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Dettaglio seduta n.63 del 03/03/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 14.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Giaccone, Graglia, Icardi, Mosca e Ricca.
Non è presente l'Assessore esterno Poggio.


Argomento: Trasporti pubblici

Proseguimento esame ordine del giorno n. 181 presentato da Grimaldi Magliano e Giaccone, inerente a "Incentivo all'uso e all'educazione all'uso dei mezzi pubblici"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'ordine del giorno n. 181, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana dello scorso 28 gennaio, il Consigliere Grimaldi ha illustrato l'ordine del giorno, nel testo modificato in accordo tra i Capigruppo.
Sono intervenuti il Consigliere Demarchi e l'Assessore Marnati.
L'Assemblea aveva poi convenuto di rinviare la votazione alla seduta pomeridiana, confidando nella presenza dell'Assessore Gabusi. Nel pomeriggio, l'Assessore Gabusi è intervenuto per chiedere la sospensione dell'atto per svolgere ulteriori approfondimenti. Il Consigliere Grimaldi ha concordato su tale richiesta.
Nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio 2020, data l'assenza dell'Assessore Gabusi, è intervento l'Assessore Tronzano, che ha ritenuto di chiedere un ulteriore rinvio dell'esame dell'atto d'indirizzo. Il Consigliere Grimaldi, nel suo intervento, ha accettato la proposta dell'Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intanto, per aggiornare l'Aula, perché probabilmente molti non ricorderanno l'oggetto della questione.
Avevamo chiesto di stralciare questa vicenda dalla discussione che abbiamo già svolto sia sulla qualità dell'aria sia sui provvedimenti urgenti sull'emergenza climatica, poiché riguarda soprattutto il tema del trasporto pubblico. Avevamo bisogno, però, di un'altra verifica.
Spiego qual è l'oggetto di fondo, anche culturalmente.
Per tantissimi anni, nei tram pubblici e nei pullman si è potuto leggere la scritta "un metro di altezza" e la misura dell'altezza era legata a una gratuità per i più piccoli e per i bambini non accompagnati.
L'ho detto scherzando tante volte: io praticamente non ho pagato fino ai 18 anni! L'evoluzione giuridica ha portato molti cambiamenti. Come dicevo con i Consiglieri Magliano e Marrone, alla fine delle scuole elementari e all'inizio delle scuole medie si andava in giro per il quartiere senza l'accompagnamento di un maggiorenne o della famiglia. Oggi lo scenario è cambiato: fino ai 14 anni (quindi fino alle scuole medie), i ragazzini non possono viaggiare sui mezzi pubblici da soli, ma devono essere sempre accompagnati.
Lì era scaturita una prima ipotesi di provare a collegare il tema di una possibile gratuità, che in alcuni Comuni c'è già fino agli 11-12 anni secondo le promozioni dei vettori dei soggetti pubblici e privati che si occupano di trasporto pubblico locale, con una misura incentivante.
Così è partita la discussione con l'Assessore Gabusi, perché da sempre l'obiettivo comune (almeno, credo) è quello di trovare una giusta misura che non sia in deficit, ma che sia una misura cosiddetta volano. Tra l'altro, la richiesta del Consigliere Marrone era di cercare una soluzione a saldo invariato.
All'inizio, l'ipotesi era di far sì che alla gratuità dei ragazzini sotto i 14 anni si trascinasse dentro il sistema pubblico un adulto o un accompagnatore; in teoria, potrebbe essere anche un fratello o una sorella maggiore, così da diventare una politica incentivante. Per dire un numero (l'Assessore Gabusi preciserà meglio), se anche solo un decimo dei 540 mila giovanissimi under 14 in Piemonte trascinasse dentro il sistema pubblico un nuovo cittadino piemontese, avremmo creato uno degli strumenti migliori da regalare al futuro sostenibile di questa Regione.
Qual era, però, l'oggetto di discussione? L'Assessore lo spiegherà meglio: è capire esattamente come funziona per gli abbonamenti. Per esempio, io ho l'abbonamento annuale, mi è nata una figlia, come sapete, e avendo già comprato un abbonamento annuale, in teoria, la promozione non sarebbe per i soggetti come il sottoscritto, così mi tolgo anche dal conflitto d'interessi, cioè l'abbonamento dev'essere ex novo. Insomma, mia figlia pu avere un abbonamento gratuito, ma deve (tra virgolette) "trascinare" sul trasporto pubblico un nuovo adulto, un nuovo accompagnatore, una cugina una sorella, una zia o una nonna.
Tra l'altro, la misura è pensata anche per questo: sapete benissimo che quei quattordicenni non sono solo portati dai genitori, ma possono essere altri gli accompagnatori, penso per esempio ai nonni che sono una categoria che deve ritornare a scommettere sul trasporto pubblico; è per questo che (adesso passo la parola alla Giunta) l'idea può essere anche una sorta di sperimentazione.
Dobbiamo capire se quest'anno è possibile, ovviamente, in accordo con i tanti vettori, come far sì che questa misura diventi possibile, perch avrete capito che va benissimo in una fase di sperimentazione dire che l'abbonamento dev'essere ex novo, ma dovremmo darci un appuntamento negli anni successivi per capire a) se questa misura ha funzionato e b) come estenderla in futuro.
Se troveremo il modo di votare, spero, unanimemente, questo testo, questa può essere una di quelle formule incentivanti da utilizzare per il futuro e perché no? - essere la prima Regione italiana che a tutti i quattordicenni dà il benvenuto nel trasporto pubblico; benvenuta gratuità posto che ci sarà un piccolo costo dell'inserimento di questa tessera, ma magari tanti adulti saranno trascinati dai più piccoli proprio su quei mezzi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Vorrei aggiungere un po' di notizie e un po' di dati a quanto già detto dal Consigliere Grimaldi, anche per giustificare il mese e mezzo in cui abbiamo parlato di questo, ma non in Aula. Credo che, pur partendo da posizioni che sembravano distanti, abbiamo raggiunto un ragionamento logico. Poi, la votazione dell'ordine del giorno non sta a me, ma credo che la proposta che facciamo sia compatibile con le esigenze, su cui tutti concordiamo, di tutela e d'incentivazione del trasporto pubblico, ma anche, come deve fare giustamente la Giunta, di salvaguardia degli equilibri finanziari, per evitare che la Giunta impegni il Consiglio su misure che, di fatto, non attueremo mai perché ci portano fuori dal controllo.
Siamo partiti ragionando un po' sui numeri e sulla bontà delle iniziative.
È difficile avere dei dati secchi su esempi pratici e numerici su territori che hanno sperimentato questo percorso e cosa ha comportato. L'unico caso che abbiamo trovato, che però è molto sommario, perché non è la nostra realtà, è quello di Tallin, una città di 425.000 abitanti, che ha deciso di farlo, dopo un referendum, un percorso molto partecipato; ebbene, nel breve periodo ha visto l'aumento solo dell'1,8%, di cui tra l'altro solo una parte intervistati relativamente a questo tema. È davvero molto parziale.
Altri casi, come la Lombardia, che l'ha attivato in alcune zone, sono stati circoscritti e compresi in una revisione tariffaria che ha preso tutto insieme, così com'è stato fatto da noi nel 2013, quando le carte di libera circolazione, che prima computavano circa cinque milioni, per un totale di circa 65.000 carte attive in Piemonte, sono state inserite nel contratto e quindi, si perde la voce chiara e scritta nel contratto, ma, di fatto vengono ricomprese.
Proprio partendo da questa difficoltà, è nata la necessità di ragionare in senso contrario o, comunque, ragionare in un'altra maniera, esattamente la maniera che spiegava il Consigliere Grimaldi, anche perché le altre politiche, evidentemente, essendo politiche che vanno a incentivare il servizio dove c'è, andavano a favorire molto probabilmente alcuni territori che i servizi ce l'hanno e a svantaggiare ancora di più i territori che il servizio non ce l'hanno.
Allora, quello che abbiamo studiato, naturalmente insieme all'Agenzia della mobilità, che è quella che ha i dati e che in materia di politiche e di trasporto ci può dare una mano, è una proposta che, al di là del fatto che sia scritta in quest'ordine del giorno, però, di fatto, è sostanzialmente una politica incentivante per una fase sperimentale.
Per evitare di far lievitare i costi e di fare quelle procedure che peraltro, forse anche da qualche parte e qui in Piemonte sono state fatte che rischiano di essere non gestite, abbiamo previsto un costo fisso di gestione di 15 euro, che è esattamente il costo delle carte di libera circolazione, che danno anche un po' il senso di dire: "Ti accogliamo in una comunità giovane del trasporto pubblico, ma non è una comunità che ti regala tutto: è una comunità in cui entri e ci sono dei costi". È un costo minimo, che ti permette di viaggiare gratis per tutto l'anno o, perlomeno dai tre ai sei mesi, in base al tuo abbonamento, però dà un po' il senso che entri in un percorso, in una comunità.
Per questa prima fase sperimentale in cui riusciamo a valutarne gli effetti, possiamo immaginare che il giovane under 14 che fa l'abbonamento lo deve fare della durata dell'accompagnatore (papà, mamma, fratello amico), ma deve farlo della medesima durata; può anche farlo su una tratta diversa, perché il gestore potrebbe anche essere diverso, ma deve farlo della stessa durata, altrimenti interverrebbero quei meccanismi per cui uno lo fa di un mese, un altro di un anno, quindi saremmo nella difficoltà di spiegarlo ai vettori.
Come ho detto nella premessa principale, è più facile inserirlo nelle gare nei contratti ancora da scrivere, che farlo a contratti in corso, quindi abbiamo anche una fase d'interlocuzione abbastanza semplice, che per pensiamo di gestire con i Consorzi. Il secondo step potrebbe essere quello di ragionarne con Trenitalia. Ma per ragionare di politiche più ampie dobbiamo avere dei numeri, quindi la sperimentazione ci può servire per capire qual è la misura numerica di cui andiamo a parlare.
Ho preso un po' di appunti, perché rischio di non spiegare puntualmente l'idea che abbiamo in testa e che si potrebbe sviluppare.
Il tempo per cui si considera nuovo l'abbonamento l'abbiamo individuato (in questa fase non lo troverete scritto nell'ordine del giorno) in sei mesi.
Come faccio a definirlo abbonamento nuovo, nato dall'incentivo, anche per il bambino? Abbiamo considerato sei mesi il fatto che se uno non fa abbonamenti da sei mesi, probabilmente aveva abbandonato l'idea di prendere un mezzo pubblico e oggi, con la scusa o con l'incentivo, poiché accompagni il minore gratis, anche lui rientra in questo canovaccio. Se invece uno così chiariamo bene gli aspetti - prende abitualmente i mezzi e ha un abbonamento normale al servizio pubblico locale, di fatto, viene tagliato fuori in questa fase sperimentale dall'incentivo, altrimenti faremmo fatica a spiegare alle aziende di trasporto pubblico qual è il vantaggio per loro.
Il vantaggio è che dobbiamo provare a portare più gente sui mezzi senza caricarli totalmente alla contribuzione loro o, comunque, al costo loro.
Non so se sono stato chiaro, ma lo ribadisco: aprire gratuitamente a tutti senza una fase sperimentale rischiava di essere un bel principio, che per non avremmo mai attuato. In questo modo possiamo, con un periodo di un anno credo - dal momento in cui partiamo, ritrovarci a ragionare con dei numeri, che magari ci diranno se saremmo stati bravi e che tanti sono stati incentivati, e avremmo il problema - mi piacerebbe avere questo tipo di problema - che inverte la tendenza dell'utilizzo del trasporto pubblico dei giovani.
Avremmo un problema che, però, come Consiglio affronteremo, cioè dire che serve qualche milione di euro in più a favore dei consorzi dei trasporti per gestire, così come gestiamo le carte di libera circolazione, anche questa fetta di utenza debole, che ha anche un aspetto in più, che è l'aspetto educativo, che certamente non dobbiamo tralasciare. Ne parleremo poi tutti insieme.
Mi sembra che sia una linea su cui l'ordine del giorno possa convergere e possa aprire uno spiraglio di ragionamento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Intanto, ringrazio per aver aspettato così tanto. Ringrazio altresì l'Assessore Gabusi e tutti gli Uffici per essersi prodigati nell'arrivare a questa giusta mediazione. In realtà è un ordine del giorno, quindi siamo noi che abbiamo voluto addentrarci già nel merito di come sarà applicato quest'indirizzo politico, se vogliamo contestualizzarlo ancora di più altrimenti per me è chiaro lo spirito e dove si arriverà, e poi fra un anno valuteremo bene gli effetti. L'importante è spiegarlo bene, così come abbiamo fatto adesso a verbale, anche nei comunicati.
Immagino che poi sarà una delibera di Giunta a chiarire bene i contorni anche perché gli ordini del giorno non sono un atto deliberativo e non sono una legge, quindi non userei ulteriormente spazio di questa discussione per arrivare alla proposta che abbiamo dettagliato.
Il senso era cogliere quest'indirizzo e presto vedremo, se voteremo favorevolmente, i frutti.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 181, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Istituti di credito

