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Dettaglio seduta n.7 del 01/08/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 14.30 il Presidente Allasia comunica che causa il protrarsi dei lavori della Commissione Nomine la seduta inizierà alle ore 15.00)



(La seduta inizia alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Carosso, Cirio, Icardi, Poggio, Riva Vercellotti, Rossi e Valle.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Ordine del giorno n. 1 presentato da Grimaldi, Giaccone, Ravetti, Rossi Salizzoni, Sarno e Canalis, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale"; ordine del giorno n. 17 presentato da Disabato, Sacco, Bertola, Frediani e Martinetti, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale in Regione Piemonte e impegni concreti per contrastare il cambiamento climatico" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 1 e n. 17, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In accordo con il Presidente e i Vicepresidenti della Commissione ambiente sentita ovviamente la prima firmataria dell'altro ordine del giorno, le chiederemmo la disponibilità o di avvicinarci un attimo al banco della Presidenza per concordare con lei l'iter migliore. Come lei sa, i ragazzi del Friday for Future, che tra l'altro hanno richiesto in tutto il Paese di far votare atti simili in tutti i Consigli comunali e regionali, mi pare ci abbiano richiesto un'audizione il 10 settembre, se ricordo bene; la richiesta è arrivata alla sua attenzione e ai Capigruppo.
Direi, se siamo d'accordo, che l'ipotesi potrebbe essere, anche in accordo col Presidente, di aspettare quella data per audirli e decidere poi insieme l'iter sia per il Consiglio aperto - ovviamente non portando la discussione più in là - e magari decidere in quella data se calendarizzare una sessione apposita o, anche in accordo con la Commissione, arrivare a quella votazione, accogliendo le richieste dei ragazzi che faranno in quell'audizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste di intervento.
Invito i Capigruppo al banco della Presidenza a trovare l'accordo La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.03 riprende alle ore 15.07)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Vista l'intesa che se si è trovata con i Capigruppo, dichiaro sospeso il punto n. 4) all'o.d.g., che verrà calendarizzato in una riunione dei Capigruppo per un'ampia discussione ed eventualmente un Consiglio aperto nel mese di settembre.
Passerei, se tutti sono d'accordo, al prossimo punto all'o.d.g.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, mi permetto di fare una richiesta e in quanto tale può essere accolta o meno, ma mi corre l'obbligo di farla.
Per noi non ci sarebbero problemi a fare una discussione unica se lei raggruppa tutti i successivi punti all'o.d.g., n. 5), n. 6) e n. 7), perch trattasi di medesimo argomento, ovviamente discutendo ordine del giorno per ordine del giorno e mozione per mozione e votandole in maniera distinta. Il nostro problema è che sono assenti i primi firmatari dell'ordine del giorno relativo sull'istituzione della Commissione speciale per la promozione della cultura e della legalità, cioè il collega Rossi e il collega Valle primo firmatario della mozione n. 6.
Ci permettiamo di chiedere, anche alla luce del confronto che avremo lunedì nella riunione dei Capigruppo con il Presidente Cirio - quindi è un confronto molto utile per i Capigruppo per raccogliere il punto di vista della Giunta su questi argomenti in particolare quello dell'autonomia - se l'Aula è disponibile ad affrontare la discussione e voto su questi punti all'o.d.g. a settembre.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Purtroppo come Gruppo Lega non siamo disponibili, perché riteniamo l'argomento talmente importante e attuale che, a nostro avviso, va discusso e va iniziato oggi, a maggior ragione che lunedì il Presidente verrà a relazionare. È un argomento di Consiglio, quindi, è giusto che il Consiglio inizi a dare una linea.



PRESIDENTE

Mi pare di interpretare che non c'è la volontà di sospendere, quindi, non essendoci l'unanimità, possiamo mettere ai voti o possiamo considerare la richiesta non accettata.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiediamo soltanto chi tratta questi argomenti per la Giunta.



PRESIDENTE

Trattandosi dell'istituzione di Commissioni, è proprio il Consiglio, quindi è competente l'Assessore Rosso, in questo caso, trattandosi dell'istituzione di Commissioni consiliari.
Poiché mi è parso esserci un'intesa di massima per accordare la discussione generale sui tre punti all'o.d.g. 5), 6) e 7), se ho interpretato bene proseguirei l'iter.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Esame mozione n. 2 presentata da Frediani, Bertola, Disabato, Martinetti e Sacco, inerente a "Istituzione della Commissione Permanente per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi"; esame mozione n. 4 presentata da Rossi, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Salizzoni, Sarno, Valle, Gallo e Grimaldi, inerente a "Istituzione della Commissione Speciale per la promozione della cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi e corruttivi"; esame mozione n. 6 presentata da Valle, Avetta, Canalis, Chiamparino, Gallo Giaccone, Magliano, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Sarno, inerente a "Istituzione Commissione Speciale 'Attuazione art. 116 c. 3 della Costituzione italiana"; esame ordine del giorno n. 8 presentato da Preioni Perugini, Lanzo, Stecco, Nicotra, Gagliasso, Gavazza, Cerutti, Fava Zambaia, Leone, Marin, Poggio, Cane e Allasia, inerente a "Autonomia e Legalità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno e mozioni n. 2, n. 4, n. 6 e n. 8, di cui ai punti 5), 6) e 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Per organizzare l'attività del Gruppo, vorrei sapere come s'intende procedere. Per ogni documento chi presenta apre la discussione generale su ogni documento? La chiude e si passa documento successivo? Come preferisce però vorremmo capire come intende organizzare i lavori d'Aula.



