bene in testa le parole del Consigliere Preioni sulla Commissione d'indagine di qualche settimana fa, naufragata nel tempo, con le diverse opinioni sorte in maggioranza e in Giunta.
Adesso, come abbiamo letto tutti noi, avete annunciato il ritiro di un emendamento sulla ludopatia e sul contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Probabilmente vi siete anche accorti che quello che avete fatto non è l'anticipo della cosiddetta "legge Leone", quindi di una riformulazione dei distanziometri, ma è una sanatoria, di fatto, per chi in questi anni non ha rispettato le regole.
Avete annunciato il ritiro di tutti gli emendamenti che, soprattutto sulla caccia, sono successivamente arrivati al richiamo in Aula; dopodiché non abbiamo visto niente del genere stamattina e gli emendamenti continuano a essere tutti lì.
Posto che, purtroppo, non so più se la parola e l'impegno che ci si prende nella Conferenza dei Capigruppo può avere ancora corso nelle sedute successive, o se il vostro intento è semplicemente quello, in realtà, di far perdere tempo, non capisco perché ci riuniamo anche venerdì in Conferenza dei Capigruppo per poi non vedere niente delle istanze che ci avete chiesto.
Continuano a esserci sul campo le stesse problematiche che le opposizioni vi hanno già spiegato in più sedute, cioè trattare un testo così complesso come l'omnibus in Aula, richiamando in Aula, tra l'altro, articoli diversi soprattutto su caccia e cave, che meriterebbero un approfondimento come minimo in Commissione, tra l'altro, ritrovandoci qua in seduta plenaria a non poter neanche discutere di altri provvedimenti che avete scelto di inserire successivamente. Penso al tema del direttore dell'ARPA cui avete deciso di dare la possibilità di affidare anche delle consulenze esterne oltre il problema dell'indennità e il tema della terzietà del ruolo, così come alla fine della natura pubblica, di ente pubblico, del CSI.
Su questo, così come sulla norma sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, noi vorremmo chiederle, Presidente, se è possibile, ai sensi dell'articolo 88 del Regolamento, che il Consiglio rinvii in Commissione il provvedimento, visto che, di fatto, non c'è un ritiro degli emendamenti che hanno cambiato e stravolto il senso dell'omnibus.
L'articolo 88 del Regolamento recita che il Consiglio può rinviare in Commissione l'esame dell'intero testo, quindi può, di fatto, rimandarlo in Aula dopo che sono sopraggiunte delle modifiche al testo stesso, anche in termini di bilancio. Le chiederei, ovviamente se c'è l'unanimità, di farlo senza votazione, altrimenti, se è possibile, perché non vedo i termini scaduti per questa richiesta, di farlo ancora oggi, poiché non abbiamo notizie se, effettivamente, la maggioranza abbia ritirato gli emendamenti.
Così riportiamo almeno il testo a quello che voi avete richiamato dalla Commissione in Aula.
Si chiede alle opposizioni di abbassare il livello d'intensità della nostra opposizione, ma noi lo faremo se, in qualche modo, possiamo riportare alla normalità i rapporti. Se gli omnibus sono fatti per cambiare le leggi che devono avere dei termini diversi o modifiche perlopiù tecniche, si potesse in uno o due omnibus l'anno cambiare tutta la legislazione regionale, a questo punto vi chiediamo che ruolo avrebbero ancora le Commissioni e il Consiglio stesso.
Le chiederei, se è possibile, anche di mettere ai voti questa possibilità.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 88, comma 1: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame l'intero testo o di singoli articoli quando gli emendamenti e i subemendamenti proposti rendano necessaria e opportuna un'ulteriore istruttoria". Questa è la proposta del Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo al Consiglio di applicare quest'articolo del Regolamento proprio perché andiamo a stravolgere gran parte della natura del testo originale.
In alternativa, chiedo un incontro in Conferenza dei Capigruppo per fare il punto della situazione, poiché c'è stata un'interlocuzione fra maggioranza e opposizione nel fine settimana su alcuni punti su cui non siamo disposti a cedere. Tuttavia, volevamo comunque trovare un punto se ci fosse un'ulteriore apertura da parte della maggioranza per trovare una soluzione soprattutto rispetto ai temi, legati a un omnibus, che creano maggiori difficoltà, quelli principalmente legati ai temi della caccia e del gioco d'azzardo.
Mi sembra che potrebbe essere, forse, più costruttivo vedere se si riesce a chiudere un ragionamento, oppure terminare qui le interlocuzioni tra maggioranza e opposizione e dedicarsi ai lavori d'Aula.
Nonostante ci siano delle visioni diametralmente opposte sia sulla caccia sia sul gioco d'azzardo, abbiamo più volte sottolineato, nelle scorse sedute di Consiglio, che non contestiamo tanto il merito, su cui purtroppo non possiamo fare molto se non dire la nostra opinione cercando di migliorare la norma, ma più che altro contestiamo il metodo, cioè inserire delle questioni che andrebbero discusse con un disegno di legge separato con tutti i passaggi del caso in Commissione, sede in cui si approfondiscono le questioni. È in Commissione che si ha la possibilità di audire tutti i soggetti coinvolti. Questo permette di evitare errori grossolani anche su quello che magari uno prevede di fare con l'applicazione di una norma della quale poi, in realtà, gli effetti sono altri.
Pertanto, chiediamo che il testo sia riportato in Commissione, a causa dell'aggiunta di questi nuovi emendamenti, o che ci sia un'interlocuzione nella Conferenza dei Capigruppo per spingere verso un corretto utilizzo dei provvedimenti da parte della maggioranza, proprio per evitare di stare dei giorni a votare con un'opposizione che non ha nessuna intenzione di cedere su questioni soprattutto legate al metodo.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi sulla richiesta del Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

La mia è una domanda, solo perché a volte facciamo fatica a comprendere il Regolamento e anche come viene utilizzato.
In questo momento stiamo discutendo su cosa? È per capire la richiesta di intervenire o meno.



PRESIDENTE

La richiesta del rinvio in Commissione (articolo 88) che ha proposto il Consigliere Grimaldi.



SARNO Diego

E su questo il Regolamento prevede che possa intervenire un Consigliere per Gruppo o tutti?



PRESIDENTE

Nessuno. È una richiesta di un Consigliere.



SARNO Diego

Quindi, si può intervenire?



PRESIDENTE

Uno a favore e uno contro. A favore è già intervenuto il Consigliere Sacco.



SARNO Diego

Grazie per la specifica.



PRESIDENTE

Prego.
Se non ci sono interventi contrari, mettiamo in votazione la richiesta in base all'articolo 88 sul rinvio in Commissione. Procedo con l'appello nominale.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, prima di votare non dovrebbe chiedere se c'è qualcuno contrario? Perché se non c'è nessuno contrario, perché stiamo votando?



PRESIDENTE

Ho chiesto e non c'è nessuno.



GRIMALDI Marco

Allora è approvata la mia richiesta.
Presidente, la ringrazio.



PRESIDENTE

No, la mettiamo in votazione.
Scusi, sono io il Presidente e metto in votazione.



GRIMALDI Marco

Non c'è nessuno contrario e non capisco perché lei non chiede..



PRESIDENTE

Votiamo.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di rinvio in Commissione del disegno di legge n. 83, presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi. Su cosa?



GRIMALDI Marco

Sulle Comunicazioni che ha dato.



PRESIDENTE

Prego; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, abbiamo dovuto chiedere il supporto del Presidente Cirio per confrontarsi con noi, Presidenti dei Gruppi di opposizione. Lei sa bene che questo confronto doveva avvenire nelle sedi più opportune e noi ci aspettavamo sinceramente un confronto anche con i Gruppi di maggioranza in una sede diversa, come quella della Conferenza dei Capigruppo e poi del Consiglio.
Pertanto, le chiedo di capire se il Presidente Cirio è tra noi e quindi se può prendere parola dopo che si è fatto promotore di una mediazione che doveva essere, se possibile, pubblica. Vediamo l'Assessore Marrone qua con noi, quindi è il suo referente per i rapporti con le opposizioni, ma visti i congedi che abbiamo sentito ci chiedevamo se il Presidente Cirio volesse prendere la parola all'inizio della ripresa della discussione sull'omnibus per darci l'esito di quello che è stato un confronto prima di tutto con noi e poi con la maggioranza.
Il Capogruppo Preioni, giustamente, fra una seduta e l'altra, potrebbe aver riscontrato degli interessi diversi nel suo Gruppo e nella maggioranza perché purtroppo quando si hanno così tanti Consiglieri ci possono essere idee diverse, ed è legittimo che si cambi opinione. Certo, sarebbe bello che tutti i membri, anche delle opposizioni, sapessero di questi cambi di opinione, ma noi non siamo qui per criticare i vostri atteggiamenti, perch ognuno bada ai suoi.
Invece il Presidente Cirio è il Presidente di tutti, ha una sola parola quindi, quello che ci dice nelle riunioni con l'opposizione immagino siano le stesse cose che ha riferito nella riunione di maggioranza. Adesso per siamo in Aula, sono passati cinque giorni e vorremmo conoscere l'esito.
A proposito delle sue comunicazioni, vorrei capire se il Presidente è in congedo o no e, se non è in congedo, se può prendere la parola.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ho già avvisato nelle Comunicazioni che il Presidente è in congedo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ma inizio a fare un po' di confusione in tutta questa vicenda.
Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo - ho capito male io o c'è stato di nuovo un cambio - era stata annunciata una nuova proposta di legge proprio sul tema più dirimente in questo disegno di legge, il GAP, la ludopatia.
Una nuova proposta di legge, a firma Leone, più organica, e più volte è stato annunciato che avrebbe ripercorso la normativa vigente in Regione Puglia. In queste parole si voleva far intendere che era una normativa approvata o, comunque, deliberata e scritta dalla maggioranza di centrosinistra che governa questa Regione.
Nelle sue Comunicazioni, però, non ho sentito l'annuncio di proposte di leggi depositate, per cui anche su questo vorrei un po' di chiarezza.
Rispetto alle discussioni in Conferenza dei Capigruppo di venerdì mattina non mi è chiaro se è stata depositata, se non è stata depositata, se esiste, se non esiste e se quando parliamo della proposta di legge Leone (non me ne voglia il primo firmatario, ma la chiamo così per semplicità di comunicazione, poiché non mi ricordo il numero) parliamo di quella già incardinata in III e in IV Commissione a gennaio, che però consta di un articolo, se ricordo bene.
Evidentemente, se lei non l'ha annunciato nelle sue Comunicazioni, come avrebbe dovuto fare se fosse stata depositata, non esiste ancora questa proposta di legge; altrimenti mi sono perso io dei passaggi da venerdì a oggi.
Detto questo, intervengo anche su quanto richiamato adesso dal collega Sacco. Conviene convocare una Conferenza dei Capigruppo per capire insieme come gestire i lavori in questa giornata e cosa intende fare la maggioranza, dato che atti formali, relativi ad annunci fatti in questi giorni, non ne vediamo.
Vorremmo fare, prima di entrare nel merito di tutto questo pacchetto di emendamenti, il punto assieme rispetto al dibattito sui temi che abbiamo sollevato nella scorsa seduta del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Volevo rassicurare il Consigliere Gallo che la proposta di legge è all'attenzione degli Uffici, che stanno finendo di fare le valutazioni tecniche e l'approfondimento. Sicuramente nella giornata di domani sarà comunicato, com'è sempre avvenuto, sulle nuove proposte e sulle assegnazioni in Commissioni.
Consigliere Sacco, sulla richiesta di Conferenza dei Capigruppo non ho avuto notizie, ma non mi sembra che ve sia propriamente la necessità perché è stata fatta una Capigruppo venerdì e dobbiamo ancora iniziare la discussione, e l'iter del procedimento del disegno di legge. Pertanto, o c'è una condivisione a più ampia richiesta dei Capigruppo di maggioranza e di opposizione per una Conferenza dei Capigruppo per modificare l'o.d.g. e trovare un modus per velocizzare i procedimenti legislativi, altrimenti proseguirei sulla discussione dell'o.d.g. odierno, come già prescritto dalla Conferenza dai Capigruppo di venerdì.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi sulle Comunicazioni; ne ha facoltà.
Ricordo a tutti che sono tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Starò certamente nei tempi.
Quest'assenza oramai strutturale - la possiamo definire così - del Presidente Cirio dal Consiglio credo stia diventando offensiva; offensiva nei confronti sicuramente dell'Aula, dei Consiglieri e dei cittadini che questi Consiglieri sono chiamati a rappresentare. Se dovessimo fare il conto negli ultimi mesi e rapportare in che percentuale il Presidente Cirio ha presenziato i lavori d'Aula, saremmo nell'ordine di poche unità, se non dello "zero,".
Questo credo non possa più essere giustificato solamente con gli impegni istituzionali che il Presidente di Regione ha, ma a questo punto credo signor Presidente, di avere il diritto di ipotizzare che sia una scelta deliberata del Presidente, che così facendo si sottrae a quelli che sono i nodi politici che non è in grado di gestire, soprattutto all'interno della sua maggioranza e quindi, per evitare di gestirli pubblicamente di fronte a chi ci ascolta e di fronte ai giornalisti, semplicemente scappa. Non si presenta in Aula, così non deve rispondere alle tante domande e alle diverse comunicazioni che, anche su argomenti molto importanti, vengono spesso posti.
Rispetto alla comunicazione dell'ennesimo congedo, Presidente, la invito a chiedere con forza che il Presidente della Regione dedichi parte della sua agenda settimanale al rapporto con il Consiglio, al dialogo con il Consiglio e alla presenza in Consiglio regionale, perch quest'atteggiamento non è più accettabile.
Rispetto alla questione posta dal Consigliere Gallo, sono andato a vedere sulla banca dati Arianna e in questo momento risulta un progetto di legge n. 99, "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico, GAP", del 22 giugno 2020, quindi ieri, a prima firma Leone. Non ho ancora avuto modo di guardare i contenuti, ma mi auguro e mi chiedo, mentre me lo auguro, se mentre la Lega presenta l'ennesimo progetto di legge su un progetto di legge già in discussione, nell'omnibus c'è una revisione della norma vigente, quindi una conclusione che solo a raccontare si fa fatica. Mi auguro che questo sia un segnale del fatto di dire che questa discussione tornerà a essere affrontata in Commissione, com'è corretto che sia.
Su questo, poi, ci tornerò più avanti nella discussione degli emendamenti Presidente, per fare considerazioni anche su alcune dichiarazioni pubbliche fatte in questi giorni, che hanno raccontato il falso ai cittadini. Ripeto su questo tornerò dopo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Penso sia difficile da comprendere all'esterno questa situazione che, per chi ama il cinema, si può definire come "stallo alla messicana".
L'assenza di Alberto Cirio, oltre che imbarazzante, secondo me è anche imbarazzata. È la prova del fatto che non governa, di fatto, questa situazione. Non governa la situazione, rispetto alle varie anime della sua maggioranza.
Ricordiamoci che siamo in questa situazione perché la Giunta e la maggioranza stanno applicando un metodo che non è democratico. In questo momento, l'andamento dei lavori del Consiglio regionale non risponde alla democrazia. Non è democratico. Modifiche importanti di leggi regionali vigenti, non solo sono messe in un provvedimento complessivo, in un omnibus; non solo non sono discusse in Commissione e portate direttamente in Aula, ma si contingentano anche i tempi. Ancora, si aggiungono anche emendamenti dopo, da parte della maggioranza, che vanno ulteriormente a modificare quelle norme, in un regime di tempi contingentati.
Questo è il metodo che ha adottato la maggioranza che, a questo punto, non solo non vuole, ma non è capace, fisicamente e materialmente, di confrontarsi sui temi nelle Commissioni. Annunci fatti sui giornali di ritiro di emendamenti che non sono stati ritirati, sono ancora tutti lì come del resto è impensabile portare avanti una - chiamiamola così trattativa, o di proporre un accordo che si basi soltanto su ciò che è stato presentato dopo, cioè ulteriori emendamenti presentati dalla maggioranza successivamente e non sul corpus del disegno di legge n. 83 così com'era.
Peraltro, segnalo che l'annuncio del ritiro degli emendamenti non riguarda nemmeno tutti gli emendamenti presentati dopo, dalla maggioranza, in generale, e dalla Lega, in alcuni casi, in particolare. Faccio l'esempio della caccia: è stata annunciata la possibilità di ritiro di alcuni emendamenti, ma ad esempio, sull'emendamento n. 2), che riguarda le prove di tiro, che a mio avviso è gravissimo, perché modifica di molto la legge sulla caccia, non ho udito di voci a proposito del suo ritiro.
Da questo punto di vista, penso non sia possibile andare avanti così.
Noi chiediamo se è possibile superare questo "stallo alla messicana" e anche trovare una diversa modalità di gestione dei lavori del Consiglio regionale che, nella figura dell'opposizione, ha permesso finora di lavorare moltissimo: vi abbiamo fatto approvare nove leggi in tre mesi, lo stesso numero di leggi approvato nei nove mesi precedenti. Il vostro atteggiamento non ha nessuna giustificazione, ma se non dovesse cambiare troverete la presentazione preventiva di migliaia di emendamenti per tutti i prossimi provvedimenti, che peraltro volete già richiamare in Aula, senza nemmeno discuterne in Commissione.
Veramente, siamo in una situazione assurda, in una situazione che è diversa dalla democrazia: è una situazione che nessuno che desideri una vita democratica, quindi penso anche i vostri elettori, può accettare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Nei mesi scorsi vi siete appellati spesso al senso di responsabilità delle opposizioni. Ecco, io credo che sia il momento che il senso di responsabilità lo dimostriate voi.
Stiamo andando avanti da giorni in una situazione che il mio collega Bertola ha appena descritto in modo direi molto significativo. Credo che l'unico modo per uscire da questa situazione di stallo sia di metterci un po' di ragionevolezza.
Voi (mi riferisco alla maggioranza e alla Giunta) sapete benissimo quali siano i punti critici di questo provvedimento. Intanto, sapete che si tratta anche di un problema di metodo, con la cui risoluzione si ripristinerebbe un clima di relativa concordia in un'Aula che di concordia in quest'ultimo periodo, ne ha vista ben poca, e non certo per colpa delle opposizioni. Poi, ovviamente, c'è un problema di merito, quindi ci sono in questo provvedimento iniziative che non potranno mai trovare il nostro accordo.
Cerchiamo di ristabilire un corretto metodo di confronto; un confronto democratico, che sia degno di un'Aula che rappresenta tutti i cittadini piemontesi. Questo mi sento di ribadirlo ancora, perché è vero che noi siamo minoranza, ma rappresentiamo una parte dei cittadini piemontesi che hanno tutto il diritto di far sentire la loro voce, ed è quel che vogliamo fare.
Dopodiché, discuteremo nel merito, con i dovuti tempi e i metodi corretti passando in Commissione, analizzando punto per punto le proposte, con tutti gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione.
Cerchiamo di ritornare a una relativa normalità, di sbloccare i lavori d'Aula e di trovare un accordo che ci consenta di proseguire con i lavori senza ovviamente eliminare il contratto politico che esisterà sempre perché non abbiamo le stesse opinioni e le stesse idee su molti temi, per cerchiamo di riportare alla normalità i lavori dell'Aula e di sbloccare quest'impasse.
Al Presidente Cirio, che anche oggi non è presente, continuo a chiedere di prendere posizione, avendo lui più volte dimostrato una sensibilità su alcune tematiche relative agli animali. Continuo a non sentire la sua voce su questo tema, quindi mi piacerebbe che venisse in Aula a dirci se ha cambiato idea o se intende sostenere le nostre richieste, perché il tema degli animali, come mi è sembrato di capire (c'è stato un incontro con il Tavolo "animali e ambiente", che ha avuto un certo esito) che, da parte sua, ci fosse una certa sensibilità, per cui mi aspetto veramente che venga in Aula a confrontarsi con noi e a dire a tutti i cittadini piemontesi come la pensa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue Comunicazioni, che hanno visto nuovamente come i miei colleghi hanno sottolineato, l'assenza del Presidente Cirio.
Chiedo a qualche collaboratore del Presidente che starà seguendo questa seduta di Consiglio di dare un colpo di telefono al Presidente Cirio e di chiedergli di venire in Aula; tanto è in remoto, può collegarsi da qualsiasi luogo in cui si trovi, può ascoltare il dibattito e eventualmente, prendere parola.
Credo che la presenza in Consiglio del Presidente Cirio sia doverosa almeno per un fatto: la scorsa settimana, finita la sessione di lavoro delle sedute di Consiglio, il Presidente ha dichiarato in maniera molto chiara, a mezzo stampa, che avrebbe ritirato un emendamento dal disegno di legge n. 83; quell'emendamento riguardava il gioco d'azzardo. Tuttavia oggi, tornando in Aula, quell'emendamento non si è spostato da dove l'abbiamo lasciato.
Credo che sia doveroso da parte del Presidente Cirio, a meno che non ci dica, con questo, come qualcuno ha ipotizzato, che non governi la propria maggioranza, ma non lo credo: ci mancherebbe che un Presidente della Regione non abbia la capacità di governare la propria maggioranza in Consiglio regionale. E poiché sicuramente non sarà così, chiediamo al Presidente di venire in Aula per raccontarci perché con la propria maggioranza aveva cambiato idea e oggi, invece, quel cambio d'idea non è stato attivato concretamente. Altrimenti, Presidente, poiché stiamo parlando anche di gioco d'azzardo, sembra molto simile, ma forse neanche, a un giocatore di poker che, seduto al tavolo cerca di vincere una mano tentando il bluff; ma a volte il bluff funziona e a volte no. Insomma Quindi, temo, anzi temiamo, che forse questo modo di fare sia un continuo bluff come fanno i migliori giocatori di poker o di Texas Hold'em: dipende dalla passione, per chi ce l'ha, per questo gioco delle carte.
Penso che bisognerebbe avere la capacità di bluffare bene, se si vuole bluffare, oppure di non bluffare e portare fino in fondo i propri valori e le proprie idee e venire a dichiarare in Aula quella che è l'idea del Presidente Cirio e della maggioranza, ovviamente, perché nell'arco della scorsa settimana abbiamo visto due azioni differenti: la presentazione di un emendamento e l'annuncio del suo ritiro.
Davvero chiedo ai collaboratori del Presidente, che sicuramente stanno ascoltando, di raccontare questo al Presidente Cirio e di chiedergli di venire a raccontarci che cos'hanno, cosa avete o cosa ha deciso per dirimere la controversia e quanto sta succedendo in Consiglio. Infatti alla fine, siete voi che state bloccando il Consiglio e non noi, perch tutto ha avuto inizio con l'imposizione di un vostro metodo, che non è consono - crediamo - a una discussione politica e a un confronto tra le parti.



PRESIDENTE

Grazie.
Se mi è concesso, sospenderei la seduta per cinque minuti, prima dell'intervento della richiesta sulle Comunicazioni del Presidente Chiamparino, perché abbiamo una visita a Palazzo e, insieme con i Consiglieri presenti, intendiamo incontrare informalmente i nostri ospiti.
Pertanto, sospenderei la seduta per cinque minuti.
La Consigliera Canalis mi chiede "con chi?". Mi chiede troppo, adesso! Comunque è tutto lecito: sono venute a trovarci le due maschere torinesi Giandoja e Giacomëtta, della Famija Turineisa. Come sapete, domani è San Giovanni e sono venuti a portare i pani della carità al Consiglio regionale. Eventualmente, relazionerò successivamente.
Sospenderei cinque minuti la seduta, per l'incontro istituzionale con le nostre.



CHIAMPARINO Sergio

Mi saluti solo Gianduja e Giacometta! A nome mio!



PRESIDENTE

Porterò i saluti di tutti.



