Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.66 del 07/04/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che, come stabilito in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, la seduta si svolgerà mediante collegamento in videoconferenza. Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 55, del 19 marzo, e sue integrazioni e quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo a tutti i presenti alcune note tecniche per la migliore gestione della seduta: per segnalare la propria presenza, occorre tenere la telecamera attiva, utilizzando l'apposito pulsante rosso "disattivo" e nero "attivo". Il pulsante del microfono va attivato solo quando si ottiene la parola; diversamente, il microfono va tenuto spento (rosso spento, nero acceso). Per chiedere la parola, occorre prenotarsi per mezzo della chat interna del programma della seduta da remoto.
La seduta è trasmessa in streaming, pertanto tutto ciò che è inquadrato dalle telecamere personali è visibile online. Prego, inoltre, di silenziare i cellulari.
Comunico che procederò all'appello nominale, sia al fine della conferma della presenza sia al fine della votazione, chiamando prima i Gruppi di maggioranza e poi i Gruppi di minoranza. Presenza e votazione vanno confermate nella chat: prego di prestare particolare attenzione a questo adempimento.
Procedo, quindi, all'appello nominale per l'identificazione dei partecipanti. Chiamerò anche gli Assessori esterni, all'esclusivo fine di consentire la rilevazione della loro presenza per il verbale. Chiedo di mantenere attiva la telecamera del proprio dispositivo, di rispondere all'appello in modo intellegibile e di confermare la presenza in chat.
Il numero legale è 24.



(Il Presidente Allasia effettua l'appello nominale)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Abbiamo depositato un ordine del giorno, il n. 239, avente ad oggetto: "Estendere misure di sostegno al reddito anche alle categorie di lavoratori esclusi" presentato anche da Valle, Magliano, Ravetti. Per intenderci, la discussione che abbiamo svolto alla Conferenza dei Capigruppo in merito agli ammortizzatori sociali e soprattutto alla cassa integrazione in deroga, a partire dalle nuove ordinanze, tra cui quelle riguardanti le badanti e le collaboratrici domestiche, che erano escluse dalla cassa integrazione in deroga, perché non previste dal DPCM nazionale fra i lavoratori essenziali.
Poiché noi abbiamo operato un ulteriore restringimento delle misure riteniamo giusto e necessario estendere la cassa integrazione in deroga anche a questa categoria.
Pertanto, chiedo di inserire il documento all'o.d.g. odierno e chiedo soprattutto alla maggioranza se è possibile estendere la cassa integrazione a tali categorie. Posso anche emendare il testo del documento presentato sull'Embraco; ho presentato un nuovo ordine del giorno per portare la questione a conoscenza e rendere comprensibile il punto, che considero di attualità.
Ovviamente, mi attengo al Regolamento, che mi pare molto chiaro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ho letto che la Consigliera Frediani vuole sottoscrivere l'ordine del giorno. Scusate, anch'io ho seri problemi con il proxy, ma in qualche modo lo facciamo sottoscrivere.
Eventualmente, se siete tutti d'accordo, gli ordini del giorno si possono aggiungere in coda all'attuale programmazione dell'o.d.g., essendoci altri ordini del giorno già depositati.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Ricordo solo che alla Conferenza dei Capigruppo avevo proposto di aggiungere un atto d'indirizzo che si ricollega all'emergenza che stiamo vivendo - il n. 236 "Covid 19: poteri straordinari alla Regione Piemonte" e, per evitare che ogni Gruppo ne aggiungesse, a sua volta, un altro e quindi si creasse caos (oggi abbiamo in discussione parecchi ordini del giorno), ho chiesto di discuterli tutti insieme nella seduta successiva a questa.
Lo dico senza polemica, per non rendere confuso un ordine dei lavori già non semplice per le condizioni da remoto.



PRESIDENTE

L'intesa era di proseguire con la discussione e soprattutto la votazione degli atti d'indirizzo collegati alla legge di stabilità. Quell'ordine del giorno, così come altri, può essere iscritto in coda all'attuale o.d.g.
Pertanto, come stabilito anche alla Conferenza dei Capigruppo, gli ordini del giorno verranno inseriti, per la loro discussione, nell'o.d.g. della prossima seduta.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Come ho detto anche al Consigliere Marrone, a me va benissimo inserirlo fra i documenti in discussione nella prossima seduta; ho dato solo la disponibilità, qualora la maggioranza fosse interessata e visto che dobbiamo trattare questa materia anche con il Governo (non possiamo decidere da soli di estendere la cassa integrazione in deroga per questi lavoratori). Come ho detto, se volete, posso emendare l'ordine del giorno riguardante l'Embraco, che invece è già iscritto all'o.d.g. (riguarda sempre il tema del lavoro), oppure presentare un documento per tutta l'Aula, anche per la propria settimana.
Dico di più: se la Giunta si impegna a lavorare su questo, anche se non abbiamo votato l'ordine del giorno, per me va sempre bene.



PRESIDENTE

Sì. Sicuramente, penso che la Giunta abbia necessità di una riflessione e penso la stia già facendo, così come mi suggerisce l'Assessore Tronzano. In ogni caso, la richiesta è stata presentata.
Poiché non ci sono altre richieste di modifica dell'o.d.g. proseguiamo nei lavori.
L'ordine del giorno è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Graglia, Poggio Giovanni.
Auguro una pronta guarigione ai Consiglieri che, purtroppo, sono in congedo per motivi sanitari di varia natura e non solo per il Coronavirus.
b) Distribuzione processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali/sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute consiliari del 24/03/2020 e del 31/03/2020.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Come già preannunciato, il Presidente Cirio ha incontri con i Prefetti nella mattinata e l'Assessore Icardi un incontro online con il Governo pertanto sono impossibilitati a svolgere le comunicazioni della Giunta.
La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Presidente e buongiorno colleghe e colleghi.
Sull'ordine dei lavori, Presidente, vorrei esternarle tutta la mia preoccupazione.
Fin dall'inizio di questa crisi abbiamo fatto il possibile per dare una mano alle Istituzioni, e non per consociativismo, bensì perché riteniamo che in queste fasi molto delicate, dove in gioco c'è la vita delle persone e anche il futuro economico del nostro Paese, delle nostre imprese, dei cittadini, dei dipendenti, insomma, di tutti, la cosa più importante per la politica è stringersi attorno alle Istituzioni, attraverso le quali è possibile trovare soluzioni a problemi così enormi.
Del resto, se riflettiamo tutti insieme, il rischio è anche quello che, se non diamo forza alle Istituzioni, rischiamo che un numero crescente di cittadini non avrà più fiducia nelle stesse e che cercheranno chissà dove il luogo delle soluzioni e chissà in quale modo.
Forse, sto esagerando, Presidente, ma non credo, perché la dimensione di questa crisi non l'abbiamo ancora compresa fino in fondo: è una crisi sanitaria ed anche economica. Con tutto l'ottimismo di cui sono dotato, le dico che usciremo dalla crisi sanitaria, da quella economica vedremo perché sarà molto complicato: sappiamo come ne siamo entrati, ma non sappiamo come ne usciremo e come vivremo il futuro; gli effetti sulla nostra società saranno tutti da leggere e le misure saranno da costruire insieme.
Pertanto, ribadisco la mia fiducia nelle Istituzioni, però c'è un presupposto fondamentale, che non può essere messo ai margini rispetto a quanto ho appena detto, ed è il confronto. Pur nelle difficoltà che stiamo vivendo, con questi mezzi informatici (grazie al Cielo e grazie anche alla professionalità dei nostri dipendenti, dei nostri dirigenti del Consiglio regionale, noi riusciamo a lavorare in remoto, in Commissioni e in Aula) il confronto nelle sedi opportune, quindi nelle Commissioni e nel Consiglio, è fondamentale: senza il confronto noi non riusciamo a dare forza all'azione delle Istituzioni.
Le dico la verità, io non sono molto interessato a dare forza e sostanza a quello o a quell'altro Assessore, siamo molto interessati, invece, a sostenere insieme la forza delle Istituzioni, ma abbiamo bisogno di quel confronto, che troppo spesso non è stato fino in fondo attivato.
Le faccio esempi concreti. Presidente, siamo molto preoccupati dell'esito dell'ultima Commissione di ieri, la Commissione IV. Ringraziamo il Presidente Stecco per le modalità attraverso le quali presiede la Commissione e per l'impegno che dimostra tutte le volte. L'attacco non è al Presidente, l'attacco non è rivolto a nessuno, però se l'argomento di discussione e di confronto riguarda le RSA, non è per attaccare, appunto qualcuno, non è per attaccare la Giunta, non è per mettere in fila ciò che non è stato fatto, ma per riuscire a capire cosa si può fare! Cosa è stato fatto fino ad oggi e, soprattutto, come possiamo tutti essere utili rispetto alle soluzioni future.
Il quadro che è venuto fuori e che è stato raccontato questa mattina sui giornali (la rassegna stampa l'abbiamo vista tutti) è un quadro molto preoccupante, perché il confronto e i dati non sono stati attivati e non sono stati portati all'attenzione dei Consiglieri, che in questa fase svolgono non soltanto un ruolo utile a tutela delle Istituzioni, ma fungono anche come antenne sul territorio in grado d'intercettare i tanti bisogni: i Consiglieri di maggioranza e di opposizione. Se non abbiamo modo di portarle a sistema, se non abbiamo modo di porre, rispetto a ciò che abbiamo raccolto, le attenzioni delle Istituzioni, guardate che tutto diventa .



(Audio mancante o non comprensibile)



RAVETTI Domenico

. e aggiungo: ci sono questioni che non sono state affrontate, come immaginavamo? Assolutamente, sì.
Quando io dico del Governo nazionale che mai si è trovato a che fare con una crisi così grande, di una portata così enorme e, quindi, le soluzioni vengono trovate nel giorno, anzi nel momento stesso, molto non può essere pianificato. Se vale per il Governo nazionale, per me vale anche per il Governo regionale; non voglio peccare d'ipocrisia, non è questo il tema.
Dico che molto non è stato fatto, perché le condizioni sono queste. Ma se non troviamo luoghi del confronto emerge altro: emerge il desiderio di critica, a volte anche feroce, che però, dal mio punto di vista, non sposta verso la soluzione nessuno di noi.
Guardate che ho detto "confronto", non "scontro". Ebbene, se anche questa mattina non possiamo entrare nel merito di alcune questioni fondamentali è un problema; non per le minoranze, non per le opposizioni: è un problema per le Istituzioni! Capisco che il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi siano impegnati, ma c'è una Giunta intera che può affrontare questi temi ripeto, una Giunta intera - se il desiderio è quello del confronto altrimenti qualcuno potrebbe dire che ci sono componenti della Giunta non in grado di affrontare queste discussioni, oppure che non ci sono dati, non ci sono prospettive, non c'è il coraggio e la forza per affrontare queste discussioni.
Se lasciamo spazio a questo tipo d'intervento, noi non affrontiamo fino in fondo i problemi dei piemontesi. Possiamo farlo, Presidente, possiamo farlo, ma metteteci nelle condizioni di poterlo fare. Non c'è nulla di più.
Riguarda le Istituzioni, riguarda i piemontesi. Facciamolo! Non è demagogia, non è retorica. Perdiamo tempo quando convochiamo le Commissioni e non abbiamo i dati; perdiamo tempo quando mettiamo insieme i crono programmi del passato, non quelli del futuro. Invece non perdiamo tempo quando affrontiamo insieme i problemi. Insieme, Presidente. Non lo stiamo facendo fino in fondo, non capita fino in fondo. Questo ritaglio di Consiglio regionale che avremmo potuto dedicare alla crisi Coronavirus, non è stato utilizzato e non verrà utilizzato.
Chiudo, Presidente. Il Gruppo del Partito Democratico, in una stranissima videoconferenza stampa, ha presentato quattro punti per proteggere e per far ripartire il Piemonte. Quattro punti concreti, non narrazione astratta.
Chiediamo, ufficialmente - Presidente ci dia una mano a farlo - di attivare le Commissioni e il confronto con la Giunta per capire se ciò che noi abbiamo proposto può essere adottato, può essere parte di una discussione generale complessiva. Per noi, lo ripeto, non c'è nulla di più importante vogliamo impegnarci in questo senso e vogliamo dimostrare ai piemontesi che, anche dai banchi dell'opposizione, è possibile affrontare e risolvere i loro problemi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Frediani ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere anche la posizione del Gruppo del Movimento 5 Stelle, che rappresento. Chiaramente, anche per noi questa mattina è stata un'occasione sprecata, soprattutto nei confronti dei cittadini piemontesi che, magari, vorrebbero avere delle informazioni direttamente dalla voce degli Assessori impegnati sul fronte del contrasto alla diffusione del Coronavirus, al di là di quanto si legge e si ascolta attraverso i mezzi di comunicazione. Il fatto di portare all'attenzione dei cittadini un dibattito in una sede istituzionale, sicuramente può consentire di avere informazioni certe, aggiornate e anche di poter verificare le diverse posizioni delle varie parti che compongono il Consiglio regionale. Da questo punto di vista, riteniamo che oggi si sia persa un'occasione.
Detto ciò, comprendiamo perfettamente che ci troviamo in un momento di emergenza e che il tempo degli Assessori va distribuito fra le diverse esigenze. Oggi sappiamo che ci sono altri impegni che impediscono agli Assessori di poter riferire in aula.
Ieri c'è già stato un confronto in Commissione, ce ne sono stati diversi speriamo ce ne siano ancora e che si possa migliorare lo spazio del dibattito tra i Gruppi ma, soprattutto, si possano includere tutti i Gruppi rappresentati in Consiglio nella condivisione delle informazioni.
Anch'io, ovviamente, non mi sto riferendo, in particolare, alla gestione della IV Commissione da parte del Presidente Stecco che, fino ad oggi, è stata assolutamente esemplare; ma da settimane abbiamo richiesto alcuni dati relativi alla distribuzione dei dispositivi di protezione all'esecuzione dei tamponi, alle politiche relative alla presa in carico dei pazienti e anche di tutte le persone che circondano i pazienti - i familiari - ma, al momento, non abbiamo ancora ricevuto nulla.
Oltre a questo abbiamo anche richiesto i verbali dei Tavoli che si riuniscono all'Unità di crisi. Su questo fronte credo si possa ancora migliorare. Come Consiglieri regionali abbiamo la facoltà, attraverso strumenti come l'accesso agli atti, di richiedere dei documenti,ma questa via normalmente e ovviamente, richiede tempistiche un po' più lunghe. Ci aspettiamo che in questa fase di emergenza si possano avere a disposizione i dati in tempi più brevi, in modo che si possa riportare le informazioni a tutti i cittadini che ce le richiedono.
Ieri si parlava di squadra, di team, o come lo si voglia chiamare, per consentire di avere dei riferimenti sul territorio, attraverso i Consiglieri regionali. Noi dovremmo essere una sorta di antenna che trasporta le informazioni e consente anche di mettere in evidenza i problemi che emergono sul territorio.
Tuttavia, credo che il primo passo sia necessariamente quello di condividere le informazioni. Se non c'è condivisione e non c'è trasparenza noi non possiamo svolgere appieno il nostro ruolo. Questo credo sia un aspetto che vada assolutamente migliorato, proprio per poter anche utilizzare il ruolo di noi Consiglieri regionali.
Continueremo a evitare polemiche strumentali perché non ci sembra assolutamente questo il tempo delle polemiche. Vogliamo che il Consiglio regionale possa essere uno strumento utile; noi vogliamo essere utili, ma voi dovete metterci nelle condizioni - con "voi" mi riferisco ovviamente alla Giunta - di poter lavorare e di poter svolgere al meglio il nostro ruolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Utilizzo il verbale per dire una cosa che avrei chiesto all'Assessore Icardi e al Presidente Cirio a inizio seduta. A quanto pare, sarebbero in corso iniziative rivolte al personale da parte di alcune amministrazioni di Case di riposo della provincia di Cuneo, con la finalità di individuare eventuali casi di contagio al COVID-19.
In questo caso le procedure prevedono l'esecuzione di un test rapido, di rilevazione qualitativa di anticorpi IgG e IgM in campioni di "sangue intero da pungidito", effettuato da centri medici privati. Come lei ben sa Presidente, la pratica è di per sé estranea ai protocolli previsti dalla Regione Piemonte, almeno di quelli di cui abbiamo sentito ieri e priva di indicazioni di natura operativa sull'utilizzo dei dati ricavati. Tra l'altro, questi esami non risultano prescritti dai medici competenti delle rispettive strutture. Per questo ho scritto una e-mail, visto la non presenza dell'Assessore, in cui chiedo di richiamare subito le amministrazioni delle Case di riposo al rispetto delle procedure.
Come dicevano prima altri colleghi, Presidente, credo che quello che è avvenuto ieri sia non soltanto l'imbarazzante cronaca di una tragedia annunciata, ma l'evidente segnale che qualcosa non sta andando nella comunicazione tra noi. Alla fine di una lunghissima relazione, attraverso un lavoro durissimo tramite Skype con le varie Prefetture e le varie ASL scopriamo che - ci è stato spiegato quasi en passant - su tre mila tamponi effettuati nelle RSA negli ultimi giorni, 1300 sono risultati positivi. Ma è da un mese, ripeto, da un mese, che chiediamo attenzione! Dopo la vicenda dei contagi nella Casa di riposo Mater Dei di Tortona, è incredibile che la situazione sia scappata di mano e che per tre settimane si sia parlato di un Protocollo con tutta la parte di analisi sierologica che l'intera la comunità scientifica aveva iniziato a criticare già da tempo.
Ieri o l'altro ieri - ormai non capiamo neanche più quando, perché non ci sono atti presentati - si è cambiata di nuovo linea, ritornando finalmente ai tamponi. Devo dire che questa discussione meriterebbe tutta l'attenzione possibile, perché se la gran parte degli anziani delle nostre RSA, i più deboli, più fragili e i pluri-problematici sono entrati in contatto con il COVID-19 - ma non solo in una grande parte, stiamo parlando di uno su due questa è l'emergenza delle emergenze.
Tra l'altro, questa vicenda dall'inizio l'abbiamo inserita in un contesto del socio-assistenziale che ogni giorno esplode in una sua bolla. Pensiamo alle comunità psichiatriche di cui non si parla mai? O dei dormitori? Senza l'ennesima denuncia presentata insieme agli operatori l'altro giorno rischiavamo di mettere a repentaglio la vita di tantissimi educatori, di tantissime persone che da tempo chiedono dei luoghi sicuri dove portare le persone che non possono stare a casa.
Per questo, Presidente - gliela dico così, affinché questa seduta abbia un senso - intanto chiudiamo alle ore 13. La mediazione sull'o.d.g. cui siamo arrivati, dal punto di vista politico, comprendeva le comunicazioni, gli ordini del giorno collegati al COVID e poi l'inizio di una discussione sull'autonomia che, come sapete, come Gruppo troviamo tremenda da tutti i punti di vista. In una situazione in cui non si riesce a gestire la crisi con più di 20 modelli sanitari e in cui non riusciamo neanche a coordinare le ASL - come si è visto, ogni ASL spesso si muove autonomamente - e c'è chi pensa che si possa discutere di autonomia differenziata. È incredibile! L'abbiamo accettato per mediazione politica, che, a questo punto purtroppo, è altata. Vi chiederei di esaminare solo gli ordini del giorno chiudere la seduta entro le ore 13 e terminare questa polemica, che tanto non serve a niente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Intervengo per fare alcune precisazioni dal punto di vista della maggioranza. Ieri si è tenuta una Commissione sanità di 3-4 ore, quindi con tutta la disponibilità a parlare, a confrontarsi e avere chiarezza sui dati. I nostri Assessori sono a disposizione, tenendo presente che hanno dei ritmi massacranti, a partire dall'Assessore Icardi presso l'Unità di crisi.
Mi sembra che non ci sia la volontà di non far sapere le cose. La Regione Piemonte ha fatto molto, basti considerare solo il dato del raddoppio delle camere di terapia intensiva. Quindi, ben venga l'autonomia, soprattutto nelle Regioni che hanno eccellenze come la nostra nel campo sanitario. Se uniformarsi a tutta l'Italia significa portare l'asticella verso il basso non è certo la nostra volontà. Siamo contenti che fortunatamente la nostra Regione è tra quelle che hanno saputo sopperire a questo momento di grave emergenza.
Per quanto riguarda le RSA, com'è stato spiegato bene ieri, la Regione Piemonte si sta facendo carico dei Protocolli e delle procedure, ma naturalmente parliamo di enti di natura privatistica. Il 95% sono di natura privatistica. Nelle RSA ci sono i Direttori sanitari e il personale preposto a gestire questa situazione. La Regione Piemonte, nonostante ci se ne sta prendendo carico.
Ieri sono stati forniti dei dati inesatti e leggo testualmente cosa riferisce il dottor Tegani, Responsabile sanitario area RSA: "Alla data del 31 marzo 2020 nelle RSA del Piemonte sono stati eseguiti 3 mila tamponi. Di questi, 189 sono risultati positivi e 2.811 negativi. Inoltre, altre 1.100 persone delle RSA erano in attesa di tampone, ma sono state prudenzialmente considerate positive in quanto sintomatiche. Per cui i 1.300 positivi sono la somma dei 189 positivi al tampone più i 1.100 presunti tali, ma non ancora sottoposti al test". Oggi farà l'aggiornamento ad una settimana di distanza.
Questi i dati. E sulla questione dei tamponi l'abbiamo detto e ribadito: la Regione Piemonte segue la linea del Ministero della Sanità e dell'Istituto Superiore di Sanità e del Governo e non fa null'altro che seguire le procedure, eseguendo i tamponi ai sintomatici. Sempre riguardo ai tamponi a tutti noi piacerebbe farne molti di più, ma bisogna essere anche realisti, perché più che attivare laboratori su laboratori e più che reperire i reagenti e fare in house tutte le procedure per avere i risultati, non è possibile fare di più anche perché i tamponi possono essere processati in un numero nazionale. Pensare di farli a tutti è impensabile, perché non abbiamo la strumentazione materiale e operatori sanitari a sufficienza.
Per questo mi sembra che si stia un po' uscendo dalla discussione. Ieri abbiamo fatto un grande lavoro sugli ordini del giorno, moltissimi dei quali verranno approvati per trovare un clima di distensione. Però il Gruppo della Lega si augura che questo clima di distensione che stiamo creando in Consiglio regionale prosegua durante i lavori pomeridiani prosegua con la votazione e la discussione sull'autonomia, perché è già da molto tempo che è ferma, al di là delle posizioni di ogni Gruppo. Anche perché la Commissione legalità, come promesso, è stata istituita ed è già funzionante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Preioni.
Sempre sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Magliano ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto ho sentito fino adesso, avrei immaginato - capisco, lo dico in premessa, e comprendo che gli impegni del Governatore e dell'Assessore alla sanità li portino lontani dal Consiglio - che proprio alla luce della Commissione di ieri forse avremmo potuto usare questo Consiglio regionale per specificare meglio e maggiormente ai piemontesi che hanno dei parenti all'interno delle RSA e delle comunità qual è lo stato di avanzamento dei lavori.
Prendo atto dei numeri forniti dal Consigliere Preioni in questa sede, su una specifica del dottor Tegani, ma comunque parliamo di 4.100 rispetto a 1.300; 4.100, sommando i 3.000 e i 1.100 con sintomi - per cui si va a pensare che siano positivi - stiamo parlando comunque di numeri e percentuali che mettono i brividi. Ho già detto ieri che la Commissione avrebbe dovuto fornirci un planning più chiaro e più preciso, invece abbiamo parlato di protocolli, come se l'emergenza virus sul tema RSA fosse scoppiata ieri. Su questo, a mio giudizio, siamo in ritardo in modo importante.
Capisco che il mantra o la velina che bisogna sostenere è che sono soggetti privati. Si figuri, Presidente, che ci siamo sentiti dire che anche le associazioni di volontariato della pubblica assistenza sono dei privati e quindi i dispositivi se li dovevano procurare da soli! Nonostante questo che è un dato giuridico su quale non si può dire nulla in contrario, è anche vero che tantissime di queste RSA sono convenzionate con la Regione e un'idea generale di controllo sulle ASL e su quello che le ASL fanno sulle RSA, è comunque una responsabilità regionale. Non vorrei che questo continuo far riferimento alla natura privatistica delle RSA, inizi a paventare uno scarico di responsabilità e non voler dare un'unica funzione di controllo.
Mi rendo conto che la Commissione di ieri è stata incentrata, soprattutto da parte dell'Assessore al welfare, sul tema dei protocolli e al loro rafforzamento, ma personalmente sono molto preoccupato su come si sta gestendo questa partita.
Detto questo, valuteremo responsabilmente tutto quello che verrà proposto dalla Giunta e dalla maggioranza. Non nego che forse oggi, proprio alla luce di quello che è uscito sui giornali, le comunicazioni sarebbero state quanto mai opportune, perché avrebbero, in qualche modo, tranquillizzato anche se - lo dico in chiusura di intervento - sul comparto RSA, a mio avviso, c'è poco da essere tranquilli.
Confesso che mi ha lasciato di stucco tutta la questione legata alla mail pubblicizzata sui profili Facebook dall'Assessore al welfare, creata appositamente per ricevere segnalazioni, sebbene ci sia il rischio che a questa mail non venga data risposta. Visto che questa mail sembrava la panacea di tutti i mali, sarà nostra cura, come opposizione, vigilare che chiunque scriva trovi una risposta.
Per questo continuiamo con i nostri lavori e ci auguriamo che sul tema RSA, oltre ai Protocolli, arrivino ai Consiglieri di opposizione anche informazioni. Perché è inutile chiedere di costituire gruppi di lavoro team o squadre speciali, come sono state definite in Commissione (forse qualcuno guarda troppi film!), se poi non si fornisce ai Consiglieri la possibilità di capire cosa sta accadendo, di conoscere i numeri relativi a quanti tamponi si stanno effettuando, quanto personale è sotto controllo dove finiscono gli anziani risultati negativi, come si distanziano i positivi dagli altri, come si gestiscono le attività. Diversamente, è solo un allargare le responsabilità, ma in senso negativo e non in senso positivo.
Con questo, Presidente, concludo il mio intervento, augurandomi che si trovi un'inversione di rotta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori. Mi consenta, intanto, di fare una piccola puntualizzazione per manifestare il mio disappunto per quanto è accaduto questa mattina, anticipato all'opposizione ieri sera: mi riferisco al fatto che non ci sarebbero state le comunicazioni sul Coronavirus e sulla situazione generale.
A mio avviso, quest'aspetto ha due profili di gravità: il primo è senz'altro legato all'attuazione della democrazia e dello strumento democratico, che è l'Aula.
L'Aula è il momento di sintesi dei lavori della settimana; è un momento nel quale si fa partecipe la comunità e il territorio di ciò che si sta elaborando, di ciò che scaturisce dal lavoro delle Commissioni, della Giunta e degli Assessori; è un momento di condivisione, di scambio e di contraddittorio, e consente ai Consiglieri di opposizione e ai Consiglieri di maggioranza, per l'appunto, di confrontarsi e di arrivare, anche con uno scambio dialettico, alla miglior soluzione.
È chiaro che se in questo luogo di sintesi non ha modo di svilupparsi quel tipo di ragionamento, vengono meno proprio i principi democratici che presiedono il nostro lavoro.
Volevo che questa mia riflessione rimanesse a verbale, perché per me è motivo di dispiacere e di disappunto.
C'è però un secondo aspetto che vorrei portare alla vostra attenzione: l'Aula non è solo l'elemento fondamentale di sintesi democratica di ciò che avviene nel nostro agone politico - e questa mattina era particolarmente opportuno e necessario - ma è anche il luogo in cui avviene lo scambio di informazioni e la condivisione, soprattutto all'interno delle comunicazioni previste, di ciò che si sta sviluppando.
È pur vero - lo ha ribadito il Presidente Preioni - che molte informazioni avrebbero dovuto essere fornite ieri in IV Commissione, ma purtroppo in quella sede si è svolta solo una lunga introduzione sul Protocollo e sui relativi monitoraggi, e niente di concreto e di pratico sui numeri. Gli unici dati emersi sono stati quelli preoccupanti cui i miei colleghi hanno fatto riferimento poco fa, riguardanti le RSA.
Adesso quei numeri vengono rettificati e ne viene data un'interpretazione diversa. Accolgo il chiarimento del Dirigente Degani: va benissimo, al di là del fatto che non cambia granché la sostanza delle cose. Però vuole anche dire che il giorno precedente la diffusione o la condivisione delle informazioni era quantomeno un po' confusa e disorientata. Perlomeno, questa è stata la mia impressione.
Accolgo in buona fede il fatto che ci sia la disponibilità a condividere i dati. Tuttavia, ho l'impressione che quei dati non ci siano che la Giunta non sia in condizioni di fare una sintesi, magari neanche per sua responsabilità, ma perché gli Uffici non riescono a sintetizzare o a riportare quella sintesi che servirebbe non dico a difendersi, ma a spiegarsi meglio con l'opposizione. Perché sono stati tanti gli elementi richiesti, ma quasi nessuno è stato realmente condiviso.
Sebbene le RSA siano riconducibili a proprietà private, il fatto che buona parte di queste siano convenzionate, come ha detto poc'anzi il collega Magliano, non sottrae la Regione al suo ruolo di controllo ben più che di monitoraggio sulle modalità di comportamento all'interno di quella realtà. Quindi non è che, in quanto private, la Regione possa fare a meno di controllarle (ma a monte, non quando oramai la situazione è degenerata!).
Non stiamo chiedendo niente di più che condividere i dati e i numeri che ci consentano di capire l'evoluzione della situazione e a che punto siamo.
Purtroppo, anche nelle Commissioni le informazioni arrivano col contagocce e non sono chiare, come ha dimostrato la rettifica di questa mattina. Se non disponiamo di informazioni, non sappiamo dove siamo e quindi non riusciamo neanche a capire dove possiamo andare e quali strategie possiamo mettere in campo per raggiungere l'obiettivo caro a tutti.
Un'ultima considerazione (non lo dico in tono polemico, ma semplicemente perché a mio avviso è così): è vero che c'era un accordo rispetto alla programmazione dei lavori odierni, però il momento della condivisione e delle comunicazioni da parte del Presidente e dell'Assessore secondo me era fondamentale.
Capisco che l'Assessore Icardi abbia un appuntamento di natura superiore - va benissimo! - però, in virtù della sua assenza, a mio avviso mancano le condizioni che presupponevano l'accordo che avevamo stipulato sulla programmazione dei lavori, che prevedevano le comunicazioni, la trattazione degli ordini del giorno allegati al disegno di legge n. 68 e l'avviamento della legge sull'autonomia.
Alla luce di ciò, propongo anch'io che questa mattina si trattino gli ordini del giorno allegati al bilancio, indipendentemente dal momento in cui si finirà, e si chiuda la seduta, per rimandare gli altri due argomenti alla successiva audizione della settimana prossima.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ricordo che l'accordo c'era, ma si trattava di un accordo unilaterale.
Vista la richiesta, l'audizione e soprattutto l'intervento della Giunta in merito all'emergenza COVID erano stati calendarizzati senza avere la certezza della presenza degli esponenti di riferimento in aula.
Me ne assumo la responsabilità - lo ripeto - perché ero convinto che ci potessero essere le condizioni per farlo. So che ieri c'è stata un'ampia discussione in Commissione sull'argomento. Bisogna poi solo regolarsi quando programmare le audizioni, perché da remoto sapete tutti benissimo lo avrete certamente potuto appurare - che non è semplicissima la gestione dell'organizzazione, anche se oramai è avviata.
Come si suol dire dalle mie parti, purtroppo abbiamo fatto i conti senza l'oste. Lo dico, ovviamente, senza voler offendere il Presidente Cirio o la Giunta regionale; era soltanto una terminologia gergale, nel senso che c'eravamo prefissati un obiettivo che non siamo riusciti a raggiungere.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco, penso sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Sì, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Presidente e gentili colleghi, poiché sono stati citati i lavori di Commissione di ieri, tenevo a testimoniare che in questo frangente la Commissione si è riunita praticamente tutte le settimane e comunque, in termini di tempo, spesso le riunioni sono state abbastanza prolungate quindi sicuramente a tutti noi, non solo ai Consiglieri di minoranza, ma anche di maggioranza, interessa avere la massima possibilità - com'è emerso anche nei lavori di ieri - di un'interfaccia per i territori che rappresentiamo in Consiglio regionale, oltre che per tutta la Regione. Per questo auspichiamo tutti di poter essere sempre di più interlocutori e maggior collante tra territorio e strutture di gestione della crisi; come auspichiamo di avere i dati al momento che facciamo la Commissione, pur sapendo che gli Assessori sono impegnatissimi all'Unità di crisi praticamente h24. Dobbiamo assolutamente riconoscere questo sforzo sovrumano perché, da quello che personalmente ho potuto vedere, è un impegno molto importante sia in termini di orari sia in termini di intensità.
Detto questo, volevo segnalare altri due aspetti.
Primo. Potrebbe avere senso in questo momento - e qui lancio una proposta per i successivi lavori - proprio perché c'è chi sta gestendo la crisi in fase acuta, in fase emergenziale a livello sanitario e socio-assistenziale avere un gruppo di lavoro della Commissione sanità che possa iniziare a lavorare sul tema immediatamente successivo, in modo che quando saremo nella fase successiva avremo già elaborato un'idea e un progetto, magari confrontandoci da posizioni con idee diverse, ma almeno avremo fatto un lavoro. Questo perché la crisi non terminerà un giorno "X". La fase acuta terminerà, ma proseguirà una fase più cronica, diciamo subacuta, che continuerà a portare problematiche su questi due settori: il virus difficilmente va in vacanza. Si dice che con le alte temperature sarà meno presente, però i dati ci dicono che dovremo conviverci per un po' di tempo almeno finché non avremo un vaccino.
Dovremo progettare una fase - dico per la parte sanitaria e socio assistenziale - che inizi subito. Per questo, chiederei di attivare e di avviare un gruppo di lavoro della Commissione, o la Commissione stessa interamente, ovviamente legata ai momenti informativi dell'Unità di crisi ma che lavori anche sulla progettazione di quello che potrebbe essere l'immediato successivo alla fase emergenziale, che sarà sempre una fase grave, una fase impegnativa per tutto il sistema, ma che permetterà, in quel momento, di far respirare gli ospedali e di poter fare delle valutazioni su come dividere meglio i carichi e la patologia. Ma questo occorre iniziarlo a fare da subito, proprio perché gli Assessori saranno impegnatissimi a seguire la fase acuta. Dobbiamo dare il nostro sforzo e il nostro impegno in questa fase.
La lancio come proposta all'intera Assise.
Volevo poi fare il punto su quanto detto dal Consigliere Grimaldi, per ribadire un aspetto riguardante i test sierologici.
Ho letto, come avrà anche letto il Consigliere Grimaldi (mi sono anche interessato a livello scientifico e normativo) la questione inerente i test sierologici eseguiti a campione come sperimentazione.
Stando alle dichiarazioni ufficiali che sono quelle che fanno fede, il test è stato fatto su un numero di persone nell'ambito di una certa area di una certa provincia, ma non è sostitutivo del tampone e delle normali procedure che si effettuano in caso di sintomaticità al COVID. È stato fatto un qualcosa che si chiama "in parallelo", una specie di studio di controllo senza un'invasività, perché si tratta, come ha detto anche il Consigliere Grimaldi, di una puntura sul polpastrello per vedere cosa dà come risultato.
Questo fa parte di un discorso sperimentale. È esattamente il contesto in cui l'Istituto Superiore di Sanità e il Governo lasciano questo tipo di test; un test che per ora ha una valenza di tipo epidemiologico sperimentale, ma non sostituisce il tampone.
Tuttavia, voglio rimarcare come il Piemonte stia seguendo le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità, del CSS (Consiglio Superiore della Sanità) e dell'Assessorato alla sanità. Erano delle indicazioni attese emerse tre giorni fa con un documento del Ministero, ma erano cinque settimane che si attendeva un'espressione su questo tema; tema che in altri Paesi del Mondo è stato sviluppato in modo diverso. Questo sicuramente.
Sicuramente sono importanti azioni che vadano in un senso validato e scientifico e quindi, se si devono fare dei ragionamenti che possono portare alla modifica di un comportamento che porta una diagnosi e una terapia, bisogna farlo a ragion veduta, proprio perché si tratta del rischio di cambiare un Protocollo. Non lo si può fare se non c'è una validazione. L'utilizzo, a scopo scientifico e di ricerche epidemiologiche è comunque integrativo. Il Ministero lascia aperta la porta nel documento che ha scritto, ma al momento, nella fase acuta e di individuazione degli infetti, dal Ministero non viene ritenuta come la strategia da adottare.
Questo non esclude che in futuro si possa adottare in una strategia combinata, ma al momento, in questa fase molto acuta della pandemia dipanare la distinzione tra infettivo e non infettivo era l'aspetto più importante per un Ente come la Regione e come lo Stato. Questo, il Ministero ancora non lo consente.
Volevo fare questa precisazione perché dall'intervento del Consigliere Grimaldi sembrava quasi di capire che ci fosse stata una qualche pratica non approvata: non è applicata, da quello che so io, da quello di cui sono a conoscenza, ma credo siano le situazioni che conosce anche il Consigliere Grimaldi. Non c'è stata alcuna pratica non approvata, nel senso che chi doveva fare il tampone ha continuato a farlo e chi non lo doveva fare in questo momento, secondo i criteri dell'Istituto Superiore di Sanità, non l'ha fatto.
Guardando al numero dei tamponi, invece, è stato anche detto che ne facciamo pochi rispetto alle altre Regioni. È vero, è innegabile che la curva del Piemonte, in termini di numero di tamponi, sia diversa rispetto a quella della Lombardia e del Veneto. Questo sicuramente. Non tanto diversa un po' inferiore rispetto a quella dell'Emilia Romagna, anche se c'è una differenza.
Il ragionamento può nascere da valutazioni che poi faremo, che riguarda la rete di laboratori di partenza, perché quando si parte da una "x" situazione, questa "x" situazione è diversa da Regione a Regione. Questo quindi, può determinare la capacità di implementazione successiva sopra quella struttura. Può essere uno dei fattori. Non dico che sia l'unico dico che siamo stati una Regione comunque afflitta dalla difficoltà a reperire il materiale. Siamo una delle poche che è andata a prodursi i reagenti e a cercare di trovare una strada per produrli.
Negli ultimi cinque giorni, se guardo i dati esposti ieri in Commissione siamo passati da 1700 a 3600 tamponi al giorno. Questo è un dato che deve essere mantenuto costante. Ha delle flessioni e un'oscillazione sempre legate alla disponibilità di personale, e lo dico da persona che conosce un po' il mondo della sanità. Dai dati si vede che, comunque, si segue una pratica di espansione della capacità che qui è rappresentata al 100%.
Sostanzialmente, credo che questa Regione abbia fatto un grosso sforzo.
Certo, c'è sempre uno sforzo migliore di quello che si fa e c'è sempre qualcosa di meglio, però guardiamo anche la situazione di partenza guardiamoci in casa, guardiamo bene la nostra situazione territoriale e quando facciamo i confronti con altre curve epidemiche, guardiamo anche il fatto che non stiamo facendo la fotografia nella stessa fase: la Lombardia e il Veneto sono partite a implementare prima, perché hanno avuto prima determinate situazioni emergenziali. Noi, abbiamo seguito le istruzioni del Ministero; probabilmente, nell'implementazione della strategia dei tamponi conta anche il fatto di avere seguito esattamente tali istruzioni.
Pertanto, le condizioni di ingaggio per effettuare i tamponi erano "x" e sono state modificate solo dopo. Questo, influisce, naturalmente, nella progettazione.
Ci sono Regioni che non hanno seguito le istruzioni del Ministero: bene o male, questa è la realtà. Se vogliamo ricondurci a quanto è stato fatto in questo periodo, ritengo si tratti di un'analisi onesta di quello che la Regione Piemonte ha realizzato: apparteniamo tutti a un Ente e dobbiamo riconoscere gli sforzi fatti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Seguo il ragionamento del Consigliere Stecco, poiché ritengo rilevante quanto ha detto: sarebbe molto importante che qualcuno, in questa Regione incominciasse a progettare la cosiddetta "fase 2", sia nell'ambito sanitario sia negli altri ambiti.
Abbiamo letto sui giornali che, credo in accordo con la Giunta, le Università e il Politecnico ci stanno lavorando. Sempre da quanto leggiamo sui giornali, un gruppo di lavoro si occupa di questioni non sanitarie e sarebbe interessante che qualcuno incominciasse a pensare al dopo o al durante anche dal punto di vista sanitario.
Sia nell'ordine del giorno presentato dal PD sia in quello presentato dalla maggioranza, per esempio (lo dico solo a titolo di esempio), c'è la questione del piano di recupero per le visite e gli interventi che sono stati bloccati in questo periodo. È evidente che, nel momento in cui avremo contagi più bassi e ricoveri inferiori, dovremo avere un piano per riportare la situazione a funzionare anche per i non malati di COVID-19 e magari dare un'impostazione in modo da avere una separazione più netta tra pazienti COVID-19 e non.
È indiscutibile che, per arrivare a questo, occorre che qualcuno ci pensi e organizzi. Se ciò deve avvenire in Commissione, noi siamo assolutamente disponibili e accettiamo la proposta del Consigliere Stecco; però c'è un problema, Presidente Allasia: questo si può fare se c'è volontà, serietà e disponibilità da parte della Giunta a tenere in considerazione il lavoro svolto e metterlo a disposizione dei professionisti, affinché possano coadiuvare e dare indicazioni di natura scientifica. Se, invece, il luogo della Commissione o quello del Consiglio è il luogo dove si viene solo perché si deve, solo quando non si ha altro di importante da fare, diventa un lavoro che rischia di essere inutile, cui non siamo disposti a partecipare.
In merito alla questione di ieri, riguardante i dati, sono contento che il Consigliere Preioni questa mattina abbia fornito dati aggiornati e più corretti; il problema è che gli Assessori che ieri sono venuti in Commissione non si erano preparati, non si erano fatti consegnare dei dati dai loro collaboratori. Sono venuti in Commissione, hanno fatto una chiacchierata, hanno annunciato dei dati più o meno corretti. Su alcune questioni, soprattutto in merito alle RSA, più di qualche Consigliere ha chiesto specificazioni: "Ma allora avete proprio detto che, su 3.000, sono 1.300?", e nessun Assessore ha risposto dicendo che quell'indicazione era sbagliata.
Pertanto, comunicare ai giornali i dati corretti, il giorno dopo, mentre il giorno prima in Commissione sono stati forniti dati errati o poco precisi significa solamente che la Commissione non è stata presa seriamente dalla Giunta. E questo non è più accettabile da parte nostra. È fondamentale che le Commissioni si svolgano dando loro la massima priorità e preparando delle relazioni, magari per iscritto.
Una battuta sulla questione delle RSA: è evidente che è sbagliato che ciascuno si attrezzi da solo per fare dei test sierologici, quando poi emerge che non sono ancora affidabili, però - attenzione - un'aspettativa è stata creata con la firma del Protocollo, dove si parlava dei test.
Nessuno pretende di risolvere tutti i problemi, ma il fatto che le RSA siano gestite da privati non esclude il fatto che i malati presenti nelle RSA abbiano diritto a tutto il supporto da parte della Regione.
Soprattutto, le strutture che si occupano di sanità, hanno bisogno di organizzazione, comunicazioni chiare e protocolli, che invece sono mancati.
Certamente, il Direttore sanitario deve farlo rispettare, ma il Protocollo da gestire per l'emergenza non può essere inventato dal Direttore sanitario di una piccola o grande RSA: deve arrivare dall'Unità di crisi.
Sui tamponi, hanno già detto altri colleghi: è vero che abbiamo curve diverse, ma è anche vero che è difficile avere dei numeri precisi, perché i numeri forniti ieri dall'Assessore Icardi sono difformi da quelli che tutte le sere, alle 18, comunica la Protezione civile. Pertanto, è un problema se i dati che la Regione fornisce alla Protezione civile non sono corretti, ed è grave perché l'unico dato pubblico che abbiamo, comparabile è quello della Protezione civile. I dati sui tamponi effettuati che l'Assessore Icardi ha fornito ieri, confrontati con i dati della Protezione civile sono assolutamente diversi, anche di diverse migliaia.
Su questo (l'abbiamo fatto presente anche ieri), altre Regioni hanno un portale pubblico dove i dati sono consultabili dai cittadini e dai Consiglieri. L'Assessore dice: "No, io vi do le slide una volta a settimana", ma quelle slide, oltre a non essere modificabili e analizzabili da nessuno, poiché fornite in maniera statica, non sono la stessa cosa rispetto a un servizio di dati comparabili. Questo è il vulnus presente in Piemonte.
Ieri ho mandato all'Assessore, solo a titolo esemplificativo, il lavoro bellissimo che ha svolto l'Umbria, ma che tante altre Regioni hanno realizzato: un portale dove ogni giorno vengono indicate addirittura Comune per Comune, le persone (chiaramente senza i dati personali) malate e non malate - che è quello che noi chiediamo da tempo - oltre alle curve e all'evoluzione della situazione. Anche su questo, siamo un po' indietro.
Peccato, e resta un dato innegabile, che i tamponi effettuati da noi nonostante l'aumento di questi ultimi giorni, rispetto a tutte le altre Regioni del Nord, anche quelle che hanno seguito le indicazioni del Ministero, siano in media i più bassi, perché le direttive del Ministero indicano, da settimane, di effettuarli alle persone sintomatiche, mentre noi non siamo ancora in grado di farlo. Non possiamo nasconderci dietro questo.
C'è un dato su cui oggi ci aspettavamo una risposta dal Presidente Cirio o dall'Assessore Icardi, che non è arrivata: a parità di contagiati, noi abbiamo sicuramente un numero di morti molto più alto se lo paragoniamo a quello del Veneto, che ha il numero di contagiati più vicino al nostro (noi ne abbiamo 12.000 e loro ne hanno 11.000); noi abbiamo 1.168 morti e loro ne hanno 631. Su questo, ci aspettavamo delle spiegazioni anche da parte del Presidente.
Ci auguriamo che questa informativa possa essere al più presto recuperata magari con dati seri e relazioni scritte.
Per quanto riguarda la proposte del Consigliere Stecco, siamo disponibili chiaramente, ci deve essere la volontà da parte di chi governa di svolgere un lavoro serio. A quel punto, c'è la massima disponibilità a collaborare.
Ho concluso, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Scusatemi, ma ero occupato al telefono per cercare di trovare un accordo su altre questioni non legate a questo Consiglio.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni. Su cosa, Consigliere? Lei è già intervenuto.