Esame ordine del giorno n. 196 presentato da Frediani, Sacco e Bertola inerente a "Tutela dei servizi bancari nelle aree montane del Piemonte" ordine del giorno n. 199 presentato da Sarno, Avetta, Canalis, Chiamparino Grimaldi, Magliano, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Valle, inerente a "Chiusura sportelli bancari nei territori periferici e/o montani"; ordine del giorno n. 204 presentato da Preioni, Cane, Poggio, Cerutti, Demarchi e Gagliasso, inerente a "Azioni strutturali volte a prevenire la chiusura degli sportelli bancari"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 196, dell'ordine del giorno n. 119 e dell'ordine del giorno n. 204, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 196; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sono partita da un caso molto locale. Non dico che mi tocchi da vicino, in quanto non cliente, però mi tocca da vicino in quanto residente nel Comune in oggetto, Condove. Abbiamo anche ricevuto una comunicazione da parte del Sindaco di Condove che denunciava questa situazione.
In pratica, Intesa Sanpaolo sta valutando, anzi, ha deciso di chiudere lo sportello che si trova nel Comune di Condove. Questo, ovviamente, porterà conseguenze negative per i correntisti, che a oggi sono circa 2.000 perlopiù persone di una certa età. Dico questo perché credo che, oggi tutte le persone che hanno dimestichezza con gli strumenti informatici difficilmente si recano nella loro filiale, se non per operazioni che non si possono eseguire online. Le prime persone che pagheranno, nel momento in cui si va a chiudere uno sportello, sono proprio gli anziani, quelli che fanno più fatica e hanno più difficoltà a utilizzare i servizi online.
Tutto questo, ovviamente, porta un impoverimento del territorio.
Partiamo dal caso di Condove, però ho visto, anche durante una riunione indetta dal Sindaco, che questo problema si sta allargando e sta interessando sempre più Comuni, ovviamente Comuni perlopiù in area disagiata o, comunque, in area montana. Questo provoca, ovviamente, un danno per la popolazione che è costretta a spostarsi, perlopiù con mezzi propri. Sappiamo che i Comuni montani non sono legati tra loro da servizi pubblici particolarmente efficienti o, comunque, utili a spostamenti in breve tempo.
A questa riunione aveva partecipato anche il Presidente dell'UNCEM, che aveva denunciato come la situazione si stesse ripetendo in più Comuni piemontesi, ragion per cui crediamo sia arrivato il momento di intervenire in qualche modo. È ovvio che ci stiamo rapportando con un soggetto privato che non è, in alcun modo, tenuto a garantire il mantenimento dei servizi.
Tuttavia, crediamo sia anche necessario ricordare a questi soggetti privati che non dico debbano sentirsi in debito verso le comunità che li ospitano ma dovrebbero sentirsi, perlomeno, in dovere di continuare a garantire i servizi.
Per quanto ne so, l'istituto di credito in questione non ha dato risposta a una richiesta d'incontro pervenuta da parte del Sindaco, quindi credo che un intervento da parte della Regione possa, magari, anche aprire un dialogo per trovare soluzioni alternative alla chiusura. Dopodiché, allargando un po' lo sguardo, forse sarebbe il caso di prevedere dei momenti di confronto con gli istituti di credito attivi sul territorio piemontese, per cercare di capire quale sia la disponibilità dei servizi nei Comuni di area montana e cercare di avere almeno una pianificazione per non danneggiare i cittadini facendo mancare questo importantissimo servizio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 199.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sulla scia di quello che diceva la Consigliera Frediani, anche noi del centrosinistra abbiamo proposto quest'ordine del giorno che pone la stessa attenzione, proprio a partire dalla comunicazione del Sindaco di Condove che ha visto il sostegno di molti altri Comuni, anche non montani, ma periferici. Dove, sostanzialmente, quell'istituto di credito, ma non solo quello, sta comunque riorganizzando, legittimamente in quanto ente privato che ha una rilevanza economica propria, i servizi. Come gli altri ordini del giorno presentati sullo stesso tema, ci stiamo preoccupando proprio per quelle fasce più deboli, cioè quelle fasce di età che non utilizzano il cosiddetto internet banking e quindi l'accesso alla rete, soprattutto in alcune zone ancora di difficile utilizzo. Con quest'ordine del giorno chiediamo di porre questo tema all'attenzione della Giunta.
Nello specifico, chiediamo alla Giunta di aprire un tavolo di concertazione con le proprie valenze. È vero che questa è un'attività privata, ma ha un'utilità pubblica di accesso a quei servizi nella gestione del proprio denaro e della propria economia, anche familiare, oltre che attività che hanno bisogno di un rapporto diretto con gli istituti bancari.
Chiediamo che il Presidente e la Giunta aprano un tavolo di concertazione con gli istituti bancari, coinvolgendo ovviamente le amministrazioni locali e anche gli enti che rappresentano le amministrazioni locali, proprio al fine di cercare di salvaguardare i servizi di prossimità che maggiormente salvaguardino la necessità dei Comuni periferici e/o montani.
In conclusione, per non prendere altro tempo, chiediamo davvero che si apra questo tavolo e che si costruisca una dialettica e una concertazione con gli istituti bancari, per andare incontro a legittime esigenze e difficoltà che stanno trovando in questo momento alcuni territori della nostra regione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 204.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Anche il nostro ordine del giorno tratta la stessa problematica degli sportelli bancari che sono chiusi nei piccoli Comuni. In questi anni le banche - anche per colpa della grave crisi economica - hanno rivisto molto la loro presenza sui territori e ci sembra opportuno, come già detto dai colleghi, aprire dei tavoli di concertazione con i Sindaci e con le banche seppur istituti privati, per capire se ci sono delle possibilità - come ci auguriamo - di rivedere queste scelte.
Ad esempio, in Val d'Ossola si sta discutendo di chiudere lo sportello bancario di Pieve Vergonte, con ricadute negative per quanto riguarda la cittadinanza, soprattutto in zone di montagna e in zone difficili da raggiungere, in zone dove vi è una percentuale di anziani molto alta.
Probabilmente dal punto di vista bancario non è una problematica, ma è un valore aggiunto, perché sappiamo che nelle vallate alpine c'è ancora un senso del risparmio, sono attenti su come spendere i soldi. Magari banalizzerò, ma sono depositi certi quelli che sono fatti in queste vallate.
Fortunatamente in questi anni c'è un dato positivo, Poste Italiane ha dato un'attenzione ai Comuni di montagna e lo abbiamo appreso in maniera positiva. Sono stati aperti tanti sportelli "postamat" nel nostro territorio. Poste Italiane ormai da molti anni svolge anche un'attività bancaria. Questo è sicuramente positivo. Bene il lavoro di Poste Italiane ma abbiamo bisogno ancora, e giustamente, di una presenza del tessuto bancario privato, perché è sicuramente una nota molto importante.
Penso si possa convenire tutti insieme nel fare un ordine del giorno congiunto, aggiustare il nostro ordine del giorno e fare una votazione all'unanimità.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la discussione generale sugli ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intanto, ho una richiesta da fare. Per una mia svista, non ho firmato l'ordine del giorno dei miei colleghi. Chiedo se posso farlo adesso.
Il mio intervento è a sostegno di tutti gli ordini del giorno presentati.
Si è parlato di zone montane, ma io vengo da un territorio collinare (le Langhe) dove tanti paesini hanno spesso riscontrato questo problema: lo sportello bancario è un punto di riferimento.
Quando cominciano a chiudere questi sportelli, viene meno un servizio e dunque, viene anche meno la voglia di abitare in quei Comuni. Pensiamo al piccolo negoziante che esercita la propria attività sul territorio: dovrà comunque fare alcune operazioni, per cui dovrà per forza recarsi in banca! L'homebanking è un'invenzione geniale: è comodissima, ma non tutti riescono ad accedervi, specialmente le persone anziane, come hanno sottolineato nei precedenti interventi. Inoltre, in certe zone esistono problemi persino a far arrivare una linea ADSL decente (non dico la fibra!), in grado di supportare questo servizio, che, tra l'altro, è complicato non solo per gli anziani ma anche per le fasce di età intermedie: c'è un token, una password, eccetera.
Credo che il tavolo di concertazione per porre queste problematiche agli istituti bancari sia necessario, sempre che ci diano retta! In ogni caso, è giusto provarci.
Con riguardo a Poste Italiane, avrei solo un appunto da muovere: fanno un ottimo servizio, però dovrebbero migliorare quello di posta. Se arriva una raccomandata e non sei a casa a riceverla, ad esempio, occorre aspettare una settimana, rimanendo peraltro col magone a pensare a chissà cosa si riceverà! In ogni caso, ben venga questo tavolo di concertazione. Peraltro, si dovrebbe riflettere anche su un altro aspetto: su 8.000 Comuni d'Italia circa 1.180 sono in Piemonte. Già questo dato offre l'idea di come sia difficile collegare un territorio come il nostro, sia in termini di trasporto, sia di servizi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 196, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Veramente, saremmo in fase di votazione.
Prego, Consigliera Frediani.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

