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Dettaglio seduta n.69 del 28/04/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Iniziamo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, articolo 100 del Regolamento. Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta. Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Opere pubbliche - Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 222 presentata da Demarchi, inerente a "Prosecuzione cantiere Tenda bis" (rinvio)


PRESIDENTE

Data l'assenza dell'interrogante, Consigliere Demarchi, l'interrogazione a risposta immediata n. 222, è rinviata.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Pianificazione territoriale - Urbanistica: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 223 presentata da Ruzzola, inerente a "Garantire ai cittadini piemontesi di usufruire del bonus facciate"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 223.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Un saluto a lei e al Vicepresidente, visto che sarà lui a rispondere per competenza. Tra l'altro, abbiamo anche votato degli ordini del giorno sul tema.
Come premessa, ritengo che il momento di forte crisi che stiamo attraversando, anche proprio industriale e di lavoro, renda ancora più attuale questa nostra richiesta, che era di richiedere alla Giunta, e quindi agli Uffici, quali strumenti potevano mettere in atto per far sì che i cittadini piemontesi potessero beneficiare, a pieno titolo, di questo bonus facciate che, come tutti sappiamo, è la possibilità di recuperare il 90% negli anni come riduzione dell'IRPEF, sui lavori fatti sulle facciate.
Sappiamo che la nostra legge urbanistica identifica gli edifici in modo diverso da quello che è stato inserito nel decreto nazionale, per cui abbiamo la necessità di equiparare le tipologie. Diversamente, diventa difficile ottenere le certificazioni dei Comuni.
Su questo chiediamo che cosa stia facendo o abbia fatto la Giunta, e quindi gli Uffici. Abbiamo già lavorato con degli ordini del giorno in cui sollecitavamo quest'intervento. Aggiungo, come ultimo punto, che oggi stesso invieremo all'Assessore e agli Uffici, quale contributo da parte nostra, una bozza di deliberazione in tal senso, elaborata da parte nostra con l'apporto di autorevoli consulenti in materia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
La parola all'Assessore Carosso per la risposta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

In risposta all'interrogazione, con la quale si chiede quali iniziative intenda assumere la Giunta regionale al fine di chiarire con quali criteri sia possibile certificare l'assimilazione delle varie aree del tessuto edilizio esistente come assimilabili alle zone B del DM 1444/1968, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
La Giunta ha già espresso il parere favorevole sull'ordine del giorno n.
203 presentato dal Consigliere Valter Marin, con il quale il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale e il Consiglio stesso ad attivarsi presso il Governo centrale, affinché si modifichi il meccanismo di accesso alla detrazione, con particolare riferimento alla segmentazione territoriale, ammettendo la stessa, a parità di tipologie d'intervento, a prescindere dall'ubicazione degli immobili sul territorio comunale. D'altro canto, come correttamente rilevato dal Consigliere Paolo Ruzzola, la circolare n. 2/E dell'Agenzia delle Entrate pone in capo alle amministrazioni comunali l'obbligo di certificare il possesso del requisito per accedere al beneficio fiscale, in quanto i Comuni sono sicuramente competenti e hanno tutte le conoscenze necessarie per indicare ai propri residenti la più appropriata equipollenza tra le aree dei propri piani regolatori e quelle definite dal DM.
Il paventato timore rappresentato dagli Uffici comunali, in riferimento a un'eventuale responsabilità erariale e anche in materia penale, non pu trovare soluzione presso l'Ente Regione, in quanto l'intervento evocato non potrebbe che essere di carattere generale e perciò poco puntuale, dovendo tenere conto la possibile applicazione delle proprie istruzioni in più di mille e cento realtà comunali piemontesi con differenti assetti territoriali e urbanistici.
Tuttavia, si rappresenta che la Regione non è rimasta inoperosa, avendo già provveduto a richiedere all'Agenzia delle Entrate ulteriori chiarimenti per attuare applicazioni analogiche della norma.
In mancanza d'indicazioni, da parte del Governo centrale, su un eventuale intervento regionale, potrebbe tradursi in un coinvolgimento dell'Ente Regione in contenziosi fiscali, quantomai costosi e defatiganti, in una materia, quella fiscale, nella quale ha poteri limitati. Senza sottacere il non auspicabile effetto di spostare il rischio connesso ad azioni di responsabilità di carattere erariale o penale dai Comuni alla Regione, che ha oggettivamente un minor grado di governo del particolare assetto territoriale proprio di ogni comune, con l'aggravante di aver agito in contrasto con quanto indicato invece dall'Agenzia delle Entrate che ha individuato nei comuni il soggetto certificatore.
Se ha piacere, Consigliere Ruzzola, le mando la copia via e-mail, così ha direttamente il testo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Carosso.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 224 presentata da Bongioanni inerente a "Richiesta informazioni legge regionale 18/99 programma annuale 2019 a seguito crisi epidemiologica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
224.
La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Alla luce dell'attuale situazione e delle interlocuzioni messe in atto con l'Assessorato, mi auguro che parte di questa mia richiesta d'informazione sia ormai superata.
Si fa esplicito riferimento a un programma annuale, la legge regionale n.
18 del 1999, che prevede dei finanziamenti sul fondo rotativo. È chiaro che in questo momento, a fianco della crisi epidemiologica che ci ha messo in ginocchio, l'economia di tutto il nostro Paese e il Piemonte è in totale affanno.
Uno dei settori più colpiti, come ho detto in più sedi, è quello legato al turismo, settore completamente chiuso, un settore abituato a vivere sul denaro circolante e che non è strutturato per il resto totale dei movimenti finanziari. È un settore che ha necessità di essere sostenuto.
Oltretutto, c'è anche la loro richiesta dei denari a fondo perduto, oppure facciamo in modo che, avendo zero produzione, ci siamo con zero spese.
Occorre trovare la formula per sostenerli sulle accise, sui contratti applicativi, sugli affitti o su qualsiasi altra forma assimilabile. Teniamo conto che, da quando è iniziata la crisi epidemiologica anche quel settore che aveva dato risultati straordinari quest'inverno, il turismo invernale ha avuto un crollo verticale.
Diventa, quindi, indispensabile trovare e attivare tutte le forme possibili di sostegno al mondo del turismo e alla sua filiera, ai ristoranti che non stanno lavorando.
Questa mattina ho scritto una lettera aperta al Presidente Cirio raccogliendo un grido di aiuto fortissimo per quanto riguarda il take away.
È poco, ma è un momento di ossigeno sia economico sia sociale per queste aziende, che sono massacrate. Quindi, la filiera del turismo, l'albergo, il ristorante, il bar.
La legge n. 18 del 1999 è un fondo rotativo che si sta commutando in un fondo non rotativo, dove le piccole imprese risultano essere i beneficiari oltre agli enti no profit che orbitano nella sfera del turismo. Le risorse dovrebbero essere importanti, perché dovrebbe esserci un importo complessivo (mi correggerà l'Assessore competente) di 11 milioni e 250 mila euro, a fianco di un intervento (questo, come fondo rotativo) che permette di pagare, se ricordo bene (non ho il documento davanti), la retroattività delle spese a partire addirittura dall'anno precedente.
A fianco di questo, vi è un intervento a fondo perduto, che bisognerebbe alzare e modificare per le piccole e medie imprese per un importo complessivo di due milioni di euro.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Bongioanni, le chiedo di concludere.



BONGIOANNI Paolo

Concludo.
La mia interrogazione è per sapere come mai sia passato un anno dall'approvazione del bando e gli sportelli di Finpiemonte siano chiusi mentre le imprese in questo momento hanno un bisogno disperato di sostegni di altri tipi.
Come mai non abbiamo dato loro questo denaro?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni.
La parola all'Assessore Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione del Consigliere Bongioanni, consapevole - lo siamo tutti - che l'emergenza sanitaria ed economica ha colpito tutta l'Italia, ma la nostra regione in modo particolare.
Stiamo vivendo davvero un momento drammatico e, soprattutto, c'è uno scenario davvero cupo per quanto riguarda tutta la filiera turistica. Le altre attività, pur con fatica, alla luce delle situazioni che riguardano gli aspetti sanitari, stanno riaprendo, mentre per la filiera turistica - è vero - siamo in un momento molto difficile.
Conosco perfettamente le difficoltà degli albergatori, di chi si occupa come impresa, di campeggi, ristoranti, bar. È un momento davvero drammatico.
In questa direzione, è necessario che il sistema regionale si attivi - e noi lo stiamo facendo - per ripensare a un'offerta turistica in totale sicurezza, per fronteggiare anche il cosiddetto lockdown psicologico perché la paura dei cittadini di tornare a viaggiare è una componente e un elemento da tenere in considerazione anche per scongiurare che l'inevitabile competizione tra gli operatori possa generare livelli qualitativi discriminanti.
Detto ciò, sono consapevole che il turismo nazionale ha un valore complessivo di circa 21 miliardi, che le perequazioni che dovranno essere adottate nei prossimi mesi potrebbero prevedere nuove strategie e rappresentare anche una nuova possibilità per il territorio e un turismo come quello piemontese meno invasivo e più lento: il cosiddetto turismo dei percorsi cicloturistici, delle realtà di montagna, dei laghi e delle colline del nostro Piemonte. Si pensi alla difficoltà di mantenere il distanziamento tra le persone: è una questione che preoccupa tutti, non solo le nostre realtà; ci sono anche realtà balneari in altre regioni dove si sta lavorando in accordo con il Governo.
Pertanto, è fondamentale prevedere una riorganizzazione delle strutture ricettive e di tutti gli impianti turistici, che non può essere certo lasciata alla buona volontà degli imprenditori. In questo caso, il Governo regionale, come sta facendo, ha il dovere di dare delle risposte.
Per rispondere al suo quesito, com'è noto e lei sa, con la DGR n. 40 del 29 marzo 2019, successivamente modificata con DGR del 30 agosto 2019, è stato predisposto il programma annuale 2019, di cui alla legge regionale n. 18 da lei citata, del 1999. Uno strumento sicuramente importante, volto a sostenere, attraverso l'erogazione di finanziamenti agevolati, le piccole e medie imprese piemontesi. Investimenti finalizzati alla creazione di nuova ospitalità ricettiva o al miglioramento qualitativo di quella già esistente.
Era previsto, inoltre, che detto strumento confluisse nelle misure del Piano della competitività, allora in via di predisposizione. La misura come lei sa, era stata pensata in un momento completamente diverso dall'attuale e, se applicata oggi, con le disposizioni previste allora, con gli obblighi di restituzione delle rate del finanziamento e con la tempistica per la realizzazione degli investimenti programmati rischierebbe di risultare completamente inadeguata nell'aiutare il sistema turistico e gli operatori ad affrontare l'attuale situazione.
È indubbiamente necessario dare un segnale importante agli operatori turistici, che vivono questi giorni difficilissimi e che non avrebbero trovato un aiuto concreto e immediato nello strumento previsto con il programma annuale 2019, che era il fondo rotativo, previsto dalla cosiddetta legge 18/99 e approvato con i provvedimenti deliberativi che ho prima citato.
Per tali motivazioni, stiamo prevedendo e provvedendo alla creazione di un unico strumento, sempre secondo le modalità previste dalla legge 18/99 volto a garantire la liquidità delle piccole e medie imprese operanti in ambito turistico, attraverso la concessione non più di un finanziamento da restituire bensì di un contributo interamente a fondo perduto, rispettoso ovviamente dei limiti della normativa comunitaria.
Il nuovo programma sarà destinato alle micro e piccole e medie imprese sia per l'adeguamento delle strutture e degli impianti turistici alle nuove esigenze sanitarie, sia per l'acquisto degli strumenti necessari a garantire un'offerta turistico-ricettiva sicura, pur mantenendo gli alti livelli qualitativi che hanno fatto emerge, in questi anni, il turismo piemontese in Italia e all'estero.
Questi sono i motivi per cui stiamo lavorando per rivedere lo strumento sul fondo rotativo, che viene modificato dando un contributo a fondo perduto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Poggio.



BONGIOANNI Paolo

Chiedo scusa, potrei avere la risposta dell'Assessore via mail? Fisicamente non posso venire a prenderla!



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Certo, certo! Assolutamente.



BONGIOANNI Paolo

Grazie.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 225 presentata da Ravetti, inerente a "Epidemia COVID-19. Necessarie attenzioni particolari su Alessandria e provincia?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 225.
Risponderà l'Assessore Icardi.
Siete presenti?



RAVETTI Domenico

Sono qui, Presidente. Buongiorno.



PRESIDENTE

Bene. Buongiorno, Consigliere Ravetti; ha la parola, per tre minuti, per l'illustrazione dell'interrogazione.



RAVETTI Domenico

L'Assessore Icardi c'è? Non ho sentito.



PRESIDENTE

Sì, è presente.