GRIMALDI Marco

Presidente, mi raccomando, verbalizzi, perché le chiederemo le comunicazioni! Immagino che Gianduja e Giacometta portino dei fatti rilevanti e così importanti da far sospendere i lavori del Consiglio.
Pertanto, le chiedo se poi può dare Comunicazioni in merito, così come da articolo 56 del Regolamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Domani daremo le comunicazioni dell'incontro. Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.09 riprende alle ore 12.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Scusate l'interruzione e il tempo che c'è voluto per fare il punto anche sulle tradizioni piemontesi. C'erano varie maschere in rappresentanza delle feste e delle tradizioni piemontesi: si è voluto fare un confronto con i Consiglieri presenti.
Prima dell'interruzione, aveva terminato l'intervento il Consigliere Sarno e aveva chiesto la parola il Consigliere Chiamparino, sulle Comunicazioni.
Prego, Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei e buongiorno anche a tutti i suoi collaboratori e collaboratrici. Spero che, prima o poi (più prima che poi) ci si possa tornare a vedere in Aula e mi affido a lei, da questo punto di vista.
Intervengo e mi scuso anche d'intervenire, perché in realtà vado nella scia di quello che hanno già detto i colleghi prima, aggiungendo, però, una proposta, perché effettivamente noi ci troviamo in una situazione che forse non è esagerato definire kafkiana: ci siamo lasciati, a fine settimana scorsa, con una Conferenza dei Capigruppo che sembrava aver messo almeno a fuoco le problematiche.
Nel weekend è stato dato abbastanza rilievo sui giornali e nei telegiornali a una proposta di mediazione che veniva dal Presidente Cirio, che contemplava lo stralcio di tutta la partita sul gioco d'azzardo patologico che contemplava lo stralcio di una parte della legge sulla caccia quantomeno, e questo poteva far sembrare che ci si dirottasse su binari di maggiore ragionevolezza; anche se non di soddisfazione nostra, ma di maggiore ragionevolezza.
Il punto è che ci troviamo alla ripresa di questa tornata di lavori e, come hanno già detto tutti i colleghi, non si sa bene che fine hanno fatto queste proposte. L'assenza del Presidente Cirio desta dei sospetti: uno che non sia riuscito politicamente a spuntarla su quelle componenti della sua maggioranza che volevano, invece, andare al braccio di ferro; due viene anche il sospetto che, invece, il Presidente Cirio, quando vede che sale la temperatura politica nell'opinione pubblica su un tema, faccia degli annunci di pacificazione, salvo poi lasciare le cose come stanno.
Qualunque sia la soluzione (ce ne potrebbero anche essere altre) qualsivoglia siano i sospetti, proprio per non ingenerare sospetti che nocciono a una serena conduzione e a una serena dialettica politica, le faccio una proposta: lei si assuma la responsabilità di sospendere i lavori del Consiglio fino a quando il Presidente Cirio - collegato, naturalmente non riesca a venire in Aula virtuale a dirci qual è lo stato dell'arte cioè di cosa dobbiamo discutere. C'è il gioco d'azzardo o non c'è il gioco d'azzardo? C'è la parte che riguarda i merli o non c'è la parte che riguarda i merli? E così via.
Spero di essere stato nei tempi e la ringrazio ancora.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo che è collegato ed è anche qui presente l'Assessore ai rapporti con il Consiglio, l'Assessore Marrone.
Adesso lascio la parola alla Consigliera Canalis; prego.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Non mi dilungherei su quello che abbiamo già detto la scorsa settimana cioè che utilizzare in questa maniera impropria l'omnibus equivale a uno svilimento delle funzioni del Consiglio regionale e della stessa funzione legislativa che è in capo ai Consiglieri regionali. Nel senso che nell'omnibus si fanno convergere tutta una serie di provvedimenti che la maggioranza non ha avuto la pazienza, il coraggio e la capacità politica di discutere nelle sedi corrette, cioè le Commissioni consiliari.
Non mi voglio dilungare su questo, perché mi sembra che le nostre posizioni siano chiare e il dibattito ci sia stato. Invece, vorrei anch'io soffermarmi sull'assenza del Presidente Cirio, cui attribuisco tre possibili significati, tutti e tre non così onorevoli e di cui non andare così fieri.
Il primo significato è l'imbarazzo, cioè che, di fronte a una maggioranza che conosce soltanto la lingua del muro contro muro, che rifugge il confronto, che non sa cosa sia la mediazione che, invece, è l'ABC della politica, il Presidente Cirio sia imbarazzato e preferisca non assistere a questo spettacolo ed evitare di partecipare ai lavori del Consiglio. Di sicuro, comunque, non gli fa onore, perché quando si è in imbarazzo sarebbe meglio cercare di risolvere le ragioni di tale imbarazzo.
Il secondo significato possibile è l'impotenza, cioè che il Presidente Cirio non abbia il potere di concordare con la sua maggioranza un altro modo di fare politica e di rapportarsi con le minoranze. Anche l'impotenza sicuramente, non è una situazione che fa onore al Presidente e io lo inviterei, se questa fosse la verità, ad affrontare quest'impotenza e trovare una via d'uscita.
Il terzo significato è la paura. Io mi dico: il Presidente Cirio non è abituato alla normale dialettica politica che noi abbiamo messo in campo la scorsa settimana! Finalmente, si è visto un po' di scontro! Poiché ci era stato negato il confronto pacato, nel merito, sui temi nelle Commissioni consiliari, noi abbiamo messo in campo uno scontro.
Ha forse paura di noi, il Presidente Cirio? Oppure è impotente, come ho detto prima? Oppure è in imbarazzo? A noi non serve in Piemonte né un Presidente imbarazzato né un Presidente impotente né un Presidente pauroso: a noi serve un Presidente coraggioso, soprattutto perché dovrà affrontare problemi ben più gravi di un blocco del Consiglio regionale come quello che stiamo vivendo, un Presidente che abbia il controllo politico della sua maggioranza e un Presidente che non debba sentirsi in imbarazzo di fronte a un modo di fare politica che non è all'altezza dell'istituzione che rappresentiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io ribadendo un po' quello che ho detto la scorsa settimana riguardo alle assenze.
Ognuno può avere una giustificazione: è chiaro e lecito. Però, vi è una continua assenza del Presidente Cirio in questa discussione, che - ripeto porta con sé numerose argomentazioni e lo diciamo dalla scorsa settimana: state attuando praticamente un programma elettorale, cercando di infilare tutto all'interno di quest'omnibus, ma su questo non abbiamo sentito parola dal Presidente; dalla maggioranza, in sostanza, non è arrivato nulla, gli Assessori anch'essi tacciono.
Stiamo parlando da soli, cioè voi state cercando di portare avanti un programma elettorale all'interno di un solo provvedimento, annullando tutto quello che è il dialogo politico, il dibattito, il confronto. Tuttavia, non date giustificazioni di merito, non state dicendo perché dovrebbe essere giusto inserire la caccia al merlo o la caccia all'allodola, perch dovrebbe essere importante inserire quell'emendamento sul gioco d'azzardo aspetto per noi assolutamente ingiusto e inaccettabile.
Voi, in questo momento, non state difendendo le vostre posizioni, e la considero una grave mancanza. A mio avviso, quando si va ad agire su una norma del genere, inserendo di colpo tutti questi provvedimenti, ci dovrebbe essere perlomeno una giustificazione, una motivazione, una spiegazione. Invece, siamo di fronte al silenzio più assoluto. E il primo a rimanere in silenzio è proprio il Presidente, che non si sta assumendo le sue responsabilità di fronte a tutto questo. Personalmente, non lo trovo accettabile.
Se state portando avanti delle posizioni, le dovete difendere - ne avete la possibilità - ma non è questo il metodo corretto. Perché annullare il dibattito consiliare e l'iter all'interno delle Commissione, senza dedicarsi completamente ai provvedimenti, è una grave mancanza; è un'assenza di democrazia ripetuta più volte in Consiglio regionale.
Il tutto, poi, va ad aggiungersi alla nostra continua collaborazione.
Difatti, come ho ribadito anche la settimana scorsa - ci tengo a risottolinearlo, perché è un concetto cui tengo molto - la nostra collaborazione in altre situazioni è stata massima, lo abbiamo già detto.
Durante il bilancio di previsione siamo stati collaborativi; abbiamo rinunciato agli emendamenti e alle nostre proposte per fare in fretta quando c'è stato da discutere il bilancio a ottobre o a novembre, abbiamo fatto la stessa cosa: poiché c'era l'alluvione, abbiamo interrotto tutto il dibattito politico per fare in fretta e consentire che i provvedimenti si potessero attuare nel giro di poco tempo.
Questo è l'ennesimo strappo che state facendo; ma è l'ennesimo compromesso cui io e il mio Gruppo non siamo più propensi a scendere.
Invito a rivedere completamente questa modalità, e di ricominciare a parlare, cosa che noi abbiamo sempre fatto. Non comprendo proprio il motivo per il quale questo dialogo debba venir meno. Torniamo sulla retta via.
Torniamo a parlare. Torniamo a confrontarci, anche per evitare futuri danni. Perché in questo momento state prendendo delle decisioni che si ripercuoteranno sul futuro. Quali saranno gli effetti di questi provvedimenti sul lungo periodo? Come facciamo a saperlo se abbiamo azzerato completamente il dibattito, il confronto con la realtà esterna e il dialogo tra di noi? Questa, a mio avviso, è la motivazione centrale del perché non dovremmo procedere o non dovreste procedere su questa strada.
V'invito, quindi, a rivedere assolutamente questa modalità e a ricominciare a parlare. Invito il Presidente ad assumersi le sue responsabilità di fronte al Consiglio e di fronte alle minoranze, e a venire in Aula a spiegare le sue motivazioni e a illustrarci le sue proposte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Intervengo anch'io sulle Comunicazioni per sottolineare quanto sia veramente imbarazzante per questo Consiglio l'assenza del Presidente.
Stiamo iniziando un'altra settimana di sedute fiume per discutere di argomenti importanti; argomenti che, però, ci sono stati proposti in una maniera che non va bene, che non ci piace.
L'abbiamo già detto la volta scorsa, l'hanno detto e ribadito anche i miei colleghi Consiglieri negli interventi che mi hanno preceduto.
A nostro avviso, il metodo dovrebbe essere assolutamente diverso, perch alcuni temi sono veramente importanti e avranno delle ripercussioni sociali incredibili: mi riferisco, ad esempio, al gioco d'azzardo.
Per questo motivo, oggi era auspicabile un intervento del Presidente Cirio in Aula, perché si sono susseguite una serie di dichiarazioni a mezzo stampa in cui sembrava che ci potesse essere un'apertura a un dialogo dialogo che noi abbiamo chiesto sin dall'inizio, contestando che in quest'omnibus fossero trattati argomenti di un certo tipo, tra l'altro con lo strumento del contingentamento dei tempi. Questo vuol dire non aver voglia di dialogare.
Come ho detto prima, dalle dichiarazioni sembrava che ci fosse la volontà di un'apertura nel tentare di cambiare metodo; metodo che noi responsabilmente contestiamo.
Direi che abbiamo offerto la nostra disponibilità sin dall'inizio della legislatura, pronti al confronto. Ma è un confronto che sembra sempre venir meno.
Dal momento che i collaboratori del Presidente sono in ascolto, mi auguro che lo possano contattare e lo convincano a raggiungerci per discutere di questi importanti provvedimenti e per illustrarci veramente la sua posizione, perché francamente sono piuttosto confuso in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sui congedi della Giunta regionale, in particolare sull'assenza del Presidente Cirio.
Diversamente dai miei colleghi - dei quali condivido, peraltro, molte motivazioni e forse anche l'imbarazzo per essersi prodotto in annunci che poi la sua maggioranza non riesce a tradurre in realtà - mi vorrei soffermare su un altro aspetto, che riguarda la conduzione dell'Aula e lei.
Perché tutte queste assenze, mentre lavoriamo da remoto, sono in qualche modo ovattate: c'è, non c'è, poi si connette, la chiamiamo e si collega.



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

Mi sembrano essere assenze invisibili.
Il mio appello, a lei e ai Capogruppo, è per recuperare il prima possibile la funzionalità dell'Aula e la presenza in Aula. Persino alcuni colleghi di maggioranza, riservatamente, sostenevano che molto del "celodurismo" di questi giorni sarebbe venuto meno, probabilmente, se avessimo potuto confrontarci personalmente in Aula, perché è molto facile, per entrambi gli schieramenti, fare gli spacconi da casa. In presenza, invece, è tutta un'altra cosa.
Concludo così, auspicando che, il prima possibile, il confronto possa riaprirsi nei fatti e nel merito, ma soprattutto possa riaprirsi con un confronto fisico di persone.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiaramente intervengo in merito all'assenza del Presidente Cirio (peraltro, ero già intervenuto anche nella scorsa seduta), perché finch non verrà a dirci cos'ha intenzione di fare, qual è la sua posizione come Presidente di questa Regione e come rappresentante della maggioranza che ha in Consiglio, diventa difficile qualsiasi tipo d'interlocuzione.
Abbiamo chiesto un incontro informale con il Presidente Cirio, che ha avuto luogo la scorsa settimana, proprio per lamentarci del fatto che ci sembrava assurdo un utilizzo così improprio degli strumenti normativi all'interno del Consiglio regionale, chiedendo appunto rispetto per le opposizioni e il giusto iter per i provvedimenti in oggetto.
Mi sembra che queste considerazioni siano un po' cadute nel vuoto, e che l'interlocuzione non sia stata esattamente quella che ci si aspettava.
Anzi, dal mio punto di vista, le offerte avanzate erano addirittura peggiorative di quello che poteva essere il quadro normativo a livello regionale.
Mi chiedo, insomma, quando il Presidente Cirio avrà intenzione di presentarsi in Aula per riferire in merito alla sua posizione sul provvedimento in oggetto; posizione che dovrà prendere davanti a tutti i piemontesi per senso di responsabilità.
Fino a quando non si presenterà in Aula, noi continueremo a chiedere la sua presenza e il suo punto di vista su quest'impasse che si sta creando e sulla difficoltà di lavorare in queste condizioni e con questi metodi. Io non sto parlando del modo di lavorare in remoto perché, com'è stato giustamente ricordato dai colleghi, da quando siamo in remoto la produttività del Consiglio regionale è salita in maniera vertiginosa considerate le numerose leggi approvate.
Mi riferisco, in particolare, a un utilizzo improprio dello strumento, in questo caso del collegato, che poi alla fine si è trasformato in omnibus sull'impossibilità di interloquire in maniera istituzionale con la maggioranza, che non ha nessun rispetto, anche con un'interpretazione del Regolamento abbastanza forzata, per essere contenuti. Ci stiamo appellando all'impossibilità di presentare nuovi emendamenti su un articolo che non esiste, non è specificato esattamente da nessuna parte. Poi uno pu decidere che quella è la regola, ma in realtà non è scritto da nessuna parte.
Proprio per questo, viste tutte le questioni che si sono create in questi giorni, l'assenza del Presidente la ritengo assolutamente grave. Una mancanza di rispetto non solo verso il Consiglio, ma anche rispetto all'attenzione dei piemontesi, che stanno seguendo con apprensione questa normativa che rischia di riportarci nel passato senza un giusto confronto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Non ci sono altri interventi sulle Comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, ricorda l'articolo 52 del Regolamento? Ho visto che tra gli emendamenti c'è l'emendamento n. 13), all'allegato 2 che dice più o meno questo: l'articolo 37 del disegno di legge è sostituito dal seguente: al comma 9, dell'articolo 11 della legge regionale 26 settembre 2016 "Nuova disciplina dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte" le parole.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Sono soppresse.
Cosa le sto chiedendo, preliminarmente, solo perché non conosco l'articolo del Regolamento a memoria come immagino lei? Intanto le sedute segrete sono un automatismo se, ovviamente, parliamo di fatti che riguardano le persone ma mi pare che ci sia una discrezionalità, perché è scritto che queste stesse sedute, se richieste da dieci Consiglieri, possono svolgersi anche in sessioni segrete.
Nell'emendamento cui facevo riferimento, purtroppo non si parla di tutte le cariche di dirigenti e di direttori, ma di uno in particolare. Parliamo dei suoi emolumenti e parliamo, in realtà, anche della possibilità di ricevere altri incarichi. Vorrei parlare di questa vicenda non in seduta pubblica ma in seduta segreta: basta la richiesta all'inizio del Consiglio? Oppure quando arriveremo al comma? Non volevo essere irrispettoso del Regolamento, ed è per questo che glielo chiedo adesso. Presidente, stava per riprendere la discussione sull'omnibus, ma sull'omnibus la maggioranza aveva mostrato alcuni imbarazzi anche nel continuare a tenere quest'emendamento e ci avevano detto che l'avrebbero ritirato, ma oggi lo troviamo fra i tanti emendamenti qua presenti.
Chiedevo se devo depositare una richiesta, con altri dieci Consiglieri che ho consultato, all'inizio della seduta, se questa vicenda deve essere preliminarmente giudicata dagli Uffici o se, poiché io rilevo il fatto che purtroppo, in quell'emendamento parliamo di una singola persona, dei suoi emolumenti e sul ruolo dell'ente stesso, preferirei che la seduta fosse segreta. La mia domanda è se dev'essere secretata tutta la seduta o il singolo punto. Forse dovrei presentare la richiesta prima dell'inizio della nuova discussione. Non so cosa prevede l'articolo 52, ma se lei mi può dare una mano anche solo nell'interpretazione, gliene sarei grato.
So che prima dell'inizio dei nuovi lavori ci sono le questioni pregiudiziali e le questioni preliminari. Magari abbiamo anche tutto il tempo di prenderci lo spazio per fare prima le pregiudiziali e le preliminari, prima di arrivare alla richiesta della seduta pubblica secretata.
Le chiedevo preliminarmente se ha qualcosa da suggerirmi per non violare il Regolamento ma, soprattutto, per non farla interrompere nel momento sbagliato.
Sono stato chiaro, Presidente?



PRESIDENTE

Si, assolutamente.
La legge è una legge-provvedimento che non riguarda una singola persona perciò non c'è la possibilità di secretare la seduta per l'approvazione di una legge.
Richiamo l'articolo 89 del Regolamento: "Le votazioni su singoli articoli si svolge in forma palese; deve essere utilizzato l'appello nominale ogni volta in cui lo richiedano tre Consigli e un Presidente di Gruppo.
L'appello nominale deve essere sempre adottato per la votazione finale delle leggi".
Non si evince che ci dev'essere una seduta segreta per la discussione e l'approvazione dell'emendamento 13), perché non riguarda una persona singola, ma una modifica di legge. Com'è stato fatto anche sulla legge che ha introdotto quella fattispecie, non c'è stata una seduta segreta di Consiglio per la modifica di quella legge, che è stata votata nella scorsa legislatura dal centrosinistra.



GRIMALDI Marco

Presidente, in punta di diritto.
L'articolo 52 l'ho letto, il comma 4 lei lo esclude perché le questioni riguardanti l'operato di una persona vanno comunque trattate in seduta segreta e lei non ravvisa la possibilità di un richiamo al comma 4.
Io le chiedevo, invece: il comma 2 come va interpretato? Se capisco bene il Consiglio può riunirsi in seduta segreta, quando vi sia la proposta motivata di almeno dieci Consiglieri. Se nella motivazione della richiesta le dico che nel provvedimento c'è una vicenda che riguarda, di fatto, una figura, che fate partire irrimediabilmente da subito, non dalla prossima nomina, non dalla prossima legislatura, quindi in realtà ricadrebbe su una singola persona.
Le chiedevo semplicemente se questa richiesta gliela devo depositare prima dell'inizio della votazione di quell'articolo, oppure all'inizio della discussione. Qualora fosse così, tanto adesso iniziamo con le questioni preliminari e purtroppo mi dovrei giocare una preliminare avanzando questa richiesta. invece, io sono molto parsimonioso e vorrei tenermela.



PRESIDENTE

Anche l'articolo 45 dello Statuto prevede che le leggi si votino per appello nominale e in modo assoluto. L'articolo 45, comma 1 recita: "Ogni progetto di legge è esaminato da una Commissione permanente, che ne designa i relatori, e successivamente dal Consiglio regionale stesso. La votazione sui singoli articoli e quella finale avvengono in forma palese; l'appello nominale deve essere sempre adottato per la votazione finale delle leggi e ogni qualvolta sia richiesto da almeno tre Consiglieri".
In base all'articolo 52 del Regolamento, non si può procedere con seduta segreta.



GRIMALDI Marco

Allora evito di chiedere.



PRESIDENTE

Ha fatto bene chiederlo, per togliere i dubbi a noi.



GRIMALDI Marco

E così non mi sono giocato una pregiudiziale!


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020 ", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta del 10 giugno 2020 è terminata la discussione generale. Nella seduta del 16 giugno 2020 è iniziato l'esame degli emendamenti relativi all'articolo 1. Sono stati illustrati gli emendamenti rubricati n. 44), n.
49), n. 43), n. 51), n. 370), n. 373) e n. 374). La seduta è terminata sull'esame dell'emendamento rubricato n. 376). Sono intervenuti i Consiglieri Frediani e Bertola.
Ricordo che nella Conferenza dei Capigruppo del 16 giugno è stato deciso il contingentamento, ai sensi dell'articolo 69, comma 6, del Regolamento interno.
La ripartizione del tempo è stata comunicata anche via e-mail.
Procediamo con l'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti a esso collegati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per una precisazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, credo che sia un'ora e mezza che le opposizioni intervengono sul fatto che non abbiamo alcun tipo di risposta, non abbiamo alcun tipo di comunicazione, non abbiamo alcun tipo di convocazione della Conferenza dei Capigruppo, non abbiamo alcun tipo di comunicazione del Presidente Cirio su temi di merito che stiamo discutendo da 15 giorni, cinque sedute (se vuole le conto anche le ore che stiamo discutendo di questi aspetti).
Va tutto bene, e lo comunico anche all'esterno, a chi ci sta ascoltando e agli organi d'informazione: a volte, il silenzio vale molto più di tante parole. Quindi, il silenzio assordante della Giunta e della maggioranza sulle continue sollecitazioni dell'opposizione lo registriamo come.
Non lo so, io lo registro come: "Guardate, c'è poco da discutere, andiamo avanti e noi andiamo avanti su questi temi".
Noi, invece, difenderemo le leggi in vigore e ci opporremo sulle modifiche che voi proponete, perché le consideriamo sbagliate. E, come detto più volte, noi siamo qui e rappresentiamo centinaia di migliaia di elettori piemontesi, che ci chiedono di fermarvi nella modifica di queste norme. Non lo chiediamo solo noi in Aula: c'è un mondo fuori che lo chiede soprattutto sulla ludopatia, ma anche sulla caccia e anche su altre norme che avete inserito nell'omnibus. Noi rappresentiamo quasi un milione di elettori piemontesi che chiedono il rispetto del dialogo all'interno del Consiglio regionale e su questo non arretreremo di un millimetro, anche se voi in tutta la mattinata non ci avete risposto, non ci avete dato una comunicazione, non ci avete degnato di un intervento dalle forze della maggioranza.
Però, gentilmente, Presidente, valuti questo.
Considerato che le riconosco un ruolo e in quest'ultima fase sta cercando di tutelare il buon funzionamento del Consiglio regionale, per quanto possibile in un momento così difficile, sono le ore 13: interrompiamo i lavori e ci rivediamo nel pomeriggio, auspicando che dalle forze della maggioranza arrivi qualche intervento in merito, altrimenti inizieremo a discutere sulla richiesta del Presidente Grimaldi o sulle questioni relative agli emendamenti e agli articoli, sui quali noi continueremo a ribadire le posizioni contrarie, politicamente contrarie, nel merito di tutti questi argomenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'articolo 71, perciò su una questione pregiudiziale, il Consigliere Rossi.
Ricordo che le questioni pregiudiziali sulla discussione generale sono già state effettuate. Adesso siamo al punto dell'articolato, perciò le questioni pregiudiziali e le varie discussioni legate all'articolo 71 saranno conteggiate nel tempo del contingentamento.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

In che senso? Prima di tutto, Presidente, vorrei dire due cose.
La prima è che sono le ore 13 e le chiedo se possiamo fare questa discussione dopo.



PRESIDENTE

Sì, se vuole intervenire sulle pregiudiziali.



ROSSI Domenico

No, vorrei intervenire alla ripresa della seduta, perché sono le ore 13.



PRESIDENTE

Lei prosegua e quando ha terminato, sospendo la seduta per poi riprendere con il question time.



ROSSI Domenico

Non ho capito il discorso secondo cui l'articolo 71 rientra nel conteggio perché questo non mi risulta.



PRESIDENTE

Siamo nel punto, perciò tutte le discussioni generali, pregiudiziali dell'articolato e degli emendamenti fanno parte del contingentamento per ogni Gruppo.



ROSSI Domenico

Quindi, solo gli interventi sulle Comunicazioni sono esterne al.



PRESIDENTE

Sì, perché non sono nel punto del disegno di legge.



ROSSI Domenico

Ho capito, Presidente.
Tuttavia, non ho capito se devo presentarla adesso o alla ripresa dei lavori.



PRESIDENTE

Se vuole presentarla adesso, va bene. Se rinuncia, sospendiamo la seduta e poi riprendiamo. Però intendo che lei rinunci.



ROSSI Domenico

No, io non rinuncio, Presidente.



PRESIDENTE

Per cui può intervenire; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Prima di procedere con l'analisi dell'articolato, chiederei una comunicazione del Presidente Cirio rispetto a una situazione che si ripresenta.
Il Presidente Cirio l'altro ieri, se non sbaglio, è andato a Fondo Toce come oratore ufficiale per ricordare i Martiri di Fondo Toce, cosa che io ho apprezzato molto. Ho anche ascoltato il discorso che ha fatto il Presidente. C'è solo una questione di coerenza su cui vorrei che il Presidente Cirio ci desse delle comunicazioni in Aula, o magari anche lei Presidente, perché c'è una lettera di entrambi in cui chiedevate le dimissioni del Presidente di ATC nord per aver esposto cimeli fascisti e per aver anche fatto dichiarazioni pubbliche in cui diceva che non si vergognava di essere chiamato fascista. Considerato che il Presidente Cirio proprio l'altro giorno ha presenziato alla commemorazione dei martiri di Fondo Toce - e, ripeto, condivido molte delle parole che ha detto e apprezzo la sua presenza in quel luogo - mi chiedevo e vorrei capire come il Presidente Cirio vuole muoversi, dando coerenza ai suoi enunciati a Fondo Toce rispetto alla situazione che, invece, abbiamo visto e vediamo tuttora rispetto alla Presidenza di ATC nord, nonostante una lettera a firma Cirio-Allasia che interviene in questo senso. Pertanto, ritengo che su questo sia importante ascoltare il Presidente Cirio o anche lei Presidente Allasia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha esposto la pregiudiziale. Adesso, essendo le ore 13, sospendiamo la seduta fino alle ore 14, che inizierà con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, che espleterà il collega Gavazza.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.03 riprende alle ore 14.03)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.02 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi, la Giunta provvederà a rispondere alle seguenti interrogazioni: n.
292, presentata dal Consigliera Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 293, presentata dal Consigliere Sarno, cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 294, presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 295, presentata dal Consigliere Ravetti cui risponderà l'Assessore Icardi; n. 296, presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Gabusi; n. 297, presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Gabusi e la n. 298 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sull'interrogazione a risposta immediata ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche, quindi prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
È espressa richiesta della Presidenza l'invio delle risposte tramite e mail, da parte degli Assessori, agli interroganti.


Argomento: Psichiatria

Interrogazione a risposta immediata n. 292 presentata da Magliano, inerente a "Chiusura dei servizi psichiatrici di diagnosi e cura dell'Ospedale Mauriziano"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 292.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo.
Mi permetta solo di ricordare all'Assessore, e lo dico qui a verbale, che avrei due interpellanze alle quali non ho avuto risposta, una di aprile e una di febbraio, la n. 210 e la n. 233. Lo dico qui perché le numerose lettere mandate dal mio Gruppo all'Assessorato non sortiscono alcun tipo di risposta da parte dell'Assessore. Per cui mi auguro, nella prossima seduta di Consiglio, di trovare risposta a queste due mie interpellanze.
Ho sprecato un minuto.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, ma.