PRESIDENTE

Gli accordi potevano essere già quelli trovati precedentemente: si relaziona ogni mozione e poi si apre la discussione generale.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione della mozione n. 2.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche nella scorsa legislatura il mio Gruppo consiliare ha presentato una mozione, simile a questa, che prevedeva un identico impegno, che era quello di istituire una Commissione legalità in Consiglio regionale e di renderla permanente.
La Commissione legalità si è insediata, è stata costituita, ha lavorato tra l'altro alacremente su alcuni temi, come ad esempio il tema Finpiemonte; ha lavorato congiuntamente con altre Commissioni, conducendo una sorta d'indagine interna sui fatti avvenuti; ha lavorato sulla questione dei roghi nelle discariche e, poi, ha affrontato diverse tematiche che purtroppo, riguardano e sicuramente interessano la nostra regione.
Le premesse sono sempre le stesse, quindi le motivazioni che sono alla base di questo atto di indirizzo sono sempre le medesime: purtroppo, il rischio d'infiltrazioni mafiose sul nostro territorio e di illegalità diffusa è molto alto come denunciano anche i rapporti, ad esempio, sulle interdittive antimafia che sono state emesse rispetto ad aziende che operano sul nostro territorio.
Inoltre, c'è la necessità che la politica, rispetto a questo tema, si assuma la responsabilità e che contribuisca far luce su quelle cosiddette "zone grigie", le zone d'ombra dove molto spesso politica e malaffare s'incontrano.
Quindi, già la scorsa legislatura abbiamo ritenuto necessario dare un forte segnale di presenza rispetto a questi temi, istituendo questa Commissione.
Purtroppo, però, nella Legislatura passata non siamo riusciti a renderla permanente, ma adesso lo chiediamo con forza, perché crediamo necessario dotare il Consiglio regionale di questo organismo. Crediamo necessario dare una stabilità e una certezza rispetto alle attività che deve portare avanti e dargli anche una dignità che consenta di collaborare, interagire e interfacciarsi con le altre istituzioni che possano contribuire a combattere il malaffare nella nostra regione.
Infatti, nella scorsa legislatura, abbiamo avuto esperienza, diciamo, di mancato riscontro ad alcune nostre richieste d'incontro da parte di alcune istituzioni che magari, riconoscendo un carattere permanente alla Commissione potrebbero, invece, iniziare ad avviare un rapporto più continuativo e magari delle attività che richiedono anche una progettualità più lunga rispetto all'orizzonte dei cinque anni di legislatura.
Crediamo, quindi, necessario rendere permanente questa Commissione, che però rimane di fatto una Commissione di garanzia, ed è per questo motivo che noi vorremmo che nel momento in cui si renderà permanente questa Commissione, la Presidenza rimanesse in capo alle opposizioni per assicurare questo carattere di garanzia che, a nostro avviso, la Commissione deve avere. Poi, è ovvio che in una Commissione di questo tipo tutte le forze politiche, in modo trasversale, dovranno portare proposte e contribuire alle attività in modo collaborativo, perché è un tema rispetto al quale nessuno di noi si può tirare indietro e rispetto al quale non sono ammesse e non sono ammissibili distinzioni di atteggiamento.
Noi chiediamo che l'Aula voti convintamente e in modo unanime, così com'è successo la scorsa legislatura, questo atto di indirizzo, per iniziare a dare un forte segnale d'impegno, anche all'inizio di questa nuova legislatura, ai cittadini piemontesi e dimostrare che siamo di fronte a un tema che tocca da vicino tutti noi e che siamo pronti a fare la nostra parte come istituzione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione della mozione n. 4.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Coerentemente a quanto accaduto nella passata legislatura, anche noi abbiamo presentato la richiesta di costituire la Commissione speciale sulla legalità per i motivi che già la Presidente Frediani ha abbondantemente raccontato.
C'è ulteriore tema di attenzione, lo dico in quest'assise: dobbiamo averne la capacità (lo dicevamo anche nella presentazione delle linee programmatiche del Presidente Cirio), perché quest'Aula deve avere l'attenzione di affrontare questo tema costantemente, un tema che non pu più essere considerato un tema di secondo livello. Come si diceva già prima, di indagini ce ne sono state molte, purtroppo, ce ne sono state tante e continuative. Sono indagini che hanno riguardato anche l'attività legale del nostro Paese, con gli ultimi dati di molte attività legali dell'imprenditoria, soprattutto in alcuni settori, che vengono infiltrate costantemente da prestanome o anche direttamente dalla criminalità organizzata. Ci sono capacità, purtroppo, d'infiltrazione nel tessuto della dirigenza politica e istituzionale del nostro Paese; ci sono infiltrazioni nel settore economico, anche del piccolo commercio e infiltrazioni anche nel settore dello sport. Ultimamente, c'è stata un'ottima indagine e un'ottima relazione su quello che è, ad esempio, il fenomeno della connessione tra la mafia, le criminalità organizzate e il mondo del calcio soprattutto nei livelli minori del calcio professionistico.
Riteniamo che chi oggi sostiene che questo non è un problema del Nord dica un'aberrazione da un punto di vista culturale, politico e istituzionale.
L'abbiamo scoperto (si citava prima) con l'operazione "Minotauro", che ha aperto in maniera seria e puntuale il rapporto con l'imprenditoria, ma anche con le istituzioni pubbliche, in particolare dei piccoli Comuni e dei Comuni minori; lo scioglimento di Leinì e Rivarolo Canavese sono due elementi drammatici della nostra storia repubblicana, in particolare qui al Nord.
Occorre avere il coraggio di prestare un'attenzione particolare a quella che era definita la "zona grigia", rappresentata da quegli atteggiamenti che magari non sono immediatamente riconducibili al fenomeno criminale, di collegamento diretto, ma che, con quell'atteggiamento grigio - appunto - di lasciar fare, di non porre attenzione, di non avere gli occhi bene aperti aiutano la diffusione drammatica della criminalità organizzata, che purtroppo nel nostro Paese, nonostante gli arresti, il lavoro della Magistratura e delle forze dell'ordine, vince.
Oggi, in questo Paese, la criminalità organizzata è l'unico asset che non va in crisi da un punto di vista economico e culturale. Il procuratore Caselli ha scritto, su questo, un libro straordinario spiegando perch l'Italia ha vinto due grandi guerre, ma non ha vinto la guerra contro le mafie, perché ha vinto la guerra contro il fascismo e contro il terrorismo rosso, però non ha vinto questa guerra ancora più antica, ancora più storica.
Questo è un elemento di attenzione che le istituzioni devono avere: occorre avere la capacità di far capire alle mafie e alla 'ndrangheta, in particolare, che questo territorio ha gli anticorpi costanti per limitare e annullare al massimo la criminalità e, quindi, l'infiltrazione della criminalità organizzata. Per fare questo, abbiamo chiesto la costituzione della Commissione speciale, che riteniamo debba svolgere quattro grossi compiti.
Il primo: costruire dei protocolli d'intesa con le prefetture e le forze dell'ordine. Lo deve fare la Commissione, perché - in maniera ufficiale dev'essere un organo che sappia interloquire con quei soggetti che costantemente combattono le mafie e la criminalità. Questo è, in parte, una differenza rispetto alla passata legislatura: avere dei protocolli ufficiali con i quali poter chiedere alle forze dell'ordine e alla Prefettura, in maniera ufficiale, di venire a relazionare e ragionare su come contribuire a migliorare la situazione nella nostra regione.
Il secondo compito è rappresentato dalle iniziative culturali sulla legalità, a partire dalle scuole. Le scuole sono l'elemento fondamentale della crescita della futura classe dirigente del nostro Paese; se non partiamo da lì, sarà difficile abituare le nuove generazioni a concepire che le regole - lo abbiamo detto già in altre occasioni in Aula e in questa legislatura - sono fondamentali e tutelano tutti. Pertanto, per divulgare l'idea che la legalità conviene, mentre l'illegalità non conviene, dobbiamo farlo principalmente nelle scuole piemontesi.
Terzo compito: nominare, all'interno della Commissione, delle consulenze esterne, da un punto di vista professionale e formativo, a titolo gratuito che ci aiutino ad andare dritti al tema e approfondirlo, nell'ambito della materia che la Commissione dovrà analizzare e proporre.
Quarto e ultimo compito: la formazione. È un altro elemento di novità rispetto alla passata legislatura: la Commissione dovrà chiedere, anche in accordo con l'organo della Giunta, di costruire dei percorsi formativi per i dipendenti della Regione, per la classe politica e per questa assise. Non pensiamo di essere arrivati, su questo tema; nessuno, io per primo.
Dobbiamo continuare a essere formati, ad avere la capacità di capire quando ci sono degli allarmi, quando ci sono delle questioni che non vanno e scusate se lo dico così - capirlo un secondo prima dell'arrivo della Magistratura.
La classe politica di questo Paese non può basare tutte le proprie decisioni solo ed esclusivamente pensando "ah, se non c'è la Magistratura.", che è fondamentale per certificare un illecito, ma c'è tutto quello che avviene prima. Pertanto, essere formati sia come Consiglieri e Assessori - quindi come amministratori - sia come dipendenti come struttura amministrativa della Regione, per capire quando possono esserci dei pericoli.
Questo è fondamentale, a partire dalla storia delle mafie e della criminalità organizzata, per capire anche noi come funzionano le infiltrazioni nei bandi pubblici o nelle consulenze. Dobbiamo farlo prima e per fare questo occorre formarsi.
Questa Regione, già nella passata legislatura (lo dicevo nel primo Consiglio), ha aderito a un'associazione di livello nazionale che mette insieme gli Enti locali e le Regioni: "Avviso pubblico". Oggi la Regione è socia di "Avviso pubblico" e spero che il Presidente Cirio abbia la volontà di continuare tale percorso di adesione a quest'associazione nata nel 1996 con circa 500 soci in tutta Italia.
Attraverso "Avviso pubblico", la Lombardia e il Veneto hanno intrapreso ottimi percorsi formativi, sia nel settore della sanità sia in quello della polizia locale. Pertanto, ci sono esempi anche di altre Regioni, che hanno permesso di alzare il livello di attenzione.
Chiudo con una riflessione. Vista l'urgenza di incominciare a lavorare chiediamo alla maggioranza e al Movimento 5 Stelle di dar vita immediatamente alla Commissione speciale, perché se dovessimo costituire la Commissione in maniera ordinaria, quindi strutturata all'interno degli organi, ci vorrebbe del tempo, perché occorre cambiare il Regolamento dovendo aggiungere una Commissione permanente rispetto alla Commissione speciale.
Come Gruppo consiliare, vi chiediamo di approvare subito la Commissione speciale e poi lavorare, nell'arco di questi mesi, per cambiare il Regolamento e - perché no? - costituirla come Commissione permanente.
Questo, perché - come si diceva per la Commissione sull'autonomia crediamo esista un'urgenza. Dobbiamo dire alla criminalità organizzata che da subito, immediatamente, prima delle vacanze, questo Consiglio regionale questa Regione, lancia un segnale, senza questioni di parte (chiudo davvero, e scusate), ma stando tutti dalla stessa parte su questo tema senza differenze. Da settembre, incomincerà a incontrare, a costituire e a lavorare in Commissione. In seguito, in Commissione stessa, ragioneremo e istituiremo anche la Commissione permanente.
Condivido con la collega Frediani, che essendo, come consuetudine, una Commissione di garanzia, potrebbe essere utile ragionare sulla Presidenza in quel senso, ma ci interessa maggiormente che venga costituita subito poi, ragioneremo sulla Commissione permanente.
Chiedo, davvero, alla maggioranza e agli altri Gruppi consiliari di votare questa mozione che prevede la costituzione immediata della Commissione, per lanciare un segnale ai piemontesi e soprattutto alle mafie del Nord; non al Nord, ma del Nord.
Grazie, Presidente, e mi scusi per il minuto in più.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Sarno.
Procediamo con l'esame della mozione n. 6.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato una mozione che suggerisce l'istituzione di una Commissione speciale su un tema che consideriamo importante e fondamentale perché riguarda l'assetto istituzionale della Regione Piemonte, ma riguarda in particolare il rapporto che la Regione Piemonte ha con il resto del Paese. L'articolo 116 della Costituzione che, al comma 3, prevede particolari forme di autonomia sulle materie del 117, legato all'articolo 31 del nostro Statuto, che prevede la possibilità di istituire Commissioni speciali per esaminare e riferire al Consiglio su argomenti di particolare interesse ai fini dell'attività della Regione, ci pare che sia il luogo giusto. Noi per questo abbiamo chiesto di istituire una Commissione speciale ai sensi dello Statuto.