RAVETTI Domenico

Buongiorno, Assessore.
Per quanto riguarda la provincia di Alessandria e per quanto riguarda la mia interrogazione, Assessore, mi soffermo su tre dati, poi le rivolgo la domanda. Tre dati che lei conosce.
Il primo riguarda l'analisi dell'ISTAT sul totale dei decessi; si tratta di uno strumento supplementare di analisi, che ha tenuto in considerazione le quattro settimane del mese di marzo, relativamente a tutte le cause di mortalità e ha messo a paragone il periodo 2019-2020.
Purtroppo, la provincia di Alessandria si attesta tra le prime in Italia come percentuale d'incremento dei decessi nel 2020. I dati di quest'analisi sono da tenere in considerazione, perché molto significativi, dal momento che osservano i decessi per COVID, ma non soltanto.
In alcune zone della provincia di Alessandria e, in particolare, quelle al confine con la Lombardia, ma non solo, anche altri Comuni, per esempio quelli sulle colline del Monferrato, presentano percentuali d'incremento davvero molto preoccupanti. Questo per quanto riguarda il mese di marzo.
Relativamente al mese di aprile, tra il 10 e il 15, con una ricerca e un'analisi davvero elementare, però molto significativa, si registra che Alessandria rappresenta il 9,6% della popolazione piemontese e che in quei tre giorni rappresentava, rispetto al numero dei positivi in Piemonte, tra il 13 e il 14% e, rispetto ai decessi, tra il 19 e il 20%. Una percentuale ben oltre la media piemontese e con un rapporto con la popolazione assolutamente da tenere in considerazione per il dato negativo.
La terza è un'analisi parlamentare, che alcuni giornali della provincia di Alessandria hanno pubblicato oggi. La percentuale è relativa al numero dei contagi per ogni 100 mila abitanti: tra le regioni italiane, determina il Piemonte al primo posto di questa classifica negativa. La provincia di Alessandria è la peggiore provincia del Piemonte nel rapporto numero di abitanti/contagi. Non vado oltre, per il numero dei minuti che giustamente, il Presidente mi ha messo a disposizione, tuttavia questi tre dati impongono una riflessione.
Come dico in premessa, Assessore, sono assolutamente disponibile a fare insieme questa riflessione, per riuscire a capire quali azioni specifiche sono necessarie nella provincia di Alessandria, non soltanto relativamente alla gestione sanitaria del presente, che mi è chiara, e nemmeno per i titoli, diciamo, a effetto, come "caso Alessandria" o cose del genere quanto per la Fase 2, perché sappiamo che in quel territorio il virus è in circolo più che in altri. Pertanto, da un punto di vista economico, per quanto riguarda le riaperture, le chiedo di ragionare insieme.
Assessore, vorrei sapere che cosa ne pensa ripeto alle riaperture e anche rispetto alle politiche per la salute. Mi spiego meglio: relativamente alle politiche per il territorio, è di tutta evidenza che lì è necessario attivare delle procedure, è necessario scegliere in maniera più attenta e forse, anche diversificata rispetto ad altri territori.
Le chiedo la sua analisi: che cosa intende mettere in campo per quella provincia, che dal mio punto di vista dev'essere necessariamente trattata in maniera differente rispetto ad altre?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sono sostanzialmente d'accordo sulle analisi illustrate dal Consigliere Ravetti. Posso ancora aggiungere, ma per brevità (anche perché la risposta è piuttosto lunga), che è anche vero che Alessandria ha il confine territoriale con Lombardia ed Emilia Romagna, le zone più calde, più esteso del Piemonte. C'è uno scambio importantissimo: ho letto da qualche parte che per quanto riguarda quest'area è stato coniato il termine "virus dell'A21" proprio a significare che forti e stretti contatti con Lombardia e l'Emilia corrono anche attraverso quelle reti di comunicazione.
I dati dell'ISTAT sulla mobilità sono significativi, proprio a confermare quanto detto dal Consigliere Ravetti. C'è un flusso di pendolari che, per motivi di lavoro o di studio, si spostano dal territorio alessandrino in Lombardia, pari a oltre 22.000 movimenti quotidiani; oltre 9.000 sono i residenti lombardi che quotidianamente si recano nell'Alessandrino e 13.000 sono i residenti dell'Alessandrino che, quotidianamente, si recano in Lombardia e, nel 61% dei casi, nella provincia di Pavia.
Gli assistiti dell'ASL di Alessandria presentano una percentuale elevata di popolazione anziana e questo è un altro dato significativo: persone con età superiore a 65 anni sono il 27,7% del totale dell'Alessandrino.
Non mi dilungo oltre sui dati di contesto, perché condividiamo tutti il fatto che le peggiori performance riguardino l'Alessandrino, il territorio più colpito in assoluto.
Sulla riorganizzazione ospedaliera, permettermi di dire che il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera adottato dall'ASL di Alessandria per il superamento dell'emergenza, anche in riferimento alla Fase 2, è stato elaborato nel rispetto di tutte le disposizioni urgenti della Regione Piemonte. Disposizioni definite in un incremento di posti letto, di terapia intensiva, semi-intensiva, con un aumentato e significativo miglioramento del numero di posti letto per acuzie, sub-acuzie, con un incremento fino al 70% di posti letto di terapia intensiva, da 31 a 53, utilizzando anche sale operatorie degli Ospedali di Novi, Acqui e Casale. L'incremento è stato realizzato anche in rapporto della disponibilità di personale.
Ancora, sospensione dell'attività di gestione diretta dei DEA ad Acqui Terme, relativamente alle sole patologie tempo dipendenti, neurologia e chirurgia, con indirizzamento da parte del 118 verso realtà hub delle patologie tempo dipendenti.
Inoltre, mantenimento, ovviamente, di tutte le emergenze chirurgiche indifferibili: casi urgenti, parti, nonché chirurgia oncologica urgente individuazione in ogni ospedale, soprattutto quello di Tortona, che è diventato ospedale COVID, di aree bianche riservate ai pazienti COVID free e aree rosse.
L'offerta dei posti letto per le acuzie in favore dei pazienti COVID ha reso disponibile questo risultato che vado a esporre.
A Novi Ligure, l'Ospedale è giunto fino a 102 posti letto riservati ai pazienti COVID e ai sospetti COVID; da sei le rianimazioni sono diventate 12.
A Casale Monferrato, 104 posti COVID e i posti per la rianimazione da otto ora sono 12.
Ad Acqui Terme, l'Ospedale è giunto a 52 posti letto per pazienti COVID e la rianimazione è passata da cinque a nove e a Ovada sono 35 i posti letto COVID.
A Tortona, dal 7 marzo vi è stato un potenziamento fino a 12 posti letto per la rianimazione, otto di sub-intensiva, 91 di area medica e 20 di bassa intensità; complessivamente, è un ospedale dedicato interamente ai pazienti COVID.
Queste revisioni organizzative e gestionali, con accurata individuazione di aree COVID, sono state tra le più imponenti e le più importanti dell'intero Piemonte. Si è data una risposta direi molto forte, proprio in ragione del fatto che la situazione dell'Alessandrino era particolarmente difficile.
Inoltre, tramite il convenzionamento della Clinica privata Città di Alessandria, trasformata in COVID Hospital, si sono ottenuti 12 posti letto di terapia intensiva, otto di sub-intensiva e 40 di cure intermedie.
A fronte di un progetto autorizzato dall'Unità di crisi con tutti gli ospedali dell'ASL di Alessandria prevalentemente destinati ai casi COVID comprese le rianimazioni e le sale operatorie, si è creato, per quanto più possibile, l'articolazione della rete con l'ASO, con la quale sono state attivate due convenzioni per l'attività di ortopedia e chirurgia, al fine di favorire presso l'ASO, appunto, le attività chirurgiche tempo dipendenti, così come sono state appositamente attuate convenzioni con il privato accreditato per l'attività chirurgica inerente alle patologie oncologiche urgenti, nonché i posti letto di acuzie e post-acuzie.
In estrema sintesi, una risposta ospedaliera molto forte e molto articolata ha dato una risposta adeguata anche alla provincia di Alessandria che, più di altre province, si è trovata in difficoltà.
Per quanto riguarda la rete territoriale, la strategia attuata e ancora in essere è concentrata su quattro direttrici. Tengo solo a ricordare che abbiamo nominato, in aiuto e non certo in sostituzione dei dirigenti o dei direttori delle ASL, due Commissari: uno per la parte ospedaliera (il dottor Guerra), l'altro per la parte di area territoriale (il dottor Ghigo), che hanno collaborato nella gestione dell'emergenza.
Le quattro direttrici, che sono quattro progetti distinti e separati, sono: la presa in carico dei pazienti a domicilio con terapia e accertamenti (percorso COVID da casa); sviluppo del supporto distrettuale da affiancare alla medicina di famiglia (percorso USCA); la previsione di vari setting assistenziali capaci di dare continuità nella fase di post-acuzie (percorso DISA) per 183 posti letto; messa in sicurezza delle RSA (percorso Residenze Sicure).
Il percorso "COVID da casa" permette di curare il paziente a domicilio (abitazione o residenza che sia). Il percorso USCA (le famose Unità Speciali di Continuità Assistenziale) ha permesso di dotare ogni Distretto di almeno due squadre di medici sin dal 2 marzo per affrontare questa crisi e, ovviamente, saranno mantenute per la Fase 2.
Alcune squadre stanno effettuando alcune decine d'interventi sia presso il domicilio sia presso le RSA.
Il percorso DISA (Diversificazione Setting Assistenziali) ha messo a disposizione del territorio, come dicevo, 183 posti letto COVID positivi 73 letto posti di riabilitazione e 110 posti letto CAVS; entro la settimana è prevista la messa a disposizione di nuovi posti letto di tipo alberghiero.
Il percorso Residenze Sicure sta mettendo in sicurezza più di 150 strutture residenziali nella provincia, effettuando lo studio di prevalenza completo con tampone rinofaringeo a tutti gli ospiti e agli operatori di ogni singola struttura. In questi giorni, affrontiamo il grande impegno di fare tamponamenti nelle RSA e circa il 60% di tutti i tamponi è proprio destinato a quest'ambito. Verifica l'applicazione con metodo diretto sopralluogo e vigilanza a distanza, teleconferenza, piano di contenimento e contrasto dell'infezione in ogni singola struttura, controllando l'esistenza di rapide procedure di presa in carico medico di ospiti diventati sintomatici e accertando la presenza di spazi da dedicare all'isolamento e alla quarantena, quindi con congruità dell'utilizzo e approvvigionamento di .



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

È un impegno che viene verificato e che eseguono ovviamente le strutture.
L'ASL di Alessandria è stata la prima in Piemonte ad aver implementato il sistema drive-in per l'effettuazione rapida di tamponi in auto a cittadini e lavoratori.
Nel complesso, si è arrivati alla soglia massima di .



(Scampanellìo del Presidente)



(Audio mancante o non comprensibile)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

. tamponi al giorno.
A questo proposito, considerato che uno dei limiti delle azioni riguardanti i tamponi è proprio la potenzialità di processamento dei laboratori incaricati (nel nostro caso, l'Azienda ospedaliera), dalla prossima settimana il numero delle risposte sarà incrementato aumentando le quantità attraverso l'utilizzo di un laboratorio convenzionato privato (il Synlab di Brescia) e con la messa in funzione di una nuova apparecchiatura acquisita direttamente tramite le donazioni e installata all'ospedale di Tortona.
Questo è sommariamente quello che è stato fatto e quello che si manterrà e si implementerà anche nella Fase 2.
Aggiungo - posso fornire risposta scritta di questa interrogazione - che si sta anche lavorando per un graduale ritorno a effettuare gli interventi in elezione. Il calo di pressione sulla rete ospedaliera oggi ci permette di invitare le Aziende a ritornare a fare interventi in elezione e a fare attività che negli ultimi due mesi sono state sospese.



RAVETTI Domenico

Grazie, Assessore.
Chiedo, scusa, Presidente, posso avere l'interrogazione in forma cartacea perché, purtroppo, ogni tanto c'erano problemi di connessione e non è arrivato tutto?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Gliela spedisco per e-mail.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Comunico agli Assessori e agli interroganti che, quando suono la campanella, è per avvisarvi che il tempo a disposizione è scaduto.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 226 presentata da Frediani, inerente a "Disponibilità di aree sanitarie temporanee durante emergenza COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
226.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Partiamo dalla premessa madre, che è il decreto legge del 17 marzo.
L'articolo 4 prevede: "Le Regioni e le Province autonome possono attivare anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all'interno che all'esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private, o di altri luoghi idonei, per la gestione dell'emergenza COVID-19, sino al termine dello stato di emergenza".
Al decreto legge, fa seguito la circolare del Ministero della Salute del 25 marzo, che leggo testualmente: "Le Regioni sono tenute a impostare sistemi di sorveglianza e monitoraggio volti al contenimento del contagio e del rischio connesso alle situazioni intrafamiliari, istituendo una gestione per coorti, presso strutture residenziali e/o alberghiere rivolte a quei soggetti che, a causa di ragioni logistiche, strutturali e socio economiche, non possono essere accolti in isolamento presso il proprio domicilio. Analoghe soluzioni di alloggiamento possono essere rivolte al personale sanitario e socio-sanitario maggiormente esposto, al fine di tutelarei medesiminuclei familiari".
Nella medesima circolare del Ministero della Salute è anche previsto che sia necessario verificare prioritariamente le strutture residenziali assistenziali dedicate ove trasferire i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero.
La circolare del Ministero prevede passaggi ben precisi relativamente al trattamento di casi sospetti. Si prevede, intanto, che il caso sospetto sia immediatamente posto in isolamento. Il Dipartimento di Prevenzione dovrà verificare la fattibilità di un isolamento efficace presso la struttura e nel caso in cui non fosse possibile effettuare un efficace isolamento del paziente, lo stesso dovrà essere trasferito in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata all'isolamento per un'ulteriore valutazione clinica e le cure necessarie.
Fatte tutte queste premesse e valutando il contesto in cui ci si deve muovere, ossia il fatto che siano previste delle soluzioni possibili dai decreti ministeriali e dalle circolari, e considerando che non sempre pensiamo che siano state applicate o siano state attuate, vorremo capire quali sono le strutture residenziali e/o alberghiere, quindi se sono state identificate innanzitutto queste strutture e quante sono state messe a disposizione dei soggetti che, per varie ragioni logistiche, strutturali e socio-economiche, non possono essere accolti in isolamento presso il proprio domicilio.
Queste strutture, ovviamente, possono essere destinate anche per personale sanitario e socio-sanitario maggiormente esposto e anche - questo è l'aspetto forse più importante - per pazienti presenti all'interno delle residenze sanitarie affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero (nel caso in cui dovessero ricorrere al ricovero ospedaliero ovviamente dovrebbe essere previsto il trasporto in ospedale), per evitare il diffondersi del contagio e potenziare il relativo setting assistenziale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho sentito la Consigliera a tratti, ma ho letto l'interrogazione.
Il Settore Protezione civile della Regione Piemonte ha proceduto, in urgenza con determinazione n. 995/2020 e con una modalità selettiva predeterminata, basata sul criterio territoriale, all'acquisizione delle prestazioni per l'erogazione di un servizio di accoglienza residenziale a vocazione alberghiera, in ambito torinese, nell'ottica di trovare soluzioni alternative di tipo abitativo per i soggetti positivi al COVID-19, che non necessitano di particolari cure di tipo ospedaliero, ma che devono essere ancora oggetto di un sistema di quarantena.
La determinazione citata ha aggiudicato il servizio per l'erogazione di servizi di accoglienza residenziale per fronteggiare l'emergenza epidemiologica, ai sensi dell'articolo 63, comma 2, lettera c) del D.lgs.
50/16, all'operatore economico Blu S.r.l. (Blu Hotel) per un importo complessivo stimato in euro 420.000.
Alle altre Aziende sanitarie del Piemonte che necessitano di un analogo servizio (da intendersi anche a favore di pazienti dimessi dalle Aziende ospedaliere regionali che insistono sul proprio territorio), con nota del 15 aprile 2020 della "Gestione Commissariale Straordinaria Emergenza COVID 19", cioè l'Unità di crisi, è stato comunicato che potranno espletare le medesime procedure per l'acquisizione in proprio, utilizzando quale base le modalità già individuate dal Settore Protezione civile, cioè si possono agganciare alla stessa procedura, opportunamente integrate e contestualizzate. Sono state attivate, a livello locale, talune iniziative ad esempio, per l'ASL AT, la Casa del Pellegrino di Villanova Asti e l'hotel "Il Palio" di Asti per il personale sanitario.
La citata nota precisava, altresì, che le ASL, in caso di utilizzo delle strutture alberghiere, dovranno garantire agli utenti un'adeguata sorveglianza sanitaria.
Con riferimento alle aree sanitarie temporanee, attivate a livello regionale ex art. 4 DL 18/2020, sono state definite specifiche convenzioni con strutture alberghiere, di norma finanziate da Fondazioni private, per l'accoglimento del personale sanitario dedicato - mi viene in mente quella di Verduno.
Con riguardo alle RSA, con la DGR n. 14-1150 del 20 marzo 2020 la Giunta Regionale, allo scopo di garantire un'ulteriore implementazione del piano di assistenza da assicurare a livello regionale a fronte dell'emergenza COVID-19, ha disposto che le Aziende Sanitarie Locali possano utilizzare i posti letto di RSA accreditati e contrattualizzati ex artt. 8 quater e 8 quinquies del D.Lgs. 502/92, oppure contrattualizzare, ai sensi dell'articolo 3, comma 2, del DL 17 marzo 2020 n. 18, i posti letto autorizzati allo scopo di ridurre la pressione sulle strutture pubbliche attraverso la presa in carico temporanea di pazienti con bisogni sanitari compatibili con l'assistenza in RSA.
Attualmente i posti letto complessivi in RSA (poi vi mando il prospetto) sono in RSA pubblica zero; in RSA privata sono complessivamente 280 a Torino, 20 nell'ASL TO3 e 180 di prossima attivazione nell'ASL TO4.
I posti di CAVS sono complessivamente 173, mentre i CAVS privati sono 44 per un totale di 497 posti letto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.



FREDIANI Francesca

Presidente, chiedo anch'io di ricevere.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Frediani.
Vista la ripetuta richiesta degli interroganti, s'invitano gli Assessori a inviare via mail le risposte.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 227 presentata da Martinetti inerente a "Riduzione dei servizi per i pendolari a causa dell'emergenza COVID-19 - Urgenti interventi per il servizio ferroviario dei pendolari del Capoluogo della provincia di Cuneo"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 227.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Ci troviamo sicuramente in una fase estremamente delicata e mai affrontata prima con l'emergenza legata a questa pandemia, per cui è stata prevista a livello nazionale una riduzione sostanziale di tutti i servizi di trasporto pubblico, siano essi ferroviari o su gomma.
Nel caso particolare della Città di Cuneo..



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, mi scusi se la interrompo.
L'Assessore Gabusi è presente?



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Martinetti, prosegua.



MARTINETTI Ivano

Allora proseguo.
L'Assessore ha sentito? Credo di sì.



PRESIDENTE

Prosegua.



MARTINETTI Ivano

Stavo dicendo che, nel caso della città di Cuneo, i servizi di collegamento con Torino sono stati ridotti, anche nelle ore di punta mattutina, che coinvolgono i pendolari. Tra l'altro, mi scuso con l'Assessore, perché c'è un refuso nell'interrogazione che gli ho mandato in via scritta. Sto parlando del treno delle ore 6.54 e non delle ore 6.24, che fa riferimento a un altro treno che partiva un'ora prima, alle 5.24. Entrambi sono comunque treni che partivano da Cuneo in direzione Torino, utilizzati dai pendolari che devono raggiungere il capoluogo principalmente per lavoro e per i loro impegni.
Oggi da Cuneo l'unico modo possibile per raggiungere l'area del Saviglianese, oltre a quella del Torinese, al mattino presto, considerata la soppressione del treno delle ore 6.54, è il treno delle ore 7.24, che arriva a Torino intorno alle ore 8.35. Oppure c'è un'alternativa: si deve andare a Fossano a prendere il treno delle ore 6.25 che arriva a Torino intorno alle ore 7.44, ma questo orario obbliga i pendolari cuneesi a utilizzare l'auto privata per arrivare alla stazione di Fossano per essere poi a Torino in un orario utile, con un ulteriore aggravio di quelli che sono i costi per le famiglie.
Va ricordato - ma credo che l'Assessore lo sappia - che, nonostante il lockdown dovuto all'emergenza, molte aziende continuano, per fortuna, la loro attività per fornire i servizi essenziali. Questa segnalazione ci arriva dagli utenti che fruiscono di questo servizio e parliamo di medici di infermieri, di membri dell'esercito e delle forze dell'ordine, quindi lavoratori che necessitano di avere dei servizi consoni ai loro orari di lavoro.
Pertanto, il servizio principale per i pendolari provenienti dal capoluogo dev'essere garantito, secondo noi, nella fascia oraria tra le ore 6 e le ore 8, al fine di consentire un arrivo utile a Torino.
Tra l'altro, si crea un altro problema con quello che è il servizio dell'alta velocità, anch'esso veramente ridotto da Torino.