PREIONI Alberto

Una precisazione rispetto all'intervento precedente.



PRESIDENTE

Può intervenire sull'ordine dei lavori, però è già intervenuto.
Se è conciso, prego.



PREIONI Alberto

Sì, 30 secondi.
Solo per darvi un altro dato, rispetto a quelli che ho fornito prima: teniamo presente che la popolazione delle RSA è di 50.000 persone; 30.000 sono i degenti e 20.000 gli operatori. Voglio darvi l'ultimo dato, fonte TG La7, cioè il tasso di mortalità delle RSA per regione: la Lombardia è al 19,2%, le Marche sono al 10,2%, il Veneto al 6,2%, l'Emilia Romagna al 5 il Piemonte al 4,3%. Naturalmente, bisogna lavorare per arrivare allo zero ma teniamo presente questo dato, che è sicuramente incoraggiante. Tutto qua.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Grimaldi rinuncia al suo intervento.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica



PRESIDENTE

Mi scusi, ci sono problemi di audio; probabilmente, il suo microfono non funziona bene. Mentre prova a risolvere il problema, può intervenire un altro collega.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno Presidente e buongiorno a tutti i colleghi.
Intervengo sull'ordine dei lavori, esprimendo anche un paio di brevissime considerazioni sugli interventi che mi hanno preceduto.
La prima considerazione riguarda il dato fornito ieri in Commissione relativo al numero dei tamponi effettuati nelle RSA su 3.000 persone, tra ospiti e personale. Come ha detto il collega Rossi, è vero che nella Commissione di ieri abbiamo fatto moltissima fatica ad avere da parte degli Assessori dei dati e delle risposte che non fossero evasive, bensì puntuali. Tuttavia, se c'è stato un dato puntuale, chiaro e ribadito più volte dall'Assessore Icardi e - mi è stato detto, perché io non ero ancora collegato - dallo stesso Assessore Caucino, è stato quello che si erano effettuati 3.000 tamponi nelle RSA e circa 1.200 persone erano risultate positive.
Questo dato è stato ripreso, ho sentito ieri sera al TG3, sia dalla giornalista collegata dall'Unità di crisi e anche dal Consigliere Stecco il quale, se ricordo bene, al TG3 ha parlato di 3 mila tamponi, di cui 1.200 positivi e ha detto che questi rappresentavano il 7-8% della popolazione che vive all'interno di queste residenze.
Quindi, questa volta non è stato un problema di comunicazione, perché è stata chiara, puntuale e precisa. Se però quanto ha detto l'Assessore Icardi e, forse, anche (io non l'ho sentito) l'Assessore Caucino è sbagliato oppure è - diciamo così - non perfettamente puntuale sulla base delle precisazioni che sono state fatte, questo evidentemente non è colpa nostra e credo che a questo punto sia utile attendere gli aggiornamenti che, mi pare, vengono riferiti settimanalmente. Il dato precedente risale al 31 marzo, oggi è il 7 aprile, quindi vedremo. Ovviamente, ci auguriamo tutti che i 1.189 casi che hanno dei sintomi riconducibili al Coronavirus possano essere negativi; attendiamo i dati, ma tenevo a puntualizzare il fatto che tutti abbiamo sentito bene, sia maggioranza sia opposizione, che i giornalisti, quindi la comunicazione è stata molto chiara.
La seconda considerazione è che nelle RSA la situazione è molto, molto grave, a prescindere dagli indici di mortalità e la sensazione che si ha è che probabilmente sia una situazione che è all'inizio .



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

. alla fine di un percorso. È molto grave con riferimento anche alla carenza di personale, sia medico, sia infermieristico, sia per quanto riguarda le OO.SS; queste RSA rappresentano luoghi ad altissima pericolosità.
Proprio per questo, non penso sia utile l'approccio che ho sentito dal collega Preioni e anche ieri da alcuni passaggi degli Assessori Icardi e Caucino e cioè sottolineare che si tratta di persone giuridiche private che la Regione direttamente c'entra ben poco. Pur essendo persone giuridiche private, la Regione ha una funzione di controllo; sono persone giuridiche private come tutti i cittadini, tutte le famiglie, tutte le imprese cui sono state date delle regole precise, cui sono state giustamente e correttamente - tolte delle libertà fondamentali, tutelate dalla Costituzione, perché era in gioco un bene ancora più alto, anch'esso tutelato dalla Costituzione, il diritto alla salute. Quindi, in nome del diritto alla salute, tutti o quasi, chi può sta a casa, prendendo le distanze sociali dagli altri, le fabbriche se non svolgono servizi essenziali, sono costrette a rimanere chiuse, con un danno economico enorme, ma tutti lo facciamo con lo stesso spirito: siamo tutte persone giuridiche private, come le RSA.
Quindi, se all'interno delle RSA non sono stati rispettati dei Protocolli ci sono state delle carenze o, comunque, se all'interno delle RSA oggi abbiamo delle situazioni esplosive - non a caso si parla di "bombe" perché gli anziani rispetto al COVID sono la categoria più esposta, più fragile e più debole, la Regione, come lo Stato, come i Comuni ha il dovere ripeto - ha il dovere d'intervenire, di andare anche oltre le loro strette competenze di natura giuridica, perché c'è in ballo il diritto alla salute degli ospiti di quelle comunità e quelle residenze, e il diritto alla salute di coloro che vi lavorano. Per questo noi stiamo chiedendo, con forza, che si facciano i controlli e che si facciamo i tamponi.
Sottolineo che mi è parso, dopo circa tre settimane di richieste, che la Regione abbia annunciato gli screening sierologici, iniziando a farli per poi fermarsi, perché le indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità erano che questi screening non fossero affidabili. Si è trattato di un fatto oserei dire negativo, perché ha creato, ancora una volta, aspettative in chi vive quotidianamente sulla propria pelle il rischio e il pericolo di incontrare il COVID. Adesso è partita la fase dei tamponi, siamo al 7-8 questi tamponi devono andare avanti con forza, laddove noi ci auguriamo abbiano i risultati (tra virgolette) "migliori possibili", ossia la più ampia negatività, ma laddove ci sia della positività, vanno prese misure molto puntuali e precise e la Regione deve muoversi con grande determinazione e non trincerarsi dietro la natura giuridica delle RSA e delle case di riposo, perché - ripeto - è in ballo il diritto alla salute di chi in quelle RSA e in quelle case di riposo vive ogni giorno.
Abbiamo visto in Lombardia numeri pesantissimi; sulla scorta di ciò che è stato fatto in Lombardia cerchiamo di muoverci per tempo. Il tempo è pochissimo, forse, siamo andati oltre, per far sì che il numero dei contagi e il numero dei decessi possano essere il più contenuto possibile.
Inoltre, aggiungo che io non ho ancora capito se la delibera della Giunta che prevedeva, sia pure su base volontaria, che nelle RSA, con le dovute cautele, con locali separati da quelli degli ospiti potessero essere ospitate persone malate di COVID, magari nella fase conclusiva del loro percorso ospedaliero, è "ancora in piedi". Continuo a ricevere messaggi di fortissima preoccupazione, ma non solo, messaggi che dicono che è incomprensibile, alla luce di ciò che sta accadendo nelle RSA, che sia ancora in piedi (ripeto, se è ancora in piedi) una disposizione di quel tipo, anche se su base volontaria.
Se è ancora in piedi, invito la Giunta a eliminare al più presto quest'ipotesi perché vi è un altro elemento di forte ansia e di forte preoccupazione che si inserisce in una situazione che, già di per sé, è assolutamente problematica e molto difficile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
(Adesso mi sentite? Anch'io abito in un luogo isolato e ogni tanto non funziona la connessione).
Tenevo ad esprimere la mia delusione per l'assenza della Giunta. Siamo nel mezzo di un'epidemia gravissima e non potersi confrontare nella sede istituzionale più importante, il Consiglio regionale, è davvero grave.
Vorrei sottolineare tre aspetti, alcuni anche in risposta a quanto detto ieri dall'Assessore Icardi e oggi dal Consigliere Preioni. Attenzione: sulle RSA la responsabilità è in capo al Sistema Sanitario Nazionale, anche per quelle che sono in regime privatistico. Questo per il fatto che i Direttori sanitari di queste strutture non hanno il potere decisionale n di prescrivere le terapie agli ospiti né di effettuare i tamponi. Le terapie vengono prescritte dai medici di Medicina Generale convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale e i tamponi sappiamo bene che, in questa regione, sono effettuati con molta lentezza e, comunque, sono coordinati dall'Assessorato. Non ci si può lavare le mani o deresponsabilizzarci su quello che sta avvenendo nelle RSA. Sono rimasta molto male ieri dalle dichiarazioni dell'Assessore che mi è sembrato voler scaricare le responsabilità sui Direttori sanitari delle singole strutture.
La stessa cosa vale per il punto 14) del Protocollo unico regionale sulle RSA, sottoscritto il 31 marzo. Al punto 14) si costituiscono delle Cabine di regia delle Province per coordinare le RSA del territorio. Se queste Cabine di regia servono meramente a raccogliere le istanze territoriali possono avere un senso. Ma se, con questo strumento, la Regione cerca di devolvere la responsabilità sanitaria alle Province sta sbagliando.
Infatti, la Provincia di Biella non ha firmato il Protocollo proprio per questa ragione.
Voglio rispondere al Consigliere Preioni. I dati che ha fornito "La7" non mi sembrano una fonte attendibile, anche perché sappiamo tutti che purtroppo, in Piemonte i dati sono sottostimati. Molte persone decedute nelle RSA non hanno fatto il tampone. In realtà, non abbiamo il numero esatto dei morti per COVID nella nostra regione, quindi eviterei di fare citazioni improprie e, soprattutto, eviterei che il Presidente di un Gruppo del Consiglio regionale sostituisca le comunicazioni che noi oggi ci attendevamo dalla Giunta.
Speriamo, davvero, che la modalità di raffronto tra la maggioranza e le minoranze cambi. Noi più volte abbiamo dato la nostra disponibilità a risolvere i problemi, ma solo a condizione che ci vengano messi a disposizione i dati e che le domande che noi spesso trasmettiamo anticipatamente agli Assessori prima che si riuniscano le Commissioni trovino adeguata risposta.
Il secondo fronte su cui noi siamo molto preoccupati è quello del personale. Tutti quanti noi Consiglieri veniamo contattati dalle RSA che talvolta, ci dicono di non avere le OSS per affrontare la notte o per coprire i turni del giorno successivo. Bene l'iniziativa del Commissario Coccolo che a messo a disposizione delle RSA le graduatorie pubbliche delle ASL, ma non è sufficiente. Ripeto, non è sufficiente e noi continuano a sollecitare un bando straordinario regionale di reclutamento di personale sanitario a tempo determinato, altrimenti non riusciremmo a risolvere, a far fronte a questo affanno in cui si trovano non soltanto le RSA, ma anche i farmacisti, i medici di Medicina Generale, gli operatori delle ambulanze e anche le strutture residenziali di terzo settore, di carattere sanitario e socio sanitario.
Infine consentitemi un passaggio sulle cure domiciliari, quindi sulla medicina del territorio. L'Assessore Icardi più volte ci ha detto che le USCA, nate per l'assistenza domiciliare e le terapie precoci, sono partite su tutto il territorio, ma così non è. Sulla carta le USCA ci sono ma, ad oggi, a Biella, Cuneo1, nel VCO e, soprattutto, a Torino città, che è l'ASL più grande della nostra regione, le USCA non sono ancora operative, quindi non vengono ancora fatte terapie precoci a domicilio, strumento essenziale per prevenire la degenerazione della malattia ed evitare l'ospedalizzazione.
Se avessimo avuto il piacere di avere l'Assessore Icardi presente in Consiglio oggi, noi lo avremmo esortato a far partire un Protocollo unico regionale sulle cure domiciliari e non lasciare completamente la responsabilità alle singole ASL che si stanno arrabattando come meglio possono, senza una regia dell'Assessorato.
Speriamo che l'Assessore, nel corso della giornata, ci possa raggiungere in Consiglio per poterci confrontare e affrontare queste questioni molto importanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Ringrazio i tecnici per aver risolto il problema audio.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Scusi, Presidente, il Consigliere Valle mi comunica che ci sente, ma non riesce ad aprire il microfono. Probabilmente dovrà uscire dal programma e rientrare. Le chiederei una sospensione di trenta secondi.



PRESIDENTE

Nel frattempo, c'era il Consigliere Stecco che voleva fare una precisazione. Se è breve, possiamo lasciare intervenire prima il Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Sarò velocissimo.
Volevo solo riferirmi a quanto detto dal Consigliere Marello. L'intervento che ho rilasciato ieri riguardava esclusivamente la percentuale di tamponi (7-8% su tre mila tamponi) e non i dati riguardanti la positività che aspettavo di vedere, in concreto, nelle tabelle.
Non ho fatto alcuna dichiarazione in merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stecco, per la precisazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi scuso con tutti per l'inconveniente.
Il mio sarà un intervento veramente brevissimo sull'ordine dei lavori; mi interessa rimarcare come sia evidente che, in un momento come questo, non riusciamo a non discutere di questo argomento, come dimostrano anche i lavori di questa mattina. È evidente che sia al primo posto dei pensieri di tutte le forze politiche, così come è evidente che, senza la presenza della Giunta, noi non riusciamo a fare una discussione come si deve.
Cito due esempi, ma potrei citarne tanti altri, sui dati che ci siamo detti questa mattina, tutti insieme, cercando di ricostruire una situazione. Il Consigliere Stecco citava il dato dei tamponi di ieri, oggi ricevo una mail dal Direttore .



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

. se confronto quei dati con quelli forniti ieri in Commissione, ci sono delle discrasie di diverse centinaia di .



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

. non abbiamo mai superato la soglia dei 3 mila tamponi, facendo riferimento a quei dati, ben diversi da quelli che ci sono stati presentati ieri in Commissione. Queste evidentemente sono cose da chiarire.
La stessa cosa vale quando il collega Preioni ci ricorda il 4% di tasso di mortalità delle nostre RSA. Però - caspita! - se non siamo in grado di fare i tamponi, è evidente che quel dato si abbassa e non valgono nemmeno - come hanno già detto i miei colleghi - tutte le possibili scuse e recriminazioni sulla natura giuridica o meno delle RSA.
Non voglio più entrare nel merito; la mia è una sottolineatura politica che risponde in parte anche alla disponibilità che ci ha chiesto il Consigliere Stecco a costituire un gruppo di lavoro. Ci trova ovviamente disponibili, così come ha già detto il collega Rossi, perché la nostra disponibilità a collaborare su un'emergenza di questo tipo non è da mettere in discussione. Però, se costituiamo dei gruppi di lavoro e poi non abbiamo l'occasione di poterci confrontare in Commissione e in Consiglio, da una parte abbiamo uno svuotamento dei luoghi istituzionali preposti alla discussione; dall'altra, ci porta a pensare che il sottrarsi alla discussione di oggi da parte dell'Assessore e del Presidente risponda invece, ad una volontà di natura politica, così come il fatto di non riuscire a ricostruire i dati, di non averli e di non poterceli rendere.
Evidentemente, la situazione è sfuggita al vostro controllo e il confronto impietoso con le altre Regioni purtroppo ci conferma questa situazione.
Per questo l'appello che rivolgiamo è quello di ridare centralità al Consiglio e alla Commissione e farli ritornare al più presto dei luoghi di confronto. Diversamente dobbiamo pensare che da questo confronto state cercando di scappare.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Valle chiedeva delle precisazioni.



VALLE Daniele

Sì, sui dati dei tamponi proprio oggi il dottor Aimar, rispondendo ad una mia mail con la quale chiedevo alcuni dati, dice di fare riferimento a quelli che vengono pubblicati ogni giorno sul bollettino della Protezione civile. Li trovate ogni giorno alle ore 19 o alle ore 13 su Piemonte Informa. Se però si prendono quei dati e si incrociano con la tabella che ci è stata presentata ieri in Commissione, si può vedere che i dati non tornano. Giorno per giorno il numero dei tamponi è differente e soprattutto il numero che viene dato ogni giorno dalla Protezione civile è molto più basso di quello fornitoci ieri in Commissione.
Ovviamente, su questo non posso chiedere una risposta al Presidente Allasia e nemmeno a qualcuno dei presenti oggi, ma sono dati di cui abbiamo bisogno di poter discutere nel merito con gli Assessori e non con altri, perché non possiamo raccontarcela tra di noi come se fosse una discussione da bar.



