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Dettaglio seduta n.43 del 10/12/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.38 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 124 presentata da Marello, inerente a "Nuove linee di trasporto pubblico al servizio del nuovo ospedale di Verduno (CN)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 124.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha cinque minuti per la risposta. Non sono previste repliche.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anticipatamente anche l'Assessore Caucino per la lettura della risposta.
Nelle scorse settimane è stata fatta la consegna del cantiere del nuovo ospedale di Alba-Bra sito in Verduno da parte della ditta costruttrice all'ASL CN2 (si è nella fase degli ultimi ritocchi).
Come hanno dichiarato nella circostanza il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi, l'ospedale potrebbe ragionevolmente entrare in funzione della prossima primavera.
Per raggiungere questo nosocomio, che, com'è noto, è ubicato in una zona abbastanza distante dalle due principali città di riferimento, è indispensabile la predisposizione di una linea di bus, anzi di almeno due una in direzione Bra e una in direzione Alba, capaci, tra l'altro, anche di intercettare le utenze che fanno riferimento al bacino delle Langhe e del Roero, che graviteranno ovviamente sul nuovo ospedale.
Questo tema era già stato ovviamente affrontato nei mesi scorsi con la precedente Giunta, ed è ovvio che si tratti di un aspetto da cui non si pu prescindere per avere un collegamento pubblico con la struttura. Era già iniziato un ragionamento circa i percorsi, le cadenze dei bus, le modalità e quant'altro.
L'interrogazione che rivolgo alla Giunta mira a conoscere lo stato dell'arte, per sapere a che punto si è con la predisposizione di queste linee, quali caratteristiche hanno e, soprattutto, se sono già state finanziate (perché, evidentemente, se l'ospedale entrerà in funzione la primavera prossima, dovranno essere pronte ed efficienti prima dell'entrata in funzione del nosocomio).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Risponde all'interrogazione l'Assessore Caucino; prego.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Innanzitutto va premesso che, rispetto a quella di altre strutture ospedaliere, la mobilità dell'ospedale di Verduno è un elemento integrato nella progettazione e non aggiunto una volta completata la costruzione.
Quest'integrazione progettuale ha consentito di avere oggi un sistema di viabilità e trasporto pubblico strutturato per adattarsi alle esigenze dell'ospedale e che potrà essere ulteriormente implementato man mano che l'ospedale andrà a regime.
Va sottolineato lo sforzo riorganizzativo dei servizi di trasporto pubblico di Alba e Bra, che, integrandosi con il Sistema Ferroviario Metropolitano garantiranno un valido servizio per il nuovo ospedale.
Fin dal febbraio 2018 si sono svolti incontri tra la Regione Piemonte (Assessorato ai trasporti e Direzione trasporti), l'Agenzia della Mobilità Piemontese, in quanto Ente deputato alla programmazione del servizio di TPL e titolare dei contratti di servizio in essere, i responsabili della viabilità della Provincia di Cuneo e i referenti dell'ASL CN2, incaricati della realizzazione della nuova struttura, sul tema dell'accessibilità al nuovo ospedale: viabilità e trasporto pubblico locale sono i temi di discussione degli incontri.
Per quanto riguarda il nuovo servizio di TPL da attivare con l'apertura dell'ospedale, nel mese di febbraio 2018 l'Agenzia ha iniziato a identificare la fermata principale per il nuovo sistema di TPL ubicato a monte dell'ospedale nei pressi dell'ingresso principale, con uno stallo di dimensioni adeguate per ospitare due bus.
Dagli incontri tra Agenzia, Regione Piemonte e Direzione dell'ASL CN2 per identificare la tipologia di servizio adatta a servire il nuovo ospedale, è emerso che mentre risulta possibile effettuare previsioni di massima sull'afflusso di personale che lavora nella struttura, non è semplice identificare l'utenza potenziale diretta al nuovo ospedale e le fasce orarie prioritarie fino a quando non sarà definita, in dettaglio l'organizzazione del servizio al pubblico.
Si segnala, inoltre, che le richieste del territorio - in parte esplicitate nel Patto per la mobilità e il trasporto pubblico in provincia di Cuneo sottoscritto dalle Amministrazioni locali nel giugno 2018 - prevedono un collegamento cadenzato dalle città di Alba e di Bra per tutta la giornata con servizio base ogni 60 minuti e rinforzi ogni 30 nelle ore di maggiore afflusso, oltre a corse ad hoc per i turni dipendenti.
Sono pertanto state definite diverse ipotesi progettuali che si basano sull'integrazione fra servizio bus di nuova istituzione e la rete dei servizi esistenti per aumentare l'area da cui sarà possibile raggiungere il nuovo ospedale.
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, i budget variano naturalmente dalla tipologia di servizio: possono andare dai 200.000 ai 600.000 euro, a seconda dell'ipotesi di servizio che si andrà a scegliere.
La Regione Piemonte è pronta a garantire un servizio di base per quando l'ospedale aprirà. Le successive implementazioni, che emergeranno più chiaramente quando la struttura sarà attiva, saranno condivise con il bacino di riferimento, che, in questo caso, coincide con la Provincia di Cuneo. Il bacino di riferimento potrà individuare all'interno del suo budget le risorse per integrare il servizio di base con le esigenze che si manifesteranno una volta che il servizio ospedaliero sarà entrato a regime.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.


Argomento: Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati - Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 126 presentata da Ravetti, inerente a "Danni cagionati dalla frana sulla strada provinciale 419 'della Serra'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 126.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

La do per illustrata, Presidente.



PRESIDENTE

Risponde all'interrogazione l'Assessore Caucino; prego.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

L'interrogazione del Consigliere Ravetti giunge in un momento importante per la strada provinciale 419 della Serra. Proprio questa mattina, infatti i tecnici della Provincia hanno completato il sopralluogo per decidere quali interventi siano necessari per la messa in sicurezza della strada.
A seguito delle prove effettuate, è stato deciso di chiudere temporaneamente la strada, al fine di valutare con i geologi la possibilità di riaprirla a senso unico alternato regolato con un semaforo.
Contemporaneamente, i tecnici stanno procedendo con la stima dell'ammontare dell'importo per gli interventi di messa in sicurezza e ripristino.
Per rispondere alla domanda del Consigliere Ravetti, confermiamo che la strada della Serra sarà inserita negli elenchi di richiesta danni concernenti gli eventi alluvionali di novembre.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 127 presentata da Grimaldi, inerente a "Nuova Struttura Sanitaria di Venaria; situazione della rete di TPL" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Grimaldi, all'interrogazione n.
127, inerente a "Nuova Struttura Sanitaria di Venaria; situazione della rete di TPL", verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 128 presentata da Magliano, inerente a "Occupazioni abusive delle case ATC"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 128.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Quest'interrogazione è di competenza dell'Assessore.
Ho presentato questa interrogazione anche a seguito di una serie di fatti che stanno accadendo dopo il superamento dei campi di via Germagnano di Torino e non solo, ma anche a seguito di tutto un lavoro svolto in Consiglio comunale a Torino.
Penso che sia interesse anche di quest'Amministrazione capire, a oggi quante di queste case sono abitate in modo illegittimo da soggetti che non ne hanno titolo, sebbene siano, invece, tutte legate all'edilizia popolare per cui hanno delle liste d'attesa molto lunghe persone che sono in emergenza abitativa in una prima fase oppure, direttamente, che chiedono una casa popolare o stanno aspettando di potervi accedere.
L'Assessore e questa nuova Giunta hanno manifestato un'attenzione alla casa, anche nel loro racconto in campagna elettorale di quello che avrebbero voluto sviluppare sul tema dell'edilizia popolare. Penso all'impegno anche sull'autorecupero, a suo tempo, in Consiglio comunale del Consigliere Marrone e non solo, perché spesso si è parlato del fondo salva sfratti anche in questa sede, perché una volta che si perde la casa diventa molto difficile risalire la china rispetto a un'ipotesi lavorativa o un'ipotesi di sviluppo.
Detto questo, la mia domanda è la seguente.
Rilevato che negli ultimi anni vi è stato un considerevole aumento di casi di appartamenti di edilizia popolare occupati abusivamente, come risultante anche da recenti notizie di cronaca apparse ultimamente su diversi quotidiani, e considerato che, da questo punto di vista, la nostra Regione era una delle più virtuose, con pochissime case occupate e, fino a un certo punto, poche case non utilizzate, poiché purtroppo negli anni si è affermata la prassi che vedeva una scarsa manutenzione straordinaria degli alloggi che, quindi, non potevano essere più consegnati, chiedo all'Amministrazione e alla Giunta di conoscere nel dettaglio quale sia allo stato attuale, il numero degli alloggi occupati abusivamente sul territorio regionale piemontese.
Penso che, partendo da quest'interrogazione, un grande ragionamento su quante sono in questo momento da ristrutturare (manutenzione ordinaria o straordinaria), a mio giudizio c'è spazio per dare possibilità ai cittadini italiani e non solo di potervi accedere. Vorrei capire se, in questa prima fase di governo, Regione Piemonte stia monitorando, parlando con i Comuni quanti alloggi sono occupati, e se sta chiedendo, poiché è di sua competenza, ai Comuni d'intervenire attraverso i vigili e le forze dell'ordine, perché ormai le graduatorie sono lunghissime e, di fatto potrebbero trovare soddisfazione con un rinnovato impegno tra Regione e Comuni di riferimento per il superamento di queste occupazioni abusive oggettivamente intollerabili.



PRESIDENTE

Grazie, collega Magliano.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Con riferimento a quanto richiesto, si comunica che il Settore regionale competente in tema di welfare abitativo ha avanzato una richiesta di aggiornamento ai Commissari delle Agenzie Territoriali per la Casa piemontesi del numero esatto di alloggi attualmente oggetto di occupazione abusiva. Non appena saranno pervenuti gli elementi di risposta, sarà mia cura comunicarli con sollecitudine all'Aula.
A riguardo, evidenzio che il totale degli alloggi gestiti dalle ATC, al 31 dicembre 2018, è di 50.794 unità, così articolate: Piemonte Nord, 10.355 alloggi (20% sul totale); Piemonte Centrale, 29.001 alloggi (57% sul totale); Piemonte Sud, 11.438 alloggi (23% sul totale).
Con riferimento al fenomeno delle occupazioni abusive, si riscontra per l'ambito di riferimento dell'ATC Piemonte Centrale, nella città di Torino al 31 dicembre 2018, un trend in diminuzione. Nel 2016 meno 79 occupazioni nel 2017, meno 61 occupazioni; nel 2018, meno 56 occupazioni.
In generale, com'è emerso nel corso d'incontri tematici svoltisi presso alcune Prefetture della Regione, all'inizio del corrente anno, in conseguenza dell'emanazione della direttiva del Ministro dell'Interno del 19 dicembre 2018, il fenomeno delle occupazioni abusive negli alloggi di edilizia sociali ha dimensioni contenute rispetto all'entità del patrimonio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a risposta immediata n. 129 presentata da Valle, inerente a "Esiste una progettualità per il fondo di riserva 2019 dell'Ente di Gestione dei Sacri Monti?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 129.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Dall'esame del bilancio consolidato dell'Ente di gestione dei Sacri Monti di Belmonte, rispetto agli altri Enti di gestione degli Enti Parco (so che non ricadono sotto la competenza dell'Assessore Poggio, perché sono di competenza dell'Assessore all'ambiente, però sicuramente avranno modo di confrontarsi), emerge un possiamo chiamare anomalo o, comunque, sostanzioso avanzo di gestione, che ammonta a mezzo milione di euro e che, come sicuramente sapete, potrebbe essere utilmente destinato - a mio giudizio ma magari ci sono altre progettualità, ed è per questo che ho presentato l'interrogazione - ad affrontare tutte quelle emergenzialità che il sito propone a seguito degli eventi del marzo di quest'anno.
Mi fa piacere puntare l'attenzione su questo, anche perché abbiamo avuto modo, proprio qui in aula e recentemente, di discutere su come, dal punto di vista dell'impostazione generale, la Regione dovrebbe tendere ad azzerare il suo avanzo di gestione nelle sue partecipate. Penso che la discussione intorno a EDISU ce la ricordiamo tutti, senza bisogno di riprenderla.
Sono abbastanza sicuro che non è intenzione di questa Giunta ridurre gli stanziamenti per l'ente di gestione di Belmonte, anche perché altrimenti ce ne saremmo accorti in assestamento, ma perché immagino che probabilmente ci sarà una progettualità specifica per quest'avanzo così importante, e m'interessava conoscere se abbiamo già delle direttive.



