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Dettaglio seduta n.52 del 07/01/20 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.06)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo Biletta, Cerutti, Graglia, Icardi, Lanzo, Marin e Salizzoni.
Non è presente l'Assessore esterno Marnati.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, Cirio, e dell'Assessore Chiorino inerenti a "Tematiche occupazionali e crisi della manifattura in Piemonte"


(Atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 164; ordine del giorno n. 161; ordine del giorno n. 153)



PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulle comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Tematiche occupazionali e crisi della manifattura in Piemonte" di cui al punto 3) all'o.d.g.
Salutiamo il Presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio. Nella seduta antimeridiana odierna il Presidente Cirio ha svolto comunicazioni sul tema.
È seguito l'intervento dell'Assessore Chiorino ed è iniziato il dibattito generale con i Capigruppo e con le parti sociali.
È iscritto a intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anch'io mi associo al plauso per aver scelto di cominciare l'anno affrontando un tema così importante - forse il più importante - sia dal punto di vista delle vite individuali delle persone, essendo il lavoro uno dei pilastri dell'identità di ciascuno di noi, sia dal punto di vista sociale. Non è un caso che la nostra Costituzione cominci proprio parlando della centralità del lavoro, del fatto che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro: sappiamo tutti che senza un lavoro è difficile parlare di coesione sociale, di diritti civili e di diritti politici. Perché le persone prima hanno bisogno di soddisfare, appunto, le necessità materiali e concrete per potersi poi occupare di ciò che la società richiede loro anche da un punto di vista d'impegno.
Venendo al discorso odierno, intervengo dopo un dibattito che si è già dilungato per diverse ore, quindi non ripercorrerò i dati e le analisi che sono state fatte precedentemente. Anch'io, però, mi sento di sottolineare come ha già fatto il collega Gallo ma anche altri colleghi, che purtroppo in questo primo intervento della Giunta abbiamo ascoltato un'abbondante analisi della situazione - situazione non certo rosea e non certo positiva ma ci aspettavamo certamente qualcosa in più per quanto riguarda le prospettive di lavoro e di fuoriuscita da questa situazione che la stessa Assessora, citando i dati ISTAT, ha definito perlomeno "piatta".
Abbiamo ascoltato anche i sindacati, secondo i quali, rispetto ai dati attuali, le previsioni del 2020 spaventano ancora di più, aumentando ulteriormente l'urgenza di individuare delle soluzioni.
Mi soffermerò essenzialmente su tre punti molto brevi, proprio perché non voglio ritornare su considerazioni già fatte. Il primo riguarda il tema degli investimenti pubblici, che mi sembra nessuno abbia citato questa mattina (se qualcuno lo ha fatto me ne scuso, probabilmente non l'ho ascoltato), il ciclo del contratto pubblico come dimensione anticiclica.
Non intendo citare Keynes o altri economisti, però sappiamo che in situazioni di crisi una delle azioni più importanti per rilanciare l'economia e l'occupazione è l'investimento pubblico. Da questo punto di vista, il Piemonte ha delle opportunità: alcune che dipendono da noi, altre dal livello regionale, a livello infrastrutturale. Una di quelle che dipende da noi, su cui abbiamo già discusso in Consiglio e in merito alla quale chiedo alla Giunta di accelerare il più possibile, riguarda, per esempio, il tema dell'edilizia sanitaria.
Il piano di edilizia sanitaria che questa Giunta ha ereditato dalla legislatura precedente cubava un miliardo e mezzo di euro di lavori pubblici, più l'indotto. Vi pongo un esempio: se noi facciamo i cinque ospedali e ci serve sabbia e ghiaia, anche il settore delle attività estrattive in qualche maniera riparte. È chiaro che se questo piano di edilizia sanitaria lo rallentiamo o in alcuni casi lo blocchiamo - perch abbiamo cambiato idea, perché non ci piace o per tutti i motivi del mondo è evidente che stiamo rallentando una delle dimensioni più importanti per quanto riguarda il rilancio dell'economia e dell'occupazione in questa Regione.