MAGLIANO Silvio

Adesso vado avanti con il mio tema, vado avanti con il mio tema, per Consigliere Segretario, c'è anche rispetto dei Consiglieri regionali che presentano interpellanze.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Magliano, poi le do il tempo, non glielo rubo.
Abbia pazienza, stiamo cercando di portare avanti tutte le interrogazioni pervenute.
Prego, ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Va bene, trovano risposte interrogazioni che sono state calendarizzate dopo le mie, che, purtroppo, sono precedenti e non trovano risposta.
Detto questo, è capitato questo fatto. È stato chiuso il servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell'Ospedale Mauriziano il 28 marzo 2020 causa COVID. Questo è stato comprensibile a tutti, ben sapendo l'importanza di quel reparto: 16 posti letto più una barella, quattro medici strutturati e molti professionisti che girano attorno a questo nuovo reparto. Che cosa capita? Chiuso il reparto, era evidente che s'immaginasse una sua riapertura a seguito della fine dell'emergenza COVID, il che non è ancora avvenuto.
Poiché non è ancora avvenuta e le sigle sindacali, in rappresentanza di medici e d'infermieri, stanno già ponendo domande molto precise, pare che l'ASL di riferimento abbia deciso, sicché questo reparto rischia di non riaprire più. Questo, in totale disaccordo con qualsiasi tipo di scelta presa dall'Assessorato regionale o dall'ASL stessa. È stato comunicato, ai medici che ne fanno parte, che forse questo reparto non troverà una riapertura.
Si tratta di un reparto di grande importanza, soprattutto rispetto alla sua dislocazione, perché è evidente che questi posti letto di cui le parlavo Presidente, rappresentano quasi il 30% del totale di cui a disposizione dell'ASL Città di Torino (e parliamo di un servizio psichiatrico). È evidente a tutti che in questa fase post COVID certi tipi di patologie legate alla crisi vissuta per il COVID e alla crisi economica che è alle porte, ahimè, dovuta dal COVID, impatteranno notevolmente. Ho chiesto subito di sapere dall'Assessore se risulta una situazione di questo tipo se chiederà la riapertura di questo reparto e le ragioni del ritardo di riapertura del reparto, perché abbiamo visto pazienti e malati trasportati in altre strutture, anche fuori Torino - anche fuori Torino - creando un disagio enorme alle famiglie di questi pazienti.
Mi auguro che, con i buoni uffici dell'Assessore, si capiscano le ragioni del ritardo della riapertura; se sono vere queste voci di una chiusura del reparto e in base a quale logica, nel caso fosse questa la logica, si è assunta una decisione del genere, che penso andasse discussa in altre sedi e non detta così, brevi manu, agli addetti del reparto.
Noi, sul tema della psichiatria, non possiamo fare un passo indietro soprattutto su un servizio SPDC come questo, dislocato al Mauriziano, con l'importanza che ha e come punto di riferimento di una vasta parte della nostra città. Le chiedo scusa se ho usato qualche secondo in più e se ho abusato della sua pazienza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano, sempre puntuale e sempre preciso.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Preliminarmente, devo dire al Consigliere Magliano che non è volontà mia non rispondere alle interrogazioni, ma per il periodo che abbiamo percorso e per il fatto che molto personale era in smart working, magari alcune più recenti hanno avuto risposta, ma stia tranquillo che a breve risponderemo anche alle sue interrogazioni.
In merito a quella di oggi, ho chiesto spiegazioni al Mauriziano, al Direttore generale, il quale mi risponde spiegandomi tutta la dinamica dei fatti.
L'Azienda Ordine Mauriziano si limitava a ospitare da anni il reparto di psichiatria, gestito, però, dal personale della Città di Torino nell'ambito del Dipartimento Salute mentale, pur in assenza di una specifica convenzione, ma era uno stato di fatto.
Il Mauriziano non ha mai previsto, e non prevede, a oggi, una dotazione organica di medici psichiatri, per garantire la presenza secondo turnazione prevista dall'ASL.
Nel periodo di emergenza COVID è stato necessario liberare il maggior numero possibile di spazi interni al presidio Ospedaliero Mauriziano e ancora oggi il numero dei posti letto è notevolmente ridotto, per garantire quel distanziamento (le camere da tre letti sono diventate a due, ecc.).
Pertanto, al momento non è possibile ridestinare alla psichiatria il reparto in uso in precedenza.
Sul territorio torinese, anche nell'area Torino Sud, nella quale insiste il Mauriziano, sono già presenti due SPDC (Molinette e Ospedale Martini). In ogni caso, anche ripristinando al Mauriziano tale reparto, per garantire distanziamento sociale dei degenti non potrebbe raccogliere più di 12 posti letto. Peraltro, il reparto necessiterebbe, strutturalmente, di una serie di lavori indispensabili in questa fase, ad esempio la messa a norma degli impianti e poter garantire la presenza di un bagno dedicato a ogni stanza di degenza che, al momento, il blocco dei bagni è unico per l'intero reparto.
Si aggiunga che l'attuale carenza di specialisti, da parte dell'ASL Città di Torino, suggerirebbe un utilizzo più efficiente delle risorse disponibili, centralizzando l'offerta sulle strutture presenti in ASL (Martini, Amedeo di Savoia e Giovanni Bosco) anziché distribuirle polverizzandole con la riapertura di un reparto di soli 12 posti letto.
Già nell'SPDC, di norma, sono accolti pazienti con patologie psichiatriche e non persone senza fissa dimora, né con problematiche di tipo meramente psicologico e, al fine di garantire il trattamento a eventuale pazienti con problematiche psichiatriche presso il DEA o reparti di degenza, si è proceduto alla stipula di una convenzione per le consulenze psichiatriche da parte degli specialisti nel Dipartimento di Salute mentale nell'ASL.
Queste sono le ragioni.
Certamente, faremo ulteriori approfondimenti anche con la Città della Salute e in un momento in cui saremo meno presi, perché tuttora la coda dell'epidemia c'impegna ancora molto. Faremo qualche ragionamento anche su questo tipo di servizio che erogava Città di Torino presso la sede del Mauriziano.



PRESIDENTE

Grazie, per la risposta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 293 presentata da Sarno, inerente a "Stato di avanzamento delle procedure per l'ospedale unico di zona Vad (ASL TO5)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 293.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte sullo stato di avanzamento delle procedure per l'Ospedale Unico di zona Vadò.
Assessore, l'ASL TO5 ricopre, come lei ben sa, una superficie di 794,670 chilometri quadrati, per una popolazione di oltre 300 mila unità che comprende i Distretti di Moncalieri, Chieri, Carmagnola e Nichelino.
L'esigenza di costruire un presidio ospedaliero unico e baricentrico per l'Area omogenea di Torino Sud è stata ormai palesata dai Comuni della zona per garantire la qualità e l'efficienza del servizio ricevuto.
In data 19 novembre 2014, con DGR n. 1-600 e successiva DGR 1-924 del 23 gennaio 2015, la Giunta regionale ha approvato il programma di adeguamento della rete ospedaliera regionale piemontese, in coerenza con il Piano normativo nazionale.
In data 23 novembre 2015, con DGR n. 62-2495, la Giunta regionale ha approvato il protocollo d'intesa tra Regione Piemonte, Carmagnola, Chieri Moncalieri e l'Azienda sanitaria TO5; il protocollo è stato sottoscritto in data 3 dicembre 2015.
In seguito, il 17 ottobre 2016, con DGR n. 40-4084, la Giunta regionale ha individuato il sito per la realizzazione del nuovo Ospedale unico, sempre ovviamente nell'Azienda sanitaria TO5 e il 22 dicembre con DGR 11-6303, la Giunta regionale conferma di inserire nel programma d'interventi di edilizia sanitaria, insieme con il Parco della Salute di Torino e di Novara, l'ospedale in zona Vadò.
Il sito selezionato dalla Regione Piemonte, Assessore, si trova al confine con il Comune di Trofarello, adiacente alla linea ferroviaria Torino-Genova e allo svincolo della tangenziale di Torino, così da garantire una logistica adatta che possa supportare il carattere di utenza dell'ospedale e l'area citata di 120 mila metri quadri, di cui 90 mila sono senza vincoli urbanistici in Classe 1.
L'ospedale conterrà tutte le specialità e le funzioni previste per gli ospedali spoke, con DEA di 1° livello, garantendo così un servizio di straordinaria eccellenza, con un costo totale realizzato in partenariato pubblico-privato di circa 225 milioni di euro.
Le illazioni di alcuni esponenti che affermano che esista un rischio idrogeologico ulteriormente nell'area sono state puntualmente smentite da uno studio condotto da esperti indipendenti e altresì, tra l'altro, dalla prova empirica delle condizioni non pericolose certificate durante le recentissime, purtroppo, alluvioni che hanno colpito la città di Moncalieri.
Con quest'interrogazione così presentata e anche con tutti i dati tecnici abbiamo voluto rappresentare delle scelte formali, con progetti, impegni anche parziali di spesa e i soldi pubblici per incominciare il percorso.
Pertanto, interroghiamo l'Assessore competente su un tema fondamentale, e cioè quando si darà formalmente mandato all'ASL TO5 di predisporre e poi appaltare il progetto definitivo ed esecutivo dell'Ospedale unico in zona Vadò, per continuare il percorso intrapreso; ripeto, con decisioni, con soldi già parzialmente spesi e con impegni di spesa che stanno a Roma e che saranno.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, la invito a concludere.



SARNO Diego

Concludo, Presidente.
In questo senso, vogliamo chiedere quando sarà dato formalmente il mandato per continuare il progetto definitivo ed esecutivo.



PRESIDENTE

Grazie, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
In realtà, tutto quanto detto dal Consigliere Sarno è condivisibile e io non ho alcun pregiudizio rispetto all'iniziativa, al progetto e all'idea dell'Ospedale di Moncalieri.
Il tema è un altro: contrariamente a quanto riferiva il Consigliere Sarno non abbiamo un'attestazione idrogeologica, tutto quello che c'è è contenuto nel piano regolatore. Noi abbiamo nuovamente chiesto, per la seconda volta (l'avevamo chiesto prima dell'emergenza COVID), a giugno alla Direzione del Settore Politiche degli Investimenti, con nota 19-8233: "Ha inoltrato l'ASL TO5 nuova richiesta per far redigere il più rapidamente possibile una perizia asseverata idrogeologica, idraulica e sismica riferita all'area di circa 12 ettari localizzata nel Comune di Moncalieri-Trofarello" - com'è stato citato dal Consigliere Sarno - "sulla quale è prevista la realizzazione del nuovo Ospedale Unico, ai sensi della DGR 40-4084 del 17 ottobre 2016".
Lo studio di fattibilità, richiesto dal finanziamento di cui all'articolo 71, è integrato da finanziamento pubblico di ulteriori 13 milioni.
Comunque, la perizia che risulta necessaria per l'analisi delle condizioni del sito, al fine di valutare successivamente le relative procedure progettuali, dovrà comprendere tutte le analisi e valutazioni di carattere idrogeologico, idraulico, acque superficiali e sotterranee e sismico riferite all'area di cui sopra e, in particolare, le cito la nota: "La descrizione della localizzazione geografica nel contesto geologico idrogeologico, idraulico e sismico, litostratigrafia, assetto geologico e strutturale; analisi dei processi geomorfologici rilevanti che caratterizzano l'area e quelli che possono evolvere in tempi confrontabili con quelli di vita nominale dell'opera; analisi comportamento della falda e correlazione con dati idrometeorologici e geologico-morfologici, al fine di ricostruire un modello dell'acquifero e del comportamento della falda anche attraverso la misurazione mediante piezometri dei livelli in fori di sondaggio esistenti o realizzati ex novo.
Poi, "valutazione delle caratteristiche idrogeologiche dell'area anche attraverso la valutazione del rischio derivante dai canali e rii presenti nell'area; individuazione delle aree soggette ad allagamenti con la definizione delle classi di pericolosità in funzione degli eventi alluvionali; valutazione della pericolosità di base del sito, facendo riferimento .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Mi sente?



PRESIDENTE

Adesso sì. Prosegua.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

"Criticità del sito, facendo riferimento alla nuova classificazione sismica, nonché alle carte di pericolosità sismica; valutazione degli elementi di criticità emersi nel corso dello studio, distinguendoli per tipologia (criticità litologica, geomorfologica, idrogeologica, idraulica e sismica)".
Tale perizia dovrà valutare, in conclusione, alla luce delle risultanze e delle analisi e degli approfondimenti di cui sopra, l'identità dell'area in oggetto per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero. La perizia dovrà esaminare, inoltre, l'idoneità dell'area alla realizzazione dell'opera (fatta salva la variante di carattere urbanistico) anche in relazione alle corrispondenti norme idrogeologiche vigenti nel piano regolatore.
L'unico motivo per cui non si è ancora dato mandato è questo: aspettiamo l'esito della perizia. Mi spiego meglio. Noi, in Piemonte, siamo riusciti a costruire alcuni ospedali (questo glielo aggiungo) come quello di Verduno su una collina, che è costato 30 milioni per le palificazioni per drenare l'acqua; abbiamo costruito in località Raneto a Nizza: abbiamo costruito in località Fontanone e in località Millefonti. Sembra che la ricerca dei terreni per i nostri ospedali la facciamo fare dai rabdomanti, quindi credo che una misura prudenziale come una perizia separata - e al momento ripeto, della scelta non l'abbiamo agli atti, non esiste - sia una valutazione prudenziale quantomai necessaria.
Fatta tale perizia, nel momento in cui ci diranno che il sito è idoneo partiranno tutte le procedure.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 294 presentata da Rossi, inerente a "Informazioni circa l'autorizzazione dei locali inaugurati nell'ex ospedale di Premosello-Chiovenda (Verbano-Cusio-Ossola)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 294.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione, per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Provo a stare nei tre minuti, anche se non sono sicuro di riuscirci perché, parlando di questo locale, sembra di essere di fronte a una telenovela! Ci proviamo.
Per chi ci ascolta, Presidente, provo a ricapitolare molto velocemente.
Il 27 marzo 2020, l'Amministrazione comunale di Premosello-Chiovenda ha dato la disponibilità all'ASL VCO e all'Unità di crisi della Regione di realizzare un nuovo nucleo RSA-COVID nei locali dell'ex ospedale di Premosello. Tale nucleo doveva essere costituito da circa 16 stanze, per 20 posti letto. Il problema è che, per una serie di motivi, non è mai arrivata alcuna autorizzazione né da parte dell'ASL né da parte dell'Unità di crisi.
Nonostante questo, i lavori sono andati avanti grazie anche a risorse raccolte con donazioni private, per un importo di circa 270 mila euro.
Intanto, abbiamo letto sui giornali diverse dichiarazioni non solo del Sindaco, ma anche del Presidente del Gruppo regionale della Lega, secondo le quali c'era un impegno al fine di risolvere il problema.
La questione, però, è diventata d'interesse comune, Presidente, per diverse ragioni, In primo luogo, perché nel momento di pandemia erano tanti i Sindaci che avevano bisogno di avere dei luoghi da destinare ai malati COVID, anche dove erano presenti delle RSA gravemente colpite da questo problema e, quindi, era molto importante definire delle procedure uguali per tutti. Ecco perché c'è stata anche un'attenzione su questo.
Inoltre, abbiamo appreso dagli organi di stampa che la Procura della Repubblica ha aperto anche un'indagine sull'affidamento dei lavori. Io stesso ne ho parlato all'inizio di aprile in IV Commissione sanità chiedendo un'informativa all'Assessore Icardi, il quale mi aveva risposto che l'ASL non era in grado di autorizzare e che probabilmente sarebbe arrivata un'autorizzazione dall'Unità di crisi, legata al COVID.
L'autorizzazione, però, non è mai arrivata. Il 5 maggio ho presentato un'interrogazione cui non ho mai ricevuto risposta, nonostante i tempi del Regolamento.
Che cosa succede, intanto, Presidente? Succede che il 24 maggio questa struttura viene inaugurata alla presenza del Sindaco e del Presidente del Gruppo consiliare regionale della Lega. Vengono inaugurati dei locali che non sono mai stati autorizzati né dall'ASL né dalla Regione. Il problema è che, nonostante il diniego da parte del Direttore generale della sanità della Regione, quindi il nostro Direttore, già nei primi giorni di aprile e nonostante l'assenza di qualsiasi altro intervento da parte dell'Unità di crisi regionale, il Sindaco di Premosello-Chiovenda e il Presidente del Gruppo regionale piemontese, in diverse occasioni, hanno dichiarato anche ai giornali che deve essere l'ASL ad autorizzare.
L'ASL, correttamente, ma legittimamente dice: "Io sono un ente della Regione, non posso dare delle autorizzazioni che non mi sono indicate dalla Regione o che non rispettano tutti i parametri corretti". Nonostante questo, viene fatta una continua sollecitazione verso il Direttore generale e mai verso la Regione, che, invece, potrebbe sciogliere questo nodo.
Vado alla fine, Presidente. Il tema qual è? Poiché si spinge molto sul Direttore, che chiaramente si attiene alle indicazioni della Regione (fra l'altro, questo tema è spesso sui giornali e crea anche un po' di confusione tra i cittadini, perché non si capisce bene cosa stia succedendo) e poiché dopo l'inaugurazione di questi locali pare che il Sindaco abbia chiesto una nuova autorizzazione, a questo punto non sappiamo se per un allargamento RSA-COVID, se per una Città della Salute com'era prima o altro.
Pertanto, l'interrogazione chiede all'Assessore se e quale autorizzazione potrà mai essere rilasciata alla struttura di Premosello-Chiovenda in questo momento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La risposta all'Assessore Icardi per la risposta, per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La risposta, molto lunga, credo che supererà i cinque minuti. Pertanto sintetizzo un po' e magari manderò in forma scritta al Consigliere Rossi tutto l'elenco articolato di corrispondenza e di atti che sono stati fatti in merito.
Iniziamo dal primo: il 30 marzo, con nota del Direttore generale del VCO si richiede agli Uffici regionali di valutare la disponibilità dell'Amministrazione comunale di Premosello-Chiovenda di realizzare il nucleo RSA COVID-19 per 20 posti letto.
Ai sensi della DGR 14 del 20 marzo, le Aziende Sanitarie Locali potranno recepire, nell'ambito di RSA autorizzate, ex articolo 8 ter del D.Lgs. 502 posti letto dedicati ai pazienti COVID con bisogni sanitari compatibili con l'assistenza RSA, inseriti secondo specifici percorsi dedicati e definiti a livello nazionale e regionale. L'ASL competente provvede poi alla stipula del contratto, eccetera. Questa è un po' la norma di riferimento per l'esercizio dell'attività.
Con nota protocollo n. 11077, il responsabile della Direzione sanità rilevava: "Poiché quanto consta alla Direzione scrivente, il nucleo di 20 posti letto richiesto non è stato né autorizzato alla realizzazione, ai sensi dell'8 ter, né tantomeno all'esercizio, la proposta, seppure encomiabile, del Sindaco di Premosello non rientra nell'ambito di applicazione della richiamata deliberazione regionale".
Con successiva nota del 1° aprile, il Sindaco di Premosello inoltrava agli Uffici regionali la richiesta di verifica della compatibilità ai sensi dell'articolo 8 ter per l'ampliamento della residenza integrata socio sanitaria comunale sita in Premosello-Chiovenda, con la redazione di 16 posti letto temporanei per far fronte all'emergenza COVID.
Nei giorni successivi alla richiesta di verifica di cui al punto precedente, gli Uffici regionali, tenuto conto dell'urgenza di fornire riscontro alla richiesta formulata, s'interfacciavano con l'Amministrazione comunale comunicando alla stessa che la richiesta purtroppo non era ricevibile in quanto, oltre alla modulistica, che non era quella prevista soprattutto non conteneva quegli elementi necessari per dar seguito al trasferimento proposto. Precisava che, per la richiesta di verifica di compatibilità era stato utilizzato il modello "Allegato C" alla DGR n. 46 528 del 4-08-2010, parzialmente revocata dalla DGR n. 31-8596 del 22-03 2019. Ai sensi di quest'ultima deliberazione regionale era stata approvata una nuova modulistica, ma soprattutto non c'erano i requisiti fondamentali.
Per quanto concerne l'insussistenza dei requisiti strutturali previsti per le RSA dalla DGR 45-4248 del 30-07-2012), evidenzia alcune criticità che sono state indicate al richiedente, fra le quali: il nucleo previsto da 16 posti letto non è conforme alle previsioni normative regionali laddove si dispone che le RSA debbano essere articolate in nuclei da dieci o da 20 posti letto; i servizi igienici delle camere da letto non sono direttamente collegati alle stesse (vi si accede dal corridoio). Inoltre, laddove c'è un solo bagno a servizio di due camere, lo stesso non è a esse annesso; una camera da letto ha il servizio igienico che affaccia direttamente sul locale soggiorno.
Insomma, una serie di non conformità dal punto di vista strutturale che non sto a rileggerle in questa sede. Sarà mia cura, Presidente Rossi, inviarle la nota scritta al riguardo.
Con nota del 12/05/2020, il Comandante della Stazione Carabinieri di Domodossola richiedeva agli Uffici regionali di trasmettere copia di eventuali provvedimenti o comunicazioni, inerenti alla realizzazione di "nuova RSA (nucleo di degenza temporanea COVID-19) in Premosello Chiovenda (VB)", intercorse tra codesto Ufficio Regionale e l'ASL VCO.
Con nota del 22-05-2020, gli Uffici regionali inoltravano al Comandante della Stazione Carabinieri di Domodossola quanto richiesto, precisando altresì, che "l'istanza da ultimo richiamata risulta irricevibile, essendo mancante dei requisiti formali e sostanziali richiesti".
Con nota del 28/05/2020, gli Uffici regionali comunicavano formalmente al Sindaco di Premosello Chiovenda (e, per conoscenza, al Direttore Generale dell'ASL VCO) l'irricevibilità della richiesta di verifica di compatibilità.
Con nota del 28/05/2020 il Sindaco di Premosello Chiovenda, nel prendere atto di quanto comunicato dagli Uffici regionali con la nota succitata di pari data, richiedeva autorizzazione a utilizzare "il nuovo Nucleo per ospitare temporaneamente quegli ospiti che, pur essendo negativi" - non parliamo quindi di COVID ma di altro - "provengono dagli ospedali o dalle proprie abitazioni e devono essere inseriti nelle RSA successivamente in convivenza con gli altri ospiti già presenti nelle strutture", precisando che esso "non sarà oggetto di richiesta di parere di verifica di compatibilità". In questo caso, c'è un'altra normativa che disciplina tale attività.
Con nota dell'1/06/2020 il Responsabile della Direzione Sanità, in risposta alla nota di cui al punto precedente, comunicava al Sindaco di Premosello Chiovenda (VB) e al Direttore generale ASL VCO: "Poiché le modalità di conduzione del progetto, fino a oggi, mostrano un mancato coordinamento con l'ASL, si suggerisce di valutare, pertanto, in dialogo con la Commissione di Vigilanza dell'ASL, una delle seguenti soluzioni: a) riduzione da 16 a dieci più due (di pronta accoglienza) posti letto in caso di ESA (autorizzabili ma non accreditabili) previo adeguamento dei servizi igienici alla normativa vigente e acquisizione dell'autorizzazione alla realizzazione ex art. 8 ter d.lgs. 502/1992 smi; b) mantenimento dei 16 posti letto ma di tipologia RA (Residenza Assistenziale) anziché RSA". In pratica, gli Uffici hanno consigliato una serie di soluzioni diverse da quelle prospettate dal richiedente.
Con nota del 3/06/2020 il Direttore generale dell'ASL VCO, nel prendere atto della richiesta, ribadiva il nulla osta da parte dell'ASL per la realizzazione di una Casa della Salute della Bassa Ossola nella struttura di Premosello Chiovenda.
Il Sindaco del Comune di Premosello Chiovenda, con nota prot. n. 3136 del 15/06/2020, richiedeva a una serie di Enti, fra cui la Direzione Sanità della Regione Piemonte, "l'autorizzazione immediata allo spostamento in sede definitiva della guardia medica, del Centro prelievi ematici comunale e dell'ufficio del CISS Verbano in un'aula del piano terra recentemente ristrutturato".
Con nota prot. n. 20032 del 19/06/2020 la Direzione Sanità, Settore Regole del SSR nei rapporti con i soggetti erogatori, rispondeva al Sindaco di Premosello Chiovenda facendo presente di non essere competente in materia.
Con nota prot. n. 3208 del 17/06/2020 il Sindaco di Premosello Chiovenda inoltrava un'ulteriore richiesta di verifica di compatibilità 8 ter d.lgs.
502/92 e smi per la realizzazione di un nucleo da dieci p.l. di RSA.
Spero scuserete la mia velocità di lettura, ma la nota è molto lunga.
A seguito dell'istanza di cui sopra, il competente Settore della Direzione Sanità, con nota prot. n. 20124 del 19/06/2020, comunicava al Sindaco l'avvio del procedimento amministrativo, che valuterà la possibilità di aprire questo nucleo.
Chiedo scusa per la lungaggine, Presidente.
Consigliere Rossi, questa è l'intera cronistoria della comunicazione. In questo momento c'è un procedimento aperto per la valutazione di un nucleo di dieci posti in RSA.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per la sua risposta.



ROSSI Domenico

Attendo la nota scritta, Presidente Gavazza.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Certamente.



ROSSI Domenico

Grazie, Assessore.