PRESIDENTE

Grazie della precisazione.
Non ci sono altri interventi, quindi possiamo proseguire con i lavori.
Mi sembra che ci siano stati più Consiglieri, anche di maggioranza, così come la Giunta, lo stesso Presidente Cirio e l'Assessore Icardi, che hanno dato disponibilità, concordando come è stato detto anche ieri in Commissione, sul fatto di avere comunicazioni precise. Perciò, sarà anche mia premura cercare di fare sintesi della discussione di questa mattina e cercare di trovarci con il Presidente Cirio e gli Assessori competenti soprattutto sull'emergenza COVID e non solo, perché nel sistema Piemonte oltre all'emergenza, c'è altro da portare avanti.
Perciò, ripeto, c'è la piena disponibilità della Giunta a trovarsi e continuare le discussioni e le modalità per seguire gli andamenti dell'emergenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Sarò brevissimo; solo una precisazione su quanto ha detto il Consigliere Marello.
Ieri eravamo tutti presenti in Commissione e non è stato assolutamente fatto uno scarico di responsabilità da parte dell'Assessore Icardi sul tema della natura giuridica delle RSA. Ha detto semplicemente che, siccome sono competenza delle ASL, quando il problema si è fatto sentire, c'è stato l'intervento dell'Assessore e dell'Unità di crisi in modo chiaro, come se fossero a tutti gli effetti degli ospedali pubblici. Era doveroso ribadire questo, perché credo che tutti abbiamo sentito l'intervento dell'Assessore Icardi.
Ultima cosa e chiudo, così proseguiamo con i lavori del Consiglio. Credo sia condivisibile la proposta del Consigliere Stecco di fare un gruppo di lavoro che lavori effettivamente - scusate il termine - in progress in IV Commissione giustamente alla presenza degli Assessori, o eventualmente di loro tecnici incaricati e delegati, su materie specifiche. Credo sia quella la sede istituzionale corretta per sviscerare e cercare di mettere a punto tutte le questioni necessarie.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marin.


Argomento: Bilanci preventivi

Proseguimento esame atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 68 inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2020-2022":


PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 219 "Patrocinio regionale a marketplace online per agevolare il commercio di prossimità in crisi a seguito dell'emergenza sanitaria da Coronavirus" presentato da Marrone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 215 "Emergenza Coronavirus. Risposte concrete a cittadini e imprese piemontesi" presentato da Gallo, Ravetti, Marello Canalis, Rossi, Valle, Avetta, Giaccone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 218 "Misure straordinarie a sostegno del settore dei beni culturali del cinema e dello spettacolo dal vivo" presentato da Frediani, Bertola, Sacco, Disabato



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 222 "Misure per fronteggiare gli impatti dell'emergenza Coronavirus nei settori dei servizi educativi, cultura turismo e sport" presentato da Valle, Sarno, Rossi, Salizzoni, Gallo Marello, Ravetti, Canalis, Giaccone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 224 "Emergenza Coronavirus: azioni conseguenti in ambito sanitario" presentato da Rossi, Gallo, Sarno, Valle, Salizzoni Magliano, Avetta, Ravetti, Grimaldi, Marello, Giaccone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 225 "Monitoraggio costante del ciclo dei contratti pubblici regionali legati all'emergenza COVID-19" presentato da Sarno Valle, Magliano, Bertola, Frediani, Avetta, Grimaldi, Gallo, Rossi Marello, Giaccone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 226 "Istituzione di OCC regionale (Organismo di composizione della crisi) ex legge 3/2012 detta 'salvasuicidi' per il sovraindebitamento incolpevole" presentato da Nicco, Marrone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 228 "Emergenza COVID-19, disposizioni per la protezione dei lavoratori, delle lavoratrici delle filiere produttive essenziali e dei sanitari" presentato da Grimaldi, Magliano, Salizzoni Giaccone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 229 "Mascherina 19: nelle farmacie moduli di denuncia contro le violenze domestiche" presentato da Marrone



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 230 "Azioni straordinarie in campo sanitario connesse all'emergenza COVID-19" presentato da Stecco, Lanzo, Preioni, Fava, Cane Gavazza, Gagliasso, Zambaia, Nicotra, Mosca, Perugini, Marin, Cerutti Demarchi



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 231 "Fondo rotativo di sostegno per le Associazioni e Società sportive dilettantistiche danneggiate dall'emergenza Coronavirus" presentato da Disabato, Sacco, Bertola, Martinetti



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 232 "Emergenza COVID-19 sospensione pagamento pedaggi sulla tangenziale di Torino" presentato da Sarno, Magliano, Ravetti Grimaldi, Valle, Marello, Salizzoni, Giaccone, Gallo



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 233 "Carenze dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori socio sanitari nella Regione Piemonte" presentato da Giaccone, Magliano, Valle, Gallo, Sarno



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 234 "Riconvertire gli stabilimenti della ex Embraco per la produzione di materiale sanitario" presentato da Grimaldi, Magliano Valle, Sarno



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 235 "Emergenza COVID-19, garantire l'erogazione dei servizi essenziali ed il sostegno ai comparti economici ed ai lavoratori" presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 128 "Una nuova politica regionale per la non autosufficienza" presentato da Valle, Giaccone, Magliano, Marello, Avetta Canalis, Rossi, Gallo, Sarno



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 211 "Predisposizione di un nuovo programma di finanziamento a favore dei Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani" presentato da Bertola, Disabato, Sacco, Martinetti, Frediani



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 212 "Per una reale libertà di educazione" presentato da Magliano



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 213 "Riapertura del Castello di Valcasotto" presentato da Bongioanni, Marrone, Nicco, Valle



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 214 "Modifiche all'articolo 8 della legge regionale 23 settembre 2003, n. 23" presentato da Mosca, Preioni, Fava, Gagliasso, Cane Perugini, Nicotra, Cerutti, Ruzzola



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 216 "Stanziamento dei fondi necessari allo sviluppo dell'Accordo di programma per rilanciare il settore Termale di Acqui Terme" presentato da Sacco, Bertola, Frediani, Disabato



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 217 "Biomonitoraggio umano della popolazione residente presso il Polo chimico di Spinetta Marengo, Alessandria" presentato da Sacco, Bertola, Disabato



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 220 "Sostegno al comparto del micro e piccolo commercio" presentato da Disabato, Sacco, Frediani, Martinetti, Bertola



PRESIDENTE

Proseguiamo ora con l'esame degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 68, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2020-2022", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Si era inteso di svolgere prima la discussione sugli ordini del giorno collegati al bilancio inerenti all'emergenza Coronavirus e poi sui successivi.
La parola all'Assessore Tronzano per le valutazioni sugli ordini del giorno.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti e a tutte.
Partirei dall'ordine del giorno n. 219 presentato dal Consigliere Marrone.
Presidente, saranno svolte le illustrazioni?



PRESIDENTE

Adesso può dare il parere. Nella scorsa seduta avevamo aperto la discussione generale, però se ci sono delle modifiche di valutazione e dei pareri, forse è più indicato ascoltare prima il parere e poi proseguire secondo la volontà dei Consiglieri proponenti, con una discussione generale.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

A seguito del confronto con i Capigruppo, i pareri della scorsa volta sono stati modificati e pertanto li illustro.
. ordine del giorno n. 219 parere favorevole . ordine del giorno n. 215 parere favorevole con modifiche . ordine del giorno n. 218 parere favorevole . ordine del giorno n. 222 parere contrario . ordine del giorno n. 224 parere favorevole . ordine del giorno n. 225 parere favorevole.
Presidente, se me lo consente, inizierei facendo un'illustrazione dei singoli ordini del giorno, almeno procediamo senza dare pareri completi su tutto. Inizierei a parlare dell'ordine del giorno n. 219 del Consigliere Marrone.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale sugli atti d'indirizzo. Iniziamo da quelli inerenti all'emergenza COVID-19, quindi dall'ordine del giorno n. 219 fino all'ordine del giorno n. 235.
Ordine del giorno n. 219 "Patrocinio regionale a marketplace online per agevolare il commercio di prossimità in crisi a seguito dell'emergenza sanitaria da Coronavirus" presentato da Marrone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 219, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Scusatemi, ma in questa fase preferisco dire "favorevole" e non "positivo", altrimenti mi sembrerebbe di parlare di tamponi! Ovviamente sdrammatizzo, a maggior ragione visto che l'Assessore Tronzano è riuscito a superare il suo periodo di quarantena a seguito della positività del tampone. Lo ringrazio, quindi, per la sua disponibilità oggi in aula.
Prego, Consigliere Marrone; ha facoltà di intervenire.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente e grazie a tutti i colleghi.
Sarò molto breve, perché credo che questo ordine del giorno parta da un'osservazione assolutamente condivisibile su una dinamica che riguarda questo periodo di emergenza. Questo atto d'indirizzo si riferisce, in particolare, al commercio, ma anche al fabbisogno dei consumatori. Perch giustamente, per limitare gli assembramenti sono stati fortemente limitati gli esercizi commerciali nelle loro possibilità di apertura. Nello specifico, si è limitata la vendita solo a certi beni di prima necessità intendendo soprattutto quelli alimentari e quelli igienici.
Sono comunque emerse problematiche da parte di tanti cittadini sul reperimento, per esempio, del materiale didattico per tutte quelle famiglie che, giustamente, stanno continuando a far studiare i loro figli da remoto così come si sono riscontrati problemi di reperimento, ad esempio, rispetto a generi particolari di abbigliamento, come la biancheria; insomma, tante problematiche che rendono difficile l'incontro tra domanda e offerta. Senza considerare le grandi difficoltà organizzative che ancora riguardano i luoghi di commercio rimasti in piedi a livello fisico, come i mercati all'aperto, dove il contingentamento rispetto agli assembramenti ha richiesto grandi sforzi (in taluni casi, non riuscendovi, si è resa necessaria la chiusura); o, ancora, come gli ipermercati, che continuano a registrare code critiche.
Noi siamo anche preoccupati del fatto che il piccolo commercio di prossimità riesca a superare in salute questa fase, perché è inutile negare che i consumatori andranno probabilmente a modificare le loro abitudini di acquisto, rivolgendosi magari alle piattaforme di vendita online, e questa trasformazione rischia, verosimilmente, di modificare l'abitualità a comprare nei piccoli esercizi di prossimità.
Il rischio è che questa crisi ci lasci in modo diverso da come ci ha trovato.
Noi riteniamo prioritario difendere soprattutto la sopravvivenza e l'agibilità di quei piccoli negozi di quartiere, che creano il vero tessuto commerciale e capillare sul nostro territorio, e che alzano anche il livello di qualità delle nostre città e dei nostri quartieri.
Questo è il motivo per cui intendiamo trovare delle soluzioni, come Regione Piemonte, che evitino situazioni che ci piacciono poco, come il monopolio di certe realtà multinazionali nell'ambito della vendita online.
Mi riferisco alle grandi multinazionali (non faccio nomi) che, spesso, non hanno neanche la sede fiscale nel nostro Paese, ma operano in dumping fiscale senza contributi al nostro Erario, e che rischiano di creare una sorta di "cartello" alle spese delle piccole partite IVA.
Questa è la ragione per cui abbiamo deciso di raccogliere un esempio virtuoso che arriva, nel dettaglio, da un Comune capoluogo di provincia del Piemonte: mi riferisco all'Amministrazione comunale gli Asti, che ha deciso di patrocinare una piattaforma gratuita (lo sarà per tutto il periodo di crisi) messa in piedi da una realtà piemontese, una sorta di marketplace che consentirà a tutti i piccoli commercianti di prossimità di avere una "vetrina online" e andare così ad incontrare quella che è la domanda dei singoli consumatori, garantendo un luogo di incontro che consenta peraltro, anche le consegne a domicilio, prevedendo quindi la vendita in tutta sicurezza anche di quei prodotti che, al momento, non sono purtroppo vendibili fisicamente nei negozi, garantendone l'approvvigionamento in questo periodo di blocco.
È una piattaforma che ha anche un nome evocativo, "Risorgeremo.it", che credo porti con sé anche un messaggio di speranza nei confronti degli esercenti, nei confronti dei cittadini consumatori, ma anche nei confronti di tutti noi.
Il fatto che la piattaforma inizi la sua attività in un periodo come questo, ovvero in prossimità della Pasqua, credo che vada davvero a lanciare un messaggio positivo.
Penso che la Regione possa intravvedere in quest'opportunità un'occasione da cogliere, in modo da non dover creare ex novo piattaforme di questo tipo, riuscendo a sostenere anche gli sforzi dei singoli commercianti, che già con le loro associazioni rappresentative stanno cercando di mettere in rete e rendere vivibili online tutti quegli esercizi che riescono a garantire la consegna domiciliare. Soprattutto, possano farlo senza la bandierina di nessuno, ma con un'Istituzione che ne garantisca l'assoluta terzietà.
Tengo particolarmente a sottolineare la gratuità del progetto, perch altre Amministrazioni comunali, come quella del nostro capoluogo regionale (intendo la città di Torino), hanno assunto invece un'altra iniziativa, pur sempre legittima alla luce del decreto "Cura Italia", rispetto alle deroghe degli appalti pubblici, però secondo me politicamente discutibile, che è quella di affidarsi ad altri gruppi multinazionali, in questo caso, dei buoni, dei ticket restaurant e dei voucher; iniziativa che però grava del 5% sul commerciante che aderisce, una sorta di percentuale di costo aspetto che invece non coinvolge l'altra piattaforma per tutta la durata del patrocinio (quindi fino a giugno, ma auspichiamo fino al termine della crisi sanitaria, sperando che il blocco delle attività non debba prolungarsi oltre).
Questa piattaforma, quindi, trattandosi di un servizio patrocinato, a nostro avviso dovrebbe essere gratuito.
Noi speriamo che questa proposta trovi la trasversalità necessaria all'approvazione (e non solo della maggioranza) e dia un segnale di incoraggiamento, ma soprattutto di presenza dell'Istituzione nella realtà.
Non dobbiamo rimanere passivi di fronte ai grandi cambiamenti che ci stanno coinvolgendo. Dobbiamo essere attivi e lo dobbiamo fare nell'interesse della difesa dei nostri cittadini, come consumatori, ma anche delle partite IVA e di piccoli imprenditori degli esercenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Ordine del giorno n. 215 "Emergenza Coronavirus. Risposte concrete a cittadini e imprese piemontesi" presentato da Gallo, Ravetti, Marello Canalis, Rossi, Valle, Avetta, Giaccone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 215.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno, a corollario delle proposte di emendamento formulate dal Gruppo del Partito Democratico in sede di bilancio, sia al testo della legge di stabilità sia alla legge di bilancio, vuole introdurre degli impegni che non erano tramutabili in emendamenti all'interno del disegno di legge in oggetto, ma che per noi sono importanti per il futuro economico della nostra Regione.
In particolare - lo abbiamo ripetuto in sede di dibattito relativo al bilancio, così come ribadito anche ieri, nel corso di una conferenza stampa riteniamo che la priorità oggi sia quella di fornire uno strumento di immediata liquidità per tutte le piccole e medie imprese; anche per le piccole imprese del commercio di cui ha parlato prima il collega Marrone in un altro atto d'indirizzo.
Questo è un ordine del giorno più generale, che verte su tutti i settori industriali e che si fonda su due questioni fondamentali: la possibilità di rivedere la sezione regionale del Fondo di garanzia, che è stato reso operativo nei primi giorni di marzo, all'inizio di questa crisi, e di rivederlo alla luce di un'integrazione con le misure del Governo inserite all'interno del decreto "Cura Italia", in modo da potenziare e ottimizzare l'utilizzo di queste risorse regionali all'interno di una politica più generale del Paese (su quest'aspetto tornerò alla fine del mio intervento).
Il secondo impegno che noi chiediamo è di introdurre uno strumento di liquidità e di finanziamento immediato per sanare i mancati incassi e i ritardi: il buco finanziario che si è venuto a creare per la chiusura dei piccoli negozi - bar, ristoranti, attività artigianali e turistiche - a seguito dell'emergenza sanitaria, con uno strumento di finanziamento bancario garantito dalla Regione Piemonte. Noi lo definiamo tranched cover perché richiama uno strumento già utilizzato dalla Regione Piemonte negli scorsi anni, che ha ottenuto buoni risultati sia in termini di erogazione di prestiti sia in termini di velocità nell'erogazione degli stessi.
Dopodiché, introduciamo delle specifiche che sono figlie dei ragionamenti fatti in sede di bilancio, ad esempio quelli relativi all'IRAP, che per noi rimane una priorità: poter utilizzare la leva fiscale regionale - IRAP per andare incontro alle esigenze delle imprese in questo periodo. Noi abbiamo chiesto e depositato emendamenti affinché già nel 2020 venisse sospesa la quota regionale - lo 0,92 - a tutte le attività, a prescindere dalla tipologia di attività che svolgono e dalla dimensione, ma su questo punto non abbiamo trovato una convergenza con la maggioranza. Oggi, in quest'ordine del giorno chiediamo almeno di poter aprire un confronto veloce, che possa avere un impatto già dal prossimo anno, per la revisione complessiva dell'IRAP e, quindi, la modifica delle aliquote nei vari settori, nella direzione di aiutare e agevolare le piccole attività maggiormente colpite da questa crisi.
Degli ultimi due impegni, uno si riferisce in particolare allo smart working. Noi crediamo - e l'ho ripetuto anche martedì scorso in Consiglio regionale - che alcune abitudini che abbiamo dovuto prendere per far fronte a questa emergenza sanitaria debbano essere sostenute, implementate e fatte crescere nel corso del tempo. Una di queste è proprio lo smart working, che credo possa diventare anche uno strumento di lotta allo smog, però deve essere organizzato e attuato nel modo migliore da tutte le imprese, gli studi professionali e le partite IVA, in modo che tutti possano essere messi nelle condizioni di attivarle.
Per questo motivo, chiediamo l'istituzione di un fondo, di un bando regionale che possa agevolare quelle attività che hanno interesse e voglia di investire sullo smart working, facendo investimenti tecnologici che permettano di migliorare quest'attività.
L'ultimo punto - anche qui figlio del dibattito avvenuto all'interno del bilancio - è di rivedere il Piano della competitività. L'abbiamo detto come opposizione ed è stato ribadito anche all'interno della maggioranza: occorre rivedere il famoso Piano della competitività di cui noi, in realtà non abbiamo neanche visto la prima versione. Abbiamo avuto solo qualche notizia giornalistica sulle misure più nel dettaglio che si sarebbero inserite all'interno di questo Piano.
Mi preme anche dire che a noi interessa capire, effettivamente, quali sono le risorse non ancora impegnate, di cui stiamo discutendo all'interno di questo Piano competitività, per mettere a frutto, nel miglior modo possibile, tutte le risorse che la Regione Piemonte dispone per far fronte a questa crisi.
L'ultimo impegno è superato dai fatti: come destinare i 25 milioni che ricordo, sono arrivati in Regione Piemonte grazie al decreto "Cura Italia" che ha sospeso il pagamento delle rate dei mutui a tutte le Regioni per il 2020, liberando risorse da destinare alla crisi Coronavirus. Per la Regione Piemonte, nel 2020 si tratta di un importo intorno ai 25 milioni (non ricordo di preciso la cifra). In quest'ordine del giorno noi chiedevamo e chiediamo (la notizia è arrivata proprio a ridosso della discussione del bilancio, credo la sera prima, quindi non siamo potuti intervenire con emendamenti) la destinazione di tutte queste risorse per superare la crisi economica e, quindi, al sistema produttivo.
Le scelte fatte in sede di bilancio sono destinate, in parte al settore produttivo e in parte alle famiglie; su quel punto siamo stati d'accordo e abbiamo votato favorevolmente la posizione della Giunta. Quest'ultimo punto all'ordine del giorno, quindi, è superato dai fatti.
Complessivamente vuole essere un contributo alla discussione, per mettere insieme le migliori proposte e i migliori strumenti per superare la crisi economica, che sicuramente seguirà il superamento della crisi sanitaria.
Dobbiamo incominciare ad affrontare e ragionare tutti insieme sugli strumenti migliori da mettere in campo.
Ieri è stato approvato il decreto legge per le imprese dal Governo nazionale, che ha introdotto lo strumento della garanzia a titolo gratuito fino a certe cifre, universale e al 99% per le imprese. Credo sia uno strumento importante - si parla di circa 400 miliardi movimentati con gli strumenti di garanzia; anche alla luce di questo disegno di legge, come Regione Piemonte dovremo interrogarci in che modo possa essere complementare con le misure che andiamo a studiare, per potenziare - non fare doppioni - tutti insieme le politiche messe in campo dal Governo.
La Regione Piemonte ha delle possibilità, quindi è giusto che faccia la propria parte. Noi, come sempre, la facciamo in modo costruttivo, avanzando le nostre proposte, secondo la nostra visione. Auspichiamo e speriamo che si possa, anche su questo aspetto, e non solo sull'aspetto sanitario dialogare insieme per trovare, in questo momento così difficile, la strada migliore per avviare la fase 2 e superare questo momento di difficoltà.
Noi lo facciamo in modo costruttivo con una serie di proposte. Quest'ordine del giorno ne mette in fila altre, rispetto agli emendamenti e rispetto anche alle proposte fatte ieri in altra sede.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ordine del giorno n. 218 "Misure straordinarie a sostegno del settore dei beni culturali del cinema e dello spettacolo dal vivo" presentato da Frediani, Bertola, Sacco e Disabato.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 218, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, perché si tratta di un atto d'indirizzo piuttosto semplice, quindi anche di rapida illustrazione.
Le premesse, che penso siano ampiamente note e condivise, illustrano rapidamente la situazione di difficoltà in cui si è venuto a trovare il comparto culturale piemontese - e non solo, ovviamente.
Sappiamo che il comparto culturale è uno di quelli in cui la precarietà e l'incertezza regnano sovrane abitualmente, anche al di fuori dell'emergenza; questa situazione di chiusura e di divieto di spettacoli e assembramenti ovviamente ha portato ad accentuare ancora di più le caratteristiche di un settore che già normalmente si trova ad affrontare difficoltà.
Ci sono interventi a livello nazionale, ma non tutti gli operatori del settore culturale sono stati, al momento, ancora considerati in tutte le misure. Abbiamo anche visto diverse iniziative, alcune molto creative, come si confà a questo tipo di settore, mirate alla raccolta di fondi per sostenere alcune realtà torinesi, principalmente ma non solo.
Il nostro atto d'indirizzo è già stato modificato, ma proporrei un'ulteriore modifica, rimuovendo nel testo, negli impegni che attualmente figurano, la prima parte "uno stato di crisi per l'intero settore culturale pubblico e privato", perché credo che, in un momento di emergenza come questa, lo stato di crisi verrà dichiarato un po' per tutti i settori economici, ivi incluso il settore culturale.
Rimangono i due successivi impegni: il primo, invita la Giunta ad attivarsi con il Governo (ovviamente sappiamo che questo si sta già realizzando) affinché intervenga con misure straordinarie finalizzate al sostegno dell'intero settore dei beni culturali, del cinema e dello spettacolo, in questo specifico momento di difficoltà legato alle misure di contrasto alla propagazione del COVID-19.
L'ultimo punto (ne avevo chiesto l'inserimento nella scorsa seduta e adesso vedo che l'atto è stato modificato anche sulla Intranet), riguarda l'istituzione di un apposito capitolo di bilancio aperto alle donazioni liberali, al fine di creare un fondo per sostenere misure specifiche destinate prioritariamente alle realtà del sistema culturale piemontese maggiormente colpite dall'emergenza legata alla diffusione del COVID-19.
Questa proposta si rifà alla quantità di attività messe in atto per raccogliere fondi, che pensiamo possano essere riunite cercando di dare un'organicità ed anche la certezza, a chi ha intenzione di donare soldi al settore culturale, che questi vengano inseriti in un fondo pubblico gestito con trasparenza.
Questo è il primo presupposto. Il secondo, è una richiesta che abbiamo visto comparire in diversi appelli: istituire un medesimo fondo anche a livello nazionale, prevedendo magari degli sgravi fiscali per i privati che decidono di effettuare delle donazioni.
Riteniamo che anche la Regione possa fare la propria parte, creando un fondo a livello regionale, più mirato rispetto alle realtà presenti sul nostro territorio. In merito al fatto di indicare un capitolo di bilancio come Consiglieri del Movimento 5 Stelle restituiamo l'eccedenza del nostro stipendio e in un paio di occasioni abbiamo chiesto e ottenuto di utilizzare dei capitoli di bilancio già esistenti per donazioni liberali.
Pertanto, si tratta di una procedura che è possibile attuare e che non comporta meccanismi complessi. Lo consideriamo il modo più rapido per rendere queste risorse immediatamente disponibili nel bilancio.
Proponiamo di istituire un capitolo nuovo oppure di individuare un capitolo già esistente, cercando di confezionarlo in modo che le iniziative che attuate utilizzando i fondi in esso contenuti siano destinate alle realtà piemontesi che si trovano in particolare sofferenza a causa di quest'emergenza.
Io ritengo sia meglio istituire un capitolo nuovo e consentire l'apertura a donazioni liberali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 222 "Misure per fronteggiare gli impatti dell'emergenza Coronavirus nei settori dei servizi educativi, cultura turismo e sport" presentato da Valle, Sarno, Rossi, Salizzoni, Gallo Marello, Ravetti, Canalis e Giaccone.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'ordine del giorno, vogliamo completare - come Partito Democratico l'elenco di tutti gli ambiti ch pesantemente toccati dalla crisi e segnalare, in particolare, la fragilità di alcuni di questi. In realtà, non ci sarebbe neanche bisogno di spiegarlo, perché è evidentemente sotto gli occhi di tutti: la fragilità del comparto culturale, che oggi si sta scontrando con l'impossibilità di tenere le manifestazioni e le progettualità per cui normalmente si va a finanziare, nonch l'impossibilità di avere un riscontro di pubblico per la maggior parte di queste attività. Queste sono le due principali fonti di finanziamento del comparto.
C'è, poi, la difficoltà del sistema educativo, che si scontra con l'impossibilità per le famiglie di mandare i figli nelle strutture educative, con tutto quello che ne consegue in termini di flussi di cassa che venivano garantiti dalle rette mensili e la necessità di dover sostenere il costo delle strutture e del personale impiegato.
C'è la difficoltà del settore turistico, come abbiamo avuto modo di approfondire ieri in un'interessante Commissione, con l'audizione delle ATL. Come ci è stato raccontato, si tratta di un settore azzerato, che difficilmente potrà ripartire anche nel momento in cui si andrà verso la riapertura: è sicuramente uno degli ultimi settori che vedrà la possibilità di riaprire ed è uno di quelli che patirà maggiormente le difficoltà e le limitazioni agli spostamenti che perdureranno, nonché la diffidenza degli utenti a frequentare i locali ricettivi (bar, ristoranti, hotel e tutto quanto connesso).
Infine, abbiamo l'ambito sportivo: uno dei primi settori che ha dovuto sospendere le attività e che verosimilmente sarà uno degli ultimi a ripartire.
Noi abbiamo presentato alcune proposte, che siamo disponibili a riformulare con la formula del "valutare", cioè lasciare alla Giunta l'opportunità di scegliere all'interno di questo menu. Alcune opzioni, in realtà, sono già state, se non ancora attuate, almeno annunciate, quindi ci trovano pienamente concordi: la possibilità di erogare, quanto prima possibile, i fondi già assegnati con tutti i bandi degli anni 2018-2019, che non sono ancora stati erogati perché normalmente vengono erogati con due anni di ritardo; la possibilità di attivare un fondo rotativo di garanzia sui fondi ex Finpiemonte per il comparto culturale; la possibilità per i lavoratori di questo settore di aderire ad azioni di cassa integrazione in deroga e quella di un maggiore accesso al credito per i settori culturale turistico, educativo e sportivo, anche attraverso la previsione di adeguati strumenti di garanzia regionale.
Infine, è prevista la possibilità che la Regione possa attuare, attraverso l'azione della sua interlocuzione in particolare con gli Enti locali, una serie di agevolazioni. Io penso alla tassazione comunale, ma anche a tutte quelle situazioni concessionarie in cui le attività culturali e sportive ma anche quelle ricettive ed educative che godono di spazi pubblici in regime di concessione, possano vedere sospeso il canone o il pagamento di alcune utenze.
È chiaro che questo non dipende direttamente dalla Regione, ma la Regione può farsi parte attiva nel sollecitare i Comuni in questo senso e nel coordinare un Protocollo condiviso, anche per evitare disparità sul territorio della regione.
Sarebbe interessante, infine (devo dire in modalità diversa, ma la proposta dell'Assessore Chiorino sul Sistema 06 va in questa direzione) attivare anche per il sistema della cultura e il sistema turistico e dello sport la possibilità di consegnare ai cittadini degli strumenti di spesa, dei voucher (chiamiamoli come vogliamo) spendibili in quel settore.
La Regione ha già qualcosa di simile nella sua tradizione, come il voucher che viene consegnato ogni anno ai giovanissimi che si recano al Salone del libro. Mettere (userò un'espressione del Presidente Cirio) dei soldi nelle tasche dei piemontesi, ma spingerli a spenderli in questi settori particolarmente in difficoltà, potrebbe rappresentare un valido aiuto per i settori stessi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 224 "Emergenza Coronavirus: azioni conseguenti in ambito sanitario" presentato da Rossi, Gallo, Sarno, Valle, Salizzoni Magliano, Avetta, Ravetti, Grimaldi, Marello e Giaccone.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 224 riguarda azioni conseguenti in ambito sanitario successive all'emergenza del Coronavirus.
La premessa, che spiego brevemente, è legata al fatto che - come è evidente e sotto gli occhi di tutti - l'esplosione dell'emergenza sanitaria ha messo in crisi il nostro sistema sanitario: l'ha stressato a livelli drammatici secondo una situazione che non si era mai verificata in precedenza.
È evidente che questa situazione di stress eccessivo ha fatto esplodere le difficoltà già esistenti, in particolare quella legata al personale sanitario, che in Piemonte ha pagato il fatto che per tanti anni c'è stato un blocco del turnover. Siamo arrivati ad affrontare l'emergenza con una dotazione di personale sicuramente più bassa rispetto a quella ottimale.
Questa criticità locale si è affiancata a criticità di carattere generale che hanno visto (ne abbiamo già discusso in quest'aula riguardo ad altre situazioni) un de-investimento abbastanza uniforme nel corso degli anni.
Se prendiamo come riferimento il rapporto nella precedente ...