Non ricordo un piano così ambizioso in Regione Piemonte, soprattutto tenendo conto che questa è una Regione indebitata: quindi riuscire, come Regione indebitata, a fare un piano così importante, significa davvero andare nella direzione corretta. È evidente, Presidente, quando parliamo di edilizia sanitaria, che non dobbiamo solo pensare alla sanità, ma anche pensare all'economia e all'occupazione che ne può derivare. Cerchiamo quindi di non rallentare; semmai, come ha detto lei in campagna elettorale di andare un po' più veloci.
Per quanto riguarda il ciclo del contratto pubblico, riprendo una considerazione che ha già citato il collega Grimaldi: su quanto dipende da noi, dal Consiglio e dalla Giunta regionale, per quanto riguarda i lavoratori che direttamente o indirettamente lavorano per la Pubblica Amministrazione, dobbiamo essere radicali. "Radicali" nel senso che non possiamo essere noi causa della povertà salariale dei lavoratori piemontesi. Di questo abbiamo già discusso anche nella scorsa legislatura è una questione che torna anche in questa, per cui diamo un segnale per cui le persone che lavorano per la Regione Piemonte, direttamente o indirettamente, devono avere un trattamento dignitoso e devono assolutamente lavorare e arrivare a fine mese senza essere nella condizione di chi non lavora, perché questo è quello che purtroppo accade a tantissimi lavoratori.
L'altro punto fondamentale, Presidente - ne abbiamo parlato anche prima informalmente - è il tema della riconversione ecologica delle attività manifatturiere e produttive. Su questo, senza andare a citare principi eccessivamente teorici, fornisco soltanto alcuni elementi.
Il primo è che la Commissione europea nell'ottobre 2018 ha presentato un piano d'azione per lo sviluppo della bioeconomia circolare sostenibile e su questo ha investito quasi 100 milioni di euro. In Italia nel 2017 è nata la "Strategia italiana per la bioeconomia", sottoscritta dal Ministero delle Politiche agricole e alimentari, dal Ministero dell'Istruzione e dell'Università, dal Ministero per lo Sviluppo economico, dal Ministero dell'Ambiente e dal Ministero della Coesione territoriale e del Mezzogiorno. Il Piano nazionale, aggiornato al 2019, si pone l'obiettivo al 2030 di conseguire un incremento del 20% dell'attività economica e dei posti di lavoro afferenti alla bioeconomia in Italia.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha attivato il tavolo nazionale per la bioeconomia proprio per facilitare l'attuazione di questo piano e noi su questo tema possiamo vantare in Piemonte realtà leader a livello internazionale. Pertanto, non lasciamo solo al privato quest'asset importante, ma cerchiamo di tradurre anche in Piemonte quelli che sono gli investimenti e obiettivi strategici già decisi dall'Unione Europea e dai Governi precedenti.
Per quanto riguarda la dimensione europea, per la bioeconomia si stima un fatturato di oltre 2200 miliardi, a fronte di oltre 18 milioni di posti di lavoro e, secondo il rapporto della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, fatto in collaborazione con Assobiotec, il settore della bioeconomia raggiunge in Italia due milioni di occupati. Capite quindi che se anche in Piemonte - e arrivo alla proposta concreta - adottassimo un Piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare, dandoci gli stessi obiettivi sia dell'Unione Europea sia del Governo nazionale, cioè arrivare a un incremento, anche attraverso investimenti specifici su questo, potremmo avere un piano concreto in dieci anni di aumento di attività economiche e di lavori. Ora, è chiaro che questo non si pu lasciare al caso, ma occorre che la Regione metta in piedi una programmazione e un tavolo trasversale tra i diversi Assessorati, così com'è stato fatto a livello ministeriale, che lavori in maniera specifica su questo.
Oggi c'era un richiamo del Presidente regionale degli industriali ed è apparso su tutte le edizioni locali della stampa, tranne su quella di Torino. Per una volta è successo il contrario di quello che avviene normalmente.