Però, Presidente, mi lasci fare una brevissima dissertazione sul tema dell'autonomia e poi eventualmente le riprenderemo ascoltando anche i commenti dei colleghi. L'autonomia crediamo sia una faccenda seria, al di là delle questioni giornalistiche che sono venute fuori sulla motivazione per cui costituiamo una Commissione piuttosto che un altro tipo di Commissione e quali sono le finalità che ci proponiamo.
In realtà, l'autonomia è una faccenda seria perché riguarda l'assetto istituzionale della nostra Regione e, come dicevo prima, il suo rapporto con il resto del Paese. Credo che, più che annunci - che va bene fare perché qui ognuno fa la sua parte, com'è giusto e anche comprensibile - su un tema così delicato e importante per il futuro della nostra Regione siano necessari strumenti adeguati e sia necessario prevedere e stabilire questi strumenti adeguati, ma sia necessario prevederli e stabilirli sulla base di un confronto serio tra di noi, che è importante che facciamo in quest'Aula o nei luoghi più adeguati che riterremo di istituire.
Questo confronto serio va fatto all'interno dell'Aula, ma io credo che questo confronto serio vada fatto anche rivolgendosi alle forze sociali ed economiche della nostra regione, cioè anche e soprattutto verso chi sta al di fuori dell'Aula, perché stiamo ragionando di un tema serio che riguarda l'istituzione in quanto tale, che non riguarda i lavori specifici di quest'Aula, ma riguarda l'assetto istituzionale della nostra Regione.
Quindi, sono necessari strumenti adeguati che ci consentano di interagire con queste categorie socio-economiche e di riconoscere anche un ruolo che non può limitarsi alla semplice audizione.
Penso, ad esempio, alle autonomie funzionali della scuola, delle Camere di Commercio e a tutte quelle forze che possono anche contribuire e dare il loro contributo a migliorare le nostre proposte, in sintonia con ciò di cui i piemontesi sentono di avere bisogno per il proprio futuro, perché quando parliamo di autonomia non diciamo una frase fatta. Se fosse così, sarebbe veramente inutile e sarebbe una discussione che non troverebbe sicuramente il mio consenso e forse nemmeno quello di tanti altri.
Non stiamo discutendo di qualcosa che è vuoto, di una parola vuota; dire che la Regione Piemonte assume più autonomia significa dire qualcosa che ai piemontesi deve interessare e dobbiamo finalizzarlo a delle ragioni di merito, a delle ragioni di sostanza. Quindi, queste riforme istituzionali così profonde, se vogliamo che siano davvero utili a tutti, devono essere non riforme di maggioranza, ma richiedono, a mio avviso, una convergenza allargata. Pertanto, ci vuole una condivisione che superi le maggioranze politiche contingenti che, meno male, si alternano, per fortuna, al governo della nostra Regione, superino queste maggioranze e solo così, attraverso un confronto allargato, noi siamo nelle condizioni di poter arrivare a soluzioni che sono davvero sviluppate nell'interesse della nostra Regione.
Noi abbiamo proposto l'istituzione di una Commissione speciale perché, per le ragioni anche statutarie a cui ho fatto riferimento prima, crediamo sia il luogo giusto in cui discutere di un tema così importante come l'autonomia. Mi permetto di anticipare un ragionamento, se posso Presidente, rispetto invece alla mozione che verrà illustrata dopo rispetto alla costituzione di altri Enti e di altre modalità, attraverso le quali incominciare a ragionare sugli strumenti che ci consentono di avere quel confronto. Altri luoghi che sono previsti dal nostro Statuto forse non hanno le stesse caratteristiche. Perché mi chiedo, ad esempio, se una Commissione permanente abbia senso rispetto a un tema come questo, rispetto al fatto che ho letto l'articolo dello Statuto che prevede la costituzione della Commissione speciale.
Credo che effettivamente questo sia il luogo deputato e credo però che, al di là delle modalità attraverso le quali istituiremo il luogo in cui ragionare di questi temi, sia importante da parte nostra sottolineare il fatto che c'è necessità di un confronto allargato. Non possiamo parlare di autonomia del Piemonte non tenendo conto del lavoro che è stato fatto dalla passata Amministrazione nella scorsa legislatura.
È un lavoro, a nostro avviso, molto significativo e da lì dovremo avere la forza e la capacità di partire, proprio per i ragionamenti che ho fatto prima, proprio perché non si può parlare di autonomia sulla base di un'azione limitata a una visione di maggioranza. Credo che sia necessaria un'azione allargata, se vogliamo davvero fare l'interesse dei cittadini piemontesi e che questo contempli anche il fatto che dobbiamo partire dal buon lavoro che è stato fatto prima. E quel buon lavoro può essere migliorato e le cose fatte bene possono sempre essere migliorate e siamo qua per dare il nostro contributo, ma siamo qua per dirvi e per richiamarvi al fatto che anche chi sta fuori da quest'Aula ha bisogno di essere coinvolto sul tema dell'autonomia.
Per queste ragioni, credo che sia necessario immaginare un luogo, e credo che il miglior luogo deputato sia proprio la Commissione speciale, in cui noi ragioniamo di strumenti adeguati a modificare l'assetto istituzionale di questa Regione sia nel rapporto con i propri cittadini - quindi rispetto a obiettivi sostanziali sui quali dobbiamo tutti insieme ragionare, come dicevo prima - sia soprattutto nel rapporto con il resto del Paese, con il sistema del Paese nel suo complesso e con il sistema delle altre Regioni all'interno di quel contesto costituzionale che ha rappresentato l'articolo 116, terzo comma.
Pertanto, abbiamo messo all'attenzione di tutti questa mozione e confidiamo che possiate raccogliere il nostro suggerimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame della mozione n. 7.
Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Prima di tutto dico che il Gruppo della Lega firma in toto questo ordine del giorno e spero che sia il più condiviso possibile, quindi invito anche gli altri colleghi dell'Aula, visto che dalla discussione sembra che si sia in buona parte d'accordo. Il fatto di istituirle permanenti e di autorizzarle in maniera permanente è un rafforzativo per avere maggiore tutela e per far sì che nelle prossime legislature ci siano sempre queste Commissioni, come già peraltro accade in altre Regioni italiane.
L'autonomia che vogliamo sarà un'autonomia rafforzata, di semplificazione per portarci alla pari di Veneto e Lombardia. Staremo a vedere con grande attenzione la discussione romana. Probabilmente nelle prossime settimane avremo un'accelerazione su questo e non è detto che i nostri ritardi saranno importanti per riportarci in pari. Vorremmo avere 23 materie da portare sul Tavolo dell'autonomia, perché riteniamo che in passato ci sia stata una richiesta troppo blanda. Vogliamo veramente mettere il piede sull'acceleratore e far correre il nostro Piemonte.
Visto che buona parte dell'Aula è largamente favorevole a queste proposte in poche settimane, anche entro settembre, possiamo portare a casa queste due Commissioni permanenti. Naturalmente la Commissione per la legalità è un'altra Commissione che ci vede d'accordo ed è un patrimonio di tutti.
Siamo disposti anche a dare la Presidenza alla minoranza, però se c'è l'accordo di tutti e la volontà politica.
La nostra richiesta è di procedere il più velocemente possibile e dare a questo nuovo Consiglio regionale le due Commissioni permanenti, che sono un rafforzativo e che possono lavorare su questi importantissimi temi, quali l'autonomia - che intendiamo rafforzare e per la quale vogliamo mettere un grande piede sull'acceleratore - e la legalità, che è patrimonio di tutta l'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi in fase di illustrazione, è aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non è ancora abituato al cambio di parte dell'emiciclo, perché nella passata legislatura eravamo dall'altra parte. Intanto dico che sono contento di essere arrivato finalmente a una discussione così importante per la nostra Regione e per l'avvio di questa legislatura.
Permettetemi di fare una battuta. Pur nel rispetto delle diverse posizioni su un tema: il primo Consiglio si è arenato con grandi polemiche e con discussioni sul Regolamento nella sua parte letterale e in quella, diciamo della prassi, per cui è stato convocata la seduta di Consiglio, anche un po' forzando il Regolamento sulla data del 1° agosto, per discutere soprattutto di un ordine del giorno che riguarda una questione prettamente torinese! Dopo tutta una campagna elettorale del candidato Presidente Cirio basata contro una Regione troppo torinocentrica, con annessa la narrazione sulla cosiddetta "giunta barotta", al primo Consiglio, invece, ci si arena su una questione che riguarda Torino! Amen, ma andiamo oltre.
Sulla Commissione legalità, noi siamo contenti dell'esperienza della scorsa legislatura che, pur con i mezzi limitati della Commissione, ha permesso di portare avanti provvedimenti interessanti: una Commissione speciale, che mi vedeva come Presidente, e che vedeva la Presidente Frediani, attualmente Capogruppo, come Vicepresidente. In Commissione abbiamo portato avanti alcune indagini conoscitive, insieme ad altre Commissioni, sulla questione Finpiemonte, così importante per la nostra Regione, sui fenomeni degli incendi agli impianti di gestione dei rifiuti nella nostra Regione; abbiamo fatto audizioni su diverse questioni, quella del caporalato, quella dei beni confiscati.
La Commissione è stata anche stimolo per approvare una legge della nostra Regione che obbliga la Regione Piemonte a costituirsi parte civile nei processi di mafia che riguardano il territorio; precedentemente, non era obbligatorio e ci eravamo accorti, proprio durante un'audizione della Commissione legalità che, in occasione di uno dei processi importanti che ha riguardato fatti di mafia nel nostro territorio, la Regione non si era costituita parte civile, semplicemente perché magari quella settimana c'erano altre emergenze e la Giunta regionale non aveva approvato la delibera, perdendo il momento giusto per farlo. Ora, invece, è previsto quest'obbligo da parte dell'Ente.
Inoltre, siamo d'accordo ad aumentare le prerogative e le possibilità di questa Commissione, non per il solo fatto di renderla permanente ma, anzi proprio rendendola tale, sarebbe possibile investirla di alcuni poteri, ad esempio, di stipulare dei protocolli e quindi anche di poter convocare e audire persone che finora non erano obbligati a venire in Commissione potendo decidere di venire per una forma di cortesia, così come, ad esempio, ha fatto il Direttore dell'Agenzia Nazionale per i beni confiscati e, al contrario, così come non è stato possibile quando abbiamo convocato i Prefetti, i quali non sono venuti in Commissione. Pertanto, pensiamo che renderla permanente possa dare più possibilità a questa Commissione.
Poi, nella mia esperienza da Presidente, avendo partecipato anche a dei tavoli nazionali, dov'erano presenti tutti i Presidenti delle Commissioni legalità o antimafia delle Regioni (per esempio, la conferenza coordinata dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee regionali) ho conosciuto colleghi e ho visto che alcune Commissione legalità antimafia, per esempio quella della Lombardia, presieduta dall'ottima collega Monica Forte, hanno decisamente un raggio e un margine operativo molto più ampi.
Penso che ci vorremmo riferire anche a quel modello: una Commissione che possa lavorare di più e meglio con altri organismi della Regione e del Consiglio regionale. Mi viene in mente l'Osservatorio Usura del Consiglio regionale, che ho l'onore di presiedere, con la delega del Presidente Allasia, insieme al collega Gavazza. Diciamo che più istituzioni e più organismi di una stessa istituzione del Consiglio regionale che lavorano insieme hanno, a mio avviso, un effetto moltiplicatore rispetto agli effetti e ai risultati che possiamo ottenere.
Relativamente alla Commissione autonomia riteniamo importantissima un'ampia discussione sul tema dell'autonomia. Nella passata legislatura, ho e abbiamo criticato la precedente maggioranza e la precedente Giunta presieduta dall'attuale Consigliere Chiamparino, perché si è partiti in sordina con una delibera di Giunta; sono passati mesi e non se n'è più saputo nulla e poi arriva in Consiglio la delibera da discutere. Non è stato fatto un referendum come, invece, è accaduto in Lombardia e in Veneto, un referendum che a nostro avviso sarebbe stato importante chiaramente, adesso non è più il momento giusto per fare un referendum perché siamo a uno step successivo. La Giunta Chiamparino è andata un po' di corsa come chi sta cercando di prendere un treno che sta partendo.
Prendo atto della volontà dell'attuale maggioranza e della Giunta guidata da Chiamparino di modificare quel documento. Andremo a vedere come.



