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Dettaglio seduta n.60 del 11/02/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.30 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 149 presentata da Rossi, inerente a "Sito industriale Bemberg: cosa prevede il progetto di recupero all'area e quale sia lo stato dell'arte in merito alla bonifica"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
La Giunta regionale si è resa disponibile a rispondere all'interrogazione n. 149, presentata dal Consigliere Rossi, avente a oggetto "Sito industriale Bemberg: cosa prevede il progetto di recupero all'area e quale sia lo stato dell'arte in merito alla bonifica", cui risponderà l'Assessore Marnati.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, ma solo la risposta della Giunta regionale.
L'interrogante potrà replicare per cinque minuti.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il sito inquinato ex Bemberg, inserito nell'anagrafe regionale dei siti contaminati al numero 1.906, consiste in uno stabilimento per la produzione di filo cupro, attivo fino al 2009, successivamente chiuso e in stato di abbandono e degrado, ubicato in prossimità del Lago d'Orta.
L'impatto sulle matrici ambientali è dovuto al processo di filatura del cupro, alla produzione di scarti derivati sia dai processi di preparazione della soluzione cupro-ammoniacale e di filatura, sia dai successivi processi di rigenerazione e da tutti i sottoprodotti legati agli impianti di depurazione chimico-fisica.
All'atto della dismissione dell'attività il sito rimase interessato dalla presenza di aree di stoccaggio delle materie prime (idrossido di sodio concentrato, ammoniaca in soluzione acquosa, acido cloridrico) dall'impianto di depurazione chimico-fisica, dall'impianto di rigenerazione e da cumuli e cisterne.
Sul sito vi è poi una problematica legata alla presenza di manufatti contenenti amianto, emersa nell'ambito d'ispezioni operative che in passato hanno evidenziato una presenza diffusa di amianto nei locali produttivi.
Gli esiti di un sopralluogo condotto da ARPA Piemonte nel febbraio 2017 hanno evidenziato, nelle aree esterne, l'esistenza di coperture e rivestimenti di pareti perimetrali e hanno messo in luce l'opportunità di una valutazione più approfondita, anche al fine di stabilirne lo stato di conservazione.
Ciò premesso, rispetto al nuovo assetto di proprietà delle aree il Comune di Gozzano ha comunicato che il Tribunale di Novara ha assegnato gli immobili della società BPV Investimenti S.r.l., i cui soci non sono noti a quest'Amministrazione.
Il Comune ha tuttavia precisato di aver avviato una serie d'incontri con la nuova proprietà, che ha manifestato l'intenzione di procedere alla presentazione del piano di caratterizzazione del sito ai fini della bonifica.
La presentazione del piano di caratterizzazione costituisce, infatti, ai sensi dell'articolo 242 del decreto legge n. 152/2006, il primo passo del procedimento di bonifica.
Quest'Amministrazione s'impegna a richiedere ulteriori informazioni al Comune al fine di pervenire a un quadro delle tempistiche per le operazioni di caratterizzazione e bonifica, per poterne monitorare gli sviluppi.
Al momento, il Comune non ha fornito comunicazione di un successivo progetto di recupero dell'area. A tal riguardo, va tuttavia precisato che la disponibilità e fruibilità del sito per un suo futuro utilizzo non possono che essere subordinate alla bonifica e, in particolare, agli obiettivi di risanamento che saranno definiti nel corso del procedimento.
Il Comune ha inoltre segnalato che, a seguito di procedura di evidenza pubblica, il Tribunale di Novara ha assegnato alla società TM Commodities una GMBH come si dice in Germania, i beni mobili oggetto della procedura FDG in liquidazione.
Il Comune ha informato che tali beni sono stati acquistati in seguito dalla ditta RMC S.p.A. di Milano, la quale in data 10 gennaio 2020 ha comunicato che a breve lo Studio Projeco Engineering S.r.l. inizierà le operazioni di mappatura e caratterizzazione dei materiali pericolosi.
A tal riguardo, si precisa che la normativa in materia di bonifica dell'amianto dispone che l'obbligo di verifica dello stato di degrado dei manufatti e la realizzazione degli interventi di rimozione/incapsulamento/confinamento sia, in ogni caso, in capo ai proprietari.
Per quanto riguarda l'eventualità di proporre l'area del sito d'interesse nazionale, il decreto legge 152/2006 dispone che per le individuazioni di tali siti siano da rispettare i seguenti principi e criteri direttivi: a) gli interventi di bonifica devono riguardare aree e territori, compresi i corpi idrici di particolare pregio ambientale; b) la bonifica deve riguardare aree e territori tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; c) il rischio sanitario e ambientale che deriva dal rilevato superamento delle concentrazioni soglia di rischio deve risultare particolarmente elevato, in ragione della densità della popolazione o dell'estensione dell'area interessata; d) l'impatto socio-economico causato dall'inquinamento dell'aria dev'essere rilevante; e) la contaminazione deve costituire un rischio per i beni d'interesse storico e culturale di rilevanza nazionale; f) gli interventi da attuare devono riguardare siti compresi nei territori di più regioni; f bis) l'insistenza, attualmente o in passato, di attività di raffinerie, d'impianti chimici integrati o di acciaierie.
Questo è quanto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Rossi per una breve replica.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Grazie, Assessore.
Ci sono solo due questioni che mi preme sollevare nella replica. La prima riguarda quest'ulteriore approfondimento che, se non ho capito male, si farà.
Le chiederei, Assessore, se è possibile venirne in qualche maniera informati, senza che io proceda con una nuova interrogazione.
L'altra questione, invece, riguarda un passaggio che, a mio avviso, non è molto chiaro: mi riferisco al fatto che non sono noti a quest'Amministrazione i soci. Non sono noti alla Regione perché il Comune non li ha forniti? O siamo noi che non li abbiamo chiesti, dal momento che non è di nostra competenza? Solo per capire, perché basterebbe fare una visura, immagino.



(Commenti dell'Assessore Marnati)



ROSSI Domenico

Perché non è una cosa che dobbiamo sapere noi?



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente (fuori microfono)

Non è stato chiesto, ma se vuole ne facciamo richiesta.



ROSSI Domenico

Grazie mille, Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.


Argomento: Uso delle acque (regimazione, usi plurimi) - Difesa idrogeologica

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 136 presentata da Valle, inerente a "Bacino di laminazione della Dora"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 136 presentata dal Consigliere Valle, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante di due minuti, e la risposta dell'Assessore di tre minuti.
Non sono previste repliche.
La parola il Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Nella scorsa consiliatura è stato iniziato un procedimento teso a valutare l'opportunità di procedere alla realizzazione di una cassa di laminazione sul bacino della Dora nei pressi del Comune di Caselette, sulla piana che va tra Caselette, Pianezza, Alpignano e Rivoli, in particolare.
Questa realizzazione aveva sollevato diverse preoccupazioni sul territorio perché è una piana particolarmente vocata dal punto di vista agricolo e proprio con un ordine del giorno - non ricordo se proposto da noi o dalle opposizioni, però condiviso all'unanimità dal Consiglio - era stato richiesto all'allora Giunta di istituire una cabina di regia che avesse lo scopo non soltanto di governare l'eventuale realizzazione dell'opera, ma anche di considerare eventuali alternative di carattere progettuale e, in particolare, la possibilità di suddividere la laminazione in più interventi lungo tutto il bacino della Dora. Intervento che non si mette in discussione, in quanto è necessario alla sicurezza della Città di Torino che è immediatamente a valle del corso del fiume.
L'interrogazione serviva per sapere lo stato di avanzamento dei lavori della cabina di regia e se sono state considerate finalmente alcune alternative di carattere progettuale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore alle opere pubbliche e difesa del suolo