(Commenti del Consigliere Chiamparino)



ROSSI Domenico

Mi dicono che c'era anche a Torino, ma ho guardato su La Stampa di Torino e non l'ho trovato in prima pagina.
C'era questo richiamo a definire le priorità per i miliardi che arriveranno dall'Unione Europea. Da questo punto di vista, credo che tale ambito debba essere prioritario, per cui non chiederò oggi l'attrazione di un ordine del giorno già presentato a novembre affinché la Regione Piemonte adotti un piano regionale per la bioeconomia e l'economia circolare, perché lì ci sono tante risorse che dobbiamo intercettare, ma servono anche i progetti.
Su questo, rivolgo l'invito - ma il Presidente mi aveva già assicurato e dato disponibilità sia a venire in Commissione sia a tornare in Aula affinché si crei un tavolo tra Regione, privati, forze sindacali e forze datoriali e si faccia un piano in questo senso, perché sicuramente è un asset da cui può scaturire un nuovo sviluppo e nuovi posti di lavoro.
Chiudo sul terzo passaggio, su cui qualcuno intervenuto prima di me ha già parlato, ma lo citerò solo come titolo, che è il tema della riconversione della rivoluzione digitale. Anche su questo credo che, in collaborazione con le Università, forse è il caso di provare a disegnare qualche scenario anche per il Piemonte e su questo scenario, utilizzando la prossima programmazione dei Fondi europei - che sappiamo essere l'unica fonte d'investimento per la Regione Piemonte o quasi l'unica - provare a costruire qualche scenario e quindi qualche obiettivo di priorità anche in quel settore, per evitare di essere travolti dagli eventi, ma cercando di anticipare e di creare qualche opportunità nuova di sviluppo e di lavoro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, ma in realtà ho poco da aggiungere a quanto detto questa mattina dal mio collega Sacco, che ha già ampiamente esaminato la situazione della nostra Regione ed espresso le osservazioni a nome del Gruppo rispetto alle comunicazioni dell'Assessora Chiorino.
Vorrei solo ricordare che la proposta di legge a mia prima firma rispetto al contrasto alle delocalizzazioni è stata inserita in programmazione, ma non ha ancora iniziato il suo percorso in Commissione. Visto che anche questa mattina ho sentito richiamare l'attenzione sul tema delle delocalizzazioni, credo che sarebbe il caso di dare avvio alla discussione di questa proposta di legge che, tra l'altro, nella scorsa legislatura purtroppo è arrivata quasi fino al traguardo, ma non è riuscita a oltrepassare la linea d'arrivo, perché ricordo benissimo che, nell'ultima seduta di Consiglio nella quale si sarebbe dovuto affrontare questo tema c'è stata un'inversione dell'o.d.g. e un altro provvedimento è passato prima della mia proposta di legge. Lo ricorderanno anche i colleghi presenti nella scorsa legislatura, perché si trattava della famosa PDL dell'ex collega Rostagno, che ha superato sulla linea d'arrivo questa proposta di legge e che quindi non ha potuto neanche essere discussa in Aula.
Non credo che questa proposta di legge possa essere la soluzione di tutti i mali che affliggono la nostra Regione, però sicuramente potrebbe essere un primo inizio, un segnale di attenzione a questo tema e potrebbe offrire anche qualche strumento in più per cercare di contrastare questo grave problema. Tra l'altro, all'interno della proposta - che spero avremo modo di esaminare sia in Commissione sia in Aula - c'è anche una parte d'incentivazione per consentire alle aziende di trovare delle opportunità sul nostro territorio. In tal senso, l'altra faccia della medaglia è anche quella che consente di attrarre le aziende e far sì che possano insediarsi e rimanere sul nostro territorio.
Questa mattina ho sentito citare più volte le infrastrutture e credo che le infrastrutture siano importantissime per la nostra Regione, ma devono essere ovviamente infrastrutture utili. Mi dispiace che non ci siano più gli esponenti del sindacato, in particolare la persona che ha citato fra le grandi infrastrutture necessarie al territorio il TAV. So che si tratta di un pensiero condiviso non solo dalla maggioranza, ma lo è anche da un parte della minoranza il fatto che il TAV possa essere un'opera importante per il nostro territorio. Però ricordiamoci che, se anche mai si dovesse realizzare questo buco nella montagna - cosa che ovviamente non mi auguro noi continueremmo ad avere sul nostro territorio una situazione infrastrutturale pessima.
Insomma, è inutile che stiamo tutti lì a concentrarci su quel buco nella montagna quando poi il sistema logistico della nostra Regione non sarebbe comunque in grado di essere efficace ed efficiente. Questo anche perché nel corso degli anni non si sono messe in atto politiche capaci, in primo luogo, di potenziare la rete regionale e nazionale e, in secondo luogo capaci di spostare le merci da gomma a treno. Tutto questo non si è fatto ed è anche per questo motivo che riteniamo perfettamente inutile sprecare milioni in un'opera che non cambierebbe assolutamente nulla nell'economia piemontese.
Si è poi accennato al discorso della formazione e non ricordo se sia stata proprio l'Assessora Chiorino o qualche intervento successivo.
Il tema della formazione è un tema assolutamente centrale e fondamentale.
Non parlo solo dell'aspetto relativo all'impatto sulla preparazione dei lavoratori, delle persone che hanno perso il lavoro e anche dei ragazzi che devono entrare nel mondo del lavoro. Parlo proprio del sistema della formazione, che è un sistema che, a oggi, è purtroppo poco efficiente e molto spesso è diventato la culla d'interessi che nulla hanno a che vedere con la finalità per cui la formazione dovrebbe essere coltivata. Si pensa maggiormente a guadagnare con la formazione che a formare le persone. La formazione è diventata un business. Ci sono, tra l'altro, degli enti di formazione, alcuni ovviamente molto seri, che lavorano da anni sul mercato con ottimi risultati, altri che, forse, meriterebbero un occhio di riguardo in più.