PRESIDENTE

In apertura di seduta lo preciso sempre.
Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 295 presentata da Ravetti, inerente a "Situazione dei primariati di ASO e ASL in provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
295.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Ricostruire tutte le fasi per la rimessa in quota dei servizi sanitari pubblici del nostro Piemonte è un esercizio molto complicato, data la situazione che non permette una serie di necessari confronti nei luoghi opportuni, che sono le Commissioni ma anche le assemblee dei Sindaci e le varie conferenze provinciali, non certo per colpa di qualcuno, ma perché il tempo è questo.
Si sono impegnati in molti nelle varie task force, piuttosto che in Commissione, per i necessari e corretti approfondimenti. Cercherò, di conseguenza, di ricavare qualche spazio per dare anch'io una mano, laddove è possibile. Mi scuserete per la superficialità con cui affronto l'argomento, ma nei tre minuti che ho a diposizione non mi è concesso fare altro.
Cercherò di capire come si stiano muovendo le posizioni apicali della Regione e i dirigenti delle Aziende Sanitarie regionali; quali priorità sono state date per affrontare, diciamo così, i luoghi molto complicati soprattutto in questa fase, per erogare i servizi all'altezza dei bisogni soprattutto nella ripartenza. È evidente che i ruoli di vertice devono essere coperti in base agli atti aziendali e alle indicazioni contenute negli stessi.
È per questo che ho ritenuto opportuno, in questa fase, domandare all'Assessore a che punto siamo in una delle zone più complicate del nostro Piemonte - mi riferisco alla Provincia di Alessandria, nelle due Aziende Azienda Sanitaria Locale alessandrina e l'Azienda Ospedaliera - per capire in merito ai ruoli di vertice (i primariati, detto in maniera un po' volgare), a che punto siamo con quelli coperti, quelli facenti funzione e quelli per i quali sono previsti dei bandi di concorso (in che misura verranno attivati e in quali tempi).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione, Consigliere Ravetti.
Per la Giunta regionale si è reso disponibile l'Assessore Icardi; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Anche in questo caso, la risposta è molto lunga e articolata. Ci sono una serie di servizi che leggerò in maniera sintetica, Consigliere Ravetti, ma riceverà il dettaglio via mail.
Non sono pochi i servizi apicali che mancano. Noi avevamo deliberato di far richiedere alle Aziende il nullaosta regionale in presenza di conti in forte debito, ma non era il caso di Alessandria. Di seguito l'elenco.
Staff Direzione generale: Struttura Complessa medico competente prevenzione e protezione, da bandire (è vacante da alcuni mesi).
Struttura Complessa Area sanità: SC RRF Tortona, in corso di pubblicazione (coperta a scavalco).
SC-Medicina generale Acqui Terme, da bandire (vacante dal 1° aprile 2020).
SC-ORL Casale Monferrato, bando pubblicato (acquisite sette domande).
SC-Radiologia Novi Ligure, nominata una commissione per l'esame delle domande.
SC-Radiologia Casale Monferrato, nominata una Commissione per l'esame delle domande.
SC-Anatomia patologica di Novi Ligure, in corso di pubblicazione.
SC-Anestesia e rianimazione di Novi Ligure. Purtroppo la presentazione delle domande è scaduta il 2/03/2020, ma non ci sono state domande (l'annoso problema della carenza di anestesisti!).
SC-Salute mentale: da bandire, in questo momento a scavalco.
Struttura complessa Laboratorio Analisi Novi Ligure: da bandire.
Struttura complessa Medicina Generale Novi Ligure: scadenza presentazione domanda 2 marzo 2020. Sostituzione ex articolo 22, commi 2 e 4 CCNL 19-12 2019 dal primo marzo 2017.
Neuropsichiatria infantile territoriale: da bandire.
Medicina generale di Casale: da bandire.
Struttura complessa di Neurologia di Casale: bando pubblicato, acquisite quattro domande.
Struttura complessa Distretto di Acqui Terme-Ovada: in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
SPreSAL: da bandire.
Servizio veterinario: bando pubblicato, acquisite sei domande.
SIAN (Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione): da bandire.
Struttura complessa tecnico-tecnologie biomediche: da bandire.
Personale e sviluppo risorse umane: da bandire.
Alta dirigenza, Staff, Direzione generale (sviluppo organizzativo e delle risorse umane e progetti formativi): da bandire, su posto dirigente cessato.
Struttura complessa personale e sviluppo risorse umane: da bandire.
Affari generali: da bandire.
Area territoriale (gestione dei servizi amministrativi front office territoriali e ospedalieri): da bandire.
Economato-Logistica-Approvigionamenti-Patrimoniale: da bandire.
Medicina generale Novi Ligure: scadenza presentazioni domande il 2 marzo, e stiamo aspettando le valutazione della Commissione.
Medicina generale Acqui Terme: da bandire.
Medicina generale Casale Monferrato: da bandire.
Medicina generale Tortona: da bandire.
Radiologia Casale Monferrato: nominata commissione.
Anatomia patologica Novi Ligure; scadenza delle domande a breve.
Servizio tecnico-tecnologie biomediche: da bandire.
Personale e sviluppo risorse umane: da bandire come PTA.
Ci sono molte di queste strutture i cui posti sono in corso di copertura altre in cui ci sono facenti funzioni di concorsi che stanno andando avanti e alcuni bandi ancora da predisporre.
Questa, sostanzialmente, è la situazione alessandrina.
Ripeto, poiché la risposta è molto articolata, invio il dettaglio di tutta la situazione direttamente al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Mi scusi, Presidente.
Resto in attesa della risposta, ma dico solo all'Assessore che la richiesta nel question time conteneva sia l'ASL sia l'Azienda Ospedaliera Alessandrina. Probabilmente i suoi Uffici non le hanno preparato l'elenco dell'Azienda Ospedaliera Alessandrina che ritengo altrettanto importante se non più importante, dell'ASL.
Se è così gentile di inviarmi, magari in una seconda sessione, anche oggi se è possibile, la risposta che ha, la ringrazio. Se riesce a farmi avere il tutto, le sarei davvero grato, così ho un quadro generale.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Certamente, le invierò tutto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 296 presentata da Frediani, inerente a "Problematiche relative al corretto funzionamento del servizio di scelta del medico e/o del pediatra online"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
296.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio, Assessore.
Sarò breve come la premessa della mia interrogazione.
In data 18 marzo 2020 l'ASL Città di Torino, a firma del Direttore generale, dottor Picco, ha inviato a tutti i medici di medicina generale una nota che aveva a oggetto le procedure di semplificazione amministrativa per contrastare la diffusione del Coronavirus. Onde evitare assembramenti e code per i cittadini, si è pensato di attivare due caselle di posta elettronica per permettere ai cittadini residenti e maggiorenni di effettuare il cambio medico senza doversi arrecare agli sportelli.
Sul sito dell'ASL Città di Torino sono indicate le modalità di scelta del medico e/o del pediatra online e sono indicati gli indirizzi e-mail cui poter scrivere e si definisce che, per la durata della situazione di emergenza, i cittadini maggiorenni residenti e/o domiciliati a Torino comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno possono per la scelta e revoca del medico di medicina generale, utilizzare le seguenti caselle di posta elettronica. Questo, ovviamente, è un servizio dedicato a chi ancora non possiede le credenziali SPID, perché sappiamo che c'è anche quest'altra modalità e alternativa di scelta.
Tuttavia, ci viene segnalato che non devono pervenire risposte da parte delle strutture competenti a fronte di richieste inviate. Pare che ci sia qualche difficoltà nella presa in carico e, di conseguenza, nell'erogazione delle prestazioni a favore dei cittadini che ne facciano richiesta.
La nostra interrogazione è finalizzata a sapere se si sia verificato il corretto funzionamento del servizio di scelta del medico e/o del pediatra che è stato attivato attraverso procedura online presso tutte le ASL della regione. In particolare, le segnalazioni ci sono arrivate direttamente nella zona dell'ASL di Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con riferimento alla scelta/revoca del medico pediatra di libera scelta e medico di base, s'informa quanto segue. Il sistema online regionale a oggi disponibile permette, in effetti, solo il cambio o la revoca del medico da parte di un cittadino maggiorenne domiciliato in Piemonte. Il medico pu essere scelto, però, con alcuni vincoli: non deve cambiare l'ASL di assistenza perché il sistema non è ancora predisposto per questo tipo di variazione.
Non devono esserci deroghe di ambito (ci sono degli ambiti di competenza dei medici di base). Non devono esserci deroghe di associazione e il massimale del medico non dev'essere stato superato, ovviamente, perch superando il massimale non può essere scelto.
Inoltre, il servizio, ai sensi della vigente normativa nazionale, è soggetto ad autenticazione, quindi attraverso le credenziali SPID o la carta d'identità elettronica o la Carta Nazionale dei Servizi (la cosiddetta CNS) e credenziali imputabili di Sistema Piemonte, sino al loro mantenimento regionale.
Detto sistema, entro il mese di ottobre, sarà ulteriormente evoluto per gestire quei vincoli sopra riportati e consentirà al cittadino maggiorenne di scegliere per se o per un delegante maggiorenne o per i propri figli minori un medico di medicina generale o un pediatra di libera scelta, anche senza che già sussista un'iscrizione presso un'ASL piemontese.
Entro il mese di ottobre prossimo venturo, inserendo i dati relativi alla residenza e al domicilio sarà possibile, perciò, iscriversi a un'ASL eventualmente anche in deroga per motivi di studio, cura, lavoro e ricongiungimento familiare, e scegliere un medico anche in deroga all'ambito territoriale (cosa che oggi non è possibile fare). Deroga di associazione e deroga di età (pediatra per gli ultraquattordicenni), deroga di massimale. Sapete che anche il massimale può essere derogato per alcune specifiche fattispecie.
Nel periodo emergenziale COVID le ASL, nel rispetto dell'autonomia organizzativa e gestionale e sulla base delle informazioni disponibili hanno assicurato: funzionamento degli sportelli di scelta e revoca, nel rispetto dei consueti orari e adozione di specifiche misure di sicurezza indicate dall'Unità di crisi; gestione delle pratiche, a integrazione del punto 1 per via telefonica, via PEC e via e-mail (dove non era possibile farlo online hanno sopperito con questo sistema).
Con riferimento all'ASL Città di Torino, s'informa quanto segue. Il numero di pratiche espletate è stato pari a circa 60 mila e gli operatori dedicati al servizio hanno evaso le richieste dei cittadini che hanno dovuto scegliere un nuovo medico per via delle dimissioni volontarie di tre medici di medicina generale e un pediatra di libera scelta per raggiunti limiti d'età, oltre 5.000 pratiche.
Sono stati formati ulteriori due operatori per rafforzare il servizio. Il totale degli operatori utilizzati per quest'attività a oggi è sette.
Pertanto, è vero che al momento è un servizio che ha ancora delle limitazioni, ma l'area informatica dell'Assessorato mi ha assicurato che già in accordo con le ASL, queste limitazioni saranno superate nel mese di ottobre o comunque nell'autunno.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 297 presentata da Sacco, inerente a "TPL Alessandria - ripresa del servizio di trasporto pubblico locale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
297.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Siamo alla seconda interrogazione sul TPL alessandrino. L'interrogazione verte sulla ripresa del servizio di trasporto pubblico locale. Infatti abbiamo appreso dagli organi di stampa che molte aree della provincia di Alessandria, a causa della riduzione dei servizi di TPL per l'emergenza COVID-19, hanno un servizio ridotto o assente ancora oggi, dopo l'avvio della Fase 2 del 3 giugno, che avrebbe dovuto riportare a regime i servizi di TPL nel rispetto delle norme igienico-sanitarie anti COVID.
All'inizio della nuova fase post emergenziale ci si aspettava un potenziamento del servizio in tutta la regione per garantire ai cittadini la sicurezza necessaria e il rispetto delle nuove norme igienico-sanitarie sui mezzi di trasporto, per garantire il ritorno all'uso del servizio pubblico senza problemi, ma questo non si è ancora verificato. Anzi raccogliamo decine di segnalazioni su servizi scarsi e assenti.
In Commissione consiliare della Regione Piemonte è stato istituito un tavolo di lavoro specifico per affrontare la nuova fase post emergenziale ancora non convocato, con il fine di trovare una soluzione consona alle necessità dei cittadini e delle aziende di trasporto.
Molti Comuni della Provincia di Alessandria, al momento, non hanno alcun tipo di servizio e la stessa Città di Alessandria sembra avere difficoltà parziali sui servizi e spesso insufficienti a causa delle misure anti COVID che limitano il numero di posti all'interno dei mezzi. Ci sono state diverse segnalazioni, legate al fatto che alcuni mezzi non si potevano fermare per il sovraffollamento, e il rinforzo arrivava molto tempo dopo.
Dalle dichiarazioni del Segretario Generale Provinciale FILT-CGIL apprendiamo che ci sono aree industriali completamente sprovviste di servizi di TPL alla domenica, nonostante si lavori a regime sette giorni su sette. Quindi, i turni alla domenica sono comunque da coprire.
Risulta necessario operare al più presto per avere un quadro chiaro e una prospettiva sul lungo periodo, per agire in tempo, questa volta nel caso si venga a sviluppare nuovamente un'emergenza di tale portata, considerato che molti esperti paventano l'ipotesi di un ritorno della pandemia nei prossimi mesi invernali, che speriamo ovviamente non avvenga.
Riteniamo che sia necessario impostare processi d'intervento immediato che possano supportare i cittadini e garantire alle aziende del settore del Trasporto Pubblico Locale, ferroviario e automobilistico, di intervenire in ausilio dell'emergenza e non subirne le conseguenze come sta accadendo in questi mesi.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il 19 giugno 2020, ha emanato una misura compensativa per il TPL, al fine di ripianare i mancati introiti dovuti al lockdown, in aggiunta alle misure già prese, e al Piemonte spettano 27,5 milioni di euro, a fronte di un totale di 412 milioni di euro messi a disposizione a livello nazionale.
A seguito di queste premesse, interroghiamo l'Assessore per sapere quale sia il motivo per cui il servizio ad Alessandria e provincia non sia stato ancora ripristinato, al fine di capire i tempi di riavvio a pieno ritmo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Rispondo al Consigliere Sacco tanto per inquadrare .



(Audio mancante o non comprensibile)



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

L'Agenzia della mobilità piemontese ha lavorato insieme con noi per ristabilire gradualmente i servizi dal 4 maggio, con una serie di passaggi che ci hanno portato ai primi di giugno a dare indicazione a tutti i consorzi di trasporto piemontese, compreso quello del servizio ferroviario di tornare esattamente alla situazione di un anno fa, a partire dal 14 giugno. Quindi a un servizio sostanzialmente non scolastico.
Le aziende di trasporto hanno adottato le loro misure e, se quanto dice il Consigliere Sacco è vero o almeno parzialmente vero, per cui su Alessandria ci sono ancora difficoltà, probabilmente qualcuno non è ancora riuscito ad adeguarsi in tempo, poiché siamo in ritardo di almeno una settimana.
Questa è l'indicazione che andremo a verificare puntualmente sul territorio. Con le indicazioni le abbiamo date sia come Regione sia come Agenzia, oggi dovremmo (e uso il condizionale) essere nella situazione del 22-23 giugno dell'anno scorso cioè un servizio a pieno regime non scolastico.
Che cosa stiamo facendo? Stiamo immaginando uno scenario futuro con tavoli di lavoro e confronti rispetto a quello che succederà a settembre, senza però dimenticarci che non abbiamo ancora linee guida su quello sulla ripresa del mondo scolastico.
Vedo nell'interrogazione citare alcuni elementi come i servizi alla domenica che già non c'erano in precedenza. Quindi stiamo parlando non di un ripristino di corse - il che sarebbe un problema se le aziende non lo stessero facendo, perché non sarebbero in linea con le direttive che abbiamo dato - ma di servizi aggiuntivi che non sono previsti nei contratti, che evidentemente non hanno copertura finanziaria. Servizi che sarebbero auspicabili da molto tempo perché ci sono zone intere del Piemonte che alla domenica o ad agosto non hanno nessun tipo di servizio.
Questo però è un problema che facciamo fatica a risolvere con il COVID anche perché le misure economico-finanziarie (anche quelle citate dal Consigliere Sacco) sono assolutamente insufficienti. Basta fare un rapporto numerico: a livello nazionale la bigliettazione è di circa tre miliardi e 400 milioni all'anno, quindi qualcosa meno di 300 milioni al mese, per cui immaginare di aver messo 500 milioni è evidentemente troppo poco per coprire i mancati introiti da bigliettazione delle aziende.
Per onestà, è anche giusto dire che le aziende hanno almeno beneficiato della cassa integrazione o del fondo che, in qualche maniera, abbattono i costi. Ma i più e i meno di questi dati li vedremo a fine anno. È certo ed evidente che marzo, aprile e maggio sono stati mesi in cui le aziende hanno registrato una bigliettazione pari al 4 - 5 - 6% rispetto allo standard.
Giugno, che ormai volge al termine, ha certamente recuperato arrivando al 40% circa, ma anche se l'auspicata misura sul distanziamento fosse rimossa a breve, non credo che arriveremmo a pareggiare ed essere a regime con la bigliettazione già nei prossimi mesi. È evidente che quel fondo nazionale è un po' insufficiente, ma di questo non voglio parlare, altrimenti eluderei il discorso.
Nello specifico, su Alessandria a noi risultano attive praticamente quasi tutte le linee. È chiaro che, con il problema del distanziamento e altri problemi operativi, alcune aziende hanno deciso di attendere ad attivare le linee meno trafficate. Ma parliamo di pochissime unità. Ci sono anche esempi virtuosi, come l'AMAG di Alessandria, che ha un bus scorta sempre pronto a partire nel caso in cui ci fossero, com'è capitato, linee sovraccariche, per non lasciare a piedi nessuno, facendo attendere pochi minuti.
Chiediamo anche al Consigliere Sacco, al di là dell'interrogazione, che ci segnali se c'è qualche altra linea che lui conosce che non è stata ripristinata, non per volontà dell'Amministrazione. Tra l'altro, c'è un decreto del Governo, il "Cura Italia", che ci obbliga a pagare i contratti di servizio esattamente come se fossero stati svolti. È chiaro a tutti voi che non risparmiamo un euro dal far fare un servizio o non farlo fare quindi non c'è una volontà di quadrare il bilancio con queste misure perché dobbiamo pagare e pagheremo esattamente.
Pertanto, la invito a segnalare se ci fosse qualche disservizio, visto che a noi in questo momento non risultano, ma magari nel dettaglio, nella Val Borbera piuttosto che in altre valli, potrebbe esserci sfuggito qualcosa.
Utilizziamo anche questo strumento per verificare.
Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 298 presentata da Grimaldi, inerente a "Rilevanti problemi di gestione dell'emergenza COVID nelle RSA piemontesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
298.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, il Piemonte è la seconda Regione italiana per casi totali di positività al COVID (al 21 giugno, sono 31.241) e, purtroppo, anche di nuovi casi giornalieri: spesso siamo solo dietro alla Lombardia.
Tali dati ovviamente ci preoccupano perché, analizzando il numero di nuovi positivi e il numero di tamponi effettuati nel periodo dal 1° al 21 giugno il Piemonte ha, più o meno, 583 nuovi casi di positività contro i 412 dell'Emilia Romagna, quindi 171 in più, pur se quest'ultima ha effettuato nello stesso periodo, ben 55.763 tamponi in più rispetto al Piemonte.
La vicenda che affrontiamo oggi è una vicenda che l'Assessore conosce bene.
Nel periodo fra il 19 e il 25 maggio, più o meno, più di un terzo del totale delle diagnosi di positività alla SARS-CoV-2 era stato riscontrato all'interno delle RSA, mentre nell'ultima settimana, quella analizzata dal 14 al 20 giugno, lo stesso dato è calato, ma solo di poco, del 25% del totale.
All'interno delle RSA, come possiamo ancora oggi raccogliere sui giornali piemontesi, la situazione è comunque molto grave e spesso si dice che addirittura stia nuovamente peggiorando, tant'è vero che è di pochi giorni fa la scoperta di un piccolo nuovo focolaio nella RSA "Madonna del Pozzo" di San Salvatore Monferrato, dove - vado a memoria - mi pare siano stati riscontrati altri 13 casi positivi e, purtroppo, altri due decessi.
Abbiamo appreso sui giornali di una vicenda che avevamo già sollecitato in Commissione, proprio quando, in una data che l'Assessore dovrebbe ricordarsi, sabato 11 aprile, ero riuscito, credo dopo 21 giorni di richieste di fila, a vedere pubblicata finalmente una delibera, quella famosa del 20 marzo.
Già, Presidente, perché non so se si ricorda, ma io da fine febbraio diciamo da dopo Codogno, al 20 marzo chiedevo dove finivano i malati non autosufficienti dimessi dai nostri ospedali. Pensavo al Martini e dicevo: "Una volta usciti dal Giovanni Bosco, dalle Molinette e dal Mauriziano dove finiscono?".
Il 20 marzo la Giunta dà una soluzione ed è una soluzione che gira fra le nostre ASL, le nostre Direzioni e credo anche nelle RSA. Peccato che quella delibera del 20 marzo non viene pubblicata, forse perché è una bozza, forse perché non porta neanche la firma dell'Assessore Icardi (non mi ricordo più se solo il Direttore l'aveva firmata). Sta di fatto che, dopo due settimane in cui minacciamo addirittura di andare di fronte alla Procura della Repubblica e alle forze dell'ordine, perché non è possibile che una delibera non sia pubblicata, ecco che il 10 aprile finisce in Gazzetta Ufficiale, finalmente.
Tuttavia, leggiamo una cosa in queste ore, forse proprio su uno dei più importanti giornali piemontesi e torinesi, di un'edizione locale, che proprio in quelle date c'è stato un macchinoso trasferimento. Si dice: "Macchinoso, tra anziani in carrozzina, attaccati alle flebo o bisognosi di ossigeno, sistemati provvisoriamente nel salone della mensa in attesa che la ditta di pulizie sanificasse le stanze degli uni per darle agli altri".
Leggiamo che la motivazione del trasloco con tanta urgenza sono da ricercare "nella norma, forse la più controversa emanata durante la gestione della pandemia in Piemonte: quella che regola l'ingresso nelle RSA di pazienti affetti da COVID in fase di regressione, che possono essere dimessi dagli ospedali ma necessitano di un'assistenza che possono ricevere nelle RSA. Una norma che ha due fasi, una bozza, emanata il 20 marzo, che non porta la firma dell'assessore Luigi Icardi ma solo del Direttore regionale, Fabio Aimar".
Secondo quanto si legge, a confermare il fatto ci sarebbero le dichiarazioni del Direttore di struttura del D'Azeglio che afferma: "Avevamo ricevuto l'autorizzazione sulla base del primo testo e avevamo separato i pazienti in due nuclei. Poi però l'ASL ci ha detto che i parametri erano cambiati e, visto che avevamo la disponibilità dei due edifici separati, abbiamo spostato i pazienti, trasformando il Chiabrera in struttura ospedaliera e il D'Azeglio in RSA".
Insomma, nella RSA D'Azeglio, alla data del forzato trasferimento da una RSA all'altra già si contavano 34 ospiti deceduti.



PRESIDENTE

Consigliere, mi scusi, dopo due minuti e mezzo le chiedo se può terminare.



GRIMALDI Marco

Ho finito, ho finito.
La delibera sopracitata, che ho più volte sollecitato tra le questioni poste all'attenzione, ha rappresentato un problema rilevante, anche perch non era scritto da nessuna parte, nella bozza, che dovevano essere esclusivamente separati e, soprattutto, non c'era la definizione di un posto ex novo.
La domanda che pongo all'Assessore è semplice: intanto, che cos'è successo se ce lo può raccontare, ma soprattutto, a fronte di quello che è successo e che ho appena descritto, dove finiscono, attualmente, i pazienti non autosufficienti che escono dai nostri ospedali? Abbiamo finalmente individuato luoghi, magari gestiti dalla sanità pubblica, che possono essere all'altezza di rispondere alle domande di sicurezza, soprattutto per gli ospiti, ma anche per gli operatori, che non siamo riusciti a ottenere nella Fase 1? La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, per la sua illustrazione.
Per conto della Giunta si è reso disponibile alla risposta l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, nel senso che sulla questione della pubblicazione non so che dirle, non è certo l'Assessorato. Noi inviamo le delibere, se poi per lo smart working o per altro si sia impantanata da qualche altra parte, non mi è dato sapere, sulla pubblicazione della delibera.
In merito alla sua interrogazione, e in merito all'articolo comparso il 22 giugno sulle pagine dell'edizione torinese de la Repubblica, la Direzione della Sanità piemontese precisa, sulla base della documentazione acquisita anche dall'Azienda Sanitaria Locale Città di Torino, che l'inserimento di pazienti COVID-19 positivi all'interno delle RSA del gruppo Gheron, la RSA D'Azeglio e la RSA Chiabrera, è avvenuto solo dopo i sopralluoghi della Commissione di vigilanza dell'ASL Città di Torino, che ha avuto modo di verificare il modello organizzativo, improntato a una rigida separazione dei percorsi tra i pazienti COVID e i pazienti no COVID, residenti nelle RSA. Anche il personale dedicato all'assistenza dei pazienti COVID positivi non viene utilizzato per altri nuclei, soprattutto per i pazienti negativi.
Questo è quello previsto dalla norma citata che, voglio sottolineare, non è cambiata, è sempre stata la stessa.
Non corrisponde a verità quanto riportato dall'articolo. Lo ripeto affinché sia chiaro: non corrisponde a verità quanto riportato nell'articolo, laddove s'indica che la bozza del provvedimento permettesse commistione fra malati e non e, con riferimento al caso specifico, i parametri oggetto di verifica da parte della Commissione di Vigilanza non sono mai cambiati.
Non ho altro da aggiungere.



PRESIDENTE

Grazie per la risposta.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso avere la risposta per iscritto, dal momento che ho due diverse versioni della deliberazione, quindi ho sentito cose che non conoscevo? Leggendo la risposta, posso capire meglio cosa intendesse l'Assessore.



PRESIDENTE

Certo. È già la regola.



DISABATO Sarah

Presidente, sono Disabato.



PRESIDENTE

Consigliera, la sua interrogazione è stata spostata a giovedì, abbia pazienza.



DISABATO Sarah

Solo la mia?



