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Dettaglio seduta n.45 del 17/12/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SALIZZONI



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 141 presentata da Canalis, inerente a "Coinvolgimento dell'ASL TO3 in un evento di partito" (seduta segreta)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Vi ricordo che sono previsti tre minuti per l'illustrazione e cinque per la risposta. Non sono consentite repliche.
Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 141 presentata dalla Consigliera Canalis, avente a oggetto "Coinvolgimento dell'ASL TO3 in un evento di partito".
Poiché tale interrogazione fa riferimento all'operato di una persona specificatamente individuata, verrà trattata in seduta segreta ai sensi dell'articolo 52 del Regolamento consiliare.
Dispongo, pertanto, che sia sospesa la registrazione e la conseguente visione online e chiedo a tutti i presenti non Consiglieri di lasciare l'aula per il tempo necessario alla trattazione della stessa.



(La seduta prosegue in sessione segreta dalle ore 14.36 alle ore 14.41)


Argomento: Enti strumentali - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 139 presentata da Stecco, inerente a "Procedimento di mobilità di personale dell'Ente strumentale della Croce Rossa di cui all'articolo 6, comma 7 del D.Lgs. 178/2012 con funzioni di autista soccorritore"


PRESIDENTE

Ritorniamo alla sessione ordinaria dell'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 139.
La parola al Consigliere Stecco per l'illustrazione.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
L'interrogazione trae motivo e anche l'urgenza dal fatto che, partendo dalle premesse, a marzo 2019 i sindacati della componente Funzione Pubblica hanno provveduto a trasmettere al Dipartimento della Funzione Pubblica a Roma una nota, nella quale si apprendeva che negli elenchi del personale, a suo tempo inviati dall'ente strumentale della Croce Rossa per la procedura di mobilità di cui all'articolo 6, comma 7, del d.lgs. n. 178/2012, non erano stati inseriti sette dipendenti, già ufficialmente riconosciuti quali dipendenti dalla Croce Rossa Italiana.
Evidenziato che l'articolo di legge predispone che può essere favorito il passaggio di personale dalla Croce Rossa Italiana presso Enti e aziende del Servizio Sanitario nazionale, senza oneri o senza oneri di finanza pubblica, si rileva che sette dipendenti non erano stati inclusi nella lista di mobilità precedentemente approntata, rilevato questo anche dalla Direzione Sanità in un'informativa e una richiesta fatta al Dipartimento funzione pubblica. Se non riconosciuta questa mobilità, sette persone e loro famiglie al 31 dicembre cessano il loro rapporto di lavoro.
Al momento, non era ancora nota una risposta del Dipartimento Funzione Pubblica, ma al contempo i sette lavoratori avevano avuto una sentenza del Tribunale del Lavoro favorevole al loro passaggio alla mobilità su un ente pubblico.
Dato atto di questi fatti, si chiede alla Giunta regionale, agli esponenti della Giunta regionale e all'Assessore di conoscere quali indicazioni sono arrivate riguardo alla situazione che ho descritto fornite dal Dipartimento della Funzione Pubblica in evasione a una nota scritta e reiterata dalla Direzione Sanità dell'Assessorato alla sanità.
La situazione sta diventando urgente, proprio per il rischio di interruzione del rapporto di lavoro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

A seguito del d.lgs. n. 178/2012, riguardante "Riorganizzazione dell'Associazione Italiana della Croce Rossa", è stato avviato, a partire dal 1° gennaio 2016, il percorso di riordino e riorganizzazione dell'ente nonché i relativi processi di mobilità del personale dipendente della Croce Rossa Italiana e altre Amministrazioni. La Regione Piemonte, in ottemperanza a tale decreto legislativo, aveva approvato, con DGR n. 684541 del 29 dicembre 2016, lo schema di convenzione tra l'Assessorato regionale alla sanità e l'ente strumentale della Croce Rossa per l'avvalimento e la successiva assunzione di tutto il personale della Croce Rossa afferente alla Regione Piemonte, in possesso dei requisiti di legge, individuando il 1° luglio 2017 come data per l'assunzione di mobilità di detto personale (95 unità).
Nella seduta del 1° agosto 2017, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva stabilito che la procedura di stabilizzazione di personale (ex ESACRI) era da ritenersi definitivamente conclusa. In data 10 gennaio 2018 il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, il Ministero della Salute, il Dipartimento della Funzione Pubblica, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e i rappresentanti delle Regioni interessate, tra cui la Regione Piemonte, avevano ridefinito gli aspetti procedurali dell'operazione di transito di unità di personale residuale posto in disponibilità dall'ente Croce Rossa e non ricollocato entro il 31 dicembre 2017.
Con disegno di legge n. 54 del 26 gennaio 2018 della Direzione Sanità veniva quindi ridefinito l'iter per la ricollocazione di ulteriori 14 unità di personale già appartenente all'ex Croce Rossa con profilo professionale di autista soccorritore e avente titolo al passaggio all'interno del SSR.
In data 15 marzo 2019, la Regione Piemonte veniva a conoscenza, a seguito di nota trasmessa dalle organizzazioni sindacali, del fatto che negli elenchi del personale a suo tempo inviati all'ente strumentale, alla Croce Rossa non erano stati inseriti sette dipendenti già riconosciuti con sentenza definitiva quali dipendenti della Croce Rossa Italiana. Pertanto gli Uffici regionali provvedevano a richiedere al Dipartimento delucidazioni al riguardo, ribadendo peraltro la propria disponibilità alla ricollocazione delle sette unità presso le proprie aziende sanitarie, a fronte del trasferimento delle specifiche risorse. Peraltro, tale richiesta a oggi non ha avuto riscontro.
Gli Uffici regionali, sentite informalmente le organizzazioni sindacali di riferimento, apprendevano che l'istanza da essi presentata al Dipartimento di funzione pubblica non era stata presa in considerazione. Pertanto, la Direzione Sanità in data 13 dicembre 2019 ritrasmetteva la propria nota al Dipartimento di Funzione pubblica, di fatto richiedendo un riscontro ufficiale, ribadendo così ancora la propria disponibilità alla ricollocazione dei sette dipendenti ex ESACRI, ferma restando la copertura finanziaria relativa.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 142 presentata da Sacco, inerente a "Distacco funzionale dei dirigenti cardiologi di Tortona e Acqui Terme"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
142.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione l'ho depositata ieri e questa mattina ho già avuto delle comunicazioni per cui sono stati fatti dei passi in avanti. A ogni modo, la illustro.
Con provvedimento adottato con nota protocollo 128601 del 12 dicembre 2019 e integrato con nota protocollo 128808 del 13 dicembre 2019, è stato posto in essere il distacco funzionale dei dirigenti cardiologi di Acqui Terme.
Una decisione così importante e impattante sui servizi sanitari a livello territoriale dovrebbe almeno essere comunicata, da parte del Commissario ai Sindaci interessati. Il provvedimento prevede, come sopra riportato, il distacco funzionale dei cardiologi di Acqui Terme e di Tortona presso gli ospedali di Casale Monferrato e Novi Ligure, per motivazioni non chiare e non condivise dai territori.
Rilevato che vi è il rischio di ridurre il livello qualitativo delle prestazioni degli ospedali di Acqui Terme e Tortona, si chiede all'Assessore competente come intende intervenire per scongiurare le ricadute negative della riorganizzazione.
Vorrei aggiungere il comunicato congiunto di questa mattina, in cui si dice: "Il 17 dicembre 2019, presso l'ospedale di Acqui Terme, il Sindaco Lucchini e il Commissario Galante si sono confrontati valutando tutti gli aspetti inerenti alla funzionalità dei servizi sanitari che il recante provvedimento organizzativo dell'ASL comporta. Considerato che, alla luce dei chiarimenti avvenuti, si può garantire che il distacco funzionale del personale medico della cardiologia non comporta la programmazione di riduzione delle prestazioni dell'operatività relativa ai servizi cardiologici e concordato che eventuali ulteriori modifiche sostanziali degli aspetti funzionali verranno valutati insieme, si farà successivamente ricorso a momenti di analisi congiunta per monitorare gli andamenti dell'assistenza sanitaria distrettuale".
A ogni modo, chiedo maggiori chiarimenti all'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