Grazie, Presidente.
Il progetto di laminazione del fiume Dora Riparia riguarda una porzione di territorio che per due terzi è già interessata in maniera naturale dalle piene ordinarie. La progettazione della cassa è stata inserita, come ha detto il Consigliere, con massima priorità tra le misure delle PGRA delle aree a rischio significativo. La sua attuale localizzazione è stata ribadita dalla cabina di regia, la cui funzione è il miglioramento della soluzione progettuale, anche attraverso proposte alternative o integrative.
Come sapete, della cabina di regia fanno parte non solo i Comuni, ma anche AIPO, Autorità di bacino, eccetera.
La cabina di regia, come ha detto bene il Consigliere Valle, ha però lo scopo di migliorare l'opera, tenendo fermi alcuni principi. Il fatto è che come sempre, dobbiamo sapere qual è la priorità. La priorità è evidentemente mettere al riparo e al sicuro la città capoluogo di Regione e anche di Provincia dalle piene.
C'è un'interlocuzione aperta, ma la cabina di regia era stata un po' bloccata ed è stata riconvocata, a dire il vero, 15 giorni fa, poi per un problema mio di Conferenza delle Regioni convocata all'ultimo è saltata per essere riconvocata il 20 febbraio. C'è l'idea, che in questi mesi abbiamo condiviso io e l'Assessore Unia del Comune di Torino, che si debba procedere speditamente e naturalmente senza sottovalutare le indicazioni del Consiglio. In questi giorni c'è un confronto addirittura preventivo proprio per dimostrare non solo la buona fede, che si dà per scontata, ma anche l'effettiva voglia di collaborare da parte degli Uffici regionali con il tecnico di parte, se così possiamo chiamarlo, del Comune di Caselette che è un ingegnere di primissimo ordine e che ci potrà proporre soluzioni non dico alternative, ma complementari.
Nel frattempo, è successo un fatto importante, cioè che sono stati stanziati altri sei milioni di euro, che non sono ancora nelle disponibilità di AIPO, ma che sono certi e garantiti dalla delibera CIPE quindi a disposizione del monte complessivo, che arriva a sfiorare i 20 milioni di euro. Noi, a oggi, dobbiamo tenere il punto in maniera compatta com'è stato compatto il Consiglio regionale ai tempi, per dire che i territori vanno tutelati. Io sono ex Sindaco di un Comune che ha avuto una cassa di espansione, che era più spaventato prima di averla che poi alla realizzazione finale. Di conseguenza, dobbiamo anche essere tutti consci e consapevoli del fatto che certe volte la paura è magari persino troppa e soprattutto, che a un certo punto qualche scelta va fatta, perché nell'idea di fare il progetto migliore del mondo che accontenti tutti, si rischia poi di non fare niente e di essere poi magari chiamati in causa quando quelle piene arriveranno.
Alcune idee sono state stoppate in partenza, perché sono proposte che riguardavano casse di dimensioni minori e più a monte, che però gli ingegneri idraulici unanimemente hanno smentito, nel senso che hanno ritenuto non sufficienti o troppo lontane dal concentrico di Torino per mitigarne gli effetti. Tra le ultime ipotesi sul campo che valuteremo in questi giorni c'è quella di non far laminare il fiume, cioè sostanzialmente di tenerlo incanalato, ma questo avrebbe provocato ancora più problemi come immaginate tutti voi, al Comune di Torino.
C'è da dire in tutto questo, giusto per ricondurre l'episodio alla giusta portata, che le aree interessate dalla cassa sono in gran parte, al 90 già aree di esondazione naturale. Si tratta di capire come sarà, qual è la quota maggiore di esondazione che queste aree raggiungeranno e soprattutto da quello che ho capito, la preoccupazione di Coldiretti è il tipo di terreno che andrà a depositarsi su questa cassa. Ne siamo consapevoli e ne abbiamo parlato con il Comune di Torino, per cui si sta valutando anche una specie d'indennizzo, che può essere sia sul piano assicurativo sia sul piano di esborso economico che va valutato all'interno delle somme dell'opera, con l'obiettivo prioritario - perché saremo tutti responsabili moralmente - di mandare avanti l'opera nei tempi più brevi possibili perché già sappiamo che sono opere complicate.
Pertanto, tutti noi dobbiamo essere coinvolti nella spiegazione ai territori che ogni tanto una decisione magari non popolare bisogna prenderla, ma per salvaguardare l'obiettivo principale che, in questo caso sono gli 800 mila abitanti della provincia di Torino, ma soprattutto quello che ne conseguirebbe, lo sapete bene, in caso di esondazione.
Grazie.


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 150 presentata da Valle, inerente a "Criticità e disagi connessi alla recente rimodulazione del servizio trasporto Sadem linea 268, Torino Centro Città/Torino Aeroporto"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 150.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione volevamo portare l'attenzione - in realtà, forse siamo parzialmente superati dagli eventi - sulla riduzione di corse delle linee Sadem che interessa il tratto che va da Caselle a Torino, ma ovviamente copre tutto un bacino più ampio, compreso il Comune di San Maurizio, e che, riducendo le fermate, interessava soltanto più l'aeroporto e la città di Torino direttamente, senza effettuare più le fermate intermedie, in particolare nel concentrico di Borgaro e di Caselle Torinese.
L'interrogazione è parzialmente superata dai fatti, perché è notizia di qualche settimana fa che alcune di queste corse hanno avuto ripristinata la loro fermata intermedia. Però ci interessa ugualmente conoscere gli intendimenti della Regione sulla linea, in particolare se sono già disponibili dei dati circa la fruizione del servizio che possano confortare la linea inizialmente intrapresa o, meglio ancora, questa nuova riapertura delle fermate lungo il tragitto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Risponde l'Assessore Gabusi, che ha facoltà di intervenire.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come ha detto il Consigliere Valle, è un problema non dico superato, ma che è giusto spiegare, perché purtroppo noi e gli amministratori locali talvolta analizziamo i problemi sull'emergenza e sull'urgenza e molto spesso questo comporta un'analisi a comparti stagni.
Quel territorio è fortunatamente interessato da un aeroporto, ma sfortunatamente l'aeroporto, come sappiamo, ha dei problemi di numeri e di attrattività, quindi nei ragionamenti fatti con l'Agenzia e con il sistema aeroportuale, per adesso torinese anche se è in pista un ragionamento complessivo sul sistema aeroportuale, avevamo ipotizzato che, nell'attesa del collegamento ferroviario diretto, che sarà un unicum forse in Italia sarebbe stato interessante collegare direttamente Caselle con il centro di Torino, naturalmente senza dimenticarci dei Comuni che in questo momento sono attraversati dalla linea ordinaria, se così possiamo chiamarla rispetto alla express.
Com'è evidente, come sempre quando si fanno le cose, c'è una fase sperimentale che ha portato qualche disagio. Disagio che ricondurrei a una normalità e a un territorio che, comunque, ha diverse altre linee. Noi abbiamo cercato di spiegare ai Sindaci che ho incontrato una quindicina di giorni fa la nostra idea, quelle che sono state le mitigazioni che l'agenzia Sadem, con il nostro impulso, ha messo in campo. Abbiamo concordato, rispetto all'ordine del giorno approvato anche dai Comuni, un tentativo di ragionare ancora sul potenziamento di due corse di ritorno nei giorni festivi (se non sbaglio, due corse di sabato) che, sostanzialmente al di là delle richieste che tutti i Consigli comunali fanno e del fatto che vorrebbero migliorare anche quello che c'è sul campo, sistemerebbero la situazione.
Una situazione che, ritengo, sia comunque da monitorare alla luce del combinato disposto di questa iniziativa e del fatto che sappiamo che arriverà la chiusura parziale della linea. Come in tutti i casi, poiché le previsioni sono una cosa ma la realtà può dimostrarsi un'altra, dobbiamo stare attenti a non lasciare a piedi nessuno (in questo caso davvero) e quindi dobbiamo essere pronti a fare delle modifiche. Ci sarà un po' di disagio per gli utenti che, magari, potrebbero subire ancora dei cambiamenti di servizio, ma l'ottica è certamente quella di servire tutti.
Ripeto, anche cercando, con le stesse risorse (le risorse sono sempre invariate, perché certe volte potrebbero anche essere meno) di mettere dentro, per questi due anni, un servizio maggiore per l'aeroporto che, al di là delle iniziative più politiche e più di facciata, è la prima vera iniziativa che può servire a Caselle e che possiamo mettere in campo con le nostre forze per ridarci un tono, se così possiamo dire.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Calamità naturali

Interrogazione n. 165 presentata da Avetta inerente a "A Quincinetto (TO) la frana continua a dare problemi. A quando la soluzione?"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 165.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante e vi è la risposta della Giunta regionale. È prevista la replica dell'interrogante per cinque minuti.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore alla difesa del suolo

Speravo nell'illustrazione del Consigliere Avetta, invece il Regolamento non lo prevede.
Cerco di essere veloce, perché la storia della frana di Quincinetto è complicata.
La messa in sicurezza del tratto autostradale dell'A5 interessato dalla frana e che dal 2012 minaccia la strada del territorio circostante e i piani di traffico collegati all'intervento è stato oggetto di un processo intenso di condivisione con il territorio che ha portato all'individuazione di un piano speditivo e la costituzione di un Tavolo di lavoro, ben visto e fortemente appoggiato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile e ha visto, tra i partecipanti , le due Regioni, la Prefettura di Torino, ATIVA SAV e gli Enti locali, soprattutto il Comune di Quincinetto.
L'intervento che prevede di far brillare due grossi massi da cinque mila metri cubi e di disgaggiare, nel complesso, 30.000 metri cubi di materiale è un intervento importante, complicato e anche difficile da immaginare, che ha al suo interno e contiene delle valutazioni preventive di analisi di quel materiale per capire come si rifletterà poi sull'opera.
Abbiamo, di fatto, sgombrato il campo dal pericolo di una chiusura autostradale lunga e penalizzante per il traffico da e per la Valle d'Aosta e nel Tavolo abbiamo, sostanzialmente, esaminato le prime risultanze degli studi commissionati dal Comune di Quincinetto per migliorare il quadro geologico.
La notizia importante è che la progettazione sta andando avanti. Le progettazioni sono due: quella che vi ho detto del brillamento del masso e quella che, invece, è a carico di SAV, di un vallo paramassi che dovrà tutelare l'autostrada. È una notizia che voglio condividere con voi affinché ognuno richiami i propri parlamentari all'attività parlamentare più stretta. Il Capo Dipartimento, nonostante i tanti impegni del coronavirus, ha ipotizzato e ha accettato l'idea sottopostagli dalla Regione Piemonte e dalla Regione Valle d'Aosta di inserire nel milleproroghe una norma ad hoc che consenta a SAV di intervenire fuori dagli schemi, se così possiamo dire, con una corsia preferenziale che gli consenta, sostanzialmente, di mettere in campo immediatamente l'opera.
Questo, evidentemente, garantirà, avendo il vallo paramassi, una maggior tranquillità sia nella realizzazione dell'opera di disgaggio sia nei tempi di realizzazione. Non avremo più la fretta impellente di dover fare un progetto "raffazzonato", se si può raffazzonare un progetto del genere, o troppo superficiale. Avremo la tranquillità, avendo il vallo paramassi che comunque, gli operatori che dovranno disgaggiare possano lavorare in sicurezza, senza danneggiare l'autostrada perché, a quel punto, sarà messa in sicurezza.
Il Tavolo di lavoro costituito ha finalmente elaborato un piano. Un piano condiviso con il Dipartimento. Nel decreto milleproroghe ci sarà questa norma, che crediamo passi perché non ha un'ispirazione politica, ma un'ispirazione molto tecnica. Superata questa fase, credo che per l'autunno potremo avere il vallo paramassi praticamente realizzato.
Sapete che, invece, senza il decreto milleproroghe, quindi senza questa corsia preferenziale, rischiamo di infilarci in una serie di pareri preventivi e autorizzativi. Si parla di una via nazionale e quindi almeno un anno e mezzo di stop per motivi più burocratici che sostanziali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Avetta per la replica.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Avrei usato i tre minuti di prima per ringraziare l'Assessore, perché non avevo dubbi che avrebbe risposto con la puntualità consueta.
So che sta seguendo la vicenda, quindi colgo anche la sollecitazione a parlare con i nostri parlamentari per assecondare il proseguimento del progetto perché, in effetti, il tema esiste ed è un tema molto complicato per quell'area, come può immaginare.
È bastato quell'allarme - l'interrogazione nasce il giorno in cui c'è stato quel falso allarme - per mandare in apprensione tutto il sistema di gestione dell'emergenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.54 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