No, il Regolamento.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Non è questione di "pane e veleno", ma di Regolamento! Anche in precedenza ho utilizzato il Regolamento e la prassi. Perci evitiamo! Se desidera intervenire le do la parola, però ricordo che quando si pone in votazione un atto, non lo si fa tanto per fare! Ripeto che siamo in fase di votazione: se volete richiedere la parola.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Se volete chiedere la parola, chiedetela in anticipo, non credo che sia un problema.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, non c'è l'obbligo di ascoltare il parere della Giunta. Però lei capisce che su queste materie non sarebbe male conoscere il punto di vista degli Assessori, perché aiuta nella discussione. Tra l'altro, ce ne sono due, quindi si può discutere.
Inoltre, se posso permettermi, Presidente, nell'intervento del Capogruppo della Lega trapelava anche l'intenzione di definire, se possibile, un documento unico.
Lei apre la votazione come da Regolamento, e fa bene, perché non lo interpreta ma lo esegue così com'è. Ma ci sono condizioni che prima di accompagnarci al voto dovremmo verificare.



PRESIDENTE

La ringrazio, Presidente Ravetti. Però sapete benissimo che le procedure da attuare sono la richiesta di sospensione: non è stata richiesta alcuna sospensione, e non è l'Ufficio di Presidenza né il Presidente che pu unificare il testo; saranno eventualmente i Capigruppo a richiederlo.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

La normalità è che si chieda di intervenire in anticipo, non mentre si apre la votazione.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Grazie, Presidente.
Faccio naturalmente presente, rispetto agli ordini del giorno, che un tavolo con le banche è già stato aperto, nello specifico con il presidente dell'ABI, non solo sulla questione Coronavirus, ma anche sulla questione del credito in senso lato, perché è uno dei temi più sensibili all'interno della nostra Regione.
I tre ordini del giorno sicuramente sono importanti e attuali; potrebbero diventare anche efficaci, per cui, per quanto ci riguarda, nulla osta ad approvarli, perché mi pare che siano anche omogenei, quindi non sussiste alcun problema.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ci siamo persi un attimo, per cui chiedo una sospensione di cinque minuti così da lavorare a un testo unico e porre in votazione quello.
Grazie.



PRESIDENTE

Ve ne concedo dieci di minuti. Alle ore 15.20 riprendiamo i lavori.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla sospensione dei lavori?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se sono tutti d'accordo.
Se un Presidente di Gruppo chiede la sospensione della seduta, i lavori sono sospesi fino alle ore 15.20.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.10, riprende alle ore 15.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Leggo il dispositivo dell'ordine del giorno n. 196, inerente a "Tutela dei servizi bancari nelle aree montane del Piemonte": "Il Consiglio regionale impegna la Giunta a farsi parte attiva e promotrice di incontri tra l'ABI e le associazioni rappresentative degli Enti locali, al fine di salvaguardare i servizi bancari di prossimità, a partire dai casi specifici di Condove e Piede Vergonte". Questo è quello inteso come testo unico dell'ordine del giorno n. 196 da sottoporre a votazione.
L'ordine del giorno n. 199 a prima firma del Consigliere Sarno è stato ritirato dal proponente ed è ritirato anche l'ordine del giorno n. 204 a prima firma del Consigliere Preioni.
Se tutti firmano l'ordine del giorno n. 196, è sottinteso che la Presidente Frediani accetta la riformulazione così pattuita.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 196, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Trasporti aerei

Esame ordine del giorno n. 210 presentato da Marrone, inerente a "Compagnie aeree, nessuna riduzione dei voli sugli scali piemontesi"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 210, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Come Gruppo Consiliare di Fratelli d'Italia, abbiamo deciso di presentare quest'ordine del giorno, andandolo a inserire in sostituzione di uno superato nella seduta di oggi, perché riteniamo che rappresenti un'istanza di grande urgenza per tutto il nostro territorio. Riguarda la notizia di ieri, ma che ha avuto dei negativi aggiornamenti anche nel corso di questa mattinata, della decisione di diverse compagnie aeree straniere di andare a ridurre sensibilmente il traffico di voli destinati a diversi scali italiani, tra cui anche quello del nostro capoluogo di regione, ovvero Torino, in particolare l'aeroporto di Caselle.
Si tratta di Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca, che ha ufficializzato il taglio sugli scali di Milano, Venezia, Roma, Verona Bologna, Ancona, Pisa e anche Torino del 40% nei mesi di marzo e aprile seguita poi a ruota questa mattina anche da Brussel Airline, Blue Air e Ryanair.
Siamo molto preoccupati da queste decisioni e abbiamo ritenuto che il Consiglio dovesse dare un indirizzo molto chiaro alla Giunta. Questa iniziativa è stata ovviamente condivisa con l'Assessore competente, Gabusi proprio perché riteniamo che la Giunta regionale abbia il dovere di unirsi alla battaglia di difesa dell'immagine dell'Italia nel mondo, che purtroppo vediamo ormai rappresentata come una specie di lazzaretto europeo, dove l'epidemia sarebbe fuori controllo e dove si terrorizzano le comunità civili degli altri Paesi esteri, rappresentando ai loro occhi dei rischi assolutamente inesistenti rispetto alle visite nel nostro bel Paese.
Pur considerando che tutta l'Italia è sulla stessa barca e che bisogna difendere quella che è l'immagine di tutto il Paese di fronte agli occhi del mondo, noi riteniamo doveroso che in particolare la Giunta della Regione Piemonte intervenga direttamente nei confronti dei vertici delle compagnie aeree che ho menzionato e potenzialmente anche di quelle che temiamo possano accodarsi a questa deprecabile iniziativa, cercando di chiarire che il Piemonte non è un focolaio, che Torino non è una città dove si rischia di incorrere nel coronavirus girando per la strada, che nel nostro capoluogo, così come in tutta la Regione, i musei sono aperti, gli impianti sciistici sono in funzione, le mostre sono operative, gli spettacoli teatrali e le rappresentazioni cinematografiche e tutto il comparto cultura e turismo è assolutamente operativo.
È un'urgenza che rappresentiamo nei confronti della Giunta, proprio perch riteniamo che sia del tutto vano andare a mettere in campo delle misure di sostegno al comparto turistico che sta già rischiando dei contraccolpi davvero preoccupanti, quando poi le compagnie aeree rischiano di chiudere il rubinetto degli accessi dei turisti sul nostro territorio.
È per questo che chiediamo un intervento diretto, proprio perché si arrivi quantomeno a cominciare a togliere le città che non fanno parte di Regioni ancora sottoposte a ordinanze, scali che non rientrano in zone definite rosse, che non hanno a che vedere con focolai spontanei di questa malattia.
Quindi, andare a chiarire che queste compagnie, prendendo atto ed essendo correttamente informate di quella che è la situazione italiana, vadano quantomeno a iniziare a ridurre queste limitazioni di voli, che in certi casi arrivano al 40% - quindi è quasi un dimezzamento del flusso turistico a livello aeroportuale sul nostro territorio - cominciando così a fare un'operazione di verità, che parta dagli interessi principali del nostro Piemonte, ma che sia rivolta comunque a portare avanti una "operazione verità" su tutta l'Italia, per dimostrare che l'Italia ha un turismo che è ancora assolutamente in sicurezza, che le istituzioni sono impegnate nel contenimento di questo contagio e che stanno assolutamente garantendo la massima fruibilità di tutti i servizi turistici, senza alcun rischio.
Lo dobbiamo fare, perché se ci attiveremo in ritardo - ed è per questo motivo l'urgenza con cui abbiamo deciso di porre in votazione quest'atto il rischio è che poi tutto il sistema aeroportuale delle compagnie estere crei una sorta di cartello compatto di boicottaggio degli scali italiani e in particolare, di quelli piemontesi. E noi questo riteniamo di non poterlo accettare e vogliamo prevenire piuttosto che curare. Siamo convinti e auspichiamo che tutta l'Aula saprà unirsi su questo tema, che è assolutamente di buonsenso e non ha alcun risvolto fazioso e ideologico per alzare quelle che sono le giuste istanze e rivendicazioni di un territorio ma soprattutto della verità della situazione.
Difendiamo il nostro operato su quest'emergenza epidemiologica, ma soprattutto difendiamo tutte quelle aziende familiari, magari piccole e piccolissime, che vivono di turismo e non possono scoprire dall'oggi al domani che qualche board tedesco, inglese o irlandese ha deciso, a loro spese, che invece loro non possono più lavorare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Marrone è quantomai opportuno, poiché viviamo, a partire da lunedì (da ieri), una criticità imprevista nel comparto turistico rispetto all'inizio del 2020. Ieri, solo in provincia di Cuneo, sono "saltati" 5.000 letti già venduti per le settimane bianche. Dopo un inizio di stagione straordinario per il comparto del turismo invernale, abbiamo davanti un mese di marzo e almeno una prima decade di aprile che potrebbero essere drammatici al punto da portare a rischio la sussistenza di alcune stazioni sciistiche e di un sistema alberghiero a conduzione familiare che rappresenta l'ossatura del turismo piemontese.
L'attenzione va posta su tutta la piccola e media impresa, che sta subendo un contraccolpo pesantissimo a seguito della crisi epidemiologica.
Oggi ho preparato e spedito una lettera al Presidente Cirio per sollecitare una serie d'interventi, perché così come sarà importante la promozione domani, a crisi finita, è importante e indispensabile, oggi, il sostegno diretto all'azienda e quanto ha affermato il collega Marrone, cioè cercare di comunicare all'esterno un'immagine di sicurezza del nostro territorio.
Considero, pertanto, estremamente opportuno quest'ordine del giorno, che mi auguro sarà votato unilateralmente da tutti i Gruppi e i rappresentanti dell'assise del Consiglio regionale.
Invito la Giunta, quando si cercherà di reperire nuove risorse per il sostegno alle imprese, a dare seguito agli impegni e alle determine già assunte, che oggi - per ritardi burocratici - sono ferme sulle scrivanie di alcuni nostri funzionari. In questo momento, non possiamo permetterci di ritardare ancora l'erogazione di certi fondi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Molto velocemente, Presidente.
Noi voteremo a favore di quest'ordine del giorno, concentrandoci in particolare sul tema dell'impegno: l'impegno, per l'Assessore competente ad attivarsi nei confronti dei vertici delle compagnie aeree interessate per cercare di bloccare la riduzione dei voli quantomeno - così è scritto sugli scali aeroportuali delle Regioni italiane non coinvolte dall'emergenza.
Presidente, ci limitiamo a quello, perché è un fattore fondamentale e questo Consiglio regionale deve, dal nostro punto di vista, votare possibilmente all'unanimità tale impegno.
Occorre affrontare la discussione sul rilancio economico in particolare di quei settori in difficoltà a causa di questa crisi inaspettata, che si aggiunge a una crisi ormai decennale, a partire da domani in Commissione presentando gli emendamenti per accorciare le distanze tra le nostre posizioni e le posizioni della maggioranza, affinché si capisca che ci sono spazi opportuni e utili per le imprese in difficoltà in Piemonte.
Rinvieremo, quindi, la discussione a domani. Oggi, non ci confronteremo, su questa parte, con i firmatari dell'ordine del giorno.
Sosteniamo l'impegno nei confronti della Giunta e dell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
La parola al Consigliere Marin.