L'ASL AL garantisce la presenza e l'efficienza dei servizi sanitari sul territorio. Per renderli sempre migliori e più vicini ai cittadini, pur in momenti di difficoltà organizzative, è necessario tenere in grande considerazione la verità e la realtà delle cose. La scorsa settimana la Direzione sanitaria dell'ASL AL ha introdotto un provvedimento organizzativo riguardante le cardiologie. Questo provvedimento intende migliorare la qualità professionale delle prestazioni cardiologiche e anticipare la soluzione di problemi legati alla riduzione del personale medico per motivi di pensionamento. Nei fatti, si tratta di applicare quanto discusso nei pro e nei contro da almeno sei mesi, comprese le doverose informazioni alle parti sindacali.
Per quanto le soluzioni adottate siano centrate sulla ricerca del miglioramento possibile dei nostri servizi sanitari, dobbiamo riscontrare con dispiacere la diffusione d'informazioni che tendono a screditare il disegno dotato. In tal senso vanno inquadrate le iniziative del Sindaco Lucchini di Acqui, che rilasciano verso la popolazione e le istituzioni messaggi infedeli ai fatti.
Pertanto, al fine di diradare la foschia ad arte creata, elenchiamo di seguito i problemi e le circostanze reali: il provvedimento non configura alcuna riduzione dell'attività cardiologica. Al contrario, il provvedimento è pensato proprio per aumentare l'efficacia operativa dell'ospedale Monsignor Galiano di Acqui Terme, anziché comprometterla come sostiene il Sindaco. La nuova configurazione organizzativa consentirà di aumentare le professionalità a disposizione degli utenti permettendo non solo di mantenere, ma anche di migliorare le competenze specialistiche in cardiologia attraverso un più stretto confronto e collaborazione tra medici della medesima disciplina e un'integrazione più forte nella rete professionale di riferimento.
Una delle cause della carenza di medici specialisti che inevitabilmente influisce sulla qualità dei servizi è la bassa attrattività nei concorsi per posizioni di dirigenti medici in cardiologia che, come nel caso degli ospedali di Acqui e Tortona, sono inserite all'interno di strutture di medicina. La gestione integrata dei poli cardiologici ha, invece, come ulteriore ricaduta positiva, una maggiore competitività dell'ASL AL in termini di selezione del personale.
Infatti, occorre precisare che il distacco funzionale di dirigenti medici cardiologi di Acqui Terme e Tortona, oltre a essere un derivato dei provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera avvenuti nel 2015 è una determinazione cui ASL AL è giunta a seguito di approfondite analisi valutazioni, riunioni e confronti che hanno coinvolto i Direttori delle strutture complesse di Medicina di Tortona e di Acqui, i Direttori della Struttura complessa di cardiologia di Casale e Novi, il Direttore del Distretto di Acqui e i due Direttori di presidio ospedaliero dell'Azienda.
Tutto il processo di lavoro ha avuto come preciso obiettivo quello di garantire il servizio rendendolo più efficiente, mantenendo le attività dal punto di vista numerico, migliorandone la qualità e cercando di compensare in modo razionale le riduzioni dei professionisti conseguenti ai pensionamenti.
Chi si oppone a questo provvedimento danneggia gli stessi servizi che oggi afferma di voler difendere, perché modificare l'attuale organizzazione, con piccoli e mirati provvedimenti, è il primo passo per attrarre nuovi professionisti, offrire opportunità di crescita a quelli già attivi e garantire il miglioramento del servizio alla cittadinanza.
È disponibile la relazione ufficiale sottoscritta dal Commissario dell'ASL AL Galante, dal Direttore di Dipartimento e dal Presidente dei cardiologi del Piemonte.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 140 presentata da Bertola, inerente a "Salvaguardia dei lavoratori dell'azienda Cosmonova"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
140.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Interroghiamo la Giunta relativamente alla situazione dell'azienda Cosmonova di Trofarello. Un'azienda nata nel 1985, che si occupa della produzione e del confezionamento di prodotti cosmetici per conto terzi.
Conta, fra i propri clienti, importanti aziende cosmetiche e farmaceutiche e ha alle proprie dipendenze 47 persone.
Nei primi giorni di dicembre la proprietà decide di sospendere la produzione a causa di una pendenza con l'erario di circa tre milioni di euro collegata, a quanto si apprende, a mancati pagamenti da parte dei committenti. La proprietà non sarebbe quindi in grado di continuare la produzione e ritiene che l'unica strada sia la richiesta di fallimento, con il conseguente licenziamento di tutti i 47 dipendenti. I dipendenti che hanno proclamato due giorni di sciopero il 10 e l'11 dicembre sono, a partire da lunedì 16, in ferie forzate, hanno attivato anche un presidio presso l'azienda e, a quanto si apprende, c'è una richiesta - rispetto alla Regione - di attivarsi per un tavolo. Se la proprietà riuscisse a pagare almeno i contributi INPS non versati, i lavoratori potrebbero accedere agli strumenti di tutela, quindi alla cassa integrazione straordinaria e successivamente, alla NASpI. Tra l'altro, pare che alcuni di loro siano anche vicini alla pensione.
Pertanto, interroghiamo la Giunta regionale per sapere quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere, inclusa l'eventuale convocazione di un tavolo, con la partecipazione delle aziende committenti al fine di garantire la salvaguardia dei posti di lavoro.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rosso per la risposta.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

Il Consigliere Bertola mi ha già anticipato: la Cosmonova opera nel settore dei profumi e dei prodotti di bellezza e, nei primi giorni di dicembre, ha comunicato alle organizzazioni sindacali che, a causa di un forte indebitamento (circa tre milioni di euro) nei confronti dell'Erario, non è più in grado di proseguire la produzione nella sede di Trofarello, dove operano 47 lavoratori.
Tale situazione si è verificata all'improvviso, in assenza di segnali che ne anticipassero la gravità di questi ultimi giorni. Si evidenzia che, al momento, agli atti d'ufficio non risulta essere pervenuta alcuna procedura di licenziamento collettivo. L'Assessorato al lavoro sta seguendo con particolare attenzione la situazione, tenendo contatti costanti con l'organizzazione sindacale e, quanto prima, convocherà le parti per discutere sul tema e per supportarle nella ricerca di soluzioni idonee a una definizione positiva della vicenda, mettendo in campo ogni utile strumento volto alla salvaguardia a livello occupazionale.
Pertanto, la preoccupazione di avere il Tavolo che sollecitava il Consigliere Bertola viene realizzata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 143 presentata da Grimaldi, inerente a "Attuazione della DCR 300-27935"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 143.
Risponderà l'Assessore Caucino.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Ma che sorpresa, Assessora! Nelle veci dell'Assessore Icardi, le chiedo delucidazioni su questa delibera. Forse avrà letto, nel frattempo l'avranno aggiornata, che il 3 luglio 2018.



PRESIDENTE

Scusate, il brusìo è un po' troppo elevato; non si sente.



