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Dettaglio seduta n.78 del 10/06/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta e comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in video conferenza e che per la gestione della seduta saranno applicate le disposizioni della Deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 55 del 19 marzo.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Carosso, Chiorino, Cirio, Graglia Icardi, Martinetti, Poggio, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è 22.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, Gabusi, Marnati, Poggio Vittoria, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato approvato nella seduta consiliare del 9 giugno 2020.


Argomento: Interventi a favore dell'economia - normative organiche nei vari settori - Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 94, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2020-2022. Ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte S.p.A. per misure di rilancio dell'economia regionale, nonché primi interventi a sostegno della lotta alla povertà e al disagio sociale e interventi a favore dell'attività sportiva e del Terzo Settore a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 94, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2020 2022. Ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte S.p.A. per misure di rilancio dell'economia regionale, nonché primi interventi a sostegno della lotta alla povertà e al disagio sociale e interventi a favore dell'attività sportiva e del Terzo Settore a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta di ieri sono state svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza.
In sede di discussione generale sono intervenuti i Consiglieri Sacco Bertola, Frediani e Disabato.
Ricordo che, chi volesse intervenire può comunicare e prenotarsi sulla chat. Dal momento in cui avrà la parola dovranno essere attivati telecamera e microfono.
Prima di chiudere la discussione ci sarà l'intervento della Giunta.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi spiace che su questo provvedimento non ci sia stato non il tempo, ma la volontà politica di interloquire con il primo firmatario, Consigliere Gallo, e con tutti noi.
Un provvedimento che, intanto, avrebbe consentito una discussione più ampia su tanti temi della ripartenza economica e anche un utilizzo più corretto delle risorse di Finpiemonte.
Inoltre, crediamo davvero carente tutta la discussione sul ripensamento della ripartenza. A parte il bonus e le cosiddette "marchette e cemento" che è stato, di fatto, il vostro "Riparti Piemonte", avremmo almeno potuto fare una discussione su alcuni commi di questa proposta di legge. Per esempio sul tema dello smart working anche la maggioranza, a un certo punto, ha provato a dire alcune cose. Ebbene su questo provvedimento, in un articolato di migliore di quanto abbiamo letto nel documento precedente e votato del "Riparti Piemonte", c'era anche una strategia di come incentivare e favorire, per esempio, tutto il tema del telelavoro che ricordiamolo, unito al ripensamento dei tempi e degli orari che è quello su cui ci battiamo da anni, è un grande e potente strumento per ripensare alle modalità in termini più sostenibili degli spostamenti. Pensate quanti lavori si possono fare, e parlo soprattutto dei tanti funzionari e dipendenti; banalmente, lo abbiamo dimostrato anche in Consiglio regionale visto che ci sono tanti lavoratori che hanno continuato a lavorare da casa sia in Giunta sia in Consiglio. Incentivare le forme di telelavoro e andare oltre l'emergenza COVID per strutturare un ripensamento negli spostamenti nell'utilizzo più corretto dell'energia, degli uffici e degli spazi, poteva essere una discussione da mettere in campo.
Presidente, spero di non essere l'ultimo a intervenire nella discussione generale, perché vorrei ancora sentire le parole della maggioranza. Non capisco perché la maggioranza non abbia apprezzato il documento a prima firma Gallo, che ha tantissimi pregi e anche la capacità di aprire un confronto su tutta la ripartenza economica che potrebbe essere, in qualche modo, importante anche per la maggioranza.
Concludo invitando il Presidente a riflettere se una volta terminata la discussione generale non voglia chiedere alla Giunta di intervenire sui vari commi. Non vorrei che si finisse con una votazione negativa all'articolo 1 e, di fatto, si precludesse al Consiglio di poter discutere soprattutto su temi così importanti come poi vedremo negli articoli successivi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà



GIACCONE Mario

M faceva piacere dire due parole sulla proposta del collega Gallo perché trovo molti elementi di interesse su due binari: uno relativo ad una sensibilità di natura più economica, l'altro ad una sensibilità di natura più sociale.
Mi rammarico del fatto che non ci sia stato un approfondimento sui temi e sugli obiettivi che questa proposta presentava all'Aula, perch oggettivamente non si tratta di un documento in contraddizione con quanto fino ad oggi svolto all'interno delle due leggi di cui ci siamo occupati per il rilancio dei nostri territori. Oggettivamente, è una sorta di correzione e di integrazione di quanto non era stato realizzato o sufficientemente messo in protezione fino ad oggi.
Al di là dell'articolo 4, per quanto riguarda la capitalizzazione delle imprese, per le quali la maggioranza ha già preso in considerazione l'argomento, ci sono altri aspetti che hanno la loro rilevanza. Ce n'è uno in particolare che volevo sottolineare, cui ha già accennato il collega Grimaldi, che è quello all'articolo 5 sullo sviluppo dello smart working.
Effettivamente i cittadini, quindi non solo noi, si chiedono come mai non si usi questa circostanza del post-COVID come elemento per spingere il lavoro da casa in chiave sia di qualità della vita per i cittadini sia di qualità dal punto di vista ambientale, quindi dell'inquinamento e di tutti gli sviluppi legati a questo settore. In particolare, mi premeva sottolineare questo aspetto, perché le aziende possono prendere l'iniziativa da sole, però oggettivamente se la Regione desse un segnale forte in questa direzione, ci sarebbe un doppio effetto. Se dobbiamo avere un ruolo di guida, di indicazione e di traccia rispetto ad uno sviluppo che consideriamo auspicabile, sarebbe opportuno farlo proprio in questa sede.
Sarebbero molti gli articoli su cui vorrei soffermarmi, ma capisco che ci sono delle necessità anche di rapidità di svolgimento dei lavori d'Aula per cui mi fermo a questo, per quanto anche gli aspetti di natura sociale abbiano una loro rilevanza per quel che riguarda la lotta alla povertà; ad esempio, il Terzo Settore, quindi tutti gli ambiti e le strutture che aiutano la Regione a gestire le situazioni di difficoltà e che, in fondo svolgendo questo ruolo di compartecipazione evitano che alcune spese siano a carico della Regione ed anticipano dei problemi che possono crearsi successivamente, anche se dico questo aspetto .



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Consigliere Giaccone ..



GIACCONE Mario

Non mi sente più?



PRESIDENTE

Abbiamo perso un paio di frasi .



GIACCONE Mario

Niente di grave. Dicevo solo che particolare rilevanza avevano per me gli articoli relativi alla componente sociale di questo provvedimento.
Dopodiché, vista la necessità di recuperare i tempi per lo svolgimento del lavoro odierno, concludo e la ringrazio per la possibilità che mi ha dato di intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo. Anche ieri ho sentito diversi colleghi dell'opposizione che accennavano sul fatto che, come maggioranza, non ci siamo occupati dello smart working, quindi tutto ciò che è incentivo al telelavoro e al lavoro agile.
Mi trovo assolutamente in disaccordo con queste opinioni, perché - l'ho già detto tante volte durante le Commissioni e anche in Aula - c'è una proposta di legge cui sto lavorando da tempo, che ovviamente non si poteva proporre adesso, avendo dato priorità al disegno di legge n. 95, nel quale è stato volutamente inserito un emendamento, quindi un articolo, in cui c'è parte di questa proposta di legge.
Siamo la prima Regione che ha istituito il Fondo regionale per il lavoro agile. Ovviamente; si può sempre fare meglio: sono io il primo insieme alla Lega e a tutta la maggioranza, a sperare che questo stanziamento possa essere aumentato.
Però non sono assolutamente d'accordo con tutti gli interventi nei quali è stato detto che la maggioranza non ha pensato allo smart working.
Anzi, personalmente nelle ultime settimane - se avete letto i giornali - è partito tra gli Enti locali del Piemonte - e anche su questo siamo stati la prima Regione in tutta Italia - un progetto di co-working negli Enti locali. Questo, ovviamente, si collega a tutto il concetto che farà sì spero, che la Regione Piemonte sia la prima Regione in cui verrà dato un valore particolare allo smart working, anche per il fatto che siamo la Regione che ha più piccoli Comuni.
Da questo lato, oltre ad essere in disaccordo, per l'ennesima volta mi rivolgo a tutti i colleghi dell'opposizione per lavorare in futuro nel predisporre una legge dedicata allo smart working, per incentivare le imprese con sgravi fiscali e acquisti di device e per diventare la prima Regione in Italia ad avere una legge dedicata solo allo smart working.
L'emendamento inserito nel disegno di legge n. 95 possiamo definirlo un ottimo antipasto di quello che sarà questa legge. La mia prima speranza è che ci sia la massima collaborazione dell'opposizione per poter proseguire su questa strada.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti a parlare. Pertanto, prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione tutti gli interventi. Abbiamo già discusso in I Commissione, quindi a me spiace che si dicano due cose: la prima è che il disegno di legge n. 94 non sia stato preso in considerazione e, in secondo luogo, che il centrodestra non abbia una progettualità.
Noi ci siamo occupati immediatamente di due temi: dell'emergenza, della progettualità e della strategia sul futuro. All'interno dell'emergenza ci abbiamo messo le imprese, le persone e le famiglie e, all'interno di questa valutazione ulteriore, la proposta di legge n. 94 presentata dal Capogruppo Gallo non è certamente passata inosservata, nel senso che l'abbiamo letta in maniera approfondita. Nella totalità dei casi presentati in questo progetto di legge ci sono delle indicazioni che la maggioranza di centrodestra aveva già preso in considerazione nel suo piano di competitività e anche all'interno del "Riparti Piemonte". La cosa interessante che abbiamo ritenuto di approvare di questa proposta è proprio l'articolo 4 che riguarda la capitalizzazione delle imprese, perché è probabilmente uno di quegli aspetti che non veniva toccato all'interno della nostra strategia e che a noi sembrava utile.
Per parlare degli altri articoli, certamente lo smart working, la questione della concessione di liquidità alle imprese, il rilancio dell'economia turistica, la lotta alla povertà e al disagio sociale, il sostegno all'attività sportiva, il fondo per il sostegno al Terzo Settore sono tutte questioni che la Giunta regionale e i Consiglieri di maggioranza hanno inserito all'interno del loro progetto. Quindi, non era necessario sovrapporre le cose, perché nella sostanza la proposta di legge n. 94 era in linea con quanto noi stavamo proponendo e stavamo già portando avanti da tempo. Per cui non c'è stata assolutamente disattenzione.
La cosa che, invece, volevo sottolineare è quando si dice che manca progettualità. Personalmente, non convergo assolutamente con questo tipo di valutazioni, perché all'interno di questa progettualità noi abbiamo conservato una grande quantità di denaro (circa 420 o 430 milioni di euro) per i progetti strategici del futuro del Piemonte. Certamente, il fatto di accelerare sul Manufacturing Center e sulla Città dello Spazio, oltre che sull'analisi relativa al Metadistretto del Piemonte (quindi del distretto dei distretti) per il potenziamento dei distretti, va in linea con una progettualità ben chiara all'interno della Giunta regionale e della maggioranza di centrodestra.
Quello che vorrei che tutti i Consiglieri valutassero, soprattutto quelli di opposizione, è l'attenzione che, a nostro giudizio, il Governo non sta dedicando al settore dell'automotive. Su quest'aspetto, vorrei che facessimo tutti una riflessione, perché la Francia e la Germania si stanno muovendo in una certa maniera; il Governo italiano, invece, fa più fatica a dare sostanza a ciò che a noi importa di più, soprattutto come Piemonte, ma credo come Italia intera, cioè il cluster dell'automotive. Su questo rivolgo un appello affinché negli Stati generali (o quello che sarà nell'intenzione del Presidente del Consiglio Conte) possa avvenire una valutazione più approfondita, più concreta e anche più rapida in questo settore, perché il rischio che le nostre imprese rimangano al palo, mentre Francia e Germania amplino i loro mercati, è molto evidente.
È chiaro che la Regione - mi rivolgo, in particolare, al Capogruppo Gallo, che è l'artefice della proposta di legge n. 94 - fa quello che pu con le risorse che ha. Certamente, non abbiamo una legislazione che pu incidere in maniera determinante nei percorsi industriali della nostra Regione, però abbiamo delle possibilità normative e delle disponibilità di risorse economiche che pensiamo di aver messo in circolo nei settori giusti e, soprattutto, in maniera molto rapida, a sostegno - lo ripeto - sia del sistema del welfare (lo dimostra la legge regionale n. 13/2000), sia delle imprese, per affrontare l'emergenza dal punto di vista della liquidità, e soprattutto per pensare ad una strategia per il futuro del Piemonte che nella nostra testa è ben chiara e che abbiamo già declinato nel Piano competitività, e che richiameremo, nella sostanza, prossimamente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato e dei relativi emendamenti.
ARTICOLO 1 Su quest'articolo non insistono emendamenti, perciò chiedo se vi siano dichiarazioni di voto in merito.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente Intervengo sull'articolo 1 della proposta di legge n. 94, a prima firma del Consigliere Gallo.
Spiace che oltre a non vedere il sostegno dalla maggioranza e dalla Giunta regionale, vediamo poco sostegno - e, complessivamente, poca fiducia anche da chi l'ha presentata.
L'articolo 1 riguarda la ratio della legge, che intende ridurre il capitale sociale di Finpiemonte per destinare le somme a misure di rilancio dell'economia regionale.
Dunque, secondo la previsione dell'articolo 1, il capitale sociale di Finpiemonte scenderebbe da 156 milioni di euro a 76 milioni di euro. Quindi gli 80 milioni di euro verrebbero destinati ad operazioni di rilancio dell'economia piemontese.
Chiaramente, se da una parte possono esserci alcune perplessità sul fatto che si vada a depauperare il capitale sociale di Finpiemonte dall'altra parte andiamo a vedere la tipologia di interventi che si possono attuare per dare un po' di respiro all'economia piemontese. Una parte delle proposte della proposta di legge n. 94 sono state recepite dalla Giunta regionale, un'altra parte no, quindi riteniamo che anche sulla proposta di legge n. 94 ci sia la necessità e l'esigenza di discuterne il più possibile.
Mi auguro che il mio non sia l'unico intervento: chiaramente, anche i colleghi possono intervenire nella discussione generale di quest'articolo giacché non siamo in dichiarazione di voto. Ma, come ho detto, spero che il mio non sia l'ultimo, perché temo che il provvedimento verrà bocciato già all'articolo 1.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, sempre sull'articolo 1; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per ribadire una serie di concetti che ho in parte già espresso ieri, durante la discussione generale di questo provvedimento.
Tengo a sottolineare l'importanza di una destinazione più utile rispetto a quella attuale, al capitale sociale di Finpiemonte. Considerato che non ci sono le esperienze normative o economiche per congelare una parte di risorse all'interno del patrimonio di Finpiemonte, riteniamo che possa essere un'occasione di rilancio del Piemonte.
Come abbiamo detto, nutriamo molti dubbi su come devono essere utilizzate queste risorse: parliamo, infatti, di diversi milioni di euro che non sono certo irrilevanti in un bilancio regionale molto ampio ma anche molto fossilizzato da tutta una serie di difficoltà legate principalmente, all'impossibilità di registrare nuovo indebitamento.
Dunque, le risorse attualmente congelate nel capitale sociale di Finpiemonte rappresenterebbero una boccata d'ossigeno per tutta una serie di aspetti su cui potremmo andare ad intervenire immediatamente, perch sono soldi disponibili: basterebbe un atto per metterli immediatamente in circolazione. Ma è importantissimo capire qual è la ratio che vogliamo legare a questo tipo di intervento.
Perché una semplice spesa all'interno del sistema economico regionale rischierebbe di portare pochi benefici, se non venisse ben calibrata ed oculata verso dei comparti che possano, come ho anticipato ieri, produrre una buona ricaduta dal punto di vista economico e creare degli aspetti positivi, di cui necessitiamo dopo una grossa emergenza come quella del COVID, che ha messo in ginocchio gran parte dell'economia. Ci sono alcuni settori che hanno tratto vantaggio da questa emergenza, ma la maggior parte hanno subito un danno (lo si evince dai flussi non solo delle imprese, con le loro relazioni di fatturato, ma anche dal punto di vista delle assunzioni).
Sicuramente, intervenire per rafforzare il patrimonio della Regione in un settore come quello dell'edilizia popolare potrebbe essere, forse, la soluzione più remunerativa dal punto di vista dell'impatto economico e della protezione del patrimonio piemontese. Perché andremmo semplicemente a trasformarlo, comunque iniettando un ingente quantitativo di risorse all'interno del sistema economico piemontese, per cui non posso dire né di essere a favore né di essere contro questo tipo di approccio.
È importante ridurre il capitale sociale di Finpiemonte per una destinazione più utile per il settore produttivo, ma è anche importante capire qual è il settore che possa dare una maggiore ricaduta positiva sia per la Regione sia per il sistema economico. Pertanto, invito tutti i colleghi a considerarla un'occasione da non sprecare, perché ricordiamoci che i soldi che sono congelati all'interno del capitale sociale di Finpiemonte sono le poche risorse di riserva - permettetemi di usare questo tipo di termine - immediatamente disponibile in caso di necessità.
Secondo me, quindi, è importante mantenerli all'interno del gruppo Regione Piemonte, per avere la possibilità di utilizzarli come una proprietà regionale, senza disperderli all'interno di un sistema economico in cui poi non sapremo se avranno o meno un effetto positivo e se possa essere quello migliore.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per ribadire, in parte, quanto ho già anticipato nel mio intervento di ieri. Penso che la proposta del Consigliere Gallo fosse una proposta organica, ben strutturata e potesse dare spunti di riflessione e di confronto per la nostra Aula.
Quella che è mancata in tutta la discussione dei due precedenti provvedimenti sulla ripartenza del Piemonte è sicuramente una visione del futuro. Mi spiace che l'Assessore Tronzano si risenta se affermiamo che non ci sia una visione in quello che abbiamo approvato, ma io credo che si sia trattato semplicemente di distribuire un po' di sostegno economico ad alcuni operatori (neanche tutti, tra l'altro), ma che non ci sia stato il coraggio di dare una svolta e un cambiamento importante al nostro modo di vivere e al nostro modo di produrre.
Sarebbe stata una buona occasione, perché in momenti di crisi gravi come quella che abbiamo vissuto, e che speriamo possiamo lasciarci alle spalle, si deve avere il coraggio di fare scelte coraggiose. Fa un po' sorridere parlare, ad esempio, dello smart working come di una scelta coraggiosa, perché è un qualcosa di cui si parla sin dagli anni Novanta, se non addirittura prima, ma siamo ancora molto indietro anche a livello di mentalità: basta pensare che già solo tra noi ci sentiamo dire che, dal momento che siamo ancora collegati on line, non stiamo lavorando.
È una visione che si poggia su presupposti totalmente errati: occorre cambiare visione, cambiare mentalità, cercando di valutare quali sono le attività che si possono fare a distanza. Ovviamente, questo vale per noi vale per tutti i lavoratori del Consiglio e della Regione e vale soprattutto per le aziende: immaginate quale impatto potrebbe avere una revisione del modo di lavorare, che potrebbe limitare gli spostamenti sgravando ovviamente le città da un traffico strettamente connesso al problema dell'inquinamento.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Ci sono dei problemi di linea.