(Scampanellìo del Presidente)



MARTINETTI Ivano

Ho sentito una campanella.



PRESIDENTE

Il suo tempo è terminato.



MARTINETTI Ivano

Concludo.
Questa soppressione crea un problema di coincidenza per usufruire anche dei treni ad alta velocità che consentono di arrivare in orario al lavoro.
Pertanto, la domanda è molto semplice: quali azioni intende intraprendere l'Assessorato per ripristinare una situazione che sia accettabile nelle ore mattutine? Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti, per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Per recuperare il tempo che ha utilizzato in più il Consigliere, sarò molto breve, anche perché ci siamo già sentiti.
Solo perché rimanga agli atti, anche se l'ha già detto il Consigliere parliamo del treno delle ore 6.54 che parte da Cuneo e che arriva a Torino in un orario consono all'interesse che rappresentava il Consigliere Martinetti, cioè quello da parte di coloro che vengono a lavorare a Torino di poter iniziare il lavoro in orario puntuale.
Sapete, e lo sa anche il Consigliere Martinetti, che abbiamo ridotto a circa il 25% complessivo il servizio ferroviario e anche il servizio su gomma, naturalmente lasciando qualche corsa in più sulle tracce principali.
Il 25% è la percentuale complessiva; in alcuni territori, ad esempio abbiamo completamente azzerato, lasciando il servizio sostitutivo.
Ci stiamo avvicinando alla Fase 2, seppure - come abbiamo ben capito - il 4 maggio riapriranno solo parzialmente alcune attività manifatturiere e i cantieri. E quindi stiamo cominciando a lavorare sia dal punto di vista del trasporto su gomma sia da quello del trasporto su ferro con il gestore soprattutto Trenitalia, con cui l'interlocuzione è costante - per rimetteregradualmente in esercizio tutte le corse.
È evidente che sarebbe uno spreco partire già dal 4 maggio con il 100 delle corse, perché vorrebbe dire far viaggiare tanti treni vuoti, e questo ci sembra assurdo, al di là di chi paga le corse.
Possiamo dire, però, che sulle tracce principali e sugli orari principali dalla prossima settimana o, al più tardi, dall'11 maggio - ci sono dei problemi tecnici di caricamento delle linee sui portali, ma ci stiamo organizzando - garantiremo il 45-50% complessivo del servizio. Ripeto, come dicevo prima, che va ponderato tutto il territorio regionale e che non pu essere basato su una linea.
Nella fattispecie, le linee maggiori, quindi Cuneo-Torino, Genova-Torino e Torino-Milano, avranno un'incidenza ulteriore. Posso già dire fin d'ora che, quando ripartiremo con la fase para-ordinaria, se così possiamo dire (è ancora da stabilire se sarà il 4 o l'11 di maggio), il treno delle 6.54 sarà ripristinato, perché, come richiamava il collega Martinetti, è un treno importante. Quando si reinseriranno le corse, sarà dunque corretto ripartire da quelle più strategiche.
Naturalmente, la scelta che ha fatto il Piemonte di ridurre il servizio non è stato un percorso unico, ma è stato condiviso con le altre Regioni. Devo rilevare - peraltro, non so se il collega Martinetti poteva sentirmi - che giusto pochi minuti fa ci siamo confrontati con altri Assessori di altre Regioni in merito a quante corse far ripartire nei prossimi giorni. È infatti, evidente che, per vicinanza e per flusso di passeggeri da una regione all'altra, è importante essere coordinati anche con i gestori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Anche a lei rivolgo l'invito di trasmettere i relativi documenti all'interrogante tramite mail.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 228 presentata da Magliano, inerente a "Procedure da adottare per i decessi nel periodo di emergenza epidemiologica da COVID-19"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
228, presentata dal Consigliere Magliano, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

La ringrazio, Presidente.
In merito all'interrogazione a risposta immediata che ho presentato chiederei da subito, Presidente, come accade quando siamo in aula, di poter ricevere dagli Uffici dell'Assessore la risposta scritta il prima possibile.



PRESIDENTE

Lo abbiamo appena anticipato.



MAGLIANO Silvio

La ringrazio, anche per poter leggere con attenzione tutto ciò che vi è scritto.
Ho presentato quest'interrogazione a seguito di alcune segnalazioni che ho potuto accertare a mezzo stampa; a differenza di altri Consiglieri preferisco non fare blitz negli ospedali, perché penso che sia importante che queste strutture lavorino e, soprattutto in una fase di emergenza, non trovino i Consiglieri regionali che vanno a porre domande agli operatori sanitari.
Ho preferito utilizzare gli strumenti che mi concede il Consiglio regionale e approfondire ciò che ho sentito, letto e visto a mezzo stampa in merito all'ospedale di Cirié, che pare essere stato oggetto di una serie di segnalazioni per non aver predisposto percorsi differenziati per pazienti COVID e pazienti non COVID. Pare che, da questo punto di vista, si stia trovando una soluzione (o sia stata già trovata).
Mi soffermerei, invece, sul tema dei decessi, cioè delle persone che sono perite non per COVID.
In ottemperanza alle direttive emanate nelle ultime settimane, noi sappiamo come trattare, purtroppo, un decesso COVID e che cosa ne consegue rispetto alla gestione della salma COVID o con ipotesi di COVID: conosciamo esattamente qual è la procedura da seguire, come devono essere gestite le esequie e a quali norme devono attenersi.
Nell'ospedale in oggetto - è per questo che mi sono permesso di presentare quest'atto - emergeva questa perplessità: cioè che i pazienti non COVID, o morti neanche per sospetto COVID, venissero trattati come tali e che quindi seguissero tutto l'iter previsto per tali situazioni, per cui i parenti non li potevano più vedere: di fatto, vi era un trattamento di queste salme nel modo con cui vengono trattati i pazienti COVID. Questo, a mio giudizio sarebbe grave, se fosse accaduto. Perché è vero che nell'emergenza dobbiamo tener conto di ogni possibilità di forma di contagio, ma è altrettanto vero che se una persona purtroppo decede in ospedale per un'altra patologia o per un altro tipo di aggravamento di patologia precedente, non può essere trattato nello stesso modo.
Allora mi sono permesso di fare questa domanda, che riporto in calce alla mia richiesta (tanto so che l'Assessore avrà letto, evidentemente, il mio atto), per conoscere nel dettaglio quali siano le procedure da adottare e le linee guida da seguire nel corso di questa situazione emergenziale determinata dall'epidemia COVID-19 per il trattamento e la gestione di salme di persone defunte per cause diverse da COVID-19.
È evidente che c'è una fatica e uno stress da parte delle nostre strutture sanitarie, ma è altrettanto evidente che non possiamo trattare tutti i morti allo stesso modo. Anche perché il trattamento di quelle salme, per chi ha il piacere di considerare la salma un qualcosa da venerare, ha tutta un'altra valenza e tutta un'altra caratteristica.
Mi auguro che, alla luce di questa mia richiesta - ho concluso, Presidente oltre alla risposta vi sia anche un indirizzo generale da dare a tutti gli ospedali per non trattare come COVID anche coloro che muoiono per altre patologie.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta. Ricordo che ha cinque minuti a disposizione.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ovviamente, invierò la nota scritta al Consigliere interpellante.
In applicazione a quanto indicato nella circolare del Ministero della Salute 12302 dell'8 aprile 2020, tutti i casi di morte nei quali non si possa escludere con certezza che la persona fosse affetta da COVID devono essere equiparati ai casi di morte in cui sia stata accertata la causa di morte da COVID.
Pertanto, il trattamento dei deceduti per patologie differenti da COVID-19 in ossequio alla citata circolare ministeriale e per il principio di precauzione in essa più volte esplicitato, non può non essere equiparato e sottoposto alle stesse limitazioni di coloro per i quali sia stata accertata l'affezione da tale patologia.
Nell'ospedale di Cirié viene perciò applicato il protocollo previsto dalla circolare ministeriale citata, per cui sia nei casi di morte nei quali sia stato accertato che la persona defunta fosse affetta da COVID-19, sia altresì, per precauzione, nei casi di morte nei quali non si possa escludere con certezza che la persona fosse affetta da tale patologia, si applicano le specifiche cautele per i defunti previste dalle sopracitate disposizioni in presenza di sospetta o accertata patologia da COVID-19.
Nei casi, invece, per i quali vi sia certezza (oltre i dati clinici, almeno anche con il secondo tampone negativo non anteriore a 15 giorni dal decesso) che il decesso non sia dovuto a COVID-19, con certificazione del medico del reparto sottoscritta, datata (inclusa la data del secondo tampone negativo), firmata e allegata in originale all'attenzione del medico necroscopo, valgono le stesse procedure previste per i casi di decessi non dovuti a COVID-19 e, comunque, secondo i protocolli disposti dalle norme vigenti in materia.
Di seguito, è allegato uno stralcio della suddetta circolare, con tutti i casi specifici. Non starei qui a leggervi tutto, tanto si tratta dell'esplicazione di quello che ho appena citato in premessa.
Al riguardo, invierei all'interrogante la nota scritta in oggetto.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Abbiamo perso l'audio dell'Assessore.



MAGLIANO Silvio

È sparito l'Assessore, Presidente.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

No, no, sono ancora qui.
Dicevo, avrei concluso così la mia risposta orale, nel senso che la parte restante della risposta relativa alla circolare è molto lunga, per cui non starei qui a leggerla. Mi limiterei a inviarla all'interrogante; non è altro che una specifica di quello che ho riassunto.



PRESIDENTE

Se l'interrogante accetta, va bene così.



MAGLIANO Silvio

Sì, concordo con questa modalità. Se mi può inviare subito la nota attraverso il suo Ufficio, gliene sarei grato.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Certamente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore; grazie, Consigliere Magliano.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 229 presentata da Gallo, inerente a "Possibile rimozione dell'elettrificazione nella tratta ferroviaria Torre Pellice-Pinerolo. Quali sono i progetti su tale linea?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
229, presentata dal Consigliere Gallo, che ha facoltà di illustrarla per tre minuti.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione vogliamo di nuovo parlare della linea ferroviaria Torre Pellice-Pinerolo, che è stata soppressa (o sospesa) nel 2012 e che a giugno del 2019 sembrava avesse trovato nuova vita: infatti, nel nuovo Sistema Ferroviario Metropolitano è prevista ancora oggi la riattivazione di tale linea, con i tempi e con i modi necessari per riattivare una linea che è stata chiusa ormai da qualche anno.
È una linea particolarmente importante, perché va a servire una zona della Val Pellice densa di popolazione e favorisce gli spostamenti nel territorio, andando a sgravare i mezzi su gomma nella statale.
Ci è giunta notizia, se confermata - lo chiediamo all'Assessore - che Rete Ferroviaria Italiana, per bloccare i furti che si susseguono su questa linea, a oggi chiusa, di materiale, abbia messo in cantiere, o stia per mettere a cantiere, la rimozione della linea elettrica dell'elettrificazione, in particolare nella tratta Bricherasio-Torre Pellicce.
Questo viene fatto per evitare il continuo susseguirsi, da quanto mi pare di capire.



(Audio mancante o non comprensibile)