MARIN Valter

Presidente, come rappresentante della montagna, considero doveroso questo documento, in un momento in cui l'industria del turismo, soprattutto quello della neve, stava attraversando un periodo decisamente favorevole: dal 10 al 20% in più rispetto alle stagioni precedenti, anche grazie a un felice arrivo della neve nel mese di novembre.
Fa sicuramente piacere che il Consiglio approvi all'unanimità questo documento, ma mi pare giusto sottolineare che, passata l'emergenza (purtroppo, la psicosi ha avuto un effetto devastante e il turismo è sensibilissimo a queste variazioni riguardanti i soggetti che vengono nei nostri territori), occorrerà affrontare - magari fra 15 giorni, uno o due mesi, quando decanterà questa situazione - la necessità di avviare una promozione per l'intero Piemonte, che faccia capire che si può venire da noi non solo in sicurezza, ma anche per trovare quello che non si trova sicuramente nelle altre regioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 210, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Proseguimento esame ordine del giorno n. 57 presentato da Gallo, Ravetti Magliano, Giaccone, Avetta, Canalis, Marello e Nicco, inerente a "Accesso liberi professionisti a Fondi Europei"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 57, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 28 gennaio scorso, il Consigliere Gallo ha illustrato l'ordine del giorno n. 57. È poi intervenuto l'Assessore Tronzano, che ne ha chiesto il rinvio per fare approfondimenti.
Successivamente, nella seduta pomeridiana dell'11 febbraio scorso, il Consigliere Ravetti ha chiesto un ulteriore rinvio.
Chiedo alla Giunta se vuole intervenire.
Assessore Tronzano, vuole intervenire? Prego, prima lei, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'altra volta, in attesa del Presidente Cirio, avevamo deciso di sospenderlo e stavamo interloquendo con gli Uffici, però non l'abbiamo illustrato, quindi prenderei qualche minuto per illustrare l'ordine del giorno, che è del 3 ottobre, e ringrazio l'Assessore Tronzano, con il quale lo discutiamo oggi, perché il Presidente Cirio è impegnato in altre vicende molto più importanti.
Questo è un ordine del giorno cui tengo particolarmente, perché indica alla Regione Piemonte (cosa che non è stata fatta finora, quindi è l'indicazione che si vuole dare alla Giunta di procedere in questo senso) di dare anche attuazione all'indicazione della Commissione europea, recepita già nella legge di bilancio dello Stato italiano nel 2016, con il quale si apriva la possibilità di accedere ai fondi europei anche ai liberi professionisti perché nella norma inserita a livello nazionale si equiparano i liberi professionisti e le piccole e medie imprese in quanto svolgono attività economiche. Di fatto, in questo modo, così come richiesto anche dalla Commissione europea, si apre l'accesso ai fondi europei (POR FESR, FSE PON) a questa categoria che a oggi non può accedervi.
Ricordo che parliamo di un numero importante di professionisti nel nostro Paese, che è cresciuto di circa il 21% negli ultimi dieci anni (2007-2018) che impatta per circa il 15% del PIL italiano.
La possibilità da parte di queste persone di accedere ai fondi europei permette loro di poter accostarsi a misure di formazione, nel caso del FSE misure d'innovazione che sono necessarie anche per questo tipo di attività per rimanere nell'ambito del mercato globale e della competizione che si verifica anche in questo settore.
Infine, i liberi professionisti rappresentano una tipologia di lavoratori sulla quale dobbiamo fare ampi ragionamenti. Devo dire che negli ultimi anni è stato fatto molto a livello nazionale, in quanto, per la prima volta in Italia, nel 2016 è stato approvato lo Statuto del Lavoro autonomo, che è il primo strumento legislativo che identifica misure e diritti legati all'attività di libero professionista, che oggi devono essere ancora resi attuativi in alcune loro parti, con decreti attuativi, ma che ha tracciato una strada per la prima volta in Italia.
Su quest'ambito, dobbiamo continuare a lavorare e come Partito Democratico continuiamo a lavorare sia sulla misura nazionale, sia con quest'ordine del giorno che vuole andare in questa direzione, ma credo sia un interesse verso un settore economico sul quale tutti dobbiamo prestare la massima attenzione e che dobbiamo continuare a sostenere.
Per questo, nell'impegno, viene richiesto alla Giunta di attivarsi, al fine di prevedere nei bandi di prossima apertura o in appositi bandi dedicati (che, se la Giunta ritiene, possiamo correggere) l'accesso ai fondi strutturali europei anche ai liberi professionisti piemontesi, in applicazione di quanto stabilito dalla norma nazionale ed europea, che in alcune Regioni è già stata applicata.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Grazie, Presidente.
Conosco l'onestà intellettuale del Consigliere Gallo, per cui questa polemica non è rivolta a lui, ma consentitemi di farla.
Noi non abbiamo chiesto un ordine del giorno, come maggioranza, su questo tema, proprio perché non volevamo sollevare una questione che andava nella direzione giusta in ogni caso. Se devo pensare al passato, certamente non abbiamo brillato in precedenza rispetto a questa Giunta, per l'attuazione di quello che lei giustamente chiede. Perciò, mi sono riservato di non chiedere alla mia maggioranza quest'aspetto, perché noi sulla legge n.
19/2011 stiamo andando avanti.
Una delle priorità del Presidente Cirio è certamente di consentire l'accesso ai fondi europei da parte delle professioni ordinistiche e dei liberi professionisti, perché questo è quello che l'Europa ci chiede e ci consente.
Pertanto, dal mio punto di vista, l'ordine del giorno è certamente da approvare, però facendo un piccolo emendamento, cioè togliendo soltanto "o in appositi bandi dedicati". Per il resto va bene, però certamente stupisce questo tipo d'impegno, perché potevamo anche farlo magari prima.
Detto questo, per me va bene, quindi il mio parere è favorevole naturalmente, previa questa piccola modifica del testo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Tronzano e vengo a correggere l'impegno, come richiesto dalla Giunta, quindi non c'è problema.
Come ho detto in premessa, quando ho illustrato l'ordine del giorno, questo è un tema che abbiamo cercato di affrontare gli scorsi anni, ma che non siamo riusciti ad affrontare e lo riproponiamo. È vero che nella programmazione attuale si sta andando verso la fine, quindi bisogna vedere se si riesce, ma nella fase di stesura e di programmazione nuova sicuramente, l'impegno di tutto il Consiglio regionale va in questa direzione.
Se il Presidente è d'accordo, provvedo a correggere l'impegno.
Mi permetto, inoltre, una considerazione sulla legge regionale del 2011 sui fondi: noi non siamo intervenuti e non interveniamo in materia emendativa in quella direzione, ma ben venga se lo fa la Giunta sua sponte perché come ci siamo sempre detti nella discussione sul bilancio, molto spesso passiamo tante ore a discutere sui fondi regionali e sull'allocazione di quelle risorse, ma le vere leve economiche che ha la Regione Piemonte sono i fondi europei, quindi noi abbiamo deciso di destinare l'impegno dei fondi europei, pari a tre miliardi di euro, che ci permettono una certa elasticità.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Gallo, venga presso il banco della Presidenza a sottoscrivere la modifica.
Il dispositivo modificato è il seguente: "Impegna la Giunta regionale e l'Assessore competente ad attivarsi, al fine di prevedere, in bandi di prossima apertura, l'accesso ai fondi strutturali europei anche ai liberi professionisti piemontesi, in applicazione di quanto stabilito dalla normativa nazionale europea in materia".
Fatta questa modifica, la Giunta è d'accordo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 57, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Ordine del giorno n. 203 presentato da Marin, Cane, Cerutti, Dago Demarchi, Fava, Gagliasso, Gavazza, Lanzo, Mosca, Perugini, Stecco e Zambaia, inerente a "Bonus facciate. Difficoltà applicative connesse al rilascio delle dichiarazioni di zona"; ordine del giorno n. 207 presentato da Ruzzola e Biletta, inerente a "Garantire ai cittadini piemontesi di usufruire del bonus facciate"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 203, di cui al punto 12) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Presidente, chiedo di poter attrarre un altro nostro ordine del giorno esattamente il n. 207, che ha identico oggetto: "Garantire ai cittadini piemontesi di usufruire del bonus facciate".
Grazie.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno n. 207, a prima firma Ruzzola e altri, inerente a "Garantire ai cittadini piemontesi di usufruire del bonus facciate", è attratto.
La parola al Consigliere Marin per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 203.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Credo sia stato accolto con favore, nei provvedimenti della finanziaria 2020, il bonus facciate, con la possibilità di una detrazione pari al 90 quindi una detrazione che non era mai avvenuta in questi ultimi anni.
Peccato che, forse con un po' di disattenzione, il provvedimento indica che il bonus facciata è utilizzabile nelle aree A e nelle aree B, citando, in merito a queste due aree, un decreto ministeriale del 2 aprile 1968, che di fatto, era una norma che obbligava i Comuni ad adeguare i loro strumenti urbanistici individuando, nelle aree A, i centri storici e nelle aree B le cosiddette aree di completamento.
Se noi prendessimo l'esempio della Lombardia, la loro strumentazione urbanistica obbligava una divisione nei propri piani regolatori individuando in modo chiaro e netto queste perimetrazioni. Nella normativa urbanistica regionale, essendo anche datata 1968, a oggi questa differenziazione, nei propri strumenti urbanistici, è inesistente in tutto il territorio regionale.
Allora cosa succede? Succede che moltissimi cittadini, che hanno avuto quest'opportunità, si sono recati negli uffici tecnici comunali chiedendo che fosse certificato che il loro fabbricato ricadesse in area B, perch nell'area A è facile, ma nell'area B diventa difficile quest'individuazione. Il 90% dei Comuni ha detto che loro non sono in grado di rilasciare queste dichiarazioni al cittadino. A questo punto, il cittadino si sta chiedendo come possa utilizzare questo bonus nel momento in cui rischia di fare una richiesta di agevolazione con questo sgravio non avendo la certezza se il proprio edificio è in area B.
Quest'ordine del giorno chiede al Governo di provvedere, anche se l'ideale sarebbe di estendere all'intero territorio il bonus facciate, perché penso sia meglio avere le facciate sistemate che non vederle, quindi non penso sia un motivo di bilancio dello Stato. In alternativa, fare una precisazione, dando l'indicazione ai Comuni che possono, anche attraverso una semplice delibera di Consiglio comunale, andare a individuare queste due aree.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marin.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 207.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
L'oggetto è identico, quindi non ripeterò ciò che ha già ben illustrato il collega. La difficoltà è che c'è questa manovra, inserita nella finanziaria, che potrebbe essere una grande opportunità, com'è stato detto anche di lavoro sul territorio, di lavoro diffuso, e noi rischiamo, insieme a una o due altre Regioni, di vederci esclusi per buona parte, se non forse per i centri storici, perché gli uffici tecnici sono facilmente disponibili a fare la certificazione, perché si trovano in zona A. Come ha già detto il collega, diventa difficile identificare gli edifici nella zona B, che in questo caso possono significare la stragrande maggioranza degli edifici.