FREDIANI Francesca

. all'introduzione nel mondo del lavoro, che non sia semplicemente un sostegno economico punto e basta, quindi un contrasto alla povertà, ma che sia affiancato da altri tipi di provvedimenti di più lungo termine; un sostegno a situazioni di emergenza, soprattutto pensando che i primi soggetti che risentono dei periodi di crisi e che più pagato sulla loro pelle le condizioni di povertà sono i minori e i bambini.
Anche qui, occorre sgomberare la mente da qualsiasi pensiero di sostegno alla povertà visto come mero assistenzialismo, inutile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sottoscrivo quanto detto dai colleghi sia in discussione generale sia nel merito dell'articolo, per cui mi focalizzerei su un concetto, o su un paio di concetti, espressi dall'Assessore.
Quando si parla di un provvedimento come questo, con tante misure su più svariati campi, e, soprattutto, si parla di copertura economica, quindi di reperimento di risorse, secondo me va dato un approccio differente da quello che ha dato la maggioranza in generale, sia su questo provvedimento sia su tutti gli emendamenti che hanno coinvolto le opposizioni nel "Riparti Piemonte". Sinceramente non condivido con l'Assessore che molte cose sono state prese in considerazione. Sono stati presi spunti senza dialogare con il proponente, per chiedere se ci fosse una visione particolare o un approfondimento.
È il caso anche di questo provvedimento. Se veramente la maggioranza ha voglia di collaborare e di lavorare sui temi - temi su cui occorre trovare la massima condivisione - a maggior ragione ho sentito argomenti su cui sono intervenuti tutti e hanno espresso pareri, come sullo smart working sul sostegno al mondo sportivo, della cultura e del turismo piemontese, per cui si tratta di questioni che trovavano il favore di tutti i partiti. Si potrebbero approfondire tranquillamente con un dialogo all'interno delle Commissioni, però non mi si dica che si prende spunto dalle proposte dell'opposizione per poi inserire all'interno di un contesto più ampio, di un provvedimento più ampio. La condivisione, secondo me, si attua in modo diverso: si attua con il dialogo, con il confronto e poi, eventualmente insieme, si scrivano le norme. Si può anche litigare e dibattere, perch non tutti abbiamo le stesse visioni e lo abbiamo ben evidenziato, per esempio, durante la discussione del bonus Piemonte, su cui c'era una visione completamente differente, per quanto riguarda la ripartizione di quei fondi. Lì non abbiamo trovato assolutamente intesa, non abbiamo condiviso la ratio, quindi su certe cose effettivamente è difficile, ma su temi come questo, sulla questione delle risorse economiche come l'articolo 1 del provvedimento, il dialogo che si deve affrontare è differente.
Per cui, approfitto di questo mio intervento per fare anche una sorta di appello: se veramente c'è la volontà di trovare intese e accordi per portare avanti temi bipartisan, come chiedeva anche prima il Consigliere Cane, per quanto riguarda la questione dello smart working, va fatto in modo totalmente differente e non, per quanto mi riguarda, come ha detto di aver fatto Tronzano per affrontare questo provvedimento o altre questioni che ci hanno visti lavorare, collaborare ed essere coinvolti in prima persona.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo annunciare il nostro voto di presenza, per quanto riguarda questo articolo. Siamo d'accordo sulla riduzione del capitale sociale di Finpiemonte per utilizzare al meglio queste risorse e dar loro una ricaduta economicamente positiva sul nostro tessuto economico, ma vorremmo concentrare queste risorse facendo un investimento all'interno del gruppo Regione Piemonte, in modo da non dissiparli e avere delle partite da iscrivere a bilancio che possano dimostrare di produrre un effetto positivo anche dal punto di vista della riqualificazione del patrimonio regionale.
Torno sempre a fare l'esempio delle ATC, perché a mio avviso sono sicuramente l'investimento migliore da fare in questo momento, di grande necessità; inoltre, creerebbero una fortissima ricaduta dal punto di vista del coefficiente di moltiplicazione, quindi avremmo una buona, anzi un'ottima ricaduta sul PIL regionale anche dal punto di vista ambientale.
Ritengo che questa sia la soluzione migliore, l'intervento più redditizio che si possa mettere in campo con quest'avanzo (chiamiamolo così) di capitale sociale, che non è necessario mantenere all'interno del capitale di Finpiemonte per rilanciare un settore .
Ho quasi finito, Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, mi sono accorto di avere il microfono acceso; avevo risposto al Direttore. Mi scusi.



SACCO Sean

Pensavo di avere terminato il tempo.



PRESIDENTE

No, no. Prego.



SACCO Sean

A nostro avviso - almeno, a mio avviso - l'impiego di queste risorse per la riqualificazione energetica, ma anche strutturale, degli edifici delle ATC è l'impiego migliore per rilanciare un settore in difficoltà e che non può essere certo rilanciato con il consumo di suolo, ma deve essere rilanciato con la riqualificazione, che riguarda il settore edile. Inoltre la ricaduta è positiva dal punto di vista sociale, perché andremmo a intervenire su una forte emergenza - l'emergenza abitativa - che sicuramente questa crisi ha acuito e, purtroppo, dovremo trovare delle soluzioni nel breve termine per rispondere ai bisogni sociali dei piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi esprimo in parziale dissenso rispetto al mio Capogruppo. È un dissenso non radicale, perché lui ha espresso un voto di presenza, mentre io, tutto sommato, penso che su questo articolo, che definisce anche un po' la ratio del provvedimento e visto che all'interno del provvedimento ci sono misure anche condivisibili, voterò a favore.
Pertanto, sostanzio ed esprimo il mio parziale e non radicale dissenso rispetto alle dichiarazioni di voto del mio Capogruppo, sull'articolo 1.
Sono pienamente consapevole che, probabilmente, non si proseguirà con l'esame di questa proposta di legge (non serve la sfera di cristallo per capire che la maggioranza respingerà questo articolo), quindi, con il voto favorevole sull'articolo 1 intendo esprimere il mio giudizio complessivamente, tutto sommato positivo sul provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ci sono altre dichiarazioni di voto sull'articolo 1? Non essendoci altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



NICCO Davide

Presidente, ho avuto problemi di connessione. Sono Nicco, volevo esprimere voto contrario.



PRESIDENTE

Va bene, lo mettiamo a verbale.
Non essendo stato approvato l'articolo 1, diamo la stessa votazione contraria agli altri articoli; pertanto, il provvedimento non viene approvato.


Argomento:

Programmazione dei lavori - Presentazione questioni preliminari


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non sarà sfuggito alla Lega e agli altri Gruppi di maggioranza che alcuni punti iscritti a questo o.d.g. (soprattutto uno) è stato possibile inserirli anche grazie al voto delle opposizioni. Come dicevamo ieri, non accettiamo ricatti: siamo, ovviamente, disponibili ad arrivare a qualsiasi soluzione che non sia un compromesso al ribasso su un tema così importante come quello di arrivare a conoscere le ragioni per cui siamo stati la seconda regione più colpita dal COVID, per capire come mai molti operatori sanitari non sono stati protetti durante la crisi, ma soprattutto come mai in molti casi, non siamo stati in grado di tutelare chi lavorava in prima linea e il comparto socio-sanitario, ma non solo; anche i più fragili.
Sto dicendo questo, Presidente, perché grazie all'inserimento della Commissione Autonomia, così come richiesto in particolare dalla Lega, noi siamo in un punto diverso del Regolamento: "ogni 2 per 3", potremmo chiedere l'inversione dell'ordine dei lavori.
Io non vorrei utilizzare questo strumento, se non una volta - adesso per chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g., ma solo per sapere, che rimanga così a verbale, che cos'hanno in mente i Gruppi di maggioranza.
Come lei sa, vorremmo affrontare l'argomento sulla Commissione d'indagine: sarebbe bello sentire a verbale che la maggioranza non vuole addivenire a una Commissione d'inchiesta, ma arrivare ad una Commissione d'indagine, che è diversa da una sottocommissione. Poi, probabilmente continueranno a tirar diritto e a non votare l'inversione dell'ordine dei lavori, però ci piacerebbe capire cosa abbiamo in programma per la giornata, altrimenti, difficilmente anche il fatto di continuare, senza utilizzare le grandi disposizioni che dà il comma 10, potrebbe essere anche inopportuno per noi.
Quindi, io chiedo l'inversione dell'o.d.g. se è possibile così prendendo la parola, i Gruppi di maggioranza forse ci faranno sapere cosa intendono fare; magari hanno cambiato idea e discutiamo subito delle Commissioni d'inchiesta o d'indagine o sulla proposta Preioni, che spero prima o poi verrà ritirata, perché se si arriva a un compromesso si dovrebbe ritirare la "pistola fumante", che per noi - come sapete - non è una mediazione, cioè quella della sottocommissione sanità.
Dunque, chiederei l'inversione, ma per capire (così rimane a verbale) qual è l'orientamento della maggioranza, cioè come vogliamo utilizzare al meglio il tempo, per addivenire ad una soluzione dignitosa che, per esempio, ci porti a controllare ogni appalto, ogni subappalto affidato durante la crisi, perché credo che, come dicevano in molti, anche in maggioranza, nessuna paura di vedere quelle carte, d'indagare su cos'è successo nelle RSA e, visto che abbiamo posizioni diverse su molte cose credo che una Commissione d'indagine possa servire a tutti quelli che sanno di aver fatto il meglio, nessuno ne può avere paura, no? "Male non fare paura non avere".



