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Dettaglio seduta n.40 del 03/12/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(I lavori iniziano alle ore 9.31 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Contratti ed appalti

Interpellanza n. 55 presentata da Magliano, inerente a "Revoca della disposizione n. 101 del 29 marzo 2019 relativa a lotto n. 1 Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interpellanza n. 55.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'oggetto è molto chiaro: la revoca della disposizione n. 101 del 29 marzo 2019 relativa al lotto n. 1 Regione Piemonte.
Come l'Assessore ben sa, la Regione Piemonte si era dotata, in applicazione dell'articolo 112 del decreto legislativo n. 50 del 2016, della possibilità possibilità che, a mio giudizio, rappresenta un elemento d'inclusione sociale e un elemento di opportunità - di occupazione di persone svantaggiate o persone con disabilità, all'interno di un lotto che l'Amministrazione aveva realizzato sulle pulizie. Da quanto emerge dalle carte il raggruppamento temporaneo d'imprese (RTI) composto da Nuova Socialità Coop, Società Impresa Sociale Onlus - La Nuova Cooperativa Società Cooperativa - Cooperativa Sociale Piergiorgio Frassati, ha presentato una domanda di partecipazione alla gara regionale n.22-2019 relativamente al lotto n.1.
Con la disposizione n. 308 del 26 settembre 2019, è stata discrezionalmente disposta la revoca della procedura di gara in oggetto, relativamente al solo lotto n. 1. È evidente che la misura prevista dalla scorsa Giunta era mancante solo di un aspetto, quelle che venivano definite le linee guida.
Si dava la possibilità, come sempre si può dare per gerarchia delle fonti di applicazione dell'articolo 112, ma la Regione Piemonte si era data la possibilità - tra l'altro, già trattato in precedenza con un question time dal collega Valle - di applicare l'articolo 112 in attesa delle linee guida.
Il RTI precitato è stato l'unico concorrente a formulare offerte in merito al lotto n. 1 della gara in oggetto; il RTI ha idoneamente presentato l'offerta entro i termini stabiliti dal bando. Il suddetto RTI è composto da un insieme di cooperative sociali la cui attività è volta a favorire "l'integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate". È evidente che se queste persone con disabilità o con svantaggio riescono a trovare lavoro, ancorché coordinate all'interno di questa modalità di cooperazione, rappresentano un costo in meno per la società perché, come sappiamo tutti, il "lavoro nobilita" le persone soprattutto dà loro una prospettiva di autonomia nel non dover dipendere per forza ed esclusivamente, da un sussidio pubblico. Tale finalità è promossa dalla legge n. 68 del 1999 ed è espressamente tutelata e garantita dalla riserva di cui all'articolo 112 di cui parlavo. Questa procedura rappresentava oggettivamente un'opportunità importante per queste persone ma anche un'innovazione sociale. Innovazione sociale che questa Regione, da sempre, così come il Comune di Torino o comunque il Piemonte in generale ha avuto un po' per la storia dei suoi santi sociali e un po' per l'attività che è sempre stata svolta da un impegno sociale di matrice più laica, e ha sempre rappresentato un'innovazione nel nostro Paese.
Quest'interpellanza è per conoscere le ragioni nel dettaglio della mancata presa in considerazione dell'offerta presentata dall'unico concorrente alla luce della particolarità e innovazione introdotta all'articolo 112 del D.Lgs. n. 50/2016, e per sapere altresì se, in sede di attivazione di una successiva e autonoma procedura di gara, al medesimo lotto 1, sarà nuovamente garantito l'utilizzo della procedura di cui all'articolo 112.
Di fatto, era l'unica offerta. Non si capisce: la gara viene bloccata e quindi si fa in proroga perché era l'unica offerta? Lo si fa perché era un'offerta troppo onerosa per l'Amministrazione? Nel caso in cui si riproponga questa tipologia di lotto, verrà garantito l'utilizzo dell'articolo 112? Sì? No? Queste sono tutte domande che rivolgo all'Amministrazione perché penso invece, che non è detto che, se l'offerta è unica, non si possa assegnare a meno che sia un'offerta esorbitante e non al massimo ribasso. È evidente che il massimo ribasso, quando si parla di persone con disabilità, sia ben lontano dalla procedura con la quale l'Amministrazione voglia lavorare.
Queste sono i temi: le ragioni della mancata presa in considerazione dell'offerta presentata dall'unico concorrente. E se, in sede di attivazione di una successiva e autonoma procedura di gara relativa al medesimo lotto 1, sarà nuovamente garantito l'utilizzo della procedura di cui all'articolo 112. Se quest'Amministrazione vuole, mi auguro, non trincerarsi dietro il fatto che la precedente Giunta e il precedente Consiglio non siano stati in grado di fare linee guida, ma applicare, per gerarchia delle fonti, l'articolo 112 a tutte le gare d'appalto che noi vogliamo realizzare.
È evidente che più persone con svantaggio e disabilità lavorano, meno rappresentano un costo per la società e un costo per altri enti che magari, invece, devono sostenerle in termini di sussidio.
Queste sono le mie domande mi riservo, in seguito alla risposta dell'Assessore, a dire se siamo o meno soddisfatti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Il tema è molto importante e delicato, perché dobbiamo rispondere anche a direttive europee.
Cerco di fare un excursus tecnico e poi le dirò, alla fine della discussione, che cosa stiamo cercando di fare. Innanzitutto il Codice dei contratti, all'articolo 95, comma 2, prevede che, nel rispetto dei principi di trasparenza, di non discriminazione e di parità di trattamento, le stazioni appaltanti aggiudichino gli appalti e affidino i concorsi di progettazione e i concorsi d'idee con riferimento al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
Il medesimo articolo 95, al comma 1, stabilisce che i criteri di aggiudicazione "garantiscono la possibilità di una concorrenza effettiva".
A tale esigenza di tutela degli interessi pubblici si è aggiunta, sotto la pressante spinta di principi e direttive comunitarie, l'esigenza di tutela della libertà di concorrenza.