(Commenti del Presidente Chiamparino)



BERTOLA Giorgio

Ho detto Chiamparino, Presidente. Vede, mi ricordo di lei ancora come Presidente. Un lapsus. In campagna elettorale mi ero inventato il "Chiampacirio", perché per un periodo vi ho visti molto simili. Dopo Chiappendino, il Chiampacirio è ancora meglio. L'importante è che ci sia sempre "Chiampa": l'uomo per tutte le stagioni.
Dicevo, prendo atto che la Giunta guidata da Alberto Cirio voglia modificare questo documento e ci andremo a esprimere nel merito, anche in armonia con quello che il Movimento 5 Stelle sta dicendo a livello nazionale.
Non abbiamo pregiudiziali sull'istituire una Commissione permanente sull'autonomia, abbiamo qualche perplessità, ma non dei pregiudizi. Perch se, ad esempio, quel processo dovesse andare al traguardo in questi mesi, i nostri colleghi della prossima legislatura si troverebbero con una Commissione permanente sull'autonomia, magari non avendo ben chiaro cosa fare. Ripeto, però, non abbiamo pregiudiziali. Potremmo pensare - faccio una proposta - magari di aggiungere qualche competenza a questa Commissione permanente che riguarda l'autonomia, qualche competenza presa in prestito dalla I Commissione o dalla III Commissione. Vogliamo occuparci, ad esempio, degli Enti locali? C'è da rivedere la legge n. 23, la Delrio in salsa piemontese? Magari, può occuparsi di quello. C'è da rivedere la Delrio a livello nazionale, assolutamente sì, ma non possiamo farlo noi perché magari lo faremmo domani. Magari, possiamo portare delle proposte al Governo nazionale sulla Delrio.
Vogliamo lavorare sui territori marginali, sulla montagna? Magari, possiamo immaginare di istituire una Commissione "autonomia e territorio", che si possa occupare anche di altro e non solo di quello. Ripeto, non ho alcun tipo di pregiudizio su questo tema. L'importante è che su queste due Commissioni, sull'istituirle, sul renderle permanenti, per carità, se la Commissione legalità vuole partire come speciale, se c'è modo di farlo lo si faccia, l'importate è che diventi permanente come Commissione di garanzia con le caratteristiche già definite dalla Presidente Frediani.
Dicevo, l'importante è che ci siano decisioni condivise tra maggioranza e opposizione, che ci sia un dialogo, che non si vada a colpi di maggioranza perché e questo lo segnalo come dato oggettivo, per istituire queste due Commissioni (autonomia e legalità) come Commissioni permanenti bisogna cambiare il Regolamento e vi ricordo che, per chi non lo sapesse (sul Regolamento ho visto qualche difficoltà interpretativa e anche qualche "scivolone"), il Regolamento del Consiglio regionale è antipatico e abbastanza complicato, però ce l'abbiamo.
Per cambiare Regolamento, valgono le regole d'ingaggio previste dal Capo X dell'attuale Regolamento vigente. Vi invito a dare uno sguardo: in mancanza di un ampio accordo all'interno del Consiglio regionale, il Regolamento è molto difficile la cambiale e quindi è difficile da quel punto di vista andare avanti a colpi di maggioranza, perché si rischia di arenarsi senza raggiungere alcun risultato.
Pertanto, lavoriamoci insieme, con decisioni condivise.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
La parte finale dell'intervento del collega Bertola richiama la maggioranza al processo legislativo, alle regole, alle norme, alla necessità di condividere un percorso. Poi, potete anche approvare così l'ordine del giorno sulla costituzione della Commissione permanente sull'autonomia e, se non ci si convince dell'utilità della Commissione stessa, fare soltanto un comunicato stampa rispetto al fatto che avete approvato un ordine del giorno.
Pertanto, qualche minuto fa vi ho chiesto di attendere la discussione di lunedì con il Presidente Cirio, perché ritenevo e continuo a ritenere fondamentale un approfondimento preliminare in una fase successiva alla campagna elettorale, che vada oltre le dichiarazioni dei giorni seguenti al 26 maggio e anche alle dichiarazioni del Presidente di quest'Assemblea all'atto dell'insediamento, perché davvero lo dico con sincerità: noi vogliamo discutere di autonomia differenziata, vogliamo discutere delle competenze della Regione anche in relazione al Governo centrale e rispetto a quelle che dovranno essere le nuove responsabilità delle Regioni.
Vogliamo farlo con la calma, l'intelligenza e il confronto necessario e opportuno, ognuno con il proprio ruolo (noi quello dell'opposizione), con la volontà di mettere anche la maggioranza nelle migliori condizioni di svolgere al meglio il ruolo che i cittadini elettori gli hanno affidato il 26 maggio. Così, mi pare un pochino complicato.
"Il Paese è nelle mani di cialtroni, che per un pugno di voti soffocano un volano di crescita come l'autonomia e contrabbandano il tutto come una bandiera, una battaglia Nord contro Sud". Non sono io a dirlo: ho citato da la Repubblica online, il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana.
Sempre il 20 luglio, il Presidente del Veneto, sempre su la Repubblica online, dichiara: "Si fa cadere il Governo. Basta manfrine, la misura è colma". Faccio notare ai colleghi del centrodestra - della Lega - che oggi la cronaca parlamentare riporta questa riga: "L'autonomia non è entrata nel Consiglio dei Ministri di ieri. I vertici si susseguono, ma l'intesa ancora non c'è".
Cosa voglio dirvi? Non che non bisogna costituire una Commissione, ma che occorre dare un significato alla Commissione che volete costituire. Noi siamo favorevoli nella misura in cui ci si ferma un secondo e si ragiona e lo ha detto il collega che mi ha preceduto - anche sull'opportunità di affidare a quella Commissione, che voi intendete permanente, un ruolo permanente, affinché possa entrare nel futuro, perché noi dobbiamo pensare alle prossime legislature, non soltanto alla contingenza, se la vogliamo permanente. Diversamente, non è permanente.
Pertanto, parliamo di altre competenze. Ad esempio, la Regione ha un ruolo di programmazione sul tema dell'autonomia, non soltanto nel collegamento con il Governo centrale, ma anche rispetto alla necessaria programmazione alla produzione di leggi che interessano il resto delle autonomie locali (i Comuni, le Province, le Unioni di Comuni, le Comunità montane, la Città metropolitana).
Insomma, è probabile - ma abbiamo bisogno di riflettere nelle prossime settimane, a partire da lunedì, almeno questo è il nostro punto di vista che quella fondamentale Commissione permanente, autonomia e autonomie locali, possa includere e inserire nei suoi obiettivi anche discussioni che, così com'è prodotto nel vostro documento, resterebbero fuori, ai margini.
L'importanza di ridare una prospettiva o ricostruire un tessuto istituzionale nel Piemonte, nei tanti "Piemonti" e soprattutto nel Piemonte lontano da Torino, che ha bisogno di essere organizzato in prospettiva, pu essere una discussione interessante in una Commissione permanente come quella dell'autonomia e autonomie locali.
Nella prima parte del dispositivo che avete presentato c'è un errore logico, dal nostro punto di vista. L'errore logico è che voi chiedete tempi stretti. Voi avete scelto la strada più lunga, non quella dei tempi stretti! Ve lo dico, poi, avendo fatto anche maggioranza, anzi avendo fatto solo maggioranza, alla fine viene bene non ascoltare le opposizioni e andare avanti come un treno. Perché? Perché gli uffici stampa hanno già preparato il comunicato, perché c'è da chiudere questo Consiglio con il voto, perché sembra che poi, se non si chiude con il voto, si dimostra debolezza.
Mi permetto un consiglio, pur non avendo i numeri per poter consigliare la maggioranza: davvero, riflettete un attimo su quello che vi stiamo dicendo e sull'opportunità che noi possiamo dare, non - ribadisco - a un atto che riguarda questo mese o quest'anno, ma che s'inserisce nel Regolamento della nostra Regione e che resterà lì per sempre o perlomeno finché qualcun altro deciderà che quella Commissione, così com'è, non servirà più a nulla.
Allora, non è una Commissione permanente quello di cui c'è bisogno per il futuro. Immaginate nelle prossime legislature. Vi chiediamo di fermarvi un attimo, non perché non vogliamo farvi discutere di autonomia. Se, lunedì il Presidente Cirio, alla Conferenza dei Capigruppo, chiedesse un mandato per iniziare una discussione con il Ministro Di Maio, più che con il Ministro Salvini, noi quel mandato glielo assegneremmo subito.
Non abbiamo problemi se vuole iniziare una discussione con un mandato pieno della Conferenza dei Capigruppo. Però, il Regolamento è patrimonio comune.
Gli strumenti della democrazia non sono una volta di qualcuno e un'altra volta di qualcun altro, ed è per questo che vi chiediamo di riflettere, di fermarvi un attimo per riuscire a capire quali sono le condizioni migliori per affrontare questo percorso, assicurandovi che quello dei tempi stretti non è la strada che avete intrapreso.
Sulla Commissione legalità, sottolineiamo ovviamente tutti i passaggi che ha introdotto nella discussione la presentazione dell'ordine del giorno che vede come primo firmatario il Consigliere Valle e il Consigliere Sarno. È evidente. Varare una Commissione speciale inizia ad essere la possibilità di ribadire un segnale chiaro al Piemonte che noi, di questo tema, ci occupiamo subito e che a settembre mettiamo a calendario, non la modifica di un Regolamento, ma i primi atti formali per affrontare la questione legalità in Piemonte.
Assicuriamo - almeno, il Gruppo del Partito Democratico assicura - al contempo, una strada parallela per modificare eventualmente il Regolamento se è questa l'intenzione della maggioranza e del Movimento 5 Stelle, per.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, mi scusi. Mi dicono che c'è stato un errore nel conteggio del tempo, pertanto deve avviarsi alla conclusione. Le chiediamo scusa.



RAVETTI Domenico

Io andavo avanti.



PRESIDENTE

No, perché si è azzerato il tempo ed è ripartito. Quindi ha superato abbondantemente i dieci minuti. È stato un errore tecnico. Chiediamo scusa.



RAVETTI Domenico

Io volevo semplicemente convincere i colleghi della Lega a fermarsi un attimo. Se voi mi date anche una mano con il tempo.
Chiudo su questo argomento, anche perché il collega Preioni dice una cosa se mi ascolta, anche se mi devo rivolgere alla Presidenza - e sono certo che, dicendo che per la modifica del Regolamento che riguarda la Commissione legalità e nel prevedere - concedere, ha detto lui - la Presidenza alle opposizioni, non mi metterà nelle condizioni di inserire in una busta il nome e il cognome di qualche Presidente di quella Commissione che sicuramente non sarà del Partito Democratico.
Però, non è questo l'argomento. L'argomento non è quello della ricerca della Presidenza di quella Commissione. Anche qui, se vi va, se riconoscete le buone ragioni di quello che vi ho appena detto, iniziamo con la Commissione speciale a partire da settembre, mettendo all'o.d.g. gli argomenti che più interessano i piemontesi sul tema della legalità.
Parallelamente, abbiamo la procedura per la modifica del Regolamento.