PRESIDENTE

Solo la sua. All'inizio della seduta, quando ho aperto, ho letto le interrogazioni che avremmo fatto, anche perché adesso son già le 15.14.
La sua è qui davanti a me ed è stata spostata a giovedì prossimo. Abbia pazienza.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.13 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020" (Questioni pregiudiziali) (seguito)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sulla pregiudiziale di costituzionalità.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
La pregiudiziale di costituzionalità, che volevo sollevare, a mio avviso, è lampante e all'articolo 19, vale a dire l'articolo che modifica l'articolo 8 della legge 5 del 2018.
In che senso? Quest'articolo introduce la possibilità, per i comitati di gestione degli ATC e dei CA, di richiedere una deroga al divieto d'immissione di fauna selvatica proveniente dalle zone di ripopolamento sul territorio oltre il 15 marzo di ogni anno. Quindi, una deroga per introdurre più fauna per i cacciatori, ovviamente.
La sentenza della Corte costituzionale n. 222 del 2003 ha fissato un punto fondamentale nella nostra giurisprudenza in materia ambientale, dicendo che le norme nazionali che riguardano l'ambiente sono derogabili, ma verso l'alto. Che cosa vuol dire? Significa che le Regioni possono legiferare fuori dagli standard nazionali, ma solo se le deroghe introducono discipline più rigorose, più restrittive. Questa deroga, invece, è palesemente non verso l'alto, ma verso il basso, quindi certamente è in modo evidente in peius rispetto agli standard nazionali. E del resto pare in contrasto anche con la stessa legge n. 157 del 1992, che è la legge nazionale che disciplina l'attività venatoria, che proprio all'articolo 1 nella definizione dei principi, recita: "L'esercizio dell'attività venatoria è consentito, purché non contrasti con le esigenze di conservazione della fauna selvatica e non arrechi danno effettivo alle produzioni agricole", tra l'altro.
Ammettere che una legge regionale deroghi a una normativa nazionale non verso l'alto, ma verso il basso, quindi respingendo le tutele, è palesemente incostituzionale, a mio avviso. pertanto, pongo questa pregiudiziale, perché sono certo che l'approvazione di quest'articolo porterebbe a un'impugnativa da parte del Governo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla pregiudiziale di costituzionalità.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io avrei una pregiudiziale proprio sulla costituzionalità di un intervento. Lei, immagino, si ricorderà l'articolo 3 della Costituzione che ci ricorda che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge.
Come abbiamo spiegato al Presidente Cirio, si può essere d'accordo o in disaccordo su una nostra norma, che di certo avete tutti gli strumenti per modificare. Se però, così come state facendo sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, invece di cambiare i distanziometri per tutti, invece che ritornare su un modello che a voi piace di più, che immagino sia quel Far West che abbiamo incontrato al nostro arrivo e che prevedeva che a ogni angolo delle nostre città, in ogni tabaccaio, in ogni bar ci fosse una slot machine, anzi più di una, ecco, voi avete inserito in questo provvedimento degli emendamenti, ma non riportando indietro alla situazione pre-legge perché voi non avete avuto il coraggio di cancellare la nostra legge, ma riuscite a dire due cose in una, entrambe sbagliate.
La prima. Dire che la legge non sarà retroattiva e, quindi, dare l'idea come succede nelle proroghe, che chi, di fatto, prima della nostra legge abbia avuto delle slot machine nei bar e nelle tabaccherie potesse essere esentato dall'applicazione di questa legge. Già, Presidente, ma i termini sono scaduti! Noi avevamo dato dei termini per l'adeguamento, 18 o 24 mesi e, per i centri scommesse, una data ulteriore, ma se nel frattempo le date sono scadute, così come avete scritto nel vostro emendamento, non riportate le lancette indietro nel tempo fino a quando quelle scadenze non c'erano, ma voi semplicemente dite che chi ha rispettato le regole continua a vivere nella nostra normativa, chi non le ha rispettate, cioè chi per due anni se n'è fregato della fine di quel countdown che ha portato lo switch off di quasi 70.000 macchinette, lei cosa ha davanti? Ha davanti una norma che fa una sorta di sanatoria. Vi ricordate le sanatorie sugli abusi edilizi, le sanatorie sui conti all'estero, i cosiddetti "conti scudati"? Almeno, in quella sanatoria c'era l'idea - secondo me, sbagliatissima - che con un'oblazione, con un pagamento, si chiudeva una pratica sbagliata.
Voi non fate neanche questo, ed è per tale motivo che presento una pregiudiziale di costituzionalità: voi discriminate davanti a una legge della Regione, dicendo che chi non l'ha rispettata, può non rispettarla più. Pertanto, quei due anni sono passati invano e chi si è adeguato cavoli suoi; chi non l'ha fatto, se adesso dovesse passare questa norma avrà il via libera e potrà continuare a tenere le sue slot nelle tabaccherie e nei bar.
Complimenti! Prima di farvi fare questa scelta sbagliata davanti a tanti ricorsi, ma anche ai nostri regolamenti e, soprattutto, davanti alla Costituzione italiana, le chiedo di soprassedere e non andare avanti finch questo testo, che tra l'altro voi avete annunciato di voler ritirare venerdì, ma che è ancora lì, sia discusso o addirittura votato, magari positivamente.
Impediamolo e, grazie a questa pregiudiziale, forse potremo anche evitare a tutti brutte figure.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per chiederle, poiché stiamo iniziando i lavori del pomeriggio, se ci ricorda i tempi del contingentamento e, di conseguenza, quanto è rimasto ai singoli Gruppi per la programmazione dei lavori del pomeriggio.
Dopodiché, registro l'assenza anche in Aula dell'Assessore, quindi della Giunta, rispetto alle mie richieste delle ore 13. È un ulteriore silenzio che si protrae nel tempo rispetto alle tante questioni di merito che abbiamo posto. Lo registriamo, ovviamente, con negatività, però riprendiamo i lavori del pomeriggio. Volevo solo avere il quadro d'insieme dei tempi.
Grazie.



PRESIDENTE

Il tempo contingentato sul disegno di legge 83, di discussione totale, come deciso alla Conferenza dei Capigruppo, è di dieci ore, di cui almeno un terzo del tempo complessivo per gli interventi delle opposizioni.
Il contingentamento per i Gruppi consiliari è così suddiviso: per i Gruppi di maggioranza, sei ore e 40 (Gruppo Lega, 288 minuti, Gruppo Forza Italia 64 minuti, ma non me ne voglia il Consigliere Ruzzola, Gruppo Fratelli d'Italia, 32 minuti). Il tempo a disposizione per i Gruppi di opposizione sono tre ore e 20 minuti. Per il Gruppo Partito Democratico, 120 minuti (ha già parlato per un minuto e 51 secondi), per il Gruppo Movimento 5 Stelle 60 minuti (sono già intervenuti per due minuti e 33 secondi), il Gruppo Chiamparino per il Piemonte-Monviso, 12 minuti (non è ancora intervenuto nel tempo del contingentamento), il Gruppo Liberi Uguali Verdi 12 minuti (il collega Grimaldi è intervenuto per quattro minuti e 35 secondi), il Gruppo Moderati 12 minuti. Questa è la ripartizione.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Solo per capire: i due minuti sono stati scalati al mio Gruppo in merito a quale intervento?



PRESIDENTE

Per il precedente intervento del Consigliere Bertola, sulla pregiudiziale di costituzionalità sull'articolo 19, che sarà votato nel merito prima di affrontare l'articolo.
Prego.



SACCO Sean

Abbiamo una pregiudiziale di costituzionalità, che è fra le più importanti e, tra l'altro, lei ha un insindacabile giudizio su quello su cui si sta intervenendo. Pertanto, se dovesse essere fuorviante, potrebbe togliere la parola, ma se è motivata non vedo perché scalare il tempo da quello dedicato alla discussione della legge, poiché è su un aspetto di fondamentale importanza come quello costituzionale.
Mettiamo il caso in cui siano esauriti i 60 minuti del mio Gruppo (faccio un esempio) e dovesse sorgere una questione di primaria importanza come una pregiudiziale costituzionale: non potrebbe essere esposta perché il Gruppo ha finito i minuti. Mi sembra un'interpretazione eccessiva del Regolamento in senso restrittivo.



PRESIDENTE

Il contingentamento, per prassi, si è sempre utilizzato in questo modo, su tutte le discussioni riferite all'interno del punto, oltre la discussione generale. Pertanto, nella discussione generale tutte le procedure di costituzionalità sulle pregiudiziali generali non erano conteggiate, ma il contingentamento prevede proprio la limitazione dei tempi di tutte le discussioni all'interno del punto, perciò qualsiasi discussione. Poi, sta nel merito dei Gruppi e della Presidenza concedere ulteriori tempi a disposizione, se dovessero essere richiesti e necessari.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ma non sono così convinto che le pregiudiziali possano essere contingentate. Adesso, senza entrare di nuovo in punta di diritto sul Regolamento e sulle questioni che abbiamo discusso la scorsa settimana mi sembra strano che, in termini di pregiudiziali, comunque in generale sull'articolo 71, possa rientrare nei termini del contingentamento dei tempi .



PRESIDENTE

Sulle questioni preliminari, è un conto. Sulle questioni preliminari è assodato ed è stata sempre adottata la prassi di utilizzarli al di fuori del contingentamento, mentre, secondo l'articolo 71, la questione pregiudiziale, cioè che un dato argomento non debba discutersi, e la questione sospensiva è sempre stato riferito che siano all'interno del contingentamento.



GALLO Raffaele

Va beh, i Gruppi di maggioranza sono così gentili da concederci i minuti che tanto loro non utilizzeranno, dato che non avranno .



PRESIDENTE

Penso che, come prassi consolidata, sia stato sempre fatto; non vedo le motivazioni per cui non debba essere fatto nell'eventualità, come ho già detto, che dovesse essere necessario estendere il dibattito. Poiché è un provvedimento di una sessantina di articoli, le motivazioni del contingentamento sono proprio quelle di cercare di arrivare a una conclusione.
La scorsa settimana, c'è stata la discussione anche in Giunta per il Regolamento, per prevedere, per arrivare al dunque, poiché sappiamo benissimo che ci sono diverse votazioni sull'articolato. Sicuramente, il contingentamento è riferito alla discussione nel suo complesso, così come prescrive il Regolamento.



GALLO Raffaele

Presidente, noi auspichiamo che qualche minuto della maggioranza sia usato dai Gruppi di maggioranza per spiegare la bontà delle loro scelte e degli articoli di legge inseriti in questo omnibus, perché i cittadini piemontesi hanno anche il diritto di conoscere, dato che vengono difesi così strenuamente tutti questi articoli, gli aspetti positivi di questo disegno di legge. Diversamente, se non c'è il dibattito e il confronto, vuol dire che abbiamo ragione noi dell'opposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Riprendendo la richiesta del Consigliere Rossi, che si appella all'articolo 71 del Regolamento e chiede una comunicazione al Presidente Cirio in merito al suo intervento alla commemorazione di Fondo Toce, rilevo che la richiesta non attiene a una questione pregiudiziale o preliminare, ma è una richiesta d'inserimento di nuovo punto all'o.d.g. Ritengo che la medesima non sia ammissibile, in quanto l'o.d.g. della seduta è già stato approvato.
Pertanto, il Consigliere Rossi può riproporla nella prossima seduta. Questo è un auspicio che posso, eventualmente, avere.
In merito alla questione pregiudiziale e costituzionale avanzata dal Consigliere Bertola sull'articolo 19 del disegno di legge in oggetto, si fa presente che attualmente siamo sull'articolo 1, per cui la richiesta sarà posta in votazione prima di affrontare l'articolo 19.
Anche la questione pregiudiziale posta a proposito dell'emendamento presentato in merito alla legge sul gioco d'azzardo sarà votata successivamente (non ha numerazione), come quella precedente avanzata dal Consigliere Bertola.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti che insistono sull'articolo 1.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 51) presentato da Marello.
Emendamento rubricato n. 371) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 372) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 369) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 383) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 392) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 16), identico al n. 44) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



FREDIANI Francesca

Presidente, do per illustrati tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione.
Possiamo procedere con le votazioni sugli emendamenti che insistono sull'articolo 1, partendo dall'emendamento n. 16), identico al n. 44) presentato dalla Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 16).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo interamente abrogativo, i successivi emendamenti decadono.
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 395) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 394) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 393) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 396) presentato da Frediani.
Come si esprime la Giunta regionale?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
395), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Votando contrariamente all'emendamento rubricato n. 395), decadono gli emendamenti n. 394) e n. 393).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Scusi, Presidente.
Mi chiedevo se i minuti a disposizione potessero essere usati in qualsiasi momento. Posso illustrare tutti gli emendamenti?



PRESIDENTE

Si, può intervenire in qualsiasi modo.
Su un emendamento il suo Gruppo può anche intervenire per un'ora. Non c'è limite al tempo.
Ha chiesto di intervenire, Consigliera Frediani?



FREDIANI Francesca

Vedo in quale momento intervenire.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliera.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
396), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 45) presentato da Marello.
Emendamento rubricato n. 366) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 407) presentato da Frediani.
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente Per gentilezza, non me ne voglia la Giunta, ma se l'Assessore quando ci dice che è contrario ci spiegasse anche il motivo, per almeno quattro secondi, noi saremmo più tranquilli.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
L'emendamento rubricato n. 367) è irricevibile.
Emendamento rubricato n. 397) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 390) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 389) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 402) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 403) presentato da Frediani,.
Emendamento rubricato n. 407) presentato da Frediani.



FREDIANI Francesca

Presidente, le chiedo se potesse andare più lentamente, perché non conosco gli emendamenti a memoria e non faccio in tempo ad aprirli. Volevo solo verificare il contenuto.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliera.
Emendamento rubricato n. 406) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 405) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 406) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 404) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 401) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 399) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 422) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 424) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 423) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 427) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 416) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 415) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 421) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 425) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 418) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 426) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 419) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 426) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 428) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 414) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 417) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 430) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 429) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 434) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 433) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 431) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 432) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 435) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 436) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 437) presentato da Frediani.
Questi sono gli emendamenti riferiti all'articolo 2.
Se non ci sono richieste d'intervento, passiamo alla votazione sull'emendamento n. 45), identico agli emendamenti n. 366) e n. 407).
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 45) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo stato respinto l'emendamento rubricato n. 45), decadono automaticamente gli emendamenti n. 366) e n. 407).
L'emendamento n. 367) è irricevibile.
Il parere della Giunta sull'emendamento n. 397)?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
397), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo al successivo emendamento, il n. 390), a prima firma Frediani.
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
390), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 389), a prima firma Frediani.
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, si può sapere qual è il motivo del parere negativo della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Perché c'è ostruzionismo. Se finisce l'ostruzionismo, motiviamo, altrimenti non ci prestiamo all'ostruzionismo.



SACCO Sean

Ma non sono tutti ostruzionistici, ce ne sono alcuni di merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi spiace un po' di questa risposta, perché è vero che abbiamo più volte detto che useremo usato tutti i mezzi a nostra disposizione per cercare di aprire un dialogo con la Giunta per chiarire i punti più controversi di questo provvedimento, però gli emendamenti oggetto di votazione in questo momento non sono assolutamente ostruzionistici. Sono emendamenti che riguardano i servizi sociali, che riguardano la trasparenza, nei confronti dei cittadini, nella pubblicazione degli atti.
Vorrei chiedere all'Assessore Marrone in quali punti sarebbero emendamenti privi di contenuto e capire in base a quale giudizio sono etichettati come ostruzionistici. Magari ce ne saranno anche più avanti con contenuto meno significativo, ma questi, non dico appena illustrati (perché essendo contingentato il tempo, non ho la possibilità di illustrarli), non sono assolutamente emendamenti privi di contenuto.
Vorrei capire come si possano definire in questo modo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Anch'io, Presidente, vorrei sottolineare che non tutti gli emendamenti sono ostruzionistici. Ce ne sono molti, anche tra quelli depositati dal mio Partito, il Partito Democratico, di merito, che credo siano d'interesse anche per gli elettori della Lega, di Fratelli d'Italia e di Forza Italia.
Chiederei alla Giunta, almeno su questi emendamenti, di esprimersi e di motivare la propria approvazione o rifiuto, anche perché questo non può che migliorare le relazioni, molto deteriorate, tra maggioranza e minoranze.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendoci altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
389), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 402) presentato dalla Consigliera Frediani.
Poiché non ci sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Il numero legale è 25.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
402), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 403) decade, perché assorbito dall'emendamento rubricato n. 402). Anche l'emendamento rubricato n. 406), in modo identico decade perché assorbito dall'emendamento n. 402).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 405) presentato dalla Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi spiace avere interrotto .



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

Le persone hanno lavorato con serietà e mi spiace rilevare che il voto non sia altrettanto serio, perché quest'Aula è diventata un luogo di "pigia bottoni", che non sono interessati nemmeno a cosa stiamo votando; stiamo svuotando di qualsiasi contenuto questa discussione ed è veramente, ma veramente, avvilente vedere il Consiglio regionale ridotto così! Allora, dite che ormai gli omnibus saranno soltanto dei provvedimenti per far passare tutte le vostre schifezze. Ditelo! Ci chiariamo ed evitiamo di perdere tempo e far perdere tempo ai nostri collaboratori.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Sono stato io il primo a sollevare la questione e chiedere alla Giunta di motivare il diniego su questi emendamenti, proprio perché, anche se appartengo a un altro Gruppo politico, noi li abbiamo sottoscritti, proprio perché sono di merito e anche perché non abbiamo potuto discutere sul merito di questo omnibus e lo voglio denunciare ancora pubblicamente.
In Commissione non lo abbiamo discusso, in Aula non l'abbiamo discusso, e per discutere intendo sentire la voce della maggioranza che mi dice che non è d'accordo con me perché la pensa diversamente. Ditecelo, però! Almeno quello ditecelo, per un motivo o per l'altro.
Rimettiamo in ordine un po' i fattori: almeno il dialogo e il dibattito all'interno del Consiglio regionale. Dopodiché, capisco che il volume degli emendamenti da votare è parecchio, ma questo non vuol dire che bisogna svilire il lavoro di persone che hanno studiato delle norme e che le hanno poste all'attenzione del Consiglio regionale.
In Commissione non si è potuto, in Consiglio non si può. Chiediamo una discussione in merito e non riceviamo risposta, per cui attendiamo un colpo da parte della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi unisco a quanto detto dai colleghi: mi sembra allucinante che non si abbia mai un parere su nulla.
Quando ho chiesto di motivare il parere negativo sugli emendamenti di merito che potrebbero veramente migliorare l'aspetto normativo della nostra Regione, la risposta dell'Assessore è stata perché facciamo ostruzionismo come se fossimo all'asilo. Ma non sta in piedi dire che facciamo ostruzionismo e allora non ci viene concesso di avere risposte sugli emendamenti di merito palesemente non ostruzionistici, e vorrei sottolineare "palesemente non ostruzionistici".
Siamo in un Consiglio regionale ed esigo una spiegazione, non tanto per me quanto almeno per i piemontesi, sul perché si decida che una norma che potrebbe essere migliorativa (ne abbiamo presentate diverse) non con intenti ostruzionistici, ma con l'intento di utilizzare questo spazio per migliorare alcune lacune della normativa regionale, per quale motivo ci viene risposto che non c'è nessuna intenzione di confrontarsi con noi perché abbiamo atteggiamenti ostruzionistici.
Devo ricordarvi un paio di cose? Devo ricordarvi il fatto che avete richiamato in Aula questo provvedimento, senza nemmeno consentirci di discuterne in Commissione? Devo ricordarvi l'apertura di buona parte delle opposizioni durante la discussione generale? E tutto il tempo che vi abbiamo fatto risparmiare, vogliamo parlare anche di questo? Perché ci dimentichiamo di questi passaggi! Non tanto per il mio Gruppo, perché il mio Gruppo non ha fatto nessun tipo di apertura sulla discussione generale proprio perché - cavolo! - ci avete tolto la parola in Commissione consentirci almeno di discuterne in Aula! Mi sembra il minimo. E quando vi viene chiesto su alcuni emendamenti importanti sul servizio sanitario regionale, date almeno uno straccio di parere! Che venga qualcuno in Commissione, l'Assessore Icardi o un delegato della Giunta a dirci per quale motivo non vanno bene questi emendamenti, altrimenti, questo significa dire che il Consiglio regionale non serve! Andiamo a casa facciamoci gli affari nostri, restituiamo lo stipendio e magari abbiamo risolto anche gran parte dei problemi dei piemontesi.
Se andare avanti così può essere accettabile per quest'Aula, signori accomodatevi, ma per noi non è accettabile. Se questo dev'essere il livello della discussione su un provvedimento così ampio com'è diventato il collegato al bilancio, scusate, non può funzionare. Non può funzionare così e chiedo nuovamente, per il rispetto nei confronti di quest'Aula e per il rispetto nei confronti dei piemontesi, che ci venga concesso, almeno sulla parte di merito, un minimo di confronto per capire per quale motivo tutti i nostri emendamenti sono stati buttati nel cestino.
Tra l'altro, su qualche emendamento a mia prima firma, ma anche su quelli di altri colleghi, voglio proprio vedere la motivazione per cui non li accettate, perché alcune questioni erano anche promesse elettorali che, per adesso, non sono state mantenute e non mi sembra ci sia l'intenzione di mantenerle. Ma, su questo, arriveremo quando sarà necessario.
Poiché adesso siamo sugli emendamenti puramente di merito e con questo provvedimento abbiamo la possibilità di realizzare anche cose buone, di fare anche dei passi importanti nell'assetto normativo della nostra Regione, chiediamo di ricevere un parere che non sia quello che ho sentito prima, perché - permettetemi - è imbarazzante e, soprattutto, è avvilente come risposta, la trovo una mancanza di rispetto.
Sapere per quale motivo si ritiene - anche in due parole, non pretendo una tesi di laurea sull'emendamento, ma almeno un'indicazione della Giunta sulla motivazione - di accogliere in modo sfavorevole tutti questi emendamenti, che vertono su un aspetto estremamente importante.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per una precisazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, una precisazione su quanto dicevano il collega Sacco e la collega Frediani: noi non abbandoniamo il Consiglio regionale, perché è quello che vorrebbe la maggioranza. Temo che la maggioranza guardi con fastidio il tempo della discussione con le opposizioni, ma ricordo a tutti che in quest'Aula le opposizioni rappresentano quasi un milione di piemontesi quindi chiediamo il rispetto per le idee, seppure di minoranza, perch abbiamo perso le elezioni, tra tutti, dei piemontesi che rappresentiamo ognuno di noi, in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
A sostegno di quanto ha detto il mio Capogruppo: è stato sconcertante ed è inaccettabile sentire, su una semplicissima domanda (come mai date il parere negativo su questi emendamenti?), una risposta come quella che abbiamo sentito.
È vero, come qualcuno ha detto, che esistono i generatori di emendamenti ma io le posso garantire, signor Presidente, che dietro questi emendamenti c'è il lavoro di un gruppo di persone brave, competenti e affiatate. È un articolato complesso, l'abbiamo analizzato punto per punto e ci piacerebbe veramente avere una risposta migliore di quella che abbiamo sentito prima dall'Assessore Marrone. Meno male che è colui che deve curare i rapporti con il Consiglio, perché non mi sembra sia partito con il piede giusto! Già la volta precedente ci è stata data una mezza risposta, un ragionamento del tipo "insomma, o mangiate questa minestra o dovete saltare la finestra!". Non lo troviamo giusto, perché ci stiamo avventurando in un sistema di lavoro che non può andare avanti, che non può andare bene assolutamente.
Provvedimenti importanti come questi, presi e messi in un omnibus blindati, chiedendo il contingentamento. Ve lo stiamo ripetendo da giorni! Non c'è nessun tipo di apertura al dialogo e allora ha ragione chi, prima di me, ha chiesto: che cosa ci stiamo a fare qua? Che cosa veniamo a fare qua, se ci troviamo già tutto confezionato e dobbiamo ancora sentirci rispondere come si fa - consentitemi il termine - all'asilo? Pertanto, dobbiamo dare un nuovo indirizzo a queste motivazioni, altrimenti è inutile andare avanti: non porterà a niente di buono non solo a questo Consiglio, ma a tutti i cittadini piemontesi, agli interessi dei cittadini piemontesi, che, a parole, dovrebbero stare a cuore a tutti compresa la maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Per confermare lo sconcerto per l'atteggiamento della maggioranza e della Giunta regionale. In Commissione non volete discutere, non siete capaci di discutere, di confrontarvi sul merito: richiamate i provvedimenti in Aula li contingentate, aggiungete quello che vi piace di più; quando il testo è già ampiamente presentato in Aula, aggiungete degli emendamenti che vanno ulteriormente a modificarlo, a peggiorarlo, comunque a modificarlo, e poi non date neanche il parere, non motivate nemmeno un parere sugli emendamenti dell'opposizione.
Io non vi dico "fascistoidi" solo perché saprei di fare un complimento a qualcuno, per questo non vi attribuisco l'appellativo di fascisti, per l'atteggiamento è veramente quanto di più lontano si possa immaginare dalla democrazia. È veramente incredibile! Tra l'altro, avete fatto proposte finte di accordo, proposte finte di mediazione basate sul nulla, uscite sui giornali prima ancora di essere formalizzate alle opposizioni, che si traducono in nulla, perché nulla è oggi quello che abbiamo visto.
Abbiamo visto una proposta di legge regionale presentata sul gioco d'azzardo patologico (la n. 99), che è peggio dell'emendamento che avete presentato, perché là dentro, oltre a rendere insensata la normativa sulle distanze, andate anche a cancellare la norma sugli orari, la norma che sospendeva per qualche ora al giorno l'esercizio degli apparecchi della nostra regione; norma che era stata chiesta da quasi tutti i Sindaci del Piemonte che, prima di tutti, si erano impegnati rischiando in proprio per fare delle ordinanze che poi erano state impugnate avanti al TAR e avevano vinto tutti i livelli avanti al TAR e al Consiglio di Stato.
State lasciando gli emendamenti sulla caccia, che vanno a permettere di nuovo di cacciare specie come il merlo e l'allodola, come la categoria degli anatidi che godono di speciale protezione da parte dell'Unione Europea. Non solo, emendate il testo cambiando una norma sulle prove di tiro, con tutti i morti ammazzati che ci sono stati nell'esercizio dell'attività venatoria, che non sono solo i cacciatori che sono andati in giro con i fucili e purtroppo hanno subito degli incidenti, ma sono anche persone che passeggiavano; andate a modificare anche quello. Pertanto usciti dall'emergenza (ammesso che si sia usciti), la risposta di quest'Amministrazione e di questa Giunta regionale è sulla cementificazione selvaggia, le slot, i fucili, la caccia. Questa è la risposta che si dà alla regione, la risposta che si dà ai piemontesi. La disponibilità a discutere nel merito su questi provvedimenti, in Commissione, l'abbiamo sempre avuta e l'abbiamo ancora.
Se nella vostra mente c'è solo il fatto di sbarazzarsi il più in fretta possibile del Consiglio regionale, di questa inutile pratica (per voi) della discussione e della votazione, capisco. Noi, l'unico modo che abbiamo trovato per venirvi incontro è lasciarvi giorni, giorni, giorni e giorni a votare tutti gli emendamenti che presenteremo; non solo quelli che abbiamo presentato su questo provvedimento, che sono stati stoppati da un'interpretazione assurda e difforme rispetto alla lettera del Regolamento, ma anche quelli che presenteremo in futuro, su tutti i prossimi provvedimenti che porterete in quest'Aula di Consiglio regionale perché oggi dimostrate di non volervi confrontare nel merito nemmeno sul minimo delle proposte che abbiamo fatto, anche perché fin qui - detto sinceramente - fermo restando la presenza di emendamenti volutamente ostruzionistici a questo disegno di legge, abbiamo discusso o, meglio, sono stati presentati solo emendamenti puramente di merito, come un abrogativo che voi stessi avete approvato, perché voi stessi avete presentato un emendamento abrogativo, magari rendendovi conto di aver scritto una cosa che non stava in piedi, o come altri che andavano a integrare o a modificare leggermente il testo.
Tutto questo è la conferma del vostro comportamento. L'assenza del Presidente Cirio - lo ripeto - oltre a essere imbarazzante, a mio avviso è anche imbarazzata per ciò che state facendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ovviamente sottoscrivo tutto quello che hanno detto i miei colleghi. Trovo quest'atteggiamento a dir poco offensivo, perché secondo me gli emendamenti non li avete nemmeno letti, questa è la verità! Ciò che fa più ridere, però, è che mentre sui social pubblicate i vostri meme, divulgate video che creano intolleranza, odio e quant'altro, per cui di parole ne usate tante, quando è ora di entrare nel merito degli emendamenti, di snocciolare argomenti e motivazioni, invece state zitti: quest'aspetto è veramente divertente, ve lo dico con molta serietà.
Soprattutto, fa impressione ascoltare tutti gli sproloqui dei vostri leader di partito in TV, nelle piazze e sui giornali, tra l'altro con la mascherina abbassata, in violazione delle norme di sicurezza (lo abbiamo visto!). Poi, però, si entra nei palazzi e nelle istituzioni dov'è previsto il dibattito, dove invece si deve parlare, state zitti. Questo è il vostro livello di serietà.
Spero veramente che la gente si accorga di ciò che è sta succedendo.
Veramente, al di fuori fate i leoni - parlate, diffondete video, post meme, eccetera - qua zero. State inserendo in una norma omnibus tutto il vostro programma elettorale, tutti i vostri cavalli di battaglia, ma non siete in grado di difenderlo. Sono veramente allibita.
Non nascondiamoci dietro l'ostruzionismo: domani non voglio leggere sul giornale che l'opposizione fa ostruzionismo quando voi questi emendamenti non li avete nemmeno letti! Non sapete manco cosa voglia dire "ostruzionismo"! Voi dovreste avere dei criteri secondo i quali definire ostruzionismo questi nostri emendamenti.
Forse con i criteri non siete bravi, e lo avete dimostrato, per esempio col disegno di legge n. 97, col "Bonus Piemonte", elargendo contributi "a muzzo", diciamo così, a qualcuno sì e a qualcuno no.
Dunque, con i criteri non siete bravi, ma non siete nemmeno bravi a giudicare gli emendamenti.
Presidente, state facendo una pessima figura, veramente! Per caso, questo diktat di stare zitti, di non parlare, di stare muti su questo provvedimento vi è arrivato dall'alto? Perché non vorrei mai che foste sottoposti a qualche diktat di partito, dove i vostri leader possono sproloquiare, mentre voi nelle istituzioni non dovete dire niente.
Cerchiamo di essere meno offensivi, per favore, ed entriamo nel merito delle questioni. Perché nelle istituzioni si entra nel merito: è qui che si dimostra la serietà e la preparazione sugli argomenti.
State inserendo delle norme? Allora difendetele, portate degli argomenti perché questo silenzio non vi rende per niente né giustizia né onore. È una vergogna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, sono anche un po' imbarazzato a intervenire, perché quello che mi sconcerta è la mancanza di risposte. Stamattina ho usato un termine "kafkiano". Ho sentito adesso alcuni colleghi, per esempio il Presidente di Gruppo Sacco, usare il termine "allucinante": ciò significa che avevo indicato un contesto che viene riscontrato anche da altri.
In molti hanno già detto che non c'è risposta sugli emendamenti di merito ma almeno una spiegazione: "Non siamo d'accordo perché costa troppo", "non siamo d'accordo perché la pensiamo in un altro modo", eccetera.
Ciò che trovo altrettanto grave, se non di più, e lo trovo anche un tantino offensivo, me lo lasci dire, è che noi abbiamo passato un weekend in cui sembrava che il gioco d'azzardo fosse stato escluso da questa normativa così come una parte delle modifiche sulla caccia. Poi scopriamo che nulla si sa, nulla succede e tutto resta come prima.
Il Presidente Cirio avrà certamente mille impegni, si figuri se non lo capisco! Però, combinazione, oggi non trova un'ora di tempo per collegarsi e fare una comunicazione per illustrarci come stanno le cose? Non avete trovato la quadra? In tal caso si dica "non abbiamo trovato la quadra", almeno ne prendiamo atto. Ci state lavorando ancora? Presidente, mi creda, questa mancanza di rispetto politico - mi permetta di dirlo - la trovo un po' offensiva.
Lei è molto cortese, come tutti i piemontesi. Al di là del fatto che io non ricordavo che il Presidente del Consiglio votasse: la prassi era di non votare mai, ma di esprimere solo la presenza. Ma non importa, ognuno fa quello che ritiene più opportuno.
Come dicevo, lei è molto cortese, lo ripeto e non mi stancherò mai di dirlo. Tuttavia, le chiedo di assumersi la responsabilità istituzionale che la sua funzione gli assegna, che è quella di dire al Presidente Cirio di venire in Aula e di dire a che punto sta la trattativa politica all'interno della maggioranza su questi temi, e sospenda la seduta fino a quando questo non avviene.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Mi fa piacere che sia in linea con il Capogruppo Gallo.