GALLO Raffaele

La domanda è molto semplice. Poiché anche per questa linea è molto attesa la riapertura nel nostro territorio, e siccome questo è un intervento importante, la domanda che poniamo all'Assessore è quali sono i progetti su questa linea e se la rimozione, per esigenze di tutela e per evitare ulteriori furti, potrebbe compromettere la riattivazione della linea. Nel qual caso, quali sono i pensieri e i progetti? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Buongiorno.
Il Consigliere Gallo potrebbe aver posto quest'interrogazione senza aver ancora sottomano le dichiarazioni di RFI, che tranquillizzano, almeno parzialmente, rispetto al tema della rimozione dell'elettrificazione nella tratta ferroviaria Torre Pellice-Pinerolo.
RFI, di fatto, conferma che si tratta di lavori in corso di rimozione della linea di contatto per motivi di sicurezza e di protezione che, nel caso in cui si richiedesse la riattivazione del servizio ferroviario, questa linea verrà ripristinata a cura di RFI stessa. Avrete letto sui giornali che si parlava di furti di rame e altro, quindi nulla rispetto al tema della riapertura della Torino-Torre Pellice.
Così potrei rispondere all'interrogazione, senza però svolgere il mio ruolo, mentre ritengo doveroso essere molto chiaro e molto esplicito rispetto al fatto che, non in questo momento, ma nei prossimi mesi, passata l'emergenza, noi dovremo ulteriormente confrontarci con il territorio perché se è vero che quella è una piccola tratta ferroviaria, e se è anche vero che può avere la sua valenza, ci sono ragionamenti complessi e complessivi da fare con il territorio.
Per 'territorio' intendo certamente, un po' per la mia formazione e un po' per dovere istituzionale, il confronto con i Sindaci. Devo dire che con i Sindaci se n'è già parlato; tra l'altro, è avvenuto un incontro alla presenza di Consiglieri regionali di vari Gruppi, quindi in maniera molto trasparente, perché su questi temi bisogna evitare di stare chiusi nelle stanze e di non condividere il problema.
Mi sembra ci siano opinioni variegate e possibilità molteplici su quella tratta, che avremmo dovuto compiere sicuramente in questa primavera.
Purtroppo, i tempi, così come su altri dossier, sono stati rimandati, ma mi riservo di farlo nel più breve tempo possibile, perché certamente questa questione va chiusa e non va lasciato spazio alle interpretazioni. Sia che si faccia una scelta sia che se ne faccia un'altra dev'essere fatta compiutamente, analizzando tutte le problematiche, come tutti i più e i meno di ogni varia azione, per arrivare alla decisione definitiva che certamente non mancherò di assumere, assumendone anche tutte le responsabilità.
Tengo a dire che quale sarà la scelta, sarà concertata o, comunque, almeno annunciata certamente prima ai territori, prima di far partire RFI a ripristinare la linea o a smantellarla, il contrario sarebbe il servizio peggiore che possiamo fare alle Istituzioni e alla politica tutta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 230 presentata da Canalis, inerente a "Affidamento servizio mediazione linguistica e culturale della Città della Salute e della Scienza di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
230.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione riguarda la gara di affidamento del servizio di mediazione linguistica e culturale della Città della Salute e della Scienza di Torino. Questa gara è scaduta il 17 aprire scorso e valeva 482.111 euro.
Qual è l'oggetto dell'interrogazione? Il fatto che si sia passati da 165 ore settimanali di presenza attiva di ben nove mediatrici culturali, che sono quindi mediazione sia linguistica sia culturale, a soltanto 90 ore e tre mediatici, quasi un dimezzamento. Oltretutto, le ore programmate, che prima riguardavano una molteplicità di lingue, oggi riguardano soltanto l'etnia araba e l'etnia cinese, con una grave sottovalutazione del bisogno della popolazione di origine russa, moldava, nigeriana, romena e albanese.
Riteniamo che questa sottovalutazione dipenda dal fatto che la mediazione sia considerata una mera forma d'interpretariato, quando invece è un servizio che va ad assistere il paziente a 360 gradi e consente, a persone che non hanno la cultura italiana ed europea, di capire appieno le terapie e le scelte sanitarie.
Questa decisione dell'Azienda della Città della Salute e della Scienza di Torino ci sembra particolarmente grave, soprattutto per i soggetti minori e per le donne in gravidanza, in particolare in una fase di pandemia, in cui sappiamo bene che siamo sulla stessa barca. Non c'è un cittadino privilegiato rispetto ad altri e, soprattutto, condividiamo una sorte comune: quanto più il nostro prossimo riesce a evitare il contagio, tanto più anche noi saremo protetti e tutelati.
Pertanto, garantire una presenza attiva e non soltanto programmata per tutte le etnie maggiormente rappresentate nella popolazione della nostra città e della nostra Provincia, rappresentava una forma di tutela e di garanzia d'informazione. Il dimezzamento di queste ore ci sembra che pregiudichi l'integrazione sanitaria di questa fetta di popolazione. Ci sembra una scelta ancora più grave in una fase di pandemia, lo ripetiamo.
Inoltre, la gara ha una durata di 24 mesi, quindi questa scelta ci sembra che comprometta per molto tempo la volontà dell'Azienda sanitaria, che immaginiamo l'abbia condivisa con l'Assessorato, rispetto alla popolazione straniera.
Vogliamo conoscere la posizione dell'Assessore su questa scelta e capire se, in corso d'opera, si riesce a effettuare un'integrazione, ben sapendo che, già oggi, le mediatrici esistenti non riuscivano a dare risposta a tutte le richieste presenti.
Chiedo anche anticipatamente all'Assessore se può mandarmi la propria risposta via e-mail.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta, per un massimo di cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho fatto subito un accertamento presso l'Azienda Ospedaliera della Città della Salute, proprio perché il tema mi sembrava rilevante.
Ho qui la risposta all'interrogazione, con l'allegato il capitolato tecnico della gara, che magari poi allegherò per l'interrogante e per il Consiglio.
Nell'esame di quello che è successo, la situazione sembra diversa da quella descritta.
Mi preme informare che nel nuovo capitolato di gara, che allego in copia relativo alla gestione della mediazione socio-culturale aziendale, non è stata prevista una riduzione del servizio, ma una diversa modulazione operativa dello stesso, più rispondente e flessibile per le esigenze dei cittadini afferenti a quest'Azienda.
L'attuale capitolato prevede una presenza attiva di 90 ore settimanali pari a 4.693 ore annue, per l'etnia araba e cinese; 350 ore mensili, per un totale di 4.200 ore annue, in pronta disponibilità h24 per 16 etnie compresa quella albanese, rumena, russa, moldava e nigeriana; 20 ore mensili di mediazione telefonica per 240 ore annue; 40 ore settimanali fisse, pari a 2.085 ore annue di mediazione programmata da attivare su richiesta dei Direttori delle strutture in occasione di particolari esigenze sanitarie.
Il totale complessivo delle ore annue previste nel capitolato attuale risulta di 11.218, mentre nel precedente affidamento le ore erano 9.811 quindi c'è stato un incremento di ore utili.
Per maggiore chiarezza, farò un elenco delle ore dedicate nel vecchio capitolato: arabi, 60 ore; cinesi, 20 ore; rumeni, 42 ore; russi, otto ore albanesi, 25 ore; nigeriani, dieci ore.
Pertanto, in allegato a questa risposta mando anche le tabelle riassuntive delle chiamate pervenute dal luglio 2019 al dicembre 2019 alla Città della Salute e della Scienza di Torino, specificando che molti degli interventi del mediatore albanese e rumeno riguardano pazienti con patologie croniche presenti da tanti anni sul nostro territorio.
In caso di patologie acute e/o rilevanti, il numero consistente di ore previste in capitolato in pronta disponibilità prevede l'intervento dei mediatori di etnia sia albanese sia rumena. L'etnia russa è sempre meno richiesta e quella nigeriana subisce variazioni costanti e non prevedibili.
Le chiamate riguardanti le etnie araba e cinese, in costante crescita risultano spesso provenire da nuovi pazienti con patologie acute che non conoscono la lingua italiana.
Per i citati motivi, il nuovo capitolato prevede una maggiore flessibilità e una maggiore razionalizzazione delle ore e delle etnie secondo le esigenze che si presentano oggettivamente.
In questi anni, il servizio modulato con cinque o sei etnie in presenza fissa dal lunedì al venerdì era per arabi, cinesi, albanesi, rumeni, russi e nigeriani, e ha evidenziato il poco utilizzo di alcune etnie fisse, il ricorso a ore in pronta disponibilità delle etnie fisse chiamate in orari diversi da quelle prefissate e il ricorso a ore in pronta disponibilità di etnie diverse da quelle stabili, rendendo il servizio meno rispondente alle effettive esigenze. Questo per il passato.
La definizione del nuovo capitolato di gara ha dovuto tenere conto del reale fabbisogno e della necessità della flessibilità, garantendo un intervento che, nella maggior parte dei casi, è imprescindibile sia per l'imprevedibilità degli stessi sia per la numerosità delle etnie che ormai convivono all'interno della popolazione che afferisce all'ospedale in oggetto.
Resto a disposizione per approfondimenti, ma trasmetto, oltre alla risposta che ho letto, anche il capitolato tecnico con le tabelle, in maniera che per qualsiasi ulteriore approfondimento l'interrogante possa avere la documentazione a disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a riposta immediata n. 231 presentata da Disabato, inerente a "Emergenza COVID-19 - Apertura Clinica della Memoria a Collegno"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 231.
La parola alla Consigliera Disabato, per un massimo di tre minuti, per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, e buongiorno.
La mia interrogazione ha come oggetto l'apertura di un reparto per post acuzie di degenti COVID nella Clinica della Memoria di Collegno.
Vorrei introdurre un po' l'argomento, perché non tutti sanno di cosa si tratta.
La Clinica della Memoria ha una storia ormai ventennale; mi piacerebbe dire "per fortuna", ma in realtà no, perché dopo vent'anni questa clinica risulta ancora chiusa, nonostante sia stata inaugurata diverse volte.
L'ultima, nel 2016: l'ex Assessore Saitta è andato a tagliare il nastro, io ero presente in qualità di cittadina, ma dopo il taglio del nastro non è conseguita alcuna apertura. Pertanto, l'apertura dei posti letto per la degenza dei pazienti COVID ha fatto molto scalpore sul territorio e i cittadini si stanno un po' interrogando su tutta la vicenda.
Vorrei riassumere come sono andati questi vent'anni.
Nel 2011 ci fu un protocollo d'intesa tra diversi soggetti per la realizzazione della Clinica della Memoria di Collegno, tra cui la Regione la Fondazione San Secondo, l'Università degli Studi di Torino, la Compagnia di San Paolo, CRT, eccetera eccetera.
Nel Piano Socio Sanitario approvato con una deliberazione del Consiglio regionale, la n. 157, fu promossa la Clinica della Memoria come centro per la cura delle patologie dementigene, perché questa struttura, semmai verrà completata, dovrà essere dedicata alle patologie degenerative quali, per esempio, l'Alzheimer. Si tratta di una malattia che ha un'alta incidenza sulla popolazione piemontese, quindi sarebbe un centro di eccellenza oltre che di ricerca e, quindi, anche un punto di riferimento per molti malati e le loro famiglie.
A seguito di questa mancata apertura, è però arrivata la notizia che un reparto della clinica sarebbe stato dedicato alla degenza dei malati COVID.
In particolare, si tratta di 20 posti. Io mi sono interrogata sul perch perché ovviamente la clinica (chi la conosce lo sa) è una strutturale molto imponente, molto grande; non ha solo una disponibilità di 20 posti, ma ce ne sarebbero altri 40 disponibili, i day hospital e altri padiglioni. Si tratta di un'ingente disponibilità di posti letto, se fossero disponibili perché noi sappiamo che 20 erano già prestati, altri non lo erano, per immagino ci siano anche altre motivazioni.
Questo, secondo me, è un tema molto importante da affrontare, perch l'allentamento sulle strutture ospedaliere della pressione da parte dei malati COVID è molto importante. Nei mesi scorsi abbiano avuto un'alta incidenza nei vari reparti, sia quelli di terapia intensiva sia quelli di terapia non intensiva, e siamo arrivati anche a valori di 3.000 ricoveri. È altresì chiaro che, se si dovesse affrontare la questione, si dovrebbe allentare la pressione su questi reparti, anche per alleggerire il lavoro di medici e infermieri che operano in queste strutture.
Si rendono necessari posti letto in strutture alternative, ma l'Assessore ha risposto anche a un'altra interrogazione al riguardo, quindi sa che è molto importante.
La domanda - e concludo - è come mai siano stati autorizzati soltanto 20 posti letto a fronte del fatto che la struttura è più imponente e ha una portata di posti letto maggiore.
Volevo sapere questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Sarò più breve che in precedenza, ma premetto che sono ancor più dispiaciuto dell'interrogante - la Consigliera Disabato - del fatto che stante la disponibilità complessiva di 60 posti letto, in questo momento possiamo utilizzarne solo 20. Infatti, con deliberazione dell'ASL TO3 n.
242 del 17 aprile, abbiamo, in via temporanea, 20 posti letto presso la Clinica della Memoria, che, come ha ben spiegato, negli ultimi vent'anni ha avuto un percorso molto difficile, per l'accoglienza dei soggetti COVID positivi dimessi dai reparti ospedalieri.
L'ASL TO3 ha espresso interesse, così come l'Assessorato nonché l'Unità di crisi, a disporre degli ulteriori 40 posti letto che al momento non sono utilizzabili, stante i limiti strutturali che la Commissione di vigilanza ha rilevato, che non li rendono rispondenti ai criteri delle normative richiesti.
Stiamo lavorando per rimuovere questi ostacoli e poterli utilizzare, perch le assicuro che è tutto interesse dell'Unità di crisi e dell'Assessorato poter utilizzare appieno, finalmente direi, dopo tanti anni, questa struttura. Ci stiamo lavorando ma, al momento, la Commissione di vigilanza ha dato parere negativo per i requisiti strutturali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 232 presentata da Grimaldi, inerente a "Pazienti positivi al SARS-CoV-2 inseriti nelle RSA piemontesi"


PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, è presente?



GRIMALDI Marco

Sì, Presidente.



PRESIDENTE

Benissimo, grazie.
Passiamo all'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 232.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione, per un massimo di tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto, non so se l'Assessore ha in allegato la lettera che abbiamo noi; è una lettera firmata dall'ASL alessandrina, in data 25 febbraio 2020.
Come voi sapete (spero abbia letto il question time), in quel Protocollo di fatto, faccio un passo indietro rispetto al tema delle deliberazioni sui pazienti COVID e sulle RSA. Che cosa voglio chiederle? Intanto, la domanda vera è se lei era a conoscenza di questa lettera e dei tanti dispositivi già esistenti fra le ASL e le RSA, per i pazienti provenienti dai pronto soccorso.
In questo caso, soprattutto perché il tema delle emergenze influenzali era già presente, si parla di attivazione di percorsi di cura presso le RSA.
Nella sopracitata circolare della Direzione Regionale Sanità si legge: "Si trasmette, in allegato, la comunicazione del 18 febbraio 2020 della Direzione Regionale Sanità, che per fronteggiare l'emergenza provocata dall'epidemia influenzale prevede la possibilità, sino al 31 marzo 2020, di realizzare percorsi di continuità assistenziale verso setting di cura territoriali, utilizzando anche posti letto autorizzati e accreditati presso le RSA".
Vorrei che questa volta non ci fraintendessimo. Io più volte le ho chiesto che ne era di una deliberazione che è stata pubblicata ben tre settimane dopo. Lei più volte ha ribadito, anche pubblicamente, che nessun paziente COVID è stato trasferito in RSA, che nessuno intendeva farlo e che la delibera sulle RSA guardava reparti vuoti, dove trasferire pazienti positivi; inoltre, che è girata una bozza priva di qualsiasi validità infine, che non è mai successo che pazienti positivi al Coronavirus ospedalizzati fossero stati trasferiti in RSA e non era volontà di nessuno farlo.
Posto che non è ovviamente questa la sede per parlare di volontà, ma parliamo solo di atti, quello che volevo cercare di spiegare, perch probabilmente continuiamo a non capirci, è che delle due l'una: se si è consapevoli che, prima di quella deliberazione, si potevano trasferire i pazienti e che tutte le ASL erano a conoscenza di attivare percorsi di cura anche nelle RSA.
Se una deliberazione "A" gira come una bozza e viene citata da altre ASL (per esempio, quella di Biella, ed è uno solo dei casi che ho riportato) lei può anche dire che non ha nessuna validità di una deliberazione, che a noi risulta essere stata approvata diversamente da quella che è stata pubblicata tre settimane dopo, ma ciò che le chiedo è quanto segue: se prendessimo per buona la sua ricostruzione, cioè che fino alla data di pubblicazione quella delibera non era valida e, quindi, di fatto, nessuno poteva averla, il fatto ancor più grave, che le sto provando a spiegare da settimane, è che a quel punto valevano le regole precedenti.
La lettera delle ASL le dimostra che, delle due l'una: o c'era una deliberazione nuova che andava pubblicata e applicata subito o, se quella deliberazione che, di fatto, era una bozza, non era valida e bisognava aspettare la data dell'11 aprile. Allora mi dica lei qual è la data definitiva, in cui tutte le ASL lo hanno saputo, perché noi non sappiamo se lei l'ha girata appena pubblicata o l'ha fatto precedentemente in una forma diversa da quella che ci hanno girato le ASL o quelle citate, come quella di Biella di cui le dicevo. Dicevo, se non è andata così, purtroppo (ed è questa la richiesta) altre ASL avevano altri riferimenti come quella lettera che ha qui davanti, quella citata, cioè il fatto che si potevano attivare percorsi di cura anche dentro le RSA.
È importante, non tanto per il suo operato, ma per la Regione, capire esattamente che cosa hanno fatto le ASL. Non so se, a distanza di qualche settimana da quella discussione che abbiamo avuto in Commissione, ha acquisito almeno dalle ASL la restituzione di quello che è successo in questo periodo "ombra" - e dico "ombra" - fra l'approvazione della vostra deliberazione e la pubblicazione. Perché voi, nel frattempo, potete anche averla - io non lo so - corretta minuziosamente.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, le chiedo di concludere.



