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Dettaglio seduta n.71 del 05/05/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 242 presentata da Frediani, inerente a "Piano di screening della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.
Prego gentilmente i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
Cominciamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 242 inerente a "Piano di screening della Regione Piemonte".



FREDIANI Francesca

Mi scusi, Presidente, ma ho perso l'audio per un attimo: ha chiamato la mia interrogazione?



PRESIDENTE

Sì, Consigliera Frediani: può illustrare la sua interrogazione per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non attivo la videocamera perché la mia connessione oggi è particolarmente lenta.



PRESIDENTE

Va bene, comprendiamo.



FREDIANI Francesca

L'Assessore Icardi è presente?



PRESIDENTE

Mi aveva detto di sì.
Farei ancora una verifica: Assessore Icardi, è presente? L'avevo chiamato prima e mi aveva confermato la sua disponibilità.



FREDIANI Francesca

Era solo per capire se rispondeva lui o se avesse delegato qualcuno.



PRESIDENTE

Ha ragione.
Come ho detto, avevo addirittura chiamato prima e mi aveva confermato la sua presenza. Le chiedo solo un attimo di pazienza.



FREDIANI Francesca

Glielo chiedo perché abbiamo invertito l'ordine di trattazione; magari aveva fatto dei calcoli sulle tempistiche.



PRESIDENTE

Ne sono tutti a conoscenza.



(Il Consigliere Segretario Gavazza contatta telefonicamente l'Assessore Icardi)



PRESIDENTE

L'Assessore chiede cortesemente di posticipare la trattazione dell'interrogazione di cinque minuti.
Sospendiamo quindi la seduta per qualche minuto. Riprendiamo alle ore 14.15.
Mi scusi, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Era solo perché avevo un'urgenza, per cui avevo chiesto di anticipare la trattazione della mia interrogazione.



PRESIDENTE

Lo so. Come Uffici ci siamo mossi e a breve l'Assessore si collegherà. Nel giro di cinque minuti riprenderemo la seduta.



FREDIANI Francesca

Grazie.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.08 riprende alle ore 14.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta immediata n. 238, inerente a "Erogazione fondi cultura anni 2018-2019"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 238.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
In realtà, il tema dell'interrogazione è già stato ampiamente dibattuto perlomeno nel dibattito pubblico di questi giorni. C'è la necessità, per buona parte del comparto culturale, di avere a disposizione quei fondi che la Regione deve, e che ordinariamente arrivano con un ritardo di uno o due anni, secondo le disponibilità finanziarie dell'Ente, già in questo periodo. Si tratterebbe del contributo 2018-2019.
Questa esigenza dipende ovviamente dal fatto che, con l'emergenza Coronavirus, da un lato, sono venuti meno tutti gli ingressi legati ai pubblici che possono partecipare alle iniziative e, dall'altro dall'incertezza che regna ancora circa le progettualità o i sostegni pubblici che arrivano nel 2020. Tutto ciò rende ancora più necessaria la disponibilità di queste risorse.
Sappiamo che la Giunta si è fatta carico di annunciare questa intenzione in diverse occasioni, però a me risulta che sul territorio, sia sul 2018 (più raramente) sia sul 2019 (più frequentemente), siano ancora tante le partite da liquidare, per cui ci interessava sapere a che punto siamo con queste erogazioni e con quali scansioni temporali la Giunta si prefigge di rispondere nei prossimi tempi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola all'Assessore Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente, e ringrazio anche il Consigliere Valle.
Giustamente sono a conoscenza delle difficoltà di tutto il comparto culturale.
Come il Consigliere Valle sa, noi ci stiamo attivando anche con misure legislative, quindi posso rispondere dicendo che, con l'approvazione della legge di bilancio di previsione 2020-2022 del 31 marzo 2020, sono state stanziate quelle risorse di cassa per far fronte ai pagamenti dei contributi dovuti, risorse che in questo momento di grave crisi economica dovuta all'emergenza COVID possono costituire una boccata d'ossigeno in attesa dell'adozione di specifiche misure, sia nazionali che regionali, a supporto dell'intero comparto.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Assessore, non la sentiamo più!



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Mi sentite?



PRESIDENTE

Adesso sì, proceda.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Avete perso la prima parte o l'avete sentita?



PRESIDENTE

Io un pezzettino, proprio le ultime cinque o sei parole.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Volevo chiedere al Consigliere Valle se ha sentito o se devo ripetere.



VALLE Daniele

Gli ultimi dieci secondi.



PRESIDENTE

Sì, anch'io.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Sono consapevole - ripeto - della difficoltà di tutto il comparto culturale. Come il Consigliere Valle sa, ci stiamo muovendo anche sul piano legislativo per dare delle risposte e salvaguardare tutto quello che è il patrimonio culturale piemontese.
Con l'approvazione della legge di bilancio di previsione 2020-2022, che è passata il 31 marzo, sono state stanziate risorse di cassa per far fronte ai pagamenti dei contributi dovuti; risorse che in questo momento, è vero di gravi crisi economica dovuta a questa situazione straordinaria che fa seguito all'emergenza COVID, possono costituire un'importante boccata d'ossigeno, in attesa delle adozioni di specifiche misure, sia nazionali sia regionali, che siano proprio a supporto dell'intero comparto.
Gli Uffici della Ragioneria centrale stanno, pertanto, procedendo al pagamento degli atti di liquidazione, in linea generale nel rispetto del criterio oggettivo della storicità del debito. La situazione dei pagamenti effettuati al 30 aprile 2020, è di euro 24 milioni 360.234,11.
Un totale di atti di liquidazione, con ordinativo di pagamento, relativi all'annualità 2018, e anche pregresse al 2017, di euro 16 milioni 860.164,30. Lo fa la nostra Direzione e sono già stati pagati per questi contributi pregressi all'annualità 2018 e anche 2017. C'è invece un totale di atti di liquidazione, un ordinativo ovviamente di pagamento, relativi all'annualità 2019 di euro sette milioni 500.069,81. Anche questi sono stati posti in essere. Chiaramente si precisa che lo stato degli atti di liquidazione, cui la Direzione ha fatto sollecito alla Ragioneria centrale per il pagamento, è in continua evoluzione, in quanto alcuni, soprattutto riferiti all'annualità 2019, sono in via di perfezionamento.



VALLE Daniele

Scusi, Presidente, solo per chiedere se posso ricevere per e-mail la traccia della risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Assolutamente, è dovuta.



VALLE Daniele

Grazie. Grazie mille.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 242 presentata da Frediani, inerente a "Piano di screening della Regione Piemonte" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
242.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve. Sappiamo che la Regione, più precisamente l'Assessore alla sanità, ha dichiarato che il 4 maggio, cioè ieri, sarebbero iniziati i test sierologici sul personale sanitario, inclusi i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e gli specialisti convenzionati. Ovviamente abbiamo letto la notizia rispetto a questi test che dovrebbero essere adesso, effettuati su larga scala, anche per consentire di avere informazioni più precise rispetto alla presenza e alla diffusione del virus, anche per valutare la possibilità di utilizzare strumenti di controllo, in vista ovviamente.
Non in vista, ma ormai la Fase 2 è avviata, comunque compatibilmente con la Fase 2, che prevede che molte più persone ritornano sul luogo di lavoro per cui cerchiamo di mettere queste persone nelle maggiori condizioni di sicurezza possibile.
Questo si nota anche perché nella circolare che abbiamo avuto modo di visionare, da parte della Direzione dell'Assessorato, si specifica che, in caso di richiesta, da parte del datore di lavoro, anche i dipendenti di un'azienda possono accedere a questi test.
Ci stupisce, invece, vedere che sia interdetto l'accesso alla possibilità di effettuare questi test ai privati cittadini. Ci sono alcuni laboratori privati che hanno, attraverso dei protocolli, avuto la possibilità di eseguire i test, però per il momento - ripeto - soltanto riservati al personale sanitario o dipendenti di aziende che ne facciano richiesta mentre, per quanto riguarda il privato cittadino, pare non sia prevista la possibilità di accedere ai test, nemmeno a pagamento, per chi volesse verificare la sua condizione e capire se abbia superato la malattia, o se l'abbia contratta e possa ritenersi, non dico tranquillo, perché non abbiamo ancora certezze (credo che questo sia uno dei punti che ha spinto l'Assessorato a prendere questa decisione).
Volevo capire se in futuro, come sta avvenendo in altre Regioni, si pensi di poter estendere la possibilità di eseguire questi test anche ai privati cittadini, dietro il pagamento del servizio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con la deliberazione del 21 aprile 2020, n. 1-1253 SARS-CoV2, la Giunta regionale ha attivato un piano di screening regionale, ai fini di effettuare una valutazione epidemiologica attraverso l'effettuazione di test sierologici, a favore, innanzitutto, del personale del Servizio Sanitario Regionale, dei medici specialisti ambulatoriali, degli operatori del 118 e dei medici convenzionati.
Questo ovviamente è un primo passaggio, poi ve ne saranno altri come, per esempio, per altri operatori della sanità quali dentisti e le Forze dell'ordine, come stiamo già facendo. Tale piano è finalizzato a verificare la risposta immunitaria nei confronti di SARS-CoV-2 del personale del Servizio Sanitario Regionale, tramite l'effettuazione di test immunometricoIgG semi quantitativo (testsierologico per le IgGantiproteine S1 S2 SARS-CoV2).
L'analisi è estesa, oltre al personale dipendente del SSR, anche ai medici specialisti ambulatoriali e agli operatori del 118 che operano nel Servizio Sanitario Regionale, nonché ai medici convenzionati (medici di base guardie mediche e pediatri di libera scelta).
L'atto deliberativo stabilisce che i test siano eseguiti dalla rete dei laboratori pubblici e destina per i test e le attività a essi correlate un ammontare massimo di sei milioni di euro, da adeguarsi eventualmente con successiva DGR a seguito di puntuale definizione dei costi, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, poiché l'attuazione del medesimo trova copertura nell'ambito delle risorse assegnate all'ASL di cui agli atti del riparto del Fondo sanitario e delle risorse di cui al DL 17 marzo 2020 n. 18.
Riguardo all'attivazione di un piano di screening ai fini di una valutazione epidemiologica che comprenda non solo il personale sanitario la Regione Piemonte, insieme alle altre Regioni, per gara del Governo, ha aderito a un'indagine di sieroprevalenza della popolazione inerente all'infezione da Coronavirus promossa dalla Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero dalla Salute.
Quest'indagine permetterà di determinare l'estensione dell'infezione alla popolazione e la sua prevalenza, così da meglio comprendere le caratteristiche epidemiologiche del virus.
Lo studio è organizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT). A livello nazionale, sarà selezionato un campione di 150.000 persone, stratificate per età, genere, area di residenza e settore di attività, cui sarà proposto di fare un prelievo sierologico.
Più nel dettaglio, noi siamo in una prima.



PRESIDENTE

Assessore, scusi un attimo.
Chiedo gentilmente di spegnere i microfoni a chi non è titolato a parlare.
Grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Coerentemente con le indicazioni del Ministero, abbiamo chiesto di non estenderlo ai privati cittadini, perché, nel caos dei test non riconosciuti e non validati, si sarebbero potute creare false aspettative e dei problemi per la popolazione. Al contrario, da ieri abbiamo liberalizzato, cioè permesso a tutti i laboratori di effettuare test ai privati cittadini, su richiesta e a pagamento - test validati dal Ministero - quindi c'è la possibilità, come in altre regioni, di fare i test, limitatamente a quelli validati dal Ministero, che ovviamente daranno, raccogliendo i dati dei laboratori, un valore anche epidemiologico.
Resta il fatto, come confermato dalla comunità scientifica nonché dalla circolare ministeriale, che questi test, a oggi, non hanno un valore diagnostico, ma sono uno screening sulla popolazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi, e grazie alla Consigliera Frediani.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Università

Interrogazione a risposta immediata n. 239 presentata da Rossi, inerente a "Coinvolgimento del CRIMEDIM nel gruppo di lavoro previsto per il contrasto dell'emergenza sanitaria COVID-19"


PRESIDENTE

Chiedo gentilmente se il Consigliere Rossi è collegato.
Consigliere Rossi, mi sente?



ROSSI Domenico

Presidente, ci sono.



PRESIDENTE

Benissimo.
Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 239.
La parola al Consigliere Rossi, per tre minuti, per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Scusi, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.



FREDIANI Francesca

Solo per segnalare che ho scritto in chat se posso avere la risposta scritta dell'Assessore Icardi all'interrogazione precedente.



PRESIDENTE

Sì. Comunico a tutti gli Assessori che tutte le risposte vanno trasmesse per iscritto agli interroganti.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In maniera irrituale, sul question time della collega Frediani, chiedo se oltre alla risposta dell'Assessore Icardi, si può avere anche il documento citato dall'Assessore stesso, quando ha detto: "Da ieri abbiamo liberalizzato i test". Chiedo se si può avere quel documento. Grazie.
Tornando alla domanda del mio question time, molto semplice (già dal titolo si comprende), nelle settimane scorse avevo scritto una lettera aperta al Presidente Cirio, chiedendo, nella fase in cui si andavano a ricostituire dei gruppi di lavoro per la Fase 2, di convivenza con il virus, di coinvolgere il CRIMEDIM, il Centro di Ricerca Interdipartimentale in Medicina di Emergenza e dei Disastri e Informatica, applicata alla didattica e pratica Medica.
Già nella fase iniziale dell'emergenza avevo posto all'attenzione dell'Assessore tale richiesta, ma non si era ritenuto di dover agire in questa maniera.
Si tratta di un istituto di ricerca che opera all'interno dell'Università del Piemonte Orientale, di eccellenza internazionale in tema di medicina d'emergenza e dei disastri, che da anni organizza un master internazionale proprio su questi temi. È un punto di riferimento accademico ed è anche riferimento per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, avendo accumulato negli anni un'esperienza sul campo (alcuni dei componenti del Centro hanno partecipato attivamente all'emergenza del virus Ebola in Africa).Il 24 aprile scorso ho chiesto ufficialmente al Presidente Cirio di coinvolgere il CRIMEDIM, proprio per non perdere le competenze internazionali che abbiamo sul territorio piemontese. Il Presidente Cirio mi ha risposto dicendo che aveva inoltrato la comunicazione all'Unità di crisi e all'Assessore competente.
Da qui è nata l'interrogazione, per conoscere se e come l'Assessorato intenda coinvolgere il CRIMEDIM nella sfida che l'emergenza COVID ha posto alla Regione Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie.
Intanto, una nota di servizio: ho inviato alla Consigliera Frediani e al Consigliere Rossi la risposta che mi chiedevano, via whatsapp. Possono già vederla, poi eventualmente la mandiamo in modo ufficiale via mail.
Per quanto riguarda il CRIMEDIM, ricordo che il Consigliere Rossi ne parl con il Presidente e che quella possibilità fu segnalata all'Unità di crisi e all'allora Commissario, nonché al sottoscritto, per conoscenza. Se ne parlò personalmente con il Commissario, dicendo: "Vedete voi sull'attivazione".
Questo è stato il mio ruolo. Mi è spiaciuto leggere sui giornali virgolettato, da parte del Consigliere Rossi, mie presunte parole che, di fatto, non ho mai pronunciato. Si diceva: "Icardi: non ci servono gli esperti". Questo non è mai stato detto e mi spiace doverlo rimarcare.
Per quanto riguarda la risposta all'attuale interrogazione, certamente com'è stato fatto prima, credo sia molto utile l'apporto di questo istituto. L'avevo chiesto e sottolineo che l'Assessore alla sanità funge da supervisore sull'operatività dell'Unità di crisi, che ha un'autonoma facoltà di decidere e di prendere decisioni in merito all'emergenza COVID.
L'ho segnalato allora e lo segnalerò adesso, anche ai nostri Uffici. Lo segnalerò anche al dottor Ripa, responsabile del Settore Programmazione dei Servizi sanitari e socio-sanitari, chiedendogli espressamente di contattare il Centro per un opportuno coinvolgimento nel gruppo di lavoro.
Lo farò come Assessorato, perché la potestà decisionale dell'Unità di crisi è rimessa nelle mani del Commissario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per la risposta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Rossi, di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

La parola al consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Scusi, Presidente.
Per fatto personale, solo una breve nota su quanto ha detto l'Assessore perché non vorrei essere stato frainteso.
L'Assessore sa che i titoli non li scrivono i Consiglieri regionali: quello che io ho dichiarato e che dichiaro anche adesso, Assessore, è che a fine febbraio, quando io posi la questione del CRIMEDIM, lei non rispose dicendo che non aveva bisogno di esperti, ma disse: "Con i numeri.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Rossi, atteniamoci all'iter delle interrogazioni.



ROSSI Domenico

Presidente, se l'Assessore sostiene che ho detto una cosa non vera devo poter replicare. È un fatto personale, altrimenti...



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Era sul giornale.



ROSSI Domenico

Mi deve concedere, da Regolamento, quest'intervento.
L'Assessore rispose: "Con i numeri che abbiamo" - e a fine febbraio questi numeri davano ragione a lui - "non abbiamo bisogno e speriamo di non avere bisogno di specializzati in epidemie di grandi numeri".
Questo lo dico anche adesso, perché mi è stato riferito, ma i numeri che avevamo a fine febbraio (il 27 febbraio) lo consentivano. Poi, la situazione è cambiata, quindi oggi ritengo opportuno, avendo queste competenze, coinvolgerle.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Consigliere Rossi, la pregherei, la prossima volta, di specificare meglio ai giornalisti.



ROSSI Domenico

Posso recuperare il comunicato stampa, così vede quello che ho scritto io.