PRESIDENTE

Grazie collega Valle.
La parola all'Assessore Poggio per la riposta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio per l'interrogazione il Consigliere Valle.
Premesso che l'Ente di gestione dei Sacri Monti, istituito con legge regionale n. 19 del 2015, è dotato di autonomia decisionale che consente ampia autonomia tecnica, finanziaria e amministrativa nell'ambito degli indirizzi della Regione Piemonte, sentito il Direttore dell'Ente in riferimento all'oggetto dell'interrogazione, evidenzio quanto segue.
L'Ente di gestione dei Sacri Monti ha ricevuto finanziamenti regionali per spese di personale e spese correnti e non è stato beneficiario di significativi importi destinati agli investimenti dal 2012. Ciononostante ha portato avanti una serie d'iniziative di restauro e conservazione del patrimonio architettonico, artistico e paesaggistico dei Sacri Monti, che fanno parte dei beni UNESCO, grazie a economie dei previgenti enti di gestione dei Sacri Monti stessi.
Tali fondi sono stati oculatamente utilizzati per cofinanziare lavori di restauro, candidati a bandi di fondazioni bancarie, in diversi casi ottenuti, e sono vincolati a interventi sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico. Le priorità sono state individuate dall'Ente e approvate dal Consiglio direttivo, con uno studio diagnostico puntuale che individua le più urgenti necessità di salvaguardia delle 164 cappelle, con dipinti è statue.
Nel bilancio 2019, tali fondi - è la richiesta che il Consigliere pone in essere - sono stati allocati sugli specifici capitoli per la parte di cui si prevedeva la spesa nel corso dell'anno, Mentre la parte rimanente che come lei giustamente ha sottolineato, è di 468.303,07 euro, è imputata sul fondo di riserva per le spese impreviste.
Nel nuovo bilancio di previsione che l'Ente sta predisponendo l'importo viene interamente destinato a restauri architettonici artistici, ben individuati e urgenti, diviso sui relativi capitoli delle uscite: capitolo 43050, che riguarda il restauro architettonico e capitolo 43550 restauro artistico.
Grazie.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti

Interrogazione a risposta immediata n. 125 presentata da Martinetti inerente a "Intenzione della Giunta sull'organizzazione del servizio idrico integrato in Provincia di Cuneo"


PRESIDENTE

Chiedo se gentilmente il Consigliere Martinetti può avvicinarsi al banco della Presidenza. Consigliere Martinetti, non essendoci l'Assessore di riferimento, forniremmo risposta scritta alla sua interrogazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Non è possibile! Io mi sono presentato in orario, non ho presentato all'ultimo minuto il question time. Mi sembra inaccettabile! Poteva leggere la risposta un altro Assessore.
Tra l'altro, mi è giunta notizia, proprio relativamente all'interrogazione che nella mia zona se ne stia occupando un altro Assessore che non avrebbe la competenza. Adesso, venire qua e scoprire che l'Assessore competente non è neanche presente, è veramente di cattivo gusto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere. Ne prendiamo atto.
Consigliere Martinetti, daremo la parola all'Assessore Poggio per la risposta.
Esaminiamo quindi l'interrogazione a risposta immediata n. 125.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e ringrazio l'Assessore Poggio per essersi prestata a dare risposta.
L'articolo 147 del testo unico ambiente, decreto legislativo 152/2006 disciplina che nell'organizzazione del servizio idrico integrato le Regioni individuino gli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) per la gestione rispettando la previsione che l'ambito territoriale impone e che non sia inferiore come estensione del territorio della Provincia e della Città metropolitana.
Lo stesso articolo prevede l'unicità della gestione dell'ATO, riservando all'ente di Governo (EGATO) l'adozione della forma gestionale più consona tra le tre ammesse dall'ordinamento europeo.
La legge regionale n. 13 del 1997, come modificata dalla legge regionale n.
7 del 2012, ha correttamente recepito tali obblighi istituendo un ATO per ogni provincia piemontese e riconoscendo agli EGATO la scelta della forma gestionale.
A marzo 2018, l'assemblea degli Enti locali di ATO4 del Cuneese ha votato a stragrande maggioranza l'indicazione per una gestione totalmente pubblica partecipata dai soli Comuni della provincia. La Conferenza delle rappresentanti di ATO4 ha deliberato per tale forma gestionale nella seduta del 7 maggio 2018 e a marzo 2019 la Conferenza dei rappresentati dell'Ambito Idrico Ottimale n. 4 del Cuneese ha adottato una delibera con la quale viene affidato al gestore totalmente pubblico (la CoGeSI, una società consortile totalmente pubblica) il servizio idrico integrato per i prossimi trent'anni, per tutta la provincia di Cuneo.
Queste sono le premesse. Di recente sono stato contattato da diversi amministratori, cittadini e anche persone che partecipano a comitati spontanei a difesa dell'acqua pubblica, che mi segnalano che ci siano dei movimenti per cui sembra che si vogliano fare due sub- ambiti nella provincia di Cuneo. Questa discussione emerge anche dalla risposta che ha dato il Sindaco di Savigliano interrogato da un nostro Consigliere, in cui riferisce - e c'è una registrazione che chiunque può ascoltare - che si stanno facendo delle riunioni e che in tale riunioni si sta ventilando l'ipotesi di dividere in due sub-ambiti, di cui uno a gestione pubblica e l'altro, attraverso un bando, dovrebbe individuare una gestione mista pubblico-privata. Sempre dalle parole che emergono dal Sindaco di Savigliano, sembra che l'Assessore Icardi si stia occupando di questo passaggio.
Ci tenevo a ribadire che dividere in due l'ATO4 della provincia di Cuneo consegnandola metà ai privati è una cosa inaccettabile e la pensa come me la stragrande maggioranza dei Sindaci che hanno votato a suo tempo e il 95 dei cittadini che si sono espressi con un referendum.
Faccio una nota tecnica rispetto alla suddivisione in due ambiti. In merito alla suddivisione in più ambiti di un territorio provinciale, la Corte Costituzionale si è già espressa con una sentenza del 2017, dichiarando l'illegittimità costituzionale di una norma della Regione Liguria che prevedeva, appunto, l'istituzione di un ambito sub-provinciale, la disciplina della gestione delle risorse idriche nella parte in cui demanda a un'unica autorità l'affidamento e il controllo del servizio idrico integrato, al fine di superare la frammentazione verticale del territorio e del servizio stesso.
Mi chiedo come sia possibile - lo dico senza retorica e senza polemica che l'Assessore Icardi, che ha uno dei più importanti Assessorati dopo quello al bilancio, che occupa oltre i due terzi delle risorse regionali si occupi anche di un argomento come questo, che è veramente complicato ancor più quando c'è già stato, per trent'anni, un affidamento.
Vorremmo sapere se l'intenzione della Giunta è di suddividere il territorio della provincia di Cuneo in due sub-ambiti per l'organizzazione del servizio idrico integrato: una gestione pubblica e una gestione pubblico privata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Nel frattempo, è arrivato l'Assessore Marnati.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Allo stato attuale, ai Settori competenti (quindi alla Direzione Ambiente Servizi Ambientali e Giuridico Legislativo) non è mai pervenuta alcuna richiesta formale di parere in merito a un'ipotesi di suddividere il territorio della provincia di Cuneo (coincide con l'ATO4 - Cuneese) in due sub-ambiti per l'organizzazione del Servizio Idrico Integrato (SIL).
Tuttavia, verso la fine del mese di settembre 2019, com'è scritto giustamente nell'interrogazione, era stata svolta una riunione informale con l'Assessore alla sanità Luigi Icardi (io non ero presente) e alcuni Sindaci della Provincia di Cuneo, cui aveva fatto seguito, sempre per via informale, un appunto relativo a "Ipotesi per Tutela delle Autonomie Comunali nell'Organizzazione del Servizio Idrico Integrato nell'ATO4 Cuneese", con contestuale richiesta di valutazione, da parte dei Settori competenti, relativamente alla coerenza della prospettata ipotesi con le norme nazionali e regionali in materia di organizzazione e gestione del Servizio Idrico Integrato.
A fronte del suddetto appunto, i Settori competenti hanno svolto un'attenta analisi sia degli atti formalmente assunti dalla "Conferenza degli Enti locali dell'ATO4-Cuneese, per l'affidamento del Servizio Idrico Integrato al Gestore Unico d'Ambito" (gestione avviata, peraltro, in data 1° luglio 2019, in favore della Società consortile CoGeSi s.c.a.r.l., in qualità di "Gestore Unico" a completo capitale pubblico), sia dell'ipotesi per la Tutela delle Autonomie Comunali nell'Organizzazione del Sistema Idrico Integrato dell'ATO4-Cuneese, al fine di valutarne la rispettiva coerenza con la normativa vigente in materia di affidamento, organizzazione e gestione del Servizio Idrico Integrato, con particolare riferimento alla coerenza della suddetta ipotesi con le leggi regionali numero n. 13/1997 e n. 7/2012.
Questo è quanto oggi ho come risposta.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.12 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Chiorino, Cirio, Graglia, Icardi, Riva Vercellotti, Stecco e Zambaia.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 42, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie" (atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 142, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 3) all'o.d.g.
. Ordine del giorno n. 125 presentato da Sacco, Frediani e Bertola inerente a "Incremento fondi accordo di programma per rilanciare il settore termale dell'Acquese" . Ordine del giorno n. 126 presentato da Frediani, Sacco, Disabato e Bertola, inerente a "Incentivi dispositivi antiabbandono" . Ordine del giorno n. 127 presentato da Martinetti, Frediani, Sacco Disabato e Bertola, inerente a "Piano di recupero del debito dell'Agenzia della Mobilità Piemontese" . Ordine del giorno n. 128 presentato da Valle, Giaccone, Magliano Marello, Canalis, Rossi, Gallo e Sarno, inerente a "Una nuova politica regionale per la non autosufficienza" . Ordine del giorno n. 129 presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Contributi per sostenere e favorire l'apertura dei centri di recupero animali selvatici" . Ordine del giorno n. 130 presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Adeguamento risorse agli Enti di gestione delle aree naturali protette regionali" . Ordine del giorno n. 131 presentato da Marrone, inerente a "Sostenere il ripristino della seggiovia di Ala di Stura" . Ordine del giorno n. 132 presentato da Grimaldi, Canalis, Magliano Giaccone e Valle, inerente a "Attuazione e finanziamento della legge regionale cd. Salva Mutui" . Ordine del giorno n. 133 presentato da Frediani, Disabato, Bertola e Sacco, inerente a "Attività scolastiche integrative" . Ordine del giorno n. 135 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco inerente a "Fondo di garanzia per le associazioni sportive colpite da eventi calamitosi".
Nella seduta antimeridiana odierna sono stati discussi e votati gli ordini del giorno n. 47, n. 121, n. 122, n. 123 e n. 124.
. Ordine del giorno n. 125 presentato da Sacco, Frediani e Bertola inerente a "Incremento fondi accordo di programma per rilanciare il settore termale dell'Acquese" Do la parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 125.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Illustro quest'atto d'indirizzo a prima firma del Consigliere Sacco, oggi non presente per impegni istituzionali.
Le premesse richiamano l'importanza del turismo termale per la nostra Regione. Il turismo termale, infatti, rappresenta un settore strategico per l'economia piemontese.
Per garantire un corretto rilancio di questo settore e una corretta ricaduta economica, è necessario che tutti gli impianti termali presenti ad Acqui Terme, eccellenza nella nostra regione relativamente a questo tipo di strutture, siano al centro di un piano di promozione e di rilancio regionale.
Si richiamano poi dei documenti che fanno riferimento al termalismo nel Comune di Acqui Terme, in particolare la DGR 35-8816 del 18 aprile 2019 (parliamo ovviamente della Giunta precedente), attraverso la quale si approvava lo schema di accordo di programma tra la Regione Piemonte e il Comune di Acqui, al fine di mettere in atto degli interventi di valorizzazione del termalismo nel Comune di Acqui Terme. L'accordo ha una durata triennale (è tuttora in vigore), con scadenza non oltre il 31 dicembre 2021. Complessivamente, prevede un importo pari a 500.000 euro, di cui 200.000 nel 2019, 100.000 nel 2020 e 200.000 nel 2021.
L'articolo 16, comma 2, stabilisce che l'accordo può essere modificato o integrato per concorde volontà delle parti contraenti, con le stesse modalità necessarie per la stipula.
L'atto d'indirizzo del collega Sacco, che proviene da quella provincia, ha a cuore questo settore economico importantissimo, oltre a seguire da vicino le vicende del Comune di Acqui Terme, per ovvie ragioni, chiede di prevedere un aumento delle risorse da destinare a un incremento del valore complessivo previsto nell'accordo di programma per il rilancio del settore termale acquese tra Regione Piemonte e Comune di Acqui Terme.
Nell'atto d'indirizzo, si specificano delle cifre. In particolare, 500.000 euro per il 2020 e 500.000 euro per il 2021. Quello che è importante, che possiamo decidere oggi in aula, è che si dimostri l'interesse della Giunta e l'impegno a tenere innanzitutto fede all'accordo di programma e anche a destinare adeguate risorse a questa grandissima ricchezza del nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Sacco e la Consigliera Frediani, che ha illustrato l'ordine del giorno.
Per noi, nulla osta (ne ho parlato con gli altri Assessori competenti): le terme di Acqui sono un ragionamento che stiamo portando avanti e stiamo cercando di fare, perché purtroppo il territorio ha sofferto moltissimo le decisioni passate. Come ho chiesto per altre situazioni, anche qua chiederei di non impegnare con vincoli specifici la Giunta, per cui chiedo di togliere le cifre e anche di rimodulare l'aspetto dell'aumento delle risorse, perché questo, oggi, non posso garantirlo.
Poiché il principio è sano e saggio, lo potremmo accogliere.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non è presente il primo firmatario, quindi chiedo se, dal punto di vista formale, la modifica può avvenire anche attraverso la firma di due firmatari, nel dettaglio o io o il Consigliere Bertola, che mi pare sia l'altro firmatario.