GRIMALDI Marco

Sì, ho finito.
Credo che l'Assessore abbia capito il punto.
Vorrei sapere se era a conoscenza di questi dispositivi precedenti, anche per le influenze delle altre ASL e che cosa è successo in quel periodo ponte prima della pubblicazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Nell'interrogazione si chiede: "Se era a conoscenza della circolare ASL AL che fa riferimento alla comunicazione del 18/02/2020 della Direzione Regionale Sanità e Welfare e cos'ha fatto per impedire." .
Anzitutto, con certezza matematica, le dico che io non ero a conoscenza della lettera dell'ASL di Alessandria.
La nota prot. n. 5420 del 18 febbraio, trasmessa in data 24 febbraio dall'ASL di Alessandria ai Direttori delle RSA del territorio, fornisce indicazioni organizzative alle Aziende Sanitarie Regionali in merito ai percorsi di continuità assistenziale ospedale-territorio da attivare nei mesi invernali in relazione al picco influenzale e all'eventuale potenziale incremento di casi accessi al pronto soccorso. Quindi, non si parla di COVID, ma mi riferiscono che è una prassi che si ripete ogni anno durante il picco influenzale.
Tali indicazioni sono fornite alle ASR a partire dal 2018, pertanto a prescindere dall'emergenza COVID in atto, e risultano funzionali alle azioni mirate che si rendono annualmente necessarie per rispondere, in modo appropriato e tempestivo, all'eventuale emergenza influenzale di carattere ordinario.
In tale contesto (eventuale emergenza influenzale No-COVID), la citata nota, fra le strategie organizzative attuabili, prevede di monitorare costantemente la disponibilità di posti letto extraospedalieri nella propria Azienda, al fine di poter attivare tempestivamente i Percorsi di Continuità Assistenziale dall'ospedale e dal domicilio; di ricorrere eccezionalmente alla residenzialità temporanea sanitaria in Residenze RSA autorizzate e accreditate, attuando il "Percorso di Continuità Assistenziale per anziani ultra 65enni non autosufficienti o persone i cui bisogni sanitari siano assimilabili all'anziano non autosufficiente" di cui alla DGR n. 72 del 20 dicembre 2004; di ricorrere alla residenzialità temporanea socio-sanitaria "ricoveri di sollievo", normata dalla DGR n. 56 del 15 febbraio 2010, quest'ultima come una delle risposte assistenziali territoriali anche per favorire il turnover dei posti letto CAVS. Questo è il contenuto della nota.
Nella citata nota si ricorda che la DGR n. 72 stabilisce che il Percorso di Continuità Assistenziale si può realizzare sia per i pazienti provenienti dal pronto soccorso, per i quali non esiste un'indicazione di ricovero appropriato, sia per i pazienti ricoverati nei reparti ospedalieri e dimissibili verso setting di cura territoriali, ivi comprese le RSA.
Pertanto, nell'ambito della citata nota, "si autorizzavano le ASR a porre nuovamente in essere il percorso previsto dalla DGR n. 72, per un periodo di tempo limitato dal 18 febbraio al 31 marzo 2020, fermo restando che coloro che saranno inseriti in RSA fino alla data del 31 marzo potranno concludere il Percorso programmato".
Proseguo nella lettura della nota:"Il Nucleo Ospedaliero di Continuità delle Cure deve segnalare i pazienti che necessitano di Percorso di Continuità Assistenziale al Nucleo Distrettuale di Continuità delle Cure relativo alla residenza del paziente; quest'ultimo, ovvero in base alle informazioni cliniche e sociali ricevute da questo Nucleo, nel definire il percorso più appropriato può tenere in considerazione quanto previsto dalla DGR n. 72, identificando l'RSA e la fascia assistenziale, ai sensi della DGR n. 45".
Questo è il contenuto di quella nota. Io non ne ero a conoscenza, ma mi sono informato.
Con riguardo alla DGR n. 14 del 2020, la bozza del provvedimento è stata anticipata dagli Uffici alle ASR con una comunicazione mail, datata 20 marzo, con esplicita "indicazione che 'il provvedimento ufficiale sarebbe stato trasmesso non appena disponibile'". Abbiamo già parlato del suo iter.
La pubblicazione dell'atto è competenza di un'altra Direzione regionale e pertanto, nulla si rileva sul presunto "ritardo inusuale", che tra l'altro accomuna altre deliberazioni.
Nell'ambito della medesima comunicazione mail, veniva altresì inoltrata alle ASR un prospetto riepilogativo della rete degli erogatori nel sistema di emergenza Coronavirus con indicazione delle differenti strutture dedicate alle diverse tipologie di pazienti affetti o meno da COVID.
La DGR 14 prevede la possibilità per le ASL di reperire posti letto dedicati a pazienti COVID positivi solo ed esclusivamente nell'ambito di strutture interamente dedicate a pazienti COVID, oppure in aree dedicate a pazienti COVID e completamente isolate dal resto della struttura, vuote e dotate di accessi, percorsi e personale dedicato; previa, ovviamente verifica da parte della Commissione di vigilanza.
Le disposizioni di cui al provvedimento sono state, peraltro, ulteriormente precisate mediate una nota dell'Unità di crisi protocollo n. 18735, con cui si forniscono alle ASL specifiche indicazioni volte ad assicurare la più ampia tutela e sicurezza per gli ospiti delle strutture.
In particolare, si prevede che l'inserimento di pazienti COVID possa avvenire solamente in due casi: in RSA non ancora attive (ovvero immobili vuoti con le caratteristiche di una RSA) dove i pazienti COVID dovranno essere gli unici ospiti; in RSA già funzionanti e che intendano candidarsi a ospitare solo pazienti COVID, mediante inserimento di pazienti COVID positivi insieme a pazienti tutti COVID positivi.
L'atto deliberativo prevede, altresì, che pazienti COVID positivi, purch con bisogni assistenziali compatibili con l'assistenza in RSA, debbano essere inseriti secondo specifici percorsi dedicati - definiti a livello nazionale e regionale - e che gli organismi preposti alla vigilanza - le Commissioni di vigilanza - certifichino prontamente il rispetto, con particolare riguardo alla garanzia di una netta separazione degli spazi oltre che di percorsi assistenziali specifici e personale dedicato unicamente a tali pazienti.
Come ulteriormente specificato nella nota viene, infatti, rimessa alla Commissione di vigilanza delle ASR la verifica, oltre che della sussistenza dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti dalla normativa vigente, anche della possibilità di organizzare adeguatamente l'assistenza dei pazienti COVID, con particolare attenzione alla formazione e ad un corretto uso dei dispositivi dei DPI da parte del personale.
Con riguardo al trasferimento dei pazienti no COVID in RSA - da territorio (domicilio) o da presidio ospedaliero - la citata nota prevede che i nuovi ospiti che accedono alla struttura, in presenza di adeguate modalità d'isolamento, devono eseguire tampone preventivo (il cui esito deve essere negativo) ed essere collocati in modalità isolamento/quarantena per un periodo di 14 giorni (modalità e inserimenti comunque sconsigliati).
Con nota prot. 15863 del 27 marzo, l'Unità di crisi aveva richiamato le Direzioni generali sanitarie e distrettuali delle ASR alla verifica della predisposizione, da parte delle strutture residenziali, di un adeguato piano per la gestione dei pazienti COVID positivi, nonché della sua effettiva attuazione dove necessario che, peraltro, era già previsto dall'ordinanza del Presidente Cirio e del Ministro Speranza emanate il 23 febbraio, che provvedeva già a dare indicazioni alle strutture in questo senso.
Posso fornire copia della risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ringrazio gli interroganti e gli Assessori che hanno risposto puntualmente.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 16.04 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 16.09)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che, come stabilito in sede di Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.
Considerata la situazione di malfunzionamento a Palazzo Lascaris della rete, si può capire se la telecamera non è attiva. Si prende atto e si prosegue.
Il numero legale è 23.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale e constata la presenza del numero legale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Nella seduta pomeridiana è stato trattato e non concluso il punto relativo a "Comunicazioni del Presidente del Consiglio".
Sono pervenute le seguenti richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.: . Ordine del giorno n. 251 "Estensione ai Comuni della moratoria del debito relativo a bandi regionali per contrastare gli effetti dell'emergenza COVID-19" presentato da Rossi, Avetta, Gallo, Sarno Valle, Ravetti, Giaccone.
. Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale Cirio sul disegno di legge c.d. "Riparti Piemonte".
. Ordine del giorno n. 250 "Richiamo formale sull'importanza del 25 aprile, festa nazionale della Repubblica italiana" presentato da Frediani, Bertola, Giaccone.
. Ordine del giorno n. 253 "La Regione non quereli Report e chieda scusa al servizio pubblico della Rai" presentato da Grimaldi, Frediani.
. Ordine del giorno n. 248 "Interventi per la sicurezza degli edifici scolastici durante chiusura scuole per emergenza Covid-19" presentato da Sarno, Avetta, Gallo, Giaccone, Grimaldi, Magliano, Rossi, Valle.
. Ordine del giorno n. 223 "Apertura di un punto Customer Care presso la stazione ferroviaria di Bardonecchia" presentato da Valle, Sarno Rossi, Salizzoni, Giaccone, Magliano, Marello, Ravetti.
. Ordine del giorno n. 254 "Evitare che la Giunta regionale replichi nella fase 2 i tanti errori commessi nella gestione della fase 1" presentato da Grimaldi, Sarno.
Riprendiamo con l'esame della richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 253 presentato dal Consigliere Grimaldi, inerente a "La Regione non quereli Report e chieda scusa al servizio pubblico della RAI".
Al seguito votiamo le seguenti richieste di iscrizione: ordine del giorno n. 248 del Consigliere Sarno, inerente a "Interventi per la sicurezza degli edifici scolastici durante la chiusura per l'emergenza COVID"; ordine del giorno n. 223 del Consigliere Valle e l'ordine del giorno (che deve ancora arrivare) del Consigliere Grimaldi.


Argomento:

Richiesta, da parte del Consigliere Salizzoni, di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Salizzoni per fatto personale; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente. Sarò breve.
Se lei mi permette, mi rivolgo direttamente al Consigliere Preioni, al quale intendo dire che non mi ritengo offeso da quanto detto e neppure ritengo che sia stato intaccato, in qualche maniera, il cosiddetto rispetto. D'altra parte, gli svarioni lessicali, poco o molto frequenti possono capitare a tutti.
Ritengo che, se di rispetto si può parlare, è stato forse minimamente toccato quello del Consiglio stesso, perché il Consiglio stesso richiede che tutti i Consiglieri abbiano rapporti di reciproco rispetto indipendentemente dalla loro posizione politica e indipendentemente da quelle che sono le loro proposte. Questo anche per il prestigio stesso del Consiglio, che non può essere intaccato.
Ci si riferiva a quella famosa trasmissione televisiva - che non voglio neanche nominare - nella quale ho parlato pochi minuti e ho citato dei numeri, che peraltro erano riportati dalla Protezione civile, ma li voglio dimenticare e li dimentichiamo tutti.
La cosa che, invece, mi preme sottolineare ..



(Audio mancante o non comprensibile)



SALIZZONI Mauro

Posso?



PRESIDENTE

Gli ultimi dieci secondi non si sono sentiti, perché è andato via l'audio.
Mi scusi.



SALIZZONI Mauro

Se avessi potuto continuare in quella trasmissione mezzo minuto o un minuto in più, si sarebbe capito bene dove avrei voluto arrivare.
Era mia intenzione arrivare a cancellare quel terribile termine riguardante lo stato del Piemonte, che ritenevo offensivo nei confronti della mia Regione, quasi che la mia Regione non fosse al pari con numeri e con gravità con altre Regioni ritenute molto più blasonate. Da un certo punto di vista questo mi ha offeso, avrei voluto intervenire in quei termini e avrei voluto dare anche dei dati positivi, concludendo con la mia soddisfazione per la recente nomina della task force da parte della Direzione regionale, la task force diretta da Fazio con nomi importantissimi e di valore mondiale al suo interno (ad esempio, Di Perri) che davano sicuramente ulteriore prestigio alla Regione Piemonte, ma soprattutto significavano che la Regione aveva capito che bisognava andare avanti per migliorare e fare ulteriori passi per tutelare gli interessi della nostra Regione.
Tutto qui, per me la questione è finita là. C'è di mezzo un computer, ci sono di mezzo delle regole e, se potessi, darei la mano al Consigliere Preioni. Non lo possiamo fare, lo faremo quando ci sarà data l'occasione di poterlo fare.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Naturalmente fa piacere la sua posizione e anche l'averci espresso quello che avrebbe voluto dire durante la trasmissione dell'altra sera, durante la quale, anche per esigenze televisive, è stato interrotto e hanno dovuto chiudere l'audio.
Però fa piacere aver sentito direttamente la conclusione e sicuramente ha anche interpretato in modo benevolo e non amichevole, ma benevolo a livello politico, l'interpretazione dei vari Consiglieri. Giustamente, siamo anche un'Aula consiliare e politica e le considerazioni politiche sono di altra natura, ma spero che nessuno manchi di rispetto a nessun altro Consigliere e tantomeno a tutti i dipendenti che ci permettono di lavorare in queste giornate e non solo, perché oggi siamo in modalità ridotta.
Con questa metodologia, possiamo riprendere la votazione sull'ordine del giorno n. 253, non prima di aver ascoltato il Consigliere Giaccone, che ha chiesto la parola e che ha pertanto facoltà di intervenire.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giaccone, sull'ordine dei lavori



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi ha fatto particolarmente piacere ascoltare le parole del Vicepresidente Salizzoni, che avevano uno scopo, che condivido anch'io dell'interlocuzione politica nella composizione delle diverse sensibilità.
Tuttavia, non ho voluto intervenire nel corso della mattinata, perch l'intervento sarebbe stato fuori dall'orario, ma qualcosa al riguardo anche sull'ordine dei lavori mi rimane da dire. Sarò sintetico, condividendo ripeto, le parole e l'atteggiamento, sia politico sia umano, di Mauro Salizzoni. Vorrei però che un paio di considerazioni fossero lasciate a verbale.
La prima cosa è che l'opposizione aveva chiesto, proprio riguardo all'ordine dei lavori, all'inizio della giornata di oggi un momento di confronto tra i Capigruppo con i consueti toni miti del Capogruppo Ravetti che, il più delle volte, poi viene disorientato da risposte non altrettanto miti. La maggioranza ha risposto negativamente a questa proposta di dialogo e di confronto rispetto ai lavori e l'opposizione ha risposto di conseguenza nel corso della mattinata con gli strumenti che legittimamente, può adottare.
A questo punto, come spesso capita e come a volte è capitato da più di un anno di tempo che lavoriamo insieme, il Capogruppo del partito di maggioranza e decisamente più numeroso ha esternato tutta la sua frustrazione per la difficoltà a proseguire i lavori, che però ha un'origine ancora precedente. Rispetto a questo, vorrei solo che fossero lasciate a verbale alcune brevissime considerazioni che voglio fare.
La prima: come ho detto dal principio, condivido l'atteggiamento del Vicepresidente Salizzoni, però mi sento di respingere, a nome almeno del mio Gruppo, tutte le accuse che sono state rivolte, in maniera anche un po' disordinata e scomposta, a uno dei pochi Consiglieri che parla solo a ragion veduta anche raramente, ma sempre con cognizione di causa e non perché è il suo turno. E questo riguarda l'atteggiamento del Vicepresidente Salizzoni in Aula.
C'è un secondo tema, quello della democrazia. Mi sembra che ci siano alcune componenti della maggioranza che, nel momento in cui l'opposizione dentro o fuori dall'Aula manifesta il suo diritto di critica, hanno una risposta nuovamente scomposta ed esagerata, come se ci fosse una sorta di disabitudine al contraddittorio, che si tratti del collega Salizzoni, di Report o di trasmissioni varie o anche di ciò che avviene in Aula.
Veniamo al terzo aspetto, e vado a concludere molto rapidamente.
Come dimostrano i giornali, come dimostrano le trasmissioni e come dimostrano prima di tutto i numeri, temo che non vada così tutto bene come il Capogruppo Preioni ha voluto indicare nel suo intervento. Sospetto invece (credo sia sotto gli occhi di tutti) che purtroppo nella nostra regione la situazione dal punto di vista sanitario sia parecchio difficile perché siamo certamente in difficoltà. Del resto, non ci sarebbe stato bisogno di costituire una task force che proseguisse e che spostasse anche l'attenzione dall'Unità di crisi che aveva gestito fino a quel momento la crisi; non ci sarebbe stato bisogno di creare un pool incaricato di indagare sui reati connessi alla gestione dell'emergenza Coronavirus (peraltro, non mi sogno di dire "relativi a persone che fanno parte del Consiglio", ma comunque anche in quell'ambito si dimostra che c'era e che ci sono degli elementi di delicatezza); non saremmo scivolati all'ultimo posto nelle classifiche dei contagiati nel corso delle settimane, come tristemente scopriamo in questi giorni. In definitiva, non avremmo tutte le RSA nel panico.
Vorrei esprimere la mia opinione, sebbene credo che non sia solo la mia, ma l'opinione della stragrande maggioranza degli analisti: senz'altro l'Assessore ha atto quanto di meglio poteva fare, ma ho l'impressione che comunque si sarebbe potuto fare di meglio. Perché, pur credendo nella buona fede dell'Assessore e del Presidente della Giunta, e sia pure nella convinzione che abbiano fatto del loro meglio, ritengo che si sarebbe potuto fare di meglio, com'è avvenuto in altre Regioni.
Peraltro, come opposizione, quei temi li abbiamo sempre sollevati, in termini di critica costruttiva. Continueremo a farlo, non per offendere qualcuno, ma solamente per il bene del nostro territorio e dei nostri concittadini.
Grazie, Presidente per il tempo che mi ha concesso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente. Sarò velocissimo.
Anzitutto, massima stima per la professionalità e per la storia professionale del dottor Salizzoni, che tutti conoscono e che sicuramente è di grande prestigio per il nostro Consiglio regionale, ci mancherebbe! Personalmente, da gran signore qual è e ha dimostrato di essere, non lo attaccherò mai dal punto di vista professionale e umano. Tuttavia, dal punto di vista politico, è naturale che siamo divisi da una visione molto diversa, per cui abbiamo una concezione differente di come ha lavorato la Giunta e di come ha lavorato la Regione Piemonte in questa grave crisi. Ci tengo, dunque, a puntualizzare quest'aspetto.
Il secondo elemento che mi preme ribadire è che se vogliamo far sì che questa giornata sia produttiva, come Gruppo della Lega (e mi auguro anche come maggioranza) siamo disponibili a protrarre ancora per mezz'ora la discussione in merito all'argomento in oggetto e ai relativi ordini del giorno, e di concluderne la trattazione alle ore 17 per procedere con l'inversione dei punti all'o.d.g., anticipando il Piano triennale dello sport e posticipando la delibera relativa all'autonomia.
Penso che il Piano triennale dello sport possa essere un argomento non divisivo. Sarebbe una scelta di buonsenso, che potrebbe agevolare l'azione della Giunta, che la settimana prossima potrà deliberare e dare risposte al mondo sportivo, che è già in grave difficoltà, vista l'emergenza da Coronavirus.
Questa proposta potrebbe dare un senso alla giornata di oggi. Noi siamo disponibili, così com'eravamo prima disponibili a votare l'inserimento di tutti gli atti d'indirizzo all'o.d.g. per proseguire i nostri lavori.
Adesso la palla passa nel vostro campo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, sempre sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Alla proposta formulata dal Capogruppo della Lega noi rispondiamo così: loro ci hanno abituato alla forza dei numeri, per cui se vogliono modificare l'o.d.g., non è che la palla passa nel campo delle opposizioni.
O, perlomeno, nel campo del mio Gruppo la palla non è arrivata. Magari sono cadute.
Decida la Lega cosa vuole fare e lo faccia con un voto, come al solito.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Non ricordo se ci fosse l'accordo in merito alla sospensione dei lavori di Aula per affrontare gli atti di indirizzo - mi sembrava che avessimo deciso di sospendere. Non ricordo, quindi chiedo conferma a lei.



