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Dettaglio seduta n.54 del 21/01/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.34 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 86 presentata da Magliano, inerente a "Fondo regionale disabili"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione n. 86.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante. Vi è la risposta della Giunta regionale ed è prevista la replica dell'interrogante per cinque minuti.
Do la parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie e buongiorno.
In merito all'interrogazione sul Fondo regionale disabili presentata dal Consigliere Magliano, confermiamo che le risorse complessivamente assegnate ad APL dal 2009 al 2015 ammontano a 39 milioni e 726 mila euro.
In data 20 febbraio 2018, il Settore Politiche del lavoro, Direzione Coesione sociale, ha provveduto a chiedere un rendiconto ad APL in merito a tali risorse, cui è seguito un riscontro. Dal rendiconto inviato si evince che, a fronte di quella che era la somma complessiva assegnata, ovvero i 39 milioni e 726 mila euro, sono stati destinati complessivamente 27 milioni e 865 mila euro.
Le risorse sono state così destinate: a) Piani provinciali, perché fino al 31-12-2015 erano le Province a esercitare e svolgere le funzioni in materia di programmazione e gestione delle politiche del lavoro rivolte a persone disabili. A tal fine, la Regione fino a quella data assegnava le risorse a favore di Agenzia Piemonte Lavoro, che a sua volta le destinava alle Province, svolgendo le relative azioni di supporto e di monitoraggio.
b) Parte delle risorse è stato destinato a Garanzia Giovani Disabili.
c) Una parte al Progetto Tsunami, una sperimentazione di percorsi d'inserimento lavorativo di disabili affetti da gravi patologie psichiatriche.
Da tutto questo deriva poi una somma residua, non utilizzata, di 11 milioni e 860 mila euro.
C'è poi una DGR del 13 aprile 2018 che, come correttamente riportato anche nella sua interrogazione, non ha attribuito nuove risorse ad Agenzia Piemonte Lavoro, ma, nell'ambito dell'importo che era già assegnato, ha dato indirizzo sull'utilizzo di cinque milioni e 500 mila euro, che quindi rientrano in quegli 11, che erano di risorse residue.
Quell'atto d'indirizzo prevede tre interventi: indennità di partecipazione/borse lavoro per l'attivazione di tirocini, per un valore di tre milioni di euro; azioni di supporto ai Centri per l'impiego, attraverso accordi e convenzioni con enti gestori delle due funzioni socio assistenziali per servizi di orientamento, ricerca attiva, accompagnamento al lavoro e tutoraggio, per un milione e 500 mila euro; potenziamento di servizi specialistici dei Centri per l'impiego attraverso azioni di assistenza tecnica, per un milione di euro.
Successivamente, sempre la Direzione Coesione sociale, in data 11 novembre 2019 (questo, invece, risponde a tempi del mio Assessorato), ha richiesto ad Agenzia Piemonte Lavoro i rendiconti in merito all'utilizzo delle risorse assegnate alle Province relativamente ai Piani provinciali e alle risorse per i centralinisti ipovedenti in questo caso.
Siamo ancora in attesa di riscontro da parte delle Province rispetto a quanto loro chiesto.
Nel frattempo, è intervenuta una richiesta del Direttore di Agenzia Piemonte Lavoro di proroga del termine per l'utilizzo dei tre milioni di euro finalizzati all'attivazione dei tirocini (quelli che si riferiscono alla DGR del 13 aprile 2018); una proroga del termine dal 31/12/2019 al 31/12/2020 (quindi prorogato di 12 mesi).
Concludendo, la disponibilità a bilancio di Agenzia Piemonte Lavoro, in riferimento al Fondo regionale disabili, da quanto risulta agli atti che fino adesso abbiamo avuto modo di ricevere rispetto alle varie rendicontazioni, in attesa che arrivi anche tutto quello che ha a che fare con le Province, ammonta, al netto dei cinque milioni e 500 mila euro già finalizzati, a sei milioni e 360 mila euro, oltre eventuali economie che potrebbero derivare dei Piani provinciali di cui attendiamo riscontro. In fase di programmazione dell'atto con il quale si finalizzava l'importo di 5,5 milioni, l'ipotesi formulata in sede di Commissione di concertazione era stata quella di mantenere in APL l'importo residuo dei sei milioni e 360 mila euro per il possibile finanziamento di una seconda edizione delle tre azioni avviate con la DGR del 13 aprile 2018, in modo da coprire il fabbisogno dei Centri per l'impiego in tema di collocamento mirato fino a tutto il 2021.
Per l'attuazione della misura in oggetto sono state destinate risorse complessive pari a 5,5 milioni, impegnate dalla Regione Piemonte a favore di APL, a valere sulle risorse del Fondo regionale anni 2008-2010 non utilizzate, a copertura delle tre misure.
Misura A) - indennità di partecipazione borse/lavoro per l'attivazione di tirocini (quindi i tre milioni). Le risorse consentono, a questo punto, di attivare i tirocini fino al 31-12-2020, perché abbiamo prorogato e sono state stanziate dal capitolo Fondo regionale per l'occupazione dei disabili tirocini (è il capitolo, poi comunque le lascio la risposta scritta 1200012).
Misura B) - azioni di supporto ai Centri per l'impiego attraverso accordi/convenzioni con gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali, di cui alla legge regionale n. 1 del 2004, per i servizi di orientamento, ricerca attiva e accompagnamento al lavoro e tutoraggio.
Anche queste risorse, pari a un milione e 500 mila euro, potranno essere utilizzate fino al 31 dicembre 2020 e sono state stanziate sul Fondo regionale per l'occupazione disabili, in questo caso enti gestori.
La misura C) - potenziamento dei servizi specialistici attraverso azioni di assistenza tecnica. Le risorse, come dicevamo prima, sono pari a un milione di euro. Sono utilizzabili fino al 31-12-2020 e sono state stanziate sul capitolo Fondo regionale per l'occupazione dei disabili, Assistenza tecnica nello specifico.



(Commenti fuori microfono)



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Sì, davo però il punto sui capitoli.
Pertanto, restano ancora in capo ad APL sei milioni e 360 mila euro, per andare a definire ulteriori azioni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie; buongiorno, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'intervento (chiederò poi di avere quanto è stato testé letto).
Assessore, a mio avviso sussiste un problema, dettato dal fatto che abbiamo prorogato fino al 31-12-2020. Evidentemente, perché questa ripartizione (tre milioni, un milione e mezzo e un milione) aveva oggettivamente dei problemi nel suo compimento, altrimenti avremmo chiuso nel 2019. Ed è palese che questi sei milioni, che rappresentano una cifra importante, non sono ancora stati programmati. Giustamente, come diceva l'Assessore e come riportavo nell'interrogazione, parliamo di quasi 40 milioni di euro, di cui, alla fine della fiera, siamo riusciti a spenderne 26, per cui ne sono rimasti 11. Questi 11 vengono poi divisi nella modalità sopra descritta: cinque e mezzo subito, gli altri sei a valere sugli anni.
Visto che rimangono 6.360.000 euro, vorrei capire se rifacciamo una misura per il sostegno ai Centri per l'Impiego, se rifacciamo una misura per i tirocini oppure per l'assistenza tecnica, o se invece - è questa la proposta che le rivolgo, anche alla luce della presentazione che le abbiamo fatto sul lavoro dell'APL in Commissione - vale la pena, su queste risorse fare un ragionamento con le associazioni e le realtà di categoria che si occupano di disabilità, sia fisica sia intellettiva.
La grande sfida, oggi, non è solo ed esclusivamente rivolta alla disabilità fisica, ma anche a quella intellettiva, perché è evidente che l'opportunità di dare a queste persone un lavoro permette loro anche una dignità da questo punto di vista, quindi la possibilità di generare un reddito e potersi mantenere in famiglia o in comunità.
Vorremmo però sottolineare - questa, evidentemente, non è una responsabilità di codesta Giunta, ci mancherebbe - che quando vi sono risorse sulla disabilità, sarebbe comunque opportuno spenderle, ma farlo nei tempi dovuti e non lasciarle lì a giacere. Perché questo vorrebbe dire che non si è riusciti a fare una programmazione puntuale e precisa. Anche perché i soldi sulla disabilità e sul mondo della disabilità, ahimè, sono sempre troppo pochi, nonostante il nostro sia un Paese che, almeno al Nord ha fatto dei passi in avanti.
Mi rimane un dubbio su come andare ad allocare questi sei milioni: quali sono le priorità - su questo, forse, mi sarei aspettato un'indicazione dall'Assessore - che voi vedete nella spesa di questi sei milioni? In secondo luogo, siamo proprio sicuri di questi cinque milioni e mezzo di cui è stata richiesta una proroga? La Giunta concorda su come sono stati indirizzati nella passata Amministrazione? Ha portato dei benefici? Possiamo ragionare con chi oggi si occupa d'inserimento lavorativo di persone con disabilità per capire quali progetti realizzare, che permettano di non essere considerate mere "misure spot", per cui queste persone lavorano per un tot e poi, finito il denaro pubblico, tornano a fare nulla? Queste sono le domande che mi ponevo. Mi fa piacere che ci sia una certezza del dato, nel senso che siamo riusciti, tra i nostri accessi agli atti e quello che lei ha detto, ad arrivare a un punto fermo. Mi rimane, però, una grande domanda: le misure dei cinque milioni e mezzo, a suo avviso Assessore, sono state ben utilizzate? La reportistica che ci viene fornita ci soddisfa? Possiamo mettere i rendiconti e le relazioni di questi progetti, ancorché termineranno al 31-12-2020, nelle disponibilità di un ragionamento col mondo della disabilità e col mondo dell'associazionismo e della cooperazione che si occupa di lavoro? I 6.360.000 li programmeremo ascoltando le persone, gli attori e i promotori di buone policy per l'inserimento lavorativo di persone con disabilità? Questi sono aspetti sui quali non ho ricevuto risposta.
Mi auguro, però, data la disponibilità che ha fornito l'Assessore in Commissione, di poterci ragionare ancora, nel tentativo di capire che cosa ha funzionato - e, in tal caso, di continuare - oppure di cambiar rotta rispetto a una modalità diversa di gestione di queste risorse, visto che mi pare che non siano affatto poche. M'interessava capire questo.
Ringrazio l'Assessore per la puntualità e la precisione su cosa è stato speso e com'è stato speso. Mi sarebbe piaciuto anche sapere, come chiedevo nell'interrogazione, a quanto ammonta l'importo totale delle risorse dedicate alla disabilità nel bilancio e conoscere nel dettaglio come siano state utilizzate, avendo cura di precisare, altresì, secondo quali modalità e quali tempistiche intenda fare uso delle eventuali risorse non ancora spese.
Ho ricevuto informazioni assolutamente dettagliate rispetto al passato, di cui la ringrazio. Mi manca, però, la parte relativa al futuro: che cosa intende fare quest'Amministrazione con quei 6.360.000 euro? Perché non sono pochi e possono garantire, oggettivamente, una serie d'inserimenti e una serie di progettualità nuove, che, a mio avviso, andrebbero concordate o comunque, discusse insieme ai soggetti che di questo si occupano.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano, per la replica.
Ha chiesto la parola l'Assessore Chiorino; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Consigliere Magliano, è vero ciò che dice, ma è proprio per quello che ci siamo anche detti in Commissione che io oggi non sono andata oltre.
Innanzitutto, vorrei avere chiari anche i dati che mi devono ancora pervenire dalle Province prima di esprimere un giudizio complessivo su che cosa ha funzionato e cosa no fino a oggi, proprio perché ritengo che sia bene, una volta per tutte, fare il punto della situazione, molto convinti tutti insieme.
Sulla base di ciò, come ho già detto anche in Commissione, ritengo sia opportuno fare un'analisi e una valutazione tutti insieme.
Sicuramente, se vuole una posizione generale di partenza, sono profondamente convinta che l'ottica debba essere quella di fare in modo di finalizzare a un'occupazione in termini di formazione: più che prevedere incentivi alle aziende, che poi possono seguire anche altri percorsi proprio perché, come dice lei, si rischia che finito l'incentivo o quello che è si ritorni al punto di partenza - ritengo che si debba ragionare invece, in un'altra direzione, che è quella di consentire una tipologia di formazione tale per cui, indipendentemente dal prosieguo o meno dell'incentivo, il lavoratore con quelle caratteristiche abbia comunque uno spazio in azienda perché adeguatamente formato per lavorare in quella realtà.
Questa è la mia linea generale, ed è quella che ribadirò anche in Commissione. Sulla base di questo, e cercando di capire quali sono i nuovi ambiti e i nuovi settori, ci attiveremo. Anche perché con le nuove tecnologie, probabilmente, dovremo ragionare anche in modo diverso da come abbiamo fatto fino adesso, nel senso che ci saranno ulteriori potenzialità che penso sia bene capire tutti insieme, anche per comprendere la direzione giusta da intraprendere e per essere pronti a quella tipologia di formazione, perché significherebbe dare più opportunità.
Ritengo, quindi, che sei milioni - che non sono pochi, ma non sono nemmeno tanti - possano servire per creare una buona base. Tuttavia, per creare una buona base, ritengo che si debba ragionare con questi elementi cardine perché penso che sia uno di quegli argomenti tutt'altro che divisivi rispetto ai vari punti di vista. Di conseguenza, è bene definirlo in Commissione. Se vuole però una mia visione, è questa nei suddetti termini poi da specificare tutti insieme.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 83 presentata da Magliano, inerente a "Riconoscimento della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 83, inerente a "Riconoscimento della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla".
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla, anche detta Intolleranza idiopatica ambientale ad agenti chimici, è un disturbo cronico reattivo all'esposizione a sostanze chimiche a livelli anche molto inferiori rispetto a quelli generalmente tollerati da altri individui, in assenza di test funzionali in grado di spiegare questi segni e questi sintomi. La reale esistenza e definizione di questa sindrome è un oggetto tutt'oggi di ampio dibattito a livello scientifico e, al momento, non vi sono ancora solidi parametri di riferimento per effettuare una diagnosi compiuta di tale patologia.
Generalmente la sintomatologia si manifesta dopo un'esposizione o a una ritenuta esposizione ad agenti ambientali, spesso segnalata come percezione di uno o più odori. Talvolta però non è dimostrabile una relazione temporale tra la sintomatologia e l'esposizione. Il quadro sintomatologico che, in genere, tende a regredire a seguito della rimozione dell'agente causante - comprende disturbi nervosi aspecifici a carico di più organi.
Generalmente sono interessati, in primis, il sistema nervoso e almeno un altro organo o apparato. Il quadro può presentare vari gradi di severità dal solo malessere al discomfort, fino a una grave compromissione della qualità di vita.
La sindrome potrebbe essere legata a una condizione di suscettibilità individuale piuttosto che di tossicità alle sostanze. Altre ipotesi ritengono che la sindrome sia caratterizzata da disturbi nervosi, tipo stress, sviluppati principalmente dalla sensazione d'immediato pericolo per l'esposizione a sostanze sconosciute - ricordo che ogni anno nel mondo sono immesse quasi 5.000 nuove sostanze chimiche - o che si tratti di una complessa sindrome psicosomatica. Negli Stati Uniti è stato segnalato che circa un terzo delle persone occupate in ambiente lavorativo chiuso riferisce una particolare sensibilità a una o più sostanze chimiche comuni.
Alcuni autori avanzano dubbi sulla reale esistenza di questa malattia come entità patologica a sé stante.
In ogni caso, la Regione Piemonte si è attivata e i pazienti sono attualmente seguiti nelle diverse strutture di diagnosi e cura delle Aziende sanitarie. Allo scopo di approfondire in modo più specifico i variegati e complessi aspetti che contraddistinguono la sindrome, oltre alla gestione ordinaria dei pazienti già in atto, è già stato istituito presso la Direzione Sanità un gruppo di studio che ha i seguenti compiti e scopi: definire gli aspetti epidemiologici della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla in Piemonte; definire le modalità di gestione dei pazienti nelle Aziende sanitarie; definire un PDTA, cioè un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per il miglioramento tecnico-organizzativo della presa in carico e gestione dei pazienti. Tutto questo potrà anche comportare l'individuazione di specifiche strutture specializzate in possesso dei requisiti strutturali e di processo idonei a rappresentare un adeguato riferimento per la gestione dei pazienti affetti dalla Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla nella Regione Piemonte.
In conclusione, il riconoscimento della Sindrome da Sensibilità Chimica Multipla è ancora uno studio in atto e non è ancora stato effettuato, ma nel contempo la Regione Piemonte li sta curando e sta attivando degli studi, proprio per definire meglio i percorsi di cura.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Prima di dare la parola per la replica al Consigliere Magliano, voglio ricordare che chi non è interessato ad ascoltare può uscire dall'aula ed entrare quando inizierà la seduta di Consiglio. Chiedo gentilmente a tutti i colleghi che vogliono restare in Aula di prendere posto, perché oltre a questa abbiamo ancora due interrogazioni.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Quello che lei dice nella relazione, di fatto, parla di un quadro clinico del possibile paziente affetto da questa sindrome da sensibilità chimica multipla che può essere molto lieve o molto invalidante. Questo in base alla tipologia di reattività che il fisico ha rispetto a sostanze chimiche che giustamente, come diceva lei, sono immesse costantemente all'interno di ogni spazio in cui viviamo. Ho presentato questa interpellanza, perché sono venuto a conoscenza di persone che non possono recarsi in alcuni posti di lavoro se quei luoghi sono stati lavati con un certo detergente che ha una quantità chimica per la quale vi è una reazione allergica, per cui queste persone hanno un problema oggettivamente invalidante.
Come scrivevo nell'interrogazione, altre Regioni, quali il Veneto, l'Emilia Romagna e il Lazio, hanno autonomamente disciplinato l'MCS - questo è l'acronimo che viene utilizzato - riconoscendola come malattia rara, cosa che noi, a oggi, non abbiamo ancora fatto. Visto che però il Consiglio regionale il 31 gennaio 2017 ha approvato all'unanimità (quindi tutta l'Aula) la mozione n. 277 relativa al "Riconoscimento della sindrome" volevo sapere da questa Giunta e da questa maggioranza se si vuole continuare in quella direzione o meno. Questo non l'ho capito. Ho capito dalla sua risposta che c'è già un'équipe che sta lavorando e che i pazienti che hanno questa sindrome vengono seguiti. Non mi pare, dalle sue parole che siano seguiti attraverso un protocollo che si sta sviluppando in tutta la regione, ma che ci siano delle équipe e che, in base al riconoscimento di questa sindrome, sono seguiti in un modo o in un altro.
Presidente, è difficilissimo intervenire.