PRESIDENTE

Come viene modificato? La firma non è un problema.
Sospendo brevemente la seduta, in modo da accordarci sulla modifica.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.22, riprende alle ore 15.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Comunico la mia posizione favorevole all'ordine del giorno del collega Sacco, sollecitando l'attenzione della Giunta regionale in merito all'importanza che riverbera il turismo termale in Piemonte, che però non è mai stato oggetto di una programmazione e promozione precisa, turistica e particolare.
In merito all'operazione in corso (la piccola modifica apportata), va bene spero che anche gli altri centri termali del Piemonte possano, un domani entrare in accordi di programma che siano funzionali alla crescita di un prodotto unico, perché in Piemonte abbiamo delle acque termali straordinarie.
Mi riferisco, ad esempio, a quelle di Vinadio o di Lurisia, in provincia di Cuneo, che hanno una storia molto importante, ma che, abbandonate dall'imprenditore privato e completamente dimenticate dal settore pubblico oggi versano in una situazione che non genera i flussi che potrebbe portare al territorio. Sarebbero flussi molto importanti: un turismo a 360 gradi. A prescindere dal discorso acquese, la maggior parte delle realtà termali si trova nelle aree di montagna, dove occorre fare interventi importanti per evitare lo spopolamento, come si è già detto parlando soprattutto delle problematiche idrogeologiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri interventi in discussione generale.
Ha chiesto la parola l'Assessore Protopapa; ne ha facoltà.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Seguivo l'argomentazione del Consigliere Bongioanni e ritengo che si tratti di una scelta importante, perché il comparto termale-turistico è un comparto che bisogna riqualificare.
Da tanto tempo non sento un impegno da parte della Regione su quest'aspetto, anzi sento solo parlare di dismissioni in tutti i campi secondo noi anche mal gestite. Ci sono realtà e strutture che, se riqualificate, sarebbero veramente un fiore all'occhiello, cosa che una volta erano, ma che oggi paradossalmente sono superate da quelle stazioni termali finte, che invece creano delle S.p.A. con un'accoglienza che non ha niente a che vedere con le qualità termali che il nostro Piemonte offre.
Ritengo opportuno che ci sia una rivalutazione e un impegno nuovo da parte della Regione Piemonte, per recuperare il recuperabile, perché si è fatto tanto male su questo comparto. Spero che ci sia una ripresa, con un occhio diverso e più vigile. Con questi accordi di programma impegniamo chi li sottoscrive a fare delle progettazioni importanti e meritevoli, mentre ho avuto modo di vedere personalmente che certi accordi di programma sotto stati fatti tanto per fare o per riconoscere un contentino che, alla fine non è servito a nulla. Da parte nostra, ritengo sia un impegno assoluto però con il massimo controllo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 125, il cui testo come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
. Ordine del giorno n. 126 presentato da Frediani, Sacco, Disabato e Bertola, inerente a "Incentivi dispositivi antiabbandono" Do la parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 126.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo già affrontato il tema in Commissione, perché questa proposta era già oggetto di un emendamento che non è stato accolto, anche se ha incontrato l'interesse da parte della Giunta. Proviamo a riproporlo, anche solo per fissare un punto, quindi un impegno almeno a valutarne la possibilità.
Sappiamo che il tema dei bambini dimenticati in auto è un tema che scuote tutti noi e che, purtroppo, periodicamente torna alle cronache, anche se a livello di numeri non parliamo di grossi numeri. Parliamo, nell'arco di dieci anni, di otto bambini che, purtroppo, sono andati incontro a questa morte terribile. Però è un qualcosa che si può evitare, tant'è che si è pensato di legiferare in merito e il 26 settembre 2018 è stato approvato il DDL n. 766 che prevede l'obbligo di dispositivi di sicurezza.
Sembra impossibile che ci si possa dimenticare dei propri figli in auto eppure pare che entri in gioco qualche meccanismo psicologico che porta a questo blackout che, purtroppo, alla fine ha questi esiti altamente drammatici. Quindi, adesso è legge, per cui tutte le auto che trasportano bambini di età inferiore ai quattro anni sono obbligate a prevedere l'installazione di un dispositivo antiabbandono.
Si tratta di dispositivi che hanno prezzi variabili, ma comunque prezzi che per alcune famiglie potrebbero comportare un problema. È già previsto, ma non ancora pienamente formalizzato nella sua applicazione, un bonus da parte del Governo, che andrà incontro alle famiglie più bisognose. Noi chiediamo che la Regione possa, in qualche modo, fare la sua parte, andando magari a coprire un maggior numero di famiglie, oppure aumentare la compartecipazione economica, per consentire a tutti di potersi dotare di questi dispositivi, che alcuni potrebbero reputare inutili, però purtroppo sono quelle cose di cui ci si rende conto spesso troppo tardi. C'è il rischio che ognuno di noi si possa trovare in quella drammatica situazione.
Con quest'atto d'indirizzo chiediamo semplicemente di verificare la possibilità di prevedere incentivi economici. Durante la discussione in Commissione, l'Assessore ha detto che, alla fine, costerebbe più l'istruttoria della misura stessa. Però è anche possibile che, a fronte di un'istruttoria che non ritengo così complessa e articolata, si possa alla fine arrivare a garantire un sostegno adeguato a queste famiglie e che si possa quindi sostenere una legge che riteniamo importantissima.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Frediani.
È aperta la discussione generale.
Non essendoci interventi in discussione generale, la parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
È possibile che l'istruttoria valga di più che il contributo stesso, per non vogliamo comunque rinunciare a un principio sacrosanto e, purtroppo, di assoluta attualità, per evitare altre disgrazie come quelle che sono successe.
Pertanto, ne abbiamo parlato con i Consiglieri e anche con la Giunta. Lo approviamo, naturalmente sempre fermo restando quello che ha detto lei all'inizio, cioè che si verifichi la possibilità, per cui verificheremo che sia possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Molto brevemente, solo per lasciare a verbale il nostro sostegno a quest'atto d'indirizzo.
La legge ha istituito l'obbligo per i sistemi di sicurezza e di allarme rispetto ai seggiolini, per scongiurare il rischio degli abbandoni involontari di minori all'interno delle automobili, che può sembrare incredibile, ma le statistiche ci dicono mietere grossomodo una media di 200 vittime ogni anno. Nel suo essere silenziosa e nel suo essere uno stillicidio, nel tempo è comunque una strage d'innocenti che ogni anno si ripete.
Devo dire, essendo anche una legge che è stata approvata in Parlamento su proposta e stimolo del nostro leader, Giorgia Meloni, e con l'impegno prioritario di Fratelli d'Italia, che sosteniamo quest'atto d'indirizzo perché va a garantire la sostenibilità e l'attuazione di queste norme. È giusto mettere gli obblighi, ma bisogna anche venire incontro ai cittadini nel far fronte alle spese. Quindi, riteniamo che sia davvero una sollecitazione più che giusta e annunciamo il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 126, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
. Ordine del giorno n. 127 presentato da Martinetti, Frediani, Sacco Disabato e Bertola, inerente a "Piano di recupero del debito dell'Agenzia della Mobilità Piemontese" La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 127



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte trasferisce dal proprio bilancio all'Agenzia della Mobilità Piemontese tutte le somme spettanti agli operatori economici che eserciscono il servizio di trasporto pubblico locale su gomma e su ferro ai sensi dell'articolo 26 della legge regionale 1/2000.
Dal bilancio di AMP del 2016 risulta che tra i residui finali di entrata e quindi sulle riscossioni, a fronte di un accertamento di circa 695 milioni di euro, le riscossioni (le somme che gli enti aderenti all'AMP devono versare in primo luogo alla Regione Piemonte) sono state 541 milioni di euro, con un residuo non riscosso di circa 154 milioni di euro.
Sempre dal bilancio del 2017 di AMP risulta inoltre che i debiti verso i fornitori ammontano a circa 201 milioni di euro.
Dal bilancio 2018 risulta invece che nell'ambito di previsioni di spesa in competenza per euro 710 milioni, gli impegni assunti sono stati 681 milioni, con un residuo di somme da pagare al 31/12/2018 pari a 229 milioni di euro.
Risulta evidente che i ritardi nei pagamenti da parte dell'Agenzia della Mobilità Piemontese e delle aziende che eserciscono i servizi di trasporto pubblico stiano creando enormi difficoltà alle stesse aziende. Avevamo già presentato un'interrogazione in questo senso l'ottobre scorso e sul tema l'Assessore Gabusi rispondeva: "Noi, tutti gli anni, investiamo in trasporto pubblico locale circa 535 milioni, di cui 478 del Fondo nazionale dei trasporti, e altri 50-55, in base agli anni, di fondi regionali".
Il problema, a nostro avviso, è trovare questi 50-55 milioni, che tutti gli anni accumuliamo.
La richiesta è molto semplice: chiediamo al Consiglio regionale di impegnarsi a studiare una proposta da parte degli uffici regionali per una possibile soluzione, per avviare un piano di rientro pluriennale del debito contratto da Regione Piemonte nei confronti dell'Agenzia della Mobilità Piemontese e, di conseguenza, con le aziende che eserciscono il servizio di trasporto pubblico su gomma e su ferro. Si chiede, inoltre, che questa proposta di piano di rientro sia presentata nella competente Commissione consiliare per essere vagliata dal Consiglio e approvata nel più breve tempo possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Martinetti.
Questo è un argomento fondamentale che abbiamo già affrontato sin dal mese di luglio. Perché? Perché questa è stata una delle prime riunioni che, come Assessore al bilancio, ho voluto convocare con gli esercenti del trasporto pubblico locale, che, oggettivamente, soffrono rispetto alle cose che lei evidenzia in quest'ordine del giorno.
Le posso dire che quest'anno - proprio in questi giorni - abbiamo pagato la quota integrativa della Regione per 60 milioni di euro.
Noi abbiamo fatto il nostro dovere. Adesso, pian piano, cercheremo di riassorbire quanto ancora dobbiamo al sistema di trasporto pubblico locale.
Non me ne voglia male, ma in questo caso l'ordine del giorno è superfluo per cui lo respingiamo. Ma solo perché ci stiamo già muovendo in tal senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 127, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
. Ordine del giorno n. 128 presentato da Valle, Giaccone, Magliano Marello, Canalis, Rossi, Gallo e Sarno, inerente a "Una nuova politica regionale per la non autosufficienza" La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 128.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Non penso che ci sia la necessità - perché ne abbiamo già parlato numerose volte - di ricordare lo stato generale demografico della nostra regione, in particolare in riferimento al fenomeno di notevole invecchiamento che la interessa. Così come penso faccia parte del bagaglio di esperienze di ciascuno di noi, anche come amministratori, ritornare sulle sofferenze e sulle difficoltà economiche che investono le famiglie che si trovano ad avere in casa, nel proprio ambito familiare, una persona che, per l'età per le malattie o per le combinazioni della vita, non è più completamente autosufficiente.
Penso che non ce ne sia bisogno, perché ormai fa parte un po' dell'esperienza di tutti. Ma anche perché, nell'ambito delle nostre riflessioni, che abbiamo avuto modo di sviluppare anche in questo primo scorcio di legislatura, i ragionamenti rispetto alla riorganizzazione della nostra rete ospedaliera e dalla nostra rete di assistenza sanitaria per andare incontro al cambiamento delle patologie e delle necessità che la popolazione che invecchia inevitabilmente dispiega, sono un qualcosa che abbiamo già potuto cominciare, in particolare prendendo atto della progressiva insufficienza del sistema che abbiamo ereditato e che si è sviluppato negli ultimi anni, legato più alla gestione dell'emergenza e della gravità, che non all'assistenza a lungo periodo e alla progressiva degenerazione di situazioni che, verosimilmente, non tornano mai indietro (anzi, il più delle volte non sono recuperabili e possono andare soltanto incontro a un lungo e progressivo decadimento).
Tutto questo porta al fatto che il nostro sistema di assistenza presenta in questo momento, delle gravi insufficienze, in particolare rispetto alla disponibilità di posti letto nelle case di cura; comporta delle conseguenze rispetto all'intasamento dei nostri sistemi di emergenza, che non sono deputati ad affrontare questo tipo di situazioni, ma che si trovano a essere l'unica risposta che il nostro sistema in questo momento sa offrire con le relative conseguenze in termini di allungamento delle liste d'attesa, d'intasamento dei pronto soccorso, di momenti critici nel corso dell'anno, della disperazione delle famiglie che non sanno dove rivolgersi tutti aspetti che, in qualche modo, già conosciamo.
Saltando, dunque, questa premessa, vengo alla questione normativa. La Regione Piemonte nel 2010, con la legge n. 10, si era dotata di uno strumento decisamente all'avanguardia dal punto di vista dei servizi per le persone non autosufficienti: in particolare, s'impegnava a operare in tutti i modi per evitare i ricoveri impropri, proprio con l'obiettivo di una razionalizzazione dei nostri strumenti di politica socio-sanitaria, e dall'altra parte, a incentivare e a sostenere la domiciliarità dei servizi al malato. Questo non soltanto perché ovviamente porta soddisfazione da parte dell'utenza, un'armonizzazione del servizio e un coinvolgimento delle famiglie, ma porta anche una personalizzazione del tipo di servizio che offriamo, quindi una maggiore efficacia, da un canto, e dall'altro anche una maggiore economicità del servizio che offre la Regione, perché tagliato su misura rispetto alle persone interessate e, soprattutto, costruito tenendo conto anche della rete di sostegno familiare e/o associazionistico che sta intorno a questo tipo di situazione.
Questa legge aveva provato una prima sperimentazione molto larga, che ha interessato la Città di Torino, in particolare, ma non solo, ma anche la Regione con un assegno di cura. Tuttavia, quest'esperienza è stata sospesa con l'ingresso della Regione Piemonte in Piano di rientro, anche se in questo periodo è continuata, passatemi il termine, a esaurimento, nel senso che tutti quei Comuni che hanno fatto ricorso - in particolare, alcuni della zona ovest del Comune di Torino - hanno continuato a erogare questa prestazione sostenuti dalla Regione. Ovviamente, la Città di Torino fa la parte del leone, da questo punto di vista, ma non ne sono più stati autorizzati di nuovi.
Nel frattempo, bisogna anche dire che in ambito psichiatrico si è sperimentato lo strumento dell'assegno terapeutico che, a dire la verità non si differenzia sostanzialmente dall'assegno di cura, cioè è un sostegno economico messo a disposizione dalla Regione per tenere i propri malati assistiti in casa.
Al di là della discussione che abbiamo avuto, nella quale con questo documento non entriamo, circa le risorse stanziate per gli extra LEA dalla scorsa legislatura per quello che riguardava il 2020, abbiamo discusso a lungo di questi 15 milioni, ma non è questo l'oggetto di questo documento perché per quanto noi possiamo o potevamo avere stanziato - ora non più delle risorse per sviluppare questo discorso legato agli extra LEA, quello che a noi interessa in questo momento è che sarebbe stato comunque un'integrazione, un pendant necessario di quel lavoro.
Pertanto, da una parte, si tratta finalmente di costituire dei tavoli di attuazione dei nuovi LEA approvati dal Governo nel 2017, con il coinvolgimento più ampio e più vasto possibile degli enti gestori e di tutti gli organismi di rappresentanza, tanto degli utenti quanto dei gestori degli operatori e anche gli operatori del mondo del volontariato dall'altra parte, però c'è una carenza che ci portiamo dietro in maniera assolutamente condivisa, tutti più o meno parzialmente, ma solo in parte giustificati dalla vicenda del Piano di rientro, che è quella di adottare finalmente il regolamento che dà piena attuazione alla legge 10 del 2010. È una colpa che abbiamo pienamente condiviso nelle due legislature precedenti ed entrambe le legislature hanno questa parziale discolpa rispetto al fatto che affrontano una situazione emergenziale, poiché il ritiro della misura degli assegni di cura era una delle richieste fatte dal Governo alla nostra Regione per rientrare dal Piano di rientro, che è stata sicuramente accantonata, ma oggi è tempo di adottare questo regolamento ed è tempo di farlo in una maniera condivisa.
Terzo e non ultimo, anche se devo dire (anche qui, piccola nota polemica) che rincorriamo spesso delle dichiarazioni sui giornali e non abbiamo mai l'occasione di confrontarci veramente nelle Commissioni. Mi pare che sia già superato, però per mettere il punto definitivo su questa storia, tanto nella Giunta precedente, quanto in questa si è vagheggiata l'idea di adozione di uno strumento di legge teso a istituire un fondo dedicato alla non-autosufficienza.
Quest'impostazione a noi non piace: l'abbiamo rigettata a un certo punto nella scorsa legislatura e ci auguriamo che venga accantonata prima di cominciare anche in questa, perché l'istituzione di un fondo comporta di per sé l'istituzione di un limite alle prestazioni sanitarie che la Regione può erogare e che però, proprio in quanto sanitarie, noi rifiutiamo che questo limite possa trovarsi con l'istituzione di un fondo.
Sono queste le richieste che mi sento di avanzare con questo documento insieme con tutti quelli che l'hanno sottoscritto, aggiungendo, a beneficio di tutti, che dal punto di vista dei principi e dell'impostazione di quello che si richiede con questo documento, nella scorsa legislatura il Consiglio ha approvato all'unanimità il manifesto "Prendersi cura delle persone non autosufficienti" proposto da alcune tra le maggiori associazioni per i diritti dei non autosufficienti. Questo manifesto, veramente trasversale e altamente rappresentativo di tutte le realtà che si occupano di questi temi, era stato condiviso da tutte le forze politiche che sedevano e che siedono ancora in Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sembra farlo apposta, ma con il Partito Democratico non riesco, in questo caso, ad approvare l'ordine del giorno, non per cattiva volontà, ma perch se ne sta occupando l'Assessore Icardi; è un tema molto complesso e molto difficile.
Ci sono dei ragionamenti che il Consigliere Valle ha fatto che sono oggettivamente importanti, che hanno visto anche l'impegno nella scorsa legislatura e, quindi, in questo caso mi posso impegnare di parlarne con l'Assessore per discutere, eventualmente in Commissione, di questo tema nel momento in cui c'è un preciso intento della Giunta.
Tuttavia, in questo caso, non possiamo approvare quest'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Se il Presidente del Consiglio ci sostiene e ci supporta in questo senso cioè che ci garantisce una convocazione in tempi congrui e ragionevoli di una Commissione dedicata a quest'argomento, posso anche ritirare l'ordine del giorno o rinviarlo a una seduta successiva.
Era collegato al bilancio, per il tema di quell'emendamento sui 15 milioni ma contenendo, peraltro, poche indicazioni di carattere finanziario, resta di attualità.