La compresenza della duplice esigenza volta alla tutela della concorrenza tra le imprese e al buon uso del denaro della collettività è stata chiaramente delineata dalla giurisprudenza europea la quale, nel dichiarare che uno degli obiettivi dalla normativa comunitaria in materia di appalti pubblici è costituito dall'apertura alla concorrenza nella misura più ampia possibile e che è nell'interesse del diritto comunitario che sia garantita la più ampia partecipazione possibile di offerenti a una gara d'appalto, ha aggiunto che siffatta apertura alla concorrenza è prevista non soltanto con riguardo all'interesse comunitario alla libera circolazione dei prodotti e dei servizi, ma anche nell'interesse stesso dell'amministrazione aggiudicatrice che può disporre, in tal modo, di un'ampia scelta, circa l'offerta più vantaggiosa e più rispondente ai bisogni della collettività pubblica interessata (sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, IV Sezione, 23 dicembre 2009 nel procedimento C-305/08).
Sulla base di tali precisazioni, occorre ricordare che il bando di gara quella di cui parlava il Consigliere Magliano, prevedeva, quale criterio di aggiudicazione, l'offerta economicamente più vantaggiosa, assegnando alla qualità 70 punti su 100 e al prezzo i restanti 30 punti. Ripeto, 70 sulla qualità e 30 sul prezzo.
A monte vi era la volontà di comparare in modo concorrenziale la qualità di più offerte. Pertanto valutare la congruità di una sola offerta, avendo alla base un bando costruito su svariati elementi qualitativi/organizzativi che vanno a costruire un impalcato prestazionale complesso, non consente di ritenere il contratto stipulando conveniente, mancando il confronto concorrenziale.
Il Codice dei contratti pubblici, all'articolo 112, riprende, rivedendola la disciplina in materia di appalti e concessioni riservati, contenuta nell'ormai abrogato decreto legislativo n. 163 del 2006, e prevede la possibilità d'inserimento dei lavoratori elencati all'articolo 4 della legge n. 381/1991, che io ritengo, comunque, una buona legge e una legge importante, perché include persone con disabilità, con problemi di salute mentale, di dipendenza, detenuti, minori a rischio di esclusione sociale e integra questo elenco con le persone con disabilità di cui all'articolo 1 della legge n. 68 del 1999.
Non la faccio lunga, tanto avrete la risposta scritta. Nella sostanza questa è la motivazione (il principio di concorrenza), per la quale gli Uffici, condividendo anche con l'Assessore e quindi trovandomi d'accordo su questa loro scelta, hanno preferito annullare la gara. Naturalmente è volontà dell'Amministrazione, tant'è che ne abbiamo già parlato con i funzionari, cercare di dare ampio risalto a questo tipo di normativa perché, oggettivamente, è una normativa importante che può portare dei benefici alle persone.
Stiamo lavorando per cercare di risolvere rispettando naturalmente i principi delle direttive dell'Unione Europea e le sentenze della Corte Europea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per replica, il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'elenco d'informazioni fornite e chiedo di avere copia di quanto detto. Tuttavia, Assessore, la libertà di concorrenza della sua citata risposta in materia europea si applica nel caso in cui quest'Amministrazione avesse fatto un bando dove non vi era alcun tipo di pubblicità. Se noi avessimo fatto un bando della durata di dieci giorni non reso pubblico, che aveva delle condizioni per cui era evidente che non stavamo dando la possibilità a chiunque di partecipare, sono d'accordo che avremmo dovuto citare la direttiva che citava lei, perché la libertà di concorrenza e l'offerta più vantaggiosa arriva se c'è una vasta pubblicità.
Non penso, almeno che non sia ritrovabile all'interno della procedura svolta dalla precedente Amministrazione, a una mancanza di trasparenza.
Penso che l'Assessore non dica questo, ma se l'Assessore mi cita la sentenza che dice che dobbiamo garantire la massima trasparenza, è come se noi mettessimo in discussione che quel tipo di gara non era assolutamente trasparente. Su questo ho un punto di domanda.
Bene 70 punti sulla qualità e 30 punti sul prezzo. Tuttavia, Assessore, se domani ci trovassimo nella condizione per cui il mondo profit, che non ha nessuna intenzione di far lavorare persone economicamente svantaggiose nel gestirle - è evidente che gestire una persona senza disabilità è più semplice che gestire una persona con disabilità motoria psichiatrica o quant'altro - si mettono a fare cartello, per cui tutte le volte che la Regione Piemonte pensa che ci sia un'aliquota del tot per cento che deve essere applicata a quel tipo di persone e non si presentano, lei non applicherà mai l'articolo 112 e loro continueranno, di fatto, a non permetterci di assegnare la gara.
È questa l'unica mia preoccupazione. Capisco e conosco da tempo la sua sensibilità rispetto al tema, ma noi dobbiamo anche tutelarci. Se chi oggi fa profit, tutte le volte che vede una gara in cui c'è l'applicazione dell'articolo 112 e non vuole fare la fatica di mettersi in consorzio con realtà che si occupano, nel privato sociale, di gestione di persone di quel tipo e con quelle caratteristiche, non andremo mai ad assegnare una gara con all'interno quel criterio.
Mi auguro, rispetto a quello che lei ha detto alla fine, di aprire su questo una discussione, poiché è parte anche delle sue deleghe, con il mondo della cooperazione - quindi l'alleanza della cooperative - che spesso e volentieri, sono i soggetti che in questi ultimi 40-50 anni si stanno occupando di dare una prospettiva lavorativa a chi ha una disabilità.
Facciamo solo attenzione. Sulla libertà di concorrenza sono certamente d'accordo con lei, ma la procedura era assolutamente trasparente, non abbiamo nascosto procedure, era evidente a tutti che si potesse partecipare. È vero che è arrivata solo un'offerta, ma che cosa capiterà e che cosa deciderà la Regione se, nella prossima gara, ci sarà ancora solo un'offerta perché i grandi colossi o i grandi soggetti profit non hanno nessuna intenzione di voler dare delle chance alle persone con disabilità? Ci sarà una sola offerta? E, di nuovo, diremo che non è garantita la trasparenza e l'offerta più vantaggiosa per l'Amministrazione? Sapendo che come giustamente citava l'Assessore, il 70% è qualità e il 30% è dato economico, quindi vale la qualità in maniera importante.
Questa è l'unica domanda che mi rimane e mi auguro che, a breve, o nei prossimi mesi, voi possiate ribadire, rimettere l'articolo 112 e, da questo punto di vista, garantire tutta la trasparenza del caso. Magari iniziare a intavolare un discorso con il mondo della cooperazione, perché penso che con un rapporto con loro, sia più semplice gestire anche la criticità delle persone con disabilità o le problematiche che possono esservi all'interno di una gara d'appalto.
Grazie.