Credo che il sistema degli accreditamenti, della valutazione e anche della formazione dei docenti dovrebbe essere sottoposto a verifica. Ricordiamoci che non esiste una modalità di valutazione delle capacità dei docenti nell'ambito della formazione. Ci sono alcune aziende, soprattutto in campo informatico, che certificano i loro docenti, ma su molte tematiche questo tipo di certificazione non esiste, quindi noi dovremmo innanzitutto preoccuparci che la nostra formazione sia valida, efficace e che porti risultati che siano assolutamente certificabili e che siano un reale aiuto all'inserimento o al reinserimento nel mondo del lavoro.
Ho letto poco fa un'ansa che riporta un commento dell'Assessora Chiorino rispetto alla plastic tax. Credo che dovremmo iniziare a pensare che la realtà ci impone dei cambiamenti. Il motore elettrico è un qualcosa che bene o male, ci viene imposto dalla realtà, dal modo in cui il mondo sta cambiando e dall'emergenza climatica, quindi noi dobbiamo necessariamente dare una svolta alla nostra economia e quindi, anche da questo punto di vista, una tassa sulla plastica, così come quella sugli zuccheri citata anch'essa nell'ansa, non dovrebbe essere considerata come un qualcosa di negativo per la nostra economia.
Credo che il ruolo di un ente pubblico dovrebbe essere quello di comprendere la necessità dei cambiamenti e cercare di accompagnarli, quindi mettere a disposizione tutti gli strumenti possibili per consentire quel cambiamento nell'economia e nelle nostre produzioni che, purtroppo, negli anni passati non c'è stato. Abbiamo visto che la nostra più grande fabbrica automobilistica, alla fine, ha avuto e avrà, e speriamo che non abbia un destino negativo, ma conosciamo perfettamente la travagliata storia di quest'azienda.
Il fatto di saper intercettare il cambiamento, accoglierlo e accompagnarlo dovrebbe essere uno dei primi compiti di un ente pubblico, ed è per questo che non capisco quale possa essere la contrarietà rispetto a una misura del Governo che, invece, si propone di cambiare direzione. Una direzione che comunque, necessariamente dovremo prendere prima o poi. Non possiamo continuare a rimanere fermi e immobili in un'economia che ormai è superata soltanto per il timore di non riuscire ad affrontare i cambiamenti.
Possiamo avere tutti gli strumenti per farlo e credo che serva soltanto un po' di coraggio e cercare di mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Non ci sono altri iscritti a parlare.
La parola all'Assessore Chiorino per una replica.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i Consiglieri e le parti sindacali intervenute anche per gli spunti offerti. Prima di fare una sintesi e tirare anche un po' le fila di quello che è stato il dibattito fino adesso, mi sento di fare ancora un passaggio sul progetto di prevenzione delle crisi per chiarire certi aspetti su cui alcuni Consiglieri hanno evidenziato delle perplessità.
Innanzitutto, è assolutamente condivisibile il timore di quanto l'imprenditore sia disponibile, ben disposto o si renda anche conto di poter essere supportato effettivamente dalla Regione nell'ambito della propria attività. È vero, gli imprenditori, soprattutto quelli italiani e ancora di più quelli piemontesi perché sabaudi, fanno tendenzialmente un po' di fatica - sta nel nostro carattere e nel nostro DNA - ma detto questo, come accennavo prima, l'intenzione è di diffondere l'informazione il più possibile, anche tra le varie associazioni di categoria, anche tra i commercialisti, anche tra tutte le realtà che sono toccate dal mondo dell'imprenditoria, proprio per fare in modo che l'informazione sia ampia condivisa e possa risultare, nel tempo, uno strumento quotidiano e alla portata di tutti.
Detto questo, non vuole essere un'analisi di bilancio, assolutamente, e non è un intervento di tipo statico. Stiamo parlando di manager o di mentori se vogliamo parlarne in termini ancora più generali, esperti in varie materie, dal management in senso più stretto, alla logistica, ai processi all'innovazione, all'organizzazione del personale e a tutto quello che pu servire, proprio per aiutare a far crescere, sviluppare ulteriormente e rafforzare il tessuto delle nostre PMI o delle microimprese, entrambe le tipologie coinvolte in questo progetto.
L'idea è che spesso l'imprenditore della piccola e media impresa e dell'impresa familiare abbia un'idea d'innovazione e di sviluppo di quella che potrebbe essere la sua PMI, ma che, allo stesso tempo, non abbia la forza di farlo da solo temendo, legittimamente, di spostare risorse economiche e umane dal core business a quella che deve essere l'attività chiamiamola genericamente d'innovazione, di valorizzazione o di supporto.
Questo può essere legittimamente un timore più che fondato, ma si deve sapere che, a oggi, c'è un intervento che può essere fatto tramite manager e mentori vari messi a disposizione con questo progetto della Regione che lo supporta nelle varie iniziative, quindi i termini sono di questo tipo.
Nessuna analisi statica. Condivido anch'io che l'analisi di bilancio sarebbe assolutamente restrittiva, può essere una parte dell'analisi, ma sicuramente nulla più di questo, una base di partenza su cui eventualmente, fare dei ragionamenti. Questo per specificare rispetto ai dubbi e alle perplessità che sono stati presentati da alcuni Consiglieri.
Ritengo sia importantissimo riprendere il tema della sostenibilità di cui si è parlato, perché è un tema centrale non soltanto in termini di sostenibilità e, quindi, d'innovazione, ma anche sicuramente di formazione.