Rispettiamo e condividiamo pienamente l'ordine del giorno del collega, su cui voteremo favorevolmente.
Noi andiamo a chiedere un qualcos'altro e quindi - e qui mi rivolgo in modo particolare, per la competenza, al nostro Vicepresidente, nonché Assessore all'urbanistica - chiediamo al Governo di modificarlo a livello centrale immaginando tempi non così compatibili con le esigenze di applicazione perché, a oggi, la norma prevede che questo bonus valga per un anno. Tutti sappiamo che, prima che si possa attuare, soprattutto se si trova nei centri storici, e si possano avere gli adeguati permessi, noi rischiamo qualora il Governo decidesse di modificarla, di arrivare fuori tempo utile per poterlo utilizzare.
Allora noi, poiché è stata una scelta della Regione di utilizzare un sistema diverso rispetto al decreto ministeriale 1444, riteniamo che la Regione sia il soggetto che possa in tempi utili fare chiarezza, in quanto titolare della facoltà di dare interpretazioni autentiche. Per tale motivo chiediamo alla Giunta, quindi agli uffici competenti, di assumere iniziative, quali ad esempio circolari esplicative, in modo da dare agli uffici comunali una tabella comparativa. Siano gli uffici regionali a creare una tabella comparativa, in modo da poter dire "facilmente nelle zone A", ma anche andare a invidiare quelle che possono essere le zone B in base alle perimetrazioni, che sono chiamate in modo diverso nei vari piani regolatori.
Se c'è la volontà e la possibilità, cha sicuramente gli uffici ci daranno potrebbe essere uno strumento molto più veloce, che ci potrebbe probabilmente, permettere, in tempi utili, di dare risposte ai nostri cittadini.
Faccio un esempio. Non sono un tecnico e non sta a me identificare l'interpretazione corretta, ma credo che la Regione abbia la facoltà, e pu farlo in tempi utili, affinché i nostri cittadini ne possano beneficiare di precisare se la zona A (centro storico) o la zona B (quella attigua all'interno del centro abitato) sono quelle a capacità edificatoria esaurita.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Ci sono altre richieste d'intervento? Sospendo i lavori per pochi minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.53, riprende alle ore 16.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ricordo che stiamo esaminando gli ordini del giorno n. 203 e n. 207.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Le offro un punto di vista del tutto personale, Presidente.
Rispetto al tema della casa, dovremmo provare a interrogarci, anche qui in Regione Piemonte, se le politiche necessarie per l'abitare debbano esclusivamente passare dai bonus e dalla defiscalizzazione, oppure se in questa fase di mutazione sociale così repentina necessitano di altre politiche dirette al bisogno dell'abitare.
Il diritto all'abitare è diverso dal diritto alla casa: sono mentalità opzioni e atteggiamenti politici e amministrativi differenti.
Spesso abbiamo affrontato i disagi sociali (quindi non soltanto relativamente alle politiche per la casa) quasi esclusivamente con bonus e defiscalizzazioni.
Lascio questa dichiarazione come annotazione per il futuro, in maniera tale che, quando usciremo dal vortice delle dichiarazioni su chi ha più diritto di altri ad avere una casa, inizieremo magari a discutere di come garantire il diritto di poter abitare in un luogo. Inoltre, rispetto al resto dei servizi che vogliamo garantire, che rappresentano l'altezza al di sotto della quale in questo Paese e in questa Regione non vogliamo far vivere nessuno, che cosa intendiamo fare? Lasciata quest'annotazione, vado oltre.
Al di là delle valutazioni e delle misure che comprendiamo e che, in alcuni casi, condividiamo anche (mi riferisco, in particolare, al documento del collega Ruzzola), a noi pare che nel primo atto d'indirizzo, quello a prima firma del collega Marin, non vi sia una valutazione attenta sugli impegni di spesa, perché si parla di bonus.
Quando si amministra e si governa, si ha l'atteggiamento dell'Assessore Tronzano. Ma quando i temi riguardano il Paese e non si è in maggioranza nel Paese, gli atteggiamenti sono altri, nel senso che la sostenibilità di un provvedimento è successiva.
Noi chiediamo di poter discutere in II Commissione di questo provvedimento perché è una materia seria e non ce la possiamo cavare con un ordine del giorno per dire all'Assessore Carosso "vai con l'alabarda a Roma e modifica un provvedimento nazionale", perché sa tanto di un ordine del giorno per un comunicato stampa, o per un post su Facebook, ecc. Per carità del cielo, li facciamo anche noi su altri provvedimenti! Tuttavia, può essere un'occasione seria per discutere davvero di quello che anche qui, nelle nostre zone, potrebbe essere utile per i cittadini, proprietari e non di casa.
Valutate voi: non metteteci nelle condizioni di votare contro, perché il vostro sembrerebbe un atteggiamento politico incomprensibile.
Metteteci nelle condizioni di poter discutere, e la II Commissione è il luogo deputato per questa discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri interventi in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Ho aggiunto la mia firma in calce agli atti d'indirizzo che si stanno discutendo, perché credo di interpretare non solo la difficoltà dei cittadini, dal momento che per professione faccio il commercialista e si rivolgono a me parecchi cittadini che domandano: "Io rientro o non rientro?". Ci sono anche le difficoltà operative dei Comuni, perché ho fatto il Sindaco per dieci anni, e i funzionari non sanno, o non se la sentono in tanti casi, di attestare, con un'opportuna certificazione, se un certo edificio rientri nella zona A o nella zona B di quella famosa norma del 1968.
Come commercialisti, abbiamo evidenziato il problema più volte e abbiamo concluso che è una questione interpretativa. È un'interpretazione del Comune, pertanto condivido quello che ha detto il Capogruppo di Forza Italia Ruzzola quando invita la Regione a dare quantomeno delle linee interpretative ai funzionari dei Comuni, in modo che possano capire e uniformare le loro azioni, perché non c'è cosa peggiore che un funzionario di un Comune che decide in un modo e quello del Comune vicino che decide in senso diverso.
Pertanto, è opportuno che tutti i funzionari dei Comuni possano uniformare le proprie opinioni e dare dei certificati coerenti tra di loro, che permettano al cittadino di avere una cosa molto semplice, ovvero la certezza del diritto. Questa norma è stata scritta con buone intenzioni, ma tecnicamente con evidenti carenze che ora anche sugli organi d'informazione basta prendere il Sole 24 Ore e leggere il dibattito sull'argomento - si evidenziano in tutta la loro gravità.
Credo che sia assolutamente opportuno che la Regione intervenga in questo senso e per questo motivo ho firmato con assoluta convinzione l'ordine del giorno, che spero sia approvato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Come sottolineava il collega Ravetti e, in qualche modo, anche il collega Nicco nel suo intervento, credo che siamo di fronte a una questione di natura interpretativa. Chiedere, come si fa in quest'ordine del giorno, di applicare a tutti gli edifici - perché se si va oltre le zone A e B e sto parlando di quello che ho letto, cioè c'è un ordine del giorno del Consigliere Marin - vuol dire coinvolgere tutti gli edifici, anche quelli che sono al di fuori. Infatti, le zone A e B sono le zone totalmente o parzialmente edificate, quindi per eccellenza è il nucleo abitativo urbanizzato di una città.
Teniamo in considerazione il fatto che questo bonus, che viene introdotto per la prima volta nel 2020, si va ad aggiungere a tutta una serie di bonus già esistenti (ecobonus, sisma bonus e altri bonus che riguardano le ristrutturazioni e il risparmio energetico).
Evidentemente, la ratio di questa norma, che tra l'altro è molto spinta dal punto di vista della detrazione, perché si arriva al 90%, è una ratio che attiene al decoro architettonico. Se andiamo a dire che questa misura va estesa a tutti, molto probabilmente, come diceva prima il collega Ravetti saltano le previsioni di bilancio su cui questa norma è stata fatta, ma probabilmente si va oltre la ratio stessa della norma, perché è una norma che riguarda e che deve riguardare sostanzialmente i centri abitati e non gli edifici isolati o le case sparse che possono accedere ad altri tipi di agevolazioni per interventi di natura fiscale oggi già previsti dalle norme.
Un conto è se ci si limita a un discorso interpretativo, che poi non è neanche così complicato, perché basta sostanzialmente suddividere e dire che questo si applica nelle zone totalmente o parzialmente edificate di una città, quindi in quelle dove c'è un consolidamento del tessuto urbano, ma non si applica in zone improprie, dove abbiamo edifici in aree improprie o in aree isolate o totalmente al di fuori del tessuto urbano.
Credo che questa sia un'interpretazione che può aiutare ed è abbastanza semplice anche per i nostri uffici tecnici.
Altra cosa è dire che la applichiamo a tutto, perché su questo credo che non soltanto non ci sarà una sostenibilità economica, ma si va anche al di fuori delle ragioni per cui quest'agevolazione è stata pensata.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo perché noto una differenza dal punto di vista della tipologia di atto, soprattutto per quello che riguarda le finalità. Lo dico anche rispetto a quello che sta capitando in Consiglio comunale a Torino, cioè rispetto al settore dell'edilizia privata che oggettivamente, avendo un altro tipo di codificazione, su questo rimane fermo e, se riesce, riesce a intervenire per ciò che riguarda la zona A, cioè gli edifici di pregio storico.
Pertanto, più che andare a chiedere al Governo di normare o legiferare in maniera diversa e aspettare questa norma, piuttosto mi convince di più l'approccio proposto dal Capogruppo Ruzzola, perché dice alla Regione di provare a ricodificare con una circolare esplicativa, affinché ci sia una propulsione da questo punto di vista da parte degli uffici dell'edilizia privata.
Infatti, avendo codificazioni diverse, sono assolutamente autorizzati a dire: "Noi non riusciamo a indicare i palazzi sui quali si può fare questo intervento". Quindi, chi vuole farlo e non si trova in luogo di pregio, non riesce a sviluppare un intervento del genere. Mai come oggi, invece abbiamo bisogno che interventi di questo tipo siano fatti e che tutte le detrazioni e tutte le misure fiscali e di spesa fiscale così definita, che abbiamo messo in campo e che sono messe in campo dal Governo, trovino un'applicazione. Non c'è niente di peggio che garantire bonus a destra e a manca ma, quando questa normativa nazionale deve atterrare sui territori o essere legiferata e attuata dalla Regione o, ancora di più, far parte di un provvedimento dei Comuni, incontrare uno scoglio che, di fatto, impedisca l'utilizzazione di questi bonus.
Da questo punto di vista, penso che sul primo atto sia un impegno che pu trovare il tempo che trova - non me ne voglia il collega - perché è tutto demandato alla Giunta per un intervento con il Governo.
Discutere su questo col Governo in questa fase può essere complicato perché in sé porta oggettivamente un rischio di aumento della spesa fiscale. Invece provare a ragionare, come Regione, affinché tutti i Comuni abbiano una stessa interpretazione rispetto all'utilizzo o meno di questo bonus, secondo me è assolutamente necessario.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Chiederei gentilmente cinque minuti di sospensione, perché stiamo valutando se si può arrivare a un testo più condiviso.