BERTOLA GIORGIO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Bertola comunica che per mancanza del numero legale, la seduta inizierà alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliera regionale Albertina Soldano, deceduta il 6 gennaio 2020


PRESIDENTE

Colleghi, il 6 gennaio scorso è scomparsa, all'età di novantanove anni Albertina Soldano, Consigliera regionale nella I e II legislatura. Nata a Torino il 19 settembre 1920, laureata in materie letterarie, è stata Preside di scuola media a Fossano.
Albertina Soldano ha affiancato, con determinazione e coraggio, la professione d'insegnante all'attività politica, in un periodo non certo favorevole per le donne. Militò nelle file della Democrazia Cristiana fin da giovanissima; fu eletta nel Consiglio comunale di Mondovì e in quello di Frabosa Sottana, in cui fu Sindaco per 14 anni, e nel 1985 fu Presidente dell'allora Comunità montana Valli monregalesi.
Eletta nel 1970 in Consiglio regionale nella circoscrizione di Cuneo, nella lista della Democrazia Cristiana, è stata Vicepresidente della Commissione Consiliare Lavoro sino al 1976 e, dal maggio 1979, della Commissione Sanità.
Rieletta nella II Legislatura, è stata Vicepresidente della Commissione Lavoro e componente delle Commissione Turismo.
Nel suo impegno pubblico, Albertina Soldano ricevette un sostegno prezioso dalla sorella Rosalba, anche lei professoressa, che dedicò la sua vita all'insegnamento e alla famiglia. A entrambe è stato dedicato un libro, "Le sorelle Soldano", presentato proprio in Consiglio regionale nel 2011, nel quale sono ritratte due donne colte, sensibili e battagliere, che hanno offerto un importante contributo alla vita politica, culturale e sociale del Piemonte.
Ai nipoti Monica, Chiara Maria Teresa e Carlo desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio, in memoria della già Consigliera regionale Albertina Soldano.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.37, riprende alle ore 10.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale inerenti a "Lettera a firma del Presidente del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale del Piemonte inoltrata a Luigi Songa, Presidente del Consiglio di Amministrazione di ATC Piemonte Nord"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Informo che, in data 10 febbraio 2020, insieme al Presidente Cirio abbiamo scritto una lettera al Presidente dell'ATC del Piemonte Nord, per chiedere innanzitutto l'immediata rimozione dagli uffici dell'ente di qualunque oggetto, documento o simbolo riconducibile al disciolto Partito Nazionale Fascista, che non attiene in alcun modo all'attività istituzionale di ATC.
Nella stessa lettera, abbiamo, poi, ritenuto doveroso invitare il dottor Songa a valutare l'opportunità di rimettere il mandato che ricopre, in quanto le dichiarazioni rese e i comportamenti tenuti risultano incompatibili con i valori fondanti della Regione Piemonte.
Do lettura della lettera a firma del Presidente del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale del Piemonte.
"Egregio dottore, il Consiglio regionale del Piemonte e la Giunta regionale, nominandola inizialmente quale componente del Consiglio di Amministrazione di ATC Piemonte Nord e individuandola, poi, come suo Presidente, ha ritenuto che ella rispondesse alle caratteristiche professionali necessarie per lo svolgimento di tale importante ruolo in questo ente pubblico ausiliario della Regione. Pertanto, è con vivo stupore e profondo rammarico che abbiamo letto le notizie di stampa che la riguardano.
Pur consapevoli che la legge regionale 39 del 1995 assicura a coloro che sono stati nominati o designati dalla Regione l'autonomia per l'espletamento del proprio mandato, con il solo limite degli indirizzi definiti dalla Regione stessa, lei comunque è stato nominato in rappresentanza della stessa. Di conseguenza, ci sentiamo in dovere di ricordarle che detta nomina presuppone la sussistenza di un rapporto d'immedesimazione con l'Amministrazione che deve perdurare anche nel corso del mandato, ma anche un'imprescindibile rispondenza fra i valori che la Regione ritiene fondamentali e la manifestazione degli stessi da parte di tutti i soggetti coinvolti nell'attività amministrativa.
A tal proposito, è noto che la Regione Piemonte è stata insignita della Medaglia d'oro al valore civile e ha espressamente proclamato, nel preambolo del suo Statuto, la fedeltà alla Corte Costituzionale fondata sui valori propri della liberazione e della democrazia riconquistata dal Paese riaffermando il proprio impegno e la propria vocazione alla libertà, alla democrazia, alla tolleranza e all'uguaglianza.
Di conseguenza, gli organi di Governo degli enti pubblici regionali, nei quali rientrano anche le ATC, sono tenuti ad astenersi da comportamenti o espressioni pubbliche in contrasto con i valori costituzionali assunti anche a livello statutario, che potrebbero non solo comportare situazioni d'imbarazzo istituzionale, ma ledere altresì l'immagine stessa della Regione.
La legge Scelba, che, com'è noto, attua i principi dell'antifascismo contenuti nella Costituzione, attribuisce una valenza contraria a detti principi, all'esaltazione pubblica di esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Non solo, la legge regionale che disciplina le ATC stabilisce che, per gli organi di amministrazione e il personale, si osservano le disposizioni vigenti in materia di responsabilità dei dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche richiamate anche dal Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, i quali sono tenuti a osservare la Costituzione e ad assicurare, nei rapporti con i destinatari dell'azione amministrativa, la piena parità di trattamento a parità di condizioni, evitando ogni forma di discriminazione.
Ferma, quindi, restando la libertà di pensiero, laddove si ricopra un ufficio pubblico è indispensabile mantenere distinte le proprie sensibilità private dal ruolo pubblico che si è assunto.
Nel rilevare come da organi di stampa risulti che la S.V., nel prendere possesso dell'Ufficio di Presidenza dell'Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Nord, abbia provveduto ad allestirlo con cimeli, documenti e pubblicazioni conducibili al disciolto Partito Nazionale Fascista, siamo a darle evidenza della necessità di procedere alla sua immediata rimozione al fine di evitare improprie confusioni fra la sua attività istituzionale e interessi od opinioni riconducibili alla sua sfera privata.
Alla luce di tutto ciò, inoltre, riteniamo doveroso, da parte sua, valutare seriamente l'opportunità di rimettere il mandato che ricopre, in quanto le dichiarazioni rese e i comportamenti tenuti risultano incompatibili con i valori fondanti di questa Regione.
Certi che voglia cogliere il senso della nostra richiesta, rimaniamo in attesa delle sue determinazioni".


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "G. Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II N dell'Istituto Superiore "G. Colombatto" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Distribuzione processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula i processi verbali relativi alle sedute consiliari del 14, 21 e 28 gennaio e del 4 febbraio 2020.
b) Congedi Hanno chiesto congedo Chiorino, Graglia e Mosca.
Non è presente l'Assessore esterno Poggio Vittoria.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 6 febbraio 2020 la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge 10 dicembre 2019, n. 22 "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie".
d) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che approvati i processi verbali delle sedute del 3, 10 17, 18, 19, 23 dicembre 2019 e 7 gennaio 2020.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 62, inerente a "Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara" (Atti di indirizzo collegati: ordine del giorno n. 184; ordine del giorno n. 185 mozione n. 190)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 62, inerente a "Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 4 febbraio scorso i Consiglieri Lanzo, Rossi e Sacco hanno svolto le relazioni relative al disegno di legge n. 62. Si è svolta la discussione generale ed è intervenuto l'Assessore Icardi.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Scusi, sarà di sicuro colpa mia, ma mi sono un po' perso: non ho capito se si fa o no la Capigruppo volante che aveva annunciato sul prosieguo dei lavori. Perché ho visto che poi è partito in quarta con l'esame del disegno di legge.