Tantissima della nuova formazione dovrà essere puntata su quelle che sono le green jobs del futuro e anche in questi termini, se vogliamo pensare di creare occupazione, incrociando domanda e offerta, stando al passo con i tempi, dobbiamo esserne consapevoli al tutto tondo.
Ritengo che, in termini di sostenibilità, però - e lo ribadisco - rispetto alla plastic tax, sarebbe quello di un incentivo e di un supporto ulteriore allo sviluppo dell'economia circolare, perché nessuno ha il timore dei cambiamenti: abbiamo il timore di leggi di bilancio che portino a tassazione così tanto eccessiva e folle da mandare in crisi aziende e posti di lavoro. Allora, se dobbiamo essere messi alla prova per il coraggio, ci va bene, ma non ci va bene essere messi alla prova per il coraggio sulla pelle dei lavoratori, andando a incrementare tassazione (che, in Italia non manca di certo, non è che avremmo bisogno di ulteriori sfide in questo senso) su una tassa come quella della plastic tax, di cui prima ho dato numeri ben precisi, ma li ribadisco velocemente: una bottiglietta d'acqua naturale costerà il 40% in più al consumatore finale, una bottiglietta di tè l'85%; tutto questo quando l'inquinamento dei nostri mari è causato per lo 0,28% dall'Europa, non c'è il dato disaggregato dell'Italia. Forse l'Italia immagina lo 0,0 di responsabilità dell'inquinamento dei nostri mari, a fronte, adesso, di aziende e di tutto l'indotto della plastica che entrano in crisi, che annunciano la crisi.
Allora, sì, saremo coraggiosi: affronteremo le crisi portate dalla plastic tax, questo lo faremo. Avremmo preferito non essere messi alla prova ripeto, sulla pelle dei lavoratori, ma lo faremo.
Sono d'accordo con chi ha evidenziato la necessità di una formazione molto tecnica e prendo atto, della posizione, molto preoccupante, che ha appena preso il Ministro Manfredi, ma che tutti qui abbiamo smentito, quando dice che bisogna fare in modo che più persone e più ragazzi di formazione tecnica vadano all'Università piuttosto che negli ITS. Noi pensiamo tutti e ne prendo atto ben volentieri, che in quest'Aula tutti, invece, ritengono che vadano ulteriormente valorizzati e potenziati gli ITS, proprio perch sono quelli che permettono di formare supertecnici, che sono le figure professionali che le nostre aziende oggi stanno cercando e che consentono di fare in modo che domanda e offerta di lavoro s'incrocino in un modo assolutamente più puntuale. In quest'ottica, si lavorerà nell'ambito della formazione, come ho detto prima, ma tengo a ribadire che, in questo momento, è un passaggio cruciale, sia in termini di formazione professionalizzante, sia in termini di formazione continua.
Per quanto riguarda la domanda, che qualcuno si faceva, sulla necessità di un intervento pubblico per supportare l'economia di questo Paese e del Piemonte, io ritengo di sì. Infatti, ritengo che con il Piano competitività, che la Regione Piemonte presenterà con varie misure, alcune delle quali sono state illustrate, cercherà di trattare temi strettamente legati al lavoro. Certo, vediamo che, in realtà, tutto muove intorno al tema del lavoro, dello sviluppo occupazionale e del mantenimento dei posti di lavoro, ma abbiamo qualche dubbio sul fatto che un intervento pubblico dirottato in termini di reddito di cittadinanza, piuttosto che di sostegno alle politiche attive, possa essere effettivamente l'intervento pubblico che più serve.
Oggi come oggi, non c'è nessuna nazione che lasci la propria economia semplicemente all'andamento del mercato, ma abbiamo gli imprenditori che vengono comunque supportati. L'Italia continua a essere, nonostante tutto la seconda manifattura d'Europa e dico "nonostante tutto", perché ben conosciamo tutte le difficoltà che il nostro Paese provoca agli imprenditori: dalla mancanza d'infrastrutture, che è stata citata, al cuneo fiscale, al costo del lavoro, come ben si è detto in questa sala. Ebbene nonostante questo, i nostri imprenditori permettono che l'Italia sia la seconda manifattura d'Europa e, seppure il Piemonte in questo momento ahimè, sia la quarta regione d'Italia, non vuol dire che manchino le capacità e le potenzialità.
Concordo pienamente quando si dice che oggi tocca alla politica. Penso che questo Consiglio regionale abbia dato grandi spunti, di cui io per prima e tutta la Giunta faremo ottimo tesoro, per definire un piano strategico di rilancio, che sicuramente deve anche passare da investimenti pubblici legati all'edilizia sanitaria, come diceva il Consigliere Rossi, ossia tramite l'edilizia scolastica. Dobbiamo rendere il percorso quanto più fluido possibile, con una visione che sia a 360 gradi e che non sia limitativa, sapendo bene che quello che serve, in un'ottica di futuro e ragionando in termini di future generazioni, perché siamo responsabili di quello che succede oggi, ma dobbiamo sentire su di noi anche la responsabilità delle generazioni future.
Se dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri figli possano pensare di formarsi e lavorare qui, dobbiamo farlo adesso, pensando che, quando si parla di lavoro e di occupazione vengono coinvolti, tutti i singoli settori, a partire dall'orientamento, per passare all'istruzione e a tutto quello che riguarda il tema dell'istruzione. Altro tema e nodo fondamentale, oltre alla formazione e a tutte le politiche occupazionali in senso stretto, sono gli interventi in termini di ammortizzatori sociali e di supporto alle politiche attive per la ricollocazione, oltre che di supporto alle aziende.
Con queste ulteriori specificazioni, ribadisco i ringraziamenti a tutto il Consiglio regionale e consentitemi, come ha già fatto il Presidente Cirio all'inizio, ma ci terrei a ribadirlo in quest'occasione, anche agli Uffici dell'Assessorato, che hanno veramente lavorato a spron battuto per l'analisi che è stata presentata oggi in questa sede.
Vi ringrazio ancora tutti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Presidente Cirio.



CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, signor Presidente.
Soltanto per ringraziare tutti gli intervenuti, anche coloro i quali sono intervenuti successivamente alle parti sociali e alle rappresentanze sindacali e per ribadire un concetto, in riferimento all'intervento del Consigliere Gallo.
Le idee su quello che bisogna fare ci sono e il programma è molto ben chiaro, non è un qualcosa di abbozzato. Noi abbiamo un programma fatto negli anni; dico noi in termini territoriali, di Piemonte, cioè il sistema Piemonte, fatto di Regione, di Enti locali, di sindacati, di Università, di Politecnico, ha detto chiaramente che cosa vuole fare, quanto costa e in che tempi.
Questo è il quadro ed è molto, molto specifico: non è un merito nostro, è un merito complessivo di un lavoro che è stato fatto negli anni e che noi intendiamo portare avanti. Pertanto, le idee su cosa fare sono veramente molto condivise, concrete e chiare, ed è il motivo per cui nell'ordine del giorno, al di fuori da ogni tipo di strumentalizzazione politica, che non ci interessa, vogliamo ribadire la necessità che ho sentito ribadire con forza anche dalle rappresentanze sindacali. Mi ha fatto molto piacere sapere quante risorse ci sono sul tavolo, perché sarà un discorso non nobile, ma quando parliamo di sostegno alle imprese e sostegno al lavoro dobbiamo parlare in base alle risorse concrete che abbiamo in mano.
Per questo, grazie ancora a tutti; grazie anche per il tema dell'edilizia sanitaria, che è un tema su cui vogliamo investire complessivamente nel tema edilizia, che sarà uno dei punti cardine del Piano della competitività.
Quando si parla di edilizia, si parla di ospedali, ma si parla anche di scuole, quindi noi sommiamo le scuole, gli ospedali e le piccole opere.
Piccole, rispetto alla TAV o rispetto alla Pedemontana, ma tutte le opere di compensazione non sono opere piccole, ma opere che possono dare effettivamente un ritorno all'edilizia, che sappiamo essere un motore dell'economia che riverbera i suoi effetti positivi ai vari livelli.
C'è veramente una condivisione di fondo su questi obiettivi ed è il motivo per cui (se posso proporlo, non so se è corretto) l'obiettivo di oggi è di preparare un ordine del giorno che non sia la proposta della Giunta al Consiglio, perché non vuole essere questo, ma che vuole essere la proposta a firma del Presidente della Giunta e di tutti i Capigruppo del Consiglio regionale, affinché tutti insieme si assuma questa posizione, che passa attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza occupazionale e salariale (è stata introdotta questa modifica, che condivido, perché quando parliamo del lavoro, dobbiamo parlare di un lavoro che sia dignitoso anche sotto il profilo del salario), con la richiesta di rifinanziamento in deroga alla cassa integrazione straordinaria e i 150 milioni di euro per le aree colpite dalle crisi industriali in Piemonte, promessi durante la visita del Presidente Conte in Comune, a Torino, nell'incontro che avevamo realizzato.
Ringrazio l'Assessore per aver lavorato a quest'ordine del giorno e tutti i Capigruppo, con i loro Gruppi, di averci messo la testa per riuscire ad arrivare a un documento condiviso che io credo stia circolando o sia circolato nei banchi del Consiglio regionale e che consegnerei al Presidente del Consiglio regionale, Allasia, come - ripeto - non una proposta mia, ma una proposta condivisa, se siete d'accordo, da parte di tutti i soggetti interessati, auspicando che tutti lo vogliano sottoscrivere e che possa essere una posizione unanime del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cirio.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Voglio chiedere all'Assessora Chiorino cosa intende fare rispetto all'altro ordine del giorno (quello sui rider e la gig economy): se vogliamo trattarlo contestualmente o subito dopo.
Inoltre, Presidente, poiché ho depositato due ordini del giorno (uno, come dicevo nella relazione, avente come titolo "Dichiarazione di stato di emergenza occupazionale e salariale in Piemonte", l'altro "Dichiarazione di stato di crisi occupazionale, emergenza ambientale e riconversione ecologica dell'economia in Piemonte", come avrà colto dalle parole del Presidente Cirio, rimangono le distanze culturali e politiche su alcune ragioni della crisi, anche su alcuni conflitti in atto e anche rispetto al tema dell'emergenza climatica Tuttavia, raccogliendo ben sei punti delle due impegnative dei due ordini del giorno ed essendoci la necessità di un testo unico, accoglieremmo tutti i punti a partire da "proseguire le politiche regionali di riconversione ecologica dell'economia, promuovere la piena realizzazione delle direttive contenute nell'Accordo di Parigi, applicare il Protocollo d'intesa sulla giusta retribuzione", come dicevamo poc'anzi sul lavoro povero e sulla giusta retribuzione, "e prevedere un'indagine conoscitiva sul tema della sottoccupazione e del lavoro povero".
In questo senso, chiederemmo di non porre in votazione gli altri due ordini del giorno e di addivenire a un testo unico.
Sulla gig economy, se li trattiamo contestualmente, proverei anche lì a dire quali sono gli emendamenti, ma le chiedo - prima di tutto - se vuole farlo in questa seduta di Consiglio o in un'altra seduta, visto che c'entra sempre la piena e buona occupazione. Se chiudiamo anche questa partita, gli emendamenti sono pronti. Mi dica lei cosa vuole fare.