GRIMALDI Marco

C'è un capannello, qui.
Assessore Rosso, vada un attimo ad assistere l'Assessora Caucino! Dicevo che quest'Aula consiliare ha approvato a larga maggioranza un atto che deliberava di demandare alla Giunta regionale l'istituzione di un Tavolo di lavoro per individuare le percentuali di obiettori di coscienza presso le strutture sanitarie regionali e la loro distribuzione, al fine di predisporre le misure volte a riequilibrare il numero di obiettori rispetto al personale non obiettore.
Deve sapere, Assessora, che in realtà questa vicenda è già dentro la legge storica che ha programmato negli ultimi quarant'anni (la legge 194/78) e dà già queste possibilità alle Regioni. Che cosa è successo? La faccio breve così facciamo una sorta di ripasso tutti insieme: negli ultimi anni, solo alcuni grandi ospedali hanno praticato le interruzioni volontarie di gravidanza. Per la vicenda piemontese, soprattutto il Sant'Anna; è il Sant'Anna che si è messo sulle spalle la gran parte delle interruzioni di gravidanza.
Che cosa è successo? Come lei sa, negli anni non è che sono aumentati.
Presidente, è veramente fastidiosissimo! Non riesco neanche a sentire la mia voce.



PRESIDENTE

Credo che lei abbia ragione, Consigliere. Invito ancora una volta l'Aula ad attutire il brusio.