PRESIDENTE

Grazie all'Assessore Icardi e al Consigliere Rossi.
Procediamo.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 240 presentata da Avetta, inerente a "Taxi e COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 240.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
La questione che abbiamo sollevato con quest'interrogazione ci pare particolarmente allarmante, perché è tanto singolare quanto ingiustificabile che alcuni pazienti COVID, all'atto della dimissione dalla struttura sanitaria e, quindi, probabilmente ancora positivi seppure in via di guarigione, non siano stati trasportati con ogni cautela possibile dalle strutture alle loro abitazioni ma, invece, molto più banalmente, sono stati affidati al servizio pubblico di taxi, con tutte le conseguenze pericolose in termini di contagio che ciò comporta e che abbiamo evidenziato nell'interrogazione.
Per questo motivo, abbiamo chiesto di sapere dall'Assessore se esiste, come crediamo esista, un protocollo di trasporto dalle strutture al momento della dismissione, ma anche di sapere per quale ragione non sia stata data tempestiva risposta alla cooperativa taxi che ha scritto, ormai più di un mese fa, alla Regione.
La mancanza di risposta (non so se sia arrivata oggi, ma ce lo dirà l'Assessore) ha indotto la cooperativa stessa a coinvolgere addirittura la Prefettura di Torino per avere notizie in merito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Esiste un protocollo e, con nota del 25 marzo 2020, l'Unità di crisi trasmetteva alle ASL indicazioni per la gestione delle dimissioni dei pazienti con infezione da Coronavirus, mettendo in risalto, tra l'altro quali dovevano essere le precauzioni da adottare per gli spostamenti dei pazienti COVID, sia paucisintomatici sia asintomatici.
Stante la rilevanza di questo problema, la stessa Unità di crisi, nel ribadire le indicazioni già presenti nella comunicazione del 25 marzo, in data 19 aprile (con nota n. 19438), ha precisato che è fatto divieto utilizzare mezzi pubblici, ivi compresi i taxi, per gli spostamenti per motivi sanitari di pazienti corrispondenti COVID positivi, paucisintomatici e asintomatici.
La circolare ribadisce che devono essere privilegiati gli spostamenti sui mezzi delle strutture ospedaliere e delle associazioni e, ove ciò non fosse possibile, possono essere consentiti gli spostamenti su mezzi privati, alle condizioni già previste dalla citata nota del 25 marzo 2020.
È cura delle Direzioni aziendali far sottoscrivere al paziente dimesso rientrante in categorie specifiche, un documento ad hoc, nel quale è riportato che, nel caso in cui non si possa ricorrere allo spostamento con mezzi della struttura ospedaliera e delle associazioni, dovrà ricorrere a spostamenti con mezzi privati. Nello specifico, mezzo proprio condotto dal paziente stesso, il quale dovrà indossare la mascherina chirurgica e sarà necessario procedere all'igienizzazione adeguata delle superfici interne del mezzo; poi, con mezzo proprio condotto da altra persona, anche congiunto, del paziente sottoposto a quarantena, sia il paziente sia il conducente dovranno indossare la mascherina chirurgica e all'interno del veicolo il paziente dovrà restare alla massima distanza dal conducente e sarà necessario procedere all'igienizzazione adeguata delle superfici interne del mezzo, dopo il trasporto.
Infine, nel documento è fatto divieto utilizzare i mezzi pubblici.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 241 presentata da Sacco, inerente a "Analisi di tamponi vecchi di settimane e rischio di inquinamento dei dati sulla diffusione dei contagi"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 241.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho voluto.



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, la sentiamo male.



SACCO Sean

Mi sente?



PRESIDENTE

Continua a sentirsi male.



SACCO Sean



PRESIDENTE

La sentiamo ancora male. Provi a spegnere la telecamera.



SACCO Sean

Considerato che questo mese la Provincia di Alessandria ha registrato numeri particolarmente allarmanti sui contagi, che si sono ridimensionati negli ultimi giorni, e considerato che ho ricevuto diverse segnalazioni, in merito a dei sanitari, ai quali è stato fatto il tampone molte settimane fa, ma il cui risultato è arrivato da poco tempo, se questa pratica avesse avuto un utilizzo particolarmente ampio, si rischierebbe di pubblicare dati sui contagi temporalmente falsati, perché mostrerebbe una fotografia della diffusione del virus, almeno per quanto riguarda la Provincia di Alessandria (non so se ci sono situazioni simili nel resto del Piemonte) che, dal punto di vista dell'arco temporale, non corrispondono alla realtà.
Questo ci restituirebbe dei dati, come già anticipato, falsati, in quanto se la comunicazione dell'ente preposto sul risultato del tampone (positivo o negativo) non viene correlata al momento in cui è stato eseguito il tampone, ma al momento in cui è stato non solo processato, ma anche pubblicato, sul dato ci sarebbe una discrasia di diversi giorni, se non di settimane, che non ci permetterebbe di avere un reale ritorno di quello che è il dato sui contagi all'interno della provincia e, quindi, rischieremmo di vedere oggi la fotografia della realtà di qualche settimana precedente.
Se questo fosse vero e se nella provincia di Alessandria, almeno nelle ultime settimane, sono stati analizzati tamponi conservati da oltre una decina di giorni (anche perché non ci sono evidenze scientifiche), potrebbe anche essere anche il tampone, nel frattempo, abbia subito delle alterazioni, visto il lungo periodo in cui è stato conservato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per le analisi dei tamponi dei casi sospetti, l'ASL si avvale di laboratori autorizzati della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, se la interrompo. Forse, sentiamo una voce di sottofondo intorno a lei, che non capiamo da dove arrivi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

È il Presidente in un'altra stanza.
Dicevo, per le analisi dei tamponi dei casi sospetti d'infezione, l'ASL si avvale dei laboratori autorizzati dalla Regione e, in particolare, fa riferimento all'ASO di Alessandria.
La domanda di accertamenti tramite tampone è in fase di crescita costante e, su Alessandria, sono circa 900/1.000 esami giornalieri.
A questo proposito, considerato che uno dei limiti delle azioni riguardanti i tamponi sono la potenzialità di processamento dei laboratori incaricati l'ASL ha stipulato uno specifico contratto con la società Synlab di Brescia, ma anche la Regione, per rispondere alla domanda sempre crescente di accertamenti.
Alla fine di questa settimana, si procederà alla messa in funzione di una nuova apparecchiatura acquisita direttamente, tramite donazione, anche all'ospedale di Tortona, che, sapete, oggi è un COVID hospital.
Relativamente al processo di richiesta effettuazione, processamento e refertazione dei tamponi, l'ASL scrivente può governare, durante la fase di richiesta di effettuazione e consegna degli eventuali .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

La settimana scorsa, per sopravvenuti e non preventivati impedimenti del laboratorio - a volte ci sono delle oscillazioni nella consegna dei reagenti - l'attività di prelievo programmato è stata reindirizzata verso altri laboratori regionali autorizzati e, in parte, a procedere al congelamento dei tamponi secondo le metodiche previste. Si tratta di un successivo processamento che avviene sempre, comunque e ampiamente, entro i dieci giorni dal prelievo.
L'analisi dei dati sulla piattaforma COVID Piemonte delle ultime tre settimane permette una lettura di due dati significativi: sistema che si rileva alla data di richiesta del tampone e la data di esito del tampone.
Posto che la data di richiesta del tampone è sicuramente precedente all'effettuazione del tampone (mediamente un paio di giorni, questo è un dato di fatto), per la successiva effettuazione, tra queste due date, pu intercorrere un arco temporale variabile legato a motivi logistici, legato alla particolare situazione del paziente e a tutta una serie di variabili.
Tuttavia, anche tenendo conto che la data di effettuazione del campione coincide con la data di richiesta (quello che non è), il 96,5% dei tamponi hanno una data di esito riportata in procedura inferiore ai dieci giorni dalla data della richiesta.
Per quanto attiene all'attività di processamento dei campioni da parte dell'Azienda ospedaliera di Alessandria, con cui si condivide il sistema rigido di registrazione e refertazione dei dati relativi al periodo dal 10 al 28 aprile, si registra quanto segue: giorni medi tra la registrazione e l'effettuazione del tampone da parte dell'ASO, 2,1 giorni; giorni medi dalla presa in carico di un tampone ASO al check in per emettere situazione referto all'ASO, 1,5 giorni.
Possiamo dire che, nella peggiore delle ipotesi, se superano i dieci giorni non dovrebbe succedere nulla, ma è accertato che il 96,5% dei casi rientra ampiamente al di sotto. Peraltro, riteniamo che non ci siano tamponi, anche per l'attenzione che viene posta, che superino i dieci giorni dalla data di prelievo alla data di processazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Passiamo all'interrogazione successiva.


Argomento: Commercio - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 243 presentata da Disabato, inerente a "Take away non consentito a Torino fino al 9 maggio. Richiesta di delucidazioni in merito alla scelta"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
243.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda proprio il rinvio alla data del 9 maggio per l'inizio dell'attività di take away nella sola città di Torino. Noi volevamo avere delucidazioni in merito e, comunque, anche risposte tecniche e approfondite su questa decisione.
Ho fatto alcune riflessioni sulla questione, essendo stata esclusa solo la città di Torino e non l'intera provincia, per cui stiamo parlando di una singola città, e ho rapportato i dati dei contagi per ogni mille abitanti di ogni città della regione, in particolare dei capoluoghi di provincia. Da tali dati risulta che Torino ha 3,93 casi positivi su mille abitanti Alessandria ne ha 4,89 per mille abitanti, Novara ne ha 6,83, Vercelli 4,87 e Asti 6,06. Sono dati che riguardano la singola città, quindi non il dato provinciale complessivo.
Allora mi sono chiesta: come mai questa limitazione vale solo per la città di Torino? È vero, ha un numero di abitanti sicuramente maggiore rispetto alle altre città che ho citato prima, ma comunque ha un numero di contagi in rapporto al numero di mille abitanti, inferiore rispetto alle altre.
Questa è una dei primi aspetti che ho voluto valutare. Forse non sarebbe stato meglio considerare il dato provinciale piuttosto che il dato della singola città? Questa è una delle questioni.
C'è sicuramente una situazione più critica in altre province in merito al numero dei contagi, perché c'è da considerare anche un dato che fa allarmare ogni giorno, ed è quello dei contagi all'interno delle RSA. È un dato che sicuramente "inquina" - uso un termine che ha utilizzato anche il collega Sacco - il dato complessivo in termini di contagi, perché ogni giorno...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Disabato, la sento male. Provi a staccare il video vediamo se la sento meglio.
Assessore Tronzano, lei sente la Consigliera Disabato?



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

Io la sento bene, Presidente.



DISABATO Sarah

Continuo con il mio intervento, fatemi sapere se c'è qualche problema.
Valutando anche i dati relativi al numero dei contagi nelle RSA, che sono all'ordine del giorno, a volte rappresentano più della metà dei contagi che rileviamo a mezzo tampone a livello giornaliero. Sicuramente i dati che teniamo in considerazione sono anche al netto di questi contagi che non riguardano, di per sé, la popolazione, ma riguardano situazioni ben specifiche. Secondo me, questo era un fatto da considerare.
Se la situazione dei contagi era così critica nella città di Torino, non si capisce perché sia stato dato il via libera all'apertura di librerie cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini che, invece, prima non era stato consentito a livello regionale. Perché proprio il take away? A Torino, per esempio, sono state consentite le visite ai congiunti, ma questa è un'altra questione. Se la situazione fosse effettivamente stata così grave, nemmeno queste attività sarebbero state consentite.
La mia domanda è la seguente: che cosa porta alla decisione di rinviare di soli cinque giorni? Che cosa può cambiare, in cinque giorni, nell'intero contesto relativo ai contagi? In cinque giorni non riusciamo nemmeno a capire se c'è un aumento dei contagi dovuto allo sblocco del lockdown. A livello di controlli e di messa a punto della città di Torino, che cosa cambiano questi cinque giorni specifici? Vorrei fare anche un altro cenno alla campagna mediatica portata avanti da una parte della maggioranza in Consiglio regionale che, addirittura chiedeva l'apertura immediata di parrucchieri, estetisti e altre attività.
Questa campagna si scontra fortemente con quella che, invece, è la questione del take away. Avremmo consentito l'apertura di quelle attività e non avremmo, comunque, consentito il take away, oppure anche lì avremmo fatto una discussione sulla città di Torino? È una questione che va approfondita, perché quando si prende una decisione di questo tipo, va compresa bene.
Ricordo che, al momento, l'unica città d'Italia a non poter fare il take away è Torino, ma è stato rinviato di qualche giorno e non riusciamo a capirne il motivo.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, la invito a concludere.



DISABATO Sarah

Ho concluso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

Grazie, Presidente.
Sarò molto più breve dei cinque minuti previsti.
Voglio solo chiarire alla Consigliera Disabato il motivo di questa scelta.
Il parere che è stato espresso dal Gruppo di studio presieduto dal dottor Ferruccio Fazio, istituito il 20 aprile 2020, sostiene con chiarezza: "Alla data di apertura degli esercizi di vendita di cibo da asporto del 4 maggio in funzione della diversa intensità attuale dei contagi nel territorio della regione Piemonte, per quanto concerne l'area urbana di Torino si sconsiglia di rinviarne l'apertura. in quanto il numero ancora elevato di casi registrato in città identifica un livello di rischio ancora eccessivo".
Così come abbiamo fatto fin dall'inizio, così come il Presidente Cirio fa fin dall'inizio dell'emergenza, ascoltiamo il parere degli scienziati e dei tecnici perché, a nostro giudizio, la loro opinione è fondamentale.
Pertanto, in questo caso, avendo espresso un parere così preciso e così chiaro, il Presidente Cirio ha deciso di posticipare l'apertura dei take away.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Tronzano per la risposta e la Consigliera Disabato per l'interrogazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 244 presentata da Grimaldi, inerente a "Indagine sui nuovi contagi da SARS-CoV-2 in Piemonte dopo il lockdown"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
244.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi sente?



PRESIDENTE

Forte e chiaro. Prosegua.



GRIMALDI Marco

La vicenda è abbastanza nota. In molti si sono chiesti dopo due mesi di lockdown chi sono i nuovi positivi. Ovviamente l'Assessore conosce tutta la discussione che abbiamo fatto in Commissione sull'indagine a tappeto, sulle RSA e sui flussi dei dati che ci arrivano ancora in questi giorni, anche perché del totale dei casi positivi - i 15.671, oggi magari saranno ancora di più - tantissimi provengono dal mondo delle RSA.
Devo dire, Assessore, che mi ha convinto poco la risposta dell'altro giorno del referente della task force Fazio quando, rispondendomi a questa domanda, ha detto: "Il 75% dei nuovi positivi viene dalle RSA, l'altro 25 dalle aree metropolitane". Non mi convince, perché questa risposta probabilmente è stata dettata dal fatto che non aveva sottomano dati aggiornati, o semplicemente l'ha detto in termini più personali, ma il senso è proprio capire chi sono i 13.839 positivi a Torino e i 2.374 a Novara. Vorrei capire soprattutto se qualcuno sta facendo un'analisi su che cosa non ha funzionato nel lockdown e che cosa servirebbe per la Fase 2.
Per intenderci, Presidente, la domanda è molto semplice, cioè capire se l'Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, l'Università del Piemonte orientale e l'IRES stanno provando a capire chi sono i nuovi contagiati. Sono familiari di persone che hanno avuto restrizioni, che erano in quarantena? Erano sotto vigilanza attiva? Sono lavoratori dei settori essenziali, cioè quelli esclusi dalle misure del lockdown? Sono persone che hanno infranto le regole? O sono persone che, invece, hanno rispettato le regole, ma hanno contratto il virus mentre andavano a fare la spesa, durante il lockdown, anche se avevano l'autocertificazione? Credo che sia molto difficile rispondere nel dettaglio a questa domanda, ma sarebbe importantissimo sapere quanto tutto questo sia legato alla non capacità del Sistema Sanitario Nazionale in generale (non sto parlando delle responsabilità della Regione) di non essere stato capace di salvaguardare i nostri operatori sanitari. Ad esempio, mi piacerebbe sapere se nei numeri dei nuovi positivi ci sono dei lavoratori delle RSA, ancora di più dei malati nelle RSA.
Vorrei sapere, in generale, quanto siamo riusciti a mettere in sicurezza il lavoro, soprattutto perché nella Fase 2 è ancora più importante sapere esattamente chi sono i nuovi positivi. Infatti, non serve solo l'algoritmo per sapere esattamente quando scatteranno delle misure più restrittive, ma anche capire come il sistema è stato allertato.
Spero di essere stato chiaro. Se non ci sono ancora indagini scientifiche lo dico già, visto che non è possibile replicare - mi piacerebbe capire chi sta acquisendo tutti questi dati, anche in relazione ai tantissimi nuovi assunti, giovanissimi medici che mi risulta siano stati assunti in tante ASL per fornire i servizi territoriali. Se è possibile, vorrei sapere anche il tipo di questionario che adesso si sottopone ai nuovi positivi e ripeto, se abbiamo una stima generale, oltre a quella dei tamponi, di quanti potrebbero essere i positivi in Piemonte.
Lo chiedo, perché se i dati che il TGR del Piemonte ha fornito oggi in relazione al fatto che, rispetto allo scorso anno, le morti sono aumentate più del 50% - ed è chiaro che i morti per COVID sono quelli segnalati ancora ieri nelle slide che avete mandato a tutti (3.164) - solo con la differenza fra marzo dello scorso anno, si arriva a quel dato. Pertanto togliendo aprile - che è stato un mese drammatico - vuol dire che i morti di COVID sono ben più di quei 3.100 che ovviamente abbiamo dichiarato per nostra conoscenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Risponde all'interrogazione l'Assessore Icardi, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Dalla seconda metà del mese di aprile, in Piemonte è stata organizzata una strategia di offerta del tampone per determinare la positività per SARS-CoV 2, che ha coinvolto le Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani e le RA sia per gli ospiti sia per gli operatori, indipendentemente dalla presenza di una sintomatologia correlata al COVID-19, che era, invece l'indicazione ministeriale.
Oltre a questo, è stato potenziato il numero di tamponi effettuati giornalmente a livello regionale; dal 10 aprile al 4 maggio sono stati effettuati 118.621 tamponi (il 67% del totale complessivo effettuati dal 22 febbraio).
Nel periodo 27 aprile-3 maggio, il 50% delle nuove diagnosi riguardano operatori e pazienti delle RSA per anziani; a volte, in alcune ASL questo 50% è stato superato. Per la Fase 2 sono state inserite nella piattaforma informativa COVID nuove variabili che permettono di caratterizzare ulteriormente i nuovi pazienti, rispetto al luogo di contagio e i dati socio-demografici.
Faccio un esempio. È stato fatto un collegamento con la banca dati dei lavoratori, per cui sapremo subito se c'è un contagiato in un'azienda quindi si potranno prendere le dovute precauzioni.
Questo per dire che la piattaforma informativa ha una grande utilità e abbiamo anche degli studi di predizione dei contagi e c'è un'equipe che lavora su questo.
Chi sono i contagiati, oltre alle RSA che, in taluni casi, superano il 50%? Alcuni sono contagiati in famiglia, altri sono operatori del Servizio sanitario regionale, altri ancora sono tamponi fatti per togliere dalla quarantena persone che poi, in realtà, risultavano ancora positive. Questi pertanto non sono nuovi positivi, ma positivi confermati. Il quadro è un po' variegato: infatti, alcuni appartengono alle forze dell'ordine, sulle quali stiamo facendo un importante lavoro di screening e di controllo. Non abbiamo rilevato una percentuale significativa di persone che abbiano contravvenuto alle regole e che si siano contagiate durante il lockdown.
Se guardiamo quello che sta succedendo fuori nei primi due giorni dalla fine del lockdown, devo registrare con grande preoccupazione che c'è tanta gente in giro, in una percentuale troppo elevata senza mascherine e spesso senza il rispetto delle distanze di sicurezza. Questo è motivo di preoccupazione e mi auguro di non dover rivedere un riacutizzarsi e una ripartenza della curva epidemica, perché se non si tengono comportamenti responsabili, questo è il rischio e dipende soprattutto proprio dai comportamenti.
Grazie.



GRIMALDI Marco

Quindi, mi conferma che non ci sono studi.
Scusi, Presidente, non ho capito la risposta, perché l'elenco delle persone che potenzialmente sono state contagiate è lo stesso che ho citato io. Per non ci sono.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Faccio una precisazione. Certamente ci sono degli studi. Ora, io le ho fatto una sintesi di quello che deriva dall'analisi dei dati dei nuovi contagiati.
Come le ripeto, non è un'analisi preoccupante dal punto di vista degli "indisciplinati", ossia di coloro che hanno violato la regola del lockdown ma di quelle categorie che le ho citato.
L'analisi è fatta sui dati della piattaforma COVID che abbiamo realizzato con il CSI in questa fase di emergenza, ma di tutti si ha il tracciamento e anche la macrocategoria, diciamo così, di cui fanno parte.