PRESIDENTE

Per cortesia, o uscite o state al vostro posto, così possiamo continuare i lavori. Non fatevi accompagnare alla porta.
Prego, Consigliere Magliano, prosegua.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Volevo capire nel merito quest'aspetto, cioè noi pensiamo di riconoscerla come rara e quindi, essendo una malattia rara, può rientrare all'interno di un certo protocollo? Vogliamo, invece, lasciare al buon cuore di alcune quipe dei nostri medici la possibilità di fare degli interventi specifici? Anche perché, come lei sa, Assessore - l'ha detto oggettivamente anche nella sua risposta - il fatto che per alcuni non sia neanche riconosciuta come sindrome e che quindi, di fatto, a una persona che si sente male viene detto che è psicologico, che è impossibile, che forse è facilmente impressionabile.



(Brusìo in aula)



MAGLIANO Silvio

Presidente, è impossibile parlare. Capisco che ai colleghi possa interessare poco la patologia.



PRESIDENTE

Consiglieri, per cortesia, fate un po' di silenzio.



MAGLIANO Silvio

Volevo capire se l'Assessore, con una breve replica, mi può rispondere sulla tematica in modo molto chiaro. Se la vogliamo riconoscere come malattia rara e provare a ragionare su un protocollo unitario, oppure lasciare questi pazienti nelle disponibilità di un medico più o meno a conoscenza o più o meno predisposto a riconoscere questa sindrome come tale. Come provavo a dire prima di essere interrotto, ad alcune persone non viene proprio diagnostica questa malattia, ma viene detto che s'inventano un malessere e non c'è niente di peggio che dare del malato immaginario alle persone. Soprattutto perché l'invalidità che genera questa malattia è caratterizzata da mal di testa, vertigini, senso di nausea e tutta una serie di altre patologie. Mi pare che, a buon grado, il Consiglio regionale della scorsa legislatura aveva approvato questa mozione.
Volevo solo capire questo. L'Assessore ha fatto un'analisi di quello che sta accadendo oggi su questo tema, ma noi siamo intenzionati a riconoscerla come malattia rara? Sì? No? Se l'Assessore mi può rispondere su questo, per me l'interrogazione pu considerarsi conclusa.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per una replica.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Una premessa. Il quadro variegato delle varie tipologie rende molto difficile una standardizzazione, questo lo abbiamo detto e, a volte, trova anche applicazione il fatto che alcuni studi parlano addirittura di patologia psicosomatica.
Concordo con lei sul fatto che è molto fastidioso dire a una persona che non sta bene che ha una malattia psicosomatica, che è stressato. Forse sono stato poco chiaro, ma un gruppo di lavoro sta definendo dei percorsi diagnostici terapeutici uniformi per la regione. Questo anche alla luce del fatto che, se si arriva attraverso l'indagine epidemiologica a definirne i perimetri, i confini e anche i percorsi terapeutici, è chiaro che il passo successivo è il riconoscimento della malattia rara.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 88 presentata da Magliano inerente a "Protesi acustiche digitali per sordociechi"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 88.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Le protesi acustiche digitali sono previste dal DPCM 12 gennaio 2017 nell'elenco degli "ausili di serie che richiedono la messa in opera da parte di un tecnico abilitato" - questo il contesto del DPCM - che possono essere erogati a seguito di procedure pubbliche di acquisto, come stiamo facendo.
La Regione Piemonte ha attivato SCR affinché proceda in tal senso.
Il Nucleo Tecnico della società, formato dai maggiori esperti regionali sta lavorando da oltre un anno e ha già provveduto alla pubblicazione della gara relativa alle protesi impiantabili.
La gara relativa alle protesi acustiche per l'orecchio medio ed esterno dovrebbe essere pubblicata a breve e possiamo già anticipare che i lotti sono in grado di offrire la migliore tecnologia attualmente presente sul mercato e che la fascia infantile, in particolare, è tutelata da lotti specifici a essi dedicati.
Questa gara ha suscitato un interesse anche a livello nazionale, tanto da arrivare a ricevere richieste di adesione da parte della Toscana, del Lazio e della Puglia, che si aggancerebbero alla nostra gara e manifestazioni d'interesse anche dalla Sardegna.
Fino all'espletamento di tale gara le prestazioni sono, comunque, garantite ai sensi della DGR 22 dicembre 2017, n. 118-6310, con, in aggiunta, il contributo regionale previsto per l'acquisto di protesi digitale destinati ai bambini sotto i 14 anni. Li stiamo acquistando.
MAGLIANO Silvio (fuori microfono) Quando?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Spero nel corso dell'anno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per la replica; ne ha la facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Assessore, come lei ben immagina, quest'interrogazione nasce proprio perch l'innovazione tecnologica permette a persone che hanno un problema che oggettivamente, è quello della sordità, di poter, in qualche modo intervenendo fin da piccoli con gli impianti dedicati, provare a non vivere la condizione della sordità tutta la vita. L'innovazione tecnologica, da questo punto di vista, ci sta facendo fare dei passi da gigante. Tra l'altro, nell'interrogazione, nel "considerato che" si dice "l'isolamento sensoriale nella comunicazione nelle persone con la doppia minorazione vista e udito assume una gravità importante".
Noi sappiamo che oggi c'è anche una grande battaglia, cioè quella di considerare il sordocieco come patologia e come invalidità a sé stante, e non la somma di due patologie (questa è una battaglia che viene fatta da tanti anni dal Filo d'Oro).
Detto questo, la mia preoccupazione era quella di capire come noi riusciamo, anche in Conferenza Stato-Regioni e anche ragionando sullo stanziamento, fare in modo che i soldi che noi mettiamo per queste persone possano aumentare leggermente. È evidente, Assessore, che maggiore è la tecnologia, maggiore è il costo, soprattutto all'inizio. Quando un prodotto innovativo viene messo sul mercato, è evidente che ha un costo molto più alto e, fino a quando non si riesce a fare delle economie di scala di un certo stock, il prezzo di questo prodotto rimane alto. Che in parte è garantito dalle risorse regionali come sostegno alla protesica acustica ma in parte, impatta sul cittadino.
La ringrazio per la risposta. Guarderemo gli sviluppi con molta attenzione e cercheremo di capire se la protesica di cui lei sta parlando sarà assolutamente, come l'Assessore ha detto, all'altezza delle aspettative con un'attenzione particolare per i bambini. È evidente che i minori di 14 anni hanno l'opportunità, se la patologia è subito diagnosticata e se si riesce a intervenire velocemente, di dare una risposta e provare a fare un percorso. Sono soddisfatto della risposta, tuttavia mi riservo, Presidente oltre a ringraziare l'Assessore per la risposta, di chiedere un approfondimento in Commissione, per capire se la direzione che noi abbiamo tiene conto anche delle istanze di quell'associazionismo che spesso è costituito da persone affette da quel tipo di patologia, ma che, in modo molto generoso, si mettono nelle disponibilità degli altri per sostenere alcune battaglie culturali e di diritti che permettono, a noi come istituzioni, di fare qualche passo in avanti.
Sono soddisfatto della risposta e sarà mia cura comunicare quanto da lei letto in Aula a chi ha posto questo problema in Consiglio Comunale di Torino e, oggi, attraverso di me qui in Regione, per capire se l'aspettativa che avevano è stata accolta, oppure se c'è un lavoro da fare e, in tal caso, avendo capito che l'Assessore su questo tema ha una sensibilità particolare.
Cercheremo di fare un pezzo di strada insieme, per garantire ai bimbi e non solo ai ciechi e ai sordociechi un trattamento di qualità e, soprattutto di privilegio - se privilegio si può definire - perché hanno bisogno di queste protesi che lo sviluppo tecnologico mette a disposizione aiutandoli in maniera importante.



PRESIDENTE

Grazie, collega Magliano.
Prima che risponda l'Assessore Icardi, mi alzo in piedi per chiedere gentilmente, a chi non è interessato alle interrogazioni, di prendere posto fuori, perché non possiamo continuare i lavori dell'Aula con questo brusio.
La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido pienamente il fatto, come diceva lei, di togliere i bambini dall'isolamento; questo è anche un fattore di sviluppo e di crescita importantissimo. Non a caso, chi mi ha preceduto ha voluto che gli ausili fossero gratuiti per i bambini fino ai 14 anni.
L'interesse da parte delle altre Regioni alla nostra gara mi fa ben sperare che la tecnologia scelta sia quanto di meglio possa offrire il mercato. È chiaro che, come diceva lei, essendo il meglio, costano più care.
C'è la piena disponibilità, visto che la gara è in corso, anche a fornire attraverso SCR, il dettaglio delle apparecchiature, anche per avere un confronto, un feedback. Se ci fosse qualcosa che in itinere possiamo ancora correggere, ben volentieri, perché su questo tema mi troverà sempre disponibile.