PRESIDENTE

Penso che si possa prendere l'impegno, ma non sui tempi, viste anche le questioni con l'Assessore Icardi. Penso ci sia piena disponibilità del Consigliere Stecco di fare una valutazione anche in IV Commissione e poi sicuramente, se c'è l'interesse, di portarla in aula con un provvedimento però le valutazioni le fanno i proponenti.
Io la disponibilità come Presidente del Consiglio la metto.



(Commenti del Consigliere Valle)



PRESIDENTE

Sì, la Commissione, assolutamente; non posso parlare per il Presidente Stecco, che non è qui presente, però penso che possiamo impegnarci come Presidenza del Consiglio e penso anche come Presidenza della Commissione per fare una valutazione a gennaio. Se fate una richiesta, la prossima settimana è difficile, però sicuramente si può fare.
Ripeto, sentiamo il Presidente Stecco e la Commissione. Penso che ci saranno le condizioni per esaminare l'ordine del giorno nei primi giorni di gennaio. Pertanto, lo considero ritirato.
. Ordine del giorno n. 129 presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Contributi per sostenere e favorire l'apertura dei centri di recupero animali selvatici" La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 129.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
L'argomento è stato già oggetto di un emendamento all'articolato in sede di assestamento del bilancio. Si chiede di attivarsi per il finanziamento e il sostegno di questi istituti, i centri di recupero di animali selvatici.
Che cosa succede? Spesso vengono ritrovati sul territorio regionale animali appartenenti alla categoria della fauna selvatica feriti o in difficoltà e questo succede su tutto il territorio, anche per la cospicua presenza di parchi e aree verdi. Spesso questi animali rimangono in balia del loro destino, oppure i cittadini se ne prendono carico personalmente, magari, in buona fede, ma commettendo errori di valutazione, cercando di curare in proprio questi animali.
Nei centri perlopiù vengono curati i rapaci e l'avifauna ma abbiamo assistito anche a casi di soccorso ai lupi; c'è stato un caso in particolare presso l'ospedale veterinario di Grugliasco, che non è un CRAS però accudisce e riceve una quantità di animali di notevole importanza sul territorio. Questo perché è una delle strutture più accessibile e subito reperibile da parte dei cittadini.
La DGR n. 62 del 2007 istituisce i centri di recupero per la fauna selvatica, che dovrebbero essere oggetto di un finanziamento annuale. Per adesso questi CRAS sono quattro su tutto il territorio regionale per cui secondo me, sono pochi e non in grado di gestire nella totalità il problema. Questo grava soprattutto sul bilancio di altri enti. Se la Regione non fa la propria parte in tal senso, quello che può succedere è che altri enti, come le Province o la Città metropolitana, si prendano carico del problema, come succede per esempio per la Città metropolitana di Torino, dove è stata stipulata una convenzione con il Centro animali non convenzionali.
Sarebbe il caso, poiché abbiamo sollevato la questione con un emendamento che è stato bocciato, che in previsione si valuti, quantomeno, la possibilità di ristabilire una dotazione finanziaria adeguata al sostegno di questi centri di recupero animali selvatici e anche, eventualmente valutare la possibilità di aprirne altri e di sostenere l'attività che spesso e volentieri risulta totalmente volontaria da parte dei veterinari e degli specialisti. Pensare di prevedere dei fondi o, comunque, delle dotazioni finanziarie congrue per tale attività.
Io mi sono interfacciata con l'Assessore, so che ci sono alcuni nodi critici nell'ordine del giorno. La volontà è quella di portare all'attenzione della Giunta questo tema, per cui quantomeno valutare la possibilità, in sede di previsione di bilancio, di fornire una dotazione finanziaria adeguata. Sono disponibile a valutare delle modifiche nell'ordine del giorno come ci siamo già riproposti di fare, eliminando i nodi critici e cambiando l'impegno per cui valutare la possibilità, anzich prevedere, ossia dare il tempo all'Assessorato competente di prendersi carico dell'argomento e studiare una soluzione adeguata a questa tematica.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliera Disabato.
La Giunta e, in primis, il Presidente Cirio, è molto sensibile al tema.
Pertanto, vorremmo approvare quest'ordine del giorno, compatibilmente con le risorse di bilancio. Se la Consigliera fosse disponibile, si tratterebbe di togliere il punto 2, dove si parla di stipulare convenzioni.
Nel primo punto, si tratterebbe di aggiungere "a valutare, compatibilmente con le risorse di bilancio, ulteriori contributi regionali". In questo senso, potremmo approvarlo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore.
Accolgo le proposte di modifica come concordato. Grazie.