PRESIDENTE

Nel ringraziare l'Assessore Icardi per la risposta, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve, il Presidente Stefano Allasia aprirà la seduta pomeridiana del Consiglio.



(Alle ore 15.07 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che, come stabilito in Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Procedo all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti.
Chiamerò anche gli Assessori esterni all'esclusivo fine di consentire la rilevazione delle loro presenza per il verbale.
Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.



(Il Presidente Allasia procede all'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Carosso, Cirio, Graglia e Poggio Ettore.
Il numero legale è 24.
b) Presentazione proposta di deliberazione n. 94 È stata presentata la proposta di deliberazione n. 94, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2020 2022. Ulteriori riduzioni di capitali di Finpiemonte per misure di rilancio dell'economia regionale, nonché primi interventi a sostegno della lotta alla povertà e al disagio sociale e interventi a favore dell'attività sportiva e del terzo settore, a seguito dell'emergenza epidemiologica da COVID 19 ", presentata da Gallo e altri, assegnata il 2 maggio 2020 e assegnata, in sede referente, alla I Commissione il 4 maggio 2020.
c) Comunicazione trasmissione disegno di legge "Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID 19".
Dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno Comunico che, In data odierna è stato trasmesso dalla Giunta regionale il disegno di legge "Interventi di sostegno finanziario e di semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID 19" di cui è stata dichiarata l'urgenza ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno. Ai sensi del comma 3 la dichiarazione di urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente ed ai sensi del comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario. A fine seduta si procederà alla votazione.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28" presentata da Grimaldi, Ravetti, Valle (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di legge n. 54, di cui al punto 3) all'o.d.g., inerente a "Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n.
28 (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa)", ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento interno" in quanto non ancora licenziata dalla Commissione competente.
Pertanto, con il richiamo in Aula, il provvedimento non ha relatori.
Prima di dare la parola per l'illustrazione ricordo, a chi volesse intervenire, che può cominciare a prenotarsi sulla chat e, nel momento in cui si avrà la parola, dovranno essere attivi telecamere e microfono.
Do la parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione. Le ricordo che ha 15 minuti a disposizione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ho richiamato in Aula questo testo perché alla fine abbiamo avuto il confronto con gli Uffici, che ringrazio, e ovviamente anche con la maggioranza e con la Giunta, ma non abbiamo trovato una copertura economica sufficiente durante la discussione sul bilancio; abbiamo rimandato tutta questa discussione in assestamento.
Ricordo a tutti qual è il senso di questa proposta, che forse è una proposta unica nella legislatura, perché, di fatto, introduciamo una parola, "mensa", dentro la legge più complessiva sul diritto allo studio scolastico, che già oggi prevede la possibilità di dare contributi per il diritto allo studio sotto forma di voucher, per coprire le spese dei libri di testo e, da qualche anno, di tutti quelli che sono i mezzi pubblici quindi tutte le spese dei trasporti, ma non solo, anche il costo delle gite scolastiche e anche alcune spese extracurriculari.
Vi è stata un'indagine eseguita da IRES Piemonte. Voglio ringraziare tutti i ricercatori dell'Osservatorio per il diritto allo studio universitario che si sono prestati, questa volta insieme con altri ricercatori dell'IRES a fare un'indagine inedita sullo stato della copertura del diritto allo studio scolastico, quindi per le scuole primarie, ma anche e soprattutto quali sono le sovrapposizioni.
Che cosa si è dedotto? Questo già da più di due anni i nostri funzionari regionali lo dicevano: c'è una copertura molto buona sui libri di testo meno per altre spese, tra cui i trasporti. Tra le spese non sostenute adeguatamente dal diritto allo studio, ci sono le mense.
Ricordo a tutti, perché è stata anche una discussione con i nostri funzionari, che attualmente la legge prevedrebbe il diritto alla mensa quindi il diritto a una buona educazione dentro la legge regionale, ma, di fatto - e questo è stato uno degli elementi di confronto con l'Assessora Chiorino, che ringrazio - i funzionari ricordavano che la situazione migliore sarebbe finanziare direttamente gli Enti locali, così come prevedeva la legge stessa.
Che cosa voleva dire? Vorrebbe dire - immagino, perché non è mai stato fatto direttamente - dare un fondo perequativo da cui ogni Comune pu attingere per abbassare le soglie ISEE o far sì che, alle varie soglie ISEE ci sia una quota di compartecipazione della Regione. In parte, ovviamente i Comuni già fanno così, cioè il sistema è progressivo e i Comuni provano a calmierare la parte delle mense.
Che cosa potremmo fare con questa piccola modifica alla nostra legge? Comprendere anche nel voucher la possibilità di pagare, con il nostro voucher, le mense.
Voi mi direte: se volete la legge fatta così, serve semplicemente mettere un'altra quota di rendicontazione (quella delle mense, tra l'altro, sarebbe così facile, a questo punto, anche da consumare tutto il voucher in questo modo). Perché parlo di consumare il voucher? Perché c'è un'altra vicenda sempre legata allo studio dell'IRES, che ci dice che addirittura, essendo che i libri di testo spesso venivano sostenuti dallo Stato o dai Comuni, o magari c'era un prestito d'onore, la famiglia che ha bisogno di quella quota di diritto allo studio, negli ultimi giorni possibili provava a spendere quel voucher soprattutto nei mercati o nei negozi convenzionati.
Lungi da me fare discussioni di questo tipo, cioè di spese improprie da parte delle famiglie, le famiglie utilizzano il voucher come possono e come vogliono, ma mi chiedo, m'interrogo, se era stato studiato per quel tipo di utilizzo.
A oggi, comprendere le spese di mensa, oltre a un po' di aggravio di lavoro da parte degli Enti locali, di rendere possibile, nel borsellino elettronico, la possibilità, come fanno per esempio - faccio un esempio le scuole paritarie, per prendere la parte di voucher sull'altra graduatoria, che non è quella per libri di testo e spese, ma è quella per iscrizione, hanno attivato una convenzione per far sì che quei soldi siano esigibili.
Pertanto, non è così difficile fare questa cosa anche con gli Enti locali e con le varie scuole.
Per il resto, qual è il senso della proposta? Diciamoci la verità, dopo tantissimi anni di discussione fra il libero panino in libera mensa, visto che spero che ci siamo messi alle spalle una stagione difficile, anche di discussione di cosa era giusto mettere, come principio, dentro allo studio il tema della mensa e dell'alimentazione. Noi vogliamo semplicemente che intanto, sia sancito - ed è questo il senso della legge - che il diritto allo studio e il diritto a una buona alimentazione stanno assieme, perch parte di un'offerta educativa. Vale per gli asili, per le scuole dell'infanzia, ma vale anche per le elementari e, in parte, anche per le scuole medie.
Questa è un'occasione unica, soprattutto - io spero, parlo sperando affinché la scuola ritorni di nuovo a essere quella che abbiamo sempre conosciuto, perché sapete benissimo che in questi mesi la vera assente è stata la scuola e, soprattutto, il dibattito pubblico: la scuola sul suo ruolo e il dibattito pubblico sui minori e su quelli che sono i loro diritti.
Per questo, Presidente, so che non me ne vorrà, ma nei minuti che mi rimangono dico ancora due cose che c'entrano invece con il COVID. Lei mi dirà: come, con le mense il COVID cosa c'entra? È una buona occasione per dire che le domande d'iscrizione sono già aperte per i voucher, ma io ritengo che occorra concedere una deroga. Spero che questo dibattito serva anche (lo dico all'Assessora Chiorino, che ci starà ascoltando) per dare una piccola deroga anche solo di 30 giorni per tutte quelle famiglie che non hanno potuto richiedere l'ISEE relativo allo scorso anno e, nel lockdown, non hanno potuto iniziare a compilare i moduli.
Sono molte le famiglie indigenti che, purtroppo, non hanno i tablet o i computer per far svolgere l'attività di teledidattica ai loro figli e non sono riuscite a compilare i format, non avendo quegli strumenti. Gli indigenti sono tantissimi, quindi faccio una seconda affermazione, sempre legata al COVID: Presidente, lei sa bene che non solo chi ha figli, ma tutti (vista la discussione di qualche mese fa, davvero incresciosa) devono e possono esprimere un'opinione non solo sul "tema figli", ma soprattutto su quei minori che hanno bisogno di usufruire dei servizi educativi.
Pertanto, proprio perché abbiamo scaricato la responsabilità sulle famiglie anche nel lockdown, riguardo alla teledidattica, non possiamo iniziare la Fase 2 senza sostenere adeguatamente dei luoghi che possano permettere ai genitori di tornare a svolgere il proprio lavoro, perché purtroppo non tutti possono utilizzare il telelavoro e anche con il telelavoro non è sempre facile svolgere al meglio l'attività di genitore, proprio perché non è facile e spesso non è possibile conciliare tutto.
Per questo motivo, lancio un appello: è vero che potremmo farlo durante la discussione dei provvedimenti sulla Fase 2, ma servono luoghi alternativi serve dirottare - se possibile - delle risorse su centri estivi pensati diversamente; servono politiche, da settembre, che ci riportino ad avere servizi come la mensa, in modo efficace, perché non possiamo permetterci di escludere la mensa dai servizi che daremo.
Spero che a settembre le scuole riaprano in sicurezza e spero che da giugno ad agosto siano offerti dei servizi alternativi. Spero che questo provvedimento sia un'occasione per discutere anche di questo, magari prorogando i termini dei voucher, perché il dato di fatto è che non possiamo continuare a pensare a un welfare che vede solo nei nonni e nelle reti familiari l'alternativa all'assenza pubblica.
Come sapete, sono ancora troppi i buchi che abbiamo nel Sistema integrato 06, perché sono tanti i posti, soprattutto nei nidi, che non garantiamo a tutte le famiglie. Anche nella scuola dell'infanzia, nell'ex scuola materna, purtroppo lo Stato non è riuscito a riassorbire tutte le scuole comunali e, quindi, anche i costi di gestione.
Questa piccola legge, che parla di mense, in realtà ci porta a parlare nuovamente del sistema educativo. Credo sia nostro dovere contribuire anche per quella parte così importante dell'educazione rappresentata dal pranzo che viene consumato tra allievi e insegnanti, perché ci porta anche a indagare sul tema dell'indigenza alimentare. Anche questo l'abbiamo verificato in occasione della problematica COVID.
Tengo a dire che sono molto contento che il Presidente Cirio abbia deciso di trasferire 250 mila euro alla Città di Torino e agli snodi, sul tema delle indigenze, ma sapete quanti sono i bambini che senza il servizio di mensa scolastica non mangiano due volte la settimana le proteine, la carne? È un'indagine fatta qualche anno fa dalla Città di Torino: senza il servizio scolastico della mensa, molti non conoscevano alimenti come il pesce.
Per questo, la mensa è parte del diritto allo studio, ma è parte dei nostri doveri, che dobbiamo sostenere ancora di più oggi, perché sono migliaia migliaia e migliaia le famiglie che in queste settimane hanno chiesto un contributo per le spese alimentari. Tra l'altro, più va avanti la crisi più chiederanno non solo alimenti, ma altri beni di prima necessità.
Poiché questa è una vicenda dolorosissima, troviamo il modo (io l'ho fatto con due parole) di far sì che quei bambini non vengano discriminati, perch per chi è più povero la scuola spesso non è solo la garanzia di quanto si riescano ad abbattere le barriere, di quanto ogni capace e meritevole anche se privo di mezzi, arriverà al livello massimo di studi, ma è anche un luogo che si scontra con le contraddizioni che si vivono in casa.
Lo sappiamo bene: per chi ha potuto continuare a far svolgere i compiti chi ha potuto continuare a stare a fianco, ha cura e attenzione a quel percorso di crescita. Però, ci sono tantissimi minori per cui, purtroppo questi due mesi sono stati terribili, perché sono stati la convivenza forzata con le problematicità presenti nelle famiglie.
Non facciamo rivivere l'assenza di un'alimentazione sana come ulteriore distanziometro sociale (altro che fisico!), perché la soluzione di non aprire le mense a settembre non è una soluzione buona per tutti. Non tutti riescono ad avere il pranzo al sacco, non tutti hanno delle famiglie che possono fornire un'alimentazione corretta. L'avevamo già capito quando ci sono state le sentenze del TAR in merito alla libertà di consumare il panino a scuola e oggi lo vediamo più drammaticamente nel numero spropositato di snodi che sono gestiti dalla Caritas, dai Circoli ARCI dalle Case del Quartiere. Parlo di Torino, in questo momento, ma credo che in tanti luoghi del Piemonte il banco alimentare, la rete del terzo settore, stiano facendo di tutto per.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Speriamo che a settembre riapra la scuola pubblica e speriamo che la mensa sia ancora di tutte e tutti e ci sia ancora una mensa che sa accogliere soprattutto.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, abbiamo già segnato la sua presenza, perché avevamo visto che aveva fatto.



FREDIANI Francesca

Grazie, stavo litigando con il microfono.



PRESIDENTE

Non è un problema. Abbiamo visto la presenza scritta nella chat, come anche per altri Consiglieri.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Mi scusi, Presidente, vorrei collegarmi alla questione delle risposte degli Assessori, prima di andare avanti.
Era stato richiesto al Presidente Gavazza di poter ricevere le risposte degli Assessori via mail o attraverso un altro mezzo. Vorrei sapere se questa richiesta è stata presa in carico o meno, anche perché, vista la difficoltà di connessione, magari abbiamo saltato qualche pezzo delle risposte.
Grazie.