CHIAMPARINO Sergio

In che senso?



PRESIDENTE

Nel suo intervento ha detto che era in linea con il suo Presidente di Gruppo. Mi fa piacere, ogni tanto.
Non tutti i Gruppi hanno.



CHIAMPARINO Sergio

Noi siamo solidi, uniti e compatti, come una falange macedone.



PRESIDENTE

Mi fa piacere vederne ancora di Gruppi così coesi.



CHIAMPARINO Sergio

Siamo all'antica, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il modernissimo Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Perché "modernissimo", Presidente? È interessante questa cosa.
Però do ragione al Presidente Chiamparino, nel senso che siamo una falange macedone.
Io, allora, sono un membro della falange, per cui proviamo a dire tutti ad alta voce che voi non mettete in difficoltà le opposizioni: voi mettete in difficoltà l'istituzione Regione Piemonte e l'importanza del Consiglio regionale. Ma ve lo dico con tutta la serenità del caso, anticipando ai miei colleghi e a lei, Presidente, per quanta importanza possa avere, che io non interverrò più su questo disegno di legge.
Del resto, cosa c'è da fare? Non c'è più nulla da dire. Se le opposizioni hanno superato il numero di emendamenti mai presentati in cinquant'anni di Consiglio regionale, voi avete superato proprio il limite! Qualsiasi altro limite nel rapporto tra la maggioranza e l'istituzione, mica tra la maggioranza e l'opposizione! Io capisco il contingentamento dei tempi; peraltro, è complicato da spiegare fuori, però a voi manca il senso del confronto, non c'è niente da fare.
Vi manca il senso del confronto, quindi non si può discutere, il problema è questo. E quando in un'Aula non si può discutere, l'Aula perde la sua ragion d'essere. Non c'è confronto perché voi sfuggite.
Avete vinto le elezioni, ma voi pensate con quei numeri di poter fare tutto, tirando il Regolamento come potete, senza neanche confrontarvi. Ve lo voglio dire non con la presunzione di chi pensa di avere la verità in tasca. Del resto, io metto sempre molto in dubbio ciò che penso. Poi, a un certo punto, decido, però metto sempre in dubbio quello che penso.
Ebbene, sono giunto a una consapevolezza, che è molto intima e vi consegno: guardate che i piemontesi vi hanno capito. Guardate che, al di là del dibattito nazionale, al di là delle tendenze e dei sondaggi, là fuori i piemontesi hanno preso le misure da quello che state facendo. Andate pure avanti, ma voi rappresentate un problema amministrativo, e lo state dimostrando con le vostre scelte per i piemontesi. Ma, dal loro punto di vista, iniziate a diventare anche un problema generale di natura politico istituzionale. State perdendo la misura nel confronto con loro, iniziate a non usare più il loro linguaggio, non vi capiscono più. Questo è il pensiero che io vi consegno.
Fate quello che volete - perché state facendo quello che volete! - ma non è bello in democrazia. Prima o poi arriveranno le elezioni, arriveranno! E sarete un po' meno presuntuosi nel non affrontare la discussione.
Ci rivedremo al voto finale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sull'ordine dei lavori.
Volevo sapere quanto tempo il nostro Gruppo ha ancora a disposizione o meglio, quanto ne ha già consumato.



PRESIDENTE

Il Partito Democratico ha ancora un'ora e 47 minuti.



MARELLO Maurizio

Mi scusi, Presidente.
Gliel'ho chiesto perché quando lei ha dato le tempistiche poco fa al Consigliere Gallo, noi avevamo, se non sbaglio, consumato poco meno.



PRESIDENTE

Erano 120 minuti. Avevate consumato qualche minuto.



MARELLO Maurizio

Due minuti. Da allora gli interventi che hanno fatto i miei colleghi sono stati tutti sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Ma i minuti a disposizione sono complessivi di qualsiasi intervento altrimenti il contingentamento che funzione ha?



MARELLO Maurizio

Ma gli interventi sull'ordine dei lavori non rientrano nel dibattito Presidente.
Va bene che lei sta interpretando il Regolamento.



PRESIDENTE

Non interpreto. È riferito alla prassi che si è sempre utilizzata sul contingentamento e su qualsiasi intervento riferito al provvedimento.



MARELLO Maurizio

Allora in questo Consiglio regionale, di cui faccio parte solo da un anno si è sempre utilizzata una prassi del tutto a favore della maggioranza e non a tutela dell'opposizione. Considerare l'intervento sull'ordine dei lavori.
Ad esempio, l'intervento che ho fatto adesso, in cui ho chiesto quanti minuti ho ancora a disposizione, mi pare veramente un'assurdità considerarlo un intervento all'interno del contingentamento. Per carità ormai ci siamo abituati a tutto, però mi pare che si stia esagerando.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ci sono altre richieste d'intervento? L'interpretazione del Regolamento è corretta, perché l'intervento sull'ordine dei lavori, non esistendo, o è su un argomento generale oppure si fa riferimento a un provvedimento, in questo caso al disegno di legge 83, i cui interventi sono stati contingentati.
Il contingentamento prevede che non si prendano in considerazione le tempistiche, perciò, come ho già riferito in precedenza, un Consigliere pu parlare per tutto il tempo che vuole su un emendamento o su un articolo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente Allasia, poiché confidiamo nella sua correttezza di ragionamento e di gestione dell'Aula, siamo certi che in questi minuti che noi abbiamo impiegato per spiegare ai piemontesi che non difendete neanche i vostri articoli - avete 13 minuti a disposizione - e poiché avanzerete sette ore di dibattito, visto che non interverrete perché non credo abbiate molto da dire, noi, magari, useremo un quarto d'ora in più sulle dichiarazioni finali.
Grazie.



PRESIDENTE

Come ho già detto, non è questione di estendere successivamente il tempo ma, come prescrive il Regolamento, il contingentamento serve a dare tempi certi e per essere certi bisogna fissare il conteggio di tutti i minuti. Se poi c'è richiesta, da parte dei Gruppi di maggioranza e opposizione, di estendere il dibattito, la Presidenza, com'è già successo in precedenza, ha facoltà di farlo e lo farà sicuramente.
Tuttavia, sull'ordine dei lavori, ripeto, o si discute di un argomento specifico oppure, se si è in discussione, com'è nel nostro caso, di un disegno di legge, i minuti rientrano nel conteggio del contingentamento.
Non è un quarto d'ora o un'ora in più che cambia l'esito delle votazioni o di discussione di un provvedimento.
Più di una volta in Conferenza dei Capigruppo ho ripetuto che sarà mia premura, se sarà necessario, dare ulteriore tempo, almeno dieci minuti, a ciascun Gruppo consiliare per la dichiarazione di voto finale, in modo tale da avere un'ulteriore estensione di tempo.
Questo è stato detto ed è quanto si sta utilizzando, riprendendo anche i precedenti provvedimenti con le prassi consolidate e finora utilizzate.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.
Le ricordo che ha 12 minuti.



GIACCONE Mario

Senza polemica, Presidente, mi scali pure i 12 minuti, ma mi ricapitola solo la situazione per Gruppi di quanto residua? Mi scali pure dai 12 minuti, il mio intervento ha meno significato politico di altre cose, ma è solo perché mi sono perso.
Grazie.



PRESIDENTE

È un sistema ancora "casalingo" e un po' manuale, ed è la riprova per far capire a tutti che il contingentamento è un metodo poco utilizzato e non ci si è mai attrezzati per utilizzarlo in modo continuativo.
Attualmente i Gruppi di maggioranza non hanno utilizzato nessun tempo a loro disposizione. Il Partito Democratico ha un'ora e 45, il Movimento 5 Stelle 40 minuti, il Movimento Chiamparino-per il Piemonte e Monviso ha ancora 12 minuti, il Gruppo Liberi e Uguali-Verdi ha utilizzato quattro minuti, al Partito Democratico rimane un'ora e 45, al Movimento 5 Stelle 40 minuti, a Movimento Chiamparino-per il Piemonte e Monviso 12 minuti, a Liberi e Uguali cinque minuti, al Gruppo Moderati 12 minuti.



GRIMALDI Marco

Presidente, non sono mai intervenuto. Non capisco perché mi rimangono cinque minuti. Io i minuti non li ho mai utilizzati.



PRESIDENTE

Sicuramente sulla richiesta della pregiudiziale del gioco d'azzardo, quando eravamo in discussione dell'articolato.



GRIMALDI Marco

Ha detto che erano otto, adesso me ne ha scalati altri tre, pur non avendo più parlato...



PRESIDENTE

Mi scusi, infatti mi sono fermato, perché avevo segnato che aveva utilizzato quattro minuti, invece erano otto minuti. Mi sono fermato al tempo residuo del suo Gruppo, perché non mi tornavano a memoria i tempi.
Prima avevo citato quattro minuti: 12 minuti meno quattro fa otto e qua era scritto quattro minuti e 35 Mi sono confuso.
Comunque, ha otto minuti come tempo a disposizione sul contingentamento.
Se non ci sono interventi, metterei in votazione l'emendamento n. 405) della Consigliera Frediani.
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
405), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 400) della Consigliera Frediani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, ci sono due emendamenti presenti in tabella che non trovo sulla Intranet. Sono l'emendamento n. 1348) della Giunta precisamente a firma dell'Assessore Poggio, e l'emendamento n. 1351) a firma dell'Assessore Gabusi.



PRESIDENTE

Su quale articolo?



SACCO Sean

L'emendamento n. 1348) è sull'articolo 49 bis, mentre il n. 1351) è sull'articolo 53 bis.
Non li ho trovati, ho chiesto ad altri colleghi di verificare, ma non li abbiamo trovati.



PRESIDENTE

Li stanno caricando sul portale. Sul link esterno ci sono tutti e li stanno caricando anche sull'altra piattaforma.
Hanno dato la priorità al link esterno, visto che la stragrande maggioranza sono collegati esternamente. Perciò sulla piattaforma non si vedono tutti ma essendo gli ultimi, si è data la priorità in modo ordinato, però sono collegati esternamente. Se chiede a qualche suo collega che è collegato all'esterno, ci sono.
Non essendoci altri interventi sull'emendamento rubricato n. 400) sull'articolo 2, chiederei il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
400), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Siamo arrivati all'emendamento 404), sempre sull'articolo 2.
Se non ci sono interventi, lo porrei in votazione.
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
404), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo al successivo emendamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Adesso ho paura a intervenire, perché non vorrei che c'entrasse con il minutaggio che lei mi ha dato prima, perché è sull'ordine dei lavori ma soprattutto, sulla sua interpretazione degli emendamenti e di quanti ancora ne dobbiamo votare.
Vedo nella tabella un fatto strano: alcuni sono sottolineati in giallo e altri no. Non vorrei che lei facesse decadere centinaia e centinaia di emendamenti e l'avesse già pensato senza neanche avvisarci e senza avvisare me, che sono il primo firmatario di quegli emendamenti.
Essendo che nella tabella vedo delle sottolineature in giallo, spero che adesso non mi tolga parte degli otto minuti, perché questo avrebbe dovuto almeno comunicarlo in Capigruppo o nella riunione che, tra l'altro, lei ha definito che avremmo fatto prima dell'inizio dei lavori, ma fra venerdì e oggi non è successo niente. Tra allora e oggi avete detto che avremmo fatto 5.070 votazioni e rotte, però vedo delle sottolineature in giallo. Non vorrei che lei utilizzasse parte del Regolamento per far decadere gli emendamenti senza, tra l'altro, dirlo ai primi firmatari.
Vorrei solo che interrompessimo un attimo i lavori e ci vedessimo in una Conferenza dei Capigruppo volante di pochi minuti, perché se mai fosse successo questo, credo davvero che dovremmo ritornare in Giunta per il Regolamento e che lei, come minimo, anche solo per rispetto nei miei confronti, dovrebbe avermi dato una comunicazione in tal senso.
Spero di aver sbagliato tutto, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Non essendo ancora entrato nel punto di quegli emendamenti, che sono dopo l'articolo 30, si utilizzerà che non decadono, perché non decadono, ma come prescrive il Regolamento, all'articolo 86, comma 4: "Qualora siano stati presentati in uno stesso testo una pluralità di emendamenti.



GRIMALDI Marco

Ma io non posso presentarli?



PRESIDENTE

"Qualora siano stati presentati in uno stesso testo una pluralità di emendamenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre date o altre espressioni altrimenti graduate, il Presidente pone in votazione quella che più si allontana dal testo originario e un determinato numero di emendamenti intermedi, sino all'emendamento più vicino al testo originario dichiarando assorbiti gli altri".
Quindi non decadono, gran parte non si metterà in votazione, perciò non è nulla di strano, è com'è sempre stato fatto.



GRIMALDI Marco

Però, Presidente, posso interloquire senza perdere gli otto minuti? Perch non vorrei che questa tecnica mi facesse perdere i pochi secondi che ho.



PRESIDENTE

No, no.



GRIMALDI Marco

Mi faccia capire perché il combinato disposto dell'articolo 86 non è con il contingentamento.
Delle due l'una: o me li fa presentare tutti, e allora li presento, prendo fiato e ne presento 4.010 di fila. Poi lei, giustamente, mi mette ai voti tramite l'articolo 86, solo una quota parte.
Non so se mi sono spiegato.



PRESIDENTE

Sì, però il contingentamento parla di contingentamento dei tempi di discussione, non di votazione.



GRIMALDI Marco

A me piace interloquire con lei, ma mi faccia finire il ragionamento. Mi faccia finire il ragionamento. Me li fa presentare e ne mette ai voti solo una parte o, come sta per succedere, io finisco gli otto minuti, non posso presentare i 4.010 emendamenti in otto minuti e lei, non solo non me li fa presentare, ma li fa, di fatto, decadere.
Lei non può dire, in una Capigruppo, che non ne fa cadere nessuno, poi non me li fa presentare e li mette a votare neanche, se capisco bene dalle sue sottolineature.
Tra l'altro, è una mia deduzione, perché leggo la tabella e ho detto: ma non è che il Presidente.
Insomma, la maggioranza dice delle cose in Capigruppo e poi due giorni dopo sono disattese. Lo stesso Presidente Cirio si presenta davanti a noi, ci dice delle cose e poi sono disattese. Allora dico: non è che il Presidente che tra l'altro non è un politico solo, ma rappresenta anche me, mi dice una cosa in Capigruppo e dice che non ne cadrà nessuno? Lei l'ha detto l'ha detto tre volte e io ogni volta mi sono sincerato e ho detto: meno male, il Presidente su questo ce li fa presentare o non li fa decadere.
Adesso lei mi sta dicendo che il combinato disposto è che non posso presentarli e che metà o un terzo - non lo so perché non ce l'ha detto e non l'ha convocato alla Capigruppo - addirittura non saranno votati.
Per favore, ci vediamo in una Capigruppo, anche solo volante, per chiarire il punto, perché non ho mai visto l'articolo 86 limitarsi anche con il contingentamento. Delle due l'una: decidete, non è che potete fare l'articolo 86, il contingentamento, poi non posso più presentare emendamenti, poi non posso più parlare. Mi tolgo i vestiti e me ne vado non lo so, a spasso. A cosa serve stare in Consiglio regionale? Possiamo vederci qualche secondo in sede di Capigruppo? A me non risulta che si possano fare le due cose assieme, però vorrei un confronto con voi.



PRESIDENTE

Si è sempre utilizzato la metodologia che si sta utilizzando. Non ho mai parlato, non ho mai detto che.
Ho sempre specificato che si utilizzerà e si è sempre parlato di irricevibilità. La ricevibilità è stata estesa in modo esaustivo su 5.700 emendamenti e ce ne saranno una dozzina (dieci, 12 o 15) che sono stati irricevibili. Difatti già prima, il n. 367) della Consigliera Frediani era irricevibile. Comunque sì, l'altro giorno c'era una tabella che gironzolava e, comunque, ha una percentuale bassissima d'irricevibili.
Diversa è l'applicazione alla lettera dell'articolo 86 del Regolamento, che non è escluso dal contingentamento. Richiamo l'articolo 86, comma 3.
"Qualora siano stati presentati più emendamenti a uno stesso articolo essi sono posti ai voti cominciando da quelli che più si allontanano dal testo originario: prima quelli interamente soppressivi, poi parzialmente soppressivi, poi modificativi e infine quelli aggiuntivi. I subemendamenti sono votati prima dell'emendamento a cui si riferiscono".
Comma 4: "Qualora siano stati presentati a uno stesso testo una pluralità di emendamenti tra loro differenti esclusivamente per variazione a scalare di cifre o date o altre espressioni altrimenti graduate, il Presidente pone in votazione quello che più si allontana dal testo originario e un determinato numero di emendamenti intermedi sino all'emendamento più vicino al testo originario, dichiarando assorbiti gli altri".
Sul comma 5, sempre riferito alla fattispecie che sta chiedendo: "Quando il testo di un emendamento da mettere ai voti contenga più disposizioni o si riferisca a più argomenti o sia comunque suscettibile di essere distinto in più parti aventi ciascuna un proprio significato logico e un proprio valore normativo, può essere richiesta la votazione per parti separate".
Questo è quanto si è sempre utilizzato nelle votazioni, come regole generali relative all'articolo 86. Infatti, non è che non si mettono .



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Sono decaduti o non sono ricevibili, sono emendamenti validi, però si applica l'articolo.



GRIMALDI Marco

Ma non me li fa votare! E non me li fa presentare! Non ho capito il senso: nell'articolo 86 vale se non.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Quindi, se lei mi dà la possibilità di non farli decadere e di presentarli io sono contento. Se lei non mi fa presentare e pensa di.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Come ha appena detto, lei ritiene d'interpretare il Regolamento alla lettera, ma noi le ricordiamo che, alla lettera, il Regolamento non le permette di.



PRESIDENTE

Io non ho contingentato gli emendamenti, sto applicando alla lettera il Regolamento.



GRIMALDI Marco

Ma lei ha deciso che non ne posso presentare più! L'ha deciso lei! Cosa che non è scritta da nessuna parte nel Regolamento! Da nessuna parte! Anzi, se dobbiamo stare alla lettera, il contingentamento - parola che non esiste nel Regolamento! Ricordiamolo! - dice che lei può soltanto prevedere i tempi del dibattito e non certo il numero di emendamenti che si possono presentare! Allora, delle due l'una: o rispettiamo quanto detto da lei in sede di Capigruppo e nella Giunta del Regolamento, oppure io presento ugualmente quegli emendamenti, giacché lei non me li fa votare, oppure ne presento altri! Perché se stiamo alla lettera, il Regolamento non permette che il sottoscritto non possa più presentare emendamenti.
Decida lei, ma le suggerisco, se è possibile, di vederci una Capigruppo di pochi minuti, solo per chiarirci sul punto. Perché non è mai successo che un Capogruppo non venisse anche solo informato del fatto, considerando che invece, altri Capigruppo sono stati informati della vicenda e questo lo ritengo almeno un'assurdità dal punto di vista dei rapporti fra di noi.
Lo ripeto: vorrei che almeno ci capissimo su cosa è successo da venerdì a oggi. Se è successo qualcosa che ci volete comunicare, ce lo dite in Capigruppo. Perché così è assurdo, Presidente! Lei è l'unico esponente della maggioranza che si esprime dal quale dobbiamo interpretare le mosse della maggioranza, perché nessun altro interloquisce! E da venerdì, anzi da giovedì, dall'incontro con il Presidente, voi avete fatto scena muta e l'unica cosa che riuscite a fare, se ho capito bene, è far decadere la nostra opposizione: non ci fate parlare e non ci fate votare.
Incredibile!



PRESIDENTE

Ripeto, gli emendamenti non decadono.
Stante l'interlocuzione che c'è stata fra i Capigruppo, com'è stata chiesta.
Più volte, in sede di Conferenza dei Capigruppo si è invitato i Capigruppo a parteciparvi in modo assiduo e costante, ma purtroppo, non tutti i Capigruppo, sia di maggioranza sia di opposizione, non sono presenti, ma essendo ancora nella modalità da remoto è lecito che possano anche partecipare da remoto. Pertanto, non c'è stata nessuna volontà di escludere nessuno dalla discussione sull'applicazione alla lettera dell'articolo 86 che prescrive che si mettano in votazione gli emendamenti secondo i commi 3 e 4.



GRIMALDI Marco

Va bene, allora li illustrerò tutti e 4.000! Vediamo se non me li fate illustrare! Vediamo!



PRESIDENTE

Nei tempi del contingentamento, lei ha il diritto di illustrarli.



GRIMALDI Marco

Ne illustrerò 4.000 e lei non potrà opporsi.



PRESIDENTE

No, lei ha a disposizione il tempo del contingentamento.



GRIMALDI Marco

Guardi, lei non può utilizzare il Regolamento à la carte: quello che le fa comodo lo utilizza, quello che non le fa comodo.