PRESIDENTE

Presidente Ruzzola, oggi ho mangiato abbastanza veleno, ma vorrei anche vedere il pane.
Apprezzo la sua disponibilità, pertanto vado a mangiare il pane in questi cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.17, riprende alle ore 16.27)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Preannuncio che questi cinque minuti sono stati proficui, quindi la ringraziamo per averceli concessi.
Prima ho fatto tutto il mio intervento con riferimento all'ordine del giorno n. 203, a prima firma Marin, non avendo ancora caricato quello a prima firma Ruzzola, quindi la mia posizione di forte perplessità era nei confronti del dispositivo di quell'ordine del giorno che, appunto prevedeva di applicare questo bonus a tutti gli immobili, a prescindere dalle zone in cui si trovano, anche oltre le zone B.
In questo caso, avremmo trovato, se il primo firmatario è d'accordo, una convergenza nell'aderire e nel votare l'ordine del giorno a prima firma Ruzzola, previa cancellazione, nel "evidenziato che", nel secondo punto lasciando "di qui il motivato rifiuto dei competenti Uffici comunali a rilasciare dette certificazione", cancellando di lì in poi, sino "a zona B" e lasciando il dispositivo nel modo seguente: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta regionale ad assumere ogni opportuna iniziativa attraverso circolare di natura esplicativa e interpretativa", per cercare di applicare in maniera razionale e positiva questa norma nazionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Sono favorevole alla modifica, così come proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Martinetti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Brevemente, per dire che anche noi sul testo modificato dal Consigliere Ruzzola, abbiamo un parere favorevole. Crediamo che la richiesta di circolari esplicative sia la strada giusta da perseguire.
Non voteremo a favore dell'ordine del giorno del Consigliere Marin, ma ci siamo confrontati anche con lui: è una sorta di "liberi tutti" che non porta da nessuna parte, secondo noi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marin.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Chiedo di tenere separate le due votazioni sui due ordini del giorno.
Ritengo che è necessario andare oltre, perché se si fanno dei conti dal punto di vista economico di quelli che sono i benefici fiscali, allo Stato tornano, abbondantemente, quelli che sono, eventualmente, in termini di IRPEF, le fatture emesse sugli interventi.
Inoltre, credo che i cittadini non sono di serie A, serie B o serie C serie D o E, come dice il decreto ministeriale dell'aprile 1968, perché chi è nell'area A non è un cittadino di serie A e chi è nella C mi pare che dev'essere considerato non fuori categoria, ma deve avere i diritti esattamente come tutti gli altri cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
La modifica dell'ordine del giorno n. 207, a firma Ruzzola, è interessata sull'"evidenziato che". "Con una ricognizione cartografica possibile, per quanto complesso verificare il rispetto del primo requisito, la certificazione del secondo, invece, di fatto è impossibile, perch comporterebbe rilievo puntuale di volumi esistenti. Di qui il motivato rifiuto dei componenti d'ufficio comunale a rilasciare dette certificazioni", poi l'impegno rimane identico.
Tenendo separati i due ordini del giorno come prescritto, se non ci sono altri interventi, porrei in votazione l'ordine del giorno n. 203, "Bonus facciate. Difficoltà applicative connesse al rilancio di dichiarazione di zona", presentato dal Consigliere Marin e altri.
La parola al Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato e prendiamo anche atto dei due ordini del giorno.
Verificheremo con il Governo se sia possibile estendere a tutto il territorio la zonizzazione o, eventualmente, fare come prevede l'ordine del giorno depositato dal Consigliere Ruzzola e avallato anche dal Consigliere Marello. Per quanto riguarda le zone B, ne verificheremo la possibilità.



PRESIDENTE

Perciò il parere della Giunta è favorevole su entrambi gli ordini del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 203, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 207, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Agricoltura: argomenti non sopra specificati - Alimentazione