(S'inserisce il sonoro di un Consigliere che parla al telefono)



ROSSI Domenico

. rispetto al PIL.
Presidente, occorre però che chi non sta intervenendo spenga il microfono.
Dicevamo, da un lato, tutte le difficoltà del Piemonte legate al Piano di rientro che avevano bloccato le assunzioni, dall'altro lato, la situazione generale di scarso investimento in un settore che, nel corso degli anni, ha visto diminuire la percentuale d'investimento rispetto al PIL, a differenza di altri Paesi, inoltre, alcune criticità che non avevamo mai incontrato in precedenza, come quelle relative ai dispositivi di protezione individuale ma anche quelle di natura organizzativa e di comunicazione, che in una situazione ordinaria non avevano bisogno della straordinarietà che abbiamo visto in questi giorni.
Quindi, riteniamo che queste gravissime emergenze ci costringono, per forza, a rivedere le concezioni e le previsioni fatte sin qui per tutto il comparto sanitario: quello che pensavamo fino a gennaio, oggi va rivisto e sarebbe irresponsabile non farlo.
È evidente che alcune delle cose che già prima ritenevamo importanti, oggi diventano essenziali, fondamentali e strategiche; quando parliamo di prevenzione, di rete territoriale, di formazione e di ricerca di quelle figure che diventeranno operatori sanitari oggi non possiamo più dire che lo faremo con calma, ma è importante trovare il modo per farlo al più presto.
Quali sono gli impegni che noi abbiamo inserito in questo ordine del giorno? Anzitutto, abbiamo previsto un "Piano regionale per le emergenze sanitarie", così da essere messi nella condizione di poter rispondere, in maniera celere e strutturale, a eventuali future situazioni d'emergenza e questo per noi è fondamentale. In realtà, se la Giunta preferisce, potremmo scrivere "implementare", qualora esistesse già un Piano; io ho visto che ce n'è uno, ma è molto datato e anche striminzito. Se la Giunta preferisce invece di "adottare" possiamo inserire "implementare" in base agli apprendimenti che sono emersi dal COVID.
Il secondo punto è "attivarsi con il Governo, affinché la formazione di personale sanitario diventi una priorità per i prossimi decenni"; lo avevamo già detto altre volte in quest'Aula: si passa dalle borse di studio per gli studenti specializzandi in medicina, alle professioni infermieristiche e agli OSS.
Poi, abbiamo inserito "a finanziare un numero sempre crescente di borse di studio regionali per studenti specializzandi in medicina", perché sappiamo che questo l'Assessorato era già intenzionata a farlo, però, in sede di bilancio, purtroppo, non siamo riusciti a capire se è previsto o meno all'interno del bilancio. Su questo punto sono disposto a valutare con la Giunta eventuali modifiche all'impegno che siano compatibili con la loro possibilità, in questo momento, di fare previsioni economiche.
Proponiamo, inoltre, di "rinnovare il piano di assunzioni di personale sanitario in Regione Piemonte", quello che, dopo il blocco del turnover era partito nel 2018. Inoltre, abbiamo inserito "ad attivarsi con il Governo, affinché le assunzioni straordinarie effettuate in questo periodo di emergenza possano, anche quota parte, trasformarsi in assunzioni a tempo indeterminato", con tutte le procedure previste dalla legge, per far sì che il gap occupazionale che abbiamo visto negli anni precedenti sia superato.
Infine, una questione cui teniamo molto: "prevedere azioni straordinarie per consentire un recupero degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l'emergenza". Noi sappiamo che sono state bloccate tutte le visite non urgenti e programmabili, così come gli interventi chirurgici e non possiamo semplicemente immaginare che siano spostate più in là per altri mesi, perché le liste d'attesa erano già lunghe. Occorre un Piano che permetta che, quando torniamo nella possibilità di erogarle, si possa accelerare un po', per evitare che alcuni interventi vengano rinviati troppo in là nel tempo, creando danni di natura sanitaria, chiaramente, per procedere al potenziamento della rete territoriale e per evitare che anche in futuro tutto si concentri sugli ospedali.
Infine, c'è un punto, che avevo già previsto la scorsa volta e che è legato all'implementazione e alla conclusione del Fascicolo Elettronico Sanitario e alla promozione - su questo chiedo agli Uffici, perché c'è un refuso, mio sicuramente, della volta scorsa - perché proponiamo di scrivere "a concludere l'implementazione del Fascicolo Elettronico Sanitario e a implementare forme di telemedicina in Regione": abbiamo osservato che in questo momento se avessimo avuto una telemedicina molto sviluppata sicuramente alcune questioni avremmo potuto affrontarle meglio, anche per quanto riguarda il domicilio.
Chiaramente sono disponibile a eventuali modifiche che la Giunta dovesse richiedere rispetto all'impegno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ordine del giorno n. 225 "Monitoraggio costante del ciclo dei contratti pubblici regionali legati all'emergenza COVID-19" presentato da Sarno Valle, Magliano, Bertola, Frediani, Avetta, Grimaldi, Gallo, Rossi Marello, Giaccone.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 225.
La parola al Consigliere Sarno, per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutte e a tutti.
Il titolo di questo ordine del giorno (n. 225) è "Monitoraggio costante del ciclo dei contratti pubblici regionali legati all'emergenza COVID-19".
Quest'ordine del giorno, a mia prima firma, sostenuto dai colleghi del Gruppo del Partito Democratico, ma anche dai colleghi delle altre minoranze, sostanzialmente, pone il tema della trasparenza delle spese in questo momento drammatico e difficile, in particolare, relative all'emergenza COVID-19.
Sappiamo che è doveroso, giusto e legittimo affrontare l'emergenza anche da un punto di vista della spendita di soldi pubblici con procedure agevolate immediate, più urgenti e quindi più efficaci: elemento doveroso e previsto dal ciclo dei contratti pubblici degli appalti. Tuttavia, crediamo che bisogna porsi questa attenzione come una di quelle, evidentemente, non sanitarie, ma prioritarie, perché sappiamo che il virus della corruzione e dell'illegalità nel nostro Paese è costante e non è un'emergenza. Quindi avere un'attenzione maggiore in questo momento storico, per la nostra Regione, crediamo sia un elemento importante e di condivisione. Pertanto chiediamo al Consiglio di approvarlo.
Chiediamo che venga approvato perché, sostanzialmente, legato all'attività dell'Assessorato competente e alla Commissione legalità, istituita con deliberazione del Consiglio regionale, che all'articolo 1, comma 2, riporta il monitoraggio e la vigilanza sul fenomeno della corruzione e delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella vita pubblica. Questo elemento di collaborazione può essere utile appunto per ragionare su come costruire un monitoraggio costante sulle spese.
Abbiamo presentato quest'ordine del giorno dopo alcuni fatti di cronaca di qualche settimana fa; in particolare, in un Comune della provincia del Torinese, il Comune di Nichelino, c'è stata un'indagine a partire, tra l'altro, da una prima procedura della committenza regionale e, quindi, di un bando gestito da una partecipata della Regione Piemonte: quell'inchiesta è andata avanti e a partire da quell'inchiesta vi è stato un arresto collegato alla gestione, anche credo, purtroppo, nell'informalità di quell'inchiesta. Quindi, abbiamo preso quell'elemento per chiedere un impegno al Presidente e alla Giunta.
Presidente, su questo tema ci siamo sentiti in queste settimane, proprio per trovare un modo di ragionare insieme, perché quest'ordine del giorno sia condiviso e approvato anche dalla maggioranza. Pertanto, l'impegno di quest'ordine del giorno prevedeva nel bilancio, tra le spese urgenti, un budget sufficiente all'Assessorato di competenza che, in collaborazione con la Commissione legalità, rendesse possibile un costante e preciso monitoraggio rispetto a queste spese.
Chiedo, Presidente, di modificare l'impegno in questo modo, che riporto tempestivamente nella chat: "a mettere l'Assessorato di competenza e la Commissione legalità nelle condizioni di attuare, in collaborazione tra loro, un costante e preciso monitoraggio, anche attraverso la consulenza di esperti in materia, delle gare d'appalto e delle spese della Regione Piemonte e degli enti strumentali ad essa collegati che hanno e avranno carattere di urgenza, con la precedenza nei confronti dei finanziamenti legati all'emergenza COVID-19".
Questo è, sostanzialmente, un impegno importante. Sappiamo che quando ci sono spese di emergenza l'elemento corruzione rischia di incontrare meno anticorpi che nell'ordinarietà della gestione dell'appalto pubblico, a 360°, trasversalmente e su tutti i livelli amministrativi. Per questo chiediamo che quest'ordine del giorno sia approvato e che, di conseguenza si attivi immediatamente un'azione coordinata, ripeto, con la Commissione legalità, e quindi con il Presidente Bertola, per ragionare su questo monitoraggio e lavorare in questo senso, dando pubblicità e mediaticità utile al lavoro di monitoraggio e di maggiore trasparenza della Regione Piemonte.
Grazie del tempo e magari scrivo nella chat interna e un'e-mail la modifica dell'impegno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. È sufficiente l'e-mail.
L'Assessore Tronzano voleva fare una specifica.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente Volevo chiedere al Consigliere Sarno se, gentilmente, può aggiungere: "consulenza gratuita di esperti in materia".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Assessore Tronzano, non ci sono problemi. Specifico solo che l'elemento "gratuità" in un lavoro così puntuale. possiamo inserire l'elemento dell'eventualità della consulenza, cioè nel dispositivo scrivere anche "eventualmente attraverso."



PRESIDENTE

Va bene.



SARNO Diego

Lo specifico solo per il verbale. L'elemento "gratuità" è un rischio.
L'eventualità di fornirci di una consulenza esterna, in un tema così specifico e tecnico, è un lavoro importante e impegnativo. È ovvio che si mettono in campo professionalità di un certo livello. Non vorrei specificare "gratuito", solo per darci la possibilità di avere i migliori potenziali consulenti. Se scriviamo "eventualmente." - l'Assessore ha detto che va bene - saranno ovviamente le competenze reciproche dell'Assessorato in particolare nell'eventualità di questa scelta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 226 "Istituzione di OCC regionale (Organismo di Composizione della Crisi) ex legge 3/2012 detta 'salvasuicidi' per il sovraindebitamento incolpevole" presentato da Nicco, Marrone.
La parola al Consigliere Nicco per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 226.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Con quest'ordine del giorno si propone al Consiglio regionale di impegnare la Giunta alla costituzione di un OCC, cioè di un Organismo di Composizione della Crisi.
Nell'esporre questo ordine del giorno farei una premessa legislativa sulla legge n. 3 del 2012 in quanto, essendo una norma ormai abbastanza datata risale a otto anni fa - purtroppo non è ancora ben conosciuta, neanche fra gli addetti ai lavori.
La legge n. 3 del 2012 è una norma contro il sovraindebitamento incolpevole ed è stata ribattezzata in modo pittoresco, ma forse rende l'idea, come la legge "salva suicidi". È stata emanata dal Governo o, meglio dal Parlamento, in un periodo in cui, purtroppo, erano molto frequenti o relativamente frequenti i casi di suicidi di persone, tendenzialmente imprenditori, oberati dai debiti.
Questa norma, come dicevo, difende coloro che vengono a trovarsi in una situazione di sovraindebitamento incolpevole. Per sovraindebitamento si intende persone che, con il reddito o il patrimonio a disposizione, non riescono più a rimborsare i debiti che hanno contratto. Questa è la prima condizione.
La seconda condizione, che è dirimente, è che la situazione di insolvenza sia venuta a crearsi per una situazione incolpevole, cioè non tanto perch il soggetto sovraindebitato ha fatto delle scelte irrazionali, cioè in modo atecnico ha fatto il passo più lungo della gamba, ma perch successivamente all'accensione dei debiti, è diminuita la sua capacità di pagare i debiti per una diminuzione del suo attivo, delle sue entrate patrimoniali.
Questa norma chi può aiutare? Innanzitutto i dipendenti che perdono il lavoro. In una famiglia dove vi sono due entrate per lavoro dipendente, se uno dei due componenti la famiglia perde il lavoro, la famiglia si deve basare solo più su un'entrata e non riesce a pagare il mutuo che ha acceso per comprare un immobile o per un debito al consumo, ad esempio.
La norma può aiutare anche quelle famiglie che si basano su partita IVA, in genere piccoli commercianti o artigiani che, per effetto della crisi di mercato, vedono una diminuzione del proprio giro d'affari e quindi delle proprie entrate, magari per una crisi di mercato specifico. Un esempio, è la crisi del comparto edilizia nell'ultimo decennio. Molti piccoli artigiani e muratori hanno avuto una netta diminuzione dei propri ricavi fino quasi ad azzerarsi perché non si costruisce più - detta in modo grossolano.
Oppure anche per malattia. Sappiamo che i possessori di partita IVA, quando si ammalano, non riescono a lavorare e non hanno istituti previdenziali che li supportino più di tanto. Anche in quel caso c'è una netta diminuzione del reddito che rende impossibile, a quei soggetti, di pagare completamente il proprio debito.
Il pensiero va a quello che succederà nei prossimi mesi. Per effetto dell'emergenza sanitaria e quindi della probabile - speriamo di no, ma è probabile - crisi economica, c'è il rischio che molti imprenditori si vengano a trovare in questa situazione; probabilmente, queste persone, non riuscendo a rimborsare totalmente i propri debiti, hanno la possibilità di rimborsarne solo una parte. Faccio un esempio numerico: ho debiti per cento, ho un patrimonio che, purtroppo, mi consente di rimborsarne cinquanta, vorrà dire che rimborserò solo la metà dei miei debiti.
Va da sé che la norma, per evitare abusi, prevede che la valutazione venga fatta caso per caso, da un organo superiore e incontestabile, cioè dal Tribunale. Coloro che vogliono accedere a questa facoltà dovranno incardinare una procedura legale presso il Tribunale, un giudice valuterà la situazione caso per caso, valuterà se esistono entrambe le condizioni (sovraindebitamento e l'incolpevolezza del soggetto sovraindebitato) e, in tal caso permetterà al soggetto di pagare pro-quota i debiti in base alla sua effettiva disponibilità. Sottraendolo, peraltro - faccio questo accenno perché mi sembra interessante - a fenomeni quali quello del possibile atto inconsulto come il suicidio cui ho già accennato, ma anche ad altri fenomeni altrettanto sgradevoli, come il ricorso all'usura. Infatti, questa norma è stata vista anche come contrasto a queste pratiche da parte della criminalità organizzata. Un imprenditore, una persona assolutamente disperata perché gli stanno pignorando la prima casa e non sa dove portare la famiglia, è chiaro che molte volte ceda a questi fenomeni.
Pertanto, la possibilità di accedere al sovraindebitamento incolpevole limita anche la possibilità di cedere.
Per incardinare questa pratica in Tribunale - e veniamo finalmente alla proposta concreta - la legge n. 3 prevede che gli Enti pubblici possano istituire degli organismi, chiamati OCC (Organismi di Composizione della Crisi). Questi hanno il compito di informare i cittadini su quest'opportunità, molto spesso ignorata, ed aiutarli ad accedere alla procedura, redigendo l'atto legale per il giudice che poi dovrà valutare ed anche aiutandoli a redigere la cosiddetta "dichiarazione asseverata" nella quale il soggetto sovraindebitato espone la propria situazione economica e fa la proposta di indebitazione parziale.
Gli OCC devono essere costituite e vengono poi iscritte in un apposito Registro presso il Ministero della Giustizia. Attualmente, come dicevo questa possibilità è stata poco utilizzata da parte gli Enti pubblici. Ho controllato ieri e in tutta la regione ci sono solo quattro Comuni iscritti e una Provincia iscritta che hanno istituito questo OCC. E dico anche con una certa soddisfazione che se lo facesse la Regione Piemonte, sarebbe la prima Regione italiana a creare questo organismo al proprio interno.
Pertanto credo che, da un punto di vista sociale ed economico, sia una cosa molto importante, per cui spero che il Consiglio regionale voglia approvare questo ordine del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 228 "Emergenza COVID-19, disposizioni per la protezione dei lavoratori, delle lavoratrici delle filiere produttive essenziali e dei sanitari" presentato da Grimaldi, Magliano, Salizzoni e Giaccone.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Purtroppo sono ordini del giorno che iniziano ad essere datati. Il primo fondamentalmente è il più importante perché è collegato all'emergenza dei cosiddetti DPI per tutto il comparto sanitario. Come sapete, è una vicenda che abbiamo seguito dall'inizio e ancora oggi ci arrivano segnalazioni di medici che non possono utilizzare per più di una volta tutti quelli che sono i dispositivi di protezione. Parliamo di una vicenda molto grave perché molti di loro non possono ovviamente scegliere quante pause fare durante le operazioni, perché non hanno a disposizione i materiali sufficienti.
L'ordine del giorno ovviamente è collegato al bilancio, per cui chiedevamo di stanziare risorse straordinarie. La maggioranza e la Giunta ci suggeriscono, se ho capito bene, di togliere i riferimenti alla partita economica, mentre per noi era fondamentale e centrale concentrarci sull'aumento della profilassi per il personale medico e sanitario e sull'implementazione dei tamponi per gli operatori, anche perché hanno bisogno di effettuare quei test, visto che stanno continuando a lavorare esposti al rischio di contagio. In questo senso continuiamo a chiedere - e lo diciamo questa volta anche a verbale - i numeri di quanti sono i medici che sono stati sottoposti ai test, ma soprattutto quanti hanno contratto in questo momento il COVID.
Il secondo punto dell'ordine del giorno era teso ad aumentare la prevenzione del rischio contagio per tutti i lavoratori e le lavoratrici delle filiere produttive essenziali, al fine di aumentare la disponibilità di DPI per le persone costrette ad esporsi al rischio di contagio. Ricordo solo il motivo per cui scrivevamo questo nell'ordine del giorno. Quando l'abbiamo scritto - parliamo ormai quasi di un mese fa - noi sostenevamo fra i pochi che le attività produttive dovevano essere fermate quanto prima e proprio per questo chiedevamo una cosa molto semplice: i dispositivi di sicurezza per i pochi lavoratori che, per tutti noi, stanno facendo la differenza. Parlo non solo dei farmacisti, che abbiamo citato più volte, ma anche dei cassieri, di chi lavora nella logistica. In più c'è quella fastidiosissima discussione che abbiamo avuto sulle RSA - di cui parler tra poco, perché è il prossimo punto - cioè dei privati, che è una non discussione. In questo momento siamo in uno stato di emergenza della sanità pubblica, che deve garantire per tutti i dispositivi di sicurezza.
Per questo prevedevamo al terzo punto l'attivazione di fondi speciali per l'acquisto, in particolare per le RSA, di saturimetri, ovvero i cosiddetti pulsossimetri, per rilevare la saturazione di ossigeno nel sangue e la frequenza cardiaca e per estendere le misure cosiddette "di prevenzione e controllo" anche agli operatori del socio-sanitario. Parlo dei lavoratori delle RSA, ma anche dei dormitori - vicenda che ci ha visti nuovamente impegnati giovedì e venerdì in appelli, viste le cronache e i disastri già annunciati - così come per le case rifugio e i comparti psichiatrici.
Ci sono persone che non possono restare a casa loro e sono tutte quelle persone che sono private delle libertà personali o le cui malattie fanno sì che non possano stare a casa. La stessa cosa vale per chi la casa non ce l'ha; parlo dei senza dimora, che sono tanti. Sapevamo benissimo che questo screening poteva essere fatto nei tanti dormitori del capoluogo torinese.
Purtroppo non è stato fatto e nelle ultime settimane sono aumentati i contagi anche dentro quelle strutture e alcuni operatori sono stati messi in quarantena. Questa vicenda prevedeva una cosa molto semplice, cioè continuare un lavoro di vigilanza attiva e test a tappeto, tamponi a tappeto per tutto il territorio.
Faccio notare solo che questi documenti li abbiamo depositati ormai 20 giorni fa e, anche se nel frattempo è cambiato l'orientamento della Giunta la vicenda sierologica non era nemmeno presente. A chi ha voluto replicarci fuori da queste stanze, lo dico sommessamente: quando il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi ci dicono che stiamo semplicemente facendo i test ai sintomatici, intanto ricordo a tutti che non è vero, cioè che non a tutti i sintomatici sono stati fatti questi test. In secondo luogo, ricordo alla maggioranza, che parla spesso di autonomia, che sta nella vostra autonomia fare quei test anche a tutto il personale delle RSA. Potevate farlo già prima, non vi trincerate dietro le decisioni del Governo che non sono in antitesi con il fatto di fare il test. Tra l'altro, mi duole dirvi che il Veneto ha fatto esattamente così e non ha poteri speciali diversi dai nostri.
Per questo motivo - e arrivo al quarto punto - chiedevamo di prevedere il finanziamento di strumenti e personale per attuare una vera e propria sorveglianza attiva sulla scorta di quanto fatto in altre Regioni - parlo proprio del vostro amato Veneto - al fine di isolare le persone contagiose e contagiate dal resto dei famigliari e dalle reti sociali più vicine.
Perché dicevamo questo e lo dicevamo settimane fa? Perché non si può solo agire nel campo dell'aumento dei posti di terapia intensiva. Prima di tutto perché non è questo l'obiettivo. Va benissimo raddoppiare - e siamo felici che il Piemonte abbia finalmente un record, che è quello dell'aumento dei posti di terapia intensiva - ma l'obiettivo (lo ricordo a tutti) non è solo non saturare quei luoghi, non è solo prevederne altri. In teoria, noi potremmo evitare che le persone finiscano lì.
Qual è il punto sulle RSA? Lo dico solo per replicare al Consigliere Preioni, perché non voglio prendere altro tempo. Se i dati nazionali secondo Preioni, ci dimostrano che il tasso di mortalità è più basso nelle RSA, le dico una spiacevole notizia, Consigliere Preioni: lei lo sa che le persone che muoiono nelle nostre RSA spesso non hanno fatto i tamponi? E spesso i loro cari - e purtroppo ne ho tanti di casi - non sanno neanche per che cosa sono morte quelle persone? Lei sa che la gran parte di quei decessi è stata comunicata nelle ultime ore ai familiari senza che questi potessero salutare i loro cari, e senza neanche poter sapere se è stato il COVID-19 ad averle uccise? Per questo motivo tale ordine del giorno è, purtroppo, ancora rilevante. Sinceramente, avrei voluto che fosse superato dagli eventi invece ci siamo ancora dentro e speriamo, a questo punto, che possa essere valutato positivamente.
Il secondo ordine del giorno riguarda il futuro del nostro Piemonte.
Noi pensiamo che sia importantissimo continuare a pensare che in questo Piemonte alcune filiere produttive possano fare la differenza. Lo dico perché è importante l'appello che hanno fatto i lavoratori della ex Embraco, che è da tempo, come potete immaginare, su un binario morto, e i suoi oltre 400 dipendenti si trovano a fronteggiare stipendi arretrati (credo, addirittura, da dicembre dello scorso anno), cassa integrazione e ovviamente un futuro incerto, con la prospettiva di un imminente licenziamento.
Visto che questi lavoratori hanno scritto a tutti noi, dicendo che nell'ambito delle possibilità, potrebbero essere da subito impiegati nella riconversione dei loro siti, noi ci rivolgiamo alla Giunta ma anche al Governo affinché delinei una strategia e una disposizione ad hoc non solo di fondi, ma anche di linee di indirizzo, per riconvertire quegli stabilimenti e garantire a tutti i dipendenti dell'ex Embraco di essere impiegati in questo progetto di riconversione.
Qual è la possibilità? La possibilità è di utilizzare quel grande capannone vuoto della ex Ventures per lavorare da subito su qualche attrezzatura sanitaria utile in questo momento di crisi legata all'epidemia COVID (magari anche utile in futuro).
Io credo che questa emergenza ci abbia dimostrato almeno tre cose: la prima è che è ancora necessario scommettere sul Pubblico e sullo Stato, e lo dico a tutti quei Consiglieri regionali che ci spiegavano quanto fosse efficiente il modello lombardo. Vorrei risentirglielo dire oggi; vorrei riascoltare dalle loro parole quanto il privato ha fatto in questa crisi quanto ci ha aiutato in questa crisi. Invece, non vi sento più parlare Consiglieri, non vi sento più ribadire l'importanza del libero mercato anche nella sanità. Ricordatevelo! Invece di parlare oggi dei nostri "angeli", dei nostri sanitari, dei nostri ospedalieri, rammentate che cosa avete detto e fatto negli anni scorsi. Perché se questa strategia adesso è chiara a tutti, è altrettanto chiaro che difendere alcuni settori produttivi e alcune filiere imprescindibili nel nostro Stato dai privati è ancora più fondamentale che ricevere oggi donazioni liberali da imprenditori che magari, nel frattempo hanno spostato le loro sedi fiscali e legali all'estero.
Per questo motivo auspico l'approvazione di entrambi gli ordini del giorno. Anche perché questo secondo ordine del giorno, tra l'altro raccoglie un altro tema, che è quello di non fare i sovranisti a targhe alterne, e mi rivolgo a tutti i colleghi: guardate che si può fare! Si possono riconvertire parti delle nostre filiere.
Se siamo tutti contenti che una grande azienda come la Miroglio ha prodotto in queste settimane le mascherine, e se davvero pensiamo che nelle prossime ore tutti ne debbano essere provvisti obbligatoriamente per fare la spesa, sarebbe altrettanto importante pensare che nelle nostre filiere produttive ci sia chi costruisce, appunto, quei dispositivi di sicurezza come i saturimetri o le CPAP.
Per questo motivo, credo la Giunta debba attivarsi, insieme al Governo per riconvertire parti delle nostre attività.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 229 "Mascherina 19: nelle farmacie moduli di denuncia contro le violenze domestiche" presentato da Marrone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 229.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Soltanto pochi minuti per spiegare che questo ordine del giorno nasce dalla presa d'atto della difficoltà di segnalare e perseguire, in questa fase di crisi e di quarantena, le violenze domestiche.
Tutti i numeri dei servizi di assistenza alle vittime segnalano che si sono dimezzate le denunce e le segnalazioni; questo, evidentemente, non perché siano calati gli episodi, come purtroppo la cronaca nera delle nostre città ci ricorda sempre con maggior frequenza, ma perché diventa più difficile per le vittime avere quella libertà d'azione e quell'agibilità per segnalarli e denunciarli.
Quest'ordine del giorno riprendere un'iniziativa spagnola, denominata "Mascherina 19", che identifica, appunto, il codice che è stato concordato per segnalare queste violenze. È un'iniziativa che coinvolge le farmacie che rimangono comunque dei luoghi che consentono gli spostamenti e che permettono di segnalare con degli appositi moduli le violenze subite, che poi devono ovviamente essere recapitati alle Forze dell'ordine, con la giusta tutela della privacy.
È un canale per consentire alle vittime di avere un contatto diretto e sicuro con le forze dell'ordine, per farle accorrere in loro soccorso.
Credo che sia un esempio positivo, che peraltro è stato messo in campo da un governo progressista. In questi casi e su questi argomenti penso che le diversità di appartenenza e di schieramento debbano andare oltre.
A mio avviso, è un'iniziativa sulla quale ci possiamo ritrovare tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Ordine del giorno n. 230 "Azioni straordinarie in campo sanitario connesse all'emergenza COVID-19" presentato da Stecco, Lanzo, Preioni, Fava, Cane Gavazza, Gagliasso, Zambaia, Nicotra, Mosca, Perugini, Marin, Cerutti e Demarchi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 230; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, prima di iniziare l'esposizione vorrei rivolgere un pensiero a tutti i colleghi di tutte le categorie professionali, di operatori sanitari che in questo momento sono in prima linea, a tutti coloro che sono contagiati e coloro che purtroppo sono deceduti per via di questo virus.
All'inizio di questo intervento vorrei annunciare un emendamento che propongo all'ordine del giorno in oggetto, che nella parte dispositiva diventerebbe il punto 11): "A dare mandato alla IV Commissione di creare un gruppo di lavoro, ai sensi dell'articolo 27, comma 7 del Regolamento dedicato alla necessaria riorganizzazione operativa del sistema sanitario e socio-assistenziale, sia per la fase critica e post-critica, che per le fasi successive, e che lavori in stretto contatto con le strutture degli Assessorati, oltre che con attività validata da incontri specifici con gli Assessori competenti".
Veniamo al merito dell'ordine del giorno che propongo e che spero il Consiglio regionale approvi. Su alcuni punti che sono stati toccati precedentemente dagli altri colleghi bisogna effettivamente mettere dei paletti e stabilire dei criteri; occorre dare delle indicazioni, più che altro come Consiglio regionale, per l'attività che verrà.
In particolare, partiamo da questa pandemia che ha colpito l'Italia, il Piemonte e il mondo. Secondo i dati di ieri sera, il Piemonte vede circa 13.000 soggetti positivi, con un'attivazione di tutta la macchina regionale di cui abbiamo parlato anche prima nelle comunicazioni; il Piemonte è stata la Regione che ha anche anticipato determinate disposizioni restrittive rispetto alla decretazione del Governo, proprio per affrontare fin da subito le tematiche che riguardavano il distanziamento sociale e il contenimento.
Nella fase attuale dell'epidemia il target della popolazione che rimane a rischio già con le misure di contenimento in atto è il personale sanitario, dipendente e convenzionato, i lavoratori dei servizi pubblici essenziali, le forze dell'ordine e i componenti dei nuclei familiari degli stessi e non solo, oltre che, naturalmente, i pazienti e i residenti delle strutture.
È necessario, pertanto, che lo Stato italiano si attivi e metta in campo delle iniziative industriali e normative che permettano una rapida messa in circolazione di quanto manca.
Com'è stato dichiarato dal capo della Protezione civile nazionale, il materiale di sempre più difficile reperimento: bisogna produrselo da soli. È anche necessario che i principali istituti scientifici nazionali intervengano per stabilire validi criteri omogenei e quale tecnologia utilizzare per la ricerca diffusa e il monitoraggio dell'epidemia anche nei contesti lavorativi sanitari, dei servizi essenziali, delle residenzialità e dei nuclei familiari, fermo restando che l'analisi molecolare tramite tampone (o anche quanto recentemente detto, ossia analisi veloci, sempre comunque basate sulla ricerca del virus), è caposaldo dell'accertamento in fase acuta.
È necessario che ci siano dei fondi speciali, sia per la protezione sia per il testing del livello del contagio della popolazione, sia quella lavorativamente attiva sia quella dei nuclei familiari sia quelle delle strutture di residenzialità. C'è la necessità di una maggiore formazione specifica e si è visto: l'Italia non era preparata, tutte le Regioni non erano preparate a questo tipo di tsunami che ha colpito tutti gli apparati di governo, ma anche di riorganizzazione della sanità. Non era una cosa contemplata o, almeno, non lo era nella sua preparazione. Analogamente anche i Sindaci e gli amministratori hanno avuto difficoltà normative e interpretative, perché non era una situazione per cui si poteva aver studiato prima. Allo stesso modo, anche i lavoratori e tutta la popolazione si sono trovati, a livello informativo e di preparazione, non in condizioni di affrontare questa situazione.
Tutto ciò premesso, cosa vogliamo chiedere alla Giunta? Chiediamo alla Giunta, in Consiglio regionale, di richiedere urgentemente a Roma, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, e al Consiglio dei Ministri l'attivazione di fondi straordinari e interventi urgenti per facilitare anche a livello certificativo (utilizzando la formula Piemonte già messa in campo per la certificazione di materiale di protezione e test diagnostici) sia linee-guida uniformi basate su basi scientifiche tramite gli istituti nazionali, sia la messa in distribuzione di prodotti nazionali di protezione (profilassi e test diagnostici).
In attesa di un intervento chiaro, da parte del Governo, occorre proseguire la strada intrapresa dalla Regione Piemonte dello sviluppo del know how tecnologico, con produzione locale dei presidi medico chirurgici, ma anche allargata ai principali dispositivi di protezione individuale e a tutto il resto che necessita per operare in sicurezza, oltre alle apparecchiature introvabili in certe fase di questa emergenza, come i caschi di ventilazione e i monitor ventilatori per terapie intensive. È stato difficile reperire, e tuttora lo è, questo tipo di materiale.
Prevedere, quindi, una strategia industriale strategica regionale su questi temi, ma assieme a chi? Assieme alle associazioni di categorie e datoriale da inserire nei compiti dell'IRES, il nostro Ente strumentale. Preparare con tutti i settori coinvolti, anche sulla base di questa esperienza, un nuovo piano regionale per l'emergenza sanitaria. Attivare, in ambito regionale, sia corsi a distanza per gli operatori sanitari (ma immediatamente, oltre a quelli che già ci sono) sulle tecniche di prevenzione del contagio, sia corsi residenziali locali - quando sarà possibile farli - per lo stesso scopo, però attivando la formazione anche per gli amministratori pubblici e richiedendo al MIUR - il Ministero dell'Università e della Ricerca - di inserire la formazione di lauree e di specializzazione e di richiedere la stessa cosa anche per la scuola analogamente a quanto già avviene per le scuole che sono in ambito sismico dove già c'è un'educazione, a tutti i livelli, di come bisogna comportarsi.
Proseguire anche nel dopo emergenza (la fase acuta non terminerà improvvisamente, ci sarà una fase in cui dovremo convivere con questo virus e con determinate abitudini) le già avviate campagne informative per la cittadinanza, fortificandole.
Finanziare, ovviamente a livello regionale e nazionale, un numero maggiore (un percorso già avviato dalla Regione Piemonte) di borse per specializzandi e per ovviare alla già presente carenza di specialisti. In questo ambito, ridefinire totalmente il fabbisogno sanitario di medici e infermieri della Regione e di strutture e di reparti ospedalieri, chiedendo al Governo una rivisitazione del DM 70 e di tutto quanto è disceso da tale decreto, ma anche la rivisitazione, in Regione, dell'attuale sistema ospedaliero, della rete ospedaliera, della rete territoriale.
In particolare, rivedere la sanità territoriale diventa imprescindibile soprattutto ora. Ciò ha necessitato anche azioni forti, perché il territorio è una parte importante di questa battaglia, ma soprattutto per il dopo, dove non si può più prescindere da far funzionare la sanità territoriale e non si può più prescindere da una tecnologia come la telemedicina, laddove non si riesca ad arrivare in modo capillare.
E a provvedere, appena terminata la fase acuta dell'emergenza, un'immediata rimessa in campo di misure per recuperare esami, visite e interventi rimandati, per ovvi motivi durante l'emergenza Coronavirus. Dobbiamo fare un piano speciale in questo ambito. È importante, perché si muore di Coronavirus, ma si muore anche di diagnosi precoci non fatte e di terapie rimandate.
Termino con il punto 11: dare mandato alla IV Commissione di creare un gruppo di lavoro dedicato alla necessaria riorganizzazione operativa del sistema sanitario e socio-assistenziale, sia in questa fase, perché è la fase immediatamente successiva, sia nelle fasi successive di meno crisi, ma più di riprogrammazione. Questo gruppo di lavoro dovrà lavorare in stretto contatto con le strutture degli Assessorati, quindi con i dirigenti, e con i dati alla mano, oltre che con attività validate da incontri specifici e ciclici, che verranno fatti con gli Assessori su questo tema, fermo restando che si mantenga il contatto anche per la fase emergenziale attuale, per tutta la parte informativa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, per essere rimasto nei dieci minuti a disposizione.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 231 "Fondo rotativo di sostegno per le Associazioni e Società sportive dilettantistiche danneggiate dall'emergenza Coronavirus" presentato da Disabato, Sacco, Bertola e Martinetti.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 231, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Con il presente ordine del giorno chiediamo l'istituzione di un fondo rotativo per le associazioni e le società sportive dilettantistiche, per la concessione di prestiti rimborsabili, ovviamente con importo del finanziamento da definirsi, e senza richiesta di alcuna garanzia. Questo ovviamente per andare incontro alle esigenze di tutto il mondo sportivo che in questo momento è in grave sofferenza.
Tengo a sottolineare che proprio oggi sarà possibile presentare le domande per tutto il popolo dei collaboratori sportivi, che sono tantissimi e che in questo momento sono in grave difficoltà, perché con la sospensione di tutte le attività la liquidità inizia a mancare. Anche per loro è stata prevista un'indennità di 600 euro.
È una misura che noi chiediamo a livello regionale, in aggiunta alle altre misure previste a livello nazionale. La settimana scorsa, l'Assessore Ricca ha sottolineato che saranno previsti ben 4 milioni per tutto il comparto sportivo regionale, soprattutto a sostegno di quelle società e delle associazioni sportive dilettantistiche che sono state costrette a interrompere l'attività. Questa interruzione, ovviamente, non si protrarrà soltanto per il tempo delle misure di restrizione, perché in questo momento molti campionati e molte attività sono state completamente sospese limitando tutta l'attività e la preparazione agonistica. È una situazione di crisi che non prevarrà soltanto in questo periodo, ma potrebbe protrarsi anche fino a settembre/ottobre, quando verranno riavviate tutte le attività e tutti i campionati in essere.
Noi crediamo che il sostegno debba avvenire con la fornitura di liquidità immediata. È uno strumento con il quale si potrà sostenere il tessuto sportivo economico e imprenditoriale costituito da tutte le associazioni e tutte le società sportive del territorio, mediante liquidità diretta per i fabbisogni di capitale.
Ovviamente tutto questo servirà per fronteggiare l'emergenza, per coprire tutte quelle spese che in questo momento sono urgenti per tutte le attività connesse alle società sportive.
Mi preme sottolineare, come ho detto anche la settimana scorsa durante il mio intervento sulla questione "sport", che a livello regionale si sarebbe dovuta fare una riflessione molto più ampia, proprio a livello di attività di Assessorati competenti. Abbiamo assistito a tutta la polemica relativa alla "corsetta" o all'esigenza delle persone di praticare sport, in questo momento delicato. Non ho visto, al riguardo, grosse risposte da parte della Regione, mentre ho visto un grande impegno a livello sociale da parte dei lavoratori di tutte le realtà sportive, che da subito si sono adoperati per mettersi a disposizione dei cittadini non soltanto sul territorio piemontese, ma a livello nazionale.
Voglio rivolgere un ringraziamento particolare a questi collaboratori e professionisti, perché, nonostante lo stop e la difficoltà, nonostante siano state interrotte tutte le erogazioni in termini di liquidità continuano a prestare un'opera fondamentale per la collettività permettendo alle persone di continuare a svolgere la propria attività sportiva a casa e in sicurezza, a fronte dei divieti imposti.
Queste persone, in questo momento (lo dico senza alcuna polemica), si stanno sostituendo ad una mancanza istituzionale, che è quella di fornire linee guida per svolgere l'attività sportiva a casa. A loro va il mio plauso e il mio ringraziamento, nella speranza che continuino a farlo.
Questo, però, deve essere riconosciuto a tutti i livelli istituzionali.
Siamo ad emergenza inoltrata e, nella speranza di poter tornare alla vita normale, di tutti i giorni (per le attività sportive questo non sarà immediato, poiché si tratta di attività dove il contatto fisico nella maggior parte dei casi c'è e dove gli ambienti sono affollati, quindi probabilmente si tornerà alla normalità con gradualità), questa situazione potrebbe protrarsi, pertanto ritengo non sia tardi per attivare un meccanismo di dialogo a livello istituzionale, tra i vari Assessorati, e prevedere delle linee guida sull'attività fisica da praticare a casa.
Questa è un'attività che la Regione dovrebbe prevedere. Speriamo che tale proposta possa essere accolta favorevolmente dalla Giunta, che - come diceva l'Assessore la scorsa settimana - si sta già adoperando, però questo potrebbe essere uno strumento ulteriore rispetto a quelli messi in campo anche a livello nazionale, per fornire liquidità immediata.
C'è anche un'altra questione e la sollevo nella speranza che se ne possa parlare, anche perché l'Assessore ha detto che si potrebbe organizzare addirittura una Commissione consiliare per parlare delle problematiche connesse al comparto economico e imprenditoriale sportivo: c'è anche tutta la questione dei canoni sportivi che, al momento, sono stati rinviati.
Occorre attivarsi per affrontare questa problematica, magari prevedendo un fondo che possa andare a supporto dei Comuni o delle società sportive e coprire quei canoni che sono stati pagati, ma che non sono stati goduti dalle società, quindi andare a ristoro dei Comuni che devono incassare questo canale.
Questa è la nostra proposta: speriamo se ne possa parlare il prima possibile e speriamo che vengano stanziate ulteriori risorse per questo comparto che si trova in particolare sofferenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 232 "Emergenza COVID-19 sospensione pagamento pedaggi sulla tangenziale di Torino" presentato da Sarno, Magliano, Ravetti Grimaldi, Valle, Marello, Salizzoni, Giaccone, Gallo.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno in questione, con la sua approvazione, impegna la Giunta a chiedere ad ATIVA, che gestisce la tangenziale di Torino l'esenzione del pagamento ai caselli per tutto il personale medico e operatori sanitari.
Quest'ordine del giorno, come tutti, era stato presentato tempo fa. Anche gli ordini del giorno a prima firma, ad esempio, del Gruppo Partito Democratico della Città metropolitana, e poi altri comunicati stampa a nome non solo del Partito Democratico torinese, ma anche di altri soggetti e gruppi politici, hanno permesso di sostanziare maggiormente la proposta, e mi sembra che ATIVA abbia accettato e stia procedendo in tal senso.
Una proposta che avrei fatto al Consiglio e a lei, Presidente, è di modificare l'impegno finale, allargando alla rete autostradale piemontese quindi ad AISCAT, la stessa richiesta. So (credo che la Giunta abbia anche delle informazioni in questo senso) che AISCAT sta procedendo a tale riguardo. Se ci sono conferme - come immagino - su questo, chiedo, se volete e se vogliamo, di procedere all'approvazione dell'ordine del giorno per sostanziare l'impegno derivante anche dalla Regione. Lascio la parola alla Giunta e alla maggioranza per capire cosa intendono fare.
Evidentemente, si può anche pensare al ritiro del documento, nel senso che mi sembra ci sia un impegno formale sia da parte di ATIVA sia da parte di AISCAT, però vorrei capire se la Giunta ha notizie di questa natura.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere Sarno.
La proposta è interessante, tant'è che sia ATIVA sia Autostrade per l'Italia, in coordinamento con AISCAT, hanno attivato questa misura rendendola già operativa.
Pertanto, chiedo, se possibile, il ritiro dell'ordine del giorno, poiché è superato.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, intende replicare? Prego.