GRIMALDI Marco

Come l'Assessora può immaginare, non sono aumentati a dismisura i medici con cultura, per esempio, cattolica, quindi sono aumentate, di conseguenza le richieste di obiezione. È successo, negli anni, che mentre si specializzavano alcuni poli, la gran parte dei medici, potendo scegliere anche l'obiezione, perché (lo dico senza polemica) nessun medico ha il piacere di fare solo interruzioni volontarie di gravidanza (è successo che i pochi che facevano interruzioni volontarie di gravidanza facevano solo quello), in alcuni presidi, alla fine, la gran parte, se non la totalità dei medici, sono diventati obiettori.
Che cosa dice la delibera? Demanda la possibilità alla Giunta di istituire questo Tavolo per organizzare bene il tema della distribuzione territoriale e, dall'altra, dà la possibilità anche ai direttori di realizzare il cosiddetto turnover o, soprattutto, evitare che alcuni presidi (faccio un esempio, quello di Novara e Vercelli) vivano di gettonisti, cioè persone che praticano l'interruzione volontaria di gravidanza a gettone, correndo da una città all'altra. Questa è una pratica che non ci piace.
Questa delibera è passata a larga maggioranza. Oltre a introdurre meccanismi deterrenti, Assessora, l'obiettivo non è fare nuove assunzioni per chi praticherà l'interruzione volontaria di gravidanza; l'obiettivo è evitare che una donna si trovi una porta chiusa, l'impossibilità magari a Domodossola - abbiamo già parlato più volte di Domodossola - ma anche nel Novarese, nel Vercellese o a Saluzzo piuttosto che a Ponderano, di avere un'interruzione volontaria di gravidanza e di dover andare fino a Torino all'Ospedale Sant'Anna per fare l'intervento.
Inoltre, in questa deliberazione si chiedeva di mettere di nuovo al centro i consultori, che fanno un lavoro preziosissimo per la prevenzione soprattutto per le più giovani e i più giovani, e c'era tutto il tema della contraccezione gratuita. Come lei sa, qualche anno fa hanno tolto dai tabellari gli ultimi contraccettivi gratuiti, le pillole, che tra l'altro ha portato un pezzo di popolazione molto vulnerabile - penso a tutte le donne vittime di tratta - a scegliere fra comprare alcuni mezzi di prima necessità o dover essere costrette a pagare quei contraccettivi, perché non erano più né i tabellari gratuiti.
Che cosa ha fatto la Regione con questa delibera? Ha rimesso gratuitamente quei tipi di contraccettivi non solo per le alte vulnerabilità, ma anche per tutte le minorenni e i minorenni, perché anche i maschi hanno la possibilità - lo ricordiamo sempre a tutti - di prevenire e quindi di usare anch'essi i contraccettivi. Ecco, ci piacerebbe capire se questa seconda parte della delibera sia andata avanti.
L'ultima volta in cui ci siamo aggiornati con l'Assessore Saitta erano stati presentati dei bandi per comprare questi contraccettivi a livello regionale e distribuirli nelle ASL. Vorremmo sapere se questa distribuzione è in corso, perché l'ultima volta che abbiamo avuto un aggiornamento, per esempio, tutta la contraccezione maschile (per intenderci, i preservativi) non erano disponibili gratuitamente in nessuno dei consultori.
Poiché la delibera parla di tanti altri punti e della valorizzazione ovviamente, dei consultori e, anche se - lo dico già, mettendo le mani avanti - abbiamo opinioni diverse su questo tema e su tanti altri, credo che sia importante per la salute delle donne e dei più giovani, in particolare, che questa delibera non solo venga attuata, ma che ci sia almeno l'apertura di quel Tavolo, per far sì che chi si occupa da anni di questa materia abbia la possibilità di riorganizzare il servizio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La parola l'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente.
Al fine di dare attuazione alla delibera n. 300 del 12 luglio 2018 inerente a "Indirizzi e criteri per garantire l'effettivo accesso alle procedure per l'interruzione della gravidanza", s'illustrano di seguito le azioni e le modalità cui si è dato conto fino a oggi.
Annualmente, viene effettuato un monitoraggio ministeriale sull'attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l'interruzione volontaria di gravidanza. I dati relativi alle IVG effettuate, al personale dedicato alla pratica, alle certificazioni effettuate nei consultori sono agli atti della Direzione Sanità. Sul sito ministeriale sono disponibili all'indirizzo http://www.salute.gov.it/portale le relazioni sull'attuazione della legge n. 194/1978 sulla tutela sociale, maternità e interruzione volontaria di gravidanza.
Ai sensi della normativa concorsuale per l'assunzione di personale dirigente medico delle SSN, di cui al DPR 483 del 1997, non sono previsti concorsi riservati per l'assunzione di medici non obiettori, né tale possibilità si ravvede nelle disposizioni recate dalla normativa statale generale in materia di concorsi pubblici per l'accesso nel pubblico impiego, di cui al Decreto Legislativo 165 del 2001.
In relazione alla possibilità di assumere, con procedure riservate presso le strutture pubbliche, medici non obiettori di coscienza, si precisa quanto segue.
Peraltro, è possibile che il bando di concorso possa essere finalizzato alla copertura di posti presso un servizio dell'ASR deputato all'attività d'interruzione volontaria di gravidanza e analoga clausola può essere inserita nei bandi di mobilità. Anche in tal caso, comunque, non può essere impedito al personale medico di sollevare obiezioni di coscienza in un momento successivo all'assunzione in servizio, che opererà alle condizioni e nei termini previsti dall'articolo 9 della legge n. 194 del 22 maggio 1978.
Con nota 3303 del 12 febbraio 2019, è stato istituito un gruppo di lavoro con il compito di verificare e analizzare le azioni da adottare per la distribuzione di metodi contraccettivi gratuiti, secondo quanto indicato nella deliberazione sopra citata.
Il gruppo di lavoro ha previsto il coinvolgimento del Responsabile Settore Assistenza farmaceutica, integrativa e protesica; del Dirigente farmacista con incarico presso il Settore Assistenza farmaceutica, integrativa e protesica; di un funzionario regionale Settore Programmazione dei Servizi sanitari e socio-sanitari, responsabile regionale consultori, referente consultoriale ASL Novara. Il gruppo di lavoro si è riunito alcune volte per valutare l'utilizzo di farmaci nelle diverse Aziende.
Da detta analisi si è evidenziata una disomogeneità del costume dei farmaci di cui trattasi e l'esigenza di uniformarne le relative procedure di acquisizione. Si precisa altresì che dette azioni saranno ulteriormente sviluppate nel corso dell'anno 2020.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 137 presentata da Valle, inerente a "Annunciata proposta di revisione da parte della Giunta regionale delle disposizioni normative di cui alla legge regionale 1/2018 in materia di rifiuti"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 137.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
La domanda, in realtà, è assai semplice e riguarda le annunciate intenzioni della Giunta di procedere a una revisione della normativa regionale in materia approvata con la legge n. 1/2018.
La domanda è semplice, ma prende spunto da un fatto contingente, a mio giudizio, grave almeno dal punto di vista delle relazioni che dovrebbero informare la Giunta rispetto al Consiglio e alla tutela delle prerogative di quest'ultimo.
Questa domanda nasce non soltanto dal fatto che, nei confronti col territorio, abbiamo potuto raccogliere questa intenzione, che è più che legittima e ci mancherebbe, ma rispetto al fatto che l'Assessore si sia preso anche la briga di comunicarlo ai Consorzi e ai Comuni interessati con una lettera in cui, sostanzialmente, annuncia che si sta procedendo a questa modifica e che questa andrà in una certa direzione già predeterminata.
Sappiate che non avremo spazio per questa discussione in Aula evidentemente, ma che nel frattempo i consorzi esistenti e le loro aziende di servizio possono tranquillamente procedere a tutti gli affidamenti conseguenti, in particolare per quelle cose che sono adesso in scadenza e che magari avrebbero dovuto affrontare soltanto dopo aver riorganizzato i consorzi o i bacini, così come diceva la normativa che, in questo momento è ancora in vigore e non sappiamo per quanto.
Ora, lo prendiamo per uno scivolone o per quello che è, però nel frattempo vorremmo capire se questo periodo d'indeterminatezza in cui c'è una legge vigente, che dobbiamo far finta di ignorare, durerà parecchio, o se almeno possiamo aspettarci che durerà un tempo ragionevolmente breve.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valle.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
La legge regionale 10 gennaio 2018 prevede che, ai fini dell'organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, il territorio della Regione sia organizzato nei seguenti Ambiti Territoriali Ottimali: a) un ambito regionale coincidente con il territorio della Regione, per le funzioni inerenti alla realizzazione e alla gestione degli impianti a tecnologia complessa; b) nove ambiti di area vasta, coincidenti con il territorio della Città di Torino, di ciascuna delle Province e della Città metropolitana di Torino, con esclusione del territorio dalla Città di Torino, articolate e organizzate per Aree Territoriali Omogenee ai sensi dell'articolo 9, comma 3, per le funzioni inerenti alla prevenzione della produzione dei rifiuti urbani, alla riduzione, alla raccolta differenziata al trasporto e all'avvio a specifico trattamento delle raccolte differenziate.
In proposito, la suddetta legge regionale 1/2018 prevede che i Comuni appartenenti a ciascun ambito di area vasta esercitino, attraverso consorzi riorganizzati ai sensi dell'articolo 31 del decreto legislativo del 18 agosto 2000, n. 267 (testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali) e dell'articolo 33 della legge 1/2018, denominati Consorzi di Area Vasta (CAV), le funzioni di organizzazione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti inerenti alla prevenzione della produzione dei rifiuti urbani, alla riduzione, alla raccolta differenziata, alla raccolta di rifiuti urbani residuali indifferenziati, alle strutture a servizio della raccolta differenziata e al trasporto e all'avvio a riciclo o trattamento delle raccolte differenziate, a esclusione del rifiuto organico.
Con riferimento agli ambiti che comprendono al loro interno più consorzi di bacino, ossia quelli coincidenti con il territorio delle province di Alessandria, di Cuneo, di Novara e della Città metropolitana di Torino alla data di scadenza del periodo transitorio e delle azioni di diffida ad adempiere, come noto, non si era ancora addivenuti alla riorganizzazione regionale disposta dalla legge regionale 1/2018 attraverso la fusione dei consorzi.