PRESIDENTE

Sì, pensavo di concludere non dico celermente, ma in maniera puntuale l'esame del punto 3) all'o.d.g.; mi sembrava ci fosse un'intesa in tal senso.
Se c'è la volontà di convocare una Conferenza dei Capigruppo, nulla in contrario. Mi facciano cenno anche gli altri Capigruppo.
Silenzio-assenso: convochiamo una Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.56, riprende alle ore 11.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 L'emendamento rubricato n. 1) è irricevibile, in quanto comporta una modifica non conciliabile con il resto dell'articolato.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'emendamento n. 8) verte sul tema centrale che abbiamo toccato in questo disegno di legge.
La nostra posizione sulla Città della Scienza e della Salute di Novara è chiara. Abbiamo sempre spinto la Giunta affinché si potesse arrivare a un ragionamento un po' più ampio e più vicino anche a quelli che sono i parametri che ci siamo dati sul contenimento della spesa della sanità nella nostra Regione.
Uno dei mezzi che ci sono stati dati dallo Stato è la possibilità di utilizzare i fondi dell'INAIL per la programmazione di edilizia sanitaria.
Infatti, già nella programmazione 2019-2021 abbiamo avuto un ingente investimento da parte di INAIL che, ricordo, ha mediamente più di due miliardi di euro che, durante i piani triennali, mette a disposizione delle Regioni italiane per far avanzare i progetti ormai vicini alla cantierizzazione, quindi progetti cantierabili e progetti che sono a uno stato abbastanza avanzato per quanto riguarda la possibilità di iniziare subito i lavori.
Infatti, la previsione chiede proprio che questi progetti dei presidi siano immediatamente cantierabili. E considerato lo stato, non certo con un progetto definitivo, ma abbastanza avanzato della progettazione su Novara e considerato che è necessario fare ancora qualche integrazione per parametrarla a quelli che sono gli standard attuali con l'inserimento di Novara all'interno del decreto che va a individuare gli investimenti che doveva fare INAIL sull'edilizia sanitaria in tutta Italia, avremmo risparmiato almeno 200 milioni di euro dei cittadini piemontesi.
Purtroppo prendiamo atto che questo non è stato fatto. Si è preferito puntare sulla rapidità, che alla fine non vi sarà, invece di aspettare qualche mese e riuscire a garantire una migliore offerta economica dal punto di vista della tenuta delle casse dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Questa è un'altra delle possibilità di finanziamento delle strutture, un altro partenariato, ma in totale è meno oneroso. L'Assessore Icardi mi aveva risposto in merito a quest'emendamento, dicendo che se avessimo scelto l'opzione del leasing finanziario - che ci avrebbe fatto risparmiare anche in questo caso decine e decine di milioni di euro, forse addirittura più di 100 milioni, visto che, in base al tasso, costa circa la metà rispetto a quello previsto dal project financing - avremmo perso i 100 milioni che arrivavano dallo Stato.
Abbiamo sempre un po' quella che viene definita "sindrome del terzo pagatore", cioè che se i soldi li mette un altro, va bene così e chi se ne frega, non ce ne preoccupiamo, anche se, alla fine, anche i soldi che arrivano dallo Stato sono soldi che i cittadini hanno pagato tramite le tasse. In questo modo, saremmo riusciti ad avere un contenimento dell'extra profitto che verrà generato da parte del privato sul partenariato.
Abbiamo voluto individuare un'altra forma di partenariato per far vedere che c'erano altre soluzioni, anche non volendo utilizzare soldi pubblici e passatemi il termine, è anche un po' una provocazione questa del leasing finanziario. Ma questo per far capire che è stata percorsa la strada che porta alla corresponsione del più alto tasso d'interesse nei confronti dei privati che si andranno ad aggiudicare la costruzione della Città della Salute di Novara.
A nostro avviso, c'erano diverse possibilità d'intervenire per quanto riguarda una struttura che, certo, è forse più di un decennio che aspetta di essere costruita, ma in questo decennio non si è neanche riusciti a migliorare le previsioni economiche di costruzione di un'opera, che avrà un esborso importantissimo per le casse regionali. Questo modello di project financing è stato più volte ammonito anche dalla Corte dei Conti per l'eccessivo onere che viene caricato sulle spalle delle Amministrazioni pubbliche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento parla dell'in house providing, secondo un ragionamento che avevo fatto anche in Commissione.
Siamo di fronte alla necessità di intervenire sull'edilizia sanitaria, che è ormai vetusta su tutto il territorio piemontese. Considerato il numero elevato d'interventi che dovremmo affrontare, se li affrontassimo tutti con un partenariato pubblico-privato, nelle casse regionali rimarrebbe ben poco, se non nulla.
Il concetto dell'in house providing è un concetto che dovremmo iniziare a percorrere in quanto, con un affidamento interno alle società del gruppo Regione Piemonte, avremmo la possibilità di gestire al meglio tutto quello che è, da una parte, la programmazione degli interventi e, dall'altra, la realizzazione degli stessi presidi. Con l'in house providing avevamo calcolato che ci sarebbe stato un risparmio di circa il 34% rispetto al costo previsto e, in questo modo, avremmo avuto la possibilità di gestire internamente una partita - non solo quella di Novara ma, in generale quella dell'edilizia sanitaria in Piemonte - molto ampia, che vale quasi due miliardi di euro sulle previsioni d'intervento in questo senso.
La previsione è di utilizzare gli strumenti in mano alla Regione, anche potenziandoli, visto che non è un intervento una tantum. Sarebbe molto difficile internalizzare la realizzazione degli ospedali che, invece sarebbe estremamente utile per il futuro prossimo. In quest'emendamento si vuole sottolineare il fatto che, intervenendo direttamente sulle società della Regione Piemonte, si potrebbe, adesso e in futuro, gestire la partita dell'edilizia sanitaria direttamente con le nostre risorse interne.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di quest'emendamento e interverrò anche successivamente su altre questioni per rimarcare le prospettive che noi cerchiamo di porre a quest'Aula. Abbiamo avanzato, attraverso le nostre proposte emendative in Commissione e oggi in aula, diverse opzioni che purtroppo, non sono state prese in considerazione dalla Giunta. Ci auguriamo, ovviamente, che in futuro si possano considerare rispetto alla costruzione di altri presidi sanitari.
L'emendamento n. 10) che stiamo esaminando fa riferimento alla modalità dell'in house providing, che chiede di utilizzare le risorse interne di cui la Regione già dispone, per portare avanti delle attività legate alla pianificazione della costruzione dei presidi ospedalieri.
Nelle motivazioni, si fa un riferimento preciso alle strutture di cui stiamo parlando, quindi in particolare a SCR e poi, ovviamente, a Finpiemonte che, sicuramente, consentirebbe di gestire in modo ottimale le risorse legate alla realizzazione dei presidi.
Nel corso dell'illustrazione delle nostre proposte emendative, cercheremo di fare il riassunto delle possibili alternative che noi avevamo in mente e che, purtroppo, non hanno trovato riscontro nell'analisi da parte della Giunta. Probabilmente siamo arrivati anche un po' tardi perché, come dice spesso l'Assessore Icardi, si è trovato di fronte a una situazione che era già in parte predeterminata. Forse possiamo iniziare a lavorare su ragionamenti sul futuro per cercare di evitare un ulteriore dispendio di risorse pubbliche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda questo emendamento si parla dell'autofinanziamento.
L'autofinanziamento ragiona su tutti quegli aspetti legati principalmente alla patrimonializzazione delle ASL, in quanto molte ASL hanno delle risorse interne che possono essere alienate. Quest'alienazione garantirebbe una riduzione dei costi dei nuovi ospedali, in quanto ci consentirebbe di avere una parte di capitale già disponibile e da investire nell'operazione di realizzazione di una nuova struttura ospedaliera.
Questo perché vediamo all'interno dei bilanci di molte ASL delle proprietà che non sono funzionali allo scopo aziendale delle stesse, quindi sono proprietà che possono essere alienate e che valgono diversi milioni di euro che sarebbero sicuramente più produttivi se investiti in un ospedale piuttosto che lasciati in bilancio sotto la voce patrimoniale. Questo consentirebbe anche di utilizzare una parte di risorse che sono già in pancia alle ASL, ma non sono attualmente disponibili in quanto non sono ancora alienate, per inserire una quota di autofinanziamento, che per molte aziende sarebbe anche preponderante all'interno della programmazione complessiva sulla realizzazione delle strutture ospedaliere su quel territorio specifico, ovvero il territorio di competenza dell'ASL.
Questo avrebbe due risvolti positivi: da una parte, abbattere i costi dei nuovi ospedali e, dall'altra parte, andremmo a immettere sul mercato tutta una serie d'immobilizzazioni che non sono utili alla gestione o al funzionamento della singola azienda.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri interventi sull'emendamento 11).
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento 7) volevamo coinvolgere quelle che sono le competenze già all'interno del gruppo Regione Piemonte (SCR e IRES) proprio per avere un parere su questo investimento che stiamo analizzando. Questo perch riteniamo che, dal punto di vista delle competenze regionali, non abbiamo nulla da invidiare neanche a Cassa Depositi e Prestiti, poiché abbiamo fior fior di ricercatori e professionisti in grado di darci una buona consulenza su tutti gli aspetti legati agli investimenti, soprattutto in edilizia sanitaria, all'interno della nostra Regione. Non capiamo perché non utilizzare anche queste competenze interne per avere un supporto tecnico per tutti i Consiglieri regionali, in modo da affrontare la discussione in maniera più competente ed esaustiva.
Come si può leggere dall'emendamento che ho presentato, abbiamo chiesto un parere, neanche un parere vincolante, ma semplicemente un parere che ci possa consentire di analizzare i dettagli che ci sono stati sottoposti - mi permetto anche di dire, non in maniera così approfondita - da Cassa Depositi e Prestiti.
Considerato che competenze ne abbiamo, non vedo il motivo per cui non le dovremmo sfruttare.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola elementare "L. Fontana" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola elementare "L. Fontana" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame disegno di legge n. 62, inerente a "Norme relative al finanziamento del presidio ospedaliero Città della Salute di Novara" (Atti di indirizzo collegati: ordine del giorno n. 184; ordine del giorno n. 185 mozione n. 190)