PRESIDENTE

C'era una possibile ipotesi che avevo avanzato nel corso della Conferenza dei Capigruppo dell'altra settimana, dove si era convenuto che s'iscrivevano all'o.d.g. una serie di provvedimenti - come la modifica del Regolamento, la legge triennale sullo sport, la proposta di legge n. 54 del Consigliere Grimaldi, con richiamo in Aula - e una serie di ordini del giorno proporzionali ai Gruppi, con l'intesa di poter eventualmente svolgere una discussione non dico pacifica, ma politica, sui vari punti e arrivare a un dunque, discutendo tutti i provvedimenti in esame.
Attualmente - gli Uffici mi smentiscano se sbaglio - siamo ancora in fase di approvazione dell'ordine del giorno, per cui non abbiamo ancora provveduto alla distribuzione di processi verbali, alla comunicazione dei congedi e alle comunicazioni che tanti mi hanno richiesto.
Non ho neanche fornito comunicazioni sulla non impugnativa delle varie leggi pregresse che sono state votate dal Consiglio regionale. Perciò, al momento, siamo ancora nella fase preliminare.
Ricordo - me l'avete sollecitato più di una volta - che essendo oggi convocati ai sensi del Capo X del Regolamento, perché è in discussione una modifica di Regolamento, le disposizioni sono molto stringenti e ben precise. Come ho detto, siamo ancora sulle richieste di modifica dell'o.d.g., che contemplano le nuove iscrizioni, le inversioni e le modifiche varie, che stavamo appunto votando. Eravamo quindi in procinto di votare l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 253.
Se poi c'è la richiesta da parte dei Consiglieri (come quella che è stata avanzata dal Consigliere Preioni) di invertire i punti all'ordine del giorno, si può votare.
Attualmente - lo ripeto - siamo ancora in fase di votazione delle richieste d'iscrizione dei nuovi atti d'indirizzo, sulla base dell'o.d.g.
stabilito nel corso dell'ultima Conferenza dei Capigruppo.
Successivamente, avremo ancora alcuni procedimenti da fare prima di incominciare la trattazione dei punti all'ordine del giorno. Questo è quanto.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Se non vi sono altri fraintendimenti, procediamo con le votazioni che riguardano l'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Vi ricordo che nella sessione antimeridiana abbiamo già svolto le dichiarazioni di voto sull'iscrizione dell'ordine del giorno n. 253, avente come primo firmatario il Consigliere Grimaldi, inerente a "La Regione non quereli Report e chieda scusa al servizio pubblico della RAI".
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 253.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale)



RAVETTI Domenico

Mi scusi, il numero legale era 24 e sono 25 quelli che hanno votato?



PRESIDENTE

Sì, 24, e sono 25 quelli che hanno votato. Me n'ero perso uno.



FREDIANI Francesca

Escludendo Ricca?



RAVETTI Domenico

Ricca va escluso. Guardi che secondo me va escluso anche Carosso, perché ha votato dopo Nicco. Quando lei l'ha chiamato alla prima chiamata, Carosso non c'era.



PRESIDENTE

Non è la prima volta che richiamo quelli che non hanno risposto.



RAVETTI Domenico

E mi dispiace però, Presidente, perché il Regolamento dice altro. Lei si attiene al Regolamento - e giustamente si attiene al Regolamento - ma il Regolamento dice altro.



PRESIDENTE

Mi citi il Regolamento in modo preciso. Adesso vado a vedere anch'io.



RAVETTI Domenico

Me lo citi lei, è lei il Presidente.



PRESIDENTE

Sì, ma adesso siamo pur sempre in fase di votazione, non è che.



RAVETTI Domenico

Se manca il numero legale, la votazione salta.



PRESIDENTE

Non manca, non sta mancando il numero legale.



RAVETTI Domenico

Se lei ritiene che Ricca e Carosso non abbiano partecipato al voto, perch quando li ha chiamati non hanno risposto, il numero legale non c'è.



PRESIDENTE

La votazione deve essere conclusa per prescrivere il numero legale.



FREDIANI Francesca

No, abbia pazienza, Presidente.



RAVETTI Domenico

No, Presidente, non è così. Non è così.



PRESIDENTE

Allora citatemi il Regolamento.



RAVETTI Domenico

Allora ci convochi in Consiglio se non è in grado di gestire in videoconferenza.



PRESIDENTE

No, sono in grado di gestire e voi avete un collegamento in modo idoneo tutti, Consiglieri di maggioranza e di opposizione, come dovrei averlo anch'io. Dato che ci sono delle difficoltà tecniche e tutti riescono a fare le conferenze da remoto.



RAVETTI Domenico

Lei quando ha chiamato Ricca e Carosso, Ricca e Carosso non hanno risposto.



PRESIDENTE

Hanno risposto successivamente.
Dato che non abbiamo finito la votazione, ma è ancora in corso, è normale com'è successo altre volte, continuare la votazione. Dato che non abbiamo ancora finito la votazione e siamo in fase di votazione, mi auguro che almeno le fasi di votazione inizino e si concludano, che sia la maggioranza sia l'opposizione.



RAVETTI Domenico

La maggioranza deve garantire il numero legale. Noi chiediamo se la maggioranza ha garantito il numero legale.



PRESIDENTE

Ecco, quando ho finito la votazione, posso dire se c'è stata la votazione.



RAVETTI Domenico

Se lei ci fa votare, noi garantiamo il numero legale.



PRESIDENTE

No, perché venite esclusi dal conteggio, ed è normale che sia così.



RAVETTI Domenico

Sospenda e verifichi se c'è oppure no il numero legale.



PRESIDENTE

Non sospendo la votazione. Proseguo la votazione.
Avetta ha votato favorevole. Bertola?



GRIMALDI Marco

Però, Presidente, gli accordi fra noi erano diversi, altrimenti, se ogni volta votiamo tutti, non è che poi facciamo l'esclusione del.



PRESIDENTE

Ho capito, ma il numero legale.



GRIMALDI Marco

No, ascolti, non voglio polemizzare con lei, ma perché abbiamo deciso di fare.



PRESIDENTE

Ma non è questione di polemizzare.



GRIMALDI Marco

Ascolti, ascolti un secondo.
Perché abbiamo deciso di fare l'appello in ordine alfabetico, ma prima della maggioranza e poi delle opposizioni? Perché, qualora ci fosse il numero legale nel primo giro di quelli di maggioranza, anche noi dell'opposizione potremmo intervenire.
Che cosa è appena successo, Presidente, solo per capirci? Se lei fa già un secondo giro della maggioranza e inizia a interpellare noi dell'opposizione, non è che noi nel frattempo votiamo e poi lei va per esclusione, per capire se effettivamente c'erano. Noi chiediamo da subito la verifica. Se lei fa votare alla fine della prima chiamata di nuovo Carosso e Ricca che non erano intervenuti, falsa, di fatto, quello che ci eravamo detti fra noi.
Non le sto dicendo che non c'è il numero legale, ma non era quello che c'eravamo detti.



PRESIDENTE

Sì, ma non essendo adesso una verifica del numero legale, essendo una votazione, le votazioni si aprono e si chiudono.



GRIMALDI Marco

Io ovviamente voterò a favore del mio atto d'indirizzo.



PRESIDENTE

Nel corso delle votazioni, ogni Consigliere ha il tempo, come anche in Aula, di votare nel tempo prescritto dall'apertura alla chiusura della votazione, non in altri momenti. Non c'è stata una seconda chiama o una successiva situazione; c'è stata la volontà, da parte dei Consiglieri, di votare successivamente al proprio appello, per cui non c'è nulla di particolare e nulla di stravagante. Le votazioni si aprono e si chiudono e non si dovrebbero interrompere mai, né per la maggioranza né per l'opposizione. Questo deve essere chiaro sempre. Purtroppo - purtroppo - in quest'Aula, in questo Consiglio regionale, c'è l'uso e il costume di interrompere le votazioni. Le discussioni si fanno una volta finita e chiusa la votazione, perché così si sta falsando la votazione.
Questo è un punto sacrosanto e da chiarire per tutti, perché con questa modalità state allungando la votazione e date anche la possibilità, a chi non ha votato, di votare. Avremmo già finito.
Ripeto, sono il Presidente, ma ho fatto tanti anni opposizione e in tanti anni di opposizione non si è mai vista la situazione che le votazioni s'interrompono. Se s'interrompono, il Presidente annulla la votazione, come sono costretto ad annullare la votazione, perché è stata interrotta la modalità dell'appello nominale, la modalità della votazione.
Per cui la votazione è.



RAVETTI Domenico

Mi scusi, Presidente.
Per capire come mi devo comportare, quand'è che io le posso chiedere se c'è o non c'è il numero legale?



PRESIDENTE

Quando è finita la votazione, Consigliere Ravetti, come sempre.



RAVETTI Domenico

E noi quando possiamo esercitare il nostro diritto di non garantire il numero legale?



PRESIDENTE

Beh, potete anche non garantirlo. Non è questione di garantire, il Regolamento che si è prescritto è fatto in modo tale per avere la maggior percezione in questa modalità. Normalmente le votazioni per appello nominale si fanno da sempre - ovunque e in qualsiasi Paese democratico che io conosco - in ordine alfabetico.
Si è voluto dividere maggioranza e opposizione, cosa abbastanza fuori norma, però si è voluto farlo per dare la possibilità all'opposizione di mettere in evidenza, se rilevata, l'ipotesi della mancanza del numero legale, in modo che l'opposizione possa decidere di non votare. Tuttavia le votazioni normalmente si aprono, si continua con l'appello e si chiudono. Si verifica dopo se manca o no il numero legale, ma - ripeto - in una situazione del genere dove, a mio conteggio, c'erano 24 voti e poi gli Uffici ne hanno riscontrati 25, il numero legale c'era.
Ripeto: le votazioni eventualmente si contestano finita la votazione. Se si vuole contestare durante la votazione, si deve interrompere la votazione e si deve annullare.



RAVETTI Domenico

No, ma lei fa bene ad annullare, a riprendere e a ridare il numero legale.
Io le chiedo.



PRESIDENTE

No, si rispettino le tempistiche.



RAVETTI Domenico

Presidente, mi ascolti, perché si tratta di regole e le regole, come lei sa, non le scrive una parte: si scrivono tutti insieme.
Noi abbiamo dato disponibilità a scrivere con lei le regole del Consiglio regionale in modalità videoconferenza, da remoto. Non è chiaro, allora come l'opposizione possa chiedere la verifica del numero legale.
A noi sembra (se mi sbaglio, abbia la pazienza di comprendere che non era chiaro questo passaggio, perché non era chiaro questo passaggio) che lei ritenga che il numero legale non lo si verifica dopo la prima chiama dei Consiglieri di maggioranza. Quindi, questo lei ci sta dicendo.
Per capire, per il futuro: alla prima chiama dei Consiglieri regionali di maggioranza.



PRESIDENTE

In una votazione, si procede all'appello e si conclude la votazione. Nella trascrizione del nuovo metodo, non c'è una seconda chiama. Non abbiamo messo la seconda chiama.



RAVETTI Domenico

Proprio per quello, Presidente, per capire cosa fare, non per attaccare lei.



PRESIDENTE

I problemi vengono fuori quando si usano i sistemi. Essendo un sistema non dico nuovo, ma temporaneo.



RAVETTI Domenico

Ah, quindi non l'ho interpretato male.
Presidente, per capirci, non l'ho interpretato male io, ma non era chiaro e adesso decidiamo insieme cosa bisogna fare. Non ho interpretato male io.



PRESIDENTE

L'avevamo detto all'inizio.



RAVETTI Domenico

No, Presidente, non va bene così. Lei non mi deve attaccare in questo modo.
Io ho esercitato il diritto di un Capogruppo di opposizione nel chiedere nel momento giusto, se c'era o non c'era il numero legale.



PRESIDENTE

Doveva chiederlo a fine votazione.



RAVETTI Domenico

Bene, lei mi sta dicendo adesso, non prima, che io il numero legale ho il diritto di chiederlo a fine votazione e lei mi sta dicendo che, se noi partecipiamo al voto, ciò non significa che verremo conteggiati per il numero legale.
Questo mi sta dicendo, che è l'anomalia, perché l'anomalia è questa.



PRESIDENTE

Non siamo in richiesta di verifica del numero legale: siamo in una votazione e le votazioni si aprono e si chiudono.



RAVETTI Domenico

No, non mi ha capito, Presidente. Lo dico per il futuro, non per quello che è successo, perché se lei l'ha interpretato così, è un'interpretazione del tutto individuale; rispettabilissima, perché lei in questo Consiglio è il Presidente di tutti, però è un'interpretazione individuale.
Per capire, per il futuro, lei adesso ha deciso che le opposizioni possono chiedere la verifica del numero legale al termine delle votazioni e se qualcuno, quando viene chiamato, non risponde alla chiama può, in qualsiasi momento, dare la presenza ed essere conteggiato, per il numero legale, come presente, mentre le opposizioni, in ogni caso, anche se danno la presenza possono non essere conteggiate nel numero legale.
Questa è la regola che lei ha deciso adesso. Per me può anche andare bene ma non era chiaro prima. Quindi, Presidente, io ho fatto bene a interromperla, perché prima non era chiaro.



PRESIDENTE

Sì, ma avevamo già fatto una premessa, all'inizio dell'utilizzo di questa metodologia temporanea, momentanea, del Regolamento sulle votazioni.
Sicuramente, mentre si usano, vengono fuori i difetti e i problemi che pu avere qualsiasi Regolamento.
È normale che sia così; è normale, perché i regolamenti non sono.



RAVETTI Domenico

Basta che non se la prenda con me, Presidente.



PRESIDENTE

No, ma io non me la prendo! Me la prendo con lei come lei se la prende con me: in modo molto democratico.



RAVETTI Domenico

Eh, ma io devo fare il mio lavoro. Devo fare il mio lavoro.



PRESIDENTE

E io faccio il mio, cercando di verificare il Regolamento e vedendo che c'è una cosa.



RAVETTI Domenico

Infatti, lei giustamente riparte dall'inizio con la chiama e adesso c'è una regola nuova.



PRESIDENTE

Non è una regola nuova, è una situazione assolutamente normale iniziare nuovamente una votazione se è stata interrotta, perché ci deve essere un inizio di votazione e una chiusura di votazione, con la possibilità che tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione votino.
Poi, nella fattispecie, se c'è la volontà di richiedere il numero legale non lo si richiede dopo la votazione, ma lo si può chiedere anche in precedenza, prima delle votazioni.



RAVETTI Domenico

Presidente, sa cosa le voglio dire in questo dialogo? Sa cosa le voglio dire? Ma cosa mi interessa del numero legale! Le voglio dire che, nei momenti difficili, quando si chiede la collaborazione delle opposizioni bisogna lavorare tutti responsabilmente e allo stesso modo. Io non trovo il senso della responsabilità nel campo della maggioranza, non so come dirglielo.
Quando si fa così, è tutto molto più complicato e mi dispiace che, rispetto a un punto di un Regolamento non chiaro, la complicazione sia stata affrontata da lei che forse, per essere chiari, è quello che se lo merita meno.



PRESIDENTE

Io, avendo accettato e facendo il Presidente del Consiglio, accetto tutte le questioni del caso e le critiche del caso. Indubbiamente, in una situazione del genere, andando a rivedere le votazioni che sono state sospese e annullate, i Consiglieri Preioni, Perugini e Ricca hanno posto la propria presenza, il proprio voto. Scusate, prima Carosso (alle 16.34, poi Preioni e Perugini.
Pertanto, ripeto, se dobbiamo andare a vedere, chiedo uno sforzo di tutti sulle questioni procedurali, perché non è semplice affrontarle da remoto.
Domani, nella Conferenza dei Capigruppo, cercheremo di trovare un'intesa e una modalità, non dico diversa, sempre da remoto, per cercare di arrivare a una soluzione per tutti, maggioranza e opposizione, perché situazioni del genere, da remoto, non è semplice affrontarle.