PRESIDENTE

È stata fatta richiesta per tutti i proponenti a tutti gli Assessori che hanno risposto al question time, perciò sollecitiamo le risposte per iscritto, in modo che tutti voi abbiate certezza di quello che è stato detto. A volte, da remoto, alcune frasi sono male interpretate o non sentite a causa di disturbi della rete.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle, in discussione generale; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo in discussione generale sul provvedimento presentato dal collega Grimaldi, per significare il sostegno del Gruppo del Partito Democratico a questo, che è un progetto di legge meritevole e decisamente interessante.
Secondo me, è interessante perché non di rado, nelle nostre discussioni, ci lamentiamo della mancanza di disponibilità di risorse per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo, perché le risorse non sono mai sufficienti questo è il leitmotiv di tutte le discussioni che teniamo in Consiglio. Il provvedimento di oggi, invece, dimostra che si può qualificare meglio la spesa già esistente, per raggiungere una maggiore soddisfazione dei cittadini e per rispondere al meglio alle loro esigenze.
Con il passaggio dal rimborso al voucher dello strumento del bonus scuola abbiamo fatto un significativo passo avanti in questo senso, non solo perché abbiamo potuto progressivamente riallineare i tempi di erogazione ai tempi degli anni scolastici, quindi far sì che il bonus scuola arrivasse in tempo, se non prima che cominci l'anno plastico scolastico in questione cioè nel momento in cui le famiglie, per la preparazione dell'anno scolastico, affrontano davvero la maggior parte delle spese. Inoltre, il tema del "quando ricevere i soldi" a volte è più importante di "quanti soldi si ricevono", e lo vediamo anche nella discussione che ci accingiamo a fare sul cosiddetto "Bonus Piemonte-Riparti Piemonte", dove il fattore tempo, molto spesso, diventa più significativo del quantitativo stesso delle risorse, perché c'è urgenza, e lo stesso vale per il lavoro svolto relativamente al bonus scuola.
Tuttavia, è vero che le rigidità dello strumento voucher spesso non hanno consentito alle famiglie di utilizzarlo per soddisfare appieno le loro esigenze primarie. Lo hanno utilizzato lo stesso. Infatti, la percentuale di avanzo del buono è decisamente più bassa rispetto all'avanzo con lo strumento a rimborso, che, se vi ricordate, ci consentiva spesso di poter scorrere in provvedimenti successivi le graduatorie. Sappiamo, infatti, che le famiglie spesso rincorrono a spese non di prima mano, un po' perché per i primi anni il voucher arrivava ad anno scolastico inoltrato e, quindi parte delle spese fondamentali era già stata esperita, un po' perché - come abbiamo già rimarcato diverse volte - non sempre si possono utilizzare i voucher per le spese più importanti.
Una di queste spese, su cui battagliamo da anni, riguarda il trasporto pubblico. Infatti, molte aziende di trasporto pubblico non si sono ancora volute convenzionare, e questo è certamente inaccettabile, soprattutto perché è un servizio pubblico, e su questo la Regione dovrebbe operare con maggior sinergia, anche con l'Assessore ai trasporti, per arrivare al convenzionamento di tutte queste aziende. Per loro non si tratta di perdere o di guadagnare un centesimo, ma semplicemente di vedere i propri soldi riconosciuti differentemente, senza neanche uno scarto di tempo significativo, perché il passaggio è quasi immediato, è quasi come essere pagati in contanti.
Inoltre, devo dire che anche la spesa per la mensa scolastica grava significativamente sul bilancio delle famiglie e che si potrebbe trovare un deciso sollievo, se potesse essere utilizzato lo strumento del voucher. È vero che questo strumento non raggiunge ancora tutti quelli che ne avrebbero bisogno, perché sarebbero necessarie più risorse, su questo non ci sono dubbi.
Dovremmo riuscire a raggiungere, non solo per una questione di equità, ma anche per una questione di esigenze e di necessità, i 28.000 euro di ISEE che raggiungiamo con il voucher dedicato alla frequenza e iscrizione nelle scuole paritarie.
Nel frattempo, dovremmo aiutare quelle poche famiglie che riusciamo a raggiungere (quelle al di sotto di 15-16.000 di ISEE degli ultimi anni) che ricevono il voucher scolastico, anche per la spesa per la mensa scolastica perché sarebbe sicuramente un sollievo importante. Quindi, non si tratta di tirar fuori un euro in più da parte della Regione, ma si tratta di aiutare a spendere meglio i soldi che già sono a disposizione e, soprattutto incontrando al meglio le esigenze delle famiglie.
Noto con piacere che, dopo la Commissione che abbiamo tenuto non più tardi di una decina di giorni fa, il bando per il buono scuola di quest'anno è già aperto. Con questo strumento, anche quest'anno, pur essendo consapevole delle difficoltà riguardanti lo strumento informatico, quando in questo periodo non sono così accessibili gli strumenti di aiuto alle famiglie diventa prioritario garantire l'accesso ai dispositivi, prima dell'apertura dell'anno scolastico e, in questo modo, siamo in grado di garantirlo, per non perdere questo lavoro sui tempi che, devo dire, gli scorsi anni è stato faticoso, per non definirlo doloroso.
Tuttavia, c'è un neo, che approfitto di quest'occasione per significare con forza all'Assessore: prima dell'emanazione del bando, prima o dopo il passaggio in Commissione, sarebbe stato opportuno e, secondo me, è ancora necessario farlo adesso, perché il bando è appena aperto, convocare il prima possibile la Conferenza per il diritto allo studio.
È vero che, effettivamente, il bando di quest'anno non presenta significative differenze rispetto a quello dell'anno scorso, e di questo me ne rendo conto, però è anche vero che la Conferenza per il diritto allo studio, proprio per la sua capacità di rappresentare gli interessi e le questioni vicine tanto agli Enti locali, quanto agli operatori del mondo della scuola, può sollevare questioni relative alla gestione di quest'anno particolare che, sicuramente, noi stessi Consiglieri, magari, non siamo stati in grado di percepire, perché non siamo operatori del mondo della scuola, non siamo Enti locali, non siamo sulla cosiddetta "prima linea" del servizio al cittadino, da questo punto di vista.
Per concludere questo mio intervento, il mio appello è che, rispetto alla novità di quest'anno, venga al più presto convocata la Conferenza per il diritto allo studio. Si può eseguire in modalità virtuale e sicuramente ci sarà tutta la pazienza del caso se non si può realizzare in modalità ordinaria, ma penso che il mondo della scuola necessiti con forza di questo momento di ascolto, che è propedeutico al buon funzionamento del buono scuola, del bando, della sua pubblicizzazione e della partecipazione degli utenti a quel bando, perché un altro dei risultati importanti, che si è raggiunto negli scorsi anni, è stato il progressivo aumento dei partecipanti al bando, un aumento che si è realizzato grazie al fatto che lo strumento si è dimostrato più aderente alle esigenze delle famiglie e più tempestivo con i tempi.
Quest'aumento di partecipazione, però, non sarebbe stato possibile senza la positiva collaborazione del personale delle scuole e degli Enti locali che da questo punto di vista, ci hanno dato una grande mano in termini di pubblicizzazione, di aiuto di pubblicazione delle domande, di sostegno alle famiglie, che non dobbiamo assolutamente perdere, per non tornare indietro anche su questo versante, cioè quello della partecipazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei brevemente intervenire sulla proposta di legge n. 54 relativa alle erogazioni da parte della Regione sotto forma di voucher, differenziate in base al reddito e anche relativamente al pagamento della mensa scolastica oltre che, come capita oggi, per i libri, per la rete e per le dotazioni tecnologiche dei ragazzi che, dal punto di vista economico, appartengono a nuclei familiari che hanno questo tipo di esigenza.
Faccio mie le parole del collega Valle e del collega Grimaldi per quanto riguarda l'apprezzamento, con riferimento a questo documento, che avevamo già espresso in passato, quando si è discusso sul diritto allo studio, e che avevamo già avuto modo anche di apprezzare, e anche per quanto detto dal collega Valle sullo strumento del voucher, perché è una modalità estremamente efficace, nella misura in cui si è in grado di renderla operativa e accessibile a tutti (pensiamo al voucher sui trasporti): dal ragazzo e dalla famiglia che abitano nella grande città allo studente e alla famiglia che abitano in zone meno popolose, come le zone di campagna collinari e montane.
Lo strumento, indubbiamente importante, dev'essere valorizzato come diceva il Consigliere Valle, per spendere nel migliore dei modi le risorse, per ottimizzarle e per aggiungere gli scopi per cui i voucher sono istituiti.
La seconda considerazione, come ha detto bene il Consigliere Grimaldi nella sua illustrazione, riguarda le mense, perché l'aspetto dell'alimentazione è, a pieno titolo, uno degli elementi del piano formativo per i ragazzi.
Questo ci porta, da un lato, a garantire sempre di più la qualità e le diete che sono proposte a livello scolastico, con riferimento alla tipologia di dieta, ma anche all'utilizzo dei prodotti a chilometro zero e non solo e di prodotti biologici, di prodotti che vengono coltivati in maniera ambientalmente sostenibile.
Poi c'è il tema dell'accessibilità, il fatto che a questo servizio mensa realizzato in questo modo possano effettivamente partecipare tutti i ragazzi. Com'è stato ricordato, questo tema era stato oggetto, negli anni passati e in maniera un po' sbrigativo, del dibattito sul cosiddetto panino a scuola sostitutivo del servizio della mensa scolastica. Per fortuna, il dibattito ce l'abbiamo alle nostre spalle, perché la Corte di Cassazione vi ha messo la parola fine. Tuttavia, credo che oggi con questo ragionamento ulteriore, cioè di considerare a tutti gli effetti la questione mensa come parte integrante di un piano formativo e di considerarla degna di attenzione anche della politica dei voucher, noi ci lasciamo definitivamente alle spalle quel dibattito e facciamo un passo ulteriore.
Una terza e ultima considerazione, in parte già anche sollevata dal Consigliere Grimaldi, riguarda il momento in cui noi oggi andiamo ad assumere questa proposta di legge. La scelta di estendere i voucher anche alle mense scolastiche era sicuramente un'idea nata in tempi non d'emergenza, ma diventa ancora più importante in un momento del tutto straordinario come quello attuale.
Sicuramente tutta la comunità sociale sta vivendo l'emergenza COVID in maniera drammatica, ma è fuori di dubbio che ci sono due fasce che sono state particolarmente colpite: quella degli anziani, che è stata colpita nella sua fragilità e nella salute, in termini di decessi, in quei luoghi di maggiore fragilità che sono le RSA e le case di riposo; quella dei nostri bambini e dei nostri ragazzi, che certamente hanno vissuto e stanno vivendo un'esperienza che può anche avere aspetti di natura traumatica. A oggi, sono ancora a casa da scuola; come dicevamo questa mattina parlando di sport, devono rinunciare a momenti fondamentali nella loro crescita dal punto di vista relazionale, ma anche da un punto di vista educativo, da un punto di vista della crescita armoniosa e anche da un punto di vista fisico.
Indubbiamente, i bambini e gli anziani, con motivazioni diverse, sono le due categorie maggiormente colpite, anche perché quelle a maggior carattere di fragilità.
L'attenzione per queste categorie non deve calare, anzi, sicuramente abbiamo ancora davanti un lungo cammino. Un cammino anche faticoso, che ci vedrà impegnati sotto l'aspetto della ripartenza economica, sotto il profilo di una complessiva tenuta di tutto il sistema economico-produttivo ma che deve guardare sempre con grande attenzione anche agli aspetti che riguardano fondamentalmente la persona e, in questo caso, i bambini e la loro crescita. La possibilità - in un quadro che, sicuramente, sarà difficile da un punto di vista economico - di poter garantire a tutti anche a quei ragazzi che vivono in contesti familiari più complicati e più difficili non soltanto dal punto di vista economico, di poter accedere a tutti i servizi fondamentali. Il primo è sicuramente la scuola, cui tutti i ragazzi, anche in base alla Costituzione, hanno diritto.
Penso che questa sia una scelta importante e scrive una pagina positiva per la nostra Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sarò breve, anche perché altri colleghi sono già intervenuti a proposito della proposta del Consigliere Grimaldi.
Tuttavia, mi si consenta di manifestare, anche da parte del nostro Gruppo tutto l'apprezzamento per l'iniziativa e la sensibilità che il Consigliere Grimaldi ha per il tema del diritto allo studio, per riportare tutte le volte che riesce l'attenzione su questo tema. Un tema fondamentale per la nostra Regione, perché la scuola è il luogo del riscatto sociale, è il primo luogo in cui si può realizzare l'ascensore sociale, che può spostare il singolo cittadino da situazioni di difficoltà a situazioni quantomeno di miglioramento. In alcuni casi, è il luogo addirittura della salvezza. Nel momento in cui la famiglia non è in grado di sostenere il giovane, se non è aiutata a farlo, se non lo è dal punto di vista culturale e nemmeno economico, il giovane può essere perso.
L'idea di trovare ogni volta una formula nuova, di aggiungere nuovi elementi, come in questo caso la mensa, che possano aiutare le famiglie anche quando non comprendono completamente l'importanza del continuare il percorso di studi, è fondamentale. Il Consigliere Valle ha già approfondito bene, dal punto di vista tecnico, l'argomento.
Quello che a me premeva sottolineare è che, in molti casi, la frequentazione della scuola e la non interruzione del percorso scolastico è l'unico luogo nel quale si può permettere di fare al giovane il salto nella comprensione di quanto sia importante la cultura e quanto sia importante quel tipo di crescita. In molti casi capita che la famiglia non lo capisca ma che sia il giovane che lo capisce durante il suo percorso. A maggior ragione è valido e importante trovare, come ha trovato in questo caso il collega Grimaldi, un altro elemento di sostegno alla famiglia, un altro elemento che possa non essere non dico una scusa, ma un ostacolo al far proseguire il percorso, a fare in modo che lo studente rimanga all'interno di quel percorso.
Ultimissima considerazione. Faccio solamente un accenno che mi sembra importante. Il tema dell'alimentazione, come ha detto poco prima di me il collega Marello, è fondamentale. Pensiamo a che cosa sta succedendo a tutti i cibi super processati e super elaborati che la nostra cultura e la nostra maggior consapevolezza alimentare sta facendo sì che non vengano più consumati nei Paesi occidentali, ma che le multinazionali dirigono direttamente verso i Paesi in via di sviluppo, in Paesi in difficoltà, dove la cultura e l'alimentazione non è ancora tale da fare in modo che si eviti quel tipo di alimentazione che anche noi stessi, per decenni, abbiamo consumato.
È un triste refrain che si ripete in molte e diverse occasioni quando un genere di prodotto e una categoria diventa matura, come in questo caso questa categoria alimentare di cibi super processati che consumavamo fino a ieri e che oggi non consumiamo più. Anche questo è un elemento importante nell'educazione e nella consapevolezza di un cittadino piemontese, cui noi cerchiamo di dare, in questo caso, un ulteriore sostegno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per esprimere, anche a nome del Gruppo, il nostro voto favorevole nei confronti di questa proposta. Brevemente, per i seguenti motivi.
Il primo motivo è, ovviamente, molto pratico: il fatto che, in questo modo si va incontro alle esigenze delle famiglie. In questo senso, allargare e ampliare la varietà degli interventi possibili attraverso i voucher è sicuramente una ricaduta positiva sull'economia familiare. Nel momento in cui s'intraprende il percorso scolastico, molto spesso la famiglia si trova a dover affrontare spese piuttosto ingenti, pur rimanendo nell'ambito della scuola pubblica.
Il secondo motivo è il concetto che sta un po' alla base di questa proposta, che è quello che vede il riconoscimento del tempo mensa come parte integrante del progetto formativo. Ricordiamo tutti la querelle rispetto al panino da casa e le diverse posizioni. Da una parte, c'erano alcuni genitori che sostenevano e ribadivano la libertà di poter decidere cosa potesse mangiare il loro figlio e, dall'altra parte, il tentativo, da parte dei docenti e di tutto il personale scolastico, di far comprendere l'importanza e il valore del tempo mensa, quindi la possibilità intanto di consumare sempre pasti completi e anche di poter provare magari nuovi sapori o nuovi prodotti che a casa non si assaggerebbero e non si avrebbe nemmeno la possibilità di poter provare.
Pertanto, il fatto di affermare che il tempo mensa fa parte proprio del percorso formativo consente di dare il giusto valore a ciò che s'impara in quel tempo mensa.
Ovviamente, il tutto deve essere collegato a una qualità alta delle mense alta dal punto di vista della scelta dei prodotti e della qualità, perch se si vanno ad assegnare delle gare al ribasso o se si punta soltanto sul prezzo migliore, a quel punto decade un po' tutto il discorso formativo e si può anche arrivare a capire per quale motivo alcuni genitori a un certo punto abbiano deciso che i loro figli si sarebbero alimentati con quello che, per brevità, chiamiamo il panino da casa.
Per questo il voto è favorevole, ovviamente rispetto a questa proposta e speriamo che i nostri ragazzi possano tornare a scuola in sicurezza già da settembre e possano avere l'opportunità di riprendere anche l'attività pomeridiana - è un po' presto per dirlo e non vorrei sembrare troppo ottimista. Per quanto riguarda il valore di ciò che s'impara a scuola, dal punto di vista dell'alimentazione in questo momento come non mai aggiungerei anche che sarebbe ora che anche gli adulti riflettessero sul tipo di alimentazione. Ricollegandomi a quello che diceva il collega Grimaldi, è importante consumare proteine, ma è anche importante imparare che le proteine non si trovano solo nella carne.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste d'interventi, prima di chiudere la discussione generale chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Presidente, non accendo la telecamera perché ho la connessione un po' debole.
Il parere della Giunta rispetto alla PDL n. 54 è negativo e ne spiego le motivazioni.
Una proposta di questo tipo prevede un appesantimento della procedura con dei costi che andrebbero, tra l'altro, a carico dei soggetti convenzionati in questo caso dei Comuni. Abbiamo già visto che il sistema dei voucher implica comunque delle complessità e, in alcuni casi, abbiamo addirittura un problema sulle agevolazioni, perché non vengono sommate dai soggetti convenzionati. Ad esempio, in alcuni casi abbiamo degli sconti che poi non vengono applicati a chi paga con il voucher. Di conseguenza, tutta una serie di misure che potremmo sommare, se gestite diversamente, e avere anche una maggiore ampiezza del beneficio della misura se studiata diversamente, in questo modo verrebbero meno.
Diceva bene il Consigliere Marello quando affermava che è una misura che bisogna rendere operativa e accessibile a tutti. Proprio perché sono d'accordo sull'importanza della mensa e su tutto quello che può significare (non sto a ripetermi), è altrettanto vero che non sono questi i termini in cui si riesce a realizzarla, proprio secondo la linea che indica anche il Consigliere Marello nel suo intervento.
Perciò il parere è contrario per queste motivazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso chiedere una cosa?



PRESIDENTE

Prego.



GRIMALDI Marco

Mi scusi, non le ho chiesto la parola.



PRESIDENTE

Non importa, tanto stiamo guardando le procedure. Prego, ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Sono il primo firmatario della legge, ma non sono il relatore di minoranza poiché è stata richiamata in Aula. È possibile nella discussione generale fare delle repliche, in quanto primo firmatario, oppure no?



PRESIDENTE

Se vuole intervenire, anche sull'articolo 1, non penso sia un problema procedurale.



GRIMALDI Marco

Lo chiedo ai Capigruppo e, ovviamente, a lei prima di tutto.



PRESIDENTE

Se non interviene in discussione generale, può intervenire anche sull'articolato.



GRIMALDI Marco

È in discussione generale, solo che se fossi stato un relatore di maggioranza o minoranza, a seconda.



PRESIDENTE

Siamo in una fase particolare globale, perciò se vuole intervenire sulla discussione generale, lo può fare.
Le do la parola.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio i colleghi che hanno colto fin da subito il senso dell'operazione e molti di loro sono firmatari della proposta di legge.
Noi vogliamo valorizzare il tempo scuola e far sì che tante famiglie ritrovino il tema della mensa, il tema del tempo pieno e quello che è un servizio del sistema scolastico, del nostro welfare e che tutte le famiglie dentro alla scuola pubblica possano sentirsi parte di una grande comunità.
Per questo, mi spiace che non si sia colta fino in fondo la disponibilità a ragionare da parte della Giunta, che preferisce fare un fondo perequativo e quindi partire dal "Riparti Piemonte", dotando di qualche milione di euro il fondo perequativo per abbassare la quota di compartecipazione delle famiglie alle mense, noi siamo.



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Noi vogliamo applicare fino in fondo la legge regionale sul diritto allo studio e quindi far sì che la mensa rientri nel diritto allo studio, ma con un finanziamento diretto agli Enti locali per evitare che le famiglie possano avere voucher per il diritto alla mensa, noi siamo .



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Ricordiamo che i nostri emendamenti che andavano in tal senso sono stati bocciati con il parere negativo della Giunta. Ricordo, Presidente, che gli ordini del giorno non sono vincolanti, ma questa maggioranza - che, per intenderci, è anche la sua - ha votato un atto d'indirizzo che dava il via libera a questo testo, quindi con un parere positivo dell'Assessora Chiorino, del Presidente Cirio .



(Audio mancante o non comprensibile)



GRIMALDI Marco

Il contrario, purtroppo, di quello che diceva l'Assessora, nel senso che a me è chiaro che da due anni abbiamo introdotto la possibilità di pagare con il voucher anche le spese per i trasporti. Per intenderci, ancora troppe sono le aziende del trasporto pubblico piemontese che non garantiscono questo diritto.
Pertanto, faccio una provocazione a lei, Presidente, ma in realtà all'Assessora Chiorino: visto che gli Uffici regionali non sono riusciti a garantire un diritto che è scritto nella nostra legge, che cosa facciamo? Stralciamo oggi i trasporti dai possibili rimborsi dei voucher, perché è un appesantimento del lavoro dei nostri funzionari? Davvero? Lei sta sottintendendo questo quando dice che è d'accordo nel merito, ma alla fine sarebbe di difficile applicazione.
Per intenderci, stiamo parlando di un borsellino che ormai è elettronico.
Aggiungere quelle due parole alla nostra legge, cioè aggiungere le mense alla nostra legge, equivale semplicemente a far sì che i Comuni possano attivare questa disponibilità, o che lo faccia direttamente il servizio scolastico, nel caso, per esempio, delle scuole materne.
È difficile? Direi proprio di no: siamo in un sistema in cui, per fortuna è tutto dematerializzato. Addirittura, oggi il servizio SPID del Comune di Torino fa sì che si possa accedere all'iscrizione agli asili nido solo più online.
Basterebbe, quindi, utilizzare il voucher per far sì che quelle spese vengano semplicemente scalate dal borsellino scolastico. Addirittura, il Comune potrebbe acquisire il voucher della Regione all'inizio dell'anno scalare la quota che viene dal voucher e lasciare alla famiglia quella restante (qualora ce ne sia ancora). Perché se il Comune ha già fatto una piccola forma di progressività (per esempio, il Comune di Torino ha una progressività), facciamo finta che il pasto non costi più 5,70 euro o 6,70 euro, ma solo più due euro a pasto, magari il voucher serve esattamente a renderlo gratuito. Basta scalarlo.
A dire la verità, mi fa un po' sorridere: io non sono un dirigente né sono l'Assessora Chiorino, ma io la soluzione l'ho trovata, anche in accordo con il Comune di Torino, credo in due ore di discussione con il Dirigente responsabile.
Assessora Chiorino, mi scusi, ma ho provato a sostituirmi a lei e ho chiamato il Servizio educativo di Torino, che, tra l'altro, è il più grande e rappresenta la complessità più ampia, diciamo così, da parte vostra.
Pensi che il Dirigente scolastico in due ore mi ha spiegato come si potrebbe fare a utilizzare il nostro voucher. Quindi la soluzione era a portata di mano - noi abbiamo convocato tre Commissioni! - ma evidentemente non c'è stata la volontà di arrivare a quella soluzione.
Poiché c'era stato un ordine del giorno votato favorevolmente da tutta la maggioranza, e visto che l'alternativa a questo disegno di legge è finanziare direttamente gli Enti locali, se non vogliamo prendere in giro la comunità scolastica, che, in qualche modo, ha bisogno di un sostegno.
Vedrete - lo ripeto - che le mense diventeranno un luogo sempre più centrale, e questa crisi, che ha portato purtroppo delle famiglie a nuova povertà, ci dovrà far riflettere ancora di più su quanto il servizio mensa sia un luogo di solidarietà per tutti.
Per questo motivo, spero che la maggioranza voglia prendere in considerazione di votare lo stesso queste due parole, o, in qualche modo trovare una soluzione alternativa alla bocciatura di un disegno di legge che, fino all'altro giorno, ha visto tutti unanimi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Marello, di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

Vedo in chat che ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello, ma era già intervenuto in fase di discussione generale. Magari potrà intervenire sull'articolo 1.