SARNO Diego

Brevemente, Presidente.
Assolutamente sì: ritiriamo l'ordine del giorno. Siamo contenti di aver fatto la nostra parte per arrivare a questo risultato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno. Ringraziamo anche AISCAT e tutte le società collegate, che ci permettono di proseguire.
Ordine del giorno n. 233 "Carenze dei dispositivi di protezione individuale per gli operatori socio sanitari nella Regione Piemonte" presentato da Giaccone, Magliano, Valle, Gallo, Sarno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giaccone per l'illustrazione.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 233 riguarda la carenza dei dispositivi di protezione individuale per gli Operatori Socio Sanitari in Piemonte.
Purtroppo, è un argomento che, seppure introdotto non solo da quest'ordine del giorno, da parecchio tempo rimane drammaticamente attuale nel senso che, ad un primo momento nel quale era manifesta la carenza quasi assoluta di questo tipo di dispositivi, ne è succeduto un secondo nel quale il problema non è ancora risolto.
Stiamo parlando delle mascherine, che sono riconosciute dalla comunità scientifica, ma ormai da tutti, come elementi fondamentali nella prevenzione della diffusione del contagio; una realtà che purtroppo continua a essere drammaticamente carente sia per quanto riguarda gli Operatori Socio Sanitari e Sanitari direttamente coinvolti sia per quanto riguarda i cittadini, che peraltro continuerà ad essere un elemento di fragilità, un elemento delicato, perché questi dispositivi dovranno essere utilizzati anche nei prossimi mesi, quando la curva del contagio sarà come tutti auspichiamo - fortemente scesa.
La seconda premessa riguarda la carenza dei tamponi effettuati sia nei confronti dei cittadini sia, a maggior ragione, nei confronti degli operatori sanitari. Abbiamo accolto con favore il fatto che la produzione di questi da parte del Piemonte sia raddoppiata, ma sappiamo tutti che il numero di quelli che vengono prodotti giornalmente, che si aggira intorno ad una cifra ottimistica di 4.000, è inadeguato per poter programmare soprattutto nelle settimane a venire, un progressivo rientro dei cittadini delle diverse tipologie di lavoro nelle proprie funzioni quotidiane.
La terza premessa riguarda il fatto che, il 25 marzo 2020, la Procura della Repubblica di Torino ha aperto un'inchiesta sulla carenza in Piemonte dei dispositivi di protezione cui stiamo facendo riferimento, a dimostrazione del fatto che la preoccupazione non è solamente della classe politica o dei cittadini, ma riguarda diverse tipologie di lettura della nostra stessa società.
Fatte queste premesse e anche, devo dire, sottolineando l'importanza del tema, a maggior ragione impressionato del fatto che quando avevo presentato questo ordine del giorno, i dati dei casi delle persone decedute in Italia erano 8.165, diventati 15.362 nel frattempo e in Piemonte, sono passati da 500, in pratica, a 1.200 e le persone contagiate da 6.700 a 13.000 - quindi dati che, nel giro di pochi giorni, sono raddoppiati - è importante che siano garantiti i presidi fondamentali per la prevenzione.
Gli impegni che quest'ordine del giorno richiama sono tre.
Il primo impegno riguarda la necessità di chiedere alla Giunta di porre in essere tutte le azioni necessarie ed efficaci per rimediare alle carenze sopra evidenziate, cioè alle carenze, per esempio, nei territori dei presìdi, attivando anche fondi e spese straordinari.
Il secondo impegno, pur essendo presentato in tempi in cui ancora non era esploso il fenomeno, rimane attuale perché riguarda la necessità di attivare immediatamente le misure di sorveglianza mediante l'effettuazione sistematica di tamponi presso gli operatori e gli utenti delle RSA piemontesi, nonché di provvedere alla disponibilità dei dispositivi di prevenzione individuale in primis tra gli operatori delle medesime.
Il terzo impegno invita la Giunta a collaborare in modo sollecito e tempestivo con le autorità giudiziarie, in ordine all'apertura dell'inchiesta sulle carenze e sulle eventuali responsabilità di carenze da parte di attori presenti nello scenario del nostro territorio. Direi che l'illustrazione dell'ordine del giorno semplice, ma estremamente attuale, è completata.
Se mi consente, relativamente a un ordine del giorno del Consigliere Marrone, per il quale vorrei condizionare il voto ad una possibilità di modifica, vorrei sapere se devo chiedere a lui; come rimaniamo intesi per le votazioni seguenti? Solo per capire come ci regoleremo.



PRESIDENTE

L'intesa sulle modalità era di proseguire con la discussione sugli ordini del giorno. Attualmente, ci sono ancora due ordini del giorno legati all'emergenza COVID, poi ce ne sono altri otto, collegati al bilancio.
Bisogna capire se c'è l'intenzione d'intervenire anche su questi ordini del giorno o se saranno dati come già rappresentati. Inoltre, bisogna votarli dopo l'indicazione della Giunta.
Per motivi tecnici, c'era anche un'indicazione, com'è avvenuto lo scorso Consiglio, di una breve interruzione per fare in modo che la registrazione non sia continuativa, in modo che ci siano due registrazioni separate, per evitare un file troppo abbondante.
Prego, Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Ho capito bene? Sono in programma altri ordini del giorno, ma eventuali modifiche richieste per il voto, favorevole o meno, le facciamo in relazione al momento in cui il singolo ordine del giorno viene votato?



PRESIDENTE

Sì, perché adesso.



GIACCONE Mario

Nessun problema.



PRESIDENTE

L'Assessore deve ancora dare le indicazioni sull'accoglimento o meno e sulle eventuali modifiche. Adesso, si procede con l'illustrazione e, com'è già stato fatto per alcuni altri ordini del giorno, c'è stata la volontà da parte dei presentatori già di iscriverli.



GIACCONE Mario

Sì, sì, nel mio caso, ad esempio.



PRESIDENTE

Esatto, come anche quello di Stecco e di altri Consiglieri.
Successivamente, sentiamo le indicazioni della Giunta e poi passeremo alle votazioni.
Bisogna solo capire se c'è la volontà di proseguire con la presentazione di tutti gli ordini (COVID e non COVID) per poi proseguire con le votazioni tenendo conto che dovremmo fare una breve pausa.



GIACCONE Mario

Va bene. Grazie.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 234, a prima firma Grimaldi.
Ordine del giorno n. 235 "Emergenza COVID-19, garantire l'erogazione dei servizi essenziali ed il sostegno ai comparti economici ed ai lavoratori" presentato da Ruzzola, Biletta, Riva Vercellotti.
Poiché ci sono problemi di collegamento, passiamo all'esame del successivo ordine del giorno, il n. 235, a prima firma Ruzzola.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Interverrò io, in nome del Gruppo di Forza Italia, su quest'ordine del giorno con il quale chiediamo alla Giunta, al Consiglio regionale e ai Parlamentari piemontesi di sostenere con forza gli emendamenti che la Conferenza delle Regioni ha presentato in queste ultime settimane al Decreto Legge n. 18 del 17 marzo, il cosiddetto "Cura Italia".
Si tratta di emendamenti proposti dalle Regioni italiane, d'intesa tra di loro, quindi in modo molto trasversale, che oggi noi riteniamo essere non soltanto di buonsenso, ma fondamentali per la nostra sanità e, soprattutto per l'economia italiana e quella piemontese. Gli emendamenti riguardano il turismo, il commercio, la cultura, lo sport e sono emendamenti fondamentali per il tessuto produttivo - e mi riferisco al fondo di 400 milioni di euro di contributi a fondo perduto per le piccole e medie imprese. Inoltre, sono emendamenti fondamentali anche per la formazione e per l'istruzione.
Tengo a evidenziare che in quest'ordine del giorno si pone l'accento, come abbiamo bene evidenziato nel dispositivo, sugli aspetti relativi all'equilibrio finanziario delle Regioni, e della nostra Regione in particolare, perché è abbastanza evidente immaginare che ci saranno delle prevedibili riduzioni delle entrate correnti, da un lato e, dall'altro lato, una maggiore spesa per quanto riguarda il Settore sanitario e la gestione nell'emergenza. Ecco allora che nelle richieste che rivolgiamo c'è il sostegno di questo emendamento che prevede un fondo straordinario, per far fronte a queste emergenze e per ristabilire gli equilibri finanziari.
Un altro elemento fondamentale per noi e per la nostra Regione, in particolare, e per quelle Regioni italiane che, in passato, hanno fatto ricorso all'anticipazione di liquidità, è certamente la possibilità di sospendere i mutui legati al DL 35 del 2013 e so che l'Assessore Tronzano l'aveva già presentata, con intelligenza e con forza, in occasione dell'ultima Legge di bilancio: è fondamentale riproporre questa richiesta e, in particolare, la sospensione dei mutui, che per noi vuol dire una cifra decisamente importante e superiore a qualche centinaio di milioni di euro.
Non solo richieste economiche, ma anche di carattere ordinamentale, quindi senza aggravi o senza impatto economico sulle finanze nazionali. In particolare, penso alla possibilità di utilizzare la quota libera dell'avanzo d'amministrazione prima del giudizio di parificazione, alla possibilità di utilizzare l'avanzo vincolato per la gestione dell'emergenza, oppure alla possibilità per la Giunta di prevedere variazioni d'urgenza del bilancio, salvo poi ratifica, un po' sul modello degli Enti locali e, ancora, alla possibilità del pronto utilizzo dei fondi FSC o alla possibilità di anticipare la quota del Fondo Nazionale dei Trasporti.
Proprio su questo punto, questa mattina, abbiamo presentato come Gruppo di Forza Italia, sentendo l'Assessore competente, Marco Gabusi, un emendamento molto semplice, ma molto chiaro, che sottolinea il problema del comparto dei trasporti. In particolare, si ribadisce l'importanza di sostenere l'emendamento presentato dalla Conferenza delle Regioni, che chiedeva un Fondo compensativo per le riduzioni dei proventi del traffico nel TPL, nel ferroviario e nella navigazione.
Questa la serie di temi che il Gruppo di Forza Italia ha voluto evidenziare ed è importante che vengano sostenuti non solo dalla Giunta regionale e da noi Consiglieri, ma anche, con decisione, dai nostri parlamentari. Un primo tempo è già avvenuto con la presentazione degli emendamenti al Senato adesso inizierà un secondo tempo con la presentazione degli emendamenti alla Camera. È fondamentale che, in modo trasversale, li sostengano tutti i parlamentari ma, lo dico con grande franchezza perché bisogna essere concreti e chiari, in particolare da quelli piemontesi, soprattutto quelli che sostengono la maggioranza al Governo perché sono fondamentali non soltanto per tutte le Regioni italiane e per l'economia del sistema, ma sono fondamentali per la nostra Regione, quindi, di conseguenza, per i nostri cittadini, per le nostre imprese e per il nostro mondo associativo.
Valutato quanto ci verrà assegnato in termini di risorse e in termini di approvazione di emendamenti, è evidente che diventerà importante capire insieme e valutare insieme - è un appello che rivolgo anche da Presidente di Commissione - come e dove intervenire a livello finanziario, in quali comparti e quali variazioni nel nostro bilancio dovranno essere apportate.
Il ringraziamento è non soltanto se appoggerete gli emendamenti, come penso la maggioranza farà per molte vostre sollecitazioni intelligenti che sono pervenute anche oggi ma, soprattutto, per quello che potrete fare come singoli Consiglieri nel sollecitare i nostri parlamentari nel sostenere le proposte avanzate dal Presidente Bonaccini e da tutta la Conferenza delle Regioni in queste ultime settimane.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Riva Vercellotti, c'erano altri Consiglieri che separavano gli ordini del giorno collegati al bilancio da quelli inerenti all'emergenza COVID. A prescindere che sono tutti collegati al disegno di legge n. 68, la distinzione fra i vari ordini del giorno era solo per velocizzare, cosa che poi non si è riusciti fare. Si è cercato di modificare e fare una tabella con gli ordini del giorno inerenti all'emergenza COVID e altri che non trattavano il tema, ma ricordo che tutti gli ordini del giorno, in qualche modo, sono collegabili all'emergenza COVID. Quindi, o cerchiamo di arrivare a una sintesi e cerchiamo di dare una linea, oppure proseguiamo nella discussione.
Ritengo che occorra una modalità ben precisa. O qualcuno fa un passo oppure dobbiamo proseguire sugli ordini del giorno. Tenete conto, ripeto che l'Assessore Tronzano ha necessità di altri incontri, dare indicazioni come Giunta sull'accoglimento o meno degli ordini del giorno con le giuste modifiche e, successivamente, dare indicazioni di voto. Poiché gli schemi che avevamo cercato di seguire stanno saltando, chiedo ai Capigruppo di trovare un'intesa, anche tenendo conto che vi era l'accordo di sospendere il Consiglio per qualche minuto e fare una pausa. Chiedo a voi quale pu essere la modalità.
Io proporrei una pausa adesso di mezz'ora/venti minuti; successivamente proseguirei con la discussione degli ulteriori ordini del giorno.
Sospendiamo il Consiglio per qualche minuto. Ci aggiorniamo alle 13.55. Se mi fate un cenno perché, da remoto, non vi vedo.
Grazie a tutti.
Vi ricordo di non uscire dal programma disattivate solo audio e video. Ci vediamo fra qualche minuto.



(La seduta, sospesa alle 13.37, riprende alle 14.16)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sono collegato, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La seduta riprende.



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame degli atti di indirizzo collegati al disegno di legge n. 68, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2020-2022", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Abbiamo discusso i documenti collegati all'emergenza COVID. Ora proseguiamo sugli ordini del giorno sempre collegati al disegno di legge n. 68, legati soprattutto al dopo-COVID.
Ordine del giorno n. 128 "Una nuova politica regionale per la non autosufficienza" presentato da Valle, Giaccone, Magliano, Marello, Avetta Canalis, Rossi, Gallo, Sarno.
Ricordo che il tempo a disposizione per l'illustrazione degli ordini del giorno è di 10 minuti.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Com'è noto, la Regione Piemonte con la legge n. 10/2010 si è dotata di uno strumento per affrontare il complesso tema delle non autosufficienze. In particolare, la legge ha portato all'adozione di quello strumento, di cui abbiamo a lungo discusso anche nell'ultimo bilancio, che è l'assegno di cura. È un'esperienza innovativa e molto positiva, che ha subìto un'interruzione per via del commissariamento e del piano di rientro a cui è stata sottoposta la sanità regionale. Esperienza che però è continuata nella Città di Torino e, in alcuni limitati casi ad esaurimento, anche nella Provincia torinese.
Bisogna anche dire che strumenti analoghi sono rimasti in funzione; penso in particolare, all'assegno terapeutico nel campo della psichiatria, che è uno strumento molto simile. La sostanza, il concetto di base è che sia preferibile sostenere le famiglie nell'affrontare le spese che pu comportare la domiciliarizzazione dei malati e dei pazienti rispetto alla loro istituzionalizzazione. Questo sia per una migliore qualità di vita delle persone interessate sia per una questione di risparmio di risorse tanto da parte delle famiglie quanto dell'Ente pubblico.
È altresì dimostrato che questo tipo di esperienza permette di aumentare il tempo dell'autonomia del soggetto destinatario di un progetto di vita autonoma, se non .



(Audio mancante o non comprensibile)



VALLE Daniele

. Poiché abbiamo avuto modo di discutere a lungo in fase di bilancio di questo strumento - e mi pare sia stato concordato, non soltanto perché è stato oggetto di grande attenzione politica, ma perché la stessa Giunta ha intenzione di rilanciarlo anche nel resto del Piemonte 2 - è evidente come sia necessario attivare i tavoli di condivisione con gli Enti gestori e gli organismi di rappresentanza degli utenti.
Su questo correggo un piccolo errore sul primo punto dell'impegno, che mi è stato suggerito dalla Segreteria dell'Assessore Caucino: non sono "i tavoli di attuazione dei nuovi LEA", bensì "i tavoli relativi alla non autosufficienza". Formalizzerò la correzione tramite la chat o per mail come mi suggerirà il Presidente.
Il secondo punto recita: "a dare piena attuazione alla Legge Regionale 10/2010", perché dal 2010 ad oggi - questa è una colpa condivisa attraverso le legislature - non è mai stata data attuazione alla legge, adottando il necessario Regolamento attuativo. Ora, invece, mi sembra che questo strumento diventi necessario, se non altro perché lo stesso capitolo su cui la maggioranza ha inteso spostare le risorse, o meglio appostare le nuove risorse sul Piemonte 2, è intitolato "Legge n. 10/2010". Per questo diventa veramente necessario avere un Regolamento attuativo.
L'ultimo punto, quello più di programmazione generale, recita: "a non suddividere la gestione della non autosufficienza tra i settori sanitario e assistenziale, ma prevedere nuovi percorsi di cura nel quale il SSN intervenga con prestazioni mediche, infermieristiche ed ausili, e si occupi anche adeguatamente della salvaguardia delle funzioni essenziali nella vita quotidiana delle persone non autosufficienti". Questo proprio per dare un inquadramento generale all'intendimento con cui noi vogliamo dare piena attuazione alla l.r. 10/2010.
Con questa considerazione, ho concluso l'illustrazione. Vorrei soltanto ricordare un ultimo punto, che però è particolarmente significativo, cioè che il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato all'unanimità un ordine del giorno analogo, con i medesimi contenuti e soprattutto con il medesimo "Impegna", negli ultimi scampoli della passata consiliatura.
Voglio rimarcare che lo ha approvato all'unanimità, anche con il voto favorevole di alcuni Consiglieri che siedono oggi nei banchi della maggioranza ed anche della Giunta.
Penso che il bilancio che abbiamo approvato, al di là delle polemiche, è un segnale del fatto che aumentano complessivamente le risorse su questo tipo di intervento e la comune intenzione di proseguire. Dobbiamo farlo però con un quadro condiviso e soprattutto con un quadro regolamentare sul merito.
Mi dica, Presidente, se devo mandare via mail questa piccola modifica che mi aveva suggerito la Segreteria dell'Assessore Caucino o come devo fare.



PRESIDENTE

Se la invia via mail è meglio, così teniamo sempre libera la chat per le presenze e per le richieste di intervento.
Ordine del giorno n. 234 "Riconvertire gli stabilimenti della ex Embraco per la produzione di materiale sanitario" presentato da Grimaldi, Magliano Valle, Sarno.
Ordine del giorno n. 228 "Emergenza COVID-19, disposizioni per la protezione dei lavoratori, delle lavoratrici delle filiere produttive essenziali e dei sanitari" presentato da Grimaldi, Magliano, Salizzoni e Giaccone.
Su tali ordini del giorno il Consigliere Grimaldi era già intervenuto nella precedente discussione generale. Per cui, si ritengono illustrati.