PRESIDENTE

Grazie, ci scusiamo ancora.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Mi sembra che l'accordo stia arrivando in quest'Aula, nella misura in cui sostanzialmente, la Commissione sull'autonomia, che abbiamo indicato come permanente, possa ricoprire degli argomenti più ampi che vanno quasi a individuarsi negli affari istituzionali che, è vero, rientrano nella più ampia categoria della I Commissione bilancio, ma altro conto è discutere di bilancio, che è un argomento pregnante e pesante anche per quanto riguarda i lavori di un Consiglio. Certo è che per noi l'importanza strategica di portare avanti il tema dell'autonomia, intesa come autonomia differenziata e intesa come rapporto tra Regione e Stato in un periodo storico così importante di evoluzione e di cambiamenti, è centrale.
Da qui ovviamente la costituzione di Commissioni permanenti permettono di costruire percorsi che devono essere condivisi con tutte le parti interessate e coinvolte. Perché? Perché dobbiamo scaldare il cuore ai piemontesi; noi non siamo lombardi e non siamo veneti e il tema dell'autonomia può darsi che stia più a cuore a una certa parte politica ma non è così. È un percorso e la sinistra, in qualche modo, l'ha intrapreso, secondo me, sulla scorta di quelli che erano anche i bollori di certe parti che magari volevano staccarsi dal Piemonte. Forse quello vi ha indotto, in qualche modo, a cercare di recuperare terreno sul percorso di autonomia.
Noi vogliamo intraprendere un percorso parallelo, in sinergia perfetta con quello che è il lavoro della Giunta guidata dal Presidente Cirio, che nelle sue dichiarazioni ha delineato un quadro importante e chiaro sostanzialmente quelle di creare un percorso e un documento aperto. Aperto perché quello dell'autonomia è assolutamente un progetto e un istituto che dev'essere condiviso con tutti, dev'essere condiviso dalle associazioni di categoria fino ai Comuni.
Ora, questo è un aspetto che manca nel progetto e nelle delibere della Giunta Chiamparino, cioè la totale assenza di distinzione tra quelle che sono le prerogative della Regione sulla programmazione e sull'azione legislativa e l'azione, gli atti amministrativi che sono devoluti agli Enti locali. Questa distinzione non esiste e gli Enti locali, nel percorso di un'autonomia differenziata, sono fondamentali. Per questo bisognerà andare a creare dei gruppi di lavoro e delle convenzioni con le associazioni di Comuni che vanno a interagire proprio su quella che è l'attività amministrativa che, in caso di autonomia, andrebbe a modificarsi sostanzialmente, perché i Comuni avrebbero delle prerogative che oggi non hanno e gestirebbero delle risorse che oggi non hanno tramite il percorso dell'autonomia differenziata.
Ovviamente il tema dell'autonomia non finisce con la legislatura nella quale si trova l'intesa, vivaddio, con lo Stato, con il Governo, ma è un percorso che va seguito, è un percorso pesante e impegnativo, perché vanno distinte non soltanto le materie da fare inserire all'interno di un accordo, ma tutte le funzioni. E questo la sinistra lo aveva capito, perch una parte delle delibere intraprese sia in Giunta sia in Consiglio regionale inizia ad approcciare un discorso di funzioni. Questo vi va riconosciuto.
Questo percorso, però, deve'essere assolutamente rafforzato. Vorremmo arrivare davvero a quello che ha fatto la Lombardia, portando sul tavolo nazionale più di 100 funzioni. Ogni funzione ha una sua spesa, ogni spesa dev'essere in qualche modo riconosciuta alla Regione, che ovviamente va a recepire la creazione, così come ha richiesto e ha comunicato il Presidente Cirio, di un tavolo interdirezionale tra dirigenti che si parlano tra di loro per discutere effettivamente di quelle che sono le funzioni che possono essere portate come materia oggetto di autonomia è fondamentale.
Pertanto, il percorso è lungo e complicato e questo può essere un primo approccio metodologico, cioè il fatto di portare all'interno del Consiglio una discussione sul merito delle materie, delle funzioni, delle prerogative, della programmazione e dell'attività legislativa. Nella misura in cui si vuole portare a casa la costituzione di queste due Commissioni la Commissione autonomia può diventare una Commissione - passatemi il termine - affari istituzionali, che assuma come principale argomento l'autonomia; argomento che non verrà esaurito soltanto in questa legislatura, ma in tutte le legislature successive, perché ci sarà un percorso di programmazione, di controllo, di verifica, di ascolto delle parti. Non è un obiettivo fisso e statico, è un percorso assolutamente aperto e dinamico.
Concludo, dicendo che non penso che la scelta su una tipologia di Commissione permanente o speciale possa dipendere soltanto dall'individuazione del Presidente, anche perché, come ricordava il Consigliere Ravetti, siamo in democrazia e c'è un'alternanza naturale. Oggi c'è una parte, domani si spera ci sia la stessa, ma comunque potrà esserci un'altra parte politica, quindi non possiamo scegliere, a seconda di chi è al Governo, una soluzione o l'altra.
Pertanto, se siamo tutti d'accordo sul fatto che i percorsi intrapresi, che si possono chiudere in breve tempo - basta trovare un accordo sulle materie delle Commissioni e, secondo me, non ci può non essere condivisione su questo punto - possiamo arrivare alla costituzione in tempi rapidi (settembre) delle due Commissioni permanenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
L'intervento è soprattutto per formalizzare anche l'aggiunta della firma visto che ci stiamo tutti impratichendo con qualche difficoltà con la piattaforma. Quindi, lo diciamo a verbale, in modo che gli Uffici ne possano prendere atto: come Fratelli d'Italia, ci uniamo ovviamente alla sottoscrizione dell'atto di indirizzo presentato dagli amici della Lega. Lo dico, perché siamo contenti che si voglia creare uno spazio di discussione e anche di valorizzazione del protagonismo nel Consiglio regionale su temi che effettivamente fino adesso, come soprattutto l'autonomia, sono stati per carità, senza polemica - anche in ragione probabilmente di un'accelerazione di tempi un po' costretti, prevalentemente appannaggio quantomeno a livello deliberativo della Giunta.
Sulla Commissione legalità, personalmente mi sento di dire che tutti i piemontesi e non solo gli esponenti della minoranza devono sentirsi assolutamente rassicurati dall'assoluta priorità e importanza che questo tema assume nella nostra agenda politica. Condivido anche la scelta parlando invece di scelte della Giunta - ma come forza di maggioranza ci tengo a sottolinearlo - che il Presidente Cirio con la Giunta regionale ha voluto lanciare, convocando proprio un incontro ad hoc, una seduta ad hoc di quell'organo collegiale in un luogo simbolico per la lotta di contrasto alla malavita organizzata, con un'interlocuzione positiva sin dall'inizio con l'associazionismo e con le realtà della società civile impegnate su quel tema, e soprattutto in una data simbolo, che è quella dell'attentato al giudice Paolo Borsellino.
Si tratta di una data che davvero dovrebbe sempre segnare un passaggio non solo di memoria, ma anche di richiamo a una pratica attiva di tutti gli esponenti delle istituzioni, a maggior ragione di quelle elettive, a continuare a raccogliere il testimone che ci è stato consegnato da chi come lui (come Falcone e come altri) ha sacrificato addirittura la vita per questa battaglia.
È stato raccolto uno stimolo che è sempre arrivato dalle minoranze anche quando eravamo noi del centrodestra a essere minoranza, ma facendo un passo in più, cioè rendendola permanente, perché si era creata, a mio modo di vedere, una sorta di tacita prassi, di rinnovo quasi automatico di quell'organo, che però continuava a tenerlo, almeno da un punto di vista formale, dipendente (tuttora al momento è così, in attesa di una modifica regolamentare) dalla contingenza politica del momento. Oggi la sensibilità è quella, nessuno ci garantisce nel lungo termine che nella società e nella politica questa sensibilità rimanga immutata.
Secondo me, l'istituzionalizzazione come Commissione permanente sarebbe una conquista che ha pieno titolo e le minoranze potrebbero comunque, al di là di chi metterà il sigillo del voto - in questo caso ovviamente la maggioranza - vantare come una conquista, perché la rende davvero scolpita nel marmo, sostanzialmente definitiva nell'assetto istituzionale della nostra Assemblea e, dall'altra parte, con le garanzie che ho sentito ricordare dalla Lega, che condivido, cioè di riserva, com'è stato fino adesso, nella configurazione di Commissione speciale alle minoranze, dà ulteriormente una cristallizzazione di garanzia, senza alcuna pretesa di scippo maldestro. Lungi da noi, non ci ha mai toccato neanche l'ipotesi.
Sull'autonomia, a maggior ragione ancora di più, ritengo importante un'istituzionalizzazione come Commissione permanente; l'ha già detto il collega della Lega che mi ha preceduto, quindi non voglio ripetermi, ma voglio sottolineare che comprendo le riserve avanzate da alcuni esponenti dell'opposizione che, giustamente, vogliono chiarezza sul cronoprogramma e sull'approccio con cui la maggioranza gestirà questo tema, perché potrebbe essere ravvisata una sorta di contraddizione, diciamo, tra un approfondimento veloce (peraltro, dettato dall'agenda degli altri Presidenti di Regioni con il Governo, quindi è nelle nostre mani fino a un certo punto, quasi per nulla, in realtà) e, dall'altra parte, l'idea di riservare un luogo fisso e permanente di discussione nel Consiglio.
Ci siamo confrontati su questo anche in maggioranza e, a nostro avviso, non c'è contraddizione tra queste due scelte; anzi, l'annuncio del Presidente Cirio su voler creare dei momenti di raccordo con la Capigruppo in attesa che l'Aula si esprima su una proposta di modifica del Regolamento e d'istituzione di nuove Commissioni permanenti sul tema dell'autonomia, va proprio in questa direzione.
La Giunta non vuole imporre in modo autoritativo un cambio di passo, di visione e di mentalità sulla delibera, già assunta dal precedente governo e che comunque è parte dell'attuale normativa della Regione, al di là delle diverse visioni politiche, senza un confronto con il Consiglio che, allo stato dell'arte, non può che essere la Capigruppo, ma che in questo modo esclude e, secondo me, si autolimita eccessivamente.
Pertanto, riteniamo che l'istituzione di una Commissione permanente sull'autonomia dia il senso di un percorso continuativo e di evoluzione permanente - addirittura, potremmo dire - di quel tema.
Nella continua calibrazione d'intervento e protagonismo tra Stato centrale e autonomie regionali, non sulle materie (che abbiamo visto essere un'impostazione un po' datata e, per certi versi, poco efficiente), ma sulle competenze che, invece, dà un profilo molto più operativo, pratico e meno ideologico al tema dello sviluppo della nuova architettura istituzionale con l'autonomia, credo che una Commissione consiliare costituisca la migliore garanzia degli spazi di discussione, anche delle minoranze, ma - lo voglio dire - anche delle forze consiliari di maggioranza, che non sono a livello individuale in Giunta, e soprattutto anche un'interfaccia con tutte le componenti della società civile, del mondo produttivo e del lavoro o anche della sanità e dei servizi, come di tutti quei temi (scuola, istruzione) che vediamo essere già coinvolti da quel dibattito, a prescindere dal nostro intervento come Piemonte.
Allora, ben venga quest'ordine del giorno che inevitabilmente anticipa quello che dev'essere un passaggio che è legislativo. Senza mettere il carro davanti ai buoi, prima che l'Aula si esprima su questo atto d'indirizzo, mi sento di anticipare, magari entrando più nel dettaglio rispetto ai miei colleghi che mi hanno preceduto, che forse addirittura, se siamo d'accordo sulla necessità d'intervenire comunque sull'istituzione di queste Commissioni, se le diverse visioni possono essere solo su come configurarle, sulla tipologia di spazio d'intervento che vogliamo darle sulle composizioni, su tutto quello che, giustamente, farà parte del dibattito successivo, io mi auguro che si scelgano meccanismi che, anche nella scorsa legislatura - ne voglio dare atto - sono stati già scelti, per esempio, di Commissione legislativa o, comunque, procedimenti legislativi abbreviati che consentano.



(Commenti fuori microfono)



MARRONE Maurizio Raffaello

È una proposta, nessuno vuole contingentare nulla. Dico soltanto che sarebbe bello, in generale, che in questa legislatura, sulle questioni su cui si è d'accordo che bisogna intervenire, pur rimanendo una diversificazione sul merito politico della riforma, si scegliessero meccanismi che cerchino di non dilazionare troppo i tempi, pur lasciando impregiudicate tutte le facoltà di emendamento, di presentazione, di proposta e anche di discussione. Questo lo dico, perché in passato ci siamo già accordati e mi ricordo che anche la scorsa maggioranza aveva più volte sofferto il problema di una farraginosità del procedimento legislativo, in certi casi un po' eccessivo. Se si tratta, addirittura, di creare organismi di lavoro, credo che le esigenze non dico d'urgenza, ma dico solo di razionalità dei tempi di discussione, debbano essere una ricchezza per tutto il Consiglio e non solo per la maggioranza.
Sappiamo che sono meccanismi che vanno avanti con l'unanimità, per cui non c'è alcuna minaccia o rischio di imposizioni, perché sono meccanismi di unanimità, però lancio già uno spunto di riflessione, perché ritengo che sarebbe un bel messaggio lasciato ai piemontesi. In passato, si è fatto grazie alla concordia maggioranza-minoranze, nonostante spesso su quei temi si sapesse già che non si sarebbe arrivati a un'identità di vedute nel merito politico. Tuttavia, ritengo che quando si creano spazi di dibattito di discussione e di confronto sia sempre una conquista di tutti e non solo di una parte, perché oggettivamente, nel renderli permanenti ancora di più si conquista una preminenza di protagonismo dell'istituzione consiliare.
Io credo che questo dovrà sempre essere il più possibile trasversalmente un obiettivo comune di tutte le forze consiliari rappresentate in quest'Assemblea.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
La parola alla Consigliera Biletta.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Anche noi, come Forza Italia, volevamo sottoscrivere questo documento l'ordine del giorno n. 8, poi provvederemo a utilizzare la procedura apposita.
A prescindere dalle diverse sfumature che stanno emergendo da questo dibattito su questi atti d'indirizzo, è utile trovare punti d'incontro che ci sono e sono molto importanti; tant'è che, proprio nel corso della scorsa legislatura, con una maggioranza composta dai colleghi del PD, è stato approvato un documento che dava mandato al Presidente della Regione di avviare il confronto con il Governo per forme maggiori di autonomia. Oggi pensiamo che proprio quel documento debba essere ampliato e potenziato per poter allargare la sfera delle competenze che possono essere attribuite alla Regione.
Inoltre, fatto salvo il principio della continuità amministrativa, il dibattito di oggi può avere anche un valore politico propedeutico per dare al Presidente Cirio un mandato pieno, che consenta al Piemonte di allinearsi alle altre Regioni che hanno avviato, ancor prima di noi, lo stesso percorso, quindi al Veneto, alla Lombardia e all'Emilia Romagna.
Non si tratta di voler creare zone di serie A o di serie B, ma semplicemente di dare attuazione al basico principio di sussidiarietà attraverso cui fornire maggiori servizi e migliorare i servizi per i cittadini del Piemonte. Essere titolari di competenze più ampie, proprio nel momento in cui si avvia la nuova programmazione comunitaria potrebbe essere un ottimo momento, per trovarsi nella condizione di dare migliori risposte anche al comparto produttivo e cercare di ridurre quel gap che vede oggi il Piemonte ultimo tra le regioni del Nord.
La sfida è quella di garantire servizi migliori e far sì che il Piemonte possa essere considerato, al pari delle altre Regioni, e fare in modo che i cittadini piemontesi possano avere le stesse occasioni e le stesse opportunità che vengono date ai cittadini e agli imprenditori lombardi veneti ed emiliani.



PRESIDENTE

Grazie, collega Biletta.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Da parte mia un breve intervento, soltanto per dire che anche noi formalizziamo, come Forza Italia, la sottoscrizione di quest'ordine del giorno e, in modo estremamente sintetico, come hanno ribadito anche i colleghi della maggioranza (è inutile ripetere tutti i punti), consideriamo importante che queste due Commissioni siano permanenti. Come ci hanno ricordato i colleghi presenti anche nelle passate legislature, la Commissione legalità è una Commissione che veniva riaggiornata mandato per mandato. Renderla permanente è un buon servizio che noi facciamo a tutti i cittadini piemontesi.
Ovviamente - e raccolgo anche l'invito della Consigliera Frediani - essendo una Commissione che svolge anche un compito di controllo, è corretto e giusto che la Presidenza venga affidata alle minoranze. Pertanto, è necessario modificare il Regolamento non solo per l'istituzione di queste due Commissioni in modo permanente, ma - nello specifico - anche per indicare che la Presidenza spetta alla minoranza.
La stessa cosa riguarda la Commissione sull'autonomia. Come è già stato detto, è importante che venga istituita e che sia permanente, perché il lavoro che deve svolgere non si esaurirà sicuramente in tempi brevi neanche nel nostro mandato. Avrà bisogno di continue revisioni e tagliandi quindi è estremamente importante e sarà un lavoro in completa evoluzione.
Si tratta di una materia che, seppure prevista dalla Costituzione, non è mai stata applicata. Noi, come altre Regioni, riteniamo che questo debba avvenire e che non si possa esaurire tutto con una Commissione che, in alcuni mesi, elabora i rapporti con il Governo, ma dovrà essere una Commissione che, in modo costante e continuo, si confronti con il Governo con i propri cittadini, con gli Enti locali che governano questo territorio, ai quali saranno trasferite delle materie.
Pertanto, ritengo estremamente importante che questa Commissione sia permanente.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dago.