PRESIDENTE

Se lo richiede così con insistenza, anche non è prevista una replica dell'Assessore, può ancora intervenire.
La parola all'Assessore Tronzano per una replica.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Chiedo scusa, ma solo un secondo di riflessione.
Il tavolo con la cooperazione l'abbiamo già aperto, perché quello che dice il Consigliere Magliano è in sintonia con la nostra sensibilità, quindi stiamo procedendo.



(Commenti fuori microfono)



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Sì, lo bandiremo.



PRESIDENTE

Grazie per la brevità e celerità.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 81 presentata da Avetta, inerente a "Fermata SFM2 tra Brandizzo e Chivasso"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 81.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie anticipatamente all'Assessore per la risposta che vorrà riferirci rispetto al tema.
È un tema che non nasce oggi, ma è una questione che i Comuni di quell'area sollevano da tempo e sulla quale c'è un'attenzione molto condivisa. Si tratta di realizzare una fermata - così la definiscono, quindi non una stazione - sulla linea SFM2 tra Brandizzo e Chivasso, che consentirebbe dal punto di vista logistico, un miglioramento significativo della relazione "territoriale" tra quei Comuni dell'area collinare e il servizio di trasporto pubblico locale, in questo caso il servizio ferroviario.
Esiste anche uno studio di fattibilità di massima, di cui l'Assessore sicuramente è a conoscenza.
Dal punto vista tecnico, ci pare una soluzione ragionevolmente e facilmente realizzabile, probabilmente anche con costi molto contenuti. Sarebbe quindi importante, laddove vi sia una valutazione positiva da parte dell'Assessorato, capire come intenda muoversi l'Assessore su questo fronte, e se intenda rispondere a un'esigenza che i Comuni di quell'area collinare (sono tanti) evidenziano da molti anni.
Tra l'altro, quell'area collinare è inserita in un sito UNESCO, quindi ci sono tutte le condizioni per portare a casa un risultato importante dal punto di vista della qualità della vita di quell'area, anche molto sintonico con gli obiettivi che quell'area si è data in termini naturalistici. Non a caso, il sito UNESCO si chiama "Riserva della biosfera Collina Po". È evidente che una fermata che consente l'utilizzo del trasporto ferroviario rappresenti un miglioramento del servizio di trasporto; sicuramente, indurrebbe molti di quei cittadini che abitano in quell'area ad abbandonare l'utilizzo dell'auto propria per utilizzare il trasporto ferroviario.
Grazie.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Gabusi; prego.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Cercherò prima di inquadrare la situazione per i non addetti ai lavori, ma anche per me, che fino a poche settimane fa ero all'oscuro di questo problema, per poi tirar le fila di un percorso.
Tendenzialmente, la realizzazione di una nuova fermata a Brandizzo, nella zona esterna al concentrico, è sostenibile dal punto di vista infrastrutturale, nel senso che ci sono gli spazi per realizzarla e, da quanto risulta anche dallo studio, ci sarebbe una maggior disponibilità di posti auto rispetto alla fermata del centro.
Come per quasi in tutte le opere pubbliche, ci sono aspetti positivi e aspetti negativi che vanno valutati per poi prendere una decisione.
Tra gli aspetti positivi, segnalo che certamente questa fermata sarebbe più comoda per i cittadini di quei Comuni che oggi si recano nel centro di Brandizzo e che non trovano parcheggio, che sono Gassino, San Raffaele Cimena e Castiglione Torinese, che hanno un numero di abitanti importante superiore anche ai 8.400 di Brandizzo. Parliamo di 9.500, più 3.000, più 3.600, quindi di circa 15.000 abitanti.
Chiaramente, per gli abitanti di Brandizzo la situazione peggiorerebbe perché, dal centro abitato, dovrebbero prendere la macchina o dovrebbero fare un percorso significativamente più ampio (si parla di circa due chilometri per raggiungere la nuova fermata). E qui viene fuori l'altro tema, quello più dirimente: la doppia fermata.
La doppia fermata risulta difficilmente sostenibile rispetto ai tempi di percorrenza; perché se parliamo della nuova fermata di Brandizzo, nel senso di una fermata nuova che sostituisce l'altra, allora possiamo ragionare di non cambiare i tempi di percorrenza. Se, invece, le facciamo entrambe evidentemente avremo più possibilità di raccogliere le utenze, ma peggioreremo per tutta la tratta i tempi di percorrenza e anche la possibilità di inserire nuove tracce.
Va fatto, dunque, un ragionamento molto puntuale con tutte le Amministrazioni locali, per tenere in considerazione quali sono i vantaggi e gli svantaggi che deriverebbero non solo per un bacino o per l'altro, ma complessivamente, considerando che migliorerebbe l'intermodalità in alcuni momenti sulla nuova fermata di Brandizzo, anche se, probabilmente, con un servizio più capillare, che è l'alternativa che potremmo proporre su Torino Stura, ci sarebbe un servizio completamente.
Presidente, io parlo, ma se tutti urlano.



PRESIDENTE

Invito i colleghi a entrare in aula e ad accomodarsi, in modo da consentire all'Assessore Gabusi di rispondere all'interrogazione.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Già faccio fatica di mio, se poi mi parlano sopra.



PRESIDENTE

È in buona compagnia, Assessore, non si preoccupi.
Prosegua.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dicevo, i treni a disposizione su Torino Stura sono 94, uno ogni sette minuti, mentre su Brandizzo sono uno ogni mezz'ora, quindi molti meno.
Si tratta di capire insieme qual è la scelta migliore, considerato che sull'operazione non c'è uno studio preliminare, ma c'è un'ipotesi sul costo della realizzazione della nuova fermata mediando le due più simili, che sono la fermata Le Gru, di Borgata Quaglia, sulla SFM5, e quella di Buttigliera Alta, che hanno costi di realizzazione da quattro milioni a 12 milioni e mezzo, in base a cosa si sceglie di fare (una banchina, una copertura, un sottopasso, eccetera eccetera); hanno più o meno ipotesi simili, quindi si potrebbe girare intorno agli otto/dieci milioni di euro che non sono pochi, ma non sono neanche impensabili o irrealizzabili nel momento in cui ne venisse un beneficio sulla tratta.
Per concludere e per fare un riassunto di quanto detto (che poi potrà essere anche circostanziato con i minuti di percorrenza che ho qui nello studio), per gli abitanti di Brandizzo la nuova fermata peggiorerebbe l'accessibilità e i tempi di viaggio, ma aumenterebbe l'uso dell'auto; per gli abitanti delle località vicine, invece, aumenterebbe la possibilità di prendere il treno recandosi in auto a Brandizzo e trovando anche un parcheggio, seppur non renderebbe molto più appetibile la soluzione d'interscambio. Perché è vero che la nuova fermata di Brandizzo è più comoda rispetto a quella di Torino Stura, ma è anche vero che c'è meno offerta, e a Torino Stura c'è un treno ogni sette minuti che collega al centro.
Detto ciò, penso che l'analisi tecnica sia molto fredda, se non confrontata con l'analisi politica dei territori. Su questo tema, visto che non c'è un diniego chiaro o un parere favorevole evidente, penso sia importante riunire i territori e i Sindaci per capire in maniera trasparente qual è l'esigenza complessiva. Se il progetto importante di territorio è quello di una nuova fermata a Brandizzo, dobbiamo essere consapevoli che subito dopo dovremo decidere se avere una diminuzione di treni e un allungamento dei tempi di percorrenza, oppure se sopprimere l'attuale fermata di Brandizzo.
Quando non abbiamo di fronte ostacoli normativi od ostacoli economici così insuperabili, si tratta solo di decidere in maniera trasparente.
Rimanderei, quindi, a un'analisi più puntuale con le Amministrazioni locali, perché ci dev'essere una soluzione comune che non danneggi una piuttosto che l'altra, ma che faccia emergere il futuro migliore per questa tratta.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
L'interrogante ha facoltà di replica.
Prego, Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Assessore.
La ringrazio anche per la chiarezza rispetto alle opportunità che sono in campo.
Credo che la soluzione di coinvolgere il territorio sia quella giusta e ritengo che ci siano le condizioni per poterlo fare.
Posto che abbiamo riaperto il tema e che abbiamo davanti cinque anni di legislatura - ce lo auguriamo tutti - credo che sia bene chiudere la vicenda e magari, non so se su iniziativa dall'Assessore o dei territori (dovremo confrontarci su questo), chiedere di fare un sopralluogo e individuare il modo migliore per coinvolgere i Comuni interessati.
Grazie per la risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interpellanza n. 84 presentata da Avetta, inerente a "Linea ferroviaria Torino-Ceres, interruzione per lavori"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 84 presentata dal Consigliere Avetta, che la illustra.