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non è un vero intervento sull'ordine dei lavori, diversamente, sarebbe difficile farlo, però visto che siamo passati al punto riguardante il disegno di legge n. 83, vorrei porre una questione preliminare, così come previsto dal Regolamento.
La questione preliminare riguarda il titolo della Legge, che in alcuni casi può sembrare una pura questione di forma, ma sappiamo bene che nel Diritto la forma è sostanza e anche le parole utilizzate nelle leggi, sia nell'articolato, nei titoli degli articoli e, a maggior ragione, nei titoli dei provvedimenti, stanno a significare tutta una serie di norme e di procedure.
Il provvedimento si chiama "Disposizioni collegate alla Legge di stabilità regionale 2020". La Legge di stabilità regionale è stata approvata da mesi, insieme al bilancio di previsione - lo ricordo - anche grazie a un atteggiamento più che responsabile da parte delle opposizioni che ne hanno consentito una rapida approvazione, in seduta d'Aula a distanza, con tutte le difficoltà che ben sappiamo, quindi, con le opposizioni che non hanno nemmeno potuto fare il loro dovere, il loro lavoro di opposizione. Tra l'altro, questo provvedimento contiene diposizioni che non hanno nulla a che vedere con la Legge di stabilità regionale, perché contengono disposizioni che vanno a modificare tutta una serie di leggi regionali che non hanno un vero e proprio contenuto finanziario o di legge di stabilità. Quindi questo è un omnibus e andava presentato come tale; siamo veramente in una situazione che crea un vulnus e stiamo discutendo di un provvedimento che, così com'è e così com'è stato presentato, è illegittimo.
Questa la questione preliminare che volevo porre.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per chiarire ai cittadini e ai media che ci ascoltano.
Com'è stato detto e dichiarato da questa maggioranza, noi forniremo uno strumento, un organismo ufficiale per fare luce su quello che ha funzionato, a nostro avviso, tanto nella sanità piemontese e, soprattutto nella sanità o nella medicina territoriale. È uno strumento di lavoro per arrivare a perfezionare sempre più la nostra sanità - e ci mancherebbe.
Questo è un atto, secondo noi, di grande apertura, che non avviene da parte del Governo italiano, perché ad oggi la stessa Commissione che è stata presentata dalla minoranza non è stata accettata, poi speriamo che in futuro venga accettata - e ci mancherebbe. Speriamo ci siano interlocuzioni in corso, ma oggi non ce ne sono e, come si è detto ieri in Regione Emilia Romagna, la stessa richiesta di minoranza non è stata accettata.
Volevo fare un altro chiarimento, perché sento dire spesso del "caso Piemonte": non esiste il caso Piemonte. Parliamo, purtroppo, di una cosa bruttissima e difficilissima per tante famiglie, ma se andiamo a vedere i numeri dei morti a parità di popolazione, perché la popolazione della Regione Piemonte e quella dell'Emilia Romagna sono molto simili, la Regione Emilia Romagna, ad oggi, ha 200 morti in più, purtroppo, per COVID o di COVID; non leggiamo su nessun giornale questo dato, ma lo voglio ricordare al grande pubblico che ci ascolta.
Noi non vogliamo disconoscere il lavoro fatto ieri, perché riteniamo che la maggioranza debba avere delle garanzie per lo svolgimento di questa giornata, per fare delle aperture; c'è un lavoro d'interlocuzione - e ci mancherebbe.
Un contenitore di certo ci sarà, parliamone: abbiamo la possibilità di discuterne in giornata. Dal mio punto di vista, che si chiami Commissione d'indagine, sottocommissione o Commissione d'inchiesta il problema non è il nome o il contenitore, il problema, essendo sempre molto pragmatici, è esclusivamente di dare un organismo ufficiale, che tuteli da una parte la maggioranza che non diventi oggetto di speculazione politica e di propaganda politica, quotidianamente, perché sappiamo tutti, facciamo politica, che è naturale che dobbiamo tutelare questo aspetto, perché non possiamo esporre ai quattro venti la maggioranza e il nostro Assessore, che riteniamo abbia fatto miracoli: ha raddoppiato le terapie intensive, ha triplicato le sub intensive, ha decuplicato i laboratori di tamponi; più di così non so cosa doveva fare e ribadiamo per l'ennesima volta che nessun piemontese, a differenza, purtroppo, di altre Regioni, è rimasto senza la giusta cura e senza la terapia intensiva.
Oggi, fortunatamente, i dati sono ottimi, quindi stiamo uscendo benissimo da questa gravissima crisi sanitaria che, ribadisco per l'ennesima volta, nessuno conosceva perché nessuno sapeva cosa fosse il COVID; pochissimi sapevano cosa fosse un tampone o un reagente e oggi siamo tutti esperti: col senno di poi è facile, ma affrontare una crisi che ha colpito tutto il mondo è un po' più complicato.
Ribadiamo la disponibilità nella giornata di oggi, sicuramente, di aprire un'interlocuzione e lo stiamo facendo adesso in Aula, però come maggioranza riteniamo che l'ordine dei lavori che ci siamo dati ieri sia quello da seguire.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, su una questione preliminare.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
La mia questione preliminare è legata a un problema di priorità e d'urgenza: non possiamo metterci a discutere su un omnibus, ricordo, sotto anche un velato ricatto: prima si porta a casa la discussione generale sull'omnibus e poi, forse, avremo la possibilità di discutere la Commissione d'inchiesta - quello che tutti i piemontesi ci stanno chiedendo.
Ma non è questione di mettere alla gogna qualcuno o di fare dei processi sommari di piazza, la questione è molto più importante, è molto molto più complessa: l'importanza di intervenire in questo momento, il prima possibile, aver la possibilità di lavorare su quello che non ha funzionato nella sanità della nostra regione ci consente, nel caso in cui dovessimo avere un'ondata di ritorno nell'autunno-inverno 2020-2021, di essere pronti a reagire in maniera migliore. Questo vorrebbe dire salvare vite, vorrebbe dire avere un minore impatto sul tessuto produttivo vorrebbe dire farsi trovare pronti questa volta. Che non mi si venga a fare il paragone su quello che forse potrebbe succedere a Roma. Ricordo, a chi chiede l'autonomia a gran voce, che la sanità è da vent'anni competenza delle Regioni. Ripeto, da vent'anni. In vent'anni di cose se ne fanno.
Magari non se ne fanno in qualche mese, ma in vent'anni se ne fanno molte.
Mi pare che negli ultimi vent'anni ci sia stata abbastanza alternanza alla guida di questa Regione; quindi, se dobbiamo andare a ricercare delle responsabilità negli ultimi mesi, non possiamo non rilevare che sicuramente ci sono stati degli errori perché altre Regioni hanno affrontato diversamente la questione del problema COVID e ne sono uscite molto meglio di noi, per rapidità negli interventi e un'organizzazione territoriale diversa. Noi, invece, abbiamo avuto delle falle enormi.
Mi sembra assurdo che stiamo a perdere tempo per discutere. Perdere tempo: attenzione, non è una perdita di tempo discutere su un provvedimento corposo come l'omnibus che contiene tutta una serie di articoli che di emergenziale non hanno assolutamente nulla, mentre la priorità sarebbe quella di dare ai piemontesi, il prima possibile, delle risposte su quanto non ha funzionato e delle risposte su come abbiamo intenzione di affrontare la questione, se dovesse ripresentarsi il problema alla fine dell'estate.
Non è il caso di farsi trovare nuovamente impreparati, perché magari si ha paura che venga fuori qualche documento o qualche azione che possa avere una ricaduta negativa dal punto di vista dell'immagine. Scusate la franchezza, "ma chi se ne frega" se questo succede, che succeda. Quello che è importante è proteggere la salute dei cittadini piemontesi. Qualcuno avrà fatto degli errori, ci saranno delle responsabilità che sono sicuro non sono solamente degli ultimi mesi, ma queste responsabilità andremo correggerle il prima possibile. Questa per me è una questione preliminare importantissima.
Non si può fare la discussione generale di questo provvedimento e chiedere l'inversione perché si ha fretta di far passare la questione della caccia, quando i piemontesi chiedono a gran voce della risposte su quanto è successo negli ultimi mesi e durante l'emergenza COVID.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Lascerei intervenire sulle questioni preliminari, poi metterei in votazione la richiesta di inversione dell'o.d.g. e infine voterei le questioni preliminari, in modo da non interrompere il filone. So che bisogna votare prima la richiesta di inversione e poi le questioni preliminari, ma poiché c'è stata una sola richiesta e adesso ci sono altre richieste di questione preliminare, proseguiamo con questa metodologia solo per non creare panico nel dire che non si vuole votare.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani sulla questione preliminare; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La ringrazio anche per avermi dato la possibilità di parlare dopo il Consigliere Sacco perché mi ricollego direttamente a quanto detto in chiusura del suo intervento.
Non possiamo affrontare i temi inseriti in questo provvedimento definito "collegato" ma che, in realtà, sappiamo tutti essere un omnibus quando in questo momento dovremmo parlare di altro, dovremmo dare certezze e garantire trasparenza alla gestione dell'emergenza. Questo è indubbio.
Anche se qualcuno ancora si ostina a dire che non esista un "caso Piemonte", credo che non dovremmo deciderlo noi in quest'aula; dovremmo chiarire noi direttamente quali siano gli eventi che si sono verificati quali siano le responsabilità, in modo da far decidere ai piemontesi se veramente sia esistito un "caso Piemonte" o meno.
A questo aggiungo che si parla di contenuti all'interno di questo provvedimento omnibus che non andrebbero affrontati in questo momento e in questo modo. Nella scorsa legislatura abbiamo affrontato lungamente i temi connessi alla questione della caccia; ci sono stati anche lavori di Commissione piuttosto lunghi e piuttosto approfonditi, totalmente negati con questa modalità di richiamo in Aula: mi sembra un buon motivo per evitare la discussione su questo provvedimento perché non farebbe altro che alzare il livello di discussione, di dibattito e di contrasto tra maggioranza e opposizione. All'interno del provvedimento ci sono questioni sulle quali noi non possiamo assolutamente concordare, soprattutto riferite alla questione caccia.
Ricordo un intervento dell'ex Consigliere Campo sul finire della scorsa legislatura, una persona piuttosto nota per le sue espressioni colorite che, rivolgendosi alla maggioranza dell'allora centrosinistra, disse: dopo di voi arriveranno gli Unni.
Credo che questa profezia di Campo si stia realizzando, e dà proprio l'idea che a questa maggioranza non interessi nulla di quello che sta succedendo in Piemonte, non ci sia la volontà e la voglia di concentrarsi sui temi realmente importanti, ci sia solo la volontà di .



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

. legislature precedenti, attraverso un confronto tra maggioranza e opposizione.
Credo che il termine Unni, che faceva parte di quella predizione del Consigliere Campo, calzi perfettamente a questa maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Avrei una questione preliminare da porre perché mi sembra che la maggioranza stia un po' correndo sulla scia di questi provvedimenti; adesso si vuole tornare addirittura alla legge di stabilità, al disegno di legge n. 83, collegato alla legge di stabilità.
Innanzitutto, come i colleghi hanno sottolineato, la questione sanitaria non è assolutamente da accantonare. Anzi, bisogna approfondirla e capire bene quali siano stati i risvolti sul territorio piemontese, non soltanto dal punto di vista della salute, ma anche dal punto di vista economico. Vi ricordo questioni che non sono ancora state chiarite e che meritano un ulteriore approfondimento: tutte le categorie escluse dal provvedimento del "Riparti Piemonte".
Secondo me procedere e parlare di tutt'altro, che non riguardi la crisi economica e sanitaria della Regione, è un torto a tutto il comparto economico del nostro territorio. È chiaro, ed è sotto gli occhi di tutti che il "Riparti Piemonte" non sia andato incontro alle esigenze di tutte le categorie, tant'è che in questi giorni, come ho anticipato anche ieri, ci sono delle vere e proprie proteste nei confronti dei provvedimenti varati dalla Regione e dalla Giunta. Forse è prima il caso di affrontare e capire se c'è l'intenzione, da parte della Giunta, di andare incontro alle esigenze di queste categorie escluse, quindi di ampliare la platea dei beneficiari. Com'è stato riportato più volte, ci sono interi settori completamente scoperti. Me ne viene in mente uno: quello del comparto degli artigiani per il quale anche le Associazioni di categoria si sono mobilitate. In questo momento anche le "partite IVA" si stanno sollevando sono state attuate delle discriminazioni e interi settori non sono stati presi in considerazione.
Io mi concentrerei e spiegherei ai cittadini piemontesi che cosa intende fare la Regione nei confronti di tutte quelle categorie. Vogliamo riaprire un nuovo capitolo? Vogliamo correggere gli errori? Vogliamo cancellare le numerose discriminazioni ed annullare le differenze tra attività imprenditorialità, attività commerciali ed artigianato? Quindi non creare ATECO di serie A e ATECO di serie B, com'è stato anche ripreso dai giornali, perché è quello che è stato fatto, purtroppo.
Prima di andare a parlare di caccia e di fauna alpina che troverà la nostra contrarietà - ma questo già lo sapete, perché avete già assaggiato durante le diverse Commissioni in tema di caccia la nostra autorevolezza e contrarietà in merito a questi tipi di provvedimenti - io mi concentrerei sulle attività economiche della Regione Piemonte e capire che cosa vuole fare la Giunta, cioè se vuole continuare a discriminare o se vuole, invece risolvere i problemi creati con i provvedimenti del "Riparti Piemonte" e del bonus Piemonte ai danni di molte attività piemontesi. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io avrei una questione preliminare. I Consiglieri del Movimento 5 Stelle e anche i colleghi del Partito Democratico ieri hanno fatto notare nella riunione dei Capigruppo che in questo omnibus continuano ad esserci vicende che non c'entrano niente né con i collegati alla finanziaria né in termini di urgenza. Lo dico, perché qualcuno ha già annunciato il contingentamento dei tempi - cosa inaudita perché non abbiamo neanche iniziato la discussione generale.
Presidente, vorrei che ricordasse a tutti che cosa è avvenuto in questo provvedimento: per l'ennesima volta c'è un richiamo in Aula di un testo su cui non c'è una battaglia "in campo", da settimane in Commissione.
Diciamolo ai piemontesi: questo testo è stato sospeso, perché abbiamo, nel frattempo, discusso nelle Commissioni delle mascherine, poi dei bonus, poi del "Riparti Piemonte". Le opposizioni hanno agito lealmente, all'interno di una crisi, tra l'altro senza ostruzionismo, cosa che avremmo potuto fare, visti i tanti motivi di attrito che ci sono fra noi. In più, in quel caso, non rispettando le opposizioni, avete messo nel "Riparti Piemonte" dei punti del vostro programma che non c'entravano niente con la ripartenza.
La cosa più fastidiosa dell'omnibus non è solo il merito, come sulla caccia, ma è il fatto di non sprecare tempo, perché siete ansiosi, come degli "sparatutto", di reintrodurre delle specie, facendolo, tra l'altro non dove si può fare. Non lo fate con una legge organica avendo il coraggio di farla. No, voi richiamate in Aula.
Quindi, la mia questione preliminare, il mio pregiudizio è quello che per l'ennesima volta, avete richiamato in Aula senza che ci sia il voto delle Commissioni e senza - e questo ovviamente chi ci ascolta non lo pu sapere - che ci siano relatori. Cioè, questa è un'altra legge senza relatori di maggioranza e senza relatori di minoranza. Per cui è una legge senza testa, perché per l'ennesima volta voi volete discutere in Aula di emendamenti, non avete qualcuno che guida questa partita ed essendo stata richiamata in Aula, non c'è un relatore di maggioranza.
Per cui il mio preliminare è chiedere il rientro in Commissione, prima di tutto per vedere i nodi critici. Dopo di che almeno, per favore, fateci nominare i relatori di opposizione, perché se non ci saranno i relatori di opposizione, noi dovremo coordinarci - cosa che faremo, perché le opposizioni sono unite in questo - e ogni volta, ogni 3 capigruppo presentare un emendamento. Però, Presidente, prima di arrivare a questa forma di coordinamento che ci renderà ancora più compatti come opposizione potreste fare una cosa molto più dignitosa: richiamare in Commissione il testo, farci nominare i relatori di maggioranza e di minoranza e almeno togliere dalla scena dell'omnibus alcuni nodi davvero inaccettabili, perch non c'entrano niente con un collegato alla finanziaria. Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi sulle questioni preliminari, passerei alle votazioni.
Metterei in votazione per prima la richiesta di inversione presentata dal Consigliere Grimaldi, di punto all'o.d.g.
L'articolo 96, comma 2, recita: "Sulla proposta, se non accolta tacitamente dal Consiglio, può chiedere di parlare, dopo il proponente, un eventuale Consigliere contrario e la votazione avviene in modo palese. La proposta è approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri presenti".
Mi sembra però doveroso politicamente, in via del tutto eccezionale mettere in votazione la richiesta di inversione di punto all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Grimaldi, il quale chiedeva che la mozione n.
286 - punto 5) - venisse inserita prima della discussione del disegno di legge 83.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di inversione di punto all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passerei alle successive votazioni, relative alle questioni preliminari partendo dalla prima, avanzata dal Consigliere Bertola, secondo il quale il titolo del disegno di legge non è corretto, dal momento che si chiama "Disposizioni collegate alla legge di stabilità 2020 regionale": la legge di stabilità è stata approvata da mesi e, comunque, il disegno di legge contiene numerose disposizioni che non hanno nulla a che fare con legge di stabilità.
Il titolo del disegno di legge - quello della presentazione - è stato adottato dalla Giunta attraverso l'emendamento 41), con il quale si modifica il titolo, che però dev'essere votato solo alla fine della discussione e delle votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Bertola.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
La questione preliminare proposta dal Consigliere Bertola è dunque respinta.
Passerei alla successiva questione preliminare, avanzata dal Consigliere Sacco, sulla priorità della discussione relativa alla mozione n. 286 "Istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla questione dell'emergenza COVID in Piemonte" prima della discussione sul cosiddetto "omnibus".
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Sacco.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



NICCO Davide

Mi scusi, Presidente, ma continuo ad avere problemi di rete: volevo dichiarare il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Passerei alla successiva votazione, relativa alla questione preliminare sulla necessità di chiarezza nella gestione dell'emergenza COVID-19 in Piemonte, avanzata dalla Consigliera Frediani.
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare avanzata dalla Consigliera Frediani.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione relativa alla questione preliminare avanzata dalla Consigliera Disabato sulle "questioni sanitarie da non accantonare e da capire bene, anche dal punto di vista economico; prima di parlare di altro, bisogna parlare delle categorie economiche che non hanno ancora ricevuto aiuti".
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passerei all'ultima questione preliminare del Consigliere Grimaldi sul mancato esame in Commissione del disegno di legge n. 83. Disegno di legge che, essendo stato richiamato in Aula, non ha relatori di maggioranza e di minoranza. Si richiede il rientro in Commissione per valutare i nodi critici per consentire la nomina dei relatori di maggioranza e di opposizione e di togliere dal testo alcuni temi che non hanno a che fare con la legge di stabilità, come richiesto dal Consigliere Grimaldi.
Indìco la votazione per appello nominale sulla questione preliminare del Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



PRESIDENTE

Mi scuso con il Consigliere Fava per non averlo chiamato. Gli porgo anche i migliori auguri per i suoi 50 anni che ha compiuto l'altro giorno 50 anni come l'istituzione della nostra Regione, per cui facciamo anche gli auguri alla Regione Piemonte per i suoi cinquant'anni, come il Consigliere Fava.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente, e grazie a tutti i Consiglieri.



PRESIDENTE

È vecchio come la Regione, lei.