DAGO Angelo

Una questione tecnica, poiché probabilmente c'è stato qualche problema con la procedura. Io confermo la mia sottoscrizione all'ordine del giorno n. 8 primo firmatario il Consigliere Preioni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Per me è un problema tecnico: non c'è la mia firma sotto questo documento.
Lo sottoscrivo anch'io.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Presidente, le chiedo di sospendere la seduta per cinque minuti, per trovare la più ampia condivisione possibile, vista l'importanza del tema.



PRESIDENTE

Se tutti i Consiglieri sono d'accordo, sospendo per cinque minuti la seduta.
Ci si trova con i Presidenti dei Gruppi, per un confronto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.24 riprende alle ore 16.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Abbiamo presentato delle modifiche all'ordine del giorno. In particolare al titolo in oggetto abbiamo tolto - poiché era un refuso - le parentesi tra "e il contrasto di fenomeni mafiosi". Inoltre, nella parte delle premesse abbiamo aggiunto, al Capo VI: "Considerata l'opportunità di inserire nella costituenda Commissione permanente sull'autonomia ulteriori materie quali quella degli affari Enti locali, sburocratizzazione e semplificazione". Successivamente, è stato inserito: "Ritenuto, in considerazione degli argomenti di competenza della Commissione legalità che la Presidenza della Commissione sia attribuita alle minoranze".
Nella parte dispositiva dell'impegno, il testo è il seguente: "Impegna l'Ufficio di Presidenza a presentare una proposta di deliberazione e modifica del Regolamento interno del Consiglio regionale tesa a rivedere l'organizzazione delle Commissioni consiliari, con l'istituzione di una Commissione permanente dedicata alla materia dell'autonomia, affari Enti locali, sburocratizzazione e semplificazione e una Commissione permanente dedicata alla legalità e al contrasto dei fenomeni mafiosi. Dà atto che la Presidenza della Commissione legalità venga attribuita alle minoranze".



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono interventi in dichiarazione di voto, procediamo con le votazioni degli atti di indirizzo.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 2, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Chiedo scusa, Presidente, ho fatto confusione io: ho letto il documento a prima firma Rossi; avremmo preferito votare prima la mozione a prima firma Rossi, però c'è un ordine inverso. Ho sbagliato io, chiedo scusa.
Chiediamo un'integrazione sul documento a prima firma Frediani, che è nelle disponibilità del collega Sarno.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Per ragioni di condivisione, poiché il documento prende anche alcuni impegni che avevamo scritto nel nostro, chiediamo che in questa mozione ci sia l'inserimento dell'impegno di sottoscrivere protocolli con prefetture e forze dell'ordine.
Pertanto, chiediamo al Movimento 5 Stelle di aggiungere quest'impegno, la nomina di consulenti esterni a titolo gratuito e la formazione per la parte politica e la parte tecnica, specificando - come è stato detto dai più, in aula - la Presidenza alla minoranza.
Pertanto, chiediamo che in questa mozione ci sia l'aggiunta di questi quattro impegni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Noi accogliamo ovviamente i suggerimenti appena proposti dal collega Sarno.
Vengo poi ad aggiungere e siglare le modifiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiederei di sospendere un paio minuti per chiarirci con le opposizioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Visto l'accordo dell'Aula, va bene.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.01 riprende alle ore 17.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Se l'atto di indirizzo sulla Commissione legalità, prima firmataria Frediani, è integrato così com'è stato indicato dal collega Sarno, il nostro voto sarà favorevole, ed è evidente che quelle integrazioni ci permettono di ritirare la nostra giorno mozione n. 4, primo firmatario Rossi.