AVETTA Alberto

Quest'interpellanza riguarda un'altra linea ferroviaria, la Torino-Ceres che sarà interrotta per i lavori che potrebbero slittare - pare - alla primavera del 2020, e che riguardano i lavori per la realizzazione del passante di Corso Grosseto.
In questo caso, il tema nella sua complessità è molto semplice: si tratta di capire se per realizzare questi lavori ci sarà una chiusura totale della linea ferroviaria oppure una chiusura parziale. Perché la totalità o la parzialità della chiusura incidono significativamente sull'utilizzo da parte dei cittadini che abitano su quell'asse ferroviario della linea ferroviaria stessa.
Si tratta di capire, intanto, quando inizieranno questi lavori, quando questi due anni di "disagi" totali o parziali inizieranno, e come ci s'intende rapportare, anche in questo caso, con i referenti territoriali, a cominciare, evidentemente, dai Sindaci, informandoli preventivamente sulle decisioni che saranno adottate. Perché incideranno pesantemente sulla qualità della vita di quei territori e di quei cittadini che dovranno utilizzare - immagino - autobus sostitutivi al posto della linea ferroviaria.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Cercherò, anche in questo caso, di fare una cronistoria puntuale.
I lavori connessi al quadruplicamento del passante ferroviario di Torino hanno precluso la possibilità di mantenere il proseguimento della ferrovia Torino-Ceres sul passante ferroviario, quindi è stato progettato un collegamento interrato lungo la direttrice di corso Grosseto tra l'esistente ferrovia Torino-Ceres e il passante ferroviario del nodo di Torino, i cui lavori sono iniziati ormai da due anni.
Relativamente ai lavori illustrati nell'interpellanza, per i quali mancano informazioni puntuali, a quanto risulta, noi abbiamo fatto un gruppo di lavoro dedicato con il nostro Settore Investimenti e Trasporti, con GTT con SCR (Società di Committenza Regionale) che sta seguendo l'opera, con l'Agenzia della mobilità e con il Comune di Venaria, che è cruciale in questa partita.
I lavori, evidentemente, non sono ancora definiti puntualmente nel tempo perché stanno slittando a causa del lavoro principale, che ha visto interferenze con l'acquedotto, soprattutto con SMAT (evidentemente, quando si fanno interventi di tale portata, non solo in termini d'importo ma anche tecnicamente così articolati, qualche imprevisto viene fuori).
Il tempo preventivato per l'inizio del secondo lotto, quello per cui avremmo dovuto sospendere l'infrastruttura ferroviaria, era gennaio.
Probabilmente, slitteremo verso metà primavera o inizio estate.
In questo caso, Venaria diventa importante. Come sapete, a Venaria sta per esser realizzato il "Movicentro", ma a causa del commissariamento si registra una sorta di rallentamento anche da questo punto di vista.
Quel ritardo, forse, ci viene bene, nel senso che ci agevola un po' l'operazione. Noi, però, non abbiamo ancora comunicato con i Sindaci perché stiamo facendo delle analisi. Ho anche detto in Aula - non ricordo in quale interrogazione - che stavamo valutando qual era il sistema migliore di trasporto, ipotizzando, ad esempio, che da Ceres arrivassero tanti pullman e raggiungessero direttamente Torino, per evitare alla gente di salire sul treno e di scendere a Venaria. Oggi, dopo l'analisi, credo che sia auspicabile, invece, mantenere il collegamento ferroviario tra Ceres e Venaria, e poi, in quel caso, sperando che sia pronto il Movicentro, fare un interscambio e far partire tanti pullman che purtroppo, per un anno o un anno e mezzo si recheranno in centro a Torino.
I tempi di realizzazione dell'opera sono stimati in un anno; seguiranno i tempi di collaudo, che, come sapete, porteranno via quasi altrettanto. Ci aspettiamo che dalla primavera del 2020 possa essere operativa la linea (quindi inizio anno o primavera del 2022).
È chiaro che sarà un disagio enorme per tutti gli utenti; un disagio che ne siamo certi - sarà compensato con la partenza dell'infrastruttura nuova dove non solo gli utenti di quella linea, ma tutti gli utenti del nodo di Torino, potranno avere un collegamento diretto con l'aeroporto di Caselle e con le Valli di Lanzo.
Sia dal punto di vista del rilancio dell'aeroporto, sia dal punto di vista della possibilità di garantire un futuro a quelle valli, stiamo facendo un'operazione che, come tutti i cantieri, crea inevitabilmente un danno nell'immediato, che gestiremo nella maniera migliore possibile, ma che poi darà una prospettiva diversa a quei territori.



PRESIDENTE

Il Consigliere Avetta ha facoltà di replicare; prego.