Al fine della ripresa di un confronto con i consorzi e a una ricognizione delle tematiche complesse e delle istanze che manifestano la necessità di ulteriori approfondimenti, per arrivare alla definizione di un percorso condiviso di avanzamento del processo di revisione della governance in materia di gestione dei rifiuti, relativamente in particolare alla costituzione dei Consorzi di Area Vasta e della Conferenza d'Ambito regionale, sono stati effettuati specifici incontri territoriali con i consorzi delle sopramenzionate Province.
Ovviamente, ho partecipato a tutti questi incontri.
Le risultanze dei suddetti incontri hanno fatto emergere la necessità di procedere a una parziale revisione delle disposizioni normative di cui alla legge regionale 1/2018, con riferimento, in particolare, alla prevista obbligatorietà della fusione dei consorzi a livello provinciale e alla modalità di costituzione e funzionamento della Conferenza di Ambito regionale.
Pertanto, negli scorsi mesi sono stati svolti dagli uffici alcuni approfondimenti tecnici per portare a una proposta normativa che superi le criticità evidenziate.
Nel mese di gennaio, si procederà a una serie di nuovi incontri sul territorio con i consorzi e si prevede di arrivare intorno alla metà di febbraio all'approvazione in Giunta di una modifica normativa da sottoporre all'esame del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 138 presentata da Magliano, inerente a "Collocamento mirato obbligatorio di persone con disabilità"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
138, presentata dal Consigliere Magliano, alla quale risponderà l'Assessore Gabusi.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
È trascorsa da poco la "Giornata internazionale delle persone con disabilità", giornata istituita ormai da tempo.
In queste giornate c'è stato modo e tempo di assistere ad alcuni interventi svolti dall'Assessore Rosso, che l'Amministrazione ha mandato in modo profuso in giro per i vari convegni. In queste occasioni l'Assessore ha continuato a dire: "C'è un problema rispetto all'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, tant'è vero che anche noi, come Regione, non ne abbiamo assunte un numero adeguato".
Visto che mi occupo di questi temi da tempo, mi sembra un'affermazione un po' grave, proprio perché fa pari e patta con il ritiro della gara d'appalto che prevedeva un'aliquota di persone svantaggiate all'interno di questa grande gara per le pulizie. Regione Piemonte - non la stazione appaltante - decide di ritirare questa gara.
Poiché questi due elementi, a mio giudizio, rappresentano un atteggiamento un po' preoccupante da parte di questa Giunta - ma siamo all'inizio evidentemente, Assessore - ho chiesto con urgenza di parlare di questo tema per capire innanzitutto - la richiesta, in tal senso, è molto semplice - se noi, come Regione Piemonte, stiamo rispettando la legge 68/1999 e quale sia, allo stato attuale, il numero delle persone con disabilità assunte presso la Regione Piemonte.
Anche perché questa legge, come voi sapete, dal quindicesimo dipendente fino al trentatreesimo, obbliga ad assumere almeno una persona con disabilità; due persone se il numero dei dipendenti va da trentasei a cinquanta; il 7% della forza lavoro se i dipendenti sono più di cinquanta.
Con il Jobs Act è poi intervenuta anche la possibilità di somministrazione quindi grazie alla somministrazione si può adempiere al dettato normativo della legge 68/1999.
Volevo capire a che punto eravamo e quali misure mettiamo in atto, anche perché - mi auguro che tutti concordino su questo principio - lavoro vuol dire dignità; lavoro vuol dire indipendenza; lavoro vuol dire possibilità di non dipendere da un sistema di assistenza e di welfare, ma potersi giocare le proprie carte evidentemente partendo dalle competenze residuali che sono quelle che vengono segnalate una volta che uno ha la sua certificazione di disabilità.
Nell'attesa di approfondire di più e meglio il tema, mi sono permesso di proporre questa interrogazione a risposta immediata, perché volevo sapere com'eravamo messi noi, come Regione Piemonte, e che cosa intendiamo fare nel caso fossimo non adempienti, da qui a breve. Soprattutto perché - e concludo, Presidente - nonostante le multe si siano alzate in modo considerevole, ancora nel privato c'è questa inadeguatezza nell'accogliere lavoratori con disabilità, spesso frutto della paura e della non conoscenza di quello che oggi una persona con disabilità è in grado di dare dal punto di vista lavorativo.
Volevo iniziare partendo proprio dal nostro Ente, perché non c'è niente di peggio di uno Stato che va a controllare e a sanzionare, quando poi è il primo che non adempie al dettato normativo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Risponde l'Assessore Gabusi; ne ha facoltà.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Consigliere; grazie, Presidente.
Intanto il collega mi dà l'occasione di chiarire la questione. Io non conosco l'incipit o le considerazioni dell'Assessore Rosso, così come non conosco il contesto in cui sono state rilasciate, quindi non mi permetto n di contraddirle né di confermarle.
Cercherò di essere molto puntuale sui dati per evitare che su un tema così delicato ci possano essere interpretazioni distorte.
Come diceva lei, la legge n. 68/99 prevede che i datori di lavoro pubblici siano tenuti ad avere alle dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie dei disabili, di cui all'articolo 1 della legge, nella misura del 7%.Sostanzialmente è quello che succede anche nel privato. È riconosciuta una quota di riserva pari all'1% dei lavoratori occupati a favore degli orfani e dei coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per cause di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell'aggravarsi dell'invalidità riportata per tali cause, nonché dei coniugi e dei figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerre, di servizio, di lavoro dei profughi italiani rimpatriati.
Tra gli adempimenti previsti dalla legge n. 68/99 vi è anche la presentazione a cadenza annuale del Prospetto Informativo Disabili, recante la situazione del personale in servizio. In base al Prospetto Informativo Disabili dell'anno 2013, compilato a gennaio 2014, ai sensi della legge n.
68 del 12/3/99, risultava che la Regione Piemonte,nel ruolo della Giunta sostanzialmente, presentava una scopertura di 29 unità rispetto agli obblighi assunzionali previsti per tali categorie di personale. Parliamo del gennaio 2014.
In merito all'argomento la precitata legge n. 68/99 ha riformato la disciplina del collocamento delle persone con disabilità, introducendo il principio dell'inserimento mirato e, in particolare, con l'articolo 11 ha previsto la stipulazione da parte degli uffici competenti di convenzioni con i datori di lavoro aventi a oggetto la determinazione di un programma mirato al conseguimento degli obiettivi occupazionali della legge.
Sostanzialmente, un cronoprogramma di assunzioni.
In data 23 settembre 2014 è stata sottoscritta, ai sensi dell'articolo 11 tra la Regione Piemonte e la ex Provincia di Torino, ora Città metropolitana, un'apposita convenzione della durata di otto anni con l'obiettivo per l'Amministrazione regionale di raggiungere la copertura a tempo indeterminato delle 29 unità di personale di cui era carente di categoria B, quelle risultanti dal prospetto di pochi mesi prima, con un percorso d'inserimento mirato. La convenzione sopra citata prevedeva le seguenti modalità di copertura della quota d'obbligo: n. 13 assunzioni attivando la procedura numerica di cui all'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 che recita: "Le assunzioni obbligatorie da parte delle Amministrazioni pubbliche e aziende ed enti pubblici dei soggetti di cui alla legge 12/3/99, n. 68 avvengono per chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento, ai sensi della vigente normativa". Quindi, 13 assunzioni delle 29 avvengono in questo modo. Le altre16 avvengono per assunzioni nominative, sulla base di apposite graduatorie predisposte e gestite dall'ex Provincia, attivando i programmi d'inserimento lavorativo, come previsto dal comma 4 dell'articolo 11 legge 69/99.
Dalla data della stipula delle convenzioni sopra citate la Regione Piemonte ha effettuato le seguenti assunzioni, ai sensi dell'articolo 3: nove unità con chiamata numerica e sei con chiamata nominativa, quindi 15 delle 29 mancanti. Nell'anno 2019 la suddetta convenzione è stata integrata con l'Agenzia Piemonte Lavoro, in considerazione del fatto che il trasferimento, ai sensi della l.r. n. 7/2018, nei ruoli regionali del personale operante presso i Centri per l'impiego ha comportato una riduzione della quota d'obbligo che, in base all'ultimo prospetto informativo disabili presentato a gennaio 2019, risulta pari a nove unità.
Nove più sei fa 15, 29 erano da assumere, ne sarebbero mancate14. Dai nuovi calcoli fatti in base all'assorbimento dei Centri per l'impiego, quindi l'Agenzia Piemonte Lavoro, quel numero di 29 viene ridotto e invece di 14 ne mancano solo più nove, che sono comunque un numero consistente.
In data 25 ottobre 2019 sono state inviate all'Agenzia Piemonte Lavoro le richieste di avviamento per l'inserimento di sei lavoratori tramite chiamata numerica e tre tramite chiamata nominativa, a copertura della quota d'obbligo di cui all'articolo 3 della legge n. 68/99. Questa è la relazione molto puntuale, che racconta il percorso fatto da quando si è determinata quella cifra, come ci si è mossi per assumere queste unità come si è riaggiornato il conteggio e come si proseguirà nei prossimi mesi per il reintegro totale della quota di nove che manca.
Penso che, oltre al dato numerico e alla relazione, sia però importante fare chiarezza sul fatto che la Regione Piemonte e la Giunta regionale condividono assolutamente la chiusura dell'intervento del Consigliere Magliano. Siamo i primi non solo a dover rispettare la legge, ma siamo i primi a dover dare il buon esempio, quindi ci muoveremo non solo nell'assunzione di queste figure, ma anche nel monitoraggio costante e continuo. Evidentemente, una volta raggiunta la quota,credo che sarà molto più semplice, perché difficilmente aumenteremo il personale, ma probabilmente rimarremo costanti.
Dopodiché, è importante dare un segnale, ancor di più in questo momento, in cui qualcuno potrebbe metterlo in discussione per il fatto che le multe non sono così pesanti e certe volte, nel privato soprattutto, si viene disincentivati a farlo. Credo che quest'opera vada fatta da tutti gli enti pubblici e da tutte le partecipate e le controllate da parte della Regione perché il segnale dev'essere certamente esteso e non può essere limitato al nostro Ente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.30 il Vicepresidente Salizzoni dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(Alle ore 15.31 il Vicepresidente Salizzoni, constatata la mancanza del numero legale, comunica che la seduta inizierà alle ore 16.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino, Graglia, Icardi, Perugini, Tronzano e Zambaia.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Chiedo una sospensione per una riunione dei Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