(seguito)



PRESIDENTE

Ritorniamo all'esame del disegno di legge n. 62, articolo 1, emendamento n.
7).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche qui mi sembra che si tratti di una proposta di assoluto buonsenso che chiede semplicemente di utilizzare strumenti che sono a disposizione della Regione, per prendere una decisione più oculata e, possibilmente, più sensata.
Prima abbiamo fatto riferimento a strutture regionali come SCR e Finpiemonte; questa volta chiediamo di coinvolgere, nel processo decisionale, anche l'IRES, Istituto Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte. Questo ovviamente parte da un assunto di base, che è quello secondo cui le decisioni, effettivamente razionali e sensate, si possono prendere solo qualora si possiedano tutti i dati che consentono di fare ragionamenti oggettivi.
I ragionamenti oggettivi sui dati sicuramente avrebbero portato questa Giunta - e, mi permetto di dire, anche la precedente - a prendere decisioni diverse. Forse ci si sarebbe resi conto della necessità di costruire nuovi presidi ospedalieri.
Su questo, non abbiamo mai posto nessun dubbio. I nostri dubbi sono tutti riferiti alle modalità scelte per costruire questi ospedali; una modalità che andrà a indebitare la Regione, che graverà sulle tasche dei cittadini piemontesi e sulla quale, come abbiamo detto più volte, probabilmente nessuno mai si prenderà la responsabilità.
È vero, come diceva il collega Rossi nella scorsa seduta, che bisogna anche prendersi la responsabilità di fare delle scelte e, quindi, di portare avanti iniziative (in questo caso, di realizzare ospedali), però bisogna anche prendersi la responsabilità di fare delle scelte che non abbiano poi delle pesanti ripercussioni sulle generazioni future, come succede in questo caso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento, andiamo a cancellare il comma 2 dell'articolo 1 del disegno di legge, proprio perché, come ho illustrato precedentemente riteniamo antieconomico l'utilizzo di un partenariato pubblico-privato per realizzare l'opera.
È uno strumento che sicuramente non gioverà alle già difficoltose situazioni economiche della nostra Regione e alle sofferenze delle nostre ASL. Non pensiamo di riuscire a risolvere tali sofferenze dicendo ai direttori generali che semplicemente devono rispettare i conti, perch bisogna anche garantire dei servizi.
Se andiamo ad aumentare i contratti che dovremmo onorare per i prossimi 20 o 26 anni - vedremo quanto durerà questo contratto - sicuramente rimarremo fuori dai vincoli di bilancio.
Vi dico una cosa, tanto con voi è inutile andare avanti a spiegare e scendere nei dettagli: con questo partenariato, regalerete 200 milioni di euro - 200 milioni di euro! - ai privati. La gente lo deve sapere. Ve li faccio vedere io quanti sono 200 milioni di euro: sono 400 di queste valigette piene di soldi. 400 di queste valigette!



(Il Consigliere Sacco apre una valigetta piena di banconote finte recante la scritta: "Questi sono i soldi dei cittadini")



PRESIDENTE

Prego, abbassate quella...



SACCO Sean

200 milioni di euro sono 400 di queste valigette!



PRESIDENTE

Togliete quella valigetta.



SACCO Sean

E li dovranno pagare i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, le tolgo la parola.



SACCO Sean

Tutti i cittadini piemontesi dovranno pagare.



PRESIDENTE

La invito a togliere.
Le tolgo la parola. Prego, la richiamo all'ordine. La richiamo all'ordine.



(Il Consigliere Sacco getta banconote finte in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, la richiamo all'ordine! Consigliere Sacco, è pregato di uscire.
Prego i commessi di accompagnare il Consigliere Sacco fuori dall'aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.59, riprende alle ore 12.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 2)..



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ritengo che l'azione dimostrativa messa in atto dal collega Consigliere Sacco abbia riassunto un po' tutto il senso della nostra attività emendativa e anche il senso della nostra opposizione rispetto alla scelta di questa Giunta.
Noi crediamo che questo partenariato sia un regalo ai privati. Abbiamo provato in tutti i modi a far retrocedere la Giunta, a farla tornare sui propri passi ma, purtroppo, non siamo riusciti ad arrivare a questo risultato; motivo per cui il Consigliere Sacco, dopo aver illustrato per diversi giorni in Commissione e in Aula tutte le nostre buone ragioni, ha capito che probabilmente non ci sarebbe stato dialogo né apertura da parte della Giunta e ha scelto di lasciare il segno in quel modo.
Tra l'altro, questa volta è finita meglio dell'ultima volta in cui abbiamo lanciato soldi in quest'aula: ricordo ancora il collega Bono che scappa per le scale inseguito da due colleghi del PD e i momenti di gloria sono rimasti nella storia. Questa volta, se non altro, non l'hanno picchiato! Come risultato, possiamo dirci soddisfatti rispetto al forte segnale che abbiamo lanciato da questi banchi dell'opposizione; meno soddisfatti rispetto all'esito di questa discussione, che credo abbia ormai un finale segnato.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'emendamento n. 3).
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Sacco, Bertola, Disabato Frediani e Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Ovviamente, mi sto chiedendo dove sia finito il Consigliere Sacco e se pu rientrare in aula o se sia già stata presa.



PRESIDENTE

È stato sospeso; ci mancherebbe.



FREDIANI Francesca

Così, in modo fulminante: sospeso su due piedi.



PRESIDENTE

L'ho richiamato all'ordine.
Riprenderà la sua attività nel pomeriggio, nella seduta successiva.



FREDIANI Francesca

Segue la gloriosa sorte del Consigliere Campo, che fu sospeso in due occasioni: una, se non sbaglio, per essersi tolto la giacca e, l'altra, per essere salito sui banchi. Forse, una volta ha anche cantato in aula.
Diciamo che era da un po' di tempo che in questo Consiglio non si davano dei segnali dimostrativi così forti ma, quando ci si rende conto che con il dialogo non si ottiene nulla e che i provvedimenti seguono dei binari già definiti e non si riesce a influire neanche ponendo delle soluzioni alternative e presentando giuste ragioni, può capitare che ci si arrenda di fronte al muro che impedisce qualsiasi compromesso.
Rispetto alla prosecuzione dell'illustrazione degli emendamenti, possiamo procedere dandoli per illustrati, fino ad arrivare alla votazione finale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Sono quindi dati per illustrati gli emendamenti seguenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 38) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 39) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 17) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 22) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 28) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 27) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 16) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 21) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 31) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 32) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 20) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 30) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 24) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 26) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 25) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 23) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 33) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 34) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 12) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 13) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 37) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 36) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 35) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Se non ci sono altri interventi, possiamo procedere con le votazioni.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto sull'articolo 1.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Voteremo a favore dell'articolo 1 della legge.
Abbiamo solamente dei dubbi sul comma 4, Presidente, e di questo abbiamo già discusso in Commissione.
Mi riferisco alla scelta della Giunta di aumentare la capienza del possibile canone finale per diminuire la durata, così da risparmiare degli interessi sul totale, che è un'opzione che condividiamo nella sua logica.
Tuttavia, nutriamo dei dubbi legati al fatto che il Piano Economico Finanziario del 2016 si basa sul fatto che il vecchio canone di 18,5 milioni all'anno era fondato sulla capacità dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di pagare con risorse proprie il canone.
È evidente, qualora dalla gara dovesse uscire un canone superiore a 18,5 che allo stato attuale, per quelli che sono gli atti ufficiali, l'Azienda non sarebbe in grado di coprirlo con risorse proprie, quindi sarebbe necessario un supplemento di risorse che deve per forza garantire la Regione per evitare che questo ricada sui servizi ospedalieri e sanitari offerti alla cittadinanza.
Al riguardo, informo l'Aula che abbiamo presentato la mozione n. 190, che chiederemo di votare alla fine del provvedimento, che lo sancisce in un documento: in pratica, i soldi eventualmente superiori ai 18 milioni e mezzo, qualora l'Azienda non fosse in grado di coprirli, li garantisce la Regione con altri fondi, così come ha detto anche in Commissione l'Assessore Icardi.
Ci teniamo a specificare quest'aspetto, anche se voteremo l'articolo perché vorremmo che rimanesse comunque agli atti questa nostra perplessità.
Il precedente PEF era costruito, evidentemente, perché non ci fossero risorse aggiuntive. L'unica cosa che non deve accadere è che, per risparmiare qualche soldo, si diminuiscano i servizi ospedalieri ai novaresi e al quadrante (ricordiamo che la Città della Salute e della Scienza di Novara è un hub di quadrante).
Voteremo quindi a favore, ma chiediamo di collegare la mozione n. 190.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Intanto vorrei precisare che tutti gli emendamenti oggi in discussione li abbiamo già trattati in Commissione, sviscerati e approfonditi in maniera adeguata. Il nostro parere, pertanto, è sempre contrario. A nostro avviso il testo della legge così com'è va benissimo.
In merito al comma 4 citato dal collega Rossi, si fa presente che effettivamente, il Piano Economico Finanziario era costruito in maniera da permettere all'Azienda Ospedaliera novarese di fare fronte, quantomeno in linea teorica, con 18 milioni e mezzo, alle 26 annualità previste nel PEF.
Anche a seguito della valutazione di Cassa Depositi e Prestiti e delle banche si era tutti concordi sul fatto che fosse necessario ridurre la durata del mutuo per risparmiare interessi.
In particolare, i calcoli e le simulazioni fatte (firmate e protocollate agli atti) dimostrano, da una prima analisi, sebbene io non sia un tecnico del settore, un risparmio di oltre 91 milioni di euro, portando da 26 a 18 anni il Piano Economico Finanziario.
Sebbene abbiamo stabilito un tetto più alto alla spesa, qualora l'Azienda Ospedaliera non riuscisse a farvi fronte, pur attingendo da quel risparmio abbiamo ancora un margine decisamente abbondante di guadagno rispetto alla precedente versione del PEF.
Condivido e m'impegno a non ridurre i servizi sanitari per la copertura di questa rata, la cui differenza dovrà essere coperta dalla Regione: ovviamente, mi riferisco alla differenza, il delta da 18 milioni e mezzo rispetto a quella futura, che comunque non potrà essere superiore a 23 milioni; anche perché Novara, rispetto alle quote capitarie, è una delle più basse del Piemonte, insieme a Cuneo, quindi non ci sarà assolutamente una depauperazione dei servizi a favore della copertura della rata.
È chiaro che la Regione dovrà farsi carico di quest'impegno, che troverà la copertura dai considerevoli risparmi che faremo rispetto agli interessi.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 42) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 41) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 43) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 44) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 45) presentato da Sacco, Frediani, Bertola Martinetti e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Vi ricordo che il numero legale è 25.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Stiamo garantendo il numero legale! Che i piemontesi lo sappiano!