MARELLO Maurizio

No, la mia era una battuta, quasi per fatto personale.



PRESIDENTE

Per fatto personale può intervenire.



MARELLO Maurizio

Se sapevo di convincere, con il mio intervento, l'Assessora Chiorino a esprimere parere negativo, non sarei intervenuto. Nel senso che non speravo di convincerla a manifestare il parere positivo, ma neanche di motivare il suo parere negativo, anche per le ragioni che ha espresso adesso il collega Grimaldi.
Dal punto di vista pratico, sono assolutamente d'accordo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La ringraziamo anche per il suo sfondo: spero non sia un poster, ma sia effettivamente la natura che sta fiorendo.



MARELLO Maurizio

È vero!



PRESIDENTE

Spero allora che si mantenga anche il tempo, altrimenti dovrà intervenire con l'ombrello!


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame proposta di legge n. 54, inerente a "Modifiche alla legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28" presentata da Grimaldi, Ravetti, Valle (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e la libera scelta educativa) (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 54.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Se in aula si evita di intervenire a sproposito, ringrazio.
Dopo l'illustrazione, abbiamo ascoltato anche l'intervento del Consigliere Grimaldi; in tal modo si è mantenuto anche l'ordine del Regolamento.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Se non vi sono richieste di intervento per discussione generale o per dichiarazione di voto, procedo con la votazione per appello nominale.
Ricordo che durante la votazione è necessario mantenere attiva la telecamera. Dopo l'espressione verbale del voto, occorre confermarlo anche in chat.
Capiamo le difficoltà tecniche, perciò cerchiamo di venirci incontro, fra maggioranza e opposizione. Cerchiamo di essere ordinati.
Indìco la votazione per appello nominale sull'articolo 1.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo stato respinto l'articolo 1, la proposta di legge decade.


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Esame disegno di legge n. 80, inerente a "Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 80, inerente a "Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva", di cui al punto 16) all'o.d.g.
Ricordo che il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento interno, in quanto non ancora licenziato dalla Commissione e, pertanto, il provvedimento non ha relatori.
Prima di dare la parola per l'illustrazione, ricordo che chi volesse intervenire può cominciare a prenotarsi in chat, ma avevamo concordato che c'era solo l'illustrazione e poi si procedeva alla continuazione degli ordini del giorno.
Do la parola per l'illustrazione all'Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente, e grazie al Consiglio.
Rinnovo il ringraziamento agli Uffici, alla dottoressa Casagrande, alla dottoressa Fassio, alla dottoressa Gosto, alla dottoressa Pontolillo e al dottor Del Prete per il supporto fattivo e costruttivo nel redigere questo disegno di legge.
L'esigenza di giungere a un intervento di riforma in materia di sport, in grado di fornire più attuali prospettive alle politiche sportive regionali era da tempo sentita dall'Ente Regione, così come dagli operatori del settore.
Tale esigenza è emersa con forza nelle numerose riunioni tenute da luglio a dicembre 2019 con gli enti di promozione sportiva, le federazioni sportive le associazioni benemerite, il CIP e il CONI.
La legge regionale n. 93, che costituisce ancora oggi il principale punto di riferimento per gli interventi in materia di promozione e impiantistica sportiva, risale al 1995.
Sebbene la genericità delle indicazioni e degli scopi in essa contenuti abbia consentito in questi anni un ampio margine di manovra per l'elaborazione di strumenti e modalità d'intervento, si ritiene che la realtà di oggi imponga uno sforzo per superare stratificazioni e parcellizzazioni e, soprattutto, per aggiornare strumenti di attuazione delle politiche regionali in materia, dotandosi di una moderna e più attuale legislazione.
Dal 1995 a oggi, molto è cambiato dal punto di vista del ruolo dello sport e della sua capacità di incidere nella società.
Negli anni si è affermato il ruolo trasversale dello sport e la sua capacità di interagire con le politiche sociali, della salute dell'istruzione, dell'ambiente, della cultura, del turismo, e dell'economia.
Lo sport è diventato strumento fondamentale per veicolare la cultura l'etica sportiva e valori fondamentali quali lo spirito di gruppo, la solidarietà, la correttezza, l'inclusione, il rispetto delle regole e dell'avversario, l'accettazione della sconfitta: valori fondamentali finalizzati alla crescita, alla convivenza civile e alla realizzazione personale, soprattutto delle giovani generazioni.
Sempre di più la pratica sportiva e l'attività fisico-motoria contribuiscono alla crescita umana, al miglioramento degli stili di vita al benessere psico-fisico, alla valorizzazione delle diverse abilità, allo sviluppo delle relazioni e all'inclusione sociale; sempre di più la pratica sportiva e motoria può diventare uno strumento di contrasto al fenomeno della dispersione e dell'abbandono in ambito scolastico e universitario.
Risulta, pertanto, prioritario promuovere il concetto di sport inteso nel senso più ampio, come attività motoria e sportiva accessibile a tutta la cittadinanza, a tutte le età, per tutti, rimuovendo ogni ostacolo che ne impedisca l'esercizio; occorre sostenere e promuovere la pratica motoria e sportiva a tutti i livelli, da quello agonistico a quello di base riconoscendone la funzione sociale e aggregativa, oltre agli effetti benefici sulla salute della persona, e favorendo stili di vita attivi.
È necessario, inoltre, impegnarsi nel miglioramento dell'offerta dell'impiantistica sportiva, nell'adeguamento del patrimonio di strutture sportive, comprese quelle scolastiche, al fine di dare una risposta il più possibile adeguata alle necessità emergenti e che sia accessibile a tutti assicurando livelli minimi d'infrastrutture, favorendo l'innovazione tecnologica, il risparmio energetico e la riduzione dell'impatto ambientale e perseguendo un' equa distribuzione territoriale.
L'attenzione alle richieste dell'utenza non può limitarsi solo alla realizzazione di strutture che consentano lo svolgimento di sport competitivi, ma va allargata al sostegno d'iniziative che permettano a coloro che intendono fare generica attività sportiva, motoria e ricreativa di poterlo fare secondo le nuove forme dello sport di cittadinanza, inteso come attività fisica da svolgersi anche in spazi aperti e in assenza di specifici impianti, in un quadro di valorizzazione dei benefici della natura sul benessere psico-fisico e di tutela del patrimonio naturalistico e ambientale.
Lo sport ha, inoltre, assunto in questi anni anche un'importante funzione per lo sviluppo economica del territorio: manifestazioni sportive internazionali, grandi eventi sportivi, organizzati nel rispetto dei principi di eco-sostenibilità, sono in grado affermare il ruolo e l'immagine del Piemonte, quale regione con vocazione di grande sport attrarre spettatori, appassionati sportivi e turisti, con evidenti importanti ricadute economiche sul territorio.
Il Piemonte è terra di sport, ed è quindi fondamentale valorizzare atleti operatori e società sportive del Piemonte, che si sono distinti per l'eccellenza dei risultati ottenuti e per comportamenti di lealtà e correttezza sportiva; così come risulta prioritario tutelare gli sport della tradizione e le società sportive storiche e valorizzare le eccellenze sportive e i giovani talenti regionali Diventa, quindi, di primaria importanza intercettare le vere esigenze del mondo sportivo, con l'obiettivo di adattare le politiche regionali di settore ai nuovi bisogni emergenti nel contesto sociale del territorio, e risulta fondamentale, nella definizione delle politiche regionali in materia di sport, evidenziare la massima partecipazione di tutti i protagonisti del settore, in un'azione sinergica che coinvolga le istituzioni e i diversi attori (mondo sportivo, scolastico, universitario produttivo, sanitario, turistico, sociale), con azioni trasversali, in un'ottica intersettoriale, in grado di garantire la sostenibilità della pianificazione regionale e il raggiungimento degli obiettivi preposti.
Il disegno di legge che qui si presenta intende dare una risposta alle nuove esigenze emerse nel corso degli anni, indicando principi, obiettivi strumenti di partecipazione e di programmazione e modo d'intervento, ma puntando anche a delegificare, rinviando a strumenti di programmazione pluriennale la definizione più puntuale delle linee d'indirizzo, delle modalità e delle priorità d'intervento delle politiche regionali.
Cuore degli strumenti di programmazione è il programma triennale dello sport approvato dal Consiglio regionale, che dovrà costituire lo snodo e la sede di confronto tramite il quale individuare obiettivi, priorità strategiche, linee guida d'intervento delle politiche sportive, che annualmente saranno approvate dalla Giunta regionale con il Piano annuale.
È altresì prevista l'istituzione di un Osservatorio regionale in materia di sport, che svolga attività di raccolta, coordinamento e scambio dei dati e delle informazioni, anche in raccordo con l'Osservatorio turistico regionale per il monitoraggio degli strumenti messi in atto sul territorio regionale e la verifica dell'efficacia dei risultati, avvalendosi dei dati e delle informazioni forniti dagli Enti locali, degli istituendi Sportelli per lo sport e dagli altri soggetti previsti nel testo, d'intesa con CONI e CIP.
La Regione favorisce, inoltre, lo sviluppo di un'Agenzia per gli eventi sportivi denominata Piemonte Sport Commission, con la finalità di favorire attraverso la collaborazione tra il sistema sportivo, turistico e camerale l'attrazione di eventi sportivi con ricadute turistiche, promuovendo il Piemonte quale destinazione di turismo sportivo; che dovrà altresì attivarsi per reperire, anche dai soggetti privati, le risorse necessarie all'organizzazione degli eventi.
Il disegno di legge prevede, altresì, l'apertura sul territorio regionale degli Sportelli per lo sport, finalizzati a offrire un servizio informativo e di orientamento in materia sportiva a favore degli Enti locali, dei soggetti sportivi e di tutti coloro che a vario titolo operano sul territorio nell'ambito della promozione e dell'impiantistica sportiva, con particolare attenzione alle misure previste dalla programmazione regionale ai bandi e alle iniziative realizzate dalla Regione Piemonte. Gli Sportelli regionali per lo sport potranno essere aperti anche attraverso l'utilizzo di strutture informative regionali già presenti nei capoluoghi di provincia.
Il disegno di legge prevede un sistema diffuso di partecipazione attraverso l'istituzione del "Tavolo dello sport", come sede di consultazione e confronto territoriale con i rappresentanti del sistema sportivo presenti nella proposta, gli Assessorati regionali competenti e i soggetti pubblici e privati competenti per materia.
Il testo ha volutamente mantenuto generica la loro formulazione al fine di consentire una loro agevole gestione e articolazione, per misure d'intervento, per discipline, per territorio, senza escludere la possibilità di momenti unificanti. Il Tavolo avrà un ruolo essenziale di dialogo e confronto per la definizione della programmazione pluriennale regionale.
Il testo che qui viene presentato non si limita ad aggiornare la normativa attualmente vigente in materia di sport abrogandola, ma apporta significative novità in ambito formale e sostanziale, individuando gli obiettivi e le finalità precise da perseguire, con particolare attenzione alla funzione trasversale dello sport, e fornisce gli strumenti per realizzare tali obiettivi in modo efficace ed efficiente nel rispetto di tutti gli aventi diritto.
Se si porge attenzione all'articolo 27 del disegno di legge che qui viene presentato, relativo alle abrogazioni di leggi regionali in materia di sport, ci si rende conto che vi è stato un moltiplicarsi d'interventi legislativi che sono andati a normare aspetti specifici, ciascuno con una propria particolarità e ragion d'essere, ma che, visti nel loro insieme, a distanza di tempo, danno chiaro il senso della dispersione e della frammentarietà dell'intervento regionale in materia.
Nel contempo, la maggior parte degli interventi legislativi oggetto di abrogazione non ha avuto, negli anni, la copertura finanziaria per porvi attuazione. Giusto per ricordare, la legge sulla pallapugno e la palla tamburello.
L'approvazione del testo proposto comporta pertanto l'abrogazione di cinque leggi regionali: la l.r. del 22 dicembre 1995, n. 93; la l.r. del 5 aprile 1996, n. 17; la l.r. del 18 dicembre 2002, n. 32; la l.r. del 24 dicembre 2003, n. 36 e la l.r. del 18 febbraio 2010, n. 13.
Il nuovo testo della legge permetterà di aggiornare l'impianto normativo esistente per portarlo in sintonia con la società attuale e dotare il comparto di uno strumento unico sulla base del quale poter sviluppare le politiche regionali in materia di promozione e d'impiantistica sportiva, in modo articolato, coordinato, non frammentato e soprattutto sostenibile anche dal punto di vista finanziario.
Il testo presentato è in linea con lo spirito di maggiore semplificazione chiarezza e concretezza dell'attuale legislatura, ed è il frutto di un intenso e articolato percorso di confronto con la Regione e il sistema sportivo piemontese. Un testo finalizzato a individuare una futura strategia per lo sport in Piemonte e costruire un'efficace cornice per la programmazione e la gestione del settore in materia di promozione e d'impiantistica sportiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Ricca.
Come concordato, sospendiamo la discussione del disegno di legge n. 80 "Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva".
Se non ci sono interventi contrari, procediamo con il successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame ordine del giorno n. 242 "Vincolo di inedificabilità nelle fasce di rispetto cimiteriali. Modifica delle disposizioni normative statali" presentato da Marini, Preioni, Gagliasso, Cerutti, Nicotra, Perugini, Cane Demarchi, Fava, Gavazza, Zambaia, Mosca e Dago


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 242, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Marin per l'illustrazione.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno che ho proposto al Consiglio è un po' il succo di diversi incontri, telefonate o eventualmente pressioni avvenute da parte di moltissimi Comuni piemontesi in merito alle ultime determinazioni della Corte di Cassazione, che risalgono al 2009 e al 2012, in merito alla fascia di rispetto cimiteriale.
Abbiamo una legge urbanistica regionale (la legge n. 56) che, all'articolo 27, conferma il divieto di collocare i cimiteri a meno di 200 metri dai centri abitati, nonché di edificare all'interno dalla fascia di rispetto.
La normativa in merito è una normativa di carattere sanitario, che risale al 1934, con il testo unico delle leggi sanitarie (la n. 1265).
All'articolo 338, in modo particolare, indica che tutti i cimiteri devono essere collocati a 200 metri dagli abitati e sussiste pertanto anche un vincolo d'inedificabilità all'interno di questo perimetro.
La stessa legge regionale 56, nei primi 15-20 anni dalla sua attuazione (parliamo dal '77 fino all'incirca al 2000), prevedeva la possibilità di arrivare alla riduzione delle fasce di rispetto, tant'è che moltissimi piani regolatori piemontesi (direi la maggior parte) sono stati redatti dove effettivamente sono stati consentiti interventi nella fascia tra i 50 e i 200 metri.
Questo, alla luce delle indicazioni di questi ultimi anni, anche con precisazioni da parte del Ministero dei Lavori Pubblici e dalla Sanità effettivamente crea non pochi problemi. Provo un attimo a pensare cosa significhi la distanza di 200 metri per una grande città, e quindi probabilmente ha avuto un senso e sicuramente lo ha ancora, ma quando questa stessa norma è nata, nei paesi piccoli, di collina o di piccola pianura o sicuramente i borghi montani, in realtà nei 200 metri dal cimitero, peraltro già preesistente alla data del 1934, di fatto comprendono un intero borgo, un'intera frazione.
Pertanto, credo vada differenziata, con un po' di buonsenso, quella che pu essere una fascia di rispetto magari in rapporto alla popolazione, magari in rapporto alla morfologia dei terreni, perché il più delle volte ci si ritrova ad avere un cimitero sul bordo di una grande scarpata e magari il paese è a 50 metri di livello sopraelevato rispetto allo stesso cimitero.
Sarebbe opportuno (ecco perché ho presentato l'ordine del giorno) che la Giunta e il Consiglio regionale si attivassero presso il Governo centrale onde addivenire a una modifica dell'articolo 338 del Testo Unico del Regio Decreto 1265 del 1934, con le eventuali conseguenti modifiche anche nel rispetto di alcune considerazioni che la stessa Corte di Cassazione ha ritenuto di fare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marin.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non vorrei sembrare più fastidiosa adesso che sono Consigliere e non sono più Presidente, ma mi chiedevo se ci fosse l'Assessore competente in materia. Non riesco a capire sul computer. Tra l'altro, mi è arrivata notizia che alle 16.30 ci sarà un'ennesima conferenza stampa della Giunta quindi vorrei solo capire se la Giunta è presente e soprattutto se lo è l'Assessore competente.
Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta è presente: ci sono gli Assessori Tronzano, Ricca, Protopapa Caucino e Chiorino. Non è necessario, essendo un ordine del giorno, la presenza dell'Assessore specifico; si può tranquillamente procedere.



FREDIANI Francesca

Posso sapere il nome dell'Assessore specifico, giusto per capire se in questo momento è in conferenza stampa?



PRESIDENTE

È l'Assessore Carosso, che è in congedo.



FREDIANI Francesca

È in conferenza stampa, giustamente.



PRESIDENTE

È in congedo.



FREDIANI Francesca

È in conferenza stampa.



PRESIDENTE

Per il Consiglio regionale, è in congedo.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Effettivamente, l'Assessore competente è l'Assessore Carosso e penso che la collega Frediani non volesse dire (infatti, non l'ha detto) che il Consiglio non è validamente convocato se non c'è l'Assessore Carosso. Per si sta discutendo un ordine dal giorno che lo riguarda direttamente, come competenza, ed è buona norma e prassi che gli atti d'indirizzo si discutano in presenza del componente della Giunta che esprime un parere, che non è vincolante per l'Aula, perché l'Aula è sovrana, ma è comunque importante.
Se l'Assessore Carosso non c'è, penso sia facile collegare la sua assenza il suo congedo, al fatto che alle 16.30 c'è l'ennesima conferenza stampa della Giunta, tenuta in contemporanea - questa volta - con il Consiglio regionale, sempre sulle norme del cosiddetto "Riparti Piemonte".
A me pare che oggi l'atteggiamento delle opposizioni sia stato più che responsabile, più che attento, più che indirizzato a far approvare degli atti normativi, tant'è vero che è stato approvato un piano e che è stata poi, purtroppo, respinta una proposta di legge.
Insomma, ho già avuto modo di dire ieri in Commissione che certe volte ci si sente veramente presi per i fondelli (mi scuso per il termine), ma qui stiamo andando avanti in questo modo.
Tra l'altro, annuncio che se da una parte "Riparti Piemonte" contiene norme che, con alcune integrazioni, si possono approvare già da domani, che sono quelle sugli aiuti a tutta una serie di categorie, magari aggiungendo quelle che mancano, possibilmente, c'è una parte, cosiddetta di "semplificazione" che, invece, contiene norme assai discutibili e criticabili. Questo è il motivo per cui questa mattina ho inviato la richiesta di far passare tale documento anche in Commissione legalità: insomma, vorremmo evitare che il disegno di legge "Riparti Piemonte" diventasse il "DDL Gambadilegno".
Di conseguenza, a maggior ragione questa contemporaneità di conferenze stampa e Consiglio non viene presa affatto bene!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ovviamente, intervengo sull'ordine dei lavori, perché credo che sia giusto dirci che a volte le Istituzioni devono essere messe in sicurezza dalla propaganda politica, che alla Giunta si chiede di fare bene il proprio mestiere, perché il mestiere della Giunta è a tutela delle Istituzioni e per il bene dei piemontesi.
Non vorrei essere troppo ridondante nell'utilizzo delle parole, per ancora una volta, sento il dovere, non tanto in nome del mio gruppo (sì anche in nome del mio Gruppo), ma per quei piemontesi e per quei cittadini che credono ancora nel.