Sospendo i lavori fino alle ore 16.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.09 riprende alle ore 16.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 50 "Comitato misto paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari" Designazione di 7 membri effettivi e 7 membri supplenti Proclamo designati, in seno al Comitato misto paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari: quali membri effettivi, i signori Maffei Maurizio, Mandrile Luciano, Accusani di Retorto e Portanova Paolo, Russo Salvatore, Scarzello Mariella, Scalafiotti Paolo Maria, Delli Paoli Saverio; quali membri supplenti, i signori Ebarnabo Marco, Giordanengo Claudio Fabio Massimo, Galavotti Guido, Viero Veronica Bonanno Ivano, Santiangeli Amalia.
Poiché il signor Delli Paoli Saverio è stato nominato come membro effettivo, è necessario procedere a una nuova votazione per la nomina di un membro supplente.
Proposta di deliberazione n. 49 "Comitato consultivo del Centro 'Gianni Oberto'" -. Nomina di 4 membri con voto limitato a 2.
Proclamo nominati, quali membri in seno al Comitato consultivo del Centro "Gianni Oberto" , i signori Donna Sergio, Giai Giuliana, Prete Bianca Maria.
È necessario procedere a un'ulteriore votazione per la nomina del quarto membro.
Proposta di deliberazione n. 48 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna" - Nomina di 15 membri Proclamo nominati, quali membri della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna i signori Abate Zaro Deborah, Agus Caterina Angela, Alessi Patrizia Maria, Bassignana Luigina Carità Monica, Cerrato Chiara, Di Ielsi Enrica Marianna, Porta Maria Rosa Assunta, Sartorio Carlotta, Mannarino Sabrina, Berzano Paola, Favale Noemi Mossa Tiziana, Onofri Laura, Peano Maria.
Proposta di deliberazione n. 47 "Consiglio regionale di sanità ed assistenza (CORESA)"- Elezione di 26 esperti.
Proclamo eletti, quali esperti del Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza (CORESA) i signori Ruà Riccardo, Simone paolo Giovandomenico Baiardi Fabrizio, Calonico Pietro, Lombardo Federico, Marino Alberto Alfano Antonio Maria, Avoscan Manuel, Titta Giulio, Fortuna Giovanni Rosario, Griffa Daniele, Iodice Emilio, Ongari Tiziana, Martinella Cesare Ragonesi Gaetano, Bonansea M. Cristina, Rivarossa Alberto, Guiso Paolo Tortello Sparviero, Andreone Dario, Beratto Massimo Pietro, Carmagnola Anna Luisa, Martini Silvia, Scarmozzino Antonio, Bertetto Oscar, Masia Maria Simona.
Proposta di deliberazione n. 46 "Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES)"- Consiglio di Amministrazione - Designazione di 5 membri, con voto limitato a 3.
Proclamo eletti, quali membri del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES) i signori Rosboch Michele, Durbano Mauro, Carriero Alessandro, Viano Mario, Zanetta Gian Paolo.
Do atto che, ai sensi del comma 9 dell'articolo 5, "Riduzione spese pubbliche e amministrazione" del DL n. 6 luglio 2016, n. 95, recante "Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, nonché misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese del settore bancario", da ultimo modificato dall'articolo 13, comma 3 della legge 7 agosto 2015, n. 124, il collocamento in quiescenza del signor Viano Mario comporta il conferimento dell'incarico a titolo gratuito.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 45 "Istituto di Ricerca Economiche e Sociali (IRES)" - Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 3 membri effettivi di cui 1 con funzioni di Presidente e 2 supplenti.
Proclamo designati, quali membri del Collegio dei Revisori dell'Istituto di Ricerche Economiche e Sociali (IRES), quale membro effettivo con funzioni di Presidente, il signor Rossi Alessandro; quali membri effettivi i signori Tosi Silvio e Ceravolo Maria Carmela; quali membri supplenti, i signori Franco Luca e Barresi Stefano.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 44 "Ente per il Diritto allo Studio Universitario (EDISU)" - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 3 membri di cui uno con funzioni di Presidente Proclamo nominati, quali membri del Consiglio di Amministrazione dell'Ente per il Diritto allo Studio Universitario, i signori Sciretti Alessandro Ciro, quale Presidente, Ugazio Emanuele e Toma Michelangelo, quali membri del CdA.



PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 43 "Ente per il Diritto allo Studio Universitario (EDISU)" - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 5 membri, di cui 3 effettivi e 2 supplenti.
Proclamo nominati, quali membri effettivi la signora Lombardi Marinella, i signori Dosio Roberto e Gandolfo Salvatore e quali supplenti la signora Chirico Rosa e il signor Bocchino Alberto Maria, quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari.



PRESIDENTE

Sono concluse le proclamazioni degli eletti.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 51 Integrazione della composizione del "Comitato misto paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari" con nomina di un componente supplente Informo che è necessario procedere alla designazione e nomina di 1 membro supplente del Comitato Misto Paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle servitù militari; il signor Delli Paoli Saverio, eletto anche come membro supplente, è già stato programmato come membro effettivo.
Proposta di deliberazione n. 52 "Integrazione della composizione del Comitato consultivo del Centro 'Gianni Oberto'" con la nomina di un membro Informo che è necessario procedere nomina di 1 membro del Comitato Consultivo del Centro Gianni Oberto, in quanto, a seguito della proclamazione, sono già risultati eletti soltanto 3 componenti su 4.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 dello Statuto, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale. Prego i Consiglieri di indicare sulla scheda, oltre al cognome, anche il nome del candidato che s'intende votare, per evitare confusione nei casi di omonimia.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame proposta di deliberazione n. 35, inerente a "Attuazione dell'art. 116, terzo comma, della Costituzione per il riconoscimento di un'autonomia differenziata della Regione Piemonte. Modifiche ed integrazioni alla DGR n.2-7227 del 20 luglio 2018"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 35, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna il Presidente Cirio ha illustrato la deliberazione. In sede di discussione generale sono interventi i Consiglieri Preioni, Lanzo, Ravetti, la Consigliera Frediani e i Consiglieri Sacco e Avetta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Affrontiamo per la seconda volta una delibera del Consiglio regionale per una richiesta di maggiore autonomia su alcuni degli ambiti e delle competenze descritte nella nostra Costituzione. È la seconda volta, perch la prima volta era accaduto nella passata legislatura, nella quale la Giunta Chiamparino aveva affrontato il tema dell'autonomia differenziata in un modo che all'epoca definimmo un po' tardivo, forse un po' scomposto. A nostro avviso, anche un po' affrettato, perché si era partiti un po' tardi e c'era il fondato rischio di perdere quel treno e avevamo lamentato come a differenza di altre Regioni (Lombardia e Veneto), non si fossero consultati i cittadini. Questa è la seconda volta che lo affrontiamo poiché la nuova Amministrazione regionale, la Giunta Cirio, ha pensato di aggiungere o modificare delle competenze, rispetto alle quali chiedere maggiore autonomia.
La nostra posizione sul tema dell'autonomia differenziata non è cambiata rispetto a quella che avevamo poco più di un anno fa, quando avevamo affrontato per la prima volta quest'argomento. Per andare nel solco di quanto già altri, non solo del nostro Gruppo, hanno avuto modo di dire vogliamo affrontare la questione relativa all'autonomia parlando di un mezzo e non di un fine, quindi affrontando quest'argomento in modo serio e responsabile, andando sul merito e non facendone uno strumento di propaganda. Lo dico, perché anche oggi nuovamente, come negli scorsi mesi in cui legittimamente c'era anche una campagna elettorale, abbiamo visto ancora da parte del Presidente Cirio un comizio a proposito dell'autonomia che viene ancora sventolata come una bandiera, facendo percepire temi e istanze che sono diversi da quelli che poi, in realtà, riguardano una maggiore autonomia, così com'è descritta pienamente all'interno del recinto costituzionale, perché si fa un gran parlare di tasse, di denaro e di residuo fiscale. L'autonomia, così com'è consentita dall'articolo 116 della Costituzione, è qualcosa di diverso.
Possiamo dire che oggi, dopo che avevamo avuto modo di sentirlo poco più di un mese fa, in occasione del Consiglio straordinario per i 25 anni dall'alluvione in Piemonte, ancora una volta lo strumento dell'autonomia è usato come propaganda e come immagine per tirar fuori argomenti che noi credevamo fossero un modo di fare politica, un modo di porsi e di essere che non facessero più parte di una logica di centrodestra, di una logica leghista o di una logica di Forza Italia, come peraltro è, secondo l'appartenenza del Presidente Cirio. Lo dico, perché abbiamo nuovamente sentito offendere tutti i cittadini italiani. Ad esempio, il tema dell'alluvione è stato per il Presidente Cirio il modo per dire di nuovo che ad altre latitudini qualcuno avrebbe incrociato le braccia e avrebbe aspettato gli aiuti dallo Stato. Io continuo a ritenere questo molto offensivo.
Sono piemontese non da una generazione e non da due, ma da diverse. Sono orgoglioso di essere piemontese, sono contento quando i miei amici non piemontesi mi prendono in giro perché sono piemontese, ma non per questo voglio offendere tutti gli altri italiani e ritenerli in qualche modo inferiori e meno degni di attenzione. Pertanto, il tema dell'autonomia va visto a livello complessivo come un mezzo per una maggiore efficacia, per una maggiore efficienza e non come un fine, così come a livello nazionale dev'essere mantenuto un equilibrio.
Non vogliamo 20 repubblichette dell'istruzione, non vogliamo 20 sistemi scolastici diversi. Si proceda nel senso dell'autonomia rispetto ad alcuni temi, ma salvaguardando un equilibrio nazionale di risorse e anche di livelli minimi essenziali di prestazioni.
La parte di delibera che ho maggiormente seguito è quella dedicata all'ambiente. Le perplessità che abbiamo sono le stesse che avevamo quando abbiamo discusso la delibera in versione Giunta Chiamparino. Ritenevamo, e riteniamo, che su determinate competenze non sia giusto, corretto e condivisibile chiedere maggiore autonomia.
Esprimiamo soddisfazione per l'approvazione dell'emendamento durante la discussione in Commissione che ha stralciato la parte nella quale la Regione Piemonte chiedeva maggiore autonomia riguardo alla determinazione dei criteri qualitativi e quantitativi per l'assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani.
Proponiamo all'Aula, oltre agli emendamenti che abbiamo ritirato dalla Commissione per favorire una più rapida approvazione per porre dei temi in Aula, un altro emendamento. Chiediamo di stralciare - l'abbiamo già fatto presente e ho giù avuto modo di accennarlo all'Assessore Marnati - anche la parte che chiede maggiore autonomia sull'attribuzione della qualifica di non rifiuto, cosiddetto end of waste.
Perché proponiamo di stralciarla? Perché, nel frattempo, rispetto a quando il testo era stato elaborato per la prima volta (quella parte è quella della delibera Giunta Chiamparino), è cambiato qualcosa. Allora c'era un'inerzia a livello nazionale nell'emanazione di decreti sull'end of waste da parte dei Governi nazionali e c'era una sentenza del Consiglio di Stato che, di fatto, aveva bloccato l'economia circolare nel nostro Paese. Sono cambiate due cose: da una parte è cessata quell'inerzia, sono stati già emanati dei decreti ministeriali che, purtroppo, hanno dei tempi tecnico burocratici piuttosto lunghi ma, dall'altra parte, soprattutto il cosiddetto decreto crisi aziendale, poi convertito con legge n. 128 del 2019, è andato a modificare l'articolo 184 del decreto legislativo n. 152 del 2006 del testo unico ambientale, restituendo alle Regioni la facoltà di decidere, caso per caso, sull'end of waste.
Segnalo questo non tanto per una questione di merito ma proprio perch alla luce della nuova legge, non avrebbe più senso quella parte. Se andassimo sul merito, noi continuiamo a preferire dei decreti ministeriali che vadano a normare la questione a livello nazionale, piuttosto che 20 Regioni che magari decidono in modo diverso. Tuttavia è così, quindi chiediamo di stralciare quella parte.
Riguardo agli altri temi oggetto della delibera saranno più specifici i miei colleghi, ciascuno per la parte che ha seguito maggiormente. Certo per noi il giudizio finale e il voto finale sulla delibera è condizionato da alcune questioni più forti che abbiamo posto. La principale è quella relativa al tema dell'istruzione e del reclutamento scolastico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Ritengo doveroso intervenire a nome del Gruppo dei Fratelli d'Italia perch il nostro partito, guidato da Giorgia Meloni, ha sempre mantenuto una posizione sul tema dell'autonomia in parte diversa da quella del resto del centrodestra.
Ritengo non solo doveroso, ma anche un valore aggiunto illustrarla nel dettaglio. In particolare, noi abbiamo sempre creduto in un federalismo che vada a ispirarsi al principio della sussidiarietà, per cui certe funzioni di carattere strettamente amministrativo vanno giustamente regolate sul territorio, rimanendo aderenti alle necessità e ai bisogni e, soprattutto anche a chi vive il territorio e meglio può amministrare.
Così come abbiamo sempre ritenuto che certe funzioni, invece, sia meglio tenerle omogenee e coese a livello nazionale, in mano a uno Stato centrale che le sappia gestire nell'interesse nazionale, quindi di tutta la comunità, dal Settentrione al Meridione. Questo è il motivo per cui ci siamo approcciati senza pregiudizi ideologici al testo dell'autonomia che è stato presentato dalla Giunta. Nella proposta del Presidente Cirio abbiamo riconosciuto, sin dall'inizio, una proposta politica che andasse davvero ad alleggerire il Piemonte di tanti oneri e burocrazie, ma che andasse a pretendere quelle competenze in materia d'intervento che avrebbero potuto in mano regionale, renderle più efficienti e più attente alle esigenze del territorio e più vicine ai cittadini e al loro vissuto quotidiano.
Ci sono dei distinguo. Abbiamo apprezzato, infatti, un ampliamento delle materie e delle competenze rispetto alla precedente delibera della Giunta Chiamparino e credo che, in tanti ambiti, si vada incontro alle esigenze che vengono presentate anche dalle componenti più vive, attive e produttive del nostro territorio. Basti pensare che le osservazioni raccolte, per esempio, da Confindustria piuttosto che da ANCE e dai costruttori, vanno proprio nella direzione di premiare questa nostra proposta. Evidentemente condividono la nostra istanza di velocizzazione dei processi e di avvicinamento delle decisioni al territorio che ne è destinatario. Questo è un voltare pagina rispetto a certe burocrazie elefantiache che hanno sempre rallentato e reso meno competitivo il nostro e altri territori.
Dall'altra parte, noi riteniamo che certe funzioni debbano rimanere nelle mani, comunque, dello Stato centrale per una questione anche di uniformità del servizio e delle procedure, per evitare che si creino sperequazioni intollerabili tra alcune Regioni. Ci chiamiamo Fratelli d'Italia perch vogliamo mandare avanti l'Italia con la locomotiva del Nord, ma anche con tutte le potenzialità del Sud, tutte insieme, senza lasciare nessuno indietro. Questo è il motivo, lo specifico, per cui, avendo presentato singoli emendamenti più di contorno che vanno a recepire, per esempio sui centri per l'impiego e sull'autonomia rispetto ai piani di sviluppo aeroportuale, questioni che sono state sollevate, in particolare, dalle associazioni datoriali delle imprese, per una maggiore concretezza e pragmatismo su questa delibera; d'altra parte, riteniamo che sulla scuola sia meglio aprire una riflessione.
Per quanto compete l'organizzazione, la struttura e, soprattutto, il dimensionamento, perché siamo una regione che ha un ampio territorio montano che non può essere abbandonato alla desertificazione scolastica concordiamo sul fatto che un allargamento dell'autonomia delle competenze regionali sia assolutamente apprezzabile e vada perseguito, ma in ordine al reclutamento del personale docente riteniamo sbagliato renderlo a macchia di leopardo tra una regione e l'altra. Ci sono certi servizi e certe funzioni pubbliche che è meglio tenere nell'ambito dello Stato nazionale.
Faccio un esempio che, non a caso, non è stato ricompreso nella delibera sull'autonomia: credo che a nessuno verrebbe in mente di immaginare un esercito regionalizzato, altrimenti torneremmo inevitabilmente a situazioni pre-risorgimentali. Ci sono dei comandi territoriali, ci sono addirittura delle sinergie tra comandi regionali e polizia oltre frontiera di altri Stati europei, però sono delle sinergie operative, perché certi servizi è giusto mantenerli sotto un coordinamento nazionale.
È questa la ragione per cui, in piena trasparenza, di fronte alle forze nostre alleate nella coalizione regionale, abbiamo presentato un emendamento che era già stato illustrato in Commissione e che conformemente all'esigenza di tempistica e di cronoprogramma di questa delibera, insieme con gli altri Gruppi consiliari abbiamo ritirato chiarendo però che l'avremmo ripresentato, perché è un'istanza importante per noi, Fratelli d'Italia. Non possiamo immaginare quale sarà il voto dei vari Gruppi politici, in particolare di Forza Italia e Lega, su quest'emendamento. Non ci scandalizzeremo se il voto sarà contrario.
Mi limito a concludere con un invito - sperando che gli arrivi - al nostro Presidente Cirio, perché, per quanto posso dire di conoscerlo, so che ha un sincero trasporto (e lo stimo per questo) verso un'aggregazione di consenso che spesso va al di là degli steccati ideologici e che cerca di unire tutta la comunità territoriale, cercando anche delle intese trasversali, non per qualche ragione oscura, ma per rafforzare le istanze del territorio.
Noi sappiamo che la proposta dell'autonomia sarà un'offerta di trattativa che la Regione Piemonte, al pari di altre, mettendosi allo stesso livello di Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, andrà a mettere sul tavolo di Roma per trattare con lo Stato centrale e con il Governo centrale. Questa è la ragione, perché io credo sia interesse nostro, come maggioranza, e del nostro Presidente Cirio come suo primo esponente, recarsi a Roma con il maggior consenso o il più largo consenso possibile sulla sua proposta.
In merito al centrosinistra, in particolare, ma tutte le forze di minoranza (dico del centrosinistra, perché ovviamente si va a intervenire su una delibera che era stata approvata da loro e che è un loro orgoglio, perch frutto di una loro elaborazione politica), ho apprezzato l'onestà intellettuale e anche la viva partecipazione nel confronto di merito per cercare di trovare massima sinergia nel ragionamento rispetto a quale competenza o materia sia meglio ampliare o no. E non ho visto - devo essere sincero - a differenza di altri temi, posizioni ideologiche o pregiudiziali o preconcetti da parte delle opposizioni. Abbiamo capito tutti che il punto del reclutamento scolastico è forse l'ultimo, l'unico punto sostanziale di criticità.
Concludo con un auspicio: che il nostro emendamento possa essere non la soluzione, perché sarebbe arroganza e vanagloria, ma quantomeno una base per cercare di trovare fino all'ultimo una sintesi e un'intesa che possa portare a casa un voto unanime a questa delibera e possa dare al nostro Presidente Cirio, a tutta la maggioranza e agli Assessori che lo accompagneranno in questo confronto con lo Stato centrale, un consenso che sia rappresentativo davvero di tutto il Piemonte, nelle sue sfaccettature politiche, culturali e ideologiche, senza steccati di divisione tra maggioranza e opposizione. Magari non andrà così, anzi probabilmente non sarà così, ma mantengo ancora un barlume di ottimismo sul fatto che, in ogni caso, non sia una possibilità e una porta chiusa, ma ci sia ancora margine per arrivare a questo risultato.
Credo che sarebbe una vittoria, non tanto o solo per l'opposizione o una sua parte, o per la maggioranza o per qualche Gruppo di maggioranza e nemmeno solo per il Presidente, ma di tutto il Piemonte, che si presenterebbe con una voce unica al Tavolo, per rafforzare il suo ruolo di fronte a Roma, di fronte al Governo, di fronte al Parlamento nazionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marrone.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 51 "Integrazione della composizione del 'Comitato misto paritetico Regione-Autorità militare sulla nuova regolamentazione delle servitù militari' con la nomina di un componente supplente" Proclamo designato, in seno al Comitato misto paritetico Regione-Autorità militare sulla nuova regolamentazione delle servitù militari quale membro supplente, il signor Papa Lorenzo.
Proposta di deliberazione n. 52 "Integrazione della composizione del Comitato consultivo del Centro Gianni Oberto con la nomina di un membro" Proclamo nominato quale membro in seno al Comitato Consultivo del Centro "Gianni Oberto" il signor Scalafiotti Paolo Maria