GRIMALDI Marco

Esatto, Presidente. Li ho già illustrati.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 211 "Predisposizione di un nuovo programma di finanziamento a favore dei Consorzi per la gestione dei rifiuti urbani" presentato da Bertola, Disabato, Sacco, Martinetti, Frediani.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno, sempre collegato al bilancio, anche se non strettamente collegato all'emergenza COVID; ma è chiaro che porta ad alcune riflessioni relative al momento che stiamo vivendo e a ciò che si può e si deve fare per uscire da un'emergenza, che sarà anche di tipo economico finanziario, e quindi su dove indirizzare gli investimenti.
Prima di illustrare l'ordine del giorno faccio solo notare che circa due settimane fa sono stato contattato dall'Assessorato e mi sono reso disponibile a fare alcune modifiche che potessero portare all'approvazione di questo atto di indirizzo. Nello specifico, si trattava dello stralcio del primo dei due impegni e della modifica del secondo impegno. Se non che aspettavo un messaggio, una mail (anche solo di due righe) che specificasse la modalità con la quale dovevo modificare il secondo degli impegni, e non ho ricevuto nulla. Quindi, vorrei un attimo capire dall'Assessore. Perch lo dico in maniera molto pacata - se non c'è la volontà di approvarlo chiaramente è inutile che io proceda con delle modifiche.
Questo atto di indirizzo riguarda la gestione dei rifiuti nella nostra Regione. Siamo andati a vedere le disponibilità residue delle somme incassate nelle annualità 2017-2019, con riferimento all'articolo 38 della legge regionale n. 1/2018, che disciplina la governance dei rifiuti nella nostra regione. La previsione di entrata per gli anni 2020, 2021 e 2022 è di circa 12 milioni (secondo il bilancio previsionale).
Nell'atto d'indirizzo chiediamo di dare copertura finanziaria ai progetti ammissibili relativi al secondo bando 2019-2020 in favore dei Consorzi di bacino e di predisporre un nuovo programma di finanziamento a favore dei Consorzi per raggiungere gli obiettivi della pianificazione regionale, ovvero gli obiettivi del nostro Piano rifiuti, finanziando in modo prioritario azioni che permettano di riorganizzare i servizi di raccolta, per un passaggio totale dalla raccolta stradale alla raccolta domiciliare e l'estensione della tariffazione puntuale in tutte le frazioni; ciò in modo da estendere in tutto il Piemonte la tariffazione puntuale, che chiaramente è uno strumento per incentivare le buone pratiche nella gestione dei rifiuti.
Perché prima dicevo che questo, pur essendo un atto legato prettamente al bilancio di previsione, poi fa sì che ci siano anche delle riflessioni allargate al momento? Ritengo che ormai sia impossibile scollegare qualsiasi atto o proposta o iniziativa dal momento in cui viviamo.
Chiaramente, la gestione dei rifiuti, oltre che essere un'attività essenziale e di tipo pubblicistico - perché, ovviamente, ci vuole un soggetto pubblico che tolga i rifiuti dalle strade e che li gestisca in qualche modo - è anche una leva o un canale attraverso il quale permettere degli investimenti che possano portare ad una gestione corretta anche dal punto di vista della tutela della salute dei cittadini, oltre che una crescita economica, nuovi posti di lavoro e uno sviluppo dell'economia circolare.
Lo dico, perché l'impressione che ho avuto nelle ultime due settimane è che il momento difficile che stiamo vivendo stia dando origine ad atteggiamenti un po' reazionari da parte della Giunta; atteggiamenti che tendono a fermare un cambiamento; atteggiamenti che, partendo dall'emergenze che sicuramente c'è, si portano in realtà più avanti, ma andando indietro, nel tentativo di fermare un cambiamento che è già in atto. L'abbiamo visto quando l'Assessore Tronzano ha fatto un riferimento alla possibilità/probabilità di voler fermare la transizione verso la mobilità elettrica; l'abbiamo visto anche negli ultimi due giorni, quando abbiamo risposto con un comunicato stampa a delle affermazioni dell'Assessore Marnati che dicevano che in Piemonte servirebbero due inceneritori in più.
Chiaramente, questo è un momento difficile anche per la gestione dei rifiuti, perché viste le limitazioni imposte giustamente dai DPCM, si mettono in difficoltà o si fermano alcune attività. Ma tra poco ci sarà una fase 2, nella quale, poi, alcune attività, specie le più importanti, si potranno portare avanti.
Secondo il Piano rifiuti vigente c'è un inceneritore unico nella Regione (quello del Gerbido) e non ne servono altri in Piemonte. È un Piano rifiuti che grazie a noi - quindi grazie al nostro emendamento - dà anche uno sguardo al futuro: perché dice che non solo per ora quello è l'unico inceneritore, ma che alla fine del ciclo di vita del contratto di servizio di quell'inceneritore, la Regione si dovrà mettere in condizione di non avere più inceneritori di rifiuti e di trattare i rifiuti in modo diverso rispetto all'incenerimento.
Quindi, adesso, non possiamo passare da quella situazione ad un contesto in cui si dice: "Signori, servono altri due inceneritori in più".
I momenti di crisi devono servire ad accelerare delle transizioni, e non a fermarle; anzi, visto che spesso le crisi portano a grandi investimenti pubblici, questi investimenti devono consentire di portare avanti il progresso e far sì che lo sviluppo sia non solo sostenibile, ma capace di portare la nostra Regione al pari delle altre Regioni d'Europa! Questi investimenti non devono portare indietro la nostra Regione e creare ulteriore arretratezza; devono servire a rimanere allineati! Come dicevo non è l'oggetto dell'ordine del giorno, ma è chiaro che il tema ci porta anche a queste riflessioni.
Tornando invece sul contenuto dell'ordine del giorno, parliamo della gestione ordinaria, quindi del portare avanti, anno per anno, gli obiettivi del Piano rifiuti. Gli impegni sono quelli che ho elencato prima; quindi confermo la mia disponibilità anche ad apportare eventuali modifiche.
Tuttavia, come dicevo, in due settimane non mi è arrivato nulla da parte dalla Giunta regionale.
Grazie, ho concluso.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 212 "Per una reale libertà di educazione" presentato da Magliano.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 212.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questo è un ordine del giorno che, evidentemente, non parla di futuro né di emergenza COVID. Ma mai come oggi appare chiaro a tutti che è necessario iniziare a pensare a quale sarà futuro della nostra Regione e soprattutto, quale sarà la possibilità di futuro e di "ascensore sociale".
La scuola è, oggettivamente, l'unico ascensore sociale ancora previsto in questo Paese; occorre dunque pensare a come dare forza a quel pezzo del nostro sistema di istruzione che rappresenta, a buon titolo, la parte assolutamente effettiva e integrante dell'offerta fornita dallo Stato.
Ricordo che il sistema paritario è fondamentalmente riconosciuto dalla legge n. 62/2000 dell'allora Ministro Berlinguer e, di fatto, riconosce la funzione pubblica del sistema paritario. Dal 2000 in poi lo Stato italiano ha iniziato ad occuparsi della materia, peraltro in ritardissimo nonostante vi siano stati Governi che, a loro dire, erano a favore della libertà di educazione e della scelta educativa da parte delle famiglie.
Come ho detto, lo Stato ha iniziato ad occuparsene nel 2000 e la Regione Piemonte, prima nel 2007 e poi ancora nel 2016, interviene su questo tema, creando inizialmente la figura del "buono scuola" successivamente sostituita dal cosiddetto "voucher", che, fondamentalmente è la possibilità per le famiglie di poter mandare i figli in una scuola paritaria (parliamo, quindi, di un servizio pubblico a gestione privata) con un aiuto da parte della Regione. Nel 2016 c'è poi stata una modifica che ha previsto una serie di fasce ISEE, per consentire alle persone di poter accedere al voucher di frequenza.
Sostanzialmente, l'ordine del giorno chiede a questa maggioranza maggioranza che su questo tema si è espressa più volte, sia rispetto alle posizioni politiche assunte in campagna elettorale, sia sui programmi elettorali delle forze che oggi la compongono, tutte favorevolissime al mondo della parità scolastica e della libertà di educazione - di far sì che siano i genitori a decidere chi dovrà formare ed educare i propri figli.
Poiché ho già sentito un campanello d'allarme in fase di bilancio, laddove sono stati bocciati quei due emendamenti con cui si chiedeva di aggiungere risorse, oggi ripropongo questo ordine del giorno che, a mio giudizio dovrebbe trovare un consenso, perché si riferisce all'anno scolastico 2020/2021. Cosa chiede? Chiede un aumento della possibilità di presentazione delle domande in base all'ISEE, quindi famiglie che hanno un ISEE più alto, sapendo benissimo - e i colleghi lo sanno bene - che oggi tutta la riforma dell'ISEE, di fatto, ha reso meno vantaggiosa la certificazione dello stato economico e patrimoniale di una famiglia. Questo è il primo dato.
Il secondo dato parte da 26 mila - che è quello previsto oggi - a 40 mila.
Si chiede di arrivare, per l'anno 2021/2022 (quindi neanche 2020/2021), ad una dotazione, che oggi è di circa 4 milioni, a quasi 8 milioni. Questo lo chiedo perché, mai come oggi, dobbiamo immaginare quale sarà l'offerta formativa per i nostri giovani, giovani che si devono formare, e lo dovranno fare nel modo migliore. In particolare, si garantisce libertà ai genitori - libertà prevista dalla Costituzione - di scegliere dove far educare e formare i propri figli.
Questo lo dico perché, a mio giudizio, non è mai stato un problema di fascia economica, anche perché quelle famiglie pagano due volte la scuola: la pagano sia con la tassazione generale sia pagando le rette. Ho provato dunque a porre questo obiettivo, che è un obiettivo sfidante, ma è presente nei programmi elettorali di questa maggioranza. Oggettivamente, oggi sarei stupito se in questa fase, parlando appunto di 2021/2022 (quindi tra un anno e mezzo, quando saremo, come tutti ci auguriamo, a crisi virus ormai superata) si potesse dare questo segnale.
Mi auguro che questa nuova legislatura, questa nuova maggioranza, tra un anno e mezzo possa portare queste soglie più alte, portando più risorse per questa scelta, sapendo che, in questa fase, le scuole paritarie stanno cercando un aiuto perché sono in crisi tanto quanto altri comparti. So che in Parlamento c'è una serie di emendamenti, tra cui la deducibilità completa della retta, piuttosto che l'intervento del Governo per un aiuto sul comparto 03/06.
Questo è il mio ordine del giorno: un'idea di società, cioè la Regione sostiene la libertà di scelta educativa delle famiglie e lo fa in una programmazione molto lunga, tra un anno e mezzo. Mi rivolgo ai colleghi di maggioranza, con i quali spesso si è discusso di questa opportunità, che a mio giudizio non può essere negata, soprattutto perché prevista nei programmi elettorali di chi ha vinto le elezioni.
Questo è il mio intervento. So benissimo che negli anni passati, e in quello concluso, i voucher per la frequenza sono stati tutti utilizzati.
Questo vuol dire che c'è una domanda ed è una domanda che deve trovare maggiore offerta, dal punto di vista delle risorse della Regione e anche dal punto di vista della tassazione ISEE, cercando di includere più famiglie possibili. Ciò perché, a mio giudizio, il diritto di educare e formare i propri figli è un diritto costituzionale che, per assurdo dovrebbe addirittura prescindere dallo stato patrimoniale ed economico proprio perché chi più guadagna e ha più risorse più è tassato, per cui con la sua tassazione va a sostenere la fiscalità generale del Paese, quindi anche l'istruzione erogata dallo Stato all'interno del sistema pubblico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.



PRESIDENTE

Esame ordine del giorno n. 213 "Riapertura del Castello di Valcasotto" presentato da Bongioanni, Marrone, Nicco e Valle.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 213.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Un saluto a lei, a tutti i colleghi, a tutto il personale che ci sta assistendo e, ovviamente, a chi è in ascolto.
Prima mi ero permesso una battuta in chat sul legame fra l'ordine del giorno di cui sono primo firmatario e l'emergenza COVID.
L'apertura di un bene culturale come il Castello di Valcasotto che, di fatto, è proprietà della Regione Piemonte, oggi diventa quanto mai di attualità; soprattutto alla luce delle risultante della Commissione congiunta di ieri tra la III e la VI, con all'o.d.g. l'audizione dei Presidenti delle Aziende Turistiche Locali, le nostre partecipate che organizzano e promuovono il turismo, e poi un confronto con l'Assessore Poggio. Che cosa è emerso? È emerso quanto ho già ribadito più volte in questa sede: noi abbiamo un comparto, quello del turismo e della cultura che oggi è completamente chiuso (come anche quello dello sport) e ha fatturato zero. Tra l'altro, è il comparto sul quale pesano le più grosse incertezze, perché non si sa né quando né come potrà riaprire.
Nella discussione di ieri ho affrontato anche il discorso che non si potrà pensare al turismo che c'era prima dell'emergenza; dovremo guardare, quanto meno per i primi mesi, a un turismo di prossimità, nelle aree dove la comunità è a contagio zero, sperando di arrivarci anche noi e che finalmente anche in Piemonte cominci il decremento dei contagi.
In una nota che ho distribuito stamattina a tutti i Commissari presenti ieri, gli Osservatori internazionali prevedono in Italia una discesa del turismo del 70%; addirittura alcuni aumentano ulteriormente questo dato al 90% a fine 2020. Siamo dunque di fronte a una situazione di assoluta criticità legata all'emergenza, per cui ripeto l'appello fatto già "n" volte: le aziende turistiche, come quelle culturali e sportive, hanno bisogno di denaro; vivono sul denaro circolante, hanno un'autonomia di vita di 30-60 giorni e quindi, se noi non riusciamo a intervenire, come Regione Piemonte, le loro prospettive di vita aziendale si riducono allo zero.
Castello di Valcasotto. Il Castello di Valcasotto sorge nel Comune di Garessio, che è uno dei focolai dell'emergenza COVID in provincia di Cuneo ma che è stata gestita con una capacità straordinaria, un modello che bisognerebbe studiare, perché potrebbe fare scuola. Il Sindaco è un mio caro amico, Ferruccio Fazio, ex Ministro della sanità, che ha fatto tesoro dei suoi trascorsi per gestire, in un modo completamente diverso e unico quanto meno nel panorama piemontese, la criticità del suo Comune.
La riapertura del Castello potrebbe essere funzionale a una ripresa economica di un territorio già di per sé svantaggiato, proprio nel momento in cui bisogna sostenere una certa tipologia di imprenditoria, alla fine dell'emergenza. In questo percorso, sono stato accompagnato - e lo ringrazio - dal Vicepresidente della VI Commissione, Daniele Valle, con il quale il 25 ottobre abbiamo effettuato un sopralluogo presso la Reggia di Valcasotto, alla presenza del Sindaco Fazio, del Presidente della Comunità montana, Franco Borgna, del Prefetto di Cuneo e di tutti i rappresentanti del mondo produttivo della Provincia di Cuneo.
Abbiamo un bene culturale chiuso da dieci anni, di proprietà della Regione Piemonte, sul quale sono stati investiti, a partire dalla Giunta Ghigo, 12 milioni di euro. Già solo questo è una riflessione obbligata del fatto che occorra riaprirlo, dopo tutti questi investimenti. Ad oggi, da parte del settore patrimonio, sono in essere due azioni, per un totale di tre milioni e 600 mila euro, che riguardano il recupero di una cappella reale e il restauro dell'ala sud del castello.
Durante il sopralluogo, abbiamo verificato che l'ala nord del castello, con qualche piccolo intervento, potrebbe essere rimessa alla fruizione del pubblico, con le conseguenti ricadute economiche e occupazionali, in termini di attrattività che un bene culturale di quel livello pu esercitare. Teniamo conto che siamo sul crinale del confine ligure, quindi ritorno al discorso che facevo in apertura rispetto ad un turismo all'indomani della fine dell'emergenza epidemiologica; questo può essere sicuramente un bacino di interesse assoluto ed essere propedeutico ad attrarre visitatori, in un territorio che peraltro sta subendo lo spopolamento progressivo che vivono alcune aree montane.
Nei confronti avvenuti, a seguito del sopralluogo, con la dottoressa Facipieri, che ringrazio, e con tutti i funzionari del settore tecnico e del settore patrimonio che mi hanno accompagnato in questo percorso, è stato previsto un cronoprogramma di lavori per rendere fruibile l'ala nord del castello che - emergenza COVID permettendo - vedrà la fine dei lavori il giorno 15 del mese di maggio. Pertanto, è fruibile solo l'ala nord mentre - come dicevo - sull'ala sud, grazie a dei finanziamenti POR-FESR saranno in atto, per almeno due anni, una serie di interventi di recupero.
L'apertura del castello è possibile già nel mese di giugno, sempre emergenza permettendo. Sono stato a fare un sopralluogo alla Fondazione Centro Conservazione e Restauro di Venaria, dove sono presenti tutti gli arredi del castello restaurati e si aspetta di poterli riposizionare dove sono stati raccolti.
Nel bilancio previsionale sono ampiamente previste le risorse necessarie per rendere accessibile al pubblico questo bene di nostra proprietà, sia per quanto riguarda le visite sia per quanto riguarda le manifestazioni, in modo da richiamare numeri importanti di persone.
La richiesta è di impegnare la Giunta regionale a finanziare la riapertura e il guardianaggio del castello, come richiesto dal Settore patrimonio.
Inoltre, riuscire a renderlo fruibile già a partire dall'estate 2020 o appena ce ne saranno le condizioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni.
La parola all'Assessore Chiorino, sull'ordine del giorno n. 212.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
In merito all'ordine del giorno n. 212, condivido sicuramente i concetti che ne stanno alla base: questa mattina, c'è stato un incontro con il Ministro Azzolina, in cui si chiedevano (per riprendere un po' l'intervento del Consigliere Magliano) dei fondi integrativi per tutto il sistema della scuola, comprendendo anche le scuole paritarie, che hanno sicuramente bisogno di essere supportate riguardo alla dotazione di device e la possibilità di un'adeguata didattica a distanza.
Pertanto, in termini concettuali, è assolutamente condivisibile quanto chiesto nel documento. Il problema, ad oggi, si pone in termini di responsabilità rispetto alla crisi e all'emergenza che stiamo vivendo. Di conseguenza, in questo momento diventa oggettivamente difficile, per quanto tutti noi auspichiamo che l'emergenza finisca quanto prima e ci possa essere una ripresa altrettanto veloce. Stiamo considerando (e ce l'ho ben presente) il prossimo anno scolastico, quindi il 2021/2022, per capire quale potrà essere, in modo serio, preciso e puntuale, la programmazione di tutti i fondi a disposizione della Regione anche in questi termini.
Io chiederei di discutere questo ordine del giorno nel momento in cui riusciremo davvero a capire che siamo usciti dalla crisi, qual è la situazione, a quel punto, del bilancio della Regione e da lì fare una programmazione seria e puntuale per, nel momento in cui sarà possibile includere anche quanto richiesto dall'ordine del giorno.
Con queste motivazioni, chiedo l'astensione, ad oggi, dell'esame del documento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino per le precisazioni.
Ordine del giorno n. 214 Modifiche all'articolo 8 della legge regionale 23 settembre 2003, n. 23". presentato da Mosca, Preioni, Fava, Gagliasso Cane, Perugini, Nicotra e Cerutti.
La parola al Consigliere Mosca per l'illustrazione.



MOSCA Michele

Grazie, Presidente ...



(Audio mancante o non comprensibile)



MOSCA Michele

. Mi sentite?



PRESIDENTE

La sento male.



MOSCA Michele

Si sente male?



PRESIDENTE

Sentiamo a scatti, Consigliere Mosca. Se vuole provare a uscire e ricollegarsi, come hanno fatto altri Consiglieri e come ha fatto la Consigliera Canalis, passerei all'ordine del giorno n. 216; poi riprendiamo il suo documento. Per economia dei lavori.



MOSCA Michele

Va bene.



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 216 "Stanziamento dei fondi necessari allo sviluppo dell'Accordo di programma per rilanciare il settore Termale di Acqui Terme" presentato da Sacco, Bertola, Frediani e Disabato.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

L'ordine del giorno n. 216 ha come oggetto lo stanziamento dei fondi necessari allo sviluppo dell'Accordo di programma per rilanciare il settore termale di Acqui Terme.
Si tratta di un tema affrontato in Consiglio anche negli anni passati, in quanto la cessione delle quote da parte di Finpiemonte Partecipazioni, che aveva una quota parte della società Terme di Acqui, ha comportato un disinvestimento da parte della Regione Piemonte all'interno del settore termale acquese.
Considerato che tale disinvestimento ha portato un aumento delle risorse in capo al gruppo Regione Piemonte, con questo ordine del giorno si chiede un incremento dei fondi stanziati per l'Accordo di programma, che ricordo essere di 500.000 euro, sul periodo 2019/2021, così suddivisi: 200.000 euro per l'annualità 2019; 100.000 euro per il 2020 e 200.000 euro per il 2021.
Poiché l'alienazione delle quote di Finpiemonte Partecipazioni ha portato alle casse regionali diversi milioni di euro, si chiede un incremento di questo Accordo di programma, per andare incontro alle esigenze di un settore turistico che, purtroppo, in questi ultimi anni ha risentito di una forte contrazione.
Ricordo ai colleghi Consiglieri, nel caso in cui non avessero seguito la vicenda, che successivamente a questa alienazione di quote ci sono state un po' di difficoltà riguardanti il rilancio dei servizi che, con molta fatica, si sta comunque cercando di riportare, seppure non al livello di qualche decina di anni fa, ad una situazione che possa dare un forte supporto al rilancio di questa zona del Piemonte. Parliamo di Acqui Terme ma parliamo anche di tutta una serie di centri che vivono intorno al settore termale acquese, non solo legato alle proprietà terapeutiche delle terme, ma anche a un'impostazione turistica di quello che può essere il turismo termale, anche puramente ludico.
Comunico che ho avuto diversi contatti con l'Assessorato in merito alla modifica dell'impegno, in quanto avevo chiesto una cifra particolare, ma mi è stato domandato di inserire, da una parte, la possibilità di modificare l'Accordo di programma, per incrementarlo, e un secondo punto in cui si chiede non la modifica, ma proprio l'incremento delle risorse da stanziare a questo Accordo di programma.
Fra l'altro, Presidente, considerato che l'altra volta abbiamo comunicato la modifica degli impegni sulla chat, vorrei sapere a quale indirizzo dovrei inviare la modifica dell'impegno.



PRESIDENTE

Grazie.



SACCO Sean

Presidente, dicevo, poiché devo comunicare la modifica dell'impegno, vorrei sapere qual è la procedura corretta da seguire.



PRESIDENTE

La procedura corretta prevede di inviare la modifica via e-mail all'Ufficio Aula, così è più veloce e precisa; se la inserite in chat o tramite WhatsApp, si rischia di perderla.



SACCO Sean

Comunico che ho già provveduto a inviare la modifica relativa al documento successivo, che illustrerò quando mi darà la parola.



PRESIDENTE

Grazie.
Ordine del giorno n. 217 "Biomonitoraggio umano della popolazione residente presso il Polo chimico di Spinetta Marengo, Alessandria" presentato da Sacco, Bertola, Disabato.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 217, presentato dal Consigliere Sacco.
La parola al Consigliere Sacco, per l'illustrazione.



SACCO Sean

Quest'ordine del giorno ha come oggetto il Biomonitoraggio umano della popolazione residente presso il Polo chimico di Spinetta Marengo Alessandria".
Facendo una minima panoramica sulla questione, parliamo di PFAS, cioè sostanze perfluoroalchiliche, composti organici formati da una catena alchilica, che hanno ormai un grande impiego a livello commerciale purtroppo sono giunte agli onori della cronaca per tutta una serie di casi sia qui in Piemonte, ma anche e soprattutto nel Veneto. Si sono infatti verificati gravi accumuli di queste sostanze all'interno del sangue dei residenti vicini ai poli chimici o, comunque, che sono venuti a contatto con sostanze contaminate, in quanto questi sono composti chimici prodotti dall'uomo e pertanto non presenti naturalmente nell'ambiente. Sono stabili e impermeabili all'acqua, per cui, grazie alle loro caratteristiche.
vengono utilizzati in prodotti industriali e di consumo per aumentare la resistenza alle alte temperature, grassi e acqua, di tessuti, tappeti e abbigliamento, rivestimenti di carta ad uso alimentare; quindi, come dicevo, hanno un grosso impiego, motivo per cui sono diversi gli interessi legati alla produzione di questi composti.
Già dal 2006 la Direttiva dell'Unione Europea aveva previsto restrizioni nella produzione e nell'utilizzo dei PFOS. Il PFOS è incluso nell'Allegato XVII del Regolamento 1907-2006 tra le sostanze vietate e dal 2020 anche il PFOA non dovrà più essere prodotto o commercializzato.
Per quanto riguarda la questione legata alla popolazione di Spinetta Marengo, l'anno scorso, è stata pubblicata un'indagine epidemiologica che evidenziava tutta una serie di incrementi legati alla mortalità per alcune malattie. Considerate che non c'è ancora stato uno studio sulla correlazione, ma semplicemente uno studio epidemiologico su quelli che sono gli incrementi del fattore di rischio all'interno della popolazione residente intorno al polo chimico. Ricordo che, in questa indagine epidemiologica, sono stati esclusi sia i lavoratori dei poli chimici che i lavoratori della Michelin, quindi diverse attività dislocate sul territorio.
Nel gennaio del 2019, una delle società stanziate nel polo chimico ha trasmesso una comunicazione di modifica AIA per la conversione di impianti esistenti all'utilizzo per le fasi terminali del processo di sintesi del cC6O4 in soluzione acquosa basificata. Il cC6O4 è sempre un composto PFAS un composto nuovo, con una catena ridotta. Questo composto, da alcuni studi che sono stati presentati inizialmente, sembrerebbe più stabile, ma non ci sono studi a livello di Enti di ricerca finalizzati unicamente a quelli che possono essere gli impatti negativi di questo nuovo PFAS sia sull'ambiente ma soprattutto sul corpo umano.
Considerato, inoltre, che nel 2019 ARPA ha incrementato i monitoraggi sui PFAS, fino ad arrivare a 15 composti, che sono attualmente oggetto di analisi, comprensivi anche di questo composto cC6O4, che ha generato particolare attenzione e preoccupazione negli ultimi tempi, proprio perch sono state riscontrate delle significative quantità, addirittura nel fiume Po.
Nei punti di monitoraggio individuate sono state registrate 9 positività per questa sostanza: in provinciale di Alessandria, 4 campioni prelevati da giugno a settembre per il punto di prelievo del fiume Bormida a valle dello scarico del Polo chimico e 5 campioni prelevati da giugno a ottobre per il punto di prelievo nel fiume Po a valle della confluenza Tanaro-Bormida con delle rilevazioni importanti.
Considerato che poco si sa di questa sostanza, è estremamente importante capire se una produzione industriale abbia un impatto negativo o meno sulla salute delle persone, perché è sì importante l'aspetto economico, ma in una bilancia degli interessi da proteggere, sicuramente viene prima la salute.
Proprio perché sono state effettuate una serie di azioni preventive attraverso questa indagine epidemiologica, si è rilevato un forte incremento di alcune patologie. Poiché non si sa, almeno non è stato presentato uno studio sulla correlazione e visto che s'intende passare alla produzione industriale anche di questo nuovo composto (fino adesso la produzione era sperimentale, minima), questa VAS andrebbe a incrementare la possibilità di produzione di questo composto.
Pertanto, si chiede di valutare la possibilità di prevedere le risorse necessarie a compiere ogni azione utile al fine di predispone un biomonitoraggio umano rivolto alla popolazione residente in Spinetta Marengo e nei pressi del polo chimico, esteso a tutte le fasce d'età e ai lavoratori residenti, anche in collaborazione con Enti, Istituti di ricerca e Università e, soprattutto, l'assoluta trasparenza dei risultati del monitoraggio, di cui sopra.
Questo penso sia il minimo che si possa fare, per tutelare la popolazione soprattutto, per valutare l'evoluzione dello stato di salute delle persone e, magari, intervenire nel caso in cui ci fossero delle evidenze che comportino una preoccupazione o un impatto negativo sullo stato di salute delle persone. Certo è che, se non si fanno i controlli, è molto difficile fare una valutazione oggettiva sul reale impatto di tutta una serie di sostanze.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ordine del giorno n. 214 Modifiche all'articolo 8 della legge regionale 23 settembre 2003, n. 23". presentato da Mosca, Preioni, Fava, Gagliasso Cane, Perugini, Nicotra e Cerutti.
La parola al Consigliere Mosca, sull'ordine del giorno n. 214.



MOSCA Michele

Possiamo riprovare, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, la sento. Prego.



(Audio mancante o non comprensibile)



MOSCA Michele

. anche meno, infatti. Seguirò le istruzioni.
Come stavo dicendo prima .



(Audio mancante o non comprensibile)



MOSCA Michele

. a Roma del Gruppo della Lega, a mio avviso complementare a misure che abbiamo approvato con il bilancio ed in particolare la misura relativa all'esenzione del pagamento del bollo per le nuove immatricolazioni di veicoli meno inquinanti.
Stavo dicendo che nello scorso Consiglio regionale un Consigliere ha criticato questa misura, dicendo che ormai era diventata una misura secondaria, che c'erano altre emergenze e si sarebbe dovuto tenerne conto in maniera diversa.
In verità io ritengo che un'autovettura che viene assicurata, che è un incentivo a nuove immatricolazioni, sia anche di speranza in un periodo come questo.
Ritengo che chi si occupa di immatricolazioni, noleggiatori a lungo termine, parchi auto aziendali ecc. terranno in considerazione questa misura tra le condizioni che vengono rilevate per effettuare gli acquisti quella che noi abbiamo richiamato più volte, è l'esenzione del bollo. Ove è possibile queste persone verranno ad immatricolare automobili in Piemonte quindi aiuteranno l'economia dell'Automotive che, come sappiamo, è ancora un settore trainante per quanto riguarda l'economia del Piemonte.
Tornando, invece, al tema strettamente legato all'ordine del giorno, la nostra norma di riferimento è la legge regionale n. 23 del 23 settembre 2003, in particolare il comma 2 dell'articolo 8, che prevede che gli autoveicoli che abbiano compiuto 20 anni dalla data di immatricolazione sono assimilati ai veicoli ultratrentennali ovvero le autovetture che godono della figura di auto storiche. Le stesse hanno diritto al pagamento della quota di bollo nella misura ridotta pari a 30 euro.
Successivamente è intervenuta la Legge 30 dicembre 2018, n. 145 che all'art. 1, comma 1048 prevede che gli autoveicoli e motoveicoli di interesse storico e collezionistico con anzianità di immatricolazione compresa tra i venti e i ventinove anni in possesso del CRS, cioè del Certificato di Rilevanza Storica, quindi non stiamo parlando, tout court di tutte le automobili immatricolate di età compresa tra i venti e i ventinove anni, ma solamente quelle che hanno il CRS e, qualora questo riconoscimento fosse riportato sul libretto di circolazione, sono assoggettate al pagamento del bollo in misura ridotta nella quota parte del 50% di quello dovuto. Ora, rilevato che il collezionismo dei veicoli compresi tra i 20 ed i 29 anni di età è in continuo aumento in particolare tra gli appassionati più giovani che spesso li acquistano per conservarli restaurarli seguendo i dettami dell'originalità e guidarli solo in occasioni particolari. Di queste autovetture non viene fatto un uso continuativo e quotidiano, bensì vengono utilizzate solo in occasioni particolari, nella fattispecie in occasioni di raduni o passeggiate a titolo non competitivo.
Per questi motivi ritengo che queste autovetture - parliamo di autovetture e di motoveicoli immatricolati nel decennio degli anni '90 - meritino di essere salvaguardate e tramandate nel futuro. E non semplicemente considerate, come può avvenire in questo particolare modo, alla stregua di qualsiasi auto o motociclo vecchio, ormai sottoposti ai limiti della circolazione dettati dalle norme antinquinamento e molto spesso avviate alla demolizione.
Ricordiamo che il Piemonte è stato ed è tuttora la culla dell'autovettura italiana e, nell'ultimo secolo, ha dato vita a modelli che sono diventati simbolo di emancipazione per il nostro Paese; modelli che spesso sono stati, e sono tuttora, all'avanguardia e hanno fatto scuola in tutta Europa. Mi riferisco, a titolo esemplificativo, ad esempio alla FIAT Coupè 20V Turbo oppure all'Alfa Romeo GTV avanti anni luce rispetto alle concorrenti di quegli anni e che ancora oggi ha una linea all'avanguardia da cui poi è nata la spider. Penso all'innovazione tecnologica del common rail, che risale agli anni '90 ed è stato poi applicata a tutti i motori diesel, ad esempio del Gruppo Fiat, con la dicitura JTD.
Vedete che queste sono innovazioni particolari che non possono assolutamente essere dimenticate perché fanno parte della storia della nostra regione.
Tra l'altro, bisogna ricordare che il mercato dell'auto d'epoca muove un indotto non indifferente, composto da piccoli artigiani, siano essi carrozzieri, meccanici, gommisti, tappezzieri, elettrauti che, spesso e volentieri, manualmente contribuiscono al ripristino e al mantenimento di questi veicoli, generando a loro volta occupazione e profitto.
Accennavo prima che queste autovetture vengono utilizzate solo in casi particolari; ebbene, anche questo è un aspetto che non va sottovalutato.
Sempre più spesso, vengono organizzati eventi e raduni che contribuiscono a diffondere la cultura del turismo nella nostra regione, generando, a loro volta, profitto per ristoranti e alberghi e, allo stesso tempo, permettendo di conoscere le eccellenze del Piemonte.
Alla luce di tutti questi aspetti che, è chiaro, in un momento di crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo possono sembrare secondari, ma guardando al domani, guardando al futuro, quindi guardano alla ripresa di una vita normale che tutti noi auspichiamo possa arrivare il prima possibile, il Gruppo della Lega chiede l'impegno per modificare l'articolo 8 della legge regionale del 23 settembre 2003, affinché tutti i veicoli compresi in una data di immatricolazione dai venti ai ventinove anni possano godere della riduzione del bollo ovvero del pagamento di una quota fissa pari a 50 euro.
Devo dire, concludendo, che questo è un impegno economico ridotto per la Regione Piemonte. Ricordo che stiamo parlando di quei veicoli che hanno un particolare interesse storico, che sono dotati del CRS, poiché non è nostro interesse, non me ne vogliano i possessori della Punto 55, tutelare indistintamente tutti i veicoli, ma tutelare quei veicoli che invece hanno fatto la storia del nostro territorio e hanno fatto la storia della nostra Nazione .