PRESIDENTE

Sospendo i lavori per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.01, riprende alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 129, il cui testo come modificato, sarà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
L'ordine del giorno 128 lo consideriamo rinviato per un approfondimento in Commissione.
. Ordine del giorno n. 130 presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Adeguamento risorse agli Enti di gestione delle aree naturali protette regionali" La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 130.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anche quest'ordine del giorno sul tema dell'adeguamento delle risorse verso le aree naturali e i parchi della regione ha visto degli emendamenti presentati sull'assestamento di bilancio volti ad aumentare la dotazione finanziaria di questi enti.
Ricordiamo che sul nostro territorio le aree parco ricoprono 130 mila ettari di area regionale, con 94 aree protette gestite dagli enti preposti.
Questi enti hanno bisogno, ovviamente, di un'adeguata dotazione finanziaria e di risorse per ovviare alle proprie attività. Penso al personale che purtroppo, come anche in altre occasioni e in altre situazioni, si è visto decimare nel corso degli anni sia per un non adeguato stanziamento di risorse sia per un ricambio generazionale. Spesso e volentieri questo ha danneggiato questi importanti enti che rappresentano anche il polmone verde della nostra regione.
È un argomento importantissimo e attuale. Le attività delle aree parco sono di notevole importanza per l'ambiente in qualsiasi caso e sono numerose le attività che devono andare a svolgere, ragion per cui devono essere supportate da un adeguato carico di risorse e di finanziamenti. Ne ricordo alcune: ricostruire gli ambienti naturali e seminaturali che sono volti a conservare e arricchire la biodiversità e sviluppare la ricerca scientifica. Anche questo è importante, perché quello che sta succedendo è che questi Enti cercano risorse al di fuori della nostra regione e vanno a cercare fondi europei perché mancano adeguate risorse stanziate.
Noi chiediamo di dotare questi Enti di un corretto finanziamento, ma siamo anche pronti a cambiare quest'ordine del giorno; chiediamo di "valutare" anziché "prevedere direttamente", sempre per dare il tempo necessario agli Uffici e all'Assessore competente di verificare le dotazioni in capo a questi importanti enti, quindi verificare se è possibile andare incontro alle esigenze di assunzione.
Un passaggio importante è il cambio dei vertici delle aree parco. Infatti penso che in sede di V Commissione ambiente andrò a proporre l'audizione dei vecchi presidenti o i presidenti che adesso stanno per abbandonare il loro ruolo per vedere un rinnovo delle cariche, anche per capire le esigenze e le criticità riscontrate durante il loro mandato. Si sa che oltre alla mancanza di personale, quello che può succedere, con uno scarso apporto di risorse, è la mancanza di attrezzature e di mezzi che servono per l'espletamento delle attività.
Un'altra cosa che mi viene in mente è, per esempio, la gestione della fauna selvatica. È stato riscontrato che nei parchi, proprio per il calo del personale all'interno degli stessi, la gestione della fauna selvatica, in particolar modo degli ungulati, viene meno e questo ricade, purtroppo inevitabilmente, all'esterno del territorio delle aree parco, andando a gravare su altri enti la corretta gestione di questa problematica.
Pertanto, gestire in autonomia e correttamente questi enti potrebbe agevolare l'attività di altre autorità, come per esempio la Città metropolitana o le Province.
Chiediamo di valutare la possibilità di ristabilire un finanziamento adeguato nel bilancio di previsione 2020-2022, per cui adeguate risorse economiche, strumentali e organiche per gli enti di gestione delle aree naturali e protette che, come dicevo, rappresentano una grossa fetta del nostro territorio.
Il tema è quantomeno attuale e dovremmo andare incontro alle richieste che provengono dalla comunità dei giovani e dai Fridays For Future perch benché si parli spesso e volentieri di qualità dell'aria e di rifiuti, a volte non si parla di questo tema che pure rappresenta, per me, un patrimonio importante che va tutelato, valorizzato e adeguatamente finanziato.
Prendiamo in considerazione le modifiche proposte dall'Assessore: anzich prevedere direttamente, valutare la possibilità di andare incontro a questa dotazione finanziaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
È aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento, do la parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Mi preme dire che sono tutti temi che la Giunta e il Consiglio stanno affrontando. Noi approviamo questi ordini del giorno perché c'è del lavoro dietro da parte dei Consiglieri e c'è buonsenso, però non è uno spunto che ci faccia agire, in quanto lo stiamo già facendo. Lo dico solo a beneficio del dibattito anche esterno.
Anche in questo caso, il tema è utile; ne ho parlato con l'Assessore di riferimento e, quindi, se ci sono le modifiche previste, come già stavamo pensando di fare, stiamo già agendo su questi punti, per cui concordo con l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Consigliera Disabato, se si avvicina al banco della Presidenza, sospendiamo due minuti i lavori per le opportune modifiche da parte della Giunta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.11, riprende alle ore 16.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do lettura della modifica apportata: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a valutare la possibilità, compatibilmente con le risorse disponibili, a prevedere le azioni necessarie ad ottemperare a tutte le finalità individuate dalla legge regionale 19/2009".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 130, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
. Ordine del giorno n. 131 presentato da Marrone, inerente a "Sostenere il ripristino della seggiovia di Ala di Stura" La parola al Consigliere Marrone per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 131.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
È un ordine del giorno che riguarda l'impianto di risalita della seggiovia di Ala di Stura, che è stata danneggiata da un incendio, però, rispetto a un confronto anche con gli Assessori competenti, non ho problemi a sospendere l'atto d'indirizzo, visto che la questione sembra essere, se non risolta, comunque già in via di risoluzione.
Al limite, seguiamo gli sviluppi e, se proprio serve, si ricalendarizzerà ma immagino che non sarà necessario, per cui va bene anche non discuterlo e non votarlo in questo momento.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Marrone per l'ordine del giorno.
Noi speriamo di poter risolvere il problema il prima possibile. Mancano le ultime formalità da parte del Comune di Ala di Stura, per cui sarà mia cura, appena saremo pronti, comunicare al Capogruppo come e quando erogheremo di nuovo il finanziamento.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Mentre il collega Marrone ritirava la proposta di ordine del giorno, ho guardato due note sul Comune di Ala di Stura, che è un paese (che non conosco) di 455 abitanti, con una seggiovia e due skilift, più un tapis roulant; praticamente, quello che gli amici dell'ARPI definiscono le microstazioni. Stazioni che, però, giocano una partita fondamentale nel comparto del turismo bianco, perché, dopo le cinque grandi stazioni del Piemonte, ci sono 36 piccole stazioni e tutte insieme generano un ritorno economico nell'indotto che si stanzia intorno al miliardo di euro. Sui 20 milioni d'incasso di biglietti agli sportelli delle stazioni, 7-8-11 (questo ci dicono i dati dei vari studi analitici) si riversano sull'indotto: alberghi, ristoranti, campeggi, bar, case per ferie, ma anche sulle pompe di benzina, sul materiale tecnico, sui maestri di sci e quant'altro.
Considero fondamentale non abbandonare una realtà come questa, perché è una realtà che vive (come dice anche Wikipedia, quelle quattro righe che sono andato a esplorare) di turismo: quello invernale e quello estivo, dove la presenza di una seggiovia può essere foriera di una delle discipline che nel mondo dell'outdoor stanno cominciando a crescere sempre di più, con i nostri impiantisti del Piemonte che si stanno convertendo per l'utilizzo estivo, che è quello del downhill.
Pertanto, viste anche le parole dell'Assessore Ricca, mi auguro che la prossima stagione sia più produttiva. Questa ormai è persa; si tratta di problematiche che abbiamo già vissuto in tante altre aree del Piemonte, che però non sono ostative di una ripresa turistica, purché entro 12 mesi (è questa la richiesta) gli interventi in essere vengano attuati e la seggiovia possa riprendere la sua vita.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Noi siamo pronti a erogare il finanziamento da luglio. Era una cosa già in essere nella passata amministrazione regionale e stiamo aspettando un documento da parte del Comune di Ala di Stura.
Nel momento in cui arriverà quel documento, saremo pronti a erogare il finanziamento.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, l'ordine del giorno viene sospeso.
. Ordine del giorno n. 132 presentato da Grimaldi, Canalis, Magliano Giaccone e Valle, inerente a "Attuazione e finanziamento della legge regionale cd. Salva Mutui" La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione. dell'ordine del giorno n. 132.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Su quest'argomento, siamo intervenuti più volte in aula, durante l'assestamento. Sono felice che sia presente l'Assessora Caucino.
Come sapete, questa è stata una delle ultime leggi approvate nella scorsa consiliatura; abbiamo iniziato la legislatura scorsa con un fondo (il "salva sfratti") che viene utilizzato da tutte le ASLO e da tutti gli ex lavoratori o ancora dipendenti che hanno perso più del 50% del reddito a causa di crisi industriali, licenziamenti legittimi e illegittimi, ma anche crisi nelle loro relazioni sociali e familiari.
Ci sembra giusto, a fianco di una misura "tampone" in caso di caso difficoltà a pagare gli affitti, e quindi di morosità incolpevole, dotarci di un fondo "salva sfratti", così come ci sembrava altrettanto giusto, a fine legislatura, dotarci per la prima volta di un fondo che si unisse alle regole - ancora oggi esistenti - di blocco dei cosiddetti mutui sulla prima casa.
Alcuni grandi gruppi bancari rimandano quei "non pagamenti" per legittima sospensione degli stipendi o degli ammortizzatori sociali, alla scadenza finale, spesso dopo il ventesimo o il trentesimo anno. Il fondo "salva mutui", invece, serve - esattamente come il "salva sfratti" - a interrompere quel difficile momento e quindi arrivare fino a 6-7.000 euro di contribuzione da parte della Regione anche per quei lavoratori che hanno un mutuo sulla prima casa.
Faccio degli esempi. La vicenda Comital è quella da cui è nato questo pensiero. Molti di noi erano lì, davanti ai cancelli; ricordo, nella scorsa consiliatura, una presenza diffusa di tutte le forze politiche. Qual era il problema? Alcuni di quei lavoratori avevano un mutuo sulla prima casa, non c'erano gli ammortizzatori sociali, perché in alcune crisi industriali, per alcuni mesi (anche sei mesi o un anno) non ci sono ammortizzatori sociali tra l'altro, quella vicenda riguardava anche la cessata attività dell'impresa.
Il nostro fondo "salva mutui" è pensato esattamente per intervenire in quei mesi, sapendo che, anche se c'è una sospensione del reddito, non si sospende la vita reale.
Arrivo all'oggetto. Ho scritto all'Assessora forse addirittura una settimana prima che ricevesse formalmente le deleghe e le ho riscritto poi, nelle settimane successive; abbiamo avuto un confronto che spero sia stato proficuo. Il senso è che attualmente, ancora oggi, ci sono nei capitoli di bilancio 1.700.000 euro non ancora impegnati e siamo al 10 dicembre.
L'ordine del giorno di oggi vi mette davanti a una scelta molto chiara: da una parte, a noi risulta, visto che non sono state intaccate le risorse se non quelle del 2018, che sono state impegnate al 100% non più di due settimane fa, che ci siano ancora 1.700.000 euro sui capitoli di quest'anno. Ma - ripeto - senza polemiche, il punto è che serve una delibera attuativa per istituire il fondo "salva mutui" dentro le cosiddette ASLO, serve - non dubito che non sia così - non perdere e mandare in perenzione quel milione e 700.000 euro non ancora assegnato alle ASLO e serve una determina, ma serve una determina nei prossimi dieci giorni, affinché non vadano in avanzo di amministrazione; soprattutto, come chiede quest'ordine del giorno, serve che questa delibera, in generale, sul fondo "salva mutui" venga inserita nella programmazione.
Noi siamo disponibilissimi, anche qualora avessimo messo poche risorse nella scorsa legislatura, ma era la prima volta che davamo risorse alle Agenzie sociali per la casa. Difatti, di queste agenzie di solito si dotava solo il capoluogo più grande, che era la Città di Torino, quindi benvenute le ASLO. Oggi, queste hanno un fondo che è il fondo "salva sfratti"; c'è una legge votata all'unanimità da quest'Aula che si chiama "salva mutui" quindi chiediamo semplicemente alla Giunta di emanare la delibera e noi la sosterremo nell'applicazione, sperando che ci siano adeguate risorse per il prossimo anno.
Ripeto: fate questa delibera entro i prossimi dieci giorni ed evitiamo di sprecare queste risorse.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
È aperta la discussione generale.
La parola all'Assessore Caucino.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Voglio rassicurare il Consigliere Grimaldi, perché entro il 20 dicembre la DGR sarà pronta, la porterò in Giunta e l'approveremo affinché questo milione e 760.000 mila euro - è volontà di tutti - non vada disperso.
L'iniziativa è sicuramente lodevole, quindi andremo a ripartirlo tra i Comuni che hanno risposto favorevolmente alla manifestazione d'interesse perché ci sono anche dei Comuni che, invece, non valutano l'operazione in termini positivi.
Per quanto riguarda gli stanziamenti legati all'annualità 2020, ci ragioneremo e valuteremo anche in base alle reali necessità ed esigenze che verranno poste in rilievo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.
Ci sono altri interventi sull'ordine del giorno? Assessore Caucino, il parere è favorevole? Mi fa cenno di no.
Solo per la giusta interpretazione. Grazie.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 132, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
. Ordine del giorno n. 133 presentato da Frediani, Disabato, Bertola e Sacco, inerente a "Attività scolastiche integrative" Do la parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 133.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche di questo tema abbiamo già parlato in Commissione e l'Assessore ha dimostrato il suo interesse; ora vediamo se riusciamo a trovare una via per metterlo in atto.
Di cosa si tratta? Si tratta di andare incontro alle famiglie che molto spesso si trovano a dover affrontare delle spese legate al percorso scolastico obbligatorio dei loro figli. Spesso le scuole offrono corsi integrativi e attività extrascolastiche, oppure attività che si svolgono nel normale orario di lezione, ma che costituiscono un'integrazione rispetto alla normale attività scolastica. Si tratta di attività di tipo artistico o sportivo, per offrire un ventaglio il più ampio possibile agli studenti e, molto spesso, a prezzi accessibili. Prezzi accessibili che però, vanno a gravare su bilanci familiari già piuttosto messi alla prova da altre spese che i genitori si trovano ad affrontare durante il percorso scolastico dei loro figli.
Quello che chiediamo, pertanto, è che la Regione trovi anche in questo caso il modo di sostenere le famiglie, però attraverso le scuole, quindi prevedere una forma di sostegno alle scuole che possano, a loro volta sostenere le famiglie e consentano a tutti gli studenti di godere delle attività proposte dagli istituti scolastici. Secondo noi, una possibilità potrebbe essere quella di prevedere un apposito capitolo di bilancio all'interno della missione 04, cioè quella riservata all'istruzione e al diritto allo studio, nell'ambito del programma 0406, destinato ai servizi ausiliari e all'istruzione, e che questo capitolo di bilancio sia finalizzato al finanziamento di attività scolastiche integrative promosse dagli istituti scolastici.
Normalmente, queste attività avvengono in collaborazione con soggetti attivi in campo culturale, sociale e sportivo. Questo servirebbe sia ad aumentare il ventaglio e il livello dell'offerta formativa, sia a sostenere l'attività di questi soggetti che svolgono la loro azione all'interno degli istituti.
È ovviamente un investimento in formazione, che consentirà magari ad alcuni ragazzi che non possono permettersi di praticare sport per motivi economici, ma anche per impossibilità dei genitori ad accompagnarli durante il giorno a praticare discipline sportive oppure a consumare cultura, a provare a fare teatro o a provare a suonare uno strumento musicale. Sono tutte quelle attività integrative che si possono provare a scuola e magari un domani potrebbero diventare un hobby, un passatempo, ma a volte anche una professione.
Grazie.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, posso inaugurare una nuova stagione? Vorrei il VAR, anzi chiedo tre consulenti, ad esempio i Consiglieri Bongiovanni, Biletta e Demarchi.
Scusate, però non ho mai visto una scena così. Io vi ho chiesto di stare attenti a una legge che abbiamo votato all'unanimità. Vi ho chiesto tre volte in tre mesi di vedere se fosse possibile scrivere una delibera. Mi avete detto che sarebbe arrivata. Poi mi avete spiegato che non c'erano le risorse. Ho fatto un accesso agli atti e ho verificato che le risorse ci sono e non le avete spese. Invece, com'è successo altre volte, di chiedere scusa dicendo che non ci siamo capiti, ci dite: "Tranquilli, la faremo". Ci sono un milione e 700 mila euro da dare i Comuni, siete d'accordo, e poi votate contro? Vi chiedo solo di capire cosa state facendo.
Tra l'altro, ripeto, prima ci avete accusato che vi abbiamo lasciato scoperto un capitolo e se non vi avessi chiesto, in un accesso agli atti quante risorse c'erano, non avremmo scoperto che c'era un milione e 700 mila euro non determinati. Adesso avete dieci giorni di tempo per farlo? Non dico di ringraziare l'opposizione, ma almeno non prendeteci in giro.
Scusi, Consigliera Frediani, se ho chiesto il VAR, però era un'immagine da rivedere almeno come fallo, diciamo giallo, quasi arancione? Per non dire rosso, visto che è già uscito.



PRESIDENTE

L'ordine giorno di cui stiamo discutendo è il n. 133 presentato da Frediani, Disabato, Bertola e Sacco, inerente a "Attività scolastiche integrative". Il Consigliere Grimaldi si riferiva al precedente ordine del giorno, il n. 132. Lo dico solo per gli atti, in modo tale che ci sia chiarezza.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiedo alla Consigliera Frediani se è d'accordo a posticiparlo alla settimana prossima, perché volevo che fosse presente anche l'Assessore Chiorino, che oggi non c'è.



PRESIDENTE

Collega Frediani, possiamo sospenderlo? Acconsente.
. Ordine del giorno n. 135 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco inerente a "Fondo di garanzia per le associazioni sportive colpite da eventi calamitosi".
Do la parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 135.



DISABATO Sarah

Grazie, presidente.
Con quest'ordine del giorno, vorrei tornare a quelli che sono stati gli eventi calamitosi che hanno colpito il nostro territorio nelle settimane scorse. La violenza di questi eventi meteorologici, che stanno avendo la meglio sulle nostre infrastrutture e sulla tenuta del nostro territorio, è qualcosa di spaventoso. E, purtroppo, visto il fenomeno dei cambiamenti climatici in atto a livello globale, pare che dovremo assistere sempre più spesso alla violenza di questi fenomeni. Purtroppo sono gli Enti locali, i Comuni e le Regioni che dovranno mettere a disposizione ingenti somme di denaro e fondi per fronteggiare, sia dal punto di vista emergenziale sia dal punto di vista strutturale, le problematiche e i danni arrecati da questi eventi calamitosi.
Tra le tante strutture ed enti danneggiati ci sono sicuramente le associazioni sportive. Penso, ad esempio, ai circoli canottieri, ma anche a tutti quegli impianti che svolgono le proprie attività ludico-sportive all'aperto. Essendo sottoposti alle intemperie e a questi eventi calamitosi di forte entità, si vedono danneggiati i propri impianti e le proprie attrezzature.
Che cosa succede? Siccome si sa che gli enti sportivi non navigano nell'oro anzi, spesso e volentieri fanno fatica a fronteggiare quelle che sono le ordinarie gestioni dei propri impianti, figuriamoci se gli eventi calamitosi dovessero moltiplicarsi nel corso degli anni! - immaginate quali possano essere le risorse per rimettere a norma i propri impianti e far ripartire le proprie attività.
Ho poc'anzi citato gli enormi danni che hanno colpito queste società: mi riferisco, ad esempio, agli impianti dei canottieri, i cui locali sono stati invasi dalle acque del fiume su cui si allenavano, ma anche agli impianti all'aperto per attività come il tiro con l'arco.
Visti i danni che queste società sono costrette a fronteggiare dobbiamo sicuramente mettere a disposizione dei fondi per ripristinare il prima possibile le loro strutture. Tutto ciò si può fare mettendo a disposizione un fondo di garanzia cui possono attingere le società e le associazioni sportive per ripristinare nel più breve tempo possibile i loro impianti, evitando il fermo delle attività per lungo tempo, ricevendo da subito risorse per far fronte ai danni causati da questi eventi.
Con quest'ordine del giorno chiediamo alla Regione di attivarsi con il settore regionale competente per valutare la possibilità di ripristinare i finanziamenti al Fondo di garanzia che supporta le associazioni sportive di cui alla legge regionale 18/2000 colpite da eventi calamitosi, al fine di consentire loro di riabilitare i propri impianti e continuare l'importante lavoro che svolgono per la comunità.
Ci tengo a sottolineare che questo è un servizio che la Regione mette a disposizione delle società sportive, ma soprattutto al servizio dei ragazzi e delle ragazze che spesso, a causa di questi eventi, sono costrette a stoppare la propria attività sportiva e la propria preparazione agonistica in attesa del ripristino delle strutture danneggiate, che, purtroppo, non avviene nel giro di settimane ma talvolta di mesi. Questo è sicuramente un servizio che dobbiamo alle società sportive, ma soprattutto alle giovani generazioni del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento in discussione generale, do la parola all'Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera per aver presentato quest'ordine del giorno che ci offre la possibilità di raccontare cosa stiamo facendo, come Regione Piemonte, per tutte quelle associazioni sportive che hanno subìto purtroppo, la furia dell'acqua.
Innanzitutto, diciamo che speriamo di assistere sempre meno a eventi di questo tipo, ma stiamo lavorando per fare in modo che, anche a fronte di eventi di questo tipo, le società possano essere tutelate.
La settimana scorsa abbiamo già incontrato il Presidente del Credito Sportivo, che sarà qui domani e che riceveremo insieme alle associazioni sportive delle province colpite dall'alluvione e quelle dei circoli remieri di Torino, con cui stiamo già portando avanti un discorso per sistemare le strutture attingendo dal fondo a disposizione di Finpiemonte.
Per questo motivo, Presidente, proporrei una riformulazione dell'impegnativa così da poter esprimere parere favorevole.