(Commenti fuori microfono)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Sì. Faccia una richiesta, chiedo a SCR e v'inviamo la documentazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 134 presentata da Rossi, inerente a "Gestione dei proventi delle sanzioni comminate alle ASL quali organi di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 134.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Le modalità di ripartizione dei fondi, di cui al Decreto Legislativo n.
758, che derivano dall'attività sanzionatoria degli SPRESAL, sono state inizialmente definite con la DGR del n. 58 del 1997, che in estrema sintesi prevedeva che il 25% delle somme incassate restassero a disposizione delle ASL e che il restante 75% venisse versato in un apposito capitolo di entrata del bilancio regionale, da destinarsi a specifiche attività di prevenzione d'interesse regionale.
Con una successiva DGR, la n. 42 del 2006, che prende atto del Decreto Legislativo 758, la Giunta regionale ha ribadito le percentuali di riparto tra ASL e Regione, stabilendo inoltre le modalità di versamento e di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. Questa DGR ha stabilito che le somme introitate dalla Regione dovessero essere vincolate all'attuazione di specifici programmi di prevenzione e gestite dall'allora esistente Direzione di sanità pubblica.
Negli anni successivi, in realtà, è successo qualcosa di diverso: a causa delle progressive difficoltà di cassa, le ASL hanno continuato a contabilizzare, formalmente, in uscita il 75% dovuto alla Regione Piemonte ritardando (in alcuni casi, anche interrompendo) l'erogazione, il pagamento delle somme; in pratica, le ASL se li sono tenuti.
Il disequilibrio dei conti regionali che ha costretto l'Amministrazione come sappiamo, ad adottare un Piano di rientro, durato poco meno di cinque anni, ha comportato anche un'interruzione dei flussi di pagamento delle ASL e il conseguente accumulo di risorse dovute, comunque sempre contabilizzate in uscita nei bilanci: c'erano come competenza, ma non come cassa, perch non erano versati.
Negli ultimi anni, un miglioramento della situazione finanziaria ha permesso di far circolare più cassa e di avviare un percorso di recupero di quella quota dovuta (75%) derivante dalle sanzioni di spettanza regionale.
Parte delle risorse arretrate finora incassate sono state destinate, ai sensi della DGR n. 20 del 6 maggio 2019, quindi un'ulteriore DGR più recente, a interventi di messa a norma e sicurezza delle strutture sanitarie, in coerenza con lo scopo cui erano destinate, destinando somme restanti al finanziamento di attività mirate di prevenzione e individuando come beneficiari le ASL, le ASO, i laboratori analisi pubblici e l'Università.
In conclusione, c'è stato un periodo di sostanziale sospensione di questa erogazione; adesso, è ripresa e stanno riprendendo anche i pagamenti degli arretrati, che sono ripartiti in due tipi di attività: una di prevenzione pura, come le ho detto, di ASL, ASO, laboratori e Università, l'altra per messa in sicurezza delle strutture pubbliche sanitarie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
La parola al Consigliere Rossi, per la replica.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Vorrei chiedere, se è possibile, anche se è una risposta orale, di avere il testo che l'Assessore ha letto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.14 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Giacomo Rossi, deceduto il 17 dicembre 2019


PRESIDENTE

È scomparso, il 17 dicembre scorso, all'età di 84 anni, Giacomo Rossi Consigliere regionale nella VI e VII Legislatura.
Nato a Magliano Alpi il 2 marzo 1935, è stato commerciante di prodotti vinicoli.
Dal 1975 ha fatto parte del Consiglio comunale di Magliano Alpi, dove è stato Assessore del Partito Liberale sino al 1995.
È stato Consigliere provinciale a Cuneo, dal 1980 al 2000, ricoprendo anche la carica di Assessore alle attività economiche e Protezione civile, dal 1990 al 1995.
Eletto, nel 1995, in Consiglio regionale, nella circoscrizione di Cuneo lista Forza Italia -Partito Popolare, è stato Vicepresidente della Commissione consiliare agricoltura e componente della Commissione sanità e cultura.
Eletto, poi, in Consiglio regionale nella VII legislatura, è stato Vicepresidente della Commissione sanità e componente della Commissione agricoltura, industria e ambiente.
Coloro che hanno conosciuto Giacomo Rossi avevano imparato ad apprezzarlo come amministratore locale e politico vicino al territorio. Era una persona semplice e schietta, molto legata alla sua gente, capace, proprio per i modi umani e diretti, di raccogliere un grande consenso.
Ai funerali, che si sono svolti giovedì 19 dicembre scorso, ha partecipato una rappresentanza della Regione.
Alle figlie Teresina ed Elsa desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio, in memoria del già Consigliere regionale Giacomo Rossi.



(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.25, riprende alle ore 10.33)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo l'ordine del giorno n. 171, che tratta materie ambientali anche alla luce del Green Deal, recentemente annunciato dalla Commissione europea. Volevamo chiedere l'attrazione con l'ordine del giorno n. 150 sullo stato di emergenza climatica e ambientale.
Anticipo che abbiamo fatto delle modifiche rispetto a quello del Consigliere Marrone e rispetto al testo presentato. Vorremmo sostituirlo.
Lo porterò cartaceo agli Uffici e poi faremo tutto con la procedura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ieri ho partecipato al presidio davanti ai cancelli dell'Embraco ed era presente anche il Consigliere Valle. Dopo aver incontrato i lavoratori e ascoltato i Sindaci, abbiamo preparato e depositato un atto d'indirizzo che chiediamo di inserire oggi nell'o.d.g.
Come Movimento 5 Stelle, abbiamo alcuni atti d'indirizzo che dovrebbero risultare collegati ad atti già presenti. A mano a mano che arriviamo sul punto verifichiamo, perché sulla Intranet non risultano. Ce n'è uno sull'emergenza climatica; uno sul laboratorio analisi e uno sulla ZTL. Non risultano ancora caricati e non sono visibili ai colleghi. Chiederei se fosse possibile caricarli.
L'inserimento nuovo, comunque, è quello sulla vicenda Embraco, che richiede particolare attenzione da parte della Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione della presenza dell'Assessore Icardi per chiedere delle comunicazioni in merito a quello che sta capitando dal 1° gennaio 2020 a oggi.
Abbiamo ricevuto una serie di segnalazioni per cui, con questo passaggio di data, una serie di esenzioni riconosciute a persone disabili o oncologiche gravi non vengono più riconosciute dal sistema. Pare che, in una migrazione che parte dal 2009 fino al 2019, questi dati siano andati persi. Questo fa sì che, quando persone con gravi disabilità o malati oncologici vanno a fare le visite, dal sistema non venga riconosciuto il codice dell'esenzione. Pare addirittura che medici della mutua stiano dicendo a queste persone che devono recarsi all'ASL per farsi conoscere nuovamente l'invalidità e il codice di esenzione.
Trattandosi di un fatto abbastanza grave - penso che sia un fatto tecnico e vista la presenza oggi dell'Assessore Icardi, sarebbe opportuno che l'Assessore su questo provasse a prendere maggiormente formazioni possibili per rassicurare, attraverso l'Aula, i piemontesi, che sarà compito della Regione e dell'ASL andare a ritrovare le esenzioni di queste persone, e non queste persone a dover rifare nuovamente la trafila, perché fino al 31/12/2019 bastava che uno dichiarasse la propria esenzione. Oggi, che fortunatamente abbiamo messo anche un check elettronico, queste richieste di esenzione vengono respinte, perché pare che in questa migrazione di dati siano andate perse.
Mi auguro che le ASL abbiano ancora, dal 2009 a oggi, il database, per vorrei una parola di rassicurazione da parte dell'Assessore, cui ho chiesto di informarsi per poi riferire all'Aula. Mi sembrerebbe veramente assurdo togliere le esenzioni per un mero errore di trasmigrazione di dati. Non credo sia opportuno dare anche noi un disservizio a persone che già devono vivere con la loro condizione di disabilità e con la loro patologia gravemente invalidante.
Pertanto, Presidente, le chiedo la possibilità, nel caso l'Assessore Icardi voglia, di fare chiarezza su questo tema, anche per rassicurare le decine di segnalazioni che mi sono arrivate tra Associazioni, pazienti e medici di famiglia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, in apertura della seduta pomeridiana, si svolgeranno le comunicazioni dell'Assessore Icardi sull'ipotesi di apertura dei Pronto soccorso da parte di strutture private. Eventualmente si potrà essere aggiungere tale punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei sapere quando avrò risposta in merito ai dati sul punto che abbiamo sospeso, sull'ordine del giorno legato alla diffida di COCIV sul rispetto del Piano del traffico. Non ho capito se mi verrà risposto alla prossima Commissione trasporti oppure nelle comunicazioni in Aula da parte dell'Assessore.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene. Mi confronterò con l'Assessore Marnati e nel proseguo della seduta forniremo comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

La ringrazio, Presidente.
Se le comunicazioni sui privati nella sanità, soprattutto nei pronto soccorso, le facciamo alle 15, ovviamente siamo disponibili a integrare nelle comunicazioni, se l'Assessore Icardi è d'accordo, anche le richieste fatte dal Consigliere Magliano.
Credo che adesso la Lega prenderà la parola anche su un altro punto all'o.d.g., quello sui NIPT test, per cui ci dichiariamo già favorevoli a trattare tutte le vicende insieme.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Per comunicarle che vorremmo l'attrazione dell'ordine del giorno n. 151 al punto 9) relativo a ZTL. Poiché è stato sottoscritto da tutti i Gruppi chiediamo se fosse possibile trattare l'ordine del giorno sulla Mahle (così almeno ci intendiamo), il cui primo firmatario è il Consigliere Sarno, come primo punto all'o.d.g.
In particolare, Presidente, mi rivolgo a lei, perché noi troviamo davvero difficile comprendere la ragione per cui questo Consiglio regionale non sia iniziato con una sua comunicazione.
Mi spiegherò meglio, Presidente (mi dia due minuti, non di più, tanto il tempo ce l'ho), leggendo questo estratto: "Volevo ringraziarla per il difficile lavoro che ha svolto in questi giorni, un lavoro di grande pazienza, di grande equilibrio; ringraziamo veramente gli Uffici, la parte tecnica che con noi è rimasta qui ormai da 35 ore ininterrotte, tutti i dipendenti che hanno dovuto fare le levatacce e orari pesanti.
Siamo contenti che il Piemonte possa essere la quinta Regione che porta a casa questo risultato; non capiamo l'atteggiamento della minoranza, perch ribadisco - non permettere agli italiani, ai piemontesi di esprimersi con un referendum, la forma più bella di democrazia (quando la gente può andare a votare è la forma più bella di democrazia), non riusciamo veramente a capirlo. Si tratta di una prerogativa costituzionale riconosciuta alle nostre Regioni: non abbiamo fatto nulla di illegittimo, nulla che non potevamo fare e abbiamo fatto ciò che la Costituzione ci concedeva". Questo ha detto il giorno 26 del mese di settembre dell'anno del Signore 2019.
Risponde un istante dopo: "Soltanto per ringraziare in chiusura, unendomi alle parole del Consigliere Preioni, in primo luogo tutto il prezioso personale di questa struttura e di questa Istituzione che ha affiancato i lavori per tanti giorni. Grazie quindi a tutti quanti voi e grazie anche ai rappresentanti dei giornali che ci hanno seguito in questa maratona. Grazie ancora al pubblico. Credo che abbiamo fatto il nostro dovere. Abbiamo fatto il nostro dovere di rappresentanti delle Istituzioni, abbiamo fatto il nostro dovere di cittadini piemontesi e italiani, abbiamo fatto il nostro dovere in attuazione della nostra Costituzione. Abbiamo reso questo Consiglio regionale partecipe in modo attivo di un dibattito su un tema delicatissimo e importantissimo, che è quello della legge elettorale: il meccanismo di rappresentanza del popolo. Cosa c'è di più importante di questo?. Questo mi fa dire che sono orgoglioso di essere il Presidente del Piemonte e sono orgoglioso di essere Presidente con questa maggioranza, con questi volti, con queste persone che sono innamorate del Piemonte".
Questo era l'intervento del Presidente Alberto Cirio, 26 settembre, anno del Signore 2019.
La Consulta vi ha prima rimandati e poi bocciati.
Ci avete tenuto qui due settimane sprecando tempo e denaro dei piemontesi.
Ve l'avevamo detto! Abbiamo impegnato noi il tempo che voi avete tolto ai piemontesi per dirvi che vi stavate sbagliando. Non ci avete ascoltato e il segno di questi primi otto-dieci mesi di questa legislatura è questo: noi che vi parliamo, voi che non ascoltate, e il mondo là fuori che vi boccia.
Siete bocciati, Presidente!



(I Consiglieri dei Gruppi di opposizione esibiscono manifesti recanti la scritta: "REFERENDUM BOCCIATO! VE LO AVEVAVAMO DETTO!")



PRESIDENTE

V'invito a rimuovere quei cartelli. Non fatemi fare quello che sono realmente, altrimenti mi devo alzare io e toglierli di peso e di forza! Togliete quei cartelli, non fate fare la parte dei cattivi ai commessi! Vi prego di essere persone civili; so che potete esserlo! Rimuovete i cartelli, così evitiamo di sospendere la seduta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, la prego! Rimuovete i cartelli, ormai avete le foto e potete utilizzarle al meglio sui social, almeno si capisce cosa c'era scritto.
Nel rispondere - poi lascerò la parola al Consigliere Preioni - preciso che.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate! Capisco che vi divertiate e che abbiate anche la necessità di una parentesi ludica in Consiglio, ma in merito alla richiesta del Presidente di Gruppo Ravetti, faccio presente che, non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte della Corte costituzionale, mi è impossibile darne informativa al Consiglio.
Come ho detto, pur essendoci stato un comunicato giornalistico ufficiale della Corte costituzionale, sono impossibilitato a soddisfare la richiesta del collega Ravetti. Se dovessi commentare tutti i giorni i comunicati dei vari enti, staremmo qua a discuterne all'infinito! Appena perverrà una comunicazione in tal senso, sarà mia premura relazionarvi ed eventualmente darvi anche copia della dichiarazione ufficiale della Corte costituzionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo in primo luogo per richiedere l'attrazione dell'ordine del giorno n. 174, inerente a "Valutazione della fattibilità dell'introduzione del Test del DNA (NIPT) da erogare attraverso il Sistema Sanitario Regionale", all'ordine del giorno n. 170, il cui primo firmatario è il Consigliere Grimaldi, inerente a "Gratuità del NIPT test per tutte le donne residenti in Piemonte", di cui al punto 14) all'o.d.g.
Chiedo, inoltre, l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 173, inerente a "Riconoscimento del Piemonte quale area svantaggiata per lo smaltimento degli inquinanti".
Infine, visto che è stato tirato in ballo il Gruppo della Lega, oltre che la Presidenza, non sapevo di avere mezzo emiciclo di giudici costituzionalisti!



(Commenti fuori microfono)



PREIONI Alberto

GRIMALDI Marco (fuori microfono)



PREIONI Alberto

A voi basta Calderoli! Basta e avanza!