PRESIDENTE

La mozione n. 4, a prima firma Rossi, è stata ritirata.
Nell'impegno alla mozione n. 2 è aggiunto: "Promuovere contestualmente la conclusione di appositi protocolli con le Prefetture e le forze dell'ordine, per avvalersi di esperti per soggetti e tempi determinati, ai sensi dell'articolo 41, comma 2 del Regolamento, prevedere la facoltà in capo alle Commissioni di elaborare proposte relative alla formazione del personale politico e tecnico amministrativo su temi della lotta alle mafie e alle corruzioni".
Poi, l'impegno Ufficio di Presidenza: "Dare atto che la Presidenza sia attribuita alle minoranze".
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 2, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 6, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 8, come modificato.
La parola al Consigliere Ravetti, per dichiarazione di voto.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Abbiamo apprezzato veramente molto e sinceramente l'impegno dei colleghi che hanno attivato una prima fase di confronto con noi rispetto a questo tema, però non siamo ancora nelle condizioni di poter accettare questo percorso, con queste modalità.
Pertanto, il nostro voto non può che essere contrario; ci siamo già espressi sul nostro ordine del giorno. Lunedì incontreremo il Presidente Cirio e approfondiremo. Verifichino i colleghi della maggioranza se presentare il testo iniziale o se mantenere l'attuale testo.
Davvero, noi abbiamo apprezzato, ma la nostra posizione non è favorevole su questo argomento con queste modalità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Devo dire che il lavoro d'Aula è stato molto proficuo, perché si è creato un lavoro con parti politiche in quest'assise che ha creato una condivisione di base, quindi siamo contenti del lavoro che è stato svolto e, da oggi in poi, si parlerà anche Regione Piemonte di autonomia differenziata.
Il nostro voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Lanzo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 8, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale) - Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Esame mozione n. 7 presentata da Sarno, Ravetti, Valle, Salizzoni, Marello Avetta, Chiamparino, Rossi, Canalis, Gallo, Giaccone, Magliano e Grimaldi inerente a "Il Salone dell'automobile presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 7, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Questa mozione parte dalla notizia, di qualche settimana fa, relativa allo spostamento del Salone dell'Automobile a Milano. Questo spostamento, che dal momento in cui abbiamo condiviso questa mozione, è diventato certezza elemento ormai sicuro nell'organizzazione degli eventi sul nostro territorio, che purtroppo perde un'altra grande occasione di sviluppo turistico, culturale ed economico della nostra regione e, in particolare del capoluogo. Consideriamo fondamentale lanciare un segnale e chiedere relativamente a questo evento ormai spostato in un'altra regione, che il prossimo anno si avvii un percorso per cercare di riportarlo all'interno dei nostri confini regionali.
Viste alcune esperienze degli ultimi anni, proponiamo a quest'assise di individuare come linea d'indirizzo (lo dico già nella presentazione dovendo verificare tutte le questioni tecniche) l'area della Palazzina di Caccia di Stupinigi: territorio straordinario, patrimonio dell'UNESCO, dove non è presente solo la Palazzina, ma ci sono anche i poderi e quindi il parco all'interno della Palazzina stessa.
Si tratta di un luogo che negli ultimi due anni ha ospitato molti eventi anche internazionali, pertanto sono già state fatte delle verifiche tecniche su come salvaguardare quell'ambiente, in particolare il parco.
Nella passata legislatura, la Regione ha collaborato in maniera puntuale e precisa per la salvaguardia del parco interno con la Sovrintendenza dei Beni Culturali, in occasione dell'evento "Stupinigi Sonic Park", per avere tutte le autorizzazioni rispetto all'impatto acustico, ambientale o alla salvaguardia delle piante secolari presenti. Pertanto, non si tratta di una proposta campata in aria, ma di una proposta che ha già un'azione di verifica sulla possibilità di portare eventi nazionali e internazionali in quel luogo. Cito, sempre a titolo di esempio, i concerti rock, quindi sicuramente di impatto acustico molto invasivo, ma che rientrano all'interno delle norme previste, che ha fatto arrivare all'interno della Palazzina più di 10.000 persone, contemporaneamente.
Lo dico per tranquillizzare l'Aula, nel senso che questa - ripeto - non è una proposta velleitaria, ma è una proposta che ha già accolto, come abbiamo scritto nell'ordine del giorno, l'indicazione favorevole della Fondazione Ordine Mauriziano, che ha un nuovo Presidente e un nuovo C.d.A.
quindi ha tutta l'autorevolezza (oggi più di prima) a organizzare e valorizzare quel patrimonio e luogo straordinario, tant'è che abbiamo già avviato (lo dico ancora come quando ero Assessore della città di Nichelino) un'interlocuzione con il Salone dell'Automobile.
Domani, il Sindaco di Nichelino avrà un incontro con il Presidente del Salone dell'Automobile per provare a portare già quest'anno (questo non era ancora stato stabilito quando abbiamo scritto l'ordine del giorno) degli appuntamenti off. Se, cioè, il Salone dell'Automobile si è spostato a Milano, proviamo almeno a tenere sul nostro territorio degli appuntamenti satellite. Immaginare degli appuntamenti satellite, un po' come prova all'interno della Palazzina di Caccia di Stupinigi ci permetterà di dire se quella location è una location utile, coerente ed efficace per proporre eventualmente il prossimo anno il Salone all'interno della stessa e del concentrico.
Ovviamente, è una linea d'indirizzo, pertanto chiediamo a questa maggioranza e a tutte le minoranze di approvarlo, per attribuire al Presidente Cirio e all'Assessora Poggio, in particolare, strumento e linee d'indirizzo per incominciare ad aprire un tavolo in accordo anche con i Comuni (e chiudo, con questo), che insistono sulla Palazzina di Caccia.
Da quattro anni, abbiamo un protocollo d'intesa di sei Comuni, che ha realizzato molte, tante iniziative, pertanto anche quello potrebbe essere una forza per dare energia agli Enti locali - compresa la Città di Torino per rilanciare il nostro turismo e la nostra azione culturale.
Chiediamo all'Aula di approvare queste linee d'indirizzo e poi, ovviamente magari anche in Commissione e con il Presidente, provare a fare dei ragionamenti per accompagnare questo percorso. Speriamo che questo possa realizzarsi, per ribadire che la nostra è una regione straordinaria anche per accogliere eventi nazionali e internazionali.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Presidente, chiediamo una sospendere di due minuti per conferire con il Consigliere Sarno e concordare una piccolissima modifica per poter votare il documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.26 riprende alle ore 17.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Possiamo considerare concluso l'incontro, che spero sia stato proficuo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Direi che apprezziamo la proposta che è arrivata dal Consigliere Sarno perché giustamente credo che Torino e il Piemonte sono i luoghi dove è nata l'industria dell'automotive e quindi è doveroso che il Consiglio regionale in modo compatto cerchi effettivamente di mantenere in Piemonte queste iniziative.
Noi alla proposta chiediamo di aggiungere la frase "in seguito alla verifica di fattibilità di Stupinigi, venga valutata la possibilità di individuare altri siti idonei per ospitare l'evento e/o eventi satelliti ad esso collegati".
Quindi, chiediamo di aggiungere quest'ulteriore parte, dopodiché votiamo favorevolmente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Stavo percependo che qualcuno pensava già di andare al voto, ma forse ci sono ancora degli interventi. La ringrazio, Presidente.
A me piacciono le auto, sono appassionato di auto, ho un'auto sola, ibrida non sono un collezionista di auto, però mi sono sempre piaciute le auto e mi piaceva molto il Salone dell'Auto di Torino. Ci andavo già da bambino con mio padre quando mi portava, perché sono figlio di un operaio della FIAT e ho vissuto fortemente anche l'esperienza della Torino operaia e ho continuato ad andare al Salone dell'Auto fino a quando c'è stato, fin quando Torino non l'ha perso. Perché Torino ha perso il Salone dell'auto nel 2001, non nel 2019, perché il Salone dell'auto era quello là. Lo dico perché poi l'esperienza diversa che c'è stata è partita, di fatto, con la Giunta Fassino e proseguita dopo, era un evento diverso da un Salone dell'auto, un evento che a qualcuno può piacere e a qualcun altro pu piacere meno.
In generale, mi verrebbe da dire "basta Salone dell'Auto nelle aree protette Natura 2000". Basta! Si possono valorizzare queste aree e questi parchi maggiormente? Sì. Possono essere occasione anche per attrarre del turismo? Sì. Si può pensare a qualcosa per queste aree che sia un po' diverso dalla classica fruizione del parco? Certo. Si può pensare a iniziative culturali, di qualsiasi tipo. Ritengo che fare degli eventi di carattere molto provincialista, con dei bolidi che sgasano non sia il modo più adatto per la fruizione di un parco.
Lo scorso anno vi è stato un disagio creato in un parco cittadino, perch comunque per un bel po' di tempo la fruizione era molto limitata e anche un po' rischiosa. Lo dico perché corro e, per ragioni di vicinanza e di comodità rispetto a dove abito, vado a correre al Valentino e c'è mancato poco per andare a finire sotto a un furgone quando stavano allestendo gli stand. Poi so bene c'è stata tutto quella polemica riguardo a questo evento chiamato "Salone dell'auto al Valentino".
Mi dispiace che c'è stata una grande polemica politica che ha avuto anche dei risvolti e sicuramente ci sono state delle dichiarazioni un po' fuori luogo. Era chiaro che gli organizzatori di quel Salone avevano già deciso di spostarsi, avevano già deciso da tempo di andare a Milano o di andare all'autodromo di Monza. Poi magari mi dite che qualcuno è così bravo da convincerli che invece di andare da Torino a Milano.
Quella che vogliono è una platea più grande, perché non è un ente di beneficenza, ma è una società che legittimamente vuole fare dei profitti.
Quindi, come qualsiasi persona che fa impresa, vuole accrescere il fatturato della sua azienda. Nonostante la vetrina prestigiosa di Torino guardando i numeri e pur essendo un evento assai riuscito dal punto di vista dei numeri, gli organizzatori hanno pensato di trovare una platea più grande, un bacino potenzialmente molto più grande, nella città di Milano o nell'Autodromo di Monza. Non metto in dubbio le capacità della Giunta Cirio, magari, di convincere queste persone che, invece di andare da Torino a Milano vorranno andare da Milano a Nichelino, per carità.
Ripeto, ho una vocazione ambientalista, quindi ho seguito in questi anni le critiche, le iniziative e le osservazioni portate avanti dalle associazioni ambientaliste su questo tipo di iniziative in aree protette.
Questa mattina, in Aula, si è fatto un breve cenno all'emergenza climatica in occasione della richiesta di un rinvio degli atti di indirizzo su questo argomento; per Greta Thumberg siamo "piccoli", però chi si richiama al movimento Fridays For Future, anzi, in realtà, non ci richiamiamo, ma abbiamo delle istanze simili, perché si possono fare tutti i ragionamenti che si vogliono sul Fridays For Future, su Greta, eccetera, poi di fatto non si deve fare altro che prendere atto di una situazione che c'è (ne parleremo a settembre), ma mi sembrano due cose che stridono. Sarebbe stato strano se oggi avessimo discusso di ordini del giorno sull'emergenza climatica e poi subito dopo, sentire una proposta, magari dalle stesse persone, sulla possibilità di organizzare un evento con auto che sgasano e che sfilano con i loro bei motori rombanti all'interno di un'area protetta: ripeto, sicuramente delle belle auto, begli oggetti, che io apprezzo.
Tuttavia, ciò mi pare, comunque, un po' un controsenso.
Penso di parlare anche a nome dei colleghi del mio Gruppo e siamo interessati anche alla possibilità di valutare altre aree della nostra regione da candidare, per ospitare un evento simile; aree che però siano più idonee, magari aree in provincia di Torino o in altre province del Piemonte, idonee a ospitare un evento di quel tipo. A mio avviso, non era idoneo il Parco del Valentino e non lo è altrettanto il Parco di Stupinigi.
Quindi, nessuna pregiudiziale verso quel tipo di evento, ma è l'abbinamento dell'evento con la location che non ci vede molto favorevoli: a seconda dell'iniziativa che si vuole portare avanti, ci possono essere aree più o meno idonee a ospitarla. Se si tratta di un'iniziativa culturale, potrebbe essere più idonea anche un'area protetta, valutando comunque molto bene anche l'impatto antropico causato dall'evento sull'area scelta.
Diversamente, vanno valutati percorsi differenti.
Da questo punto di vista, siamo molto, molto perplessi riguardo questa proposta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò breve, anche perché è già intervenuto il collega Bertola.
Sinceramente, non mi sembra neanche vero che stiamo discutendo questa mozione, perché sembra fuori da ogni mia percezione.
Al di là dell'impatto sul sito, quindi dal punto di vista naturalistico stiamo parlando di un'area protetta, che è tale non perché qualcuno ha scelto a caso di proteggerla, ma perché ci sono evidenti motivi per cui quest'area dev'essere trattata in un certo modo. E credo che una manifestazione con quest'impatto non sia assolutamente adatta a questo sito e non capisco nemmeno come possa venire in mente una cosa del genere: quando mi trovo davanti a Stupinigi tutto penso, tranne che auto che sgasano.
Intanto, nel documento si ribadisce che la Palazzina di Caccia è stata proclamata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, che fa parte del circuito delle Regge, che "la posizione la rende perfetta per ospitare quest'evento", va beh. Ma soprattutto si sottolinea come sia diventato "un punto di riferimento nazionale e internazionale grazie anche al protocollo d'intesa.", eccetera, poi si fa riferimento proprio al parco e ai poderi quindi al fatto che l'aspetto da valorizzare non è soltanto relativo alla palazzina in sé, ma anche a quello che la circonda, quindi parco e poderi.
Mi chiedo, come possiamo anche solo lontanamente pensare di allestire una manifestazione del genere all'interno di un contesto di questo tipo.
Prima sorridevate per il nostro voto sulla Commissione autonomia, avendo votato insieme alla Lega, e poi uscite fuori con un atto d'indirizzo così del centrodestra. Centrodestra non vuole essere un'offesa, ma mi aspetto che si possa sostenere un atto di questo tipo, perché magari in linea con una loro visione degli eventi. Il collega Grimaldi ha detto di aver tolto la propria firma. Spero che l'abbia tolta veramente, perché è un qualcosa che mi sembra lontanissimo non solo dal mio sentire, ma anche dal vostro.
Mi ha veramente stupito! Non lo sto dicendo solo per fare un po' di teatro in Consiglio: sono sinceramente stupita, per non dire allibita! Quando parliamo di valorizzare un bene, parliamo di valorizzare le qualità di quel bene, non di valorizzarlo in qualsiasi modo. Non dobbiamo per forza valorizzarlo con un evento che non ha nulla a che vedere con la natura di quel bene. Questa è una cosa che non ha nulla a che vedere, anzi è dannosa e a me stupisce che sia venuta in mente una cosa del genere.
Ci sono degli esempi: a Venaria ci sono delle manifestazioni che sono comunque più compatibili con il contesto; anche se lì, ogni tanto, siamo scaduti in qualche performance non proprio adeguata, però non siamo mai arrivati a questo livello. Questa è una cosa che è al di fuori di ogni concezione.
Non riesco a capire come che vi sia venuta in mente una cosa del genere come possiate immaginare di avere un evento di questo tipo e con quest'impatto all'interno di quel contesto. Vuol dire non avere in mente una minima idea di valorizzazione naturalistica e culturale. Un sito di quel tipo va valorizzato dal punto di vista delle potenzialità culturali e non può diventare lo sfondo di auto che sgasano e disturbano anche le specie che vivono nel parco, perché di questo parliamo.
Quando si cita il "Stupinigi Sonic Park", dobbiamo tenere presente che anche rispetto a questa manifestazione ci sono state delle rimostranze da parte di alcune associazioni che hanno sottolineato il forte impatto di questo evento del parco. Poi, per carità, tutto può essere, tutto si pu fare: si superano sempre, in qualche modo, tutti gli ostacoli che quei rompiscatole degli ambientalisti e naturalisti mettono in mezzo, ma questa cosa veramente grida vendetta.
Vi prego veramente: non approviamo una cosa di questo tipo. Va beh, noi siamo soltanto cinque, non possiamo fare più di tanto, però, con quale credibilità parleremo di valorizzazione dei nostri siti culturali? Perch a questo punto, vale tutto: vale veramente qualsiasi tipo di manifestazione ovunque e, quindi, capite che perdiamo credibilità tutti quando mettiamo mano all'argomento valorizzazione?