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mosca.
Ordine del giorno n. 220 "Sostegno al comparto del micro e piccolo commercio" presentato da Disabato, Sacco, Frediani, Martinetti, Bertola.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 220.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Con l'ordine del giorno n. 220 collegato al bilancio vorrei fare una premessa. Ovviamente, per permettere lo svolgimento dei lavori del bilancio, molti di noi, praticamente tutti i Consiglieri dell'opposizione hanno rinunciato ad illustrare i propri emendamenti al bilancio.
Avevo scritto questo ordine del giorno collegandolo anche ad un discorso relativo allo stanziamento di fondi, ma poi il discorso è saltato.
Improntiamo l'ottica di questo ordine del giorno in visione futura, magari prevedendo delle risorse in più in assestamento di bilancio riguardo alla formazione degli operatori commerciali.
Nelle Commissioni consiliari, che si sono svolte prima dell'emergenza Coronavirus sul tema del bilancio, avevamo sottolineato l'esigenza di stanziare congrui fondi per il finanziamento di questi corsi di formazione.
C'era stata anche una sorta di riflessione insieme all'Assessorato, perch so che a breve, o comunque il prossimo anno, partiranno i DUC per il commercio e questi strumenti prevedono anche la formazione. Però, ritenevo opportuno finanziare in modo sostanzioso il capitolo di bilancio relativo alla formazione degli operatori, proprio perché questi strumenti partiranno il prossimo anno. Avevamo pensato di aumentare il carico di bilancio di circa 50 mila euro, ma ovviamente adesso tutto questo discorso salta. In vista della ripartenza, è importante prevedere questo discorso sulla formazione, perché chiunque, navigando in rete o frequentando le pagine delle varie associazioni di categoria, avrà notato che in questo periodo c'è un'alta proposta, da parte di queste associazioni, di corsi di formazione organizzati dalle categorie per gli operatori commerciali, per quel che riguarda il discorso della concorrenza, per organizzare l'e commerce e tutto il sistema di consegna. Si tratta di nuovi strumenti e nuovi metodi di vendita.
Il discorso sulla formazione, in questo momento, è molto importante, perch gli operatori commerciali si trovano a vivere un momento di difficoltà. Se questo discorso fosse stato affrontato prima dell'emergenza, mi chiedo come sarebbe stata gestita, ad esempio, tutta la situazione a livello piemontese, non soltanto per quanto riguarda la possibilità degli operatori di attivarsi con dei canali di vendita nuovi e con metodi alternativi a quelli tradizionali ma, grazie a questa formazione, al potenziamento delle conoscenze nell'ambito delle vendite da mettere in atto in questa situazione che prevede dei restringimenti e delle limitazioni. Alcune attività sono state costrette a chiudere, ma hanno comunque mantenuto le consegne a domicilio. Chi ha potuto, si è organizzato; chi ha avuto gli strumenti per aggiornarsi e per strutturarsi ci è riuscito; altri, invece chiaramente fanno più fatica.
Per questo ritengo la formazione necessaria in un'ottica strutturale perché ora il comparto del commercio sta vivendo un'emergenza nell'emergenza. Questo lo dobbiamo sottolineare, perché prima dell'emergenza Coronavirus avevamo già chiesto la convocazione della III Commissione sul tema della crisi del comparto commerciale, chiedendo anche l'audizione di tutte le associazioni di categoria che ne avevano fatto richiesta per spiegare quali fossero le problematiche. Quindi, la crisi c'era già prima; ora non può che essere peggiorata.
Se ci si confronta con queste associazioni delle realtà commerciali e degli esercenti, ci si renderà conto che tutti quanti, quando si chiede loro: "Cosa vorresti prevedere per il tuo settore?", rispondono: "La formazione la conoscenza, l'aggiornamento e l'implementazione delle nuove tecniche di vendita, di marketing, di e-commerce e di tutto quello che ruota intorno a questa nuova frontiera". Ovviamente, tutto questo sia per fronteggiare l'emergenza attuale, ma anche per strutturarsi in un'ottica futura.
Per questo motivo speravo che ci fossero più risorse stanziate a bilancio di previsione. Abbiamo comunque accettato le proposte di modifica pervenute da parte della Giunta, che ho già trasmesso alla mail dell'ufficio Aula. Ho quindi preso atto delle richieste di modifica e le ho accettate. Speriamo nel prossimo futuro, magari in fase di assestamento, se sarà possibile, di avere qualche fondo in più, con la speranza che con la partenza dei DUC ci sia un buon finanziamento per questa voce di bilancio che riguarda la formazione degli operatori del commercio.
Inoltre, ci tengo a fare una piccola considerazione riguardo all'obbligo che arriverà per gli operatori commerciali. Mi riferisco all'obbligo (previsto a livello regionale) dell'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, cioè le mascherine. Quello che succede, però, è che gli operatori fanno fatica a reperirle. Ho letto alcuni articoli di giornale in cui il Presidente Cirio diceva che si sarebbe attivato con le associazioni di categoria per cercare di creare dei canali di distribuzione.
Personalmente, riterrei, invece, opportuno che questo canale di distribuzione venisse attuato tramite i Comuni e tramite la Protezione civile, perché li ritengo i canali ufficiali e più corretti. Spero che ci si attivi in tal senso, perché a fronte di un obbligo, la Regione deve mettere i propri operatori (in questo caso gli operatori commerciali) nelle condizioni di poter rispettare tale direttiva. Mi auguro che questo canale di distribuzione venga attivato tramite i Comuni e tramite le Amministrazioni, che stanno facendo grandi sforzi; penso che, ricevendo del materiale o un feedback della Regione in tal senso, si attiveranno quanto prima per distribuire il materiale.
La mia era soltanto una puntualizzazione, perché so che era stata fatta questa dichiarazione a mezzo stampa sul coinvolgimento delle associazioni di categoria; ritengo che sia opportuno, invece, che se ne occupino i Comuni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Sono terminate le illustrazioni degli ordini del giorno.
L'Assessore Tronzano aveva già iniziato ad esprimere il parere su una serie di ordini del giorno.
Sull'ordine del giorno n. 219 il parere era favorevole.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sull'ordine del giorno n. 219 il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 215 del Consigliere Gallo il parere è favorevole condizionato al fatto che si modifichi l'impegnativa limitatamente a "smart working" e "tavolo IRAP".
Sull'ordine del giorno n. 218, come illustrato dalla proponente Consigliera Frediani, il primo punto che recita: "a dichiarare lo stato di crisi .



(Audio mancante o non comprensibile)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

.istituisce. ad attivarsi con il Governo." , va bene. Sostituirei le parole "ad istituire un apposito codice IBAN" con le parole "un conto corrente dedicato a questo tipo di emergenza", secondo anche l'indicazione dell'Assessore Poggio.
Sull'ordine del giorno n. 222 del Consigliere Valle il parere è di astensione.
L'ordine del giorno n. 224 del Consigliere Rossi deve essere modificato. Mi pare che il Consigliere proponente abbia già apportato le modifiche; per volevo rileggerle, in modo da essere sicuro.
Il primo punto: "ad implementare il Piano regionale per emergenze sanitarie sulla base delle conoscenze ed esperienze maturate durante l'emergenza COVID-19, così da essere messi nella condizione di poter rispondere in maniera celere e strutturale ad eventuali future situazioni di emergenza".
Il punto 2: "ad attivarsi con il Governo affinché la formazione di personale sanitario diventi una priorità per i prossimi decenni, a partire dalle borse di studio per gli studenti specializzandi in Medicina, alle professioni infermieristiche e agli OSS".
Il punto 3: "a valutare il finanziamento di un numero sempre crescente di borse di studio regionali per studenti specializzandi in Medicina".
Il punto 4: "a valutare il rinnovo del Piano di assunzioni di personale sanitario in Regione Piemonte".
Il punto 5: "ad attivarsi con il Governo affinché le assunzioni straordinarie effettuate in questo periodo di emergenza possano trasformarsi anche parzialmente in assunzioni a tempo indeterminato".
Il punto 6: "a prevedere azioni straordinarie per consentire un recupero degli esami, delle visite e degli interventi rimandati durante l'emergenza Coronavirus .".



(Audio mancante o non comprensibile)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

. politiche di potenziamento della rete territoriale per evitare anche in futuro che tutto il processo di cura si concentri sugli ospedali".
L'ultimo punto: "a finalizzare il Progetto fascicolo sanitario elettronico.".
Un attimo solo: "a completare il Fascicolo elettronico Sanitario e forme di telemedicina in Regione".
Queste sono le modifiche attraverso le quali si esprime parere positivo all'ordine del giorno in oggetto. Spero di essere stato sufficientemente lento, cosicché il Consigliere Rossi sia riuscito a valutare le modifiche richieste.



ROSSI Domenico

Sì, Assessore.
Quando il Presidente mi concederà la parola, lo preciserò a verbale: in realtà, non so se devo esprimermi adesso o dopo.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Io preferirei successivamente.



ROSSI Domenico

Allora lo farò dopo, grazie.



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'espressione del parere della Giunta regionale sugli altri atti di indirizzo collegati al disegno di legge n. 68.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

In merito all'ordine del giorno n. 225, la Giunta esprime parere positivo, naturalmente con quella modifica che avevo chiesto, "anche attraverso eventuale consulenza di esperti in materia".
Relativamente all'ordine del giorno n. 226, il cui primo firmatario è il Consigliere Nicco, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
In merito all'ordine del giorno n. 229. Se non erro, però, c'è prima l'ordine del giorno n. 228: è corretto, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, sì.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

In merito all'ordine del giorno n. 228, il parere della Giunta regionale è favorevole, però è subordinato ad alcune modifiche già concordate con l'Assessore.
Relativamente all'ordine del giorno n. 229, il parere della Giunta regionale è favorevole.
In merito all'ordine del giorno n. 230, il cui primo firmatario è il Consigliere Stecco, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Relativamente all'ordine del giorno n. 231, il parere della Giunta regionale è favorevole.
Relativamente all'ordine del giorno n. 233, il parere della Giunta regionale è favorevole.
In merito all'ordine del giorno n. 235, il cui primo firmatario è il Consigliere Ruzzola, il parere della Giunta regionale è favorevole.
Dovrebbero essere terminati gli atti di indirizzo inerenti l'emergenza COVID, è corretto?



PRESIDENTE

Sì.
Mi scusi, sull'ordine del giorno n. 234, la Giunta regionale come si esprime?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

In merito all'ordine del giorno n. 234, il parere della Giunta regionale è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Continuando con gli atti di indirizzo che non riguardano l'emergenza COVID, sull'ordine del giorno n. 128 la Giunta regionale esprime parere di astensione.
In merito all'ordine del giorno n. 211, la Giunta regionale esprime parere di astensione.
Sull'ordine del giorno n. 212, come anticipato dall'Assessore Chiorino la Giunta regionale esprime parere di astensione.
Relativamente all'ordine del giorno n. 213, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Relativamente all'ordine del giorno n. 214, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
In merito all'ordine del giorno n. 216, la Giunta regionale esprime parere favorevole, perché è stata accolta, appunto, la possibilità di rivedere l'Accordo di programma e la non individuazione della cifra, come confermato dal Consigliere Sacco.
Relativamente all'ordine del giorno n. 217, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 220 la Giunta regionale esprime parere favorevole, naturalmente aggiungendo "a valutare il promuovere e l'incentivare la formazione professionale".
Questo è quanto, Presidente. È sufficiente?



PRESIDENTE

Sì: grazie dell'espressione dei pareri. Immagino che i Consiglieri vogliano fare alcune precisazioni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Accetto le proposte di modifica formulate dall'Assessore. Peraltro, le posso inviare sia via mail (a meno che non lo faccia direttamente la Giunta) che in chat.
Solo una puntualizzazione, Assessore. Relativamente alle borse di studio, laddove avevo scritto "a finanziare un numero crescente di borse di studio regionali per gli studenti", la Giunta chiede di inserire "a valutare".
Mi sta bene; chiederei solo una precisazione, perché se non erro (vado a memoria), nell'ordine del giorno n. 230 del Presidente Stecco forse c'è lo stesso tipo di impegno. Mi chiedevo, quindi, se la dicitura poteva essere simile. Tutto qua.
Per il resto, accetto la richiesta di variazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto la parola per alcune precisazioni il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per confermare al Presidente Giaccone, che l'aveva accennato nel suo intervento e poi l'aveva esplicitato meglio nella chat, che accolgo con piacere la sua richiesta di integrazione dell'impegnativa nell'ordine del giorno avente ad oggetto "Mascherina 19: nelle farmacie moduli di denuncia contro le violenze domestiche" inserendo le parole "previa intesa con le rappresentanze sindacali dei farmacisti" che è un'osservazione giusta ed opportuna.
Volevo quindi confermare a verbale che l'abbiamo recepita con la nostra Segreteria e dovrebbe essere già stato modificato il nostro atto di indirizzo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per confermare che modifico l'ordine del giorno sugli altri impegni, che, in alcuni casi, sono superati nei tempi.
In merito al finanziamento garantito, ne discuteremo anche alla luce del nuovo decreto emanato ieri sera dal Governo, il cosiddetto "Decreto imprese".
Volevo solo chiedere al Presidente Allasia se devo mandare una e-mail o se basta dichiarare a verbale che dei sette impegni contenuti nell'atto di indirizzo ne rimangono in piedi due, quello sullo smart working e quello sul Tavolo IRAP.
Bastano le mie dichiarazioni a verbale o devo scrivere un'e-mail in tal senso?



PRESIDENTE

Sarebbe meglio inviare un'e-mail di precisazione, affinché rimanga agli atti. Così la alleghiamo.



GALLO Raffaele

Va vene, d'accordo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo relativamente ai miei due atti di indirizzo, su due punti differenti però.
Rispetto all'ordine del giorno n. 222, atteso che vedo collegate l'Assessore Poggio e l'Assessore Chiorino, chiederei ad una delle due se avesse voglia di argomentare il motivo delle indicazioni di astensione rispetto al voto, visto che si tratta di un ordine del giorno che insiste sulle loro materie.
In merito all'ordine del giorno n. 128, vista l'assenza dell'Assessore Caucino, dalla cui Segreteria, peraltro, avevo ricevuto delle indicazioni a modificare opportunamente l'ordine del giorno in oggetto, chiederei di rinviarne la trattazione in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Posso replicare, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Assessore Tronzano; ha facoltà di intervenire.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Al Consigliere Valle proporrei, anche sull'ordine del giorno n. 222, un eventuale rinvio in Commissione.



VALLE Daniele

Va bene, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene sull'ordine del giorno n. 211 in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per precisare che, a questo punto, non intendo ovviamente modificare il mio atto di indirizzo.
Mi spiace aver perso tempo anche solo a parlarne due settimana fa dando la disponibilità ad eventuali modifiche, visto che poi non mi è stato detto più nulla e oggi si passa all'estensione. Questo non fa altro che aumentare la mia preoccupazione relativamente al modo con cui questa Giunta regionale intende trattare e portare avanti la gestione dei rifiuti nella nostra Regione.
Chiaramente, non solo si parla di modifiche molto negative al Piano rifiuti, almeno nelle dichiarazioni dell'Assessore, ma non si dà nemmeno attuazione al Piano rifiuti vigente. Quando si dovrà parlare di rifiuti o di modifiche al Piano rifiuti noi saremo qui. Ci saremo e ci faremo sentire.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Accetto, mio malgrado, il suggerimento dell'Assessore Tronzano che è condiviso, da quanto ho capito, dall'Assessore Poggio. Diciamo che è un primo segnale di attenzione e di apertura a tutto quel mondo che vuole contribuire alla ripresa del settore culturale. Il fatto di avere un capitolo di bilancio aperto avrebbe consentito di avere dei fondi immediatamente a disposizione, utilizzabili in modo più mirato e più preciso. L'apertura di un IBAN non è nulla di nuovo, di innovativo, però lo prendo comunque come un segnale di buona volontà e di attenzione al settore.
Non ho capito se per le modifiche devo inviare e-mail o scrivere, anche perché la modifica l'ha preparata il relatore, quindi adesso non ho il testo a disposizione.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, a quale e-mail bisogna mandare le modifiche?



PRESIDENTE

Bisogna inviare e-mail alla Segreteria Generale. Adesso lo scrivono nella chat.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, solo per concludere. Chiedo solo se fosse possibile avere la proposta di modifica che l'Assessore Tronzano ha proposto oralmente, in modo da poterla poi trasmettere via e-mail.



PRESIDENTE

Sì. Assessore Tronzano, se vuole mandarla, in modo tale da avere certezza della modifica.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Su quale ordine del giorno, Presidente, mi perdoni?



PRESIDENTE

Frediani, ordine del giorno n. 218.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il n. 218, va bene.



PRESIDENTE

Se ce la invia, gliela rigiriamo, oppure gliela può inviare direttamente.
In qualche modo, cerchiamo di arrivare a capire esattamente le modifiche.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Avevo già mandato la scorsa settimana delle integrazioni, ma non so, vista l'interlocuzione con la Segreteria del Presidente Cirio, se devo ancora stralciare il riferimento alle altre Regioni sul tema vigilanza attiva perché non è stato detto, almeno oggi, a verbale. Dall'Assessore Tronzano non l'ho sentito. Se è così, non è certo il riferimento alle altre Regioni che cambia la sostanza del dispositivo.
È ancora questo l'orientamento? Perché non ho sentito.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Sì; da quello che mi hanno detto, l'orientamento è quello, di togliere quel passaggio.



PRESIDENTE

Ok.



GRIMALDI Marco

Nessun problema. Quindi il riferimento, nel dispositivo, sulla vigilanza attiva nelle altre Regioni. Il resto l'ho già comunicato alla dottoressa Jannelli, con la quale ho appena parlato. Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere alla votazione degli ordini del giorno; oppure, volete cinque minuti di pausa per esaminare tutte le modifiche e avere certezza delle votazioni? Ditemi voi, altrimenti procederei con le votazioni.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 219, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, posso chiederle una cortesia? Chiedo se è possibile esprimere parere favorevole su tutti gli ordini del giorno e votarli tutti insieme con le eventuali modifiche. È possibile?



PRESIDENTE

Sì, infatti, stavo chiedendo se si è d'accordo a dare la stessa votazione agli ordini del giorno che hanno il parere favorevole della Giunta, con le corrette modificazioni.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, scusi se la interrompo. Mi permetto di dire: "a valutare" e chiederei anche al Consigliere Stecco di inserirlo nel suo ordine del giorno.



STECCO Alessandro

Presidente Allasia e Assessore Tronzano, mi scuso per l'intrusione, ma anche nel mio ordine del giorno allineo la frase, come indicato dall'Assessore Tronzano...



PRESIDENTE

Sì, Consigliere Stecco, quando arriviamo al suo ordine del giorno procediamo alla modifica.
Passiamo all'ordine del giorno n. 215, presentato dal Consigliere Lanzo.
Assessore Tronzano, può confermare il parere favorevole della Giunta sull'ordine del giorno?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, perché facciamo riferimento all'ordine del giorno n. 215 e, in questo modo, è completa la votazione di tutti gli altri ordini del giorno.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Naturalmente, Presidente, con le modifiche nell'impegno in merito al lavoro agile e all'IRAP. Questo è evidente.



PRESIDENTE

A quale ordine del giorno si riferisce?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

All'ordine del giorno n. 215, del Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 215, del Consigliere Gallo, è pertanto modificato con parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 215, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 218, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 224, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 225, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 226, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 228, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 229, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 230, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 231, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'ordine del giorno n. 232 è stato ritirato.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 233, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 234, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 235, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 213, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 214, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 216, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 217, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 220, il cui testo, come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n 222 a prima firma Valle, con parere contrario della Giunta.



VALLE Daniele

Era stato rinviato in Commissione, su proposta dell'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 222 è stato rinviato in Commissione.
Ringrazio il Consigliere Valle, perché la proposta era della Giunta, però è il proponente che deve accettare la proposta.
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 128, a prima firma Valle, con parere contrario della Giunta.



VALLE Daniele

Anche quest'ordine del giorno è stato rinviato in Commissione.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 128 è stato rinviato in Commissione, per successivi approfondimenti.
Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 211, prima a firma Bertola, con parere contrario della Giunta.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Il parere della Giunta è di astensione.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è di astensione. Rimettiamo il voto all'Aula.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 211, il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno n. 212, a prima firma Magliano, con parere della Giunta di astensione.
Se non ci sono contrari, darei la stessa votazione.
Prego, Assessore Carosso.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Presidente, sono in Unità di crisi e chiedo scusa.
Stiamo votando?



PRESIDENTE

Vuole aggiungere il suo voto sull'ordine del giorno n. 211, con parere di astensione della Giunta?



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Astensione.



PRESIDENTE

Va bene, perché prima non si era espresso.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Sull'ordine del giorno n. 212, a prima firma del Consigliere Magliano, su cui la Giunta ha espresso parere di astensione, darei la stessa votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiederei se si potesse votare, perché magari qualche collega ha un'indicazione diversa rispetto a quello precedente.



PRESIDENTE

Fa bene a richiedere il voto, Consigliere Magliano, perché votare è democratico.
Indìco la votazione per appello nominale sull'ordine del giorno n. 212 il cui testo sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Abbiamo finito gli ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 68.
Se non ci sono richieste di intervento, passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non voglio far perdere tempo e immagino passeremo subito alla trattazione del prossimo punto all'o.d.g., sperando anche di finire in anticipo i lavori di oggi, così come concordato.
Vorrei solo far presente, probabilmente i colleghi lo sapevano già, una nota stampa dell'Assessora Caucino in cui si dice che: "In merito al numero dei tamponi effettuati nelle Residenze Sanitarie Assistenziali è necessaria una precisazione. Alla luce dei dati che mi sono stati forniti ieri dal Coordinatore generale e sanitario dell'Area RSA dell'Unità di Crisi della Regione Piemonte, il dottor Edoardo Tegani, alla data del 31 marzo 2020 nelle RSA del Piemonte sono stati eseguiti 3 mila tamponi. Di questi, 189 sono risultati positivi e 2.811 negativi. Inoltre altre 1.100 persone delle RSA erano in attesa di tampone, ma sono state prudenzialmente considerate positive in quanto sintomatiche. Per cui i 1.300 positivi sono la somma dei 189 positivi al tampone più i 1.100 presunti tali, ma non ancora sottoposti al test".
Presidente, non vorrei dire, ma quelli che ieri erano 1.300 positivi su tre mila tamponi, oggi sono diventati 189. I dati aggiornati a ieri, alla fine si scopre che erano del 30 marzo: nel frattempo è passata una settimana.
Io ho il verbale di ieri - inizio a registrarmi ogni cosa e gliele darò, se non sono state registrate da altre parti - in cui è riportata la mia domanda, cioè se effettivamente erano 1.300 i positivi su tre mila tamponi effettuati. Se vuole, le do la conferma che mi è stato risposto che era esattamente così. Come possiamo affidarci ad un'Assessora che maneggia i dati..



PRESIDENTE

M scusi, Consigliere.



GRIMALDI Marco

Sto intervenendo sull'ordine dei lavori, Presidente.



PRESIDENTE

Non discuto su quello; la interrompo solo per chiarezza, anche per quelli che ci ascoltano. Ha riferito di un comunicato stampa.



GRIMALDI Marco

Faccio riferimento ad un comunicato stampa dell'Assessora Caucino. Ho letto il virgolettato delle dichiarazioni dell'Assessora Caucino, la stessa che ieri ha fornito gli altri dati che anche i nostri Uffici stampa hanno ripreso. Finita la relazione, sconvolto, ho fatto la domanda davanti a tutti, tutti erano presenti ed è stato riferito così. Alla fine, si scopre che i dati sono di una settimana fa; che i dati sono sbagliati perch comunque, anche quelli riferiti oggi, sono la somma di altre cose che non sapevamo. Di fatto, erano 2.811 i negativi su tre mila tamponi, e i circa 1.300 sono la somma dei 189 positivi più i 1.100 presunti.
Per rispondere al Consigliere Preioni, noi abbiamo il tasso di letalità più basso d'Italia solo perché la gran parte dei morti, di cui non conosciamo il numero, non sono stati sottoposti a tampone. Questo è il grado di accuratezza e serietà a cui dobbiamo assistere? Siamo di fronte ad un'Assessora che non sa nemmeno gestire l'ordinaria amministrazione figuriamoci la crisi! E si chiedono ancora dei poteri speciali e di parlare di autonomia differenziata? Ve lo dico, colleghi: a me va bene tutto, ma chiedo urgentemente la convocazione di una Commissione sanità, in cui vi chiediamo di fornirci i dati, che verranno scritti e registrati a verbale. Non passerà più un giorno in cui non vi chiederemo quanti sono gli operatori sottoposti ai test; quanti sono i pazienti; quante sono le persone morte per il COVID e se è vero che tutti quelli che sono morti sono stati sottoposti o meno ai tamponi nei giorni precedenti.
Basta utilizzare dati di testate giornalistiche, come abbiamo sentito oggi.
Oppure, fare finta di niente e cambiare i dati da un giorno all'altro dando la colpa - non ho capito bene - a. Un dirigente? A noi che non abbiamo capito? Siamo stati male interpretati? Non credo. E non voglio che si dica pubblicamente che c'è qualcuno che ha strumentalizzato quei dati.
Quando l'Assessora Caucino ha fornito quei dati ieri, io ho chiesto a verbale, e voglio che qualcuno mi smentisca, se non è vero, se avevamo capito bene. Tutti hanno capito in quel modo; addirittura, anche i nostri addetti stampa hanno riportato quei dati (per nostri intendo del Consiglio regionale). Non scherziamo! Siamo davanti a dei morti e ad una crisi sanitaria senza precedenti. Non si possono maneggiare i dati così.



PRESIDENTE

Non tutti hanno seguito la Commissione, soprattutto chi ci ascolta da fuori. Era per contestualizzare l'intervento, perché - ripeto - non tutti hanno seguito dall'inizio il Consiglio di questa mattina. Era solo per chiarezza e non per interrompere l'intervento.
Sempre sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Anche noi abbiamo visto l'Ansa e siamo rimasti a dir poco perplessi.
Confermo quello che abbiamo sentito ieri in Commissione, quindi i nostri dati coincidono con quelli riportati successivamente sia dal comunicato stampa di Commissione sia da quello dei vari Gruppi.
Voglio solo dire che, oggi, non abbiamo avuto comunicazioni in Aula da parte dell'Assessore e ribadire la nostra richiesta di documenti. Se ci sono queste problematiche riferite al fatto di riportare dati, e a volte in modo inesatto, credo che l'unico modo per superare queste problematiche sia quello di avere sottomano dei documenti, quindi numeri scritti e certi visto che rischiamo delle distorsioni e di diffondere delle informazioni che vengono date, a noi stessi per primi, in modo errato.
Pertanto, sollecito nuovamente la documentazione richiesta da tempo in IV Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Sarò velocissimo. Solo per dire che quella comunicazione era la stessa che ho dato io questa mattina. Non era una novità: erano gli stessi dati che ho fornito io. Tengo a precisare che ieri c'è stata una Commissione sanità nella quale si è detto perché erano 1300, visto che erano sintomatici, i possibili positivi. Quindi, non c'è la volontà di parte di chicchessia di nascondere i dati.
C'è la disponibilità, nelle prossime sedute di Commissione, di approfondire e di capire meglio. Resta il fatto che siamo la Regione con meno mortalità nelle RSA, che non è una fonte giornalistica, ma è una fonte del Ministero della Sanità.
La questione che ai presunti decessi nelle RSA non vengano fatti i tamponi è tutta da verificare e da capire, perché da una parte c'è la stima dei sintomatici, che vengono contati tra quelli che hanno contratto il COVID.
Quindi, peserei un attimino le parole prima di dare per scontati o riferire fatti certi rispetto a questo. Le procedure che la Regione segue sono dettate dall'Istituto Superiore della Sanità e dal Ministero della Sanità.
E mi pare che il Ministro della Sanità sia tutt'altro che della nostra parte politica; anzi, penso che faccia parte della parte politica di qualche Consigliere qui in Aula. Volevo dire solo questo. Grazie.



PRESIDENTE

Per dare seguito a quello che avevamo detto nella riunione dei Capigruppo darei la parola prima ai Presidenti di Gruppo.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Riprendo le parole del Presidente Grimaldi, perché c'è un problema grosso come una casa. Io mi affido anche a lei, Presidente, in modo tale che, a nome del Consiglio, possa in qualche modo sostenere questa richiesta.
Questi dati, evidentemente, adesso sono responsabilità dell'Assessore e mi auguro che non ci sia uno scaricabarile sui funzionari, perché è la tipica cosa che si fa quando non si riesce a gestire una partita.
Io la metto solo al corrente di una cosa rispetto al numero dei morti. Ho mandato una richiesta ufficiale al Direttore Generale della sanità, nella quale chiedevo di sapere quanti morti abbiamo avuto nelle RSA, a causa COVID. La risposta è stata che, in questo momento, loro devono dare informazioni alla Protezione civile rispetto a decessi, guariti e contagi e questo dato non sono in grado di fornirlo.
A me questo preoccupa molto, perché vuol dire che non sappiamo chi sta morendo, chi si sta ammalando all'interno delle RSA. E mi preoccupa molto questo balletto sui numeri che l'Assessore Caucino fa in Commissione, poi lo fa con un comunicato stampa e, di fatto, ci lascia nella condizione di non aver nessun driver per poter gestire la cosa. Altro che gruppi di lavoro! Se questo è il modo con cui gestiamo i dati o questo è il modo con cui non abbiamo i dati, vedo difficilissimo gestire la questione in un clima quanto meno di responsabilità collettiva. Grazie.



PRESIDENTE

Per alternanza, do la parola al Consigliere Rossi; prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo, perché come correttamente ha detto il Consigliere Preioni, è una discussione che abbiamo fatto pari pari questa mattina. Per qual è l'aggravante? Se c'è una nota dell'Assessora Caucino, questo sì che è grave, perché vuol dire che lei, a poche ore da una Commissione in cui è venuta, a voler essere gentile, impreparata, ha fornito dei dati più precisi e corretti, cosa che, invece, ieri non ha fatto. Questo è grave perché significa che qualche Assessore viene in Commissione come se andasse al bar. Ma non è così, perché venire in Commissione e dare dei dati vuol dire comunicarli ai cittadini piemontesi. Certo che è grave questo comunicato, molto di più della questione comunicata dal Presidente Preioni che potrebbe avere le sue fonti. Invece, il fatto che sia l'Assessora a fare un comunicato su questo, rende ancora più grave la situazione di ieri.
Credo che ci sia solamente una soluzione, Presidente. Chiedo anche a lei, a questo punto, di intercedere per il rispetto del Consiglio. D'ora in avanti i dati e le relazioni che gli Assessori porteranno in Consiglio e nelle Commissioni dovranno essere tutti riportati su relazioni o tabelle scritte.
Esigiamo che i dati vengano preparati con cura, anche dagli uffici se necessario, e che vengano comunicati ai Consiglieri in maniera scritta sotto forma di relazione o tabelle allegate. In tal modo, questo balletto dei numeri non lo vedremo più e magari questo farà anche sì che gli Assessori vengano in Commissione con una maggiore preparazione, soprattutto su un tema delicato come questo.
Ultima considerazione sulla questione delle RSA. È ovvio che saranno da fare delle verifiche, ma un dato è certo. Sappiamo che è da pochissimi giorni che si stanno facendo i tamponi. Tutte le morti con sintomi riconducibili al COVID, che sono centinaia, avvenute prima che venissero effettuati i tamponi, il Ministero in questo momento non le conteggia, ma forse una parte, se non tutte, andrebbero conteggiate. Quindi, starei attento anch'io a maneggiare quei dati con cura. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello

Premettendo che gli Assessori, giustamente, sono le persone competenti a fare le dovute precisazioni nelle sedi opportune, volevo solo riportare quello che considero un chiarimento su un'incomprensione relativa all'entità dei dati. Secondo me, è frutto di un equivoco e io penso di aver capito in altro modo da una veloce interlocuzione avvenuta solo via messaggio con il Presidente Cirio, rispetto ad una precisazione che, se ho capito bene, proviene dal dottor Tegani, in quanto Responsabile sanitario dell'area delle RSA.
Se ho capito bene - lo dico solo per cercare di stemperare un po' la tensione politica - quel dato dei 1300 positivi sui 3 mila tamponi effettuati, rispetto al dato che oggi conferma l'Assessore Caucino di 189 non sarebbero verificati positivi, ma semplicemente presunti positivi e sarebbe il risultato della somma tra 189 accertati e i 1100 che sono semplicemente in attesa di tampone, ma che presentano sintomi. Quindi, di fatto, non ci sarebbero dei dati falsi, ma solo dei dati male interpretati nella misura in cui sui 3 mila ce ne sono una certa cifra (che sono 189) semplicemente accertati positivi e 2811 negativi. Scusate: i 1100 che invece, sono stati ritenuti presunti positivi, in realtà sono ancora in attesa di essere sottoposti a tampone e quindi non si può sapere se siano o meno, attualmente, positivi o negativi.
Mi limito ad auspicare, come componente della maggioranza - ma penso che il mio auspicio sia il medesimo di tutti colleghi - che questi tamponi vengano svolti nel minor tempo possibile; che ognuno di noi possa fare quello che rientra nel proprio potere per cercare di aiutare, anche con segnalazioni e con la mappatura delle criticità maggiori, l'Unità di crisi nello svolgere le proprie funzioni e nell'avere un celere risultato. Solo così mi spiego l'equivoco che credo si sia verificato, che non ritengo sia stato fatto alle spalle dei Consiglieri di minoranza o di maggioranza, ma sia dovuto solo ad una comunicazione forse imprecisa o travisata, e che di fatto i positivi accertati siano 190; i negativi 2.811; e i 1.100, che sommati ai 190 fanno 1.300, siano solo le persone sintomatiche in attesa di tampone ma considerate prudenzialmente positive (in attesa di comprendere se lo sono effettivamente).