FAVA Mauro

Vecchio come la Regione.
Sono nato la stessa ora in cui è stato eletto il primo Consiglio regionale dopo le elezioni.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4, dal Regolamento interno, in quanto non ancora licenziato dalla Commissione. Pertanto, il provvedimento non ha relatori.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi sulla chat. Nel momento in cui avrà la parola, dovrà essere attivata la telecamera e il microfono.
Do la parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.
Ricordo che ha un massimo di venti minuti a disposizione.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Il provvedimento che voteremo nel prosieguo dei lavori del Consiglio si inserisce pienamente all'interno delle risposte all'emergenza e alla progettualità della maggioranza.
La semplificazione delle norme e le risorse sono il binomio che garantisce la ripresa e l'uscita dall'emergenza.
Questo è, a nostro giudizio, un provvedimento che concorre al raggiungimento degli obiettivi programmatici. Interviene in alcuni ambiti della legislazione regionale e, sempre a nostro giudizio, lo possiamo definire uno dei passaggi utili per uscire dall'emergenza.
La semplificazione rientra pienamente nel nostro programma elettorale.
Non c'è nessuna sorpresa, da questo punto di vista. Era ed è un impegno con i piemontesi e noi stiamo andando in quella direzione. Naturalmente, le norme sono fatte da chi in questo momento governa e, quindi, da chi ha una precisa visione della società, per cui è possibile, anzi è certo, che le opposizioni non avranno la possibilità di condividere alcune delle norme inserite all'interno, però abbiamo deciso comunque di accelerare alcune modifiche normative che andavano anche affrontate al di là dell'emergenza contingente. Mi riferisco alla caccia. Mi riferisco alla caccia soprattutto perché noi pensiamo che la libertà di scegliere per s piuttosto che scegliere per quella degli altri, è senz'altro uno dei nostri fari nell'azione legislativa.
Pertanto, all'interno di questo provvedimento si inserisce pienamente anche la discussione sulla caccia. Bene diceva il Consigliere Segretario Bertola, che il titolo di questo collegato sarà modificato. Avrebbe dovuto essere approvato all'interno della discussione sulla legge dalla stabilità.
Non lo è stato per le ragioni che conosciamo, quindi certamente il titolo sarà modificato e verrà modificato con un emendamento (mi pare che il Presidente Allasia citasse il n. 41), che modificherà il titolo in "Misure urgenti di adeguamento della legislazione regionale (Collegato)".
Questa è una valutazione che abbiamo fatto anche prendendo spunto da altre Regioni che hanno operato allo stesso modo.
Entrerei nel dettaglio del provvedimento, naturalmente rimandando la discussione con i singoli Assessori, che illustreranno meglio del sottoscritto la questione dei singoli capi. Tuttavia, questo lo possiamo definire il terzo capitolo, utile alla semplificazione.
Abbiamo il Capo I, che si dedica al welfare, in particolare ad azioni sulle IPAB.
Il Capo II è dedicato alle attività estrattive e avrà in sé una serie di semplificazioni delle procedure, per rendere più chiari alcuni passaggi.
Il Capo III si dedica alla caccia e all'agricoltura, parlando, tra l'altro, di apicoltura.
Il Capo IV riguarda disposizioni in materia contrattuale e, in particolare, sull'alienazione di beni immobili della Pubblica Amministrazione, della nostra Regione, che rendono più utile e più competitiva la vendita di questi immobili.
Il Capo V modifica, sostanzialmente, il titolo: si modifica "beni culturali" con "paesaggio".
Il Capo VI riguarda le attività dedicate agli ambulanti, citando, in particolare, i requisiti morali e professionali.
Il Capo VII è una modifica dell'organizzazione del personale; in particolare, si abolisce la figura del Segretario Generale e si agisce sulla possibilità di conferire incarichi dirigenziali a figure interne.
Il Capo VIII riguarda il turismo e alcune misure legate al turismo.
Nello specifico, abrogheremo l'articolo 53, perché è già stato inserito nella legge regionale n. 13 che abbiamo approvato recentemente.
Il Capo IX riguarda altre disposizioni relative, tra l'altro, al Banco Alimentare e alcune valutazioni su Natura 2000 della Città metropolitana ARPA e via dicendo.
Presidente, questo è quanto posso dire come illustrazione generale del provvedimento che discuteremo. Naturalmente, mi riservo la possibilità di intervenire successivamente, a seguito della discussione che si compierà in Aula, e lascio a lei la parola.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere. Consigliere Bertola, ha dieci minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente; mi atterrò scrupolosamente alle disposizioni.
Rompo io il ghiaccio; ho aspettato un po', perché volevo aiutarla a non chiudere la discussione generale e tagliare fuori qualcuno.
Qual è la situazione, in questi giorni? Siamo in tempi in cui purtroppo, non possiamo più permetterci di considerare ogni cosa a sé, ma siamo costretti, dalla situazione, ad agire di conseguenza e a concentrarci su tutto ciò che può aiutare la nostra regione, soprattutto sulle questioni più urgenti. Tutti lo dobbiamo fare: maggioranza e opposizione. Ci hanno eletti per questo: per fare il nostro, nei limiti, ovviamente, delle competenze delle Regioni.
In questa situazione, quindi in un momento in cui siamo ancora in emergenza, in un momento in cui sono fortemente necessarie misure di sostegno a tutta una serie di attività in Piemonte, rispetto a categorie produttive che sono state lasciate completamente fuori dagli aiuti del "Riparti Piemonte" - lo sapete benissimo - la maggioranza e la Giunta regionale pongono davanti a tutto il resto delle loro bandierine politiche delle questioni strettamente legate alla loro politica di partito.
Mi riferisco all'autonomia, che, in questo momento, non è un'urgenza non pare un'urgenza a nessuno, anzi, forse qualcuno si sta domandando se veramente si possa concedere maggiore autonomia ad una Giunta regionale che governa così. È già stato detto da qualcuno: una delle poche competenze esclusive che ha la Regione è la sanità e se l'autonomia viene gestita così, qualche domanda ce la facciamo.
L'altra questione posta davanti a tutto il resto - a tutto! - è la caccia, che è presente in questo disegno di legge. Il tutto, mentre è ancora pendente una richiesta di Commissione d'inchiesta per capire meglio per andare a realizzare meglio cosa è successo in questi mesi, come è stata gestita l'emergenza COVID in questi mesi, che invece viene messa dietro dopo tutto il resto. Interessa molto ai piemontesi, ma non interessa alla maggioranza e alla Giunta regionale, che preferisce parlare di caccia al merlo, al fischione, alla pernice bianca e all'allodola! Questi sono i fatti.
Intendiamoci bene: è pienamente legittimo che una Giunta regionale, una maggioranza, voglia portare avanti il proprio programma elettorale. Fa parte della democrazia: si fa un programma, si chiedono i voti su quello si vince o si perde e chi viene eletto deve portare avanti il programma elettorale che ha presentato ai cittadini.
Risulta, però, abbastanza strano, anzi per noi è anche un fatto grave che questioni fondamentali, fondanti di un programma elettorale di una forza di Governo regionale siano inserite dentro un provvedimento che è, a tutti gli effetti, un omnibus, un provvedimento dove c'è di tutto un po'.
Quindi, ci sono misure di semplificazione, altre misure che vanno ad aggiustare vecchie leggi, a fare piccoli aggiustamenti, magari a volte persino condivisibili (mi viene da dire), ma lì dentro si mette anche una parte di ciò che dovrebbe costituire un pilastro della campagna dell'attività di amministrazione e di gestione di una Regione nell'ambito di una legislatura. Ad esempio la caccia, ma anche le attività estrattive per citare due argomenti che nella passata legislatura hanno richiesto anni di discussione, di Tavolo di lavoro in Commissione, di confronto tra maggioranza e opposizione.
Lo dico: nella passata legislatura, abbiamo portato avanti un lungo confronto sulla caccia. Io non devo difendere nessun provvedimento, ho votato contro l'attuale legge sulla caccia; ho votato contro, ma ci ho lavorato insieme alla maggioranza e insieme alle altre opposizioni per quasi un anno, cercando di migliorarla e ottenendo delle piccole migliorie.
Così si lavora.
Invece, un provvedimento del genere viene messo in un omnibus, con tutto il resto. Non solo questo, viene anche richiamato in Aula, tagliando impedendo la discussione democratica all'interno delle Commissioni consiliari. Quindi, nessuna discussione e si richiama in Aula. Non solo si richiama in Aula impedendo una corretta discussione, ma si chiede anche l'inversione dei punti dell'o.d.g. e lo si mette davanti a tutto il resto.
Non solo si chiede l'inversione dei punti e lo si mette davanti a tutto il resto, ma si minaccia già di contingentare il provvedimento.
Pertanto, questa Giunta regionale e questa maggioranza vogliono portare a casa una parte importante del loro programma elettorale senza discussione. Senza discussione: è un atteggiamento violento e antidemocratico. Questo è palese.
Sul resto, teniamoci le nostre divisioni: ognuno ha le sue idee; non voglio convincere la Lega, non voglio convincere il Presidente Cirio, non voglio convincere l'Assessore Tronzano ad abbracciare le mie idee e le nostre idee sulla caccia. Questo non lo possiamo fare, così come loro non convinceranno noi, però questo è un vulnus per la democrazia, è un atteggiamento molto antidemocratico.
Per venire, invece, alla caccia, le modifiche sono sostanziali e qui intendiamoci, perché in questi mesi si è parlato parecchio di fauna selvatica quando si parlava di specie che, in qualche modo, interferiscono con le attività umane. Quindi, il cinghiale, il capriolo e altre specie che interferiscono con le attività umane e con l'agricoltura.
Qui stiamo parlando di altro, signori! La Giunta regionale e la maggioranza a trazione Lega vogliono incrementare di 15 unità le specie cacciabili: il fischione, la canapiglia, il mestolone, il codone, la marzaiola, la folaga, il porciglione, il frullino, la pavoncella, il combattente, il moriglione, l'allodola, il merlo, la pernice bianca e la lepre variabile.
Mi concentro sulle ultime quattro specie. La pernice bianca e la lepre variabile sono della tipica fauna alpina, una specie fortemente minacciata che risente molto della carica antropica, che è in numeri molto limitati nella nostra regione.
L'allodola e il merlo che fastidio danno? Nessuno! Non provocano i danni che fanno i cinghiali, non rovinano i campi agli agricoltori, anzi aiutano gli agricoltori, ma anche tutti noi. Sono due specie abbastanza diffuse e sono specie insettivore e, quindi, mangiano insetti, mangiano quegli stessi insetti che danno fastidio a noi come, ad esempio, le zanzare. Quindi, per il puro diletto, per il puro gusto, il puro divertimento si permette di nuovo la caccia a queste specie: solo per diletto e solo per interessi economici, chiaramente, che ci sono dietro..
Quindi, una natura che, anche per l'effetto del lockdown, si era ripresa un po' e alcune specie sono state anche più tranquille adesso si dice: andiamo a sparargli. Tutti questi animali adesso li uccidiamo: piombo ovunque pallini di piombo ovunque, "più piombo per tutti".
Si azzera il legame tra il cacciatore e il territorio, si permette la caccia agli ungulati anche di notte e sappiamo bene con quali pericoli: cacciare di notte, al buio, vicino alle case. Si agevola l'arrivo in Piemonte di cacciatori foranei, il cui numero adesso è limitato; si immettono animali pronta caccia tutto l'anno e s'impedisce anche ai proprietari dei fondi di vietare la caccia sul proprio terreno! Sul proprio terreno! Quindi, un agricoltore deve permettere a un cacciatore di cacciare sul proprio terreno, secondo questa Giunta regionale. Pertanto, non possiamo che confermare tutta la nostra contrarietà e la nostra opposizione a questo provvedimento, non soltanto sulla parte che riguarda la caccia, ma anche su altri.
In conclusione, una nota che fa anche sorridere, ma la dice lunga sull'atteggiamento di questa Giunta regionale: alcuni articoli sono stati stralciati dal disegno di legge n. 95, perché palesemente incostituzionali (altri sono rimasti e sono stati approvati e verranno impugnati) ebbene ora rientrano dalla finestra, perché la Giunta regionale li presenta come emendamenti a questo provvedimento.
Capite bene che di fronte a un atteggiamento del genere, non ci può che essere una forte contrarietà.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo su questo disegno di legge, che al suo interno presenta molti argomenti e, quindi, è difficile fare una discussione generale perché è un disegno di legge corposo e differenziato negli argomenti che tratta. Tuttavia, sicuramente, alcuni caratterizzano la stesura di questo disegno di legge, e non posso non partire dal commentare la parte relativa alla caccia. Negli scorsi anni come è stato detto, abbiamo lavorato molto sulla caccia e io ho avuto l'onore di presiedere la III Commissione e guidare il lavoro che ha portato alla definizione della nuova legge sulla caccia. Ricordo bene che, quando siamo arrivati in Aula, una delle mie prime frasi nel relazionare all'Aula sul lavoro svolto in Commissione è stata quella di dire che "questa è una legge equilibrata che durerà nel tempo". Su questo mi sbagliavo, perché dopo un anno, ma forse dopo sei mesi dall'introduzione della nuova Legislatura, con la nuova maggioranza, è stato depositato questo testo di legge che del metodo riteniamo sbagliato perché intende modificare alcune norme - mi riferisco alla caccia, ma anche al mondo estrattivo, quindi, alle cave che necessitano di proposte di legge e di disegni di legge ad hoc, che possano essere approfonditi ed esaminati in Commissione, all'interno di un percorso dedicato a quei temi specifici.
Al contrario, queste modifiche sono inserite all'interno di un collegato di un omnibus, chiamiamolo come riteniamo più utile, ma sostanzialmente all'interno di un articolato molto composito, non dando la possibilità di un approfondimento diretto su alcune materie.
In secondo luogo, nel merito, vengono modificati alcuni articoli che per noi erano basilari all'interno della legge sulla caccia, approvata lo scorso anno, che è entrata in vigore e utilizzata per un anno solamente quindi in quel senso non si è neanche voluto vedere nell'applicazione concreta della norma i vari aspetti positivi o negativi per correggerli nel merito, ma legittimamente per scelte politiche diverse la nuova maggioranza li modifica tout court, senza alcuna applicazione. Inoltre, nel merito alcuni articoli di modifica sulla caccia ci vedono totalmente contrari perché li abbiamo scritti, li abbiamo esaminati, li abbiamo elaborati in modo diverso non più di 12 mesi fa e, quindi, riteniamo che la legge oggi vigente sia quella che meglio mette in equilibrio le istanze del mondo di chi svolge l'attività venatoria, del mondo ambientalista e del mondo agricolo; tutte istanze che secondo noi trovano un giusto equilibrio all'interno di questa legge che, invece, tende - con queste modifiche - a perdere l'equilibrio soltanto in favore del mondo venatorio.
Credo che sarà molto meglio discuterne dalla prossima settimana articolo per articolo, quando entreremo nel merito degli articoli delle varie questioni in modo specifico, ma vorrei citare, per intenderci l'articolo che incrementa le specie cacciabili, che incrementa gli orari di caccia in cui si può effettuare l'attività venatoria, ma anche l'articolo che va ad abrogare la norma introdotta relativa alla limitazione di cacciare sui terreni agricoli, perché permetteva ai proprietari terrieri di esplicitare la loro contrarietà all'attività venatoria sui propri terreni.
In conclusione, su questi temi noi ci aspettavamo un confronto su un disegno di legge ad hoc in Commissione, ma questo non è avvenuto; lo faremo nel merito, portando avanti le nostre istanze e andando a discutere, comma per comma, articolo per articolo, sulle questioni legate all'attività venatoria, così come andremo a discutere tutti assieme anche sul secondo tema più rilevante che vediamo all'interno di questo omnibus che è legato alla riorganizzazione del personale, perché vengono introdotte misure che vanno a ridefinire la struttura della Regione Piemonte, con l'abolizione della figura del Segretario Generale e la sua rimodulazione in altri ambiti, con l'abolizione delle figure dei Vicedirettori e, nei primi articoli relativi all'argomento sanità, per esempio, con la revisione di alcune facoltà in capo alla Giunta regionale nel caso in cui alcuni Direttori Generali vengono sostituiti dai Commissari all'interno delle ASL.
Insomma, una serie di norme, sulle quali entreremo nel merito la prossima settimana, che ridisegnano completamente la struttura della Regione. E su questo noi vogliamo approfondire, vogliamo capire meglio qual è il disegno complessivo che sta dietro all'introduzione di queste norme.
Anche qui, l'introduzione della figura del Segretario Generale era stata voluta dalla precedente Legislatura e aveva una funzione di coordinamento, di controllo per una maggiore efficienza ed efficacia tra le strutture delle varie Direzioni regionali, per utilizzare risorse, tempi e attività delle stesse. La sua abrogazione, quindi, vorremmo approfondirla meglio nel corso del dibattito, così come vorremmo approfondire meglio gli aspetti citati prima relativi al campo della sanità.
Su altre questioni, magari più tecniche, relative alle attività estrattive interverremo con attività emendative, perché si va a modificare anche qui, una norma che è la nuova legge sulle attività estrattive, che abbiamo approvato la scorsa Legislatura, direi dopo oltre un anno e mezzo di dibattito in Commissione; è una norma che, comunico ai nuovi colleghi era stata approvata all'unanimità all'interno dell'Aula consiliare e che quindi, aveva avuto il benestare non solo della maggioranza, ma anche di tutte le forze dell'allora opposizione.
Quindi, la modifica di questa materia per noi sarà oggetto di molta attenzione e molto interesse per entrare anche nel merito con misure e emendamenti che andremo a predisporre.
In senso generale un disegno di legge che, e chiudo su questo, andiamo a discutere in questo momento in Consiglio regionale, dopo un ampio dibattito all'interno della Conferenza dei Capigruppo e della programmazione che abbiamo definito ieri.
Crediamo e ribadiamo che sarebbe stato sicuramente meglio discutere così come già programmato inizialmente, della proposta di Commissione d'indagine e d'inchiesta sul tema della sanità. Prendiamo atto che la maggioranza ha voluto anteporre altro a quel dibattito e a quella discussione, che vuole essere, ma lo faremo successivamente nella discussione su quel punto all'o.d.g., un contributo all'analisi e alla miglior organizzazione del sistema sanitario nel futuro. Certo facendo tesoro degli errori anche del passato, quindi nessuna finalità di un tipo di inchiesta nei termini più duri che si possono intendere, ma una facoltà e una volontà politica di approfondire un tema alla luce di un evento mondiale come quello che è stato il COVID-19. Partendo dalle risposte dagli errori, da quello che ha funzionato e da quello che non ha funzionato, come migliorare il nostro sistema sanitario sia in previsione di quello che, eventualmente, potrà accadere nell'autunno sia in generale per fare tesoro dell'esperienza di questi mesi e di questi anni per migliorare il servizio al cittadino, che deve essere, lo ricordo a tutti nell'ambito del nostro dibattito, l'obiettivo finale di tutti: rendere migliori i servizi ai cittadini e, per quanto riguarda la Regione, il Servizio Sanitario Regionale che è la principale delega che, da ormai vent'anni, è affidata alla gestione delle Regioni.
Su questo tema torneremo più avanti, ma prendiamo atto di aver anticipato questa discussione e, in merito a questo, affrontiamo l'articolato nelle prossime settimane sui principali punti che ho citato velocemente e sugli emendamenti di Giunta e di maggioranza che vediamo in questi minuti essere depositati e che diventeranno oggetto della discussione. Noi dobbiamo ancora approfondirli e vederli ma, essendo stati depositati in questi giorni, su questi ci esprimeremo successivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che la discussione appena aperta dia l'idea dell'assenza e del vuoto politico dietro al disegno del collegato. Un collegato alla finanziaria può nascere come un omnibus, come una legge che raccoglie tutti i cambiamenti delle leggi presenti nel nostro Regolamento per migliorare l'impianto legislativo e aggiornarlo, soprattutto in vista di cambiamenti epocali. Quello del COVID è proprio uno di quelli.
Dopo la pandemia ci saremmo aspettati, a parte la discussione sulla ripartenza che, come dicevo già prima, è stata davvero insufficiente, un ulteriore passaggio, un aggiornamento che poteva essere su alcuni dispositivi nel campo, per esempio, educativo, nel campo della cultura sul quale continuate a non proferire parola. Penso a tutto quanto potrebbe essere aggiornato sullo spazio pubblico e urbano, su tutto il tema della messa in sicurezza di alcuni luoghi, e non solo quelli dello spettacolo dal vivo. Penso, prima di tutto, ai nostri Atenei e alle nostre scuole. Ci sarebbe stata tutta la possibilità di utilizzare questo collegato per discutere di altre cose. Un omnibus può essere utilizzato propriamente per riaggiornare tutta la discussione sulla tassazione, può essere usato come strumento utile, per esempio, per discutere di alcune emergenze, come alcuni posticipi di scadenze. Penso a quello appena deciso in grande solitudine, dopo che l'abbiamo invocato per un mese, ma quando lo chiedono le opposizioni non va bene, ma poi ci si accorge troppo tardi che si pu fare, così come sul voucher per la scuola.
Si potevano utilizzare gli stessi strumenti per fare altro. Invece anche esplicitamente, avete perso altro che libertà di scelta, Assessore Tronzano, avete perso qualsiasi freno, non c'è più quella ghiaietta che di solito uno si tiene anche nel non dire le nefandezze che si hanno in testa.
Parlo di nefandezze, perché così come non ci stava mettere nel "Riparti Piemonte" le leggi sull'urbanistica, mi chiedo cosa c'entra la caccia in un collegato. Fosse per derogare una scadenza, perché nel frattempo è intercorsa una pandemia globale, perché ci sono dei fuochi, perché ci sono degli eventi atmosferici allora uno dice: va bene, inserisco anche la caccia perché quest'anno, straordinariamente, devo fare una scelta piuttosto che un'altra. Ma ditemi voi cosa c'entra la coturnice o il gallo forcello, cosa c'entra la fauna alpina, cosa c'entra continuare a dire cose false, come quella che non avevamo la potestà di legiferare su questa materia quando anche la Corte Costituzionale ci ha dato di nuovo ragione su quanto abbiamo fatto lo scorso anno.
Ve lo dico esplicitamente: volete il ritorno del gallo? (e non è il nuovo Capogruppo del Partito Democratico), volete che ritornino le nostre lezioni sulla fauna alpina? Ne abbiamo fatte di discussioni, anche se adesso Vignale sta in altri ruoli, ma ricordo che con il Movimento 5 Stelle abbiamo passato un'intera legislatura a discutere di temi assai complessi ma dentro un quadro organico.
Volete questo? Bene, nelle prossime sedute ci occuperemo soprattutto di questo. Però c'è un altro dato, e mi rivolgo al Consigliere Preioni che in qualche modo continua invitarci a mantenere rapporti distesi e a non alzare i toni, ma noi non vogliamo alzare i toni, vogliamo il rispetto di alcune pratiche. Se, di fatto, nelle settimane scorse avete tolto questo testo dallo scenario politico cosa ci voleva, in qualche modo, incardinarlo in Commissione dicendoci che l'avreste richiamato magari dopo una settimana in Aula? Almeno permettendo le normali discussioni politiche su che cosa intanto, secondo noi, sarebbe stato meglio togliere dall'impianto, ma anche solo, banalmente, nominare dei relatori di minoranza e di maggioranza.
Infine avete addirittura messo in campo qualcosa che non era stato concordato con voi la scorsa settimana. Ci eravamo lasciati dicendo che avremmo discusso delle Commissioni di inchiesta o di indagine prima di questa discussione, ed eravamo rimasti che entro oggi avremmo finito la discussione generale sull'omnibus. Giusto? Ci sta che in politica si faccia una proposta alle opposizioni, cioè quella di discutere contestualmente nella stessa giornata, la Commissione d'inchiesta e l'omnibus: potevamo prenderla in considerazione. Ma voi avete voluto metterci il carico da novanta nel dire che volevate discutere anche sulla Commissione autonomia perché siete degli arroganti, dei prepotenti e volete davvero solo questo tipo di merce di scambio. Voi siete alla continua ricerca di un compromesso fatto sul mercimonio. Che senso ha avuto ieri chiedere l'inversione e dire: "No, prima vogliamo portare a casa il risultato sull'omnibus. Poi vogliamo avere la nostra Presidenza di Commissione e poi vediamo se è interesse dei piemontesi avere una Commissione di indagine".
Ve lo dico con tutto il rammarico di un'opposizione che oggettivamente, vi ha davvero dato la possibilità di trovare delle mediazioni e, come avete visto, non abbiamo fatto ostruzionismo nell'inserimento di questi punti all'o.d.g.: ma non vi rendete un po' ridicoli nel non capire che chi non ha saputo gestire i poteri ordinari eh sì, la sanità era un potere ordinario - chiede dei poteri speciali e maggiore autonomia? Voi siete arrivati a dire la balla colossale che Toscana e Veneto hanno disobbedito allo Stato, facendo vigilanza attiva? Facendo più tamponi? Hanno disobbedito? No, fa parte dell'autonomia della sanità. Non è mica arrivato un warning alla Toscana o al Veneto: potevano farlo. Quindi, prima di parlare di autonomia, prima di fare una Commissione ordinaria, andate a studiare esattamente quello che avreste potuto fare. E sapete dove potete studiare questa vicenda? Dentro una Commissione d'inchiesta, dentro un lavoro di indagine. E noi non vi diciamo che il problema sia un Assessore o l'altro. Guardate che non siamo noi a paventare le manette. C'è chi dice che andrà a testa alta in carcere, ma nessuno gli sta augurando niente di questo.
State facendo tutto voi. Siete voi che prendete la parola per dire che avete fatto tutto giusto. Bene, se è il vostro modo di dirlo al pubblico ditelo ai piemontesi: è andato tutto bene. Andrà tutto bene! In Piemonte è andato tutto bene. Andate a dirlo alle famiglie che avevano parenti nelle RSA. Andate a dire a tutti i piemontesi che cosa è successo dal 20 febbraio al 20 marzo. Chiedete a tutti i piemontesi cosa ne è dei malati non autosufficienti che uscivano dagli ospedali. Volete discutere con noi? Andiamo a vedere semplicemente che cosa è successo. Andiamo a discutere anche di questo.
Oggi avrete la discussione generale sull'omnibus? Provate a farla perché almeno ci fate capire il motivo perché per cui, nella vostra libertà di scelta, centrava mettere la caccia, centrava mettere delle norme sulle cave, di cui abbiamo discusso organicamente per un'intera legislatura.
Spiegatecelo! Spiegatelo in pubblico! Spiegate in pubblico perché è necessario votare oggi la Commissione autonomia. Abbiate il coraggio di farlo, perché voi non solo non avete bisogno di poteri straordinari, non solo non avete bisogno di maggiore autonomia: avete bisogno di concentrarvi sui poteri che vi sono stati dati, poteri limitati al fatto che una maggioranza può comunque avere i numeri per cambiare un ordine del giorno cosa che avete fatto - e continuare a stravolgere l'ordine dei lavori.
Tanto, prima o poi, sarete inchiodati a quello che fate e per adesso, in questo anno, a parte le marchette, a parte un po' di cemento che avete finalmente fatto ripartire nei luoghi più sbagliati, l'unica cosa che ci dite è che avete pochissime idee, avete sempre le stesse idee e questa crisi non vi è servita a un bel niente.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di dare la parola alla Consigliera Frediani, invito tutti i Consiglieri innanzitutto a rispettare il Regolamento, perché ci deve essere soprattutto il rispetto di tutto, anche visivo. Il Regolamento prevede che si debba usare - non la cravatta - ma la giacca. Per cui chi interviene è opportuno che abbia la giacca, perché ricordo che, anche se si è in altra sede e non in Aula, il regolamento prescritto è quello di utilizzare la giacca.
Al di là di questo, devo richiamarla, Consigliere Grimaldi, perché ha detto che i Gruppi di maggioranza sono ridicoli e fanno mercimonio. Io la censuro su questi atteggiamenti, perché non è accettabile udire frasi del genere. Invito tutti nell'ambito politico di mantenere il rispetto di tutti. Facendo questo possiamo proseguire, cercando di rimanere composti.
Utilizzare terminologie politicamente pesanti può starci, senza eccedere da una parte e dall'altra, perché talvolta si esagera.
Ha ora la parola la Consigliera Frediani.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Grimaldi di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