AVETTA Alberto

Grazie, Assessore.
Mi pare che la scelta che si va profilando sia giusta e corretta.
Peraltro, nella nostra interpellanza in qualche modo già trapelava il fatto che ritenessi che quella fosse la scelta più ragionevole per attenuare il disagio. Perché così come ci sono persone che prendono il treno da Ceres e vogliono arrivare fino a Torino, evidentemente c'è anche tutta un'utenza che prende magari il treno da Ceres e si vuole fermare nei Comuni che precedono il nodo di Venaria.
Siamo consapevoli del disagio, ma siamo altrettanto consapevoli che la conclusione di questi lavori porterà sicuramente un beneficio.
Resta poi il nodo di Cirié, che non abbiamo affrontato, ma che tratteremo nella prossima interrogazione che già preannuncio all'Assessore.
Grazie.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 60 presentata da Disabato, inerente a "Adeguamento della normativa regionale sulle immissioni di fauna ittica autoctona e alloctona"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 60 presentata dalla Consigliera Disabato, che la illustra per due minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere breve.
Con il DPR del 5 luglio 2019 sono state introdotte delle modifiche all'articolo 12 del DPR 8 settembre 1997, n. 357, ovvero il Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche.
Con il nuovo articolo 12 si regolano le immissioni della fauna selvatica e si prevede una deroga al divieto d'immissione di fauna alloctona. Infatti su istanza delle Regioni, l'immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone può essere autorizzata per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche sociali e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun danno agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale né alla fauna e alla flora.
L'autorizzazione viene rilasciata dal Ministero dell'Ambiente. Entro sei mesi dalla data di approvazione, ovvero entro gennaio, il Ministero deve emanare un nuovo decreto contenente i criteri per la reintroduzione e il ripopolamento delle specie, nonché per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone.
L'immissione della fauna ittica nelle acque interne della regione è soggetta ad autorizzazione da parte della Provincia e avviene nel rispetto dei requisiti sanitari previsti dalla normativa vigente. L'immissione della fauna ittica nelle acque interne regionali è consentita limitatamente alle specie di fauna ittica comprese nell'allegato B, ovvero alle specie autoctone individuate ai sensi del Piano regionale.
Nell'allegato B sono però presenti specie alloctone, parautoctone o di cui non si riscontra più la presenza in regione, come la trota iridea, la carpa, la trota fario, la bondella e il coregone lavarello.
Nel Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca - Stralcio relativo alla componente ittica, approvato dalla Giunta il 29 settembre 2015, le specie sopraelencate sono, infatti, considerate alloctone, parautoctone o non più presenti. Ad esempio, la trota iridea è considerata specie alloctona di nocività media.
Con una precedente interrogazione, avevamo evidenziato le incongruenze tra il Regolamento regionale e il Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca - Stralcio relativo alla componente ittica, approvato dalla Giunta il 29 settembre 2015.
Considerato che: l'articolo 20 della legge regionale 20/2016 prevede che il Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca - Stralcio relativo alla componente ittica entri in vigore decorsi i sei mesi dall'approvazione, da parte della Giunta regionale, delle istruzioni operative di dettaglio indispensabili all'attuazione del Piano stesso a oggi pare non siano state emanate le istruzioni operative di dettaglio indispensabili per l'attuazione del Piano, pertanto il Piano, non essendo in vigore, non permetterebbe di superare il Regolamento regionale n.
1/2012 ormai obsoleto.
Considerato che: come si legge nel Piano regionale, le conseguenze negative sugli ecosistemi acquatici e sulla fauna ittica autoctona dovute all'introduzione di esotici sono ampiamente note e sono rilevanti nelle acque italiane piemontesi. Le specie esotiche rubano la nicchia ecologica delle nostre specie, indebolendo sensibilmente le popolazioni locali fino a portarle alla potenziale estinzione in Piemonte risultavano già nel 2009 ben 17 specie esotiche, pari circa alla metà delle specie presenti. Tale situazione è allarmante e potrebbe soltanto peggiorare. Oltre alle specie presenti da tempo nelle acque piemontesi, nell'ultimo decennio ne sono comparse altre che si sono rapidamente affermate, costituendo popolazioni strutturate e in grado di automantenersi ed espandersi sul territorio.
Valutato che: secondo la più recente giurisprudenza, anche il Piemonte dovrebbe rivedere la propria normativa in coerenza con le proprie norme, con il livello costituzionale e le direttive europee di riferimento il Regolamento regionale 1/2012 necessiterebbe di un rapido aggiornamento. Come si evince dalla risposta a una nostra interrogazione (n. 2465) presentata nella passata legislatura, l'orientamento della Giunta era quello di aspettare il futuro DPR del 2019 n. 102. A oggi, il Regolamento nazionale è vigente e pertanto non si ravvedono ostacoli di alcun tipo per la modifica del Regolamento alcune specie, ovviamente, necessiterebbero di un approfondimento attraverso un tavolo di lavoro con gli Istituti universitari di ricerca gli Enti competenti e le associazioni.
S'interroga la Giunta per sapere entro quando verrà proposta la modifica del Regolamento regionale n. 1/2012, al fine di rendere omogenea la normativa regionale ed evitare situazioni di forte dubbio sulle immissioni di specie ittiche alloctone in ambiente naturale che stanno causando gravi danni all'ecosistema piemontese S'interroga anche per sapere entro quando verranno emanate le istruzioni operative di dettaglio al Piano regionale per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l'esercizio della pesca - Stralcio relativo alla componente ittica, quindi entro quando quest'ultimo diventerà operativo Infine, per sapere se sia nelle intenzioni della Giunta convocare un tavolo di lavoro e confronto con gli Istituti di ricerca universitari, Enti competenti e le associazioni al fine di chiarire la natura indigena o meno di determinata specie.
Grazie.



PRESIDENTE

Sta entrando l'Assessore Protopapa.
Sospendo brevemente la seduta, in attesa dell'Assessore Protopapa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.09 riprende alle ore 10.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, poiché c'è il numero legale e poiché mi sembra ci sia la richiesta di rinviare la risposta dell'Assessore Protopapa, passerei all'ultima interrogazione, presentata dal Consigliere Gallo.


Argomento: Università

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 69 presentata da Gallo, inerente a "Giovani ricercatori. Bandi relativi alla DGR 27-8180"


PRESIDENTE

Procediamo con l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 69.
Risponderà l'Assessore Marnati.
Prego, Consigliere Gallo; ha facoltà di illustrare per due minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Avevo capito che avrebbe risposto l'Assessore Protopapa.
L'interrogazione è molto semplice e la illustrerò in pochi minuti.
Nell'ultimo bilancio di previsione della scorsa legislatura abbiamo inserito una misura sperimentale, che è stata anche finanziata con delle risorse, per sostenere la prototipazione dei risultati della ricerca.
Che cosa vuol dire? Poiché abbiamo cercato di lavorare (io, in prima persona) per creare una filiera che permettesse agli studenti che arrivano in Piemonte di fermarsi, poi, sul territorio se hanno un'idea o la volontà di costruire un'iniziativa imprenditoriale sullo stesso, ci siamo resi conto che mancava un anello della catena. Abbiamo tutto il sistema degli incubatori, del mettersi in proprio, della possibilità di costituire una start up innovativa, un'azienda tradizionale, e quindi creare impresa.
Molto spesso, però, la ricerca che viene sviluppata e brevettata all'interno dei nostri Atenei rimane brevetto e non si trasforma in un'iniziativa imprenditoriale o in una start up.
Con la misura che abbiamo inserito nel 2018, si voleva andare a colmare questo gap nella filiera, quindi istituire una forma di agevolazione per tutti quei ricercatori che brevettano un'idea, una propria invenzione, e che chiedono, prima di andare sul mercato, di poter creare un prototipo per dimostrare l'effettiva realizzazione e concretezza della propria ricerca.
La faccio breve: abbiamo introdotto quella misura, l'abbiamo finanziata, è stata deliberata in una delle ultime Giunte dello scorso anno e doveva essere attuata per dar corso e forma a questa prima sperimentazione, che mi auguro (ma ci sarà modo di discuterne nel corso della legislatura) non venga fatta morire nei prossimi anni, ma venga incrementata e sostenuta poiché è molto sentita dai giovani ricercatori.
L'interrogazione è per capire a che punto è lo stato di avanzamento della misura indicata.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore alla ricerca e connessi rapporti con Atenei e Centri di Ricerca pubblici e privati

Grazie, Presidente.
Con DGR n. 319 del 24 maggio 2019, è stato approvato lo schema di avviso pubblico per manifestazioni d'interesse rivolte ai soggetti del sistema universitario piemontese per la realizzazione d'iniziative, di Proof of Concept.
Successivamente, con la legge regionale n. 9 del 19 marzo 2019, sono state stanziate sul capitolo 17-8154 del 2019 le risorse per un importo pari a 150.000 euro e assegnate misure del 50%, per un importo pari a 75.000 euro a copertura di queste iniziative.
Entro i termini dell'avviso, sono pervenute due manifestazioni d'interesse: una, da parte dell'Università degli Studi di Torino, l'altra da parte dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale.
La fase d'istruttoria è stata eseguita nel mese di settembre 2019 da parte del Settore sistema universitario, diritto allo studio, ricerca e innovazione, che ha evidenziato la necessità di ricevere alcune informazioni aggiuntive da parte dei soggetti interessati.
L'Università degli Studi del Piemonte Orientale ha risposto con PEC alla richiesta d'integrazione, mentre l'Università di Torino ha comunicato la rinuncia al contributo.
Si procederà, nel più breve termine, ad assumere la DGR di ammissione al contributo di 75.000 euro esclusivamente per il beneficiario Università degli Studi del Piemonte Orientale, per l'attuazione di un bando di Proof of Concept rivolto a giovani ricercatori (età massima quarant'anni al momento del bando), inventori di un brevetto a titolarità o cotitolarità dell'Università del Piemonte Orientale, con contratto di ricerca stipulato con l'Università, ovvero vincitori di dottorato di ricerca o partecipanti a un Master o altra scuola o corso di specializzazione post-laurea riconosciuti nei settori di biotecnologia, tecnologia, medicina farmaceutica e ambiente.
La durata dei progetti finanziati sarà compresa tra i sei e i 18 mesi; il contributo sarà compreso tra i dieci e 40.000 euro.
Finpiemonte SpA, come da contratto del 20 novembre 2019, procederà con l'erogazione al beneficiario del contributo di 75.000 entro dicembre 2019.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.16 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta inizia alle ore 10.19)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Colleghi, è presente il numero legale, pertanto possiamo procedere con i lavori.
C'è una richiesta di sospensione da parte della maggioranza. Consigliere Marrone, di quanto tempo ha bisogno?