PREIONI Alberto

Evidentemente, si affidano a Nostradamus o a qualche magia particolare perché sapere preventivamente che la Corte avrebbe bocciato o approvato era materia difficile! La proposta andava fatta, il quesito andava posto. Dopo, come prerogativa costituzionale, spetta alla Corte costituzionale stabilirne o meno l'accettabilità.
Naturalmente, dal punto di vista politico non gioisco quando ai cittadini viene negata l'opportunità di votare e di esprimersi liberamente, perch continuiamo a ribadire che non c'è niente di più bello che un referendum dove i cittadini attivamente decidono sulle loro sorti.
In merito all'attacco sui tempi, faccio presente che i tempi potevano essere anche più brevi: questa delibera poteva essere approvata in mezz'ora, bastava chiedere alla Corte "va bene o no?". I tempi si sono allungati per volontà ostruzionistica dalla minoranza, quindi per la vostra volontà ostruzionistica. Voi avete impedito a quest'Aula di deliberare in poco tempo.
Siamo contenti che la pagliacciata di oggi sia durata pochi secondi e che non si vada a portare via ulteriore tempo ai piemontesi e alla Regione Piemonte.
L'ultima riflessione che muovo è questa: quando ci dite che siamo stati bocciati, riparliamone dopo le elezioni della Regione Calabria o dell'Emilia Romagna, perché a naso chi verrà bocciato e chi è stato bocciato nelle ultime dieci elezioni regionali siete voi. Poi ne riparliamo se i cittadini italiani e piemontesi sono così contrari alla nostra linea politica, perché a naso mi pare che vi state sbagliando di molto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Mi pare che il Consigliere Preioni abbia aperto la discussione.
Presidente, non ha voluto dare le comunicazioni, ma mi pare che il Consigliere Preioni abbia appena fatto esattamente il contrario di quello che lei ha detto.
Vorrei solo dire - e per noi le comunicazioni possono anche finire qua che non siamo noi dei noti costituzionalisti, ma bastava consultare un costituzionalista sui dieci che abbiamo consultato noi per scoprire le stesse cose. E le ricordo solo, Consigliere Preioni, visto che le piacciono tanto i referendum, che la prossima volta, invece di farci sprecare settimane di tempo in Aula, basta fare come tutti i partiti hanno sempre fatto: andare nelle piazze - dove in questo momento vedo che vi fischiano un po' e non sarei così ottimista come dice lei - e raccogliere il quesito elettorale, raccogliendo le firme, come hanno fatto tra l'altro tantissime forze politiche.
Visto che avete questa svolta "pannelliana" e che pensate che il referendum è sempre bello, la prossima volta fatelo senza far sprecare ulteriore tempo al nostro Piemonte, perché vi ricordo che l'unico vero effetto è che avete svuotato settimane e settimane di lavori e ancora oggi - sono passati quasi sette mesi - praticamente non c'è nessuna legge che avete approvato. Vedete voi se è quello per cui vi hanno chiesto di governare questa Regione.
Comunque non è un problema, spero che la prossima volta ci metterete un po' più di "sale in zucca" prima di pensare che questa vicenda possa essere affrontata in questo modo. Continua a esserci il Parlamento e il Consiglio regionale, se ha bisogno del vostro contributo, lo ha sulle delibere e sulle leggi, ma non ne vediamo nessuna neanche in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi sulle proposte di modifica dell'o.d.g.
ricordo che sono stati depositati i quesiti in tutti i Comuni. Perciò chi vuole andare a sottoscrivere la richiesta di referendum, può andare in qualsiasi Comune dello Stato italiano.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo Cirio, Gagliasso e Graglia.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Possiamo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 62 "Consiglio regionale del volontariato (l.r. 38/1984) - Designazione di 1 Consigliere. (Integrazione)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 63 "Consulta per la Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Linguistico e Culturale Piemontese e delle Minoranze Occitana, Franco-Provenzale, Francese e Walser" - designazione di 1 Consigliere regionale in sostituzione del signor Riva Vercellotti Carlo

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 64 "Fondazione Museo delle antichità egizie di Torino" - Consiglio di Amministrazione - (articolo 7, comma 1, lettera b) e comma 3 Statuto della Fondazione) - designazione di un componente in sostituzione della Signora Antonella Parigi

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 65 "Consorzio di Irrigazione e Bonifica Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara" - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 53 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro effettivo e 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 66 "Commissione tecnico consultiva per la tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte" - (articolo 8 l.r. 69/1980) - nomina di due esperti sentita l'Università degli Studi di Torino


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Mosca e Gavazza.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame proposta di deliberazione n. 61, inerente a "Conferimento, per l'anno 2020, del sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre" ai sensi della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 61, di cui al punto 3) all'o.d.g.
È stata presentata proposta di conferimento del Sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre in considerazione della sua testimonianza e del suo impegno civile nel settore dei diritti umani e contro l'intolleranza, il razzismo, l'antisemitismo, l'istigazione all'odio e alla violenza. Tematiche particolarmente care alla Regione Piemonte e al Consiglio regionale del Piemonte, come dimostrano le numerose attività organizzate nel corso degli anni nel Comitato per la Resistenza e la costituzione del Comitato diritti umani.
La proposta è stata presentata dai Consiglieri Valle, Sarno, Ravetti Canalis, Grimaldi, Magliano, Giaccone, Bertola, Gallo, Stecco, Marello Chiamparino, Frediani, Salizzoni, Rossi, Sacco, Marrone, Bongioanni Zambaia, Preioni, Lanzo, Cerutti, Demarchi, Gagliasso, Biletta, Ruzzola e Nicotra e altri che hanno sottoscritto successivamente alla presentazione in numero superiore a quello minimo previsto l'articolo 5 della legge regionale del 31 maggio 2004, n. 15, "Disciplina dello stemma, del gonfalone, della bandiera, del sigillo, della fascia della Regione Piemonte".
Pertanto, come convenuto dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, tale proposta di deliberazione è trattata direttamente in aula nella seduta odierna.
Prima di dare la parola al primo firmatario, vorrei salutare la scolaresca presente in Aula.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Vittorino da Feltre" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Vittorino da Feltre" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame proposta di deliberazione n. 61, inerente a "Conferimento, per l'anno 2020, del sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre" ai sensi della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15