RAVETTI Domenico

Sì, Presidente, tant'è che, per senso di responsabilità e per rispetto per l'Istituzione che lei rappresenta, se vuole riprendere dall'inizio la chiama, faccia pure. In merito a questa regola, veda lei; per me non è un problema.



PRESIDENTE

Devo fare la chiama, perché ho annullato la votazione sulla richiesta d'inserimento dell'ordine del giorno n. 253.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per rimarcare che evidentemente abbiamo sentito male, però, a questo punto, ho un dubbio sul perché vengano chiamati a votare prima i membri della maggioranza, perché lei aveva detto che si fosse scelto di chiamare durante l'appello prima i componenti della maggioranza per poter verificare la presenza del numero legale.
Quindi, ora non capisco perché stia dicendo cose diverse da quanto stabilito in capigruppo. Può raccontarci tutto, però ricordo che l'accordo fosse quello di chiamare prima i membri della maggioranza per verificare il numero legale in Aula, quindi più idonea quella di .



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

Si era scelto di .



(Audio mancante o non comprensibile)



FREDIANI Francesca

. convocando prima gli esponenti della maggioranza, per verificare la presenza del numero legale, altrimenti non c'è altro modo di verificarla.
Sono regole che ci siamo dati; può darsi che io le abbia fraintese. Se le ho fraintese, le chiarirò; se non vanno bene, modifichiamole, ma non possiamo dire che è quello che ci siamo detti all'inizio. Abbiamo sempre fatto l'appello in questo modo proprio per questo motivo. Adesso, possiamo raccontarci tutto, però non dica che si era deciso in quel modo.
Mi riferisco a quelle regole base che ci siamo dati per cercare di lavorare al meglio.
Da quello che avevo capito, nel momento in cui finisce la chiama dei membri della maggioranza, lì si vede se c'è il numero legale. Nel momento in cui dovesse mancare il numero, si sospende.
Il nominativo Avetta, in questo caso era Avetta.
Se non c'è il numero legale, la votazione non è valida. Non vedo in quale altro modo le minoranze possano verificare la presenza del numero legale.



PRESIDENTE

Durante le votazioni, l'evidenza di mettere in votazione prima la maggioranza e poi l'opposizione è stata una richiesta dell'opposizione presa in considerazione dalla Presidenza senza problemi. Indubbiamente permettere prima alla maggioranza di esprimere il proprio voto è per mettere in evidenza la mancanza eventuale del numero legale.
Il Regolamento prescrive che in Aula la votazione elettronica duri al massimo 60 secondi e che entro quei 60 secondi possono votare tutti i Consiglieri (maggioranza e opposizione) e che oltre non si può andare. Non è prevista una seconda chiama, anche se magari qualcuno arriva in ritardo.
La stessa situazione si determina con l'appello nominale: non c'è una seconda chiama, perché la votazione è unica e il tempo tecnico per la votazione va dall'inizio della votazione del primo Consigliere chiamato fino all'ultimo; quello è il tempo tecnico per i Consiglieri di poter votare.
Indiscutibilmente, l'opposizione ha tutto il diritto e la possibilità di fare valutazioni mentre vota la maggioranza, e lo stesso può fare l'opposizione, come succede in Aula. Certo è che la votazione elettronica è più semplice perché appaiono i voti sul display, ma ciò non avviene sempre perché in tante Aule consiliari o parlamentari le votazioni non sono in linea in modo diretto e immediato: l'esito e le specificità delle votazioni appaiono sul display soltanto alla fine della votazione e soltanto da quel momento, dopo aver chiuso la votazione, si può considerare se ci sia il numero legale o no e la minoranza, in quel caso, può chiedere l'approvazione o meno, se c'è il numero legale o no.
Adesso bisogna utilizzare temporaneamente questo sistema misto, perch abbiamo deciso di utilizzare il sistema di votazione per appello nominale e capisco, ripeto, che non è semplice da mettere in pratica.
Rispondo a quanto scritto nella chat: nessuna minaccia, è solo una questione di praticità.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Scusi, non leggo tutto. Leggo principalmente quanto scrive la minoranza: di solito leggo poco quanto scrive il collega Gavazza in chat! Fortunatamente non tutti lo leggono, però non sono né minacce e neanche questioni. Ripeto cerchiamo di andare oltre.
La questione dev'essere chiara. Purtroppo, più di una volta in Aula è successo che si aprivano le votazioni e alcuni Consiglieri, a metà votazione, chiedevano la parola o il richiamo al Regolamento. Le fasi della votazione devono essere sempre ben precise, affinché tutti i Consiglieri abbiano la possibilità di votare e avere la disponibilità del proprio mandato in modo chiaro e netto, senza fraintendimenti e senza pressioni di nessuno. Insomma, ci dev'essere la possibilità che una votazione si apra e si chiuda in modo lineare; purtroppo, da remoto non è semplice, perch possono esserci problemi di connessione.
Si è chiesto di mantenere il video acceso durante le votazioni, ma, ahimè parecchi Consiglieri di maggioranza e d'opposizione, quasi tutti, anche se non tutti, mantengono chiuso il video per migliorare il collegamento con la piattaforma, però ci dev'essere la possibilità che si inizi una votazione e che si chiuda.
Mi scuso con il Consigliere Grimaldi, che aveva chiesto in precedenza la parola.



GRIMALDI Marco

Non si preoccupi, Presidente.
Continuo a dire che avevo capito altro, come i colleghi.
Se vuole, ripetiamo la votazione, però - ripeto - diamoci un metodo altrimenti non ha senso votare per chiamata nominale in ordine alfabetico con la maggioranza per prima se, a quanto le risulta, si può intervenire in qualsiasi momento.
Secondo me, non essendo in aula, non era questo il metodo che avevamo scelto; ripeto, l'hanno già detto i colleghi e non voglio far perdere altro tempo.



PRESIDENTE

Mi assumo anch'io la responsabilità, perché a volte leggo velocemente i nomi dei Consiglieri, per velocizzare leggermente la votazione, sperando che votino nel tempo prestabilito, però, ahimè, purtroppo non è così.
Adesso aspetterò che ogni Consigliere esprima il proprio voto e chiedo a tutti - a tutti - i Consiglieri di scrivere in chat nel tempo prestabilito.
Pertanto, annullo la votazione precedente e pongo nuovamente in votazione l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 253.
Indìco la votazione per appello nominale sull'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 253.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Vi ricordo che dovete segnalare la votazione anche nella chat.
L'Assessore Ricca ha dichiarato di essere contrario. Il Consigliere Riva Vercellotti non è presente. Il Consigliere Ruzzola ha dichiarato di essere contrario.



AVETTA Alberto

Presidente, solo per evitare di essere espulso dal mio Gruppo, c'è il numero legale? Altrimenti diventa complicato.



PRESIDENTE

Con la Consigliera Zambaia siamo a 27. Ho chiesto conferma.
Lei può essere il ventottesimo, se vuole.
La votazione è chiusa.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Sono un po' basito dall'atteggiamento della minoranza, perché se arriviamo a sospendere una votazione, penso che siamo di fronte a un atto gravissimo.
Va bene fare ostruzionismo, va bene tutto, ma fino a un certo punto. I tanti o i pochi collegati da casa si renderanno conto dell'attività del Consiglio di oggi, perché non siamo neanche arrivati alle comunicazioni del Presidente.
Il Gruppo della Lega e il centrodestra sono disponibili a discutere sui contenuti. Certo è che se l'atteggiamento è questo e si arriva a bloccare le votazioni, la vedo dura.
Mi spiace che ci sia poco rispetto della figura del Presidente del Consiglio che, invece, si è dimostrato più volte super partes e molto equilibrato. Bloccare una votazione per mezz'ora è un atto veramente gravissimo. Mi auguro e spero che si ritorni a lavorare in maniera serena e normale, perché uno spettacolo così non l'avevo mai visto.
Apriamo per mezz'ora questioni di lana caprina, ma noi abbiamo un'impostazione totalmente diversa della politica. Volevate parlare realmente dei problemi del Piemonte? Allora parliamone! Vi rendete conto cosa avete fatto oggi tutto il giorno? Rivolgo un ultimo appello: se volete lavorare e se volete discutere di temi, noi ci siamo. Altrimenti questa maggioranza e la Lega non si farà sicuramente intimorire da questi atteggiamenti. Preparatevi pure a sedute fiume e sedute notturne di Consigli regionali! Grazie e buon lavoro a tutti.


Argomento:

Richiesta, da parte del Consigliere Ravetti, di intervento ai sensi dell'articolo 68 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Fatto personale e onorabilità dei Consiglieri"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo per fatto personale, perché è evidente che il Consigliere Preioni si riferiva anche a me. Me ne sono reso conto.
Prendo atto della dichiarazione del collega, che rispetto, è un suo punto di vista. Tuttavia ci tengo a precisare, Presidente, che io non ho interrotto la votazione perché, con modalità rivoluzionaria, ho inteso evitare che la democrazia portasse a termine un percorso. Io l'ho interrotta perché anche lei mi ha dimostrato che il metodo per individuare e riconoscere se esiste il numero legale durante una votazione, è un metodo non ben definito. Il tema è quello delle regole. Io capisco che le regole non siano, probabilmente, così importanti per tutti, ma nella democrazia e nel voto servono per regolare i rapporti tra le parti.
Altrimenti, se non ci sono le regole, sa cosa succede, collega Preioni? Che chi ha meno forza viene sopraffatto. È questo il senso della democrazia. Le regole servono a tutelare i più deboli.
In questo momento voi siete una forza politica in maggioranza, avete un'infinità di diritti e di doveri nei confronti dei piemontesi, ma li avete anche nei confronti del Presidente del Consiglio e li avete anche nei nostri confronti. Se un Capogruppo di opposizione lavora per chiedere il rispetto delle regole su un frangente non chiaro, fa semplicemente il suo lavoro.
Dopodiché, Consigliere Preioni, il suo punto di vista è rispettabilissimo ma non utilizziamo la parola democrazia in maniera impropria, perché dire che è stato un atto grave nei confronti dalla democrazia mi sembra davvero un po' troppo e un po' esagerato.
Tuttavia, l'esagerazione fa parte del dibattito politico odierno.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Non vorrei offendere nessuno e non prendetelo come fatto personale, ma la votazione l'ho interrotta io e, fino a prova contraria, è il Presidente del Consiglio che interrompe e annulla una votazione e non ci sono altri metodi per votare. Mi sembrava doveroso e rispettoso per tutti i Consiglieri, dato che c'è stato un fraintendimento.
Vi posso assicurare che interpretare e cercare di capire le regole sul Regolamento temporaneo che ci siamo dati, non è sempre semplice. Chiedo scusa a tutti, ma a volte ci sono già fraintendimenti sul Regolamento che utilizziamo normalmente da anni.
Le nuove modalità operative sono ancora da calibrare, ma spero che al più presto si possa riutilizzare il vecchio sistema e si possa ritornare in aula.



RAVETTI Domenico

Mi permetta una precisazione che mi sono dimenticato di fare, Presidente.
Rispetto a quest'interpretazione, rispetto alla regola che il Presidente ha adottato, per quanto mi e ci riguarda, siamo d'accordo. Era diverso rispetto all'inizio, però adesso siamo d'accordo.



PRESIDENTE

Le prossime votazioni, nel caso ci fossero, le svolgerò con molta più attenzione, cercando di non dimenticare nessuno. Come ho dimenticato in alcune votazioni il Consigliere Marello, nell'ultima votazione ho dimenticato l'Assessore Ricca.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io, perché credo di essere stata conteggiata dal Capogruppo Preioni tra le persone che hanno interrotto la votazione. In realtà credevo di poter esercitare un nostro diritto chiedendo la verifica del numero legale perché, rispetto a quello che avevo inteso,sembrava che non ci fossero le condizioni per ritenere la votazione valida.
Dopodiché ricordiamoci che questo credo sia il primo Consiglio regionale che si riunisce con queste modalità, sicché è possibile che ci siano a volte dei fraintendimenti o che ci sia necessità di chiarirsi ed eventualmente, di ritornare su alcune regole che ci siamo dati per perfezionarle. Quindi ci sta, come va di moda dire.
Per quanto riguarda le sedute notturne, le sedute fiume e questa continua minaccia del collega Preioni e anche di alcuni suoi colleghi rispetto alla quantità di lavoro che ci aspetta, rispondo che a noi non spaventa il lavoro. A noi spaventa perdere tempo su temi che, in questo momento, non sono urgenti. Perciò, a me va benissimo fare le notti, non ho nessun problema, siamo abituati e sono abituata, visto che l'abbiamo fatto anche nella scorsa legislatura.
Non mi spaventa il lavoro: mi spaventa l'inutilità del lavoro, mi spaventa lavorare su cose che, in questo momento, non interessano a nessuno.



PRESIDENTE

Grazie.
Perdonate anche il mio irrigidimento sull'interpretazione, perché da Presidente cerco anche di trovare una quadra e un equilibrio nell'interpretazione e nelle modalità del Regolamento temporaneo.
Avevano chiesto la parola i Consiglieri Marello e Rossi; sarebbe meglio un Consigliere per Gruppo.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, buon pomeriggio a lei e a tutti i colleghi.
Sull'ordine dei lavori ..



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Personalmente, traggo questo insegnamento. Noi siamo stati molto bravi e faccio i complimenti a lei e all'Ufficio di Presidenza .