(Commenti microfono del Presidente Cirio)



GRIMALDI Marco

No, il concetto di riconversione ecologica dell'economia tiene conto ovviamente, anche dell'economia circolare. Certo, è una partita ancora più specifica, quindi se vogliamo fare un subemendamento in quella parte o ridettagliarlo, ovviamente sono disponibilissimo. Se il testo è unico, è unico.



PRESIDENTE

Prego, Presidente Cirio.



CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Se non ho capito male, Consigliere Grimaldi, ci sono due ordini del giorno che hanno a che fare con aspetti legati all'economia, ma nell'ambito dell'economia circolare; tema, peraltro, che, come diceva il Consigliere Rossi, ho seguito con l'Onorevole Bonafé, che era Rapporteur all'interno della Commissione ENVI del Parlamento europeo. È un dossier specifico che io, tra l'altro, ho sostenuto e su cui abbiamo votato a favore, però è un tema molto a sé stante: riguarda tutto il ciclo dell'economia e della riconversione dei posti di lavoro, ma è un tema che porta con sé una sua specificità.
Se siete disponibili, io sono disponibile, come ho già anticipato al Consigliere Rossi, a trattarla in Commissione, perché è materia di assoluto spessore, e poi trasferirla, al termine della Commissione, nel dibattito del Consiglio regionale, in modo da rendere l'ordine del giorno magari più specifico sulle richieste che noi facciamo al Governo.
Peraltro, ho dimenticato di dire prima che FCA mi ha confermato l'appuntamento, che sarà il 31 gennaio alle ore 15 in Presidenza della Regione Piemonte. Tutti i Capigruppo riceveranno l'invito a partecipare.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Una proposta di mediazione, poi al massimo se serve possiamo anche sospendere la seduta per qualche minuto.
Ho accettato di non presentare il mio ordine del giorno in quanto aveva un impegno specifico, cioè l'adozione di un Piano regionale per la bioeconomia, quindi mi rendo conto che serve una discussione, per lasciare, nell'ordine del giorno condiviso, un riferimento al fatto che, se non ci piace "riconversione dell'economia".
"Incentivare" è comunque di aiuto al fatto che può anticipare la discussione che faremo più nello specifico.
Credo si possa anche lasciare un riferimento culturale al fatto che comunque è un asset importante.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Per concludere, mettiamo "a proseguire politiche regionali e riconversione ecologica dell'economia" e rimandiamo alla richiesta del Consigliere Rossi di approfondire in particolare l'economia circolare.
Ovviamente, siamo felici della convocazione del tavolo con FCA. Nel nostro ordine del giorno era scritto, se è possibile, di convocare anche la proprietà. In questo caso non è scritto sull'ordine del giorno, però noi comunque invitiamo il Presidente Cirio, se è possibile, a convocarla in tutti i tavoli di crisi, perché non è che la famiglia Elkann dev'essere trattata diversamente dagli altri.
Secondo me è bene che, oltre al management, venga sempre invitata la proprietà, perché spesso sono loro ad avere più responsabilità sociale anche sulle prospettive di presenza nel nostro territorio.
Ripeto, rimane viva la possibilità che i due ordini del giorno sono inclusi in questo; chiederei solo all'Assessora Chiorino che cosa vuole fare sull'altro ordine del giorno, se lo affrontiamo subito dopo o no.