PRESIDENTE

La Consigliere Disabato accetta di riformulare il testo?



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

Così mettiamo agli atti la riformulazione.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Chiediamo di sostituire le parole "ad attivarsi" con le parole "continuare l'attività già intrapresa da questa Giunta con il settore regionale competente" e via discorrendo; da qui il testo rimane invariato.



PRESIDENTE

Sospendiamo due minuti i lavori per concordare il testo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.43, riprende alle ore 16.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sicuramente, l'intento di quest'ordine del giorno era quello di portare all'attenzione della Giunta un tema, quello del disagio delle associazioni sportive e delle problematiche che devono affrontare nel far fronte a questi eventi calamitosi sempre più violenti, che infieriscono inevitabilmente, sui loro impianti.
Preso atto della proposta di modifica dell'Assessore, sono contenta che si stia già lavorando in questo senso. Tuttavia, rifiuto comunque la proposta di modifica, nella speranza che tutto questo sia attuato a prescindere dall'ordine del giorno, nell'interesse delle società sportive e degli sportivi del territorio.
Rifiuto, quindi, la modifica.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Il fatto che si prenda atto che ci stiamo già muovendo in tal senso,sarebbe come dire che l'ordine del giorno viene approvato con la riformulazione che abbiamo proposto.
Noi siamo disposti a riconoscere il lavoro che stiamo facendo, per cui credo che sia tecnicamente sbagliato poterlo votare nel testo originale perché "attivarsi" vorrebbe dire che non stiamo facendo niente. Invece come ha appena riconosciuto la Consigliera, qualcosa stiamo già facendo tanto che domani si terrà questo incontro.
Credo che senza riformulazione, Presidente, sia un testo assolutamente strumentale, quindi il parere è negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Mi rivolgo alla Presidenza, appellandomi però all'Assessore: sicuramente è bello attivarsi tutti su un argomento d'importanza sociale così rilevante.
Potremmo direttamente dire che ripristiniamo questo fondo, senza "mi attivo" o "non mi attivo", "lo stiamo facendo" o "non lo stiamo facendo".
Lo ripristiniamo, punto e basta, prendendo atto, appunto, che lo state già facendo.
Modificherei direttamente l'atto d'indirizzo scrivendo che si ripristina questo fondo.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Dato che non siamo al mercato, queste contrattazioni potevano essere fatte quando abbiamo proposto la riformulazione, ma questo non è stato fatto.
Comunque, credo che il lavoro che stiamo facendo verrà spiegato direttamente alle associazioni sportive e quando il Presidente della Commissione competente mi chiamerà per relazionare, sarò felicissimo di raccontare che cosa stiamo facendo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
È vero che non siamo al mercato, ma non siamo neanche a un corso di autostima per Assessori.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Pertanto, invito la collega Disabato a modificare il suo atto d'indirizzo impegnando la Giunta a ripristinare i fondi, così come intendeva farlo prima di porlo in votazione.



PRESIDENTE

La riformulazione è la seguente: "Impegna la Giunta a ripristinare i finanziamenti al Fondo di garanzia che supporta le Associazioni sportive" eccetera.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che, in merito a quest'ultimo ordine del giorno se non erro, collegato all'assestamento di bilancio, i Gruppi della maggioranza (penso di parlare anche per conto della maggioranza) si asterrà, perché ci sembra l'unico punto di contatto, quello che possiamo cedere, stante la discussione di questi minuti.
Vorrei fare una riflessione velocissima da Capogruppo della Lega.
Probabilmente, relativamente a questi ordini del giorno, è sembrato che il Gruppo della Lega non abbia dettato la linea e che abbia fatto poco, non dando le proprie linee guida. Invece, il Gruppo della Lega, anche per questi ordini del giorno, certo che ha dettato la linea! Perché teniamo ben presente, e non voglio autoincensarmi, ma è una questione di numeri, come abbiamo detto, perché non facciamo un ragionamento egoistico, valutiamo per il bene del Piemonte: le proposte che riteniamo opportune e concrete, che vanno nella direzione di fare il bene dei cittadini piemontesi, il Gruppo della Lega le vota e le vota con convinzione.
Anche in questa giornata il Gruppo della Lega ha fatto il suo dovere e non me ne vogliano gli amici della maggioranza e, men che meno, quelli della minoranza, ma sappiamo benissimo che in questo consesso, con i numeri pesantissimi che abbiamo, quello che riteniamo opportuno passa e quello che non riteniamo opportuno non passa.
Naturalmente, con in testa il bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Solo perché non vorremmo esprimerci ammantati da confusione, perché per noi è importante l'indicazione della Giunta.
La Giunta esprime parere negativo, il Gruppo di maggioranza, quello della Lega si astiene e quindi non la Giunta, ma l'Assessore Ricca, ancora una volta, sugli ordini del giorno non è in linea con la Lega, ma abbiamo capito che noi possiamo presentare ordini del giorno opportuni e inopportuni e ascoltando il collega Preioni sappiamo quelli che sono opportuni.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Ovviamente, per il bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Visto che - così rimane a verbale - con il Consigliere Preioni che dice che la Lega ha fatto il suo dovere, preciso che nelle prime due votazioni la Lega non ha fatto il suo dovere, perché se non fosse stata per le opposizioni e le minoranze, sarebbe caduto il numero legale, per la seconda volta.
Solo per lasciare a memoria di verbale e di Preioni, forse bisogna farla un po' meglio questa maggioranza e mantenere il numero legale, sempre per responsabilità e per il bene dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La responsabilità è di tutti i Consiglieri, per il giusto dovere di cronaca.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Assolutamente, ognuno è responsabile. Come esecutivo.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Tornando all'ordine del giorno, il parere è negativo da parte della Giunta.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 135, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Sono terminati gli ordini del giorno collegati all'assestamento di bilancio da esaminare.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Cultura: argomenti non sopra specificati

Proseguimento esame ordine del giorno n. 51 presentato da Cane, Cerutti Demarchi, Preioni, Bongioanni, Dago, Fava, Gagliasso, Graglia, Lanzo Leone, Marin, Marrone, Mosca, Nicotra, Perugini, Poggio, Riva Vercellotti Stecco, Zambaia, Ricca e Magliano, inerente a "Difesa, rispetto e salvaguardia dell'importanza del Crocifisso"; ordine del giorno n. 97 presentato da Frediani, Bertola, Sacco e Martinetti, inerente a "Difesa rispetto e salvaguardia del simbolo della pace"; ordine del giorno n. 99 presentato da Bertola, Martinetti, Frediani, Sacco e Disabato, inerente a "Difesa, rispetto e salvaguardia della laicità delle Istituzioni"; ordine del giorno n. 100 presentato da Frediani, Bertola e Martinetti, inerente a "Difesa, rispetto e salvaguardia dei simboli della legalità"; ordine del giorno n. 101 presentato da Grimaldi e Sarno, inerente a "Riconoscimento del principio di laicità dello Stato in tutte le sue articolazioni territoriali"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame degli ordini del giorno n. 51 97, 99, 100 e 101 di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 26 novembre è proseguita la discussione generale con gli interventi dei Consigliere Ravetti, Sacco, Canalis Chiamparino.
Si erano iscritti a parlare i Consiglieri Perugini e Grimaldi.
La parola al Consigliere Perugini.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Oggettivamente, mi ha spiazzato, perché mi era sfuggito il tempo e che fosse già il momento degli ordini del giorno.
Credo non sia particolarmente difficile, visto che il dibattito ha passato diverse sedute di quest'Assemblea, per cercare di dire quello che in cui credo per sostenere l'ordine del giorno che è stato portato al voto in quest'Aula.
Non ci sono dubbi, come alcuni colleghi hanno già detto, che il nostro è un Paese laico e non ci sono altrettanto dubbi sul fatto che la laicità del Paese non debba essere toccata, ma non ci sono nemmeno altrettanti dubbi sul fatto che il cristianesimo e la religione cattolica siano posti al centro anche della nostra Costituzione, perché la peculiarità la si rileva negli articoli 7 e 8. Questo perché ogni confessione religiosa nel nostro Paese può prendere accordi con lo Stato, ma la Chiesa cattolica, com'è evidenziato, rappresenta un elemento fondante del Paese.
Di conseguenza, il fatto di proporre in Consiglio, in particolar modo dopo le dichiarazioni del Ministro Fioramonti, perché tutto è successo diciamocelo chiaramente - dopo le dichiarazioni del Ministro all'Istruzione, che ha detto di voler sostituire nelle aule il Crocifisso o, forse, che avrebbe preferito delle cartine. È chiaro che queste parole sono state stralciate da un discorso e chiunque abbia seguito o letto le dichiarazioni, si renderà conto che era un passaggio, ma un passaggio particolarmente delicato per quello che rappresenta un Ministro. Dire che una cosa vale l'altra - perché poi il senso che si è voluto evidenziare da parte di ciascuno di noi era che una cosa valeva l'altra - per noi non va bene, non è così. Questo è quello che noi oggi diciamo.
Essendo questa un'aula istituzionale e ritenendo che la Chiesa cattolica, e quindi il cristianesimo, rappresentino i valori che hanno formato la nostra comunità, sostanzialmente riteniamo anche giusto che il Crocifisso sia affisso all'interno dell'aula e ben visibile.
Se qualcuno avesse dei dubbi, per quanto sia vero che il nostro è un Paese laico, ricordo che anche il Piemonte ha un santo protettore. Anzi, ne ha due, se non ricordo male. L'Italia ha un santo protettore. La centralità e la peculiarità della Chiesa cattolica sono evidenti a tutti. Non possiamo assolutamente negarlo e non vedo quale possa essere il disturbo, per ciascuno di noi, l'affissione in quest'aula del Crocifisso.
A proposito di laicità del Paese, invito tutti a riflettere e a pensare alle Forze Armate. Voi sapete che, all'interno delle Forze Armate, nei corpi volontari, esiste l'Ordinariato militare? Sapete che l'Ordinario militare, su indicazione della Chiesa cattolica, viene nominato dal Governo del nostro Paese? Sapete che questo diventa un ufficio dello Stato? Allora va bene il fatto che il nostro sia un Paese cattolico, ma nella sua quotidianità e nell'azione è legato ai santi protettori, legato a quello che rappresenta per ciascuna comunità, legato - mi pare lo avesse detto il collega Magliano - al riferimento di come si sono fondati gli ospedali e a tutta una serie di attività legate alla formazione. Mi viene in mente il ruolo che ha la scuola paritaria, centrale nel nostro Paese, senza la quale probabilmente molti dei nostri figli non avrebbero un banco e nemmeno degli insegnanti. Allora mi viene da dire al Ministro Fioramonti che, se vuole una scuola davvero laica, paghi lo stipendio, ad esempio, a tutti gli insegnanti delle scuole paritarie e forse avrebbe davvero potuto affermare ciò che ha affermato.
Ecco perché se mettete insieme tutta questa serie di argomenti che sto provando a portare, o se ciascuno di voi fa una ricerca prima documentale e qualche minuto dopo un po' intima, si ricorderà che tutti abbiamo giocato all'oratorio, si ricorderà che ci hanno insegnato che bisogna rispettare gli altri, si ricorderà anche che siamo passati, più o meno - e direi veramente più o meno, perché è incombente la cosa - 2019 anni fa dall'homo homini lupus al rispetto delle persone e degli individui.
Le minoranze o la sinistra portano argomenti sui temi legati alle azioni di un Governo che ha la responsabilità di una comunità più allargata, di un Paese come la nostra Italia che è un confine e un ponte sul Mediterraneo laddove noi crediamo fermamente che, per aiutare gli altri - penso ai flussi migratori, quei flussi migratori che si accompagnano a dei bisogni diciamo da tanto tempo che si debba tendere la mano, ma questo Paese da solo non lo può fare. Bisogna aiutarli presso i loro paesi, ci vuole un'Europa che abbia una visione completamente diversa. Questo però non succede qui.
Se quest'Assemblea, in rappresentanze della nostra comunità che, come ho detto, ha anche ben due santi patroni, io credo che nulla ci sia di male se non esprimere - innanzitutto in rappresentanza della comunità e poi secondo la nostra coscienza individuale - il proprio voto favorevole affinché venga affisso il Crocifisso.
Presidente, sicuramente tutti gli altri ordini del giorno sono rappresentativi di grandissimi valori: dalla legalità alle persone che vengono citate. Sono diversi gli ordini del giorno a firma Frediani e Bertola, come quello che si riferisce alla difesa, al rispetto e alla salvaguardia del simbolo della pace. E chi non la vuole la pace? La vogliamo tutti. Oppure ancora l'ordine del giorno su Falcone e Borsellino con la lotta alle mafie. Ricordo che proprio quest'Aula, in questa legislatura, ha reso permanente la Commissione per il contrasto alle mafie e la promozione della legalità.
Questa è un'Assemblea che è accomunata da valori, talvolta senza nemmeno saperlo, che sono nostri, intimi e permeano completamente tutta la nostra comunità.
Allora non nascondiamoci dietro un dito, con un gesto molto semplice sosteniamo questa iniziativa e diamo un segnale che rimane. Un segnale legato alla nostra storia, ai nostri valori e alle nostre tradizioni prima ancora che ai temi confessionali che qualcuno, secondo me nemmeno propriamente, ha portato all'interno del dibattito. Il tema non è quello.
Il tema è essere ciò che siamo, rappresentare ciò che è giusto sia rappresentato e, di conseguenza, essendo quella comunità, come ho detto prima, con tutto quello che esprime, compreso il sistema Paese, compresa la centralità e la peculiarità della Chiesa cattolica nella nostra Costituzione, non facciamo altro che rimanere nel nostro perimetro e dare un segnale che diventa proprio quello che state chiedendo.
Molte volte, durante il dibattito - che, ripeto, si è rincorso per diverse sedute - la minoranza ha detto: comportatevi in un certo modo, fatelo con coerenza. Oggi che vogliamo affiggere quella bussola che voi ci chiedete di osservare lasciatecela affiggere, anzi, siate voi i primi a sostenere il fatto che sia affissa, così se ci vorrete richiamare, potrete farlo magari indicandolo con un dito.
Noi continueremo a comportarci secondo i nostri programmi, a improntare la nostra azione di governo sia locale sia nazionale con coerenza, continuità e credibilità, ma assolutamente senza disconoscere quei valori per cui tutti quanti affondiamo le radici e che, certamente, ci accomunano.
Pertanto, non solo da questa parte politica anche il sottoscritto ha provato a portare degli argomenti, ma argomenti che possano essere un contributo per invitarvi a una riflessione e non a esprimere un voto compatto, pregiudizievole, ma un voto di coscienza. Ripeto, stando lontani credo che questo sia il nostro dovere per quanto ci riguarda - dai temi confessionali.
Proprio un collega delle minoranze ha fatto riferimento al dover rimanere lontani dalla questione confessionale: concordo perfettamente. Ripeto provate a ripensare a tutta una serie di argomenti che ho portato, quali ad esempio, la spina dorsale all'interno delle Forze Armate. Santo Marcianò, che è il l'Ordinario militare, rappresenta un Ufficio dello Stato. Com'è possibile, se è vero tutto ciò che avete detto, che esista un Ufficio dello Stato, guarda caso, che affonda le proprie radici all'interno della Chiesa cattolica e porta tutti quei valori in un mondo molto complicato, in un mondo come quello delle Forze Armate, che quando, ad esempio, fa delle missioni all'estero le fa - e lo dico ai primi firmatari degli ordini del giorno che ho citato - per portare la pace. Azioni internazionali di pace proprio perché le persone vanno aiutate - le persone e le comunità - laddove c'è bisogno. Il nostro Paese ha sempre avuto la capacità e la forza di farlo.
Grazie. Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi permetto di intervenire nelle repliche, in qualità di firmatario di uno degli ordini del giorno che abbiamo.