PRESIDENTE

No, si utilizza il Regolamento come viene utilizzato, seguendo le prassi e nelle modalità che sono sempre state utilizzate anche nei contingentamenti.
La riprova è che anche nelle scorse legislature nei contingentamenti c'erano i cosiddetti emendamenti a scalare, che si votavano solo alcuni.
Potete chiedere agli Uffici, tranquillamente vi faranno la cronistoria dei contingentamenti e delle votazioni avvenute nelle ultime legislature con queste modalità.
Ben diverso è rispetto ad alcuni altri emendamenti, per esempio quelli della Consigliera Disabato, che non sono a scalare e che sono tutti sui codici ATECO, che si metteranno in votazione. Quello è totalmente diverso non si può applicare l'articolo 86, commi 3 e 4.
Insomma, non c'è nessun pregiudizio o una metodologia diversa: si applica alla lettera il Regolamento.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Parlo a lei, perché è il Presidente del Consiglio regionale e il Regolamento m'impone di rivolgermi al Presidente, ma lo faccio per tutti quelli che ci ascoltano, perché dev'essere chiaro che cosa sta succedendo in quest'Aula.
Noi siamo in presenza di una maggioranza muta, che non parla, che ha usato un articolo del Regolamento per richiamare in Aula un provvedimento di 58 articoli, costruito come un omnibus, con delle misure all'interno relative alla caccia, relative alle cave, relative alla ludopatia, che non sono n urgenti e nemmeno possono rientrare in un disegno di legge di questo tipo.
Dopo il periodo del lockdown è stato richiamato in Aula, l'ha contingentato e adesso fa anche decadere gli emendamenti dell'opposizione.
Un filotto di articoli di Regolamento utilizzati dalla maggioranza attorno ai quali non c'è dibattito, non c'è discussione, non c'è la possibilità di discutere nel merito del perché noi siamo su una posizione e loro su un'altra. Non c'è possibilità di dialogo con la Giunta e con il suo Presidente, siamo qui in Aula da cinque giorni, dalle 10 del mattino alle 20 della sera: questa è la situazione in cui si trova il Consiglio regionale del Piemonte a guida centrodestra.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Le interpretazioni del Regolamento e il suo utilizzo fino adesso sono tutte a vantaggio della maggioranza e non dovrebbe non dico mai, ma quasi mai essere così, proprio perché la grossa limitazione che abbiamo avuto è appunto l'impossibilità di avere sufficientemente tempo per preparare i nostri emendamenti, che siano di merito od ostruzionistici, ma anche per quanto riguarda la possibilità di presentare emendamenti di merito, perch con il richiamo in Aula e il contingentamento così repentini è stato impossibile per le opposizioni organizzare un minimo di emendamenti su questo tipo di provvedimento.
È chiaro che per quanto riguarda me e il mio Gruppo, ma sono sicuro di poter parlare a nome delle opposizioni, il fatto di non poter più presentare emendamenti dopo la richiesta di contingentamento.
Poi, per carità, possiamo anche fare la cronistoria dal 1970, ma secondo me non vedremo mai un contingentamento su un provvedimento del genere; soprattutto, non vedremo una sequela di modalità "bavaglio" utilizzate in questo provvedimento, come il richiamo in Aula del collegato che poi è diventato, appunto, un omnibus, con il contingentamento immediato, al primo giorno di discussione.
Secondo me, questo è un atteggiamento inaccettabile, oltre al fatto che tutta questa fretta e questa velocità nel cercare di concludere la discussione smorzando il dibattito ha costretto le minoranze a dover lavorare nell'affanno più totale e anche con un'oggettiva difficoltà a produrre il lavoro necessario.
Pertanto, Presidente, almeno che venga concesso un minimo di apertura nei confronti delle opposizioni, da questo punto di vista. Io spero che, al di là del fatto che si riesca a ricostruire o meno un minimo di rapporto fra maggioranza e opposizione, non succeda mai più una cosa del genere, con interpretazioni del Regolamento alquanto fantasiose.
Mi permetta di dire che non sapevamo dell'impossibilità di presentare emendamenti in deroga, perché è una norma totalmente nuova, rispetto a quanto previsto dall'articolo 84, se non sbaglio, del Regolamento, ovvero dell'impossibilità di presentare emendamenti dopo il contingentamento: non è scritto da nessuna parte, è stata un'interpretazione estensiva dell'articolo sul contingentamento. Obiettivamente, non è scritto da nessuna parte che questo non si può fare, anzi all'articolo 84 è specificato esattamente che si possono presentare emendamenti fino all'apertura dell'articolo. Pertanto, chiaramente, avremmo potuto presentare emendamenti fino addirittura alla chiusura dell'articolato del provvedimento, poiché si possono anche inserire articoli aggiuntivi. Detto questo, è chiaro che per noi diventa impossibile realizzare un minimo di organizzazione del lavoro se non c'è chiarezza nell'interpretazione del Regolamento. Un contingentamento così repentino, con quest'ulteriore clausola è stato, dal nostro punto di vista, un megabavaglio che non ci consente di svolgere il nostro lavoro, come opposizione, all'interno del Consiglio regionale. Abbiamo provato a farvi ragionare, a trovare una "quadra", ma è stato impossibile, anche perché quando si cerca di trovare un dialogo almeno sulle questioni di merito, le risposte sono agghiaccianti.
Che cosa dobbiamo fare? Fino a che non ci sarà la scadenza del mandato dovremo confrontarci con voi e con quest'atteggiamento. Mi sembra che nonostante le nostre rimostranze anche nei confronti del Presidente Cirio l'atteggiamento non sia cambiato, anzi, penso che si siano aggravate le posizioni dopo l'interlocuzione di questo fine settimana.
Presidente, lei dovrebbe tutelare le minoranze: mi permetta di dire che, in questo caso, non sono state assolutamente tutelate e un'interpretazione così del Regolamento non andrebbe fatta ad hoc, nel senso che se c'era un dubbio sull'interpretazione di quell'articolo, vista la vostra facilità nel contingentamento e considerato che, sì, poi sono stati ritirati, ma nel passato provvedimento sono stati presentati emendamenti anche dopo il contingentamento, è chiaro che se nessuno ha sollevato una questione regolamentare in quel caso, non vedo perché poi bisogna sollevarlo quando questi emendamenti li presentano le opposizioni.
Allora, non c'era un problema d'interpretazione del Regolamento: semplicemente abbiamo scoperto che, interpretando il Regolamento in questo modo, con l'omnibus c'era la possibilità di far decadere qualsiasi tipo di tentativo delle minoranze di tirare l'acqua al proprio mulino. Alla fine cosa possiamo fare, giacché il Regolamento consente alla Giunta di richiamare in Aula un provvedimento così ampio, se non almeno lavorare sul fatto di prendere tempo per avere la possibilità di allargare la discussione? È chiaro che non è stato fatto così: è quando si dice "usare due pesi e due misure", oppure quando si dice che le regole per gli amici s'interpretano mentre per i nemici si applicano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 401) presentato da Frediani.
Se non ci sono interventi sull'emendamento, chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
401), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 399) decade perché assorbito dall'emendamento precedente.
Siamo all'emendamento rubricato n. 413) presentato dalla Consigliera Frediani.
Se non ci sono interventi sull'emendamento, chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
413).



FREDIANI Francesca

Presidente, mi scusi, avevo chiesto la parola.



PRESIDENTE

Scusi. La votazione è annullata.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, perché i minuti passano e sono preziosi.
Solo per far notare che gli emendamenti che state bocciando sono relativi ai monitoraggi sulle applicazioni dei piani di zona. Ritengo che, dopo l'esperienza che abbiamo vissuto per affrontare l'emergenza sanitaria legata al COVID, un emendamento come questo meriti un briciolo di attenzione.
Vorrei capire: l'Assessore Icardi non è presente in Aula, vero? Perch normalmente, quando si tratta un tema importante come quello relativo alla sanità, l'Assessore competente dovrebbe ascoltare, per cui mi aspetterei anche il suo parere, visto che, evidentemente, gli altri membri della Giunta, e soprattutto le appartenenze alla maggioranza, non hanno idea di cosa significhi ciò che l'emendamento propone.
Vorrei capire se l'Assessore Icardi abbia trasmesso il suo parere all'Assessore Marrone, che è competente per i rapporti con il Consiglio, e quindi se il parere negativo che lui esprime sia il parere negativo dell'Assessore Icardi.
Vorrei comprendere, in sostanza, se l'Assessore Icardi è contrario a potenziare il monitoraggio relativamente ai piani di zona. Solo questo.



PRESIDENTE

L'Assessore Icardi non è in congedo. Al momento l'Assessore Marrone è in collegamento, ma non so se desidera intervenire.
Altrimenti, proseguo con la votazione.



FREDIANI Francesca

No, vorrei solo capire se questo parere è il parere dell'Assessore competente per materia: perché vorrebbe dire che la posizione dell'Assessore Icardi rispetto a questi temi è quella trasmessa.



PRESIDENTE

Penso che l'Assessore Marrone.
Non dico che non sia il suo parere, ma lui fa da collegamento con la Giunta, perché detiene la delega ai rapporti tra Giunta e Consiglio. Perci sicuramente i pareri sono degli Assessori competenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ricordo bene il dibattito svolto in fase di discussione generale dell'omnibus, nel senso che ricordo bene che la Giunta ci aveva comunicato in fase di presentazione dell'omnibus, quindi ancora prima della richiesta di contingentamento e delle dinamiche relative alle varie Commissioni, che la rappresentazione sarebbe stata a grandi linee, ma che poi, sicuramente nel corso dell'esame del provvedimento, considerato anche che non c'era stata discussione in Commissione, i singoli Assessori per materia e per competenza avrebbero partecipato ai lavori del Consiglio per dare la possibilità di discussione, di dialogo o, comunque, di ragionamento sui singoli emendamenti e sugli articoli nel merito.
Di questo sono certo e noi, ben volentieri, abbiamo pensato: "Certo, così discuteremo nel merito della questione con gli Assessori competenti". Non che io non voglia discutere con l'Assessore Marrone, ma capisco che nel suo ruolo non può essere tuttologo rispetto alla molteplicità degli argomenti presente in questo disegno di legge.
Abbiamo oramai iniziato l'esame dell'articolato, e i primi articoli sono proprio relativi al sistema sanitario, ma l'Assessore non è presente. Anche su questo, ahimè, registriamo una totale mancanza della Giunta, che, tra l'altro, non rispetta neanche quello che aveva proposto lei come organizzazione dei lavori d'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
413), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 422) presentato dalla Consigliera Frediani.
Se non vi sono richieste d'interventi in merito, chiederei il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaele, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
422), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Interrompo la votazione, perché ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per richiamare l'attenzione sul fatto che è un emendamento relativo alla trasparenza nell'adozione dei provvedimenti. Posso capire che sia un tema scomodo per la maggioranza, però anche qui mi piacerebbe capire se la posizione espressa dall'Assessore Marrone sia quella dall'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
422), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo alla votazione dell'emendamento n. 424) Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
424), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 423) decade perché assorbito dall'emendamento rubricato n. 424) Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 427).
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
427), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passerei alla votazione dell'emendamento rubricato n. 416).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per dire che quest'emendamento chiede di usufruire delle nuove tecnologie per dare adeguate comunicazioni ai cittadini in merito agli interventi di auto-aiuto. Posso capire i vostri problemi con le nuove tecnologie, vedendo anche tutto quello che è successo durante la pandemia.
Posso capire in questo caso il voto contrario, mentre evidentemente c'è un'ostilità verso la tecnologia e verso l'utilizzo delle mail. Quindi capisco il voto contrario.



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
416), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento n. 415) decade perché il contenuto è superato dal precedente emendamento n. 416). Per lo stesso motivo, decadono anche gli emendamenti n. 421) e n. 425).
Procediamo con l'emendamento rubricato n. 418) presentato dalla Consigliera Frediani.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono le ore 18. Ho consultato l'elenco degli emendamenti e continua a persistere un emendamento che stravolge la legge più avanzata sul contrasto al gioco d'azzardo patologico. Pertanto, vorremmo capire - provo a usare poco tempo, visto che sono contingentato - se il Presidente Cirio e la Lega valgono quanto la loro parola e se le lobby che stanno promuovendo questa revisione della legge vi hanno fatto cambiare idea.
Pertanto le chiederei, per l'ennesima volta in questa giornata, una Conferenza dei Capigruppo, perché non vorrei davvero che le opposizioni chiudessero definitivamente un giudizio su di voi e sulla vostra parola.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi da parte della Giunta né della maggioranza proseguirei con le votazioni.
Eravamo all'emendamento n. 418).
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n. 45) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento n. 420) decade perché il contenuto è superato dal precedente emendamento n. 418).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 419) presentato dalla Consigliera Frediani.
Ci sono interventi sull'emendamento 419)? Non essendoci richieste d'intervento, chiederei il parere della Giunta sull'emendamento.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione per appello nominale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
419), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 426) decade con il voto dell'emendamento rubricato n. 419), in quanto il contenuto è superato.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 428).
Non essendoci richieste d'intervento, la parola alla Giunta per il parere sull'emendamento.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.
PRESDIENTE Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
428), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 414) decade con la votazione dell'emendamento n.
428), in quanto il contenuto è superato.
Anche l'emendamento rubricato n. 417) decade perché, essendo stato votato l'emendamento n. 428), il contenuto è superato.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 430), sempre a prima firma Frediani.
Qualche Consigliere vuole intervenire? Non essendoci richieste d'intervento, chiederei il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
430), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 429) decade con votazione dell'emendamento n.
430), in quanto il contenuto è superato.
Passiamo all'emendamento rubricato n. 434).
Non essendoci richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
434), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con la votazione dell'emendamento rubricato n. 434) decadono, in quanto superati, gli emendamenti n. 433), 431) e 432).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 435) presentato dalla Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Poiché mi è sorto un dubbio, mi ricorda bene come recita il Regolamento rispetto alle votazioni? Vorrei sapere se si debba accendere la videocamera durante la votazione affinché sia valida.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche, per la migliore gestione della seduta.
Per segnalare la propria presenza occorre tenere la telecamera attiva utilizzando l'apposito pulsante rosso (telecamera disattiva), nero (telecamera attiva). Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola; diversamente, per chiedere la parola.
Ai fini della votazione, chiamando prima i Gruppi di minoranza, le votazioni vanno confermate nella chat, quindi sia in video, sia in audio sia nella chat. Si era trovato questo sistema per evitare di perdere le espressioni di voto di qualche Consigliere che aveva difficoltà nei collegamenti.
Questo è il Regolamento dell'Ufficio di Presidenza, articolo 3, "Forme di votazioni".
Nelle sedute che si svolgono in modalità telematica, l'espressione del voto avviene per appello nominale durante votazione e tutti i Consiglieri e i componenti alla Giunta regionale sono tenuti a mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo. Si era visto però che, così facendo, la banda del programma CISCO si riduceva, quindi si era data la priorità all'audio anziché al video. Il comma 2 dell'articolo 3 del Regolamento provvisorio recita: "Contestualmente all'espressione del voto i partecipanti confermano la stessa sulla chat interna della piattaforma dedicata".
Indubbiamente, si era concesso che si esprimesse la votazione oralmente e in chat, per confermarla.
Questo era quanto si era deciso in Ufficio di Presidenza e quanto poi è avvenuto.
Se non ci sono altri.



FREDIANI Francesca

L'ho chiesto, perché alcuni colleghi Consiglieri non li vedo da tempo.
Per carità, però se la regola è quella, non credo che abbiamo tutti problemi di banda nel dire un "sì" o un "no" per pochi istanti. Se la regola è quella.



PRESIDENTE

Ha assolutamente ragione.
Chiedo a tutti i Consiglieri di accendere il video durante le votazioni, di esprimere la votazione ad alta voce e scrivere, poi, sulla chat, in modo da confermare l'espressione di voto.
Se non ci sono richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 435) chiederei il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
435), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 436) presentato dalla Consigliera Frediani.
Se non ci sono richieste d'intervento sull'emendamento, chiedo il parere della Giunta regionale.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
436), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 437) decade, perché il contenuto è superato dall'emendamento n. 436).



GALLO Raffaele

Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Posso solo chiederle quanti emendamenti abbiamo votato?



PRESIDENTE

Volevo contarli.



GALLO Raffaele

Abbiamo terminato l'articolo 2. È corretto?



PRESIDENTE

Glielo dico subito.



GALLO Raffaele

Perché tra quelli assorbiti, quelli decaduti, quelli uguali, eccetera, non si capisce più nulla.



PRESIDENTE

Vuole sapere quelli votati per appello nominale?



GALLO Raffaele

Sì.



PRESIDENTE

Sono 19 emendamenti. No, 22 emendamenti fino adesso.
Anzi, 24 emendamenti, per la precisione.



GALLO Raffaele

Li sta.



PRESIDENTE

No, perché fino alle ore 18 erano 19, poi 22, e adesso in modo preciso gli Uffici mi comunicano che sono 24 emendamenti, se quello che interessa è l'appello nominale.



GALLO Raffaele

Sì, sì.



PRESIDENTE

Dalle 15.38 fino a questo momento.



GALLO Raffaele

Dalle 15.38 fino a ora.
Va bene, grazie.



PRESIDENTE

Chi ama la statistica può mettersi a fare i conti! Prima di porre in votazione l'articolo 2, chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 bis Su quest'articolo insiste una serie di emendamenti interamente aggiuntivi.
Emendamento rubricato n. 385) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 384) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 391) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 386) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 388) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 387) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 398) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 408) presentato da Frediani.
Se non vi sono richieste d'intervento in merito, li porrei in votazione uno alla volta.
Come si esprime la Giunta sull'emendamento rubricato n. 385)?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
385), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 384) decade perché il contenuto dell'emendamento rubricato n. 385) supera l'emendamento n. 384). Così come l'emendamento rubricato n. 391). La votazione dell'emendamento rubricato n. 385) fa decadere l'emendamento rubricato n. 392) per argomento superato.
Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 386).
Il parere della Giunta?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
386), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con la votazione dell'emendamento rubricato n. 386) decadono gli emendamenti rubricati n. 388), 387), 398) e 408) perché il contenuto è assorbito dall'emendamento n. 386).
Emendamento rubricato n. 411) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 410) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 409) presentato da Frediani.
Emendamento rubricato n. 412) presentato da Frediani.
Il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 411)?



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
411), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 410) decade, in quanto il suo contenuto è superato dalla votazione dell'emendamento 411). Anche l'emendamento rubricato n. 409) decade, in quanto il suo contenuto è superato dalla votazione dell'emendamento 411).
Passiamo all'emendamento rubricato n. 412) presentato dalla Consigliera Frediani.
Non essendoci interventi sull'emendamento n. 412), chiedo il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione per appello nominale sull'emendamento rubricato n.
412), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 46) presentato da Marello.
Tale emendamento è identico all'emendamento n. 360).
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo voluto far concludere e proseguire fino alla votazione degli ultimi emendamenti relativi all'articolo 2, ma crediamo che sia giunto il momento di ripercorrere, da adesso fino alle ore 20, questa ennesima giornata di mancato confronto in Consiglio regionale, in maggioranza, tra maggioranza e opposizione. Non lo facciamo a favore di giornali, media o quant'altro, ma lo facciamo veramente parlando ai membri del Consiglio regionale di questa maggioranza, ai membri del Consiglio regionale di questa Giunta e anche gli Assessori esterni di questa Giunta.
Credo che oggi abbiamo registrato e definito un'altra brutta giornata per il Consiglio regionale del Piemonte. L'avevo già detto la settimana scorsa: questa è un'ennesima brutta giornata che abbiamo scritto, che avete contribuito a scrivere con la gestione dei rapporti tra Consiglio e Giunta tra maggioranza e opposizione di queste settimane. Ormai sono settimane che siamo di fronte a un muro contro muro, partito dalla IV Commissione sanità e arrivato all'omnibus, arrivato nel merito dell'omnibus e arrivato anche sulla dialettica avuta giovedì con il Presidente Cirio e l'Assessore Marrone (è passata quasi una settimana) e poi con tutti i Capigruppo di maggioranza nelle normali forme di dibattito e di dialogo che si tengono fra maggioranza e opposizione nel merito dei provvedimenti che si vanno a esaminare e illustrare in quest'Aula.
È mancato di nuovo in quest'Aula, in cui siamo sempre di meno perch mancano dei Capigruppo di minoranza, ma anche i Capigruppo di maggioranza mentre nelle prime settimane, almeno da quando sono Presidente del Gruppo PD, erano presenti. Oggi, insomma, siamo rimasti in pochi e in quest'Aula rimbomba, lasciatemelo dire, il silenzio della politica e del confronto.
Questo mi dispiace al di là del merito delle questioni, sulle quali siamo su posizioni diverse, legittimamente, ma sulle quali abbiamo voglia di discutere. Vi abbiamo sollecitato, ma non riusciamo a farlo, non riusciamo a capire alcune posizioni nel merito. Non riusciamo a farvele esprimere non riusciamo a poter dibattere sulle questioni che avete posto all'interno di questo disegno di legge. E continuiamo a discutere e a rincorrerci sull'applicazione del Regolamento in punta di diritto, in punta di comma e sottocomma, fino ad arrivare alle sedute segrete.
Noi, come Gruppo del Partito Democratico, useremo quest'ora che ci è concessa dal contingentamento. Altri partiti delle opposizioni che hanno avuto un risultato elettorale diverso hanno minore possibilità di intervenire in questo dibattito, ma li rappresenteremo e nella seduta di giovedì, se necessario, daremo loro lo spazio con il nostro tempo, se devono intervenire, se la maggioranza non lo concederà. Dico questo, perch l'unica cosa che non vogliamo è che voi ci mettiate il bavaglio. Ma non ve lo permetteremo. Noi vogliamo esprimere il nostro dissenso su alcune posizioni politiche, lo facciamo, lo stiamo facendo, lo vogliamo fare in una dialettica politica che non riusciamo ad avere con questa maggioranza.
Questo è un problema per il Piemonte. Voi siete alla guida del Piemonte da un anno e lo sarete per i prossimi quattro, fino al 2024.
Esprimiamo quindi questo malessere, lo esprimiamo in senso generale e v'invitiamo al confronto. V'invitiamo al confronto sui temi e li cito per titoli, ma i miei colleghi entreranno più nel merito, perché è anche giusto poi entrare nel merito quando si dice il motivo per cui sulle cave non siamo d'accordo che modifichiate una questione. Sulla caccia vi continuiamo a dire il motivo per cui non consideriamo utile che inseriate quel provvedimento in quest'omnibus e, non solo, lo andiate ad ampliare completamente con un'attività emendativa fatta al di fuori della Commissione, nei regolamenti, ci mancherebbe, ma andando a toccare misure che noi abbiamo discusso per anni.
Lo dico al collega Leone, Presidente della III Commissione, con il quale ho condiviso - e a breve non condividerò più, perché ho assunto un altro ruolo la definizione dei programmi della III Commissione in quest'anno e con il quale ho collaborato in modo assolutamente trasparente e positivo. Inserite una modifica che abroga la norma di legge che va a chiudere la caccia di domenica di settembre, norma che abbiamo discusso, pensato, condiviso e votato in questo Consiglio regionale a larghissima maggioranza lo scorso anno, la scorsa legislatura (sembra chissà da quando, ma lo l'abbiamo fatto 12 mesi fa), che i cittadini e il territorio ritengono utile e ci spingevano a estendere anche nelle settimane successive.
Abrogare così, con un emendamento in mezzo ad altri 5.091 emendamenti che non decadranno, ma che probabilmente non saranno votati tutti, se forzerete anche qui il Regolamento, o non forzerete, ma applicherete il Regolamento come prevede il Regolamento (ma comunque 2.000/2.500 votazioni ci saranno) è un fatto che ci dispiace.
Inserirlo in mezzo a un'enciclopedia di emendamenti senza discuterlo e sempre condividerlo a noi dispiace. Dispiace, perché dietro quella proposta politica, in quel caso del centrosinistra, votata forse anche dal Movimento 5 Stelle, se non ricordo male, in quell'Aula (quindi da due terzi di quell'Aula), c'era veramente un lavoro lungo, molto lungo. C'era la volontà di rendere il nostro territorio più turistico, più a favore del turismo, e c'era la possibilità di dare una risposta a quelle famiglie che ci chiedono di poter andare nei boschi la domenica e anche in altre zone - penso alle zone delle Langhe e del Cuneese - a passeggiare tranquillamente. Si è mediato tra le tante richieste e le tante volontà dei vari mondi.
È un esempio; come anche - vado per titoli e non entro nel merito - il tema della ludopatia; delle cave o come, tornando più indietro nel tempo (sembra passato tanto tempo, ma in realtà sono passate due settimane) il tema di approfondire insieme gli aspetti relativi alla sanità, nell'ottica di fare un lavoro comune, insieme, per migliorare il nostro sistema sanitario regionale.
Ci saranno risorse europee, grazie al lavoro di questo Governo e dell'Europa; ci saranno risorse nazionali, grazie al lavoro di questo Governo, che si potranno destinare al sistema sanitario regionale, andando a sanare una politica sbagliata negli anni passati, di riduzione dei fondi al sistema sanitario regionale, che travalica le maggioranze, gli anni e che, ahimè, è stata portata avanti da tanto tempo.
Ci sono opportunità che tutti insieme dobbiamo cogliere e sulle quali dobbiamo discutere assieme. Questo è lo spirito dell'indagine conoscitiva della Commissione speciale sul COVID, che parte da quello che non ha funzionato per migliorarlo, non parte da quello che ha funzionato per dire che non ha funzionato e basta, ma parte per poterlo migliorare.
Su questo, facciamo di nuovo un appello, perché il nostro spirito vuole essere, sì, di verifica, ma per quello che può fare un Consiglio regionale.
Noi facciamo politica, assumiamo decisioni sulle politiche e sulle materie di nostra competenza, non facciamo altro, quindi abbiamo desiderio e volontà di capire e dare un contributo, come Consiglio regionale, a questa dinamica, a questo snodo fondamentale del sistema sanitario regionale che ci troviamo di fronte.
I temi sono tanti e li ho voluti riassumere per titoli e in modo generale ma rimangono sul tavolo. Rimangono sul tavolo, ma credo e auspico che nelle prossime del Consiglio regionale vengano affrontati. Abbiamo voluto provare a gestire questo disegno di legge con le forme regolamentari. È oggettivamente complicato, ce ne siamo resi conto tutti, perché fare 22 emendamenti e un articolo in quattro ore, sia per le modalità di lavoro sia per la complessità delle materie e della gestione dell'Aula, è complicato.
Noi non vogliamo fare ostruzionismo fine a sé stesso, però vogliamo entrare nel merito di alcune questioni. Ve lo chiediamo da giorni e da settimane e vogliono discutere su questo.
Con quest'appello, lascio la parola ai miei colleghi che entreranno nel merito delle questioni. Spero che giovedì, al rientro in Aula, virtuale o meno (ognuno deciderà in che modo farlo) ci possano essere le condizioni migliori di lavoro per questo Consiglio regionale e per tutto il Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.



SARNO Diego

Scusi, collega Rossi, avevo chiesto d'intervenire sull'ordine dei lavori per una domanda? Se è possibile, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, sull'ordine dei lavori; prego.



SARNO Diego

Era solo perché, poiché i tempi sono stati difficili, volevo solo capire rispetto agli interventi, qual è il minutaggio ancora disponibile ai Gruppi. Può dircelo, per favore? Grazie.