Esame ordine del giorno n. 175 presentato da Bertola, Disabato, Frediani Martinetti, Sacco e Nicco, inerente a "Creazione del Distretto del cibo dell'Area Omogenea 11 Chierese-Carmagnolese "; ordine del giorno n. 183 presentato da Canalis, Avetta, Marello, Salizzoni, Sarno e Nicco, inerente a "Individuazione e sostegno del Distretto del cibo dell'area del 'Chierese Carmagnolese'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 175, di cui al punto 13) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 175 in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quello che andiamo a illustrare è un ordine del giorno che vuole portare in Consiglio regionale un'iniziativa che parte dal territorio dell'Area omogenea 11 Chierese-Carmagnolese e che punta a promuovere l'eccellenza di questo territorio.
È un'iniziativa che non ha un colore politico particolare giacché, partendo proprio dal territorio, ha coinvolto pienamente Amministrazioni e Sindaci quindi Sindaci delle più varie colorazioni politiche. Tra l'altro, ho notato e apprezzo molto che l'atto sia stato sottoscritto anche dal Consigliere Nicco, che a sua volta è stato Sindaco di un Comune del territorio della zona omogenea 11, il Comune di Villastellone.
È un lavoro che parte dal territorio, ma che poi è stato coordinato dalla Città metropolitana, che ha emanato un decreto, il decreto del Consigliere delegato a Sviluppo montano, Pianificazione strategica, Sviluppo economico Attività produttive e Trasporti 832555/2019, avente a oggetto "Individuazione dei distretti del cibo. Manifestazione di interesse della Città metropolitana di Torino alla creazione di un distretto del cibo dell'area omogenea 11".
Parliamo di un'area che raccoglie diversi Comuni: Andezeno, Arignano Baldissero Torinese, Cambiano, Carmagnola, Chieri, Isolabella, Lombriasco Marentino, Mombello di Torino, Montaldo Torinese, Moriondo torinese Osasio, Pavarolo, Pecetto Torinese, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Sciolze e Villastellone.
Leggendo i nomi dei Comuni, vengono già in mente alcune importanti produzioni di quel territorio (dico le prime tre che mi vengono in mente): il peperone di Carmagnola, l'asparago di Santena e le ciliegie di Pecetto senza voler far torto a nessun altro Comune e a nessuna delle altre produzioni, soprattutto le ortofrutticole tipiche di questo territorio.
Noi abbiamo anche una legge regionale che permette di creare e conoscere dei distretti del cibo ed è, nella sua versione più recente, la legge n. 1 del 2019, un po' il testo unico regionale in materia di agricoltura, che all'articolo 39 prevede: "La Regione valorizza le produzioni agricole e agroalimentari e il paesaggio rurale del Piemonte, attraverso l'individuazione di distretti del cibo, al fine di coniugare le attività economiche con la cultura, la storia, la tradizione e l'offerta turistica locale".
Un successivo articolo, il n. 43, demanda alla Giunta regionale l'adozione di un regolamento d'individuazione dei distretti del cibo e la relativa disciplina; regolamento che, alla data di scrittura di preparazione di quest'ordine del giorno, non era ancora stato emanato.
Ci sono anche altre adesioni importanti a questo progetto. Oltre ai Comuni di questo territorio e alla Città metropolitana di Torino, aderisce anche l'assemblea "Uomo e Biosfera" (MAB - Man and Biosphere) per il tramite del referente Sindaco di Pino Torinese, poi alcune realtà associative, quali l'Associazione produttori asparago di Santena e terra del Pianalto e l'associazione "CiòCheVale".
È un qualcosa, quindi, che coinvolge in pieno le Istituzioni e i prodotti del territorio. Noi confidiamo che quest'iniziativa possa trovare accoglimento da parte del Consiglio regionale, ma, soprattutto, il favore della Giunta regionale che, come abbiamo già visto, non solo nelle fasi di proposizione di programma di campagna elettorale, ma poi anche, in concreto, nella sua Amministrazione, ha dimostrato di avere un'attenzione verso le produzioni del territorio piemontese, creando un Assessorato al cibo o anche promuovendo percorsi di cibo e salute. Abbiamo visto il pieno riconoscimento dell'importanza delle produzioni del territorio e la sua valorizzazione, anche come espressione di un vivere sano, di una cultura e di una promozione turistica del territorio.
Per questo motivo, con quest'ordine del giorno impegniamo la Giunta regionale a dare attuazione all'articolo 43 della legge regionale n. 1 del 2019, al fine di addivenire, in tempi celeri, alla predisposizione della disciplina dei distretti del cibo, attraverso la stesura del regolamento che, ripeto, alla data di redazione di quest'ordine del giorno ancora non era stato emanato - e a compiere tutti gli atti necessari alla creazione del distretto del cibo e dell'area omogenea 11, così come voluto e condiviso da tutti gli enti territoriali coinvolti.
Il riconoscimento e la creazione del Distretto del cibo è importante perché, con questo passo, si permette al Distretto di poter anche intercettare dei fondi: fondi nazionali, ma anche fondi che fanno parte del PSR.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 183.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Com'è stato detto, il Distretto del cibo è uno strumento che la legge, sia nazionale sia regionale, mette a disposizione dei territori per promuovere un vero e proprio brand di promozione del territorio, ma anche per mettere in rete le varie realtà del territorio che possono concorrere al suo sviluppo. Pensiamo alle realtà istituzionali e alle realtà imprenditoriali e quelle associative.
Il Distretto del cibo può servire a valorizzare il paesaggio, i prodotti di qualità, la biodiversità, le aziende e i posti di lavoro. La ricaduta non è soltanto in termini di valorizzazione della qualità del cibo, ma anche di tutela dei posti di lavoro, quindi c'è un impatto anche economico.
L'altra finalità è quella più legata alla cultura, alla storia e al turismo. Infatti, il Distretto del cibo prevede non soltanto iniziative di carattere economico e agricolo, ma anche iniziative culturali, di promozione di un territorio attraverso i suoi prodotti.
Infine, c'è anche una finalità che dovrebbe interessare, in modo particolare un Ente come la Regione, che riguarda la salute. La promozione dei prodotti di qualità del territorio concorre anche al miglioramento della salute di chi abita quel territorio.
Quali sono gli strumenti giuridici cui facciamo riferimento? Innanzitutto la già citata legge n. 205 del 2017 e poi anche la legge regionale n. 1 del 2019, che ha fatto una sorta di riordino in materia di agricoltura a livello regionale.
Per la legge regionale n. 1 del 2019 manca il regolamento attuativo che consenta l'individuazione dei Distretti del cibo. Con quest'ordine del giorno, noi esortiamo la Giunta a procedere alla predisposizione di questo regolamento.
Ulteriore appiglio giuridico è un decreto ministeriale, quello del 22 luglio 2019 firmato da Centinaio e Di Maio, che prevedeva l'individuazione dei distretti e normava gli accordi e i contratti che erano richiesti per definire questi distretti. La cornice normativa e giuridica è pronta, la Regione Piemonte deve farsi protagonista di una sorta di svolta politica.
Dopo una serie di anni in cui, in maniera molto virtuosa e con grande successo, abbiamo saputo promuovere e lanciare, anche a livello internazionale, tutta la filiera dei vini e quella delle carni di qualità noi crediamo che, attraverso lo strumento dei Distretti del cibo e, in particolare, la focalizzazione sul territorio che oggi sottoponiamo alla vostra attenzione, si possa valorizzare un ulteriore settore che vede il Piemonte distinguersi, e mi riferisco al settore dell'orticoltura.
Il Distretto del Chierese-Carmagnolese, ma anche una buona parte dell'Alessandrino, l'unico territorio piemontese in cui oggi c'è già un Distretto del cibo, si distingue proprio per i prodotti di orticoltura.
Abbiamo già citato gli asparagi, le ciliegie e i peperoni, ma non sono solo questi i prodotti, ce ne sono anche molti altri, magari più di nicchia, che vengono coltivati nel Chierese-Carmagnolese.
Purtroppo, l'orticoltura è un comparto caratterizzato da molta frammentarietà. Molte piccole imprese faticano a emergere sotto il profilo commerciale, proprio perché hanno difficoltà a fare rete e a costruire una forza di sistema.
Certo, la piccola dimensione delle imprese può essere un punto di forza per la qualità dei prodotti, ma è anche sicuramente una debolezza per fare squadra su mercati internazionali. I Consorzi, là dove esistono, sono di ridotte dimensioni. Vediamo nell'identificazione del Distretto del cibo in questa parte della Città metropolitana di Torino una modalità per sperimentare un'aggregazione e un sostegno alla collaborazione tra le varie realtà produttive d'eccellenza che noi abbiamo sul territorio.
La Regione deve diventare protagonista e lo deve fare adesso, per due ragioni in particolare, e lo diciamo soprattutto all'Assessore Protopapa.
La prima ragione è che il 17 aprile, quindi tra pochissimo tempo, scade il primo bando nazionale per richiedere finanziamenti sui contratti per Distretti del cibo. Noi dobbiamo individuare velocemente questo organismo per poi poter partecipare al bando nazionale e intercettare i fondi.
La seconda ragione è che, ormai, è alle porte la nuova programmazione comunitaria 2021-2027 che avrà una parte consistente dedicata proprio ai fondi legati all'agricoltura, quindi, in vista del nuovo PSR, crediamo che si debba arrivare pronti, con un Distretto del cibo già identificato e già in pista, per poi poter intercettare anche le risorse europee, oltre a quelle nazionali e statali.
Già in Città metropolitana c'è stata un'approvazione all'unanimità rispetto alla proposta del Distretto del cibo, ma l'Ente che lo può realizzare nei fatti è la Regione. Quello che noi stiamo approvando oggi in sede consiliare è una richiesta molto precisa alla Giunta, che ha anche dei tempi piuttosto contingentati e credo che maggiore sarà la coesione delle forze politiche su quest'obiettivo, che è un obiettivo assolutamente trasversale e che ci può ritrovare uniti, maggiore sarà anche la forza con cui, a partire dal Distretto Chierese-Carmagnolese, com'è anche scritto nella parte finale dell'ordine del giorno, potremo estendere questa modalità di promozione del territorio anche in altri territori piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Dichiaro aperta la discussione generale. Vi sono richieste d'intervento in merito agli ordini del giorno n. 175 e n. 183? Vi sono eventuali interventi della Giunta regionale? Ha chiesto la parola l'Assessore Protopapa; ne ha facoltà.



PROTOPAPA Marco, Assessore al cibo '?

Grazie, Presidente.
Condivido completamente quanto è stato detto dai colleghi Bertola e Canalis, perché la Giunta è pienamente in linea con le vostre richieste. Lo è perché il Progetto cibo sarà sicuramente una delle carte migliori del nostro Assessorato, perché crediamo molto in quello che sarà lo sviluppo economico intorno all'agroalimentare della nostra Regione.
L'individuazione e il sostegno del Distretto del cibo ci trova completamente concordi e già attivi: infatti, è già stata predisposta una proposta di regolamento che disciplina tutto quello che serve. Nel particolare, vi posso già anticipare che quel regolamento prevede le modalità di costituzione del Distretto; le modalità di presentazione dell'istanza di riconoscimento ai criteri della sua valutazione; i contenuti necessari del Piano di Distretto; i contenuti necessari della relazione annuale sulle attività svolte e sugli obiettivi raggiunti termini e modalità di revoca del riconoscimento del Distretto.
Sicuramente sono qui a condividere, in linea di principio, quello che è il sostegno della programmazione dei Distretti del cibo, a prescindere dalla peculiarità che viene preposta in questa sede (mi riferisco all'area del Chierese e del Carmagnolese).
Sicuramente siamo in attività su tutto; anzi, vi anticipo che a breve ci sarà anche la consultazione per quanto riguarda i tavoli di partenariato proprio per far sì che questa iniziativa venga anche condivisa.
Sono d'accordo sulla vostra proposta, sicuramente non puntuale, ma generale su tutto il territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ci sono altre richieste d'intervento? Prego, Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Chiedo una rapida sospensione, giusto un minuto.