PRESIDENTE

Mi scusi, non esistono interventi per le repliche. Se interviene in dissenso, le posso concedere di intervenire e neanche in dichiarazione di voto, perché sono ordini del giorno.



BERTOLA Giorgio

Io so che il firmatario di uno degli atti d'indirizzo può intervenire durante il dibattito.



PRESIDENTE

Va bene, sull'ordine del giorno n. 99 presentato dai Consiglieri Bertola e Martinetti. Prego, prego. Mi scusi, ma è solo per evitare.
Perché non è un'apertura di discussione sulle repliche di tutti.
Prego.



BERTOLA Giorgio

Solitamente non chiedo di intervenire se so di non poterlo fare.
Non intendo riassumere tutto quello che è stato detto. Infatti, non mi permetto di fare un riassunto puntuale degli interventi dei colleghi che hanno legittimamente delle idee diverse dalle mie, perché sarebbe un riassunto parziale che partirebbe da un punto di vista diverso.
Se devo dare un giudizio di parte, sempre con rispetto parlando nei confronti dei colleghi che la pensano diversamente da me, giacché io ho una visione decisamente pluralistica della politica, del mio impegno e anche rispetto alle opinioni degli altri, il fatto di non desiderare di vedere un Crocifisso in aula è proprio legato a questa mia visione pluralista. Penso che un simbolo che, di fatto, non rappresenta tutti - piaccia o non piaccia, non rappresenta tutti - sia un elemento che divide e non unisce.
Pur nel rispetto delle opinioni altrui, ho sentito fare considerazioni e collegamenti un po' confusi (nell'ultimo intervento del collega Perugini si è messo in mezzo la disciplina dei militari e i militari). Non lo so, io so che questa è un'aula istituzionale dove sono presenti 50 Consiglieri eletti dai cittadini piemontesi, tutti cittadini piemontesi che hanno il diritto di voto, quindi cattolici, atei, protestanti, valdesi (li ho citati l'altra volta: valdesi con forti origini piemontesi se si parla di tradizioni), ma anche persone che professano una religione diversa dalla nostra: il culto ebraico, musulmano e non solo.
Penso non sia il caso di mettere in aula simboli che hanno una valenza forte, perché, ripeto, non esistono simboli muti e che rappresentano tutti.
Qui dobbiamo rappresentare tutti i cittadini piemontesi. Ciascuno è libero e ha il pieno diritto di professare la sua religione nella sua vita privata e anche il diritto di uniformare - perché no! - la sua attività politica al suo credo e a ciò che pensa anche dal punto di vista spirituale, ma questo non vuol dire che sia il caso di imporre un simbolo a tutti gli altri.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Tengo a puntualizzare il mio voto, perché sarà diverso da quello annunciato dal Capogruppo. Del resto, si tratta di un caso emblematico di voto di coscienza.
Voglio richiamare integralmente l'intervento che ho svolto in sede di discussione e, sulla base di quell'intervento e di quanto dirò dopo motivare il mio sereno e convinto voto contrario a quest'ordine del giorno ma soprattutto alla ratio che trapela tra le righe di questo provvedimento e allo spirito che lo anima.
Innanzitutto, lo faccio come Consigliere regionale, come rappresentante insieme con voi, di questa istituzione. In questa veste, sento il dovere di proteggere il valore della laicità dello Stato, una conquista recente raggiunta anche con il contributo di tanti cattolici che nel nostro Paese si sono impegnati, a vari livelli, in politica. Una laicità che è garanzia di libertà di professare il proprio credo o di non professarne alcuno. Una laicità che tiene ben distinto, senza ambiguità e senza forzature di sorta il potere temporale e politico da una parte, quello spirituale e religioso dall'altra. Anche come cristiano credente voto serenamente contro cristiano credente e praticante che pensa che il tema del Crocifisso, così com'è stato posto in aula, rischia non solo di evocare antichi trionfalismi, ma di ridurre il Vangelo a tatticismo politico.
Cari colleghi, il cristiano abbraccia la Croce, la porta, non la ostenta altrimenti rischia di diventare un crociato, non più un cristiano. Tutto questo perché desidero che la Chiesa, cui io sento di appartenere con profonda convinzione, non faccia passi indietro rispetto al lungo e positivo cammino fatto dal Concilio Vaticano II fino a oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io, come il collega Marello, vorrei esplicitare il mio voto diverso rispetto a quello del mio Capogruppo, come libertà di scelta.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



SARNO Diego

Lo sto dicendo.
Il Capogruppo Ravetti ha dato libertà di voto. Rispetto al Capogruppo, che ha detto che non parteciperà al voto, anch'io, come componente di questo Gruppo e come ha annunciato Marello, annuncio un voto diverso, una scelta diversa. Voto contrario, e voto contrario per quello che avevo già ribadito nel mio intervento in discussione generale. In quella discussione non avevo detto, come invece alcuni colleghi - condivido, ed è per quello che lo ribadisco oggi - che il documento è un atto strumentale e strumentalizzato perché quello che rappresenta quest'ordine del giorno è quello che mi sconvolge di più, anche rispetto a quanto detto dal collega Perugini.
Il collega Perugini ci ha raccontato che, secondo lui, anche nei corpi militari dell'esercito troviamo le radici cristiane, ma dire questo è proprio un non rispettare il senso profondo della fede.
Com'è avvenuto anche oggi, alcune persone, legittimamente, sono andate davanti al Tribunale di Torino perché chiamate, a loro detta, (almeno così hanno detto nelle interviste) dal vostro leader Salvini. Questo è un elemento di strumentalizzazione che l'altra volta non avevo sottolineato.
Credo che non stiate facendo onore a quel simbolo che rappresenta certi valori, perché lo state strumentalizzando, e anche molto male. Lo dice una persona che non ha le stesse convinzioni del collega Marello, ma che rispetta profondamente quel simbolo e quei valori e, seppur in maniera laica, li condivide e cerca di portarli avanti nella convinzione personale.
Davvero il voto contrario è anche per questo: state strumentalizzando un simbolo che rappresenta tanto per tanti, anche per chi non costituisce un simbolo di fede, ma di stimolo per capire e per fare riflessioni personali.
Ecco perché dobbiamo tutelare questi luoghi, facendoli sentire accoglienti da parte di tutti - e quando si dice tutti, si dice proprio tutti - e mettere un simbolo che evidentemente è di parte, in termini di fede, non rappresenta - ribadisco - una scelta di accoglienza dentro questi luoghi.
Ecco perché, non in dissenso, ma come scelta diversa voterò contrariamente all'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Rosso.



ROSSO Roberto, Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale

Tre riflessioni conclusive.
La prima. Il Consigliere Chiamparino diceva: "Dove ci sono i Crocifissi lasciamoli; dove non ci sono, non mettiamoli". È un aforisma senza senso: proprio perché li si lascia dove ci sono, non ha senso non metterli dove non ci sono ancora. Credo ci sia una normale costruzione per cui ciò che è buono dev'essere rappresentato o se cattivo dev'essere rimosso.
La seconda questione. Non è un simbolo divisivo, lo diceva adesso il Consigliere Sarno. Non c'è mai stato un pronunciamento di un singolo musulmano, di una comunità, di un centro islamico, di una moschea che dica che quel simbolo non deve essere messo all'interno delle comuni istituzioni pubbliche. Non c'è una sola presa di posizione in questo senso, anzi avendo quel mondo una consapevolezza forte della propria identità, non ha nessuna paura che il nostro mondo affermi la propria.
L'ultima considerazione riguarda il Consigliere Cane e la sua meritoria iniziativa. Si è detto da parte di molti (i Consiglieri Ravetti e Marello la scorsa volta Giaccone) che questo sarebbe un modo per far diventare di parte ciò che, invece, è un'istanza generale: la presenza del cristianesimo nel nostro mondo. C'è stato un periodo (lo dico al mio amico, Consigliere Cane) nella storia della Chiesa in cui tutta la gerarchia era eretica; i vescovi, che venivano citati, i gesuiti, la civiltà cattolica, nel tempo erano tutti eretici. Era il tempo dell'arianesimo: tutta la grande gerarchia cristiana era eretica ed era ariana. Il popolo era sano ed era cristiano e cattolico.
Quello che in qualche modo mi è sembrato di riconfermare oggi, in questi giorni, con la discussione che si è svolta in quest'Aula è che molti si sono appellati a una gerarchia forse anche eretica, oggi, rispetto all'esigenza di rappresentare il cristianesimo in un modo sincero, semplice e che viene dal cuore, che hanno presentato alcuni amici della Lega.
Ritengo che, da questo lato, coloro che hanno avanzato questa proposta siano ancora oggi - così come fa Salvini con il suo Rosario - un modo per affermare che il popolo salva la Chiesa e talvolta anche la sua gerarchia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 51, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 97, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 99, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 100.
La parola al Consigliere Marello per dichiarazione di voto.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Solo per motivare il voto. A questo punto, faccio anche una motivazione postuma per cui ho votato contro l'ordine del giorno n. 97 sull'apposizione del simbolo della pace, e voterò contro questo relativo all'apposizione in quest'aula di altri simboli legati alla legalità.
Richiamo l'intervento che ho svolto in sede di discussione: quest'aula resti spoglia al netto degli arazzi, delle bandiere e della nostra presenza, perché è quella che veramente deve riempirla di contenuti.
Questo, naturalmente, lo dico con straordinario e profondo rispetto nei confronti di quel che può rappresentare e rappresenta indubbiamente il simbolo della pace ma, ancora di più, per quel che rappresentano, nella lotta all'illegalità, figure come sono state i magistrati Falcone e Borsellino.
Abbiamo altre aule e luoghi. Ricordo anche un intervento del Capogruppo Preioni - se non sbaglio - che aveva indicato la sala Viglione. Credo che in questi luoghi si possa ragionare, anzi possa anche essere un fatto condivisibile e opportuno, ma per quanto riguarda l'aula consiliare, per i ragionamenti che ho fatto, ritengo vada bene così.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come ha detto giustamente il Consigliere Marello, noi già qualche settimana fa avevamo proposto una piccolissima modifica, fermo restando le figure importantissime e fortissime della lotta alla mafia, i giudici Falcone e Borsellino, che hanno dato addirittura la vita per quello in cui credevano.
Pensiamo, però, che il luogo più adatto sia la sala Morando, anche perché è stata istituita la Commissione legalità e, quindi, quale luogo migliore di questo, dove si riunirà la Commissione legalità, per avere quella fotografia che sia da monito per scelte intelligenti e che guardino veramente alla lotta alla mafia e alla criminalità organizzata? Noi chiediamo solo questa piccolissima modifica e, per il resto, siamo totalmente d'accordo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Accetto la proposta di modifica, anche se ovviamente avrei preferito avere la fotografia appesa qua in aula. Colgo l'occasione per sollecitare la convocazione della prima seduta della Commissione legalità, perché passano i mesi e continuiamo a dire che abbiamo fatto questa grande cosa, però, di fatto, finora non l'abbiamo ancora istituita.