(Audio mancante o non comprensibile)



RAVETTI Domenico

Mi rivolgo ai colleghi della maggioranza.
Come state, colleghi? Ci siete? Vi funziona Internet? Siete collegati, sì? A voi va bene che noi siamo qui a discutere di proposte di legge, di disegni di legge, adesso siamo agli ordini del giorno, mentre la Giunta fa una conferenza stampa come se fosse la cosa più importante del mondo? Siete d'accordo a fare adesso una conferenza stampa nel momento in cui c'è il dibattito in Aula? Tra l'altro, a parte tre, per Regolamento, tutti gli altri Assessori sono anche Consiglieri regionali.



(Audio mancante o non comprensibile)



RAVETTI Domenico

Non capisco perché devono partecipare alle conferenze stampa durante i lavori del Consiglio. Sarebbe stato un buon modo, magari, dopo i lavori del Consiglio, in un altro giorno. Le conferenze stampa si sono sempre fatte tra il mattino e il pomeriggio, nella pausa pranzo. Io ho qualche dubbio e sapete qual è? Voi adesso fate una conferenza stampa sulla parte del "Riparti Piemonte" che meriterebbe un po' più di approfondimento. E quindi avete bisogno - lo dico male, ma ci capiamo - di "vendere il prodotto" perché fino adesso avete venduto il prodotto mediaticamente, ma non avete ancora discusso di nulla. Di nulla.
Mi riferisco ai colleghi di maggioranza, che penso siano le vittime di questa scelta; so che voi non potete dirlo, lo so benissimo, perché vi hanno detto di accontentarvi di fare promozione sui social, vi preparano le infografiche, fate i video Tik Tok, diventate i protagonisti di Tik Tok.
Il ruolo che voi avete in questa fase è di alzare il braccio quando vi dicono che dovete votare a favore o di astenervi su provvedimenti peraltro, collegati all'ordine del giorno su cui, qualche mese fa, avete votato a favore, come la proposta di legge di Marco Grimaldi. Adesso avete dovuto astenervi e vi astenete, ma come noi, anzi più di noi, voi siete umiliati da un punto di vista politico, perché vi permettono di fare un po' di scena politica sui social, e la fate, ma è l'unica cosa che vi permettono di fare. Per il resto, la Giunta ha questo rapporto mediatico con cui cerca di recuperare il consenso bruciato nelle settimane di gestione sanitaria. Io credo che tutto questo sia sbagliato, completamente sbagliato. Quindi, vedremo.
Noi continueremo a lavorare per il bene dei piemontesi e nell'interesse delle Istituzioni. Ve lo dico, sinceramente, ho dato la parola al Presidente, rispetto ai soldi che servono per i prossimi due mesi per alcune imprese, soprattutto quelle che hanno dovuto pagare il prezzo più alto che questa maledetta crisi sanitaria ed economica ci ha messo di fronte.
Se ho dato la parola, la parola è quella e non torno più su quest'argomento. Sennonché, domani nella Conferenza dei Capigruppo prover a convincere il Presidente Cirio e i colleghi della maggioranza, in dialogo con i colleghi dell'opposizione, che è bene che in pochissimo tempo (uno due, tre o quattro giorni, non di più) approvare la parte del "Riparti Piemonte" che interessa l'erogazione di fondi per le tantissime attività e aggiungo, per gli operatori sanitari, per le famiglie e gli individui in difficoltà, quindi per le parti interessate alle politiche sociali. Per il resto, se è possibile, occorre prevedere tempistiche differenti, ma non che vadano oltre e che ci obblighino o che ci impegnino in attività ostruzionistiche, perché non le praticheremo: questo non è il momento affronteremo tutto con molta serietà.
Presidente Allasia, lei che sta seriamente conducendo i lavori dell'Aula da giugno scorso a questa parte, la serietà non è fare una conferenza stampa mentre c'è un Consiglio regionale, parlando di argomenti che dovremmo trattare in sede di Capigruppo, domani. Basta! È la fiction continua delle conferenze stampa della Giunta! Io l'ho già detto anche ieri in sede di Commissione, e su questo concludo: una cosa che sapete fare molto bene è organizzare conferenze.
Abbiamo capito che siete bravi a organizzare le conferenze. Non è che dovete dimostrarlo, quello lo avete fatto, siete bravi. Adesso dovete fare un'altra cosa: garantire il futuro al Piemonte, mettere sul tavolo non soltanto i necessari 2.500 euro, su cui non c'è dubbio, oppure premiare gli operatori socio-sanitari. Una proposta l'abbiamo fatta noi per primi, su di essa ci avete chiesto di fermarci per una settimana, per discuterla in seduta legislativa e poi, invece, l'avete inserita nel "Riparti Piemonte" non so se ve lo ricordate. Ora, provate a immaginare nel medio e lungo periodo un'idea di sviluppo del Piemonte. Quello neanche a parlarne, è troppo complicato, perché non si fa in una conferenza, si fa con atti ben precisi.
Scusate la filippica, non volevo impegnare male il vostro tempo e lo dico ancora una volta ai colleghi di maggioranza. Magari adesso qualche Capogruppo dovrà dire che mi sto sbagliando e che va bene, a parte - anche questo - il ruolo che ognuno di noi e ognuno di voi ha. Però, in fin dei conti, se al bar potessimo (ma non possiamo) dirci la verità, ci diremmo che non ho sbagliato a dirvi queste cose e che i lavori del Consiglio meritano un'attenzione differente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire su alcuni punti, perché è stato un bel Consiglio, un Consiglio armonico, senza le tensioni del passato Consiglio. Sicuramente saranno contenti i piemontesi e le associazioni sportive che potranno aderire a questi nuovi finanziamenti grazie al Piano triennale dello sport.
Noi siamo contenti e felici.
Quando si parla di concretezza il Gruppo della Lega, e penso anche tutto il centrodestra, sul piano della discussione c'è. Vogliamo scendere nel dettaglio delle misure che servono per far ripartire il Piemonte. Ricordo gli 808 milioni di euro sul "Riparti Piemonte" e gli 80 milioni per il bonus Piemonte. È naturale che ci siano misure già vagliate e adottate da questa maggioranza.
Su alcune macro aree, invece, ci sono ancora degli spazi di manovra. Mi auguro che in questo Consiglio e nelle Commissioni informali che faremo da domani o quando decideremo insieme di organizzare, potremo scegliere insieme alcuni spazi di manovra. È innegabile che ci siano delle macro misure e delle iniziative, vedi il bonus Piemonte di 2.500 euro per bar e ristoranti e tante categorie che sono già state definite dalla maggioranza.
Per quando riguarda la Lega, la Giunta e il Gruppo consiliare sono la stessa famiglia ed è naturale che abbiamo un'interlocuzione privilegiata tuttavia non vanificherei il lavoro fatto fino a oggi per una conferenza stampa che parlerà di misure già definite e che sono in corso di definizione. C'è tanto lavoro ancora da fare, abbiamo davanti a noi dieci giorni di lavoro tra maggioranza e minoranza per definire ancora alcuni punti che sono rimasti scoperti per rispondere al meglio alle tante categorie che oggi ci dicono che abbiamo fatto bene con bar, ristoranti parrucchieri, NNC e taxi, ma vogliono sapere quali misure sono previste per loro, che hanno subito perdite economiche importanti. Vogliamo dare un segnale forte al tessuto produttivo e più gente ci mette la testa, più forze politiche ci mettono la testa. Sul piano della concretezza, noi ci siamo.
Consentitemi di fare una nota polemica. Non mi sono piaciute le esternazioni del Consigliere Bertola, quando definisce il provvedimento "Riparati Piemonte" di Gambadilegno o cose del genere. Noi non stiamo facendo nessun piano a favore dell'illegalità, abbiamo voluto fortemente e lealmente creare la Commissione legalità, perché da sempre ci battiamo contro l'illegalità e oggi diamo aiuti concreti e diretti alle nostre aziende e al nostro tessuto produttivo.
Certe parole sono veramente fuori luogo, fuori dalla realtà e ci fanno anche arrabbiare, se penso a cosa facciano certi Ministri a Roma (penso al Ministro Bonafede, che scarcera i mafiosi).
Potrebbero ragionare e lamentarsi dei loro rappresentati romani, anzich criticare le misure che vengono adottate in Piemonte per sostenere l'economia di piccoli e medi imprenditori che si trovano in grave difficoltà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richiesta, da parte del Consigliere Bertola, di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi scusi se ho chiesto di intervenire, ma penso che il Consigliere Preioni dovrebbe imparare ad ascoltare. A parte che Gambadilegno è un personaggio anche simpatico di Walt Disney, volendo essere cattivo avrei potuto usare altri paragoni, ma ho volutamente usato il termine Gambadilegno.
Al di là della distanza politica, ho stima dell'Assessore Marrone e lui lo sa. Penso sia normale voler chiedere chiarimenti in Commissione legalità a fronte di un disegno di legge che introduce norme di semplificazione anche sulle certificazioni antimafia. Penso che chiedere chiarimenti sia più che giusto. Anzi, il fatto che il Consigliere Preioni s'inalberi così, fa pensare che magari fosse giusto chiederlo.



PREIONI Alberto

Non si faccia illusioni, però! Io non ho nulla a che fare con questo!



BERTOLA Giorgio

Ripeto, ho stima dell'Assessore Marrone, ma se penso a chi c'era prima di lui all'Assessorato alla semplificazione, mi sembra che si possano fare approfondimenti sul disegno di legge se per il Consigliere della Lega questo è concesso, se è concesso fare degli approfondimenti in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Vi chiedo di non intervenire uno sull'altro, perché crea problemi per la resocontazione e per loro non è semplice.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non sarei intervenuto se il Consigliere Preioni, come al solito, non avesse voluto.
Tra l'altro, dopo aver bocciato un disegno di legge in cui c'era il parere positivo fino a qualche mese fa e in cui aveva addirittura votato a favore un ordine del giorno collegato al bilancio. Ma per voi gli ordini del giorno non valgono niente e neanche gli impegni presi.
Poiché l'avete fatto per ritorsione, sarà mia cura rispondere all'Assessora Chiorino e a tutti voi che non avete danneggiato me, ma avete danneggiato migliaia e migliaia di bambini che ancora oggi hanno difficoltà ad accedere al servizio mensa.
Se la vostra alternativa è quella di pagare direttamente gli Enti locali perché è troppo difficile costruire un voucher che viene dato direttamente agli Enti locali, benissimo! "Riparti Piemonte" avrà emendamenti su questo punto, proprio sul fatto di dare agli Enti locali le spese per le mense proprio perché gli indigenti sono aumentati, così come i bambini e le bambine che in questi mesi hanno sofferto di problemi alimentari.
Leggete, studiate e se fate ritorsioni, le riceverete sugli stessi oggetti nelle prossime settimane.
È una vergogna aver convocato una conferenza stampa all'interno dell'orario del Consiglio regionale del Piemonte. Non avete neanche avuto il pensiero di farla in pausa pranzo, durante la sospensione dei lavori d'Aula. E vi chiedete perché, alla fine, le opposizioni, a un certo punto, bloccano i lavori del Consiglio regionale? Dopo che anche oggi vi abbiamo fatto approvare, in pochissimo tempo, un disegno di legge che poteva essere fermato in mille punti emendandolo? Continuate a chiederci nelle segrete stanze lealtà, disponibilità, pazienza e a dire che c'è un interesse comune. Ma quale interesse comune! Voi fate solo i cavoli vostri e continuate a farli convocando conferenze stampa dopo conferenze e vendendo prodotti che, tra l'altro, valgono quello che valgono.
Stiamo parlando di fondi strutturali europei che dovevano essere riassegnati; stiamo parlando di un piano già vecchio di sei mesi cui avete già cambiato tre volte il nome. Guardate, prima o poi i piemontesi scopriranno che, dietro la fuffa di tutto quello che state facendo, non c'è niente! Purtroppo, l'hanno già scoperto in materia sanitaria.
Dopo aver dato la colpa a tutti, alla fine in molti hanno capito che la vera responsabilità è solo vostra. Volete continuare così? Volete continuare fra colpi di conferenza stampa e ritorsioni? Benissimo! Le opposizioni continueranno a fare, invece, il loro mestiere lealmente, come abbiamo sempre fatto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo anch'io collegarmi a quanto hanno già anticipato i colleghi. Tanto per cominciare, fare proprio un discorso di parola data. Si chiede collaborazione da parte delle opposizioni e noi ci siamo sempre resi disponibili a collaborare rinunciando a qualsiasi tipo di richiesta anche in altri momenti di difficoltà per il Piemonte. Mi riferisco, per esempio alle calamità naturali dello scorso anno.
Detto questo, noi abbiamo sempre rispettato la parola, i patti per noi sono sacri. Cosa che, invece, non posso dire per quanto riguarda, per rimanere sul tema oggetto della discussione, il "Riparti Piemonte", visto che ci sono stati slittamenti di tempi e tentate forzature nei metodi.
Per non parlare del vergognoso sistema di promettere cose ancora prima di averle portate a casa o, comunque, condivise con il Consiglio regionale.
Ricordiamo che i piemontesi hanno messo i Consiglieri regionali in loro rappresentanza, non hanno di certo eletto la Giunta.
Detto questo, vorrei anche fare un piccolo ragionamento, perché questo metodo di lavorare non solo crea un danno ai piemontesi, ma esclude una grossissima fetta di piccole partite IVA - a ogni modo, persone che hanno delle attività e che non hanno le spalle abbastanza grandi per sopravvivere da un bonus che è stato promesso (e non si capisce bene secondo quale criterio) solamente ad alcune categorie.
Questo comportamento divide i piemontesi, perché poi ci saranno piemontesi che si sentiranno tutelati e piemontesi che si sentiranno totalmente inascoltati e dimenticati. In un momento del genere, portare a casa un provvedimento zoppo o incompleto, che non è in grado di rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto produttivo e, soprattutto, di quelle piccole partite IVA che stanno facendo molta fatica in questi mesi, è inaccettabile.
Sarebbe bastato fermarsi un attimo a ragionare per approfondire quello che si stava facendo, rinunciando per un momento agli "spottoni" e sedendosi intorno a un tavolo per capire quali fossero le reali esigenze della nostra Regione, dei suoi lavoratori e delle partite IVA che non hanno la possibilità di lavorare non per colpa di qualcuno, ma a causa dell'emergenza che ci siamo ritrovati ad affrontare.
Oggi ci sarà l'ennesima conferenza stampa, nuovamente senza essersi confrontati con il Consiglio regionale. Benissimo, volete giocare a braccio di ferro? Avete i numeri? Accomodatevi e vediamo quale sarà il risultato che porterete a casa. Mi spiace solamente che, per questo comportamento gli unici a pagare le conseguenze saranno i piemontesi, che sicuramente si pentiranno presto di avervi messi alla guida di questa Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione le parole di tutti i colleghi e, nonostante questa irritazione, che possiamo anche considerare legittima sul fatto di calendarizzare le conferenze stampa in orari che vadano a scavalco con i lavori del Consiglio regionale, nel fondo di tutte le parole - parto da quelle con cui ha esordito il Capogruppo Ravetti - traspare un forte senso di responsabilità, perché credo che sia condivisa da tutti la necessità di fare bene e velocemente, nell'interesse dei piemontesi.
Lo strumento che il Presidente Cirio ci ha presentato ieri sera, del quale nella sua interezza cominciamo adesso a prendere coscienza, è un grande lavoro che abbraccia tutti i settori produttivi del territorio piemontese che esalta la nostra grande, piccola e media impresa e, allo stesso tempo volge un'attenzione enorme al mondo del lavoro e delle famiglie.
Credo sia uno strumento dal quale partire per dare al Piemonte la migliore risposta possibile a una crisi drammatica come questa, ma lo possiamo fare solo se riusciamo a confrontarci. Confrontandoci, nessuno s'innamorerà delle proprie idee e arriveremo, io penso, nei tempi in cui tutti i Gruppi del Consiglio regionale si adopereranno per dare la risposta che i piemontesi aspettano, ma soprattutto meritano, e che noi siamo obbligati a dare.
Nelle parole che ho sentito, mi è sembrato di percepire un po' di sfiducia nel lavoro del Consiglio. Non è vero: se noi rispettiamo le scadenze che con la Conferenza dei Capigruppo di questa sera o domani mattina, andremo a calendarizzare, daremo un grande spazio al Consiglio. Ci sono delle voci che sono indicate, ma abbiamo sicuramente, come diceva il Presidente di Gruppo Preioni, spazi su cui lavorare e modificare, andando a soddisfare le assolutamente legittime aspettative di chi magari sembra non incluso in certe forme diverse di finanziamento.
Al Capogruppo Ravetti mi permetto una battuta: in questi dieci mesi ho imparato a conoscerlo per la sua acuta, fine e arguta intelligenza. Ha fatto difetto il Presidente Ravetti per cercare di mettere un po' di acredine in maggioranza fra Consiglieri e Giunta. Posso garantirle che, per quanto riguarda il Gruppo che dall'ora di pranzo ho l'onore di presiedere e ne approfitto per ringraziare i colleghi Chiorino, Marrone e Nicco per la fiducia che mi è stata accordata - l'intesa è totale, come con tanti altri Assessori (tutti) della Giunta.
Pertanto, quest'acredine non esiste, anzi c'è totale armonia e penso che avremo un grande spazio e la possibilità insieme di portare nell'immediato il primo provvedimento da 88 milioni, che serve a dare questa liquidità su tutto, per poi andare a comporre - in tempi che, speriamo, siano brevi ovvero l'inizio della seconda metà del mese di maggio - l'intero strumento del "Riparti Piemonte", in modo che il nostro sistema sia tutelato.
Noi, su questo, dobbiamo essere obbligati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone per fatto personale; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi vedo costretto a intervenire per fatto personale perché, fino a prova contraria, sono stato eletto come Consigliere regionale. Sono Presidente di un Gruppo consiliare e vorrei svolgere il mio lavoro, mentre si sta dimostrando, da alcuni giorni, che i Consiglieri regionali, sia quelli di opposizione sia quelli di maggioranza, non possono svolgere il proprio lavoro.
Sono veramente offeso di quest'atteggiamento, perché se, prima di condividere con il Consiglio, si condivide con i giornalisti e si fanno delle comunicazioni, peraltro nel momento stesso in cui il Consiglio si riunisce, prendo in considerazione il fatto di essere offeso per fatto personale, perché oggettivamente è inutile che io sia qui. È inutile che io sia qui, com'è inutile che lo siano tutti i Consiglieri e i miei colleghi di opposizione, ma, mi spiace dirlo, è inutile che lo siano anche i Consiglieri di maggioranza, perché non vedo quale sia l'utilità.
Ho sentito dire: "Mettiamoci la testa tutti insieme per poter fare il bene dei nostri cittadini e dei nostri territori". Sì, facciamolo, ma se avete già deciso tutto e fate capire alle opposizioni che avete già deciso tutto perché lo andate a spiegare ai piemontesi prima ancora che ai colleghi di opposizione? Allora, abbiate pazienza, come faccio a metterci la testa? Cioè come fa il Presidente del più importante partito della maggioranza a dire di metterci la testa insieme con lui? È una cosa che sono anche disposto a fare, come sono disposti a farlo altri colleghi dell'opposizione, ma se nel frattempo si va a spiegare all'esterno, senza che io abbia neanche potuto sapere di che cosa si stia parlando, abbia pazienza, ma non vedo come posso metterci la testa! Non vedo come si possa condividere! Non vedo come si possa parlare del "Riparti Piemonte" quando ormai se n'è parlato in tutte le sedi, salvo che nella sede .