MARRONE Maurizio Raffaello (fuori microfono)

Chiedo alcuni minuti di sospensione per esaminare un submendamento.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.19 riprende alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Nei giorni scorsi, abbiamo letto sui quotidiani alcune dichiarazioni dell'Assessore Ricca, che abbiamo trovato decisamente fuori luogo soprattutto nel momento in cui in Aula si discutono provvedimenti fondamentali per il bilancio regionale e non solo.
Troviamo inopportune queste dichiarazioni e troviamo inopportuno anche l'uso del doppio ruolo per portare avanti un attacco contro la Giunta comunale di questa Città.
Tra l'altro, oggi abbiamo visto, caricata sulla Intranet, un atto d'indirizzo firmato non si sa bene da chi (c'è scritto Ricca, quindi immagino che sia un atto d'indirizzo a prima firma di un Assessore). Credo che anche questo non abbia precedenti nella storia di questo Consiglio, ma mi rivolgo agli Uffici, che magari hanno una memoria storica più lunga della mia. Rispetto a quello che dichiara o presenta in Aula l'Assessore Ricca non ho nulla da dire in più di quanto ho già detto; tra l'altro, ci sarà anche un question time a prima firma del collega Bertola, per cui lì ci sarà ampio spazio per tutte le nostre considerazioni. La Sindaca Appendino ha già risposto sia in modo informale sia in modo formale, per cui da quel punto di vista siamo ampiamente rassicurati rispetto alla reazione della Città, però vorremmo avere qualche rassicurazione dall'Assessore Tronzano.
Ho grande rispetto per l'Assessore Tronzano e conosco il suo rispetto per le istituzioni e i ruoli. Abbiamo apprezzato tutti la serietà con cui ha affrontato questa fase di assestamento e la sua disponibilità al dialogo per cui non voglio pensare che voglia condividere lo stile e le azioni di un Assessore che si muove in modo così scomposto.
Pertanto chiederei, se è possibile, comunicazioni da parte dell'Assessore al bilancio che ci possano rassicurare e, soprattutto, confermare che questo stile non gli appartiene e non intende portare avanti azioni ricattatorie verso un'amministrazione comunale che deve rendere conto ai cittadini torinesi.
Ricatto per ricatto, noi siamo pronti ad affrontare un lungo confronto in assestamento. Chiediamo che l'atto d'indirizzo sia ritirato, altrimenti siamo pronti a depositare tutti gli emendamenti che non avevamo depositato in Aula per rispetto al ruolo e alla disponibilità dimostrata dall'Assessore Tronzano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che questa richiesta sia prodromica alla votazione del bilancio.
Presidente, chiedo un po' di attenzione, poiché purtroppo l'Assessora cui vorrei chiedere delle risposte non è presente. Immagino sia assente per motivi di salute, dovevamo avere un confronto ieri, quindi le auguro che le sparisca in fretta la febbre.
Però, Assessore, le ho detto che eravamo disponibili a ritirare parte dei nostri emendamenti, anche di carattere ostruzionistico, su alcuni temi. Per intenderci, tutti i nostri emendamenti sono fatti nel merito di alcune proposte; una scala di richieste con intento anche dilatorio, ma, come le abbiamo spiegato, in ognuno di quegli emendamenti c'era il segno di una preoccupazione. Vi abbiamo anche detto che su un tema eravamo disponibilissimi, non solo a ritirare gli emendamenti, ma avere dei chiarimenti. Sto parlando del cosiddetto "Salva mutui".
Vi leggo alcune righe: "Gentile Assessore Caucino, gentile Presidente Fava" siamo a delle lettere scritte più di tre mesi fa - "vi scrivo in merito all'attuazione del fondo 'Salva mutui', istituito dalla legge regionale 9 aprile 2019 'Disposizioni in materia di mutui per l'acquisizione della prima casa e interventi in caso di morosità incolpevole'.
Intendo segnalare che proprio nelle ultime settimane alcune persone in attesa di accedere al fondo si sono trovate a rischio di pignoramento proprio perché il fondo stesso non è ancora attivo. Occorre, pertanto, che sia dato mandato agli Uffici di riferimento affinché calendarizzino immediatamente, se non l'hanno già fatto, la deliberazione esecutiva della legge, in modo da avviare il ''Salva mutui' presso le ASLO.
Chiedo, pertanto, un'informativa all'Assessore in merito in Commissione".
Siamo al 22 luglio e l'Assessora dice che ha ricevuto le deleghe da poco più di 20 giorni e che non ha ancora preso visione del tutto.
La risollecitiamo il 28. "Salva mutui: la Regione va avanti. Mossa utile la finanziamo", dice l'Assessora.
Due settimane dopo non succede niente. Question time, risposta dell'Assessora: "Ferma al palo la legge che congela i mutui dei licenziamenti". Peccato che a quel punto, però, l'Assessora inizia a dire al Consigliere Grimaldi che in realtà ci sono dei problemi. Prima mi spiega che è andata in pensione la Dirigente, poi inizia ad accusarci sui giornali ve ne darò copia - che non c'è nessuna copertura dei fondi dei "Salva mutui".
Presidente, finisco in fretta dicendo che, proprio perché l'accusa dell'Assessora Caucino era pesante, noi a settembre abbiamo richiesto di nuovo le comunicazioni per capire se ci sono i fondi. A noi risulta che ci siano più di un milione e sette, che abbiamo messo, per la prima volta nella storia di questo Ente, alle ASLO per il "Salva sfratti" e, a questo punto, anche per il "Salva mutui". Non abbiamo più avuto risposta.
Che cosa abbiamo fatto, Assessore Tronzano? Lei lo sa. Abbiamo detto: "Sa che c'è, Assessora Caucino? Facciamo noi quello che allora, secondo lei, ci siamo sbagliati a fare, cioè mettiamo più risorse sul Salva mutui".
Come lei sa, Assessore, abbiamo detto: "Guardi, facciamo così: se l'Assessora dice che servono più risorse le mettiamo su quest'anno; se le vuole sul prossimo anno le mettiamo sul pluriennale come lei ha fatto l'Assessora Caucino, sul call center per i genitori in difficoltà" Tutto m'immaginavo tranne che, da una richiesta di accesso su quegli stessi capitoli.
Assessore, le do una notizia: un milione e sette sono lì. Sa quanti gliene ha assegnati? Il 100%. Non ha fatto errori, Assessore. Non ce l'ho con lei lei gliene ha assegnati tutti. Sa quanti soldi sono stati spesi? Zero.
Mancano meno di 20 giorni e non è stato né determinato né impegnato un euro.
Le do una notizia: potete impegnarne quanti volete, ma intanto il "Salva mutui" non l'abbiamo fatto, il "Salva sfatti" non ha ancora avuto un euro e siamo a fine dicembre.
Noi glielo diciamo così: gli emendamenti li lasciamo lì sul tavolo, per vorremmo avere una risposta politica sul fatto che, da luglio a oggi, una delibera sull'istituzione del "Salva mutui" non è stata fatta. Non è stata fatta con la scusa che non ci sono le risorse e invece le risorse sono lì e non sono impegnate. Semmai succedesse che, entro fine anno, scoprissimo che sono andati in disavanzo per l'atteggiamento - non lo giudico - come minimo dilatorio dell'Assessora Caucino, sarebbe un fatto politico.
Le chiederemo, quindi, di risolvere questa vicenda entro le prossime ore altrimenti vi toccherà votare tutti gli emendamenti su questo punto.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "I. Calvino" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "I. Calvino" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Una veloce proposta sull'ordine dei lavori.
Consiglierei, visto che sul tavolo sono arrivate diverse questioni, ma anche per chiarire meglio, proprio sul bilancio, la prosecuzione dei lavori, di procedere adesso, come primo punto, all'operazione di nomine prevista all'o.d.g., poi subito dopo con lo svolgimento di questi lavori e magari convocare una Conferenza dei Capigruppo per affrontare questi temi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Proseguirei sui lavori.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 5 e del 6 novembre 2019.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio e Graglia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Richiesta convocazione Consiglio straordinario