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, non si faccia richiamare all'ordine.
Piuttosto, chieda la parola sull'ordine dei lavori.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Darei la stessa votazione per gli emendamenti successivi. Votiamo l'emendamento n. 41). Prendiamo atto del dato politico che mancava un Gruppo della minoranza come uno della maggioranza, quindi si era in parità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Capisco che adesso si vadano a chiamare Assessori e Consiglieri, però il dato politico è che prima, per evitare l'ulteriore interruzione per mancanza di numero legale - e quindi l'impossibilità di votare questo provvedimento oggi, che avremmo votato tra due settimane in netto ritardo le opposizioni hanno garantito al Piemonte intero, non soltanto a Novara la possibilità di votare l'intero provvedimento.
Ne prenda atto, Presidente! Ne prenda atto la maggioranza e ne prendano atto i piemontesi: questo è successo oggi sul provvedimento più importante di questi primi dieci mesi.



PRESIDENTE

Grazie al Consigliere Ravetti che è intervenuto sull'ordine dei lavori, in modo tale da ripristinare l'ordine.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
ARTICOLO 2 Passiamo all'esame degli emendamenti dell'articolo 2.
L'emendamento rubricato n. 5) non è ricevibile.
Non ci sono altri emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Sacco, Frediani, Martinetti Bertola e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'esame degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n.
62.
Vi sono tre atti d'indirizzo collegati: . ordine del giorno n. 184 presentato da Rossi, Sarno, Salizzoni, Ravetti Valle, Gallo, Canalis, Giaccone e Magliano, inerente a "Promozione dell'utilizzo di materiali aggregati riciclati per la costruzione della Città della Salute e della Scienza di Novara" . ordine del giorno n. 185 presentato da Rossi, Sarno, Salizzoni, Ravetti Valle, Gallo, Giaccone, Avetta e Magliano, inerente a "Città della Salute e della Scienza di Novara - Iniziative per la prevenzione dei fenomeni corruttivi e delle infiltrazioni della criminalità organizzata" . mozione n. 190 presentata da Rossi, Avetta, Sarno, Valle, Ravetti e Canalis, inerente a "Sostegno finanziario all'AOU Maggiore della Carità di Novara".
Si tratta di tre atti d'indirizzo aventi come primo firmatario il collega Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Parto dall'illustrazione dell'ordine del giorno n. 184.
L'ordine del giorno n. 184 riprende un documento che quest'Aula aveva già approvato e collegato al Piano di edilizia sanitaria di maggio 2018. Di fatto, prende atto di una situazione legata al mercato dell'edilizia e delle attività estrattive, per cui il riutilizzo del materiale riciclato rispetto al materiale naturale fa fatica a prendere piede nel nostro Paese nonostante gli obiettivi sia dell'Unione Europea sia dello Stato, ma anche della stessa Regione.
In questi anni abbiamo maturato la consapevolezza che, per aiutare questo mercato a emergere, serve un investimento e un incentivo da parte del pubblico. A maggio 2018 avevamo approvato in Aula un ordine del giorno che impegnava le stazioni appaltanti delle maggiori opere pubbliche di questa regione a indicare, all'interno dei capitolati di gara, secondo il GPP previsto anche dal Codice degli appalti, incentivi per l'utilizzo di materiale riciclato, laddove questo materiale rispondesse chiaramente alle caratteristiche tecniche che deve avere per la realizzazione delle strade dei sottofondi e quant'altro.
Da questo punto di vista, l'ordine del giorno riprende quanto riportato nel precedente atto d'indirizzo e chiede che, sulla scia anche di casi che nell'ordine del giorno sono descritti e già applicati in Italia, si proceda a incentivare l'utilizzo di riciclati nell'ambito degli inerti per quanto riguarda, all'interno della gara, la realizzazione della Città della Salute e della Scienza. Questo è il primo atto d'indirizzo che, chiaramente, ha un doppio aspetto: uno legato al settore dell'edilizia ma, soprattutto dal punto di vista ecologico, il fatto di evitare il consumo di suolo, laddove non è strettamente necessario.
Il secondo atto d'indirizzo, il n. 185, ha come titolo "Iniziative per la prevenzione dei fenomeni corruttivi e delle infiltrazioni della criminalità organizzata". Noi sappiamo che il ciclo del contratto pubblico, soprattutto la fase di realizzazione degli interventi, è una delle dimensioni più esposte all'infiltrazione sia della criminalità organizzata sia anche dei fenomeni corruttivi qualora si abbia a che fare con la Pubblica Amministrazione e il privato deve interagire con la stessa.
Il sistema sanità, a sua volta, come si evince da diversi rapporti come "Curiamo la corruzione", progetto condotto da Transparency International Italia, CENSIS, ISPE Sanità, ci dice che la potenziale corruzione nel sistema sanità nazionale varia tra i 4,3 e i 9,2 miliardi di euro, che rappresentano circa il 6,1% delle spese correnti.
Noi sappiamo che questo, purtroppo, è il contesto italiano. Anche per questo, per esempio, a maggio 2018, la Regione Piemonte ha stipulato un protocollo con ANAC, "Protocollo di azione vigilanza collaborativa con la Regione Piemonte" , finalizzato all'attività di vigilanza collaborativa preventiva per verificare la conformità degli atti di gara per quanto riguarda il Parco della Salute di Torino, ma il protocollo non fu applicato anche a Novara. Noi chiediamo, con quest'atto d'indirizzo, che il protocollo con ANAC sia applicato ed esteso anche a Novara.
Sappiamo anche che la Regione Piemonte - per esempio, lo ha fatto nell'ambito delle attività estrattive delle cave - ha stipulato protocolli specifici con prefetture e forze dell'ordine affinché si possa collaborare per dei controlli puntuali, soprattutto nei cantieri. Anche questa diventerà una seconda richiesta.
L'ordine del giorno procede nella direzione della costituzione di un osservatorio sul partenariato pubblico-privato. Noi sappiamo che in altre Regioni esistono degli osservatori che permettono di avere dei dati rispetto a quello che succede dove si adotta il partenariato pubblico privato, ma che servono anche a dare indicazioni alle stazioni appaltanti per i contratti che dovessero adottare nuovamente questa modalità negli atti successivi (per esempio, la Lombardia ce l'ha in un'iniziativa avviata da Finlombarda S.p.A.).
Inoltre, facciamo riferimento a strumenti previsti dal legislatore europeo e nazionale, utili a rendere trasparente il ciclo del contratto pubblico e a ridurre così i rischi di corruzione. Uno strumento, per esempio innovativo che citiamo nell'atto d'indirizzo è quello dei "Patti di integrità". Si tratta di uno strumento previsto dalla legge nazionale dall'ANAC e dalla Commissione europea, ed è uno strumento che garantisce la trasparenza e la correttezza delle gare d'appalto.