Presidente Grimaldi, chiede la parola per fatto personale su cosa? Non ho sentito nessuno che l'ha citata.



GRIMALDI Marco

Io invece ho sentito lei, Presidente, perché rimproverava me. Allora le dico tre cose per fatto personale. La prima: tante persone in questo ultimo mese e mezzo non hanno avuto la giacca, quindi non faccia quello che. Non è intervenuto per quello, perché non fa per niente ridere e, tra l'altro, le ricordo sempre che lei è il Presidente di tutti.



PRESIDENTE

Tenete degli atteggiamenti più consoni.
Io faccio il Presidente del Consiglio e utilizzo il Regolamento.



GRIMALDI Marco

Lei faccia il Presidente e mi faccia finire. Mi faccia finire per fatto personale, perché se io dico che barattare una Commissione d'inchiesta per una Commissione autonomia o addirittura per la discussione preliminare su un omnibus è un traffico disonorevole - questo vuol dire mercimonio: un traffico e un baratto disonorevole - io dico mercimonio, ok? E non sto dicendo niente di illecito o di illegale. Quindi, se lei mi rimprovera.



PRESIDENTE

È un traffico illecito. Mercimonio è un traffico illecito.



GRIMALDI Marco

. se lei mi rimprovera per fatti non successi. Cosa?



PRESIDENTE

Il mercimonio è un traffico illecito.



GRIMALDI Marco

È un traffico illecito. Benissimo, è andato sul vocabolario e, come vedrà, ha più significati ed io ho utilizzato quello del baratto disonorevole, perché il vostro è un baratto disonorevole. E posso dire che chi, tra l'altro, fa un baratto disonorevole e non lo dice in pubblico è ancora più disonorevole? O non posso più dirlo? O non posso più dire che il ricatto è davvero l'arma peggiore di una maggioranza? E l'arma peggiore sa qual è? E' che lei è il Presidente anche mio! Non è il Presidente di maggioranza, è il mio e ogni volta che succede che lei rimprovera solo le opposizioni perché queste parole sono dure come il ferro - perché noi facciamo opposizione dura come il ferro - lei sta mancando di rispetto al suo ruolo, non al mio, perché io non ho fatto niente di illecito.



PRESIDENTE

Lei non manchi di rispetto a nessuno. Lei non manchi di rispetto a nessun Consigliere e alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

È lei che non rispetta il ruolo delle opposizioni, se lo ricordi! Se lo ricordi!



PRESIDENTE

Non mi sembra proprio.



GRIMALDI Marco

Se lo ricordi!


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 83, inerente a "Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020" (seguito)


PRESIDENTE

Ha facoltà di intervenire la Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Presidente, le ho scritto nella chat che invertirei l'ordine di intervento con il Consigliere Sacco, se è possibile.