(seguito)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione della proposta di deliberazione n. 61.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto condividere questa proposta all'unanimità dei componenti del Consiglio. Questo è importante per il significato del gesto che stiamo per compiere, ma svilupperò meglio questo punto nel prosieguo dell'illustrazione.
Inizialmente, volevo cominciare da questa domanda, che sicuramente è latente nella discussione, perché in più di uno ci siamo chiesti se sia opportuno conferire quest'onorificenza a una persona che ha un legame relativo con il nostro territorio, perché non è nata in Piemonte, non è piemontese e il Sigillo nasce prioritariamente come onorificenza per le persone che hanno illustrato la nostra Regione, con particolari meriti, nei campi del sociale, della scienza e della cultura. È però anche vero che opportunamente, la legge prevede la possibilità per il Consiglio regionale di poter allargare il campo dei beneficiari di quest'onorificenza e questo secondo me, è importante.
Penso sia importante, non soltanto perché il Piemonte ha uno spazio nella storia personale di Liliana Segre, uno spazio importante, non solo per quelle che sono le sue origini familiari, in particolare quelle di sua nonna, ma anche perché parte delle disavventure che ha dovuto affrontare a seguito dell'emanazione di leggi razziali e che si sono svolte proprio in Piemonte.
Liliana Segre, come migliaia di altri cittadini italiani, da un giorno all'altro scoprì di non essere più a casa sua, di non essere più al posto dove poteva stare e di lì è cominciato un periplo di persecuzioni che non sono state facili da affrontare, in particolare, per quelle persone che come lei, si trovano nel pieno dell'adolescenza, anzi della preadolescenza gli anni in cui ci si avvia a formare la propria personalità, vivendo uno dei periodi più difficili della propria esistenza. In quegli anni, dovette lasciare la scuola, allontanarsi da casa, trovare posti dove nascondersi e a un certo punto, anche il Piemonte fu uno dei posti dove lei si rifugi per diverse settimane, in Val d'Ossola, fino al tentativo sfortunato e poi fallito di passare e in Svizzera, al termine del quale, com'è noto, venne arrestata e deportata. Sono poco meno di mille i quattordicenni italiani che sono stati deportati nei campi di concentramento, ma solo una ventina tra questi sono sopravvissuti per raccontarlo.
Nella storia complicata, difficile e tragica dei deportati una storia particolare ce l'hanno i bambini, i minori. Liliana Segre è una di questi.
Alla tragicità inenarrabile di quello che è capitato, la storia di tutti quei ragazzi, che potevano avere anche l'età di quelli che ci stanno ascoltando oggi, è ancora più tragica, se possibile, perché a loro è stata riservata una crudeltà ancora più particolare, a partire dalla separazione dai genitori, fino agli esiti più infausti.
Aggiungo che con la storia di Liliana Segre non soltanto raccontiamo questa parte, che è ancora più tragica e, se volete, anche un po' nascosta, ma ne raccontiamo anche un'altra, perché un altro elemento significativo della sua biografia personale è che la storia l'ha portata, per altre vie traverse, a sposare un internato militare italiano.
Vi è un'altra grande categoria di dimenticati tra i perseguitati della Seconda Guerra mondiale: tutti quegli italiani che l'8 settembre hanno rifiutato di aderire al fascismo, alla Repubblica Sociale di Salò e hanno mantenuto il loro giuramento di fedeltà allo Stato italiano, in quel momento alla monarchia e, per questo, sono stati internati. Si parla di centinaia di migliaia di militari che hanno fatto questa scelta; si tratta di persone il cui contributo alla liberazione nazionale è stato determinante, perché se in centinaia di migliaia avessero deciso di continuare a combattere con la Repubblica Sociale, la storia forse avrebbe avuto esiti diversi, sicuramente più tragici, e che spesso invece ci dimentichiamo. Il marito di Liliana era una persona che ha fatto questa scelta e anche per questo ci aiuta a fare giustizia e a raccontare un'altra delle tante storie dimenticate, ma ugualmente tragiche di quel periodo.
È importante farlo con la massima condivisione in quest'Aula, perché - lo diceva proprio lei, Presidente, ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa del Consiglio regionale e del Comitato per la Resistenza, per il Giorno della Memoria - non siamo ancora esenti da fenomeni di negazionismo. Ancora oggi c'è chi riduce e nega quello che è capitato o, comunque, ritiene che i numeri e le storie che si raccontano e che sono approfondite nelle scuole sono un'esagerazione di parte, come se appartenessero a uno schieramento politico piuttosto che a un altro.
I sondaggi che citava lei, ieri, circa la convinzione da parte di molti italiani che, in realtà, i numeri dell'Olocausto siano altri e che quelli che conosciamo noi siano falsati, quindi che quei sei milioni di persone che hanno perso la vita in quel momento tragico siano un numero finto ed esagerato ci devono sicuramente far riflettere sul fatto che manca ancora tanto nel percorso che ci deve portare alla piena consapevolezza da parte della nostra cittadinanza di quello che è capitato e di quella storia.
Una consapevolezza che non è soltanto rivolta al passato, ma deve girarsi e guardare al futuro, perché ancora oggi nel nostro pianeta non mancano i casi di persecuzioni legati alle origini etniche e al proprio credo religioso: pensate alle persecuzioni che i cristiani stanno vivendo in giro per il mondo, in questi giorni; pensate a quello che capita ai musulmani in Cina, pensata alla tragedia degli Armeni o dei Curdi.
Ancora oggi non abbiamo superato quello che la nostra storia ci avrebbe già potuto insegnare nel corso della seconda guerra mondiale.
Per questo, è importante tornare a porre l'attenzione con convinzione e soprattutto, con condivisione, su questi temi. Su questo, insisto molto perché è un bel risultato quello che mi pare stiamo per raggiungere oggi: una condivisione unanime di questo percorso, per togliere appartenenza politica, per arrivare a tutti e superare le diffidenze che le appartenenze e le convinzioni politiche di ciascuno possono creare, costruendo consapevolezza.
Viviamo in un momento di significativa tensione sociale, questo è indubbio ma è altrettanto indubbio che il nostro Paese, l'Italia, in particolare, ha già superato momenti di tensione sociale impegnativa (pensate alla lotta contro il terrorismo, alla lotta contro la criminalità organizzata nel periodo della politica delle stragi).
Intorno a questi momenti, con tutte le difficoltà e le "magagne" che conosciamo e che forse non supereremo mai, noi abbiamo saputo ritrovare l'unità e costruire ponti, a partire soprattutto dalla buona politica. La lotta contro i fenomeni d'intolleranza, di antisemitismo, di razzismo e di odio che continuiamo, invece, a vedere latenti e non soltanto (ormai manifesti) in parti della nostra società, ci deve nuovamente vedere uniti in questa battaglia.
Penso che questo sia un primo tassello di questo percorso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
È aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi, chiaramente, siamo molto favorevoli a conferire il Sigillo della Regione Piemonte a Liliana Segre.
Mi piace riprendere le parole che ho sentito pronunciare ieri dalla Ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina: "Tutta la scuola è con lei, si onora di essere la sua scorta". Penso che oggi anche il Consiglio regionale, noi Consiglieri regionali, i cittadini piemontesi, debbano diventare la scorta di Liliana Segre.
Questo momento dev'essere reso più utile da noi anche per svolgere delle riflessioni, perché non è la prima volta che qui, in Consiglio regionale si discute di qualche fatto di cronaca, di qualcosa connesso a un linguaggio sbagliato, un linguaggio di odio, un linguaggio di razzismo, un qualcosa che parte dalla comunicazione in rete e poi crea un clima che si diffonde, oppure parte da segnali sbagliati, dati anche fuori dalla rete messaggi sbagliati dati spesse volte anche dalla politica.
Ritengo che oggi, oltre ad approvare un atto, noi dobbiamo assumere un impegno, una serie d'impegni a essere testimonianza, a dare degli esempi.
Inizio con un esempio piccolo, legato al come si comunica in rete. Sappiamo che sui social network ci sono quasi tutti gli italiani, quindi ci sono milioni di persone ed è difficile poter incidere in pochi (noi siamo 50 più gli Assessori), però possiamo dare il buon esempio. Ultimamente, due Sindaci di città importanti come Milano e Torino hanno sottoscritto "Il Manifesto della comunicazione non ostile". Penso possa essere un buon esempio se realizzato anche da noi, dal Consiglio regionale, nella persona del Presidente del Consiglio, del Presidente della Regione e dei singoli Consiglieri regionali.
Il Consiglio regionale è attivo anche riguardo alla lotta contro il cyberbullismo, argomento vicino a quello che trattiamo oggi. In questo, il CORECOM è attivo e, in questo senso, possiamo promuovere delle iniziative.
Leggo sinteticamente i punti de "Il manifesto della comunicazione non ostile": "Virtuale è reale. Si è ciò che si comunica. Le parole danno forma al pensiero. Prima di parlare bisogna ascoltare. Le parole sono un ponte.
Le parole hanno conseguenze. Condividere è una responsabilità. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare. Gli insulti non sono argomenti. Anche il silenzio comunica".
Questi sono i punti sintetici.
Ritengo ci sia, nel nostro Paese, un malessere più profondo, che non si risolve firmando un manifesto e probabilmente possiamo approvare degli atti, delle leggi, creare Commissioni, conferire Sigilli, ma non risolveremo nulla se permane una colpevole ignoranza, una dilagante ignoranza su quello che è successo in Europa meno di un secolo fa, 75 anni fa, che nella storia sono nulla, un soffio. Ed è successo non in un luogo lontano, in un altro continente, ma nel cuore dell'Europa, in Germania, un paese avanzatissimo dal punto di vista tecnico e anche del pensiero filosofico; il paese di Kant, di Hegel, di Goethe.
Non basta la politica per questo, ma voglio dire di più: dobbiamo togliere la questione dalle narrazioni della politica. Togliamola dalle narrazioni della politica, perché le narrazioni della politica cambiano ogni settimana, ogni due giorni, e temi anche importanti diventano soltanto uno strumento che dura pochi giorni, diventano argomenti importanti, un'arma da usare contro gli altri. E allora, togliamo le questioni dalle narrazioni della politica e facciamoci testimoni, ognuno di noi.
Mi torna in mente una parte di un libro importante che, a mio avviso dovrebbe essere uno dei testi scolastici fondamentali nelle nostre scuole a tutti i livelli: "Se questo è un uomo", di Primo Levi. Mi torna in mente quella parte del romanzo dove Primo Levi recita il XXVI Canto dell'Inferno che è stato chiamato "Il Canto di Ulisse", a un suo compagno di prigionia.
Sembra lo voglia fare soltanto per insegnargli l'italiano. In realtà, lui vuole recitare quel canto a memoria perché vuole arrivare ai versi in cui si dice: "Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza".
Perché vuole arrivare lì? Perché in quel momento Dante dice che quelle parole gli arrivano come uno squillo di tromba, come la voce di Dio e anche lui, come Primo Levi, in quel momento non si ricorda più chi è e dov'è.
Pertanto, anche all'interno del lager c'è stato il momento in cui potevano essere recitati, ripetuti e ricordati i valori del nostro umanesimo. Era possibile ricordarli all'interno di un lager e non è possibile ricordarli e portarli avanti oggi in un'aula di Consiglio regionale, nelle piazze, nella comunicazione in rete, sui social, nelle scuole? Questo voglio dire: cerchiamo, ciascuno di noi, di essere testimoni e di portare avanti il ricordo, la memoria e fare il possibile perché resti nei nostri racconti, in ciò che scriviamo e in ciò che facciamo apprendere agli studenti del Piemonte e del nostro Paese.
Il tempo è una risorsa non rinnovabile. Il tempo scorre e ci sarà un giorno in cui non avremo più la testimonianza vivente di queste persone che hanno un numero tatuato sul braccio sinistro. Dobbiamo agire subito, perch dobbiamo avere ben in mente fino a dove si può arrivare se si porta all'estrema conseguenza l'assunto secondo cui ogni straniero è nemico.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Come centrodestra, siamo felici di accogliere questa proposta che proviene dei banchi del Partito Democratico, perché riteniamo che vada a dare il giusto significato a questa iniziativa. Riteniamo che la figura della senatrice Liliana Segre abbia avuto parecchi meriti, uno dei quali è di essere riuscita a incarnare la forza della memoria, ovviamente rappresentata dalla sua diretta e drammatica esperienza di vita, senza alcuna strumentalizzazione ideologica e senza prestare il fianco ad alcun tentativo di utilizzare ciò che è sacro, ovvero la memoria delle vittime come strumento di polemica.
Credo che questo sia, in questi tristi tempi di accanimento dialettico che non risparmia assolutamente nessun ambito, un merito davvero da riconoscere, ma è da riconoscere a maggior ragione quando viene garantito e viene difeso da una persona che ha perso, nella tragedia della Shoah, tutta la sua famiglia, rischiando a sua volta di perdere la vita, e che ha comunque lasciato una parte della sua umanità in quell'esperienza drammatica.
Da piemontesi possiamo andare orgogliosi di quest'onorificenza perché, come in parte ha accennato anche il collega del PD, il Piemonte ha un ruolo nella sua storia di vita, che incrocia la sua piccola - tra virgolette storia individuale con la grande storia di tutto il Paese, di tutta l'Europa e potremmo dire del mondo intero.
Credo che il Piemonte possa vantare, in questa storia, una parte positiva perché nel capitolo del suo libro autobiografico, la Segre, nel capitolo intitolato "I Giusti", ricorda le persone - grazie al cielo, è un fenomeno che fu molto diffuso e anche avulso dalle dinamiche ideologiche del tempo che si sono impegnate per nascondere lei stessa e la sua famiglia dai rastrellamenti, quindi dallo sterminio. Due su due sono piemontesi: una, è un'amica di famiglia, in particolare un'amica della donna, se non sbaglio di Mondovì; l'altra è una famiglia della Val d'Ossola che, anche a rischio della propria incolumità, decise di nascondere questa ragazza quindicenne.
Il termine di quest'ospitalità, nell'arco di un mese, finì solo ed esclusivamente perché la stessa famiglia Segre a rischio, dopo alcuni tentativi di rastrellamento che compromisero anche quel nascondiglio, cerc di trovare riparo in Svizzera. Fuga che fallì e li portò poi alla deportazione.
Credo che, come Piemonte, rievocare questo ruolo positivo di nostri concittadini nell'aver consentito a questa figura carismatiche e simbolica di arrivare fino a noi oggi, e quindi incarnare questo messaggio, sia davvero un gesto positivo, un gesto di grande trasversalità e di unità istituzionale.
Tuttavia, voglio ancora fare un passo in avanti nel commentare questa iniziativa, perché ritengo che spesso nella memoria ci si addentri in percorsi tortuosi che rischiano di arenarsi nelle secche della retorica.
Un altro passaggio che ho trovato molto interessante del libro di Liliana Segre è ricordare che da ebrei conclamati quali erano i suoi familiari, suo zio, se non vado errato anche suo nonno (il nonno trovò anche la morte ad Auschwitz) prima degli anni Trenta erano addirittura appartenenti al PNF.
Lo zio, convinto fascista, intitolò la scuderia di famiglia "Balilla".
Tutto ciò la Segre lo ricorda dicendo che tanti ebrei aderirono al fascismo prima delle leggi razziali degli anni Trenta.
Credo che questo sia un passaggio storico da conoscere, perché ci dà un grande insegnamento: non basta, per evitare il ripetersi di certi errori cercare di serrare e di girare le viti attorno alla censura di un determinato pensiero o di determinate bandiere, perché purtroppo l'orrore si presenta spesso in modo inaspettato e si ripresenta anche nel corso della storia in modo sempre nuovo, cogliendo spesso tutti impreparati.
Credo che il grande messaggio che Liliana Segre e i testimoni della memoria di allora ci consegnano è che l'unico vero antidoto al totalitarismo all'odio etnico, all'odio razziale e all'odio in generale, è la valorizzazione del libero pensiero, della libertà, dell'autodeterminazione della libertà di espressione, di tutti quegli elementi che sono patrimonio della nostra civiltà e che purtroppo, in qualche triste momento, diventano appannaggio dell'ideologia.
Questo è il messaggio che ci viene consegnato e, all'insegna di questo Liliana Segre porta avanti la sua missione di memoria.
Personalmente ho molto apprezzato quando, in una cerimonia in cui le è stata conferita la cittadinanza onoraria a Rapallo, di fronte a una domanda che cercava ovviamente, a livello mediatico, di cavalcare certe polemiche emerse nei confronti dell'Amministrazione comunale di Rapallo che le stava conferendo la cittadinanza onoraria, a proposito del porre i fiori sulle tombe di tutti i caduti della guerra civile, di una parte e dell'altra, di fronte a un commento su quella vicenda Liliana Segre ha risposto: "I morti sono tutti uguali".
Io credo che questa sia la grandezza del messaggio: la memoria è davvero custode, rispetto al rischio di ricadere in quegli orrori, se è pienamente condivisa, se è pienamente riconosciuta e vissuta da tutte le componenti politiche del nostro Paese e della nostra Repubblica, se è scevra da qualsiasi sciacallaggio e strascico d'odio rispetto a vicende drammatiche del passato.
La stessa Liliana Segre che ci consegna questa lezione ricorda ancora sempre nelle sue memorie, che nel momento in cui, una volta liberata dagli alleati, era nelle condizioni di compiere degli atti di vendetta, decise che lei voleva essere superiore ai suoi carnefici e - cito le sue parole disse: "Lasciare nel lager la cultura di morte che aveva vissuto sulla sua pelle".
Credo che questo sia davvero un messaggio che dev'essere imparato e studiato non solo dai bambini, dagli adolescenti e dagli studenti. È certamente un aspetto importante, perché l'ignoranza va combattuta, ma penso che con un po' di umiltà, anche noi, cosiddetta "classe dirigente" anche noi, "classe politica", dovremmo sempre ricordare che le lezioni non terminano, soprattutto da quei personaggi che hanno attraversato la storia come Liliana Segre. Le lezioni devono continuare e, soprattutto, devono essere recepite con umiltà e con attenzione.
Per questo motivo, credo che il conferimento del Sigillo della Regione auspico, se gli Uffici riusciranno a organizzarsi, nell'ambito della celebrazione del Giorno della Memoria - andrà a ribadire il ruolo davvero positivo che nella sua storia personale ha rivestito il Piemonte con dei giusti piemontesi che hanno provato ad aiutarla e a salvarla, così come anche la necessità di rendere davvero condivisa al cento per cento la memoria, in modo che si chiarisca una volta per tutte che la disumanità l'orrore e quelle ideologie vanno rigettate e devono metterci di fronte alla necessità e alla responsabilità di impedirne il ritorno, non semplicemente con un'opera censoria, ma con un'opera educativa, un'opera formativa per le nuove generazioni, ma anche per la nostra, che si ritrova oggi e non domani a rivestire ruoli di responsabilità.
In caso contrario, si rischia - e vado a concludere - che la memoria di eventi così luttuosi e drammatici venga banalizzata. Purtroppo il Piemonte è stato di recente teatro di polemiche che rendono poco onore alla drammaticità di quella storia: penso alla bagarre interna all'ANPI della Val di Susa sull'organizzazione di un convegno di promozione del boicottaggio di Israele, che viene prima agitato in chiave antisionista poi censurato (in questo caso, mi sento dire anche comprensibilmente) dai vertici nazionali dell'ANPI per evitare strumentalizzazioni antisemite, e infine, dall'altra parte, le repliche di Moni Ovadia (ma non è l'unico!) che addirittura accusa l'ANPI di azioni squadriste.
Insomma, davvero un lancio di stracci reciproco che giudico offensivo anzitutto per le vittime di quella tragedia, e poi anche per un territorio che, invece, dovrebbe preservare il ricordo e trasformarlo in una lezione positiva e unificante per tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Ricordo a tutti i Consiglieri che le foto in Aula non sono concesse dal Regolamento, anche quelle effettuate ai banchi vuoti della Giunta.
Perciò, chi avesse intenzione di fare foto ai banchi della Giunta e agli Assessori competenti, ed eventualmente alla Presidenza, può farlo adesso in modo tale che ci sia una contropartita.
La tolleranza della Presidenza può avere un limite, ma non bisogna superarlo. Invito al buon senso e al buon gusto anche politico di proseguire nella discussione.
Vorrei evitare di dover continuare a riprendere i Consiglieri in azioni poco gratificanti per il buon andamento del Consiglio e dei lavori dell'Aula, anche per rispetto di tutti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Su cosa chiede di intervenire? Deve fare la foto?



ROSSI Domenico

Guardi, Presidente, ammetto di aver fatto la foto, ma non la pubblicherò.
Solo una precisazione, però, se mi permette: forse la Presidenza, oltre a richiamare giustamente chi fa foto in violazione del Regolamento, e oltre a difendere la Giunta, cosa che forse non spetta alla Presidenza, dovrebbe anche invitare la Giunta, quando è assente, magari a partecipare ai lavori evitando così che lo facciano i Consiglieri di minoranza.
Va bene che lei ci richiami, però forse non rientra fra i suoi compiti difendere la Giunta; semmai, dovrebbe richiamarla quando è assente.