Il Patto di Integrità è stato inventato negli anni Novanta da Transparency International, ma poi è stato adottato, come dicevo prima, dal legislatore nazionale, per esempio all'articolo 1 della legge 190/2012; è indicato nelle linee guida dell'Autorità Nazionale Anticorruzione n. 15, recanti "Individuazione e gestione dei conflitti d'interesse nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici", approvate dal Consiglio dall'Autorità con delibera n. 494 del 5 giugno 2019.
Inoltre, il Patto di Integrità è inserito nel IV Piano di Azione Nazionale per l'Open Government 2020-2021 e nel "Compendio per la promozione della trasparenza e dell'integrità nello sviluppo di infrastrutture", parte integrante della dichiarazione dei leader del G20 di Osaka e dalla Commissione europea che ha lanciato il progetto Integrity Pacts per promuovere i patti di integrità come strumento innovativo per ridurre i rischi di corruzione.
Inoltre, sappiamo che anche nel nuovo Codice degli appalti è data massima importanza al tema della trasparenza nei lavori pubblici.
Noi riteniamo che occorra rafforzare le competenze della Pubblica Amministrazione sull'efficacia e l'utilizzo di tutte le forme a sostegno degli investimenti pubblici, che sia utile creare strutture centralizzate e specializzate capaci di gestire processi che diventino sempre più complessi sia da un punto di vista finanziario sia legislativo. Riteniamo che sia necessario accompagnare le fasi del ciclo del contratto pubblico con iniziative di massima trasparenza anche in prevenzione.
In sentesi, che cosa chiediamo con quest'ordine del giorno alla Giunta? Chiediamo di estendere l'accordo con ANAC, fatto già con il Parco della Salute di Torino, anche alla Città della Salute e della Scienza di Novara.
Chiediamo di istituire anche in Regione Piemonte un osservatorio sul partenariato pubblico-private e sulla finanza di progetto, così da monitorare tutte le opere, non soltanto quella di Novara, che adotteranno questo strumento in Piemonte.
Chiediamo di promuovere la stipula di un protocollo specifico con prefettura e forze dell'ordine per un coordinamento puntuale dei controlli di tutte le fasi del ciclo del contratto pubblico, con particolare attenzione alla fase di esecuzione dei lavori e a valutare - abbiamo messo valutare, perché si tratta di un aspetto tecnico - l'istituzione di un gruppo di lavoro, anche presso la Società di Committenza Regionale, a sostegno delle stazioni appaltanti che dovranno seguire i singoli appalti.
Valuti lei se può essere utile, nell'ottica della specializzazione inserire questo dispositivo. Questo è per quanto riguarda le azioni di prevenzione dei fenomeni corruttivi e l'infiltrazione delle mafie.
Il terzo atto d'indirizzo riguarda quello che indicavo già nelle dichiarazioni di voto sull'articolo 1: è una mozione specifica relativa al sostegno finanziario all'Azienda Ospedaliera Universitaria.
Nella mozione si ritrova quanto ho detto prima, cioè l'evidenza che nel PEF 2016, quello approvato dai diversi nuclei di valutazione e ritenuto sostenibile anche dalla Cassa Depositi e Prestiti, si evidenzia che il canone disponibile di 18,5 milioni di euro, che sarebbe stato messo a gara secondo quel PEF, veniva costruito anche sulla capacità dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di arrivare, a saldo zero rispetto all'attuale situazione (risparmi sulle manutenzioni, aumento di produttività, risparmi sulla logistica), a pagare una cifra di 18,5 milioni.
Qualora, accorciando da 26 a 18 anni, si dovesse alzare la rata, questa mozione impegna la Giunta a sostenere, per la quota eccedente, l'Azienda Ospedaliera Maggiore della Carità per il canone di disponibilità, ripeto solo per la quota eccedente i 18,5 milioni di euro.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Su quest'ultima mozione ho già risposto prima: sono perfettamente d'accordo, perché, come dicevo, con quei risparmi potremmo abbondantemente pagare l'incremento di rata; ci auguriamo che, perché abbiamo messo un tetto massimo, nello svolgimento della gara qualcuno faccia un'offerta al ribasso, quindi pagare meno.
Per quanto riguarda l'utilizzo di quei conglomerati derivanti da demolizioni trattati opportunamente, quindi materiale riciclato che serve per riempimenti e altre attività, sono due volte d'accordo. Anzitutto perché ricordo bene che, per i tanti lavori che abbiamo fatto quando ero Sindaco, questo materiale costa di meno rispetto al materiale di riempimento naturale, quindi c'è già un risparmio; inoltre, anche perch sgraviamo discariche e altri siti di localizzazione di questo materiale che, diversamente, sarebbe un rifiuto, ma se opportunamente trattato pu essere utilizzato.
Su quest'ordine del giorno sono assolutamente d'accordo.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno sul contrasto dei fenomeni d'infiltrazione mafiosa, sono certamente d'accordo, in linea di principio che dobbiamo fare il massimo per evitare fenomeni d'infiltrazione, però su quanto voi ci avete chiesto ci sono alcune precisazioni da fare, perch alcune cose sono già state fatte.
Per esempio, sono d'accordo sull'estendere l'accordo con ANAC. Nessun problema, perché penso che il protocollo collaborativo di ANAC è sicuramente una cosa ben fatta, sia per Torino sia per Novara.
Per quanto riguarda l'istituzione di un Osservatorio regionale sul partenariato pubblico-privato, in realtà, abbiamo già fatto una norma di Giunta che prevede che per tutti i partenariati di ogni tipo della Regione Piemonte ci dev'essere una valutazione sul piano economico-finanziario da parte della Direzione sanitaria e una valutazione di corrispondenza alla programmazione regionale di edilizia sanitaria, perché la durata dei PPP può incidere sul programma, così come il Piano Economico Finanziario dev'essere attentamente valutato.
A questo fine, ma non solo, abbiamo già creato, in seno alla Direzione sanità, una nuova struttura, che si chiama "Anticorruzione e vigilanza sui contratti e sulle strutture". Questa nuova struttura potrebbe fare da osservatorio, però sull'istituire un osservatorio.
ROSSI Domenico (fuori microfono) Posso mettere "valutare", Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Perfetto. Perché l'abbiamo già fatto, dobbiamo soltanto popolarla di persone e farla funzionare. Io inserirei anche "valutare sulla stipula di un protocollo", poiché non so se da parte della Prefettura o di altri ci sia quella disponibilità.