(Audio mancante o non comprensibile)



GIACCONE Mario

Ho così la sensazione di essere ridimensionato, ma non perché mi consideri e consideri i miei colleghi dell'opposizione al di sopra della media, ma ridimensionato nella mia funzione principale.
Inoltre, il collega Bongioanni, in questo slancio di contenimento degli eventuali dissapori tra opposizione e maggioranza, dice "confrontiamoci" parla di "rapporto di fiducia". Sì, ma io il confronto lo voglio fare prima che andiate a fare gli spettacoli.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Dev'essere caduta la linea. Non deve usare il duplex.



GIACCONE Mario

Presidente?



PRESIDENTE

Adesso la sento. Prego, prosegua.



GIACCONE Mario

Il discorso è chiaro.
È inutile che qui si chieda collaborazione, che si parli di fiducia e di confronto quando si fa richiamo agli aspetti concreti. Ma di concreto vedo solamente che nelle riunioni private si chiede collaborazione e fiducia poi il giorno dopo, se non il giorno spesso, si fanno conferenze stampa nelle quali si parla di argomenti che dovrebbero essere oggetto prima di un confronto consiliare.
Per questo motivo, giudico questo tipo di atteggiamento un fatto personale.
Grazie.



PRESIDENTE

Scusate, ho avuto anch'io un problema con la linea.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame ordine del giorno n. 242 "Vincolo di inedificabilità nelle fasce di rispetto cimiteriali. Modifica delle disposizioni normative statali" presentato da Marini, Preioni, Gagliasso, Cerutti, Nicotra, Perugini, Cane Demarchi, Fava, Gavazza, Zambaia, Mosca e Dago (seguito)


PRESIDENTE

Stavo dicendo che interpretiamo non tanto per fatto personale, ma sull'ordine lavori, l'intervento del Presidente Giaccone: tuttavia, in modo distensivo lo accogliamo e proseguiamo, come si suol dire, con la discussione dell'ordine del giorno n. 242.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento in merito all'ordine del giorno avente a oggetto "Vincolo di inedificabilità delle fasce di rispetto cimiteriali - Modifica delle disposizioni normative statali", lo pongo in votazione con il parere favorevole della Giunta regionale.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 242, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Ordine del giorno n. 241 "Preoccupante calo delle vaccinazioni per timori legati all'epidemia da Covid-19 e per chiusura di alcuni centri" presentato da Ravetti e Salizzoni (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 241, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente Allasia, le chiedo se è presente l'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

L'Assessore Icardi non è presente.



RAVETTI Domenico

No no, ma non è obbligato a essere presente.
Lo chiedevo perché ritengo che.



PRESIDENTE

Stiamo verificando.



RAVETTI Domenico

Lo chiedevo perché ritengo che questo sia un argomento importante - dal mio punto di vista, ovviamente - che meriterebbe la presenza dell'Assessore Icardi, soprattutto per un confronto e una discussione su un tema che non è stato sollevato esclusivamente da me, ma riguarda l'Organizzazione Mondiale della Sanità, riguarda la Società Italiana di Pediatria e altri soggetti che sono protagonisti rispetto al tema del Piano nazionale vaccini e dell'opportunità di garantire che questo documento possa essere sviluppato soprattutto in queste condizioni così complicate per il sistema ospedaliero e ambulatoriale della nostra società.
Avrei chiesto all'Assessore Icardi di attivarsi affinché sull'intero territorio regionale sia assicurato il pieno servizio delle attività vaccinali.
So che, solo per il fatto di averlo detto, questo messaggio arriverà - lo auspico - all'Assessore Icardi, però a questo punto, se lei è d'accordo e se sono d'accordo anche i colleghi, preferirei discuterlo come primo punto all'o.d.g., ovviamente del prossimo Consiglio regionale, perché vorrei conoscere il punto di vista della Giunta perché, anche se sono presenti Assessori in rappresentanza dell'Assessore Icardi, sono certo che nessun Assessore è nelle condizioni di potermi dare ora, in questo momento, il quadro preciso delle attività vaccinali in Piemonte.



PRESIDENTE

Va bene, lo sospendiamo e lo rinviamo al prossimo Consiglio. Alla Conferenza dei Capigruppo inseriremo gli ordini del giorno sicuramente con l'indicazione, da parte del suo gruppo, della priorità su questo punto e solleciteremo la presenza dell'Assessore Icardi per la discussione.
Pertanto, l'ordine del giorno n. 241 è rinviato.


Argomento: Contributi alle attività produttive - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 249 presentato da Ruzzola, Biletta e Riva Vercellotti, inerente a "Emergenza COVID 19 - la Regione sostenga i Comuni e l'economia locale attraverso il rilancio dei lavori pubblici"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 249, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come si può intuire dal titolo di questo ordine del giorno, si chiede d'integrare ulteriormente quelle risorse che già dal bilancio sono state messe per la legge n. 18. Avevamo messo, per tale destinazione, 14 milioni con quest'ordine del giorno chiediamo di reperire le risorse e integrarle per arrivare almeno a 35 milioni, quindi integrare di 21 milioni.
Lo riteniamo un ordine del giorno che va veramente nella direzione di provare a dare delle risposte all'emergenza COVID, in questo caso per cercare di portare dei lavori sul territorio. Tutti noi siamo degli amministratori e sappiamo esattamente cosa significa la legge 18. Il significato che abbiamo sempre attribuito a questa misura era di contribuire nei confronti dei Comuni, dandogli la possibilità di realizzare delle piccole e medie opere, soprattutto in alcuni settori.
In questo caso è chiaro che sempre a loro sarebbero destinate le risorse ma in questo caso il significato è di fare delle opere pubbliche a beneficio della collettività, per creare del lavoro. Il Comune, quindi diventa un mezzo per cercare di portare dell'economia sui territori, in questo caso un'economia di lavori pubblici; un'economia che sappiamo essere stata profondamente colpita. Credo che l'85% dei cantieri siano bloccati e sappiamo che l'economia di questo tipo, quindi dell'edilizia, significa il 22% del nostro PIL. È un'economia che in questo momento è in ginocchio.
Noi crediamo che sia opportuno sostenerla e crediamo che questo sia uno strumento molto snello e molto veloce. Chiediamo che la misura vada a beneficio dei Comuni fino ai quindici mila abitanti, perché sappiamo che i nostri Comuni, per quei piccoli cantieri che possono essere i 20, 30, 40 o 50.000 euro, sono capaci di progettarli e appaltarli molto velocemente.
Dobbiamo far sì che il volano che può produrre sia un volano che arrivi velocemente sui territori e alle imprese.
Ho visto che nei successivi punti all'o.d.g. c'è un ordine del giorno, a prima firma del collega Marin, che dimostra che andiamo esattamente nella stessa direzione, perché chiede di liberare gli avanzi di amministrazione affinché possano essere utilizzati anche sul Titolo primo, a fronte dei Comuni.
È un'ulteriore dimostrazione che i nostri Comuni, soprattutto quelli piccoli, sono in difficoltà; sono anche in difficoltà perché anche per loro ci sarà una riduzione delle entrate, soprattutto nel Titolo primo.
In questo caso, un maggior contributo da parte nostra per permettergli di eseguire dei lavori pubblici, quindi sul Titolo secondo, con risorse nostre, permetterà loro di poter destinare tutte le risorse ai servizi essenziale che hanno.
Lo spirito è soprattutto questo: aiutiamo l'economia attraverso i lavori pubblici che generano, essi stessi, un beneficio alla collettività, perch ovviamente fatti dai Comuni, quindi opere pubbliche a beneficio di tutti con il vantaggio di aiutare le imprese; imprese che, in questo caso sarebbero piccole e medie imprese locali. Queste risorse, ripartite sui 1.050 Comuni sotto i 15.000 abitanti, potrebbero essere risorse pro capite di circa 30.000 euro, quindi genererebbero lavori di medie dimensioni e ragionevolmente, a beneficio delle piccole e medie imprese di carattere territoriale.
Presidente, aggiungo ancora un elemento, che è importante, ma non vorremmo che poi ritardasse il tutto: qualora ci fosse un accordo - lo specifico per quest'intervento, si potrebbe anche valutare (ma ci sarebbe la necessità di una legislativa per non ritardare) di aprire anche i Titoli su cui possono essere spesi quei soldi, visto che oggi, seppure importanti sono direzionati a manutenzione stradale, illuminazione pubblica, cimiteri e palazzo comunale.
In questo caso si potrebbe anche valutare, visto che potrebbero essere misure necessarie anche su altri settori, se permettere, all'interno della legge 18, di avere spazi maggiori su cui poter investire.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Ci sono altri interventi il merito all'ordine del giorno n. 249? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Voglio esprimere, a nome del Gruppo della Lega, il parere favorevole su quest'ordine del giorno. La Lega ha voluto fortemente la reintroduzione dopo anni, della legge 18, che va ai piccoli Comuni, quindi piccoli lavori che possono essere eseguiti da aziende piemontesi. Una delle pochissime cose positive di quest'epidemia è il fatto che, per non spostarsi ed evitare eventuali contagi, questa misura va esclusivamente a imprese piemontesi che faranno i lavori nei Comuni, a un raggio di distanza di 50 chilometri.
Per emergenza, per una situazione assurda che viviamo tutti, abbiamo un dato positivo, perché - l'abbiamo detto in tutte le salse in tutti questi anni - avremmo dovuto lavorare su appalti a chilometro zero e ci sembra giusto aiutare le nostre aziende piemontesi e che siano loro a eseguire questi piccoli lavori di manutenzione. Un aiuto diretto ai Comuni, anche qui senza troppe procedure burocratiche che rischiano di fermare questi incentivi.
Siamo contenti che da parte del gruppo di Forza Italia ci sia la voglia di aumentare le risorse e di dare ancora più peso a un provvedimento così importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo cercare di capire se qualcuno della maggioranza poteva spiegarmi dove sarebbero stati reperiti questi 21 milioni per dare attuazione all'ordine del giorno, altrimenti rimane un ordine del giorno un po' zoppo.
Sulla questione dei chilometri zero, sicuramente coinvolgere aziende vicine al Comune in cui sono erogati questi lavori può essere positivo, ma il problema è che, arrivando da anni in cui si professava il liberismo più sfrenato - e mi sembra sia anche un ordine del giorno presentato da una forza politica che ha sempre sposato queste teorie economiche - c'è anche un discorso legato alla libera concorrenza: non so se possiamo, a livello regionale, andare a intervenire limitando il campo d'azione della concorrenza a un singolo territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Essendo un ordine del giorno, non c'è la necessità di specificare da dove provengono le risorse, trattandosi di una richiesta d'impegno da parte del Consiglio alla Giunta. Sarà - detto in modo brutale - un problema della Giunta e anche degli Uffici delle varie Commissioni consiliari. Però, a rigor di logica di Consiglio, si può procedere nell'esame dell'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per capire, poiché abbiamo concluso da poco la discussione di bilancio, dove eravamo lì con il bilancino a decidere dove mettere o non mettere le risorse e abbiamo dovuto anche rinunciare a parecchie istanze (parlo, ovviamente, come opposizione).
Chiedo all'Assessore Tronzano se questi 21 milioni ci sono, da dove arrivano e in quale modo verranno stanziati.
Non ho capito, sinceramente, la ratio di quest'ordine del giorno: ci sarà uno stanziamento sulla legge 18, e se così, in quale forma? Cioè, è qualcosa che resterà nel disegno di legge "Riparti Piemonte"? Non riesco proprio a capire la forma con cui si vuole dare attuazione a quest'atto d'indirizzo, oltre a non capire dove saranno trovate le coperture, ovviamente. Perciò, chiedo se l'Assessore Tronzano può darci un parere sull'atto d'indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Grazie, Presidente.
Aspetterei l'intervento del Consigliere Bertola, se posso.



PRESIDENTE

Certo.
Chiedo scusa per l'insolenza della Giunta in merito alla convocazione della conferenza stampa alle 16.30, ma mi è stato riferito che c'è stato un quiproquo fra gli Uffici di comunicazione; l'Ufficio di comunicazione della Giunta aveva percepito che ci fosse Consiglio regionale solo il mattino.
In ogni caso, sarà mia premura sollecitare, su legittima richiesta del Consiglio, non solo della maggioranza, ma del Consiglio intero, di svolgere in altri orari, fuori dagli orari del Consiglio, soprattutto le attività di comunicazione attiva come può essere una conferenza stampa. Sarà anche mia premura cercare di trasmettere celermente tutti gli orari delle Commissioni e dell'Aula, affinché non ci siano questi disguidi fra Giunta e Consiglio.
La parola al Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, non solo per avermi dato la parola, ma anche per il suo chiarimento sulla contemporaneità della conferenza stampa della Giunta regionale rispetto alla seduta del Consiglio. I quiproquo possono assolutamente accadere.
Invece, sul tema dell'ordine del giorno, l'Assessorato Tronzano, con la sua risposta e la sua replica, magari avrebbe reso inutile il mio intervento perché magari avrebbe fornito chiarimenti su quanto mi sto anch'io chiedendo.
Cito, per dimostrare che faccio anche riferimenti in campo altrui e non solo nel mio campo, un riferimento che sicuramente fa piacere ai Consiglieri di Forza Italia: l'ex Capogruppo Pichetto diceva sempre che un ordine del giorno non si nega a nessuno.
Premesso questo, però, un ordine del giorno dove c'è una precisa indicazione di uno stanziamento preciso e non generico, se, come ha chiarito giustamente il Presidente Allasia, è pienamente valido così com'è pienamente valido il voto positivo eventuale del Consiglio regionale, è chiaro che, per un criterio di opportunità, ancor più che viene dalla maggioranza, richiede un'indicazione un po' più precisa di dove si andrebbero a reperire quei 21 milioni di euro; cosa che interessa molto anche a noi.
Sulla possibilità, invece, delle aziende che possono svolgere i lavori sulla loro vicinanza in termini di chilometri, sul loro essere aziende piemontesi, sicuramente è un fatto auspicabile e sarebbe molto positivo per la nostra economia. Qualche dubbio sorge, ma non mi riferisco solo all'oggetto di cui stiamo discutendo, quindi non mi riferisco solo a quest'ordine del giorno, ma anche al "Riparti Piemonte". Qualche dubbio sorge, perché abbiamo la sensazione che ci siano anche delle norme in quel senso che possono essere impugnate a livello nazionale.
Attendo anch'io un chiarimento da parte della Giunta regionale soprattutto su quei 21 milioni di euro.
Grazie.



RUZZOLA Paolo

Presidente, posso?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Mi sembrano legittime le domande poste e devo dire che, innanzitutto l'elemento che noi stiamo descrivendo come elemento che sicuramente darebbe un micro diffuso lavoro sui vari territori, come ho già detto, riguarda il fatto che, normalmente, per appalti di medio e piccolo importo è difficile che rispondano grandi imprese provenienti da lontano. Poich ragionevolmente, si può parlare di lavori di qualche decina di migliaia di euro, è per natura presumibile che restino sul territorio, perché sono poco convenienti per altre aziende.
Pertanto, era una valutazione di carattere generale; bene o male, chi ha fatto l'amministratore sa che tendenzialmente i lavori di piccole e medie dimensioni, per la loro capacità, per la snellezza con cui possono essere appaltati, per il fatto che possono anche essere appaltati con inviti diretti, tendono a restare - io dico per fortuna - alle aziende che operano sui vari territori.
Rispetto alla cifra, solo per chiarire, semplicemente perché non c'è alcun retroscena, ho indicato 21 milioni, perché il complesso delle poste emesse rispetto ai 14 più 21 farebbe 35 milioni. Avevo calcolato che ragionevolmente, sui 1.000-1.080-1.100 Comuni che ne potrebbero beneficiare, potevano rappresentare una media di 30.000 euro. Se, però, pu agevolare il voto di tutti e vogliamo sostituire la cifra precisa o magari vogliamo integrare quei 14 milioni, sicuramente da parte mia non solo non ci sono problemi, ma posso anche proporlo, se - ripeto - può facilitare.
Un'ultima analisi. Poiché quest'ordine del giorno lo abbiamo presentato otto-dieci giorni fa, con l'evolversi dei tempi, dove si volevano trovare le risorse? Noi vorremmo farlo, quindi vorremmo valutare lo spazio per cercare quelle risorse, al di là della cifra esatta, nel lavoro che il Presidente ci ha proposto di svolgere in queste settimane e in questi dieci giorni in cui andremo a sviscerare, punto per punto, il "Riparti Piemonte".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano.
È stato citato l'Assessore Pichetto e ricordo a tutti che il Viceministro Giuseppe Vegas, nel 2008, già diceva che un ordine del giorno non si negava a nessuno. Poi, negli ultimi anni, nelle aule parlamentari si è concluso dopo Pichetto, anche con la dicitura "tranne al Comitato per la legislazione", perché, oggettivamente, gli ordini del giorno sono atti legislativi e devono avere anche un seguito.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

Grazie, Presidente.
Per noi, sicuramente, la legge n. 18 è fondamentale, è uno dei pilastri sui quali si può ricostruire il sistema imprenditoriale piemontese, soprattutto nelle dimensioni micro e piccole, in particolare del settore edile.
L'edilizia per noi ha una valenza strategica, stanziamo fondi importanti.
Sottolineo, però, che stiamo affrontando la situazione di emergenza con regole di bilancio uguali a quelle precedenti all'emergenza COVID conseguentemente, non ci sono spazi d'indebitamento e in più vogliamo mantenere ciò che anche le precedenti Giunte hanno provato a fare, cioè non peggiorare il disavanzo.
In questo senso, pur facendo tutti gli sforzi possibili e valutando tutte le situazioni, chiederei al Capogruppo Ruzzola di modificare l'ordine del giorno mettendo "a valutare di potenziare lo strumento" e togliendo "attraverso uno stanziamento aggiuntivo di 21 milioni di euro", in modo che si possa, con serenità all'interno del gruppo di lavoro, valutare tutte le potenzialità di questa legge n. 18.
Pertanto, chiederei questa modifica e poi, nel tavolo di lavoro, come diceva lo stesso Capogruppo Ruzzola, si può proseguire nella discussione valutando i numeri compiutamente.
Grazie mille.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; prego.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ovviamente, chiedo scusa al collega Avetta che ha chiesto la parola dopo di me; dirà meglio lui nel merito del provvedimento. Io dico che avremmo votato a favore della proposta originale del Consigliere Ruzzola come voteremo a favore della "proposta Ruzzola" modificata nel senso che l'Assessore Tronzano ci appena detto.
Colgo l'occasione per rispondere al collega Bongioanni: ovviamente la stima è reciproca e quindi lo ringrazio per le parole che mi ha dedicato ovviamente nella parte in cui diceva che c'è tutta questa sintonia tra i Consiglieri regionali e la Giunta; su quella parte lì, chiedo al collega Bongioanni un'ulteriore sessione di approfondimento.
Il testo del Capogruppo di Forza Italia, con cifre precise, viene valutato dall'Assessore di Forza Italia con buonsenso; buonsenso, perché la sostenibilità economica dei provvedimenti è un valore per il bravo amministratore. Però diciamo che questo è l'esempio chiaro per cui la sintonia la si costruisce cammin facendo: se non c'è completa sintonia tra esponenti dello stesso Gruppo consiliare, figuriamoci come può esserci, il più delle volte, tra componenti gruppi di opposizione con gruppi di maggioranza.
Insomma, collega Bongioanni, la politica è complicata; tra i processi di semplificazione o di sburocratizzazione, dovremmo inserire dentro anche i nostri pensieri e i nostri metodi, caro collega, per rendere tutto molto più semplice.