PRESIDENTE

In data odierna è pervenuta richiesta di convocazione di un Consiglio straordinario in merito alla realizzazione dei progetti del Parco della Salute di Torino, della Città della Salute e della Scienza di Novara e dell'Ospedale Unico del VCO.
Come da Regolamento, il punto verrà discusso nella prossima Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Informo che è necessario procedere in seconda votazione alla seguente designazione e alle seguenti elezioni:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 26 "Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza" (legge regionale n. 31/2009) - Elezione del Garante


PRESIDENTE

È eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale. Non essendo stata raggiunta in sede di prima votazione la maggioranza richiesta, si procede nella seduta odierna alla seconda votazione; dopo la terza votazione senza il raggiungimento della maggioranza richiesta, sarà eletto il candidato che ottiene la maggioranza dei voti dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 19 "Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione" (legge regionale 28/2009) Designazione del Garante


PRESIDENTE

Non essendo stata raggiunta in sede di prima votazione la maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione, dalla presente votazione il Garante è designato a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 40 "Consorzio per il Sistema Informativo Regionale - C.S.I. Piemonte" - Consiglio di Amministrazione" - (articolo 14 Statuto dell'Ente) - Nomina di 2 membri di cui 1 anche in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2 comma 1 lettera c) dello Statuto.


PRESIDENTE

Delle due nomine, la prima va scelta tra i nominativi proposti da IRES e ASL di Asti, in quanto unici enti consorziati che hanno provveduto a formulare una proposta, mentre la seconda nomina andrà fatta scegliendo tra le candidature pervenute. Sulla scheda sono indicati chiaramente i due gruppi di nominativi. Sottolineo, inoltre, che lo Statuto del CSI prevede l'obbligo di rispettare la proporzione tra i generi, pertanto il nominativo da scegliere nel secondo gruppo, tenendo conto delle nomine già effettuate dagli altri enti, dovrà essere necessariamente una donna.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 38 "Comitato consultivo regionale tecnico -scientifico in materia di ambienti acquatici e pesca" - (articolo 8, l.r. 37/2006) - Nomina di 1 esperto in acquicoltura".

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 39 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.S.A" - (articoli 3, 4, l.r. 30/1984 e s.m.) - Elezione di 11 esperti scelti su terne di nomi indicate dalle Organizzazioni più rappresentative".


PRESIDENTE

Segnalo che gli 11 componenti vanno scelti all'interno di gruppi di nomi designati da enti diversi, individuati da apposita deliberazione consiliare. Sulla scheda sono indicati chiaramente i nominativi raggruppati in base alle designazioni.
Gli elenchi delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole ai sensi degli articoli 6 e 9 comma 6, della legge regionale 23 marzo 1995 n. 39 ("Criteri e disciplina delle nomine e incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione e i soggetti nominati") sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 dello Statuto, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico che vi è una richiesta, da parte della maggioranza, di convocare una riunione dei Capigruppo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "I. Calvino" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti Scuola elementare "I. Calvino" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.
Comunico che è convocata la Conferenza dei Capigruppo in Sala A, fra cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.06 riprende alle ore 12.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 26 "Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza" (legge regionale n. 31/2009) - Elezione del Garante La votazione non è valida per mancato raggiungimento del numero legale richiesto in seconda votazione dalla legge regionale n. 31/2009.
Proposta di deliberazione n. 19 "Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della Regione" (legge regionale 28/2009) Designazione del Garante" Proclamo designato, quale Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale nell'ambito del territorio della regione, il signor Mellano Bruno.
Proposta di deliberazione n. 40 "Consorzio per il Sistema Informativo Regionale - C.S.I. Piemonte" - Consiglio di Amministrazione - (articolo 14 Statuto dell'Ente) - Nomina di 2 membri di cui 1 anche in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2 comma 1 lettera c) dello Statuto.
Proclamo nominati, quale membri in seno al Consiglio di Amministrazione del Consorzio per il Sistema Informatico regionale - CSI Piemonte - la signor Ferraris Letizia Maria, e in rappresentanza degli enti di cui all'articolo 2, comma 1 lettera C) dello Statuto, il signor Luca Angelantoni.
Proposta di deliberazione n. 38 "Comitato consultivo regionale tecnico scientifico in materia di ambienti acquatici e pesca" - (articolo 8, l.r.
37/2006) - Nomina di 1 esperto in acquicoltura".
Proclamo nominato, quale esperto in seno al Comitato consultivo regionale tecnico-scientifica in materia di ambienti acquatici e pesca, il signor Bertetto Fabrizio.
Proposta di deliberazione n. 39 "Consiglio Regionale di Sanità ed Assistenza - CO.RE.S.A" - (articoli 3, 4, l.r. 30/1984 e s.m.) - Elezione di 11 esperti scelti su terne di nomi indicate dalle Organizzazioni più rappresentative.
Proclamo eletti, quali esperti (scelti su terne di nomi indicati dalle organizzazioni più rappresentative) del Consiglio regionale di Sanità e Assistenza - CORESA - per ANFFAS il signor D'Errico Giancarlo; per ANPAS e CRI il signor Bonizzoli Andrea; per AVIS AVO e Gruppo Abele la votazione non è valida per mancato raggiungimento numero legale; per Caritas Piemonte il signor Varia Giuseppe; per l'Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri il signor Regis Guido; per l'Ordine Medici Veterinari il signor Ferri Mauro per l'Ordine dei Farmacisti di Torino il signor Oggero Livio; per l'Ordine Professioni Infermieristiche (OPI) la signora Rolfo Monica; per CISL il signor Fusaro Enrico; per UIL il signor Mazzoli Emiliano.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiediamo se c'è la possibilità di votare le ultime due nomine che mancano così da concludere questa fase.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Va bene, ma prima ci sono delle comunicazioni che abbiamo chiesto in Conferenza dei Capigruppo e credo sia il caso che queste siano fatte prima della richiesta del Consigliere Preioni.