PRESIDENTE

Difendo il Regolamento e difendo i Consiglieri, se mi permette. Dato che tanti Assessori sono Consiglieri, da Regolamento, non mi sembra di fare nulla d'illecito, a differenza sua.
Continuo a richiamare il Regolamento. Se, poi, avete intenzione di modificarlo e permettere ai Consiglieri di fare le foto, fate le vostre proposte e verranno valutate in Giunta per il Regolamento.
Chiudiamo la parentesi delle fotografie alla Giunta (penso, però, che in Internet le possiate trovare) e ringrazio per l'apprezzamento ai miei baffi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
La ringrazio per aver colto i complimenti per i baffi! Ci tenevo a intervenire sulla scia di questa discussione perché, come hanno detto i colleghi, credo che questo sia un atto importante e fondamentale per segnare un elemento di diversità rispetto a quello che tante volte purtroppo, sentiamo.
Per contribuire alla discussione, Presidente, mi riallaccio a un passo della delibera, laddove recita "particolarmente utile in un'epoca in cui si assiste a una crescente spirale dei fenomeni di odio".
L'elemento di odio purtroppo sta caratterizzando, anche in questa vicenda soprattutto il mondo digitale e non solo, il mondo dei social network e non solo, trasversalmente.
Ci tengo a contribuire alla riflessione - ne discutevo col primo firmatario, il collega Valle - perché il Gruppo del PD sta lavorando ulteriormente in scia a questa storia positiva di questa delibera, su una proposta che molto probabilmente sarà la prima proposta in Italia di una legge sul tema dell'hate speech, nel senso che deliberare e approvare quest'atto è importante, anche per quello che diceva in alcuni passaggi (non tutti) il collega Marrone: cercare di tenere fermo e ricordare puntualmente il passato, per far sì che domani ci sia un impegno reale e concreto affinché il passato, anche in minima parte, non possa anche solo ritornare in una dimensione culturale. Però poi dobbiamo avere la capacità anche come Consiglio regionale, di provare a fare un passo in più e guardare a quello che, a oggi, quel passato può essere trasferito, anche con strumenti nuovi. Ecco perché il riferimento ai social network e all'odio (come in questa delibera), un odio che costruisce, purtroppo, una cultura diffusa in questo momento storico e che produce un abbassamento delle relazioni sociali.
Prendendo spunto da questo - lo dico in Aula - arriverà nei prossimi mesi una proposta di legge sull'hate speech, cioè proprio sull'odio, in particolare in rete, cosa che in Europa si sta discutendo, ma che nessuna Regione ha ancora approvato e su cui non ha neanche iniziato a riflettere.
Quindi, anche rispetto a quella che era una delle prime intuizioni del Consigliere Valle, cioè costruire sostanzialmente un luogo, un gruppo di lavoro o una Commissione, sarà bene poi provare a costruire un momento di confronto in'Aula su questo elemento per costruire insieme degli strumenti di tutela delle vittime di odio nei social network. Alcuni docenti ci stanno lavorando, ci sono già alcune campagne e alcuni studi dell'Università di Torino che ci danno degli strumenti. A fronte di quest'atto, credo che sia ottimo e possibile lavorare su questa futura proposta che presenteremo, a partire proprio dai dati reali.
Ci tenevo, Presidente, a fornire un elemento in più nella discussione per dare anche conto all'Aula su uno studio che stiamo facendo e che cercheremo di portare in discussione all'interno delle Commissioni e magari, perch no, anche di un gruppo specifico che potrà lavorare su una proposta di legge regionale sull'hate speech.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente e colleghi.
Ho firmato e voterò volentieri la proposta di conferire il Sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre, per la sua storia ma anche per i valori che rappresenta.
Tutte le comunità del Piemonte sono cresciute insieme culturalmente e umanisticamente nell'arte e nella scienza da tantissimi secoli insieme alla comunità di origine ebraica o, comunque, di tradizione ebraica e questo fa sì che siamo un'unica comunità. Pensare che oggi o in passato, pochi decenni fa, possa essere stato praticato, in modo così feroce e crudele, un antisemitismo e un odio razziale come si è dimostrato, un odio nei confronti di chi ha una religione diversa piuttosto che una provenienza diversa, non può far parte del nostro bagaglio culturale, del nostro bagaglio politico e del nostro bagaglio valoriale.
Questa proposta mette insieme le diverse componenti politiche di questo Consiglio regionale in un'unica voce, che è quella di tenere il Piemonte lontano da questo tipo di possibili distorsioni. Sicuramente lavorare sull'intelligenza e sulla conoscenza della storia e degli errori del passato, lavorare anche sulla crescita dei valori sia delle generazioni future sia di quelle attuali, cercando anche di fare un'operazione di crescita culturale per colmare dei gap che possono esistere su quest'argomento in una certa parte della popolazione, è assolutamente importante. La politica non può dimenticare la memoria, il valore della vita e i principi che rappresentano i valori dell'umanità. Pertanto, questa proposta non deve rimanere un atto formale, ma deve, in qualche modo portare a evolvere ulteriormente la politica piemontese verso una tutela nei confronti di questi valori.
Non mi dilungo oltre, se non per dire che sono estremamente favorevole oltre ad averlo firmato, a questo documento, ma mi auguro che anche in futuro non sia utilizzato per sbandieramenti politici, ma sia estremamente radicato nelle nostre coscienze, anche politiche, per portare avanti una politica sempre migliore e attenta ai valori che dobbiamo perseguire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente; buongiorno a tutti.
Brevemente, volevo anch'io sottolineare l'importanza dell'atto che questo Consiglio regionale va ad assumere in maniera corale e unitaria. Voglio ringraziare il collega Valle, i colleghi del mio Gruppo e tutti i colleghi di questo Consiglio che hanno sottoscritto la delibera di conferimento del Sigillo della Regione Piemonte a Liliana Segre.
Credo che l'importanza di quest'atto non sia soltanto data, come hanno sottolineato bene i colleghi intervenuti prima di me, dal fatto che il Consiglio regionale voglia affermare con forza quelle due parole "mai più" che spesso sentiamo affermare nei dibattiti pubblici: mai più rispetto alle atrocità del passato, mai più rispetto all'Olocausto, ai campi di concentramento, all'odio razziale, ma vuole anche essere una testimonianza del Consiglio in quanto istituzione, rispetto al presente, rispetto al pericolo che si possa riaffermare l'intolleranza e l'odio. Un pericolo che non è semplicemente nei nostri ragionamenti e nelle nostre preoccupazioni ma si radica spesso su fatti concreti, cui anche nel nostro Paese assistiamo.
Pensare che Liliana Segre, come accade a personalità delle istituzioni e a magistrati, debba avere la scorta perché in pericolo di vita, dopo aver vissuto anni nei campi di concentramento ed essere sopravvissuta all'epoca con altri 25 bambini, ma pensare anche che questo accada nella civile Italia nel 2020, ci deve fare riflettere, oltre che indignare. Ci dice che ci sono dei segnali cui noi dobbiamo dare delle risposte chiare, forti e unitarie.
Credo che quest'Aula, ed è la seconda considerazione che faccio, oggi scriva una bella pagina, ben diversa da quella che ha scritto il Parlamento alla fine del 2019. Non mi riferisco semplicemente al fatto che il voto sulla Commissione cosiddetta "Segre" contro l'odio e contro il razzismo non sia stato, in Senato, un voto unitario. Mi riferisco al fatto che una parte di quell'Aula, in quella circostanza, non ebbe ad alzarsi ad applaudire e rivolgere un gesto di profondo rispetto a una persona anziana e, per certi aspetti, anche fragile, che oggi è diventata un'icona e un simbolo concreto della promozione non soltanto della lotta all'odio, ma dei valori della democrazia, della pace e dell'amore nelle relazioni tra le persone. Quella fu una brutta pagina.
Noi oggi ne scriviamo una decisamente migliore. Quando le istituzioni dimostrano di saper andare oltre le proprie appartenenze, oltre a quella che è la normale dialettica politica, e su certi valori sanno esprimersi con forza, unità e compattezza danno un esempio importante a tutti ma, in modo particolare, soprattutto alle giovani generazioni che sono sempre più lontane, con il passare degli anni, da quei tragici fatti e quindi rischiano di non comprenderne fino in fondo non soltanto la loro portata ma anche il fatto che fatti simili possano ancora verificarsi.
È con soddisfazione che oggi mi sento di poter far parte di un Consiglio regionale che riconosce Liliana Segre come una figura di assoluta importanza per il nostro Paese e per le nostre comunità tutte, in modo particolare per i ragazzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, colleghi, abbiamo sottoscritto la proposta di deliberazione a firma del collega Valle per il conferimento del Sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre, perché siamo intimamente convinti della bontà di questa proposta.
Vedete, colleghi, quando mi sono approcciato allo studio e all'approfondimento dei campi di sterminio tedeschi ero giovane, ero uno studente, era la fine degli anni Ottanta. Non ho mai avuto occasione di visitare un campo di concentramento, ma ho visto film e documentari, ho letto testi, ho visitato mostre e l'Olocausto mi ha molto impressionato, mi ha sconvolto e mi ha disgustato. Mi sono vergognato, e mi vergogno ancora oggi, di quanto sia arrivata a fare la specie cui appartengo. Poi mi sono detto: come potrà ancora capitare una cosa del genere? È impossibile.
Peccato che poco dopo - erano gli anni Novanta - gli uti massacrarono quasi un milione di tutsi e negli stessi anni Novanta, non in Africa, ma al di là dell'Adriatico, i serbi uccisero 8.000 bosgnacchi sotto la mano del generale Mladic.
Primo Levi diceva che" se comprendere è impossibile, conoscere è necessario". Allora mi sono chiesto com'è possibile che l'uomo arrivi a tanto. Mi sono documentato e ho scoperto che l'Olocausto fu il più spaventoso genocidio, ma non era stato l'unico. Un milione e mezzo di armeni vennero uccisi a inizio secolo dal governo dei Giovani Turchi qualche decennio dopo - l'ha ricordato anche Papa Bergoglio - arriv l'Holodomor, il più imponente sterminio della storia europea dopo l'Olocausto, con cinque milioni di ucraini lasciati morire di fame, solo perché si erano opposti al regime stalinista.
Negli anni Settanta, Pol Pot, con i khmer rossi, fece uccidere tra un milione e mezzo e tre milioni di persone delle varie minoranze culturali e religiose; non solo, ma con l'atrocità di aver usato degli adolescenti nel commettere questi crimini e torture infami. Solo nel 2018, dopo quarant'anni, sono arrivate le ultime condanne! Come non dimenticare - l'ha ricordato prima nella sua esposizione anche il Consigliere Valle - i cristiani, non solo delle prime persecuzioni, ma fino ai giorni nostri? Decine e decine di milioni di persone uccise perché di religione cattolica, analogamente ai musulmani in Cina e non solo, anche in altri paesi dell'Estremo Oriente.
Sono sì vicende distanti dalla nostra memoria o distanti da un punto di vista geografico - qualcuno potrebbe anche banalizzare - ma, attenzione: il Piemonte, la nostra regione, non è immune. Se vogliamo ricordarci la nostra storia, dobbiamo ricordare quante città della nostra regione hanno ospitato un ghetto, un domicilio coatto per gli ebrei: una vergogna per la comunità cristiana piemontese.
Oggi serve ricordare, perché la follia non è scomparsa dal mondo, ma è sempre pronta a esplodere.
Questo riconoscimento, come il Giorno della Memoria che verrà ricordato nei prossimi giorni, invita a non dimenticare e a riflettere su come fare in modo che queste vicende così tragiche e drammatiche non si ripetano mai più.
Penso che quando il mondo vede nascere una scintilla di odio ha il dovere di non voltarsi e, prima che l'odio abbia il sopravvento, la comunità internazionale non può fare da spettatrice, ma deve intervenire subito, con forza e salvare la libertà e le vite.
Conferire oggi il Sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre serve per ricordare a tutti i piemontesi e a noi stessi che queste cose terribili sono avvenute realmente e che proprio perché già avvenute si potranno ripetere in futuro. In altri modi, certo, con altre bandiere, con altri metodi, ma sempre con lo stesso male.
Con questo spirito, oggi votiamo convintamente la proposta di conferire quest'alta onorificenza alla Senatrice Liliana Segre, un simbolo che ci unisce e nel dovere della memoria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Consigliere Magliano, proverò a non rompere quest'armonia istituzionale come mi faceva notare, però ho bisogno di partire da alcune parole.
"In quei campi di sterminio altre minoranze, oltre agli ebrei, vennero annientate. Tra queste, voglio ricordare oggi gli appartenenti alle popolazioni rom e sinti, che inizialmente suscitarono la nostra invidia di prigioniere perché nelle loro baracche le famiglie erano lasciate unite; ma presto all'invidia seguì l'orrore, perché una notte furono portati tutti al gas e il giorno dopo in quelle baracche vuote regnava un silenzio spettrale.
Per questo, accolgo con grande convinzione l'appello che mi ha rivolto oggi su 'la Repubblica' il professor Melloni. Mi rifiuto di pensare che oggi la nostra civiltà democratica possa essere sporcata da progetti di leggi speciali contro i popoli nomadi. Se dovesse accadere, mi opporrò con tutte le energie che mi restano.
Mi accingo a svolgere il mandato di senatrice ben conscia della mia totale inesperienza politica e confidando molto nella pazienza che tutti loro vorranno usare nei confronti di un'anziana nonna, come sono io. Tenterò di dare un modesto contributo all'attività parlamentare traendo ispirazione da ciò che ho imparato. Ho conosciuto la condizione di clandestina e di richiedente asilo; ho conosciuto il carcere; ho conosciuto il lavoro operaio, essendo stata manodopera schiava minorile in una fabbrica satellite del campo di sterminio. Non avendo mai avuto appartenenze di partito, svolgerò la mia attività di senatrice senza legami di schieramento politico e rispondendo solo alla mia coscienza.
Una sola obbedienza mi guiderà: la fedeltà ai vitali principi e ai programmi avanzatissimi - ancora in larga parte inattuati - dettati dalla Costituzione repubblicana. Con questo spirito, ritengo che la scelta più coerente con le motivazioni della mia nomina a senatrice a vita sia quella di optare oggi per un voto di astensione sulla fiducia al Governo".
Colleghi, non vorrei - ripeto - apparirvi come una nota stonata, ma vorrei richiamarvi all'oggetto, anzi al soggetto. Perché Liliana Segre non è solo un corpo vivo che testimonia, con la sua presenza, uno dei momenti più orrorifici della storia umana, non è soltanto una donna ebrea che subì le leggi razziali nell'Italia fascista, espulsa da scuola, costretta a fuggire proprio qui in Piemonte, detenuta in carcere, poi deportata, come avete ricordato, ad Auschwitz-Birkenau, dove perse il padre e i nonni. Non è solo una donna sopravvissuta: Liliana Segre è una combattente, che ha scelto nonostante il dolore inestirpabile, di rivivere l'orrore nel ricordo e restituire la memoria di quanto ha visto, attraverso film, libri e innumerevoli incontri. È una Senatrice a vita della nostra Repubblica che difende quotidianamente quei valori costituzionali ed è una donna con opinioni politiche, che ha deciso di schierarsi quando si è trattato di votare la fiducia a un Governo, il cui Ministro dell'Interno intendeva chiudere le frontiere e i porti.
Le prese di posizione di Liliana Segre hanno incontrato la dura opposizione delle forze che oggi, per fortuna, le donano un Sigillo civico, tanto - lo ricordo - che oggi Liliana Segre a novant'anni è costretta a muoversi con una scorta, a causa di circa 200 messaggi al giorno di minacce e insulti che riceve. Ecco perché la Commissione parlamentare d'indirizzo e controllo sui fenomeni d'intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all'odio e alla violenza da lei proposta e approvata il 30 ottobre 2019 è un atto politico che non ha nulla di neutrale.
Grazie a lei, oggi, abbiamo uno strumento in più per abbattere muri e pregiudizi e tornare a essere un Paese che accoglie, include, crea legami comunità e solidarietà. Per questo - ve lo dico sommessamente - tentare di separare Liliana Segre, sopravvissuta dei campi di concentramento dalla Liliana Segre attivista per l'inclusione contro le derive razziste della destra odierna (non ho paura a dirlo, non tutta la destra, ma molta destra odierna) è un gesto che sarebbe ipocrita e disonesto intellettualmente. Non si può fare, secondo noi, e nel conferirle il Sigillo civico non dobbiamo cedere a questa tentazione neutralizzante. La virtù e il valore civico sono di chi si schiera apertamente, non di chi si nasconde per fare contenti tutti. Ricordiamocelo e onoriamo Liliana Segre come merita, per la sua lotta quotidiana contro quell'intolleranza, che spero - ripeto - non torni mai più.
Fatemi dire una cosa molto semplice. Si dice, nelle scuole, che chi si copre di pregiudizi, poi si scopre razzista. Ricordiamoci che chiedere una schedatura diversa per le famiglie rom, non ricordando che non hanno una nazionalità e che quelle richieste sono intollerabili se fatte da un Centro per l'impiego, come minimo - ripeto - non è sintomo di razzismo e di odio ma d'ignoranza. Evitiamo di chiederlo, per sbaglio, in un'audizione o addirittura, per scelta politica, in una legge della nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.