PRESIDENTE

Ha quindi la parola il Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo intervenire in questa commistione generale su un provvedimento che è più che collegato, è un provvedimento omnibus che andrà ad incidere su moltissimi ambiti. Ammetto che mi sarei aspettato un omnibus già l'anno scorso. Normalmente si facevano questi disegni di legge una volta l'anno per andare a fare dei piccoli aggiustamenti sulla normativa vigente che magari necessitava di qualche correzione, perché qualcosa non funzionava oppure successivamente venivano a galla questioni che era necessario andare a correggere con un provvedimento omnibus che andava ad incidere su tutta una serie di materie regionali. Ricordo che è sempre successo che il giro che questo provvedimento faceva all'interno delle Commissioni richiedeva l'intervento di ogni singolo Assessore sulle proprie materie di competenza, in modo che si potesse fare un ragionamento ampio ed organico su quello che si andava a modificare all'interno della struttura legislativa regionale. A quel punto si passava alla discussione in Aula.
In questo caso così non è stato. C'è stato un richiamo in Aula immediato di questo provvedimento che è slittato qualche volta, ma su questioni emergenziali. Ad oggi, vediamo una quarantina di emendamenti fra Giunta e maggioranza e mi sembra di capire che ne arriveranno altri quindi, dovremo ulteriormente capire in che modo verrà modificato l'impianto normativo della Regione Piemonte.
Detto questo, vorrei fare un ragionamento un po' più ampio rispetto a quelle che sono le priorità della nostra Regione.
Fra l'altro, se non erro (mi sembra di aver letto qualche articolo di giornale in merito, perché si sa che alla maggioranza piace comunicare attraverso gli articoli di giornale, ma poi, sui fatti, siamo sempre qui ad aspettare!), rammento l'annuncio relativo alla "distruzione" di norme e leggi regionali ormai inutili, da "portare in soffitta". Mi chiedo dove siano i provvedimenti di abrogazione di queste decine e decine di leggi regionali, che ormai avrebbero dovuto essere completamente cestinate oppure notevolmente ridimensionate.
Questo, forse, avrebbe potuto rappresentare un buon servizio che avremmo fatto alla Regione, razionalizzando le numerose norme prodotte in questi decenni. Magari modificandone qualcuna, non adattandola al 1970 ma al 2020 (anche se qui, forse, preferiamo tornare indietro piuttosto che andare avanti).
Detto questo, gli aspetti più inaccettabili di questo provvedimento sono quelli contenuti principalmente nella modifica alla normativa sulla caccia e sulle cave.
Come hanno detto i colleghi precedentemente, sono tutte disposizioni che potrebbero legittimamente essere presentate da una maggioranza.
L'articolazione democratica delle Aule e dei sistemi parlamentari, che prevedono il confronto e il dibattito, non può essere schiacciata dalla forza dei numeri, che, utilizzando il Regolamento a proprio piacimento scavalca l'espressione delle opposizioni (perché, di fatto, così è stato).
Non c'è stata data la possibilità di discutere di questo provvedimento in Commissione e sono state inserite delle parti su materie che dovrebbero invece essere trattate con disegni di legge distinti (o proposte di legge se preferite, magari anche della maggioranza, e non per forza un qualcosa che arriva dalla Giunta a colpi di governo e maggioranza, consentitemi questa similitudine con il sistema di governo nazionale).
Tornando sui temi specifici, parliamo di norme che avevano richiesto un importante sforzo per essere messe insieme ed ottenere la più ampia condivisione dalla maggioranza, ma anche dalle opposizioni. Per esempio, la legge sulle cave è stata votata all'unanimità dopo un enorme sforzo durato più di un anno (adesso vado a memoria, ma se non erro qualche Consigliere lo aveva ricordato prima); si era riusciti a mettere insieme una norma che fosse in grado di soddisfare tutte le componenti del Consiglio regionale.
Certo, questo sarebbe il massimo, dal punto di vista dell'esercizio della democrazia, cui si può aspirare: un buon lavoro in Commissione e un buon lavoro in Aula portano ad una legge condivisa e che funziona, nel rispetto di tutta una serie di esigenze. Poi si può sempre aggiustare, ma il metodo deve rimanere quello della più ampia condivisione possibile, e non dell'imposizione con la forza dei numeri. Anche perché questo sistema non è buono neanche per la tenuta della norma, in termini di impatto regionale del provvedimento. Perché andare ogni volta a modificare norme a colpi di maggioranza e di prepotenza, a seconda dell'alternanza del colore politico, non è un buon servizio che si fa ai cittadini.
Spesso parliamo di semplificazione e di sburocratizzazione: guardate che cambiare in continuazione le norme non rappresenta proprio un'ottima idea, a meno che non ci sia una forte condivisione da parte di tutte le forze politiche (quindi del sistema Paese o del sistema regionale, in questo caso), che siano in grado di accoglierla come elemento di innovazione positivo. Perché, altrimenti, andiamo a creare tutta una serie di resistenze e andiamo a rimettere in discussione degli apparati che si erano formati dalla vigenza della norma ad oggi. E, spesso, questo crea delle difficoltà anche proprio dal punto di vista dell'impatto economico che hanno le norme sul Paese: magari non è il caso della caccia, ma relativamente alle attività estrattive parliamo comunque di un settore economico rilevante. Per cui, andare a modificare in continuazione le norme, non è certo una grande idea. Sarebbe meglio permettere a questo settore di assestarsi e fare dei piccoli aggiustamenti, il più condivisi possibile dalle forze presenti in Consiglio regionale, che - lo ricordo sono qui a rappresentare i piemontesi e nessun altro.
Per concludere, vorrei farvi un piccolo inciso su quelle che sono le priorità della nostra Regione. Come hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, e come ho avuto modo anche di dire durante questa seduta di Consiglio regionale, la priorità non è la discussione generale sull'omnibus. Mi spiace, ma non è assolutamente questa: se fermassimo per strada la gente e gli chiedessimo se è più interessante capire cosa non ha funzionato in questi mesi per quanto riguarda la gestione dell'emergenza sanitaria, oppure se è importante qualche norma all'interno dell'omnibus quasi nessuno ci risponderebbe che è più importante l'omnibus, senza andare a scomodare alcuni slogan che potrebbero essere un po' scalfiti all'interno di alcune proposte avanzate in questo omnibus dalla maggioranza, ovvero l'impossibilità dei proprietari dei terreni di non permettere la caccia sul proprio terreno. Io ero abituato allo slogan "padroni a casa nostra", ma a quanto pare i cacciatori bisogna farli per forza passare, anche se uno non vuole persone armate sulla propria proprietà.
Detto questo, vi invito nuovamente a fare un ragionamento su quali sono le priorità dei piemontesi e non quelle di partito. Perché o troviamo una quadra per iniziare a lavorare in maniera costruttiva, o, altrimenti questi continue sopraffazioni e prove di forza porteranno ad un intasamento dei lavori di Aula e, di conseguenza, al non raggiungimento di quello che può essere lo scopo positivo per la collettività. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei, in particolare, commentare l'ultima affermazione del Consigliere Sacco: più che altro, i cacciatori saranno padroni a casa vostra! Perché se passa l'approvazione di questo provvedimento, come purtroppo temo succederà, nessuno si sentirà più sicuro in casa propria.
Già adesso, quando si apre la stagione della caccia, vediamo numerose denunce di persone che vorrebbero stare tranquille nei loro giardini invece si sentono continuamente minacciate dagli spari.
Questo provvedimento è il culmine della dimostrazione dell'atteggiamento antidemocratico di questa maggioranza e di questa Giunta. Abbiamo saltato diversi passaggi che avrebbero potuto consentire un confronto democratico, un dialogo, un dibattito, un miglioramento di molti aspetti del testo. Intanto, sono stati inseriti alcuni temi che nulla hanno a che vedere con un provvedimento collegato al bilancio. Si è scelto di non confrontarsi in Commissione e mi viene il dubbio che non ci sia, non solo la volontà, ma anche la capacità di confronto, da parte di questa maggioranza -anche sentendo l'illustrazione sommaria dell'Assessore Tronzano.
Ricordava prima il Consigliere Sacco che, normalmente, un provvedimento di questo tipo viene affrontato punto per punto con gli Assessori competenti per materia. Ci siamo invece ridotti ad affrontarlo direttamente in Aula con un'illustrazione che sembra un "Bignami" del provvedimento, che non va assolutamente a fondo rispetto a tutti gli aspetti trattati e a tutte le modifiche attuate su leggi attualmente vigenti; leggi, per l'appunto, come quella sulla caccia, che derivano invece da un lungo confronto nella scorsa legislatura.
Allora mi viene il dubbio che, o non siete capaci di confrontarvi o non volete far sapere, a una parte dei cittadini piemontesi, quello che state facendo.
Mi chiedo, in tutto ciò, dove sia il Presidente Cirio. Ecco, a me piacerebbe avere, nella discussione di questo provvedimento, il Presidente Cirio in aula. Ricordo benissimo le sue foto dopo l'incontro con il Tavolo Animali e le sue promesse, in particolar modo quella di istituzionalizzare il Tavolo e di confrontarsi per ogni un provvedimento che riguardasse gli animali. Ricordo bene anche la sua dichiarazione, sempre riportata delle persone che erano presenti a quel Tavolo, quando dichiarava che non era intenzione della sua Presidenza mettere mano all'attuale legge sulla caccia.
Ora, va bene che in campagna elettorale e anche dopo l'insediamento se ne dicono di cose, però una giravolta di questo tipo, tra l'altro neanche dichiarata, perché una giravolta dichiarata sarebbe anche in qualche modo accettabile: il Presidente Cirio viene in aula e dice "io sostengo convintamente questo provvedimento perché ho cambiato idea sulla caccia e quindi, ritengo utile andare a sparare a tutto quello che vola in Piemonte". Invece no, sta zitto. Non si fa vedere, non dice nulla.
Avrei l'esigenza di capire dal Presidente Cirio - anche se poi il Consiglio rimane sovrano, ed è il Consiglio che emana le leggi - se quello che il Presidente ha detto ai piemontesi era soltanto dovuto all'impeto e alla situazione. Può capitare, insomma, mi sto confrontando con delle persone che hanno a cuore il benessere degli animali e quindi mi faccio un po' trascinare e dico certe cose, però da parte di un Presidente di una Regione è un atteggiamento piuttosto grave. Bisognerebbe essere in grado di sostenere le proprie posizioni e, soprattutto, di portare avanti le proprie linee di governo.
Per cui, o in questo caso il Presidente Cirio non è d'accordo con la sua maggioranza, oppure è d'accordo e non lo vuole ammettere davanti ai cittadini piemontesi.
Vorrei capire, magari anche dall'Assessore Marrone, che ha il compito di curare le relazioni tra il Consiglio regionale e la Giunta, se c'è la possibilità di avere in aula il Presidente Cirio, per sapere cosa pensa delle modifiche proposte rispetto alla legge sulla caccia e se abbia il coraggio di prendere posizione, di dissentire fortemente rispetto a questo provvedimento, oppure di sostenerlo. Cosa che la sua maggioranza evidentemente, non ha il coraggio di fare, perché cerca di far passare le cose in modo veloce e sotto silenzio, perché probabilmente non sa neanche la differenza tra le varie specie di cui sta autorizzando la caccia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Mi sente Presidente?



PRESIDENTE

Sì, sì, la sentiamo.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Non intendo ripetere tutti i concetti già espressi dai miei colleghi sull'inopportunità di presentare un provvedimento simile, con un'accozzaglia di argomenti, peraltro, che nulla c'entrano con l'argomento.
Arriva ovviamente fuori tempo, ma, soprattutto, non presenta una ratio al suo interno.
Ho sentito l'introduzione dell'Assessore Tronzano, che parlava del momento giusto, perché il provvedimento arriva in un momento dove la semplificazione e lo snellimento delle norme erano più che auspicabili.
Chiaramente anch'io, come i miei colleghi, mi chiedo come si possa integrare una valanga di articoli sulla caccia con la spiegazione data sull'argomento. Non so se l'Assessore Tronzano crede a quello che ha detto a me, la parte in cui ha introdotto la questione della caccia mi sembrava una giravolta tridimensionale a destra e a sinistra. Non ho capito l'opportunità di inserire tutte queste norme in un provvedimento di questo tipo che, a detta dell'Assessore, dovrebbe prevedere materia di semplificazione e di snellimento burocratico normativo.
Non capisco.
Nel merito, vorrei parlare di una questione che mi sta fortemente a cuore. Abbiamo scoperto in questo periodo quanto sia importante il lavoro della comunità scientifica, delle varie Università e degli Istituti scientifici in merito alla problematica del Coronavirus, però tengo a far presente a questa Giunta e a tutta la maggioranza, che ci sono anche altre emergenze in corso, su cui ovviamente la comunità scientifica sta lavorando e sta portando avanti delle ricerche.
Perché dico questo? Perché, dal momento in cui crediamo fortemente nella ricerca e nel supporto scientifico a determinate crisi e problematiche, me ne viene in mente una che è stata messa da parte, perch anche a livello mediatico e di tempistiche si parla di altro: la crisi climatica in corso, non del tutto cessata; se ne parla poco perché è stato dato spazio ad altri argomenti, però non si è interrotta la ricerca, non si sono interrotte le questioni e anche le proteste da parte dei ragazzi del Friday for Future.
Abbiamo bisogno di molte informazioni relative all'impatto, per esempio, della crisi climatica sul nostro territorio. Fin qua si potrebbe dire che cosa c'entra? Beh, io vi spiego che, in particolar modo, voi state chiedendo di inserire delle specie alpine all'interno del provvedimento quindi permettere di cacciare delle specie alpine, che in questo momento fungono da veri e propri bio-indicatori sulla salute dell'ambiente, in particolar modo della salute dei comprensori di tutto l'arco alpino piemontese e non solo, italiano e svizzero.
C'è la Comunità scientifica e le Università in particolare che conducono importanti ricerche sulle specie che voi volete introdurre all'interno di questo provvedimento, rendendole cacciabili. C'è già il problema dell'impoverimento degli habitat, quindi di ghiacciai e di tutta la copertura di neve nei nostri territori dove quelle specie sono già minacciate (forse, in realtà, non lo abbiamo ancora capito bene, perché lo stanno valutando personalità scientifiche e tecnici preposti per capire quale sia l'impatto di questo problema sul nostro ambiente). Per cui noi oltre a non valutarlo, oltre a non tenere conto di quello che rappresentano queste specie, una risorsa per i nostri Enti universitari e i nostri presidi sul territorio, chiediamo di inserirlo in un provvedimento che renderà queste specie cacciabili.
Non soltanto il danno, da una parte, ma anche la beffa. Per cui, se già le temperature aumentano, come sta succedendo sulle Alpi, e gli habitat di queste specie si riducono, oltre ad assistere alla riduzione dell'habitat andiamo lì con il fucile a disturbare quella che è la loro sopravvivenza, a questo punto messa a forte rischio nel nostro territorio.
Intanto vedo, da un certo punto di vista, una sorta di negligenza e di mancanza di conoscenza sull'argomento avendo ridotto il dialogo istituzionale sul tema; stiamo affrontando questo provvedimento senza i dovuti approfondimenti, coinvolgendo senza coinvolgere enti che potrebbero darci delucidazioni su cosa potrebbe comportare un provvedimento simile sul nostro territorio e sulla fauna del nostro territorio.
Poi, ovviamente, c'è tutta la questione della caccia: per esempio, non viene assolutamente citato il problema che riportava il Consigliere Bertola, riguardo ad alcune specie selvatiche alloctone sul territorio. Di questo, non viene fatto assolutamente cenno. Per me, invece, quel tipo di argomento rappresenta una priorità, che non si deve risolvere sempre con piombo e fucile, perché ci sono altre tecniche sperimentali. Anche lì coinvolgerei tutta la comunità scientifica per dare una mano alle Istituzioni del nostro territorio, per cercare di prevenire e di contenere i danni all'agricoltura, i danni per incidenti stradali e quant'altro.
Tra l'altro, avevo depositato un ordine del giorno che poi sono stata costretta a ritirare; mi è stato detto che in quel momento non lo si voleva esaminare, quindi o lo ritiravo o sarebbe stato bocciato. Anche su questo vorrei aprire un capitolo. Su un tema sentito e condiviso, sentirsi dire: "Conviene fare così, altrimenti lo vedi bocciato", non è il massimo, anche perché avrebbe potuto rappresentare una risorsa o comunque uno spunto interessante per iniziare ad agire in un ambito importante, con alternative del tutto sostenibili economicamente e ambientalmente parlando. Pertanto viene tolta l'attenzione lo e viene posta sulla caccia.
Presidente, vi avevo già detto durante altre discussioni che secondo me voi non cogliete bene il senso di quello che fate, di cosa è opportuno e cosa non lo è. Ecco, questa è una questione totalmente inopportuna, cui io ovviamente, non farei pubblicità più di tanto, perché se la gente sapesse che, in questo momento, in Consiglio stiamo parlando della caccia alla lepre variabile e non stiamo parlando delle problematiche sanitarie sociali ed economiche del nostro territorio, secondo me finirebbe male. Io farei grande fatica a giustificare una situazione simile, come faccio fatica a giustificare il fatto di aver stroncato completamente la discussione e l'apertura di questi temi in Commissione con un approfondimento dovuto, per non andare ad arrecare anche altri danni.
Ho visto che ci sono anche degli articoli sul commercio e sul commercio ambulante che meritano approfondimenti, perché si parla di requisiti morali, si parla di esercizio dell'attività da più anni, addirittura prima di iniziare a svolgere l'attività. Ho letto un passaggio del genere e, su quello, vorrei capire come si può integrare in questo modo una norma: se uno inizia a intraprendere un'attività, come può avere esperienza pregressa se non l'ha mai svolta? Non ho capito dove vogliono arrivare la maggioranza e la Giunta con l'introduzione di queste norme o comunque vorrei approfondire.
Invece, ci ritroviamo a correre, a dover affrontare tutti questi temi nel giro di poco tempo. Stiamo presentando gli emendamenti, stiamo facendo tutto il lavoro che dobbiamo fare, perché noi, come sempre, lo affrontiamo da un punto di vista serio, andando a fondo nelle questioni. Quello che invece, mi pare di capire è che la maggioranza non lo sta facendo: non c'è stato nemmeno un intervento da parte della maggioranza che indichi il perché o il percome quelle norme debbano essere contenute all'interno di questo provvedimento.
Chi è che vuole queste norme, per esempio, sulla caccia, sul commercio? Chi è che le sta portando avanti? Chi è che le vuole difendere? Sembra veramente che ce la stiamo raccontando tra noi e che nessuno si stia prendendo la responsabilità di trattare questi temi.
State lanciando il sasso e nascondendo la mano dietro la schiena.
Quindi, "chi ha peccato, scagli la prima pietra" (tra virgolette) e dica: "Io lo voglio perché.", altrimenti stiamo parlando di aria fritta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste di altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Soltanto per ricordare che nella Conferenza dei Capigruppo avevamo concordato che, alla conclusione della discussione generale, avremmo sospeso i lavori sul collegato per passare ai punti all'o.d.g. successivi.
Ricordo che questo era l'impegno e lo voglio esplicitare: una volta chiusa la discussione generale, procedere con i punti successivi dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Grazie, Presidente.
Poiché alcuni Consiglieri hanno menzionato il mio ruolo di Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale e in generale la partecipazione della Giunta alla discussione odierna, a parte il fatto che riteniamo assolutamente esaustiva la relazione introduttiva dell'Assessore Tronzano rassicuro che, mentre il Presidente Cirio in questo momento è a Roma a doversi relazionale con il Governo nell'interesse della regione per cercare di rimediare a tanti problemi che purtroppo ci arrivano da Roma, sulla prosecuzione dell'approfondimento degli articoli e della discussione degli emendamenti, che - come da patti - non avverrà adesso, ma nelle sedute della prossima settimana, posso già assicurare la partecipazione dei singoli Assessori competenti per materia sulle diverse parti della normativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori?



GALLO Raffaele

Sì, grazie.
Prima di chiudere questo punto all'o.d.g., per chiedere alla Giunta e alla maggioranza, siccome sono stati depositati emendamenti di maggioranza e di Giunta aggiuntivi, la possibilità di darne un termine almeno a venerdì per poterli vedere, noi, e iniziare la discussione martedì in Aula avendo avuto la possibilità di studiarli e di approfondirli.
Ho visto che ci sono un po' di emendamenti, legittimi, di maggioranza e di Giunta, ma poiché il passaggio in Commissione non c'è stato, questo lavoro dovremo farlo in itinere durante i lavori dell'Aula e, se ci date almeno la giornata di lunedì, possiamo preparare i lavori di martedì.



PRESIDENTE

Grazie.
Gli emendamenti sono già tutti in linea e si possono già vedere e valutare. C'era un previo accordo informale sulle tempistiche della giornata di domani entro le ore 18 per la presentazione degli emendamenti.
Domani, sicuramente, ci sarà una Conferenza dei Capigruppo e potremo eventualmente trovare un tempo diverso per chiudere il periodo emendativo oppure decidere di arrivare a venerdì alle 18; occorre anche il tempo per valutare gli emendamenti da parte della struttura del Consiglio regionale e della Giunta: perciò, lunedì.
Comunque, nella giornata di oggi, nelle prossime ore, cerchiamo di trovare un accordo sulle tempistiche, sul modificare il tempo di presentazione degli emendamenti. Ripeto, c'era un previo accordo entro la giornata di domani, ma se c'è una richiesta formale di allungamento dei tempi, la valutiamo assieme nelle prossime ore.
In ogni caso, daremo disposizioni.



GALLO Raffaele

Posso solo precisare.