PRESIDENTE

Se vi avvicinate al banco della Presidenza, si può trovare un'intesa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.29, riprende alle ore 17.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La riformulazione del Consiglio regionale recita: "Impegna la Giunta a difendere e ad esaltare i valori della legalità e del contrasto alla mafia e a procedere all'esposizione di una riproduzione della fotografia di Tony Gentile di Falcone e Borsellino in sala Morando del Consiglio regionale in posizione ben visibile". Poi sarà da valutare.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Alla luce di questa riformulazione, modifico la mia dichiarazione di voto e il mio voto sarà assolutamente favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
Se non vi sono altre richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 100, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Do la parola al Consigliere Grimaldi sull'ordine del giorno n. 101.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che, a questo punto, un voto favorevole su quest'ordine del giorno non abbia più senso. Vi ho già detto di tutta l'ipocrisia che ho sentito nelle cose dette in aula, ma soprattutto nelle cose non dette. Credo che chi ha scritto in questi mesi che la Sea Watch va affondata, che se servono muri più alti dobbiamo costruirli più alti, stop ai barconi, "se sei nomade, devi nomadare" e infine, come ha detto Preioni la scorsa settimana "sgombriamoli tutti questi campi rom", chi ha detto queste cose e chi le ha scritte non dovrebbe neanche osare citare e usare le parole "umanità accoglienza, simbolo di pace".
Credo che Gesù Cristo non c'entri nulla con quello che avete detto, così come non c'entrano nulla quei valori del cristianesimo, quello che avete mostrato al pubblico in tutti questi anni. Insomma, non solo non difenderete le istituzioni laiche di questo Paese, non solo non comprenderete fino in fondo qual è il valore più alto della nostra Costituzione e anche della convivenza civile. Ve lo dice non tanto un non credente, ma ve lo dice uno che rispetta talmente tanto quei simboli perché fanno parte della nostra storia - che non li rimuoverebbe dalla sua abitazione privata, come vi raccontavo.
Quello che avete fatto oggi è un oltraggio alla decenza, ma soprattutto ripeto, anche ai vostri ideali. Siete ipocriti, quindi vi chiederei di non pronunciarvi sul nostro documento che parlava di rispetto, anche di quello che si pensa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 101, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame mozione n. 114 presentata da Valle, Giaccone, Grimaldi, Ravetti Gallo, Marello, Sarno, Canalis, Avetta, Rossi, inerente a "Istituzione di una Commissione speciale per il contrasto ai fenomeni di intolleranza razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza"; ordine del giorno n. 117 presentato da Stecco, Cerutti, Mosca, Demarchi, Gavazza Cane, Marin, Fava, Gagliasso, Preioni, Poggio, Perugini, Zambaia, Nicotra Dago, Lanzo, inerente a "25 Aprile 2019 'Solidarietà alla Brigata ebraica'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 114 e dell'ordine del giorno n.
117, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione della mozione n. 114.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente Vista l'ora, ma anche l'importanza di quest'argomento, non so se riusciremo a esaurirne il dibattito. Proverò, comunque, a offrire il mio contributo cercando di stare abbondantemente nei tempi.
Vorrei sgombrare immediatamente il campo rispetto al fatto che non penso sia interessante oggi discutere dell'istituzione di una cosiddetta "Commissione Segre". Perché il fenomeno di cui andiamo a occuparci è decisamente più ampio del caso relativo a una singola persona; anzi, sono abbastanza convinto che questa estrema personalizzazione della vicenda non solo noccia alla causa, ma non renda soddisfatta neanche la proponente della Commissione, che, invece, è stata recentemente approvata in Senato.
Così come non m'interessa portare questa discussione neanche sui temi di contingenza legati proprio agli episodi d'intolleranza e di odio che si sono susseguiti alla discussione e all'approvazione della Commissione sempre nei confronti della Senatrice Segre.
Non m'interessa neanche - così sgombriamo completamente il campo riportare in aula eventuali polemiche sul comportamento che questa o quell'altra forza politica possono aver tenuto nel corso di questa discussione in Parlamento. E il fatto che non interessi il sottoscritto, ma neanche i proponenti di questo documento, si evince dal fatto che non c'è nessun riferimento a tali questioni all'interno della mozione. Perché non è questo l'oggetto della discussione che noi vogliamo proporre a quest'Aula.
Quello che a noi interessa è poter costituire uno spazio di confronto mi sento di dire neutro, un posto fuori dai riflettori, un posto dove le forze politiche tutte possano confrontarsi - su alcuni fenomeni, in particolare quelli d'intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza, che hanno indubitabilmente, nella società di oggi e in quello che stiamo vivendo, un protagonismo e una centralità fino a poco tempo fa sconosciuti.
Si dirà che è conseguenza del confronto duro e aspro fra le forze politiche, fra posizioni politiche differenti. Ma se guardo indietro alla storia repubblicana italiana, rilevo che abbiamo vissuto momenti di scontro e di confronto ben più duri: pensate agli anni di piombo, pensate al referendum fra monarchia e repubblica, alle successive elezioni del 1948 dove lo scontro politico è stato altrettanto significativo e altrettanto lacerante dal punto di vista politico per il nostro Paese. Tuttavia mai, in quegli anni, si era raggiunto, a mio giudizio, per quello che ovviamente possiamo leggere dalle cronache quando non dalla storia del nostro Paese un tale livello di pervasività di questo tipo di discorsi, d'incitamenti di riviviscenza di fenomeni che noi credevamo superati ormai dalla storia e non più appartenenti al DNA del nostro Paese.
Il tema esiste. Il tema si ripropone in mille modi: si è riproposto la settimana scorsa, quando una nota calciatrice della Juventus ha deciso di abbandonare la nostra città perché trovava troppo presente, troppo forte e troppo dilagante l'affermarsi di discorsi di razzismo nella nostra società.
Non voglio far sorridere, ma che ci sia qualcosa d'irrisolto nel nostro modo di condividere come affrontiamo queste questioni lo fa emergere non più tardi dell'altro giorno la discussione che sicuramente abbiamo seguito sui social - chi più, chi meno - rispetto al nuovo film di Checco Zalone.
Ogni occasione di confronto ci dimostra che in questo momento manca sia un luogo dove condividere, intorno al quale costruire la convivenza civile del nostro Paese, sia un patrimonio di valori di riferimento condivisi, sui quali, poi, le forze politiche possano scontrarsi legittimamente con le proprie proposte all'interno dell'agone democratico.
Quello che interessa a noi oggi non è un percorso di divisione e di attribuzione di responsabilità, ma è costruire un qualcosa che possa rimettere al centro, almeno in Piemonte, un luogo di discussione tra le forze politiche, un luogo di condivisione e di riflessione anche su fenomeni nuovi che riescono a diffondersi in maniera diversa per come ce li ha insegnati la storia, che tende sì a ripetersi, ma sempre adeguandosi ai tempi che cambiano.
Perché è vero che tutto quello che si può diffondere tramite la rete tramite il web, tramite l'anonimato che questa garantisce, consente un propagarsi del fenomeno e un suo prodursi decisamente differente da come l'abbiamo potuto conoscere nel corso della storia più o meno recente d'Europa. Ma dovremo capire, tutti insieme, come possiamo affrontarlo per ricostruire un nocciolo di valori di riferimento condivisi, intorno al quale tutte le forze democratiche possano riconoscersi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo, in primis, per fare un'analisi di ordine tecnico e di ordine dei lavori: con la creazione a breve della Commissione per l'autonomia e della Commissione della legalità, che diventeranno permanenti, aggiungendosi alle sei già esistenti (arriviamo, quindi, a otto), non avremmo neanche il tempo né il calendario per poterne inserire un'altra. Questa è una valutazione di ordine e di gestione dei lavori.
Per quanto ci riguarda, il tema è di grande attualità. In questi giorni, molti Comuni amministrati dalla Lega, su indicazione del nostro leader Salvini, stanno giustamente riconoscendo la cittadinanza onoraria alla Senatrice a vita Segre, perché è una deportata dei lager nazisti quindi a lei va il massimo rispetto; a lei, ma anche a tutte quelle persone che hanno subito queste sofferenze inimmaginabili.
Il nostro movimento sta quindi facendo la sua parte - c'è proprio un'indicazioni di Salvini di concedere, giustamente, la cittadinanza onoraria alla Senatrice - al di là del fatto che, in alcuni casi, questi ordini del giorno possano risultare un po' strumentali.
Vorrei però focalizzarmi su un punto: quando parliamo di antisemitismo in primis parliamo del popolo ebraico, che è quello che ha vissuto sulla propria pelle i danni e le malvagità dell'antisemitismo. Ricordiamo che ogni anno si vede sfilare la Brigata ebraica - tante volte il 25 aprile e, per l'amor di Dio, lungi da me attaccare il valore altissimo che ha la Resistenza in questo Paese, in questo Piemonte e nella mia Val d'Ossola, ci mancherebbe! Fanno male, però, le immagini dei partecipanti alla sfilata della Brigata ebraica, che, molte volte, vengono insultati e dileggiati dalle frange della sinistra estrema, della sinistra antagonista. Badate che non è una cosa che succede di rado, perché si ripete ogni 25 aprile in molte città italiane, soprattutto a Roma.
Mi auguro che quando si parla di "antisemitismo" si abbia il coraggio e la Lega ce l'ha - di dire che si sta al fianco del popolo ebraico, senza se e senza ma. Perché non abbiamo paura di dire che siamo al fianco dello Stato di Israele, perché è una tematica di grande divisione ancora oggi. E visto che il popolo ebraico è quello che ha sofferto di più, in termini di vite umane e in termini di malvagità che ha dovuto sopportare, non bisogna avere nessuna remora di ordine politico nel sostenere di essere al fianco del popolo d'Israele. Noi lo siamo.
Veniamo alla seconda riflessione. L'Italia, a nostro avviso, non è un Paese razzista: è una mitizzazione e una narrazione che non appartiene al popolo italiano, che è, da sempre, uno dei popoli col più alto tasso di volontariato e di associazionismo. Parliamo di volontari che aiutano tutti al di là della razza, del colore della pelle e dell'ideologia. Il popolo italiano, a mio avviso, può contrastare fortemente nei fatti l'attacco ingiustificato di razzismo.
Veniamo all'ultima analisi: il fatto di chiedere, come partiti del centrodestra in generale, quindi anche la Lega, il rispetto delle regole per avere una società ordinata, dove la gente che arriva da altri Paesi abbia come priorità il lavoro, rientra nella normale gestione di qualsiasi stato civile occidentale. In qualsiasi capitale o città europea, il degrado che viviamo tutti i giorni non è assolutamente tollerato. Chiedere il rispetto delle regole, combattere il degrado, promuovere la tutela dei cittadini che da tanti anni vivono sul nostro territorio e i cui avi hanno fatto grande il nostro territorio, dev'essere solo la normalità e la gestione normale della futura Europa e della futura Italia.
Questo, assolutamente, non dev'essere tacciato di razzismo, perch siamo veramente fuori strada.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Soltanto una precisazione di ordine tecnico: sono talmente d'accordo con lei che l'ordine del giorno non richiede l'istituzione di una Commissione permanente, ma di una Commissione speciale, proprio perché è evidente e penso sia auspicio di tutti poter avviare un lavoro che possa avere un inizio e una conclusione, in un approfondimento della questione e non debba trascinarsi in una situazione di permanenza, perché questo vorrebbe anche dire che non riusciamo tra di noi neanche a discutere la questione, ad approfondire e arrivare a qualche punto di condivisione vera.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi ha anticipato il collega Valle. Noi proponiamo una Commissione speciale quindi per il tempo di questa legislatura. L'abbiamo definita "per il contrasto ai fenomeni d'intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza". È la lettura che facciamo di questa società, non perché vi sia una maggioranza intollerante, razzista, che fa dell'antisemitismo un'azione volgarmente sociale e che istiga all'odio e alla violenza, ma perché non riconoscere che in questa società il rischio della rinascita di un seme che, appunto, rischia di far crescere una pianta velenosa, quella del razzismo, non riconoscere che questo seme è stato gettato sul territorio del nostro Paese è non riconoscere la realtà.
Noi crediamo che il compito delle Istituzioni, in particolare la nostra sia proprio quello di vigilare, approfondire, studiare e incontrare soggetti in grado di offrirci un punto di vista da parte nostra e di poter restituire loro azioni di governo per evitare terreno fertile per quel seme. Non riconoscere questo è continuare a fare una lettura sbagliata della società in cui viviamo.
Sarebbe sufficiente sfogliare tutte le notizie dei giornali tutti i giorni e non soltanto soffermarsi su quelle che interessano di più, per verificare che quello che sto dicendo e che stiamo dicendo è una verità anche qui in Piemonte. Questa vuole essere anche un'azione preventiva nei confronti di ciò che, non solo marginalmente, esiste e rischia di rendere peggiore la nostra società.
C'è anche qualcosa di storico? È questa la domanda. Adesso non voglio raccontarvi che cosa ho fatto due weekend fa, però vi dico questo: ho fatto un viaggio in Polonia, con mia figlia, come molti di voi è capitato, se non in Polonia in Germania, ma anche qui in Italia, e abbiamo visitato Auschwitz e Birkenau. Francamente, non ho intenzione in quest'intervento di mettere in relazione alcunché, tantomeno l'Europa dei primi decenni del secolo scorso con questo mondo. Me ne guardo bene e rischierei soltanto di fare becera propaganda, perché la storia è un'altra.
È evidente, e ne sono convinto, che i fenomeni d'intolleranza, di razzismo e il senso di superiorità nei confronti di chiunque abbia determinato derive disumane. Nulla mi può far pensare che oggi possa e domani potrà capitare qualcosa di simile rispetto a quello che è capitato decenni fa nulla mi può far pensar questo. Dico però che approfondire queste tematiche ci metterebbe nelle condizioni migliori per dimostrare che, a partire dal linguaggio, per arrivare al senso di parole utilizzate prima come "accoglienza", "giustizia" e "regole" di una società, occorre trovare uno spazio fisico anche in una Commissione, dove si trovi il tempo per dare un senso alla nostra azione di governo del nostro territorio. Sappiamo che intolleranza e razzismo, odio e violenza possono mostrarsi in diverse forme e diverse maniere.
A me non convince la frase "abbiamo già così tante Commissioni che questa mette a rischio l'azione legislativa", né ho nemmeno intenzione di fare del sarcasmo o usare dell'ironia, che in politica a volte viene pure bene rispetto al tempo che la maggioranza utilizza male e che ha utilizzato male. Non m'interessa, ma dico che se riuscissimo a dedicare del tempo, non tutte le settimane, in questa legislatura e proprio in questo periodo, per affrontare questo tema, ci aiuterebbe anche nel resto del processo legislativo.
Non c'è nulla di tendenzioso, non c'è nulla che noi intendiamo sventolare rispetto a questa proposta, proprio nulla, ma c'è la volontà di dare un messaggio alla nostra società e in particolare ai nostri giovani, a partire dalle scuole, che le questioni che possiamo trattare in questa Commissione devono essere al centro delle nostre relazioni, delle relazioni tra le persone, tra i partiti, tra le Istituzioni, ma soprattutto delle relazioni l'ho detto prima - tra i soggetti che ragionano, che si conoscono e si riconoscono. Dire no sembra un no preventivo, sembra un no che non approfondisce la proposta che stiamo facendo; una proposta che non corre lungo la linea dell'azione politica di questo o quell'altro partito, ma che ha un carattere specificatamente istituzionale.
Vi chiediamo di accettarla utilizzando, davvero con attenzione - uso questo termine con parsimonia - il tempo che avremo a disposizione, evitando di mettere in difficoltà il lavoro delle altre Commissioni, ma cercando di fare il possibile per incontrare tutti quelli che possono darci una mano per migliorare la nostra società.
Non c'è nessun processo legislativo che merita un ricordo, se è costruito sul terreno dove il seme della violenza e dell'odio rischia davvero di far crescere piante sbagliate.
Chiedo alla Lega, chiedo a Forza Italia, chiedo a Fratelli d'Italia di riflettere sull'opportunità di votare favorevolmente la nostra proposta che diventi la proposta di una Commissione speciale del Consiglio regionale del Piemonte: non bocciatela.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri interventi? Sono le 17.58.
Posso considerare rinviata alla prossima seduta la discussione? Grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.58)



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