PRESIDENTE

Grazie, collega Frediani.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo, perché immagino che si voglia andare al voto.
Credo, anzi sono sicuro, visto che ne avevamo parlato con il Consigliere Sarno, che anch'esso intendeva la parte del vialone centrale e non l'area protetta e, comunque, vi era la richiesta di ulteriori verifiche tecniche.
Questo mi sembra importante.
A differenza di Bertola, a me le auto non piacciono neanche tanto.
Sinceramente, il luogo dove il Comune ha rilanciato l'evento in questi due anni, perché non l'ha ridimensionato, ma l'ha rilanciato nell'area protetta più grande e centrale della città, non mi ha mai convinto.
Figuriamoci se non capisco l'allusione, anzi, era una delle remore, perch con Diego, possiamo dircelo, ne abbiamo parlato, però devo dirvi che le auto sgasano dovunque e se lo fanno nel vialone di Stupinigi o in una città causano lo stesso tipo di inquinamento.
Se il punto è la percezione, capisco e condivido le remore, però, mi raccomando, spieghiamo che il tutto si svolgerebbe nel vialone di Stupinigi.
Faccio ancora un'ulteriore analisi sui grandi eventi.
La vera bomba ecologica di quegli eventi è quando quegli eventi non hanno luoghi di interconnessione. Paradossalmente - lo dico così - il fatto di organizzare un grande concerto dentro un'area verde in un luogo come Stupinigi (e ringrazio l'ex Assessore Diego Sarno) non è un'opzione anti ecologista, anzi, può essere più ecologista di altri grandi eventi, se in un'occasione del genere si utilizzano navette pubbliche (come è stato fatto) e se si utilizza l'evento per migliorare, in generale l'attrattività di quel parco anche quando non ospita eventi.
Lo dico solo per raffreddare la polemica: anche a me non piace l'allusione e lo sa, ma non penso neanche che l'abbia fatto senza una coscienza ecologista. Per questo credo che, se bene emendato, si possa superare questo limite.
Termino dicendo: guardate che il problema è che quell'evento è davvero provinciale rispetto ad altri eventi; per cui, se si vuole rilanciarlo, il problema non è solo la location, ma il tipo di modalità che - mi sembra, lo dico sommessamente - non è proprio così originale, ma questo è un mio modesto parere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ricordo a tutti che dovete rivolgervi alla Presidenza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Io evidentemente ho uno spirito leggermente meno ambientalista degli ultimi colleghi che si sono espressi, perché quando il collega Sarno è intervenuto, mi sono luccicati gli occhi e, soprattutto, sono tornato indietro, con la memoria, a tanti anni fa, quando ho provato a fare il giornalista e ho avuto l'onore di conoscere un mio concittadino che grande giornalista lo era: Piero Dardanello, che all'epoca, quando la carta stampata aveva un peso un po' più importante di oggi, era il Direttore di Tuttosport.
Piero Dardanello mi disse: "Nell'attività che farai di promozione avrai mai la forza di fare la promozione che può fare Ferrero o Barilla, perché non avrai mai la disponibilità economica. E allora come te la devi giocare? Te la devi giocare sui grandi eventi, eventi che possono avere un ritorno mediatico così forte al punto che se ne parli fuori dai confini provinciali, regionali e nazionali".
Secondo me è questa l'idea che voleva esprimere il collega Sarno e concordo con il Consigliere Grimaldi sul fatto che gli eventi devono essere eventi con la "e" maiuscola. Quando parliamo di eventi, la strada deve essere quella di eventi di respiro internazionale. E' una strada importante che secondo me, questo Consiglio e la Giunta devono percorrere per dare visibilità e crescita al nostro territorio.
Il grande evento genera immediatamente visibilità mediatica, ma genera lavoro e ricaduta economica. Se andiamo poi a guardare cos'è successo anche solo nelle settimane scorse al di là delle Alpi, il grande evento diventa testimone di sviluppo locale.
Il Tour de France è uno spettacolo straordinario e quello che si sviluppa nel mese precedente e nei due mesi seguenti su montagne come l'Alpe d'Huez e il Tourmalet, è straordinario. È un flusso turistico, non solo per gli appassionati maniaci del settore, ma per le famiglie che vanno a visitare e vivere questi posti straordinari esaltati dal grande evento sportivo.
Secondo me, se abbiamo la forza di riappropriarci di un appuntamento di un evento importante e - e qui si apre un altro discorso - dobbiamo collocarlo in alcune realtà adatte.
L'episodio di Stupinigi potrebbe diventare un episodio pilota da prendere come esempio enne volte nella Residenza Reali.
Io che abito in provincia di Cuneo sto vivendo il dramma del castello di Racconigi e quello, secondo la battuta di prima del Presidente Chiamparino ancora più avvolto dalla nebbia, del Castello di Valle Casotto.
Un'identità con un tema preciso su un grande evento potrebbe essere la formula di risoluzione al problema e, soprattutto, diventare un momento di attrazione, dando un'identità nuova a tutto il sistema della Regione.
Detto questo, voterò assolutamente a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io, come alcuni colleghi precedenti, non pensavo di intervenire, ma poi le parole del collega Bertola mi hanno stimolato a intervenire.
Stando alle sue affermazioni, mi sembra che, più che dire perché a Stupinigi non si deve fare il Salone dell'auto, cercasse (ma sicuramente è una mia percezione errata) di giustificare perché abbiamo perso il Salone dell'auto a Torino. Credo che, passando dal dire che alcune affermazioni che sono state fatte, e che probabilmente hanno condotto gli organizzatori a pensare che forse era meglio emigrare in altre aree, al dire che erano un po' fuori luogo, sia semplicemente un eufemismo.
Personalmente credo che le affermazioni e la volontà politica per perdere il Salone dell'auto siano state ben precise e ben strutturate.
Altra considerazione su un fatto che, secondo me, proprio non esiste.
È stato detto - e credo sia di nuovo fuorviante - che era già tutto deciso.
Allora possiamo dire che non erano idonee le nostre montagne per ospitare le Olimpiadi? O, al contrario, abbiamo fatto invece di tutto per perdere un evento (questo, sì) di portata europea e mondiale per una precisa volontà politica? Forse le nostre montagne non erano idonee e c'era già qualcun altro che era pronto a subentrare? Avremmo dovuto farlo batterci all'inverosimile, sia per il Salone dell'auto sia per le Olimpiadi.
Allora sì che avremmo potuto dire che forse qualcun altro aveva già deciso di spostarle. Tuttavia quando, al contrario, abbiamo operato in ogni modo per perdere le opportunità e le occasioni per il nostro territorio di avere una vetrina mondiale e di far tornare sul nostro territorio le Olimpiadi questa volta sì che mi sarei aspettato da parte vostra una forte adesione.
Poteva essere l'occasione di avere delle Olimpiadi low cost: le opere infrastrutturali c'erano già, le opere impiantistiche quasi tutte realizzate, quindi abbiamo veramente buttato via, per una precisa volontà politica del Comune di Torino e della sua maggioranza, le Olimpiadi e il Salone dell'auto.
Alcuni cercano di giustificare il discorso secondo cui forse era già stato tutto deciso. Avremmo dovuto dimostrarlo e fare di tutto per volere questi eventi sul nostro territorio e non, al contrario, fare di tutto per respingerli e poi dire che forse era già tutto deciso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno per una precisazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Solo una precisazione e poi, visto che sono le 18 e ci sono le regole bisogna terminare i lavori.
Alcune precisazioni solo per non lasciare l'ultimo intervento alla collega Frediani.
Prima precisazione. Noi abbiamo davvero affrontato le questioni poste dalle associazioni ambientaliste sullo "Stupinigi Sonic Park". Che sia chiaro perché vostri colleghi, in altre sedi istituzionali, hanno affermato che esistono criticità ambientali. Noi le abbiamo risolte con atti formali da parte di realtà istituzionali che dovevano vigilare e garantire su quell'evento; così abbiamo superato certe perplessità negli anni passati quando abbiamo proposto lo "Stupinigi Sonic Park". Se non avessimo avuto quelle certezze, non avremmo autorizzato quell'evento.
Solo per essere chiari e lasciarlo a verbale in maniera pubblica, perché vi era la certezza che quell'evento non provocava danni ambientali e di impatto sonoro! Scusate il tono alto, adesso lo abbasso, com'è consono in quest'Aula.
Seconda precisazione e termino. In quell'ordine del giorno, che possiamo emendare come ha chiesto il collega Grimaldi, si parla dell'utilizzo del Parco, non per metterci le auto, ma per organizzare eventi al suo interno.
Nel Salone dell'auto, quindi, i viali possono essere utilizzati come altri sistemi e in altre location, per cui la valutazione tecnica serviva e serve soprattutto in vista dell'eventualità di tale utilizzo, quindi non è che approvato l'ordine del giorno, si parte e si organizza (compreso la Sovrintendenza dei Beni culturali e tutto il resto).
Questo solo per specificare che non siamo anti-ambientalisti, velleitari o pazzi, ma per precisare e tenere insieme tutti gli aspetti della questione.
Grazie.



PRESIDENTE

Vorrei solo avere una precisazione: ci sono ulteriori modifiche emendative rispetto a quelle già prescritte, oppure possiamo procedere?



SARNO Diego

No, no, quelle che ho detto rispetto all'intervento; per cui, se non ci sono elementi, per me no.



PRESIDENTE

Ce n'era un secondo, Consigliere Marin? Su cos'era?



MARIN Valter

Rapidamente, non parlo di Olimpiadi, perché è un pugno allo stomaco che non riesco ancora a sopportare, ma nel momento in cui si fanno interventi in Natura 2000, per sottolineare quanto detto dal Consigliere Sarno, c'è una chiara normativa regionale che dice che vanno fatte le valutazioni d'incidenza, tant'è vero che noi abbiamo chiesto, alla proposta del Consigliere Sarno, di aggiungere quanto consegnato al Tavolo, che lascia aperte ulteriori possibilità, qualora queste verifiche di incidenza diano risultati che non rendano idonea Stupinigi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione.
Se non ci sono altri interventi, chiedo alla Giunta regionale se vuole esprimere il proprio parere sulla mozione.
La parola all'Assessore Rosso.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

L'Assessore Poggio non è presente, ma la Giunta è qui rappresentata con tre Assessori e io mi occupo dei rapporti con il Consiglio regionale. Non è mai successo, neppure con la sua Giunta (e lo dovrebbe sapere), che il Governo debba necessariamente essere presente in Aula con l'Assessore competente o con il Ministro competente.
Voi lo fate abitualmente in Parlamento; io l'ho voluto ricordare qui in Aula.
Per quanto riguarda la Giunta, mi sembra che le osservazioni rilevate siano ragionevoli.
Non si parla, come diceva lei Consigliera Frediani, di invadere il Parco con le macchine e le loro "sgasature", ma si tratta di utilizzare i viali per quello che possono prestare. Non è della mia parte politica, ma il Consigliere Sarno l'ha spiegato bene.



(Commenti della Consigliera Frediani)



ROSSO Roberto, Assessore regionale

La parte del Parco può essere valorizzata, come ricordava anche il Consigliere Bongioanni, per eventi collaterali che rafforzano l'evento principale. A noi sembra che sia una proposta molto ragionevole.
Con la vostra mentalità, di cose in questa città non se ne faranno mai. Vi siete fatti portare via quasi tutto, cercate di salvare almeno le Regge Reali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Rosso.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 7, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Prego, Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ci sarebbe un ultimo punto all'o.d.g., l'ordine del giorno n. 5 "Risoluzione delle problematiche sul finanziamento del Trasporto Pubblico Locale del Comune di Alessandria a tutela delle fasce deboli dei cittadini"; un documento che si potrebbe illustrare in cinque minuti, che ho anche modificato in accordo con la Giunta.
Considerato che oggi e la volta scolta si è parlato di Torino e della Provincia di Torino, questo è un problema della Provincia di Alessandra.
Penso che le Province meritino tutte la stessa considerazione e lo stesso tempo. Mi occorrono solo cinque minuti per la discussione, essendo, tra l'altro, un ordine del giorno condiviso.



PRESIDENTE

Se c'è l'accordo di tutti i Capigruppo, come abbiamo più volte detto all'ultima Conferenza dei Capigruppo, sono propenso, però preannuncio che l'Assessore competente non è presente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Intervengo per una mozione sui lavori.
Visto cos'è successo due giorni fa, in modo ragionevole ci eravamo detti che, se ci fosse stata la necessità di sforare di qualche minuto per concludere un argomento e magari votarlo, sarebbe rientrato nella norma, a meno che non fosse un ordine del giorno con grande rilevanza o urgenza. A me va anche bene proseguire, però allora non voglio più sentire quello che ho sentito dire due giorni fa neanche dall'altra parte.
Quanto detto e valutato in questi giorni vale per tutti, altrimenti.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Per me non è un problema proseguire, però non può essere che due giorni fa finiva il mondo se proseguivamo e votavamo, e addirittura oggi, fuori tempo, iniziamo un argomento.
Grazie.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

A quanto ne so, pare esserci un accordo con la Giunta.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Come ha detto il collega Grimaldi, per noi bastava votarlo senza la presentazione, dato che c'è un accordo con la Giunta che le opposizioni hanno letto e sono d'accordo.



PRESIDENTE

La Giunta è qua presente.
Prego, Assessore Rosso.



ROSSO Roberto, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Poiché non mi risulta, che accordo ci sarebbe con la Giunta?



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

A parte che forse non si ricorda, Assessore Rosso, che ne abbiamo parlato prima e ci ha detto che l'Assessore Gabusi stava atterrando; poi abbiamo concordato anche con i collaboratori dell'Assessore una modifica e l'Assessore ha dato parere positivo. C'è un problema di tempistica degli abbonamenti studenti per settembre e quindi, se non si vota questo atto di indirizzo, non si impegna il Consiglio su un qualcosa che riguarda gli studenti di una Provincia piemontese.
Poi fate voi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rosso.



ROSSO Roberto, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

A me sinceramente non risulta che ci sia un accordo con la Giunta. C'è la nostra disponibilità a trattarlo, a spiegarlo e a interpretare la giusta posizione del Movimento 5 Stelle, però francamente un accordo a votare nel vostro senso l'ordine del giorno non c'è.
Tutto qui.



PRESIDENTE

Quindi, non essendoci l'accordo per il prosieguo dei lavori, chiudo la seduta.
Auguro a tutti una buona serata e grazie per il lavoro svolto.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.07)



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