Argomento:

50000


PRESIDENTE

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Superiore "Santorre di Santarosa" di Torino



PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe II A, dell'Istituto Superiore "Santorre di Santarosa" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Stiamo discutendo il conferimento del Sigillo della Regione Piemonte alla Senatrice Liliana Segre.


Argomento: Stemma - Gonfalone

Esame proposta di deliberazione n. 61, inerente a "Conferimento del Sigillo della Regione Piemonte per l'anno 2020 alla Senatrice Liliana Segre ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 31 maggio 2004, n. 15" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 61.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è per ringraziare chi ha voluto portare in quest'Aula quest'atto e, nello stesso tempo, ha voluto che esso facesse parte di una condivisione politica affinché ciò che ci unisce sia più forte di ciò che ci divide. Questo è stato l'intento del Consigliere Valle, ma anche di altri Consiglieri, che, su questo, hanno anche avuto una discrezionalità politica nel periodo in cui si stava confezionando l'atto, proprio perch l'intendimento era quello di non dare una connotazione ideologica a un provvedimento di questo tipo.
Certo, noi abbiamo un compito. Sono stati ricordati i fatti del Novecento e il Novecento inizia con il primo genocidio: il genocidio armeno, che viene definito tale. Genocidio per cui, a un certo punto, l'appartenenza a una storia, a un percorso, a un'identità, è diventata il motivo per uno sterminio. Il genocidio armeno viene riconosciuto, ma ancora oggi - se ci pensate - la Turchia fa fatica, anzi si oppone, al riconoscimento del genocidio armeno come fatto storico.
Conferire questo riconoscimento a Liliana Segre: una donna coraggiosa, che passa il proprio tempo a raccontare affinché la memoria di quello che è accaduto non appassisca, soprattutto in una società come la nostra, che vede ormai la Seconda Guerra mondiale solo come un ricordo che andrà sempre più nella direzione in cui nessuno di noi avrà più un nonno che ha fatto la guerra, che poteva raccontare cosa ha voluto dire perdere amici, fratelli parenti sotto i bombardamenti o cosa ha voluto dire il campo di concentramento, la deportazione per il solo fatto di appartenere a un'etnia o di avere un certo orientamento sessuale o di pensarla in un certo modo.
Io mi auguro che quest'atto possa, per ognuno di noi, mettere insieme tutto ciò che è accaduto nella storia per cui l'uomo non era nulla e il potere era tutto, ma tutte le volte che l'uomo è funzionale al potere, se l'uomo non è esattamente nell'immagine che il potere ha dell'uomo, il potere cosa fa? Lo distrugge. E questo è capitato in Europa, è capitato in Russia.
Tutte le grandi ideologie, purtroppo, hanno mietuto le loro vittime innocenti per il solo fatto che affermavano la possibilità di avere un'identità diversa rispetto a quella che il potere poneva, proponeva e imponeva.
Io mi auguro che quest'atto permetta a ognuno di noi di prendere le distanze. Questo è un Paese in cui c'erano i compagni che sbagliavano, le persone che, partendo da un'ideologia, pensavano che si potesse usare qualsiasi forma di guerriglia per inverare quell'ideologia.
Io mi auguro che quest'atto permetta a ognuno di noi di avere il coraggio di prendere le distanze da qualsiasi forma di violenza che alberga in alcuni alvei ideologici cui fanno parte o afferiscono le forze presenti in quest'Aula, perché solo così saremo in grado di essere (questo lo dico con forza) sentinelle.
Sentinelle rispetto a cosa? Il male fa parte della storia dell'uomo, il male fa parte della storia dei nostri popoli e l'uomo deve decidere ogni volta se dare sfogo a quella parte di sé che chiama al male. E il male cosa vuol dire? Non accettare che l'altro è diverso da me, non accettare che l'altro può essere diverso da me e può vivere la sua vita in modo diverso dalla mia; non accettare che l'altro può non essere assimilato a un progetto di potere politico o che può non essere assimilato a un'idea che io ho e, nel caso in cui l'altro non si adegua, è un soggetto da eliminare.
Pertanto, mi auguro che quest'atto ci permetta di essere, ognuno di noi sentinella proprio su questo. Sentinelle rispetto a ciò che viene scritto sui nostri social, su ciò che noi sosteniamo a mezzo stampa, su come ci rapportiamo uno con l'altro, perché questa battaglia non è vinta mai una volta per sempre. Noi dobbiamo decidere ogni giorno come porre innanzi le nostre prerogative, le nostre idee, la forza del nostro pensiero e ogni volta dobbiamo decidere se l'altro è un'opportunità o se l'altro è un motivo di scontro, una possibilità di eliminazione dello stesso, perché non si sa mai dove la deriva può andare a parare.
Più il Paese vive in difficoltà, meno il Paese è acculturato, meno c'è conoscenza della storia e più è facile che certi fatti riaccadano.
Memoria, storia, confronto. Sono veramente contento che in questo momento si riconosca un'onorificenza a una persona. Mi auguro che prima o poi in quest'Aula si possano anche condividere le ragioni per cui questa persona oggi, purtroppo, vive con una scorta. Mi auguro che questo, prima o poi finisca, perché una memoria che deve essere scortata non è una memoria di tutti, ma una memoria solo di qualcuno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Brevemente, perché molte cose sono state dette, anche alcune che avrei detto io e non voglio ripetere.
Perché è importante il gesto che questo Consiglio sta per compiere in maniera unanime, su sollecitazione del collega Valle? Perché la figura della Senatrice Segre è quella che ci consente di mettere in relazione il concetto di odio e il concetto di memoria, perché è la figura che ci consente di capire come la memoria sia utile per combattere ed evitare le conseguenze nefaste già dimostrate nel corso della storia che l'odio produce.
Non voglio pronunciare parole mie, perché ci sono persone che, per averlo vissuto direttamente, hanno saputo essere molto più efficaci di quanto possa esserlo io e di quanto possa essere buona parte di quest'Aula, ma il senso della vita e della testimonianza che, da un certo momento in avanti della sua stessa vita, la Senatrice Segre ha portato avanti è proprio legato alla sua capacità di essere testimone e di passare, nel corso delle generazioni, le informazioni e la testimonianza di quello che lei ha vissuto e di quali possono essere gli effetti devastanti di una cultura dell'odio e dell'indifferenza.
Voglio condividere con l'Aula le parole di Pietro Kuciukian, anch'egli testimone di un altro eccidio, quello degli armeni, cofondatore de "I giusti per gli armeni".
Nel testo "La memoria è il futuro" scrive: "La funzione del ricordo non è un nostalgico voltarsi indietro nella Storia, ma un ben più corposo dare un senso al passato per costruire un futuro che non ne ripeta gli errori.
La memoria ha tanti risolti e presenta esiti contrastanti, in positivo o in negativo a seconda di come viene trattata. Riflettere sugli avvenimenti che ci hanno preceduto per capire il presente significa ricercare le coordinate che ci permettano di interpretare le nuove situazioni con la consapevolezza dei pericoli o delle opportunità che certi meccanismi culturali, sociali e individuali innescano".
È impressionante l'attualità delle parole di Kuciukian, soprattutto in relazione al meccanismo, forse inspiegabile se non approfondito, dell'odio e della persecuzione che la stessa Senatrice ha dovuto subire nuovamente con uno strumento nuovo, quello dei social, negli ultimi mesi.
"L'esperienza dei genocidi del Novecento, il fenomeno dei totalitarismi sfociati in una devastante guerra mondiale, gli equilibri della guerra fredda, ci forniscono indizi molto precisi sulle pretese di egemonia geopolitica e sulle derive umanitarie da evitare; mentre l'esempio dei Giusti, il loro variegato impegno a favore dei perseguitati, la richiesta di libertà, l'autonomia di pensiero e l'istanza di difesa della dignità umana, sono altrettanti referenti da assumere per evitare le trappole dell'arroganza, della negazione della verità, del rifiuto della diversità della chiusura all'altro, della decisione unilaterale".
Personalmente - e concludo questo rapido intervento - non so se noi possiamo ritenerci "Giusti" o quanto possiamo aspirare a esserlo il più possibile nel nostro vissuto quotidiano; so che, quantomeno, della loro attività, delle loro intenzioni e della loro testimonianza possiamo cercare in tutti i modi di portare la memoria. Mi sembra che il gesto di oggi ne sia, nell'unanimità del voto, il simbolo più forte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore alla sicurezza

Grazie, Presidente.
Tengo a ricordare che il Presidente Cirio ha già avuto modo di manifestare alla Senatrice Segre l'affetto che tutti i piemontesi hanno verso di lei.
Dico che questo è un piacere e un onore. Ho già avuto la possibilità di votare a favore di un atto simile in Consiglio comunale a Torino, che addirittura ritengo un atto dovuto; anzi, mi piacerebbe che non fosse circoscritto a Liliana Segre solamente perché Senatrice, ma potrebbe essere un ottimo esercizio, da parte di questo Consiglio regionale, assegnarlo a tutte le persone meritevoli, perché sono più che convinto che tutti debbano essere simboli.
Credo anche che nessuno si debba mai permettere di giustificare gli orrori del nazismo di ieri e nessuno debba pensare che gli orrori di ieri siano orrori di ieri e basta. Tengo a ricordare che l'antisemitismo è ancora vivo e vegeto e va combattuto. Ha solo altre forme, perché non ci sono più i campi di concentramento, ma ci sono parti politiche che condannano l'antisemitismo solamente quando è il Giorno della Memoria o ci sono da dare benemerenze.
Oggi ci sono Stati che lanciano bombe contro lo Stato di Israele e ci sono parti politiche che lo difendono. Ci sono parti politiche che invocano la distruzione di Israele e c'è qualcuno che li difende. C'è qualcuno che nega l'esistenza di Israele; c'è chi invita al boicottaggio di Israele; c'è chi nega l'autodeterminazione del popolo ebraico e addirittura c'è chi nega la possibilità al popolo ebraico e a Israele di potersi riconoscere la propria capitale in Gerusalemme.
Questo è l'antisemitismo di oggi, camuffato da antisionismo. Viene messa una parola davanti all'altra per fare in modo che sia diverso, ma è la stessa identica cosa.
Pertanto, oltre a fare atti importanti come questo, noi che abbiamo la possibilità di governare dobbiamo mettere in campo azioni importanti.
L'Assessorato alle politiche giovanili della Regione Piemonte sta lanciando un progetto, insieme al Maccabi World Union, per creare gli "Ambasciatori di Verità", ovvero portare le testimonianze dirette di chi ha vissuto l'Olocausto direttamente nelle scuole e nelle università, così da poter far capire davvero quali furono i problemi e i drammi di coloro che hanno vissuto all'interno dei campi di concentramento e quali sono gli anticorpi da mettere in campo per fare in modo che l'antisemitismo, di cui parlavo poco fa, venga debellato.
In aggiunta, perché quest'anno non ce l'abbiamo fatto, stiamo lavorando sempre insieme al Maccabi World Union, per creare "I treni della verità" insieme a tutte le persone che hanno avuto la sfortuna di avere a che fare con i campi di concentramento, per essere guidati da loro e portare i bambini direttamente sui luoghi dove queste atrocità sono avvenute, per poter creare, come ho detto prima, quegli anticorpi sani per debellare totalmente l'antisemitismo da questo pianeta.
Credo che questi siano atti simbolici, ma molto importanti, affinché gli orrori delle dittature europee di ieri non accadano mai più.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ha parlato molto bene l'Assessore Ricca, sottolineando la linea del nostro movimento e la linea che deve essere di tutti, nel riconoscere in Israele uno Stato sovrano, uno Stato con pari diritti, uno Stato che deve avere una sua capitale perché, come avevamo detto nella precedente discussione, è la popolazione che ha subito più di tutti il disastro e l'assenza di umanità del fenomeno nazista nella storia recente d'Europa.
Pertanto, è fondamentale e siamo contenti che quest'Aula abbia saputo essere unita sul Sigillo a Liliana Segre per quanto rappresenta. Non ne conoscevo la storia, che il collega Valle ha esposto molto bene, per cui c'è anche un collegamento con il Piemonte: mi riferisco al fatto che sia stata in Val d'Ossola, una valle che, in termini di storia, ha fatto tanto e ha dato tanto. Ricordiamo la Repubblica partigiana, con i 40 giorni di libertà; le riforme di quell'epoca sarebbero poi state d'ispirazione alla stesura della nostra Costituzione, grazie ai Padri costituenti che hanno diffuso quei valori.
Sono contento che ci sia un forte legame e una forte storia anche con il mio territorio - la mia Val d'Ossola, la nostra Val d'Ossola - e quindi anche con il nostro Piemonte. Se si pensava, in un primo momento, che potesse essere lontana dal nostro territorio, emerge invece quest'aspetto emotivo e storico drammatico: dalla Val d'Ossola, purtroppo, la bambina Segre non è potuta entrare in Svizzera e trovare la salvezza; l'ha poi trovata facendo quel percorso di sofferenza inimmaginabile. Oggi è inimmaginabile pensare alla sofferenza e alle atrocità di un campo di sterminio.
Dal punto di vista politico, però, continuiamo a sottolineare che il nostro movimento, quando si parla di Israele e del suo popolo, non ha alcun imbarazzo a dire che stiamo al loro fianco e che li riconosciamo come quelli che hanno subito e che subiscono tuttora attacchi ingiustificati forse perché hanno rappresentato, in alcuni casi, la parte migliore d'Europa, la parte economicamente più avanzata, la parte più istruita, e ne hanno subito purtroppo le conseguenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non era in programma un mio intervento, ma gli ultimi due interventi mi hanno sollecitato una brevissima riflessione.
Mi spiace che sia l'Assessore Ricca sia il Capogruppo Preioni abbiano confuso, credo, l'argomento di cui stiamo discutendo a proposito del conferimento del Sigillo alla Senatrice Segre.
Non stiamo facendo un dibattito sullo Stato di Israele, né sulla difficile e complessa situazione del Medio Oriente. Se e quando vorranno, potremo comunque affrontarlo in quest'Aula in maniera seria e parlando nello specifico di quella situazione.
Credo sia scorretto, anche nei confronti della deliberazione di cui stiamo discutendo - non voglio dire nei confronti della Senatrice Segre, perch non ha bisogno che lo dica io per lei - confondere i piani e i livelli della discussione.
Se c'è una cosa che noi non dobbiamo assolutamente fare, è ricordare in maniera generica l'orrore che è accaduto nei confronti degli ebrei, che altro non è stato che un utilizzo di una logica nefasta del capro espiatorio, prima di singoli, poi d'intere comunità e intere nazioni, che hanno scaricato su alcune categorie - sugli ebrei in maniera particolare tutti i mali presunti di quell'epoca, in una logica, appunto, da capro espiatorio, che ci fa lanciare sul "diverso" tutto ciò che non siamo in grado di affrontare e i problemi non siamo in grado di risolvere.
Non possiamo ricordare questo e pensare che valga solo per una categoria.
Come ha detto bene il Presidente di Gruppo Grimaldi, nel conferire il Sigillo alla Senatrice Segre stiamo dicendo che atti del genere non devono più accadere per gli ebrei, evidentemente, ma non devono più accadere per nessuna minoranza! Non possiamo usare l'antisemitismo per farlo diventare "anti" qualcos'altro (non entro nello specifico, perché non voglio che questo dibattito diventi occasione di polemica).
Non possiamo fare confusione; non possiamo permettere che qui si dica qualsiasi cosa senza sottolineare quello che è un pensiero assolutamente differente da quello che abbiamo ascoltato.
Sulla questione israeliane e su quella più generale del Medio Oriente c'è anche il diritto internazionale: ecco, al massimo parliamo della situazione in termini di diritto internazionale, ma non dobbiamo parlarne adesso trattandosi di una discussione lunga e complessa.
Credo che la Lega sbagli a mettere sullo stesso piano queste due discussioni. Restiamo al Sigillo conferito alla Senatrice Segre.
Di fronte alla storia ci inchiniamo tutti. Perché la storia ricorda a ciascuno di noi che la logica del capro espiatorio, che butta sui deboli e sulle minoranze tutte le mancanze, le debolezze e le fragilità di una determinata epoca storica, è una logica che va rifiutata con forza e con fermezza, e non vale solo per gli ebrei, ma vale per tutte le minoranze che pagano i pesi della storia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi. Al momento, non risultano altri iscritti a intervenire.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale n. 15/2004, la deliberazione di conferimento del Sigillo deve essere approvata col voto favorevole di almeno otto decimi dei componenti del Consiglio, pertanto con il voto favorevole di almeno 41 Consiglieri.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 61, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
L'Ufficio di Presidenza e la Conferenza dei Capigruppo valuteranno le modalità e le tempistiche per il conferimento del Sigillo, sentita anche la Senatrice stessa.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori esaminando l'ordine del giorno n. 150, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: politiche concrete di competenza regionale", presentato da Marrone, di cui al punto 4) all'o.d.g., insieme agli altri atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 171, già iscritto al punto 11) all'o.d.g., inerente a "Green Deal, la specificità del bacino padano venga riconosciuta con adeguati investimenti"; ordine del giorno n. 167, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale in Regione Piemonte: impegni per contrastare il cambiamento climatico"; ordine del giorno n. 173, inerente a "Riconoscimento del Piemonte quale area svantaggiata per lo smaltimento degli inquinanti"; ordine del giorno n. 168, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: interruzione della NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso".
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A beneficio dei giornalisti, ma anche di chi ci segue da casa, può dire i titoli degli ordini del giorno e i primi firmatari?



PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 150 a prima firma del Consigliere Marrone e altri inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: politiche concrete di competenza regionale"; ordine del giorno n. 171 presentato dalla Consigliera Biletta e altri, inerente a "Green Deal, la specificità del bacino padano venga riconosciuta con adeguati investimenti"; ordine del giorno n. 167 presentato dalla Consigliera Disabato e altri, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale in Regione Piemonte: impegni per contrastare il cambiamento climatico"; ordine del giorno n. 168 presentato dalla Consigliera Frediani e altri, inerente a "Stato di emergenza climatica e ambientale: interruzione della NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso"; ordine del giorno n. 173 presentato dal Consigliere Preioni e altri, inerente a "Riconoscimento del Piemonte quale area svantaggiata per lo smaltimento degli inquinanti".
All'o.d.g. odierno è iscritto anche l'ordine del giorno n. 152, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale", presentato dal Consigliere Grimaldi e altri. Quest'ultimo potrebbe essere trattato congiuntamente agli altri.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, avevo chiesto all'inizio della seduta di inserire l'ordine del giorno sulla crisi della Mahle firmato da tutti i Capigruppo di maggioranza e opposizione, per votarlo senza discussione prima degli altri ordini del giorno.



PRESIDENTE

Se c'era l'intesa di tutti i Capigruppo, potevamo passare all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Sarno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Vorrei prendere la parola per presentare il mio ordine del giorno fra pochi minuti e quindi vorrei che evitassimo la polemica nel rinviare questa discussione di pochi minuti. Quindi, acconsentiamo proprio perché viene illustrato e votato, se siamo tutti d'accordo.



PRESIDENTE

Poiché mi sembra ci sia l'intesa, sospendiamo la discussione del punto n.
4) all'o.d.g.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 176 presentato da Sarno, Frediani, Giaccone Grimaldi, Magliano, Marrone, Preioni, Ravetti e Ruzzola, inerente a "Portare la crisi aziendale della Mahle all'interno delle istituzioni europee"; ordine del giorno n. 177 presentato da Frediani, Valle, Bertola e Sacco, inerente a "Impegno della Regione Piemonte per i lavoratori ex Embraco"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 176 e dell'ordine del giorno n. 177, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Sull'ordine del giorno n. 176, la parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Poiché l'ordine del giorno è stato firmato da tutti i Capigruppo, eviterei di presentarlo, tanto è pubblico e nell'eventualità i media lo possono trovare. Quindi, il titolo è esplicativo.
Mi dica, Presidente. Per me possiamo votarlo senza illustrazione.



PRESIDENTE

La mia era solo un'esternazione non istituzionale, dato che i giornali o i giornalisti o chi ci guarda ha il testo, così come ha il testo anche dei titoli degli ordini del giorno che prima mi è stato richiesto di citare in modo puntuale. È sua facoltà fare sintesi e la ringrazio sull'espressione della discussione sull'ordine del giorno n. 176.
Sull'ordine del giorno n. 177, ha facoltà di intervenire la Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Sarò brevissima, perché ho già anticipato a inizio seduta le finalità di quest'atto. Penso che tutti conosciamo le vicende della ex Embraco e tutte le vicissitudini che da diversi anni si trascinano e si sono aggravate particolarmente nell'ultimo periodo con il fallimento del programma di reindustrializzazione. Ieri siamo stati, dietro invito dei Sindaci, davanti ai cancelli a parlare con i lavoratori. Era presente insieme alla sottoscritta il Consigliere Valle e alcuni parlamentari di tutti gli schieramenti. I parlamentari hanno aggiornato i lavoratori, che però stanno vivendo una situazione molto drammatica, perché da mesi non percepiscono lo stipendio e, soprattutto, non vedono prospettive davanti a loro.
Quello che chiediamo, accogliendo anche una richiesta che arriva dagli amministratori.
Mi spiace che non ci sia l'Assessora Chiorino. Mi dicono che sta arrivando quindi, Presidente, se è possibile aspetto un momento, perché l'impegno riguarda in primis l'Assessore.



PRESIDENTE

Mi hanno comunicato che l'Assessore Chiorino è in procinto di arrivare.



FREDIANI Francesca

Sì, è solo una cortesia nei suoi confronti, perché immagino abbia letto l'atto d'indirizzo.
Comunque, per chiudere, poi magari sentiamo l'Assessora se vuole intervenire, chiediamo, come dicevo, di accogliere una richiesta che arriva, in primis, dagli amministratori, ma ovviamente sostenuta anche dai lavoratori dell'azienda, che sono esasperati.
Ieri ci sono state anche delle scene di tensione e di disperazione da parte di queste persone che hanno comunque apprezzato la nostra presenza. Abbiamo successivamente ricevuto dei messaggi da parte dei lavoratori, i quali hanno pubblicato anche sulla loro pagina Facebook un ringraziamento alle istituzioni presenti. Però vorrebbero sentire maggiormente la vicinanza della Regione e chiedevano se si potesse fare intervenire la Regione in un ruolo di coordinamento di un Tavolo o di una forma d'interazione che l'Assessore riterrà più opportuna per capire se sul territorio ci siano degli attori economici, magari di dimensioni più ridotte rispetto a quelli che sta valutando il Ministero anche con Invitalia, per poter offrire soluzioni alternative sia alla reindustrializzazione del sito sia eventualmente, per accogliere dei lavoratori che dovessero rimanere senza occupazione, qualora fallissero ulteriori progetti di reindustrializzazione.
L'obiettivo è cercare di rendere la Regione capofila rispetto al tentativo di ricerca sul territorio, affinché sia un po' il fulcro di questo progetto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ci sono altre richieste d'intervento? Se non vi sono richieste d'intervento, procederei con la votazione degli ordini del giorno.
Sospendiamo i lavori qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.35, riprende alle ore 12.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Chiorino.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Rispetto all'ordine del giorno n. 177, chiedo la possibilità di sospenderlo e rinviarlo, per un motivo ben preciso. Nell'ultimo incontro al MISE e poi, con successive richieste, abbiamo sollecitato il Ministero dello Sviluppo economico a prendere contatti direttamente con Whirlpool, affinch sia Whirlpool sia Invitalia sedessero a un Tavolo comune. Questo, per definire esattamente le eventuali prospettive rispetto alle disponibilità che Whirlpool può dare relativamente al fondo esistente per il pagamento degli stipendi dei lavoratori, ma che potrebbe essere utilizzato ovviamente sempre in accordo con la multinazionale - anche in altri termini.
Pertanto, proprio per capire qual è il punto della situazione a oggi (immagino che questo dovrebbe avvenire questa settimana, con una comunicazione del Ministero, se non addirittura la convocazione di un Tavolo, e modulare al meglio eventuali e, in quel caso, opportuni incontri tra i vari soggetti: amministratori locali e realtà imprenditoriali del territorio), potremmo avere una visione più chiara ed essere un pochino più incisivi, magari addirittura con la presentazione di un ordine del giorno dettagliato e specificato.
Chiedo, pertanto, questa possibilità.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Per noi va bene, soprattutto se questo ci consente di arrivare a un maggior grado di condivisione e dettaglio circa le questioni che interessano i lavoratori e il destino dell'azienda.
Chiedo, però, alla Presidenza - e poi, ovviamente, alla Conferenza dei Capigruppo - di calendarizzarlo come primo, tra gli ordini del giorno della prossima seduta.
Presidente.



PRESIDENTE

Sì, la stavo ascoltando. Fortunatamente, il buon Dio e mia madre mi hanno fornito di due orecchie! SARNO Diego (fuori microfono) E anche di due bei baffi!



PRESIDENTE

Sì, abbastanza. Non posso dire di tutti, dell'Aula, però è soggettivo.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi ha già detto il cofirmatario, quindi accogliamo la richiesta, anche perché, da quanto abbiamo capito chiaramente ieri, i lavoratori non vogliono più parole. Pertanto, più che un impegno, che magari non ha un riscontro reale e non offre reali soluzioni, è molto meglio chiarire la situazione e poi assumere impegni più precisi.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, sospenderei la discussione; sarà la Conferenza dei Capigruppo a proseguire l'iter dei due ordini del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Presidente, credo che la risposta e l'accordo con i firmatari sia sull'ordine del giorno sull'Embraco. È evidente che l'ordine del giorno sulla Mahle, firmato da tutti i Capigruppo, si può mettere al voto, seppure io non l'abbia illustrato.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 176, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 62 "Consiglio regionale del Volontariato designazione di 1 Consigliere regionale".
Proclamo designato, in seno al Consiglio regionale del Volontariato, il signor Galiasso Matteo.
Proposta di deliberazione n. 63 "Consulta per la Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Linguistico e Culturale Piemontese e delle Minoranze Occitana, Franco-Provenzale, Francese e Walser" - designazione di 1 Consigliere regionale in sostituzione del signor Riva Vercellotti Carlo.
Proclamo designato, in seno alla Consulta per la Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Linguistico e Culturale Piemontese e delle Minoranze Occitana, Franco-Provenzale, Francese e Walser, il signor Dago Angelo.
Proposta di deliberazione n. 64 "Fondazione Museo delle Antichità Egizie" di Torino - Consiglio di Amministrazione (Articolo 7, comma 1 lettera B) e comma 3 Statuto della Fondazione - designazione di 1 componente in sostituzione della signora Antonella Parigi.
Proclamo designato, in seno alla Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino, il signor Golio Daniele.
Proposta di deliberazione n. 65 "Consorzio di Irrigazione e Bonifica Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 53 Statuto dell'Ente)" - designazione di 1 membro effettivo e 1 membro supplente.
Proclamo designato, in seno al Consorzio di Irrigazione e Bonifica Associazione Irrigazione Est Sesia di Novara, il signor Zoppis Simone e quale membro supplente, il signor Ricci Andrea.
Proposta di deliberazione n. 66 "Commissione Tecnico Consultiva per la tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte - (Articolo 8 l.r. n. 69/1980)" - designazione di 2 esperti sentita l'Università degli Studi di Torino. Sottolineo che i nominativi indicati sulla scheda sono stati designati dall'Università di Torino, ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale n. 69 del 30/05/1980 "Tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte".
Proclamo designati, in seno alla Commissione Tecnico Consultiva per la tutela del Patrimonio Speleologico della Regione Piemonte, i signori Motta Michele e Giardino Marco.
Ricordo che lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è previsto per le ore 14.30 e alle ore 15 il prosieguo dei lavori d'Aula.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.00)



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