PRESIDENTE

Darei la parola al Consigliere Avetta.
Poiché ha qualche problema, nel mentre possiamo vedere la modifica dell'impegno, ossia "impegna la Giunta regionale a valutare di potenziare lo strumento della legge regionale 18/1984, prevedendo che le risorse vengano destinate in modo particolare ai Comuni di piccole e medie dimensioni fino a 15.000 abitanti, valutando al contempo l'ampliamento degli interventi ammissibili e la possibilità di procedere di assegnazione ai Comuni con bando snello o per semplice riparto pro capite".
Se va bene, possiamo.



RUZZOLA Paolo

Gentilmente, me lo può rileggere?



PRESIDENTE

"Impegna la Giunta regionale a valutare di potenziare lo strumento della legge regionale 18/1984, prevedendo che le risorse vengano destinate in modo particolare", eccetera eccetera. Viene stralciata la parte "attraverso uno stanziamento.".



RUZZOLA Paolo

Però aggiungerei solo "a potenziare lo strumento con risorse aggiuntive" rispetto a quanto previsto al bilancio.



PRESIDENTE

Sì, ho capito che non si fida della Giunta. (scherzo, ho fatto una battuta, mi permetta).



AVETTA Alberto

Presidente, chiedo se posso intervenire. Sono rientrato: mi era saltata la linea.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Volevo solo una precisazione - ho sentito l'intervento dell'Assessore Tronzano - e riprendere un po' le considerazioni che faceva prima il collega Ravetti, le ultime che ho sentito, rispetto ai rapporti tra Giunta e Consiglio.
Riparto da lì: ho sentito prima il Consigliere Ravetti e poi la sua battuta, Presidente, quindi le due cose stanno insieme, nel senso che l'Assessore Tronzano, cui riconosco competenza e anche una giusta, corretta prudenza, è stato molto prudente nel chiedere di riformulare - se ho capito bene - la modifica che aveva proposto il Consigliere Ruzzola.
È evidente che l'ultimo pezzo che sono riuscito a sentire del collega Ruzzola, con cui chiede di rimodulare potenziando lo strumento però con risorse aggiuntive, forse, viene un po' più incontro; meglio sarebbe stato fissare una cifra, però mi rendo conto che magari questo oggi non siamo nelle condizioni di farlo. Però dovremmo trovare una modalità che ci consenta di - la dico male, non mi vengono altri termini - non prendere in giro l'interlocutore cui ci rivolgiamo.
Noi ci rivolgiamo a dei Sindaci che hanno bisogno di avere delle certezze, in particolare su un tema rilevante e fondamentale come quello degli investimenti. Allora, se su questo siamo tutti d'accordo - e siamo tutti d'accordo, il Presidente del mio Gruppo ha già annunciato che noi siamo favorevoli a questo tipo di ordine del giorno - cerchiamo però di costruire un atto d'indirizzo che ci consenta di essere il più possibile non fraintesi dai nostri interlocutori.
Sinceramente, essendomi perso tutta una parte, non sono nelle condizioni di poter giudicare e dare il mio contributo rispetto alla proposta.



PRESIDENTE

Se vuole, leggo la proposta dove c'è l'impegno alla Giunta regionale "a valutare di potenziare lo strumento della legge regionale 17/1984 prevedendo le risorse aggiuntive. che vengano destinate in modo particolare ai Comuni piccoli e medi", eccetera eccetera".
Questa potrebbe essere l'ultima modifica proposta.



RUZZOLA Paolo

Mi scusi, Presidente: rispetto all'originale, che non ho sottomano come cambia?



PRESIDENTE

L'originale era "potenziare lo strumento della legge regionale attraverso uno stanziamento aggiuntivo di 21 milioni, prevedendo che tali risorse vengano destinate in modo particolare ai Comuni di piccole e medie dimensioni".
Verrebbe trasformato, secondo l'intesa anche con l'Assessore Tronzano con un impegno da parte della Giunta "a valutare di potenziare lo strumento della legge regionale 18, prevedendo che le risorse aggiuntive vengano destinate in modo particolare ai Comuni di piccole e medie dimensioni".



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

"Che le eventuali risorse aggiuntive vengano destinate."



AVETTA Alberto

Posso fare una domanda all'Assessore? In quali tempi? Se posso, Presidente, posso ancora chiedere un chiarimento all'Assessore?



PRESIDENTE

Sì, prego; ha ancora lei la parola.



AVETTA Alberto

Chiedo solo di darci un'indicazione sui tempi entro i quali queste risorse aggiuntive potrebbero essere a disposizione dei Comuni. Potrebbe essere un altro elemento qualificante dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive e delle piccole e medie imprese

Lo decidiamo insieme nel Tavolo di lavoro che ci sarà da domani o dopodomani, non so quando inizierà. Nel dibattito complessivo valuteremo le priorità del Consiglio e, una volta valutate le priorità del Consiglio decideremo cosa fare.
Una volta che è passato il disegno di legge si attiva il bando che comunque, l'Assessore Gabusi sta già pensando di attivare, perché sul bilancio ci sono già 14 milioni di euro di risorse, quindi sta procedendo all'istruttoria e alla verifica del bando.
Se dovessimo aggiungere risorse nuove, si procede nella direzione già indicata dal Consiglio a seguito dell'approvazione del bilancio preventivo.



AVETTA Alberto

Se questo è il punto di caduta...
Certo, 21 erano meglio, ma se questo è il punto di caduta, va bene.



PRESIDENTE

Riassumo l'impegno, ossia "valutare di potenziare lo strumento della legge regionale n.18 prevedendo che le eventuali risorse aggiuntive vengano destinate in modo particolare ai Comuni piccoli e medi".
Consigliere Ruzzola, va bene?



RUZZOLA Paolo

Presidente, sono d'accordo e aggiungo anche un elemento.
Stiamo dando per scontato che devono essere per forza meno, ma noi siamo fiduciosi della nostra Giunta e, non indicando una cifra, potrebbe anche essere superiore. Battuta a parte, sono d'accordo e sono fiducioso.
So che si sta facendo un lavoro non indifferente e che non sarà così facile, ovviamente, cercare le risorse. Noi crediamo che questa sia una proposta importante e che, ovviamente, sia compatibile con il bilancio.
Sono fiducioso che nel gruppo di lavoro troveremo qualche indirizzo positivo.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi sull'ordine del giorno n. 249, così come modificato, passerei alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 249, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Disegno di legge n. 95, inerente a "Interventi di sostegno finanziario e semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19" (richiesta dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Come vi dicevo, passiamo alla votazione sulla richiesta della Giunta regionale di dichiarazione d'urgenza in merito al disegno di legge n. 95 "Interventi di sostegno finanziario e semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19".
Come ho già comunicato, la Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge "Interventi di sostegno finanziario e semplificazione per contrastare l'emergenza da COVID-19". Ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale, ne è stata dichiarata l'urgenza. Sempre ai sensi dell'articolo 83, comma 3), ricordo: "La dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà nonché per le leggi l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente".
Ai sensi dell'articolo 83, comma 2) del Regolamento interno del Consiglio regionale, occorre provvedere a deliberare "con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Scusi, Presidente, intervengo in questo senso.
Avessimo potuto o dovuto affrontare inizialmente la discussione in sede di Commissione, avremmo chiesto l'attrazione al "Riparti Piemonte" delle proposte di legge che abbiamo depositato in questi giorni:la n. 91 sul compenso aggiuntivo a favore degli operatori sanitari di cui io sono il primo firmatario, la n. 94 sull'utilizzo di parte del capitale sociale di Finpiemonte per alcuni provvedimenti per la ripartenza del Piemonte. Non ricordo il titolo di quest'ultimo provvedimento, ma il primo firmatario, il Consigliere Gallo, ha la dicitura precisa.
Ne chiedo l'attrazione anche rispetto all'urgenza del provvedimento "Riparti Piemonte" che lei adesso metterà ai voti. Medesima urgenza anche per i due provvedimenti che saranno attratti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ricordo che la proposta di legge n. 94 a firma del Consigliere Gallo è stata già assegnata in I Commissione e sarà poi attratta direttamente dal disegno di legge cosiddetto "Riparti Piemonte", il disegno di legge n. 95.
La proposta di legge n. 91, a firma del Consigliere Ravetti, è assegnata in IV Commissione, ma ho provveduto a riassegnarla in I Commissione in modo tale da portarla in discussione con il disegno di legge n. 95, essendo facenti parte dello stesso tema, cioè l'emergenza COVID.
Vi ricordo che stavamo votando la richiesta di dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 95, "Interventi di sostegno finanziario e semplificazione per contrastare l'emergenza COVID-19". Ai sensi dell'articolo 83, comma 2 e comma 3 del Regolamento interno del Consiglio dobbiamo votarla alla fine della seduta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, non ho capito cosa prevede la dichiarazione d'urgenza.



PRESIDENTE

Il dimezzamento dei tempi: da 60 a 30 giorni di tutti i provvedimenti in Commissione.
Da Regolamento, i provvedimenti devono essere discussi in 60 giorni, ma con la richiesta d'urgenza effettuata dalla Giunta, l'Aula deve esprimersi d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83. In questo caso, il Presidente di Gruppo Ravetti chiedeva l'attrazione nella Commissione competente, che è la I Commissione, e quello verrà fatto in modo automatico.
Quanto alla proposta di legge n. 91, che era assegnata in IV Commissione ho già provveduto a spostarla e a riassegnarla in I Commissione.
Se c'è la possibilità, si può con la stessa metodologia attrarre anche le due proposte di legge con la stessa dichiarazione d'urgenza, in modo tale che tutte le tre proposte (il disegno di legge n. 95, la proposta di legge n. 91 e la proposta di legge n. 94) siano approvate esclusivamente con il dimezzamento dei tempi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Visto che sostanzialmente fino a poche ore fa non conoscevamo, di fatto, il provvedimento, aggiungo - piccola nota - che il provvedimento presentato dalla Giunta è incompleto, pieno di errori anche tecnici, credo legati probabilmente alla fretta di depositarlo. Come sapete, avendo un articolato così lungo, non c'è solo una questione di attrazione, ma c'è anche una questione di oggetto. L'oggetto è, di fatto, la Fase 2.
Come ho già spiegato al Presidente Cirio, noi vorremmo attrarre, o addirittura presentarla in forma di emendamento, la nostra proposta di legge sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario, in quanto tutte le strategie che servono a fare più smart working e a ridistribuire il tempo del lavoro sono strettamente collegate alla Fase 2 più di tante altre misure economiche.
Quella del disegno di legge parzialmente non ha lo stesso oggetto di quello della Giunta, che è una sorta di omnibus (posso chiamarlo così impropriamente), è una sorta di mix fra il piano della competitività e la ristrutturazione dei fondi strutturali europei. Decidiamo solo, perch dobbiamo farlo oggi prima di un confronto nel merito. Per carità, posso fare come ha fatto il collega Ravetti, cioè chiedere l'attrazione, visto che, tra l'altro, avevo già chiesto che questo disegno di legge venisse iscritto in questa sessione legislativa fra i nostri provvedimenti.
Chiedo dei chiarimenti, perché, se volete, lo attraggo, ma..



PRESIDENTE

Non è un'attrazione, perché ogni provvedimento dev'essere votato. Poi se l'Aula concorda, possiamo dare la stessa votazione per tutte le richieste.
Se lei richiede l'attrazione - che non è un'attrazione - e anche l'urgenza per una proposta di legge che interviene sullo stesso tema, com'è stato fatto dal Capogruppo Ravetti, penso che non ci siano assolutamente problemi.
In questo caso, invece, siamo nell'urgenza.



GRIMALDI Marco

Sì, intendo dire questo, nel senso che non vorrei.



PRESIDENTE

L'articolo 83, al comma 2, prevede che sia votato: "Il Consiglio regionale alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta delibera con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contro".
È il comma 2 dell'articolo 83 del Regolamento.



GRIMALDI Marco

Proverò a presentarlo sia come proposta di legge sia come forma di emendamento per la Fase 2, perché è il momento più giusto.



PRESIDENTE

Se vuole, si può anche riassegnare in I Commissione la proposta di legge che ha poc'anzi menzionato, in modo tale che sia trattata con il disegno di legge n. 95 nella I Commissione con le altre due proposte dei Consiglieri Gallo e Ravetti, in modo da fare una trattazione unica in Commissione.



GRIMALDI Marco

Credo che la modifica dei contratti di solidarietà espansiva sia la cosa più importante da fare in questa Fase 2, quindi ne chiederei la stessa urgenza.
Forse l'Assessore Marrone vuole dirci qualcosa al riguardo.



PRESIDENTE

No, l'urgenza si deve votare in Aula. La riassegniamo alla I Commissione e viene attratta, in modo tale da non stravolgere troppo il Regolamento.
L'Assessore Marrone ha chiesto di intervenire; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Visto che evidentemente lo richiede anche la forma, era solo per motivare ulteriormente e anche formalmente la richiesta di urgenza.
Confermo quello che ha già espresso lei, Presidente, nella sua comunicazione, quindi il fatto di andare semplicemente ad accorciare i termini di approvazione. Non c'è la volontà di alcuna forzatura, ma solo la premura, che sta a cuore alla Giunta così come alla maggioranza, rispetto a un disegno di legge che contiene tante previsioni, anche finanziarie, di sostegno a diversi comparti produttivi.
Sappiamo che questo politicamente sarà oggetto di un approfondimento dettagliato e di un confronto diretto anche con il Presidente nella Conferenza dei Capigruppo che ci sarà a breve.
Grazie.



PRESIDENTE

La proposta di legge n. 33 del Consigliere Grimaldi è assegnata dalla III Commissione alla I Commissione, in modo tale che sia discussa con il disegno di legge n. 95.
Non essendoci interventi contrari, metterei in votazione la dichiarazione d'urgenza sul disegno di legge n. 95, in base all'articolo 83 del Regolamento.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di dichiarazione d'urgenza sul disegno di legge n. 95.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Proposta di legge n. 94, inerente a "Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2020-2022. Ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte S.p.A. per misure di rilancio dell'economia regionale, nonché primi interventi a sostegno della lotta alla povertà e al disagio sociale e interventi a favore dell'attività sportiva e del Terzo Settore a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19", presentata da Gallo, Avetta, Canalis, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle (richiesta di dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Indico la votazione per appello nominale sulla richiesta di dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 94 "Disposizioni urgenti in materia di bilancio di previsione finanziario 2020-2022. Ulteriore riduzione del capitale sociale di Finpiemonte S.p.A per misure di rilancio dell'economia regionale, nonché primi interventi a sostegno della lotta alla povertà e al disagio sociale e interventi a favore dell'attività sportiva e del Terzo Settore a seguito dell'emergenza epidemiologica da Covid-19" presentata da Gallo, Avetta, Canalis, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Proposta di legge n. 91, inerente a "Misure economiche di sostegno a favore del personale operante nel Servizio Sanitario Regionale (SSR) impegnato nella gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19" presentata da Ravetti, Avetta, Canalis, Gallo, Marello, Rossi, Sarno (richiesta di dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Passerei alla successiva richiesta di dichiarazione d'urgenza, relativa alla proposta di legge n. 91.
Indico la votazione per appello nominale sulla richiesta di dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 91 "Misure economiche di sostegno a favore del personale operante nel Servizio Sanitario Regionale (SSR) impegnato nella gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19" presentata da Ravetti, Avetta, Canalis, Gallo, Marello, Rossi, Sarno.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Proposta di legge n. 33, inerente a "Misure per la riduzione dell'orario di lavoro e della disoccupazione", presentata dal Consigliere Grimaldi (richiesta di dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Procederei con l'ultima richiesta di dichiarazione d'urgenza, relativa alla proposta di legge n. 33.
Indico la votazione per appello nominale sulla richiesta di dichiarazione di urgenza della proposta di legge n. 33 "Misure per la riduzione dell'orario di lavoro e della disoccupazione", presentata dal Consigliere Grimaldi Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Con quest'ultima votazione, abbiamo concluso i nostri lavori. Vi ringrazio e mi scuso per la visiera, ma per rispetto dei partecipanti del Consiglio in Aula mi sembrava doveroso proteggere tutti. Parlo costantemente con loro, per cui è fondamentale la salvaguardia dei dipendenti, anche se non è bella da vedersi.
Vi ricordo che la Conferenza dei Capigruppo si terrà domani mattina: in quella sede cercheremo di raggiungere un accordo per il prosieguo dei lavori sui progetti e sugli interventi per contrastare l'emergenza COVID.
In chiusura di seduta, ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Presidente, vorrei solo essere rassicurato: degli ordini del giorno non votati oggi, ci sarà prima quello del collega Ravetti e poi il mio, e così di seguito?



PRESIDENTE

Sì, nel corso della prossima Conferenza dei Capigruppo svilupperemo la scaletta dell'ordine del giorno e sicuramente saranno inseriti quelli che abbiamo tralasciato quest'oggi per dare la precedenza alle richieste di dichiarazione d'urgenza avanzate dalla Giunta.



MAGLIANO Silvio

Perfetto, grazie.



PRESIDENTE

Con questo, abbiamo concluso i nostri lavori.
L'intesa prevedeva di concludere la seduta alle ore 18, perciò auguro a tutti una buona serata e un buon prosieguo dei lavori in Commissione.
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.08)



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