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

Tra i mestieri e le professioni che dal 4 maggio possono riprendere dal vivo non può non esserci anche quello del Consiglio regionale, perché credo che la nostra Regione - e concordo con tutti i colleghi, ma su questo siamo tutti quanti d'accordo - ha bisogno di un Consiglio che possa lavorare sia sull'emergenza, ma che riprenda anche il lavoro sulle questioni ordinarie che abbiamo sospeso e che ci aspettano.
Penso che occorra prendere in considerazione questa valutazione di ritornare ai Consigli regionali in aula, in un luogo che sia idoneo con tutte le misure di distanziamento necessarie, ma è l'unica condizione per poter riuscire a lavorare concretamente. Altrimenti credo che, pur con la buona volontà di tutti, sia molto difficile poterlo fare. Penso che la mattinata e il pomeriggio di oggi ci siano serviti per capire dal vivo la necessità di tornare anche noi a una prudente normalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente.
Mi ha stimolato l'intervento del Capogruppo Preioni, nel senso che lui continua a non comprendere una cosa di fondo: che la responsabilità delle dinamiche del Consiglio dipende in larga parte dal suo atteggiamento. In realtà, bastava che questa mattina lui accettasse l'ipotesi della Conferenza dei Capigruppo e accettasse le pochissime proposte di buonsenso e di entrare nel merito avanzate dalle minoranze e oggi avremmo fatto un Consiglio diverso.
Il collega continua a non comprendere - questo è il problema, visto che lui parla ai cittadini che ci seguono, quindi è bene che lo sappiano anche loro che è proprio il suo atteggiamento continuamente muscolare a bloccare i lavori del Consiglio. Sappia aprire un dialogo con le minoranze, sappia prendere ciò che di buono loro hanno da proporre e vedrà che i lavori andranno sempre meglio. Ma è lui il primo responsabile, perché è lui quello che ha i numeri per far cambiare le cose.
Se lui continua a fare il braccio di ferro, è evidente che mette gli altri nella condizione di continuare così.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei che fosse chiara una cosa. Il Capogruppo della Lega ha poco da scaldarsi nel chiamarci "sciacalli" e figuriamoci se poi poteva permetterselo con i giornalisti, ma soprattutto, invece di dare le colpe ad altri.
Non so se si è accorto che il Presidente Cirio ha commissariato l'Assessore Icardi e i responsabili della Fase 1. E la Lega, mi dispiace dirlo, al posto di comprendere cos'è successo, invece che utilizzare il Consiglio regionale per un confronto, tra l'altro con la Giunta, sulla Fase 2, ha deciso nella scorsa Conferenza dei Capigruppo di continuare imperterrita sull'autonomia, su una Commistione sull'autonomia.
Inoltre, vorrei solo far presente, Presidente, che dovrebbe sapere, ad esempio, che la Regione Veneto non ha disubbidito, ma ha usato i suoi poteri ordinari per fare più tamponi, per distribuire i DPI e per far funzionare la cosiddetta "vigilanza attiva". Di conseguenza, non capiamo che cosa intendete per "poteri speciali" e per "autonomia" quando poi non sapete neanche utilizzare i poteri ordinari che avete.
Devo dirle, Presidente, che non solo respingiamo al mittente le accuse del Capogruppo Preioni, ma chiederemo un confronto da subito con la Giunta anche col nuovo Assessore - che, mi pare di capire, abbia le deleghe al rapporto con il Consiglio regionale - perché, di fatto, è un utilizzo improprio quello che fate di questa emergenza.
Va benissimo fare le sedute online, perché è giusto che il Consiglio continui a svolgere la sua attività democratica, ma quello che abbiamo provato a spiegarvi in tutta la giornata è che, se volete discutere in fretta dello "Sblocca Piemonte" o del "Riparti Piemonte", dobbiamo iniziare a farlo. Invece di mettere nelle sedute di Commissione un omnibus per parlare della legge sulla caccia, dei merli, del gallo forcello e delle cave, forse ci sarebbero altre priorità.
Concludo, dicendo che capisco che il Consigliere Preioni non si vergognava a sostenere che il Piemonte avrebbe dovuto imitare in tutto e per tutto il modello della sanità lombarda. Faccio presente che adesso che avete copiato e incollato tutto, potreste anche prendere in considerazione quello che ha fatto la Lombardia oggi, cioè una Commissione d'inchiesta proprio su quello che è successo con il Coronavirus. Invece di preoccuparsi di denunciare la trasmissione Report e bocciare addirittura l'iscrizione di ordini del giorno che chiedono di non andare avanti con le querele, magari potrebbe ragionare con noi sul perché sono arrivate 30.000 mascherine inidonee nelle RSA.
Come mai l'Assessore Icardi dichiara di essere pronto ad andare in carcere a testa alta invece di affermare che ha solide difese per aver svolto al meglio le sue attività? Infine, chieda al Presidente Cirio: se era così soddisfatto della Fase 1 perché ha commissariato tanto il suo Assessore alla sanità (chiamando Fazio) quanto l'Unità di crisi, ricorrendo a molti nuovi esperti? Credo che giovedì ci faremo finalmente una bella discussione su quest'emergenza. Faremo una discussione, spero, franca, anche con chi ha commissariato, di fatto, la Fase 1 e spero che il prossimo Consiglio venga convocato solo per parlare della Fase 2.
Faccio notare che sarà martedì prossimo e che saremo già oltre la data di scadenza di quella fase.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siccome il Presidente di Gruppo Preioni ha fatto appello anche alle persone che seguono il Consiglio collegate online (che fanno bene a seguirlo!) e che, giustamente, si lamentano del contenuto delle discussioni, credo sia giusto anche dare delle risposte.
Mi scuso a nome di tutti se il contenuto delle discussioni non è importante e rilevante ai fini del destino della nostra Regione. Hanno ragione a pensare di dover ascoltare qualcosa di diverso! Però va anche detto altro: se non stessero ascoltando queste discussioni in punto di Regolamento, sapete di cosa si starebbe discutendo? Dell'emergenza COVID? No. Della Fase 2? No. Di come è stata gestita la situazione COVID in Piemonte? No.
Si starebbe discutendo della Commissione autonomia, che è semplicemente una bandierina della Lega. Perché sappiate che il tema dell'autonomia era già sotto una Commissione consiliare, ma siccome il Presidente della Regione è di Forza Italia, il Presidente della Commissione bilancio che ha anche la competenza per gli Enti locali è di Forza Italia, la Lega ha bisogno di piantare questa bandierina. Allora, con questa bandierina viene meno tutto il resto, nel senso che tutto il resto passa in secondo piano.
Qui, invece di ascoltare la relazione del Presidente Cirio sul famoso "Riparti Piemonte", che, com'è stato ricordato, dovrebbe andare a coprire la Fase 2 che inizia la prossima settimana (peraltro, non c'è ancora il testo del disegno di legge), in Commissione dovevamo discutere dell'autonomia per piantare la bandierina per la Lega! Forse, molti di voi si saranno accorti che in questo momento, più che una maggiore autonomia, a qualcuno serve una balia. Perché stiamo continuando ad aggiungere esperti (fra un po' non basteranno nemmeno le OGR a contenerli tutti, sebbene siano decisamente spaziose!) e in Commissione cosa stiamo discutendo? Della Fase 2? Dell'emergenza? No, stiamo discutendo di un omnibus, e ieri avevo già previsto che oggi sarebbe successo esattamente questo. Si sta discutendo di un omnibus che parla di caccia al merlo e all'allodola e di cave, non certo di qualcosa legato all'emergenza.
Se volete discutere di qualcosa per il bene del Piemonte qui in Aula e in Commissione, andiamo a stralciare quei provvedimenti! Altrimenti, vi troverete sempre questo. Sarà inutile minacciare di convocare sedute notturne! Guardate che questi atteggiamenti non portano a nulla.
Quest'atteggiamento e questa mancanza di capacità di mediazione non è un problema per le opposizioni: noi guadagniamo anche dei punti, ma inizia a diventare un problema per il Piemonte.
Noi vogliamo discutere delle emergenze del Piemonte e non delle vostre bandierine.
Questo non è il cortile di casa vostra, ma è il Consiglio regionale! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sull'ordine dei lavori possiamo continuare con le richieste d'iscrizione all'o.d.g. di nuovi atti d'indirizzo.
Siamo all'ordine del giorno n. 248, "Interventi per la sicurezza negli edifici scolastici durante chiusura scuole per emergenza Covid-19 " presentato da Sarno e altri.
Chiedo al primo firmatario se intende illustrarlo o se preferisce darlo per illustrato.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Illustro la richiesta.
Quest'ordine del giorno intende portare in Consiglio regionale un dibattito che è anche (o soprattutto) d'interesse nazionale, perché è stato anche affrontato dalla Viceministra all'Istruzione: mi riferisco all'idea di usare il periodo di chiusura delle scuole (anche nella nostra Regione e non solo in tutta Italia) per riprogrammare, com'era già stato richiesto e inserito nell'ultimo decreto nazionale, tutti quei cantieri all'interno delle scuole che erano già in programma.
In più, quest'atto d'indirizzo si propone di chiedere alla nostra Regione che i programmi che erano all'interno dello schema dei lavori di manutenzione straordinaria delle scuole per i prossimi mesi o nel periodo estivo siano sostanzialmente anticipati.
In pratica, in questo periodo di chiusura delle scuole si vorrebbe avere la possibilità di aumentare i cantieri, anticipando, ove è tecnicamente possibile, anche la spesa di risorse già programmate per quell'impegno.
Questo è il sunto dell'ordine del giorno, di cui sono primo firmatario sottoscritto da molti altri Consiglieri.
Ne chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta.



PRESIDENTE

Grazie.
Se nessun Consigliere desidera intervenire in dissenso alla richiesta d'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 248 procederei alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 248.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con l'esame della richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 223 inerente a "Apertura di un punto Customer Care presso la stazione ferroviaria di Bardonecchia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle, che interviene a favore dell'iscrizione; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'ordine del giorno non chiediamo nessun impegno specifico alla Regione, se non l'impegno di un'interlocuzione attiva e positiva con il gruppo Ferrovie dello Stato, in particolare rispetto alle linee ferroviarie che insistono sulla Val di Susa. Sapete che è arrivata da poco anche l'Alta Velocità, in particolare un servizio di Treni Frecciarossa che collegano la stazione di Bardonecchia.
In questo senso sarebbe interessante - ed è per questo che chiediamo alla Regione di riattivarsi presso Ferrovie dello Stato - l'apertura di un punto di servizio Customer Care presso la stazione di Bardonecchia e anche un rinforzo dei servizi di assistenza e vendita presso le biglietterie delle stazioni di Avigliana e Bussoleno, nella speranza che questo possa essere un servizio migliore al comparto turistico, che è legato alla frequentazione della Val di Susa, in particolare al nostro comparto neve.
Servizi di questo tipo sono già aperti nelle principali stazioni italiane tutte quelle che sono toccate dal servizio di Alta Velocità, ma si tratta di stazioni molto più grandi di quella di Bardonecchia, che nel caso di specie troverebbe la propria giustificazione nella particolare vocazione turistica che ha questa stazione e questo impianto, che poi ovviamente servirebbe a tutta l'alta Valle, non soltanto a Bardonecchia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
C'è qualche Consigliere contrario? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Guardi, mi trovo costretta a intervenire in dissenso, perché credo che prima di affrontare questo tema dovremo affrontarne un altro, che è proprio il destino della linea che collega l'alta Val di Susa. Sappiamo tutti che purtroppo, finché non si abbandonerà lo scellerato progetto del tunnel di base, la linea che collega l'alta Valle è destinata a rimanere un ramo secco.
Credo che qualsiasi atto d'indirizzo finalizzato alla valorizzazione di quel territorio non possa precedere una discussione in merito all'abbandono dell'opera. Quindi potremo discutere di sviluppo dell'alta Val di Susa quando affronteremo il tema dell'abbandono del progetto dell'Alta Velocità attraverso il tunnel di base.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 223.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Proseguiamo con la votazione sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 250, "Richiamo formale sull'importanza del 25 aprile, festa nazionale della Repubblica italiana", presentato da Frediani e altri.



FREDIANI Francesca

Posso intervenire, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, prego.



FREDIANI Francesca

Per ribadire quello che ho detto questa mattina: credo ci sia urgenza di dare un segnale e prendere posizione rispetto ai fatti riportati dai quotidiani, ma non solo, relativamente all'episodio riguardante il Vicesindaco di Rivoli. Ho visto il video e devo dire che è un video che imbarazza estremamente le Istituzioni.
Credo sia necessario prendere una posizione da parte del Consiglio regionale e comunicare questa posizione anche all'Amministrazione rivolese oltre che biellese, perché mai come in questo momento serve dare segnali di unità e rispetto della nostra storia comune e di quello che è un patrimonio comune.
Irridere in questo modo sia la festività sia coloro che decidono di celebrarla attraverso le forme consentite in questo periodo di chiusura soprattutto da parte di una persona che ricopre una carica così alta nelle Istituzioni, è veramente un gesto deprecabile.
Chiedo che ci sia una presa di posizione. Lo chiedo attraverso quest'atto d'indirizzo, che spero possa essere trattato, ormai - immagino - nella prossima seduta e, soprattutto, che ci sia la volontà di dare un forte segnale sin da adesso, prevedendo l'inserimento nell'o.d.g. dell'atto d'indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Qualche Consigliere vuole esprimere il proprio voto contrario? Diversamente, procediamo con la votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Sicuramente, la Vicesindaca ha detto delle parole fuori luogo, ci mancherebbe, però ha fatto una contestazione in un Paese libero e anche un valore della Resistenza è la libertà di espressione. Magari, è andata oltre ed è stata fuori luogo, però faccio presente che questa ragazza viene bersagliata da migliaia e migliaia di messaggi contenenti minacce e insulti pesantissimi per una donna che fa politica. Solo questo.
Per questo motivo, il nostro voto è contrario all'inserimento dell'ordine del giorno, perché so cosa stiamo votando.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passerei.



FREDIANI Francesca

Posso, Presidente? Spero che non si metta in correlazione la mia richiesta di discussione dell'ordine del giorno con gli insulti rivolti a questa persona sui social perché non vedo attinenza tra le due questioni.



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 250.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Consigliere Grimaldi, manca un suo ordine del giorno, che non è arrivato.



GRIMALDI Marco

Non è arrivato? Lo abbiamo inviato.



PRESIDENTE

Avevamo segnato il suo ordine del giorno sulla Fase 2.



GRIMALDI Marco

Lo abbiamo "forwardato" ore fa. Chiedo conferma ai miei collaboratori.



PRESIDENTE

"Forwardato"? Va bene.



GRIMALDI Marco

Presidente, lo abbiamo inviato. Può verificare se è arrivato?



PRESIDENTE

Mi dicono che è arrivato e che è accessibile. Possiamo procedere.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come abbiamo provato a dire dall'inizio di questa seduta, crediamo sia opportuno prendere in fretta provvedimenti sulla Fase 2. L'ordine del giorno è il n. 254, "Evitare che la Giunta regionale replichi nella Fase 2 i tanti errori commessi nella gestione della Fase 1".
Com'è noto, settimane fa, abbiamo chiesto un confronto con il Presidente Cirio su quella che sarebbe stata la progettazione di quest'attesa, perch noi siamo ancora dentro la Fase 1. Ricordo che i numeri ci dicono che abbiamo ben più ricoverati e ben più contagiati di quando abbiamo iniziato il lockdown e, quindi, non possiamo abbassare la guardia.
Per questo motivo, l'ordine del giorno mette al centro alcuni provvedimenti e anche alcuni errori fatti nella Fase 1 che non possiamo più commettere, a partire da una vigilanza attiva diversa, a partire dal fatto che chi è sintomatico deve avere il tampone e anche i familiari e che tutte le persone dovranno raggiungere in sicurezza i luoghi di lavoro, a cominciare dalla sicurezza del trasporto pubblico locale.
Speriamo, anche se non credo che lo voteremo oggi, che giovedì ci sia un confronto con il capo della task force, Fazio. Presidente, le chiedo anche di capire chi invitare nelle Commissioni competenti, oltre la IV Commissione e, immagino, tutti i Capigruppo; credo che quella dev'essere una seduta aperta a tutti i Consiglieri e anche in sessione straordinaria.
Noi abbiamo provato a includere nell'ordine del giorno quelle che, secondo noi, sono le priorità da inserire nella Fase 2, a partire dal fatto che come avete capito, ci interessa poco, anzi ci interessava poco ragionare solo sui runner nella Fase 1, perché pensavamo che ci sarebbero voluti più DPI e più tamponi, anche in questa fase. Per carità, discutiamo anche dei take away, ma crediamo che, se esiste un "caso Piemonte", esiste per altri motivi.
Per questo chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. di questo documento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Prima del termine del Consiglio regionale, se è giusta la mia considerazione sul Regolamento, vorrei chiedere prima una delucidazione da parte degli Uffici, ma vorrei anche chiedere, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento, la procedura d'urgenza per la PPCR sull'autonomia.
Come Presidente del mio Gruppo, voglio chiedere che si metta in votazione la richiesta di procedure d'urgenza. Naturalmente se ho la conferma dagli Uffici che è una procedura che posso utilizzare e che è legittima.
Chiedo formalmente che venga messa in votazione la procedura d'urgenza sul proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 7, "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente con competenze in materia di autonomia, affari istituzionali, federalismo ed enti locali".



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, ma che cosa sta dicendo?



PRESIDENTE

Sarà parente del "forward" di cui diceva prima, che in italiano significa "inoltrare".
Scusate, permettetemi di fare una battuta dopo un po' di ore.
La procedura d'urgenza, in base all'articolo 83 del Regolamento, non è possibile per una delibera. Tuttavia, affronteremo la questione nella prossima Conferenza dei Capigruppo per cercare di capire al meglio la situazione questione e definire bene la richiesta, in modo tale che non si vada incontro a un procedimento errato.
Non è possibile fare riferimento all'articolo 83 del Regolamento per la richiesta di dichiarazione d'urgenza per le delibere. Le proposte di deliberazione fanno riferimento all'articolo 94 del Regolamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Volevo far presente anch'io l'articolo 94.
Rimando anch'io a un'ulteriore verifica. Ne parleremo in Conferenza dei Capigruppo, in cui andremo ad analizzare il tutto. È una proposta che, se è possibile, io formalizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

La verificheremo nel giusto contesto.
Eravamo fermi alla richiesta d'inserimento dell'ordine del giorno n. 254 inerente a "Evitare che la Giunta regionale replichi nella Fase 2 i tanti errori commessi nella gestione della Fase 1".
C'era qualche Consigliere contrario? Altrimenti passiamo alla votazione.
Indìco la votazione per appello nominale sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 254.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Avendo superato le ore 18 e vista l'intesa di chiudere il Consiglio regionale odierno entro tale ora, se non ci sono altre dichiarazioni possiamo chiudere la seduta.
Non vedo nessuno che avanza richieste di fine seduta. Perciò possiamo concludere la giornata, come dicevo, con l'approvazione dell'ordine del giorno, che è iscritto.
Grazie a tutti per il buon lavoro e mi scuso per i vari disguidi, ma abbiate pietà di un umile Presidente.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 18.13) (La seduta termina alle ore 18.13)



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