PRESIDENTE

Occorre solo capire tecnicamente quali sono i tempi di cui hanno bisogno i funzionari del Consiglio, prima, e della Giunta, poi.
Prego.



GALLO Raffaele

Solo perché forse mi sono espresso male. Poiché la Giunta giustamente può depositare emendamenti anche fino all'ultimo (entro domani alle ore 18 va benissimo come termine per il lavoro dei Gruppi e non lo modificherei) chiedo se possiamo farlo entro la settimana. La Giunta è libera comunque di depositarli anche martedì, per intenderci.



PRESIDENTE

Spero di non arrivare a situazioni già avute con altri provvedimenti.
Spero di no.



GALLO Raffaele

Mi porto avanti.



PRESIDENTE

In ogni caso, il Regolamento lo concede: è solo una mia speranza, per cercare di essere il più lineare possibile nelle operazioni di discussione e di voto.
Se non ci sono altri interventi sulla discussione generale, dichiaro chiusa la discussione generale. Come da accordi e come richiesto, sospendo l'esame del disegno di legge n. 83.
Poiché mancano pochi minuti alle ore 13 e poiché c'era un accordo di sospendere i lavori d'Aula per quell'ora, ditemi voi a che ora riprendere la discussione del disegno di legge n. 86.
Comunico che la seduta riprenderà alle ore 14.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.57, riprende alle ore 14.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Le chiederei solo se è possibile convocare una Conferenza dei Capigruppo per capire come organizzare i lavori di questo pomeriggio sui prossimi punti all'o.d.g., in modo da condividerne il percorso.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, se non ci sono Capigruppo contrari, convoco la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.24,riprende alle ore 17.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo i lavori con l'esame della mozione n. 286.
Nella seduta del 7 aprile è iniziata la discussione generale con una serie di interventi dei Consiglieri di opposizione e di maggioranza.
C'era l'intesa di chiudere la discussione e, successivamente, procedere alla presentazione di emendamenti. C'è stata la richiesta dei Capigruppo di formalizzare una Conferenza dei Capigruppo, che è stata relativamente lunga.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Volgiamo al termine di questi due giorni di Consiglio regionale e torniamo in Aula alle 17.40. Devo dire, con amarezza, che torniamo in Aula in questo momento perché abbiamo chiesto una interruzione dei lavori subito dopo la pausa di pranzo per capire insieme come organizzare i lavori del pomeriggio sulla Commissione autonomia e sulla Commissione sanità rispetto a tutti i discorsi e i dibattiti di queste giornate e della settimana scorsa.
Devo dire che, con amarezza, apprendiamo il cambio della posizione della maggioranza rispetto all'interlocuzione e alle dichiarazioni sulla Commissione sanità, sull'avviare insieme, come tutto il Consiglio regionale, un'indagine conoscitiva sul sistema sanitario che voleva essere uno strumento di lavoro del Consiglio regionale per approfondire che cosa non ha funzionato nel sistema sanitario, quali sono gli aspetti da migliorare nel sistema sanitario, quali sono le cose da mettere a punto e da mettere in ordine in prospettiva nei prossimi anni sul sistema sanitario regionale. La tematica più importante in mano alle Regioni, affidata dalla Costituzione alle Regioni da oltre vent'anni e che, per la prima volta, ha dovuto affrontare una pandemia di carattere mondiale.
Una pandemia che per tre mesi ci ha confinato in casa, ha generato tante e tante difficoltà e sulla quale noi riteniamo sia utile istituire una Commissione affinché si elabori la risposta del sistema sanitario, si elabori anche come era strutturato il sistema sanitario e, partendo da questi fondamenti, come migliorare il sistema sanitario regionale. Uno dei più grandi e importanti elementi di servizio al cittadino e della risposta che noi diamo ai cittadini ai bisogni dei cittadini.
Apprendiamo con amarezza della volontà di non perseguire questa strada della volontà oggi di non affrontare questo punto, così come erano state dichiarate nei giorni scorsi le volontà delle forze politiche. Crediamo quindi, e chiediamo che oggi i lavori del Consiglio debbano terminare anche se di per sé termineranno tra un quarto d'ora, riprendendo la settimana prossima.
Noi non ci sottraiamo all'ordine dei lavori che è stato definito in lunghissime Conferenze dei Capigruppo nella scorsa giornata e con decisioni prese in Aula da parte di tutte le forze politiche. A questo punto chiediamo di iniziare i lavori martedì prossimo e lanciamo un ultimo appello alla maggioranza affinché si voglia tutti insieme approfondire questo tema e portare un valore aggiunto al Consiglio regionale e alla Giunta regionale con un lavoro e un documento che possa tracciare delle linee-guida, possa tracciare un percorso per il sistema sanitario nei prossimi anni e nel prossimo futuro che possa essere utile al Piemonte e rispetto al quale la Commissione d'indagine è lo strumento più adeguato.
Chiudiamo qui con amarezza questi due giorni di Consiglio regionale e prendiamo atto, ahimé, delle posizioni attuali della maggioranza rispetto alla volontà anche di far luce rispetto ad alcune scelte e alcune decisioni assunte negli ultimi mesi in ambito sanitario.
Chiediamo, in questo momento, di chiudere i lavori del Consiglio regionale e di riaggiornarci a martedì prossimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Solo per comunicare che questa maggioranza e il Gruppo della Lega ha intenzione, come abbiamo detto più volte sugli organi di informazione, di dotare il Consiglio regionale di un organo ufficiale per fare chiarezza sulle tante cose che hanno funzionato, soprattutto il sistema ospedaliero e su altre che non hanno funzionato, ad esempio la medicina territoriale.
Non è una questione di nome se Commissione, sottocommissione d'indagine, d'inchiesta, conoscitiva, ma stiamo istituendo un organo ufficiale che possa essere veramente d'aiuto per essere maggiormente pronti e rendere maggiormente efficiente il sistema sanitario Piemontese.
Ribadiamo che il Gruppo della Lega, in primis, che ha l'onere e l'onore di essere forza di maggioranza in questa legislatura, non ha nulla da nascondere. È contenta dell'operato dell'Assessore Icardi, perché riteniamo che abbia fatto miracoli. Infatti, ricordo e sottolineo che il nostro Assessore, la nostra Giunta e la nostra maggioranza hanno raddoppiato le camere di terapia intensiva. Le terapie intensive in Piemonte erano meno rispetto a tante Regioni italiane e sono state triplicate, sono stati decuplicati i laboratori di analisi e nessun piemontese è stato lasciato senza la giusta cura. Hanno avuto tutti le cure essenziali e nessuno è stato lasciato senza la terapia intensiva. Oggi i dati piemontesi sono ottimi, il Piemonte sta fortunatamente uscendo da questa pandemia.
Purtroppo non sappiamo l'evoluzione e, come dice la comunità scientifica bisogna arrivare al vaccino.
Come Gruppo politico pensiamo che sia quanto meno fuori luogo il fatto che si continui a parlare di un "caso piemontese", che non esiste, quando la Regione Emilia Romagna, a parità dei nostri abitanti, ha almeno, ad oggi, 200 morti in più per COVID. Non abbiamo letto una riga sui quotidiani nazionali e regionali del fatto che ci sono questi dati, purtroppo, molto negativi dell'Emilia Romagna. Questo ci spiace, ma è naturale che questa pandemia, che abbiamo conosciuto da poco, è stata difficile da gestire.
Oggi tutti sappiamo cos'è il COVID-19, cos'è un tampone e cos'è un reagente. Vogliamo essere sinceri: fino a tre mesi fa in pochissimi, a parte gli addetti ai lavori, conoscevano buona parte di queste problematiche e di quello che ci è venuto addosso. Quindi, con il senno di poi è facile parlare, ma bisogna veramente ringraziare gli operatori sanitari e anche chi ha dovuto governare una crisi epocale difficilissima da gestire, perché era una novità, era una cosa che ha sconvolto il mondo.
Ripeto, col senno di poi è comodo parlare.
L'altro aspetto che va sottolineato è che il nostro Assessore e la nostra Giunta si sono trovati una macchina ereditata dal centrosinistra e governano da pochi mesi. Sappiamo benissimo che l'80% dei Direttori generali delle ASL non facevano e non fanno riferimento all'attuale maggioranza. Questo è un dato che va ricordato, senza polemica, ma sono le dinamiche della Regione Piemonte, come di tutte le Regioni italiane. Per questo è un dato da ricordare.
La medicina territoriale, purtroppo, non è mai decollata, ma la medicina territoriale deve essere un faro di questa maggioranza, perch deve essere realmente realizzata e sono necessari dei luoghi che vadano a sgravare i pronto soccorsi e gli ospedali. È sicuramente fondamentale avere dei luoghi che siano di sfogo. Per anni si è perseguito il mito degli ospedali unici e oggi si è capito che, invece, bisogna avere tanti ospedali vicini ai territori, perché i posti letto, le terapie intensive e subintensive servono e serviranno.
L'altro aspetto è più politico. Noi abbiamo intrattenuto un'interlocuzione con i Gruppi di minoranza e vogliamo trovare una quadra e le ore che abbiamo davanti serviranno a questo. Tenete presente, però, che dove governa la nostra minoranza, la risposta sull'emergenza COVID dal parte del Governo è negativa.
La risposta su una Commissione sempre in merito a questa emergenza in Regione Emilia Romagna è negativa. Quindi, fatemelo dire per giustezza di cronaca, noi stiamo cercando una soluzione e un contenitore ufficiale lo daremo. I nostri colleghi a Roma e nelle altre Regioni governate dal centrosinistra questo contenitore e questa lente di ingrandimento e questo approfondimento non lo ottengono. Sappiamo benissimo, perché siamo tutte persone che fanno politica, che questa può essere una Commissione che pu lavorare bene e deve essere in questi termini. Non siamo né scienziati n medici, ma facciamo tutti politica e il rischio è che qualcuno voglia fare della speculazione politica o utilizzi una Commissione per una speculazione politica per fare degli attacchi politici quotidiani.
Noi da una parte dobbiamo tutelare anche la nostra maggioranza, perch non può essere esposta ai 4 venti o alla speculazione politica. Quindi, va bene una Commissione o una sotto Commissione o quello che nascerà in queste ore, però deve essere veramente fatta con la serenità, con l'accordo di tutti sul fatto che serva veramente al Piemonte per migliorare il proprio sistema sanitario e tutti dobbiamo evitare di fare speculazione politica.
L'ha detto anche il Presidente Mattarella che non è più il tempo di litigare, perché purtroppo sulla vicenda COVID ci sono dei morti e ci sono delle questioni personali e familiari pesantissime. Il mio augurio è che si segua questa linea e che si faccia chiarezza, però con la massima serenità e sensibilità. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Volevo solamente fare una riflessione, al di là del fatto che ormai è evidente che sia stata calpestata la dignità delle minoranze con questo giochetto che ci ha portato a non discutere neanche della Commissione di indagine. Noi avevamo chiesto una Commissione di inchiesta, ma mi sembrava che la mediazione sarebbe potuta ricadere su una Commissione d'indagine comunque in capo alle minoranze. Non capisco tutta questa preoccupazione.
Il Presidente Preioni ha sottolineato il fatto che sono state fatte per bene tantissime cose e che il Piemonte si è comportato bene in questa emergenza. Per cui non capisco per quale motivo non si dovrebbe istituire questa Commissione d'inchiesta, con la quale avremmo potuto fare luce magari su dei problemi che arrivavano dal passato. Non capisco per quale motivo non collaborare quando saremmo in grado di gestire una Commissione.
Ricordo, tra l'altro, che la maggioranza continuerebbe ad essere maggioranza e che anch'essa potrebbe utilizzare la Commissione per fare luce sui vari aspetti dell'emergenza. Se la maggioranza pensa che le responsabilità arrivano dal passato, potrebbe utilizzare questa Commissione per capire da dove arrivano le responsabilità e per trovare delle soluzioni, per incrementare i servizi che sono stati tagliati e che non sono stati in grado di rispondere alle necessità sanitarie della nostra Regione. Ma che lo facciano! Altrimenti mi viene da pensare qualcos'altro cioè che la coscienza pulita non ce l'hanno così tanto, se hanno paura che le opposizioni ficchino il naso all'interno delle carte. Solamente questo viene da pensare, qualunque persona normale penserebbe questo. Non si farebbe certo prendere in giro da lunghi giri di parole che alla fine non portano a nulla, se non ad un contentino con le redini del tutto sempre ben salde nelle mani della maggioranza e di una Presidenza di maggioranza.
Così non può funzionare e denota una certa paura, una coda di paglia.
Non capisco per quale motivo il Presidente Preioni e la maggioranza, visto che c'è anche stata una gestione commissariale, vogliano sottrarsi a far luce su questa vicenda con una Commissione di indagine, certo in capo alle minoranze, ma non c'è assolutamente niente da nascondere.
Noi non faremmo sconti a nessuno, perché quello che ci interessa è scoprire la verità e fare in modo che questo non riaccada più - e sottolineo, che questo non riaccada più - o comunque per trovare delle soluzioni, perché ricordatevi che settembre è alle porte ed è importante che la politica si prenda le sue responsabilità.
Gli scienziati ci hanno detto che c'è il rischio di un ritorno di questo virus ed è fondamentale aggiustare, nel più breve tempo possibile tutte le inefficienze che ci sono state in questi mesi, per non farci trovare un'altra volta impreparati. Qualcuno ha paura che venga fuori qualcosa di scomodo o ha paura di fare brutta figura sui giornali. Ma signori, non può essere questo il senso di responsabilità di chi governa una Regione importante come il Piemonte: la priorità dev'essere la salute dei cittadini, non l'attacco politico o uscirne puliti sui giornali. La priorità è la salute dei cittadini, punto e basta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Io intervengo a seguito delle parole proferite in Aula dal Capogruppo Preioni. Lo faccio perché buona parte del suo intervento andrebbe assolutamente in linea con la richiesta di una Commissione d'indagine o d'inchiesta. Perché nel voler dire quello che ha funzionato e quello che non ha funzionato, panorama che lei fa e sul quale si può anche concordare mi riferisco alle fatiche della medicina di territorio, ai problemi delle RSA, alla tenuta o comunque all'enorme lavoro svolto dagli ospedali vorremmo comunque capire, come giustamente diceva lei, se questi Direttori generali dell'ASL, nominati da quelli di prima, hanno lavorato bene o hanno lavorato male.
Ma questo è anche un vostro interesse: è anche interesse della maggioranza capire se i nominati della Giunta precedente non sono stati in grado di gestire questa partita.
È proprio dalle sue parole che io, ad un certo punto, non ho capito perché si vuole allentare questo percorso di verità e di accertamento delle responsabilità. A maggior ragione, come diceva lei, se chi è stato (o potrebbe essere) in parte responsabile di una gestione non oculata e non attenta in questo fenomeno è stato nominato dalla Giunta precedente.
Ma se lei lo dice a verbale, a quel punto non si capisce perch chiedo a lei e alla maggioranza di ripensarci - si debbano inventare altre forme giuridiche. Il nostro Regolamento ne prevede due: o di indagine o di inchiesta. Questa è la modalità con la quale si possono affrontare le questioni, con un livello più o meno di profondità rispetto all'azione e agli atti amministrativi: una prevede il superamento del segreto d'ufficio l'altra no.
La maggioranza ha affidato la Presidenza alle minoranze, aspetto che, a mio giudizio, è a maggior tutela della verità delle questioni, ma anche dell'opinione pubblica. Quindi non capisco, da questo punto di vista perché lei affermi che alcune Direzioni erano ancora in capo a coloro che erano stati nominati dalla Giunta Chiamparino e poi non voglia fare chiarezza.
Il mio è un appello a non perdere altro tempo. Io ero convinto, devo dire grazie all'interlocuzione di questo weekend, che si fosse trovata una sintonia rispetto alla Commissione autonomia e alla Commissione sanità sull'emergenza COVID. Avevo già detto precedentemente in aula che era una forma di baratto che, a mio giudizio, non aveva senso di esistere. Ma tant'è.
Abbiamo voluto dire ai piemontesi, come ho già detto ieri, che noi anche se non condividiamo totalmente l'approccio autonomista proposto dalla maggioranza, però siamo disponibili alla votazione: iscriviamola all'ordine del giorno, purché si arrivi ad istituire la Commissione sul COVID.
Mi rivolgo a lei, Presidente Preioni: per buona parte del suo intervento lei ha giustamente difeso l'operato dell'Assessore, raccontando cosa è stato fatto, tutti aspetti innegabili, perché avvalorati dai numeri.
Ma, nell'altra parte dell'intervento, lei dice che a gestire parte di questi processi erano persone che non facevano parte di un mandato fiduciario di questa Giunta. Bene, allora andiamo a capire che cosa è successo. Andiamo a capire se qualcosa non ha funzionato.
Sarebbe un'ulteriore forza per la maggioranza poter dire che le cose non hanno funzionato perché i nomi scelti da quelli di prima non sono stati in grado di gestire questa situazione.
Per chiarezza, non facciamolo per noi, ma per i piemontesi, come spesso ci ricordate. Io penso che tra i piemontesi che hanno vissuto questi problemi e che hanno dovuto piangere un proprio caro in questa situazione ci siano anche tanti vostri elettori, perché per fortuna o purtroppo il COVID non guarda in faccia nessuno! Mi pare opportuno, invece, che ci si prenda questo tempo per tornare in Aula e dire che questo Consiglio regionale non ha nessuna paura di fare chiarezza. Perché dalla chiarezza potrebbe emergere un lavoro eccellente, com'è stato fatto in tanti settori o un lavoro non altrettanto eccellente, com'è stato fatto in altre situazioni.
Penso che lo dobbiamo - e che lo dobbiate - ai piemontesi, e ritengo che l'argomentazione secondo cui "in Emilia Romagna non lo fanno" o "il Governo non lo fa", come ho già ribadito in Conferenza dei Capigruppo, sia sbagliata. Cioè se il Governo non accetta una Commissione d'inchiesta, il Governo sbaglia e non ho nessuna paura a dirlo. Se l'Emilia Romagna non accetta una Commissione d'inchiesta o di indagine sbaglia, e non ho nessuna paura a dirlo.
Se un altro sbaglia, questa non può essere la motivazione per la quale anche voi vi trincerate dietro ad un "no" che non è sull'oggetto, ma sul comportamento altrui. Questo i piemontesi non lo capirebbero.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Io sono esterrefatto dalle parole del Consigliere Preioni, ignaro forse, di aver creato il "caso Piemonte" (ricordo che siamo la seconda Regione per contagi in Italia!), soprattutto dopo le critiche che sono piovute da tutte le organizzazioni dei medici di base, degli operatori sanitari, insomma di tutti quei soggetti che, davanti alla crisi, hanno lavorato per noi e che, purtroppo, hanno pagato più di altri. Già, perch ci dicevano che la gestione è stata quasi esclusivamente ospedaliera; si è parlato di scarsa protezione per il personale, dell'assenza di una strategia di gestione dell'epidemia sul territorio, delle RSA senza controllo, della gestione dei casi emergenti in tantissimi luoghi più promiscui.
Sapete benissimo che cosa non è successo dal 20 febbraio al 20 marzo: nessuna delibera sulle RSA, sui non autosufficienti. E dopo il 20 marzo avete impiegato 21 giorni a pubblicare una delibera che è stata completamente riscritta e che non è pervenuta così a tutte le ASL.
Basterebbe solo questo per dirci cosa dovremmo fare, e cioè chiedere chiarezza, per sapere esattamente qual è stata la filiera di comando. In più, sapere esattamente cosa è successo sui dispositivi di sicurezza, oltre che sapere. Così gestiamo anche una partita che è collegata alla Commissione sull'autonomia, che avete chiesto in cambio dell'istituzione della Commissione di indagine: cioè voi siete talmente ipocriti da non capire neanche che cosa avete fatto fino in fondo.
Lo dico con tutta la tranquillità del caso: noi riteniamo questo comportamento indegno e da voltagabbana: sapete perché? Perché la cosa più grave che avete fatto in questi giorni è stata quella di trasformare una Commissione d'inchiesta in una Commissione di indagine, e poi di presentarsi davanti alla Conferenza dei Capigruppo con una proposta che non era neanche approvata da tutta la maggioranza. Oggi apprendiamo dal Consigliere Preioni che, in realtà, è la Giunta a non accordare questa Commissione.
Allora, la dico così: fino a qualche settimana fa alcuni membri della Giunta si dicevano pronti a difendere il proprio operato e affermavano che nel caso, sarebbero andati in galera a testa alta. Non l'abbiamo detto noi! Ora, detto sinceramente, nessuno di noi spera, auspica e pensa che l'epilogo sia questo. Ma la Giunta, dopo aver bloccato la Commissione d'inchiesta, non vuole più nemmeno la Commissione di indagine proposta come mediazione in questi giorni? Ma allora - ve lo chiediamo - di cosa hanno paura il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi? Se temono una semplice Commissione di indagine consiliare - politica, peraltro, come diceva il Consigliere Preioni - chissà che cosa pensano dinnanzi alle notizie delle inchieste aperte dalle Procure piemontesi per tentata strage! Ma, allora, non sarà compito del Consiglio regionale indagare su che cosa è successo nelle nostre ASL? Abbiamo delle delibere che vorremmo consegnare alla Commissione di inchiesta o di indagine che dicono che i pazienti non negativizzati, senza secondo tampone, possono rientrare nelle RSA: possiamo discutere nel merito di che cosa è successo? E guardate che questo è solo uno dei tanti casi! Noi vogliamo verità e giustizia per quei morti nelle RSA! Il fatto che qualcuno ci abbia detto tranquillamente che le Unità di crisi non possono fare i necrologi e possono tranquillamente dire che sono morte solo 400 persone in più nelle RSA rispetto allo scorso anno. A parte che quei dati non sono reali, perché molte persone sono morte nelle RSA senza tamponi: possiamo pretendere verità e giustizia per tutte quelle morti? Possiamo capire che cosa è successo? Voi avete scaricato le responsabilità su tutti; avete già chiaro chi sono i responsabili, ma noi no! Noi vogliamo, non solo sapere che cosa è successo e vogliamo farlo prima che lo faccia la Magistratura, ma vogliamo capire com'è andata la filiera di comando. Vogliamo sapere esattamente cos'è successo anche negli appalti e nei subappalti, perché alcune cose non sono chiare. Quando ve l'abbiamo chiesto tranquillamente con un accesso agli atti, con delle richieste di interrogazioni, voi non ci avete risposto.
Per cui, se l'unico modo è la Commissione d'indagine, facciamo la Commissione d'indagine. Se avete paura anche della Commissione d'indagine non solo delle Commissioni di inchiesta (lo ricordo per chi ci ascolta: la differenza è che nella Commissione d'inchiesta i dati secretati possono essere dati ai Consiglieri, nella Commissione d'indagine no) e non volete neanche questo, mi spiegate cosa vuol dire quando dite che siete disponibili ad avviare strumenti che ci portino a conoscere esattamente cosa è successo? Ma di chi ci dovremmo fidare? Di una proposta fatta da chi sta dentro la task force? Della Commissione sanità? Non prendiamoci più in giro: ci dite che avete ancora tempo fino a martedì. Avete preso in giro l'intero Consiglio regionale. Altro che "ciaparat", i voltagabbana come voi non dovrebbero più fare proposte politiche, perché noi ci dovremmo fidare solo se queste proposte vengono fatte davanti a un notaio.
Questa è la morte della politica.
Oggi Preioni ha sancito la fine di questo tipo di iniziativa, perché se non c'è mai responsabilità, se non si è mai conseguenti neanche sulle proposte che si fanno, beh, allora diciamocelo - diciamocelo - cosa serve la democrazia, se voi pensate che non sia uno strumento utile? Se dite che davanti alla crisi voi non sapete. Guardi Preioni, non doveva mica farlo lei, non è che doveva sapere tutto sui virus e neanche sui dispositivi di sicurezza. Esistono Direttori e Dirigenti, quelli scelti dalla politica, e se non li avete scelti voi e li avete lasciati lì o li avete promossi, è un problema anche vostro. Se volete indagheremo anche su questo. Indagheremo anche su questo! Cerchiamo solo di farla finita: se avete una proposta fatela. Ne avevate una, poi ne avete fatta un'altra e adesso tentate - avete detto la quarta via. Ma quale quarta via! Come vi diceva il Consigliere Magliano o c'è la Commissione d'inchiesta o di indagine. Tutto il resto, per favore non proponetecelo neanche, soprattutto dopo quello che avete fatto in questi due giorni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie della parola, Presidente.
Gli argomenti su cui voglio lasciare agli atti l'opinione del nostro Gruppo sono due. Uno è il modo in cui siamo arrivati a questa situazione situazione che hanno descritto i miei colleghi poc'anzi, cioè l'evidente mancato rispetto di accordi precedenti rispetto alla successione degli eventi che avrebbero dovuto avvicendarsi in Aula. Era un accordo che prevedeva l'apertura di una discussione su una legge omnibus della maggioranza, ma che, tra le altre, prevedeva anche l'istituzione della Commissione autonomia e della Commissione che si sarebbe dovuta occupare delle vicende-dubbio, delle vicende su cui è opportuno approfondire riguardanti il COVID.
Fino a ieri, grazie a interlocuzioni multiple e a sforzi di buona volontà, soprattutto da parte dell'opposizione, sembrava essere arrivati anzi, non sembrava, per quanto mi riguarda consideravo di essere arrivato a un accordo, cioè consideravo che la successione in Aula, di quello che avrebbe dovuto accadere, era ciò che ci eravamo detti. Oggi, invece apprendo, devo dire con amarezza oltre che con stupore, che l'accordo si fermava a ciò che era previsto dalla maggioranza e non ciò che invece era previsto dall'opposizione.
Prendo atto di questo aspetto. Mi si dice che è intervenuta la Giunta e mi sembra anche giusto condividerlo con i cittadini - e che quindi, in quel momento, la maggioranza stava prendendo degli accordi con l'opposizione, senza aver verificato se la Giunta fosse d'accordo. Di conseguenza, una volta che la Giunta ha detto di non essere d'accordo anche l'opposizione ha dovuto rendersi conto che ciò che diceva la maggioranza non era ciò che si sarebbe potuto fare.
Mi viene da chiedere se non sarebbe opportuno che maggioranza e Giunta si accordassero sulle loro politiche prima di interloquire con gli altri appartenenti all'Aula, in particolare per quanto riguarda l'opposizione per rispetto dell'opposizione, ma anche per rispetto di se stessi.
Per me, la credibilità è uno degli aspetti fondamentali nell'interlocuzione politica. Rispetto alla Commissione d'inchiesta, anche l'opposizione si era resa disponibile ad accettare una Commissione di indagine che, come già è stato spiegato, ha delle possibilità in meno di interagire, perché non può accedere a tutti i documenti eventualmente necessari. Prevedevo e mi aspettavo che questo sarebbe capitato e devo dire che era proprio lontano dal mio modo di concepire i rapporti con l'altro chiunque esso sia, che una cosa del genere oggi potesse capitare.
Oggettivamente è capitato. Prendo atto del fatto che Giunta e maggioranza si parlano a giorni alterni, o comunque cambiano opinione nel corso del tempo. Questo mi spaventa e mi rende perplesso anche per il futuro governo del nostro territorio e del nostro Piemonte, a cui senz'altro tutti vogliamo bene in ogni parte di questo emiciclo.
Dette le perplessità rispetto a questa prima parte del ragionamento sull'istituzione della Commissione, la seconda parte riguarda invece.
Ricordo solamente che ciò che viene scritto nell'interlocuzione su WhatsApp, che rimane a verbale e ho visto alcune considerazioni poco attinenti al modo in cui si dovrebbe esprimere un Presidente all'interno del Consiglio regionale. Comunque questo è un altro aspetto.
Ritorno sull'altro tema. Mi spiace che la maggioranza consideri che l'opposizione avrebbe potuto interpretare il proprio ruolo se non come quello di un approfondimento degli aspetti dubbi e degli aspetti che andavano migliorati nell'ambito della sanità regionale. Siamo tutti consapevoli che non è stata una passeggiata, anzi, è stato un periodo drammatico e che purtroppo alcuni elementi organizzativi sono venuti meno.
Sarà pur vero che i Direttori generali sono stati nominati dalla precedente legislatura, ma in ogni caso non è che in quanto tali noi avremmo chiesto che fossero sottratti all'approfondimento. È anche vero che l'Unità di crisi e la task force sono stati nominati dalla nuova e che l'Unità di crisi è stata soppiantata dalla task force e sostituita in corso d'opera, a fronte di un lavoro che forse non aveva soddisfatto completamente neppure la Giunta. Il problema, quindi, non era tanto dell'opposizione.
Mi spiace che il modo in cui la maggioranza ha ritenuto come l'opposizione avrebbe potuto interpretare quella Commissione sia così distante da quello che era, almeno mia intenzione, e considero intenzione di tutto il resto dell'opposizione, se non il desiderio di fare chiarezza e di capire quali sono stati gli elementi fallaci in questo percorso, che oggettivamente molte sofferenze ha causato ai cittadini piemontesi e che tutti avremmo voluto evitare e che, soprattutto con un lavoro ben fatto tutti vorremmo poter garantire di evitare in futuro.
Spero che da qui a martedì ci siano ancora i tempi per fare dei ragionamenti che consentano di avere soddisfazione, ma non è tanto soddisfazione dell'opposizione e della maggioranza, ma dei cittadini piemontesi, perché è chiaro che se si affiderà questo ragionamento a una sottocommissione, che non solo non avrà la possibilità di accedere a documenti secretati, ma che eventualmente avrà, nella sua guida, anche la maggioranza.
È chiaro che a quel punto la sua stessa funzione perderà di significato per tutti, non tanto per l'opposizione, ma - ripeto - per tutto il territorio di cui questa stessa Commissione dovrà occuparsi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone. Spero che non stesse guidando lei e fosse fermo a un passaggio a livello senza cintura, perché .