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Rinuncio al mio intervento, perché gran parte delle considerazioni che volevo portare alla vostra attenzione sono state riportate dal Consigliere Rossi, in scia alle riflessioni del collega Grimaldi sull'ordine dei lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Grazie.
Vi ricordo che domani si svolgerà una Conferenza dei Capigruppo, dove calendarizzeremo le Commissioni competenti, soprattutto la IV Commissione (sanità), dove si cercherà di fare chiarezza specialmente sui numeri perché con tutti questi dati (189, 1.100, 1.300.), talvolta ci si perde.
In ogni caso, cercheremo di essere chiari, soprattutto a livello istituzionale, verso la popolazione, in modo tale da non tralasciare nessun numero e far chiarezza su tutto.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 7, inerente a "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente con competenze in materia di autonomia, affari istituzionali, federalismo ed enti locali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 7, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio scorso è iniziata la trattazione della proposta di deliberazione ed è stata data per letta la relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale e chiedo se qualcuno vuole intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Noi avevamo terminato i lavori in Commissione presentando degli emendamenti sui quali la maggioranza, in particolare la Lega, aveva richiesto del tempo per riflettere sull'opportunità di approvarne alcuni.
Emendamenti che, per essere chiari, noi non abbiamo ripresentato per l'Aula, proprio perché siamo in attesa dell'esito di quella riflessione.
Alla luce di questo, oggi pomeriggio sarebbe molto utile capire a che punto siamo rispetto agli argomenti che avevamo posto all'attenzione della maggioranza.
Come sapete - è ormai noto - noi non siamo favorevoli all'istituzione di una Commissione permanente sull'autonomia, sebbene riconosciamo, nella nuova proposta emendativa della maggioranza, che quella Commissione oggi potrebbe avere un significato più ampio, e cioè potrebbe occuparsi anche degli Enti locali e del rapporto tra Regione e Autonomie locali, non limitandosi, quindi, al mero processo di autonomia della Regione nei confronti del Governo.
Sostanzialmente, continuiamo ad essere contrari, perché la Commissione avrebbe potuto non essere permanente e i costi di questa Commissione avrebbero potuto non ricadere sul bilancio del Consiglio. Soprattutto, in questa fase e in questa legislatura, una Commissione speciale avrebbe avuto un senso, perché il tempo determinato di cinque anni (anzi, ormai quattro) relativi alla fase iniziale dell'avvio dell'autonomia ricadeva, appunto, su questo arco temporale e non su altri.
Siamo invece molto interessati a discutere, ovviamente, di autonomia.
Molto interessati! Lo abbiamo detto più volte e anche a nome del Gruppo attraverso comunicati stampa, lo abbiamo ribadito pubblicamente: noi continuiamo con coerenza a seguire la linea tracciata dalla precedente Giunta nella scorsa legislatura, dove il processo di autonomia piemontese era già stato deciso.
In quel documento, approvato in aula con il nostro voto favorevole, in questa legislatura, noi abbiamo aperto anche ad altre materie, ad esempio rispetto ad un tema importantissimo che riguarda non tanto la politica quanto la possibilità di mettere a disposizione i servizi delle Istituzioni molto più vicini ai cittadini. Questo è un argomento che interessa soprattutto le imprese e i diritti che vengono assicurati attraverso i servizi erogati dall'Istituzione Regione Piemonte. Quindi il nostro è assolutamente un approccio di apertura nei confronti del grande tema dell'autonomia.
Presidente, per tornare al punto relativo agli emendamenti che avevamo presentato in Commissione, ci era stato detto che sarebbero stati in qualche modo tenuti in considerazione durante il dibattito d'aula. Che fine hanno fatto in quella riflessione? A che punto siamo? Ne cito uno a titolo di esempio, che non è di grande sostanza, ma che serve per far comprendere quanto sia utile alla funzionalità delle Commissioni tutte.
Un emendamento, che non è stato ripreso dalla maggioranza in questa fase, riguarda il numero massimo di Commissioni a cui possono partecipare i Consiglieri. Poiché si vuole aumentare il numero delle Commissioni permanenti, noi avevamo proposto di portare a cinque il numero massimo di Commissioni a cui possono partecipare i Consiglieri (attualmente è quattro). Capisco che non è sostanziale rispetto all'autonomia - ce ne rendiamo perfettamente conto - ma lo è rispetto alla possibilità di far funzionare meglio i lavori del Consiglio e di determinare l'impegno di ogni Consigliere rispetto a questa materia.
Avevamo inserito degli argomenti, trasformandoli, appunto, in emendamenti e cercando di trasferire sulla I Commissione alcune competenze che sono state previste in questa nuova Commissione per l'autonomia.
Avevamo anche messo al centro della discussione uno dei temi che rientra nelle competenze della III Commissione - i movimenti migratori - e avevamo chiesto, attraverso un emendamento, di trasferire tale competenza, che per noi non è principalmente una materia economica, alla II o alla IV Commissione, facendo prevalere gli aspetti sociali.
Insomma, siamo in attesa di questo confronto, che a noi sembra utile.
C'è ancora un piccolo spazio, oggi e magari martedì della prossima settimana (se ci sarà Consiglio), per la maggioranza, di evitare di appesantire, anche economicamente, il Consiglio regionale con una Commissione permanente in più, e di convincersi, in questo periodo che resta da qui all'approvazione, che la Commissione speciale sia lo strumento adatto per affrontare questo tema. Per ora, Presidente, sentivo la necessità di aprire in questo modo la discussione; ovviamente attendo poi le riflessioni.



PRESIDENTE

La ringrazio del suo intervento.
Indubbiamente, come è stato ampiamente discusso nella Giunta per il Regolamento, le valutazioni anche tecniche e di opportunità sono state fatte e dovranno poi essere esaminate dall'intera Aula, per fare sintesi e trovare la giusta condivisione, perché una Commissione non è di una parte rispetto all'altra, come sta funzionando anche la Commissione legalità.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che la nostra volontà, come Lega, come maggioranza, è di portare a compimento questa Commissione e che sia permanente, perché pensiamo sia luogo di discussione su una materia così importante come l'autonomia. Un'autonomia che ha avuto dei primi passi naturalmente siamo ancora lontani dal divenire; è una discussione ampia e per certi versi è stata anche molto controversa dai Governi che si sono susseguiti.
Per noi è importante avere questo luogo, un punto di confronto. Siamo partiti da una bozza, che era quella del Governo Chiamparino all'epoca naturalmente noi, come maggioranza e come Lega, vista la nostra sensibilità e la nostra storia, l'abbiamo ampliata, completata, rafforzata e siamo arrivati anche noi al tavolo delle trattative romane, per chiedere maggiori competenze, maggiori risorse e maggiore autonomia su diversi temi nazionali.
Sosteniamo che avvicinare i centri di potere e i centri di spesa ai cittadini riducano i costi e mantengano efficienza. Siamo convinti che una Regione come la nostra, che è una Regione virtuosa, possa dare ottimi spazi di efficienza. Questo è il ragionamento di base.
Sul tema generale di come gestire la Commissione, siamo aperti al confronto. Penso che ragionare, in Commissione autonomia, di Enti locali possa essere una cosa intelligente. Abbiamo anche delle comunità di lavoro: una su tutte la Comunità di lavoro Regio Insubrica, una comunità di lavoro tra un Paese UE, l'Italia, e un Paese extra UE, la Svizzera. Anche questa può essere inserita nella discussione e nella Commissione permanente sull'autonomia. Questo è il punto di vista collaborativo.
Dal canto nostro, per quanto riguarda il discorso generale politico vediamo rinascere un certo centralismo, che ci vede molto preoccupati. Noi siamo convinti che le Regioni siano invece la nostra forza; avere un governo del territorio ampio, omogeneo e più vicino ai cittadini, è la nostra forza. So anch'io che ci sono ventuno tipi di sanità diverse in Italia; fortunatamente noi, la Lombardia, il Veneto, l'Emilia Romagna e la Toscana abbiamo sanità di qualità, perché le Regioni e gli amministratori di queste Regioni sono stati intelligenti, hanno governato bene e sono stati sicuramente - è innegabile - più bravi di altri che invece, in alcuni casi, hanno lasciato andare risorse e opportunità.
Per noi oggi è importante segnare il passo sul fatto che dall'autonomia e dalla Regione non si torna indietro; anzi, le Regioni, dal nostro canto devono avere più competenze e più risorse, perché il tema iniziale è portare a casa qualche competenza e qualche.



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

. il tema lontano, il sogno lontano è quello di utilizzare parte di quei dieci miliardi di euro .



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

. che ha all'incirca il Piemonte - otto o nove, a seconda degli anni - per farli mantenere sul territorio, perché oggi e nella crisi economica che verrà dopo la crisi epidemica saranno essenziali. Figuriamoci se bisogna tornare indietro sull'autonomia: occorre accelerare. Abbiamo l'esempio di piccoli Stati ben amministrati e vicino ai cittadini; sono quasi tutti Stati federali, Stati autonomi che hanno sicuramente un livello di efficienza maggiore rispetto agli Stati centrali, agli Stati che centralizzano tutti.
Lo vediamo anche con la Protezione civile oggi: un plauso a tutti i volontari, però, sull'emergenza, cosa succede con la Protezione civile centralizzata? Che la Regione Piemonte e qualche altra Regione italiana comprano materiale e attrezzature, arrivano alla frontiera .



(Audio mancante o non comprensibile)



PREIONI Alberto

. vengono portati tutti a Roma e poi Roma divide tra le varie Regioni.
Nessuno è in malafede, però va a finire che si perde tempo e materiale. Ti dicono che arrivano mille articoli e invece ne arrivano 300. Ci sono comunque delle grandi perdite, perché più complichi e più ingrandisci, più il controllo è nettamente inefficiente.
Questo è lo spirito che ci muove oggi a parlare finalmente di autonomia.
Noi molto lealmente abbiamo portato sul piatto e sul tavolo della discussione la Commissione Legalità; ne siamo stati convinti e l'abbiamo approvata. Per la prima volta. in Regione, c'è una Commissione Legalità permanente; quindi siamo stati, anche rispetto all'opposizione, molto leali; abbiamo fatto questa battaglia. Avevamo detto che la Commissione autonomia aveva bisogno di qualche decisione in più; siamo qui, per l'intenzione è che nella prossima seduta venga approvata questa Commissione permanente. Da parte nostra, apertura e ragionamenti su ampliare le competenze o meno di questo importante organo che dovrà sancire le battaglie epocali ed economiche di questa Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Per rispetto ai colleghi, terrò fede al fatto che questa discussione finirà prima, quindi dico nient'altro se non che credo che questa discussione l'aggiorneremo dopo il COVID.
Perché dico questo? Non so se la Fase 2 o la Fase 3 vedranno il protagonismo delle Regioni diverso da quello di oggi, ma grazie a questa discussione ci troveremo a ridiscutere della centralità dello Stato e del ruolo di regia dello Stato e della solidarietà. Guardi: credo che si siano visti tutti i limiti dei nostri poteri ordinari, altro che quelli speciali o quell'autonomia differenziata che continuano a sbandierare alcuni Governatori del nord e alcune forze politiche, come ho appena sentito dal Capogruppo Preioni.
Tuttavia, ripeto, per rispetto a quest'Aula e al fatto che ci sono ben altre priorità, termino già adesso l'intervento e spero che questa discussione venga aggiornata a dopo questa crisi, anche perché di questa Commissione non ne avremo davvero mai bisogno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Intervengo in discussione generale per esprimere alcune considerazioni sulla nascita di questa Commissione. Da subito, ho dichiarato la mia disponibilità a rinunciare, come Presidente della I Commissione, se così si può dire, al tema degli Enti locali, in particolare evidenziando come la I Commissione sia una Commissione particolarmente oberata di impegni e di attività.
Tuttavia, porterei l'attenzione, sentiti anche gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, sul fatto che qualche suggerimento arrivato anche proprio dalle minoranze, di sopprimere alcune indicazioni inizialmente riportate per le competenze della Commissione sono state evidenziate e già accolte ed emendate. Questo lo ritengo positivo, in particolare per quanto riguarda il tema della semplificazione e della sburocratizzazione.
Ritengo che questa Commissione sarà, invece, molto utile e molto importante se letta in modo positivo, propositivo e proattivo. Si parla esplicitamente di autonomia, federalismo ed Enti locali.
Per quanto riguarda l'autonomia, penso che i drammatici fatti riguardanti l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo in queste settimane e mesi abbiano riproposto e debbano riproporre all'attenzione del Paese intero i rapporti tra Stato e Regione. La costituzione di questa Commissione deve diventare non soltanto l'occasione per monitorare il percorso già avviato come Regione Piemonte, ma anche per rispondere al bisogno di un nuovo equilibrio tra Stato e Regioni. Questo, come premessa sul tema delle autonomie.
Per quanto riguarda il tema degli Enti locali, è fondamentale che questa Commissione abbia un ruolo forte di indirizzo delle politiche riguardanti gli Enti locali. Non deve certamente sostituirsi al CAL o al CPRAL, la Conferenza Regione-Autonomie Locali, ma deve essere l'occasione per un dialogo franco e schietto con il sistema delle Autonomie locali. Penso, per esempio, di istituzionalizzare all'interno di questa Commissione una serie di incontri e audizioni almeno per gli appuntamenti più importanti, come il bilancio. A livello parlamentare, le rappresentanze del sistema degli Enti locali vengono audite sistematicamente in occasione della presentazione dei bilanci o del DEF nazionale (nel nostro caso, il DEFR), perché è un momento importante e solenne.
La Commissione potrebbe, anzi dovrebbe, a mio avviso, utilizzare il suo ruolo e la sua disponibilità per svolgere un'attività di incontro e confronto sui temi riguardanti le autonomie che coinvolgono il Consiglio regionale.
Terzo: si parla di federalismo. L'obiettivo del federalismo era quello di mettere gli Enti locali tutti sullo stesso piano, tutti allo stesso livello ancor prima dello sforzo fiscale, cioè di superare tutte quelle incongruenze che abbiamo visto nel passato e che ci sono ancora oggi; tutte quelle incrostazioni, tutte quelle storture per cui, ancora oggi, ci sono alcuni Enti anche nella nostra regione chesono usciti penalizzati o favoriti dal meccanismo della spesa storica.
Anche questa deve essere un'occasione importante per riscrivere, ad esempio, le regole nel rapporto tra Regione, Province e Città metropolitane. Benissimo aver demandato all'Osservatorio (abbiamo chiamato così il Tavolo tecnico-politico in seno alla Presidenza della Giunta regionale) la discussione del tema delle Province, ma io credo che anche la Commissione possa svolgere un ruolo importante, recuperando lo spirito del federalismo fiscale (la legge 42 del 2009 e quello che dicevano i decreti legislativi attuativi di quel provvedimento). Penso al decreto legislativo 68/2011, che all'articolo 19 stabiliva che tutti i fondi destinati alle Province dovevano essere eliminati completamente e sostituiti dalla compartecipazione al bollo auto. In più, doveva essere aggiunto un fondo perequativo, proprio per allineare le situazioni che dove erano presenti squilibri.
Qui torno al concetto che ho già espresso in più di un'occasione: un meccanismo che io ritengo non complesso da immaginare, dove c'è una compartecipazione ai tributi regionali molto semplice (può essere il bollo auto); c'è un fondo perequativo e l'insieme dei due dà la possibilità di pagare le spese per le funzioni conferite dalla Regione. Basta definire i livelli essenziali di prestazioni, un fabbisogno standardizzato e il sistema si può completare ed avviare.
Ecco, la Commissione che si va a istituire credo possa avere un ruolo molto utile anche su questo tema.
Pertanto, mi affido molto a quello che potrà essere il futuro lavoro credendo fortemente nella sua utilità, affinché si possa tornare a ridare centralità al sistema delle Autonomie locali da un lato e al rapporto tra la Regione Piemonte e Stato, dall'altro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo, facendo seguito all'intervento del Capogruppo Ravetti e dicendo innanzitutto che considero, questa, la sede per discutere di una delibera che non entra ovviamente nei contenuti dell'autonomia (per questo ci sono altri provvedimenti), ma nel merito della costituzione, della creazione di una nuova Commissione che dovrebbe seguire, al proprio interno, tutte le vicende attinenti all'autonomia: non solo l'autonomia differenziata, ma come è scritto nel titolo, anche l'autonomia degli affari istituzionali degli Enti locali e del federalismo.
Pertanto, mi limito a discutere sull'opportunità o meno di costituire in questo modo la Commissione, senza entrare - ripeto - sui contenuti, sui quali abbiamo già discusso sia in Commissione sia, in passato, in Consiglio regionale.
Abbiamo detto che sono state riprese quelle materie che erano già state assunte dalla precedente Giunta Chiamparino, con qualche integrazione, ma abbastanza marginale rispetto alla precedente ossatura. Come ho detto nell'ultimo Consiglio regionale, quando entreremo nel merito di queste discussioni, ritengo che, anche alla luce delle vicende di queste ultime settimane, qualche ragionamento potrà e dovrà essere fatto, non dico per andare contro, ma per arrestare, fermare un fenomeno che - per la verità nel nostro Paese non c'è mai stato.
Il Consigliere Preioni dice di aver paura di una nuova fase centralistica io credo - come ho già detto in altre circostanze - che il nostro Paese abbia vissuto, in questi ultimi anni, un centralismo notevolissimo. Tutti gli argomenti, i dibattiti, le discussioni di una decina-quindicina di anni fa, di cui la stessa Lega era stata protagonista in merito al federalismo francamente ritengo che siano stati messi da parte, a partire dalla Lega stessa, che da forza federalista è diventata una forza sovranista della nazione. Quindi, purtroppo si è già andati in quella direzione.
Da qualche mese a questa parte, si è ripreso questo tema da parte di alcune Regioni, facendo leva sull'articolo 116 della Costituzione, eccetera, e sulla possibilità di avere voce in capitolo su alcune materie e poteri particolari rispetto a quelli che si possono avere oggi.
Direi che il tema del federalismo è stato, purtroppo, un tema abbandonato in questo Paese. Ritengo che, nel momento in cui lo andremo a discutere probabilmente dovremo non soltanto limitarci all'aspetto dell'autonomia differenziata, ma fare dei ragionamenti sul federalismo e declinare tutti i ragionamenti anche rispetto agli eventi di questi ultimi giorni, che hanno messo in luce (l'ho già detto nello scorso Consiglio regionale) delle criticità che noi dobbiamo tenere in considerazione.
Detto tutto questo, a me pare sinceramente che la delibera che oggi viene portata in discussione generale sia un pasticcio, perché non è né carne n pesce. È una delibera che avrebbe avuto un senso compiuto se fosse andata nella direzione di non modificare il Regolamento e intaccare le competenze della I Commissione (insomma cercare il modo, come si sta facendo, di ritagliare un'ulteriore Commissione permanente), ma se fosse andata invece, nella direzione che noi abbiamo chiesto sin dalla prima ora: costituire una Commissione speciale. Speciale, proprio perché riguarda tutta la vicenda dell'autonomia .



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

. in qualche modo, si concluderà e vedremo, perché adesso le priorità sono altre, che avesse il compito di seguire questo tema. Nel momento in cui invece, la maggioranza ha insistito per avere una Commissione permanente, è chiaro che non potendola ridurre o giustificarla come permanente semplicemente per l'autonomia, è andata alla ricerca di altre materie da inserire nelle competenze di questa Commissione. Così facendo, è andata a svuotare in parte la I Commissione, secondo me, con delle conseguenze pratiche, se la cosa passerà, molto, molto negative, che dovremo valutare sul campo.
Io mi chiedo per quale ragione materie come il federalismo, ma in modo particolare come gli Affari istituzionali e, soprattutto, gli Enti locali possano essere tolte dalle competenze della I Commissione, che ad esempio si occupa di bilancio: sappiamo che spesso il bilancio ha a che fare con il tema degli Enti locali, ad esempio. Quindi, mi viene da pensare che ogni volta che convocheremo la I Commissione per argomenti che toccheranno la vita degli Enti locali o che avranno ripercussioni dirette o indirette sugli Enti locali, dovremo sempre convocare la I Commissione permanente e la Commissione permanente sull'autonomia che.



(Audio mancante o non comprensibile)



MARELLO Maurizio

. quindi capite che stiano andando a complicare tutto il sistema istituzionale, soltanto per difendere una bandierina che la maggioranza, in particolare la Lega, ha voluto mettere sin dall'inizio dell'insediamento di questa Legislatura, ma bisogna anche rendersi conto di quelle che sono le conseguenze.
Stiamo costruendo un mostriciattolo, state costruendo un mostriciattolo che, agli effetti pratici, creerà delle complicazioni e dei danni nel buon funzionamento della vita istituzionale della Regione, lungi dal semplificare e dallo snellire le cose. Ripeto, andrete a creare una Commissione che avrebbe avuto un senso se fosse stata speciale, dedicata in via esclusiva al tema dell'autonomia differenziata, magari integrato anche a un ragionamento più ampio sul federalismo, e lì sì che si poteva lavorare insieme alla I Commissione. Volendo, però, costituire una Commissione permanente, allora si va a creare ex novo una Commissione che, a mio e a nostro parere, non ha molto senso.
Peraltro, devo dire che l'esperienza del gruppo di lavoro interno alla I Commissione, che per parecchio tempo è andata avanti sui contenuti, credo sia stata, questa sì, un'esperienza alquanto positiva; quindi viene addirittura da chiedersi che bisogno c'era di costituire comunque - sia essa speciale, sia essa permanente - una Commissione sull'autonomia.
Ciò detto, sicuramente l'errore più grave oggi è proporre e magari costituire una Commissione di questo tipo che, ripeto, non porta nessun vantaggio, anzi creerà problemi, non ci aiuterà ad affrontare meglio tematiche, indubbiamente importanti, quali quelle dell'autonomia e del federalismo, ma molto probabilmente servirà esclusivamente a soddisfare delle esigenze di visibilità, di propaganda, di un partito, in particolare quello della Lega, che su questi temi. Aggiungo che, con la linea manifestata dopo l'insediamento a Segretario di Matteo Salvini, si tratta di temi che hanno perso per strada un'identità e, magari, tenta di rifarsi attraverso mosse di questo tipo, che però - ripeto - non credo siano utili né al Piemonte né ai piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
Riprendo le considerazioni del Capogruppo Ravetti e del collega Marello per sottolineare le nostre perplessità rispetto ad una proposta che, come è stato detto, ci lascia scettici per una serie di ragioni.
Queste perplessità, che bene ha esplicitato il collega Marello, sono addirittura più solide dopo aver ascoltato l'intervento del collega Riva Vercellotti, che conosco e stimo, come lui sa benissimo, perché gliel'ho detto più volte e più volte l'ho riconosciuta come persona molto preparata e di grande esperienza rispetto al tema che stiamo affrontando, seppure in via preliminare. Non è un caso, per esempio, che noi abbiamo condiviso e votato con determinazione, anche l'ordine del giorno che lo stesso collega ha proposto sulla scia del progetto di UPI nazionale, per evidenziare una necessità che, invece, è sì davvero solida, altrettanto quanto le perplessità rispetto alla delibera che state proponendo adesso, e cioè la necessità, che è sempre più urgente, di aggiornare la materia dell'assetto istituzionale dello Stato, del rapporto con le Regioni e con gli Enti locali, ma di farlo in modo organico.
Perché le considerazioni del collega Riva Vercellotti consolidano queste perplessità ben evidenziate nell'intervento che mi ha preceduto? Perch questa Commissione rischia di generare due effetti, come abbiamo sottolineato in tante occasioni: da un lato, di svuotare le competenze della I Commissione, e quando si svuotano le competenze della I Commissione, da che mondo è mondo, chiunque abbia un minimo - ripeto, un minimo - di esperienza amministrativa sa che l'effetto pratico è la duplicazione. Se noi ci riempiamo la bocca di "semplificazione", in questo caso andiamo a complicare le cose e non certo a semplificarle: se svuotiamo da parte, queste competenze si duplicano.
Nutro davvero seri dubbi, e mi auguro di essere smentito, magari negli anni prossimi lo sarò, ma io davvero ho seri dubbi nell'immaginare una situazione in cui la I Commissione non si occupi più delle materie che sono state trasferite alla futura o futuribile Commissione permanente sulle autonomie. Credo che gli argomenti che tratteremo in I Commissione li ritratteremo anche nella Commissione autonomie e questo, oltre alla duplicazione dei ruoli, evidentemente provocherà una grande confusione come abbiamo sottolineato in più occasioni, ovviamente, nei nostri interlocutori principali che sono e restano, rispetto a questi temi, gli Enti locali.
Il collega Riva Vercellotti ha elencato una serie di funzioni, di incombenze e di attività che già svolgiamo e quando dice (me lo sono segnato) che "questa Commissione non deve sostituirsi al CAL", di fatto dice che si aggiungerà al CAL. Quindi, avremmo una Commissione che audirà gli Enti locali, esattamente come fa il CAL, se non ho capito male, ma sono pronto a cambiare idea, laddove io abbia capito male.
Inoltre, quando dice che dev'essere un luogo di confronto, per esempio, in occasioni importanti dal punto di vista politico e amministrativo, come le valutazioni sul bilancio, cosa significa, se non dire che si aggiunge come luogo di confronto alla Commissione bilancio o in alternativa, anche in questo caso, al CAL e ai luoghi dove già gli Enti locali hanno la possibilità di confrontarsi? Per questo motivo, dopo aver condiviso quell'ordine del giorno, in certe occasioni, ho avuto modo di dire al Presidente della I Commissione che, forse, abbiamo l'occasione per ripensare al quadro complessivo.
Non credo che questa sia la modalità più utile, più efficace e più efficiente e, se devo dirla tutta, anche più economica (per riprendere la questione delle tre "e", tanto cara ad alcuni economisti); non credo che questa sia la modalità attraverso la quale noi siamo nelle condizioni di dotare la Regione Piemonte di uno strumento efficace, per raggiunge quegli obiettivi che, peraltro, condividiamo tutti.
Non ci raccontiamo, però, delle storielle: quando si dice che si vuole semplificare, non è creando una nuova Commissione, che farebbe quanto già stiamo facendo, che riusciremo a semplificare; e la dimostrazione è il fatto che abbiamo discusso dell'autonomia differenziata (peraltro, in modo del tutto teorico, visto l'esito finale) perfettamente con il gruppo di lavoro in I Commissione, quindi abbiamo fattole cose che già sapevamo di fare.
Questa è una bandierina politica che, per carità, è legittimo che qualcuno intenda sbandierare, ma in questo momento davvero non si coglie la necessità di accelerare l'obiettivo di arrivare alla Commissione permanente sull'autonomia.
Credo che la proposta più intelligente sia quella avanzata dal Consigliere Grimaldi che, se non ho capito male (saltava un po' la comunicazione nel mio dispositivo quando interveniva il Consigliere), chiede di cogliere l'occasione di prenderci ancora un momento di riflessione e di ragionare sul percorso che stiamo adottando.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Non ci sono altre richieste di intervento sulla discussione generale. Posso dichiararla chiusa? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Lascio intervenire il Consigliere Ravetti. Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Presidente, chiedo alla maggioranza, ai Capigruppo di maggioranza, se non ritengano utile interrompere qui i lavori e riprendere gli stessi la prossima settimana, facendo un'ulteriore valutazione rispetto alle proposte che abbiamo avanzato, in maniera tale che si possa addivenire ad un percorso il più possibile condiviso.
Oggi, in Consiglio regionale, abbiamo dimostrato capacità di affrontare i temi attraverso gli ordini del giorno e abbiamo trovato - a proposito di condivisione - parecchia condivisione.
Ci dispiace per la parte iniziale, l'assenza della Giunta in un dibattito di straordinaria importanza. Ma tant'è, questo è successo.
Sono le 17.05 e, se la maggioranza fosse d'accordo, riteniamo equilibrata una posizione di rinvio della discussione alla prossima seduta di Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Sostengo l'intervento del Consigliere Ravetti: avrei detto la stessa cosa.



PRESIDENTE

Qualcuno vuole intervenire in merito alla richiesta del Consigliere Ravetti? Un attimo: ci sono problemi di connessione da parte di alcuni Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Volevo capire se è chiusa la discussione generale. Se non ci sono ulteriori richieste di intervento da parte dei Consiglieri, proporrei di chiudere la discussione e fare una piccola pausa di cinque minuti, per verificare il prosieguo dei lavori oppure se rimandare la discussione, come d'accordo con i vari Capigruppo.



PRESIDENTE

La discussione generale non è stata ancora chiusa. C'è la richiesta del Consigliere Valle e, per evitare fraintendimenti istituzionali e soprattutto, regolamentari, ci deve essere la condivisione da parte non dico di tutti, ma ci deve essere condivisione per sospendere anche la discussione.
Chiedo ai Capigruppo di verificare, in modo informale, se c'è la possibilità di proseguire.



PREIONI Alberto

Posso anticipare, a nome del Gruppo della Lega, che, di fatto, va bene chiudere qui la discussione e poi spostare la votazione o, comunque, la discussione degli emendamenti alla prossima settimana. Chiaro, se chiude in questo momento la discussione.



RAVETTI Domenico

Se si chiude la discussione in questo momento, Presidente, non si possono trattare eventuali emendamenti. Mi sembra che l'apertura che le opposizioni hanno fatto nei confronti della maggioranza su questo punto all'o.d.g.
giustifichino la possibilità di rinviare la chiusura della discussione generale almeno alla prossima settimana.
Credo che alzare sempre il piattello e sparare non sia un bel gesto politico da parte della maggioranza. Teniamo i toni bassi e teniamo una discussione in un alveo di confronto possibile; altrimenti, prevale il confronto impossibile. Nel confronto impossibile, chi ci rimette, è sempre chi ha il governo del Consiglio e della Giunta.



PREIONI Alberto

Presidente, chiedo scusa, ma se il Consigliere Ravetti faceva riferimento al mio intervento, non mi sembra di aver alzato i toni.



RAVETTI Domenico

Consigliere Preioni, se lei chiede di concludere la discussione generale..



PREIONI Alberto

Ma solo perché il Presidente ha detto che non c'erano richieste di intervento.



RAVETTI Domenico

Doveva intervenire il Consigliere Valle, dopodiché lei capirà che sarebbero intervenuti anche altri.
Stiamo chiedendo alla maggioranza di valutare la proposta di non interrompere la discussione generale, prenderci - anzi, prendervi - una settimana di ulteriore riflessione e tornare in Aula la prossima settimana.
Tra l'altro, ricordo che viviamo in un momento particolare e diverso da quello in cui voi avete presentato la proposta di istituzione di una Commissione autonomia permanente (è inutile ricordarlo, ma vale la pena in ogni caso farlo). Ragion per cui, senza forzature da parte vostra e senza metterci nelle condizioni di intervenire tutti fino alle ore 18.00 per ottenere medesimo obiettivo, buon senso è mantenere bassi i toni, per continuare con lo stesso spirito di collaborazione, condivisione e confronto tra maggioranza e opposizione nei prossimi giorni.
La proposta politica che ho appena avanzato, va colta in quella direzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Se i Consiglieri di maggioranza mi danno indicazioni, oppure sospendo la seduta cinque minuti, in modo tale da chiarire le posizioni. Rimanere così nel limbo, per di più anche in una situazione da remoto, non è concettualmente realistico.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Preioni ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiedo una sospensione di cinque minuti, così ci parliamo un attimo e poi verifichiamo.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta cinque minuti. Riprendiamo alle ore 17.19. Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.15, riprende alle ore 17.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, potrebbe intervenire prima il Consigliere Sarno?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarno.



RAVETTI Domenico

Presidente, mi permette? Scusi la maleducazione, dovevo iscrivermi. Ho fatto una proposta a nome del Gruppo, non ho capito cosa ne è venuto fuori.



PRESIDENTE

Io però non posso dare la parola a chi non la chiede.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Come Capigruppo della maggioranza, ci siamo confrontati e condividiamo la richiesta pervenuta dal Presidente Ravetti, che peraltro era quella che avevamo concordato, cioè di terminare il Consiglio senza chiudere la discussione generale.



PRESIDENTE

Perciò iscriviamo nell'o.d.g. della prossima seduta la discussione sul proseguimento dell'esame della proposta di deliberazione n. 7, inerente a "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente con competenze in materia di autonomia, affari istituzionali, federalismo ed enti locali".
Sono le ore 17.23 e quindi possiamo concludere la seduta. Domani ci sarà la Conferenza dei Capigruppo, che definirà il calendario delle Commissioni e del prossimo Consiglio regionale.
Se non ci sono altri interventi, chiuderei i lavori della seduta.
Ringrazio tutti ed auguro una buona serata; per le prossime giornate festive, auguro a tutti una buona Pasqua e Pasquetta. Purtroppo, in ambito di emergenza COVID, staremo tutti a casa.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.24)



< torna indietro