PRESIDENTE

Fino alle ore16.55.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.51, riprende alle ore 16.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
È stata trovata un'intesa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gagliasso; ne ha facoltà.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
C'è l'intesa con l'Assessore e il voto favorevole da parte della maggioranza, condiviso anche con l'opposizione.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 175, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 183, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Nella riunione informale dei Capigruppo che abbiamo fatto prima mi era parso che ci fosse una condivisione per convocare una riunione ufficiale dei Capigruppo in merito alla proposta di legge della Giunta relativa alle grandi derivazioni, con l'opportunità di svolgere una seduta congiunta delle Commissioni competenti. Però, per convocarle entro giovedì, abbiamo assolutamente bisogno di fare una riunione ufficiale dei Capigruppo.
Naturalmente questa è una mia proposta, che mi auguro possa avere la condivisione da parte degli altri Capigruppo. So che altri erano d'accordo e, secondo me, si potrebbe fare una Conferenza dei Capigruppo dopo la discussione e la votazione dell'ordine del giorno n. 187, ma dal nostro punto di vista è importante che si faccia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se, come capisco, la proposta del Capogruppo Preioni è contestuale alla votazione dei prossimi ordini del giorno - che, tra l'altro, sono gli ultimi calendarizzati per questa seduta e così abbiamo chiuso anche la partita degli ordini del giorno arretrati - noi siamo d'accordo.
Se, invece, dietro alla proposta ravvisassi l'intento dilatorio di non affrontare proprio gli ultimi ordini del giorno, sarebbe assai sconveniente. Per cui immagino che le due cose siano contestuali. Pertanto esaminiamo velocemente gli ultimi due ordini del giorno e iniziamo la Conferenza dei Capigruppo, dando, tra l'altro, segnali di apertura nei confronti della proposta che ci vorrà presentare il collega Preioni.
Se, invece, combinassi le due cose al contrario, credo che.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Potremmo sempre convocare la Conferenza dei Capigruppo, perché noi siamo a sua disposizione, Presidente Allasia (non Preioni). Dopodiché, credo che inizieremo con un verso non troppo positivo questa discussione che immagino, ci vorrà proporre il collega Preioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi è sembrato che la proposta del Presidente di Gruppo Preioni fosse di chiudere il Consiglio subito dopo l'ordine del giorno n. 187. Vorrei avere solo un assenso o un cenno di negazione da parte del Presidente Preioni.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Io sono uomo di grande praticità e si figuri se noi della Lega abbiamo problemi a parlare dell'ordine del giorno! Siamo fortemente antirazzisti, non abbiamo nessun problema, ma abbiamo l'esigenza di portare a casa il provvedimento che riguarda le casse della nostra Regione Piemonte. Quindi, a me va benissimo discutere i due ordini del giorno e poi convocare la Conferenza dei Capigruppo per portare avanti questo grande provvedimento.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 187 presentato da Ruzzola, Biletta e Riva Vercellotti, inerente a "Garantire l'inserimento dell'adrenoleucodistrofia nel pannello di malattie del sistema screening neonatale del Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 187, di cui al punto 14) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come avete potuto leggere, l'ordine del giorno si propone l'obiettivo di ampliare lo screening neonatale che viene eseguito nei bambini nelle prime ore di vita e, in modo permanente, si chiede anche di far sì che i tipi di screening eseguiti e inseriti in un registro abbiano una loro rivisitazione annuale.
Così come mi è stato spiegato, perché non sono certamente un esperto della materia, gli screening sono eseguiti in base alle malattie cui, qualora rilevate nei primi giorni di vita, la scienza può dare una risposta nell'immediato o negli anni successivi.
Pertanto, tutti gli screening che oggi sono eseguiti sono condizionati dal fatto che l'eventuale rilevazione di quelle malattie possa trovare una soluzione e una cura negli anni successivi. Malattie che, invece, se sono rilevate solo quando si manifestano, portano a grandi sofferenze, se non a morte precoce, dei bambini e dei ragazzi.
In questo caso, si tratta di integrare gli screening neonatali (sono circa 40 quelli che sono eseguiti nelle prime ore di vita) con l'adrenoleucodistrofia.
Negli ultimi anni, si è rilevato che, se riconosciuta in tempo precoce, pu essere curata e può permettere una vita normale a quei bambini che, se rilevata nei quattro o cinque anni di vita, quando sarebbe ormai troppo tardi, porterebbe gravi limitazioni o la morte.
Poiché è giusto che questo tipo di screening sia dinamico, noi chiediamo che annualmente si riveda il pannello degli screening eseguiti, per renderlo efficace rispetto alle scoperte che avvengono. Peraltro, mi è stato anche detto che, allo stato attuale, quest'ulteriore screening non comporterebbe alcun costo aggiuntivo.
Chiediamo, pertanto, d'inserire quest'ulteriore screening in quelli che già vengono eseguiti e far sì che l'elenco venga aggiornato per permettere di curare tutte quelle malattie che, se scoperte in tempi precoci, possono essere curate.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare il collega di aver presentato questo atto d'indirizzo.
Considero assolutamente sensato permettere lo screening neonatale in modo da valutare quali sono le patologie esistenti sul bambino. E, lo dico al collega, anche ci fosse stato un impegno di spesa, l'avrei votato convintamente, perché, man mano che la ricerca si sviluppa, porta dei correttivi e quindi delle soluzioni che permettono di vivere una vita assolutamente normale. Questo, se la diagnosi è precoce.
Sarebbe, poi, importante (questo lo dico come nota personale) comunicare a coloro che eseguono questi test di non dire ai neopapà o alle neomamme "vi chiamiamo solo se c'è un problema", perché queste persone passano ore interminabili sperando che nessuno li chiami, dopo aver eseguito tali screening.
L'ordine del giorno, pertanto, avrà il nostro voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente della Giunta regionale, Carosso; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Solo per dire, a nome dell'Assessore Icardi (so che ha parlato anche con il Consigliere Ruzzola), che la Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 186, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame ordine del giorno n. 191 presentato da Grimaldi, Giaccone, Salizzoni Sarno e Valle, inerente a "Scritte antisemite e apologia del fascismo. Consiglio regionale, qui abitano degli antifascisti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 191, di cui al punto 15) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Velocissimo, Presidente.
Spero che tutti ricorderanno, purtroppo, questa vicenda. Parte dalla porta di Aldo Rolfi, dove è apparsa la scritta "Qui abita un ebreo". Purtroppo qualche giorno dopo (siamo una delle poche regioni in Italia in cui c'è stata questa recrudescenza), sulla porta di Lidia Beccaria Rolfi, la staffetta partigiana, sono apparse queste scritte ignobili.
Qualche giorno successivo, nella città di Torino, sono apparse altre scritte altrettanto inquietanti, fra cui "Crepa, sporca ebrea" davanti una porta vicino a corso Casale della figlia di Ines Ghiron, un'ebrea staffetta partigiana del Partito d'Azione durante la Resistenza. Sono passati pochi giorni e, purtroppo, queste vicende hanno riguardato una pensionata di 71 anni, anche lei figlia di un partigiano delle SAP della Grandi Motori sempre purtroppo, tra l'altro, nel mio quartiere, in via Bava, in Vanchiglia. Successivamente, è la volta di Marcello Segre, davanti alla cui porta è apparsa la scritta "Ebreo", con la Stella di David.
Ritengo che questa vicenda sia grave, da non sottovalutare. La Procura di Torino ha, ovviamente, avviato tutte le indagini necessarie per capire se è figlia di un'emulazione, di un'ignominia organizzata. Ovviamente, speriamo di no, ma non vorremmo bollarla soltanto come "stupidità".
In molti soggetti, fra cui anche le Istituzioni lombarde, davanti a queste recrudescenze, hanno esposto il simbolo di essere davanti a una casa di un ebreo o davanti alla casa di un antifascista. Il senso di questa richiesta è, intanto, qualora ci fossero dei procedimenti e dei processi a carico di queste persone, di valutare l'ipotesi che la Regione, Medaglia d'oro della Resistenza, si costituisca parte civile nel processo. Inoltre, si propone la posa di una targa che ricorda la storia di questo Palazzo Lascaris, il fatto che qua da più di cinquant'anni legiferano degli antifascisti e che non c'è spazio per nessun ritorno revisionista, nazista, fascista, xenofobo e razzista in questa Regione.
Per questo, senza citare ulteriori vicende, ovviamente, tutti abbiamo stigmatizzato le parole di chi, nominato da questo Ente, ha decisamente sbagliato a ricordare quelle tragiche vicende storiche del nostro territorio come se fossero scindibili tra una prima e una seconda parte del fascismo e, per questo credo che le Istituzioni, senza ulteriore indugio devono dare questo segnale, condannando questa vergognosa escalation di violenza e intolleranza di stampo fascista, nazista e antisemita.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

In merito alla votazione, Presidente, chiedo se è possibile procedere, ai sensi del comma 4 dell'articolo 74, a una votazione per parti separate.



PRESIDENTE

È necessario individuare, però, le parti che si vogliono separare, in base all'articolo 74, comma 4.



ZAMBAIA Sara

È possibile procedere per ciascuna delle parti? Altrimenti, chiedo un minuto di sospensione per ragguagliarci in merito.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.17, riprende alle ore 17.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ci sono interventi in merito? Prego, Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Come anticipato, ai sensi del comma 4 dell'articolo 74, chiediamo di procedere con la votazione per parti separate.
Nella fattispecie, nel primo punto, ossia quello di esporre all'ingresso di Palazzo Lascaris, la maggioranza si astiene; per quel che riguarda il costituirsi parte civile, siamo favorevoli; per quel che riguarda il sostenere con forza le dimissioni del Presidente di ATC nord ci asteniamo per il semplice motivo che è già stato fatto congiuntamente dal Presidente della Giunta e dal Presidente del Consiglio.
Relativamente all'ultimo punto, cioè invitare i membri del C.d.A. di ATC Nord a sfiduciare il Presidente, ci asteniamo, perché non è giusto entrare nel merito delle scelte di un Ente che è autonomo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera, sulla premessa dell'ordine del giorno?



ZAMBAIA Sara

Sì, chiedo scusa.
Sì, sì, assolutamente favorevoli.



PRESIDENTE

Va bene.
Sospendo alcuni minuti il Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.25, riprende alle ore 17.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Oggettivamente, avremmo da dire qualcosa rispetto alla proposta della Consigliera Zambaia. Ovviamente speravamo che filasse tutto liscio, ma non vogliamo indurci nell'errore, come abbiamo detto a inizio settimana, di trascinare nell'agone politico, cosa che facciamo legittimamente tutti i giorni, una discussione in un momento storico che ci vede tutti uniti nell'affrontare un'emergenza come quella del coronavirus.
Spero che troveremo, in questa settimana, la gioia di poter dire che siamo fuori dall'emergenza e anche l'accordo istituzionale che ci porterà non solo a stigmatizzare i fatti avvenuti, ma anche, in qualche modo, a dotare il Consiglio regionale, a cinquant'anni dalla sua istituzione, di una targa che indica che qui hanno legiferato e legiferano degli antifascisti.
Non credo che metta in dubbio la nostra storia e la nostra cultura, ma confermi una comune appartenenza a quella Medaglia d'oro della Resistenza.
Per questo, Presidente, le chiediamo, sentiti gli altri colleghi e non potendo che accettare la votazione per parti separate, un rinvio della votazione alla prossima seduta utile.
Grazie.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno 191 è rinviato.
Essendo conclusi gli ordini del giorno prescritti, la seduta pomeridiana è conclusa.
È convocata la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.33)



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