GIACCONE Mario



GIACCONE Mario

. sarebbe caduto più volte. Mi conforta il fatto che lei sia preoccupato per la mia incolumità.



PRESIDENTE

Assolutamente, perché poi vengono a riprenderci sul fatto che i Consiglieri regionali guidano senza cintura e tutte quelle situazioni che i giornali creano ad hoc.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.
Ricordo che siamo alle ore 18.17.



PREIONI Alberto

Per una precisazione, Presidente, perché come maggioranza io vengo spesso citato, mi danno sempre importanza; da una parte, me ne compiaccio dall'altra, garantisco di non avere tutto questo potere. Non è che decido tutto io in questa maggioranza! Una precisazione per il Consigliere Grimaldi: mi pare di ricordare che l'inesistente Ministro della sanità sia del suo stesso partito e non mi pare che lui abbia la stessa avvenenza che usa con il Governo e con il suo Ministro nelle sue filippiche contro la Regione Piemonte.
Grazie, solo questo.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Guardi, prima di parlare del Ministro Speranza e dire che è inesistente, dovrebbe guardare cosa avete messo in campo: siete riusciti a dire che il Veneto ha disobbedito allo Stato, quando semplicemente il Veneto si è ricordato di avere dei poteri ordinari sulla sanità. Voi siete non solo dei voltagabbana, ma veramente degli incapaci, perché oggi ci avete addirittura chiesto di barattare la Commissione autonomia con la Commissione d'indagine, continuando a pensare che vi servano poteri speciali quando in questa crisi non avete saputo gestire quelli ordinari.
Guardi che nella vigilanza attiva non c'entra proprio niente il Ministro Speranza: i tamponi li doveva fare la Regione Piemonte e se migliaia di cittadini piemontesi sono rimasti senza tamponi è responsabilità nostra, non del Ministro Speranza! E se quelle persone si sono aggravate e sono finite negli ospedali è responsabilità della Regione Piemonte. Se lo ricordi quando chiede l'autonomia e si ricordi anche che se in questo Piemonte nessuna delle persone in isolamento è stata più raggiunta dalle USCA, è una responsabilità della Regione Piemonte. E guardate che non ve lo sta dicendo l'opposizione, ve lo stanno dicendo tutti! Voi continuate a dire che è andato tutto bene, ma non è andato tutto bene in questa crisi. I piemontesi lo sanno, la Procura della Repubblica lo sa, lo sanno tantissimi cittadini.
Volete scappare dalle Commissioni politiche? Non scapperete dalla realtà, perché purtroppo le cose sono successe e tutti sanno anche come sono state fatte alcune cose. Noi vogliamo, però, indagare lì dentro capire esattamente la catena di comando.
Quindi, Consigliere Preioni, continui a stare lì tranquillo, a dire che avete fatto tutto perfettamente; noi siamo felici di questo, quindi sarete serenissimi di affrontare una discussione con noi nella Commissione d'inchiesta che martedì andremo a votare, spero finalmente, perché potreste scappare, nel frattempo.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame deliberazione n. 7 "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente con competenze in materia di autonomia, affari istituzionali, federalismo, enti locali, sburocratizzazione e semplificazione"


PRESIDENTE

Alla PDCR n. 7 sono arrivati dieci emendamenti. Essendo stata chiusa come dicevo - la discussione generale, nella prima seduta utile calendarizzata nella prossima riunione dei Capigruppo per discutere il proseguimento della delibera n. 7, inizieremo la discussione sugli emendamenti.
La Conferenza dei Capigruppo sarà convocata nella giornata di domani.
Nel frattempo, abbiamo superato le ore 18. Come intesa, si era deciso di interrompere il Consiglio regionale.
Con questo, se non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori possiamo chiudere la seduta. Ringrazio tutti e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.21)



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