PRESIDENTE

Attualmente abbiamo l'ordine del giorno n. 153, "Torino zona economica speciale e zona logistica semplificata" a firma del Consigliere Marrone poi abbiamo il n. 161 a firma Marrone "Rispetto della normativa vigente per i cosiddetti rider"; il n. 162, a firma Consigliere Grimaldi "Dichiarazione dello stato di crisi occupazionale e di emergenza ambientale. Verso una riconversione ecologica dell'economia in Piemonte" il n. 163 "Dichiarazione di stato di crisi occupazionale e salariale in Piemonte", a firma Grimaldi.
Abbiamo questi atti d'indirizzo del giorno.
A questo punto, sospenderei cinque minuti la seduta, in modo da trovare la sintesi e proseguire ordinatamente.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.50, riprende alle ore 16.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i nostri lavori esaminando gli ordini del giorno collegati alle comunicazioni della Giunta regionale.
Poiché ne sono stati presentati altri, vorrei fare un breve riepilogo: . ordine del giorno n. 164 presentato a Cirio, Grimaldi, Magliano e Tronzano, avente a oggetto "Dichiarazione di stato di emergenza occupazionale e salariale in Piemonte, rifinanziamento deroga alla CIGS e finanziamento dei 150 milioni di euro per le aree colpite da crisi industriali in Piemonte promessi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte" . ordine del giorno n. 153 presentato da Marrone, Bongioanni e Cerutti avente a oggetto "Torino zona economica speciale - zona logistica semplificata" . ordine del giorno n. 163 presentato da Grimaldi, avente a oggetto "Dichiarazione stato di crisi occupazionale e salariale in Piemonte. È stato ritirato.
. ordine del giorno n. 162 presentato Consigliere Grimaldi, avente a oggetto "Dichiarazione dello stato di crisi occupazionale e di emergenza ambientale. Verso una riconversione ecologica dell'economia in Piemonte". È stato ritirato.
. ordine del giorno n. 161 presentato da Marrone, avente a oggetto "Rispetto delle normative vigenti per i cosiddetti 'rider'" Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come sapete, il dibattito su questa vicenda è stato anche pubblico nelle scorse settimane. L'appello che abbiamo rivolto dopo gli incidenti avvenuti alla fine dello scorso anno è stato subito raccolto dal Presidente Cirio e dell'Assessora Chiorino. Si chiede il rispetto di una normazione, che è arrivata, tra l'altro, prima di quella nazionale. La richiesta è finalizzata a evitare soprattutto gli incidenti su strada legati al pagamento del cottimo.
Ringrazio quindi il Consigliere Marrone per aver raccolto, in un ordine del giorno, quel che è stato questo dialogo istituzionale, che spero sia stato utile. Ma lo sarà ancora di più quando i controlli partiranno e quando si eviterà quella guerra che ogni giorno si combatte appunto per arrivare a quel minimo di salario garantito da un minimo di consegne.
Il nostro Regolamento prevede che io non possa presentare alcun emendamento se questo non viene accolto del primo firmatario. Tuttavia, in accordo con il Consigliere Marrone e con la Giunta, proverei a modificarlo come segue.
In realtà sono solo riformulazioni, nel senso che si cita in modo più cogente il testo: "Dal novembre 2018 il Piemonte dispone di una normativa che modifica la legge 'Norme per la promozione dell'occupazione e della qualità e della sicurezza e regolarità del lavoro'" - l'ho specificato anche perché in realtà esiste una normazione regionale su cui si è inserito questo Codice - "vietando la retribuzione a cottimo per le prestazioni dei lavoratori che svolgono, anche attraverso piattaforme digitali, il servizio di consegna a domicilio per motivi di sicurezza sul lavoro". Questo è il primo.
Il secondo: "La carenza di prevenzione, l'approssimazione dell'equipaggiamento e l'impostazione dei tempi produttivi legati all'uso del cottimo, tipici della consegna a domicilio, aumentano gli incidenti anche gravi, talvolta mortali, fra i fattorini delle piattaforme digitali tanto che recenti inchieste si sono concentrate sui reati contestabili ai datori di lavoro riguardanti il mancato rispetto del decreto legislativo n.
81/2008, 'Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro', che si applica non solo ai lavoratori subordinati ma anche agli autonomi".
Ultima considerazione, che preciso solo perché, ovviamente, non è pubblica la discussione che c'è stata fra noi, ma c'è una legislazione in fase di elaborazione a livello nazionale, che naturalmente è sovraordinata alla nostra regionale. Intanto facciamo due premesse: in quella nazionale ci sono 18 mesi di tempo per applicarla; inoltre, per motivi di salute e sicurezza, poiché sono di nostra competenza, possono essere cogenti le nostre risoluzioni. Per questo, in realtà aggiungiamo solo una sottolineatura, che prevede il fatto che esistano anche delle normazioni e che la nostra proposta di legge al Parlamento piemontese è depositata alle Camere.
Ovviamente, se l'Assessore Chiorino e il collega Marrone (primo firmatario) sono d'accordo, queste correzioni diventano parte integrante del testo, che ovviamente sottoscriveremo qualora venissero accettate tali modifiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

L'Assessore Chiorino, che peraltro ringrazio, è stata la prima tra noi a riflettere su questo tema e a segnalarci l'opportunità di dedicare un atto d'indirizzo anche a questa particolare tipologia di lavoratori, che è sicuramente più esposta allo sfruttamento, in quanto ricondotta a una tipologia di lavoro ancora non normata, ancora molto da definire, quindi meno tutelata.
Ammettiamo senza alcuna difficoltà, perché pensiamo al bene dei cittadini e del territorio, che la scorsa legislatura regionale ha toccato dei vertici assolutamente notevoli di avanguardia nella tutela di queste particolari figure di lavoratori, quindi non vogliamo assolutamente disperdere questo patrimonio; anzi, con la stessa mentalità con la quale stiamo cercando la massima trasversalità e unione possibile su quest'appello, che sarà inevitabilmente indirizzato al Governo nazionale, vogliamo raccogliere anche questa indicazione e farne davvero una materia di segnale politico anche di sollecitazione al Governo nazionale, che ha alzato delle alte aspettative che adesso è giusto che vengano mantenute e finiscano tutt'altro che nel tritacarne della contrapposizione tra fazioni.
Pertanto, recepiamo con favore questi emendamenti, nella speranza che l'ordine del giorno sia assolutamente trasversale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento sugli atti d'indirizzo possiamo procedere con le relative votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 164, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
L'ordine del giorno n. 164 è già stato firmato in forma cartacea successivamente i Capigruppo e i Consiglieri che vogliono sottoscriverlo dovranno firmarlo sulla piattaforma.
La Consigliera Disabato dichiara per il verbale il suo voto favorevole sull'ordine del giorno n. 164.
Passiamo all'ordine del giorno n. 161 presentato dal Consigliere Marrone come modificato con gli emendamenti proposti dal Presidente Grimaldi inerente a "Rispetto delle normative vigenti per i cosiddetti rider".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 161, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Passiamo all'ordine del giorno n. 153 presentato dal Consigliere Marrone inerente a "Torino zona economica speciale e zona logistica semplificata".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 153, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta di deliberazione n. 53 "Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Consigliere Roberto Rosso"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Consigliere Roberto Rosso".
Comunico che in data 30 dicembre 2019, protocollata al n. 27983, è pervenuta una lettera del Consigliere Roberto Rosso datata 27 dicembre 2019, con cui comunica le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Roberto Rosso.
Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.16)



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