PRESIDENTE

Penso che ci sia la possibilità di votare le nomine nel primo pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.
Con meno enfasi, Consigliere Gavazza.



RAVETTI Domenico

Se il Consigliere Gavazza me lo permette, volevo esprimere il voto del nostro Gruppo.
Il nostro Gruppo si esprime, ovviamente, a favore della richiesta del Consigliere Preioni di continuare con le votazioni, in particolare sul Garante dell'infanzia. Come dice bene il collega Grimaldi, abbiamo bisogno di alcune comunicazioni della Giunta a seguito dell'ultima Conferenza dei Capigruppo.
Presidente, le affidiamo un compito: vada alla ricerca della Giunta. Noi la stiamo cercando in giro per il Piemonte, lei la cerchi almeno in aula.



PRESIDENTE

Mentre parlava, mi è venuto in mente che ci dovrebbe essere riunione di Giunta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.43 riprende alle ore 12.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
In merito alla richiesta del Consigliere Grimaldi, comunico all'Aula che la delibera è pronta e, non appena sarà approvato l'assestamento, la presenteremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Il Consigliere Preioni mi sembra un po' confuso.
Si ricorda di me, Consigliere?



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Frediani, c'era prima il Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Mantenere la lucidità sulla gestione del Consiglio e sulla gestione di 23 bravi leghisti non è semplicissimo: siamo tanti. Abbiamo una linea monolitica, ma le questioni che si aprono in questo Consiglio regionale sono tante.
Il Gruppo della Lega ritira l'ordine del giorno riguardante la Città di Torino per agevolare i lavori dell'Aula e per arrivare in fretta alla votazione dell'assestamento. Crediamo che il Consiglio regionale sia pagato per dare risposte importanti ai cittadini e a questo territorio.
Grazie.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Non siate timidi nell'applaudire. Il Consigliere Grimaldi ha applaudito e le Istituzioni apprezzano anche gli applausi.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 42, inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie"


PRESIDENTE

Procediamo con i lavori proseguendo l'esame del disegno di legge n. 42 inerente a "Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2019-2021 e disposizioni finanziarie", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 26 novembre è iniziato l'esame del provvedimento. Il Consigliere Cane ha svolto la relazione di maggioranza e i Consiglieri Marello, Sacco e Grimaldi hanno svolto le relazioni di minoranza.
Nella seduta del 3 dicembre 2019 alle ore 10 e nella seduta pomeridiana del 27 novembre è proseguito l'esame del provvedimento. Si è svolta la discussione generale e sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8 9, 9 bis, 9 ter, 9 sexies, 10, 10 bis, 11 e 12. L'articolo 5 è stato sospeso. Proseguiamo con l'esame dell'articolo e degli emendamenti a essi riferiti.
ARTICOLO 12 bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

L'articolo 12 bis è a mia firma, ma lo ritiro per il rispetto degli accordi presi e dare modo al Consigliere Ravetti di presentare l'emendamento per quanto riguarda Finpiemonte e la riallocazione dal 2021 al 2020.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 13) è ritirato.
Emendamento rubricato n. 288) presentato da Ravetti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Illustro quest'emendamento, perché fin dall'inizio della discussione in Commissione - devo dire anche prima, con un'azione pubblica e con conferenze stampa - noi abbiamo acceso un faro sulla riallocazione dei fondi di Finpiemonte e sulla necessità di rimettere in circolo, con bandi ingenti risorse, utili al sistema imprenditoriale piemontese.
Abbiamo chiesto di impegnare queste risorse a partire dal 2019 e altre sul 2020.
In una fase iniziale, la Giunta non ci aveva rassicurato, nel senso che riteneva di dover impegnare 200 milioni di euro nel triennale.
Durante la discussione in Commissione siamo giunti alla conclusione insieme alla maggioranza e alla Giunta, di presentare un emendamento che consentisse di utilizzare 53 milioni allocati nel 2021 sin dal 2020.
Un ulteriore approfondimento ha convinto la Giunta stessa, in particolare sulla Missione 14 e sul Programma 14.01 (Industria, piccola e media impresa, artigianato), a rafforzare il capitolo del 2019 anticipando i fondi del 2020.
Ancora una volta, questa riscrittura dell'emendamento è a testimonianza che l'indirizzo che avevamo espresso in Commissione era corretto.
A proposito di correttezza, voglio precisare ai colleghi della maggioranza in particolare ai Capigruppo, che abbiamo ritenuto necessario e opportuno inserire in quest'emendamento il milione di euro destinato all'istruzione e al diritto allo studio per l'edilizia scolastica annunciato dall'Assessore Chiorino in una fase in cui era evidente la mancata copertura (ma era da ricercare nell'assestamento di bilancio).
Noi abbiamo consentito l'inserimento di questo milione in questo emendamento, perché riteniamo opportuno garantire fondi per l'istruzione e il diritto allo studio. Ne servirebbero molti di più.
Questo milione viene tolto dalle Missioni legate al turismo. Lo facciamo per evitare la riscrittura di altre parti di quest'assestamento, che avrebbero certamente allungato i tempi dell'approvazione. E per noi - lo ribadirò nella dichiarazione di voto - i tempi, in particolare per le imprese, molte volte sono vitali. Per questo, ciò che ci convince a non impegnare la prossima settimana per l'approvazione di quest'assestamento è unicamente la tempestività.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo in fase di discussione generale perché ho seguito da vicino le dinamiche di Finpiemonte e di questi 200 milioni, il cui percorso si chiude oggi con l'approvazione di quest'emendamento e con la messa a disposizione a tutto il sistema economico e delle imprese di tutte le risorse e di tutta la potenzialità di quest'operazione, nata ormai quasi 12 mesi fa, e che quindi oggi entra pienamente in funzione con la riallocazione delle risorse in parte già nel 2019 e la rimanente nel 2020. Credo che oggi, con l'approvazione di quest'emendamento, abbia vinto il sistema economico piemontese e abbiano vinto le imprese, perché potranno pienamente beneficiare di queste risorse, potranno fare investimenti e potranno avere al loro fianco la Regione Piemonte per il sostegno e le agevolazioni.
Con favore e con piacere votiamo convintamente tale emendamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento sull'articolo 11 bis.
Vi ricordo che l'emendamento rubricato n. 392) è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 288), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 24.



PRESIDENTE

ARTICOLO 12 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 393) presentato dalla Giunta regionale.



(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 393).



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 13.



PRESIDENTE

Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Poiché sono le ore 13, se nessuno chiede di intervenire chiuderei la seduta e riprenderei i nostri lavori alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie a tutti.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.00)



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