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato con grande interesse l'intervento del collega Marrone e nella discussione, a partire dal suo intervento sino all'approvazione del documento, il confronto tra opposizioni e maggioranza può cambiare il corso delle cose. Lo diciamo con la stessa responsabilità e trasparenza con cui abbiamo affrontato sin dall'inizio questa discussione: noi vogliamo discutere con la maggioranza, in una riunione dei Capigruppo o con il gruppo di lavoro utilizzato su questo documento, domani, appena ci sarà la possibilità (pensiamo nel primissimo pomeriggio), garantendo davvero il rispetto delle tempistiche complessive.
Pertanto, quello che chiediamo, Presidente, è di lasciarle la possibilità di valutare l'interruzione dei lavori dell'Aula (tanto oggi non ci sposteremmo di molto rispetto al punto in cui siamo arrivati), per riprendere domani, ma prima con un approfondimento di natura politica.
Lo capisce, Presidente? Perché voteremo in un modo piuttosto che in un altro, se la maggioranza si attesta sulle posizioni appena ascoltate.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Va bene, ci mancherebbe.
È una proposta di buonsenso, ma non posso garantire che, domani, ci attesteremmo sulle posizioni appena ascoltate, perché sapete che la Lega sul tema della scuola, ha un'idea un po' più federalista, più autonomista più localista. Punti di vista riversi che non scalfiscono questa maggioranza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riva Vercellotti, sull'ordine dei lavori.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Siamo favorevoli, ma vorremmo capire quando; trovi il modo, Presidente, di incastrarla nella fitta agenda di domani.
Il nostro Gruppo, ovviamente, è favorevole.



PRESIDENTE

Domani mattina la seduta inizierà alle ore 9.30 e sono previste le Comunicazioni dell'Assessore Icardi. I lavori proseguiranno nel pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 18.
Se può andare bene, finito il dibattito sulle Comunicazioni dell'Assessore Icardi, si potrebbe pensare di fare una Conferenza Capigruppo o convocare il gruppo di lavoro.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Poiché faccio parte del gruppo di lavoro e domani sarò in congedo fino alle ore 16, chiedo gentilmente di poter fare quest'incontro, se si vuole che il gruppo di lavoro si riunisca, dalle ore 16, affinché possa essere presente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi risulta anche che domani, davanti a Palazzo Lascaris, alle 15.30, ci sarà un presidio dei lavoratori di Embraco e di altre aziende. Mi chiedevo se fosse previsto un incontro con loro e in quale orario, perché alle 15.30 saranno qui davanti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La Consigliera Frediani le ha rivolto una domanda. Invece io vorrei fare una proposta, se è possibile, sperando anche di rispondere alla Consigliera.
Poiché il presidio è alle 15.30, se possibile è bene avvertire gli Assessori competenti. Oggi l'Assessora Chiorino è in congedo, ma magari domani è presente, con anche il Presidente Cirio. Poiché c'è stata un'accesa discussione con i lavoratori di Mahle e credo che sia intenzione di tutti dire che la Regione Piemonte ha una sola intenzione, cioè quella di preservare quei posti di lavoro, le chiederei, se è possibile, anche solo mezz'ora prima di quel presidio, di convocare un'audizione, come abbiamo fatto tante volte, in Sala Viglione, in presenza però degli Assessori competenti.
Se anche la Consigliera Frediani, che stava facendo la richiesta, è d'accordo, potremmo, come Capigruppo, autorizzare preventivamente quest'ipotesi e, magari, sentire i sindacati anche per organizzarla, nel frattempo.
Le è chiara la proposta?



PRESIDENTE

Sì, mi è chiara.
Per quanto riguarda aziende di domani, non hanno fatto nessuna richiesta però indubbiamente valuteremo attentamente la loro necessità.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, possiamo proporlo e solleciteremo la presenza degli Assessori sicuramente.
Rimane il nodo non tanto di Embraco, perché li attendiamo per accoglierli e cercare di fare una sintesi anche con loro, ma dei lavori d'Aula.
Domani, dalle 9.30 alle 13, tecnicamente avevamo predisposto le comunicazioni dell'Assessore Icardi, che ha già confermato la sua presenza.
Ricordo, inoltre, che domani alle ore 13.30 è convocata la VI Commissione.
Poiché mi pare non ci sia più alcuna possibilità di proseguire sulla discussione generale in merito alla proposta di deliberazione n. 35, chiedo ai Capigruppo di avvicinarsi alla Presidenza, per valutare insieme l'organizzazione dei lavori di domani.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.53)



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