PRESIDENTE

Allora, un'ora e trenta il Partito Democratico; Movimento 5 Stelle mezz'ora; LUV, sette minuti; Moderati 12; Monviso 12; Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia non hanno consumato nulla, perciò rimangono invariati.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie Presidente.
Prendo qualche minuto per entrare nel merito di alcuni emendamenti che riguardano il settore estrattivo; non solo gli emendamenti, ma anche gli articoli del disegno di legge che stiamo discutendo.
Prima, una piccola premessa.
È una legge che abbiamo discusso per più di un anno. Ci siamo confrontati tantissimo in Commissione, abbiamo fatto un gruppo interassessorile di lavoro per poi arrivare a una legge che non ebbe neanche un voto contrario dopo poco più di un anno di lavoro. Sottolineo questo per dire che, da un lato, ci sono argomenti che meritano una discussione; dall'altro, per sottolineare la differenza di stile.
Anche noi avremmo potuto fare leggi a botta di maggioranza; avremmo potuto farle negli omnibus, nascondendoci dietro dei provvedimenti onnicomprensivi, invece abbiamo dedicato lo spazio necessario a ogni legge e anche alle opposizioni. Il tema delle cave è stato uno su cui abbiamo lavorato molto insieme, oltre che con gli Uffici. Colpisce che troviamo alcune modifiche, alcune tecniche, per carità, di nessun problema, ma altre che invece avrebbero meritato una discussione e che furono discusse nella precedente legislatura, che erano oggetto di una mediazione e che oggi troviamo modificate perché, quando vanno in maggioranza gli altri, le mediazioni fatte solo due o tre anni prima non valgono più.
Faccio degli esempi. Proprio l'articolo 14, al comma 1 recita: "Il comma 5 dell'articolo 26 è soppresso". A leggerlo così, per chi non conosce la legge, non sa cosa significhi, quindi provo a spiegarlo io.
Il comma 5 dell'articolo 26 parla degli oneri di escavazione, parla dell'adeguamento ISTAT degli oneri. Che cosa dice il comma 5? Che gli oneri che abbiamo definito sono aggiornati in base all'andamento dell'ISTAT. Devo dire, perché non tutti lo sanno, che i nostri oneri estrattivi del Piemonte sono tra i più bassi del Nord Italia e tra i più bassi d'Italia.
Faccio solo un esempio, per non annoiare tutti, sull'estrazione della sabbia e della ghiaia. C'è una differenza, tra il Piemonte e la Lombardia di circa 0,30 centesimi al metro cubo estratto. Chiaramente, è a favore della Lombardia, dal mio punto di vista, nel senso che in Lombardia costa di più estrarre un metro cubo di sabbia e ghiaia e in Piemonte costa di meno. Questo significa che a chi abita in un territorio di confine, come ad esempio il Novarese, fare una cava in Piemonte conviene da un punto economico rispetto a farla in Lombardia, perché paga meno oneri estrattivi.
Quando discutemmo la legge, il sottoscritto propose di alzare gli oneri non come chiede Legambiente sul 20% del valore commerciale (su cui personalmente sarei anche d'accordo), ma dovendo fare un provvedimento che tenesse conto di diversi interessi, io proposi di allinearli a quelli della Lombardia, per evitare il dumping nei confronti del nostro territorio.
Questa proposta non passò e fu un elemento di mediazione in cui io non ebbi la meglio, diciamo così, quindi il Piemonte rimase con un onere di escavazione più basso della Lombardia.
A un certo punto, qualcuno propose di eliminare l'adeguamento ISTAT, ma su quello c'impuntammo, chiedendo che rimanesse almeno l'adeguamento ISTAT.
Oggi, ci troviamo l'eliminazione dell'adeguamento ISTAT, quindi ci troviamo l'onere più basso della Lombardia e togliamo anche l'adeguamento ISTAT.
Capite benissimo che in questa maniera diventa ancora più conveniente scavare nella nostra regione e, quindi, è come se noi, rispetto alle altre Regioni, richiedessimo di venire a scavare da noi. Cosa di per sé non sbagliata, nel senso che quando serve una cava bisogna farla, ma bisogna farla a parità di condizioni, perché non è corretto facilitare a favore di chi estrae rispetto ad altre regioni. Perché o le altre Regioni sbagliano (sto citando la Lombardia, che non è amministrata dal centrosinistra) oppure siamo noi che stiamo cedendo troppo a quelle richieste.
La richiesta che facciamo di sopprimere - mi pare che riguardi l'emendamento n. 1249), a prima firma Grimaldi - mi auguro che possa essere accolta. L'adeguamento ISTAT non è un male assoluto e non si capisce perch bisogna toglierlo in favore di categorie che già pagano meno di quanto pagherebbero nelle Regioni limitrofe.
Inoltre, mi preoccupa un altro tema (vedo che il tempo passa e non voglio esagerare, perché chi mi conosce sa che rischio di parlare troppo su questo tema), perché se vedete il comma 4 dell'articolo 14 (anche qui, per chi non conosce la storia del nostro provvedimento sembra una cosa normale), dove s'introduce la convenzione.
La convenzione c'è sempre stata. Nella vecchia legge del 1978, quella che noi andammo ad abrogare quando approvammo la legge nel 2016, quando il Comune autorizzava una cava si procedeva alla convenzione con il cavatore convenzione con cui si compensavano alcuni lavori che il cavatore, magari faceva nel Comune a scomputo dell'attività estrattiva.
Durante la discussione della legge n. 23, molti, a partire dai rappresentanti della categoria dei cavatori, hanno chiesto di eliminare la convenzione. Uno dei motivi era legato alla semplificazione, perché si trattava di un atto di contrattualistica privata all'interno di un procedimento amministrativo pubblico. In quel caso, gli imprenditori si sentivano in qualche maniera - lo dico fra virgolette - un po' "ricattabili" dall'Amministrazione comunale, che in convenzione poteva chiedere dei lavori che per qualcuno potevano essere eccessivi, ma poich l'autorizzazione dipendeva dall'Amministrazione, alcuni non avevano il coraggio di dire di no.
Allora, dopo diverse discussioni e confronti, decidemmo che nella legge regionale sarebbe scomparsa la convenzione e che tutto si sarebbe esaurito nella Conferenza dei Servizi, adesso in capo alle Province e non più al Comune, che autorizza l'attività estrattiva. Anche qui, discussioni incontri, settimane e mesi e ora ci ritroviamo con un emendamento, mai discusso con le opposizioni, che reintroduce la convenzione. Non si capisce, tra l'altro, in quale punto del procedimento autorizzativo la convenzione viene inserita e, fra l'altro, a me, nel merito, potrebbe anche andare bene (anche se mi piacerebbe capire dove s'inserisce questa convenzione), ma mi sta un po' meno bene quella che sembra essere la motivazione dell'inserimento della convenzione, perché, leggo testuale il comma 4: "Possono stipulare convenzioni le imprese estrattive per la realizzazione d'investimenti sul proprio territorio, fino a un ammontare complessivo del canone del 70% che può essere computato dal canone estrattivo".
Intanto, nella legge il canone attrattivo non esiste; la nostra legge regionale parla di "onere estrattivo", quindi chiederei di correggerlo altrimenti è un riferimento linguistico che non c'è nella legge regionale.
Dicevo, mi preoccupa il fatto che i lavori sono fatti a scomputo dell'onere: da un lato, abroghiamo l'adeguamento ISTAT, dall'altro permettiamo dei lavori a scomputo dell'ISTAT, quindi qual è l'obiettivo finale? È quello di non pagare o pagare il meno possibile gli oneri.
Perché non va bene non pagare gli oneri? Poi io capisco che chi fa quel mestiere cerca legittimamente il suo maggiore interesse, ma alla pubblica amministrazione gli oneri servono, perché (andate a vedere il comma 7 dell'articolo 26 della legge) noi avevamo inserito un elemento molto importante per i territori e vi dirò perché e poi vado alla fine: noi avevamo scritto nella legge, al comma 7: "Gli introiti, di cui al comma 6 sono finalizzati alla realizzazione di opere di recupero, alla riqualificazione ambientale, alle attività di valorizzazione dei siti e alle attività necessarie alla vigilanza, nella misura del 50% per la Regione, la Città metropolitana e le Province e nella misura del 25% per i Comuni".
Perché avevamo scritto questo, vincolando una quota di quelle entrate? Perché quando s'interloquiva con le Amministrazioni per dire che serve maggiore vigilanza, comprare uno strumento o valorizzare il sito, tutti ci hanno sempre risposto che non era possibile perché non avevano i soldi.
Allora noi, nella nuova legge, abbiamo stabilito di fare in modo che una parte in quei soldi fosse vincolata proprio al recupero ambientale, alla formazione, alla vigilanza, eccetera.
Ora, oltre al fatto che scritta così com'è nell'omnibus attuale, sembra che queste percentuali non siano rispettate, anche se l'8 ter cerca di aggiustarle, ma attenzione! Noi possiamo scomputare eventualmente qualcosa ma nei limiti del 50% per la Regione e le Province e del 75% per i Comuni perché il tutto è vincolato alla riqualificazione ambientale, a opere di recupero, ad attività di valorizzazione dei siti e alla vigilanza. Se noi andassimo a togliere questo elemento, noi non facciamo un favore al Piemonte e torniamo a una situazione che abbiamo scongiurato, proprio con la nuova legge.
Da questo punto di vista, noi abbiamo proposto e oggi ho inviato un'e-mail all'Assessore Tronzano (non in maniera ostruzionistica, ma di merito) con una riscrittura del comma 4, ed è l'emendamento n. 53) (lo dico all'Assessore Tronzano, sperando che stia ascoltando), che riscrive il comma 4 dell'articolo n. 14 dell'omnibus.
Noi ci auguriamo che l'Assessore possa accogliere la nostra riscrittura perché non tocca la questione della convenzione - se la volete reintrodurre, reintroducetela - ma salvaguarda in maniera più chiara gli oneri che noi dobbiamo vincolare per le finalità che dicevo prima.
In conclusione, l'ultima richiesta per quanto riguarda il settore estrattivo è che noi abbiamo chiesto, con l'emendamento n. 52), di aggiungere l'articolo 15 bis, che ritengo molto importante, perché negli ultimi anni è successo che le Province, alle quali avevamo affidato il compito autorizzativo e ispettivo, hanno delegato alla Regione il compito di vigilanza.
Pertanto, oggi succede che la Regione deve farsi carico della vigilanza anche di alcune Province (Vercelli, VCO e Novara da pochi mesi); il problema è che la Regione svolge questo lavoro di vigilanza in più, con le stesse persone che aveva due anni fa, quando doveva solo controllare le proprie cave.
Allora noi abbiamo inserito in legge che se la Provincia sposta il servizio di vigilanza, sposta anche parte degli introiti, che però la Regione deve usare per potenziare quel servizio, perché se ci sono dieci persone per controllare 20 cave e dopo due anni ne devo controllare 50 (sto dando dei numeri ipotetici), è evidente che quelle dieci persone non mi bastano più.
Nell'articolo che noi aggiungiamo, che ci auguriamo che sia approvato perché - ripeto - è di merito e serve a non buttare via il lavoro svolto e a salvaguardare il territorio, chiediamo che, quando il servizio di vigilanza regionale deve farsi carico anche delle attività provinciali, la Regione proceda a un potenziamento del servizio di vigilanza regionale tale da prevedere almeno due membri ogni servizio provinciale o metropolitano sostituito, in aggiunta al personale già in servizio presso il servizio di vigilanza. È evidente che non possiamo attribuire più lavoro alla Regione senza prevedere il personale.
Da questo punto di vista, Presidente, ho presentato degli emendamenti di merito e mi auguro che siano presi in considerazione, sia quello soppressivo sull'adeguamento ISTAT, sia la riscrittura del comma 4 sia questo, aggiuntivo, per la vigilanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno.
Consigliere, è già intervenuto sull'ordine dei lavori: vuole di nuovo conoscere i tempi rimasti?



SARNO Diego

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, sì; ci mancherebbe.



SARNO Diego

Non faccio solo domande sull'ordine dei lavori! Se invece volete decidere anche gli interventi delle minoranze, figuriamoci! Ci mancherebbe, tanto ormai.



PRESIDENTE

No, ci mancherebbe.



SARNO Diego

Interpretazione per interpretazione, Presidente!



PRESIDENTE

Poiché alle 19.10 ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori, non pensavo.



SARNO Diego

Volevo intervenire e capire, non sapevo come identificare la richiesta del minutaggio. La prossima volta mi dica come devo etichettare la domanda così siamo più coerenti con la sua interpretazione del Regolamento!



PRESIDENTE

Sugli emendamenti, sul disegno di legge.



SARNO Diego

Adesso.



PRESIDENTE

Sì.



SARNO Diego

Certo. Sul minutaggio, invece, non dovevo parlare degli emendamenti evidentemente.



PRESIDENTE

Pensavo che mi volesse chiedere di nuovo il tempo.



SARNO Diego

No, le ho chiesto qual era l'etichetta giusta per chiedere sul minutaggio degli interventi. È vero che magari non parlo benissimo l'italiano, ma credo che la domanda fosse abbastanza chiara.



PRESIDENTE

No, no; lo parla molto bene e correttamente. A Nichelino lo sanno bene!



SARNO Diego

E lei ne conosce un po' di nichelinesi, a quanto so.



GALLO Raffaele

Presidente, ma questi minuti non ce li tolga, se no.



PRESIDENTE

No, no.



GALLO Raffaele

Ci fa ostruzionismo su questo, Presidente! È lei che fa ostruzionismo a noi!



PRESIDENTE

No, era solo per chiarire la questione tra me e il Consigliere Sarno.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente, sulla discussione di questo disegno di legge perché, come hanno già detto alcuni colleghi, vogliamo provare, ogni tanto a mettere un po' di realtà e riportare queste giornate di Consiglio regionale in una dimensione istituzionale.
Lo dico e parto da qui, perché - l'abbiamo detto la scorsa settimana e questa settimana si è manifestato ancora di più - questo modo che avete avuto di portare avanti e di animare la discussione istituzionale e politica, appunto, è proprio il fallimento della politica. Molti di noi per la prima volta in questo Consiglio, sono entrati il primo giorno in Consiglio regionale per l'insediamento e hanno sentito (parlo per me), ho sentito un onere forte e un grande senso di responsabilità per questi cinque anni, ormai quattro, che ci rimangono alla fine di questa legislatura, e di tutela, principalmente, di quest'assise e del Consiglio regionale, come di un luogo cui i nostri costituenti hanno voluto dare un senso profondo di un'assise legislativa, dove la politica dovrebbe rappresentare, insieme con il Parlamento, la più alta forma di etica e di servizio.
Il vostro modo di presentare questo provvedimento, ma sostanzialmente questo primo anno di lavoro, ha definito che da parte vostra c'è un fallimento totale, perché in questo disegno di legge c'è tutta la negazione secondo noi - del metodo di portare avanti le proprie legittime convinzioni politiche. Voi avete usato degli strumenti e dei contenuti soprattutto gli strumenti, fuori da ogni contesto possibile. Utilizzare uno strumento come il cosiddetto omnibus non per regolamentare parti di leggi ma per stravolgere alcune leggi, è un elemento inaccettabile.
Voi avete sancito, con questa metodologia, la fine della politica e, oserei dire, anche della democrazia. Essendo la democrazia quel senso profondo di rappresentanza del potere del popolo, negando la possibilità alle minoranze e alle opposizioni, di rappresentare dignitosamente i voti che abbiamo preso in rappresentanza di quei cittadini, perché avete negato la possibilità alle minoranze di rappresentare la contrarietà alle vostre legittime impostazioni politiche, voi avete davvero annullato il profondo senso delle Istituzioni e dei nostri costituenti repubblicani, quando hanno costruito quel magnifico testo della nostra Costituzione italiana.
Lo dico, perché anche molte persone che non ci hanno votato (vede Presidente?) ci stanno scrivendo dicendo di essere molto delusi dal metodo che state portando avanti e anche la forzatura che lei, Presidente, ha fatto nell'interpretare il Regolamento o addirittura termini lessicali presenti nel Regolamento, credo sia oggettivamente (lo dico, in questo caso, non solo da Consigliere regionale, ma da Vicepresidente della Giunta per il Regolamento) una forzatura.
Quando, nel nuovo provvedimento, volete eliminare e quindi abrogare completamente la legge del 2016 sul gioco d'azzardo, è una vostra scelta legittima, ma la state facendo attuando quella vostra prerogativa e quella vostra idea nella maniera più scorretta possibile. Entrando nel merito, per eliminare quella norma sul gioco d'azzardo, come anche le norme sulla caccia, come anche il tema del CSI, lo si fa confrontandosi con la politica e con le opposizioni. Di conseguenza, è tutto commisurato al vostro concetto forse anche culturale del modo di fare politica: gli Assessori che non partecipano ai Consigli regionali, che non parlano, che non portano l'opinione della maggioranza, semplificando con un "contrario" le motivazioni sugli emendamenti, è davvero la negazione di quest'alta sfera e assise istituzionale.
Abbiamo provato, nel "Riparti Piemonte", a entrare nel merito presentando molti emendamenti di merito e anche quelli, al 99%, non hanno non trovato parere favorevole, ma non hanno neanche trovato una discussione, cioè un essere favorevoli alla discussione e al confronto, anche nel "Riparti Piemonte", dove si stava parlando di un'emergenza e di una ripartenza della nostra regione.
Noi, per colpa vostra, oggi, siamo bloccati, perché è colpa vostra, non sono le opposizioni che hanno strumentalmente usato l'azione legittima dell'ostruzionismo, ma è una reazione al vostro modo di portare avanti le vostre azioni. E sappiamo anche bene che nella maggioranza alcuni non sono contenti di questo metodo; lo sappiamo, perché poi, seppure virtualmente in quest'assise si parla, soprattutto tra persone e Consiglieri che sono neofiti di questo mestiere pro tempore, che avremo l'onore e l'onere di portare avanti. Però, poi, la forza del diktat della maggioranza e del partito è più forte rispetto ad altro.
Noi, oggi, siamo bloccati qui per colpa vostra e non stiamo discutendo sulle tante questioni su cui dovremmo concentrarci come Regione Piemonte e come politiche regionali per dare delle risposte ai nostri piemontesi.
In merito allo sviluppo economico, avevate presentato tutto quel progetto legato al piano sulla competitività, che poi è sparito perché è arrivato il Coronavirus.
Allora, invece di stare qui bloccati sulla legge sulla caccia e su un emendamento sul gioco d'azzardo, perché non andiamo a ragionare in Commissione e in Consiglio su tutti quei soldi che state spendendo, quegli oltre 800 milioni di euro che state andando a investire nel territorio regionale? Che poi - lo sappiamo, perché l'abbiamo già detto molte volte di vere nuove risorse ce ne saranno a malapena 35-40 milioni! Ci sono delle urgenze - su cui, magari, davvero dovevate usare il contingentamento - di cui non vi state neanche occupando. Oppure fate come il Presidente Cirio, che se ne occupa sui social, se ne occupa sui media ma non viene a rappresentare quelle urgenze nel luogo deputato alla decisione, che non è la Giunta, ma il Consiglio regionale.
L'abbiamo detto in molti: voi vedete il Consiglio regionale come un luogo nel quale siete obbligati a venire, ma che non ritenete utile per discutere e per confrontarvi. L'abbiamo già detto in tutte le salse: i pieni poteri non li avete ancora! Ve lo hanno chiesto in molti, nel senso che credo che ognuno di voi, come Consigliere regionale, abbia ricevuto più di cento mail, ora sulla caccia ora sul gioco d'azzardo. Non so, ma credo che tutti voi abbiate avuto questo ritorno. Avete avuto un ritorno sul gioco d'azzardo, in particolare su alcuni articoli, ma non di testate giornalistiche vicine al Partito Democratico o agli altri Gruppi. Ad esempio, è uscito un articolo straordinario sul quotidiano Avvenire, che attacca profondamente e chiede discontinuità rispetto a questa scelta sul gioco d'azzardo.
Capite bene che bisognerebbe venire a discutere, non a imporre. Voi state snaturando quest'assise. State snaturando questo ruolo legislativo.
E quando torneremo al Governo - con questo, mi avvio alla conclusione Presidente - tra quattro anni, avremo un doppio compito: avremo il compito com'è successo nel post legislatura Cota, di ricostruire l'istituzione pubblica e i conti pubblici della Regione Piemonte, e di ridare politiche serie alla nostra Regione. Ma avremo anche il compito di restituire autorevolezza a questa Regione, che voi avrete abbassato e denigrato a livelli imbarazzanti, ovviamente da un punto di vista politico, in questo primo anno.
Presidente, con queste parole vi chiedo di ragionare ancora, se possibile sulle norme sulla caccia e sul gioco d'azzardo, visto che, peraltro, lo avevate anche annunciato: avevate annunciato voi sui media, con i titoloni che avevate capito che forse il metodo era sbagliato. L'avevate annunciato voi! Forse sarebbe davvero opportuno riprovare a rimettersi in scia con la società, e non solo con parti di essa, rappresentate legittimamente da alcune lobby che fanno i loro interessi particolari. Voi siete qui a rappresentare tutti i piemontesi, non solo quelli che vi hanno votato tutti i piemontesi. E per fare questo, a mio avviso, dovreste avere ogni tanto l'umiltà di capire che avete sbagliato - in questo primo anno, ne è capitato di ogni tutti i colori - e quindi non di fare un passo indietro perché poi sembra arrogante, ma di venire a confrontarvi con chi ha una posizione diversa, che avete riconosciuto legittima (perché sui media nel weekend lo avete fatto).
Sarebbe bello - l'abbiamo detto all'inizio di questa seduta, ma anche in quelle precedenti - avere il capo (che forse così non è), ovvero il Presidente Cirio, che viene a rilasciare un'informativa, o, comunque, come qualcuno aveva chiesto, a convocare una Conferenza dei Capigruppo per riconfrontarci e riportare la discussione in un ambito concreto.
Come ha detto la collega Frediani, anche emendamenti estremamente positivi e di contenuto, indipendentemente dalle posizioni politiche, sono stati bocciati con un semplice "no", come fanno i bambini quando si vogliono tenere il pallone e andare via per giocare da soli. Guardate che quando si gioca da soli, poi si sta soli! Così non si fa del bene. Questo non è il meglio per un'assise legislativa che ha quei valori costituzionali fondativi.
Presidente, in coda al Consiglio regionale, vi chiediamo ancora di pensarci un secondo in più, di usare la testa (e non i muscoli o la pancia) per arrivare a miti consigli, che - lo ripeto - avevate annunciato nel weekend.
Voi, maggioranza, non noi, opposizione.
In questo senso, cerchiamo di darvi qualche elemento in più di ragionevolezza. Come ha detto il mio Capogruppo, vedremo che cosa capiterà giovedì. Capiremo giovedì come farvi ulteriormente comprendere questa posizione, sperando che la festa di San Giovanni per i torinesi, e magari anche per i non torinesi, possa portare consiglio.
Presidente Allasia, chi oggi è stato ricevuto in Aula magari le ha suggerito un comportamento più consono alla città sabauda di Torino e meno al "Papeete tour" del vostro capo politico.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, la ringrazio per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, le chiederei questo: lei ha intenzione d'interrompere adesso i lavori dell'Aula? Glielo domando perché, altrimenti, nella discussione che è avvenuta nella chat col mio Gruppo, il mio Capogruppo mi ha chiesto di intervenire, e lo devo fare per un periodo di tempo che ci permetta di superare questa giornata e arrivare a giovedì.
Glielo dico in maniera molto franca e trasparente, chiedendole una valutazione legata al suo naturale buonsenso.



PRESIDENTE

Se la richiesta è di interrompere qua i nostri lavori, le concederei la parola per un breve intervento - magari per cinque minuti - e poi chiudiamo la seduta, così ci veniamo incontro.
Sa benissimo che maggioranza e opposizione fanno ciascuno la propria parte e io cerco di essere quasi equilibrato (non sono equilibrato mentalmente ma mi conosce da un anno perciò lo sa già!).
Se viene incontro alla richiesta della maggioranza di proseguire - perch la maggioranza chiede di proseguire - arriviamo a un compromesso e chiudiamo con il suo intervento, per riaggiornarci a domani mattina. Anzi a giovedì, perché domani è San Giovanni, perciò noi torinesi dobbiamo festeggiare.



RAVETTI Domenico

Apprezzo ancora una volta il suo buonsenso.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Va bene, Presidente. Apprezzo il suo gesto, in questo caso legato al buon senso.
Ho ascoltato gli interventi dei colleghi e, devo dire la verità, avrei voluto ascoltare anche qualche riflessione da parte della maggioranza. Mi ha stupito il fatto che durante questa giornata i Capigruppo, comunque colleghi della Lega, di Fratelli d'Italia e Forza Italia, siano rimasti in silenzio.
Fratelli d'Italia e Lega sono naturalmente in competizione tra loro anche in Piemonte. Le cronache dei giornali dimostrano che tra i due Gruppi vi è una competizione per la guida della coalizione di destra nazionale, con un ruolo, a oggi, pare molto marginale di Forza Italia, ma la moderazione è una sua forza, quindi aspetteremo con il tempo l'evoluzione di questa vicenda politica straordinariamente importante.
Mi rivolgo ai colleghi della maggioranza, se mi ascoltano. Guardate che le leadership e i ruoli guida in una coalizione si giocano non nell'oscurità si giocano a viso aperto, mostrando il volto, mostrando le mani sporcandosene anche nelle discussioni complicate. Noi non abbiamo sentito nulla, non avete utilizzato neanche un secondo del vostro tempo a disposizione per un confronto con le opposizioni, non su temi che interessano voi, ma sui temi che interessano tutti. Interessano il Piemonte, il presente e il futuro del Piemonte.
Non ci basterà giovedì o quando sarà un intervento in dichiarazione di voto di qualcuno fra voi. Un intervento che sarà studiato e utilizzato per marcare alcuni tratti programmatici che vi riguardano e, in parte l'ho detto, che avete anche raccontato durante la campagna elettorale, quindi lo farete con coerenza. Ripeto, alcuni tratti. Penso all'intenzione che avete voluto dimostrare fin dall'inizio di modificare la norma sulla legge sulla ludopatia.
Tra l'altro, per inciso, nella precedente legislatura ero Presidente della IV Commissione e ho coordinato il gruppo di lavoro di III e IV Commissione sulla ludopatia: una legge votata all'unanimità. Ricordo la fatica che abbiamo fatto per accorciare le distanze su posizioni differenti dei vari Gruppi. C'era chi aveva intenzione di stringere ancora di più il cordone delle possibilità e altri che volevano, comunque, avere come riferimento altre norme nazionali che parevano essere meno determinanti nel contenere il gioco d'azzardo patologico.
Noi abbiamo fatto fatica, la fatica della politica. È una fatica che voi non volete fare. Voi pensate, seduti nelle vostre case, meno lei Presidente, che.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, la prego di concludere, anche se non ha finito il tempo del suo Gruppo.



RAVETTI Domenico

Concludo dicendo che c'è una maggioranza afona. Va bene, Presidente, se le dico che c'è una maggioranza afona? Manca la voce politica della maggioranza. La voce serve.
Io non vedo neanche le idee e non sento la voce. Speriamo, prima o poi, con un moto di orgoglio politico, che la maggioranza intervenga.
Grazie e buona serata.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Non ci sono altre richieste d'intervento. Essendo arrivati quasi alle ore 20 ed essendoci stato l'accordo di chiudere quell'ora, anticiperei di dieci minuti la chiusura dei lavori di questa lunga seduta che ha visto lo svolgimento d'interrogazioni, interpellanze, anche d'interrogazioni a risposta immediate e il prosieguo della discussione sul disegno di legge n.
83.
Ci aggiorniamo con il Consiglio regionale del Piemonte in videoconferenza giovedì 25 giugno alle ore 10, sempre sul disegno di legge n. 83.
Con questo, chiuderei la seduta augurando a tutti i torinesi e ai piemontesi buon San Giovanni, Patrono di Torino.
A tutti buon San Giovanni, che sia di buon auspicio per il futuro, perch ne hanno bisogno tutti i piemontesi.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.52)



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