(Commenti del Consigliere Rossi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Promuove. Valuteremo con SCR, compatibilmente con il DL 50 e con il Codice degli appalti. Diciamo che, come linea politica, siamo perfettamente d'accordo a contrastare i fenomeni di corruzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Per il verbale (poi vengo a firmare la modifica), posso inserire "valutare l'istituzione di un Osservatorio regionale" nel secondo punto dell'impegno.
Per quanto riguarda la questione del protocollo, lei lo promuove e se le dicono di no, Assessore, non è una sua responsabilità, ma credo che le diranno di sì.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione degli atti d'indirizzo, con parere favorevole della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 184, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 185, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 190, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che il nostro Gruppo voterà a favore dell'intero testo.
È stata una discussione lunga e complessa che, prima ancora che in Commissione, abbiamo affrontato dal punto di vista politico nei mesi precedenti.
Chiaramente, in questa dichiarazione di voto non riproporrò i vari passaggi, perché non è mia intenzione, in questa fase, riproporre polemiche, discussioni e dibattiti già fatti in altre sedi, però mi sento in dovere di fare alcune precisazioni. L'abbiamo già fatto in altre occasioni, ma poiché i colleghi del Movimento 5 Stelle hanno ribadito alcune posizioni, voglio dire qualcosa (ovviamente non su tutti i punti ribaditi).
Innanzitutto, mi permetteranno una battuta, poiché ci hanno messo loro in questa situazione, avendo, correttamente e legittimamente, voluto raccogliere l'attenzione con la questione della valigia. Per fortuna o purtroppo, valutate voi, non stiamo giocando a Monopoli, ma stiamo parlando di soldi veri. Quando si parla di soldi veri, dire che il partenariato pubblico-privato è un istituto che fa ricadere i costi sulle future generazioni senza troppi distinguo, perché mi sembra una posizione molto radicata nel Movimento 5 Stelle, m'induce a fare alcune considerazioni.
In primo luogo, ricordo la discussione che abbiamo già fatto nella scorsa legislatura. Giustamente, il Consigliere Bertola mi ha risposto dicendo che anche su Torino loro avevano presentato degli emendamenti. Do atto al Gruppo di aver dato anche attenzione a Torino, però mi aspetto che la stessa valigia di soldi finti venga aperta dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle in Consiglio comunale e venga chiesto di bloccare l'opera, perch quest'operazione andrà a ricadere sui giovani cittadini torinesi.
Chiaramente noi non siamo d'accordo, ma è evidente che questa questione in qualche maniera mi pungola.
Resta poi un altro elemento: se il partenariato pubblico-privato è un istituto solo a favore dei privati e non porta alcun beneficio alla pubblica amministrazione, allora credo sia corretto, da parte del Movimento 5 Stelle, che è al Governo non da pochi mesi (lo è stato prima con la Lega adesso con il PD, forza cui appartengo anch'io) chiedere al Parlamento che quest'istituto sia abrogato. Non è possibile che un istituto previsto in legge, regolato dall'ANAC e da diversi fattori, non vada bene comunque.
Se non va bene comunque, perché a priori si ritiene che sia un istituto del tutto a favore del privato, allora bisogna promuovere un'azione politica in Parlamento per abrogarlo, perché non si può fare solamente una battaglia ripeto - sulla legge per l'ospedale di Novara. Non lo comprendo.
L'altra strada riguarda l'aumento delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale. Su questo, devo sottolineare che, per quanto riguarda l'edilizia sanitaria, abbiamo dovuto attendere il Ministro Speranza per avere un aumento di due miliardi di euro dedicati all'edilizia sanitaria nazionale.
Questo è un elemento che permette alle amministrazioni di rivolgersi meno al privato e di più al pubblico, cioè avere più risorse a disposizione.
Chiudo, Presidente, su una questione che tengo a ribadire, e che il Consigliere Sacco ha richiamato in uno dei suoi primi emendamenti: l'INAIL.
Non ripeterò tutto la storia dell'INAIL, perché ne abbiamo già discusso in Aula, ma tengo solo a sottolineare che la scelta dell'INAIL, come ha già detto sia in Commissione sia in Aula l'Assessore Icardi (uno dei fautori di quella strada), non era compatibile con Novara, perché non si trattava di pochi mesi. Si fosse trattato di pochi mesi, l'Assessore Icardi avrebbe intrapreso o proposto ufficialmente quella strada.
Anche l'Assessore Icardi, che all'inizio aveva messo sul tavolo quell'ipotesi, ha dovuto rendersi conto che scegliere la strada dell'INAIL avrebbe, prima di tutto, imposto la rinuncia al finanziamento statale e poi avrebbe iniziato un iter che, nella migliore delle ipotesi, sarebbe durato qualche anno. Nella migliore delle ipotesi, perché, lo ripeto l'inserimento dell'opera all'interno del DPCM del Consiglio dei Ministri non è un finanziamento, ma un'indicazione che il Presidente del Consiglio dà all'INAIL, che poi valuta caso per caso, su cui si costruisce un Piano Economico Finanziario che, a oggi, non esiste.
Tutti i dati forniti in comparazione al PEF esistente e valutato da diversi soggetti esterni, non sono dati veritieri, perché si fondano su un "si dice", su un "s'ipotizza", ma non esistono documenti ufficiali comparabili.
Pertanto, tutte le questioni sui tempi e sugli eventuali risparmi sono tutte questioni che, a oggi, non sono comparabili. Sappiamo solo, nei fatti, che la Giunta ha dovuto rendersi conto che, rispetto alla strada intrapresa, non c'erano alternative, e che si dovrà procedere con il PPP.
L'alternativa era fare il PPP o non procedere, almeno per alcuni anni.
Noi voteremo a favore per questo motivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
L'approvazione di questa legge avvia in modo definitivo il percorso di realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara. Siamo contenti di aver mantenuto una promessa non solo per Novara, ma per tutto il Piemonte.
In questo modo, garantiamo sia la realizzazione del progetto sia l'ottenimento di un cospicuo finanziamento ministeriale. Allo stesso tempo siamo convinti che il progetto, così com'è stato impostato, così com'è stato studiato, così com'è stato portato avanti dall'Assessore Icardi - che ringrazio - assicuri la giusta efficacia ed efficienza amministrativa in termini di contenimento di costi e tempi di realizzazione.
Concludo, perché sappiamo sin dall'inizio del dibattito che siamo a favore di questo progetto di legge, della finanziabilità e quindi di garantire la realizzazione della Città della Salute e della Scienza di Novara.
Non posso non fare una battuta ai colleghi del Movimento 5 Stelle, che, con la loro pantomima inscenata in aula, confermano che nell'ultima tornata elettorale (e non solo) sono stati relegati, sì, a utilizzare i soldi del Monopoli, mentre al centrodestra è stato affidata la gestione di risorse concrete e consapevoli.
Per questo, confermiamo il nostro voto favorevole all'opera.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Mi fa molto piacere arrivare alla conclusione dell'iter; un iter che, come abbiamo detto, forse non sarebbe dovuto esistere. Siamo chiamati a promulgare una legge, forse l'unica in Italia, di copertura di finanziamento della Città della Salute.
Anch'io non ripeterò tutto quello che abbiamo già detto tante volte in quest'Aula e in Commissione, ma faccio una breve sintesi: è un iter che noi abbiamo trovato bloccato e abbiamo cercato di percorrere la strada dell'INAIL proprio perché l'iter era bloccato. Poi, il Governo è cambiato e siamo ripartiti su questa strada, perché, come diceva correttamente il Consigliere Rossi, è l'unica strada percorribile. Oggi è l'unica strada percorribile.
L'ipotesi INAIL, il vecchio DCPM o il nuovo che ci sarà, che dovrà ancora essere studiato e approvato, certamente ci permetterà di costruire altri ospedali, ma avrebbe significato uno stop importante per una città come Novara, che aspetta la costruzione dell'ospedale da vent'anni.
Vi assicuro che abbiamo dedicato molto tempo (io personalmente sì) all'argomento. Qualcuno, l'altra volta, ha detto: "No, si doveva soltanto riprendere e andare avanti". Noi, forse, abbiamo impiegato qualche mese in più, ma abbiamo agito con prudenza, abbiamo agito valutando tutto quello che si doveva fare, abbiamo modificato, abbiamo il protocollo operativo con Cassa Depositi e Prestiti, abbiamo la possibilità di modificare il Piano Economico Finanziario, arrivando a un risparmio significativo di 91 milioni di interessi e poi ulteriori probabilmente dal canone di gestione. Insomma contiamo di risparmiare 100 milioni.
Abbiamo preso questo strumento, che anche a me subito non piaceva, e l'abbiamo trasformato in uno strumento certamente coerente con il mercato attuale, uno strumento legittimo, legale.
Voglio dire una cosa ai nostri amici del Movimento 5 Stelle: è vero che il partenariato tendenzialmente costa più caro di altri strumenti, ma guardate che l'autofinanziamento, nelle condizioni in cui è la Regione Piemonte, non è possibile. Per dirla in parole povere: i soldi non li abbiamo. Contrarre un mutuo è certamente più conveniente, perché oggi Cassa Depositi e Prestiti parte dallo 0,6 più qualcosa di spread, eccetera; magari all'1,5 si possono avere i soldi, ma non abbiamo la capacità d'indebitamento perché tanti errori del passato, a cominciare dai derivati, hanno messo questa Regione nella condizione di non potersi indebitare ulteriormente. Mi pare che il massimo possibile che possiamo contrarre sia 30 milioni di indebitamento. Lo stesso, per i fondi BEI.
Pertanto, l'unico strumento possibile, oggi, per finanziare la costruzione dell'ospedale di Novara è il partenariato pubblico-privato. Lo abbiamo perfezionato, abbiamo cercato di fare il massimo per renderlo davvero il più economico possibile e, dal punto di vista amministrativo, anche il più corretto possibile, ma questa è la strada. Certamente, quando ci sarà il futuro DCPM, noi avremo tanti altri ospedali da finanziare, ma non ha alcun senso eliminare una strada quasi completamente percorsa per iniziarne un'altra, magari con un paio d'anni di attesa, quando quest'ultima la possiamo utilizzare per i tanti ospedali che la rete sanitaria del Piemonte ha necessità di rinnovare, a cominciare da Alessandria, Cuneo, Ivrea, il Verbano, quello della TO5.
Probabilmente, gli stanziamenti dell'INAIL non saranno sufficienti a coprire le necessità del Piemonte e, a maggior ragione, è corretto percorrere questa strada efficientandola al massimo.
Ringrazio i Consiglieri Lanzo e Rossi per l'approvazione del percorso che abbiamo fatto, che è stato un percorso anche prudenziale; abbiamo analizzato e sviscerato gli argomenti in modo approfondito e oggi credo che, con un percorso che non ha perso tempo, ma ha fatto tutte le corrette valutazioni, noi possiamo finanziare Novara.
Esprimo, poi, la mia personale preoccupazione dopo aver approvato tre ordini del giorno del Consigliere Rossi: essere così in sintonia mi crea qualche preoccupazione! Per il resto, sono contento dell'approvazione.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Anche noi, Assessore!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Rimarco anch'io la sintonia tra la maggioranza e il centrosinistra riguardo a questo voto che per noi va ad avallare una scelta scellerata, che avrà ripercussioni pesantissime nel futuro e nelle tasche dei cittadini piemontesi.
C'è stato un voto, peraltro, unanime: siete tutti dalla stessa parte, noi no.
È vero, noi oggi abbiamo giocato con questi soldi finti: però per noi governare in questo momento a Roma non è un gioco. Non abbiamo mai preso decisioni sorseggiando mojito; non abbiamo portato noi la caduta del Governo; questi soldi sono finti, ma i 49 milioni che la Lega deve agli italiani sono soldi veri. Questo non dobbiamo mai dimenticarlo, quindi non accettiamo lezioni da nessuno. Non siamo noi ad aver indebitato la Regione in passato con i derivati. Non siamo noi ad aver portato un danno incalcolabile a questo Ente con "Rimborsopoli".
Insomma, prima di dare lezioni al Movimento 5 Stelle, ragionate sul vostro passato: vi accorgereste che non avete proprio nulla da insegnare!



PRESIDENTE

Grazie.
Preannuncio che nelle prossime sedute dovremo trovare una modalità per gli interventi e le iscrizioni degli interventi, perché la norma prevede che si concludano con la chiusura della discussione a opera della Giunta soprattutto in merito al voto finale.
Pertanto, se si tratta di dichiarazione di voto finale, tale dev'essere.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



(Applausi)



PRESIDENTE

Invito tutti i presenti a non scattare fotografie: ci sono già gli organi preposti per le foto e i filmati.
Dichiaro chiusa la seduta.
I nostri lavori si aggiornano alle ore 14.30 per le interrogazioni a risposta immediata e alle ore 15 per il Consiglio regionale. Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.01)



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